quale collaborazione con la scuola?

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quale collaborazione con la scuola?
NATI PER LEGGERE: QUALE COLLABORAZIONE CON LA SCUOLA?
Alessandra Sila, coordinamento nazionale NPL
Centro per la Salute del Bambino onlus
La collaborazione con la scuola si può attuare a diversi livelli. Vediamo quali sono le scuole che interessano
il progetto NPL:
- scuole per la prima infanzia (nidi d’infanzia, servizi integrativi ai nidi d’infanzia o centri per bambini e
genitori) e scuole materne
- scuola superiore (licei psicopedagogici)
NIDI E SCUOLE PER L’INFANZIA
Il nido d’infanzia è un servizio per i bambini di età compresa da 3 mesi a 3 anni, che assicura la
realizzazione di programmi educativi e altri servizi di cura necessari al bambino. Concorre con le famiglie alla
crescita, cura, formazione, socializzazione ed educazione dei bambini nella prospettiva del loro benessere
psico-fisico e dello sviluppo delle loro potenzialità cognitive, affettive e sociali, tutelando e garantendo
l’inserimento di bambini svantaggiati, in un contesto che favorisce pari opportunità di sviluppo.
I servizi integrativi si configurano come luoghi a carattere flessibile con proposte ludiche, culturali e di
aggregazione sociale, rivolte ai bambini anche insieme ai loro genitori o adulti accompagnatori.
Gli educatori aiutano soprattutto i nuclei monoparentali, nella cura dei figli e nelle scelte educative. In
particolare per quanto riguarda i servizi integrativi, gli educatori agevolano la comunicazione tra i genitori e
promuovono il loro ruolo attivo.
La scuola dell'infanzia concorre, nell'ambito del sistema scolastico, a promuovere la formazione integrale
della personalità dei bambini dai 3 ai 6 anni di età, tenendo conto degli interessi, dei bisogni, delle
esperienze e capacità già maturate dal bambino.
I compiti dei coordinatori pedagogici riguardano il raccordo tra i servizi per la prima infanzia all’interno del
sistema educativo territoriale, secondo principi di continuità degli interventi. Inoltre svolgono compiti di
sostegno agli educatori in termini di formazione permanente, di monitoraggio e documentazione delle
esperienze, di sperimentazione dei servizi innovativi, di raccordo tra i servizi educativi, sociali e sanitari, di
collaborazione con le famiglie e la comunità locale, anche al fine di promuovere la cultura dell’infanzia.
Attività nell’ambito della promozione della lettura e della conoscenza di libri
Molte scuole hanno inserito da tempo nelle attività tradizionali la lettura dei libri ad alta voce. Infatti, nei nidi e
nelle scuole per l’infanzia si possono mettere in atto diverse azioni.
Le attività strutturate e ripetute stabilmente nel tempo riguardano:
• Lettura e ora del racconto
• Animazione della lettura
• Invenzione di fiabe e storie da parte dei bambini
Non è mio compito provvedere ad una spiegazione esauriente delle attività che si possono svolgere nelle
scuole per l’infanzia con i libri, ma mi si consenta di accennare ad alcuni spunti.
Segreteria Nazionale c/o Centro per la Salute del Bambino / ONLUS
via dei Burlo I- 34I23 Trieste - PI: 00965900327
tel. 040 – 3220447 fax 040 - 3224842
e-mail: [email protected] – www.natiperleggere.it
Lettura tradizionale e lettura dialogica. Oltre alla lettura tradizionale, che è quella più utilizzata, durante il
raccontare, il coinvolgimento dei bambini è utile all’introduzione della lettura dialogica. Nella lettura dialogica
l’adulto aiuta il bambino a diventare il narratore della storia. L’adulto diventa l’ascoltatore, colui che fa
domande, l’uditorio del bambino. A volte i bambini imparano di più dai libri quando sono attivamente coinvolti
nella lettura. I bambini possono dialogare sugli avvenimenti, commentare e ascoltare le impressioni dei
compagni.
Laboratori manuali. In altri momenti si possono effettuare laboratori di costruzione di materiali per una
seguente animazione di una storia. La manualità passa attraverso abilità fini che oggi vengono usate in
maniera minore. Quello dell'uso delle mani è una delle modalità più disattese nella nostra società postindustriale e rischiamo di avere bambini e bambine capaci di stare ore davanti ad un computer, ma incapaci
di usare un arnese.
Altre attività correlate con il progetto NPL da svolgere nella scuola per l’infanzia
• Uso di libri presi in prestito in biblioteca
• Prestito di libri ad utenti interni/esterni
• Visite in biblioteca con i bambini
• Incontri con i genitori per parlare dei benefici della lettura
• Allestimento di un punto informativo per pubblicizzare le attività interne e le opportunità offerte dalla
scuola e della biblioteca più vicina (orari, nome e riferimento della bibliotecaria, telefono ecc).
• Accoglimento degli studenti per i tirocini.
SCONFINAMENTO NELLA SCUOLA ELEMENTARE
L’inserimento delle pratiche di NPL nel Piano dell'offerta formativa (POF) delle scuole dell'infanzia in
particolare possono riguardare anche degli sconfinamenti verso i primi anni della scuola elementare. Ad
esempio in una scuola elementare di Andria (BA) gli alunni sono stati invitati ad approfondire la conoscenza
di libri per la prima infanzia presso la biblioteca e a fare una scelta bibliografica che è stata successivamente
proposta ai bambini della scuola materna. Gli stessi alunni hanno potuto sperimentare il ruolo di lettori ai
bambini più piccoli.
SCUOLA SUPERIORE
Le scuole statali sono direttamente legate agli istituti scolastici superiori e questa attività formativa rientra
negli obiettivi statutari delle scuole per l’infanzia, mentre per effettuare tirocini presso scuole per l’infanzia
comunali e’ necessario percorrere un iter più complicato, che passa attraverso una convenzione tra le scuole
interessate, e deve essere solitamente approvata dalla Giunta comunale. Quindi è sempre bene tenere
presente i tempi necessari per compiere tutti i passaggi burocratici relativi ad eventuali accordi/convenzioni
istituzionali.
Attraverso il protocollo d'intesa tra Nati per Leggere e il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, le
attività all'interno delle scuole statali hanno un riconoscimento ufficiale e in sintonia con le direttive
ministeriali. In particolare questo si attua attraverso l'inserimento dei principi, contenuti e obiettivi del progetto
nel POF dei licei pedagogici. E’ già stato sperimentato con successo, il coinvolgimento degli studenti di tali
istituti in un percorso che attraverso una formazione apposita consenta loro di diventare volontari della
lettura in ambulatori, scuole, ospedali ecc. Il tempo dedicato a questa attività può essere riconosciuto come
credito formativo.
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I fase – approfondimento del progetto e obiettivi tramite lezioni teoriche
Solitamente gli studenti prima di effettuare tirocini con i bambini nelle scuole per l’infanzia assistono a lezioni
teoriche presso la propria sede scolastica che affrontano tutti gli aspetti correlati alla lettura ad alta voce e ai
bambini.
I contenuti del programma teorico
• Presentazione e obiettivi del progetto
• Tappe dello sviluppo psicomotorio e cognitivo del bambino
• Le caratteristiche dei libri adatti ai bambini 0-6 anni
• Il ruolo dei lettori volontari
• Modalità di lettura
• Perché é utile investire nei programmi di supporto all’infanzia
II fase - tirocini
Gli studenti dopo le lezioni teoriche in classe e possono esercitare diverse modalità di tirocinio:
-
tirocinio di lettura nelle scuole per l'infanzia per un periodo medio da una settimana piena a una
rotazione settimanale per alcuni mesi;
tirocinio di lettura ai bambini nelle sale di attesa degli ambulatori pediatrici
tirocinio di lettura ai bambini nei reparti pediatrici degli ospedali
tirocinio di lettura nell’ambito di eventi organizzati dalla biblioteca (nella biblioteca, in altri spazi
cittadini)
Durante le lettura i lettori volontari hanno come scopo quello di creare una atmosfera piacevole per la lettura
ad alta voce e di essere rinforzo positivo nei confronti della promozione della lettura.
Gli studenti amano questo tipo di attività che permette loro di sperimentare la propria competenza di
relazione con i bambini; viceversa i bambini si sentono a loro agio con i ragazzi perché rappresentano una
figura di tutor più vicino a loro.
Ecco un resoconto delle attività a Sciacca a cura della dott.ssa Aurelia La Bella “Durante questa attività di
lettura è emerso un effetto virtuoso del progetto che vale la pena di evidenziare: gli adolescenti chiamati a
"donare" ai bambini, attraverso la lettura a voce alta, momenti di tenerezza, coinvolgimento emotivo, libera
espressione di sentimenti etc. hanno dichiarato di aver "ricevuto" a loro volta dai bambini momenti di serenità
e tenerezza estremamente gratificanti.
Riteniamo che questo si sia verificato per il fatto che in adolescenza si presenta una condizione molto simile
a quella vissuta durante l'infanzia: un forte bisogno (negato dagli stessi adolescenti o dagli adulti di
riferimento che ormai li considerano grandi) di tenerezza e affettività in una fase che per i cambiamenti fisici
e psicologici che la contraddistinguono procura un forte senso di smarrimento. Spesso, come nell'infanzia
tale bisogno viene camuffato con atteggiamenti di insofferenza, aggressività, apatia.”
La lettura è un perno centrale nel curriculum scolastico, testimonianza di una scuola che non si limita a
svolgere un compito, ma ad offrire strumenti quali i libri pregni di promesse ed aspettative per la formazione
degli individui. L’insegnante che insegna ad apprezzare i libri motiva l’individuo al desiderio di ricerca
successivo alla scuola, che non pone limiti al proprio divenire.
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