Brebemi: si parla di raccordo con la A4
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Brebemi: si parla di raccordo con la A4
30 Provincia L’ECO DI BERGAMO GIOVEDÌ 28 LUGLIO 2016 Brebemi cresce: +40% di traffico In arrivo le stazioni I dati. Nel 2016 flusso di 16.211 veicoli, erano 11.966 Obiettivo: 26 mila nel 2017, col collegamento all’A4 Per la prossima estate pronte le aree sosta a Caravaggio BASSA PATRIK POZZI I flussi di traffico sono cresciuti del 40% rispetto a un anno fa e a breve partirà la progettazione delle due stazioni di servizio di Caravaggio che saranno pronte entro la prossima estate: la parte ristorazione sarà gestita dalla catena Chef Express; quella della distribuzione di carburanti dalla società Socogas di Parma. Queste le due buone notizie che ieri, nella conferenza stampa convocata a Brescia, i vertici della società concessionaria Brebemi spa hanno voluto comunicare a due anni dall’apertura al traffico dell’autostrada Brebemi A35 risalente al 23 luglio 2014. «Prima però bisogna fare un po’ di chiarezza sui numeri», ha esordito l’amministratore delegato Claudio Vezzosi che ha comunicato ufficialmente i numeri sul traffico della A35 utilizzando il dato denominato Vtgm (veicoli teorici medi giornalieri). Dato che si ottiene prendendo l’ammontare dei mezzi che percorrono i tratti a pedaggio dell’autostrada e dividendolo poi per la sua intera lunghezza (ossia, nel caso della Brebemi, 64 chilometri). Nel giugno 2016 il Vtgm sulla A35 (che non va confuso con il numero dei transiti che è molto superiore) ha toccato quota 16.211 veicoli contro gli 11.966 del 2015 con un incremento, quindi, del 40%. «Ed è previsto – ha sostenuto ancora l’ad – che nel 2017 questo dato toccherà quota 26 mila veicoli». Il motivo di questo preventivato incremento è che, per l’anno prossimo, è atteso il completamento della costruzione del collegamento diretto nel Bresciano della Brebemi con l’A4 Milano-Torino. Per quando è prevista la fine dei lavori? «Visto che il 23 luglio è una data a noi cara – è poi inter- venuto il presidente della Brebemi spa Francesco Bettoni – diciamo che il collegamento sarà pronto entro il 23 luglio 2017. Burocrazia di Roma permettendo». Ora, infatti, il progetto di questo ultimo tassello del complessivo progetto della A35, dopo essere stato approvato dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), sta attendendo il via libera della Corte dei conti. Dopodiché verrà dichiarata la pubblica utilità del progetto che permetterà l’esproprio dei terreni su cui il collegamento verrà realizzato. 1 Il bilancio a due anni dall’apertura della direttissima, avvenuta il 23 luglio 2014 1 Aggiudicatari Chef Express per la ristorazione e Socogas di Parma per i carburanti Per l’apertura al traffico, ieri è stato annunciato che a Caravaggio saranno pronte anche le stazioni di servizio di cui la Brebemi potrà, e si può dire finalmente, essere attrezzata. I loro nomi saranno Adda nord e Adda sud. «D’altronde – ha commentato Bettoni – finora i flussi di traffico dell’autostrada non avevano convinto gli operatori privati a investire sulla A35». Ora si può dire che questo momento è arrivato. Almeno per la catena Chef Express, di cui alla conferenza stampa era presente l’amministratore delegato Cristian Biasoni, che già gesti- sce 43 aree di ristoro sulla rete autostradale italiana con un fatturato di 511 milioni di euro. «Visto che molti nostri concorrenti non hanno creduto nella Brebemi – ha sostenuto Biasoni – siamo ancora più convinti che il nostro è un progetto in cui credere». Progetto che prevede l’apertura nelle stazioni di servizio di bar caffetteria, di un punto ristorazione con anche pizzeria (con il format Pomodoro&Mozzarella) e poi di un market (senza alcun percorso forzato verso l’uscita come avviene per la maggior parte dei market autostradali) in cui troveranno spazio prodotti tipici del territorio attraversato dalla A35. Attualmente, in realtà, la Chef Express è titolare solo della concessione di una delle due aree di servizio previste a Caravaggio. L’altra, attraverso gara pubblica, era stata assegnata alla società Autogrill che, però, a quanto emerso ieri, non sembra intenzionata a sfruttarla. «I nostri legali – ha rivelato Bettoni – si stanno confrontando con Autogrill. Se non vorrà più investire sulla Brebemi è pronta a subentrare al suo posto ancora Chef Express». Disponibilità poi confermata dall’amministratore delegato della società. La distribuzione di carburanti di entrambe le aree di servizio (con gpl ma senza metano) sarà invece gestita dalla Socogas, società di Parma con 90 distributori e un fatturato di 400 milioni di euro. «Anche se Brebemi è partita con qualche difficoltà – ha affermato il titolare della Socogas Renzo Zucchi, presente alla conferenza – non abbiamo paura di investire lungo il tracciato. Un’autostrada, prima di entrare a pieno regime, ha bisogno di anni. Abbiamo avuto un’esperienza diretta con la Fiorenzuola-Brescia». ©RIPRODUZIONE RISERVATA Dalla Regione Un milione per il trasporto pubblico Le due aree di servizio lungo la Brebemi sorgeranno a Caravaggio Un momento dell’incontro di ieri con i vertici di Brebemi spa Il presidente Bettoni «Nessuna fuga dalla holding Prima facevamo comodo» «Quando c’era da portare a casa le opere di compensazione eravamo considerati strategici. Ora, invece, non lo siamo più. Chissà perché». Il presidente della Brebemi spa Francesco Bettoni ieri, durante la conferenza stampa convocata a Brescia, ha lanciato una frecciata agli enti pubblici che, recentemente, si sono mossi per uscire dalla compagine sociale concessionaria e, quindi, per vendere le azioni del capitale sociale. Oltre alla Città metropolitana di Milano e la Provincia di Brescia, la Provincia di Bergamo. Quest’ultima è arrivata a citare al Tribunale di Brescia (sezione speciale in materia di imprese) Autostrade lombarde spa, ossia la holding che controlla la Brebemi spa. Il motivo di questa citazione in giudizio (l’udienza è stata fissata per il 6 ottobre) è che Autostrade lombarde si è rifiutata di liquidare le azioni di Via Tasso (che hanno un valore di 5 milioni e 300 mila euro di euro). Liquidazione per la Provincia dovuta in base alla legge di stabilità 2014. «È stata la stessa assemblea dei soci – ha sostenuto Bettoni – a respingere la richiesta. La concessione che la Brebemi spa ha ottenuto è pubblica, quindi non si capisce come partecipare al capitale sociale di Autostrade lombarde non sia strategico. Di sicuro lo era prima quando dovevamo spendere 400 E la Provincia porta in tribunale le azioni dell’A35 L’annuncio risale ad alcune settimane fa e ora per la Provincia si tratta di attendere che la faccenda finisca in tribunale. Toccherà al giudice decidere se accordare o meno la possibilità di liquidare le azioni di Brebemi per un importo che supera i 5 milioni di euro. Via Tasso a giugno aveva citato in giudizio Autostrade lombarde spa (che controlla per l’appunto l’autostrada Brebemi A35) dopo che la holding si era opposta, nonostante l’ente territoriale avesse portato a sostegno della propria posizione la legge di stabilità 2014 che fissa l’obbligo per gli efJfznfTvwHA8u9WbSgTYk4eCItkIKxRcj0aKXq87og= enti pubblici di dismettere le partecipazioni non strategiche. Oltre a ciò, prima di arrivare a tale decisione, come prevedeva la normativa, aveva cercato di vendere le azioni sul libero mercato attraverso un bando pubblico andato deserto. A fronte del diniego di Autostrade lombarde (di cui possiedono quote anche il Credito Bergamasco, Confindustria, Camera di commercio, i Comuni di Treviglio e Caravaggio, la Banca di Credito Cooperativo di Treviglio che al momento non sarebbero interessate, pare, a seguire il percorso della Provincia), Via Tasso ha quindi intrapreso la strada legale, ma in attesa di ottobre, data di inizio del processo, il presidente Matteo Rossi lancia un appello ai parlamentari bergamaschi. «La Finanziaria dell’anno scorso – ricorda – impegnava gli enti a uscire dalle partecipazioni non strategiche, quindi non stiamo facendo altro che seguire la linea dettata dal governo, ma emerge una contraddizione: l’Esecutivo ci impone di fare una cosa senza poi dotarci degli strumenti per realizzarla». Ecco perché Rossi chiama in causa i deputati orobici: «Credo che rispettando il percorso della «Dalla prossima settimana ci saranno più di 10 milioni di euro per le province che avrebbero rischiato di tagliare le corse del trasporto pubblico locale (Tpl) già da agosto. Un risultato a cui il Patto Civico ha dato il suo importante contributo». Lo dichiara il capogruppo Roberto Bruni, che ha ritirato l’emendamento sulla questione, dopo aver ottenuto l’impegno dell’assessore Massimo Garavaglia al trasferimento dei fondi aggiuntivi alle province in crisi sul Tpl già nei prossimi giorni. «La situazione della provincia di Bergamo risulta particolarmente critica – spiega Bruni, che aveva già presentato una mozione e ottenuto l’impegno della Giunta – : senza questi fondi al Tpl non solo ci sarebbero soppressioni di corse, ma anche conseguenze sulle gestioni aziendali». Per la provincia di Bergamo si stima circa 1 milione di euro (il 10% del totale), fondi del 2017 anticipati sul 2016. Il Consiglio regionale ha anche votato all’unanimità l’ordine del giorno che impegna la Giunta a stabilire annualmente i trasferimenti alle agenzie di Tpl per garantire i servizi per l’anno successivo. Soddisfatto il consigliere regionale Jacopo Scandella (Pd): «La Giunta prende atto delle difficoltà economiche delle province e assicura per l’anno in corso le risorse finanziate con il fondo del Tpl e quindi la tempestiva copertura dei servizi». Le quote della Provincia in Brebemi hanno un valore di oltre 5 milioni milioni di euro per opere di compensazione di cui molti enti pubblici hanno goduto». Bettoni ha poi sottolineato che il capitale sociale detenuto dalle Province di Bergamo e Brescia e dalla Città metropolitana «ammonta solo all’1,9% del totale. Solo questi tre enti su un totale di 29 soci hanno chiesto di andarsene. La fuga da Brebemi non c’è». In realtà anche uno dei due principali soci di Autostrade lombarde, ossia Banca Intesa Sanpaolo (l’altro è il Gruppo Gavio), ha annunciato la volontà di dismettere le sue partecipazioni nelle società concessionarie autostradali: «Questa decisione è stata annunciata due anni fa – ha commentato ancora Bettoni – ed è comprensibile visto che con l’apertura dell’autostrada ha completato la sua mission. È in corso la ricerca del nuovo partner». PA. PO. giustizia, ci debba essere un’iniziativa parlamentare, attraverso un’interrogazione ad esempio, per richiedere chiarimenti tenuto conto che il fine è la difesa del territorio e degli enti locali. Al momento, al di là di quanto contenuto nella legge di stabilità, non ci sono decreti interpretativi o circolari che ci dicano una volta per tutte che, a fronte di un’asta deserta, devono essere liquidate da parte della società». Non briciole: «Se vincessimo, avremmo la possibilità di investire i 5 milioni e 330 mila euro in strade, scuole e trasporto pubblico – conclude –. È una questione di priorità, l’interesse del territorio non può essere ostaggio di interessi diversi». Elisa Riva