Betoniera

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Betoniera
01
in primo piano
di Dario Foschini
Il budget ed il piano
01.a L’Amministreatore
Delegato di Cmc, Dario
Foschini, a Milano per la firma
La redazione del budget e del piano é stata avviata in un momento molto
difficile per il nostro Paese. Molti prevedevano che entro pochi mesi l’Italia non
sarebbe stata in grado di far fronte ai propri obblighi di rimborso dei debiti.
Due ultime riflessioni sulle risorse umane.
La prima riguarda lo sviluppo delle risorse più giovani.
del protocollo d’intesa
per la sicurezza e la legalità
nei cantieri dell’Expò.
Il nuovo governo è riuscito ad invertire la rotta, riconquistando fiducia.
Il percorso per superare la crisi è pieno di difficoltà ed incognite: i rischi
di fallimento sono ancora molto elevati, il settore delle costruzioni ha perso
in questi anni oltre il 30%. I tempi per uscire dalla recessione saranno
molto lunghi, ma speriamo che la fase più critica sia stata superata.
Avevamo qualche timore anche per il nostro budget.
Lo slittamento del lodo Cepav, alcune difficoltà nell’incasso di crediti e riserve
in Mozambico, ci facevano temere una chiusura dell’anno con un indebitamento
notevolmente superiore a quello dell’anno precedente.
Il prolungarsi dei tempi di elaborazione ed approvazione dei progetti di importanti
commesse italiane ci facevano temere un calo dei volumi del 2012 e - soprattutto un sottoutilizzo del nostro personale.
Invece il 2011 si è chiuso con risultati soddisfacenti: i flussi finanziari positivi di molte
commesse in Italia, l’incasso in dicembre di un importate acconto sulle riserve relative
all’impianto idroelettrico di Ingula in Sud Africa ed altri incassi tenacemente perseguiti,
hanno consentito di mantenere una posizione finanziaria netta simile a quella
del 2010 (+5%) rispetto a ricavi in crescita a 873 milioni ( +8% rispetto al 2010).
In dicembre sono stati finalmente approvati i progetti relativi agli appalti del secondo
lotto della S.S. 640 di Porto Empedocle, della galleria di Savona, e del cunicolo
esplorativo della Torino-Lione, dandoci quindi certezza sull’avvio dei cantieri nel 2012.
Sommariamente il budget 2012 e il piano 2012-2014 prevedono:
Il portafoglio lavori al 31/12/2011 ammonta a 3,2 miliardi, in crescita del 9%
rispetto a fine 2010.
Le commesse attualmente nel portafoglio Italia - escluso il Ponte di Messina coprono interamente i ricavi previsti nel 2012, il 76% dei ricavi previsti nel 2013
ed il 65% dei ricavi previsti nel 2014.
Riteniamo che l’attività commerciale in corso ci consenta di acquisire i lavori
che ancora ci mancano per il 2013-2014.
Le commesse nel portafoglio estero danno una minor copertura dei ricavi previsti:
88% nel 2012, 51% nel 2013, 16% nel 2014.
Va rammentato che il ciclo del portafoglio estero è molto più veloce di quello italiano.
Le commesse estere entrano immediatamente in produzione: i lavori acquisiti
nel 2011 in Bulgaria ed a Singapore sono già stati avviati.
Questa criticità non va tuttavia sottovalutata ed in questo triennio bisognerà
incrementare l’attività acquisitiva all’estero.
Le acquisizioni 2011 in Romagna hanno superato i 60 milioni, consentendo
quindi il pieno utilizzo dei tecnici e delle maestranze sul nostro territorio.
Nonostante le attività commerciali in corso, non siamo invece ancora riusciti
a garantire volumi produttivi sufficienti per un pieno utilizzo delle maestranze
di Ged, in particolare nel settore dei prefabbricati per l’edilizia. Valuteremo
nei prossimi mesi l’eventuale necessità di far ricorso agli ammortizzatori sociali.
Il budget finanziario prevede una lieve riduzione dell’indebitamento nel 2012 (-3%),
nonostante la crescita dei volumi e l’ulteriore slittamento del lodo Cepav.
Il budget finanziario include inoltre importi significativi destinati agli investimenti
in concessioni autostradali (Tem e Holcoa), nel terminal Containers di Ravenna
ed in società di costruzioni estere.
In estrema sintesi, gli obiettivi fondamentali su cui la nostra struttura professionale
si dovrà impegnare nel 2012 sono:
1. Avviare rapidamente e con efficienza le nuove commesse in Italia ed all’estero:
Expo, Empedocle 2, Savona, cunicolo Torino-Lione, ospedale Castelli, strada
in Bulgaria, metrò di Singapore. Continuiamo ad incontrare difficoltà nelle fasi
di mobilitazione: dobbiamo migliorare.
2. Massima attenzione ed impegno nel perseguire il miglioramento
dei flussi finanziari: chiusura di riserve e contenziosi (in Italia, ma oggi ancora
di più all’estero), recupero dei crediti.
3. Particolare impegno per nuove acquisizioni all’estero, in particolare nelle aree
di nostra presenza: Africa Australe, Estremo Oriente, Sud Mediterraneo, Balcani, Usa.
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Da alcuni anni abbiamo intensificato i programmi di assunzioni, formazione,
di divulgazione del know how e di adozione delle migliori tecniche di gestione
di commesse. L’obiettivo è quello di rigenerare il nostro corpo professionale,
migliorandolo. Ai più anziani si chiede di favorire il trasferimento della loro esperienza
ai più giovani e, quando maturino i requisiti per la quiescenza, di chiudere il rapporto
di lavoro con la cooperativa.
La seconda riflessione riguarda la criticità delle risorse per l’estero.
Non ne abbiamo nella quantità e qualità necessarie per sostenere i nostri programmi
di crescita. Nel 2012 verranno svolte attività per selezionare e valorizzare le migliori
risorse che abbiamo all’estero, siano esse italiane, locali o di Paesi terzi.
Vogliamo comunque sottolineare che la disponibilità a lavorare per un certo periodo
all’estero sarà la principale porta d’ingresso nella struttura fissa, nonché un fattore
fondamentale nei percorsi di carriera dei più giovani.
01.a
02.a
02
02.a
02.b
coooperazione
di Vera Zamagni
Cooperazione oggi?
Una visione di lungo periodo
02.a L’Anno Internazionale
della Cooperazione coincide
con il 150esimo anniversario
della nascita di Nullo Baldini,
(Ravenna 1862-1945) il padre
Che cosa significa cooperazione oggi dall’angolo
visuale di chi come me ha studiato il movimento
cooperativo dal punto di vista storico?
Essenzialmente tre cose: primato della persona,
solidarietà, flessibilità istituzionale.
della cooperazione ravennate.
Nato in una famiglia di
Primato della persona, di ogni persona
agricoltori ravennati di simpatie
garibaldine assunse da prima
un ruolo di primo piano nella
costituzione dell’Associazione
A Ravenna
7 iniziative
per l’Anno
Internazionale
delle
Cooperative
Sono ispirate ai sette principi che furono
approvati durante il Congresso del centenario
dell’Associazione cooperativa internazionale,
che si svolse a Manchester nel 1995.
Per dare valore ad un modello economico differente
l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato
il 2012 Anno Internazionale delle Imprese Cooperative.
Slogan dell’iniziativa è «Le imprese cooperative
contribuiscono a costruire un mondo migliore». Anche
a Ravenna L’Alleanza delle tre centrali cooperative della
provincia - Legacoop, Confcooperative e Agci - risponde
all’appello dell’Assemblea Generale delle Nazioni
Unite attraverso una serie di eventi promossi grazie
alla collaborazione del Circolo dei Cooperatori ravennati
e della Fondazione Giovanni Dalle Fabbriche.
Sette le iniziative principali che si svolgeranno nel corso
del 2012, una per ognuno dei 7 “principi” alla base
del movimento cooperativo, con l’obiettivo di
rimarcarne l’importanza e promuoverne la conoscenza
verso l’esterno. La prima si terrà in primavera quando
i rappresentanti provinciali di Agci, Confcooperative e
Legacoop si confronteranno con relatori di livello nazionale
all’interno di una tavola rotonda organizzata a un anno
dalla nascita dell’Alleanza delle Cooperative Italiane.
Le attività dedicate all’Anno Internazionale
delle Cooperative prevedono poi appuntamenti
dedicati alla formazione, con eventi specificatamente
studiati per incentivare la collaborazione tra imprese,
enti e strutture diverse e con la realizzazione
di un “porte aperte” nelle cooperative della provincia.
Uno sguardo particolare sarà poi riservato ai soci
e alla democraticità, partecipazione e trasparenza
nella gestione delle imprese.
I sette principi della dichiarazione
di identità cooperativa:
1. adesione libera e volontaria
2. controllo democratico da parte dei soci
3. partecipazione economica dei soci
4. autonomia e indipendenza
5. educazione, formazione e informazione
6. cooperazione tra cooperative
7. impegno verso la collettività.
p.04 la Betoniera
generale dei braccianti agricoli
di Ravenna, della quale,
nel 1883, divenne segretario.
Nel 1901 diede poi vita alla
Federazione provinciale delle
Cooperative di Ravenna, che
Da sempre l’uomo ha dovuto organizzarsi in società
per sopravvivere prima e progredire dopo. Le varie
organizzazioni della società che si sono sperimentate
nella storia hanno però in generale sacrificato
una grande maggioranza di persone (schiavi, servi della
gleba, donne, caste inferiori) per il benessere di altre
persone, generando proteste, rivolte, rivoluzioni, perché
i sacrificati non hanno ovviamente mai accettato
di buon grado la loro condizione.
sotto la sua direzione acquisì
un ruolo e una dimensione
di importanza nazionale.
02.b Vera Zamagni, professore
ordinario di Storia Economica
nella Facoltà di Economia
dell’Università di Bologna.
02.c Il marchio per l’Anno
Internazionale
della Cooperazione.
In certe aree del mondo le cose sono progressivamente
migliorate ed è stato possibile accogliere parte delle
giuste rivendicazioni di chi voleva essere riconosciuto
come portatore di medesimi diritti (si pensi alla faticosa
emancipazione delle donne). La cooperazione
è parte importante di questo movimento verso la
generalizzazione dei diritti a tutte le persone, in quanto
lotta contro l’asservimento delle stesse al capitale.
Un tale asservimento, pur essendo di sicuro più evoluto
rispetto alla schiavitù, è non di meno della stessa natura,
perché tratta la persona come strumento per
la massimizzazione del profitto degli azionisti di una
impresa, e non come soggetto di cui valorizzare i talenti
e soddisfare i bisogni. L’attuale trend all’approfondimento
delle diseguaglianze di reddito che si verifica in tutti i
paesi del mondo rivela la vera natura dell’organizzazione
“capitalistica” della società. La cooperazione è sorta
proprio per contrastare tale deriva e il suo ruolo
da questo punto di vista non è oggi affatto mutato.
in cui non solo si trattano i soci da pari, ma ci si aiuta
vicendevolmente a sviluppare le potenzialità,
ci si protegge insieme contro le avversità, si portano
avanti progetti comuni, insomma un sistema di imprese
che costituiscono networks coesi (in questo senso parlo
di solidarietà, non nel senso più comune del termine)
è distintamente superiore ad un sistema di imprese
che tendono ad acquisire fette di mercato diventando
sempre più grandi con l’eliminazione dei competitori.
Che mondo sarebbe quello in cui poche multinazionali
tenessero in pugno la produzione impiegando milioni
e milioni di addetti ciascuna?
Si legge in un recente paper (Yazdani N., Mamoon D.,
The economics and philosophy of globalization, MPRA
Working Paper, no. 36091, gennaio 2012) che già
oggi le 200 più grandi imprese del mondo hanno un
fatturato di 7,1 trilioni di dollari, più del PIL di 182 paesi
messi insieme. Non è forse un mondo più “a misura di
uomo” quello in cui imprese di meno grandi dimensioni
si collegano fra di loro, agendo in sintonia?
Flessibilità istituzionale
L’approccio Rochdaliano all’organizzazione dell’impresa
cooperativa ha avuto un notevole successo ed è ancor
oggi vitale. Ma esso è sempre stato interpretato in modi
diversi in tempi e luoghi diversi. Penso che soprattutto
oggi non debba mancare questa flessibilità istituzionale.
Due sono i problemi più urgenti da affrontare:
1) come gestire le grandi imprese cooperative senza
perdere l’identità cooperativa;
2) come affrontare la transizione verso i servizi e la
prevalenza della qualità, fuori dal fordismo industriale e
dal predominio delle quantità.
Solidarietà
Se nel punto precedente ho sviluppato il tema della
giustizia, che impone di trattare tutti allo stesso modo,
e di non privilegiare alcuni a detrimento di altri,
con questo punto intendo affermare che nemmeno
la giustizia basta, in questo mondo di uomini il cui
connotato principale è la fragilità. Un sistema di imprese
02.d
Si troveranno oggi uomini dalla tempra di un Holyoake
o di un Nullo Baldini (per restare in Italia), pronti a calare
nelle condizioni attuali un ideale ancora così attraente
ed attuale come quello dell’impresa cooperativa?
O ci dobbiamo rassegnare a concludere che persino
chi ha ereditato dal passato un’impresa cooperativa si
è convertito all’utilitarismo delle imprese capitalistiche?
03.1
03.1.a
approfondimenti
di Paride Padovani
Project Management:
impostare il project control della commessa
02.d Nella foto, la prof. Vera
Zamagni con il Presidente
di Cmc, Massimo Matteucci
e Mauro Giordani, Presidente
della Fondazione Barberini
Partendo dall’elenco delle attività ed dei
contenuti che possono caratterizzare la commessa
(vedi elenco), occorre identificare quali siano
quelli pertinenti, e conseguentemente
impostare il metodo.
alla presentazione del volume
su Cmc il 3 dicembre scorso.
Creazione dell’ID CARD del contratto
03.1.a Paride Padovani.
ID Card of the Contract (di seguito anche “la scheda”) ha la finalità di rappresentare,
in modo sintetico, tutti i contenuti necessari a identificare e monitorare
la commessa da parte del Project Manager (PM).
La scheda permette al Project Manager di esplicitare, da una parte, il rispetto
degli obblighi contrattuali nei confronti del Committente e dall’altra di tenere
sottocontrollo le performance di commessa rispetto agli obiettivi aziendali fissati
durante l’offerta e lo start-up di commessa successivo.
La scheda costituisce una check-list per l’identificazione da parte del Project
Manager delle aree di rischio della commessa.
La scheda è il primo documento emesso in fase di start-up della commessa
ed accompagna l’evoluzione della commessa in tutte le sue fasi.
La scheda viene aggiornata ad ogni Project Review.
La sua cadenza temporale, quindi, dipende dai fatti salienti del cantiere.
Potete trovare l’ID CARD sul Ponte fra le news del 20 febbraio. Se qualcuno
fosse interessato a sperimentarne la compilazione, l’ufficio controllo di gestione
è a disposizione per eventuali chiarimenti (tel. interno 8337 - cel. +39 335 7240375).
p.05 la Betoniera
03.2
03.2.a
03.2.b
03.2.c
03.2.d
approfondimenti
di Cristiana Bolognesi
Archiviare i documenti
è anche una procedura
Per esperienza personale molti di voi sapranno
cosa accade quando un cantiere finisce: pian
piano quello che era un brulicante microcosmo
pieno di vita si svuota per lasciare il posto
alla sua destinazione o alla sua utenza finale.
Una delle ultime attività prima che il cantiere
venga definitivamente chiuso è senza dubbio
preparare la documentazione prodotta e ricevuta
nel corso degli anni da inviare all’archivio di sede;
un’incombenza gravosa questa fatta spesso
in fretta e furia e che rischia di arrecare
danni seri anche alla successiva consultazione
della documentazione.
03.2.e
Dall’inizio del 2010 è partito un grande progetto
di digitalizzazione del nostro archivio cartaceo
(di cui parleremo nei prossimi numeri) che ha l’obiettivo
di rendere i documenti sempre più fruibili, con notevoli
vantaggi non solo dal punto di vista degli spazi; questo
ci ha però “costretto” ad affrontare le problematiche
legate all’archiviazione della documentazione sin dal suo
costituirsi presso il cantiere, proprio per non doversi
imbattere in montagne di carta senza un filo logico!
A fronte delle problematiche riscontrate è stata emessa
qualche mese fa la Specifica Tecnica della Qualità
SPQ.16.01 relativa all’aggiornamento della procedura
dell’Archiviazione e conservazione dei documenti
provenienti da cantieri Dci ; è inoltre in fase di
preparazione quella relativa agli altri settori aziendali.
Si tratta di una serie di indicazioni che, se adottate
fin dalla partenza del cantiere, non comportano
un incremento del lavoro, anzi, lo facilitano!
Ecco i punti salienti previsti dalla procedura.
L’archivio centrale di sede riceverà
la documentazione da conservare solo se in linea
con le disposizioni contenute nella procedura,
perciò, onde evitare “brutte sorprese”, è bene
attenersi a ciò che è indicato nel documento.
03.2.f
La procedura si applica ai documenti generati
dalla commessa, durante l’esecuzione dei lavori,
sia di origine esterna che interna, e ai documenti
prodotti dai servizi aziendali.
Tutta la documentazione cartacea sin dall’inizio della
commessa dovrà essere catalogata e identificata anche
mediante un elenco contenente la tipologia di
documentazione inviata e numero dei raccoglitori/faldoni.
Il periodo di conservazione minimo di tutta
la documentazione è di 10 anni dal collaudo, in forma
cartacea o digitale, salvo diverse prescrizioni
o disposizioni di legge. Per cantieri con contenziosi
in atto o cantieri che nei 10 anni successivi al collaudo
hanno contestazioni sulle strutture, mancati
pagamenti di mano d’opera, incidenti, ecc. il periodo
potrà essere prolungato.
All’interno di ogni faldone/raccoglitore che contiene
i documenti cartacei dovrà essere presente
come prima pagina l’indice generale di quanto
contenuto all’interno dello stesso.
03.2.g
quindi potrebbe essere catalogato come
modifiche/dettagli/varianti al progetto esecutivo)
g) Perizie
h) Deposito al Genio Civile o ai Comuni hai fini
della legge 1086/71 (solo per commesse Italia)
i) Espropri
j) Rapporti mensili sull’avanzamento dei lavori incluse
foto
k) Stati Avanzamento Lavori (S.A.L.) - Schede T9 Certificato di pagamento
l) Stato Finale
m) AS-BUILD
n) Sicurezza intesa come la raccolta dei PSC, POS
e altra documentazione riguardante la sicurezza;
p) Qualità (Piano Qualità della Commessa, piani
di controllo Qualità contenenti: Ispezioni, controlli
e Certificazioni sui materiali divisi tra acciaio da c.a.,
acciaio da carpenteria, calcestruzzo, prove sui pali,
prove sulle terre, prove di carico su solai ecc)
q) Registrazioni della Qualità (tutta la modulistica
prodotta dai servizi aziendali e richiamata
nelle procedure di sistema)
r) Contenziosi (Riserve, arbitrati, 31 bis, transazioni,
contestazioni, ecc)1
03.3.c
s) Collaudi (Collaudo statico, relazione a struttura
ultimata, verbali delle visite di collaudo in corso
d’opera e collaudo amministrativo finale)
t) Corrispondenza in entrata e uscita
u) Varie
Ogni cartella/raccoglitore deve essere ulteriormente
suddivisa per opere, edifici, o altro, a seconda
della tipologia di opere o di contratto. Ogni raccoglitore
o faldone dovrà essere identificato con un etichetta
come indicato nella Specifica Tecnica della Qualità.
La Procedura è stata revisionata dall’ing. Mario Garelli
che, insieme a Maurizio Orioli e con la collaborazione
di Andrea Rani e Gianluca Musumeci, negli ultimi
mesi si è occupato, tra i tanti impegni, anche
di questa problematica con la consapevolezza che
in un archivio ordinato con criteri omogenei il lavoro
di tutti sia facilitato.
a) Documenti di gara
c) Elaborati progettuali di contratto
d) Accordi parasociali, verbali Cda e Comitati Tecnici
03.2.a-f Alcune immagini
03.3.a Cina, 2011 · La TBM
dell’archivio Cmc.
doppio scudata del diametro
di 5,75 utilizzata nello scavo dei
03.2.g L’arrivo di
18,3 km di tunnel del Progetto
documentazione da
Yintao, Provincia del Gansu.
un cantiere: ecco
cosa non dovrebbe
03.3.b-h Laos, 2011 · La TBM
mai accadere!
a scudo singolo da 7,6 metri
di diametro che ha scavato
e) Progetto esecutivo
i 5,5 km del tunnel adduttore
f) Progetto costruttivo (in Italia si chiama esecutivo
del Theun Hinboun.
che fa parte del progetto
p.06 la Betoniera
03.3.b
o) Subappalti, forniture e noli (Contratti suddivisi
per ditte); Presenza versamenti DURC S.A.L.
e certificati, note cassa, comunicazioni al committente,
comunicazione alla prefettura.
La documentazione dovrà essere classificata e/o
identificata seguendo le tipologia o ambito sotto riportati.
b) Documenti contrattuali (contratto, atti aggiuntivi,
Capitolato speciale o Capitolato tecnico, verbali
e ordine di servizio, verbali di inizio e fine lavori)
03.3.a
03.3.d
03.3
03.3.e
03.3.f
03.3.g
approfondimenti
di Mara Cavallari
Come una talpa
Da oltre 40 anni Cmc esegue lavori in sotterraneo.
Ma la grande rivoluzione si ha a metà degli anni
‘80 con l’arrivo delle TBM (Tunnel Boring Machine).
Da oltre 40 anni Cmc esegue lavori in sotterraneo:
gallerie, tunnel, collettori o come preferite chiamarli.
La prima esperienza significativa nei lavori di scavo
realizzati con metodi convenzionali risale alla fine degli
anni ’60. Siamo sull’autostrada del Brennero e vengono
realizzati 4 tunnel per una lunghezza totale di 2 km.
Il primo lavoro in sotterraneo all’estero sarà, invece,
alla metà degli anni ’80, in Algeria.
Da allora molti dei nostri principali lavori, in Italia
e all’estero, riguardano proprio opere in sotterraneo.
Eseguire un lavoro in sotterraneo non è mai stato facile.
Le caratteristiche del terreno sul quale si interviene
non sono mai omogenee né completamente
predeterminabili. E costruire in sotterraneo non
significa solo scavare e rivestire ma dover affrontare
una serie di complesse problematiche multidisciplinari
che spaziano dalla geologia all’ingegneria ambientale,
dall’impiantistica all’ingegneria strutturale.
Quelle che certamente nel corso degli anni sono
cambiate sono le tecnologie utilizzate nei nostri
cantieri. Lo scavo convenzionale ha raggiunto
notevoli progressi grazie ad un uso estensivo
del consolidamento dei terreni e all’uso di tecniche
di sostegno definite conservative.
Ma la grande rivoluzione si ha a metà degli anni ‘80
con l’introduzione nei nostri cantieri delle TBM
(Tunnel Boring Machine).
Siamo nel 1983 e queste moderne tecnologie fanno
il loro ingresso nei cantieri del Corniolo in Italia
e soprattutto nel cantiere della Rive Gauche in Algeria
dove con una TBM si scava un tunnel di 6,5 km.
Ma è in Cina nel 1988 che Cmc si afferma
definitivamente come una delle aziende leader
a livello mondiale nell’uso delle TBM.
Il progetto, la costruzione di due tunnel irrigui (per un
totale di 16,7 km) facenti parte dell’Yindaruqin Irrigation
Project, viene realizzato utilizzando una TBM Robbins
a doppio scudo per roccia dura e portato a termine
ben 10 mesi prima del termine previsto per i lavori.
Da allora Cmc ha continuato ininterrottamente
a lavorare nel grande paese asiatico.
La TBM, fresa meccanica a piena sezione, meglio
conosciuta in gergo col nome di “talpa”, è una
macchina scavatrice dotata sul muso di una testa
fresante che ruota a velocità lenta. Sulla testa
sono montati dei dischi frantumatori, i “cutters”.
La TBM può lavorare ininterrottamente e richiede la
presenza continua di personale altamente specializzato.
C’è chi dice che il numero di TBM all’opera nel mondo
raddoppi ogni dieci anni.
In effetti, se all’inizio degli anni ’60 erano all’opera
solo 5-6 macchine, nei primi anni ’70 si era già passati
a 10-15 e all’inizio degli anni ’90 il loro numero
era cresciuto a 50-60. Nel 2003 se ne contavano
in tutto il mondo circa 125.
La prima macchina “scava tunnel” vera e propria
sembra sia stata la “Montain Slicer” di Henri Joseph
Maus commissionata dal re di Sardegna nel 1845
per scavare il tunnel ferroviario del Frejus.
Costruita in una fabbrica di armi a Torino, contava
più di 100 trapani a percussione montati sul fronte
di una macchina, grande come una locomotiva,
azionata dall’imbocco del tunnel. In verità i lavori
iniziarono solamente dieci anni dopo e non si utilizzò
l’“affetta montagne” di Maus ma la perforazione
pneumatica comunque innovativa ma più economica.
È solo nel 1950 che viene utilizzata per la realizzazione
della Oahe Dam di Pierre, South Dakota, una macchina
in grado di scavare 160 piedi in 24 ore, dieci volte
più veloce di ogni altro strumento di scavo dell’epoca.
La nuova macchina, concettualmente basata
sui trapani a percussione di Maus, presenta
un elemento rivoluzionario: la testa rotante.
p.07 la Betoniera
L’utilizzo delle TBM ha accelerato in maniera
straordinaria i lavori in sotterraneo abbassandone
conseguentemente i costi di realizzazione.
Fra i vantaggi vanno, però, considerate anche le minori
vibrazioni che possono influenzare l’integrità strutturale
di edifici vicini alla zona di scavo e, soprattutto,
il miglioramento della sicurezza dei lavoratori.
La fresa viene controllata da un operatore specializzato
che si trova all’interno di una cabina di pilotaggio e che,
grazie a speciali monitor e sistemi computerizzati, è in
grado di «guidare» lo scavo con precisione millimetrica.
La testa dello scudo è attrezzata con denti e dischi
(cutter ) che rompono la roccia e portano il materiale
nella camera di scavo posteriore. Qui la rimozione
del materiale avviene in automatico attraverso un nastro
trasportatore che lo trasferisce all’esterno della galleria.
Il rivestimento del tunnel, infine, viene posizionato
da un robot radiocomandato da un tecnico.
Dalla fine degli anni ’80 nei cantieri di Cmc si sono
portate a termine molte opere affiancando alle
tecniche convenzionali di scavo in sotterraneo (esplosivi
o scavo con frese puntuali o escavatori dotati di
martelloni idraulici) le nuove tecnologie offerte dalle TBM.
03.3.h
03.3.i
Fra i principali progetti terminati ricordiamo quello
dello Yellow River Diversion in Cina; quello di
El Salaam Syphon sotto al Canale di Suez in Egitto;
o il Casecnan Multipurpose Project nelle Filippine.
Appena pochi mesi fa, a fine ottobre, con sei mesi
di anticipo sui tempi contrattuali, è stato completato
con successo lo scavo dei 18,3 km del Progetto Yintao,
nella provincia del Gansu, in Cina, grazie ad una TBM
doppio scudata di NFM del diametro di 5,75 m.
E alla fine del 2010 è stato portato a termine il tunnel di
5,5, km del progetto del Theun Hinboun in Laos grazie
ad una TBM a scudo singolo da 7,6 metri di diametro.
Cmc è stata, in questa circostanza, la prima azienda
ad introdurre lo scavo meccanizzato nel Laos.
03.3.l
Fra i cantieri in corso, l’uso di macchine TBM è previsto
nel cantiere per la galleria di collegamento della diga di
Tabellout in Algeria e in quello per l’ammodernamento
della SS 640 in Sicilia. Importanti progetti riguardano
poi altri due cantieri pronti a partire. Stiamo parlando
della nuova Aurelia a Savona e soprattutto
della costruzione della metropolitana di Singapore.
Questo progetto, in particolare, è costituito da un
primo lotto di 2.800 metri di linea, a doppia canna, per
una lunghezza totale di tunnel di 5.600 metri e da un
secondo lotto di 1.400 metri di linea, sempre a doppia
canna, per una lunghezza complessiva di 2.800 metri.
Ciascuno dei due lotti comporta anche la costruzione
di una stazione a 23 metri sotto il piano di campagna.
I tunnel verranno scavati con 6 macchine di scavo TBM.
Torneremo sul prossimo numero della Betoniera su questi
straordinari gioielli tecnologici e lo faremo facendo
parlare coloro che in cantieri e situazioni diverse
le stanno utilizzando, per conoscere da loro segreti e
problematiche di queste moderne “affetta montagne”.
03.3.i Cina · Testa fresante
della TBM usata nel
cantiere cinese dello Yellow
River Diversion.
03.3.l-m Algeria, 1983 ·
La TBM in azione nel cantiere
algerino della Rive Gauche.
03.3.m
04.b
04
04.a
04.c
sicurezza
di Uliano Montalti
“Vai sul Sicuro 2011”:
ecco i vincitori
04.a Uliano Montalti.
04.b-f Le premiazioni di “Vai
Premiati nel corso dell’assemblea dei soci del 3 marzo, i vincitori del concorso
“Vai sul Sicuro!”. I premiati sono stati scelti nel cantiere di Cesenatico
(Canale Fossatone e Vena) e in quello di Opera 2.
04.d
sul Sicuro!” dello scorso anno.
Il 3 marzo, nel corso dell’assemblea dei soci, presso la sala Teodorico dell’Hotel
Holiday Inn, si è svolta la giornata della premiazione del concorso aziendale
“Vai sul Sicuro!”. Ai vincitori il Presidente ha consegnato gli attestati di merito
ed il tradizionale ricordo dell’iniziativa.
Per questa edizione del concorso hanno vinto alcuni colleghi del cantiere
di Cesenatico, sbarramento dei canali Fossatone e Vena, ed altri del cantiere Opera 2.
La scelta si è basata fondamentalmente su due criteri: il grado di conformità
alle norme di sicurezza sul lavoro e l’andamento nell’anno degli infortuni del cantiere.
Il grado di conformità è determinato attraverso un punteggio che viene assegnato
ai cantieri, tenendo conto del numero di irregolarità riscontrato nell’anno durante
le ispezioni. Alle irregolarità viene assegnato un peso correlato alla loro gravità,
valutato in base all’entità delle eventuali conseguenze in caso di incidente.
Per esempio, una carenza da cui potrebbe scaturire un incidente, con conseguenze
irreversibili o letali è tenuta in conto con un peso maggiore rispetto ad altre
irregolarità. Il punteggio ottenuto sommando tutte le irregolarità valutate con il loro
peso permette di costruire una classifica dei cantieri più sicuri.
04.e
Nel corso del 2011 sono state svolte, in Italia, 67 ispezioni, in aggiunta a quelle
quotidianamente svolte dai servizi di prevenzione e protezione di cantiere. Sono state
rilevate 83 irregolarità, di queste: il 35% ha riguardato carenze sulla documentazione,
il 9% anomalie negli impianti elettrici, l’8% anomalie sull’uso dei dispositivi
di protezione individuali, mentre il restante 48% è relativo ad altre non conformità
alle norme di legge. Nel 2011, rispetto all’anno precedente, registriamo un sostanziale
mantenimento dei punteggi medi rispetto alle irregolarità rilevate, mentre la gravità
media, essendo diminuita, è migliorata.
L’andamento degli infortuni viene monitorato tenendo conto del numero degli stessi,
delle ore complessivamente lavorate e del numero di giornate di lavoro perse
a causa degli eventi infortunistici occorsi ai lavoratori. Dal rapporto fra il numero
di infortuni annui e le ore lavorate si ottiene un indice di frequenza (IF), mentre
dal rapporto fra le giornate perse e le ore lavorate si ottiene quello di gravità (IG).
Al 31 dicembre 2011 il numero di infortuni (Italia + Estero), è diminuito rispetto
all’anno precedente del 5%, ma essendo diminuite anche le ore lavorate, l’indice
di frequenza (IF) risulta essere aumentato seppur di poco. Al contrario, quello di
gravità (IG), risulta essere diminuito a causa del minor numero di giorni persi rispetto
all’anno precedente, che sono infatti passati da 1’582 a 903. I giorni mediamente
persi per ogni infortunio sono stati 17 nel 2011, mentre erano stati 32 nel 2010.
Rinnoviamo le nostre congratulazioni ai vincitori, e nel ricordare che la sicurezza
nei posti di lavoro dipende prima di tutto da noi stessi, diamo appuntamento
all’edizione 2012 del concorso “Vai sul Sicuro!”.
Elenco dei vincitori del concorso “Vai sul Sicuro” 2011:
Cantiere di Cesenatico “sbarramento canali Fossatone e Vena”
Soglia Francesco, Di Caprio Roberto, Cantarelli Alberto,
Abbondanza Gianluca, Inchico Alessandro
.
Cantiere “Opera 2”
Azzalin Ludovico, Magalotti Luciano, Mundo Silvano, Oltean Danut Petru,
Huschi Rifat, Haskaj Edmond, Bortone Raffaele.
p.08 la Betoniera
04.f
05.1.a
05.1.b
05.1
formazione
di C. B.
La comunicazione, un capitale
tutto da scoprire
05.1.a-b Massimo
Franceschetti.
Si sono svolte nel mese di febbraio tre giornate
di formazione dedicate alla comunicazione
efficace, con lo scopo di fornire un supporto
per avere maggiore coscienza di come
la comunicazione possa essere una risposta
per lavorare meglio. Filo conduttore degli incontri
è stata l’assertività intesa come pratica di
comunicazione, ma anche come modo di ragionare
ed etica per costruire relazioni tra le persone
più trasparenti ed efficaci. Docente del progetto
è Massimo Franceschetti, professore di Alma
Graduate School e consulente in comunicazione
presso aziende pubbliche e private. Lo incontriamo
e gli facciamo alcune domande per capirne di più.
Perché un’impresa che si occupa di costruire ponti e
strade dovrebbe preoccuparsi della comunicazione?
A parte il fatto che ponti e strade sono mezzi di
comunicazione, dei più antichi, tra l’altro, e che hanno
profondamente mutato - con i romani - il modo di vivere
delle persone. Ma anche perché la comunicazione,
e qui intendo la comunicazione interpersonale, è alla
base di qualsiasi attività umana e di qualsiasi successo.
La comunicazione è una dimensione vitale che solo
da pochi anni è al centro della nostra riflessione.
La complessità nella quale viviamo ci sta inducendo
a porci delle domande su come e cosa comunicare.
Questo è molto positivo. Lentamente le persone stanno
imparando che non basta solo avere delle belle idee,
dei bei progetti; non basta essere dalla parte del giusto e
del bene, occorre anche imparare a parlarsi e dialogare.
E il modo in cui lo si faceva una volta, oggi non funziona
più. C’è una storia molto bella che le vorrei raccontare.
È la storia di un medico ungherese, Filippo Semmelweis,
che verso la metà dell’Ottocento, a Vienna, aveva
scoperto che se i medici si fossero lavati le mani
avrebbero salvato la vita a tante donne che assistevano
nel parto. Con le loro mani infettate i medici, senza
rendersene conto - non avevano ancora scoperto
i microbi - uccidevano le loro pazienti. Semmelweis se ne
accorse e per lui era così evidente che cominciò non solo
a dirlo ma a rimproverare chiunque non gli credesse.
Semmelweis aveva un caratteraccio e trattava malissimo
i suoi superiori e i suoi colleghi. E così l’idea ha atteso
30 anni prima di essere ascoltata, perché il modo
in cui il medico portava avanti la rendeva
estremamente sgradevole. Un grande filosofo diceva:
“Non sono d’accordo con te non per ciò che mi dici,
ma per come me lo dici”. Ecco l’importanza
p.09 la Betoniera
di adottare una comunicazione più consapevole.
Ma ci tengo a sottolineare una cosa: comunicare
non è solo parlare o ascoltare. Questi sono fenomeni
importanti, ma sono una conseguenza. Comunicare
è innanzitutto un modo di ragionare basato su alcuni
principi: il valore delle persone, la relatività della nostra
percezione delle cose, la necessità di adattarsi,
essere flessibili, la capacità di tenere insieme anche
elementi in contraddizione tra loro.
Come si può rendere la comunicazione un tema
condiviso nel quale tutti partecipano attivamente?
Accadrà, lentamente e tra tanto tempo, che la
comunicazione sarà un tema condiviso. Poi non saranno
probabilmente “tutti” a pensarlo così, ma è naturale ed
è giusto così. In ogni caso, la comunicazione diventerà
una dimensione naturale da curare. Le organizzazioni
si organizzeranno di conseguenza, le scuole ne faranno
una materia come oggi è la matematica o l’italiano
e così via. La comunicazione - una certa comunicazione,
ovviamente - si affermerà senza l’aiuto di nessuno, ma
per necessità. È evidente come anche da noi e anche
in contesti apparentemente lontani sta diventando
sempre più importante imparare a comunicare in modo
costruttivo e partecipativo. Non c’è bisogno di far niente di
particolare. Per ora occorre che ciascuno, nel suo piccolo,
faccia la sua parte. Provi a praticare e ad apprendere
un modo più umano e contemporaneo di comunicare.
La comunicazione richiede responsabilità personale.
È uno dei principi cardine: ognuno è responsabile
di ciò che, comunicativamente parlando, gli accade.
In un’impresa in cui la priorità è il fare, è possibile
imparare a comunicare?
Certo, non esiste nessuna distinzione reale tra fare,
pensare e comunicare: sono tre dimensioni
della stessa cosa: il comportamento umano.
“Fare” non è che una parte di un processo
che comprende il “pensare” e il “comunicare”.
Senza queste componenti o dimensioni sarebbe
impossibile agire. Una persona agisce nella misura
in cui pensa e pensa nella misura in cui parla e ascolta.
Il dialogo è la sostanza del pensiero e questo
lo è dell’azione. Perciò un’impresa che fa è un’impresa
che pensa e che comunica, che lo voglia o no.
Curare queste tre dimensioni non solo è possibile,
ma è inevitabile. Tant’è vero che la vostra azienda
fa molto per curare la formazione attorno
a questi aspetti, non solo su quelli del “fare”.
Nell’era del web 2.0 come si sta evolvendo
la comunicazione nell’impresa?
Le relazioni saranno relegate alla sfera personale?
Una domanda complessa che provo a scomporre
in tre parti: la comunicazione d’impresa e l’interattività;
la comunicazione attraverso mezzi e, infine, il futuro
della comunicazione interpersonale.
La comunicazione dell’impresa in un contesto sempre
più interattivo sta, per forza di cose, cambiando.
Direi che il tratto che per me è più interessante
è che le aziende dovranno imparare a dialogare sempre
di più con i loro clienti. Il cliente è sempre meno
“esterno” al processo produttivo e sempre più parte
integrante dello stesso. Questo significa, per altro,
che la distinzione tra comunicazione esterna
e comunicazione interna ha sempre meno senso.
Il cliente, come il collega, ha bisogno di una
comunicazione articolata, profonda, curata. E spesso
hanno entrambi bisogno delle stesse informazioni.
La preponderanza di mezzi di comunicazione
nella comunicazione quotidiana ha un ruolo molto
importante nella nostra percezione della realtà
e della vita. Come ho detto prima l’invenzione
della strada e dei ponti ha cambiato il modo di agire
delle persone e quindi di pensare. La novità sta
nel tempo, nella rapidità estrema dei cambiamenti
a cui non solo non siamo abituati, ma non possiamo
nemmeno abituarci. Perciò in qualche modo subiamo
queste trasformazioni e tendiamo a vederle in modo
non positivo. Ma allo stato dei fatti non abbiamo
informazioni particolarmente approfondite su come
cambia la vita, ad esempio, usando internet piuttosto
che la televisione. È difficile farsi una idea precisa
e scientificamente fondata. Direi però che una cosa
possiamo considerare e quindi vengo alla terza
domanda implicita: le persone e la loro relazione
saranno sempre centrali e fondamentali. I mezzi
potranno intervenire, modificare, ma non eliminare
o sopperire al contatto umano, allo scambio
vitale che c’è quando due persone s’incontrano.
E a questo livello le cose importanti sono sempre
le stesse, da millenni: amore, comprensione reciproca,
accettazione, valori in comune, scopi condivisi, senso
di appartenenza ecc... sono tutte cose di cui abbiamo
avuto sempre bisogno, abbiamo bisogno e avremo
bisogno. In una selva di cavi, di fili, di router, di schermi,
di ipad o ipod, ad un certo punto avremo bisogno
di stringere una mano, vedere un sorriso dal vivo,
restare uno vicino all’altro, senza dover dire nulla.
05.2.a
05.2.b
05.2
05.2.c
05.2.d
formazione
di Emanuele Bassetti
Consegnati gli incentivi agli studi 2012
05.2.a Foto di gruppo dei
ragazzi che hanno ricevuto
Nel corso della mattinata si è affrontata
una riflessione sull’attuale mercato del lavoro.
la borsa di studio.
05.2.b Il professor Bassetti
e il presidente Massimo
Matteucci.
05.2.c-d Momenti della
consegna delle borse di studio .
Domenica 22 gennaio presso la sala corsi di Cmc si è
tenuta l’annuale consegna delle borse di studio ai figli di
soci e dipendenti che si sono distinti per meriti scolastici
e universitari. Oltre all’intervento introduttivo del
Presidente Massimo Matteucci, l’incontro ha ospitato
un approfondimento di Emanuele Bassetti (sociologo
ed esperto di comunicazione - Università di Bologna)
dedicato al tema dei primi colloqui di lavoro.
Partendo da un inquadramento generale e da un focus
sulle principali tipologie di colloqui, si sono forniti
consigli, informazioni e strategie per studenti,
neolaureati e genitori. Tra i primi suggerimenti presi
in esame, innanzitutto quello di prestare attenzione
al modo in cui ci si presenta al colloquio, scegliendo
un abbigliamento curato e ordinato, possibilmente
né troppo trasandato né troppo elegante. Ma anche
arrivare puntuali, portando sempre con sé una copia
del proprio curriculum, senza dare per scontato
che l’intervistatore l’abbia letto o lo abbia con sé.
In relazione alle domande più frequenti poste durante
p.10 la Betoniera
il colloquio, esse sono state suddivise in tre tipologie.
Le domande ordinarie (che mirano a recuperare
dal candidato tipiche informazioni, come ad esempio
gli obiettivi professionali, il percorso di studio,
le disponibilità temporali), le domande inaspettate
(che mettono in difficoltà il candidato con richieste
informative sui suoi comportamenti, interessi, pregi,
difetti) e le domande relazionali (che sono un mezzo
per mettere il candidato in una posizione subordinata
e quindi sono spesso vissute come dequalificanti,
aggressive e demotivanti, come ad esempio “Mi pare
che il suo curriculum non sia all’altezza della posizione
per cui ha fatto domanda. Lei che ne pensa?“).
Un discorso delicato è la domanda sullo stipendio
che solitamente il candidato è ansioso di porre.
In generale si consiglia di non forzare subito
l’intervistatore nel fornire tale informazione, salvo
si sostengano ingenti spese di trasporto per sostenere
i colloqui, oppure sia necessario scegliere con rapidità
se il lavoro in questione faccia al caso proprio.
Non è mancato infine un riferimento ai social network,
con la consapevolezza che questi ambienti virtuali si
sono ormai affiancati alle referenze tradizionali, essendo
ricchissimi di informazioni sulla vita, gli interessi,
le attitudini e persino sul carattere dei candidati.
Importante quindi ripulire i propri profili online di tutti
quegli aspetti troppo privati che potrebbero presentare
il candidato sotto aspetti poco opportuni.
Alcuni consigli sono stati forniti anche ai genitori presenti.
Mantenere la calma innanzitutto, in quanto troppo
disinteresse o troppa ansia sono entrambi dannosi
per i ragazzi. Ma soprattutto non accompagnare mai
i figli al colloquio di lavoro, specialmente all’interno
dell’azienda. Ciò si ricollega a un più ampio consiglio
sempre valido per limitare i frequenti fenomeni di
ragazzi adagiati e demotivati: rendere i figli responsabili
della ricerca di lavoro significa non redigere / inviare
curriculum al posto loro, o telefonare alle aziende
al posto loro, ma supportarli attivamente lasciando
ai ragazzi la possibilità di crescere in autonomia.
A conclusione dell’incontro la consegna delle borse
di studio da parte del Presidente Massimo Matteucci
con la collaborazione di Giorgio Giordani, che hanno
premiato 60 giovani con un ammontare complessivo
di incentivi di oltre € 18.000, valorizzandone
il merito e costanza negli studi.
06.a
06
06.b
tecnologie
di Giorgio Pesenti
Comunicare oggi: sono 12 in Cmc
le sale attrezzate per le videoconferenze
06.a Una sala attrezzata
La videoconferenza
per videoconferenze.
06.b Giorgio Pesenti.
Nella primavera del 2011 Cmc ha avviato un progetto
per l’introduzione in azienda di un sistema
di videoconferenza.
In questo ambito rientrano i sistemi che, con varie
tecnologie e livelli qualitativi, consentono a più persone,
posizionate in due o più luoghi distinti, di “incontrarsi
virtualmente” per una riunione nella quale ciascun
interlocutore può vedere ed ascoltare gli altri,
oltre a condividere contenuti multimediali.
Skype, che tutti conosciamo per utilizzo professionale
o personale, fornisce gli elementi base della
videocomunicazione; i sistemi di videoconferenza
puntano ad elevare la qualità dell’interazione offrendo
funzionalità aggiuntive, utili a rendere l’incontro
più efficace e gradevole.
Proprio sul filone della qualità, i sistemi
di videoconferenza si sono evoluti in modo
sostanziale nell’ultimo decennio.
Il miglioramento della grafica nei computer
ha consentito di aumentare la qualità dell’immagine,
le linee di comunicazione più potenti hanno sopperito
alla necessità di trasferire una maggior massa
di informazioni. Accessori come webcam e microfoni
più sofisticati completano il quadro necessario
ad offrire una comunicazione di qualità.
Il risultato è una esperienza di utilizzo che si avvicina
progressivamente a quanto ottenibile con la reale
presenza degli interlocutori nella stessa sala.
Sempre più diffusi nelle aziende sono quindi i sistemi
che, con diversi livelli di costi e di rapporto con
i benefici, consentono efficaci comunicazioni remote.
Le aziende che per dimensioni e natura del business
affrontano questo investimento con maggior slancio,
richiedono ai fornitori l’implementazione di sale
dedicate esclusivamente agli eventi video, con tavoli
occupati per metà da una serie di monitor nei quali
compaiono i partecipanti da remoto.
Perché la videoconferenza
Lo spunto per lanciare il progetto deriva dalla
osservazione dell’andamento dei costi che l’azienda
annualmente sostiene per i movimenti dei dipendenti;
le numerosissime trasferte, di durata più o meno
ampia, generano continuamente costi il cui volume
p.11 la Betoniera
è significativamente cresciuto negli ultimi 5-6 anni.
Biglietti per voli aerei e trasferimenti in treno o in auto,
soggiorni in albergo e pranzi al ristorante sono
solo i più evidenti impatti generati dai viaggi.
A questi vanno aggiunti gli incrementi del costo
del personale a fronte delle indennità di trasferta,
le assicurazioni ed altre voci che incidono generando
impatti tangibili.
Di valutazione meno immediata, ma altrettanto
rilevante sono poi aspetti quali i tempi non produttivi
spesi in spostamenti, nonché altri non tangibili
quali i fattori umani (stress del personale in movimento,
impatti sulla vita privata).
videoconferenza in collaborazione con British Telecom
(il fornitore della rete dati che sempre più si estende
a collegare i cantieri italiani ed esteri), ha selezionato
i prodotti “entry level” del produttore che ad oggi
detiene la maggior quota di mercato (Cisco Tandberg).
Sono state fin ad ora attrezzate, in modo non esclusivo,
dodici sale. Di queste sette in Italia, due in Mozambico,
una in Angola, una in Sudafrica ed una a Singapore.
I risultati ottenuti ci inducono ad un ulteriore
impegno su alcune aree, nelle quali il funzionamento
è ostacolato dalla qualità delle linee di comunicazione
(Mozambico ed Angola, dove alcuni apparati
sfruttano connettività satellitare).
Quindi con un sistema di videoconferenza non sarà
più necessario viaggiare?
Bhe, non sarà proprio così… una società leader nello
studio del mercato Ict stima in un 20% il risparmio
conseguibile sui costi di viaggio, grazie all’adozione
degli strumenti in esame. Rimarranno sempre situazioni
nelle quali l’incontro reale non può essere surrogato,
ma l’evoluzione tecnologica spinge verso una loro
riduzione. Anche un risparmio nettamente inferiore
consentirebbe a Cmc di ammortizzare in pochissimo
tempo l’investimento effettuato… naturalmente
a condizione che i sistemi vengano sempre utilizzati,
quando possibile.
Il prossimo passo
I fattori di successo
Da quanto sopra accennato discende che l’efficacia di
un evento in videoconferenza dipende da molti fattori.
La qualità degli apparati e l’affidabilità delle linee fanno
in primo luogo la differenza tra un evento efficace
ed uno faticoso e poco funzionale al risultato.
La facilità d’accesso agli strumenti e del loro utilizzo
sono altri aspetti che renderanno la nostra esperienza
più o meno rassicurante e ci spingeranno a considerare
sempre di più l’evento video come idoneo a sbrigare
una questione aperta.
In condizioni normali di qualità ed affidabilità
dei sistemi, un evento video di due o tre ore non stanca
il partecipante più di una normale riunione... e tutto
questo facendo solo pochi passi per raggiungere
la sala attrezzata!
L’implementazione in Cmc
Cmc scegliendo di implementare il sistema di
Se l’accessibilità dei sistemi è un fattore di successo
per l’efficace utilizzo dei sistemi di videoconferenza,
il completamento del sistema passa attraverso un
potenziamento di questo aspetto. Le sale attrezzate
offrono strumenti sofisticati, con livelli qualitativi
elevati, ma non sono sempre a disposizione di tutti.
Il prossimo passo è quindi l’implementazione
di una infrastruttura che consenta all’utente
di partecipare ad un evento utilizzando il proprio PC
portatile o un tablet (iPad, Galaxy Tab, ecc.).
Da alcuni mesi è in corso una fase di comparazione
e valutazione di alcuni prodotti presenti sul mercato,
in grado di realizzare l’obiettivo sopra descritto
con tecnologie hardware e software differenti.
La fase di selezione è al termine e nel giro di due/tre
mesi potremo disporre anche di queste funzionalità.
07.1.a
07.1
07.1.b
07.1.c
07.1.d
07.1.e
07.1.f
lavori in corso
di M. C.
Un febbraio siberiano
Nevica: l’aria brulica di bianco; la terra è bianca;
neve sopra neve…“ (G. Pascoli)
Ci sono date che solo a enunciarle richiamano
alla mente avvenimenti lontani.
È il caso del venerdì nero del ’29 che, anche a chi
non c’era, ricorda immediatamente il grande crollo
della borsa di Wall Street.
Oppure dell’11 settembre che da solo basta a rievocare
uno dei momenti più neri della storia recente.
Anche in campo meteorologico ci sono date che
restano nella memoria. Chi non ha sentito parlare della
grande nevicata del ‘29 che portò (era metà febbraio)
almeno 50 cm di manto nevoso su una Ravenna
stretta in una morsa di gelo che rese eccezionalmente
pattinabile anche il Candiano?
In anni più recenti si ricordano altri due inverni
straordinari per il grande freddo e per la quantità
di neve caduta: il 1956 (sempre a metà febbraio)
e il 1985 (metà gennaio).
Questa premessa per dire che difficilmente la Romagna
potrà dimenticare questo mese di febbraio dell’anno
bisestile 2012.
Dall’inizio di febbraio, in più riprese, sono caduti
su Ravenna, dati ufficiali dell’Arpa regionale, 96 cm
di neve. Molto peggio nel Forlivese (158 cm) e nel
Cesenate dove la neve ha superato abbondantemente
il metro e mezzo o sulle colline del riminese
e del forlivese, dove molte frazioni sono rimaste isolate
sotto metri di neve, fino al record di Novafeltria
che ha sfiorato i tre metri di neve (293 cm).
Le temperature hanno toccato temperature siberiane
andando a più riprese sotto i -10.
Dopo il burian, il vento siberiano, abbiamo imparato
a conoscere il blizzard, la tormenta di neve fine
e gelata arrivata dai paesi baltici. E dovunque sono
andate a ruba pale da neve, catene e gomme termiche.
Sicuramente queste settimane non saranno dimenticate
dagli operatori di Sistema 2, il Consorzio costituito
da Cmc, Acmar e Aristea, che ha in appalto dal comune
di Ravenna il piano neve.
Alfredo Nasser, il responsabile del Consorzio ci fornisce
qualche numero fra una telefonata e l’altra:
“Siamo in emergenza dalla fine di gennaio. Ricordo che
il Comune di Ravenna è, dopo Roma, il più vasto d’Italia.
Oltre 1000 km di strade da tenere pulite in condizioni
assolutamente proibitive. Nonostante gli inevitabili
disagi, credo che possiamo essere soddisfatti per come
ha funzionato il piano neve a Ravenna. Tutte le principali
strade sono sempre state aperte e percorribili
per i mezzi dotati di catene o di gomme da neve
(n.d.r. così come prevedeva l’ordinanza comunale).
Fino al 13 febbraio abbiamo buttato sulle strade con 20
spargisale grandi e piccoli un totale di circa 2.000
tonnellate di sale. I nostri mezzi, 50 lame spazzaneve
e 12 bobcat, sono stati in strada 24 ore al giorno.
Certo è stato un lavoro massacrante e per questo voglio
ringraziare tutti gli operatori di Sistema 2 che si sono
07.1.h
07.1.g
07.1.m
p.12 la Betoniera
davvero prodigati oltre l’immaginabile e i tanti
volontari che questa volta, muniti di pale e buona
volontà, hanno collaborato”.
07.1.a La Rocca Brancaleone
A Cesena i capannoni della Ged sono rimasti sepolti
sotto oltre un metro di neve. Qualche giorno di chiusura
ma poi, buona volontà e molte pale da neve, hanno
avuto la meglio e hanno permesso di riprendere i lavori
nonostante le rigide temperature.
della Ged a Cesena.
a Ravenna sotto la neve.
07.1.b Lo stabilimento
07.1.c Il cantiere di Colfiorito.
07.1.d Si spala anche all’interno
della sede di Cmc in via Trieste.
Ma la neve ha fatto la sua comparsa anche in altri
cantieri Cmc.
07.1.e È arrivata la neve anche
nel nostro cantiere bulgaro.
Nelle Marche, ad esempio, dove il cantiere di Colfiorito
per la costruzione del Quadrilatero Marche-Umbria
è stato letteralmente sepolto sotto una montagna
di neve.O in Bulgaria dove le temperature sono scese
anche a -22° e la neve è caduta copiosa nel nostro
cantiere del primo lotto dell’autostrada Maritza
da Orizovo a Dimitrovgrad in Bulgaria.
E anche in Algeria il cantiere della diga di Tabellout,
80 Km a sud di Jijel, cioè dal mare, appare avvolto
da un manto bianco nella foto che ci hanno inviato
i nostri colleghi. Neve e brina anche nei cantieri
della strada statale 640, in Sicilia, uno spettacolo
singolare e suggestivo, durato poche ore.
07.1.f Spettacolo suggestivo
nel cantiere della S.S. 640
in Sicilia.
07.1.g-l Immagini di Ravenna
imbiancata.
07.1.m Anche il cantiere della
Diga di Tabellout in Algeria
imbiancato dalla neve.
Insomma, tanta neve e tanto gelo come è naturale
in inverno anche se, per fortuna, non sempre
in dimensioni così eccezionali. O almeno così
ci auguriamo pensando all’inverno 2013.
07.1.i
07.1.l
07.2
07.2.a
07.2.b
07.2.c
07.2.d
07.2.e
lavori in corso
di M. C.
Rinasce Palazzo Rasponi dalle Teste
I lavori hanno preso avvio da poche settimane
e dovrebbero durare un paio di anni. Alla fine,
grazie al restauro dello storico edificio e al previsto
recupero di piazza Kennedy, la città riacquisterà
un nuovo e prestigioso centro culturale e sociale.
Un po’ di storia… tanto per cominciare…
Nell’ultimo decennio del ‘600 Giovanni - vescovo di
Forlì dal 1660 al 1714 - e il fratello Giuseppe, esponenti
di una delle principali famiglie aristocratiche ravennati,
quella dei Rasponi, la cui origine si fa risalire al sec. IX,
decidono di costruire Palazzo Rasponi dalle Teste (così
chiamato per le teste di leone scolpite negli architravi
delle finestre) dove preesistevano da almeno tre secoli
vecchie abitazioni della nobile famiglia.
Il progetto del palazzo è stato attribuito al ravennate
Luca Danesi anche se i lavori di costruzione sono
di circa 30 anni posteriori alla sua morte. È certa invece
l’attribuzione dell’atrio di ingresso e dello scalone
al bresciano Giuseppe Antonio Soratini che con ogni
probabilità ha contribuito anche al disegno
della facciata completata nel 1734 da Ippolito Rasponi.
Nel 1887 gli eredi Rasponi demolirono - riducendolo
a mura di cinta - il fabbricato che si affacciava
sulla strada del Ghetto, l’attuale via Luca Longhi.
Nel 1938 venne aperta la piazza del Mercato (l’attuale
Piazza Kennedy) su cui si affaccia la facciata principale
del palazzo, demolendo un isolato di impianto
medioevale comprendente i resti della chiesa
di S.Agnese del V sec., il giardino della famiglia Rasponi
07.2.f
07.2.g
p.13 la Betoniera
dalle Teste, alcuni magazzini ed edifici privati.
Nel cortile interno del Palazzo sono ancora conservati
alcuni elementi marmorei della chiesa scomparsa.
Durante la seconda guerra mondiale il soffitto
del salone del piano nobile venne gravemente
danneggiato e l’affresco che l’ornava andò perduto.
Nel 1977 il Palazzo viene acquistato dal Comune di
Ravenna. Negli anni ’80 e ’90 sono stati eseguiti alcuni
lavori all’interno del palazzo finalizzati alla collocazione
al suo interno del polo universitario ravennate.
Nel dicembre del 2010 la Fondazione del Monte
di Bologna e Ravenna firma un protocollo d’intesa col
Comune di Ravenna in virtù del quale l’amministrazione
pubblica si impegna a cedere l’immobile alla Fondazione
e la stessa a finanziare le opere di restauro. Una volta
completati i lavori il palazzo dovrebbe ritornare
progressivamente di proprietà pubblica. Tutti e quattro
i piani del palazzo saranno destinati ad attività comunali.
Al piano terra troverà sede l’ufficio turismo mentre
al piano nobile verranno creati spazi per esposizioni
e convegni. Parte dell’edificio sarà destinato ad uffici
dell’amministrazione e di associazioni di volontariato.
Il progetto
Il progetto di restauro è dello studio dell’architetto Pier Luigi
Cervellati: un progetto tanto prestigioso quanto esteso
in termini di dimensioni. Il complesso monumentale,
che coinvolge ben 5000 mq di superficie distribuita
su 4 piani, occupa l’intero isolato delimitato da piazza
Kennedy, su cui si affaccia il prospetto principale,
07.2.h
e dalle vie D’Azeglio, Longhi e Mafalda di Savoia.
La conformazione planimetrica del palazzo riflette
la tipologia del complesso tipico nobiliare settecentesco,
pur rivisitata nella modalità compositiva degli elementi
che la caratterizzano. L’unitarietà dell’isolato è espressa
attraverso l’accostamento del corpo principale,
la parte nobile, con i volumi minori dei fabbricati
cosiddetti “ex scuderie”, destinati ai servizi.
All’interno lo sguardo è inevitabilmente rapito
dalle dimensioni considerevoli dell’androne di ingresso
che, unitamente allo scalone e al salone delle feste,
al piano nobile, contribuiscono a quella continuità
monumentale di spazi, dimensioni, proporzioni, che già
all’esterno dello stesso edificio si manifestano attraverso
l’espressione possente, ma nello stesso tempo
equilibrata, degli elementi decorativi in marmo, che
alleggeriscono la matrice geometrica e rigorosamente
simmetrica delle finestre disposte su tre ordini
e ingentilite dalle teste leonine (da cui il nome
del palazzo), una composizione che identifica il proprio
equilibrio formale nel trionfo decorativo del portale
i cui elementi scultorei esprimono una straordinaria
“maniera scenografica” tipica dell’epoca. I lavori, per
un importo complessivo di circa € 6.600.000, sono stati
aggiudicati al consorzio Ccc di Bologna in Ati con Arte
& Restauro di Ravenna. Le opere edili saranno realizzate
dalla società Palazzo Rasponi Scarl (60% Cmc e 40%
Acc) per un importo di circa € 4.260.000. Gli impianti,
meccanici ed elettrici saranno, invece, realizzati, attraverso
Ar.Co e Ceir dalle rispettive consorziate Impresa
Valerio Monti Tecnologie e Servizi Srl e Cz Impianti Sas.
07.2.a-d, f-g Immagini
di Palazzo Rasponi dalle Teste.
07.2.e.h La zona di Palazzo
Rasponi è invasa da centinaia
di piccioni che, con la loro
presenza, rappresentano
un problema in termini di
igiene e salute per i lavoratori
impegnati nel cantiere
oltre che per la tutela della
stessa struttura archittetonica.
Per questo, in fase progettuale,
è stata prevista un’azione
di “contenimento”
di questi volatili alternativa
all’utilizzo dei consueti
ultrasuoni (che possono
essere molto dannosi
per gli animali domestici)
e più naturale. Una soluzione
accettata dal committente
e che prevede l’utilizzo,
a più riprese, di falconi,
appositamente addestrati,
che con la loro presenza
e le loro evoluzioni
spaventano e allontanano
i piccioni. Una tecnica già
ampiamente sperimentata
in molti centri storici.
07.3.a
07.3.b
07.3.d
07.3.e
07.3
07.3.f
07.3.c
07.3.g
07.3.h
lavori in corso
di Elio Belfiore
Ingula, Sud Africa. Proseguono i lavori
07.3.a Outlet della diga.
07.3.b-c Lavori in corso sulle
torri della struttura dell’opera
di presa.
07.3.d Sala macchine.
07.3.e Tail Race Tunnel, cassero
per il getto del rivestimento
in calcestruzzo.
07.3.f, i, l-m Lavoratori
Proseguono a ritmo serrato i lavori di Ingula,
la centrale idroelettrica attualmente in costruzione
in Sud Africa, un’opera complessa con
una capacità di 1332 MW ed una capacità
di immagazzinamento energetico di 21,000 MWh.
L‘intero complesso consiste in una Sala Macchine
(Machine Hall) e una Sala Trasformatori (Transformer
Hall) sotterranee, con i relativi tunnels, pozzi
e caverne associati. Nella machine hall è prevista
la posa di 4 turbine-pompe reversibili tipo Francis,
collegate direttamente ai generatori, con una capacità
singola di 333 MW.
tra tunnel e gallerie.
07.3.g-h Draft Tube.
07.3.o Il campo by night.
La peculiarità di questa centrale è la sua reversibilità,
che permetterà di utilizzare il sistema anche come
impianto di pompaggio, per immagazzinare
nuovamente l’acqua dopo averla sfruttata per
la produzione di energia elettrica.
Guardando in breve al ciclo produttivo, l’acqua,
scorrendo dalla diga di monte a quella di valle,
consentirà alle 4 turbine Francis di produrre energia
elettrica, durante le ore di picco di richiesta energetica.
procedendo su diversi fronti. Al momento alcune
delle lavorazioni salienti riguardano:
a. La produzione e l’installazione dei rivestimenti
in acciaio per alcuni tunnel e pozzi. L’impresa Whessoe,
nostro subappaltatore per il rivestimento in acciaio
dei tunnels, ha raggiunto una produzione, in termini
di fabbricazione, pari al 43%, mentre sono iniziate
le installazioni sui tunnels e sui “pentocks”
(che portano l’acqua direttamente alle turbine);
b. Gli scavi in sotterraneo dei tunnels sono
praticamente completati, mentre proseguono gli scavi
in Sala Macchine e nella Sala Trasformatori, necessari
al prossimo ingresso della Voith Hydro e della Voith
Siemens, le 2 imprese che installeranno rispettivamente
le turbine ed i trasformatori. L’attuale visione
di queste due grandi caverne sotterranee rende l’idea
del complicato insieme delle differenti lavorazioni, che
al momento proseguono nella stessa area della Sala
Macchine, come la posa delle colonne in calcestruzzo
prefabbricato, il getto in opera delle solette dei vari
piani di lavoro, il completamento degli scavi
nelle zone adibite all’alloggiamento delle turbine.
Durante le ore di bassa domanda, l’energia elettrica
in surplus o comunque a costo minore (prodotta da altre
centrali sudafricane) verrà utilizzata per ripompare
l’acqua da valle a monte, grazie appunto alla reversibilità
delle turbine (che diventeranno pertanto delle pompe)
e dei trasformatori (che diventeranno dei generatori),
di modo che quest’acqua possa nuovamente essere
utilizzata per la produzione di energia elettrica, durante
il successivo picco di richiesta.
1) la porzione superiore (Surge Shaft), di 18 m
di diametro, lunga circa 100 metri, che verrà rivestita
in calcestruzzo precompesso;
Come previsto da programma, i lavori stanno
2) la porzione inferiore (Surge Riser), con un diametro
07.3.i
p.14 la Betoniera
c. Sono quasi completati gli scavi dei due pozzi
verticali per il colpo d’ariete situati nel cantiere
di monte (Surge Shafts & Risers).
di 5.1 m, lunga altri 90 metri, sarà rivestita
completamente in acciaio, solidale al rivestimento
in acciaio dei tunnel di adduzione dell’acqua di monte;
d. In corso le lavorazioni relative all’opera di presa
(in particolare, Torre in calcestruzzo - vedi foto b.c),
mentre il Canale di adduzione, rivestito in calcestruzzo,
è praticamente completo;
e. È iniziato il montaggio del ferro di armatura sul Low
Pressure Headrace Tunnel ¾ e ½ (Tunnel di adduzione
dall’Opera di Presa), e sul Tailrace Tunnel (tunnel
di scarico finale al bacino di valle); in fase di esecuzione
il rivestimento in calcestruzzo dei suddetti tunnel.
Sono degne di nota le dimensioni del cassero per il getto
in opera del rivestimento in calcestruzzo del Tailrace
(vedi foto), tunnel che ha un diametro massimo di scavo
di circa 12 m ed il cui sviluppo completo supera i 2 km.
Qualche numero, per provare a dare un’idea dei lavori:
• La Sala Macchine è lunga 184 m, larga 25m e
alta 45 m. È la più grande caverna sotterranea scavata
in “mudrock” del mondo, e si trova a circa 350 m
di profondità, con 500 metri di dislivello dalla diga
di monte, in cima alla montagna;
• La Sala Trasformatori è lunga 176 m, larga 19 m
e alta 24 m;
Ciascun pozzo consta di due sezioni differenti:
07.3.l
• Per il rivestimento in acciaio dei pozzi e tunnel
sotterranei verranno utilizzate circa 15 mila
tonnellate di acciaio;
• I volumi di acqua contenuti negli invasi di valle
e di monte sono rispettivamente 22.4 e 19.1 milioni
07.3.m
07.3.n
07.4.a
07.4.b
07.4.c
07.4.d
07.4
07.4.e
lavori in corso
di Valda Miani
In attesa di ricominciare,
un’intervista a Claudio Guerra
di metri cubi, che sommati sono circa equivalenti
a 10 mila piscine olimpioniche;
Rilevante è ancora attualmente il personale impiegato
nel progetto: 60 europei, 293 TCN e 1357 lavoratori
locali per un numero complessivo di 1710 persone
tra staff e lavoratori.
La complessità del lavoro ed il numero consistente
del personale impiegato rendono di grande rilevanza
i temi dell’igiene, dell’ambiente e della sicurezza
sul lavoro. La qualità sul lavoro è ritenuta dal cliente
più che soddisfacente.
I lavori di costruzione e la salvaguardia dell’ambiente
riescono a co-esistere perfettamente nel progetto
di Ingula. L’area dove sorge il cantiere è infatti
un habitat naturale per un gran numero di piante
ed animali, ed in più la parte alta del cantiere si trova
all’interno di una riserva naturale, dove è in atto
un piano di conservazione ambientale che impone
norme molto restrittive.
Esiste un team dedicato all’ambiente, che verifica
il pieno rispetto del “Piano di Gestione Ambientale”,
monitorando giornalmente le attività in corso, rilevando
e mitigando ogni singolo impatto ambientale dell’area.
Le associazioni ambientali formano oggi una parte
integrante del progetto, e sono attualmente tra
le persone più influenti, riuscendo ad offrire un supporto
positivo e una vera e propria pubblicità al progetto,
visto l’alto livello di eco-sostenibilità che questa centrale
possiede, soprattutto se paragonata ad una tradizionale
centrale termo-elettrica. A dimostrare che le opere
dell’uomo possono coesistere con l’ambiente.
Cinque espatriati italiani e 15 Tcn per le attività
di produzione, è questa attualmente la presenza
di Cmc in Angola, il paese africano nel quale
Cmc ha acquisito i lavori per la costruzione
del lotto 6 della autostrada N’ Zeto Soyo,
nella provincia settentrionale dello Zaire,
un tratto di circa 45 chilometri dal Km 104 3 800
al Km 149 e 300, parte della autostrada Luanda Soyo di complessivi 450 Km.
nella zona di confine col Congo dove maggiori
sono le pulsioni indipendentiste .
07.4.a Tomboco, cerimonia
per scongiurare la malasorte
e possibili incidenti nella cava.
Le strade di collegamento sono tremende e durante
la stagione delle piogge si trasformano in un pantano
che rende molto difficile raggiungere la capitale.
07.4.b Ancora la cava inerti
di Tomboco che si trova a circa
140 km dal cantiere principale.
Per questo l’autostrada è indispensabile, per collegare
la capitale all’importante polo industriale di Soyo
07.4.c-e Ingresso al campo
di Kifuma e mezzi all’interno.
L’autostrada, a due carreggiate per senso
di marcia, ciascuna delle quali della larghezza
di 3,75 metri, è indispensabile per le attività
economiche del paese, che si trova
ad essere il maggior produttore di petrolio
del continente africano, seguito da Nigeria e Libia.
Qui la compagnia petrolifera nazionale “Sonangol”,
che detiene il monopolio per l’esplorazione
e l’estrazione del greggio, opera in collaborazione con
compagnie petrolifere straniere attraverso joint venture
ed accordi di co-produzione, ivi comprese Eni e Saipem.
Non solo petrolio ma anche gas naturale, di cui l’Angola
possiede riserve enormi e destinate ad aumentare
nei prossimi anni con il completamento del progetto,
realizzato dalla “Sonangol” e dalla “Chevron Texaco”,
di conversione del gas naturale estratto dai pozzi
petroliferi “off-shore” in gas liquefatto.
Qui l’impresa Bechtel ha realizzato l’impianto per conto
della Angola LNG, consorzio formato da Chevron
(36,4%) Sonangol (22,8) Eni, Total e BP (ognuna con
una percentuale del 13,6%) che permette lo stoccaggio
del LPG (gas da petrolio liquefatto e condensato) che
posteriormente verrà caricato in apposite navi cisterna
con capacità di circa 200 mila mc. e trasportato
in America ed Europa verso gli appositi “rigassificatori”.
La prima nave dovrebbe partire entro il prossimo mese.
Per questo a Soyo vi sono molti stranieri, vari voli
giornalieri per Luanda ed un porto con molte attività.
La crisi internazionale del petrolio ha contribuito
a determinare i problemi rispetto ai quali anche
il nostro cantiere è ora in stand by, in attesa di ripartire.
I lavori sono sospesi per ritardi cronici nei pagamenti
da parte del cliente ma la struttura esiste, ha continuato
a mantenere le aree di competenza del cantiere,
l’impianto di produzione degli inerti, i macchinari
necessari per il lavoro ed un magazzino consistente.
“Dal 2005 al 2008 l’Angola ha vissuto un boom
economico straordinario che si rifletteva fra l’altro
nell’assegnazione di molteplici opere pubbliche
per infrastrutture sia nuove che distrutte dalla guerra;
la crisi finanziaria del 2008 prima, con il crollo
del prezzo del petrolio, e quella recente poi, hanno
determinato una drammatica contrazione del mercato
delle costruzioni ed un significativo aumento
della concorrenza con la presenza di molte imprese,
in particolare gli agguerriti portoghesi, che cercano qui
sbocchi alla crisi che attanaglia il loro paese, ed i cinesi.
Lo stesso campo, che si trova a Kifuma, a circa 25 Km
da Soyo, potrà ospitare oltre 100 espatriati, alcuni
dei quali sono attualmente impegnati in Mozambico
e Sud Africa, in attesa che il lavoro ricominci.
La comunità italiana è presente, oltre con le citate Eni
e Saipem, con piccole imprese, con diversi religiosi
e missionari (la presenza cattolica è molto forte) e varie
ONG. A Luanda ha anche sede l’Ambasciata d’Italia.
“L’Angola - ci dice Claudio Guerra, responsabile
amministrativo di area - è un paese piuttosto difficile,
le popolazioni sono in genere orgogliose e di indole
battagliera. Il cantiere, in particolare, si trova
Nel paese Cmc ha sostenuto iniziative culturali
ed alcuni interventi sociali; particolare cura viene
rivolta al presidio sanitario che provvede al nostro
personale espatriato e locale”.
È questo che rende una priorità assoluta
la realizzazione di una rete di infrastrutture adeguate
allo sviluppo del paese.
07.3.o
07.5.a
Mobility
Conference
Il 6 e 7 febbraio si è svolta a Milano la decima
edizione della Mobility Conference, il convegno
annuale su infrastrutture e trasporti promosso
da Assolombarda e Camera di Commercio.
La relazione di Giuliano Asperti, vicepresidente
di Assolombarda, ha illustrato ciò che è stato
realizzato in questi ultimi anni e quello che invece
rimane ancora da fare. Bene per l’alta velocità TorinoMilano-Roma-Napoli, per il Passante Ferroviario
di Milano, per i prolungamenti delle linee metropolitane
milanesi, per la superstrada Malpensa-Boffalora.
Un pò meno bene, invece, per le situazioni di stallo
che riguardano in modo particolare le tre importanti
autostrade lombarde, che dovrebbero essere
pronte entro il 2015, anno di Expo. Parliamo
naturalmente di Pedemontana, di Tangenziale est
esterna di Milano e di Brebemi.
Oltre a problematiche di iter approvativo, ad aggravare
i ritardi di queste e di molte altre opere, è stato,
ed è ancora, il reperimento delle risorse finanziarie.
07.5
Il ministro dello Sviluppo Corrado Passera
ha evidenziato come il tema delle infrastrutture
per la mobilità sia tra le priorità del governo
ed ha assicurato che entro la fine del 2012 verranno
sbloccati circa 60 miliardi di euro per realizzare
opere per la maggior parte dei casi già programmate,
che devono solo passare alla fase del cantiere.
Non solo strade,autostrade e ferrovie ma anche
aeroporti, che, ha detto il ministro, vanno
razionalizzati, soprattutto nell’area padana.
07.5.b
lavori in corso
di Monica Arena
Expo 2015,
si entra nel vivo
07.5.a Un momento della firma
del protocollo.
07.5.b Monica Arena.
07.5.c Il sindaco di Milano
Giuliano Pisapia.
Expo entra nel vivo e lo fa mettendo tra le priorità
il tema della legalità e della sicurezza sul lavoro.
appaltatori operanti sul sito e per informatizzare
le procedure di autorizzazione dei subappalti e forniture.
Lo scorso 10 gennaio a Milano è stato infatti firmato
il Protocollo d’Intesa per la regolarità e la sicurezza
nel cantiere per la rimozione delle interferenze nel sito
espositivo di Expo, lavori per i quali Cmc si è aggiudicata
la gara ad ottobre dello scorso anno. L’accordo è stato
siglato dai Comuni di Milano e di Rho,dalla società
Expo,dai sindacati confederali,da Assimpredil, da Alcopl
Legacoop e, ovviamente, da Cmc. Alla firma erano
presenti, fra gli altri, il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia
e l’Amministratore Delegato di Cmc, Dario Foschini.
Il documento sottoscritto stabilisce la costituzione
di un Osservatorio permanente con lo scopo
di monitorare la concreta realizzazione e applicazione
di quanto contenuto. Obiettivo del protocollo
è anche il contrasto del lavoro irregolare.
art.5 Accessi in cantiere - I mezzi e le maestranze
saranno verificati attraverso idonei sistemi
di controlli e monitorati secondo le modalità previste
dal Protocollo di Legalità.
Cinque gli articoli su cui si basa il Protocollo d’Intesa:
art.1 Sicurezza e regolarità - I sindacati saranno
aggiornati sullo stato dei lavori e dell’eventuale utilizzo
dei subappaltatori, i quali dovranno necessariamente
sottostare ai protocolli e alle linee guida. Per quanto
riguarda la tutela della salute e dell’integrità fisica
sarà costituito un Comitato per la sicurezza.
art.2 Contrasto al fenomeno delle infiltrazioni
mafiose e criminali - Si fa riferimento al Protocollo
di Legalità tra Prefettura di Milano e società Expo 2015
Spa che dovrà essere sottoscritto prossimamente.
art.3 Mercato del lavoro - Cmc si impegna in caso
di assunzioni di manodopera per il cantiere, ad assumere
il 10% attingendo dal personale in cassa integrazione
straordinaria e/o in deroga, in mobilità, disoccupati
a seguito di procedure di licenziamento e soggetti
inoccupati. Tale obbligo sarà inserito dall’impresa in ogni
contratto di subappalto.
art.4 Gestione informatica dei documenti
- La società Expo 2015 Spa avvierà una piattaforma
informatica per la gestione del cantiere per il controllo
del personale e dei mezzi, il coordinamento degli
p.16 la Betoniera
Doveri e regole, quindi, per una manifestazione
che sembra tuttavia continuare a viaggiare un pò
a rilento,soprattutto per quanto riguarda i progetti
di viabilità ad essa strettamente connessi. A proiettarci
in avanti, quasi come fossimo già nel pieno dell’evento,
è invece un nuovo programma radiofonico su Radio 24;
un notiziario quotidiano che immagina di trasmettere
in diretta dal 2015 e rappresenta i futuri scenari
internazionali sulla base di analisi di esperti su tematiche
legate a tecnologia, agricoltura, energie alternative,
mobilità e biodiversità. Sicuramente un modo per
ridurre, almeno virtualmente, quel gap fatto di dubbi,
confusione e controversie che riguardano, tra l’altro,
anche il concetto e l’ossatura dell’area espositiva.
Per ora siamo a conoscenza di un piano che prevede
10 mila piante che delimiteranno quell’irregolare milione
di metri quadrati di terra che sarà la cittadella di Expo;
una parte di quelle piante inizierà a mettere radici
già quest’anno. Sembra poi confermata la realizzazione
della collina mediterranea, dove nasceranno ulivi, viti
e un bosco da visitare,specchi d’acqua e un giardino
delle farfalle che ospiterà anche specie esotiche.
Ci saranno il canale di cinque chilometri che attraverserà
tutto il sito, con varie darsene sullo stile di quella
milanese e 32 ponti, il lago del diametro di 86 metri
con quattro file di gradoni per potersi sedere e riposare
e al centro una grande fontana ornamentale.
Intanto il presidente del Consiglio, Mario Monti,
ha firmato il decreto con cui nomina il commissario
incaricato della realizzazione del padiglione italiano
(la cui struttura è ancora top secret) dell’Expo.
Si tratta di Luigi Roth, cavaliere del Lavoro, classe
1940, presidente di Terna e manager di lungo corso.
A livello internazionale, continuano ad arrivare
adesioni alla manifestazione: i Paesi partecipanti
sono saliti a quota 72 con l’ultima conferma
del Pakistan. Segno che a crederci sono in tanti.
Il presidente della Regione Lombardia Roberto
Formigoni e il presidente della Provincia di Milano
Guido Podestà hanno sottolineato il ruolo importante
di Milano, una città che vuole essere sempre
più aperta, dinamica e competitiva e che oltre
ad una maggiore mobilità interna, necessita
di un potenziamento della rete che la collega al resto
d’Europa, collocata com’è all’incrocio tra due corridoi
importanti, Lisbona-Kiev e Genova-Rotterdam.
Ci sono tutti i presupposti per essere ottimisti
per l’Assessore regionale alle Infrastrutture Raffaele
Cattaneo, che ha promesso che per Expo 2015
verranno completate le opere autostradali
più importanti e ha lanciato due proposte affinchè
in futuro ci siano meno ritardi: aumentare
le competenze regionali per poter velocizzare
le procedure e rivedere la composizione
delle strutture delle concessionarie, lasciando
che gli enti locali partecipino alle fasi di start-up
dei lavori ma non alle fasi successive.
Un’altra indicazione è arrivata dal presidente di
Confindustria Emma Marcegaglia, che ha concluso la
prima parte della Mobility Conference: ”Ragionare sulla
leva fiscale anche per supportare e incentivare nuove
infrastrutture è un tema interessante”, ha detto la
Marcegaglia, “Noi vorremmo che maturasse il principio
che la fiscalità generata da nuove infrastrutture, quindi
una fiscalità nuova, possa essere utilizzata in termini
differiti, almeno in parte, per finanziare nuove opere
senza che questo incida sui saldi della finanza pubblica”.
Le idee dunque ci sono e la platea, composta per lo più
da imprenditori, manager e amministratori pubblici
ha potuto assistere a due giornate davvero interessanti.
07.5.c
07.7
07.7.a
07.7.b
07.7.c
lavori in corso
di Pier Francesco Paglini
Serra Cazzola 1, un viadotto
unico nel suo genere
07.7.a-d Foto del viadotto
in costruzione.
07.7.e Studenti in visita
al cantiere.
Un prototipo unico nel cuore della Sicilia:
è il viadotto Serra Cazzola 1, in costruzione
tra Agrigento e Caltanissetta, lungo la SS 640.
Dei quarantaquattro viadotti in costruzione
lungo l’importante arteria questo viadotto
è sicuramente un pezzo unico.
struttura metallica leggera, al fine di raggiungere
anticipatamente le pile che servono da punti di appoggio
per tutta l’operazione. Una volta raggiunte le posizioni
definitive, i tratti di viadotto vengono abbassati
a quota definitiva e viene completata l’opera realizzando
la soletta collaborante sopra le travi in acciaio.
Il viadotto presenta dodici campate (55 m + 70 m
+ 3 x 90 m + 120 m + 3 x 90 m + 2 x 70 m + 55 m)
per uno sviluppo complessivo di 980,0 m ed ha
una larghezza trasversale pari a 26,50 m, per contenere
entrambe le carreggiate. L’impalcato, del tipo a sezione
composta acciaio-calcestruzzo, è costituito da due travi
metalliche (bi-trave) con sezione doppio T ad altezza
variabile (da 2,90 a 5,50 m) disposte ad interasse
di 12,50 m ed associate a traversi portanti posti
all’estradosso delle travi principali, provvisti di parti
laterali in aggetto a sostegno della soletta in cls.
Si tratta della prima volta in Europa che è utilizzata
una tecnica di questo genere con una forma ad arco
ribassato e una lunghezza di varo di circa 1000 m.
Ed è questa ultima caratteristica che rende complessa
l’operazione. Infatti, oltre alla sincronizzazione della spinta,
si chiede al sistema meccanico-idraulico, di adattarsi
alla forma del ponte in tutte le fasi di avanzamento,
quindi con pendenza che va da +12 a -12%.
Ultimate le undici pile l’impalcato metallico è assemblato
a segmenti nelle apposite platee di varo situate
nelle zone dietro le spalle e spinto verso il centro
della valle tramite un sofisticato sistema di sollevamento
a spinta sincronizzata.
Complessivamente si spingono due pezzi di impalcato
metallico a sezione variabile di 500 m circa, il primo
sul lato Agrigento e il secondo lato Caltanissetta, fino a
congiungersi al centro della campata da 120 m (giunto
in chiave). Le due spinte vengono suddivise in numerose
sotto fasi sincronizzate, ognuna delle quali prevede
l’assemblaggio tramite saldatura dei conci dietro
le spalle quindi il sollevamento, e la spinta verso il centro
da 20 a 45 m a sotto fase. In questo modo l’impalcato
diventa sempre più lungo e deve essere movimentato da
più stazioni di spinta e contemporaneamente sollevato.
Le stazioni di spinta devono essere sincronizzate
tra loro per movimentare l’impalcato ad intradosso
variabile contemporaneamente e non indurre
a sollecitazioni asimmetriche sulle pile. Il tratto iniziale
di impalcato viene munito di un avambecco,
Il sistema di spinta è composto da sei coppie
di dispositivi di sollevamento e spinta che vengono
montate e collegate mano a mano che il tratto da
spingere si allunga. Ogni dispositivo di sollevamento
e spinta è composto da 2 martinetti di sollevamento da
500 tonnellate e da un carrello su piano di scorrimento
Inox-Xlide movimentato da 2 martinetti orizzontali
da 30 tonnellate. Ogni stazione consente pertanto
di sollevare la trave metallica sovrastante e di
appoggiarlo sulla slitta. Una volta poggiato sulla slitta,
il sistema può spingere il ponte di 80 cm in pochi minuti.
Al termine della fase di spinta il ponte viene sollevato
di qualche centimetro per liberare, riposizionare
il carrello e procedere ad una nuova corsa di 80 cm.
Il tempo di ciclo completo di spinta varia da 15 a 25
minuti, in base alla complessità della spinta.
Un’altra particolarità, che ha stupito i numerosi studenti
universitari venuti in visita, provenienti dai corsi
di ingegneria di ponti delle università di Messina
e Palermo, è stata la tecnica di comunicazione adottata:
è possibile infatti controllare tutte le operazioni
comunicando online attraverso internet. In particolare
la terza fase di spinta del ponte è stata parzialmente
effettuata da Milano, comunicando in tempo reale
con i tecnici locali che operavano in cantiere.
07.7.d
6 dicembre 2011 Quaranta studenti delle Università
di Palermo e Messina hanno visitato i cantieri
del raddoppio della strada statale 640 “AgrigentoCaltanissetta”, un viaggio di studio sui viadotti
organizzato dai docenti dei corsi di laurea in Ingegneria
Marcello Arici di Palermo e Antonino Recupero
di Messina. Li ha accolti l’Ing. Pierfrancesco Paglini,
Project Manager della “Empedocle, che ha parlato
dei vari processi per la realizzazione dell’opera
e delle caratteristiche tecniche utilizzate per
l’ammodernamento della statale. È intervenuto
anche il Prof. Ing. Luigino Dezi, Ordinario di tecnica
delle Costruzioni nell’Università di Ancona.
15 e 21 gennaio 2012 Demolito in due tranche
il viadotto Rocca Daniele, al bivio di Favara ed
Aragona. Erano presenti durante l’abbattimento gli
studenti di quinto anno dell’istituto minerario
“Mottura” di Caltanissetta che hanno approfondito,
prima e dopo l’esplosione, gli aspetti tecnici della
demolizione.
26 gennaio 2012 Anas ha consegnato oggi
il Collegamento Agrigento Caltanissetta - A19 Ss
640 di Porto Empedocle, ammodernamento ed
adeguamento del 2° tratto dal km 44+000 allo svincolo
con la A19
al Contraente Generale (il raggruppamento temporaneo
di imprese tra Cmc, Ccc e Tecnis). L’importo complessivo
del contratto ammonta ad € 739.661.760,77, di cui
Cmc (Capogruppo) ha la quota del 44%, e le mandanti
Tecnis e Ccc, hanno rispettivamente il 38% ed il 18%.
“Con l’avvio di questo appalto - ha detto l’ing. Pier
Francesco Paglini, project manager della “Empedocle”
- si avvia concretamente il completamento della strada
statale 640. Con la determinazione delle imprese
consorziate saranno rispettati i tempi. La consegna
infatti del secondo lotto è prevista per la fine del mese
di marzo del 2016”. È prevista nei prossimi mesi la posa
della prima pietra con una cerimonia ufficiale.
07.7.e
12 febbraio 2012 Sagra del mandorlo in fiore.
La sagra che rinnova il miracolo della primavera nella
valle dei templi ha visto migliaia di turisti raggiungere
Agrigento per la SS 640, che ha retto benissimo
l’eccezionale flusso senza disagi e code. Il sindaco di
Agrigento Marco Zambuto ci dice “Finalmente la città
e questa provincia potranno essere raggiunti dai turisti
con una strada al passo coi tempi, senza difficoltà”.
Ha vinto la Sagra 2012 il gruppo “Nrityanjali Academy
New Deli” proveniente dall’India.
13 febbraio 2012 Neve anche in Sicilia. Timidamente
è arrivata anche in provincia di Agrigento, senza causare
disagi, ma soltanto per imbiancare un po’ le colline
del cuore della Sicilia. Neve e brina dunque anche
nei cantieri della strada statale 640 “AgrigentoCaltanissetta”. Uno spettacolo nuovo da queste parti,
durato poche ore, e molto suggestivo.
p.17 la Betoniera
08.a
08.b
08
08.c
08.g
08.f
brevi dai cantieri
Brevi
dai cantieri
08.a-c, f, n-o Il cantiere della
» Laos
Diga Nam Gnouang in Laos.
08.g Esp di Ravenna.
La cerimonia ufficiale di apertura delle paratoie
del Low Level Outlet della diga Nam Gnouang
è avvenuta il 7 febbraio
08.h-i, p Il nuovo sottopasso
a Riccione.
È stata presieduta da H.E. Deputy Prime Minister Somsavat
Lengsavat, dal governatore del Bolikhamsay province
Mr. Parn Noymany nonchè dal direttore di Thpc Robert
Allen. Successivamente alla cerimonia di apertura delle
paratoie, Thpc inizia così ufficialmente a produrre energia
elettrica a pieno regime attraverso il pre-esistente
impianto TH 1-2 anche durante la stagione secca,
mentre l’impianto idroelettrico adiacente alla diga NG
(Nam Gnouang) potrà iniziare la produzione di energia
elettrica solo ad avvenuto completamento dei lavori
elettromeccanici prevista per agosto 2012. Qualche
giorno prima, e precisamente il 4 febbraio, era stata
aperta e testata per la prima volta la “service gate”
del Low Level Outlet che costituisce lo scarico di fondo
dell’invaso con circa 70 m di battente d’acqua.
La diga, di 400.000mc in Rolled Compacted Concrete,
serve quale opera di regolazione volta a mitigare,
sull’approvvigionamento idrico all’impianto di Theun
Hinboun, gli effetti determinati dal regime delle piogge
monsoniche, che interessano il Paese. In chiusura
di giornale riceviamo la notizia che, dopo il certificato
di fine lavori per la diga Nam Gnouang, il 21 febbraio
è stata consegnato anche il certificato di fine lavori
per la NG centrale idroelettrica. Si attende a giorni anche
l’ultimo dei certificati per la TH3 centrale idroelettrica.
dovrà valutare l’esigenza di una fase di indagine più
approfondita. Se tutto andrà come da programma, come
si diceva all‘inizio, a primavera potrebbero partire i lavori
per le fondazioni dell’ospedale. Ricordiamo che l’opera,
il cui importo è di oltre 65 milioni di euro, sarà eseguita
dalla società consortile “Ospedale dei Castelli” composta
da Cmc e Sac. La partecipazione di Cmc è del 50,10%.
» Ravenna
Una Esp tutta nuova e sempre aperta
Sono praticamente terminati i lavori di restyling
compiuti da Cmc nella struttura Esp di Ravenna. I lavori,
iniziati all’inizio dello scorso agosto, hanno riguardato
il rifacimento dei pavimenti, delle ambientazioni interne,
di tutti i corpi illuminanti e il rivestimento dei portici con
policarbonato retro illuminato. In totale circa 2 milioni
di lavori per il centro commerciale che ha da pochi
mesi festeggiato il 13esimo compleanno e che oggi
risulta senz’altro più moderno, fruibile e gradevole.
A breve partirà anche il secondo stralcio dei lavori
che riguarderà principalmente opere esterne.
Intanto, grazie alla nuova legge sulle liberalizzazioni,
dal 12 febbraio scorso l’Esp resta aperto tutti i giorni
dalle 9 alle 21 e la domenica dalle 10 alle 20.
» Riccione
Inaugurato il 6 gennaio il nuovo sottopasso
» Ariccia
Proseguono i lavori di bonifica nel cantiere
dell’ospedale dei Castelli
“Contiamo di dare il via ai lavori per la costruzione
del nuovo ospedale dei Castelli a primavera”. A parlare
è l’ing. Luciano Palozzi che ci aggiorna anche sull’attuale
attività del cantiere. In questi mesi è stata condotta
un’impegnativa azione di bonifica dagli ordigni bellici
(sono stati rinvenuti 342 ordigni risalenti al 2° conflitto
mondiale incluse 4 bombe d’aereo del peso di 125 kg
e 4 mine anticarro). Bonifica non ancora ultimata e
che si sposterà nell’area di Villa Savelli che si sta intanto
mettendo in sicurezza. Nel frattempo è quasi giunta
alla conclusione la prima fase dell’indagine archeologica
nell’area del cantiere al termine della quale si
08.n
08.o
p.18 la Betoniera
Nel mese di marzo, quando le condizioni atmosferiche
lo consentiranno, il percorso ciclabile verrà evidenziato
mediante apposita tinteggiatura con resine di colore
rosso. Verrà altresì installato un impianto di video
sorveglianza con telecamere a circuito chiuso.
La realizzazione del sottopasso rientra nell’intervento del
Piano particolareggiato di Iniziativa Privata della Coop.
Adriatica che si è accollata anche l’intero costo
dell’intervento, 1.350.000.00 euro. L’opera, iniziata
all’inizio di settembre, è stata consegnata al Comune
in data 22 dicembre, in appena tre mesi di lavoro.
Venerdì 6 gennaio è stato inaugurato il nuovo sottopasso
ciclo-pedonale di Riccione. Erano presenti il Sindaco
Massimo Pironi, l’Assessore ai Lavori Pubblici Maurizio
Pruccoli e l’ing. Roberto Zamboni, Direttore sviluppo
e patrimonio della Coop Adriatica. Per Cmc che
ha realizzato l’opera era presente Fiorenzo Fabbri.
Il sottopasso si sviluppa lungo un percorso di circa 170
metri, con rampe a norma per i portatori di disabilità
motoria, con due corsie adiacenti con opposto senso di
marcia per le biciclette e una corsia per i pedoni e i disabili.
Inoltre i pedoni avranno la possibilità di usufruire anche
di due rampe di scale che consentiranno un percorso
più breve. Sono presenti anche sistemi di segnalazione
per gli utenti ipovedenti. Con la realizzazione di questo
sottopasso, Riccione crea un collegamento, in tutta
sicurezza, fra la pista ciclabile esistente sul lato Rimini
della via Berlinguer e quella lungo la via Circonvallazione.
» Fosso Ghiaia
Consegnati i lavori per il nuovo impianto
di potabilizzazione della Standiana
Romagna Acque ha consegnato ufficialmente
il 15 gennaio scorso i lavori per il nuovo impianto
di potabilizzazione della Standiana a Fosso Ghiaia.
L’impianto sarà il secondo centro di produzione
di Romagna Acque dopo la diga di Ridracoli.
Il potabilizzatore avrà una potenzialità di 1.000 litri
al secondo e sarà strategico per le località della costa
e per la città di Ravenna. Capofila dell’opera, dal costo
totale di circa 60 milioni di euro, è l’impresa Torricelli Srl.
Cmc realizzerà le sole opere civili per circa 12 milioni
di euro per una quota parte del 60%. L’entrata
in funzione del nuovo impianto è prevista nel 2014.
» Maddalena
Cmc, confermata capofila delle imprese per il cunicolo
esplorativo a Chiomonte
LTF, Lyon Turin Ferroviaire, società responsabile della
parte comune italo-francese del futuro collegamento
ferroviario tra Torino e Lione, ha confermato
nello scorso mese di dicembre a Cmc, capofila di
un raggruppamento di imprese, il compito di realizzare
lo scavo del cunicolo esplorativo della Maddalena
a Chiomonte. Si tratta, spiega una nota, di un atto
integrativo al contratto firmato da Ltf con la Cmc
nel 2005 che contrattualizza la variante localizzativa
dell’imbocco del cunicolo da Venaus, dove era previsto
inizialmente, alla Maddalena. L’importo complessivo
del lavoro sarà di 93 milioni di euro. Cmc ha una quota
del 44%. La lunghezza prevista del cunicolo esplorativo
08.p
08.d
08.g
08.e
08.2.i
della Maddalena sarà di 7541 m, con un diametro di
6,30 m. L’avvio dei lavori di scavo è previsto per la metà
del 2012, i tempi di realizzazione sono stimati in circa 50
mesi, con l’impiego di circa 100 operatori. I primi 240 m
saranno scavati con metodo tradizionale, mediante
escavatore o esplosivo, il resto con scavo meccanizzato.
» Sat
Concluso l’acquisto della quota della concessionaria Sat
Autostrade per l’Italia, facendo seguito all’accordo
del 13 maggio scorso e avendo ricevuto le necessarie
autorizzazioni di Anas e dell’autorità Antitrust, ha
finalizzato il 28 novembre scorso, la cessione del 69,1%
del capitale detenuto in Società Autostrada Tirrenica
Spa (Sat). A conclusione dell’operazione il capitale
di Sat risulta così ripartito: Autostrade per l’Italia Spa
(24,98%), Holcoa Spa (24,98%), Vianco Spa (24,98%),
Banca Monte Paschi di Siena Spa (14,98%), Società
Autostrada Ligure Toscana Spa - Gruppo Sias (9,99%),
altri soci (0,09%). Il controvalore della cessione
ammonta a 67,7 milioni di euro di cui circa 24,4 milioni
pagati da Holcoa. Società Autostrada Tirrenica Spa (Sat)
è concessionaria del tratto autostradale in esercizio A12
Livorno-Rosignano di circa 37 Km. La Società ha inoltre
la concessione per realizzare il completamento dell’A12
Livorno - Civitavecchia per circa 206 km, di cui un primo
lotto di 4 chilometri tra Rosignano e S. Pietro in Palazzi è
in corso di ultimazione. Nel Consiglio di Amministrazione
di Sat anche Carlo Zini e Dario Foschini, rispettivamente
presidente e amministratore delegato di Holcoa Spa.
» Piombino
Cmc amplia i lavori marittimi nella Regione Toscana
con l’attuazione del Porto
Il 13 febbraio, presso l’Autorità Portuale di Piombino,
è stato firmato il contratto d’appalto “Prima fase
di attuazione del P.R.P. del Porto di Piombino banchina
nord darsena piccola e primo Stralcio banchina
sud darsena grande, bonifica dei sedimenti marini
e messa in sicurezza della falda”. I lavori consistono
nella realizzazione della Banchina ovest della Darsena
Piccola e del tratto iniziale della banchina sud della
Darsena Grande tramite adeguamento dei piazzali
retrostanti e la riprofilatura delle linee di banchina; nella
08.q
p.19 la Betoniera
08.l
08.m
una condotta metallica di 1000-1200-1500 mm, lunga
circa 3 chilometri, con partenza da una diga di futura
costruzione. Il progetto prevede anche la costruzione
di un’altra condotta che permetterà di trasportare
l’acqua dall’impianto a un serbatoio interrato
della capacità di 20.000 mc, per il valore di 61 milioni
di Usd. Il tutto da realizzarsi entro il 2013.
08.d Lesotho, sparo della roccia
» Ancona
08.l Il rendering della nuova
È stato firmato il 21 febbraio, il contratto di appalto
per la realizzazione del molo foraneo del porto
08.m.r Lesotho, in primo piano
di trattamento acque.
La gara d’appalto era partita alla fine del 2009.
Con il miglior punteggio tecnico e la migliore offerta
economica l’Ati Cmc/Itinera si era aggiudicata, con
100 punti su 100, l’appalto per il tratto stradale della
variante alla SS1 Aurelia tra Savona e Albisola Superiore.
Una serie di adempimenti burocratici ne hanno
ritardato la partenza ma ora, con la consegna dei lavori
da parte dell’Anas, l’importante cantiere, per il quale
si ipotizza una durata di circa 4 anni, può finalmente
prendere avvio. L’ammontare complessivo delle opere
di competenze dell’Ati Cmc-Itinera (Cmc è capogruppo
con il 51% delle quote) è di 132 milioni. Il tratto stradale
si inserisce in un ampio contesto legato alla necessità
di adeguare l’intero sistema dei trasporti della Liguria.
La Variante si configura, nel suo insieme, come un asse
tangenziale alla città di Savona, lunga circa 5,1 Km
e in grado di assolvere alle funzioni di raccolta e/o
distribuzione dei traffici provenienti e diretti dalle aree
a più intensa urbanizzazione, decongestionando
la viabilità costiera dai flussi di attraversamento
e restituendo gran parte della rete viaria cittadina al
traffico locale. Il progetto prevede anche la realizzazione
di quattro nuove gallerie, tre viadotti e un ponte.
Alla presenza del Presidente e del Segretario generale
dell’Autorità Portuale, del Presidente della Camera
di Commercio di Ancona e del Direttore Italia di Cmc,
l’ing. Gianluca Menchini, è stato firmato il contratto
di appalto relativo ai “Lavori di costruzione del Molo
Foraneo di sopraflutto nell’ambito di lavori di 3° fase
delle opere a mare del Porto di Ancona” per un importo
di euro 55.969.895,48 ed una durata di 900 giorni
complessivi. La consegna dei lavori avrà luogo entro
il mese di marzo. Il molo di sopraflutto avrà una
lunghezza complessiva di circa 776.00, e sarà costituito
da un nucleo interno di pietrame (5-500 kg), imbasato
su uno scanno di spessore variabile, costituito anch’esso
da pietrame. La sezione del nucleo avrà forma trapezia
e scarpate con pendenza 3/2 su ambo i lati. Il nucleo
sarà ricoperto da uno strato filtro dello spessore di 1,60
metri, costituito da scogli con peso compreso tra 1.000
÷ 3.000 kg. Su entrambi i lati sarà presente un ulteriore
strato filtro, avente spessore pari a 2.40 metri, costituito
da scogli con peso compreso tra 3.000 ÷ 5.000 kg,
a sua volta ricoperto dalla mantellata di rivestimento.
Quest’ultima, dello spessore di circa 4.85 metri,
sarà costituita da tetrapodi in conglomerato cementizio
da 12.5 mc posti a doppio strato.
» Lesotho
» Torino
Proseguono i lavori del Metolong Water Treatment
Plant iniziati lo scorso anno
Torna INTERtunnel al Lingotto
riqualificazione delle vasche di decantazione esistenti;
nella ridefinizione dello schema di raccolta delle acque
e ricostruzione del sistema fognario e dello scarico a
mare delle acque industriali degli insediamenti esistenti
dietro il bacino portuale. L’ammontare complessivo
dell’opera è di 21.799.019 € e la durata è di 13 mesi.
I lavori verranno svolti in Ati tra Cmc, impresa
capogruppo-mandataria con la quota dell’51%,
e Sales Spa di Roma per il restante 49%.
» Savona
Variante alla S.S.1 Nuova Aurelia: finalmente si parte!
Si tratta di un impianto di trattamento d’acqua
della portata di 94 mega litri al giorno che renderà
l’acqua potabile, attraverso trattamenti fisico chimici
in grado di abbattere i contenuti metallici e batterici.
L’acqua sarà portata all’impianto attraverso
per collocare le tubazioni
che porteranno
al serbatoio interrato.
08.e Lesotho, bambini all’uscita
di scuola.
Darsena di Piombino.
lo scavo per la canalizzazione
verso l’impianto
Ci sarà anche Cmc dal 27 al 29 marzo al Lingotto
di Torino a INTERtunnel, la Fiera di riferimento
dell’industria della galleria che si svolge ogni due anni
in Italia. INTERtunnel 2012 offrirà ai fornitori di questo
mercato un’opportunità ideale per presentare le loro
tecnologie e competenze a clienti italiani e stranieri.
08.r
08.q Lesotho, l’impianto
di trattamento acque
in costruzione.
09
09.a
10.2.a
volontariato
di C. B.
L’Ausilio di
un pensionato Cmc
09.a Il marchio di Ausilio.
09.b Nella foto Paolo Bocchini.
Ausilio per la spesa - la consegna gratuita
della spesa a persone anziane e disabili, promossa
da Coop Adriatica ed effettuata da volontari è nata nel 1992 grazie all’impegno di un gruppo
di soci di San Lazzaro di Savena. Nel corso
degli anni l’attività si è estesa notevolmente sul
territorio, assumendo dimensioni di grande rilievo.
Alla fine del 2010 le persone aiutate da Ausilio
per la spesa erano 1.360, i soci volontari 9355,
organizzati in 35 gruppi in quattro regioni:
Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo.
La spesa viene consegnata settimanalmente,
agli anziani con più di settantacinque anni
non autosufficienti, o a persone segnalate dai servizi
sociali, famiglie con portatori di handicap, o anche
con disabilità temporanee. Requisito fondamentale
per usufruire del servizio è non avere aiuti famigliari.
In ogni città in cui è presente, Ausilio presenta
delle caratteristiche leggermente differenti, frutto
della capacità dei volontari di far proprio il progetto
di base e adattarlo alle esigenze del territorio,
sempre in collaborazione con associazioni
di volontariato già impegnate in azioni di solidarietà
a livello locale e con le istituzioni.
Paolo Bocchini è un socio pensionato Cmc dal 1998
e un attivo volontario di Ausilio Ravenna dal 2000.
“Sono entrato in Cmc nel marzo 1969 come autista
di autobetoniera, poi, dopo 9 anni in cantieri fuori
sede (Manfredonia, Ponte Gardena, Voltri), sono stato
18 anni alla Monoceram; quando sono rientrato
in sede ho lavorato al Centro operativo prima
di trascorrere gli ultimi eccezionali 6 mesi al cantiere
dell’Iper con Miccoli. Io credo che il mio amore per la
solidarietà nasca proprio dalla mia esperienza lavorativa,
perché quella che ho ricevuto qui in Cooperativa, e che
ho ancora dentro, è stata una gran bella formazione”.
Com’è partita la tua esperienza in Ausilio?
La Coop Adriatica ha organizzato questo servizio
in quasi tutte le città dove ha dei negozi un pò grandi;
nel nostro territorio oltre a Ravenna, anche Lugo,
Alfonsine, Mezzano e Faenza hanno dei gruppi. Per far
partire il servizio la Coop si è appoggiata a un centro
sociale (nel caso di Ravenna) o a un’associazione
di volontariato (in altre città); io facevo parte del centro
sociale che venne individuato e quindi sono stato
coinvolto subito. Oggi a Ravenna siamo una trentina
di volontari; oltre a me ci sono altri 2 pensionati Cmc:
Aristide Mazzesi e Attilio Nicolicchia. Ma non ci sono
10.1.a Un momento
09.b
della settimana rosa 2011.
10.2.d Il maestro Riccardo Muti.
10.2.e Massimo Matteucci
durante la consegna
del nuovo mezzo per la Advs.
10.2.i locandina della mostra
al Mar di Ravenna.
p.20 la Betoniera
solo pensionati! Nel nostro gruppo c’è anche un ragazzo
di 18 anni, che ancora studia, che ha iniziato l’anno
scorso e 1 o 2 volte la settimana viene, poi ci sono
una ragazza di 41 anni e un altro ragazzo di 36 anni
che vengono tutte le settimane. Non c’è un cartellino
da marcare e tutti hanno i loro impegni perciò
anche tra di noi volontari ci si aiuta e chi vuol venire
è sempre il benvenuto!
10.2.b
Come vi siete organizzati?
Il lunedì pomeriggio facciamo circa 70 telefonate
a 70 famiglie, scriviamo in un modulo suddiviso in 4
parti (spesa ordinaria; surgelati; latticini; ortofrutta)
ciò che serve ad ogni assistito; fatto questo andiamo
all’Iper a fare la spesa e la prepariamo; abbiamo diviso
la città in 4 zone e facciamo il servizio di consegna il
lunedì pomeriggio, il martedì mattina e pomeriggio,
mercoledì mattina. Il lunedì è il giorno più impegnativo
perché prepariamo tutte le spese del lunedì
e del martedì mattina e pomeriggio, però per quelli
del martedì non mettiamo né ortofrutta né latticini
né surgelati, perché li acquistiamo il giorno stesso. È un
nastro che abbiamo collaudato nel corso del tempo ,
perché poi quelli che fanno la spesa del “fresco” del
martedì prendono anche i prodotti “ordinari“ di quelli
del mercoledì. Non è complicato, è diventata una routine!
Chi sono i vostri assistiti?
Sono famiglie bisognose, uomini e donne soli, invalidi;
non sono solo anziani, ci sono anche alcuni giovani.
O sono le famiglie stesse a fare richiesta alla Coop che
poi ci passa il contatto o telefonano a noi direttamente
oppure sono i Servizi sociali, con cui siamo in costante
contatto, a fare la segnalazione. Si vedono delle
situazioni davvero difficili, è dura e con l’aria di crisi
che tira adesso ancora di più. Noi soprattutto da
un anno a questa parte ce ne accorgiamo dalla spesa
delle famiglie alla terza e alla quarta settimana del mese.
La Coop, oltre a coprire i costi delle spese,
come sostiene la vostra attività?
La Coop ci fornisce una copertura assicurativa, un ufficio
con 2 linee telefoniche, un pulmino attrezzato con una
cella frigorifera. Noi volontari non è vero che noi non
prendiamo niente! A fine anno riceviamo un panettone,
un pranzo e un buono da 50 euro. Tutto quello
che facciamo è perché ci sentiamo di farlo, altrimenti
ce ne andremmo al bar, quindi un riconoscimento
(anche minimo) è un grande regalo. E, in ogni caso,
il regalo più grande, retorica a parte, è rendersi conto
che anche da pensionati ci si può rendere davvero utili e
che si possono fare tante cose per sé stessi e per gli altri!
10.1
noi e loro
La Settimana
Rosa 2012
Torna dal 4 all’11 marzo la Settimana Rosa, serie
di iniziative promosse da Cmc, Teodora Pallavolo
Ravenna e Linea Rosa con l’obiettivo di aumentare
la sensibilità attorno al delicato e attuale tema
della violenza sulle donne.
Durante la settimana sono previsti una serie di incontri
tra le volontarie di Linea Rosa e le atlete della Teodora
Pallavolo. La settimana terminerà domenica 11,
alle ore 21, al Teatro Socjale di Piangipane con
lo spettacolo “Nata il 21 a primavera. Assolo di Alda
Merini” con Francesca Mazzoni, regia di Enrica Cavina.
10.1.a
10.2.c
10.2.d
10.2.e
10.2
10.2.f
10.2.g
10.2.h
10.2.i
noi e loro
Noi e loro
10.2.a-c, f-h Proseguono
» ravenna festival
i lavori per la costruzione
della nuova scuola nel villaggio
di Balevang in Camerun
Ravenna Festival, parte ad aprile con la Chicago
Symphony Orchestra ed il Maestro Muti
coordinati dall’associazione
Il Terzo Mondo e finanziati da
un gruppo di imprese ravennati
fra le quali anche Cmc.
.
L’edizione 2012 del Festival si addentra nella spiritualità,
come ricordano l’immagine di un monaco tibetano
che contempla la luna ed un video con la suora buddista
di origine tibetana, Ani Choying Drolma, che sarà
a Ravenna dal 5 al 12 luglio per gli spettacoli di “Sette
giorni in Tibet”. “Il Festival 2012 - ha dichiarato il direttore
artistico Franco Masotti - con la sua dimensione
spirituale e religiosa vuole dare valore alla natura come
luogo di raccoglimento e di bellezza, al silenzio ed alla
necessità del silenzio, al confronto tra forme di ritiro
ed eremitaggio, al valore del silenzio come componente
della musica, al senso che il canto, la voce ed il silenzio
hanno in queste dimensioni”. Quest’anno, complice la
crisi economica che non rende possibili viaggi all’estero,
il concerto delle Vie dell’Amicizia sarà sostituito dal
“Concerto della fraternità” con l’esibizione a Ravenna
di comunità religiose provenienti da tutto il mondo,
ortodosse, tibetane e cattoliche. Il Maestro Muti aprirà
il Ravenna Festival il 27 aprile con la Chicago Symphony
Orchestra e chiuderà il 12 luglio con l’Orchestra
Giovanile Luigi Cherubini nel Concerto della Fraternità.
» mostra del mar
Dedicata a Giovanni Testori la nuova mostra del Mar
È stata inaugurata, al Museo d’Arte della città di
Ravenna, domenica 19 febbraio la mostra Caravaggio,
Courbet, Giacometti, Bacon… Miseria e splendore della
carne. Testori e la grande pittura europea. La mostra
resterà aperta fino al 17 giugno con i seguenti orari: fino
al 31 marzo: martedì- venerdì 9-18, sabato e domenica
9-19, chiuso lunedì dall’1 aprile: martedì - giovedì 9-18;
p.21 la Betoniera
venerdì 9-21; sabato e domenica 9-19 , chiuso lunedì
Ingresso: intero: 9 euro, ridotto: 7 euro. Dopo le mostre
dedicate a Roberto Longhi, a Francesco Arcangeli e a
Corrado Ricci, il Mar prosegue la sua indagine su figure
di primo piano della critica d’arte, rendendo omaggio
a Giovanni Testori (1923-1993). Il percorso della mostra
si articolerà in diverse sezioni dedicate ai vari periodi
della storia dell’arte studiati dal critico milanese
e agli artisti da lui amati, a partire dai suoi primi scritti
su Manzù, Matisse, Morlotti, poi i francesi Courbet
e Géricault; dagli approfondimenti e le riscoperte
sulla linea della pittura di realtà in Lombardia del ‘500
(Gaudenzio Ferrari, Foppa, Savoldo, Romanino,
Moretto) e del ‘600 (Moroni, Ceresa, Fra Galgario,
Ceruti), i “manieristi” lombardo piemontesi (Cerano,
Morazzone, Tanzio da Varallo, Daniele Crespi, Cairo)
accompagnati da Caravaggio, sua grande passione
dichiarata, passando attraverso l’attenzione a figure
della Nuova Oggettività (Dix, Grosz, Radzwill), Nuovi
Selvaggi (Fetting, Hodicke, Zimmer, Salomè) e Nuovi
Ordinatori (Albert, Chevalier, Schindler, Merkens),
e artisti come Bacon, Giacometti, Sutherland, Sironi,
Guttuso, Gruber, Marini, Vacchi, Varlin, Jardiel, Vallorz,
Rainer – per citare alcuni nomi - per giungere fino
a Cucchi e Paladino. Di ognuno di questi artisti saranno
esposte diverse opere, in alcuni casi quelle stesse scelte
e possedute da Testori. La rassegna presenterà
anche un omaggio a Testori con selezione di ritratti
fra i tanti eseguiti da diversi pittori per lo studioso.
» azienda solidale
Cmc, azienda solidale 2011
C’è anche Cmc fra le imprese ravennati che hanno
aderito alla campagna “Adotta un progetto sociale,
diventa un’azienda solidale” presentata in municipio
dal sindaco Fabrizio Matteucci martedì 13 dicembre.
Cmc ha infatti deciso di “adottare” fra i tanti,
e tutti meritevoli, progetti presentati dalle associazioni
di volontariato, due progetti. Il primo, chiamato
“Oltre il giardino”, è stato presentato dall’associazione
A.M.A. la Vita e si propone la riqualificazione del
giardino dedicato a Franco Basaglia adiacente il Centro
di Salute Mentale di Ponte Nuovo. L’associazione
A.M.A. la Vita, con la quale Cmc collabora da tempo,
è un gruppo di auto mutuo aiuto nell’ambito del disagio
mentale, formato da familiari, utenti, volontari
per contribuire ad un cambiamento individuale
e sociale nelle persone sofferenti e nelle loro famiglie.
Il secondo progetto adottato da Cmc è stato presentato
dall’associazione sportiva dilettantistica C.S.T. Judo
Ravenna. Si tratta della 10° edizione della manifestazione
“Le giornate dello sport come integrazione” che
si svolgerà al Pala de Andrè di Ravenna il 10-11-12-13
maggio prossimi. La manifestazione, alla quale Cmc
ha da sempre dato il proprio sostegno, ha l’obiettivo
di costruire un momento di integrazione ed
internazionalità per le persone disabili. Il Centro Sport
Terapia Judo Ravenna è una società nata nel 1982
ed è affiliata al Comitato Italiano Paraolimpico.
» advs
Cmc dona un mezzo all’Advs di Ravenna
Con una semplice cerimonia in Piazza del Popolo
a Ravenna, sotto al grande albero di Natale illuminato,
il Presidente Cmc Massimo Matteucci ha, lo scorso
14 dicembre, consegnato un FIat doblò alla associazione
dei Donatori Volontari Sangue di Ravenna, nella persona
di Barbara Saviotti, presidente Fidas-Advs Ravenna.
L’associazione, che opera da 50 anni per aiutare
l’Ospedale della città a raccogliere il sangue necessario a
proteggere la salute della popolazione, aveva necessità
di un mezzo per il trasporto di materiali e persone per
le sue molte attività. Negli anni, Advs è cresciuta a fianco
della struttura pubblica affidando lo slancio dei suoi
8.000 donatori alle mani sicure di personale qualificato:
i medici, i tecnici, gli infermieri del servizio trasfusionale
del S. Maria delle Croci. Advs fa parte della Fidas Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue importante punto di riferimento organizzativo a livello
nazionale nel campo della donazione.
10.3
10.3.a
10.3.b
noi e loro
» made in africa
Sport sì, ma in sicurezza!
A Cmc il premio “Made in Africa”
Si è svolta a Roma il 15 dicembre scorso la prima
edizione del premio “Made in Africa” dedicato
alle positive relazioni tra Italia ed Africa. Tra i premiati
il presidente di Cmc Massimo Matteucci “per le grandi
opere edificate negli anni in diversi paesi africani,
che hanno rappresentato la base di un forte sviluppo
locale“. Tra gli intervenuti alcuni tra i principali
investitori italiani (oltre a Cmc, Eni, Api Nova Energia)
e realtà come Emergency. Il premio, ideato e promosso
dal Console Onorario del Mozambico a Milano
Simone Santi, attivo da 15 anni in Africa a supporto
dell’internazionalizzazione delle imprese, ha visto
la presenza anche di numerosi Ambasciatori dei Paesi
africani, impegnati in uno sforzo di superamento
degli stereotipi legati ad un continente che si sta invece
imponendo sulla scena mondiale attirando crescente
interesse ed investimenti. Nel corso dell’iniziativa è stato
presentato anche il Progetto Colors, che si propone
di favorire l’integrazione nelle periferie più disagiate
italiane ed in Africa attraverso la pratica gratuita
della pallacanestro (www.progettocolors.com).
10.3.a-b I volontari del Gruppo
Progetti Scorta all’opera.
10.4.a Pan American.
11.d-g 6 gennaio: è arrivata
la befana in Cmc.
» solidarietà
Un tappo per la solidarietà
Il 2012, fra le altre cose, ha portato in casa Cmc una nuova
iniziativa concreta di solidarietà. Insieme all’associazione
di volontariato AVSI abbiamo infatti deciso di lanciare
anche nella nostra sede centrale la raccolta di tappi
di plastica (di bottiglie d’acqua, detersivi, succhi, bibite,
latte...) che verranno poi inviati a ditte che li riutilizzano
per manufatti plastici. Il ricavato andrà a sostenere
la scuola primaria di S.S. Peter & Paul di Lagos (Nigeria)
che ospita 400 bambini. L’Avsi di Ravenna ha raccolto
dal 1° gennaio 2008 al 31 maggio 2011, in questo
modo, oltre 400 quintali di tappi.
Potete trovare i contenitori dove deporre i vostri tappi
(anche quelli di casa!) in vari punti della nostra sede.
Tutti possono così contribuire a raggiungere due
importanti risultati: aiutare chi ha bisogno della nostra
solidarietà e aiutare l’ambiente con una raccolta
differenziata sempre più spinta.
10.4
Il Gruppo Progetti Scorta di Ravenna è una società
sportiva dilettantistica molto particolare che anziché
gestire direttamente l’attività agonistica, in questo caso
il ciclismo, si dedica alla sua promozione attraverso
i valori della sicurezza, vista la difficoltà di doversi
svolgere sulle strade aperte al traffico. Il Gruppo
è attualmente composto da 48 unità, tutti volontari
che mettono a disposizione il loro tempo e la loro moto,
con l’unico compenso di un rimborso per le spese
effettivamente sostenute. Presidente e fondatore
di questo Gruppo è il ravennate Silvano Antonelli, noto
nell’ambiente ciclistico per essere un direttore di corsa
e un dirigente sportivo che la Federazione Ciclistica
Italiana ha utilizzato a più riprese per i rapporti
col Ministero dell’Interno e grazie al quale, a partire dal
2002, sono state introdotte quelle modifiche al Codice
della Strada che gradualmente hanno portato il ciclismo
in sicurezza nonostante le sfide di un traffico sempre più
pesante e complesso. I volontari del G.S. Progetti Scorta
sono tutti abilitati come motostaffetta e come scorta
tecnica e diversi sono quelli che si dedicano anche
ai servizi di radio-corsa oppure al trasporto dei giudici
e degli operatori tv, dando vita ad un volume di attività
davvero ragguardevole: 150 corse all’anno per un totale
11.d
noi e loro
11.g
Torna dal 15 al 18 marzo la rassegna musicale promossa
dall’associazione culturale Bronson.
Transmissions, questo il nome della rassegna, è giunta
alla sua V edizione e si articolerà in 4 appuntamenti
in vari locali della città.
Direttore artistico della rassegna sarà Stephen O’Malley,
personaggio chiave del metal contemporaneo,
noto per le improvvisazioni supersoniche e distruttive
del suo gruppo culto SunnO))).
La rassegna di quest’anno fa parte degli eventi
inseriti nel dossier di candidatura di Ravenna a Capitale
Europea della Cultura ed è sponsorizzata, tra gli altri,
anche da Cmc.
venerdì 16 marzo ore 21
Pan American + Tim Hecker @ Almagià, Ravenna [12 €]
sabato 17 marzo ore 18
matinee con Grouper Violet Replacement @ Almagià,
Ravenna [6 €] - ore 21: Caspar Brotzmann Massaker
(unica data italiana) + Alexander Tucker (unica data
italiana) + In Zaire @ Bronson, Ravenna [12 €]
domenica 18 marzo ore 21:30
Peter Brotzmann Trio [Peter Brotzmann - Steve
Noble - John Edwards] (unica data italiana)
@ Cisim, Lido Adriano [12 €].
Abbonamento valido per tutto il festival: [30 €].
Il programma
Giovedì 15 marzo ore 21
Stephen O’Malley solo (unica data italiana) + Keiji Haino
solo (unica data italiana) @ Teatro Rasi, Ravenna [12 €]
p.22 la Betoniera
Maggiori informazioni sul programma
e sull’acquisto dei biglietti sul sito:
http://www.bronsonproduzioni.com
Il G.S. Progetti Scorta ha anche un interessante sito
www.progettiscorta.it.
11.e
11.f
10.4.a
Transmissions V
di oltre 1.000 prestazioni individuali. Ma oltre a questo
il Gruppo svolge anche una intesa attività didattica, fatta
di pubblicazioni, lezioni di sicurezza, corsi di formazione,
ed iniziative come quella de “Il Giorno della Scorta”,
appuntamento nazionale dedicato alla ricerca della
sicurezza, che nel tempo si è conquistato il patrocinio
della Camera dei Deputati, Presidenza del Consiglio,
Ministero dell’Interno, Ministero dei Trasporti,
ed il sostegno del Capo dello Stato che concede la sua
medaglia. Una attività incoraggiata anche dal sostegno
di alcune importanti aziende, tra le quali Cmc di
Ravenna, fortemente interessata al sostegno di attività
sportive che sappiano proporre valori ancor prima
di ogni altra cosa. Il G.S. Progetti Scorta è quindi
una opportunità aperta anche a tutti i dipendenti
della Cmc possessori di una moto che volessero
cimentarsi in tale impegno. Per provare non ci sono
oneri di nessun tipo, basta contattare il presidente
Antonelli ([email protected]) e dire che
si è interessati a provare. Poi, se la cosa piace,
tutto il resto verrà di conseguenza.
11.a
11.b
11.c
11.1
11.2
attività sociali
attività sociali
Convenzioni
Convenzione con circuito Amaparco di Atlantide
per l’anno 2012
È confermata per i dipendenti e i soci Cmc la seguente
agevolazione, valida per l’anno 2012:
• Ingresso ridotto al possessore del tesserino distintivo
Cmc + 1 accompagnatore
Le strutture comprese nel circuito, convenzionate
per il 2012, sono le seguenti (per informazioni
www.amaparco.net):
Provincia di Ferrara
• Museo del Territorio di Ostellato • Anse Vallive
di Porto Bacino di Bando
Provincia di Ravenna
• Museo NatuRa di Sant’Alberto • Centro Visite Salina di
Cervia • CerviAvventura di Milano Marittima • Casa delle
Farfalle & Co. di Milano Marittima • Rocca di Riolo Terme
Provincia di Forlì-Cesena
• Idro Ecomuseo delle Acque di Ridracoli
Provincia di Rimini
• Osservatorio Naturalistico Valmarecchia di Torriana
in queste strutture i bambini sotto 1 metro di altezza
entrano gratis, e da 1 metro fino a 12 anni di età ridotto.
Confermata la convenzione con Cinema City
e Cinema Astoria
È riconferma anche per il 2012 la convenzione con
il Multiplex Cinemacity e Cinema Teatro Astoria.
La convenzione è valida il lunedì, martedì, e giovedì
al prezzo ridotto di € 6,00 (per i film in 2D) e € 8,00
(per i film in 3D) escluso festivi e prefestivi. Ogni tessera
dà diritto ad un solo ingresso giornaliero e deve essere
11.h
p.23 la Betoniera
11.2.a
Gita
a Mantova
nominativa (usiamo il badge!). Si ricorda inoltre
che il prezzo intero del biglietto è di € 7,50 mentre
il mercoledì è già ridotto per tutti a € 4,50 (per i film
in 2D) e € 7,50 (per i film in 3D). La validità delle tessere
è sospesa nel periodo delle festività pasquali e natalizie;
tale periodo di sospensione verrà comunicato con
appositi cartelli esposti presso le casse della biglietteria.
Convenzione con la Macelleria Comacar
La Macelleria Comacar nelle sue sedi di Ravenna
in viale Cilla 37 e Voltana in via Fiumazzo 773
offre ai dipendenti e soci Cmc lo sconto del 5%
(esclusi i prodotti in promozione).
Poliambulatorio Santa Teresa
Cmc ha rinnovato la convenzione con il Poliambulatorio
Santa Teresa in via Don Angelo Lolli, 20 (ex via Nino
Bixio, 20); l’accordo prevede dietro presentazione
della tessera rossa o del badge:
Gita a Mantova per pensionati, soci e dipendenti
Sabato 21 aprile 2012
11.a-c I vincitori del concorso
legato all’album delle figurine
per celebrare i 110 anni di Cmc.
Il programma
11.h-n Grande successo per
• 6,00 ritrovo dei partecipanti presso la sede
della Cmc e partenza.
• 8,00 circa, sosta in autogrill.
• 9,00 Arrivo a Mantova e incontro con le guide
con visita ai palazzi, alle piazze, alle basiliche
del centro storico della città, tra cui la grandiosa reggia
dei Gonzaga. È prevista inoltre una passeggiata
libera per il centro con una accompagnatrice.
• 12,30 Imbarco e navigazione con pranzo a bordo
della motonave Andes 2000.
• 14,30 Nel pomeriggio prosegue la navigazione
sui laghi di Mantova e del Parco del Mincio, protetto
dal Wwf, per arrivare all’ascensore ad acqua che
porta al Po, una esperienza di incomparabile bellezza.
• 17,00 partenza per Ravenna e arrivo previsto
per le 20 circa (eventuale sosta di ristoro in autogrill).
il concerto di Natale di Cmc.
Ancora una volta, mercoledì 23
dicembre, la magia della musica
ha riempito la nostra sede.
Protagonisti della serata gli Inis
Fail, uno dei più apprezzati
gruppi folk del panorama
italiano, l’Orchestra “Città
di Ravenna” e l’Accademia
di Danza Irlandese Gens d’Ys.
Direttore ed arrangiatore della
serata musicale Mell Morcone.
Hanno introdotto le atmosfere
dell’isola verde l’attore Franco
Costantini, accompagnato
dall’arpa di Monica Micheli.
Fra i tanti graditi ospiti
• 10% di sconto su tutte le tariffe applicate per
le Analisi di Laboratorio;
• 10% di sconto sulle visite specialistiche, fatta
eccezione per i Medici che prestano servizio
in regime di intramoenia;
• 5% di sconto sulle prestazioni fisioterapiche
Costo della gita 105 euro, Soci sconto di 50 euro,
Familiari sconto di 20 euro, Ragazzi sotto i 12 anni
sconto di 50 euro. Le quote comprendono:
• trasporto in pullman Atm riservato, Iva, pedaggi
e parcheggi • Pranzo sulla Motonave • Ingressi e visite
guidate • Assicurazione medico/sanitaria e bagaglio
Ambulatorio odontoiatrico Dentalica
Scadenze per la prenotazione entro il 30 marzo 2012
occorre confermare la propria partecipazione
versando l’intero importo indicato presso la Portineria
di sede (tel. 0544 428245).
L’Ambulatorio odontoiatrico Dentalica del dott. Renzo
Bianchini in viale Randi 2/a tel. 0544 404689 offre
ai dipendenti Cmc e ai loro figli di minore età lo sconto
del 20% sul listino prezzi.
I soci pensionati in collaborazione con Csc.
11.i
11.l
11.m
11.n
anche il Prefetto di Ravenna,
dott. Bruno Corda.
11.2.a Mantova..