Date dicembre 2010 Titolo La betoniera 06 2010 2.81 MB
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Date dicembre 2010 Titolo La betoniera 06 2010 2.81 MB
01.1.f 01.1 01.1.a 01.1.b 01.1.c 01.1.d 01.1.e in primo piano di Valda Miani Cantieri crocevia di popoli e culture 01.1.a Roberto Leonardi, responsabile della Divisione Costruzioni Estero. 01.1.b.c.d.e Operai dal cantiere di Ingula in Sud Africa. 01.1.f Foto di gruppo in Sud Africa. I Paesi nei quali sta lavorando attualmente Cmc, oltre all’Italia, sono Repubblica Popolare Cinese, Laos, Algeria, Sud Africa, Angola e Mozambico. Ultimamente si è aggiunto il Lesotho. Solitamente affrontiamo sulle nostre pagine le tematiche legate al cantiere, i suoi successi e le sue vicende. Questa volta trattiamo il rapporto col paese che ci ospita secondo un’altra angolazione, quella legata alla sua cultura e alle sue fedi religiose. Provenendo da una cultura occidentale, cattolica o, per lo più, laica - che quindi non ha particolari influssi sugli andamenti professionali dei cantieri se non il rispetto dei riti canonici - la nostra curiosità ci ha portato a peregrinare curiosamente in giro per il mondo, per cercare di comprendere se e come le culture e le fedi religiose influenzano le attività di cantiere. Ci incuriosiva, in particolare, cercare di capire come musulmani e cattolici, hindi e buddisti, possano convivere a stretto contatto in ambienti spesso molto lontani dai luoghi di origine. Le interazioni del nostro personale nei cantieri in cui operiamo sono complesse se è vero che nelle nazioni in cui Cmc è presente, oltre ai nostri espatriati, ci sono circa 7500 locali ed oltre 600 Tcn (Third Country Nation, intendendo con ciò lavoratori provenienti da Paesi terzi rispetto all’Italia e alla nazione ove è localizzato il progetto) provenienti da 44 nazionalità diverse. Il dato si riferisce all’ottobre appena trascorso. Come convivono tra loro culture tanto diverse? Lingue? Modi di pensare ed abitudini? I nostri cantieri all’estero, e chi li ha visitati lo sa, sono un crocevia di popoli ed abitudini impensabili fino a qualche decennio fa. Una complessità che può essere una grande ricchezza. Abbiamo chiesto a Roberto Leonardi, responsabile della Divisione Costruzioni Estero che conosce p.03 la Betoniera approfonditamente alcuni dei Paesi in cui Cmc è presente, di raccontarci qualcosa di questo tumultuoso mondo globalizzato ed in continua espansione. Non è possibile fare un discorso univoco perché i Paesi in cui lavoriamo sono molti e molto diversi tra loro. Si va dalla Cina, dove le influenze religiose contano poco o nulla, al mondo musulmano dove invece vi è un sentimento religioso molto sviluppato. Possiamo anzi dire che le liturgie e le abitudini religiose avvicinano molto di più il mondo musulmano a quello cattolico dal momento che le due religioni hanno riti, liturgie e istituzioni molto simili tra loro. Diverso invece è il caso del mondo buddista, parlo del Laos, nel quale la religiosità avviene in un rapporto più diretto tra il fedele e la sua religione, meno mediato da dottrine ed ordini religiosi. Cosa succede quando arriva Natale, o il ramadan o - per i buddisti - le ricorrenze mensili? Di solito, nei cantieri, in corrispondenza alle feste religiose, ci organizziamo. Questo avviene in Algeria durante il periodo del ramadan, in cui il lavoro procede ad un ritmo molto ridotto, ma anche in Laos con le feste corrispondenti al calendario lunare per i buddisti. D’altronde noi stessi abbiamo le domeniche, il Natale e la Pasqua e tante altre feste. Da questo punto di vista le differenze non sono molto marcate, si tratta solo di organizzarsi. Il problema semmai, parlo per il Laos, è legato alla stagionalità delle colture ed alla difficoltà di trovare personale nel periodo della coltivazione e della raccolta del riso. In quei periodi è molto difficile reperire lavoratori visto che spariscono tutti nei campi. Ma tra loro come convivono? Nei nostri cantieri vediamo lavorare insieme indiani e pakistani, serbi e bosniaci. Ci è capitato molto raramente di avere problemi: forse in questo caso occorre distinguere diversi comportamenti tra la manodopera di basso livello e quella specializzata. È pur vero che i tempi del cantiere sono così serrati che non c’è molto spazio per questi confronti. Forse a volte quando si è più in libertà, alla sera o nei momenti di riposo, ci si lascia più andare ed emergono dissapori ma tutto è molto contenuto. E per le abitudini alimentari cosa succede nelle mense di cantiere? Anche in questo caso ci organizziamo. Dove ci sono persone provenienti da tanti paesi diversi le mense permettono di offrire una molteplicità di cibi. Certo che in Algeria nelle mense non si troverà mai carne di maiale, ma per il resto si cerca di offrire ai lavoratori ogni opportunità. Attualmente la mensa più multietnica è quella del Laos. Insomma c’è molta capacità di convivenza. Sì, c’è il massimo rispetto. A volte si esce la sera insieme. A separare i gruppi sono più le lingue che non le differenze di opinioni. È naturale, succede anche in Italia. Si tende ad avvicinarsi a chi ha le stesse tue radici ed il tuo stesso linguaggio. È pur vero che molti lavoratori Tcn lavorano in Cmc da anni e sono abituati a lavorare per una impresa occidentale, ai suoi tempi ed ai suoi ritmi. Penso al nutrito gruppo di cinesi che abbiamo sparso per vari cantieri sia in Sud Africa sia in Laos sia in Algeria od ai filippini che sono con noi dai tempi di Casecnan. L’esperienza in Paesi buddisti è relativamente nuova: eravamo in Malesia che si può definire un melting pot di etnie, culture e religioni. Infatti, anche se la religione di stato è quella islamica, è comunque presente una forte componente buddista e nel paese convivono anche popolazioni di credo cristiano e indu. Il Laos è il primo paese in cui incontriamo la spiritualità buddista: devo dire che è abbastanza lontana dai nostri modi frenetici di lavorare. E il Natale si festeggia in cantiere? Certo che sì, ma normalmente la festività si riduce al giorno di Natale ed al primo dell’anno. Per il resto si continua a lavorare. Ad ottobre 2010 i dipendenti Tcn sono 633, le nazionalità sono 44 Nazione n. dipendenti Tcn Sud America Russia e Asia Europa Africa Le differenze che fanno la differenza Cmc è un’azienda che da più un secolo mantiene salde le sue radici sul territorio, non dimentica le proprie origini e osserva i valori della cooperazione. Non per questo però è un’azienda statica. È anzi stata in grado, negli anni, di plasmarsi e incorporare alterità anche molto lontane. La grande attualità di questo tema sta proprio nella capacità di creare e vivere un confronto sempre acceso, profondo e produttivo tra diversi modelli sociali. La multiculturalità si può leggere ogni settimana sul Ponte, sul Blog e sulla Betoniera: questi mezzi esplicitano una capacità di convivenza produttiva in differenti tessuti culturali e sociali multiformi. In Cmc non si vive solo di tolleranza, solidarietà e rispetto nei confronti del diverso, ma di una vera e propria interdipendenza con realtà sociali e culturali completamente diverse da quelle della sede. Chiara Bandini p.04 la Betoniera 01.2 01.2.a 01.2.b in primo piano di Mons. Giuseppe Verucchi Buon Natale 01.2.a Il Vescovo Mons. Giuseppe Verucchi insieme a Massimo Matteucci, Valda Come ogni anno pubblichiamo il messaggio d’auguri pervenuto da Mons. Giuseppe Verucchi, Vescovo di Ravenna. Miani e altri dipendenti Cmc. 01.2.b Il Vescovo e alcuni dipendenti Cmc all’esterno della sede di Ravenna durante una visita negli anni scorsi a Natale. La disponibilità del giornale che avete in mano mi dà, ogni anno, la possibilità di entrare nelle vostre case e di portare a tutti gli auguri di un Santo Natale e di un felice Anno Nuovo. Una carezza ai bambini. Un gesto di affetto agli anziani, un augurio ai giovani e agli adulti. Una preghiera per tutti. Mi chiedo: ma cosa significa augurarci “Santo Natale? Buon Natale?”. Per cogliere alcuni aspetti molto importanti di questi auguri possiamo tener presente tre avvenimenti; tre Avventi; tre venute del Signore. 1. Il Signore è venuto. È il primo Natale. È la nascita di Gesù, a Betlemme. Il Figlio di Dio fatto uomo nasce nella grotta di Betlemme. È la Luce che viene a sconfiggere le tenebre. È l’Amore che vince l’egoismo. È la Grazia che elimina il peccato. Il Signore viene a vivere in mezzo a noi. E, con la sua morte in croce, dona la sua vita per noi. È il Natale più conosciuto e amato. San Francesco era particolarmente legato a due momenti della vita di Gesù: il Bambino Gesù che esprime tenerezza, la tenerezza di Dio; il Cristo Crocifisso che manifesta l’amore di Dio per tutta l’umanità. Questo “Natale” è entrato nel cuore di tutti 01.3 noi. Il Presepe. La Santa Famiglia costituita da Giuseppe, Gesù e Maria. La culla. I pastori. Le canzoni natalizie. Se andiamo a Betlemme, possiamo anche oggi, entrare nella grotta dove è nato Gesù. È stata conservata sotto il pavimento della chiesa costruita da Costantino e S. Elena, nei primi anni del 300 e poi ampliata e abbellita di splendenti mosaici da Giustiniano nell’epoca in cui nascevano i mosaici nella basiliche ravennati. Il primo Natale è avvenuto quando a Roma comandava Augusto e, a Gerusalemme, Erode. Un avvenimento che avviene in un luogo ben conosciuto e in un tempo preciso. È storia. È un fatto. Dio ci ama tanto da farsi bambino… e crocifisso. Fino a questo punto ci ama! 2. Il Signore viene. Viene oggi. Anche oggi. Ogni giorno. In modi diversi. E noi lo possiamo incontrare, ascoltare, pregare, accogliere, amare. Accogliere e amare un bambino, un anziano, un malato è incontrare Gesù. Gesù ha detto: “Qualsiasi cosa voi fate a uno di questi fratelli più piccolo l’avete fatto a me”. Andare in chiesa, partecipare alla Messa, ascoltare la Parola, pregare: è incontrare Gesù che mi aspetta, mi parla, mi ascolta e si rende presente nel pane e nel vino consacrato. Anche negli avvenimenti che mi capitano posso chiedermi: cosa mi vorrà dire, oggi, il Signore? Il Signore viene oggi, ogni giorno, e chiede di essere accolto soprattutto nell’ascolto della sua Parola, nella Confessione e nella S. Messa. Se lo accogliamo 01.3.a in questi momenti sarà più facile riconoscerlo e amarlo nei piccoli, nei sofferenti, nei poveri, nei bisognosi. 3. Il Signore verrà. E lo incontreremo alla fine del mondo. Alla fine della vita di ognuno di noi. Non sappiamo quando sarà. Gesù è stato chiaro. Ci ha invitati a non chiederci quando avverrà la “fine” ma come mi devo preparare. Noi non sappiamo QUANDO verrà la FINE ma sappiamo Quando e COME iniziare a preparaci all’incontro con il Cristo Risorto che ci attende. Quando iniziare a prepararci? Oggi. Subito. Come prepararci? Accogliendo Gesù ogni giorno e ogni domenica vivendo: preghiera, Messa, amore, verità, giustizia, valori. Come ci accoglierà alla fine? Dipende da come viviamo ogni giorno. Ci auguriamo di accogliere il Signore ogni giorno per essere accolti da Lui, nel suo regno di amore, di vita e di gioia, alla fine. Ecco l’augurio di un Santo Natale: che ognuno di noi ricordando il primo Natale, viva bene il secondo e si prepari al terzo. Ogni giorno il Signore si rende presente: accogliamolo e amiamolo. Ogni domenica ci aspetta per parlarci e venire in noi (S. Messa): andiamo ad incontrarlo. Ogni giorno lo possiamo amare. Amiamolo nel prossimo. Auguro a tutti un Santo Natale. Mons. Giuseppe Verucchi 01.3.b 01.3.c in primo piano Appuntamenti di Natale 01.3.a.d Il concerto di Natale nella sede di Cmc Ravenna. 01.3.b La Befana in Cmc. 01.3.c Consegna delle Oro, argento e argentina 23 dicembre 2010 Spettacolo della Befana 6 gennaio 2011 Musica argentina per il tradizionale Concerto di Natale di Cmc, con l’incontro tra l’Orchestra “Città di Ravenna” ed il gruppo Del Barrio. Quest’anno per lo spettacolo della Befana nella galleria Cmc alle ore 10.30 si terrà lo spettacolo: Andro presenta: è successa una cosa incredibile! Gags, musica, palloncini, giocolerie, fuoco, trampoli, fachirismi comici in uno spettacolo per bambini e genitori al seguito. Una storia fantastica, un mostro peloso e la ricerca della sua tana per liberare un prigioniero, recuperare il maltolto oppure chi lo sa, tutto può succedere! Borse di studio. Da sinistra Emanuele Bassetti con Massimo Matteucci. Musica classica e musica popolare si incontreranno in un progetto nato per Cmc con la fusione di linguaggi musicali differenti e lontani, arrangiati dal compositore Daniel Pacitti. Violino, viola e violoncello si incontreranno con il bandoneon, la chitarra, il charango, il pianoforte, varie percussioni e diversi tipi di strumenti a fiato. Un viaggio alla scoperta delle tradizioni folcloristiche del Sud America, con suoni e stili di varie regioni argentine. Le composizioni originali si intrecciano ad omaggi a grandi compositori come Ramirez, Torres, Gardel, Piazzolla ed interpreti tra cui Carlos Gardel e gli Intillimani. Stili e generi si fondono per un concerto di tecnica e di cuore. Tra gli interpreti vi saranno l’eclettico polistrumentista-cantante Hilario German Baggini, Stefano Fariselli al sax, il cantante colombiano Carlos Forero ed alcuni ballerini di tango. Giovedì 23 dicembre, ore 21 Galleria Cmc, via Trieste 76, Ravenna p.05 la Betoniera Consegna borse di studio 23 gennaio 2011 In occasione del consueto incontro annuale di consegna borse di studio si terrà l’intervento del Prof. Emanuele Bassetti (sociologo ed esperto di comunicazione Università di Bologna) dal titolo “Giovani e contratti di lavoro: informazioni essenziali per orientarsi nel complesso mondo burocratico che attende i giovani lavoratori”. L’intervento prenderà in esame in maniera semplice e diretta l’attuale contesto lavorativo e i contratti oggi più in voga, fornendo utili suggerimenti indirizzati sia ai genitori che ai giovani studenti e neolaureati che prospettano di entrare a breve nel mondo del lavoro. L’appuntamento è per domenica 23 gennaio alle ore 10,30 nella sala corsi di Cmc. 01.3.d 01.4 01.4.a 01.4.b 01.4.c in primo piano di Ing. Mohamed Habboubi A cavallo di due culture 01.4.a-c L’ing. Mohamed Habboubi insieme ai colleghi di lavoro nel cantiere algerino. 01.4.d Esempi di mescolanza di culture e lingue. Avevo già percorso questa autostrada - tangenziale nord di Algeri - sulla quale stiamo realizzando due sovrappassi, in occasione del viaggio di emigrazione in Italia che cambiò la mia vita e quella della miei famigliari. Ritrovarmi dopo più di 18 anni nello stesso posto mi porta inevitabilmente a pensare al percorso che ho fatto durante questi anni ed alla bizzarria della vita. Sono nato in Marocco, dove trascorsi l’infanzia sino all’età di 11 anni, quando il babbo finalmente espletò tutte le formalità e ci portò assieme a lui in Italia. I primi mesi non erano stati facili, le barriere linguistiche e culturali erano forti, i pregiudizi tanti. In prima media ero stato spesse volte oggetto di derisioni ed incomprensioni, e tornavo a casa spesso col mal di testa perché non riuscivo a capire nulla! L’apprendimento forzato ed accelerato dell’italiano mi portò ad essere più o meno autonomo in 4 mesi terribili, dopo i quali riuscii a farmi capire, a conoscere i miei compagni e soprattutto a trovare un mio posto qui in Italia. Gli anni dell’università sono stati i più formativi, nei quali svolsi anche delle attività di mediazione linguisticoculturale in un quadro dell’immigrazione italiana profondamente mutato, senza che abbia mai perso il carattere di emergenza durante tutto il ventennio della mia residenza in Italia. La mia formazione di una persona che ha vissuto sempre a cavallo fra due culture mi ha aiutato ed arricchito personalmente, col risultato di poter affermare che non appartengo ad una, o all’altra cultura; in effetti io appartengo indistintamente ed inseparabilmente a tutte e due. Sono musulmano di fede ma con la “malattia del 01.4.d p.06 la Betoniera dubbio”, come direbbe l’ultimo vincitore del premio Principe delle Asturie per la letteratura Amin Maalouf, in Il Periplo di Baldassarre. Sono musulmano in quanto è anche il mio background culturale, che si esprime mediante infinite gestualità, modi di dire, feste, legati fortemente all’Islam. E non posso farne a meno. Tuttavia non prego regolarmente se non per le occasioni speciali, quali la festa di fine Ramadan Aïd Al Fitr, o la festa del Sacrificio Aïd Al-Adha. Ho avuto occasione di bere degli alcolici ma soprattutto, penso che non sia affatto scontata l’esistenza di un Dio che ha creato il Tutto, Onnisciente ed Onnipresente. In questo sta la vera fede: bisogna crederci! Lavoro in Cmc da quasi due anni, di cui il primo a Ravenna nel Dipartimento Costruzioni Estero. Già la mia presenza all’epoca destava qualche curiosità in quanto sono pochi gli italiani di origine straniera che hanno lavorato in sede. Ebbi occasione diverse volte di parlare con i colleghi del mondo arabo-musulmano, nel contesto italiano quando si discute di immigrazione, o in un senso più ampio quando si tratta di esperienze lavorative all’estero. Si parlava soprattutto durante quei 90 minuti di pausa pranzo, cercando di deviare qualche piatto con del maiale di troppo, mentre si rispondeva e si replicava alle battute dei colleghi. Avevo sentito la mancanza della mensa durante il mese di digiuno. Il Ramadan è il mese islamico in cui ogni musulmano, in età adulta ed in buona salute, si astiene dal bere e dal mangiare dall’alba al tramonto. Ogni anno il Ramadan inizia circa dieci giorni prima rispetto al calendario gregoriano. Nel 2010 è durato dal 10 agosto al 9 settembre in piena estate. L’ho osservato anch’io assieme ai locali algerini in un contesto di lavoro difficile ed in cui la produzione di cantiere ne ha risentito inevitabilmente. Si lavorava maggiormente di notte, con turni più frazionati, ma a tempi ridotti rispetto al normale. Ed alla sera si iniziava tardi perché durante il ramadan, sono importantissime le preghiere serali (in arabo Salat Attarawih). La città di Algeri, invece, viveva solo di notte durante questo periodo. Ho avuto modo di essere invitato da un algerino a rompere il digiuno a casa sua, in un sobborgo popolare di Algeri chiamato Bouzerri’ah. La semplicità dell’invito e del locale mi hanno sorpreso in senso positivo, anche se non ho avuto modo di conoscere le donne di casa, intraviste solamente come ombre in controluce impresse su un velo che separava una stanza laterale dal cortile. Avevo rotto il digiuno mangiando due datteri, poi ho bevuto la chorba che è una tipica zuppa algerina a base di pomodoro e semolino; mangiato un po’ di insalata, qualche brick (pasta sfoglia fritta ripiena di carne o pesce); infine, della carne con verdura. Inutile farvi immaginare la pesantezza del pasto, specie dopo una giornata a stomaco vuoto. Ma a tavola si era solidali per aver passato ed anche sofferto una giornata di digiuno. Mi rendeva e ci rendeva più che mai uguali, accumunati da uno stesso destino più che dalla stessa religione. Il nostro cantiere in Algeria si evolve e progredisce giorno dopo giorno. Non costruiamo solo fisicamente dei meri ponti che serviranno ad alleggerire il pesante traffico di automobili sulle disastrate strade algeroises, ma in un senso più ampio noi costruiamo la nostra presenza come azienda che sa comprendere, rispettare e parlare alla gente del posto ed alle Istituzioni algerine, attraverso le sue opere ed il suo know-how. 01.5 01.5.a 01.5.b 01.5.c 01.5.d 01.5.e in primo piano di Emmanuele Addami Un arcobaleno chiamato Cmc 01.5.a Sandra Khumalo, Ana Manhica Sonia Chisano tra Sandra ed Ana Gomes. 01.5.b Jimmy Mmbengeni (venda) e Sipho Nhleko (zulu). 01.5.c Erisha Naidoo (indu). 01.5.d Sharita Chetty con Erisha Naidoo. 01.5.e Bongeka Noqakala e Lindie Marriot (Xhosa ed Afrikaans). 01.5.f Sharita Chetty pronta per il Duwali. 01.5.g Foto di gruppo. 01.5.h Erisha Naidoo. 01.5.i Sharita Chetty vestita per festeggiare il Duwali. Rainbow Nation, Nazione Arcolbaleno, è un termine coniato da Desmond Tutu, terzo premio Nobel del Sud Africa, per battezzare l’era post-apartheid, dando lustro al grande multi-culturalismo del Paese, dovuto alle molte migrazioni (Indiani, Europei, Africani, Malesi, Cinesi), ed archiviare, anche culturalmente, la rigida separazione fra bianco e nero. La maggioranza della popolazione è nera (circa l’ 80%), ma con una popolazione così eterogenea (e finalmente libera) la Costituzione ha riconosciuto ben 11 lingue ufficiali di ceppo africano ed europeo: Xhosa, Sotho, Southern Sotho, Zulu, Inglese, Afrikaans, Ndebele, Sepedi, Venda, Tswana, Tsonga. Questa differenza di culture, lingue, origini, tradizioni si può ben riconoscere anche nella Branch Sud Africana della Cmc. Per capire cosa significhi lavorare e vivere in un ambiente fortemente colorato abbiamo chiesto ad alcuni colleghi di raccontare ai lettori della Betoniera come passeranno le prossime feste. Jimmy Mmbengeni, 26 anni, di origine Venda La mia città natale è in Limpopo, nella zona rurale. Provengo da una comunità molto piccola. Qui in Cmc mi trovo a lavorare con persone di altre culture, non solo sud africane e ogni giorno è un’esperienza diversa. Le prossime feste Natalizie le festeggerò con la mia famiglia, nel mio paese. Nella mia cultura queste festività si basano, infatti, del tutto sullo stare in famiglia. Un appuntamento tipico della mia cultura è quello del 25 di Dicembre: il Musangwe. I ragazzi giovani, tra i 18 e i 25 anni, vanno nel bosco per fare incontri di lotta, come in un torneo. Il vincitore sarà poi proclamato il più forte del villaggio. A fine giornata si fa una gran festa, dove prepariamo i cibi più tradizionali, come il Mashonzha, vermi molto grandi che si fanno essiccare. Inoltre, si sacrifica una mucca per l’intero villaggio e le donne anziane preparano la nostra birra tradizionale, chiamata Mahafhe, fatta dal sorgo. Sharita Chetty, 31 anni, di origine Indiana Attualmente lavoro nell’ufficio contabilità. Mi sento bene nell’ambiente della Cmc, anche se in un primo momento trovavo strano lavorare con persone la cui prima lingua non è l’inglese. Ma mi sono adattata molto rapidamente e comunico molto bene con tutti, senza distinzione di razza, colore o cultura. Anche se non è proprio della tradizione della mia cultura (sono di religione Indù), il Natale è ormai una festa per tutti, senza differenze di religione. Di solito lo passo con la famiglia e i parenti, pranzando insieme e godendoci la giornata. Dopo ci prepariamo per una breve vacanza estiva. Per noi, la grande festa, paragonabile al vostro Natale, è il Diwali, che quest’anno è caduta in novembre. Questa splendida festa significa celebrare la luce, la vittoria del bene sul male e questo spirito è rimasto lo stesso attraverso le generazioni: dare e condividere, perdonare e recuperare il tempo con i cari. Ci alziamo alle prime luci dell’alba per le preghiere abituali, indossando vestiti nuovi di seta e oro. La famiglia si riunisce e arriva il momento di visitare amici e parenti. Dopo un spettacolo di fuochi d’artificio ci troviamo tutti insieme a mangiare diversi piatti dolci e salati. La grande comunità indiana tende ad essere ancora abbastanza tradizionale soprattutto in materia di costumi, di morale e di educazione. Bongeka Noqakala, 28 anni, di origine Xhosa Provengo da Cape Mount Frere nella regione del Eastern Cape, dove ho iniziato a lavorare per Cmc nel cantiere di Richard’s Bay. Trascorrerò il Natale a casa, con la mia famiglia, che è molto ampia, ma non abbiamo cerimonie tradizionali, soltanto cucineremo una cena normale, ma tutti insieme, e poi andremmo in chiesa. Io appartengo alla Chiesa Methodista, per tradizione portiamo i dolci in chiesa e dei giocattoli da regalare ai bambini. Sipho Nheleko, 29 anni, di origine Zulu Vengo da una piccola città chiamata Bethal, in provincia p.07 la Betoniera di Mpumalanga, nel nord-est del Paese. Bethal è nota per la produzione di patate giganti (la più grande mai prodotta aveva le dimensioni di una testa umana). Sono nato in una famiglia di religione cristiana, ma la mia cultura è Zulu, ossia sono stato educato secondo i principi morali e comunitari propri di questo gruppo etnico. Lavoro per Cmc dal 2007 nei diversi progetti (Richards Bay, Nelspruit, Ladysmith e ora in branch). È stato molto interessante lavorare in tutte queste città dove ho incontrato persone di culture diverse e questo rende la vita per me molto interessante. Se fossimo tutti dello stesso colore e con le stesse tradizioni la vita sarebbe molto noiosa! Trascorrerò il Natale in famiglia, con tutti i parenti, provenienti dalle diverse regioni dove abitano. Saranno giorni di grandi visite e in ogni casa dove andremo ci sarà offerto del the con biscotti fatti in casa, secondo la più pura tradizione africana. Per me, da sempre, è un momento molto bello, che riempie il cuore, perché mi fa riallacciare i rapporti con la mia gente, lavorando ora a Johannesburg. La mattina del 25 sarà passata interamente in chiesa, per assistere ad una lunga funzione; quindi ci ritroveremo tutti insieme per compiere il sacrificio rituale di una capra o una pecora, che cucineremo e mangeremo, assieme a del pollo, della pasta simile ai vostri gnocchi, chiamati umqushu, e tantissimi dolci, essendo generalmente il momento più gioioso dell’anno. Atar Dvir, 31 anni, di origine italiana Mio marito lavora presso il cantiere della Cmc di Gillooly’s (Johannesburg). Siamo arrivati un anno fa. Noi siamo italiani, ma di religione ebraica. Della nostra tradizione, celebriamo generalmente soltanto le feste più importanti. Nella nostra religione non esiste il Natale, ma oggigiorno, in un certo senso, lo festeggiamo anche noi, soprattutto per i bambini . Da poco è passato Hanukká, la "Festa delle Luci”, che celebra la dedicazione del Tempio di Gerusalemme. È una festività parallela al Natale cristiano, con scambio di regali. Per ogni giorno che la celebrazione dura (otto in tutto) si accende una candela nel tipico candelabro ebraico, e poi si cena tutti insieme. Marina Engelbrecht, 29 anni, di origine Afrikaans Sono originaria del Limpopo, nel Nord del Paese, e sono nata in un villaggio a circa 500 km da Johannesburg. Anche questo Natale, come vuole la tradizione, tornerò a casa, nella nostra grande fattoria (i miei coltivano estensivamente ortaggi). Come ogni anno, la riunione di famiglia, che durerà dalla vigilia a Capodanno, ci fará ospitare circa 40 parenti. Il giorno di Natale, alle 9, andremo tutti in chiesa (siamo protestanti della Chiesa Olandese Riformata) e poi ci ritroveremo al pranzo: un immenso tacchino ripieno con patate al forno sarà il piatto forte! Passeremo dei giorni bellissimi: i più piccoli riceveranno giocattoli di legno, fatti dai nonni; i maschietti andranno con gli adulti a caccia e a pesca; le bambine invece staranno a casa a sfornare biscotti. Tutto secondo tradizione. Lindie Marriot, 38 anni, di origine irlandese-afrikaan Io sono mezza irlandese e mezza afrikaan d’origine. Posso dire che per i sud africani di origine inglese, il Natale è davvero un evento: settimane di preparativi, decorazioni per tutta la casa, addirittura un vero abete, mille candele e luci - in giardino e per casa -, dolci... Insomma, avviene proprio come nei film… Io quel giorno andrò a pranzo da mia suocera, inglese d.o.c. Pertanto mangeremo il consueto tacchino ripieno, servito con patate, anche se fuori ci saranno più di 30 gradi... Per fortuna, è usanza “very british” servire anche un cocktail di gamberi, troppo presto dimenticato quando si arriva al dessert, il classico yorkshire budding. Devo dire che in questo mi sento poco inglese e molto più afrikaans, nel senso che per me il Natale è decisamente qualche cosa di più moderato, meno decorativo, più spirituale, anche se non sono una patita di religione”. 01.5.f 01.5.g 01.5.i 01.5.h 01.6 01.6.a 01.6.b 01.6.c in primo piano di E. A. Dall’Angola: i colleghi filippini e le loro feste 01.6.a I colleghi nel cantiere di Soyo: angolani, filippini, italiani, peruviani. L’Angola ha un nutrito numero di colleghi filippini che sono stati fra i primi ad arrivare nel Paese, assieme agli italiani e ai mozambicani. Abbiamo chiesto loro come passeranno le prossime feste. Charlie Samin 01.6.b Charlie Samin sulla spiaggia di Soyo. Joven Villaroman 01.6.c Joven e Sheila Sono di Nueva Ecija, nelle Filippine. Sono laureato in contabilità e lavoro nell’ufficio contabilità a Luanda, sotto la supervisione del Sig. Claudio Guerra. Ho iniziato a lavorare in Cmc Africa Austral nel luglio 2005, prima in Mozambico e poi in Angola dal dicembre 2008. Mia moglie, anche lei filippina, lavora anche lei in Angola come responsabile della guest house di Luanda. Lavorare con Cmc è sempre un’esperienza di apprendimento, in cui occorrono flessibilità e capacità di adattamento. Villaroman. alla Vigilia di Natale, per la cena di “Noche Buena”, con scambio di doni. Quindi i ragazzi vanno a visitare il loro padrino per riceverne la benedizione. Nelle prossime feste torneremo a casa per stare con la nostra famiglia. Le Filippine sono conosciute per essere un paese cristiano molto religioso, con gente molto praticante. Per questo Natale è sempre un’occasione molto speciale per noi. È un periodo dedicato alla famiglia, a trascorrere il tempo insieme e rafforzare i nostri legami. La tradizione vuole che ci si riunisca 01.7 01.7.a Sono originario di un paese chiamato Caalibangbangan, vicino alla città di Cabanatuan, nella provincia di Nueva Ecija, nelle Filippine. Ho 37 anni ed ho cominciato a lavorare per Cmc dal 2000 fino al 2003 in un progetto nelle Filippine. Poi nel settembre 2008 sono tornato a lavorare per Cmc, questa volta in Angola. Non è la prima volta che lavoro fuori dal mio paese. L’Angola è un paese bello, con tante risorse naturali, ma il costo della vita è molto alto. La comunità filippina qua è abbastanza numerosa, quindi uno non si sente solo. Anche in mensa non trovo tanta differenza con il nostro cibo, magari è differente il modo di preparazione e qualche ingrediente. Il prossimo Natale andrò nelle Filippine, per stare vicino alla mia famiglia. Il Natale è una festa molto sentita, soprattutto dal punto di vista religioso. Già all’inizio di settembre si sentono in giro i canti di Natale - nei grandi 01.7.b 01.7.c magazzini, nelle strade e anche negli uffici. Le decorazioni di Natale abbelliscono ogni angolo del paese. Per nove giorni, a partire dal 16 dicembre, ci rechiamo in chiesa ad assistere alla “Misa de Gallo”, alle quattro del mattino. Sono i frati spagnoli che hanno introdotto questa tradizione, per permettere ai contadini di assistere alla messa prima di andare a lavorare nei campi. Dopo la messa, bisogna mangiare i “bibingka” e i “puto bumbong”, dei dolci fatti di riso e venduti sul sagrato della chiesa. Durante la serata del 24 dicembre, una coppia, vestiti da Giuseppe e Maria, bussa alle porte delle case e chiede agli occupanti di lasciarli entrare. Come dice la Bibbia la coppia non trova alloggio. Questa scena sacra si chiama “panunuluyan” e termina quando la coppia si reca in chiesa prima che inizi la messa, la “misa de Aguinaldo”. Assistere a questa messa è must! Dopo la “Misa de Aguinaldo”, è previsto un pasto che si chiama la Noche Buena, composto da prosciutto, pollo arrosto, formaggio, cioccolata calda e frutta - mele, uva, arance. Il Natale non è mai completo senza i tradizionali canti di Natale. La gente si reca in varie case per cantare davanti alle famiglie. In cambio si offrono ai cantori del “salabat”, una bibita calda fatta di zenzero e dei “kakani”, dei dolci al riso. Maligayang Pasko! (Buon Natale!). 01.7.d 01.7.e in primo piano di E. A. La parola alle donne della Cmc Africa Austral: cosa faranno a Natale? 01.7.a Lara Cappelli con i suoi figli. 01.7.b Ana Gomes, mozambicana a Johannesburg. 01.7.c Elisa Santhim dal Mozambico. 01.7.d Lara Cappelli, italiana in Mozambico. 01.7.e Luisa Carvalho La Cmc opera ininterrottamente in Mozambico dal 1980, con circa 4.000 dipendenti, non soltanto locali ed italiani, ma provenienti da tutto il mondo. Ma come viene vissuto il Natale in questo paese, quale sono le tradizioni più significative, specialmente tra i mozambicani? Ne abbiamo parlato con Elisa Santhin, in Cmc Africa Austral Ltd da piu di 25 anni; Luisa Carvalho, che lavora per Cmc dal 1991; Ana Gomes, mozambicana emigrata in Sudafrica da bambina, in Cmc Sud Africa da due anni (e che non ha perso mai le sue radici); e infine con Lara Cappelli, italiana che lavora in Mozambico da più da 8 anni. è a base di pesce: la specialità è il baccalà con patate e verdure. La tradizione portoghese vuole anche che si preparino dei vassoi carichi di dolci e di varie prelibatezze, da lasciare sul tavolo per tutta la notte perché si dice che lo spirito dei defunti giri per casa durante la notte di Natale. Dopo cena si va in Chiesa alla Messa del Gallo, così chiamata perchè la tradizione qui dice che quando nacque Gesù il gallo cantò. Tornate dalla funzione le persone si abbuffano di dolci, specialmente il Bolo Rei, dolce tradizionale a forma di corona ripieno di canditi”. Luisa Carvalho dal Mozambico. Elisa Santhin Elisa Santhin è Assistente Amministrativa addetta all’Ufficio Personale Espatriato. Ha cominciato a lavorare per Cmc nel 1985, un quarto di secolo ormai, e ha lavorato in quasi tutti i settori: Segretaria generale, Dogana, Amministrazione, Segretaria Direzione Generale, Affari Generale... “Sono cresciuta in questa casa e mi sento anche un membro della famiglia Cmc e tra i miei amici e conoscenti di solito dico che Cmc è una organizzazione delle Nazione Unite, visto che abbiamo personale espatriato da diversi paesi Africani, Europei, Asiatici, Latino Americani... Questo Natale lo passerò come tutti gli anni, in famiglia. Il nostro Natale in Mozambico è molto tradizionale e molto influenzato delle tradizioni portoghesi, essendo io in parte di origine portoghese. Il giorno 24 ci riuniremo per cena, attorno all’albero, per la cena e lo scambio dei doni fra amici intimi e parenti a mezzanotte. Di solito la cena del 24 p.08 la Betoniera Ho cominciato a lavorare con Cmc nel 1994. Adesso sono segretaria di direzione. Per me Cmc è come una scuola, dove ho potuto maturare un sacco di esperienze di lavoro. Per Natale, come tutti gli anni, sarò in famiglia, ma quest’ anno è speciale perché si aggiungerà la mia nipotina di 9 mesi. La vigilia di Natale ceneremo insieme, con il bacalhau, cucinato di solito da mia madre perché a me tocca preparare dolci, mousse o chiffon di cioccolato. Dopo cena ci scambiamo i regali a mezzanotte, e poi continuiamo con i dolci, vengono altri familiari e continuiamo a festeggiare fino alle ore piccole. Il 25 andremo in chiesa, poi a pranzo dai parenti per il tradizionale tacchino farcito. Ana Gomes Sono nata in Mozambico, ma mi sono trasferita con la mia famiglia in Sudafrica quando avevo 11 anni. Per tradizione e cultura mi sento molto Mozambicana. Attualmente lavoro per Cmc da due anni. Ho cominciato nel reparto di IT come helpdesker e adesso mi occupo del sistema di archiviazione Docwize. La mia famiglia è giunta in Sudafrica nel ‘88, in pieno periodo d’apartheid, quindi non è stato facile per la mia famiglia, essendo noi emigrati dal Mozambico. Mio padre lavorava giorno e notte per riuscire a farci frequentare la scuola portoghese, privata, dove abbiamo imparato l’inglese senza accento nero. Durante le ferie di Natale tornerò in Mozambico con mio marito e i miei tre figli. Passeremo la sera del 24 in casa di mia mamma. Ceneremo a base di baccalà e a mezzanotte i bambini più grandi distribuiranno i regali. Dopo usciremo per andare a trovare gli amici più cari e per celebrare fino alle prime ore del mattino. Il giorno di Natale è un giorno di relax perchè la notte è stata lunga. Il Mozambico è un paese molto povero e anche la tradizione del Natale è cambiata negli anni. Per quanto ricordo le cose hanno cominciato a cambiare a partire dall’inizio degli anni novanta, perché anche la popolazione nera ha cominciato ad adottare le tradizioni portoghesi (alberi di Natale, cena a base di pesce ecc.). Lara Cappelli Sono arrivata in Mozambico nel 2002 e lavoro nell’Ufficio Dogane. Abito qua, al campo della Cmc a Matola. il Mozambico è la mia seconda casa: i mozambicani sono latini, socievoli, aperti, molto simili a noi. Il nostro Natale lo festeggeremo qua al caldo e sarà un Natale italo-mozambicano! La cena del 24 sarà a base di pesce, poi alle 22 ci sarà la messa con presepe e canti di Natale. 01.8 01.8.a 01.8.b in primo piano di Valeria Garavini Uniti nella diversità 01.8.a Il Natale cattolico festeggiato in India. 01.8.b Jose Jun Cunanan. 01.8.c Ms. Luisa e lo staff. 01.8.d Lo staff di Cmc. 01.8.e Il dipartimento tecnico di Cmc. Indiani, filippini, tailandesi, pachistani, cinesi, laotiani, italiani. Siamo nel nostro cantiere di Vientiane in Laos dove l’interculturalità di Cmc si “tocca” con mano. Abbiamo pensato di raccogliere le testimonianze di alcuni colleghi per raccontare, tramite le loro esperienze personali, cosa significhi lavorare a stretto contatto con persone di altri Paesi con culture e credo religiosi diversi, se queste diversità creano problemi o possono essere un valore aggiunto. 01.8.f Irfan Mahmood. 01.8.g Worasit Sangkul. Infine eravamo curiosi di sapere come e se festeggeranno le prossime festività natalizie e quali sono invece le festività che riconoscono. Worasit Sangkul viene dalla Tailandia, ha 37 anni e lavora con Cmc da pochi mesi. È assistente alle Risorse Umane. “È la prima volta che lavoro con una impresa italiana. La principale difficoltà nel lavorare con persone di cultura e religione diverse da quelle orientali, specialmente tailandesi, è trovare il modo di adattarsi ai diversi metodi di lavoro e di capire le caratteristiche individuali. Con la buona volontà si riesce a capirsi e a trovare un punto di incontro. Sono di fede buddista e vengo dalla periferia di Bangkok, la capitale della Tailandia che ha molte chiese, scuole e università cristiane dove si festeggia il Natale. Personalmente non ho mai seguito molto i festeggiamenti del Natale anche se da noi sono abbastanza conosciuti. Mi piace molto però assistere alle celebrazioni cristiane, in particolare ai canti e alle preghiere nelle chiese. So anche che poi ci si ritrova per la tradizionale cena di Natale con tutta la famiglia. Mi sembra in fondo siano le stesse tradizioni che ritrovo nel Songkhan Festival (la tradizionale festa dell’acqua) quando tutti i membri della famiglia, anche quelli che magari sono lontani, tornano a casa e ci si ritrova tutti insieme e ci si bagna o ci si spruzza acqua sulla testa. È un modo per farsi gli auguri di buona fortuna e lunga vita”. Anand Datar è indiano e ci tiene subito a precisare: “Sono orgoglioso di essere indiano e di lavorare con Cmc. Sono con voi da maggio e lavorare con Cmc è per me un piacere. La lingua è stata un po’ un problema ma la gente qui è molto gentile e mi aiuta molto. La mia religione è l’Hindu e quindi mi sento molto vicino ai laotiani. In India il giorno di Natale la gente va in chiesa, si sta tutti insieme con parenti ed amici a bere e a mangiare. A Goa, una piccola regione indiana, dove c’è anche il Casinò più grande di tutta l’India, durante le feste di Natale gli alberghi e i club sono pieni di persone. Ci sono molte feste dove si balla per tutta la notte, su navi da crociera o sulla spiaggia. Immaginate di ballare sulla spiaggia con il partner più carino ed affascinante che ci sia e un bicchiere di vino in mano. Romantico, non è vero?”. Il giovanissimo contabile lavori Irfan Mahmood, 22 anni, pachistano, lavora per il progetto in Laos dal giugno 2009. “È la mia prima esperienza di lavoro all’estero per un progetto idroelettrico. Durante il mio periodo di lavoro con Cmc ho avuto modo di usare le mie capacità e le mie conoscenze tecniche in diversi settori. Trovo che le proprie capacità possano migliorare nel lavoro quotidiano condividendo le proprie conoscenze con i colleghi. Sono un musulmano moderato ma obbedisco diligentemente alla mia p.09 la Betoniera religione e ai principi guida del nostro libro sacro, “Quran”, il Corano, che ho appreso dai miei insegnanti e dalla mia famiglia. Credo nel rispetto delle altre religioni, è quello che mi è stato insegnato. Lavoriamo in Laos dove più del 99% delle persone è di fede buddista e ho trovato pochissimi musulmani nella “Jamia Masjid” la Moschea di Vientiane. Non ho avuto particolari problemi nell’ambiente di lavoro di Cmc, tuttavia ho incontrato alcune difficoltà nel praticare la mia religione. Nell’area di cantiere non c’è una “Masjid” e quindi non possiamo pregare in gruppo e abbiamo difficoltà a celebrare le nostre ricorrenze religiose. Qualche problema anche con il “Halal foods”, il cibo permesso dalla nostra religione. Il Natale non è una festa musulmana, quindi i Paesi musulmani non la celebrano. La notte di Natale si festeggia la nascita di Gesù. La maggior parte dei musulmani trascorre quella notte pregando e intonando “Zikrs”, canti religiosi, in modo tale che Allah perdoni i loro peccati. In questi giorni di eccesso di divertimento e di consumismo, è facile venire presi dalla frenesia della cosiddetta “holiday season”, raramente ci fermiamo a considerarne il significato. Ho detto cosiddetta, perché il vero significato della parola “holiday” deriva da “holy”, sacro, e “day”, giorno. Tuttavia, queste giornate rischiano di essere tutto fuorché sacre”. “Essere un filippino a cui è stata data l’opportunità di lavorare con Cmc, una società italiana, è in qualche modo illuminante” - comincia così Jose Cunanan Jr., che viene dalle Filippine. “Durante il primo lavoro di Cmc nelle Filippine, nel 1996, furono assunti molti filippini che lavorarono con gli italiani e con persone di altre nazionalità. Da allora gli italiani e le persone di altre nazionalità apprezzano la cultura della nostra gente. In cambio, i filippini sono orgogliosi e grati di lavorare con Cmc. Qui, solo per il progetto del Theun Hinboun, lavorano 40 filippini che occupano anche posizioni rilevanti in diversi settori. È la prova del buon rapporto che si è instaurato tra gli italiani e i filippini. Ho imparato che assumere persone di nazionalità diverse in ogni cantiere è la filosofia di Cmc. Lavorare all’interno di un gruppo di persone che vengono da Paesi diversi può creare dei problemi di comunicazione per via della lingua; tuttavia, ci sono molti più benefici a lungo termine dal momento che tutti hanno la possibilità di imparare una lingua diversa dalla propria. La maggior parte degli impiegati di Cmc che lavorano all’estero sono multilingue e possono facilmente adattarsi a diverse culture. Imparare nuove idee da colleghi di origini diverse migliora notevolmente le nostre conoscenze e capacità che possiamo usare nelle nostre attività quotidiane. Nelle Filippine, quando arriva dicembre, la gente tira fuori le decorazioni delle feste e gruppi di bambini e di adulti girano per le strade cantando le canzoni di Natale con la chitarra ed altri strumenti musicali. La tradizionale messa di Natale è la Simbang Gabi (Misa de Gallo). Dopo la messa, le delizie delle feste: il Puto Bumbong (un dolcetto di riso colorato di viola), il Sotanghon (vermicelli con uova sode), il Bibingka (latte di cocco con burro) e molto altro ancora”. C’è poi chi come Liu Chun Hua (Luisa, per ovvi motivi!), ed è cinese, ci dice che: “La sera della vigilia in famiglia ceniamo a base di tagliatelle, tortellini e salmone, e a Capodanno sulla nostra tavola non mancano zampone e lenticchie.” Liu Chun Hua lavora con noi a parte una breve pausa - dal 1997! 01.8.c 01.8.d 01.8.e 01.8.f 01.8.g 02.d 02 02.a 02.b 02.c elezioni consiglio Nomina del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2011-2014 02.a-d Alcuni momenti durante le precedenti elezioni del Consiglio di Cmc. Entro il 15 gennaio 2011 i soci cooperatori che intendono autocandidarsi dovranno comunicare il proprio nominativo al Presidente del Comitato Elettorale. In occasione dell’Assemblea Generale per l’approvazione del Bilancio 2010 che si terrà a fine maggio 2011, si procederà, a termini di Statuto, all’elezione del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2011-2014. cooperatori La definizione della lista dei candidati dei soci cooperatori, secondo i criteri e le procedure stabilite dal regolamento sociale, spetta al Comitato Elettorale nominato dall’Assemblea generale dei soci il 29 maggio 2010. La lista sarà composta da 22 candidati: il doppio del numero dei Consiglieri cooperatori da eleggere. Composizione del Consiglio Il Consiglio è composto da 13 membri. 13 sono, dunque, i Consiglieri da eleggere, di cui 11 fra i soci cooperatori e 2 fra i soci finanziatori (sovventori). Presentazione di autocandidatura Ai sensi dell’art. 22 del regolamento sociale, per la formazione della lista il Comitato Elettorale terrà conto, anche dei soci cooperatori autocandidati. Entro il 15 gennaio 2011 i soci cooperatori che intendono presentarsi candidati dovranno comunicare il proprio nominativo al Presidente del Comitato Elettorale, mediante apposita scheda messa a disposizione dallo stesso Comitato Elettorale e disponibile presso l’Ufficio di Segreteria Sociale. Sulla scheda, da riconsegnare alla Segreteria Sociale, saranno segnati il giorno e l’ora di arrivo. Non saranno accettate schede non correttamente o solo parzialmente compilate. Elettorato Attivo Hanno diritto di voto tutti i soci cooperatori e finanziatori iscritti da almeno 3 mesi nei rispettivi libri sociali. La candidatura dovrà essere sostenuta da almeno 20 Soci Cooperatori che dovranno apporre la propria firma sulla scheda. Elettorato Passivo Possono essere eletti Consiglieri tutti i Soci Cooperatori iscritti da almeno 3 anni nel libro soci alla data del 1 gennaio 2011. Ciascun Socio Cooperatore non potrà sostenere più di 2 candidature. Se un Socio Cooperatore sosterrà più di 2 candidature, saranno considerate nulle tutte le firme che lo stesso apporrà sulle schede successive a quelle dei primi 2 candidati sostenuti. Al riguardo, faranno testo la data e l’ora di arrivo delle schede in Segreteria Sociale. Il Presidente del Comitato Elettorale informerà comunque i Candidati interessati, invitandoli, se necessario, a sostituire il sostenitore venuto a mancare. L’intero processo dovrà, in ogni caso, concludersi entro il 15 gennaio 2011. A tale proposito, il Comitato Elettorale ricorda brevemente le principali norme dello Statuto e del “Regolamento Sociale” che disciplinano la nomina del Consiglio in particolare per quanto riguarda la presentazione di autocandidatura da parte dei soci cooperatori. Cause di incompatibilità con la carica di Consigliere Non possono essere eletti Consiglieri, e se eletti decadono da tale ufficio, tutti i Soci Cooperatori che, pur avendone i requisiti, ricoprono: · funzioni di Direzione entro la società (A.D. e Direttori di Divisione/Direzione di Staff) · cariche di Presidente, Amministratore Unico o Delegato in Società controllate o collegate Formazione della lista dei candidati dei soci p.10 la Betoniera Presentazione della lista e invio della nota integrativa Il 1 marzo 2011 il Comitato Elettorale presenterà la lista, dandone pubblicità attraverso “La Betoniera”, “il Ponte”, locandine e manifesti nei cantieri e posti di lavoro. La lista sarà integrata da una nota sintetica, riportante i criteri adottati per la formazione della lista e, in particolare, le motivazioni che hanno determinato l’eventuale mancata accettazione di una o più autocandidature, che sarà inviata al Presidente del Consiglio di Amministrazione e al Presidente del Collegio Sindacale. Ricorso Entro il 20 marzo 2011, il socio autocandidato escluso potrà presentare ricorso contro l’esclusione, per iscritto, con lettera raccomandata, inviata al Presidente del Consiglio di Amministrazione e al Presidente del Collegio Sindacale. Entro il 31 marzo, il Consiglio di Amministrazione e il Collegio sindacale, in seduta plenaria, decideranno, in via definitiva, in merito ai ricorsi presentati, comunicando immediatamente le decisioni assunte al Presidente del Comitato Elettorale e ai diretti interessati. Aggiornamento della lista Qualora fossero accolti dei ricorsi, il Comitato Elettorale aggiungerà alla lista i nominativi dei candidati il cui ricorso è stato accolto, dandone pubblicità secondo le medesime modalità di presentazione della lista. La candidatura del socio escluso il cui ricorso è stato accolto si aggiungerà, in deroga a quanto prima riportato, alla lista presentata dal Comitato Elettorale. Procedure elettive Nell’assemblea, i soci cooperatori voteranno esclusivamente per i candidati iscritti nella lista dei soci cooperatori, i soci finanziatori voteranno esclusivamente per i candidati iscritti nella lista dei soci finanziatori. Le votazioni avverranno in conformità alle disposizioni del Titolo IV, del Regolamento sociale disciplinante i lavori assembleari, approvato dall’assemblea dei soci il 27 febbraio 2010. 03.1 03.1.a lavori in corso di Luca Barbara 03.2 03.2.a lavori in corso di Giuseppe Bianco L’ultimo Cmc nel mercato del “Leasing breakthrough in costruendo” a Cesenatico 03.1.a Il breakthrough. 03.1.b-c Foto di gruppo in Laos. Il 21 novembre 2011 il cantiere Cmc del Theun Hinboun Expansion Project in Laos ha registrato il breakthrough della Tbm dopo i 5.320 m di scavo del nuovo Headrace Tunnel. Il breakthrough è l’ultimo traguardo, in ordine di tempo, raggiunto dal cantiere del Theun Hinboun ed è stato conseguito con quasi un mese di anticipo rispetto alle previsioni ed agli impegni di contratto. Le attività di scavo sono cominciate ad inizio 2010 a seguito del completamento del tunnel di lancio della Tbm ed il successivo spostamento al fronte della macchina Single Shield fornita dalla Robbins. Il tunnel è stato interamente rivestito per mezzo di conci prefabbricati alla cui produzione si era già dato inizio nell’ottobre del 2009, lo schema adottato per il rivestimento prevede l’assemblaggio di elementi di forma trapezoidale con l’inserimento di chiave in volta. I conci sono stati resi solidali lungo la circonferenza mediante bullonature atte a garantire un perfetto allineamento degli stessi, gli anelli successivi sono stati collegati tramite perni longitudinali così da evitare il rischio di disassamenti lungo la condotta. Tali tecniche costruttive sono state sviluppate a seguito della ventennale esperienza di Cmc nello scavo meccanizzato e tradotte negli elaborati progettuali dello Studio Lombardi Sa, che ha realizzato il progetto di questa parte d’opera. In data 24/11/2010 il Comune di Cesenatico ha aggiudicato l’appalto per la “Realizzazione del nuovo polo scolastico in località Villamarina” mediante locazione finanziaria di opere pubbliche in favore dell’Ati Cmc di Ravenna - Iter di LugoMonte dei Paschi di Siena, oltre al gruppo di progettazione formato da Mta Associati d Milano, Mczero di Cremona e Laila Filippi di Rimini. Cmc è Capogruppo Mandataria dell’Ati con la quota del 51%. La gara ha avuto una forte partecipazione locale, oltre a quella dei più importanti gruppi bancari del settore. Si tratta del primo lavoro affidato a Cmc da realizzarsi mediante Locazione Finanziaria di opere pubbliche. La realizzazione del nuovo polo scolastico verrà finanziato dalla Monte dei Paschi di Siena tramite un leasing che verrà stipulato dal Comune di Cesenatico e corrisposto dallo stesso, una volta collaudata l’opera, attraverso il pagamento di un canone di locazione finanziaria, della durata di 20 anni, al soggetto finanziatore a fronte del godimento dell’opera realizzata. L’appalto ha per oggetto la progettazione definitiva ed esecutiva, la Direzione Lavori e la costruzione del complesso edilizio per un importo totale offerto di circa 9 milioni di euro. I lavori di costruzione del Complesso avranno la durata di 434 giorni naturali e consecutivi. Il nuovo polo verrà costruito su un’area comunale a Villamarina-Monte, situata fra la vecchia e la nuova statale Adriatica. Il complesso scolastico, realizzato 03.1.b La cerimonia di breakthrough ha avuto luogo alla presenza di varie autorità laotiane tra le quali il Ministro dell’ Energia ed Attività Estrattive, Sua Eccellenza Soulivong Daravong che, invitato al successivo rinfresco presso la sala mensa del cantiere, non ha risparmiato elogi nei confronti dell’azienda per i risultati fin qui ottenuti. Importante è stata anche la risonanza data all’evento sia dalla televisione locale che dalle principali testate giornalistiche Laotiane, si ricorda che Cmc è la prima azienda ad introdurre lo scavo meccanizzato nella Repubblica Popolare del Laos attraverso l’impiego di una Tunnel Boring Machine. L’inserimento di personale totalmente impreparato a questo genere di lavori è stata infatti una delle prime sfide cui si è fatto fronte sin dall’avvio dei lavori, tali maestranze inesperte sono state però inserite al fianco di personale Italiano, Cinese e Filippino che già da molti anni è parte integrante del nostro staff specializzato in tale tipologia di lavori. Durante l’esecuzione degli scavi non sono tuttavia venuti a mancare inconvenienti e difficoltà, sia di carattere geologico che logistico, data la zona remota del Laos in cui i lavori hanno luogo. La collaudata esperienza dello staff preposto alla conduzione della macchina ed alla soluzione dei più disparati problemi tecnici ha consentito, in più di una occasione, di superare gli imprevisti e portare a termine la costruzione del tunnel nel pieno rispetto degli impegni contrattuali. Nei prossimi mesi il personale verrà impegnato nei lavori di finitura del tunnel in vista dei test previsti per la fine del 2011 oltre che nello smontaggio della macchina e delle relative attrezzature, attraverso il pozzo di 41 metri di profondità all’interno del quale è avvenuto il breakthrough. I lavori di Cmc nell’ambito del Theun Hinboun Expansion Project tuttavia non si esauriscono nella costruzione dell’Headrace Tunnel. Procedono a passo spedito sia la costruzione della diga sul fiume Nam Gnouang che la costruzione delle centrali ed annesse condotte forzate. La consegna dei lavori è prevista tra la fine del 2011 ed i primi mesi del 2012. p.11 la Betoniera 03.1.c su un’area fondiaria di 18.816,00 mq, è stato dimensionato per poter ospitare otto sezioni di scuola materna, di cui una sezione “primavera”, e sedici classi di scuola elementare, per un totale, quindi, nello scenario massimo futuro, di 217 bambini di scuola materna/”primavera” e 400 alunni di scuola elementare, oltre al personale docente e non docente. Il nuovo plesso scolastico prevede al suo interno una mensa scolastica, una biblioteca e, inoltre, spazi polivalenti in grado di accogliere in orari extra-scolastici attività diverse rivolte ai cittadini del quartiere, per i quali è stato previsto un ingresso indipendente. Per soddisfare le richieste del Committente, nelle quali era espressamente richiesto il contenimento dei consumi energetici, l’Ati ha progettato l’involucro edilizio al fine di ridurre al minimo tali consumi consentendo di ottenere un fabbisogno termico, per il solo involucro, inferiore ai 30 Kwh per mq all’anno, corrispondente ad una potenziale certificazione in Classe A. Per poter comprendere al meglio l’interazione del contesto con l’involucro edilizio, al fine di ridurre drasticamente i consumi energetici, è stato studiato con il massimo dettaglio il percorso solare, simulandone il movimento durante tutto l’arco temporale di un anno solare. Inoltre l’edificio, forte di un parco fotovoltaico di 120 Kwp, raggiungerà l’autosufficienza e produrrà un piccolo Delta positivo: diverrà dunque uno dei primi edifici “centrale” d’Italia in linea con le future direttive per il 2030. 04 04.a 04.c 04.b 04.d brevi dai cantieri Brevi dai cantieri 04.a-b Demolizione a Porto Lesotho Project, dopo la firma, la partenza Empedocle. 04.c-d Alluvione nel cantiere Dal Molin a Vicenza. 04.e Ingula, all’interno del pozzo. 04.f-g Bambini nel campo di Ingula. 04.h Operaio al lavoro nel cantiere di Ingula. 04.i Opera di presa a monte del cantiere di Ingula. 04.l-n Festa di S.Barbara nel cantiere di Empedocle. Lo scorso 20 ottobre, a meno di un mese dalla firma, si è tenuto a Maseru, la capitale del Lesotho, la riunione di coordinamento per il Progetto Metolong Water Treatment Works, in cui la Cmc Africa Austral è impegnata per la progettazione e la realizzazione di un lavoro destinato ad avere grande impatto nel piccolo Stato. Si tratta di un progetto importante, non solo per il valore del contratto, ma soprattutto per l’intero sviluppo socio ambientale dell’area, situata a circa 35 km a nord est di Maseru, conosciuta come Metolong. Il sistema di acqua potabile che si intende costruire migliorerà le generali condizioni di vita per almeno due generazioni. L’attuale portata del progetto infatti coprirà interamente il fabbisogno dell’area fino al 2020, ma prevede già la possibilità di costruire altri tre serbatoi collegati, che soddisferanno l’aumento di richiesta per la popolazione stimata al 2035. Lo sviluppo della regione, ai confini settentrionali con il Sud Africa ed inserito del bacino idroelettrico più importante del Paese, è infatti elemento chiave per l’intero sviluppo del Lesotho, come mostra di fatto il coinvolgimento di un cliente prestigioso come la Millenium Challenge Lesotho, che attinge i fondi dalla Banca Mondiale, dal Governo degli Stati Uniti (partner strategico per il piccolo stato, assieme alla Cina), e al Governo del Lesotho stesso. Con l’impegno di impiegare e formare quanto più personale locale possibile, l’attività della Cmc ha già preso il via in queste terre aride e, con lo stesso spirito, consegnerà ai lesothiani l’acqua potabile entro il 9 agosto 2013. Porto Empedocle, demolito un cavalcavia lungo la SS 640 nei pressi di Canicattì La Società Empedocle, cui Cmc partecipa in qualità di capofila, ha eseguito i lavori di demolizione di un cavalcavia nei pressi di Canicattì, nell’ambito dei lavori di realizzazione del primo maxilotto della strada statale 640 di Porto Empedocle. La strada è naturalmente stata interrotta nel tratto interessato dai lavori di demolizione. Il disagio procurato all’utenza e soprattutto agli abitanti di Canicattì è stato notevole in quanto il traffico pesante è stato deviato 04.e 04.f 04.g 04.h all’interno della città. Il sindaco aveva anche predisposto un piano speciale per regolamentare il traffico. In ogni caso l’ottima organizzazione dei tecnici della Società Empedocle ha permesso di eseguire i lavori di demolizione in tempi record: la strada è stata aperta nuovamente al traffico con un anticipo di 36 ore rispetto all’orario fissato nell’ordinanza. Festeggiata S. Barbara nel cantiere di Empedocle Anche quest’anno una delle feste più sentite e festeggiate nei cantieri italiani di Cmc è stata Santa Barbara, il 4 dicembre. Ma chi era Santa Barbara? Nata a Nicomedia (oggi Ismit o Kocael in Turchia) nel 273 d.c. è venerata come santa e martire dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa. Convertitasi al cristianesimo venne perseguitata, imprigionata, torturata e infine decapitata per mano del padre Dioscuro, che la tradizione vuole incenerito subito dopo da un fulmine. Per la sua terribile sorte è invocata come protettrice contro i fulmini e la morte improvvisa per fuoco. Ecco perchè gli esplosivi ed i luoghi dove vengono conservati vengono spesso chiamati 04.i “santabarbara“ in suo onore. È patrona dei minatori, degli addetti alla preparazione e custodia degli esplosivi e, più in generale, di chiunque rischi di morire di morte violenta e improvvisa. Molto invocata dai militari, è anche la protettrice della Marina Militare Italiana, dei Vigili del fuoco, delle armi di Artiglieria e Genio. È anche la protettrice dei geologi, dei lavoratori nelle attività minerarie e petrolifere, degli architetti, degli artisti sommersi e dei campanari, nonché di torri e fortezze. Nelle foto la festa del cantiere di Empedocle che ha coinvolto personale Cmc, subappaltatori, fornitori e varie autorità locali. Alluvionato anche il cantiere di Dal Molin, la base militare di Vicenza L’alluvione che ha colpito il Veneto nei primi giorni di novembre, in particolare le province di Verona, Padova e Vicenza, ha interessato anche il nostro cantiere di Dal Molin. Il 2 novembre l’area di cantiere era ricoperta da 30 cm di acqua. Sono immediatamente iniziati gli interventi per far defluire le acque e ripristinare l’area. Già dopo qualche giorno 04.l il cantiere era agibile al 90%, ed esattamente una settimana dopo le attività sono riprese normalmente. 04.m 04.n Un documentario sul cantiere di Ingula, in Sud Africa Sono da poco terminate le riprese della prima parte di un video sul cantiere di Ingula in Sudafrica. La troupe a cui Cmc ha affidato il compito di documentare l’attività del cantiere, una volta giunta nel Paese si è messa subito all’opera definendo il piano delle riprese per i diciassette punti individuati. In questa prima missione la troupe ha iniziato a raccogliere materiale per documentare le lavorazioni e la vita di cantiere. Obiettivo delle riprese è anche quello di documentare anche come sia progettualmente complesso costruire in un’area con così alti vincoli ambientali. Infatti il cantiere di Ingula si trova nel cuore del Dragensberg, la Montagna del Drago, uno degli ambienti montani di configurazione rocciosa più antica al mondo e che ha ispirato Tolkien (nato in Sud Africa a fine ‘800) a scrivere Il Signore degli Anelli. 05 05.a osservatorio di Monica Arena Expo 2015 05.a Monica Arena. Ci siamo lasciati prima delle vacanze estive con diversi punti interrogativi, ci ritroviamo oggi con la tanto sospirata certezza: Milano ha passato l’esame, l’Expo 2015 si farà. Il 23 novembre scorso il Bie, l’organismo internazionale dedicato, ha dato il sì definitivo alla registrazione del capoluogo lombardo come sede dell’evento. Può prendere così il via la fase operativa, soprattutto dopo la conclusione di un altro importante tema in sospeso, la vicenda dell’acquisizione delle aree, conclusasi il 5 ottobre con un accordo che vede la proprietà, Fondazione Fiera e la famiglia Cabassi, cedere in comodato d’uso l’area di 971 mila metri quadri su cui sorgerà il sito espositivo. Per la realizzazione di quest’ultimo, contrariamente a quanto era stato più volte annunciato inizialmente, il progetto preliminare verrà effettuato interamente in house per poi procedere con un appalto integrato, saltando i sette concorsi di progettazione previsti. L’obiettivo è quello di garantire p.13 la Betoniera tempi più rapidi e minori rischi di ricorsi. Dopo aver rimosso le interferenze presenti sull’area,verranno realizzate le famose serre e il parco tematico, un auditorium, un canale d’acqua navigabile, uffici, appartamenti,aree commerciali, citando solo alcune delle strutture previste. Prosegue, inoltre, il piano dei lavori legato alle infrastrutture di collegamento al sito, in particolare Pedemontana, Tangenziale est esterna, Brebemi e collegamento Rho-Monza. L’assessore regionale alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo ha assicurato che tutte le opere saranno ultimate entro il 2014. Un pò più in dubbio la realizzazione nei tempi previsti delle due nuove linee della metropolitana, la linea 4 e la linea 5. Nell’incertezza di riuscire a completare i lavori nell’arco di quattro anni, il Comune di Milano sta considerando di ridimensionare il progetto legato alla linea 4, realizzando solo un quarto dell’opera che in ogni caso garantirebbe il collegamento dall’aeroporto di Linate a Piazza Dateo, nel nord-est della città. L’intera linea dovrebbe essere comunque pronta per il 2017. I cantieri apriranno la prossima primavera. Allargando invece lo sguardo al di fuori del Paese, ora che la registrazione è stata ufficializzata, potranno cominciare le negoziazioni con i paesi candidati a partecipare all’Expo, definendo i contratti e discutendo con ogni Stato lo spazio necessario per il loro stand nonché le necessità organizzative e tecniche. La sfida è di portare a Milano, e in Italia, venti milioni di visitatori, puntando sui contenuti, le idee, il divertimento e l’intrattenimento, piuttosto che sulla grandiosità e monumentalità delle opere, come è stato per Expo 2010 da poco conclusosi a Shanghai. Il nostro Paese potrà essere ugualmente competitivo grazie alla bellezza del paesaggio, alla ricchezza del patrimonio culturale, alla possibilità di attirare turismo enogastronomico. Dalla Cina, potremmo riprendere il grande coinvolgimento, lo spirito con cui tutto il paese ha partecipato all’evento, con la mascotte Haibao che impazzava ovunque e i simboli di Expo proiettati di notte sui grattacieli. Ma abbiamo ancora un po’ di tempo per prepararci a dovere. 06.1 05.6.a qualità, sicurezza, ambiente di E. A. Strategie locali e fare impresa 06.1.a Emmanuele Adami, responsabile di area Migliorato il risultato di Cmc South Africa Branch nella Certificazione Bbee delle risorse umane, sede Cmc di Johannesburg. 06.1.b Hannellie Neervoort, referente per la Contrattualistica nella South Africa Branch. Per promuovere la trasformazione economica, il Governo Sudafricano ha istituito dal 1996 la Green Paper & Public Procurement Reform, un’iniziativa creata al fine di garantire maggiore partecipazione degli appartenenti ai gruppi etnici perseguitati duranti il regime dell’Aparthied (africani, indiani, mulatti e cinesi) alla vita economica e sociale del Paese. Hannellie Neervoort, referente per la Contrattualistica nella South Africa Branch, cui è stato assegnato il compito di seguire la certificazione Beee, ci spiega le caratteristiche fondamentali di questa politica e i risultati conseguiti da Cmc. Cos’è il B-Bbee? “B-Bbee sono le iniziali di Broad-Based Black Economic Empowerment. Si tratta di un insieme di principi e regole, definite dal governo Sudafricano e rivolte a tutte le aziende attive nel Paese, atti ad indirizzare lo sviluppo economico del paese, favorendo la popolazione di colore. Il termine Black Empowerment si referisce a persone fisiche di origine africana, indiana, cinese o di razza mista che siano cittadini della Repubblica del Sud Africa, per nascita o per discendenza, o che abbiano acquisito la cittadinanza per naturalizzazione prima del 1994. La conformità Bee di un’azienda è misurata tramite una scheda ministeriale di valutazione, aggiornata annualmente, costruita attorno a sette elementi, e un punteggio massimo complessivo pari a 100. Tali elementi misurano i principali assets di sostenibilita economica e di tutela degli stakeholders (lavoratori, fornitori, comunità locale)”. I sette elementi B-Bbee sono: proprietà, controllo, equità del lavoro, formazione del personale, fornitori preferenziali, sviluppo delle imprese, sviluppo socio economico. Il certificato di conformità Bee è valido per un anno e deve essere rinovato alla scadenza. Perché la Cmc ha bisogno di una certificazione Bee per realizzare progetti in Sud Africa? “Cmc rivolge principalmente il proprio core-business 07 07.a ad appalti pubblici o istituiti da parte delle imprese di proprietà dello Stato (Soc). Di fatto, la maggior parte delle offerte per la realizzazione di grandi progetti infrastrutturali proviene dalle Soc. È stabilito per legge che, per poter partecipare alle loro gare e per poter ricevere l’aggiudicazione, i requisiti minimi Bee per le società concorrenti siano di livello 4 (65 - 75%).” Qual è il punteggio Bee di Cmc? “La Cmc ha migliorato il suo punteggio Bee dal 1,82% (esercizio 2008) al 45,03% (esercizio 2009). La percentuale del 2009 ci ha spostato da una situazione di chiara non conformità Bee ad un più compiacente livello 6 (dove 1 è il livello più alto di riconoscimento Bee, per chi si attesta con percentuali complessive superiori al 100%).” Durante la revisione del 2009 Bee, Cmc ha ottenuto un punteggio totale di 45,03. Qual è il punteggio massimo che la Cmc riesce ad ottenere? “La Cmc, come attualmente costituita, potrebbe raggiungere un punteggio massimo del 65% (livello 4), rispettando quindi i requisiti minimi della maggior parte delle Società di Propietà Statale Soc.” Quali sarebbero i requisiti per migliorare il livello di riconoscimento Bee? “Per raggiungere questo obiettivo, i punteggi massimi sono assegnati relativamente agli elementi di equità sul lavoro, formazione del personale, selezione dei fornitori, scelta di partners strategici che siano imprese di colore, azioni di beneficenza; quest’ultima categoria può essere molto utile per ottenere un punteggio elevato. Altra via per raggiungere un maggiore punteggio potrebbe essere offerta dalla nomina di persone di colore nelle posizioni di alta dirigenza.” “È certo - e molto chiaro ai nostri dirigenti - che la conformità Bee è un obiettivo a lungo termine. Pertanto, rimanere conformi ai requisiti Bee fa sempre di piú parte della gestione quotidiana delle nostre attività.” Come si posiziona la Cmc in confronto ad altre imprese di costruzioni in Sud Africa? “La maggior parte degli appaltatori in Sud Africa ha livelli di riconoscimento Bee tra il livello 1 e 4, in grado 07.b 07.c in breve In breve 07.a Stand Cmc alla Fiera Verso la Conferenza Economica Provinciale di Mosca. 07.b Autorità allo Stand Cmc della Fiera di Algeri. 07.c Il Mapic di Cannes. 07.d Il Sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci ed il Vice Presidente della Provincia Claudio Casadio. Mentre andiamo in stampa, è in preparazione la Conferenza Economica Provinciale sui temi dello sviluppo del nostro territorio prevista per lunedì 13 dicembre. Si tratta di un appuntamento importante con il quale l’intera comunità ravennate dovrà porre le basi per passare dalla fase difensiva del patto per lo sviluppo del 2009, con cui si è cominciato a contrastare gli effetti della crisi, alla fase propositiva capace di definire le priorità per lo sviluppo. Porto e infrastrutture, coesione sociale e welfare, green economy, agroalimentare, p.14 la Betoniera 06.1.b turismo, industria, risorse per lo sviluppo, per l’innovazione e i giovani: saranno queste i temi principali sui quali si aprirà il confronto. Anche il movimento cooperativo e con esso Cmc vuole partecipare attivamente e con proprie proposte a questo confronto. Per questo giovedì 9 dicembre si terrà presso la sede di Cmc un incontro dal titolo “Verso la Conferenza Economica Provinciale” durante il quale Dario Foschini, Amministratore Delegato di Cmc e Claudio Casadio, Vice Presidente della Provincia saranno intervistati dal giornalista Lorenzo Tazzari. Sul prossimo numero de “La Betoniera” dedicheremo un ampio spazio all’iniziativa. di soddisfare i requisiti minimi previsti dalle Società Soc, attestandosi quindi come competitors molto forti. Altre società straniere hanno spesso le stesse limitazioni proprie della Cmc in materia di Bee; il livello medio è fra il 5 e il 9.” Quali sono i principali obiettivi aziendali per il 2011, riguardo alla certificazione Bee? “Il principale obiettivo sarà quello di massimizzare il nostro punteggio per i cinque elementi in cui ci è facile intervenire senza modificare l’attuale assetto proprietario, ottenendo così un livello 4 (65%), giá soddisfacente e concorrenziale. Tali obiettivi devono essere chiari, comuni e ben applicati nella branch, presso i cantieri, e nella principale Joint Venture che abbiamo istituito con Impregilo nel cantiere di Ingula.” 07.d 07.e 07.e Un’immagine aerea Sviluppo e rappresentanza di interessi secondo Legacoop del porto di Ravenna. Nel sessantesimo dalla sua fondazione Legacoop ripensa la sua storia e si interroga su ‘Sviluppo e rappresentanza di interessi. Il ruolo delle associazioni ieri e oggi’. È questo il titolo del convegno che si è tenuto lo scorso 25 e 26 ottobre nella nuova sala Nullo Baldini di Ravenna. Ha aperto i lavori il presidente di Legacoop Ravenna, Giovanni Monti, che ha analizzato gli scenari in cui le associazioni sono chiamate a muoversi e a compiere scelte, mettendo in fila gli elementi strategici su cui costruire il futuro delle imprese e, più in generale, della società. Monti ha poi ricordato quali sono i cardini su cui si dovrà costruire un nuovo patto per lo sviluppo: lavoro, impresa, sistema territoriale, conoscenza e internazionalizzazione. A seguire è intervenuto Giuseppe Berta, professore associato all’Università Bocconi di Milano, che ha avuto il compito di entrare nel cuore del tema proposto dal convegno. Alla tavola rotonda seguita agli interventi hanno portato il proprio contributo il presidente di Legacoop Emilia-Romagna Paolo Cattabiani, la presidente di Confindustria Emilia-Romagna, Anna Maria Artoni, l’assessore regionale alle attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli, il segretario di Cna Emilia-Romagna, Gabriele Morelli e il direttore della Fondazione Ivano Barberini, Maurizio Brioni. Cattabiani ha puntato sul fatto che «si debba adeguare la nostra rappresentanza alle esigenze cambiate delle nostre associate. Imprese grandi e imprese piccole, infatti, spesso hanno esigenze differenti. Ed è anche venuto il momento di accreditarci da soli, cambiando quindi la modalità con cui si rappresentano gli interessi». Mareterra 2010 Dopo due anni si è tornato a discutere di porto, infrastrutture e Corridoio aAdriatico nel Convegno svoltosi lo scorso 15 novembre e promosso da Legacoop “Mareterra 2010”. Il presidente Giovanni Monti e il responsabile Porto Rudy Gatta, hanno indicato le priorità del mondo della cooperazione per il porto: approfondimento dei fondali, nuovo terminal container, nuova Romea, ottimizzazione delle linee ferroviarie. Le riflessioni dei partecipanti sono partite dalla crisi attuale e dalle pesanti ripercussioni in termini occupazionali che questa sta producendo su Ravenna e su tutto l’indotto economico. Per tutti il nodo infrastrutturale di Ravenna e il potenziamento dello scalo con l’approfondimento dei fondali sono questioni fondamentali da affrontare con urgenza, per riagganciare la ripresa, in stretta connessione con il nord Italia, e gran parte del centro Europa. Per fare questo Legacoop ha lanciato un “nuovo patto di unità” tra istituzioni, imprenditori, forze del lavoro e servizi sulle azioni volte a ridare velocemente p.15 la Betoniera competitività al sistema porto. Al convegno è intervenuto anche Dario Foschini, amministratore delegato di Cmc, che ha prima di tutto indicato, come priorità per lo sviluppo del porto, l’approfondimento dei fondali e la realizzazione delle banchine, rimarcando la necessità delle infrastrutture necessarie al trasporto delle merci via terra: infrastrutture stradali - nuova Romea, la Cesena Ferrara Mare - e ferroviarie, a partire dal raddoppio della linea ferroviaria esistente. Cmc e Legacoop hanno confermato l’interesse comune ad investire nello sviluppo dell’area portuale di Ravenna con il Terminal Container, la cui realizzazione può triplicare, nel medio periodo, sia il volume di traffico container sia il personale impegnato che si prevede possa passare dalle attuali 150 persone alle 450 in 10 anni. di questo autunno. Erano presenti, tra i gli espositori e visitatori, specialisti di tutte le fasi della pianificazione urbanistica. Cmc ha partecipato nel settore “Costruzioni Sotterranee”, allestendo uno stand dedicato all’attività della società nel mondo ed in particolare nell’ambito del tunnelling. La partecipazione dell’azienda è stata un importante biglietto da visita per il mercato edilizio russo, molto vasto e complesso, che, nonostante le condizioni di gravissima crisi che ha colpito il settore delle costruzioni, cerca di guardare avanti. La fiera è stata occasione per la nostra azienda di intraprendere i primi contatti ed ulteriori relazioni con ditte del settore. In generale la partecipazione di pubblico è stata molto inferiore alle aspettative, questo dovuto forse al ristagno del mercato in questi anni di crisi. Vertice Nepad su Trasporti e Infrastrutture Cmc alla fiera di Algeri Sitp 2010 Il secondo vertice Nepad su Trasporti e Infrastrutture si è svolto in Sudafrica dal 13 al 15 ottobre scorso. Il Nepad è un progetto radicalmente nuovo, guidato dai leader africani per definire le nuove priorità nello sviluppo del continente e per elaborare strategie per la trasformazione politica e socio-economico nel XXI secolo. Questioni come il crescente livello di povertà, il sottosviluppo e l’emarginazione costante dell’Africa dall’economia mondiale hanno bisogno di un radicale e nuovo intervento, guidato politicamente ed economicamente. Quest’anno il vertice Nepad si è concentrato su quattro diversi settori chiave: energia, trasporti e infrastrutture, acqua e servizi igienico-sanitari, telecomunicazioni. Tra i colleghi che hanno rappresentato Cmc anche l’ingegnere Gaurav Arora dell’ufficio commerciale, che ci dice: “La Conferenza è stata un’opportunità per riflettere sul futuro. Vari progetti per lo sviluppo di infrastrutture sono stati presentati da autorevoli rappresentanti di diverse comunità economiche dell’Africa. Kenya, Uganda, Tanzania, Ruanda e Burundi sono, nel settore dell’energia, i paesi emergenti nei quali si prevede di realizzare i progetti più importanti.” Si è svolta dal 7 al 10 novembre presso il centro fieristico di Algeri l’ottava edizione del “Salone Internazionale dei Lavori Pubblici (Sitp 2010)”. Molte le imprese italiane presenti alla fiera a sottolineare il fatto che il mercato dei lavori pubblici algerino è uno dei più importanti soprattutto a seguito della recente approvazione, da parte del Governo, del programma quinquennale di investimenti pubblici (2010-2014) che ha previsto lo stanziamento di 286 miliardi di dollari, di cui circa 130 destinati a finanziare programmi già avviati che devono essere completati. La restante cifra di 156 miliardi rappresenta comunque una consistente opportunità di lavoro per le imprese. Cmc era presente, anche quest’anno, con un proprio stand allestito per l’occasione. Anche Cmc alla fiera internazionale “City Build 2010” di Mosca Dal 18 al 21 ottobre scorsi si è tenuta a Mosca la IV Fiera Internazionale “City Build 2010” organizzata nell’ambito dell’omonimo Forum Internazionale. Gli organizzatori dell’evento sono stati il Comune di Mosca e l’Ite (International Exhibition Company), con il patrocinio dell’Agenzia Federale per le Costruzioni e i Servizi di Pubblica Utilità, dell’Associazione del Tunnelling e dell’Unione dei Costruttori Russi. Si tratta dell’unica iniziativa in Russia dedicata allo sviluppo delle infrastrutture. Il Forum è divenuto il principale evento nel campo delle costruzioni Il Fashion Garden di Taormina e il Kalt Center di Caltanissetta in mostra al Mapic 2010 di Cannes Grande partecipazione al Mapic 2010, l’importante manifestazione internazionale dedicata al mondo dell’immobiliare commerciale che si è svolta a Cannes dal 17 al 19 novembre scorso. I dati riportano 7.400 delegati presenti e 67 paesi rappresentati, 6.444 compagnie espositrici. L’approccio ottimistico verso il mercato rispetto allo scorso anno ha creato grande fermento all’interno dell’evento e anche l’Italia è stata ben rappresentata: 331 società italiane presenti a Cannes anche solamente di persona se non con gli stand. L’Italia aveva due progetti in corsa ai Mapic Awards nella categoria Best Shopping Centers (Forum Palermo e Venezia LifestyleCenter) ma ha espresso diverse realtà propositive in termini di progetti tra cui Igd, Gruppo Policentro, Promos, Europinvest e Cmc Ravenna con Kalt Center, Centro Commerciale di Caltanissetta e FashionGarden Outlet. Numerosi i contatti e l’interesse ricevuti per questi ultimi progetti rispettivamente presso gli stand di RichardEllis e Larry Smith. 08.1 08.1.a 08.1.b 08.1.c 08.1.d 08.1.e noi e loro Dodici mesi di lavoro insieme 08.1.a Un momento della rassegna estiva “La Luna a San Nicolò”. 08.1.b Gli sguardi dei bambini durante la proiezione di un film in Africa. 08.1.c Il marchio della Dopo un anno di lavoro insieme abbiamo chiesto ai partners di tante belle iniziative culturali, sociali, sportive di farci sentire il loro punto di vista. Ospitarli tutti sarebbe stato impossibile per ragioni di spazio. Ne abbiamo scelto alcuni che ci sembrano fotografare bene l’impegno e il senso di responsabilità con il quale Cmc guarda ai bisogni del nostro territorio. A loro e a tutte le altre tante realtà che collaborano con Cmc i nostri auguri di buone feste. Teodora Pallavolo Ravenna. 08.1.d La sede della Quando cultura, coesione sociale e sviluppo economico si incontrano Fondazione “Dopo di noi”. 08.1.e Il carnevale al centro sociale “La Quercia”. 08.1.f Una gita al lago d’Iseo con il centro sociale “La Quercia”. 08.1.g Foto di gruppo del centro sociale “La Quercia”. 08.1.h Partita di burraco al centro sociale “La Quercia”. 08.1.i Alessandra Bagnara, Presidente Linea Rosa. 08.1.l Studenti al lavoro a Classe. 08.1.m Libero Cinema Cmc è da anni al nostro fianco nell’impegnativo progetto di costruzione di Parco Archeologico di Classe. La collaborazione è iniziata a metà degli anni novanta, in area archeologica, a sostegno dell’attività di scavo ed è poi proseguita con le serate della “Luna a San Nicolò” che tanta attenzione suscitano, l’estate, nei ravennati e nei molti turisti che scelgono la nostra città e il nostro mare. Inutile dire che sulla continuità nel tempo di questa collaborazione noi confidiamo a maggior ragione, ora, che si avvicinano importanti scadenze: la nuova mostra in San Nicolò dedicata al mosaico, l’apertura della I stazione del Parco, nell’antico porto di Teodorico, ed infine il grande Museo, a Classe. È difficile per un’impresa, in una pesante situazione di crisi economica, continuare ad investire in cultura. Bisogna avere, per farlo, un grande passato ed una idea di futuro - come Cmc ha - legata alla consapevolezza che cultura, coesione sociale e sviluppo economico sono strettamente legati; sono un tratto irrinunciabile di civiltà. Elsa Signorino, Presidente Fondazione RavennAntica in Libera Terra. Cinemovel, il cinema itinerante 08.1.n Festa del ventennale del centro sociale “La Quercia” con la presenza del sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci. 08.1.o Babbo Natale ad Equilandia. 08.1.p La rosa al completo della squadra di calcio femminile Riviera di Romagna. Cinemovel nasce nel continente africano, da un’idea di Elisabetta Antognoni e Nello Ferrieri per portare il cinema, la magia del cinema, dove non c’è più o non c’è mai stato. Lo scopo è stimolare eventi comunitari di confronto culturale, sociale e politico, creando attorno al cinema, e alla visione collettiva partecipata, una piazza universale di discussione per mettere in comunicazione campagna e città, paesi con altri paesi, culture con altre culture, grazie all’avvento delle nuove tecnologie. È in Mozambico, nel 2001, che si realizza il primo progetto, con una eccellente compagna di viaggio, la Cmc. Poi sarà la volta del Marocco, del Senegal e si spera dell’Etiopia. Ora Cinemovel è una fondazione con la presidenza onoraria di Ettore Scola e, da qualche anno, opera anche in Italia col progetto Libero Cinema in Libera Terra, il cinema itinerante nelle terre confiscate alle mafie, in collaborazione con Libera di don Luigi Ciotti. Anche in questo caso la Cmc è uno dei sostenitori, una scelta di responsabilità che speriamo di condividere anche in futuro. Tutte le info su www.cinemovel.tv. Elisabetta Antognoni 08.1.l p.16 la Betoniera Dopo di Noi, a sostegno delle persone disabili La Fondazione Dopo di Noi è uno dei progetti che Cmc sostiene, in qualità di socio fondatore, anche tramite il suo contributo annuale volontario. Fondazione Dopo di Noi nasce, nel 2002, dall’impegno di enti locali, imprese, associazioni economiche e di volontariato per aiutare le persone disabili, in particolare se prive di una rete famigliare. Dal 2007, sono stati realizzati i corsi per amministratore di sostegno a Lugo, Faenza e Ravenna, e, nel 2008, ha preso il via il servizio residenziale per disabilità gravi a Torri di Mezzano, dopo la ristrutturazione di una ex scuola elementare messa a disposizione dal Comune di Ravenna. Elena Zannoni Nobodaddy, cosa si cela dietro questo nome? Quella di chiamare Dio Nobodaddy è una delle visionarie idee del poeta inglese ottocentesco William Blake - un gioco di parole, un neologismo nato dalla contraddizione tra “nobody” (nessuno) e “daddy” (papà) - una parola che afferma e nega, che mente e dice il vero, che sposta il confine del reale. Blake, iconoclasta e provocatore, allucinato e pazzo, crede nella forza rigenerante dell’essere nessuno. È la forza protettrice del nulla, la sicurezza di un non-nome, la forza di una non-identità, di un non-credo, l’ambiguità del non-essere. Questa forza che nasce dal nulla sottende il progetto teatrale Nobodaddy nel suo saper coniugare passato e presente, e si identifica con il lavoro sulla scena contemporanea che si svolge quotidianamente a Ravenna attraverso il Teatro delle Albe/Ravenna Teatro tra passione, sfida e laica devozione. La Cmc accompagna dal 2002 questo itinerario che intreccia le opere più vitali del teatro di oggi con la musica, il disegno, la letteratura e crea uno sguardo stupito, incantato, corale. Marcella Nonni, Ravenna Teatro o che hanno subito violenza psicologica, economica, fisica, sessuale, assistita, mobbing e stalking. Dalla sua apertura sono state accolte oltre 3.700 donne. Ed è soprattutto fra le mura domestiche, il luogo dove paradossalmente si pensa di essere più al sicuro, che la violenza ha il suo principale scenario. I responsabili delle violenze alle donne sono nella stragrande maggioranza (attorno al 90%) partner, ex partner, padre, figlio, fratello, altri familiari. Negli anni è parso evidente che, solo attraverso una rete importante strutturata sul territorio è possibile aiutare le donne ad uscire dalla violenza. È proprio all’interno della rete di sostegno all’associazione che Linea Rosa ha intrecciato rapporti con Cmc che ha sostenuto vari progetti nonché l’operato quotidiano sul territorio. In occasione dello scorso 8 marzo abbiamo avuto la possibilità di entrare in contatto diretto con i dipendenti di Cmc con una presentazione, organizzata all’interno della sede sociale, e con la visione del cortometraggio “Una sottile Linea Rosa” che attraverso lo strumento cinematografico racconta la vita dell’associazione. Questo primo momento di incontro diretto ha gettato le basi per una collaborazione futura basata non solo sul sostegno economico ma su una stretta interazione e scambio di idee e proposte. Alessandra Bagnara, Presidente Linea Rosa Il Teatro per i giovani Far vivere il Teatro alle giovani generazioni è la nostra sfida più importante. In questa logica è di grande importanza il sostegno che la Cmc ha voluto offrire alla Stagione d’Opera e Danza del Teatro Alighieri. Grazie anche alla sponsorizzazione della Cooperativa abbiamo potuto affrontare la contrazione delle risorse pubbliche mantenendo alta la qualità degli spettacoli senza diminuire il numero delle recite a disposizione del nostro pubblico. Antonio De Rosa, Sovrintendente della Fondazione Ravenna Manifestazioni “Salute e benessere” alla Quercia Un cantiere che costruisce cultura Nel 1990 è nato il Centro Sociale “La Quercia”, in Piazza Medaglie d’Oro a Ravenna ed è l’associazione più numerosa è più attiva presente sul territorio della Circoscrizione Terza. La Quercia è totalmente autogestita dai 330 volontari iscritti. Le iniziative sono tante. Il nostro motto è “salute e benessere”. Non possiamo che ringraziare Cmc che fin dall’inizio ha creduto in noi e ci ha sostenuto. Per il futuro vogliamo lavorare perchè il Centro Sociale diventi sempre più un luogo dove estendere la conoscenza dei servizi e delle opportunità che offre il nostro territorio. Casimiro Calistri, Presidente del Centro Sociale Il Museo d’Arte di Ravenna è uno dei tanti testimoni dell’impegno di Cmc nella città che l’ha vista nascere. In questi anni la Loggetta Lombardesca, si è proposta come cantiere impegnato a costruire cultura e Cmc ha assecondato in modo esemplare gli sforzi compiuti per fare di Ravenna un polo espositivo di riconosciuto prestigio. Questa collaborazione proseguirà anche nel 2011 quando il Mar allestirà la prima grande mostre dedicata al risveglio dell’arte italiana nel decennio immediatamente successivo alla liberazione: lo stesso decennio che ha visto Cmc protagonista della ricostruzione di Ravenna. Uber Dondini, Presidente Mar A sostegno delle donne ogni giorno Vincere ma non a tutti i costi Linea Rosa è un’associazione di volontariato, nata il 2 dicembre del 1991, che offre servizi gratuiti a difesa e sostegno delle donne in difficoltà, che subiscono 08.1.m L’obiettivo, per chi fa sport, è quasi sempre far meglio dell’avversario ma per il Consorzio Teodora Pallavolo 08.1.n 08.1.f 08.1.g 08.1.h 08.1.i 08.2 08.2.a 08.2.b noi e loro Noi e loro Ravenna quello di vincere è solo uno degli obiettivi. Il primo è supportare le famiglie nell’educazione e al senso di appartenenza che, nel mondo in cui viviamo, è pur sempre un valore importante da trasmettere ai ragazzi. Ed è in questo contesto che è nata la collaborazione con Cmc: da 3 anni organizziamo un Torneo Nazionale Under 14 legato anche alla visita dei monumenti di Ravenna e Provincia; la novità per il 2011 sarà la realizzazione di una settimana ricca di eventi dedicati al mondo femminile. Ci stiamo lavorando e siamo sicure che vi piacerà! Silvana Oggioni, Teodora Pallavolo Ravenna Un connubio vincente per il calcio femminile una vera terapia riconosciuta dal Ministero della Salute che si attiene solo sulle metodologie uniche dell’Anire, Centro di formazione scientifica riconosciuta a livello internazionale. Equilandia lavora da 4 anni all’Ippodromo di Cesena in collaborazione con un’Associazione di genitori di disabili, con i patrocini dei Comuni limitrofi e la collaborazione delle Aziende Sanitarie, ed ha lo scopo di allargare il bacino di utenze proponendo interventi a basso costo proprio per agevolare tutti in una costante frequentazione delle sedute terapeutiche-riabilitative. Contiamo sul volontariato di persone che ci sostengono con quanto possono, in materiale, opere e supporto personale, per l’allestimento della tendostruttura che ci permetta di svolgere le terapie col cavallo tutto l’anno. Anche con il solo tesseramento annuo di 20 Euro, si può fare tanto per sostenere le iniziative del centro ed aiutare a mantenere in vita i nostri cavalli. Equilandia augura a tutti un Felice Natale e rinnova l’invito a tutti gli appuntamenti per il 2011. Vi aspettiamo! Cristina Malucelli, Presidente Equilandia Cmc Ravenna e Riviera di Romagna calcio femminile: una collaborazione nata nell’estate del 2010 tra la dirigenza della neonata società (che nasce dalla fusione tra Cervia e Ravenna) ed il colosso mondiale dell’edilizia. Appoggiando il progetto Riviera di Romagna il presidente Massimo Matteucci ha dimostrato ancora una volta lungimiranza e confermato l’impegno della Cmc per la salvaguardia e lo sviluppo del patrimonio sportivo provinciale. Riviera di Romagna nasce infatti con l’obiettivo di diventare il polo di riferimento nazionale di questa disciplina. Proprio per questo è stato scelto un nome “trasversale” che valicasse i confini cittadini. Peraltro il calcio femminile infatti è uno sport che sta avendo uno sviluppo esponenziale in tutta Europa e nel 2011, proprio in Romagna, verranno organizzate le finali del campionato europeo Under 19. Dario Fantini, Presidente Riviera di Romagna La Cmc ha una lunga e prestigiosa storia di cui è giustamente orgogliosa e profondamente consapevole. Dunque, è stata particolarmente facile l’intesa attorno alle iniziative che la Fondazione Casa Oriani ha proposto in questi anni sulla storia contemporanea del nostro Paese e della nostra Comunità con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Auguri! Dante Bolognesi, Direttore Fondazione Casa Oriani Tutti possiamo fare qualcosa Cmc un partner per il futuro “Aiutare significa porgere agli altri la propria opera. Servire significa adoperarsi al bisogno degli altri”. Con la spiegazione di queste parole chiave che sono simbolo di umiltà ringrazio profondamente Cmc per il prezioso contributo alla nostra associazione. Con questo umile gesto avete regalato un sorriso ad un bambino. Madre Teresa di Calcutta diceva: “Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia di meno”. Charles Tchameni Tchienga, presidente associazione “Il Terzo Mondo”. La collaborazione tra il Circolo Ravennate della Spada e la Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna è iniziata nel marzo di quest’anno, segnando una positiva novità nel panorama dei supporter della scherma Ravenna, che fino allo scorso anno si basava esclusivamente sul contributo degli enti pubblici e dei soci. La presenza di una società di grandi dimensioni ed al tempo stesso di grandi tradizioni, ha dato modo al Circolo Ravenna della Spada di intraprendere alcuni significativi progetti quali: il progetto scherma per l’Africa; il progetto Andrea Signani - stage di spada femminile; lo stage internazionale di spada m/f - il progetto Namibia. Anche per quanto riguarda la Squadra Agonistica Scherma Ravenna il Circolo Ravennate ha potuto quest’anno comporre una squadra agonistica, con atleti promettenti. Grazie al supporto degli sponsor la società ha provveduto a migliorare il livello tecnico degli istruttori inserendo due nuovi tecnici per la preparazione atletica e per la scherma giovanile, nonché a partecipare a diverse gare internazionali con le categorie cadetti e giovani under 20. Stefano Bellomi, Circolo ravennate della Spada Equilandia... un mondo di cavallo Ho scelto - dice Cristina Malucelli - questo spazio come sede di Equilandia perchè è l’ambiente nel quale sono cresciuta. Dopo un grave infortunio ho dovuto abbandonare la carriera di pianista e insegnante di musica e l’idea di lavorare in una scuderia era lontana dalle mie prospettive, anche se già facevo equitazione nel tempo libero e ho sempre amato la vita all’aria aperta. L’Ippoterapia e Riabilitazione Equestre hanno come obbiettivo quello di portare al benessere e alla massima autonomia possibile la persona disabile, 08.1.o Una lunga e prestigiosa storia 08.1.p p.17 la Betoniera 08.2.a Giochi didattici raccolti in beneficenza per i bambini della scuola materna La ristrutturazione della scuola italiana “Giovanni Falcone” di Maputo, una bella esperienza di solidarietà di Maputo, lego, costruzioni, plastilina, puzzle, libri illustrati. 08.2.b Assistenti nel giardino d’infanzia. 08.2.c Murales con l’immagine di Giovanni Falcone, al quale è intitolata la scuola. Il 18 ottobre scorso è stata inaugurata dall’Ambasciatore Italiano a Maputo Dott. Carlo Lo Cascio e da Claudio Conficoni, la nuova sede della Scuola Italiana Giovanni Falcone, riaperta dopo lavori di rinnovo e ristrutturazione eseguiti dalla Cmc Africa Austral. La scuola italiana è un ente sostenuto dal Ministero degli Affari Esteri italiano e nel suo plesso scolastico comprende la scuola elementare legalmente riconosciuta, la scuola dell’infanzia e il corso di preparazione all’esame per la licenza media inferiore. Acacio Gomez, della divisione Lavori Edili di Cmc Africa Austral, ha curato direttamente il progetto di restauro, e ci racconta: “Il 12 luglio la Cmc ha iniziato i lavori, sostituendo i vecchi infissi di porte e finestre con nuovi in alluminio; abbiamo rifatto il tetto, i servizi igienici, aggiunto un’aula di circa 45 mq, dedicata alle attività paradidattiche e alla ricreazione; ridipinto i muri esterni ed interni e sistemato l’esistente pavimentazione in legno. Si è trattato di un lavoro sostenuto dalla Cmc Africa Austral, del valore di circa 38.000 dollari e che ha tenuto impegnata una squadra di 20 persone, in subappalto, per circa due mesi, durante la chiusura per la pausa estiva. Bello è stato anche vedere la partecipazione dei nostri subappaltatori, già conosciuti dalla Cmc, che hanno partecipato attivamente alla realizzazione, mostrando loro stessi solidarietà.” Anche Nerio Gridella esprime soddisfazione per il lavoro fatto dalla Cmc Africa Austral: “Cmc crede nella scuola italiana, non solo per la promozione della cultura e del sapere italiano, ma soprattutto per l’impegno, la dedizione e la preparazione del corpo docente. Per prassi, tutti i figli dei dipendenti della Cmc Africa Autral sono invitati a iscriversi alla scuola italiana, essendo noi una impresa italiana e condividendo la bontà del progetto pedagogico dell’Istituto. Un gruppo di nostri genitori aveva lamentato la condizione in cui l’edificio versava, soprattutto per la mancanza di fondi, e la Cmc ha voluto rispondere concretamente“. Anche dalla sede di Ravenna abbiamo voluto partecipare con un gesto concreto di solidarietà e così è nata la campagna “Per Natale chiedilo a tuo figlio” con la quale abbiamo chiesto a chi lo desiderasse di contribuire con giochi didattici per i bambini della scuola materna, lego, costruzioni, plastilina, puzzle, libri illustrati... Un punto di raccolta è stato organizzato anche da Sandra Martinez negli uffici di Cmc a Kempton Park in Sud Africa. Mentre scriviamo sono già arrivati tanti doni che manderemo al più presto ai bimbi della scuola di Maputo. Grazie a tutti. 08.2.c 09.1.a 09.1 09.1.b attività sociali di Valeria Garavini Un anno di libri 09.1.a La copertina del libro “La briscola in cinque”. 09.1.c La copertina del libro “Testimone inconsapevole”. Come tutte le attività che si rispettino anche per la nostra Biblioteca abbiamo voluto fare un bilancio di fine anno. Molti i lettori affezionati, quelli per intenderci da un libro a settimana, e tanti anche gli “occasionali” che poi, però tornano a cercare, tra i tanti volumi a disposizione, qualcosa che faccia al caso loro. Da parte nostra cerchiamo, oltre che a dare consigli di lettura quando richiesti, di rifornire al meglio gli scaffali con le ultime novità sì, ma scegliendo anche secondo quelli che sono, a nostro parere, i gusti dei nostri lettori. Una mini classifica dei volumi che sono andati per la maggiore durante l’anno vede sicuramente al primo posto i gialli scandinavi. La trilogia di Stieg Larsson, Uomini che odiano le donne, La ragazza che giocava con il fuoco e La regina dei castelli di carta, è stata molto richiesta sebbene non fosse una novità letteraria dell’anno. A seguire Asa Larsson con Il sentiero nero, Anne Holt con Quello che ti meriti, Camilla Lackberg con La principessa di ghiaccio e il giallo Tre secondi, 09.3.a La copertina del libro scritto dalla coppia di autori Roslund&Hellstrom, un poliziesco ad alta tensione, bellissimo. Anche i fratelli Carofiglio, Gianrico e Francesco non sono andati male. I legal thriller del primo hanno riscosso un buon successo e, letto il primo, Testimone inconsapevole, sono stati richiestissimi anche gli altri. L’estate del cane nero e Ritorno nella valle degli angeli di Francesco Carofiglio sono stati molto apprezzati. Non solo gialli ma anche sentimento con Il gusto proibito dello zenzero di Jamie Ford, L’eleganza del riccio di Muriel Barbery ed il bellissimo Il meccanico delle rose di Hamid Ziarati. Molto richiesto anche il vincitore del premio Racalmare 2010 di Benedetta Tobagi, Come mi batte forte il tuo cuore, che qualcuno ha letto ben due volte di seguito. Infine una piccola “chicca” che abbiamo scoperto grazie alla campagna “Se mi vuoi bene regalami un libro”, a 09.2 09.3 attività sociali attività sociali Convenzioni Sorrisi di gatto Nuove convenzioni a Ravenna “Sorrisi di gatto” un bel pensiero che fa del bene L’associazione culturale Pa.Gi.Ne., che da otto anni organizza a Ravenna il festival del giallo e noir italiano “GialloLuna NeroNotte”, inaugura una sezione editoriale: Pa.Gi.Ne Edizioni. “Sorrisi di Gatto”. Ristorante-pizzeria “Al Portico” via Faentina 130. Sconto pari al 15% sul listino del ristorante ed è valida per dipendenti e soci di Cmc e di Csc. Ristorante “Port of Call” via Zara 48. La convenzione prevede uno sconto del 10% sia a pranzo che a cena, sulle proposte alla carta e sui menù degustazione. È possibile, inoltre, usufruire a pranzo, dal martedì al venerdì, di un’offerta di menù business al prezzo speciale di 16 euro che comprende due portate a scelta da una selezione di antipasti, primi e secondi. Acqua, vino e caffè esclusi. Il ristorante Port of Call organizza anche servizio di catering per eventi aziendali, conferenze, cene di lavoro, cerimonie, matrimoni e vi offre la possibilità di gustare piatti e vini preferiti a casa vostra, per occasioni particolari. Tribeca bar via Trieste 90. Sconto del 10% sul servizio ristorante e cena. Atonga Viaggi viale Alberti 94. Sconto del 5% su tutti i villaggi Eden Village; sconto del 5% sulle crociere Msc; omaggio dei diritti di agenzia per la biglietteria navale e marittima. Offerta non cumulabile con altre offerte in corso dei Tour Operator. Negozio Richar Ginori 1735 via Lago di Como 27. Sconto 10% su qualunque acquisto. p.18 la Betoniera Ha infatti pubblicato il libro “Sorrisi di gatto”, raccolta di racconti originali scritti da nove autrici di fama internazionale, per raccogliere fondi da devolvere alla Onlus Associazione Bambini Cri du Chat A.B.C., cui andrà appunto l’intero ricavato delle vendite. Le autrici che hanno lavorato alla realizzazione di questa antologia sono: · Paola Barbato, con il racconto “Pioggia di carta”; · Francesca Carlucci, “Zagaziq”; · Rita Charbonnier, “La signora Goliarda”; · Stella Duffy, “I canti della Sirena”; · Annamaria Fassio, “Il gatto narrante”; · Asa Larsson, “Le sorelle Hietala”; · Adele Marini “L’ultima vendetta”, · Margherita Oggero, “Tulilan blen blè”; · Nicoletta Vallorani, “Il fantasma del Cheshire”. Ognuna di loro ha scritto con il cuore, con delicatezza. favore della lettura, promossa dal Centro per il Libro e la Lettura e Associazione Italiana Editori, in collaborazione con l’Associazione Librai Italiani, Anci e Upi a cui abbiamo aderito anche noi. Si tratta de La briscola in cinque edito da Sellerio, opera prima del giovane scrittore toscano Marco Malvaldi, che Simonetta ci ha gentilmente donato e che ha conquistato davvero tanti lettori per la freschezza, l’ironia e la semplicità con cui lo scrittore, laureato in chimica, descrive questo giallo ambientato in un paesino della Toscana e che ha come protagonisti quattro simpatici vecchietti. Per finire segnaliamo alcuni titoli di volumi appena acquistati in vista delle prossime festività. Mia suocera beve di Diego De Silva, L’uomo di neve di Jo Nesbo, Il libro dei bambini di Antonia Byatt e tanti altri ancora vi aspettano dal mese di dicembre nella nostra biblioteca che, ricordiamo, è aperta tutti i venerdì dalle 14.00 alle 15.30. Buona lettura a tutti! 09.3.a Nei racconti ci sono gatti che parlano e bambini speciali che li capiscono, mici che “proteggono” e delicate bambine che sono un dono prezioso per chi le conosce. Questo perché era stato chiesto alle scrittrici di inserire nella propria narrazione un riferimento al nome della malattia (Cri du Chat letteralmente: Grida di gatto) oppure a un bambino Cri du chat. Questa malattia rara conta, a oggi quasi 200 casi in tutta Italia (uno solo conclamato in provincia di Ravenna) per cui c’è scarsa conoscenza e informazione. L’Associazione Bambini Cri du Chat (A.B.C.) da quindici anni è impegnata a cercare di mettere fine all’isolamento delle famiglie che si sono trovate a dover affrontare questa realtà, approfondendo le conoscenze sui problemi di questi bambini per aggiornare e adeguare gli interventi dei vari operatori, sanitari e non. La copertina del libro è di Mauro Monaldini, che ha curato anche la grafica. Il libro che costa 12 euro è in vendita presso le librerie: Modernissima, Longo, Liberamente Libri, Libreria Esp. Oppure si può acquistare via internet sul sito www.ibs.it. 09.4 09.4.a 09.4.b 09.4.c attività sociali di Alvaro Zavatta 09.4.a Alla cascata delle Marmore. 09.4.b Davanti al duomo di Todi. 09.4.c A tavola nella città di Todi. 09.5 attività sociali di Andrea Lorenzini e Marco Morigi In giro per l’Umbria 365 giorni di sport Sabato 18 Settembre si è svolta la sesta gita, per soci e dipendenti; mete: Cascata delle Marmore e Todi. Un doveroso ringraziamento va rivolto alla Cmc che ha contribuito sia organizzativamente, mettendo a disposizione il Servizio Affari Generali in particolare nella persona di Rossi Raffaello, che economicamente alla realizzazione di questa iniziativa. Un grazie speciale dobbiamo dedicarlo a Savoia Ermanno, vera anima e propulsore di questo tipo di appuntamenti. La Polisportiva Cmc ha molte anime o per meglio dire molte sezioni. Calcetto, Pesca, Tennis, Karting, Ciclismo e Beach-Tennis sono in grado di coprire a 360° l’indole sportiva di Cmc. Svolgono la loro attività per tutto l’arco dell’anno, passandosi il testimone un po’ come avviene negli States col Baseball, il Basket e il Football. Abbiamo appena superato il Passo del Verghereto, siamo sulla strada del ritorno; piove intensamente e laggiù, lontano sulla pianura, in direzione di Ravenna, si vedono lampi in impressionante successione. Dopotutto noi “turisti” siamo stati fortunati: il tempo ed il clima hanno favorito la nostra gita alla Cascata delle Marmore e a Todi; il sole si è visto poco ma non è piovuto. D’altra parte, sembrava nata proprio sotto una cattiva stella questa gita. Una serie di disservizi, in capo all’Agenzia Turistica, avevano fatto accumulare un notevole ritardo sulla tabella di marcia; ritardo che si è riflesso, inevitabilmente, sui tempi delle visite guidate. Dopo un allegro parlottio, il silenzio sul pullman è accompagnato dal rombo sordo del suo motore che quasi ci culla. Personalmente, occhi socchiusi, sto ripercorrendo il film di questa giornata. Siamo di fronte alla cascata, nel primo belvedere, il Byron; lo spettacolo è fuori dal comune e desidero descriverlo in versi ottocenteschi, così come hanno fatto viaggiatori, più o meno illustri, di quell’epoca: Arrivati che fummo al belvedere precipitar vedemmo con gran fragore, d’acque una cascata. Velino è il fiume che le porta, con balzo e un altro ed un altro ancora, nella Nera gola che laggiù l’attende…. Chiedo scusa a Lord Byron per la libertà che mi sono preso. Proseguendo nel nostro itinerario percorriamo stretti sentieri, superiamo alcuni ponticelli sotto i quali, fra impressionanti massi emergenti, scorre impetuoso il fiume Nera ed ammiriamo piccoli stagni. In questo paesaggio fiabesco all’improvviso ci appare una figura, alta, canuta, vestita come un antico patrizio romano. Il suo parlare è aulico e così ci si rivolge: “Oh stranieri, che dall’antica e amata Ravenna qui procedete, portate rispetto per questi luoghi; sacri sono alla mia memoria e se in sicurezza li potete praticare, sappiate che somma fatica a me costarono ed ai mille e più di quei che vi si adoprarono…”. Un po’ spiazzati, ma incuriositi, gli abbiamo chiesto chi era pensando che la Società che turisticamente gestisce le cascate, si avvalesse di persone simili per rendere più interessante l’ escursione. Incurante della nostra domanda egli così proseguì: “Tristi voi che vi pensate ch’io sia un impostore, ebben così non è; io son di Manlio Curio Dentato lo spirto antico; console fui ed esperto in idrauliche opre. La potente Roma qui mi inviò per bonificare il soprastante malsano altopiano e questa zona….. Passarono i secoli ed altre opre nuovi esperti realizzarono, ma io fui il primo e tutto è storia che voi potete leggere e raccontare”. Detto questo, così come era apparso, improvvisamente è sparito e noi siamo rimasti muti, un po’ frastornati ed increduli. Lo spirito di Manlio Curio p.19 la Betoniera Dentato non compare a tutti?; non so che dirvi, ma a noi è successo. Un po’ di storia, leggende e curiosità Per chi non lo sapesse, la Cascata delle Marmore, la più alta d’Europa, è artificiale; risale al 271 a.c. quando i romani decisero di bonificare la zona a monte dell’attuale cascata; il console Manlio Curio Dentato, esperto in opere idrauliche, costruì una serie di canalizzazioni che costrinsero il Velino a non disperdere le proprie acque nel paludoso e malsano altopiano reatino dal quale percolavano, con un fronte di circa settecento metri, nella stretta gola centosessantacinque metri più in basso, ove scorre il fiume Nera. Le acque del Velino, così imbrigliate, furono fatte defluire in direzione del salto naturale di Marmore dove, con un fronte di settantacinque metri e con tre salti successivi, precipitano nel sottostante fiume. Nel corso dei secoli furono realizzate altre opere di ingegneria idraulica che favorirono ulteriormente il deflusso delle acque ricche di carbonato di calcio che incrosta le rocce che sembrano, se ripulite, simili a marmo bianco: da qui il nome Marmore. Dal 1896 le acque a monte della cascata sono utilizzate per le neonate acciaierie di Terni, mentre dal 1929 sono convogliate nel Lago di Piediluco e sfruttate per la produzione di energia elettrica. È proprio per quest’ultimo motivo che la cascata è visibile, in tutta la sua bellezza, solo in orari ben precisi della giornata. Sulle origini della cascata c’è una leggenda che narra del pastorello Velino innamorato, corrisposto, dalla ninfa Nera. Giunone, gelosa, trasformò la ninfa in un fiume che ne prese il nome. Velino, per non perdere l’amata, si gettò dall’alto della rupe per unirsi eternamente a lei. Per gli amanti del rafting, c’è la possibilità di poterlo praticare e noi abbiamo potuto assistere ai preparativi di un gruppo a tal fine equipaggiato. Il sottosuolo della montagna da cui precipita la cascata è caratterizzato da grotte visitabili solo con gli speleologi. La gita continua….. Nei pressi di S.Gemini , al ristorante Antiche Carsulae, abbiamo gustato un ottimo ed abbondante pranzo, tipico umbro, di cui siamo stati tutti soddisfatti. Lo consigliamo a chi dovesse transitare in zona. Ultimato il pranzo siamo partiti alla volta di Todi dove ci aspettavano due guide. Purtroppo anche qui si è verificato un inconveniente che ha ridotto, ulteriormente, il tempo della visita. Causa la rottura dell’ascensore che porta alla parte alta della cittadina, abbiamo dovuto percorrere a piedi il tratto che va dalla bella chiesa rinascimentale di S.Maria della Consolazione, fuori dalle mura, alla chiesa di S.Fortunato ed alla Cattedrale. Nella cripta della chiesa di S. Fortunato c’è la tomba di quattro santi e, sulla parete del muro, c’è un ovale con l’immagine ed affresco di Jacopone da Todi. Una volta visitata velocemente la Cattedrale, scendendo verso la parte bassa di Todi, abbiamo attraversato la città medievale, della quale abbiamo ammirato angoli e scorci godibilissimi, passando da Porta Marzia e da Porta Aurea. Alla fin fine, che dire! Nonostante gli inconvenienti, che hanno caratterizzato questa gita, non possiamo lamentarci; è stato bello ritrovarsi, scambiarci battute ed impressioni, godere della vicinanza degli altri soci ed anche di quella dei loro famigliari; tra l’altro ognuno di noi ha ricevuto una lettera di scuse dall’ Agenzia Turistica per i disservizi accaduti: che vuoi di più dalla vita! Da ultimo vogliamo ricordare che iniziative di questo tipo sono aperte non solo ai soci pensionati ma a tutti i soci e dipendenti; quindi in futuro, se siete interessati, nessuna paura ed iscrivetevi! Il Calcetto, il Tennis e la Pesca per esempio cominciano la propria attività in autunno e in primavera passano il testimone alle sezioni Karting e Beach-Tennis. Prettamente estiva è l’attività di quest’ultima, che organizza i propri tornei nelle spiagge della vicina riviera. Anche il Ciclismo copre con la propria attività quasi tutto l’arco dell’anno, grazie alla passione dei suoi iscritti che sfidano il clima anche nei periodi più avversi. Ma conosciamo meglio le sezioni della Polisportiva Cmc. Ciclismo ha 31 iscritti, con una partecipazione media di circa venti persone (socio più anziano: 80 anni), che animano gli oltre 35 raduni annui, per una percorrenza totale di 3.500 km annui! Degno di nota, il raduno ‘Selleghini’, che si snoda per 110 km in territorio forlivese, con la presenza di 390 iscritti. Pesca ha 16 iscritti e generalmente partecipano tutti alle circa 6 gare organizzate annualmente, prevalentemente nei laghi della zona. Evento clou dell’anno, la gara interaziendale, che vede oltre a Cmc la partecipazione di Enel, Consar e Hera. Un vero e proprio contest aziendale, un’idea che piace molto alle polisportive in generale. Karting la Polisportiva Kart, nata nel 2008 dall’iniziativa di una decina di soci, può vantare oggi oltre 25 drivers, che gareggiano in un campionato organizzato nei principali kartodromi della regione, tra i quali l’Happy Valley di Cervia e il kartodromo indoor di Conselice. Da quest’anno inoltre è stato istituito anche un campionato a squadre. Tennis una sezione storica che racchiude buona parte della classe dirigenziale dell’azienda, per un totale di 20 iscritti. Sono circa 3 i tornei annui ai quali la polisportiva aderisce. Di cui il più prestigioso è il torneo nazionale Tennis-Coop, per intenderci il “Wimbledon” della situazione e si tiene a Milano Marittima. All’evento solitamente partecipano quasi tutti gli iscritti della polisportiva, divisi in 5 team a seconda del livello. In questa competizione la nostra compagine si è tolta molte soddisfazioni in ogni categoria. Calcetto ha 15 iscritti, con una media di partecipazione di una decina di calciatori per partita. Reduci dalla buona prestazione della scorsa stagione, ha appena cominciato il campionato di Serie C2 presso il centro sportivo Dribbling di Ravenna (potete seguirne l’attività sul sito www.dribblingravenna.it) Beach tennis un paio di telefonate, un giro di mail ed ecco che nel 2003 si organizzava il primo torneo interno aziendale di beach tennis. L’estate successiva, la decisione di creare la polisportiva nel segno del sole. Partita alla grande, raccogliendo fin da subito adesioni di massa, la sezione divenne la più numerosa a livello d’iscritti e lo è tutt’ora. Nel periodo estivo vengono svolti circa 6 tornei aziendali in formula gialla evitando così la divisione tra “bravi” e “meno bravi”. La polisportiva vanta anche dell’organizzazione del Btrc (Beach Tennis Ravenna Contest), ovvero un torneo interaziendale che vede raggruppate le più grosse realtà aziendali di Ravenna e provincia. Sono già 3 le edizioni svolte, la quarta prevista il prossimo anno. A coronamento dell’attività delle sezioni, si è svolta anche quest’anno la grande Festa della Polisportiva Cmc presso il Bagno Corallo di Marina di Ravenna, con la partecipazione di 160 tra soci, amici e familiari. Una serata di “galà” per le polisportive, una serata piacevole e divertente ben organizzata da uno staff impeccabile. Divenuta ormai un appuntamento imperdibile per gli tutti gli iscritti delle sezioni.