Notiziario del 15/06/2009

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Notiziario del 15/06/2009
PROGETTO
LA STRADA
DELLE BAMBINE
GIUGNO 2009
Abbiamo portato a termine i progetti Favelas più vivibili e Indigeni migranti
LA CHIAVE DEI DIRITTI UMANI
CONTRO SOPRUSI E DISAGIO
Carissimi sostenitori,
nell’ultimo semestre in Brasile abbiamo portato
felicemente a termine i progetti Favelas più vivibili e
Indigeni migranti, ed è entrato in fase di chiusura il
progetto Per Una Regione di Nuovi Cittadini.
Quando si conclude un Progetto per noi è importante potere analizzare a fondo come è andata, quali
sono stati i problemi, quali le soluzioni innovative, le
buone pratiche messe in cantiere, gli errori da evitare in futuro, le lezioni apprese. Ebbene, in tutti e tre i
casi, possiamo sentirci orgogliosi del lavoro realizzato dalle nostre equipe e i nostri partner.
Abbiamo infatti facilitato la legalizzazione delle
proprietà delle case in due favelas di Favelas, promuovendo la partecipazione e la formazione umana
e professionale degli abitanti, abbiamo sperimentato e promosso una nuova tecnica di costruzione
ecocompatibile e con un materiale che abbonda a
livello locale, realizzando con successo la prima casa
in gesso a un costo dimezzato rispetto a quelle tradizionali in cemento.
Allo stesso tempo la nostra presenza in Roraima
ha permesso la creazione di un Centro per i Diritti
Umani e la realizzazione di un ottimo programma di
microcredito per l’imprenditoria locale.
Anche le battaglie e il protagonismo messe in
atto dai giovani di Rio de Janeiro e Recife hanno dimostrato il nuovo ruolo assunto con altri gruppi giovanili del Mercosud e Cile, oltre che con le autorità
locali e nazionali, e sono motivo di gratitudine verso
tutti coloro che hanno reso possibili questi brillanti
risultati.
Rispetto ai Programmi ancora in fase di realizzazione, possiamo vantare ad Olinda, con il progetto
Casa Melotto, un importante Centro di appoggio
educativo che garantisce, oltre al raggiungimento
di buoni standard educativi, l’accesso al mondo del
lavoro per giovani che vivono in situazioni di marginalità, e infine possiamo guardare con interesse
alla nuova esperienza avviata a Rio de Janeiro con
il progetto La strada delle bambine. Qui i temi dello
sfruttamento sessuale e della prostituzione ci stanno dimostrando che non è sufficiente lavorare solo
nella lotta al disagio e alla marginalità giovanile, ma
che ancora una volta si rivela determinante la difesa
dei diritti umani.
Aldo Magoga
ProgettoMondo Mlal Brasile
ProgettoMondo Mlal vuole contribuire a diminuire le situazioni di vulnerabilità, disagio ed emarginazione di bambine e adolescenti
DALLA PARTE DELLE BAMBINE CONTRO DISAGIO E SFRUTTAMENTO
ProgettoMondo Mlal, in collaborazione con Progetto Trama, vuole contribuire a diminuire le situazioni di vulnerabilità, disagio ed emarginazione che
colpiscono bambine, adolescenti e giovani donne
nelle periferia della “città meravigliosa”, Rio de Janeiro. Nello specifico, poter intervenire direttamente
nella lotta allo sfruttamento sessuale di bambini e
donne e, nei casi peggiori, riuscire a combattere il
traffico e la tratta di esseri umani, in Brasile e a livello
internazionale.
Il concetto di “traffico di persone” riguarda infatti
diversi fenomeni, quali la migrazione, la discriminazione, lo sfruttamento sessuale, la prostituzione,
lo sfruttamento del lavoro, la schiavitù moderna,
la globalizzazione, il crimine transnazionale, ecc.
Ecco perchè, le prime organizzazioni della società
civile di Rio de Janeiro, brasiliana, latinoamericana
e persino mondiale, impegnate nella lotta al traffico
I
P A R T N E R
UNA FITTA “TRAMA” CONTRO
IL TRAFFICO DI PERSONE
Hanno preso avvio le prime attività previste
dal Progetto con un nuovo partner, il Progetto
Trama, consorzio composto da tre distinti enti
non governativi e un’Università: l’Organizzazione di diritti umani, Projeto Legal, l’Istituto brasiliano di Innovazioni in Salute Sociale, IBISS,
l’Organizzazione di Donne Nere, CRIOLA, e
l’Università della Grande Rio, UNIGRANRIO.
Tutte queste istituzioni svolgono dal 2004
un’azione riconosciuta nell’ambito della difesa, garanzia e promozione di diritti umani nello
Stato di Rio de Janeiro, attraverso quattro principali campi di intervento: assistenza giuridica
e psicosociale alle persone trafficate; azioni di
informazione e sensibilizzazione della società
con campagne educative, formazioni e azioni
preventive; collaborazione con organizzazioni
governative e non che sviluppano azioni di lotta
al traffico di persone.
Riuscendo in questo modo ad influenzare
l’elaborazione della Politica e del Piano Nazionale di Lotta al Traffico di persone e contribuendo all’approfondimento, diffusione e ricerca
continua sulla tematica.
Enrica Carnevali
Capoprogetto La Strada delle Bambine
to in gruppi produttivi e cooperative già esistenti.
Centrale sarà infine anche la formazione nell’area
della salute, sia attraverso la formazione del personale delle aree e servizi di salute pubblica, sia attraverso il lavoro degli educatori di strada/agenti di
salute con le professioniste del sesso sulle tematiche della prevenzione alle malattie sessualmente
trasmissibili e all’uso di droghe, oltre che l’assistenza psico-giuridica nei casi di sfruttamento sessuale
e traffico di persone, sia per le prostitute che per le
ragazze incontrate nelle scuole.
La metodologia che qui si intende adottare non
può prescindere dal lavoro di promozione della persona, perché la dimensione dell’autostima e della
valorizzazione personale assumono un ruolo fondamentale nella vita delle ragazze che vivono in situazioni di degrado e di esclusione sociale.
Enrica Carnevali
capoprogetto La Strada delle Bambine
D AV I D A
di persone, si stanno organizzando per sviluppare
metodologie che possano dare risposte e contributi
a politiche e piani locali, nazionali, regionali, e internazionali.
Tuttavia, perché queste misure non risultino
repressive, assistenzialiste o di carattere puramente criminale, è necessario un lavoro collettivo, un
continuo scambio di conoscenze, e concentrare lo
sforzo principale sulla prevenzione alle situazioni di
rischio, sulla promozione della persona e sulla difesa dei diritti umani dei soggetti in situazione di vulnerabilità al traffico e allo sfruttamento.
Consapevoli, quindi, dell’importanza del ruolo centrale dell’educazione per la prevenzione alle
situazioni che portano allo sfruttamento, ProgettoMondo Mlal e Progetto Trama hanno scelto di
investire innanzitutto nell’articolazione politica e
nel consolidamento delle relazioni con le istituzioni scolastiche pubbliche, puntando soprattutto alla
formazione degli insegnati come agenti moltiplicatori nella promozione dei diritti e come principali attori nella rete di controllo sociale. Attraverso la formazione degli educatori e l’accompagnamento da
parte dell’equipe alle attività nelle scuole di primo e
secondo grado, si vogliono raggiungere bambini e
adolescenti, oltre che le loro famiglie.
Ovviamente, c’è piena consapevolezza che in
contesti sociali particolarmente vulnerabili, l’esigenza di un reddito diventa prioritaria per le famiglie, spingendo spesso i giovani, se non i bambini,
a lasciare presto la scuola per iniziare attività lavorative non sempre compatibili con la permanenza
nella scuola. Per questa ragione, la nostra equipe sta
lavorando alla definizione e attuazione di strategie
formative, oltre che di un servizio di accompagnamento, per favorire la partecipazione di adolescenti
e giovani nei programmi di formazione professionale pubblici e privati, oltre che stimolare l’inserimen-
Presentata al pubblico un’autobiografia della sua fondatrice,
Gabriela Leite: “Figlia, madre, nonna e puttana”
DAVIDA, PER I DIRITTI DELLE PROSTITUTE
In maggio è stata presentata al pubblico un’autobiografia di Gabriela Leite, “Figlia, madre, nonna e
prostituta”. Si tratta di un racconto franco e coraggioso sulla scelta, anche se sofferta e difficile, di essere
una prostituta, e una preziosa testimonianza dell’importanza di combattere per i propri diritti e per vedere
un giorno abbattuti pregiudizi e discriminazioni.
Gabriela Leite è una donna che ha scelto infatti di essere una prostituta: da segretaria e studentessa
all’Università di Filosofia a San Paolo, motivata da una forte curiosità e un desiderio di rivoluzione personale, aveva iniziato a interessarsi alle prostitute che lavoravano in una discoteca e, quindi, a sentirsi
anche lei attratta da quel mondo.
Così ha cominciato a svolgere la professione, prima nella Boca do Lixo a San Paolo, poi a Rio de
Janeiro, nell’antica Villa Mimosa, famosa zona di prostituzione della città.
Una partecipazione casuale al 1° Incontro di Donne di Favela e Periferia le ha aperto gli occhi sulla
necessità di intraprendere anche una battaglia per la tutela e il riconoscimento della prostituzione come
professione, obiettivo che Gabriela sostiene ancora oggi con passione. Quindi già nel 1987 aveva dato
origine alla Rete Brasiliana delle Prostitute, rete formata da 23 associazioni, e nel 1992 fondato una
vera e propria Organizzazione non Governativa, DaVida, che opera per combattere contro preconcetti e
discriminazioni che coinvolgono la professione del sesso.
Oggi DaVida è conosciuta a livello nazionale e internazionale, e nel tempo si è consolidata come realtà di riferimento per le battaglie delle prostitute nella rivendicazione dell’esercizio del diritto di cittadinanza. Questa Organizzazione lavora principalmente
nei campi dell’educazione, della salute, della comunicazione e della cultura,
sostiene la costituzione associazioni di prostitute, promuove eventi e incontri,
formula politiche pubbliche e lotta per il riconoscimento legale della professione.
In un sistema abolizionista come quello brasiliano, il movimento difende,
se praticata da maggiori di 18 anni, il riconoscimento legale e un regolamentato della professione che includa pertanto un contratto di lavoro, la sicurezza
sociale, l’accesso ai servizi di salute integrale e pensionamento.
Attualmente il Ministero del Lavoro riconosce la prostituzione come una
attività professionale, nella Classifica delle Occupazioni.
Francesca Menegon
equipe La Strada delle Bambine
primo piano
DOVE LA PROSTITUZIONE è UN LAVORO COME UN ALTRO
La Help è la discoteca più grande dell’America
Latina. Un locale di Copacabana molto old fashion:
specchi e brillantini ovunque, disco-music d’altri
tempi. Ma è anche uno dei più conosciuti luoghi di
prostituzione in città.
L’età delle prostitute che nei
fine settimana, e soprattutto
nel periodo di Carnevale, affluiscono qui in grandi quantità
per una vera caccia al turista,
varia tra i 18 e i 45 anni: contraddicendo un’opinione piuttosto diffusa, lo sfruttamento di
minorenni a Rio soddisfa principalmente una domanda locale.
Secondo una mappatura fatta dall’amministrazione di Rio de Janeiro, la
maggior parte dei bambini e adolescenti sfruttati
sessualmente è costituita da ragazzi di strada, o che
provengono da famiglie povere (in diversi casi sarebbero gli stessi famigliari a indurre gli adolescenti a prostituirsi, negoziando con gli sfruttatori), e
quelli che fanno uso di droga.
Nel 2007 gli adolescenti (ragazzi, ragazze, e giovani travestiti) tra 10 e 17 anni, vittime di sfruttamento sessuale, erano 223, concentrati in 15 diversi
quartieri della città. Ma nel 2008 sono stati scoperti
nuovi casi: 196 solo nel primo semestre dell’anno,
in 11 diversi quartieri.
Anche se non esistono dati relativi al numero
complessivo di prostitute adulte a Rio, le minorenni
sfruttate sarebbero, a confronto, poche: una recente
ricerca sulla prostituzione a Copacabana (che, fino a
qualche anno fa, era conosciuto come centro dello
sfruttamento sessuale di bambine e adolescenti)
non ne riscontra più del 2% sul totale. Ciò sembrerebbe confermato dai dati del
Municipio di Rio che, nel 2007,
ha rintracciato nella zona 12
bambine tra i 10 e i 12 anni.
Mentre la prostituzione
adulta in Brasile è legale e riconosciuta come professione, il
Codice Penale brasiliano criminalizza lo sfruttamento sessuale di minori di 18 anni e tutte le
attività che implicano il favoreggiamento, lo sfruttamento,
l’induzione alla prostituzione e il traffico di persone.
Ovviamente le pratiche illegali hanno sempre scarsa visibilità, e sono dunque più difficili da rilevare.
Soltanto dal 2005 sono inoltre stati messi a disposizione strumenti specifici di denuncia e assistenza
(come un numero telefonico di denuncia e i Centri
Municipali di Lotta all’Abuso e allo Sfruttamento
Sessuale di Bambini e Adolescenti).
Visto quindi che non esistono dati e informazioni che possano descrivere approfonditamente la
situazione dello sfruttamento sessuale dei minori,
la soluzione al problema potrebbe essere ancora
lontana.
Ilaria Bessone
Casco Bianco Brasile
ProgettoMondo Mlal
B R E V I
•AVVOCATI IN PRIMA LINEA PER I BAMBINI. Dal 29 aprile scorso l’Ordine degli Avvocati del Brasile di Rio
de Janeiro (OAB-RJ) ha assunto per il biennio 2009-2010 la presidenza del Consiglio Statale di Difesa del
Bambino e dell’Adolescente (CEDCA). E l’avvocato Carlos Nicodemos, anche coordinatore generale del
Projeto Legal, appartenente al consorzio Projeto Trama, e partner di ProgettoMondo Mlal nella Strada
delle bambine, rappresenterà l’OAB-RJ per la prima volta nel Consiglio. Nel suo discorso di insediamento Carlos Nicodemos ha annunciato la volontà di triplicare il fondo per l’infanzia e l’adolescenza del
CEDCA, attualmente pari a circa un milione e mezzo di Reais. A Carlos Nicodemos gli auguri di buon
lavoro da ProgettoMondo Mlal!
• 100 ONG CONTRO IL TRAFFICO DI ESSERI UMANI. Dal 4 al 7 maggio si è tenuto a Rio de Janeiro l’incontro
internazionale della Rete America Latina e Caraibi dell’Alleanza Mondiale contro il Traffico di Donne,
Organismo che unisce più di cento Ong in tutto il mondo. Nel corso di queste giornate si è discusso
sull’opportunità di garantire l’accesso alla giustizia per lavoratori, migranti, e persone trafficate. E per
attirare l’attenzione del pubblico, circa 40 partecipanti all’incontro sono saliti in cima al Pao de Açucar,
simbolo di Rio, per esporre striscioni contro il traffico di esseri umani.
viale Palladio 16, 37138 Verona, tel. 045 8102105, e-mail: [email protected], www.progettomondomlal.org
Versamenti (intestati a ProgettoMondo Mlal):
c/c postale 12808374
c/c bancario, Banca Popolare Etica (IBAN IT 66 G 05018 12101 000000512855), causale “La strada delle bambine”