A.A.A: a volte non si tratta di un annuncio sul giornale – Aneurisma
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A.A.A: a volte non si tratta di un annuncio sul giornale – Aneurisma
11 S in alute A.A.A.: a volte non si tratta di un annuncio sul giornale N el 1955 moriva Albert Einstein, uno dei massimi geni dell’epoca moderna. Lui stesso fu almeno in parte responsabile della sua morte: aveva infatti rifiutato di sottoporsi all’intervento messo a punto pochi anni prima da un chirurgo francese per curare la sua patologia: l’aneurisma dell’aorta addominale (dizione che i medici abbreviano in A.A.A.). Si chiama aneurisma la dilatazione di un vaso sanguigno che, a causa di un indebolimento della sua parete, “cede” progressivamente sotto la spinta della pressione arteriosa, perdendo la normale forma di un tubo e assumendo quella di un sacco. Tra i molti fattori che contribuiscono a indebolire le pareti dei vasi i più importanti sono l’ipertensione, l’eccesso di colesterolo nel sangue, il diabete, il fumo, cause infettive e infiammatorie, traumi; più raramente si tratta di malattie degenerative su base congenita. Gli aneurismi interessano abbastanza spesso l’aorta, l’arteria principale che prende origine direttamente dal ventricolo sinistro del cuore e dalla quale si dipartono tutti gli altri vasi arteriosi. Il primo tratto dell’aorta si trova nel torace, il tratto più basso è collocato nell’addome. L’A.A.A. consiste appunto nella dilatazione di questo secondo tratto ed è una patologia più diffusa di quanto si potrebbe credere: secondo le statistiche, ne è colpito circa il 6% della popolazione al di sopra dei 60 anni, con netta prevalenza nel sesso maschile (gli uomini ne sono affetti 4 volte più delle donne). La pericolosità degli aneurismi è dovuta al rischio di rottura del vaso colpito, evenienza che è spesso causa di morte e che si verifica nel 10% degli A.A.A. di 5 cm. di diametro e addirittura nel 45-60 % di quelli superiori Tra le molte patologie che possono colpire l’apparato circolatorio, gli aneurismi sono forse i meno conosciuti dai profani. Eppure sono patologie piuttosto diffuse che, quando sono localizzate in determinati distretti corporei e vengono diagnosticate per tempo, possono essere trattate chirurgicamente con risultati eccellenti; viceversa, se restano ignorate tendono ad aggravarsi comportando rischi molto seri per la sopravvivenza. Gli aneurismi si manifestano spesso a carico del tratto addominale dell’aorta, che è l’arteria principale del sistema vascolare. ANEURISMA DELL’AORTA ADDOMINALE agli 8-10 cm. (si tenga presente che il diametro normale dell’aorta addominale è in media di 2,3 cm. nell’uomo e 1,9 cm. nella donna). La rottura di un aneurisma dell’aorta addominale si manifesta in modo drammatico, spesso con dolori intensi all’addome o alla schiena e sempre con segni di shock dovuto all’importante emorragia interna: tremore, vertigini, svenimento, perdita delle forze, tachicardia. L’A.A.A. è purtroppo una patologia subdola, perché in oltre la metà dei casi il paziente non avverte disturbi particolari fino a quando la dilatazione non arriva a dimensioni notevoli. Nei casi sintomatici è caratteristico inizialmente un dolore addomi- COME DIFENDERSI DALL’A.A.A.? Negli Stati Uniti è stato recentemente condotto dalla Veteran’s Administration un interessante studio su oltre 120.000 uomini con età media di 65 anni. Lo scopo dello studio, denominato ADAM (Aneurysm Detection And Management) consisteva nell’identificare i portatori di A.A.A. in un campione significativo di soggetti che non riferivano alcun sintomo. Attraverso un esame sem- nale vago, non costante e non ben localizzato, che tende in seguito a diventare fisso e ad irradiarsi alla schiena; il paziente accusa spesso anche dolori al torace, ai fianchi, all’inguine, o disturbi respiratori come raucedine o tosse. Il più delle volte, però, la diagnosi viene fatta occasionalmente grazie ad una radiografia prescritta per altri motivi oppure in seguito al riscontro di una massa pulsante quando il medico palpa l’addome. Una volta formulata la diagnosi, il paziente verrà sottoposto ad ulteriori accertamenti con ecografia, TAC e Risonanza Magnetica per valutare con precisione il diametro e le caratteristiche morfologiche dell’aneurisma. Per plice, rapido e non invasivo come l’ecografia, sono stati individuati più di 5.000 casi di aneurisma (4% del campione); in 500 di questi casi l’aneurisma aveva un diametro superiore ai 5 cm., quindi presentava già un notevole rischio di rottura. Si può quindi affermare che un’ecografia dell’aorta addominale sarebbe sempre indicata nei soggetti di circa 60 anni, soprattutto se si tratta di fumatori: pare infatti che il fumo aumenti di 5 volte il rischio di A.A.A. le piccole dilatazioni che non danno sintomi potrà essere consigliato un monitoraggio ecografico, un attento controllo della pressione arteriosa e l’adozione di un adeguato stile di vita, ma nei casi in cui il paziente accusa disturbi o è portatore di un aneurisma di diametro superiore ai 5,5 cm. è indicato l’intervento chirurgico. Quest’ultimo può essere effettuato con il metodo tradizionale (quello che probabilmente avrebbe salvato la vita ad Einstein), che consiste nell’asportazione del tratto di arteria dilatato e nella sua sostituzione con protesi di materiale sintetico. Nell’ultimo decennio, però, si è affermata una tecnica chirurgica innovativa, che consente di inserire una protesi all’interno dell’aneurisma servendosi di cateteri introdotti nelle arterie femorali attraverso piccoli fori. Questa metodica non richiede l’anestesia generale ed è così poco traumatica da permettere la dimissione del paziente dopo pochissimi giorni; può essere però applicata solo negli aneurismi che hanno determinate caratteristiche. Inoltre si tratta di una tecnica sicura soltanto in mani esperte: occorre quindi affidarsi ad un chirurgo molto competente. Domenico Balestrieri STUDIO FISIOTERAPICO RIABILITATIVO MARISA BENAGLIA di PIZZAMIGLIO MARIA LUISA Si effettuano terapie elettroanalgesiche, TENS, elettrostimolazioni, correnti diadinamiche, ultrasuoni, ionoforesi, radarterapia, magnetoterapia, ossigeno-ozonoterapia, laserterapia, logopedia, massaggi terapeutici, linfodrenaggio con bendaggi, recupero funzionale dei vari segmenti articolari, ginnastica per adulti e bambini con problemi neurologici ed ortopedici e ginnastica di mantenimento. Via Giacomo Leopardi, 3/B • ERBA (Co) Tel. 031.611585 Email: [email protected]