Polonia Rapporto dei Principali Indici economici e sociali
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Polonia Rapporto dei Principali Indici economici e sociali
Polonia Rapporto dei Principali Indici economici e sociali A cura dell’U.O. Economia e Finanza Giugno 2008 Informazioni Area Nome completo Repubblica di Polonia Totale 312.685 km2 Nome ufficiale Rzeczpospolita Polska % delle Acque 2,6% Lingua Ufficiale Polacco Capitale Varsavia (1.676.000 abitanti/2004) Politica Popolazione Totale (2007) 38.632.000 abitanti Densità 123,5 abitanti per km2 Tasso di crescita (2007) -0.25% Governo Repubblica parlamentare Presidente Lech Kaczyński Primo Ministro Donald RTusk Valuta Złoty Indipendenza 11 Novembre 1918 PIL (2007) 302 mld di € Ingresso nell’ONU 24 Ottobre 1945 Pil procapite 7.932 € Ingresso nell’UE 1 Maggio 2004 Tasso di disoccupazione (2007) 4.3% Economia Quadro economico-finanziario di riferimento La Polonia attraversa una fase congiunturale decisamente positiva, con una crescita del PIL, attestatasi nel 2007 intorno al 6,3%, trainata principalmente dalla domanda interna (+7,9%) e in particolar modo dagli investimenti (+21,6%). Il settore più vivace si è dimostrato quelle delle costruzioni (+14,5%), che, grazie alle opere da realizzare in vista del campionato europeo di calcio del 2012 (previsto disputarsi in Polonia e Ucraina), dovrebbe mantenere la leadership anche nel 2008-2009. La dinamica dei consumi, sebbene meno brillante, ha segnato un soddisfacente +5,5%, conseguenza del buon andamento del mercato del lavoro (riduzione del tasso di disoccupazione, passato dal 14,8% della fine del 2006 all’11,4% della fine del 2007, e trend al rialzo dei salari reali, cresciuti durante l’anno scorso del 6,4%). In media, l’inflazione nel 2007 si è attestata intorno al 2,5%, sebbene negli ultimi mesi dell’anno si sia manifestata una tendenza al rialzo che, protrattasi anche all’inizio del 2008, ha indotto il Consiglio di Politica Monetaria a una serie di rialzi del tasso di sconto, che a fine marzo è stato portato al 5,75%. Il deficit pubblico nel 2007 è stato valutato in 16,9 miliardi di zloty, pari all’1,5% del PIL e ben al di sotto dei programmati 30 miliardi di zloty. Quanto alle relazioni economiche con l’estero, la crescita delle importazioni (+12,3%) ha dimostrato una maggiore vivacità rispetto a quella delle esportazioni (+8,8%), anche a motivo dell’apprezzamento dello zloty su euro e dollaro USA, mentre il deficit delle partite correnti si è attestato intorno al 4% del PIL. Ciò viene comunque ritenuto in linea con quanto normalmente avviene nelle economie in fase di crescita accelerata e, qualora il saldo negativo si mantenga entro limiti ragionevoli, non si ravvedono rischi per l’equilibrio macro-economico nei conti con l’estero. Le previsioni per il biennio 2008-2009 indicano una crescita del PIL, rispettivamente, del 5,4% e del 5,1%: il rallentamento pronosticato rispetto al 2007 rappresenta una conseguenza del peggioramento della congiuntura economica mondiale e delle pressioni inflazionistiche, con il rischio di ulteriori aumenti del tasso di sconto e, conseguentemente, di una riduzione degli investimenti, che, sospinti anche dall’ingente afflusso di fondi europei (1), continueranno ad essere insieme ai consumi il motore della crescita economica. I consumi, come nel 2007, saranno incoraggiati dall’aumento dei salari reali (+5,1 nel 2008 e +4,0 nel 2009) e dal calo del tasso di disoccupazione, che è previsto scendere a +9,6% alla fine del 2008 e +8,5% alla fine del 2009. La crescita della domanda interna e dei salari, abbinata agli elevati prezzi del petrolio sui mercati internazionali, determinerà una continua pressione al rialzo del tasso d’inflazione, che, a giudizio degli esperti, verrà tuttavia efficacemente contrastata dalla politica restrittiva adottata dalle autorità monetarie polacche. Quadro economico-finanziario di riferimento Quanto alle relazioni economiche con l’estero, si prevede una prosecuzione delle dinamiche registrate nel 2007, con un aumento delle importazioni superiore a quello delle esportazioni (pari a, rispettivamente, +13% e +8%), conseguenza della crescita degli investimenti e, quindi, del massiccio acquisto dall’estero di beni capitali. Per quanto concerne gli orientamenti delle Autorità polacche in materia di politica economica, nel febbraio di quest’anno, in occasione del compimento dei primi 100 giorni di attività del Governo, il Ministro delle Finanze J. Rostowski ha illustrato gli obiettivi per i prossimi anni, citando in particolare: 1) la stabilità macro-economica, da perseguire mediante un graduale adeguamento della Polonia ai criteri di Maastricht, in vista dell’adozione dell’euro; 2) l’accelerazione della crescita economica, attraverso una riduzione e semplificazione delle imposte, un uso efficiente dei fondi europei destinati alla creazione di infrastrutture moderne, un aumento del tasso di partecipazione alla forza lavoro e un alleggerimento della struttura burocratica; 3) la riforma delle finanze statali, procedendo in particolare a una riduzione della spesa pubblica, al completamento della riforma del sistema pensionistico e all’allocazione di maggiori risorse al settore dello sviluppo e ricerca. L’Esecutivo s’è inoltre detto favorevole a un rilancio delle privatizzazioni, procedendo alla stesura di una tabella di marcia che, come annunciato dal Ministro del Tesoro A. Grad nel febbraio scorso, dovrebbe portare tale processo in prossimità della sua conclusione entro il termine del mandato governativo. Sono più di 300 le aziende destinate alla privatizzazione nel biennio 2008-2009. Demografia Legenda: Natural Change: la differenza tra le nascite e i decessi Net migration: la differenza tra il numero degli immigrati e e il numero degli emigranti Total change: la differenza tra la popolazione registrata al 1 di gennaio di anni consecutivi Crude rate: il rapporto tra il numero di eventi e la vita media Fonte: Demografia 495.128.500 497.198.700 500.000.000 450.000.000 400.000.000 350.000.000 300.000.000 250.000.000 200.000.000 150.000.000 38.125.500 37.996.200 100.000.000 Eu-27 50.000.000 Polonia Popolazione al 01/01/2007 Fonte: Popolazione al 01/01/2008 Demografia 6.000.000 5.238.900 5.000.000 4.816.400 4.000.000 3.000.000 2.000.000 1.000.000 Eu-27 - Polonia -1.000.000 382.200 Nascite 373.400 422.500 1.647.700 Decessi 8.800 2.070.200 Variazione Naturale Migrazione Netta -138.100 Totale Variazione Fonte: -129.300 Suddivisione stock residenziale Dati al 2005 Fonte:Scenari Immobiliari – Social Housing in Europa e Focus sull’Italia Po po Po D la en po zio si la ne tà zio (a de ne b lle pe N Ar um rk ee m er q) o ur N di um ba N um al ne er lo er o g (% gi m o ) di ed og al io ni lo di 1. gg 00 pe i 0 rs ab on R i ta eg e pe nt im R i ra e eg di llo im pr gg e op io R d rie ia eg tà ffi im tto e (% di pr ) af iv at fit o( to % so ) ci al e (% ) Al t ro (% ) Suddivisione stock residenziale Polonia 38.880.000 100.000.000 10.000 1.000 11.764.000 10.000.000 1.000.000 100.000 122 61,9 303 100 Fonte:Scenari Immobiliari – Social Housing in Europa e Focus sull’Italia 87 3,3 9 4 10 1 0 Social Housing in Polonia Il quadro legislativo L’art. 75 della Costituzione polacca stabilisce che le autorità pubbliche devono condurre una politica idonea a soddisfare la richiesta di casa da parte di tutti i cittadini ed, in particolare, a ridurre i senzatetto, sostenere la costruzione di alloggi sociali e le attività dei cittadini finalizzate a procurarsi una casa adeguata. La tutela dei diritti degli affittuari, invece, è determinata da una legge specifica. Le dimensioni del settore Le dimensioni del settore locativo in Polonia sono diminuite negli ultimi 15 anni in seguito alla privatizzazione degli immobili esistenti, che sono stati venduti agli affittuari che li occupavano. Attualmente, gli alloggi in proprietà rappresentano il 57 per cento dello stock residenziale, contro il 17 per cento di alloggi in regime di affitto privato e il 26 per cento di alloggi sociali, di proprietà sia delle autorità locali che delle cooperative ed associazioni. Gli alloggi sociali sono concentrati nelle aree urbane, dove rappresentano circa il 37 per cento dello stock e presentano uno standard qualitativo modesto a causa del lento e scarsamente programmato sviluppo urbano, del ruolo marginale dei comuni e della carenza di risorse finanziarie durante l’epoca comunista. Con riferimento all’attività edilizia, si calcola che circa il 15 per cento dei nuovi progetti sia rappresentato da alloggi sociali. Social Housing in Polonia Il quadro istituzionale Gli alloggi sociali possono essere di proprietà delle seguenti organizzazioni: •comuni, che li affittato ai cittadini secondo le regole della politica locale. Autorità locali, che li destinano ai cittadini svantaggiati; •organizzazioni senza scopo di lucro (Tbs) che offrono residenze in affitto con canoni economici ma regolamentati e assegnati in base ai limiti direddito. Le Tbs gestiscono gli investimenti nelle costruzioni e la rivitalizzazione dello stock abitativo; •cooperative, il cui stock ha subito una riduzione in seguito all’acquisto dell’alloggio da parte di molti affittuari; •datori di lavoro, che recentemente tendono a trasferire ai comuni il proprio stock di alloggi sociali. La qualità e le caratteristiche degli alloggi sociali sono diverse a seconda della zona in cui sono situati, alle dimensioni delle città e ai problemi di sviluppo. In generale, gli alloggi comunali sono ubicati in centro soprattutto nelle grandi e medie città e le principali problematiche che devono affrontare i comuni sono la crisi della finanza pubblica, il progressivo invecchiamento della popolazione, il degrado dello stock, la povertà degli affittuari e la carenza di provvedimenti. Gli alloggi delle Tbs sono situati in tutte le zone, soprattutto nelle medie e grandi città, e sono caratterizzati da un buono standard, bassi costi di manutenzione e un buon mix sociale. Gli alloggi delle cooperative sono situati nelle aree centrali e periferiche delle grandi e medie città, con uno standard soddisfacente e un’efficiente sistema di coesione sociale. Gli alloggi dei datori di lavoro, infine, sono situati nelle periferie di tutti i tipi di città, e sono caratterizzati da un’elevata quota di anziani e persone in stato di povertà, basso standard qualitativo e gestione scadente. Social Housing in Polonia Il quadro finanziario Negli anni novanta è stata approvata una nuova normativa riferita al finanziamento degli alloggi sociali, basata sulla concessione di prestiti a lungo termine per la costruzione e modernizzazione degli alloggi da destinare all’affitto, mentre nel 1995 sono nate le associazioni edilizie (Tbs). Il Fondo edilizio nazionale offre crediti agevolati a lungo termine alle Tbs e alle cooperative edilizie. Il fondo inizialmente era finanziato dal bilancio centrale, mentre attualmente deve circa il 60 per cento delle sue risorse al bilancio centrale, mentre la parte restante proviene per il 28 per cento dalla Banca Centrale e dai mercati finanziari, e per il 12 per cento si tratta di fondi propri. Il Fondo concede prestiti a lungo termine (35 anni), con duplice indicizzazione, a tassi di interesse agevolati (metà del livello di mercato) e il loro ammontare può raggiungere il 70 per cento dei costi di costruzione. Lo Stato offre garanzie per le opere di ristrutturazione, che possono coprire il 50 per cento degli interessi nei prestiti commerciali, fino a 10 anni. Lo stock abitativo posseduto dalla Tbs è sostenuto con fondi pubblici e gli affittuari degli alloggi di proprietà delle cooperative possono optare per la proprietà una volta che hanno restituito la parte del prestito emessa per la costruzione dei loro alloggi. I nuovi alloggi delle cooperative in affitto sono finanziati con prestiti del Fondo edilizio nazionale. Criteri di accesso Gli alloggi sociali possono essere affittati a due categorie di persone:coloro a cui il diritto all’alloggio sociale viene garantito dal tribunale dopo lo sfratto (disabili, famiglie con figli) coloro che non hanno alcun diritto giuridico ad un’altra abitazione e il cui reddito sia inferiore ad un determinato limite. I limiti sono piuttosto elevati, in quanto corrispondono agli stipendi medi della regione. Non è prevista l’iscrizione in una lista d’attesa. Investimenti stranieri in Polonia Secondo le valutazioni della Banca Nazionale Polacca, solo nell’0anno 2006, il valore degli investimenti stranieri era pari a circa 15 miliardi di Euro e secondo le prime stime, un simile livello è stato raggiunto anche nel 2007.. Il World Investment Report 2007, redatto dal Congresso delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo, segnala che la Polonia è tra i primi 10 paesi dell’adesione alla Comunità Europea nel 2004 per quanto riguarda gli investimenti stranieri. Gli investitori stranieri sono attratti dalla Polonia per queste ragioni: 1.Posizione geografica in Europa 2.Stabilità politica ed economica 3.Sviluppo dinamico del mercato 4.Mano d’opera qualificata e poco onerosa La Polonia, grazie alla sua posizione tra la Russia e la Germania, è diventata “un ponte” tra il mercato della comunità Europea e il mercato russo: per questa ragione, lo sviluppo della rete infrastrutturale è fortemente incoraggiato anche attraverso i fondi della Comunità Europea. Dal punto di vista finanziario, il sistema bancario è stabile e sul mercato polacco sono presenti le maggiori banche europee , tra le quali assume una forte posizione il Gruppo Unicredito. Investimenti stranieri in Polonia Il 35% della popolazione polacca non ha superato i 25 anni e i giovani che entrano sul mercato del lavoro hanno buone basi educative. Dall’altro lato, la remunerazione media in Polonia è a tutt’oggi più bassa rispetto a quella degli altri paesi membri della Comunità Europea. Secondo gli investitori stranieri presenti in Polonia, la mano d’opera, qualificata, ancora poco costosa e disponibile è una delle principali ragioni per realizzare gli investimenti insieme alle prospettive di crescita economica e all’elevata dimensione del mercato. Tutto ciò implica la presenza di 1 milione, circa, di cittadini polacchi che lavorano presso aziende straniere oppure in aziende in joint venture. Fondi strutturali Fra il 2007 e il 2013 la Polonia sarà destinataria di 67,3 miliardi di euro nell’ambito della politica di coesione, ai quali si aggiungeranno € 13,9 mld. a favore dell’agricoltura e della pesca. Le locali agenzie di stampa hanno comunicato che il Commissario Europeo per lo Sviluppo Regionale, Sig.ra Danuta Hübner, ha recentemente dichiarato che cinque Regioni polacche hanno già concluso con successo il negoziato con la Commissione Europea per l’approvazione dei rispettivi programmi operativi regionali. Le cinque Regioni in questione, verso le quali saranno complessivamente trasferiti nel periodo 2007-2013 risorse finanziarie per complessivi 6,7 miliardi di euro, sono le seguenti: Bassa Slesia, Malopolska, Pomerania, Slesia e Wielkopolska. I negoziati con le rimanenti 11 Regioni polacche sono attualmente in corso e potrebbero concludersi entro il prossimo ottobre. Nel complesso i finanziamenti UE alle Regioni polacche dovrebbero raggiungere il valore di 15,9 miliardi di € nel periodo 2007-2013, mirati a sostenere in particolare progetti d’intervento nei settori della ricerca tecnologica, dell’innovazione, dell’ambiente, dei trasporti e dell’energia. I singoli programmi operativi finanziati dai Fondi Strutturali P.O. Infrastruttura e ambiente Risorse disponibili in mln di € P.O. Infrastruttura e ambiente Risorse disponibili in mln di € Gestione acqua e acque di rifiuto 2,725 Gestione rifiuti, protezione del suolo 1,190 Gestione risorse, prevenzione rischi ambientali 545 Adeguamento imprese alla protezione dell’ambiente 200 Promozione atteggiamenti ecologici 89 Reti di trasporto stradale e aereo 7,626 Trasporto pro-ambietale 7,513 Sicurezza di trasporto e reti nazionali di trasporto 2,945 Infrastruttura stradale Polonia dell’Est 990 Sicurezza energetica 974 Cultura, patrimonio culturale 489 Sicurezza sanitaria e miglioramento sistema sanitario 349 Infrastruttura scuole superiori 500 Assistenza tecnica – Fondo CE di Sviluppo Regionale 187 Assistenza tecnica – Fondo CE di Coesione 189 Competitività delle regioni 599 I singoli programmi operativi finanziati dai Fondi Strutturali P.O. Economia Innovativa Risorse disponibili in mln di € Ricerca e sviluppo tecnologie moderne 1,117 Infrastruttura del settore ricerca e sviluppo 1,117 Capitale per innovazione Investimenti nelle iniziative innovative 289 2,813 Diffusione di innovazione 339 Economia polacca sul mercato internazionale 349 Creazione, sviluppo società dell’informazione Assistenza tecnica 1,949 280 I singoli programmi operativi finanziati dai Fondi Strutturali P.O. Capitale Umano Risorse disponibili in mln di € Occupazione e integrazione sociale 430 Sviluppo risorse umane 661 Alta qualità del sistema di educazione 855 Scuole superiori e scienza 816 Good governance 519 Mercato del lavoro aperto a tutti 1,918 Promozione dell’integrazione sociale 1,320 Risorse umane regionali per l’economia 1,350 Sviluppo educazione e competenze nelle regioni 1,447 Assistenza tecnica 388 I singoli programmi operativi finanziati dai Fondi Strutturali P.O. Sviluppo della Polonia dell’Est Risorse disponibili in mln di € Regione Lubuskie 508,5 Regione Podkarpackie 487,5 Regione Podlaskie 386,8 Regione Świętokrzyskie 375.3 Regione Warminśko – Mazurskie 447,4 I singoli programmi operativi finanziati dai Fondi Strutturali P.O. UE per Singole regioni polacche Risorse disponibili in mln di € P.O. UE per Singole regioni polacche Risorse disponibili in mln di € Regione Mazowieckie 1,831 Regione Łódzkie 863 Regione Śląskie 1,570 Regione Zachodniopomorskie 835 Regione Dolnośląskie 1,213 Regione Świętokrzyskie 725 Regione Lubelskie 1,155 Regione Podlaskie 636 Regione Małopolskie 1,147 Regione Lubuskie 439 Regione Podkarpackie 1,136 Regione Opolskie 427 Regione Wielkopolskie 1,130 Regione Warmińsko – Mazurskie 1,036 Regione Kujawsko – Pomorrskie 951 Regione Pomorskie 885 Il mercato residenziale in Polonia Il mercato dello sviluppo immobiliare in Polonia è a tutt’oggi molto frammentato, anche se sono visibili alcuni segnali di Consolidamento: la maggior parte degli sviluppatori, infatti, lavora su scala locale. L’ andamento del mercato dopo i primi tre mesi del 2008 sembra prospettare un trend sostanzialmente positivo per il mercato. Il tasso di vendita degli immobili in alcune città è sensibilmente incrementato se comparato a quello che si è registrato negli ultimi tre mesi del 2007, anche se è tuttavia 2-3 volte inferiore rispetto a quello di 20 mesi fa. Questo fenomeno è+ dato dall’effetto combinato di due fattori: da un lato, il numero delle unità realizzate e messe sul mercato è cresciuto rapidamente, dall’altro le vendite sono in generale diminuite. Tutto ciò non ha implicato, tuttavia, una riduzione dei prezzi di mercato. La ragione di questo andamento del mercato è strettamente collegata alle caratteristiche del patrimonio immobiliare. Le unità immobiliari attualmente completate e messe sul mercato sono state progettate durante gli anni di prosperità del mercato. Sono unità immobiliari di ampie dimensioni e di levato standing qualitativo; mentre vengono a mancare le unità immobiliari più piccole (bi-trilocali) e più economiche per le giovani coppie. Esiste quindi un gap considerevole tra l’attuale offerta del mercato e il profilo della domanda. In questo scenario anche i fondi di investimento hanno adottato un approccio più prudente. Dal punto di vista del finanziamento del mercato immobiliare, l’offerta dei mutui è di fondamentale importanza per la domanda di case: i tassi di interesse sono, infatti, in crescita. Il mercato commerciale in Polonia Il 2007 si è confermato un anno di successo per il mercato del commerciale e della logistica: negli ultimi due anni, infatti, si è registrata una significativa espansione del mercato degli immobili commerciali e della logistica. Il mercato del commerciale in Polonia è suddiviso in due : il mercato localizzato a Varsavia e i mercati regionali collocati a più di 100 km da Varsavia. Recentemente si è verificata una rapida crescita nei mercati regionali - + 54% rispetto al 2006. La domanda nel 2007 è cresciuta di oltre i 1.4 milioni di m2, quindi più del 60% rispetto al 2006. La crescita imponente del moderno mercato del commerciale in Polonia è stato principalmente incoraggiato dalla domanda crescente dei servizi di logistica e delle società di distribuzione. Dall’inizio del 2006, il mercato degli affitti si è mantenuto stabile, mentre i canoni di locazione sono cresciuti negli ultimi 6 mesi del 2007. Durante gli ultimi anni, c’è stato un crescente numero di società europee che hanno riallocato le loro attività in Europa Centrale, il che ha comportato una significativa espansione del mercato della logistica e del commerciale. La Polonia ha beneficiato di questo trend, in particolare dopo l’ingresso nell’Unione Europea e nella zona di Schengen. Il paese si sta trasformando in un hub regionale per le operazioni di distribuzione grazie alla sua posizione geografica e al suo sviluppo demografico. Il mercato degli uffici in Polonia Il tasso di espansione dell’economia polacca sta crescendo ad un ritmo elevato, raggiungendo nel 2007 la soglia del 6.6% per annum: continua, infatti, l’impatto positivo dell’annessione all’Unione Europea della preparazione per il campionato mondiale di calcio del 2012 che porta ad una crescente attrazione degli investimenti. La presenza di personale adeguatamente formato spinge le aziende a scegliere Varsavia come location per i loro uffici. Le percentuali di vacancy sono crollate a livelli storici e sono più basse del 5% in quasi tutte le aree del paese. L’attività di nuova costruzione sta guadagnando spazio: una parte significativa della pipeline dello sviluppo è, tuttavia, dovuta alla mancanza di offerta. Le previsioni della domanda per il 2008, in relazione anche alla bassa disponibilità di spazi moderni, dovrebbero consentire un trend positivo del tasso di crescita di circa il 5%-10% per annum.