Piano per l`espansione di Harvard a Allston

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Piano per l`espansione di Harvard a Allston
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Piano per l’espansione
di Harvard a Allston
Sommario della versione
provvisoria, gennaio 2007
Redatto per conto di
Harvard University, Allston
Development Group, da:
Cooper, Robertson &
Partners; Gehry Partners;
Olin Partnership, Ltd.
[brani scelti e tradotti a cura
di Fabrizio Bottini]
Introduzione
In risposta agli spunti e sfide presentati dall’iniziativa di Harvard a Allston,
la metodologia di progetto si orientata verso una serie di principi e un
programma generale insediativo.
É raro che una università a collocazione urbana abbia l’occasione di
programmare con un anticipo di decenni uno sviluppo in un’area
adiacente al suo campus,e contemporaneamente quella di trasformare un
intero quartiere, arricchire la comunità locale, contribuire allo sviluppo
sociale, economico, ambientale dell’intera città.
Il Piano per l’espansione di Harvard a Allston è la risposta dell’Università a
questa straordinaria occasione. Su una superficie di oltre 80 ettari a
Allston, immediatamente a sud e confinante col campus attuale a
Cambridge, l’Università può programmare i suoi prossimi cinquant’anni e
oltre, organizzata attorno a entrambe le rive del suo fiume tradizionale,
anziché su una sola sponda. Gli obiettivi di Harvard sono certo
accademici: realizzare una nuova e migliore sede per i propri istituti
scientifici e formativi, trovando spazi adeguati per le nuove attività
interdisciplinari che hanno cominciato ad emergere ai margini dei
dipartimenti attuali; ma anche obiettivi ambientali: fare di Allston un’area
verde e sostenibile, da quello che ora è uno spazio ridotto a un mare di
parcheggi e depositi di camion. Il Piano per Harvard a Allston migliorerà
traffico e utenza pedonale, per ciclisti e automobilisti, realizzando nuovi
spazi aperti, marciapiedi, piste ciclabili, strade, attraversamenti del fiume,
rafforzando il sistema di trasporti esistente con un più esteso servizio
navette.
Il futuro di Harvard a Allston farà dunque del bene anche a Allston, e in
generale a Boston, intrecciando campus e città, aiutando entrambi a
rispondere alle prospettive del prossimo secolo entro un quadro urbano e
urbanistico.
L’occasione e la sfida
Allston rappresenta un’occasione unica per Harvard: nessuna altra
istituzione urbana possiede una quantità di superficie paragonabile
accanto a due già vitalissime componenti (Harvard Business School e
Atletica); né capitali di queste dimensioni; né tante risorse intellettuali da
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impegnare in un futuro di crescita della ricerca. Lo sviluppo di Harvard a
Allston è anche inteso a realizzare una rara occasione per la città.
L’Università opera da molti anni in ottimi rapporti correnti coi
rappresentanti della comunità locale, e ha inserito all’interno del Piano
generale numerosi obiettivi che riguardano il quartiere. Obiettivi che
riguardano questioni come l’accessibilità degli spazi aperti, una serie di
funzioni miste rivolte al pubblico a Barry’s Corner, strade migliori, nuove
abitazioni a ridurre la pressione sul quartiere, eliminazione di attività
produttive incompatibili con la residenza, governo del traffico di
attraversamento in zona, ecc. Raggiungere questi obiettivi per il quartiere,
richiede una costante collaborazione fra l’Università e la Harvard Allston
Task Force istituita dalla Città di Boston.
Harvard si impegna pienamente a questo scopo.
L’area di Allston (a sud del fiume Charles) per l’espansione di Harvard, da Google Earth
Ma, come accade all’inizio di qualunque progetto, le domande superano le
risposte. Cominciando il lavoro su Allston, sono emerse questioni come
l’eccessiva distanza degli spazi rispetto al centro del campus esistente, il
fatto che il modo attuale di costruzione per i dipartimenti di Harvard non
avrebbe sostenuto le ricerche interdisciplinari del futuro, che l’Università
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sarebbe entrata in conflitto con gli abitanti del quartiere e della città, che la
ricerca a Allston sarebbe stata isolata da quella a Cambridge e
Longwood, che un nuovo spazio non sarebbe mai davvero assomigliato a
casa propria.
Le questioni riportate (di seguito) sono quelle che si è posto il gruppo di
progettazione; le risposte rappresentano il contenuto complessivo del
Piano per Harvard a Allston:
Come può Harvard creare un campus vitale e attraente, che le persone
possano desiderare di frequentare?
Inserendo molteplici attività, distribuendo strade vitali e spazi aperti.
Come è possibile realizzare e migliorare occasioni di lavoro di ricerca
interdisciplinare?
Accorpando le varie scuole insieme, nei pressi di accoglienti spazi
all’aperto dove le persone possano incontrarsi anche in modo informale.
Come può l’Università sviluppare un piano che avvantaggi le altre attività
di Allston?
Realizzando un centro di funzioni civiche, culturali e commerciali a Barry’s
Corner, e offrendo servizi utilizzabili anche dalla comunità locale.
Come è possibile collegare organicamente Allston, Cambridge e l’area di
Medicina di Longwood?
Offrendo un servizio navetta gratuito, rapido e frequente fra i tre campus
di Harvard, oltre a promuovere altre occasioni di trasporto pubblico.
In che modo la comunità universitaria potrà ancora proporsi come
Harvard?
Utilizzando in forme architettoniche e di paesaggio contemporanee gli
apprezzati elementi identitari, come proporzioni raccolte, edifici a corte, le
alberature.
I terreni
Anche se la proprietà di Harvard a sud della Western Avenue è ampia, i
vari lotti sono disponibili in forme diverse. Ad esempio, la zona asservita
CSX (riportata dai disegni) al momento non è disponibile, e quindi progetti
e tempi sono stati predisposti in modo da evitare di toccare quell’area
nella prima fase (20 anni). A nord della Western Avenue, Harvard è in
trattative con la proprietà del complesso abitativo Charlesview per una
possibilità di trasferimento; anche se si arrivasse a questo accordo, il
primo passo dovrebbe essere comunque la costruzione di un nuovo
Charlesview, e quindi le prospettive di progetto di Harvard nel piano su
Allston devono assumere la non disponibilità di questo spazio sul breve
termine.
Oggi, gran parte della proprietà di Harvard a Allston è molto poco
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attraente: in gran parte spazi asfaltati, una serie di parcheggi e depositi
per camion, parchi ferroviari (dunque pochi posti di lavoro), nessun
abitante a parte Charlesview, i camion a dominare la Western Avenue,
quasi nessun albero o altro verde. É necessaria una trasformazione
radicale, come Harvard ha già fatto negli anni ’70 con la conversione dei
depositi ferroviari MBTA a Cambridge, diventati l’attuale JFK Park e
Kennedy School of Government.
Il metodo
Ufficialmente il lavoro sul Piano per Harvard a Allston è iniziato nel 2003
con la nomina di quattro gruppi di lavoro – comprendenti anche personale
docente, amministrativo e studenti – a esaminare le necessità di Harvard
per gli anni a venire. La squadra di progettazione è stata scelta nel
maggio 2004, in contemporanea alla presentazione del rapporto dei
gruppi di lavoro. Sono seguite quattro fasi: un periodo di analisi fino al
novembre 2004; una fase sulle varie possibilità che si è conclusa nel
giugno 2005; una di esame interno e considerazioni sviluppatasi sino
all’aprile 2006; infine la fase di progettazione, che si conclude con la
presente bozza di Piano per Harvard a Allston.
Il coordinamento CRP/Gehry/Olin Collaboration è stato affiancato da
consulenti esterni altamente qualificati, e ha potuto contare sui consigli
dalla comunità universitaria di Harvard, sia singoli docenti, dipendenti,
studenti, che organismi rappresentativi nominati a questo scopo. Anche la
comunità di Allston ha contribuito in modo sostanziale al piano, a partire
dalle basi poste nel corso della redazione durata tre anni del North Allston
Neighborhood Strategic Framework. Molte delle idee del progetto Harvard
a Allston traggono origine da questo impegno, su iniziativa della Boston
Redevelopment Authority. Il presente Piano attinge dai principi fissati da
quel Framework. In seguito, ci sono stati incontri bi-mensili con la Allston
Neighborhood Task Force, e occasioni di dibattito particolari come per il
caso del Barry’s Corner, i trasporti, gli spazi aperti. Ci sono anche state
verifiche intermedie insieme alla Boston Redevelopment Authority e vari
gruppi civici, come la Charles River Watershed Association. Obiettivo del
gruppo di progettazione è stato quello di individuare e affrontare sia i temi
cittadini che quelli specifici di Harvard già nelle primissime nelle fasi.
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Uno schizzo prospettico dell’area, dal Boston Globe, 12 gennaio 2007
Principi di progettazione
La fase iniziale esplorativa del Piano ha condotto Harvard e il gruppo di
progetto a formulare una serie di principi generali. Li riassumiamo di
seguito, insieme al modo in cui ciascuno si inserisce nel quadro generale.
Prendere il meglio da Cambridge
- Diversificazione dei tipi edilizi
- Tradizionali cortili da campus
- Spazi aperti collegati a sistema
Trasformare il paesaggio industriale
- Convertire l’intera area in un ambiente universitario e urbano
- Costruire spazi pubblici vitali con belle strade percorribili a piedi e altri
percorsi
- Applicare i principi già fissati col North Allston Neighborhood Strategic
Framework
Valorizzare il fiume Charles
- Costruire una passerella pedonale al ponte Larz Anderson
- Interrare e ricoprire la Soldiers Field Road consentendo così un accesso
diretto pubblico alle sponde del fiume
- Rinnovare il Weeks Bridge
- Realizzare la Longfellow Walk
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Raccogliere una serie di attività diverse in stretta prossimità
- Corsi e ricerche di Life sciences, Education, Public Health e Business
- Cultura e Sport
- Abitazioni per studenti dei primi anni e specializzandi
Costruire luoghi di incontro attivi
- Barry’s Corner, con una miscela di commercio, tempo libero, attività
culturali e civiche
- South Yard, spazio aperto per professori, studenti, e abitanti di Allston,
contrassegnato da un particolare edificio.
Progettare sia per il campus che per la città
- Costruire collegamenti pedonali
- Introdurre funzioni condivise – commercio, servizi, cultura – negli incroci
funzionali fra la città e l’università.
Realizzare collegamenti con Cambridge e Longwood
- Realizzare un comodo ed efficiente collegamento a navette
- Promuovere il trasporto pubblico
- Mantenere liberi gli spazi per un Anello Urbano, di superficie o in galleria
Utilizzare “buone pratiche” di sostenibilità
- Gestione delle acque piovane
- Risparmio energetico
- Distribuzione stagionale nell’uso di spazi interni ed esterni
- Progettare gli edifici secondo i criteri LEED [Leadership in Energy and
Environmental Design]
Il programma e l’articolazione per fasi
Nel momento in cui è stato costituito il gruppo di progettazione, Harvard
esaminava già da un anno le destinazioni più auspicabili per l’area di
Allston. I quattro gruppi di lavoro nominati dalla Presidenza interessavano
rispettivamente i settori: Professional Schools, Undergraduate Life, Allston
Life e Science & Technology. Avevano valutato le strutture esistenti di
Harvard, condizioni generali, limitazioni di spazi, ed esposto le proprie
raccomandazioni in un rapporto del maggio 2004. Il programma è
articolato in due fasi, ciascuna di circa 350.000-450.000 metri quadrati. La
prima fase (20 anni) deriva direttamente dalle raccomandazioni dei gruppi
di lavoro dell’Università. La seconda (30 anni) è necessariamente più
indicativa e di massima: mira a un utilizzo pieno delle superfici nel quadro
di un campus inserito nell’ambiente urbano, e per il momento non si
intende sottoporlo alla approvazione della città.
Se si vogliono realizzare complessivamente 700.000-900.000 metri
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quadrati di superficie edificata, la cosa può richiedere un periodo anche
superiore ai 50 anni: un ritmo di circa 180.000 mq ogni dieci anni è
leggermente superiore a quello della crescita di Harvard nel passato
recente. Ma il quadro generale dell’istruzione universitaria rende prudente
presumere che la Fase I si possa inserire entro un arco di venti anni. Il
sistema di strutture e servizi pubblici necessari esposto di seguito è
organizzato per corrispondere alle due fasi del programma, in particolare
per quanto riguarda gli impatti suo trasporti. […]
Le tematiche del piano
Il Piano si articola secondo quattro grandi tematiche, illustrate di seguito:
Insegnamento e ricerca interdisciplinari, Costruzione dello spazio,
Sostenibilità, Sviluppo economico.
Sin dalla sua fondazione oltre tre secoli fa, la Harvard University sviluppa
il proprio impegno all’avanzamento della conoscenza per rispondere ai
mutati bisogno di un mondo che cambia. Oggi, questo processo continua
nei piani dell’Università per la trasformazione dei propri terreni a Allston.
Per rispondere alle sfide del XXI secolo, Harvard si è impegnata per quasi
dieci anni nel maggiore e più ampio sforzo di pianificazione accademica e
spaziale della propria storia. Un impegno ispirato non solo dalla missione
propria dell’Università, di ricerca e insegnamento, ma anche
dall’occasione per costruire nuovi spazi in cui far incontrare Harvard e la
comunità locale, sviluppare un ambiente sostenibile, generare vantaggi
economici a dimensione locale e regionale.
Insegnamento e ricerca interdisciplinari
L’iniziativa di Harvard a Allston evoca momenti del passato, quando i
lungimiranti responsabili dell’Università individuarono il bisogno di
rispondere a bisogni sociali emergenti. Verso la fine del XIX secolo,
quando il Presidente Eliot rispose agli stimoli della rivoluzione industriale
costruendo le strutture scientifiche nella North Yard; negli anni ’20,
quando il Presidente Lowell intraprese la realizzazione delle River
Houses, reinventando Harvard come comunità accademica residenziale;
o infine negli anni ’70 quando il Presidente Bok coordinò la trasformazione
di un vecchio deposito ferroviario nell’attuale Kennedy School of
Government, in un’epoca di crescente interesse per l’impegno pubblico.
Ora, Harvard si trova a un altro punto storico di svolta.
Il piano dell’Università per una presenza a Allston non riguarda soltanto
strutture fisiche, ma il futuro dell’istituzione nel suo complesso. Ad
esempio, Harvard cerca di far sì che scienziati di discipline diverse e da
vari dipartimenti e scuole possano condividere spazi nuovi, collaborando
su questioni comuni. L’insediamento di Allston integrerà la crescita degli
studi verso varie direzioni, e insieme le varie discipline affronteranno
problemi nei punti di incontro fra scienze della vita, medicina, fisica e
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ingegneria.
Esiste anche un grande potenziale di collaborazione fra le varie scuole di
Harvard che producono le nuove generazioni di esponenti di punta nei
campi della salute, dell’istruzione, delle attività economiche. Il campus di
Allston servirà come punto di incontro dove docenti e studenti delle aree
Public Health, Education, Business, Government, possano interagire e
orientarsi verso questioni di interesse comune. Essenziale al successo
sarà una vivace componente culturale. Harvard intende spostare parte dei
propri Musei d’Arte a Allston, e potrebbe farlo anche per quanto riguarda il
Museo di Storia Naturale e il Peabody Museum. Si prevede anche di
istituire a Allston nuovi spazi per l’arte e il teatro. Una forte presenza
artistica e culturale vivacizzerà il campus offrendo attività pubbliche anche
agli abitanti dell’area di Allston e a tutta la città.
Planimetria del progetto (dal Summary Plan)
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Costruzione dello spazio
Le proprietà immobiliari di Harvard a Allston su cui si prevede
l’insediamento del campus sono in gran parte un ambiente di bassa
qualità, caratterizzato da depositi di autocarri e magazzini, e non certo un
vivace spazio residenziale. L’insediamento di Harvard vuole invece creare
al tempo stesso una comunità universitaria e urbana, che offra più spazi
aperti verdi, un migliore ambiente stradale, un’ampia gamma di servizi
pubblici. La visione dell’Università del proprio futuro a Allston è
fondamentalmente diversa dalle condizioni attuali. Invece delle centinaia
di camion che ora degradano i margini della Western Avenue, Harvard
immagina un frequentato viale urbano. Dove ci sono grandi distese di
asfalto spaccato, l’Università vede un sistema di spazi verdi per il campus.
E se i vecchi depositi e piazzali all’aperto ora mandano un messaggio di
abbandono, Harvard pensa a una struttura accademica completamente
nuova.
Invece di costruire un’isola omogenea di ambienta universitario a Allston,
l’Università cerca di sviluppare una miscela di funzioni complementari che
inneschino un ambiente di vita urbana. A differenza dei tradizionali spazi
per la didattica e la ricerca che segnano chiaramente il confine fra campus
e resto della città, Harvard tenta di creare un sistema di relazioni aperto
che integri l’edilizia a destinazione accademica con altri spazi civici e
servizi per il quartiere.
Il piano di Harvard per l’area di Allston si concentra su una serie di spazi
aperti molto caratterizzati, accessibili e interconnessi, ciascuno con
specifica funzione e identità. Ad esempio, alla fine del Weeks Bridge,
dove attualmente c’è una strada che divide i passanti dal fiume Charles,
Harvard spera di realizzare un nuovo spazio pubblico spostando la
Soldiers Field Road sottoterra. Ne potrebbe risultare un ampio ambiente
di sponda accessibile a piedi o in bicicletta, utilizzato sia dalla comunità di
Harvard che dagli abitanti del quartiere di Allston, che da quelli di
Cambridge e da tutta la città.
Sostenibilità
La realizzazione del nuovo campus è una sfida particolare per quanto
riguarda la responsabilità ambientale. Harvard si sta già facendo una
reputazione di punta dal punto di vista della sostenibilità dei suoi spazi. La
costruzione del nuovo complesso di Allston promette di essere il risultato
migliore di questo impegno.
A Allston, Harvard realizzerà strutture che richiedono meno energia per il
riscaldamento e raffreddamento. C’è un impegno a tutelare la qualità e
ridurre al minimo il deflusso di acque usate all’interno della proprietà verso
il fiume Charles. Si useranno metodi di gestione delle acque piovane
d’avanguardia, tali da tutelare e ripristinare la falda. Il consumo di acqua
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potabile sarà ridotto. Un’efficace pianificazione della mobilità ridurrà
l’emissione di gas serra, smog e congestione, promuovendo spazi urbani
più vivibili.
I nuovi edifici di Allston avranno ottime caratteristiche di sostenibilità, dal
punto di vista progettuale e costruttivo. I criteri di classificazione
Leadership in Energy and Environmental Design (LEED) offrono un
metodo di calcolo della performance di ogni edificio. A Allston, con le line
guida per la sostenibilità fissate da Harvard, ciascun progetto dovrà
raggiungere alti punteggi LEED. Ci si sforza di essere al massimo della
responsabilizzazione dal punto di vista ambientale, e il progetto di Allston
confermerà il ruolo di punta dell’Università.
Sviluppo economico
Harvard a Allston costituirà anche un grande motore economico per
l’intera regione di Boston. L’economia dell’area si è evoluta nel tempo,
spostandosi dagli originari scambi marittimi alla manifattura, poi ai servizi
e finanza, alla tecnologia, e oggi ad una economia a base di conoscenza.
Oggi, lo sviluppo della vocazione di Harvard per la ricerca e
l’insegnamento, e l’evoluzione economica regionale, seguono percorsi
convergenti, in particolare per quanto riguarda le scienze della vita e la
ricerca interdisciplinare.
L’inziativa di Harvard per Allston rafforzerà il ruolo di punta dell’università
nell’economia della conoscenza, e le sue sinergie con il resto della
comunità delle istituzioni legate alla ricerca e all’insegnamento dell’area.
Le attività degli enti di ricerca collocati nel medesimo territorio tendono a
intrecciarsi sempre di più, in tutto il mondo. Professori, personale,
ricercatori e studenti si muovono regolarmente tra di esse, formando
entità di ricerca agli incroci delle discipline. Nella competizione globale per
la leadership scientifica, questi raggruppamenti sono le componenti
critiche per il potenziale di successo economico di una regione.
Uno sviluppo economico verrà stimolato anche a scala più locale,
introducendo nuove attività commerciali, ristorazione, musei, spazi
espositivi. Si produrranno così posti di lavoro e altre attività, aumentando il
livello economico del quartiere.
Complessivamente, si prevede che la Allston Initiative di Harvard possa
produrre circa 14.000-15.000 posti di lavoro sull’arco dei prossimi 50 anni,
di cui circa 5.000 nella prima fase ventennale. La costruzione delle
strutture accademiche genererà in media 500-600 posti di lavoro l’anno,
nell’arco dei 50 anni di realizzazione. L’insediamento di Allston completato
dovrebbe generare 15-20 nuove attività l’anno.
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