Rottama Italia, la denuncia contro lo Sblocca Italia

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Rottama Italia, la denuncia contro lo Sblocca Italia
Rottama Italia, la denuncia contro lo
Sblocca Italia
Rottama Italia, la denuncia contro lo Sblocca Italia
Anna Donati
Due giorni di mobilitazione “Difendi la tua Terra” davanti al Parlamento il 15 e 16 ottobre
organizzata da comitati ed associazioni contro il Decreto
"Rottama Italia" è un libro, un istant book, in cui sedici autori, architetti, urbanisti,
archeologi, giuristi, ambientalisti e giornalisti, affrontano i 45 articoli del Decreto Sblocca-Italia che dovrà essere convertito in legge entro il prossimo 12 novembre - e spiegano articolo per
articolo, perché lo Sblocca-Italia rappresenta una minaccia per la democrazia e per il nostro
futuro.
Edito da Altreconomia, il testo è corredato da 13 vignette e disponibile gratuitamente scaricandolo
dal sito www.altreconomia.it/rottamaitalia
Il punto di vista degli autori è quello dell’articolo 9 della Costituzione, più volte citato nel testo,
per ribadire i valori della tutela del territorio e richiamare l’esigenza di legalità e di una visione
sostenibile del futuro. Non quindi solo critiche, ma anche una idea di sostenibilità, di legalità, di
innovazione, di bene comune, per l’Italia purtroppo assente nel Decreto Sblocca Italia.
“Rottama Italia” nasce da un’idea di Sergio Staino, ed è stato curato da Tomaso Montanari.
Hanno partecipato al progetto tra gli altri, Edoardo Salzano, Paolo Berdini, Vezio De Lucia,
Salvatore Settis, Luca Martinelli, Maria Pia Guermandi, Domenico Finiguerra, Anna Maria
Bianchi, Antonello Caporale e Carlo Petrini.
“Il volume è un esempio di informazione indipendente, che ha ragione d’essere nelle azioni che
genera – ha spiegato Pietro Raitano, direttore di Altreconomia-. Ogni contributo vale per sé, e al
tempo stesso costituisce la voce di una composizione corale. C’è voluto coraggio per pensarlo,
scriverlo e pubblicarlo. C’è voluto tempo per capire, spiegare (una vera rivoluzione, nell’epoca
dei
tweet). Ma ci vorrà coraggio anche a leggerlo con attenzione e farne un manifesto di azione”.
“La prima, e più importante, resistenza allo Sblocca-Italia passa attraverso la conoscenza,
l’informazione, la possibilità di farsi un’opinione e di farla valere -scrive Tomaso
Montanari,docente di Storia dell’arte moderna all’Università di Napoli Federico II-.
Discutendone nelle piazze e nei teatri, nelle televisioni e alla radio. Richiamando al progetto della
Costituzione i nostri rappresentanti in Parlamento. E se necessario, anche ricorrendo al
referendum: se -alla fine e nonostante tutto- questo sciagurato decreto ‘Rottama-Italia’
diventerà legge dello Stato”.
“Il decreto in esame non difende affatto il territorio, né dalla devastazione ambientale provocata
dall’edilizia, dalle cementificazioni e dalle impermeabilizzazioni stradali, né tanto meno dalle
privatizzazioni ed alienazioni a privati -spiega Paolo Maddalena, già vicepresidente della Corte
Costituzionale-. Va perciò affermato con forza che il 'territorio', elemento costitutivo della
comunità politica, non è un bene liberamente disponibile da parte del governo o di amministratori
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locali, ma è nella 'proprietà collettiva demaniale' o nella ‘superproprietà’ del popolo, a titolo di
sovranità”.
L'urbanista Edoardo Salzano, già Preside della Facoltà di Pianificazione del territorio dello IUAV
di Venezia, spiega nel suo intervento che lo Sblocca-Italia “per eliminare le regole sull’uso del
territorio” va ad “abbattere i due baluardi che sorreggono la loro efficacia: la pianificazione
urbana e territoriale come metodo e strumento dell’azione pubblica, e la burocrazia delle
istituzioni (quella privata si moltiplica a dismisura). Quella burocrazia pubblica che è essenziale
perché le regole stabilite nell’interesse pubblico siano effettivamente rispettate”
Salvatore Settis, archeologo e storico dell’arte, già direttore della Scuola normale superiore di
Pisa, ed editorialista de
la Repubblica, sottolinea come “a quel che pare sarà un governo nominalmente di Centrosinistra a celebrare, dopo vari tentativi andati a vuoto, il trionfo del silenzio-assenso,
trasformandolo da tutela del cittadino contro l’inerzia della pubblica amministrazione in un trucco
che cestina un principio fondamentale della Costituzione. […] le eccezioni di incostituzionalità
sollevate da alcuni parlamentari (Atti Camera, nr. 2629) sono state respinte dalla maggioranza di
governo. Dobbiamo perdonare loro perché non sanno quello che fanno, o sperare che si
ravvedano?”.
Il pezzo di Luca Martinelli ed il mio, si soffermano sulla politica di rilancio delle autostrade e delle
grandi opere, contenuta nel Decreto, mediante norme ad hoc per la proroga delle concessioni
autostradali - che non è detto convincerà la Commissione Europea- e con uno specifico comma
che aiuta l’Autostrada Orte-Mestre con la defiscalizzazione retroattiva del progetto del
Promotore. Il Decreto aiuta anche altre opere inutili e devastanti, come il terzo valico AV MilanoGenova, opera da sei miliardi di euro, che procede a “pezzi”. Ma quello che manca davvero
nello Sblocca Italia, è una politica seria per muoversi in città, dato che solo l’8,8% delle risorse
viene destinato alle reti tramviarie e metropolitane, mentre ben due terzi dei cittadini si sposta
ogni giorno nelle aree urbane. Treni per pendolari, tram, autobus, piste ciclabili, questo è quello
che servirebbe al futuro dell’Italia.
Le conclusioni di “Rottama-Italia” le firma
Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, che provando a ripercorre il dibattito parlamentare in corso
negli ultimi anni, sul tema dello stop al consumo di suolo, spiega come “questo decreto SbloccaItalia è così surreale e fuori dal tempo e dal luogo in cui ci troviamo a vivere, che è quasi
impossibile scacciare il pensiero che a scriverlo non sia stato l’uomo della rottamazione (che
però, siamo sicuri, lo ha battezzato), ma un manipolo di lobbisti disperati: quasi il risultato della
clonazione del primo Tremonti, che favorì il pullulare dei capannoni oggi miseramente vuoti e
abbandonati, ovunque”.
E, affonda la penna Petrini, “evidentemente costoro non hanno minimamente a cuore il destino
della comunità che vive in questa nostra povera Patria e soprattutto non hanno nessuna
lungimiranza per il suo futuro, per la sopravvivenza dei nostri figli, per la bellezza che i loro occhi
hanno il sacrosanto diritto di vedere nonostante le nostre ambizioni di produzione interna lorda!”.
La speranza e l’impegno è che anche questo e-book aiuti la mobilitazione ad ogni livello ed
induca il Parlamento a cambiare in meglio il Decreto Sblocca Italia. Ed il 15 e 16 ottobre, comitati,
ed associazioni da tutta Italia, si sono già dati appuntamento davanti alla Camera dei Deputati,
dove è in discussione il Decreto, all’insegna dell’appello “Difendi la tua Terra”.
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