Buoni Vacanza: un sogno che diventa realtà Come previsto
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Buoni Vacanza: un sogno che diventa realtà Come previsto
lunedì 23 aprile 2007 - Home page Chi siamo Attività Home Page > Notizie > News > Buoni Vacanza: un sogno che diventa realtà Agenda Buoni Vacanza: un sogno che diventa realtà Notizie Le proposte che hanno animato il convegno Fitus Documenti Convenzioni Via Francigena le Vie del Sacro Servizio civile Solidarietà Bacheca Links Free email Area riservata Cerca Come previsto, mercoledì 23 novembre si è tenuto, presso la Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati, il Convegno dal titolo “Turismo che fare? Proposte e progetti del turismo sociale e solidale”, promosso dalla F. I. Tu. S. in collaborazione con l’Osservatorio Parlamentare per il Turismo. L’evento ha costituito un importante momento di confronto tra rappresentanti del Governo e delle Regioni ed i responsabili di Enti, Associazioni e Federazioni attive nell’ambito del turismo sociale. La serie di interventi ha fotografato l’attuale situazione del turismo nel nostro paese evidenziando problematiche quali l’impossibilità di accesso di larghe fasce della popolazione al bene turistico, la necessità di superamento della classica offerta “sole-mare e città d’arte”, il bisogno di un impegno da parte di Governo ed enti locali a favore di politiche che permettano l’apertura del mercato turistico agli anziani, ai diversamente abili, ai giovani ed ai nuclei familiari meno abbienti. Una significativa proposta per favorire un passaggio necessario dal turismo di massa ad un turismo per tutti è rappresentata dal Progetto Buoni Vacanze Italia, avviato dalla F. I. Tu. S. con la partecipazione di Istituti Bancari, Associazioni di Categoria, Confederazioni Sindacali, il Governo Centrale e le Regioni. I Buoni Vacanza, come dimostrato da altre esperienze europee, costituiscono un fondamentale strumento attraverso il quale ripensare la proposta turistica del nostro paese in funzione di una società che cambia. Sono intervenuti: Dott. B. Perli, Presidente F. I. Tu. S.; Dott. P. Togni, Portavoce Ministero Attività Produttive; On. G. Sestini, Sottosegretario Ministero lavoro e politiche sociali; Dott. P.Ranucci, Portavoce Assessori al Turismo Regionale; Dott. A. Centi, Presidente Consulta Anci; Sen. N. Iovene, Osservatorio Parlamentare per il Turismo; On. S. Gambini, Esperto Turismo Ds; On. L. Danese, Responsabile Turismo Margherita; Dott. A. Nucara, Direttore Federalberghi; Dott. M. Morganti, Banca Intesa; Dott. R. Corbella, Tour Operator; C. Regensi, Rappresentante CISL; Dott. E. Patriarca, Portavoce Forum Terzo Settore; Dott. N. Tonini, presidente del Bits; On. G. Arnoldi, Presidente Osservatorio Parlamentare per il Turismo; Dott. G. Venturini, Direttore Generale TCI. SCHEDA DEL PROGETTO “BUONI VACANZE” Il Buono Vacanza consiste in un titolo di pagamento nominativo, finalizzato ad acquisire le prestazioni di servizi turistici e del tempo libero, dalla sistemazione alberghiera alla ristorazione, dai trasporti agli affitti di casa vacanze, dall’acquisto di viaggi in agenzia agli autonoleggi, dall’entrata nei musei agli altri servizi culturali. Si tratta in definitiva di un mezzo di pagamento, considerato a tutti gli effetti come sostitutivo del denaro, per l’acquisto di servizi convenzionati. Nei paesi in cui è stato introdotto si è rivelato uno strumento funzionale a garantire l’accesso ad un turismo di qualità, per i lavoratori ed i cittadini interessati al risparmio o al prestito turistico, sostenuto contrattualmente e defiscalizzato per la parte di contributo dei datori di lavoro di tutti i settori produttivi. In Italia riteniamo che il “B. V.” risulti funzionale anche alla contribuzione pubblica a sostegno della domanda turistica delle categorie escluse e disagiate, in questa categoria annoveriamo le iniziative dei comuni e quelle del fondo nazionale previsto dall’art. 10 della legge 135 del 2001. In particolare con l’istituzione, anche in Italia, del Buono-Vacanze si intende: z z z z dotare il nostro Paese di uno strumento già sperimentato con successo, che facilita l’accesso al turismo di tutti i cittadini, ma con particolare riferimento alla famiglia, ai giovani, agli anziani e alle categorie meno abbienti o disagiate; realizzare un primo sistema di servizi comuni al mondo dell’associazionismo che consolidi la presenza in Italia del turismo sociale e di quello sostenibile e solidale; collegare il sistema italiano con le analoghe esperienze maturate o maturande in altri Paesi europei, perseguendo l’obiettivo di dar vita al sistema Buoni Vacanze Europeo; favorire lo sviluppo più armonico del turismo nazionale, in termini di riequilibrio dei flussi tra nord e sud del Paese e tra alte e basse stagioni e contemporaneamente sostenere la domanda turistica per garantire il diritto alla vacanza a tutti i cittadini. Le esperienze europee In Francia lo Chèque-Vacances nasce nel 1982 ed è gestito dall’ANCV (Agenzia Nazionale per gli Chèques-Vacances), costituita come Ente Pubblico a carattere commerciale e industriale. I benefici per il portatore di buoni vacanze consistono nel risparmio derivante dalla diminuzione di imposta, dal contributo dell’azienda e dallo sconto che ottiene nell’acquisto dei servizi. Il datore di lavoro può anche erogare aumenti salariali sotto forma di contributo all’acquisto di buoni vacanze, senza costi aggiuntivi derivanti da oneri contributivi e fiscali. I buoni vacanze possono inoltre essere acquistati da tutti i cittadini. Nel 2004 l’ANCV ha emesso Chèque Vacances per un totale di 908 milioni di euro, con una crescita rispetto al 2003 del 7,8%. Il funzionamento degli Assegni REKA, in Svizzera, è del tutto assimilabile a quello francese. Nel 2004 sono stati venduti buoni per 526.9 milioni di franchi svizzeri pari a 343.4 milioni di euro, il che corrisponde ad una crescita del 4% rispetto all’anno precedente. Anche l’esperienza ungherese è simile a quella francese ed è in funzione dal 1998. Perché i Buoni Vacanze in Italia Nella società di oggi, la sfera del Tempo libero rappresenta una porzione fondamentale nella vita di ogni persona, ricca di motivazioni, di valori, e tale da generare una forte spinta rivendicativa di nuovi diritti di cittadinanza ed inclusione sociale, fortemente intrecciata alla sfera lavoro. D’altro canto le attività del tempo libero rappresentano oramai dei veri e propri consumi di massa, visto che circa il 50% della popolazione pratica abitualmente sport, turismo, attività culturali ed hobbistiche in senso lato. Occorre però passare dal puro e semplice consumo di massa alla consapevolezza di un diritto di cittadinanza anche in questi campi. Ma per far ciò occorrono interventi specifici, che comprendono il settore turistico. L’articolo 10 della legge 135 del 2001 (Riforma della legislazione nazionale del turismo), che istituisce il “fondo di rotazione per il prestito e il risparmio turistico” ha un significato storico e strategico. Storico, perché per la prima volta il legislatore interviene sulla domanda. Strategico in quanto oggi il prodotto turistico è acquistato, come già detto, solo dal 54% della popolazione e la scelta del legislatore è indubbiamente indirizzata a far crescere tale percentuale. La situazione in Italia La già citata legge 135 del 2001 istituisce il “Fondo di rotazione per il prestito ed il risparmio turistico”, prevedendo espressamente di collegarlo a un sistema di buoni vacanza, gestito a livello nazionale dalle associazioni non-profit, dalle associazioni delle imprese turistiche e dalle istituzioni bancarie e finanziarie. A tutt’oggi l’art 10 della 135 non ha trovato applicazione, anche se nell’ultimo anno il Ministero delle Attività Produttive si è impegnato a ricercare una soluzione ai problemi interpretativi della legge. Sin dal 2001 abbiamo richiesto di chiarire la materia con apposito provvedimento legislativo volto a cambiare la natura del Fondo: non più Fondo di rotazione per il prestito e il risparmio turistico ma, più semplicemente, Fondo per sostenere l’accesso al turismo di famiglie e singoli in particolari condizioni di disagio. Ci auguriamo che dopo quasi cinque anni si riesca a rendere operativo il provvedimento. Nel 2004 la F.I.Tu.S. decise di rompere gli indugi e di impegnarsi in prima persona per creare le condizioni idonee ad attivare il meccanismo dei Buoni Vacanze in Italia. A tal fine presentò al Ministero del Lavoro un apposito progetto sperimentale, ai sensi della legge 383 del 2000 sull’associazionismo di promozione sociale. Il progetto è stato approvato e i soci F.I.Tu.S. hanno versato un proprio contributo per accompagnare, con il 20% del costo complessivo, l’investimento pubblico. Presumibilmente entro il corrente anno saremo in grado di avviare il progetto sperimentale. Nel corso del 2005 si è costituita inoltre, tra la F.I.Tu.S. e Federalberghi, l’associazione non profit “Buoni Vacanze Italia”, ciò allo scopo di consolidare un marchio, per il quale abbiamo operato da oltre un decennio e per dare visibilità all’intera iniziativa. Buoni Vacanze Italia è aperta alla partecipazione di tutte le rappresentanze settoriali previste dalla legge 135 a partire ovviamente da quelle del settore turistico. Contemporaneamente abbiamo ricercato, tra le istituzioni bancarie, un partner adeguato alla complessità e alle dimensioni del nostro progetto, trovando in Banca Intesa un interlocutore attento ed interessato. Il nostro obiettivo evidentemente è quello di dare continuità al progetto F.I.Tu.S. aggregando tutti gli attori disponibili a collaborare con noi su un piano di parità. Nella nostra mente, “Buoni Vacanze Italia” è un’impresa sociale vocata a migliorare l’accesso al turismo per tutti i cittadini italiani e per renderlo possibile a tutti coloro che oggi ne sono esclusi. Vantaggi per le categorie coinvolte nel sistema Le contropartite attese sono: z z z z z z Per gli utilizzatori, la possibilità di accedere più facilmente alla vacanza e ai viaggi, con costi più contenuti e distribuiti nel tempo, oltrechè con maggiori garanzie qualitative. Per gli enti pubblici, la possibilità di spendere celermente i fondi destinati alle vacanze e cure climatiche per particolari categorie disagiate, senza le lungaggini delle gare d’appalto dei servizi, lasciando la scelta finale dell’esercizio turistico al beneficiario, sempre nell’ambito di un elevato standard di qualità. Per il mondo del lavoro, il miglioramento delle relazioni aziendali, e la decontribuzione e defiscalizzazione degli incentivi. Per gli esercizi e gli operatori turistici, l’incentivazione alla destagionalizzazione del mercato, la crescita degli indici di occupazione delle strutture e l’aumento generale della clientela. Per l’intero settore un importante strumento di sviluppo e di riequilibrio territoriale e stagionale. Per lanciare il progetto la F.I.Tu.S. ha previsto un triennio, a partire dall’autunno del 2005 e con completamento dell’azione nel 2008. La distribuzione e la spendibilità dei primi buoni è prevista per l’autunno del 2006. L’intero processo potrebbe essere accelerato se dovessero scattare i meccanismi previsti dalla legge 135 del 2001. La F.I.Tu.S e le Rappresentanze delle Imprese Turistiche sono evidentemente interessate in via diretta al progetto, ma altri attori sono chiamati a dare il loro contributo: z z Il Ministero delle Attività Produttive per rendere fruibile il fondo previsto dalla legge 135/2001, incrementandolo con quote del fondo per i consumatori, e per impostare un progetto di defiscalizzazione del risparmio turistico ancorato ai Buoni Vacanze; Le Associazioni dei Comuni, l’Unione delle Province ed il Coordinamento delle Regioni, per definire protocolli di intesa con BVI indirizzata ad esaltarne le potenzialità a favore dei cittadini più deboli e delle economie locali. L’ANCI è stata la prima, tra le rappresentanze delle istituzioni territoriali, ad accogliere il nostro invito sottoscrivendo un protocollo di intesa che impegna il mondo del turismo sociale e la stessa ANCI a sostenere positivamente BVI, mentre la F.I.Tu.S. affiancherà i Comuni nelle iniziative di sviluppo delle aree interne. Assegniamo grande rilevanza a tale intesa. I sindacati confederali CGIL, CISL, UIL, che sono chiamati svolgere un ruolo decisivo nel collegare BVI con l’attività contrattuale del sindacato, allo scopo di conseguire risultati analoghi a quelli ottenuti in Francia. In particolare riteniamo che il risparmio turistico dei lavoratori, unito possibilmente a un contributo aziendale ed esonerato da oneri fiscali e contributivi, sia lo strumento principale che ha consentito la crescita esponenziale di BV negli altri Paesi. Nel nostro disegno i BV sono un servizio per tutti i cittadini, a partire dai pensionati, dai giovani, dalle famiglie, dai ceti meno abbienti e per qualsiasi motivo esclusi dalle attività del tempo libero, tuttavia l’apporto del mondo del lavoro è decisivo per il successo dell’iniziativa. 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