Notizie Verdi TV - Federazione dei Verdi
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TOTALE PASSIVO E P A T R I M O N I O (A+B+C+D+E) 5.480.523 4.453.305 0 0 0 0 90.000 0 0 0 0 5.562 14.520 110.082 0 0 24.007 CONTI D'ORDINE I) CAUZIONI AMMINISTRATORI TOTALE GARANZIE PRESTATE II) BENI DELLA SOCIETA' PRESSO TERZI III) BENI DI TERZI PRESSO LA SOCIETA' IV) IMPEGNI PER BENI DA RICEVERE V) IMPEGNI PER BENI DA CONSEGNARE VI) RISCHI PER GARANZIE PRESTATE A TERZI VII) GARANZIE RICEVUTE DA TERZI VIII) EFFETTI SCONTATI E NON SCADUTI IX) ALTRI RISCHI X) BENI DI TERZI IN LEASING T O T A L E C O N T I D' O R D I N E (I+II) UNDICIDUE S.R.L. Sede legale in VIA RUGGERO FIORE, 8 - 00100 ROMA (RM) 07397131009 partita iva- Sede Imprese e S.R.L. Codice fiscale, Iscrizione Registro legale in VIA RUGGERO FIORE, 8 - 00136 ROMA (RM) UNDICIDUE versato int. 100.000 € Sociale Capitale Codice fiscale, Iscrizione Registro Imprese e partita iva 07397131009 - Capitale Sociale € 100.000 int. versato BILANCIO D’ESERCIZIO IN FORMA ABBREVIATA AL 31/12/2006 BILANCIO D'ESERCIZIO IN FORMA ABBREVIATA AL 31/12/2006 CONTO ECONOMICO 31/12/05 31/12/06 STATO PATRIMONIALE - ATTIVO A) CREDITI VERSO SOCI PER VERSAMENTI DOVUTI I) Parte già richiamata II) Parte non richiamata TOTALE CREDITI VERSO SOCI PER VERSAMENTI DOVUTI B) IMMOBILIZZAZIONI I) IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI - valore lordo - ammortamenti/svalutazioni TOTALE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI II) IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI - valore lordo - ammortamenti/svalutazioni TOTALE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI III) IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE TOTALE IMMOBILIZZAZIONI C) ATTIVO CIRCOLANTE I) RIMANENZE II) CREDITI - esigibili entro esercizio successivo - esigibili oltre esrcizio successivo TOTALE CREDITI III) ATTIVITA' FINANZIARIE CHE NON COSTITUISCONO IMMOBILIZZAZIONI IV) DISPONIBILITA' LIQUIDE TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE D) RATEI E RISCONTI - Disaggio su prestiti - Ratei e risconti attivi TOTALE RATEI E RISCONTI T O T A L E A T T I V O (A+B+C+D) 0 0 0 0 0 0 155.980 91.556 64.424 134.970 41.597 93.373 89.527 17.870 71.657 2.706.614 2.842.695 56.860 4.878 51.982 2.625.000 2.770.355 0 0 2.479.189 897 2.480.086 1.359.062 0 1.359.062 0 0 153.990 2.634.076 321.345 1.680.407 0 3.752 3.752 5.480.523 0 2.543 2.543 4.453.305 STATO PATRIMONIALE - PASSIVO A) PATRIMONIO NETTO I) Capitale II) Riserva da sovrapprezzo delle azioni III) Riserve di rivalutazione IV) Riserva legale V) Riserve statutarie VI) Riserva per azioni proprie in portafoglio VII) Altre riserve VIII) Utili (perdite) portati a nuovo IX) Utile (perdita) dell'esercizio TOTALE PATRIMONIO NETTO B) FONDI PER RISCHI E ONERI 100.000 0 0 0 0 0 100.000 0 17.959 217.959 867.452 UNDICIDUE S.R.L. della societàSUBORDINATO al 31/12/2006 abbreviata d'esercizio in forma Bilancio DI LAVORO RAPPORTO DI FINE C) TRATTAMENTO 31/12/06 20.125 31/12/05 di 15 Pagina 16.409 TOTALE DEBITI 3.491.271 0 3.491.271 3.355.051 0 3.355.051 TOTALE RATEI E RISCONTI E P A T R I M O N I O (A+B+C+D+E) 0 10.546 10.546 5.480.523 0 6.434 6.434 4.453.305 D) DEBITI - esigibili entro l'esercizio successivo - esigibili oltre l'esercizio successivo E) RATEI E RISCONTI - Aggio sui prestiti - Ratei e risconti passivi TOTALE PASSIVO CONTI D'ORDINE I) CAUZIONI AMMINISTRATORI TOTALE GARANZIE PRESTATE II) BENI DELLA SOCIETA' PRESSO TERZI III) BENI DI TERZI PRESSO LA SOCIETA' IV) IMPEGNI PER BENI DA RICEVERE V) IMPEGNI PER BENI DA CONSEGNARE VI) RISCHI PER GARANZIE PRESTATE A TERZI VII) GARANZIE RICEVUTE DA TERZI VIII) EFFETTI SCONTATI E NON SCADUTI IX) ALTRI RISCHI X) BENI DI TERZI IN LEASING T O T A L E C O N T I D' O R D I N E (I+II) Organo ufficiale di informazione della Federazione dei Verdi A) VALORE DELLA PRODUZIONE 1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni 5) Altri ricavi e proventi - altri ricavi e proventi TOTALE VALORE PRODUZIONE (1+2+3+4+5) B) COSTI DELLA PRODUZIONE 6) Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci 7) Per servizi 8) Per godimento di beni di terzi 9) Per il personale a) Salari e stipendi b) Oneri sociali c) Trattamento di fine rapporto Totale costi per il personale 10) Ammortamenti e svalutazioni a) Ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali b) Ammortamenti delle immobilizzazioni materiali Totale ammortamenti e svalutazioni 14) Oneri diversi di gestione TOTALE COSTI DI PRODUZIONE DIFFERENZA TRA VALORE E COSTI DI PRODUZIONE (A-B) C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI 16) Altri proventi finanziari d) Proventi diversi dai precedenti da: - Imprese controllate - Imprese collegate - Imprese controllanti - Altri Totale proventi diversi dai precedenti Totale altri proventi finanziari 17) Interessi passivi e oneri finanziari da: Bilancio d'esercizio in forma abbreviata al 31/12/2006 della società UNDICIDUE S.R.L. 100.000 0 0 898 0 0 217.348 0 29.443 347.689 1.610.892 24.007 - Altri interessi ed oneri finanziari Totale interessi passivi ed altri oneri finanziari 17-bis) Utili e perdite sui cambi - Utili sui cambi - Perdite sui cambi Totale utili e perdite sui cambi DIFFERENZA TRA PROVENTI E ONERI FINANZIARI (15+16-17+17bis) D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA' FINANZIARIE TOTALE RETTIFICHE DI VALORE ATTIVITA' FINANZIARIE (1819) E) PROVENTI ED ONERI STRAORDINARI 20) Proventi straordinari - altri proventi straordinari Totale proventi straordinari 21) Oneri straordinari - altri oneri straordinari Totale oneri straordinari TOTALE DELLE PARTITE STRAORDINARIE (20-21) R I S U L T A T O P R I M A D E L L E I M P O S T E (A-B+C+D+E) 22) Imposte sul reddito d'esercizio a)correnti b)differite c)anticipate Totale imposte dell'esercizio 26) Utile(perdita) di esercizio 1.463.213 1.188.488 2.777.189 4.240.402 2.653.683 3.842.171 220.233 3.413.075 53.602 291.486 3.280.397 25.303 334.036 85.021 18.809 437.866 138.922 14.392 6.409 159.723 15.559 47.392 62.951 10.131 4.197.858 42.544 40.717 4.878 45.595 9.563 3.812.067 30.104 0 0 0 938 938 938 0 0 0 514 514 514 31/12/06 120.553 120.553 31/12/05 Pagina 2 di 15 12.085 12.085 0 0 0 0 -119.615 -11.571 0 0 147.516 147.516 0 0 770 770 146.746 69.675 0 0 0 18.533 40.823 703.819 -704.410 40.232 29.443 1.202 866.250 -866.878 574 17.959 Il presente bilancio è vero e conforme alle scritture contabili. 0 0 0 0 90.000 0 0 0 0 5.562 14.520 110.082 0 0 24.007 24.007 L'Amministratore Unico f.to PANGIA CARLO Il sottoscritto Amministratore Unico Pangia Carlo, dichiara che il presente documento informatico è corrispondente all'originale depositato presso la società. f.to Pangia Carlo Imposta di bollo assolta in modo virtuale tramite la Camera di Commercio di Roma autorizzata con prov. Prot. n. 204354/01 del 06.12.2001 del Ministero dell'Economia e delle Finanze - Dip. delle Entrate - Ufficio delle Entrate di Roma. CONTO ECONOMICO N. 428561 - Cod. Fisc.: 07397131009 - Rag. Soc.: UNDICIDUE SRL - N. ROC: 0 - Anno: 2006 A) VALORE DELLA PRODUZIONE 1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni 5) Altri ricavi e proventi - altri ricavi e proventi TOTALE VALORE PRODUZIONE (1+2+3+4+5) B) COSTI DELLA PRODUZIONE Vocidiricavo consumo e di merci 6) Per materie prime, sussidiarie, 7) Per servizi di copie 01diVendita terzi 8) Per godimento di beni 9) Per il personale a) Salari e stipendi 02 Pubblicità b) Oneri sociali Ricavi da editoria online 05rapporto c) Trattamento di fine Totale costi per il personale 06 _____ Abbonamenti 10) Ammortamenti e svalutazioni a) Ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali _____ Pubblicità 07immobilizzazioni materiali b) Ammortamenti delle Totale ammortamenti e svalutazioni 09 Ricavi da altra attività editoriale 14) Oneri diversi di gestione TOTALE COSTI DI PRODUZIONE 01+02+05+09 voci Totale 10TRA DI PRODUZIONE (A-B) E COSTI VALORE DIFFERENZA C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI 16) Altri proventi finanziariDataModello d) Proventi diversi dai precedenti da: - Imprese controllate - Imprese collegate - Imprese controllanti - Altri Totale proventi diversi dai precedenti Totale altri proventi finanziari 1.463.213 1.188.488 Mod P 2.653.683 2.777.189 editoriali Dettaglio dei ricavi delle imprese 3.842.171 4.240.402 220.233 3.413.075 53.602 291.486 3.280.397 25.303 334.036 85.021 18.809 437.866 138.922 14.392 6.409 159.723 15.559 47.392 62.951 10.131 4.197.858 42.544 40.717 4.878 45.595 9.563 3.812.067 30.104 0 0 0 514 514 514 Percentuale 1.267.427,65 86,45 01/10 198.602,44 13,55 02/10 0,00 0,00 05/10 0,00 0,00 09/10 1.466.030,09 100,00 10/10 0,00 0,00 Bilancio d'esercizio in forma abbreviata al 31/12/2006 della società UNDICIDUE S.R.L. 10/07/2007 0 0 0 938 938 938 Formula Ricavi Pagina 3 di 15 Anno III • n.157• mercoledì 29 agosto 2007 polari Guerre S Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma • Direttore responsabile: Enrico Fontana • Comitato editoriale: Roberto Poletti, Giuseppe Trepiccione, Gianpaolo Silvestri (inserto Mappe) • Editore: undicidue srl, via R. Fiore, 8 - Roma Stampa: Rotopress, via E. Ortolani , 33 - Roma • Reg. Trib. di Roma n. 34 del 7/2/2005 • Redazione: via A. Salandra, 6 - 00187 Roma - tel. 0642030616 - fax 0642004600 - [email protected] • Stampato su carta ecologica • La testata fruisce dei contributi di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250 PETROLIO La Val di Noto non è ancora salva La Val di Noto torna nel mirino dei petrolieri. Il Tar di Catania ha accolto un ricorso della società “Panther Eureka”, dando così un parziale e nuovo via libera alle trivellazioni nel territorio del barocco dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco. I giudici amministrativi hanno accolto uno dei due ricorsi presentati dalla società con sede a Ragusa, quello relativo al pozzo di esplorazione da aprire tra Noto e Rosolini, in contrada Zisola-Portelli. Secondo il Tar, l’assessorato regionale a Territorio e Ambiente aveva comunicato in ritardo la necessità di una valutazione di impatto ambientale, facendo così scattare il silenzio-assenso. Immediata la reazione di Corrado Valvo, sindaco di Noto, che non vuole trivelle nella sua zona: “lotteremo ancora con più forza chiamando a raccolta la gente, come abbiamo fatto fino a oggi. Ci opporremo in tutte le sedi e continueremo con le mobilitazioni”. In difesa del barocco del Val di Noto e contro le ricerche di petrolio nella zona si era schierato anche lo scrittore Andrea Camilleri, autore all’inizio di giugno di un appello dalla prima pagina di Repubblica che aveva raccolto in poche ore migliaia di adesioni. Il 15 giugno, il governatore della Sicilia Salvatore Cuffaro aveva annunciato la rinuncia della Panther Oil alle trivellazioni “in tutto l’abitato della città di Noto, in tutto il sito Unesco e nell’intera area di Noto Antica, oltre alla porzione di area vicina alla zona sudest della riserva di Vendicari”. “Difenderemo l’immenso patrimonio del Val di Noto anche mettendoci davanti alle ruspe”, ha annunciato il capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli. “Effettuare trivellazioni in un sito che è patrimonio Unesco è uno scempio ingiustificabile”. E chissà che della vicenda non si interessi anche l’Unesco, che da tempo tiene d’occhio lo stato di conservazione e la gestione dei beni dichiarati Patrimonio dell’Umanità in Italia. Vicenda di cui Notizie Verdi si è occupata, e continuerà a farlo nelle prossime settimane, attraverso un’apposita inchiesta giornalistica. i da il caso che l’aumento della temperatura e lo scioglimento dei ghiacci permetterebbe di rendere accessibili all’uomo una quantità di gas e petrolio inimmaginabili: almeno un quarto dell’intere riserve del pianeta è concentrato al Polo Nord. Ciò che prima non era una risorsa sfruttabile, lo potrebbe diventare. Nonostante la comunità internazionale vada nella direzione di arginare il surriscaldamento del pianeta, gli stati che si affacciano sull’Artico pensano che, tutto sommato, non tutti i mali vengono per nuocere; se i ghiacci si scioglieranno, potranno mettere le mani su queste enormi risorse. Ma qual è la situazione al Polo e perché i russi lo rivendicano come parte del territorio di Mosca? Il diritto internazionale ha sempre postulato la libertà dei mari. Da quando le tecnologie consentono lo sfruttamento delle risorse marine ed aleutiche, il diritto è andato sempre più nella direzione della privatizzazione, o meglio, della demanializzazione dei mari. Ma a tutt’oggi non è agevole per i giuristi stabilire quale legge abbia carattere consuetudinario e sia, quindi, vincolante per tutti gli stati, e quale tragga legittimità soltanto dalla sottoscrizione di un accordo. Già l’istituto consuetudinario della zona economica esclusiva (ZEE) aveva fatto a fette, come una torta, il Polo; ma, in fin dei conti, non si era mai preso in considerazione la possibilità di sfruttare queste risorse. Ma ora le cose stanno diversamente. Potrebbe valere la pena rivendicare la calotta artica attraverso la piattaforma continentale. La piattaforma è un concetto giuridico tipizzato dalla Convenzione di Montego Bay, sottoscritta da tutti i paesi di questa disputa, originariamente creato nel 1945 dal presidente americano Truman. La convenzione dice che “lo Stato costiero ha il diritto esclusivo di sfruttare tutte le risorse della piattaforma, intesa come quella parte del suolo marino contiguo alle coste che costituisce il naturale prolungamento della terra emersa e che pertanto si mantiene ad una profondità costante (200 m circa) per poi precipitare o degradare negli abissi”. La ZEE di 200 C’era da aspettarselo. Dopo che l’esploratore Artur Chilingarov, alla fine di un viaggio a 14.000 piedi di profondità degno di Jules Vernes, aveva piantato la bandierina russa al Polo Nord il 2 agosto, ora è il turno del sottomarino danese. Canadesi, americani e norvegesi sono già all’opera. Ma cosa sta succedendo? miglia marine fu istituita proprio per le difficoltà tecniche di tracciare queste placche continentali con esattezza e per tutelare i paesi che erano privi di piattaforme. Ma ecco che gli scienziati russi, navigando negli abissi, dicono di aver scoperto che la loro placca arriva proprio fino al Polo. La fetta della Russia è ben oltre la ZEE: si tratterebbe di circa 463.000 miglia. La prima rivendicazione risaliva al 2001, in realtà. Allora la Russia fece formale richiesta di vedersi riconosciuta la Piattaforma Continentale per il tramite della placca di Lomonosov che dalla Siberia giungerebbe al Polo; gli arbitri internazionale ritennero le prove addotte insufficienti. La spedizione di Chilingarov è volta, quindi, ad ottenere nuove evidenze. Ma ha innescato, intanto, un’escalation scientifica della rivendicazione. Il ministro danese della ricerca, Helge Sander, ha già dichiarato che ci sono buone probabilità che la placca della Groenlandia si spinga proprio fino al Polo, proprio attraverso Lomonosov, che fra l’altro è an- che collegata al Canada tramite le Isole Ellesmere; nel frattempo, il miraggio dell’oro nero, ha alimentato un forte movimento separatista groenlandese dalla madre patria. Norvegia, Canada e Stati Uniti non sono stati certo a guardare ed hanno presentato le loro rivendicazioni, supportati dai loro esploratori. Cosa potrà succedere adesso? Innanzitutto l’istituto della Piattaforma Continentale è un diritto funzionale: lo Stato può esercitare il proprio impero esclusivamente per controllare e sfruttare le risorse della piattaforma. Insomma, senza la capacità tecnologica per impossessarsi delle risorse, la rivendicazione non esiste. Se tutti vantassero una placca al Polo Nord, eventualmente, si potrebbe ricorrere ad una delimitazione delle zone di sfruttamento mediante il principio dell’equidistanza, qualora questo principio, non consuetudinario, fosse accolto dai ricorrenti. Per ora, comunque, nessuno sembra essere disposto a farsi una guerra per tutelarsi. Le Nazioni Unite, infatti, visioneranno le prove raccolte dagli stati nel 2014 per poi decidere a chi debba, eventualmente, appartenere il Polo Nord. Fino ad allora è solo un Risiko. I paesi che si affacciano sul Polo Nord e che possono aspirare a promuovere delle rivendicazioni territoriali sono la Russia, la Norvegia, il Canada, la Danimarca (tramite la Groenlandia) e gli USA (tramite l’Alaska). Alessio Postiglione CLIMA New Orleans, due anni dopo pagina 2 CACCIA Adesso non infierite pagina 3 Notizie Verdi TV dal lunedì al venerdì alle 21.30 su EcoTV Sky 906 e in streaming su www.ecotv.it 2 mercoledì 29 agosto 2007 Palermo. I Verdi invitano i sindaci della provincia ad applicare legge su incendi In una lettera inviata a tutti i sindaci della provincia di Palermo i Verdi chiedono l’applicazione della Legge sugli incendi boschivi: “con la presente vogliamo richiamare la Sua attenzione su un problema che, puntualmente, si ripropone ogni estate. Nel quadriennio 2003 -2006 si sono verificati in Italia ben 35.350 incendi boschivi, che hanno interessato una superficie di quasi duecentoquarantamila ettari. Mancano,ancora, i dati del 2007- si legge nella lettera a firma del Presidente dell’Esecutivo Provinciale dei Verdi Carmelo Sardegna. Nei decenni passati, per vari motivi, questa piaga troppo spesso, veniva attribuita a “fenomeni di autocombustione”. Una maggiore attenzione,invece, ha inevitabilmente portato a riconoscere il fatto che quasi sempre gli incendi sono di natura dolosa o colposa inducendo il legislatore alla emanazione di una legge quadro in materia di incendi boschivi e cioè la 353 del 21 novembre 2000. Detta legge tra l’altro ha introdotto, nell’ordinamento penale nazionale, la definizione giuridica specifica di incendio boschivo (art.423-bis c.p.), sia esso doloso o colposo, come un delitto contro la pubblica incolumità e perseguibile penalmente. Le innovazioni introdotte dalla legge nazionale n. 353/2000 hanno lo scopo di promuovere l’attività di previsione e prevenzione, attraverso una drastica riduzione delle cause d’innesco d’incendio anziché intervenire soltanto su gli interventi legati alla fase emergenziale dello spegnimento degli stessi. Proprio per fermare a monte le speculazioni economiche che portano gli incendiari ad appiccare i roghi, la legge al comma 2 dell’articolo 10, stabilisce che: “I comuni provvedono (omissis) a censire, tramite apposito catasto, i soprassuoli già percorsi dal fuoco nell’ultimo quinquennio, avvalendosi anche dei rilievi effettuati dal Corpo forestale dello Stato. Il catasto è aggiornato annualmente. Omissis”. E’ da evidenziare che le regioni, quali la Lombardia e l’Emilia, ed i comuni che si sono dotati per tempo degli strumenti normativi previsti dalla nuova normativa, hanno registrato un notevole calo delle superfici percorse dal fuoco. Nelle regioni che ancora non hanno completato l’iter di recepimento della normativa comunitaria e nazionale, invece, assistiamo alla catastrofe ambientale con grande sperpero di risorse economiche per lo spegnimento degli incendi ed anche con la perdita di uomini che sono morti nello svolgimento del proprio dovere, ma anche di semplici cittadini o volontari che affiancavano nell’attività di spegnimento le forze preposte. Per quanto sopra esposto - conclude - invitiamo tutti i Sindaci della Provincia di Palermo, qualora non l’avessero già fatto, ad una attenta e puntuale applicazione della legge in argomento significando che lo scrivente partito, nell’interesse massimo della collettività, vigilerà affinché le norme richiamate trovino immediata applicazione anche attraverso le opportune sollecitazioni alla Regione Siciliana per la nomina di specifici commissari ad acta nei confronti dei comuni inadempienti. Appare appena il caso di sottolineare che la lotta alla desertificazione ed ai cambiamenti climatici passa sia attraverso la riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera ma anche attraverso l’aumento delle superfici verdi che sono unici veri laboratori di conversione della CO2 in ossigeno. Ringraziamo per l’attenzione”. Campania. Verdi: collaborazione cittadini è fondamentale contro incendi Per l’assessore provinciale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli ‘per stroncare in tempi rapidi l’emergenza incendi in provincia di Napoli, la collaborazione dei cittadini e’ decisiva’. In costiera amalfitana e’ stato grazie alla segnalazione di un cittadino che i carabinieri hanno arrestato ieri un piromane; un ‘segnale incoraggiante e in controtendenza’, ha aggiunto Tommaso Pellegrino, segretario della commissione bicamerale antimafia, per il quale ‘l’arresto del piromane dimostra come istituzioni e cittadini onesti siano della stessa parte, schierati in prima linea a difendere il nostro patrimonio naturale’. ‘Soltanto il lavoro della squadre specializzate puo’ non bastare - hanno concluso Borrelli e Pellegrino - ma e’ indispensabile che ognuno dia il proprio contributo per fermare la mano criminale dei piromani’. New Orleans, due anni dopo A quanto pare, la città di New Orleans è ancora sotto le macerie, i lavori stanno procedendo a rilento e la ricostruzione completa sembra solo un miraggio. Il Governo Bush non è stato ancora in grado di intervenire in maniera efficace, né di cancellare la figuraccia dei mancati soccorsi del dopo-uragano, l’onta più grave sulla politica interna dell’attuale amministrazione. I quotidiani statunitensi evidenziano come gran parte dei quartieri più disagiati della città siano ancora nelle stesse condizioni di 24 mesi fa, con servizi igienici, sanitari e assistenziali ridotti ai minimi termini, ospedali chiusi, uffici pubblici fatiscenti e un tasso di criminalità che aumenta di giorno in giorno. Per non parlare del patrimonio culturale di New Orleans, la sua tradizione musicale e artistica, che ora rischia di estinguersi per sempre. Unica consolazione e via di fuga, da una situazione tuttora disperata, appare, come ci ha abituato la giovane storia a stelle e strisce, l’intraprendenza di appassionati cittadini, che, per rimettere in Una volta rientrato l’allarme per l’uragano Dean, ci si rende conto che il suo disastroso passaggio è stato un malaugurato pretesto per ricordare quello che accadeva nel 2005 per mano della sua ‘sorella maggiore’ Katrina e per verificare cosa è stato fatto a due anni di distanza dalla sciagura piedi la città simbolo del jazz, si sono aggregati in comunità e associazioni di quartiere, avvalendosi del prezioso aiuto di volontari giunti da tutto il mondo e di testimonial d’eccezione. Tra i casi simbolo dell’auspicata rinascita di New Orleans, la prima casa ecologica nel quartiere Nith Ward, uno dei più disastrati dal passaggio di Katrina. La costruzione si alimenta ad energia solare con pannelli che garantiscono un risparmio del 75% e rappresenta uno slancio importante per una possibile nuova vita, magari più ecosostenibile, della città della Louisiana. C’era anche il divo Brad Pitt alla presentazione dell’edificio, occasione per sottolineare quanto la tragedia di due anni fa non sia stato una semplice bizzarria della natura. “E’ il risultato di decenni e decenni d’errori”: parola del più sexy del mondo, che, insieme alla compagna Angelina Jolie, ha anche simbolicamente “adottato” una villa della città. Diego Carmignani Ci vuole il sesto senso N ei primi mesi di vita dell’essere umano (feto) i sensi che si attivano sono l’udito, l’olfatto ed il gusto, che già consentono al nascituro di identificare e distinguere suoni, odori e sapori nelle loro varie sfumature. Successivamente si svilupperanno il tatto e la vista, che permetteranno tanto al neonato, quanto all’adulto di poter riconoscere persone e cose. Ognuno di noi quindi, chi in forma più sviluppata e chi meno, possiede questi cinque sensi. Si dà il caso però che ci sono situazioni nelle quali il ricorso ai cinque sensi da solo può non bastare a riconoscere odori e sapori, perché odori e sapori non sono presenti, come avviene nello spazio, dove gli astronauti sono costretti a nutrirsi di alimenti liofilizzati. In questo caso allora può rappresentare una soluzione il ricorso al naso elettronico, il cui funzionamento è pressoché identico al funzionamento del naso umano, dal momento che inspira ed analizza l’aria ed è capace di catturare le molecole degli odori da poter poi ricreare. Questa comunque non è l’unica Il naso elettronico ha un funzionamento pressoché identico a quello del naso umano, dal momento che inspira ed analizza l’aria ed è capace di catturare le molecole degli odori da poter poi ricreare cosa che il naso elettronico è in grado di fare, dal momento che è già utilizzato in campo alimentare per verificare la freschezza del pesce, la qualità dell’olio d’oliva e quella del vino; in campo medico invece ci si avvale di questa tecnica per individuare quelli che sono gli odori specifici delle singole malattie, anche nei loro stadi iniziali. Ecco allora che laddove non arriva il sesto senso, ovvero l’intuito, ci viene in aiuto il settimo senso: il naso elettronico. Sabrina Torri 3 mercoledì 29 agosto 2007 La vita è (anche) un concorso a premi N on è l’ultimo slogan per sponsorizzare la lotteria, ma un modo diretto per parlare dell’iniziativa del Pogas, il Ministero per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive dove vinci se il tuo tasso alcolico è pari a zero. Tutti siamo a conoscenza delle stragi del sabato sera, che purtroppo non avevnfgono solo il sabato sera, causate spesso dall’alto tasso alcolico presente nel corpo del guidatore, a volte sommato anche all’assunzione di droghe. Sappiamo anche dell’inasprimento delle pene per chi viene trovato alla guida in stato di ebbrezza: ritiro immediato della Il ministero per le Politiche Giovanili, che sembra averci visto giusto, ha indetto un concorso grazie al quale vinci se guidi e sei sobrio. Il ministero ha fatto inviare ai giovani tra i 18 e i 35 anni un sms con lo slogan “La vita non è un optional” che dovrà essere mantenuto da chi vorrà partecipare al concorso patente, a volte l’arresto e/o il fermo dell’auto. Purtroppo i giovani spesso non si fanno impressionare dalle conseguenze che i loro gesti possono causare a loro stessi e agli altri e c’è bisogno di una proposta nuova, di un premio per rinunciare a ciò che pensano - erroneamente- possa farli stare bene. Così il ministero per le Politiche Giovanili, che sembra averci visto giusto, ha indetto un Adesso non infierite A pplicare la legge sugli incendi, vietando la costruzione nelle aree distrutte dai roghi e provvedendo al loro censimento, ma vietare anche la caccia sia nelle aree colpite dal fuoco sia in quelle limitrofe. Nelle regioni più colpite si calcola che tra le fiamme siano morti più di un milione di animali. Queste le richieste del ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, che si rivolge in particolare alle regioni, al quale si affianca il capogruppo del Sole che ride alla Camera Angelo Bonelli. La legge sugli incendi boschivi prevede il divieto di caccia per dieci anni nelle zone percorse dal fuoco e il divieto dell’attività venatoria anche nelle aree contigue e circostanti a quelle colpite dal fuoco. “Alla luce degli enormi danni patiti dal nostro territorio per mano di incendiari criminali - ha dichiarato il ministro – chiedo alle regioni un’assunzione di responsabilità per assicurare il rigoroso rispetto della legge. E’ del tutto evidente infatti che gli incendi significano distruzione degli habitat naturali per la nostra fauna e le aree limitrofe a quelle bruciate sono oggi le preziose e delicate zone di fuga e ricovero per specie già martoriate dal fuoco. Si tratta quindi di intervenire con urgenza sui calendari venatori, dal momento che in molte regioni la caccia aprirà il prossimo weekend, per evitare un ulteriore impatto ambientale negativo”. Il ministro dell’Ambiente e i Verdi chiedono lo stop alla caccia nelle aree devastate dai roghi. Pecoraro: “Le regioni siano responsabili”. Bonelli: “Già uccisi un milione di animali” Il Ministero, informa un comunicato dell’Ufficio stampa, già nei giorni scorsi aveva inviato una nota a tutti gli assessorati regionali all’ambiente per chiedere l’applicazione di del divieto di caccia nelle aree bruciate e l’emanazioni di provvedimenti per le aree limitrofe. Nella lettera inviata dalla Direzione generale per la protezione della natura si ricordava infatti come la legge già prevede la possibilità di intervenire per fermare la caccia ‘per motivate ragioni connesse a calamità’. “Mi rivolgo alle regioni – ha concluso il ministro reiterando l’appello – affinché vi sia un semplice ma concreto gesto di attenzione verso il nostro territorio. Si tratta dunque di dare una risposta di sensibilità e rispetto di fronte al dramma che ha pesantemente colpito il nostro patrimonio naturale”. “Si stima che circa un milione di animali siano morti nelle aree bruciate a causa degli incendi, un’ecatombe di uccelli, rettili, mammiferi, un gravissimo danno all’ambiente e alla biodiversità del nostro Paese”, ricalca Bonelli. In relazione all’imminente riapertura della caccia “sarebbe irresponsabile che di fronte ad una devastazione ambientale di queste proporzioni, con le perdite già subite dal nostro patrimonio faunistico si possa pensare che la stagione venatoria possa svolgersi regolarmente come se nulla fosse accaduto”. I Verdi chiedono quindi al presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani ed al governo, “in particolare al ministro Paolo De Castro di adottare provvedimenti tesi a sospendere l’inizio delle preaperture e delle stagioni venatorie nelle regioni più colpite dal fuoco, come Sicilia, Calabria, Campania e Lazio”. “Rivolgiamo analogo appello all’Unione Europea – conclude l’esponente del Sole che ride -, considerando che il sud del Continente è stato colpito da incendi catastrofici che hanno fortemente compromesso la biodiversità, cui la caccia non può assestare il colpo di grazia”. concorso grazie al quale vinci se guidi e sei sobrio. Il ministero ha fatto inviare ai giovani tra i 18 e i 35 anni un sms con lo slogan “La vita non è un optional” che dovrà essere mantenuto da chi vorrà partecipare al concorso. La conditio sine qua non per partecipare all’estrazione è registrare un tasso alcolico zero alla prova dell’etilometro, se fermati durante i controlli delle forze di polizia nel week end. Mostrando l’sms “La vita non è un optional“, chi risulta ‘alcol zero’ potrà chiedere di partecipare all’estrazione del premio messo in palio ciascun settimana. La polizia comunicherà al Pogas i nomi dei concorrenti e i vincitori saranno visionabili ogni settimana nel sito www.po- gas.it. Ovviamente i premi sono alquanto allettanti, visti peraltro i già numerosi vincitori: biglietti per i Gran Premi di Formula 1 e di Motociclismo, le partite della Nazionale di calcio e corsi di guida sicura. Sicuramente un modo alternativo per mettere sotto i riflettori l’importanza della guida in stato di completa sobrietà e, a quanto pare, piuttosto apprezzato dai guidatori del week end. Magari d’ora in poi potremo incontrare comitive di amici che il sabato sera, invece di studiare il percorso alternativo per non imbattersi nella volante di turno e provare a svicolare i controlli, andranno proprio in cerca degli etilometri così da avere la possibilità di vedere da vicino i protagonisti di grandi sports internazionali e mondiali. A questo punto una domanda è d’obbligo: bisognerà attendere l’istituzione di un ministero per i maggiori di 35 anni al fine di promettere anche a loro un premio se guideranno sobri? Suggerimento: intanto, sarebvbe auspicabile un aumento dei controlli durante la settimana e garantiamo un po’ più di sicurezza a tutti. Valentina Faraone Ue: più informazioni sul fisco per la Chiesa La Commissione Ue chiederà al governo italiano “informazioni supplementari” su “certi vantaggi fiscali delle chiese italiane”, ma non ha ancora deciso se aprire un’inchiesta. Lo ha detto Jonathan Todd, il portavoce del commissario alla Concorrenza Neelie Kroes, precisando che, nel caso, si tratterebbe di un’inchiesta per aiuti di Stato illegali. Sarebbe la prima volta che la Chiesa finisce nel mirino dell’antitrust europeo. “Non abbiamo ancora preso la decisione se aprire o no l’inchiesta”, ha detto Todd, rilevando che il governo italiano ha già risposto ad una prima richiesta di notizie. Bruxelles ritiene però necessario un surplus di informazioni, “pertanto le chiederemo in forma scritta o verbale”, ha detto Todd. Ad attirare l’attenzione della Commissione sarebbe stata in particolare una norma contenuta nella Finanziaria del 2006, l’ultima del governo Berlusconi, che prevede l’esenzione dall’Ici degli immobili di proprietà della Chiesa adibiti a finalità commerciali. L’esenzione è riconosciuta anche alle altre religioni che hanno un accordo con lo Stato italiano e alle attività no-profit. Bruxelles intenderebbe chiarire inoltre anche le riduzioni di imposta (al 50%) concesse alle imprese commerciali della Chiesa. Todd ha spiegato che le informazioni sono state chieste dopo le segnalazioni, nel 2006, da parte di soggetti italiani di cui non però ha riferito l’identità. Il portavoce ha sottolineato che, se l’inchiesta dovesse essere avviata, si tratterebbe della prima volta che l’antitrust europeo mette nel suo mirino la Chiesa, anche se in Belgio c’è stato un contenzioso per una questione di Iva e anche in Spagna c’è un’indagine in corso su delle facilitazioni fiscali.