Le Pergole Torte 2004

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Le Pergole Torte 2004
Divinis® Bar à Vins è lieto di proporvi
“La Vertigine del Tempo”
Martedì 13/11/2012
Le Pergole Torte
di Montevertine
Le Pergole Torte 2001
Montevertine ~ Radda in Chianti (SI)
Toscana I.G.T. ~ Sangiovese ~ 13° ~ Euro 550,00 (doppia magnum)
Le Pergole Torte 2003
Montevertine ~ Radda in Chianti (SI)
Toscana I.G.T. ~ Sangiovese ~ 13,5° ~ Euro 200,00 (magnum)
Le Pergole Torte 2004
Montevertine ~ Radda in Chianti (SI)
Toscana I.G.T. ~ Sangiovese ~ 13° ~ Euro 110,00
Le Pergole Torte 2006
Montevertine ~ Radda in Chianti (SI)
Toscana I.G.T. ~ Sangiovese ~ 13° ~ Euro 90,00
Le Pergole Torte 2009
Montevertine ~ Radda in Chianti (SI)
Toscana I.G.T. ~ Sangiovese ~ 13° ~ Euro 75,00
Esclusivamente in occasione della serata a chi desidera acquistare i vini per l’asporto, riserviamo uno sconto del 10%.
Le nostre iniziative sono dirette a favorire un consumo moderato e consapevole del vino. Qualità e non quantità.
Montevertine
Montevertine è situata nel cuore delle colline del Chianti, nel Comune di Radda in Chianti a
425 metri di altezza. La località era sicuramente abitata fin dall'XI secolo. Restano ancora
infatti le tracce della costruzione originale, sicuramente a carattere difensivo, trasformata
successivamente in abitazione rurale. Montevertine è stata acquistata nel 1967 da Sergio
Manetti, allora industriale siderurgico, come casa di vacanza. Egli restaurò la casa in modo
da renderla abitabile e subito impiantò due ettari di vigna ed allestì una piccola cantina con
l'idea di produrre un po' di vino per i suoi amici e clienti. La prima annata prodotta, il 1971,
era discreta e Sergio Manetti pensò di mandarne alcune bottiglie al Vinitaly di Verona
tramite la Camera di Commercio di Siena. Fu subito un successo e la cosa entusiasmò
talmente il Signor Manetti che dopo pochi anni abbandonò la sua attività primaria per
dedicarsi unicamente al vino. Furono fatte nuove vigne, nuove cantine, e questo senza
interruzione nel tempo, con uno sviluppo aziendale che dura tuttora. La fattoria, dopo la
scomparsa di Sergio Manetti avvenuta nel novembre del 2000, è ora diretta dal figlio Martino
Manetti con la collaborazione di Bruno Bini, nato a Montevertine e profondo conoscitore
della zona e dei terreni. Giulio Gambelli è stato il nostro consulente e maestro sin dalla
fondazione dell’azienda. I vini di Montevertine sono nati grazie al suo aiuto e alla sua
esperienza. In seguito alla sua recente scomparsa, il suo lavoro viene oggi continuato
dall’enologo Paolo Salvi, suo allievo, nel solco della nostra tradizione.
La superficie vitata totale della nostra azienda è attualmente di circa 18 ettari, divisi nelle
seguenti zone: Le Pergole Torte, piantata nel 1968, superficie 2 ha, esposizione Nord-Nord
Est. Montevertine, piantata nel 1982 e parzialmente reimpiantata nel 2008, superficie 2,5 ha,
esposizione Sud Est-Sud. Il Sodaccio, piantata nel 1972 e successivamente reimpiantata
totalmente nel 2000, superficie 1,5 ha, esposizione Sud Est. Il Casino, piantata nel 1999,
superficie 2 ha, esposizione Sud. Selvose, piantata nel 1997, superficie 3,5 ha, esposizione
Sud Est-Sud. Pian del Ciampolo, piantata nel 2003, superficie 1,5 ha, esposizione Ovest —
Nord Ovest. La Casa, di cui una parte piantata nel 2000 e una nel 2008, superficie 1 ha,
esposizione Sud. Borro ai Colli, piantata nel 2000, superficie 2 ha, esposizione Sud-Ovest;
Villanova, reimpiantata nel 2010, superficie 1,3 ha, esposizione Sud.
Il Sangiovese costituisce circa il 90% del totale delle viti piantate. Il restante 10% è costituito
da Colorino e Canaiolo. La densità di impianto è di 5000 viti per ettaro nei vigneti piantati a
partire dal 1997 e di 3200 viti per ettaro in quelli precedenti. Le viti sono allevate col sistema
Guyot nelle vigne più vecchie e a Cordone speronato nei nuovi impianti. Dall’annata 2009
abbiamo intrapreso una conduzione totalmente biologica dei vigneti. I filari vengono
mantenuti inerbiti e viene usato compost prodotto in azienda per la concimazione.
La difesa della vite è affidata all’ uso di rame e zolfo in polvere. Nella nostra storia non
abbiamo mai piantato varietà di uva alternative alle nostre tradizionali Sangiovese, Canaiolo
e Colorino. La nostra concezione è produrre un vino che rispecchi in pieno l’identità della
nostra terra.
Informazioni tratte dal Sito Ufficiale dell’Azienda
Le Pergole Torte 2001
The 2001 Le Pergole Torte is incredibly elegant and sophisticated. It boasts fabulous depth
and pure richness. Stylistically, the 2001 stands apart from every other vintage at
Montevertine. An early April frost reduced yields by 40%, resulting in an unusually dense,
powerful Pergole Torte. Because of the sheer richness of the fruit, the 2001 can be enjoyed
today, but it has the depth to develop gracefully for another 20 years, easily. Layers of dark
red fruit, spices and rose petals build to a rich, explosive crescendo of aromas and flavours
that satisfies all of the hedonistic and intellectual senses. This is a dazzling showing for the
2001.
Robert Parker — The Wine Advocat
Le Pergole Torte 2004
The 2004 Le Pergole Torte is flat-out great. Fine, silky tannins frame expressive red berries,
flowers, mint, spices and tobacco as the wine opens up in the glass. This is one of the most
refined Pergole Tortes ever made. The balance of fruit, acidity and structure is nothing short
of pure magic. The 2004 has enough fruit to drink well for a number of years, but it is also
insanely beautiful, even today.
Robert Parker — The Wine Advocat
Le Pergole Torte 2006
The 2006 Le Pergole Torte is utterly spellbinding. It hasn’t fleshed out yet like the 2004, but
it nevertheless possesses breathtaking inner perfume, great purity in its fruit and fabulous
overall balance. Today the tannins remain a touch firm, but the wine’s beauty is impossible
to miss. True pleasure is still a few years away. I imagine the 2006 will still be fabulous at
age 30. The 2006 Pergole Torte is shaping up to be yet another jewel in a long line of
stunning wines from Montevertine.
Robert Parker — The Wine Advocat
Le Pergole Torte 2009
The 2009 Le Pergole Torte is flat-out great. Layers of fruit wrap around the palate in this
flashy, seductive Pergole Torte. There are no hard edges to be found. Sweet red cherries,
roses, spices and mint are layered into the silky, radiant finish. The 2009 is a wine of
extraordinary elegance. Today the 2009 comes across as a smaller scaled version of the
2007. This is also the first year of biological farming at Montevertine. Despite the heat wave
in August, Martino Manetti waited until October 12 to bring the Sangiovese in.
Robert Parker — The Wine Advocat
I commenti di Maurizio Landi
Decisamente una di quelle serata dove la figura del conduttore serve a ben poco. C’è poco
da commentare in vini di questa levatura, che sono in grado, tra l’altro, di mettere d’accordo
un po’ tutti. Non dico questo per svalutare il vino stesso, ma proprio perché c’è veramente
poco da aggiungere alle sensazioni e alle emozioni che ognuno dei partecipanti ha potuto
provare. Posso solo evidenziare la coerenza del lavoro svolto da questa cantina che, anche
in un’annata difficile come la 2003, ha saputo preparare un vino di classe e di fascino, che
non ha niente da invidiare agli altri.
Partendo dal 2001 (doppia magnum), si inizia subito alla grande con un vino di estrema
sensualità. Inizialmente appena disarticolato, mostra una freschezza vibrante leggermente
staccata da un frutto scuro molto intenso, ma appena atipico per il vitigno. Con
l’ossigenazione il miracolo si compie e il vino si coagula, regalando una ricchezza
straordinaria. Sembra eterno!
Il 2003 (magnum), frutto di un’annata canicolare, possiede un frutto ricco, aromaticamente
corretto, ma “esagerato”. Eppure, anche con l’ossigenazione il vino mantiene la propria
integrità e coerenza, non mostrando cedimenti di sorta. C’è chi sostiene, forse non a torto,
che non avrà lunga vita, ma adesso è veramente straordinario. Pun nei suoi eccessi.
Il 2004 è un monumento! Ricco, esageratamente ricco, fermo, denso e impenetrabile.
Aprendosi lentamente, mostra una struttura e una ricchezza fuori dal comune che
difficilmente si riesce a cogliere nella sua interezza, almeno in questo momento.
Assolutamente da aspettare, ma che vino!
Il 2006, dopo la ricchezza del precedente, fatica un po’ a farsi riconoscere. Tra l’altro, mostra
una lentezza nell’aprirsi veramente fuori dal comune. È ricco, ha fascino, ma rimane un po’
sulle sue. Forse l’unica bottiglia della serata che non conquista immediatamente.
Il 2009 torna su note fruttate, anche se non esagerate come quelle del 2003. É pieno,
sensuale, ma mostra sullo sfondo una struttura tannica di tutto rispetto. Ovviamente,
l’estrema gioventù non aiuta ad apprezzarlo, ma possiede già il fascino dei grandi.
Per concludere posso solo aggiungere che se è vero che “il Sangiovese per essere grande
deve essere aiutato” (Giacomo Tachis), io non saprei proprio cosa fare per aiutare questi
vini per essere più grandi di quanto già sono. Ma forse il limite è mio….