JUVENTUS «Bianconeri solidi più del Barcellona
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JUVENTUS «Bianconeri solidi più del Barcellona
martedì 19 aprile 2016 5 Corriere dello Sport Stadio JUVENTUS DEL PIERO «Rimonta da Juve E ora c’è l’Europa» «Ero certo del titolo. La Champions, obiettivo possibile» di Andrea Ramazzotti INVIATO A BERLINO Pochi giorni fa insieme a una parata di star era allo Staples Center di Los Angeles per l’addio al basket di Kobe Bryant. Ieri sera invece Alessandro Del Piero era nella fantastica cornice del «E’ un piacere vedere Cuadrado giocare così. Dai Marchisio: dopo sarai più forte» Messe di Berlino per il Laureus World Sports Awards. L’ex capitano della Juventus, diventato membro dell’Academy di Laureus, è arrivato insieme a Cafu e all’ex tecnico Fabio Capello con il quale nelle stagioni bianconere non erano state tutte rose e fiori. Il tempo ha messo a posto le cose («Ha vinto molto nella sua carriera ed è un grande allenatore»), ma non ha certo fatto dimenticare ad Alex gli anni in bianconero. «E’ stata una grande rimonta, una rimonta da Juve - ha detto -, ma non mi ha sorpreso perché quella di Allegri è una squadra forte. Qualche giorno fa ho detto quello che pensavo ovvero che mi sarei sorpreso se la Juve si fosse lasciata sfuggire lo scudetto e in effetti non mi sbagliavo». JUVE DA... CHAMPIONS. Il quin- to tricolore di fila non basterà per far vincere ai bianconeri il premio come miglior squadra ai Laureus Awards del prossimo anno. Per riuscirci magari Allegri avrà bisogno di alzare al cielo la Champions. «Quest’anno non sarà possibile - ha sorriso Del Piero -, la prossima stagione vedremo. Di certo questo è uno degli obiettivi della società. Se arriverà la Champions vedersi assegnare il Laureus sarà più facile. Da ex giocatore ed ex capitano auguro alla Juventus di riuscirci. Giusto acquistare Cuadrado? Come calciatore mi piace e lo ammiro da quando era alla Fiorentina. Ha un talento incredibile e vederlo in azione trasmette gioia a me e a tante persone». FORZA CLAUDIO. Del Piero non si è dimenticato dell’ex com- PAROLA DI CAPELLO «Bianconeri solidi più del Barcellona» INVIATO A BERLINO - Nessuno come la Juventus. Fabio Capello, ambasciatore di Laureus, ieri a Berlino è stato assediato dai giornalisti inglesi, spagnoli e tedeschi. L’ex tecnico del Milan e della Juve ha parlato di calcio a 360 gradi, ma non si è dimenticato di celebrare la formazione di Allegri che domenica, portandosi a +9 sul Napoli, ha di fatto vinto il quinto tricolore consecutivo. «Ormai manca solo la matematica certezza - ha iniziato Don Fabio -, ma la Juventus questo scudetto non lo perderà in nessun modo. Non solo perché ha 9 punti di vantaggio a 5 giornate dalla fine: la squadra sta bene, corre ed «La Juve ha avuto un rendimento impressionante Totti? Non giudico ho già problemi...» è mentalmente solida, tutte qualità fondamentali nel finale di stagione. Ecco perché non sono d’accordo con Allegri che getta acqua sul fuoco e cita l’esempio del Barcellona: questa Juventus è un’altra cosa perché corre e vince sempre. Ha il campionato in tasca». POCA CONCORRENZA. Capello si è fatto un’idea chiara del perché Buffon e compagni festeggeranno anche quest’anno. «L’Inter era partita bene, ma poi ha frenato. Idem la Fiorentina. La Roma ha pareggiato gli ultimi due incontri dopo una serie di successi, mentre il Napoli è stato l’ultimo ad arrendersi. La Juve invece da fine ottobre in poi ha solo vinto e ha mostrato una costanza di rendimento impressionante. Le altre si sono fermate tutte, i bianconeri no: i campionati si vincono così». L’altra chiave, secondo l’ex ct della Russia, è stata dopo la sconfitta contro il Sassuolo all’andata, il punto più basso del 2015-16 della formazione di Allegri: «Dopo quel ko l’Inter aveva 10 punti in più della Juventus, ma Buffon, Chiellini ed Evra si sono comportati da veri leader e hanno parlato alla squadra, trascinandola fuori dal momento difficile. Hanno spiegato che la Juve non poteva continuare in quel modo e il gruppo li ha seguiti». TOTTI, CARLETTO E L’ITALIA. Ca- pello ha dribblato l’argomento Totti con cui alla Roma il finale del rapporto era stato turbolento. «Quando deve smettere? Non lo so, dipende da lui e non so nulla della lite con Spalletti. Sono appena tornato da Shanghai e non metto il naso in questa storia. Ho già abbastanza problemi...» ha detto secco prima di parlare di Ancelotti: «E’ stato un mio giocatore ed è diventato un grande allenatore. Per il Bayern è la scelta migliore possibile perché è calmo quando deve essere calmo e forte quando deve essere forte. Conosce i calciatori e sa come prenderli». Finale sugli Europei: «Il cammino dell’Italia dipenderà dai giocatori della Juve e da come arriveranno a giugno. Loro sono la parte trainante della squadra. In quest’ottica l’infortunio di Marchisio è brutto per Conte. Le mie favorite per Euro 2016? Spero che vinca l’Italia, ma la Francia che gioca in casa e la Germania sono forti. E non dimenticatevi del Belgio». and.ram. ©Riproduzione riservata pagno Marchisio che domenica si è rotto il legamento crociato del ginocchio sinistro: «Gli ho telefonato e gli ho parlato. Purtroppo gli è successa una cosa devastante proprio alla vigilia di un Europeo al quale teneva molto. Mi spiace per lui, ma non deve dimenticare che è giovane e che, anche se sembra solo un modo di dire, da in- fortuni del genere si torna più forti. Io ne so qualcosa: mi sono fatto ancora più male di Claudio e ho giocato diversi altri anni togliendomi parecchie soddisfazioni». Una delle più grandi proprio a Berlino, con la maglia dell’Italia: «Dalla vittoria del Mondiale sono trascorsi 10 anni, ma quei ricordi sono ancora indelebili. Tornare a Berlino è sempre bello». Finale sulla Champions («Non avrei mai immaginato che il Barcellona sarebbe potuto uscire nei quarti. La mia favorita adesso è il Bayern») e sull’amico Zidane: «E’ un piacere vedere che ha successo da allenatore con una squadra che non è stata costruita da lui. Spero chiuda bene la stagione». ©Riproduzione riservata A Berlino i Laureus Awards: Djokovic e Williams premiati INVIATO A BERLINO (a.ram.) - Si è svolta ieri sera a Berlino la cerimonia del Laureus World Sports Awards, gli oscar dello sport 2015 assegnati da Laureus, la cui fondazione “Sport for Good” sostiene programmi sportivi con scopi educativi (ha raccolto più di 100 milioni di euro). Novak Djokovic è stato premiato come miglior sportivo, mentre tra le donne il riconoscimento è andato a Serena Williams. Gli All Blacks sono stati votati migliore squadra dell’anno, ma riconoscimenti anche per il golfista Jordan Spieth (rivelazione del 2015) e per il rugbista Dan Carter (“ritorno” del 2015). Qui sopra un gruppo di campioni ieri davanti alla Porta di Brandeburgo