Leggi l`articolo di Giancarlo Rudari
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■ e-mail: [email protected] Rovereto TRENTINO SABATO 28 FEBBRAIO 2015 ■ Indirizzo [email protected] ■ Centralino 0464/421515 ■ Fax 0464/434020 32 ■ Abbonamenti 0471/904252 ■ Pubblicità 0464/432499 p.zza Achille Leoni, 22 - Rovereto ■ RadioTaxi 0464/480066 » L’ANALISI DI APERTURE E CHIUSURE «Commercio, il centro è ancora vivo» I DATI DEL COMUNE E alle categorie economiche il sindaco propone un nuovo patto: «Lavoriamo tutti per rilanciare il settore» di Giancarlo Rudari ◗ ROVERETO Sono sotto gli occhi di tutti, eppure non sembra che il settore del commercio a Rovereto sia così in sofferenza come potrebbe apparire. Perché se in centro storico molti negozi hanno chiuso o si sono trasferiti, se ancora sono parecchi i cartelli “affittasi” in vetrina, i dati che arrivano dagli uffici comunali segnalano una tendenza opposta: a fine 2014 gli esercizi commerciali presenti sul territorio di Rovereto erano 744 quando nel 2013 erano invece 715 ; una crescita registrata anche in centro storico visto che da 322 (sempre nel 2013) sono passati a fine 2014 a 334. «Non dico assolutamente che questo è un periodo florido per il commercio e facile per gli operatori economici. Ma i dati mi sembra che parlino chiaro: durante la nostra amministrazione, in un periodo congiunturale difficile a livello nazionale, gli esercizi commerciali sono aumentati: nel 2009 erano 703 e ora 744; in centro storico da 316 sono aumentati fino ad arrivare a quota 334. Pur con mille difficoltà, pur con i fatturati e i margini di guadagno in calo, il settore del commercio è in crescita. Certo, non è vero che tutto va bene ma non si può dire nemmeno che la città è morta...». Il sindaco Andrea Miorandi non vuole che passi il messaggio di una Rovereto sempre meno vivace anche dal punto di vista commerciale con negozi che chiudono o si trasferiscono al Millennium. «E’ vero che in centro storico c’è un certo turn over ma le aperture di nuovi esercizi sono sempre superiori alle chiusure e il saldo è positivo. Detto questo - continua il sindaco - il Comune deve farsi carico della necessità di rivitalizzare il centro storico. Come? Continuando nelle opere di infrastrutture come i parcheggi, nell’abbellimento e nella cura del centro storico, in nuovi eventi culturali... Ai commercianti propongo di remare nella stessa direzione, di fare un patto e sedersi ad un tavolo per costruire percorsi comuni, per rinsaldare un rapporto virtuoso tra pubblico e privato. Un patto solo con persone che vogliono costruire il bene comune, che siano disposte a sudare e spaccarsi la schiena. Perché la vivacità del centro storico passa anche per una luce del negozio accesa, per una vetrina che sappia attirare, per quelle iniziative che ridiano slancio e vigore. Questa è una partita da giocare assieme. Io sono disposto ad andare in campo subito, ora chiedo che anche le categorie economiche si facciano avanti per siglare questo nuovo patto non più con un dare e un avere. Ma con la consapevolezza che sono necessarie tutte le forze per innestare un circuito virtuoso...» ©RIPRODUZIONE RISERVATA ‘‘ ANDRA MIORANDI Non è vero che aumentano le chiusure. Dal 2010 gli esercizi commerciali sono in aumento su tutto il territorio Secondo i dati del Comune aumentano i negozi sia in centro storico che in periferia (F. Festi) L’AVVOCATO BALLARDINI in via della terra «Leoni teme ritorsioni da parte di gruppi politici» La casa delle donne con Menapace ◗ ROVERETO «Il mio assistito non intende costituirsi parte civile perché teme ritorsioni da parte di gruppi politici. Abbiamo segutio il processo e speriamo che la vicenda si concluda al più presto...» Così l’avvocato Renato Ballardini, legale di Andrea Leoni, risponde alla mancata costituzione di parte civile al precesso che vede imputati il roveretano Nicola Paolini e l’operaio arcense Michele Prandi accusati dell’accoltellamento (il reato è tentato omicidio) del giovane militante di sinistra davanti al publ Il Gatto Nero. Da ieri i due imputati sono liberi do- po che il gup Dies ha revocato l’ordine di custodia cautelare ai due che si trovavano ai domiciliari. Se per potrebbe sembrare curioso che Leoni non abbiano promosso una costituzione di partre civile, il suo legale risponde che «non vogliamo drammatizzare la situazione. Non facciamo drammi e speriamo che la vicenda finisca al più presto. Devo dire però che la scelta del mio assistito - spiega l’avvocato Ballardini - è dettata anche dal fatto che teme ritorsioni da parte di gruppi politici vicini ai due accusati dell’accoltellamento». La prossima udienza del processo è fissata per il 19 marzo. La storica esponente politica inaugura lo spazio di confronto ◗ ROVERETO Lidia Menapace Oggi alle 16.30 si inaugura a Rovereto, in via della Terra 27, la Casa delle donne, luogo voluto e gestito dall’Osservatorio di Cara Città, associazione di donne attivamente presente a Rovereto ormai da alcuni anni. Il taglio del nastro della nuova sede avverrà direttamente per mano di Lidia Menapace, 92 anni, storica esponente della politica delle donne, e della piccola Caterina di 5 anni, simbolica abitante di spazi futuri al femminile. La sede, contesto nuovo nel panorama cittadino, vuole essere un luogo di incontro e di costruzione di relazioni fra don- Don Ciotti: «Non scendete a compromessi» Il messaggio agli educatori al convegno nazionale di Animazione Sociale, la rivista del gruppo Abele ◗ ROVERETO Don Ciotti ieri allo Smart Lab per il convegno di Animazione Sociale (F. Festi) «Date ai ragazzi concretezza, cose vere, realtà; non scendete in compromessi, cadendo in scorciatoie o facendo l'occhiolino a mondi compromessi; siate "eretici", nel senso di chi sceglie di mettersi in gioco, di chi rifiuta realtà di seconda mano». Questo il messaggio di don Luigi Ciotti dato a quasi trecento educatori provenienti da tutta Italia. Il fondatore di Libera era ieri a Rovereto per il convegno nazionale di Animazione Sociale, la rivista del gruppo Abele. Il convegno ha portato a confronto a Rovereto operatori ed educatori del mondo giovanile, che operano in associazioni, cooperative, centri giovani di ogni parte d'Italia. Si conclude oggi, ieri ha vissuto due momenti particolari, con la scrittrice sarda Michela Murgia, e con don Ciotti. Murgia, narratrice e protagonista di una originale e innovativa candidatura alla presidenza della Sardegna, ha parlato del rapporto coi giovani, all'importanza di concedere spazio, inizialmente anche al caos, all'improvvisazione, e a mettere da parte del gerarchie, sostituendole con la rete. Nel pomeriggio don Ciotti ha invitato a dare speranza ai giovani oggi in Italia, di fronte alle mafie che riprendono forza, alle povertà, alla disoccupazione, alle difficoltà che vivono le nuove generazioni, rispondendo con fermezza etica, trasparenza. «C'è un furto di parole in atto: legalità, quando tutti ne parlano e poi scelgono quella legalità "malleabile"; società civile, quando persino i mafiosi oggi si dicono antimafia». A chi gli chiede cosa avrebbe fatto di fronte ad un appalto "aggiustato" che avrebbe fatto ne anche di diversa provenienza, generazione e cultura, al fine di valorizzare esperienze e consentire l’incrocio di saperi. Lo spazio è aperto a iniziative culturali, come letture, mostre, i concerti, presentazioni di libri e incontri su specifiche tematiche di carattere culturale, politico e sociale, un luogo in cui sia possibile interrogarsi sul nostro tempo, consolidare relazioni e poter scambiare pensieri e parole. Si brinderà, insomma, ai progetti futuri. L'invito a partecipare alla cerimonia tra musica, parole, poesia e storia - arriva per conto dell’Osservatorio di Cara Città da Rita Farinelli. (m.cass.) guadagnare molto denaro alla propria associazione, risponde «guai ai compromessi. Il gruppo Abele ha ricevuto tante offerte, ma non siamo mai scesi a compromessi. Anche nelle nostre realtà c'è chi fa l'occhiolino ad altri mondi, ma se facciamo tutti così è finita». All'Italia chiede uno scatto, come quello che per la legge sui beni confiscati alla mafia, che donerebbe allo Stato in un baleno "55 mila beni: ville, case, alberghi, appartamenti". Di fronte al salire della mafia, alla corruzione, alla disoccupazione, ad una Banca d'Italia che certifica che "ci sono corrotti nei Cda di enti pubblici", don Ciotti chiede che non venga meno la responsabilità a lottare per il cambiamento, dando segni concreti. «E l'umilità - conclude - diffidate di chi ha capito tutto». (m.s.)