Destination Tourism Marketing Turistico n.29
Transcript
Destination Tourism Marketing Turistico n.29
Destinations & Tourism Rivista di Destination Management e Marketing n. 29/ dicembre 2015 comunicazione social marketing destination Web Marketing Promocommercializzazione prodotto strategia promozione formazione management DESTINATION MANAGEMENT DESTINATION MARKETING Le tendenze nel turismo per il 2016: le opportunità Le 10 chiavi per il successo delle destinazioni turistiche nel 2016 Visita il blog di Four Tourism: www.fourtourismblog.it Destinations & Tourism n° 29| dicembre 2015 Editoriale i contesti socio-economici. Abbiamo quindi ritenuto opportuno dedicare questo ultimo numero dell’anno per illustrarvi i trend che secondo Four Tourism caratterizzeranno il mercato turistico nel 2016. Da una parte, evidenziando, i macro fattori che influenzeranno e si ripercuoteranno sull’andamento del turismo italiano, dall’altra, analizzando, una ad una, da vicina quelle che saranno invece le tendenze determinanti proprie del settore turistico. I trend riflettono quelli che sono i nuovi bisogni e le nuove esigenze dei consumatori. Indicano e suggeriscono indirettamente le possibili direzioni da seguire per riuscire a soddisfarli. Generalmente, impongono la necessità di innovarsi e di reinventarsi e generalmente, se colti ed accolti in tempo utile, offrono la possibilità di cogliere nuove opportunità e di dare ai propri clienti ciò che veramente vogliono. E ciò si rivela di estrema utilità in un settore come il turismo che è sempre in continua evoluzione e trasformazione, attraversato da profondi e radicali cambiamenti e che impone – negli ultimi anni in particolare - agli addetti ai lavori di mettersi in discussione, di cambiare, di evolvere. Non poteva mancare poi uno sguardo al turista di domani, con le sue caratteristiche ed esigenze, fulcro nevralgico di ogni strategia ed azione turistica. Chi è e cosa cercherà nel 2016? E soprattutto come potranno le destinazioni e le aziende turistiche soddisfarlo? E proprio per rispondere a quest’ultima domanda e per darvi qualche suggerimento, in chiusura abbiamo voluto indicarvi, alla luce delle tendenze emerse, le 10 chiavi per gestire con efficacia e successo le vostre destinazioni e aziende turistiche. Già perché sono i turisti a cambiare, ad essere volubili, scostanti e imprevedibili. Ed è anche questo fattore a creare scompiglio tra gli operatori, da sempre abituati, a una certa regolarità ed automaticità dei flussi, abituati a vedere bussare alla porta orde di turisti pur non avendo alzato un dito. E invece oggi non solo non è detto che arrivino ma pretendono anche un sacco di cose: esperienze da vivere, attività da svolgere, emozioni da ricordare. Ma non solo: vogliono informazioni precise, servizi prenotabili, proposte accessibili. È innegabile: sono cambiati i tempi, le modalità, A questo punto, quello che rimane da fare è rimboccarsi le maniche e agire con l’obiettivo se non di superare quelle che sono le aspettative dei turisti, almeno di soddisfarle! Buon Natale e soprattutto Felice Anno Nuovo! Sommario Destination Management Le tendenze nel turismo per il 2016: le opportunità Four Tourism Srl Corso Ciriè 21 10152 Torino Tel. +39 011 4407078 [email protected] Destination Marketing Le 10 chiavi per il successo delle destinazioni turistiche nel 2016 www.fourtourism.it www.fourtourismblog.it 1 www.fourtourism.it Destinations & Tourism n° 29| dicembre 2015 Destination Management Le tendenze nel turismo per il 2016: le opportunità di Josep Ejarque Anche le destinazioni più blasonate, quelle che da sempre hanno attirato code di turisti tedeschi, austriaci, svizzeri, americani, e altri ancora, oggi si trovano a dovere fare i conti con un netto calo dei flussi. I turisti infatti disertano le tradizionali località di vacanza, anche se comodamente raggiungibili in macchina, a favore di mete più lontane, ormai facilmente accessibili grazie ai voli low cost. La fine dell’anno è il momento per le destinazioni e gli operatori turistici di pensare a come impostare l'anno a venire. E in un contesto come quello attuale, dove il turismo è in continua evoluzione e trasformazione, riuscire ad individuare con un certo anticipo i trend e le tendenze del mercato è fondamentale. Soprattutto perchè ancora oggi gli addetti ai lavori fanno fatica ad abituarsi ai continui cambiamenti, avvezzi come sono stati per anni ad una certa regolarità ed automaticità dei flussi turistici, quando la fedeltà dei turisti non sembrava un sogno ma una realtà. Purtroppo, invece, oggi si tratta di un concetto che è meglio dimenticare. Non c’è dubbio: il turismo è veramente cambiato. Gli esperti direbbero che ha sofferto di fortissime "disruption". Ciò che conta è che che oggi più che mai per assicurarsi una redittività costante è necessaria un’innovazione e reinvenzione altrettanto costante. Ma non solo: meglio se intervengono anche altri fattori, come la crisi economica, politica e dei consumi, capaci di mettere in crisi le destinazioni turistiche competitor, obbligando gli italiani a rimanere in patria. Insomma, meglio confidare anche in quel fattore che nel marketing turistico viene defintito come "fattore C". Chi lo avrebbe mai detto infatti che i turisti avrebbero preferito alloggiare in case di sconosciuti piuttosto che in alberghi, magari gli stessi frequentati per anni? Chi avrebbe creduto che avrebbero preferito fare shopping piuttosto che visitare i musei? Che avrebbero preferito effettuare le ricerche in rete, da soli, invece che rivolgersi ad un’agenzia di viaggio? 2 www.fourtourism.it Destinations & Tourism n° 29| dicembre 2015 Al di là di tutto, ciò che veramente conta per le destinazioni e le imprese turistiche è fare attenzione all’evoluzione della domanda e del mercato, in modo tale da poter adeguare le proposte, i servizi e i prodotti. Perchè il turismo attuale, tanto quello italiano come quello internazionale, risponde ai parametri della globalizzazione. solo in Italia ma anche nei suoi principali mercati turistici. Anche se le vacanze sono ormai considerate una "commodity", ossia un bisogno irrinunciabile – fatto che i dati confermano in quanto seppure la crisi sia ancora in atto le persone continuano a viaggiare – tuttavia si presta grande attenzione al rapporto qualità/prezzo. Oggi, siamo di fronte ad un turismo d’offerta: non sono più le destinazioni a determinare le caratteristiche, le tipologie e i prezzi delle proposte che i turisti devono consumare. Anzi, è l’esatto contrario e difficilmente si tornerà indietro. In questo contesto, diventa quindi fondamentale comprendere in quale direzione andrà la domanda, quali saranno i prossimi trend, in modo tale da poter correre ai ripari in tempo utile e presentarsi sul mercato con proposte e servizi attrattivi e competitivi. Anche perché a ciò si aggiunge la riduzione del budget di spesa dei turisti che, pur non volendo rinunciare alle vacanze, sono costretti a prestare particolare attenzione al fattore prezzo. Non è da sottovalutare neanche l’impatto della sharing economy, in quanto si tratta a tutti gli effetti di un’arma a doppio taglio: se da un lato, infatti incrementa il numero di turisti, targettizzando segmenti prima sconosciuti per una determinata destinazione, dall’altro, riduce gli introiti del settore, limita i ricavi derivanti dalla tassa di soggiorno e crea conflittualità tra gli stakeholder del territorio. La sharing economy è una realtà che non è possibile ignorare – i trend infatti la indicano come un cambiamento a lungo termine destinato a trasformarsi in una realtà e un modello di business consolidato. Proprio per questo, noi di Four Tourism lavoriamo e facciamo del nostro meglio per essere sempre attenti ed intuire le nuove tendenze e i nuovi trend del settore, in modo tale da comprendere quali saranno i fattori che influenzeranno il comportamento dei turisti nel futuro prossimo e quali saranno quindi le conseguenze dirette ed indirette per le destinazioni e le imprese turistiche. Altro fattore riguarda il mondo digitale che nel 2016 influenzerà in misura ancora maggiore tutti le fasi di viaggio. E i numeri parlano chiaro: 50% sono le prenotazioni online sul totale in Europa mentre nel caso dell’Italia si arriva fino al 60%; 3 il numero medio di device connessi a internet dei cittadini Europei; 21% le prenotazioni provenienti dalle OLTA. Prima però è necessario fare alcune premesse: oggi il turista è 2.0, il mercato è sempre più affollato ed è sempre più difficile emergere e differenziarsi. Ma non solo: l’iper-competitivita’ del mercato turistico ha creato una miopia generale, dove tutti competono per gli stessi turisti, nello stesso mercato. Ma da dove nasce questa miopia diffusa? Sicuramente da una visione distorta della realtà, ossia dall’adozione di una visione endogena e autoreferenziale che non corrisponde più a quello che i turisti cercano e vogliono vivere. Poi c’è il ruolo giocato dalle raccomandazioni. Ogig, i consumatori che utilizzano i metamotori per confrontare prezzi e proposte sono il 45% mentre coloro che consultano i review site prima di effettuare una prenotazione per leggere opinioni, valutazioni e commenti sono circa il 43%. E si prevede aumenteranno ancora nei prossimi anni. I macro fattori che influenzeranno il turismo italiano nel 2016 Fondamentalmente sono sette i fattori che influenzeranno il turismo italiano nel 2016. In primis, l’incertezza economica. La crisi economica del 2007 infatti non è finita: la recessione, le politiche di austerity, il rallentamento della produzione, la perdita di posti di lavoro e via dicendo hanno portato ad una riduzione dei consumi non La sicurezza sarà un ulteriore elemento che determinerà il comportamento della domanda: la scelta dei turisti sarà infatti sicuramente condizionata dal grado di tranquillità che una destinazione sarà in grado di garantire e di trasmettere. 3 www.fourtourism.it Destinations & Tourism n° 29| dicembre 2015 Infine, non è da sottovalutare la volubilità dei mercati: i mercati emergenti di oggi saranno davvero i mercati tradizionali di domani? Se li confrontiamo con il cliente tradizionale - anche se ormai di tradizionale ha ben poco, in quanto le tecnologie e la globalizzazione lo hanno profondamente cambiato – vediamo che, anche se c’è una distanza generazionale, le differenze comportamentali di fatto sono ormai poche. Come si è visto, alcune realtà considerate sicure e in crescita, come la Russia e il Brasile, hanno di fatto perso molto del loro peso ed importanza. Prendendo come esempio l’Italia, è fondamentale quindi non focalizzarsi unicamente sui mercati emergenti, come la Cina, tralasciando invece i mercati tradizionali, come la Germania, la Gran Bretagna, ecc. Come si suol dire: chi lascia la strada vecchia per quella nuova…sa cosa lascia ma non cosa trova! Stiamo parlando dei cosidetti "immigrati digitali", ossia di quelle persone nate prima delle tecnologie multimediali ma che le hanno adottate in un secondo tempo. Si contraddistinguono per: - avere strutture mentali modellate con processi step by step, induttivi e deduttivi; - adottare processi di comprensione meno veloci e fondati su conoscenze pre-acquisite; - utilizzare internet e i dispositivi mobile, anche se con più difficoltà. I turisti del 2016 Se, da una parte, è importante conoscere i trend sicuramente, dall’altra, è fondamentale capire come i turisti risponderanno a questi stimoli, a quali per esempio daranno più importanza. Insomma, chi saranno i nostri clienti? Cosa vorranno? A dominare lo scenario saranno i Millennials, non solo per la loro consistenza numerica – benchè si tratti di un segmento in continua crescita - ma quanto per la loro capacità di condizionare il comportamento delle generazioni precedenti. Insomma, il turista d'oggi è un turista 2.0, indipendentemente dalla generazione cui appartiene o dall'età; senza dubbio con il passare degli anni i turisti 2.0 continueranno a crescere ed arriveranno a superare il numero dei turisti 0.5 e dei turisti 1.0. Il turista del futuro quindi socializza nelle rete sociali, si construisce la sua identità e personalità con la tecnología; è ancora piu orientato al consumo global; vuole fare e vivere esperienze più che vedere attrattive e monumenti. I cambiamenti sociodemográfici hanno creato e continuano a creare un consumatore diverso da quello che conosciamo. Lo ripeto: non si tratta di un problema legato esclusivamente ai Millenials. Le nuove tecnologie così come le tendenze globali mettono in discussione la sostenibilità dei modelli di business tradizionali. Il cliente attuale esige molta più attenzione di prima. In sintesi, quindi, come saranno i turisti del 2016 per l'Italia? SMART - pretendono trasparenza ed onestà; - pretendono di avere il controllo: dalla fase di ispirazione all’esperienza stessa; - l’online e l’offline devono essere interconnessi: è il turista a crearsi il proprio percorso come meglio crede. (G)LOCAL - i turisti di oggi sono esploratori e viaggiatori; - pretendono creatività e personalizzazione; - ricercano l’autenticità e l’immersione nella cultura locale, anche quando viaggiano all’estero. IPERCONNESSI - pretendono la multi-canalità e una connessione 24/7; - desiderano l’interazione sociale per sentirsi gratificati; - vogliono interagire con la destinazione. Da un lato, abbiamo i cosidetti "nativi digitali", ossia tutte quelle persone nate a metà tra gli anni 80 e 90, che hanno le seguenti caratteristiche: - cercano e vogliono informazioni rapide e veloci; - preferiscono tutto ciò che è visual: - hanno strutture mentali che permettono loro di fare varie cose contemporaneamente; - sono irrequieti; - vogliono fare e non transigono se non ottengono quello che desiderano; - comunicano in rete e attraverso i social network; - operano meglio in rete che nella realtà; - sono nati con un smartphone in mano o quasi..... 4 www.fourtourism.it Destinations & Tourism n° 29| dicembre 2015 Le tendenze del turismo per il 2016 esperienze autentiche e che permetteranno loro di interagire realmente con l’ambiente circostante e le persone che lo abitano, praticando allo stesso tempo attività differenti (culturali, fisiche…). Ogni anno, vengono prodotti numerosi studi ed analisi su quelle che saranno le tendenze prossime e future: alcune magari sono già evidenti, altre invece sono presenti solo in alcuni mercati e ci sembrano ancora molto lontane, altre ancora già ci suonano familiari. In ogni caso, prima o poi, vicine o lontane, tutte sicuramente avranno una ripercussione anche sul nostro turismo. 4. L’avvento dei Millennials Sono i clienti del futuro e, come abbiamo accennato, hanno caratteristiche e modalità di comportamento diverse da quelle dei turisti tradizionali a cui siamo sempre stati abituati. Siamo pronti ad accoglierli? Perchè sicuramente non saranno loro ad adeguarsi a noi, in quanto la fedeltà non rientra tra le loro caratteristiche. Gli smartphone non sono solo strumenti di viaggio ma veri e propri compagni: rispetto ad altre generazioni, vogliono avere un’app di riferimento per ogni fase del viaggio. A seguire, Four Tourism ha evidenziato le tendenze che reputa decisive per il 2016. 1. La crescita del turismo Pur trovandoci in un contesto storico-politico ed economico difficile, la domanda turistica continua a crescere. Nel 2015, secondo la UNWTO, gli arrivi internazionali sono cresciuti del 3-4% mentre si prevede che nel 2035 il mumero di turisti passerà dall’attuale billione a 2. Seppur l’Europa continuerà ad essere il continente con il maggiore numero di turisti, sarà anche quello che in proporzione crescerà di meno. Non bisogna dimenticare che l'Italia è uno dei paesi con il minor indice di crescita per arrivi: in Europa, ci sono destinazioni che stanno ottenendo risultati decisamente migliori dei nostri. Nonostante quindi sia prevista una crescita, ciò non significa che in automatico, l’Italia ne trarrà beneficio diretto. 5. Leisure & leisure Il turismo del 2016 darà molto valore alle esperienze e agli interessi personali. Il divertimento e il piacere sono una necessità, in quanto è sempre più forte il desiderio di fuggire dalla realtà e dalla quotidianità. Avranno sempre maggiore peso tutte le attività turistiche rivolte all’intrattenimento e all’evasione, ossia al "turistainement”. 6. Bleisure Si riduce la distinzione tra viaggi di piacere e viaggi d'affari. Sono sempre di più i viaggiatori che utilizzano il tempo libero (82%) durante il viaggio business per esplorare e vivere la destinazione in cui si trovano. E spesso lo fanno con il proprio partner o la propria famiglia, da cui si fanno accompagnare o raggiungere. Le principali attività che svolgono sono il sightseeing, la gastronomia, l'arte e la cultura. 2. Il turista oggi è innanzitutto un viaggiatore Il turista non vuole essere più identificato come tale: sente il bisogno di differenziarsi, di crearsi un proprio viaggio, scandito da propri ritmi, dove poter unire il bisogno di svago dalla routine al desiderio di conoscere realtà nuove, culture nuove, persone nuove, entrando in contatto con il territorio e i suoi abitanti. L’approccio è responsabile, sostenibile e volto al rispetto dell’ambiente e dei valori immateriali. 7. Un nuovo modo di viaggiare: lo short break Si consolida la tendenza ad abbandonare il tradizionale concetto di vacanza (un’unica vacanza di tanti giorni) a favore di più viaggi brevi. Il turismo è inteso, soprattutto dagli europei, come una forma di svago dalla quotidianità: una breve vacanza per ritornare alla realtà con piu carica e più rilassati. Crescerà quindi la domanda di vacanze brevi e questo porterà ad un maggior bisogno di proposte concrete e tangilbili. Attenzione ai prezzi! 3. Il trionfo delle esperienze turistiche Nel 2016, i viaggi diventano un modo per esprimere il proprio status sociale. L’interesse dei consumatori si rivolge altrove: si dà importanza alle esperienze rispetto al possesso materiale sia per il divertimento sia per definire la propria personalità. I turisti quindi prediligeranno quelle destinazioni in grado di offrire 8. Novità e personalizzazione Cresce la domanda e l’interesse verso nuove 5 www.fourtourism.it Destinations & Tourism n° 29| dicembre 2015 modalità di alloggio, ossia per affittare appartamenti, B&B, camere e via dicendo. La sharing economy è una realtà che ormai non è più possibile ignorare: in Occidente, l’aumento dei consumi e dell’individualismo ha creato una cultura che offre ampie possibilità di scelta. E la sharing economy è in grado di assicurare numerosi benefici razionali, quali risparmio, sostenibilità ambientale, economica, sociale ma anche flessibilità e praticità. Ed è proprio ciò che vogliono oggi i turisti. 12. Fra senior, LGBT e tribù È prevedibile che con l'invecchiamento della società occidentale aumenteranno i viaggi dei senior che rappresentano una porzione di mercato significativa e dalle grandi potenzialità anche se con caratteristiche molto eterogenee, in quanto i loro bisogni e le loro aspettative variano in funzione dell’età, delle condizioni di salute, dei vincoli sociali, familiari e dello status economico. Come tutti i gruppi sociali necessitano di proposte specifiche e concrete, esattamente come i LGBT, un segmento con caratteristiche e abitudini specifiche e ben delineate, dalle grande potenzialità per le destinazioni turistiche sia per capacità di spesa sia per abitudini di viaggio. 9. Le distanze non esistono più L’attuale prezzo del petrolio sta favorendo le vacanze a lungo raggio, rendendole più accessibili rispetto al passato. Questo porterà inevitabilmente nel 2016 ad un aumento dei viaggi trasoceanici e non a caso, le compagnie aeree stanno già provvedendo a rafforzare le proprie flotte con mezzi in grado di effettuare lunghe rotte. In Europa, ogni anno aumentano i turisti americani ed australiani così come ogni anno aumentano gli Europei che si dirigono verso l'Asia. 13. Certezze e tecnologia I viaggiatori desiderano avere certezze. Il viaggio deve diventare sempre più un’esperienza facile, sicura e priva di preoccupazioni. E per questo l’uso della tecnologia è fondamentale: il mobile e i social media consentono infatti di facilitare l’esperienza dei turisti, la loro accessibilità alle informazioni, permettendo loro di godere di servizi altamente personalizzati, on demand, 24/7. Oggi, infatti un numero sempre maggiore di turisti richiede soluzioni su misura. Sarà inoltre necessario adottare strumenti tecnologici più ‘umanizzati’, che offrano ai turisti di vivere esperienze uniche e memorabili. 10. Sempre più tematici Crescerà la tendenza dei turisti a viaggiare per soddisfare un proprio bisogno: aumenteranno quindi i viaggi tematici, ossia legati ad una motivazione precisa, come lo shopping o il turismo medico, ma anche quelli di soft adventure, che includono la pratica di attività outdoor (bicicletta, camminata, trekking, turismo rurale, ecc). I consumatori moderni vivono vite “modali”, ossia nell’ambito della propria vita quotidiana, lo stesso individuo occupa una serie di ruoli distinti che comportano esigenze e richieste differenti. E per questo, le esigenze di viaggio variano in base al momento: vacanza con la famiglia, con gli amici, di lavoro e via dicendo. In ogni caso, a prescindere dalla motivazione, ciò che il turista chiede è di essere il protagonista della propria vacanza. Vuole emozionarsi, vuole vivere sensazioni nuove e uniche, capaci di regalargli ricordi duraturi e memorabili. 14. Attivi vs slow I turisti attuali si andranno a dividere sempre più tra chi ricerca nella vacanza una forma di evasione dalla vita stressante delle grandi città e chi invece desidera vivere esperienze forti all’insegna del movimento. Da una parte, incrementeranno quindi i viaggi che offrono un’immersione completa in am-bienti integri, autentici, puliti e tutelati e dall’altra, invece all’approccio “slow” sarà preferita una moda-lità attiva che permetta di godere di emozioni forti, praticando e coltivando le proprie passioni. 15. Wi-fi or nothing Il Wi-Fi free risulta essere il primo benefit richiesto dai viaggiatori quando prenotano, in quanto è percepito come un servizio ‘basic’ al pari dell’aria condizionata. Allo stesso modo, una cattiva esperienza con il Wi-Fi (connessione lenta, altalenante, a spot) può influenzare negativamente l’esperienza di viaggio del turista attuale. E nel 2016 i turisti non sono più disposti a transigere: la connessione Wi-Fi deve esserci e deve essere gratuita. 11. Flessibilità I turisti desiderano poter scegliere e la loro scelta è influenzata non tanto dal prezzo – seppur importante – ma dal valore della proposta e dalla sua capacità di soddisfare le loro esigenze e aspettative. I turisti accettano malvolentieri la rigidità delle policy: vogliono benefit chiari e sono disposti a spendere un extra budget in cambio di libertà e flessibilità. 6 www.fourtourism.it Destinations & Tourism n° 29| dicembre 2015 Destination Marketing Le 10 chiavi per il successo delle destinazioni turistiche nel 2016 porteranno sicuramente benefici tangibili a tutte quelle destinazioni che decideranno di applicarle. Anche se nel turismo tutto cambia velocemente, anche se il panorama politico ed economico è instabile e quindi è sempre più difficile prevedere quali saranno le tendenze dei prossimi mesi, anche se la commercializzazione delle offerte e delle proposte di una destinazione fondamentalmente ormai si è spostata tutta online, il ruolo delle destinazioni continua ad essere - forse adesso più che mai - di grande importanza. 1. Confezionare esperienze turistiche Tutte le destinazioni, da quelle più mature e consoliidate a quelle invece appena emergenti fino a quelle di successo, dovranno rivedere i propri prodotti turistici per creare delle proposte in ottica di mercato, uniche e memorabili. La vera sfida per le destinazioni è riuscire a soddisfare le aspettative dei turisti che ormai non si accontentano più di una proposta statica, di un bel paesaggio da guardare ma vogliono fare e vivere emozioni e sensazioni vere. È evidente che questo scenario presenta ampie difficoltà ma allo stesso tempo offre anche interessanti opportunità per quelle destinazioni che saranno in grado di agire e di ‘muoversi’ in tempo utile, facendo sistema, coinvolgendo gli amministratori, gli operatori e l'ente di gestione e promozione della destinazione (DMO, GAL, Consorzi, ecc) per lavorare tutti insieme, in un’unica direzione. 2. Sedurre i turisti Ormai è risaputo che i turisti cercano online le informazioni in merito a una destinazione per decidere e A seguire, ecco le 10 chiavi per il successo che 7 www.fourtourism.it Destinations & Tourism n° 29| dicembre 2015 scegliere dove andare in vacanza. Riuscire quindi a catturare la loro attenzione e riuscire a sedurli con proposte mirate e personalizzate è indispensabile. Non si tratta semplicemente di informarli ma di stimolare il loro interesse e la loro curiosità, raccontando loro le magnifiche esperienze che potranno vivere, le sensazioni che potranno provare e il benessere di cui potranno godere. E per farlo non vi è strumento più efficace del marketing dei contenuti. L’attuale scenario turistico presenta grandi difficoltà ma offre anche interessanti opportunità di crescita per tutte quelle destinazioni che saranno in grado di agire in tempi utili e di cogliere le sfide che il mercato presenta loro 3. Attirare i turisti short break Negli ultimi anni, è cresciuta la tendenza degli short break, ovvero la tendenza a fare più vacanze brevi nell’arco dell’anno invece che un’unica vacanza lunga. Di fatto, quindi il turista sta diventando un forte “consumatore” di destinazioni. Sulla sua scelta influiscono diversi fattori, tra cui la possibilità di praticare attività sul territorio, le proposte ed esperienze enogastronomiche, le visite culturali e via dicendo. La chiave è quindi organizzare in modo efficace le proposte e renderle facilmente comprensibili e accessibili al mercato. < 5. Valorizzare le attrattive I turisti cercano nuove proposte, consumano e richiedono sempre esperienze nuove. È quindi fondamentale trasformare quello che già si ha, adottando un’ottica di mercato (lo sguardo del turista) ed abbandonando la tradizionale logica endogena e autoreferenziale. Bisogna valorizzare le risorse turistiche, differenziandosi dalla concorrenza: qualunque iniziativa può essere interessante e redditizia dal punto di vista turistico, se fatta in modo intelligente, didattico e in ottica d'intrattenimento. Le idee non devono mancare, come per esempio, le ricreazioni storiche, gli showcooking, gli eventi, le visite guidate che fanno leva sulla partecipazione attiva dei turisti, ecc. Allo stesso tempo, però non si può prescindere da una loro realistica traduzione e declinazione in linea con gli interessi del mercato e con lo specifico contesto territoriale. 4. Scommettere ed utilizzare le tecnologie Il turista moderno e postmoderno utilizza le tecnologie per cercare informazioni e per comunicare. Viaggia con il proprio smartphone ed esige di trovare nei luoghi in cui si reca applicazioni e servizi che gli facilitino l’accesso alle informazioni e alle esperienze che vuole vivere. Per questo motivo, è fondamentale che le destinazioni così come gli operatori utilizzino tutti gli strumenti a loro disposizione per riuscire ad attirare, personalizzare e fidelizzare i turisti. Tuttavia, bisogna fare attenzione e non dimenticarsi che la tecnologia non è il prodotto: non serve a niente infatti avere moltitudini di app e dispositivi all’avanguardia se non si ha alle spalle un buon portale di destinazione, anche in versione mobile, dove gli utenti possono trovare risposta a tutte le domande e magari anche prenotare. Solo dopo si può iniziare a pensare oltre. 6. Promocommercializzare È necessario creare vie alternative per la promocomercializzazione. Se da una parte, infatti, sono in continuo aumento i turisti che consultano e prenotano attraverso le piattaforme digitali, dall’altra, le destinazioni devono adoperarsi per incrementare i punti di contatto diretto con i potenziali turisti. Per le destinazioni e per i suoi operatori, è fondamentale aprire nuove strade per evitare 8 www.fourtourism.it Destinations & Tourism n° 29| dicembre 2015 tare la propria destination reputation, sfruttando i contenuti generati dai turisti; devono parlare e far parlare di sé in rete e nei propri canali social così come in quelli di terzi. Oggi, se il mercato non parla di te significa che non esisti. Di conseguenza, gli enti del turismo delle destinazioni devono cambiare la propria strategia di marketing e creare contenuti (testi, immagini, video) da pubblicare sui social media. Se il turista postmoderno preferisce le storie alle brochure, allora bisogna utilizzare la tecnica dello storytelling. un'eccessiva dipendenza dalle OLTA e dai tour operator operator. In questo senso, le destinazioni devono facilitare il contatto fra l'offerta e la domanda, in modo tale che i turisti possano prenotare l'offerta. 7. Promuovere e comunicare La promozione generica e generalista non funziona più. È necessario che le azioni di comunicazione e promozione realizzate siano mirate, targetizzate, a partire dalla lingua. Oggi, le destinazioni non si possono più permettere di utilizzare nei materiali di promozione l’italiano e come lingua straniera solo l’inglese. Difficilmente infatti un tedesco, un francese, un cinese o un russo riusciranno a comprendere quanto scritto, soprattutto perché ormai si aspettano di trovarlo scritto nel proprio idioma. Essere multilingue oggi non è più una scelta ma un obbligo, una necessità. 10. Costruire le community Il passaparola online rappresenta una grande opportunità: i turisti soddisfatti sono infatti i migliori promotori e comunicatori di una destinazione e della sua offerta, in quanto sono credibili e soprattutto perché vengono ascoltati dagli altri utenti. È quindi fondamentale creare, stimolare e gestire una community di sostenitori, appassionati e amanti della destinazione, coinvolgendo anche gruppi di influencer affinché si crei una rete di ambasciatori attendibili e autorevoli della destinazione. 8. Creare alleanze Le destinazioni non possono più essere gestite o promosse, seguendo un’ottica particolarista ed autoreferenziale. Oggi, fare sistema è fondamentale e questo significa creare e realizzare modelli di cooperazione fra gli operatori del territorio e le amministrazioni della destinazione. Innanzitutto, bisogna creare il prodotto-destinazione, in modo tale da posizionare turisticamente il territorio sul mercato ed incrementarne la notorietà. Allo stesso tempo, è necessario prevedere e stipulare accordi e alleanze con le aziende turistiche e non, che permettano di incrementare la visibilità, la notorietà e anche l’accessibilità commerciale della destinazione. 11. Strutturare l'offerta della destinazione La destinazione è un sistema articolato e complesso, composto da diversi attori, quali gli operatori locali, la DMO, gli stakeholder del territorio e i residenti. È necessario quindi creare un ecosistema equilibrato ed unito, in grado di rispondere alle esigenze attuali del mercato, ossia personalizzazione, relazione e connessione. Per riuscirvi è necessario sviluppare dei modelli di collaborazione, quali i club di prodotto, le reti pivot o le reti d'imprese, in modo tale da strutturare un'offerta attrattiva, competitiva e facilmente promocomercializzabile. 9. Generare contenuti ed essere presenti sui social network Se per il 60% dei turisti le raccomandazioni e i commenti presenti in rete sono il primo fattore di influenza nella scelta di una destinazione – poco importa se si tratta di amici fisici o virtuali - allora è chiaro che si tratta di un elemento fondamentale per la promozione e il marketing delle destinazioni. Le destinazioni devono quindi sforzarsi di incremen- 9 www.fourtourism.it