San Paolo - Parrocchie di Rivoli

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San Paolo - Parrocchie di Rivoli
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specialEstate
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Formazione giovani
e Formazione animatori
RIVOLI
Parrocchie nella ciƩà
ANNO XV - N.3
Novembre 2011
Via F.lli Piol, 44
10098 Rivoli (TO)
www.rivoliparrocchie.org
[email protected]
In coper na:
SpecialEstate Mix
DireƩore responsabile:
Paolo Paccò
Vice direƩore:
Lidia Cuva
Redazione:
Don Giovanni Isonni
Don Angiolino Cobelli
Don Paolo Ravarini
Don Andrea Zani
Riccardo Bona
Paola Cornaglia
Pierangelo Coscia
Silvano Giordani
Remo Lardori
Fabio Leone
Franco Rolfo
Mariangela Zamariola
Lidia Zane e
ProgeƩo grafico:
Iden tà Mul mediale
Torino
Impaginazione:
Fabio Leone
Stampa:
Jeming - Bergamo (BG)
È ormai consolidata l’idea della necessità di dedicare tempo ed energia alla
formazione dei giovani e degli animatori e non vi sono più dubbi sul fa o
che l’esperienza di servizio non può esistere (o non può portare fru di qualità) senza essere accompagnata da un’adeguata formazione personale, sia
essa umana, spirituale o educa va.
Durante tu o l’anno i giovani dalla 1° superiore in su hanno avuto l’occasione di incontrarsi e crescere a raverso l’esperienza dei Gruppi Giovanili, uno
per ciascuna fascia d’età, in parrocchia o interparrocchiali.
I giovani del Gruppo Interparrocchiale “Fa ore ‘96” accompagna da Fedele, Claudia e Elena, dopo alcune se mane dedicate alla costruzione e
alla coesione del gruppo, hanno affrontato il difficile e delicato tema del
conoscersi, acce arsi e volersi bene per come si è.
I giovani della 2° Superiore del Gruppo Interparrocchiale di seguito denominato “Peluches”, accompagna da Luca, Silvia e Chiara, a raverso varie tema che quali “Sono un capolavoro!”, “Le relazioni della vita: amici, coppia,
Dio”, la “Felicità”, “la libertà”,… hanno aiutato i ragazzi a fare un percorso
che li ha porta a diventare da “amici” a “fratelli”.
I giovani del Gruppo “Adò” della Stella (3°-5° Superiore), accompagna
da Daniele, Luca e Chiara, hanno
affrontato due importan temi: la
preghiera del Credo e la Sessualità e
hanno concluso l’anno partecipando
all’incontro Mondiale dei Giovani a
Madrid.
Infine i giovani del Gruppo “Schegge” di San Bernardo (3°-5° Superiore), accompagna da Elena e Giuseppe, hanno provato a conoscere il
Padre di Gesù: il Dio della Promessa,
della Gratuità, della Libertà, del Perdono, della Comunione, dell’Amore. Il Dio Padre che coinvolge e impegna.
Tante le proposte che li ha vis tu insieme: il Pellegrinaggio ad Assisi, la
Festa di Carnevale, la Formazione Animatori, il Week End Animatori, il Campo Superiori.
Accanto alla formazione umana e spirituale, per chi vuole, c’è la Formazione
per Animatori.
Come da tradizione, le 7 Parrocchie dell’Unità Pastorale organizzano un
breve percorso finalizzato a dare un’infarinatura generale su vari temi educa vi u li agli animatori nel loro servizio e a “scaldare il cuore” in vista del
grande evento es vo! Quest’anno la Formazione Animatori si è stru urata
in tre incontri forma vi calendarizza in tre mesi successivi a par re da
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Gennaio. La novità è che ha coinvolto come formatori proprio gli animatori dei Gruppi delle 7 parrocchie di Rivoli.
Le “New Entry” (1°-2° Superiore) hanno avuto modo di rifle ere sull’Accoglienza, il Gioco e vari strumen dell’animazione come ballo, teatro,
musica, laboratori manuali,…
Gli “Anima e Cuore” (2°-4° Superiore) si sono confronta sullo s le dell’animatore cris ano, il saper stare con i ragazzi e il lavoro d’èquipe.
I “Don’t Worry” (4° Superiore in su) hanno lavorato sul proge are, programmare, ges re, verificare l’incontro o il cammino di gruppo.
Altra tappa importante per i giovani animatori delle 4 Parrocchie di Rivoli è il Week End Animatori di fine Maggio. È l’occasione per guardarsi
in faccia come animatori e dirsi “questa è la squadra degli Animatori
che insieme lavorerà per far vivere ai ragazzi delle elementari e delle
medie un’esperienza es va indimen cabile!”. È l’occasione per dare una
ripassa na ai tan balli che animano le giornate es ve, ma sopra u o
è il momento per vivere in prima persona e su di sé il cammino che accompagnerà le riflessioni, le preghiere e i momen forma vi dell’Estate
Ragazzi. È quindi un momento impegna vo nel quale i giovani si me ono
in gioco per primi nella consapevolezza che siamo chiama ad accostarci
ai più piccoli non come maestri, ma come tes moni.
Anche gli animatori dei Gruppi si formano! Non si è mai arriva ! Quest’anno abbiamo coniato un nuovo modo per chiamarli: “EducAnimatori”.
Perché questo nome? Perché essere animatori dei gruppi comporta la
responsabilità educa va di accompagnare e guidare con delicatezza i più
giovani nel cammino della vita a raverso una relazione ed un confronto
profondo. I temi tra a : la responsabilità educa va, il ruolo dell’EducAnimatore, la comunicazione, i contes della Pastorale Giovanile.
“
Non vi è
buon servizio
senza buona
formazione!
”
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Estate Ragazzi elementari 2011
Dal 13 Giugno al 1° Luglio, tre se mane per stare insieme in allegria, per
passare in modo a vo il tempo della vacanza, per riscoprire vecchi amici,
per farsene di nuovi! Sempre coinvolgente l’Estate Ragazzi! Sempre nuovo! Sempre ricco di esperienze e a vità! Sempre originale!
Sempre una sorpresa da scoprire con trepidazione giorno per giorno!
Sempre che ci me e in discussione, ci pone domande, ci chiede risposte!
Sempre… “Che bello, ballo! Ballo perché sono in ballo, non mi fermo mai
al primo sbaglio, è un abbaglio la paura se c’è! Che bello, ballo! Quando un
sogno
ene sveglio, lasciare con un passo il proprio segno, realizzando il
disegno che è in me!”
Anche quest’anno con spirito di unità tra le qua ro Parrocchie del Centro:
proge ato insieme il percorso forma vo (passando a raverso tre temi:
“No all’omologazione!”, “Scopriamo le nostre ricchezze” e “Rinascere
più gustosi!”), incontrandoci nelle gite, vivendo insieme una giornata di
riflessione e preghiera, incontrando anche gli amici degli altri Centri Es vi della ci à di Rivoli, culminando la nostra esperienza con la rumorosa
gioia della Grande Festa Finale in Piazza
Mar ri. La maglie a che abbiamo indossato tu a l’estate riportava questo
slogan: “Scatènà … The winner sei tu!”,
“Scatèna ” cioè libera dalle catene che
vogliono omologato alle povere leggi
della società, “Scatenà ” nella contagiosa
danza della vita, “The winner sei tu!” cioè
sarai vincitore nella tua vita, perché l’avrai vissuta al meglio, rando fuori il meglio di te e rinascendo in pienezza come
uomo e come donna nuovi. L’esperienza
di Estate Ragazzi, oltre che del percorso
fa o in unità, all’interno di ciascuna realtà parrocchiale, si è arricchito di tante
esperienze e a vità.
ESTATE RAGAZZI ELEMENTARI
A San Mar no l’Estate Ragazzi 2011 si è
svolta in un modo par colare: al ma no i bambini di San Mar no e della Stella facevano a vità in comune (giochi,
compi …) presso l’oratorio della Stella.
La nuova esperienza, durata soltanto tre
se mane, è stata vissuta in modo posi vo. I bambini, impegna ssimi nei giochi,
si sono diver insieme e tra gli animatori
delle due parrocchie è nato e cresciuto un
clima di amicizia e di collaborazione che
ha dato possibilità d’intesa e di condivisione per i compi da svolgere, importante e u le anche per il futuro. Nel pomeriggio il gruppo di San Mar no, dopo
il pranzo, si spostava nella propria sede
di M.I.A. Gli iscri non erano tan , ma il
piccolo gruppo ha favorito in modo par colare la socializzazione e l’aggregazione,
indispensabili per scoprire l’u lità e la
bellezza dello stare insieme. A chiusura di
questo breve cammino è stato preparato
un piccolo musical: “Gli Aristoga ”. Grazie a quest’a vità i bambini hanno avuto
la possibilità di sperimentarsi nel ballo,
nel canto e nella recitazione, riuscendo a
conoscere e valorizzare i propri “talen ”.
È stato bello vedere il modo in cui hanno
affrontato le prove, la preparazione, invogliandosi vicendevolmente e con grande
diver mento. Il musical è stato presentato ai genitori nel salone M.I.A. nel tardo
pomeriggio del primo luglio. La serata si
è conclusa con una cena comunitaria con
genitori e amici, prima di raggiungere tutgli altri gruppi in P.zza Mar ri per la festa finale.
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ESTATE RAGAZZI ELEMENTARI
A San Bernardo e a San Bartolomeo… è ormai consolidata l’esperienza di
totale gemellaggio tra le due realtà, già dal mese di maggio gli animatori
dei due oratori si sono incontra per organizzare insieme le a vità di un
solo Estate Ragazzi… bello lo scambio di idee, di s li, di esperienze!
I 108 ragazzi iscri e le loro famiglie non hanno fa cato ad accogliere la
proposta e hanno sostenuto con entusiasmo gli animatori, collaborando
in modo a vo anche nella ges one di quei piccoli episodi nei quali è stato
necessario richiamare le regole del buon comportamento, nella consapevolezza che insieme si contribuisce alla crescita dei nostri ragazzi!
Sempre bella la presenza degli animatori, infa cabili promotori “del buon
vivere” a raverso a vità, balli e giochi che facilitano lo stare insieme in
modo posi vo, “giovani adul ” che con gratuità donano ai più piccoli il
tempo della loro vacanza e che, consapevoli della responsabilità educa va
che hanno, cercano di modellarsi offrendosi con allegra maturità.
ESTATE RAGAZZI ELEMENTARI
Alla Stella… un’esperienza indimen cabile! Tan sono sta gli animatori che
hanno scelto, dopo la lunga formazione,
di trascorrere il loro periodo di vacanze
a servizio della Parrocchia. Gli animatori
si sono impegna molto trasme endo
diversi valori ai bambini a raverso i momen di gioco, di formazione e di preghiera. Gli obie vi educa vi dell’estate
ragazzi si basavano sul rispe o delle regole, delle persone e degli ambien in cui
trascorrevano il loro tempo. Fare esperienze di amicizia e di condivisione erano
alla base dei nostri giochi e delle a vità
preparate tenendo come linea guida la
parola di Gesù. Descrivere in poche parole momen , come quelli passa insieme
ai bambini e agli animatori durante le tre
se mane, è davvero difficile.
Tante sono state le emozioni provate e
sarebbe ancora più difficile dimen carle. Un ringraziamento va a tu i bambini
che si sono messi in gioco durante l’estate
ragazzi dandoci dimostrazione concreta
di quanto sia bello poter vivere insieme
un’esperienza di crescita come l’ESTATE
RAGAZZI.
Claudia, Luisa, Donatella
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Campo estivo Elementari a Bousson
Iniziamo dai numeri per descrivere la magica avventura del Campo Elementari: 7 giorni (dal 3 al 9 Luglio), 1419m di altezza, 74 ragazzi iscri (32
in più dell’anno scorso!!), 15 animatori, 1 educatrice, 1 parroco, 6 cuochi
… 60kg di pasta, 9kg di pizza, 20kg di riso, 190 polpe e mangiate in una
sola cena, 10 torte in una sola merenda… 4 litri di tempere, 80 pannelli
dipin , 14 palloni (di cui 10 dispersi), 90 scalpi,… 3 camminate, 2 bagni nel
fiume, 1 ricerca di una scarpa sprofondata nel fango,… 11 ore di gioco al
giorno garan te, 4 serate, 2 giochi no urni, 10 ore di a vità forma va e
preghiera, 1 falò… almeno 15 m la tavolata alles ta dalle famiglie per la
festa finale,… 13, 68, 14, 6, 120,… Ma i numeri non bastano a descrivere la
bellissima esperienza vissuta dai nostri ragazzi alla Casalpina di Bousson!
Lo possono tes moniare i vol posi vamente stupi dei loro genitori al
momento dell’incontro con i propri figli nella giornata finale. Una giornata
nella quale anche i genitori hanno potuto ripercorrere il cammino formavo fa o con i ragazzi durante la se mana. Accompagna da don Angiolino e dagli animatori si è rifle uto sul dono del tempo a raverso la metafora dello strumento musicale: ciascuno si è rappresentato disegnando
se stesso come se fosse uno strumento
(Tempo per sè: chi sono io?), ha condiviso
con gli altri la sua scelta, ha scoperto che
ciascuno strumento fa un suono proprio e
unicamente bello (Tempo per proge arsi:
quali sono le mie cara eris che? Come
posso me erle a fru o?), ha ascoltato il
suono degli altri strumen (Tempo per
accogliere l’altro) ed ha scoperto che il
suono di ciascuno è sicuramente meraviglioso, ma solo accostato e reso armonioso insieme ai suoni degli altri può produrre la grandiosa sinfonia della vita (Tempo
per e con gli altri)! Per i ragazzi il campo
è stato un’esperienza entusiasmante nel
quale dover superare la fa ca di essere lontani da casa e nel doversi ges re
in autonomia l’abbigliamento, l’igiene,
la pulizia della camera… entusiasmante
la convivenza con novanta amici diversi,
più grandi o più piccoli, da conoscere e
con i quali confrontarsi, entusiasmante il
cammino di crescita, entusiasman e avvincen i giochi nei quali correre, cercare,
indovinare, esplorare, inventare, mirare,
indagare,… entusiasmante e tu o da inventare il tempo libero che con fantasia
ci ha portato per esempio all’alles mento di un elegante ristorante con tanto di
menù, camerieri e tavolini riccamente decora , ma in realtà costruito con pietre,
rami, ma oni, fiori… ragazzi sono tornaa casa sicuramente con un po’ di terra
nelle scarpe e nei ves , ma anche tanto
arricchi da una bellissima esperienza di
condivisione e di comunità!
CAMPO ESTIVO ELEMENTARI
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Estate medie 2011... che estate!
Un’altra estate ricca di ragazzi pron ad allacciarsi il casche o e mettersi in sella per pedalare lungo le strade di Rivoli e dintorni accompagna dalle note di “Che bello, ballo! Ballo perché sono in ballo!”.
La tema ca di quest’anno “Centra il futuro, perché il futuro c’entra
con te!” è stata scelta per cercare di rispondere alle domande che
ci riguardano più da vicino: “Cosa farò da grande? Che percorso voglio seguire e come?”... Ovviamente lo scopo non è stato dare una
risposta per ciascuno, ma ha cercato di far rifle ere e di prendere
consapevolezza di tu e quelle fasi della vita che si affrontano da
bambini, ragazzi e giovani, soffermandosi in par colare sulla bellezza dell’adolescenza, momento da vivere a pieno poiché in ques
anni si creano e si maturano le personalità di ciascuno.
Più di 100 ragazzi si sono ritrova insieme con gli animatori nelle
tre se mane di Giugno per affrontare ogni giorno percorsi sempre
diversi: un giorno ci siamo bu a in piscina, un giorno al mare, ci
siamo rotola nel prato, abbiamo immerso la faccia nella farina, ci
siamo sporca di tempera, abbiamo occupato un pullman 36 per
andare a Torino, ci siamo sbuccia le ginocchia, abbiamo saltato e
ESTATE RAGAZZI MEDIE
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CAMPO ESTIVO MEDIE
ballato, ci siamo sporca le mani con la
pasta di sale, abbiamo reso una ma nata diversa ai nonnini della casa di riposo. Alla fine eravamo tanto stanchi,
ma anche tanto felici. Felici di esserci,
di aver condiviso e di essere cresciuun po’ insieme. L’avventura non è
però finita qui! Oltre 70 ragazzi, dopo
due soli giorni di riposo, si sono messi
lo zaino in spalla e sono par verso
Exilles per affrontare nuove avventure! Il tema del campo è stato “Lo sport
è questa vita”. E sì, abbiamo capito
che effe vamente c’è un legame molto forte tra le due realtà! La costanza,
l’allenamento, la fa ca, il saper superare i propri limi , avere una squadra e
sopra u o un buon allenatore: mamma e papà, Gesù… sono alla base della nostra vita e della nostra crescita.
Scoprire poi che davvero la gioia sta
nelle cose semplici: gridare a squarciagola a cielo aperto, rotolarsi nel
prato, osservare i movimen nel cielo
e assaporare un abbraccio sincero dai
nostri amici. Possiamo davvero essere
soddisfa di questa estate passata insieme con la speranza di poter gustare
queste emozioni anche durante l’anno
nei nostri gruppi e tornare ogni anno
un po’ più nuovi.
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Campo superiori a Exilles
“Spero senza ma, anche per chi non ci sta,
perché c'è follia nel credere in un Dio che
muore e poi risorge”.
Con questo ritornello acca vante è iniziato il Campo Superiori 2011 a Exilles: i
ragazzi sono sta accompagna a riflettere sul tema della speranza, a cantare in
coro la speranza che non è re a solo da
gambe umane, ma viene da Cristo!
I giovani, insieme ai loro EducAnimatori,
hanno camminato insieme verso questo
grande riferimento seguendo un percorso che dalla “terra” ha puntato dri o al
“cielo”. Sono par dal loro essere giovani nel mondo di oggi interrogandosi sul
significato della parola “vivere” in maniera a va affrontando le proprie “paure”
e non lasciandosi vivere. Vivere porta a
“conoscere” in profondità il mondo e perme e di “scegliere”. Ques sono altri due
aspe fondamentali su cui i ragazzi sono
sta porta a rifle ere. In modo par colare il tema della scelta ha portato a diverse riflessioni ad esempio sulla difficoltà di
scegliere non solo tra “bene” e “male” ma
anche tra bene e un altro bene.
Scegliere l’amore: “L’amore si sceglie e
scegliere è meglio che vivere una vita a
metà”. Un ragazzo é un uomo di Speranza che sceglie l’Amore con la “A” maiuscola e sceglie giorno dopo giorno nella vita
concreta di “assomigliare” al suo Signore
con “ la terra so o i piedi e gli occhi pieni di cielo”. Ed è proprio so o quel cielo che i ragazzi hanno vissuto una delle
esperienze più for dell’intera se mana:
la no e in tenda. A due a due, avvol da
quel silenzio intenso e profondo che solo
la montagna sa regalare, guida da una
traccia, tra uno spunto di riflessione, un
canto e una preghiera si sono confida e
ascolta nel reciproco rispe o e hanno
pregato e ringraziato il Signore.
Il cielo è stato un elemento ricorrente in
questo campo, come non dimen care la
scalata ai 3000… come si suol dire abbiamo proprio toccato il cielo con un dito!!!
Come è stato il ritorno a casa?… ”con gli
occhi pieni di CIELO, CIELO, CIELO, e il
cuore pieno di gioia, innamorato di Dio”!
Gli EducAnimatori dei Gruppi Giovani
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CAMPO SUPERIORI
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GMG 2011
Cari amici,
che nessuna avversità vi paralizzi.
Non abbiate paura del mondo,
né del futuro,
né della vostra debolezza.
Il Signore vi ha concesso di vivere in
questo momento della storia,
perché grazie alla vostra fede
continui a risuonare il suo Nome in
tutta la terra.
Papa Benedetto XVI
Veglia GMG 2011
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GMG 2011
Giovani di Rivoli alla GMG
È stato emoziona
nte vedere
milioni di giovan
i manifestare la propria
fede con
canti, balli e preg
Par re, uno zaino pesante, un viaggio
hiere senza paura di dim
ostrare di lungo e snervante, il caldo, la sete, le atcredere in Dio. Ser
tese; ma allora perché par re? Per una
gio A.
vacanza low-cost? Per aggiungere un
nuovo album fotografico su Facebook?
Per conoscere nuove persone? Perché
c“ci vanno tu i miei amici”? No, in ogni
che ha a
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scelta c’è un’a razione, c’è qualcosa che
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ci chiama, c’è Qualcuno che chiama,
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anza. An
di fratell
vuole incontrare. Con te accoglie le tue
paure, i tuoi dubbi sul futuro. “ Dove sarò
domani? Cosa farò tra sei mesi? Chi sarò
Unica e spettacolare.
tra dieci anni? E chi sono adesso? Qual
Daniele B.
è la mia “vocazione”?” È questa la domanda che siamo sta invita a porci e
a porGli. E qual è la risposta? Non esiste,
in verità, una sola risposta. Cristo parla a
tu secondo la propria personale vocafede! È
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ll
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zione, traccia un sen ero unico: un senmiSperanza
i avere 2
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ero scelto apposta per ognuno di noi ma
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bello
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accomunato
dal grande motore dell’Amolioni d
re. Un amore reciproco alimentato dal comiglia!
.
stante dialogo con il Signore.
S
a
n
Ele
“Fonda e radica in Cristo. Saldi nella
fede.” È il mo o che ci accoglie alle porte di Madrid. Sapere di non essere da soli
Esperienze uniche
nel mondo perché la fede in cui affondia, che
soltanto in occasi
mo le nostre radici non è la semplice aconi simili puoi sperim
ce azione di alcune verità astra e, bensì
entare.
Claudia S.
una relazione profonda con Cristo che ci
porta ad aprire il nostro cuore all’Amore
erienza
a... forse un'esp
La GMG è stat
! Ho proessere descritta
troppo bella per
sicuro
ozioni, ma di
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dimende popolo!!! Non
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nna O.
la mia vita!! A
Della GMG mi ha
nno colpito soprattutto gli ultim
i giorni, a Cuatro Vientos, quan
do nessuno di
noi aveva più la
propria bandiera
d'origine, non sape
vi più la nazionalità delle person
e accanto a te,
ma non importav
a , questa secondo me è stata una
delle immagini
più forti della GM
G. Elena P.
la
adi oltre che al
Solo le Olimpi
i
o 160 nazion
JMJ riuniscon
en
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solo questo
insieme… ma
e
tt
cumulare tu
to riesce ad ac
!
lo stesso ideale
le persone sotto
Luca G.
GMG 2011
e a vivere, concretamente, come persone
che si riconoscono amate da Dio.
Ecco perché siamo sta “chiama ” a essere tes moni di Cristo! Per manifestare
in modo concreto la nostra fede, senza
paura, senza vergogna… ma con orgoglio
e spontaneità! I cori che risuonavano nelle vie di Madrid scandiscono i passi di un
cammino di fede, a volte tortuoso a volte sorprendente. Passi che, nella capitale
spagnola, si sono mol plica a cen naia,
a migliaia. Passi provenien da tu o il
mondo che, camminando insieme, trovano la forza e la mo vazione per sostenere
questo proge o d’amore.
Quando ci siamo incontra a un mese
dalla fine della GMG, sapendo di dover
scrivere l'ar colo per questa edizione
speciale, ci siamo de : "Come possiamo raccontare alla gente che cosa è la
GMG?". La prima risposta, venuta dal
cuore, è stata proprio "la gente!!!". Nella
nostra vita normale tante persone rappresentano code, confusione, traffico,
noia e a esa; ogni persona, nella sua
quo dianità vive con i suoi programmi, i
suoi obie vi e le sue tempis che e gli altri, la maggior parte delle volte, sono un
La GMG è stata
un’esperienza
che mi ha cambiat
a in profondità, mi ha aiutata
a guardare il
mondo con uno sg
uardo nuovo,
ma soprattutto co
n il cuore colmo di gioia e di un
a fede ritrovata! Valeria M.
17
onon sia affatto semplice. Em
Credo che descrivere la GMG
oe
che ognuno di noi ha provat
zioni, pensieri, sensazioni
ure
ent
avv
sé. Raccontando le
sente ancora vive dentro di
ie a casa, per quanto fossi ecc
della GMG alle persone rimast
i
to che qualunque cosa dicess
tata nel farlo, mi rendevo con
.
tro
den
o
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nto a quello che sen
era sempre niente in confro
eViv
Mondo, con il Mondo!
A Madrid mi sentivo fuori dal
i di
stessa città con due milion
re per una settimana nella
e
ide
,
età
e,
gu
diversi, con lin
ragazzi provenienti da paesi
aQu
to.
sentirsi al proprio pos
diverse, ma nello stesso tempo
i era disposta ad aiutarti, ablunque persona che incontrav
ere
o! Ecco perché era come ess
bracciarti, donarti un sorris
e
ico
con
lin
Mondo triste e ma
fuori dal Mondo, o meglio dal
eric
ioso e voglioso di donare e
invece vivere con il Mondo gio
e
olutamente indimenticabile
vere amore! Un'esperienza ass
cuo
nel
à
ter
ventura che mi res
indescrivibile a parole. Un'av
vita. Claudia F.
re e nella mente per tutta la
Occhi, tan , europei, neri profondi africani, asia ci, americani; occhi che si cercano, si
sorridono.
Mondi così lontani ma che si riconoscono perché fratelli.
Mani che si stringono, pregano; mani con cui ci siamo bagna reciprocamente le teste
pesan per il caldo che pareva inesauribile.
Ora tu o negli occhi e nel cuore, nel casse o “momen unici della propria vita da raccontare in futuro ai propri figli”. Questa per me la GMG. Chiara M.
È stata la prima
volta
che non ho avuto
timore
di manifestare la
mia
fede con una fo
rza eccezionale… che m
i arrivava nel vedere ra
gazzi
come me. Simon
e G.
Voglia di testimoniare!
Andrea P.
18
GMG 2011
e
GMG con grandi aspettative
Sono partito da casa per la
to
na
Tor
i suo singolo istante.
con la voglia di viverla in ogn
di
'esperienza piena e intensa
a casa che dire... è stata un
aUn'esperienza che mi ha ric
emozioni ma anche faticosa.
zie
gra
e
fed
to bene alla mia
ricato di motivazioni e ha fat
i
instaurate con gli altri giovan
agli incontri e alle relazioni
arespirava ogni giorno una chi
presenti (italiani e non). Si
la
E
IAR
ON
senti e di TESTIM
ra VOLONTA' di essere lì pre
do
cal
il
fatica, la stanchezza,
nostra fede sfidando anche la
Un miscuglio di emozioni da
e la pioggia dell'ultima notte.
o
eficio per affrontare al megli
cui sicuramente ho tratto ben
S.
ele
mino e di vita. Fed
questo mio nuovo anno di cam
semplice contorno. A Madrid no. Come
nei nega vi delle foto dove il bianco diventa il nero e il nero bianco, così nella
capitale spagnola il nostro "io" è passato
in secondo piano ed è emerso il senso di
comunità. E che comunità! Due milioni di
vol , lingue, bandiere, colori tu riuni
con un'unica idea: il Signore parla anche
a noi giovani e noi venendo qua vogliamo risponderGli e incontrarlo. Scambio di
bandiere, mani che si intrecciano, lingue
diverse che trovano nel sorriso un punto
di incontro. Stanchezza che si mescola
alla gioia di stare insieme, di camminare,
pregare e condividere la fede. I momen
di preghiera vissu in luoghi “anomali”
come strade, stadi, piazze amplificano al
massimo il senso di comunità; fino al momento culminante in cui la volontà di essere un tu ’uno con e per il Signore spezza magicamente l’euforia e la confusione
di tu i giorni preceden rifle endosi in
un silenzio, di assoluto coinvolgimento, della veglia no urna all’aeroporto di Cuatro
Vientos. È questo il senso di unione che vogliamo portare alle nostre comunità!
Elena, Luca, Jenny, Daniele,
Cippi e Claudia
200 nazioni, m
a un solo luogo pe
r incontrarsi e predicar
e tutti insieme la
nostra
Fede. Madrid JM
J 2011. È stato fa
n
tastico vedere la Via
Crucis, a ogni st
azione i
portatori della C
roce erano giovan
i come
noi, di altre naz
ionalità e con pr
ob
lemi
diversi, problem
i che però posson
o essere
risolti grazie al
la fede in Dio. M
attia G.
Che dire sulla GMG? Posso solo confermare l'impressione che ho avuto: una quantità enorme di ragazzi spinti da una voglia irrefrenabile di trovarsi, confrontarsi e testimoniare la parola di Dio, il
Dio che io, dopo 25 anni, sono finalmente riuscito
a trovare nella mia vita. È stata un'esperienza fantastica, una di quelle cui almeno una volta nella
vita ogni giovane deve essere partecipe; un'opportunità di crescita sia a livello spirituale, sia a livello
mentale. Il trovarsi spesso in situazioni difficili
sopratutto a livello fisico, come solo una GMG può
essere, sicuramente è un ottimo incentivo per tenere
duro e crescere in tutti i sensi. Francesco G.L.
COUT
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COUT
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SCOUT
Un bel progetto educativo
dei gruppi scout di Rivoli
Quest’anno è finalmente par to l’ambizioso proge o dei gruppi scout di Rivoli
di portare avan , oltre al proprio programma educa vo, anche il percorso di
accompagnamento ai sacramen . Un
percorso quindi che vedeva i capi scout
non solo come educatori ma anche come
catechis a tu gli effe .
Il proge o, fortemente voluto da parte
dei parroci di Rivoli, i quali con don Andrea Zani avevano già sperimentato con
successo un percorso del genere nella
precedente parrocchia bresciana, si è inserito so o diversi aspe nel percorso di
crescita dei singoli capi e delle loro comunità. In par colare la formazione dei capi
scout Agesci, che si sviluppa a raverso
vari campi negli anni e che con nua in
maniera permanente, è già improntata
all’avvio ai sacramen : il capo scout formato è anche capo catechista e il percorso Agesci di catechesi è a tu gli effe
un percorso approvato Cei.
Ma ovviamente fra il dire e il fare c’è di
mezzo il mare e non sempre la preparazione teorica si coadiuva con le difficoltà
della pra ca. Per questo il percorso di
accompagnamento ai sacramen par to
quest’anno ha un fondamento molto più
profondo e ha visto lavorare per circa due
anni le comunità capi del Rivoli 1, Rivoli 2
e Rivoli 4 per arrivare pron all’avvio del
proge o.
I capi hanno lavorato fortemente su se
stessi, sulla propria fede, sulle proprie
convinzioni. Si sono analizzate le difficoltà, ampliando i propri bagagli culturali e
le proprie conoscenze sulle Scri ure, per
cercare di essere il più competen possibili nel momento dell’organizzazione delle a vità catechis che.
Per arrivare infine durante questo primo
anno, anche di sperimentazione e quindi
aperto a successive modifiche e miglioramen , ad analizzare a fondo i vari sacramen , con molta a enzione a quelli più
vicini ai ragazzi con i quali si lavora: il battesimo, l’eucares a, la confermazione, la
riconciliazione.
Ma se tutto ciò può sembrare un regredire della proposta scout, non più vista
come armoniosa e divertente, ma statica e improntata al trapasso mero di
nozioni bibliche e catechistiche, qui il
metodo scout e la sua efficacia agisce
al meglio. Durante l’anno non si sono
mai verificati momenti noiosi di lezione
frontale ma la preghiera, la conoscenza
della fede, l’avvio al sacramento si sono
inseriti nelle cornici di gioco, avventura
e servizio tipiche delle branche scout.
L’attività, la riunione, la caccia stessa
dei lupetti diventavano momenti totali e globali di preghiera, esperienze di
fede nate dal vivere assieme, dalla condivisione di momenti speciali, dall’aiuto
reciproco.
Certo all’inizio dell’anno molti capi erano timorosi di lanciarsi in un’avventura
tanto grande e importante, ma adesso,
alla fine dei campi estivi, la felicità e la
gioia di esser riusciti nel proprio intento
è davvero tanta. Con un occhio al futuro
e ai suoi possibili miglioramenti, infatti,
i vari gruppi scout Agesci di Rivoli accompagneranno i primi lupetti al sacramento dell’eucarestia e i primi esploratori e guide alla confermazione, nel
pieno dei campi estivi, con la vicinanza
dei propri familiari, dei fratellini e delle
sorelline, dei compagni di avventura.
Il Clan Brownsea/
Dreaming
in route tra
le valli altoatesine
Per concludere un altro bellissimo anno
passato insieme, il Clan Brownsea /Dreaming in compagnia di Don (Fratelli!) Andrea, ha trascorso 7 giorni di Route tra
le incantevoli vallate altoatesine delle
province di Bolzano e di Trento! È stata
un’esperienza come sempre fantas ca,
iniziata con un pomeriggio di ra ing in
località Castelbello (BZ) so o un diluvio
a dir poco APOCALITTICO e conclusa con
una via ferrata (“Ferrata dell’Amicizia”) a
strapiombo su un lago di Garda incantevolmente illuminato da un cocente sole
in una limpidissima giornata d’agosto; in
mezzo non possiamo dimen care le camminate so o la pioggia, le serate sulla riva
del lago di Garda e Molveno, i dialoghi
con le persone del luogo, i can , le messe
e le occasioni di confronto che rendono
questa esperienza un cammino di crescita. Abbiamo riscoperto la fa ca della strada e la gioia del fare comunità; insomma,
quel mix speciale di avventura, diver mento, e allo stesso tempo di riflessione
e crescita spirituale, che con quel pizzico
di “pazzia” rende lo scou smo, un cammino meraviglioso.
MaƩeo & Maura
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NOVIZIATO in route
27 luglio 2011, ma na: a Rivoli diluvio e temperature
autunnali. Il noviziato ‘Superheroes’ - Rivoli 1 si accinge a par re alla volta delle montagne della Valle
Stre a per una se mana di fa cosa route. ”Partenza
bagnata, partenza fortunata?”, si domandano i nostri
eroi… Sì, alla fine si è rivelata tale, e l’esperienza è stata
magnifica! Durante i primi cinque giorni i nostri supereroi hanno affrontato la temibile ascesa al monte Thabor e una lunga traversata fino a Névache. Poi, un furgoncino in precarie condizioni di salute li ha trasporta
nella regione francese del Rodano – Alpi per due giorni di canoa a raverso le rapide del torrente Ardèche.
Questa route ha rappresentato per noi la scoperta di
una Natura fantas ca, che a volte ci dimen chiamo di
avere a due passi da casa… e della bellezza della proposta dello scou smo, mai banale e sempre pronta a
costruire relazioni profonde!
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LUPETTI:
Vacanze di Branco
con il grande eroe greco Ulisse
L’ul ma se mana di luglio il
branco Fiore Rosso del gruppo scout Rivoli 1 è salpato
per una strabiliante avventura: le Vacanze di Branco,
vissute quest’anno in compagnia del grande eroe greco
Ulisse, che ha accompagnato
i lupi a raverso mille peripezie, incontri formidabili
e scontri mozzafiato. Luogo
prescelto per vivere l’Odissea è stata colonia “Le Loup”
in Valsavarenche, nella spettacolare cornice naturale del
parco del Gran Paradiso, in
Valle d’Aosta.
Durante i se e giorni di VdB,
i lupe
del branco Fiore
Rosso hanno sperimentato cosa vuol dire diventare
una ciurma di una nave che
lo a e si aiuta a vicenda per
sconfiggere i grandi nemici:
il ciclope Polifemo, la perfida Circe, i pericolosi mostri Scilla e Cariddi, gli infimi
Proci. Insieme a Ulisse e ai suoi compagni i giovani marinai hanno scoperto che
aiutarsi a vicenda rende le cose più belle,
oltre che più facili; hanno scoperto come
anche nelle difficoltà si possa trovare
una soluzione grazie all’ingegno, all’uso
del cervello e al coraggio di affrontare le
proprie paure. A raverso i giochi, i tornei
spor vi, la caccia nella natura nel parco
del Gran Paradiso, cerchi gioiosi e diverten ricchi di bans e canzoni, tra le quali
la hit dell’estate “Ulisse Kuduro” scri a
appositamente per le VdB, i lupi e i vecchi
lupi hanno vissuto una delle esperienze
più indimen cabili di sempre: un pezzo
di cuore di ognuno è rimasto in Valsavarenche e un carico indescrivibile di soddisfazione accompagna sicuramente tu
coloro che hanno assaggiato lo spirito del
branco in quei giorni.
Ma non è da dimen care come, insieme
al branco, oltre ad Ulisse, ha cacciato per
tu e se e i giorni anche il grande amico
Gesù, compagno di viaggio che ha presentato tan raccon , parabole, spun
per poter crescere e dimostrarsi sempre
più oltre che dei bravi lupe anche dei
buoni cris ani. A dimostrazione di ciò
anche la bellissima cerimonia dell’ul mo
giorno, quando Baloo don Andrea ha celebrato insieme al branco e alle famiglie
la prima comunione di Michelle, Michelangelo, Beatrice e Agnese: coronamento
impagabile del percorso di catechismo
svolto dai vecchi lupi con il branco durante tu o l’anno e in par colare nel corso
della se mana delle Vacanze di Branco.
E dopo l’estate arriva l’autunno ed è già
di nuovo tempo di spingere i propri passi
più in su, più in là, verso nuovi orizzon e
nuove giungle. Una nuova pista deve essere fiutata e allora… forza Fiore Rosso, è
tempo di rime ersi in caccia!
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I Vecchi Lupi
AkelaBagheeraKaaMysaMangChil
Sirio e Vega nel Thabor
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Quest'anno i due repar del Rivoli
1 "Sirio" e "Vega" si sono uni nel
"Thabor". Il Thabor ha fa o il suo
campo es vo a Saint Nicholas (AO),
a 1200 metri d'al tudine, in un bosco con una splendida visuale sulla
valle. Nonostante qualche difficoltà
dovuta al grande numero di ragazzi
è stato una bella esperienza .
RIVOLI 1
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SCOUT RIVOLI 2
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Scout Lupe
Rivoli 2
CHE FIKO!
Per una se mana soltanto, quest’estate a
Margone è successo qualcosa di speciale:
in mezzo alle solite case e con il giardino
curato, è sorto un castello… maya. Questo
perché a Margone sono arriva gli scout,
il branco Rocce Bianche del Rivoli 2, con
la loro immaginazione, i giochi, i can e
i tornei nei campi dietro il paese. E tu
insieme hanno creato una storia, un’ambientazione: la casa non era più una semplice casa, ma il castello di Kuzco, e i lupe non erano più divisi in ses glie ma
in tribù maya, ognuna con un loro nome
e un urlo di ba aglia. Così per una se mana intera si sono lascia cullare dalla
storia di un imperatore egoista e arrogante, che trasformato in un lama parlante,
dopo mille peripezie riesce finalmente a
capire quali sono le giuste qualità e i gius
valori nella vita, e a tornare uomo. E così
i lupe del branco Rocce Bianche, grazie
a questa storia, questa cornice, hanno
passato un’intera se mana a giocare,
costruire totem, colorare maglie e con
il ba k, lavorare il cuoio, cucinare, e allo
stesso tempo hanno imparato virtù come
l’umiltà, il perdono, l’accoglienza. Questa
era la catechesi del campo, i momen di
preghiera sempre accompagna dai can
che ai ragazzi piacciono tanto. E io ho vissuto tu o questo, ho visto un gruppo di
ragazzi vivere assieme, giocare, arrabbiarsi e perdonare e diver rsi, chiedere scusa.
Li ho spia per tu a la se mana dal passavivande della cucina, io, Cippa Munka,
insieme a Ri er e Consuelo, gli altri due
cuochi del castello; ho visto i lupe conoscere l’imperatore Kuzco trasformato in
lama, il generoso Pacha con la sua moglie
superincinta, il simpa co Kronk aiutante
della ca vissima strega Yzma. Li ho vis
impauri per il terremoto, e subito dopo
diver . Agita e super efficien durante
le ispezioni, a en ad aver messo bene
in ordine i ves , la stanza, a essersi lava in modo perfe o. Li ho vis andare
in caccia, par re verso il lago Malciaussia
(una camminata di ben 2 ORE!, che fa ca), prendersi la pioggia e tornare di corsa
a casa per non bagnarsi, tra qualche risata e ba uta. Ma sopra u o li ho sen
cantare, giocare, crescere e stare insieme. Ed è qualcosa che nessun altro posto,
nessun’altra se mana es va è riuscita a
darmi come questa. Un paese, un branco,
dei capi scout e dei cambusieri fantas ci.
Non rimane da dire: CHE FIKO andare agli
scout!
Clan Fuoco:
La Rupe
sull’Orsiera
Anche quest’anno, noi del clan del Rivoli
2, abbiamo deciso di intraprendere una
route di strada, poco a che vedere con
l’altre anto bellissima esperienza di Sanago de Compostela, dello scorso anno.
La route si è svolta quasi interamente nel
Parco Naturale Orsiera Rocciavrè tra la
Val Chisone e la Val Susa. Il percorso prevedeva la partenza da Forno di Coazze e
l’arrivo, qualche giorno dopo, a Villar Focchiardo percorrendo i sen eri del Parco.
I dislivelli giornalieri, come da previsione,
si facevano sen re alla sera, ma sapendo
che cenando si toglieva del cibo dagli zaini, il morale risaliva perché ogni zaino si
alleggeriva. Nonostante la presenza dei
rifugi lungo il percorso, abbiamo dormito
nelle nostre tende e la consapevolezza di
doverle trasportare ci ha aiutato a me ere nel nostro zaino solo l’indispensabile.
Per quanto possa esser stata fa cosa, la
nostra route ci ha riservato panorami unici e piacevoli incontri ravvicina con camosci, femmine di stambecco con i piccoli
e degli asini lascia liberi in vari pun del
Parco. La scelta di fare la route a pochi
chilometri da casa, ha permesso a mol
di noi di capire che non è necessario andare lontano per vedere delle belle cose,
perché anche il nostro territorio è bello e
sta a tu noi valorizzarlo. Dopo un anno
di clan passato a discutere su “come l’economia influenza la nostra vita”, questa
route, che è stata a bassissimo costo, ha
tu avia saputo regalare le emozioni di
ogni altra route precedente.
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Jamboree,
evento scout,
quest’ anno in Svezia
Ciao a tu . Il mio nome è Francesco
e faccio parte del gruppo Scout Rivoli 2, della parrocchia San Mar no.
Quest'estate ho avuto la fortuna di
partecipare al 22esimo Jamboree che
si è tenuto in Svezia dal 27 luglio al 7
agosto. Il Jamboree è un evento scout.
Esploratori e guide tra i 14 e i 17 anni
provenien da tu o il mondo si riuniscono per condividere esperienze,
can , giochi. Quest'anno gli scout presen in Svezia erano trentanovemila.
In queste due se mane di Jamboree
ho partecipato ad a vità riguardan diversi temi quali la natura,
l'ambiente, la globalizzazione, la diversità religiosa e mol altri ancora. Insieme con la mia squadriglia sono stato ospite di un campo
di lupe svedesi con cui abbiamo fa o un'a vità di canoa su un
lago. Ho avuto occasione di conoscere molte persone e stringere
amicizie, scambiare ogge , mangiare cibi strani ( ho assaggiato un
pia o di vermi che ci è stato offerto da alcuni scout dello Zimbabwe) e parlare tanto inglese. È stata un'esperienza bellissima e indimen cabile.
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Silvio Montesini
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SCOUT RIVOLI 2
Route in Corsica
Il Reparto Sirio e Dragone ha trascorso dal
20 al 31 luglio undici fantas ci giorni di
campo in Valle Stre a, al Pian della Fonderia. La des nazione era senza dubbio in
alta quota: a 1900 metri s.l.m. ci abbiamo
messo poco a capire che le giornate sarebbero state molto fresche, per non parlar delle no ate: pensate che al ma no
la temperatura è scesa ad un minimo 2.5
°C, la stessa temperatura dei nostri frigoriferi! Nulla, però, ha scoraggiato ques
giovani che, indossa berre , giacche a
vento e molte paia di calze e maglioni,
sono riusci a sopravvivere addiri ura
a una no ata nel bosco, u lizzando soltanto un telone come rifugio: una no ata
per mol da non dimen care, una no ata
da lupi nella neve... la neve il 24 luglio c’è
stata davvero, i lupi, per fortuna, no! Nonostante le difficoltà dell’alta montagna,
le giornate si sono susseguite senza freni fra tornei spieta , gare di costruzioni,
giochi e rodei, cerchi serali tu intorno
al fuoco conclusi come ogni anno con la
contemplazione del cielo stellato in una
magnifica Veglia alle Stelle! Il tu o è stato
condito con la storia dei viaggi dell'Odissea. Infa , proprio come Ulisse, abbiamo
affrontato per davvero il nostro viaggio,
nella semplicità dell’avere poco, nella
condivisione di esperienze for , con la faca, con l'allegria, nella crescita insieme
ai nostri fratelli. L’avventura ci ha portato
molto in alto... addiri ura a raggiungere i
3178 metri della cima del monte Thabor,
una camminata che ha dato molta soddisfazione a tu o il reparto; la stessa soddisfazione, provata per tu i traguardi
raggiun in questo campo, fa sì che oggi,
riguardando indietro, un grande sorriso
si disegni sui nostri vol , perché ci senamo orgogliosi di quello che sappiamo
fare e sopportare, cresciu nell’unione fra
noi, con una marcia in più per affrontare le
“banali difficoltà” della vita comoda a casa.
RIVOLI 2
Dopo un anno di a vità e uscite, il noviziato gemellato “Karkadé otaizivoN
“ (composto da Rivoli 2 e Grugliasco 42 ) è salpato alla volta della Corsica
per intraprendere la route es va. Accompagna da zaini tu 'altro che leggeri, il nostro obie vo era quello di percorrere a piedi l'intero capo corso
comunemente chiamato “il Dito”. Partendo da Bas a abbiamo inizialmente raggiunto la ve a più alta del Dito, il Monte Stello, e successivamente
fa o tappa in vari paesi dell'entroterra e della costa. Ma ques dieci giorni
non hanno avuto come unico scopo il cammino; insieme abbiamo affrontato varie tema che tra cui il fenomeno della mafia, la dipendenza dalle
droghe e le cara eris che delle principali religioni. A fronte di tante piccole, simpa che disavventure, non pochi sono sta i casi in cui abbiamo
avuto la fortuna di incontrare persone che ci hanno dato una mano, come
le care Francesca e Dominique, che da brave nonne si sono prese cura di
noi ospitandoci e offrendoci la cena. Questa route è stata la perfe a conclusione di un anno in cui abbiamo imparato a conoscere meglio noi stessi
e gli altri, superando le differenze che cara erizzavano i nostri gruppi, e ci
ha permesso di diver rci e vivere un’esperienza di comunità.
Il Reparto
Sirio e Dragone
al Pian della Fonderia
in Valle Stretta
SCOUT
SCOUT RIVOLI 4
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Vacanze di Branco 2011
del Branco Seeonee Rivoli 4!!!
RIVOLI 4
Il momento forse di massima espressione del gioco dello scou smo dei Lupe
e delle Lupe e di un gruppo scout, si
vive all’interno delle vacanze di branco.
Semplicemente perché il poter vivere
per 7 giorni insieme branco e Vecchi
Lupi, sviluppando un tema differente
dall’ambiente giungla vissuto durante
l’anno, perme e, anche tramite il maggiore spazio dato ai bambini, di poter
far vivere loro a pieno la vita di branco,
il tu o sempre con lo s le che ci contraddis ngue, quello scout.
Quest’anno il branco cerchio Rivoli 4 ha
scelto la cornice delle colline di Diano
d’Alba in provincia di Cuneo, trovando
nella casa “Comenda” e nel paesaggio
circostante, il contesto giusto per poter
sviluppare il tema di “Jumanji”, ovvero
un gioco da tavolo fantas co che riproduceva realmente ogni ro dei dadi
fa o dai ragazzini. Ricreando noi Vecchi Lupi questo gioco e rendendolo intera vo, il branco poteva vedere sullo
schermo di un televisore la sera prima
quello che sarebbe potuto capitare il
giorno dopo, tramite una frase in rima,
e che avrebbe poi cara erizzato i giochi
della giornata. È stato un tema insolito,
rispe o ai classici cartoni anima o fiabe che di solito fanno da motore delle
vacanze di branco, ma abbiamo potuto
notare comunque il riscontro posi vo
che ha avuto su tu i bambini, che si
sono perfe amente immedesima nelle situazioni che insieme creavamo.
Questo aspe o va unito poi a tu o ciò
che è cara eris co del campo es vo del
branco, ovvero la sveglia cantata mattu na “Lupo salta su” dai Vecchi Lupi,
la ginnas ca con la musica per il risveglio muscolare, i giochi che compongono i tornei, come il rugby-lupe o o
baseball-lupe o e tan altri, le a vità
a tema ma anche i servizi semplici quali
pulizia del refe orio e delle camere, il
cerchio serale, in cui i lupe danno libera espressione del loro essere scout
con can e scene e, il canto della buona no e “Ula ula” dopo la sana,
e i momen più solenni e cara eris ci di un branco come la rupe del
consiglio e il cerchio finale del campo, per la consegna delle prede e
delle specialità, simbolo degli impegni semplici ma importan per la
vita di branco, porta a termine e premia dai lupe , o la cerimonia
della promessa in cui i bambini del primo anno, imparando e recitando
la legge e la promessa, passano da cuccioli a lupe .
Tu o questo brevemente è la se mana delle v.d.b., momento conclusivo dell’anno scou s co dei lupe .
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Campo 2011:
Reparto Chaberton Rivoli 4
Si pensa sempre che la convivenza per un lungo periodo con le stesse persone può essere dura; e differenza di età, mentalità e ruoli non sono molto
di aiuto. Nel corso del campo abbiamo saputo sfru are al meglio queste
differenze che potevano sembrare ostacoli enormi.
Quest’anno noi del reparto Chaberton Rivoli 4, del resto come tu gli
anni, abbiamo fa o un campo eccezionale. Siamo par carichissimi, prepara e organizza alla maniera del Rivoli 4 (allo sbando più totale) ma
pron per imparare, dai più grandi, come sopravvivere nella vita selvaggia: certe cose non si finiscono mai di imparare.
Durante il nostro soggiorno non sono manca gli ospi , le risate, la dolcezza, le lacrime, gli abbracci, i momen di tensione e rabbia, i momen in cui
si canta e si ride so o le stelle intorno a un fuoco sempre vivo, le vi orie
e le sconfi e, i momen di squadra dove potersi unire sempre di più e le
figuracce di un certo personaggio con la faccia da fume o, le fotografie, le
a vità noiose, i mala , i terremo e i tamarri, gli affama , la camionista,
figlio didDio e ringraziamen vari a una Staff magnifica e sempre disponibile, dei Rover e Scolta sempre pron a ritornare repartari per risolvere i
problemi tecnici di squadra ed infine un Conca unito come non mai.
è questo che rende un campo perfe o, non la perfezione assoluta, ma la
spontaneità di chi lo vive.
SCOUT RIVOLI 4
Lo scoutismo
nel reparto
Mol pensano agli scouts come un gruppo di ragazzi che pregano e camminano
tu o il giorno. Ma è proprio così? Certo,
gli scouts camminano e pregano, ma lo
fanno divertendosi insieme. È proprio il
diver mento la parola chiave nel reparto.
Durante il campo, ad esempio, è capitato
che un giorno piovesse, e all'inizio sembrava il giorno peggiore di tu ! Ma poi,
quando ci si ritrova tu so o la stessa
tenda, con la pioggia che ba e sulle teste,
e si passa una giornata intera a giocare,
scherzare, cantare, condividere pensieri
tu insieme, si scopre che sono proprio
quelli i momen migliori.
I momen in cui ci si sente tu uguali,
in cui nessuno è più bravo o più grande
di un altro, come il Consiglio della Legge,
che si è svolto alla fine del campo, ma
anche durante l'anno, per vedere a che
punto ogni persona è rispe o al suo senero. “Sen ero? E cosa c'entra?” vi chiederete; c'entra proprio perché gli scout
“camminano” e il sen ero rappresenta il
loro percorso. Nel reparto il sen ero si divide in tre tappe: quando se ne raggiunge
una si comincia a camminare per quella
successiva, ponendosi degli obbie vi da
o enere per crescere. Un elemento fondamentale del reparto è la squadriglia. Le
squadriglie sono maschili e femminili e
possono essere composte fino a 7/8 persone ciascuna. Durante l'anno, ma soprattu o durante il campo, abbiamo vissuto
di squadriglia, cucinato insieme, dormito
insieme, insomma, abbiamo passato la
maggior parte della giornata insieme. Se
le squadriglie non funzionano, il reparto
non funziona! Questa è la vita di reparto
in generale, ma per scoprirla meglio bisogna viverla. Se vi ho incuriosi venite a
trovarci e a condividere con noi un po' del
vostro sen ero di vita!
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Gamerro LeƟzia
e il rep. Chaberton
del Rivoli 4
ESPERIENZE
GOUM
Dio, tu mi conduci nel deserto,
dove la vita è difficile,
dove domina il dubbio,
dove regna l’oscurità,
dove manchi Tu.
Il deserto è un passaggio
per chi ha scelto,
un passaggio per chi Ti ama,
un passaggio necessario alla vita,
un passaggio che me e alla prova.
Tu mi dai la prova
Ma anche la forza di superarla,
mi dai il deserto
ma anche la forza di proseguire.
Ho paura del deserto,
ho paura di mancare,
ho paura di abbandonar .
È facile sen r nella gioia,
è semplice scoprir nella natura,
è difficile amar nel deserto.
Nella no e del dolore,
nell’oscurità del dubbio,
nel deserto della vita
non farmi dubitare di Te.
Non Ti chiedo di liberarmi dal deserto,
ma aiutami a comunicare con Te,
non Ti prego di togliermi il deserto,
ma fammi camminare verso di Te.
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GOUM: una straordinaria
esperienza di deserto
Lasciare tu o. E quando intendiamo tu o vuol dire proprio tu o: soldi,
cellulare, ves , igiene, cibo. Caricarsi di niente. E quando diciamo niente
vuol proprio dire niente: poca acqua, pochi ves , pochi primari ogge
per la sopravvivenza. Ritrovarsi stranieri in terra straniera, ossia italiani
di regioni sparse in una grande e calda isola come la Sicilia. A raversare
paesi e ci à dove la lingua è diversa e la vita di per sé è proprio diversa.
Questo è come primo impa o l’esperienza del Goum: dieci giorni difficili e
angoscian in una terra deser ca, dove si cammina per 8 ore al giorno sotto il sole, con un ves to di povertà fa o di cocen e puzzolen peli di cammello, con la colazione e la cena fa di un pugno di riso sco o e scondito,
l’acqua scarsa e calda e la fa ca pressante e corroborante che trasforma i
piedi in bolle dolorose e la schiena in un pezzo di roccia che porta lo zaino.
Don Andrea Zani, nostro parroco della San Bernardo, nonché per l’occasione assistente ecclesias co dell’evento Goum in Sicilia, e Gianmarco
Galfano, Akela del Rivoli 1, hanno intrapreso questa folle, straordinaria
avventura, dal 26 agosto al 3 se embre, per una traversata di oltre 175
km, che li ha porta da Trabia (Palermo) a Falconara, tra Gela e Agrigento.
Chilometri di asfalto caldo, di steppa arida e bruciata dal sole e dall’uomo,
di sen eri scoscesi per le colline dell’interno siciliano.
Un deserto esteriore che si è però trasformato anche in un deserto interiore. Ed è qui che il Goum, parola araba che racchiude insieme il significato di tribù, vita e resurrezione, assume la sua profondità e la sua bellezza.
Una bellezza fa a di povertà, condivisione, preghiera, riscoperta dei veri
valori dell’essenzialità e della vita comunitaria. Una profondità spirituale
che perme e di fare i con con se stessi, con le proprie paure, con i propri
limi , affidandosi prima che alle proprie forze alla grazia e misericordia del
Signore. Un’esperienza forte e difficile, forse non per tu , ma che porta
chi la vive a sen rsi insieme un po’ dannato, perché la forza distru va del
deserto è capace di spazzar via in un secondo, e un po’ santo, perché
riscoperto l’Amore di Dio non si riesce più a farne a meno e ci si sente un
po’ come Giovanni Ba sta, profeta del deserto, obbliga ad annunziare la
Parola e condividere questo immenso Amore con i propri fratelli.
Sicuramente chi vive un Goum torna a casa cambiato: nel fisico e nello
spirito, con la voglia di vivere il deserto nella vita di tu i giorni, con la
voglia di Cristo nella vita di tu i giorni.
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... negli occhi
i sorrisi,
le manine alzate
e anche
qualche lacrima
dei bambini
che ci salutavano.
VOLONTARIATO
Un ’ esperienza di vita che va oltre
Quest’estate, per o o giorni, ho abbandonato la mia realtà quo diana
per scoprirne una nuova, profondamente diversa: quella di una missione
di suore in Romania, vicino a Bacău.
La nostra parrocchia ha già avuto
modo di aiutare negli anni passa le
comunità rumene seguite dalle suore
di Gesù Redentore, e anche quest’anno è stato di nuovo promosso l’impegno, donando 2500 € a sostegno
di queste opere. La prima missione
delle suore si trova in una ci adina
tranquilla, Oneş . Qui trovano rifugio
sicuro ragazze molto giovani con bambini appena na e adolescen senza
famiglia, che si impegnano in varie
opere quo diane. Ho avuto una bella esperienza di vita comunitaria, tesa
alla condivisione, all’aiuto materiale e
alla preghiera. In quei giorni ho anche
dato un’occhiata ai dintorni; uno dei
primi pensieri è stato: si vede che non
siamo in Italia! Ci adine composte
da blocchi di palazzi malanda tu
uguali, automobili che condividono la
stessa strada con carre di Rom traina da cavalli, chilometri di fabbriche
abbandonate, vie secondarie sterrate,
mol tudini di cani randagi. Ma anche
grandi boschi incontamina e un cielo
azzurro terso, che raramente si vede
vicino alle nostre ci à. Qualche giorno più tardi ci siamo spostate a Slănic
Moldova, paese di montagna vicino
ad Oneş . Qui le suore accolgono più
di una ven na di bambini orfani o abbandona . Durante la nostra permanenza, le suore hanno sistemato una
parte dei bambini presso famiglie disposte a ospitarli e sono par te per gli
esercizi spirituali. Rimaste sole con un
gruppo di bambini di età compresa tra
i 4 e gli 11 anni, due ragazze più grandi
e la cuoca, è iniziato il vero lavoro. I
bambini sono molto affe uosi ma vivaci e abbiamo cercato di intra enerli
con a vità di disegno e pi ura, passeggiate all’aria aperta e lunghe soste al parco. Quando alla sera anche
il più piccolo e birichino finalmente
si addormentava, potevamo rare il
fiato. Bisogna amme erlo, li abbiamo
un po’ vizia , tra regalini e caramelle.
Ma vedere i loro occhioni spalanca e
le grida di gioia, rendeva felici anche
noi. Abbiamo concluso la permanenza
a Slănic con una serata in pizzeria per
i più grandi. Non c’erano mai anda
e per loro è stato l’evento dell’anno!
Finito il nostro soggiorno, siamo tornate in Italia con cinque chili di miele
e formaggio in valigia, doni di suor Michela, e negli occhi i sorrisi, le manine alzate e anche qualche lacrima dei
bambini che ci salutavano.
MISSIONE GIOVANI
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U.S. San Martino & Missione Giovani
Deve essere stata una frase come
quella di San Paolo qui pubblicata ad
accendere in Don Luigi Ghilardi (1920
– 2001) il fuoco dell’ardore spor vo
quando nell’ormai lontano 1966 ha
fondato l’Unione Spor va San Mar no, iniziando, di fa o, una MISSIONE
GIOVANI che, usando lo sport come
mezzo educa vo, me e in pra ca ciò
che San Paolo dice a proposito del nostro corpo, cercando di glorificare Dio
anche a raverso l’a vità spor va.
Lo Sport è una a vità umana nella
quale protagonista principale è la dimensione corporea. Quando si gioca
però tu a la persona vi è coinvolta:
l’intelligenza, la volontà, i sen men ,
la tensione morale, il cara ere, le scelte di vita, la fede.
La convinzione che lo sport possa essere, oltre che l’occasione di crescita
sana e armoniosa per il corpo, anche
un’o ma occasione di tes monianza
è lo s molo che ci ha permesso, con
“Siamo tempio di Dio
e lo spirito
abita in noi.
Dio ci ha fa suoi
risca andoci
a caro prezzo.
Rendiamo gloria a Dio
con il nostro corpo”
San Paolo
l’aiuto di Dio, di operare con rinnovato vigore, specie in quest’anno
di “Missione Giovani”.
La nostra a vità è rivolta a tu i ragazzi di buona volontà, senza
preclusione alcuna, partendo dal presupposto che giovani si è sopra u o “dentro”. Siamo comunque riusci a coprire pra camente
tu e le varie fasce di età, dalla “SCUOLA CALCIO”…
Passando per la categoria “UNDER 10” in cui nella scorsa stagione
siamo sta felicemente costre a iscrivere due squadre per il notevole numero di adesioni…
SCUOLA CALCIO / UNDER 8 – A vità fino ad 8 anni di età
32
MISSIONE GIOVANI
UNDER 10 “ARANCIO” e “NERO”
Per arrivare alla categoria UNDER 12
riservata a ragazzi con età tra i 10 ed i
12 anni…
Con la categoria UNDER 14
inizia l’a vità di “calcio a 11”…
Per poi passare a raverso la categoria
“ALLIEVI” riservata a ragazzi con età
inferiore ai 16 anni…
MISSIONE GIOVANI
33
Siamo così arriva alla categoria “JUNIORES”, in cui sono inseri i ragazzi con età
compresa tra i 16 ed i 18 anni…
Dulcis in fundo siamo arriva alla categoria “OPEN” che comprende ragazzi con età superiore ai 18 anni… senza
limi , e che è per noi la fucina su cui
pun amo per “forgiare” gli allenatori
e gli animatori di domani (possiamo
contare già oggi su diversi ragazzi e
non che negli scorsi anni hanno intrapreso questo percorso frequentando
con successo il corso allenatori del
“CSI” – Centro Spor vo Italiano, ente
di promozione spor va di ispirazione
cris ana riconosciuto dal CONI).
Questi 45 anni in cui la provvidenza ci ha concesso di operare con lo
sport utilizzato come strumento di
crescita fisica e morale, sono per noi
un grande stimolo nel continuare a
credere nella gioventù e nell’enorme potenziale che questa può esprimere se le si offre l’opportunità,
l’Unione Sportiva San Martino vuole
continuare ad essere una di queste
opportunità…
“Far crescere i giovani é il nostro dono più grande”, siamo chiama a
cambiare il cuore di ogni ragazzo o ragazza che incontriamo. Siamo
chiama a farlo in campe spelacchia di periferia (e non nei grandi
stadi); dentro spogliatoi sganghera dove magari le docce non funzionano, ma dove si respira uno straordinario profumo di umanità; siamo
chiama a farlo nell’anonimato più completo lontani anni luce dalla
ribalta dei giornali e delle TV del grande sport; siamo chiama a farlo
facendo no e in sedi di Società Spor ve spesso ricavate nei so oscala
di qualche parrocchia; siamo chiama a farlo con quello sguardo sempre a ento ai deboli, agli ul mi, a quelli che non vuole nessuno…”
Luigi Viacelli
Par rà anche a Rivoli, da fine o obre, la raccolta di firme per garan re ai
minorenni “stranieri” che nascono e/o vivono, studiano in Italia il diri o
alla ci adinanza. È il giusto riconoscimento della loro italianità di fa o e
porrà fine a ingius zie, persecuzioni e limitazioni ingius ficate.
34
MISSIONE GIOVANI
Una Missione dal colore giovane
È nell’aria. Un manipolo di giovani si è già messo all’opera per prepararla.
Ma cosa? … Come non lo sai? È la Missione giovanile che come un fiume
in piena sta per irrompere nelle strade e sulle vie di Rivoli con il suo carico di entusiasmo coinvolgente. Dal 23 marzo al 1° aprile 2012 un gruppo
di Missionari, sacerdo , religiosi, suore e giovani di Rivoli o di altra provenienza, saranno presen in ci à per gridare, prima di tu o con la loro
vita e la loro gioia, che Dio è Amore, che ama immensamente ciascuno/a,
… desiderano ridire e ridare Dio alla ci à e la ci à a Dio.
Un nuovo capitolo, quindi, si apre nella storia di Rivoli.
Con la missione giovanile, infa , inizia una nuova e grande avventura:
un proge o di nuova evangelizzazione sul territorio che interpella e che
irrompe con tu a la sua grazia nella vita quo diana dei singoli e di tu a
la comunità. Un’avventura che tocca uno spaccato ben preciso dell’umanità, il mondo giovanile, quel mondo su cui si radica e innesta il nostro
domani. Sono tante le inizia ve che, in un modo o nell’altro, da un’agenzia educa va o dall’altra, vengono proposte ai giovani. La Missione non si
pone in contrapposizione ad esse, né tantomeno vuole prendere il loro
posto, ma le assume e le sviluppa dando loro un orizzonte più ampio,
una meta, un punto di riferimento, un obie vo: la pienezza di vita e di
felicità.
La cura pastorale dei ragazzi e dei giovani, sappiamo benissimo, è sempre stata un ambito educa vo privilegiato nella vita della Chiesa, che,
come madre a enta e premurosa, desidera condividere con i suoi figli
il tesoro più grande di cui è depositaria: Cristo Gesù e il suo Vangelo. E
questo in modo par colare ai giorni nostri, a causa dei for cambiamen
sociali in a o, della crisi che a diversi livelli consta amo, del rela vismo
imperante, del “fai da te” dilagante.
Ma chi sono ques giovani di cui s amo parlando? Dove sono? Con quali
mezzi andare verso di loro? Queste e altre domande ci siamo pos noi
missionari insieme con don Andrea Zani,
parroco di S. Bernardo, responsabile della pastorale giovanile.
Subito abbiamo pensato di porre queste domande ai giovani stessi. Infa , chi
meglio dei giovani può aiutarci a comprendere il modo più adeguato per inserirsi nel loro mondo? E così abbiamo
percorso insieme un cammino di preparazione e di riflessione in vista della missione ci adina. Un cammino che con nua ancora.
A raverso la collaborazione di alcuni di
loro abbiamo formato una consulta giovanile composta da rappresentan delle
Parrocchie. Ci riuniamo non solo per rifle ere e organizzare un programma, ma
per animare e valorizzare questo periodo di premissione con a vità ed incontri che creino mentalità sull’evento della
Missione. Cresce la conoscenza e, con
essa, la simpa a e l’amicizia tra i missionari e i giovani. Questo il nostro primo
obie vo. In secondo luogo questo cammino di premissione ci aiuterà a sensibilizzare anche altri giovani a raverso il
criterio delle amicizie, della parentela,
delle a vità normali della ci à.
Una Missione dal colore giovane, dunque! Dire e dare Dio alla ci à!
La Missione parla un linguaggio giovane
che non scade negli stereo pi del giovanilismo e che propone messaggi ardui e
sublimi, i traguardi del Vangelo! Pun amo troppo in alto? Pensiamo di no! Noi
crediamo che siano le uniche mete per
le quali valga la pena rischiare il tesoro
della vita. Vogliamo provarci perché siamo convin che oggi più che mai Gesù
vuol radunare i giovani randoli fuori
dalla solitudine nella quale spesso sono
costre da un mondo in corsa che li considera solo come des natari di mercato,
come clien di affari facili e senza ritorno, che li ri ene capaci soltanto di mete
mediocri e senza proge o.
La Missione parla il linguaggio dell’uomo
e va a trovarlo lì dove vive, nei bar, nelle
case, nei viali delle ci à. S amo allestendo la “tenda della missione” e svaria
35
MISSIONE GIOVANI
incontri sul territorio perché queste non
siano soltanto belle parole ma perché
veramente tu possano sen re Dio più
vicino, nelle note di un canto, in quell’incontro con un missionario, nel gesto
semplice e un po’ imbarazzato con cui
quella ragazza mi ha dato un volan no
dicendomi: “alle ven e trenta vieni anche tu alla tenda della Missione”.
La Missione parlerà il tuo linguaggio se
anche tu con noi ci aiuterai a darle voce.
Dio ha bisogno di te, delle tue gambe,
delle tue braccia, del tuo tempo per andare per le vie di Rivoli. Puoi essere con
noi missionario se crederai a questa avventura. Lascia raggiungere e dai una
mano anche tu!
p. GianPaolo GuglioƩa
e i Missionari OblaƟ
di Maria Immacolata
Chi sono i Missionari Oblati di Maria Immacolata
Aix-en Provence (Francia), 3 marzo 1813. Nella chiesa della Maddalena, di buon ma no, un giovane sacerdote di 31 anni si rivolge all’assemblea parlando in
diale o provenzale: “E voi, ar giani, cosa siete per il
mondo? Una classe di persone des nate a passare la
vita nell’esercizio fa coso di un lavoro oscuro, che vi
rende succubi, so ome endovi ai capricci di coloro
per i quali vi adoperate. Domes ci, cosa siete voi per
il mondo? Una classe di persone schive di coloro che
vi pagano, esposte al disprezzo, all’ingius zia e spesso
addiri ura al pessimo tra amento di padroni esigen
e a volte barbari, che credono di poter comprare con il
misero salario che vi passano, il diri o di essere ingius con voi. E voi, col vatori, contadini, cosa siete per
il mondo? Per quanto sia u le il vostro lavoro, siete
apprezza solo per il valore delle vostre braccia e, se si
en conto, ancora a malincuore, del vostro sudore, è
solo perché feconda la terra, innaffiandola”.
Questo giovane sacerdote si chiama Eugenio De Mazenod e il suo linguaggio somiglia a quello di un rivoluzionario. Tu avia, figlio di un nobile Presidente della
Corte dei Con , dalla grande rivoluzione ha semplicemente ereditato, ancora bambino di o o anni, un
esilio in Italia, che lo condurrà da Torino a Venezia, e
da Napoli a Palermo, fino al 1802, anno del ritorno in
Francia. Il 27 marzo 1807, un venerdì santo, fa nelle lacrime, davan ad un crocifisso, l’esperienza dell’amore
di Dio. Il suo sguardo sulla realtà è allora quello di Cristo, alla luce del mistero pasquale: “Venite ora e imparate da noi quel che siete agli occhi della fede. Poveri di
Gesù Cristo, affli , infelici, sofferen , infermi, coper
di piaghe, voi tu che la miseria opprime, fratelli miei,
miei cari fratelli, mie rispe abili fratelli, ascoltatemi!
Voi siete figli di Dio e fratelli di Gesù Cristo, parte ele a
della sua eredità”. È un cara ere forte Eugenio, vivace
e impetuoso, dai desideri arden , fermo nei proposi ,
integro nei voleri e nei sen men . È entrato nel seminario di Saint Sulpice a Parigi nell’o obre del 1808.
Dopo l’ordinazione sacerdotale ad Amiens la vigilia
di Natale del 1811, di ritorno ad Aix, non ha mai cessato di prendere inizia ve per annunciare il vangelo.
Assieme ai poveri, una parola di fronte alla quale non
è capace di resistere, sono par colarmente i giovani
ad essere ogge o della sua sollecitudine. Ben presto
si rende conto di non poter assolvere da solo a questo enorme compito. Il 25 gennaio 1816 i sacerdo de
Mazenod e Tempier cominciano la loro vita comune
nell’ex Carmelo di Aix e assieme ad altri tre compagni
indirizzano una supplica ai Vicari Generali Capitolari,
dove domandano di formare una comunità regolare di
missionari. Dieci anni dopo, il 17 febbraio 1826, il Papa
Leone XII approva le Cos tuzioni di questa nuova Congregazione missionaria: i “Missionari Obla di Maria
Immacolata”, nome che Eugenio definisce come “un
passaporto per il cielo”. Oggi 4200 Obla di Maria Immacolata, chiama a “seguire le orme degli Apostoli”,
operano in 68 nazioni nei cinque con nen dedicandosi all’annuncio del Vangelo nei paesi di prima e di
nuova evangelizzazione.
36
MISSIONE GIOVANI
La Missione Giovani si svolgerà su tu o il territorio di Rivoli e coinvolgerà tu e
le 7 Parrocchie dell’Unità Pastorale. Alcuni even saranno comuni, altri saranno
organizza da ciascuna parrocchia.
Ecco il calendario di massima ad oggi definito:
Venerdì 23 Marzo 2012:
MANDATO AI MISSIONARI. Evento aperto a tu e le comunità parrocchiali (non
solo ai giovani). Consegna del crocifisso ai Missionari esterni (Padri Obla , Comunità Francescana, Comunità Cenacolo, Suore Operaie) e ai giovani Missionari delle
nostre parrocchie. La Celebrazione Eucaris ca sarà presieduta da Mons. Cesare
Nosiglia.
Sabato 24 Marzo 2012:
EVENTO MUSICALE in P.za Mar ri. Sono invita ad esibirsi (e a lanciare un messaggio) i gruppi musicali giovanili di Rivoli e dintorni.
Domenica 25 Marzo 2012:
EVENTO SPORTIVO presso l’Oratorio don Bosco di Cascine Vica. Giornata di sport,
incontri, tes monianze.
Venerdì 30 Marzo 2012:
NOTTI DI NICODEMO. Una veglia con colloqui, possibilità di confessione, spazio e
tempo aperto per il confronto, l’ascolto, la preghiera, il semplice incontro…
Domenica 1° Aprile 2012 (Le Palme):
FESTA DI CHIUSURA e MOMENTO LITURGICO con enunciazione delle consegne da
parte dei Missionari ai giovani di Rivoli.
Il calendario degli even sarà arricchito dalla presenza della “Tenda”: un luogo
di incontro e dialogo sempre aperto, da un momento di preghiera quo diano al
ma no nelle nostre chiese, da alcuni incontri di formazione specifica per giovani,
dalla visita da parte dei Missionari alle scuole superiori di Rivoli, da mostre, spettacoli, incontri per le strade…
Pellegrinaggio Cresimandi a Roma - Aprile 2011
37
CORI
Il Corogio’
Il Corogio’ nasce nell’autunno 2007 da un’idea dell’allora vice parroco della Stella e di alcuni giovani. Il “proge o coro” nasce con l’idea di creare
un coro che potesse animare la messa della domenica con can nuovi
e giovani, mantenendo al tempo stesso il clima ada o alle celebrazioni
eucaris che. E così, con il passare del tempo e di non poche fa che, oggi
il Corogio’ è una vera e propria famiglia composta da giovani cantan e
strumen s , ma anche da adul meno giovani che hanno voluto me ersi
in gioco e me ere la loro gioia di cantare al servizio della comunità.
In ques anni abbiamo animato messe domenicali, cresime, comunioni,
matrimoni e siamo anche riusci a organizzare qualche concerto con canliturgici, canzoni di musica leggera italiana e internazionale. Sappiamo
di non essere professionis del se ore, ma siamo anche consapevoli che
quando c’è quel “qualcos’altro” che spinge a fare un servizio, il risultato
non può che essere, se non eccelso, almeno posi vo! Come de o però,
e come in ogni famiglia, abbiamo e s amo tu ora affrontando qualche
fa ca. Una su tu e è l’assenza di giovani che vogliano me ersi in gioco e
provino a vivere l’esperienza dell’animazione domenicale insieme a noi.
Spesso da fuori non ci si rende conto di quanto bello possa essere far parte
di un coro; solo una volta che ci si ritrova coinvol allora si capisce quanto
riesca a diventare un’esperienza viva e arricchente! Se desideri conoscerci
meglio o provare a entrare a far parte della nostra famiglia, cerca la pagina del Corogio’ (con l’apostrofo) su Facebook o sul sito delle Parrocchie
di Rivoli, www.parrocchierivoli.it oppure conta aci all’indirizzo e-mail:
[email protected]. Come vedi, se vuoi trovarci basta che ci cerchi!!!
Ti aspe amo!
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PASTORALE GIOVANILE
Quale pastorale giovanile
per le Parrocchie di Rivoli, oggi?
È questa la domanda dalla quale siamo
par
con il gruppo degli “EducAnimatori” (= Animatori adul ) delle qua ro
parrocchie in un impegna vo week end
di inizio se embre. L’idea del week end è
nata dall’esigenza di rendere co-protagonis e co-responsabili i giovani nel pensare il Proge o di Pastorale Giovanile delle
nostre comunità, proge o del quale, in
modo consapevole o in modo inconsapevole ciascuno di noi è coinvolto come
des natario, collaboratore a vo e promotore. L’obie vo era quello di definire
insieme le linee guida, le priorità e il programma per l’anno pastorale 2011/2012.
L’invocazione allo Spirito fa a all’inizio
delle riflessioni e dei diba
ci ha pos
so o la Sua guida e ci ha resi consapevoli
che il proge o non è nostro, ma è di Dio
e che per a uarlo si serve delle nostre
intelligenze. È stato necessario per parre condividere e decidere insieme cosa
intendiamo noi per “Pastorale Giovanile”,
la definizione che ci ha trova d’accordo
è: “la Pastorale Giovanile è l’insieme delle
azioni che la comunità fa, so o la guida
dello Spirito, per far sì che i giovani incontrino Gesù nella loro vita”. Altra domanda: “Cos’è per noi l’oratorio?” È forse una
Offrire ai giovani di ogni età opportunità di crescita umana, cris ana ed
educa va a raverso adegua percorsi di FORMAZIONE.
Accrescere la VISIBILITÀ del Proge o
di Pastorale Giovanile a raverso la
tes monianza dire a e un’adeguata
comunicazione affinché raggiunga in
modo efficace tu i suoi des natari.
S molare i giovani al senso di appartenenza alle proprie comunità parrocchiali e s molare le comunità parrocchiali alla responsabilità pastorale
nei confron dei propri giovani.
stru ura fisica? Sono le a vità del sabato pomeriggio? Nulla di tu o questo! Per
noi l’oratorio è l’espressione delle comunità parrocchiali dell’impegno a educare
ed evangelizzare i suoi giovani, è il luogo
delle relazioni, degli incontri, della crescita, delle scelte importan , è un’opportunità che contribuisce alla costruzione
dell’iden tà di ciascun individuo e può
condurre il giovane alla sintesi armoniosa
tra fede e vita.
Altro passaggio importante è stato quello
di rivedere e verificare la proposta fa a
a fanciulli, pre-adolescen , adolescen
e giovani nell’anno 2010-2011 rifle endo alla luce di alcune domande: da dove
siamo par ? Dove siamo arriva ? Qual
è il senso logico di questo cammino? È
adeguato ai bisogni? Chi ha raggiunto?
Quali elemen sono da valorizzare?… e
poi, dall’analisi delle nostre realtà parrocchiale altre domande: chi sono i des natari della nostra azione pastorale? Chi i
collaboratori? Quali le risorse e le potenzialità? Quali i nodi cri ci? Quali vissu e
aspe a ve?...
Questa valutazione è stata da s molo per
individuare priorità e obie vi del progetto pastorale di quest’anno:
Offrire occasioni di incontro e CONOSCENZA tra giovani della stessa
realtà parrocchiale e tra parrocchie
diverse affinché si pongano le basi
della fiducia reciproca e dell’integrazione e si “guarisca” il pre-giudizio.
Creare e rinforzare la RETE e la SINERGIA tra i gruppi che si occupano
di bambini, di ragazzi e di giovani
(catechismo, scout, animazione,
gruppi,…).
PASTORALE GIOVANILE
Per monitorare e individuare le azioni
che concre zzano il Proge o di Pastorale
Giovanile si è pensato insieme di creare la
REGIA EDUCATIVA, cioè un tavolo di confronto, pensiero e decisionalità al quale
sono presen don Andrea, gli educatori
professionali e gli EducAnimatori delle
qua ro parrocchie. Da qui alcune azioni
concrete …
39
40
APPUNTAMENTI
PROPOSTE PER FANCIULLI – RAGAZZI - GIOVANI
Per informazioni su ciascuna proposta conta are don Andrea Zani (347-8437134)
FANCIULLI
(scuole elementari)
CATECHISMO
Cammino di formazione cris ana.
In ogni parrocchia calendario e orari.
ORATORIO
A vità di animazione e gioco.
Tu i sabato pomeriggio da O obre a
Maggio ore 14.30 – 17.30 presso Oratorio di San Bernardo e M.I.A.
GRUPPI SCOUT
EVENTI SPECIALI
Primavera Ragazzi - (Vacanze pasquali)
Estate Ragazzi - Campo Elementari
(Giugno – Luglio 2012).
PRE – ADOLESCENTI
(scuole medie)
CATECHISMO (1° media)
Cammino di formazione cris ana.
In ogni parrocchia calendario e orari.
ORATORIO (1° media)
A vità di animazione e gioco.
Tu i sabato pomeriggio da O obre a
Maggio ore 14.30 – 17.30 presso Oratorio di San Bernardo e M.I.A.
GRUPPO PREDÒ (2°-3° media)
Incontri di formazione e animazione.
Tre venerdì al mese ore 21 – 22.30
presso Oratorio Stella e San Bernardo (con Alessio, Chiara, Francesco,
Beatrice, Francesca, Alessandra, Silvia
e Ma a).
GRUPPI SCOUT (per tutti)
OPEN SPACE “Oratori Aperti”
Spazio aggrega vo, sostegno scolas co, laboratori.
Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Venerdì
ore 16-19 alla Stella
Martedì ore 15-18 a San Bernardo
Venerdì ore 17-18.30 a San Mar no
(Laboratorio Teatrale).
EVENTI SPECIALI
Estate Medie - Campo Medie
(Giugno – Luglio 2012).
ADOLESCENTI
(scuole superiori)
FORMAZIONE
umana e cristiana
GRUPPO 1° SUPERIORE
Tre venerdì al mese ore 20.30-22.00
(con Elena, Sergio e Simone).
GRUPPO “FATTORE ‘96” (2° Superiore)
Tre venerdì al mese ore 20.30-22.30
(con Claudia e Fedele).
GRUPPO “PELUCHES” (3° Superiore)
Due Giovedì al mese ore 21 -22.30
(con Chiara e Luca).
GRUPPO “ADÒ” (4°-5° Superiore e 1°
Università della Stella)
Due Mercoledì al mese ore 20.3022.30 (con Daniele e Luca)
GRUPPO “SCHEGGE” (4°-5° Superiore
e 1° Università di San Bernardo)
Due Mercoledì al mese ore 21 – 23
(con Elena e Giuseppe).
GIOVANI
(dai 20 anni in su)
“HO SETE”
Cammino di formazione cris ana per giovani a raverso gli “Incontri di Gesù”.
Un incontro al mese ore 19.30 – 23
con cena condivisa, le ura della Parola, Catechesi e condivisione.
Mercoledì 26 OƩobre
Incontro a San Bernardo
Venerdì 18 Novembre
“Ri-vedo Madrid”
(Seminario Minore – Torino)
24-30 Novembre
Se mana Comunitaria
(Casa M. Magone Oratorio don Bosco)
Giovedì 22 Dicembre
Tenda dell’Adorazione
27-28 Gennaio
Ri ro a Pra d’Mill (da verificare)
CAMPO SUPERIORI
Martedì 28 Febbraio
Incontro a San Francesco
Esperienza di condivisione e formazione per i ragazzi dalla 1° Superiore alla
1° Università. Luglio 2012.
Mercoledì 18 Aprile
Incontro a MIA
GRUPPI SCOUT
MISSIONE IN AFRICA
SERVIZIO
CORSO ANIMATORI: incontri di formazione durante l’anno per prepararsi
al servizio d’animazione nelle a vità
di Oratorio, Gruppo Predò e Estate
Ragazzi.
ANIMAZIONE: servizio di animazione
e presenza educa va con i fanciulli e i
ragazzi delle medie nelle varie a vità
dell’anno.
AGGREGAZIONE
OPEN SPACE “Oratori AperƟ”: per
i ragazzi di 1° e 2° Superiore (vedi a
lato)
Esperienza di servizio e incontro presso la Missione di Maralal in Kenya nel
mese di Agosto 2012.
REGIA EDUCATIVA
Tavolo di formazione, confronto, pensiero, verifica e decisionalità sul Proge o di Pastorale Giovanile per “EducAnimatori” delle 4 parrocchie.