Diapositiva 1 - Cossar

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Diapositiva 1 - Cossar
La falsificazione è
opera dello scopritore
stesso della civiltà
Cretese; Arthur
Evans: uomo
profondamente
depresso, vide
nell’assenza di mura,
causata probabilmente
dallo tsunami dovuto
all’esplosione dell’isola
di Thera, il segno di
una forma pacifica di
civiltà: bisognoso di un
mondo migliore farà di
questa sua idea
personale una realtà
manomettendo le opere
d’arte e stravolgendone
la lettura.
La prima falsificazione che
affrontiamo sarà riguardante le
colonne del palazzo reale di
Cnosso: esse appaiono come
possiamo vedere, con la
particolarità di restringersi
verso il basso. CIO’ E’
IMPROBABILE!!!
Normalmente le colonne hanno
una svasatura inversa, cioè dal
basso verso l’alto, anche per
motivi di staticità: mettendo la
superficie più larga alle base soi
offre maggiore stabilità alla
struttura permettendo, a essa, di
scaricare il peso su una superficie
superiore
Infatti le colonne, così come diceva Evans non potevano essere collocate, tanto che lo
stesso archeologo fu costretto a mettere dei tondini per poter mantenerle dritte…
Altro esempio di falsificazione è il
principe dei gigli. In questo caso, Evans,
utilizzerà frammenti di altri affreschi
caduti a causa dello tsunami, per creare
una figura rispondente alla sua idea di
società pacifica, arrivando anche a
integrazioni parziali del dipinto.
Ciò di cui siamo certi, anche grazie a una campagna
di studi Archeologici, è il modo con cui, all’interno
era strutturato l’usufruizione degli spazzi: in un
ambiente così intricato, in cui come la leggenda vuole
ci si poteva perdere, si è rilevato che si usavano i
colori per identificare i vari ambienti e poter in
questo modo gestire la vita di corte.
Abbastanza certa è anche la
struttura del MEGARON:
essa constava di una grande sala
ipostila, in cui il re-gran sacerdote
riceveva sia gli ospiti che i sudditi.
Questa sala, sicuramente era
arricchita da marmi e dipinti
murari.
Le tematiche usate in questi affreschi sono
incentrate sui temi legati alla natura (delfini, animali
fantastici) e al paesaggio, che per quanto sembri
mimetico, in realtà ubbidisce a criteri stilistici
abbastanza rigidi come già visto per l’arte egizia.
Di origine cretese è anche questa ampolletta,
che testimonia il rapporto abbastanza sereno col
mondo della natura.
Sicuramente non è un esempio di quella società
idilliaca pensata da Evans, quanto un ulteriore
elemento che dimostra come il mondo cretese
fosse fortemente influenzato da quello medio
orientale: infatti con esso condividono questa
tendenza a raffigurare scene naturalistiche nei
loro manufatti.
L’ampolletta raffigura una piovra i cui tentacoli
occupano ¾ della superficie del vaso. Esso si
colloca in un ambientazione molto realistica, che
simulerebbe una scogliera: Naturalistico si, ma, a
ben vedere si tratta di una naturalistico
stereotipato, quasi sintetico nei sui tratti principali.
RIASSUMENDO:
1) La civiltà minoica assimilata alla leggenda del
Minotauro e del Labirinto, l’uno perché il toro era
simbolo magico, come rappresentato nelle
tauromachie.
2) L’assenza di mura difensive, dovuta all’esplosione
Dell’isola di Thera ha portato lo scopritore Evans a
immaginarsi una civiltà dedita al commercio e alle arti,
sostanzialmente pacifica. Per dimostrare ciò creerà
una serie di falsi come le colonne invertite nella regia
di Cnosso o la ricostruzione arbitraria degli affreschi
3) All’interno della regia la divisione funzionale degli
ambienti era data da colori guida.
4) La produzione artistica è incentrata su un rapporto
mimetico colla natura, che viene raffigurata attraverso
stilemi stilistici fissi.