Progetto di ricerca: Flussi turistici e offerta culturale
Transcript
Progetto di ricerca: Flussi turistici e offerta culturale
Progetto di ricerca: Flussi turistici e offerta culturale: la valutazione empirica della capacità di attrazione turistica dell’arte classica, moderna e contemporanea. Obiettivo La ricerca Flussi turistici e offerta culturale: la valutazione empirica della capacità di attrazione turistica dell’arte classica, moderna e contemporanea intende studiare quali siano le principali caratteristiche e come si evolvono le preferenze del turista culturale, con particolare riferimento all'arte contemporanea. La ricerca valuta, per mezzo di opportune tecniche econometriche, l’esistenza e le eventuali determinanti di una tendenza alla crescita della domanda di arte contemporanea. Inoltre, si intende porre l’attenzione su quelle destinazioni che hanno scelto di investire risorse in tal senso con particolare riferimento alle esperienze dell'Emilia-Romagna (Rimini), del Piemonte (Torino), della Sicilia (Catania) e della Toscana (Siena), ponendo a confronto gli approcci e le best practice di ciascuna località. In tal modo, sarà possibile identificare i tratti salienti delle politiche di turismo culturale che si basano sull’arte classica rispetto a quelle politiche che si basano sull’arte del XX secolo e del Presente. Oltre ad analizzare l’impatto in termini di arrivi, presenze e spesa dello sviluppo di un turismo culturale basato sull’arte del XX secolo e del Presente, la ricerca si propone anche di fornire indicazioni di policy per il miglioramento dell'offerta di turismo culturale. Base di partenza Nell’ambito di un processo di globalizzazione del mercato turistico e di specializzazione dei prodotti, ai paesi in via di sviluppo sembra essere assegnato lo sfruttamento delle risorse naturali, ivi relativamente più abbondanti, mentre nei paesi sviluppati risulta più facile sfruttare il cultural heritage. A tale proposito, è ben noto che l’approccio italiano al turismo culturale tende a privilegiare l’arte classica - per la quale il paese ha un evidente vantaggio comparato rispetto ai principali concorrenti (europei e non); stante la limitata capacità progettuale e disponibilità di risorse materiali questo significa tuttavia lasciare un ruolo secondario all’arte moderna e contemporanea. Altri paesi, e anche alcuni come Francia e Spagna per i quali la scelta tra turismo culturale classico o contemporaneo non sarebbe ovvia, hanno invece effettuato una scelta più equilibrata se non opposta. Le scelte dell’Italia derivano principalmente dalle risorse limitate, e ciò in buona sostanza spiega la tendenza a mantenere lo status quo. Questa scelta, dettata in primis da esigenze eminentemente finanziarie, si salda sia con la ridotta capacità progettuale degli operatori culturali pubblici e privati, sia con il fatto che ciò consente (e giustifica) il mantenimento di un forte legame tra territorio e offerta cultuale, eventualmente mediati da enti locali. I risultati di questa politica del turismo culturale riescono a cogliere solo in parte le potenzialità del mercato. La domanda di arte classica risulta infatti forte per le poche superstar (Firenze, Roma, Venezia) mentre non sempre si riesce ad attivare significativi flussi per le innumerevoli altre destinazioni culturali della nazione, pure potenzialmente rilevanti. Queste destinazioni che potremmo (magari a torto) definire secondarie, non sempre possiedono un potere di mercato sufficiente da attirare flussi turistici in linea con le aspettative degli operatori e con le spese sostenute. In alcuni casi, quindi, il ritorno di queste politiche turistiche non è soddisfacente. A questo risultato concorre anche la peculiarità dell’Italia nell’avere un patrimonio rilevante ma oltremodo disperso sul territorio. L’offerta non può essere quindi concentrata territorialmente e ne risulta una limitata capacità di attrazione, nonostante le spese di promozione complessivamente elevate, che vanno a interessare località comunque considerate secondarie dai flussi turistici perché non sufficientemente caratterizzate. In termini più generali, la connessa funzione di produzione che definisce il prodotto turistico culturale si basa su una ricetta tecnologica ampiamente sperimentata e relativamente “rigida” (rispetta l’esistente ed è dispersa sui tanti territori interessati). In una prospettiva di lungo andare, il prodotto turistico culturale che viene offerto si caratterizza per il basso rischio e il basso rendimento. La Spagna ha recentemente fatto scelte in parte differenti, dando maggiore peso all’arte contemporanea. L’esempio più noto è quello del Museo Guggenheim di Bilbao, che sembra attivare significativi flussi di arrivi turistici in una zona non altrimenti vocata in termini di cultural heritage. L’esempio di Bilbao è stato più recentemente replicato, con le opportune variazioni anche in altre città, la più nota delle quali è Valencia. Le scelte spagnole, in particolare, si caratterizzano per una significativa specializzazione per aree. Le aree che ambiscono a entrare in un mercato estremamente competitivo, come quello del turismo culturale puntano sullo sviluppo di prodotti nuovi, piuttosto che sull’adeguamento di quelli già esistenti. In questo modo si riesce a caratterizzare con una buona fisionomia ciascuna zona. Evidentemente questa strategia è più rischiosa, in quanto non è detto che il segmento su cui si punta sia un prodotto di successo. In una strategia di lungo andare, il prodotto turismo-culturale offerto si caratterizza per un rischio e un rendimento atteso elevato. L'offerta culturale costituisce inoltre una componente fondamentale nella politica di ricerca del mix di turismi, ad esempio in località che servono prevalentemente un turismo d'affari e in cui il turismo culturale può essere l'elemento che riduce il problema delle basse presenze nel fine settimana (microstagionalità) o che permette un significativo aumento della permanenza media. Ma può essere anche un efficace strumento di destagionalizzazione in località con una forte connotazione stagionale, ad esempio in città che servono prevalentemente un turismo balneare. La nostra ricerca intende quindi valutare l'importanza dell'arte e della cultura anche dal lato della domanda, stimando le preferenze dei turisti per le diverse forme di offerta culturale (arte classica e arte contemporanea) tenendo conto delle differenze che potrebbero emergere in località a forte connotazione stagionale (ad esempio Rimini) e quelle dei turisti che si dirigono in una città non a forte vocazione turistica, con un cultural heritage di livello non elevato ma che sta attuando una interessante politica culturale basata sull'arte contemporanea (ad esempio Torino) nonché tra destinazioni con rilevante patrimonio culturale fisico ma che stanno cercando di offrire iniziative di performing arts (Taormina, e più in generale la Sicilia orientale). Piano di ricerca e Metodologia Il progetto di ricerca si propone di approfondire le seguenti tematiche per mezzo di tecniche statistiche ed econometriche. In primis, si vuole valutare se e come le preferenze dei fruitori di arte sono cambiate rispetto all'arte moderna e contemporanea rispetto all'arte antica. Da un punto di vista econometrico il problema assume due aspetti fondamentali. Il primo aspetto riguarda lo studio delle variabili che permettano di misurare un tale fenomeno. Una prima proposta in tal senso può essere costituita dalle serie storiche dei prezzi (relativi) delle opere d'arte battute all'incanto. Si può ipotizzare, infatti, che la dinamica dei prezzi possa riflettere il gusto e le preferenze dei fruitori rispetto alle varie tipologie di arte. Inoltre, ci si può avvalere delle serie delle presenze nei musei di arte antica e di arte contemporanea. A tale riguardo, il progetto prevede lo studio delle fonti di interesse e l'acquisizione e/o la formazione di una banca dati. Il secondo aspetto concerne l'analisi econometrica dei dati acquisiti. L'analisi esplorativa delle serie permetterà di valutare l'esistenza di break strutturali o di altre caratteristiche ascrivibili alla mutata propensione dei consumatori rispetto all'arte contemporanea. Un passo successivo prevede lo studio di relazioni causali fra la dinamica dei prezzi e variabili esogene quali il numero di visitatori nei vari musei. Risulta rilevante lo studio di relazioni di cointegrazione e/o del tipo di interdipendenza presente fra le serie. In particolare, si intende tenere conto del possibile carattere non lineare di tali relazioni, modellabili per mezzo di processi di tipo soglia (TAR, SETAR), processi propri della teoria delle catastrofi o anche processi di tipo ARCH/GARCH. Nel caso in cui si renderanno disponibili rilevazioni di tipo panel si utilizzeranno metodi e tecniche adatti allo scopo. La caratterizzazione di tali relazioni per mezzo di un modello econometrico permetterà di ottenere indicazioni sia a livello di policy sia riguardo al confronto fra le diverse destinazioni. Il secondo tema oggetto di ricerca muove direttamente dalle risultanze dello studio del primo tema. Infatti, nel caso in cui si riscontrassero cambiamenti tendenziali positivi nelle preferenze dei turisti rispetto all'arte contemporanea si intende studiare in dettaglio le città e le destinazioni che hanno scelto di investire risorse in tal senso. In particolare, oltre allo studio delle serie dei flussi turistici e delle visite ai musei, l'obiettivo è quello di predisporre l'analisi di veri e propri casi di studio. In questa prospettiva si intende quindi valutare la politica delle varie destinazioni in termini sia di interventi architettonici sia di apertura di musei e/o esposizioni di arte contemporanea. Un interrogativo importante cui si cercherà di dare risposta è se, come accennato in precedenza, tali investimenti favoriscono la “destagionalizzazione” in località con una forte connotazione stagionale, ad esempio in città che servono prevalentemente un turismo balneare. Infine, risulta di fondamentale importanza identificare le peculiarità delle strategie del turismo culturale basato sull’arte classica e su quella del XX secolo, nonché confrontare e individuare le strategie più adeguate di creazione, sviluppo e promozione di una destinazione che intende differenziare la propria offerta turistica in termini di arte del XX secolo. Da un punto di vista econometrico si prevede la formazione e lo studio di panel di dati relativi alle diverse destinazioni. Una volta ancora, la caratterizzazione di tali fenomeni per mezzo di metodi e/o modelli econometrici permetterà di fornire al decisore un importante strumento di policy. Partecipanti Università di Bologna, Polo Scientifico – didattico di Rimini. Proponente: Simone Giannerini Partecipanti: Guido Candela Antonello Scorcu Patrizia Battilani Università di Catania Partecipanti: Roberto Cellini Tiziana Cuccia PIANO DI FORMAZIONE DELL'ASSEGNO: Il piano di formazione dell'assegno si articola in due fasi semestrali. La prima fase prevede, in primis, lo studio della letteratura economica ed econometrica in modo tale da permettere l’inquadramento del problema sia da un punto di vista fenomenico sia dalla prospettiva degli strumenti statistici che risultano adeguati allo scopo. In seguito, oltre alla fase di ricerca bibliografica, si prevede uno studio accurato delle fonti e la formazione/acquisizione di una banca dati. La parte finale di questa prima fase sara' dedicata all'analisi esplorativa dei dati raccolti. La seconda fase prevede l'analisi approfondita dei dati tramite l'identificazione e la stima di un modello econometrico per i flussi turistici. In seguito, il progetto prevede la formazione e lo studio di una banca dati di tipo panel relativa alle diverse destinazioni turistiche considerate nella ricerca. In una fase ulteriore, il piano di formazione prevede la validazione e l'utilizzo dei modelli statistici sia a fini previsivi sia per trarne indicazioni di policy. I prodotti previsti dall'assegno includono una relazione scientifica da presentarsi a fine progetto, comunicazioni a convegni, pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali.