il tubo catodico

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il tubo catodico
IL TUBO CATODICO
La parte anteriore del tubo catodico coincide con lo
schermo del televisore e con il monitor del computer.
Il tubo catodico è composto per circa il 10% da
metallo, dal 30 al 40% da vetro cono, dal 50 al 60%
da vetro pannello e per meno dell’1% dalle polveri
fluorescenti che sono depositate sul vetro pannello.
La natura del problema
In questi anni lo sviluppo tecnologico ha portato sul mercato
nuove generazioni di apparecchiature elettriche ed elettroniche
che per prestazioni o tecnologie impiegate sono destinati a
soppiantare rapidamente molti “elettrodomestici” che ci hanno
accompagnato fino ad oggi. Rispetto a tali prodotti, i dati che
i mass media portano giornalmente alla ribalta sono impressionanti per quantità avviate alla dismissione e per la pericolosità
intrinseca di molti dei componenti di questi materiali.
Si stima che in Italia nel 2003 siano stati dismessi circa
1.200.000 tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici pari al 4 %
del flusso dei rifiuti urbani, un dato allarmante!
La pericolosità ambientale di questi rifiuti è spesso sottovalutata:
soprattutto nelle apparecchiature che contengono tubo catodico
(televisori e monitor), il vero problema è rappresentato dal
corretto trattamento del tubo stesso nonché delle polveri
fluorescenti recuperate nella fase di bonifica (oltre alle batterie,
ai ritardanti di fiamma bromurati, ai condensatori).
Ad oggi il tubo catodico è il principale imputato per pericolose
forme di inquinamento ambientale!
La pericolosità ambientale
La pericolosità delle sostanze componenti le apparecchiature
elettriche ed elettroniche è dovuta alla presenza di sostanze
chimiche che andiamo ad elencare. Tali sostanze possono
liberarsi con varie modalità, inquinare le matrici ambientali e
influire sulla salute umana causando disturbi al sistema nervoso,
vascolare, ecc..
• Piombo
Il piombo può causare danni al sistema nervoso centrale
e periferico delle persone. Sono anche stati osservati effetti
sul sistema endocrino. Può inoltre incidere negativamente
sul sistema circolatorio e sui reni. Il piombo si accumula
nell'ambiente e ha effetti tossici acuti e cronici su piante,
animali e microrganismi. E’ classificato come nocivo per
inalazione e ingestione, pericoloso per gli effetti cumulativi.
I rifiuti della cosiddetta elettronica di consumo sono responsabili del 40% del piombo presente nelle discariche e desta
preoccupazione soprattutto la possibilità di contaminazione
delle risorse di acqua potabile.
• Cadmio
I composti di cadmio sono classificati come tossici con un
possibile rischio di effetti irreversibili sulla salute umana.
Il cadmio e i suoi composti si accumulano nell'organismo
umano, in particolare nei reni che possono col tempo venir
danneggiati. Il cadmio è assorbito attraverso il respiro ma
anche ingerito con gli alimenti. A causa del lungo tempo di
dimezzamento (30 anni) il cadmio può facilmente accumularsi in quantità che provocano sintomi di avvelenamento.
L'esposizione prolungata al cloruro di cadmio può causare
il cancro. Il cadmio presenta un pericolo di effetti cumulativi
nell'ambiente a causa della sua tossicità acuta e cronica; i
composti di cadmio sono classificati tossici per inalazione
e ingestione, pericolosi per gli effetti cumulativi e con
possibili rischi di effetti irreversibili.
• Mercurio
Il mercurio inorganico sparso nell'acqua si trasforma in
mercurio metilato nei sedimenti del fondo. Questo mercurio
metilato è facilmente accumulato negli organismi viventi e
si concentra nella catena alimentare attraverso il pesce. Il
mercurio metilato ha effetti cronici e provoca danni al
cervello.
Il mercurio è classificato tossico per inalazione, a contatto
con la pelle e per ingestione.
Si calcola che il 22% del consumo annuale di mercurio nel
mondo sia dovuto alla apparecchiature elettriche ed elettroniche.
• Cromo esavalente (Chromium VI)
Il chromium VI può passare facilmente attraverso le membrane delle cellule. Di conseguenza il chromium VI è facilmente assorbito e produce vari effetti tossici nelle cellule.
Nei paesi industrializzati viene considerato come rischio
importante per l'ambiente. Il chromium VI causa inoltre
forti reazioni allergiche. Piccole concentrazioni di chromium
VI nell'ambiente possono provocare un aumento delle
allergie. La bronchite asmatica è un'altra reazione allergica
legata al chromium VI che è anche considerato genotossico,
potenzialmente dannoso per
il DNA.
Si ritiene inoltre che i
composti di cromo
esavalente siano tossici per l'ambiente.
Circa la possibile esposizione, il chromium VI contenuto
nei rifiuti può lisciviare facilmente dalle discariche a tenuta
non completamente stagna. Durante l'incenerimento di
rifiuti contaminati con chromium VI, il metallo evapora
attraverso le ceneri volatili. Il chromium VI nelle ceneri
volatili è facilmente solubile. È opinione diffusa tra gli
scienziati che i rifiuti contenenti cromo non dovrebbero
essere inceneriti.
• Ritardanti di fiamma bromurati
I prodotti elettronici di oggigiorno contengono in genere
ritardanti di fiamma bromurati per garantire la protezione
contro l'infiammabilità. Sono usati principalmente in quattro
applicazioni: circuiti stampati, componenti come i connettori,
rivestimenti di plastica dei televisori e cavi. Gli eteri di
difenile polibromurati sono usati principalmente nei circuiti
stampati, nei rivestimenti di plastica dei televisori e negli
elettrodomestici da cucina.
Figura 2: lavoratore impegnato nella lavorazione con acidi per
l'estrazione di metalli preziosi dalle schede (Fonte BAN)
Il problema etico
Oltre alla problematica ambientale, un altro problema grave è
rappresentato da quella che potremmo chiamare la “questione
etica”, in altre parole quelle che sono le conseguenze di un
malaffare abbastanza diffuso che vede l’esportazione di rifiuti
informatici prodotti in Europa e negli Stati Uniti in Paesi in via
di Sviluppo; questi rifiuti sono poi trattati da adolescenti costretti
Figura 1: lavoratori impegnati nel disassemblaggio manuale
dell'Ewaste (Fonte BAN)
a compiere operazioni pericolose per loro e per l’ambiente,
senza nessuna tutela per ciò che riguarda la salute, la sicurezza
ed il rispetto dei diritti umani.
Diversi organismi, come ad esempio il WWF ed il Basel Action
Network, hanno denunciato questa montagna di spazzatura
elettronica che viene mandata in estremo oriente per operazioni
di trattamento decisamente poco tecnologiche mettendo a
repentaglio la salute dei lavoratori e non offrendo alcuna tutela
all’ambiente, come ben testimoniano le immagini tratte proprio
dal sito del B.A.N. (http://www.ban.org).
Il corretto trattamento del tubo catodico
Il Prototipo Macchina di taglio CRT dry cut 60
L’intercettazione e il trattamento dei monitor dei Personal
Computer e dei televisori (anche chiamati CRT per la loro
tecnologia di trasmissione di immagini) comporta una
conoscenza del bene dismesso, sia rispetto alle sue caratteristiche strutturali che ai possibili quantitativi presenti sul
mercato.
Ridurre l’impatto ambientale di un R.A.E.E. significa intercettare
il bene e occuparsi del suo trattamento e messa in sicurezza,
considerando che la maggior parte dei rifiuti elettrici ed elettronici
contiene materie prime costose e pericolose; se questi rifiuti
sono smaltiti in modo non adeguato possono liberare
nell’ambiente composti chimici pericolosi come metalli pesanti
o acidi.
Quale strumento adeguato al trattamento dei monitor e TV CRT
è stata progettata la Dry Cut, una macchina che permette di
separare le diverse componenti e recuperare e riciclare quanto
è possibile.
Il problema principale da superare nella bonifica di questi rifiuti
è proprio il taglio del tubo catodico, in quanto il tubo presenta
un punto di saldatura di due vetri differenti. Poter effettuare un
taglio proprio nel punto di giunzione dei due vetri permette di
recuperare la scatola interna e separare le due tipologie di vetri
riciclabili per usi diversi.
Il Prototipo Macchina di taglio CRT dry cut 60 permette di
separare le due tipologie di vetri e di trattare monitor e televisori
di diverse dimensioni: dalla dimensione minima di 14” e fino
alla dimensione massima di 38” 16/9.
La macchina è progettata per lavorare su 45-60 tubi/ora a
seconda delle dimensioni e presenta le seguenti caratteristiche
tecniche:
• Stazione di carico manuale costituita da una piastra di
appoggio sulla quale viene depositato manualmente o
•
cappa dovrà essere collegata alla tubazione dell’impianto
di abbattimento polveri; tubazioni e filtro sono esclusi dalla
fornitura).
Stazione intermedia di deposito dei tubi una volta ultimato
il primo taglio.
Il prototipo macchina di taglio CRT dry cut 60.
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automaticamente il tubo catodico e da una ventosa che lo
blocca una volta che sarà stato centrato in posizione.
Stazione di centratura dei tubi realizzata con un dispositivo
a comando pneumatico autocentrante che rileva, attraverso
encoder, la dimensione del tubo per consentire alla successiva stazione di taglio di dimensionarsi automaticamente
sulla misura rilevata.
Stazione di taglio costituita da utensili diamantati montati
gli uni di fronte agli altri e disposti in modo da ripartirsi
ciascuno il 50% circa dello spessore del cristallo durante
la fase di taglio. Ogni gruppo di utensili diamantati è motorizzato da un motore pilotato con inverter così da poter
ottimizzare la velocità di taglio. Ciascun utensile è protetto
all’interno di una cappa per l’aspirazione delle polveri (ogni
L'aspirazione delle polveri fluorescenti di un tubo catodico.
•
•
Stazione di presa del tubo catodico costituita da una piastra
di appoggio e da una ventosa che lo ruota di 90° e, dopo
che sarà stato centrato in posizione, lo blocca per impedire
spostamenti durante la fase di taglio.
Stazione di centratura dei tubi realizzata con un dispositivo
a comando pneumatico autocentrante che rileva, attraverso
encoder, la dimensione del tubo per consentire alla successiva stazione di taglio di dimensionarsi automaticamente
sulla misura rilevata.