Eventi_2014_files/CAMINO DE SANTIAGO
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Eventi_2014_files/CAMINO DE SANTIAGO
“Il Cammino di Santiago” Prima di vedere alcune immagini è necessario che io fornisca delle informazioni per meglio comprendere ciò che poi vedremo. Vi sono diversi Cammini che giungono a Santiago de Compostela da tutta Europa. Santiago si trova nel Nord Ovest della Spagna. Ho scelto di percorrere il più noto dei Cammini, il Cammino francese, che va da Saint Jean Pied de Port in Francia a Santiago de Compostela, in Spagna, dopo aver superato la catena dei Pirenei. Il Cammino si svolge per circa 800 Km lungo gli altipiani, le mesetas, da percorrere a piedi attraversando le regioni del nord della Spagna Questa presentazione si basa su mie sensazioni personali, piuttosto che seguire una esposizione logica o religiosa Perché ho percorso il Camino de Santiago? Non per motivi religiosi, ma mi attirava l’idea di percorrere un lungo cammino a piedi attraverso la Spagna, un paese ricco di storia e di tradizioni. Inoltre m’interessava parlare il castillano, una lingua che conosco Mille anni fa il Re di Spagna aveva emesso un antico editto con cui i pellegrini potevano trovare ospitalità nei luoghi sacri, nei conventi, nei monasteri, ecc. Infatti, al pellegrino è concesso tutt’ora di dormire nei conventi, nei monasteri, nelle canoniche, nei seminari e nelle strutture religiose in genere, in cambio di un modesto obolo di alcuni euro Prima di partire avevo chiesto e ottenuto le “Credenziali del pellegrino”, un documento che certifica che si è pellegrini e che quindi si può accedere ai luoghi religiosi per il pernottamento. Chi mi aveva rilasciato le “credenziali” mi aveva detto che questa esperienza mi avrebbe potuto “cambiare la vita”... “cambiare la vita”.... Io ero rimasto molto scettico perché avevo già al mio attivo parecchie attraversate di catene montuose, quindi mi era difficile immaginare come e perché mi avrebbe potuto “cambiare la vita”. Dopo aver percorso il cammino posso dire che questa esperienza è stata straordinaria e non potrò mai dimenticarla; anzi ho il desiderio di ripeterla, nonostante la sofferenza patita (fatica, vesciche ai piedi, pioggia, vento, fango fino alle caviglie, sete, etc). Per i primi 17 giorni ho avuto parecchie piaghe ai piedi che non avevo mai avuto in precedenza durante lunghe attraversate di catene montuose che avevo fatto in vari paesi. Uno dei tratti del percorso viene chiamato “calvario”, ciò è dovuto al fatto che si cammina su delle pietre, che contribuiscono a rovinare i piedi. Durante il mio percorso, che ho completato in 26 giorni di cammino ininterrotto, ho incontrato diverse persone coraggiose che camminavano nonostante i piedi piagati. Al mattino indossavano gli scarponi e con i piedi doloranti per le vesciche e camminavano per ore e ore E’ stato particolarmente commovente alla sera, dopo la cena, tradurre la breve preghiera di benvenuto che i religiosi davano ai pellegrini stanchi e con i piedi rovinati, per rincuorarli; traducevo dallo spagnolo all’inglese, per le persone che parlavano solo quella lingua Tra i pellegrini di ogni nazionalità vi è una grande solidarietà, con sorprendenti rapporti di amicizia e di cordialità che nascono in tempi molto brevi Per esperienza personale posso affermare che i pellegrini sono bene accolti, sia dalla popolazione che dalle Istituzioni; alcuni rapporti di amicizia sono rimasti anche dopo anni Per alcuni giorni le condizioni metereologiche sono state pessime, pioggia e forte vento, fango fino alla caviglia; sulle mesetas, invece, sole a picco, sete, incontri con gruppi di cani randagi che possono essere anche pericolosi In alcuni tratti del cammino si prova un grande senso di solitudine, pianure sconfinate senza nemmeno un albero, ma in alcune città attraversate vi sono cattedrali e basiliche splendide, monasteri, monumenti di antiche conquiste spagnole Il miglior periodo per percorrere il cammino inizia poco prima della fine di aprile, per evitare le piogge del nord della Spagna e per non subire il calore estivo Ho aiutato e assistito tre pellegrine che lungo il cammino sono state aggredite sessualmente, una era brasiliana, una tedesca, e una australiana Chi sono i pellegrini? Sono persone di qualsiasi condizione sociale che provengono da tutto il mondo Cosa conviene portarsi? Conviene portare pochissimi indumenti indispensabili; si potranno lavare lungo il percorso, nelle fontane, quando ci sono, poi si pongono ad asciugare sullo zaino mentre si cammina Come si svolge la giornata? Sveglia verso le 5 del mattino, frugale colazione con il cibo che si ha nello zaino Si inizia a camminare verso le 6 non appena albeggia e si possono vedere le frecce gialle che indicano il cammino Verso le 10 si fa una breve sosta in un paesino per comperare del cibo e magari bere una bevanda calda Verso le 13 sosta per mangiare frugalmente ciò di cui si dispone Verso le 16 o le 17, dipende dalla lunghezza della tappa, si conclude il percorso arrivando in una struttura religiosa o in un hostal del pellegrino Per prima cosa ci si medica le vesciche dei piedi, ci si lava e si lavano alcuni indumenti, poi ci si sdraia un po’ per riposare, quindi si va ad acquistare qualcosa di cibo per il mattino dopo Si cena con il proprio cibo oppure in un ristorantino per pellegrini Verso le 9 si va a dormire in una camerata per recuperare la stanchezza accumulata. Tutti i pellegrini russano, puzzano di sudore, molti zoppicano per le vesciche Normalmente si cammina da soli, tranne brevi incontri con altri pellegrini Percorrere il camino de Santiago è una grande esperienza che rimane tra i ricordi più belli sia per le sensazioni ed emozioni che si provano, che per le persone che si incontrano. BOTAFUMEIRO In passato veniva utilizzato prevalentemente per coprire il forte odore emanato dai pellegrini che affollavano la cattedrale e nella quale spesso trovavano ricovero per la notte. Nel corso della storia è accaduto alcune volte che il "fumeiro" si distaccasse dalle corde; famosi sono rimasti gli incidenti del 1499, al quale assistette la Infanta Catalina (futura Caterina d'Aragona) e del 1622. Il botafumeiro viene fatto oscillare da personale addetto, i "tiraboleiros": essi lo issano fino a 22 metri d'altezza nella croce della navata centrale e quindi, con un sistema di corde e carrucole, gli imprimono un moto pendolare, fino a fargli sfiorare il soffitto delle navate a una velocità di circa 70 km/h. La leggenda di SANTO DOMINGO DELLA CALZADA Questa bella cittadina commemora con il suo nome un monaco eremita, Domingo che dedicò gran parte della sua vita a facilitare il passaggio dei pellegrini, costruendo lui stesso la cattedrale, un ospizio, il ponte che attraversa le acque insidiose del fiume Oja (nel 1044) e la strada (calzada) che unisce la sua cittadina con Redecilla. A Santo Domingo de la Calzada sono attribuiti diversi miracoli, tra loro il più noto è quello accaduto circa 300 anni dopo la sua morte e che è conosciuto popolarmente con il nome della Leggenda del Gallo e della Gallina. Nel 1350, circa, un giovane tedesco era in cammino assieme ai genitori verso Santiago de Compostela. Una notte alloggiarono in una locanda di Santo Domingo della Calzada. Il giovane rifiutò con determinazione le offerte amorose di una giovinetta a servizio presso la pensione. La ragazza sentendosi offesa, decise di vendicarsi. Di nascosto, durante la notte, pose una coppa preziosa nella bisaccia del ragazzo. L’indomani mattina, la partenza dei tre pellegrini fu presto impedita da un fortissimo grido: “ Al Ladro, al ladro”. A gridare l’accusa, era proprio lei, la giovane locandiera. A questa insinuazione infamante, il padre del giovane rispose: “Siamo pellegrini, non certo ladri!”. Ne seguì una confusione tale che arrivarono le guardie. Rovistarono nei bagagli degli ignari pellegrini e trovarono la coppa nel sacco del ragazzo, che fu arrestato immediatamente e condannato all’impiccagione. Grazie al pronto e miracoloso intervento dell’eremita Domingo, il giovane, pur col cappio al collo, fu risparmiato dalla morte restando il suo corpo prodigiosamente sollevato dalla mano più che generosa del Santo protettore della città. I genitori stupiti e rincuorati dal miracolo, corsi subito dall’Alcalde (il Sindaco) per implorare la restituzione del giovane miracolato, rimasto prodigiosamente in vita, si videro invece da questi derisi adducendo beffardamente che il giovane era vivo come il gallo e la gallina arrostiti che si apprestava a mangiare. Or ecco che, in quel preciso istante, i due volatili, rimesse le piume cominciarono a cantare e saltellare spiccando poi il volo dalla tavola imbandita. Il giovane fu subito liberato e la famiglia poté proseguire l’agognato Cammino. Da allora, all’interno della cattedrale di Santo Domingo della Calzada, in una preziosa e dorata gabbia gotica (gallinero), definita il pollaio più bello del mondo, posta sul muro della navata, sono ospitati due galli bianchi vivi che spesso cantano tra la curiosità dei pellegrini. Quando un pellegrino entrato in chiesa sente il canto del gallo, è considerato di buon auspicio per il resto del viaggio fino a Santiago. Nel Medioevo i pellegrini ne raccoglievano le piume cadute e le esibivano sui loro cappelli. Oggi il gallo e la gallina bianchi sono offerti da famiglie locali e sostituiti ogni 15 giorni.