Il Nagorno Karabakh negli anni 1917-1923
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Il Nagorno Karabakh negli anni 1917-1923
Il Nagorno Karabakh negli anni 1917-1923 ALVINA AGHABABYAN la traduzione dall'armeno in italiano Zepyur Babayan La rivoluzione di febbraio borghese-democratico accaduto nel 1917 rovesciò il dominio secolare dei Romanov. L’onda della rivoluzione, che è passato tra tutto il territorio dell’impero, ebbe una risposta ampia anche in Transcaucaso. Il nuovo governo temporaneo cambiò completamente l’ordine anteriore del governo di Transcaucaso. Sparì l’esarcato di Caucaso ed il 9 marzo 1917 fu creato il Comitato Speciale di Transcaucaso (CST). Per l’ordine di quest’ultimo in territorio sono fondati comitati esecutivi provinciali, urbani e rurali. Anche in Karabakh sono creati organi esecutivi del governo locale. Il 13 marzo 1917 è organizzato il Comitato Esecutivo di Karabakh(CEK) che doveva garantire l’attività della regione 1. In Karabakh sono organizzati anche consigli di delegati di operai, contadini e soldati, si sviluppò la vita sociale politico della regione. Ma inizialmente i lavori di tutti questi comitati e consigli incontrarono ostacoli.Anzittutto la composizione nazionale dei comitati e consigli non era omogeneo e non erano stessi gli scopi inseguiti da loro. Inoltre mentre gli armeni tesero ad avere rapporti normali e pacifici più possibili con il popolo musulmano vicino, gli sciovinisti turchi tesero per ogni mezzo a guidare un cuneo tra di loro e provocare conflitti interetnici. Le condizioni economiche difficili del territorio si convocavano a tutto questo, la chiusura frequente della strada Shusha-Yevlakh dai tartari di Caucaso, il problema di rifornimento del popolo aguzzando giorno per giorno, l’anarchia e il brigantaggio e il saccheggio. In tali condizioni il Comitato Esecutivo di Karabakh praticamente non era in grado di risolvere i suoi compiti affrontati 2. La rivoluzione d’ottobre ha dato una nuova svolta agli eventi sviluppanti che ha fondamentalmente cambiato la esistente situazione politica. Transcaucaso, Armenia incluso, vissero giorni difficili. Il 15 novembre un nuovo organo del governo-il Commissariato di Transcaucaso fu creato a Tbilisi al principio della rappresentazione del partito nazionale dei 3 1 Vedi Haroutyunyan H., Il Nagorno Karabakh negli anni 1918-1921, Yerevan 1996, p. 7, Abrahamyan H., L’Artsakh militante negli anni 1917-2000, libro A 1917-1923, Yerevan, 2003, p. 12 2 Vedi Abrahamyan H., l’oopera citata, p. 17 popoli di Transcaucaso: armeni, georgiani e tartari. Ma anche qua dominavano la sfiducia e ostilità reciproche legate ai conflitti territoriali-nazionali gravi e posizioni politiche contrarie 3. Tale condizione faceva crescente il fatto che dal novembre del 1917 le armie russe di fronte caucasica cominciarono ad abbandonare le sue postazioni. L’armia turca perseguiva le armie russe fuggiasche. Già nel gennaio del 1918 la fuga di armie russe ammise misure minacciose. Va osservato che in quel periodo il Seym unente i popoli di Transcaucaso ne aveva forza reale ne voglia di affrontare i nemici esterni, in questo caso la Turchia (i tartari e i georgiani conducevano politica favorevole a Turchia) 4. In tale condizione il destino di armeni di Karabakh era veramente messo a rischio. In Karabakh-Artsakh, infatti, dominava l’anarchia, si ritiravano le unità russe situate in territorio, Karabakh era apparso nell’isolamento, giorno per giorno si aumentava il problema di rifornimento. La situazione divenne più insopportabile a causa delle orde tartare che incoraggiati con i successi di turchi attacavano il popolo armeno in diversi posti di Karabakh armati con le arme-munizione delle armie russe ritirate e provocavano battaglie armene-tartare sanguinose. Alla fine di dicembre del 1917 a Shusha si creò “Il consiglio contemporaneo di partiti e organizzazioni rivoluzionari armeni di Karabakh” (dopo è richiamato “Comitato tra i partitit”), che doveva centralizzare i poteri legislativo e esecutivo del territorio e funzionava fino a invitare un congresso universale di armeni di Karabakh. In stessi giorni per mantenere i rapporti con i musulmani vicini fu organizzato “il Comitato armeno-turco” che doveva operare invece del consiglio esecutivo provinciale 5. Nonostante alcuni suoi passi positivi nuovi organi- il Comitato tra i partiti e il Comitato tra le nazioni, non riuscirono a mettere il territorio fuori dal stato difficile. Il blocco quasi continuo, il problema di rifornimento e gli attacchi di bande e il saccheggio conservarono il territorio in una situazione difficile e tesa. Restò urgente il problema dell’organizzazione di autodifesa e di rafforzamento del popolo. Gli armeni di Karabakh erano costretti di affidare solo sulle proprie forze. C’era anche la speranza che sarebbe venuto in Karabakh la squadra “Shusha” formata dai combattenti armeni di Artsakh dell’armia zarista il cui ritorno, ma, era continuamente ritardato per diversi ragioni. L’abbandono fretta del fronte delle armie russe ha creato condizioni favorevoli per gli turchi a realizzare gli scopi ambiziosi panturchista. Nel 1918 l’armia turca passò all’attacco su vasta scala allo scopo di occupare tutto il Transcaucaso. I turchi obbligavano ad accelerare la separazione di Transcaucaso e l’intero alineazione dalla Russia che avrebbe facilitato la realizzazione dei suoi progetti. Il 9 (22) aprile 1918 il Seym di Transcaucaso sotto la pressione turca annunciò la separazione del Transcaucaso dalla Russia e dell’indipendenza della regione. Si creò la Repubblica federativo-democratico di Transcaucaso ma che non ebbe una vita lunga e si crollò il 26 maggio. 3 Vedi Haroutyunyan H., l’opera citata, p. 11 Nello stesso libro, p. 13 5 Vedi Ishkhanyan E., Il Nagorno Karabakh negli anni 1917-1920, Yerevan, 1999, pp. 81-84 4 Alla fine di maggio del 1918 in Transcaucaso sono creati 3 repubbliche autonome: la Georgia (il 26 maggio), l’Azerbaigian (il 27 maggio) e l’Armenia (il 28 maggio) proclamarono la sua indipendenza. Ma se nel caso di Georgia e Armenia possiamo dire che la loro indipendenza fu risorta perchè entrambi avevano avuto una storia plurisecolare dell’essenza di unità statali, lo stato di Azerbaigian come tale apparve nella storia per la prima volta. Dobbiamo notare anche che il governo musafatista di Azerbaigian si formò non a Baku ma a Gandzak perchè a Baku in quel periodo fu stabilito il potere sovietico rappresentato dal commune di Baku. Per quanto riguarda il nome di “Azerbaigian” questo non aveva nessun relazione con il territorio di nuovo stato. La selezione del nome di “Azerbaigian” aveva lo scopo di legittimare le ambizioni turchi-tartari verso la parte dell’Iran settentrionale “Atrpatakan-Azerbaigian” storico 6. Inizialmente tra le nuove repubbliche transcaucasiche apparvero disaccordi forti legati ai territori e confini. La Repubblica Democratica di Azerbaigian formata per le iniziative turche presentò rivedicazioni territoriali agli stati confinanti dal momento della sua creazione tentando di includere nei suoi confini tutte le regioni in cui era popolazione musulmana. Soprattutto Azerbaigian dichiarò il suo diritto verso tutta la provincia di Elizavetpol, Karabakh e Zanghezur inclusi. Nel giugno 1918 i negoziati tra i consigli nazionali musulmano e armeno mostrarono che la parte azerbaigiana nel caso migliore poteva mettersi d’accordo a donare a Karabakh uno stato di “provincia libera” nella struttura di Azerbaigian mentre la parte armena insisteva sull’unione di Armenia e Karabakh 7. E qua che sorse il problema di Karabakh in percezione attuale. A differenza del governo della Repubblica di Armenia che cercava di risolvere il problema di Karabakh, praticamente per la via diplomatica ed aspettava che la unione di Karabakh alla Repubblica di Armenia fosse fissato nella Conferenza di Pace di Costantinopoli (dopo di Parigi) e in quel senso tentava di astenersi dalle azioni attive, il governo musafatista di Azerbaigian intraprese immediatamente l’atto dell’occupazione di Karabakh tentando di occuparlo prima dell’adotazione della decisione in quella conferenza. L’occupazione di Karabakh per l’Azerbaigian e per il suo protettore Turchia, come scrive Oulubabyan, non era una questione semplice, ma un problema grave che formava il pernio di interessi turchi. La Turchia Ottomana e la nuova formata Azerbaigian dovevano unirsi diventando un grande stato turco, il pernio del territorio enorme che andrebbe dai Balcani fino alle profondità dell’Asia Centrale. In questo caso Armenia era sulla strada che portava la Turchia all’Azerbaigian… Dopo la sconfitta a Sardarapat e conferenza di Batumi i turchi forse pensavano che per loro era impossibile eliminare gli armeni immediatamente ed era necessario temporaneamente accontentarsi aprendo un corridoio, che era la cintura NakhichevanZanghezur-Artsakh 8. In questi giorni era chiaro, che il governo di Azerbaigian e l’armia turca 6 Vedi Babayan D., L’Antagonismo di Karabakh: gli aspetti storici, giuridici ed altri. XXI secolo, n 1 (7), Yerevan, 2005, p. 21 7 Vedi Kazandzhyan R. (ricercatore, esperto), Per la preistoria di autodeterminazione di Nagorno-Karabakh, Mosca, 1997, pp 7-8, Nagorno-Karabakh negli anni 1918-1923. (Raccoltadidocumentiemateriali), Yerevan, 1992, p.16 (Казанджян Р.,К предыстории самоопределения Нагорного Карабаха, Москва, 1997, стр. 7-8, Нагорный Карабах в 1918-1923 гг. (сбор документов и материалов), Ереван, 1992, стр. 16) 8 VediOulubabyanB. Lalottaperl’esistenzadiKarabakh, Yerevan, 1993, pp. 23-24 trovante a Gandzak a capo di Nuri pascià organizzavano seriamente a riuscire a fare al più presto l’atto dell’annessione dell’Artsakh all’Azerbaigian. E in tale situazione il 22 luglio 1918 a Shusha si convocò la prima asseemblea generale degli armeni di Karabakh. L’assemblea generale dichiarò Artsakh-Karabakh un’unità amministrativa-politica indipendente, scelse il consiglio e il governo nazionali di Karabakh. Nella dichiarazione adottato dal governo democratico di Karabakh il 24 luglio praticamente si dice: “ Tutta la popolazione armena per l’istinto sano speciale al popolo decise di non aspettare l’arrivo della forza fraterna che avrebbe dovuto di liberarla dale catene… Con questa via possiamo riuscire a realizzare una delle idee della rivoluzione russa più sublimi cioè la realizzazione del diritto dell’autodeterminazione dei nazioni” 9. Il governo di Nagorno Karabakh cominciò a lavorare immediatamente, oltre intraprese la creazione degli organi di governo locali. Cosi con la creazione del governo democratico di Karabakh finì il processo della formazione del governo autonomo armeno di Karabakh. Comunque l’Azerbaigian non intendeva a rinunciare all’intenzione dell’occupazione di Karabakh. Il 15 settembre 1918 le armie turche occuparono il Baku, crollarono la comuna di Baku e dopo il massacro del popolo armeno della città in cui si sono sacrificati più di 30 mille persone, il dominio si passò al governo musafatista di Azerbaigian. ‘’RDA (Repubblica Democratica di Azerbaigian) fondato dall’armia regolare turca nel 1918 era, come scrive Manasyan, il tentativo di Turchia, sfortunatamente di successo e procedente la Repubblica Turca del Cipro Settentrionale, di fondare nuovi stati turchi nei territori storici dei popoli fuori dei suoi confini 10. Dopo l’occupazione di Baku le armie turche, senza dubbio, si sarebbero spostati verso il Artsakh. Gli sforzi del commando dell’armia turca di sottomettere il Karabakh all’Azerbaigian tranquillamente non furono riusciti, perchè nonostante le minacce suonate dagli ultimi, il blocco e lo stato difficile del territorio la seconda(8-10 settembre) e la terza (18-22 settembre) assemblee generali di Artsakh rifiutarono categoricamente a deporre le sue armi, obbedirsi e riconoscere il dominio di Azerbaigian 11. Cosi non riuscendo a realizzare i suoi scope le armie unificati turche-tartare si rivolsero alla forza delle armi e il 22 settebre invasero il Nagorno Karabakh. Il 24 settembre le forze turche entrarono in Shusha.Malgrado quella condizione le province di Artsakh continuarono a resistere 12. Nell’autunno del 1918 divenne noto che nella prima Guerra mondiale il raggruppamento tedesco, nella struttura di cui anche la Turchia, ebbero perso la guerra. Obbligato dalle condizioni dell’armistizio di Mudros confermato il 30 ottobre la Turchia ritirò le sue truppe dal Transcaucaso, Karabakh incluso. Dopo la partenza dei turchi le truppe britanniche si occuparono il loro posto. 9 Il Nagorno Karabakh negli anni 1918-1923, pp. 14 Manasyan A., Il pacchetto minimo di argomentazioni e fatti giuridico-politici, Yerevan, 2008, p. 7 11 Vedi Ishkhanyan E., l’opera citata, p. 200, 201, 2011, Abrahamyan H., l’opera citata, p. 67, Haroutyunyan H., l’opera citata, p. 58, Simonyan H.(un storico famoso armeno, accademico), Il tempo di Andranik (un famoso generale armeno, il comandante di una private unità perussivodurante la Prima Guerra mondiale), libro B, Yerevan, 1996, pp. 384-386 12 Haroutyunyan N., l’opera citata, p. 67 10 Nonostante le aspettative degli armeni dal primo giorno dell’arrivo in Artsakh il commando britannico occupò un atteggiamento parziale aiutando la politica turca-musafatista. Tale posizione degli inglesi, come realmente scrive H. Simonyan, non era affatto causale: “Gli inglesi prendevano in considerazione l’importanza militare-strategica di Azerbaigian, soprattutto le sue ricchezze naturali e anzittutto il petrolio. Evidentemente tenendo la parte di Azerbaigian, l’Inghilterra cominciò a proteggere anche gli scopi invasivi di quel stato verso l’Armenia e il popolo armeno 13. Gli inglesi, andando incontro alle ambizioni di musafatisti e esteriorizzando indifferenza assoluta verso la sorte degli armeni di Atsakh, richiedevano dagli ultimi a riconoscere la sovranità di Azerbaigian e obbedirsi a questo. Lo sviluppo degli eventi in Karabakh mostrarono che le assicurazioni degli inglesi che i problemi territoriali sarebbero stati risolti nel Congresso di pace di Parigi e “che l’esecuzione della forza avrebbe avuto un effetto grave sul problema degli armeni quando esse sarebbe stato discusso nel Congresso di pace” 14, erano solo parole vuote. Parole ascolatando le quali Andranik essendo a Zanghezur smise la sua campagna-militare verso il Karabakh. Mentre gli azeri, incoraggiando dall’indifferenza e connivenza degli inglesi rivolgevano a nuove violenze. Nel territorio la situazione peggiorò quando il 15 gennaio 1919 il governo di Azerbaigian, non senza l’accordo e l’aiuto della parte inglese, creò una generale-prefettura temporanea dalle province di Zanghezur, Shusha, Javanshir e Jabrail e segnò governatore un armenofobo vizioso di origine curda Khosrov bek Sultanov. Sultanov,che godeva il sostegno completo degli inglesi, aveva il problema di conquistare il Karabakh con forza e sottometterlo all’Azerbaigian. Gli armeni di Artsakh rifiutarono inizialmente di riconoscere la generale-prefettura di Sultanov, di più richiesero dalla missione inglese di “allontanare dal Karabakh sia Sultanov sia l’armia di Azerbaigan” 15. La loro voce, però, non fu sentito dal commando britannico. Gli ultimi con I musafatisti continuavano a richiedere dagli armeni di Karabakh ad obbedirsi a Sultanov cioè a riconoscere la sovranità di Azerbaigian. ”Io vi avverto che qualsiasi azione(eccesso) verso l’Azerbaigian e il suo generale-governatore è rivolto verso l’Inghilterra,- ha detto il colonnello D. Shatelvolt durante l’incontro del presidente del Consiglio Nazionale di Karabakh A. Shahnazaryan e il sindaco di Shusha G. Melik-Shahnazaryan a Baku, -Noi siamo cosi potenti che possiamo obbligarvi ad obbedirsi” 16. Tuttavia gli armeni di Artsakh restarono inconcussi. La IV (10-20 febbraio) e la V (23-29 aprile) assemblee generali di Karabakh rifiutarono decisivamente di ammetere il dominio di Azerbaigian. ”Il Karabakh inizialmente era la parte inseparabile dell’Armenia e come una delle sue parti e come tale deve esser unito all’Armenia. Rifiutare e non riconoscere il dominio di Azerbaigian in sessun modo” 17,- si diceva nella dichiarazione formata dalla decisione della V assemblea generale. 13 Simonyan H., l’opera citata, pp. 468-469 Vedi Simonyan N., l’opera citata, p. 460 15 Ishkhanyan E., l’opera citata, p. 336 16 Il corriere d’archivio di Armenia, 1989, N1, pp. 97-101, Il Nagorno Karabakh negli anni 1918-1923, pp. 135-139 17 Ishkhanyan E., l’opera citata, p. 403 14 Non potendo conquistare il Karabakh tramite le minacce l’Azerbaigian Musafatista rivolse ai mezzi drastici. Come risultato il Karabakh apparve in una situazione estremamente difficile: da un lato il blocco, la situazione socio-economico copmplicato, la carestia e le malatie, dall’altro lato le incursioni, le violenze e lo strage degli armeni fati dai turchi-tartari. La situazione si aggravò dalla condizione che l’Azerbaigian dalla metà del luglio cominciò a centralizzare nuove forze nelle regioni confinanti di Karabakh sottopondo i villaggi armeni a distruzioni 18. Nella situazione creata gli armeni di Artsakh in tal modo non ricevendo aiuto significativo dalla Repubblica di Armenia e non avendo mezzi e forze sufficienti per proteggere il territorio dal nemico era costretto di cercare l’uscita dalla situazione creata da soli. Sultanov, adottando la politica di sottomettere l’Artsakh per ogni mezzo, col tempo intensificava la pressione sugli armeni di Artsakh. In quei giorni gli armeni si preparavano per la VII assemblea generale per decidere il problema di Karabakh di sottostare o no all’Azerbaigian. Il 13 agosto 1919 nel villaggio Shosh della provincial di Varanda si convocò la VII assemblea generale. Il 14 agosto Sultanov presentò ultimatum all’assemblea generale domandando ad ammettere l’accordoprogettato dal Baku in 48 ore, altrimenti minacciava a rivolgere alle armi. Contemporaneamente per fortificare la pressione sugli armeni di Artsakh per l’ordine di Sultanov le gole delle pistole situate a Shusha si dirigessero verso il distretto armeno della città e il villaggio di Shosh 19. Nella tale situazione per evitare massacro e credendo che il problema di Karabakh avrebbe ricevuto una soluzione finale nella conferenza di Parigi, la comissione scelta dall’assemblea generale il 22 agosto obbligatoriamente firmò un accordo temporaneo 20 . Secondo l’accordo la parte montuosa di Karabakh, cioè la parte montuosa delle province di Shusha, Javanshir e Jabrail (Dizak, Varanda, Khachen e Jraberd) dove gli abitanti erano armeni temporaneamente si consideravano nei confini della Repubblica di Azerbaigian fino alla soluzione finale del problema dalla conferenza di pace di Parigi. Nell’accordo era fissato che il governo delle regioni armene doveva esser nominato dagli armeni, a fianco della prefettura doveva formarsi un consiglio dagli armeni e dai musulmani solo con l’accordo di quale dovrebbe essere possibile il movimento delle unità militari nelle regioni armeni ecc. L’accordo temporaneo dell’agosto però, assicurò solo una pace breve per gli armeni di Artsakh. “Ci volle un mese per diventare chiaro che questo “accordo” aveva valore del foglio per l’Azerbaigian” nelle sue memorie ha scritto H. Tumyan il membre del Consiglio Nazionale di Karabakh 21. Non si accontentando con l’accordo temporaneo l’Azerbaigian musafatista non rifiutò l’intenzione di obbedire definitivamente Karabakh e continuò la sua politica invasiva e massacratore. L’Azerbaigian centralizza un gran numero delle forze militari in Karabakh fortificandosi nei punti strategici del territorio e a stesso tempo tentando di disarmare il popolo. Nella tale situazione gli armeni di Artsakh non avevano nient’altro a fare ma ad organizzare l’autodifesa 22. 18 La Parola di Caucaso, 01.08.1919, 10.08.1919, Tumyan H., Gli eventi di Nagorno Karabakh negli anni 1917-1920, Il Karabakh Sovietico, 10.11.1989 19 La Parola di Caucaso, 28.08.1919 20 Vedi Il Nagorno Karabakh negli anni 1918-1923, pp. 323-327 21 Tumyan H., Gli eventi di Nagorno Karabakh negli anni 1917-1920, Il Karabakh Sovietico, 10.11.1989 22 Vedi Abrahamyan H., l’opera citata, pp. 178-181, Haroutyunyan H., l’opera citata, pp. 208-211 All’inizio di marzo del 1920 ”Ashkhatavor”(L’Operaio) pubblicato a Tbilisi scrisse che non era obbligatorio essere un proteta per indovinare che “Karabakh è alla vigilia dei macelli sanguinosi perchè è fuori dubbio che il poopolo armeno locale non conconderà mai a mettersi in ginocchio volontariamente davanti alla scimitarra turca” 23. Dall’altro lato era chiaro che l’Azerbaigian a sua volta non aveva l’intenzione di rifiutare il suo progetto di espansione. Gli eventi “sanguinosi” non si fecero aspettare a lungo. La parte azera cominciò un attacco grosso il 22 marzo incontrando la resistenza grave delle forze autodifesiche armene 24. Nel marzo del 1920 si espansero gli eventi magari più tragici a Shusha. Il 23 marzo l’armia musafatista e la genia musulmana organizzarono lo strage degli armeni. Si furono sacrificati verso 8000 armeni durante il massaco 25. Il membre delle azioni militari succedenti in Karabakh Z. Melik-Shahnazaryan menziona nelle sue memorie che a Baku speravano di solvere definitivamente il problema di Karabakh nella primavera del 1920 per resistere dopo con tutte le forze l’invasione nel territorio delle forze rosse sovietiche, e nel caso della vittoria degli ultimi Karabakh già svuotato, lo stesso, sarebbe stato nelle sue mani 26. E` vero, che i musafatisti non riuscirono a rompere totalmente la resistenza degli armeni di Artsakh, ma il fatto è che come risultato del massacro a Shusha fu distrutto il popolo armeno della città antica considerata un centro spirituale-culturale ed economico importante nel Transcaucaso. Gli azioni militari e le crudeltà contro Artsakh-Karabakh svolti dall’Azerbaigian praticamente si presentarono come base per gli armeni di Artsakh a denunciare l’accordo di agosto. La IX assemblea generale degli armeni di Karabakh invitata il 25 aprile 1920 basando sul fatto che l’accordo temporaneo con il governo di Azerbaigian fu disarticolato con l’attacco contro il popolo armeno a Shusha e nei villaggi dalle truppe azere lo denunciò e proclamò l’unione di Nagorno Karabakh alla Repubblica di Armenia come la sua parte inseperabile 27. Cosi gli armeni di Artsakh documentarono ancora una volta che non consideravano possibile trovarsi nella struttura di Azerbaigian e solo con madre Armenia e nella sua struttura potrebbe garantire la sua vita normale. Nella tale situazione politica l’entrata delle forze sovietiche nella regione si fece cambiamenti bruschi. Il 28 aprile 1920 in Azerbaigian si stabilì il potere sovietico*. Anche questa volta l’Azerbaigian sovietica aveva l’intenzione di conquistare sia Karabakh sia Zanghezur e Nakhichevan tramite l’armata Rossa sovietica e infine stabilire un collegamento tra la Turchia e l’Azerbaigian. In quei giorni lo sviluppo degli eventi mostrarono che la sovietizzazione di 23 L’operaio (Tbilisi) 05.03.1920 Vedi Gharibyan, L’esportazione dell’esercito britannico dal Transcaucaso, La situazione di Nagorno Karabak dall’inizio di 1920 e la posizione della Repubblica di Armenia. L’Annuario della facoltà di storia, Ed. USY(Università Statale di Yerevan), Yerevan, 2005, pp. 166-169, Tumyan H.., Gli eventi di Nagorno Karabakh negli anni 1917-1920, Il Karabakh Sovietico, 11.11.1989 25 Il Nagorno Karabakh, negli anni 1918-1923, p. 416 26 Vedi Melik-Shahnazarov Z., Le note di un soldato di Karabakh, Yerevan, 1995, p. 46 (Мелик-ШахназаровЗ., Запискикарабахскогосолдата, Ереван, 1995, стр., 46) 27 Vedi Abrahamyan H., l’opera citata, p. 196 * Dobbiamo notare che la RDA esce dal campo storico non avendo confini certi e non esser riconoscendo dalla Società delle Nazioni perchè non sovrintendeva il territorio, il Nagorno Karabakh incluso, verso il cui aveva ambizioni. 24 Karabakh era una questione di giorni. Il 28 maggio fu la X assemblea generale degli armeni di Kharabakh che proclamò il Nagorno Karabakh come sovietica. Va osservato che l’Azerbaigian Sovietica, che aveva il sostegno di Sovietica Russa, nella questione della conquista di Karabakh aveva quasi la stessa politica che l’Azerbaigian musafatista. Come scrive H.Harutyunyan, le violenze, arbitrarietà, massacro e le rovine cominciate dai musafatisti erano realizzati con la stessa crudeltà dai leader comunisti di Azerbaigian 28. Il 10 agosto 1920 tra la Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa (RSFSR) e la Repubblica di Armenia fu segnato un accordo, secondo il quale i territori discutibili Karabakh, Zanghezur e Nakhichevan sarebbero occupati dalle armie sovietiche. E tra questo fu anche fissato” che l’occupazione dei territori discutibili dalle armie sovietiche non predetirmanava la questione dei diritti della Repubblica di Armenia o la Repubblica Socialistica Sovietica di Azerbaigian verso questi territori 29. Nell’accordo c’era scritto che la Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa (RSFSR) con questa occupazione temporanea si considerava creare condizioni benefici per risolvere i litigi territoriali in modo pacifico tra l’Armenia e l’Azerbaigian tramite quei substrati che sarebbero stabiliti nel futuro, praticamente, con il contratto di pace confermante tra la Repubblica di Armenia e la Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa (RSFSR). Questo contratto, praticamente, fu un passo dai governi sovietici ad esercitare pressione sui governi della Repubblica di Armenia ed a guidarli ad ammissione delle ordini sovietici. A questo punto notiamo che R. Ghazanchyan esaminando una serie di documenti d’archivio di quel periodo, esprime l’idea che a differenza di Baku il governo della Sovietica Russa non considerava i territori armeni cosiddetti “discutibili” azeri, in caso contrario il problema sarebbe stato deciso per il suo alleato Azerbaigian proprio in quel periodo, soprattutto che in quel periodo l’Armenia non era ancora sovietica 30. A proposito dell’affermazione delle ordini sovietici in Armenia il 30 novembre 1920 il presidente del comitato rivoluzionario di Azerbaigian N. Narimanov si manifestò con la dichiarazione 31 con la quale erano annunciati i litigi confinarii di frontiera tra l’Armenia e l’Azerbaigian e “il Nagorno Karabakh, Zanghezur e Nakhichevan si considerarono come le parti della Repubblica Socialistica di Armenia”. Dobbiamo notare che esiste 2 versioni del testo della dichiarazione del Comitato rivoluzionario di Azerbaigian: secondo la prima versione (generalmente i documenti d’archivio) il comitato rivoluzionario dichiarava I Nagorno Karabakh la parte inseparabile dell’Armenia, secondo l’altra versione (la stampa di Baku) i contadini lavoratori di Nagorno Karabakh erano dotati il pieno diritto di autodeterminazione. Possiamo dire che per questa questione la storiografia armena ha la stessa opinione, cioè la seconda 28 Vedi Haroutyunyan H., l’opera citata, p. 246, 247 Il Corriere d’archivio di Armenia, 1967, N 3, p. 46, Kazandzhyan R., Per la preistoria di autodeterminazione di Nagorno-Karabakh, Mosca, 1997, pp 7-8, Nagorno-Karabakh negli anni 1918-1923, pp. 38, 38 30 Kazandzhyan R., Per la preistoria di autodeterminazione di Nagorno-Karabakh, Mosca, 1997, pp 7-8, NagornoKarabakh negli anni 1918-1923, p. 18 31 Vedi Il Nagorno Karabakh negli anni 1918-1923, pp. 601-602, Il Comunista, Yerevan, 07.12-1920 29 versione della dichiarazione è risultato della falsificazione azera 32 . Gli eventi prossimi mostrarono che, praticamente, la dichiarazione del comitato rivoluzionario di Azerbaigian era totalmente finzione nel senso che l’Azerbaigian non intendeva affatto a rifiutare le sue pretese verso i territori armeni suddetti. Con ilcontratto russo-turca di marzo del 1921 il Nakhichevan fu staccato dall’Armenia e fu annesso ad Azerbaigian. La toca era di Karabakh i litigi verso il quale si infiammarono nei mesi di giugno-luglio. Nella sessione dell'Ufficio Caucaso del Partito Comunista dell'Unione Sovietica (PCUS) di 3 giugno 1921 fu ammesso la decisione nella quale era detto: ‘’Notare nella dichiarazione del governo di Armenia che il Nagorno Karabakh appartiene all’Armenia’’ 33. Su questa decisione segnò anche il presidente del comitato rivoluzionario di Azerbaigian. Alla fine del giugno, però, il governo di Azerbaigian cambiò bruscamente la sua posizione nella questione di Nagorno Karabakh richiedendo a darlo ad Azerbaigian. Nel plenum del 4 luglio dell'Ufficio Caucaso del Partito Comunista dell'Unione Sovietica (PCUS) fu ammesso la decisione di ‘’inserire il Nagorno Karabakh nella struttura della Repubblica Socialistica Sovietica di Armenia, di trascorrere un referendum solo in Karabakh’’ 34. Nella decisione fu scritto che la soluzione finale del problema si fu trasferito in Ufficio Caucaso del Partito Comunista dell'Unione Sovietica (PCUS) Ma appena il giorno prossimo il 5 luglio fu convocato la sessione speciale dellUfficio Caucaso, a cui appartenne anche I. Stalin. Fu ammesso una decisione senza discussione e senza votazione secondo la quale il Nagorno Karabakh fu inserito nella struttura dell Repubblica Socialistica Sovietica di Azerbaigian, a cui fu dotata un’ampia autonomia regionale con il centro amministrativo di Shusha 35. Con questa decisione dell-Ufficio Caucaso non erano d’accordo ne gli armeni di Artsakh ne il governo di Armenia Sovietica. Tuttavia nonostante l’insoddisfazione e le proteste della parte armena con la decisione illegale del 5 luglio il Nagorno Kharabkh fu annesso ad Azerbaigian Sovietica. Dopo 2 anni di temporeggiamenti e i tentativi di non dare autonomia al Nagorno Karabakh e di dimenticanzadel problema il 7 lluglio 1923 finalmente il Comitato Esecutivo Centrale di Azerbaigian ammise la dichiarazione della formazione della ‘’regione autonoma di Nagorno Karabakh” 36. La dichiarazione, però rompendo la decisione dell'Ufficio Caucaso del 5 luglio cioè formare una regione autonoma di Nagorno Karabakh annunciò la formazione della regione autonoma di Nagorno Karabakh dalla parte armena avendo il centro regionale la residenza di Khankend(villagio armeno di Vararakn) invece di Shusha. Cosi la RSS di Azerbaigian tagliò dal Nagorno Karabakh e lasciò fuori dei confini della regione la regione piana di Nagorno Karabakh, tutto il territorio settentrionale-Gulistan e le regioni montuose armene di Gandzak 32 Vedi Kurshudyan L., Il criterio unico di storiografia è la verità, Yerevan serale, 22.08.1989, 24.08.1989, Simonyan H. “Non dimenticate i fatti”, L’ Armenia Sovietica, 24. 08.1989, 25.08.1989, 30.Kazandzhyan R., Per la preistoria di autodeterminazione di Nagorno-Karabakh, pp. 18, 19, Abrahamyan H., l’opera citata, pp. 221-224, Haroutyunyan H., l’opera citata, pp. 273, 274, Oulubabayan B., l’opera citata, pp. 122—127 33 Vedi Il Nagorno Karabakh negli anni 1918-1923, p. 633 34 Nello steeso libro, p. 649, 650 35 Nello stesso libro, p. 650 36 Nello stesso libro, pp. 669, 670 anche la parte occidentale di Nagorno Karabakh dove artificialmente creò la “provincia di Kurdistan” 37 immaginario e con questo totalmente tagliando l’Artsakh dalla madre Armenia. Cosi una parte significativa della zona montuosa si alineò dall’Artsakh-Karabakh, solo nel territorio di 4.4 mila kmq fu formato la regione auronoma di Nagorno Karabakh, il quale come mostrarono i sviluppi ulteriori, non solo sarebbe privo di autonomia reale, ma anche vittimo della politica discriminatoria di Azerbaigian. 37 Nello stesso libro, p 661