la foto del giorno Questa lapide commemorativa era posta all
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la foto del giorno Questa lapide commemorativa era posta all
Voci dal Sud 22 AnnoVI° nr. 8 Agosto 2010 w w w . s o s e d . eu ... la foto del giorno Questa lapide commemorativa era posta all’ingresso di quello che fu il primo campo di concentramento e di sterminio d’Europa per trucidare coloro che, rifiutandosi di tradire il proprio Re in favore dei Savoia ed aderire al novello Regno d’Italia furono ritenuti “briganti” e non patrioti anche se di parte avversa! Un ignoto ne ordinò la rimozione e la posa all’interno Voci dal Sud 23 Anno VI° nr. 8 Agosto 2010 w w w . s o s e d . eu Pino Aprile, giornalista e storico presenta il suo libro “Terroni” In una attenta analisi dei fatti, diremmo proprio un reportage, racconta fatti e misfatti della campagna di conquista delle ubertose terre meridionali da parte dei Savoia utilizzando il braccio armato di Garibaldi fromor Sulla splendida terrazza di palazzo Baldari in un incantevole scenario che spazia fino al Tirreno ed alle isole Eolie, il noto giornalista, scrittore e storico Pino Aprile ha presentato a Gioia Tauro al cospetto di una folta ed attenta platea il suo ultimo libro “Terroni”. Un libro affascinante che sconvolge la storia ufficiale relativa al Generale Giuseppe Garibaldi, ai Savoia, alla Massoneria inglese, alla delinquenza comune di cui Garibaldi fece ampio utilizzo e tutto quant’altro relativo alla “espropriazione” del generale in favore dei Savoia i quali erano a loro volta pilotati, sovvenzionati e foraggiati da interessi stranieri non proprio esempi adamantini di correttezza! Dai libri di storia ufficiale non avremmo mai saputo che fu una lotta truce e violenta, di una efferatezza estrema. Non non avremmo mai saputo delle violenze e degli stupri cui furono sottoposte le donne del Regno delle 2 Sicilie, spazzato a suon di tradimenti da parte dei maggiorenti militari e responsabili civili dei Borboni e delle feroci violenze, rapine furti e razzie messi in essere da un’orda di barbari, per la maggior parte delinquenti comuni, che formarono lo zoccolo duro de “i Mille”.Non avremmo mai saputo che un altissimo funzionario piemontese, inviato a Napoli da Cavour per “raddrizzare” la situazione amministrativa e l’organizzazione civile di quelle popolazioni meridionali che si voleva far sapere fossero incivili, arretrate e vessate, tornò a Torino, capitale di Italia pro tempore, e riferì che nel regno delle 2 Sicilie vi era una tale organizzazione sociale, lavorativa, industriale, economica che doveva essere subito fatta propria dal nuovo nato Regno di Italia, in quanto tutto era di avanguardia ed altamente funzionante e funzionale. Se la storiografia ufficiale ci dicesse tutte queste cose (ed altre ...) sicuramente una miriade di piazze, vie, corsi delle nostre città ... non sarebbero intestate a Giuseppe Garibaldi “eroe” dei due mondi e molte statue del generale che lo immortalano fiero e spavaldo sul suo famoso cavallo bianco ... lascerebbero il posto a molti altri veri eroi, che hanno combattuto per difendere il Regno delle 2 Sicilie e, perchè no?, anche per conbatterlo perchè in molti meridionali hanno in buona fede combattuto per Garibaldi irretiti da una falsa propaganda in cui avevano creduto ed invece era una trappola mortale.