Lione. Giovanna Longhi.

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Lione. Giovanna Longhi.
LIONE
Lione è una città esemplare per tutto quello che riguarda l’architettura del paesaggio. Dal 1989
infatti la Municipalità di Lione e la Comunità urbana che raccoglie i 55 comuni della Grand
Lyon (con una popolazione complessiva di oltre 1.300.000 abitanti) hanno condotto
congiuntamente una politica di sistematica valorizzazione degli spazi aperti, che spazia dalle
zone centrali della città ai quartieri periferici, ai comuni di corona.
E’ stata creata una struttura tecnica ad hoc per l’elaborazione dei programmi e il coordinamento
degli interventi, mentre l’Agenzia urbanistica della Grand Lyon ha elaborato diversi piani
tematici per orientare i progetti specifici: il plan bleu per la riqualificazione delle sponde di
Rodano e Saône; il plan vert et espaces publics per la valorizzazione degli spazi aperti – piazze,
strade, giardini, ma anche aree agricole periurbane -; il plan Presqu’Île per la rivitalizzazione
della zona centrale della città; il plan lumière per l’illuminazione notturna di monumenti storici,
ponti, lungofiume.
Per la progettazione dei nuovi spazi o il ridisegno di spazi esistenti sono stati chiamati o scelti
attraverso concorso validi progettisti, soprattutto paesaggisti, da Michel Desvigne e Christine
Dalnoky a Alexandre Chemetoff, a Michel Corajoud e anche artisti come Daniel Buren.
Incontri pubblici e mostre dei progetti hanno raccolto intorno a ogni intervento la
partecipazione di residenti, commercianti, proprietari.
In meno di quindici anni sono stati realizzati o riprogettati qualcosa come 200 spazi pubblici,
dentro e fuori Lione, mentre alcuni interventi di maggior complessità – come quelli di Lyon
Confluence e di Nouveau Gerland – sono tuttora in corso e impegneranno anche in futuro
ingenti risorse pubbliche e private.
Uno specifico ambito di concorso è stato quello finalizzato alla formazione di un abaco di
arredi e materiali da impiegare come vocabolario comune in tutti gli interventi. Le panchine in
ferro e legno, i dissuasori e le balaustre in acciaio modulari e componibili, i la mpioni a luce
riflessa (tutti su disegno di Jean-Michel Wilmotte), così come le pavimentazioni estensive in
calcestre ocra o rosso o i più rari lastricati in granito e arenaria, dal centro alle periferie rendono
leggibile con grande evidenza la concezione unitaria del piano.
Questo programma di interventi ha interessato le diverse parti che compongono la struttura
urbana di Lione: Presqu’Île, Croix-Rousse, Fourvière, Vieux Lyon, Cité internationale, Lyon
Confluence, Nouveau Gerland. In particolare, zona per zona, riguarda:
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nella Presqu’Île, l’asse pedonale di Rue de la Republique fino all’Opéra rinnovata da Jean
Nouvel, sul quale si aggancia il rosario di piazze liberate dalle auto (grazie alla costruzione
di un sistema di otto parcheggi sotterranei) e completamente ridisegnate e arredate;
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nella Croix-Rousse, gli itinerari segnalati che, recuperando antiche servitù di passaggio
pubblico, consentono di risalire il quartiere operaio delle storiche seterie lionesi attraverso
ripide scalinate e percorsi coperti (les traboules);
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a Fourvière, il giardino lineare del Chemin du Viaduc e il Parc des Hauteurs, il roseto e il
parco archeologico del teatro romano; edifici e cortili gotici e rinascimentali nella Vieux
Lyon;
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a la Cité internationale, oltre ai complessi edilizi progettati da Renzo Piano sull’area della
vecchia fiera, le sistemazioni paesaggistiche degli spazi aperti curate da Corajoud lungo la
sponda del Rodano e verso il parco ottocentesco della Tête d’Or;
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a Lyon Confluence le sistemazioni lungofiume di Saône e Rodano, che anticipano i futuri
interventi di recupero e ridestinazione di vaste aree della penisola compresa tra i due fiumi,
a sud della stazione ferroviaria di Perrache;
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a Nouveau Gerland il nuovo Parc Gerland lungo il Rodano, oltre alla Halle di Tony
Garnier, ai nuovi complessi scolastici, universitari e di ricerca;
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in ampi brani di zone di periferia storica, come il Quartiere des Etats Units di Tony Garnier,
la riqualificazione degli spazi pedonali e a verde interni al quartiere e la realizzazione del
giardino Renè e Madeleine Caille;
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la costruzione della stazione del TGV presso l’aeroporto Satolas, su progetto di Santiago
Calatrava, biglietto da visita della città.
arch. Giovanna Longhi
LIONE
Place de la Bourse
Jardin René et Madeleine Caille
Parc Gerland
Lyon Confluence
Bibliografia
Boyer, E. Rojat-Lefebvre, Aménager les espaces publics, Le Moniteur, Parigi 1994.
AA.VV., La nuova Lione, in“Domus”, n° 784/1996.
E. Moschella, Piani da capitale, in Costruire n° 217/2001.