Lione: il sistema natura come continuità paesaggistica
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Lione: il sistema natura come continuità paesaggistica
Strumenti Lione: il sistema natura come continuità paesaggistica di Giulia Gatti Tra le città europee che hanno subito le più grandi trasformazioni urbane a livello paesaggistico sicuramente Lione è uno straordinario esempio di rapporto cittànatura. Lione rappresenta, infatti, un modello contemporaneo di riferimento nella pianificazione del sistema del verde come componente naturale all’interno del sistema urbano e uno straordinario esempio di rapporto città-natura, che ha connotato la propria identità. Nel corso degli ultimi vent’anni i progetti di riqualificazione urbana hanno riguardato soprattutto lo spazio aperto pubblico non solo nelle zone centrali della città, ma anche nelle zone più periferiche attraverso: • la rivitalizzazione degli spazi aperti pubblici; • la creazione di nuovi parchi pubblici e di aree alberate in genere; • la riorganizzazione della mobilità pubblica e privata attraverso l’incremento del sistema dei trasporti pubblici; • il potenziamento delle piste ciclabili e delle aree a traffico limitato. Tra gli strumenti di pianificazione urbana che hanno permesso di trasformare il sistema dello spazio aperto pubblico come un sistema naturale di continuità paesaggistica, sicuramente il Piano del verde (Plan Vert) e il piano delle acque (Plan Bleu) sono quelli più significativi. I temi di riferimento, infatti, sono i due elementi naturali che contraddistinguono la città: la vegetazione delle colline e l’acqua dei fiumi Rodano e Saone. Sistema degli spazi aperti attraverso la cura della vegetazione Il valore progettuale verso uno sviluppo sostenibile del sistema degli spazi aperti è dato soprattutto dallo studio straordinario della vegetazione, che ne costitu- 121 122 Strumenti Immagine 1 - I quartieri di Lione isce la struttura essenziale. L’aspetto interessante di questa rigenerazione urbana e paesaggistica parte, infatti, da una cura per il progetto dei luoghi, che si preoccupa sia dell’aspetto vegetazionale (dall’albero alle piccole fioriture) sia dell’aspetto legato ai materiali, come le pavimentazioni, gli arredi, l’illuminazione, la segnaletica, le opere d’arte etc. I progetti prevedono sempre un linguaggio comune che contraddistingue lo spazio pubblico, nonostante la diversità spaziale e funzionale. Sicuramente le risorse naturali della città: le colline alle pendici, da una parte, e i due fiumi Saone e Rodano, dall’altra, costituiscono continua fonte di ispirazione progettuale con cui confrontarsi. È proprio a partire dal piano della Vegetazione (Plan de Végétalisation) che la città ha arricchito di “architettura vegetale” il contesto urbano. Questo interessante strumento progettuale si occupa di stabilire il tipo di albero o arbusto non solo dal punto di vista della scelta botanica, ma anche in relazione alla tipologia dello spazio aperto dove si intende intervenire, in riferimento all’orientamento, alla geografia e alla tipologia dei luoghi, che si tratti di una piazza, un parco o un viale alberato. La vegetazione non è intesa come semplice abbellimento od orpello della città, ma diventa elemento naturale principale all’interno Strumenti dello spazio aperto. Nello specifico, la disposizione delle piante e la scelta botanica delle specie è declinata in riferimento ai tre ambiti geografici della città di Lyon: l’ambito collinare di Lione Fourviere e Croix-Rousse con i suoi antichi quartieri (vedi immagine 1), l’ambito delle rive fluviali, l’ambito della pianura e del tessuto urbano. Le scelte vegetazionali si riferiscono ai colori che caratterizzano questi tre ambiti. I colori caldi delle terre che si ritrovano negli intonaci delle abitazioni fanno riferimento alle pendici delle colline e quindi la vegetazione è legata alla particolare colorazione autunnale tipica degli aceri, dei cornioli, dei faggi e dei ciliegi selvatici. Mentre lungo le rive del Rodano e della Saone la vegetazione è associata all’elemento acqua e quindi al colore argento dei salici, dei pioppi tremoli, dei pioppi bianchi, delle graminacee. Infine la pianura è associa alla terra, alla coltivazione legata quindi alle piante da frutto o a quelle ornamentali, come il melo, il limone, il lillà, il caprifoglio etc. L’altro piano, il Plan Bleu, invece ha delineato la riqualificazione e la valorizzazione delle sponde dei due fiumi Saone e Rodano che lambiscono la città. Il progetto non si occupa solo di valorizzare gli ambienti naturali del paesaggio fluviale, ma soprattutto dell’ambiente urbano, per recuperare l’antica relazione tra la città e i suoi due fiumi e ricreare nuove relazioni tra l’uomo e la natura. Oggi, infatti, gli interventi alla scala urbana si preoccupano soprattutto di creare continue connessioni pedonali tra le sponde – come la recente passerella della Paix sul Rodano di fronte al Parco della Tete d’Or, o il ponte davanti al Palazzo di Giustizia sulla Saone – e di creare nuovi waterfront urbani e naturali. Nel complesso, la trasformazione del paesaggio fluviale riguardano sia il lungo fiume del Rodano sia il lungo fiume della Saone, fino ad arrivare all’area dove i due fiumi confluiscono, denominata la Confluence (vedi immagine 2). Tutto ciò fa parte di un ambizioso progetto di pianificazione e arte pubblica iniziato nel 2002. 123 124 Strumenti Immagine 2 - Progetti delle sponde del Rodano, della Saone e la Confluence Strumenti 125 Immagine 3A - Le sequenze lungo il Rodano Lungo le sponde del Rodano Il progetto delle sponde del Rodano – Berges de Rhône, progettato dall’architetto paesaggista Annie Tardivon – è parte dello spazio lungo la riva sinistra del fiume Rhône, che è stato trasformato da parcheggio a parco promenade. Si tratta di cinque chilometri di parco promenade e dieci ettari di spazi aperti, tra il ponte di Raymond Poincaré e il parco di Gerland, che si articolano creando un dialogo continuo tra città e il fiume. Otto sequenze di paesaggio dove si alternano percorsi pedonali, ciclabili e spazi per il gioco (vedi immagine 3a-3b-3c), che cambiano in modo coerente in base al contesto spaziale e funzionale con cui si rapportano, passando da un paesaggio urbano fino a uno più naturale man mano che ci si allontana dalla città. Le sponde del fiume Rodano diventano così i nuovi spazi pubblici della città contemporanea che entrano a far parte del sistema consolidato degli spazi aperti di Lione, nonché delle sue piazze storiche. 126 Strumenti Immagine 3B - Alcune sequenze del progetto lungo il Rodano Immagine 3C - Il cuore del progetto: le terrazze della Guillotiere Strumenti 127 Immagine 4B - Le sponde lungo la Saone Lungo le sponde della Saone La sistemazione delle sponde della Saone è un progetto di carattere più territoriale che si estende per circa 50 km, coinvolgendo 14 comuni oltre a Lione. Il progetto oggi è realizzato sulla riva sinistra per circa 11 km dall’Isola Barbe fino al nuovo quartiere della Confluence (vedi immagine 4b-4c). Le rive sono organizzate, come per il progetto del Rodano, in 9 sequenze (con una loro precisa identità) che raccontano la storia del fiume e della città. Anche qui la passeggiata ristabilisce la connessione tra il quartiere rinascimentale e il fiume. L’aspetto introdotto in questo progetto è il tema dell’arte pubblica. Un team di tredici artisti insieme a paesaggisti, architetti, ingegneri, agronomi e designer esperti di illuminazione hanno creato una passeggiata, lungo la quale opere d’arte conferiscono ulteriore valore ai luoghi e rappresentano l’aspetto storico, sociale, naturale e culturale della città (vedi immagine 5). Immagine 4C - Le sponde lungo la Saone 128 Strumenti Immagine 5 - Progetto Saone La Confluence La Confluence è il più recente dei progetti di trasformazione di Lione (vedi immagine 6). Si tratta di una vasta area ex-industriale di 150 ettari, collocata a sud alla Confluenza tra il fiume Rodano e il fiume Saone. Uno degli aspetti più interessanti di questo nuovo quartiere è che il 60% dell’area è destinata a spazio pubblico prevalentemente verde. Il piano del verde di Desvigne propone giardini, canali e bacini d’acqua che si insinuano nel tessuto urbano Strumenti 129 Immagine 6 - Progetto Confluence anche per una gestione attenta del patrimonio idrico ed energetico, che recupera quanto possibile l’acqua piovana. I principi che hanno ispirato la trasformazione di questo quartiere sono stati la valorizzazione del paesaggio, il ritorno alla natura, l’orientamento alla mobilità dolce che privilegia l’uso della bicicletta, la realizzazione di residenze sociali per promuovere la coesione sociale. Il cuore del parco si sviluppa attorno alla Place Nautique. Il grande piano d’acqua riprende la tradizione delle grandi piazze lionesi, ma l’elemento centrale è l’acqua, a rimarcare il rapporto che tra città e fiume si stabilisce. Conclusioni L’esperienza di Lione dimostra come la qualità urbana può diventare qualità sociale e culturale attraverso una rigenerazione della città, che mette la natura (vegetazione e acqua) al centro del proprio progetto, soprattutto nelle aree più periferiche e degradate. 130 Strumenti Renzo Piano sostiene che le periferie sono oggi le città del futuro, quelle dove c’è il massimo della vitalità e quelle che lasceremo in eredità ai nostri posteri. “Sono le periferie che bisogna cominciare a rammendare”, afferma Piano. Penso che questo “rammendo urbano” possa davvero cominciare, come nel caso della Confluence di Lione, proprio da un processo che vede il progetto di paesaggio come elemento fondante. Siti di riferimento http://www.grandlyon.com/ Parco lungo il Rodano: www.ilex-paysages.com www.in-situ.fr Parco lungo la Saone: http://www.lesrivesdesaone.com/ http://www.lesrivesdesaone.com/vos-rives/les-maisons-du-projet/ Confluence: http://www.lyon-confluence.fr/fr/projet-urbain/rives-de-saone.html Bibliografia di riferimento Intermediate Natures. The landscapes of Michel Desvigne, Basilea, Birkhauser, 2009