70 posti di lavoro
Transcript
70 posti di lavoro
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI l’Altopiano La voce degli 8 Comuni pag.10 www.giornalealtopiano.it ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO N. 385 - ANNO XIV - EURO 1,50 ASIAGO Risarcimento danni alle immobiliari: pagherà il Comune o i singoli amministratori? SABATO 10 NOVEMBRE 2012 70 posti di lavoro Commercio L’invito dell’assessore Roberto Rigoni ai residenti: “Contro la crisi, diamoci una mano: compriamo in Altopiano” Dovrebbero essere attivati in tre anni al ricreando Istituto di Mezzaselva. Nel 2013 inizia l’apertura Pagine 2-3 Pagina 10 OCCUPAZIONE La Cooperativa “Il Faggio” di Asiago al traguardo dei 10 anni di attività Pagina 8 NATURA La salamandra di Aurora, un gioiello dell’Altopiano da conoscere e salvaguardare Grafica Altopiano “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” I SAPORI DELLA TRADIZIONE Pagina 4 S.Caterina ROANA Tutto pronto per la tradizionale Fiera franca Un intenso weekend a fine mese Parla il gruppo di opposizione: “Ecco le scelte disastrose dell’amministrazione” Pagina 14 Pagina 15 GALLIO L’amministrazione vuole dare avvio ad una Cooperativa di lavoro per creare opportunità d’impiego Pagina 12 Pagina 11 FOZA Festa grande alle scuole: il Comune e il volontariato insieme hanno arricchito le due strutture Pagina 16 l’Altopiano Sabato 10 novembre 2012 2 La voce degli 8 Comuni ASIAGO - LOTTIZZAZIONE EX COLONIE “Il risarcimento? Gli amministratori, ma non solo loro, dovranno risponderne personalmente” L’avvocato Bruno Barel: “Qui non si parla di aspettative deluse, ma di investimenti fatti già da molti anni dalle società immobiliari sulla base di regole già stabilite dal Comune” Seriamente preoccupati! E’ in sostanza questo il sentimento più diffuso tra i cittadini asiaghesi, dopo la milionaria richiesta di risarcimento danni presentata dalle società immobiliari Villa Rossi, IV Novembre e Asiago 3 Emme al Comune relativa al blocco delle lottizzazioni attuato dall’amministrazione Gios, riguardante nello specifico il Piano Urbanistico attuativo denominato “Ambito A – Colonie”. “Dovesse la cifra risarcitoria, per pura ipotesi, ridursi alla fine anche ad un solo milione – è uno dei commenti più ricorrenti tra i cittadini – sarebbe comunque un grossissimo problema per il Comune, una di quelle cose che ti mettono in ginocchio per un bel po’ di tempo”. Ma poi, si chiedono in molti, sarà proprio il Comune, in quanto ente, a dover pagare o saranno i singoli amministratori che dovranno rispondere personalmente del danno causato alle società immobiliari? Qui si entra nel campo di quella che viene definita “respon- sabilità amministrativa”. “Spetta alla Procura, attraverso la Corte dei Conti – spiegal’avvocato Bruno Barel, dello studio legale Barel,Malvestio& associati, difensore delle società Villa Rossi, IV Novembre e Asiago 3 Emme - il compito di controllare quando il pregiudizio subito da un ente pubblico sia dovuto a colpa degli amministratori. Se un comune deve essere condannato a risarcire i danni, la Procura dunque si domanda: è per colpa di qualcuno? E, nel caso venga ravvisata la colpa, si citano a giudizio davanti alla Corte dei Conti i responsabili individuati che devono risarcire, di tasca propria, il danno procurato all’ente. Ci sono diversi precedenti, con fior di sentenze, in cui gli amministratori sono stati chiamati a rispondere di persona anche dopo anni”. A suo parere, nel caso di Asiago può essere dunque ravvisata la colpa e quindi la responsabilità personale? “Credo proprio di sì. In tutta coscienza posso dire di avere personalmente fatto di tutto per evitare di arrivare a questo punto e ho sempre trovato un muro di Berlino. Si è cercato di trovare una soluzione ma non c’è stata alcuna flessibilità da parte del sindaco Gios. I danni sono enormi: è stato sfasciato il mercato immobiliare, si è distrutto un settore economico in un momento in cui la crisi non c’era ancora. Sia ben chiaro che qui non si parla di aspettative deluse ma di investimenti fatti già da molti anni sulla base di regole già stabilite dal Comune e la richiesta di risarcimento è scaturita da un’analisi puntuale, accurata e documentata fino all’euro di tutti i danni.Qui, come abbiamo ben sottolineato nel testo del ricorso, si parla di provvedimenti illegittimi approvati dall’amministrazione appositamente ed insistentemente per impedire alle società immobi- liari di costruire.La situazione è non grave, gravissima”. I componenti della giunta comunale di Asiago, secondo Barel, non possono dunque dormire sonni tranquilli e insieme a loro tutti quelli che, nei diversi ruoli, hanno partecipato a questa scelta. “I consiglieri che hanno votato a favore – dice l’avvocato trevigiano –ma anche i funzionari degli uffici preposti che avrebbero potuto opporsi a scelte illecite e non l’hanno fatto. Tutti, ovviamente con peso diverso, hanno le loro responsabilità e ne dovranno rispondere. Io, in questo momento, non vorrei essere nei panni di nessuno di loro”. Su una possibile copertura assicurativa alla quale il Comune può appellarsi, qual è la sua opinione? “Dipende dal tipo di polizza stipulato, ma dubito che ci siano assicurazioni che arrivino a coprire questo tipo di responsabilità e se sì per quale cifra? Qui gli zeri sono davvero tanti!” “Vorrei aggiungere una considerazione – conclude Barel - possibile che nessuno degli amministratori si sia a questo punto chiesto qual è il modo per limitare il danno? Se fossi nei loro panni cercherei il modo per rimediare studiando qualche soluzione per ridurre il pregiudizio invece di continuare in un atteggiamento inerte e colpevole”. E il modo migliore per limitare i danni? “Una variante al PAT, strumento che può essere modificato quando si vuole, con la possibilità per le società immobiliari di costruire. Lo volesse, il Comune sarebbe ancora in tempo”. Stefania Longhini l’Altopiano Sabato 10 novembre 2012 3 La voce degli 8 Comuni ASIAGO - LOTTIZZAZIONE EX COLONIE “Nessuna ipotesi di “colpa grave” dei consiglieri” Il sindaco Gios: “Assurdo ed illogico che qualcuno possa solo pensare di “aggredire” personalmente gli amministratori che hanno posto la tutela dell’ambiente al primo posto” Dover mettere mano ai conti personali per risarcire il danno? Il Sindaco Andrea Gios sembra non avere affatto questo timore. “In primo luogo – sostiene Gios – il danno lamentato dalle immobiliari è tutto da dimostrare. Sono altresì convinto che il danno provocato al nostro territorio ed agli equilibri economici della nostra comunità dalla selvaggia costruzione di decine di condomini sarebbe stato ben maggiore e che l’interesse pubblico debba essere anteposto ad ogni altra considerazione. Sono sempre più certo che la nostra scelta, quella di bloccare le lottizzazioni e porre un freno alle speculazioni immobiliari, sia stata fondamentale per la nostra Città e per l’intero Altopiano. Per un territorio alpino ed a vocazione turistica come il nostro sarebbe impensabile continuare a costruire condomini e a cementificare aree verdi”. “Ritengo, pertanto – continua il sindaco - che sia assurdo ed illogico che qualcuno (per il vero uno sparuto gruppo di persone legate alle solite immobiliari) possa solo pensare di “aggredire” personalmente gli amministratori che hanno posto la tutela dell’ambiente al primo posto, che hanno avuto la lungimiranza di anticipare una crisi immobiliare di portata internazionale e che hanno dimostrato il coraggio di contrastare fortissimi interessi economici. Bisognerebbe, semmai, chiedere i danni a talune immobiliari spregiudicate ed a coloro che, prima di noi, hanno consentito di realizzare con- domini su condomini, lottizzazioni fuori di ogni logica e ristrutturazioni in stile pseudo-tirolese. La comunità ne paga ancor oggi le conseguenze. Il perseguire in queste scelte avrebbe certamente procurato ulteriori danni irreversibili alla Città ed al Territorio”. Sta dicendo dunque che non sussiste per voi amministratori colpa tale da presupporre l’eventualità che veniate chiamati a rispondere personalmente? “Intanto va ricordato che il mandato conferitoci dagli elettori asiaghesi (oltre il 69%!!) è stato chiaro nella direzione (già intrapresa con la cancellazione del PIRUEA) di sostenere l’azione proposta dalla nostra lista civica nel programma eletto- Sapor d’acqua natia Collezione “autunno-inverno”- Non solo moda La chiamano “Collezione Autunno-Inverno” ed è una sfida d’altissimo spessore tra i grossi nomi della moda internazionale: Chanel e Dolce& Gabbana, Giorgio Armani e Christian Dior, Benetton e LiuJo, Nero Giardini e Blu Marine. Aguzzano l’ingegno, affilano le armi, tentano lo sguardo: il tutto per salutare l’avvento dell’autunno e dell’inverno vestiti con eleganza e non travestiti di sciatteria. Poco importa se ai respiri caldi della primavera e all’arsura dell’estate stavolta dovranno rispondere all’imprevedibilità colorata dell’autunno e alla raucedine fredda dell’inverno: per ogni stagione lo stilista riserva un picco di bellezza personalizzata perché nessuna stagione è uguale ad un’altra, come nessun uomo è mai la fotocopia di nessun altro. Ad ogni stagione è riservata la sua collezione, ossia quell’indice di bellezza che a nessun’altra s’abbinerebbe a puntino: l’arte è sempre una porzione di eleganza realizzata su misura. Eppure quaggiù ci si ostina a guardare all’autunno e all’inverno con quel pizzico di malinconica passione che s’addice alle liturgie funebri: il gaudio e l’ilarità dell’estate assolata cedono il posto alla tristezza e all’angoscia, al lento incedere dei passi e all’amarezza del sole che tramonta presto; il gaudio spensierato e la cordialità estiva sembrano soccombere all’autunno del sorriso e alla paura di un inverno ch’è sempre prodigo di scomodità. Tra le vie di paese la”collezione autunno-inverno” della natura tutto richiama eccetto che la bellezza e il fascino, la sensualità e lo splendore, la seduzione e il germoglio: laddove l’arte e l’estetica esprimono picchi di originalità inimmaginabile fin quasi a creare negli atelier capolavori riservati al ghiaccio invernale, l’uomo di città esprime la nostalgia di stagioni più adatte al sollazzo e alle buone intenzioni. Tant’è che si paragona volentieri – e forse con un pizzico d’ingiustizia – queste due stagioni al calare delle forze, al tramontare della giovinezza, all’inverno della malattia o alla canizie di giorni non più fre- menti di vitalità. Davvero strano lo sguardo che l’uomo riserva alla natura che, come stilista intrigante e invisibilmente operosa, risponde a modo suo, rilanciando la graziosità. Perché è dell’autunno il trascolorare dei faggi e il luccichìo della brina sull’erba, l’incantevole ingiallirsi delle foglie e il lento rincasare degli armenti, la dolcezza delle castagne e il decantarsi dell’uva pigiata. Così com’è dell’inverno l’alfabeto del riposo e della quiete, il silenzioso rinvigorirsi delle falde allo scendere delle prime nevi, il ringiovanimento degli aghi dei pini, il misterioso letargo delle talpe e delle marmotte, dei tassi e delle orse. E tutta quell’invisibile programmazione che la natura opera sotto le quinte della terra: l’organizzare gli accoppiamenti delle cerve e delle orse, il calendario delle lune e dei germogli, l’ordine d’uscita degli animali dalle tane, ilprogramma di colorazione dei germogli e di nascita dei fiori. Anche in natura c’è una “collezione autunno-inverno”, necessaria per creare nostalgia e appetito di quella successiva, la”primavera-estate” i cui lineamenti nascono sempre nel grembo di un’apparente malinconia. L’uomo sembra non apprezzarla in versione “autunno-inverno”; forse per questo riserva il nascondimento agli anziani e ai malati, alla canizie e alla disabilità, alla malattia e alla povertà. L’uomo è un essere smemorato e saputello, così ambizioso da dimenticare che è d’inverno che la primavera si sveglia, è d’autunno che la terra ritrova la forza perduta. Come dall’uomo sconfitto germoglia sovente una sorgente di stupore d’insospettabile fascino e dall’uomo privo di forze si sprigiona una misteriosa energia. Le chiamano stagioni”morte” e c’abbinano sguardi tristemente appassiti; li chiamano uomini “finiti” e li guardano con pietà. Ignorando d’essere in fronte a dei capolavori di grazia e beltà. Don Marco Pozza rale. Inoltre siamo sempre stati trasparenti nelle nostre azioni, forti nelle convinzioni per il bene del nostro paese e per il futuro della nostra gente. Faccio poi presente, dato importante, che nell’articolato iter giudiziario vi é una sentenza del TAR del Veneto che riconosce la legittimità dell’azione posta in essere dal Consiglio Comunale di Asiago e ritengo che questo possa essere sufficiente per dimostrare la correttezza del nostro operato e l’assenza di qualsiasi elemento o presupposta che possano condurre ad una ipotesi di “colpa grave” dei consiglieri”. La cifra a sei zeri chiesta dalle immobiliari non vi spaventa? “Reputo che non sia assolutamente coerente con la realtà del settore immobiliare e che, anzi, le condizioni del mercato dalla fine del 2007 ad oggi sono tali che con molta probabilità l’operazione che abbiamo bloccato sa- rebbe stata fallimentare. Ne siamo convinti ancor più oggi, dopo aver incominciato ad analizzare il bilancio delle immobiliari che partecipano alle società che hanno proposto il ricorso per il risarcimento del danno. Bilanci che in almeno un caso, pur registrando ricavi da vendite di appartamenti per svariati milioni di euro, in cinque anni hanno cumulato perdite per oltre 690 mila euro! Come è possibile che le stesse società, nei medesimi anni (dal 2007 al 2011) adesso rivendichino un mancato guadagno di ben 19.000.000 di euro a fronte della mancata realizzazione di circa 75 appartamenti? E di questi 19.000.000 di euro quanti sarebbero stati reinvestiti nel territorio? Sappiamo solo che nel passato le immobiliari interessate nella richiesta di danni non hanno fatto alcun investimento importante e si sono limitate ad elargire piccole “elemosine”. Oltre ai danni subiti in questi decenni dalla gente di Asiago, si devono ora anche subirne le beffe?” Stefania Longhini Sabato 10 novembre 2012 l’Altopiano 4 La voce degli 8 Comuni ASIAGO Liberalizzazione del commercio : crescono le proteste A quasi un anno dalla liberalizzazione degli orari di apertura degli esercizi commerciali introdotta dal decreto Salva Italia, cresce la protesta da parte di sindacati, dipendenti dei negozi, ma anche da parte dei titolari di attività medio piccole. Commesse in rivolta, ipotesi di precettazione dei dipendenti, malumori da una parte e dall’altra, sono temi di cui si sente sempre più spesso parlare. Ed ora anche una raccolta di firme promossa da Confesercenti, condivisa dalla Cei, per portare in Parlamento una proposta di legge di iniziativa popolare per chiedere che venga restituita alle Regioni la possibilità di decidere le aperture in base alle esigenze territoria- Tra le varie iniziative di contrasto, una raccolta di firme promossa da Confesercenti per chiedere che si faccia un passo indietro restituendo alle Regioni l’incarico dei disciplinare le aperture in base alle esigenze territoriali li. Perché se la liberalizzazione del commercio per un territorio di richiamo turistico come quello di Asiago e paesi limitrofi, con l’apertura domenicale dei negozi della pianura e dei grandi centri commerciali in particolare, fa calare sensibilmente quel pendolarismo tipico della domenica, per chi si è trovato da un giorno all’altro a dover lavorare tutte le domeniche dell’anno, questo significa soprattutto dover rinunciare a godere della propria famiglia. Oltretutto, come da più parti confermano, la liberalizzazione non ha portato benefici in termini di incremento del commercio, e neppure nuove assunzioni, anzi si fa sempre più concre- to il rischio di licenziamenti per i lavoratori delle aziende che si vedono soffocare dalla grande distribuzione e per le quali la novità ha richiesto costi maggiori per il personale, senza per contro riscontrare aumenti nelle vendite. Perché la gente, soprattutto in tempi di crisi economica come quella attuale, se spende la domenica non spende gli altri giorni. La possibilità di spesa non cambia, lo testimonia anche il fatto che per i commercianti gli incassi registrati nella 3^ e 4^ settimana del mese sono nettamente inferiori rispetto alla prima quindicina: se i soldi ci sono si spende, se non ci sono si deve rinunciare. Anche la Chiesa per voce di numerosi vescovi, ha fatto sentire la propria contrarietà alle aperture domenicali, giornate da dedicare al riposo e agli affetti familiari. Molte le Regioni, compreso il Veneto, che hanno chiesto alla Corte costituzionale di pronunciarsi su a chi competono le decisioni sul commercio, se spetti al governo o alle amministrazioni regionali decidere aperture ed orari. In attesa di sapere se saranno fatti passi indietro, l’invito ai consumatori che arriva da più parti è quello di riprendere le proprie abitudini domenicali, di evitare di chiudersi in un centro commerciale, di tornare a godere del piacere di passare il tempo libero all’aperto, assieme ad amici e familiari. Silvana Bortoli “Fate acquisti da noi”: un invito rivolto a tutti, a partire dai residenti In collaborazione con Tam Tam Comunicazione, l’amministrazione comunale sta studiando una campagna promozionale per incentivare il commercio ad Asiago Un grande centro commerciale all’aperto, con una qualità e varietà dell’offerta che forse nessun altro centro turistico invernale può vantare. Un giusto rapporto qualità/prezzo, una qualità di servizio arricchita anche dalla ristorazione locale che negli anni ha fatto passi da gigante, grazie all’impegno e professionalità del gruppo di ristoratori locali. Asiago è stata, negli anni ‘80, la prima cittadina veneta ad ottenere, dopo lunghe insistenze, la possibilità di tenere aperti i negozi la domenica, richiamando tutta una serie di clientela che altrimenti non arriverebbe. Una boccata d’ossigeno, quella del turismo domenicale, non solo per i negozi, ma anche per bar e locali pubblici. Che ora però soffrono, oltre che per la crisi generale, anche per l’apertura domenicale dei negozi delle città e dei grandi centri commerciali. Per questo si rendono necessarie iniziative per invitare i consumatori a fare acquisti quassù. A partire dalla gente del posto, che, dicono numerosi commercianti, dovrebbe finalmente rendersi conto che acquistare in casa propria significa dare una mano all’economia locale, con benefici che alla fine, tanto o poco, ricadono su tutti. Anche di questo si è parlato nella recente assemblea della delegazione comunale della Confcommercio, tenutasi al Millepini. E su questo argomento l’assessore al turismo Roberto Rigoni ha illustrato a grandi linee ai presenti, a sorpresa, una campagna promozionale a cui si sta lavorando. Abbiamo avuto modo di parlarne con Cristiano Carli di Tam Tam Comunicazione, che in collaborazione con l’amministra- zione comunale sta lavorando a questa campagna per l’incentivazione del commercio ad Asiago. “L’obiettivo – spiega - è quello di sostenere le attività commerciali locali su due fronti: da un lato favorire gli acquisti in loco da parte dei residenti, dall’altro attrarre nuovi turisti e stimolare lo sviluppo di un “turismo commerciale” anche nei periodi di bassa stagione. Attualmente ci sono diverse ipotesi sul tavolo, che abbiamo presentato e che il Comune sta valutando assieme all’Associazione Commercianti. Ovviamente al momento vogliamo mantenere per quanto possibile un certo riserbo sui dettagli delle campagne, sia per quanto riguarda la grafica che per la parte copy, in attesa che alcuni aspetti ancora in sospeso vengano definiti con maggiore precisione”. “Il concept – continua Carli - è comunque piuttosto semplice: trasmettere l’idea che Asiago sia, per diversi motivi, un posto in cui è davvero bello e vantaggioso fare shopping. Ognuno deve PRIMA NAZIONALE! AL CINEMA LUX ASIAGO Ingrsso a 5 euro a tutti i tesserati Cineforum! Sabato 17 e Domenica 18 novembre ore 15.30 - 17.45 - 20.00 - 22.05 - Lunedì 19 e Martedì 20 ore 20.45 Sabato 24 ore 15.30 - 17.45 - 20.00 - 22.05 - Domenica 25 ore 15.30 - 17.45 - 21.00 - Lunedì 26 ore 20.45 valorizzare i propri plus, e ci sono degli aspetti che possono rendere il piccolo/medio commercio più competitivo nei confronti della grande distribuzione, come la vicinanza, il contatto umano tra chi vende e chi compra, a volte addirittura la possibilità di verificare la provenienza di un prodotto e quind i a v e re m a g g i o r i g a r a n z i e sulla sua qualità. Sembrano elementi banali, ma fanno la d i f f e re n z a n e l l ’ e s p e r i e n z a d’acquisto. E poi c’è l’innegabile piacere di fare i propri acquisti passeggiando in un luogo così bello come Asiago. Anche questo aspetto, apparentemente scontato, dovrebbe essere tenuto maggiormente in considerazione”. Occorre comunicare tutto questo in modo altrettanto semplice, ma allo stesso tempo accattivante. – conclude Cristiano Carli - Questo è l’aspetto attualmente oggetto di valutazione, quindi per il momento dobbiamo lasciare la curiosità!”. Silvana Bortoli Continua presso lo Sportello Informazioni Turistiche di Piazza Carli ad Asiago, la prevendita degli abbonamenti per la rassegna teatrale che prenderà il via martedì 20 novembre al Millepini, e che propone 11 spettacoli di alto livello, che si terranno con cadenza quindicinale. Il costo degli abbonamenti è di 65 euro, 55 per i ridotti a cui hanno diritto gli ultrasessantacinquenni e i possessori di tessera cineforum del Cinema Lux. Per gli studenti, compresi gli universitari e gli iscritti all'università degli adulti/anziani, il costo è di 40 euro. Sabato 10 novembre 2012 l’Altopiano 5 La voce degli 8 Comuni ATTUALITA’ Comuni in rivolta contro i nuovi tagli Il Governo, sempre in base alla Spending review, assegna ad ogni ente locale (Comuni e Province) una quota della riduzione del debito pubblico. I sindaci: “Ripartizione iniqua e in tempi sbagliati” Nuova batosta ai Comuni. A servire agli amministratori locali un nuovo boccone amaro è il Governo che, sempre in base alla spending review, assegna ad ogni ente locale (Comuni e Province) una quota della riduzione del debito pubblico. Che tradotto significa altre lacrime e sangue da parte dei Comuni per rientrare nei parametri previsti dal decreto. Ma oltre agli ulteriori tagli imposti ai Comuni il decreto consegna non una ma due beffe ai Comuni dell’Altopiano che prima si trovano a dover provvedere ai tagli ai bilanci a novembre, quando i bilanci sono già cosa fatta, ed inoltre vedono attribuita una quota pro capite del debito molto più alto rispetto ai Comuni della pianura. Succede quindi che il capoluogo altopianese Asiago, essendo soggetto al patto di stabilità, deve ridurre di 130 mila euro la spesa corrente, nella parte del bilancio definito tecnicamente delle “spese intermedie” ovvero quelle spese presenti in bilancio attribuibile al funzionamento degli uffici municipali e alla gestione generale della macchina amministrativa, ed impiegare i soldi risparmiati nell’estinzione anticipata di mutui sottoscritti. Per gli altri Comuni altopianesi ci saranno semplicemente minori trasferimenti. Asiago pertanto dovrà tagliare 130.421 euro di spese entro fine anno e utilizzare questi fondi per ridurre il suo indebitamento. Roana riceverà 65.211 euro in meno di trasferimenti statali; Gallio 39.985, Conco 26.950, Lusiana 34.198, Enego 35.115, Foza 11.149 e Rotzo 9.139 euro. Cifre che, paragonati ai bilanci comunali posso- no sembrare abbastanza irrilevanti ma che se visti nell’ottica della spesa pro capite e rapportati con altri Comuni della pianura assumono l’aspetto dello scherno. Asiago con i suoi 6.485 abitanti pagherà 20.11 euro pro capite mentre i 4.286 residenti di Roana riceveranno 15.21 euro in meno dallo Stato, 16.10 euro quelli di Gallio, Conco 12,25, Lusiana 12,13, Enego 18,75, Foza 15,35 e Rotzo 14.43. In paragone alla pianura Bassano, 43.540 residenti, dovrà sborsare 247.329 euro ovvero 5,6 euro pro capite; Thiene 2,82 euro per abitante e Schio addirittura soli 36.883 euro che vuole dire 93 centesimi per residente. Un fatto che ha fatto infuriare i sindaci altopianesi. Ad ogni Comune, lo Stato “suggerisce” anche dove tagliare, utilizzando chiaramente la mannaia senza fare i giusti distinguo. Per Asiago viene suggerito, per esempio, di ridurre i costi energetici, i costi della polizia locale, di ridurre l’ufficio tecnico, addirittura di abbassare le spese postali. “E’ una ripartizione iniqua fatta in tempi sbagliati – riassume il sindaco di Asiago Andrea Gios -Vengono penalizzati quei comuni con estensioni territoriali ampie; Asiago ha 170 kmq di territorio con oltre 140 km di strade comunali, chiaro che serve una polizia locale potenziata che impiega i mezzi maggiormente. Non viene considerata la vocazione turistica, non viene calcolato che le scelte amministrative non sono calibrate su una popolazione di 6.400 ma su 25 mila tant’è che l’ufficio tecnico è strutturato per concepire investimenti per una località turistica che necessita di parcheggi, infrastrutture e servizi per 25/30 mila”. In più il decreto arriva a 2 mesi dalla fine dell’anno quando oramai i Comuni hanno già impegnato tutti i soldi che nella previsione di bilancio erano certi di avere in cassa. Costringendo quei Comuni che hanno già approvato il bilancio di ritornare in sala consigliare e rifare tutti i conti per rientrare nei parametri previsti dallo Stato. “Abbiamo appena approvato il bilancio gioendo di aver chiuso con un avanzo di 4 mila euro ed ora dobbiamo tagliare ancora – sottolinea il sindaco di Rotzo Lucio Spagnolo – Prima abbiamo raschiato il barile per 27 mila euro in meno ora questa nuova batosta. Così comunque non si premia la buona amministrazione, non si stimola il “darsi da fare”, è decisamente frustrante e difficile da spiegare ai propri cittadini sempre più bisognosi e il Comuni sempre meno in grado di andare incontro alle loro esigenze”. Gerardo Rigoni Sabato 10 novembre 2012 l’Altopiano La voce degli 8 Comuni 6 Riapre il Mercatino di Natale ai Giardini di Asiago Ben motivati, nonostante le incertezze date dal momento economico molto delicato, i commercianti che danno vita ai “Giardini di Natale” nei giorni scorsi hanno preparato con cura le proprie casette e sono pronti ad aprirle a partire da sabato 10 novembre. Asiago dà così il via al percorso in preparazione del Natale voluto dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’Associazione “Giardini di Natale” e l’Associazione Commercianti. Quest’anno, il mercatino verrà potenziato con l’apertura di una nuova casetta di legno che proporrà corredo per bambini e arredo casa, tutto esclusivamente ricamato a mano. Mancherà invece la casetta dell’Apicoltura Kaberlaba che verrà sostituita da “Martina Kreation” che propone oggetti in feltro fatti a mano. “Anche quest’anno abbiamo voluto dare un forte segnale all’economia turistica, - ha affermato l’assessore al turismo Roberto Rigoni – in un momento di grave crisi economica nel quale, è innegabile, si trovano molte aziende che operano nel nostro territorio. Grazie alla forte motivazione dei nostri commercianti compiremo un significativo passo in avanti nell’arricchimento dell’offerta turistica invernale fornendo ai potenziali ospiti l’occasione giusta per venire ad Asiago. Il mercatino natalizio verrà abbellito ed arricchito con nuove casette, le bande che animeranno le vie del centro, la casetta di babbo Natale, contribuiranno a creare un clima natalizio fortemente suggestivo ed in grado di attrarre molti turisti. Devo ringraziare tutti i nostri commercianti che hanno compreso l’importanza di questo significativo sforzo compiuto dall’Amministrazione per rendere Asiago sempre più accogliente e preparata all’evento del Natale”. Da parte loro, i commercianti interessati all’allestimento del mercato natalizio auspicano che, a partire già dal prossimo anno, ci possa essere la volontà di altri nel condividere questa iniziativa. “Purtroppo – commentano – a livello di operatori locali, ai quali viene data la precedenza su chi invece viene da fuori, arrivano richieste solo da chi vorrebbe allestire casette con punti di ristoro. Ci piacerebbe invece arricchire l’offerta con merci di vario genere, proposte da commercianti del posto. Un’offerta il più possibile variegata è quella che rende appetibile un mercatino”. I “Giardini di Natale” resteranno aperti nelle seguenti date: 1011-17-18-24-25 novembre, 1-2 dicembre, dal 7 al 9 dicembre, 15-16 dicembre e tutti i giorni dal 22 dicembre al 6 gennaio 2013. L’orario sarà continuato dalle 10.30 alle 19.00 le dome- Progetto bike sharing: la Comunità Montana promuove l’andare da un paese all’altro in bici Primo passo dell’Altopiano verso un uso più diffuso della bicicletta. Che il territorio altopianese sia adatto non solo al ciclo turismo impegnativo ma anche all’uso della bici per brevi spostamenti è noto a tutti. Ma il problema spesso è dato dalla mancanza della bici. E per chi non vuole affittare una mountain bike nei vari punti disponibili nella conca centrale, ci pensa la Comunità Montana con il nuovo progetto di bike sharing. L’idea non è nuova; da anni le grandi città mettono a disposizione del pubblico delle biciclette per promuovere la mobilità sostenibile. Ora sarà possibile anche sull’Altopiano prendere una bici a Gallio, lasciarla ad Asiago e poi, passata qualche ora nel capoluogo altopianese, inoltrarsi lungo la strada del trenino fino a Canove lasciandola in una delle zone di raccolta. Quest’estate il progetto è stato proposto in maniera sperimentale con 3 piazzole (una ad Asiago, una a Canove ed una a Gallio) ciascuna con 5 postazioni e 3 biciclette messe a disposizione di turisti e residenti. Ma che nelle intenzioni della Spettabile Reggenza dovrebbe allargarsi a tutti i Comuni e le frazioni altopianesi. “L’investimento iniziale, cofinanziato dai Comuni in- teressati, è di 50 mila euro – spiega l’assessore al turismo della Spettabile, Andrea Benetti – Il progetto però sarà ampliabile sia per il numero di bici sia per le località interessate, in qualsiasi momento. Già la risposta è stata buona; con una maggior divulgazione dell’iniziativa sono convinto che le richieste saranno sempre maggiori. Tanto più con lo sviluppo di percorsi dedicati”. Quello dello bike sharing è il primo passo che la spettabile intende compiere a favore della mobilità sostenibile anche in vista del completamento della ciclabile “Folgaria – Gallio” il cui secondo stralcio (il collegamento Gallio – Asiago) dovrebbe essere avviato a breve. Percorsi che arricchiscono l’offerta di cicloturismo costituito dalle tante strade silvo pastorali e dalla strada del trenino. “Ci sono tanti progetti per la creazione di percorsi pedonali e ciclabili, penso a quello di Asiago che collega il centro con le malghe e rifugi comunali – prosegue Benetti – Purtroppo i fondi sono pochi, le necessità tante e le priorità altre. Ma è importante intanto iniziare e dare un segnale verso la scoperta “dolce” del nostro territorio”. G.R. niche e nel periodo natalizio, da S. Stefano all’Epifania; gli altri giorni le casette apriranno dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00. Silvana Bortoli Tutti sugli sci per conoscere meglio la montagna Scuola, Cultura e Sport: è il nome del progetto che il Consiglio dei Maestri di sci del Veneto intende sottoporre all’assessore alle Politiche dell’Istruzione e del Lavoro della Regione Veneto, Elena Donazzan. L’idea è quella di promuovere nelle scuole la conoscenza della montagna e della sua storia attraverso l’insegnamento dello sci alpino, sci nordico e snowboard. Si stanno valutando le varie possibilità per far sciare gli studenti, dalle elementari alle superiori, in modo non occasionale come fatto finora, ma attraverso un vero e proprio progetto formativo che si integri all’attuale offerta scolastica. Recentemente, in un incontro tenutosi al Kaberlaba e organizzato dal direttore della scuola sci Kaberlaba Mario Dal Pozzo, il presidente Roberto Pierobon e il consigliere Luigi Borgo del Consiglio regionale dei maestri veneti, hanno già potuto sondare la disponibilità dell’assessore Donazzan nel farsi promotrice del progetto. “L’assessore – commenta Mario Dal Pozzo– ha compreso in pieno il senso e l’importanza dell’operazione alla quale intendiamo dare vita. Da una parte l’arricchimento della formazione scolastica con l’apprendimento di uno sport, come lo sci nelle sue varie forme, che se imparato da giovani diventa un modo eccezionale per godere della montagna e legarsi ad essa. L’altro aspetto interessante di questo progetto, è quello di contribuire all’apertura delle scuole di sci in bassa stagione, in modo di salvaguardare la continuità lavorativa di una professione stagionale”. Elena Donazzan si è dimostrata disponibile alla valutazione dell’iniziativa, che comprende anche alcune ore dedicate alla storia e alla cultura della montagna. Dunque non solo il consueto corso di sci, ma un percorso di formazione che abbinerà l’apprendimento dello sport a visite nei luoghi della storia e della cultura del territorio montano. Come ha spiegato l’assessore Donazzan, nella scuola moderna si intende, quando possibile, completare l’insegnamento teorico con la conoscenza diretta. E per questo lo sci può rappresentare un modo ottimale per arricchire la formazione dei giovani nella conoscenza del territorio. Silvana Bortoli Sabato 10 novembre 2012 l’Altopiano Foliage: cresce il numero degli appassionati Per i turisti che cercano i colorati quadri naturali autunnali (con lo spettacolo delle foglie che si tingono di mille colori) una pubblicazione che promuove il vicentino Sono in crescita gli appassionati di foliage, ovvero coloro che ricercano luoghi e momenti in cui poter ammirare, visitando parchi o passeggiando tra boschi e foreste montane, lo spettacolo mozzafiato delle foglie degli alberi che nel periodo autunnale si tingono di giallo, arancione, rosso, marrone, in tantissime tonalità. Un fenomeno naturale che trasforma i boschi in grandi musei a cielo aperto, dove ammirare “quadri” coloratissimi, che lasciano a bocca aperta per la loro bellezza. Una proposta, quella dei viaggi e delle gite alla scoperta di questi impareggiabili scenari, che in alcuni luoghi del mondo si è sviluppata da tempo e che nel 2012 è arrivata anche dal Consorzio Vicenzaè. In collaborazione con la Provincia, ha in- fatti realizzato la pubblicazione “Turismo botanico e foliage tour”, per far conoscere al pubblico le opportunità che i vari ambienti del vicentino offrono per godere di questo spettacolo. Altopiano incluso! I turisti che arrivano quassù nel periodo autunnale non possono che trovare in questo spettacolo naturale un motivo in più per rilassarsi a stretto con- 7 La voce degli 8 Comuni tatto con la nostra meravigliosa natura. Per contribuire a promuovere l’Altopiano e richiamare gente anche in periodi cosiddetti di bassa stagione, il fenomeno delle foglie che cambiano colore può rappresentare un buon incentivo. A integrazione di quanto proposto da Vicenzaè, ad inizio autunno quando il fenomeno ha cominciato a farsi notare, nella fan page Facebook dello Iat Altopiano di Asiago, spazio riservato agli album fotografici, sono state inserite numerose immagini di scorci, sentieri, panorami, resi più che mai suggestivi proprio grazie ai colori di cui la natura si tinge da settembre a novembre. Una meraviglia che, vista in foto, fa immediatamente venire il desiderio di ammirare di persona! S.B. Asiago Sheepdog Trial: i border collie impegnati a radunare le pecore hanno incantato il pubblico nei giorni di gare Coloro che, nonostante il tempo ben poco favorevole, si sono trovati ad assistere nelle giornate dall’1 al 4 novembre (una giornata bella su 4!) al 1° Sheepdog Trial tenutosi ad Asiago, sono rimasti incantati nel vedere al lavoro i border collie, cani da pastore che seguendo gli ordini dei padroni dovevano radunare un gruppetto di pecore, facendo fare loro un percorso stabilito dai giudici di gara. Uno spettacolo nuovo per tanti presenti, che hanno potuto ammirare la bravura di cani e conduttori nell’eseguire e impartire istruzioni da distante, solo con la voce e l’utilizzo di un fischietto. Scene viste prima solo in tv, e che hanno ricordato a molti un simpatico film di qualche anno fa, “Babe maialino coraggioso”, dove in gare simili si cimentava, as- sieme ai cani da pastore, anche un piccolo maiale. Disciplina sportiva molto seguita nel Regno Unito, lo sheepdog in Italia trova sviluppo in particolare in Toscana, ma da quel che abbiamo potuto capire, i partecipanti alla quattro giorni asiaghese hanno trovato stimolanti questi luoghi, apprezzando molto la conformazione del campo di gara sul quale si sono cimentati. S.B. Sabato 10 novembre 2012 l’Altopiano 8 La voce degli 8 Comuni La cooperativa “Il Faggio” compie 10 anni Da sempre a servizio, per servire. Menozzi: “Lo strumento cooperativo è stato una sfida così come un’iniziativa lungimirante perché ha saputo rispondere fino ad oggi in modo economicamente sostenibile ai bisogni del territorio” Grande festa per il decennale della cooperativa sociale “il Faggio”. La ricorrenza è stata festeggiata nella sala delle maschere della Comunità Montana e ha visto la partecipazione di tante persone che hanno trovato nella cooperativa sbocchi lavorativi ed integrazione sociale. La cooperativa “nasce” giuridicamente nel 2001 ma inizia l’attività nel 2002. Viene fondata da 17 soci (quasi tutte donne) con studi superiori, convinti di poter gestire quei servizi che le amministrazioni comunali stavano iniziando ad “esternalizzare”. “Erano favoriti, a loro parere, dalla particolare conoscenza del territorio e dalla possibilità di sviluppare sinergie con le varie agenzie locali – ricorda Adriana Carli, per anni presidente della cooperativa - Per offrirsi come partner competente ed affidabile, fin dall’inizio formularono progetti in grado di ottenere la fiducia dei Comuni”. Tra le iniziative avviate e poi gestite da “Il Faggio” ci sono l’Informagiovani (sportello itinerante di consulenza sco- lastica professionale e culturale), il servizio di assistenza domiciliare ed i numerosi progetti indirizzati all’infanzia, all’adolescenza e alla lotta alla tossicodipendenza. “Nel 2004 sono state sottoscritte diverse convenzioni con i Comuni dell’Altopiano e sono iniziate delle forme di collaborazione con la Casa di Riposo di Roana così come con le parrocchie con i gruppi ricreativi estivi – prosegue Carli - Devo dire che non è stato sempre facile superare alcuni momenti di crisi; nel 2003 quando il Ministero del Lavoro ci intimava di sanare il debito (di 1.300 euro persino), nel 2005 con l’aumento contrattuale non previsto nelle Convenzioni che i Comuni hanno rifiutato di adeguare costringendoci a lavorare sottocosto, il 2007 iniziato con prospettive di lavoro incerte. Ricordo anche momenti di grande soddisfazione quali la Festa in Piazza con tutti i bambini, i raduni del Grest al Prunno e l’affermazione da parte di un responsabile dei Servizi Sociali che la nostra cooperativa lavorava con il cuore”. L’attuale “grande progetto” che vede la cooperativa impegnata in prima persona è il servizio per il lavoro di cura familiare a sostegno delle famiglie che ha visto il contributo degli 8 Comuni dell’Altopiano, della Comunità Montana e della Cassa Rurale di Roana che hanno dimostrato sensibilità e disponibilità verso la tematica dell’assistenza domiciliare. “L’iniziativa “Il Faggio” è stata un’iniziativa coraggiosa per il contesto nella quale è nata: costituire una cooperativa sociale in un territorio in cui lo strumento della cooperazione, nella sua forma orga- nizzata d’impresa, non è particolarmente in uso è stato impegnativo – aggiunge l’attuale presidente Jean Claude Menozzi - Il sostegno di cooperative già in funzione è stato importante, ma per i soci fondatori, elaborare personalmente ed in proprio lo strumento cooperativo è stato una sfida così come un’iniziativa lungimirante perché ha saputo rispondere fino ad oggi in modo economicamente sostenibile ai bisogni del territorio, soprattutto i soggetti più deboli poiché i servizi di assistenza domiciliare e di assistenza educativa vengono prestati alle categorie di persone maggiormente esposti ai rischi di una società sempre più individualista come la nostra. Speriamo che questa rete di sicurezza sociale possa reggere bene anche in futuro, che si possa ulteriormente sviluppa- re, nel suo ambito, ed … auguriamo e auguriamoci come soci lunga vita alla Cooperativa sociale “Il Faggio”. Che il ruolo della cooperativa all’interno del territorio sia fondamentale lo ha sottolineato sia il Dott. Gilbert Nanhounguè del distretto sanitario così come l’assessore al sociale di Roana Elvio Schivo e Franco Balzi, presidente del Consorzio Prisma di Vicenza che raggruppa più di 60 Cooperative sociali della provincia, che, partendo dalla difficile congiuntura economica che attanaglia il nostro paese e buona parte dell’Europa, ha sottolineato come “il lavoro delle cooperative sociali consente di mantenere sul territorio un dignitoso livello di assistenza sociale ed educativa che gli enti pubblici territoriali da soli non sono più in grado di fornire ed auspicando che non siano effettuati ulteriori tagli in questo settore”. Gerardo Rigoni Corso per imprenditori, largo alle donne Conclusa positivamente la serie di cinque serate di formazione organizzate dalla Cassa Rurale ed Artigiana Si è concluso nella serata di martedì 30 ottobre il corso di formazione imprenditoriale in cinque serate, organizzato su iniziativa dalla Cassa Rurale ed Artigiana di Roana e tenuto dal dr. Piva. “Si è trattato di un corso molto concreto focalizzato sul calcolo dei costi aziendali. – commenta il direttore dell’istituto di credito Gian Luigi Angonese - Sicuramente impegnativo, non solo per i contenuti ma anche per l’orario, che si protraeva fino alle 23. Positivamente abbiamo rilevato in primis la soddisfazione in termini di utilità dei partecipanti, la cui platea è risultata eterogenea: da imprenditori affermati, a molte giovani donne. Quindi, da una parte la consapevolezza che anche chi è “arrivato” non può fermarsi, e dall’altra il segnale che c’è un mondo che discretamente avanza: l’ “imprenditoria femminile”. Anche questa è un’ottima notizia per il nostro territorio, che ha bisogno di lavoro che può essere generato se ci saranno sempre più persone che si metteranno in gioco nel mondo imprenditoriale. Ed anche qui la nostra banca, che nel merito del credito tiene come criterio fondamentale la conoscenza delle persone e del territorio, potrà continuare a dare il suo prezioso e insostituibile apporto”. A conclusione del corso, il direttore Angonese ha consegnato ai partecipanti l’attestato di partecipazione, infine i titolari dell’Edelweiss Catering, tra l’altro “diligenti alunni” del corso, hanno offerto un curato buffet, durante il quale i partecipanti hanno avuto modo di confrontarsi scambiandosi qualche opinione. Un altro segnale della Cassa Rurale nella direzione della crescita dei nostri territori, sia in termini economici ma anche umani di incontro delle persone. S.B. l’Altopiano Sabato 10 novembre 2012 9 La voce degli 8 Comuni ASIAGO Roberto Gasparini Formaggio Asiago…made in USA! Il Consorzio di tutela, alla fiera dell’agroalimentare Sial, a Parigi, ha riscontrato un caso di prodotto contraffatto. Responsabile un’azienda statunitense. “Danno per i produttori, inganno per i consumatori” Asiago…made in Usa!Come già avvenuto lo scorso anno ad Anuga, in Germania, il Consorzio di tutela, alla fiera dell’agroalimentare Sial, a Parigi, ha riscontrato un caso di formaggio Asiago contraffatto prodotto da un’azienda statunitense e ne ha chiesto il sequestro. L’immediata richiesta di intervento, ha coinvolto anche i Consorzi del Parmigiano-Reggiano e del Pecorino Romano, anch’essi oggetto di violazioni nello stesso stand. I legali dell’Associazione AICIG (Associazione Italiana ConsorziIndicazioni Geografiche) hanno dunque sporto denuncia alla Direzione generale della Concorrenza, Consumo e Repressione frodi, autorità francese competente per la protezione delle Dop e ot- tenuto il ritiro del prodotto dall’esposizione. «Questo è l’ennesimo caso - afferma il Presidente del Consorzio, Roberto Gasparini - nel quale il Consorzio del formaggio Asiago DOP interviene prontamente e con decisione per affermare un diritto in nome e per conto del consumatore e dei produttori. Quello che, in questa occa- sione vorremmo ribadire, è che è tempo di dare piena applicazione, dopo la recente approvazione del Pacchetto Qualità, all’obbligo di tutela “ex-officio” che impegna gli Stati membri della UE a monitorare e a far rispettare, nei propri territori, ledenominazioni protette di ogni Paese.» L’uso improprio della deno- ANGOLO ALZHEIMER LA CARTA DEI DIRITTI DEL MALATO DI ALZHEIMER L’assistenza di un malato di Alzheimer richiede impegno e risorse fisiche, affettive, psicologiche ed economiche estremamente elevate. Il malato e la sua famiglia non possono essere lasciati soli. L’impegno di “A.M.A.d” (Associazione Malattia Alzheimer ed altre demenze O.N.L.U.S) è quello di comprendere le difficoltà dell’ammalato e aiutare i familiari a superari i problemi che quotidianamente devono affrontare. E’ fondamentale formare e informare sulla malattia e sui servizi offerti dalle istituzioni. La sensibilizzazione ad un approccio corretto verso il malato e la sua famiglia è indispensabile perchè venga rispettatto il: * Diritto del malato a un rispetto e a una dignità pari a quella di ogni altro cittadino. * Diritto del malato ad accedere a ogni servizio sanitarioassistenziale al pari di ogni altro cittadino: questo diritto implica che siano rivolte attenzioni particolari affinchè i malati di Alzheimer possano realmente accedere a certi servizi da cui la loro mancanza di autonomia tende ad allontanarli. * Diritto del malato di disporre di servizi specializzati, che a f f r o n t i n o specificatamente i problemi della demenza. * Diritto del malato e di chi si prende cura di lui di partecipare alle decisioni e alle scelte fra le diverse opzioni cura-assistenza che si prospettano. * Diritto del malato, considerata la sua vulnerabilità, a una speciale tutela e garanzia contro gli abusi fisici e patrimoniali. * Diritto del malato, in assenza di rappresentanti legali o nel caso in cui potenziali rappresentanti legali rifiutassero la tutela, di avere per legge un tutore ufficiale scelto dal tribunale. minazione Asiago DOP o dei marchi utilizzati per contraddistinguerla non è solo un danno per i produttori ma un vero inganno per i consumatori, perché gioca sulla buona fede e sul potere evocativo del prodotto originale per offrirne uno che, nella migliore delle ipotesi, è totalmente differente dall’originale. Per questo stroncare con tempestività la diffusione di ogni abuso è così importante, soprattutto in una fiera specializzata e di grande richiamo come il SIAL. Questo ennesimo caso, che ha visto le autorità francesi preposte al controllo e alla vigilanza affrontare la denuncia italiana con una certa titubanza, insegna una volta di più - che la tutela delle DOP nel mercato dell’Unione europea non può che essere il risultato di un’azione congiunta di collaborazione t r a g l i S t a t i m e mbri. Un’azione che, con la fattiva collaborazione di sempre dei Consorzi, può e deve salva- guardare il lavoro quotidiano dei produttori, le scelte consapevoli e la salute dei consumatori. In tutti gli MC d’Italia il panino con l’Asiago DOP Si chiama McItaly “il Veneto” ed è il nuovo panino con Asiago DOP che fino al 20 novembre pverrà distributo nei 442 ristoranti Mc d’Italia. Il progetto nasce dalla partecipazione del Consorzio Tutela Formaggio Asiago all’azione di sistema per la valorizzazione delle DOP e IGP italiane nella ristorazione veloce promossa dalla Fondazione Qualivita, in collaborazione con la catena Mc Donald’s.La nuova iniziativa risponde alla precisa scelta del Consorzio di Tutela del Formaggio Asiago di avvicinare i giovani consumatori all’Asiago DOP, proponendolo secondo i gusti e le modalità di consumo più diffuse nelle generazioni under 30, inclini alla ristorazione veloce e al pasto fuori casa. Fino al 17 novembre, a parlare di Asiago DOP ai giovani sarà un’innovativa campagna di comunicazione che avrà come testimonial una delle band più ironiche, dissacranti e spiritose del momento, I MODERNI. I quattro musicisti, che hanno messo d’accordo critica e pubblico ad X FACTOR 5, saranno i protagonisti in spot radio e Tv di una speciale sfida.. all’ultimo panino che proseguirà, per tutti i consumatori, su Facebook. Gli Alpini ringraziano la Comunità Montana Ogni anno, in occasione della Festa dell’Ortigara, gli Alpini della sezione altopianese provvedono, oltre che alla puntuale e perfetta organizzazione, anche alla sistemazione della strada e del piazzale Lozze. Ci vogliono due o tre giorni di lavoro per sistemare il tutto e l’impegno è veramente notevole. Quest’anno, a dare manforte alle Penne nere è intervenuta la Comunità Montana che ha messo a disposizione uomini e mezzi.Gli alpini esprimono dunque un vivissimo grazie all’ente per il prezioso aiuto e la disponibilità. l’Altopiano Sabato 10 novembre 2012 10 La voce degli 8 Comuni ROANA Istituto di Mezzaselva: firmato l’accordo per la riapertura Settanta posti di lavoro. Potrebbero svilupparsi entro tre anni all’istituto di Mezzaselva. Per il territorio altopianese, questo rappresenta senz’altro il dato più interessante emerso nella cerimonia pubblica, tenutasi lunedì 5 novembre, per la firma dell’accordo tra l’Asl 3 di Bassano del Grappa e la società privata “Progetto 33 – Iniziativa sanitaria” per la riapertura della struttura chiusa dal 2004. Da gennaio 2013, la struttura di Via Campiglio verrà “ricreata” sempre con destinazione riabilitativa. “Non si parla solo di riabilitazione di carattere ortopedico e traumatologico – ha spiegato Giorgio Rizzato direttore scientifico di Progetto 33 - ma anche fisiatrico e neuropsichiatrico, insomma di riabilitazione trasversale, ma non solo: Mezzaselva vorrebbe diventare pure sede di formazione (corsi per operatori socio sanitari), anche attraverso la collaborazione di istituti universitari (corsi di laurea in Infermieristica e Fisioterapia). Sarà una struttura per le persone che offrirà prestazioni a tariffe sociali ovvero qui si pagherà poco più del normale ticket sanitario”. Un progetto davvero ambizioso al quale tutti hanno dichiarato di credere profondamente a partire dalla dirigenza dell’Ulss 3 con il direttore generale Valerio Alberti, che tanto si è dato da fare per raggiungere questo obiettivo, all’amministrazione di Roana in particolar modo con il sindaco Valentino Frigo e gli assessori Luigi Martello ed Elvio Schivo che con caparbietà hanno cercato ogni possibile soluzione per la riapertura dell’istituto, alla Regione Veneto con l’assessore alla sanità Luca Coletto, l’assessore al turismo Marino Finozzi e quello al bilancio Roberto Ciambetti, tutti presenti a Mezzaselva per la firma dell’accordo. Prima di poter dare il via alla “ricreata” struttura, manca l’espletamento di alcune pratiche burocratiche, l’esecuzione dei necessari lavori di ristrutturazione, la dotazione di arredi e macchinari. Tutto dovrebbe funzionare a pieno regime entro il 2015. Nel 2013 si prevede di organizzare e attivare il piano terra con destinazione poliambulatoriale poi via via i vari piani fino al terzo con circa un centinaio di posti letto. “E’ un’operazione a costo zero per l’azienda (e quindi la Regione)– ha sottolineato con soddisfazione il direttore generale dell’Ulss Valerio Alberti – che anzi consente il risparmio dei cento mila euro annui spesi fino ad oggi per la normale manutenzione dello stabile; ci sarà un introito di 180 mila euro annui (canone di locazione), una valorizzazione del patrimonio dell’azienda offrendo un plus di grande rilevanza con una importante ricaduta economica sul territorio”. Si creeranno, infatti, in totale, 70 posti di lavoro (25 nel primo anno, 50 nel secondo, 70 quando si arriverà a funzionare a pieno regime) tra infermieri professionali, operatori dell’assistenza, fisioterapisti e altre figure professionali , personale ausiliario, cuochi, addetti alla mensa, addetti alla lavanderia. La ricerca del personale si effettuerà principalmente nel territorio dell’Altopiano. La gestione sanitaria sarà coordinata da un pool di medici specialisti e docenti universitari. “Un esempio di buona poli- tica – ha sottolineato l’assessore Coletto – un teorema interessante da sviluppare ed esportare”. Stefania Longhini La tempistica prevista Entro l’anno 2012, sottoscrizione dei patti con il soggetto gestore. Nel periodo compreso tra gennaio e giugno 2013, consegna delle chiavi del complesso immobiliare e stipula contestuale del contratto di Locazione della durata di almeno 9+9 anni e di tutti i patti del caso. Il contratto sarà vincolato al rilascio delle concessioni, autorizzazioni e delibere da parte degli enti preposti. Entro 12 mesi, dalla consegna del complesso immobiliare, stesura del progetto definitivo, anche per stralci, apertura parziale del primo piano, degli ambulatori e dei percorsi riabilitativi diurni; questi ultimi due interventi potrebbero essere già fattibili entro l’anno 2013, assieme ad alcune attività di formazione. Sono previsti ulteriori dodici-diciotto mesi per la realizzazione definitiva delle opere e degli adeguamenti. Completamento dell’opera a regime entro il 2015. Il progetto per il recupero della struttura - Estratto dalla proposta sintetica Per un’assistenza altamente professionale e all’avanguardia Secondo il progetto per la “nuova destinazione” di Mezzaselva, al piano terra troveranno posto: un’area sanitaria con accettazione di pazienti con ingresso in una zona di Pronto Intervento per i barellati, da utilizzare anche come eventuale punto di pronto soccorso stagionale, ambulatori per le visite d’ingresso e specialistiche, un ambulatorio per il controllo del dolore, la farmacia; un’area della riabilitazione con palestre, piscine complete di percorsi e locali per le riabilitazioni attive e passive; un’area didattica con aule per i corsi e un’aula multimediale; un’area servizi con gli uffici amministrativi, pubbliche relazioni, cartelle cliniche, servizi religiosi, bar e area di svago interno. Al primo piano sono previsti 48 posti letto da frazionare destinati a pazienti anziani e non, in post-dimissione da centri per acuti, affetti generalmente da patologie neurodegenerative (Alzheimer, Parkinson, demenze corticobasali, disabilità e/o demenze a seguito di accidenti vascolari non più migliorabili), pazienti in stato vegetativo permanente, o in stato di coma vigile, oppure portatori di menomazioni psichiche o fisiche (od entrambe) anche di origine degenerativa che abbisognino di assistenza sanitaria intermedia continuativa. Innovativo sarà peraltro l’impiego intensivo di dispositivi SLI Mnemosline per la stimolazione luminosa attraverso la retina, per il miglioramento della memoria nei pazienti affetti da iniziale-medio decadimento mnesico. L’istituto vorrebbe diventare un centro di riferimento nazio- nale per i disturbi della memoria. Previsti inoltre 2 posti letto per la degenza post interventistica effettuata in istituto, nelle sale operatorie da terminare, per interventi chirurgici(branche specialistiche come, per esempio, l’ortopedia e la chirurgia plastica ricostruttiva) nelle quali troveranno indicazione gli interventi in die o quelli che richiederanno non più di una giornata di degenza post operatoria in osservazione. Rientreranno nella tipologia degli interventi quelli ortopedici minori e alcuni di chirurgia bariatrica, plastica e ricostruttiva. Al secondo piano saranno attivati 40 posti letto per la riabili- tazione ortopedica/fisiatrica classica. La tipologia dei percorsi riabilitativi e la loro appartenenza gruppale nelle tabelle regionali, sarà dettagliata nella documentazione per l’ARSS con la quale si chiederà l’autorizzazione alla realizzazione dell’opera prima e l’autorizzazione all’esercizio successivamente. Al secondo e terzo piano si vorrebbero realizzare una o due stanze destinate esclusivamente ad ospitare bambini, stanze che dunque verranno attrezzate con arredamento adeguato, corredate da giochi e spazi che permettano il soggiorno anche di un familiare. Al terzo piano troveranno collocazione 20 posti letto per la neuropsicoriabilitazione e la riabilitazione globale. Sarà allestita una stanza dedicata alla riabilitazione neurosensoriale e neuromotoria, con applicazione del protocollo Neuroprog. Assieme ad associazioni dedicate, saranno considerate: la gestione della sessualità, la disabilità e lo sport, la riprogettazione domestica, il reinserimento sociale del paziente. Significativo l’impiego di virtual room ovvero stanze in cui il paziente, strettamente monitorato, è immerso nella realtà virtuale. Gli esterni saranno adibiti a parcheggio autovetture mantenendo un adeguato spazio riservato alle passeggiate degli ospitati, con creazione di spazi esclusivi e percorsi naturalistici per i degenti, sotto controllo assistenziale costante. Sabato 10 novembre 2012 l’Altopiano 11 La voce degli 8 Comuni ROANA “Le iniziative disastrose dell’amministrazione” di Silvana Bortoli Torna a farsi sentire dopo un prolungato periodo di silenzio il gruppo della “Lista Insieme” di Roana, che ha recentemente dato avvio a degli incontri sul territorio con l’intento di portare a conoscenza della popolazione il proprio punto di vista sull’attività dell’amministrazione comunale. “Siamo stati zitti intenzionalmente – dicono i componenti dell’opposizione – aspettando di vedere i risultati di 4 anni di lavoro, ma anche per il pochissimo interesse dimostrato dalla gente nei confronti della politica locale. C’è scarsissima partecipazione alla vita comunale, partecipazione scoraggiata anche dall’orario in cui vengono convocati i consigli comunali, che certo non facilita la presenza della gente. Per questo abbiamo iniziato degli incontri su invito, il primo del quale ha visto la partecipazione di una cinquantina di persone, con l’inten- Parla il gruppo di opposizione che ha dato avvio a degli incontri sul territorio e annuncia l’intenzione di vigilare in modo incalzante sull’ultimo anno di attività amministrativa to di illustrare in particolare quelle iniziative prese dall’amministrazione che, a nostro modo di vedere, si sono rivelate disastrose”. Gli argomenti toccati, sui quali tempo fa l’opposizione aveva già posto l’accento attraverso il foglio informativo distribuito alla popolazione, sono in particolare il pala ghiaccio, l’impianto a biomasse, il progetto del polo scolastico e sportivo nella zona Waister, la chiusura del- la Roana Servizi. “Non si capisce se e quando il pala ghiaccio di Roana, che ha abbruttito notevolmente la zona del laghetto – ribadiscono i rappresentanti del gruppo Lista Insieme – verrà inaugurato ed aperto ufficialmente. Ad oggi viene utilizzato, pur privo di agibilità, come pista a rotelle. E questo ci sembra paradossale, se si pensa a quanto speso finora e a quanto rimane da spendere: cifre sproporzionate rispetto a quello che è l’effettivo utilizzo della struttura, che conferma il nostro iniziale pensiero, ovvero che la scelta di costruire il pala ghiaccio si sarebbe rivelata un buco nell’acqua. Come un buco nell’acqua si è confermato l’impianto per il teleriscaldamento, che non si sa se entrerà in funzione. L’esperimento fallimentare fatto ad Asiago conferma il nostro pensiero, ovvero che visto il rapporto costi/benefici si rivelerà, con una spesa di 1.500.000 euro, un’iniziativa senza senso”. L’opposizione è poi molto critica sulla chiusura della Roana Servizi. “I motivi della chiusura sono poco chiari. Vorremmo capire se al momento della chiusura la società, in quanto pubblica, fosse in regola con le leggi sulla tracciabilità e con il codice contratti. Ufficialmente in consiglio comunale il sindaco ha dichiarato che la chiusura è stata motivata dal passivo di gestione, giunto ad oltre 200.000 euro annui. Oltre a contestare il fatto che in un periodo di difficoltà occupazionale siano state licenziate dieci persone per poi, non tutte, riassumerle con contratto a termine, ci allibisce la decisione di erogare lo stesso importo di passivo annuale come contributo annuo all’ex direttore responsabile, che oggi, in qualità di soggetto privato, si è aggiudicato la gestione di piscina e altre strutture sportive comunali, a seguito di una gara con requisito di monopolio nell’assegnazione”. “A proposito di spese che si sommano ad altre spese – continuano i componenti del gruppo di opposizione – abbiamo chiesto delucidazioni sul fatto che 5 anni fa è stato cambiato il gestore per l’energia elettrica con lo scopo di diminuirne i costi, che invece sono aumentati di quasi 100.000 euro in più all’anno. La risposta avuta è che “è stato dato incarico a un tecnico per capire il perché”, aggiungendo così un’ulteriore spesa”. Infine i componenti della Lista Insieme tornano sul progetto che definiscono “Canove 2”, ovvero la rivalutazione del paese con la realizzazione del nuovo polo scolastico, e di un grande polo sportivo . “Vorremmo innanzitutto capire, senza false ipocrisie, quale è la vera politica del comune sulle scuole. E poi perché si parla di riqualificare il centro del paese, prevedendo mega progetti in una zona verde, proprio nei pressi del percorso dell’ex ferrovia, arrecando così un danno al turismo, visto che si tratta dell’unica cosa che la gente apprezza e di cui godono turisti e residenti? Se il vero scopo è quello di riqualificare il centro, ci si focalizzi su quello, senza pensare alla costruzione di nuovi campi di calcio, di cui non abbiamo bisogno. Riteniamo che si stiano facendo le solite politiche miopi che serviranno solo a qualcuno e che questo progetto in realtà nasconda una manovra speculativa per acquisire migliaia di metri cubi di terreno, in cambio di cubatura data ai privati”. “Per queste nostre dichiarazioni – concludono i rappresentanti della Lista Insieme – ci aspettiamo risposte chiare, senza alcuna demagogia, augurandoci che possano dare vita a un confronto costruttivo. In vista delle prossime elezioni amministrative auspichiamo un rinnovo della politica comunale, con dei giovani che decidano di mettersi in campo. Da parte nostra c’è l’intenzione, nell’ultimo anno di amministrazione, di essere vigili e incalzanti come non mai”. Sabato 10 novembre 2012 l’Altopiano 12 La voce degli 8 Comuni GALLIO Una cooperativa sociale di lavoro: la proposta del Comune contro la crisi La costituzione di una cooperativa sociale di lavoro e servizi di tipo misto in grado di gestire servizi e attività produttive. E’ quanto intende promuovere l’amministrazione comunale di Gallio che in questi giorni promuove l’iniziativa attra- verso manifesti affissi in tutto il paese. “Considerato il particolare momento di crisi delle nostre famiglie e delle nostre imprese – spiega il sindaco di Pino Rossi - vogliamo avviare questo importante progetto per creare nuove opportunità di reddito o integrazione di reddito. Riteniamo che lo sforzo da fare sia importante almeno quanto è grave la congiuntura economica che stiamo attraversando”. Per la costituzione della Cooperativa sarà necessario il coinvolgimento di almeno nove persone di buona volontà, che saranno i soci fondatori e si cimenteranno in questa impegnativa avventura. Destinatari principali dell’iniziativa, che potrà fungere anche da “ammortizzatore sociale”, sono: i capifamiglia disoccupati o sottoccupati; i cittadini a cui mancano pochi mesi per il raggiungimento dei re- quisiti per il pensionamento; gli “esodati”, che rischiano di trovarsi senza stipendio, senza pensione; i giovani, per un avviamento nel mondo del lavoro, come trampolino di lancio per ulteriori e nuove opportunità di occupazione. “Bambini e anziani – spiega ancora il primo cittadino – sono le due fasce deboli per le quali già all’inizio del nostro mandato ci siamo posti due principali obiettivi: l’apertura dell’asilo nido integrato e la realizzazione di una casa alloggio. Riteniamo che anche i nuclei familiari che hanno perso il lavoro siano da considerarsi una fascia sociale biso- gnosa di protezione in aiuto alla quale ci poniamo come primo obiettivo la creazione di una cooperativa di solidarietà sociale attraverso la quale creare nuove opportunità di lavoro”. Gli interessati sono invitati a lasciare il proprio nominativo all’Ufficio segreteria del Comune (0424/447911). Milva Pozza nuova responsabile dell’Ufficio patrimonio di Gallio Valorizzare il patrimonio del Comune di Gallio partendo dal presupposto che l’ambiente e il territorio rappresentano l’unica vera risorsa capace di consentire uno sviluppo delle attività turisticoricettive e dell’offerta di nuove opportunità, servizi e posti di lavoro. E’ il principale obiettivo per il prossimo futuro dell’Ufficio patrimonio di Gallio nel quale è stata messa in atto nei giorni scorsi una riorganizzazione interna con la nomina a nuova responsabile di Milva Pozza che prende il posto di Gianfranco Plebs. “Le prime popolazioni stanziatesi sull’Altopiano – sottolinea Pino Rossi - avevano compreso che la tutela del territorio era fondamentale per la loro vita; questo non doveva essere venduto né danneggiato in quanto era l’unica fonte di sostentamento disponibile. Il rispetto dell’ambiente per i nostri antenati era quindi un comportamento basilare per la loro vita e, pertanto, hanno tramandato alle attuali generazioni un territorio integro e splendido, che solo in epoca recente è stato intaccato da un’attività edilizia sostenuta”. I nuovi obiettivi che s’intende perseguire con l’attività dell’ufficio patrimonio sono, appunto, la promozione delle risorse che naturalmente l’Altopiano e Gallio in particolare hanno a disposizione, incentivando l’utilizzo delle strutture di malga a scopo turistico, la realizzazione di nuovi sentieri e l’ammodernamento di quelli esistenti, la pubblicazione di mappe e cartine ecc., il tutto nell’ambito di un progetto ben articolato alla cui base ci sarà il nuovo piano economico che sarà approvato nei prossimi mesi, la cui gestione, completamente digitalizzata, consentirà la promozione delle risorse ambiente e turismo con sistemi innovativi e moderni. “L’Amministrazione – afferma il sindaco - intende ringraziare Gianfranco Plebs per il lavoro fatto in oltre 25 anni di servizio presso l’Ufficio Patrimonio, durante i quali si è dedicato appassionatamente alla cura del territorio e allo sviluppo delle risorse agro-silvo-pastorali di Gallio e che, in questo periodo di transizione, continuerà a portare a termine le pratiche già avviate e in corso di ultimazione”. “Accendi l’azzurro” torna in Piazza Italia Anche quest’anno, in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti dei Bambini (20 Novembre), alcuni volontari dello Sci Club Gallio e dell’A.C. Gallio saranno presenti in Piazza Italia a Gallio (nei giorni di sabato 17 e domenica 18) per raccogliere, come in altre 1299 piazze italiane, fondi a favore di Telefono Azzurro. L’iniziativa, sotto lo slogan “Accendi l’azzurro”, consiste nella vendita di candele “per accendere una nuova luce di speranza in ogni bambino che ha bisogno di aiuto”. Purtroppo, ancora oggi, sono migliaia i bambini che chiamano Telefono Azzurro per raccontare storie di solitudine, abuso e violenza, spesso tra le mura domestiche. I fondi raccolti dalla vendita delle candele serviranno a sostenere le attività di ascolto e di intervento per l’infanzia. In particolare, contribuiranno al potenziamento della linea telefonica 19696, per tutti i bambini e i ragazzi che hanno bisogno. Sabato 10 novembre 2012 l’Altopiano 13 La voce degli 8 Comuni Lonia Segafredo, Francesca Fasolo e Maurizia Panozzo con una “collega” affricana Fra i tanti viaggi fatti, quello dello scorso ottobre in Sud Sudan assieme alle amiche Maurizia Panozzo e Lonia Segafredo ha rappresentato per Francesca Fasolo un momento unico e speciale, l’esaudirsi di un desiderio che aveva da tanto tempo. Fin da bambina Francesca si era sentita particolarmente predisposta per il lavoro di infermiera, ed oggi è questo il suo mestiere. E fin da piccola si è sentita attratta dai bambini dell’Africa, tanto che, racconta, il suo “Cicciobello” lo aveva voluto in versione “Angelo nero”, ovvero di colore. Un sentimento, quello verso i bambini africani, di cui aveva sempre fatto partecipi anche le prozie Nora e Antonietta Rigoni Carish, tanto da sensibilizzarle e in qualche modo “suggerire” loro di destinare una parte dei propri averi a un progetto di solidarietà nei confronti di alcuni piccoli africani. Un desiderio che le zie avevano deciso di assecondare, tanto che nel testamento avevano destinato tutto il proprio la- Francesca con una coppia di neonati gemellini Viaggio in Africa in memoria di Nora e Antonietta Rigoni Carish scito in denaro alla costruzione o ristrutturazione di una struttura ospedaliera in Africa che si occupasse delle mamme e dei bambini, con la chiara clausola che la cosa venisse gestita dalla pronipote Francesca. E dunque, dopo la morte di entrambe le prozie, Francesca si è messa in moto per realizzare quanto da loro disposto. Innanzitutto mettendosi in contatto con don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, che aveva anche conosciuto Nora e Antonietta tramite le attività delle Missioni cattoliche. Il responsabile dell’organizzazione che lavora per il rispetto del diritto umano fondamentale alla salute e per rendere l’accesso ai servizi sanitari disponibile a tutti, anche alle popolazioni che abitano le aree più isolate e marginali, ha illustrato a Francesca alcuni progetti previsti in varie zone dell’Africa, dall’Angola alla Tanzania, fino al Sud Sudan. “Ho scelto il Sudan – racconta Francesca – perché era il luogo meno sviluppato e dove Antonietta e Nora c’erano più problemi, l’ho visto come una zona davvero dispersa e bisognosa. Per passare poi alla seconda fase del progetto, ho chiesto a due amiche che come me lavorano all’ospedale di Asiago, Maurizia, operatrice socio sanitaria, e Lonia, ostetrica, di accompagnarmi in quella che, come ben sapevano, era un’idea che avevo da anni. Loro hanno accettato e insieme abbiamo fatto il viaggio, organizzato con il Cuamm”. “Siamo giunte il 1° ottobre a Juba, la capitale – raccontano le tre amiche - Da qui, con un lungo e tortuoso viaggio in jeep siamo infine arrivate a destinazione, a Lui, dove esiste un ospedale attorno al quale gira tutta la vita della gente del posto. Tutto sommato abbiamo trovato una struttura migliore di quella che ci aspettavamo, composta da tante casette vicine che ospi- tano ognuna un reparto. La medicina dispone di 30 posti letto, la chirurgia 20, la pediatria 32, che però arrivano a 40/42, viste le necessità per i bambini che sono piuttosto alte. Dieci posti letto invece sono riservati all’ostetricia, reparto poco sviluppato visto che le donne africane considerano il parto ancora una cosa da fare in casa, con tutte le conseguenze che ciò comporta e che fanno sì che sia purtroppo alta la mortalità tra le mamme e i bambini. Tra le malattie più diffuse ci sono la malaria, che aggravandosi diventa malaria cerebrale, la meningite, la Tbc, e una forte anemia”. “Siamo partite con un bagaglio di 6 valige e un peso d i 40 chili a testa – continuano Francesca, Maurizia e Lonia – e siamo tornate solo con uno zainetto. Abbiamo portato tanto vestiario e giocattoli per i bambini, ma anche formaggio e altro cibo. Una volta sul posto, ci è bastata una giornata per capire come organizzarci con il lavoro”. Le tre amiche che lavorano all’ospedale di Asiago infatti hanno passato i 15 giorni a Lui dando il loro contributo lavorativo alla s t r u t t u r a Rigoni ospedaliera: Francesca è stata impegnata nei reparti di medicina e pediatria, Lonia in ostetricia e Maurizia in ostetricia e presso lo store, sistemando il magazzino che ne aveva assoluta necessità. “Ci siamo trovate molto bene, abbiamo avuto una buona accoglienza sia dalla tranquilla gente del posto che dal personale italiano del Cuamm. Siamo tornate a casa ricaricate, certamente quello che ci ha lasciato quella gente con questa esperienza è superiore a quanto abbiamo dato noi a loro”. Il progetto finanziato dal lascito di Nora e Antonietta e che dovrebbe essere portato a termine entro il prossimo anno, prevede la ristrutturazione di parte dell’ospedale, in particolare dell’OPD, ovvero il punto di prima accoglienza da dove vengono poi smistati gli ammalati verso i reparti, permettendo così di velocizzare l’eventuale ricovero, oltre alla riattivazione e messa in funzione del refettorio all’interno della struttura. Oggi la gente prepara da mangiare nel prato di fronte all’ospedale e poi porta il cibo all’interno, dove sono ricoverati gli ammalati. Con il refettorio si intende anche garantire il pasto a tutti, visto l’elevato tasso di malnutrizione. Nel progetto di ristrutturazione è prevista anche la creazione di una scuola per infermiere e ostetriche, perché la gente del posto possa essere ben formata nel proprio ruolo, e diventare autonoma, senza il bisogno della costante presenza degli operatori italiani. Evitando così anche vari passaggi che, vista la difficoltà di comunicare con la lingua, spesso rappresentano una grossa difficoltà. “Dopo aver scelto il progetto – conclude Francesca Fasolo – e aver visto di persona dove verrà realizzato, tornerò in Sudan una volta terminati i lavori, per essere presente all’apertura e inaugurazione delle strutture che verranno messe a punto grazie alle mie prozie. Un affettuoso pensiero di ringraziamento lo rivolgo a loro, e nel contempo al Cuamm per avermi dato la possibilità di esaudire questo mio grande desiderio”. Le tre protagoniste di questo bel viaggio di solidarietà, avranno modo di portare testimonianze e foto della loro esperienza, in una serata, con ospite don Dante, aperta a quanti vorranno partecipare, in programma il prossimo 22 novembre a Cesuna in sala Tana del teatro Palladio, grazie alla disponibilità dei parroci e del gruppo missionario Silvana Bortoli Sabato 10 novembre 2012 l’Altopiano 14 La voce degli 8 Comuni ANTICA FIERA FRANCA DI S. CATERINA DI LUSIANA Dopo il successo dell’anno scorso torna il Palio delle Cariole La Sagra del Mandorlato e della Trippa è in programma nei giorni 23,24 e 25 Novembre Rinnovata nello stile ma consapevole delle proprie origini profondamente radicate al territorio ritorna il 25 Novembre l’Antica Fiera Franca di S. Caterina con la divertente gare tra Contrade. Gestita dai volontari della “Polisportiva S. Caterina” insieme a tutte le Associazioni della Vallata in collaborazione con il Comune di Lusiana è conosciuta da tutti come l’ultima fiera dell’anno. L’antica Fiera in onore di S. Caterina d’Alessandria, patrona della Parrocchia, era l’ultima occasione di scambi commerciali prima che le nevi rendessero difficoltosi gli spostamenti per il lungo inverno. Da tutto l’Altopiano di Asiago le genti scendevano a valle accorrendo a questo mercato “franco” con le loro vacche, capre e muli, prodotti della terra o ricavati dagli animali e quant’altro intendevano scambiare tra loro o con i mercanti della sottostante pedemontana vicentina. Era detta “Fiera Franca” perché libera ed esente da qualsiasi gabella, dazio o balzello, un privilegio straordinariamente concesso dalla Serenissima Repubblica anche a diverse città della pianura per il solo giorno della Fiera. L’Altopiano, invece, riunito nella storica federazione “Spettabile Reggenza dei Sette Comuni” godeva perennemente di speciali “Privilegi” economici e commerciali in cambio di protezione e difesa dei confini settentrionali. La Fiera quindi diventava ed è tuttora un’occasione di grande festa che continua ad attirare, oltre agli “affezionati”, molti visitatori. La tradizione del Il Comune di Lusiana all’interno della rassegna “Senza Orario Senza Bandiera” organizza una serata con Sergio Zigliotto, l’alpinista vicentino che ha raggiunto la vetta della montagna di 7246m den o m i n a t a “Dalaughiri VII”. L’incontro si terrà a Lusiana venerdì 23 novembre alle ore 20.30, presso l’ex cinema, Piazzale Divisione Acqui. Mandorlato a S. Caterina si perde nel tempo, tra realtà storica e leggenda, ma ancora una volta sembra legare la Fiera alla storia della Serenissima che nel ‘500 intratteneva proficui scambi commerciali con l’Oriente, dal quale otteneva zucchero, spezie e frutta secca come noci e mandorle che abili artigiani impararono a lavorare con miele e albume ottenendo il prelibato dolce tanto gradito ai Dogi veneziani che presto ne permisero il commercio in tutto il territorio Veneto. PROGRAMMA: Il calendario di eventi, che anche quest’anno ha ottenuto il patrocinio della Provincia di Vicenza, si aprirà venerdì 23 alle ore 20.30 presso le scuole elementari, alla presenza delle autorità, con una serata incontro con gli autori Andrea Vollman e Francesco Brazzale che presenteranno il loro ultimo libro “Britannici sull’Altopiano dei Sette Comuni” tra deliziose degustazioni. Sabato 24, dopo l’apertura dello stand enogastronomico presso il palatenda riscaldato, alle 21:30 saranno presentati gli equipaggi in gara per questa seconda edizione del PALIO DELLE CARIOLE e la nota band bassanese FULL MONKEYS darà il via ai festeggiamenti. Domenica 25 fin dal primo mattino nelle vie e nelle piazze sembrerà di rivivere l’atmosfera dell’Antica Fiera: banchi e mercanti, i prodotti tipici, salumi e formaggi, mie- le e antiche varietà di frutta locale, vecchi mestieri, lavorazione della paglia e del latte, degustazione di tosella e il mercato di macchine agricole faranno da scenario a spettacoli e rassegne. Nelle trattorie si servirà, caldo e fumante, il piatto tipico della “trippa” e come tradizione vuole, per la delizia del palato, nelle varie bancarelle si potrà degustare ed acquistare il prodotto principe della Fiera: il Mandorlato, ottimo da conservare e regalare per feste natalizie! Alle 10.00 passeggiata con l’Autore sul “Sentiero dell’Amore” Dalle 14:00 le varie Contrade, tra esilaranti prove di forza e abilità. si contenderanno il 2° PALIO DELLE CARIOLE. Nel pomeriggio folletti e fate ANGUANE torneranno coi loro trucchi e unguenti ad intrattenere grandi e piccini fino allo spettacolo principale delle ore 16:00 del duo TIRACHE MATTE. Dopo la premiazione e la consegna del Palio alla Contrada vincitrice con la partecipazione del DJ CaioBiondo e Stefano Retis (voce) , la festa proseguirà nella serata e culminerà con la musica dal vivo del giovane gruppo altopianese D.E.A.. Durante la serata di sabato e la giornata di domenica nel palatenda riscaldato antistante le Scuole Elementari, dopo il successo degli anni scorsi, la Polisportiva S. Caterina riscalderà gli animi e proporrà la “Bierfest” in atmosfera Bavarese con birra in botte e fumante brulè accompagnati da caldarroste e sfiziosi stuzzichini Per la Festa patronale il program- ma religioso prevede la S. Messa alle ore 10.00 mentre presso la sala parrocchiale funzionerà una ricca pesca di beneficenza e tutti i ricavati della Fiera saranno devoluti alla Scuola Materna e ai progetti delle Associazioni sul territorio. Le iscrizioni al palio sono aperte fino a giovedì 22. Chiunque può iscriversi e partecipare alla gara. A ciascuna coppia che costituirà l’equipaggio verrà assegnato il nome di una Contrada del posto. Per info e iscrizioni al Palio: [email protected] o 3453425015 – 3397439706. Michele Michelon A LUSIANA UN FONDO DI ROTAZIONE PER LE AZIENDE Deliberato dal Comune, di concerto con le categorie economiche tra le quali la locale delegazione Confcommercio. A disposizione 60mila euro Sessantamila euro a disposizione delle aziende di Lusiana per i propri investimenti legati allo sviluppo imprenditoriale o per esigenze di liquidità. E’ la cifra che ha consentito di costituire un apposito fondo di rotazione, deliberato dal Comune di Lusiana, su specifica richiesta delle categorie economiche del territorio tra le quali la delegazione Confcommercio, guidata dal presidente Sandro Xausa. “E’ un’opportunità davvero interessante – commenta lo stesso Xausa – perché in un momento certo non facile per le aziende, che comporta anche difficoltà nell’accesso al credito, si mettono a disposizione fondi ad un tasso di interesse particolarmente vantaggioso, utili al consolidamento e alla crescita del nostro sistema economico locale. In questo senso il nostro ringraziamento va al Comune e alla Banca di Romano e Santa Caterina, che hanno messo a disposizione, ciascuno, 30mila euro”. Come si di- ceva, la dotazione totale prevista dal Fondo è di 60 mila euro e potranno essere presentate, in questa prima fase di operatività, fino ad un massimo di sei richieste da 10mila euro ciascuna, da restituire con rate semestrali a tasso di interesse attualmente dell’1,60%. Le aziende che intendono usufruire di tale opportunità potranno farlo per il tramite dei consorzi fidi, come - per il commercio - Terfidi Veneto (la cooperativa di garanzia al credito di Confcommercio). Le domande per accedere al fondo di rotazione, che sarà gestito dalla Banca di Romano e Santa Caterina, vanno presentate entro il 15 gennaio 2013. Il fondo di rotazione e le sue modalità di funzionamento, sono state presentate nei giorni scorsi in un incontro pubblico avvenuto in Municipio a Lusiana, introdotto dal sindaco Antonella Corradin e al quale hanno partecipato i rappresentanti delle associazioni di categoria del territorio, oltre che Umberto Martini, presidente della Banca di Romano e Santa Caterina. Ora, dunque, il fondo è pienamente operativo e per le aziende del terziario l’invito è quello di rivolgersi quanto prima agli uffici Mandamentali della Confcommercio di Asiago (tel. 0424/460150, riferimento il segretario Enzo Benetti) che sono a disposizione per fornire tutte le informazioni necessarie e per l’istruttoria della pratica. Sabato 10 novembre 2012 l’Altopiano La voce degli 8 Comuni 15 Il gioiello dell’Altopiano, la salamandra di Aurora Sull’Altopiano dei Sette Comuni e di Vezzena vive un essere dorato, un piccolo gioiello unico al mondo. Il suo nome è salamandra di Aurora, in omaggio alla moglie di Trevisan, il ricercatore modenese che nel 1982 descrisse questo anfibio per la prima volta su una rivista scientifica e ne propose il nome di Salamandra atra aurorae. Questo anfibio possiede molte caratteristiche eccezionali: a differenza delle altre salamandre alpine (Salamandra atra atra), che sono completamente nere, il dorso della salamandra di Aurora è per gran parte coperto da estese macchie fuse tra loro, di solito di colore giallo dorato, ma talvolta grigiastre o marroni. La forma e la disposizione di queste chiazze permettono di riconoscere i diversi individui come una carta d’identità. Anche le attività riproduttive sono uniche: sull’Altopiano la neve permane a lungo sul terreno e quindi questa salamandra rimane in letargo da metà settembre fino ai primi di maggio, più di sette mesi su dodici! Inoltre, in montagna l’acqua in superficie è difficile da trovare. Così, caso raro tra gli anfibi, le femmine di salamandra dorata non depongono le uova in acqua, ma le trattengono all’interno del corpo. Dopo un paio d’anni di gestazione, vengono partoriti due piccoli, già dotati di polmoni e di zampe per muoversi a terra. La salamandra di Aurora passa gran parte del giorno sotto terra, tra le fessure delle rocce, sotto le cortecce o nei ceppi marcescenti. Incontrarla è un evento davvero raro! Esce dal suo rifugio durante la notte, oppure di giorno solo quando piove o c’è molta umidità. Questo piccolo essere vive soprattutto nelle foreste più mature, dove crescono faggi e abeti bianchi ad alto fusto ma anche arbusti, erbe, felci e muschi. Qui può trovare cibo, ossia piccoli insetti, lumache e lombrichi. Molto importante è che a terra ci siano pezzi di legno morto e pietre, sotto cui può nascondersi durante il giorno. Questo anfibio non ama quindi i rimboschimenti fitti di abete rosso, i terreni secchi coperti solo da aghi, né quelli troppo pascolati o compattati. La storia della salamandra dorata si lega alle vicende dei boschi di questa terra: le glaciazioni l’hanno isolata nell’area altopianese e circa 10000 anni fa, quando i ghiacciai si sono ritirati, hanno lasciato scoperte profonde valli attorno all’Altopiano, invalicabili per questi animali. In seguito i Cimbri hanno abbattuto parte delle foreste, relegando questi animaletti solo in alcune zone dell’Altopiano. La salamandra di Aurora è uno degli animali più rari e preziosi in Europa, e per questo è stata elencata tra gli animali da proteggere in modo prioritario. Da quando è stata scoperta, però, molti collezionisti hanno cercato di catturare, allevare e anche vendere questi anfibi. I metodi moderni di selvicoltura possono creare dei seri problemi: i mezzi meccanici pesanti rischiano di schiacciare gli animali nei loro rifugi e compattare il terreno, eliminando il sottobosco e modificando l’umidità al suolo. Nel 2012 è stato avviato un intenso piano di ricerca, sostenuto dal progetto austriaco alpensalamander.eu e che coinvolge anche diversi volontari. Tutti possono collaborare al progetto! Tante sono le iniziative per celebrare i 30 anni delle scoperta di questo piccolo abitante dell’Altopiano: nel mese di agosto presso il Museo dell’Acqua in località Kaberlaba di Asiago è stata inaugurata una mostra, rimasta aperta fino alla fine di settembre, dedicata, grazie alla collaborazione del Gruppo Speleologico Settecomuni, Museo delle Scienze e Provincia di Trento, Comune di Asiago e progetto alpensalamander.eu. Sempre ad agosto tre pannelli dedicati alla salamandra di Aurora sono stati esposti al Festival del Fungo e della Natura di Gallio. Inoltre, su iniziativa di ricercatori di tutta Europa, è stata attivata una petizione con cui si chiede che i lavori forestali sull’Altopiano dei Sette Comuni e di Vezzena siano effettuati in accordo con le normative di tutela esistenti e coinvolgendo in queste operazioni gli esperti : www.avaaz.org/it/petition/ Save_the_golden_Alpine_salamander/ Nuove iniziative dedicate a questo gioiello prevedono lezioni e attività didattiche con le scuole di Asiago, in modo da far conoscere questa importante presenza che richiama sull’Altopiano sempre più numerosi appassionati. Cosa sarebbe l’Altopiano senza la sua salamandra dorata? Enrico Romanazzi l’Altopiano Sabato 10 novembre 2012 16 La voce degli 8 Comuni FOZA Festa grande alle scuole di Foza In occasione dell’inaugurazione di alcuni interventi strutturali e di arredo realizzati in quest’ultimo anno dall’amministrazione comunale con il preziosissimo aiuto del volontariato. La mattinata di sabato 27 ottobre è stata dedicata alla Festa delle Scuole di Foza: ore cariche di entusiasmo, emozione e riconoscenza. C’erano tutti i ragazzi della Scuola Primaria e Secondaria con i loro insegnanti, le insegnanti della Scuola dell’Infanzia, anche se in giornata libera, i genitori degli alunni. La festa è stata organizzata per mostrare alcuni interventi strutturali e di arredo realizzati in quest’ultimo anno. Il motivo principale, però, era quello di dire un grazie grande e partecipato all’Associazione ONLUS “Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori”, all’AVIS ai tutti i genitori e agli Amministratori che con impegno, ingegno e in sinergia hanno dato a Foza locali e attrezzature di cui si può ben essere orgogliosi. Al primo taglio del nastro, nel plesso della Scuola Primaria e Secondaria, il sindaco Giovanni Alessio Oro ha ricordato la pregevole opera d’intervento a sostegno delle scuole, del sociale e dello sport, che da circa 11 anni a questa parte l’Associazione “Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori” realizza sull’Altopiano. Si deve anche ricordare il suo impegno nel “Progetto Chernobyl” che prevede l’ospitalità di bambini bielorussi in alcune famiglie altopianesi. 350 soci contribuiscono personalmente ad affrontare le spese. Da 7 anni, per portare un più consistente contributo di solidarietà, al primo maggio in piazza ad Asiago, l’Associazione organizza una festa che vede sempre più partecipanti. Il pensiero è andato ad Antonio e a Sonia, che, pur in circostanze Al Cineghel Twilight-Breaking dawn Anteprima Nazionale Mercoledì 14 Novembre ORE 18.00 e 20.30 Giovedì 15 Novembre ORE 18.00 e 20.30 Venerdì 16 Novembre ORE 18.00 e 20.30 Sabato 17 Novembre ORE 18.00 e 20.30 Domenica 18 Novembre ORE 18.00 e 20.30 diverse, ci hanno prematuramente lasciati, ma restano sempre vivi nel ricordo dei loro cari e di chi li ha conosciuti. Il presidente dell’Associazione Roberto Sartori ha ringraziato per l’organizzazione della “Festa delle Scuole” ed ha ribadito la Con l’altissima qualità dell’immagine digitale volontà dell’Associazione di essere vicina ai bisogni della gente. Una targa d’ottone è stata affissa all’entrata dell’aula informatica a ricordo dell’evento. L’insegnante Maria Rossi ha raccontato la “storia” della sala informatica, cominciata nel seminterrato con macchine scartate dalla Comunità Montana, dal Comune e tenute in vita fino a due anni fa. Ha ricordato anche i 4 computer nuovi acquistati dall’Istituto Comprensivo EnegoFoza, quand’era dirigente scolastico il professor Ivo Boscardin. “Come si fa a dimenticare la visita dei ladri, che in una notte ci hanno ripuliti!” ha detto ricordando i disegni, i testi scritti dai bambini pieni di rimproveri e di domande, pubblicati su “l’Altopiano”. Ora, grazie agli “Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori”,sono arrivati a Foza 10 computer: 9 per le scuole primaria e secondaria e uno per l’infanzia, e due por- tatili. Sono stati messi in rete e da tutti si può accedere ad internet. “Fino all’anno scorso ce lo sognavamo!” Le macchine sono state donate al Comune, che le ha date in uso alla scuola. Entrando nell’aula, il colpo d’occhio è accattivante. I computer poggiano su strutture in legno colorato di azzurro,blu,rosso e giallo, sapientemente adattate e rese funzionali da Francesco Oro. La festa è poi continuata alla Scuola dell’Infanzia, dove il sindaco e il presidente dell’AVIS Livio Biasia hanno tagliato il secondo nastro davanti al “Parco giochi” al quale è stato rifatto il fondo con un tappeto verde posto per una maggior sicurezza dei bambini. Alla realizzazione dell’opera hanno contribuito anche molti genitori, ai quali è andato il plauso del Dirigente Scolastico Francesco Tognon che ha sottolineato l’importanza di lavorare assieme per uno scopo comune. I bambini infine, incuranti del tempo uggioso, si sono appropriati dei giochi e della casetta realizzata qualche anno fa dai genitori e dipinta con personaggi dei cartoni da Fabio Marcolongo. Sono seguiti un abbondante rinfresco organizzato dai genitori e la visita al salone dei giochi della scuola che da al- cuni giorni è stato reso agibile. Sono stati rifatti il pavimento e gli intonaci d’un caldo color “marasca” che risalta, abbinato a pareti bianche, ed ingentilisce i locali luminosi e colorati. È un ambiente veramente gioioso offerto ai bambini di Foza.Sono stati cambiati anche tutti gli infissi dell’edificio consentendo di affrontare le piogge autunnali e il freddo dell’inverno con serenità. I lavori in questione – appaltati dal Comune di Foza nell’ambito dell’intervento di “sistemazione e messa in sicurezza dei locali della Scuola dell’Infanzia” finanziato a partire dall’anno 2010 con contributo della Regione Veneto e con risorse proprie di bilancio –, per la parte relativa alle opere edili, sono stati realizzati dalla ditta Costruzioni Edili Rossi Roberto & C. s.n.c. di Asiago, mentre per la parte relativa alla serramentistica sono stati eseguiti dalla ditta Favaro Paolo & Figli s.n.c. di Asiago. La festa si è conclusa con i canti dei bambini della Scuola Primaria diretti dall’insegnante Serena Cunico. Tutti in questa giornata hanno potuto toccare con mano quanto possono fare il volontariato e l’Amministrazione Comunale se lavorano assieme, con univocità d’intenti, per il bene comune. Compagnia del Filò l’Altopiano Sabato 10 novembre 2012 17 La voce degli 8 Comuni foto Roberta Strazzabosco I nostri bravissimi “attori per caso” La X edizione della rassegna teatrale del Comune di Roana ha evidenziato le capacità artistiche di tanta gente del posto che si cimenta nella recitazione a livello esclusivamente amatoriale Si è conclusa con un buon bilancio di partecipazione I Lacharen e apprezzamento da parte del pubblico la decima edizione della Rassegna teatrale Comune di Roana, quest’anno dedicata esclusivamente a compagnie locali. Per i primi due spettacoli (Chiave per due della Compagnia del Trivelin e Sogno di una notte di mezza estate dei Made as Rage) si trattava di repliche, ciononostante le presenze presso la sala teatro parrocchiale di Canove, sede della rassegna, sono state in numero che gli organizzatori della Pro Canove hanno considerato soddisfacente. Per le due commedie successive si è trattato invece Sparagagna, arriva con un certa diffidenza, e i suoi pregiudizi di una “prima”: la Compagnia del Filò di Treschè Conca ha vengono rafforzati dal fatto che si trova a gestire una classe a proposto “Scola de qua, scola de là”, mentre i Lacharen, prota- dir poco disomogenea ed irrequieta. Severo e integerrimo, il gonisti dell’ultima serata, si sono cimentati in “Problemi de maestro decide di intervenire con lo scopo di cambiare lo stato pansa”. La numerosissima compagnia di Treschè Conca ha di fatto, ma gli eventi che seguono non fanno altro che consoliscritto e portato in scena la storia di un piccolo paese di monta- dare le sue cattive opinioni. Solo un avvenimento imprevisto gna dove il vecchio maestro di ammala e al suo posto viene costringerà il maestro a ritornare sui propri passi, facendogli convocato un supplente che arriva dalla pianura accompagnato comprendere che, in alcuni casi, “la pratica” può aiutare più dalla moglie in dolce attesa. Il nuovo maestro, Guglielmo della grammatica. Grandi risate hanno infine scatenato i Lacharen che in “Problemi de Compagnia del Trivelin pansa” hanno raccontato la vicenda di Agnese, figlia unica, Reinterpretare il Rosario Una singolare mostra aperta fino al 25 novembre nello studio “Laboratorio 2729” a Venezia, nata da un’idea di Labìt Architetti Associati in collaborazione con LarcaSrl Iniziativa puramente culturale nata da una sfida: reinterpretare il Rosario, oggetto dalle diverse peculiarità fra simbolismo, tradizione e funzione; sfida che ha incuriosito 25 fra i più apprezzati creativi del momento. A loro il compito di ripensare il rosario secondo il proprio modo e mondo, dall’industrial design all’architettura e alla grafica, passando per l’arte, la musica e la comunicazione video. Ne hanno indagato la semplicità formale e il profondo significato spirituale; hanno penetrato la sua triplice natura, sacra, popolare e domestica, interrogandosi oggi sulle sue possibili interpretazioni per un utilizzo che ne rispettasse in pieno i valori; hanno esplorato le infinite strade della creatività e della ricerca, facendo degli aspetti sensoriali del corpo umano – tatto, olfatto, udito – l’espressione declinata e al tempo stesso intrinseca del suo esse- re. I progetti proposti dai creativi, esposti nella mostra “Aveamen — design per lo spirito, il Rosario nel XXI secolo fra simbolismo e sperimentazione, realizzata con il Patrocinio dell’Assessorato alle attività culturali del Comune di Venezia, vogliono essere un invito a una riflessione sul tema dell’oggetto sacro e del design: dalle inter- pretazioni più barocche e ironiche a quelle che ricercano l’immaterialità e la bellezza dell’essenza pura, ecco aprirsi finalmente un dibattito profondo sul tema del rosario letto in chiave contemporanea. Nella sua dimensione collettiva, il rosario è capace di intrecciare un dialogo con il mondo della musica e dei concerti quale segno di appartenenza ai grandi raduni; nella sua dimensione più privata invece diventa un oggetto da portare sempre con sé insieme agli oggetti che accompagnano i nostri riti quotidiani. L’esposizione, nello studio “Laboratorio 2729” (Calle Lunga San Barnaba, Dorsoduro 2729)vedrà la partecipazione inoltre di molte idee che esplorano il campo della meccanica (la “macchina” di Atelier Blumer), della musica contemporanea (la composizione di Lomazzi e Calderoni) e del cinema (con il video di Meneghini e Mantovani). che vive la propria quotidianità in un paese di montagna, tra faccende domestiche e innumerevoli spasimanti, senza decidersi a scegliere il marito giusto. Un bel giorno però ad Agnese compaiono problemi…de pansa, che complicano notevolmente la routine quotidiana familiare, e coinvolgono la signora Emma con il figlio Pangrazio. Il tutto con il contorno delle dicerie di paese di cui Toni, il contadino, è portavoce, di una dottoressa piuttosto particolare e di un parroco manesco. Una commedia brillante il cui ritmo diventa incalzante fin dalle prime battute, mantenendosi così fino alla fine, quando si conclude in modo inaspettato,lanciando alcuni messaggi importanti, primo su tutti quello che a volte l’apparenza di una persona inganna, risultando completamente diversa da quello che sembra. Sia la Compagnia del Filò che i Lacharen, ai quali abbiamo chiesto se siano previste repliche del loro spettacolo, hanno auspicato di poter presto far divertire e divertirsi a loro volta, riproponendo il loro lavoro, nel caso venissero contattati in merito. La Pro Loco Canove, che ha avuto il merito anche in questa occasione di proporre quattro serate con il quale il pubblico locale ha avuto modo di divertirsi, valorizzando le capacità artistiche di tanta gente del posto che si cimenta nella recitazione a livello esclusivamente amatoriale, ricorda che quanto ricavato dalla rassegna verrà devoluto in beneficienza. Silvana Bortoli Al Museo “Le Carceri” una cena di Gala a chiusura della mostra “I Capolavori dell’Arte” Il Museo “Le Carceri” di Asiago torna a stupire con un evento di due serate che regalerà una straordinaria atmosfera in quella che per anni è stata la storica location di molte mostre ed esposizioni di valore. Il tutto si svolgerà nelle giornate di sabato 24 e domenica 25 novembre in occasione della chiusura definita della mostra d’eccellenza “I Capolavori dell’Arte”. Un connubio tra arte e sapori dell’Altopiano che vedrà in campo le abilità culinarie di numerosi chef e degli studenti dell’Istituto Alberghiero di Asiago che collaboreranno nella preparazione di un menù sfizioso dai tratti tipici ed al contempo ricercati. Abilità che si esprimeranno anche nel tocco raffinato dell’allestimento, con tavoli, calici, posateria ed addobbi definiti ad hoc per l’occasione. Una cena che vuole sottolineare il successo che questa mostra ha ottenuto dal momento della sua apertura lo scorso giugno con un’ affluenza di oltre quattromila persone. Come sottolinea il Sindaco di Asiago, Andrea Gios: “Lo scopo dell’iniziativa è quello di aprire il Museo alla cittadinanza, avvicinando al contempo la popolazione all’Arte in un clima di gusto e di convivialità”. Durante la cena, i curatori della mostra Giorgio Barberis e Luca Barsi, offriranno ai partecipanti un’illustrazione delle opere esposte, effettuando un excursus storico sui vari periodi rappresentati. Domenica 25 novembre, il secondo atto, sempre dalle ore 20.00, con la cena dedicata agli studenti delle Scuole Superiori e dell’Università. “La cena con l ‘Arte è un esperimento che viene attivato per la prima volta al fine di avvicinare i giovani all’Arte; per questo abbiamo proposto un menù ad un prezzo simbolico”, spiega l’Assessore alla Cultura, Roberto Rigoni. La serata di sabato 24 novembre avrà un costo a persona di euro 35,00, mentre, in quella successiva, domenica 25 novembre, il menù proposto ai ragazzi avrà un costo di 20,00 euro. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi allo Sportello Informazioni Turistiche di Piazza Carli o al seguente numero telefonico: 0424464081. Sabato 10 novembre 2012 l’Altopiano 18 La voce degli 8 Comuni CULTURA “Le terrazze della luna” di Mina Zavadini Abita a Bologna da quando aveva 12 anni, ma Mina Zavadini considera il Veneto la sua terra. Qui è nata, ad Arzignano, e qui ritorna quando può. A n c h e sull’Altopiano, dove veniva già da piccolina, a partire dagli anni ’40 per le vacanze a Treschè Conca e ad Asiago. “Le terrazze della luna” è il suo nuovo libro che raccoglie poesie scritte dal 2005 al 2011. Molte sono d e d i c a t e all’Altopiano, dove sono state ispirate e scritte. Si tratta di pensieri, piccole emozioni, poco più che cenni a luoghi, natura, eventi, momenti e ricordi. Brevi poesie, ma ricche di intensità, pochi concentrati versi che vien voglia di leggere tutti d’un fiato, sfogliando il libro che fa seguito ai due precedenti volumi di poesie “Un pacchetto di ore” e “Le matite della notte”. Bepi De Marzi, suo concittadino, nella prefazione del libro chiama Mina “ Mina della poesia”, ricordando quando, dopo il trasferimento a Bologna, ritornava ad Arzignano “con pensieri profumati, dolci sorrisi, trattenute nostalgie..” Mina Zavadini insieme al suo libro ci ha inviato due inedite poesie (Ciclamini e Notte di San Lorenzo 2012) scritte lo scorso agosto ad Asiago, dove le piace tornare ogni volta che può e dove amerebbe venire ad abitare. Le pubblichiamo assieme ad altre due poesie, sempre dedicate alla nostra terra. “Le terrazze della luna” è disponibile presso la Libreria Leggi e Sogna di Asiago, che ha in serbo una presentazione dello stesso nel periodo natalizio con letture da parte dell’autrice, accompagnate da una piccola colonna sonora con l’arpa celtica di Paola Magosso. Silvana Bortoli Gli eroi di Monte Zebio Briciole di colori ormai sul volto spento dell’estate, lungo il percorso dello Zebio. Dalle trincee si levan voci remote di giovani, audaci combattenti. Eroi che sulle labbra hanno la patria e il Cielo nello sguardo. Ora, la mia preghiera sale ad evocare ombre di perla raccolte nell’Assoluto. Ciclamini Sanno di cielo e di bosco i ciclamini dell’Altopiano che profumano i miei giorni Ancor oggi ricantano la tua stagione Notte di San Lorenzo 2012 Dall’altra riva, dove d’eterno tu gioisci, stanotte portami un po’ di luna e tante stelle bianche, fin quando il buio, adagio, scivola via La Grande Rogazione di Asiago Tanto amore mi dà quel tenero mattino aperto al suono di campana. Allora, tutto il paese, nei passi dei canti e della gioia, sgrana l’anima sua, fiorita in prati gialli lucenti di rugiada. Il cimbro: da dialetto di contadini a lingua sacra In questi tempi di difficoltà e di confusione viene opportuna la relazione del nostro grande amico di Salisburgo, Remigius Geiser, sulla lingua cimbra, colta nel passaggio “da dialetto di contadini a lingua sacra”. E’ una relazione fatta dall’autore in una riunione del Curatorium Cimbricum Bavarense a Landshut e pubblicata in lingua cimbra nel nostro Quaderno n. 55. Qui essa viene presentata nella traduzione in lingua italiana, curata da un giovane cultore del cimbro, Sebastiano Crestani, che ringraziamo vivamente per la collaborazione. E’ una relazione incantevole per entusiasmo, per competenza, per la forza di cogliere una tradizione di mille anni nel sogno di darle un futuro. Viviamo tempi difficili e confusi. La Regione Veneto dopo oltre 30 anni di sostegno, ha annullato il contributo alle minoranze linguistiche del Veneto, ritenute ad ogni livello un patrimonio prezioso di lingua, di cultura e di civiltà. La lingua e la cultura cimbra rischiano di sparire e di restare un semplice ricordo nostalgico e una deplorevole strumentalizzazione folkloristica. La relazione di Remigius Geiser resta un punto fermo per tutti coloro che hanno a cuore la nostra tradizione, resta la base di un progetto che può essere rafforzato, ampliato, mirato secondo le possibilità e i bisogni dei tempi nuovi. In particolare, Remigius Geyser individua e promuove le funzioni comunicative vive che la lingua cimbra può avere nelle relazioni personali e comunitarie ai nostri giorni, utilizzando anche gli straordinari mezzi tecnici di comunicazione. La lingua cimbra può risorgere, come ha detto e scritto Mons. Luigi Sartori nel piccolo prezioso libro, OSTARMENTAK, che abbiamo pubblicato a cinque anni dalla sua scomparsa: “La lingua cimbra sembra morta, sembra una cosa da mu- seo: ma può risorgere, può ravvivarsi, se ci sono persone capaci di sentire, di comprendere e di comunicare. Possiamo costruire rapporti di sincera convivenza e di vera pace, rapporti di reale amicizia, se sappiamo superare la chiusura linguistica, se sappiamo superare l’uso nazionalistico della lingua contrapposta alle altre lingue, se sappiamo superare l’uso consumistico della lingua, usata solo per vendere, per comprare…Sono necessari sguardi nuovi, sguardi aperti, sguardi d’amore. Nuovi sguardi anche sulle nostre antiche parole, sulla nostra antica lingua cimbra. Il quaderno porta poi a conoscenza i testi composti nella lingua cimbra dei Sette Comuni per il concorso “Tonle Bintarn”, organizzato dall’Istituto Cimbro di Luserna in collaborazione con il nostro Istituto e con il Curatorium Cimbricum di Verona. Il concorso ha costituito un’altra prova di vitalità del Cimbro e un motivo di speranza per il futuro, oltre che un’occasione di stretta collaborazione tra i tre istituti e le tre comunità cimbre, come è stato dichiarato nella premiazione conclusiva di cui viene riportata la cronaca. L’Istituto esprime viva riconoscenza per gli organizzatori e per i partecipanti a questa iniziativa. Ci auguriamo che questi testi scritti con tanta passione, diventino occasione di lettura, di riflessione, di vivo apprendimento della lingua cimbra. Il quaderno si chiude con la informazione su alcuni eventi e su alcune pubblicazioni legati alla nostra cultura, eventi e pubblicazioni che indicano, lo ripetiamo ancora, le possibilità di sviluppo della cultura cimbra, a condizione che persone e istituzioni siano consapevoli e responsabili della situazione in cui ci troviamo e del futuro che abbiamo davanti. Sergio Bonato Al via il corso di lingua cimbra Lunedì 12 novembre inizia il corso di lingua cimbra ad Asiago (scuole elementari, ore 20.30). L’iniziativa è aperta a tutti coloro che sono interessati alla cultura dell’Altopiano Da sx, Pina Frigo Met, Ida Frigo Pontel, Milena Sabato 10 novembre 2012 Sabato 10 novembre 2012 l’Altopiano Rossi Kobel, Milena Frigo l’Altopiano Pontel, Lina Frigo Pontel, La voce degli 8 Comuni La voce degli 8 Comuni Tra storia ed attualità 19 Bruna Lando, Eleonora Lando. Dietro, primo da dx, Adone Lando KALTAPRUNNO e le altre antiche fontane di Canove pagina a cura di Giorgio Spiller Le ninfe erano quegli esseri femminili, descritti in tutte le tradizioni mitologiche, che in varie sembianze sorvegliavano e proteggevano i luoghi sacri della terra, soprattutto le sorgenti, ma anche cavità naturali o alberi secolari. Questi luoghi fragili dovevano essere protetti e rimanere indenni dagli atti inconsulti degli uomini; il compito era affidato a benefiche presenze femminili, le ninfe, attente custodi dei delicati equilibri naturali sempre in pericolo. In prossimità delle fonti gli uomini costruivano i loro villaggi. L’Altopiano è ricco di località votate al sacro ed alle leggende, per lo più dimenticate, come si sono perduti gli antichi sentieri che vi conducevano e il valore che la saggezza popolare dei nostri antenati ha attribuito per secoli a questi luoghi appartati nei boschi. Recentemente a Treviso la Fondazione Benetton, impegnata da vent’anni a segnalare i “Luoghi di valore”, ha assegnato il premio “Carlo Scarpa” al “Bosco Sacro” di Pescocostanzo, alle pendici della Maiella in Abruzzo, un’antica “defensa”, faticosamente giunta a noi quasi intatta, un bosco protetto dall’esbosco, che da sempre ha accolto le greggi e le mandrie che delle sue foglie si nutrono. Un faggio millenario a candelabro, scomparso di recente, ne era il simbolo; intorno a questo monumento secolare Ermanno Olmi nel 1995 ha realizzato il documenta- Sorgente Kaltaprunno rio “Mille Anni”. Uno di questi magici luoghi dell’Altopiano giace in completo abbandono; è il Kaltaprunno, “sorgente fredda”, in territorio demaniale a fianco del torrente Ghelpach, ai confini tra Canove e Cesuna, in località Holla, a poche centinaia di metri dal ponte della Volta Scura, Tunkla Kear. Il luogo era contornato da primordiali conformazioni calcaree, erose per millenni dalle acque e tormentate da frantumazioni in labirintici percorsi, presagi e sedimi per future trincee. Qui nel Perghele gli austroungarici sfondarono le linee inglesi nel giugno del 1918. In seguito le cave ne hanno completamente modificato l’aspetto. Il torrente Ghelpach, dopo aver bagnato amene praterie, precipita nella gola selvaggia sotto al Bisele fino a congiungersi con l’Assa. A far da sentinella un sasso in bilico nella Leute Kubala, una caverna che si affaccia nel vuoto della forra. Un cippo ricorda la famiglia Ambrosini Kentele – Slaviero, che svegrò la zona e gestì l’osteria “Al Ponte delle Rose”, situata proprio accanto al ponte e distrutta dalla guerra. Il luogo per le sue particolari suggestioni ha dato origine a leggende e storie magiche, tra le quali una che Giovanni Valente Nojar sentiva raccontare dalla nonna Maria Demarla di Cesuna. Ecco la trascrizione, ricavata da un video del nipote Albino Valente Ceci, nella quale Giovanni narra la leggenda alle tre nipotine. “Adesso ve racconto la storia di Marille. Una volta giù verso le Canove c’era una località che si chiamava la riva dei Kentele. Là c’era una famiglia che lavorava una grande estensione di terra che aveva in affitto. I lavorava e i lavorava, ma no la ghe ‘ndava miga tanto ben, malgraera tenuta in grande considedo che i lavorasse fin razione, tanto che da Canove note. Un giorno riva su scendevano ogni giorno con da un sentiero una radelle botticelle a raccoglierne gazza sui quindici, sedil’acqua, considerata di qualici anni, e la ghe dise tà superiore; dalla vena, attra“Bongiorno signori”, verso un tronco di larice sca“Bongiorno” ghe rivato, ora sostituito da un tubo sponde lori, restando di ferro, essa sgorgava nei meravigliai a veder ‘sta due labi. Quest’inverno le due putela su un sentiero del vasche sono definitivamente genare, “Volìo che scoppiate e l’acqua si riversa vegna a lavorare par direttamente nel letto del ‘valtri?”, “Magariiii!” i Ghelpach. ghe dise, no i spetava Di fronte alla sorgente, prol’ora. prio sul letto del fiume, è stata Naiad and faun (1911) E ‘lora i parte subito, i recentemente costruita una Franz Stuck comincia a voltare el fen, strada per raggiungere una butar fora marei, i ga cava mai attivata. La strada si visto subito che la ghea ‘na man, la rua davanti, e vanti, vanti, ara è trasformata in diga ed ogni la batea tuti, se uno butava fora e ara, fin che a un certo momen- anno le piene primaverili deposiun marelo, ela ghe ne butava to, le bestie se ferma, no le va tano i detriti del Ghelpach in prosfora tri, bravissima. simità degli antichi labi. Tra qualpiù ‘vanti. Quando che xe medojorno i va Se giera blocà l’aratro! ‘Lora che anno anche la vena della sorcasa a magnare; ‘sti contadini la ga ciapà e urlando: “Dai, gente verrà raggiunta e di essa ghe fazea mille domande e i ghe ‘vanti, via!”,fin che le bestie le rimarrà solo il ricordo. ga dito “Restito qua?”, “Sì, sì, ga dà un strapo. L’aratro gavea Romeo Frigo Holla, l’ultimo proresto qua”. El pomeriggio i ri- ciapà rento sol manego de un prietario del terreno, racconta: torna a lavorare e ela ‘vanti caldiero de rame, pien de mone- “Sono diventato grande con sempre, sempre più brava, e lori te d’oro; te pol imainarte, in fra quell’acqua, le done ‘nava zo contenti. Dopo, la ga ciapà in che la ghe jera ‘ndà ben finora e col bigolo: tin ton, tin ton, l’acman ela el comando della co ste monete d’oro, i se ga fato qua ‘nava fora e le tornava co i fameja; prima el vecioto sbaglia- signori e i xe riuscii a comprar seci mezi vodi e quando è tornava tuto! tuta la zona, i sarà sta 300 cam- to a casa mio zio dall’Africa: Alora la diseva: “ Stamatina pi, da poveri miserabili che i “Desso ve insegno mi come se fa ‘ndemo fora”, “Eh, ma con ‘sto xera, tuto soto la direzione de ‘ndar par acqua”;e allora tempo”, “Stamatina andemo ‘sta Marille. arare!”. E i arava tante de quele ‘Na volta i xe zo verSorgente Rendola terre, i piantava patate, de tuto, so el Ghelpach, la xe vignù fora ‘na stajon enorme Marille se ferma, la e i se ga fato signori. scolta e la sente: ‘Na volta i ga segà el fen, forag- “Marilleeeee!!!” dal gio, ghe jera un bel sole. “Ades- Ghelpach, dall’orriso ‘ndemo butar fora i marei”, i do, “Marilleeeee!!!, dixe. “Parché?” la dixe, “gnente vien casaaaa, che xe butar fora i marei, assè là el fo- morta la curnonna”. raggio”. Dopo mezzora piove- La ga ciapà le va a dirotto! La ga indovinà, ela tzocole, zo par un saveva el tempo, se pioveva, se sentiero, no i la ga no pioveva. più vista! Quante volAltre volte, nuvolo, sembrava te che i xe ‘ndà a che stasse per piovere. “Fora ciamarla, gnente. Ma tuti i marei!”, la disea. “Ma intanto i se ga fato siMarille!” “Fora tuti!”. Vigneva gnori, i ga comprà fora un sole, in quatro e tuto, soto la sua quatroto i ga suga tuto el fen. direzion”. Co le bestie lo stesso. “Stanotte La sorgente un tempo nasse du tri vedeleti” e i nassea. Tuto ben, la indovinava tuto. Te poi mainarte che ben che i ghe volea, la jera el numero uno della casa. E i xe ‘ndà vanti ani e ani sempre così. Una volta che’l tempo xera un poco minaccioso, la dise: “‘Ndemo arare”,”Co sto tempo?” dise i paruni. “Ma tachè tante bestie, tante bestie, bisogna parar fonCanove - Ponte sulla Volta Scura do, arar fondo”. I ga sbassà gavemo comincià a usare le prime camaradarie che xe vignù fora dei camion BL, ghe cavavimo la valvola, impienavimo la camaradaria, la stropavimo con un stropolo de botiglia, su a tracolla cussita, sulla schena, e no te perdevi gnanca na giossa”. Nel roccolo di Giulio Frigo c’era uno di Montecchio Precalcino, che roccolava per i conti Dolfin, grandi cacciatori; ha fatto tutta la vita lassù e scendeva giù a prendersi l’acqua. Anche il commendator Fortunato Milo beveva solo quell’acqua e mandava giù un biroccio ogni giorno a prenderla. A Canove di Sotto ci sono altre sorgenti attorno alle quali è nato il nucleo più antico del paese; una di queste, la fontana-lavatoio del Troegar, fa bella mostra di sé in località “Fortino”, lungo via Righi, la strada che conduce alle contrade Busi-Holla. Recentemente gli antichi manufatti in pietra locale sono stati restaurati dalla Comunità Montana. La tipologia è la stessa che si trova in tutto l’arco alpino; nella vicina Lavarone ce ne sono parecchie simili, tutte ben conservate. Più sopra, a pochi metri dal centro di Canove di Sotto, c’è un’altra fontana-lavatoio, la “Rendola”; secondo le ricerche dei fratelli Frigo Rigo risale al 1500, ancora più antica della Trögar quindi, con la stessa struttura, gli stessi imponenti lavatoi. Ora è completamente abbandonata, come la strada comunale che vi conduce e che parte proprio di fronte alla caserma dei carabinieri, dall’altra parte della strada. C’era anche un sentiero che scendeva giù diritto a scorciatoia, da cui si saliva con il bilancino sulle spalle, cercando a fatica di non perdere il contenuto dei secchi dondolanti. Il sentiero è stato privatizzato recentemente. Fino agli anni ’50 la fontana era usata soprattutto per lavare i panni. Nella foto degli anni ’30 si vedono le allegre ragazze della contrada mentre sciacquano e strizzano i panni: da sx, Pina Frigo Met, Ida Frigo Pontel, Milena Rossi Kobel, Milena Frigo Pontel, Lina Frigo Pontel, Bruna Lando, Eleonora Lando. Dietro, primo da dx, Adone Lando, la memoria storica di Canove, che ci ha fornito la foto. Sabato 10 novembre 2012 l’Altopiano La voce degli 8 Comuni 20 LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA Ci vuole un intero villaggio per far crescere un bambino Resoconto ragionato su una giornata dedicata alla genitorialità C’era una volta la comunità educante. Il termine, nativo della fine del diciannovesimo secolo, congloba due nobili concetti che hanno a che fare, embrionalmente, con l’esistenza umana e il suo infinito rinnovarsi nella storia. Comunità, dal latino “communis”, indica un insieme di persone che interagiscono e vivono in una medesima realtà locale. Subito, ci accorgiamo che la mera definizione etimologica appare parziale e riduttiva al cospetto del potere semanticamente evocativo del significato stesso di Comunità. Nell’accezione “primordiale”, esso ci riporta all’antico concetto di “villaggio”, alla congrega degli adulti quale organo deputato alla protezione e cura dei nuclei familiari e, di conseguenza, dei membri più vulnerabili. Il villaggio rappresentava la struttura molecolare di una società in cui il principale veicolo relazionale era lo scambio. A differenza dell’epoca post industriale, dove l’individuo è spinto ad accumulare beni personali senza condividerli per raggiungere un preciso status sociale, alla radice della piccola comunità si collocava l’esigenza, di tutti (si badi bene), di approvvigionarsi di risorse materiali e di forza lavoro per raggiungere scopi di sussistenza e di sostentamento. Le relazioni tra membri del villaggio erano pertanto basate sul do ut des, secondo l’implicito accordo che scambiarsi beni o favori fosse l’unico modo per assicurarsi la sopravvivenza e mantenere la rete di rapporti sociali. Pertanto, essere una comunità voleva dire condividere bisogni e valori, cercando di soddisfare i primi rispettando dei principi in un’etica condivisa. Molta acqua è passata sotto i ponti da allora e parecchie cose sono cambiate. Sempre più lo scambio è stato sostituito dal confronto sociale man mano che la fame passava e l’aiuto dell’altro non costituiva la condizione necessaria per salvarsi la pelle. Tale cambiamento rappresenta la ferita più grande, l’insanabile incrinatura della comunità tradizionale: l’altro diviene un oggetto di confronto, più che d’incontro. Il vicino è un “competitore”, un avversario, se non uno sconosciuto (che pare, se possibile, ancor più preoccupante). Se finiamo lo zucchero, non lo chiediamo al dirimpettaio, prendiamo l’auto e l’andiamo a comprare. Quale posto allora, se non c’è per il prestito di un bene di consumo, per lo scambio umano e la condivisione di parti di sé? Quale possibilità di guardarci dentro e offrire all’altro le nostre debolezze, le nostre parti buie, per chiedere aiuto? Se non abbiamo il coraggio di chiedere lo zucchero, come potremmo mai rivolgerci all’altro perché ci venga incontro e sostenga il nostro momentaneo vacillare? Gli esseri moderni provano vergogna e non sono più avvezzi alla solidarietà reciproca e alla condivisione autentica; mostrarsi nudi è mortificante e controproducente; meglio nascondersi. In aggiunta, l’appartenere a una Comunità esige un costo, il sentirsi legati in una ragnatela più ampia che richiede il sacrificio più penoso: perdere l’individualismo, rinunciando al presupposto che la libertà non è partecipazione. Dove allora trovare la forza di ripartire, se lo riteniamo opportuno, per riattivare quei legami così intensi e nutrienti che per tanto tempo hanno sostenuto la soddisfazione dei bisogni basici dell’essere umano? Qualcuno dice, in un ironico contrappasso, proprio dal sacrificio del singolo, dall’abbandono delle maschere di pirandelliana memoria per ritrovare la voglia di ascoltare, dialogare, scambiare con il prossimo, magari spegnendo, a tavola, la tv. Altri pensano si possa ricostruire il tutto dalle stessi ceneri del villaggio, riconoscendo che l’unione fa la forza e che l’incontro con l’altro è alla base di Stefano Rigoni, una sopravvivenza scevra da Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo sovrastrutture e difese. PoComportamentale tremmo provare, addirittura, Tel. 338.2919597 – E-mail: ad offrirlo lo zucchero, bus- [email protected] sando timidi alla porta accanto; prima o poi il gesto tornerà utile. Se a “Comunità” aggiungiamo il termine “Educante”, tutto s’illumina di una luce particolare, che evoca ricordi lontani di quando, dopo il sessantotto, la crisi radicale del rapporto tra cittadino e Istituzione richiedeva un distacco netto dalle gerarchie e i ruoli tradizionali dell’adulto per fondare un rifiuto del potere e una nuova ricerca di senso della funzione educativa. Si trattava, al tempo, di ripensare la Scuola, l’insegnamento e l’educazione. Se i ruoli saltavano, era necessario rifondare l’idea di educazione permanente assumendosi la responsabilità di essere tutti portatori di un’etica e di una morale condivisa. Nell’attualità, le cose si fanno ancor più spinose. Nell’epoca in cui ognuno ha una recinzione che separa le proprietà e un proprio dio asservito al bisogno, è difficile costruire educazione condivisa: è dura riconoscere nel prossimo un educatore degno della nostra fiducia. Don Bosco credeva nella reciprocità, nella forza della missione educativa e nel senso della crescita permanente nella dimensione comunitaria. Abbiamo il coraggio di accettare che il vicino sgridi nostro figlio, legittimando il suo ruolo di educatore? E ci sentiamo di appoggiare gli insegnanti, i sacerdoti, gli allenatori, gli animatori nel loro sforzo quotidiano di servizio ai nostri figli? Possiamo ancora ascoltare il prossimo fiduciosi che sarà un arricchimento e uno stimolo all’ascoltarsi? Altre mille domande si associano all’argomentazione. Ci dobbiamo chiedere, in fondo, se ci sentiamo soli e se abbiamo ancora bisogno dell’altro, senza vergognarci. E poi, se abbiamo il desiderio di appassionarci nello stare con gli altri, se sentiamo la vita scorrere nel libero scambio e nell’accoglienza profondamente umana. Senz’altro, la sfida di una Comunità Educante è una sfida sia dell’individuo, sia del gruppo. Dovremmo ripartire dai veri bisogni e dal senso di responsabilità che l’essere adulti richiede dinanzi al compito evolutivo di far crescere i nostri ragazzi. Dobbiamo ritrovarci, anche per sorridere delle nostre disavventure così umane e comuni, per ritrovare il senso dello scaldarsi assieme e per raccontare di noi, fiduciosi che quello che diremo sarà ascoltato, e, magari, anche capito. Sabato 10 novembre 2012 l’Altopiano 21 La voce degli 8 Comuni HOCKEY SU GHIACCIO - Il punto sulla stagione dopo 16 giornate CAMPIONATO STOP SPAZIO ALL’AZZURRO Prima sosta programmata del campionato per dare spazio alle Nazionali, una decina di giorni lontano dal clima della competizione che servirà a tutti i club per tirare il fiato, riordinare le idee, fare il punto della situazione e programmare il prosieguo di stagione. In casa Migross coach John Parco alla vigilia aveva già definito il programma: tre giorni di meritato riposo e poi, da mercoledì (7), di nuovo a testa bassa col lavoro duro. E questa interruzione è, inevitabilmente come sempre, momento anche per tirare le prime somme, per le prime verifiche e per guardare con maggior “cognizione di causa” verso il futuro. Cosa dire dunque di questo Asiago, capace di regalare “emozioni” (chiamiamole così) a 360 gradi, nel bene e nel “male”? Innanzitutto una dote inequivocabilmente ed assolutamente nel dna di questa squadra è il carattere, attorno a cui ruotano l’attaccamento alla maglia, l’unità di intenti, lo spirito di sacrificio, l’entusiasmo e la generosità. Tutto questo fa decisamente di questo gruppo uno spogliatoio unito ed affiatato, senza (almeno apparentemente) divisioni o lobbies, coeso nel condividere l’obiettivo comune, e cioè lottare sempre per il massimo risultato. Sul piano tecnico mi sbilancio in qualche altra considerazione. Finora la Migross ha dimostrato di saper giocare un buon hockey, disciplinato ed ordinato, veloce ed espressione del collettivo; certo non è stata fin qui capace di esprimersi su livelli qualitativi all’insegna della continuità a causa di quelle assenze, numerose e pesanti, che hanno condizionato sia l’assetto tattico che la tenuta fisica e mentale dei giocatori. Partire senza un pilastro difensivo come Nicoletti (tuttora irrisolta la sua posizione e, dati i tempi, sembra assai improbabile che la situazione del forte terzino oriundo si possa sbloccare), è stato un primo handicap rispetto a quanto programmato in sede di costruzione dell’organico; poi le assenze di lungo corso di Marchetti prima e di Sullivan poi, guarda caso ancora una volta pedine del reparto arretrato, non hanno certo reso vita facile sia alle strategie di Parco che ai giocatori, alcuni dei quali hanno dovuto snaturare (con grande senso del dovere e con riscontri peraltro più che soddisfacenti) la propria natura offensiva per riempire gli sparuti ranghi della retroguardia. Per completare il quadro è poi arrivato l’infortunio (frattura alla mano destra) di DiDomenico, proprio nel momento in cui stava confermando grandi doti “logistiche” abbinate a concretezza realizzativa; a controbilanciare questo quadro nefasto ecco l’arrivo da Pergine del giovane e prestante difensore Lorenzo Casetti, 19enne di belle speranze che, buttato per forza di cose immediatamente nella mischia, sembra essersi subito travato a suo agio e calato nella parte. Questa particolare situazione di criticità ha giovato molto alla condotta della squadra che ha saputo farsi apprezzare per la capacità di concedere molto poco alle avversarie proprio in chiave difensiva; dopo un avvio “difficile” magari anche a livello di ambientamento, nell’ultimo scorcio si è visto anche un Tordjman capace di essere estremo affidabile, indirizzato verso i rendimenti attesi da un goalie del suo rango, e questo sta conferendo ovviamente maggior sicurezza a tutta la squadra. Sul piano delle “negatività” vanno annotate anche un cinismo ed una concretezza realizzativa ancora decisamente da migliorare, specie nei momenti topici e decisivbi delle partite, e come varie volte qualche distrazione sia stata pagata pesantemente (basti, per tutte, l’incredibile doppietta subita a Torre Pellice negli ultimi 2-3 minuti che ha trasformato un successo me- ritato in una sconfitta bruciante); elementi questi che condizionano non poco l’attuale classifica e su cui lavorare, anche se affacciarsi a questa pausa con la confortante vittoria di carattere sul Bolzano ha lanciato un ulteriore segnale positivo. Il tempo per risalire c’è tutto, ci mancherebbe, e in questo torneo in cui tutti debbono avere “paura” di tutti, tutto può accadere. Non va dimenticato che, se si tolgono i “senatori over 30” Rigoni (37), Michele Strazzanosco (36), Ulmer (32) e Borrelli (31), la formazione è giovanissima (età media 22,5 anni), con tutte le considerazioni, positive e negative, e le attenuanti che ne conseguono. L’importante sarà continuare a Nazionale Maggiore Dopo tre giorni di ritiro ad Asiago (dal 4 al 6 novembre), la Nazionale maggiore si è recata in Slovenia, a Lubiana, per disputare la tappa di Euro Ice Hockey Challenge, quandrangolare che la vedeva incrociare i bastoni con le rappresentative di Slovenia (giovedì 8),Austria (venerdì 9) e Francia (sabato 10). Della comitiva, agli ordini di coach Rick Cornacchia (coadiuvato da Giovanni Marchetti), hanno fatto parte anche quattro giallorossi: il difensore Enrico Miglioranzi e gli attaccanti Dave Borrelli, Federico Benetti e Mirko Presti. vedere la squadra confermare la compattezza e lo spirito di sacrificio fatti fin qui vedere e proseguire in un cammino di crescita in termini di maturità, continuità e concretezza. Bello e positivo è, infine, che anche la gente, i tifosi si stiano affezionando tantissimo a questa squadra che sa farsi voler bene, esprimendo “idoli ed eroi” capaci di esaltare non solo per qualità tecniche ma anche per quello che sanno essere, dentro e fuori dal campo. Cesare Pivotto Prossimi impegni dell’Asiago: 15-11-12 : MILANO – MIGROSS ASIAGO 17-11-12 : MIGROSS ASIAGO - PONTEBBA 22-11-12 : MIGROSS ASIAGO – VALPUSTERIA 24-11-12 : FASSA – MIGROSS ASIAGO Classifica dopo 16 giornate: Val Pusteria 42, Alleghe 32, Renon 31, Valpellice 30, Bolzano e Milano 24, Asiago 21, Cortina 15, Val di Fassa 13, Pontebba 8. Memorial “Guido Tessari” - Successo e tanta amicizia all’Odegar Gli Old Bears Asiago vincono ancora, per Guido Sono passati nove mesi da quando, era il 28 gennaio di quest’anno, compagni di squadra ed amici si ritrovarono, a sei mesi esatti dalla sua improvvisa quanto immatura scomparsa, a ricordare Guido Tessari (“Giamolo”, il soprannome della sua famiglia di Camporovere) con un memorial fatto di poche parole ma di tanta, vera amicizia. Si giocò all’Odegar una partita fra gli Old Bears Asiago ed il Varese; le vecchie glorie giallorosse ebbero la meglio per 7 reti a 6. E fu festa, prima, durante e dopo la gara, anche se il ricordo ancora fresco dell’amico scomparso velava di un pizzico di malinconia l’evento. Ma non fu un fatto estemporaneo, dettato dall’emozione e fine a sé stesso; quell’idea di ricordare Guido sul ghiaccio, e poi a far festa, come piaceva a lui, si è radicata ed, anzi, ha allargato consensi e partecipazione. Così nove mesi dopo ecco organizzata (non certo con un tocco di bacchetta magica ma con la dovuta tempistica e preparazione) la seconda edizione del Memorial, programmata sempre all’Odegar di Asiago per sabato 27 ottobre. Stavolta a partecipare sono ben quattro squadre: oltre agli asiaghesi si sono infatti iscritti anche i team di Varese, Alleghe e Fassa. E in quel sabato pomeriggio all’Odegar si respirava un’aria di festa, festa vera, quella dell’amicizia e del ricordo di un amico scomparso. Non c’è molta gente sugli spalti del palaghiaccio asiaghese, per il vero, ma le presenze si leggono in molte cose; come ad esempio sullo striscione che campeggiava sulla curva sud a firma degli ultras giallorossi che ricordava “Giamolo ... Il gigante dal cuore buono ... sempre con noi”. Il programma, intenso, prevedeva due match di qualificazione e, a seguire la finalina per il 3° posto e a concludere quella per la vittoria; la novità è l’istituzione di un trofeo triennale, detenuto dai vincitori finché una squadra, vincendo tre volte, ne entrerà in possesso definitivo. Nel primo dei due match preliminari sono di fronte le new entry, Alleghe e Fassa, e la gara si conclude con la vittoria di misura degli agordini, 3 a 2; nell’altra sfida i padroni di casa dell’Asiago sommergono il Varese sotto una valanga di reti; finisce 12 a 1. Mentre si rifà il ghiaccio per le finali, ritrovo un vecchio amico, Giovanni Marchetti. “Come ti va?” gli chiedo, e lui, con il sorriso di sempre, “Tempi duri ma si tira avanti”. “E’ bello rivederti qua” aggiungo; e lui “Bei posti questi …” dice, e con un po’ di commozione negli occhi si allontana da me battendosi col pugno il cuore e sussurrando “sono qua dentro per sempre”. E’ ancora tempo di hockey e questi “vecchiotti” non ci stanno ad ammainare bandiera, e si dannano l’anima in campo per il risultato, in un clima di massima determinazione ed al tempo stesso amicizia che trasuda, come le energie che vanno via via esaurendosi. La finalina vede il Varese arrivare fin sul 5 a 0, poi si registra la rimonta d’orgoglio del Fassa che però non si completa; vincono i lombardi 6 a 4. Il tabellino: nel primo tempo segnano Colombo (V, 3’53), Malfatti (V, 4’30) e Galli (V, 19’49); nel secondo tempo rigore di Malfatti (V, 5’15) e reti di Macchi (V, 8’52) E. Felicetti (F, 11’30) Malfatti (V, 12’09) Marchetti (F, 12’35) E. Felicetti (F, \4’32 e 16’15). Ci contavano, gli asiaghesi, ad essere almeno in finale, e contro l’Alleghe si assiste ad una gara intensa e vera, qualitativamente apprezzabile, divertente e piacevole, dove nessuno ha però mollato fino all’ultimo secondo, aperta osservando un minuto di raccoglimento per ricordare Guido e con l’esecuzione dell’inno di Mameli. Poi si gioca. Alla rete agordina al 2’17 di Del Negro, le vecchie glorie giallorosse rispondono al 7’03 con Segafredo, al 10’24 con Sartori ed al 16’27 con Alessandro Rigoni; nel secondo periodo l’Alleghe accorcia al 13’01 con Marco De Toni ma pochi secondi dopo (13’26) Gios ristabilisce le distanze mentre al 16’40 è il capitano Miglioranzi a griffare la rete del definitivo 5 a 2 con il quale gli asiaghesi si aggiudicano la gara e primeggiano nella classifica finale (davanti ad Alleghe, Varese e Fassa). Al termine tante foto tutti assieme, pacche sulle spalle ed abbracci; la cerimonia di premiazione ha visto la consegna di cesti di prodotti locali alle varie rappresentative e del trofeo agli Old Bears Asiago, alla presenza della moglie di Guido, Ida, della mamma e della sorella alle quali sono stati offerti omaggi floreali. Era felice Ida uscita dal campo con in mano un bastone autografato da tutti “La porto a casa a Guido – mi sussurra mentre la saluto – e la metto là, a fianco del suo posto nel letto. Lui ne sarà certamente molto contento”. Il clima e l’aria, come detto, sono quelli della festa, fra amici, e quindi poi si va tutti insieme a mangiare in allegria alla Oktober Ghel Fest, senza dimenticare di darsi l’appuntamento alla prossima edizione. Cesare Pivotto Coppa del Mondo Femminile l’Altopiano Sabato 10 novembre 2012 22 La voce degli 8 Comuni Sci Alpino - Coppa del Mondo Femminile Periodo difficile per Giulia Gianesini La gigantista galliese, almeno per ora, non riesce a recuperare condizione fisica dopo lo “stop” conseguente alla sua caduta sulle piste sud-americane avvenuta a settembre mentre si stava allenando con le sue compagne della squadra di Coppa del Mondo. “Purtroppo la situazione non è delle migliori perché, dopo il trauma cranico rimediato in Argentina, mi sono allenata poco e male per continui giramenti alla testa ed emicranie molto forti”. Sintetizza così il suo difficile momento Giulia Gianesini. La gigantista galliese, almeno per ora, non riesce a recuperare condizione fisica dopo lo “stop” conseguente alla sua caduta sulle piste sud-americane avvenuta a settembre mentre si stava allenando con le sue compagne della squadra di Coppa del Mondo. Messa immeditamente sotto osservazione dai sanitari e fatta rientrare in Italia per le cure del caso, il colpo rimediato alla testa si sta rivelando un “osso duro” da assorbire tanto da costringerla a saltare, di netto, l’inizio della stagione avviatasi a fine ottobre con le pre-apertura di Soelden. “In accordo con la commissione medica e con gli allenatori - aggiunge ancora - ho deciso di provare a fermarmi un po’ per far posto alle terapie. Dalla scorsa settimana in collaborazione con Raffaele Tendi e Sergio Rigoni sto seguendo uno specifico programma di recupero. Salterò quindi la trasferta americana. Testa permettendo, ritornerò i primi di dicembre in occasione della tappa che la “coppa” farà a Saint Moritz”. Pur in questo frangente così particolare, Giulia Gianesini non tralascia comunque di fornire ai suoi tanti tifosi sciatori praticanti un giudizio sui “nuovi” attrezzi introdotti in Coppa del mondo con l’appuntamento austriaco di ottobre. “Credo che i nuovi materiali non facciano poi tanta differenza – afferma – perché a Soelden ho visto Tina Maze davvero sciare forte anche se si sa che quella del ghiacciaio del Rettenbach è sempre una gara un po’ a se stante...”. In attesa di rivederla nuovamente sulle piste perfettamente recuperata, per il momento non resta che “tifare” per il successo del percorso di recupero delineato dallo staff medico della Fisi e dai due collaboratori altopianesi messisi al suo fianco. Renato Angonese HOCKEY SU GHIACCIO Si è svolta il 26 ottobre la seconda edizione del Torneo Amatoriale di hockey su ghiaccio “Città di Wolfsberg”, graziosa cittadina situata in Carinzia, famosa regione Austriaca. Quest’anno ad aggiudicarsi il trofeo è stata una formazione italiana, la squadra degli Amatori Hockey Altopiano, compagine che raggruppa giocatori provenienti dai vari comuni dell’Altopiano di Asiago. Tanto particolare quanto divertente la formula della competizione: 10 squadre formate da massimo 6 giocatori si sfidano, in un terzo del campo regolamentare, in un 3 contro 3 che non ammette né contatto fisico né la possibilità di tirare di slapshot (infrazione che se commessa viene punita con un tiro di rigore). 10 minuti divisi, in due tempi da 5, la durata di Gli Amatori Altopiano conquistano il trofeo al secondo torneo “Città di Wolfsberg” ciascuna partita. Altra curiosità del torneo riguarda i portieri: questi non vengono schierati con la loro formazione d’origine ma, ad estrazione, assegnati, a rotazione, a tutte e dieci le squadre e in ciascuna partita, per garantire maggior equilibrio, invertiti alla fine del primo tempo; per loro viene, alla fine della gara, stilata una classifica separata che tiene conto dei gol subiti durante l’intera competizione al fine di premiare il mi- glior goalie del torneo. Fischio di inizio alle ore 10 del mattino e gli Amatori Altopianesi, che si presentano alla competizione con due formazioni, l’una capitanata da Luca Oddone (AHA I) e l’altra da Meinhart Urbani (AHA II), superano senza difficoltà il girone eliminatorio, (10 partite per squadra) vincendo gran parte degli incontri e approdando così in semifinale, ironia della sorte, l’una contro l’altra. Nel “derby dei Sette Comuni” è la squadra capitanata da Urbani ad avere la meglio per 5 a 1, conquistando, così, l’accesso alla finale. Nella partita che assegna il terzo e quarto posto Oddone e compagni, al termine di un match molto combattuto, in balia della scostante prestazione del portiere a loro assegnato, costretti a rincorrere più volte gli avversari in vantaggio, riescono a superare solo nel finale la formazione del St. Marein aggiudicandosi così il gradino più basso del podio. L’orologio segna le 15.45, sono passate quasi 6 ore dal primo fischio di inizio, quando viene scodellato il puck che da il via alla finale. Si scontrano la squadra degli AHA II e quella del Riegler&Zechmeistere. Stanchezza e tensione si fanno sentire da entrambe le parti ma, nonostante ciò, il ritmo di gioco è veloce e avvincente. Gli altopianesi risultano però più concentrati, meglio organizzati ed efficaci sotto porta tanto da dominare la partita e chiudere così la pratica con un perentorio 6 a 0. Da segnalare il doppio hattrick dell’ex seria AVittorio Basso assistito da Paolo Serembe, Meinhart Urbani e Carlo Paccanaro. L’incetta di trofei da parte degli Amatori non finisce, però, quando Urbani e compagni sollevano la coppa al cielo; alla fine della gara, nella classifica portieri risulterà, infatti, miglior goalie del torneo l’asiaghese Martina Caneva. Sabato 10 novembre 2012 l’Altopiano 23 La voce degli 8 Comuni VOLLEYASIAGO ALTOPIANO Melania Baù Settore giovanile a gonfie vele Domenica al via anche le due squadre Under 13 Continua la striscia positiva del settore giovanile del Volley Asiago Altopiano. Con la vittoria di sabato scorso al tie break sulla capolista Towers, la squadra di Plebs ha ottenuto il settimo sigillo della stagione in questo avvio di campionato, e così, con sette vittorie su sette partite giocate, le asiaghesi sono al secondo posto in classifica a un solo punto dalle Towers che hanno dalla loro due vittorie da tre punti (quindi 3 a 0 o 3 a 1) in più rispetto all’Asiago che invece ha registrato tre tie break stagionali (quindi vittoria da due punti). E proprio sulla recente vittoria delle Under 16, a fine partita abbiamo raccolto il commento di coach Lucio Plebs, visibilmente soddisfatto: “L’obbiettivo minimo che ci eravamo prefissati alla vigilia di questo match era di vincere almeno un set con una squadra che finora non ne aveva perso nemmeno uno! Direi che grazie alla strategia di gara ed all’impegno totale delle ragazze siamo riusciti a portare a casa la settima vittoria su sette partite. Concludiamo così il girone di andata al secondo posto in un campionato che, a parte le ultime due squadre, é piuttosto equilibrato, soprattutto nella parte alta di classifica. E lo dimostra il fatto che ben tre partite sono finite al tie break e in classifica siamo ad un punto dal Volley Towers, anche se abbiamo vinto lo scontro diretto. Ovviamente a livello di spogliatoio c’é molta soddisfazione per i risultati sin qui’ ottenuti che sono la giusta ricompensa per un gruppo che sta dando il massimo, sia in allenamento che in gara; le ragazze sono in armonia tra loro e abbiamo ottenuto molto rispetto dalle squadre di pianura che riconoscono i nostri grandi miglioramenti nonostante il numero di atleti che, come si sa, sono inferiori rispetto ai loro.” Dunque una Under 16 effervescente che mira all’aggancio, nelle prossime partite, alla squadra del Volley Towers, ma al di la dei risultati, ciò che conta è che le ragazze si divertano e stiano insieme in serenità, in linea con ciò che ogni sport di squadra deve insegnare. Buona anche la prestazione delle Under 14 l’Altopiano Sabato 10 Novembre 2012 L’Altopiano srl - Società unipersonale Sede legale: Via Iacopo Scajaro, 97 - 36012 Asiago (Vi) Redazione: Via Iacopo Scajaro, 23 - 36012 Asiago (Vi) Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 Telefono servizio abbonati 338 -1460517 Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517 Telefono Redazione 0424-462575 E-mail: [email protected] [email protected] Direttore responsabile: Stefania Longhini Segretaria di redazione: Silvana Bortoli In redazione: Giovanni Dalle Fusine, Cesare Pivotto, Gerardo Rigoni, Martina Rossi, Stefania Simi, Egidio Zampese Hanno collaborato: don Marco Pozza, Virginia Gianello, Aurora Carli, Giorgio Spiller, Renato Angonese, Giacomo Scarsella, Alessandro Cunico, Stefano Rigoni, Sergio Bonato, Maria Rossi, Enrico Romanazzi, Michele Michelon, Alessandro Siviero, Beatrice Pesavento Responsabile grafico : Fabrizio Favaro Impaginazione : Davide Degiampietro Foto: Archivio Giornale Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova Edizione chiusa il 8 novembre alle ore 23.30 che, sempre Sabato scorso, a Zanè, ha sconfitto l’Olympia con il risultato di 3 a 1. Partita sofferta nel finale dopo un avvio folgorante delle asiaghesi (25 a 12 e 25 a 15 i parziali dei primi due set), ma che hanno poi alleggerito la presa e subito il colpo di coda d’orgoglio delle pari età dell’Olympia che hanno conquistato il terzo set. Partita poi chiusa dall’Asiago al quarto e tre punti a referto che mantengono la squadra di Lovato al secondo posto e a tre punti dal Summano in virtu’ della sconfitta proprio con il Summano per 3 a 0 nella penultima giornata. I prossimi impegni per le due squadre “attive” sono previsti per domenica prossima 11 Novembre all’IPSIA dove l’Under 14 affronterà il Fulgor Thiene alle 10:30, e per sabato 10, sempre all’IPSIA, dove l’Under 16 affronterà il Summano alle 16. Ma non saranno gli unici incontri del Volley Asiago Altopiano quelli appena indicati. Domenica prossima infatti prende il via anche il Campionato AICS Under 13 e cresce la febbre per il debutto delle due giovanissime squadre asiaghesi, l’U13 Azzurra e l’U13 Gialla che saranno entrambe impegnate in casa domenica prossima 11 Novembre in un pomeriggio praticamente tutto dedicato alla pallavolo giovanile asiaghese: alle 15 fischio di inizio per l’U13 Bianco che affronterà il LongareCastenegro, mentre alle 17 sarà la volta dell’ U13 Azzurro che affronterà il Marola. Ancora una settimana d’attesa invece per le ragazze della 3a DIV FIPAV. Il debutto stagionale per la squadra di coach Basso è previsto per sabato 17 Novembre a Marostica. C’è molta attesa in tutto l’ambiente pallavolistico asiaghese per questa squadra che, è il caso di dirlo, rispetto alla scorsa stagione si è decisamente rifatta il look! Nuovi innesti provenienti dall’Under 18 dello scorso anno ma anche dallo Slegar Volley Club che quest’anno non ha presentato una categoria analoga. Oltre, naturalmente, alla gui- da tecnica che è stata affidata a Massimo Basso con l’assistenza di tutto lo staff allenatori del Volley Asiago. Manca solo il fischio d’inizio per questa nuova avventura con la speranza che sia quella giusta, ovvero che dopo due anni stanziali in 3a DIV si possa raggiungere la tanto attesa promozione. Volley Cesuna. “La Bussola” parte bene Buona la prima partita nel campioL’allenatore nato di 2 divisione femminile per La Corrado Pesavento Bussola Volley Cesuna allenata da Corrado Pesavento e da Chiara Costa (secondo allenatore), che sul parquet di Valdagno porta a casa un’importante vittoria, un secco 3 a 0, contro la squadra di casa. Un 3 a 0 sortito da un bel gioco e da un forte spirito di squadra che non ha lasciato possibilità alle ragazze del Valdagno di esprimere al meglio le loro capacità. I parziali di set (2521, 25-15 e 25-12) fanno indubbiamente capire la superiorità del Cesuna che con la formazione al completo, ha interpretato alla perfezione la prima partita del campionato lasciando ben sperare per il proseguo. Anche nel secondo match, giocato in casa contro laFidas di San Pietro in Gù, La Bussola Volley Cesuna ha ottenuto un ottimo risultato, un secco 3 a zero, con i parziali di 25-18, 25-19 e 25 – 12. Successo nelle prime due partite anche per i ragazzi dell’Under 14 maschile allenati da Daniele Magnabosco e Fabio Carli che sono partiti davvero convinti delle loro capacità e lo hanno dimostrato fin dai primi minuti in entrambi i match. Vittoria per 3 set a 1 contro il Summano e un secco 3 a 0 contro il Volley Nove. Nella terza partita, disputata fuori casa domenica mattina, invece sono apparsi un po’ sotto tono e non hanno saputo reagire al bel gioco espresso dall’AsdCastellana che ha chiuso il match con un perentorio 3 a 0. Partenza un po’ in sordina per le ragazze dell’Under 14 allenate da Stefania Costa e Michela Silvagni che nelle prime due partite,una in casa contro le coetanee del Volley Altopiano e l’altra contro il Summano Volley, non hanno espresso un gioco brillante e continuo. forse perché il campionato è iniziato piuttosto presto rispetto agli allenamenti. Nella terza partita, disputata in casa contro il Fulgor Thiene, le ragazze hanno invece dimostrato carattere e voglia di fare ribaltando completamente il risultato del match, che stavano perdendo 2 set a 0, andando a vincere il terzo set 25 a 21 e il 4° 25 a 16 e, convinte delle proprie capacità, hanno chiuso la partita vittoriose al tee-braeckper 15 a 13. La stagione 2012-2013 è invece iniziata male per le ragazze dell’Under 18 femminile allenate da Beatrice Pesavento e Simone Dalle Ave che, per vari motivi, non sono ancora riuscite a trovare quella coesione di squadra che ha sempre caratterizzato questo gruppo. Le cinque partite fin qui disputate, perse tutte tre a zero, pesano come un macigno sul morale della squadra che riesce ad esprimere un bel gioco solo a tratti , e non riesce a trovare quella continuità di cui, in questo momento, avrebbe veramente bisogno. Sabato 10 novembre 2012 l’Altopiano 24 La voce degli 8 Comuni SPORT - CALCIO Canove calcio: Luca Terzo si è dimesso E con il presidente Rebeschini in panchina è arrivata una bella vittoria che ha ridato un po’ di fiducia e di morale Dopo un avvio di stagione decisamente sotto tono dove i ragazzi del Canove Calcio hanno collezionato una sola vittoria dopo sette giornate ( un 1 – 0 conquistato sul campo del Lugo nella 6° giornata) l’allenatore Luca Terzo si è dimesso lasciando la panchina a disposizione sperando così di dare una scossa alla squadra gialloblu. La sconfitta con Longa 90, nel modo in cui è maturata, con disattenzioni e difficoltà di comprensione tra i reparti, ha segnato il destino del 46enne di Chiuppano con trascorsi da esterno destro nel Zané per poi dedicarsi a vari settori giovanili dell’alto vicentino, in partico- 11 atleti su 12 sul podio A FOSSALTA DOMINA IL KARATE ALTOPIANESE Grandissima prestazione dei ragazzi dell’A.S.D. Fuji-Yama Karate-Do Sette Comuni al 4° Trofeo Interregionale Libertas svoltosi domenica 28 ottobre a Fossalta di Piave (VE), gara che ha visto la presenza di più di 200 atleti provenienti da varie regioni del Nord Italia. I karateka altopianesi si ergono a protagonisti assoluti della manifestazione, piazzando sul podio ben 11 dei 12 atleti schierati, ponendo il sodalizio diretto dal Maestro Marino Rossi ai vertici del karate Veneto. Questi, nel dettaglio, i risultati: Medaglia d’oro per Lisa Crestani nei meno 53 kg, classe Esordienti;Lara Pozzanei meno 62 kg, classe Esordienti;e Nicola Rossi nei meno 84 kg, classe Seniores. Sconfitti solo in finale e quindi medaglia d’argento per:Sara Finco nei meno 60 kg, classe Esordienti, Matteo Rigoninei meno 68 kg, classe Esordienti, e Davide Bedinnei meno 67 kg, classe Seniores. Cinque i bronzi conquistati da:Sabrina Stella nei meno 42 kg, classe Esordienti:Andrea Frigo nei meno 52 kg, classe Cadetti; Petra Moresco nei meno 47 kg, classe Cadetti;Matteo De Pellegrin nei meno 63 kg, classe Cadetti;e Claudio Pozzanei meno 84 kg, clas- se Seniores. Brava comunque ancheSabrina Pretto, che con il suo onorevole 5° posto è l’unica a provare l’emozione di salire sul podio. Cesare Pivotto ASIAGO CALCIO A 5: DUE IMPORTANTI VITTORIE XV Grand Prix di Scacchi Ancora un podio per i nostri giovani alfieri Patrik Sartori si conferma tra i più bravi anche a San Pietro in Cariano Domenica 28 ottobre a San Pietro in Cariano (VR), si è svolta la 3^ tappa del XV Grand Prix del Veneto con To r n e i A e B p e r U n d e r 1 6 e To r n e o Open aperto a tutti. Ottima la partecipazione con ben 98 atleti presenti. Nel torneo A, i nostri due rappresentanti (Andrea Basso e Lorenzo Scarsella) hanno avuto risultati alterni. Andrea, in giornata negativa, non è riuscito a ripetere la bella prova di Lusiana mentre Lorenzo ha totalizzato 3 punti su 5 confermando il buon risultato ottenuto nella tappa casalinga di due settimane prima e classificandosi al 12^ posto assoluto in classifica finale. Ha vinto il torneo Pietro Gallo del Circolo Valpolicella con 4,5 punti su 5. Al Torneo B, al quale lare nel Malo nonché figlio di quel Bortolino Terzo che ha allenato per anni le squadre altopianesi. Un vuoto per ora occupato dal presidente Fabio Rebeschini che nella sua prima giornata nella doppia veste di presidente/allenatore ha collezionato anche una bella vittoria sul campo del Caltrano con un 2 a 0 L’ex allenatore del (gol di De Guio e di Mirco Canove, Luca Terzo Pace). Non solo la vittoria ha reso felici i tanti supporters scesi dall’Altopiano per sostenere i loro beniamini ma anche il gioco espresso che ha letteralmente mandato fuori di testa il Cogollo che ha concluso la partita con 3 espulsi. Ora la squadra deve ritrovarsi e ricostituire quella serenità e fiducia nei propri mezzi che l’aveva contraddistinta nelle prime uscite in Coppa Veneto. E nel frattempo la società dovrà ritornare sul mercato per individuare un nuovo allenatore. Intanto domenica i gialloblu cercheranno di riportare la vittoria sul campo amico dell’Armando Frigo a spese dell’Orisana. E dove siederà nuovamente in panchina il presidente Rebeschini. Ma, ci si chiede, se è vero che squadra che vince non si cambia, come potrà la società “sostituire” mister Rebeschini se uscirà vincente anche nello scontro con l’Orisana? Gerardo Rigoni hanno partecipato 31 ragazzini delle categorie giovanili Principianti e Rondin i , a v e v a m o come unico rappresentante Patrik Sartori di Gallio reduce dalla bella prestazione di Lusiana. Il giovanissimo galliese, in ottima forma, si conferma ad alti livelli chiudendo il torneo con 4 punti su 6 al ed 6^ posto assoluto in classifica generale, arrivando 3^ nella categoria “Rondini”. Inoltre, ed è forse il risultato di maggior valore, gli ulteriori punti promozione guadagnati gli permettono di essere promosso alla categoria “Gabbiano”. Ciò gli permetterà di partecipare ai Tornei A validi per le qualificazioni ai Campionati Nazionali Assoluti Under 16. Giacomo Scarsella Ultimi due turni Filippo Baù molto importanti nel Campionato Regionale FIGC Serie D per l’Immobiliare Stella Asiago calcio a 5, che è riuscita ad inanellare due importanti vittorie consecutive, in casa contro il Thiene, vincendo per 5 a 3, e nella successiva trasferta a Malo, vincendo per 3 a 2 al termine di una gara molto vibrante e ricca di emozioni, nella quale, nei minuti finali, l’arbitro ha letteralmente inventato l’espulsione dell’ottimo Filippo Baù ed il conseguente rigore, poi fallito dalla squadra locale, ed un successivo tiro libero, fischiato negli ultimi istanti dell’incontro, ben parato dall’ottimo portiere asiaghese Fabio Rigoni. Alla luce di questi risultati l’Asiago sale al terzo posto della classifica generale. I prossimi appuntamenti casalinghi sono previsti per venerdì 9 novembre, presso il Centro Sportivo Comunale– palestra IPSIA, con inizio alle ore 21, avversario di turno il Monte di Malo, e venerdì 23 novembre contro il Cogollo Calcio, attuale capolista del girone. Anche la formazione giovanile dell’Immobiliare Stella - Asiago calcio a 5, partecipante invece al Campionato Provinciale, reduce da due vittorie consecutive, si è portata al quarto posto della classifica generale di categoria. I prossimi appuntamenti sono previsti per lunedì 12 novembre a Vicenza, contro La Fenice Futsal, e poi, a seguire, lunedì 19 novembre presso la Palestra IPSIA con inizio alle ore 21,30, contro il Campedello C5. Alessandro Cunico “Ai sindaci altopianesi non interessa l’Indipendenza del Veneto?” Sabato 13 ottobre ho presenziato con la mia famiglia ad un convegno sulle possibilità che il Veneto diventi Nazione indipendente. Sono stata piacevolmente sorpresa per il modo di parlare pacato e gentile dei relatori, persone molto istruite che a mio parere amano molto la nostra Regione. Indipendenza Veneta ha già presentato 25 mila firme al presidente del Veneto Luca Zaia con la richiesta di un referendum per l’indipendenza del nostro amato Veneto. Poiché ogni Regione del Nord ha realtà diverse, non può sussistere il concetto di Padania, ma la sovranità appartiene al Popolo, quindi abbiamo tutti i diritti di chiedere questo referendum autodeterminativo. Il 25 aprile 2013 in piazza San Marco a Venezia, in occasione della ricorrenza del Santo Patrono, ci sarà un grande raduno. Naturalmente il buon senso veneto, altamente cattolico, dovrà pensare seriamente a questa importante manifestazione, considerando che quando ci sono delle vere esigenze esistono istanze superiori alla Costituzione Italiana. Non è reato conseguire l’obiettivo dell’indipendenza e quando c’è la volontà del popolo, c’è sempre il modo di raggiungerla. Questo in sintesi quanto proposto dai vari relatori a Gallio che hanno espresso parole di elogio e di speranza per gli abitanti dell’Altopiano. Il convegno è stato organizzato dal sindaco di Gallio, Pino Rossi, e dall’avvocato Alessio Morosin, presidente onorario di Indipendenza Veneta. Ringrazio in modo speciale il sindaco di Gallio che si è tanto prodigato per la buona riuscita di questo appuntamento. Il mio disappunto va agli altri sindaci dell’Altopiano che hanno disertato questa conferenza su un argomento che dovrebbe andare al di là del colore politico dei singoli rappresentanti e autorità politiche. Non sono i sindaci altopianesi interessati all’indipendenza del Veneto? Circa 200 persone hanno gremito l’auditorium di Gallio. Era presente anche un gruppo indipendentista proveniente da Brescia. Spero che i residenti sull’Altopiano pensino seriamente alla proposta del referendum dal momento che questo Sistema è il nostro socio di maggioranza che spesso pone in atto le sue vessazioni fiscali senza garantirci adeguati servizi sociali ed economici in contropartita. Noi non lavoriamo per noi stessi ma per arricchire gli altri. Ricordiamoci sempre che abbiamo la grande fortuna di essere veneti. Annamaria Zerbetto I racconti dei lettori IL COMUNE DI ROANA TRA LE DUE GUERRE Prima della guerra ‘15- ‘18, come terra di confine, il Comune di Roana non ha mai conosciuto una vera pace. Fu solo dopo l’annessione del Veneto all’Italia, nel 1866, che i suoi cittadini hanno potuto godere di un periodo di tranquillità, anche se turbati di tanto in tanto da scorrerie di soldati austriaci, così come testimoniato da questa crono-poesia di allora: “Pochi giorni fa sono sconfinati un caporale maggiore e tre soldati, e l’altro giorno, per farla uguale sono passati tre soldati ed un caporale.” In quegli anni il confine tra Italia ed Austria passava a pochi chilometri dal centro di Roana e tagliava la Valdassa nel punto chiamato Termine dove da tanti anni già esisteva, e ancora oggi esiste, un’osteria dal nome omonimo. Da Roana al Termine la via più breve era quella dello Spilleke, la stradina che in quegli anni le donne di Roana e Mezzaselva percorrevano ogni tanto per andare oltre confine a fare un po’ di contrabbando di articoli vari. Ma lo Spilleke per loro era soprattutto noto per il giacimento di una particolare sabbia abrasiva ricca di quarzo chiamata “saldame” che esse usavano per lucidare le posaterie. Ricordo che spesso vi andavo anch’io a farne ricetta, anche se preferivo girovagare nei campi con i miei amici a ricuperare e vendere le schegge di granate della prima guerra mondiale per pagarmi, col piccolo ricavo, qualche “carobala” o “stracaganassa” presso i fruttivendoli del paese. Se per noi quella attività era un passatempo, per gli uomini era una mezza risorsa, anche se loro preferivano ricuperare le granate ancora integre per poi smontarle e trarne maggior guadagno, incuranti purtroppo del rischio che correvano nell’eventualità che qualcuna scoppiasse loro tra le mani. Con l’avvento della seconda Guerra mondiale e dopo la fine della prima parte della ricostruzione, anche Roana ha avuto le sue difficoltà di sopravvivenza. Un filo di speranza di un futuro migliore lo ebbe quando sembrò che in località Toccoli fosse stato scoperto un giacimento di lignite. A ritenerla una occasione da sfruttare, è stato un certo Stringari, impresario veneziano, che ha fatto scavare una galleria nella zona prescelta. Purtroppo non solo i risultati ottenuti furono negativi, ma un suo figlio che dopo l’armistizio dell’ 8 di settembre del 1943 aveva preso parte alla lotta partigiana su l’Altopiano di Asiago, è stato ucciso dai fascisti che lo avevano intercettato proprio nei pressi della mia casa di Mezzaselva. Con la fine della seconda Guerra mondiale i paesi del Comune di Roana hanno infine conosciuto le soddisfazioni di una pace ormai dimenticata, e con essa lo sviluppo della villeggiatura, alla quale ha fatto seguito quello dell’ edilizia sempre più moderna ed accogliente tale da incrementare un vero turismo di massa. Dino De Guio Nessuno muore sulla terra finchè vive nel cuore di chi resta Ricordo della “Gianna dell’Acli” Cara Gianna, è emblematico che, per riconoscere subito la tua identità sull’epigrafe che ha annunciato la tua morte, ai dati anagrafici è stato aggiunto l’epiteto “Gianna dell’Acli”. Pochi infatti ti conoscevano come Giovanna Sartori. Per la maggior parte eri infatti la Gianna che per tanti anni, fino alla pensione, è stata una delle colonne portanti della Cooperativa Alimentare ACLI, fin dalla sua fondazione in un ristretto locale di Via Scajaro, poi con la sua progressiva espansione, cambiando solo numero civico, ma sempre in Via Scajaro. Eri quasi sempre alla cassa, con i clienti avevi un rapporto gentile, aperto, che non si limitava al tuo lavoro professionale, ma era arricchito da una spontanea partecipazione ai problemi familiari. Sempre con il sorriso sulle labbra, avevi un saluto cordiale, un augurio, una frase affettuosa che ci facevano sentire non solo clienti. Avevi una comunicativa speciale con i bambini, che ti accattivavi spesso con una carezza, una figurina, una caramella, un lecca-lecca. Per loro insomma eri una specie di “Befana 4 stagioni”. Privilegiato soprattutto tuo nipote Aldo, che portavi sempre con te nel tempo libero: era come una tua appendice! Amavi molto la tua famiglia ed hai saputo essere vicina a chi aveva bisogno del tuo aiu- to, curando con particolare amore la mamma anziana. Poi lentamente hai avuto bisogno dei tuoi cari, ma so che a loro non pesava, perché ti erano molto affezionati. Cara Gianna, ora “giunta a sera” come il fedele lavoratore della vigna, sei andata da Dio a ricevere la giusta “mercede” goditi il riposo e la pace eterna. M.C.R. Il tempo in cui esistevano gli eroi non vi è più. Figure che venivano citate come esempio per tutti e i giovani vi si ispiravano. Nel tempo in cui ogni giorno ci si rattrista per la mediocrità umana, ho trovato qualcosa che vale la pena di portare come esempio e che “aiuta a sperare”. Voglio ringraziare, per l’esperienza che ho vissuto, in sei anni (2006 - 2012), gli Operatori della Casa di Riposo del Comune di Asiago i quali hanno accompagnato, in maniera a dir poco amorevole, la mia zia (Gianna Sartori) nell’ultimo tratto della lunga strada della sua vita.Penso sia inutile citare situazioni, fatti o persone, ricordare l’ottima professionalità, l’importante è che lei abbia attraversato il confine serenamente, accudita da queste persone che erano felici della sua presenza nelle loro vite. Quando colorati fiori riescono a crescere anche sull’asfalto, vale la pena di farlo sapere. Grazie Aldo Sartori Inviate il ricordo dei vostri cari all’indirizzo e-mail [email protected] oppure tramite posta indirizzata a: l’Altopiano via J.Scajaro, 23 Asiago (le inserzioni sono gratuite) CARMELA RIGONI Ved. RODEGHIERO (RIZZIERI) di anni 85 Lascia nel dolore la figlia Roberta con Carlo, la nuora Enrica, i nipoti Barbara, Paolo con Francesca, Simone, Stefania e la piccola Alessia, i fratelli, le cognate, i nipoti e parenti tutti. ANNA FRIGO di anni 88 Lascia nel dolore la nipote Paola, Angela, Antonio e parenti tutti. CANOVE, 5 Novembre 2012 LICE ROSSI di anni 87 Lascia nel dolore la sorella Giovanna, il fratello Benito, le cognate, il cognato, i nipoti e parenti tutti. ASIAGO, 28 ottobre 2012 ASIAGO, 6 Novembre 2012 PRIMO CUNICO (Nico Borghi) di anni 78 Lascia nel dolore Cinzia con Marco, Manuela con Enrico, Fabrizio con Manola, gli amatissimi nipoti Andrea, Chiara, Giulia, Martina, Aurora e Matteo e parenti tutti ASIAGO, 31 Ottobre 2012 MARIO GIANESINI di anni 83 Lascia nel dolore i figli Armando con Bianca, Emilio con Antonella, i nipoti e i pronipoti, la sorella, i cognati e parenti tutti GALLIO, 6 Novembre 2012 Hockey Inline Sabato 10 novembre 2012 l’Altopiano La voce degli 8 Comuni 26 a cura di Giovanni Dalle Fusine da sabato 10 a venerdì 23 novembre Il 10 novembre è il 315º giorno del calendario gregoriano. Mancano 51 giorni alla fine dell’anno. Sabato 10 S. Leone Domenica 11 S. Martino Lunedì 12 S. Renato Martedì 13 S. Diego Mercoledì 14 S. Giocondo Giovedì 15 Alberto Venerdì 16 Margherita Sabato 17 S. Elisabetta Domenica 18 S. Oddone Lunedì 19 S. Fausto Martedì 20 S. Ottavio Mercoledì 21 Presentazione B.V.M. Giovedì 22 S. Cecilia Venerdì 23 S. Clemente 15 novembre: il sole sorge alle 7.02; tramonta alle 16.51. Luce utile tra le 06:29 e le 17:21.Gli orari indicati sono validi per una località alla latitudine media italianaNel corso del mese le giornate si accorciano di circa 58 minuti per una località alla latitudine media italiana.Eclisse totale di sole in Australia e Oceano Pacifico. Il fenomeno è invisibile dall’Europa. L’eclisse è prevista per il giorno 13, ma per effetto del fuso orario la totalità sarà osservabile all’estremo nord dell’Australia all’alba del giorno 14. Ogni mese ha la sua consolazione: novembre ha l’estate di San Martino, un ritorno di bel tempo, di caldo, d’asciutto e di sereno, che fa pensar davvero all’estate; se non proprio alla grande estate di luglio e di agosto, a quella più umana di settembre. Un proverbio ricorda:”L’estate di San Martino, tre giorni e un pocolino”. E ce n’è un altro che ammonisce: “A San Martino, si veste il grande e il piccino”. Infatti, se non è oggi sarà domani, la neve è vicina. Leggende e… fatti. L’Estate di San Martino è legata alla leggenda del Santo, che divise in due un mantello per coprire un povero mendicante nudo e freddoloso. Il Signore “ricompensò” il Santo inviando un clima mite e temperato quando oramai esso volgeva al freddo dell’Inverno incipiente. Il Santo, di origine ungherese, visse nel corso del IV Secolo dopo Cristo, fu Vescovo di Tours, e fondò il primo monastero databile in Europa. Per la sua opera di evangelizzazione, fu popolarissimo in tutta Europa, e poi nelle Americhe, dove migliaia di villaggi e paesi portano il suo nome. Non è chiaro quando sia nata la leggenda del mantello, né quando sia stata associata dalla memoria popolare e contadina al periodo di bel tempo che spesso insorge nel corso della seconda decade del mese di Novembre. E’ probabile che risalga a tempi antichissimi, di poco seguente alla morte del Santo, e che si sia diffusa poi rapidamente in tutta Europa, tanto che l’”Estate di San Martino” è conosciuta praticamente ovunque, e perfino negli Stati Uniti, dove questo periodo di intervallo di bel tempo viene definita “Estate Indiana”. Una spiegazione di questo miglioramento del tempo nella seconda decade di Novembre, potrebbe essere nell’andamento tipico stagionale di questo mese, velocemente proiettato verso il clima invernale, ma che presenta anche dei tipici cambiamenti con tempo più mite, in un’alternanza caratteristica delle stagioni intermedie. Francesco di Franco, uno dei padri della meteorologia italiana, riteneva che la comparsa di periodi anticiclonici in date fisse corrispondesse all’attraversamento da parte del nostro pianeta di polveri cometarie, in questo caso dello sciame meteorico delle Leonidi, che raggiunge il suo massimo attorno al 17 Novembre, e le cui polveri in atmosfera potrebbero essere una causa di questi rinforzi anticiclonici. Proverbio di questo periodo. “Il mese di bruma dinanzi mi scalda dietro mi consuma”. Significa che novembre ci illude con giornate miti e soleggiate, mentre l’inverno è dietro l’angolo. In questo caso possiamo dare un via libera al proverbio, soprattutto se consideriamo l’anno in corso, con le previsioni che parlano ancora per i prossimi giorni di temperature miti ma anche di peggioramenti e cali termici, per non parlare della neve che è già caduta abbondante su buona parte dell’arco alpino. Dalle ore 8.45 di sabato 10 alle ore 8.45 di sabato 17 novembre ROANA: Farmacia di Roana sas della dr.ssa Silvia Passuello - Piazza S. Giustina, 23 FOZA: Farmacia della dr.ssa Gilda Scaffidi Militone - Via Roma, 7 Dalle ore 8.45 di sabato 17 alle ore 8.45 di sabato 24 novembre GALLIO: Farmacia di Gallio snc del dr. Stefano Dalla Valle - Via Prestinari, 34 ROTZO: Farmacia della dr.ssa Annia Bottura – Via Roma, 9/a Il santo: santa Elisabetta 17 novembre. Figlia di Andrea, re d’Ungheria e di Gertrude, nobildonna di Merano, ebbe una vita breve. Nata nel 1207, fu promessa in moglie a Ludovico figlio ed erede del sovrano di Turingia. Sposa a quattordici anni, madre a quindici, restò vedova a 20. Il marito, Ludovico IV morì ad Otranto in attesa di imbarcarsi con Federico II per la crociata in Terra Santa. Elisabetta aveva tre figli. Dopo il primogenito Ermanno vennero al mondo due bambine: Sofia e Gertrude, quest’ultima data alla luce già orfana di padre. Alla morte del marito, Elisabetta si ritirò a Eisenach, poi nel castello di Pottenstein per scegliere infine come dimora una modesta casa di Marburgo dove fece edificare a proprie spese un ospedale, riducendosi in povertà. Iscrittasi al terz’ordine francescano, offrì tutta se stessa agli ultimi, visitando gli ammalati due volte al giorno, facendosi mendicante e attribuendosi sempre le mansioni più umili. La sua scelta di povertà scatenò la rabbia dei cognati che arrivarono a privarla dei figli. Morì a Marburgo, in Germania il 17 novembre 1231. È stata canonizzata da papa Gregorio IX nel 1235. Patronato: Infermieri, Società caritatevoli, Fornai, Ordine Francescano Secolare. Etimologia: Elisabetta = Dio è il mio giuramento, dall’ebraico. Emblema: Cesto di pane Che tempo avremo nei prossimi giorni. Da Ovest prima e da Nord poi incalzeranno nuove perturbazioni atlantiche e nordatlantiche. Piogge più estese dapprima sulle nostre regioni settentrionali e tirreniche, poi anche su quelle adriatiche e meridionali. Nevicate sulle Alpi solo in alta quota a inizio periodo per i venti relativamente miti atlantici, quota neve in calo dal 13 novembre. Pause asciutte pur sempre diffuse dunque al Sud e sulla Sicilia nella prima parte del periodo considerato. Temperature in aumento e sopra la media al Centrosud e sulle isole fino all’11 novembre, poi in calo.Precipitazioni: piogge sparse per lo più deboli-moderate e probabili maggiormente al Nord in prossimità dei rilievi e lungo le regioni centro-meridionali tirreniche. Fenomeni probabili anche in Appennino e poi anche sul versante adriatico e al Sud tra il 12 e 14 novembre. Pause asciutte comunque diffuse e anche persistenti a inizio periodo, specie al Sud e adriatiche Tra mercoledì 14 e domenica 18 novembre l’evoluzione meteorologica prevede la persistenza di condizioni di tempo instabile o perturbato per l’affondo di nuove perturbazioni di origine scandinava o subpolare verso l’Europa centro-meridionale. Attese nuove piogge, temporali e nevicate in montagna su tutto il Centronord, a tratti al Sud. Temperature in lieve aumento iniziale poi in probabile nuova diminuzione. Aria polare in arrivo in diverse occasioni fino a metà novembre! Restate aggiornati Un dolcetto per novembre: i baci di dama. Un pasticcino a base di mandorle, zucchero e burro in egual misura.L’ origine di questo dolcetto é piemontese , di Tortona. La storia narra che un cuoco della casa di Savoia ,abile pasticcere inventò questo pasticcino. In una sera del novembre del 1852 il re Vittorio Emanuele II era desideroso di assaporare qualcosa di buono e di nuovo , invitò il suo cuoco a inventare un dolce. Il cuoco riuscì a trovare nella sua dispensa mandorle, nocciole, zucchero, burro e cioccolato, così nacquero i famosi baci di dama.C’è chi ritiene che il biscotto chiamato Bacio di dama raffiguri l’unione delle labbra, essendo formato da due dischi d’impasto saldati insieme da marmellata, crema o cioccolato. Altri basandosi sugli ingredienti che lo compongono, ne giustificano il nome ricollegandolo alla dolce bocca femminile. Ingredienti per 20 baci: gr.100 mandorle, gr.100 zucchero, gr.100 burro, vanillina, gr.100 cioccolato fondente. Tritiamo nel mixer lo zucchero con le mandorle, molto finemente.Impastare con il burro tagliato a pezzetti e lasciato a temperatura ambiente per un’ ora. L’ impasto e’ come quello della pasta frolla.Fare una palla e mettetela a riposare in frigorifero per un’ oretta.Facciamo dei cilindretti sulla tavola infarinata e tagliate come se fossero gli gnocchi, di un centimetro circa.Facciamo delle palline e le appiattiamo un pochino alla base. Mettete in forno già preriscaldato a 160 gradi per 20 minuti circa, dipende molto dal vostro forno, non devono essere troppo colorati,anzi. Lasciateli raffreddare, perché al momento sono ancora morbidi , ma quando saranno freddi avranno la giusta consistenza.Sciogliamo il cioccolato o a bagnomaria o in microonde, per la farcitura dei baci lasciate che il cioccolato si raffreddi un po’ e avrà la giusta densità. Mettete la cioccolata su un biscotto e chiudetelo con l’ altro. ARIETE Potete contare sull’aiuto del Sole, Giove e Urano nel vostro segno per sostenere con successo le vostre idee. E non soltanto nella vita di relazione, se il partner dimostra di non capirvi, ma anche e soprattutto nell’ambiente di lavoro e in famiglia, se vi pare che le vostre ragioni siano ingiustamente ignorate. E’ ora di dire pane al pane e vino al vino. TORO Il vostro senso di responsabilità vi preserva da errori di valutazione che potrebbero capitare nella vita di relazione, se non foste, come siete, più che in allerta. L’aspetto stimolante di Marte, però, potrebbe farvi osare anche nelle spese, con esiti incerti: prima di decidere un acquisto impegnativo vi conviene riflettere e ascoltare i consigli di qualcuno che stimate. GEMELLI Con il favore di Venere e di Mercurio potete farvi avanti con proposte innovative in tutti i settori: scegliete quello che più vi sta a cuore e muovetevi con originalità. Nell’amore, soprattutto, vi sono buone prospettive di successo. Non trascuratele, se non volete un domani pentirvi amaramente di aver perduto un’ottima occasione. CANCRO Potete contare su Venere e Mercurio per farvi avanti con proposte interessanti, sia nella vita di relazione, sia nei rapporti di lavoro. Anche la vita quotidiana può migliorare grazie all’acquisto di oggetti scelti tra tante opzioni offerte dallo sviluppo tecnologico. E, se davvero lo volete, è il momento giusto per la nascita di un nuovo amore. LEONE Con Marte nel segno in aspetto positivo con Mercurio e Venere, potete fare chiarezza specie negli affetti, superando un momento di perplessità dovuto anche al vostro eccessivo bisogno di riconoscimenti: lasciate pure fare al partner, non opponendovi ai suoi desideri, ma favorendo la comprensione, magari assentandovi un po’. VERGINE La vostra capacità di analisi e la vostra precisione sono gli assi nella manica per risolvere un problema di convivenza o un partner di lavoro problematico. Sia nell’amore che nel lavoro se sentite il bisogno di novità, sgomberate il campo dal retaggio di vecchi rapporti o di questioni superate, per attendere con fiducia le novità che il destino vi offrirà. BILANCIA Contate sulla vostra abilità diplomatica e sulla vostra capacità di muovervi con successo. non soltanto sul lavoro ma anche nell’amore che potete riportare a livelli di massima soddisfazione, decidendo di dimostrare al partner il vostro interesse, ma anche nell’ambiente di lavoro che siete certamente in grado di rendere più adatto alle vostre raffinate esigenze. SCORPIONE Avete molte frecce al vostro arco, ora si tratta di saper fare centro. Nell’amore, come nel lavoro negli studi infatti ci sono ottime prospettive, che sta a voi saper tradurre in realtà, sfruttando l’occasione che graziosamente il destino presenta. La vita di relazione si apre a novità da prendere in serio esame. SAGITTARIO Siete in grado di affrontare con successo qualsiasi problema, purché abbiate elementi di giudizio sufficienti per sostenere le vostre ragioni. Con Mercurio e Venere nel vostro segno potete lanciarvi in ogni tipo di iniziativa: sentimentale, lavoro, o acquisti di cose belle, da destinare eventualmente al papà, che è il vostro maggior confidente. CAPRICORNO Avete a che fare con Saturno e Nettuno, i quali vi spianano la strada, peraltro in salita, che avete di fronte. Non esitate a impegnarvi seriamente per raggiungere un obiettivo ambizioso: sia pure a lungo termine, non vi deluderà. Il vostro impegno sarà premiato e la vostra preparazione verrà riconosciuta, al momento giusto. ACQUARIO La vostra serietà e il vostro rigore sono vincenti. Ora tutto dipende dalle vostre scelte. In amore prendete pure l’iniziativa, anche in assenza di segnale positivi da parte di un partner che potrebbe fare qualche capriccio. Nell’ambiente di lavoro avete le carte in regola per farvi ascoltare da chi può aiutarvi a inserirvi in modo più soddisfacente e più remunerativo. PESCI Muovetevi con disinvoltura e leggerezza, senza appesantire un rapporto difficile, sul quale potrete agire positivamente, sdrammatizzando eventuali piccole incomprensioni, dovute a Marte opposto al vostro segno: una battuta spiritosa o un gesto di generosità possono fare quello che una accesa discussione non riuscirebbe mai a realizzare. Il Giornale pubblica le Vostre lettere! Domenica 11 novembre CONCO: SAN MARCO PETROLI – Via Cappellari, 12 MEZZASELVA: IP – Via XXI Maggio, 149 Domenica 18 novembre ASIAGO: Q8 – Via Verdi, 91(Località Mosele) FOZA: TOTAL – Via Lazzaretti, 24 Inviatele a: Giornale dell’Altopiano e-mail: [email protected] Per favorire il lavoro della redazione sarebbe preferibile riceverle via posta elettronica. E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo: Via J. Scajaro n.23 36012 - Asiago Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere devono riportare sempre firma, indirizzo e numero di telefono del mittente. La redazione si riserva anche eventualmente di ridurre, modificare o non accettare eventuali testi di cattivo gusto. Sabato 10 novembre 2012 l’Altopiano L’abbraccio all’ostetrica Maria dei nati in casa dell’Altopiano Un abbraccio da tutti i suoi “bambini” altopianesi con rispettive mamme. In occasione del battesimo dell’ultimo nato sotto sua attenta e pronta custodia, il piccolo Giuliano Bressan, al Bostel di Rotzo, lo scorso 7 ottobre, è stata organizzata una riunione dei “nati in casa” dell’Altopiano. Il tutto per festeggiare l’inossidabile ostetrica Maria Pollacci che all’età di 88 anni ancora non vuol saperne di smettere di fare da assistente alla vita che fiorisce. La prima è stata Sofia, nata a Gallio, poi Alessandro, nato ad Asiago e Simone, nato a Roana, tutti e tre nel 1998. Nel 2004 è toccato a Giacomo, nato ad Asiago, e quindi Cesare (2009) e Giuliano (maggio 2012), i due fratelli nati a Rotzo. Sono solo sei dei 7547 bambini che Maria ha contri- buito a far venire alla luce nella sua ultra sessantennale carriera con una competenza e una professionalità che possiamo definire d’altri tempi e sicuramente impareggiabili. Un grazie sincero a Maria da tutti i suoi “figli” dell’Altopiano e da tutte le loro famiglie. I neolaureati dell’Altopiano Il 20 ottobre 2012 Silvia Rodeghiero ha conseguito la Laurea Magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Padova. Si congratulano con lei mamma Antonella, papà Maurizio, il fidanzato Mauro e tutti gli amici che hanno festeggiato insieme questo importante traguardo! Un vigneto sul Monte B Il prossimo passo non può che essere il “vino Asiago” dopo che la coltivazione di uva americana ha avuto una così buona resa. Parliamo del filare piantato quasi per gioco dai fratelli Walter e Fabrizio Rigoni nelle vicinanze del loro allevamento in contrada Costa. Le pendici del monte B sembra si addicano alle vigne (forse anche grazie ad un’estate particolarmente benevola) dal momento che la “vendemmia” ha dato non solo uva abbondante, ma anche di ottima qualità. Gerardo Rigoni Tempi di crisi ...orti di guerra! “El capusso” di Val Giardini del Severino Bianchi (kg 14,4) Mostra aperta dal 03/11 al 31/12. Ingresso libero 1,00 euro! Il 10 novembre festeggiano 56 anni di matrimonio Lino e Antonietta Cherubin. Tanti auguri da tutti i vostri cari. Tanti auguri di buon compleanno al nostro piccolo Gabriel che il 5 novembre ha festeggiato il suo primo anno di vita da mamma Noemi, papà Valentino, nonni,zii e cugini. 27 La voce degli 8 Comuni La piccola Giorgia, un po’ timorosa di fronte all’obbiettivo, mostra tutta la sua sorpresa davanti al bellissimo e sanissimo porcino del peso di un chilogrammo ritrovato nei boschi della zona Larici a metà ottobre, uno degli ultimi offertici da questa proficua, dal punto di vista della raccolta, annata. Offresi lavoro di cameriera per la domenica o il fine settimana a ragazza volonterosa, bella presenza. Le interessate sono pregate di inviare e- mail con nominativo, numero telefonico ed eventuali esperienze lavorative all’indirizzo di posta elettronica [email protected] Sabato 10 novembre 2012 l’Altopiano 28 La voce degli 8 Comuni Pagina 10