70 posti di lavoro

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70 posti di lavoro
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
pag.10
www.giornalealtopiano.it
ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO
N. 385 - ANNO XIV - EURO 1,50
ASIAGO
Risarcimento
danni alle
immobiliari:
pagherà il
Comune
o i singoli
amministratori?
SABATO 10 NOVEMBRE 2012
70 posti
di lavoro
Commercio
L’invito
dell’assessore
Roberto Rigoni
ai residenti:
“Contro la crisi,
diamoci
una mano:
compriamo in
Altopiano”
Dovrebbero essere attivati
in tre anni al ricreando
Istituto di Mezzaselva.
Nel 2013 inizia l’apertura
Pagine 2-3
Pagina 10
OCCUPAZIONE
La Cooperativa
“Il Faggio”
di Asiago
al traguardo
dei 10 anni
di attività
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NATURA
La salamandra di Aurora,
un gioiello dell’Altopiano
da conoscere
e salvaguardare
Grafica Altopiano
“IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO”
I SAPORI
DELLA
TRADIZIONE
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S.Caterina
ROANA
Tutto pronto per
la tradizionale
Fiera franca
Un intenso
weekend
a fine mese
Parla il gruppo di opposizione:
“Ecco le scelte disastrose
dell’amministrazione”
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GALLIO
L’amministrazione
vuole dare avvio
ad una Cooperativa
di lavoro per
creare opportunità
d’impiego
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Pagina 11
FOZA
Festa grande
alle scuole:
il Comune e
il volontariato
insieme hanno
arricchito
le due
strutture
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l’Altopiano
Sabato 10 novembre 2012
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La voce degli 8 Comuni
ASIAGO - LOTTIZZAZIONE EX COLONIE
“Il risarcimento? Gli amministratori, ma non
solo loro, dovranno risponderne personalmente”
L’avvocato Bruno Barel: “Qui non si parla di aspettative deluse, ma di investimenti fatti
già da molti anni dalle società immobiliari sulla base di regole già stabilite dal Comune”
Seriamente preoccupati! E’ in
sostanza questo il sentimento
più diffuso tra i cittadini
asiaghesi, dopo la milionaria richiesta di risarcimento danni
presentata dalle società immobiliari Villa Rossi, IV Novembre e Asiago 3 Emme al Comune relativa al blocco delle
lottizzazioni attuato dall’amministrazione Gios, riguardante
nello specifico il Piano Urbanistico attuativo denominato
“Ambito A – Colonie”.
“Dovesse la cifra risarcitoria,
per pura ipotesi, ridursi alla fine
anche ad un solo milione – è
uno dei commenti più ricorrenti
tra i cittadini – sarebbe comunque un grossissimo problema
per il Comune, una di quelle
cose che ti mettono in ginocchio per un bel po’ di tempo”.
Ma poi, si chiedono in molti,
sarà proprio il Comune, in
quanto ente, a dover pagare o
saranno i singoli amministratori che dovranno rispondere
personalmente del danno causato alle società immobiliari?
Qui si entra nel campo di quella che viene definita “respon-
sabilità amministrativa”.
“Spetta alla Procura, attraverso la Corte dei Conti –
spiegal’avvocato Bruno Barel,
dello
studio
legale
Barel,Malvestio& associati,
difensore delle società Villa
Rossi, IV Novembre e Asiago
3 Emme - il compito di controllare quando il pregiudizio
subito da un ente pubblico sia
dovuto a colpa degli amministratori. Se un comune deve
essere condannato a risarcire
i danni, la Procura dunque si
domanda: è per colpa di qualcuno? E, nel caso venga ravvisata la colpa, si citano a giudizio davanti alla Corte dei Conti i responsabili individuati che
devono risarcire, di tasca propria, il danno procurato all’ente. Ci sono diversi precedenti,
con fior di sentenze, in cui gli
amministratori sono stati chiamati a rispondere di persona
anche dopo anni”.
A suo parere, nel caso di
Asiago può essere dunque
ravvisata la colpa e quindi
la responsabilità personale?
“Credo proprio di sì. In tutta
coscienza posso dire di avere
personalmente fatto di tutto per
evitare di arrivare a questo punto e ho sempre trovato un muro
di Berlino. Si è cercato di trovare una soluzione ma non c’è
stata alcuna flessibilità da parte del sindaco Gios. I danni sono
enormi: è stato sfasciato il
mercato immobiliare, si è distrutto un settore economico
in un momento in cui la crisi
non c’era ancora. Sia ben
chiaro che qui non si parla di
aspettative deluse ma di investimenti fatti già da molti anni
sulla base di regole già stabilite dal Comune e la richiesta
di risarcimento è scaturita da
un’analisi puntuale, accurata
e documentata fino all’euro di
tutti i danni.Qui, come abbiamo ben sottolineato nel testo
del ricorso, si parla di provvedimenti illegittimi approvati
dall’amministrazione appositamente ed insistentemente per
impedire alle società immobi-
liari di costruire.La situazione
è non grave, gravissima”.
I componenti della giunta comunale di Asiago, secondo
Barel, non possono dunque
dormire sonni tranquilli e insieme a loro tutti quelli che, nei
diversi ruoli, hanno partecipato a questa scelta. “I consiglieri che hanno votato a favore –
dice l’avvocato trevigiano –ma
anche i funzionari degli uffici
preposti che avrebbero potuto
opporsi a scelte illecite e non
l’hanno fatto. Tutti, ovviamente
con peso diverso, hanno le loro
responsabilità e ne dovranno rispondere. Io, in questo momento, non vorrei essere nei panni di
nessuno di loro”.
Su una possibile copertura
assicurativa alla quale il
Comune può appellarsi,
qual è la sua opinione?
“Dipende dal tipo di polizza stipulato, ma dubito che ci siano
assicurazioni che arrivino a coprire questo tipo di responsabilità e se sì per quale cifra?
Qui gli zeri sono davvero tanti!” “Vorrei aggiungere una
considerazione – conclude
Barel - possibile che nessuno
degli amministratori si sia a
questo punto chiesto qual è il
modo per limitare il danno? Se
fossi nei loro panni cercherei
il modo per rimediare studiando qualche soluzione per ridurre il pregiudizio invece di continuare in un atteggiamento
inerte e colpevole”.
E il modo migliore per limitare i danni?
“Una variante al PAT, strumento che può essere modificato
quando si vuole, con la possibilità per le società immobiliari di
costruire. Lo volesse, il Comune sarebbe ancora in tempo”.
Stefania Longhini
l’Altopiano
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La voce degli 8 Comuni
ASIAGO - LOTTIZZAZIONE EX COLONIE
“Nessuna ipotesi di “colpa grave” dei consiglieri”
Il sindaco Gios: “Assurdo ed illogico che qualcuno possa solo pensare di “aggredire”
personalmente gli amministratori che hanno posto la tutela dell’ambiente al primo posto”
Dover mettere mano ai conti
personali per risarcire il danno? Il Sindaco Andrea Gios
sembra non avere affatto questo timore.
“In primo luogo – sostiene
Gios – il danno lamentato dalle immobiliari è tutto da dimostrare. Sono altresì convinto
che il danno provocato al nostro territorio ed agli equilibri
economici della nostra comunità dalla selvaggia costruzione di decine di condomini sarebbe stato ben maggiore e
che l’interesse pubblico debba essere anteposto ad ogni
altra considerazione. Sono
sempre più certo che la nostra scelta, quella di bloccare
le lottizzazioni e porre un freno alle speculazioni immobiliari, sia stata fondamentale per
la nostra Città e per l’intero
Altopiano. Per un territorio
alpino ed a vocazione turistica
come il nostro sarebbe impensabile continuare a costruire
condomini e a cementificare
aree verdi”.
“Ritengo, pertanto – continua
il sindaco - che sia assurdo ed
illogico che qualcuno (per il
vero uno sparuto gruppo di
persone legate alle solite immobiliari) possa solo pensare
di “aggredire” personalmente
gli amministratori che hanno
posto la tutela dell’ambiente al
primo posto, che hanno avuto
la lungimiranza di anticipare
una crisi immobiliare di portata internazionale e che hanno
dimostrato il coraggio di contrastare fortissimi interessi economici. Bisognerebbe, semmai, chiedere i danni a talune
immobiliari spregiudicate ed a
coloro che, prima di noi, hanno consentito di realizzare con-
domini su condomini,
lottizzazioni fuori di ogni
logica e ristrutturazioni in
stile pseudo-tirolese. La
comunità ne paga ancor
oggi le conseguenze. Il
perseguire in queste
scelte avrebbe certamente procurato ulteriori
danni irreversibili alla
Città ed al Territorio”.
Sta dicendo dunque
che non sussiste per
voi amministratori
colpa tale da presupporre l’eventualità
che veniate chiamati
a rispondere personalmente?
“Intanto va ricordato che
il mandato conferitoci
dagli elettori asiaghesi
(oltre il 69%!!) è stato chiaro
nella direzione (già intrapresa
con la cancellazione del
PIRUEA) di sostenere l’azione proposta dalla nostra lista
civica nel programma eletto-
Sapor d’acqua natia
Collezione “autunno-inverno”- Non solo moda
La chiamano “Collezione
Autunno-Inverno” ed è
una sfida d’altissimo spessore tra i grossi nomi della
moda internazionale:
Chanel
e
Dolce&
Gabbana, Giorgio Armani
e Christian Dior, Benetton
e LiuJo, Nero Giardini e
Blu Marine. Aguzzano l’ingegno, affilano le armi, tentano lo sguardo: il tutto per
salutare l’avvento dell’autunno e dell’inverno vestiti
con eleganza e non travestiti di sciatteria. Poco importa se ai respiri caldi della primavera e all’arsura dell’estate stavolta dovranno rispondere all’imprevedibilità
colorata dell’autunno e alla raucedine fredda dell’inverno:
per ogni stagione lo stilista riserva un picco di bellezza
personalizzata perché nessuna stagione è uguale ad un’altra, come nessun uomo è mai la fotocopia di nessun altro. Ad
ogni stagione è riservata la sua collezione, ossia quell’indice di
bellezza che a nessun’altra s’abbinerebbe a puntino: l’arte è
sempre una porzione di eleganza realizzata su misura. Eppure
quaggiù ci si ostina a guardare all’autunno e all’inverno con
quel pizzico di malinconica passione che s’addice alle liturgie
funebri: il gaudio e l’ilarità dell’estate assolata cedono il posto
alla tristezza e all’angoscia, al lento incedere dei passi e all’amarezza del sole che tramonta presto; il gaudio spensierato
e la cordialità estiva sembrano soccombere all’autunno del
sorriso e alla paura di un inverno ch’è sempre prodigo di
scomodità. Tra le vie di paese la”collezione autunno-inverno”
della natura tutto richiama eccetto che la bellezza e il fascino,
la sensualità e lo splendore, la seduzione e il germoglio: laddove
l’arte e l’estetica esprimono picchi di originalità inimmaginabile fin quasi a creare negli atelier capolavori riservati al ghiaccio invernale, l’uomo di città esprime la nostalgia di stagioni più
adatte al sollazzo e alle buone intenzioni. Tant’è che si paragona volentieri – e forse con un pizzico d’ingiustizia – queste due
stagioni al calare delle forze, al tramontare della giovinezza,
all’inverno della malattia o alla canizie di giorni non più fre-
menti di vitalità. Davvero strano lo sguardo che l’uomo riserva alla natura che, come
stilista intrigante e invisibilmente operosa, risponde a modo
suo, rilanciando la graziosità.
Perché è dell’autunno il
trascolorare dei faggi e il
luccichìo della brina sull’erba,
l’incantevole ingiallirsi delle foglie e il lento rincasare degli
armenti, la dolcezza delle castagne e il decantarsi dell’uva
pigiata. Così com’è dell’inverno l’alfabeto del riposo e della
quiete, il silenzioso rinvigorirsi
delle falde allo scendere delle prime nevi, il ringiovanimento
degli aghi dei pini, il misterioso letargo delle talpe e delle marmotte, dei tassi e delle orse. E tutta quell’invisibile programmazione che la natura opera sotto le quinte della terra: l’organizzare gli accoppiamenti delle cerve e delle orse, il calendario delle
lune e dei germogli, l’ordine d’uscita degli animali dalle tane,
ilprogramma di colorazione dei germogli e di nascita dei fiori.
Anche in natura c’è una “collezione autunno-inverno”, necessaria per creare nostalgia e appetito di quella successiva,
la”primavera-estate” i cui lineamenti nascono sempre nel grembo di un’apparente malinconia. L’uomo sembra non apprezzarla in versione “autunno-inverno”; forse per questo riserva il
nascondimento agli anziani e ai malati, alla canizie e alla disabilità,
alla malattia e alla povertà. L’uomo è un essere smemorato e
saputello, così ambizioso da dimenticare che è d’inverno che la
primavera si sveglia, è d’autunno che la terra ritrova la forza
perduta. Come dall’uomo sconfitto germoglia sovente una sorgente di stupore d’insospettabile fascino e dall’uomo privo di
forze si sprigiona una misteriosa energia. Le chiamano stagioni”morte” e
c’abbinano sguardi tristemente appassiti; li chiamano uomini “finiti” e li guardano con pietà. Ignorando d’essere in
fronte a dei capolavori di grazia e beltà.
Don Marco Pozza
rale. Inoltre siamo
sempre stati trasparenti nelle nostre azioni, forti nelle convinzioni per il bene del
nostro paese e per il
futuro della nostra
gente. Faccio poi presente, dato importante, che nell’articolato
iter giudiziario vi é una
sentenza del TAR del
Veneto che riconosce
la legittimità dell’azione posta in essere dal
Consiglio Comunale
di Asiago e ritengo
che questo possa essere sufficiente per
dimostrare la correttezza del nostro operato e l’assenza di
qualsiasi elemento o presupposta che possano condurre
ad una ipotesi di “colpa grave” dei consiglieri”.
La cifra a sei zeri chiesta
dalle immobiliari non vi
spaventa?
“Reputo che non sia assolutamente coerente con la realtà del settore immobiliare e
che, anzi, le condizioni del
mercato dalla fine del 2007
ad oggi sono tali che con
molta probabilità l’operazione che abbiamo bloccato sa-
rebbe stata fallimentare. Ne
siamo convinti ancor più oggi,
dopo aver incominciato ad
analizzare il bilancio delle
immobiliari che partecipano
alle società che hanno proposto il ricorso per il risarcimento del danno. Bilanci che
in almeno un caso, pur registrando ricavi da vendite di
appartamenti per svariati milioni di euro, in cinque anni
hanno cumulato perdite per
oltre 690 mila euro! Come è
possibile che le stesse società, nei medesimi anni (dal
2007 al 2011) adesso rivendichino un mancato guadagno di ben 19.000.000 di euro
a fronte della mancata realizzazione di circa 75 appartamenti? E di questi
19.000.000 di euro quanti
sarebbero stati reinvestiti nel
territorio? Sappiamo solo che
nel passato le immobiliari interessate nella richiesta di
danni non hanno fatto alcun
investimento importante e si
sono limitate ad elargire piccole “elemosine”. Oltre ai
danni subiti in questi decenni dalla gente di Asiago, si
devono ora anche subirne le
beffe?”
Stefania Longhini
Sabato 10 novembre 2012
l’Altopiano
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La voce degli 8 Comuni
ASIAGO
Liberalizzazione del commercio : crescono le proteste
A quasi un anno dalla
liberalizzazione degli orari di
apertura degli esercizi commerciali introdotta dal decreto
Salva Italia, cresce la protesta da parte di sindacati, dipendenti dei negozi, ma anche da parte dei titolari di attività medio piccole. Commesse in rivolta, ipotesi di
precettazione dei dipendenti,
malumori da una parte e dall’altra, sono temi di cui si sente
sempre più spesso parlare.
Ed ora anche una raccolta di
firme
promossa
da
Confesercenti, condivisa dalla Cei, per portare in Parlamento una proposta di legge
di iniziativa popolare per
chiedere che venga restituita alle Regioni la possibilità
di decidere le aperture in
base alle esigenze territoria-
Tra le varie iniziative di contrasto, una raccolta di firme promossa da
Confesercenti per chiedere che si faccia un passo indietro restituendo alle
Regioni l’incarico dei disciplinare le aperture in base alle esigenze territoriali
li.
Perché
se
la
liberalizzazione del commercio per un territorio di richiamo turistico come quello di
Asiago e paesi limitrofi, con
l’apertura domenicale dei
negozi della pianura e dei
grandi centri commerciali in
particolare, fa calare sensibilmente quel pendolarismo
tipico della domenica, per chi
si è trovato da un giorno all’altro a dover lavorare tutte
le domeniche dell’anno, questo significa soprattutto dover rinunciare a godere della
propria famiglia. Oltretutto,
come da più parti confermano, la liberalizzazione non ha
portato benefici in termini di
incremento del commercio, e
neppure nuove assunzioni,
anzi si fa sempre più concre-
to il rischio di licenziamenti
per i lavoratori delle aziende
che si vedono soffocare dalla grande distribuzione e per
le quali la novità ha richiesto
costi maggiori per il personale, senza per contro riscontrare aumenti nelle vendite.
Perché la gente, soprattutto
in tempi di crisi economica
come quella attuale, se spende la domenica non spende
gli altri giorni. La possibilità
di spesa non cambia, lo testimonia anche il fatto che per
i commercianti gli incassi registrati nella 3^ e 4^ settimana del mese sono nettamente inferiori rispetto alla prima
quindicina: se i soldi ci sono
si spende, se non ci sono si
deve rinunciare. Anche la
Chiesa per voce di numerosi
vescovi, ha fatto sentire la
propria contrarietà alle aperture domenicali, giornate da
dedicare al riposo e agli affetti familiari. Molte le Regioni, compreso il Veneto, che
hanno chiesto alla Corte costituzionale di pronunciarsi su
a chi competono le decisioni
sul commercio, se spetti al
governo o alle amministrazioni regionali decidere
aperture ed orari. In attesa
di sapere se saranno fatti
passi indietro, l’invito ai
consumatori che arriva da
più parti è quello di riprendere le proprie abitudini
domenicali, di evitare di chiudersi in un centro commerciale, di tornare a godere del piacere di passare il tempo libero
all’aperto, assieme ad amici e
familiari. Silvana Bortoli
“Fate acquisti da noi”: un invito rivolto a tutti, a partire dai residenti
In collaborazione con Tam Tam Comunicazione, l’amministrazione comunale sta studiando una campagna promozionale per incentivare il commercio ad Asiago
Un grande centro commerciale all’aperto, con una qualità e varietà dell’offerta
che forse nessun altro centro turistico
invernale può vantare. Un giusto rapporto qualità/prezzo, una qualità di servizio arricchita anche dalla ristorazione
locale che negli anni ha fatto passi da
gigante, grazie all’impegno e professionalità del gruppo di ristoratori locali.
Asiago è stata, negli anni ‘80, la prima
cittadina veneta ad ottenere, dopo lunghe insistenze, la possibilità di tenere
aperti i negozi la domenica, richiamando tutta una serie di clientela che altrimenti non arriverebbe. Una boccata d’ossigeno, quella del
turismo domenicale, non solo per i negozi, ma anche per bar
e locali pubblici. Che ora però soffrono, oltre che per la crisi
generale, anche per l’apertura domenicale dei negozi delle
città e dei grandi centri commerciali. Per questo si rendono
necessarie iniziative per invitare i consumatori a fare acquisti quassù. A partire dalla gente del posto, che, dicono numerosi commercianti, dovrebbe finalmente rendersi conto che
acquistare in casa propria significa dare una mano all’economia locale, con benefici che alla fine, tanto o
poco, ricadono su tutti. Anche di questo si è parlato
nella recente assemblea della delegazione comunale
della Confcommercio, tenutasi al Millepini. E su questo argomento l’assessore al turismo Roberto Rigoni
ha illustrato a grandi linee ai presenti, a sorpresa, una
campagna promozionale a cui si sta lavorando. Abbiamo
avuto modo di parlarne con Cristiano Carli di Tam Tam
Comunicazione, che in collaborazione con l’amministra-
zione comunale sta lavorando a questa campagna per
l’incentivazione del commercio ad Asiago. “L’obiettivo –
spiega - è quello di sostenere le attività commerciali
locali su due fronti: da un lato favorire gli acquisti in
loco da parte dei residenti, dall’altro attrarre nuovi turisti e stimolare lo sviluppo di un “turismo commerciale”
anche nei periodi di bassa stagione. Attualmente ci sono
diverse ipotesi sul tavolo, che abbiamo presentato e
che il Comune sta valutando assieme all’Associazione Commercianti. Ovviamente al momento vogliamo
mantenere per quanto possibile un certo riserbo sui
dettagli delle campagne, sia per quanto riguarda la
grafica che per la parte copy, in attesa che alcuni
aspetti ancora in sospeso vengano definiti con maggiore precisione”. “Il concept – continua Carli - è comunque piuttosto semplice: trasmettere l’idea che
Asiago sia, per diversi motivi, un posto in cui è davvero bello e vantaggioso fare shopping. Ognuno deve
PRIMA NAZIONALE! AL CINEMA LUX ASIAGO
Ingrsso
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tesserati
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valorizzare i propri plus, e ci
sono degli aspetti che possono
rendere il piccolo/medio commercio più competitivo nei confronti della grande distribuzione, come la vicinanza, il contatto
umano tra chi vende e chi compra, a volte addirittura la possibilità di verificare la provenienza di un prodotto e quind i a v e re m a g g i o r i g a r a n z i e
sulla sua qualità. Sembrano
elementi banali, ma fanno la
d i f f e re n z a n e l l ’ e s p e r i e n z a
d’acquisto. E poi c’è l’innegabile piacere di fare i
propri acquisti passeggiando in un luogo così bello come Asiago. Anche questo aspetto, apparentemente scontato, dovrebbe essere tenuto maggiormente in considerazione”. Occorre comunicare tutto
questo in modo altrettanto semplice, ma allo stesso
tempo accattivante. – conclude Cristiano Carli - Questo è l’aspetto attualmente oggetto di valutazione,
quindi per il momento dobbiamo lasciare la curiosità!”.
Silvana Bortoli
Continua presso lo Sportello Informazioni Turistiche di Piazza Carli ad Asiago, la prevendita degli abbonamenti per la rassegna teatrale che prenderà il
via martedì 20 novembre al Millepini, e che propone 11 spettacoli di alto livello, che si terranno con
cadenza quindicinale. Il costo degli abbonamenti è
di 65 euro, 55 per i ridotti a cui hanno diritto gli
ultrasessantacinquenni e i possessori di tessera
cineforum del Cinema Lux. Per gli studenti, compresi gli universitari e gli iscritti all'università degli
adulti/anziani, il costo è di 40 euro.
Sabato 10 novembre 2012
l’Altopiano
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La voce degli 8 Comuni
ATTUALITA’
Comuni in rivolta contro i nuovi tagli
Il Governo, sempre in base alla Spending review, assegna ad ogni ente locale (Comuni e Province)
una quota della riduzione del debito pubblico. I sindaci: “Ripartizione iniqua e in tempi sbagliati”
Nuova batosta ai Comuni. A servire agli amministratori locali un nuovo boccone amaro è il
Governo che, sempre in base alla spending
review, assegna ad ogni ente locale (Comuni e
Province) una quota della riduzione del debito
pubblico. Che tradotto significa altre lacrime e
sangue da parte dei Comuni per rientrare nei
parametri previsti dal decreto.
Ma oltre agli ulteriori tagli imposti ai Comuni il
decreto consegna non una ma due beffe ai
Comuni dell’Altopiano che prima si trovano a
dover provvedere ai tagli ai bilanci a novembre, quando i bilanci sono già cosa fatta, ed inoltre vedono attribuita una quota pro capite del debito molto
più alto rispetto ai Comuni della pianura.
Succede quindi che il capoluogo altopianese Asiago, essendo soggetto al patto di stabilità, deve ridurre di 130 mila euro
la spesa corrente, nella parte del bilancio definito tecnicamente delle “spese intermedie” ovvero quelle spese presenti
in bilancio attribuibile al funzionamento degli uffici municipali
e alla gestione generale della macchina amministrativa, ed
impiegare i soldi risparmiati nell’estinzione anticipata di mutui sottoscritti. Per gli altri Comuni altopianesi ci saranno semplicemente minori trasferimenti. Asiago pertanto dovrà tagliare 130.421 euro di spese entro fine anno e utilizzare questi fondi per ridurre il suo indebitamento. Roana riceverà 65.211
euro in meno di trasferimenti statali; Gallio 39.985, Conco
26.950, Lusiana 34.198, Enego 35.115, Foza 11.149 e Rotzo
9.139 euro. Cifre che, paragonati ai bilanci comunali posso-
no sembrare abbastanza irrilevanti ma che se visti nell’ottica
della spesa pro capite e rapportati con altri Comuni della pianura assumono l’aspetto dello scherno. Asiago con i suoi
6.485 abitanti pagherà 20.11 euro pro capite mentre i 4.286
residenti di Roana riceveranno 15.21 euro in meno dallo Stato, 16.10 euro quelli di Gallio, Conco 12,25, Lusiana 12,13,
Enego 18,75, Foza 15,35 e Rotzo 14.43. In paragone alla
pianura Bassano, 43.540 residenti, dovrà sborsare 247.329
euro ovvero 5,6 euro pro capite; Thiene 2,82 euro per abitante e Schio addirittura soli 36.883 euro che vuole dire 93 centesimi per residente. Un fatto che ha fatto infuriare i sindaci
altopianesi. Ad ogni Comune, lo Stato “suggerisce” anche
dove tagliare, utilizzando chiaramente la mannaia senza fare
i giusti distinguo. Per Asiago viene suggerito, per esempio, di
ridurre i costi energetici, i costi della polizia locale, di ridurre
l’ufficio tecnico, addirittura di abbassare le spese postali.
“E’ una ripartizione iniqua fatta in tempi sbagliati – riassume il sindaco di Asiago Andrea Gios -Vengono
penalizzati quei comuni con estensioni territoriali ampie; Asiago ha 170 kmq di territorio con oltre
140 km di strade comunali, chiaro che serve una polizia locale potenziata che impiega i mezzi maggiormente. Non viene considerata la vocazione turistica, non viene calcolato che le scelte amministrative non sono
calibrate su una popolazione di 6.400 ma su 25 mila tant’è che l’ufficio tecnico è strutturato per concepire investimenti
per una località turistica che necessita di parcheggi, infrastrutture e servizi per 25/30 mila”. In più il decreto arriva a 2 mesi dalla
fine dell’anno quando oramai i Comuni hanno già impegnato
tutti i soldi che nella previsione di bilancio erano certi di avere in
cassa. Costringendo quei Comuni che hanno già approvato il
bilancio di ritornare in sala consigliare e rifare tutti i conti per
rientrare nei parametri previsti dallo Stato. “Abbiamo appena
approvato il bilancio gioendo di aver chiuso con un avanzo di 4
mila euro ed ora dobbiamo tagliare ancora – sottolinea il sindaco di
Rotzo Lucio Spagnolo – Prima abbiamo raschiato il barile per 27
mila euro in meno ora questa nuova batosta. Così comunque non si
premia la buona amministrazione, non si stimola il “darsi da fare”, è
decisamente frustrante e difficile da spiegare ai propri cittadini sempre più bisognosi e il Comuni sempre meno in grado di andare incontro alle loro esigenze”.
Gerardo Rigoni
Sabato 10 novembre 2012
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
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Riapre il Mercatino di Natale ai Giardini di Asiago
Ben motivati, nonostante le incertezze date dal
momento economico
molto delicato, i commercianti che danno
vita ai “Giardini di Natale” nei giorni scorsi
hanno preparato con
cura le proprie casette
e sono pronti ad aprirle a partire da sabato 10 novembre. Asiago
dà così il via al percorso in preparazione del Natale voluto
dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’Associazione “Giardini di Natale” e l’Associazione Commercianti.
Quest’anno, il mercatino verrà potenziato con l’apertura di
una nuova casetta di legno che proporrà corredo per bambini
e arredo casa, tutto esclusivamente ricamato a mano. Mancherà invece la casetta dell’Apicoltura Kaberlaba che verrà
sostituita da “Martina Kreation” che propone oggetti in feltro
fatti a mano. “Anche quest’anno abbiamo voluto dare un forte segnale all’economia turistica, - ha affermato l’assessore
al turismo Roberto Rigoni – in un momento di grave crisi
economica nel quale, è innegabile, si trovano molte aziende
che operano nel nostro territorio. Grazie alla forte motivazione dei nostri commercianti compiremo un significativo passo
in avanti nell’arricchimento dell’offerta turistica invernale
fornendo ai potenziali ospiti l’occasione giusta per venire ad
Asiago. Il mercatino natalizio verrà abbellito ed arricchito
con nuove casette, le bande
che animeranno
le vie del centro, la casetta di
babbo Natale,
contribuiranno
a creare un clima natalizio
fortemente suggestivo ed in grado di attrarre molti turisti. Devo
ringraziare tutti i nostri commercianti che hanno compreso l’importanza di questo significativo sforzo compiuto dall’Amministrazione per rendere Asiago sempre più accogliente e preparata all’evento del Natale”. Da parte loro, i commercianti
interessati all’allestimento del mercato natalizio auspicano che,
a partire già dal prossimo anno, ci possa essere la volontà di
altri nel condividere questa iniziativa. “Purtroppo – commentano – a livello di operatori locali, ai quali viene data la
precedenza su chi invece viene da fuori, arrivano richieste
solo da chi vorrebbe allestire casette con punti di ristoro. Ci
piacerebbe invece arricchire l’offerta con merci di vario genere, proposte da commercianti del posto. Un’offerta il più possibile variegata è quella che rende appetibile un mercatino”. I
“Giardini di Natale” resteranno aperti nelle seguenti date: 1011-17-18-24-25 novembre, 1-2 dicembre, dal 7 al 9 dicembre,
15-16 dicembre e tutti i giorni dal 22 dicembre al 6 gennaio
2013. L’orario sarà continuato dalle 10.30 alle 19.00 le dome-
Progetto bike sharing: la Comunità Montana
promuove l’andare da un paese all’altro in bici
Primo passo dell’Altopiano verso un uso più
diffuso della bicicletta. Che il territorio
altopianese sia adatto non solo al ciclo turismo
impegnativo ma anche all’uso della bici per brevi
spostamenti è noto a tutti. Ma il problema spesso
è dato dalla mancanza della bici. E per chi non
vuole affittare una mountain bike nei vari punti
disponibili nella conca centrale, ci pensa la Comunità Montana con il nuovo progetto di bike
sharing. L’idea non è nuova; da anni le grandi
città mettono a disposizione del pubblico delle
biciclette per promuovere la mobilità sostenibile. Ora sarà possibile anche sull’Altopiano prendere una bici a Gallio, lasciarla ad Asiago e poi,
passata qualche ora nel capoluogo altopianese, inoltrarsi lungo la
strada del trenino fino a Canove lasciandola in una delle zone di
raccolta. Quest’estate il progetto è stato proposto in maniera sperimentale con 3 piazzole (una ad Asiago, una a Canove ed una a
Gallio) ciascuna con 5 postazioni e 3 biciclette messe a disposizione di turisti e residenti. Ma che nelle intenzioni della Spettabile
Reggenza dovrebbe allargarsi a tutti i Comuni e le frazioni
altopianesi. “L’investimento iniziale, cofinanziato dai Comuni in-
teressati, è di 50 mila euro – spiega l’assessore al turismo della Spettabile, Andrea Benetti – Il progetto però sarà
ampliabile sia per il numero di bici sia per
le località interessate, in qualsiasi momento. Già la risposta è stata buona; con una
maggior divulgazione dell’iniziativa sono
convinto che le richieste saranno sempre
maggiori. Tanto più con lo sviluppo di percorsi dedicati”. Quello dello bike sharing
è il primo passo che la spettabile intende
compiere a favore della mobilità sostenibile anche in vista del completamento della
ciclabile “Folgaria – Gallio” il cui secondo stralcio (il collegamento Gallio – Asiago) dovrebbe essere avviato a breve. Percorsi che arricchiscono l’offerta di cicloturismo
costituito dalle tante strade silvo pastorali e dalla strada del trenino. “Ci
sono tanti progetti per la creazione di percorsi pedonali e ciclabili,
penso a quello di Asiago che collega il centro con le malghe e rifugi
comunali – prosegue Benetti – Purtroppo i fondi sono pochi, le necessità tante e le priorità altre. Ma è importante intanto iniziare e dare un
segnale verso la scoperta “dolce” del nostro territorio”.
G.R.
niche e nel periodo natalizio, da S. Stefano all’Epifania; gli altri
giorni le casette apriranno dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.00
alle 19.00.
Silvana Bortoli
Tutti sugli sci per conoscere
meglio la montagna
Scuola, Cultura e Sport: è il nome del progetto che il Consiglio
dei Maestri di sci del Veneto intende sottoporre all’assessore
alle Politiche dell’Istruzione e del Lavoro della Regione Veneto,
Elena Donazzan. L’idea è quella di promuovere nelle scuole la
conoscenza della montagna e della sua storia attraverso l’insegnamento dello sci alpino, sci nordico e snowboard. Si stanno
valutando le varie possibilità per far sciare gli studenti, dalle
elementari alle superiori, in modo non occasionale come fatto
finora, ma attraverso un vero e proprio progetto formativo
che si integri all’attuale offerta scolastica. Recentemente, in
un incontro tenutosi al Kaberlaba e organizzato dal direttore
della scuola sci Kaberlaba Mario Dal Pozzo, il presidente Roberto Pierobon e il consigliere Luigi Borgo del Consiglio regionale dei maestri veneti, hanno già potuto sondare la disponibilità dell’assessore Donazzan nel farsi promotrice del progetto.
“L’assessore – commenta Mario Dal Pozzo– ha compreso in
pieno il senso e l’importanza dell’operazione alla quale intendiamo dare vita. Da una parte l’arricchimento della formazione scolastica con l’apprendimento di uno sport, come lo
sci nelle sue varie forme, che se imparato da giovani diventa
un modo eccezionale per godere della montagna e legarsi ad
essa. L’altro aspetto interessante di questo progetto, è quello
di contribuire all’apertura delle scuole di sci in bassa stagione, in modo di salvaguardare la continuità lavorativa di una
professione stagionale”.
Elena Donazzan si è dimostrata disponibile alla valutazione
dell’iniziativa, che comprende anche alcune ore dedicate alla
storia e alla cultura della montagna. Dunque non solo il consueto corso di sci, ma un percorso di formazione che abbinerà l’apprendimento dello sport a visite nei luoghi della storia e
della cultura del territorio montano. Come ha spiegato l’assessore Donazzan, nella scuola moderna si intende, quando possibile, completare l’insegnamento teorico con la conoscenza diretta. E per questo lo sci può rappresentare un
modo ottimale per arricchire la formazione dei giovani nella
conoscenza del territorio.
Silvana Bortoli
Sabato 10 novembre 2012
l’Altopiano
Foliage: cresce il numero
degli appassionati
Per i turisti che cercano i colorati quadri naturali
autunnali (con lo spettacolo delle foglie che si tingono di
mille colori) una pubblicazione che promuove il vicentino
Sono in crescita gli appassionati di foliage, ovvero
coloro che ricercano luoghi e momenti in cui poter ammirare, visitando
parchi o passeggiando
tra boschi e foreste montane, lo spettacolo
mozzafiato delle foglie
degli alberi che nel periodo autunnale si tingono di
giallo, arancione, rosso,
marrone, in tantissime tonalità. Un fenomeno naturale che trasforma i boschi in grandi musei a cielo aperto, dove ammirare
“quadri” coloratissimi, che
lasciano a bocca aperta per
la loro bellezza.
Una proposta, quella dei
viaggi e delle gite alla scoperta di questi impareggiabili
scenari, che in alcuni luoghi
del mondo si è sviluppata da
tempo e che nel 2012 è arrivata anche dal Consorzio
Vicenzaè. In collaborazione con la Provincia, ha in-
fatti realizzato la pubblicazione “Turismo botanico e
foliage tour”, per far conoscere al pubblico le opportunità che i vari ambienti del
vicentino offrono per godere
di questo spettacolo.
Altopiano incluso! I turisti che
arrivano quassù nel periodo
autunnale non possono che
trovare in questo spettacolo naturale un motivo in più
per rilassarsi a stretto con-
7
La voce degli 8 Comuni
tatto con la nostra meravigliosa natura. Per contribuire
a
promuovere
l’Altopiano e richiamare
gente anche in periodi cosiddetti di bassa stagione,
il fenomeno delle foglie che
cambiano colore può rappresentare un buon incentivo. A integrazione di quanto proposto da Vicenzaè, ad
inizio autunno quando il fenomeno ha cominciato a farsi notare, nella fan
page Facebook dello
Iat Altopiano di Asiago,
spazio riservato agli
album fotografici, sono
state inserite numerose immagini di scorci,
sentieri, panorami,
resi più che mai suggestivi proprio grazie ai
colori di cui la natura si
tinge da settembre a novembre. Una meraviglia che, vista in foto, fa
immediatamente venire
il desiderio di ammirare
di persona!
S.B.
Asiago Sheepdog Trial: i border collie
impegnati a radunare le pecore hanno
incantato il pubblico nei giorni di gare
Coloro che, nonostante il
tempo ben poco favorevole,
si sono trovati ad assistere
nelle giornate dall’1 al 4 novembre (una giornata bella
su 4!) al 1° Sheepdog Trial
tenutosi ad Asiago, sono rimasti incantati nel vedere al
lavoro i border collie, cani da
pastore che seguendo gli ordini dei padroni dovevano
radunare un gruppetto di pecore, facendo fare loro un
percorso stabilito dai giudici
di gara. Uno spettacolo nuovo per tanti presenti, che
hanno potuto ammirare la
bravura di cani e conduttori
nell’eseguire e impartire
istruzioni da distante, solo con
la voce e l’utilizzo di un
fischietto. Scene viste prima
solo in tv, e che hanno ricordato a molti un simpatico film
di qualche anno fa, “Babe
maialino coraggioso”, dove in
gare simili si cimentava, as-
sieme ai cani da pastore, anche un piccolo maiale. Disciplina sportiva molto seguita
nel Regno Unito, lo sheepdog
in Italia trova sviluppo in particolare in Toscana, ma da
quel che abbiamo potuto capire, i partecipanti alla quattro giorni asiaghese hanno
trovato stimolanti questi luoghi, apprezzando molto la
conformazione del campo di
gara sul quale si sono cimentati.
S.B.
Sabato 10 novembre 2012
l’Altopiano
8
La voce degli 8 Comuni
La cooperativa “Il Faggio” compie 10 anni
Da sempre a servizio, per servire. Menozzi: “Lo strumento cooperativo è stato una sfida così come un’iniziativa
lungimirante perché ha saputo rispondere fino ad oggi in modo economicamente sostenibile ai bisogni del territorio”
Grande festa per il
decennale della cooperativa sociale “il
Faggio”. La ricorrenza è stata festeggiata
nella sala delle maschere della Comunità Montana e ha visto
la partecipazione di
tante persone che hanno trovato nella cooperativa sbocchi lavorativi ed integrazione sociale.
La cooperativa “nasce” giuridicamente nel 2001 ma inizia l’attività nel 2002. Viene
fondata da 17 soci (quasi tutte donne) con studi superiori, convinti di poter gestire
quei servizi che le amministrazioni comunali stavano
iniziando ad “esternalizzare”.
“Erano favoriti, a loro parere, dalla particolare conoscenza del territorio e dalla
possibilità di sviluppare
sinergie con le varie agenzie
locali – ricorda Adriana Carli,
per anni presidente della cooperativa - Per offrirsi come
partner competente ed affidabile, fin dall’inizio formularono progetti in grado di
ottenere la fiducia dei Comuni”.
Tra le iniziative avviate e poi
gestite da “Il Faggio” ci sono
l’Informagiovani (sportello
itinerante di consulenza sco-
lastica professionale e culturale),
il servizio di assistenza domiciliare
ed i numerosi progetti indirizzati all’infanzia, all’adolescenza e alla lotta
alla
tossicodipendenza.
“Nel 2004 sono
state sottoscritte
diverse convenzioni con i Comuni dell’Altopiano e sono
iniziate delle forme di collaborazione con la Casa di Riposo di Roana così come con
le parrocchie con i gruppi ricreativi estivi – prosegue
Carli - Devo dire che non è
stato sempre facile superare
alcuni momenti di crisi; nel
2003 quando il Ministero del
Lavoro ci intimava di sanare
il debito (di 1.300 euro persino), nel 2005 con l’aumento
contrattuale non previsto nelle Convenzioni che i Comuni
hanno rifiutato di adeguare
costringendoci a lavorare
sottocosto, il 2007 iniziato con
prospettive di lavoro incerte.
Ricordo anche momenti di
grande soddisfazione quali la
Festa in Piazza con tutti i
bambini, i raduni del Grest al
Prunno e l’affermazione da
parte di un responsabile dei
Servizi Sociali che la nostra
cooperativa lavorava con il
cuore”.
L’attuale “grande progetto”
che vede la cooperativa impegnata in prima persona è il
servizio per il lavoro di
cura familiare a sostegno
delle famiglie che ha visto
il contributo degli 8 Comuni dell’Altopiano, della Comunità Montana e della
Cassa Rurale di Roana che
hanno dimostrato sensibilità e disponibilità verso la
tematica dell’assistenza
domiciliare.
“L’iniziativa “Il Faggio” è
stata un’iniziativa coraggiosa
per il contesto nella quale è
nata: costituire una cooperativa sociale in un territorio in
cui lo strumento della cooperazione, nella sua forma orga-
nizzata d’impresa, non
è particolarmente in
uso è stato impegnativo – aggiunge l’attuale presidente Jean
Claude Menozzi - Il
sostegno di cooperative già in funzione è
stato importante, ma
per i soci fondatori,
elaborare personalmente ed in proprio lo
strumento cooperativo è stato
una sfida così come un’iniziativa lungimirante perché ha saputo rispondere fino ad oggi in
modo economicamente sostenibile ai bisogni del territorio,
soprattutto i soggetti più deboli
poiché i servizi di assistenza
domiciliare e di assistenza
educativa vengono prestati alle
categorie di persone maggiormente esposti ai rischi di una
società sempre più individualista come la nostra.
Speriamo che questa rete di
sicurezza sociale possa reggere bene anche in futuro, che si
possa ulteriormente sviluppa-
re, nel suo ambito, ed … auguriamo e auguriamoci come
soci lunga vita alla Cooperativa sociale “Il Faggio”.
Che il ruolo della cooperativa
all’interno del territorio sia fondamentale lo ha sottolineato
sia il Dott. Gilbert Nanhounguè
del distretto sanitario così come
l’assessore al sociale di Roana
Elvio Schivo e Franco Balzi,
presidente del Consorzio Prisma di Vicenza che raggruppa più di 60 Cooperative sociali della provincia, che, partendo dalla difficile congiuntura economica che attanaglia il
nostro paese e buona parte
dell’Europa, ha sottolineato
come “il lavoro delle cooperative sociali consente di
mantenere sul territorio un dignitoso livello di assistenza
sociale ed educativa che gli
enti pubblici territoriali da soli
non sono più in grado di fornire ed auspicando che non
siano effettuati ulteriori tagli
in questo settore”.
Gerardo Rigoni
Corso per imprenditori, largo alle donne
Conclusa positivamente la serie di cinque serate
di formazione organizzate dalla Cassa Rurale ed Artigiana
Si è concluso nella serata di
martedì 30 ottobre il corso di
formazione imprenditoriale in
cinque serate, organizzato su
iniziativa dalla Cassa Rurale
ed Artigiana di Roana e tenuto dal dr. Piva. “Si è trattato di un corso molto concreto focalizzato sul calcolo dei costi aziendali. –
commenta il direttore dell’istituto di credito Gian Luigi Angonese - Sicuramente
impegnativo, non solo per
i contenuti ma anche per
l’orario, che si protraeva
fino alle 23. Positivamente abbiamo rilevato in
primis la soddisfazione in
termini di utilità dei partecipanti, la cui platea è risultata eterogenea: da imprenditori affermati, a molte giovani donne. Quindi,
da una parte la consapevolezza che anche chi è
“arrivato” non può fermarsi, e dall’altra il segnale che c’è un mondo che
discretamente avanza: l’
“imprenditoria femminile”.
Anche questa è un’ottima
notizia per il nostro territorio, che ha bisogno di
lavoro che può essere generato se ci saranno sempre più persone che si
metteranno in gioco nel
mondo imprenditoriale.
Ed anche qui la nostra
banca, che nel merito del
credito tiene come criterio
fondamentale la conoscenza delle persone e
del territorio, potrà continuare a dare il suo prezioso e insostituibile apporto”.
A conclusione del
corso, il direttore Angonese ha
consegnato ai partecipanti l’attestato
di partecipazione, infine i titolari dell’Edelweiss
Catering, tra l’altro “diligenti alunni” del corso, hanno
offerto un curato buffet,
durante il quale i partecipanti hanno avuto modo di
confrontarsi scambiandosi
qualche opinione. Un altro
segnale della Cassa Rurale nella direzione della crescita dei nostri territori, sia
in termini economici ma anche umani di incontro delle
persone.
S.B.
l’Altopiano
Sabato 10 novembre 2012
9
La voce degli 8 Comuni
ASIAGO
Roberto
Gasparini
Formaggio Asiago…made in USA!
Il Consorzio di tutela, alla fiera dell’agroalimentare Sial, a Parigi,
ha riscontrato un caso di prodotto contraffatto. Responsabile un’azienda
statunitense. “Danno per i produttori, inganno per i consumatori”
Asiago…made
in
Usa!Come già avvenuto lo scorso anno ad
Anuga, in Germania, il
Consorzio di tutela, alla
fiera dell’agroalimentare
Sial, a Parigi, ha riscontrato un caso di formaggio Asiago contraffatto
prodotto da un’azienda
statunitense e ne ha
chiesto il sequestro.
L’immediata richiesta di
intervento, ha coinvolto
anche i Consorzi del
Parmigiano-Reggiano e
del Pecorino Romano, anch’essi oggetto di violazioni nello stesso stand. I legali dell’Associazione
AICIG (Associazione Italiana ConsorziIndicazioni Geografiche) hanno dunque
sporto denuncia alla Direzione generale della Concorrenza, Consumo e Repressione frodi, autorità
francese competente per la
protezione delle Dop e ot-
tenuto il ritiro del prodotto
dall’esposizione.
«Questo è l’ennesimo caso
- afferma il Presidente del
Consorzio,
Roberto
Gasparini - nel quale il
Consorzio del formaggio
Asiago DOP interviene
prontamente e con decisione per affermare un diritto
in nome e per conto del consumatore e dei produttori.
Quello che, in questa occa-
sione vorremmo ribadire, è
che è tempo di dare piena
applicazione, dopo la recente approvazione del
Pacchetto Qualità, all’obbligo di tutela “ex-officio”
che impegna gli Stati
membri della UE a
monitorare e a far rispettare, nei propri territori,
ledenominazioni protette di ogni Paese.»
L’uso improprio della deno-
ANGOLO ALZHEIMER
LA CARTA DEI DIRITTI
DEL MALATO DI ALZHEIMER
L’assistenza di un malato
di Alzheimer richiede impegno e risorse fisiche, affettive, psicologiche ed
economiche estremamente elevate. Il malato e la
sua famiglia non possono
essere lasciati soli. L’impegno di “A.M.A.d” (Associazione
Malattia
Alzheimer ed altre demenze O.N.L.U.S) è quello di
comprendere le difficoltà
dell’ammalato e aiutare i
familiari a superari i problemi che quotidianamente devono affrontare.
E’ fondamentale formare
e informare sulla malattia
e sui servizi offerti dalle
istituzioni.
La sensibilizzazione ad un
approccio corretto verso il
malato e la sua famiglia è indispensabile perchè venga
rispettatto il:
* Diritto del malato a un rispetto e a una dignità pari a
quella di ogni altro cittadino.
* Diritto del malato ad accedere a ogni servizio sanitarioassistenziale al pari di ogni
altro cittadino: questo diritto
implica che siano rivolte attenzioni particolari affinchè i
malati di Alzheimer possano
realmente accedere a certi
servizi da cui la loro mancanza di autonomia tende ad allontanarli.
* Diritto del malato di disporre di servizi specializzati, che
a f f r o n t i n o
specificatamente i problemi della demenza.
* Diritto del malato e di chi
si prende cura di lui di partecipare alle decisioni e alle
scelte fra le diverse opzioni cura-assistenza che si
prospettano.
* Diritto del malato, considerata la sua vulnerabilità,
a una speciale tutela e garanzia contro gli abusi fisici e patrimoniali.
* Diritto del malato, in assenza di rappresentanti legali o nel caso in cui potenziali rappresentanti legali rifiutassero la tutela, di avere per legge un tutore ufficiale scelto dal tribunale.
minazione Asiago
DOP o dei marchi
utilizzati
per
contraddistinguerla
non è solo un danno per i produttori
ma un vero inganno per i consumatori, perché gioca
sulla buona fede e
sul
potere
evocativo del prodotto originale per
offrirne uno che,
nella migliore delle
ipotesi, è totalmente differente dall’originale. Per questo stroncare
con tempestività la diffusione di ogni abuso è così
importante, soprattutto in
una fiera specializzata e
di grande richiamo come il
SIAL.
Questo ennesimo caso, che
ha visto le autorità francesi preposte al controllo e
alla vigilanza affrontare la
denuncia italiana con una
certa titubanza, insegna una volta di più - che la
tutela delle DOP nel mercato dell’Unione europea
non può che essere il risultato di un’azione congiunta di collaborazione
t r a g l i S t a t i m e mbri.
Un’azione che, con la fattiva
collaborazione di sempre dei
Consorzi, può e deve salva-
guardare il lavoro quotidiano
dei produttori, le scelte consapevoli e la salute dei consumatori.
In tutti gli MC d’Italia il
panino con l’Asiago DOP
Si chiama McItaly “il Veneto” ed è il nuovo panino con
Asiago DOP che fino al 20 novembre pverrà distributo nei
442 ristoranti Mc d’Italia. Il progetto nasce dalla partecipazione del Consorzio Tutela Formaggio Asiago all’azione di
sistema per la valorizzazione delle DOP e IGP italiane nella
ristorazione veloce promossa dalla Fondazione Qualivita, in
collaborazione con la catena Mc Donald’s.La nuova iniziativa risponde alla precisa scelta del Consorzio di Tutela del
Formaggio Asiago di avvicinare i giovani consumatori
all’Asiago DOP, proponendolo secondo i gusti e le modalità
di consumo più diffuse nelle generazioni under 30, inclini alla
ristorazione veloce e al pasto fuori casa. Fino al 17 novembre, a parlare di Asiago DOP ai giovani sarà un’innovativa
campagna di comunicazione che avrà come testimonial una
delle band più ironiche, dissacranti e spiritose del momento,
I MODERNI. I quattro musicisti, che hanno messo d’accordo critica e pubblico
ad X FACTOR 5, saranno i protagonisti
in spot radio e Tv
di una speciale
sfida.. all’ultimo
panino che proseguirà, per tutti i consumatori,
su
Facebook.
Gli Alpini ringraziano la Comunità Montana
Ogni anno, in occasione della Festa dell’Ortigara, gli Alpini della sezione altopianese provvedono, oltre che alla puntuale e perfetta organizzazione, anche alla sistemazione della
strada e del piazzale Lozze. Ci vogliono due o tre giorni di lavoro per sistemare il tutto e
l’impegno è veramente notevole. Quest’anno, a dare manforte alle Penne nere è intervenuta la Comunità Montana che ha messo a disposizione uomini e mezzi.Gli alpini esprimono
dunque un vivissimo grazie all’ente per il prezioso aiuto e la disponibilità.
l’Altopiano
Sabato 10 novembre 2012
10
La voce degli 8 Comuni
ROANA
Istituto di Mezzaselva:
firmato l’accordo
per la riapertura
Settanta posti di lavoro. Potrebbero svilupparsi entro tre anni
all’istituto di Mezzaselva. Per il territorio altopianese, questo
rappresenta senz’altro il dato più interessante emerso nella
cerimonia pubblica, tenutasi lunedì 5 novembre, per la firma
dell’accordo tra l’Asl 3 di Bassano del Grappa e la società
privata “Progetto 33 – Iniziativa sanitaria” per la riapertura
della struttura chiusa dal 2004. Da gennaio 2013, la struttura
di Via Campiglio verrà “ricreata” sempre con destinazione
riabilitativa. “Non si parla solo di riabilitazione di carattere
ortopedico e traumatologico – ha spiegato Giorgio Rizzato
direttore scientifico di Progetto 33 - ma anche fisiatrico e
neuropsichiatrico, insomma di riabilitazione trasversale, ma
non solo: Mezzaselva vorrebbe diventare pure sede di formazione (corsi per operatori socio sanitari), anche attraverso la collaborazione di istituti universitari (corsi di laurea in
Infermieristica e Fisioterapia).
Sarà una struttura per le persone che offrirà prestazioni a
tariffe sociali ovvero qui si pagherà poco più del normale
ticket sanitario”.
Un progetto davvero ambizioso al quale tutti hanno dichiarato di credere profondamente a partire dalla dirigenza dell’Ulss
3 con il direttore generale Valerio Alberti, che tanto si è dato
da fare per raggiungere questo obiettivo, all’amministrazione
di Roana in particolar modo con il sindaco Valentino Frigo e
gli assessori Luigi Martello ed Elvio Schivo che con caparbietà hanno cercato ogni possibile soluzione per la riapertura
dell’istituto, alla Regione Veneto con l’assessore alla sanità
Luca Coletto, l’assessore al turismo Marino Finozzi e quello
al bilancio Roberto Ciambetti, tutti presenti a Mezzaselva
per la firma dell’accordo.
Prima di poter dare il via alla
“ricreata” struttura, manca
l’espletamento di alcune pratiche burocratiche, l’esecuzione dei necessari lavori di
ristrutturazione, la dotazione
di arredi e macchinari. Tutto
dovrebbe funzionare a pieno
regime entro il 2015. Nel 2013
si prevede di organizzare e
attivare il piano terra con destinazione poliambulatoriale poi
via via i vari piani fino al terzo con circa un centinaio di posti
letto. “E’ un’operazione a costo zero per l’azienda (e quindi
la Regione)– ha sottolineato con soddisfazione il direttore
generale dell’Ulss Valerio Alberti – che anzi consente il
risparmio dei cento mila euro annui spesi fino ad oggi per
la normale manutenzione dello stabile; ci sarà un introito
di 180 mila euro annui (canone di locazione), una
valorizzazione del patrimonio dell’azienda offrendo un plus
di grande rilevanza con una importante ricaduta economica sul territorio”.
Si creeranno, infatti, in totale, 70 posti di lavoro (25 nel
primo anno, 50 nel secondo, 70 quando si arriverà a funzionare a pieno regime) tra infermieri professionali, operatori dell’assistenza, fisioterapisti e altre figure professionali , personale ausiliario, cuochi, addetti alla mensa,
addetti alla lavanderia. La ricerca del personale si effettuerà principalmente nel territorio dell’Altopiano.
La gestione sanitaria sarà coordinata da un pool di medici
specialisti e docenti universitari. “Un esempio di buona poli-
tica – ha sottolineato l’assessore Coletto – un teorema interessante da sviluppare ed esportare”. Stefania Longhini
La tempistica prevista
Entro l’anno 2012, sottoscrizione dei patti con il soggetto
gestore.
Nel periodo compreso tra gennaio e giugno 2013, consegna delle chiavi del complesso immobiliare e stipula
contestuale del contratto di Locazione della durata di almeno 9+9 anni e di tutti i patti del caso. Il contratto sarà
vincolato al rilascio delle concessioni, autorizzazioni e
delibere da parte degli enti preposti. Entro 12 mesi, dalla
consegna del complesso immobiliare, stesura del progetto
definitivo, anche per stralci, apertura parziale del primo
piano, degli ambulatori e dei percorsi riabilitativi diurni;
questi ultimi due interventi potrebbero essere già fattibili
entro l’anno 2013, assieme ad alcune attività di formazione. Sono previsti ulteriori dodici-diciotto mesi per la realizzazione definitiva delle opere e degli adeguamenti.
Completamento dell’opera a regime entro il 2015.
Il progetto per il recupero della struttura - Estratto dalla proposta sintetica
Per un’assistenza altamente professionale e all’avanguardia
Secondo il progetto per la “nuova destinazione”
di Mezzaselva, al piano terra troveranno posto:
un’area sanitaria con accettazione di pazienti con
ingresso in una zona di Pronto Intervento per i
barellati, da utilizzare anche come eventuale punto
di pronto soccorso stagionale, ambulatori per le
visite d’ingresso e specialistiche, un ambulatorio
per il controllo del dolore, la farmacia; un’area
della riabilitazione con palestre, piscine complete
di percorsi e locali per le riabilitazioni attive e passive; un’area didattica con aule per i corsi e un’aula multimediale; un’area servizi con gli uffici amministrativi, pubbliche relazioni, cartelle cliniche,
servizi religiosi, bar e area di svago interno. Al
primo piano sono previsti 48 posti letto
da frazionare destinati a pazienti anziani
e non, in post-dimissione da centri per
acuti, affetti generalmente da patologie
neurodegenerative
(Alzheimer,
Parkinson, demenze corticobasali,
disabilità e/o demenze a seguito di accidenti vascolari non più migliorabili), pazienti in stato vegetativo permanente, o
in stato di coma vigile, oppure portatori
di menomazioni psichiche o fisiche (od entrambe) anche di
origine degenerativa che abbisognino di assistenza sanitaria intermedia continuativa. Innovativo sarà peraltro l’impiego intensivo di dispositivi SLI Mnemosline per la
stimolazione luminosa attraverso la retina, per il miglioramento della memoria nei pazienti affetti da iniziale-medio
decadimento mnesico.
L’istituto vorrebbe diventare un centro di riferimento nazio-
nale per i disturbi della memoria. Previsti inoltre 2 posti letto
per la degenza post
interventistica effettuata in istituto, nelle sale operatorie da
terminare, per interventi chirurgici(branche specialistiche
come, per esempio, l’ortopedia e la chirurgia plastica
ricostruttiva) nelle quali troveranno indicazione gli interventi
in die o quelli che richiederanno non più di una giornata di
degenza post operatoria in osservazione.
Rientreranno nella tipologia degli interventi quelli ortopedici
minori e alcuni di chirurgia bariatrica, plastica e ricostruttiva.
Al secondo piano saranno attivati 40 posti letto per la riabili-
tazione ortopedica/fisiatrica classica.
La tipologia dei percorsi riabilitativi e la loro appartenenza gruppale nelle tabelle regionali, sarà
dettagliata nella documentazione per l’ARSS con
la quale si chiederà l’autorizzazione alla realizzazione dell’opera prima e l’autorizzazione all’esercizio successivamente.
Al secondo e terzo piano si vorrebbero realizzare
una o due stanze destinate esclusivamente ad ospitare bambini, stanze che dunque verranno attrezzate con arredamento adeguato, corredate da giochi e spazi che permettano il soggiorno anche di
un familiare.
Al terzo piano troveranno collocazione 20 posti
letto per la neuropsicoriabilitazione e la riabilitazione globale. Sarà allestita una stanza
dedicata
alla
riabilitazione
neurosensoriale e neuromotoria, con
applicazione del protocollo Neuroprog.
Assieme ad associazioni dedicate, saranno considerate: la gestione della
sessualità, la disabilità e lo sport, la
riprogettazione domestica, il
reinserimento sociale del paziente.
Significativo l’impiego di virtual room ovvero stanze in cui il
paziente, strettamente monitorato, è immerso nella realtà
virtuale.
Gli esterni saranno adibiti a parcheggio autovetture mantenendo un adeguato spazio riservato alle passeggiate degli
ospitati, con creazione di spazi esclusivi e percorsi
naturalistici per i degenti, sotto controllo assistenziale costante.
Sabato 10 novembre 2012
l’Altopiano
11
La voce degli 8 Comuni
ROANA
“Le iniziative disastrose dell’amministrazione”
di Silvana Bortoli
Torna a farsi sentire dopo un
prolungato periodo di silenzio il gruppo della “Lista Insieme” di Roana, che ha recentemente dato avvio a degli incontri sul territorio con
l’intento di portare a conoscenza della popolazione il
proprio punto di vista sull’attività dell’amministrazione
comunale.
“Siamo stati zitti intenzionalmente – dicono i componenti dell’opposizione –
aspettando di vedere i risultati di 4 anni di lavoro,
ma anche per il pochissimo interesse dimostrato
dalla gente nei confronti
della politica locale. C’è
scarsissima partecipazione alla vita comunale,
partecipazione scoraggiata anche dall’orario in cui
vengono convocati i consigli comunali, che certo
non facilita la presenza
della gente. Per questo abbiamo iniziato degli incontri su invito, il primo del
quale ha visto la partecipazione di una cinquantina di persone, con l’inten-
Parla il gruppo di opposizione che ha dato avvio a degli incontri sul territorio e annuncia
l’intenzione di vigilare in modo incalzante sull’ultimo anno di attività amministrativa
to di illustrare in particolare quelle iniziative prese
dall’amministrazione che,
a nostro modo di vedere,
si sono rivelate disastrose”.
Gli argomenti toccati, sui
quali tempo fa l’opposizione
aveva già posto l’accento attraverso il foglio informativo
distribuito alla popolazione,
sono in particolare il pala
ghiaccio, l’impianto a
biomasse, il progetto del polo
scolastico e sportivo nella
zona Waister, la chiusura del-
la Roana Servizi.
“Non si capisce se e quando il pala ghiaccio di
Roana, che ha abbruttito
notevolmente la zona del
laghetto – ribadiscono i rappresentanti del gruppo Lista
Insieme – verrà inaugurato ed aperto ufficialmente. Ad oggi viene utilizzato, pur privo di agibilità,
come pista a rotelle. E
questo ci sembra paradossale, se si pensa a quanto
speso finora e a quanto rimane da spendere: cifre
sproporzionate rispetto a
quello che è l’effettivo utilizzo della struttura, che
conferma il nostro iniziale
pensiero, ovvero che la
scelta di costruire il pala
ghiaccio si sarebbe rivelata un buco nell’acqua.
Come un buco nell’acqua
si è confermato l’impianto
per il teleriscaldamento,
che non si sa se entrerà in
funzione. L’esperimento
fallimentare fatto ad
Asiago conferma il nostro
pensiero, ovvero che visto
il rapporto costi/benefici si
rivelerà, con una spesa di
1.500.000 euro, un’iniziativa senza senso”.
L’opposizione è poi molto
critica sulla chiusura della
Roana Servizi.
“I motivi della chiusura
sono poco chiari. Vorremmo capire se al momento
della chiusura la società,
in quanto pubblica, fosse
in regola con le leggi sulla
tracciabilità e con il codice contratti.
Ufficialmente in consiglio comunale il sindaco
ha dichiarato che la chiusura è stata motivata dal
passivo di gestione, giunto ad oltre 200.000 euro
annui. Oltre a contestare
il fatto che in un periodo
di difficoltà occupazionale siano state licenziate dieci persone per poi,
non tutte, riassumerle
con contratto a termine, ci allibisce la decisione di erogare lo stesso importo di passivo
annuale come contributo annuo all’ex direttore responsabile, che
oggi, in qualità di soggetto privato, si è aggiudicato la gestione di piscina e altre strutture
sportive comunali, a seguito di una gara con
requisito di monopolio
nell’assegnazione”.
“A proposito di spese
che si sommano ad altre
spese – continuano i componenti del gruppo di opposizione – abbiamo
chiesto delucidazioni
sul fatto che 5 anni fa è stato cambiato il gestore per
l’energia elettrica con lo
scopo di diminuirne i costi, che invece sono aumentati di quasi 100.000 euro
in più all’anno.
La risposta avuta è che “è
stato dato incarico a un
tecnico per capire il perché”, aggiungendo così
un’ulteriore spesa”.
Infine i componenti della Lista Insieme tornano sul progetto che definiscono
“Canove 2”, ovvero la
rivalutazione del paese con la
realizzazione del nuovo polo
scolastico, e di un grande polo
sportivo .
“Vorremmo innanzitutto capire, senza false ipocrisie,
quale è la vera politica del
comune sulle scuole. E poi
perché si parla di
riqualificare il centro del
paese, prevedendo mega
progetti in una zona verde,
proprio nei pressi del percorso dell’ex ferrovia, arrecando così un danno al
turismo, visto che si tratta
dell’unica cosa che la gente apprezza e di cui godono turisti e residenti?
Se il vero scopo è quello di
riqualificare il centro, ci si
focalizzi su quello, senza
pensare alla costruzione di
nuovi campi di calcio, di
cui non abbiamo bisogno.
Riteniamo che si stiano facendo le solite politiche
miopi che serviranno solo
a qualcuno e che questo
progetto in realtà nasconda una manovra speculativa per acquisire migliaia
di metri cubi di terreno, in
cambio di cubatura data ai
privati”.
“Per queste nostre dichiarazioni – concludono i
rappresentanti della Lista Insieme – ci aspettiamo risposte chiare,
senza alcuna demagogia, augurandoci
che possano dare vita
a
un
confronto
costruttivo. In vista
delle prossime elezioni amministrative
auspichiamo un rinnovo della politica
comunale, con dei
giovani che decidano
di mettersi in campo.
Da parte nostra c’è
l’intenzione, nell’ultimo anno di amministrazione, di essere
vigili e incalzanti
come non mai”.
Sabato 10 novembre 2012
l’Altopiano
12
La voce degli 8 Comuni
GALLIO
Una cooperativa sociale di lavoro:
la proposta del Comune contro la crisi
La costituzione di una cooperativa sociale di lavoro e
servizi di tipo misto in grado di gestire servizi e attività produttive. E’ quanto
intende promuovere l’amministrazione comunale di
Gallio che in questi giorni
promuove l’iniziativa attra-
verso manifesti affissi in
tutto il paese.
“Considerato il particolare
momento di crisi delle nostre famiglie e delle nostre
imprese – spiega il sindaco
di Pino Rossi - vogliamo
avviare questo importante
progetto per creare nuove
opportunità di reddito o integrazione di reddito. Riteniamo che lo sforzo da fare
sia importante almeno
quanto è grave la congiuntura economica che stiamo
attraversando”.
Per la costituzione della Cooperativa sarà necessario il
coinvolgimento di almeno nove persone di
buona volontà, che
saranno
i
soci
fondatori e si cimenteranno in questa impegnativa avventura.
Destinatari principali
dell’iniziativa, che potrà fungere anche da
“ammortizzatore sociale”,
sono:
i
capifamiglia disoccupati o sottoccupati; i
cittadini a cui mancano pochi mesi per il
raggiungimento dei re-
quisiti per il pensionamento;
gli “esodati”, che rischiano
di trovarsi senza stipendio,
senza pensione; i giovani,
per un avviamento nel mondo del lavoro, come trampolino di lancio per ulteriori
e nuove opportunità di occupazione.
“Bambini e anziani – spiega ancora il primo cittadino
– sono le due fasce deboli
per le quali già all’inizio del
nostro mandato ci siamo
posti due principali obiettivi: l’apertura dell’asilo nido
integrato e la realizzazione
di una casa alloggio. Riteniamo che anche i nuclei
familiari che hanno perso il
lavoro siano da considerarsi una fascia sociale biso-
gnosa di protezione in aiuto
alla quale ci poniamo come
primo obiettivo la creazione di una cooperativa di
solidarietà sociale attraverso la quale creare nuove
opportunità di lavoro”.
Gli interessati sono invitati
a lasciare il proprio nominativo all’Ufficio segreteria
del Comune (0424/447911).
Milva Pozza nuova
responsabile dell’Ufficio
patrimonio di Gallio
Valorizzare il patrimonio del
Comune di Gallio partendo
dal presupposto che l’ambiente e il territorio rappresentano l’unica vera risorsa
capace di consentire uno sviluppo delle attività turisticoricettive e dell’offerta di nuove opportunità, servizi e posti di lavoro. E’ il principale
obiettivo per il prossimo futuro dell’Ufficio patrimonio di
Gallio nel quale è stata messa in atto nei giorni scorsi una
riorganizzazione interna con
la nomina a nuova responsabile di Milva Pozza che
prende il posto di Gianfranco
Plebs.
“Le prime popolazioni stanziatesi sull’Altopiano – sottolinea Pino Rossi - avevano
compreso che la tutela del
territorio era fondamentale
per la loro vita; questo non
doveva essere venduto né
danneggiato in quanto era
l’unica fonte di sostentamento disponibile. Il rispetto dell’ambiente per i nostri antenati era quindi un comportamento basilare per la loro vita
e, pertanto, hanno tramandato alle attuali generazioni un
territorio integro e splendido,
che solo in epoca recente è
stato intaccato da un’attività
edilizia sostenuta”.
I nuovi obiettivi che s’intende perseguire con l’attività
dell’ufficio patrimonio sono,
appunto, la promozione delle
risorse che naturalmente
l’Altopiano e Gallio in particolare hanno a disposizione,
incentivando l’utilizzo delle
strutture di malga a scopo
turistico, la realizzazione di
nuovi
sentieri
e
l’ammodernamento di quelli
esistenti, la pubblicazione di
mappe e cartine ecc., il tutto
nell’ambito di un progetto
ben articolato alla cui base ci
sarà il nuovo piano economico che sarà approvato nei
prossimi mesi, la cui gestione,
completamente
digitalizzata, consentirà la
promozione delle risorse ambiente e turismo con sistemi
innovativi e moderni.
“L’Amministrazione – afferma il sindaco - intende ringraziare Gianfranco Plebs
per il lavoro fatto in oltre 25
anni di servizio presso l’Ufficio Patrimonio, durante i
quali si è dedicato appassionatamente alla cura del territorio e allo sviluppo delle risorse agro-silvo-pastorali di
Gallio e che, in questo periodo di transizione, continuerà
a portare a termine le pratiche già avviate e in corso di
ultimazione”.
“Accendi l’azzurro” torna in Piazza Italia
Anche quest’anno, in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti dei Bambini (20 Novembre), alcuni volontari dello Sci Club Gallio e dell’A.C. Gallio saranno presenti in Piazza Italia a
Gallio (nei giorni di sabato 17 e domenica 18) per raccogliere, come in altre 1299 piazze
italiane, fondi a favore di Telefono Azzurro. L’iniziativa, sotto lo slogan “Accendi l’azzurro”,
consiste nella vendita di candele “per accendere una nuova luce di speranza in ogni bambino
che ha bisogno di aiuto”. Purtroppo, ancora oggi, sono migliaia i
bambini che chiamano Telefono
Azzurro per raccontare storie di
solitudine, abuso e violenza, spesso tra le mura domestiche. I fondi
raccolti dalla vendita delle candele
serviranno a sostenere le attività di
ascolto e di intervento per l’infanzia. In particolare, contribuiranno
al potenziamento della linea telefonica 19696, per tutti i bambini e i
ragazzi che hanno bisogno.
Sabato 10 novembre 2012
l’Altopiano
13
La voce degli 8 Comuni
Lonia
Segafredo,
Francesca
Fasolo e
Maurizia
Panozzo con
una “collega”
affricana
Fra i tanti viaggi fatti, quello
dello scorso ottobre in Sud
Sudan assieme alle amiche
Maurizia Panozzo e Lonia
Segafredo ha rappresentato
per Francesca Fasolo un
momento unico e speciale,
l’esaudirsi di un desiderio
che aveva da tanto tempo.
Fin da bambina Francesca si
era sentita particolarmente
predisposta per il lavoro di
infermiera, ed oggi è questo
il suo mestiere. E fin da piccola si è sentita attratta dai
bambini dell’Africa, tanto
che, racconta, il suo
“Cicciobello” lo aveva voluto in versione “Angelo
nero”, ovvero di colore. Un
sentimento, quello verso i
bambini africani, di cui aveva sempre fatto partecipi
anche le prozie Nora e
Antonietta Rigoni Carish,
tanto da sensibilizzarle e in
qualche modo “suggerire”
loro di destinare una parte
dei propri averi a un progetto di solidarietà nei confronti
di alcuni piccoli africani. Un
desiderio che le zie avevano
deciso di assecondare, tanto
che nel testamento avevano
destinato tutto il proprio la-
Francesca
con una
coppia di
neonati
gemellini
Viaggio in Africa in memoria di
Nora e Antonietta Rigoni Carish
scito in denaro alla
costruzione
o
ristrutturazione di
una
struttura
ospedaliera in Africa
che si occupasse delle mamme e dei bambini, con la chiara
clausola che la cosa
venisse gestita dalla
pronipote Francesca.
E dunque, dopo la
morte di entrambe le
prozie, Francesca si
è messa in moto per
realizzare quanto da
loro
disposto.
Innanzitutto mettendosi in
contatto con don Dante
Carraro, direttore di Medici
con l’Africa Cuamm, che
aveva anche conosciuto
Nora e Antonietta tramite le
attività delle Missioni cattoliche. Il responsabile dell’organizzazione che lavora per
il rispetto del diritto umano
fondamentale alla salute e
per rendere l’accesso ai servizi sanitari
disponibile a tutti,
anche alle popolazioni che abitano le
aree più isolate e
marginali, ha illustrato a Francesca alcuni progetti previsti in
varie zone dell’Africa, dall’Angola alla
Tanzania, fino al Sud
Sudan. “Ho scelto il
Sudan – racconta
Francesca – perché
era il luogo meno sviluppato e dove
Antonietta e Nora
c’erano più problemi, l’ho visto come una zona davvero
dispersa e bisognosa. Per
passare poi alla seconda fase
del progetto, ho chiesto a due
amiche che come me lavorano all’ospedale di Asiago,
Maurizia, operatrice socio sanitaria, e Lonia, ostetrica, di
accompagnarmi in quella che,
come ben sapevano, era
un’idea che avevo da anni.
Loro hanno accettato e insieme abbiamo fatto il viaggio,
organizzato con il Cuamm”.
“Siamo giunte il 1° ottobre a
Juba, la capitale – raccontano le tre amiche - Da qui, con
un lungo e tortuoso viaggio in
jeep siamo infine arrivate a
destinazione, a Lui, dove esiste un ospedale attorno al quale gira tutta la vita della gente del posto. Tutto sommato
abbiamo trovato una struttura migliore di quella che ci
aspettavamo, composta da
tante casette vicine che ospi-
tano ognuna un reparto. La
medicina dispone di 30 posti
letto, la chirurgia 20, la pediatria 32, che però arrivano
a 40/42, viste le necessità per
i bambini che sono piuttosto
alte. Dieci posti letto invece
sono riservati all’ostetricia,
reparto poco sviluppato visto
che le donne africane considerano il parto ancora una
cosa da fare in casa, con tutte le conseguenze che ciò
comporta e che fanno sì che
sia purtroppo alta la mortalità tra le mamme e i bambini.
Tra le malattie più diffuse ci
sono la malaria, che aggravandosi diventa malaria cerebrale, la meningite, la Tbc,
e una forte anemia”. “Siamo
partite con un bagaglio di 6
valige e un peso d i 40 chili a
testa – continuano Francesca, Maurizia e Lonia – e
siamo tornate solo con uno
zainetto. Abbiamo portato
tanto vestiario e giocattoli per
i bambini, ma anche
formaggio e altro
cibo. Una volta sul
posto, ci è bastata
una giornata per
capire come organizzarci con il lavoro”. Le tre amiche
che lavorano all’ospedale di Asiago
infatti hanno passato i 15 giorni a Lui
dando il loro contributo lavorativo alla
s t r u t t u r a
Rigoni
ospedaliera: Francesca è stata impegnata nei reparti di medicina
e pediatria, Lonia in ostetricia e Maurizia in ostetricia e
presso lo store, sistemando il
magazzino che ne aveva assoluta necessità. “Ci siamo
trovate molto bene, abbiamo
avuto una buona accoglienza
sia dalla tranquilla gente del
posto che dal personale italiano del Cuamm. Siamo tornate a casa ricaricate, certamente quello che ci ha lasciato quella gente con questa
esperienza è superiore a
quanto abbiamo dato noi a
loro”. Il progetto finanziato dal
lascito di Nora e Antonietta e
che dovrebbe essere portato a
termine entro il prossimo anno,
prevede la ristrutturazione di
parte dell’ospedale, in particolare dell’OPD, ovvero il punto di prima accoglienza da dove
vengono poi smistati gli ammalati verso i reparti, permettendo così di velocizzare l’eventuale ricovero, oltre alla
riattivazione e messa in funzione del refettorio all’interno della struttura. Oggi la
gente prepara da mangiare
nel prato di fronte all’ospedale e poi porta il cibo all’interno, dove sono ricoverati gli
ammalati. Con il refettorio si
intende anche garantire il pasto a tutti, visto l’elevato tasso di malnutrizione. Nel progetto di ristrutturazione è prevista anche la creazione di
una scuola per infermiere e
ostetriche, perché la gente
del posto possa essere ben
formata nel proprio ruolo, e
diventare autonoma, senza il
bisogno della costante presenza degli operatori italiani.
Evitando così anche vari passaggi che, vista la difficoltà
di comunicare con la lingua,
spesso rappresentano una
grossa difficoltà. “Dopo aver
scelto il progetto – conclude
Francesca Fasolo – e aver
visto di persona dove verrà
realizzato, tornerò in Sudan
una volta terminati i lavori,
per essere presente all’apertura e inaugurazione delle
strutture che verranno messe a punto grazie alle mie
prozie. Un affettuoso pensiero di ringraziamento lo rivolgo
a loro, e nel contempo al
Cuamm per avermi dato la
possibilità di esaudire questo
mio grande desiderio”. Le tre
protagoniste di questo bel
viaggio di solidarietà, avranno
modo di portare testimonianze e foto della loro esperienza, in una serata, con ospite
don Dante, aperta a quanti vorranno partecipare, in programma il prossimo 22 novembre a
Cesuna in sala Tana del teatro
Palladio, grazie alla disponibilità
dei parroci e del gruppo missionario
Silvana Bortoli
Sabato 10 novembre 2012
l’Altopiano
14
La voce degli 8 Comuni
ANTICA FIERA FRANCA DI S. CATERINA DI LUSIANA
Dopo il successo dell’anno scorso
torna il Palio delle Cariole
La Sagra del Mandorlato e della Trippa è in programma nei giorni 23,24 e 25 Novembre
Rinnovata nello stile ma consapevole delle proprie origini
profondamente radicate al territorio ritorna il 25 Novembre
l’Antica Fiera Franca di S.
Caterina con la divertente gare
tra Contrade. Gestita dai volontari della “Polisportiva S.
Caterina” insieme a tutte le Associazioni della Vallata in collaborazione con il Comune di
Lusiana è conosciuta da tutti
come l’ultima fiera dell’anno.
L’antica Fiera in onore di S.
Caterina d’Alessandria,
patrona della Parrocchia, era
l’ultima occasione di scambi
commerciali prima che le nevi
rendessero difficoltosi gli
spostamenti per il lungo inverno. Da tutto l’Altopiano di
Asiago le genti scendevano a
valle accorrendo a questo mercato “franco” con le loro vacche, capre e muli, prodotti della terra o ricavati dagli animali
e quant’altro intendevano
scambiare tra loro o con i mercanti della sottostante
pedemontana vicentina.
Era detta “Fiera Franca” perché libera ed esente da qualsiasi gabella, dazio o balzello, un
privilegio straordinariamente
concesso dalla Serenissima
Repubblica anche a diverse città
della pianura per il solo giorno
della Fiera. L’Altopiano, invece, riunito nella storica federazione “Spettabile Reggenza dei
Sette Comuni” godeva perennemente di speciali “Privilegi”
economici e commerciali in
cambio di protezione e difesa
dei confini settentrionali. La
Fiera quindi diventava ed è tuttora un’occasione di grande
festa che continua ad attirare,
oltre agli “affezionati”, molti
visitatori. La tradizione del
Il Comune di Lusiana all’interno della rassegna
“Senza Orario Senza Bandiera” organizza una serata con Sergio Zigliotto, l’alpinista vicentino che
ha raggiunto la vetta della montagna di 7246m den o m i n a t a
“Dalaughiri VII”.
L’incontro si terrà
a Lusiana venerdì
23 novembre alle
ore 20.30, presso
l’ex cinema, Piazzale
Divisione
Acqui.
Mandorlato a S. Caterina
si perde nel tempo, tra realtà storica e leggenda, ma
ancora una volta sembra
legare la Fiera alla storia
della Serenissima che nel
‘500 intratteneva proficui
scambi commerciali con
l’Oriente, dal quale otteneva zucchero, spezie e
frutta secca come noci e
mandorle che abili artigiani impararono a lavorare
con miele e albume ottenendo il prelibato dolce
tanto gradito ai Dogi veneziani che presto ne permisero il commercio in
tutto il territorio Veneto.
PROGRAMMA:
Il calendario di eventi, che anche quest’anno ha ottenuto il
patrocinio della Provincia di
Vicenza, si aprirà venerdì 23 alle
ore 20.30 presso le scuole elementari, alla presenza delle autorità, con una serata incontro con gli autori Andrea
Vollman e Francesco Brazzale
che presenteranno il loro ultimo libro “Britannici
sull’Altopiano dei Sette
Comuni” tra deliziose
degustazioni. Sabato 24, dopo
l’apertura dello stand
enogastronomico presso il
palatenda riscaldato, alle 21:30
saranno presentati gli equipaggi in gara per questa seconda
edizione del PALIO DELLE
CARIOLE e la nota band
bassanese FULL MONKEYS
darà il via ai festeggiamenti.
Domenica 25 fin dal primo
mattino nelle vie e nelle piazze sembrerà di rivivere l’atmosfera dell’Antica Fiera:
banchi e mercanti, i prodotti
tipici, salumi e formaggi, mie-
le e antiche varietà di frutta
locale, vecchi mestieri, lavorazione della paglia e del latte,
degustazione di tosella e il
mercato di macchine agricole faranno da scenario a spettacoli e rassegne.
Nelle trattorie si servirà, caldo e fumante, il piatto tipico
della “trippa” e come tradizione vuole, per la delizia del palato, nelle varie bancarelle si
potrà degustare ed acquistare il prodotto principe della
Fiera: il Mandorlato, ottimo da
conservare e regalare per feste natalizie!
Alle 10.00 passeggiata con
l’Autore sul “Sentiero dell’Amore”
Dalle 14:00 le varie Contrade,
tra esilaranti prove di forza e
abilità. si contenderanno il 2°
PALIO DELLE CARIOLE.
Nel pomeriggio folletti e fate
ANGUANE torneranno coi
loro trucchi e unguenti ad intrattenere grandi e piccini fino
allo spettacolo principale delle ore 16:00 del duo
TIRACHE MATTE. Dopo la
premiazione e la consegna del
Palio alla Contrada vincitrice
con la partecipazione del DJ
CaioBiondo e Stefano Retis
(voce) , la festa proseguirà
nella serata e culminerà con la
musica dal vivo del giovane gruppo altopianese D.E.A..
Durante la serata di sabato e la
giornata di domenica nel palatenda
riscaldato antistante le Scuole Elementari, dopo il successo degli
anni scorsi, la Polisportiva S.
Caterina riscalderà gli animi e proporrà la “Bierfest” in atmosfera
Bavarese con birra in botte e fumante brulè accompagnati da
caldarroste e sfiziosi stuzzichini
Per la Festa patronale il program-
ma religioso prevede la S. Messa
alle ore 10.00 mentre presso la
sala parrocchiale funzionerà una
ricca pesca di beneficenza e tutti
i ricavati della Fiera saranno devoluti alla Scuola Materna e ai
progetti delle Associazioni sul territorio.
Le iscrizioni al palio sono aperte
fino a giovedì 22. Chiunque può
iscriversi e partecipare alla gara.
A ciascuna coppia che costituirà
l’equipaggio verrà assegnato il
nome di una Contrada del posto.
Per info e iscrizioni al Palio:
[email protected]
o
3453425015 – 3397439706.
Michele Michelon
A LUSIANA UN FONDO DI
ROTAZIONE PER LE AZIENDE
Deliberato dal Comune, di concerto con le categorie economiche tra le quali
la locale delegazione Confcommercio. A disposizione 60mila euro
Sessantamila euro a disposizione delle aziende di Lusiana per i propri investimenti legati
allo sviluppo imprenditoriale o per esigenze di
liquidità. E’ la cifra che
ha consentito di costituire un apposito fondo di rotazione, deliberato dal Comune di
Lusiana, su specifica richiesta delle categorie economiche del territorio tra le quali
la
delegazione
Confcommercio, guidata dal
presidente Sandro Xausa. “E’
un’opportunità davvero interessante – commenta lo stesso
Xausa – perché in un momento certo non facile per le aziende, che comporta anche difficoltà nell’accesso al credito, si
mettono a disposizione fondi ad
un tasso di interesse particolarmente vantaggioso, utili al
consolidamento e alla crescita
del nostro sistema economico
locale. In questo senso il nostro ringraziamento va al Comune e alla Banca di Romano
e Santa Caterina, che hanno
messo a disposizione, ciascuno, 30mila euro”. Come si di-
ceva, la dotazione totale prevista dal Fondo è di 60 mila euro
e potranno essere presentate,
in questa prima fase di
operatività, fino ad un massimo di sei richieste da 10mila
euro ciascuna, da restituire
con rate semestrali a tasso di
interesse
attualmente
dell’1,60%. Le aziende che
intendono usufruire di tale
opportunità potranno farlo
per il tramite dei consorzi fidi,
come - per il commercio - Terfidi
Veneto (la cooperativa di garanzia al credito
di
Confcommercio). Le
domande per accedere al fondo di rotazione, che sarà gestito
dalla Banca di Romano e Santa Caterina,
vanno presentate entro
il 15 gennaio 2013. Il fondo di
rotazione e le sue modalità di
funzionamento, sono state presentate nei giorni scorsi in un
incontro pubblico avvenuto in
Municipio a Lusiana, introdotto dal sindaco Antonella
Corradin e al quale hanno partecipato i rappresentanti delle
associazioni di categoria del territorio, oltre che Umberto
Martini, presidente della Banca
di Romano e Santa Caterina.
Ora, dunque, il fondo è pienamente operativo e per le aziende del terziario l’invito
è quello di rivolgersi quanto prima agli
uffici Mandamentali della Confcommercio
di Asiago (tel. 0424/460150, riferimento
il segretario Enzo Benetti) che sono a disposizione per fornire tutte le informazioni necessarie e per l’istruttoria della pratica.
Sabato 10 novembre 2012
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
15
Il gioiello dell’Altopiano, la salamandra di Aurora
Sull’Altopiano dei Sette Comuni e di Vezzena vive un
essere dorato, un piccolo gioiello unico al mondo. Il
suo nome è salamandra di Aurora, in omaggio alla moglie di Trevisan, il ricercatore modenese che nel 1982
descrisse questo anfibio per la prima volta su una rivista scientifica e ne propose il nome di Salamandra atra
aurorae.
Questo anfibio possiede molte caratteristiche eccezionali: a differenza delle altre salamandre alpine (Salamandra atra atra), che sono completamente nere, il
dorso della salamandra di Aurora è per gran parte coperto da estese macchie fuse tra loro, di solito di colore
giallo dorato, ma talvolta grigiastre o marroni. La forma e la disposizione di queste chiazze permettono di
riconoscere i diversi individui come una carta d’identità. Anche le attività riproduttive sono uniche:
sull’Altopiano la neve permane a lungo sul
terreno e quindi questa salamandra rimane
in letargo da metà settembre fino ai primi
di maggio, più di sette mesi su dodici! Inoltre, in montagna l’acqua in superficie è difficile da trovare. Così, caso raro tra gli anfibi, le femmine di salamandra dorata non
depongono le uova in acqua, ma le trattengono all’interno del corpo. Dopo un paio
d’anni di gestazione, vengono partoriti due
piccoli, già dotati di polmoni e di zampe
per muoversi a terra. La salamandra di Aurora passa gran parte del giorno sotto terra, tra le fessure delle
rocce, sotto le cortecce o nei ceppi marcescenti. Incontrarla è un
evento davvero raro! Esce dal suo rifugio durante la notte, oppure di giorno solo quando piove o c’è molta umidità. Questo piccolo essere vive soprattutto nelle foreste più mature, dove crescono faggi e abeti bianchi ad alto fusto ma anche arbusti, erbe,
felci e muschi. Qui può trovare
cibo, ossia piccoli insetti, lumache e lombrichi. Molto importante è che a terra ci siano pezzi di
legno morto e pietre, sotto cui
può nascondersi durante il giorno. Questo anfibio non ama
quindi i rimboschimenti fitti di
abete rosso, i terreni secchi coperti solo da aghi, né quelli troppo pascolati o compattati. La
storia della salamandra dorata si lega alle vicende dei boschi di
questa terra: le glaciazioni l’hanno isolata nell’area altopianese
e circa 10000 anni fa, quando i ghiacciai si sono ritirati, hanno
lasciato scoperte profonde valli attorno all’Altopiano, invalicabili
per questi animali. In seguito i Cimbri hanno abbattuto parte
delle foreste, relegando questi animaletti solo in alcune zone
dell’Altopiano.
La salamandra di Aurora è uno degli animali più rari e preziosi in Europa, e per questo è stata elencata tra gli animali
da proteggere in modo prioritario. Da quando è stata scoperta, però, molti collezionisti hanno cercato di catturare,
allevare e anche vendere questi anfibi. I metodi moderni di
selvicoltura possono creare dei seri problemi: i mezzi meccanici pesanti rischiano di schiacciare gli animali nei loro
rifugi e compattare il terreno, eliminando il sottobosco e
modificando l’umidità al suolo. Nel 2012 è stato avviato un
intenso piano di ricerca, sostenuto dal progetto austriaco
alpensalamander.eu e che coinvolge anche diversi volontari.
Tutti possono collaborare al progetto! Tante sono le iniziative per celebrare i 30 anni delle scoperta di questo piccolo
abitante dell’Altopiano: nel mese di agosto presso il Museo
dell’Acqua in località Kaberlaba di Asiago è stata inaugurata
una mostra, rimasta aperta fino alla fine di settembre, dedicata, grazie alla collaborazione del Gruppo Speleologico
Settecomuni, Museo delle Scienze e Provincia di Trento, Comune di Asiago e progetto alpensalamander.eu. Sempre ad agosto tre pannelli dedicati alla salamandra di Aurora sono stati
esposti al Festival del Fungo e della Natura di Gallio. Inoltre,
su iniziativa di ricercatori di tutta Europa, è stata attivata una
petizione con cui si chiede che i lavori forestali sull’Altopiano
dei Sette Comuni e di Vezzena siano effettuati in accordo con
le normative di tutela esistenti e coinvolgendo in queste operazioni gli esperti : www.avaaz.org/it/petition/
Save_the_golden_Alpine_salamander/
Nuove iniziative dedicate a questo gioiello prevedono lezioni e
attività didattiche con le scuole di Asiago, in modo da far conoscere questa importante presenza che richiama sull’Altopiano
sempre più numerosi appassionati. Cosa sarebbe l’Altopiano senza la sua salamandra dorata?
Enrico Romanazzi
l’Altopiano
Sabato 10 novembre 2012
16
La voce degli 8 Comuni
FOZA
Festa grande alle scuole di Foza
In occasione dell’inaugurazione di alcuni interventi strutturali
e di arredo realizzati in quest’ultimo anno dall’amministrazione
comunale con il preziosissimo aiuto del volontariato.
La mattinata di sabato 27 ottobre è stata dedicata alla
Festa delle Scuole di Foza:
ore cariche di entusiasmo,
emozione e riconoscenza.
C’erano tutti i ragazzi della
Scuola Primaria e Secondaria con i loro insegnanti, le insegnanti della Scuola dell’Infanzia, anche se in giornata
libera, i genitori degli alunni.
La festa è stata organizzata
per mostrare alcuni interventi
strutturali e di arredo realizzati in quest’ultimo anno. Il
motivo principale, però, era
quello di dire un grazie grande e partecipato all’Associazione ONLUS “Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori”,
all’AVIS ai tutti i genitori e agli
Amministratori che con impegno, ingegno e in sinergia
hanno dato a Foza locali e attrezzature di cui si può ben
essere orgogliosi. Al primo
taglio del nastro, nel plesso
della Scuola Primaria e Secondaria, il sindaco Giovanni
Alessio Oro ha ricordato la
pregevole opera d’intervento a sostegno delle scuole, del
sociale e dello sport, che da
circa 11 anni a questa parte
l’Associazione “Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori”
realizza sull’Altopiano. Si
deve anche ricordare il suo impegno nel “Progetto
Chernobyl” che
prevede l’ospitalità di bambini
bielorussi in alcune
famiglie
altopianesi. 350
soci contribuiscono personalmente
ad affrontare le
spese. Da 7 anni,
per portare un più consistente
contributo di solidarietà, al primo maggio in piazza ad
Asiago, l’Associazione organizza una festa che vede sempre più partecipanti. Il pensiero è andato ad Antonio e a
Sonia, che, pur in circostanze
Al Cineghel
Twilight-Breaking dawn
Anteprima Nazionale
Mercoledì 14 Novembre
ORE 18.00 e 20.30
Giovedì 15 Novembre
ORE 18.00 e 20.30
Venerdì 16 Novembre
ORE 18.00 e 20.30
Sabato 17 Novembre
ORE 18.00 e 20.30
Domenica 18 Novembre
ORE 18.00 e 20.30
diverse, ci hanno prematuramente lasciati, ma restano sempre vivi nel ricordo dei loro cari
e di chi li ha conosciuti. Il presidente dell’Associazione Roberto Sartori ha ringraziato per
l’organizzazione della “Festa
delle Scuole” ed ha ribadito la
Con l’altissima
qualità
dell’immagine
digitale
volontà dell’Associazione di
essere vicina ai bisogni della
gente. Una targa d’ottone è
stata affissa all’entrata dell’aula informatica a ricordo dell’evento. L’insegnante Maria
Rossi ha raccontato la “storia”
della sala informatica, cominciata nel seminterrato con
macchine scartate dalla Comunità Montana, dal Comune
e tenute in vita fino a due anni
fa. Ha ricordato anche i 4
computer nuovi
acquistati dall’Istituto Comprensivo EnegoFoza, quand’era
dirigente scolastico il professor
Ivo Boscardin.
“Come si fa a dimenticare la visita dei ladri, che in
una notte ci hanno ripuliti!” ha
detto ricordando
i disegni, i testi
scritti dai bambini pieni di rimproveri e di domande, pubblicati su
“l’Altopiano”. Ora, grazie agli
“Amici di Antonio Pertile e
Sonia Sartori”,sono arrivati a
Foza 10 computer: 9 per le
scuole primaria e secondaria
e uno per l’infanzia, e due por-
tatili. Sono stati messi in rete e
da tutti si può accedere ad
internet. “Fino all’anno scorso
ce lo sognavamo!” Le macchine sono state donate al Comune, che le ha date in uso alla scuola. Entrando nell’aula, il colpo
d’occhio è accattivante. I computer poggiano su strutture in legno colorato di azzurro,blu,rosso
e giallo, sapientemente adattate
e rese funzionali da Francesco
Oro. La festa è poi continuata
alla Scuola dell’Infanzia, dove il
sindaco e il presidente dell’AVIS
Livio Biasia hanno tagliato il secondo nastro davanti al “Parco
giochi” al quale è stato rifatto il
fondo con un tappeto verde posto per una maggior sicurezza
dei bambini. Alla realizzazione
dell’opera hanno contribuito anche molti genitori, ai quali è andato il plauso del Dirigente Scolastico Francesco Tognon che
ha sottolineato l’importanza di
lavorare assieme per uno scopo
comune. I bambini infine, incuranti del tempo uggioso, si sono
appropriati dei giochi e della casetta realizzata qualche anno fa
dai genitori e dipinta con personaggi dei cartoni da Fabio
Marcolongo. Sono seguiti un
abbondante rinfresco organizzato dai genitori e la visita al salone
dei giochi della scuola che da al-
cuni giorni è stato reso agibile.
Sono stati rifatti il pavimento e
gli intonaci d’un caldo color
“marasca” che risalta, abbinato
a pareti bianche, ed ingentilisce i
locali luminosi e colorati. È un
ambiente veramente gioioso offerto ai bambini di Foza.Sono stati
cambiati anche tutti gli infissi dell’edificio consentendo di affrontare le piogge autunnali e il freddo dell’inverno con serenità. I
lavori in questione – appaltati dal
Comune di Foza nell’ambito dell’intervento di “sistemazione e
messa in sicurezza dei locali della Scuola dell’Infanzia” finanziato a partire dall’anno 2010 con
contributo della Regione Veneto
e con risorse proprie di bilancio
–, per la parte relativa alle opere
edili, sono stati realizzati dalla ditta Costruzioni Edili Rossi Roberto & C. s.n.c. di Asiago, mentre
per la parte relativa alla
serramentistica sono stati eseguiti
dalla ditta Favaro Paolo & Figli
s.n.c. di Asiago. La festa si è conclusa con i canti dei bambini della Scuola Primaria diretti dall’insegnante Serena Cunico. Tutti in
questa giornata hanno potuto toccare con mano quanto possono
fare il volontariato e l’Amministrazione Comunale se lavorano
assieme, con univocità d’intenti,
per il bene comune.
Compagnia del Filò
l’Altopiano
Sabato 10 novembre 2012
17
La voce degli 8 Comuni
foto Roberta Strazzabosco
I nostri bravissimi “attori per caso”
La X edizione della rassegna teatrale del Comune di Roana ha evidenziato le capacità artistiche
di tanta gente del posto che si cimenta nella recitazione a livello esclusivamente amatoriale
Si è conclusa con un buon bilancio di partecipazione
I Lacharen
e apprezzamento da parte del pubblico la decima edizione della Rassegna teatrale Comune di Roana, quest’anno dedicata esclusivamente a compagnie locali.
Per i primi due spettacoli (Chiave per due della Compagnia del Trivelin e Sogno di una notte di mezza estate
dei Made as Rage) si trattava di repliche, ciononostante
le presenze presso la sala teatro parrocchiale di Canove,
sede della rassegna, sono state in numero che gli organizzatori della Pro Canove hanno considerato soddisfacente. Per le due commedie successive si è trattato invece Sparagagna, arriva con un certa diffidenza, e i suoi pregiudizi
di una “prima”: la Compagnia del Filò di Treschè Conca ha vengono rafforzati dal fatto che si trova a gestire una classe a
proposto “Scola de qua, scola de là”, mentre i Lacharen, prota- dir poco disomogenea ed irrequieta. Severo e integerrimo, il
gonisti dell’ultima serata, si sono cimentati in “Problemi de maestro decide di intervenire con lo scopo di cambiare lo stato
pansa”. La numerosissima compagnia di Treschè Conca ha di fatto, ma gli eventi che seguono non fanno altro che consoliscritto e portato in scena la storia di un piccolo paese di monta- dare le sue cattive opinioni. Solo un avvenimento imprevisto
gna dove il vecchio maestro di ammala e al suo posto viene costringerà il maestro a ritornare sui propri passi, facendogli
convocato un supplente che arriva dalla pianura accompagnato comprendere che, in alcuni casi, “la pratica” può aiutare più
dalla moglie in dolce attesa. Il nuovo maestro, Guglielmo della grammatica. Grandi risate hanno infine scatenato i
Lacharen che in “Problemi de
Compagnia del Trivelin
pansa” hanno raccontato la vicenda di Agnese, figlia unica,
Reinterpretare il Rosario
Una singolare mostra aperta fino al 25 novembre nello studio
“Laboratorio 2729” a Venezia, nata da un’idea
di Labìt Architetti Associati in collaborazione con LarcaSrl
Iniziativa puramente culturale
nata da una sfida:
reinterpretare il Rosario, oggetto dalle diverse peculiarità
fra simbolismo, tradizione e
funzione; sfida che ha incuriosito 25 fra i più apprezzati creativi del momento. A loro il
compito di ripensare il rosario
secondo il proprio modo e mondo, dall’industrial design all’architettura e alla grafica, passando per l’arte, la musica e
la comunicazione video. Ne
hanno indagato la semplicità
formale e il profondo significato spirituale; hanno penetrato la sua triplice natura, sacra,
popolare e domestica, interrogandosi oggi sulle sue possibili
interpretazioni per un utilizzo
che ne rispettasse in pieno i valori; hanno esplorato le infinite
strade della creatività e della
ricerca, facendo degli aspetti
sensoriali del corpo umano –
tatto, olfatto, udito – l’espressione declinata e al tempo
stesso intrinseca del suo esse-
re. I progetti proposti dai creativi, esposti nella mostra
“Aveamen — design per lo
spirito, il Rosario nel XXI secolo fra simbolismo e
sperimentazione, realizzata
con il Patrocinio dell’Assessorato alle attività culturali del
Comune di Venezia, vogliono
essere un invito a una riflessione sul tema dell’oggetto
sacro e del design: dalle inter-
pretazioni più barocche e ironiche a quelle che ricercano
l’immaterialità e la bellezza
dell’essenza pura, ecco aprirsi finalmente un dibattito profondo sul tema del rosario letto in chiave contemporanea.
Nella sua dimensione collettiva, il rosario è capace di intrecciare un dialogo con il mondo della musica e dei concerti
quale segno di appartenenza ai
grandi raduni; nella sua dimensione più privata invece diventa
un oggetto da portare sempre
con sé insieme agli oggetti che
accompagnano i nostri riti quotidiani. L’esposizione, nello studio
“Laboratorio 2729” (Calle Lunga San Barnaba, Dorsoduro
2729)vedrà la partecipazione inoltre di molte idee che esplorano
il campo della meccanica (la
“macchina” di Atelier Blumer),
della musica contemporanea (la
composizione di Lomazzi e
Calderoni) e del cinema (con il
video di Meneghini e
Mantovani).
che vive la propria quotidianità in un paese di montagna, tra
faccende domestiche e innumerevoli spasimanti, senza decidersi a scegliere il marito giusto. Un bel giorno però ad Agnese
compaiono problemi…de pansa, che complicano notevolmente la routine quotidiana familiare, e coinvolgono la signora Emma
con il figlio Pangrazio. Il tutto con il contorno delle dicerie di paese
di cui Toni, il contadino, è portavoce, di una dottoressa piuttosto
particolare e di un parroco manesco. Una commedia brillante il
cui ritmo diventa incalzante fin dalle prime battute, mantenendosi
così fino alla fine, quando si conclude in modo inaspettato,lanciando
alcuni messaggi importanti, primo su tutti quello che a volte l’apparenza di una persona inganna, risultando completamente diversa da
quello che sembra. Sia la Compagnia del Filò che i Lacharen, ai quali
abbiamo chiesto se siano previste repliche del loro spettacolo, hanno
auspicato di poter presto far divertire e divertirsi a loro volta,
riproponendo il loro lavoro, nel caso venissero contattati in merito.
La Pro Loco Canove, che ha avuto il merito anche in questa occasione di proporre quattro serate con il quale il pubblico locale ha
avuto modo di divertirsi, valorizzando le capacità artistiche di tanta
gente del posto che si cimenta nella recitazione a livello esclusivamente amatoriale, ricorda che quanto ricavato dalla rassegna verrà devoluto in beneficienza.
Silvana Bortoli
Al Museo “Le Carceri” una cena
di Gala a chiusura della mostra
“I Capolavori dell’Arte”
Il Museo “Le Carceri” di
Asiago torna a stupire con
un evento di due serate che
regalerà una straordinaria
atmosfera in quella che per
anni è stata la storica
location di molte mostre ed
esposizioni di valore. Il tutto si svolgerà nelle giornate di sabato 24 e domenica
25 novembre in occasione
della chiusura definita della mostra d’eccellenza “I
Capolavori dell’Arte”.
Un connubio tra arte e sapori dell’Altopiano che vedrà in campo le abilità culinarie di numerosi chef e
degli studenti dell’Istituto
Alberghiero di Asiago che
collaboreranno nella preparazione di un menù sfizioso dai tratti tipici ed al
contempo ricercati.
Abilità che si esprimeranno anche nel tocco raffinato dell’allestimento, con tavoli, calici, posateria ed addobbi definiti ad hoc per
l’occasione.
Una cena che vuole sottolineare il successo che questa mostra ha ottenuto dal
momento della sua apertura lo scorso giugno con un’
affluenza di oltre quattromila persone. Come sottolinea il Sindaco di Asiago,
Andrea Gios: “Lo scopo
dell’iniziativa è quello di
aprire il Museo alla cittadinanza, avvicinando al
contempo la popolazione
all’Arte in un clima di gusto e di convivialità”.
Durante la cena, i curatori
della mostra Giorgio
Barberis e Luca Barsi, offriranno ai partecipanti
un’illustrazione delle opere
esposte, effettuando un
excursus storico sui vari
periodi rappresentati. Domenica 25 novembre, il secondo atto, sempre dalle ore
20.00, con la cena dedicata
agli studenti delle Scuole
Superiori e dell’Università.
“La cena con l ‘Arte è un
esperimento che viene attivato per la prima volta
al fine di avvicinare i giovani all’Arte; per questo
abbiamo proposto un
menù ad un prezzo simbolico”, spiega l’Assessore
alla Cultura, Roberto Rigoni.
La serata di sabato 24 novembre avrà un costo a persona di euro 35,00, mentre,
in quella successiva, domenica 25 novembre, il menù
proposto ai ragazzi avrà un
costo di 20,00 euro. Per informazioni e prenotazioni
rivolgersi allo Sportello Informazioni Turistiche di
Piazza Carli o al seguente
numero telefonico: 0424464081.
Sabato 10 novembre 2012
l’Altopiano
18
La voce degli 8 Comuni
CULTURA
“Le terrazze della luna” di Mina Zavadini
Abita a Bologna da
quando aveva 12
anni, ma Mina
Zavadini considera il
Veneto la sua terra.
Qui è nata, ad
Arzignano, e qui ritorna quando può.
A n c h e
sull’Altopiano, dove
veniva già da piccolina, a partire dagli anni
’40 per le vacanze a
Treschè Conca e ad
Asiago. “Le terrazze della luna” è il
suo nuovo libro che
raccoglie poesie
scritte dal 2005 al
2011. Molte sono
d e d i c a t e
all’Altopiano, dove
sono state ispirate e
scritte. Si tratta di pensieri,
piccole emozioni, poco più
che cenni a luoghi, natura,
eventi, momenti e ricordi.
Brevi poesie, ma ricche di
intensità, pochi concentrati
versi che vien voglia di leggere tutti d’un fiato, sfogliando il libro che fa seguito ai due precedenti
volumi di poesie “Un pacchetto di ore” e “Le matite della notte”. Bepi De
Marzi, suo concittadino,
nella prefazione del libro
chiama Mina “ Mina della
poesia”, ricordando
quando, dopo il trasferimento a Bologna, ritornava ad Arzignano “con
pensieri profumati, dolci
sorrisi, trattenute nostalgie..” Mina Zavadini insieme al suo libro ci ha
inviato due inedite poesie (Ciclamini e Notte di
San Lorenzo 2012)
scritte lo scorso agosto
ad Asiago, dove le piace
tornare ogni volta che può
e dove amerebbe venire ad
abitare. Le pubblichiamo
assieme ad altre due poesie, sempre dedicate alla
nostra terra. “Le terrazze
della luna” è disponibile
presso la Libreria Leggi e
Sogna di Asiago, che ha in
serbo una presentazione
dello stesso nel periodo natalizio con letture da parte
dell’autrice, accompagnate
da una piccola colonna sonora con l’arpa celtica di
Paola Magosso.
Silvana Bortoli
Gli eroi di Monte Zebio
Briciole di colori
ormai sul volto spento
dell’estate, lungo il
percorso dello Zebio.
Dalle trincee
si levan voci remote
di giovani,
audaci combattenti.
Eroi che sulle labbra
hanno la patria
e il Cielo nello sguardo.
Ora, la mia preghiera sale
ad evocare ombre di perla
raccolte nell’Assoluto.
Ciclamini
Sanno di cielo e di bosco
i ciclamini dell’Altopiano
che profumano i miei
giorni Ancor oggi
ricantano la tua stagione
Notte di San Lorenzo 2012
Dall’altra riva,
dove d’eterno tu gioisci,
stanotte portami
un po’ di luna
e tante stelle bianche,
fin quando il buio,
adagio, scivola via
La Grande Rogazione
di Asiago
Tanto amore mi dà
quel tenero mattino
aperto al suono
di campana.
Allora, tutto il paese,
nei passi dei canti e
della gioia, sgrana
l’anima sua,
fiorita in prati gialli
lucenti di rugiada.
Il cimbro: da dialetto di contadini a lingua sacra
In questi tempi di difficoltà e
di confusione viene opportuna la relazione del nostro
grande amico di Salisburgo,
Remigius Geiser, sulla lingua
cimbra, colta nel passaggio
“da dialetto di contadini a lingua sacra”. E’ una relazione
fatta dall’autore in una riunione del Curatorium
Cimbricum Bavarense a
Landshut e pubblicata in lingua cimbra nel nostro Quaderno n. 55. Qui essa viene
presentata nella traduzione in lingua italiana, curata da un giovane cultore del cimbro, Sebastiano
Crestani, che ringraziamo vivamente per la collaborazione. E’ una relazione incantevole per entusiasmo, per competenza, per la forza di cogliere una tradizione di mille anni nel sogno di darle
un futuro. Viviamo tempi difficili e confusi. La
Regione Veneto dopo oltre 30 anni di sostegno,
ha annullato il contributo alle minoranze linguistiche del Veneto, ritenute ad ogni livello un patrimonio prezioso di lingua, di cultura e di civiltà.
La lingua e la cultura cimbra rischiano di sparire
e di restare un semplice ricordo nostalgico e una
deplorevole strumentalizzazione folkloristica. La
relazione di Remigius Geiser resta un punto fermo per tutti coloro che hanno a cuore la nostra
tradizione, resta la base di un progetto che può
essere rafforzato, ampliato, mirato secondo le
possibilità e i bisogni dei tempi nuovi. In particolare, Remigius Geyser individua e promuove le
funzioni comunicative vive che la lingua cimbra
può avere nelle relazioni personali e comunitarie
ai nostri giorni, utilizzando anche gli straordinari
mezzi tecnici di comunicazione. La lingua cimbra
può risorgere, come ha detto e scritto Mons. Luigi
Sartori nel piccolo prezioso libro,
OSTARMENTAK, che abbiamo pubblicato a
cinque anni dalla sua scomparsa: “La lingua
cimbra sembra morta, sembra una cosa da mu-
seo: ma può risorgere,
può ravvivarsi, se ci sono
persone capaci di sentire, di comprendere e di
comunicare. Possiamo
costruire rapporti di sincera convivenza e di vera
pace, rapporti di reale
amicizia, se sappiamo superare la chiusura linguistica, se sappiamo superare l’uso nazionalistico
della lingua contrapposta
alle altre lingue, se sappiamo superare l’uso consumistico della lingua,
usata solo per vendere, per comprare…Sono
necessari sguardi nuovi, sguardi aperti, sguardi
d’amore. Nuovi sguardi anche sulle nostre antiche parole, sulla nostra antica lingua cimbra. Il
quaderno porta poi a conoscenza i testi composti nella lingua cimbra dei Sette Comuni per il
concorso “Tonle Bintarn”, organizzato dall’Istituto Cimbro di Luserna in collaborazione con il
nostro Istituto e con il Curatorium Cimbricum di
Verona. Il concorso ha costituito un’altra prova
di vitalità del Cimbro e un motivo di speranza per
il futuro, oltre che un’occasione di stretta collaborazione tra i tre istituti e le tre comunità cimbre,
come è stato dichiarato nella premiazione conclusiva di cui viene riportata la cronaca. L’Istituto esprime viva riconoscenza per gli organizzatori e per i partecipanti a questa iniziativa. Ci auguriamo che questi testi scritti con tanta passione, diventino occasione di lettura, di riflessione,
di vivo apprendimento della lingua cimbra. Il quaderno si chiude con la informazione su alcuni
eventi e su alcune pubblicazioni legati alla nostra
cultura, eventi e pubblicazioni che indicano, lo
ripetiamo ancora, le possibilità di sviluppo della
cultura cimbra, a condizione che persone e istituzioni siano consapevoli e responsabili della situazione in cui ci troviamo e del futuro che abbiamo davanti.
Sergio Bonato
Al via il corso di lingua cimbra
Lunedì 12 novembre inizia il corso di lingua cimbra ad Asiago (scuole elementari, ore 20.30).
L’iniziativa è aperta a tutti coloro che sono interessati alla cultura dell’Altopiano
Da sx, Pina Frigo Met,
Ida Frigo Pontel, Milena
Sabato 10 novembre 2012
Sabato 10 novembre 2012
l’Altopiano
Rossi Kobel, Milena Frigo
l’Altopiano
Pontel, Lina Frigo Pontel,
La voce degli 8 Comuni
La voce degli 8 Comuni
Tra storia ed attualità
19
Bruna Lando, Eleonora
Lando. Dietro, primo da
dx, Adone Lando
KALTAPRUNNO e le altre
antiche fontane di Canove
pagina a cura di
Giorgio Spiller
Le ninfe erano quegli esseri femminili, descritti in tutte le tradizioni mitologiche, che in varie
sembianze sorvegliavano e proteggevano i luoghi sacri della
terra, soprattutto le sorgenti, ma
anche cavità naturali o alberi secolari. Questi luoghi fragili dovevano essere protetti e rimanere indenni dagli atti inconsulti degli uomini; il compito era
affidato a benefiche presenze
femminili, le ninfe, attente custodi dei delicati equilibri naturali sempre in pericolo. In prossimità delle fonti gli uomini costruivano i loro villaggi.
L’Altopiano è ricco di località
votate al sacro ed alle leggende, per lo più dimenticate, come
si sono perduti gli antichi sentieri che vi conducevano e il
valore che la saggezza popolare dei nostri antenati ha attribuito per secoli a questi luoghi
appartati nei boschi.
Recentemente a Treviso la Fondazione Benetton, impegnata da
vent’anni a segnalare i “Luoghi di valore”, ha assegnato il
premio “Carlo Scarpa” al “Bosco Sacro” di Pescocostanzo,
alle pendici della Maiella in
Abruzzo, un’antica “defensa”,
faticosamente giunta a noi quasi intatta, un bosco protetto
dall’esbosco, che da sempre ha
accolto le greggi e le mandrie che
delle sue foglie si nutrono. Un
faggio millenario a candelabro,
scomparso di recente, ne era il
simbolo; intorno a questo monumento secolare Ermanno Olmi nel
1995 ha realizzato il documenta-
Sorgente Kaltaprunno
rio “Mille Anni”.
Uno di questi magici luoghi
dell’Altopiano giace in completo abbandono; è il Kaltaprunno,
“sorgente fredda”, in territorio
demaniale a fianco del torrente
Ghelpach, ai confini tra Canove
e Cesuna, in località Holla, a poche centinaia di metri dal ponte
della Volta Scura, Tunkla Kear.
Il luogo era contornato da primordiali conformazioni calcaree,
erose per millenni dalle acque e
tormentate da frantumazioni in
labirintici percorsi, presagi e
sedimi per future trincee. Qui nel
Perghele gli austroungarici sfondarono le linee inglesi nel giugno
del 1918. In seguito le cave ne
hanno completamente modificato l’aspetto.
Il torrente Ghelpach, dopo aver
bagnato amene praterie, precipita nella gola selvaggia sotto al
Bisele fino a congiungersi con
l’Assa. A far da sentinella un sasso in bilico nella Leute Kubala,
una caverna che si affaccia nel
vuoto della forra. Un cippo ricorda la famiglia Ambrosini Kentele
– Slaviero, che svegrò la zona e
gestì l’osteria “Al Ponte delle
Rose”, situata proprio accanto al
ponte e distrutta dalla guerra. Il
luogo per le sue particolari suggestioni ha dato origine a leggende e storie magiche, tra le quali
una che Giovanni Valente Nojar
sentiva raccontare dalla nonna
Maria Demarla di Cesuna.
Ecco la trascrizione, ricavata da
un video del nipote Albino Valente Ceci, nella quale Giovanni
narra la leggenda alle tre nipotine.
“Adesso ve racconto la storia
di Marille. Una volta giù verso
le Canove c’era una località che
si chiamava la riva dei Kentele.
Là c’era una famiglia che lavorava una grande estensione di
terra che aveva in affitto. I lavorava e i lavorava, ma no la ghe ‘ndava
miga tanto ben, malgraera tenuta in grande considedo che i lavorasse fin
razione, tanto che da Canove
note. Un giorno riva su
scendevano ogni giorno con
da un sentiero una radelle botticelle a raccoglierne
gazza sui quindici, sedil’acqua, considerata di qualici anni, e la ghe dise
tà superiore; dalla vena, attra“Bongiorno signori”,
verso un tronco di larice sca“Bongiorno” ghe rivato, ora sostituito da un tubo
sponde lori, restando
di ferro, essa sgorgava nei
meravigliai a veder ‘sta
due labi. Quest’inverno le due
putela su un sentiero del
vasche sono definitivamente
genare, “Volìo che
scoppiate e l’acqua si riversa
vegna a lavorare par
direttamente nel letto del
‘valtri?”, “Magariiii!” i
Ghelpach.
ghe dise, no i spetava
Di fronte alla sorgente, prol’ora.
prio sul letto del fiume, è stata
Naiad and faun (1911)
E ‘lora i parte subito, i
recentemente costruita una
Franz Stuck
comincia a voltare el fen,
strada per raggiungere una
butar fora marei, i ga
cava mai attivata. La strada si
visto subito che la ghea ‘na man, la rua davanti, e vanti, vanti, ara è trasformata in diga ed ogni
la batea tuti, se uno butava fora e ara, fin che a un certo momen- anno le piene primaverili deposiun marelo, ela ghe ne butava to, le bestie se ferma, no le va tano i detriti del Ghelpach in prosfora tri, bravissima.
simità degli antichi labi. Tra qualpiù ‘vanti.
Quando che xe medojorno i va Se giera blocà l’aratro! ‘Lora che anno anche la vena della sorcasa a magnare; ‘sti contadini la ga ciapà e urlando: “Dai, gente verrà raggiunta e di essa
ghe fazea mille domande e i ghe ‘vanti, via!”,fin che le bestie le rimarrà solo il ricordo.
ga dito “Restito qua?”, “Sì, sì, ga dà un strapo. L’aratro gavea Romeo Frigo Holla, l’ultimo proresto qua”. El pomeriggio i ri- ciapà rento sol manego de un prietario del terreno, racconta:
torna a lavorare e ela ‘vanti caldiero de rame, pien de mone- “Sono diventato grande con
sempre, sempre più brava, e lori te d’oro; te pol imainarte, in fra quell’acqua, le done ‘nava zo
contenti. Dopo, la ga ciapà in che la ghe jera ‘ndà ben finora e col bigolo: tin ton, tin ton, l’acman ela el comando della co ste monete d’oro, i se ga fato qua ‘nava fora e le tornava co i
fameja; prima el vecioto sbaglia- signori e i xe riuscii a comprar seci mezi vodi e quando è tornava tuto!
tuta la zona, i sarà sta 300 cam- to a casa mio zio dall’Africa:
Alora la diseva: “ Stamatina pi, da poveri miserabili che i “Desso ve insegno mi come se fa
‘ndemo fora”, “Eh, ma con ‘sto xera, tuto soto la direzione de ‘ndar par acqua”;e allora
tempo”, “Stamatina andemo ‘sta Marille.
arare!”. E i arava tante de quele ‘Na volta i xe zo verSorgente Rendola
terre, i piantava patate, de tuto, so el Ghelpach, la
xe vignù fora ‘na stajon enorme Marille se ferma, la
e i se ga fato signori.
scolta e la sente:
‘Na volta i ga segà el fen, forag- “Marilleeeee!!!” dal
gio, ghe jera un bel sole. “Ades- Ghelpach, dall’orriso ‘ndemo butar fora i marei”, i do, “Marilleeeee!!!,
dixe. “Parché?” la dixe, “gnente vien casaaaa, che xe
butar fora i marei, assè là el fo- morta la curnonna”.
raggio”. Dopo mezzora piove- La ga ciapà le
va a dirotto! La ga indovinà, ela tzocole, zo par un
saveva el tempo, se pioveva, se sentiero, no i la ga
no pioveva.
più vista! Quante volAltre volte, nuvolo, sembrava te che i xe ‘ndà a
che stasse per piovere. “Fora ciamarla, gnente. Ma
tuti i marei!”, la disea. “Ma intanto i se ga fato siMarille!” “Fora tuti!”. Vigneva gnori, i ga comprà
fora un sole, in quatro e tuto, soto la sua
quatroto i ga suga tuto el fen.
direzion”.
Co le bestie lo stesso. “Stanotte La sorgente un tempo
nasse du tri vedeleti” e i
nassea. Tuto ben, la indovinava tuto.
Te poi mainarte che ben che
i ghe volea, la jera el numero uno della casa.
E i xe ‘ndà vanti ani e ani
sempre così.
Una volta che’l tempo xera
un poco minaccioso, la
dise: “‘Ndemo arare”,”Co
sto tempo?” dise i paruni.
“Ma tachè tante bestie, tante bestie, bisogna parar fonCanove - Ponte sulla Volta Scura
do, arar fondo”. I ga sbassà
gavemo comincià a usare le
prime camaradarie che xe
vignù fora dei camion BL, ghe
cavavimo
la valvola,
impienavimo la camaradaria,
la stropavimo con un stropolo
de botiglia, su a tracolla
cussita, sulla schena, e no te perdevi gnanca na giossa”.
Nel roccolo di Giulio Frigo c’era uno
di Montecchio Precalcino, che
roccolava per i conti Dolfin, grandi
cacciatori; ha fatto tutta la vita lassù e scendeva giù a prendersi l’acqua. Anche il commendator Fortunato Milo beveva solo quell’acqua
e mandava giù un biroccio ogni
giorno a prenderla.
A Canove di Sotto ci sono altre
sorgenti attorno alle quali è
nato il nucleo più antico del
paese; una di queste, la fontana-lavatoio del Troegar, fa
bella mostra di sé in località
“Fortino”, lungo via Righi, la
strada che conduce alle
contrade Busi-Holla.
Recentemente gli antichi manufatti in pietra locale sono
stati restaurati dalla Comunità Montana. La tipologia è la
stessa che si trova in tutto l’arco alpino; nella vicina
Lavarone ce ne sono parecchie
simili, tutte ben conservate. Più
sopra, a pochi metri dal centro
di Canove di Sotto, c’è
un’altra fontana-lavatoio, la
“Rendola”; secondo le ricerche dei fratelli Frigo Rigo risale al 1500, ancora più antica della Trögar quindi, con
la stessa struttura, gli stessi
imponenti lavatoi. Ora è
completamente abbandonata, come la strada comunale
che vi conduce e che parte
proprio di fronte alla caserma dei carabinieri, dall’altra
parte della strada. C’era anche un sentiero che scendeva giù diritto a scorciatoia,
da cui si saliva con il bilancino sulle spalle, cercando a
fatica di non perdere il contenuto dei secchi dondolanti. Il sentiero è stato
privatizzato recentemente.
Fino agli anni ’50 la fontana
era usata soprattutto per lavare i panni. Nella foto degli
anni ’30 si vedono le allegre
ragazze della contrada mentre
sciacquano e strizzano i panni: da sx, Pina Frigo Met, Ida
Frigo Pontel, Milena Rossi
Kobel, Milena Frigo Pontel,
Lina Frigo Pontel, Bruna
Lando, Eleonora Lando. Dietro, primo da dx, Adone Lando,
la memoria storica di Canove,
che ci ha fornito la foto.
Sabato 10 novembre 2012
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
20
LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA
Ci vuole un intero villaggio per far crescere un bambino
Resoconto ragionato su una giornata dedicata alla genitorialità
C’era una volta la comunità
educante. Il termine, nativo della fine del diciannovesimo secolo,
congloba due nobili concetti che
hanno
a
che
fare,
embrionalmente, con l’esistenza
umana e il suo infinito rinnovarsi
nella storia. Comunità, dal latino
“communis”, indica un insieme di
persone che interagiscono e vivono in una medesima realtà locale.
Subito, ci accorgiamo che la mera
definizione etimologica appare
parziale e riduttiva al cospetto del
potere semanticamente evocativo
del significato stesso di Comunità. Nell’accezione “primordiale”,
esso ci riporta all’antico concetto
di “villaggio”, alla congrega degli adulti quale organo deputato
alla protezione e cura dei nuclei familiari e, di conseguenza, dei
membri più vulnerabili. Il villaggio rappresentava la struttura
molecolare di una società in cui il principale veicolo relazionale
era lo scambio. A differenza dell’epoca post industriale, dove
l’individuo è spinto ad accumulare beni personali senza condividerli per raggiungere un preciso status sociale, alla radice della
piccola comunità si collocava l’esigenza, di tutti (si badi bene),
di approvvigionarsi di risorse materiali e di forza lavoro per raggiungere scopi di sussistenza e di sostentamento. Le relazioni
tra membri del villaggio erano pertanto basate sul do ut des,
secondo l’implicito accordo che scambiarsi beni o favori fosse
l’unico modo per assicurarsi la sopravvivenza e mantenere la
rete di rapporti sociali. Pertanto, essere una comunità voleva
dire condividere bisogni e valori, cercando di soddisfare i primi
rispettando dei principi in un’etica condivisa.
Molta acqua è passata sotto i ponti da allora e parecchie cose
sono cambiate. Sempre più lo scambio è stato sostituito dal
confronto sociale man mano che
la fame passava e l’aiuto dell’altro non costituiva la condizione necessaria per salvarsi la pelle. Tale
cambiamento rappresenta la ferita più grande, l’insanabile incrinatura della comunità tradizionale:
l’altro diviene un oggetto di confronto, più che d’incontro. Il vicino
è un “competitore”, un avversario, se non uno sconosciuto (che
pare, se possibile, ancor più preoccupante). Se finiamo lo zucchero, non lo chiediamo al dirimpettaio,
prendiamo l’auto e l’andiamo a
comprare.
Quale posto allora, se non c’è per
il prestito di un bene di consumo,
per lo scambio umano e la condivisione di parti di sé? Quale
possibilità di guardarci dentro e offrire all’altro le nostre debolezze, le nostre parti buie, per chiedere aiuto? Se non abbiamo il coraggio di chiedere lo zucchero, come potremmo
mai rivolgerci all’altro perché ci venga incontro e sostenga il
nostro momentaneo vacillare? Gli esseri moderni provano
vergogna e non sono più avvezzi alla solidarietà reciproca e
alla condivisione autentica; mostrarsi nudi è mortificante e
controproducente; meglio nascondersi. In aggiunta, l’appartenere a una Comunità esige un costo, il sentirsi legati in una
ragnatela più ampia che richiede il sacrificio più penoso: perdere l’individualismo, rinunciando al presupposto che la libertà non è partecipazione. Dove allora trovare la forza di
ripartire, se lo riteniamo opportuno, per riattivare quei legami così intensi e nutrienti che per tanto tempo hanno sostenuto la soddisfazione dei bisogni basici dell’essere umano?
Qualcuno dice, in un ironico contrappasso, proprio dal sacrificio del singolo, dall’abbandono delle maschere di
pirandelliana memoria per ritrovare la voglia di ascoltare,
dialogare, scambiare con il
prossimo, magari spegnendo,
a tavola, la tv. Altri pensano
si possa ricostruire il tutto
dalle stessi ceneri del villaggio, riconoscendo che l’unione fa la forza e che l’incontro con l’altro è alla base di
Stefano Rigoni,
una sopravvivenza scevra da
Psicologo
Psicoterapeuta
Cognitivo
sovrastrutture e difese. PoComportamentale
tremmo provare, addirittura,
Tel. 338.2919597 – E-mail:
ad offrirlo lo zucchero, bus- [email protected]
sando timidi alla porta accanto; prima o poi il gesto tornerà utile.
Se a “Comunità” aggiungiamo il termine “Educante”, tutto
s’illumina di una luce particolare, che evoca ricordi lontani di
quando, dopo il sessantotto, la crisi radicale del rapporto tra
cittadino e Istituzione richiedeva un distacco netto dalle gerarchie e i ruoli tradizionali dell’adulto per fondare un rifiuto
del potere e una nuova ricerca di senso della funzione
educativa. Si trattava, al tempo, di ripensare la Scuola, l’insegnamento e l’educazione. Se i ruoli saltavano, era necessario rifondare l’idea di educazione permanente assumendosi la responsabilità di essere tutti portatori di un’etica e di
una morale condivisa.
Nell’attualità, le cose si fanno ancor più spinose. Nell’epoca
in cui ognuno ha una recinzione che separa le proprietà e un
proprio dio asservito al bisogno, è difficile costruire educazione condivisa: è dura riconoscere nel prossimo un educatore degno della nostra fiducia. Don Bosco credeva nella
reciprocità, nella forza della missione educativa e nel senso
della crescita permanente nella dimensione comunitaria.
Abbiamo il coraggio di accettare che il vicino sgridi nostro
figlio, legittimando il suo ruolo di educatore? E ci sentiamo di appoggiare gli insegnanti, i sacerdoti, gli allenatori, gli animatori nel loro
sforzo quotidiano di servizio
ai nostri figli? Possiamo ancora ascoltare il prossimo
fiduciosi che sarà un arricchimento e uno stimolo all’ascoltarsi? Altre mille domande si associano all’argomentazione. Ci dobbiamo
chiedere, in fondo, se ci sentiamo soli e se abbiamo ancora bisogno dell’altro, senza
vergognarci. E poi, se abbiamo il desiderio di appassionarci
nello stare con gli altri, se sentiamo la vita scorrere nel libero scambio e nell’accoglienza
profondamente
umana.
Senz’altro, la sfida di una Comunità Educante è una sfida sia
dell’individuo, sia del gruppo.
Dovremmo ripartire dai veri bisogni e dal senso di responsabilità che l’essere adulti richiede
dinanzi al compito evolutivo di
far crescere i nostri ragazzi.
Dobbiamo ritrovarci, anche
per sorridere delle nostre disavventure così umane e comuni, per ritrovare il senso dello
scaldarsi assieme e per raccontare di noi, fiduciosi che quello
che diremo sarà ascoltato, e, magari, anche capito.
Sabato 10 novembre 2012
l’Altopiano
21
La voce degli 8 Comuni
HOCKEY SU GHIACCIO - Il punto sulla stagione dopo 16 giornate
CAMPIONATO STOP
SPAZIO ALL’AZZURRO
Prima sosta programmata del campionato per dare
spazio alle Nazionali, una
decina di giorni lontano dal
clima della competizione
che servirà a tutti i club
per tirare il fiato, riordinare le idee, fare il punto
della situazione e programmare il prosieguo di stagione.
In casa Migross coach
John Parco alla vigilia aveva già definito il programma: tre giorni di meritato
riposo e poi, da mercoledì (7), di nuovo a testa
bassa col lavoro duro.
E questa interruzione è,
inevitabilmente come sempre, momento anche per
tirare le prime somme, per le
prime verifiche e per guardare
con maggior “cognizione di
causa” verso il futuro.
Cosa dire dunque di questo
Asiago, capace di regalare
“emozioni” (chiamiamole così)
a 360 gradi, nel bene e nel
“male”? Innanzitutto una dote
inequivocabilmente ed assolutamente nel dna di questa squadra è il carattere, attorno a cui
ruotano l’attaccamento alla
maglia, l’unità di intenti, lo spirito di sacrificio, l’entusiasmo
e la generosità. Tutto questo fa
decisamente di questo gruppo
uno spogliatoio unito ed
affiatato, senza (almeno apparentemente) divisioni o lobbies,
coeso nel condividere l’obiettivo comune, e cioè lottare
sempre per il massimo risultato. Sul piano tecnico mi sbilancio in qualche altra considerazione. Finora la Migross ha dimostrato di saper giocare un
buon hockey, disciplinato ed
ordinato, veloce ed espressione del collettivo; certo non è
stata fin qui capace di esprimersi su livelli qualitativi all’insegna della continuità a causa
di quelle assenze, numerose e
pesanti, che hanno condizionato sia l’assetto tattico che
la tenuta fisica e mentale dei
giocatori.
Partire senza un pilastro difensivo come Nicoletti (tuttora irrisolta la sua posizione e, dati i tempi, sembra
assai improbabile che la situazione del forte terzino
oriundo si possa sbloccare),
è stato un primo handicap
rispetto a quanto programmato in sede di costruzione
dell’organico; poi le assenze di lungo corso di
Marchetti prima e di Sullivan
poi, guarda caso ancora una
volta pedine del reparto arretrato, non hanno certo reso
vita facile sia alle strategie di
Parco che ai giocatori, alcuni dei
quali hanno dovuto snaturare (con
grande senso del dovere e con riscontri peraltro più che soddisfacenti) la propria natura offensiva
per riempire gli sparuti ranghi della
retroguardia. Per completare il
quadro è poi arrivato l’infortunio
(frattura alla mano destra) di
DiDomenico, proprio nel momento in cui stava confermando grandi doti “logistiche” abbinate a concretezza realizzativa; a
controbilanciare questo quadro
nefasto ecco l’arrivo da Pergine
del giovane e prestante difensore
Lorenzo Casetti, 19enne di belle
speranze che, buttato per forza
di cose immediatamente nella
mischia, sembra essersi subito
travato a suo agio e calato nella
parte.
Questa particolare situazione di
criticità ha giovato molto alla condotta della squadra che ha saputo farsi apprezzare per la capacità di concedere molto poco alle
avversarie proprio in chiave difensiva; dopo un avvio “difficile”
magari anche a livello di
ambientamento, nell’ultimo scorcio si è visto anche un Tordjman
capace di essere estremo affidabile, indirizzato verso i rendimenti attesi da un goalie del suo rango, e questo sta conferendo ovviamente maggior sicurezza a tutta
la squadra. Sul piano delle
“negatività” vanno annotate anche un cinismo ed una concretezza realizzativa ancora decisamente da migliorare, specie nei
momenti topici e decisivbi delle
partite, e come varie volte qualche distrazione sia stata pagata pesantemente (basti, per tutte, l’incredibile doppietta subita a Torre
Pellice negli ultimi 2-3 minuti che
ha trasformato un successo me-
ritato in una sconfitta bruciante);
elementi questi che condizionano non poco l’attuale classifica e
su cui lavorare, anche se affacciarsi a questa pausa con la confortante vittoria di carattere sul
Bolzano ha lanciato un ulteriore
segnale positivo.
Il tempo per risalire c’è tutto, ci
mancherebbe, e in questo torneo
in cui tutti debbono avere “paura” di tutti, tutto può accadere.
Non va dimenticato che, se si
tolgono i “senatori over 30”
Rigoni
(37),
Michele
Strazzanosco (36), Ulmer (32)
e Borrelli (31), la formazione è
giovanissima (età media 22,5
anni), con tutte le considerazioni, positive e negative, e le
attenuanti che ne conseguono.
L’importante sarà continuare a
Nazionale Maggiore
Dopo tre giorni di ritiro ad
Asiago (dal 4 al 6 novembre),
la Nazionale maggiore si è
recata in Slovenia, a Lubiana,
per disputare la tappa di Euro
Ice Hockey Challenge,
quandrangolare che la vedeva incrociare i bastoni con le
rappresentative di Slovenia
(giovedì 8),Austria (venerdì 9)
e Francia (sabato 10). Della
comitiva, agli ordini di coach
Rick Cornacchia (coadiuvato
da Giovanni Marchetti), hanno fatto parte anche quattro
giallorossi: il difensore Enrico
Miglioranzi e gli attaccanti
Dave Borrelli, Federico
Benetti e Mirko Presti.
vedere la squadra confermare
la compattezza e lo spirito di
sacrificio fatti fin qui vedere e
proseguire in un cammino di
crescita in termini di maturità,
continuità e concretezza.
Bello e positivo è, infine,
che anche la gente, i tifosi si
stiano affezionando tantissimo
a questa squadra che sa farsi
voler bene, esprimendo “idoli ed
eroi” capaci di esaltare non solo
per qualità tecniche ma anche
per quello che sanno essere,
dentro e fuori dal campo.
Cesare Pivotto
Prossimi impegni dell’Asiago:
15-11-12 : MILANO – MIGROSS ASIAGO
17-11-12 : MIGROSS ASIAGO - PONTEBBA
22-11-12 : MIGROSS ASIAGO – VALPUSTERIA
24-11-12 : FASSA – MIGROSS ASIAGO
Classifica dopo 16 giornate: Val Pusteria 42, Alleghe 32,
Renon 31, Valpellice 30, Bolzano e Milano 24, Asiago 21,
Cortina 15, Val di Fassa 13, Pontebba 8.
Memorial “Guido Tessari” - Successo e tanta amicizia all’Odegar
Gli Old Bears Asiago vincono ancora, per Guido
Sono passati nove mesi da quando, era il
28 gennaio di quest’anno, compagni di
squadra ed amici si ritrovarono, a sei mesi
esatti dalla sua improvvisa quanto immatura scomparsa, a ricordare Guido
Tessari (“Giamolo”, il soprannome della
sua famiglia di Camporovere) con un
memorial fatto di poche parole ma di tanta, vera amicizia. Si giocò all’Odegar una
partita fra gli Old Bears Asiago ed il
Varese; le vecchie glorie giallorosse ebbero la meglio per 7 reti a 6. E fu festa,
prima, durante e dopo la gara, anche se il
ricordo ancora fresco dell’amico scomparso velava di un pizzico di malinconia
l’evento. Ma non fu un fatto estemporaneo, dettato dall’emozione e fine a sé stesso; quell’idea di ricordare Guido sul ghiaccio, e
poi a far festa, come piaceva a lui, si è radicata ed, anzi, ha
allargato consensi e partecipazione. Così nove mesi dopo ecco
organizzata (non certo con un tocco di bacchetta magica ma con
la dovuta tempistica e preparazione) la seconda edizione del
Memorial, programmata sempre all’Odegar di Asiago per sabato
27 ottobre. Stavolta a partecipare sono ben quattro squadre: oltre
agli asiaghesi si sono infatti iscritti anche i team di Varese, Alleghe
e Fassa. E in quel sabato pomeriggio all’Odegar si respirava un’aria
di festa, festa vera, quella dell’amicizia e del ricordo di un amico
scomparso. Non c’è molta gente sugli spalti del palaghiaccio
asiaghese, per il vero, ma le presenze si leggono in molte cose;
come ad esempio sullo striscione che campeggiava sulla curva
sud a firma degli ultras giallorossi che ricordava “Giamolo ... Il
gigante dal cuore buono ... sempre con noi”. Il programma, intenso, prevedeva due match di qualificazione e, a seguire la finalina
per il 3° posto e a concludere quella per la vittoria; la novità è
l’istituzione di un trofeo triennale, detenuto dai vincitori finché
una squadra, vincendo tre volte, ne entrerà in possesso definitivo.
Nel primo dei due match preliminari sono di fronte le new entry,
Alleghe e Fassa, e la gara si conclude con la vittoria di misura
degli agordini, 3 a 2; nell’altra sfida i padroni di casa dell’Asiago
sommergono il Varese sotto una valanga di reti; finisce 12 a 1.
Mentre si rifà il ghiaccio per le finali, ritrovo un vecchio amico,
Giovanni Marchetti. “Come ti va?” gli chiedo, e lui, con il sorriso
di sempre, “Tempi duri ma si tira avanti”. “E’ bello rivederti
qua” aggiungo; e lui “Bei posti questi …” dice, e con un po’ di
commozione negli occhi si allontana da me battendosi col pugno
il cuore e sussurrando “sono qua dentro per sempre”. E’ ancora
tempo di hockey e questi “vecchiotti” non ci stanno ad ammainare bandiera, e si dannano l’anima in campo per il risultato, in un
clima di massima determinazione ed al tempo stesso amicizia che
trasuda, come le energie che vanno via via esaurendosi. La finalina
vede il Varese arrivare fin sul 5 a 0, poi si registra la rimonta
d’orgoglio del Fassa che però non si completa; vincono i lombardi
6 a 4. Il tabellino: nel primo tempo segnano Colombo (V, 3’53),
Malfatti (V, 4’30) e Galli (V, 19’49); nel secondo tempo rigore di
Malfatti (V, 5’15) e reti di Macchi (V, 8’52) E. Felicetti (F, 11’30)
Malfatti (V, 12’09) Marchetti (F, 12’35) E. Felicetti (F, \4’32 e
16’15). Ci contavano, gli asiaghesi, ad essere almeno in finale, e
contro l’Alleghe si assiste ad una gara intensa e vera,
qualitativamente apprezzabile, divertente e piacevole, dove nessuno ha però mollato fino all’ultimo secondo, aperta osservando un
minuto di raccoglimento per ricordare Guido e con l’esecuzione
dell’inno di Mameli. Poi si gioca. Alla rete agordina al 2’17 di Del
Negro, le vecchie glorie giallorosse rispondono al 7’03 con
Segafredo, al 10’24 con Sartori ed al 16’27 con Alessandro Rigoni;
nel secondo periodo l’Alleghe accorcia al 13’01 con Marco De
Toni ma pochi secondi dopo (13’26) Gios ristabilisce le distanze
mentre al 16’40 è il capitano Miglioranzi a griffare la rete del
definitivo 5 a 2 con il quale gli asiaghesi si aggiudicano la gara e
primeggiano nella classifica finale (davanti ad Alleghe, Varese e
Fassa). Al termine tante foto tutti assieme, pacche sulle spalle ed
abbracci; la cerimonia di premiazione ha visto la consegna di cesti
di prodotti locali alle varie rappresentative e del trofeo agli Old
Bears Asiago, alla presenza della moglie di Guido, Ida, della mamma e della sorella alle quali sono stati offerti omaggi floreali.
Era felice Ida uscita dal campo con in mano un bastone autografato
da tutti “La porto a casa a Guido – mi sussurra mentre la saluto – e la metto là, a fianco del suo posto nel letto. Lui ne
sarà certamente molto contento”. Il clima e l’aria, come
detto, sono quelli della festa, fra amici, e quindi poi si va
tutti insieme a mangiare in allegria alla Oktober Ghel Fest,
senza dimenticare di darsi l’appuntamento alla prossima
edizione.
Cesare Pivotto
Coppa del Mondo Femminile
l’Altopiano
Sabato 10 novembre 2012
22
La voce degli 8 Comuni
Sci Alpino - Coppa del Mondo Femminile
Periodo difficile per Giulia Gianesini
La gigantista galliese, almeno per ora, non riesce a recuperare condizione fisica dopo
lo “stop” conseguente alla sua caduta sulle piste sud-americane avvenuta a settembre
mentre si stava allenando con le sue compagne della squadra di Coppa del Mondo.
“Purtroppo la situazione non è delle migliori
perché, dopo il trauma
cranico rimediato in
Argentina, mi sono allenata poco e male per
continui giramenti alla
testa ed emicranie molto forti”.
Sintetizza così il suo
difficile momento
Giulia Gianesini. La
gigantista galliese, almeno per ora, non riesce a recuperare condizione fisica dopo lo
“stop” conseguente alla
sua caduta sulle piste
sud-americane avvenuta a settembre mentre si stava allenando con le sue
compagne della squadra di Coppa del Mondo.
Messa immeditamente sotto
osservazione dai sanitari e fatta rientrare in Italia per le cure
del caso, il colpo rimediato alla
testa si sta rivelando un “osso
duro” da assorbire tanto da
costringerla a saltare, di
netto, l’inizio della stagione avviatasi a fine ottobre con le pre-apertura di Soelden.
“In accordo con la commissione medica e con
gli allenatori - aggiunge
ancora - ho deciso di
provare a fermarmi un
po’ per far posto alle terapie. Dalla scorsa settimana in collaborazione
con Raffaele Tendi e
Sergio Rigoni sto seguendo uno specifico
programma di recupero.
Salterò quindi la trasferta americana. Testa permettendo, ritornerò i primi di dicembre in occasione
della tappa che la “coppa” farà
a Saint Moritz”.
Pur in questo frangente così
particolare, Giulia Gianesini non
tralascia comunque di fornire
ai suoi tanti tifosi sciatori praticanti un giudizio sui “nuovi”
attrezzi introdotti in Coppa
del mondo con l’appuntamento austriaco di ottobre.
“Credo che i nuovi materiali
non facciano poi tanta differenza – afferma – perché
a Soelden ho visto Tina Maze
davvero sciare forte anche
se si sa che quella del ghiacciaio del Rettenbach è sempre una gara un po’ a se
stante...”.
In attesa di rivederla nuovamente sulle piste perfettamente recuperata, per il
momento non resta che “tifare” per il successo del
percorso di recupero delineato dallo staff medico della
Fisi e dai due collaboratori
altopianesi messisi al suo fianco.
Renato Angonese
HOCKEY SU GHIACCIO
Si è svolta il 26 ottobre la seconda edizione del Torneo
Amatoriale di hockey su ghiaccio “Città di Wolfsberg”, graziosa cittadina situata in
Carinzia, famosa regione Austriaca. Quest’anno ad aggiudicarsi il trofeo è stata una formazione italiana, la squadra degli Amatori Hockey Altopiano,
compagine che raggruppa giocatori provenienti dai vari comuni dell’Altopiano di Asiago.
Tanto particolare quanto divertente la formula
della competizione: 10
squadre formate da
massimo 6 giocatori si
sfidano, in un terzo del
campo regolamentare,
in un 3 contro 3 che
non ammette né contatto fisico né la possibilità di tirare di slapshot
(infrazione che se commessa viene punita con
un tiro di rigore). 10
minuti divisi, in due
tempi da 5, la durata di
Gli Amatori Altopiano conquistano il trofeo
al secondo torneo “Città di Wolfsberg”
ciascuna partita. Altra curiosità del torneo riguarda i portieri:
questi non vengono schierati
con la loro formazione d’origine ma, ad estrazione, assegnati, a rotazione, a tutte e dieci le
squadre e in ciascuna partita,
per garantire maggior equilibrio,
invertiti alla fine del primo tempo; per loro viene, alla fine della gara, stilata una classifica separata che tiene conto dei gol
subiti durante l’intera competizione al fine di premiare il mi-
glior goalie del torneo. Fischio
di inizio alle ore 10 del mattino
e gli Amatori Altopianesi, che si
presentano alla competizione
con due formazioni, l’una
capitanata da Luca Oddone
(AHA I) e l’altra da Meinhart
Urbani (AHA II),
superano senza difficoltà il girone
eliminatorio, (10
partite per squadra)
vincendo gran parte degli incontri e
approdando così in
semifinale, ironia
della sorte, l’una
contro l’altra. Nel
“derby dei Sette
Comuni” è la squadra capitanata da
Urbani ad avere la
meglio per 5 a 1,
conquistando, così, l’accesso
alla finale. Nella partita che assegna il terzo e quarto posto
Oddone e compagni, al termine di un match molto combattuto, in balia della scostante prestazione del portiere a loro assegnato, costretti a rincorrere
più volte gli avversari in vantaggio, riescono a superare solo
nel finale la formazione del St.
Marein aggiudicandosi così il
gradino più basso del podio.
L’orologio segna le 15.45, sono
passate quasi 6 ore dal primo fischio di inizio, quando viene
scodellato il puck che da il via alla
finale. Si scontrano la squadra degli AHA II e quella del
Riegler&Zechmeistere. Stanchezza e tensione si fanno sentire da
entrambe le parti ma, nonostante
ciò, il ritmo di gioco è veloce e
avvincente. Gli altopianesi risultano però più concentrati, meglio
organizzati ed efficaci sotto porta tanto da dominare la partita e
chiudere così la pratica con un
perentorio 6 a 0. Da segnalare il
doppio hattrick dell’ex seria AVittorio Basso assistito da Paolo
Serembe, Meinhart Urbani e Carlo Paccanaro. L’incetta di trofei
da parte degli Amatori non finisce, però, quando Urbani e compagni sollevano la coppa al cielo;
alla fine della gara, nella classifica
portieri risulterà, infatti, miglior
goalie del torneo l’asiaghese
Martina Caneva.
Sabato 10 novembre 2012
l’Altopiano
23
La voce degli 8 Comuni
VOLLEYASIAGO ALTOPIANO
Melania Baù
Settore giovanile a gonfie vele
Domenica al via anche le due squadre Under 13
Continua la striscia positiva
del settore giovanile del
Volley Asiago Altopiano. Con
la vittoria di sabato scorso al
tie break sulla capolista
Towers, la squadra di Plebs
ha ottenuto il settimo sigillo
della stagione in questo avvio di campionato, e così, con
sette vittorie su sette partite
giocate, le asiaghesi sono al
secondo posto in classifica a
un solo punto dalle Towers
che hanno dalla loro due vittorie da tre punti (quindi 3 a
0 o 3 a 1) in più rispetto
all’Asiago che invece ha registrato tre tie break stagionali (quindi vittoria da due
punti). E proprio sulla recente vittoria delle Under 16, a
fine partita abbiamo raccolto il commento di coach
Lucio Plebs, visibilmente
soddisfatto: “L’obbiettivo
minimo che ci eravamo prefissati alla vigilia di questo match era di vincere
almeno un set con una
squadra che finora non ne
aveva perso nemmeno uno!
Direi che grazie alla strategia di gara ed all’impegno totale delle ragazze
siamo riusciti a portare a
casa la settima vittoria su
sette partite. Concludiamo
così il girone di andata al
secondo posto in un campionato che, a parte le ultime due squadre, é piuttosto equilibrato, soprattutto
nella parte alta di classifica. E lo dimostra il fatto che
ben tre partite sono finite
al tie break e in classifica
siamo ad un punto dal
Volley Towers, anche se
abbiamo vinto lo scontro
diretto. Ovviamente a livello di spogliatoio c’é molta
soddisfazione per i risultati
sin qui’ ottenuti che sono la
giusta ricompensa per un
gruppo che sta dando il
massimo, sia in allenamento che in gara; le ragazze
sono in armonia tra loro e
abbiamo ottenuto molto rispetto dalle squadre di pianura che riconoscono i
nostri grandi miglioramenti
nonostante il numero di atleti che, come si sa, sono
inferiori rispetto ai loro.”
Dunque una Under 16 effervescente che mira all’aggancio, nelle prossime partite, alla
squadra del Volley Towers,
ma al di la dei risultati, ciò che
conta è che le ragazze si divertano e stiano insieme in
serenità, in linea con ciò che
ogni sport di squadra deve
insegnare. Buona anche la
prestazione delle Under 14
l’Altopiano
Sabato 10 Novembre 2012
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don Marco Pozza, Virginia Gianello, Aurora Carli,
Giorgio Spiller, Renato Angonese, Giacomo Scarsella,
Alessandro Cunico, Stefano Rigoni, Sergio Bonato,
Maria Rossi, Enrico Romanazzi, Michele Michelon,
Alessandro Siviero, Beatrice Pesavento
Responsabile grafico : Fabrizio Favaro
Impaginazione : Davide Degiampietro
Foto: Archivio Giornale
Stampa: Centro Stampa delle Venezie
Via Austria, 19/b - 35217 Padova
Edizione chiusa il 8 novembre alle ore 23.30
che, sempre Sabato scorso,
a Zanè, ha sconfitto
l’Olympia con il risultato di 3
a 1. Partita sofferta nel finale dopo un avvio folgorante
delle asiaghesi (25 a 12 e 25
a 15 i parziali dei primi due
set), ma che hanno poi alleggerito la presa e subito il colpo di coda d’orgoglio delle
pari età dell’Olympia che
hanno conquistato il terzo set.
Partita poi chiusa dall’Asiago
al quarto e tre punti a referto
che mantengono la squadra
di Lovato al secondo posto e
a tre punti dal Summano in
virtu’ della sconfitta proprio
con il Summano per 3 a 0
nella penultima giornata. I
prossimi impegni per le due
squadre “attive” sono previsti per domenica prossima 11
Novembre all’IPSIA dove
l’Under 14 affronterà il
Fulgor Thiene alle 10:30, e
per sabato 10, sempre
all’IPSIA, dove l’Under 16
affronterà il Summano alle
16. Ma non saranno gli unici
incontri del Volley Asiago
Altopiano quelli appena indicati. Domenica prossima infatti prende il via anche il
Campionato AICS Under 13
e cresce la febbre per il debutto delle due giovanissime
squadre asiaghesi, l’U13 Azzurra e l’U13 Gialla che saranno entrambe impegnate in
casa domenica prossima 11
Novembre in un pomeriggio
praticamente tutto dedicato
alla pallavolo giovanile
asiaghese: alle 15 fischio di
inizio per l’U13 Bianco che
affronterà il LongareCastenegro, mentre alle 17
sarà la volta dell’ U13 Azzurro che affronterà il Marola.
Ancora una settimana d’attesa invece per le ragazze
della 3a DIV FIPAV. Il debutto stagionale per la squadra di coach Basso è previsto per sabato 17 Novembre
a Marostica. C’è molta attesa in tutto l’ambiente
pallavolistico asiaghese per
questa squadra che, è il caso
di dirlo, rispetto alla scorsa
stagione si è decisamente rifatta il look! Nuovi innesti
provenienti dall’Under 18
dello scorso anno ma anche
dallo Slegar Volley Club che
quest’anno non ha presentato una categoria analoga.
Oltre, naturalmente, alla gui-
da tecnica che è stata affidata a Massimo Basso con
l’assistenza di tutto lo staff
allenatori del Volley Asiago.
Manca solo il fischio d’inizio
per questa nuova avventura
con la speranza che sia quella
giusta, ovvero che dopo due
anni stanziali in 3a DIV si
possa raggiungere la tanto
attesa promozione.
Volley Cesuna. “La Bussola” parte bene
Buona la prima partita nel campioL’allenatore
nato di 2 divisione femminile per La
Corrado
Pesavento
Bussola Volley Cesuna allenata da
Corrado Pesavento e da Chiara
Costa (secondo allenatore), che sul
parquet di Valdagno porta a casa
un’importante vittoria, un secco 3 a
0, contro la squadra di casa.
Un 3 a 0 sortito da un bel gioco e da
un forte spirito di squadra che non
ha lasciato possibilità alle ragazze del
Valdagno di esprimere al meglio le
loro capacità. I parziali di set (2521, 25-15 e 25-12) fanno indubbiamente capire la superiorità del Cesuna
che con la formazione al completo, ha interpretato alla perfezione la prima partita del campionato lasciando ben sperare
per il proseguo. Anche nel secondo match, giocato in casa
contro laFidas di San Pietro in Gù, La Bussola Volley Cesuna
ha ottenuto un ottimo risultato, un secco 3 a zero, con i parziali
di 25-18, 25-19 e 25 – 12. Successo nelle prime due partite
anche per i ragazzi dell’Under 14 maschile allenati da Daniele
Magnabosco e Fabio Carli che sono partiti davvero convinti
delle loro capacità e lo hanno
dimostrato fin dai primi minuti in entrambi i match. Vittoria per 3 set a 1 contro il
Summano e un secco 3 a 0
contro il Volley Nove. Nella
terza partita, disputata fuori
casa domenica mattina, invece sono apparsi un po’ sotto
tono e non hanno saputo reagire al bel gioco espresso
dall’AsdCastellana che ha
chiuso il match con un perentorio 3 a 0.
Partenza un po’ in sordina per
le ragazze dell’Under 14 allenate da Stefania Costa e Michela
Silvagni che nelle prime due partite,una in casa contro le coetanee del Volley Altopiano e l’altra contro il Summano Volley,
non hanno espresso un gioco brillante e continuo. forse perché il campionato è iniziato piuttosto presto rispetto agli allenamenti. Nella terza partita, disputata in casa contro il Fulgor
Thiene, le ragazze hanno invece dimostrato carattere e voglia di fare ribaltando completamente il risultato del match,
che stavano perdendo 2 set a 0, andando a
vincere il terzo set 25 a 21 e il 4° 25 a 16 e,
convinte delle proprie capacità, hanno chiuso la partita vittoriose al tee-braeckper 15
a 13. La stagione 2012-2013 è invece iniziata male per le ragazze dell’Under 18
femminile allenate da Beatrice Pesavento
e Simone Dalle Ave che, per vari motivi,
non sono ancora riuscite a trovare quella
coesione di squadra che ha sempre caratterizzato questo gruppo. Le cinque partite
fin qui disputate, perse tutte tre a zero,
pesano come un macigno sul morale della
squadra che riesce ad esprimere un bel
gioco solo a tratti , e non riesce a trovare
quella continuità di cui, in questo momento, avrebbe veramente bisogno.
Sabato 10 novembre 2012
l’Altopiano
24
La voce degli 8 Comuni
SPORT - CALCIO
Canove calcio: Luca Terzo si è dimesso
E con il presidente Rebeschini in panchina è arrivata una bella vittoria che ha ridato un po’ di fiducia e di morale
Dopo un avvio di stagione decisamente sotto tono dove i ragazzi del Canove Calcio hanno collezionato una sola vittoria
dopo sette giornate ( un 1 – 0 conquistato sul campo del
Lugo nella 6° giornata) l’allenatore Luca Terzo si è dimesso
lasciando la panchina a disposizione sperando così di dare
una scossa alla squadra gialloblu. La sconfitta con Longa 90,
nel modo in cui è maturata, con disattenzioni e difficoltà di
comprensione tra i reparti, ha segnato il destino del 46enne di
Chiuppano con trascorsi da esterno destro nel Zané per poi
dedicarsi a vari settori giovanili dell’alto vicentino, in partico-
11 atleti su 12 sul podio
A FOSSALTA DOMINA IL KARATE ALTOPIANESE
Grandissima prestazione
dei ragazzi dell’A.S.D.
Fuji-Yama Karate-Do Sette Comuni al 4° Trofeo
Interregionale Libertas
svoltosi domenica 28 ottobre a Fossalta di Piave
(VE), gara che ha visto la
presenza di più di 200 atleti provenienti da varie
regioni del Nord Italia.
I karateka altopianesi si
ergono a protagonisti assoluti della manifestazione, piazzando sul podio
ben 11 dei 12 atleti schierati, ponendo il sodalizio
diretto dal Maestro Marino Rossi ai vertici del
karate Veneto.
Questi, nel dettaglio, i risultati:
Medaglia d’oro per Lisa
Crestani nei meno 53 kg,
classe Esordienti;Lara
Pozzanei meno 62 kg,
classe Esordienti;e Nicola Rossi nei meno 84 kg,
classe Seniores. Sconfitti
solo in finale e quindi medaglia d’argento per:Sara
Finco nei meno 60 kg,
classe Esordienti, Matteo
Rigoninei meno 68 kg,
classe Esordienti, e Davide Bedinnei meno 67 kg,
classe Seniores. Cinque i
bronzi
conquistati
da:Sabrina Stella nei meno
42
kg,
classe
Esordienti:Andrea Frigo
nei meno 52 kg, classe Cadetti;
Petra Moresco nei meno
47
kg,
classe
Cadetti;Matteo
De
Pellegrin nei meno 63 kg,
classe Cadetti;e Claudio
Pozzanei meno 84 kg, clas-
se Seniores.
Brava
comunque
ancheSabrina Pretto,
che con il suo onorevole 5°
posto è l’unica a provare
l’emozione di salire sul podio.
Cesare Pivotto
ASIAGO CALCIO A 5:
DUE IMPORTANTI
VITTORIE
XV Grand Prix di Scacchi
Ancora un podio per i nostri giovani alfieri
Patrik Sartori si conferma tra i più bravi anche a San Pietro in Cariano
Domenica 28 ottobre a
San Pietro in Cariano
(VR), si è svolta la 3^
tappa del XV Grand
Prix del Veneto con
To r n e i A e B p e r
U n d e r 1 6 e To r n e o
Open aperto a tutti.
Ottima la partecipazione con ben 98 atleti presenti. Nel torneo
A, i nostri due rappresentanti (Andrea Basso
e
Lorenzo
Scarsella) hanno avuto risultati alterni. Andrea, in giornata negativa, non è riuscito a
ripetere la bella prova di Lusiana mentre Lorenzo ha
totalizzato 3 punti su 5 confermando il buon risultato
ottenuto nella tappa casalinga di due settimane prima
e classificandosi al 12^ posto assoluto in classifica finale. Ha vinto il torneo Pietro Gallo del Circolo
Valpolicella con 4,5 punti su 5. Al Torneo B, al quale
lare nel Malo nonché figlio
di quel Bortolino Terzo che
ha allenato per anni le squadre altopianesi.
Un vuoto per ora occupato
dal presidente Fabio
Rebeschini che nella sua
prima giornata nella doppia
veste di presidente/allenatore ha collezionato anche
una bella vittoria sul campo
del Caltrano con un 2 a 0
L’ex allenatore del
(gol di De Guio e di Mirco
Canove, Luca Terzo
Pace). Non solo la vittoria
ha reso felici i tanti supporters scesi dall’Altopiano per sostenere i loro beniamini ma anche il gioco espresso che ha
letteralmente mandato fuori di testa il Cogollo che ha concluso la partita con 3 espulsi.
Ora la squadra deve ritrovarsi e ricostituire quella serenità e
fiducia nei propri mezzi che l’aveva contraddistinta nelle prime uscite in Coppa Veneto. E nel frattempo la società dovrà
ritornare sul mercato per individuare un nuovo allenatore.
Intanto domenica i gialloblu cercheranno di riportare la vittoria sul campo amico dell’Armando Frigo a spese dell’Orisana.
E dove siederà nuovamente in panchina il presidente
Rebeschini. Ma, ci si chiede, se è vero che squadra che vince non si cambia, come potrà la società “sostituire” mister
Rebeschini se uscirà vincente anche nello scontro con
l’Orisana?
Gerardo Rigoni
hanno partecipato 31
ragazzini delle categorie giovanili Principianti
e Rondin i , a v e v a m o
come unico rappresentante Patrik Sartori di
Gallio reduce dalla bella prestazione di
Lusiana. Il giovanissimo galliese, in ottima
forma, si conferma ad
alti livelli chiudendo il
torneo con 4 punti su 6
al ed 6^ posto assoluto
in classifica generale,
arrivando 3^ nella categoria “Rondini”.
Inoltre, ed è forse il risultato di maggior valore, gli ulteriori punti promozione guadagnati gli permettono di essere promosso alla
categoria “Gabbiano”. Ciò gli permetterà di partecipare ai Tornei A validi per le qualificazioni ai Campionati Nazionali Assoluti Under 16.
Giacomo Scarsella
Ultimi due turni
Filippo Baù
molto importanti
nel Campionato
Regionale FIGC Serie D per l’Immobiliare Stella Asiago calcio a 5,
che è riuscita ad
inanellare due importanti vittorie
consecutive, in
casa contro il
Thiene, vincendo
per 5 a 3, e nella
successiva trasferta a Malo, vincendo per 3 a 2 al termine di una gara
molto vibrante e ricca di emozioni, nella quale, nei minuti
finali, l’arbitro ha letteralmente inventato l’espulsione dell’ottimo Filippo Baù ed il conseguente rigore, poi fallito
dalla squadra locale, ed un successivo tiro libero, fischiato
negli ultimi istanti dell’incontro, ben parato dall’ottimo portiere asiaghese Fabio Rigoni. Alla luce di questi risultati
l’Asiago sale al terzo posto della classifica generale. I prossimi appuntamenti casalinghi sono previsti per venerdì 9
novembre, presso il Centro Sportivo Comunale– palestra
IPSIA, con inizio alle ore 21, avversario di turno il Monte
di Malo, e venerdì 23 novembre contro il Cogollo Calcio,
attuale capolista del girone.
Anche la formazione giovanile dell’Immobiliare Stella
- Asiago calcio a 5, partecipante invece al Campionato
Provinciale, reduce da due vittorie consecutive, si è
portata al quarto posto della classifica generale di categoria. I prossimi appuntamenti sono previsti per lunedì 12 novembre a Vicenza, contro La Fenice Futsal, e
poi, a seguire, lunedì 19 novembre presso la Palestra
IPSIA con inizio alle ore 21,30, contro il Campedello
C5.
Alessandro Cunico
“Ai sindaci altopianesi non interessa
l’Indipendenza del Veneto?”
Sabato 13 ottobre ho presenziato con la mia famiglia ad un convegno sulle possibilità che il Veneto
diventi Nazione indipendente. Sono stata piacevolmente sorpresa per il modo di parlare pacato e
gentile dei relatori, persone molto istruite che a
mio parere amano molto la nostra Regione. Indipendenza Veneta ha già presentato 25 mila
firme al presidente del Veneto Luca Zaia con la
richiesta di un referendum per l’indipendenza
del nostro amato Veneto. Poiché ogni Regione
del Nord ha realtà diverse, non può sussistere
il concetto di Padania, ma la sovranità appartiene al Popolo, quindi abbiamo tutti i diritti di
chiedere questo referendum autodeterminativo.
Il 25 aprile 2013 in piazza San Marco a Venezia, in occasione della ricorrenza del Santo Patrono, ci sarà un grande raduno. Naturalmente
il buon senso veneto, altamente cattolico, dovrà pensare seriamente a questa importante
manifestazione, considerando che quando ci
sono delle vere esigenze esistono istanze superiori alla Costituzione Italiana. Non è reato conseguire l’obiettivo dell’indipendenza e quando
c’è la volontà del popolo, c’è sempre il modo
di raggiungerla. Questo in sintesi quanto proposto dai vari relatori a Gallio che hanno espresso parole di elogio e di speranza per gli abitanti
dell’Altopiano.
Il convegno è stato organizzato dal sindaco di
Gallio, Pino Rossi, e dall’avvocato Alessio
Morosin, presidente onorario di Indipendenza
Veneta.
Ringrazio in modo speciale il sindaco di Gallio
che si è tanto prodigato per la buona riuscita di
questo appuntamento. Il mio disappunto va agli
altri sindaci dell’Altopiano che hanno disertato questa conferenza su un argomento che
dovrebbe andare al di là del colore politico
dei singoli rappresentanti e autorità politiche.
Non sono i sindaci altopianesi interessati all’indipendenza del Veneto? Circa 200 persone hanno gremito l’auditorium di Gallio. Era
presente anche un gruppo indipendentista
proveniente da Brescia. Spero che i residenti sull’Altopiano pensino seriamente alla proposta del referendum dal momento che questo Sistema è il nostro socio di maggioranza
che spesso pone in atto le sue vessazioni fiscali senza garantirci adeguati servizi sociali
ed economici in contropartita. Noi non lavoriamo per noi stessi ma per arricchire gli
altri. Ricordiamoci sempre che abbiamo la grande fortuna di essere veneti.
Annamaria Zerbetto
I racconti dei lettori
IL COMUNE DI ROANA TRA LE DUE GUERRE
Prima della guerra ‘15- ‘18, come terra di confine, il Comune di Roana non ha mai conosciuto una
vera pace. Fu solo dopo l’annessione del Veneto all’Italia, nel 1866, che i suoi cittadini hanno potuto
godere di un periodo di tranquillità, anche se turbati di tanto in tanto da scorrerie di soldati austriaci,
così come testimoniato da questa crono-poesia di allora: “Pochi giorni fa sono sconfinati un caporale maggiore e tre soldati, e l’altro giorno, per farla uguale sono passati tre soldati ed un caporale.”
In quegli anni il confine tra Italia ed Austria passava a pochi chilometri dal centro di Roana e tagliava
la Valdassa nel punto chiamato Termine dove da tanti anni già esisteva, e ancora oggi esiste, un’osteria dal nome omonimo. Da Roana al Termine la via più breve era quella dello Spilleke, la stradina
che in quegli anni le donne di Roana e Mezzaselva percorrevano ogni tanto per andare oltre
confine a fare un po’ di contrabbando di articoli vari. Ma lo Spilleke per loro era soprattutto
noto per il giacimento di una particolare sabbia abrasiva ricca di quarzo chiamata “saldame”
che esse usavano per lucidare le posaterie. Ricordo che spesso vi andavo anch’io a farne
ricetta, anche se preferivo girovagare nei campi con i miei amici a ricuperare e vendere le
schegge di granate della prima guerra mondiale per pagarmi, col piccolo ricavo, qualche
“carobala” o “stracaganassa” presso i fruttivendoli del paese. Se per noi quella attività era un
passatempo, per gli uomini era una mezza risorsa, anche se loro preferivano ricuperare le
granate ancora integre per poi smontarle e trarne maggior guadagno, incuranti purtroppo del
rischio che correvano nell’eventualità che qualcuna scoppiasse loro tra le mani. Con l’avvento
della seconda Guerra mondiale e dopo la fine della prima parte della ricostruzione, anche Roana
ha avuto le sue difficoltà di sopravvivenza. Un filo di speranza di un futuro migliore lo ebbe
quando sembrò che in località Toccoli fosse stato scoperto un giacimento di lignite. A ritenerla
una occasione da sfruttare, è stato un certo Stringari, impresario veneziano, che ha fatto scavare una galleria nella zona prescelta. Purtroppo non solo i risultati ottenuti furono negativi, ma
un suo figlio che dopo l’armistizio dell’ 8 di settembre del 1943 aveva preso parte alla lotta
partigiana su l’Altopiano di Asiago, è stato ucciso dai fascisti che lo avevano intercettato proprio nei pressi della mia casa di Mezzaselva. Con la fine della seconda Guerra mondiale i paesi
del Comune di Roana hanno infine conosciuto le soddisfazioni di una pace ormai dimenticata, e
con essa lo sviluppo della villeggiatura, alla quale ha fatto seguito quello dell’ edilizia sempre più
moderna ed accogliente tale da incrementare un vero turismo di massa.
Dino De Guio
Nessuno muore sulla terra finchè vive nel cuore di chi resta
Ricordo della “Gianna dell’Acli”
Cara
Gianna,
è
emblematico che, per riconoscere subito la tua identità sull’epigrafe che ha annunciato la tua morte, ai dati
anagrafici è stato aggiunto
l’epiteto “Gianna dell’Acli”.
Pochi infatti ti conoscevano come Giovanna Sartori.
Per la maggior parte eri infatti la Gianna che per tanti
anni, fino alla pensione, è
stata una delle colonne portanti della Cooperativa Alimentare ACLI, fin dalla sua
fondazione in un ristretto locale di Via Scajaro, poi con
la sua progressiva espansione, cambiando solo numero
civico, ma sempre in Via
Scajaro. Eri quasi sempre
alla cassa, con i clienti avevi un rapporto gentile, aperto, che non si limitava al tuo
lavoro professionale, ma era
arricchito da una spontanea
partecipazione ai problemi
familiari. Sempre con il sorriso sulle labbra, avevi un
saluto cordiale, un augurio,
una frase affettuosa che ci
facevano sentire non solo
clienti.
Avevi una comunicativa speciale con i bambini, che ti
accattivavi spesso con una
carezza, una figurina, una
caramella, un lecca-lecca.
Per loro insomma eri una
specie di “Befana 4 stagioni”. Privilegiato soprattutto
tuo nipote Aldo, che portavi
sempre con te nel tempo libero: era come una tua appendice!
Amavi molto la tua famiglia
ed hai saputo essere vicina a
chi aveva bisogno del tuo aiu-
to, curando con particolare
amore la mamma anziana.
Poi lentamente hai avuto bisogno dei tuoi cari, ma so che
a loro non pesava, perché ti
erano molto affezionati.
Cara Gianna, ora “giunta a
sera” come il fedele lavoratore della vigna, sei andata da
Dio a ricevere la giusta “mercede” goditi il riposo e la
pace eterna.
M.C.R.
Il tempo in cui esistevano gli eroi non vi è più. Figure che venivano citate come esempio per
tutti e i giovani vi si ispiravano.
Nel tempo in cui ogni giorno ci si rattrista per la mediocrità umana, ho trovato qualcosa che
vale la pena di portare come esempio e che “aiuta a sperare”.
Voglio ringraziare, per l’esperienza che ho vissuto, in sei anni (2006 - 2012), gli Operatori
della Casa di Riposo del Comune di Asiago i quali hanno accompagnato, in maniera a dir
poco amorevole, la mia zia (Gianna Sartori) nell’ultimo tratto della lunga strada della sua
vita.Penso sia inutile citare situazioni, fatti o persone, ricordare l’ottima professionalità,
l’importante è che lei abbia attraversato il confine serenamente, accudita da queste persone che erano felici della sua presenza nelle loro vite.
Quando colorati fiori riescono a crescere anche sull’asfalto, vale la pena di farlo sapere.
Grazie
Aldo Sartori
Inviate il ricordo dei vostri cari all’indirizzo e-mail
[email protected] oppure tramite posta indirizzata a: l’Altopiano
via J.Scajaro, 23 Asiago (le inserzioni sono gratuite)
CARMELA RIGONI
Ved. RODEGHIERO
(RIZZIERI)
di anni 85
Lascia nel dolore la figlia
Roberta con Carlo,
la nuora Enrica, i nipoti
Barbara, Paolo con
Francesca,
Simone, Stefania e la
piccola Alessia, i fratelli,
le cognate, i nipoti e
parenti tutti.
ANNA FRIGO
di anni 88
Lascia nel dolore la nipote
Paola, Angela, Antonio e
parenti tutti.
CANOVE,
5 Novembre 2012
LICE ROSSI
di anni 87
Lascia nel dolore la sorella
Giovanna, il fratello
Benito, le cognate, il
cognato, i nipoti
e parenti tutti.
ASIAGO,
28 ottobre 2012
ASIAGO,
6 Novembre 2012
PRIMO CUNICO
(Nico Borghi)
di anni 78
Lascia nel dolore Cinzia
con Marco, Manuela
con Enrico, Fabrizio con
Manola, gli amatissimi nipoti
Andrea, Chiara, Giulia,
Martina, Aurora e Matteo e
parenti tutti
ASIAGO,
31 Ottobre 2012
MARIO GIANESINI
di anni 83
Lascia nel dolore i figli
Armando con Bianca,
Emilio con Antonella, i nipoti
e i pronipoti, la sorella, i
cognati e parenti tutti
GALLIO,
6 Novembre 2012
Hockey Inline
Sabato 10 novembre 2012
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
26
a cura di Giovanni Dalle Fusine
da sabato 10 a venerdì 23 novembre
Il 10 novembre è il 315º giorno del calendario gregoriano. Mancano 51 giorni alla fine dell’anno.
Sabato 10 S. Leone
Domenica 11 S. Martino
Lunedì 12 S. Renato
Martedì 13 S. Diego
Mercoledì 14 S. Giocondo
Giovedì 15 Alberto
Venerdì 16 Margherita
Sabato 17 S. Elisabetta
Domenica 18 S. Oddone
Lunedì 19 S. Fausto
Martedì 20 S. Ottavio
Mercoledì 21 Presentazione B.V.M.
Giovedì 22 S. Cecilia
Venerdì 23 S. Clemente
15 novembre: il sole sorge alle 7.02; tramonta alle 16.51. Luce utile tra
le 06:29 e le 17:21.Gli orari indicati sono validi per una località alla
latitudine media italianaNel corso del mese le giornate si accorciano di
circa 58 minuti per una località alla latitudine media italiana.Eclisse
totale di sole in Australia e Oceano Pacifico. Il fenomeno è invisibile
dall’Europa. L’eclisse è prevista per il giorno 13, ma per effetto del
fuso orario la totalità sarà osservabile all’estremo nord dell’Australia
all’alba del giorno 14.
Ogni mese ha la sua consolazione: novembre ha l’estate di San Martino,
un ritorno di bel tempo, di caldo, d’asciutto e di sereno, che fa pensar
davvero all’estate; se non proprio alla grande estate di luglio e di
agosto, a quella più umana di settembre. Un proverbio
ricorda:”L’estate di San Martino, tre giorni e un pocolino”. E ce n’è un
altro che ammonisce: “A San Martino, si veste il grande e il piccino”.
Infatti, se non è oggi sarà domani, la neve è vicina.
Leggende e… fatti. L’Estate di San Martino è legata alla leggenda del
Santo, che divise in due un mantello per coprire un povero mendicante nudo e freddoloso. Il Signore “ricompensò” il Santo inviando un
clima mite e temperato quando oramai esso volgeva al freddo dell’Inverno incipiente. Il Santo, di origine ungherese, visse nel corso del IV
Secolo dopo Cristo, fu Vescovo di Tours, e fondò il primo monastero
databile in Europa. Per la sua opera di evangelizzazione, fu popolarissimo in tutta Europa, e poi nelle Americhe, dove migliaia di villaggi e
paesi portano il suo nome. Non è chiaro quando sia nata la leggenda
del mantello, né quando sia stata associata dalla memoria popolare e
contadina al periodo di bel tempo che spesso insorge nel corso della
seconda decade del mese di Novembre. E’ probabile che risalga a
tempi antichissimi, di poco seguente alla morte del Santo, e che si sia
diffusa poi rapidamente in tutta Europa, tanto che l’”Estate di San
Martino” è conosciuta praticamente ovunque, e perfino negli Stati
Uniti, dove questo periodo di intervallo di bel tempo viene definita
“Estate Indiana”. Una spiegazione di questo miglioramento del tempo nella seconda decade di Novembre, potrebbe essere nell’andamento tipico stagionale di questo mese, velocemente proiettato verso il clima invernale, ma che presenta anche dei tipici cambiamenti con
tempo più mite, in un’alternanza caratteristica delle stagioni intermedie. Francesco di Franco, uno dei padri della meteorologia italiana,
riteneva che la comparsa di periodi anticiclonici in date fisse corrispondesse all’attraversamento da parte del nostro pianeta di polveri
cometarie, in questo caso dello sciame meteorico delle Leonidi, che
raggiunge il suo massimo attorno al 17 Novembre, e le cui polveri in
atmosfera potrebbero essere una causa di questi rinforzi anticiclonici.
Proverbio di questo periodo. “Il mese di bruma dinanzi mi scalda dietro mi consuma”. Significa che novembre ci illude con giornate miti e
soleggiate, mentre l’inverno è dietro l’angolo. In questo caso possiamo dare un via libera al proverbio, soprattutto se consideriamo l’anno
in corso, con le previsioni che parlano ancora per i prossimi giorni di
temperature miti ma anche di peggioramenti e cali termici, per non
parlare della neve che è già caduta abbondante su buona parte dell’arco alpino.
Dalle ore 8.45 di sabato 10
alle ore 8.45 di sabato 17 novembre
ROANA: Farmacia di Roana sas della dr.ssa Silvia
Passuello - Piazza S. Giustina, 23
FOZA: Farmacia della dr.ssa Gilda Scaffidi
Militone - Via Roma, 7
Dalle ore 8.45 di sabato 17
alle ore 8.45 di sabato 24 novembre
GALLIO: Farmacia di Gallio snc del dr. Stefano
Dalla Valle - Via Prestinari, 34
ROTZO: Farmacia della dr.ssa Annia Bottura –
Via Roma, 9/a
Il santo: santa Elisabetta 17 novembre. Figlia di Andrea, re d’Ungheria e di Gertrude, nobildonna di Merano, ebbe una vita breve. Nata nel
1207, fu promessa in moglie a Ludovico figlio ed erede del sovrano di
Turingia. Sposa a quattordici anni, madre a quindici, restò vedova a
20. Il marito, Ludovico IV morì ad Otranto in attesa di imbarcarsi con
Federico II per la crociata in Terra Santa. Elisabetta aveva tre figli.
Dopo il primogenito Ermanno vennero al mondo due bambine: Sofia
e Gertrude, quest’ultima data alla luce già orfana di padre. Alla morte
del marito, Elisabetta si ritirò a Eisenach, poi nel castello di Pottenstein
per scegliere infine come dimora una modesta casa di Marburgo dove
fece edificare a proprie spese un ospedale, riducendosi in povertà.
Iscrittasi al terz’ordine francescano, offrì tutta se stessa agli ultimi,
visitando gli ammalati due volte al giorno, facendosi mendicante e
attribuendosi sempre le mansioni più umili. La sua scelta di povertà
scatenò la rabbia dei cognati che arrivarono a privarla dei figli. Morì a
Marburgo, in Germania il 17 novembre 1231. È stata canonizzata da
papa Gregorio IX nel 1235. Patronato: Infermieri, Società caritatevoli,
Fornai, Ordine Francescano Secolare. Etimologia: Elisabetta = Dio è il
mio giuramento, dall’ebraico. Emblema: Cesto di pane
Che tempo avremo nei prossimi giorni. Da Ovest prima e da Nord poi
incalzeranno nuove perturbazioni atlantiche e nordatlantiche. Piogge
più estese dapprima sulle nostre regioni settentrionali e tirreniche, poi
anche su quelle adriatiche e meridionali. Nevicate sulle Alpi solo in
alta quota a inizio periodo per i venti relativamente miti atlantici, quota
neve in calo dal 13 novembre. Pause asciutte pur sempre diffuse
dunque al Sud e sulla Sicilia nella prima parte del periodo considerato.
Temperature in aumento e sopra la media al Centrosud e sulle isole
fino all’11 novembre, poi in calo.Precipitazioni: piogge sparse per lo
più deboli-moderate e probabili maggiormente al Nord in prossimità
dei rilievi e lungo le regioni centro-meridionali tirreniche. Fenomeni
probabili anche in Appennino e poi anche sul versante adriatico e al
Sud tra il 12 e 14 novembre. Pause asciutte comunque diffuse e anche
persistenti a inizio periodo, specie al Sud e adriatiche
Tra mercoledì 14 e domenica 18 novembre l’evoluzione meteorologica
prevede la persistenza di condizioni di tempo instabile o perturbato
per l’affondo di nuove perturbazioni di origine scandinava o subpolare verso l’Europa centro-meridionale. Attese nuove piogge, temporali e nevicate in montagna su tutto il Centronord, a tratti al Sud.
Temperature in lieve aumento iniziale poi in probabile nuova diminuzione. Aria polare in arrivo in diverse occasioni fino a metà novembre!
Restate aggiornati
Un dolcetto per novembre: i baci di dama. Un pasticcino a base di
mandorle, zucchero e burro in egual misura.L’ origine di questo dolcetto
é piemontese , di Tortona. La storia narra che un cuoco della casa di
Savoia ,abile pasticcere inventò questo pasticcino. In una sera del
novembre del 1852 il re Vittorio Emanuele II era desideroso di assaporare qualcosa di buono e di nuovo , invitò il suo cuoco a inventare un dolce. Il cuoco riuscì a trovare nella sua dispensa mandorle, nocciole, zucchero, burro e cioccolato, così nacquero i famosi
baci di dama.C’è chi ritiene che il biscotto chiamato Bacio di dama
raffiguri l’unione delle labbra, essendo formato da due dischi d’impasto saldati insieme da marmellata, crema o cioccolato. Altri basandosi sugli ingredienti che lo compongono, ne giustificano il
nome ricollegandolo alla dolce bocca femminile. Ingredienti per 20
baci: gr.100 mandorle, gr.100 zucchero, gr.100 burro, vanillina, gr.100
cioccolato fondente. Tritiamo nel mixer lo zucchero con le mandorle, molto finemente.Impastare con il burro tagliato a pezzetti e lasciato a temperatura ambiente per un’ ora. L’ impasto e’ come quello della pasta frolla.Fare una palla e mettetela a riposare in frigorifero per un’ oretta.Facciamo dei cilindretti sulla tavola infarinata e
tagliate come se fossero gli gnocchi, di un centimetro
circa.Facciamo delle palline e le appiattiamo un pochino alla base.
Mettete in forno già preriscaldato a 160 gradi per 20 minuti circa,
dipende molto dal vostro forno, non devono essere troppo
colorati,anzi. Lasciateli raffreddare, perché al momento sono ancora morbidi , ma quando saranno freddi avranno la giusta
consistenza.Sciogliamo il cioccolato o a bagnomaria o in
microonde, per la farcitura dei baci lasciate che il cioccolato si
raffreddi un po’ e avrà la giusta densità.
Mettete la cioccolata su un biscotto e chiudetelo con l’ altro.
ARIETE
Potete contare sull’aiuto del Sole, Giove e Urano nel vostro segno per sostenere con successo le vostre idee. E non soltanto nella vita
di relazione, se il partner dimostra di non capirvi, ma anche e soprattutto nell’ambiente di lavoro e in famiglia, se vi pare che le vostre
ragioni siano ingiustamente ignorate. E’ ora di dire pane al pane e
vino al vino.
TORO
Il vostro senso di responsabilità vi preserva da errori di valutazione
che potrebbero capitare nella vita di relazione, se non foste, come
siete, più che in allerta. L’aspetto stimolante di Marte, però, potrebbe farvi osare anche nelle spese, con esiti incerti: prima di decidere
un acquisto impegnativo vi conviene riflettere e ascoltare i consigli
di qualcuno che stimate.
GEMELLI
Con il favore di Venere e di Mercurio potete farvi avanti con proposte innovative in tutti i settori: scegliete quello che più vi sta a
cuore e muovetevi con originalità. Nell’amore, soprattutto, vi sono
buone prospettive di successo. Non trascuratele, se non volete un
domani pentirvi amaramente di aver perduto un’ottima occasione.
CANCRO
Potete contare su Venere e Mercurio per farvi avanti con proposte
interessanti, sia nella vita di relazione, sia nei rapporti di lavoro.
Anche la vita quotidiana può migliorare grazie all’acquisto di oggetti scelti tra tante opzioni offerte dallo sviluppo tecnologico. E, se
davvero lo volete, è il momento giusto per la nascita di un nuovo
amore.
LEONE
Con Marte nel segno in aspetto positivo con Mercurio e Venere,
potete fare chiarezza specie negli affetti, superando un momento di
perplessità dovuto anche al vostro eccessivo bisogno di riconoscimenti: lasciate pure fare al partner, non opponendovi ai suoi
desideri, ma favorendo la comprensione, magari assentandovi un
po’.
VERGINE
La vostra capacità di analisi e la vostra precisione sono gli assi
nella manica per risolvere un problema di convivenza o un partner
di lavoro problematico. Sia nell’amore che nel lavoro se sentite il
bisogno di novità, sgomberate il campo dal retaggio di vecchi rapporti o di questioni superate, per attendere con fiducia le novità
che il destino vi offrirà.
BILANCIA
Contate sulla vostra abilità diplomatica e sulla vostra capacità di
muovervi con successo. non soltanto sul lavoro ma anche nell’amore che potete riportare a livelli di massima soddisfazione, decidendo di dimostrare al partner il vostro interesse, ma anche nell’ambiente di lavoro che siete certamente in grado di rendere più
adatto alle vostre raffinate esigenze.
SCORPIONE
Avete molte frecce al vostro arco, ora si tratta di saper fare centro.
Nell’amore, come nel lavoro negli studi infatti ci sono ottime prospettive, che sta a voi saper tradurre in realtà, sfruttando l’occasione che graziosamente il destino presenta. La vita di relazione si apre
a novità da prendere in serio esame.
SAGITTARIO
Siete in grado di affrontare con successo qualsiasi problema, purché abbiate elementi di giudizio sufficienti per sostenere le vostre
ragioni. Con Mercurio e Venere nel vostro segno potete lanciarvi in
ogni tipo di iniziativa: sentimentale, lavoro, o acquisti di cose belle,
da destinare eventualmente al papà, che è il vostro maggior confidente.
CAPRICORNO
Avete a che fare con Saturno e Nettuno, i quali vi spianano la
strada, peraltro in salita, che avete di fronte. Non esitate a impegnarvi seriamente per raggiungere un obiettivo ambizioso: sia pure
a lungo termine, non vi deluderà. Il vostro impegno sarà premiato e
la vostra preparazione verrà riconosciuta, al momento giusto.
ACQUARIO
La vostra serietà e il vostro rigore sono vincenti. Ora tutto dipende
dalle vostre scelte. In amore prendete pure l’iniziativa, anche in
assenza di segnale positivi da parte di un partner che potrebbe fare
qualche capriccio. Nell’ambiente di lavoro avete le carte in regola
per farvi ascoltare da chi può aiutarvi a inserirvi in modo più soddisfacente e più remunerativo.
PESCI
Muovetevi con disinvoltura e leggerezza, senza appesantire un
rapporto difficile, sul quale potrete agire positivamente,
sdrammatizzando eventuali piccole incomprensioni, dovute a Marte
opposto al vostro segno: una battuta spiritosa o un gesto di generosità possono fare quello che una accesa discussione non riuscirebbe mai a realizzare.
Il Giornale pubblica le Vostre lettere!
Domenica 11 novembre
CONCO: SAN MARCO PETROLI –
Via Cappellari, 12
MEZZASELVA: IP – Via XXI Maggio, 149
Domenica 18 novembre
ASIAGO: Q8 – Via Verdi, 91(Località Mosele)
FOZA: TOTAL – Via Lazzaretti, 24
Inviatele a: Giornale dell’Altopiano
e-mail: [email protected]
Per favorire il lavoro della redazione sarebbe
preferibile riceverle via posta elettronica.
E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo:
Via J. Scajaro n.23 36012 - Asiago
Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere
devono riportare sempre firma, indirizzo e
numero di telefono del mittente.
La redazione si riserva anche eventualmente di ridurre,
modificare o non accettare eventuali testi di cattivo gusto.
Sabato 10 novembre 2012
l’Altopiano
L’abbraccio all’ostetrica Maria
dei nati in casa dell’Altopiano
Un abbraccio
da tutti i suoi
“bambini”
altopianesi con
rispettive mamme. In occasione del battesimo dell’ultimo
nato sotto sua
attenta e pronta custodia, il
piccolo Giuliano Bressan, al
Bostel
di
Rotzo, lo scorso 7 ottobre, è
stata organizzata una riunione dei “nati in casa”
dell’Altopiano. Il tutto per
festeggiare l’inossidabile
ostetrica Maria Pollacci che
all’età di 88 anni ancora non
vuol saperne di smettere di
fare da assistente alla vita
che fiorisce. La prima è stata Sofia, nata a Gallio, poi
Alessandro, nato ad Asiago
e Simone, nato a Roana, tutti
e tre nel 1998. Nel 2004 è
toccato a Giacomo, nato ad
Asiago, e quindi Cesare
(2009) e Giuliano (maggio
2012), i due fratelli nati a
Rotzo. Sono solo sei dei 7547
bambini che Maria ha contri-
buito a far venire alla luce nella sua ultra sessantennale carriera con una competenza e
una professionalità che possiamo definire d’altri tempi e sicuramente impareggiabili. Un
grazie sincero a Maria da tutti
i suoi “figli” dell’Altopiano e
da tutte le loro famiglie.
I neolaureati dell’Altopiano
Il 20 ottobre 2012
Silvia Rodeghiero ha
conseguito la Laurea
Magistrale in Giurisprudenza presso
l’Università degli
Studi di Padova. Si
congratulano con lei
mamma Antonella,
papà Maurizio, il
fidanzato Mauro e
tutti gli amici che
hanno festeggiato
insieme questo importante traguardo!
Un vigneto
sul Monte B
Il prossimo passo non può che essere il “vino Asiago” dopo che la
coltivazione di uva americana ha
avuto una così buona resa. Parliamo del filare piantato quasi per
gioco dai fratelli Walter e Fabrizio Rigoni nelle vicinanze del loro
allevamento in contrada Costa. Le
pendici del monte B sembra si addicano alle vigne (forse anche
grazie ad un’estate particolarmente benevola) dal momento che la
“vendemmia” ha dato non solo
uva abbondante, ma anche di ottima qualità. Gerardo Rigoni
Tempi di crisi
...orti di guerra!
“El capusso”
di Val Giardini del
Severino Bianchi
(kg 14,4)
Mostra aperta dal
03/11 al 31/12.
Ingresso libero
1,00 euro!
Il 10 novembre festeggiano 56 anni di
matrimonio Lino e Antonietta Cherubin.
Tanti auguri da tutti i vostri cari.
Tanti auguri
di buon
compleanno al
nostro piccolo
Gabriel che il
5 novembre ha
festeggiato il suo
primo anno di
vita da mamma
Noemi, papà
Valentino,
nonni,zii
e cugini.
27
La voce degli 8 Comuni
La piccola Giorgia,
un po’ timorosa di
fronte all’obbiettivo,
mostra tutta la sua
sorpresa davanti al
bellissimo e sanissimo
porcino del peso di un
chilogrammo ritrovato
nei boschi della zona
Larici a metà ottobre,
uno degli ultimi
offertici da questa
proficua, dal punto
di vista della raccolta,
annata.
Offresi lavoro di cameriera per la domenica o il fine settimana a
ragazza volonterosa, bella presenza. Le interessate sono pregate
di inviare e- mail con nominativo, numero telefonico ed eventuali
esperienze lavorative all’indirizzo di posta elettronica
[email protected]
Sabato 10 novembre 2012
l’Altopiano
28
La voce degli 8 Comuni
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