Normario AnnalSS - Università di Sassari

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Normario AnnalSS
Norme redazionali
La lunghezza degli articoli deve essere massimo 20 cartelle (note e
bibliografia comprese) massimo di 2000 battute.
Margini del documento: inferiore e superiore 5 cm, interno ed esterno 4
cm, rilegatura 0,5 cm.
Carattere: Garamond.
Dimensione: 12 nel testo, 10 nelle note e nelle citazioni lunghe separate
dal testo, 11 nella bibliografia.
La prima riga di ogni paragrafo rientra di 0,5 cm rispetto al testo.
I titoli dei diversi paragrafi vanno numerati progressivamente e in
corsivo; risultano separati dal paragrafo precedente di due interlinea, dal
testo che segue di un’interlinea. I titoli non sono mai seguiti dal punto
finale.
Citazioni
Per le citazioni interne al testo vanno utilizzate le apicali doppie. Nel caso
di citazioni interne alle apicali doppie, si utilizzano le apicali semplici.
Non si usano corsivi e virgolette insieme. A meno che il corsivo non sia
presente nel testo originale, limitarsi all’uso delle apicali.
Le citazioni lunghe, superiori alle tre righe, non necessitano di virgolette,
sono staccate dal testo di un’interlinea, e rientrate, rispetto al testo stesso,
di 1 cm a destra e a sinistra. Inserire il rientro nella prima riga solo se
presente nel testo originale.
Per indicare eventuali espunzioni dal testo nelle citazioni, utilizzare i tre
puntini di sospensione racchiusi tra parentesi quadre, precedute e seguite
da uno spazio: […].
N.B.: i titoli citati devono essere riportati come in originale, rispettando
eventuali maiuscole e minuscole.
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Note
Le note vanno inserite a fine documento, senza interlinea di separazione
fra una nota e l’altra. Rientro sporgente di 0,5 cm.
Il numero di nota (espresso in numeri cardinali) all’interno del testo
precede l’eventuale segno di interpunzione (ma è esterno alle virgolette,
p.e.: ”1.).
Glossario
Un eventuale Glossario va collocato dopo le Note finali e prima della
Bibliografia. Le voci (in grassetto) sono rigorosamente in ordine
alfabetico, senza interlinea di separazione come le note. Rientro
sporgente di 0,5 cm.
Bibliografia
Nei riferimenti bibliografici interni al testo e alle note si cita autore, anno
di pubblicazione e numero di pagina preceduto dai due punti (evitare
l’uso di Ibidem):
(Wagner 1951: 13)
(Contu 2001: 37-38)
(Anderson 1965: 13, 20)
(Praz e Lo Gatto 2003)
(Marco, Verdegal Cerezo y Hurtado Halbir 1999)
(Becker 1973; Brown 1959)
(Elena García 1990, 1996)
(Carter et al. 1997)
I titoli di libri e riviste all’interno del testo vanno riportati in corsivo. I
titoli delle riviste possono essere abbreviati qualora esista un’unica sigla
accettata a livello internazionale.
I titoli degli articoli all’interno del testo si citano tra apicali doppie e in
tondo (così come i titoli di saggi, capitoli, racconti eventualmente citati).
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I riferimenti a testi sacri sono così indicati:
Genesi I:27
Matteo XXI:12-13
Corano I:2-3
Per le opere teatrali seguire l’ordine ATTO (maiuscolo), SCENA
(maiuscoletto), versi:
Hamlet III, IV, 15-17
La bibliografia va collocata alla fine del documento, dopo le note.
Le voci bibliografiche sono separate da punto e virgola e da un’interlinea.
Rientro sporgente di 0,5 cm.
Nella bibliografia finale si segue il seguente schema: cognome dell’autore
e iniziale puntata del nome (coautori separati da virgola), anno titolo in
corsivo, editore, luogo di edizione:
Anderson, G.K., 1965 The Legend of the Wandering Jew, Brown University
Press of New England, Hanover;
L’eventuale curatore va citato dopo il titolo dell’opera:
Chaucer, G., 1970 Canterbury Tales, Cawley, A.C. (ed.), Dent, London;
Per le opere costituite da più volumi specificare il volume cui si fa
riferimento (in numeri romani) e, eventualmente, il tomo:
Voltaire, 1877-1885 Œuvres complètes, Moland, L. (éd), vol. XXXII,
Garnier, Paris;
Jedin, H., 2010, Storia del Concilio di Trento, vol. IV, t. 2, Morcelliana,
Brescia;
Nel caso di saggi, il titolo del saggio va citato tra apicali doppie e in
tondo, mentre il titolo del volume (o degli Atti) in corsivo:
Bagatti, P.B., 1986 “The Legend of the Wandering Jew: a Franciscan
Headache”, in Hasan-Rokem, G., Dundes., A. (eds.), The Wandering
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Jew: Essays in the Interpretation of a Christian Legend, Indiana University
Press, Bloomington: 39-49;
González, M., Cotoner, L., 2003 “Traducción de textos literarios”, in
Secuencias. Tareas para el aprendizaje interactivo de la traducción especializada,
Octaedro, Barcelona: 109-127;
Pancheri, R., 2002 “Il gruppo canoviano di Amore e Psiche a villa
Margone”, in Atti dell’Accademia Roveretana degli Agiati, ser. VIII, vol.
II/A: 283-295;
Nel caso di articoli di riviste, il titolo dell’articolo si cita tra apicali doppie
e in tondo, mentre il titolo della rivista va in corsivo:
Tedesco, V., 1992 “La leggenda dell’ebreo errante. Fortuna di un antico
testo nell’immaginario popolare e in letteratura”, in Prometeo, n. 40,
dicembre 1992: 155-161;
Anderson-Hsieh, J., 1992 “Using Electronic Visual Feedback to Teach
Suprasegmentals”, in System, XX, n. 1: 51-62;
vol.
titolo
Prometeo
System
XX
numero
n. 40
n. 1
data
dicembre 1992
ed.
città
pp.
155-161
51-62
Bibliografia da siti internet:
Ferré, R., 1998 “Porto Rico, USA”, in The new York Times (19/03/1998),
http://www.puertorico-herald.org/issues/vol2n06/Ferre-RosarioPuertoRicoUSA.html [ultima consultazione 05/06/2009];
Katz, S.H. (ed.), 2003 Encyclopedia of Food & Culture, vol. I, Gale Cengage,
Famington Hill, MI,
http://www.enotes.com/food-encyclopedia/literature [last visited 21st
October, 2010];
AITI
(Italian Association of Translators and
http://www.aiti.org/ [last visited 17 December 2007];
Interpreters),
La dicitura et al. segue il nome del primo autore:
Carter, R. et al., 1997 Working with Texts: a Core Book for Language Analysis,
Routledge, London;
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“Traduzione di” segue il titolo dell’opera:
De Beauvoir, S., 1972 The Second Sex, transl. Parshley, H.M., Penguin
Books, London;
Se il volume da cui è tratta la citazione è già presente in bibliografia,
non è necessario riportarne tutti i dati. Qualora si utilizzino fonti di
seconda mano, è necessario segnalarlo nella bibliografia finale (vedi
esempio 2, seconda voce).
esempio 1
Díaz Cintas, J., Anderman, G. (eds), 2009 Audiovisual Translation: Language
Transfer on Screen, Palgrave Macmillan, Basingstoke;
Georgakopoulou, P., 2009 “Subtitling for the DVD Industry”, in Díaz
Cintas and Anderman 2009: 21-34;
esempio 2
Fernández Soriano, O., Tabóas Baylín, S., 1999 “Construcciones
impersonales no reflejas”, en Bosque, I., Demonte, V. (eds.),
Gramática descriptiva de la lengua española, vol. II, Espasa, Madrid;
Utley, B., 1954 “Haber and estar”, en Hispania, n. 37: 225, citado en
Fernández y Tabóas 1999;
Per le tesi, indicare il Dipartimento e/o la Facoltà, quindi
l’Università:
Missire, R., 2005 Sémantique des textes et modèle morphosémantique de
l’interprétation, thèse de doctorat, U.F.R. de Langues, Littératures et
Civilisations Etrangères, Université de Toulouse II, Toulouse;
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Norme generali
La terza persona del presente del verbo ‘essere’, quando maiuscola, va
accentata:
È [NON apostrofata: E’]
I segni di interpunzione non sono preceduti da spazio e seguono i
numeri di nota. Il punto è esterno a parentesi e virgolette.
Controllare che la punteggiatura prossima al corsivo rimanga in tondo.
Le lettere puntate non sono separate da spazio:
Bagatti, P.B.
Tra parentesi e virgolette aperte e la parola che segue non si inserisce lo
spazio; prima di parentesi e virgolette chiuse e la parola che precede non
si inserisce lo spazio:
(vedi nota 3)
“Annali”
Il trattino breve si utilizza per unire due termini, due concetti, due
numeri; non è mai preceduto o seguito da spazio:
padre-figlio
pp. 45-76
Il trattino medio è sempre preceduto e seguito da uno spazio, si usa per
gli incisi o, eventualmente, per gli elenchi.
I tre punti di sospensione non sono separati dal testo:
E questa forza nera, ineluttabile…
…scritture di ombre
I numeri si scrivono in cifre nel caso di quantità seguite dall’unità di
misura, date, dati statistici, percentuali, orari (p.e.: 8.23). Negli altri casi
vanno riportati in lettere.
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I numeri di pagina si indicano per esteso:
pp. 145-176 [NON 145-76]
Apostrofi e apicali vanno scritti risvoltati (‘ ’ / “ ”). Il trattino verticale si
usa per indicare minuti e secondi, o nelle trascrizioni fonetiche:
6'44"
['lItl]
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Tabella abbreviazioni (si ricorda che i plurali raddoppiano l’ultima
lettera)
articolo citato
art. cit.
autori vari
AA.VV.
capitolo (capitoli)
cap. (capp.)
circa
ca.
confronta
cfr.
edizione citata
ed. cit.
figura
fig.
nota dell’autore
[N.d.A.]
nota del curatore
[N.d.C.]
nota dell’editore
[N.d.E.]
nota del redattore
[N.d.R.]
nota del traduttore
[N.d.T.]
numero (numeri)
n. (nn.)
opera citata
op. cit.
pagina (pagine)
p. (pp.)
pag. (pagg.)*
scena
sc.
seguente (seguenti)
seg. (segg.)
s. (ss.)*
tomo
t.
traduzione citata
trad. cit.
traduzione italiana
trad. it.
verso (versi)
v. (vv.)
volume (volumi)
vol. (voll.)
volume citato
vol. cit.
*N.B.: Non combinare i due modi di abbreviare. Se si utilizza p. al
singolare, non si può indicare il plurale con pagg. e viceversa (così per
‘seguente’).
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