Pallavolo - Max di Mito- NuotMarco Mencarelli -Pallavolo

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Pallavolo - Max di Mito- NuotMarco Mencarelli -Pallavolo
CONVENGO NAZIONALE
IL TALENTO. SCIENZA E PRATICA
Udine, 23 maggio 2015
CONVEGNO NAZIONALE
“Il Talento: Scienza e Pratica”
Udine, 23/05/2015
Gianfranco Chessa
A cura di
Scuola Regionale dello Sport, CONI FVG
CONVENGO NAZIONALE
IL TALENTO. SCIENZA E PRATICA
Udine, 23 maggio 2015
IL SIGNIFICATO DEL CONCETTO DI TALENTO
ASPETTI FISICI
STRUTTURALI
CONDIZIONALI
Talento o precoce?
ASPETTI MENTALI
MOTIVAZIONALI
RELAZIONALI
STILI DI VITA
PERSONA
GESTIONE
Tecnica?
Talento?
Crescita graduale
O
Tutto e subito?
Il progetto Alessia Trost
 Aspetti tecnici
 Aspetti organizzativi
Condizionale?
 Aspetti medico/fisioterapici
Medica?
 Aspetti psicologici
 Aspetti gestionali
Manageriale?
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IL TALENTO. SCIENZA E PRATICA
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I principi ispiratori
“L’allenamento sportivo è un processo pedagogico
educativo continuo e complesso che si concretizza
nell’organizzazione dell’esercizio fisico ripetuto in
qualità, quantità ed intensità tali da produrre carichi
progressivamente crescenti che stimolino i processi
fisiologici di supercompensazione dell ’ organismo e
favoriscano l’aumento delle capacità fisiche, psichiche,
tecniche e tattiche dell’atleta, al fine di esaltarne e
consolidarne il rendimento in gara” (Carlo Vittori)
I principi ispiratori
I principi ispiratori
L’allenamento dei giovani deve essere qualitativamente
differente da quello degli adulti, infatti è molto diversa la
qualità di risposta dei giovani e degli adulti all’esercizio
fisico.
Ne deriva la necessità di programmare un piano di
allenamento, con metodi adeguati all’età che non siano la
“brutta copia” dei programmi di atleti evoluti.
(A. La Torre)
I principi ispiratori
“L’insieme delle tecniche che consentono ad un
individuo la realizzazione massima del suo
potenziale genetico attraverso l’apprendimento di
una corretta gestualità e la razionale ripetizione di
esercitazioni mirate a modificare l’equilibrio
organico individuale per il ripristino di un livello di
efficienza superiore”. (Verjoshansky).
Il problema non è il risultato bensì il
PERCORSO che si attua per ottenerlo
(R. Pericoli)
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IL TALENTO. SCIENZA E PRATICA
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Carico di allenamento
Considerazioni generali
Allenamento come processo organico e progressivo che,
attraverso una attività motoria e sportiva equilibrata ed efficace,
provoca continui adattamenti nell’organismo
in quale tappa evolutiva si trovava l’atleta;
in che modo la sua struttura biologica in crescita rispondeva agli
stimoli dell’allenamento;
come si modificavano e come si evolvevano le sue caratteristiche
mentali, somatiche e funzionali;
Le regole per organizzare un carico
(gerarchia dei mezzi)
Principio
Principio
Principio
Principio
Principio
Principio
della progressività
della continuità
della periodizzazione
della variazione
della successione razionale
della efficacia
come variava l’allenabilità delle diverse capacità motorie in
relazione al processo di crescita;
FASI SENSIBILI
Possibilità di intervento sulle capacità motorie nelle varie fasce di età
PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE
ETÀ
(anni)
6-8
FORZA
Blando intervento
sul trofismo
muscolare
RAPIDITÀ
RESISTENZA
ORGANICA
CAPACITÀ
COORDINATIVE
MOBILITÀ
ARTICOLARE
Intervento
progressivo
Instabilità
psicologica per
impegni ripetitivi e
prolungati
Età ottimale di
intervento
Blando
intervento
9-11
Intervento
progressivo sul
trofismo
muscolare
Età ottimale di
intervento
Intervento
progressivo
Età ottimale di
intervento
Età ottimale di
intervento
12-14
Intervento
progressivo sulla
forza relativa
(carico naturale)
Tende a stabilizzarsi
per poi decrescere
Progressivo e
graduale intervento
Tendono a
stabilizzarsi per poi
decrescere
Età ottimale di
intervento
15-16
Progressivo e
graduale
intervento (forza
generale e forza
rapida) con carico
naturale e pesi
liberi da bassi a
medi
Tende a decrescere
Età ottimale di
intervento (anche
resistenza
specifica)
Tendono a
decrescere
Tende a
stabilizzarsi per
poi decrescere
La periodizzazione consiste nell’organizzare in ordine cronologico e
sequenziale, il complesso processo di allenamento finalizzato al
miglioramento della prestazione
(Harre, 1978).
Processo che deve essere altamente flessibile per utilizzare i diversi
aspetti relativi al volume, all’intensità ed alla frequenza delle attività
attraverso programmi di allenamento, gare e recupero a lungo o breve
termine, per far si che il culmine dello stato di forma si realizzai al
momento previsto
(Sanderson L, 1989).
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1200-1400
PIANIFICARE E PROGRAMMARE
900-1100
600-800
La pianificazione della carriera di un atleta dovrebbe
prevedere 5 tappe:
60%
350-500
100-150
15%
Preparazione iniziale
5%
45%
Preparazione preliminare di base
50%
Preparazione specifica di base
Massima realizzazione delle potenzialità
Mantenimento dei risultati
65%
P.S
25%
10%
P.G
40%
50%
40%
25%
35%
20%
15%
Realizzazione del
Specializzazione massimo
Iniziale Generale di base di base
potenziale
Mantenimento
delle
prestazione
TAPPE PROGRESSIVE DELLA PREPARAZIONE
P.G.= PREPARAZIONE
GENERALE
P.A.= PREPARZIONE
AUSILIARIA
P.S.= PREPARAZIONE
SPECIFICA
(Platonov)
Allenamento pianificato e organizzato in funzione
della crescita, della maturazione e dello sviluppo
Concetti di crescita, sviluppo e maturazione
Crescita: riferita all’aumento delle dimensioni del corpo nel suo insieme e nei suoi
organi specifici (ad es. volume e massa del cuore seguono un modello di crescita
simile a quello del peso, mentre i polmoni e loro funzioni seguono quello dell’altezza.
I tre processi crescita, maturazione e sviluppo, interagiscono e
si verificano simultaneamente. Le differenze individuali nella
crescita e maturazione influenzano la prestazione motoria, il
concetto di se, l’immagine corporea e la competenza percepita.
Il modo in cui un giovane risponde ai cambiamenti associati alla
maturazione sessuale e/o alla forte spinta di crescita
adolescenziale, ad esempio, può influenzare i suoi
comportamenti, inclusi quelli legati all’ambito sportivo e alla
prestazione.
Maturazione: riferita al progresso verso lo stato biologicamente maturo
focalizzando di solito l’attenzione sulla maturazione sessuale e scheletrica; i suoi
tempi variano considerevolmente tra individuo e individuo.
Sviluppo: riferito all’acquisizione di competenze comportamentali, sociali,
emozionali, morali, motorie ecc... L’acquisizione delle abilità motorie è una parte
importante dello sviluppo, costituisce lo sviluppo motorio, direttamente correlato
all’attività fisica e allo sport praticato.
(Robert M. Malina 2006)
(Robert M. Malina 2006)
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P.A
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Il progetto Alessia Trost
Nella costruzione dei vari piani di allenamento ho
applicato i seguenti criteri:
Aspetti tecnici
Progetto a lunga scadenza (almeno 10 anni)
alternanza tra contenuti di diverso tipo: forza (intesa nella sua
accezione più ampia), resistenza di varia natura, velocità, rapidità,
mobilità articolare, destrezza e coordinazione, acrobatica, tecnica;
Obiettivi a breve, medio e lungo termine
alternanza tra lavoro e recupero;
Tappe diversificate in relazione all’età
progressività nelle quantità;
Contenuti, mezzi e metodi adeguati agli obiettivi ed
all’età
consapevolezza, intesa come capacità di essere al corrente delle
finalità dell’allenamento.
scelta dei contenuti fra quelli più adatti a ciascuna fascia d’età.
Concetti chiave e criteri di lavoro
Salvaguardia dell’integrità strutturale
Insegnare gesti semplici
Salvaguardia dell’integrità strutturale
Allenamento come percorso educativo metodologico
Allenamento pianificato e organizzato in funzione della crescita,
della maturazione e dello sviluppo
Fare incuriosire e divertire senza pensare alla prestazione
utilizzando la gara come mezzo allenante
Allenamento adeguato all’età biologica (non cronologica) e alle
particolarità psico-fisiche
Acquisizione di abilità specifiche
L’allenamento non ha pregiudicato il profitto scolastico
Modulazione delle esercitazioni speciali
L’allenamento ha lasciato spazi per coltivare interessi diversi da
quelli sportivi
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Allenamento come percorso educativo metodologico
ELEMENTI FONDAMENTALI NELLA PREPARAZIONE PLURIENNALE DEL
SALTATORE
COSTRUZIONE GENERALE e MOBILITA’ ARTICOLARE
esercitazioni varie di Core Stability ed esercizi di potenziamento localizzato
Educare con metodo
Ex ducere = condurre fuori, estrarre
Contrario di inducere
ACROBATICA e COORDINAZIONE GENERALE
esercitazioni per il controllo posturale anche in volo
CORSA IN PIANO E CON HS
intesa in senso globale (dal processo aerobico a quelli anaerobici compreso l’aspetto tecnico)
Stimolare
FORZA
nelle varie espressioni (dal Circuit Training allo sviluppo della F Max e da forma addestrativa ad
elemento costante)
Far riflettere
Rendere consapevoli
L’allenamento intrapreso per scelta e progressivamente più
impegnativo
CAPACITA’ di SALTO
intesa come abilità nel passaggio dalla corsa al salto (addestramento al balzo su varie superfici, balzi
successivi e alternati con e senza rincorsa)
TECNICA
in tutti gli aspetti e le forme (dal gioco di tutti i salti alle andature come elemento indispensabile in
forma analitica e globale con vari stili)
Il modo di agire
Nello stabilire l’entità e la frequenza dei “carichi” da
somministrare ho mirato non tanto allo sviluppo immediato
delle prestazioni (su queste ha inciso lo sviluppo naturale
dell’organismo) quanto ad una graduale crescita sportiva.
Quantità, intensità e specificità si sono alternati in un
criterio di prevalenza dell’una o dell’altra con la priorità
(fino a questo punto) per la quantità.
Il modo di agire
L ’azione formativa e di sviluppo è stata completata
attraverso la valorizzazione della competizione che nelle
fasce giovanili è mezzo e parte integrante dello stimolo
allenante.
Essa è sempre stata valutata, e lo è tuttora, non tanto sul
raffronto con gli altri, quanto sulla base dei miglioramenti
espressi nel tempo.
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LE FASI
1. Sviluppo e consolidamento strutturale
2. Sviluppo della capacità di corsa
3. Sviluppo della capacità di salto
4. Sviluppo della tecnica di salto
Le crescite annuali
2008
2005
all. 2
2006
all. 2
2007
all. 3
2008
all. 3
2009
all. 4
2010
all. 4
2011
all. 5
2012
all. 5
2013
2014
2015
all. 7/8
all. 7/8
all.8/9
Salto in
alto
1.62 (7)
1.66 (5)
1.67 i(4)
1.71 (7)
1.75 i(4)
1.81 (9)
1.87 i(3)
1.89 (12)
1.84 i(2)
1.90 (10)
1.89 i(4)
1.87 (8)
1.91 i(4)
1.92 (8)
2.00 i(7)
1.98 (5)
1.96 i(2)
1.91 (8)
inf
Salto in
lungo
4.67 (3)
4.97 (5)
5.24 (4)
5.33 (4)
5.56 (5)
5.96 (5)
5.53 (3)
5.59 (1)
5.90 (1)
6.01 (1)
m. 60
9.09
8.58
m.80
10.97
10.54
hs
12.85
12.40
lanci
34.95 v
37.25 v
Prove
multiple
2270 t
2440 t
1.97 i(5)
15.50
10.25 p
27.64 d
3928 p
4327 p
3248 pi
4035 pi
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IL TALENTO. SCIENZA E PRATICA
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2010
2015
2013
Il progetto Alessia Trost
Aspetti organizzativi
Disponibilità dell’atleta
Disponibilità del tecnico
Disponibilità delle strutture
Disponibilità di tecnologie
Possibilità di collaborazioni esterne (mental training,
acrobatica, studi biomeccanici, nuoto)
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IL TALENTO. SCIENZA E PRATICA
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Il progetto Alessia Trost
Aspetti medico/fisioterapici
Il progetto Alessia Trost
Aspetti psicologici
Comunicazione veloce ed efficace tra medico, fisioterapista e
tecnico
Disponibilità pressochè immediata di medico (di medicina
generale e specialista) e fisioterapista
Disponibilità di strutture in grado di eseguire eventuali
terapie
Affrontare le competizioni (anche importanti) come mezzi per
raggiungere l’obiettivo finale
Dare il giusto recupero nervoso dopo una competizione
importante
L’approccio alla gara
Il progetto Alessia Trost
Le gare
Concetto di pressione
Aspetti gestionali
Pressione interna ed esterna
Scelta oculata del manager sportivo
Condizione e stabilità tecnica, capacità di concentrazione, alimentazione corretta e
conseguente controllo del peso, rispetto del riposo, adattamento al fuso orario,
serenità e tranquillità, libertà rispetto ad impegni d’immagine ed istituzionali,
capacità di affrontare gli spostamenti limitando lo stress.
I successi nelle categorie giovanili
Scelta finalizzata delle competizioni
Rapporti con stampa e media
Rapporti con sponsor e organizzatori
Cura della propria immagine
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IL TALENTO. SCIENZA E PRATICA
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L’allenatore
L’allenatore
Fiducia
Da maestro (in senso lato)
Rispetto
Stimolare l’atleta a porre domande, ascoltarle e rispondere
a consigliere
a componente di un team
Linguaggio comune (quando un atleta è più giovane
e ha meno esperienza non possiede le conoscenze per formulare
un’opinione personale. E’ tutto parte di un percorso di crescita)
Costruire un risultato oggi significa fare impresa su sé
stessi, credere nel progetto e assumersene le responsabilità,
nella consapevolezza di essere parte di un sistema
all’interno del quale operano molte persone. Curiosità e
dialogo, scelte e determinazione, fiducia, stabilità,
tranquillità, tempo e pazienza, sensibilità. Quando a fare la
differenza sono centimetri e millesimi, l ’ impegno deve
diventare professionistico ed essere uno stato mentale, un
esempio di ordine e di organizzazione delle risorse umane
ed economiche, deve fondarsi sulla concretezza del lavoro
quotidiano e prendere le distanze da dilettantismo e
approssimazione.
(Alessia Trost)
La gestione del contesto giovanile –
Lo sviluppo del talento nella
pallavolo femminile
Marco Mencarelli
Udine, 23 maggio 2015
A cura di
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IL TALENTO. SCIENZA E PRATICA
Udine, 23 maggio 2015
Passaggi determinanti dell’attività
giovanile
• Identificazione del talento – processi didattici personalizzati
– La didattica nella pallavolo giovanile costituisce un processo
imprescindibile
• Dinamica di apprendimento – promozione e sviluppo del talento
– L’individualizzazione dei percorsi di sviluppo
– Volume di allenamento correlato con l’efficacia formativa del contesto
• Processi di sviluppo tecnico tattico differenziati – picchi di
prestazione
– Non esiste correlazione tra sistema di gioco e risultati sportivi
conseguiti
– Non esiste correlazione tra capacità di gioco in età giovanile e livello di
qualificazione conseguibile in età di massima prestazione
– È possibile differenziare sostanzialmente i modelli di prestazione nelle
varie fasce di qualificazione
Il processo di identificazione, selezione
e promozione del talento nella
pallavolo femminile
• Selezione degli indicatori tecnico – motori
identificati nelle tecniche di base e correlati
alle carriere prestigiose
– Attitudini tecnico – motorie
• Verifica delle caratteristiche neuro –
muscolari e ipotesi sul talento coordinativo –
motorio
– Reattività del piede e capacità di salto con contro
movimento
• Sviluppo delle tecniche specialistiche e
monitoraggio del processo di apprendimento
tecnico attraverso gli indicatori prestativi
– Il gioco come mezzo formativo
Il gioco inteso, sul piano
metodologico, come mezzo
formativo
• Presupposti
– Indicatori prestativi stabili = dinamiche di gioco
utili nella formazione del giocatore
• Sviluppo della positività e dell’efficienza
– Indicatori prestativi instabili = il gioco destabilizza
ulteriormente la motricità tecnica
• Incremento dell’incidenza dell’errore
• La pianificazione della formazione del
giocatore deve prevedere opportunità di
gioco, la loro predisposizione e il livello
adeguato
Apprendimento e talento motorio
• Il talento espresso sul piano tecnico –
coordinativo è correlato con:
– La velocità di apprendimento
• I picchi di prestazione positiva
– L’allenabilità (in particolare con la capacità di
carico identificata con il volume di lavoro)
• La ripetizione del gesto
– La presenza di reattività dei piedi e di velocità di
contro movimento (capacità di salto con
caricamento)
• Non sono indicatori selettivi ma indicatori di conferma
delle ipotesi fatte su aspetti tecnico - coordinativi
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IL TALENTO. SCIENZA E PRATICA
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L’esempio del monitoraggio degli
indicatori prestativi
Monitoraggio degli indicatori di prestazione nel
tempo
Effetti del lavoro tecnico analitico su differenti tipi di
giocatore
Monitoraggio degli indicatori di forza relativa correlati
ricezione
ricezione
80,0
80,0
70,0
70,0
60,0
4,0000
60,0
50,0
50,0
3,5000
40,0
rendimento
2,5000
rendimento
40,0
3,0000
30,0
20,0
30,0
20,0
10,0
2,0000
10,0
0,0
0
1,5000
5
10
15
20
25
0,0
-10,0
1,0000
0,5000
-10,0
-30,0
-20,0
•
0,0000
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
0
-20,0
Giocatore dotato di sensibilità nel
tocco in ricezione (qualità che
identifica il talento)
Esperienze legate a strategie di
programmazione pluriennale
• Il concetto di stabilizzazione dei processi di
apprendimento
•
5
10
15
Giocatore impostato tecnicamente
ma che non ha le qualità che
identificano il talento
Relazione tra dinamica di
apprendimento e aspetti
comportamentali
positività
ininfluente
negatività
– La valutazione dell’apprendimento tecnico
• La video analisi
• La match analysis
# - palla perf.
• La relazione tra indicatori di prestazione
tecnica e risposte in termini di disponibilità
all’apprendimento
– La determinazione della positività e la risposta alla
positività
– La determinazione dell’efficienza e la risposta
all’efficienza
– La risposta alla percezione dell’errore
+ - palla pos
0 - palla neutra
/ - palla reg.
Giocatore
tendenzialme
nte insicuro
Giocatore che affronta il problema con la
mentalità richiesta per lo sviluppo della palla #
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20
= - errore
25
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IL TALENTO. SCIENZA E PRATICA
Udine, 23 maggio 2015
Apprendimento e struttura
antropometrica
Significato metodologico del
volume complessivo di lavoro
• Inizialmente ci si è posti il problema delle
dinamiche di apprendimento dei giocatori alti
e dei giocatori bassi
• Successivamente la differenziazione ha
implicato la struttura antropometrica
• Il volume è correlato all’efficacia formativa nel
sistema di allenamento per gli sport di
squadra
– Longitipi
– Normotipi
• Aspetti metodologici
– La didattica differenziata favorisce
l’apprendimento
– La preparazione fisica e tecnica sono integrate
– In Italia i volumi di allenamento sono diminuiti con
l’avvento del RPS anche nel giovanile
• Il volume è correlato con il fattore allenabilità
– I presupposti dell’allenabilità: la qualità esecutiva
del movimento, la sua funzionalità e la capacità di
carico
Grazie per la cortese attenzione
Marco Mencarelli
Docente FIPAV e Docente della
Scuola Centrale dello Sport
CONVEGNO NAZIONALE
"Il Talento: Scienza e Pratica"
Udine, 23 maggio 2015
Max Di Mito
A cura di
Scuola Regionale dello Sport, CONI FVG
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IL TALENTO. SCIENZA E PRATICA
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RICONOSCIMENTO DEL
TALENTO SPORTIVO
Tasso di ereditarietà di qualità decisive per il talento sportivo
(Come influenza la formazione di un atleta?)
COMPOSIZIONE IN FIBRE DEL MUSCOLO
TEMPO DI RIFLESSO
• Come
FORZA MUSCOLARE MASSIMA
MASSIMA CAPACITA’ DI RESISTENZA AEROBICA
SALTO IN ELEVAZIONE
CORSA DI RESISTENZA
MASSIMA ASSUNZIONE DI OSSIGENO
CAPACITA’ DI RESISTENZA AEROBICA
CAPACITA’ DI RESISTENZA
ANAEROBICA
CIRCONFERENZA DELL’AVAMBRACCIO CONTRATTO
MOBILITA’ DELL’ARTICOLAZIONE SCAPOLO - OMERALE
STATURA
MASSIMO CONSUMO DI OSSIGENO
PESO DEL CORPO
• Quando
ALTEZZA SEDUTA
TEMPO DI REAZIONE
CORSA SUI 60 METRI
MOBILITA’ DELLA COLONNA VERTEBRALE
MASSIMA CAPACITA’ ANAEROBICA
CORSA SUI 30
METRI
LARGHEZZA SPALLE
RAPIDITA’ DELL’APPRENDIMENTO MOTORIO
ESPRESSIONI DELLA
GENETICA
La carriera di un atleta è quindi
"GENETICAMENTE
PREDETERMINATA?"
Nulla di più FALSO!
GENOTIPO: predisposizione ereditata.
FENOTIPO: interazione del genotipo con
l’ambiente,
del quale l’allenamento rappresenta una
componente importante.
A cura di
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IL TALENTO. SCIENZA E PRATICA
Udine, 23 maggio 2015
QUALE
PERCORSO?
FASI SENSIBILI
• Nuota e Nuota
1. Capacità di eseguire azioni
motorie in un tempo minimo.
2. Capacità di reazione motoria
3. Capacità di esprimere gesti
ad alta frequenza
• Costruzione tecnica "MIRATA"
FORZA MUSCOLARE ASSOLUTA
RESISTENZA SPECIALE
VELOCITA’
COORDINAZIONE
QUALITÀ VS QUANTITÀ
AUTOMATISMI SECONDARI
AUTOMATISMI PRIMARI
ME
EMB
INFANTE
FETO
FANCIULLO
DIFFERENZE
Pellegrini - Mizzau
POSTULATO!
ALICE
FEDERICA
•
•
Il periodo di maggior incremento della FORZA MASSIMA è
quello a cavallo della pubertà (12/14 anni per le donne,
15/17 per i maschi), cioè l'età nella quale fanno la loro
comparsa gli ormoni sessuali responsabili dei presupposti
biologici della forza.
Bosco 1997: verso i 16 anni le increzioni di Somatomedine,
dell' hGH e del Testosterone raggiungono il massimo delle
loro espressioni biologiche.
ADOLESCENTE
•
•
•
Rispetto della
fasi sensibili
Possibilità di
costruire un
gesto tecnico
efficiente
Capacità di
tollerare
maggiori
quantità di
lavoro qualitativo
A cura di
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•
•
•
Lavoro di
preparazione a secco
pressoché
inesistente fino a 17
anni
Tecnicamente
acerba, con molti
errori alcuni dei quali
a tutt'oggi esistenti
Grandi volumi di
lavoro
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IL TALENTO. SCIENZA E PRATICA
Udine, 23 maggio 2015
CONCLUSIONI
QUALI SONO I PERICOLI IN CUI PUÒ INCORRERE
UN GIOVANE ALLENATORE, O UN ALLENATORE
FRETTOLOSO DI OTTENERE RISULTATI?
•
Incorrere in un abbaglio FALSI TALENTI
(l'atleta nuota più velocemente ed ottiene risultati
perché semplicemente si trova in un momento di
sviluppo biologico più avanzato rispetto ai coetanei).
•
Sprecare un talento con un approccio metodologico
errato.
Grazie per l'attenzione
Max
A cura di
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