MANDATO PARLAMENTARE E OPINIONE PUBBLICA
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MANDATO PARLAMENTARE E OPINIONE PUBBLICA
MANDATO PARLAMENTARE E OPINIONE PUBBLICA La comunicazione istituzionale nei Parlamenti italiano ed europeo --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- a cura di FEDERICO BASILICA e STEFANO SEPE OTTOBRE 2004 INDICE I - LA COMUNICAZIONE COME ESERCIZIO DELLA DEMOCRAZIA DI FEDERICO BASILICA II - ISTITUZIONI RAPPRESENTATIVE E FUNZIONE DELLA COMUNICAZIONE DI STEFANO SEPE III AL DI LÀ DELLO “SPECCHIO”: PER UNA STRATEGIA COMUNICATIVA DEI PARLAMENTI DI ELENA BERTONELLI E GIAIME RODANO IV - GLI ESITI DELLA RICERCA A) - LE STRUTTURE A CURA DI CARMEN ANDREUCCIOLI E ARIANNA ORI SENATO E COMUNICAZIONE: PROFILO NORMATIVO DI CARMEN ANDREUCCIOLI CAMERA E COMUNICAZIONE: PROFILO NORMATIVO DI CARMEN ANDREUCCIOLI PARLAMENTO NORMATIVO EUROPEO E COMUNICAZIONE: PROFILO DI ARIANNA ORI B) - LE PUBBLICAZIONI A CURA DI ELENA BERTONELLI, IRENE DESSÌ E GIAIME RODANO “LEGGIBILITÀ” E “COMPRENSIBILITÀ”: NOTA INTRODUTTIVA ALL’ANALISI DEI TESTI DI ELENA BERTONELLI E GIAIME RODANO Il Senato della Repubblica SR/P/1 Biblioteca del Senato 1. La pubblicazione 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura SR/P/2 Il sistema stenografico “Michela” 1. La pubblicazione 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura SR/P/3 Il Senato della Repubblica 1. La pubblicazione 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura SR/P/4 Libreria e Centro di informazione e documentazione Istituzionale al pubblico 1. La pubblicazione 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura SR/P/5 Il Senato e i suoi Palazzi 1. La pubblicazione 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura SR/P/6 Senato della Repubblica 1. La pubblicazione 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura SR/P/7 Alla ricerca del papiro perduto 1. La pubblicazione 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura SR/P/8 Hodie 1. La pubblicazione 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura La Camera dei deputati CD/P/1 Obelischi 1. La pubblicazione 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura CD/P/2 Il primo anno della legislatura 1. La pubblicazione 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura CD/P/3 I Palazzi della Camera dei deputati 1. La pubblicazione 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura CD/P/4 Conoscere la Camera dei deputati e i suoi Palazzi (editio senior) 1. La pubblicazione 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura CD/P/5 Conoscere la Camera dei deputati e i suoi Palazzi (editio minor) 1. La pubblicazione 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura CD/P/6 Realizzazioni informatiche 1. La pubblicazione 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura CD/P/7 Montecitorio 7 1. La pubblicazione 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura CD/P/8 Comma 1. La pubblicazione 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura Il Parlamento europeo PE/P/1 Il Mediatore europeo 1. La pubblicazione 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura PE/P/2 Il Parlamento europeo in Italia 1. La pubblicazione 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura PE/P/3 Il FSE 2000-2006 - Italia 1. La pubblicazione 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura PE/P/4 Segreti da rivelare sull’ambiente 1. La pubblicazione 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura PE/P/5 Come far valere i propri diritti nel mercato unico europeo 1. La pubblicazione 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura PE/P/6 Come funziona l’Unione europea 1. La pubblicazione 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura PE/P/7 Il Parlamento europeo 1. La pubblicazione 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura PE/P/8 Eurydice 1. La pubblicazione 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura Comparazione degli indici di “leggibilità”: le pubblicazioni C) - GLI EVENTI E LE ATTIVITÀ A CURA DI CARMEN ANDREUCCIOLI E ARIANNA ORI Il Senato della Repubblica SCHEDE DI CARMEN ANDREUCCIOLI SR/E/1 Mostra: Fu vera truffa? 1. L’iniziativa 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. Le finalità 5. I risultati e la partecipazione SR/E/2 Fiera del libro di Torino: Conosci il Senato? 1. L’iniziativa 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. Le finalità 5. I risultati e la partecipazione SR/E/3 Giornata di studi: Benedetto Croce e la nascita della Repubblica 1. L’iniziativa 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. Le finalità 5. I risultati e la partecipazione SR/E/4 Il Concerto di Natale 1. L’iniziativa 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. Le finalità 5. I risultati e la partecipazione Attività per i giovani SR/E/5 Simulazioni di sedute 1. L’iniziativa 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. Le finalità 5. I risultati e la partecipazione SR/E/6 Visite scolastiche 1. L’iniziativa 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. Le finalità 5. I risultati e la partecipazione SR/E/7 Premio di laurea “Carlo Leuzzi“ 1. L’iniziativa 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. Le finalità 5. I risultati e la partecipazione La Camera dei deputati SCHEDE DI CARMEN ANDREUCCIOLI CD/E/1 Mostra: La memoria della Shoah 1. L’iniziativa 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. Le finalità 5. I risultati e la partecipazione CD/E/2 Mostra: Kennedy 1963-2003 1. L’iniziativa 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. Le finalità 5. I risultati e la partecipazione CD/E/3 Giornata di studi: Nilde Iotti, una donna della Repubblica 1. L’iniziativa 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. Le finalità 5. I risultati e la partecipazione CD/E/4 Incontri della Fondazione della Camera dei deputati 1. L’iniziativa 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. Le finalità 5. I risultati e la partecipazione Attività per i giovani CD/E/5 Le giornate di formazione a Montecitorio 1. L’iniziativa 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. Le finalità 5. I risultati e la partecipazione CD/E/6 Esposizione permanente: Ragazzi in Aula 1. L’iniziativa 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. Le finalità 5. I risultati e la partecipazione CD/E/7 Le visite ordinarie 1. L’iniziativa 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. Le finalità 5. I risultati e la partecipazione CD/E/8 Concorso: Costruiamo l’Europa 1. L’iniziativa 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. Le finalità 5. I risultati e la partecipazione CD/E/9 Studenti in Aula per l’Europa 1. L’iniziativa 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. Le finalità 5. I risultati e la partecipazione CD/E/10 Concorso/rievocazione: Scuole di Bologna a Montecitorio 1. L’iniziativa 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. Le finalità 5. I risultati e la partecipazione Il Parlamento europeo SCHEDE DI ARIANNA ORI PE/E/1 La campagna di informazione sull’euro 1. L’iniziativa 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. Le finalità 5. I risultati e la partecipazione PE/E/2 La campagna di informazione sulla Convenzione 1. L’iniziativa 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. Le finalità 5. I risultati e la partecipazione PE/E/3 Il PE all’87° Giro d’Italia 1. L’iniziativa 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. Le finalità 5. I risultati e la partecipazione Attività per i giovani PE/E/4 Euroscuola 1. L’iniziativa 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. Le finalità 5. I risultati e la partecipazione D) - I SITI WEB A CURA DI CARMEN ANDREUCCIOLI, ELENA BERTONELLI, ARIANNA ORI E GIAIME RODANO Il Senato della Repubblica Analisi del Sito web del Senato della Repubblica DI CARMEN ANDREUCCIOLI Pagine SR/S/1 Leggi e documenti 1. La pagina 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica e la funzionalità 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura SR/S/2 Il Senato dei ragazzi 1. La pagina 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica e la funzionalità 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura SR/S/3 L’Archivio storico del Senato 1. La pagina 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica e la funzionalità 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura La Camera dei deputati Analisi del Sito web della Camera dei deputati DI CARMEN ANDREUCCIOLI Pagine CD/S/1 Archivio storico. Accesso e servizi offerti 1. La pagina 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica e la funzionalità 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura CD/S/2 Funzioni 1. La pagina 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica e la funzionalità 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura CD/S/3 Introduzione 1. La pagina 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica e la funzionalità 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura Il Parlamento europeo Analisi del Sito web del Parlamento europeo DI ARIANNA ORI Pagine PE/S/1 Presentazione del PE 1. La pagina 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica e la funzionalità 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura PE/S/2 Portale dei cittadini 1. La pagina 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica e la funzionalità 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura PE/S/3 Tirocini 1. La pagina 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica e la funzionalità 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura L’Ufficio italiano del Parlamento europeo SCHEDA DI ARIANNA ORI Pagine PEI/S/1 La Festa dell’Europa 1. La pagina 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica e la funzionalità 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura PEI/S/2 Sala stampa 1. La pagina 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica e la funzionalità 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura PEI/S/3 Le pubblicazioni 1. La pagina 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica e la funzionalità 5. La leggibilità 6. La comprensibilità 7. Sintesi delle rilevazioni statistiche 8. Prove di riscrittura Comparazione degli indici di “leggibilità”: le pagine web E) - UN ESEMPIO EUROPEO: IL PARLAMENTO GRECO A CURA DI GIORGOS DARAS Il Parlamento greco:la storia e la sede Il Parlamento greco: il profilo normativo Analisi del sito web del Parlamento greco Gli eventi PG/E/1 “180 anni dalla Rivoluzione greca” 1. L’iniziativa 2. I destinatari 3. Le finalità 4. I risultati e la partecipazione PG/E/2 “Dalla collezione del Parlamento” 1. L’iniziativa 2. I destinatari 3. Le finalità 4. I risultati e la partecipazione PG/E/3 “La Grecia delle guerre balcaniche 1912-1913” 1. L’iniziativa 2. I destinatari 3. Le finalità 4. I risultati e la partecipazione PG/E/4 “Viaggio nel passato. Osservo l’oggi. Immagino il domani e dipingo” 1. L’iniziativa 2. I destinatari 3. Le finalità 4. I risultati e la partecipazione PG/E/5 “Visite ordinarie” 1. L’iniziativa 2. I destinatari 3. Le finalità 4. I risultati e la partecipazione PG/E/6 “Visite scolastiche” 1. L’iniziativa 2. I destinatari 3. Le finalità 4. I risultati e la partecipazione Una pubblicazione PG/P/1 ΑΠΟΛΟΓΙΣΜΟΣ 2002−2003 (Bilancio dell’attività parlamentare: un anno in Parlamento) 1. La pubblicazione 2. La sintesi dell’argomento 3. I destinatari 4. La veste grafica Riferimenti bibliografici I - LA COMUNICAZIONE COME ESERCIZIO DELLA DEMOCRAZIA DI FEDERICO BASILICA 1. LE PORTE DEI PALAZZI Da qualche anno, quasi tutte le domeniche, il Palazzo del Quirinale apre le sue porte ai cittadini per visite guidate che hanno crescente successo. Il 2 giugno si spalancano invece i cancelli dei giardini del più prestigioso e autorevole tra i nostri Palazzi: il pubblico presente è quello dei rappresentanti delle più alte istituzioni del Paese e degli esponenti di spicco della società civile, ma non manca tra gli invitati la cosiddetta “gente comune”. L’occasione è costituita dalla festa della Repubblica, una tradizione a lungo consolidata, poi interrotta e da qualche tempo felicemente ripresa. Una festa, un’occasione, ma anche una metafora, una significativa metafora: il luogo che per eccellenza rappresenta l’unità nazionale accoglie simbolicamente l’intero Paese. Come il Quirinale, anche Palazzo Madama e Montecitorio hanno ormai appuntamenti regolari e frequenti con visitatori sempre più numerosi. C’è uno sforzo intenso e mirato a far conoscere da vicino la “città parlamentare”. Come si vedrà in questa ricerca, sono davvero molte e di pregio le pubblicazioni che illustrano i tesori artistici e le novità tecnologiche di luoghi rimasti a lungo lontani dagli occhi dei cittadini e da questi considerati quasi inavvicinabili. Sembra che le più alte istituzioni intendano cioè stabilire con i cittadini un nuovo tipo di dialogo: un dialogo che si vuole sempre più stringente e ravvicinato. Una metafora e un simbolo, dicevamo, che con la forza evocativa che solo le metafore e i simboli possiedono ci segnalano come in Italia stia man mano prendendo piede un profondo cambiamento. Le porte aperte dei Palazzi della politica sono cioè un “segno dei tempi” che testimonia che qualcosa nelle relazioni tra Stato e cittadini sta progressivamente mutando. In fondo quale era in passato il rapporto tra la gente comune e il potere? Ci vengono in mente i Malavoglia. Tra le righe del romanzo verghiano emerge l’immagine di uno Stato che si risolve nell’esazione delle tasse e nella coscrizione obbligatoria per il servizio di leva e per la guerra. Il giovane Luca muore a Lissa, un luogo che per padron Ntoni e la sua gente sembra non esistere tanto è astratto e misterioso1[1]: ancora un luogo, ancora una metafora, la metafora della lontananza dello Stato. Una lacerazione siffatta non si ritrova soltanto nei risvolti della bella letteratura. Per oltre un secolo, la polemica sulla distanza dello Stato ha animato la battaglia delle idee nel nostro Paese. Ricostruzioni storiche, inchieste, saggi e pamphlet hanno messo in luce le ragioni del profondo iato tra i cittadini e lo Stato. Esso, i suoi poteri, gli stessi luoghi fisici in cui questi venivano esercitati sono stati a lungo vissuti come una realtà non solo ambigua ed esoterica, ma pure vessatoria e ostile. Oggi l’immagine dello Stato non è più quella. Il fiume della storia è passato a lungo sotto i ponti italiani. Il volto del Paese è profondamente cambiato. Non è questa ovviamente la sede per dare ragione di un mutamento profondo, che ha agito quasi molecolarmente nella struttura stessa della nazione, dei suoi cittadini e dei suoi poteri. Basterà ricordare quanto nel profondo qui da noi abbia arato la democrazia. Tra i tanti solchi che essa è venuta scavando c’è certamente quello che ha in qualche modo facilitato un progressivo riavvicinamento tra lo Stato e i cittadini. Era un nodo, quest’ultimo, non facile da dipanare, ma che pure si è venuto progressivamente sciogliendo. Innanzitutto sul terreno della vivace partecipazione degli italiani alla vita politica e sociale. Ma, negli ultimi vent’anni, anche su quello - solo apparentemente collaterale - dei nuovi rapporti tra le Pubbliche amministrazioni e i cittadini: il loro interesse alla trasparenza e alla informazione non costituisce difatti né un optional, né la richiesta di un dono da elargire graziosamente, ma l’esito irrinunciabile di una democrazia compiutamente dispiegata. Il rapporto tra le Pubbliche amministrazioni e i cittadini non avviene più solo attraverso il dettato delle leggi, dei Decreti, delle Direttive, delle Circolari. 1[1] “Un giorno dopo cominciò a correre la voce che nel mare verso Trieste ci era stato un combattimento tra i bastimenti nostri e quelli dei nemici, che nessuno sapeva nemmeno chi fossero”. (G. VERGA, I Malavoglia, cap. IX). Non senza fatica, certo con difficoltà e persino con qualche ritardo, si fa strada un diverso modo di comunicare. La comunicazione pubblica muta di segno, ricorda sempre di meno i termini dell’ukase, si configura sempre di più in quelli del servizio, mentre il cittadino si trasforma da suddito a titolare di diritti inalienabili. Giustamente il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha di recente sottolineato come “la comunicazione sia ormai saldamente riconosciuta tra i doveri dello Stato”. “È un mezzo strategico e non sussidiario” - egli ha precisato - “per conseguire un bene pubblico”. 2. SI SCHIUDE UNA NUOVA STAGIONE La nuova stagione del rapporto tra Stato e cittadini ha dunque un suo snodo fondante: la comunicazione istituzionale. Essa tende oramai a “non configurarsi come mera trasposizione dei contenuti del lavoro amministrativo, ovvero a raccontare cosa si fa negli uffici, […] a dare notizie sterili di leggi e regolamenti. Basterebbe la Gazzetta Ufficiale”2[2]. La comunicazione pubblica prefigura invece un sistema moderno in grado di servirsi di un inedito ventaglio di strumenti per interpretare e accogliere le esigenze informative dei cittadini. Lo scenario, dicevamo, sta mutando in modo significativo. Ma in realtà già a partire dagli anni Ottanta si era innescato un processo di innovazione delle PA. che sembra ormai irreversibile. In tale processo, un ruolo senza dubbio decisivo è stato svolto da alcuni provvedimenti normativi. Un ideale trait d’union collega la legge sul procedimento amministrativo (L. 241/1990) e la legge sulla comunicazione pubblica (L. 150/2000). Proprio la stretta congiunzione tra queste due norme ha determinato le Amministrazioni pubbliche a considerare i propri amministrati non più come semplici terminali passivi di fronte decisioni, ma come cittadini attivi cointeressati alle decisioni. Il cambiamento di prospettiva è stato cioè radicale. La legge 150 ha chiuso un decennio di impetuose innovazioni3[3], ma essa costituisce al tempo medesimo un approdo consolidato e una rampa di lancio. È da essa che bisogna partire per allargare i diritti di cittadinanza. Quando la comunicazione pubblica è efficace, costituisce un indicatore pregnante della qualità dei rapporti tra cittadini e Amministrazioni, ma costituisce pure una spia del funzionamento delle Amministrazioni medesime. 2[2] Cfr. Monsieur Travet è finito in soffitta. La pubblica amministrazione come scenario di una nuova rappresentazione. Intervista al ministro per la Funzione pubblica LUIGI MAZZELLA a/c di STEFANO ROLANDO, “Rivista italiana di comunicazione pubblica”, n. 18/2003, Franco Angeli editore. 3[3] Si pensi alle istituzioni degli URP, alla semplificazione amministrativa, allo stesso nuovo titolo V della Costituzione. È cruciale insomma convincersi che la comunicazione pubblica è una delle dimensioni irrinunciabili dell’esercizio della democrazia. Bisogna allora guardarsi dal rischio che le Amministrazioni considerino la comunicazione istituzionale come un momento ancillare della propria organizzazione e tendano a burocratizzarne i momenti progettuali, le scelte operative e le competenze professionali. Bisogna al contrario che le Amministrazioni colgano il significato strategico della comunicazione. Assumere pienamente questo valore strategico è un compito essenziale nella fase complessa e delicata che viviamo. Una delle partite in gioco - una partita che può e deve essere vinta - è quella della costruzione di professionalità idonee. Acquisire competenze specifiche, divenire consapevoli del ruolo peculiare della comunicazione consentirà di proporre e gestire con incisività crescente e rinnovato rigore i processi di innovazione già avviati. Sarà così possibile evitare improvvidi ritardi e superare inevitabili ostacoli per garantire il diritto fondamentale dei cittadini a una comunicazione trasparente e imparziale. Al riguardo la legge 150 e le direttive da essa derivate contengono già gli strumenti4[4]. Si tratta di renderli sino in fondo operativi a cominciare dai piani di comunicazione, dai loro puntuali monitoraggi e dalla loro permanente validazione. E difatti proprio l’innalzamento dei livelli professionali consente anche di introdurre in ogni sede i metodi del controllo costante delle procedure e dei risultati per un continuo potenziamento dei livelli qualitativi. In tal modo non solo viene sollecitata la diffusione di informazioni corrette, ma viene pure garantito il valore degli investimenti fatti dallo Stato e dalla società civile. Un efficiente sistema di validazione può insomma costituire il punto di coagulo in cui tutti i soggetti in campo misurano la loro capacità di condurre avanti un progetto comune. Molteplici sono dunque i percorsi da seguire e le conoscenze da affinare: economiche, giuridiche, statistiche, manageriali, comportamentali. È in questa cornice e in queste prospettive che oggi cominciano ad assumere un rilievo tutto particolare le sedi in cui i quadri dell’amministrazione pubblica centrale e locale sono chiamati a formarsi sulle peculiari dinamiche dell’attività comunicativa. Una nuova stagione si è insomma dischiusa. Il Dipartimento della Funzione Pubblica è impegnato a fondo perché non se ne inaridiscano i frutti per timori ingiustificati o per protagonismi autoreferenziali. 4[4] Si ricordi, tra le altre, quella emanata nel 2002 in merito alla semplificazione del linguaggio dei testi amministrativi. Il Dipartimento della Funzione Publica sta conducendo con costanza e con specifiche iniziative (ad esempio il progetto “Chiaro!”) la battaglia contro il burocratese. Il suo superamento costituisce sia detto per inciso - una delle condizioni per rendere anche la comunicazione istituzionale più snella, efficace e perciò più vicina alle esigenze dei cittadini. Per cambiare il modo di comunicare non è infatti sufficiente applicare delle regole astratte apprese da un prontuario: deve mutare la mentalità, la cultura sottostante di cui il linguaggio non è che un riflesso. Ma a tutti tocca di mettersi in discussione e di assumersi le proprie responsabilità. A tutti tocca di esercitare la propria parte. “Fare comunicazione pubblica significa necessariamente coniugare l’oggettività, l’imparzialità e la completezza che sono idealmente tipiche delle norme giuridiche che innervano le istituzioni pubbliche con la varietà delle esigenze e delle conoscenze dei singoli cittadini”5[5]. In ogni caso la via è aperta: l’Amministrazione pubblica è ormai un soggetto cui è stato affidato in termini giuridicamente riconosciuti anche il compito della comunicazione istituzionale. Ne scaturiscono - come si è visto responsabilità grandi e ignote ad altre età. A esse le norme esistenti offrono un quadro normativo senz’altro importante, ma - come vedremo - non ancora sino in fondo sufficiente. Oggi il diritto a essere informati è divenuto un principio generale; un principio cioè che meriterebbe - e certo non solo in Italia - una vera e propria dignità costituzionale. Non è un caso se ormai sono molti gli studiosi che per questo diritto cercano appunto un ancoraggio costituzionale, interpretando estensivamente alcuni articoli non solo della nostra Carta fondamentale, ma pure di altre illustri e autorevoli “Dichiarazioni” e Costituzioni internazionali ed europee. 3. UN DIRITTO CHE FA CAPOLINO Una sommaria ricognizione del panorama di tali testi ci porta subito all’articolo 19 della “Dichiarazione universale dei Diritti dell’uomo”6[6]: Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere. Nella sua ultima parte, l’articolo sottolinea il diritto non solo a diffondere, ma a ricevere informazioni. È stato osservato però che tale diritto si configura piuttosto come una specificazione della libertà di opinione e di espressione e non ancora come un diritto della persona a essere informato dai pubblici poteri7[7]. 5[5] Cfr. l’intervento del Ministro per la Funzione Pubblica LUIGI MAZZELLA alla cerimonia di presentazione del volume Informazione e comunicazione della P.A. dopo la legge n. 150/2000, Roma 25 settembre 2003, www. funzione pubblica.it/docs_html, p. 2. 6[6] Adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 Dicembre 1948. È stato tuttavia anche sottolineato come l’articolo in questione possa in qualche misura costituire l’incunabolo di un nuovo diritto comprensivo di svariate valenze, non riducibili alla mera libertà del pensiero. Cfr. F. Merloni, Funzione di informazione nelle P.A. in L’informazione delle pubbliche amministrazioni (a cura di F. MERLONI), Maggioli, Rimini 2002. 7[7] Neppure la nostra Costituzione sembra risolvere esplicitamente questo nodo, anche se per sostenere il diritto dei cittadini a essere informati dai pubblici poteri in genere si fa riferimento agli articoli 21, 2 e 978[8]. Ne riportiamo per memoria alcuni stralci: art. 21. Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. […] art. 2. La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. art. 97. I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione. Nell'ordinamento degli uffici sono determinate le sfere di competenza, le attribuzioni e le responsabilità proprie dei funzionari. Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge. Nei tre articoli - come ben si vede - manca ogni riferimento esplicito al diritto dei cittadini a essere informati dallo Stato e non si va ancora al di là di ciò che viene affermato nella “Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo”. E tuttavia non mancano interpretazioni estensive che attribuiscono alla libertà di informazione un valore forte, capace di caratterizzare in modo pervasivo e in senso democratico e pluralista il nostro ordinamento costituzionale. In tale visione l’esistenza di un diritto a informare verrebbe in quanto tale a configurare anche un diritto a essere informati. A sostegno di tale interpretazione in molti casi9[9] viene richiamata la valenza di “norma aperta” dell’articolo 2. Una norma appunto nella quale potrebbero essere via via ricompresi tutti i nuovi diritti: una sorta di vera e propria “chiave d’ingresso”10[10] della nostra Costituzione. A proposito dell’articolo 97, poi, è stato osservato come “un linguaggio chiaro e semplice contribuisca ad assicurare l’imparzialità e il buon andamento dell’amministrazione. Riferimento certamente pertinente, perché non può negarsi che il linguaggio svolga un ruolo di integrazione culturale e sociale garantendo così l’uguaglianza non solo formale, ma anche 8[8] Certamente incongruo pare invece il richiamo dell’articolo 15 (“La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili”). 9[9] Il dibattito sull’intera questione è molto ampio e articolato. Come è ben noto, in esso si confrontano soprattutto una tesi individualista, che nega l’esistenza di una tutela costituzionale del diritto a essere informati, e una funzionalista che interpreta invece estensivamente la nostra Carta fondamentale. Sulle due posizioni si veda tra l’altro la voce Informazione (diritto alla) curata da C. CHIOLA in “Enciclopedia giuridica Treccani”, vol. XVI, Roma 1989. 10[10] Cfr. C. CHIOLA, L’informazione nella Costituzione, Cedam, Padova 1973, p. 27. sostanziale dei cittadini (art. 3 Cost.), ma non per questo meno funambolico”11[11]. In conclusione questo pur rapido esame ci consente di dire che il diritto dei cittadini all’informazione da parte dello Stato non ha un esplicito riconoscimento nella nostra Costituzione. D’altra parte anche le successive elaborazioni europee lasciano il problema sostanzialmente aperto. A tale considerazione conduce la lettura del testo (identico in entrambi i casi) sia dell’articolo 10, comma 1 della “Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali”12[12], sia dell’articolo 11 della “Carta europea dei diritti fondamentali”13[13] recentemente firmata a Nizza: Ogni persona ha diritto alla libertà d’espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera. Certo, è significativo qui l’accento posto sul fatto che la libertà di dare o ricevere informazioni non è più soggetta ai vincoli nazionali. Ma resta difficile sostenere che nella libertà di ricevere informazioni possa essere ricompreso sic et simpliciter il diritto a ricevere informazioni dai pubblici poteri. Al riguardo qualche progresso sembra poter essere segnalato in alcune Costituzioni europe. Enunciazioni significative del diritto all’informazione sono infatti “rinvenibili nell’esperienza tedesca, portoghese e spagnola”14[14]. La Costituzione tedesca - scritta all'indomani della immane tragedia della seconda guerra mondiale - nell’articolo 515[15] tutela la libertà di accesso a tutte le possibili fonti di informazione. Tale norma è stata poi autorevolmente interpretata dal Tribunale Costituzionale Federale Tedesco che ha precisato come da essa derivi per il cittadino il diritto a una informazione corretta e imparziale. Più di recente la Carta portoghese (1976) affronta il tema nel suo articolo 37. Vi si sostiene in modo esplicito il diritto di “ottenere informazioni, di essere informato senza impedimento e discriminazione alcuna”16[16]. Allo stesso modo la Costituzione spagnola (1978) nel suo articolo 20 distingue il diritto a “esprimere e diffondere liberamente pensieri, idee e opinioni” dal diritto a “trasmettere e ricevere liberamente informazioni veritiere con qualsiasi mezzo di diffusione”. 11[11] Cfr. l’intervento del Ministro per la Funzione Pubblica LUIGI MAZZELLA alla cerimonia di presentazione del volume Informazione e comunicazione della P.A. dopo la legge n. 150/2000, Roma 25 settembre 2003, www. funzione pubblica.it/docs_html, p. 2. 12[12] Firmata a Roma il 4 novembre 1950. 13[13] Cfr. “Gazzetta ufficiale delle Comunità europee”, 18 dicembre 2000. 14[14] Cfr. la pregevole tesi di laurea di C. PINELLI, Diritto e diritti all’informazione: basi giuridiche e profili attuativi, Università di Pisa 2001, www.ddp.inipi.it/dipartimento/tesi_pinelli/tesi_pinelli.pdf, p. 34. 15[15] “Ognuno ha diritto […] di informarsi liberamente da fonti accessibili a tutti”. 16[16] Cfr. Intervento del Ministro per la Funzione Pubblica LUIGI MAZZELLA alla cerimonia di presentazione del volume Informazione e comunicazione della P.A. dopo la legge n. 150/2000, cit., p.2. In sostanza, la distinzione tra l’attività di trasmettere e quella di ricevere informazioni costituisce il punto più avanzato della elaborazione sull’argomento: i due diritti, poiché il secondo si emancipa in qualche modo dal primo, sembrano acquisire una pari dignità. E tuttavia ci sembra non si possa negare che, al di là delle interpretazioni più o meno estensive, l’interesse dei cittadini a ricevere informazioni corrette e pertinenti dai pubblici poteri non trovi riconoscimento compiuto né nella nostra Carta, né in quelle di altre nazioni del vecchio continente. Un primo spiraglio sembra aprirsi invece nella nuova Costituzione europea. Al di là dell’articolo I-41 (Trasparenza dei lavori delle istituzioni, degli organi e degli organismi) che ripropone i tradizionali diritti alla pubblicità dei lavori assembleari e all’accesso ai documenti comunitari, all’articolo I-46 (Principio della democrazia partecipativa) leggiamo che “le istituzioni mantengono un dialogo aperto, trasparente e regolare con le associazioni rappresentative e la società civile”. L’articolo I-46 rappresenta dunque un piccolo scalino nella lunga e difficile ascesa verso un pieno riconoscimento del diritto costituzionale all’informazione dei cittadini. Un piccolo scalino chiamato a sorreggere espressioni di indubbio rilievo: parlare di “dialogo aperto, trasparente e regolare” lascia infatti intravedere un rapporto non più asimmetrico tra Unione Europea e cittadini. Anche se la loro specifica individualità rimane per così dire inglobata nella nozione ancora un po’ indistinta di società civile. 4. IL PARLAMENTO, LA CASA DEI CITTADINI Non è per scrupolo dottrinario che abbiamo condotto questa rapidissima e necessariamente incompleta - analisi sulla significanza costituzionale di un diritto in qualche misura inedito quale è quello di essere informati dai pubblici poteri. Se si imbocca sino in fondo la via della trasparenza e dell’avvicinamento pieno dei cittadini allo Stato, la comunicazione pubblica non può limitarsi alle istituzioni e alle articolazioni del solo potere esecutivo, nazionale o locale che sia. Solo a esse ha potuto fare riferimento la legge 150/2000 e la normativa che ne è derivata. L’autonoma sovranità di altri poteri e di altre istituzioni sembra invece richiedere che la loro specifica comunicazione istituzionale trovi a sua volta un proprio specifico riferimento. Un ancoraggio ben definito alla Costituzione consentirebbe allora non solo di rafforzare le dinamiche e le pratiche della comunicazione delle Pubbliche amministrazioni, ma di incardinarle anche in altri centri decisivi della vita democratica della nazione: in primo luogo il Parlamento. Il diritto dei cittadini a essere adeguatamente informati sulla attività parlamentare e sui complessi meccanismi della democrazia non può difatti esaurirsi nella pubblicità delle sedute e nel libero accesso ai documenti. La nostra ricerca è stata condotta lungo la prospettiva da tempo perseguita dal Dipartimento della Funzione Pubblica in collaborazione con la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, tesa appunto a considerare la centralità dei diritti alla informazione, alla trasparenza e alla partecipazione. Nello specifico di questo studio abbiamo voluto verificare se esistesse uno specifico settore comunicativo delle Camere italiane che integrasse quelli ormai tradizionalmente consolidati in ogni parlamento democratico. L’analisi ci ha condotti a rilevare nei Parlamenti italiano ed europeo (nonché a ulteriore titolo di esemplificazione in quello greco) l’esercizio di un’attività di informazione istituzionale che comincia ad affiancarsi da un lato alla pubblicità delle sedute e all’accesso agli atti e, dall’altro, alla comunicazione del confronto politico da parte dei partiti, della stampa e dei singoli parlamentari. Come si vedrà nei successivi capitoli di questa pubblicazione sono stati analizzati e messi a confronto norme, strutture, strategie, siti web, campioni di pubblicazioni, di eventi, di pagine digitali. Ci siamo confrontati cioè con uno spaccato interessante e in qualche misura positivamente sorprendente della attuale comunicazione istituzionale dei Parlamenti. Sono emerse, come era naturale, le luci e le ombre che sempre caratterizzano un’attività in qualche modo sperimentale, per così dire di frontiera. Essa infatti non è ancora incardinata in una visione strategica generale che solo un riferimento di dignità costituzionale (in Italia come in Europa) potrebbe animare e supportare. Non siamo comunque all’anno zero. Una comunicazione pubblica dei Parlamenti esiste, ha un suo specifico spessore e denota una precisa volontà di avvicinare i cittadini - e soprattutto le giovani generazioni - alle istituzioni della rappresentanza popolare. È davvero augurabile che questo primo significativo incunabolo, si traduca - sul piano del diritto come su quello delle strutture operative e delle pratiche - in una realtà ancora più organica e definita. I Palazzi del potere, dicevamo all’inizio di queste note, stanno aprendo le porte alla gente comune. Questo fatto simbolico deve concretarsi in una consapevolezza forte: in tutte le articolazioni dello Stato non possono esserci sedi privilegiate, luoghi appartati in cui si esercitano arcana imperii. Ma forse sta proprio a una comunicazione istituzionale alta e coinvolgente fare un passo in avanti: non solo contribuire ad aprire le porte dei Palazzi, non limitarsi a renderli più trasparenti e familiari, ma far sì che i cittadini li sentano come una casa amica, una casa “propria” e perciò una casa amata. II - ISTITUZIONI RAPPRESENTATIVE E FUNZIONE DELLA COMUNICAZIONE DI STEFANO SEPE 1. Per definizione i rapporti tra eletti ed elettori sono fondati su due elementi: la fiducia e il controllo. Chi viene eletto gode, in linea di principio, della fiducia di coloro che lo eleggono. Questi ultimi, d'altro canto, hanno il diritto/dovere di esercitare un'azione di controllo sugli eletti e sul loro operato. Che tale processo si sostanzi (anche) attraverso l'attività di informazione e comunicazione è lapalissiano. Se ne trovano reiterate conferme sia tra i teorici degli Stati moderni, sia tra gli studiosi dei sistemi parlamentari. Walter Bagehot, nella sua opera The English Constitution, annoverava la funzione informativa (o di produzione di informazioni) tra quelle tipiche dei Parlamenti. La informing function, insieme alla teaching function, erano giudicate da Bagehot addirittura più rilevanti della stessa funzione legislativa. In vero, egli sottolineava anche come la funzione di orientamento e di indirizzo (expressive function) del Parlamento inglese altro non era se non la conseguenza del fatto che l’istituzione parlamentare era al “centro di un sistema di comunicazione generale che riguarda tutti gli aspetti della vita sociale”17[17]. La classificazione (risalente al 1867), delineata dallo studioso britannico e divenuta un classico della dottrina politologica e giuridica in materia, dimostra come il rapporto necessitato esistente tra istituzioni parlamentari e società civile abbia sempre avuto tra i suoi fondamenti proprio l’informazione. Processo, quello informativo, che non può essere unidirezionale, ma deve permettere (se non favorire) forme di scambio tra le istituzioni e i destinatari della loro azione: i cittadini. L’assunto è fatto proprio, con poche eccezioni, da tutta la dottrina. Secondo Pierre Avril “l’essenza del ruolo del Parlamento, in effetti, non 17[17] Citato in C. CHIMENTI, Gli organi bicamerali nel Parlamento italiano, Comunità, Milano 1979, p. 45. Naturalmente, ciò nulla toglie all’importanza - che nessuno può disconoscere - della funzione legislativa dei Parlamenti. È peraltro noto che tanto gli storici delle istituzioni quanto i politologi e i giuristi hanno sovente sottolineato come le scelte dei decisori politici sono, in parte significativa, frutto di una pressione sociale che spinge i governanti a intervenire in determinati settori. Valga l’esempio di Alberto Caracciolo il quale ricordava come in Italia il suffragio universale - dando diritto di voto a ceti sociali fino ad allora esclusi dalla partecipazione alla scelta dei parlamentari - determinò, di riflesso, nuove forme di legislazione sociale (cfr. A. CARACCIOLO, Stato e società civile, Einaudi, Torino 1960). consiste nel detenere un ‘potere’ più o meno mitico, bensì nel costituire un punto di passaggio obbligato verso il quale converge una massa di informazioni su tutta la vita nazionale”18[18]. Di conseguenza, i Parlamenti devono tendere ad “affermare la propria capacità d’influenza attraverso la pubblicazione delle informazioni acquisite e il dibattito intorno ad esse”19[19]. Ne consegue che la circolazione delle informazioni e la discussione intorno ad esse sono un momento fondante della democrazia e una degli strumenti che rendono effettiva la partecipazione degli elettori. Sul punto la posizione di Avril - riferita alle istituzioni della Francia della V Repubblica, ma, sotto questo profilo, valida anche per altri paesi di democrazia consolidata - è esemplarmente chiara: “un Parlamento moderno ha il compito di chiarire il significato dei traguardi della politica generale in modo che non si crei un baratro invalicabile fra una tecnocrazia che pretende di spadroneggiare sui problemi e la massa dei cittadini che subisce senza poter giudicare”20[20]. Informare i cittadini sull’operato delle istituzioni, creare canali di comunicazione mediante i quali sia possibile agli elettori avere una cognizione più precisa delle ragioni delle scelte compiute da coloro che fanno le leggi è una delle funzioni-cardine dei Parlamenti negli ordinamenti democratici. Ed è, di riflesso, uno degli elementi fondanti delle democrazie. Non bastano, quindi, le forma di informazione “legale” - presenti in ogni ordinamento che pretenda di dirsi democratico - occorre qualcosa di più. Occorre che le istituzioni stesse siano motrici di attività di informazione e comunicazione. Oltre, naturalmente, ad essere “aperte” al controllo e alla critica dell’opinione pubblica, espressa tanto dai singoli quanto dal sistema dei media. Pubblicazione delle leggi, accesso alla documentazione parlamentare (salvo che nei casi nei quali sia prevista la riservatezza dei documenti), pubblicità delle sedute sono soltanto i presupposti di un reale rapporto di interazione democratica tra istituzioni parlamentari e cittadini. L’articolazione delle forme di relazione e il ventaglio delle attività possibili sono molto più ampi. Esse comprendono l’informazione sull’attività parlamentare, l’illustrazione delle regole di funzionamento delle istituzioni parlamentari, la promozione di eventi che coinvolgano i cittadini, ed anche una sorta di “pedagogia istituzionale” nei riguardi in particolare delle giovani generazioni. Indagare su questa gamma di attività, per verificare se e con quali modalità e risultati esse vengano svolte, significa sottoporre a sostanziale verifica il carattere democratico delle istituzioni parlamentari. 2. Il controllo parlamentare, sempre procedendo sul piano definitorio, è tipica funzione che le forze di opposizione al governo, essendo in un dato momento storico minoranza, svolgono nei confronti dell’operato delle 18[18] P. AVRIL, Il Parlamento francese nella V Repubblica, Milano 1976, p. 69. P. AVRIL, Il Parlamento, cit., p. 144. 20[20] Ivi, p. 145. 19[19] maggioranze. Numerosi sono gli strumenti utilizzabili e la bontà dei risultati che si ottengono dipende in larga parte dalla capacità delle minoranze di far valere le prerogative dell’azione di controllo. Ciò avviene in tutti i passaggi dell’attività legislativa, ma la funzione di controllo non si esaurisce all’interno del circuito parlamentare (non può, in altri termini, ritenersi soddisfatta dall’atteggiamento più o meno vigile dei gruppi di minoranza. Non soltanto per la possibilità che il controllo venga esercitato in modo blando e distratto o che ne venga reso arduo l’esercizio effettivo. Ma soprattutto perché esiste un diritto più esempio - che coinvolge l’intera collettività - a conoscere o (almeno, ad essere messi in condizione di conoscere) l’operato degli organismi legislativi. Tale ordine di problemi di inserisce nel più ampio quadro dei diritti dei cittadini nelle democrazie contemporanee. In merito qualche anno fa uno dei giuristi più attenti al tema rilevava che “l’ampliamento dell’interesse dei singoli all’attività pubblica, oltre i tradizionali diritti politici ottocenteschi, propone un nuovo tema nei rapporti di diritto pubblico” 21[21]. Il nuovo tema è - si può dire sinteticamente - quello dei diritti di “cittadinanza” non esplicitamente evidenziati nelle Costituzioni e nei sistemi legislativi degli Stati liberali. La possibilità per i cittadini di esercitare “la loro influenza sulla vita dello Stato” è - a giudizio di Benvenuti - “in un certo senso, compressa” dall’attuale “sistema di riconoscimento dei diritti politici e dei diritti civili”. Ciò lo induce a concludere che “nessuno di questi diritti politici dà al cittadino il diritto di intervenire direttamente, pur fondandole, nell’esercizio delle funzioni sovrane”22[22]. 3. La comunicazione e l’informazione sono componenti essenziali della regolazione. Ne sono un elemento, per così dire, costitutivo. Il modo nel quale i poteri pubblici comunicano con i cittadini indica il livello di democrazia di una società. Lo sosteneva già nel 1979, nel suo Rapporto sui principali problemi della amministrazione dello Stato, Massimo Severo Giannini, osservando che le leggi oscure negavano ai cittadini un diritto fondamentale: quello “di essere informati circa i fatti dei poteri pubblici”23[23]. Le leggi oscure rendono lo Stato nemico dei cittadini. Lavorare sulla qualità e chiarezza delle leggi, nonché sulla chiarezza del linguaggio delle amministrazioni serve a migliorare i rapporti con i cittadini ed a favorirne la partecipazione. E, di conseguenza, ad elevare il tasso di democraticità dei poteri pubblici. La produzione di informazioni sull’attività legislativa e, in generale, sul funzionamento dei Parlamenti, rappresenta, quindi, il corollario necessario del 21[21] F. BENVENUTI, Disegno dell’Amministrazione italiana, CEDAM, Padova 1996, p. 51. Ibidem. 23[23] M. S. GIANNINI Rapporto sui principali problemi della amministrazione dello Stato, presentato alle Camere il 16 novembre 1979, Tipografia del Senato, Roma 1979. 22[22] binomio fiducia/controllo, nel senso che contribuisce a sostanziarne la validità. Senza informazioni non esiste vero controllo. Senza vero controllo il mandato fiduciario svapora nella fede. O nell’ideologia. Su questo versante nelle istituzioni parlamentari italiane, fino a tempi recenti, le opacità hanno nettamente prevalso sugli elementi di trasparenza. Esemplare, al riguardo, quanto scriveva, quasi tre decenni orsono, Alberto Predieri24[24]: il Parlamento “ha acquistato nuovo spazio nei processi di informazione passiva, che ad esso compete di far diventare attiva, pubblicizzandone i risultati. Il parlamento con le indagini è ricettore e produttore di informazioni, è una stazione ricevente e trasmittente. E adempie ad uno dei suoi compiti in una società di informazioni, garantendo (o almeno facilitando) la distribuzione di informazioni, la non formazione di sacche di disinformazione, assicurando la trasparenza dei processi decisionali”. La lucida (e per molti versi pionieristica) percezione dell’amplissimo spettro di attività che le istituzioni parlamentari avrebbero dovuto svolgere per informare i cittadini cedeva il passo, subito dopo, ad una sconsolata conclusione. “Che il parlamento adempia a questo compito - osservava Predieri - sarebbe sciocchezza oggi affermarlo”. E continuava: “Non solo larga parte dei processi decisionali non sono trasparenti ma sono anzi volutamente opacizzati”.25[25] Il tema è, ovviamente, di primaria importanza, ma prescinde dalle considerazioni qui svolte. Rimane una questione nodale che si presenta (tanto in via teorica, quanto sul piano pratico) indipendentemente dalla qualità delle norme e dalla trasparenza, od opacità, del processo decisionale: in quali maniere l’opinione pubblica può controllare le istituzioni parlamentari e cosa esse possano/debbano fare per dare agli elettori la possibilità esercitare i loro diritti. 4. Il controllo esercitabile, nelle democrazie di massa, sull’operato delle istituzioni parlamentari non può che essere indiretto. Di conseguenza, i rischi di distorsioni nella produzione delle informazioni o, più in generale, i rischi dell’incomunicabilità tra cittadini e Parlamenti sono notevoli. La questione ha, evidentemente, profili di ordine teorico che prescindono dalle patologie che possono determinarsi nelle specifiche situazioni storico-politiche di un paese. L’ampiezza numerica e il peso “qualitativo” dell’opinione pubblica variano, ovviamente, da paese a paese e, all’interno di ognuno di essi, possono subire modifiche profonde da momento a momento. Ciò detto, vale il principio che nelle dinamiche che si determinano tra Parlamenti ed elettori nelle società democratiche - i soggetti non istituzionali che contribuiscono a formare l’opinione pubblica (in primo luogo i mass media) e le stesse modalità di 24[24] A. PREDIERI, Parlamento 1975, in Il Parlamento nel sistema politico italiano (a cura di A. PREDIERI), Edizioni di Comunità, Milano 1975, p. 83. 25[25] Ibidem. produzione dell’attività di informazione da parte delle istituzioni parlamentari o sull’attività di queste ultima da parte della stampa, dei partiti, delle forze sociali, sono elementi che influiscono potentemente sulla qualità stessa della democrazia. Nella crisi susseguente al primo dopoguerra, alcuni giuristi colsero lucidamente il senso delle trasformazioni che l’impatto delle masse sulle istituzioni parlamentari, modellate sull’archetipo degli Stati di diritto ottocenteschi, stava producendo sulla società. Nel 1922 il giovane Giuseppe Capograssi - riflettendo sulla nuova democrazia diretta - scriveva: “L’aumento del corpo elettorale ha talmente estesa la massa elettorale da rendere impossibile una comunicazione diretta con essa in modo che ha imposto la necessità di una sempre maggiore pubblicità; e la moltiplicazione avvenuta della stampa e la diffusione di essa hanno messa in condizione l’opinione pubblica di influire sul governo e di dettare e reclamare le direttive della politica”26[26]. In tale contesto - osservava Capograssi, riprendendo le opinioni di Lowell - si determinano nuove condizioni nei rapporti tra società civile e istituzioni politiche. Emerge con forza, nelle sue osservazioni, la consapevolezza del ruolo crescente dei mezzi di comunicazione. “Per mezzo della stampa”, scrive Capograssi, la “vitalità dell’opinione pubblica” determina il “formarsi nel mondo sociale di centri consapevoli di interessi” che cercano di far sentire il loro peso. Al punto che - conclude il giurista - “l’opinione pubblica non è altro che la manifestazione delle volontà concrete di queste forze coscienti le quali cercano di imprimere allo Stato la loro direzione”27[27]. La spinta dei cittadini (anche attraverso i media) diventa un elemento che, da un lato, influisce sulle scelte delle istituzioni parlamentari e, dall’altro, può determinare fratture tra queste ultime e gli elettori. È evidente, quindi, che il fondamento dell’esercizio di controllo democratico vede rinvenirsi anche nell’evoluzione della comunicazione istituzionale28[28]. 5. Lo sviluppo dei sistemi di comunicazione tra poteri pubblici e cittadini (nelle forme sia dell’informazione gestita dalle amministrazioni, sia degli strumenti per consentire l’intervento diretto dei cittadini) e degli strumenti di partecipazione (diritto di accesso, possibilità di fornire collaborazione attiva all’amministrazione) hanno avuto nel nostro paese una sua peculiare vicenda. Entrambi assumono - nel contesto attuale di trasformazione delle funzioni delle amministrazioni e delle modalità del loro esercizio - forme spesso non facilmente definibili in modo preciso. Tuttavia, è possibile tentare di schematizzare diversi livelli nell’incrocio tra informazione e partecipazione. I processi di riforma del sistema amministrativo hanno perseguito l’obiettivo di 26[26] G. CAPOGRASSI, La nuova democrazia diretta, in Opere, Giuffré, Milano 1959, Vol. I, p. 480. Ibidem. 28[28] Al riguardo, mi permetto di rinviare a S. SEPE, R. NOCERA, R. REGA, ……………, SSPAL, Roma, 2000. 27[27] far arretrare le amministrazioni pubbliche dalla gestione dei servizi, per valorizzarne, in cambio, il ruolo di “regolatori” di attività svolte da soggetti terzi (in prevalenza privati anche se con presenza pubblica più o meno marcata). Ad un’attività regolatrice di tipo tradizionale - contrassegnata dal binomio imporre/vietare - si è andato affiancando, in misura sempre più larga, un’azione regolatrice che presuppone la partecipazione dei privati e dei singoli cittadini. Se il maggiore o minore livello di partecipazione determina modi qualitativamente differenti di interazione tra cittadini e amministrazioni pubbliche, un fenomeno analogo si verifica in presenza di un diverso grado di informazione. Ciò è vero in due sensi. Un’informazione più chiara ed esauriente determina, di per sé, una maggiore democraticità dell’azione dei pubblici poteri. Nel contempo la stessa pressione sociale induce comportamenti più trasparenti. Il fenomeno può avere esiti svariati: o una diretta azione di comunicazione ai cittadini, o la fissazione di “regole” più incisive riguardo ai criteri di informazione. Il primo caso è riferibile, in genere, a quantità e modalità delle informazioni che accompagnano atti e attività gestiti da amministrazioni pubbliche o da gestori di pubblici servizi. Dalle note esplicative poste in calce alle leggi pubblicate sulla “Gazzetta ufficiale”, fino alle indicazioni che si trovano su un autobus o in un pubblico ufficio. La seconda modalità si esplica, invece, in forma “regolative”. Le informazioni che, per legge, devono corredare le confezioni di qualunque medicinale sono molto più dettagliate che in passato. Ciò perché, evidentemente, le norme che impongono tale obbligo sono state modificate progressivamente per assicurare ai consumatori (che hanno cominciato a far sentire la loro voce) una maggiore tutela. Lo stesso può dirsi per tutti i generi di largo consumo, per i quali l’obbligo di informazioni più circostanziate ha lo scopo di garantire i cittadini e, comunque, di informarli meglio. Le modalità di intervento sono estremamente variegate e tendono in generale a garantire ai cittadini maggiore tutela rispetto sia ai poteri pubblici, sia ai soggetti sociali “forti”. Non a caso i terreni “caldi” della regolazione stanno diventando, da un po’ di tempo, quelli delle tecnologie della comunicazione, nei quali le maglie normative sono troppo larghe (o inefficaci). Nell’insieme i poteri pubblici sono chiamati ad un duplice compito: fornire maggiori informazioni, garantire che queste vengano trasmesse con criteri che assicurino la tutela dei più deboli. 6. La ricerca condotta presso la Scuola superiore della pubblica amministrazione si è mossa in un perimetro logico di inusitata ampiezza e anche, per molti versi, su un percorso piuttosto inusuale. Molteplici (e di grande interesse) sono stati gli studi e le analisi condotti in Italia e negli altri paesi europei sulla semplificazione normativa e sulle iniziative per favorire la conoscenza dell’attività legislativa. Quasi nessuna, al contrario, aveva l’obiettivo (né dichiarato, né implicito) di valutare la “capacità” di comunicazione delle istituzioni parlamentari. I risultati raggiunti con la ricerca sono all’attenzione degli studiosi e degli addetti ai lavori. Le pecche non mancheranno, così come non dovranno mancare legittimi ed argomentati rilievi critici. A cominciare dal fatto che la comparazione sia limitata a due Parlamenti nazionali ed al Parlamento europeo. Intanto - si può replicare - che da un punto occorreva cominciare. I raffronti saranno sempre possibili. Ma, nelle condizioni date di risorse e di tempi, è sembrato comunque opportuno lanciare un sasso nello stagno. Non con la pretesa di esaurire l’argomento, ma, al contrario, con la speranza di aprire (o, almeno, rafforzare) una linea di indagine reputata rilevante. Dal saggio di Elena Bertonelli e Giaime Rodano emergono spunti rilevanti per la comprensione dei risultati d’insieme della ricerca. Qui giova soltanto richiamare un elemento di fondo: la ricerca ha cercato di verificare se si potesse individuare una strategia di comunicazione da parte delle istituzioni parlamentari. Il quesito rimane aperto e la strada per far sì che il Palazzo diventi “di vetro” (secondo la nota definizione di Pasolini, richiamata nel saggio di Bertonelli e Rodano) è ancora da completare. Ma già si vedono con chiarezza gli sforzi per uscire dalla “nicchia”. Così come - nella percezione dell’opinione pubblica - si vedono i primi risultati delle politiche di comunicazione messe in cantiere dalle istituzioni parlamentari. Egualmente, nei saggi “settoriali” curati dagli altri componenti del gruppo di ricerca (Carmen Andreuccioli, Giorgio Daras, Irene Dessì, Arianna Ori), si possono rinvenire elementi importanti di riflessione sull’attività di comunicazione e di informazione svolta dalle istituzioni parlamentari in Italia e in Grecia e sulle peculiari modalità adottate dal Parlamento europeo. Anche qui una osservazione telegrafica. Dall’analisi comparata sull’operato delle istituzioni oggetto delle ricerca emerge che le forme le iniziative che tendono a coinvolgere i cittadini (eventi, mostre, ricorrenze, ritualità ricercate e sottolineate) si rivelano decisive per rinsaldare le identità civili intorno alle istituzioni. Gli strumenti che facilitano accessi, che chiariscono modalità, che indicano diritti sono un potente strumento per far lievitare la partecipazione. Entrambe le categoria di intervento sono uno strumento che allarga i confini della democrazia percepita e della democrazia sostanziale. I rapporti che si configurano, in un dato momento storico e in una determinata società, tra istituzioni parlamentari e cittadini sono, infatti, uno dei “termometri” della qualità delle democrazie. Naturalmente, i giudizi al riguardo sono estremamente complessi. Per definizione, poiché le variabili che entrano in gioco sono innumerevoli. È indispensabile abbandonare la strada perigliosa delle convinzioni assolute e far professione di un prudente relativismo. Del resto, uno dei massimi teorici del diritto, Hans Kelsen, ha scritto che “la causa della democrazia risulta disperata se si parte dall’idea che sia possibile la conoscenza della verità assoluta, la comprensione di valori assoluti”. La soluzione è altrove, poiché “il senso proprio di quel sistema politico che noi chiamiamo democrazia” consiste nella circostanza che esso “si può opporre all’assolutismo politico soltanto perché è l’espressione di un relativismo politico”29[29]. Sul terreno, fondamentale per la qualità delle democrazie, della libera circolazione delle informazioni un prudente relativismo mette al riparo da giudizi troppo unilaterali e da conclusioni troppo affrettate. I progressi che si sono potuti misurare nell’azione delle istituzioni parlamentari vanno, quindi, tenuti nella massima considerazione. Le istituzioni, si sa, per loro natura non sopportano troppo bene gli scossoni particolarmente bruschi. Anche cambiamenti a prima vista piccoli rappresentano un buon risultato. 29[29] H. KELSEN, I fondamenti della democrazia e altri saggi, il Mulino, Bologna 1966, pp. 109-111. III - AL DI LÀ DELLO “SPECCHIO”: PER UNA STRATEGIA COMUNICATIVA DEI PARLAMENTI DI ELENA BERTONELLI E GIAIME RODANO 1. IL VALORE STRATEGICO DELLA COMUNICAZIONE PUBBLICA In Italia, la comunicazione pubblica - nella sua forma attuale - è certo espressione dello sviluppo storico della Pubblica amministrazione e della sua volontà tesa a instaurare un diverso rapporto con i cittadini. Questa volontà si è venuta articolando attraverso criteri e modalità del tutto specifici, ormai sanciti anche a livello normativo30[30]. Ma essa si inquadra in un contesto in cui la comunicazione tende oramai a permeare l’intero assetto sociale: un fenomeno che è sollecitato dalla possibilità di partecipazione garantita dalle democrazie e che in ogni caso sembra connotare le cosiddette società di massa. Questa sorta di contiguità delle più diverse pratiche comunicative determina inevitabilmente confusioni, sovrapposizioni e ridondanze, se non veri e propri conflitti di interesse, ma pure positive contaminazioni. Gli spazi della comunicazione tendono a dilatarsi oltre le effettive esigenze del pubblico, ma ne colmano anche autentiche richieste. Nessuno contesta del resto l’esistenza e la legittimità di una prorompente richiesta di informazione dei cittadini, ma non tutti concordano sulla adeguatezza e sulla correttezza delle risposte. Si pensi, solo per fare qualche cenno, alla overdose pubblicitaria, alla manipolazione dell’informazione, alle forme indebite di 30[30] • • • • Ricordiamo, le più significative: la Legge 8 giugno 1990, n. 142 sull’ordinamento delle autonomie locali; la Legge 7 agosto 1990, n. 241 in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi; articolo 12 (Ufficio relazioni con il pubblico) del Decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29; Legge 7 giugno 2000, n. 150 sulla disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni. propaganda politica, alle critiche radicali verso l’intero sistema delle comunicazioni di massa31[31]. La comunicazione istituzionale proprio dall’esistenza di alcune significative norme trae non solo stimoli operativi, ma anche paletti e argini da opporre alle possibili distorsioni. Un potenziale rischio va però sottolineato: che questo specifico tratto strutturale della comunicazione si chiuda nella propria tipicità; che rinunci cioè a offrire il proprio peculiare patrimonio di riflessione e di esperienza ad altri studiosi e operatori della comunicazione; che rinunci nello stesso tempo ad avvalersi di quel vasto campo di ricerche di approccio speculativo ed empirico - che si sono sviluppate a partire dagli inizi dello scorso secolo in merito alle comunicazioni di massa32[32]. Non poche sollecitazioni possono invece venire proprio dal richiamo a tali studi. Pensiamo anzitutto all’interesse per discipline diverse da quelle che tradizionalmente hanno coinvolto la Pubblica amministrazione nella sua storia meno recente. Una volta emersa l’esigenza di correggere la tradizionale asimmetria della comunicazione tra Stato e cittadini e di instaurare con essi un dialogo non fittizio, diventa indispensabile una conoscenza non generica dei propri interlocutori e una considerazione più ampia e articolata delle complesse dinamiche sociali. Da qui nasce l’opportunità di una integrazione tra le discipline storico-giuridiche e organizzative con le discipline socioantropologiche, semiotiche e pedagogico-linguistiche. Questa integrazione consentirebbe di irrobustire un aspetto per la verità già presente in molte riflessioni e in non poche pratiche comunicative delle pubbliche amministrazioni: riconoscere cioè che, dietro la domanda di chiare e corrette informazioni su diritti e doveri, servizi e occasioni, emerge una esigenza profonda dei cittadini. È appunto quella di poter comprendere meglio le dinamiche politiche e l’organizzazione sociale ed economica. Una esigenza che proprio per la crisi di altre e tradizionali forme di informazione e di confronto si è venuta progressivamente accentuando. Del resto, come è noto, tra i motivi ricorrenti nell’articolato dibattito sull’origine e la definizione della società di massa33[33] troviamo proprio la frantumazione di élites consolidate nel tempo e l’indebolimento dei legami tradizionali di famiglia e di appartenenza religiosa, sociale e politica. Di fronte a questa crisi, le comunicazioni di massa - pubblicità, cinema e televisione in primo luogo - offrono spesso surrogati assolutamente fittizi. Non pochi studiosi hanno fatto riferimento anche ai rischi impliciti in tale trend: quelli appunto di rendere in qualche modo più vulnerabile la compagine sociale, lasciando anche spazio a ideologie ed atteggiamenti antidemocratici. Appare allora non solo comprensibile, ma pure auspicabile che la comunicazione 31[31] Cfr., ad esempio, E. MORIN, L’esprit du temps, trad it. L’industria culturale. Saggio sulla cultura di massa, Il Mulino, Bologna 1963. 20 32[32] Si veda M. WOLF, Teorie delle comunicazioni di massa, Bompiani, Milano 2002 . 33[33] Cfr. L. GALLINO, Società di massa, in Dizionario di sociologia, Edizioni Utet, Torino 1984. pubblica contribuisca, per quanto le può competere, ad arginare queste possibili derive. In Italia il problema ha dei risvolti ancora più peculiari. Accanto al diffuso bisogno di conoscere e di comprendere che caratterizza i nostri tempi, da noi esiste anche l’esigenza di superare l’estraneità verso i luoghi del potere: quelli appunto che a suo tempo Pier Paolo Pasolini accomunò nella icastica metafora del “Palazzo”34[34]. Una tale estraneità, le cui origini rinviano ad annosi problemi tutt’oggi irrisolti, si traduce in una diffidenza pregiudiziale verso i protagonisti, i luoghi e i simboli della politica e della amministrazione pubblica. Si tratta, bisogna riconoscerlo, di un atteggiamento che certo ha le sue ragioni storiche, ma che al dunque non facilita il dibattito politico e l’esercizio effettivo della cittadinanza da parte di tutti. Trascendere le ragioni di questa estraneità non è facile. Rendere il Palazzo pasoliniano una casa di vetro non è impresa da poco. Rendere cioè sino in fondo trasparenti e comprensibili l’oscurità degli arcana imperii non è compito semplice. Né ovviamente ci si può illudere che possa essere sufficiente, a fronte di un problema del genere, ricorrere alla comunicazione istituzionale. Chiarire i luoghi, le norme, le pratiche e le situazioni attraverso cui maturano le scelte della politica e dell’amministrazione; in una parola, spiegare bene come funziona la complessa macchina della democrazia non significa ipso facto farla funzionare. Ma una comunicazione efficace del funzionamento della macchina può spingere il cittadino a farla camminare meglio. Si potrebbero così creare le condizioni di una sorta di circolo virtuoso, nel quale la necessità di comunicare bene verrebbe a riverberarsi sulla stessa natura di quanto viene comunicato. Del resto, uno dei motori essenziali della vita democratica è l’impegno alla trasparenza. E la comunicazione ne costituisce l’indispensabile strumento. 2. COMUNICAZIONE PUBBLICA E ASSEMBLEE PARLAMENTARI Il nuovo corso della Pubblica amministrazione ha già in qualche modo cominciato a verificare gli effetti di questo circolo virtuoso. Ma esso non può non riguardare anche tutte le sedi in cui, a vario titolo, si rappresentano, si discutono e si difendono le idee, i diritti, le istanze e i bisogni dei cittadini. E non sono forse proprio i Parlamenti i luoghi per eccellenza dell’esercizio della democrazia? Il Parlamento, dice un ormai vecchio aforisma, è lo “specchio del Paese”. Ma il Paese riesce davvero a riflettersi in esso? E, soprattutto, esistono le condizioni perché i cittadini guardino al di là dello specchio? Si tratta forse di interrogativi impropri rispetto alla comunicazione delle Pubbliche amministrazioni? Non lo crediamo. Si tratta a nostro giudizio 34[34] P.P. PASOLINI, Il processo, “Corriere della Sera”, 24 agosto 1975, poi in ID., Lettere luterane. Il progresso come falso progresso, Einaudi, Torino 1980. invece di domande che nascono nello stesso contesto in cui la comunicazione delle PA si è di fatto inscritta: quello di una democrazia che nonostante le tante spinte disgreganti - si fa ogni giorno più esigente. La comunicazione pubblica è dunque oggi sollecitata ad allargare il rapporto che ha cominciato ad aprire con i cittadini, coinvolgendo anche le Assemblee parlamentari. Partiamo da una considerazione. Il contrasto tra la libera vivacità delle aule e dei “transatlantici” parlamentari e la grigia e ripetitiva routine della stanze e dei corridoi dei ministeri ha vissuto e continua a vivere nell’immaginario collettivo: ha arricchito le penne di pungenti polemisti, ha fornito sapida materia a romanzieri, giornalisti, uomini di spettacolo. Questo contrasto ha avuto tante e diverse motivazioni storiche, politiche e sociali. Ma tra questi motivi non è stato certo indifferente quello del rapporto - indubbiamente diverso - che Parlamento e Amministrazione hanno instaurato con il pubblico. Oltre un secolo di storia patria ha visto infatti un Parlamento “aperto” a fronte di una Pubblica amministrazione “chiusa” 35[35]. Come nel saggio precedente sottolinea Stefano Sepe, è nella ragione stessa dei Parlamenti - fa parte della loro stessa natura costitutiva - l’apertura al pubblico della propria attività. Al contrario è la riservatezza delle procedure e degli atti che - a lungo - ha costituito la cifra caratteristica delle Pubbliche amministrazioni. Di tale caratteristica, anzi, la burocrazia ha fatto una delle ragioni non solo della propria professionalità, ma anche del proprio specifico potere. “Lo Stato aveva funzioni essenzialmente d’ordine, i pubblici poteri non dialogavano con gli amministrati (i sudditi), ma amministravano semplicemente il loro potere di imperium. La comunicazione era sostanzialmente unidirezionale e si esprimeva in ordini e divieti con relative sanzioni. […] Il binomio logico e normativo imporre/vietare aveva infatti come unico risvolto l’obbligo di garantire l’informazione ‘legale’ delle norme (‘Gazzetta ufficiale’, albo pretorio)”36[36]. Oggi però le cose non stanno più così. Già a partire dagli anni Ottanta, dalle prime ricerche in merito alla comunicazione pubblica e alla semplificazione del linguaggio si sono via via venuti determinando significativi mutamenti nel rapporto tra Amministrazioni e cittadini. Man mano che questi maturavano una più convinta coscienza dei propri diritti, è cresciuta di pari passo la sensibilità delle stesse Amministrazioni a dialogare con i cittadini37[37]. Questa nuova sensibilità e l’apertura di un vero e proprio fronte 35[35] Era una contrapposizione in cui viveva anche la polemica tra chi faceva le leggi e chi era chiamato ad applicarle. C’era un reciproco, talora velato, talora più esplicito scambio di accuse: le leggi sono difficili, fatte male, sbagliate e, di contro, l’attuazione è lenta e faticosa perché inefficienza, volontà o persino pigrizia “remano contro”. 36[36] Cfr. S. SEPE, Il linguaggio delle istituzioni nella dinamica tra amministrazioni pubbliche e cittadini, in F. BASILICA, S. SEPE (a cura di), Il linguaggio delle istituzioni pubbliche, Scuola superiore della pubblica amministrazione, Roma 2004, p. 25. 37[37] Cfr. F. BASILICA, Introduzione in F. BASILICA, S. SEPE (a cura di), Il linguaggio delle istituzioni pubbliche, cit., p. 11. di comunicazione istituzionale, vieppiù garantite dal varo della legge 150/2000, sono venute anzi a sollecitare le più diverse istituzioni ad affrontare in modi fino ad allora inediti la presentazione ai cittadini della propria identità38[38] e del proprio lavoro. Tra queste istituzioni non sono mancati, il Senato della Repubblica e la Camera dei deputati. I due rami del nostro Parlamento in realtà non avevano mai trascurato il rapporto col cittadino-elettore. Ma questo restava affidato non solo e non tanto alla consueta pubblicità delle sedute e degli atti, quanto e soprattutto all’azione di informazione/formazione delle diverse forze politiche e dei diversi parlamentari. Si è trattato e si tratta di una azione indispensabile: in essa si sono infatti esercitate e devono continuare a esercitarsi le relazioni tra il Paese legale e il Paese reale. Ma appunto si è trattato e si tratta di una comunicazione peculiare - politica e, per così dire, “di parte”39[39] - che avvicina specifiche fasce del popolo elettore ai più differenti problemi che si discutono in Parlamento. Ma la comunicazione “politica” non esaurisce quell’esigenza di cui abbiamo poco sopra parlato: quella appunto di una maggiore familiarità dei cittadini con i luoghi del potere e i suoi arcana imperii. Tanto più, bisogna riconoscerlo, che la stampa - non solo quella di partito ma pure quella di “grande informazione” - finisce pur sempre per rivolgersi alle élites e a parlare a un pubblico in qualche modo selezionato. Il Senato della Repubblica e la Camera dei deputati hanno così cominciato ad avviare nuovi canali di comunicazione, tesi a instaurare con il pubblico un dialogo più ravvicinato e indirizzato a far conoscere meglio l’istituzione in quanto tale. Si tratta di un settore in qualche modo di “nicchia”, dal peso quantitativo e qualitativo ancora incerto, ma senza dubbio non irrilevante nel contesto complessivo della comunicazione istituzionale. 3. PARLAMENTI E ATTIVITÀ COMUNICATIVE Questo particolare segmento, questa “nicchia” - offre un ventaglio piuttosto diversificato di iniziative. Quelle che si presentano con modalità più strutturate e continue sono in genere la pubblicazione di testi informativi e divulgativi e, soprattutto negli ultimi anni, la gestione e la implementazione 38[38] Cfr. S. ROLANDO, La comunicazione dello Stato, Editrice Bibliografica, Roma 1995, p. 9. È un ruolo, bisogna riconoscerlo, in cui si esercita un’azione nobilmente propagandistica, anche utile alla vita democratica, ma in cui si possono anche insinuare la tentazione trasformistica dello scambio più o meno esplicito di favori, all’esercizio più o meno scoperto del clientelismo e della cura di interessi non sempre confessabili. Da qui pure il rischio di una “politica che gestisca tendenziosamente la comunicazione […] e che perda di vista gli interessi generali” (cfr. Monsieur Travet è finito in soffitta. La pubblica amministrazione come scenario di una nuova rappresentazione. Intervista al ministro per la Funzione pubblica LUIGI MAZZELLA a/c di STEFANO ROLANDO, “Rivista italiana di comunicazione pubblica”, n. 18/2003, Franco Angeli editore). 39[39] quotidiana dei siti web. Non mancano tuttavia anche azioni di comunicazione che si traducono vuoi nella cura di mostre ed eventi dedicati ad argomenti di carattere storico, artistico e variamente culturale, vuoi nell’apertura delle sedi stesse dei Parlamenti a visite guidate, destinate al vasto pubblico, quello giovanile in particolare. A tutto ciò vanno infine aggiunti le due tv satellitari40[40]. Questa ricerca si è appunto prefissa di analizzare questa specifica nicchia. Abbiamo visto infatti come la comunicazione istituzionale indirizzata al vasto pubblico stia assumendo - nel rapporto tra Stato e cittadini - una valenza strategica crescente. E ci è parso pertanto interessante vedere più da vicino come su questo specifico terreno si stiano muovendo e attrezzando istituzioni peculiari quali i Parlamenti. Allo scopo sono state stato innanzitutto considerate le strutture e gli uffici che nei Parlamenti si occupano della comunicazione istituzionale. È stato quindi selezionato ed esaminato un campione nei limiti del possibile omogeneo di pubblicazioni e di eventi del Parlamento italiano e - a fini comparatistici - di quello Europeo e di quello di un altro Stato nazionale (il Parlamento greco). Sono stati infine esaminati i relativi siti web, conducendo anche una analisi di alcune loro pagine. 3.1. Parlamenti e strutture per la comunicazione a) Il Parlamento italiano Nelle pagine successive, Carmen Andreuccioli illustra puntualmente l’impianto della comunicazione istituzionale e le relative strutture operative del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati. Se ne ricava l’impressione che tra i due rami del nostro Parlamento esistano in merito differenze non trascurabili. A Palazzo Madama, infatti, la cura dei rapporti con il pubblico rientra in una area dell’organizzazione amministrativa piuttosto variegata: la terza41[41]. In essa trova appunto collocazione il servizio “Resoconti e comunicazione istituzionale”. Tra i suoi quattro uffici c’è quello della “Comunicazione istituzionale” 42[42]. Con queste strutture sono poi chiamate a interagire, con specifiche competenze, la “Biblioteca” e la “Libreria-Centro di informazione e 40[40] I due canali televisivi del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati costituisco una eccezione, certo non marginale, nel complessivo settore della pubblica comunicazione istituzionale. La presente ricerca non li ha pertanto presi in considerazione, anche in ragione di due fatti. In primo luogo i due canali sono fruibili solo attraverso il satellite e possono contare dunque su una audience ancora piuttosto limitata; in secondo luogo - e soprattutto - la larga parte della programmazione è dedicata alla “diretta” delle sedute. Il che riconduce nella sostanza questo tipo di comunicazione nell’ambito tradizionale della pubblicità dei lavori parlamentari. 41[41] Essa si articola in quattro servizi: “Affari internazionali”, “Biblioteca”, “Questura e Cerimoniale” e, appunto “Resoconti e comunicazione istituzionale”. Ciascun servizio prevede poi diversi uffici. 42[42] Gli altri Uffici sono i seguenti: “Resoconti”, “Informazioni parlamentari, archivio e pubblicazioni del Senato”, e “Archivio storico”. documentazione istituzionale al pubblico”. Il fatto induce a due considerazioni. La comunicazione istituzionale del Senato viene ancora vissuta come un momento in qualche modo ancillare rispetto alle ben più tradizionali e consolidate attività di pubblicità delle sedute e di accessibilità agli atti. Inoltre, la comunicazione istituzionale, se certo può ricevere input dal Presidente del Senato, è però al dunque impostata e gestita a cura dell’Amministrazione e del suo Segretario Generale. A Montecitorio, invece, la comunicazione istituzionale prevede la partecipazione non solo dell’Amministrazione, ma pure di organi di natura politica e di contributi di esperti. Esiste difatti un “Comitato per la comunicazione e per l’informazione esterna”, che rappresenta lo strumento attraverso il quale l’Ufficio di Presidenza della Camera formula gli indirizzi generali e ne controlla l’attuazione. I compiti operativi sono poi affidati a un “Ufficio pubblicazioni e relazioni con il pubblico”. Tale ufficio, come accade peraltro anche al Senato, interagisce con servizi dell’Amministrazione quali la “Biblioteca” e l’“Archivio storico”. Un ruolo crescente sta infine assumendo la “Fondazione”, alla cui testa si trova, per regolamento, il Presidente della Camera della precedente legislatura. Alla Camera, a differenza del Senato, la comunicazione istituzionale sembra dunque godere di una sfera di autonomia rispetto a quella tradizionale della pubblicità dei lavori parlamentari. È un primo segno questo ci sembra - dell’assunzione di una visione strategica del ruolo della comunicazione. Si potrebbe obiettare che l’indicazione politica di una strategia comunicativa potrebbe curvarla impropriamente verso derive partigiane o propagandistiche. Ma, proprio per la sua peculiare composizione pluralistica, l’Ufficio di Presidenza può invece garantire la correttezza istituzionale. Al di là delle differenze resta comunque il fatto che tanto al Senato quanto alla Camera la gestione complessiva della comunicazione istituzionale risulta, sul piano delle strutture operative, piuttosto intrecciata e accavallata. Essa è affidata cioè a una pluralità di servizi e uffici chiamati al non semplice compito di relazionarsi tra loro e di agire concordemente. Può accadere così che la comunicazione istituzionale rivolta al grande pubblico cada talora in ripetizioni o ridondanze. b) Il Parlamento europeo In un capitolo successivo Arianna Ori sottolinea la ricchezza di strutture e uffici a cui il Parlamento europeo affida, d’intesa con la Commissione, il Consiglio e gli Stati membri, la propria strategia di comunicazione istituzionale. Da questa analisi emergono con immediata evidenza le differenze con le analoghe attività condotte dal Senato e dalla Camera dei deputati. L’impegno in questo campo del Parlamento europeo si presenta non solo più intenso e mirato, ma pure certamente più articolato e diffuso di quanto accada nei Parlamenti nazionali43[43], il nostro compreso. Va sottolineato innanzitutto che - a fronte della complessità dei soggetti politici (Consiglio, Commissione, Parlamento, Stati membri) e amministrativi (Segretariato generale e varie Direzioni generali della struttura burocratica) e della perdurante assenza di una chiara legittimazione normativa - la strategia comunicativa del PE fa ormai capo per prassi consolidata alle direttive del suo Ufficio di Presidenza. Esse riguardano tanto il diritto di accesso dei cittadini europei agli atti parlamentari e alla loro pubblicità, quanto le vere e proprie campagne di informazione/formazione di cui sono incaricati gli Uffici stampa e gli Uffici per le relazioni esterne di Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo. La stretta collaborazione tra il Parlamento e le altre istituzioni europee (comprese le rispettive articolazioni nazionali) conduce a così una politica dell’informazione che si concentra su due filoni principali. Il primo, che potremmo definire di attività ordinaria, è destinato a favorire un puntuale rapporto con i media, con i cittadini e con le imprese in merito sia alla quotidianità dei lavori parlamentari, sia alla divulgazione dei grandi temi comunitari (futuro dell’Unione, spazi di libertà, sicurezza e giustizia, il ruolo dell’Europa nel mondo ecc.), sia infine alle opportunità offerte ai cittadini e alle imprese europee (il Mediatore, il fondo sociale, l’integrazione dei sistemi formativi ecc.). Il secondo filone, che potremmo definire eccezionale, è invece indirizzata a promuovere veri e propri battages in occasione dei grandi eventi che vengono a segnare la vita dell’UE: dall’introduzione dell’Euro all’allargamento dei paesi membri alle scadenze elettorali. Guardando al quadro di insieme, colpiscono non solo l’impiego di strutture e di risorse mirate, ma anche la pertinenza e la professionalità dell’azione comunicativa del PE e della Commissione. Essa prevede difatti veri e propri piani concordati a livello comunitario, che scandiscono sino al dettaglio le azioni da condurre, i target diversificati da raggiungere, gli opinion leaders e i media dai coinvolgere, le iniziative da promuovere, le opportunità da propagandare ecc. Al tempo stesso, questi piani non si traducono in mere dichiarazioni di intenti, poiché per essi è prevista anche una costante azione di monitoraggio che si traduce alla fine in veri e propri consuntivi44[44]. In sostanza, ci troviamo di fronte a una strategia motivata e impegnata. È una strategia, è stato osservato45[45], che progressivamente (ma non senza fatica) sta cercando dopo Maastricht di superare il taglio prevalentemente 43[43] Si veda in proposito quanto GIORGOS DARAS scrive più avanti in merito al Parlamento greco. Ne è un esempio il documento che annualmente concordano Parlamento e Commissione per valutare gli esiti della comunicazione istituzionale. 45[45] Cfr. C. PICCINNI, La comunicazione al cittadino dell’Unione Europea. Azioni prioritarie e valutazioni, in La comunicazione pubblica in Europa, “Rivista italiana di comunicazione pubblica”, supplemento al n. 1/1999, pp. 192-200. Ma di particolare interesse sono tutti gli interventi raccolti in questo fascicolo speciale che raccoglie appunto gli atti della conferenza “La comunicazione pubblica in Europa” tenutasi a Milano il 16 aprile 1999. 44[44] economicistico da cui era stata a lungo contraddistinta. Le ragioni sono, a ben vedere, sin troppo ovvie. L’UE è una realtà non solo molto giovane, ma ancora assai parzialmente radicata nella coscienza dei cittadini europei. Già nel 1999, alla viglia della consultazione per il PE, Il Direttore generale dell’informazione del Parlamento europeo osservava come “non vi fosse una opinione pubblica europea o un chiaro senso di appartenenza alla cittadinanza europea”46[46]. Una recente rilevazione dell’Eurobarometro ci informa che ben l’83% cittadini europei ignora questioni e termini dell’allargamento della Comunità. E del resto è sin troppo nota l’affluenza bassa o addirittura bassissima che in numerosi paesi dell’UE si registra in occasione delle elezioni europee. In altre parole, quella forbice che abbiamo ricordato a proposito del rapporto tra Paese legale e Paese reale in Italia, in Europa si allarga sino a raggiungere valori preoccupanti. A fronte di questo problema indubbiamente arduo, lo sforzo di comunicazione istituzionale condotto dal Parlamento europeo è certamente apprezzabile. Anche se, come sempre, lo scioglimento del problema rinvia a questioni che sono non tanto tecniche, quanto eminentemente politiche. 3.2. L’esame delle attività comunicative a) Le pubblicazioni Il campione prescelto è certamente omogeneo nel numero dei documenti considerati: sono state difatti sottoposte ad analisi otto pubblicazioni per ciascun Parlamento. Ma tale omogeneità non ha potuto essere garantita né per la loro tipologia (dépliant, brochures, opuscoli), né tanto meno per i loro contenuti. La ricerca è stata infatti condotta sul materiale oggi disponibile47[47]. Come si noterà mancano i dati relativi alla distribuzione perché anch’essi non disponibili. Per il suo esame è stata predisposta una griglia di valutazione che partendo dalla considerazione dei contenuti, dei destinatari, della veste grafica di ogni singola pubblicazione giungesse a una predizione della loro “leggibilità” e “comprensibilità”48[48]. Su questi ultimi due temi, che hanno largamente impegnato i ricercatori, si rinvia al successivo paragrafo di questo capitolo. Per quanto riguarda i contenuti, la ricerca ha fatto emergere tra le pubblicazioni del Parlamento italiano e quelle del Parlamento europeo più 46[46] Cfr. S. GUCCIONE, Il rinnovo del Parlamento europeo. Comunicazione e partecipazione, in La comunicazione pubblica in Europa, ibidem, pp. 71-74. 47[47] Le pubblicazioni della Camera ad esempio sono in larga parte esaurite presso la libreria di Via del Tritone e non è stato ancora aperto il nuovo Centro di informazione di via del Corso. 48[48] Cfr. M. E. PIEMONTESE, Capire e farsi capire. Teorie e tecniche della scrittura controllata, Tecnodid, Napoli 1996, p. 103. differenze che analogie. La comunicazione sia del Senato della Repubblica, sia della Camera dei deputati non ignora evidentemente la necessità di far conoscere i meccanismi della loro peculiare attività. Non manca cioè nei testi che abbiamo esaminato una parte che potremmo definire di elementare ma utile educazione civica. Resta il fatto che lo sforzo maggiore della comunicazione è proteso ad avvicinare il grande pubblico alle sedi “fisiche” delle rispettive istituzioni. Numerose pubblicazioni del nostro campione sono infatti dedicate non solo e non tanto alla spiegazione del funzionamento dei lavori delle due Camere49[49], ma anche e soprattutto alla illustrazione storica e artistica dei Palazzi della “città parlamentare”. Al contrario le pubblicazioni del Parlamento europeo affrontano sì il funzionamento del Parlamento e la struttura dell’Unione europea, ma sorvolano sulla descrizione delle sedi e privilegiano invece in termini quasi esclusivi la trattazione dettagliata di temi specifici relativi in primo luogo a diritti garantiti e alle opportunità offerte ai cittadini europei. Anche in merito ai destinatari il campione di ventiquattro pubblicazioni che abbiamo esaminato, pur evidentemente non esaustivo, fornisce comunque utili indicazioni. In questo caso sulle differenze fanno premio le analogie. Tranne le sporadiche eccezioni di pubblicazioni destinate a un target specialistico quale è quello della stampa parlamentare e di informazione o quello dei fruitori particolari delle Biblioteche e/o degli Archivi parlamentari, il grosso dei testi ha come destinatario il grande pubblico. Le pubblicazioni del Senato e della Camera guardano con più attenzione anche al pubblico giovanile, mentre quelle del Parlamento europeo hanno un occhio privilegiato per le imprese50[50], ma nella sostanza esse appaiono indirizzate alla vastissima platea dei cittadini italiani ed europei. Le differenze dei contenuti riemergono invece pour cause sul terreno della veste grafica. Le pubblicazioni italiane hanno infatti generalmente una presentazione in cui la ricchezza delle riproduzioni a colore costituisce una parte integrante del complessivo messaggio comunicativo. I testi certamente non si risolvono nella didascalia di accompagno e tuttavia il supporto iconografico è per essi sostanzialmente indispensabile. Il taglio più tecnicooperativo delle pubblicazioni europee si riverbera invece in una grafica in genere più sobria (ma non necessariamente più elegante) posta decisamente al servizio del messaggio contenuto nei testi. Per lo studio dettagliato di ciascuna pubblicazione si rimanda all’analisi da noi condotta insieme a Irene Dessì nel capitolo IV, Gli esiti della ricerca, sezione B). 49[49] Il campione di pubblicazioni disponibili pare far emergere una maggiore attenzione del Senato ai modi con cui il cittadino può entrare in diretto contatto con l’Istituzione. Ma ciò è dovuto al fatto che mentre per il Senato è già operativo un Centro e di informazione di documentazione che offre in proposito rapidi e sintetici dépliant, per la Camera dei deputati un analogo centro è ancora in via di apertura. 50[50] Nel nostro campione non manca peraltro una pubblicazione esplicitamente indirizzata a lettori giovanissimi (cfr. infra PE/P/6, Segreti da rilevare sull’ambiente). b) Gli eventi Abbiamo già detto che i canali di comunicazione istituzionale dei Parlamenti non si limitano alle pubblicazioni. In realtà - e il discorso vale, sia pure con accenti diversi, tanto per l’Italia quanto per l’Europa - assistiamo a un piano crescente di iniziative che tendono a valorizzare presso il pubblico la valenza non solo politica delle assemblee elettive. Nel corso della ricerca Carmen Andreuccioli e Arianna Ori hanno esaminato un certo numero di eventi (mostre, commemorazioni, incontri e stages per i giovani, giornate di studio, conferenze, concerti ecc.) che ci restituiscono una dimensione della comunicazione parlamentare in qualche modo inedita: quella, appunto, che tende a coniugare l’intento divulgativo e formativo con una vera e propria mission di organizzazione culturale. Va peraltro notato che questo secondo aspetto è privilegiato soprattutto presso i Parlamenti nazionali (nel nostro caso quello italiano e quello greco51[51]). Il Parlamento europeo invece, per motivi logistici sin troppo ovvi, preferisce muoversi sul terreno delle campagne di informazione, riservando ai suoi uffici nei diversi paesi membri la promozione di eventi e momenti di segno storico e artistico. Un aspetto che caratterizza l’attività comunicativa di tutti i Parlamenti è quello della attenzione verso le giovani generazioni: non solo a Roma o Atene, ma pure a Strasburgo e Bruxelles le visite studentesche costituiscono un momento importante e permanente delle strategie comunicative. c) I siti web L’avvento dell’era di Internet non poteva non influire anche sulla comunicazione. Le nuove opportunità offerte dal mondo digitale sono ormai utilizzate ai livelli più diversi. Per restare all’Italia, dalla Presidenza della Repubblica ai Ministeri ai grandi Enti e alle grandi imprese, ciascuno ha il suo sito web. Ma ormai non c’è piccola azienda o persino singoli individui che non cerchino e trovino uno proprio spazio nella grande rete. Era sin troppo ovvio quindi che anche i Parlamenti non mancassero a un appuntamento reso peraltro inderogabile dalla organizzazione e “dalla raccolta delle sollecitazioni provenienti dalla gente, dal territorio e dalle diverse comunità in tutte le diverse forme”52[52]. Tutti i Parlamenti europei hanno dunque il proprio sito istituzionale. Questi vengono anzi acquistando una crescente importanza, sino presentarsi sia come il principale e primo biglietto da visita dell’Istituzione, sia come la 51[51] Particolarmente interessante sembra, per la sua valenza “pedagogica” la programmazione degli eventi fatta dal Parlamento greco. Come illustra più avanti GIORGOS DARAS, essa ha scelto di privilegiare secondo un disegno organico alcuni degli snodi cruciali della storia patria moderna e contemporanea. 52[52] E. CATANIA, Prefazione in C. CRESPELLANI PORCELLA, S. TAGLIAGAMBE, G. USAI, La comunicazione nell’era di Internet,Etas, Roma 2000, p. XIII. sede in qualche modo privilegiata dell’accesso alle informazioni a essa relative. Rinviamo all’analisi dettagliata dei siti del Parlamento italiano ed europeo compiuta da Carmen Andreuccioli e Arianna Ori. Qui ci limitiamo ad osservare che i tre siti (quello del Senato ha subito un recente restyling) sono funzionali, hanno una grafica sobria e accattivante e rispondono (ciò vale naturalmente per i due siti italiani) ai parametri a suo tempo indicati dalla Funzione Pubblica53[53]. Qualche problema nasce invece in merito ai testi delle pagine web. Come sarà meglio precisato più avanti, analizzando le loro predizioni di “leggibilità” e di “comprensibilità”, i testi non sempre utilizzano le inedite opportunità grafiche e stilistiche offerte dal supporto digitale. In alcuni casi anzi, specie per alcune pagine del sito del Parlamento europeo, ci si limita a riproporre integralmente i testi delle pubblicazioni a stampa. 3.3. I testi: “leggibilità”, “comprensibilità”, semplificazione del linguaggio Ogni studio che ponga al centro i temi della comunicazione non può ovviamente non misurare l’efficacia del messaggio; valutare cioè se e come considerati il mezzo utilizzato e il contesto di riferimento - il “mittente” raggiunga effettivamente il “destinatario”. In realtà, fino a quando la compagine sociale conservava le forme di una struttura fortemente gerarchizzata, le specifiche dimensioni del linguaggio potevano anche essere oggetto di scienza, potevano pure mettere in luce la loro oggettiva complessità, ma si dava comunque per scontato che la responsabilità del farsi capire non toccasse mai all’autore o all’oratore: si dava per scontato invece che capire fosse un problema solo del lettore o dell’ascoltatore54[54]. Il decollo di una società fondata sulla partecipazione democratica ha invece modificato i termini del problema. Nasce così, per dirla con le parole di Tullio De Mauro, l’idea di “un’etica della comunicazione [che sia] appunto degna del suo nome: un modo, il più diffuso e primordiale e umano dei modi, per mettere in comune i sensi, le esperienze che ci è dato di cogliere nella nostra vita”55[55]. Si acquisisce cioè il principio che anche chi scrive o parla ha il dovere di farsi capire. È da questa consapevolezza che comincia a svilupparsi l’esigenza di ripensare le forme della oralità e della scrittura56[56] in modo che queste 53[53] Circolare del Ministro per la Funzione Pubblica, n. 3 del 2001 recante "Linee guida per l'organizzazione, l'usabilità e l'accessibilità dei siti web delle Pubbliche Amministrazioni". 54[54] Un problema - questo - che non a caso coinvolge sempre di più le scienze dell’educazione. Nella storia della nostra scuola, si pensi al passaggio dal modello della lezione di gentiliana memoria, attento a garantire livelli culturali alti, cui gli alunni erano chiamati ad adeguarsi, al modello delle “scuole nuove” aperte invece ai bisogni emotivi e cognitivi degli allievi. Ma si pensi pure al passaggio dalla pedagogia di Dewey, interessata ai processi di apprendimento dei discenti, alle teorie di Bruner più aperte a considerare gli sviluppi cognitivi degli studenti. 55[55] Cfr. T. DE MAURO, Capire le parole, Laterza, Roma-Bari 1994, pp. IX-X. 56[56] Cfr. W. J. ONG, Oralità e scrittura. Le tecnologie della parola, trad. it. Il Mulino, Bologna 1986 e D. R. OLSON, N. TORRANCE, Alfabetizzazione e oralità, trad. it. Raffaele Cortina Editore, Milano 1995. considerino, finalmente, anche i destinatari e il loro diritto di poter decodificare il messaggio57[57]. In sostanza, si squaderna il problema di quanto e come lettori e ascoltatori siano in grado di comprendere uno scritto o un discorso. Ed è proprio da una consapevolezza siffatta che nasce la necessità di individuare criteri di misurazione della chiarezza e dell’oscurità di un testo58[58]. La ricerca intorno a questi criteri ha ulteriormente evidenziato la problematicità del “comprendere” e quindi la necessità di tener conto degli ostacoli che possono rendere difficile o impossibile la comprensione. L’interesse si è quindi spostato sulle caratteristiche dei fruitori e sul contesto in cui avviene la comunicazione. I criteri di misurazione dei testi non vanno, infatti, considerati in astratto, come parametri validi per ogni luogo e ogni situazione. Al contrario essi devono essere posti in relazione alle finalità, ai contenuti, ai destinatari. Nell’ambito di questo complesso intreccio, che non va mai sottovalutato, hanno cominciato a essere applicati i due fondamentali criteri della “leggibilità” e della “comprensibilità”59[59]. La “leggibilità” riguarda le caratteristiche intrinseche del testo, vale a dire la decifrabilità materiale dei suoi segni ovvero delle sue variabili linguistiche, lessicali e sintattiche. La “comprensibilità” riguarda invece il rapporto tra le caratteristiche intrinseche del testo da un alto e,dall’altro, “l’ordine logico-concettuale” dei suoi contenuti, “l’esplicitezza delle informazione e i riferimenti a quelle presupposte”60[60], nonché ovviamente il contesto nel quale avviene la comunicazione. È quindi del tutto evidente come “leggibilità” e “comprensibilità” siano le due facce di una medesima medaglia, come appunto lo sono il testo e il contesto. Tener conto del contesto in cui si presentano concretamente gli ostacoli a una piena comprensione, significa riflettere anche sulle modalità di elaborazione dei testi e sulla loro efficacia comunicativa. Queste rilevazioni di “leggibilità” e di “comprensibilità” non perseguono naturalmente finalità di giudizio estetico o critico. Sono semplicemente strumenti per predire come uno specifico testo sarà accolto da uno specifico destinatario, se gli risulterà chiaro od oscuro. In altre parole, il testo va rapportato al destinatario. Come scrive Tullio De Mauro, “è teoricamente sbagliato parlare di chiarezza dei testi come 57[57] Al problema della decodifica dei messaggi offre un contributo molto significativo la “teoria matematica della comunicazione” affronta i temi della trasmissione ottimale dei messaggi. Essa studia il processo costituito dai seguenti passaggi: fonte-segnale / apparato trasmittente /segnale /canale /ricevente/ conversione in messaggio/ comprensione del destinarlo. Tale teoria viene poi assunta e rielaborata in un modello comunicativo “semiotico-informazionale” che si pone il problema delle modalità di decodifica e interpretazione dei messaggi. Si vedano . U. ECO, Estetica e teoria dell’informazione, Bompiani, Milano 1972 e R. JAKOBSON, Saggi di linguistica generale, Feltrinelli, Milano 1966. 58[58] Riprendiamo qui in parte le considerazioni svolte in E. BERTONELLI E G. RODANO, Per leggere i discorsi di insediamento in Il linguaggio delle istituzioni pubbliche, cit. pp. 51-66. 59[59] Cfr. M. E. PIEMONTESE, Capire e farsi capire. Teorie e tecniche della scrittura controllata, cit., pp. 79 - 122. 60[60] Ivi, pp. 106-107. qualità assoluta e non relativa, legata di volta in volta a precisi contenuti da trasmettere a determinate persone o gruppi di persone a certe situazioni e a certi obiettivi”61[61]. Questo discorso di carattere generale vale tanto più nel caso della comunicazione pubblica. Essa è infatti non solo è chiamata a rivolgersi a gruppi più o meno vasti, più o meno variegati, ma è sempre e comunque tenuta a garantire il loro diritto a essere informati e dunque a comprendere e decodificare il messaggio trasmesso. In questo caso, la predizione di “leggibilità” e di “comprensibilità” diventa in qualche misura indispensabile. Sono questi infatti gli indicatori che possono consentire di semplificare il linguaggio e di adattarlo di volta in volta agli interlocutori. È appunto in questa ottica che sono stati analizzati sia i ventiquattro testi del campione di pubblicazioni, sia le dodici pagine tratte dai siti web del Senato della Repubblica, della Camera dei deputati, del Parlamento europeo e del suo Ufficio italiano. Per ciascuno dei testi presi in esame è stata cioè condotta un’analisi tesa a rilevare - attraverso il metodo Gulpease - la loro predizione di “leggibilità” e di “comprensibilità” in rapporto al titolo di studio dei potenziali fruitori62[62]. Come si vedrà, questa analisi ha occupato una parte non piccola di questa ricerca. Ciò non è avvenuto senza ragione. L’esigenza cruciale della comunicazione pubblica è quella di raggiungere i propri destinatari e di far loro intendere il senso dei messaggi. Interrogarsi sul loro grado di ricezione diviene quindi un’operazione indispensabile, anzi dirimente. Da qui la centralità del “testo”63[63]. Il “testo” resta a tutt’oggi l’unico aspetto di un messaggio che possa essere in qualche modo “misurato” e, quindi considerando l’utente - in qualche modo “migliorato” attraverso l’eliminazione degli ostacoli a una lettura agevole e compiuta. Scrivere testi di “difficoltà controllata”64[64] è compito a cui la comunicazione istituzionale non può rinunciare. Né, peraltro, si tratta di un compito troppo arduo: la ricerca teorica e pratica65[65] condotta in Italia e all’estero intorno al problema ha messo in luce gli strumenti con i quali è 61[61] Cfr. T. DE MAURO, Guida all’uso delle parole, cit., p. 6. Rinviamo a E. BERTONELLI, G. RODANO, “Leggibilità” e “comprensibilità”: nota introduttiva all’analisi dei testi per una illustrazione degli aspetti più specifici e tecnici delle rilevazioni quantitative e qualitative. La nota costituisce la premessa alla sezione B, Le pubblicazioni del IV capitolo di questa ricerca. 63[63] Sembra interessante sottolineare - anche ai fini di possibili integrazioni disciplinari - una tesi propria della teoria semiotica testuale. Secondo tale tesi “la cultura in generale può essere rappresentata come un insieme di testi” (cfr. J. LOTMAN e B. USPENSKIJ, Tipologia della cultura, Bompiani, Milano 1973, p. 51). A sua volta, Paolo Fabbri qualifica la cultura colta come “grammaticalizzata”, come quella cioè che “definisce le proprie regole di produzione a metalinguaggio esplicitato e riconosciuto da un’intera comunità discorsiva”. Viene invece definita “testualizzata” la cultura in cui le pratiche testuali si diffondono come modelli (Cfr. P. FABBRI, Le comunicazioni di massa in Italia: sguardo semiotico e malocchio della sociologia, Versus n. 5, 1973, p. 65. Fabbri ha ripreso e sviluppato queste argomentazioni in La svolta semiotica, Laterza, Roma-Bari 1998). 64[64] Cfr. M. E. PIEMONTESE, Capire e farsi capire. Teorie e tecniche della scrittura controllata, cit. p. 120. 65[65] La bibliografia è molto ampia. Per essa rinviamo sia alla “nota al testo” premessa alla sezione B) Le pubblicazioni del IV capitolo, sia a quella posta a conclusione del volume. 62[62] possibile operare la semplificazione del linguaggio66[66]. È appunto in quest’ottica e servendosi di questi strumenti che non solo è stata condotta un’analisi dei testi, ma si è anche proposta di volta in volta un’ipotesi di riscrittura tesa a facilitare la loro lettura e la loro comprensione. Gli esiti di questo lavoro sono riportati nel capitolo IV della ricerca (sezione B per quanto riguarda le pubblicazioni e sezione D per quanto riguarda i siti). Qui ci limitiamo a ricordare alcuni dati di sintesi. La media della predizione di “leggibilità” è praticamente identica nel caso delle pubblicazioni del Senato e della Camera: l’indice Gulpease tocca rispettivamente il valore di 44,23 e di 44,22. Tali valori segnalano che il testo è “facile” per laureati e diplomati, “molto difficile” per i licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. Sono previsti i seguenti effetti sul lettore: una lettura “indipendente” (cioè agevole e sostanzialmente compiuta) per laureati e diplomati; una lettura “scolastica” (che richiede cioè l’assistenza di un tutor) per i licenziati della scuola media; una lettura “frustrante” per quelli della scuola elementare. Le pubblicazioni del Parlamento europeo toccano invece un valore medio di 51,3867[67]. Esso indica una analoga predizione di “leggibilità” per laureati, diplomati e licenziati della scuola elementare, ma ne segnala una diversa per i licenziati della scuola media (“difficile” in luogo di “molto difficile”). Identici restano gli impatti di lettura. Considerando che tutte o quasi le pubblicazioni sono rivolte a un pubblico assai ampio e indifferenziato non ci troviamo di fronte a testi sino in fondo divulgativi. Per quanto riguarda i siti l’indice di “leggibilità” dei testi delle pagine che abbiamo considerato non varia in modo significativo. Ciò sia nel confronto con i testi delle pubblicazioni, sia nel confronto reciproco68[68]. D’altra parte, è stato osservato come a fronte della straordinaria messe di informazioni garantita dai siti web, “la comprensione del messaggio inviato dal mittente da parte del destinatario non può essere data per scontata: non basta dunque inviare messaggi, far circolare una massa crescente di informazioni. […] Occorre fare in modo che questa quantità di informazione si trasformi in conoscenza sociale, quanto più articolata e diffusa”69[69]. 66[66] Cfr. S. SEPE, Per una riforma del linguaggio burocratico in A. MAZZACANE (a cura di), I linguaggi delle Istituzioni, Cuen, Napoli 1998, pp. 205-212. 67[67] È il valore che si ottiene depurando il campione di un testo - Segreti da rivelare sull’ambiente destinato ai bambini che ha un indice Gulpease eccezionalmente alto (113,61). Come ovvio ove questo tersto venisse considerato la media si innalzerebbe fino alla soglia di 59,16. 68[68] Questi valori medi dell’indice Gulpease: • Sito del Senato della Repubblica 44,79; • Sito della Camera dei deputati 44,50; Sito del Parlamento europeo 45,44; • • Sito dell’Ufficio italiano del PE 46,66. 69[69] S. TAGLIAGAMBE, Rete e conoscenza collettiva, in C. CRESPELLANI PORCELLA, S. TAGLIAGAMBE, G. USAI, La comunicazione nell’era di Internet, cit., p. 92. 4. AL DI LÀ DELLO SPECCHIO 4.1. Dalla “nicchia” alla “prateria” Veniamo allora a qualche conclusione. Abbiamo già detto che i Parlamenti hanno da qualche tempo avviato una comunicazione che si affianca a quella tradizionale affidata da una parte alla pubblicità delle sedute e degli atti e, dall’altra, all’informazione e alla formazione “politiche” condotta dai partiti e dai singoli parlamentari. È appunto la comunicazione istituzionale indirizzata al grande pubblico, di cui abbiamo cercato di esaminare le forme e gli strumenti. Abbiamo osservato altresì che questo segmento comunicativo dei Parlamenti, quello italiano in primo luogo, costituisce oggi ancora soltanto una “nicchia”. Si tratta però di una “nicchia” molto interessante, un vero e proprio “segno dei tempi”, di grande valore strategico. Di fronte alla comunicazione istituzionale può aprirsi difatti una vera e propria “prateria”: quella di una comunicazione per così dire pedagogica e prepolitica che avvicini, anche fisicamente, il maggior numero possibile di cittadini alle sedi in cui si esercita la partecipazione alle decisioni che segnano la vita presente e futura della società. Si tratta ovviamente di un compito non semplice e che richiede al tempo stesso impegno e fantasia, risorse economiche e umane, nonché - come sottolinea Federico Basilica nell’Introduzione di questa ricerca - un quadro normativo adeguato. La comunicazione ha assunto oggi un peso specifico ancora inimmaginabile solo dieci anni fa. Ma, appunto, i tempi ormai incalzano. La comunicazione è diventata una scienza che, in quanto scienza, ha assunto un proprio statuto. La comunicazione ha un suo oggetto, un suo linguaggio, una sua metodologia della ricerca che sono assolutamente specifici come specifiche sono le sue procedure e le sue stesse tecnicalità. Comunicare in via istituzionale deve tener conto di tutto questo, sapendo naturalmente adattare alle proprie peculiari finalità un patrimonio ormai consolidato. In sostanza, anche la comunicazione istituzionale dei Parlamenti richiede una vera e propria competenza: il padroneggiamento teorico e pratico di un vero e proprio “sapere”. E si tratta di una competenza che non va considerata come marginale rispetto alle tradizionali competenze dell’Amministrazione. Uscire dalla “nicchia” significa allora utilizzare i primi risultati sinora conseguiti per sviluppare una vera e propria strategia comunicativa70[70]. È evidente, ad esempio, che essa non potrebbe rinunciare a una programmazione rigorosa in grado di farle trascendere i limiti di una gestione 70[70] Ciò comporta, come sottolinea FEDERICO BASILICA in apertura di questo volume, che anche la comunicazione istituzionale dei Parlamenti venga sorretta e indirizzata da un autorevole quadro normativo. rapsodica che, nonostante la sensibilità e l’impegno oggi profusi, ancora in qualche modo la caratterizzano. Al riguardo, peraltro, nella attuale comunicazione istituzionale delle nostre due Camere non mancano suggestioni di indubbia valenza strategica. 4.2. Per una pedagogia dei “luoghi” Abbiamo già accennato in precedenza a una di esse, quando abbiamo ricordato la forbice tuttora esistente tra Paese legale e Paese reale e il senso di estraneità che un pubblico non marginale nutre ancora verso i “luoghi” del potere. Le due Camere italiane hanno una storia che viene ormai da lontano e che in oltre mezzo secolo di vita repubblicana ha fatto radicare il loro ruolo di istituzioni irrinunciabili e decisive per la libera dialettica democratica. Un tale ruolo è certamente riconosciuto e apprezzato da quanti partecipano direttamente alle vicende della politica nazionale, ne conoscono non solo lo specifico linguaggio, ma pure i non sempre semplici antefatti. A questi cittadini - che non sono poi così pochi - vanno aggiunte le ampie fasce che seguono più o meno da vicino il dibattito in corso nel Paese nelle trasmissioni radio-televisive, sui giornali e le riviste. E tuttavia gli analisti sono concordi nel riconoscere che questi soggetti costituiscono pur sempre ancora una élite: cospicua, influente, ma pur sempre una élite. Vaste masse di cittadini italiani continuano invece a conservare verso la dialettica delle idee e degli interessi - in cui si incarna il confronto anche aspro per il governo della nazione - un rifiuto che viene anch’esso da lontano. È un senso di estraneità e di disagio quasi atavici di fronte a dinamiche che non si capiscono o si avvertono come lontane e estranee alla propria quotidianità. È appunto lo iato irrisolto tra Paese legale e Paese reale. Esso è stato addebitato ai limiti e persino alle piccinerie di certe fasi del confronto politico, ma in realtà non è stato colmato neppure nei momenti più alti della storia dell’Italia unita. Fosse il Parlamento di Cavour e di Rattazzi, di Giolitti e di Turati, di De Gasperi e di Togliatti, di Nenni e di La Malfa, di Moro e di Berlinguer, al dunque troppi italiani hanno guardato ai Palazzi del Senato e della Camera come a sedi esoteriche e misteriose dove gruppi ristretti perseguivano indecifrabili disegni. Come ben si sa, il problema costituisce un nodo storiografico ancora aperto, che rinvia alle questioni stesse della nascita della nazione italiana. Resta il fatto che Parlamento non è stato sempre e non ancora per tutti lo “specchio del Paese”. L’apertura di Palazzo Madama e di Montecitorio per visite guidate a un numero crescente di cittadini e le numerose pubblicazioni che illustrano le splendide sedi della “città parlamentare” costituiscono un segnale preciso che un tale problema non è misconosciuto. La comunicazione del Parlamento cioè ha cominciato ad avvertire la necessità di dare dei luoghi in cui maturano le decisioni democratiche una immagine più accattivante e coinvolgente: luoghi densi sì di storia e di cultura, ma pure luoghi che devono diventare anche trasparenti e soprattutto luoghi di tutti. È una esigenza questa, peraltro, che dovrebbe investire tutti i luoghi della organizzazione civile di una società. Gli ospedali, le scuole, i tribunali, le sedi dei servizi come quelle dei diversi Enti locali sono troppo spesso avvertiti in Italia come i luoghi in cui il termine “pubblico” suona quasi come una qualificazione negativa, come luoghi “altri”, sedi di una comunità indistinta che nessuno tende a riconoscere come personalmente propria: una delle ragioni, sia detto parenteticamente, del loro non episodico degrado. In sostanza - al di là del peso che resta prioritario e decisivo delle scelte di una politica, di una politica al possibile matura e solidale - un rapporto virtuoso tra istituzioni e cittadini è legato anche a come esse riescono a comunicare. Si ama e si rispetta davvero solo ciò che davvero si conosce, solo ciò che ci diviene davvero familiare. Ma perché i “luoghi” divengano “familiari” occorre anche che essi ci parlino in modo “familiare”. Il Lessico famigliare di Natalia Ginsburg deve cioè varcare i muri della piccola koinè casalinga e permeare la grande koinè dell’intera società. Crediamo sia questa una delle vie perché tutto il Paese, e non solo una sua parte, cominci a rispecchiarsi nel suo Parlamento. In proposito, ci sono dei dati che parlano sin troppo chiaro. Nel 1997 “i cittadini italiani in possesso della sola licenza elementare o di nessun titolo erano 20.570.000, ovvero un terzo dell’intera popolazione; il tasso di scolarità nel nostro paese è pari all’80% - 81%, inferiore a quello di tutti i paesi dell’Unione Europea e dell’OCSE; la spesa pubblica per l’istruzione è consolidata nel nostro paese al 5,1% del PIL. Tale quota è inferiore a quella di tutti i paesi dell’Unione Europea, con l’eccezione della Grecia e della Germania, e di tutti gli altri paesi OCSE con l’eccezione del Giappone”71[71]. Oggi ancora in Italia quasi due terzi dei licenziati della scuola media ottengono il titolo di studio con la eufemistica qualifica di sufficiente e oltre 200.000 giovani si disperdono ogni anno lungo il primo biennio della scuola secondaria superiore. Questo è lo stato presente. Modificarlo non è certo compito della comunicazione, ma di una politica che sappia adeguare l’Italia ai parametri propri di una “età della conoscenza” quale è quella contemporanea. E tuttavia è con lo stato presente che la comunicazione istituzionale, a cominciare da quella del Parlamento, deve per ora fare i conti se vuole raggiungere l’intero Paese e non solo - nella più benevola delle ipotesi - i due terzi di esso. Sta qui, hic et nunc, il ruolo strategico della comunicazione dei Parlamenti. Sta qui l’ardua scommessa di passare dalla “nicchia” alla “prateria. Sta qui la non facile sfida di rendere il Palazzo pasoliniano una “casa di vetro” e di andare finalmente al di là dello “specchio”. 71[71] S. TAGLIAGAMBE, Rete e conoscenza collettiva, in C. CRESPELLANI PORCELLA, S. TAGLIAGAMBE, G. USAI, La comunicazione nell’era di Internet, cit., p. 93. A) LE STRUTTURE A CURA DI CARMEN ANDREUCCIOLI E ARIANNA ORI SENATO NORMATIVO E COMUNICAZIONE: PROFILO DI CARMEN ANDREUCCIOLI 1. LA PUBBLICITÀ DEI LAVORI PARLAMENTARI 1.1 Gli strumenti di comunicazione “cartolare” Storicamente la prima forma di comunicazione del Senato è stata quella relativa alla pubblicità dei lavori parlamentari. Gli articoli 64 e 72 della Costituzione ne sanciscono, infatti, la pubblicità, facendo rinvio ai regolamenti interni per la disciplina concreta72[72]. Non è opportuno, in ragione dell’economia della presente ricerca, soffermarsi ad analizzare i profili relativi alla comunicazione strettamente parlamentare. Ci basterà dire che tale forma di comunicazione si realizza attraverso i tradizionali mezzi di pubblicità “cartolare”. Per quel che concerne i dibattiti in aula, il funzionario competente redige un resoconto sommario di ogni seduta (una sorta di sintesi succinta di quello che è detto e deciso e che viene pubblicata in “strisce di bozza” durante il corso della stessa seduta) e un resoconto stenografico, la cui prima versione “non corretta” è disponibile sia in forma di bozze, sia sul sito Internet pressoché simultaneamente alla seduta (dopo due ore, lasciate all'oratore, per eventuali correzioni e aggiustamenti formali). I due resoconti escono poi in forma definitiva il giorno successivo. Per quel che concerne le sedute in commissione, la pubblicità “cartolare” è assicurata da sintesi dei lavori che sono pubblicati in appositi resoconti sommari delle commissioni. I resoconti stenografici dei lavori sono invece previsti solo per le sedi deliberante e redigente, per le indagini conoscitive e per le sedute riservate all’esame dei disegni di legge finanziaria 72[72] Si veda a titolo esemplificativo il Decreto Presidente del Senato del 10 dicembre 1986. L’apparato interno, così come delineato nell’Allegato numero 1 del Decreto, risulta alquanto diverso dall’attuale: ictu oculi è possibile constatare la totale assenza di ogni aspetto relativo alla comunicazione. La lettura dell’allegato mostra infatti come vi fosse un solo Servizio dei Resoconti dell’Assemblea, articolato a sua volta in tre Uffici (Ufficio dei resoconti sommari; Ufficio per la redazione dei resoconti stenografici; Ufficio per la pubblicazione dei resoconti stenografici), competenti solo in materia di pubblicità dei lavori parlamentari. e di bilancio, nonché per lo svolgimento delle interrogazioni. Nel corso degli anni si è andata consolidando una prassi estensiva dello stenografico di commissione con riguardo alle audizioni e alle comunicazioni del governo. 1.2. I nuovi supporti tecnologici Accanto a queste forme di pubblicità “cartolare” il Senato ha sviluppato forme diverse di pubblicità diretta, avvalendosi delle nuove tecnologie. In primo luogo, per quanto riguarda le Commissioni, occorre ricordare i commi 4 e 5 dell'articolo 33, i quali sanciscono che il Presidente del Senato, su domanda della Commissione, possa disporre l'ammissione della stampa e del pubblico a seguire lo svolgimento delle sedute in separati locali attraverso impianti audiovisivi. Il cittadino può, poi, seguire i lavori parlamentari sia tramite televisione, (sulle reti RAI, ove la diretta sia autorizzata dal Presidente; o sul canale satellitare quotidianamente), sia tramite Internet. Può anche assistere direttamente alle sedute, previa richiesta o telefonando al centralino di informazione parlamentare. Qualche notazione in più richiede quest’ultimo strumento di comunicazione - di cui torneremo a parlare in seguito - nato inizialmente solo come centralino di informazione parlamentare riservato agli onorevoli senatori. Nel corso del tempo si è aperto all’utenza. 2. LA STRUTTURA INTERNA DEL SENATO: UFFICI COMPETENTI NEL SETTORE DELLA COMUNICAZIONE La lettura delle norme regolamentari offre all’osservatore un Senato "scatola di vetro”: un’istituzione sì trasparente, per quel che concerne la sua attività, ma non vicina al cittadino; un’amministrazione che informa, ma che non comunica, cioè che non dialoga, con l’utenza. Conscio dei limiti di un siffatto approccio, a partire dagli anni ’90 il Senato stesso ha avviato un processo di ulteriore apertura al pubblico, attraverso molteplici canali di comunicazione, i quali hanno richiesto modifiche all’apparato amministrativo interno. In via preliminare intendiamo quindi, alla luce del dato normativo, analizzare la attuale struttura interna del Senato per individuare i Servizi e gli Uffici competenti in materia di comunicazione e per tentare, nei limiti del possibile, di chiarirne e circoscrivere le relative funzioni e competenze. Un quadro completo dell’apparato burocratico del Senato è disposto dal Testo Unico delle norme regolamentari dell’amministrazione riguardanti il personale del Senato della Repubblica, del dicembre 2003. A norma del 2° comma del TU suddetto, l’amministrazione del Senato risulta articolata in Aree, Servizi e Uffici. Relativamente al profilo della comunicazione è possibile constatare l’assenza di un organo unico preposto alla cura dei rapporti con il pubblico. Tale funzione infatti è assolta sotto vari profili da diversi Uffici e Servizi. In primo luogo si deve considerare l’attività di comunicazione tecnica con la stampa svolta dall’Ufficio stampa ed Internet del Senato. L’ufficio, posto alle dirette dipendenze del Segretario Generale, svolge, ex Tab. B richiamata dall’art. 2 comma 4 e posta in appendice al TU, le funzioni di portavoce del Senato, in conformità con le direttive degli organi politici del Senato e del Segretario Generale. Più nel dettaglio, oltre a funzioni di ordine interno, quali la redazione della rassegna stampa quotidiana e la diffusione, nel corso della giornata, delle cosiddette "agenzie giornalistiche", tale ufficio si occupa di tutto il profilo della comunicazione attraverso il sito Internet. L’attività si concretizza nella redazione delle pagine di comunicazione di attualità, organizzando lo scambio delle informazioni di base nell’ambito dell’Amministrazione e assicurandone il continuo aggiornamento. Nell’espletamento delle proprie attività tale Ufficio è tenuto ad operare in coordinamento con l’Addetto stampa del Presidente del Senato, fornendogli i necessari supporti e collaborando con esso. In secondo luogo, per quel che riguarda il profilo della comunicazione istituzionale in senso stretto, il Senato si è dotato, nell’ambito del graduale processo di riforma dell’amministrazione, di un apposito Servizio, quello dei resoconti e della comunicazione istituzionale, collocato all’interno della area della comunicazione (terza area). Tale servizio si articola a sua volta in quattro distinti uffici, i quali si occupano sia dei profili di back office, sia di front office dell’attività di comunicazione. Già dallo stesso nome del Servizio appare chiaro come l’attività di pubblicità dei lavori parlamentari, attraverso i tradizionali canali di comunicazione “cartolare”, sia strettamente collegata alla più ampia attività di comunicazione e relazione con il pubblico. Lavoro fondamentalmente di back office è svolto da un lato dall’Ufficio delle informazioni parlamentari, dell’archivio e delle pubblicazioni del Senato e dall’altro dall’Ufficio dell’Archivio del Senato. In particolare, il primo dei due uffici provvede, sostanzialmente, alla definizione delle procedure automatizzate per l’elaborazione, l’acquisizione e la diffusione delle informazioni relative ai procedimenti di formazione delle leggi e all’attività parlamentare in genere. Il secondo ufficio invece, istituito alla fine del 2000, provvede alla conservazione e alla gestione del cospicuo patrimonio culturale rappresentato dall’Archivio storico del Senato che solo di recente, per impulso dell’attuale presidente, è stato aperto al pubblico73[73]. Il profilo del front office, certamente più rilevante ai fini della presente ricerca, è invece curato dall’Ufficio dei resoconti, per quanto attiene all’aspetto legislativo-parlamentare, e dall’Ufficio comunicazione istituzionale per quanto attiene alla più generica attività di comunicazione. Il primo è 73[73] Cfr. SENATO DELLA REPUBBLICA: ARCHIVIO STORICO, Guida all’archivio storico del Senato, Rubbettino, 2003. chiamato ad occuparsi della redazione e della raccolta dei resoconti sommari e stenografici e dei documenti ad essi allegati sia delle sedute in Commissione che in Aula, nonché della stesura di brevi comunicati informativi sull’attività parlamentare. L’Ufficio comunicazione istituzionale, di recente creazione, è invece l’organo preposto alla cura dei rapporti con il pubblico, esperto e non esperto, in particolare modo con il mondo giovanile e scolastico, con università, istituti di ricerca, centri di formazione e specializzazione post universitaria74[74]. Esso si occupa in primo luogo della formulazione e della realizzazione dei progetti e di proposte in merito a iniziative del Senato in materia di comunicazione istituzionale. Nell’espletamento della propria attività di diffusione di informazioni parlamentari e di promozione di iniziative culturali, il predetto ufficio si avvale del Centro di informazione e documentazione istituzionale al pubblico, nonché della Libreria del Senato75[75]. L’Ufficio sovrintende inoltre alla gestione dello sportello telematico e telefonico, a cui chiunque può rivolgersi per avere notizie circa l’iter di un determinato provvedimento, il curriculum di un senatore, le iniziative assunte da un gruppo parlamentare nonché per ottenere altre più generiche informazioni, anche di natura statistica. Il TU assegna inoltre a tale Ufficio il compito di portare avanti l’attività di promozione della partecipazione del Senato a mostre ed altre iniziative culturali, scientifiche, artistiche e tecnologiche, quali la Fiera del Libro e lo Smau. Infine l’Ufficio si occupa della promozione e del coordinamento della pubblicazione su supporto cartaceo, audiovisivo e informatizzato di documentazione divulgativa riguardante il Senato e le sue articolazioni interne. In terzo ed ultimo luogo, l’attività di rapporto con i cittadini è svolta anche dalla Biblioteca, di recente apertura al pubblico, per la cui gestione è istituito un apposito Servizio, sottoarticolato in tre distinti Uffici: l’Ufficio centrale e per la gestione dei fondi speciali; l’Ufficio per l’acquisizione e per l’ordinamento dei libri; l’Ufficio per l’acquisizione e per l’ordinamento delle pubblicazioni periodiche e degli atti ufficiali. A bene vedere è solo il primo dei tre Uffici a svolgere un’effettiva attività di relazione con l’utenza. Questo infatti, è tenuto a curare l’accesso degli estranei alle sale di studio e ad assistere gli utenti della biblioteca che intendano svolgere ricerche o consultare testi. In definitiva sul piano normativo poche sono le disposizioni in materia di comunicazione istituzionale: le poche e scarse norme regolamentari si 74[74] Si veda la rubrica “Ufficio comunicazione istituzionale” della Tab. B esemplificativa dell’art 2 comma 4 del TU. 75[75] La libreria del Senato è stata istituita con Decreto Presidente del Senato, del 1 luglio 1983, successivamente ratificato dalla Delibera Consiglio Presidenza 11 agosto 1983. occupano del profilo relativo alla pubblicità dei lavori parlamentari, mentre nulla prevedono relativamente alla attività di comunicazione in senso proprio. Di comunicazione si occupano soltanto, anche se in modo lato e del tutto incidentale, le regole del TU che delineano la struttura dell'amministrazione e le competenze spettanti a ciascuna Area, Servizio o Ufficio. ORGANIGRAMMA DELL’AMMINISTRAZIONE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA CAMERA NORMATIVO E COMUNICAZIONE: PROFILO DI CARMEN ANDREUCCIOLI 1. LA PUBBLICITÀ DEI LAVORI PARLAMENTARI Storicamente anche per la Camera dei deputati la prima forma di comunicazione è stata quella relativa alla pubblicità “cartolare” dei lavori parlamentari, sancita, come già ricordato, dagli articoli 64 e 72 della Carta Costituzionale. Ma, a parte i tradizionali strumenti “cartolari” di pubblicità dei lavori parlamentari, sui quali si è ampiamente detto in relazione al Senato e ai quali si fa pertanto interamente rinvio, la Camera dei deputati ha dedicato, nel corso dell’ultimo decennio, ampio spazio alla più generale attività di promozione della comunicazione con il pubblico e della informazione esterna. 2. ORGANI E UFFICI COMPETENTI NEL SETTORE DELLA COMUNICAZIONE A differenza del Senato, dove nel settore della comunicazione è dato rinvenire un concorso (e una parziale sovrapposizione) di soli uffici e servizi amministrativi, alla Camera il profilo della comunicazione vede il coinvolgimento non solo di strutture interne all’amministrazione, ma anche di organi di natura politica, nonché di strutture esterne all’apparato stesso. 2.1. Il Comitato per la comunicazione e l’informazione esterna Fra gli organi politici si deve annoverare il Comitato per la comunicazione e l’informazione esterna, previsto dall’articolo 5 del Regolamento dei Servizi e del personale. Il Comitato rappresenta lo strumento attraverso cui l’Ufficio di Presidenza formula gli indirizzi generali e assicura la vigilanza in materia di comunicazione ed informazione esterna sull’attività della Camera. Tale organo risulta composto da un Vice presidente, a cui fra l’altro è affidata la presidenza del Comitato stesso76[76], da un deputato Questore, da due deputati, designati dal Presidente della 76[76] Attualmente l’on. Publio Fiori. Camera, e dal Segretario generale o da un suo delegato. Alle riunioni del Comitato, il quale opera in base ad un apposito regolamento, approvato dall’Ufficio di Presidenza, possono partecipare, su invito, anche i consiglieri Capi dei Servizi competenti ed i responsabili dei Servizi o Uffici di volta in volta interessati, nonché persone estranee all’amministrazione, ma di comprovata competenza nel settore della comunicazione. Il Comitato è tenuto a riferire periodicamente all’Ufficio di Presidenza sullo svolgimento della propria attività77[77]. 2.2. La Fondazione della Camera Lo stesso Ufficio di Presidenza, su proposta dell’attuale Presidente della Camera, l’on. Presidente Pier Ferdinando Casini, ha deciso altresì di istituire una apposita ed autonoma Fondazione, al fine di fornire una risposta adeguata alle esigenze di conoscenza e divulgazione del patrimonio storico e del ruolo istituzionale della Camera, per mezzo di attività rivolte a promuoverne l'immagine e la valenza culturale e a sviluppare il rapporto con i cittadini, in special modo con i giovani e con la scuola. La Fondazione può, conformemente al suo Statuto (anche esso approvato dall’Ufficio di Presidenza), promuovere convegni, seminari e mostre78[78] su temi che abbiano interesse per la Camera; può istituire premi e borse di studio; può avviare collaborazioni e stipulare convenzioni con istituti universitari e di ricerca, con enti culturali ed istituzioni, italiani ed esteri, operanti in settori attinenti all'attività parlamentare. Alla Fondazione è affidata inoltre la realizzazione, anche in collaborazione con case editrici, di pubblicazioni - a stampa e multimediali - e di prodotti riguardanti le attività e le sedi parlamentari, nonché la loro diffusione mediante i vari e diversi sistemi di trasmissione e distribuzione79[79]. Queste attività, pur essendo parallele a quelle prettamente istituzionali, non sono per ciò stesso meno importanti: “esse giocano infatti un ruolo strategico nella diffusione sempre più capillare della cultura del Parlamento, per la quale in Italia esistono ancora ampi margini, e - di conseguenza - nello sviluppo della partecipazione democratica alla vita del Paese”80[80]. 77[77] Si considerino al riguardo gli esiti dell’ultima relazione sullo stato dell’amministrazione per il 2002 (Predisposta dal SG ai sensi dell’art. 7 comma 4, lett o) del Regolamento dei Servizi e del personale, Maggio 2003), nella quale è richiamata la stessa Relazione del Comitato, volta a definire una strategia complessiva della comunicazione istituzionale della Camera dei deputati. 78[78] Le iniziative della Fondazione sono ampiamente illustrate nel sito della fondazione stessa: www.fondazione.camera.it. Fra le più recenti iniziative va annoverata la Mostra sulla Bella pittura. 79[79] FONDAZIONE, Statuto, art. 3 (Scopi). Il testo dello statuto è anch’esso reperibile sul sito della fondazione. 80[80] P.F. CASINI, Presentazione del Presidente della Camera dei deputati, discorso disponibile sul sito della fondazione. Fra gli organi della Fondazione81[81], un ruolo centrale è svolto dal Consiglio di amministrazione82[82], al quale spettano, per disposizione statutaria, tutti i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione della Fondazione. Presidente della Fondazione è di diritto il Presidente della Camera dei deputati della legislatura precedente83[83]. 2.3. Gli Uffici interni all’apparato amministrativo Prima di individuare gli uffici competenti nel settore della comunicazione è opportuna una preliminare illustrazione della struttura interna dell’amministrazione della Camera. Questa si articola in 18 Servizi, strutture dotate di autonomia funzionale e gestionale e in 7 Uffici della Segreteria Generale, posti alle dirette dipendenze del Segretario Generale. In particolare si occupano di comunicazione e di informazione parlamentare le seguenti articolazioni: il Servizio per i resoconti, l’Ufficio Stampa e l’Ufficio pubblicazioni e relazioni con il pubblico. È possibile osservare come, a differenza del Senato, l’attività di pubblicità dei lavori parlamentari risulti separata dalla più generale funzione di comunicazione istituzionale. Per quel che concerne il primo dei due profili la competenza in materia è del Servizio Resoconti, il quale cura la redazione, la pubblicazione e la conservazione dei resoconti stenografici e sommari e dei relativi allegati non solo delle sedute dell’Assemblea ma anche delle sedute pubbliche delle Commissioni permanenti, delle Giunte e delle Commissioni bicamerali e d’inchiesta presiedute da deputati84[84]. Per quanto attiene invece al secondo aspetto, a parte le attività di promozione e di comunicazione di natura per lo più culturale, portate autonomamente avanti dalla Fondazione di cui si è detto, le altre iniziative in materia di comunicazione e di relazione con il pubblico, così come definite dalle indicazioni programmatiche del Comitato, sono portate avanti dall’Ufficio Stampa e dall’Ufficio pubblicazioni con il pubblico, entrambi articolazioni del Segretariato generale e alle dirette dipendenze del Segretario Generale. In particolare il primo cura più direttamente la comunicazione istituzionale attraverso il sito Internet ed il televideo; provvede a mantenere i rapporti con la stampa e con gli altri organi di informazione ed infine cura la redazione della rassegna stampa quotidiana e periodica, nonché delle raccolte tematiche. Il Regolamento dei Servizi dispone che possano fare 81[81] Organi necessari della fondazione sono: Il Consiglio di amministrazione; il Presidente; il Comitato direttivo, il Collegio dei revisori dei conti; il Direttore generale. (art.7 dello Statuto) 82[82] “Il Consiglio è composto dal Presidente della Fondazione che lo che lo presiede; dai tre deputati Questori; da tre deputati Segretari di Presidenza, nominati dal Presidente della Camera dei deputati; dal Segretario generale della Camera dei deputati; da due membri nominati dal Presidente della Camera dei deputati, su proposta del Segretario generale, tra i Consiglieri parlamentari della Camera medesima” (art. 8 dello Statuto). 83[83] Attuale Presidente della Fondazione è l’on. Giorgio Napolitano. 84[84] Art. 31 del Regolamento dei Servizi e del Personale parte dell’Ufficio suddetto solo giornalisti professionisti, assunti con contratto di collaborazione a tempo determinato e che la direzione dell’Ufficio può essere attribuita anche ad uno di tali giornalisti85[85]. L’Ufficio pubblicazioni e relazioni con il pubblico provvede primariamente alla cura delle relazioni con i cittadini, le collettività ed altri enti e delle relative attività di informazione; alla redazione delle pubblicazioni della Camera e delle connesse attività di distribuzione; infine a supportare le iniziative della Camera aventi carattere culturale e sociale, nonché tutte quelle iniziative indirizzate a specifiche categorie di utenti. Quest’ultima funzione, a seguito dell’istituzione della Fondazione della Camera, risulta alquanto ridimensionata. 3. LE ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE E DI RELAZIONE CON IL PUBBLICO DELLA CAMERA È necessario analizzare l’attività di comunicazione e di relazione con il pubblico svolta dagli Uffici interni della Camera stessa. L’amministrazione interna della Camera ha dimostrato in questa ultima legislatura un particolare dinamismo nel settore della comunicazione. Funzionali allo sviluppo di tale profilo sono da un lato l’attività di formazione del personale e dall’altro l’utilizzo sempre più consapevole dei nuovi strumenti tecnologici. 3.1.Le iniziative rivolte all’esterno È opportuno considerare in primo luogo le iniziative di formazione rivolte all’esterno. Tra queste si devono annoverare primariamente le attività di formazione dedicate alle scuole. L’amministrazione della Camera provvede infatti sia ad organizzare visite scolastiche ordinarie guidate del Palazzo di Montecitorio e in particolare dell’aula, nel corso delle quali è consentito ai giovani visitatori di prendere parte come pubblico alle sedute, sia a predisporre apposite giornate di formazione dedicate alle classi delle scuole medie superiori. Nel corso di tali giornate sono programmati incontri con i deputati e visite nei luoghi in cui si svolge il lavoro parlamentare, con la possibilità per gli studenti di approfondire l’utilizzo del sito Internet, delle banche dati e degli strumenti di ricerca e consultazione della Biblioteca della Camera86[86]. 85[85] Art. 36 del Regolamento dei Servizi e del Personale Dal 1996 ad oggi, hanno partecipato a questa iniziativa quasi cinquemila studenti delle scuole medie superiori. Il programma di ciascuna giornata, costantemente guidato da tutor, che assistono la classe nelle diverse fasi, risulta così articolato. La prima parte della giornata si svolge a Palazzo Montecitorio, sede della Presidenza, dell'Assemblea e delle Commissioni permanenti: gli studenti seguono un percorso guidato con illustrazione del funzionamento dei vari organi ed apparati e dei luoghi ove le attività stesse si svolgono. Lungo il 86[86] Sempre a tale categoria di iniziative vanno ricondotti gli stages, rivolti a funzionari di amministrazioni italiane e straniere, a scuole di specializzazione professionale e a università. Vengono previste altresì - secondo precise metodologie di svolgimento - attività di collaborazione dell’amministrazione ad iniziative di formazione sui temi parlamentari. 3.2. Le iniziative di informazione in senso stretto In secondo luogo si devono analizzare le iniziative di informazione in senso stretto: la digitalizzazione della biblioteca e dell’archivio storico e la contestuale attivazione di banche dati specialistiche in materia parlamentare; la realizzazione (prossima) di un apposito Centro di informazione parlamentare; il rinnovamento del sito Internet ed infine lo sviluppo del canale satellitare. Per quel che attiene al primo aspetto, tali iniziative sono volte a promuovere la comunicazione dell’informazione di carattere strettamente parlamentare. Si deve osservare come sul piano dell’informazione, specifico impulso ha avuto lo sviluppo di importanti progetti concernenti la messa in rete di documenti parlamentari e l’attivazione di diverse banche dati. In particolare si vuole consentire ai cittadini l’accesso gratuito, attraverso la rete Internet, all’importante patrimonio della documentazione parlamentare, soprattutto al patrimonio della Biblioteca e dell’Archivio storico. In questa prospettiva la biblioteca parlamentare digitale può diventare un centro di relazioni con il pubblico, in grado di fornire servizi utili all’utenza grazie anche ad una integrazione con il prossimo Centro di informazione parlamentare. Nella prospettiva di sviluppare le attività in ambito culturale e con l’intento di avvicinare i cittadini all’istituzione, la amministrazione della Camera ha infatti previsto la realizzazione del nuovo Centro di informazione parlamentare, in via del Corso. Tale struttura dovrebbe rappresentare non solo un’occasione privilegiata di contatto diretto con il pubblico, ma anche uno strumento per la divulgazione delle iniziative avviate. Particolare attenzione è stata prestata alla stessa organizzazione degli spazi interni: si è cercato infatti di coniugare la tradizione parlamentare con le nuove strutture tecnologiche. L’organizzazione del Centro prevede tre destinazioni d’uso prevalenti, articolate logisticamente su tre separati livelli ambientali, in modo da non confondere i diversi flussi di utenti: l’accoglienza e i servizi destinati percorso possono assistere alla seduta dell'Assemblea e poi discutere, in un'aula di Commissione, con alcuni deputati degli argomenti connessi alla loro ricerca o, più in generale, al funzionamento della Camera. La seconda parte della giornata si svolge, invece, a Palazzo San Macuto, sede della Biblioteca della Camera: gli studenti visitano le diverse sale, con la possibilità di usare gli strumenti di ricerca situati in ciascuna di esse. Proseguono con l'attività di formazione e l'utilizzazione dei più moderni strumenti di ricerca bibliografica e di documentazione parlamentare, anche attraverso la consultazione avanzata del sito Internet e delle altre banche-dati. Al termine della giornata a ciascuno dei partecipanti è richiesto un commento scritto sull'esperienza effettuata e viene consegnato materiale di documentazione a stampa o in videocassetta nonché un attestato di partecipazione, valutabile come “credito formativo”. alle scolaresche e a i gruppi in visita alla Camera; la distribuzione e l’eventuale commercializzazione di oggetti anche ad uso informativo non specialistico; le attività di informazione sui lavori parlamentari e sulle iniziative culturali in atto alla Camera. Il Centro sarà chiamato a fornire agli utenti una prima accoglienza e le informazioni di base sull’attività parlamentare, nonché ulteriori indicazioni per eventuali approfondimenti. Per quel che riguarda invece il Sito web, esso ha svolto, nell’ambito della comunicazione istituzionale, una pregevole funzione di informazione documentale, comprovata dall’elevato numero di contatti da parte degli utenti esterni. Nel corso del 2002 è stato avviato un profondo processo di revisione e di aggiornamento della sua impostazione, nonché dei suoi contenuti, al fine di razionalizzarne la struttura, adeguarne la base tecnologica e grafica ed infine consentire la differenziazione fra sito Internet e sito Intranet. Attualmente il nuovo sito della Camera può essere considerato lo strumento privilegiato di comunicazione: ogni informazione sia sull’attività più strettamente parlamentare, sia sulla struttura interna e sul funzionamento dell’amministrazione, sia infine su ogni altra iniziativa tanto culturale quanto di formazione promossa dall’istituzione è reperibile on line. Nel quadro di promozione e di informazione dell’attività parlamentare una particolare attenzione è stata dedicata, infine, allo sviluppo del canale satellitare. Questo, infatti, a differenza di quello del Senato, da semplice strumento di pubblicità dei lavori parlamentare si sta progressivamente trasformando in canale di informazione e di formazione parlamentari. Oltre alla diretta dei lavori dell’assemblea sono trasmessi, infatti, anche brevi documentari dedicati a temi politico-costituzionali di interesse pubblico. In occasione delle elezioni europee il canale ha trasmesso, ad orari predefiniti, un documentario illustrativo dell’attività e del ruolo del Parlamento Europeo nonché del relativo sistema di elezione. ORGANIGRAMMA DELL’AMMINISTRAZIONE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI Organigramma PARLAMENTO EUROPEO COMUNICAZIONE: PROFILO NORMATIVO E DI ARIANNA ORI 1. LE FONTI 1.1. Il Regolamento interno Il Regolamento interno (febbraio 2003 - XV edizione) ricalca, nel contenuto, i regolamenti interni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica italiani. Il capitolo XIX regola la pubblicità dei lavori in Aula, nella forma del processo verbale (art. 148) e del resoconto integrale (art. 149). Il processo verbale di ogni seduta, contenente le decisioni del Parlamento e i nomi degli oratori, è distribuito almeno mezz’ora prima dell’inizio della parte pomeridiana della seduta successiva. Esso è sottoposto all’approvazione dell’Assemblea; munito delle firme del Presidente e del Segretario Generale viene depositato negli archivi del Parlamento e pubblicato nella GU dell’UE entro un mese. Il resoconto integrale, cioè la trascrizione completa nelle lingue ufficiali di ogni seduta, è pubblicato come allegato alla GU dell’UE. Ufficio di Presidenza Ampia regolamentazione trova l’Ufficio di Presidenza (art. 21-28). Come si vedrà più avanti, esso è l’organo competente ad emanare le direttive che regolamentano l’attività degli uffici stampa e di quelli delle relazioni esterne. Si tratta di un’attribuzione sviluppatasi probabilmente in via di prassi, non essendo specificatamente sancita dal Regolamento, ma rientrante nell’ampia categoria delle decisioni di carattere organizzativo e amministrativo concernenti l’organizzazione interna del PE, il suo Segretariato e i suoi organi. L’Ufficio si compone del Presidente e dei quattordici Vicepresidenti, ognuno con un’assegnazione di responsabilità per materie specifiche. Con riguardo alla comunicazione, è presente un Vicepresidente per la trasparenza e l’accesso ai documenti ed uno per la politica dell’informazione e della comunicazione. Pubblicità e trasparenza Proseguendo l’analisi del Regolamento, per tornare successivamente e con maggior ampiezza all’attività dell’Ufficio di Presidenza in materia di comunicazione, troviamo al capitolo XXII sancita la pubblicità e la trasparenza delle attività del PE: “Il Parlamento assicura la massima trasparenza delle sue attività, in linea con quanto stabilito dal Trattato CE (art. 255) e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione. Le discussioni in seno al Parlamento sono pubbliche” (art. 171, 1° e 2° co mma). La necessità di assicurare la trasparenza delle attività delle istituzioni comunitarie è ribadita dall’art. 1, 2° comma del trattato sull’Unione Euro pea. Essa trova la sua ratio nel fatto che è proprio una politica di trasparenza a consentire una migliore partecipazione dei cittadini al processo decisionale e a garantire una maggiore legittimità, efficienza e responsabilità dell’amministrazione nei confronti dei cittadini, in un sistema democratico e volto al rispetto dei diritti fondamentali (sanciti dall’art. 6 del trattato UE e dalla carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea). Accesso del pubblico ai documenti In quest’ ottica si spiega la ragione per cui la maggior parte della normativa relativa ai campi della comunicazione e dell’informazione in ambito comunitario, ruoti intorno alla materia del diritto di accesso del pubblico ai documenti delle istituzioni europee (in parallelo a quanto previsto dalla Legge 7 agosto 1990, n. 241). L’articolo 255 del trattato che istituisce la comunità europea, stabilisce che “qualsiasi cittadino dell’Unione e qualsiasi persona fisica o giuridica che risieda o abbia la sede sociale in uno stato membro, ha il diritto di accedere ai documenti del Parlamento, del Consiglio e della Commissione”. L’articolo 172 del Regolamento - stabilisce che “qualsiasi cittadino dell’Unione […] ha un diritto di accesso ai documenti del Parlamento […] secondo i principi, le condizioni e le limitazioni definite nel regolamento CE n. 1049/2001 (30 maggio 2001) del PE e del Consiglio e in conformità delle specifiche disposizioni del presente regolamento” (1° comma). L’espressione “documenti del Parlamento” sta ad indicare qualsiasi contenuto informativo, a prescindere dal suo supporto (supporto cartaceo o elettronico, registrazione sonora, visiva o audiovisiva), che sia stato elaborato o ricevuto dai titolari di cariche del Parlamento, dalle commissioni o delegazioni interparlamentari o dal Segretariato del Parlamento e che verta su aspetti relativi alle politiche, iniziative e decisioni di competenza dell’istituzione (reg. 1049/2001, art. 2-3). L’Ufficio di Presidenza stabilisce norme atte ad assicurare che tutti i documenti del Parlamento siano registrati (2° comma). A tal fine l’Assemblea istituisce un “registro dei documenti del Parlamento”. I documenti legislativi e gli altri documenti indicati nell’ allegato XV al Regolamento (elenco che, però, non limita il diritto d’accesso ai documenti che non rientrano nelle categorie elencate), sono resi direttamente accessibili attraverso tale registro. Per ciascun documento il registro contiene un numero di riferimento, l’oggetto e/o una breve descrizione del contenuto del documento, nonché la data in cui il documento é stato ricevuto o redatto e inserito nel registro. L’Ufficio di presidenza può adottare norme, conformi al regolamento n. 1049/2001, che disciplinano le modalità di accesso e che sono pubblicate nella GU dell’UE (3° comma). Il Parlamento rifiuta l’accesso a un documento la cui divulgazione arrechi pregiudizio alla tutela dell’interesse pubblico, alla vita privata e all’integrità dell’individuo, alle procedure giurisdizionali, agli obiettivi delle attività di indagine ecc. (reg. 1049/2001, art. 4). L’Ufficio di presidenza designa le autorità incaricate del trattamento delle domande iniziali e adotta le decisioni relative alle domande di conferma e a quelle di accesso a documenti sensibili (4° com ma). Uno dei vicepresidenti è responsabile della supervisione del trattamento delle domande di accesso ai documenti (6° comma). La commissione competente del Parlamento, sulla base di informazioni fornite dall’Ufficio di presidenza e da altre fonti, elabora la relazione annuale e la presenta all’Assemblea (7° comma). La relazione comprende il numero dei casi in cui si è rifiutato l’accesso ai documenti, i motivi di tali rifiuti, il numero dei documenti “sensibili” non inseriti nel registro (trattasi di documenti provenienti dalle istituzioni o dalle agenzie da loro istituite, da stati membri, paesi terzi o organismi internazionali, classificati come “confidentiel”, perché proteggono interessi essenziali in particolare negli ambiti della sicurezza pubblica, della difesa e delle questioni militari). Pur non prefiggendosi il regolamento 1049/2001 di modificare le normative nazionali in materia di accesso ai documenti, è evidente che, in virtù del principio di cooperazione leale nelle relazioni tra le istituzioni e gli stati membri, questi dovranno fare in modo di non pregiudicare la corretta applicazione del regolamento e di rispettare le norme di sicurezza delle istituzioni. Il regolamento invita ciascuna istituzione ad adottare i provvedimenti necessari per informare il pubblico dei diritti di cui gode in materia e a mettere a punto la buona “prassi amministrativa” per facilitare l’esercizio del diritto d’accesso. È creato un “comitato interistituzionale” volto a esaminare le migliori prassi. Il regolamento 1049/2001 esprime una linea programmatica, fissa i principi generali cui le istituzioni (PE; Commissione, Consiglio) devono adeguarsi, adattandovi la propria normativa interna. Il Parlamento lo fa con la “Decisione dell’Ufficio di presidenza concernente l’accesso del pubblico ai documenti del PE”, datata 28 novembre 2001 e pubblicata sulla GU dell’UE n. C 374 del 29 dicembre 2001. La decisione regola dettagliatamente il Registro di riferimenti, istituito in seno all’istituzione e contenente i riferimenti di documenti elaborati o ricevuti dall’istituzione. Tali riferimenti costituiscono la “carta d’identità documentaria” che contiene i dati che consentono d’identificare l’autorità-fonte di ciascun documento, le lingue disponibili, lo status e la categoria del documento e il luogo in cui si trova archiviato. Il registro è strutturato in modo da consentire l’utilizzazione di un sistema di riferimenti uniforme, la possibilità di accedere direttamente ai documenti sotto forma elettronica, l’identificazione di quelli non accessibili elettronicamente, la ricerca dei documenti non sufficientemente identificabili dal richiedente, la registrazione dei documenti riservati. I documenti elaborati dall’istituzione sono iscritti senza indugio nel registro: le misure di esecuzione necessarie a tal fine sono adottate dal segretario generale. Il PE rende accessibile il registro sotto forma elettronica sul sito Internet Europarl e assicura assistenza on line ai cittadini quanto alle modalità di presentazione delle domande di accesso ai documenti. Gli altri documenti, relativi alla formulazione di politiche o strategie, sono resi quanto possibile direttamente accessibili. Le categorie di documenti direttamente accessibili figurano in un elenco approvato dal Parlamento e allegato al suo regolamento (allegato XV). Si tratta di atti relativi all’attività parlamentare (documenti dell’Aula, dei deputati, delle commissioni parlamentari, di altri organi del Parlamento) e documenti di informazione generale: 1) Bollettino del Parlamento (attività, calendari delle riunioni, edizione speciale “Consiglio Europeo”, rassegna dei lavori del PE); 2) Documenti per la stampa: - comunicati stampa; - Direct info/News Report (bollettino quotidiano d’informazione, in francese e in inglese, sulle attività delle commissioni parlamentari, le audizioni pubbliche, ecc. E’ pubblicato durante le settimane in cui le commissioni si riuniscono); - Direct agenda/News Alert (pubblicata ogni venerdì in francese e inglese, propone il calendario delle attività parlamentari della settimana seguente); - Dossier/Background Notes (è una sintesi, pubblicata in francese ed inglese, su un tema di attualità e di notevole rilevanza. La periodicità è per questo occasionale) Il Resoconto fornisce informazioni sul dibattito tenutosi in plenaria e sui risultati dei voti. Esso è disponibile in giornata ed è pubblicato nelle undici lingue dell'Unione; - l’Anteprima è una sintesi delle relazioni e degli altri documenti previsti dall'ordine del giorno della sessione. È pubblicata nella settimana precedente alla sessione, nelle undici lingue dell'Unione; - la Rassegna raccoglie, in maniera sintetica, i dibattiti ed i voti della sessione plenaria. È pubblicata nella settimana che segue la sessione, nelle undici lingue dell'Unione. 3) Studi e pubblicazioni a cura del PE; 4) Documenti di diffusione uffici esterni. I documenti non compresi in tale elenco sono accessibili su domanda scritta, o attraverso il formulario elettronico disponibile sul sito Europarl. Il Parlamento autorizza l’accesso al documento o comunica per iscritto i motivi del rifiuto totale o parziale. Le domande relative devono essere formulate in modo sufficientemente preciso e contenere in particolare gli elementi che consentano di identificare il documento richiesto, il nome e l’indirizzo del richiedente. Il richiedente non è tenuto a motivare la domanda. Il giorno stesso della loro registrazione da parte del servizio della corrispondenza, le domande di accesso a documenti detenuti dal PE, sono trasmesse all’unità responsabile della gestione del registro, che ne accusa il ricevimento, prepara la risposta, e fornisce i documenti entro il termine stabilito. Se le domande sono presentate sotto forma elettronica e indirizzate al sito Internet, vengono trasmesse automaticamente al servizio responsabile del registro, per la registrazione e il seguito da dare. Se complete di tutti gli elementi necessari, determinano automaticamente l’invio dell’avviso di ricevimento al richiedente. Entro 15 giorni dalla registrazione della domanda, il servizio responsabile del registro concede l’accesso al documento richiesto, e fornisce l’accesso entro tale termine. Questo può essere prorogato, in casi eccezionali, di altri 15 giorni lavorativi, in particolare quando la richiesta riguarda un documento molto voluminoso o un numero elevato di documenti. Se il PE oppone in rifiuto, totale o parziale, a una domanda di accesso, l’istituzione informa il richiedente dei mezzi di ricorso cui questi dispone (ricorso giurisdizionale contro l’istituzione e/o presentazione di una denuncia presso il Mediatore). In assenza di risposta nei termini, la domanda si intende respinta e il richiedente ha il diritto di ricorrere. Gli uffici del PE a Roma distribuiscono una guida, pubblicata congiuntamente dal Parlamento, dal Consiglio e dalla Commissione, che descrive in modo succinto le regole in materia di accesso ai documenti. Il carattere è divulgativo, non ha valore giuridico: per determinare la portata esatta dei principi, delle condizioni e dei limiti del diritto d’accesso, è necessario fare riferimento ai testi sopra citati. Diritto di petizione Sempre allo scopo di garantire una partecipazione effettiva dei cittadini europei, è dettagliatamente regolato, dal capitolo XXIII del regolamento interno, il diritto di petizione (artt. 174 - 176). Le petizioni possono essere presentate, da ogni cittadino europeo, su una materia che lo concerne direttamente purché rientrante nel campo di attività dell’Unione. Se soddisfano le condizioni previste (menzione del nome, cognome e cittadinanza del firmatario) vengono iscritte in un ruolo generale pubblico (salvo che i firmatari ne abbiano sollecitato un esame riservato), nell’ordine in cui sono prevenute e poi deferite dal Presidente alla commissione competente, che deve esaminare se esse rientrano nell’ambito delle attività della UE. Le petizioni dichiarate irricevibili sono archiviate. I firmatari vengono informati in merito alla decisione presa e ai motivi di essa. È istituito un registro elettronico sul quale i cittadini possono associarsi al primo firmatario, apponendo la propria firma elettronica sulla petizione dichiarata ricevibile e iscritta nel ruolo. Le petizioni iscritte al ruolo generale e le principali decisioni in merito vengono annunciate in seduta. Tali comunicazioni sono pubblicate sul processo verbale. Il loro titolo e la sintesi, nonché i pareri e le principali decisioni trasmessi congiuntamente all’esame della petizione, sono inseriti in una banca dati di pubblico accesso (salvo che il firmatario non abbia richiesto la riservatezza). Il capitolo XXIV del regolamento regola un organo particolare del parlamento, il Mediatore, a cui ogni cittadino dell’Unione può denunciare un caso di cattiva amministrazione nell’azione delle istituzioni e degli organi comunitari. Ufficio stampa e ufficio relazioni esterne L’ufficio stampa e l’ufficio relazioni esterne del PE, come si è constatato dall’analisi del regolamento interno del parlamento, non trovano una specifica regolamentazione. Il loro funzionamento è in effetti dettato da direttive interne, provenienti dall’ufficio di Presidenza. Questo organo è composto da un Presidente e 14 Vicepresidenti, ognuno con un’assegnazione di responsabilità per materie specifiche. Con riguardo alla comunicazione, è previsto che un Vicepresidente si occupi della trasparenza e l’accesso ai documenti e un altro della la politica dell’informazione e della comunicazione (co-presidente del gruppo di lavoro interistituzionale sulla politica dell’informazione). Le direttive adottate in seno all’ufficio di Presidenza e volte a regolare gli uffici che esercitano la comunicazione istituzionale, sono denominate “Mission Statement” e non hanno una cadenza regolare; possono essere emanate anche a distanza di qualche anno, secondo le necessità. Ad esse si aggiungono direttive, che spesso si limitano a prendere atto - cioè ad approvare - le note e relazioni del segretario generale, volte a regolare eventi di particolare interesse, non riconducibili alla normativa più generale, ma richiedenti apposite disposizioni. Un esempio è offerto dalle indicazioni formulate in vista delle elezioni europee. È del 5 marzo 2003 il Programma sulle azioni di informazione e comunicazione in vista delle elezioni. A seguito della decisione dell’Ufficio di Presidenza del PE, è stato costituito un gruppo di lavoro (task-force) che include i rappresentanti dei gruppi politici, per coordinare e realizzare il programma d’azione in materia di informazione e comunicazione. Questo programma d’azione è stato realizzato nei limiti dei mezzi finanziari e delle risorse umane, privilegiando la comunicazione interistituzionale e il partenariato con le autorità nazionali degli Stati membri. L’azione di comunicazione ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sul ruolo, le competenze e le attività del Parlamento europeo e sugli obiettivi che si propone la futura legislatura, per incoraggiare i cittadini europei a partecipare alle elezioni. Queste le principali azioni che il piano si è proposto: 1. promuovere la diffusione dei dibattiti politici europei sui mezzi audiovisivi, attraverso forme di partenariato con le reti nazionali e le stazioni radio dei paesi membri: per accrescere la visibilità dei membri del parlamento europeo e approfondire le posizioni dei suoi gruppi politici; 2. organizzare seminari d’informazione per i giornalisti non specializzati negli affari europei (stampa scritta, televisione, stampa regionale, stampa specialistica), sul ruolo e le attività del PE, l’integrazione comunitaria, i partiti politici europei; 3. sviluppare le coproduzioni televisive e radiofoniche; 4. modernizzare i prodotti della Divisione della stampa, trasmettere i comunicati stampa sulle attività parlamentari ai giornalisti in tempo reale e metterli in rete sul sito del PE; 5. creare un sito Internet multimediale, che sia un punto di riferimento per i media e il grande pubblico: a questo scopo è stato aperto un portale “speciale elezioni” sul sito Europarl; 6. identificare istantaneamente il PE (logo). Questa identità visuale dovrà essere utilizzata sistematicamente per permettere l’identificazione da parte del pubblico; 7. informare direttamente i cittadini sulle attività e posizioni del PE e, più specificatamente sulle elezioni: a tal fine il servizio d’Europe Direct dovrà essere rinforzato in termini di risorse umane, da un personale competente. 8. realizzare pubblicazioni (dépliants, brochures, presentazioni powerpoint nelle 21 lingue dell’Unione) - in collaborazione con la Commissione - per presentare il Parlamento e i suoi membri agli elettori; 9. costituire un “data base” con i nomi e gli indirizzi dei visitatori che abbiano già effettuato una visita da un deputato, al fine di misurare la qualità del servizio offerto e il gradimento del pubblico; 10. organizzare avvenimenti e manifestazioni pubbliche, cioè offrire piattaforme pubbliche al dibattito politico; 11. seguire lo stato dell’opinione pubblica. Attraverso sondaggi e strumenti come l’Eurobarometro, compiere un’analisi sulla percezione dei media, utile per orientare e aggiustare le fonti di informazione. Adattare le azioni di comunicazione ai paesi e alle categorie socio-professionali. Più specificatamente per gli uffici del PE dislocati a livello nazionale, una nota complementare del Segretario Generale su “L’état prévisionnel du Parlement européen pour 2005”, adottata all’unanimità dal PE il 26 febbraio 2004, prescrive di rafforzare la capacità degli uffici esterni mediante la creazione di sei impieghi temporanei per i rapporti con la stampa in alcuni uffici esterni e di due impieghi nel dominio del Web Publishing, alla Direction générale de l’Information, al fine di migliorare le relazioni con la stampa nazionale e quindi la comunicazione istituzionale del PE nei vari stati membri. È previsto che la direttiva entri in vigore nel 2005. Ad oggi, gli uffici italiani curano i rapporti con i media attraverso un’unica figura professionale, l’addetto stampa, regolato dalle norme valide per gli uffici di Bruxelles e di Strasburgo. La regolamentazione degli uffici stampa e degli uffici relazioni con il pubblico del Parlamento europeo, avviene mediante un “Mission Statement”, redatto e approvato dall’Ufficio di Presidenza del Parlamento, su nota del Segretario Generale o della Commissione o, comunque, in stretta aderenza alle linee programmatiche di quest’altra istituzione. Il “Mission Statement” più recente è quello approvato a Bruxelles il 21 novembre 2001, che annulla e sostituisce il precedente del settembre 1997. Si vede quindi che la cadenza di approvazione è di circa un quinquennio. Il rapporto del 2001 si riferisce specificatamente agli Uffici per le relazioni esterne, anche se risulta evidente che la sua normativa agevolmente si estende alla “Salle de presse”. I maggiori dettagli riguardanti quest’ultima possono ricavarsi da una nota interna dell’ufficio stampa, che ne descrive i principali obiettivi e, pur non avendo valore giuridico, fotografa, per così dire, la realtà esistente. Le funzioni essenziali degli Uffici relazioni esterne (presenti nel parlamento e in tutti i paesi membri), sono i seguenti: 1. garantire l’informazione ai media nazionali, regionali e specializzati (giornali, TV, radio) riguardo alle posizioni prese dal Parlamento Europeo; 2. stimolare e garantire il dialogo con i “moltiplicatori di opinioni” e il gran pubblico, sull’integrazione europea e - più in particolare - sul ruolo del PE; 3. rendere l’Ufficio di Presidenza informato del dibattito politico nei paesi membri. Al fine della pronta realizzazione di questi obiettivi, gli uffici sono tenuti a: 1. comunicare rapidamente agli Stati membri le posizioni adottate dal Parlamento; 2. sviluppare e mantenere i rapporti con i media nazionali e regionali; 3. stimolare il dibattito sull’UE e sul suo avvenire e incoraggiare la partecipazione alle elezioni europee; 4. spiegare come il PE eserciti suoi poteri legislativi, finanziari e di controllo e sottolineare il suo ruolo di organo democratico eletto direttamente dai cittadini dell’Unione per esprimere i loro desideri e difendere i loro interessi; 5. organizzare conferenze stampa e seminari, partecipare a fori ed esposizioni e promuovere tutte le altre attività utili per le relazioni pubbliche; 6. assicurare un’informazione regolare e un coinvolgimento sistematico dei Parlamentari alle azioni d’informazione e comunicazione; 7. sviluppare e mantenere sistemi d’informazione elettronica degli Uffici per le relazioni esterne (siti web) per facilitare l’accesso del pubblico all’informazione e alla documentazione del parlamento; 8. pubblicare la documentazione generale sul parlamento europeo, adattarla agli interessi nazionali dei cittadini oltre che alla loro lingua e alle particolarità locali. Rispondere alle richieste d’informazione, generali o specifiche, dei cittadini; 9. seguire dall’interno il dibattito pubblico sugli affari europei e relazionare sistematicamente alle autorità parlamentari e amministrative l’evoluzione politica in corso e lo stato dell’opinione pubblica all’interno degli stati membri, e formulare, ove necessarie, proposte d’azione; 10. seguire i media nazionali e regionali e assicurare in modo sistematico un’analisi mediatica su soggetti puntuali, nonché la messa a disposizione di un servizio di “rassegna stampa”- su supporto elettronico e tradizionale - per le autorità parlamentari e amministrative; 11. informare le autorità parlamentari e amministrative nell’eventualità di notizie inesatte, o deformate dai mass-media, e procedere a una rettifica immediata (nei casi giuridicamente delicati, informare le autorità e domandare loro istruzioni); 12. presentare annualmente un”programma d’azione” (sorta di piano di comunicazione), affinché sia approvato dal “centro” e un “rapporto di valutazione” al termine di ogni anno finanziario (un programma annuale di azione comune tra PE e Commissione - parte essenziale e prioritaria delle attività di informazione e comunicazione - è elaborato e presentato in un unico documento nel mese di novembre di ciascun anno). Gli Uffici Esterni del PE lavorano in stretta collaborazione con i rappresentanti della Commissione per massimizzare i risultati delle attività di informazione e comunicazione. I principali compiti dell’Ufficio stampa sono elencati in una circolare interna, con valore descrittivo e non prescrittivo. È la descrizione del lavoro che si svolge nella Salle de presse degli uffici di Lussemburgo, Bruxelles e Strasburgo, così come regolato dal relativo “Mission Statement”. Va rilevato che il documento cui mi riferisco contiene una ‘griglia’ delle diverse qualifiche (indicate con sigle: A3, LA3, A, B, e così via) del personale della sala stampa e, correlate, caselle vuote in cui va evidentemente inserito il numero di persone fisiche - probabilmente variabile - che ricoprono tale qualifica presso le tre sedi del PE. Funzioni principali dell’Ufficio stampa: 1. partecipare alla programmazione dei lavori della direzione, la selezione dei temi da trattare da parte dei mezzi d’informazione editi dalla direzione; 2. gestire la sala stampa e organizzare le conferenze stampa; 3. organizzare seminari d’informazione a favore dei giornalisti; 4. assicurare la distribuzione della documentazione ai giornalisti; 5. assicurare i contatti con i rappresentanti dei media dei paesi membri; Queste in via generale. Il documento prosegue l’analisi più analiticamente nel rapporto con i media: 1. preparare risposte rapide, oggettive e precise a tutte le domande provenienti dai media, dagli uffici esterni e dal segretariato; 2. preparare e mettere all’ordine del giorno i “dossier” e i “fact sheets” sui temi che possono interessare i media; 3. coordinare le reazioni del segretariato e dell’Ufficio di Presidenza riguardo alle informazioni rilasciate dai media e contenenti resoconti erronei o incompleti: fornire le informazioni necessarie agli uffici esterni; 4. fornire informazioni agli uffici esterni sui “reportages” dei media di altri paesi; 5. confezionare articoli in formato elettronico, per la trasmissione interna; 6. preparare comunicati stampa, per la distribuzione interna; 7. confezionare articoli e riviste su carta stampata; 8. preparare speciali dossier sui temi più importanti dell’Unione (Euro, Convenzione, elezioni ecc.); 9. assicurare la programmazione, la preparazione, la redazione, l’edizione dei lavori delle commissioni, delle sedute plenarie, della Convenzione europea, dell’Assemblea Parlamentare Paritaria, della Conferenza dei Presidenti, per i media e il pubblico, attraverso i seguenti strumenti: - Direct Info (bollettino giornaliero sulle attività delle commissioni) Direct Agenda/ News Alert (annuncia gli avvenimenti della settimana seguente) - Briefing (sintesi dei rapporti e altri documenti iscritti all’ordine del giorno delle sessioni plenarie) - Info session (relaziona i dibattiti in corso della sessione e i risultati dei voti) - Postbriefing Dossier/Background notes (dà informazioni di fondo su un soggetto specifico) Bulletin “Débats sur l’Europe” (pubblicazione per il grande pubblico) 10. Assicura che tutte le informazioni sopraesposte siano redatte anche in formato elettronico (Intranet/Internet); 11. Assiste i rappresentanti dei media in tutte le circostanze e risponde alle loro domande e richieste di informazioni; 12. Organizza seminari e incontri con gruppi di giornalisti e “moltiplicatori di opinioni”; 13. Organizza e “anima” le conferenze stampa. Più specificatamente riguardo ai mezzi audiovisivi, il centro stampa ha un’apposita divisione che cura i rapporti con: 1. la televisione assicurando la copertura TV dei lavori del parlamento e realizzare”news” destinate alle diverse reti europee; stabilendo partenariati con i canali TV per realizzare coproduzioni; producendo programmi “prêts à diffuser” e assicurando la produzione di CD-Rom; - fornendo assistenza ai giornalisti TV; - assicurando l’installazione, la gestione e la manutenzione delle attrezzature audiovisive nei luoghi di lavoro. 2. la radio fornendo assistenza tecnica ai giornalisti e alle stazioni radiofoniche. 3. foto - realizzando e producendo foto ufficiali; - gestendo una galleria fotografica; - assicurando un servizio di assistenza fotografica ai membri. - 2. PIANI DI COMUNICAZIONE Una volta analizzato il funzionamento interno degli organi deputati alla comunicazione interna e istituzionale, va rilevato come le istituzioni europee abbiano messo a punto, più volte, piani di comunicazione contenenti strategie d’informazione per l’UE. Questo dimostra come sia sentito fortemente il problema di realizzare una sinergia tra il “governo” e i “governati” e di coinvolgere questi ultimi nel meccanismo delle scelte e delle attività delle istituzioni europee: la democrazia dipende dalla capacità dei cittadini di partecipare al dibattito politico. Più degli Stati membri, la UE risente fortemente della disaffezione per la politica (come confermano le consultazioni referendarie e elettorali). Nella Dichiarazione di Laeken, i capi di Stato e di governo hanno constatato che l’UE non può più progredire senza il sostegno e l’adesione dei suoi cittadini. Alla presa di coscienza, da parte dei cittadini europei, delle sfide future dell’Unione (parità delle condizioni economiche, globalizzazione, salvaguardia dell’ambiente, pace e sicurezza) si contrappone una profonda ignoranza dell’acquis della costruzione comunitaria e del sistema di funzionamento dell’Unione. Il Piano che si procede ad analizzare, risale al luglio 2002 e riveste una grande importanza perché è stato stilato in vista dell’evento dell’allargamento e per l’imprescindibile esigenza di dare al fenomeno visibilità e intelligibilità. Il Consiglio di Helsinki del ‘99 aveva esortato il PE, la Commissione e il Consiglio ad unire gli sforzi per fornire informazioni generali coordinate sull’Unione. Il PE emanava a tal fine la Risoluzione del 13.03.2002 su un “Nuovo quadro di cooperazione per le attività di politica dell’informazione e della comunicazione della UE”. Il nuovo quadro di azione è stato approvato due volte dal Consiglio (sotto la presidenza belga, 2001 e sotto quella spagnola, 2002). Per la prima volta si riconosce il ruolo importante che debbono avere gli Stati membri nella diffusione dell’informazione e nello sviluppo della comunicazione sulle questioni europee. Questa strategia, che non copre tutte le azioni delle istituzioni nel campo dell’informazione, è complementare alle loro attività di portavoce. Essa deve tener conto della natura molto particolare dell’Unione: 1) fornendo un’informazione generale che rafforzi la consapevolezza dell’esistenza e della legittimità dell’Unione valorizzandone l’immagine e il ruolo; 2) concentrandosi sui grandi progetti e le grandi problematiche, che le istituzioni tradurranno in settori prioritari d’informazione nell’ambito del programma PRINCE (programma d’informazione del cittadino europeo). I settori prioritari per l’informazione, concertati da Parlamento, Commissione e Consiglio sono: l’allargamento; il futuro dell’Unione; lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia; il ruolo dalla UE nel mondo. Su questi temi prioritari i messaggi principali dovranno essere definiti ed elaborati per rispondere alle esigenze e alle preoccupazioni dei cittadini. Allargamento: alla luce di dati raccolti da Eurobarometro (83% dei cittadini si dichiarano non informati o mal informati), la comunicazione sull’allargamento dovrebbe servire innanzitutto a precisare meglio le scadenze previste, concentrandosi sulla legittimità dell’ingresso dei paesi che hanno vocazione all’adesione; gli sforzi compiuti da questi paesi per conformarsi all’acquis comunitario; l’incontestabile plusvalore rappresentato dall’allargamento. Gli obiettivi dell’Unione si basano sui valori dell’opportunità, la sicurezza e la prosperità. I messaggi da sviluppare dovranno mirare ad esplicitare questi valori. Il futuro dell’Unione Europea: affrontando il problema principale, quello della totale ignoranza del funzionamento dell’Unione, si viene incontro all’esigenza di fornire informazioni su di esso e di valorizzare i lavori della Convenzione sul futuro dell’Europa. Lo spazio di libertà, di sicurezza, di giustizia: sviluppare il tema dando una risposta unitaria ai fenomeni migratori, consolidando e rafforzando lo spazio europeo di libertà e giustizia, sottolineando come la cittadinanza europea rafforzi e non sostituisca quella nazionale. Il ruolo dell’Europa nel mondo: per ridurre i timori che gli Europei nutrono in relazione alla globalizzazione, andrà dimostrato come l’Europa sia efficace e competitiva nel controllo e nella regolazione della globalizzazione. La comunicazione dell’Unione deve essere mirata ed avvenire a due livelli: quello per chi è interessato e parzialmente informato e quello per il grande pubblico, di solito indifferente e non sensibilizzato alle attività dell’UE. Le informazioni vanno poi adattate alle realtà, alle lingue, alle percezioni locali e agli interessi e preoccupazioni specifiche dei diversi gruppi destinatari prescelti. La scelta di questi gruppi dovrà essere fatta sulla base di appositi piani di comunicazione concordati con gli Stati membri su ciascuno dei settori prioritari considerati. I gruppi destinatari dovranno tenere conto degli opinion leader (rappresentanti politici, personalità della società civile, media, mondo imprenditoriale ecc.) e di categorie specifiche della popolazione (giovani, donne, famiglie, popolazione attiva). L’elaborazione di un insieme di messaggi europei sui grandi temi di informazione, preceduta dall’analisi approfondita dello stato dell’opinione pubblica nei diversi Stati membri (condotto soprattutto tramite l’Eurobarometro), si svolge per mezzo del sito Europa, fondamentale per avvicinare le istituzioni al cittadino e facilitare gli scambi tra tutti gli europei; le pubblicazioni tradizionali; gli strumenti audiovisivi (servizio EbS). La nuova strategia di informazione dell’UE deve tener conto dei mezzi di cui quest’ultima dispone. Essendo abbastanza limitati, diventa indispensabile il partenariato con gli Stati membri, cioè il sostegno attivo delle autorità nazionali o regionali. Tale collaborazione con gli stati membri avviene: a livello interistituzionale, attraverso il gruppo IGI (Gruppo Interistituzionale sull’Informazione), copresieduto da Commissione, Parlamento e Consiglio, definisce i settori prioritari e gli orientamenti comuni per la cooperazione in materia di informazione e comunicazione dell’UE; attraverso una politica di decentramento, in cui le Rappresentanze della Commissione e gli uffici di informazione del PE partecipano di concerto sia alla realizzazione dei messaggi a livello nazionale e locale, sia alle definizione di un quadro di azione da attuare insieme allo stato membro. B) LE PUBBLICAZIONI A CURA DI ELENA BERTONELLI, IRENE DESSÌ E GIAIME RODANO “LEGGIBILITÀ” E “COMPRENSIBILITÀ”: INTRODUTTIVA ALL’ANALISI DEI TESTI87[87] NOTA DI ELENA BERTONELLI E GIAIME RODANO 1.1. La leggibilità Per dare attuazione a questo criterio, sono state compiute rilevazioni sulle concrete difficoltà mostrate da vari tipi di lettori. L’esito delle ricerche ha messo in luce alcuni ostacoli alla comprensione come la lunghezza delle parole, misurata in numero di sillabe o, meglio, di lettere, o la lunghezza dei paragrafi e delle frasi misurata in numero di parole. Queste variabili possono essere ormai molto rapidamente individuate e analizzate grazie anche al supporto delle tecnologie informatiche e alla crescente duttilità degli strumenti della statistica linguistica. Tra tali strumenti quello oggi probabilmente più flessibile e più efficace è l’indice Gulpesae88[88]. Esso è stato definito nel 1988 presso l'Istituto di Filosofia dell'Università degli studi di Roma “La Sapienza” dal Gruppo universitario linguistico pedagogico (GULP). Si tratta di un’attenta e ponderata revisione di un indice precedente, quello con cui Roberto Vacca89[89] aveva a sua volta adattato alla lingua italiana l’indice di leggibilità elaborato negli anni quaranta del secolo scorso da Rudolf Flesch per l’American English90[90]. L’indice Gulpease si calcola applicando la seguente formula:91[91] Scala 87[87] Questa nota ai testi riprende parzialmente, con tagli e integrazioni, un nostro precedente scritto. Cfr. E. BERTONELLI, G. RODANO, Per leggere i discorsi di insediamento in F. BASILICA E S. SEPE (a cura di), Il linguaggio delle Istituzioni pubbliche nei discorsi di insediamento presso l’Avvocatura dello Stato, il Consiglio di Stato e la Corte dei conti, Edizioni SSPA, Roma 2004, pp. 53-66. 88[88] Cfr. P. LUCISANO, M. E. PIEMONTESE, Gulpease: una formula per la predizione della difficoltà dei testi in lingua italiana, “Scuola e città”, XXXIX, 1988, pp. 110-124. 89[89] Le prime ricerche di Vacca datano dall’inizio degli anni ‘70. Esse sono state da lui perfezionate in collaborazione con Valerio Franchina a metà degli anni ’80. Cfr. V. FRANCHINA, R. VACCA, Taratura dell’indice di Flesch su un testo bilingue italiano-inglese di un unico autore, “Linguaggi”, anno III, n. 3. 90[90] Cfr. R. FLESCH, The Art of Readable Writing, Collier & Collier-Macmillan, New York-London 1949. 91[91] Cfr. M. E. PIEMONTESE, Capire e farsi capire. Teorie e tecniche della scrittura controllata, cit. p. 101. 89 - (Lp:10) + (3 x Fr) dove Lp = (numero delle lettere del testox100):numero delle parole del testo e Fr = (numero delle frasi del testotestoX100):numero delle parole del testo. Questa formula, come si è sopra accennato, è stata determinata verificando, con una serie di test, la leggibilità di un corpus di documenti. La ricerca è stata condotta su lettori provvisti di diversi titoli di studio: licenza elementare, licenza media e diploma di scuola superiore. Si è giunti in tal modo non solo alla individuazione della formula, ma pure alla definizione di una scala interpretativa (tarata secondo valori di difficoltà da 0 a 100) dei parametri restituiti dalla formula stessa. Tale scala non ha cioè un valore assoluto, poiché gli indici vengono messi in relazione sia con il grado di scolarizzazione del lettore, sia con il tipo di impatto su di essi provocato da uno specifico testo. Il grafico e la tabella seguenti riassumono la scala degli indici di leggibilità Gulpease in rapporto ai titoli di studio: INDICE GULPEASE LICENZA ELEMENTARE LICENZA MEDIA DIPLOMA SUPERIORE fino a 5 Da 6 a 10 da 11 a 15 da 16 a 20 da 21 a 25 da 26 a 30 quasi incomprensibile quasi incomprensibile quasi incomprensibile quasi incomprensibile quasi incomprensibile quasi incomprensibile quasi incomprensibile quasi incomprensibile quasi incomprensibile quasi incomprensibile quasi incomprensibile quasi incomprensibile Quasi incomprensibile Quasi incomprensibile molto difficile molto difficile molto difficile molto difficile da 31 a 35 da 36 a 40 da 41 a 45 da 46 a 50 da 51 a 55 da 56 a 60 da 61 a 65 da 66 a 70 da 71 a 75 da 76 a 80 da 81 a 85 da 86 a 90 da 90 a 95 da 95 a 100 quasi incomprensibile quasi incomprensibile quasi incomprensibile quasi incomprensibile quasi incomprensibile molto difficile molto difficile molto difficile difficile difficile facile facile facile molto facile quasi incomprensibile molto difficile molto difficile molto difficile difficile difficile Facile Facile Facile Facile molto facile molto facile molto facile molto facile difficile difficile Facile Facile Facile Facile Facile Facile Facile molto facile molto facile molto facile molto facile molto facile L’esame del grafico ci dice, solo per fare un esempio, che un testo con indice Gulpease 39 è “quasi incomprensibile” per chi ha la licenza elementare, “molto difficile” per chi possiede la licenza media, “difficile” per un diplomato di scuola superiore. Ci dice pure che un indice 39 comporta una lettura di tipo “frustrante” per la prima categoria, “scolastica” per la seconda e per la terza92[92]. In sostanza, Gulpease - attraverso l’incrocio tra alcuni parametri linguistici e sintattici di un testo e gli standard scolastici necessari per la sua comprensione - definisce non solo un indice di predizione di leggibilità di un testo, ma anche l’ampiezza della platea di fruizione e l’impatto sul lettore. Il che sta a ribadire quanto si è poco sopra osservato: anche al primo livello di rilevazione matematico-statistica, il criterio della leggibilità si intreccia con il criterio della comprensibilità, poiché - attraverso il riferimento ai livelli di scolarizzazione e agli esiti di lettura - considera la prima e, forse, la più rilevante dimensione di contesto93[93]: quella del livello culturale della platea di riferimento. 1.2. La comprensibilità Come ovvio, il criterio della leggibilità non costituisce l’unico mezzo per valutare il livello di fruibilità di un testo. Tale criterio non coglie, ad esempio, se in un “testo manca una informazione essenziale per la comprensione dell’argomento trattato”94[94], non riesce a valutare la connessione logica dell’impianto concettuale e la sua resa stilistica, né infine è in grado di ricostruire il complesso reticolo di inferenze e di relazioni esistente tra finalità, contenuti e destinatari. Per rilevare tali aspetti, lo si è accennato, occorre rifarsi al criterio della comprensibilità. 92[92] L’aggettivo “frustrante” non ha necessità di spiegazioni: è l’evidente atteggiamento di chi di fronte a un testo non ha compreso praticamente nulla. Per lettura scolastica si intende invece quella che richiede la presenza di un insegnante o l’assistenza di un tutor. Un testo risulta invece pienamente compreso quando prevede un livello di lettura del tutto autonomo, appunto - come il grafico puntualizza - “indipendente”. 93[93] Si noterà come tra i livelli di scolarizzazione previsti da Gulpease manchi quello del titolo di laurea. Discuteremo più avanti le ragioni di questa mancanza e i problemi che essa pone alla presente ricerca. 94[94] Cfr. A. M. THORNTON, Gli studi sulla leggibilità e la riscrittura in Italia, in P. LUCISANO (a cura di), Misurare le parole, Kepos, Roma 1992, p. 50. Come si può immediatamente dedurre l’analisi di comprensibilità è ben più complessa di quella di leggibilità, che pure alla prima sgombra in qualche modo il terreno. Si pensi, ad esempio, alla sensibilità necessaria per valutare gli elementi fondamentali che definiscono la comprensibilità di un testo: stabilire cioè se i contenuti sono disposti secondo un ordine che facilita la comprensione del senso complessivo e se gli argomenti e le informazioni sono adeguatamente precisati o dati invece per risaputi. A questo proposito, bisogna in sostanza considerare se autore e fruitore si trovino su un piano di compatibilità poiché fanno riferimento a un medesimo universo di conoscenze o se invece si sia in presenza di una vera e propria asimmetria della comunicazione, dovuta allo iato - più o meno forte - tra chi parla o scrive e chi ascolta o legge. Qualora i fruitori di un testo o di un discorso non possedessero gli strumenti per coglierne i riferimenti impliciti o gli accenni e i sottintesi, lo scritto o il discorso risulterebbero per essi chiari (leggibili) sul piano della loro mera disposizione lessicale e sintattica, ma assai meno chiari (comprensibili) sul terreno dell’acquisizione e del padroneggiamento dei contenuti. Non si comprende senza leggere, ma è possibile leggere senza comprendere. Non a caso, gli studi sulla comprensione95[95] distinguono ormai gli ostacoli superficiali, relativi alle variabili sintattiche e lessicali (ad esempio la lunghezza dei paragrafi, delle frasi e delle parole, la forte presenza di termini “meno diffusi”) che possono essere colti attraverso il criterio della leggibilità, dagli ostacoli profondi (ad esempio il difettoso impianto logico-concettuale dei contenuti, l’abuso di riferimenti impliciti) che vanno invece colti attraverso il criterio della comprensibilità. Solo l’assenza nel testo di ostacoli di questo tipo può consentire al suo fruitore una effettiva comprensione, vale a dire una lettura sino in fondo compiuta. Sempre a proposito dello stretto legame esistente tra leggibilità e comprensibilità, occorre sottolineare come l’eliminazione degli ostacoli superficiali non implichi il superamento automatico degli ostacoli profondi; mentre non è possibile invece eliminare gli ostacoli profondi senza aver superato quelli superficiali96[96]. Il terreno della comprensibilità può tuttavia anch’esso valersi di alcuni strumenti matematico-statistici. Ad esempio, la rilevazione del numero totale delle parole utilizzate e di quello delle parole diverse consente di valutare l’ampiezza del vocabolario di un determinato testo. In altri termini, è possibile giungere alla definizione di un indice - quello della “ricchezza lessicale” - che indubbiamente costituisce una spia significativa della resa stilistica e della pregnanza comunicativa di un testo. La formula generalmente utilizzata per calcolare la “ricchezza lessicale” è data dal rapporto tra le parole diverse presenti nel testo (vale a dire l’insieme 95[95] 96[96] Cfr. ad esempio L. LUMBELLI, Fenomenologia dello scrivere chiaro, Editori Riuniti, Roma 1989. Cfr. M. E. PIEMONTESE, cit., p. 104. delle parole che compongono il vocabolario di un testo, designate con il simbolo V) sul totale delle parole che compongono il medesimo testo (N), moltiplicato per 100. Per testi dalle dimensioni ridotte è tuttavia consigliabile utilizzare un indicatore di “ricchezza lessicale” più complesso, introdotto da Pierre Guiraud97[97], che riduce l’effetto delle dimensioni di N ponendolo sotto radice (la formula così diventa V diviso radice quadrata di N)98[98]. Una altra indagine statistica utile a definire aspetti stilistico-espressivi di un testo è quella che calcola - sulla scorta del Vocabolario italiano di base (VdB) di Tullio De Mauro99[99] - la percentuale dei diversi tipi di parole utilizzate. Il VdB contiene infatti un elenco di lemmi elaborato prevalentemente secondo criteri statistici: esso rappresenta la porzione della lingua usata e compresa dalla maggior parte di coloro che parlano l’italiano. In particolare, i lemmi del VdB sono classificati in alcuni livelli principali, che possono essere così sintetizzati: - - - - “parole fondamentali”: sono circa 2000 lemmi (1991). Sono i termini più frequenti in assoluto della nostra lingua (compresi quindi gli articoli, le preposizioni, gli avverbi di quantità, tempo e luogo); “parole molto comuni”: sono circa 3000 lemmi (2750). Sono termini ancora molto frequenti sia nel linguaggio parlato, sia in quello scritto. Sono parole indispensabili per passare a testi più articolati e precisi. “parole comuni”: sono oltre 2000 lemmi (2337) spesso di umile riferimento, ma ben presenti nella nostra mente perché di uso quotidiano; “parole meno diffuse”: sono circa 8000 lemmi. Sono termini indispensabili per la comprensione di qualsiasi contesto specifico: sono non solo i vocaboli obsoleti, letterari, regionali, dialettali, ma anche quelli tecnico-specialistici. È sin troppo evidente che una radiografia che ci faccia immediatamente conoscere come le categorie di lemmi appena citate si distribuiscano 97[97] : “Fondamentali sono i lavori di P. Guiraud negli anni cinquanta-sessanta sul carattere statisticoprobabilistico del vocabolario delle lingue e le riflessioni sui connessi problemi metodologici. […] È, infatti, Guiraud a notare che con poche centinaia di parole si riesce a coprire oltre la metà e con poche migliaia oltre il 97,5% di qualsiasi tipo di testo. Questa osservazione, oltre a gettare luce sulla struttura e sul funzionamento del lessico delle lingue, appare immediatamente rilevante per la didattica delle lingue (materne e straniere) e per la verifica dei livelli di comprensione” (Cfr. M. E. PIEMONTESE, Capire e farsi capire…, cit. p. 86). 98[98] Cfr. F. DELLA RATTA-RINALDI, L’analisi testuale, uno strumento per la ricerca qualitativa, in AA.VV., Strumenti per la ricerca qualitativa. Studio di caso e analisi testuale, Angeli, Milano 2002. 99[99] Cfr. anche T. DE MAURO, Guida all'uso delle parole, Editori Riuniti, Roma 1980, cap. 16. percentualmente in un testo, consente di individuare uno dei possibili ostacoli “profondi” per sua comprensione: la presenza consistente, ad esempio, delle “parole meno diffuse”. Queste rilevazioni d’ordine statistico sono certamente assai utili ai fini dell’analisi di comprensibilità di un testo. E tuttavia non si può non ribadire che restano centrali le ricerche in grado di ricostruire l’articolato e complesso rapporto che si stabilisce tra il testo e il suo fruitore. L’analisi di un testo finalizzata a definire la sua comprensibilità deve allora innanzitutto ricorrere ai ferri del mestiere della critica stilistica. Ma ciò non basta. Si deve altresì approfondire - con gli strumenti della critica storica e sociologica - da un parte il contesto specifico in cui il testo si colloca e, dall’altra, si devono considerare le caratteristiche dei “riceventi”, verificando se “emittenti” e “riceventi” appartengano o meno alla medesima koinè culturale. IL SENATO DELLA REPUBBLICA SR/P/1 BIBLIOTECA DEL SENATO (senza data, ma giugno 2003) 1. LA PUBBLICAZIONE Si tratta di un dépliant 21 per 9,4 centimetri che, una volta squadernato, misura 38 centimetri di larghezza. Esso è composto da otto pagine pieghevoli, di cui la pagina 1 e la pagina 8 costituiscono i piatti superiore e inferiore: in calce a quest’ultimo sono indicati gli orari di apertura sia per i Senatori, sia per il pubblico esterno. La pagina 6 contiene una tasca, che nel suo risguardo riporta un estratto del Regolamento di ammissione e nel suo interno contiene cinque schede. Esse riproducono sulla fronte le piantine relative ai due piani e alle ventitré sale della Biblioteca e sul retro la sintetica ma puntuale descrizione delle loro rispettive dotazioni. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO Il contenuto è articolato in quattro brevi sezioni: 1. la storia; 2. le raccolte; 3. i cataloghi; 4. la nuova sede; Nella prima sezione (pagina 2) viene tracciata un’essenziale storia della Biblioteca. Si parte dalla sua istituzione l’8 maggio 1848 nella sede del torinese “Palazzo Madama” per poi far cenno al trasferimento a Firenze nel 1865 e a quello a Roma nel 1871. Viene quindi illustrato lo sviluppo delle collezioni e dei fondi. La consistenza del patrimonio passa via via dai 40.000 volumi del 1848 ai 100.000 del 1871, ai 200.000 dei primi anni Venti sino agli attuali 600.000. Nella seconda sezione (pagine 3 e 4 più la metà di pagina 5) si dà conto: - dei principali “Fondi speciali” (ad esempio la Raccolta degli Statuti, le Leggi degli antichi Stati Italiani, il Fondo D’Ancona ecc.); - dei “Periodici”, prevalentemente di area politico-istituzionale (giornali; atti accademici); - delle “Pubblicazioni ufficiali” (atti e documenti parlamentari italiani e dei principali paesi stranieri, nonché del Parlamento Europeo, pubblicazioni della Cee, dell’Onu, dell’Unesco ecc.); - delle “Collezioni italiane e straniere” (monografie di argomento letterario, storico, filosofico e giuridico); - delle “Guide” (antichi libri a stampa riccamente illustrati). La terza sezione (che occupa l’ultima parte di pagina 5) riferisce della disponibilità dei due principali cataloghi. Il “catalogo storico” a schede per autori e soggetti copre il periodo 1848-1999; il “catalogo corrente” on line va dal 1994 a oggi. Per numerosi fondi esistono poi cataloghi speciali. La quarta sezione (pagina 7) è dedicata a illustrare la nuova sede della Biblioteca. Vengono rapidamente rivisitate le tappe dei progressivi cambiamenti di edificio. La Biblioteca - collocata negli anni Trenta presso l’aula di Palazzo Madama - si rivela negli anni Settanta insufficiente. Per iniziativa di Giovanni Spadolini la Biblioteca si sposta nel Palazzo della Minerva100[100], divenendo così una istituzione culturale di rilievo anche esterno. 3. I DESTINATARI La Biblioteca è aperta a tutti per la visita della sede e per la consultazione degli atti parlamentari. Le Collezioni bibliografiche e le sale di consultazione per materie sono invece riservate a una utenza selezionata e accreditata di studiosi e di studenti. Queste limitazioni sono puntualmente ricordate attraverso l’estratto dei due primi articoli del Regolamento di ammissione riprodotti sul risguardo della tasca di pagina 6. Il dépliant è rivolto a quanti, singolarmente o in gruppo, in visita o per studio, entrino per la prima volta nella Biblioteca. A partire dall’apertura della Biblioteca al pubblico 100[100] L'edificio risale ai primi del 1500, ma nel 1860 fu profondamente trasformato da Andrea Busiri Vici per Pio IX. Poi nel 1960 lo stabile passò allo Stato italiano che lo destinò a varie amministrazioni finché, nel 1991, cominciò il lungo programma di restauri, affidato allo studio dell'architetto Angelo Zampolini, che ha ripensato i trentamila metri cubi adattandoli alle esigenze di chi consulta libri, riviste, manoscritti. esterno (giugno 2003) i visitatori sono stati non solo studiosi, docenti e bibliotecari, ma anche gruppi di studenti, sia delle università, sia delle scuole dell’obbligo e delle scuole superiori101[101]. 4. LA VESTE GRAFICA Il dépliant ha un aspetto particolarmente raffinato. La grammatura e la qualità del materiale - un cartoncino opaco di colore avorio -, le sfumature delle tinte calibrate sulle nuances dell’acquarello di Angelo Zampolini (cfr. nota 1), la nitidezza grafica dei testi, le pregevoli illustrazioni rendono la pubblicazione senza dubbio invitante. Assai elegante e funzionale si presenta anche l’invito all’apertura del pieghevole, che subito squaderna due facciate di 21 per 19 centimetri. pp. 1-8 pp. 2-7 101[101] Il libero accesso ai visitatori non si deduce subito dal testo del dépliant, ma ci è stato confermato dalla dottoressa Anna Galluzzi, che ha cortesemente risposto anche ad alcune altre domande. 1. A chi, come e quando viene distribuito il dépliant? Il dépliant è disponibile per gli utenti all'interno della biblioteca. Viene inoltre distribuito ai partecipanti alle visite guidate della biblioteca e in occasione di iniziative culturali (convegni, seminari e presentazioni di libri) che si svolgono presso la biblioteca. 2. Al di là della presenza istituzionale di parlamentari e ricercatori, sono previste visite della Biblioteca? Dal 19 giugno scorso la biblioteca è aperta anche al pubblico esterno, in particolare, secondo il nostro nuovo regolamento, agli studenti universitari, ai laureati e agli studiosi. Organizziamo inoltre su richiesta visite guidate alla biblioteca sia per gruppi di studenti (soprattutto universitari, ma anche della scuola dell'obbligo e delle scuole superiori), sia per bibliotecari, sia per docenti e studiosi. 3. In caso affermativo, è possibile conoscere la loro tipologia e il loro numero? Per quanto riguarda gli utenti della biblioteca (quindi coloro che utilizzano i servizi) sono state circa 1.700 le richieste di iscrizione alla biblioteca da parte degli utenti esterni, con una media giornaliera di presenze di circa 50 persone. Per quanto riguarda le visite ne abbiamo effettuate una ventina nel corso del primo anno di apertura (per un totale di circa 250 partecipanti) e le categorie di partecipanti sono quelle già citate precedentemente. Solo raramente accade che turisti o cittadini di passaggio chiedano di visitare la biblioteca; in questo caso sono gli assistenti parlamentari ad accompagnarli in un giro storico-turistico per le sale del palazzo. 4. Esiste già o è prevedibile in futuro una promozione presso le scuole? Per il momento non è previsto niente in proposito; stiamo lavorando solo alla promozione nelle università, visto che gli studenti e i docenti universitari costituiscono il nostro target di utenza più tipico. La prima è formata dai piatti superiore e inferiore (pagina 1 e pagina 8) che nel loro insieme riproducono tutto l’acquarello di Zampolini; la seconda facciata è invece costituita dalle pagine 2 e 7 e consente la lettura congiunta delle due sezioni “La storia” e “La nuova sede”. L’illustrazione di questa facciata si affida a tre riproduzioni che richiamano le tappe torinese, fiorentina e romana della Biblioteca. Al centro, l’unione delle due pagine ricompone una veduta d’epoca della Chiesa di Santa Maria della Minerva e dell’omonimo palazzo in una stampa del 1665. La seconda apertura dispiega le successive quattro pagine (dalla p. 3 alla p. 6) in una facciata di 21 per 38 centimetri che consente la lettura più ravvicinata della struttura interna della biblioteca: le due sezioni dedicate alle “Raccolte” e ai “Cataloghi” e la tasca con l’estratto del Regolamento e le planimetrie delle sale. Nell’insieme il dépliant appare ideato e realizzato con indiscussa professionalità. L’unico possibile appunto riguarda, nelle pagine 2 e 7, un affollamento del testo che sembra, nonostante il supporto illustrativo, “respirare” con una certa difficoltà. Resta il fatto che nel suo insieme la grafica non svolge un ruolo esornativo. Al contrario con la sua sobria eleganza ben si rapporta all’oggetto da illustrare e lo accompagna con garbo e puntualità. 5. LA LEGGIBILITÀ Il metodo Gulpease ci dice che il testo del dépliant ha un indice di leggibilità di 43,23. Questo valore ci segnala che il contenuto della pubblicazione è “facile” per un pubblico in possesso di un titolo accademico o di un diploma secondario superiore, ma ci avverte pure come esso possa risultare “molto difficile” per fruitori forniti di licenza media e addirittura “quasi incomprensibile” per quelli forniti di licenza elementare. Quanto agli effetti sul lettore il testo corrisponde a un livello di “lettura indipendente” (quella appunto che consente di comprendere senza alcun aiuto) per la prima e la seconda categoria di fruitori, mentre per i licenziati della scuola media viene prevista una “lettura scolastica”, assistita cioè dalla presenza di un docente e/o di un esperto102[102]. Questi i parametri statistici che determinano l’indice di leggibilità del dépliant “Biblioteca del Senato”: il testo consta di 50 frasi e di 26 paragrafi, ciascuno dei quali contiene in media poco meno di 2 frasi (1,9) e poco più di 49 parole (49,1). Le frasi lunghe (vale a dire quelle con più di 40 parole) sono di numero significativamente inferiore alle frasi corte (vale a dire quelle con 102[102] elementare. L’indice di 44,73 segnala infine un “livello di frustrazione” per lettori che abbiano solo la licenza un massimo di 15 parole): le prime sono difatti 7 (pari al 14% del testo), le seconde sono 16 (pari al 32%). Quasi la metà del testo è quindi composta da 22 frasi medie, quelle cioè che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39. 6. LA COMPRENSIBILITÀ Il testo del dépliant persegue evidenti obiettivi didascalici: la finalità è cioè soprattutto informativa, tesa a fornire essenziali notizie d’ordine storico e bibliografico al visitatore della Biblioteca. L’intero testo, non a caso, evita le figurazioni retoriche, si avvale al possibile di scelte lessicali piane, rifugge da dittologie sinonimiche e si limita a una aggettivazione essenziale, priva di endiadi come di coloriture insistite. Analizzando, sulla scorta del Vocabolario italiano di base (VdB) di Tullio De Mauro, i lemmi utilizzati nel dépliant si nota come le parole “fondamentali” siano il 65%, quelle molto “comuni” l’8%, quelle “comuni” il 2% e quelle “meno diffuse” il 25%. Il modo verbale maggioritario è il presente indicativo (il 63% delle forme ricorrenti nel testo). Segue un 12% sia per il passato prossimo, sia per quello remoto, mentre rarissimo è l’uso del congiuntivo (l’1%). Non a caso, l’indice di Guiraud ci segnala che la “ricchezza lessicale complessa” del dépliant (l’unica statisticamente rilevante per testi brevi quale quello in esame) tocca il valore di 15,75: un valore medio tra i testi considerati in questa ricerca. Al tempo medesimo, va osservato come le sezioni dedicate alla “Storia” e alla “Nuova sede” siano elaborate secondo uno stile sintattico un po’ più complesso e lessicalmente più variegato delle altre due dedicate alle “Raccolte” e ai “Cataloghi”. Nelle prime due, difatti, all’andamento paratattico si alterna non di rado quello ipotattico; il numero delle frasi lunghe (5 sulle 7 dell’intero testo) è significativamente superiore; le parole per frase sono circa 33 contro le quasi 22 della seconda parte. Analizzando separatamente le due parti del dépliant si rileva inoltre che ben diversa è la frequenza del presente indicativo: il 29% nella prima parte, il 93% nella seconda. L’uso pur parco del congiuntivo imperfetto (3%) è presente solo nelle due prime sezioni. In sostanza, esiste una differenza piccola (ma in qualche modo significativa) nei livelli di leggibilità e di comprensibilità delle due parti in cui si articola il dépliant. Il valore dell’indice Gulpease è difatti di 42,92 per la prima parte contro il 45,03 della seconda, mentre quello di Guiraud è rispettivamente di 13,09 e di 12,85. Il fatto non sorprende se si considera come le due parti del dépliant sviluppino temi diversi: di taglio storico e rievocativo la prima, meramente informativo la seconda. Peraltro il contenuto pur sempre specialistico della intera pubblicazione è ribadito dalla presenza piuttosto alta (un 25% omogeneo in tutte le sezioni del testo) delle “parole meno diffuse”. Come si è visto i frequentatori della biblioteca sono soprattutto parlamentari, studiosi e laureandi, per i quali la lettura e la comprensione del dépliant non pone ovviamente problemi. I visitatori occasionali, coloro cioè che più probabilmente si soffermano sul testo in esame, sono per lo più studenti universitari e liceali, capaci quindi di padroneggiarlo senza particolari problemi. Il testo risulta pertanto certamente adeguato agli attuali destinatari. Qualora invece la Biblioteca del Senato intendesse aprire le porte a un pubblico più vasto e articolato di visitatori (ad esempio visite guidate di scolari ancora adolescenti, turisti italiani di media cultura ecc.) si porrebbe forse la necessità di affiancare al presente dépliant anche una guida ancora più semplice, portando l’indice Gulpease dall’attuale livello di 43,23 almeno al livello di 60. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE Le tabelle seguenti riassumono le caratteristiche del dépliant “La Biblioteca del Senato” rilevabili statisticamente: INTERO TESTO 43,23 15,75 1A PARTE (PP. 2,7) INDICE GULPEASE 42,92 INDICE GUIRAUD 13,09 2A PARTE (PP. 3,4,5) 45,03 12,85 NUMERO DELLE LETTERE 3187 4156 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 1277 Totale delle parole 557 Totale delle parole Parole diverse 563 Parole diverse 309 Parole diverse Lettere per parola 5,6 Lettere per parola 5,5 Lettere per parola Sillabe per parola 2,2 Sillabe per parola 2,4 Sillabe per parola STATISTICHE USO DELLE PAROLE Fondamentali 65% Fondamentali 66% Fondamentali Molto comuni 8% Molto comuni 8% Molto comuni Comuni 2% Comuni 2% Comuni Meno diffuse 25% Meno diffuse 25% Meno diffuse STATISTICHE DELLE FORME VERBALI Presente indicativo 63% Presente indicativo 29% Presente indicativo Passato prossimo 12% Passato prossimo 22% Passato prossimo Passato remoto 12% Passato remoto 12% Passato remoto Imperfetto indicativo 8% Imperfetto indicativo. 8% Imperfetto indicativo Trapassato prossimo 1% Trapassato prossimo 3% Trapassato prossimo 7343 720 345 5,6 2,4 64% 8% 2% 25% 93% 3% 12% 8% 0% Imperfetto congiuntivo 1% Imperfetto congiuntivo 3% Imperfetto congiuntivo 0% STATISTICHE DEI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 26 Numero dei paragrafi 13 Numero dei paragrafi 13 Frasi per paragrafo 1,9 Frasi per paragrafo 1,3 Frasi per paragrafo 2,5 Parole per paragrafo 49,1 Parole per paragrafo 42,8 Parole per paragrafo 55,4 STATISTICHE DELLE FRASI Numero delle frasi 50 Numero delle frasi 17 Numero delle frasi 33 Frasi lunghe 7 (14%) Frasi lunghe 5 (29,4%) Frasi lunghe 2 (6,1%) Frasi corte 16 (32%) Frasi corte 3 (17,6%) Frasi corte 13 (39,4%) Parole per frase 25,5 Parole per frase 32,8 Parole per frase 21,8 Sillabe per frase 61,9 Sillabe per frase 78,9,9 Sillabe per frase 53,2 RICORRENZA DEI TERMINI103[103] 21 italiano 6 sede 18 italiano 14 storia 5 storia 9 storia 9 edizione 5 primo 9 atto 9 atto 4 anno 8 edizione 9 locale 4 patrimonio 6 raccolta 9 fondo 4 locale 6 fondo 8 raccolta 3 opera 5 straniero 6 opera 3 libraio 5 stampa 6 antico 3 italiano 5 pubblicazione 5 straniero 3 istituzione 5 locale 5 stampa 3 fondo 5 catalogo 5 pubblicazione 3 culturale 4 manoscritto 4 manoscritto 2 bibliografico 4 antico 4 catalogo 2 studioso 3 opera 3 politico 2 secolo 3 legislativo 3 parlamentare 2 decennio 3 parlamentare 3 giornale 2 politico 2 incunabolo 3 documento 2 conflitto 2 volume 8. PROVE DI RISCRITTURA Si propone qui un’ipotesi di riscrittura dei tre paragrafi iniziali del dépliant. 103[103] Quest’ultima tabella conferma tra l’altro che la seconda parte del dépliant è quella che contiene un maggior numero di termini “tecnico-specialistici”. Nel contesto di questa pubblicazione tali sono secondo la definizione del Dizionario della lingua italiana di Tullio De Mauro: atto: “documento scritto”; fondo: “complesso di volumi, manoscritti o documenti di una biblioteca, riuniti per autore, per argomento o più spesso perché provenienti da una stessa donazione”; manoscritto: “documento scritto a mano su carta o pergamena”; legislativo: “che concerne la legislazione: attività legislativa, funzioni legislative”; incunabolo: “libro stampato nel XV sec., negli anni immediatamente successivi all'invenzione della stampa. Testo originale: indice Gulpease 39,42104[104] “Fin dalla sua istituzione a Palazzo Madama a Torino l'8 maggio 1848, la Biblioteca del Senato ha sviluppato le proprie funzioni e accresciuto le proprie raccolte coltivando due diverse anime: propriamente parlamentare la prima, di cultura storico-giuridica, con un patrimonio unico nel suo genere, la seconda. Allo sviluppo delle collezioni di carattere giuridico e politico, rispondenti alle necessità poste dall'attività legislativa, si è affiancata, fin dai primi decenni, l'acquisizione, retrospettiva e corrente, di opere di carattere storico, in particolare relative alla storia locale italiana - e di edizioni di fonti e documenti per la storia politica e giuridica italiana medievale e moderna. Negli anni '70 del XIX secolo sono confluiti in Biblioteca quelli che costituiscono oggi alcuni tra i suoi più pregiati e rari fondi speciali: il Fondo antico di storia locale, la Raccolta degli Statuti, le Leggi degli Antichi Stati italiani”. Testo riscritto: indice Gulpease 61,09105[105] La Biblioteca del Senato è nata a Torino nel 1848. Da allora ha svolto un duplice compito in una duplice direzione. Parlamentare la prima, culturale la seconda. La Biblioteca possiede opere giuridiche e politiche, utili all’attività dei senatori. Ma possiede anche volumi e documenti di storia italiana medioevale e moderna. Verso la fine del 1900 la Biblioteca ha acquistato rari e preziosi fondi speciali. Sono il Fondo antico di storia locale, la Raccolta degli Statuti, le Leggi degli Antichi Stati italiani. Il dépliant “Biblioteca del Senato”, con una veste grafica raffinata e accattivante, illustra - in termini puntuali e persino densi - storia e patrimonio della Biblioteca del Senato della Repubblica. La pubblicazione è ben tarata rispetto agli attuali fruitori e induce nel lettore l’idea di una istituzione prestigiosa, funzionale e degna di essere visitata. 104[104] 105[105] media. Questo valore segnala un testo con predizione “difficile” anche per lettori diplomati. Questo valore segnala invece un testo con predizione “facile” anche per licenziati della sciola SR/P/2 IL SISTEMA STENOGRAFICO “MICHELA” (senza data) 1 LA PUBBLICAZIONE Si tratta di un dépliant 21 per 14,7 centimetri che, una volta squadernato, misura 29,5 centimetri di larghezza. Esso è composto da quattro pagine, di cui la pagina 1 e la pagina 4 costituiscono i piatti superiore e inferiore. La pubblicazione è curata dal Servizio dei resoconti e della comunicazione istituzionale. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO Il contenuto informativo del dépliant occupa la pagina 2. L’argomento è indubbiamente tecnico. Si parte da qualche cenno storico sul sistema stenografico che, adottato nel 1880, prende il nome dal suo inventore Antonio Michela. Viene quindi illustrato il suo criterio teorico “fondato sul principio della divisibilità delle parole in sillabe” e la conseguente possibilità della “scrittura contemporanea delle lettere di ogni sillaba”. Si passa poi a descrivere le caratteristiche della macchina, da quella originaria in legno all’attuale modello elettronico. Le pagine 3 e 4 riproducono due esemplificazioni dell’uso di “Michela”. 3. I DESTINATARI Il dépliant appare destinato ai frequentatori (parlamentari, funzionari e giornalisti) e ai visitatori del Senato della Repubblica. 4. LA VESTE GRAFICA Il dépliant è una pubblicazione di aspetto molto semplice, quasi spartano, a partire dalla grammatura della carta bianca e non patinata. Il colore è presente solo nella foto di copertina che illustra l’Aula di Palazzo Madama, al cui centro si intravede la macchina stenografica “Michela”. La pagina 2 è completamente occupata dai quattro paragrafi del testo informativo. La terza e la quarta pagina, divise entrambe in due colonne, offrono esempi di strisce stenografiche e della relativa “traduzione”. La veste grafica risulta dimessa e contrastante con quella di altre pubblicazioni del Senato ben altrimenti lussuose. L’impaginazione è statica e si presenta non tanto come un supporto del testo, ma come un suo semplice contenitore. 5. LA LEGGIBILITÀ I parametri statistici che determinano l’indice di leggibilità del dépliant “Michela” sono i seguenti: 12 le frasi e 6 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media di 2 frasi e di quasi 59 parole (58,7). C’è una sola frase lunga (con più di 40 parole) come c’è una sola frase breve (con non più di 15 parole): entrambe corrispondono, rispettivamente, all’8,3% del testo. In sostanza, il documento è caratterizzato soprattutto da 10 frasi medie (pari all’84,4% del testo), vale a dire le frasi che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39. L’indice Gulpease che ne risulta è di 45,19. La leggibilità della pubblicazione, cioè, risulta “facile” per un pubblico di laureati e di diplomati, ma è “molto difficile” per licenziati della scuola media e addirittura “quasi incomprensibile” per licenziati della scuola elementare. Questi i conseguenti effetti sul lettore: il testo prevede una “lettura indipendente” (quella appunto che non implica alcun aiuto “esterno”) per laureati e diplomati, “scolastica” (vale a dire assistita da un tutor) per i licenziati della media, “frustrante” per quelli della scuola elementare. Va aggiunto che i due primi paragrafi del testo hanno una predizione di leggibilità piuttosto bassa che influisce sul risultato complessivo. Proporremo in seguito una ipotesi di riscrittura tesa a innalzare il loro indice Gulpease. 6. LA COMPRENSIBILITÀ Il breve documento, se non pone a un pubblico mediamente colto problemi di leggibilità, sembra però porne su quello di una immediata comprensibilità. Il testo infatti è costruito con un lessico sostanzialmente piano e corrente (il 73% del vocabolario adottato è fatto di parole “fondamentali”, il 16% di termini “comuni” o “molto comuni” e solo l’11% di parole meno diffuse) nonché con strutture sintattiche piuttosto lineari, caratterizzate da una netta prevalenza del presente indicativo (87%), delle frasi medie e dell’uso paratattico. Il dépliant tuttavia affronta un argomento assai tecnico: la spiegazione del funzionamento della macchina stenografica. Un compiuto padroneggiamento del testo sembra pertanto riservato a un ristretto pubblico di addetti ai lavori o comunque a lettori abbastanza ferrati non solo e non tanto nelle discipline linguistiche, quanto in quella stenografica. Non a caso l’indice di Guiraud, che segnala la “ricchezza complessa” di un testo si attesta su un livello - quello di 9,22 - senza dubbio non elevato. Il vocabolario è difatti sostanzialmente ristretto: termini come “stenografico”, “sillaba”, “tasto” o “striscia” ricorrono assai frequentemente, conferendo al breve scritto un carattere più specialistico che divulgativo. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE La tabella seguente sintetizza le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente: IL SISTEMA STENOGRAFICO “MICHELA” INDICE GULPEASE 45,19 INDICE GUIRAUD 9,22 NUMERO DELLE LETTERE 1902 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 352 Parole diverse 173 Lettere per parola 5,3 Sillabe per parola 2,3 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 73% Molto comuni 9% Comuni 7% Meno diffuse 11% FORME VERBALI Presente indicativo 87% Passato prossimo 4% Passato remoto 8% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 6 Frasi per paragrafo 2,0 Parole per paragrafo 58,7 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 12 Frasi lunghe 1 (8,3%) Frasi corte 1 (8,3%) Parole per frase 29,3 Sillabe per frase 66,6 RICORRENZA DEI TERMINI 8 stenografico 8 sillaba 7 tasto 6 lettera 4 striscia 4 segno 4 parte 4 venti 4 sistema 4 carta 8. PROVE DI RISCRITTURA Come si è già ricordato i primi due paragrafi hanno un indice Gulpease sensibilmente più basso rispetto a quello (45,19) della media complessiva del documento e a quello dei due paragrafi conclusivi (45,92). Proponiamo pertanto un’ipotesi di riscrittura tesa a innalzare la predizione di leggibilità dei due paragrafi iniziali. Testo originale: indice Gulpease 40,27106[106] “II sistema stenografico utilizzato nelle aule di palazzo Madama per la resocontazione delle discussioni parlamentari fu inventato dal prof. Antonio Michela e venne adottato a questi fini dal Senato del Regno fin dal 1880. Dalla prima macchina stenografica in legno e tasti in avorio, si è arrivati al modello elettronico attualmente utilizzato che, attraverso il collegamento con un computer, permette la trascrizione in tempo reale degli interventi dei senatori”. Testo riscritto: indice Gulpease 65,96107[107] Il prof. Antonio Michela ha inventato il sistema stenografico in uso al Senato per il resoconto dei dibattiti. Il Senato del Regno lo adottò fin dal 1880. La prima macchina era in legno e tasti d’avorio. Oggi il modello è divenuto elettronico. Il collegamento con un computer permette la trascrizione in tempo reale degli interventi. Testo originale: indice Gulpease 41,55108[108] “Il sistema "Michela" si basa sul principio della divisibilità delle parole in sillabe e permette la scrittura contemporanea delle lettere di ogni sillaba rendendo più veloce la composizione di una intera parola. Questi due elementi vengono inoltre combinati con la possibilità, propria di ogni sistema stenografico, di utilizzare abbreviazioni e sigle”. Testo riscritto: indice Gulpease 60,49109[109] Il sistema "Michela" si basa sul principio della divisibilità delle parole in sillabe. Ciò permette di scrivere insieme le lettere di ogni sillaba. Si rende così più veloce la composizione della parola intera. I due fattori si combinano con la possibilità stenografica di usare abbreviazioni e sigle. Si noti che già solo con queste due ipotesi di riscrittura l’indice Gulpease dell’intero testo passerebbe da 45,19 a 52,34. 106[106] Si tratta di un valore assai vicino a quella soglia di 40 che segnala una leggibilità “difficile” e un impatto di lettura “scolastico” (che richiede cioè l’assistenza di un tutor e/o di un esperto) anche quanti siano forniti di un diploma di scuola secondaria superiore). 107[107] Segnala invece una leggibilità “facile” e “indipendente” anche per un licenziato della scuola media. 108[108] Si tratta di un valore che segnala una leggibilità appena “facile“ anche per lettori diplomati. 109[109] Segnala invece una leggibilità “facile” e “indipendente” anche per un licenziato della scuola media. Il dépliant “Il sistema stenografico Michela” si caratterizza per una grafica economica ed essenziale. Fin dalla copertina risulta evidente l’obiettivo di rispondere alla curiosità di chi - dalla tribuna o dal video - assistendo a una seduta del Senato, si interroghi sulla macchina in azione al centro dell’emiciclo. Va tuttavia osservato come l’argomentazione tecnica del testo e le sue esemplificazioni possano non essere comprensibili per tutti. SR/P/3 IL SENATO DELLA REPUBBLICA (luglio 2003) 1. LA PUBBLICAZIONE Si tratta di un dépliant 21 per 10 centimetri che, una volta aperto, misura 29,5 centimetri di larghezza. Esso è composto da sei pagine, di cui la pagina 1 e la pagina 6 fanno da copertina e controcopertina. La pubblicazione, edita nel luglio del 2003, è stata curata dal Servizio dei resoconti e della comunicazione istituzionale. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO Il contenuto informativo del dépliant si articola in alcune brevi schede che occupano le pagine da 2 a 5. Questi i titoli: Il Parlamento, Il Senato della Repubblica, L’attività del Senato, Palazzo Madama. La prima scheda illustra rapidamente le funzioni “legislativa”, “di indirizzo politico” e “di controllo” delle due Camere. Nella seconda scheda, un poco più diffusa, si informa sul numero e la qualità dei senatori, sul ruolo e le funzioni del Presidente e del Consiglio di Presidenza, del Segretario generale e dei Gruppi parlamentari. La terza scheda precisa la funzione legislativa del Senato con l’iter di un disegno di legge e i diversi livelli (referente, redigente, deliberante e consultivo) del lavoro delle Commissioni. Vi si accenna poi brevemente alla funzione di indirizzo politico con i voti di fiducia e/o sfiducia al Governo. Si ricorda infine come la funzione di controllo si eserciti attraverso le interrogazioni e le interpellanze. La quarta scheda ha invece un taglio narrativo con il quale viene sinteticamente rievocata la storia di Palazzo Madama. La controcopertina di pagina riproduce alcune informazioni di servizio (Indirizzo e centralino telefonico del Senato, Sito Internet, Indirizzo mail, Libreria-Centro di informazione e documentazione istituzionale al pubblico, Orario delle visite). 3. I DESTINATARI Il dépliant si presenta come un primo vademecum per la conoscenza del Senato. Il largo pubblico ne sembra il target naturale. 4. LA VESTE GRAFICA Il dépliant è una pubblicazione piuttosto curata, sia nella scelta del cartoncino blu notte plastificato, sia nei caratteri adottati, sia infine nelle tre quadricromie: quella di copertina che riproduce una foto di Palazzo Madama e le due che illustrano la centrale pagina 3 con una foto dell’Aula in occasione del voto di fiducia al Governo Berlusconi II e una foto del bel cortile di Palazzo Madama. Il dépliant si presenta dunque bene al primo colpo d’occhio. Va notato però che, nonostante una strutturazione delle pagine piuttosto lineare e le puntuali sottolineature in grassetto dei più importanti dati informativi, la lettura del documento non è del tutto riposante: non solo le pagine sono fin troppo fitte per un fondino così scuro, ma il testo, dati i fastidiosi riverberi provocati dal cartoncino lucido richiede un certo sforzo alla vista. Un problema che, invece, si avverte molto di meno quando - come nel caso della controcopertina di pagina 6 - la parte scritta si limita ad alcune informazioni essenziali impaginate ariosamente. 5. LA LEGGIBILITÀ L’indice di leggibilità del dépliant “Il Senato della Repubblica” calcolato con il sistema Gulpease è di 46,05. Tale valore segnala che il testo è facile per un pubblico di laureati e/o diplomati, ma “molto difficile” per lettori in possesso della licenza media e “quasi incomprensibile” per quelli in possesso della sola licenza elementare. Quanto agli effetti sul lettore, il dépliant prevede una “lettura indipendente” (quella appunto che non implica alcun aiuto “esterno”) per laureati e diplomati, “scolastica” (vale a dire assistita da un tutor) per i licenziati della media, “frustrante” per quelli della scuola elementare. Tali indicazioni si ricavano a partire dai seguenti parametri: le frasi sono 33 e i paragrafi 23. Ciascuno di essi è formato in media da una frase e mezza (1,4) e da circa 35 parole (34,8). C’è una sola frase lunga (con più di 40 parole) pari 3% dell’intero testo a fronte di 7 frasi corte (con non più di 15 parole) pari al 21,2%. Il documento è dunque composto da una evidente maggioranza di 25 frasi medie. 6. LA COMPRENSIBILITÀ A un pubblico mediamente colto il contenuto del dépliant non dovrebbe porre problemi di comprensibilità. Il testo è difatti costruito in modo piuttosto ordinato, con un lessico accessibile, senza figurazione retorica e secondo strutture sintattiche piane, in cui le proposizioni coordinate prevalgono largamente su quelle subordinate. Le rilevazioni statistiche ci dicono infatti che il 68% del vocabolario adottato è costituito da parole “fondamentali”, il 9% da termini “molto comuni” e “comuni”. Al tempo stesso il presente indicativo è la forma verbale senz’altro prevalente (64%) seguita dal passato remoto (28%, ma utilizzato soprattutto nell’ultima scheda storica), mentre assai limitato è l’uso del congiuntivo (2%). Può emergere tuttavia, soprattutto nella prima parte del testo, qualche difficoltà dovuta al ricorso - peraltro inevitabile e peraltro sempre correttamente esplicitato - della terminologia propria delle procedure parlamentari: un lessico che potrebbe disorientare quanti non siano supportati nella lettura e nell’effettiva comprensione da buoni studi o da specifici interessi personali. E difatti le “parole meno diffuse” toccano nel testo la percentuale abbastanza inusuale perché indubbiamente alta del 23%. Non a caso l’indice di Guiraud, che segnala la “ricchezza complessa” di un testo, tocca la soglia di 13,82 e ribadisce come ci si trovi di fronte a uno scritto che è tenuto su registri espressivi lineari, lessicalmente abbastanza articolati. Resta il fatto che il target del dépliant è quello di un pubblico potenzialmente assai largo, per il quale il contenuto del testo rischia di porre più di un ostacolo. È chiaro, ad esempio, che un liceale non incontra difficoltà di fronte a una espressione come questa: “La principale prerogativa [del Parlamento] è la funzione legislativa”. Ma è altrettanto chiaro che un visitatore/lettore con studi inferiori si troverebbe più a suo agio se l’espressione suddetta suonasse così: “Il principale compito del Parlamento è fare le leggi”. Del resto abbiamo già visto come l’indice di leggibilità del dépliant sopra ricordato (46,05) segnali che il testo può risultare “molto difficile” per fruitori in possesso del titolo di licenza media. Per essi sarebbe auspicabile una versione con un indice Gulpease di 60. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE La tabella seguente sintetizza le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente: IL SENATO DELLA REPUBBLICA INDICE GULPEASE 46,05 INDICE GUIRAUD 13,82 NUMERO DELLE LETTERE 4390 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 800 Parole diverse 391 Lettere per parola 5,4 Sillabe per parola 2,4 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 68% Molto comuni 7% Comuni 2% Meno diffuse 23% FORME VERBALI Presente indicativo 64% Passato prossimo 1% Passato remoto 28% Trapassato prossimo 2% Congiuntivo presente 2% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 23 Frasi per paragrafo 1,4 Parole per paragrafo 34,8 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 33 Frasi lunghe 1 (3,0%) Frasi corte 7 (21,2%) Parole per frase 24,2 Sillabe per frase 57,8 RICORRENZA DEI TERMINI110[110] 7 sede 6 legge 5 senatore 5 riunire 5 potere 5 funzione 4 ufficio 4 parlamento 4 lavoro 4 disegno 8. PROVE DI RISCRITTURA Al riguardo proponiamo qui di seguito un’ipotesi di riscrittura degli ultimi tre capoversi della scheda “L’attività del Senato” (pag. 4). tre paragrafi iniziali del dépliant. Testo originale: indice Gulpease 41,28111[111] “La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere: perché una legge possa essere promulgata dal Capo delle Stato e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale è necessario che entrambe le Camere la approvino nello stesso identico testo. Un disegno di legge può essere presentate da ciascun membro del Parlamento (alla propria Camera di appartenenza), dal Governo, dal popolo (50.000 firme di elettori), da ogni Regione e, su determinate materie, dal Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro. La Presidenza del Senato assegna il disegno di legge alla Commissione permanente competente per materia o, per particolari disegni di legge, ad una Commissione speciale appositamente istituita. 110[110] Non deve sorprendere in questa lista l’assenza di termini propriamente “tecnico-scientifici”, che pure costituiscono una parte non irridente del 23% delle “parole meno diffuse” presenti nel testo. Il fatto è che tali termini ricorrono - eccetto “funzione” - una sola volta. Riportiamo qui di seguito quelli più caratteristici, accompagnandoli con la definizione data dal Vocabolario di Base di Tullio De Mauro:che si limita a riferire, a informare mediante una relazione: referente chi si limita a riferire, a informare mediante una relazione; redigente chi redige un testo di legge; deliberante chi approva con una decisione, specie di un organo collegiale; consultiva chi ha il compito, l'incarico, l'ufficio di dare pareri, consigli, ma non di deliberare; funzione chi ha potestà esecutiva per un interesse non proprio ma oggettivo o di altri. 111[111] L’indice segnala una predizione di leggibilità appena “facile” anche per lettori diplomati. Il valore di 40 costituisce difatti la soglia al di sotto della quale la leggibilità di un testo diventa “difficile” e con impatto di lettura scolastico anche per essi. Le Commissioni sono delle piccole assemblee che possono riunirsi in sede referente (esaminano il disegno di legge e riferiscono all'Assemblea), in sede redigente (redigono il testo riservando all'Assemblea la sola votazione finale), in sede deliberante (esaminano ed approvano il disegno di legge senza sottoporlo all'esame dell'Assemblea), in sede consultiva (la Commissione esprime il proprio parere ad un'altra Commissione). Oltre all'attività legislativa, sia il Senato che la Camera votano la fiducia al Governo e possono revocarla votando una mozione di sfiducia. I senatori possono inoltre rivolgere al Governo domande sotto forma di interrogazioni e interpellanze per avere rispettivamente notizie su un determinato fatto o per essere informati sui motivi e gli intendimenti dell'Esecutivo rispetto a questioni di particolare rilievo o di carattere generale”. Testo riscritto: indice Gulpease 64,52112[112] Le Commissioni sono piccole assemblee. Si riuniscono: - in sede referente (esaminano il disegno di legge e riferiscono all'Assemblea): in sede redigente (ne scrivono il testo e lasciano all'Assemblea la votazione finale), in sede deliberante (esaminano e approvano il disegno di legge, senza passare per Aula); - in sede consultiva (la Commissione esprime il suo parere ad un'altra Commissione) Senato e Camera votano la fiducia al Governo. La revocano con una mozione di sfiducia. I senatori rivolgono inoltre domande al Governo con interrogazioni e interpellanze: - per avere notizie di un fatto; - per essere informati sui motivi e le intenzioni del Governo su questioni di particolare rilievo. Il dépliant “Il Senato della Repubblica” si caratterizza per un impianto curato e lineare, anche se qualche problema può essere posto sia da un testo graficamente forse un po’ troppo denso, sia dal colore e dalla plastificazione del supporto cartaceo. Il contenuto, esauriente e preciso, sembra tuttavia riservato a un pubblico mediamente colto. 112[112] L’indice individua un testo con predizione di leggibilità “facile” e con impatto di lettura “indipendente” anche per i licenziati della scuola media inferiore. SR/P/4 LIBRERIA - CENTRO DI INFORMAZIONE E DOCUMENTAZIONE ISTITUZIONALE AL PUBBLICO (luglio 2003) 1. LA PUBBLICAZIONE Si tratta di un dépliant 21 per 10 centimetri che, una volta aperto, misura 29,5 centimetri di larghezza. Esso è composto da sei pagine, di cui la pagina 1 e la pagina 6 costituiscono i piatti superiore e inferiore. La pubblicazione, edita nel luglio del 2003, è stata curata dal Servizio dei Resoconti e della Comunicazione istituzionale del Senato della Repubblica. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO Nella prima pagina il dépliant dà notizia della recente istituzione della “Libreria-Centro di informazione e documentazione istituzionale al pubblico”. Il Centro - viene precisato in premessa - “si inserisce nel quadro delle iniziative di apertura verso l’esterno del Senato della Repubblica”. Al riguardo viene ricordato come negli ultimi anni la “comunicazione istituzionale [abbia] assunto una rilevanza sempre maggiore, corrispondendo alle aspettative dei cittadini”. Accanto al principio consolidato della pubblicità dei lavori parlamentari, la “Libreria-Centro” si propone appunto di “facilitare ed espandere” il diritto all’informazione istituzionale. La seconda parte del dépliant - che occupa le pagine 2 e 3 - entra invece nello specifico dell’attività del “Centro” informando in termini sintetici, sulla sede, gli orari di apertura, gli scopi perseguiti, le pubblicazioni, la documentazione disponibili. Si informa poi l’utenza della normativa per acquistare - tramite abbonamento o con altre tipologie - tali materiali. Viene infine ricordato che sono a disposizione dei visitatori sia schermi video per seguire le sedute del Senato in diretta e differita, sia postazioni informatiche dalle quali collegarsi alle banche dati del Senato e ad altri siti istituzionali. 3. I DESTINATARI Il dépliant offre una prima presentazione della “Libreria Centro di informazione e documentazione istituzionale”. Il largo pubblico è il suo target naturale. 4. LA VESTE GRAFICA Il dépliant è molto simile a quello intitolato “Il Senato della Repubblica”. Le caratteristiche delle due pubblicazioni sono praticamente identiche nelle dimensioni (21 per 10 cm. chiuso, 29,5 cm. aperto), nel cartoncino patinato, nell’impaginazione, nella stampa, nella tipologia delle illustrazioni. Muta soltanto il colore del cartoncino che da blu notte diventa rosso bordeau. Non si tratta però di un cambiamento irrilevante, poiché la diversa tonalità del fondo provoca un riverbero assai minore e rende più leggibile il testo disteso nelle pagine 2, 3 e 4. Pur essendo un po’ più lungo di quello delle omologhe pagine del dépliant similare (3.624 battute contro 3.484) esso risulta meno “affollato”, vuoi per una diversa disposizione delle fotografie (prive qui di didascalie), vuoi per un utilizzo più attento delle spaziature e dei “bianchi”. In sintesi il dépliant - curato, lineare ed elegante - conserva i pregi dell’altro e ne attenua i difetti. 5. LA LEGGIBILITÀ Le rilevazioni statistiche che consentono di determinare l’indice di leggibilità del dépliant “Libreria-Centro di informazione e documentazione istituzionale al pubblico” sono le seguenti: 18 le frasi e 16 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media da poco più di una frase (1,1) e di circa 33 parole (33,1). C’è una sola frase lunga (con più di 40 parole) pari al 5% del testo, mentre le brevi (con non più di 15 parole) sono due pari all’11,1%. L’83,9% dell’intero documento è dunque costituito da 15 frasi medie, le frasi cioè che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39. Ma, come subito vedremo, alcune di esse si avvicinano alla soglia di 40 propria delle frasi lunghe. L’indice Gulpease che ne risulta è di 40,11. Si tratta di un indice basso: se il testo risulta dunque “facile” per un pubblico di laureati, esso diventa già “difficile” per lettori diplomati, “molto difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per licenziati della scuola elementare. Questi poi gli effetti sul lettore: il testo prevede una “lettura indipendente” (quella appunto che non implica alcun aiuto “esterno”) per laureati e diplomati (ma per questi siamo appena sopra la soglia di 40113[113]), “scolastica” (vale a dire assistita da un tutor) per i licenziati della media, “frustrante” per quelli della scuola elementare. A incidere su tali valori contribuisce la media piuttosto elevata delle parole (29,4) e delle sillabe (73,8) per frase. Nel secondo paragrafo, ad esempio, troviamo una frase formata da 39 parole e 109 sillabe, che sottoposta all’analisi Gulpease ottiene non a caso un valore assai più basso (31,57)114[114] della media complessiva del documento. 6. LA COMPRENSIBILITÀ Abbiamo appena visto come il contenuto del dépliant, che pure esplicitamente si rivolge al largo pubblico, ponga qualche problema di leggibilità. Ma in effetti anche la comprensibilità rischia di non essere immediata. Solo lettori con un buon livello culturale e già in partenza dotati di una adeguata base di informazioni specifiche sembrano in grado di sciogliere gli “ostacoli impliciti” posti dal testo. Nel lessico del dépliant - pur apparentemente piano - compaiono le “tecnicalità” tipiche del linguaggio del Parlamento (“pubblicità dei lavori”, “resoconto sommario”, “Giunte”, “Commissioni”, “articolati”, “bollettini delle convocazioni”) e dei media (“sito”, “banche dati”, “diretta”, “differita”). Va aggiunta la presenza di un termine straniero, “pendant”, il cui significato contestuale - anche per chi conosca il francese - non è limpidissimo. Il testo non ricorre né all’ornato retorico, né alle soluzioni ipotattiche. Le rilevazioni statistiche ci dicono infatti che il 69% del vocabolario adottato è costituito da parole “fondamentali”, il 10% da termini “molto comuni” e “comuni”, il 21% da lemmi “meno diffusi”. E ci dicono pure che il presente indicativo è la forma verbale assolutamente prevalente (85%), mentre marginale è l’uso del congiuntivo (3%). E tuttavia, la costruzione sintattica rischia di essere appesantita non solo dal ricorso a paio di gerundi di troppo, ma soprattutto da giri di frase che possono rendere più faticosa una rapida 113[113] È appunto il valore che, per i diplomati, costituisce lo spartiacque tra “lettura indipendente” e “lettura scolastica”. 114[114] Si noti come questo indice segnali una leggibilità “difficile” anche per un laureato. comprensione115[115]. L’indice di Guiraud segnala che la “ricchezza complessa” del dépliant è di 11,03. Si tratta di un valore che ribadisce come ci si trovi di fronte a uno scritto di indubbio contenuto informativo. In sostanza, i destinatari individuati dagli autori del testo sono i cittadini. Ma molti di essi potrebbero non riuscire ad apprezzarne a pieno la valenza informativa. Abbiamo già ricordato come l’indice di leggibilità del dépliant (40,11) definisca il testo “difficile” già per fruitori in possesso di diploma. Per essi, e tanto più per quanti posseggono di titoli scolastici ancora inferiori, sarebbe auspicabile una versione con un indice senz’altro più elevato. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE La tabella seguente sintetizza le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente: LIBRERIA - CENTRO DI INFORMAZIONE ISTITUZIONALE AL PUBBLICO INDICE GULPEASE 40,11 INDICE GUIRAUD 11,03 NUMERO DELLE LETTERE 3131 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 530 Parole diverse 254 Lettere per parola 5,8 Sillabe per parola 2,5 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 69% Molto comuni 8% Comuni 2% Meno diffuse 21% FORME VERBALI Presente indicativo 85% 115[115] Leggiamo ad esempio: “è per facilitare ed espandere l’esercizio di questo diritto dei cittadini che il Senato ha istituito il Centro di informazione e documentazione istituzionale” invece di “il Senato ha istituito il Centro di informazione e documentazione istituzionale per facilitare ed espandere l’esercizio di un tale diritto”. Passato prossimo 10% Congiuntivo presente 3% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 16 Frasi per paragrafo 1,1 Parole per paragrafo 33,1 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 18 Frasi lunghe 1 (5%) Frasi corte 2 (11,1%) Parole per frase 29,4 Sillabe per frase 73,8 RICORRENZA DEI TERMINI116[116] 8 informazione 5 parlamentare 5 istituzionale 4 cittadini 3 utenti 3 lavoro 3 esterno 3 documento 2 seduta 2 resoconto 8. PROVE DI RISCRITTURA Proponiamo qui di seguito un’ipotesi di riscrittura tesa a innalzarne la predizione di leggibilità della prima scheda del dépliant intitolata “L’attività del Senato e l’informazione ai cittadini” (pag. 2). Testo originale: indice Gulpease 41,57117[117] 116[116] Non deve sorprendere in questa lista l’assenza di termini propriamente “tecnico-scientifici”, che pure costituiscono una parte non irridente del 23% delle “parole meno diffuse” presenti nel testo. Il fatto è che tali termini ricorrono - eccetto “funzione” - una sola volta. Riportiamo qui di seguito quelli più caratteristici, accompagnandoli con la definizione data dal Vocabolario di Base di Tullio De Mauro: referente chi si limita a riferire, a informare mediante una relazione; redigente chi redige un testo di legge; deliberante chi approva con una decisione, specie di un organo collegiale; consultiva chi ha il compito, l'incarico, l'ufficio di dare pareri, consigli, ma non di deliberare; funzione chi ha potestà esecutiva per un interesse non proprio ma oggettivo o di altri. 117[117] Si tratta di un valore molto vicino a quella soglia di 40 al di sotto della quale la predizione di leggibilità di un testo diventa “difficile” anche per un lettore diplomato. “L'istituzione del Centro di informazione e documentazione istituzionale al pubblico, comprensivo anche delle attività della Libreria, si inserisce nel quadro delle iniziative di apertura verso l'esterno del Senato della Repubblica. Negli ultimi anni la comunicazione istituzionale ha assunto una rilevanza sempre maggiore, corrispondendo ad aspettative di più larga informazione da parte dei cittadini: aspettative che da sempre caratterizzano gli ordinamenti democratici e che sono divenute ormai esigenza non rinunciabile. Pendant del diritto all'informazione è che l'attività del Parlamento, oltre a non poter prescindere dalla libertà di espressione e discussione, si svolga secondo il principio della pubblicità dei lavori. È sulla base di questo principio che la Costituzione e il Regolamento del Senato prevedono la possibilità di assistere alle sedute, la predisposizione dei resoconti dei lavori dell'Aula e delle Commissioni, la trasmissione radio-televisiva dei dibattiti parlamentari. È per facilitare ed espandere l'esercizio di questo diritto dei cittadini che il Senato ha istituito il Centro di informazione e documentazione istituzionale”. Testo riscritto: indice Gulpease 60,23118[118] Il Centro Libreria è una iniziativa per far conoscere meglio il Senato. Il suo Regolamento già consente di assistere alle sedute, di trasmettere i dibattiti per radio e televisione, di pubblicare i lavori parlamentari. Ma in democrazia cresce la richiesta di informazione. E nasce allora il diritto alla comunicazione istituzionale. Il Centro Libreria è nato per questo. Il dépliant “Libreria Centro di Informazione e documentazione istituzionale al pubblico” ha una grafica elegante e lineare. Esso è indirizzato esplicitamente all’universo dei cittadini. Ma il contenuto, non sempre limpidissimo, può essere compreso appieno solo da lettori colti. 118[118] Questo indice segnala invece un testo a leggibilità “facile” e a impatto di lettura “indipendente” anche per un licenziato della scuola secondaria di primo grado. SR/P/5 IL SENATO E I SUOI PALAZZI (luglio 2003) 1. LA PUBBLICAZIONE Si tratta di una brochure 15,5 per 21 centimetri di 30 pagine. La pubblicazione è stata curata, nel luglio del 2003, dal Servizio dei Resoconti e della Comunicazione istituzionale 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO La brochure si articola in otto brevi capitoli dedicati ai Palazzi variamente utilizzati dal Senato della Repubblica. Una breve nota segnala sia le loro caratteristiche storico-artistiche, sia la loro attuale destinazione d’uso. Palazzo Madama Il terreno su cui sorge, già proprietà dei monaci di Farfa, fu inizialmente occupato da ricoveri per i pellegrini francesi. Nel 1478 il vescovo di Chiusi, acquistata dalla Francia un’area, costruì il primo nucleo del futuro Palazzo. Nel 1503 esso venne dato in affitto ai Medici, che iniziarono i lavori di trasformazione. Alla morte di Leone X, Palazzo Madama passò al cugino Giulio de’ Medici, poi papa Clemente VII. Nel 1537 venne assegnato in usufrutto alla vedova di Alessandro de’ Medici, Margherita d’Austria figlia di Carlo V, detta la Madama. Il palazzo rimase quindi ai Medici e ai Granduchi di Toscana fino al XVIII secolo. Alla morte dell’ultimo rappresentante della Famiglia, fu acquistato nel 1775 da papa Benedetto XIV, divenendo palazzo pubblico dello Stato pontificio. La sua utilizzazione anche per gli uffici della polizia spiega l’espressione popolare “la Madama” per indicare le forze dell’ordine. Nel febbraio 1871 Palazzo Madama, divenuto sede del Senato del Regno, fu ampiamente trasformato, a cominciare dalla costruzione nell’area del vecchio cortile dell’Aula. Oggi il Palazzo ospita l’Aula, gli uffici di alcuni gruppi parlamentari, la Presidenza e il Segretariato generale. Palazzo Carpegna È oggi la sede delle aule e degli uffici delle Commisioni, nonché di alcuni gruppi parlamentari. La scheda storica - come si preciserà più avanti è così poco chiara da non consentire una sintesi del suo contenuto. Palazzo Giustiniani Giovanni Fontana costruì alla fine del ‘500 il primo nucleo del Palazzo. I Giustiniani, acquistatolo nel 1590, lo arricchirono di notevoli opere d’arte. A Francesco Borromini si deve uno dei restauri più importanti: quello della facciata principale. Estintasi la famiglia Giustiniani, attraverso alterne vicende il Palazzo divenne sede prima del Grande Oriente d’Italia e poi del Demanio che lo dette in uso al Senato. Nella sala della Biblioteca è stata firmata da De Nicola la Costituzione. È oggi sede dell’appartamento di rappresentanza del Presidente del Senato, degli studi dei senatori a vita, degli ex Presidenti del Senato e di alcuni uffici dell’amministrazione. Palazzo della Sapienza Il nome fa riferimento allo studium urbis fondato nel 1303 da Bonifacio VIII. L’attuale complesso della Sapienza è il risultato di molte stratificazioni. Sotto il papato di Gregorio XIII Giacomo della Porta progettò una nuova costruzione. L’opera fu poi proseguita dall’architetto Paolo Maggi e da Domenico Terrificio detto “Il Domenichino”. Nel 1643 iniziò l’intervento del Borromini che, a partire dalla costruzione della chiesa con la sua splendida cupola a spirale, della biblioteca Alessandrina e dei corridoi coperti in continuità con i portici, arriva alla definitiva sistemazione del complesso. Il Senato - presidente Fanfani - ha ottenuto alcuni locali nel palazzo. In essi hanno sede la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, nonché il Servizio Studi. Palazzo Cenci Costruito dalla famiglia romana Stati Tomarozzi, il Palazzo è un bell’esempio di architettura rinascimentale, forse su disegno di Giulio Romano. Le difficoltà economiche dei Tomarozzi portarono alle vendita del Palazzo ai Cenci, che con alterne vicende lo possedettero sino alla fine del ‘500. Un recente restauro ha messo in luce affreschi di un allievo di Raffaello. Nel 1786 il Palazzo passò alla famiglia Maccarani e poi, nel ‘900, prima ai conti di Brazzà e poi al Demanio. Palazzo Cenci, sede oggi della Giunta per gli affari delle Comunità europee, di studi di senatori, di uffici dell’amministrazione, è collegato a Palazzo Madama con un sottopassaggio pedonale. Palazzo ex Beni Spagnoli Sorto sulle rovine delle antiche terme di Nerone, l’edificio, cinquecentesco, è stato rimaneggiato nel ‘700 e nell’800. Deve il suo nome al fatto di essere stato abitato a lungo da personalità spagnole. Nel 1933 divenne sede del Commissariato locale di pubblica sicurezza e caserma degli agenti in servizio presso Palazzo Madama. Lo Stato lo ha assegnato al Senato della Repubblica nel 1980. È oggi sede di studi di senatori e di un gruppo parlamentare. Palazzo della Minerva Sorge nell’omonima piazza, a fianco della celebre Chiesa e di fronte all’altrettanto celebre “elefantino” del Bernini. Ha l’aspetto tipico dei casamenti costruiti a fianco dei conventi. È difatti detto anche Palazzo dei domenicani, proprietari sino al 1866. Fu oggetto di numerose ristrutturazioni. Con Roma capitale diventò sede di molti ministeri, dal 1875 quello della Pubblica Istruzione. Ospita oggi la Biblioteca del Senato. Palazzo di piazza delle Coppelle L’edificio affaccia su piazza delle Coppelle e su via della Maddalena. Ospita oggi alcuni studi di senatori e la Libreria-Centro di informazione e documentazione istituzionale. ALTRI PALAZZI DESTINATI AD UFFICI DEL SENATO Essi sono: Palazzo dei Filippini, dove saranno dislocati i presidi dell'Ispettorato Generale di polizia di Stato e dei Carabinieri presso il Senato; Palazzo di largo de' Chiavari, sede di servizi logistici e foresterie; Palazzo ex Albergo Bologna, che ospita studi di senatori e una sala per conferenze; Palazzo di piazza delle Cinque Lune, dove hanno sede studi di senatori e uffici dell'Amministrazione. 3. I DESTINATARI La brochure è con tutta evidenza destinata ai visitatori del Senato e, in genere, al vasto pubblico. 4. LA VESTE GRAFICA I due piatti superiore e inferiore, i relativi risguardi, le trenta pagine della brochure sono in carta patinata di media grammatura. La stampa è in fotocomposizione, la legatura è a doppio punto metallico. L’impaginazione del testo è a blocchetto con capoversi, priva di box, finestre, evidenziazioni. I caratteri appartengono alla famiglia dei serif (vale a dire con “grazie”), il loro corpo è di 10, il loro peso è normale, lo stile è “tondo” - solo i titoli sono in “grassetto nero” e rarissimi sono i corsivi -, l’interlinea è semplice, le righe tipografiche contengono in media tra gli 80 e i 90 caratteri. La brochure si distingue soprattutto per la ricca dotazione illustrativa a colori che riproduce vedute d’insieme o particolari dei Palazzi del Senato della Repubblica. Le fotografie occupano per sette volte tutta una pagina; in due casi la riproduzione si distende su una pagina doppia. Va detto che non sempre l’abbinamento delle fotografie (cfr. ad esempio le pp. 6-7 e le pp. 1819) e il loro rapporto con il testo (cfr. ad esempio la p. 18 dominata da uno spazio bianco casuale quanto eccessivo) danno esiti graficamente convincenti. In sostanza, testo e fotografie vivono di vita propria, con effetti che non invitano alla lettura, ma semmai solo a una rapida scorsa delle immagini. La collocazione grafica del testo, schiacciata come è dalla parte iconografica, non facilita la lettura. 5. LA LEGGIBILITÀ L’indice Gulpease, che segnala il livello di leggibilità della brochure, è di 46,71. Questo valore, pur non particolarmente positivo, ci avverte che il testo è comunque “facile” per lettori in possesso di laurea o diploma; è invece “molto difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per i licenziati della scuola elementare. Da queste soglie di leggibilità deriva che il livello di lettura è “indipendente” per laureati e diplomati, “scolastico” per i licenziati della scuola media e “di frustrazione” per i licenziati di quella elementare. I parametri che hanno consentito di determinare l’indice di predizione di leggibilità della brochure sono i seguenti: • 79 le frasi, 42 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media da quasi 2 frasi (1,9) e da circa 50 parole (45,4); • 5 le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 6,3% del testo; • 20 le frasi brevi (con non più di 15 parole) pari al 25,3%. Il grosso del testo ricorre pertanto alle frasi medie (le frasi cioè che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39): esse sono 54, il 68,4% dell’intero documento. 6. LA COMPRENSIBILITÀ Abbiamo già avuto modo di segnalare come le soluzioni grafiche della brochure - che pure appare indirizzata a un pubblico potenziale molto ampio e variegato - non paiono facilitare una lettura agevole e spontanea. Anche la comprensibilità tuttavia rischia di non essere immediata. Infatti, solo lettori con un buon livello culturale e già in partenza dotati di una adeguata base di conoscenze storiche possono sciogliere senza problemi (e neppure sempre) gli “ostacoli impliciti” posti dal testo. Esso ricorre difatti a un elenco di notizie e di riferimenti assai minuziosi, che rischiano di spaesare o di lasciare comunque indifferente anche un visitatore/lettore mediamente colto119[119]. Tanto più che le notazioni di carattere artistico sono invece assai scarne. È vero, il lessico è nella sostanza piano (il 69% delle parole utilizzate sono del registro “comune”), ma deve forzatamente ricorrere alla terminologia specifica del linguaggio storico e artistico. A fronte del 7% dei lemmi “molto comuni” quelli “meno diffusi” toccano non a caso la ragguardevole percentuale del 23%. Tra di essi non mancano persino (un po’ incongrui in un testo divulgativo) parole latine quali natatio, plenum, insula, studium, urbis. L’indice di Guiraud che calcola la ricchezza complessa di uno scritto si attesta su un valore (18,42), piuttosto alto per un documento di informazione destinato al grande pubblico. Anche la struttura sintattica è a prima vista abbastanza semplice e lineare, grazie a una nettissima prevalenza della paratassi sull’ipotassi (il congiuntivo imperfetto costituisce ad esempio solo il 2% di tutte le forme verbali del documento). Resta comunque rilevante il peso di tempi e modi tipici dello stile narrativo: mentre il presente indicativo si attesta su una media assai modesta per testi di taglio divulgativo (il 26%), si rileva non solo una dominante presenza del passato remoto (55%), ma anche il ricorso a forme inusuali e comunque poco naturali e “leggere” quali il trapassato remoto (2%). Abbiamo visto come il target naturale della brochure sia l’universo dei cittadini. Ma non tutti sarebbero in grado di coglierne i contenuti informativi, specie quelli dei minuziosi dettagli storici. Questi andrebbero forse meglio selezionati sia in rapporto agli obiettivi della pubblicazione, sia in relazione agli interessi e alle aspettative del visitatore tipo. Si veda ad esempio come la Guida del Touring, pur non indirizzata a pubblico incolto, descriva Palazzo Madama120[120]. Va aggiunto che l’indice di leggibilità della brochure (46,71) segnala che il testo non è immediatamente fruibile da una platea abbastanza ampia di lettori. Per essi sarebbe auspicabile una versione con un indice più elevato. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE 119[119] Un caso a suo modo particolare è il capitolo dedicato a Palazzo Carpegna (pag. 15). Qui non solo il livello di leggibilità della scheda è inferiore alla media dell’intero testo, ma risulta di difficile comprensibilità. Non si riesce difatti a evincere né la storia dell’edificio (si dice che “fu demolito intorno al 1940. Furono conservati solo…”, ma non si dice quando fu ricostruito), né la sua ubicazione (la stessa cartina di pag. 30 non offre lumi). In concreto mancano i dati più rilevanti: Palazzo Carpegna è una dépendence di Palazzo Madama unita a esso con un corridoio pensile. Generalmente attribuito ad Antonio De Rossi, edificato verso la fine del ‘600, è stato demolito e ricostruito tra il 1926 e il 1929. 120[120] GUIDA D’ITALIA, Roma, Milano 1999, p. 413. La tabella seguente segnala alcune caratteristiche significative del testo: IL SENATO E I SUOI PALAZZI INDICE GULPEASE 46,71 INDICE GUIRAUD 18,42 NUMERO DELLE LETTERE 10439 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 1908 Parole diverse 805 Lettere per parola 5,3 Sillabe per parola 2,3 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 69% Molto comuni 7% Comuni 1% Meno diffuse 23% FORME VERBALI Presente indicativo 26% Passato prossimo 5% Passato remoto 55% Imperfetto indicativo 3% Trapassato prossimo 2% Trapassato remoto 2% Imperfetto congiuntivo 2% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 47 Frasi per paragrafo 1,9 Parole per paragrafo 45,4 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 79 Frasi lunghe 5 (6,3%) Frasi corte 20 (25,3%) Parole per frase 24,2 Sillabe per frase 56,3 RICORRENZA DEI TERMINI121[121] 49 palazzo 13 sede 10 ufficio 9 piazza 9 famiglia 8 edificio 8 costruzione 6 senatore 6 ospitare 5 secolo 8. PROVE DI RISCRITTURA Proponiamo qui di seguito un’ipotesi di riscrittura della scheda dedicata a Palazzo Giustiniani (p. 16) che, al tempo stesso, riduca i dati all’essenziale e semplifichi il linguaggio. Testo originale: indice Gulpease 43,47122[122] “Palazzo Giustiniani II nucleo originale del palazzo fu costruito, alla fine del Cinquecento, da Giovanni Fontana, su incarico di monsignor Vento. I Giustiniani, fuggiti dall'isola di Chio a causa delle vessazioni turche, lo acquistarono nel 1590. Negli anni seguenti la famiglia acquisì altri edifici nelle vicinanze, nel cuore finanziario e burocratico della Roma papale che palpitava intorno a via della Dogana (cosicché si parla, spesso, di un'insula giustinianea). La famiglia cominciò ad arricchire di opere d'arte rare ed importanti il palazzo, che giunse a contenere cinquecento dipinti, tra i quali molti del Caravaggio, di cui Vincenzo Giustiniani era sostenitore. Palazzo Giustiniani spesso veniva affittato, interamente o in parte, a personaggi importanti che ricercassero una dimora di prestigio: nel 1599 ospitò, ad esempio, il cardinale Federigo Borromeo. Questa tradizione si mantenne nei secoli, almeno sino al 1845, quando fu affittato allo zar Nicola I, in visita ufficiale al pontefice: sul 121[121] Non deve sorprendere in questa lista l’assenza di termini propriamente “tecnico-scientifici”, che pure costituiscono una parte non irrilevante del 23% delle “parole meno diffuse” presenti nel testo. Il fatto è che i termini tecnico-scientifici, proprio per la loro specificità, hanno un numero di ricorrenze minore. 122[122] Questo valore segnala un testo di leggibilità “facile” per laureati e diplomati, “molto difficile” per i licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. L’impatto di lettura è “indipendente” per laureati e diplomati, “scolastico” per i licenziati della scuola media, “di frustrazione” per quelli della scuola elementare. pianerottolo del primo piano troviamo due targhe a ricordo dell'avvenimento, una in latino ed una in cirillico. Numerosi restauri si susseguirono nei secoli: quello della metà del Seicento fu diretto da Francesco Borromini, cui si deve anche la trasformazione della facciata principale. All'inizio dell'Ottocento il ramo principale dei Giustiniani si estinse e la ricca collezione, già depauperatasi nel corso del secolo per far fronte alle crescenti spese, rischiò di disperdersi interamente; per queste ragioni, intorno ai primi del Novecento, il ministero della Pubblica istruzione acquistò i pezzi più preziosi. Nello stesso periodo, parte della proprietà fu acquisita dalla Cassa di Risparmio e parte venne affittata al Grande Oriente d'Italia. Successivamente, la massoneria italiana acquistò l'intero immobile che, attraverso alterne vicende, passò poi al Demanio, che lo dette in uso al Senato. In questo palazzo, precisamente nella sua biblioteca, Enrico De Nicola firmò la Costituzione repubblicana. A palazzo Giustiniani si trovano attualmente l'appartamento di rappresentanza del Presidente del Senato, gli studi dei senatori di diritto e di diritto e a vita, degli ex Presidenti del Senato, nonché alcuni servizi ed uffici dell'Amministrazione”. Testo riscritto: indice Gulpease 61,48123[123] Palazzo Giustiniani Enrico De Nicola ha firmato la Costituzione repubblicana nella sala della biblioteca del Palazzo. Oggi esso è sede dell'appartamento del Presidente del Senato e degli studi dei senatori a vita. II nucleo originale della costruzione risale alla fine del ‘500. I Giustiniani la acquistano nel 1590 e la arricchiscono di opere d'arte. Il palazzo giunge a contenere cinquecento dipinti, molti del Caravaggio. Palazzo Giustiniani veniva affittato a personaggi importanti. È il caso del cardinale Federigo Borromeo nel 1599. Ma anche dello zar Nicola I in visita al Papa nel 1845. A ricordo, troviamo due targhe, una in latino e una in cirillico, sul pianerottolo del primo piano. Numerosi restauri si susseguono nei secoli. Francesco Borromini dirige quello della metà del Seicento. Egli trasforma la facciata principale e decora la Sala delle Colonne. All'inizio dell'Ottocento la collezione del Palazzo rischia di disperdersi. Ma, ai primi del Novecento, il ministero della Pubblica istruzione acquista i 123[123] Questo valore segnala invece un testo di leggibilità “facile” per laureati, diplomati, ma ancora “molto difficile” per i licenziati della scuola elementare. L’impatto di lettura è “indipendente” per laureati, diplomati e licenziati della scuola media, “scolastico” per quelli della scuola elementare. pezzi più preziosi. Nello stesso periodo, la Cassa di Risparmio compra parte del Palazzo e la affitta a un ramo della massoneria italiana. Il Palazzo passa infine al Demanio, che lo dà in uso al Senato. La brochure “Il Senato e i suoi Palazzi”, destinata a un vasto pubblico di lettori, presenta ostacoli di fruibilità. Il contenuto è sin troppo denso di notizie storiche. La grafica si fonda su un ampio e accattivante apparato fotografico, ma ha una impaginazione del testo che non invita alla lettura. SR/P/6 SENATO DELLA REPUBBLICA (luglio 2003) 1. LA PUBBLICAZIONE È un opuscolo che misura centimetri 16,5 per 23. La pubblicazione risulta edita, nel luglio del 2003, a cura dell’Ufficio per le relazioni istituzionali e con il pubblico del Senato della Repubblica. Si tratta della vecchia denominazione dell’attuale servizio “Resoconti e comunicazione istituzionale”. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO L’opuscolo consta di due parti distinte, a loro volta articolate in diverse sezioni (un indice sarebbe stato probabilmente utile al lettore). La prima parte, da pagina 6 a pagina 15, è di carattere storico-artistico e descrive Palazzo Madama, la sede in cui si svolge l’attività del Senato. La seconda, che va da pagina 16 a pagina 29, è dedicata alla descrizione del funzionamento di questo ramo del Parlamento. L’opuscolo si apre con una pagina di introduzione e si chiude con una doppia pagina a specchio intitolata “Rapporti con i cittadini” che informa sinteticamente sui modi per entrare in contatto con il Senato. Le sezioni della prima parte sono le seguenti. 1. Palazzo Madama. La storia Viene inizialmente ricordato - citando le parole di Ivanoe Bonomi primo presidente dell’età repubblicana, - come il Senato elettivo sia una novità assoluta introdotta in luogo del vecchio Senato di nomina Regia. 1.1. La “Madama di Torino” e la “Madama di Roma” Palazzo Madama è un luogo dell’immaginario italiano che raffigura questo ramo del Parlamento. È in un edificio con questo nome che il Senato prima a Torino, poi a Roma - ha tenuto e tiene le proprie sedute. La “Madama” di Torino è Cristina di Francia, figlia di Enrico IV di Borbone e sposa nel 1619 di Vittorio Amedeo di Savoia. Favorevole a un’intesa con la Francia, strinse un trattato col fratello Luigi XIII. La “Madama” di Roma è Margherita d’Austria, figlia naturale di Carlo V e sposa nel 1536 di Alessandro de’ Medici e, solo un anno dopo, di Ottavio Farnese. Abitò nel Palazzo romano per quasi trent’anni. 1.2. Il palazzo dei Medici Giovanni, figlio di Lorenzo il Magnifico futuro papa Leone X, acquistò il Palazzo e vi si trasferì nel 1505. Egli apportò all’edificio notevoli modifiche. Portò con sé larga parte della biblioteca paterna e trasformò la sede in un cenacolo di cultura umanistica. Il Palazzo andò a Giulio de’ Medici, il futuro papa Clemente VII, quindi al nipote Alessandro, a Ferdinando I granduca di Toscana e infine all’ultimo papa Medici, Leone XI. 1.3. Roma si trasforma Questa sezione dell’opuscolo riferisce degli importanti interventi subiti da Palazzo Madama tra la fine del ‘500 e la metà del ‘600, in una stagione in cui Roma ebbe uno straordinario cambiamento urbanistico e architettonico. Per adeguare il palazzo al nuovo stile dell’epoca, la facciata fece barocca, mentre l’interno si arricchiva di fregi e soffitti dorati. Alla metà del Settecento il Palazzo, divenuto sede dell’Arcadia e dell’Accademia dei Quirini, visse un ultimo periodo di splendore mondano. Nel 1755, estinti ormai i Medici, venne infine ceduto da Francesco di Lorena, marito di Maria Teresa d’Austria, a Prospero Lambertini, papa Benedetto XIV. 1.4. Il palazzo dei papi Papa Benedetto ne fece la sede del proprio governo, apportando al palazzo altre importanti modifiche, dall’apertura di un secondo cortile interno (oggi sede dell’Aula) alla sistemazione della piazza antistante. Negli anni successivi il palazzo ebbe le destinazioni più svariate: ospitò il tribunale, la sede centrale della polizia, l’ufficio del fisco. Alla metà dell’Ottocento Pio IX apportò al palazzo ulteriori modifiche, destinandolo a sede del Ministero delle finanze e delle poste pontificie. 1.5. Il Senato del Regno Proclamata Roma capitale, nel 1871 Palazzo Madama divenne la sede del Senato del Regno. Furono allora necessari nuovi adattamenti, per ospitare l’aula e la biblioteca Lungo questa prima sezione dell’opuscolo, alcune schede a piè di pagina illustrano il patrimonio artistico del Palazzo romano: il cortile d’onore, la Sala Maccari, la buvette, la sala Garibaldi, la sala De Nicola, la sala Mazzini, la biblioteca, la sala della firma, la sala accanto alla sala della firma, l’anticamera della balaustra, la sala dei postergali, la sala Pannini, la sala Cavour, l’Aula, la galleria dell’eroe, la sala di San Luigi dei Francesi. Le sezioni della seconda parte sono invece le seguenti. 1. L’elezione del Senato 1.1. La composizione Viene ricordato il numero dei senatori elettivi (315) e vengono citati alcuni tra i nomi più illustri dei senatori a vita nominati dai Presidenti della Repubblica e dei senatori di diritto e a vita, vale dire gli ex capi dello Stato. 1.2. L’assegnazione dei seggi I 315 seggi sono ripartiti tra le venti regioni in rapporto alla loro popolazione. Il metodo elettorale è un maggioritario corretto da una quota proporzionale. 1.3. Le candidature Sono eleggibili i cittadini che abbiano compiuto 40 anni. I candidati gareggiano in collegi uninominali. 1.4. Il voto Esso si svolge in due giornate. Il voto dei singoli elettori determina l’assegnazione sia dei seggi uninominali, sia di quelli proporzionali. 2. Gli organi del Senato 2.1. Il Presidente Viene eletto a scrutinio segreto e a maggioranza dei componenti dell’Assemblea. Alla terza votazione è sufficiente la maggioranza assoluta dei presenti. Alla quarta votazione si ha un ballottaggio tra i due candidati con maggior numero di voti. Il testo prosegue segnalando puntualmente le funzioni del Presidente. 2.2. Il Consiglio di Presidenza È composto da quattro Vicepresidenti, tre senatori Questori, otto senatori Segretari. Il Consiglio di Presidenza nomina su proposta del Presidente il Segretario generale del Senato. 2.3. I Gruppi parlamentari Ogni Gruppo, composto - salvo deroghe - da un minimo di dieci senatori, elegge un proprio Presidente. 2.4. Gli organi collegiali La conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari approva il calendario dei lavori. I diversi Gruppi designano i propri rappresentanti nelle Commissioni permanenti. Oltre a queste sono previste le Commissioni di inchiesta, le Commissioni speciali, le Commissioni bicamerali, la Commissione per la biblioteca e per l’archivio storico. La Giunta per il Regolamento esprime il proprio parere su questioni interpretative sottopostole dal Presidente. La Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari verifica i titoli di ammissibilità dei senatori ed esamina le domande di autorizzazione a procedere nei loro confronti. Recente è infine l’istituzione della Giunta per gli affari delle Comunità europee. 3. Il Senato come istituzione Il Senato esercita insieme alla Camera dei deputati l’attività legislativa. Al pari dell’altro ramo del Parlamento svolge poi una attività di indirizzo nei confronti dell’Esecutivo. Quest’ultima si esprime inizialmente nel voto di fiducia al Governo e quindi in quelli relativi a mozioni, risoluzioni e ordini del giorno. La funzione di controllo consiste nel sindacato ispettivo delle interrogazioni (su questioni specifiche) e delle interpellanze (su questioni generali). Possono inoltre essere disposte inchieste e indagini conoscitive su materie di pubblico interesse. 4. Le attività del Senato Si chiamano disegni di legge tutte le iniziative legislative, vuoi dei senatori, vuoi del governo (alla Camera dei deputati le iniziative dei parlamentari si chiamano invece proposte di legge). Il disegno di legge, comunicato in seduta pubblica, viene assegnato dal Presidente a una commissione parlamentare, che può esprimersi in sede o referente o redigente o deliberante. 4.1. Come si svolge una seduta La scheda riepiloga puntualmente lo svolgimento di una seduta parlamentare, dalla lettura del verbale all’approvazione di un disegno di legge. 5. La macchina amministrativa Gli uffici amministrativi del Senato dipendono dal Segretario generale. Esso risponde al Presidente del Senato. I Vice-Segretari generali, delegati dal Segretario generale coordinano specifici settori operativi. Gli Uffici svolgono un ruolo di supporto tecnico, procedurale e di documentazione all’attività istituzionale del Senato. A piè di pagina di questa seconda sezione dell’opuscolo, una striscia a disegni, intitolata “Così nasce una legge”, sintetizza l’iter di una disegno di legge dalla sua presentazione alla sua pubblicazione in “Gazzetta Ufficiale”. 3. I DESTINATARI L’opuscolo è stato predisposto sia per illustrare ai visitatori la storia e i tesori artistici di Palazzo Madama, sia - più in generale - per informare il pubblico sul ruolo e il funzionamento del Senato. 4. LA VESTE GRAFICA La copertina, la controcopertina sono in robusto cartoncino matto124[124]; le trentadue pagine dell’opuscolo sono invece in consistente carta patinata. La stampa è in fotocomposizione, la legatura è a cucitura. I due piatti superiore e inferiore, una volta aperti, formano un insieme caratterizzato dai colori blu e granata. La copertina è contraddistinta da una foto di Palazzo 124[124] Supporto non lucido in uso per la fotocomposizione. Madama, la controcopertina dal logo del Senato (una grande “S” stilizzata tinta su tinta). Su entrambi i piatti scorre una fascia che riproduce un’antica mappa del quartiere romano in cui sorge il Palazzo. Il frontespizio di pagina 1 riproduce la copertina senza la sua foto e senza il suo fondo colorato. Seguono due pagine a specchio dominate da una gigantografia in blu seppiato della facciata di palazzo Madama. Sulla seconda di esse troviamo un testo introduttivo intitolato “Il Parlamento”. La parte dell’opuscolo dedicata a Palazzo Madama (pp. 6-15) ha un andamento grafico orizzontale, scandito da una pronunciata riga blu che divide le pagine in due fasce, una superiore più ampia dedicata alle notizie storiche su Palazzo Madama e una inferiore articolata in colonne ciascuna delle quali riporta una scheda destinata a illustrare il patrimonio artistico. Queste schede costituiscono nel loro insieme una striscia continua che accompagna tutta la prima parte. Entrambe le fasce sono contraddistinte da una ampia documentazione fotografica e da testi composti in modo chiaramente leggibile. La fascia superiore è composta con caratteri “serif” o “graziati”, quella inferiore con caratteri “san serif” o “bastoni” di formato più piccolo. La seconda parte (pp. 16-29) ha invece un andamento grafico prevalentemente verticale. Il testo, composto in caratteri “serif” si distende su tre colonne. Le fotografie più grandi, collocate nelle pagine di sinistra e sormontate da un titolo ben visibile, hanno la funzione di scandire i diversi argomenti della parte (sarebbe stato perciò preferibile collocarle a pagina dispari). Le foto di formato più piccolo sono collocate al di sopra di ciascuna delle colonne di testo. Da pagina 22 a pagina 29, separata da un ampia riga color granata, ritorna una striscia orizzontale in tre tonalità di arancione, che illustra con schematiche vignette l’iter di una legge. Le ultime due pagine 30 e 31 sono a specchio, su un fondo bluastro con effetto seppiato che riproduce un interno del Senato. Una ampia striscia granata percorre le due pagine e contiene un titolo composto a grandi caratteri: “Rapporti con i cittadini”. Una serie di finestre, a caratteri invece assai minuti, riproducono le informazioni di servizio. L’opuscolo è di pregevole fattura per la scelta e la cura dei materiali. Esso presenta però un accumulo di diverse impronte grafiche che sovrapponendosi o non accordandosi - non restituiscono un’impressione di eleganza compositiva. Efficace appare l’idea della striscia che accompagna la prima parte del volumetto, separando la trattazione storica da quella artistica. Ma l’apparato fotografico è talora ridondante. Ad esempio le pagine 8 e 9 e le pagine 14 e 15 contengono una o due riproduzione di troppo: ci sono piccole foto che si sovrappongono a quelle più grandi e non contribuiscono alla leggibilità grafica del messaggio. Nella seconda parte dell’opuscolo la striscia dedicata all’iter di una legge (pp. 22-29) inserisce d’improvviso una nota di colore stridente rispetto alle tonalità dominanti l’intero volumetto. È una soluzione che non invita alla lettura. La scelta di distinguere graficamente il testo contenuto nella parte superiore delle pagine da quello delle schede e delle strisce della parte inferiore - utilizzando per il primo caratteri “con grazie” e per le seconde caratteri “bastoni” - viene generalmente sconsigliata. Va detto comunque che il testo di tutte le pagine dell’opuscolo risulta gradevole e invita alla lettura. Fanno però vistosa eccezione le pagine a specchio 4 e 5 in apertura e 30-31 in chiusura: qui la scelta del fondo e dei caratteri rende la lettura molto difficile e a tratti respingente. 5. LA LEGGIBILITÀ L’indice Gulpease ci dice che il livello di leggibilità dell’opuscolo è di 47,79. Questo valore - che esclude peraltro quello più basso delle ultime due pagine di servizio125[125] - individua un testo “facile” per lettori in possesso di laurea o diploma, ma “molto difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. Il conseguente impatto di lettura è “indipendente” per laureati e diplomati, “scolastico” per i licenziati della scuola media e di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare. I parametri che determinano l’indice di leggibilità dell’opuscolo sono i seguenti: • 182 le frasi, 142 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media da circa una frase e mezzo (1,6) e da poco più di 34 parole (34,2); • 15 le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 8,2% del testo; • 56 le frasi brevi (con non più di 15 parole) pari al 30,8%. Le maggior parte del testo è dunque composta da frasi medie (le frasi cioè che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39): esse sono 111, il 60,6 % dell’intero documento. 6. LA COMPRENSIBILITÀ La comprensibilità del testo della prima parte dell’opuscolo appare in genere buona, anche se il registro espressivo si mantiene su toni piuttosto sostenuti. Il che, d’altronde, è piuttosto ovvio dati i contenuti storico-artistici da divulgare. Questi risultano comunque più chiari e distesi di quelli della brochure di argomento analogo “Il Senato e i suoi Palazzi” (cfr. SR\P|5). Anche le notizie e le informazioni più dettagliate vengono esposte con ordine, 125[125] Le due pagine non vengono calcolate nell’indice di leggibilità, perché si presentano come un’appendice di servizio con caratteristiche del tutto difformi per grafica e contenuti rispetto al resto dell’opuscolo. Il loro inserimento nel calcolo Gulpease avrebbe finito per alterare a cattiva ragione l’indice dell’intero documento. Queste due pagine rappresentano comunque un caso assai interessante di comunicazione al grande pubblico. Proprio per questo è su tali pagine che più avanti vengono presentati specimen di riscrittura. non sono gratuite, ma tese a far comprendere l’indubbia complessità dell’intreccio tra storia italiana e storia del Palazzo. Parimenti fruibili sono le notizie e le informazioni di carattere istituzionale delle seconda parte dell’opuscolo. Il lessico è senz’altro piano (l’81% delle parole appartengono alle categorie dei lemmi “fondamentali”, “molto comuni” e “comuni”), privo di figure retoriche, con un ricorso non sovrabbondante alle parole “meno diffuse” (il 19% a fronte del 23% della citata brochure similare). L’indice di Guiraud che calcola la ricchezza lessicale di uno scritto si attesta sul valore di 20,27. Anche la struttura sintattica è semplice e lineare, grazie a una netta prevalenza delle proposizioni coordinate rispetto a quelle subordinate: i congiuntivi sono poco più del 2%, i condizionali sono assenti, mentre domina un 72% del presente indicativo. E tuttavia abbiamo già avuto modo di segnalare come qualche soluzione grafica dell’opuscolo renda ostica la lettura di alcune pagine. È il caso dell’introduzione “Il Parlamento” e soprattutto delle due pagine di servizio, molto importanti dal punto di vista comunicativo, intitolate “Rapporti con i cittadini”. Qui non solo si abbassa drasticamente l’indice di leggibilità Gulpease, ma la stessa immediatezza della comunicazione viene meno. Al riguardo proporremo in seguito alcuni tentativi di riscrittura. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE Sintetizziamo qui di seguito i dati più significativi dell’opuscolo: SENATO DELLA REPUBBLICA INDICE GULPEASE 47,79 INDICE GUIRAUD 20,27 NUMERO DELLE LETTERE 21550 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 3904 Parole diverse 1267 Lettere per parola 5,4 Sillabe per parola 2,4 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 69% Molto comuni 10% Comuni 2% Meno diffuse 19% FORME VERBALI Presente indicativo 72% Futuro semplice 1% Passato prossimo 4% Imperfetto indicativo < 1% Passato remoto 17% Trapassato prossimo < 1% Congiuntivo presente 2% Congiuntivo imperfetto < 1% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 114 Frasi per paragrafo 1,6 Parole per paragrafo 34,2 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 182 Frasi lunghe 15 (8,2%) Frasi corte 56 (30,8 %) Parole per frase 21,5 Sillabe per frase 50,9 RICORRENZA DEI TERMINI 27 palazzo 27 commissione 26 senatore 20 disegno 18 assemblea 14 seggio 14 aula 14 voto 12 testo 12 gruppo 8. PROVE DI RISCRITTURA Proponiamo qui di seguito la riscrittura di alcuni passaggi dell’opuscolo con l’intenzione di elevare il loro indice di predizione di leggibilità. Testo originale: indice Gulpease 45,31126[126] 126[126] Questo valore segnala un testo di leggibilità “facile” per laureati e diplomati, ma “molto difficile” per i licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. L’impatto di lettura risulta “indipendente“ per laureati e diplomati, “scolastico” (vale a dire assistito da un tutor) per i licenziati della scuola media e “frustrante” per quelli della scuola elementare. “L’Amministrazione del Senato mette a disposizione una serie di strumenti per informare i cittadini e avvicinarli all’istituzione.” Testo riscritto: indice Gulpease 97,00127[127] Per conoscere meglio il Senato. Testo originale: indice Gulpease 40,28128[128] “La Libreria - Centro di informazione e documentazione istituzionale al pubblico del Senato, situata a Roma in Via della Maddalena 27, effettua la vendita al pubblico di tutta la documentazione relativa al Senato e offre informazioni in ordine all'attività del Senato, dei suoi Organi e dei suoi componenti. Sono disponibili anche copie degli atti parlamentari delle legislature repubblicane e quelli del Senato del Regno, in fotoriproduzione. Il catalogo delle pubblicazioni è consultabile presso la Libreria - Centro di informazione e documentazione istituzionale al pubblico o sul sito Internet.” Testo riscritto: indice Gulpease 74,48129[129] La Libreria. Centro di informazione e documentazione istituzionale al pubblico. Roma, Via della Maddalena 27. Sono disponibili • I documenti riguardanti il Senato (in vendita); le copie di atti parlamentari della Repubblica e del Regno • (pagamento delle fotocopie); • il catalogo delle pubblicazioni (gratuito) Testo originale: indice Gulpease 49,91130[130] 127[127] Questo valore segnala invece un testo “molto facile” e di impatto di lettura “indipendente” per tutti. 128[128] Questo valore segnala un testo di leggibilità sicuramente “facile” solo per laureati. Il valore costituisce difatti per i diplomati lo spartiacque tra una leggibilità “difficile” e “facile”. Va da sé che il testo diventa “molto difficile” per i licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. Per i diplomati la soglia di 40 costituisce anche il punto di separazione tra una lettura “scolastica” e una “indipendente”. Per i licenziati della scuola media la lettura è “scolastica”, per quelli della scuola elementare “frustrante”. 129[129] Questo valore segnala invece un testo che, pur restando “difficile” per la scuola elementare, è invece di leggibilità “facile” per i licenziati della scuola media e “molto facile” per diplomati e laureati. L’impatto di lettura è “indipendente” per laureati, diplomati e licenziati della scuola media, “scolastico” per quelli della scuola elementare. “Si può assistere alle sedute dell’assemblea dalle apposite tribune dell’aula inviando una richiesta all’Ufficio Questura del Senato per posta (Senato della Repubblica - Via del Salvatore 12 - 00186 Roma) o per fax (06 67 0 635 13) Alla domanda va allegata copia del documento di identità di ciascun richiedente. Deve anche essere indicato un numero di telefono per eventuali comunicazioni.” Testo riscritto: indice Gulpease 81,62131[131] Per assistere a una seduta Fare domanda: • con lettera all’Ufficio Questura del Senato. Senato della Repubblica Via del Salvatore 12 - 00186 Roma; • con fax al numero 06 67 0 635 13. Allegare fotocopia del documento di identità e recapito telefonico. L’opuscolo “Senato della Repubblica” ha come target i visitatori di Palazzo Madama e in genere il vasto pubblico dei cittadini. Le soluzioni grafiche, specie in alcune parti, appaiono poco convincenti. Leggibilità e comprensibilità sono accettabili, tranne che nelle schede di servizio dell’appendice. 130[130] Questo valore segnala un testo di leggibilità “facile” solo per laureati e diplomati. Il valore è assai prossimo a quello di 50 che costituisce lo spartiacque tra una leggibilità “molto difficile” e “difficile” per i licenziati della scuola media. Per i licenziati delle elementari il testo è “quasi incomprensibile”. Il tipo di lettura è “indipendente” per laureati e diplomati, “scolastico” per i licenziati della scuola media e “frustrante” per i licenziati della scuola elementare. 131[131] Questo valore segnala invece un testo “molto facile” per laureati, diplomati e licenziati della scuola media e “facile” per la scuola elementare. L’impatto di lettura è “indipendente” per tutti. SR/P/7 ALLA RICERCA DEL PAPIRO PERDUTO con Marco Tullio Cicerone al Senato (giugno 2003) 1. LA PUBBLICAZIONE 1. LA PUBBLICAZIONE Si tratta di una brochure 15 cm. per 21 di 30 per 21 di 30 pagine. La pubblicazione è stata curata, nel giugno del 2003, dal Servizio dei Resoconti e della Comunicazione istituzionale del Senato della Repubblica. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO La brochure si divide in due parti nettamente distinte. La prima, da pagina 3 a pagina 22, è occupata da una storia a fumetti nella quale si spiega in funzionamento del Senato; la seconda (pp. 23-27) ha come titolo “Per saperne di più…” e consiste in un “Glossario” di termini istituzionali. La storia a fumetti ha come protagonisti un adolescente e Marco Tullio Cicerone. Lo spunto del loro incontro è costituito da un incidente: il ragazzo in motorino si scontra con una statua del celebre oratore romano. Un momentaneo shock fa immaginare al ragazzo una visita al Senato guidata da Cicerone. Con l’espediente della ricerca di un papiro smarrito da Marco Tullio, il dialogo tra i due protagonisti e le vignette consentono una illustrazione delle funzioni e dei luoghi del Senato della Repubblica. Il “Glossario” spiega poi i termini istituzionali inseriti nei dialoghi delle strisce e in esse segnalati con il carattere grassetto: “Calendario dei lavori”, “Commissione permanente”, “disegno di legge”, “Emendamento”, “Gazzetta ufficiale”, “Gruppo parlamentare”, “Interrogazione parlamentare”, “Legge”, “Parlamento”, “Presidente della Repubblica”, “Presidente del Senato”, “Resoconto parlamentare”, “Senatore a vita”, “Votazione”. 3. I DESTINATARI La brochure è indirizzata a giovanissimi studenti in visita al Senato e, in genere, a un pubblico di adolescenti. La pubblicazione potrebbe essere utilizzata anche per un target cui sia necessario fornire, in termini facilmente accessibili, i rudimenti essenziali del ruolo e delle funzioni del Senato. 4. LA VESTE GRAFICA La copertina in quadricromia, la controcopertina bianca, i risguardi, le ventotto pagine della brochure sono in robusta carta patinata. La stampa è in fotocomposizione, la legatura è a doppio punto metallico. La seconda di copertina riporta con evidenza l’avvertimento che “le spiegazioni dei termini in neretto sono pubblicate nella sezione “Per saperne di più”. Il colore domina ovviamente la prima parte a fumetti, ma è presente anche nei titoletti delle voci del glossario. L’insieme della pubblicazione ha un aspetto piuttosto accattivante. Le vignette di Marcello Busetta e i relativi fumetti sono semplici e leggibili fumetti sono semplici e leggibili, come si può constatare nella pagina 9 che qui sotto presentiamo a titolo di esempio. L’impaginazione della seconda parte è ariosa e non priva di eleganza. 5. LA LEGGIBILITÀ Il testo dei fumetti della brochure è di semplicissima lettura. Riproduciamo, come specimen, il testo della pagina 9: “Un telo di sei metri senza asole e bottoni: se corri inciampi, un braccio anchilosato e l’altro gelato! Maestro che piacere incontrarla! Quante volte ho tradotto i suoi testi dal latino Cara collega! È una delle senatrici più giovani. Come va in aula? Sono in corso le votazioni. Anzi Devo rientrare.” L’indice Gulpease è di 126,46 e supera largamente la soglia massima di 100 prevista dal sistema: questo ci dice che la leggibilità è “molto facile” e “indipendente” per qualsivoglia lettore. Diverso è il caso del glossario contenuto nella seconda parte. L’indice Gulpease, che segnala il livello di leggibilità di questo testo, è di 48,24. In realtà non si tratta di un valore particolarmente alto: il testo è sì “facile” per lettori in possesso di laurea o diploma, ma è invece “molto difficile” per licenziati della scuola media (vale a dire per quelli che sembrano i naturali destinatari della brochure) e “quasi incomprensibile” per i licenziati della scuola elementare. Da queste soglie di leggibilità deriva che il livello di lettura è “indipendente” solo per laureati e diplomati, mentre è “scolastico” per i licenziati della scuola media e addirittura di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare. I parametri che hanno consentito di determinare l’indice di leggibilità del “Glossario” sono i seguenti: • 41 le frasi, 16 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media da quasi 2 frasi e mezzo (2,6) e da circa 52 parole (52,4); • 1 la frase lunga (con più di 40 parole) pari al 2,4% del testo; • 11 le frasi brevi (con non più di 15 parole) pari al 26,8%. Il grosso del testo ricorre pertanto alle frasi medie (le frasi cioè che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39): esse sono 29, il 70,8% dell’intero documento. 6. LA COMPRENSIBILITÀ La prima parte a fumetti, pur certamente fluida e leggibile, può porre qualche inevitabile ostacolo di comprensibilità al target naturale cui la brochure è destinata. Già in partenza gli autori ne sono consapevoli e difatti accompagnano le strisce della storia con un glossario che chiarisce 14 termini “tecnici” che non possono non intercalare il dialogo dei due protagonisti. Al riguardo va fatta qualche osservazione. Lo sforzo di semplificare una materia non agevole per un pubblico sostanzialmente ancora impreparato è senza dubbio pregevole. La netta prevalenza delle frasi corte (11) sull’unica frase lunga, il ricorso preponderante al presente indicativo (84%), quello assai limitato al congiuntivo (4%), la presenza al possibile di parole brevi (in media formate da poco più di due sillabe), l’assenza tanto delle figure retoriche quanto delle sigle danno al testo una struttura al tempo medesimo fluida ed essenziale. Lo stesso indice di Guiraud che ne misura la ricchezza lessicale complessa (13,05) ci ribadisce che gli autori hanno privilegiato la sostanza tecnicogiuridica dei temi senza indulgere a complicazioni lessicali. Se ciò, dato l’argomento, ha costretto a servirsi di lemmi “poco diffusi”, questi vengono pur sempre contenuti in un accettabile 17%, mentre le parole “fondamentali”, “comuni” e “molto comuni” sono complessivamente pari a un significativo 83%. E tuttavia un indice di leggibilità più elevato avrebbe potuto forse rendere più familiare il “Glossario” ai giovanissimi cui esso è destinato. Ci pare infatti che lo stacco - pur giusto e comprensibile tra le due parti - sia eccessivo: la difformità tra gli indici Gulpease, altissimo nella storia a fumetti, piuttosto basso nel Glossario, può rischiare di indurre il giovanissimo lettore a soffermarsi soltanto sulla prima, con esiti informativi e formativi allora assai parziali. Proporremo a chiusura di questa scheda un esempio di possibile riscrittura. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE Sintetizziamo qui di seguito i dati più significativi del testo del “Glossario”: ALLA RICERCA DEL PAPIRO PERDUTO “Glossario” INDICE GULPEASE 48,24 INDICE GUIRAUD 13,05 NUMERO DELLE LETTERE 4650 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 839 Parole diverse 378 Lettere per parola 5,4 Sillabe per parola 2,4 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 69% Molto comuni 11% Comuni 3% Meno diffuse 17% FORME VERBALI Presente indicativo 84% Passato prossimo 5% Futuro semplice 5% Congiuntivo presente 2% Congiuntivo imperfetto 2% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 16 Frasi per paragrafo 2,6 Parole per paragrafo 52,4 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 41 Frasi lunghe 1 (2,4%) Frasi corte 11 (26,8 %) Parole per frase 20,5 Sillabe per frase 48,2 RICORRENZA DEI TERMINI132[132] 12 senatore 7 maggioranza 6 legge 132[132] Si noterà come si tratti in genere di termini d”uso comune”, che però nel contesto acquistano un significato specifico e difatti non pochi di essi sono presenti nei titoli delle diverse voci del Glossario. 5 voto 5 votazione 5 testo 5 scrutinio 5 parlamentare 4 seduta 3 resoconto 8. PROVE DI RISCRITTURA Proponiamo qui di seguito un’ipotesi di riscrittura della voce “Resoconto parlamentare” che ne faciliti la comprensibilità grazie a un indice di leggibilità coerente con la prima parte della brochure e adatto a un pubblico appena adolescente. Testo originale: indice Gulpease 40,81133[133] Resoconto parlamentare “Di ogni seduta pubblica dell'Assemblea vengono pubblicati il resoconto sommario e il resoconto stenografico. Il primo è la sintesi dei discorsi dei vari oratori e delle decisioni dell'Assemblea, il secondo registra parola per parola l'andamento della discussione grazie al lavoro degli stenografi (che si avvalgono della macchina “Michela”, il più antico e ancora il più valido strumento meccanico di stenografia) e viene pubblicato dopo il controllo dei funzionari revisori.” Testo riscritto: indice Gulpease 74,15134[134] Resoconto parlamentare Le due parole indicano: a) il resoconto sommario è: - il riassunto dei discorsi dei senatori; 133[133] Questo valore segnala un testo di leggibilità sicuramente “facile” solo per laureati. Il valore costituisce difatti per i diplomati lo spartiacque tra una leggibilità “difficile” e “facile”. Va da sé che il testo diventa “molto difficile” per i licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. Per i diplomati la soglia di 40 costituisce anche il punto di separazione tra una lettura “scolastica” e una “indipendente”. Per i licenziati della scuola media la lettura è “scolastica”, per quelli della scuola elementare “frustrante”. 134[134] Questo valore segnala un testo che, pur restando “difficile” per la scuola elementare, è invece di leggibilità “facile” per i licenziati della scuola media. Va da sé che il testo risulta “molto facile” per diplomati e laureati. L’impatto di lettura è “indipendente” per laureati, diplomati e licenziati della scuola media, “scolastico” per quelli della scuola elementare. - l’elenco sintetico delle decisioni prese; b) il resoconto stenografico è: - la registrazione parola per parola dei discorsi dei senatori. Gli stenografi utilizzano allo scopo un alfabeto speciale con una macchina. Essa si chiama “Michela” dal nome del suo inventore. I funzionari addetti controllano i testi prima della pubblicazione. La brochure “Alla ricerca del papiro perduto. Con Marco Tullio Cicerone al Senato”, è destinata a lettori adolescenti. La prima parte con le sue strisce a fumetti è nel suo complesso, per i testi come per la grafica, adeguata al pubblico di riferimento. Il “Glossario” che occupa la seconda parte della “brochure” può invece presentare più di un ostacolo di fruibilità. SR/P/8 HODIE Oggi in senato (dicembre 2003) 1. LA PUBBLICAZIONE Si tratta di una rivista edita nel dicembre 2003 a cura Si tratta di una rivista edita nel dicembre 2003 a cura dell’Ufficio delle informazioni parlamentari, dell’archivio e delle pubblicazioni del Senato come “inserto socio istituzionale al volume Curia Senatus Egregia”. Il coordinamento redazionale è di Federica Faitelli, i testi di Maria Lucia Saraceni, il progetto grafico di Barbara Medori, l’impaginazione di Giulia Bonoldi, le fotografie di Daniele Luxardo, Giacomo Marcucci e Francesco Tanasi. È un fascicolo di quaranta pagine, che misura centimetri 21 per 27,5. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO La rivista si apre con un sommario che nei titoli segnala puntualmente le due parti (“Il Senato come istituzione culturale” e “Attualità”) e le quattro rubriche in cui si articola l’intero fascicolo, nonché i quindici argomenti interni a ciascuna di esse. I - IL SENATO COME ISTITUZIONE CULTURALE 1. I SERVIZI APERTI AL PUBBLICO 1.1.L’Archivio Storico Le iniziative culturali avviate di recente al Senato mirano a “fare di Palazzo Madama un luogo di alta cultura, di elaborazione di idee e riflessioni dopo l’Aula, oltre l’Aula o addirittura prima dell’Aula” (MarcelloPera). Da qui la decisione dell'apertura al pubblico dell'Archivio Storico del Senato, avvenuta il 10 aprile 2003, a Palazzo Giustiniani. Si sono così resi disponibili per gli studiosi i documenti prodotti dal Senato del Regno e quelli del Senato repubblicano. Una Guida fornisce una descrizione puntuale della documentazione. Sul sito web si possono trovare tutte le informazioni relative ai servizi al pubblico e alle modalità di accesso. L'Archivio Storico collabora con altri archivi e coordina il progetto Archivi on-line, che intende realizzare un archivio unico virtuale di fonti documentarie. L'Archivio Storico partecipa anche al progetto Archivi della Repubblica nato da un accordo-quadro tra gli Archivi della Camera dei deputati, del Senato della Repubblica e di molte fondazioni culturali. L'istituzione dell'Archivio Storico del Senato risponde alla legge 147/71 che obbliga le due Camere a possedere un archivio storico. 1.2. La Biblioteca Il 21 giugno 2003, presso il Palazzo della Minerva, si è aperta la Biblioteca del Senato. Essa si è inserita nel polo culturale già costituito dalla Biblioteca Casanatense e dalla Biblioteca della Camera dei deputati. Questa sistemazione, avviata già nel 1991 da Giovanni Spadolini con l'acquisizione del Palazzo della Minerva, ricompone idealmente la configurazione dell'antica insula domenicana posta nel cuore della capitale. La Biblioteca è stata appunto intitolata al Presidente Spadolini. Si descrive in modo abbastanza particolareggiato lo straordinario patrimonio contenuto nel palazzo della Minerva, dal Fondo antico di storia locale, composto di circa 2.000 volumi editi tra i secoli XVI e XIX, alla raccolta degli Statuti dei Comuni e delle Corporazioni dal tardo medioevo all'età contemporanea; dai libri di viaggio agli atti parlamentari e ai documenti relativi alle Province e ai più importanti Comuni fino alle raccolte di legislazione e di atti parlamentari stranieri. La Biblioteca del Senato è stata istituita nel 1848. Le vicende storiche italiane e i trasferimenti da Torino, a Firenze e quindi a Roma non hanno ostacolato la continua crescita del patrimonio librario. Il Presidente Pera, seguendo le intuizioni di Spadolini, ha tra l’altro sollecitato il collegamento in rete della Biblioteca del Senato con la Biblioteca della Camera. 1.3. La Libreria - Centro di Informazione e Documentazione Istituzionale al Pubblico È stata aperta al pubblico il 14 luglio 2003 ed è situata nel cuore di Roma, in Via della Maddalena 27. La Libreria (la “nostra vetrina” nella definizione del Presidente Pera) ha visto una notevole affluenza di pubblico: nel solo mese di luglio 2003 una media di 60 persone al giorno. In questa sede, assistiti dal personale addetto, i cittadini possono trovare ogni genere di informazione sull'attività istituzionale del Senato e acquistare tutti gli atti e documenti parlamentari, dai resoconti stenografici delle sedute dell'Assemblea agli articolati dei disegni di legge e alle annesse relazioni. Gli impianti audiovisivi, collegati via satellite con il Senato, offrono, inoltre, l'opportunità di seguire in diretta i lavori dell'Assemblea. Nel Centro non si tiene conto solo degli studiosi, ma si presta attenzione anche agli utenti meno esperti. Pubblicazioni divulgative a stampa e su CD-ROM sono offerte ai giovani. La Libreria cura anche la partecipazione del Senato alle manifestazioni culturali che si svolgono sul territorio nazionale. In questi casi, predispone il materiale per l’esposizione e organizza simulazioni di seduta per le scuole che visitano lo stand. 2. LE INIZIATIVE 2.1. L’Attività Editoriale del Senato Il piano editoriale del Senato prevede la realizzazione di varie collane affidate all’Archivio Storico. In particolare Discorsi Parlamentari, Dibattiti storici in Parlamento, Inventari, Carteggi, Storia e documenti, Biografie. Nell'ambito dei Discorsi Parlamentari sono stati già pubblicati i volumi dedicati a Benedetto Croce, Vittorio Emanuele Orlando e Giovanni Spadolini. Sono in corso di pubblicazione i volumi dedicati a Carlo Levi, Gaetano Mosca e Luciano Lama. Per la serie dei Dibattiti storici in Parlamento il primo volume è stato dedicato alla cosiddetta "legge truffa" del 1953. Per la collana Inventari è in fase di stampa l'inventario delle Commissioni di inchiesta sul Vajont e sull'Anonima Banchieri. Per i Carteggi sono in corso di pubblicazione quelli di Giustino Fortunato e Pasquale Villari. La serie Storia e documenti, è stata inaugurata dal volume II totalitarismo alla conquista della Camera Alta. Per la nuova collana Biografie è in corso di stampa il Repertorio biografico dei senatori fascisti. Alcune delle pubblicazioni delle serie Discorsi, Dibattiti e Inventari sono disponibili anche su CD-ROM. Un'altra iniziativa editoriale riguarda la pubblicazione dei cataloghi delle mostre documentarie organizzate a Palazzo Giustiniani e degli atti dei convegni che si svolgono presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani. Ricordiamo II mondo largo. Riflessioni sulla globalizzazione, che raccoglie gli interventi di Giovanni Agnelli, Henry Kissinger, Vaklav HaveI, Valéry Giscard d'Estaing, Bill Gates e Bernard Lewis; ma ricordiamo pure gli atti dei convegni, sempre di Sala Zuccari, dedicati a Benedetto Croce, Vittorio Emanuele Orlando, all'identità dell'Europa e a Marco Biagi. Nella produzione editoriale della legislatura corrente si ricorda infine la Bibliografia italiana dei Parlamenti nazionali dell'Unione Europea, la seconda edizione del carteggio di Benedetto Croce, a cura della Biblioteca, e il volume, a cura del Servizio Studi, Disposizioni per l'adeguamento dell'ordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001 n. 3. Legge 131 del 5 giugno 2003. Commento agli articoli, corredato da un CDROM contenente i lavori preparatori della legge predisposto dall'Archivio Legislativo. 2.2. Le Mostre Dall'inizio dell'attuale legislatura il Senato ha organizzato nella propria sede di Palazzo Giustiniani anche alcune interessanti mostre documentarie. L'Archivio Storico del Senato ha promosso le mostre Benedetto Croce in Senato e Vittorio Emanuele Orlando: una biografia, inaugurate in occasione dei convegni organizzati per il 50° anniv ersario della morte dei due senatori. La Sala Zuccari ha ospitato la mostra Fu vera truffa? Stampa e manifesti delle elezioni del 1953. Nell'anniversario dell'attentato terroristico dell'11 settembre alle Twin Towers, il Senato, in collaborazione con l'ambasciata degli Stati Uniti d'America, ha allestito nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani una mostra multimediale relativa alla risonanza giornalistica dell'evento. L’interesse artistico del Senato è testimoniato da molte iniziative. Dalla recente presentazione del volume dedicato a Bernini scultore all’allestimento di una mostra dell'opera pittorica di Giovanni Antonio Canal detto il Canaletto. 2.3. I Convegni ed altri Eventi Culturali Tra gli eventi culturali organizzati durante la legislatura in corso vengono dapprima ricordate le lectures della Sala Zuccari. Si tratta di una serie di conferenze affidate ad autorevoli protagonisti del dibattito politicoculturale. Esse hanno affrontato temi di attualità e di interesse mondiale: ad esempio, le prospettive della globalizzazione, il futuro dell'Europa e le sfide della bioetica. Un secondo ciclo di lectures è stato dedicato ai filosofi ed alla filosofia dell'Europa con l’intento di approfondire la conoscenza dell'identità europea. Palazzo Giustiniani ha ospitato altresì interessanti convegni, spesso abbinati alle mostre. Così è stato per i convegni su Benedetto Croce, Vittorio Emanuele Orlando e Meuccio Ruini (un appuntamento che ha preceduto l'apertura della mostra sulla stampa e i manifesti della campagna elettorale del 1953). Le scelte culturali non hanno tralasciato i temi della saggistica, della letteratura ed i suoi approfondimenti filologici. Merita di ricordare, tra le altre iniziative, l'incontro di studio, presso Palazzo Madama, sull'edizione critica delle Rime di Dante curata da Domenico De Robertis. L'apprezzamento per la musica si esprime, annualmente, nel concerto di Natale: una tradizione che è divenuta un evento molto gradito. 2.4. L’Acquisizione delle Opere d’Arte Si ricorda che un Comitato vigila sul patrimonio artistico del Senato: esso dà suggerimenti per la conservazione e il restauro e fornisce indicazioni per l’incremento delle opere d’arte. Sono state di recente acquistate opere di autori contemporanei come Luciano Ventrone, Giuliano Vangi, Sandro Chia, Piero Guccione, Mario Schifano. Di Sandro Chia è l'angelo in bronzo, con una sola ala, posto nel cortile del Palazzo della Minerva. Vengono poi illustrate due opere del toscano Giuliano Vangi: la statua Italia, posta nella sala omonima di Palazzo Madama e una figura femminile che arricchisce la Sala Polifunzionale della Biblioteca a Palazzo della Minerva. Le pareti della stessa sala sono impreziosite da quattro arazzi di Corrado Cagli e da uno di Emilio Vedova. La nota passa quindi a riferire sull’attività di conservazione e restauro del patrimonio artistico già posseduto dal Senato (in particolare nell'attuale legislatura è stata restaurata la Sala Marconi di Palazzo Madama e sono attualmente in corso i lavori di restauro della Sala del Risorgimento, anch'essa a Palazzo Madama). 3. GLI STRUMENTI QUOTIDIANI DI INFORMAZIONE 3.1. La Stampa di Atti e Documenti Parlamentari Tra le pubblicazioni ufficiali edite dal Senato occupano un posto preminente gli atti e i documenti parlamentari. I primi comprendono tra l’altro i resoconti sommari e stenografici delle sedute, gli articolati dei disegni di legge, gli atti delle Commissioni d’inchiesta. I documenti parlamentari, constano di categorie disomogenee di atti presentati o trasmessi al Senato. Si ricorda infine come il Senato si serva della sua Biblioteca (cfr. SR\P\01) per divulgare la propria attività e le proprie pubblicazioni e abbia inoltre istituito una Libreria - Centro di informazione e documentazione istituzionale (cfr. SR\P\04). 3.2. Il Sito Internet Nato nel dicembre del 1996 è divenuto in poco tempo il principale canale di informazione del Senato. Il percorso on line prende avvio dai testi che regolano la vita dell'istituzione: in primis la Costituzione e il Regolamento. È quindi possibile accedere all'area Composizione del Senato, dove si trovano la sezione dedicata al Presidente del Senato, le schede dei singoli senatori, le funzioni e i componenti degli organi collegiali del Senato. Nella sezione dei Lavori del Senato sono raccolti gli ordini del giorno, i comunicati di fine seduta, i resoconti sommari e stenografici, disponibili online poco dopo la loro redazione. Molte informazioni sono disponibili nell'area dedicata all'attualità: la sezione Prima pagina fornisce ogni giorno la scelta delle notizie più importanti della vita del Senato. Nel sito trovano poi spazio adeguato altre sezioni dedicate alla Biblioteca, all'Archivio Storico, alla Libreria-Centro. Infine, viene offerta la visita virtuale dei "luoghi" di Palazzo Madama. 3.3. Il Canale Satellitare Attraverso di esso è possibile seguire per via televisiva le sedute dell'Assemblea. Cinque telecamere riprendono l'oratore di turno, mentre sottotitoli indicano anche i temi oggetto della seduta in corso. Quando i lavori parlamentari sono sospesi, il canale trasmette le manifestazioni svoltesi in Senato. Viene inoltre proposta una visita guidata ai maggiori edifici del Senato: Palazzo Madama, Palazzo Giustiniani, Palazzo Cenci e Palazzo della Minerva. 3.4. Le Informazioni Parlamentari L'informazione al pubblico si attua anche attraverso uno "sportello" telefonico (06.67063430). È possibile ottenere informazioni di varia natura: ad esempio, notizie sull'iter di un provvedimento o sulle iniziative di un gruppo parlamentare. Il servizio si rivolge al pubblico abbastanza ampio costituito da altri Organi Costituzionali, amministrazioni pubbliche, enti locali, ambasciate e singoli cittadini. II - ATTUALITÀ 4. L’ATTIVITÀ ISTITUZIONALE 4.1. Le Riforme Istituzionali e la Riforma del Regolamento del Senato Vengono ricordate alcune delle riforme istituzionali in discussione anche al Senato, dal federalismo al bicameralismo. La scheda si conclude con un’ampia citazione su tali temi del Presidente Pera. 4.2. La Crisi Internazionale successiva all’11 settembre 2001 La scheda riporta stralci di interventi del Presidente del Senato su una serie di questioni poste drammaticamente all’ordine del giorno dalla crisi internazionale seguita agli attentati dell'11 settembre 2001. Tra i "valori politici", tra tutti i sistemi possibili, la formula migliore resta la democrazia, che come "discussione critica" e "scambio di opinioni" nasce in Occidente, ma va considerata un valore universale. Vengono infine rapidamente richiamati alcuni dei dibattiti di politica internazionale tenutisi in Senato nel 2002 e nel 2003. 4.3. Il futuro dell’Unione Europea La scheda ha al centro la Conferenza Intergovernativa (4 ottobre - 13 dicembre 2003), nel semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea. Vengono in proposito richiamati, con rapide citazioni, sia alcuni interventi del Presidente del Senato, sia il dibattito conclusosi con l’approvazione a larghissima maggioranza del Trattato di Nizza del 26 febbraio 2001, che ha modificato il Trattato dell'Unione Europea. 4.4. Dati Statistici sull’Attività del Senato nella XIV Legislatura La scheda riporta puntualmente i dati relativi all’attività - legislativa e non legislativa - del Senato nel periodo che va dal 30 maggio 2001 al 31 ottobre 2003. 3. I DESTINATARI La rivista, che riassume rapidamente tutti gli strumenti di comunicazione istituzionale del Senato della Repubblica, appare indirizzata a un pubblico vasto e articolato di lettori: tutti i cittadini, cioè, che per qualche ragione entrano in contatto con il Senato o sono comunque interessati alla vita di questo ramo del Parlamento. Si tratta in ogni caso di una rivista e non di un dépliant o di una brochure: il che in qualche modo implica la necessità di approfondire i temi degli articoli e non semplicemente di limitarsi a fornire informazioni, magari puntuali, ma certo sintetiche. 4. LA VESTE GRAFICA Al primo sguardo la rivista si presenta indubbiamente bene. L’aspetto è accattivante, alla vista come al tatto: i colori sono vivaci, ma non stridenti, il corpo dei caratteri è facilmente leggibile, il supporto cartaceo ha uno spessore robusto. Il tutto conferisce alla pubblicazione un carattere di gradevolezza e di solidità. La stampa è in fotocomposizione, la cucitura a doppio punto metallico. Il “Sommario”, in particolare, appare costruito in modo elegante e ordinato. Su sobrio sfondo bianco, tramato da immagini grigio perla seppiate, l’indice identifica le quattro rubriche in cui si articola la rivista attraverso testatine composte con corpo e caratteri identici e contraddistinte ciascuna con un colore specifico e con una specifica piccola immagine fotografica. Ma tale chiarezza si perde poi lungo le pagine della pubblicazione. ll gioco delle testatine, che in genere distingue (pagine 6, 11, 15, 16, 18, 20, 24, 26, 28, 34, 36, 38) il titolo della rubrica da quello degli articoli, talora invece li identifica graficamente (pagine 9, 12, 14, 23). Ciò finisce per offuscare l’ordine compositivo del “Sommario” e per provocare nel lettore possibili confusioni. Un esame più attento fa emergere ulteriori aspetti di possibile equivoco. È il caso, certo non marginale, della impaginazione. Se, come si è visto, questa appare chiara e ordinata nell’indice che occupa a specchio le pagine 2 e 3, diventa invece fonte di altri possibili fraintendimenti nell’apertura di più d’uno degli articoli. È facile difatti scambiare per sommari l’inizio di alcuni di essi: il gioco grafico dei fondini e delle colonne di vario colore può disorientare il lettore frettoloso e sminuire l’efficacia comunicativa del testo. Ad esempio, per quanto riguarda la rubrica “I servizi aperti al pubblico”, a pagina 6 il testo in caratteri bianchi sulla colonna di sinistra a fondo verde petrolio non è la sintesi dell’articolo “L’Archivio storico”, bensì il primo paragrafo dell’articolo stesso. Esso poi così prosegue: nelle pagine 6 e 7 su colonne a fondo giallo chiaro seppiato, nella pagina 8 di nuovo su due colonne con fondo verde petrolio e infine su due colonne bianche alle pagine 9 e 10. Se a ciò si aggiunge che la colonna di destra su fondo giallo della pagina 7 riporta una scheda a sé stante, i motivi di possibili confusioni si accentuano. In sostanza, il progetto grafico, grazie anche all’abbondanza iconica (molte e belle sono le fotografie impaginate con gusto) prevale sul testo. In tal modo la pubblicazione rischia di ricordare più un magazine parapubblicitario, che non una rivista prioritariamente destinata a svolgere argomenti di notevole rilievo istituzionale e culturale. 5. LA LEGGIBILITÀ I parametri che determinano l’indice di leggibilità della rivista sono i seguenti: • 213 le frasi, 78 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media da quasi tre frasi (2,7) e da circa 82 parole (81,9); • 40 le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 18,8% del testo; • 37 le frasi brevi (con non più di 15 parole) pari al 17,4%. Le maggior parte del testo è dunque costituita da frasi medie (le frasi cioè che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39): esse sono 136, il 63,9 % dell’intero documento. La media complessiva delle parole per frase si attesta sulla cifra indubbiamente significativa di 30. Se a ciò si aggiunge che le frasi lunghe prevalgono,sia pure di poco, su quelle brevi e che le parole contengono un numero medio di lettere (5,7) piuttosto elevato, si evince come ci si trovi di fronte a un testo non semplicissimo. E difatti, l’indice Gulpease ci dice che il livello di leggibilità della rivista è di 36,48. Come si vede subito, si tratta di un valore particolarmente basso. Esso individua difatti un testo appena “facile” per i lettori in possesso di una laurea, già “difficile” per i diplomati, “molto difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. Il conseguente impatto di lettura è “indipendente” solo per i laureati. Diventa invece “scolastico” (che necessita cioè dell’assistenza di un esperto) per i diplomati e ai limiti della “frustrazione” per i licenziati della scuola media. Va da sé che il testo è di impatto assolutamente “frustrante” per i licenziati di quella elementare. D’altra parte, come si è sottolineato in precedenza a proposito del target della rivista, questa presuppone un pubblico di lettori non solo culturalmente preparato, ma già in certa misura predisposto e interessato agli argomenti. Proveremo comunque a proporre a conclusione di questa scheda un esempio di riscrittura di un passo che ne innalzi il livello di predizione di leggibilità. 6. LA COMPRENSIBILITÀ Il lessico è abbastanza piano (il 76% delle parole appartiene alle categorie dei lemmi “fondamentali”, “molto comuni” e “comuni”), ma c’è una incidenza non marginale (24%) di termini meno diffusi. L’indice di Guiraud segnala con il 23,72 una “ricchezza lessicale complessa” piuttosto significativa. La struttura sintattica sembrerebbe sostanzialmente lineare, grazie a una netta prevalenza delle proposizioni coordinate rispetto a quelle subordinate. L’uso del congiuntivo e del condizionale non raggiunge complessivamente il 2%; prevalgono invece di gran lunga il presente indicativo (61%) e il passato prossimo (28%). E tuttavia, già a prima vista il testo pare richiedere un certo sforzo non solo sul terreno della leggibilità, ma - in alcune parti almeno - anche su quello di una immediata e diffusa comprensibilità. Lo scritto contiene infatti alcuni tipici intralci alla comprensione. Si tratta di quegli ostacoli che i linguisti definiscono profondi per distinguerli da quelli superficiali relativi alle sole variabili sintattiche e lessicali135[135]. Un ostacolo profondo può essere rappresentato da una costruzione logica che non metta in luce adeguatamente la connessione degli argomenti. Un secondo ostacolo, non di rado intrecciato col primo, è costituito dal riferimento ad argomenti la cui conoscenza si dà per scontata. È evidente che un testo può divenire non immediatamente e non per tutti comprensibile se cita termini, concetti o avvenimenti ignoti o poco noti. Ci pare che il passo che qui di seguito proponiamo possa offrire un esempio significativo dei due tipi di ostacoli profondi appena richiamati. Tratto dalle pagine 34 e 35 della rivista Hodie, il passo ha come testatina “L’attività istituzionale” e come titolo “Le riforme istituzionali e la riforma del Regolamento del Senato”. L’ATTIVITÀ ISTITUZIONALE 135[135] 1989. Cfr., ad esempio, L. LUMBELLI, Fenomenologia dello scrivere chiaro, Editori Riuniti, Roma “Le Riforme istituzionali e la Riforma del Regolamento del Senato” "Completare la lunga transizione politica rafforzando il bipolarismo": è il proposito manifestato dal Presidente Pera sin dal discorso di insediamento (30 maggio 2001). Tra le riforme istituzionali in discussione anche in Senato ricordiamo: la forma di Governo, il federalismo, il bicameralismo. Strettamente correlato al tema delle riforme istituzionali è quello della riforma del Regolamento delle Camere, che può avere un effetto di trascinamento sull'assetto istituzionale da conseguire. Il Parlamento, il 21 gennaio 2003, ha dedicato una sessione speciale, svoltasi proprio in Senato, incentrata sulle riforme. Il Presidente Pera ha richiamato in quell'occasione la necessità di modificare il Regolamento del Senato per adeguarlo all'epoca del bipolarismo e ai criteri dell'efficienza dell'azione di governo e di visibilità dell'azione dell'opposizione. Uno speaker dell'opposizione dotato di adeguati poteri e uno Statuto dell'opposizione, come, analogamente, uno Statuto del Governo e della sua maggioranza in Parlamento (che sottrarrebbe poteri politici al Presidente dell'Assemblea, esaltandone quelli di garanzia), rafforzerebbero il sistema politico bipolare. È quel "dovere" a cui il Presidente Pera ha fatto riferimento nel suo discorso di insediamento: consentire cioè alla maggioranza di realizzare il programma che si è dato e garantire all'opposizione la critica di quel programma. L’articolazione logica Proviamo a ordinare gli argomenti contenuti nella scheda, anche alla luce della sua testatina e del suo titolo. Due paiono le premesse. La prima: il Presidente Pera, nel suo discorso di insediamento, stabilisce una connessione tra le riforme all’ordine del giorno del dibattito politico e una riforma del Regolamento del Senato. La seconda: il Parlamento il 21 gennaio 2003 ha dedicato alle riforme istituzionali una sessione speciale. In quell’occasione il Presidente Pera ha richiamato l’urgenza della modifica del Regolamento. Argomento centrale: il Presidente Pera ha declinato alcune proposte di modifica del Regolamento e ne ha esplicitato la valenza politica. Crediamo che una stesura rapportata all’articolazione logica appena proposta potrebbe apparire più snella e forse più comprensibile. I riferimenti impliciti Una siffatta stesura non scioglierebbe però il secondo tipo di ostacolo profondo, vale a dire la presenza di termini ed espressioni il cui significato non semplice resta implicito, viene cioè dato per già noto: ad esempio, “bipolarismo”, “federalismo”, “bicameralismo” “speaker dell’opposizione”, “Statuto del Governo” ecc. Il discorso non perderebbe, crediamo, di completezza se a tali termini ed espressioni non si ricorresse e più semplicemente si dicesse che una riforma profonda dell’organizzazione dello Stato e del Governo comporta anche una riforma dell’organizzazione interna del Parlamento, ovvero dei suoi Regolamenti. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE Riportiamo qui di seguito i dati più significativi relativi alla leggibilità della rivista “Hodie”: HODIE OGGI IN SENATO INDICE GULPEASE 36,48 INDICE GUIRAUD 23,72 NUMERO DELLE LETTERE 39945 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 6389 Parole diverse 1896 Lettere per parola 5,7 Sillabe per parola 2,5 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 65% Molto comuni 9% Comuni 2% Meno diffuse 24% FORME VERBALI Presente indicativo 61% Futuro semplice 3% Passato prossimo 28% Imperfetto indicativo 1% Passato remoto <1% Congiuntivo imperfetto <1% Condizionale presente 1% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 78 Frasi per paragrafo 27,6 Parole per paragrafo 81,9 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 213 Frasi lunghe 40 (18,8%) Frasi corte 37 (17,4 %) Parole per frase 30 Sillabe per frase 74,2 RICORRENZA DEI TERMINI 24 legge 21 politico 20 informazione 20 culturale 18 pubblicazione 17 documento 16 parlamento 16 atto 15 senatore 15 pubblico 8. PROVE DI RISCRITTURA Proponiamo, a mero titolo di esempio, la riscrittura di un breve passo della rivista (cfr. p. 30). Abbiamo già visto come essa sembra rivolta a un pubblico selezionato. Resta il fatto che una predizione di lettura inferiore a 40 segnala un testo la cui lettura si presenta generalmente difficile. Testo originale: indice Gulpease 38,47136[136] “L'impulso dato all'informazione al pubblico da parte dell'istituzione trova una diretta attuazione nella realizzazione di uno "sportello" telefonico (06.67063430). Si tratta di un accesso diretto alla realtà parlamentare attraverso il quale è possibile essere informati riguardo all'attività svolta dal Senato nella legislatura corrente e in quelle passate. È possibile ottenere informazioni di varia natura: dalle notizie riguardo all'iter di un provvedimento alle iniziative assunte da un gruppo parlamentare al curriculum di un senatore, per fare solo alcuni esempi. L'accesso telefonico al servizio costituisce quindi un mezzo semplice e familiare con cui il cittadino è in grado di ottenere notizie e informazioni che potrebbero apparire lontane e non facilmente reperibili di fronte alla complessità della realtà parlamentare. Il servizio si rivolge ad un pubblico abbastanza ampio costituito da altri Organi Costituzionali, amministrazioni pubbliche, enti locali, ambasciate e privati, siano essi singoli cittadini, studi professionali o giornalisti.” Testo riscritto: indice Gulpease 63,34137[137] Uno sportello telefonico (06.67063430) risponde al diritto del pubblico di sapere. Grazie a una linea diretta si hanno informazioni sull’attività del Senato in questa legislatura e in quelle precedenti. Ad esempio indicazioni sull’iter di una legge. Ma pure sulle iniziative di un gruppo parlamentare o sul curriculum di un senatore. 136[136] Questo indice segnala una leggibilità “difficile” e un impatto di lettura “scolastica” anche per fruitori forniti di un diploma secondario. Va ricordato inoltre che il valore di 38,47 non è molto lontano da quella soglia di 35 che individua un testo di “difficile” leggibilità anche per i laureati. 137[137] Questo valore segnala invece una predizione di leggibilità “facile” e un impatto di lettura “indipendente” anche per i licenziati della scuola media inferiore. Lo sportello è una via semplice e trasparente. Attraverso di essa il cittadino ha notizie sulla complessa vita parlamentare. Notizie che possono apparire lontane e non facilmente trovabili. Il servizio si rivolge a un pubblico potenzialmente molto ampio. Si pensi agli altri Organi Costituzionali, alle PA e agli enti locali. Ma pure alle ambasciate o ai giornalisti. Va da sé che lo sportello è aperto anche ai privati. Siano essi singoli cittadini o studi professionali. La rivista “Hodie” sembra destinata a un pubblico certo ampio, ma al tempo stesso piuttosto qualificato. Impostazione grafica, taglio dei contenuti, resa espressiva si mantengono difatti - pur con qualche incongruenza nell’impaginazione - su un livello elevato, cui corrispondono un indice di leggibilità non semplice e, talora, una comprensibilità non sempre compiutamente distesa. Va infine sottolineato che mentre la prima parte (pp. 4-31) della rivista adempie in pieno la sua finalità di comunicazione istituzionale, la seconda (pp. 34-37) rischia di scivolare - tranne che nella scheda conclusiva dedicata ai dati statistici - sul terreno sempre un po’ scivoloso del dibattito politico. LA CAMERA DEI DEPUTATI CD/P/1 EGITTO A ROMA OBELISCHI LIBRI E STAMPE DAL FONDO ANTICO DELLA BIBLIOTECA (maggio 2004) 1. LA PUBBLICAZIONE Raffinato ed elegante, dal “sapore antico”, il dépliant è stato curato e pubblicato nel 2004 dalla Biblioteca della Camera dei deputati. Presenta la mostra sull’Egitto a Roma e in particolare sugli obelischi: monumenti che, aldilà del loro intrinseco valore artistico, concentrano in sé una carica simbolica di rara intensità. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO I contenuti informativi sono articolati in quattro sezioni. a) Egitto a Roma - Obelischi I luoghi attualmente occupati dalle sedi istituzionali della Camera dei deputati si sovrappongono, per una singolare coincidenza, con la regione dell’antica Roma in cui la presenza degli obelischi fu più cospicua e duratura. Molti di questi monumenti portati a Roma fin dall’epoca di Augusto, sono stati rinvenuti nella zona dell’antico Iseo campense, attuale sede delle Commissioni parlamentari bicamerali, della Biblioteca e dell’Archivio storico della Camera dei deputati. Questi motivi hanno certamente determinato la scelta del tema per l’allestimento della mostra all’interno della Biblioteca della Camera. Tanto più che i materiali dei fondi antichi della Biblioteca, in particolare quelli provenienti dal Fondo Kissner, sono in grado di illustrare, con volumi ed incisioni, la ricchezza e la complessità degli obelischi romani e il loro viaggio nello spazio e nel tempo. b) L’età sistina Dopo secoli di oblio, nel Rinascimento gli obelischi suscitano nuovo interesse. A dare un decisivo impulso alla loro riutilizzazione fu il papa Sisto V (1585 - 1590). Il primo spostamento fu quello dell’Obelisco Vaticano in piazza S. Pietro. L’avvenimento ebbe all’epoca molta risonanza. Lo testimoniano l’esposizione nella mostra delle incisioni del Fontana e dei volumi tra cui, l’opera commissionata a monsignor Michele Mercati, il protonotario apostolico coevo di Sisto V. c) Dal XVII al XIX secolo Alla genialità del Bernini si deve l’innovativo utilizzo degli obelischi nell’età barocca. In questo periodo, inoltre, il gesuita padre Kircher elabora il suo grandioso sistema di interpretazione dei geroglifici. La mostra commenta, per mezzo di incisioni e testi dell’epoca, i successivi recuperi degli obelischi, fino alla sistemazione, nel XIX secolo, dell’ultimo di essi ritrovato nell’area di S. Maria sopra Minerva (1883). d) La collezione Kissner e i fondi antichi della Biblioteca La Biblioteca della Camera dei deputati, nel 1990, acquista dalla casa d’aste Christie’s di Londra il fondo Kissner. La collezione della Camera, circa 2000 volumi e raccolte di incisioni pubblicati dal XVI al XIX secolo, ha come soggetto centrale Roma antica e moderna. Il fondo antico della Biblioteca della Camera è composto da circa 2100 volumi e da raccolte di incisioni pubblicate dal XV al XIX secolo. Entrambe le collezioni sono ospitate nella sala dedicata allo storico tipografo della Camera Enrico Colombo. 3. I DESTINATARI Il dépliant, che introduce alla mostra ospitata dal 4 maggio al 4 giugno 2004 nella Biblioteca della Camera dei deputati, è destinato a tutti i visitatori. Data la particolarità del tema si tratta di un pubblico certamente colto, tra cui però non saranno mancati anche turisti di passaggio, curiosi, scolaresche. 4. LA VESTE GRAFICA Il dépliant chiuso ha un formato tascabile di centimetri 9,8 per 21; squadernato presenta tre sezioni e raggiunge centimetri 29,5 di larghezza. La prima e la seconda facciata esterne rappresentano rispettivamente il piatto superiore ed inferiore, la terza pagina si ripiega al loro interno. Colpisce immediatamente il gusto sobrio e raffinato della veste grafica. La scelta accurata delle illustrazioni, la loro equilibrata collocazione in ciascuna delle quattro sezioni, l’eleganza dei caratteri “serif” della copertina, l’accuratezza della stampa, la scelta del tipo di carta e della sua grammatura, il sapiente effetto cromatico dell’intreccio dei colori testa di moro, seppia e avorio sono le caratteristiche di una pubblicazione che possiede un inconfondibile sapore d’epoca. Il piatto superiore, su uno sfondo testa di moro, riproduce nel riquadro centrale avorio un’incisione in cui appaiono obelischi, sarcofagi, divinità egizie e una mappa della loro collocazione nella capitale. In alto nello stesso colore avorio, il titolo-tema della mostra; sotto il riquadro centrale la durata della mostra, la sigla della Camera e l’indicazione del curatore della pubblicazione, cioè la Biblioteca. Il piatto inferiore offre la splendida incisione di una veduta di Montecitorio con l’obelisco solare; in basso gli orari, l’indirizzo della Biblioteca della Camera e i numeri telefonici della segreteria della mostra. In sostanza, la veste grafica non crea soltanto un effetto estetico di armonia tra testo e illustrazioni, ma spinge il lettore a fruire fino in fondo delle interessanti informazioni storico - artistiche proposte. 5. LA LEGGIBILITÀ L’indice Gulpease che individua la predizione di leggibilità del dépliant è di 42,45. Tale valore individua una leggibilità “facile” per lettori in possesso di laurea o diploma, ma “molto difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. Il conseguente impatto di lettura è “indipendente” solo per i laureati i diplomati, mentre diventa “scolastico” (richiede cioè l’assistenza di un tutor) per i licenziati della scuola media138[138]. Questi i parametri statistici che concorrono a determinare l’indice di leggibilità del dépliant: • 20 sono le frasi, 16 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media da poco più di una frase (1,3) e da circa 42 parole (41,5); • 8 sono le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 40% del testo; • 6 sono le frasi corte (con non più di 15 parole) pari al 30%; 138[138] L’impatto di lettura sarà ovviamente di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare. • 6 sono le frasi medie (con un numero di parole compreso tra 16 e 39) pari al 30%. A incidere su un livello di leggibilità piuttosto basso è soprattutto l’elevato numero delle frasi lunghe. Ma un peso non indifferente rivestono anche sia la pronunciata media delle sillabe (80,2) e delle parole (33,2) per frase, sia quella altrettanto significativa delle parole per paragrafo (41,5). In conclusione, si può osservare che la predizione di leggibilità del testo prevede un target di fruitori dotati di una formazione culturale piuttosto alta. Tanto più che il valore di 42,45 comincia ad avvicinarsi alla soglia di 40: una soglia che segnala uno scritto con una leggibilità “difficile” e un impatto di lettura “scolastico” anche per quanti siano in possesso di un diploma di scuola media superiore. I visitatori della mostra, naturali destinatari del dépliant, erano naturalmente interessati al peculiare argomento dell’esposizione e presumibilmente appartenevano alla categoria delle cosiddette “persone colte”: per essi la leggibilità del dépliant non dovrebbe aver costituito certo un problema. Non si può escludere, tuttavia, che tra i frequentatori possano esservi stati - ad esempio giovani scolaresche - soggetti per i quali la predizione di leggibilità del testo non sarebbe stata altrettanto confortante. Aggiungiamo che il secondo paragrafo del dépliant ha un indice Gulpease ancora più basso: 34,13. Questo valore individua una leggibilità difficile persino per un laureato. Una semplificazione del testo, anche per andare incontro a un pubblico più ampio, non sarebbe stata dunque inutile. Proporremo alla fine di questa scheda una ipotesi di riscrittura di quel paragrafo che vada in tale direzione. 6. LA COMPRENSIBILITÀ La tessitura lessicale è piana, ma ricercata, scandita con cura, quasi con acribia. Praticamente assenti sono le figure retoriche, tranne qualche dittologia sinonimica. Dato l’argomento fortemente tecnico, però, il vocabolario ricorre frequentemente a lemmi specifici. Le parole “fondamentali” sono difatti solo il 65%, quelle “molto comuni” il 10%, quelle “comuni” il 2%. Molto elevata, per di più in un testo con finalità comunicative, è la percentuale delle parole “meno diffuse”. Esse sono il 23% del vocabolario utilizzato, il valore più alto tra tutti i testi considerati in questa ricerca. Anche il numero delle “parole diverse”non è trascurabile. Esse costituiscono più della metà del documento: sono 350 a fronte dei 664 lemmi utilizzati. E difatti l’indice di Guiraud che individua la “ricchezza lessicale complessa” è di 13,59, abbastanza significativo in un testo così breve. Il dépliant ha un andamento discorsivo, regolato da un chiaro criterio storico - cronologico. La sintassi privilegia la trattazione distesa, che trascura del tutto la soluzione sintetica delle definizioni per punti elenco, che pure tanto spesso ricorre nei testi comunicativi. La struttura dei periodi, piuttosto lunghi e mossi da una accurata punteggiatura, è comunque regolata da un andamento rigorosamente paratattico, in cui prevalente è la coordinazione per asindeto. L’uso delle forme verbali vede la netta prevalenza del modo indicativo: il presente predomina con il 76%, seguono a netta distanza il passato prossimo con il 10%, il passato remoto anch’esso con il 10% e l’imperfetto con il 3%. L’organizzazione per paragrafi compatti e logicamente coesi, l’eleganza grafica della loro presentazione, la stretta e funzionale integrazione con la parte iconica consentono a un visitatore dotato di buona cultura generale di entrare rapidamente in sintonia con i contenuti. Rimangono le difficoltà costituite dai numerosi riferimenti impliciti storici e artistici che presuppongono un lettore già in qualche modo informato del contenuto specifico. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE Queste le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente: OBELISCHI INDICE GULPEASE 42,45 INDICE GUIRAUD 13,59 NUMERO DELLE LETTERE 3691 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 664 Parole diverse 350 Lettere per parola 5,5 Sillabe per parola 2,4 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 65% Molto comuni 10% Comuni 2% Meno diffuse 23% FORME VERBALI Presente indicativo 76% Passato prossimo 10% Passato remoto 10% Imperfetto indicativo 3% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 16 Frasi per paragrafo 1,3 Parole per paragrafo 41,5 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 20 Frasi lunghe 8 (40,0%) Frasi corte 6(30,0%) Parole per frase 33,2 Sillabe per frase 80,2 RICORRENZA DEI TERMINI 9 secolo 6 deputati 6 antico 5 volume 5 incisione 4 obelisco 4 collezione 3 raccolta 2 viaggio 2 tempo 8. PROVE DI RISCRITTURA Si propone qui di seguito un’ipotesi di riscrittura del secondo paragrafo del dépliant che - come si è visto - ha indice di predizione di leggibilità piuttosto basso. Testo originale: indice Gulpease 34,13139[139] “Inoltre, molti degli obelischi portati a Roma a partire dall'epoca di Augusto, per sottolinearne la potenza e legittimarne il dominio sull'oriente, sono stati rinvenuti, nel corso dei secoli, nel perimetro e nelle vicinanze del Convento domenicano della Minerva, sorto sui resti dell'antico Iseo campense e attuale sede delle Commissioni parlamentari bicamerali, della Biblioteca e dell'Archivio storico della Camera dei deputati. Ad illustrare, quindi, la ricchezza e la complessità di significati degli obelischi romani si è scelto di utilizzare materiali dei fondi antichi della Biblioteca, in particolare provenienti dal Fondo Kissner, integrandoli con alcuni volumi della Biblioteca Casanatense, anch'essa collegata intimamente alla storia e alla topografia dell’insula domenicana.” 139[139] Questo valore segnala un testo con predizione di leggibilità “difficile” anche per laureati. Si ricorda che l’indice 35 costituisce per essi lo spartiacque tra una leggibilità “facile” e una “difficile”. Testo riscritto: indice Gulpease 60,03140[140] Molti obelischi sono giunti fin dall'età augustea. Testimoniavano il dominio sull’Oriente. Nei secoli sono stati ritrovati nelle vicinanze del Convento della Minerva. Sede oggi delle Bicamerali, dell'Archivio, della Biblioteca, sorgeva sui resti dell'antico Iseo campense. Il Fondo Kissner illustra nella mostra i significati degli obelischi. Il fondo è stato integrato con volumi della Biblioteca Casanatense. Anch'essa è collegata alla storia dell’insula domenicana. Il dépliant Obelischi, graficamente molto raffinato ed elegante, presenta un testo certamente rigoroso, ma piuttosto difficile. La pubblicazione appare idonea per il target per cui è stata predisposta. Può infatti ben accompagnare e arricchire il percorso dei visitatori della mostra, purché essi siano mediamente colti e già in qualche modo informati sul tema specifico. 140[140] Questo valore si colloca a immediato ridosso dello spartiacque (60) che per i licenziati della scuola media divide una predizione di leggibilità “difficile” da una “facile”. Va da sé che sul piano della comprensibilità rimangono per essi gli ostacoli connessi ai numerosi significati impliciti. CD/P/2 IL PRIMO ANNO DELLA LEGISLATURA (30 luglio 2002) 1. LA PUBBLICAZIONE La brochure propone un dettagliato e puntuale bilancio di tutto il lavoro svolto dalla Camera dei deputati nel corso del primo anno della XIV legislatura. La pubblicazione, che porta la data del 30 luglio 2002, consta di 18 pagine. Il testo è riprodotto in digitale dal CRD (Centro riproduzioni e duplicazioni) della Camera dei deputati. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO Come si legge nell’indice posto a pagina 1, il contenuto della pubblicazione si articola in otto brevi capitoli. a) Il primo anno di legislatura Il bilancio del primo anno conferma la qualità del lavoro prodotto dalla Camera in questa legislatura; il Parlamento ha svolto la sua funzione, registrando una forte attenzione dei mezzi di informazione, in particolare sul confronto tra maggioranza e opposizione. L’attività parlamentare è stata seguita dai cittadini anche attraverso un numero molto alto di accessi al sito Internet. b) Alcuni dati su come ha funzionato la Camera Dall’inizio della XIV legislatura, l’Assemblea ha tenuto 184 sedute per circa 1.003 ore di lavoro. Si sono svolte 6.699 votazioni nominali (appena 3 casi di mancanza di numero legale). Il lavoro previsto dai calendari mensili è stato rispettato al 90%. L’85% dei provvedimenti licenziati in sede referente è stato approvato dall’Assemblea. La Conferenza dei capigruppo si è riunita 82 volte. c) L’Attività legislativa Dal raffronto con la precedente legislatura emerge che in questo primo anno è diminuito il numero delle leggi approvate. Il lavoro legislativo, infatti, si è concentrato sull’esame dei provvedimenti di maggior rilievo politico; inoltre, avendo esaurito un carico arretrato, è diminuito il numero dei disegni di legge di ratifica di trattati internazionali. Le leggi di conversione dei decreti legge sono state 63 e hanno rappresentato il 46,7% della produzione legislativa. Le leggi contenenti deleghe sono state 5, per un totale di 41 disposizioni delega. d) Attività di indirizzo e controllo Per tre volte il Governo ha reso comunicazioni all’Assemblea e 19 sono state le informative urgenti. Sono stati dedicati complessivamente 22 dibattiti alla discussione di mozioni, alcune delle quali, di particolare rilievo, approvate con il concorso della maggioranza e dell’opposizione. È diminuito, rispetto alla precedente legislatura, il numero complessivo degli atti di sindacato ispettivo; aumentata è, invece, la percentuale di risposte da parte del Governo. Per quanto riguarda le interrogazioni (question time), si è registrato per 27 volte l’intervento dei Ministri e per 4 volte quello del Vicepresidente del Consiglio. e) L’Attività delle Commissioni L’Attività delle Commissioni si è concentrata nell’esame dei provvedimenti destinati all’Assemblea; sono stati licenziati complessivamente 160 provvedimenti, di cui 136 successivamente approvati. Le Commissioni si sono impegnate, inoltre, in attività conoscitive ricche di significato (vertice G8 di Genova, adozione dell’Euro ecc.). Nelle varie sedi di esame le Commissioni hanno svolto 4.068 sedute per un totale di 2.536 ore di lavoro. Notevolmente ridotta la percentuale dei progetti di legge approvati in sede legislativa (dal 25,54% del primo anno della scorsa legislatura al 17,78% della legislatura in corso). f) Il nuovo rapporto con le autonomie L’entrata in vigore del nuovo titolo V della parte seconda della Costituzione ridisegna il sistema delle competenze normative tra Stato, Regioni e Unione europea. Il Parlamento è impegnato nell’individuare concrete soluzioni per far funzionare il nuovo quadro costituzionale. Proprio sui problemi di funzionamento del nuovo sistema di competenze legislative sono state realizzate importanti attività di raccordo tra Parlamento e autonomie locali; a Milano, ad esempio, un seminario è stato promosso dal Consiglio regionale lombardo e dal Comitato per la legislazione della Camera. g) Parlamento e Unione europea In forte crescita in questo primo anno di legislatura è stato l’impegno della Camera nelle questioni europee; l’elaborazione di un trattato costituzionale europeo è stato il momento più qualificante di tale impegno. Notevolmente aumentato è anche l’intervento degli organi della Camera nella formulazione delle politiche europee. h) Rapporti Internazionali In questo primo anno di legislatura, la distribuzione geografica dell’attività internazionale della Camera si è ampliata. La Camera ha, inoltre, avviato un programma di cooperazione per il rafforzamento delle istituzioni rappresentative nei paesi in via di sviluppo e di nuova democrazia. Le altre principali iniziative hanno riguardato: • l’Assemblea parlamentare euromediterranea; • il dialogo parlamentare per la ripresa del processo di pace nell’area medio - orientale; • la stabilizzazione e ricostruzione dell’Afganistan; • il dialogo Nord-Sud per lo sviluppo sostenibile e la lotta al terrorismo internazionale; • l’integrazione dei Paesi candidati nell’UE e nella NATO; • le relazioni parlamentari italo - russe. Numerosi areogrammi e istogrammi completano il testo rappresentando graficamente percentuali e dati di raffronto fra la XIII e XIV legislatura. 3. I DESTINATARI Per la specificità e la valenza politica delle informazioni, la pubblicazione è chiaramente destinata ad un pubblico ben selezionato e competente come quello dei giornalisti parlamentari141[141]. 4. LA VESTE GRAFICA La brochure misura centimetri 15 per 21. Ha un aspetto semplice ed essenziale, come compete ad una sintetica raccolta di dati. Soluzioni grafiche particolari sono utilizzate unicamente per focalizzare le informazioni riportate nei testi. Infatti sia l’uso del colore della stampa (caratteri azzurri su fondo bianco si alternano a caratteri neri), che quello delle rappresentazioni grafiche (sempre a colori), hanno la funzione di completare e chiarire le informazioni: in particolare i raffronti fra l’attività della Camera nel primo anno della XIII e nel primo della XIV legislatura. La copertina pare preannunciare i contenuti della brochure, proponendo con una foto - che occupa quasi interamente il piatto superiore - uno scorcio della nuova Sala stampa di Montecitorio. 141[141] Questi dati relativi al bilancio consuntivo dell’attività parlamentare del primo anno della XIV legislatura sono stati presentati e illustrati dal presidente Casini in occasione della Cerimonia del ventaglio. 5. LA LEGGIBILITÀ L’indice Gulpease segnala un livello di predizione di leggibilità della brochure pari a 45,24. Questo valore ci dice che ci troviamo di fronte un testo “facile” per laureati o diplomati (quali sono in genere i giornalisti parlamentari), ma “molto difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. Il conseguente impatto di lettura è “indipendente” (fruibile cioè dal lettore senza alcuna assistenza)per laureati e diplomati, “scolastico” (accessibile cioè attraverso la presenza di un tutor e/o di un esperto) per i licenziati della scuola media e di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare. Questi i parametri che variamente contribuiscono a determinare l’indice di leggibilità della brochure: • 99 sono le frasi, 78 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media da poco più di una frase (1,3) e da poco meno di 27 parole (26,9); • 8 sono le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 8,1% del testo; • 37 sono le frasi corte (con non più di 15 parole) pari al 37,4%. Oltre la metà del testo è dunque composta da frasi medie (le frasi cioè che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39): esse sono 54, il 54,6% dell’intero documento. Sono soprattutto queste frasi a incidere sul livello di leggibilità: piuttosto alta è difatti la media delle parole per frase (21,2) e delle parole per paragrafo (26,9). Anche la media delle sillabe per parola ci dice che i lemmi trisillabici sono di numero sostanzialmente equivalenti a quelli, in genere più semplici e immediati, formati da due sillabe. In sostanza, la predizione di leggibilità della brochure, che sarebbe piuttosto bassa per il cittadino comune, diventa invece pienamente accettabile per il target cui la pubblicazione è destinata. Va da sé che se essa dovesse costituire uno strumento di informazione istituzionale per un pubblico più ampio e variegato, l’indice di leggibilità dovrebbe essere notevolmente innalzato. In proposito proporremo quale prova di riscrittura a conclusione della presente scheda. 6. LA COMPRENSIBILITÀ L’elevata densità e la necessaria specificità delle informazioni e dei dati contenuti nella pubblicazione determinano l’uso frequente di rappresentazioni grafiche e condizionano fortemente sia la scelta lessicale, sia la struttura sintattica. L’indagine statistica ci precisa che quelli che il Vocabolario di Base (VdB) di Tullio De Mauro definisce termini “fondamentali”, “comuni” e “molto comuni” sono rispettivamente il 69, l’8 e il 3%. Il restante 20% è costituito dalle “parole meno diffuse”, una percentuale indubbiamente alta, ma del tutto spiegabile in un testo dedicato ad argomenti di indubbio spessore tecnico. L’indice di Guiraud relativo alla “ricchezza lessicale complessa” raggiunge l’indice 16,16. La brochure è, come si è visto, un rendiconto analitico dell’attività di un ramo del Parlamento nel primo anno di una legislatura. La struttura sintattica è quella che in questi casi ci si attende: un impianto piano, senza ricorso alla figurazione retorica, caratterizzato quasi esclusivamente da un periodare paratattico. Che le frasi privilegino la coordinazione alla subordinazione è confermato dalle percentuali delle presenze delle diverse forme verbali. Prevalgono nettamente quelle dell’indicativo: in primo luogo - e pour cause, dato il taglio riepilogativo del testo - il passato prossimo (77%), cui seguono il presente indicativo (19%). Limitatissima, per i motivi appena esposti, è invece la presenza tanto del futuro semplice (1%), quanto del congiuntivo presente (1%). Il testo non presenta problemi dal punto di vista della connessione logica degli argomenti. È vero, non mancano taluni riferimenti impliciti, peraltro sostanzialmente scontati per il pubblico particolare (i giornalisti parlamentari appunto) cui la brochure è indirizzata. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE Sintetizziamo nella tabella che segue le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente: IL PRIMO ANNO DELLA LEGISLATURA INDICE GULPEASE 45,54 INDICE GUIRAUD 16,16 NUMERO DELLE LETTERE 12078 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 2096 Parole diverse 740 Lettere per parola 5,6 Sillabe per parola 2,5 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 69% Molto comuni 8% Comuni 3% Meno diffuse 20% FORME VERBALI Presente indicativo 19% Passato prossimo 77% Futuro semplice 1% Passato remoto 1% Congiuntivo presente 1% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 78 Frasi per paragrafo 1,3 Parole per paragrafo 26,9 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 99 Frasi lunghe 8 (8,1%) Frasi corte 37(37,4%) Parole per frase 21,2 Sillabe per frase 52,2 RICORRENZA DEI TERMINI 22 legislatura 13 provvedimento 13 europeo 12 primo 12 legge 11 attività 10 nuovo 8 tutto 8 lavoro 7 seduta 8. PROVE DI RISCRITTURA Si propone qui di seguito un’ipotesi di riscrittura di un passo della brochure dedicato all’attività delle Commissioni parlamentari (cfr. p. 11), che presenta un indice di predizione di leggibilità basso anche per un pubblico mediamente colto. Testo originale: indice Gulpease 37,74142[142] 142[142] Questo valore segnala un testo con predizione di leggibilità “facile” solo per laureati. Si ricorda che l’indice 35 costituisce anche per questi ultimi lo spartiacque tra una leggibilità “facile” e una “difficile”. “L'attività delle Commissioni si è maggiormente concentrata nell'esame dei provvedimenti destinati all'Assemblea. Sono stati licenziati in sede referente dalle Commissioni complessivamente 160 provvedimenti, di cui 136 approvati successivamente dall'Assemblea. Le Commissioni si sono impegnate in attività conoscitive molto significative. Sono state concluse le indagini conoscitive sugli avvenimenti connessi al vertice G8 di Genova, sull'introduzione dell'Euro, sul servizio civile nazionale, sulla sicurezza del trasporto aereo, sul settore chimico e su quello energetico, sul Protocollo di Kyoto. Sono in corso le indagini sulla politica agricola nazionale a fronte dell'allargamento dell'Unione europea, sull'industria automobilistica, sui fondi strutturali comunitari, sulla violazione dei diritti umani nel mondo, sulle politiche per combattere la fame nel mondo.” Testo riscritto: indice Gulpease 75,67143[143] Le Commissioni si sono soprattutto dedicate all’esame dei provvedimenti per l’Assemblea. In sede referente le Commissioni hanno licenziato 160 provvedimenti. L'Assemblea ne ha poi approvati 136. Le Commissioni si sono impegnate in rilevanti indagini conoscitive. Sono state concluse quelle relative: • al vertice G8 di Genova; • all'introduzione dell'Euro; • al servizio civile nazionale; • alla sicurezza del trasporto aereo; • ai settori chimico ed energetico; • al Protocollo di Kyoto. Sono ancora in corso quelle relative: • alla politica agricola nazionale di fronte dell'allargamento dell'UE; • all'industria automobilistica; • ai fondi strutturali comunitari; • alla violazione dei diritti umani nel mondo; • alle politiche per combattere la fame nel mondo. 143[143] Questo valore segnala invece un testo con predizione di leggibilità non solo “molto facile” per laureati e diplomati, ma anche “facile” per i licenziati della scuola media inferiore. Il testo resta “difficile” solo per i licenziati della scuola elementare, per i quali tuttavia lo spartiacque di 80 tra “difficile” e “facile” non è poi così lontano. Sia la veste grafica, sia la specificità del linguaggio, sia la struttura complessiva della brochure sono determinate dalla sua funzione e dai suoi destinatari: sintetica raccolta di dati, utili e fruibili soprattutto da chi è un “addetto ai lavori”. CD/P/3 I PALAZZI DELLA CAMERA DEI DEPUTATI (agosto 2003) 1. LA PUBBLICAZIONE L’opuscolo, che l’Ufficio pubblicazioni e relazioni con il pubblico della Camera dei deputati ha curato e stampato, si propone di presentare ai cittadini i Palazzi della Camera: i luoghi, cioè, in cui si svolge l’attività dei deputati. La pubblicazione si apre con un sommario che elenca, dopo una breve introduzione, i cinque argomenti trattati. Del Palazzo di Montecitorio, dell’Aula, del Palazzo del Seminario, del Complesso del Vicolo Valdina, l’opuscolo dà notizie storiche e artistiche molto interessanti, facendo anche riferimento al notevole patrimonio di dipinti, sculture, incisioni e stampe di varie epoche, reperti archeologici, mobili e arazzi accumulatisi nel tempo. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO Dal 1870, quando la capitale fu trasferita da Firenze a Roma, Palazzo Montecitorio è la sede della Camera dei deputati. Ma negli ultimi vent’anni, le attività della Camera si sviluppano in una serie di spazi acquisiti nel centro storico, in immobili di proprietà dello Stato, restaurati e messi a disposizione dei singoli parlamentari, dei diversi gruppi e dell’Amministrazione. a) Il Palazzo Montecitorio La storia del Palazzo è travagliata, come peraltro pure quella dell’origine del nome. Per alcuni, in epoca romana, nel luogo ove è poi sorto il Palazzo si svolgevano le assemblee elettorali (da cui “mons citatorius”); per altri era luogo in cui venivano scaricati i materiali di risulta della bonifica del vicino Campo Marzio (“mons acceptorius”). L’attuale palazzo fu commissionato al Bernini da papa Innocenzo X come futura dimora della famiglia Ludovisi. Alla sua morte (1655) i lavori furono sospesi per mancanza di fondi; soltanto dopo trent’anni Innocenzo XII li fece riprendere per installarvi la Curia apostolica. Il nuovo architetto Carlo Fontana modificò il progetto berniniano conservandone soltanto la caratteristica facciata convessa. La Curia fu inaugurata nel 1696, dando acqua alla grande fontana collocata nel cortile semicircolare. Oltre che dei tribunali (la Curia), il Palazzo fu poi anche sede del Governatorato di Roma e della direzione di polizia divenendo così il cuore della vita amministrativa e giudiziaria del governo pontificio. La campana maggiore, posta sul campanile a vela del palazzo, annunciava l’inizio delle udienze. Ogni sabato poi, il popolo si recava nella piazza per assistere all’estrazione dei numeri del lotto gridati dal balcone del palazzo. Con l’annessione, nel 1870, dello Stato pontificio, l’Italia trasferì la capitale a Roma e per la Camera dei deputati si scelse la sede di Montecitorio. Iniziarono così i lavori di adattamento. Era necessaria un’aula e questa venne costruita da Paolo Comotto nel cortile semicircolare. Presto però si dimostrò inadeguata: nel 1900, infatti, l’Aula Comotto fu chiusa. I nuovi lavori furono affidati all’architetto Ernesto Basile, noto esponente del liberty italiano. Egli conservò soltanto la parte frontale berniniana e rivoluzionò il palazzo creando soprattutto al suo interno soluzioni di grande interesse in cui la solennità degli ambienti e la distribuzione degli spazi armonizzano con l’ariosità delle decorazioni e dei dettagli. I corridoi e i saloni, primo fra tutti il transatlantico, così chiamato per l’illuminazione a plafoniera tipica delle navi transoceaniche, le aule, i pavimenti, i soffitti e gli arredi che Basile curò nei dettagli insieme ad altri artisti rispecchiano il gusto dell’epoca. Di pregio l’arioso velario liberty in vetro colorato, opera del Beltrami, che sovrasta l’Aula e la Sala gialla, così detta per il colore degli arredi, situata sul lato destro e arredata con mobili in stile rococò provenienti dalla Reggia di Caserta. Al secondo piano sono collocate le principali sale di rappresentanza e gli uffici della Presidenza e del Segretariato generale. Attraverso uno scalone monumentale si accede al corridoio dei busti, circa trenta busti in marmo e bronzo di deputati più illustri. Il salone della lupa, il più ampio dell’ala berniniana, così detto per la scultura bronzea della lupa romana, è importante perché qui fu proclamato il risultato del referendum istituzionale del 2 giugno 1946. b) L’Aula La sua forma ad emiciclo, gli elementi decorativi, gli arredi e le strutture ne fanno un capolavoro dello stile liberty. La sua visione d’insieme suggerisce l’armonia fra il degradare dei banchi verso quello della presidenza, sotto il quale siedono gli esponenti del governo. Il banco della Presidenza è il fulcro dell’Aula e delle attività che in essa si svolgono. Al centro dell’Aula un tavolo quadrato è il posto degli stenografi, nella posizione di migliore ricezione acustica. Dal seggio presidenziale è possibile abbracciare con un solo sguardo i dieci settori di banchi riservati ai deputati che, per un’antica tradizione, occupano il settore di destra, di centro o di sinistra che meglio corrisponde alla propria identità politica. Accanto alla campanella di richiamo, la Presidenza oggi ha anche sofisticate apparecchiature tecnologiche per regolare e far svolgere le attività dell’Assemblea. Strumenti elettronici, ben dissimulati fra i banchi dei deputati e gli elementi decorativi dell’aula, convivono con gli antichi, come i due orologi liberty inseriti dal Basile ai due lati dell’aula e tutt’ora funzionanti. c) Il Palazzo del Seminario Il Palazzo del Seminario, inserito nel Complesso monumentale della Minerva, è utilizzato dalla Camera dei deputati dal 1974; la parte frontale, su via del Seminario, è assegnata alle Commissioni Bicamerali e il lato sinistro dell’edificio all’Archivio storico. Nel 1989 anche la Biblioteca lascia Montecitorio per la nuova sede, completamente restaurata, che occupa i sei piani del lato destro (circa 10.000 mq) del Palazzo del Seminario restituendo gli antichi locali alla loro originaria vocazione culturale. Il Complesso della Minerva, sorto nei luoghi in cui nell’antica Roma si trovavano testimonianze della cultura greca e di quella egizia insieme, presenta nei sotterranei del palazzo un muro romano di epoca imperiale. Nel 1280 inizia la costruzione della nuova chiesa gotica Santa Maria sopra Minerva e l’ampliamento del convento adiacente (i locali, restaurati dalla Camera, sono destinati alla Biblioteca per collezioni particolari). Il convento si ingrandisce con il Chiostro della Cisterna, ove un ciclo di affreschi (restaurati dalla Camera), riporta in sei lunette episodi della vita di Santa Caterina, ospite del convento nei suoi soggiorni romani. Nella seconda metà del cinquecento il Complesso si arricchisce di ulteriori costruzioni e, in particolare, viene costruita la Biblioteca ora Sala delle capriate. Nel 1628 il convento minervitano diventa la sede del Santo Uffizio. Probabilmente nelle sale del convento, oggi denominate Galileo, il 22 giugno 1633 Galileo Galilei pronuncia l’abiura della teoria copernicana. Sul finire del 1600 il Cardinale Girolamo Casenate lascia in eredità al convento della Minerva la sua Biblioteca personale, già aperta al pubblico e autonoma rispetto a quella conventuale. Dopo l’occupazione francese (1797-1814), periodo in cui fu utilizzato come caserma, il convento tornò ai domenicani fino al 1871 per essere poi espropriato e destinato a sede di alcuni ministeri. d) Il Complesso di Vicolo Valdina Il Complesso di Vicolo Valdina, accanto a Palazzo Montecitorio, ha un’antica storia. Sorto in era paleocristiana nel cuore di Campo Marzio come un piccolo convento di monache, ha subito notevoli trasformazioni attraverso i secoli sovrapponendo vari stili fino ai restauri ottocenteschi. Oggi è costituito da quello che era il convento e dall’annessa chiesa dedicata a San Gregorio Nazianzeno. Nel 1870, divenuto proprietà dello Stato, fu parzialmente adibito a deposito dell’Archivio di Stato. Nel 1970 fu acquisito dalla Camera dei deputati che, con un radicale restauro, ha riportato alla luce affreschi di scuola bizantina e vari decori. Con la scelta di una sede fuori di Montecitorio, per la Camera c’è stata una svolta; non più un “palazzo”, ma una “città politica” aperta, per alcuni spazi, a tutti i cittadini. Oggi la sala del Refettorio e quella della Sacrestia costituiscono sedi culturali aperte a convegni ed iniziative anche esterne alla Camera. Il restauro della Sacrestia, la parte più antica del Complesso, il fulcro spirituale, ha riportato alla luce una crocifissione del trecento. All’edificio sono stati restituiti il suo ruolo e la sua dignità con la consacrazione del nuovo altare per il quale è stato riutilizzato un bellissimo sarcofago romano in cui sono state deposte le reliquie dei Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena, patroni d’Italia e quelle di Santa Francesca Romana, patrona di Roma. e) Cenni sul patrimonio artistico presente nel Palazzo di Montecitorio Fin dall’insediamento della Camera dei deputati nel Palazzo di Montecitorio si è andata formando una vasta e articolata collezione di beni artistici quali mobili d’epoca, arazzi, busti, sculture, orologi e arredi vari, più di mille dipinti e sculture (datati tra il XVI e il XX secolo), alcune migliaia di stampe ed incisioni di varie epoche ed un consistente nucleo di reperti archeologici. Alcune opere del XVII e XVIII secolo, proprietà delle varie Soprintendenze, in deposito presso la Camera, sono poi state acquisite nel corso degli anni. La restante parte del patrimonio artistico è costituita da opere d’arte moderna e contemporanea, direttamente acquistate dalla Camera a partire dagli anni trenta. Una piccola parte di tale patrimonio artistico è costituita da donazioni fatte sia dagli artisti che dai loro eredi. Nella XIII legislatura è stato istituito un Comitato per la tutela del patrimonio artistico ed architettonico della Camera allo scopo di effettuarne la migliore conservazione e l’accrescimento nel tempo. Tale Comitato è stato ricostituito nella XIV legislatura. Molte sono le opere d’arte antica (XVII e XVIII secolo) di grande pregio, dall’Adorazione dei Pastori di Pacecco De Rosa, alla serie delle Stagioni di Pier Dandini, alla Madonna col Bambino di Perin del Vaga. Numerosa è la raccolta delle opere del XIX secolo: da “La pastorella” di Fontanesi a “I feriti di Porta Pia” di Nicola Parise. La raccolta delle opere d’arte acquisite direttamente dalla Camera è prevalentemente indirizzata all’arte italiana del XX secolo. Essa comprende vari periodi artistici, quali il celebrativo e il figurativo; numerose sono inoltre le opere di artisti appartenenti alla “scuola romana”. Il Comitato per la tutela del patrimonio artistico ha ampliato la già consistente raccolta di arte contemporanea con una serie di acquisti di opere di giovani autori che hanno esposto alla Quadriennale di Roma e alla Biennale di Venezia. 3. I DESTINATARI La pubblicazione che, con le sue interessanti informazioni storicoartistiche, apre le porte dei palazzi della Camera dei deputati è destinata ai visitatori e a tutti i cittadini in modo che i primi possano conoscere le sedi delle attività parlamentari e che negli altri possa nascere il desiderio di visitare personalmente questi magnifici luoghi. 4. LA VESTE GRAFICA Un formato A4 che ricorda una rivista d’arte, una grammatura consistente che però non perde la giusta flessibilità, una preziosa carta patinata caratterizzano una veste grafica che rivela l’impronta di una eleganza classica ed essenziale. La pubblicazione, che consta di 18 pagine e che ha un formato di centimetri 21 per 29,7, è curata dalla Segreteria Generale dell’Ufficio pubblicazioni e relazioni con il pubblico della Camera ed è riprodotta in digitale dal CRD (Centro riproduzioni e duplicazioni). Sulla copertina, una cornice blu su cui è indicata, in alto, la dicitura “Camera dei Deputati” e, in basso, il suo logo, evidenzia uno spazio bianco centrale. All’interno di questo, in alto, è collocata la foto a colori della facciata di Palazzo Montecitorio sottolineata dalla dicitura “XIV legislatura”. Al centro, invece, il titolo della pubblicazione “i Palazzi della Camera dei deputati”. A cominciare da pagina 1 in cui, sotto la riproduzione di piazza Montecitorio è proposto un indice dei testi, sottili cornici nere e grigie disegnate su fondo bianco si ripetono, pagina dopo pagina, evidenziando la stampa dei testi e le foto riprodotte dei palazzi e delle opere d’arte in essi contenute. Per finire, a pagina 17 una stampa in bianco e nero del settecento riproduce Montecitorio, il cuore delle attività della Camera dei deputati. 5. LA LEGGIBILITÀ L’indice Gulpease, che segnala il livello di leggibilità della brochure, è di 43,80. Questo valore, pur non particolarmente positivo, ci dice che il testo è comunque “facile” per lettori in possesso di laurea o diploma; è invece “molto difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per i licenziati della scuola elementare. Ne consegue un impatto di lettura che è “indipendente” per laureati e diplomati, “scolastico” per i licenziati della scuola media e di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare. I parametri che hanno consentito di determinare l’indice di leggibilità della brochure sono i seguenti: • 111 le frasi, articolate in 56 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media da 2 frasi e da circa 66 parole (66,1); • 21 le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 18,9% del testo; • 14 le frasi brevi (con non più di 15 parole) pari al 12,6%. La parte maggiore del testo è dunque composta da frasi medie (le frasi cioè che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39): esse sono 76, il 68,5% dell’intero documento. È evidente che sono proprio queste ultime a condizionare verso il basso l’indice di predizione di leggibilità, contribuendo largamente a determinare l’alta media delle parole (33,4) e delle sillabe (77,5) per frase. Aggiungiamo che il lunghissimo elenco di nomi e di opere, che in due compatti paragrafi conclude la brochure, contribuisce col suo indice Gulpease al di sotto della soglia critica di 40144[144] ad appesantire la leggibilità dell’intero documento. Può darsi che le esigenze di spazio siano state tiranne, ma sarebbe bastato spezzare i paragrafi con una serie di “a capo” - magari utilizzando una scheda riquadrata inserita nel corpo del testo e servendosi della semplice tecnica dei “punti elenco” - per far impennare il loro indice di leggibilità ben al di sopra di 50. 6. LA COMPRENSIBILITÀ Abbiamo appena visto che la predizione di leggibilità può porre qualche problema al target molto ampio e articolato cui la brochure è potenzialmente indirizzata. Anche la comprensibilità rischia tuttavia di non essere immediata. È vero, il lessico è nella sostanza piano (il 75% delle parole utilizzate appartengono registro “comune”), ma il ricorso alla terminologia specifica del linguaggio storico e artistico è, per evidente forza delle cose, piuttosto accentuato. A fronte dell’8% dei lemmi “molto comuni” quelli “meno diffusi” toccano non a caso la significativa percentuale del 25%. L’indice di Guiraud 144[144] Come si è più volte ricordato, al di sotto di questo valore la leggibilità di un testo diventa “difficile” anche per lettori in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore. che calcola la ricchezza complessa di uno scritto - segnalando il rapporto tra il numero delle parole diverse e il totale delle parole usate - tocca il valore di 24,78. Anche la struttura sintattica è a prima vista piuttosto semplice e lineare, grazie a una nettissima prevalenza della paratassi sull’ipotassi (l’uso del congiuntivo non raggiunge il 2%). Rimane però rivelante il peso di tempi e modi tipici dello stile narrativo. La loro ricorrenza supera il 32%, a fronte del 62% di quella del presente indicativo: cifra certo considerevole e tuttavia al di sotto della media che ricorre nei testi di taglio eminentemente divulgativo. In sostanza, solo lettori con un buon livello culturale e già in partenza dotati di una adeguata base di conoscenze storiche e artistiche possono superare i numerosi “ostacoli impliciti” (le conoscenze date per scontate) posti dal testo. In esso sono difatti frequenti notizie e riferimenti talora anche minuziosi che non sempre possono essere colti, neppure da un visitatore/lettore mediamente colto. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE La tabella seguente segnala alcune caratteristiche significative del testo: I PALAZZI DELLA CAMERA DEI DEPUTATI INDICE GULPEASE 43,80 INDICE GUIRAUD 24,78 NUMERO DELLE LETTERE 20064 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 3702 Parole diverse 1508 Lettere per parola 5,3 Sillabe per parola 2,3 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 65% Molto comuni 8% Comuni 2% Meno diffuse 25% FORME VERBALI Presente indicativo 62% Passato remoto 16% Passato prossimo 13% Imperfetto indicativo 3% Trapassato prossimo 1% Futuro semplice < 1% Presente congiuntivo < 1% Imperfetto congiuntivo < 1% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 56 Frasi per paragrafo 2,0 Parole per paragrafo 66,1 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 111 Frasi lunghe 21 (18,9%) Frasi corte 14 (12,6%) Parole per frase 33,4 Sillabe per frase 77,5 RICORRENZA DEI TERMINI145[145] 13 aula 11 sede 11 opera 11 deputato 10 palazzo 10 grande 10 complesso 10 antico 9 secolo 9 banco 8. ESEMPI DI RISCRITTURA Si è già visto che la brochure risulta facilmente leggibile solo da un pubblico di cultura medio-alta. Ma si è pure accennato alla presenza nel testo di un paio di paragrafi con indice Gulpease al di sotto della soglia critica di 40. Vediamo qui di seguito come il semplice accorgimento di utilizzare la tecnica dei “punti elenco” - magari all’interno di una scheda incorporata nel testo, ma 145[145] Non deve sorprendere in questa lista l’assenza di termini propriamente “tecnico-scientifici”, che pure costituiscono una parte non irrilevante del 25% delle “parole meno diffuse” presenti nel testo. Il fatto è che i termini tecnico-scientifici, proprio per la loro specificità, hanno un numero di ricorrenze minore. È il caso solo per fare qualche esempio di romanico, barocco, liberty, velario, lunetta, volta, cappuccine, stucchi, navata, abside, fuga ecc. da esso distinta - possa invece innalzare l’indice in modo significativo146[146]. Testo originale: indice Gulpease 37,35147[147] “Tale nucleo comprende vari periodi artistici italiani, quali il celebrativo e il figurativo nonché un consistente numero di opere di artisti attivi a Roma appartenenti al movimento denominato "scuola romana". Le opere di maggior interesse sono: Paesaggio con casa rosa di Giorgio Morandi, la Figura di donna di Massimo Campigli, il Combattimento di Gladiatori di Giorgio de Chirico, la Composizione di Mario Sironi, lo Studente innamorato e Insenatura sarda di Mario Mafai, l'Inverno sul lago di Carlo Carrà, la Camera incantata di Franco Gentilini, Parigi di notte di Giovanni Boldini, l'Annida e le Bagnanti di Armando Spadini, Paesaggio di Riccardo Francalancia e Passeggiata di Pipetta di Francesco Trombadori, II Sesia di Giuseppe Ajmone, Cristo deriso di Renato Guttuso, Costiera ligure di Ennio Merlotti, Duomo di Parma in autunno di Carlo Mattioli, Partenza dell'emigrante di Giuseppe Migneco, Tetti di Parigi e Paesaggio romano di Fausto Pirandello, Scaricatori di carbone di Armando Pizzinato, Paesaggio con casa gialla di Francesco Menzio, Strada verso le Apuane di Raffaele De Grada, Natura morta con salvadanai di Fiorenzo Tornea, Ragazzo ridente di Ottone Rosai, Piccione e bicchiere di Gino Severini, Fanciulla dormiente di Domenico Cantatore, Paesaggio di Alberto Ziveri. Nel campo della scultura ricordiamo Gentiluomo a cavallo di Marino Marini, Madre con bambino di Giacomo Manzù, Maternità di Agenone Fabbri e La madre di Renato Marino Mazzacurati.” Testo riscritto: indice Gulpease 76,33 LE RACCOLTE DI ARTE ITALIANA DEL XX SECOLO Comprendono opere di vari periodi artistici italiani, dal celebrativo al figurativo. Consistente è pure il numero di opere di artisti appartenenti al movimento denominato "scuola romana". Le opere di maggior interesse sono: 146[146] Va da sé che ove si volesse rendere la brochure leggibile e comprensibile anche dal pubblico più ampio e culturalmente variegato cui essa pure sembrerebbe destinata, sarebbe necessario pensare a una editio minor, semplificata fortemente nel lessico e nei contenuti: un po’ la stessa operazione che, come vedremo in due schede successive, è stato operata per i due volumetti, identici nel titolo e nei contenuti, ma diversi nel taglio espositivo, Conoscere la Camera e i suoi Palazzi. 147[147] Questo valore non è lontano da quello di 35 al di sotto del quale la predizione di leggibilità risulta “difficile” anche per lettori laureati. ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● Paesaggio con casa rosa di Giorgio Morandi, Figura di donna di Massimo Campigli, Combattimento di Gladiatori di Giorgio de Chirico, Composizione di Mario Sironi, Studente innamorato e Insenatura sarda di Mario Mafai, Inverno sul lago di Carlo Carrà, Camera incantata di Franco Gentilini, Parigi di notte di Giovanni Boldini, Paesaggio di Riccardo Francalancia Passeggiata di Ripetta di Francesco Trombadori, Cristo deriso di Renato Guttuso, Costiera ligure di Ennio Merlotti, Duomo di Parma in autunno di Carlo Mattioli, Partenza dell'emigrante di Giuseppe Migneco, Tetti di Parigi e Paesaggio romano di Fausto Pirandello, Scaricatori di carbone di Armando Pizzinato, Paesaggio con casa gialla di Francesco Menzio, Strada verso le Apuane di Raffaele De Grada, Natura morta con salvadanai di Fiorenzo Tornea, Ragazzo ridente di Ottone Rosai, Piccione e bicchiere di Gino Severini, Fanciulla dormiente di Domenico Cantatore, Paesaggio di Alberto Ziveri. Nel campo della scultura ricordiamo: Gentiluomo a cavallo di Marino Marini, Madre con bambino di Giacomo Manzù, Maternità di Agenone Fabbri La madre di Renato Marino Mazzacurati. La brochure “I Palazzi della Camera dei deputati” sia per il formato, sia per la veste grafica arricchita da splendide foto e riproduzioni, sia per la dovizia delle informazioni storico-artistiche si presenta come una pubblicazione da collezione piuttosto che da consultazione. Pur essendo indirizzata a un vasto pubblico, la brochure è in realtà fruibile da un numero più ristretto di cittadini: quelli provvisti di una buona preparazione culturale e da uno spiccato interesse per gli argomenti della storia e dell’arte. CD/P/4 CONOSCERE LA CAMERA DEI DEPUTATI E I SUOI PALAZZI editio senior (settembre 2003) 1. LA PUBBLICAZIONE Vivace e ricco di informazioni, l’opuscolo si propone di far conoscere il funzionamento della Camera dei deputati e i luoghi dove quotidianamente opera la nostra democrazia: una democrazia - scrive il presidente Casini nella sua presentazione - che le nuove generazioni dovranno continuare a “nutrire in forme nuove”. La pubblicazione, edita nel settembre 2003 dalla Camera dei deputati, è stata curata da Sandro Benedetti. I testi di storia e architettura sono di Renata Cristina Mazzantini, le fotografie di Mallio Falcioni e Giacomo Marcucci. Della stessa pubblicazione esiste una versione semplificata per gli studenti più giovani (cfr. infra CD/P/5). 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO La pubblicazione si apre con il benvenuto ai giovani visitatori e la presentazione del volumetto da parte del Presidente della Camera. L’opuscolo prevede due parti distinte, a loro volta articolate in diverse sezioni, ciascuna arricchita da approfondimenti e finestre. La prima parte, da pagina 5 a pagina 27, è riservata alla descrizione del funzionamento della Camera dei deputati. La pagina 28, a conclusione della prima sezione, riporta le riflessioni di Sandro Benedetti sul valore simbolico di tanti “siti” romani e in particolare di Montecitorio. La seconda sezione è di carattere storico-artistico e descrive, da pagina 30 a pagina 63, tutti i palazzi della Camera dei deputati. Le sezioni e gli approfondimenti della prima parte sono i seguenti: I - IL PARLAMENTO Il Parlamento, secondo la Costituzione della Repubblica italiana, è costituito da due Assemblee: la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica. I parlamentari sono eletti ogni cinque anni. A partire dalle prossime elezioni 12 deputati e 6 senatori saranno designati dai cittadini italiani residenti all’estero. Al Parlamento, espressione della sovranità popolare, spettano i compiti primari di indirizzare e controllare il Governo e approvare le leggi. Il Parlamento può anche modificare la Costituzione e approvare altre leggi di rango costituzionale. Camera e Senato, in seduta comune, eleggono ogni sette anni il Presidente della Repubblica. a) Il suffragio universale Il suffragio universale è oggi un diritto sancito dall’articolo 48 della Costituzione. Questi i precedenti storici. Nel 1848 viene emanata la prima legge elettorale del futuro Regno d’Italia: il voto è riservato agli uomini in base al loro patrimonio e alla loro istruzione. Nel 1882 il voto è allargato a tutti i cittadini maschi maggiorenni che possiedano la licenza elementare o possano versare un contributo. Nel 1912 il suffragio è esteso a tutti gli uomini che hanno compiuto 30 anni. Nel 1919 possono votare tutti i cittadini maschi maggiorenni. Solo nel 1946, in occasione del referendum istituzionale, il voto è esteso anche alle donne. b) Storia del Parlamento italiano Il precedente storico di quello attuale è il Parlamento del Regno d’Italia. Il Regno ebbe come Carta costituzionale lo Statuto albertino. Emanato nel 1848, prevedeva un Parlamento composto da due Camere: il Senato del Regno, di nomina regia, e la Camera dei deputati, formata da membri elettivi. Nel 1939 la Camera fu soppressa e sostituita da una Camera dei Fasci e delle Corporazioni composta da Consiglieri nazionali nominati dal Capo del Governo. Dopo la caduta del fascismo, il popolo italiano scelse con il referendum (2 giugno 1946) la forma repubblicana ed elesse un’Assemblea costituente incaricata di redigere una nuova Carta. La Costituzione italiana è entrata in vigore il 1° gennaio 1948. c) La Costituzione italiana Legge fondamentale dello Stato, la Costituzione comprende 139 articoli e 12 disposizioni transitorie e finali. I primi 12 articoli sono seguiti da due parti - Diritti e doveri dei cittadini e Ordinamento della Repubblica - e completati da 18 disposizioni. d) L’indipendenza dei deputati nell’esercizio delle loro funzioni L’articolo 67 della Costituzione riconosce ai deputati la massima libertà nell’interpretare la volontà dei cittadini che li hanno eletti. Per assicurare anche in pratica la loro indipendenza è previsto che essi percepiscano un’indennità economica stabilita dalla legge. e) L’autonomia della Camera nell’organizzazione delle proprie funzioni Le regole principali riguardanti l’organizzazione, il funzionamento e le garanzie di autonomia della Camera sono state stabilite dalla Costituzione. Le altre norme sono fissate dai Regolamenti parlamentari che ciascuna Camera approva in piena autonomia. Il Regolamento della Camera è generalmente approvato o modificato - su proposta della Giunta per il Regolamento - attraverso larghe intese. Al Parlamento è assicurata anche l’indipendenza finanziaria: ciascuna Camera, infatti, approva autonomamente il proprio bilancio interno. II - IL PRESIDENTE DELLA CAMERA L’autonoma organizzazione e il buon funzionamento della Camera sono affidati al Presidente, una delle massime autorità dello Stato. Egli deve essere al disopra delle parti politiche e deve garantire che tutti i deputati possano adempiere liberamente al loro compito nel rispetto del Regolamento. Insieme al Presidente alcuni organi collegiali sovraintendono all’organizzazione della Camera e sono: l’Ufficio di Presidenza, la Conferenza dei Gruppi parlamentari e la Giunta per il Regolamento. Altri organi importanti sono la Giunta per le elezioni e la Giunta per le autorizzazioni. III - I GRUPPI PARLAMENTARI Il Parlamento è rappresentativo dei diversi orientamenti politici presenti nel Paese. Una volta eletti, i deputati si iscrivono al Gruppo parlamentare che corrisponde al partito o alla coalizione con la quale hanno partecipato alle elezioni. La maggioranza è costituita dai Gruppi che hanno votato la fiducia al Governo. Il ruolo delle opposizioni In un sistema democratico è essenziale l’attività svolta dall’opposizione. Il Regolamento della Camera prevede che un quinto del tempo disponibile per lavori dell’Assemblea sia riservato proprio alle proposte delle opposizioni. Anche tra i Gruppi di opposizione si possono formare coalizioni. IV - IL LAVORO DEI DEPUTATI L’Assemblea è il luogo centrale dell’attività della Camera. I cittadini possono conoscere l’orientamento assunto da ciascun deputato sulle deliberazioni dell’Assemblea servendosi degli atti parlamentari e ora anche del sito Internet. Le decisioni dell’Assemblea sono precedute da un lungo lavoro preparatorio che si svolge nelle Commissioni parlamentari. Alla Camera ci sono 14 Commissioni permanenti. Per lo svolgimento di inchieste di pubblico interesse vengono costituite apposite Commissioni che, in alcuni casi, possono essere bicamerali. a) L’attività delle Commissioni permanenti Le Commissioni permanenti possono essere considerate un’Assemblea in miniatura e operano in “sede referente”, in “sede legislativa” e in “sede redigente”. Accanto alle Commissioni permanenti va ricordato il Comitato per la legislazione, un organo di nuova istituzione incaricato di rendere pareri alle Commissioni sulla chiarezza e la semplicità dei progetti di legge esaminati. Esso ha una composizione paritetica fra maggioranza e minoranza. b) L’Amministrazione L’Amministrazione della Camera è curata da una Segreteria generale che, con i suoi 1800 dipendenti, garantisce tutti i servizi necessari per i parlamentari. Cura altresì i contatti con il pubblico: la Camera infatti, per favorire l’apertura all’esterno, promuove visite guidate, mostre, conferenze e seminari. c) La Camera “comunica” con i cittadini I cittadini possono essere ammessi ad assistere fisicamente ai lavori dell’assemblea, o possono esserne informati dai resoconti stenografici, dalla radio, dalle tv (attraverso un canale satellitare) e soprattutto attraverso il sito Internet www.camera.it. d) La stampa parlamentare Sono circa 400 i giornalisti parlamentari che operano nella sala stampa di Montecitorio per informare i cittadini su quello che avviene in Aula e nelle Commissioni. Il Presidente della Camera incontra la stampa parlamentare per gli auguri di fine anno e, prima della pausa estiva, nella cosiddetta Cerimonia del Ventaglio. Le sezioni e gli approfondimenti della seconda parte sono invece i seguenti. I - I PALAZZI DELLA CAMERA DEI DEPUTATI La Camera dei deputati ha sede dal 1870 nel palazzo di Montecitorio, ma negli ultimi venti anni ha esteso la propria presenza anche nel centro storico con l’acquisizione di alcuni importanti edifici. Ogni giorno 5000 persone dai deputati ai giornalisti, dagli studiosi ai visitatori occasionali, frequentano la “città parlamentare”. a) La “città parlamentare” La “città parlamentare” comprende numerosi edifici così destinati: • Stabile di Via degli Uffici del Vicario (Gruppi parlamentari) • • • • • Complesso di Via del Seminario (Commissioni bicamerali, Archivio storico e Biblioteca) Complesso Vicolo Valdina (Centro convegni) Palazzo Theodoli - Bianchelli (Uffici; in allestimento un centro informazione parlamentare) Palazzo del “Banco di Napoli” (Uffici amministrativi) Palazzo Marini (Mensa, sala conferenze e uffici) b) Montecitorio a porte aperte Ogni prima domenica del mese l’iniziativa “Montecitorio a porte aperte” offre a tutti i cittadini la possibilità di visitare l’interno del palazzo. La Camera ospita inoltre, ogni anno, circa 100.000 studenti. II - L’AREA DI MONTECITORIO Il Palazzo di Montecitorio sorge su una collinetta artificiale del Campo Marzio. Incerta l’origine del toponimo: Mons acceptorius o Mons citatorius? “Accettorio” si riferirebbe alla terra di riporto frutto della bonifica di Campo Marzio; “citatorio” avrebbe due possibili spiegazioni: l’uso romano di svolgervi assemblee elettorali oppure la consuetudine di affiggere sopra la colonna Antonina - “ colonna citatoria” - le citazioni giudiziarie. a) La storia del palazzo di Montecitorio La storia del Palazzo di Montecitorio può essere scandita in tre fasi fondamentali di edificazione. La prima costruzione risale al 1650: il progetto fu affidato a Bernini, ma rimase incompiuto. La seconda fase iniziò nel 1694, quando l’architetto Fontana fu incaricato di completare il progetto berniniano. Infine, i lavori furono affidati a Ernesto Basile che completò il palazzo nelle forme attuali fra il 1900 e il 1918 (come bene illustra il disegno di pagina 36). III - IL PALAZZO SEICENTESCO Nell’anno giubilare 1650 Innocenzo X Pamphilj, dopo il matrimonio della nipote Costanza con Niccolò Ludovisi, incaricò Bernini della realizzazione di una nuova residenza per le due famiglie. Il terreno su cui sarebbe sorto il palazzo era incantevole, ma delimitato da una viuzza stretta e curva. Bernini seppe sfruttare in modo geniale la forma irregolare del sito. La morte del papa nel 1655 interruppe i lavori. a) Il Barocco e Bernini L’arte barocca nacque in Italia e si diffuse in tutta Europa nel corso del Seicento. Gli elementi fondamentali di questo nuovo linguaggio artistico furono la ricerca della meraviglia e le linee curve. Gian Lorenzo Bernini fu uno dei più grandi interpreti del barocco e con le sue splendide opere trasformò in pochi decenni l’immagine di Roma. IV - LA CURIA INNOCENZIANA I lavori del Palazzo ripresero nel 1694 per ordine di papa Innocenzo XII Pignatelli. Morto Bernini, i lavori furono commissionati a Carlo Fontana, figura di spicco del tardo Barocco romano. Il palazzo che oggi vediamo disporsi attorno ad una corte semicircolare è quello fontaniano della Curia Innocenziana che fu inaugurata nel 1696. Fu dapprima sede dei tribunali, poi ospitò il Governatorato e la Direzione di Polizia. V - L’UNITÀ D’ITALIA E LA COSTRUZIONE DELL’AULA DEL PARLAMENTO Dopo il trasferimento della capitale a Roma, nella scelta di sedi adeguate per gli organi di governo, quella per la Camera cadde su Montecitorio. Furono così avviati i lavori di adattamento del vecchio palazzo alle nuove esigenze. L’ingegnere Claudio Comotto provvide ad edificare l’Aula dell’Assemblea in tempi molto rapidi. La costruzione si rivelò presto inadeguata e nel 1903 il governo Giolitti affidò a Ernesto Basile, noto esponente dello stile liberty, il compito di ampliare la sede della Camera secondo un progetto che fu realizzato costruendo un nuovo edificio alle spalle dell’antico. Con Basile collaborarono anche altri importanti artisti dell’epoca. VI - GLI INTERNI DEL PALAZZO DI MONTECITORIO L’opuscolo propone, a questo punto, un’accurata e chiara descrizione degli ambienti del palazzo, da quelli più noti come l’Aula e il Transatlantico a quelli meno noti, ma altrettanto importanti, come la sala del mappamondo e la sala della lupa, dove nel 1946 fu proclamato il risultato del referendum istituzionale del 2 giugno. a) Arte e tecnologia Discretamente dissimulata la tecnologia ha fatto da anni il suo ingresso a Montecitorio. Infatti apparecchiature molto sofisticate convivono con strumenti più antichi. Il Palazzo di Montecitorio raccoglie più di mille opere d’arte fra dipinti e sculture - dal Rinascimento all’età Contemporanea - oltre a stampe, incisioni, reperti archeologici, arazzi e arredi di varie epoche e di inestimabile valore. Il già cospicuo patrimonio è stato arricchito dai vari Presidenti della Camera con opere d’arte contemporanea. 3. I DESTINATARI La pubblicazione è destinata con tutta evidenza agli studenti della scuola superiore in visita a Montecitorio. È proprio il Presidente della Camera a indicarne i destinatari: “Cari ragazze e ragazzi”, afferma Pier Ferdinando Casini nella presentazione che occupa la seconda e terza pagina dell’opuscolo, “mi auguro che conserverete con cura […] il volume che vi presentiamo”. 4. LA VESTE GRAFICA Stampata in Italia nel settembre del 2003 ed edita dalla Società Editrice EDI.V. Srl, la pubblicazione misura centimetri 15 per 21, consta di 63 pagine e può essere acquistata al prezzo di €. 1,50. Alla ricchezza e alla varietà delle informazioni politiche, storiche e artistiche corrisponde una veste ricca di colori, di foto, di caratteri e di soluzioni grafiche accattivanti. Il formato risulta pratico e maneggevole, la legatura a doppio punto metallico, la grammatura e la qualità della carta patinata a prova di consultazione sembrano garantire una lunga durata. Dal blu intenso della copertina risalta nella metà superiore una composizione di 20 piccole foto distribuite a mosaico in quattro fasce, su ognuna delle quali compare il logo della Camera dei deputati. Nella parte inferiore il titolo: Conoscere la Camera dei deputati e i suoi palazzi; in basso al centro di nuovo il logo della Camera. Copertina e contro copertina, anch’essa blu, presentano entrambe ampi risvolti. Il frontespizio diviso a metà da due fasce cromatiche, la superiore ruggine e l’inferiore blu, propone i colori dominanti di tutta la pubblicazione. Una piccola foto del Presidente affianca il testo della presentazione dell’opuscolo stampato su un fondo bianco a caratteri “olografi”. Diversi sono i caratteri usati per la stampa, come diversi sono i colori usati per lo sfondo: bianco, blu e ruggine; ciascuno indica un diverso contenuto: argomenti generali, approfondimenti e finestre. I testi sono costantemente accompagnati da un notevole numero di foto a colori di tutte le dimensioni. Non mancano, inoltre, sovrapposizioni di stampa su foto, grafici, evidenziazioni, schemi che appaiono talora un po’ ridondanti pur vivacizzando la pubblicazione. In assenza di un indice, proprio alla grafica è affidato il compito di separare gli argomenti e nello stesso tempo di evidenziare il loro collegamento, come avviene per gli approfondimenti e per le finestre. In alcune pagine però, soprattutto in quelle con lo sfondo blu scuro e la stampa dei caratteri bianca o in quelle in cui si sovrappongono testi ad immagini, la leggibilità è in qualche modo condizionata proprio dalle soluzioni grafiche. 5. LA LEGGIBILITÀ L’indice Gulpease che segnala il livello di predizione di leggibilità dell’opuscolo è di 43,68. Questo valore ci avverte che il testo risulta “facile” per lettori in possesso di laurea o diploma; è invece “molto difficile” per i licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per i licenziati della scuola elementare. Questa soglia di leggibilità ci dice altresì che il livello di lettura è “indipendente” per laureati e diplomati, “scolastico” per i licenziati della scuola media e di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare. I parametri che contribuiscono a determinare l’indice di leggibilità dell’opuscolo sono i seguenti: • 351 le frasi, 143 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media da due frasi e mezzo (2,5) e da circa 68 parole (67,9); • 45 le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 12,8% del testo; • 73 le frasi brevi (con non più di 15 parole) pari al 20,8%. La maggior parte del testo è pertanto costituita da frasi medie (le frasi cioè che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39): esse sono 233, il 66,4% dell’intero documento. Sono soprattutto queste ultime a incidere su una predizione di leggibilità che è di livello solo parzialmente accettabile. E difatti la media delle parole per frase è nell’intero documento particolarmente alta (27,7). I destinatari dell’opuscolo sono infatti giovani delle scuole superiori che devono raggiungere ancora il titolo di studio conclusivo. E del resto va pure ricordato che l’indice di 43,68 dell’opuscolo non è poi troppo lontano da quella soglia di 40 che individua testi di “difficile” leggibilità e di impatto di lettura solo “scolastica” anche per i diplomati. Più avanti, come di consueto, proporremo alcune prove di riscrittura tese a innalzare l’indice Gulpease. 6. LA COMPRENSIBILITÀ La prima parte dell’opuscolo non presenta particolari problemi: il testo si configura come un essenziale, ma corretto e garbato compendio di diritto costituzionale che illustra in termini sostanzialmente adatti al pubblico di riferimento la storia, il ruolo e il funzionamento della Camera dei deputati. La trama espressiva infatti è molto chiara, i contenuti hanno un andamento discorsivo, presentano costruzioni lineari e hanno un registro linguistico appropriato e nello stesso tempo accessibile. I contenuti informativi proposti negli approfondimenti e nelle finestre rivelano uno stile più asciutto ed essenziale. Non a caso l’indice di leggibilità di questa prima parte è più alto rispetto a quello dell’intero documento e soprattutto rispetto a quello della sua seconda parte148[148]. Come si è già ricordato, questa è dedicata a una illustrazione indubbiamente ricca e puntuale dei Palazzi della Camera. Solo lettori con un buon livello culturale e già in partenza dotati di una adeguata base di conoscenze storico-artistiche possono apprezzare compiutamente i contenuti, sciogliendo senza problemi gli “ostacoli impliciti” posti dal testo: esso ricorre difatti a un elenco di notizie e di riferimenti talora anche assai minuziosi e non alla portata di tutti. Il vocabolario è nella sostanza piano (il 69% delle parole utilizzate sono del lessico “fondamentale”), ma deve forzatamente ricorrere alla terminologia specifica del linguaggio storico e artistico. A fronte del 9% dei lemmi “molto comuni” e del 2% di quelli “comuni”, quelli “meno diffusi” toccano non a caso la percentuale piuttosto alta del 20%. Anche l’indice di Guiraud - che calcola la ricchezza complessa di uno scritto - si attesta su un valore (27,86), decisamente alto. Anche la struttura sintattica è a prima vista abbastanza semplice e lineare, grazie a una nettissima prevalenza della paratassi sull’ipotassi (il congiuntivo imperfetto costituisce ad esempio solo il 2% di tutte le forme verbali del documento). Resta però rilevante nella seconda parte l’uso di forme meno spontanee e naturali quali quelle di tempi e modi tipici dello stile narrativo: a fronte di un 64% del presente indicativo cui contribuisce soprattutto la prima parte dell’opuscolo (ma la percentuale rimane comunque piuttosto bassa per un testo con valenza comunicativa), si rileva un significativo 16% del passato remoto. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE La tabella seguente segnala alcune caratteristiche significative del 148[148] In contrasto con le precedenti, la pagina conclusiva della prima parte - che ospita un contributo di Sandro Benedetti dedicato a “Montecitorio un luogo simbolico” - appare, per la sua natura da elzeviro e per la sue scelte lessicali, di più difficile comprensione. Non a caso l’indice Gulpease del passo sfiora la soglia critica di 40. testo: CONOSCERE LA CAMERA DEI DEPUTATI E I SUOI PALAZZI EDIZIONE SENIOR INDICE GULPEASE 43,68 INDICE GUIRAUD 27,86 NUMERO DELLE LETTERE 54536 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 9710 Parole diverse 2746 Lettere per parola 5,5 Sillabe per parola 2,4 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 69% Molto comuni 9% Comuni 2% Meno diffuse 20% FORME VERBALI Presente indicativo 64% Passato prossimo 4% Passato remoto 16% Imperfetto indicativo 8% Trapassato prossimo <1% Condizionale <1% Imperfetto congiuntivo 2% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 143 Frasi per paragrafo 2,5 Parole per paragrafo 67,9 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 351 Frasi lunghe 45 (12,8%) Frasi corte 73 (20,8%) Parole per frase 27,7 Sillabe per frase 66,2 RICORRENZA DEI TERMINI 67 deputato 38 palazzo 29 parlamentare 27 sede 27 legge 26 via 24 parte 24 lavoro 23 cittadino 20 italiano 8. PROVE DI RISCRITTURA Si propone qui di seguito un’ipotesi di riscrittura di due passi - l’uno della prima parte, l’altro della seconda parte dell’opuscolo - che presentano un indice di predizione di leggibilità basso anche per un pubblico mediamente colto. Testo originale: indice Gulpease 39,26149[149] Il Presidente della Camera viene eletto dall’Assemblea all’inizio della legislatura, secondo un procedimento di votazione che prevede una speciale maggioranza nei primi tre scrutini. Il Presidente deve essere al di sopra delle parti politiche (super partes) e deve garantire, come uno speciale arbitro, che tutti i deputati, a prescindere dal loro schieramento politico, possano adempiere liberamente al loro compito e che tutti i lavori della Camera si svolgano secondo il Regolamento. Le funzioni del Presidente sono molto articolate:oltre a presiedere l'Assemblea, il Presidente svolge un ruolo molto importante nella programmazione dei lavori della Camera, è l'interprete delle norme che li regolano e garantisce il buon andamento dell'amministrazione interna. Testo riscritto: indice Gulpease 63,23150[150] 149[149] Questo valore è inferiore alla soglia critica di 40, al di sotto della quale la predizione di leggibilità risulta “difficile anche per lettori diplomati. 150[150] Questo valore segnala una predizione di leggibilità “facile” e un impatto di lettura “indipendente” anche per i licenziati della scuola media. Il Presidente della Camera è eletto dall’Assemblea all’inizio della legislatura. L’elezione comporta nei primi tre scrutini una speciale maggioranza. Il Presidente deve essere al di sopra delle parti politiche (super partes). Egli, come uno arbitro, garantisce: • il libero svolgimento del proprio compito ai deputati di ogni schieramento; • il pieno rispetto del Regolamento. • • • • Le funzioni del Presidente sono molto articolate: presiede l’Assemblea; svolge un ruolo importante nella programmazione dell’attività parlamentare; interpreta le norme che regolano lo svolgimento dei lavori; garantisce il buon andamento dell’amministrazione interna. Testo originale: indice Gulpease 42,10151[151] Di fronte a palazzo Theodoli Bianchelli, che merita un cenno a parte, si trova il Palazzo detto del "Banco di Napoli" (compreso fra via del Giardino Theodoli, via del Parlamento e via del Corso), che secondo il piano regolatore del 1909 avrebbe dovuto essere collegato a Montecitorio da un'ampia strada, ed è sede degli uffici amministrativi e conserva ancora nell'ampio salone centrale gli antichi sportelli bancari . Nel Palazzo Cecchini Lavaggi Guglielmi (situato all'angolo tra via degli Uffici del Vicario e via della Maddalena), noto per gli splendidi soffitti ottocenteschi a grottesche, e nel Palazzo della Missione (ubicato fra l'omonima via e via degli Uffici del Vicario)sono sistemati altri uffici. Il complesso dei Palazzi Marini, situati fra via del Tritone, via Poli e piazza San Silvestro, ospita gli uffici dei deputati, una sala conferenze e una struttura per la ristorazione, oltre ai nuovissimi locali della Libreria della Camera. Testo riscritto: indice Gulpease 70,50152[152] 151[151] Questo valore supera di poco la soglia critica di 40, al di sotto della quale la predizione di leggibilità risulta “difficile” anche per lettori diplomati. 152[152] Questo valore segnala una predizione di leggibilità “molto facile” per i diplomati e senz’altro “facile” anche per i licenziati della scuola media. L’impatto di lettura è “indipendente” per entrambe le categorie di potenziali lettori. Il Palazzo detto del Banco di Napoli è compreso fra via del Giardino Theodoli, via del Parlamento e via del Corso. Il piano regolatore del 1909 prevedeva un collegamento a Montecitorio con una larga strada. Il palazzo è la sede degli uffici amministrativi. Conserva ancora nell'ampio salone centrale gli antichi sportelli bancari. Di fronte a esso c’è il palazzo Thedoli Bianchelli. Gli dedichiamo più avanti un’apposita scheda. Altri uffici sono sistemati: • nel Palazzo Cecchini Lavaggi Guglielmi. Esso è situato all'angolo tra via degli Uffici del Vicario e via della Maddalena. Notevoli sono gli splendidi soffitti ottocenteschi a grottesche; • nel Palazzo della Missione. Esso è situato fra via della Missione e via degli Uffici del Vicario. Il complesso dei Palazzi Marini è situato fra via del Tritone, via Poli e piazza San Silvestro. Il complesso ospita: • gli uffici dei deputati; una sala conferenze; • • una struttura per la ristorazione; • i nuovissimi locali della Libreria della Camera. “Conoscere la Camera dei deputati e i suoi Palazzi” è uno opuscolo dalla veste grafica colorata e varia, studiato per mantenere costanti l’attenzione e l’interesse nei giovani cui la pubblicazione è destinata. I testi, soprattutto quelli della prima parte, appaiono sostanzialmente adeguati al pubblico di riferimento. CD/P/5 CONOSCERE LA CAMERA DEI DEPUTATI E I SUOI PALAZZI editio minor (settembre 2003) 1. LA PUBBLICAZIONE Si tratta di un opuscolo guida per gli studenti elementari e medi edito per la Camera dei deputati dalla EDI.V. Srl nel settembre 2003. Può essere acquistato al prezzo di € 1,50. Gli stessi autori e la stessa Società editrice hanno curato un’edizione più dettagliata e approfondita per gli studenti delle scuole superiori (cfr. CD/P/4). 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO L’opuscolo si apre con la lettera del Presidente della Camera che dà il benvenuto ai giovani visitatori e li invita alla lettura delle informazioni contenute: notizie che i ragazzi, nel corso degli anni, avranno poi il dovere di approfondire “per diventare cittadini attivi e consapevoli”. Il concetto di democrazia è il primo dei numerosi argomenti trattati. Vengono quindi illustrate le regole relative alle elezioni dei rappresentanti dei cittadini: i deputati e i senatori, che formano il Parlamento. Il Parlamento progetta, discute e approva (per l’approvazione vale la regola della maggioranza) le leggi che i cittadini devono rispettare per esercitare i propri diritti senza violare quelli degli altri. Tutti i deputati esprimono le idee dei cittadini e dei partiti che rappresentano. A tal fine si associano in gruppi parlamentari e siedono in Parlamento nei settori di sinistra, di centro o di destra, secondo un’antica tradizione che esprime il loro orientamento politico. Il Governo deve presentare il suo programma a entrambe le Camere e ottenere il loro voto di fiducia. I parlamentari favorevoli costituiscono la maggioranza, i contrari l’opposizione, che ha il compito di formulare soluzioni alternative. Il confronto fra maggioranza e opposizione aiuta a fare leggi migliori. La legge inizialmente è un progetto che viene presentato alle Camere. Una delle 14 Commissioni permanenti, di solito quella di competenza, esamina il progetto di legge che viene in seguito riesaminato dai deputati in Assemblea; a questo punto, se approvato, il progetto viene trasmesso al Senato che lo esaminerà e lo voterà prima in Commissione e poi in Assemblea. Per diventare obbligatoria la legge deve essere promulgata, firmata dal Presidente della Repubblica e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. L’Ufficio di Presidenza controlla le sedute della Camera e il loro svolgimento. Il Presidente della Camera presiede anche la Conferenza dei presidenti dei Gruppi parlamentari che, insieme a un rappresentante del Governo, decide l’elenco e il calendario degli argomenti da discutere. Sono più di 1800 le persone che lavorano per offrire tutti i servizi necessari all’attività delle Commissioni, dell’Assemblea e di ciascun deputato. Alla Camera lavorano anche moltissimi giornalisti inviati dai loro giornali, dalle televisioni e dalle radio per assicurare ai cittadini, ogni giorno, una libera e costante informazione sulla vita parlamentare. Nella seconda parte dell’opuscolo vengono riportate le notizie storiche e artistiche relative ai luoghi, ai palazzi e ai loro magnifici interni; in essi si svolgono tutte le attività parlamentari illustrate da numerose foto di repertorio. Altre foto a colori testimoniano la bellezza architettonica dei palazzi, quella degli arredi e delle opere d’arte in essi contenute. La pubblicazione offre informazioni più semplici e meno dettagliate di quella indirizzata agli studenti delle scuole superiori. 3. I DESTINATARI Come ricorda lo stesso Presidente della Camera nella breve lettera che apre l’opuscolo a pagina 5, la guida è destinata ai ragazzi più piccoli in visita alla Camera perché diventi per loro un luogo più familiare, non un “palazzo lontano, visto solo in TV”. La pubblicazione potrebbe essere utilizzata anche per un più vasto pubblico a cui sia necessario fornire, in termini più semplici, le conoscenze essenziali sul funzionamento dell’attività parlamentare e rendere familiari i luoghi nei quali vengono operate le scelte politiche del Paese. 4. LA VESTE GRAFICA La pubblicazione, che consta di 61 pagine legate con doppio fermaglio, misura centimetri 15 per 21. La compattezza e la consistenza dei materiali sembrano essere stati studiati per superare anche una “consultazione giovanile”. Il pratico formato, la solida copertina ripiegata all’interno su entrambi i piatti, la grammatura e l’ottima qualità della carta possono assicurare certamente tante “riletture” nel tempo. L’opuscolo ha infatti il compito di aiutare i visitatori più giovani a conoscere meglio la Camera dei deputati, il suo funzionamento e i luoghi in cui si svolgono le sue attività. Nelle prime trenta pagine vivaci disegni e simpatiche vignette supportano i testi; nelle pagine restanti, bellissime foto a colori e molte notizie storiche, artistiche e architettoniche illustrano gli splendidi palazzi in cui i deputati,funzionari e giornalisti parlamentari quotidianamente lavorano. Anche l’impostazione grafica non perde mai di vista i giovani destinatari, aiutandoli a comprendere meglio i testi con piacevoli e colorite evidenziazioni grafiche. Al trittico cromatico - blu scuro, bianco e ruggine che fa da filo conduttore si associano le splendide foto colorate degli esterni e degli interni della “città parlamentare”. Fin dalla copertina bicolore, metà ruggine (parte alta), metà blu scuro (parte bassa) la grafica illustra sapientemente il contenuto della pubblicazione: sullo sfondo ruggine dal titoletto “Montecitorio” si dirama un grafico a raggiera. I vari raggi conducono alle piccole fotografie di tutti i palazzi che fanno parte della “città parlamentare”. 5. LA LEGGIBILITÀ L’indice Gulpease dell’opuscolo è di 48,27. Questo valore segnala un testo “facile” per lettori in possesso di laurea o diploma, ma “molto difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. L’impatto di lettura è “indipendente” per laureati e diplomati, solo “scolastico” per i licenziati della scuola media e addirittura di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare. I parametri che variamente contribuiscono a determinare l’indice di leggibilità dell’opuscolo sono i seguenti: • 206 le frasi, 100 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media da circa due frasi (2,1) e da poco meno di 47 parole (46,9); • 13 le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 6,3% del testo; • 58 le frasi corte (con non più di 15 parole) pari al 28,2%. A incidere sul livello di leggibilità sono non solo e non tanto le quindici frasi lunghe, ma anche e soprattutto le frasi medie (le frasi cioè che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39): esse sono 135, ben il 65,4% dell’intero documento. E difatti piuttosto alta finisce per essere la media delle parole per frase (22,8) e delle parole per paragrafo (46,9). Il valore Gulpease di 48,27 sarebbe in sé discreto, ma è senza dubbio insufficiente rispetto al pubblico cui la pubblicazione è destinata. Per esso la soglia di leggibilità andrebbe portata oltre il valore di 60 per i ragazzi della media e almeno ad 80 per quelli della scuola elementare. A conclusione di questa scheda proporremo alcune prove di riscrittura. 6. LA COMPRENSIBILITÀ L’opuscolo si propone il compito di stimolare nei lettori l’interesse e il desiderio di conoscere e approfondire concetti e argomenti che per un pubblico di giovanissimi non sono certo di facile e immediata comprensione Nella prima parte la lettura è facilitata dalla grafica. Sia le illustrazioni, sia i testi si presentano come riquadri, che si susseguono assumendo quasi l’aspetto di un fumetto. Gli estensori dell’opuscolo hanno giustamente privilegiato un registro espressivo piano, privo di ornato retorico, e hanno quindi optato per scelte lessicali e sintattiche generalmente scorrevoli, fondate al possibile su un vocabolario “di alto uso” e su una strutturazione della frase di taglio prevalentemente paratattico. Che le frasi privilegino la coordinazione alla subordinazione è dimostrato dalle percentuali delle presenze delle diverse forme verbali. Prevalgono nettamente le forme dell’indicativo (presente 67%,, passato remoto 13%, imperfetto 9%, passato prossimo 6%), mentre l’uso del congiuntivo è senz’altro marginale (2%). L’indagine statistica ci precisa inoltre che i termini “fondamentali”, “comuni” e “molto comuni” sono l’83%. Il restante 17% è costituito dalle “parole meno diffuse”, una percentuale abbastanza contenuta considerando gli specifici argomenti da divulgare. E tuttavia, l’argomentazione resta densa di informazioni, come rileva anche un indice di Guiraud che raggiunge il ragguardevole valore di 22,30. Ne consegue - considerando naturalmente l’età dei destinatari - una comprensibilità del testo non del tutto soddisfacente: una difficolta che si accentua nella seconda parte dell’opuscolo che ripropone, nonostante le semplificazioni adottate, gli ostacoli già segnalati per l’edizione maior (cfr. supra CD/P/4). 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE Queste le principali caratteristiche del testo rilevabili statisticamente: CONOSCERE LA CAMERA E I SUOI PALAZZI EDIZIONE IUNIOR INDICE GULPEASE 48,27 INDICE GUIRAUD 22,30 NUMERO DELLE LETTERE 25288 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 4691 Parole diverse 1528 Lettere per parola 5,3 Sillabe per parola 2,3 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 72% Molto comuni 9% Comuni 2% Meno diffuse 17% FORME VERBALI Presente indicativo 67% Passato prossimo 4% Passato remoto 13% Imperfetto indicativo 9% Congiuntivo presente 2% Futuro semplice <1% Imperfetto congiuntivo <1% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 100 Frasi per paragrafo 2,1 Parole per paragrafo 46,9 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 206 Frasi lunghe 13 (6,3%) Frasi corte 58 (28,2%) Parole per frase 22,8 Sillabe per frase 52,1 RICORRENZA DEI TERMINI 44 deputato 24 palazzo 16 legge 13 parte 13 cittadino 12 anno 11 sala 11 rappresentare 11 progetto 11 parlamentare 8. PROVE DI RISCRITTURA Si propone qui di seguito un’ipotesi di riscrittura di un passo dell’opuscolo (7° capoverso del capitolo “Il funzio namento della Camera dei deputati”) che presenta un indice Gulpease particolarmente basso per lettori bambini e/o adolescenti. Testo originale: indice Gulpease 43,21153[153] L'opposizione ha invece il compito, altrettanto importante in una democrazia, di rappresentare i cittadini che la pensano diversamente rispetto al governo e di formulare soluzioni alternative. L'esperienza di tutti i paesi democratici dimostra che la competizione fra maggioranza e opposizione aiuta Testo riscritto: indice Gulpease 82,87154[154] Non tutti la pensano allo stesso modo. In democrazia l’opposizione ha perciò un compito importante: • dà voce a chi non è d’accordo col Governo; • formula proposte diverse. Il confronto maggioranza - opposizione: • produce leggi migliori; 153[153] Il valore segnala una predizione di leggibilità che se è “facile” per lettori diplomati, è però molto difficile per i licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare: proprio le due categorie cui l’opuscolo è prioritariamente indirizzato. 154[154] Questo valore segnala invece un testo “facile” e “molto facile” per i licenziati della scuola media. L’impatto di lettura è “indipendente” per entrambe le categorie. • controlla l’attività del Governo. Ce lo dice l’esperienza di tutti i paesi democratici. L’edizione iunior dell’opuscolo Conoscere la Camera dei deputati e i suoi palazzi presenta scelte grafiche accattivanti per il pubblico adolescenziale cui è destinato. I testi, nonostante un indubbio sforzo di semplificazione, restano però ancora non del tutto adeguati per dei giovani lettori. CD/P/6 REALIZZAZIONI INFORMATICHE NEL TRIENNO 1997-1999 (2000) 1. LA PUBBLICAZIONE La brochure, composta di 37 pagine, propone una descrizione delle soluzioni informatiche introdotte nelle attività della Camera dei deputati, per realizzare gli obiettivi di efficienza, economicità e competitività. Il testo è riprodotto in digitale dal Centro riproduzioni e duplicazioni della Camera (CRD). 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO Come si legge nell’indice di pag. 2, la pubblicazione si articola in 8 capitoli, preceduti da una premessa. In essa viene spiegata l’esigenza di modificare i precedenti assetti dell’informatica parlamentare, per legarli alle competenze costituzionali e regolamentari della Camera e per aprirli all’impiego di un crescente numero di cittadini. a) Produzione legislativa Si comincia dalla descrizione di metodi e strumenti informatici per migliorare il modo di produrre ed applicare le leggi. La legimatica è l’insieme di tali programmi informatici. Si passa poi alla spiegazione di un insieme di strumenti da utilizzare nell’ambito del procedimento legislativo: dal voto elettronico al banco telematico, dal sistema informativo della legislazione e della documentazione al fascicolo elettronico della legislazione. b) Pubblicità dei lavori parlamentari e comunicazione Alla necessità di aprire le attività parlamentari a un numero sempre crescente di cittadini, la Camera risponde con la messa in linea del sito, i cui contenuti si basano su quattro principali percorsi informativi: la Camera, descrizione generale dell’istituzione; i Deputati; l’Attività parlamentare, lavori svolti dalla Camera nelle diverse sedi; Prima Pagina, cronaca parlamentare e politica; le Banche dati. c) Assistenza e competenze ai deputati A ciascun deputato viene assegnata una propria dotazione informatica, composta da un pc portatile, una stampante, il programma di informatica individuale e quelli per collegarsi alla rete di comunicazione della Camera. Il centro di assistenza informatica fornisce interventi di assistenza tecnica ai deputati. d) Gestione del personale In questa sezione sono raggruppati una serie di argomenti riguardanti il personale amministrativo: l’assunzione mediante le prove selettive dei concorsi, la rilevazione delle presenze, la gestione economica, sanitaria e dello stato giuridico dei dipendenti. e) Amministrazione e controllo di gestione I supporti offerti dal sistema informativo nell’ambito del controllo di gestione riguardano il bilancio, il sistema contabile, l’attività di automazione di cassa, il sistema magazzini, l’inventario e la gestione patrimoniale, la gestione dei servizi a pagamento. f) Gestione degli ambienti, degli impianti e della sicurezza Si tratta di una serie di procedure informatiche di supporto alla gestione degli ambienti, degli impianti e della sicurezza. L’obiettivo è quello di pervenire a una gestione informatizzata di una serie di procedure: la manutenzione di apparecchiature e impianti tecnologici; la prevenzione del rischio incendi; la valutazione dei rischi e delle relative misure di prevenzione; la sorveglianza sanitaria; il monitoraggio della sicurezza di impianti, macchine e arredi; la sicurezza del personale e di terzi. g) Gestione informatica dei servizi e uffici della Camera Obiettivo del progetto, nel 2000 in corso di realizzazione, è quello di automatizzare i protocolli di tutti i Servizi e Uffici della Camera attraverso un sistema di protocollazione distribuito ma controllabile centralmente, al fine di decentrare la gestione della corrispondenza tra l’Amministrazione e le realtà esterne, di razionalizzare i flussi e di sostituire i documenti cartacei con quelli in formato elettronico. Sono state create Banche dati settoriali per l’area legislativa e di documentazione. h) Gestioni dei sistemi e delle tecnologie I progetti, realizzati o in corso di realizzazione, sono volti a incrementare la disponibilità e affidabilità complessiva del sistema informatico, sia a fronte di eventi catastrofici, sia anche in normali condizioni d’impiego, consentendo una pianificazione degli interventi di manutenzione e ristrutturazione molto più efficiente e meno costosa, restringendo i tempi di indisponibilità dei sistemi per guasti, facilitando la distribuzione di risorse elaborative su più siti e così via. Il servizio di gestione riguarda tutti i sistemi informatici istallati presso la Camera. Gli utenti interessati sono gli utilizzatori dei sistemi della Camera, sia interni che esterni. Segue una descrizione tecnica dei nuovi sistemi informatici che hanno sostituito i precedenti, obsoleti, e dei vantaggi che tali sostituzioni comportano. 3. I DESTINATARI Per la specificità e la valenza tecnica delle informazioni contenute nella pubblicazione, essa è chiaramente indirizzata a quanti a vario titolo operano all’interno della Camera dei deputati. In ogni caso, la pubblicazione può essere fruita da un pubblico ristretto e selezionato, accomunato da una certa passione e interesse per la tecnologia informatica. 4. LA VESTE GRAFICA La brochure misura centimetri 18 per 24. Ha un aspetto semplice ed essenziale, in piena coerenza con il tema trattato, vale a dire la analitica descrizione tecnica delle soluzioni informatiche introdotte alla Camera dei deputati. Il testo è articolato su due colonne, suddiviso in periodi separati tra loro da una riga vuota. I caratteri sono neri su fondo bianco, i titoli sono in caratteri azzurri. Le rappresentazioni grafiche, sempre a colori, hanno la funzione di completare e chiarire le spiegazioni: si tratta infatti di schemi classici (con testo inserito in riquadri e frecce), o di finestre del programma informatico che si va di volta in volta analizzando. Più rare, e con funzione puramente estetica, alcune fotografie della Camera. La copertina dà un’impressione visiva caotica, perché le immagini, di generi diversi - fotografie, disegni, elementi testuali, grafici - sono sovrapposte e intersecate in un groviglio di colori da cui è difficile anche solo ricavare il titolo della pubblicazione, collocato in basso al centro. LA LEGGIBILITÀ L’indice Gulpease che individua la predizione di leggibilità della brochure è di 42,23155[155]. Tale valore segnala una leggibilità “facile” per lettori laureati o diplomati, ma “molto difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. Il conseguente impatto di lettura è “indipendente” solo per i laureati e i diplomati; è invece “scolastico” (richiede cioè l’assistenza di un tutor) per i licenziati della scuola media156[156]. I parametri statistici che concorrono a determinare l’indice di leggibilità della pagina sono i seguenti: • 432 sono le frasi, 321 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto da poco più di una frase (1,3); • 52 sono le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 12,1% del testo; • 169 sono frasi corte (con non più di 15 parole) pari al 39,2%; • 211 sono le frasi medie (con un numero di parole compreso tra 16 e 39) pari al 48,7%. Ne consegue, come si è appena visto, un livello di predizione di leggibilità abbastanza basso. A incidere su di esso sono non tanto il numero sostanzialmente contenuto delle frasi lunghe, quanto piuttosto quello maggioritario delle frasi medie, che contribuiscono a innalzare la media delle parole (23,7) e delle sillabe per frase (59,7). Va osservato, tuttavia, che la brochure ha un target ben definito: quanti a vario titolo (parlamentari, giornalisti, tecnici ecc.) operano quotidianamente all’interno della Camera dei deputati e sono interessati all’organizzazione informatica al servizio di questo ramo del Paramento. Per un pubblico siffatto il testo appare corente. 6. LA COMPRENSIBILITÀ Il linguaggio della pubblicazione ha pour cause un taglio fortemente tecnico. Ciò nonostante la tessitura lessicale è piuttosto lineare. Dato l’argomento fortemente specifico, il vocabolario deve ricorrere con una certa frequenza ai lemmi “meno diffusi” che toccano la ragguardevole percentuale del 24%. E tuttavia la larga maggioranza dei termini fa riferimento a un vocabolario di largo uso: le parole “fondamentali” sono difatti il 64%, quelle 155[155] Nel calcolo dell’indice non sono state considerate alcune tabelle che compaiono nel testo. La loro considerazione aumenterebbe difatti in modo surrettizio il numero delle frasi brevi innalzando il valore Gulpease a più di 45. 156[156] L’impatto di lettura sarà ovviamente di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare. “molto comuni” il 10%, quelle “comuni” il 2%. Il numero delle “parole diverse” non è trascurabile, poiché la brochure ha un contenuto informativo denso. Esse sono 2343 e contribuiscono a portare l’indice di Guiraud che individua la “ricchezza lessicale complessa” alla significativa soglia di 23,17. Come spesso accade nei documenti di informazione tecnica, la sintassi ha uno svolgimento quasi elusivamente paratattico. L’uso delle forme verbali vede la netta prevalenza del modo indicativo (95%): il presente predomina con il 55%, seguono il passato prossimo con il 36%, l’imperfetto e il futuro semplice entrambi con il 2%. La trattazione ricorre con frequenza alla soluzione dei punti elenco. Questi tuttavia si risolvono talora in frasi piuttosto lunghe che non facilitano leggibilità e comprensibilità. Proporremo al termine di questa nota una prova di semplificazione linguistica di uno di essi. La struttura logica è serrata e coerente. Rimangono le difficoltà costituite dai alcuni riferimenti impliciti di carattere specificatamente tecnico che presuppongono un lettore già in qualche modo informato. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE Queste le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente: REALIZZAZIONI INFORMATICHE 1997-1999 INDICE GULPEASE 42,23 INDICE GUIRAUD 23,17 NUMERO DELLE LETTERE 60759 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 10221 Parole diverse 2343 Lettere per parola 5,8 Sillabe per parola 2,5 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 64% Molto comuni 10% Comuni 2% Meno diffuse 24% FORME VERBALI Presente indicativo 55% Passato prossimo 36% Futuro semplice 2% Imperfetto indicativo 2% Trapassato prossimo 1% Congiuntivo presente 1% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 321 Frasi per paragrafo 1,3 Parole per paragrafo 31,8 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 432 Frasi lunghe 52 (12,5%) Frasi corte 169 (39,2%) Parole per frase 23,7 Sillabe per frase 59,7 RICORRENZA DEI TERMINI 65 gestione 64 sistema 62 progetto 59 nuovo 49 informatico 45 lavoro 43 deputato 37 servizio 35 banca 33 corso 8. PROVE DI RISCRITTURA Proponiamo una prova di riscrittura di un “punto elenco” del testo con indice di leggibilità particolarmente basso. Testo originale: indice Gulpease 29,67157[157] “• Ridurre il numero delle diverse configurazioni hardware e software, per semplificare la manutenzione del parco macchine installato ed accelerare la distribuzione dei personal computer acquisiti, riducendo la complessità di allestimento”. Testo riscritto: indice Gulpease 65,15158[158] 157[157] Il valore segnala una predizione di leggibilità “molto difficile” per lettori diplomati, ma “difficile” anche per lettori laureati. • Ridurre il numero delle configurazioni hardware e software per: - semplificare la manutenzione del parco macchine; - accelerare la distribuzione dei personal computer; - ridurre la complessità di allestimento; La brochure ha una veste grafica che, tranne la copertina un po’ confusa, semplice ed efficace. I testi, per il loro contenuto specificatamente tecnico, sono adatti solo a un pubblico selezionato. 158[158] Questo valore segnala invece un testo “facile” e di “impatto indipendente” anche per i licenziati della scuola media. CD/P/7 MONTECITORIO 7 NEWSLETTER DELLA CAMERA (n. 13 del 21 maggio 2004) 1. LA PUBBLICAZIONE È una newsletter che raccoglie in maniera sintetica informazioni sulle attività dell’Assemblea e delle Commissioni parlamentari. È pubblicata a cura del Servizio Commissioni e dell’Ufficio Stampa della Camera dei Deputati, nella settimana che segue la sessione di lavoro. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO Il documento si articola in sei sezioni: a) In Assemblea La newsletter descrive in sintesi il dibattito che si è tenuto in sede assembleare: l’attività dell’assemblea è articolata nei quattro giorni della settimana nei quali si svolge, dal lunedì al giovedì. I temi affrontati sono vari, dall’esame del disegno di legge sulla riforma dell’ordinamento giudiziario, alla votazione della fiducia sul disegno di legge recante interventi urgenti per fronteggiare situazioni di pericolo sulla salute pubblica, alla discussione delle mozioni sull’Iraq. b) In Commissione La rubrica offre una succinta esposizione dei lavori svoltisi nelle Commissioni parlamentari durante la settimana. Essa è articolata per commissioni, partendo dalla I, Affari costituzionali, fino alla XIII, Agricoltura. Le attività descritte sono quelle proprie delle commissioni: audizioni nell’ambito delle indagini conoscitive, esami degli emendamenti relativi alle proposte di legge, espressione di pareri, discussione dei disegni di legge, approvazione di risoluzioni ecc. c) Commissioni bicamerali e d’inchiesta Nella settimana considerata i temi affrontati sono stati: l’esame della relazione annuale sui bilanci degli enti gestori, le audizioni sulle problematiche inerenti la definizione normativa della nozione di rifiuto, la relazione sullo stato delle rogatorie sull’affare Telekom Serbia, le audizioni di soggetti coinvolti nell’occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti, l’effettuazione di esami testimoniali nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Ilaria Alpi. d) Giunte e Comitati Nella settimana considerata, la Giunta per le autorizzazioni a procedere ha avviato l’esame di una domanda di autorizzazione all’utilizzo di intercettazioni telefoniche di conversazioni di un deputato. e) Question Time Le interrogazioni urgenti a risposta immediata hanno riguardato durante la settimana i seguenti temi: modalità di intervento delle forze di polizia, carico fiscale e trattamento di fine rapporto, consultazione dei lavoratori nelle vertenze, rimborsi ai danni dei black out elettrici, attentati alle sedi di Forza Nuova. Per il governo sono intervenuti il Ministro delle infrastrutture e trasporti, il Ministro della salute e il Ministro per i rapporti con il Parlamento. f) Eventi La sezione elenca gli eventi attualmente in corso presso la Camera dei deputati. In occasione della giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, promossa dalla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, la Biblioteca della Camera ha promosso una mostra di libri antichi sul tema: “Egitto a Roma, gli obelischi” (cfr. CD/P/1). L’esposizione è rimasta aperta al pubblico dal 4 maggio al 4 giugno. 3. I DESTINATARI Sono quanti per la loro attività professionale sono interessati a seguire costantemente i lavori dell’assemblea parlamentare e a disporre dei codici relativi a ogni disegno di legge discusso, per poterlo ritrovare agevolmente: parlamentari, uffici e agenzie stampa, pubbliche amministrazioni, enti locali, ecc. 4. LA VESTE GRAFICA La pubblicazione, su formato A4, ha un aspetto semplice ed essenziale. Consiste in poche pagine stampate solo fronte con caratteri neri su fondo bianco. Ogni area tematica è racchiusa in una macrocasella con titolo di sezione. Il titolo del documento è in blu, in alto a sinistra, e non presenta particolari accorgimenti grafici. Immediatamente sotto il titolo, prima delle sezioni, è riportato per punti il contenuto delle sezioni. Manca qualsiasi elemento figurativo. In sostanza, la pubblicazione, che ha un evidente carattere di servizio per un target definito, bada piuttosto alla sostanza dell’informazione che alla presentazione grafica. Va detto tuttavia che i testi sono sin troppo fitti - come peraltro generalmente accade in questi tipo di papers comunicativi - il che può comportare qualche problema ai fini di una leggibilità fluida e immediata. 5. LA LEGGIBILITÀ Queste le rilevazioni statistiche che contribuiscono a determinare la predizione di leggibilità della newsletter “Montecitorio 7”: ● 98 sono le frasi e 72 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media da quasi una frase e mezza (1,4) e da circa 36 parole (35,8); ● 13 sono le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 13,3% del testo; ● 41 sono le frasi brevi (con non più di 15 parole) pari al 41,8%; ● 44 sono le frasi medie (le frasi cioè che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39) pari al 44,9%. L’indice Gulpease che ne risulta è di 41,65. Considerato in sé, il valore è piuttosto basso: se il testo risulta “facile” per un pubblico di laureati, esso può cominciare a porre qualche problema per lettori diplomati poiché ci avviciniamo alla soglia critica di 40. Il documento è invece senz’altro “molto difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per licenziati della scuola elementare. Questi poi gli effetti sul potenziale lettore: il testo prevede una “lettura indipendente” (quella appunto che non implica alcun aiuto “esterno”) per laureati e diplomati (ma per questi vale la considerazione qui sopra appena formulata159[159]), “scolastica” (vale a dire assistita da un tutor) per i licenziati della media, “frustrante” per quelli della scuola elementare. 159[159] Per i diplomati, il valore di quaranta costituisce lo spartiacque non solo tra predizione “facile” e “difficile”, ma pure tra “lettura indipendente” e “lettura scolastica”. A incidere su tali esiti contribuisce certamente il numero cospicuo delle frasi medie che innalza la media delle parole (26,3) e delle sillabe (65,8) per frase. Ma anche le frasi lunghe hanno il loro peso, nonostante il loro numero non sia particolarmente sostenuto. Ad esempio il secondo paragrafo della sezione “Commissioni bicamerali e d’inchiesta” è costituito da una unica frase di ben 78 parole e 245 sillabe che sottoposta all’analisi Gulpease ottiene non a caso un valore (16,69)160[160] assolutamente inaccettabile in qualsivoglia testo comunicativo. Va comunque detto che l’indice medio di leggibilità della newsletter “Montecitorio 7”, se rapportato al pubblico cui è destinata (e ai problemi di spazio cui pubblicazioni di questo tipo vanno in genere incontro), può essere considerato accettabile. 6. LA COMPRENSIBILITÀ Nel lessico della newsletter - pur apparentemente piano - compaiono di continuo le “tecnicalità” tipiche del linguaggio del Parlamento: “audizione””, “Commissioni”, “articolati”, “proposte di legge abbinate” “proroga dei termini” “esami testimoniali”, “richieste di autorizzazioni”, “question time” ecc. Non a caso le rilevazioni statistiche ci dicono che se il 56% del vocabolario adottato è costituito da parole “fondamentali” e il 13% da termini “molto comuni” e “comuni”, i lemmi “meno diffusi” sono ben il 31%: una percentuale davvero molto alta. Come significativo è l’indice di Guiraud (19,65) che segnala la “ricchezza lessicale complessa” di questo numero della newsletter. Peraltro, il testo ha uno svolgimento stilistico molto ripetitivo e presenta una struttura linguistica e sintattica semplice e lineare che non ricorre né all’ornato retorico, né alle soluzioni ipotattiche. Il modo indicativo è difatti la forma verbale assolutamente prevalente (20% il presente, 76% il passato prossimo), mentre l’uso del congiuntivo raggiunge appena l’1%. Abbiamo visto nel precedente paragrafo come il contenuto della newsletter, che pure esplicitamente si rivolge a un pubblico selezionato, possa porre - specie in alcuni passaggi - qualche problema di leggibilità. Ma anche la comprensibilità rischia di essere non semplice ove si dovesse considerare una platea più ampia e variegata. In effetti, solo lettori che siano degli addetti ai lavori, e siano perciò già in partenza dotati di una adeguata base di informazioni specifiche, possono sciogliere in numerosi “ostacoli impliciti” posti dal testo. 160[160] Si noti come questo indice segnali una predizione leggibilità “difficile” per un laureato, “molto difficile” per un diplomato e “quasi incomprensibile” anche per un licenziato della scuola media. Va detto che sarebbe bastato utilizzare nella frase dei semplici punti elenco per innalzare di molto la predizione di leggibilità (cfr. l’ipotesi di riscrittura proposta al termine di questa scheda). 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE La tabella seguente riporta le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente: MONTECITORIO 7 NEWSLETTER DELLA CAMERA n. 13, 21.5.2004 INDICE GULPEASE 41,65 INDICE GUIRAUD 19,65 NUMERO DELLE LETTERE 14998 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 2574 Parole diverse 997 Lettere per parola 5,7 Sillabe per parola 2,5 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 56% Molto comuni 11% Comuni 2% Meno diffuse 31% FORME VERBALI Presente indicativo 20% Passato prossimo 76% Passato remoto 1% Congiuntivo imperfetto 1% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 72 Frasi per paragrafo 1,4 Parole per paragrafo 35,8 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 98 Frasi lunghe 13 (13,3%) Frasi corte 41(41,8%) Parole per frase 26,3 Sillabe per frase 65,8 RICORRENZA DEI TERMINI 32 esame 18 sede 15 proposta 13 approvare 12 materia 12 disegno 11 parere 10 referente 9 proseguire 9 norma 8. PROVE DI RISCRITTURA Proponiamo qui di seguito un’ipotesi di riscrittura tesa a innalzarne la predizione di leggibilità del paragrafo della newsletter che abbiamo sopra citato come esempio di una predizione di leggibilità sin troppo bassa. Come si è già accennato essa può essere facilmente innalzata attraverso il semplice ricorso ai punti elenco. Testo originale: indice Gulpease 16,69161[161] “La Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse giovedì 20 maggio ha proceduto alle audizioni dei rappresentanti di Confindustria e dei rappresentanti di Confcommercio, Confagricoltura, Confartigianato, Confederazione italiana piccola e media industria privata (CONFAPI), Confesercenti, Lega delle cooperative, Confcooperative, Confederazione nazionale artigianato (CNA), Confederazione italiana agricoltori (CIA), Casartigiani, Confederazione delle libere associazioni artigiane italiane (CLAAI); i soggetti ascoltati hanno riferito sulle problematiche inerenti la definizione normativa della nozione di rifiuto.” Testo riscritto: indice Gulpease 76,49162[162] La Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse giovedì 20 maggio ha proceduto alle audizioni dei rappresentanti di: ● Confindustria, ● Confcommercio, ● Confagricoltura, ● Confartigianato, 161[161] Cfr. nota 77, supra. Questo valore segnala invece un testo “facile” e di impatto “indipendente” anche per i licenziati della scuola media. 162[162] Confederazione italiana piccola e media industria privata (CONFAPI), ● Confesercenti, ● Lega delle cooperative, ● Confcooperative, ● Confederazione nazionale artigianato (CNA), ● Confederazione italiana agricoltori (CIA), ● Casartigiani, ● Confederazione delle libere associazioni artigiane italiane (CLAAI). I soggetti hanno riferito sulle questioni relative alla definizione normativa della nozione di rifiuto. ● La newsletter ha la veste grafica essenziale e quasi spartana tipica dei fogli di agenzia, ma non manca di qualche tratto di sobria eleganza. Il testo ha un contenuto informativo specificatamente tecnico che può essere colto solo da un pubblico di addetti ai lavori, cui peraltro è istituzionalmente indirizzato. CD/P/8 COMMA NOTA SETTIMANALE PER LA STAMPA SULL’ATTIVITÀ DELLE COMMISSIONI PERMENENTI (Numero 111/XIV - 15-21 maggio 2004) 1. LA PUBBLICAZIONE Si tratta di una nota di 8 pagine, in forma di agenzia, edita settimanalmente per la stampa dalla Segreteria Generale della Camera dei deputati, a cura del Servizio Commissioni e dell’Ufficio Stampa della Camera. Riporta il programma delle sedute delle Commissioni permanenti che si terranno nella settimana e viene rilasciata la sera del venerdì precedente la settimana cui si riferisce. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO La nota è divisa in sezioni. Ogni sezione riguarda una Commissione parlamentare e i lavori che questa dovrà affrontare nel corso della settimana. a) Affari costituzionali La Commissione prosegue l’esame del decreto-legge in materia di enti locali. Sono riportati, per ogni singola questione trattata, il nome dei relatori e degli intervenienti. Nel corso della settimana la Commissione, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle tematiche riguardanti la modifica della II parte della Costituzione, ascolterà in audizione eminenti costituzionalisti, che vengono puntualmente elencati. b) Giustizia Al vaglio della commissione sono gli emendamenti relativi al disegno di legge sulle spese di giustizia, sulla difesa d’ufficio nei giudizi civili minorili, sulla diffamazione a mezzo stampa, sulle disposizioni a tutela dei diritti dei consumatori e degli utenti in materia di legittimazione ad agire. Per ogni proposta di legge è riportato il relatore e un brevissimo sunto della materia trattata. c) Affari esteri La Commissione Affari esteri procederà alla ratifica della Convenzione in materia di sicurezza dello smaltimento del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi: sarà informalmente sentita la Consulta nazionale emigrazione. Nei giorni successivi la Commissione inizierà, in sede referente, l’esame del progetto di legge relativo alla ratifica dell’Accordo Italia-Ucraina sull’assistenza amministrativa e la repressione delle infrazioni doganali. In ultimo, procederà all’esame dello schema di D.M. recante “Partecipazione dell’Italia alle iniziative di pace e umanitarie in sede internazionale”. d) Difesa Prosegue l’esame, in sede referente, del nuovo testo unificato delle proposte di legge recanti norme sulla rappresentanza militare. f) Bilancio La Commissione proseguirà, ai fini dell’espressione del parere al Governo, l’esame dello schema di decreto del Presidente del Consiglio, recante atto di indirizzo per la definizione dei criteri generali per il coordinamento dell’azione amministrativa del Governo, intesi all’efficace controllo e monitoraggio degli andamenti di finanza pubblica per l’anno 2004. Nell’ambito dell’indagine conoscitiva, verranno sentiti i rappresentanti della Confindustria e si procederà all’audizione del Presidente dell’Autorità antitrust. g) Finanze Riprende l’esame della disciplina tributaria delle associazioni pro-loco, dirette ad allineare ulteriormente la disciplina tributaria di queste associazioni a quella prevista in favore dell’associazionismo sportivo. h) Cultura, scienza e istruzione Si parte dall’esame di una serie di proposte di legge di ambito sportivo. Si procede poi all’esame della proposta di decreto in materia di parità scolastica e diritto allo studio e all’istruzione, con l’audizione del ministro Moratti. i) Ambiente, territorio e lavori pubblici Al vaglio della Commissione il decreto legge recante disposizioni per assicurare la funzionalità dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare, volto a garantire interventi straordinari per l’adeguamento strutturale e infrastrutturale della città di Parma in vista dell’istituzione dell’Agenzia per la sicurezza alimentare creata dall’Unione europea. h) Trasporti Nell’ambito dell’esame dello schema di contratto di programma 2003-05 tra Ministero delle comunicazioni e Poste italiane, volto ad assicurare l’uniformità sul territorio nazionale della durata dei contratti di servizio e degli obblighi dei concessionari, si svolgerà l’audizione del ministro Gasparri. i) Attività produttive La Commissione si riunirà in sede referente per esaminare il disegno di legge recante “Misure per l’internazionalizzazione delle imprese”. l) Lavoro pubblico e privato È previsto l’esame dello schema di decreto legge in materia di “Apparato sanzionatorio dell’orario di lavoro”, finalizzato a far chiarezza in materia di sanzioni amministrative e penali delle violazioni della disciplina in materia. g) Agricoltura La Commissione svolgerà una serie di interrogazioni su tematiche riguardanti la produzione agricola - protezione della fauna selvatica, etichettatura e commercializzazione del latte fresco, valorizzazione degli equini - e procederà all’audizione del Presidente dell’Istituto nazionale di economia agraria. h) Politiche dell’Unione europea Nel corso di questa settimana non sono previste sedute. 3. I DESTINATARI Per la specificità e la valenza tecnica delle informazioni contenute nella pubblicazione, essa è esplicitamente destinata ad un pubblico ben selezionato e competente, quale quello dei giornalisti parlamentari. 4. LA VESTE GRAFICA La nota è stampata su formato A4. Ha un aspetto semplice ed essenziale, con il testo articolato su due colonne. Ogni sezione è preceduta da un titolo in caratteri bianchi su barra blu, con sottotitolo rappresentativo di una delle tematiche trattate da quella Commissione. I caratteri sono neri su fondo bianco, i codici e i titoli dei progetti di legge sono in grassetto, per ottenere un maggiore risalto. Manca qualsiasi elemento figurativo. 5. LA LEGGIBILITÀ L’indice Gulpease della nota settimanale “Comma” è pari a 39,96. Come nel caso del testo precedente ci troviamo di fronte a un valore piuttosto basso, che si colloca al di sotto della soglia critica di 40 che segnala testi di leggibilità “difficile” anche per lettori forniti di un diploma di scuola secondaria superiore. E difatti viene prevista una leggibilità “facile” solo per i laureati163[163], mentre essa sarà “molto difficile”164[164] per i licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” con i conseguenti effetti di “frustrazione” per quelli della scuola elementare. I principali dati statistici che concorrono a determinare l’indice della nota per la stampa “Comma” sono i seguenti: ● 163 frasi e 103 paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media da poco più di una frase e mezza (1,6) e da quasi 50 parole (49,9); ● 33 frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 20,2% del testo; ● 53 frasi brevi (con non più di 15 parole) pari al 32,5%; ● 77 frasi medie (le frasi cioè che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39) pari al 47,3% A incidere su un indice di leggibilità piuttosto basso contribuiscono in particolare sia la percentuale considerevole delle frasi lunghe, sia quella rilevante delle frasi medie. Entrambe concorrono a elevare notevolmente la media delle parole (31,5) e delle sillabe (79,5) per frase. Come per la newsletter “Montecitorio 7”, l’indice medio di leggibilità della pubblicazione “Comma” va rapportato al pubblico cui è destinata e pertanto rientra sostanzialmente nei limiti della accettabilità. Il genere comunicativo cui “Comma” appartiene - quello appunto delle agenzie di stampa e dei sintetici fogli di informazioni - è peraltro sottoposto a vincoli di spazio che non possono essere elusi ricorrendo massicciamente (come nel caso in questione sarebbe indispensabile) alla tecnica dei punti elenco. Certo, la predizione di leggibilità si impennerebbe, ma a scapito di una praticità d’uso. Proprio questa invece sembra essere la caratteristica più richiesta dallo specifico target di riferimento. 6. LA COMPRENSIBILITÀ 163[163] 164[164] Solo per essi l’impatto di lettura sarà “indipendente”. E con impatto di lettura “scolastico”, che richiede cioè l’assistenza di un esperto. Le considerazioni già fatte per la newsletter “Montecitorio 7” possono esser riproposte in modo quasi identico per la nota “Comma”. Anche in questo caso il lessico - pur apparentemente piano - deve ricorrere con frequenza alla terminologia tecnica del linguaggio parlamentare e giuridico: “audizione”, “Commissioni”, “referente”, “recante”, “proposta di legge”, “Comitato ristretto”, “relatore”, “emendamenti” ecc. Le rilevazioni statistiche ci dicono difatti che le parole “meno diffuse” costituiscono addirittura il 35% dell’intero testo (la percentuale più alta incontrata nel corso di questa ricerca) a fronte del 54% delle “fondamentali”, dell’8% delle parole “molto comuni” e del 2% di quelle “comuni”. Anche l’indice di Guiraud, che segnala la “ricchezza lessicale complessa” si avvicina a quello della newsletter toccando il valore di 21,23. Come per il documento precedente, il testo ha uno svolgimento stilistico del tutto ripetitivo e presenta una struttura linguistica e sintattica semplice e lineare. Pure in questo caso il modo indicativo è la forma verbale largamente prevalente (63% il futuro semplice, 29% il passato prossimo), mentre l’uso del congiuntivo e del condizionale non raggiunge complessivamente il 3%. La presenza del participio presente va ricondotta alla specifica terminologia parlamentare: la forma “recante” compare difatti per ben 50 volte. In conclusione, si può pertanto riproporre la medesima clausola già adottata per la newsletter “Montecitorio 7”: “solo lettori che siano degli addetti ai lavori, e siano perciò già in partenza dotati di una adeguata base di informazioni specifiche, possono sciogliere in numerosi ‘ostacoli impliciti’ posti dal testo”. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE Queste le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente: COMMA NOTA SETTIMANALE PER LA STAMPA n. 111, 15-21.5.2004 INDICE GULPEASE 39,96 INDICE GUIRAUD 21,23 NUMERO DELLE LETTERE 30088 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 5138 Parole diverse 1522 Lettere per parola 5,6 Sillabe per parola 2,5 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 54% Molto comuni 9% Comuni 2% Meno diffuse 35% FORME VERBALI Futuro semplice 63% Passato prossimo 24% Congiuntivo presente 1% Condizionale presente 1% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 103 Frasi per paragrafo 1,6 Parole per paragrafo 49,9 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 163 Frasi lunghe 33 (20,2%) Frasi corte 53 (32,5%) Parole per frase 31,5 Sillabe per frase 79,5 RICORRENZA DEI TERMINI 76 esame 75 proseguire 50 recante 45 sede 44 proposta 41 materia 22 referente 19 audizione 18 disegno 15 provvedimento 8. PROVE DI RISCRITTURA Per le considerazioni svolte al termine del punto 5 di questa nota non proponiamo in questo caso ipotesi di riscrittura tese a innalzare la predizione di leggibilità della pubblicazione qui esaminata. La nota per stampa “Comma” ha una grafica essenziale, caratterizzata da impaginazione, caratteri e colori sobri e non priva di eleganza. I testi hanno un contenuto informativo molto specifico esplicitamente indirizzato a un pubblico di addetti ai lavori quale è quello dei giornalisti parlamentari IL PARLAMENTO EUROPEO PE/P/1 IL MEDIATORE EUROPEO LA PUÒ AIUTARE? (2001) 1. LA PUBBLICAZIONE Il dépliant, stampato a Strasburgo dall’Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee, ha un formato, pratico e maneggevole, di centimetri 21 per 10. Squadernato, diventa largo 60 centimetri e presenta 6 pagine ripiegabili all’interno. Le due facciate esterne sono i piatti superiore e inferiore, le prime tre pagine interne espongono il contenuto, le altre tre pagine fronte-retro si possono staccare lungo una linea perforata e vengono a costituire il modulo da utilizzare per una denuncia di “cattiva amministrazione” al mediatore europeo. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO Il contenuto è articolato in sei brevi punti: 1. il Mediatore europeo; 2. chi può presentare le denunce; 3. l’oggetto della denuncia; 4. la “cattiva Amministrazione”; 5. le Istituzioni e gli Organi comunitari; 6. come presentare una denuncia. Il Mediatore europeo165[165] si occupa di esaminare le denunce di “cattiva Amministrazione” che riguardano esclusivamente l’azione delle Istituzioni e degli Organi della Comunità europea. Possono presentare denuncia al Mediatore europeo i singoli cittadini, le imprese, le associazioni e gli organismi di uno Stato membro che abbiano sede ufficiale nell’Unione. La “cattiva amministrazione” entra in causa quando un’Istituzione o altri Organi comunitari commettono irregolarità, iniquità, discriminazione, abuso di potere, ritardo e carenza o rifiuto di informazione. Al quinto punto viene riportato un elenco delle Istituzioni e degli Organi comunitari più importanti. La denuncia, redatta in una delle undici lingue ufficiali dell’Unione, deve indicare le generalità del denunciante, l’Istituzione o l’Organo comunitari denunciati e le motivazioni. Può rivolgersi al Mediatore tanto chi sia vittima, quanto chi sia soltanto a conoscenza dei fatti, rispettando però scadenze e iter burocratico indicati. Il Mediatore, esaminata la pratica, comunicherà i risultati della sua indagine. 3. I DESTINATARI Il dépliant si propone di far conoscere la possibilità di ricorrere all’aiuto del Mediatore europeo nei casi di cattiva amministrazione ai singoli cittadini o ai residenti in uno Stato membro dell’Unione europea, alle associazioni e alle imprese con sede ufficiale nell’Unione. Si tratta di un target assai vasto e variegato. 4. LA VESTE GRAFICA Il dépliant, dall’aspetto gradevole, rimanda con immediatezza all’idea di Europa per l’uso dei colori della sua bandiera. Si è già detto del formato. La grammatura, la qualità del materiale - un cartoncino opaco e semirigido - e la ripiegatura rendono la pubblicazione pratica, maneggevole e funzionale; la facile squadernatura, inoltre, consente un’immediata visione globale, una chiara indicazione di lettura e un semplice utilizzo del modulo di denuncia accluso. Sul piatto superiore campeggia, sotto il titolo, su uno sfondo blu il disegno di una linea gialla che si insinua in un tessuto il cui intreccio è 165[165] La funzione del Mediatore europeo, istituita dal trattato di Mastricht, firmato il 7 febbraio 1992 ed entrato in vigore il 1° novembre 1993, era già p revista nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (art. 43 Capo V relativo alla Cittadinanza europea) proclamata a Nizza il 7 dicembre 2000. La sua figura, modellata su quella presente nel diritto danese, è caratterizzata da una grande indipendenza e da larghi poteri di indagine, scarsi, invece, sono i suoi poteri di intervento nel porre rimedio ai casi di cattiva amministrazione (cfr. M. MIGLIAZZA, Il diritto all’informazione nell’Unione europea, Giuffrè editore, 2002, p. 114 (nota 227). evidenziato con diverse tonalità di azzurro. A dépliant squadernato, questa linea dapprima accompagna le indicazioni suggerite al lettore per liberarsi, a dépliant chiuso, sulla seconda facciata esterna che costituisce il piatto inferiore. La grafica ben simboleggia la funzione di aiuto che il mediatore europeo offre, individuando con le sue indagini, la strada percorribile fra gli intrecci della burocrazia amministrativa. Sul piatto inferiore, sempre su sfondo blu, sono indicati sul lato sinistro i canali di comunicazione, rappresentati graficamente da disegni gialli corredati dai relativi indirizzi utili. Il testo, sia nelle tre pagine dedicate ai contenuti, sia nelle sei del modulo staccabile è composto con caratteri “bastoni” (“senza grazie”) di colore nero su sfondo bianco. La ridotta dimensione del corpo dei caratteri non incide sulla chiarezza della lettura, facilitata sia dallo sfondo, sia dall’ampio uso di “bianchi”. I titoletti del testo (e i numeri progressivi del modulo) sono in colore blu, hanno medesimo carattere, ma un corpo ovviamente maggiore. Va infine segnalata, proprio nella copertina, una soluzione grafica che può sollevare qualche interrogativo. Il titolo di corpo di gran lunga maggiore è “La può aiutare?”, mentre il titoletto “Il mediatore europeo” - che ha funzione di occhiello - è composto in caratteri assai meno visibili ed è sormontato a sua volta da una testatina di identico contenuto composta con caratteri ancora più piccoli. Può darsi che la soluzione sia voluta, per attirare proprio con l’evidentissimo punto di domanda curiosità e attenzione. Resta tuttavia il dubbio sull’effettiva efficacia comunicativa di questo artificio grafico. 5. LA LEGGIBILITÀ Il metodo Gulpease ci dice che il testo del dépliant ha un indice di leggibilità di 62,92. Si tratta di un valore indubbiamente alto. E difatti esso ci segnala che il contenuto della pubblicazione è “facile” non solo per un pubblico in possesso di un titolo accademico o di un diploma secondario superiore, ma per fruitori forniti di licenza media. La leggibilità del testo rimane “molto difficile” per quelli forniti della sola licenza elementare. Quanto agli effetti sul lettore il testo corrisponde a un livello di “lettura indipendente” (quella appunto che consente di comprendere senza alcun aiuto) per laureati, diplomati e licenziati della scuola media166[166]. Questi i parametri statistici che caratterizzano il dépliant “Il mediatore europeo”: il testo consta di 38 frasi e di 36 paragrafi, ciascuno dei quali contiene in media poco più di una frase (1,1) e circa 10 parole (9,9). Nel documento non ci sono frasi lunghe (vale a dire quelle con più di 40 parole), mentre 27 sono frasi corte (vale a dire quelle con un massimo di 15 parole), pari al 71,1%. Il 28,96% del testo è infine composto da frasi medie, quelle 166[166] Viene prevista una “lettura scolastica”, assistita cioè dalla presenza di un docente e/o di un esperto soltanto per i licenziati della scuola elementare. cioè che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39. È quasi immediato rilevare che l’indubbia facilità del documento è dovuta all’assenza di frasi lunghe e a termini di lunghezza contenuta (in media 5,7 lettere e 2,6 sillabe per parola). Restano tuttavia alcune perplessità. In primo luogo, sarebbe stato preferibile dare una maggiore coerenza ai titoletti dei diversi paragrafi, optando per una loro uniformità sintattica: o utilizzando per tutti la forma affermativa, o - come sarebbe stato facilmente possibile - utilizzando per tutti la forma interrogativa. Ma va soprattutto sottolineato che in un testo che si propone di informare su punti precisi in modo essenziale, diventa incongruo servirsi di un fraseggio articolato. Non per niente in questi casi Gulpease si abbassa drasticamente, sino a toccare valori vicini al 40167[167]. Proponiamo più avanti delle ipotesi di riscrittura. 6. LA COMPRENSIBILITÀ Il dépliant, grazie a un periodare breve, ritmato da uno stile quasi telegrafico, riesce a trasmettere in modo chiaro ed essenziale tutte le informazioni necessarie. L’indice di Guiraud che segnala la “ricchezza lessicale complessa” è molto basso (9,60) e individua difatti un testo senza dubbio asciutto. Il testo adottato risulta facilmente comprensibile, pur essendo presenti alcuni termini tecnici, peraltro insostituibili in una comunicazione che prevede sì brevità e chiarezza, ma anche specificità. I lemmi “fondamentali”, “molto comuni” e “comuni” sono complessivamente l’83%, mentre quelli “meno diffusi” sono il 17%. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE La tabella seguente sintetizza le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente: 167[167] Si ricorda che un tale valore costituisce lo spartiacque tra “facile” e “difficile” già per i diplomati della scuola superiore. IL MEDIATORE EUROPEO INDICE GULPEASE 62,92 INDICE GUIRAUD 9,60 NUMERO DELLE LETTERE 2065 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 355 Parole diverse 181 Lettere per parola 5,7 Sillabe per parola 2,6 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 70% Molto comuni 11% Comuni 2% Meno diffuse 17% FORME VERBALI Presente indicativo 86% Passato prossimo 4% Futuro semplice 4% Congiuntivo presente 4% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 36 Frasi per paragrafo 1,1 Parole per paragrafo 9,9 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 38 Frasi lunghe 0 Frasi corte 27 (71,1%) Parole per frase 9,3 Sillabe per frase 23,9 RICORRENZA DEI TERMINI 13 europeo 10 denuncia 7 istituzione 6 presentazione 5 organo 5 amministrazione 4 cattivo 3 membro 3 esempio 3 comunitario 8. PROVE DI RISCRITTURA Proponiamo qui di seguito un’ipotesi di riscrittura dei due primi argomenti della pagina 2 del dépliant. Testo originale del primo argomento: indice Gulpease 43,65 “IL MEDIATORE EUROPEO II Mediatore europeo ha il compito di esaminare le denunce dei cittadini contro casi di cattiva amministrazione nell'azione delle istituzioni e degli organi della Comunità europea. Il Mediatore non può trattare casi riguardanti le amministrazioni nazionali, regionali o locali degli Stati membri”. Testo riscritto del primo argomento: indice Gulpease 125168[168] IL MEDIATORE EUROPEO Il Mediatore europeo esamina le denunce dei cittadini Quando? Nei casi di cattiva amministrazione • delle istituzioni • degli organi della Comunità europea. Tutte le denunce? No Il Mediatore non tratta casi riguardanti • le amministrazioni nazionali • regionali • locali degli Stati membri Testo originale del secondo argomento: indice Gulpease 50,35 “CHI PUÒ PRESENTARE DENUNCE? Ogni cittadino di uno Stato membro dell'Unione o residente in uno Stato membro può presentare una denuncia al Mediatore europeo. Lo stesso diritto è attribuito alle imprese, associazioni ed altri organismi con sede ufficiale nell'Unione.” 168[168] per chiunque. L’indice supera largamente il valore di 100 che segnala testi “facili” e di lettura “indipendente” Testo riscritto del secondo argomento: indice Gulpease 109 CHI PUÒ PRESENTARE DENUNCE? • Ogni cittadino di uno Stato membro dell’Unione • Ogni residente in uno Stato membro • Imprese Associazioni • • Altri organismi con sede ufficiale nell’Unione Il dépliant “Il mediatore europeo” ha nella sostanza una veste grafica sobria, chiara ed efficace. Il modulo allegato accentua il carattere di servizio del pieghevole. La pubblicazione punta sull’essenzialità e, proprio per questo, è generalmente leggibile e comprensibile con facilità. I risultati sarebbero stati forse ancora migliori se, una volta scelta la via della comunicazione schematica, l’intero testo vi si fosse sino in fondo adeguato. PE/P/2 IL PARLAMENTO EUROPEO IN ITALIA (senza data) 1. LA PUBBLICAZIONE Il dépliant è stato stampato a Roma a cura dell’Ufficio per l’Italia del Parlamento. La pubblicazione è senza data, ma va ricondotta agli anni precedenti il 2003. La cartina riprodotta sul piatto inferiore propone infatti un’Unione Europea costituita ancora soltanto da quindici paesi. Il pieghevole chiuso misura centimetri 21 per 10; squadernato, presenta tre sezioni per una larghezza complessiva di centimetri 30. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO I contenuti della pubblicazione vengono proposti in due sezioni ben distinte. La prima (pag. 2) dà informazioni sull’Ufficio per l’Italia del Parlamento europeo, la seconda (pp. 3-5) sul Parlamento europeo. L’Ufficio per l’Italia ha il compito di rappresentare il Parlamento europeo. Informa i cittadini sulle sue attività, organizza le visite ufficiali del suo Presidente, facilita i contatti con gli elettori. Svolgere inoltre il ruolo di Ufficio stampa e realizza infine convegni, dibattiti e interviste su argomenti riguardanti l’UE. Nella seconda sezione, lungo tutte e tre le facciate interne, si dispiegano le informazioni sul Parlamento europeo, articolate in nove brevi argomenti: 1. Convegni Si tengono in varie città italiane. Vi vengono illustrati, il ruolo e l’attività dell’Assemblea. 2. Seminari Si tengono a Bruxelles per sensibilizzare la stampa sulle questioni europee. 3. Programma radio “Benvenuti in Europa” è un’emissione radiofonica che consiste in un’intervista settimanale di tre minuti e in un approfondimento mensile di dieci minuti. 4. Pubblicazioni Queste alcune delle pubblicazioni realizzate e diffuse dall’Ufficio: Il Parlamento europeo, Droga, conoscere per prevenire, Breve guida ai tirocini nelle Istituzioni europee, L’Unione europea a portata di mano, Camillo e l’euro in Europa, L’Unione europea: il vostro futuro. 5. Materiali multimediali Viene ricordato il CD-rom “Viaggio in Europa”. Una sua seconda edizione è stata dedicata all’euro. 6. Festa dell’Europa Essa ricorda la Dichiarazione di Robert Schuman del 9 maggio 1950 che avviò il processo di integrazione europea. 7. Stand L’Ufficio per l’Italia del Parlamento europeo è presente con un suo stand in molte manifestazioni ed esposizioni. 8. Archivio L’Archivio dell’Ufficio dispone di tutti i documenti ufficiali del Parlamento europeo. 9. Attività delle scuole Per informare i giovani sulle tematiche europee, l’Ufficio organizza, a Strasburgo, giornate di studio con studenti di tutti i paesi dell’Unione. 3. I DESTINATARI La pubblicazione è rivolta a tutti i cittadini italiani di ogni fascia di età. 4. LA VESTE GRAFICA Il dépliant risulta, per grammatura e per formato, pratico e maneggevole. Il cartoncino bianco lucido è vivacizzato da immagini e disegni policromi. Sul fondo bianco del piatto superiore spiccano, in alto, il logo del Parlamento europeo, al centro il titolo in azzurro e, in basso, la foto a colori della sede dell’Ufficio per l’Italia del Parlamento europeo. Sul piatto inferiore, in alto, è collocata una cartina che evidenzia, usando i colori della bandiera europea (giallo e azzurro), i quindici paesi allora membri dell’Unione; al centro viene riproposto il logo del Parlamento europeo e, in basso, gli indirizzi degli uffici per l’Italia del Parlamento di Roma e di Milano, corredati degli orari per il pubblico. Il pieghevole alla prima apertura propone sulla sinistra la pagina 2 che illustra, sotto il titolo in azzurro “L’Ufficio per l’Italia del Parlamento europeo”, le sue funzioni, evidenziate da titoletti in una tonalità più calda di azzurro. Con la seconda apertura si ha la visione delle tre facciate interne occupate dai nove brevi argomenti in cui si articola la parte del dépliant dedicata al Parlamento Europeo. Il titolo “Come conoscere il Parlamento europeo”, stampato in caratteri “sans-serif” di intensa tonalità blu, occupa tutte e tre le facciate. I nove brevi argomenti sono distribuiti equamente sulle tre pagine; i loro titoli sono stampati con caratteri anch’essi “sans-serif”, ma di una tonalità più chiara di blu, mentre il testo - di corpo ovviamente inferiore, è composto con caratteri “serif”. Accanto alle sintetiche informazioni, compaiono illustrazioni a colori che sintetizzano visivamente i contenuti e rendono più invitante la lettura. Nella sostanza, il dépliant appare, nella sua semplicità, graficamente riuscito. 5. LA LEGGIBILITÀ L’indice Gulpease del dépliant è pari a 54,31. Tale valore ci dice che il testo del pieghevole è “facile” per i laureati e i diplomati della scuola superiore, “difficile” per i licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. L’impatto di lettura risulta “indipendente” per laureati e diplomati, “scolastico” per i licenziati della scuola media, ai limiti della “frustrazione” per i licenziati della scuola elementare. La valutazione statistica della leggibilità dei testi contenuti nel pieghevole deve però tener conto delle notevoli differenze che contraddistinguono le due sezioni del dépliant. La prima (pag. 2) declina infatti sotto forma di rapidi punti elenco le funzioni dell’Ufficio italiano. Ne deriva un livello di leggibilità molto alto, favorito soprattutto dall’uso di frasi assai brevi. Esse sono 20 e costituiscono ben il 95,2% del testo. Non a caso l’indice Gulpease si attesta su un valore di 87,37 che segnala uno scritto “facile” per tutti e che consente a chiunque una lettura di tipo “indipendente”. Differente è il caso della seconda parte (pp. 3-5), che contiene il cuore comunicativo del dépliant. Diversa è innanzitutto la scelta dello stile espositivo: ci troviamo di fronte non più a un elenco sintetico, ma a un discorso sintatticamente articolato. Non a caso, scende assai notevolmente l’indice di leggibilità Gulpease, che varia nei vari argomenti tra un minimo di 34 e un massimo di 46, per attestarsi su un valore complessivo di 40,39. Il che sta a segnalare un testo “facile” solo per lettori laureati, ma quasi “difficile”169[169] per i diplomati, “molto difficile” per i licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. 6. LA COMPRENSIBILITÀ Abbiamo appena visto come il testo del dépliant ha due livelli di leggibilità piuttosto difformi. Il fatto non può non incidere anche sul tasso di comprensibilità. Questa non pone alcun problema nella prima parte. Il lessico, nonostante si debba ricorrere - per l’argomento - a un buon numero di “termini meno diffusi” (24%), è nella sostanza piano e scorrevole (le parole “fondamentali”, “molto comuni” e “comuni” costituiscono il 76% del testo). Va aggiunto che le forme verbali sono tutte all’indicativo presente, che le frasi brevi sono 20 su 21, che ogni paragrafo non contiene più di una frase. Non a caso l’indice di Guiraud, che segnala la “ricchezza lessicale complessa”, è di solo 7,06. Se a ciò si aggiunge che la costruzione per punti elenchi garantisce una sicura consequenzialità logica e che non ci sono informazioni “implicite” si può ben comprendere come la pagina 2 del dépliant non ponga al lettore particolari ostacoli di comprensione. Un po’ diverso è il caso della seconda parte (pp. 3-5), che come si è visto ha un indice di leggibilità piuttosto basso (40,39). Il lessico continua a rimanere piuttosto piano e scorrevole (le percentuali dei lemmi usati restano sostanzialmente analoghe), le forme verbali restano limitate all’uso del presente indicativo (82%) e passato prossimo (17%). L’indice di Guiraud difatti non si impenna in modo particolare (11,01). La costruzione sintattica diventa invece più articolata e talora più faticosa: le frasi hanno una lunghezza media piuttosto significativa di quasi 30 parole (29,3), mentre i paragrafi contano anch’essi un numero di termini abbastanza elevato (45,6). Ne consegue un livello di comprensibilità ancora accettabile, ma certamente inferiore alla prima parte. Il dato ha un certo peso se si considera che il pieghevole ha finalità di prima ed essenziale informazione ed è indirizzato a un target potenziale di lettori assai ampio. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE 169[169] e “difficile”. Si ricorda che il valore di 40 costituisce per i diplomati lo spartiacque tra una leggibilità “facile” Le tabelle seguenti riassumono le caratteristiche del dépliant “Il Parlamento europeo in Italia” rilevabili statisticamente: INTERO TESTO 1A PARTE (PP. 2,7) 2A PARTE (PP. 3,4,5) 54,31 INDICE GULPEASE 87,37 INDICE GUIRAUD 40,39 7,06 11,01 NUMERO DELLE LETTERE 3255 648 2413170[170] STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 549 Totale delle parole 110 Totale delle parole 720 Parole diverse 264 Parole diverse 74 Parole diverse 345 Lettere per parola 5,8 Lettere per parola 6,0 Lettere per parola 5,6 Sillabe per parola 2,6 Sillabe per parola 2,7 Sillabe per parola 2,4 STATISTICHE USO DELLE PAROLE Fondamentali 66% Fondamentali 67% Fondamentali 64% Molto comuni 8% Molto comuni 7% Molto comuni 8% Comuni 1% Comuni 2% Comuni 2% Meno diffuse 25% Meno diffuse 24% Meno diffuse 25% STATISTICHE DELLE FORME VERBALI Presente indicativo 89% Presente indicativo 100% Presente indicativo 93% Passato prossimo 10% Passato prossimo 3% STATISTICHE DEI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 40 Numero dei paragrafi 21 Numero dei paragrafi 13 Frasi per paragrafo 1,1 Frasi per paragrafo 1,0 Frasi per paragrafo 2,5 Parole per paragrafo 13,7 Parole per paragrafo 5,2 Parole per paragrafo 55,4 STATISTICHE DELLE FRASI Numero delle frasi 45 Numero delle frasi 21 Numero delle frasi 33 Frasi lunghe 1 (2,2%) Frasi lunghe 0 Frasi lunghe 2 (6,1%) Frasi corte 31(68,9%) Frasi corte 20 (95,2%) Frasi corte 13 (39,4%) Parole per frase 12,2 Parole per frase 5,2 Parole per frase 21,8 Sillabe per frase 31,2 Sillabe per frase 13,9 Sillabe per frase 53,2 RICORRENZA DEI TERMINI 28 europeo 7 europeo 21 europeo 6 organizzare 2 organizzare 4 realizzare 5 realizzare 2 cittadini 4 organizzare 4 collaborazione 1 visita 4 collaborazione 4 attività 1 ufficiale 3 pubblicazione 3 seminario 1 seminario 3 informazione 3 pubblicazione 1 rapporto 2 attività 11,26 170[170] Comprensivo del titolo generale e dei nove titoletti, il totale delle lettere sale a 2607. Essi non sono stati considerati nel calcolo dell’indice Gulpease della seconda parte del pieghevole, poiché in questo caso particolare avrebbero sia pure marginalmente alterato il dato conclusivo. 3 parlamento 3 integrazione 3 informazione 1 organo 1 nazionale 1 istituzionale 2 seminario 2 scuola 2 radiofonico 8. PROVE DI RISCRITTURA Si propone qui di seguito un’ipotesi di riscrittura delle pagine 3-5 del dépliant. I convegni del parlamento europeo: indice gulpease 46,38 “Allo scopo di avvicinare il Parlamento europeo ai cittadini, l'Ufficio organizza in varie città italiane Convegni dedicati ai diversi aspetti del processo di integrazione dell'Europa. Tali incontri permettono di far conoscere il ruolo, le funzioni e l'attività dell'Assemblea”. I convegni del parlamento europeo: indice Gulpease 69 “L’Ufficio organizza Convegni in varie città italiane: • per avvicinare il Parlamento europeo ai cittadini, • per chiarire i processi di integrazione europei, • per far conoscere ruolo e funzioni dell’Assemblea.” Seminari a Bruxelles: indice Gulpease 42,5 “Al fine di sensibilizzare la stampa alle tematiche europee, l'Ufficio organizza alcuni seminari per giornalisti presso il Parlamento europeo.” Seminari a Bruxelles: indice Gulpease 69 L'Ufficio organizza seminari per la stampa sui temi dell’UE. Gli incontri si tengono presso il Parlamento europeo. Programma radio "Benvenuti in Europa": indice Gulpease 40,72 “II programma, realizzato in collaborazione con l'Agenzia radiofonica AREA, diffuso da 98 emittenti regionali e locali, e con una media giornaliera di circa 3.500.000 ascoltatori, consiste in un'intervista settimanale di tre minuti ed in un approfondimento mensile di dieci minuti. Per informazioni sulle emittenti radiofoniche e sulle relative frequenze inviare un fax di richiesta all'Ufficio.” Programma radio "Benvenuti in Europa": indice Gulpease 82,04 Il programma: • è realizzato in collaborazione con l'Agenzia radiofonica AREA; • viene diffuso da 98 emittenti regionali e locali; • ha una media giornaliera di circa 3.500.000 ascoltatori. Prevede: • un'intervista settimanale di tre minuti; • un approfondimento mensile di dieci minuti. Inviare all’Ufficio un fax: • per avere informazioni sulle emittenti; • per conoscere le loro frequenze radio. Pubblicazioni: indice Gulpease 41,13 “L'Ufficio realizza e cura la diffusione di una serie di pubblicazioni, tra cui: "II Parlamento europeo","Droga, conoscere per prevenire" , "Breve guida ai tirocini nelle Istituzioni europee","L'Unione europea a portata di mano" , "Camillo e l'euro in Europa", "L'Unione europea: il vostro futuro".” Pubblicazioni: indice Gulpease 85,05 L'Ufficio realizza e diffonde molte pubblicazioni. Tra esse ricordiamo: • "II Parlamento europeo"; • "Droga, conoscere per prevenire"; • "Breve guida ai tirocini nelle Istituzioni europee"; • "L'Unione europea a portata di mano"; • "Camillo e l'euro in Europa"; • "L'Unione europea: il vostro futuro". Materiale multimediale: indice Gulpease 37,44 “L'Ufficio, in collaborazione con le Ambasciate in Italia degli Stati membri dell'Unione europea, ha realizzato il CD-rom "Viaggio in Europa", contenente informazioni di carattere istituzionale, storico, culturale, folkloristico sui 15 Paesi membri dell'Unione europea. La seconda edizione del CD-rom è stata realizzata anche con la collaborazione del Ministero del Tesoro - Comitato euro e contiene approfondimenti sull'euro, la moneta unica europea.” Materiale multimediale: indice Gulpease 77,18 L'Ufficio, d’intesa con le Ambasciate in Italia degli Stati dell'UE, ha realizzato il CD-rom "Viaggio in Europa". I 15 Paesi sono illustrati nei loro aspetti: • istituzionali; • storici; • culturali; • folkloristici. La seconda edizione del CD-rom è stata curata anche con il Ministero del Tesoro - Comitato euro. Approfondisce il tema della nuova moneta unica. Festa dell'Europa: indice Gulpease 43,41 “In occasione della Festa dell'Europa del 9 maggio, che ricorda la Dichiarazione di Robert Schuman del 1950 da cui prese avvio il processo di integrazione europea, l'Ufficio organizza una serie di manifestazioni, tra le quali il Concerto dell'Europa trasmesso dalla RAI.” Festa dell'Europa: indice Gulpease 67,10 Il 9 maggio è la Festa dell’Europa. Ricorda la Dichiarazione (1950) di Robert Schuman che avviò l’integrazione europea. Per l’occasione l'Ufficio organizza varie manifestazioni. Tra di esse il Concerto dell'Europa, trasmesso dalla RAI. Stand: indice Gulpease 39,42 “Lo stand dell'Ufficio per l'Italia del Parlamento europeo partecipa a molte grandi manifestazioni ed esposizioni. I visitatori possono seguire su appositi pannelli le tappe dell'integrazione europea, acquisire informazioni sul Parlamento europeo, visionare i floppy-disks, il CD-rom ed altri filmati e ricevere le pubblicazioni dell'Ufficio.” Stand: indice Gulpease 72,43 Lo stand dell'Ufficio per l'Italia del P.E. partecipa a molte grandi esposizioni. Il visitatore può: • avere informazioni sul Parlamento europeo; • visionare i floppy-disks, il CD-rom e altri filmati; • ricevere le pubblicazioni dell'Ufficio. Archivio: indice Gulpease 32,34 “L'archivio dell'Ufficio, curato da un funzionario specializzato, dispone di tutti i documenti ufficiali del Parlamento europeo (relazioni parlamentari, verbali e resoconti delle discussioni in aula, risoluzioni approvate, etc.)” Archivio: indice Gulpease 79,84 Un funzionario qualificato cura l’Archivio dell’Ufficio. Esso dispone di tutti i documenti ufficiali del Parlamento europeo. Fra gli altri: • le relazioni parlamentari; • i verbali e i resoconti delle discussioni in aula; • le risoluzioni approvate. Attività per le scuole: indice Gulpease 40,05 “Numerose le attività promosse dall'Ufficio per informare i giovani sulle tematiche europee. In particolare vengono organizzate giornate di studio a Strasburgo con studenti di tutti i paesi dell'Unione europea ed è stata realizzata, in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, una campagna nazionale di diffusione nelle scuole della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione europea.” Attività per le scuole: indice Gulpease 70,95 L’Ufficio informa i giovani sull’Europa. Organizza giornate di studio a Strasburgo. Partecipano studenti di tutti i paesi dell'UE. D’intesa col MIUR ha diffuso nelle scuole la Carta dei Diritti Fondamentali dell'UE. Sulla base di questa ipotesi di riscrittura l’indice di leggibilità della seconda parte (pp. 3-5) del dépliant passerebbe da 40,39 a 89,00 e si accosterebbe a quello di 87,37 - indubbiamente molto alto - della prima parte (p. 1). Il dépliant ha una grafica curata e accattivante. La comprensibilità dei testi della seconda parte del pieghevole potrebbe essere migliorata uniformando il suo indice di leggibilità a quello della prima parte. PE/P/3 IL FSE 2000-2006 ITALIA (senza data) 1. LA PUBBLICAZIONE Questo dépliant, edito dall’Ufficio delle pubblicazioni dell’UE è stato curato dalla Commissione europea (Dipartimento Occupazione e affari sociali). Illustra sinteticamente caratteristiche e prospettive del Fondo sociale europeo, il “principale strumento dell’UE a sostegno dei lavoratori e dei disoccupati, giovani e non”. La pubblicazione considera l’arco temporale 2000-2006, con un particolare riferimento alla situazione italiana. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO Il contenuto del dépliant è articolato in quattro parti. a) Che cos’è il Fondo sociale europeo? Istituito nel 1957, il FSE cerca di prevenire e combattere la disoccupazione, di promuovere la formazione e di migliorare il funzionamento del mercato del lavoro. Il Fondo costituisce il mezzo finanziario che realizza concretamente la strategia europea per l’occupazione. Il FSE, tra il 2000 e il 2006, stanzierà 80 miliardi di euro da destinare a cittadini o a progetti; questi potranno ottenere ulteriori finanziamenti anche dagli Stati di appartenenza. Al Consiglio europeo di Amsterdam (giugno 1997) gli Stati membri hanno concordato un nuovo titolo relativo all’occupazione, fornendo la base giuridica per il coordinamento delle politiche a favore dell’occupazione. Il Vertice europeo di Lussemburgo (novembre 1997) ha inaugurato la “strategia europea per l’occupazione”: occupabilità, spirito imprenditoriale, adattabilità, pari opportunità sono i quattro “pilastri” che costituiscono il fondamento per tutte le attività del FSE. Il FSE fa parte dei fondi strutturali europei con un obiettivo comune: promuovere la coesione economica e sociale. Per affrontare la disoccupazione e l’ineguaglianza il FSE finanzia EQUAL che ha il compito di sperimentare nuovi modi per far fronte ai trattamenti discriminatori subiti da lavoratori. b) L’iniziativa comunitaria del FSE 2000-2006 L’UE concede a EQUAL un contributo pari a 3026 milioni di euro che vengono usati per cofinanziare attività in tutti gli Stati membri. EQUAL differisce dai tradizionali programmi del FSE per la sua dimensione innovativa e per l’attenzione che pone sulla cooperazione attiva fra Stati membri. Le componenti di EQUAL sono: i partenariati di sviluppo, l’approccio tematico, l’innovazione, la partecipazione attiva, la transnazionalità, il mainstreaming (ricerca delle metodologie tese a migliorare le politiche del lavoro e quelle sociali). c) I fondi strutturali sostengono tre obiettivi principali L’obiettivo n. 1 promuove lo sviluppo (regioni povere, periferiche, scarsamente popolate). L’obiettivo n. 2 sostiene le aree industriali, in fase di adeguamento alla trasformazione, le aree rurali depresse, le aree urbane problematiche, le aree di dipendenza dalla pesca. L’obiettivo n. 3 eroga finanziamenti per adattare e modernizzare le politiche e i programmi di istruzione, di formazione e di occupazione. d) Il FSE 2000-2006, dati relativi all’Italia Le principali sfide che il mercato del lavoro in Italia deve affrontare riguardano: • il tasso di occupazione modesto, particolarmente basso per donne e anziani; • i tassi elevati di disoccupazione giovanile; • le difficoltà di inserimento per le donne nel mercato del lavoro per carenza di servizi di assistenza all’infanzia; • la necessità di innalzare il livello di istruzione e di partecipazione alla formazione permanente; • gli squilibri regionali. Le priorità in Italia che il FSE e la strategia europea dell’occupazione indicano sono: • prevenire la disoccupazione; • riformare i servizi per l’impiego; • migliorare la qualità della formazione professionale; • incrementare l’imprenditorialità per la creazione di nuovi posti di lavoro; • affrontare le profonde disuguaglianze; • potenziare l’offerta dei servizi di assistenza all’infanzia. Le verifiche e i monitoraggi sui risultati sono possibili per mezzo di un’accurata analisi dei principali indicatori economici. 3. I DESTINATARI Il dépliant ha un approccio informativo e divulgativo e appare pertanto indirizzato a tutti i cittadini italiani. I contenuti specifici della pubblicazione sembrano peraltro individuare un target più ristretto: gli operatori nel mondo del mercato del lavoro e della formazione professionale. 4. LA VESTE GRAFICA Il dépliant conta otto pagine e, chiuso, misura centimetri 14,5 per 21. L’apertura è in due fasi. La prima offre alla lettura due pagine fronte retro per 29,5 centimetri di larghezza; la seconda presenta quattro pagine fronte retro per complessivi 58,5 centimetri. Stampato su cartoncino patinato, il dépliant ha una consistente grammatura che ne permette - grazie anche alla semplice squadernatura una agevole consultazione. Un po’ più difficoltosa è invece la lettura, perché le pagine presentano un testo assai fitto, composto con caratteri “sans serif” certo eleganti, ma di corpo piuttosto ridotto. Il piatto superiore si distingue per un gioco grafico dai notevoli effetti cromatici. 16 piccole foto in successione riproducono volti di cittadini comuni, giovani e non, e costituiscono la fascia che occupa la parte alta della copertina. Nel suo corpo centrale, riempito da titoli in azzurro e da testi in nero, ritornano, questa volta in trasparenza su fondo avorio, gli stessi volti. Va detto che la lettura del testo non è però particolarmente agevole. A sinistra del piatto superiore, su una striscia in verticale color rosso mattone è “strillato” il tema centrale del dépliant: “Occupazione e fondo sociale europeo”. Una striscia del medesimo colore, ma di altezza più pronunciata, chiude la pagina di copertina. La prima squadernatura propone nelle due facciate dal fondo avorio un testo stampato su due colonne. Sulla prima, in basso a sinistra, compare una “torta” grafica a tinte pronunciate; sulla seconda, in alto a destra, viene riprodotto a colori un poster che con un titolo accattivante - “Libera circolazione di buone idee” - pubblicizza il progetto EQUAL. Come si è detto, una volta aperto per intero, il dépliant presenta sulla fronte quattro pagine. Il testo della prima è stampato sullo stesso fondo avorio delle quattro pagine del retro, le tre restanti mutano il fondo in una sfumatura molto chiara di indaco. Viene così anche graficamente evidenziato il passaggio della trattazione dal generale contesto europeo a quello specifico italiano. Sulla prima e sulla seconda pagina compaiono due cartine dell’Europa e dell’Italia, in cui le forti variazioni cromatiche di rosso, di azzurro e di bianco evidenziano le regioni a cui gli obiettivi dei fondi strutturali europei sono destinati. La terza e la quarta facciata della fronte sono a loro volta vivacizzate. La prima da una “torta” grafica in quadricromia e da una scheda a sfondo indaco pronunciato; l’altra da due piccole foto che riproducono momenti di alcuni fra i progetti realizzati dal FSE in Italia. Le quattro facciate del retro ripropongono le pagine 1, 2 e 3 già descritte e la controcopertina nella quale, su sfondo avorio, un testo su due colonne riprende ed esplicita per punti elenchi più distesi la “strategia europea per l’occupazione”. Infine, una banda indaco riporta il dettaglio degli indirizzi EQUAL e FSE. 5. LA LEGGIBILITÀ Il metodo Gulpease ci dice che il dépliant ha un indice di leggibilità complessivo pari a 53,80. Questo valore ci segnala che il contenuto della pubblicazione è “facile” per un pubblico in possesso di un titolo accademico o di un diploma secondario superiore, ma ci avverte pure come esso possa risultare “difficile” per fruitori forniti di licenza media e addirittura “quasi incomprensibile” per quelli forniti di licenza elementare. Quanto agli effetti sul lettore il testo corrisponde a un livello di “lettura indipendente” (quella appunto che consente di comprendere senza alcun aiuto) per la prima e la seconda categoria di fruitori, mentre per i licenziati della scuola media viene prevista una “lettura scolastica”, assistita cioè dalla presenza di un docente e/o di un esperto. Questi i parametri statistici che determinano l’indice di predizione della leggibilità del dépliant: ● 173 le frasi, 139 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media da poco più di una frase (1,2) e da circa 17 parole (17,3); ● 3 le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari all’1,7% del testo; ● 107 le frasi corte (con non più di 15 parole) pari al 61,8% 63 le frasi medie (le frasi cioè che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39) pari al 36,5% dell’intero documento. La discreta leggibilità del dépliant è determinata soprattutto dalla notevole presenza di frasi corte, da una media delle parole per frase (13,9) e delle sillabe per frase (33,9) piuttosto bassa, nonché dall’uso di parole brevi, in genere bisillabe. Se a ciò aggiungiamo che le frasi lunghe sono praticamente assenti e che è bassa la media delle parole per paragrafo (17,3) il quadro viene ulteriormente ribadito. Si deve osservare però che l’indice Gulpease complessivo di 53,80 non può rendere ragione dell’effettiva predizione di leggibilità delle diverse parti in cui il dépliant si articola. Le otto facciate della pubblicazione presentano difatti testi dalle caratteristiche difformi, a volte in termini piuttosto pronunciati. A pagine di analisi discorsiva (si vedano in particolare le pp. 1, 2 e 6) si alternano difatti pagine elaborate in tutto o in parte con la tecnica dei punti elenco (cfr. le pp. 3, 4 e 7) e infine pagine occupate soltanto o quasi da tabelle (le pp. 5 e 8). Ora soprattutto queste ultime pongono un problema, poiché il sistema Gulpease considera ogni item delle tabelle una frase, ovviamente breve, e può essere influenzato anche dalla presenza dei punti di giustificazione grafica. Si determinano così indici elevati che finiscono per condizionare artificiosamente verso l’alto la predizione di leggibilità dell’intero documento. Per avere dati più affidabili conviene allora considerare sia l’indice di leggibilità del testo depurato dalle tabelle, sia gli indici di ogni singola pagina del dépliant. Arrotondati alla seconda cifra decimale, essi risultano appunto i seguenti: ● testo senza tabelle prima pagina seconda pagina terza pagina quarta pagina quinta pagina sesta pagina settima pagina ottava pagina 51,65 50,39 47,15 58,17 66,95 73,81 49,13 47,14 59,43 Va infine valutato che in alcuni passaggi del testo l’indice scende sotto la media complessiva in modo abbastanza significativo. Verificheremo più avanti alcuni casi, per i quali verrà poi proposta un’ipotesi di semplificazione linguistica. 6. LA COMPRENSIBILITÀ Come si è appena visto, nel dépliant si alternano parti più articolate e discorsive ad altre più brevi e quasi schematiche, ad altre infine risolte in essenziali tabelle di dati. Nei passi ad andamento più disteso, il registro espressivo è quello tipico di questo genere di pubblicazioni. Lo stile è piano, ma non può ovviamente evitare - stante il particolare contenuto - l’uso un lessico piuttosto specifico e puntuale. Le parole “fondamentali” sono difatti solo il 68% a fronte di una percentuale di quelle meno diffuse (20%) che è certamente elevata in un testo con finalità didascalico-comunicative171[171]. Le “parole diverse” sono 785 a fronte di un totale di 2409, per cui l’indice di Guiraud che individua la “ricchezza lessicale complessa” tocca il valore non trascurabile in un testo così breve di 15,99. L’impianto complessivo può apparire a prima vista un po’ dispersivo per le soluzioni espositive diverse cui si ricorre nel testo. Ma a una lettura più attenta esso finisce per rivelarsi piuttosto compatto. L’uso dei modi verbali vede prevalere le forme dell’indicativo (il presente ricorre per il 69% delle volte, il passato prossimo per il 15%). Un dato, questo, che rivela una decisa prevalenza della paratassi, anche se il congiuntivo presente ricorre più frequentemente (6%) di quanto non accada in questo tipo di testi comunicativi. In ogni caso, l’organizzazione per capitoli non particolarmente lunghi, l’uniformità grafica di schede, titoli e titoletti consentono al lettore mediamente colto di comprendere senza particolari difficoltà i contenuti. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE Elenchiamo qui di seguito le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente. Ricordiamo che alcuni dei dati (ad esempio quello assai importante delle frasi corte) sono indubbiamente condizionati dalla struttura non omogenea dell’impianto complessivo dell’opuscolo: IL FSE 2000-2006 ITALIA INDICE GULPEASE 53,90 INDICE GUIRAUD 15,99 NUMERO DELLE LETTERE 13670 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 2409 171[171] È non a caso la percentuale più alta nei testi considerati in questa ricerca. Parole diverse 785 Lettere per parola 5,5 Sillabe per parola 2,4 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 69% Molto comuni 10% Comuni 2% Meno diffuse 20% FORME VERBALI Presente indicativo 69% Futuro semplice 6% Imperfetto indicativo 1% Passato prossimo 15% Futuro semplice 1% Presente congiuntivo 4% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 139 Frasi per paragrafo 1,2 Parole per paragrafo 17,3 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 173 Frasi lunghe 3 (1,7%) Frasi corte 107 (61,8%) Parole per frase 13,9 Sillabe per frase 33,9 RICORRENZA DEI TERMINI 31europeo 27occupazione 22 sociale 22 obiettivo 18 progetto 15 formazione 15 politica 12 nuovo 12 comunitario 10 strategia 8. PROVE DI RISCRITTURA Si propone qui di seguito un’ipotesi di riscrittura di un passo della copertina del dépliant e di un passo della sua seconda pagina, per i quali l’indice Gulpease di predizione di leggibilità risulta significativamente inferiore al valore medio (51,65) del testo depurato delle sue tabelle. Testo originale: indice Gulpease 42,23172[172] “II FSE quale strumento per attuare la strategia europea per l'occupazione Al Consiglio europeo di Amsterdam, del giugno 1997, gli Stati membri hanno concordato l'inserimento nel trattato di un nuovo titolo relativo all'occupazione, per definire meglio il legame tra occupazione e politica economica. Confermando il ruolo degli Stati membri quali primi responsabili dell'elaborazione e dell'attuazione delle politiche per l'occupazione, il trattato fornisce la base giuridica per un quadro di riferimento più strategico per il coordinamento delle politiche a favore dell'occupazione nell'Unione europea”. Testo riscritto: indice Gulpease 60,22173[173] II FSE: uno strumento per la strategia per l'occupazione Al Consiglio europeo di Amsterdam (giugno 1997), nel trattato viene inserito un nuovo titolo sull'occupazione. Si definisce meglio il nesso occupazione - politica economica. Gli Stati membri sono i responsabili delle politiche di occupazione. Ma il trattato dà la base giuridica per coordinarle nell'UE. Testo originale: indice Gulpease 41,62174[174] “Concepire soluzioni innovative: articolo 6 II FSE sostiene inoltre misure innovative volte a promuovere nuovi approcci e a individuare esempi di buone prassi, che potranno poi migliorare l'attuazione delle operazioni sostenute dal Fondo sociale europeo. Noti come “misure a norma dell'articolo 6”, i progetti finanziati a questo titolo comprendono progetti pilota, scambi di esperienze e attività d'informazione. Per il periodo 2000-2006 l'Unione europea destinerà lo 0,4 % del bilancio complessivo del FSE a progetti che rappresentino un banco di prova per sviluppare e divulgare nuove forme di organizzazione del lavoro, preparare la transizione a un'economia e a una società basate sulla conoscenza, individuare nuovi approcci in ambiti d'interesse emergenti e rinnovare le pratiche di lavoro divenute obsolete”. Testo riscritto: indice Gulpease 66175[175] 172[172] Si ricorda che il valore di 42,23 della scala Gulpease segnala un testo con predizione di leggibilità appena “facile” per lettori con un diploma di scuola secondaria superiore e “molto difficile” per quelli con la licenza media. 173[173] Si ricorda che il valore di 60,22 della scala Gulpease segnala un testo con predizione di leggibilità “facile” e impatto di lettura “indipendente” anche per lettori con la sola licenza media. 174[174] Il testo risulta cioè appena “facile” per lettori forniti di un diploma di scuola secondaria superiore. Si ricorda infatti che il valore di 40 della scala Gulpease costituisce la soglia al di sotto della quale la leggibilità di un testo diventa “difficile” anche per essi. VERSO SOLUZIONI NUOVE: ARTICOLO 6 II FSE promuove nuovi approcci e individua buone pratiche per attuare meglio la propria attività. Sono note come le misure finanziate “a norma dell'articolo 6”. Esse comprendono: ● progetti pilota, ● scambi di esperienze e di attività d'informazione. Per il periodo 2000-2006 l'UE destinerà lo 0,4 % del bilancio del FSE a progetti che misurino la possibilità di: ● sviluppare e divulgare nuove forme di organizzazione del lavoro, ● preparare la transizione a un'economia e a una società basate sulla conoscenza, ● individuare nuovi approcci in ambiti d'interesse emergenti, ● rinnovare le pratiche di lavoro divenute obsolete. Il messaggio del dépliant ha uno specifico taglio tecnico-economico. Esso offre soluzioni grafiche piuttosto accurate, ma è forse leggibile con qualche difficoltà a causa del corpo dei caratteri a stampa. Viene comunque raggiunto, almeno per un target mediamente colto, l’obiettivo comunicativo: quello appunto di informare i cittadini interessati e le organizzazioni che si occupano dello sviluppo del mercato del lavoro nell’UE del ruolo e delle finalità del Fondo Sociale Europeo nella Comunità e nel nostro Paese. 175[175] Questo indice Gulpease individua un testo con predizione di leggibilità “facile” e impatto di lettura “indipendente” anche per lettori con la sola licenza media. PE/P/4 SEGRETI DA RIVELARE SULL’AMBIENTE (2003) 1. LA PUBBLICAZIONE La brochure è stata stampata in Germania nel 2003 per conto dell’Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee di Lussemburgo. Il formato è di centimetri 16,2 per 22,9 e consta di venti pagine più le quattro di copertina. La pubblicazione è edita nelle undici lingue ufficiali della U.E.: danese, finnico, francese, greco, inglese, italiano, olandese, portoghese, spagnolo, svedese e tedesco. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO Il contenuto della brochure, attraverso una favola, denunzia due dei più grandi problemi ambientali del nostro tempo: la dilatazione dell’effetto serra e il “buco dell’ozono”. Il messaggio è affidato direttamente ai protagonisti della fiaba,che si sviluppa senza soluzione di continuità. Nella discarica di Merlinopoli si aggira Lila, la volpe che stana Tom, bambino finito tra i rifiuti per aver voluto dormire un’ultima volta all’interno del suo armadio preferito. I genitori, considerando il mobile ormai vecchio, l’avevano abbandonato nella discarica ignari del “suo contenuto”. Al disorientato Tom, preoccupato per la mamma, Lila offre le sue rassicurazioni e la sua protezione. All’orizzonte la città appare quasi soffocata da una grande fumata grigia provocata dalle industrie. Esse fabbricano troppe inutili cose, dirà la volpe al piccolo, manifestando tutta la sua preoccupazione sulla sorte di Merlinopoli. Gli animali percepiscono per primi il pericolo che corre la natura. Lila si offre di accompagnare a casa Tom. Mentre i due stanno per uscire dalla discarica vengono sorpresi dal severo guardiano. La collera dell’uomo svanisce quando viene a sapere che il bambino è finito per errore tra i rifiuti. Decide allora di rivelare i suoi segreti “al contrario”: quelli che, invece di essere nascosti, devono essere rivelati a tutti, proprio a tutti. - La terra, l’acqua e l’aria saranno contaminati dai veleni dei nostri rifiuti; presto si morirà se non si cambieranno le abitudini. - I gas velenosi prodotti dall’inquinamento “feriscono” l’involucro che protegge il pianeta dai raggi dannosi del sole. È necessario curare questa ferita. - Le sostanze che inquinano l’aria formano intorno alla Terra una specie di serra che impedisce al calore di disperdersi nell’universo; a lungo andare questo scioglierà i ghiacciai, ingrosserà i mari, scatenerà uragani. Bisognerà rompere la cappa dell’inquinamento. Tom crede che sia possibile fare qualcosa di utile; egli stesso fa già molti progetti per l’immediato e per il futuro, ma soprattutto è pronto a rivelare i tre segreti a tutti; i primi a conoscerli saranno i suoi genitori giunti alla discarica per riportarlo a casa insieme con il suo vecchio armadio. 3. I DESTINATARI La pubblicazione è chiaramente indirizzata a un pubblico infantile. La favola, che contiene un messaggio fondamentale per l’umanità è destinata a tutti i bambini futuri cittadini dell’Europa e del mondo, in modo che possano imparare subito quanto sia importante rispettare l’ambiente e indirizzare ogni sviluppo scientifico e tecnologico in questa direzione. 4. LA VESTE GRAFICA La brochure si distingue per la particolare veste grafica e per le inconsuete modalità della trasmissione del messaggio. Preso in mano, il libretto suscita immediata simpatia. Esso ha un aspetto piacevole e accattivante, un sapore quasi antico. La pubblicazione è maneggevole e gradevole al tatto, grazie al suo formato e alla consistenza del cartoncino semiruvido. La grammatura della copertina differisce leggermente da quelle delle pagine interne. Va sottolineato il fatto che la carta usata è sbiancata senza cloro. La copertina propone nelle due facciate superiore e inferiore un’unica illustrazione che traduce graficamente personaggi e contenuti della favola: in primo piano il bimbo e la volpe su un ridente prato fiorito, in secondo piano, sulla fascia centrale una discarica e infine nella parte alta, prospetticamente più lontana, “Merlinopoli” sovrastata da un’opprimente fumata grigia prodotta dalle sue ciminiere. Il cielo lontano, in alto, è ancora azzurro, quasi a sottolineare, con il titolo che vi campeggia, l’invito a rivelare i “segreti” sull’ambiente. Nelle pagine interne la vesta grafica è quella dei libri di favole sia per la scelta dei caratteri “serif”, sia per il loro corpo, adatto anche ai bambini. Le belle illustrazioni, di grande effetto cromatico, accompagnano costantemente la lettura, ne completano e ne arricchiscono il contenuto, stimolando la curiosità di chi segue la storia. I simpatici disegni di Nicolas Viot, che rappresentano poeticamente la realtà, sono eseguiti con colori a cera e trovano, proprio nella semplicità, la loro forza comunicativa rivelando la mano di un professionista sicuro nel tratto e attento ai contenuti da illustrare. 5. LA LEGGIBILITÀ L’indice Gulpease è in questo caso - come peraltro è ben comprensibile particolarmente - alto. Esso tocca difatti il valore di 113,61 che segnala uno scritto che consente a chiunque una leggibilità “molto facile” e un approccio di lettura “indipendente”, che non richiede cioè alcuna sorta di aiuto e/o di supporto. I parametri più significativi del testo sono i seguenti. Le frasi sono 371 e 234 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media da circa una frase e mezzo (1,6). Ogni frase conta mediamente quattro parole. Tutte le frasi cioè, e si tratta di un dato particolarmente significativo, sono non solo “corte”176[176], ma “cortissime”. E si tratta appunto di un elemento che contribuisce a innalzare notevolmente la leggibilità complessiva del documento, che oltrepassa gli indici previsti dalla scala Gulpease, che va da 0 (“quasi incomprensibile” per tutti) a 100 (“molto facile per tutti”). 6. LA COMPRENSIBILITÀ 176[176] Si ricorda che le frasi “corte” sono quelle che contengono meno di 15 parole. Il testo di Benoit Coppée è rivolto a lettori particolarmente giovani. Obbligata era dunque la scelta di un vocabolario semplice e di una struttura sintattica particolarmente lineare. Questa è caratterizzata da un pronunciato andamento paratattico e dall’uso largamente prevalente delle forme verbali più immediate. Domina con l’82% il presente indicativo, mentre del tutto residuale è la presenza del congiuntivo (meno dell’1%). Quanto al lessico, l’88% dei lemmi appartengono ai registri “fondamentali”, “comuni” e “molto comuni”. Quelli che il VdB De Mauro identifica come termini “poco diffusi”177[177] sono invece il 12%: una percentuale piuttosto bassa rispetto a una norma oscillante tra il 15 e il 20 per cento e peraltro inevitabile in un contesto favolistico che affronta comunque un tema, l’ambiente, dagli inevitabili risvolti scientifici e tecnologici. Se ad esempio per il “buco dell’ozono” si utilizza nel racconto la facile metafora della “ferita” dell’involucro che avvolge la terra, non altrettanto avviene per parole come “serra” o “inquinamento” forse più difficilmente sostituibili. L’indice di Guiraud, che misura la “ricchezza lessicale complessa” di un testo, tocca un il livello abbastanza significativo di 15,70. E difatti nel racconto le parole diverse sono molte, 606 su un totale di 1489, proprio per la necessità di spiegare argomenti non sempre facili per i bambini. Nella sostanza ci troviamo di fronte a un testo senz’altro comprensibile, che quasi non contiene riferimenti impliciti. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE La tabella seguente sintetizza le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente: 177[177] Sono le circa 8000 parole che il Vocabolario di Base di Tullio De Mauro definisce come indispensabili per la comprensione di qualsiasi contesto specifico: sono non solo i vocaboli obsoleti, letterari, regionali, dialettali, ma anche quelli tecnico-specialistici. SEGRETI DA RIVELARE SULL’AMBIENTE INDICE GULPEASE 113,61 INDICE GUIRAUD 15,70 NUMERO DELLE LETTERE 7465 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 1489 Parole diverse 606 Lettere per parola 4,7 Sillabe per parola 2,0 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 82% Molto comuni 5% Comuni 1% Meno diffuse 12% FORME VERBALI Presente indicativo 82% Passato prossimo 3% Imperfetto indicativo 2% Imperfetto congiuntivo <1% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 234 Frasi per paragrafo 1,6 Parole per paragrafo 6,4 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 371 Frasi lunghe 0 Frasi corte 371(100%) Parole per frase 4,0 Sillabe per frase 8,2 RICORRENZA DEI TERMINI 18 segreto 14 uomo 13 mamma 12 tutto 12 grande 11 discarica 6 armadio 6 nostro 6 dovere 5 volpe 8. PROVE DI RISCRITTURA L’altissimo indice di leggibilità e la semplicità lessicale e sintattica della brochure rendono non necessaria la stesura di esempi di riscrittura. La brochure si distingue per la grafica accattivante, l’agevole leggibilità e i contenuti facilmente comprensibili. Apprezzabile la capacità di veicolare un messaggio importante e complesso attraverso una creatività che è riuscita a fondere semplicità e poesia. PE/P/5 COME FAR VALERE I PROPRI DIRITTI NEL MERCATO UNICO EUROPEO (senza data) 1. LA PUBBLICAZIONE La brochure, curata dalla Commissione europea, rientra nel servizio “Dialogo con i cittadini e le imprese”. Nell’ambito di tale servizio vengono predisposte e fornite guide, completate da schede, che “spiegano come esercitare i propri diritti in ogni paese dell’UE”. Guide e schede possono essere richieste, grazie al tagliando contenuto in ciascuna di esse, e sono consultabili anche sul sito Internet di Europa in diretta. La brochure è stata stampata dall’Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee a Lussemburgo (manca la data) in tutte le undici lingue ufficiali dell’UE. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO La seconda pagina riporta l’indice degli argomenti, articolato in quattro capitoli: “cenni sul diritto comunitario”, “ricorso a livello nazionale”, “ricorso a livello europeo”. La colonna di destra di p. 1 e le pagine 2 e 3 contengono una prima scheda introduttiva (sinteticamente ripresa nella controcopertina) che illustra i caratteri del servizio “Dialogo con i cittadini” e offre le indicazioni per ottenere ulteriori notizie. I) Cenni sul diritto comunitario Il diritto comunitario e le norme sul mercato unico che difendono i diritti dei cittadini e delle imprese, sono parte integrante dell’ordinamento legislativo degli Stati membri. Questi sono i primi responsabili dell’introduzione e dell’applicazione di tali norme. Il diritto comunitario riguarda sia le relazioni tra cittadini e imprese con le autorità nazionali, sia quelle tra cittadini e imprese, sia infine quelle tra cittadini o tra imprese. Pregiudiziale resta il fatto se il problema rientri o meno nel diritto comunitario. Al riguardo, la guida precisa, alle pp. 21-22 e nella terza e quarta di copertina, l’elenco di varie fonti di assistenza e di informazione. II) Ricorso a livello nazionale a) Autorità locali, regionali, nazionali. Gli Stati membri sono responsabili dell’applicazione del diritto comunitario. Ad essi si rivolgeranno in prima istanza i cittadini o le imprese, quando riterranno violati i propri diritti178[178]. Esistono anche organizzazioni e associazioni professionali di difesa degli interessi dei cittadini; essi fungono da tramite tra i singoli e le autorità. I cittadini e le imprese possono avvalersi non solo della denuncia diretta all’autorità interessata, ma anche dell’aiuto gratuito di una rete di “punti di contatto del mercato unico”. A pagina 8 troviamo in una scheda un esempio di risoluzione di un caso. Una società, lamenta un’errata attribuzione di costi per controlli doganali, non dovuti in base ai trattati CE. Il “punto di contatto” ha accertato un’infrazione al trattato CE, ha messo in relazione le parti interessate facendo ottenere all’impresa il rimborso dovuto. b) Altre possibilità di ricorso Ogni stato membro segue propri iter non giudiziari per comporre le controversie amministrative con il pubblico, con conseguenti differenze da uno Stato membro all’altro. Mediatori nazionali esercitano la necessaria attività di controllo. A essi, o ad analoghi, può rivolgersi il cittadino insoddisfatto179[179]. c) Azione legale Qualora si ritenga che le autorità nazionali amministrative siano responsabili di una scorretta applicazione del diritto comunitario si può ricorrere ai tribunali nazionali180[180]. Essi hanno il potere di annullare una decisione presa da un’autorità nazionale e di concedere i relativi indennizzi. 178[178] Sulle procedure amministrative interne, sulla scadenza dei termini e sulle modalità di ricorso alle autorità nazionali, si possono consultare le schede nazionali sulle procedure amministrative. Cfr. il tagliando inserito nelle pagine 11 e 12 dell’opuscolo. Compaiono sullo stesso anche gli indirizzi utili per richiedere le schede. 179[179] Sui mediatori nazionali, i comitati nazionali per le petizioni e le altre procedure di conciliazione si vedano le schede nazionali sulle procedure non giudiziarie contenute nel tagliando delle pagine 11 e 12. 180[180] Anche per i tribunali nazionali cfr. il tagliando delle pagine 11 e 12. I tribunali nazionali, prima di decidere un caso che coinvolge il diritto comunitario, lo sottopongono alla Corte di giustizia delle Comunità europee (CGCE) a Lussemburgo, che si preoccupa con un sistema di “decisioni preliminari” di interpretare e applicare il diritto comunitario uniformemente in tutta l’UE. III) Ricorso a livello europeo a) Ricorso alla Commissione europea Secondo il trattato CE la Commissione europea è responsabile della corretta applicazione del diritto comunitario da parte degli Stati membri. Se questi ultimi non ottemperano ai loro obblighi, la Commissione può ricorrere alla Corte di Giustizia delle Comunità europee (CGCE) che deciderà se violazione c’è stata. Qualora ci fosse infrazione del diritto comunitario, la Commissione può inviare allo Stato membro interessato un “parere motivato” che contesti l’infrazione e chieda la conformazione al diritto comunitario entro un termine di due mesi. In questo modo si rimedia alle infrazioni senza ricorrere all’esame della CGCE. b) Petizioni al parlamento europeo Tali petizioni riguardano il diritto comunitario e la sua attuazione negli Stati membri. Chiunque presuma di essere vittima di un abuso da parte di autorità nazionali può rivolgersi alla Commissione delle petizioni per il Parlamento europeo. L’azione della commissione per le petizioni non dà luogo ad obblighi legali per le parti in causa, ma può sollecitare un processo di controllo nei confronti dello Stato membro che non abbia recepito il diritto comunitario o che lo abbia applicato erroneamente. Si può altresì portare il proprio caso all’attenzione di un qualsiasi membro del Parlamento europeo. c) Mediatore europeo (Ombudsman) Per le controversie con le istituzioni dell’UE si può ricorrere al mediatore europeo, che è autorizzato a svolgere indagini sull’amministrazione comunitaria e sulle sue relazioni con i cittadini e con le imprese. Il mediatore europeo può accogliere reclami da qualsiasi cittadino o impresa. Il mediatore, se ha trovato conferma di una cattiva amministrazione da parte di un’istituzione UE, opera per trovare una soluzione accettabile, dando consigli su come risolvere il caso. Il ricorrente è informato dal mediatore sui risultati. Il ricorso al mediatore va redatto in una delle undici lingue ufficiali della UE. IV) Come far valere i propri diritti di consumatore Il capitolo chiarisce i modi in cui si possono risolvere le controversie tra privati che implicano i diritti dei consumatori in seno al diritto comunitario181[181]. Spesso i problemi possono essere risolti gratuitamente e in via amichevole con un semplice reclamo al fornitore, produttore o distributore del prodotto o del servizio. È disponibile uno specifico “formulario europeo di reclamo”, ottenibile presso gli Eurosportelli consumatori, le associazioni dei consumatori o altri centri di assistenza e di informazione dei consumatori. Per i problemi dei consumatori che non abbiano rilevanza economica, gli Stati membri hanno istituito “procedure giudiziarie semplificate” perché i tribunali possano trattare speditamente i reclami tentandone la conciliazione. Scheda: Indirizzi e numeri utili Da pagina 21 a pagina 23 una scheda elenca gli indirizzi e i recapiti telefonici utili per conoscere meglio i propri diritti e ottenere informazioni e consulenze. 3. I DESTINATARI Destinatari di questa “Guida” sono le imprese e i cittadini fruitori e fornitori dei prodotti e dei servizi nel mercato unico europeo. Si tratta dunque di un target non solo ampio, ma anche culturalmente e socialmente molto variegato. 4. LA VESTE GRAFICA La brochure misura centimetri 20,7 per 14,6, un formato non proprio tascabile, ma abbastanza pratico e maneggevole. Il volumetto è stampato su carta patinata, mentre le quattro pagine di copertina, di grammatura lievemente superiore sono in cartoncino “matto”. La copertina riporta il titolo specifico della Guida (“Come far valere i propri diritti nel mercato unico europeo) che campeggia su un disegno color ruggine. Questo riproduce un puzzle (il mercato unico) a cui manca l’inserimento del tassello finale (l’aiuto suggerito), che potrà essere collocato a completamento grazie al “Dialogo con i cittadini e le imprese”. Si tratta appunto del secondo titolo stampato in verticale su un’ampia fascia di color indaco, posta sul lato sinistro: si tratta probabilmente del titolo che identifica la collana delle “Guide”. 181[181] Sui diritti dei consumatori nel mercato unico consultare le schede nazionali allegate alla guida “Acquistare beni e servizi” cfr. il tagliando di pagina 11. L’effetto cromatico, ottenuto dall’uso miscelato di soli tre colori: bianco, indaco e ruggine (gli ultimi due usati dal loro tono più intenso sino alle loro sfumature più tenui di grigio polvere e di rosa cipria) si ripropone all’interno per evidenziare i titoli e per sottolineare le schede e le foto. La scelta dei corpi dei caratteri “serif” appare invece non troppo felice. Implica difatti uno sforzo della vista piuttosto notevole. Un difetto che si accentua nelle schede in caratteri corsivi e soprattutto nel modulo staccabile di pp. 11-12 composto in un corpo ridottissimo. L’uso delle evidenziazioni in neretto è scarso, la dislocazione delle schede e la disposizione degli “esempi” non sono sempre ordinate e possono talora apparire un po’ casuali. 5. LA LEGGIBILITÀ L’indice Gulpease segnala che il livello di leggibilità dell’opuscolo è di 46,24. Questo valore - il cui calcolo non considera il testo del piatto inferiore182[182] - individua un testo “facile” per lettori in possesso di laurea o diploma, ma “molto difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. Il conseguente impatto di lettura è “indipendente” per laureati e diplomati, “scolastico” per i licenziati della scuola media e di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare. I parametri che variamente contribuiscono a determinare l’indice di leggibilità della brochure: • 243 le frasi, 142 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media da circa una frase e mezzo (1,7) e da poco meno di 34 parole (33,9); • 7 le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 2,9% del testo; • 95 le frasi corte (con non più di 15 parole) pari al 39,1%. Oltre la metà del testo è dunque composta da frasi medie (le frasi cioè che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39): esse sono 141, il 58% dell’intero documento. Sono soprattutto queste frasi a incidere sul livello di leggibilità: piuttosto alta è difatti la media delle parole per frase (19,8) e delle parole per paragrafo (33,9). 6. LA COMPRENSIBILITÀ Il testo ha il compito certo non facile di divulgare una materia, quella del diritto comunitario e della tutela dei cittadini e delle imprese nel mercato 182[182] La pagina non è stata considerata nel computo complessivo perché si presenta come un’appendice di servizio con caratteristiche del tutto difformi - per grafica e contenuti - rispetto al resto della brochure. Non a caso l’indice Gulpease (60,58) della controcopertina è notevolmente più alto. unico, che si presenta non solo abbastanza ostica in sé, ma poco familiare anche per un pubblico generalmente colto. Gli estensori della brochure hanno giustamente privilegiato un registro espressivo piano, privo di ornato retorico, e hanno quindi optato per scelte lessicali e sintattiche generalmente lineari, fondate al possibile su un vocabolario “di alto uso” e su una strutturazione della frase di taglio prevalentemente paratattico. Se alcuni stilemi possono suonare non immediatamente familiare, ciò è dovuto al fatto che il testo è forse il frutto di una traduzione da altra lingua. L’indagine statistica ci precisa che i termini “fondamentali”, “comuni” e “molto comuni” sono l’85%. Il restante 15% è costituito dalle “parole meno diffuse”, una percentuale contenuta in un testo divulgativo sì, ma dedicato ad argomenti di indubbia complessità tecnica. L’indice di Guiraud relativo alla “ricchezza lessicale complessa” raggiunge l’indice 16,96. Che le frasi privilegino la coordinazione alla subordinazione è dimostrato dalle percentuali delle presenze delle diverse forme verbali. Prevalgono nettamente presente indicativo (77%), passato prossimo (6%) e futuro semplice (5%), mentre l’uso del congiuntivo non raggiunge neppure l’1%. E tuttavia la comprensibilità del testo non è soddisfacente. Si è appena citato un indice di leggibilità piuttosto basso e abbiamo già avuto modo di segnalare come qualche soluzione grafica dell’opuscolo renda complessivamente non agevole la lettura. A ciò si aggiunge la complessità della materia trattata: l’integrazione tra diritto comunitario e diritti nazionali è un processo in fieri e di conseguenza l’esercizio dei diritti delle imprese e dei cittadini europei nel mercato unico non si può ancora avvalere di opportunità certe e inequivoche183[183]. Non a caso la brochure ricorre a una serie di casi esplicativi, ma non sempre questi sono sufficienti a superare gli “ostacoli profondi” costituiti da una connessione logica non sempre cristallina e dalla presenza di “riferimenti impliciti”. Solo per fare un esempio a pagina 13, in un paragrafo in cui il ruolo specifico della Corte di giustizia delle Comunità europee ha un rilievo particolare compare solo la sua sigla CGCE. La sua decrittazione e lo stesso compiuto chiarimento delle funzioni della Corte si hanno solo due pagine dopo. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE La tabella seguente sintetizza le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente: 183[183] Una conferma ci viene in qualche modo dalle ricorrenze delle parole usate nella brochure (cfr. più avanti nel presente testo una lista più dettagliata). Può essere in una certa misura significativo che il lemma “nazionale” compaia per 63 volte a fronte delle 33 del lemma “europeo” o che la parola “problema” prevalga nettamente (28 contro 5) sulla parola “soluzione”. COME FAR VALERE I PROPRI DIRITTI NEL MERCATO UNICO EUROPEO INDICE GULPEASE 46,24 INDICE GUIRAUD 16,96 NUMERO DELLE LETTERE 27491 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 4815 Parole diverse 1177 Lettere per parola 5,6 Sillabe per parola 2,4 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 74% Molto comuni 9% Comuni 2% Meno diffuse 15% FORME VERBALI Presente indicativo 77% Passato prossimo 6% Futuro semplice 5% Imperfetto indicativo 1% Imperfetto congiuntivo <1% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 142 Frasi per paragrafo 1,7 Parole per paragrafo 33,9 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 243 Frasi lunghe 7 (2,9%) Frasi corte 95(39,1%) Parole per frase 19,8 Sillabe per frase 48,0 RICORRENZA DEI TERMINI 80 diritto 63 nazionale 56 membro 44 comunitario 33 europeo 28 problema 24 consumatore 22 impresa 22 cittadino 20 procedura 8. PROVE DI RISCRITTURA Si propone qui di seguito un’ipotesi di riscrittura di un passo della brochure (cfr. p. 5, paragrafi 3° e 4°) con indice Gulpease sotto la media della brochure. Testo originale: indice Gulpease 44,99 “Tutelare i propri diritti significa poterli invocare efficacemente davanti alle autorità competenti. Nel caso dei diritti comunitari, tuttavia, può non essere chiaro da dove cominciare. La questione dell'autorità presso cui ricorrere dipende largamente dalla natura del problema. È innanzitutto importante verificare se il proprio problema rientra in un campo disciplinato dal diritto comunitario. Se non esistono norme comunitarie che disciplinino un determinato problema, come per esempio nell'ambito del diritto ereditario, occorrerà effettuare il ricorso in base a norme nazionali e nel quadro dell'ordinamento giuridico nazionale. Per sapere se un problema presenta aspetti comunitari, è possibile ottenere informazioni e assistenza, consultando le varie fonti di aiuto e informazione elencate alla fine della presente guida.” Testo riscritto: indice Gulpease 80,36 Un diritto si tutela davanti a una autorità competente. Ma quale autorità? Dipende dalla natura del problema. Esso rientra nel diritto comunitario?. No. Il ricorso va fatto allora in sede nazionale. È il caso, ad esempio, del diritto ereditario. Il problema rientra invece nel diritto comunitario? Le ultime pagine di questa Guida offrono utili informazioni. La brochure vuol essere una “guida” di servizio per le imprese e/o i cittadini nella realtà non solo complessa, ma anche in qualche modo inedita del diritto comunitario. L’obiettivo sembra raggiunto solo in modo parziale. Alla indubbia ricchezza dell’informazione corrispondono difatti non solo un impianto grafico non del tutto funzionale nella impaginazione e nella scelta dei corpi tipografici, ma pure una leggibilità e una comprensibilità del testo non sempre soddisfacenti. PE/P/6 COME FUNZIONA L’UNIONE EUROPEA GUIDA DEL CITTADINO ALLE ISTITUZIONI DELL’UE (2003) 1. LA PUBBLICAZIONE Questo opuscolo di 46 pagine fa parte della documentazione informativa curata dalla Direzione generale stampa e comunicazione della Commissione europea di Bruxelles. Esso offre una ampia panoramica per guidare il cittadino alla scoperta del sistema decisionale delle diverse Istituzioni dell’UE. La pubblicazione - stampata in Belgio nel 2003 per conto dell’Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee - è edita nelle lingue ufficiali dell’UE. A quella data 20: danese, finnico, francese, greco, inglese, italiano, olandese, portoghese, spagnolo, tedesco, ceco, estone, lettone, lituano, maltese, polacco, slovacco, sloveno e ungherese. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO Gli argomenti trattati nell’opuscolo sono articolati in dodici capitoli: 1) I trattati e il processo decisionale 2) Il Parlamento europeo 3) Il Consiglio dell’Unione europea 4) La Commissione europea 5) La Corte di giustizia 6) La Corte dei conti 7) La Banca centrale europea 8) Il Comitato economico e sociale europeo 9) Il Comitato delle regioni 10) La Banca europea 11) Il Mediatore europeo 12) Le Agenzie 1. I trattati e il processo decisionale Essi sono: - Il trattato che istituisce la Comunità europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA), firmato a Parigi il 18 aprile 1951, entrato in vigore il 23 luglio 1952 e scaduto il 23 luglio 2002. - Il trattato che istituisce la Comunità economica europea (CEE), firmato a Roma il 25 marzo 1957 ed entrato in vigore il 1° gennaio 1958. - Il trattato che istituisce la Comunità europea dell’energia atomica (EURATOM), firmato a Roma insieme al trattato CEE. - Il trattato dell’Unione europea (UE) firmato a Maastricht il 7 febbraio 1992 ed entrato in vigore il 1° novembre 1993. I trattati si modificano ogni volta che nuovi Stati membri aderiscono alla UE. Le decisioni nell’UE vengono prese dalla Commissione europea, dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea184[184]. La Commissione europea propone le nuove leggi, il Consiglio e il Parlamento le approvano. Queste le procedure per promulgare le nuove leggi: - La “consultazione”, secondo varie procedure, del Consiglio e del Parlamento. - Il “parere conforme” relativo a decisioni di particolare importanza, rispetto alle quali il Parlamento può solo accettare o respingere. - La “codecisione” o condivisione del potere legislativo fra il Parlamento e il Consiglio 2. Il Parlamento europeo È l’organo legislativo eletto, a partire dal 1979, direttamente dai cittadini. Le sue sedi si trovano in Francia (sede ufficiale Strasburgo), in Belgio (Bruxelles sede delle commissioni parlamentari e delle sessioni plenarie straordinarie), in Lussemburgo (“segretariato generale” Lussemburgo). Il Parlamento ha tre funzioni principali: - Il potere legislativo che applica in “codecisione” con il Consiglio. - Il controllo democratico su tutte le altre istituzioni dell’UE. 184[184] Per evitare confusioni il testo chiarisce che esistono tre “Consigli”: a) Il Consiglio europeo: organo costituito dai Capi di Stato e di governo di tutti i paesi dell’UE; b) Il Consiglio dell’Unione europea (prima Consiglio dei Ministri): formato dai ministri dei governi di tutti i paesi dell’UE; c) Il Consiglio d’Europa: organizzazione intergovernativa, nata nel 1949 che ha come obiettivo la tutela dei diritti umani; quest’ultima non è un’istituzione dell’UE. - Il bilancio annuale dell’UE prevede la decisione congiunta del Parlamento europeo e del Consiglio. Il lavoro del Parlamento si articola prima all’interno delle commissioni parlamentari, poi nella sessione plenaria, che esamina e approva le proposte legislative, dopo averne votato gli eventuali emendamenti. 3. Il Consiglio dell’Unione europea È il principale organo decisionale dell’Unione europea e come il Parlamento nasce dai trattati istitutivi negli anni Cinquanta. È l’organo legislativo che rappresenta gli Stati membri (un ministro per ciascuno dei paesi dell’UE il quale ogni sei mesi, a turno, ricopre la presidenza). La firma di ciascuno ministro impegna il rispettivo governo. Le principali responsabilità del Consiglio sono: - adotta le leggi europee su proposta della Commissione e congiuntamente al Parlamento; - coordina le politiche economiche generali degli Stati membri; - conclude accordi tra UE, organizzazioni internazionali, Stati non appartenenti all’Unione; - approva in codecisione col Parlamento il bilancio annuale; - elabora una politica estera e di sicurezza comune; - coordina la cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale. La presidenza del Consiglio assunta a turno, ogni sei mesi, dagli Stati membri si fa carico dell’agenda del Consiglio e presiede tutte le riunioni. La procedura più comune è il “voto a maggioranza qualificata”; dal primo novembre 2004 le percentuali fissate per ottenere l’approvazione richiederanno: a) la maggioranza di due terzi degli Stati membri; b) il 72% dei voti del Consiglio; c) la conferma che i voti favorevoli rappresentino il 62% della popolazione totale dell’Unione europea. 4. La Commissione europea La Commissione europea nasce negli anni ’50 insieme al Parlamento e al Consiglio dell’Unione europea. Essa rappresenta il motore della UE: propone le leggi, le politiche e i programmi ed è responsabile dell’attuazione delle decisioni del Parlamento e del Consiglio dell’UE. La sua sede si trova a Bruxelles. I membri della Commissione europea restano in carica per cinque anni. Il mandato dell’attuale Commissione scadrà il 31 ottobre 2004. Entro sei mesi dalle elezioni del Parlamento viene nominata una nuova Commissione. Il Presidente designato dai governi degli Stati membri, sceglie gli altri diciannove commissari. Il nuovo Parlamento ha il compito di approvare l’intero “collegio” ed eventualmente di destituirlo con una mozione di sfiducia. Il lavoro giornaliero della Commissione è svolto da un complesso di 24000 funzionari amministrativi provenienti dai vari Stati membri, selezionati con appositi concorsi. Le funzioni fondamentali della Commissione sono: - predispone e presenta gli atti normativi al Parlamento e al Consiglio. Sollecita inoltre, il parere di governi e parlamenti nazionali. La Commissione, in base al principio di sussidiarietà ha la funzione di stabilire se l’intervento legislativo dell’UE sia il mezzo più adeguato per porre rimedio a problemi non risolvibili dai governi locali; - attua le politiche e i programmi adottati dal Parlamento e dal Consiglio; tra l’altro, verifica la legalità dei “cartelli” e controlla che non avvengano distorsioni della concorrenza. Amministra inoltre il bilancio sotto il controllo della Corte dei conti; - garantisce, insieme con la Corte di giustizia, che il diritto europeo sia direttamente applicato in tutti gli stati membri; - negozia gli accordi internazionali in quanto portavoce dell’Unione europea sulla scena mondiale. Il Presidente stabilisce le competenze dei singoli commissari. Il “collegio” dei 20 si riunisce solitamente il mercoledì a Bruxelles. Tutto il personale dell’istituzione è strutturato in 36 direzioni generali (DG), ciascuna delle quali rende conto direttamente a uno dei commissari. Le proposte legislative diventano ufficiali soltanto quando sono “adottate” dal collegio. In caso di disaccordo fra i commissari si dovrà ottenere l’approvazione di almeno 11 membri. Con l’allargamento del primo maggio 2004, i membri della Commissione raggiungeranno il numero di 30. 5. La Corte di giustizia Istituita nel 1951 dal Trattato di Parigi (CECA), la Corte di giustizia è garante della interpretazione e dell’applicazione del “diritto comunitario”. Si compone di un giudice per ogni Stato membro e tale composizione resterà inalterata anche dopo l’allargamento dell’UE La Corte si pronuncia sui ricorsi e sui procedimenti ad essa proposti. Le categorie più comuni sono: - il “rinvio pregiudiziale”; - il “rinvio per inadempimento”; - il “rinvio per annullamento”; - il “rinvio per carenza”. 6. La Corte dei conti Istituita nel 1977, la Corte dei conti controlla la sana gestione delle finanze e il bilancio dell’UE. Ciascun Stato membro designa un cittadino, di qualifica specifica, che ricopre la carica rinnovabile per sei anni. Con l’allargamento dell’UE, la composizione rimarrà inalterata, ma per ragioni di efficienza la Corte dei conti istituirà “sezioni” di pochi membri. La Corte dei conti esamina i documenti di tutti gli organismi che si occupano delle entrate e delle uscite per conto dell’UE. Il lavoro della Corte dei conti si esprime nella relazione annuale che incide fortemente sulla decisione del Parlamento di approvare o meno la gestione di bilancio della Commissione. 7. La Banca centrale europea La Banca centrale europea (BCE) è stata istituita dal trattato dell’UE nel 1998 per introdurre e gestire l’euro, nonché per attuare la politica economica e monetaria dell’UE. La BCE opera nell’ambito del “Sistema europeo di Banche centrali” (SEBC) che comprende tutti e 15 gli Stati membri; le Banche centrali dei 12 Stati membri che hanno adottato l’euro formano con la BCE l’“Eurosistema”. L’obiettivo primario della BCE è mantenere le stabilità dei prezzi nell’area dell’euro. 8. Il Comitato economico e sociale europeo Il CESE, istituito dai “trattati di Roma” nel 1957, è un organo consultivo che rappresenta la società civile organizzata. I membri che lo compongono, oggi 222, con l’allargamento del 2004 arriveranno a 344. Sono nominati, su proposta degli Stati membri, per quattro anni con mandato rinnovabile. Il CESE si riunisce ogni mese a Bruxelles in sessione plenaria. I suoi compiti fondamentali sono: - formulare i pareri richiesti dal Parlamento europeo; - permettere una maggiore partecipazione della società civile al processo decisionale della UE; - rafforzare il ruolo della società civile nei paesi al di fuori della UE. I membri del Comitato, che hanno titolo di consiglieri, continuano nel loro paese ad esercitare le rispettive attività professionali e sono divisi in tre gruppi: datori di lavoro, lavoratori dipendenti, organizzazioni di varia natura. 9. Il Comitato delle regioni Il CdR, istituito nel 1994 dal trattato di Maastricht, è un organo consultivo che rappresenta le autorità locali e regionali d’Europa. Viene consultato obbligatoriamente per le proposte relative alla politica regionale all’ambiente, all’istruzione e ai trasporti. I membri che lo compongono, oggi 222, con l’allargamento del 2004 arriveranno a 344. Il CdR si riunisce in sessione plenaria a Bruxelles, cinque volte l’anno. 10. La Banca europea per gli investimenti La BEI, istituita nel 1958 dal Trattato di Roma, finanzia i progetti dell’UE contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di coesione economica e sociale. La BEI non persegue scopi di lucro, si finanzia concedendo prestiti sui mercati finanziari e attraverso gli Stati membri suoi azionisti. La Banca in tal modo è in grado di sovvenzionare, a tassi poco onerosi, progetti di pubblico interesse. La BEI tratta direttamente per i grandi progetti (25 milioni di euro), mentre per quelli minori collabora con circa 180 banche e intermediari finanziari specializzati in Europa. È un’istituzione indipendente e decide soltanto in funzione dei meriti dei progetti. Ogni anno presenta una relazione sulle attività svolte. 11. Il mediatore europeo La funzione del Mediatore europeo è stata istituita dal trattato di Maastricht nel 1992. Intermediario fra cittadini e istituzioni tratta i casi di cattiva amministrazione. È nominato dal Parlamento europeo per un mandato, rinnovabile, di cinque anni. Esercita le sue funzioni in piena indipendenza e con imparzialità. Cittadini, imprese, associazioni e altri organismi con sede ufficiale nell’Unione, che si ritengano vittime della cattiva amministrazione di un’istituzione od organo della UE, devono prima rivolgersi secondo il consueto iter a quella istituzione per ottenere riparazione; se la domanda rimane disattesa la denuncia potrà essere presentata al mediatore, ma entro due anni dalla conoscenza dei fatti contestati. Il Mediatore indaga di propria iniziativa o in base a una denuncia. Può accedere alla consultazione dei documenti delle istituzioni dell’UE. Individuato il caso di cattiva amministrazione, il Mediatore trasmette una relazione delle sue indagini al Parlamento e all’istituzione interessata, quindi informa il denunciante. Presenta inoltre una relazione annuale al Parlamento europeo. 12. Le Agenzie A differenza delle Istituzioni dell’UE le Agenzie non sono state create dai trattati europei; ciascuna è stata istituita con un atto di diritto derivato che ne specifica il compito. Le Agenzie sono attualmente 19. Due - l’Istituto dell’Unione europea per gli studi sulla sicurezza e il Centro satellitare dell’Unione europea - sono nate nel quadro della politica estera e di sicurezza comune. Delle rimanenti 17, due - Europol e Eurojust svolgono un ruolo cruciale nel settore della giustizia e affari interni; le restanti 15 hanno compiti che rientrano nel “primo pilastro” dell’UE, il cosiddetto “ambito comunitario”. Guardando al futuro L’attuale sistema decisionale dell’UE concepito per una comunità di appena sei membri, oggi con l’allargamento previsto deve adeguarsi per evitare la paralisi. Il trattato di Nizza ha già avviato la riforma, restano comunque grossi interrogativi sul futuro, sulle finalità e sugli obiettivi, sulle politiche comuni, sulle decisioni da prendere e da delegare alle autorità nazionali e regionali; infine resta da decidere quale sarà il ruolo dei parlamenti nazionali nel processo decisionale dell’UE. Come garantire decisioni democratiche in un’Unione di oltre 27 Stati membri e mezzo miliardo di cittadini? Per trovare risposte e soluzioni è stata istituita, nel 2002, una convenzione che vede riuniti i rappresentanti di tutti gli Stati e paesi candidati e di tutte le istituzioni dell’UE. La convenzione sfocerà in una conferenza intergovernativa (CIG) nel 2004, alla chiusura della quale si firmerà un nuovo trattato che definirà più chiaramente nuove regole. 3. I DESTINATARI Ogni cittadino dell’UE è il naturale destinatario di questa pubblicazione, che intende guidarlo alla scoperta di tutte le istituzioni dell’Unione europea. Si tratta dunque di un target vastissimo e assai variegato. 4. LA VESTE GRAFICA Il formato, centimetri 16,2 per 22,9, è pratico e maneggevole. Il cartoncino lucido adottato, che si differenzia nella copertina soltanto per grammatura, è sbiancato senza cloro. L’impaginazione delle pagine è quasi sempre su due colonne e scandisce gli argomenti in modo ordinato. Anche la titolazione segue criteri classici: solo a pagina 25 viene fatta eccezione alla corretta uniformità del titolo su due righe di testo. Il corpo dei caratteri “sans serif” è adeguato e garantisce una discreta fruibilità dell’opuscolo. I grafici introduttivi e i “dati chiave”, proposti in un riquadro premesso a ogni capitolo, sintetizzano il contenuto e attirano piacevolmente l’attenzione per la sobrietà dell’effetto cromatico (le tonalità più tenui dei colori della bandiera europea). Ampio e articolato è il corredo fotografico, che propone non solo momenti delle attività della società civile ed economica, ma pure i volti più noti dei protagonisti della UE. Sulla terza pagina di copertina, una cartina geografica presenta l’Unione europea di oggi ed evidenzia cromaticamente quella di domani. 5. LA LEGGIBILITÀ Gulpease raggiunge in questo opuscolo l’indice di 52,78. Tale valore segnala che la leggibilità del testo è “facile” per lettori in possesso di laurea o diploma, “difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. Ne consegue un impatto di lettura “indipendente” per laureati e diplomati, “scolastico” per i licenziati della scuola media e di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare. I parametri che determinano l’indice di leggibilità dell’opuscolo sono i seguenti: • 904 le frasi, 647 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media da quasi una frase e mezzo (1,4) e da circa 22 parole (21,4); • 17 le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari all’1,9% del testo; • 484 le frasi brevi (con non più di 15 parole) pari al 53,5%. Le frasi medie (le frasi cioè che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39) sono dunque 403, il 44,6% dell’intero documento. La soddisfacente leggibilità dell’opuscolo appare garantita dalla notevole presenza di frasi brevi, da una media delle parole per frase (15,3) e delle sillabe per frase (36,3) piuttosto bassa, nonché dall’uso di parole “corte”, in prevalenza bisillabe. Se a ciò aggiungiamo che le frasi lunghe sono praticamente assenti e che la media delle parole per paragrafo supera di poco il numero di 20 (21,4), il quadro di una leggibilità complessiva dell’opuscolo viene ulteriormente ribadito. Si deve osservare però che nell’opuscolo è molto pronunciata non solo una struttura del periodo che privilegia (come peraltro è giusto in questo tipo di testi comunicativi) i punti elenco, ma anche dalla presenza di numerose tabelle. E queste, va da sé, contribuiscono a innalzare di molto (e in termini un po’ impropri) l’indice Gulpease. Non a caso, là dove l’opuscolo tende a entrare nei dettagli degli argomenti e ad adottare uno stile espositivo più tradizionale e più affabulante, l’indice si abbassa notevolmente, sino a perdere in parecchi passaggi del testo anche dieci punti: passaggi che risultano perciò ai limiti di una leggibilità davvero fruibile. Ne vedremo più avanti alcuni esempi, per i quali proporremo anche qualche ipotesi di semplificazione del linguaggio. 6. LA COMPRENSIBILITÀ Il testo affronta temi abbastanza ardui, non tanto e non solo per una oggettiva complessità dei contenuti, quanto piuttosto perché le Istituzioni e le normative dell’UE sono numerose, in continua evoluzione e, soprattutto, non immediatamente familiari al lettore italiano. Un conto, peraltro, è fare professione di europeismo (e su questo terreno il nostro Paese è all’avanguardia nel vecchio continente), un conto è padroneggiare aspetti e variabili di una realtà giuridica, politica ed economico-sociale al tempo stesso inedita e intricata. L’intento perseguito dall’opuscolo è appunto quello di contribuire a colmare lo iato esistente tra generica adesione ed effettiva conoscenza delle nuove dinamiche europee. Ci troviamo di fronte cioè non a un succinto dépliant di rapide ed essenziali informazioni, ma a una sorta di piccolo manuale che tende a illustrare le diverse questioni con il taglio di una certa sostenutezza didascalica. Il registro espressivo, pur generalmente piano e attento a evitare scivolate retoriche e toni da tamburino maggiore, ricorre comunque a un lessico piuttosto articolato. Quelle che il VdB di Tullio De Mauro definisce le parole “fondamentali” sono difatti solo il 70%, mentre piuttosto elevata è quella delle parole “meno diffuse” (19%). Al tempo stesso non trascurabile è il numero delle “parole diverse” utilizzate nel testo: esse sono 2540 a fronte di un totale dei lemmi pari a 13817. Non a caso l’indice di Guiraud che segnala la “ricchezza lessicale complessa” si attesta sul significativo valore di 21,60. La struttura sintattica, anche nelle parti discorsive del testo, ha un impianto generalmente lineare. L’uso dei verbi, con l’assoluta prevalenza delle forme semplici del modo indicativo (il 92% del totale) ci conferma come sia decisamente privilegiato lo stile paratattico, sia per polisindeto, sia e non di rado per asindeto. Può sorprendere un certo ricorso al modo condizionale (statisticamente rileviamo un 4% di questo modo verbale), ma il fatto è da attribuire non tanto a “complicazioni” del periodo, quanto piuttosto all’incertezza che pare ancora caratterizzare un diritto giovane quale è quello comunitario. In conclusione il testo è, per un pubblico mediamente colto, fruibile senza difficoltà particolari. L’organizzazione sistematica interna a ciascun capitolo, le schedature simili nell’impostazione, i titoli e i sottotitoli graficamente uniformi e ricorrenti con scadenza regolare permettono al lettore di “familiarizzare” con contenuti. E ciò anche se questi - per la loro natura tecnica, per la complessità e vastità dell’apparato istituzionale della UE - non risultano certamente facili. In qualche passaggio tuttavia la densità e la sinteticità dell’argomentazione unite al ricorso non sempre indispensabile alle “tecnicalità” del linguaggio specifico possono creare qualche ostacolo a una immediata comprensione. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE La tabella seguente elenca le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente: COME FUNZIONA L’UNIONE EUROPEA GUIDA DEL CITTADINO ALLE ISTITUZIONI DELL’UE INDICE GULPEASE 52,78 INDICE GUIRAUD 21,60 NUMERO DELLE LETTERE 77159 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 13817 Parole diverse 2540 Lettere per parola 5,4 Sillabe per parola 2,4 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 70% Molto comuni 9% Comuni 2% Meno diffuse 19% FORME VERBALI Presente indicativo 81% Passato prossimo 6% Futuro semplice 5% Condizionale presente 4% Imperfetto indicativo <1% Imperfetto congiuntivo <1% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 647 Frasi per paragrafo 1,4 Parole per paragrafo 21,4 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 904 Frasi lunghe 17 (1,9%) Frasi corte 484 (53,5%) Parole per frase 15,3 Sillabe per frase 36,3 RICORRENZA DEI TERMINI 189 europeo 127 membro 60 paese 57 istituzione 54 trattato 38 politica 35 settore 35 nazionale 34 cittadino 34 generale185[185] 8. PROVE DI RISCRITTURA Si propone qui di seguito un’ipotesi di riscrittura di uno dei passi dell’opuscolo (cfr. pp. 20-21, i 3 paragrafi a cavallo delle due pagine) con indice Gulpease nettamente al di sotto della media complessiva del testo. Si tenga conto che i cinque paragrafi immediatamente precedenti sono costruiti con schematici punti elenco e hanno un indice di leggibilità intorno a 60. Testo originale: indice Gulpease 39,66186[186] “La Commissione è politicamente responsabile dinanzi al Parlamento, che può destituirla con una mozione di sfiducia; assiste a tutte le sedute del Parlamento, nel corso delle quali può essere chiamata a chiarire o giustificare le sue politiche; risponde regolarmente alle interrogazioni scritte e orali che le sono rivolte dagli eurodeputati. Il lavoro quotidiano della Commissione è svolto dai complesso del suo personale, fatto di funzionari amministrativi, esperti, traduttori, interpreti e segretari. I funzionari europei sono circa 24 000; possono sembrare tanti, in realtà sono meno degli impiegati comunali di molte città europee di media dimensione. Tutt'altro che burocrati senza volto, i funzionari europei sono normali cittadini dei vari Stati membri, selezionati con appositi concorsi, che lavorano per costruire insieme un'Unione europea forte e efficace. I funzionari della Commissione, al pari del personale degli altri organi dell'UE, sono assunti dall'Ufficio europeo per la selezione del personale (EPSO): europa.eu.int/epso”. Testo riscritto: indice Gulpease 74,63187[187] 185[185] Seguono con un numero di ricorrenze da 32 a 22 una serie di altri lemmi (nuovo, lavoro, decisione, compito, proposta, organo, procedura, presidenza, agenzia, sistema, governo, comune, economico, bilancio). È sintomatico che, scorrendo rapidamente tutti i lemmi segnalati, ci si trovi quasi a disporre di un mini glossario del nuovo lessico comunitario europeo. 186[186] Si ricorda che il valore di 40 costituisce nella scala Gulpease la soglia che per un lettore dotato diploma di studi secondari divide una leggibilità “facile” e “indipendente” da una “difficile” e “scolastica” (o assistita). La Commissione ● è politicamente responsabile dinanzi al Parlamento; ● può venire da esso destituita con mozione di sfiducia; ● assiste a tutte le sedute del PE; ● chiarisce in questa sede le scelte politiche; ● risponde regolarmente alle interrogazioni scritte e orali dei deputati. La Commissione conta su circa 24000 impiegati. Lavorano per essa funzionari amministrativi, esperti, traduttori, interpreti e segretari. Sembrano tanti. Invece sono meno dei dipendenti di molte città europee di media dimensione. I funzionari non sono burocrati senza volto. Sono normali cittadini. Lavorano per costruire insieme un'UE forte e efficace. Sono assunti dall'Ufficio europeo per la selezione del personale (EPSO). Cfr. europa.eu.int/epso. L’opuscolo, che vuole essere una guida per il cittadino al funzionamento delle istituzioni europee, mantiene le promesse. Il testo è ricco di dati, informazioni e spiegazioni, impaginate con ordine e rigore, senza pesantezze o soluzioni stridenti. Leggibilità e comprensibilità sono mediamente soddisfacenti, nonostante qualche passaggio più complesso dovuto all’indubbia difficoltà degli argomenti proposti. 187[187] Per il medesimo tipo di lettore questo indice segnala invece una leggibilità “molto facile” e “indipendente”. PE/P/7 IL PARLAMENTO EUROPEO (maggio 2002) 1. LA PUBBLICAZIONE Realizzata dalla Direzione generale dell’Informazione e delle Relazioni pubbliche del Parlamento europeo, questa pubblicazione intende spiegare ai cittadini di tutti gli Stati membri dell’Unione l’organizzazione del Parlamento europeo, i suoi poteri e il suo ruolo politico. Le ultime pagine dell’opuscolo propongono un utile “ABC” che puntualizza le cariche, gli organismi, i programmi dell’Unione europea. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO In apertura, Pat Cox, Presidente pro tempore del Parlamento europeo dà il benvenuto a tutti i cittadini dell’Unione presentando in uno scorcio diacronico le tappe fondamentali della storia del Parlamento europeo dal trattato di Roma (1957) ai trattati di Maastricht (1992) e di Amsterdam (1997), che hanno trasformato il Parlamento europeo in un’autentica assemblea legislativa con poteri simili a quelli dei parlamenti nazionali. Gli argomenti dell’opuscolo trattati sono raggruppati in cinque capitoli. I) I deputati europei Il Parlamento europeo è formato da 626 membri. Dal 1979 ogni cinque anni i deputati sono eletti a suffragio universale, con sistema elettorale proporzionale. Dopo l’entrata in vigore del trattato di Maastricht (1993), ogni cittadino di uno Stato membro dell’Unione, residente in un altro Stato dell’Unione, può votare o farsi eleggere nel paese di residenza. Dal 1979 al 1999 la percentuale dei deputati donne al Parlamento europeo ha raggiunto il 29,7%. II) L’organizzazione del Parlamento europeo Il Parlamento europeo è l’unica istituzione comunitaria che si riunisce e delibera in sedute pubbliche. Le sue decisioni e i suoi lavori sono diffusi sulla “Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea” e consultabili sui siti Internet del Parlamento, della Commissione e del Consiglio. In aula i seggi dei deputati non sono ripartiti per nazionalità, ma secondo il gruppo politico di appartenenza (attualmente i gruppi politici sono sette)188[188]. I deputati si riuniscono in seduta plenaria una settimana al mese (tornata) a Strasburgo. Alcune tornate supplementari di due giorni si tengono a Bruxelles. Durante le altre due settimane del mese partecipano alle commissioni parlamentari e, per il resto del tempo, alle riunioni dei gruppi politici. Il Presidente dirige tutte le attività del Parlamento e dei suoi organi. La Conferenza dei presidenti, che riunisce il Presidente e i presidenti dei gruppi politici, è l’organo di direzione politica dell’Istituzione. I gruppi parlamentari189[189] sono plurinazionali. La commissioni sono diciassette190[190] e preparano le tornate del Parlamento. Il Segretariato generale gestisce i circa 3500 funzionari assunti tramite concorso in tutti gli Stati membri. III) Poteri e ruolo politico del Parlamento europeo Il Parlamento europeo esercita tre poteri fondamentali: il potere legislativo, il potere di bilancio e il potere di controllo. a) Il potere legislativo Insieme al Consiglio, il Parlamento vota le leggi europee. La procedura legislativa normale è la codecisione: su un piano di parità, Consiglio e Parlamento approvano la legislazione proposta dalla Commissione europea191[191]. b) Il potere di bilancio Il Parlamento e il Consiglio condividono i poteri anche in materia di bilancio. c) Il potere di controllo Il Parlamento europeo svolge un ruolo di controllo non soltanto sul processo di designazione della Commissione, ma anche sul suo operato, sino all’utilizzo di una “mozione di censura”. Anche la Presidenza del Consiglio rende conto al Parlamento europeo del programma e delle attività semestrali dello Stato membro che ne detiene 188[188] Possono esserci deputati non iscritti ad alcun gruppo. A pagina 14 uno schema presenta la ripartizione dei seggi per gruppo politico e per Stato membro; inoltre un areogramma illustra la composizione del Parlamento europeo in base ai gruppi politici. 189[189] A pagina 16 sono riportati i nomi dei presidenti in carica dei sette gruppi politici. 190[190] A pagina 17 sono elencate tutte le commissioni parlamentari permanenti. 191[191] Alle pagine 20 e 21 compaiono un approfondimento sulla procedura di codecisione e uno schema che facilita la comprensione di tale procedura. la Presidenza. Il Consiglio europeo, formato dai capi di Stato o di governo degli Stati membri e dal Presidente della Commissione stabilisce, tenendo conto delle raccomandazioni del Parlamento, gli orientamenti politici generali dell’Unione. d) Il ruolo politico del Parlamento europeo Il Parlamento esercita la propria influenza pure in materia di accordi internazionali. Deve essere informato di ogni nuova adesione di uno Stato dell’Unione e di qualsiasi intesa internazionale. Controlla inoltre gli accodi di adesione, di politica estera e di sicurezza. Nel 1999 il Consiglio europeo di Helsinki ha istituito la Forza europea di reazione rapida che ha il compito di mantenere e ripristinare la pace nelle regioni a rischio. Il controllo del Parlamento è esteso agli accordi di affari interni di giustizia e di unione monetaria; ha il compito di monitorare costantemente la globalizzazione e il ruolo dell’Organizzazione mondiale del Commercio (OMC). Il Parlamento difende i diritti fondamentali dell’uomo. Per sottolineare la priorità di questo obiettivo, il Parlamento europeo ha istituito, nel 1988, il premio Sakharov. Una Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea è stata solennemente proclamata a Nizza nel dicembre del 2000. Il Parlamento europeo controlla infine l’operato della Banca centrale europea in merito alla politica monetaria, anche se di fatto la BCE agisce in totale indipendenza. IV) Il Parlamento europeo: la voce dei cittadini in Europa Il trattato istitutivo della Comunità europea ha creato una cittadinanza dell’Unione che va ad integrare quella nazionale. La cittadinanza europea garantisce ai cittadini dell’Unione: - i diritti in materia di libertà, di circolazione e di soggiorno; - il diritto di voto attivo e passivo; - il diritto di tutela diplomatica; - il diritto all’informazione; - il diritto di presentare petizioni al Parlamento europeo; - il diritto di rivolgersi al Mediatore europeo; - il diritto di rivolgersi, per iscritto, a qualsiasi istituzione o organo dell’Unione in una delle sue lingue ufficiali e di ricevere una risposta nella medesima lingua. V) L’ABC dell’Unione europea Da pagina 37 a pagina 42 un pratico e utile dizionario illustra i termini e le funzioni, gli organismi e le sigle, le politiche e i programmi più importanti dell’Unione. A pagina 43, l’elenco di tutti i presidenti del Parlamento europeo, dal 1958 al 2002, chiude la pubblicazione. 3. I DESTINATARI L’opuscolo ha come target tutti i cittadini e come obiettivo una migliore conoscenza del Parlamento europeo. 4. LA VESTE GRAFICA L’opuscolo ha un formato pratico, centimetri 15 per 23 e una consistenza a prova di consultazione, grazie alla sua grammatura, dovunque consistente e più spessa nella copertina. Stampato dall’Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee (maggio 2002) su carta bianca patinata, attira l’attenzione fin dalla copertina che costringe il lettore ad aguzzare la vista e a impegnare la mente. In una sovrapposizione volutamente confusa di caratteri di stampa, diversi per tipo e per grandezza e sfumati nel colore, dal fondo bluastro emerge sempre più chiara, in effetto “negativo di foto”, una seduta parlamentare. I caratteri si intrecciano e vanno a ripetere in varie lingue la dicitura “Parlamento europeo”, titolo e tema della pubblicazione. In alto troviamo il titolo dell’opuscolo in lingua italiana. Esso è composto in caratteri maiuscoletto di corpo piuttosto piccolo: non basta l’evidenziatore giallo per farlo risaltare al primo sguardo. A destra, in basso, occhieggia il logo dell’Istituzione. In seconda di copertina il primo piano sorridente di Cox sembra voler rassicurare i cittadini. All’interno notizie, informazioni e indirizzi si alternano a foto, grafici, evidenziazioni cromatiche; sulle otto foto a tutta pagina è riprodotta la stampa dei vari caratteri nella confusa sovrapposizione già proposta sulla copertina. Ogni pagina è poi contraddistinta da due segni grafici in grigio perla che ora si alternano, ora si combinano. Questa presenza ripetitiva tende a dare un senso di continuità visiva, a costituire una sorta di “filo rosso” dell’opuscolo, ma non sempre appare davvero utile alla trattazione. Si generano impressioni contrastanti: un disordine che può distrarre, ma anche una “festosa confusione” che potrebbe richiamare l’idea di pluralità presente nell’Unione. Ma la qualità dei caratteri “sans serif”192[192] (anche se forse di corpo un po’ piccolo), della bella carta bianca, della stampa senza sbavature come pure l’ordine sostanziale dell’impaginazione, la tenue sottolineatura del fondo grigio delle schede, la vivacità cromatica del grafico e di alcune soluzioni iconografiche restituiscono il volto di una pubblicazione nel complesso abbastanza gradevole e funzionale. 5. LA LEGGIBILITÀ 192[192] I titoli di corpo maggiore dei cinque capitoli mescolano però caratteri “bastoni” e caratteri “con grazie”. L’effetto è certo inconsueto, ma forse non felicissimo. L’indice Gulpease dell’opuscolo si attesta, complessivamente, sul valore di 45,63. Il testo comporta dunque una predizione di leggibilità sostanzialmente “facile” per lettori laureati e/o diplomati, ma già “difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. Il conseguente impatto di lettura è di tipo “indipendente” per i primi, “scolastico” per i secondi e di “frustrazione” per i terzi. Questi i dati statistici che contribuiscono a definire l’indice di leggibilità dell’intero opuscolo: • le frasi sono 349, i paragrafi 204, ciascuno dei quali è composto in media da oltre una frase e mezzo (1,7) e da circa 36/37 parole (36,5); • le frasi lunghe (con più di 40 parole) sono 26, pari al 7,4% del testo; • le frasi brevi (con non più di 15 parole) sono 141, pari al 40,4%. • Le frasi medie (le frasi cioè che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39) sono pertanto 182 e costituiscono la maggioranza (52,2%) del testo. A determinare l’indice di 45,63 contribuiscono in positivo il numero piuttosto alto delle frasi brevi, quello assai contenuto delle frasi lunghe e il ricorso a parole in prevalenza bisillabe. Condizionano invece in senso negativo la considerevole media sia delle parole per paragrafo (36,5) e per frase (21,3), sia delle sillabe per frase (52,5). In sostanza, considerando soprattutto il peso contenuto delle frasi lunghe, dati positivi e negativi finiscono per equilibrarsi, ribadendo che la predizione di leggibilità complessiva dell’opuscolo è nella sostanza accettabile. Ma - ricordiamolo - l’opuscolo non è rivolto solo a lettori mediamente colti. La pubblicazione infatti si presenta come una “Guida del cittadino alle istituzioni dell’UE”. Essa è dunque rivolta a un pubblico molto ampio e variegato. Si deve osservare però che gli indici di leggibilità non sono sempre omogenei nelle diverse parti del testo. A capitoli e paragrafi in cui la soglia Gulpease sfiora e talora supera il valore di 50 si alternano passi in cui l’indice scende sotto il 40 sino a un minimo di 33,71: un dato, quest’ultimo, che segnala una predizione di leggibilità senz’altro “difficile” per qualsivoglia lettore, compresi dunque quelli provvisti di una laurea. Vedremo più avanti un paio di esempi, per i quali proporremo anche una proposta di semplificazione del linguaggio. 6. LA COMPRENSIBILITÀ L’opuscolo intende informare il cittadino comune sulle Istituzioni e sulle principali normative dell’Unione Europea. Si tratta di un compito obiettivamente non semplice, perché vengono affrontati e discussi temi poco familiari. In genere, difatti, nel lettore italiano un atteggiamento di apertura e di simpatia verso l’integrazione europea si combina con una conoscenza tutt’altro che sicura (talora soltanto una vaga infarinatura) delle sue strutture e delle sue implicazioni. L’opuscolo si propone appunto di provare a riempire il vuoto esistente tra la disponibilità politica e magari umorale ad accettare il processo in corso e l’effettivo padroneggiamento dei suoi tratti salienti. Il testo si propone cioè di spiegare - quasi come una sorta di articolato vademecum - gli aspetti e le variabili della realtà non solo inedita e intricata, ma anche in continua evoluzione dell’Unione Europea193[193]. Il registro espressivo è quello tipico di questo genere di pubblicazioni. Lo stile è piano, evita quasi ogni fioritura del linguaggio, ma pour cause deve ricorrere a un lessico piuttosto specifico e puntuale. Le parole “fondamentali” sono difatti il 70%, quelle “molto comuni” solo il 9%. Di contro, senza dubbio elevata in un testo con finalità didascalico-comunicative è la percentuale delle parole “meno diffuse” (19%). Anche il numero delle “parole diverse” è abbastanza significativo: esse sono 1684 a fronte di un totale di 7445 lemmi utilizzati. E difatti l’indice di Guiraud che individua la “ricchezza lessicale complessa” di un testo tocca il valore piuttosto alto di 19,51. L’opuscolo, sia nei diversi capitoli, sia nelle schede, sia nello stesso glossario finale, ha un andamento prevalentemente discorsivo, che privilegia la trattazione distesa alle sintesi dei punti elenco, cui pure spesso si ricorre nei testi di taglio comunicativo. L’impianto complessivo è comunque in genere piuttosto semplice e compatto. L’uso delle forme verbali, con l’assoluta prevalenza delle forme più spontanee e scorrevoli del modo indicativo (il presente ricorre per l’81% delle volte, il passato prossimo per il 10%) ci dice che predominano le proposizioni coordinate, sia per polisindeto, sia e non di rado per asindeto. Il congiuntivo presente si limita infatti al 4% delle forme verbali usate nel testo, quello imperfetto non raggiunge neppure l’1%. L’organizzazione per capitoli non particolarmente lunghi, l’uniforme grafica delle schede, dei titoli e dei sottotitoli consentono al lettore di “familiarizzare” con i contenuti. In qualche passaggio tuttavia - come già nell’altro opuscolo informativo sull’Unione Europea in precedenza esaminato - l’argomentazione può risultare sin troppo densa, non priva di riferimenti impliciti, ricca dei tecnicismi del linguaggio specifico. In conclusione, l’opuscolo è fruibile senza difficoltà particolari, ma solo da parte di un pubblico mediamente colto. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE 193[193] Non a caso a distanza di neppure due anni dalla sua pubblicazione, il volumetto appare in certe parti superato dal procedere degli eventi dell’integrazione europea. Elenchiamo qui di seguito le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente: IL PARLAMENTO EUROPEO INDICE GULPEASE 45,63 INDICE GUIRAUD 19,51 NUMERO DELLE LETTERE 42750 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 7445 Parole diverse 1684 Lettere per parola 5,6 Sillabe per parola 2,5 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 70% Molto comuni 9% Comuni 2% Meno diffuse 19% FORME VERBALI Presente indicativo 70% Passato prossimo 10% Presente congiuntivo 4% Futuro semplice 1% Imperfetto indicativo <1% Imperfetto congiuntivo <1% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 204 Frasi per paragrafo 1,7 Parole per paragrafo 36,5 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 349 Frasi lunghe 27 (7,4%) Frasi corte 141 (40,4%) Parole per frase 21,3 Sillabe per frase 52,5 RICORRENZA DEI TERMINI 226 europeo 61 membro194[194] 45 diritto 39 commissione 37 politico 32 potere 30 deputato 29 bilancio 21 legislativo 20 estero 8. PROVE DI RISCRITTURA Si propone qui di seguito un’ipotesi di riscrittura di alcuni stralci dell’opuscolo con indice Gulpease nettamente al di sotto della media complessiva del testo. Vale la pena di sottolineare che essi sono tratti (cfr. pagina 38 e pagina 42 del documento) dal capitolo conclusivo: un “ABC dell’Unione europea” che meriterebbe invece, data la sua funzione di sintetico riepilogo finale, testi con indici di predizione di leggibilità decisamente più alti. Testo originale: indice Gulpease 37,57195[195] “Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea: elaborata e approvata da una Convenzione formata da rappresentanti del Parlamento europeo, dei Parlamenti nazionali, degli Stati membri e della Commissione europea, essa è stata solennemente proclamata in occasione del Consiglio europeo di Nizza del dicembre 2000. Il Parlamento europeo la considera l’embrione di un’autentica Costituzione europea.” Testo riscritto: indice Gulpease 66,40196[196] Carta dei diritti fondamentali dell’UE. L’ha scritta e approvata una Convenzione. Questa era formata da membri del PE, dei Parlamenti nazionali e della Commissione europea. La Carta ha avuto solenne proclamazione nel Consiglio di Nizza (dicembre 2000). Per il PE è l’embrione di una vera Costituzione europea. 194[194] Si noti come i due lemmi più ricorrenti siano i medesimi in questo opuscolo e nell’altro, prima esaminato, dal titolo “Come funzione l’Unione Europea”. 195[195] Si ricorda che il valore di 37,66 della scala Gulpease segnala un testo con predizione di leggibilità “difficile” anche per lettori con un diploma di scuola secondaria superiore. 196[196] Il valore di 66,40 segnala invece un testo di leggibilità “facile” anche per i licenziati della scuola media. Testo originale: indice Gulpease 33,71197[197] “Spazio di libertà, sicurezza e giustizia: questo “spazio”, il quale, secondo il Trattato di Amsterdam, deve essere istituito gradualmente, comporterà misure concernenti l’asilo, l’immigrazione, la cooperazione di polizia e giudiziaria in materia civile e penale, la prevenzione del razzismo e della xenofobia, nonché la lotta contro la criminalità organizzata”. Testo riscritto: indice Gulpease 81,77198[198] Spazio di libertà, sicurezza e giustizia. Il Trattato di Amsterdam prevede che sia “aperto” per gradi. Le misure riguarderanno: • l’asilo, • l’immigrazione, • la cooperazione di polizia e magistratura in materia penale e civile, • la prevenzione del razzismo e della xenofobia, • la lotta contro la criminalità organizzata. Grazie al suo formato pratico, alla sua grafica “accattivante” e alla indubbia ricchezza delle informazioni, l’opuscolo ha le carte in regola per essere un utile “compagno di viaggio” nel cammino intrapreso dall’Unione europea. Il testo, così come viene proposto, sembra però fruibile da un numero di cittadini molto più ristretto di quello a cui appare istituzionalmente destinato. 197[197] Questo valore segnala un testo con predizione di leggibilità “difficile” anche per lettori in possesso del titolo di laurea. 198[198] Il valore di 66,40 segnala invece una predizione di leggibilità “molto facile” per lettori laureati, diplomati e licenziati della scuola media e “facile” persino per i licenziati della scuola elementare. PE/P/8 EURYDICE LA RETE DI INFORMAZIONE SULL’ISTRUZIONE IN EUROPA (2003) 1. LA PUBBLICAZIONE La crescente responsabilità attribuita al ruolo strategico dell’education , il vivo dibattito aperto in tutta Europa e i comuni obiettivi che i sistemi formativi europei si sono prefissi di raggiungere, rendono particolarmente interessante questa pubblicazione. Essa si propone di far conoscere Eurydice, una rete di informazione sull’istruzione in Europa. L’opuscolo è stato finanziato ed edito dalla Direzione Generale Istruzione e Cultura della Commissione europea. Esso è stato quindi tradotto e stampato dall’Unità italiana di Eurydice199[199]. È disponibile nelle versioni francese, inglese e tedesca, oltre ad essere consultabile su Internet. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO Il contenuto dell’opuscolo si articola in nove brevi capitoli, elencati nel sommario proposto in terza pagina. 199[199] L’unità italiana ha la propria sede a Firenze, presso l’Istituto nazionale di documentazione per l’innovazione e la ricerca educativa (INDIRE) che, a seguito del decreto legislativo n. 258 del 1999, ha assunto l’eredità della Biblioteca di documentazione pedagogica (BDP). Incarico precipuo dell’Indire è quello di sviluppare un sistema di documentazione finalizzato alle esperienze di ricerca e di innovazione didattica e pedagogica, sia in ambito italiano che internazionale. Compito dell’istituto diventa inoltre quello di provvedere alla creazione di servizi e materiali a sostegno dell’attività didattica e a intervenire sulle strategie di ricerca e formazione per lo sviluppo dei sistemi tecnologici e documentari, elaborando e realizzando progetti nazionali di ricerca in raccordo con l’università e altri organismi per la formazione nazionali e stranieri. È altresì di competenza dell’Istituto la gestione dei programmi e progetti dell’Unione europea in collaborazione col ministero della Pubblica Istruzione. a)Eurydice in sintesi Eurydice è la rete istituzionale per la raccolta, il monitoraggio, l’elaborazione e la diffusione di informazioni sui sistemi e le politiche educative in Europa. L’attività della rete è rivolta soprattutto a coloro che sono coinvolti nelle decisioni politiche in ambito educativo. La sua produzione è costituita da pubblicazioni distribuite sia in versione cartacea che on line. La rete Eurydice è nata nel 1980 per volontà della Commissione europea. È formata da un’Unità europea (con sede a Bruxelles) e da Unità nazionali, istituite dai ministeri dell’educazione di tutti i paesi che fanno parte di Socrates, il programma europeo per l’istruzione, di cui dal 1995 Eurydice è parte integrante. La rete svolge il proprio lavoro con il contributo di tutte le Unità nazionali. L’Unità europea coordina le attività, cura le pubblicazioni e il sito istituzionale, progetta e amministra la banca dati di Eurydice. Le Unità nazionali forniscono i dati su cui si basano queste attività e assicurano che il lavoro prodotto raggiunga i destinatari nei rispettivi paesi. Le Unità nazionali si trovano generalmente presso i ministeri dell’educazione; in qualche caso200[200] presso centri di documentazione o presso enti dell’amministrazione o istituti di ricerca. b) Offerta di informazioni ai decisori politici e a sostegno del dibattito pubblico Il compito precipuo di Eurydice è mettere a disposizione dei decisori politici, e di tutti coloro che sono coinvolti nel processo educativo, informazioni e studi. Dopo una prima fase di tipo documentario, le attività di Eurydice sono state sostituite progressivamente da studi più adeguati alle sempre nuove esigenze. I risultati di tutte le attività della rete alimentano anche il dibattito pubblico, data la facile accessibilità ad Eurydice attraverso le nuove tecnologie informatiche. c) Attività rivolte alle varie tipologie di decisori politici Eurydice produce informazioni che rispondono alle necessità di consiglieri, amministratori, personale ministeriale201[201], responsabili della Commissione europea, membri di altre istituzioni comunitarie che si occupano di politiche e di programmi educativi e, in particolare, del Parlamento europeo. Il lavoro della rete rappresenta una valida fonte di informazione anche per i ricercatori in ambito educativo e per gli insegnanti, soprattutto in quei paesi europei in cui i sistemi educativi tendono ad essere o sono decentralizzati. Il lavoro annuale della rete è soggetto ad approvazione 200[200] È appunto il caso dell’Italia. In un apposito “riquadro” vengono riportati, a pagina 9, i principali destinatari delle informazioni all’interno dei ministeri. 201[201] formale da parte del Comitato Socrates; degli obiettivi e dei programmi, invece, deve essere puntualmente informato il Comitato 202[202] dell’educazione . d) Osservazione dei sistemi educativi di circa trenta paesi L’attività di Eurydice consiste in una indagine approfondita dei sistemi di istruzione e formazione, della struttura e del funzionamento degli studi, degli obiettivi fissati e delle misure adottate dalle istituzioni coinvolte nella funzione educativa. L’educazione degli adulti, l’apprendimento continuo, la permeabilità fra istruzione e formazione sono le nuove tematiche203[203] affrontate da Eurydice, nella consapevolezza che i confini dell’istruzione sono sempre più flessibili. La maggior parte del lavoro è caratterizzato dall’approccio tipico dell’educazione comparata: lo studio dei fenomeni e degli sviluppi dei sistemi educativi nel loro contesto sociale, politico, economico e culturale. e) Produzione di una vasta gamma di pubblicazioni Eurydice produce e pubblica monografie sempre aggiornate sui sistemi formativi, studi comparativi su tematiche specifiche, indicatori. Mette inoltre a disposizione una banca dati assai dettagliata, Eurybase, in cui ogni sistema è descritto seguendo uno schema comune. Altri lavori sono pubblicati in collane separate: editi con il finanziamento della Commissione europea, sono disponibili sia in versione cartacea che sul sito Internet nelle lingue inglese, francese e tedesco. Molte Unità nazionali li traducono poi in altre lingue. f) Sviluppo di una conoscenza specifica basata su criteri scientifici La metodologia di lavoro della rete mira alla qualità e all’affidabilità degli studi. Definito l’oggetto di indagine, l’Unità europea e alcune Unità nazionali si riuniscono in un gruppo di lavoro per definire la struttura della ricerca, i fattori da esaminare, la modalità di raccolta dei dati. Le linee guida dell’indagine sono preparate dall’Unità europea, le informazioni sono raccolte dalle Unità nazionali che, avendo la loro sede all’interno dei ministeri o presso istituzioni in stretto rapporto con essi, hanno un accesso privilegiato alle fonti ufficiali. g) Cooperazione con altri partner Eurydice collabora strettamente con varie organizzazioni europee e internazionali: 202[202] 203[203] A pagina 10, sempre evidenziati, sono chiariti la composizione e il ruolo del Comitato. Nel riquadro di pagina 12 sono elencate tutte le tematiche affrontate dalla rete. • Eurostar, Ufficio statistico delle Comunità europee; • Cedefop, Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale; • ETF, Fondazione europea per la formazione. h) Allegato Vi viene proposto un estratto del testo relativo alla “decisione del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 gennaio 2000 che istituisce la seconda fase del programma comunitario Socrates in materia di istruzione”. g) Rete Eurydice Tre pagine riportano tutti gli indirizzi della rete Eurydice. 3. I DESTINATARI L’opuscolo si prefigge l’obiettivo di far conoscere tutte le attività di Eurydice a quanti - a vario titolo - operano nell’ambito dell’educazione (cfr. quanto viene esplicitamente affermato a p. 9). Tuttavia i destinatari di una pubblicazione come questa tendono a diventare sempre più numerosi, poiché i problemi della scuola e della formazione suscitano in Europa un dibattito assai vivace che coinvolge un numero crescente e variegato di partecipanti. 4. LA VESTE GRAFICA L’opuscolo consta di 24 pagine, con legatura a doppio punto metallico. Ha un formato particolare di centimetri 21 per 20: è cioè più largo che lungo. Viene così reso disponibile in copertina lo spazio per la rappresentazione di un planisfero ellissoidale sul quale una lente di ingrandimento va ad evidenziare il continente europeo. Le pagine interne sono tutte efficacemente incorniciate con un filo color ruggine. Allo stesso modo sono riquadrate le schede di approfondimento e/o puntualizzazione: ne scaturisce una messa in pagina armoniosa e accattivante, tanto più che i testi, le evidenziazioni grafiche, le fotografie, le cartine, le riproduzioni, le sigle, i loghi, sono collocati ariosamente, grazie all’uso attento e abbondante dei “bianchi”. La carta patinata - di media grammatura, più consistente nella copertina - rende più vivi e più evidenti i colori di tutte le soluzioni grafiche e iconiche adottate. I testi sono ampiamente giustificati sul lato destro, creando in ogni pagina ampi spazi a sinistra, riempiti ora da soluzioni grafiche colorate, ora invece lasciati liberi. La stampa con caratteri “serif” di corpo medio e di colore azzurro risalta sullo sfondo senza effetti stridenti e risulta riposante alla lettura. 5. LA LEGGIBILITÀ Il livello di leggibilità dell’opuscolo tocca il valore di 43,96. Questo indice della scala Gulpease comincia ad avvicinarsi alla soglia in cui la predizione di leggibilità diventa “difficile” anche per quanti siano in possesso di un diploma di scuola media superiore. In ogni caso l’indice in questione individua una leggibilità “facile” per lettori in possesso di laurea o diploma, ma “molto difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. Il conseguente impatto di lettura è però “indipendente” solo per i laureati, mentre diventa “scolastico” (richiede cioè l’assistenza di un tutor) per i diplomati e i licenziati della scuola media204[204]. Questi i parametri, rilevabili statisticamente, che variamente concorrono a determinare l’indice di leggibilità dell’opuscolo: • 152 sono le frasi, 101 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media da circa una frase e mezza (1,6) e da 32 parole; • le frasi lunghe (con più di 40 parole) sono 5 pari al 3,2% del testo; • le frasi corte (con non più di 15 parole) sono 59 pari al 37,3%. Oltre la metà del testo è dunque composta da frasi che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39: esse sono 88, il 59,5% dell’intero documento. Sono soprattutto queste frasi a incidere sul livello di leggibilità: la media sia delle parole per frase (20,4) e delle parole per paragrafo (32), sia delle sillabe per frase (52,2) è difatti piuttosto alta. A condizionare l’indice verso il basso contribuisce altresì la scelta dei lemmi che sono in prevalenza trisillabi. In conclusione, si può osservare che la predisposizione di leggibilità del testo prevede un target di fruitori dotati di una formazione culturale piuttosto alta. 6. LA COMPRENSIBILITÀ Il registro espressivo non si discosta di molto da quello che abbiamo già più volte rilevato nelle analisi precedenti. La tessitura lessicale è cioè piana e ordinata, scandita con sostanziale precisione, come del resto è abituale in questo tipo di pubblicazioni. Praticamente assenti sono le figure retoriche, ma - dato l’argomento fortemente tecnico - il vocabolario ricorre frequentemente a lemmi specifici e puntuali. Le parole “fondamentali” sono difatti solo il 68%, quelle “molto comuni” il 9%, quelle “comuni” addirittura l’1%. Al contrario, senza dubbio elevata in un testo con finalità comunicative è la percentuale 204[204] L’impatto di lettura sarà ovviamente di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare. delle parole “meno diffuse” (19%). Anche il numero delle “parole diverse”non è trascurabile. Esse costituiscono quasi un terzo del documento: sono 963 rispetto a un totale di 3227 lemmi utilizzati. E difatti l’indice di Guiraud che individua la “ricchezza lessicale complessa” di un testo sfiora il valore abbastanza significativo di17 (16,93). L’opuscolo, sia nei diversi capitoli, sia nelle schede, ha un andamento prevalentemente discorsivo, che privilegia la trattazione distesa. Non viene peraltro trascurata del tutto la soluzione sintetica delle definizioni per punti elenco, che ricorre per quattro volte. Nella sostanza, l’impianto sintattico è in genere piuttosto semplice e compatto. L’uso delle forme verbali vede la netta prevalenza delle forme più spontanee e scorrevoli del modo indicativo: il presente predomina con l’89%, il passato prossimo ricorre per il 5%. L’andamento paratattico sovrasta quello ipotattico, la frase semplice quella composta. Il congiuntivo presente si limita al 4% delle forme verbali usate nel testo, mentre l’uso del condizionale non raggiunge neppure l’1%. Anche la coordinazione non è frequentissima, perché vengono privilegiate proposizioni principali - peraltro mediamente un po’ lunghe - formate da un unico membro. L’organizzazione per capitoli serrati e coesi, la semplice e uniforme eleganza grafica delle schede, dei titoli e dei sottotitoli consentono al lettore di entrare rapidamente in sintonia con contenuti. Restano le difficoltà costituite da qualche riferimento implicito alle strutture e alle relazioni della Comunità europea205[205] e del ricorso a un lessico generalmente alto e non di rado specialistico. L’opuscolo insomma può essere fruito senza difficoltà particolari, ma - come si è già osservato per la leggibilità - solo da parte di un pubblico piuttosto colto e già in qualche misura predisposto all’argomento. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE Elenchiamo qui di seguito le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente: 205[205] Si veda ad esempio, a p. 13, il riferimento ai “tre paesi dell’Associazione Economica del Libero Scambio”, la cui conoscenza viene data per scontata. EURYDICE LA RETE DI INFORMAZIONE SULL’ISTRUZIONE IN EUROPA INDICE GULPEASE 43,96 INDICE GUIRAUD 16,93 NUMERO DELLE LETTERE 19274 UTILIZZO DELLE PAROLE Totale delle parole 227 Parole diverse 962 Lettere per parola 5,8 Sillabe per parola 2,6 Lettere per parola 5,8 Sillabe per parola 2,6 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 68% Molto comuni 11% Comuni 1% Meno diffuse 19% FORME VERBALI Presente indicativo 89% Passato prossimo 5% Presente congiuntivo 3% Futuro semplice 2% Condizionale <1% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 101 Frasi per paragrafo 1,6 Parole per paragrafo 32,0 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 158 Frasi lunghe 5 (3,2%) Frasi corte 59 (37,3%) Parole per frase 20,4 Sillabe per frase 52,2 RICORRENZA DEI TERMINI 32 educativo 31 sistema 29 europeo 28 nazionale 27 informazione 21 studio 20 lavoro 15 politico 13 livello 10 paese 8. PROVE DI RISCRITTURA Si propone qui di seguito un’ipotesi di riscrittura di alcuni stralci dell’opuscolo206[206] con indice Gulpease al di sotto della soglia di 40 che come si ricorderà - segnala una predizione di leggibilità “difficile” già per lettori in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore. Testo originale: indice Gulpease 39,69 “II compito fondamentale di Eurydice è mettere a disposizione dei decisori politici e di tutti coloro che sono coinvolti nel processo educativo, informazioni e studi adeguati alle loro necessità. In quanto rete di informazione, sull'istruzione in Europa, Eurydice è, fino dal 1980, una delle strutture strategiche istituite dalla Commissione Europea e dagli Stati membri finalizzate a promuovere la cooperazione, incrementando la conoscenza dei diversi sistemi e delle diverse politiche educative. Dal 1995, Eurydice è anche parte integrante di Socrates, il programma comunitario in materia di istruzione.” Testo riscritto: indice Gulpease 71,03207[207] Compito primo di Eurydice è rendere disponibili studi per: • i decisori politici; • quanti sono coinvolti nel processo educativo. Dal 1980 Eurydice è una struttura della Commissione europea e degli Stati membri. Ha il fine strategico di: • promuovere la cooperazione; • accrescere le conoscenze dei sistemi educativi. 206[206] Si tratta, rispettivamente, dei primi due capoversi di p. 7 e degli ultimi due capoversi di p. 9. Questo valore segnala una predizione di leggibilità “facile” con impatto di lettura “indipendente” anche per i licenziati della scuola media. 207[207] Dal 1995, Eurydice è parte integrante di Socrates, il programma comunitario per l’istruzione. Testo originale: indice Gulpease 37,40208[208] “In molti paesi europei, i sistemi educativi tendono a essere sempre più decentralizzati e, in alcuni casi, tale tendenza si è già completamente realizzata. A seconda del contesto nazionale e della struttura del sistema interessato, anche politici e amministratori locali e regionali, capi di istituto e ispettori, sindacati, insegnanti e associazioni di genitori sono stati coinvolti nelle decisioni politiche. Quindi anche loro sono potenzialmente fruitori delle informazioni rese disponibili da Eurydice. Sebbene non siano i principali destinatari delle pubblicazioni e degli altri materiali prodotti da Eurydice, anche gli insegnanti e i ricercatori in ambito educativo (soprattutto a livello comparativo), gli istituti di formazione degli insegnanti e tutti coloro che sono coinvolti professionalmente in iniziative di mobilità e scambio con altri paesi, trovano, nei prodotti della rete, una valida fonte di informazione.” Testo riscritto: indice Gulpease 80,31209[209] In Europa molti sistemi educativi si decentrano. In qualche caso l’autonomia è già attuata. Nei diversi contesti nazionali dei sistemi formativi sono variamente coinvolti nelle decisioni: • politici • amministratori locali e regionali; • sindacati; • ispettori; • capi di istituto; • insegnanti; • associazioni di genitori. Sono tutti potenziali fruitori delle informazioni di Eurydice. Lo sono anche, pur senza essere i destinatari principali: • gli insegnanti e i ricercatori in ambito educativo; • gli istituti di formazione degli insegnanti; • quanti sono coinvolti nelle iniziative di scambio con altri paesi. 208[208] Questo valore segnala una predizione di leggibilità appena “facile” per gli stessi lettori laureati. Questo valore segnala una predizione di leggibilità “molto facile” per laureati, diplomati e licenziati della scuola media, “facile” per quelli della scuola elementare. 209[209] La pubblicazione identifica esplicitamente a pagina 9 il proprio target di riferimento in un pubblico di addetti ai lavori. In tal senso l’opuscolo raggiunge, nonostante qualche passaggio forse un po’ arduo, il suo scopo di puntuale informazione istituzionale. La veste grafica, che predispone alla lettura e la facilita, è piacevole, vivace nei colori, sempre sobria. E tuttavia,va ribadito, sia l’argomento trattato da un punto di vista strettamente tecnico, sia l’uso di un linguaggio molto specifico fanno dell’opuscolo una pubblicazione riservata a un’élite con pronunciati interessi nell’ambito delle politiche educative. ANALISI COMPARATA LE PUBBLICAZIONI DEL SENATO DELLA REPUBBLICA LEGENDA SR/P/1 SR/P/2 SR/P/3 SR/P/4 SR/P/5 SR/P/6 SR/P/7 SR/P/8 LA BIBLIOTECA MICHELA IL SENATO LIBRERIA E CENTRO DI INFORMAZIONE E DOCUMENTAZIONE ISTITUZIONALE AL PUBBLICO IL SENATO E I SUOI PALAZZI SENATO DELLA REPUBBLICA ALLA RICERCA DEL PAPIRO PERDUTO HODIE N.B.: queste le principali soglie/spartiacque della scala Gulpease Indice 40 60 80 Licenza elementare quasi incomprensibile molto difficile facile Licenza media molto difficile facile molto facile Diploma superiore difficile facile molto facile Laurea facile facile molto facile ANALISI COMPARATA LE PUBBLICAZIONI DELLA CAMERA DEI DEPUTATI LEGENDA CD/P/1 CD/P/2 CD/P/3 CD/P/4 CD/P/5 CD/P/6 CD/P/7 CD/P/8 OBELISCHI IL PRIMO ANNO DELLA LEGISLATURA I PALAZZI DELLA CAMERA CONOSCERE LA CAMERA DEI DEPUTATI (editio senior) CONOSCERE LA CAMERA DEI DEPUTATI (editio minor) REALIZZAZIONI INFORMATICHE MONTECITORIO 7 COMMA N.B.: queste le principali soglie/spartiacque della scala Gulpease Indice 40 60 80 Licenza elementare quasi incomprensibile molto difficile facile Licenza media molto difficile facile molto facile Diploma superiore difficile facile molto facile Laurea facile facile molto facile ANALISI COMPARATA LE PUBBLICAZIONI DELPARLAMENTO EUROPEO LEGENDA PE/P/1 PE/P/2 PE/P/3 PE/P/4 PE/P/5 PE/P/6 PE/P/7 PE/P/8 IL MEDIATORE EUROPEO IL PARLAMENTO EUROPEO IN ITALIA IL FONDO SOCIALE EUROPEO (2000-2006) SEGRETI DA RIVELARE SULL’AMBIENTE COME FAR VALERE I PROPRI DIRITTI COME FUNZIONA L’UNIONE EUROPEA IL PARLAMENTO EUROPEO EURYDICE N.B.: queste le principali soglie/spartiacque della scala Gulpease Indice 40 60 80 Licenza elementare quasi incomprensibile molto difficile facile Licenza media molto difficile facile Molto facile Diploma superiore difficile facile molto facile Laurea facile facile molto facile ANALISI COMPARATA I DEPLIANT210[210] LEGENDA SR/P/1 SR/P/2 SR/P/3 SR/P/4 CD/P/1 PE/P/1 PE/P/2 PE/P/3 SENATO DELLA REPUBBLICA SENATO DELLA REPUBBLICA SENATO DELLA REPUBBLICA SENATO DELLA REPUBBLICA CAMERA DEI DEPUTATI PARLAMENTO EUROPEO PARLAMENTO EUROPEO PARLAMENTO EUROPEO LA BIBLIOTECA MICHELA IL SENATO LIBRERIA CENTRO OBELISCHI IL MEDIATORE EUROPEO IL PARLAMENTO EUROPEO IN ITALIA IL FSE 2000-2006 ITALIA N.B.: queste le principali soglie/spartiacque della scala Gulpease Indice 40 60 80 210[210] Licenza elementare quasi incomprensibile molto difficile facile Licenza media molto difficile facile molto facile Diploma superiore difficile facile molto facile Laurea facile facile molto facile “Foglio stampato e solitamente ripiegato a carattere pubblicitario o informativo” (cfr. T. DE MAURO, Vocabolario della lingua italiana, Paravia, Roma 2001). ANALISI COMPARATA LE BROCHURE211[211] LEGENDA SR/P/5 CD/P/1 CD/P/6 PE/P/4 PE/P/5 SENATO DELLA REPUBBLICA CAMERA DEI DEPUTATI CAMERA DEI DEPUTATI PARLAMENTO EUROPEO PARLAMENTOEUROPEO IL SENATO E I SUOI PALAZZI IL PRIMO ANNO DI LEGISLATURA REALIZZAZIONI INFORMATICHE SEGRETI DA RIVELARE SULL’AMBIENTE COME FAR VALERE I PROPRI DIRITTI SUL MERCATO UNICO N.B.: queste le principali soglie/spartiacque della scala Gulpease Indice Licenza elementare Licenza media Diploma superiore Laurea 40 quasi incomprensibile molto difficile difficile facile 60 molto difficile facile facile facile 80 facile molto facile molto facile molto facile 211[211] “Opuscolo formato da poche pagine” (cfr. T. DE MAURO, Vocabolario della lingua italiana, Paravia, Roma 2001). ANALISI COMPARATA GLI OPUSCOLI212[212] LEGENDA SR/P/4 CD/P/3 CD/P/4 CD/P/5 PE/P/6 PE/P/7 PE/P/8 SENATO DELLA REPUBBLICA CAMERA DEI DEPUTATI CAMERA DEI DEPUTATI CAMERA DEI DEPUTATI PARLAMENTO EUROPEO PARLAMENTO EUROPEO PARLAMENTO EUROPEO IL SENATO I PALAZZI DELLA CAMERA DEI DEPUTATI CONOSCERE LA CAMERA (editio senior) CONOSCERE LA CAMERA (editio minor) COME FUNZIONE L’UE ILPARLAMENTO EUROPEO EURYDICE N.B.: queste le principali soglie/spartiacque della scala Gulpease Indice 40 60 80 212[212] Licenza elementare quasi incomprensibile molto difficile facile Licenza media molto difficile facile molto facile Diploma superiore difficile facile molto facile Laurea facile facile molto facile “Piccolo libretto a carattere divulgativo” (cfr. T. DE MAURO, Vocabolario della lingua italiana, Paravia, Roma 2001). C) LE ATTIVITÀ A CURA DI CARMEN ANDREUCCIOLI E ARIANNA ORI IL SENATO DELLA REPUBBLICA A CURA DI CARMEN ANDREUCCIOLI SR/E/1 MOSTRA FOTOGRAFICA “FU VERA TRUFFA?” STAMPA E MANIFESTI DELLE ELEZIONI DEL 1953 1. LA DESCRIZIONE DELL’INIZIATIVA Si tratta di una mostra fotografica, tenutasi presso Palazzo Giustiniani, dal 26 maggio 2003 fino al 6 luglio 2003, in occasione dell'anniversario della legge di riforma elettorale del 1953213[213]. Tale legge, al grande pubblico nota come “legge truffa”, rappresenta ancora oggi forse il più significativo tentativo di riorganizzare le forme di selezione della rappresentanza politica attuato nel corso del primo decennio della storia costituzionale italiana. La mostra raccoglieva una notevole quantità di opuscoli, volantini e rari manifesti di partito e si articolava in sette sezioni, che individuavano un percorso di lettura della storia politica italiana tra il 1952 e il 1953. La documentazione esposta, relativa al periodo ottobre 1952 - maggio 1953, era stata messa a disposizione dall'Archivio centrale dello Stato e in larga parte dall'Istituto per la Storia della Democrazia Repubblicana (ISDER). Alla mostra hanno fatto da contorno altre importanti iniziative. In primo luogo l’Archivio storico del Senato ha curato la redazione di un ricco catalogo, contenente le riproduzioni dei documenti esposti, accompagnate da ampie schede di lettura, alcuni testi introduttivi e una cronologia dei principali avvenimenti. In secondo luogo l’inaugurazione della mostra è stata preceduta da un convegno presso la Sala Zuccari, dal titolo «Meuccio Ruini: la presidenza breve». A tale convegno sono intervenuti come relatori: Giulio Andreotti (Meuccio Ruini visto da vicino), Lucio D'Angelo (Il radicalismo sociale di Meuccio Ruini), Fulco Lanchester (Meuccio Ruini e la forma di governo), Ugo De Siervo (Meuccio Ruini alla Costituente) e Gaetano Quagliariello (Meuccio Ruini Presidente del Senato)214[214]. In terzo ed ultimo luogo funzionale alla mostra e al catalogo è stata anche la pubblicazione del volume La legge elettorale del 1953 del prof. 213[213] 214[214] Legge 148/1953. Tra parentesi in corsivo sono riportati i titoli delle rispettive relazioni. Gaetano Quagliariello, pubblicato dall'Archivio storico del Senato in coedizione con la casa editrice il Mulino (Bologna, giugno 2003). Questo volume, che inaugura la collana "Dibattiti storici in Parlamento" con una notevole raccolta di documenti inediti, tratta la gestazione e gli esiti della legge elettorale approvata in vista delle elezioni politiche del 1953. 2. I DESTINATARI La mostra era indirizzata a un pubblico ampio e potenzialmente differenziato al suo interno. La gratuità dell’accesso contribuiva a rendere effettivamente aperta “a tutti” la fruizione della documentazione esposta. Tuttavia è indubbio che, data la natura stessa dell’argomento, il target di riferimento ha finito di fatto per restringersi. Ciò fa ipotizzare - è solo un’ipotesi dal momento che non sono disponibili né il numero degli accessi, né l’indicazione delle professioni svolte dai visitatori - che la mostra in questione sia stata frequentata, per lo più, da un pubblico con conoscenze storiche e/o giuridico-istituzionali, desideroso di avere informazioni specifiche sulla tematica oggetto dell’esposizione. 3. LE FINALITÀ La mostra mirava, attraverso l’esposizione dei manifesti elettorali dell’epoca, e di immagini di grande impatto visivo e spesso fortemente polemiche, a illustrare al grande pubblico, a distanza di cinquanta anni, il confronto tra le forze politiche nella vicenda della cosiddetta “Legge truffa”, rectius il dibattito politico in sede parlamentare e le sue conclusioni. 4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE Non è possibile, come già rilevato, dare un giudizio preciso sugli effettivi risultati e sulla partecipazione dell’utenza, poiché non era previsto dall’amministrazione promotrice alcun tipo di controllo quantitativo e qualitativo degli accessi. Tuttavia, nel registro posto all’ingresso della mostra , sono riportate complessivamente 714 firme. Considerando che l’apposizione della firma sul registro non era obbligatoria e che quindi non tutti i visitatori possono avere effettivamente firmato, è lecito supporre che il numero degli utenti si aggiri complessivamente intorno al migliaio. Inoltre la grafia delle firme apposte sul predetto registro consente di affermare la partecipazione anche di giovanissimi. SR/E/2 FIERA INTERNAZIONALE DEL LIBRO CONOSCI IL SENATO? 1. L’INIZIATIVA Il Senato della Repubblica ha partecipato, dal 6 al 10 maggio 2004, alla Fiera internazionale del libro, tenutasi a Torino, nei padiglioni espositivi di Lingotto Fiere. Duplice è stata l’attività svolta dal personale specializzato presente presso lo stand espositivo. Innanzi tutto è stata svolta un’attività di presentazione al pubblico e di vendita delle più recenti novità editoriali del Senato. In secondo luogo è stata condotta un’azione strettamente didattica, sia per adulti che per ragazzi. Quanto agli adulti, il personale dell’amministrazione ha fornito da un lato informazioni sull’attività parlamentare attraverso l’illustrazione del sito web e l’indicazione dei criteri per la consultazione delle banche dati; dall’altro ha diffuso notizie e materiale illustrativo sulle attività extraparlamentari e sui palazzi del Senato, anche attraverso la proiezione di filmati. Per i più giovani, l’organizzazione dello stand ha previsto un apposito "spazio ragazzi", presso il quale gli studenti hanno potuto ritirare materiale divulgativo, ricevere informazioni sulle attività del Senato dedicate alle scolaresche e visionare alcune applicazioni multimediali e interattive presso apposite postazioni Internet. Nell'ambito dello Spazio Ragazzi, diverse classi di allievi si sono alternate nell'emiciclo in scala ridotta che riproduceva l'Aula di palazzo Madama. Anche gli studenti più giovani si sono cimentati nella votazione con il sistema elettronico al termine delle simulazioni di seduta e hanno posto domande sugli altri momenti dell'iter legislativo. Un apposito numero telefonico è stato inoltre messo a disposizione delle scuole, interessate ad organizzare la visita allo stand del Senato. I lavori dello stand sono stati seguiti, nel corso delle varie giornate, direttamente anche da personaggi di spicco del mondo politico e da ospiti illustri. 2. I DESTINATARI Data la natura stessa dell’evento, il target di riferimento non poteva che essere molto ampio e fortemente differenziato al suo interno. Lo stand era aperto a tutti: a studiosi, a ricercatori, a professionisti interessati ad una documentazione più specifica e dettagliata, ma anche a utenti meno esperti, e quindi interessati ad informazioni di carattere più generale. Una particolare attenzione è stata riservata ai più giovani e ai docenti delle scuole, ai quali sono dedicate per l’appunto specifiche pubblicazioni divulgative, nonché le cosiddette simulazioni di sedute. 3. LE FINALITÀ Attraverso la proiezioni di filmati e la distribuzione di materiale divulgativo sulle attività e i palazzi del Senato, nonché la realizzazione di simulazioni di sedute, l’Amministrazione si è proposta di facilitare il rapporto fra i cittadini e l’istituzione, estendere l’informazione sull’attività del Senato, valorizzarne l’immagine, rendere disponibile un’ampia documentazione dei lavori, diffondere materiale parlamentare. In sostanza, in coerenza col titolo stesso dell’evento “Conosci il Senato?”, si è mirato avvicinare i cittadini, soprattutto i più giovani, alla realtà parlamentare.ad 4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE La manifestazione, dati alla mano, ha avuto un esito positivo. In particolare nella giornata di sabato 8 maggio si è registrato l’apex delle presenze con la cifra di 60.000 visitatori. L’evento è stato anche un successo economico, come è confermato dalla vendita dei testi editi dal Senato. Più precisamente tra i più venduti, vanno annoverati L'identità dell'Europa e le sue radici e La filosofia dell'Europa, entrambi della collana “I convegni della sala Zuccari”. Buono anche il successo del volume Il riparto delle competenze legislative fra Stato e regioni alla prova della Corte Costituzionale, della collana “Quaderni di documentazione del Servizio Studi”. Notevole infine la richiesta del testo della Costituzione italiana, distribuita gratuitamente. SR/E/3 GIORNATA DI STUDI BENEDETTO CROCE E LA NASCITA DELLA REPUBBLICA 1. L’INIZIATIVA Si tratta di una giornata di studi, tenutasi il 20 novembre 2002, in occasione del 50° anniversario della scomparsa di B enedetto Croce (20 novembre 1952), nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani. Ai lavori del Convegno hanno partecipato come relatori oltre al Presidente del Senato della Repubblica, Marcello Pera, anche altri illustri uomini di cultura, tra cui Girolamo Cotroneo (“La rinascita dei partiti politici”), Piero Craveri (“L’eredità dell’Italia liberale nella formazione della Repubblica”), Gennaro Sasso (“La riflessione sulla civiltà europea dell’ultimo Croce”) e Fulvio Tessitore (“Il percorso psicologico dalla monarchia alla repubblica attraverso i Taccuini di Lavoro di Benedetto Croce”)215[215]. Sono state collegate al convegno la pubblicazione dei “Discorsi parlamentari” di Croce, nonché la mostra fotografica relativa sulla sua attività di parlamentare e di studioso. Il volume, presentato nella giornata di studi, raccoglie i discorsi pronunciati da Croce come senatore, come ministro, come componente della Consulta nazionale e come membro dell'Assemblea costituente nel periodo che va dal 1931 al 1947. Si accompagnano a questi testi un'ampia documentazione dei disegni di legge e degli altri interventi di Croce nei lavori parlamentari, nonché un'Appendice con l'elenco delle opere da lui consultate presso la Biblioteca del Senato nell'arco di diversi decenni. Quanto al secondo evento, la mostra, svolta nei locali antistanti alla Sala Zuccari, nel periodo 20 novembre - 22 dicembre 2002 e curata dall'Archivio storico del Senato, ha offerto una ricostruzione del metodo di lavoro seguito da Croce nella stesura delle sue opere. In parallelo sono stati esposti i carteggi del filosofo con i direttori della Biblioteca del Senato216[216], le annotazioni dei Taccuini di lavoro, che Croce tenne durante tutta la sua attività, e le pubblicazioni in cui Croce utilizzò le opere richieste alla Biblioteca 215[215] 216[216] Tra parentesi è indicato il titolo dell’intervento. In particolare le lettere a Fortunato Pintor. del Senato. Si è trattato di un vero e proprio "percorso" nella biografia intellettuale di Croce, che ha testimoniato una lunga frequentazione del Senato non solo in quanto parlamentare, ma anche e soprattutto in quanto studioso. 2. I DESTINATARI Per ragioni di sicurezza in primis e di spazio in secondo luogo, l’accesso agli incontri e ai Convegni della Sala Zuccari risulta alquanto circoscritto. La partecipazione agli eventi è consentita solo previo invito. Se a ciò si aggiunge il contenuto “alto” delle iniziative presso la Sala Zuccari, ne consegue un target di riferimento ristretto e culturalmente colto. Lo stesso accesso dei giornalisti, cinefotoperatori e fotografi è subordinato ad una anticipata richiesta formale. 3. LE FINALITÀ Il convegno si inserisce nell’ambito delle attività (mostra fotografica; pubblicazione del catalogo delle opere; pubblicazione del libro “Discorsi parlamentari”) promosse dal Senato in occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Benedetto Croce. Tali iniziative mirano a illustrare al grande pubblico il personaggio di Benedetto Croce ed in particolare il suo ruolo di protagonista nell’agone politico-parlamentare. 4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE L’iniziativa ha ottenuto un discreto successo, testimoniato dalla partecipazione di circa un centinaio di persone. Hanno preso parte al convegno per lo più uomini del mondo della cultura, in particolare di storici, politologi e giuristi. Residuale è stata invece la partecipazione di senatori ed esponenti del mondo politico. SR/E/4 CONCERTO DI NATALE IN SENATO 1. L’INIZIATIVA L’iniziativa, nata per impulso dell’ex Presidente del Senato Nicola Mancino, vede la trasformazione per un giorno, in occasione del periodo natalizio, dell’aula di Palazzo Madama, in sala da concerto. L’ultimo concerto, diretto, per il secondo anno consecutivo dal maestro Lorin Maazel, Direttore musicale della New York Philarmonic, con la European Union Youth Orchestra, si è svolto il 21 dicembre 2003. Il programma musicale prescelto si proponeva di celebrare l'Europa quale centro della cultura musicale mondiale e l'unificazione europea attraverso l'intreccio di influenze culturali di cui la musica è una chiara testimonianza. L'ouverture dai Vespri Siciliani di Giuseppe Verdi; le suggestioni mitteleuropee della Danza ungherese di Johannes Brahms; la celebrazione del Carnevale romano di Hector Berlioz; l'Italia vista da Mendelssohn: costituiscono nel loro insieme un piccolo spaccato dell'ideale dell'Europa dei popoli e delle Nazioni, che è anche parte del nostro paese. I fondi ricavati dalla vendita dei biglietti per il concerto del 2003, dedicato ai caduti di Nassirya, sono stati devoluti all’Opera nazionale di assistenza agli orfani dei militari dell’Arma dei Carabinieri (ONAOMAC) e all’Opera nazionale di assistenza agli orfani dei militari di carriera dell’esercito (ONAOMCE). 2. I DESTINATARI Il pubblico partecipante al concerto era circoscritto e omogeneo per estrazione culturale e professionale. A causa del limitato numero dei posti disponibili, l’ingresso era subordinato all’acquisto del biglietto, riservato solo a persone vicine o interne all’amministrazione del Senato. All’evento, trasmesso in diretta sui canali nazionali, hanno preso parte, oltre al Presidente del Senato, il Presidente della Repubblica, nonché le più alte cariche istituzionali. 3 LE FINALITÀ Le ragioni culturali e l’apprezzamento per la musica si sono intrecciati con un obiettivo di solidarietà sociale: come si è già ricordato nel paragrafo relativo alla “descrizione dell’iniziativa” i fondi ricavati dalla vendita dei biglietti sono stati devoluti in beneficenza. 4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE Concretamente hanno aderito all’iniziativa circa 380 persone, che hanno preso posto nei banchi dell’aula e nei palchi riservati abitualmente al pubblico delle sedute. Fra i presenti vanno annoverati, a parte le più alte cariche dello Stato - dal Presidente della Repubblica ai due Presidenti di Camera e Senato - i senatori e i loro ospiti. LE INIZIATIVE PER I GIOVANI L’amministrazione del Senato riserva una particolare attenzione per il mondo dei ragazzi, attraverso la predisposizione di apposite iniziative, di natura permanente, avviate per lo più nel corso di quest’ultima legislatura, in concomitanza con l’apertura al pubblico della Libreria-centro di informazione. In particolare sono riservate alle scuole medie inferiori e superiori le simulazioni di sedute, nonché apposite visite guidate di Palazzo Madama. SR/E/5 SIMULAZIONI DI SEDUTE 1. L’INIZIATIVA Si tratta di un servizio offerto alle scolaresche in visita al Senato dalla Libreria - Centro di informazione e documentazione istituzionale. Tale iniziativa, avviata nel marzo 2004, consiste nel coinvolgimento degli alunni nella simulazione di seduta parlamentare, nel corso della quale questi hanno l'opportunità di rivivere i momenti salienti di un reale dibattito parlamentare e di familiarizzare con le procedure adottate nelle Assemblee legislative. Possono poi seguire, in diretta o in differita, i dibattiti che si svolgono in Aula attraverso appositi schermi video. All’inizio di ogni simulazione viene in primo luogo distribuito a ciascun partecipante un apposito “copione”, sul quale sono riportati i testi degli interventi; si procede quindi alla assegnazione dei ruoli. Giova osservare come il dibattito riprodotto nel copione sia un reale dibattito parlamentare, estrapolato da una vera seduta d’aula, e come gli stessi giovani oratori assumano il nome dei corrispondenti oratori originari. 2. I DESTINATARI L’iniziativa è rivolta a tutti gli alunni delle scuole medie inferiori e superiori. La possibilità di prender parte alla simulazione è legata alla partecipazione delle scolaresche ad una seduta di assemblea. Le domande per partecipare all’iniziativa devono essere inviate, per ragioni d’ordine e di sicurezza, preventivamente all'Ufficio di Questura del Senato. 3. LE FINALITÀ La manifestazione, riproponendo le condizioni e le caratteristiche del dibattito d’Aula e l’immedesimazione nel ruolo di “senatore”, consente ai giovani utenti di familiarizzare con la realtà parlamentare e di vivere dall’interno le dinamiche che la connotano. 4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE L’iniziativa ha avuto un buon esito: dal marzo 2003, data di avvio dell’iniziativa, al luglio 2003 hanno preso parte alle simulazioni di seduta 60 scolaresche, per un totale complessivo di oltre 1500 alunni. SR/E/6 LE VISITE SCOLASTICHE 1. L’INIZIATIVA L’amministrazione del Senato della Repubblica, a differenza di quella della Camera, non prevede annualmente un calendario programmato di visite di scolaresche. Le visite scolastiche infatti rientrano, insieme a quelle riservate alle associazioni, nella più generale categoria delle visite su prenotazione. Le scuole, a partire dalle classi quinte delle elementari, possono chiedere di effettuare una visita guidata. Tale richiesta deve essere redatta su carta intestata della scuola - firmata dal Preside - e inviata al Servizio di Questura e Cerimoniale del Senato della Repubblica Il percorso della visita copre i luoghi più suggestivi di Palazzo Madama: il Cortile d’onore, la Sala Maccari, il Salone Italia, la Sala del Risorgimento, la Sala Marconi, la Sala della Firma, la Sala dello Struzzo, la Sala Pannini (nella quale si riuniscono il Consiglio di Presidenza del Senato e la Conferenza dei Gruppi parlamentari), la Sala dei Postergali, l’Anticamera della Balaustra e Tribune dalle quali è possibile vedere l’Aula. 2. I DESTINATARI Le visite guidate in oggetto sono rivolte a sole scolaresche. Non è espressamente fissato il numero massimo di utenti. L’unico limite è quello relativo all’età: i partecipanti devono avere più di dieci anni, essendo consentito l’accesso solo a studenti di classi superiori alla quinta elementare. 3. LE FINALITÀ La visita mira ad illustrare ai più giovani, attraverso l’ausilio e le spiegazioni di personale specializzato, i principali aspetti storici, artistici ed istituzionali di Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica. A ben vedere più che sul profilo parlamentare-istituzionale, tale visita si concentra sull’aspetto strettamente artistico del Palazzo. 4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE Nell’anno scolastico 2003-2004, a partire dal mese di ottobre, hanno visitato Palazzo Madama 719 scuole. Tra queste 279 hanno assistito nei palchi alle sedute d’aula. Netta è la prevalenza di scuole medie, seguite dalle superiori e dalle elementari. SR/E/7 PREMIO DI LAUREA “CARLO LEUZZI” 1. L’INIZIATIVA Si tratta di un concorso, bandito dal "Fondo Carlo Leuzzi" del Senato della Repubblica per l'assegnazione di due premi di laurea dell'importo di euro 2.582,00 da assegnarsi a laureati dell’Università La Sapienza. Le tesi, trasmesse in numero di tre esemplari, alla Segreteria del "Fondo Carlo Leuzzi", vengono valutate da un’apposita commissione, chiamata a scegliere i lavori di maggiore pregio. La consegna dei premi ha luogo presso il Senato della Repubblica. I partecipanti si devono impegnare a cedere il diritto di pubblicazione delle tesi per un periodo di due anni dalla premiazione. 2. I DESTINATARI L’iniziativa non è rivolta a tutti gli studenti universitari. Possono infatti partecipare al concorso solo laureati presso l’università “La Sapienza” di Roma in Scienze Politiche, Giurisprudenza, Lettere, Economia, Economia e Commercio o Sociologia. La tesi deve riguardare una disciplina di indirizzo storico, su argomenti relativi alla realtà contemporanea, o di indirizzo giuridico, su argomenti relativi al diritto costituzionale e al diritto parlamentare. 3. LE FINALITÀ L’iniziativa è volta ad incentivare lo studio della realtà parlamentare, sotto vari profili, da quello giuridico a quello storico e sociologico. Accanto ai vincitori, anche ex equo, la Commissione esaminatrice può riservarsi di segnalare i più validi lavori pervenuti. 4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE Il concorso, che viene bandito dal 1996, con cadenza annuale, ha visto una scarsa partecipazione: ogni anno infatti aderiscono all’iniziativa circa una ventina di candidati, con una netta prevalenza di studenti provenienti dalla facoltà di giurisprudenza, seguiti da quelli di scienze politiche. La ragione del limitato numero di concorrenti sembra derivare da un duplice ordine di ragioni: da un lato dal ristretto numero di studenti laureati con tesi di diritto parlamentare, disciplina che rappresenta una branca del diritto costituzionale; e dall’altro dalla limitata pubblicità del premio stesso. LA CAMERA DEI DEPUTATI A CURA DI CARMEN ANDREUCCIOLI CD/E/1 MOSTRA FOTOGRAFICA “MEMORIA DELLA SHOAH” 1. L’INIZIATIVA La mostra fotografica, allestita presso la Sala della Regina fra il 28 gennaio e il 6 febbraio 2004, è stata inaugurata in occasione della “Giornata della Memoria della Shoah”. Nella mostra sono state esposte, seguendo un ordine storicocronologico, fotografie, giornali, lettere, francobolli e vari oggetti del tempo delle persecuzioni razziali provenienti dalla raccolta del collezionista Gianfranco Moscati. Alla cerimonia inaugurale sono intervenuti il Presidente della Camera dei deputati, l'Ambasciatore di Israele in Italia Ehud Gol, il consigliere dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane Dario Tedeschi nonché il Rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni. 2. I DESTINATARI La mostra era aperta al pubblico, anche se, per ragioni di ordine pubblico e di sicurezza, era stato previsto un sistema di prenotazioni telefonico, gestito dalla Leonardo International presso il proprio Centro informativo sito in Roma alla Via degli Uffici del Vicario. 3. LE FINALITÀ La mostra si proponeva di essere un vero “viaggio nella memoria” dell’olocausto. Tale iniziativa si inseriva per l’appunto nel contesto della “Giornata della memoria”, istituita con la legge 211 del 2000, al fine sia di non dimenticare ciò che ha rappresentato nello scorso secolo la strage dell’olocausto, sia di sensibilizzare l’opinione pubblica - e in particolare i più giovani - sul problema del razzismo e dell’antisemitismo, che in una società multietnica come la nostra tornano a riproporsi in termini problematici. 4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE I risultati sono stati indubbiamente positivi: in meno di dieci giorni (dal 28 gennaio al 6 febbraio 2004) hanno visitato la mostra fotografica 6.844 persone, in larga parte studenti. CD/E/2 MOSTRA FOTOGRAFICA “KENNEDY 1963 - 2003” 1. L’INIZIATIVA Si tratta di una mostra fotografica sul Presidente Kennedy, curata da Gianni Bisiach e allestita nella Sala della Regina di palazzo Montecitorio, nel periodo compreso fra il 21 novembre e il 18 dicembre 2003, quaranta anni dopo la sua scomparsa. La mostra in oggetto, preceduta da un convegno, si proponeva di ripercorrere, attraverso le immagini, i principali momenti della vicenda personale e politica dell’ex Presidente degli Stati Uniti d’America, ucciso a Dallas nel 1963. In particolare nella mostra era esposto materiale audiovisivo e documentale (fotografie, riviste, libri, giornali, oggetti), fornito in parte dal Museo Storico Nazionale di Berlino e in parte dalla Biblioteca della Camera dei deputati. Erano stati presentati, tra l'altro, volumi di Kennedy e su Kennedy, articoli e fotografie tratti da quotidiani italiani (“Messaggero”, “Corriere della Sera”, “Stampa”, “Avanti”, “Unità” e altre testate) e statunitensi (“Washington Post”), nonché foto e copertine di riviste italiane e straniere particolarmente ricche sull’argomento (“Europeo”, “Epoca”, “Life”). Il materiale audiovisivo è stato fornito dal dottor Bisiach e dagli archivi della Rai. Della mostra è stato realizzato un catalogo anche in lingua inglese. Per quel che concerne il convegno collegato, tenutosi nella Sala della Lupa, l’evento è stato introdotto dal Presidente della Camera dei deputati, Pier Ferdinando Casini, ed ha visto la partecipazione di Arthur Schlesinger, uno dei più stretti collaboratori del presidente americano, di Jean Kennedy Smith, sorella di John - e sua accompagnatrice nella visita in Italia del luglio 1963 -, dell'Ambasciatore degli Stati Uniti a Roma, Melvin F. Sembler; nonché di quattro studiosi, che hanno illustrato diversi aspetti storico-politici dell'epoca kennediana. In particolare John Harper è intervenuto sul tema “Posizione internazionale degli Usa negli anni della amministrazione Kennedy”; Federico Romero sul tema “Politica e società negli Usa durante gli anni di Kennedy”; Leopoldo Nuti sul tema “Gli Usa e la nascita del centro- sinistra”; Antonio Varsori sul tema “Amministrazione Kennedy e costruzione europea”. 2. I DESTINATARI La mostra, aperta gratuitamente al pubblico, era destinata sia a esperti in materie storiche o politiche, sia anche a semplici curiosi, di tutte le età ed estrazioni culturali, alla ricerca di notizie e approfondimenti sul Presidente forse più noto e discusso degli USA. 3. LE FINALITÀ La mostra ha carattere commemorativo: attraverso il materiale esposto si è tentato non solo di ricostruire la breve esperienza del giovane Presidente, ma anche e soprattutto di porre in evidenza la politica da questi seguita in relazione ai rapporti fra USA ed Europa ed in particolare fra USA ed Italia. Una particolare attenzione è infatti riservata al viaggio di Kennedy nel nostro paese nel 1963, anno della sua violenta scomparsa. L’importanza della presidenza Kennedy, che va al di là del “mito popolare” che finito per incarnare, è notevole anche in relazione alla esperienza politica nostrana: la svolta a sinistra e la formazione di un primo governo (anche se non organico) di centro sinistra da un lato e l’impulso all’integrazione europea dall’altro sono i segni più tangibili dell’influenza del giovane Presidente statunitense. 4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE L’esito è stato indubbiamente positivo. La mostra è stata visitata da 7981 persone. CD/E/3 GIORNATA DI STUDIO SU NILDE IOTTI “UNA DONNA DELLA REPUBBLICA” 1. L’INIZIATIVA Si tratta di un incontro di studio, commemorativo dell’ex Presidente della Camera Nilde Iotti, tenutosi il 4 dicembre 2003, alla presenza fra l’altro del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, presso la Sala della Lupa a Palazzo Montecitorio. Il convegno è stato articolato in due parti: nel corso della mattinata si sono svolti gli interventi, coordinati dall’on Lalla Trupia, del Presidente della Camera dei deputati, Pier Ferdinando Casini, della senatrice a vita Rita Levi Montalcini, del Presidente Giorgio Napolitano e della dottoressa Grazia Pagnotta. Nel pomeriggio è seguita una tavola rotonda, moderata da Miriam Mafai, alla quale hanno partecipato Luciano Violante, Lorenza Carlassare, Fernanda Contri, Leopoldo Elia, Barbara Pollastrini e Stefania Prestigiacomo. Sia i discorsi dei relatori nel corso della mattinata, sia la pomeridiana tavola rotonda si sono incentrati più che sul profilo politico della vita dell’on Iotti sulla sua intensa attività in favore dell’emancipazione femminile. Dalle testimonianze e dai ricordi dei relatori è emerso come l’impegno dell’on. Iotti in favore delle donne sia stato costante in tutta la sua vita, anche al di fuori degli indirizzi e delle dinamiche politico-partitiche. La questione femminile, a cui si devono ricondurre le “battaglie parlamentari ed extraparlamentari” condotte dalla Iotti in favore della legge sul divorzio, della legge per le pensioni alle casalinghe, nonché della legge per la riforma del diritto di famiglia, ha rappresentato uno dei fili conduttori della sua carriera da giovane membro dell’Assemblea Costituente fino all’elezione a Presidente della Camera: la prima donna ad assumere una tale carica nella storia dell’Italia unita. In concomitanza con la programmazione dei lavori della Giornata commemorativa, l’Ufficio di Presidenza della Camera ha avviato fra l’altro alcuni progetti per ricordare la figura politica e istituzionale di Nilde Iotti. Il convegno è stata l’occasione infatti per presentare il volume che raccoglie i suoi discorsi: quelli tenuti alla Costituente, dal 1946 al 1948, e poi quelli svolti alla Camera dal 1948 al 1999. 2. I DESTINATARI La Giornata di studio era riservata a un numero ristretto. Partecipare all’incontro richiedeva un invito formale. Il target, numericamente limitato, risultava piuttosto omogeneo da un punto di vista culturale: la platea era infatti composta per lo più da docenti ed esperti in materie storico-giuridichepolitologiche e da esponenti del mondo politico. 3. LE FINALITÀ La finalità dell’incontro di natura commemorativa è stata quella di avviare, a distanza di quattro anni dalla scomparsa, una riflessione sulla figura e sull’azione di parlamentare, di dirigente politico e di Presidente d’Assemblea, ma soprattutto di donna dell’on. Nilde Iotti. Tra l’altro la presidenza Iotti meritava di essere ricordata anche per la durata: è stata, infatti, la più lunga della storia costituzionale italiana217[217]. 4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE Considerate le dimensioni della sala e la partecipazione per invito, il risultato conseguito dall’iniziativa può essere ritenuto positivo. Sono intervenute più di quaranta persone, per lo più esponenti del mondo politico o di quello della cultura. 217[217] La sua Presidenza durò infatti tre legislature, dal 1979 al 1992. CD/E/4 “INCONTRI DELLA FONDAZIONE” 1. L’INIZIATIVA Si tratta di convegni, promossi dalla Fondazione della Camera, su temi di interesse per l’istituzione. Fino ad oggi si sono svolti due “Incontri”, tutti relativi a questioni internazionali e comunitarie. Il primo convegno, tenutosi il 29 marzo 2004, aveva per titolo “Jacques Delors: quali insegnamenti trarre per l’avvenire da cinquanta anni di storia europea?”. È stata condotta una valutazione dell'esperienza, nelle istituzioni comunitarie e politiche, di Delors, cogliendo l’occasione della pubblicazione di un suo libro di memorie. Alla immediata vigilia dell'allargamento dell'Unione Europea a dieci nuovi paesi, il 1 maggio 2004, la riflessione di Delors, padre fondatore dell’Unione e fra i più fervidi sostenitori dell’allargamento e dell’introduzione della moneta unica durante la sua lunga esperienza alla guida della Commissione, costituiva indubbiamente una testimonianza preziosa. L’incontro ha inoltre fornito l’occasione per presentare in anteprima nazionale, nella sala del Mappamondo, lo “speciale” Jacques Delors della rubrica televisiva “La storia siamo noi” realizzato da Rai International. Nel filmato, di circa 25 minuti, oltre alla testimonianza del Presidente Delors, sono state raccolte le opinioni del Commissario europeo, Mario Monti, di Tommaso Padoa Schioppa, membro della Banca Centrale Europea, e del Presidente della Fondazione, Giorgio Napolitano. Il secondo incontro, tenutosi il 13 maggio 2004, invece ha affrontato il tema “Europa-America cosa unisce e cosa divide”. L’evento è stato organizzato dalla Camera dei deputati in collaborazione con Aspen Institute Italia in occasione della presentazione del rapporto del Council on Foreign Relations, dal titolo Renewing the Atlantic Partnership. Sono intervenuti al dibattito oltre all’ex Presidente del Consiglio Giuliano Amato, l’ex ambasciatore degli Stati Uniti d’America in Italia, Charles A. Kupchan, (autore fra l’altro del rapporto) ed infine il ministro delle Finanze pro tempore, Giulio Tremonti. 2. I DESTINATARI La partecipazione agli “Incontri della Fondazione” è limitata a una cerchia ristretta e culturalmente omogenea di destinatari. L’accesso è infatti subordinato al previo invito da parte del Presidente della Fondazione della Camera dei deputati. Agli incontri prendono parte non solo le maggiori autorità istituzionali, nazionali, internazionali e comunitarie, ma anche esponenti del mondo politico, economico, sociale e culturale. 3. LE FINALITÀ Gli incontri, promossi dalla Fondazione della Camera dei Deputati, mirano alla trattazione di temi di interesse generale, affrontati attraverso il confronto tra esperti e protagonisti non solo italiani, della vita politica, economica e sociale. Il taglio privilegiato è quello dell’inquadramento europeo dei problemi. L’organizzazione di tali incontri rappresenta appunto una delle finalità della Fondazione, che si propone come fine istituzionale di fornire una risposta adeguata alle esigenze di conoscenza e divulgazione del patrimonio storico e del ruolo istituzionale della Camera. 4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE Il numero dei partecipanti agli incontri è variato da un minimo di 40 ad un massimo di un centinaio: ciò è dipeso sia dall’argomento dei convegni, sia da ragioni di sicurezza, che impongono una previa rigida selezione delle domande di partecipazione, sia infine dalle dimensioni delle sale in cui gli incontri si sono svolti. I partecipanti sono stati per lo più esponenti del mondo politico e della cultura. LE INIZIATIVE PER I GIOVANI La Camera dei deputati ha riservato un complesso di speciali iniziative al mondo dei ragazzi, al fine di avvicinare i cittadini più giovani alla realtà parlamentare. Le iniziative proposte dalla Amministrazione possono essere distinte in iniziative permanenti ed in iniziative occasionali. Fra le prime vanno annoverate le Giornate di formazione; l’Esposizione permanente “Ragazzi in Aula” e le visite ordinarie. Alle iniziative occasionali, invece, vanno ricondotte il “Premio costruiamo l’Europa”; la manifestazione “Studenti in aula per l’Europa”; la manifestazione “Le scuole di Bologna a Montecitorio”. CD/E/5 “LE GIORNATE DI FORMAZIONE A MONTECITORIO” 1. L’INIZIATIVA Si tratta di un’iniziativa finalizzata ad avvicinare il mondo della scuola alle istituzioni parlamentari e a far vivere ai giovani l'esperienza concreta della vita politica, attraverso la visita della “cittadella parlamentare” e il dibattito con gli esponenti del mondo politico. Le giornate di formazione hanno avvio con l’inizio dell’anno scolastico e terminano con la sua fine. Il programma di ciascuna giornata, costantemente guidato da un tutor, chiamato ad assistere la classe nelle diverse fasi, si articola in due parti. La prima parte della giornata si svolge a Palazzo Montecitorio, sede della Presidenza, dell'Assemblea e delle Commissioni permanenti, dove gli studenti seguono un percorso guidato, nel corso del quale viene loro illustrato il funzionamento dei vari organi e apparati, nonché dei luoghi ove le attività stesse si svolgono. Gli studenti, possono inoltre, lungo il percorso, assistere alla seduta dell'Assemblea e poi discutere, in un'aula di Commissione, con alcuni deputati degli argomenti connessi alla loro ricerca o, più in generale, al funzionamento dell’organo istituzionale. La seconda parte della giornata si svolge, invece, a Palazzo San Macuto, sede della Biblioteca della Camera. Agli studenti vengono in primo luogo fatte visitare le diverse sale; in secondo luogo vengono illustrati, sempre funzionalmente alla formazione parlamentare, i più moderni strumenti di ricerca bibliografica e di documentazione parlamentare, anche attraverso la consultazione avanzata del sito Internet e delle altre banche-dati. Al termine della giornata a ciascuno dei partecipanti è richiesto un commento scritto sull'esperienza effettuata. Viene infine consegnato materiale di documentazione a stampa o in videocassetta nonché un attestato di partecipazione, valutabile come credito formativo. 2. I DESTINATARI L'iniziativa è rivolta alle classi dell'ultimo biennio delle scuole medie superiori che, nel periodo precedente lo svolgimento della Giornata, abbiano svolto, nell'ambito dell'attività didattica, studi sul sistema istituzionale e un lavoro di ricerca, finalizzato alla conoscenza del funzionamento degli organi parlamentari, la cui complessità può essere meglio compresa se preceduta da un'adeguata preparazione. La procedura prevista per la scelta delle scuole chiamate a partecipare all’evento è piuttosto articolata e selettiva. Le domande di partecipazione, corredate di un’apposita documentazione, devono essere inoltrate in primis alle rispettive Direzioni Generali regionali del MIUR, le quali, tramite un Gruppo di lavoro appositamente costituito, effettuano una prima selezione delle scolaresche218[218]; successivamente l’amministrazione della Camera in base alle indicazioni fornite, procede ad un’ulteriore selezione, di intesa con il ministero dell’Istruzione, di 20 classi, una per regione, da inserire nel calendario delle giornate di formazione. Le classi prescelte possono inviare ulteriori documenti di ricerca, perfezionati nell'ambito del progetto formativo, direttamente alla Camera. A bene vedere quindi l’utenza risulta alquanto limitata: tuttavia ciò si spiega in relazione al limitato numero complessivo di giornate effettivamente disponibili nel corso dell’anno219[219]. 3. LE FINALITÀ Fine ultimo delle giornate di formazione è portare studenti delle scuole medie superiori provenienti da tutte le regioni italiane, a "vivere" dal di dentro Montecitorio, assistendo ad una seduta dell'Assemblea e dialogando con deputati e consiglieri in Commissione per esaminare da vicino l'iter di formazione delle leggi. 4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE L’iniziativa ha riscosso notevole successo: nel corso delle 31 giornate organizzate, durante l’anno scolastico 2003/2004, hanno partecipato, infatti, da ottobre a maggio, circa 1000 studenti ed oltre 100 docenti, provenienti da tutte le regioni italiane. A partire dal 1996 hanno complessivamente aderito a questa iniziativa quasi cinquemila studenti delle scuole medie superiori. 218[218] Nel numero massimo di 2 per regione in ciascuna scadenza - 40 classi. 219[219] Gli incontri hanno cadenza settimanale e si tengono in genere ogni mercoledì. CD/E/6 ESPOSIZIONE PERMANENTE “RAGAZZI IN AULA” 1. L’INIZIATIVA Si tratta di una esposizione permanente costituita dai lavori scolastici, donati alla Camera dagli allievi delle scuole che hanno visitato Montecitorio. Tale mostra, allestita presso la sede di Palazzo San Macuto è stata inaugurata il 20 aprile 2001, a seguito della manifestazione, “Ragazzi in aula” svoltasi nel corso della precedente legislatura. I lavori esposti consistono in lettere, giornali scolastici, poster, fotografie, dossier, ricerche spesso illustrate da disegni, video. Questi riguardano in generale lo studio delle istituzioni - dall'ordinamento dello Stato, al bicameralismo, al procedimento legislativo - e dei valori della convivenza civile, dalla pace, al razzismo, all’educazione al multiculturalismo ecc. La mostra è una testimonianza tangibile del rapporto che, nel tempo, si è sviluppato tra la Camera dei deputati e le scuole attraverso le numerose iniziative promosse dall’amministrazione parlamentare. 2. I DESTINATARI Destinatari della mostra sono tutti i giovani visitatori, italiani e stranieri, della Camera dei Deputati. 3. LE FINALITÀ L’esposizione ha una funzione eminentemente formativa: i lavori raccolti sono l’espressione evidente del tentativo della Camera di avvicinarsi e di aprirsi alla società civile ed in particolare modo alla realtà dei giovani. 5. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE Non è stato possibile reperire dati ufficiali, attestanti il numero di coloro che hanno aderito all’iniziativa, né tanto meno il numero dei visitatori. CD/E/7 “LE VISITE ORDINARIE” 1. L’INIZIATIVA L’Amministrazione della Camera dei deputati prevede annualmente un calendario di visite di scolaresche. Per potere prenotare una visita è necessario inviare una espressa richiesta. Tale richiesta deve essere fatta pervenire per posta o per fax al Consigliere Capo Servizio per la Sicurezza della Camera dei deputati e deve essere formulata su carta intestata della scuola a firma del dirigente scolastico. Gli appuntamenti vengono programmati in ordine cronologico di arrivo delle richieste e sono comunicati con lettera di conferma inviata alla scuola con anticipo sulla data prevista. Quindici giorni prima del giorno fissato deve pervenire al Servizio per la Sicurezza l'elenco nominativo dei partecipanti alla visita. Le visite possono essere effettuate dal lunedì al venerdì, mattina e pomeriggio, e hanno la durata di un'ora circa. Durante il percorso il personale addetto illustra ai partecipanti i principali aspetti storici, artistici ed istituzionali del Palazzo. A tutti i visitatori, al termine della visita, viene consegnato un opuscolo illustrato sulla Camera dei deputati. I gruppi devono tenere un comportamento consono al rispetto dell'istituzione parlamentare. Per i docenti e gli accompagnatori di sesso maschile è inoltre richiesto di indossare la giacca. 2. I DESTINATARI Le visite guidate in oggetto sono rivolte a sole scolaresche. Per ragioni di sicurezza il gruppo dei partecipanti alla visita non può superare le cinquanta unità, più cinque accompagnatori. Il regolamento interno prevede che nel corso dell'anno scolastico sia consentita una sola visita per istituto. 3. LE FINALITÀ La visita mira ad illustrare ai più giovani i principali aspetti storici, artistici ed istituzionali del Palazzo di Montecitorio. 4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE L’iniziativa ha riscosso e riscuote notevoli consensi: nel corso di ogni anno scolastico sono ben 175.000 gli studenti che in media hanno l’opportunità di visitare la “cittadella” parlamentare. CD/E/8 IL PREMIO “COSTRUIAMO L’EUROPA” 1. L’INIZIATIVA L’iniziativa in oggetto era collegata all’evento “Ragazzi in aula per l’Europa”. Al termine della speciale seduta di Montecitorio del 20 settembre 2002, il Presidente della Camera ha proceduto alla proclamazione delle classi vincitrici. Il premio consisteva per tutte e tre le scuole prime classificate in una stazione multimediale, a cui è stata aggiunta per la sola classe prima classificata un viaggio a Strasburgo, sede del Parlamento Europeo220[220]. 2. I DESTINATARI L’iniziativa era rivolta a tutti gli studenti delle scuole medie inferiori. 3. LE FINALITÀ L’iniziativa mirava ad incentivare il processo di avvicinamento dei più piccoli all’Europa, attraverso la sollecitazione di una riflessione sul futuro dell’Unione. L’iniziativa si collocava infatti in un momento cruciale per la vita dell’UE, contraddistinto da un lato dal processo di allargamento ai paesi PECO e dall’altro dallo svolgimento dei lavori della Convenzione europea, chiamata a ridisegnare l’assetto interno dell’organizzazione. 4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE 220[220] Le scuole premiate sono state rispettivamente: la II E della Scuola media statale "Don Eustachio" di Montemurro (Gravina di Puglia, Bari), per un lavoro in forma di pellicola cinematografica cartacea sui sogni sull'Europa; la II F dell'Istituto comprensivo "Annibal Caro" di Montegranaro (Ascoli Piceno), per un album di disegni sulla storia dell'Unione Europa riletta in forma di fiaba; la I H dell'Istituto comprensivo "Anastasio De Filis" di Terni, per un gioco dell'oca con percorso suggerito fra le varie città europee. Protagonisti della manifestazione sono stati i 500 ragazzi delle scuole medie provenienti da dodici diverse regioni italiane. Essi hanno partecipato al concorso “Costruiamo l’Europa”, inviando lavori ed elaborati dedicati alla loro idea dell'Europa del futuro. CD/E/9 “STUDENTI IN AULA PER L’EUROPA” 1. L’INIZIATIVA Si intitolava "Studenti in Aula per l'Europa" la manifestazione svoltasi nell'Aula di Montecitorio, l’11 settembre 2001, alla presenza del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. L'iniziativa, organizzata in vista della riapertura dell'anno scolastico grazie alla collaborazione tra Camera dei deputati e ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca scientifica, ha consentito a cinquecento ragazzi delle scuole medie inferiori provenienti da tutta Italia di prendere posto tra i banchi di Montecitorio per parlare del rapporto tra giovani, Istituzioni e Unione Europea. I lavori sono stati aperti, alle 10.30, dal Presidente della Camera dei deputati Pier Ferdinando Casini. Dopo un saluto del Presidente del Parlamento Europeo Nicole Fontaine, sono intervenuti il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Letizia Moratti e il ministro per le Politiche comunitarie Rocco Buttiglione. Gli studenti, alternandosi con i rappresentanti dei Gruppi parlamentari, hanno presentato spunti, lavori e idee ispirati all’Europa e ai problemi dei giovani, avviando un confronto volto a rafforzare il canale di comunicazione tra il mondo della scuola e il Parlamento. Agli studenti, al termine dell’evento, sono state consegnate una medaglia coniata per l'occasione e il testo della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. 2. I DESTINATARI Destinatari dell’evento sono stati cinquecento ragazzi delle scuole medie inferiori provenienti da tutta Italia, chiamati a intervenire alla seduta speciale di Montecitorio e a partecipare al concorso relativo al futuro dell’Unione. 3. LE FINALITÀ L’evento si proponeva di consentire agli studenti di presentare spunti, lavori e idee ispirati all’Europa e ai problemi dei giovani, avviando un confronto volto a rafforzare il canale di comunicazione tra il mondo della scuola e il Parlamento. La Camera dei deputati ha promosso - nel corso di quest’ultima legislatura e in concomitanza con il semestre di Presidenza italiana dell’UE - una campagna di sensibilizzazione e di avvicinamento del mondo dei più giovani al fenomeno dell’integrazione europea e comunitaria. A rendere maggiormente proficuo l’incontro è stata la partecipazione e l’intervento di esponenti dei vari Gruppi parlamentari. 4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE L’evento ha portato in aula 500 studenti. Il numero di partecipanti per ovvie ragioni, legate soprattutto agli spazi disponibili in aula, non poteva che essere ridotto. L’importanza dell’evento è stata corroborata dalla diretta televisiva sui canali nazionali. Sono intervenuti alla seduta speciale il Presidente Casini, i ministri dell'Istruzione Letizia Moratti e delle Politiche comunitarie Rocco Buttiglione, nonché il Vice Presidente della Camera Fabio Mussi, nella sua qualità di Presidente della commissione giudicatrice. Gli studenti hanno preso la parola in rappresentanza degli istituti delle dodici regioni che hanno aderito all'iniziativa (Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana e Umbria) alternandosi nel dibattito con un rappresentante per ogni Gruppo parlamentare. CD/E/10 “LE SCUOLE DI BOLOGNA A MONTECITORIO” 1. L’INIZIATIVA La manifestazione "La memoria della strage di Bologna. La democrazia e la forza della coscienza civile contro il terrorismo: dalla strage di Bologna del 2 agosto 1980 all’assassinio del professor Marco Biagi", presieduta dal Presidente della Camera si è tenuta il 9 giugno del nell’aula di Montecitorio. All’iniziativa hanno partecipato il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, il sindaco di Bologna, Giorgio Guazzaloca, e il Presidente della regione Emilia-Romagna, Vasco Errani. L’evento è consistito in una simulazione di seduta nel corso della quale sul tema del terrorismo si sono alternati gli esponenti del mondo politico e i giovani oratori. L’iniziativa si è conclusa con la proclamazione delle scuole vincitrici del concorso e con la visita nella Sala della Regina all’anteprima della mostra dei lavori presentati dalle scuole221[221]. 2. I DESTINATARI All’iniziativa hanno complessivamente preso parte i 400 studenti delle scuole secondarie superiori di Bologna, che hanno aderito al progettoconcorso sul tema del terrorismo, presentando lavori artistici e di 221[221] a Queste le opere premiate. Prima: 2 agosto 1980 presentato dalla Classe 3 C corso sperimentale Leonardo - Liceo artistico statale "F. Arcangeli". Si tratta di un progetto per la realizzazione di una stanza della memoria; l'opera si distingue per il particolare valore tecnico e la complessità della ricerca dell'iter progettuale, supportato da un plastico in scala e da un CD in terza dimensione che illustra le varie a fasi dell'installazione; Seconde a pari merito: a) 2 agosto 1980 presentata dalle classi 4 B, corso istituzionale Liceo artistico statale "F. Arcangeli", 5° M corso sperimentale Michelangelo - Istituto statale d'Arte e 4° D, corso sperimentale Leonardo- Liceo a rtistico statale "F. Arcangeli. L'opera consiste in una scultura polimaterica contenente dieci chili di materiale plastico, utilizzati e reiettati dalla società, e si distingue per la particolare originalità dell'idea e della sua realizzazione; b) 1980-2002 presentata dalla a Classe 3 B Operatori grafici pubblicitarii degli Istituti paritari Aldini Valeriani -E. Sirani. L'opera grafica è stata prescelta per il particolare significato simbolico, in quanto in essa vengono rappresentate sia immagini locali che nazionali, accomunate nella tragicità degli eventi che hanno colpito la città di Bologna e la nazione a tutta. Terza: Tracce. Memorie di stragi e terrorismo a Bologna presentata dalla Classe 5 L del Liceo scientifico statale "A. Righi". L'opera è un film ideato, girato e diretto dai ragazzi che si distingue non solo per il particolare pregio tecnico, ma anche per la puntuale e metodica ricerca di personaggi e gente, testimoni della strage, con cui ripercorrere quei tragici momenti. documentazione, individuali e collettivi, in forma di manifesti, racconti e prodotti multimediali. Alla manifestazione sono stati invitati anche i rappresentanti delle Associazioni dei familiari delle vittime del terrorismo 3. LE FINALITÀ L’evento mirava a sensibilizzare il mondo dei più giovani al problema del terrorismo, da un lato sollecitando la loro iniziativa creativa, attraverso l’elaborazione di lavori artistici e di documentazione individuali e collettivi e, dall’altro, attraverso la simulazione di un dibattito parlamentare sul tema. Al termine si è proceduto alla premiazione dei lavori più pregevoli. 4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE L’evento ha ottenuto un certo successo, confermato non solo dall’elevato numero di partecipanti, ma anche dall’intervento di personaggi di spicco del mondo politico. Significativa è stata anche la ripresa televisiva, che ha assicurato all’iniziativa una indubbia visibilità e diffusione. PARLAMENTO EUROPEO A CURA DI ARIANNA ORI EVENTI E INIZIATIVE DEL PARLAMENTO EUROPEO L’offerta di eventi e iniziative, da parte del Parlamento europeo, non è ricca. Al di fuori delle visite guidate nelle tre diverse sedi di Bruxelles, Lussemburgo e Strasburgo, dal sito web, principale veicolo di comunicazione dell’istituzione, non emerge altro. Si comprende agevolmente: il Parlamento europeo è un organismo sovranazionale, con scarsa aderenza al territorio nazionale e con una minore vicinanza ai cittadini. È difficilmente ipotizzabile che il cittadino di qualsiasi paese europeo affronti ogni volta un viaggio per prendere parte ad un’iniziativa culturale, una conferenza, una mostra, o la presentazione di un libro. Il coinvolgimento dei cittadini europei nelle attività delle istituzioni europee, nel meccanismo delle scelte, deve prendere allora altre vie, che passino attraverso i mezzi di comunicazione di massa. Si è già visto, analizzando il funzionamento degli uffici stampa, come il Parlamento stabilisca partenariati con i canali TV per realizzare coproduzioni e produca programmi “prêts à diffuser”, attraverso cui raggiungere tutti i cittadini europei per: spiegare come il PE eserciti suoi poteri; sottolineare il suo ruolo di organo democratico eletto direttamente dai cittadini dell’Unione al fine di esprimere i loro desideri e difendere i loro interessi; assicurare un’informazione regolare e un coinvolgimento sistematico; stimolare il dibattito sull’UE e sul suo avvenire, incoraggiando la partecipazione alle elezioni europee. Un coinvolgimento più diretto dell’utenza si attua a livello locale ed è realizzato dagli uffici nazionali del PE attraverso la previsione di eventi da organizzarsi sul territorio, in stretta aderenza a quelle che sono le esigenze, le attività realizzate dalle altre istituzioni nazionali, il tipo di richieste provenienti dal grande pubblico. Ne segue che, a fronte dell’offerta molto povera di eventi sul sito del Parlamento Europeo, sul sito del PE in Italia si rinviene un ricco e articolato schema di attività (si presume ciò avvenga per tutti gli altri uffici nazionali dell’istituzione europea). È interessante notare come molte di queste attività siano realizzate per i giovani: una scelta che ben si comprende tenendo conto della loro specifica valenza formativa. PE/E/1 “VISITE GUIDATE” 1. L’INIZIATIVA Visite a Lussemburgo A Lussemburgo ha sede il Segretariato generale del Parlamento europeo. La durata di una visita è generalmente di un'ora circa e comprende un'introduzione generale sulle attività del PE nonché la proiezione di un video. Non è possibile effettuare visite a Lussemburgo quando il Parlamento è riunito in seduta plenaria a Strasburgo o a Bruxelles. Le richieste di visita devono essere indirizzate a mezzo posta al servizio visite del Parlamento europeo a Lussemburgo. Visite a Bruxelles La visita dura da una a tre ore circa e comprende un'introduzione generale sul ruolo e il funzionamento del Parlamento europeo, presentata da un funzionario dell’Istituzione, seguita eventualmente da un dibattito con uno o più deputati, se i lavori parlamentari lo permettono. Quando il Parlamento europeo è riunito in seduta plenaria, è prevista una visita in tribuna per assistere dal vivo ai lavori dell'Aula. Durante le tornate il numero dei partecipanti è limitato a 40 persone e l'età minima è di 14 anni. Dato l'elevato numero di richieste durante le tornate, viene consigliato di prevedere la visita al di fuori di tali periodi. Le visite auto-guidate all'emiciclo del Parlamento europeo si tengono dal lunedì al giovedì alle ore 10.00 e 15.00 e il venerdì solamente alle ore 10.00. Non sono previste visite nei giorni festivi. Le prenotazioni non sono necessarie. Queste visite sono destinate a persone singole e non a gruppi. Le richieste di visita devono essere indirizzate a mezzo posta al servizio visite del Parlamento europeo a Bruxelles, cui ci si può rivolgere anche per ottenere maggiori informazioni. Visite a Strasburgo La visita dura circa tre ore e comprende anch’essa un'introduzione generale sul ruolo e il funzionamento del Parlamento, presentata da un funzionario dell’Istituzione, ed eventualmente un incontro con uno o più membri del Parlamento, se i lavori parlamentari lo permettono, nonché un passaggio in tribuna per assistere dal vivo ai lavori dell'Aula. Il numero dei partecipanti è limitato a 40 persone e l'età minima è di 14 anni. Al di fuori delle tornate, il programma comprende una visita degli edifici e dell'emiciclo del Parlamento europeo, nonché la proiezione di una videocassetta. Le richieste di visita devono essere indirizzate a mezzo posta al servizio visite del Parlamento europeo a Strasburgo. Si tratta di iniziative permanenti. Infatti le visite nelle tre sedi del PE sono previste in ogni mese dell’anno, ovviamente quando il Parlamento è aperto, esclusi i giorni festivi. 2. I DESTINATARI Le visite sono aperte a tutti; unico limite è l’età minima richiesta per le visite durante le tornate, 14 anni. Dato l'elevato numero di richieste durante le tornate, è molto difficile dare seguito alle domande inoltrate da gruppi che non siano invitati da uno dei 626 deputati al Parlamento. 3. LE FINALITÀ Le visite hanno lo scopo di guidare il futuro cittadino alla conoscenza del Parlamento europeo, attraverso un impatto visivo diretto con l’istituzione, la sua organizzazione, gli uffici, le attività, lo svolgimento dei lavori, i suoi membri. Si tratta quindi di iniziative con un’alta valenza formativa. 4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE Le visite guidate suscitano indubbiamente un forte interesse nei destinatari. Pur non disponendo, allo stato attuale, dei dati numerici riguardanti i visitatori, la forte richiesta è testimoniata dalla necessità, per accedere alle visite durante le tornate, di un espresso invito da parte di uno dei 626 eurodeputati. PE/E/2-3-4 UFFICIO ITALIANO DEL PARLAMENTO EUROPEO LA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE SULL’EURO LA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE SULLA CONVENZIONE IL PARLAMENTO EUROPEO ALL’87° GIRO D’ITALIA 1. LE INZIATIVE a) La Campagna di informazione sull'euro Il Parlamento europeo insieme alla Commissione europea, ha svolto un ruolo importante nella comunicazione sull'euro fin dalla creazione nel 1996 del programma Prince. L'Ufficio ha fatto parte del Comitato euro nazionale ed ha partecipato all'elaborazione di tutte le azioni di comunicazione per facilitare il passaggio dalla moneta nazionale a quella europea. Sono stati realizzati spot e programmi radiotelevisivi, pubblicazioni e il Villaggio euro, una struttura itinerante nella quale i cittadini hanno potuto sperimentare con largo anticipo l'uso dell'euro facendo tutte le operazioni di cambio e di acquisto: a esempio, pagare un caffè o comprare prodotti locali utilizzando esclusivamente la nuova moneta. L'Ufficio ha partecipato al Villaggio euro con il proprio stand all'interno del quale cittadini, operatori economici e giornalisti hanno potuto trovare informazioni sull'euro, sulle Istituzioni europee e sulle politiche comunitarie. b) La Campagna di informazione sulla Convenzione Nel dicembre 2001, durante il Consiglio europeo di Laeken, è stato deciso di convocare una "Convenzione" con il compito di elaborare proposte, coinvolgendo l'opinione pubblica europea, per la revisione dei Trattati dell'Unione e per redigere il progetto di Costituzione europea. Il 30 novembre 2001, alla presenza delle più alte cariche istituzionali italiane e europee, in una riunione congiunta delle Camere, è stata lanciata la campagna di informazione sulla Convenzione. Scopo principale della campagna è stato il coinvolgimento della società civile. In tal senso l'Ufficio ha realizzato una serie di Forum in collaborazione con la stampa regionale per far incontrare i rappresentanti della Convenzione con esponenti della società civile: con l'ausilio di una campagna di informazione sui principali quotidiani nazionali e di una pubblicazione specifica, "La Convenzione europea”. I Forum, iniziati nel 2002 si sono conclusi al termine dei lavori della Convenzione nel luglio 2003. c) Il Parlamento europeo all'87° Giro d'Italia " Il Giro per l'Europa" è il premio speciale istituito dall'Ufficio per l'Italia del Parlamento europeo in occasione dell'87° Giro d 'Italia, che è partito a Genova l'8 maggio e si è concluso il 30 maggio a Milano. Il premio è consistito nell'assegnazione, prima della partenza di ogni tappa del Giro, di una targa e della sciarpa blu con le stelle gialle dei deputati europei, al corridore più giovane meglio classificato nella tappa precedente. Il premio europeo, destinato ai giovani partecipanti al Giro, ha marcato la presenza dell' Europa nella manifestazione ciclistica più popolare d'Italia. La "maglia rosa" è stata conquistata da un giovane di 22 anni, primo classificato. La consegna ufficiale del premio da parte delle massime autorità dell'Unione europea si è svolta a Strasburgo. 2. I DESTINATARI Le manifestazioni cercano di coinvolgere il maggior numero possibile di cittadini, dal momento che lo scopo è realizzare una più approfondita conoscenza e un più vivo interesse per le istituzioni europee e per i processi che le riguardano. 3. LE FINALITÀ Le tappe che l'Unione europea ha dovuto affrontare negli ultimi anni sono state tra le più importanti che abbia mai dovuto fronteggiare in cinquant'anni di cammino: le riforme del suo assetto istituzionale, l'adozione della Carta dei Diritti fondamentali, il più ampio allargamento nella storia dell'Unione europea, l'unione monetaria, l'adozione della Carta costituzionale, le elezioni europee del giugno 2004. È questa la ragione per cui, negli ultimi anni, l'Ufficio per l'Italia del Parlamento europeo ha dato particolare importanza all’informazione su quelle tematiche, seguendo una strategia di comunicazione che utilizza diversi strumenti: media, editoria, convegni e seminari, stand itineranti, materiale multimediale, mostre, coproduzioni di programmi televisivi e radiofonici, concorsi a tema. Anche i contatti con le principali Istituzioni nazionali rientrano in questa strategia di comunicazione, che vede operare di concerto l'Ufficio con la Rappresentanza della Commissione europea e con le più importanti Istituzioni nazionali. LE INIZIATIVE PER I GIOVANI Nella consapevolezza che i bambini e i ragazzi rappresentano la risorsa fondamentale per il futuro dell’Unione Europea, a loro sono dedicate, da anni, numerose iniziative ed attività. In particolare: Incontri organizzati presso la sede di Roma. a. Classi e gruppi di studenti vengono spesso ospitati presso la Sala delle Bandiere, dove sono organizzate conferenze su temi europei, tenute dai funzionari, o dalle associazioni che si occupano di tematiche europee. b. Incontri che si svolgono in tutto il territorio italiano. L’Ufficio per l’Italia organizza in collaborazione con le altre Istituzioni dell’Unione e associazioni italiane e europee degli incontri sulle questioni che riguardano l’Unione Europea, e in particolare il PE. c. Pubblicazioni e materiale multimediale. Tra le pubblicazioni più recenti, dedicate ai ragazzi, c’è la nuovissima storia a fumetti edita in collaborazione con il Touring Club Italiano “I giovani cittadini della nuova Europa”. Un viaggio avvincente per far scoprire ai più piccoli i nuovi Stati che hanno aderito al V allargamento dell’Unione, per spiegare come funziona la UE e quali cambiamenti porterà l’adozione del Trattato Costituzionale europeo. Il materiale è distribuito gratuitamente a chiunque ne faccia richiesta. d. Concorsi a tema. L’Ufficio organizza concorsi per coinvolgere direttamente i giovani nella ricerca e nell’approfondimento delle tematiche europee. Ad esempio, nel 2002 è stato bandito il concorso “La mia Europa”, organizzato in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione, il MIUR e le Poste Italiane. Il concorso aveva come obiettivo la promozione della conoscenza nei giovani della Carta dei diritti fondamentali. L’elaborato vincitore è stato pubblicato in una pagina speciale del “Corriere della Sera” e alle classi vincitrici è stato offerto un viaggio presso le sedi delle Istituzioni europee, nel corso del quale hanno incontrato il Presidente del Parlamento europeo Cox e il Presidente della Commissione europea Prodi. Si tratta di iniziative frequenti, che non hanno una scadenza regolare, poiché dipendono dalle richieste dell’utenza. Le iniziative sono rivolte ai giovani in età scolare. Sul sito compare un numero verde cui le segreterie delle scuole possono rivolgersi per organizzare incontri presso le sedi degli uffici del PE in Italia. PE/E/5 UFFICIO ITALIANO DEL PARLAMENTO EUROPEO “EUROSCUOLA” 1. L’INIZIATIVA Euroscuola è l’iniziativa che il Parlamento Europeo promuove da alcuni anni con lo scopo di far incontrare studenti dei diversi Paesi dell’Unione e farli discutere tra loro delle speranze e dei progetti per l’Europa di domani. I ragazzi, ospiti nella sede di Strasburgo, trascorrono una giornata da deputati europei: si confrontano in gruppi di lavoro, affrontano temi importanti per il futuro dell’Unione e, a fine giornata, votano le risoluzioni adottate. La giornata tipo è analiticamente descritta sulla pagina del sito. È prevista una breve illustrazione del PE e della UE da parte di funzionari dell’Europarlamento. Segue la presentazione di ogni scuola, per mezzo di uno studente, con brevi accenni anche alla storia e alla cultura della propria nazione e città. Durante il pranzo si svolge il gioco Eurogame, nel quale gruppi di 4/5 studenti di nazionalità diversa si sfidano tra loro rispondendo a domande sull’UE. Nel primo pomeriggio si svolgono riunioni dei gruppi di lavoro nelle sale delle commissioni parlamentari, affrontando vari temi di attualità europea: democrazia, diritti umani, ambiente, problemi sociali, futuro dell’Europa. Gli studenti si riuniscono in seduta plenaria nell’Emiciclo del Parlamento. I rappresentanti dei gruppi di lavoro siedono al tavolo della Presidenza e presentano proposte di risoluzione, che verranno poi approvate col medesimo metodo di voto adottato dai deputati europei. L’iniziativa è promossa da alcuni anni e ha riscosso un grandissimo successo. Per far fronte alle numerosissime richieste, si cerca di organizzare più giornate Euroscuola durante l’anno, compatibilmente con il budget di cui dispone il PE per questo tipo di iniziative formative, dato il loro costo elevato. Non si dispone di dati ufficiali, ma gli uffici italiani approssimano un numero di circa 4 - 5 classi che partono ogni anno; lo stesso si verifica negli altri paesi. 2. I DESTINATARI L’iniziativa è rivolta agli studenti (cittadini di uno Stato membro) delle ultime classi delle scuole superiori con buona conoscenza della lingua francese o inglese, perché i lavori della giornata si svolgono in queste lingue. I gruppi devono essere particolarmente motivati e aver svolto lavori di approfondimento sulle tematiche europee. Per partecipare è necessario inviare una lettera al Direttore dell’Ufficio per l’Italia del PE contenente: la presentazione della scuola, la motivazione della richiesta, i programmi già svolti dalla scuola in merito all’UE. 3. LE FINALITÀ Con il programma Euroscuola il Parlamento Europeo contribuisce a sviluppare un’educazione civica che completi l’insegnamento impartito dagli Stati membri e aiuti a formare, nel rispetto delle diversità culturali e linguistiche, una coscienza europea. 4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE Il numero di richieste che pervengono, per ogni anno scolastico, all’ufficio per l’Italia del Parlamento europeo, è alto, anche se non sono disponibili dati specifici. In genere, alle giornate Euroscuola partecipano in totale circa 400 studenti provenienti da ogni Stato dell’Unione. D) I SITI WEB A CURA DI CARMEN ANDREUCCIOLI , ELENA BERTONELLI, ARIANNA ORI E GIAIME RODANO SENATO DELLA REPUBBLICA WWW.SENATO.IT ANALISI DEL SITO WEB DEL SENATO DELLA REPUBBLICA DI CARMEN ANDREUCCIOLI Palazzo Madama Partendo dal sito del Parlamento Italiano, cliccando sulla immagine del Senato della Repubblica, presente nella parte destra della home page, si ha accesso al sito del Senato. 1. GRAFICA E REGISTRO COMUNICATIVO 1.1. Struttura della home-page La grafica di questo sito, recentemente aggiornato, tende a privilegiare le parti di testo rispetto alle immagini e alle foto, come del resto ben si addice ad un sito istituzionale. Sulla testata della pagina viene riprodotta l’unica immagine: una foto a colori, che si sviluppa in lunghezza e raffigura uno scorcio della sedia presidenziale dell’aula, contornata dalla bandiera tricolore e da quella dell’Unione Europea. In corrispondenza dell’immagine, sul lato destro sono indicate le voci relative agli strumenti di ricerca (Ricerca avanzata; Banche dati; Ultimi atti approvati) Al di sotto della foto è presente un banner di colore rosso, nel quale sono riportati partendo da sinistra il logo del Senato (anche esso di colore rosso) e le voci delle singole sezioni nelle quali si articola il sito. Tali aree sono nell’ordine: “L’istituzione”; “Composizione”; “Lavori del Senato”; “Leggi e documenti”; “Notizie”; “Relazioni con i cittadini”. La parte centrale del testo, in apertura della quale è segnalato il nome del titolare del sito “Senato della Repubblica”, si struttura in tre distinte sezioni, individuate con il colore rosso: • “Il Presidente”. Cliccando su tale voce si può accedere direttamente alla pagina relativa al Presidente del Senato, nella quale sono riportate informazioni concernenti l’attività, l’esperienza professionale, i discorsi, le interviste e le foto della prima carica di Palazzo Madama. • “I Senatori”. Cliccando su tale voce si ha diretto accesso alla pagina relativa ai senatori, nella quale sono rinvenibili l’elenco in ordine alfabetico, le schede personali, i gruppi parlamentari di appartenenza. • “Attualità”. In questa sezione sono segnalate le più importanti notizie di cronaca e di informazione parlamentare. A destra del corpus del testo sono presenti due icone: “Vai direttamente a..” (attraverso la quale si può accedere rapidamente alle parti più rilevanti del sito) e “Senato TV” (che permette all’utente di potere seguire i lavori parlamentari dell’aula on line). 1.2. Colori dominanti Nella home page del sito domina incontrastato il colore rosso. Di tale tonalità sono infatti il banner indicante le aree del sito; il logo e il nome per esteso dell’amministrazione, nonché le rubriche delle principali sezioni. La predominanza del colore rosso è mantenuta in tutte le pagine del sito, visitabili nel corso della navigazione. L’utilizzo di tale elemento cromatico non è affatto casuale: esso infatti, richiama i colori della tappezzeria dell’aula di Palazzo Madama. 1.3. Presenza animazioni Sono completamente assenti animazioni nella home page. La sola parte animata di tutto il sito è presente nell’area “Relazioni con i cittadini/Il Senato per i ragazzi”. Cliccando sull’immagine “Gaia e Renato” si mostra ai giovani utenti un divertente cartoon, i cui protagonisti, due assistenti parlamentari, illustrano attraverso varie immagini i diversi profili della realtà parlamentare. L’assenza di animazioni ha indubbiamente il pregio di facilitare i tempi di caricamento della pagina iniziale. 2. TRASPARENZA AMMINISTRATIVA 2.1. Informazioni sulla struttura dell’organizzazione e descrizione degli organi Piena attuazione trova il principio della trasparenza amministrativa nel nuovo sito del Senato della Repubblica che riporta ampie informazioni sia sull’organizzazione politico-istituzionale, sia sulla struttura amministrativoburocratica. Notizie relative al primo profilo sono reperibili nelle sezioni “L’istituzione” e “Composizione”. In particolare sotto la prima macrosezione sono disponibili dati concernenti il Senato, come organo costituzionale, attraverso l’illustrazione del suo ruolo e dei suoi poteri e attraverso la lettura delle principali fonti di regolamentazione. Seguono i dati relativi al trattamento economico dei singoli senatori e alla disciplina giuridica della cosiddetta anagrafe patrimoniale. Accedendo alla macrosezione “Composizione”, l’utente può trovare precise e dettagliate informazioni sulla struttura interna dell’Istituzione. Vengono illustrate l’attività, le funzioni dei singoli organi politici, fra cui primeggia il Presidente. Segue la composizione con l’indicazione dei nomi e dei cognomi dei membri, ove si tratti di organi collegiali o complessi (es. ufficio di Presidenza). Anche sotto l’aspetto relativo all’apparato amministrativo interno, il sito è esaustivo. Sotto la voce “Relazioni con i cittadini” è presente la sotto sezione “Amministrazione”. L’utente può, in primo luogo, reperire informazioni sulla organizzazione interna, attraverso la lettura dei Servizi e degli Uffici nei quali si articola l’amministrazione del Senato. In secondo luogo, può accedere a un dettagliato, ma chiaro organigramma e infine può ricevere notizie sui concorsi in atto o recentemente espletati. 2.2. Caratterizzazione istituzionale Il logo del Senato, rappresentato da una lettera “S” maiuscola”un po’ stilizzata di colore rosso, è presente in una posizione tutt’altro che centrale. Tale logo, posto all’altezza del banner rosso sul lato sinistro, ha dimensioni consistenti. Tale collocazione non è mantenuta però nelle successive pagine visitabili nel corso della navigazione. Il nome dell’istituzione è anch’esso ben visibile e riconoscibile sulla home page, in modo da consentire all’utente l’immediata individuazione del soggetto titolare del sito. In linea generale il nome ed il logo del Senato sono associati al colore rosso. 2.3. Esistenza di versioni del sito in lingua straniera Attualmente non sono rilevabili versioni in lingue diverse dall’italiano. Ciò rappresenta un indubbio limite del sito. 3. LA FRUIBILITÀ 3.1. Esistenza e buon funzionamento di un motore di ricerca interno Il sito dispone di un efficiente motore di ricerca, autonomamente segnalato nella parte in alto a destra sulla home page. Giova osservare come tale collocazione sia mantenuta in tutte le pagine del sito. La ricerca dei dati può essere effettuata inserendo o una parola o la frase che si intende cercare. Sono previsti fra l’altro un sistema di ricerca avanzata e un sistema di accesso diretto alle principali banche dati di rilievo parlamentare. 3.2. Percorso indicato in ogni pagina e link alla home page Accedendo a ogni pagina, sul lato sinistro appare una colonna, nella quale vengono riportati gli altri link appartenenti alla medesima macrosezione. Inoltre, posta in apertura della colonna, la scritta di colore rosso, “Sei in…” consente all’utente di individuare la propria collocazione nel sito, attraverso la puntuale indicazione delle tappe seguite per accedere alla pagina che si sta consultando. In tutte le pagine del sito, nella parte destra sono riportati i “Collegamenti rapidi”, attraverso i quali si può accedere direttamente agli aspetti più salienti. Nella parte superiore, è mantenuto inoltre il banner rosso, le cui icone consentono all’utente di passare rapidamente ad un’altra area o di tornare alla home page. Infine, dalla pagina “Altri siti di interesse”, posta nella macro sezione l’istituzione, è possibile accedere ai più importanti siti istituzionali non solo italiani, ma anche stranieri. 3.3. Mappa del sito Cliccando sull’icona di colore bianco “mappa”, posta nella parte alta del testo, a dire il vero in una posizione ben poco visibile, anzi del tutto marginale, è possibile accedere alla mappa del sito, la quale indica schematicamente il contenuto di ogni sezione. È importante precisare come le sezioni della mappa corrispondano alle voci riportate sul banner rosso. 4. LA QUALITÀ DEI SERVIZI E L’INTERATTIVITÀ 4.1. Accesso e prenotazione dei servizi Per quel che concerne i servizi offerti all’utenza si ritiene di dover circoscrivere l’analisi alle varie modalità di accesso del pubblico al Senato (visita dei Palazzi, visite scolastiche, partecipazione alle sedute). Relativamente a tale tipologia di servizio è importante osservare come, per ragioni di sicurezza, non sia possibile prenotare on line le visite, né tanto meno inoltrare per questa via la richiesta di partecipazione alle sedute dell’Aula. Il richiedente deve inoltrare la propria domanda, via fax (il numero è indicato sul sito) direttamente agli Uffici competenti. 4.2. Informazioni sui concorsi Cliccando sulla voce “Relazioni con i cittadini” del banner rosso, si può accedere alla sotto-sezione riguardante i concorsi. In essa sono riportate informazioni relative ai concorsi in atto e banditi, nonché alla normativa regolamentare in materia. Per ulteriori informazioni sono a disposizione dell’utenza sia un indirizzo e-mail, sia un apposito numero telefonico. 4.3. Newsletters e collegamenti con il front office Il sito del Senato non presenta una newsletter alla quale iscriversi. Molteplici sono comunque i canali di comunicazione con il front office dell’amministrazione del Senato della Repubblica. Per quel che concerne i recapiti telefonici, i numeri di maggiore utilità sono segnalati sotto la voce “Contatti”, posta nella parte bassa del testo. Sotto tale voce sono riportati l’indirizzo e il numero di telefono del centralino, il numero telefonico per ottenere informazioni parlamentari e infine l’indirizzo email. 5. ACCESSIBILITÀ DEL SITO WWW.SENATO.IT 5. 1. Introduzione Le brevi considerazioni che seguono mirano ad analizzare in modo sintetico l’accessibilità complessiva del nuovo sito web del Senato della Repubblica, attraverso la valutazione della sua rispondenza ai parametri fissati nell’Allegato A alla Circolare del Ministro per la Funzione Pubblica, n. 3 del 2001 recante "Linee guida per l'organizzazione, l'usabilità e l'accessibilità dei siti web delle Pubbliche Amministrazioni". È necessario preliminarmente rilevare come il progetto grafico e l'infodesign del nuovo sito web del Senato siano stati ispirati sin dai momenti iniziali dalle linee guida in materia espresse dal World Wide Web Consortium (W3C) e in particolare dal WAI (Web Accessibility Initiative) cui fa riferimento la sopracitata circolare, con l'obiettivo di raggiungere un livello di accessibilità "AA" (si veda in merito http://www.w3.org/WAI). Tale obiettivo è stato raggiunto nella quasi totalità del sito. L’assenza di una precisa sezione in versione “solo testo” o di “sito accessibile” è da ricondursi ad una scelta volontaria dell’Amministrazione, poiché si è ritenuto che un siffatto inserimento potesse avere un carattere in qualche modo discriminatorio. 5.2. Organizzazione delle pagine Il nuovo sito web del Senato è stato realizzato operando una netta separazione fra contenuti, struttura e presentazione. I contenuti sono realizzati attraverso strumenti di Content Management per ciò che riguarda le componenti editoriali. Sono invece conservati in una corposa banca dati le informazioni ed i testi provenienti dal Sistema Informativo relativo all'attività parlamentare (legislativa e non legislativa). La struttura del sito è realizzata sempre attraverso strumenti di Content Management e la struttura delle pagine è ottenuta con il meccanismo dei templates, facilmente modificabili senza impatti sui contenuti. La presentazione, infine, è ottenuta facendo uso di fogli di stile (CSS), così da poter intervenire a prescindere dalla struttura dei contenuti del sito, nel suo complesso o nelle singole pagine. Nella costruzione delle pagine è stato fatto uso di grandezze relative. In tal modo le pagine risultano essere rappresentate in modo corretto e gradevole al variare della risoluzione o della dimensione della finestra del browser dell'utente. La struttura della pagina resta coerente durante la navigazione delle diverse sezioni che compongono il sito. Il numero dei font e dei colori scelti è stato contenuto al fine di accrescere la leggibilità delle informazioni. Da ogni pagina del sito è possibile accedere alla mappa attraverso un link posto nella parte superiore destra della pagina. Tale mappa schematizza in modo chiaro e semplice l'intera struttura del sito e consente all'utente di orientarsi velocemente e di spostarsi in modo diretto verso una specifica sezione. Oltre alla mappa del sito un altro valido strumento per individuare sezioni e pagine di interesse è la funzionalità di ricerca, potenziata rispetto alla versione precedente del sito web ed estesa in modo da essere un valido ausilio anche per l'utente non esperto. Accanto alle ricerche specialistiche su banche dati è stata infatti introdotta una funzionalità di ricerca generale, accessibile da ogni pagina e destinata a una utenza non professionale. 5.3. Immagini e animazioni Il nuovo sito web del Senato è sostanzialmente privo di animazioni, eccezion fatta per la pagina “Gaia e Renato”, riservata agli utenti più giovani. Sono assenti del tutto effetti come il cosiddetto "rollover" sui link. L'uso delle immagini è sempre accompagnato da una descrizione testuale alternativa, adatta ad essere utilizzata da text reader e browser testuali. 5.4. Mappe immagine Nel sito web del Senato non viene fatto uso di mappe immagine. 5.5. Componenti multimediali L'unica sezione del sito che contiene componenti multimediali è costituita dalla "Visita virtuale del Senato" che viene però aperta a pagina esterna a sottolienare il cambio di contesto applicativo rispetto al resto dei contenuti. La fruizione dei contenuti multimediali necessita dell’uso dei plug-in Quicktime e Macromedia Flash. Va rilevato come ogni porzione della visita virtuale sia accompagnata da contenuti audio che costituiscono un valido supporto alla fruizione visuale della visita. 5.6. Collegamenti ipertestuali (links) I collegamenti ipertestuali sono realizzati su frasi o parole molto chiare evitando l'uso di espressioni generiche come "premi qui" o "clicca". Le immagini navigabili, perché legate a collegamenti ipertestuali, sono tutte corredate di apposita descrizione testuale alternativa. 5.7. Grafici e schemi Nel sito web del Senato grafici e schemi sono pressoché assenti. 5.8. Componenti interattive (es. scripts, appletts, plug-ins) Per quel che attiene a tale profilo si fa rinvio alle considerazioni svolte nel paragrafo 5.5. 5.9. "Frames" L'uso dei "frames" nel sito del Senato è ridotto al minimo indispensabile. In particolare esso è limitato alle pagine per potere accedere ai contenuti della Banca Generale Testi relativi all'attività parlamentare (legislativa e non legislativa). Queste pagine sono comunque aperte a pagina esterna, con lo scopo di evidenziare il cambio di contesto. Il contenuto dei frames resta espresso con grandezze relative evitando così l'uso dello scorrimento orizzontale. Viene fatto uso della direttiva "noframes" e i frames hanno nomi assolutamente significativi rispetto al loro contenuto, in conformità con quanto previsto dalla già citata Circolare del Ministro della Funzione Pubblica n. 3/2001. 5.10. Tabelle Le tabelle usate nel sito, per altro poco numerose, sono semplici e chiare e la loro struttura è costruita usando grandezze relative per evitare di perdere la paginazione al cambio di dimensione o risoluzione del client utilizzato dall'utente per la navigazione. 5.11. Verifica dell'accessibilità di una pagina Come detto in precedenza il sito web del Senato non dispone di una versione "solo testo", ma è stato volutamente realizzato in un'unica versione conforme alle raccomandazioni in materia di accessibilità espresse dalla Circolare del Ministro della Funzione Pubblica del 13 marzo 2001 e delle linee guida del W3C formulate attraverso l'iniziativa WAI. Sono state effettuate delle prove di navigazione utilizzando un browser web in modalità testuale (senza la visualizzazione delle immagini) per verificare la fruibilità dei contenuti e la navigabilità delle pagine, con risultati soddisfacenti. PAGINE DEL SITO WEB DEL SENATO DELLA REPUBBLICA SR/S/1 LEGGI E DOCUMENTI PERCORSO: HOME/LEGGI E DOCUMENTI 1. LA PAGINA È la pagina introduttiva della sezione “leggi e documenti”. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO La pagina si articola in tre parti: • una centrale, nella quale è descritto il contenuto dell’area del sito che si sta visitando e sono poste in risalto, sotto la rubrica “in evidenza”, le principali novità in tema di fonti; • una colonna di destra, nella quale sono indicate in modo analitico le varie pagine in cui si struttura l’area (“Disegni di legge”; “La manovra di bilancio”; “Raccolte normative”; “Gli ultimi atti stampati”; “Leggi e decreti” e infine “Attività non legislative”); • una colonna di sinistra nella quale sono segnalati: i collegamenti rapidi, che permettono all’utente di accedere alle pagine più rilevanti della sezione (ad esempio “Disegni di legge: i più richiesti”); i link interni, cioè l’indicazione delle altre aree del sito relative al profilo delle fonti normative. Nella pagina in esame questi link sono i seguenti: • “L’istituzione: Costituzione, Regolamento del Senato”; • “Lavori: agenda”; • link di collegamento con le pagine del sito della Camera dei deputati sul medesimo argomento. 3. I DESTINATARI La pagina di un sito web sono di per sé destinate ad un pubblico ampio. Ma la specificità dell’argomento fa ipotizzare che questa specifica pagina venga visitata da utenti con conoscenze giuridico-istituzionali, interessati ad avere informazioni specifiche per fini di lavoro o di studio. 4. LA VESTE GRAFICA E LA FUNZIONALITÀ La pagina iniziale e introduttiva dell’area “Leggi e documenti” presenta l’usuale banner rosso superiore con le voci necessarie per la navigazione nel sito. Ciò permette all’utente, in qualsiasi momento, di spostarsi nel sito senza dover tornare alla pagina iniziale. La presenza del banner è, come già rilevato, un elemento caratteristico di tutte le pagine: un segno preciso sia della volontà di rendere la navigazione dell’utente/cittadino la più semplice possibile, sia di dare omogeneità e coerenza al sito tanto da un punto di vista cromatico, quanto dal punto di vista della ripartizione degli spazi. Va segnalata anche la posizione di alta visibilità del logo del Senato e del nome per esteso dell’istituzione. La pagina è suddivisa in sezioni ben separate tra loro al fine di facilitare, già visivamente, la distinzione delle varie parti. Di grande utilità è la voce ”Sei in”, scritta in rosso, in modo da venir facilmente individuata dall’utente. Essa consente di avere chiaro il percorso seguito per arrivare alla pagina che si sta visitando. Parimenti utile è la barra per la ricerca dei dati, posta in alto a sinistra della pagina. La pagina si presenta, a livello grafico, molto semplice: fatta eccezione per l’immagine apicale, è assente ogni forma di animazione. Ciò non solo consente un abbreviamento dei tempi di caricamento della pagina, ma è anche in linea con la scelta di sobrietà ed eleganza consona a un sito istituzionale di tale importanza. Va infine sottolineato che per le informazioni più importanti vengono usati un formato e un colore diversi in modo da renderle più visibili e facilmente reperibili. LA LEGGIBILITÀ L’attendibilità dell’indice Gulpease della pagina web “Leggi e documenti” richiede che il documento venga preventivamente depurato dei quattro titoli e sottotitoli. In un testo assai breve - quale è quello in questione la loro presenza altererebbe i valori in modo sin troppo significativo. Con i titoli si ottiene difatti un valore di 43,07, senza di essi questo scende a 36,15. Si tratta di un indice che segnala una leggibilità “facile” solo per i lettori laureati, ma già “difficile” per i diplomati della scuola superiore, “molto difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. Ne consegue un impatto di lettura che è “indipendente” solo per i laureati; è invece “scolastico” (richiede cioè l’assistenza di un tutor) per i diplomati e per licenziati della scuola media222[222]. I parametri statistici che concorrono a determinare l’indice di leggibilità della pagina sono i seguenti: • 4 sono le frasi, 2 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto da poco più da 2 frasi; • 2 sono le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 50% del testo; • non ci sono frasi corte (quelle con non più di 15 parole); • 2 sono le frasi medie (con un numero di parole compreso tra 16 e 39) pari al 50%. A incidere su un indice di leggibilità piuttosto basso sono l’assenza di frasi corte e di contro la presenza di due frasi lunghe e di due frasi medie. Le une e le altre contribuiscono a innalzare fortemente la media delle parole (43) e delle sillabe (109) per frase. Va considerato che il breve testo della pagina in esame ha una funzione introduttiva all’area che riporta dettagliatamente l’attività legislativa del Senato. Ove i frequentatori della pagina fossero solo - come peraltro data la natura dell’argomento è presumile - utenti in grado di cogliere i contenuti delle leggi, l’indice Gulpease andrebbe considerato sostanzialmente accettabile223[223]. Va da sé che perseguire un obiettivo di più larga divulgazione implicherebbe un registro comunicativo ben diverso. 6. LA COMPRENSIBILITÀ Il linguaggio della pagina web “Leggi e documenti” ha un taglio fortemente segnato dalla terminologia specifica dei lavori parlamentari: “interrogazioni, interpellanze, mozioni. disegni di legge conti pubblici sessione di bilancio, resoconti di assemblea, bollettini delle Commissioni, ordini del giorno, emendamenti” ecc. Ciò nonostante la tessitura lessicale resta piuttosto lineare, poiché i lemmi “meno diffusi” si attestano sulla percentuale non altissima del 19%. La larga maggioranza dei termini fa invece riferimento a un vocabolario di largo uso: le parole “fondamentali” sono difatti il 63%, quelle “molto comuni” il 16%, quelle “comuni” il 2%. Il numero delle “parole diverse” (121 su un totale di 189) non è trascurabile, ma il loro peso non può essere particolarmente rilevante poiché il testo in esame è assai breve. Non a caso l’indice di Guiraud che individua la “ricchezza lessicale complessa” si limita al valore di 8,84. Anche l’impianto sintattico è molto semplice, affidato a proposizioni principali e coordinate. L’uso delle forme verbali vede la presenza del solo 222[222] L’impatto di lettura sarà ovviamente di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare. Il valore dell’indice potrebbe comunque essere innalzato senza particolari difficoltà. Cfr. infra il punto 8 di questa scheda. 223[223] presente indicativo (100%). Rimangono tuttavia le difficoltà costituite dai numerosissimi “riferimenti impliciti” connessi ai termini sopra riportati. Il loro compiuto scioglimento presuppone un lettore/navigatore già in qualche modo informato. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE Queste le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente. La prima tabella analizza il documento comprensivo dei titoli; la seconda senza di essi: LEGGI E DOCUMENTI LEGGI E DOCUMENTI (CON TITOLI) (SENZA TITOLI) INDICE GULPEASE 43,07 INDICE GUIRAUD 8,80 INDICE GULPEASE 36,15 INDICE GUIRAUD 8,84 NUMERO DELLE LETTERE 1108 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 189 Parole diverse 121 Lettere per parola 5,7 Sillabe per parola 2,5 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 63% Molto comuni 16% Comuni 2% Meno diffuse 19% FORME VERBALI Presente indicativo 100% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 6 Frasi per paragrafo 1,3 Parole per paragrafo 31,5 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 8 Frasi lunghe 2 (25%) Frasi corte 4 (50%) Parole per frase 23,6 Sillabe per frase 59,1 NUMERO DELLE LETTERE 1029 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 172 Parole diverse 116 Lettere per parola 5,8 Sillabe per parola 2,5 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 63% Molto comuni 16% Comuni 2% Meno diffuse 19% FORME VERBALI Presente indicativo 100% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 2 Frasi per paragrafo 2 Parole per paragrafo 86 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 4 Frasi lunghe 2 (50%) Frasi corte 0 Parole per frase 43 Sillabe per frase 109 RICORRENZA DEI TERMINI 5 legge 5 documento 3 raccolta 3 legislativo 3 giorno 3 atto 2 relativo 2 leggere 2 interrogazione 2 nuovo RICORRENZA DEI TERMINI 4 legge 4 documento 3 legislativo 3 giorno 2 relativo 2 raccolta 2 interrogazione 2 istruzione 2 disegno 2 atto 8. PROVE DI RISCRITTURA Proponiamo una prova di riscrittura di quasi tutto il breve testo della pagina web. Testo originale: indice Gulpease 34,30224[224] “Leggi e documenti” è l’area del sito dedicata ai testi sottoposti all’esame parlamentare: innanzitutto disegni di legge, ma anche documenti non legislativi, interrogazioni, interpellanze e mozioni. Una tabella continuamente aggiornata - elenca i disegni di legge più richiesti, mentre una sezione specifica raccoglie tutti i documenti relativi ai conti pubblici e alla sessione di bilancio, mentre agli argomenti più complessi, oggetto di diversi interventi legislativi, è dedicata l’area delle raccolte normative. Negli “Ultimi atti stampati”, sono disponibili, giorno per giorno, tutti i documenti del Senato (Resoconti di assemblea, bollettini delle Commissioni, ordini del giorno, disegni di legge, fascicoli di emendamenti, risposte scritte ad interrogazioni, relazioni) in formato pdf, non appena prodotti dalla tipografia. Testo riscritto: indice Gulpease 70,91225[225] “Leggi e documenti” è l’area dedicata ai testi sottoposti all’esame parlamentare: • disegni di legge, • interrogazioni, interpellanze e mozioni. Una tabella - sempre aggiornata - elenca i disegni di legge più richiesti. Una sezione specifica raccoglie i documenti relativi: 224[224] Il valore segnala una predizione di leggibilità “difficile” anche per lettori laureati e diplomati. Questo valore segnala invece un testo “molto facile” per i diplomati e “facile” per i licenziati della scuola media. L’impatto di lettura è “indipendente” per entrambe le categorie. 225[225] • ai conti pubblici; • alla sessione di bilancio. L’“Area delle raccolte normative” è dedicata agli argomenti oggetto di diversi interventi legislativi. Gli “Ultimi atti stampati” rendono disponibili, giorno per giorno, i seguenti documenti del Senato: • resoconti di assemblea; • bollettini delle Commissioni; • ordini del giorno; • disegni di legge; • fascicoli di emendamenti, • risposte scritte a interrogazioni, relazioni. Appena prodotti dalla tipografia, tutti i documenti sono disponibili in formato pdf. La pagina web “Leggi e documenti” ha una grafica semplice, priva di animazioni che consente un facile caricamento. Il breve testo ha un indice di leggibilità piuttosto basso. L’oggettiva necessità di ricorrere a termini specialistici non viene compensata da una presentazione che ne faciliti una lettura immediata. SR/S/2 IL SENATO DEI RAGAZZI SEZIONE: RELAZIONI CON I CITTADINI PERCORSO: HOME/IL SENATO DEI RAGAZZI 1. LA PAGINA La pagina - compresa nell’area del sito “Relazioni con i cittadini” dedicata al rapporto tra l’Istituzione e il pubblico - è rivolta in particolare ai navigatori più giovani. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO La pagina si struttura su tre colonne: nella prima sono indicate le altre sezioni dell’area; in quella centrale sono presenti le due animazioni (in formato flash) “Gaia e Renato” e “Come nasce una legge”; nell’ultima è presente la sola voce “Versione per la stampa”. Il primo cartoon, destinato a un pubblico di bambini, illustra attraverso animazioni anche audio, il funzionamento del Parlamento e del Senato. Cliccando sull’immagine raffigurante i due “stilizzati” assistenti parlamentari è possibile accedere alle vignette. Queste si susseguono, offrendo una struttura analoga: in ogni vignetta sono presenti nella parte superiore le voci “Vai al testo del cartoon”, che consente di accedere al copione delle battute e al “Glossario”. Cliccando su di esso si ha accesso alle parole chiave essenziali per la comprensione del testo. Nella parte inferiore sono invece presenti le voci “Pausa”, che permette di interrompere in ogni momento lo scorrimento delle immagini e “Menù”, che permette di ritornare indietro nella navigazione. La seconda animazione è invece riservata a studenti più grandi: cliccando sulla immagine, raffigurante il Presidente in aula, si accede al secondo cartoon, nel quale è spiegato l’iter parlamentare. Analogamente alle altre pagine del sito è mantenuta la barra rossa nella parte superiore della pagina, nonché la voce, “Sei in...”. 3. I DESTINATARI La pagina è destinata a un pubblico di giovanissimi. Le due animazioni presenti sono infatti riservate l’una (Gaia e Renato) a studenti delle scuole elementari e medie; l’altra (“Come nasce una legge”) a studenti delle scuole superiori. 4. LA VESTE GRAFICA E LA FUNZIONALITÀ La pagina presenta oltre alle usuali caratteristiche rilevate all’interno del sito (la cornice superiore, formata dal logo/nome dell’istituzione e dal banner rosso, l’immagine apicale, l’icona del motore di ricerca; la scritta “Sei in..”; l’indicazione delle altre pagine della medesima area) altre caratteristiche del tutto peculiari fra cui la presenza di animazioni, le sole di tutto il sito. La composizione del target di riferimento influisce fortemente sulla composizione della pagina che mira a risultare di facile consultazione e a riportare in modo chiaro, semplice e ben evidente tutte le informazioni necessarie. La scelta di vignette, dai personaggi “buffi”, risponde all’esigenza di accattivare l’attenzione degli utenti più piccoli. LA LEGGIBILITÀ In questo paragrafo verranno considerati sia il brevissimo testo che introduce alle due animazioni, sia il testo della prima di esse - “Gaia e Renato” - dedicata ai bambini e agli adolescenti della scuola elementare e media. Partiamo dal primo. L’indice Gulpease tocca il valore di 65,14: esso segnala una predizione di leggibilità “facile” e con impatto di lettura “indipendente” per i licenziati della scuola media; “molto difficile” e con impatto di lettura “scolastico” (assistito cioè da un tutor) per i licenziati della scuola elementare. Questi i dati che contribuiscono a definire l’indice: • 4 sono le frasi, 4 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto da 1 frase; • nessuna frase è lunga (con più di 40 parole); • 2 sono frasi corte (quelle con non più di 15 parole) pari al 50% del testo; • 2 sono le frasi medie (con un numero di parole compreso tra 16 e 39) pari al 50%. L’indice in questione è senza dubbio di livello piuttosto alto. Nel brevissimo testo non ci sono difatti frasi lunghe e senz’altro buona è la media delle parole per frase (11). E tuttavia il testo, pur adeguato per gli adolescenti della scuola media si presenta ancora non del tutto adeguato per i bambini della scuola elementare. Per essi la predizione di leggibilità “facile” scatta con l’indice a 80. Al termine di questa scheda presentiamo una prova di riscrittura. Veniamo ora al testo dell’animazione “Gaia e Renato”. In questo caso l’indice Gulpease tocca il valore di 58,07 che individua un documento “difficile”, con impatto di lettura “scolastico”per i licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile”, con i conseguenti effetti di “frustrazione” per quelli della scuola elementare. I parametri statistici che concorrono a determinare l’indice di leggibilità del testo dell’animazione sono i seguenti: • 72 le frasi, 53 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto da circa una frase e mezza (1,4); • 1 frase lunga (con più di 40 parole) pari all’1,4 % del testo; • 44 frasi corte (quelle con non più di 15 parole) pari al 61,1%; • 27 sono le frasi medie (con un numero di parole compreso tra 16 e 39) pari al 37,5%. Per innalzare ulteriormente un indice di leggibilità abbastanza elevato, ma non ancora idoneo a un pubblico di bambini e di adolescenti bisognerebbe eliminare la frase lunga e abbreviare le frasi medie. Anche il numero delle parole per frase (13,1) contribuisce a condizionare l’indice. Un dato questo che, in questa misura, può essere irrilevante per un lettore adulto, ma appare invece significativo per lo speciale pubblico di riferimento. 6. LA COMPRENSIBILITÀ Il breve testo introduttivo non presenta problemi particolari. La percentuale apparentemente alta di parole “meno diffuse” è infatti dovuta a termini come “cliccare” o “quiz” che sono oggi consueti anche per lettori giovanissimi. Segnaliamo a meri fini statistici che l’indice di Guiraud si attesta sul valore di 10,81, mentre l’uso delle forme verbali si limita al solo presente indicativo. Più articolato si fa invece il discorso per il testo dell’animazione “Gaia e Renato” dedicata al funzionamento del Parlamento e, in particolare, del Senato della Repubblica. Qui apprezzabile è lo sforzo di semplificazione affidato al dialogo scorrevole e garbato dei due protagonisti, segnato talora anche da una figurazione retorica (a es. metafore e similitudini come “gol” e arbitro) spontanea e familiare per il pubblico di rifermento. Tuttavia il ricorso alla terminologia tecnica del linguaggio parlamentare diventa pour cause inevitabile. E difatti la presenza dei lemmi “meno diffusi” si attesta sul 20%: percentuale davvero non trascurabile in un testo comunicativo, destinato per di più a uno pubblico assai speciale. Parole e/o espressioni come “Assemblea, scioglimento anticipato delle Camere, deliberazione, conferenza dei Capigruppo, competenze legislative, disegno di legge, fiducia al Governo, ordinamento giuridico dello Stato, interpellanza, interrogazione ecc.”, comportano pur sempre per utenti giovani e giovanissimi un certo sforzo sul terreno della comprensibilità. Va detto tuttavia che molte di esse o sono spiegate nel testo o sono comunque “assistite” da un apposito “Glossario” in rete. Segnaliamo anche qui ai meri fini statistici che l’indice di Guiraud che individua la “ricchezza lessicale complessa” di un testo è di 13,07. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE Queste le caratteristiche rilevabili statisticamente. La prima tabella analizza il breve testo della pagina introduttiva, la seconda quello dell’animazione “Gaia e Renato”: IL SENATO PER I GIOVANI IL SENATO PER I GIOVANI Introduzione “Gaia e Renato” INDICE GULPEASE 65,14 INDICE GUIRAUD 10,81 INDICE GULPEASE 58,07 INDICE GUIRAUD 13,07 NUMERO DELLE LETTERE 225 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 44 Parole diverse 32 Lettere per parola 5,0 Sillabe per parola 2,3 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 82% Molto comuni 2% Comuni 0% Meno diffuse 16% FORME VERBALI Presente indicativo 100% NUMERO DELLE LETTERE 50085 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 946 Parole diverse 402 Lettere per parola 5,2 Sillabe per parola 2,3 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 71% Molto comuni 7% Comuni 2% Meno diffuse 20% FORME VERBALI Presente indicativo 88% Passato prossimo 6% Presente congiuntivo 1% Imperfetto congiuntivo 1% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 53 Frasi per paragrafo 1,4 STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi Frasi per paragrafo 4 1 Parole per paragrafo 11 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 4 Frasi lunghe 0 Frasi corte 2 (50%) Parole per frase 11 Sillabe per frase 24,8 RICORRENZA DEI TERMINI 2 nascere 2 legge 2 immagine 2 sapere 2 cliccare Parole per paragrafo 17,8 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 72 Frasi lunghe 1 (1,4%) Frasi corte 44 (61,1%) Parole per frase 13,1 Sillabe per frase 10,9 RICORRENZA DEI TERMINI 12 senatore 7 venire 7 anno 6 fiducia 6 dovere 5 lavoro 5 fare 4 legislativo 4 legge 4 approvare 8. PROVE DI RISCRITTURA Proponiamo una prova di riscrittura del testo introduttivo e di un breve passaggio (paragrafi 44-47) dell’animazione “Gaia e Renato”: Testo originale: indice Gulpease 65,14226[226] “GAIA E RENATO SE VOLETE SAPERE COME FUNZIONA IL PARLAMENTO E IL SENATO IN PARTICOLARE E PARTECIPARE AD UN QUIZ, CLICCATE SU QUESTA IMMAGINE. COME NASCE UNA LEGGE SE INVECE VI INCURIOSISCE SAPERE COME NASCE UNA LEGGE, POTETE SCOPRIRLO CLICCANDO SU QUEST’ALTRA IMMAGINE.” Testo riscritto: indice Gulpease 93,07227[227] 226[226] Il valore segnala una predizione di leggibilità “facile” e “indipendente” per i licenziati della scuola media, ma “molto difficile” e scolastica per quelli della scuola elementare. 227[227] Questo valore segnala invece un testo “facile” e con impatto di lettura indipendente anche per i per i licenziati della scuola elementare. GAIA E RENATO VOLETE SAPERE COME FUNZIONANO IL PARLAMENTO E IL SENATO? VOLETE PARTECIPARE A UN QUIZ? CLICCATE SU QUESTA IMMAGINE. VOLETE SAPERE COME NASCE UNA LEGGE? CLICCATE SU QUEST’ALTRA IMMAGINE. Testo originale indice Gulpease 54,76228[228] “Renato: Il Senato organizza il proprio funzionamento interno sulla base del Regolamento. Infatti, proprio come quando si gioca a pallone, i senatori seguono un Regolamento il quale disciplina l'attività del Senato. Gaia: Il Presidente è un po' come un arbitro: è lui che deve farlo rispettare. Renato: I lavori del Senato sono organizzati in base al programma bimestrale e al calendario mensile dei lavori. Ogni seduta dell'Assemblea e delle Commissioni si svolge in base all'ordine del giorno che è un elenco degli argomenti di cui si deve discutere in quella giornata. Gaia: Il Senato svolge un gran numero di attività: concede e toglie la fiducia al Governo, del quale indirizza e controlla costantemente l'operato. Approva - insieme con la Camera - le leggi che compongono l'ordinamento giuridico dello Stato. Prosegui per saperne di più”. Testo riscritto: indice Gulpease 96,42229[229] Renato. Il Senatori organizzano il lavoro seguendo un Regolamento. Proprio come i giocatori di pallone. Gaia. Il Presidente è l’arbitro. Fa rispettare il Regolamento. Renato. 228[228] Questo valore segnala una predizione di leggibilità “difficile” e “scolastica” per i licenziati della scuola media; “quasi incomprensibile” e “frustrante” per i licenziati della scuola elementare. 229[229] Questo valore segnala invece un testo “molto facile” e con impatto di lettura “indipendente” anche per i licenziati della scuola elementare. I lavori del Senato sono programmati per due mesi. Hanno anche un calendario mensile. Le sedute dell’Assemblea e delle Commissioni hanno un ordine del giorno. È l’elenco degli argomenti da discutere. Gaia. Il Senato svolge molte attività: • concede e toglie la fiducia al Governo; • indirizza e controlla la sua azione; • approva le leggi insieme alla Camera. Prosegui. Ne saprai di più. La pagina web ha una grafica semplice e lineare; l’animazione “Gaia e Renato” è garbata e accattivante, adatta al pubblico di giovanissimi cui è indirizzata. Gli indici di leggibilità dei testi, pur piuttosto elevati, andrebbero però ulteriormente innalzati per renderli davvero adatti ai bambini e agli adolescenti della scuola elementare e media SR/S/3 L’ARCHIVIO STORICO DEL SENATO SEZIONE: RELAZIONI CON I CITTADINI PERCORSO: HOME/RELAZIONI CON I CITTADINI/L’ARCHIVIO STORICO DEL SENATO 1. LA PAGINA La pagina “l’Archivio storico del Senato”, introduttiva alla omonima sezione, presenta l’abituale struttura tripartita: nella colonna laterale sono indicate le altre pagine della medesima area “Relazioni con i cittadini”, in quella centrale è descritto sinteticamente il contenuto dell’intera sezione, nell’ultima colonna è invece presente la voce “Versione per la stampa”, che consente di scaricare la pagina in versione testo. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO La pagina illustra sinteticamente la funzione, la struttura, l’attività editoriale connessa, le modalità e le informazioni per l’accesso al patrimonio dell’Archivio Storico. Ogni dato è corredato dal riferimento normativo. In particolare è possibile, cliccando sulle relative voci, ottenere informazioni relative al materiale disponibile (“Guida”), alla normativa interna (sono riportati integralmente i testi del Regolamento dell’Archivio e del Regolamento di ammissione del pubblico), nonché alla attività editoriale svolta dall’Archivio stesso (“Attività editoriale”). Le altre pagine della sezione “L’archivio storico”, richiamate nella colonna di sinistra, con caratteri più piccoli, consentono di avere ulteriori e più dettagliate informazioni sui documenti dell’ archivio, sulle modalità di accesso e di consultazione, nonché sulle pubblicazioni curate dall’Ufficio. Sarebbe stato forse opportuno riportare nella pagina introduttiva della sezione l’indicazione degli indirizzi e dei recapiti a cui rivolgersi per poter accedere al patrimonio dell’archivio. Al fine di facilitare la consultazione e il reperimento dei documenti è stata comunque realizzata - come si è appena ricordato - una apposita Guida, nella quale sono descritti in modo puntuale tutti i testi disponibili. 3. I DESTINATARI La natura stessa della documentazione presente nell’Archivio Storico condiziona fortemente il target di riferimento. La pagina è esplicitamente destinata a un pubblico ristretto che presenta caratteristiche peculiari. La specificità dell’argomento fa infatti supporre che la pagina in questione venga visitata da un pubblico con conoscenze giuridico-istituzionali, che si rivolge a questa sezione per avere informazioni specifiche a fini di lavoro o di studio. 4. LA VESTE GRAFICA E LA FUNZIONALITÀ La pagina iniziale dell’Archivio Storico, dedicata all’introduzione della sezione, presenta il consueto banner, superiore, con le voci necessarie per la navigazione nel sito, nonché l’indicazione, in posizione di alta visibilità, del nome e del logo del Senato. La pagina ha una grafica molto semplice: fatta eccezione per l’immagine di un documento dell’archivio, è assente ogni forma di animazione. Ciò permette un accorciamento dei tempi di caricamento della pagina. Coerente con tale impostazione è anche la scelta dell’immagine: semplice e in linea con l’argomento trattato. Per le informazioni più importanti vengono utilizzati caratteri di vari formati, nonché un accorto uso del colore rosso. 5. LA LEGGIBILITÀ L’indice Gulpease che individua la predizione di leggibilità del testo della pagina web è di 40,15. Tale valore individua una leggibilità “facile” per lettori laureati e appena “facile” per i diplomati, ma già “molto difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. L’impatto di lettura è “indipendente” solo per i laureati e i diplomati; è invece “scolastico” (richiede cioè l’assistenza di un tutor) per i licenziati della scuola media230[230]. Questi i parametri statistici che concorrono a determinare l’indice di leggibilità della pagina: • 6 sono le frasi, 5 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto da poco più di una frase (1,2); • 2 sono le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 33% del testo; • non ci sono frasi corte (con non più di 15 parole); • 4 sono le frasi medie (con un numero di parole compreso tra 16 e 39) pari al 67% dell’intero documento. L’indice di leggibilità risulta dunque piuttosto basso. A incidere su di 230[230] L’impatto di lettura sarà ovviamente di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare. esso sono sia l’assenza di frasi corte, sia la presenza di due frasi lunghe e di quattro frasi medie che complessivamente determinano un numero assai elevato delle sillabe (85,7) e soprattutto delle parole (35,0) per frase. La predizione di leggibilità del testo implica pertanto navigatori dotati di una formazione culturale piuttosto alta. Tanto più che il valore di 40,15 sfiora la soglia critica di 40. Essa segnala uno scritto con una leggibilità “difficile” e un impatto di lettura “scolastico” anche per quanti siano in possesso di un diploma di scuola media superiore. Ma, come si è visto, il testo prevede esplicitamente che i frequentatori della pagina siano studiosi e comunque addetti ai lavori: per essi la leggibilità del testo non costituisce problema. E tuttavia, come ogni pagina web, quella dedicata all’Archivio storico del Senato è potenzialmente aperta anche al pubblico più ampio, per il quale la predizione di leggibilità non sarebbe altrettanto confortante. Si deve cioè prendere in considerazione che tra i visitatori - anche occasionali - possano esservi studenti, magari della scuola superiore, o cittadini semplicemente curiosi. Una certa semplificazione del testo, potrebbe quindi non essere inutile. Proporremo alla fine di questa scheda una ipotesi di riscrittura che vada in tale direzione. 6. LA COMPRENSIBILITÀ La tessitura lessicale è nella sostanza lineare. Dato l’argomento fortemente specifico, il vocabolario deve ricorrere con una certa frequenza ai lemmi “meno diffusi”. Essi sono il 19% del totale a fronte del 68% delle “parole fondamentali”, del 10% di quelle “molto comuni” e del 3% delle “comuni”. Il numero delle “parole diverse” non è trascurabile. Esse costituiscono oltre la metà del breve documento: sono 132 su 210 lemmi utilizzati. L’indice di Guiraud che individua la “ricchezza lessicale complessa” è di 9,10. Il valore segnala un testo di indubbia pregnanza informativa. A differenza di quanto spesso accade nei documenti di informazione, la struttura sintattica non si avvale di punti elenco. Come a differenza della norma di tali testi, piuttosto frequente è il ricorso alla costruzione ipotattica. L’uso delle forme verbali vede sì la netta prevalenza del presente indicativo (80%), ma pure una ragguardevole percentuale del modo congiuntivo (10%), la stessa del passato prossimo. La struttura logica è serrata e coerente. Rimangono le difficoltà costituite dai alcuni riferimenti impliciti di carattere storico e giuridico che, come si già detto, presuppongono un lettore già in qualche modo informato. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE Queste le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente: L’ARCHIVIO STORICO DEL SENATO INDICE GULPEASE 40,15 INDICE GUIRAUD 9,10 NUMERO DELLE LETTERE 1206 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 210 Parole diverse 132 Lettere per parola 5,7 Sillabe per parola 2,4 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 68% Molto comuni 10% Comuni 3% Meno diffuse 19% FORME VERBALI Presente indicativo 80% Passato prossimo 10% Presente congiuntivo 10% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 5 Frasi per paragrafo 1,2 Parole per paragrafo 42 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 6 Frasi lunghe 2 (33,0%) Frasi corte 0 Parole per frase 35 Sillabe per frase 85,7 RICORRENZA DEI TERMINI 4 storico 3 documento 3 attività 2 utente 2 studioso 2 pubblico 2 nostro 2 funzione 2 documentazione 2 archivio 8. PROVE DI RISCRITTURA Si propone qui di seguito un’ipotesi di riscrittura del penultimo paragrafo del testo della pagina web. Il suo indice di leggibilità è difatti significativamente inferiore al valore medio dell’intero documento (40,15). Testo originale: indice Gulpease 37,42 231[231] “Per orientare gli utenti nella loro attività di ricerca ed indirizzarli verso le fonti o i documenti di loro interesse è stata realizzata una Guida, che fornisce una descrizione puntuale della documentazione disponibile per la consultazione, mentre il quadro normativo entro cui gli utenti fruiscono dei servizi dell’Archivio è fornito dal Regolamento di ammissione del pubblico.” Testo riscritto: indice Gulpease 57,20 232[232] Una Guida orienta gli utenti nella ricerca e li indirizza verso fonti o documenti di loro interesse. La Guida descrive con puntualità la documentazione disponibile. Il Regolamento di ammissione definisce le regole per l’uso dei servizi dell’Archivio. La grafica molto semplice garantisce che la pagina possa essere “scaricata” con rapidità. L’effetto complessivo è quello di una sobria eleganza. Buona è anche la funzionalità dei link. Il testo è adeguato solo a utenti colti quali sono i presumibili fruitori di un archivio. 231[231] Il valore segnala un testo “difficile” per i diplomati. Si avvicina inoltre alla soglia di 35 che individua testi una predizione di leggibilità “difficile” anche per i laureati. 232[232] Questo valore segnala invece un testo con predizione di leggibilità “facile” e “indipendente” anche per i diplomati. Il testo potrebbe essere ulteriormente semplificato, ma con indubbi effetti di banalizzazione stilistica, probabilmente non ben accetta da un pubblico qualificato quale è quello previsto per la pagina. LA CAMERA DEI DEPUTATI www.camera.it ANALISI DEL SITO WEB DELLA CAMERA DEI DEPUTATI DI CARMEN ANDREUCCIOLI Palazzo Montecitorio Partendo dal sito del Parlamento italiano, cliccando sulla immagine della Camera dei deputati, presente nella parte sinistra della home page, si accede al sito della Camera dei deputati. 1. LA GRAFICA E IL REGISTRO COMUNICATIVO 1.1. Struttura della home-page La grafica di questo sito, recentemente aggiornato, tende a privilegiare le parti di testo rispetto alle immagini e alle foto. Il sito presenta una struttura geometrica: la home page, infatti, risulta suddivisa in tre colonne virtuali, contornate, nella parte inferiore, da un banner di colore arancione e da sottostanti icone bianche. Nella prima colonna ideale della pagina, partendo da sinistra, l’utente trova informazioni attinenti alla istituzione Camera in genere: da notizie sulla struttura parlamentare (sotto l’icona “Conoscere la Camera”) ad aggiornamenti continui sull’attività dell’organo (rassegna stampa, comunicati, possibilità di accedere on line). In testa alla pagina, proprio sotto il titolo della home page “la Camera dei deputati”, compare una barra sulla quale scorrono le notizie più significative. È importante osservare come gli aggiornamenti delle news siano continui. Nella seconda colonna, il sito fornisce informazioni più specifiche ● sul Presidente della Camera, di cui sono riportati il discorso di benvenuto agli utenti, nonché il discorso di insediamento; ● sull’attività legislativa, distinguendo fra i lavori parlamentari dell’aula e quelli delle Commissioni; ● sulla possibilità di ulteriori ricerche e approfondimenti (sotto la icona “ricerche ed approfondimenti” si hanno notizie su recenti progetti di legge, atti di indirizzo, testi normativi approvati nel corso delle ultime due legislature ecc.). L’ultima colonna è riservata alle iniziative e agli eventi di carattere culturale, realizzati dalla Camera; nonché alle attività promosse dalla Camera in favore dei giovani (“La Camera dei giovani”). Si deve precisarecome proprio a partire da quest’ultima legislatura notevole impulso abbiano avuto le attività di promozione culturale e di educazione e formazione giovanile. A chiusura della colonna è presente inoltre l’icona “download plug-in”, la quale consente di scaricare gratuitamente i programmi necessari (da Netscape a Windows Media player) per poter accedere a tutte le informazioni riportate nel sito. Unica pecca è la poca visibilità dell’icona, derivante dall’assenza di colore e dalle ridotte dimensioni. Nella parte inferiore del testo è collocato un banner arancione, sul quale sono indicate, in maiuscolo, le macrosezioni nelle quali si articola il sito: deputati, organi parlamentari, documenti, Europa/Estero, norme, amministrazione, servizi ai cittadini e il tuo menù. Cliccando sulle singole voci è possibile visualizzare il contenuto di ciascuna macrosezione (ad es. cliccando sulla voce “amministrazione”, appaiono le ulteriori voci: Struttura amministrativa, Le sedi della Camera, Attualità e comunicazione, Concorsi, Licitazioni). Ciò consente all’utente di capire a colpo d’occhio cosa si può trovare nei collegamenti e di rintracciare i dati richiesti. Sotto al banner arancione sono presenti, in colore bianco, le seguenti icone, a ognuna delle quali si associa un piccolo logo: “mappa”, “indice a/z”, “solo testo-accessibile”, “scrivi”, “newsletter”, (orario). In particolare cliccando sull’icona “solo testo-accessibile”, è possibile accedere alla versione solo testo del sito. Questa consente l’opzione “zoom +/-” e permette di ingrandire o ridurre consistentemente l’immagine. 1.2. Colori dominanti Nella home page del sito dominano come colori le varie tonalità del blu, cui si alterna un uso sapiente del colore arancione per evidenziare le parole o icone chiave. In particolare, di tale colore sono sia le indicazioni delle varie versioni linguistiche del sito, che l’intero banner posto nella parte inferiore della pagina. Tale alternanza di toni cromatici è mantenuta in tutte le pagine del sito visitabili nel corso della navigazione. 1.2. Presenza animazioni La sola parte animata della home page è rappresentata dalla barra superiore su cui scorrono le news continuamente aggiornate. L’assenza di animazioni ha indubbiamente il pregio di facilitare i tempi di caricamento della pagina iniziale e di quelle successive del sito. 2. TRASPARENZA AMMINISTRATIVA 2.1. Informazioni sulla struttura dell’organizzazione e descrizione degli organi Il principio della trasparenza amministrativa trova piena attuazione nel sito della Camera dei deputati: sono rinvenibili in esso ampie informazioni attinenti sia all’organizzazione politico-istituzionale, sia alla struttura strettamente amministrativo-burocratica. Notizie relative al primo profilo sono reperibili nelle sezioni “Deputati” e “Organi parlamentari”. In particolare sotto la prima macrosezione sono disponibili dati concernenti l’attività, la carriera personale, il trattamento economico dei singoli deputati, ma anche gli indirizzi Internet e i recapiti email e postali a cui rivolgersi al fine di contattare il proprio deputato. Accedendo alla macrosezione “Organi parlamentari”, l’utente può trovare precise e dettagliate informazioni sulla struttura interna dell’istituzione: dei singoli organi politici sono illustrate l’attività, le funzioni, nonché la composizione, (con l’indicazione dei nomi e dei cognomi dei membri) ove si tratti di organi collegiali o complessi (es. Ufficio di Presidenza). Anche sotto l’aspetto relativo all’apparato amministrativo interno, il sito è esaustivo. Partendo dall’icona “amministrazione”, posta sempre sulla barra arancione in fondo alla home page, l’utente può, in primo luogo, reperire informazioni sulla organizzazione interna della Camera, avvalendosi sia della lettura dei Regolamenti interni sia di un dettagliato e chiaro organigramma; può, secondariamente, trovare notizie sulle varie sedi della Camera; può, infine, venire a conoscenza dei bandi di concorso, in atto o recentemente espletati, nonché delle licitazioni. 2.2.Caratterizzazione istituzionale Il logo della Camera, rappresentato dalle due lettere iniziali “C” e “D” intrecciate su uno sfondo blu, è presente, ma in una posizione tutt’altro che centrale, sulla home page del sito. Tale logo, infatti, di contenute dimensioni, è posto all’altezza del banner arancione, sul lato sinistro. Tale collocazione è mantenuta anche nelle successive pagine visitabili nel corso della navigazione. Il nome dell’istituzione, invece, è ben visibile e riconoscibile sulla home page, in modo da consentire all’utente l’immediata individuazione del soggetto titolare del sito. In linea generale il nome ed il logo della Camera sono associati al colore blu. 2.3. Esistenza di versioni del sito in lingua straniera Uno dei maggiori pregi del sito è la possibilità di consultare le pagine in altre cinque lingue (inglese, francese, tedesco, spagnolo e arabo) oltre l’italiano. Le versioni del sito in inglese, francese, tedesco e spagnolo sono complete, essendo esse, in realtà, la mera traduzione del sito italiano, del quale è mantenuta la stessa struttura grafica. Restano in italiano le sole news di cronaca, in ragione dell’impossibilità di tradurle in tempo reale. Per quel che concerne invece la versione araba, l’accesso al sito richiede l’installazione di un apposito supporto informatico, per ovvie ragioni linguistiche. Ciononostante la connessione si presenta tutt’altro che difficoltosa. 3. LA FRUIBILITÀ 3.1.Esistenza e buon funzionamento di un motore di ricerca interno Il sito dispone di un efficiente motore di ricerca, che non è tuttavia autonomamente segnalato sulla home page: per accedervi l’utente deve prima di tutto aprire la icona “indice a-z”, che per la collocazione e per il colore non è, a dire il vero, immediatamente visibile. La ricerca può essere effettuata inserendo o una parola o la frase che si intende cercare, ma anche accedendo alla sezione alfabetica dell’elenco di interesse. 3.2. Percorso indicato in ogni pagina e link alla home page Accedendo a ogni pagina, sul lato sinistro appare una colonna, nella quale vengono riportati gli altri link appartenenti alla medesima macrosezione. Inoltre nella parte superiore della pagina la scritta di colore arancione, “Sei in…” consente all’utente di individuare la propria collocazione nel sito, attraverso la puntuale indicazione delle tappe seguite per accedere alla pagina che si sta consultando. In tutte le pagine del sito, nella parte superiore, sono presenti le icone delle funzioni più significative, che consentono all’utente di accedere rapidamente alla versione solo testo; di aggiungere la pagina consultata alle preferite, ed infine di tornare sia alla pagina precedente (back) sia direttamente alla home page (home). 3.3. Mappa del sito Cliccando sull’icona di colore bianco “mappa”, posta nella parte inferiore della home page (e di tutte le altre pagine), al di sotto della barra colore arancio, è possibile accedere alla mappa del sito, la quale indica schematicamente il contenuto di ogni sezione. Va sottolineato come le sezioni della mappa corrispondano alle voci riportate sul banner arancione. 4. LA QUALITÀ DEI SERVIZI E L’INTERATTIVITÀ 4.1. Accesso e prenotazione dei servizi Per quel che concerne i servizi offerti all’utenza si ritiene di dover circoscrivere l’analisi, da un lato, alle varie modalità di accesso alla Camera del pubblico (visita dei palazzi, visite scolastiche, partecipazione alle sedute) e, dall’altro, alla possibilità per l’utenza di usufruire del servizio di ordinazione libraria on line. Relativamente alla prima tipologia di servizio è importante osservare come, per ragioni soprattutto di sicurezza, non sia possibile prenotare on line le visite, né tanto meno inoltrare la richiesta di partecipazione alle sedute dell’aula. Per potere accedere infatti a tali servizi il richiedente deve inoltrare la propria domanda, via fax (il numero è indicato sul sito), direttamente al Servizio per la sicurezza. In fase di predisposizione è invece il servizio di ordinazione libraria on line, attraverso il quale sarà possibile per i cittadini ordinare direttamente, tramite Internet, le pubblicazioni edite dalla Camera dei deputati. 4.2. Informazioni sui concorsi Cliccando sull’icona “amministrazione” del banner arancione, si accede alla sezione riguardante i concorsi. In essa sono riportate informazioni relative ai concorsi in atto e banditi, alla normativa regolamentare in materia, nonché l’indicazione degli stipendi netti iniziali dei dipendenti dell’amministrazione, aggiornati al 1 gennaio 2004. Per ulteriori informazioni sono a disposizione dell’utenza sia un indirizzo e-mail, sia un apposito numero telefonico. 4.3. Newsletters e collegamenti con il front office Il sito della Camera consente agli utenti di iscriversi alla propria newsletter settimanale, curata dall'Ufficio Stampa in collaborazione con i Servizi Assemblea e Commissioni e con l'Ufficio Commissioni di inchiesta, vigilanza e controllo. Il servizio fornisce un sintetico quadro generale dei lavori parlamentari della settimana e, nello stesso tempo, segnala, attraverso una serie di link al sito Internet della Camera, i punti di riferimento necessari per eventuali approfondimenti. Per iscriversi alla newsletter è sufficiente inserire nell'apposito modulo l’indirizzo di posta elettronica presso il quale si desidera riceverla. La "Newsletter della Camera" viene recapitata direttamente e gratuitamente ogni venerdì all'indirizzo di posta elettronica specificato. È possibile inoltre ricercare tutte le Newsletter pubblicate in archivio. Molteplici sono i canali di comunicazione con il front office dell’amministrazione della Camera dei deputati. Per quel che concerne i recapiti telefonici, i numeri di maggiore utilità sono segnalati in una apposita pagina del sito, “numeri telefonici utili”, a cui si può accedere dalla macrosezione “amministrazione” - voce “struttura amministrativa”. In particolare è opportuno segnalare la attivazione di un apposito numero verde (quindi gratuito), attivo nei giorni feriali, a cui ci si può rivolgere per ottenere precise informazioni sull’attività legislativoparlamentare della Camera. Gli utenti possono inoltre ricevere informazioni sull’attività amministrativa, su quella parlamentare, sugli eventi e sui concorsi, inoltrando la propria domanda via e-mail ad appositi indirizzi di posta elettronica. Analogamente ai recapiti telefonici il sito della Camera dispone di una precisa pagina a ciò deputata, direttamente consultabile, cliccando sull’icona bianca “scrivi”, raffigurante una busta da lettera e posta sotto la barra arancione della home page. I cittadini possono, infine, come già rammentato, contattare via e-mail anche i singoli deputati. 5. ACCESSIBILITÀ DEL SITO WWW.CAMERA.IT 5. 1. Introduzione Anche il nuovo sito della Camera dei deputati, analogamente a quello del Senato, è stato realizzato in conformità ai parametri di accessibilità dettati dalla Circolare del Ministro per la Funzione Pubblica n. 3 del 2001. È necessario analizzare, quindi, puntualmente la rispondenza del sito alle singole Regole di accessibilità, così come dettate nella suddetta Circolare. Giova osservare preliminarmente come, a differenza del Sito dell’altro ramo del Parlamento, il sito della Camera abbia optato anche per l’inserimento di una sezione in “versione solo testo” ne deriva la piena e completa rispondenza ai parametri della Circolare. 5. 2. Organizzazione delle pagine Il contenuto, la struttura e la presentazione delle pagine del sito sono nettamente distinti e trattati in modo separato e autonomo. Funzionali a una più rapida ricerca delle informazioni sono da un lato l’utilizzo sapiente di varie tonalità di colori (arancione e blu) e dall’altro l’utilizzazione di grandezze relative per indicare le dimensioni e la posizione delle componenti di ciascuna pagina. 5.3. Immagini e animazioni Conformemente ai criteri dettati dalla circolare ministeriale, il sito della Camera, nella sua nuova versione, ha limitato drasticamente l’utilizzo di immagini e soprattutto di animazioni. Queste, infatti, come rilevato nei paragrafi precedenti, possono rallentare i tempi di caricamento della pagina e rendere quindi più lenta la navigazione. Le poche immagini disponibili, si pensi alla foto dell’archivio è corredata da un’apposita didascalia. L’unica animazione presente nel sito è la barra della Home pagine sulla quale scorrono in tempo reale le principali notizie di cronaca, soprattutto politico-parlamentare. Le limitate dimensioni delle scritte in movimento non sembrano di per se stesse in grado di influire negativamente su persone predisposte a crisi epilettiche o con disturbi della comprensione. 5.4. Mappe Il sito della Camera dispone di una mappa dettagliata, che consente all’utente di avere chiaro il contenuto del sito, nella sua interezza. L’icona “mappa”, alla quale si associa un piccolo logo è posta, però, come del resto, già rilevato, in una posizione di bassa visibilità: di ridotte dimensioni e di colore bianco, è collocata sotto al banner arancione degli strumenti. 5.5. Componenti multimediali Il sito della Camera sotto questo profilo risulta carente. A bene vedere, tale omissione è giustificata in ragione dell’assenza di immagini o filmati. L’unica componente sonora di tutto il sito è la registrazione del discorso pronunciato dal Presidente della Camera in occasione del proprio insediamento. 5.6. Collegamenti ipertestuali (links) Conformemente ai parametri fissati nella Circolare ministeriale, i collegamenti ipertestuali sono realizzati su frasi o parole molto chiare evitando l'uso di espressioni generiche come "premi qui" o "clicca". Le immagini navigabili perché legate a collegamenti ipertestuali, sono tutte corredate di apposita descrizione testuale alternativa. 5.7. Grafici e schemi In ragione del contenuto delle pagine del sito, grafici e schemi sono pressoché assenti. 5.8. Componenti interattive (es. scripts, applets , plug-ins) Alla quasi totale assenza di componenti multimediali fa riscontro un uso alquanto limitato delle componenti interattive. 5.9. “Frames” Analogamente al sito del Senato anche in quello della Camera l’uso dei frames è alquanto ridotto. In particolare esso è limitato alle pagine per potere accedere ai contenuti della Banca Generale Testi relativi all'attività parlamentare (legislativa e non legislativa). Il contenuto dei frames resta espresso con grandezze relative evitando così l'uso dello scorrimento orizzontale; viene fatto uso della direttiva "noframes" e i frames hanno nomi assolutamente significativi rispetto al loro contenuto. 5.10. Tabelle Anche sotto tale profilo il sito della Camera risulta pienamente rispondente ai criteri della Circolare: le poche tabelle presenti nel sito sono infatti semplici e chiare e la loro struttura è costruita usando grandezze relative per evitare di perdere la paginazione al cambio di dimensione o risoluzione del client utilizzato dall'utente per la navigazione. 5.11. Verifica dell’accessibilità di una pagina L’esito della verifica dell’accessibilità non può che ritenersi positivo., Infatti il sito della Camera dispone di una versione solo testo, volutamente qualificata come “accessibile”. PAGINE DEL SITO WEB DELLA CAMERA DEI DEPUTATI CD/S/1 ARCHIVIO STORICO ACCESSO E SERVIZI OFFERTI PERCORSO: SERVIZI AI CITTADINI/ARCHIVIO STORICO/ACCESSO E SERVIZI OFFERTI 1. LA PAGINA La pagina è una sezione dell’Archivio Storico e sviluppa un percorso che conduce all’accesso e ai servizi offerti. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO La pagina “Accesso e Servizi offerti”, introduttiva della sezione Archivio Storico, si articola in due parti: una centrale, nella quale sono descritte sinteticamente la struttura, le modalità e le informazioni per l’accesso al patrimonio dell’Archivio Storico della Camera dei deputati, e una laterale, nella quale sono riportate le indicazioni delle altre pagine della sezione. In particolare è possibile, cliccando sulle relative voci, ottenere informazioni relative alle funzioni e all’ordinamento interno dell’organo, alla storia dell’archivio e alla normativa interna (sono, infatti, riportati integralmente i testi del Regolamento dell’Archivio e del Regolamento di ammissione del pubblico). Le voci riportate a lato, inoltre, permettono di avere ulteriori informazioni sugli archivi, sulle modalità di consultazione e sulle pubblicazioni curate dall’ufficio in oggetto. Nella colonna centrale della pagina sono riportati inoltre gli indirizzi e i recapiti a cui rivolgersi per indicazioni più dettagliate per l’accesso all’archivio. Le informazioni relative all’accesso e al patrimonio dell’archivio sono raggruppate in punti, al fine di consentire una più agevole lettura del testo della pagina. È necessario osservare come nel testo sia illustrata la composizione dell’archivio: questo è costituito da diversi preziosi fondi, dall’intera collezione dei disegni di legge originali presentati alla Camera nel periodo del Regno, dai testi dei lavori delle Commissioni di inchiesta di quel periodo, dagli atti della Consulta Nazionale e dell'Assemblea Costituente; ed infine dai più rilevanti documenti delle legislature repubblicane. Per gli utenti è possibile consultare questo materiale sia in forma cartacea che on line, dal momento che l’amministrazione ha provveduto, gradualmente, alla digitalizzazione di gran parte dei documenti. L'Archivio dispone inoltre di una sala audiovisivi, attrezzata con lettore di microfilm e di un impianto per la riproduzione delle videocassette delle sedute dell'Assemblea e di altri documenti audiovisivi. Al fine di facilitare l’attività di consultazione l’amministrazione della Camera mette a disposizione degli utenti personale specializzato. 3. I DESTINATARI La natura stessa della documentazione presente nell’Archivio Storico influisce fortemente sulla composizione del target di riferimento. La pagina è destinata ad un pubblico ristretto che presenta caratteristiche peculiari. La specificità dell’argomento fa ipotizzare che la pagina in questione venga visitata da un pubblico con approfondite conoscenze giuridico-istituzionali, che si rivolge a questa sezione per avere informazioni specifiche a fini di lavoro o di studio. 4. LA VESTE GRAFICA E LA FUNZIONALITÀ La pagina iniziale dell’Archivio Storico, dedicata all’introduzione della sezione, presenta i banner, superiore ed inferiore, con le voci necessarie per la navigazione nel sito. Questo permette all’utente, in qualsiasi momento, di spostarsi nel sito senza dover tornare alla home page. La presenza dei banner è un elemento caratteristico di tutte le pagine ed è un sintomo della volontà di rendere la navigazione dell’utente/cittadino il più semplice possibile, ma anche di dare omogeneità e coerenza al sito sia da un punto di vista cromatico, sia dal punto di vista della ripartizione degli spazi. È da notare anche la presenza, in posizione di alta visibilità di due simboli istituzionali: la bandiera italiana e quella europea. La presenza di questi simboli dimostra la volontà di sottolineare costantemente il carattere istituzionale del sito, anche se nelle pagine interne questa indicazione risulta essere meno intrusiva e imponente rispetto alla home, in cui lo spazio dedicato ai simboli istituzionali è molto più ampio e assume maggior rilievo. In questa pagina, come in tutte le altre, è riportato il logo della Camera in modo da rendere sempre visibile l’istituzione di cui si sta visitando il sito. La pagina è suddivisa in due sezioni separate tra loro in maniera poco marcata. Questo può produrre delle difficoltà nella distinzione visiva delle due parti. Inoltre nella sezione dedicata alla guida alle altre voci, la sola colorazione del triangolino vicino alla voce selezionata non permette una chiara identificazione della pagina che si sta visionando. Di grande utilità sembra invece la voce, scritta in arancione, in modo che venga facilmente individuata dall’utente, ”Sei in” che consente di avere chiaro il percorso seguito per arrivare alla pagina che si sta visitando. La pagina si presenta, a livello grafico, molto semplice: fatta eccezione per l’immagine dell’archivio, è assente ogni forma di animazione. Ciò consente un abbreviamento dei tempi di caricamento della pagina, ma è anche in linea con una scelta di sobrietà ed eleganza consona ad un sito istituzionale di tale importanza. Coerente con tale impostazione è anche la scelta dell’immagine che ha un forte potere suggestivo. Il suo carattere immaginifico, e allo stesso tempo semplice, rende più “calda” una pagina che, a causa dell’argomento trattato, potrebbe risultare troppo pesante. È da sottolineare, infine, che per le informazioni più importanti viene usato un carattere di formato di/colore diverso, in modo da renderle più visibili e facilmente reperibili. 5. LA LEGGIBILITÀ L’indice Gulpease che individua la predizione di leggibilità della pagina è di 41,71. Tale valore segnala una leggibilità “facile” per lettori laureati o diplomati, ma “molto difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. Il conseguente impatto di lettura è “indipendente” solo per i laureati e i diplomati; è invece “scolastico” (richiede cioè l’assistenza di un tutor) per i licenziati della scuola media233[233]. I parametri statistici che concorrono a determinare l’indice di leggibilità della pagina sono i seguenti: • 5 sono le frasi, 5 anche i paragrafi, ciascuno dei quali è composto da una frase; • 1 è la frase lunga (con più di 40 parole) pari al 20% del testo; • non ci sono frasi corte (con non più di 15 parole); • 4 sono le frasi medie (con un numero di parole compreso tra 16 e 39) pari all’80%. Come si vede si tratta di un livello di predizione di leggibilità piuttosto basso. A incidere su di esso sono sia l’unica frase lunga, che contiene ben 65,0 lemmi, sia le altre quattro frasi composte in media da 26,3 parole. Ma un peso non indifferente rivestono anche sia la pronunciata media delle sillabe (80,0) e delle parole (34,0) per frase. In sostanza, si può osservare che la predizione di leggibilità del testo prevede un target di fruitori dotati di una formazione culturale piuttosto alta. 233[233] L’impatto di lettura sarà ovviamente di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare. Tanto più che il valore di 41,71 si avvicina alla soglia di 40: una soglia che segnala uno scritto con una leggibilità “difficile” e un impatto di lettura “scolastico” anche per quanti siano in possesso di un diploma di scuola media superiore. I frequentatori della pagina, lo si è visto, sono presumibilmente addetti ai lavori e studiosi: per essi la leggibilità della pagina non dovrebbe costituire problema. E tuttavia, la pagina stessa avverte che “l’Archivio Storico della Camera è aperto anche al pubblico, agli studiosi e agli studenti delle università e delle scuole”. Non si può escludere, dunque, che tra i visitatori - anche occasionali - del Sito possano esservi cittadini per i quali la predizione di leggibilità non sarebbe altrettanto confortante. Una semplificazione del testo, anche per andare incontro a un pubblico più ampio, potrebbe quindi non essere inutile. Proporremo alla fine di questa scheda una ipotesi di riscrittura che vada in tale direzione. 6. LA COMPRENSIBILITÀ La tessitura lessicale è piana e lineare. Nonostante l’argomento specifico, il vocabolario ricorre modicamente a lemmi “meno diffusi”. Le parole “fondamentali” sono difatti il 75%, quelle “molto comuni” l’8 %, quelle “comuni” il 2%. Non particolarmente elevata è pertanto, come si addice a un testo con finalità comunicative, la percentuale delle parole “meno diffuse”. Esse sono il 15% del vocabolario utilizzato, tra i valori più bassi in tutti i testi considerati in questa ricerca. Il numero delle “parole diverse” non è trascurabile. Esse costituiscono ben più della metà del documento: sono 101 su 170 lemmi utilizzati. L’indice di Guiraud che individua la “ricchezza lessicale complessa” è di 7,75, è comunque significativo in quanto il testo è molto breve. Come spesso accade nei documenti di informazione, la sintassi privilegia la trattazione per punti elenco. Questi tuttavia sono piuttosto lunghi, nonostante siano distinti da un andamento prevalentemente paratattico (una sola su cinque è una proposizione dipendente implicita) L’uso delle forme verbali vede la netta prevalenza del modo indicativo: il presente predomina con il 87%, seguono a netta distanza il passato prossimo con il 12%. La struttura logica è serrata e coerente. Rimangono le difficoltà costituite dai alcuni riferimenti impliciti di carattere storico e giuridico che presuppongono un lettore già in qualche modo informato. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE Queste le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente: ARCHIVIO STORICO INDICE GULPEASE 41,71 INDICE GUIRAUD 7,75 NUMERO DELLE LETTERE 954 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 170 Parole diverse 101 Lettere per parola 5,5 Sillabe per parola 2,4 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 75% Molto comuni 8% Comuni 2% Meno diffuse 15% FORME VERBALI Presente indicativo 87% Passato prossimo 12% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 5 Frasi per paragrafo 1 Parole per paragrafo 34 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 5 Frasi lunghe 1 (20,0%) Frasi corte 0 Parole per frase 34 Sillabe per frase 80,8 RICORRENZA DEI TERMINI 5 documento 3 fondo 2 sala 2 periodo 2 inventario 2 disposizione 2 consultazione 2 audiovisivo 1 vario 1 utente 8. PROVE DI RISCRITTURA Si propone qui di seguito un’ipotesi di riscrittura della pagina per innalzare l’indice di predizione di leggibilità. Testo originale: indice Gulpease 41,71234[234] • • • • • “Dal 1991 l'Archivio Storico della Camera è aperto anche al pubblico, agli studiosi ed agli studenti delle università e delle scuole. Sono a disposizione varie sale che permettono la consultazione sia degli inventari che dei diversi preziosi fondi che costituiscono il patrimonio dell'Archivio: tra gli altri l'intera collezione dei disegni di legge originali presentati alla Camera nel periodo del Regno, le Commissioni di inchiesta di quel periodo, i documenti e gli atti della Consulta Nazionale e dell'Assemblea Costituente; i documenti delle legislature repubblicane. Personale dell'Archivio è a disposizione per fornire la necessaria assistenza alla consultazione dei fondi e per indirizzare l'utente verso le fonti o i documenti di suo interesse. Di alcuni fondi sia gli inventari che ampia parte dei documenti, per i quali si è provveduto alla digitalizzazione, possono essere consultati on-line. L'Archivio dispone inoltre di una sala audiovisivi, attrezzata con lettore di microfilm e di un impianto per la riproduzione delle videocassette delle sedute dell'Assemblea e di altri documenti audiovisivi”. Testo riscritto: indice Gulpease 71,57235[235] • • Dal 1991 l'Archivio Storico è aperto: al pubblico, agli studiosi agli studenti delle università e delle scuole. Nelle sale si possono consultare gli inventari e i preziosi fondi patrimonio dell'Archivio. Tra questi: la collezione dei disegni di legge originali presentati alla Camera nel periodo del Regno; le Commissioni di inchiesta di quel periodo; 234[234] Il valore, piuttosto vicino alla soglia critica di 40, segnala un testo “facile” per i diplomati, ma già molto difficile per i licenziati della scuola media. 235[235] Questo valore segnala un testo con predizione di leggibilità “molto facile” per laureati e diplomati, “facile” per i licenziati della scuola media inferiore e “difficile” solo per quelli della licenza elementare. È interessante notare che l’impatto di lettura è “indipendente” per le prime tre categorie e “scolastico” per i licenziati della scuola elementare. i documenti e gli atti della Consulta Nazionale e dell'Assemblea Costituente; i documenti delle legislature repubblicane. Personale dell'Archivio: fornisce assistenza per la consultazione dei fondi, indirizza l'utente verso le fonti o i documenti. Gli inventari e un’ampia parte dei documenti di alcuni fondi sono stati digitalizzati. Possono quindi essere consultati on-line. L'Archivio dispone di una sala audiovisivi. È attrezzata con: un lettore di microfilm, un impianto per la riproduzione delle videocassette delle sedute dell'Assemblea e di altri documenti audiovisivi. - • • • La pagina web ha una grafica semplice e sobriamente elegante, come ben si addice a un sito istituzionale di indubbio rilievo. La funzionalità dei suoi diversi link è buona e rapida. Il linguaggio è adeguato a un target di navigatori piuttosto colto quale è quello che si dedica a ricerche di archivio. E tuttavia, trattandosi di una pagina web, fruibile dunque anche da un pubblico più ampio e variegato, la predizione di leggibilità potrebbe essere spostata verso l’alto. CD/S/2 SEZIONE: L’UFFICIO DI PRESIDENZA Funzioni PERCORSO: ORGANI PARLAMENTARI/L’UFFICIO DI PRESIDENZA/FUNZIONI 1. LA PAGINA Anche nella pagina in esame è mantenuta la tradizionale struttura bipartita: nella colonna più ampia di destra è illustrato il contenuto della pagina, nella colonna più stretta di sinistra vengono invece segnalati i link collegati, appartenenti alla medesima sezione. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO In particolare la Sezione “Ufficio di Presidenza” si compone di tre diverse pagine: la prima, intitolata “Composizione”, riporta l’elenco dei membri dell’Ufficio di Presidenza di quest’ultima legislatura; la seconda, “Funzioni”, spiega analiticamente le funzioni e le prerogative di tale organo interno; la terza infine, “Comitati dell’Ufficio di Presidenza”, ne illustra con una griglia la composizione. Nell’ampia colonna centrale della prima pagina vengono spiegate, attraverso un analitico e puntuale richiamo alle disposizioni del Regolamento interno, composizione e competenze dell’Ufficio di Presidenza. È opportuno osservare come per l’utente sia possibile consultare testualmente le disposizioni normative, cliccando sul numero dell’articolo di riferimento indicato, in colore blu, fra parentesi. Più precisamente, a norma degli articoli 5, 9, 11 e 12 del Regolamento interno, l’Ufficio, presieduto dal Presidente della Camera, è composto da quattro Vicepresidenti, che collaborano con il Presidente e lo sostituiscono in caso di assenza presiedendo a turno le sedute dell'Assemblea; dai tre Questori; nonché da almeno otto deputati Segretari, che collaborano con il Presidente, in particolare per assicurare la regolarità delle votazioni in Assemblea. L’art. 5 prevede la possibilità di elevare il numero dei deputati Segretari al fine di consentire la presenza di tutti i gruppi parlamentari nell’Ufficio di Presidenza. La terza pagina, come si è accennato, esamina le molteplici e differenti le funzioni spettanti all’Ufficio di Presidenza. A ben vedere, esso può essere considerato l’organo motore di tutta l’amministrazione della Camera. In particolare fra le sue competenze si segnalano quelle in materia di: • ricorsi sulla costituzione dei gruppi parlamentari e composizione delle Commissioni; • status dei deputati e sanzioni nei confronti dei deputati che turbino l'ordine delle sedute; • ripartizione dei rimborsi ai partiti per le spese elettorali; • bilancio annuale delle spese della Camera, che è poi sottoposto all'approvazione dell'Assemblea; • organizzazione dell'Amministrazione della Camera; • stato giuridico ed economico del personale; • amministrazione e contabilità; • nomina del Segretario generale e attribuzione degli incarichi dirigenziali; • ricorsi in via definitiva sullo stato del personale e sugli altri atti di amministrazione della Camera. L’analisi delle singole funzioni, articolata in punti, è anche essa corredata dal richiamo alle relative norme regolamentari. 3. I DESTINATARI In ragione della funzione descrittiva di tale pagina il target di riferimento è potenzialmente ampio e teoricamente indifferenziato. Infatti, il funzionamento interno di un organo quale l’Ufficio di Presidenza può interessare non solo il cultore della materia parlamentare, ma pure il cittadino medio, che, per motivi di studio o per mera curiosità, desidera comprendere nelle sue grandi linee il funzionamento interno della Camera dei deputati. 4. LA VESTE GRAFICA E LA FUNZIONALITÀ La pagina “Funzioni”, dedicata all’illustrazione delle funzioni spettanti all’Ufficio di Presidenza, presenta i consueti banner, superiore ed inferiore, con le voci necessarie per la navigazione nel sito. La presenza dei banner conferma, come del resto si è già rilevato, la volontà di facilitare la navigazione dell’utente, evitando che il cambio continuo della strutturazione della pagina possa rappresentare un elemento di disturbo. Permane altresì la presenza, in posizione di alta visibilità, dei simboli istituzionali, quali la doppia bandiera italiana ed europea; nonché del logo della Camera. Sulle ragioni di tale presenza si rinvia alle considerazioni già svolte. La bipartizione non marcata della pagina potrebbe generare qualche difficoltà nella distinzione visiva delle due parti. È mantenuta peraltro la voce, scritta in arancione,”Sei in” che consente di avere chiaro il percorso seguito per arrivare alla pagina che si sta visitando. La pagina si presenta, a livello grafico, molto semplice: sono assenti immagini e animazioni. La sobrietà del sito si spiega in ragione della natura istituzionale e quindi formale della Camera dei deputati. È da rilevare, infine, che per le informazioni più importanti viene adoperato un carattere differente per formato e colore, in modo da renderle più visibili e facilmente reperibili. 5. LA LEGGIBILITÀ L’indice Gulpease del testo contenuto nella pagina “Funzioni”’opuscolo si attesta sul valore di 47,41. Ci troviamo cioè di fronte a una predizione di leggibilità sostanzialmente “facile” per lettori laureati e/o diplomati, ma già “difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. Il conseguente impatto di lettura è di tipo “indipendente” per i primi, “scolastico” per i secondi e di “frustrazione” per i terzi. I dati statistici che contribuiscono a definire l’indice di leggibilità della pagina sono i seguenti: • 12 le frasi, 12 anche i paragrafi, ciascuno dei quali è dunque composto da una frase (1) e da quasi 19 parole (18,4); • 0 le frasi lunghe (con più di 40 parole); • 4 le frasi brevi (con non più di 15 parole), pari al 33% del testo. Le frasi medie (le frasi cioè che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39) sono pertanto 8 e costituiscono la maggioranza (67%) del testo. A determinare l’indice di 47,41 contribuiscono in positivo l’assenza totale di frasi lunghe e il ricorso a parole in prevalenza bisillabe. Condizionano invece in senso negativo la ridotta presenza di frasi corte a favore di quelle medie, nonché la media - abbastanza significativa in un testo molto breve - sia delle parole per frase/paragrafo (18,4), sia delle sillabe per frase (45,3). In sostanza, considerando soprattutto l’assenza delle frasi lunghe, dati positivi e negativi finiscono per equilibrarsi, ribadendo che la predizione di leggibilità complessiva della pagina è quanto meno accettabile. Ma ricordiamolo - il testo non è rivolto solo a lettori piuttosto colti, ma pure a cittadini comunque interessati, in grado di “navigare” pur non avendo alle spalle un percorso scolastico davvero compiuto. Per essi l’indice di Gulpease andrebbe possibilmente avvicinato alla soglia di 60. Al termine di questa scheda proporremo un ipotesi di riscrittura di un passo del testo che vada in tale direzione. 6. LA COMPRENSIBILITÀ Il testo della pagina ha il compito non semplicissimo di divulgare un tema - il funzionamento e le competenze dell’Ufficio di Presidenza della Camera - che è senza dubbio ben noto agli addetti ai lavori (deputati, senatori, funzionari e giornalisti parlamentari ecc.), ma non necessariamente familiare anche a un pubblico colto. Gli estensori del testo della pagina hanno pertanto privilegiato soluzioni lessicali e sintattiche piane, fondate al possibile su un vocabolario “di alto uso” e su una strutturazione della frase di taglio prevalentemente paratattico. Al tempo stesso hanno strutturato i periodi secondo la tecnica dei “punti elenco”, facendo in tal modo coincidere numero delle frasi e numero dei paragrafi. L’indagine statistica ci precisa che i termini “fondamentali”, “comuni” e “molto comuni” sono il 76%. Il restante 24% è costituito dalle “parole meno diffuse”, una percentuale certo notevole in un testo comunicativo, che è però dedicato a divulgare un argomento senza dubbio assai specifico. L’indice di Guiraud relativo alla “ricchezza lessicale complessa” tocca il valore, comunque significativo in un testo assai breve, di 8,81. Quanto all’uso del verbo, il testo ricorre in modo dominante al presente indicativo (90%), ma va pure segnalata la presenza di una percentuale (10%) del congiuntivo non usuale nei testi considerati in questa ricerca. E tuttavia, lo si è già implicitamente accennato a proposito dei destinatari della pagina - la comprensibilità del testo potrebbe porre più di un problema al lettore comune. In altre parole, il documento è ricco di “riferimenti impliciti” che per la loro compiuta fruizione richiedono una conoscenza non sommaria del complesso universo della Camera dei deputati. Una “navigazione” assistita - ad esempio supportata da un glossario o guidata da un tutor telematico sull’esempio degli help animati dei programmi Word o Power point - potrebbe consentire una più compiuta fruizione di questa come di altre pagine del sito. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE Queste le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente: L’UFFICIO DI PRESIDENZA FUNZIONI INDICE GULPEASE 47,41 INDICE GUIRAUD 8,81 NUMERO DELLE LETTERE 1279 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 221 Parole diverse 131 Lettere per parola 5,5 Sillabe per parola 2,5 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 63% Molto comuni 10% Comuni 3% Meno diffuse 24% FORME VERBALI Presente indicativo 90% Presente congiuntivo 10% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 12 Frasi per paragrafo 12 Parole per paragrafo 18,4 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 12 Frasi lunghe 0 Frasi corte 4 (33%) Parole per frase 18,4 Sillabe per frase 45,3 RICORRENZA DEI TERMINI 4 deputato 3 legge 3 articolo 2 spesa 2 seduta 2 ricorso 2 presiedere 2 personale 2 parlamentare 2 gruppo 8. PROVE DI RISCRITTURA Si propone un’ipotesi di riscrittura della pagina, mirata a innalzarne l’indice di predizione di leggibilità. Testo originale: indice Gulpease 47,41236[236] “L'Ufficio di Presidenza è presieduto dal Presidente della Camera ed è composto: • da quattro Vicepresidenti, che collaborano con il Presidente e lo sostituiscono in caso di assenza presiedendo a turno le sedute dell'Assemblea; • dai tre Questori; • da almeno otto deputati Segretari che in particolare collaborano con il Presidente per assicurare la regolarità delle votazioni in Assemblea. Il numero dei deputati Segretari può essere elevato al fine di consentire la presenza di tutti i gruppi parlamentari nell'Ufficio di Presidenza. All'Ufficio di Presidenza spettano numerose competenze rilevanti per il funzionamento della Camera, fra le quali si segnalano quelle in materia di: • ricorsi sulla costituzione dei gruppi parlamentari e composizione delle Commissioni; • status dei deputati e sanzioni nei confronti dei deputati che turbino l'ordine delle sedute; • ripartizione dei rimborsi ai partiti per le spese elettorali (articolo 9 della legge 10 dicembre 1993, numero 515, articolo 1 e 2 della legge 3 giugno 1999, numero 157, articolo 1 e 2 della legge 26 luglio 2002, numero 156); • bilancio annuale delle spese della Camera, che è poi sottoposto all'approvazione dell'Assemblea; • organizzazione dell'Amministrazione della Camera, stato giuridico ed economico del personale, amministrazione e contabilità, nomina del Segretario generale e attribuzione degli incarichi dirigenziali; • ricorsi in via definitiva sullo stato del personale e sugli altri atti di amministrazione della Camera”. 236[236] L’indice prevede una leggibilità “facile” solo per laureati e diplomati. Essa risulta invece già “molto difficile” per i licenziati della scuola media. Testo riscritto: indice Gulpease 66,53237[237] L'Ufficio di Presidenza è presieduto dal Presidente della Camera. Lo compongono: • quattro Vicepresidenti. Essi collaborano con il Presidente. In caso di sua assenza presiedono a turno le sedute dell'Assemblea; • tre Questori; • almeno otto deputati Segretari. Collaborano con il Presidente per assicurare la regolarità delle votazioni in Assemblea. Il loro numero può essere elevato per garantire nell’Ufficio la presenza di tutti i gruppi parlamentari. All'Ufficio spettano rilevanti competenze per il funzionamento della Camera. Fra esse segnaliamo quelle in materia di: • ricorsi sulla costituzione dei gruppi parlamentari; • composizione delle Commissioni; • status dei deputati; • sanzioni nei confronti dei deputati che turbino l'ordine delle sedute; • ripartizione dei rimborsi ai partiti per le spese elettorali; • bilancio annuale delle spese della Camera, prima di sottoporlo all'approvazione dell'Assemblea; • organizzazione dell'Amministrazione della Camera; • stato giuridico ed economico del personale; • amministrazione e contabilità; • nomina del Segretario generale; • attribuzione degli incarichi dirigenziali; • ricorsi in via definitiva sullo stato del personale e sugli altri atti di amministrazione della Camera. La pagina ha un aspetto grafico semplice ed essenziale. La funzionalità dei suoi link è rapida ed efficiente. Il lessico del testo ricorre pour cause a una forte percentuale di terminologia tecnica, per cui la pagina (anche per la presenza notevole di “riferimenti impliciti”) può essere compiutamente fruita da un pubblico di addetti ai lavori. Un innalzamento dell’indice di predizione di leggibilità potrebbe allargare il numero ad altri potenziali navigatori, per i quali sarebbe però necessaria la presenza in intertesto di un glossario o di un help telematico. 237[237] Segnala una predizione di leggibilità “facile” e un impatto di lettura “indipendente” anche per i licenziati della scuola media. CD/S/3 SEZIONE: LA STRUTTURA AMMINISTRATIVA INTRODUZIONE PERCORSO: AMMINISTRAZIONE/LA STRUTTURA AMMINISTRATIVA/INTRODUZIONE 1. LA PAGINA La Sezione “La struttura amministrativa” si compone di 7 parti, puntualmente elencate nei link della colonna laterale destra di questa pagina web: “Introduzione”, “Organizzazione interna”, “Organigramma”, “Relazione sullo stato dell’amministrazione”, “Bilancio della Camera”, “Regolamenti interni”, “Numeri telefonici utili”. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO La pagina, che svolge una funzione introduttiva, è dedicata all’analisi dell’Amministrazione della Camera dei deputati. Al vertice dell’amministrazione, primo responsabile del suo funzionamento, è posto il Segretario generale; attualmente tale carica è ricoperta dal Dottor Ugo Zampetti. Cinque Vice-segretari generali, di cui il sito indica i nominativi e le relative aree di competenza, sono preposti ai vari settori organici di attività dell’amministrazione, in virtù di deleghe conferite dal Segretario generale. La pagina segnala che l'Amministrazione della Camera consta di circa 1900 dipendenti ed è articolata in 18 Servizi e in 7 Uffici della Segreteria generale. Questi ultimi sono posti alle dirette dipendenze del Segretario generale. A tali strutture si aggiungono l'Archivio Storico e l'Avvocatura della Camera dei deputati. L'assetto organizzativo è descritto nel dettaglio nella voce “Organizzazione interna”, cui la pagina rinvia. La pagina indica poi, in modo sintetico, le funzioni spettanti a ciascuno dei servizi e degli Uffici in cui si articola l’amministrazione, nonché i nominativi dei funzionari ad essi messi a capo. 3. I DESTINATARI In considerazione dell’oggetto della pagina in esame, il target di riferimento non sembra doversi considerare particolarmente ampio. Infatti, se un interesse generale vi può essere per l’articolazione “politica” dell’organo Camera, non altrettanto si può affermare in riferimento alla struttura amministrativa: sapere il nominativo del preposto ad un dato Servizio od Ufficio, così come conoscere le relative competenze di questi ultimi, può, presumibilmente, interessare soprattutto gli addetti ai lavori. 4. LA VESTE GRAFICA E LA FUNZIONALITÀ La pagina che si sta analizzando conserva la abituale e sobria struttura delle altre pagine web del sito della Camera. Sono presenti i banner, superiore ed inferiore, con le voci necessarie per la navigazione nel sito; i simboli istituzionali della doppia bandiera italiana ed europea, il logo della Camera, nonché la voce “Sei in”. Da un punto di vista cromatico, il testo della pagina - distinto da un uso sapiente della tonalità blu - si presenta più colorato delle precedenti. In particolare in blu elettrico sono indicati i nomi dei vari Uffici e Servizi, cliccando sui quali è possibile accedere alle relative pagine; mentre in blugrassetto sono segnalati i nominativi dei funzionari posti a capo di ogni articolazione interna dell’Amministrazione. 5. LA LEGGIBILITÀ I parametri statistici che determinano l’indice di leggibilità del testo della pagina web qui esaminata sono i seguenti: • 73 le frasi e 35 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media di circa 2 frasi (2,1) e di quasi 42 parole (41,5); • 7 le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 9,6% del documento; • 34 le frasi corte (con non più di 15 parole) pari al 46,6%; • 32 le frasi medie (vale a dire le frasi che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39) pari al 43,8. L’indice Gulpease che ne risulta è di 44,37. La predizione di leggibilità del testo, cioè, è “facile” per un pubblico di laureati e di diplomati, ma è “molto difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per licenziati della scuola elementare. Questi i conseguenti effetti sul lettore: il testo prevede una “lettura indipendente” (quella appunto che non implica alcun aiuto “esterno”) per laureati e diplomati, “scolastica” (vale a dire assistita da un tutor e/o da un esperto) per i licenziati della media, “frustrante” per quelli della scuola elementare. In sostanza, si tratta di un indice di leggibilità non particolarmente elevato e difatti neppure troppo distante da quella soglia di 40 al di sotto della quale un testo diventa “difficile” anche per lettori mediamente colti. In realtà, il numero piuttosto alto delle frasi corte e quello certamente ridotto delle frasi lunghe condizionano il testo in senso positivo. Di contro, però, stanno la presenza cospicua di frasi medie e, di conseguenza, una media delle parole (16,9) e delle sillabe (50,9) per frase (16,9) piuttosto elevata. Si è già ricordato come i naturali destinatari della pagina possano essere ricondotti nel novero degli addetti ai lavori, per i quali dunque il testo sarebbe facilmente fruibile. E tuttavia i testi di un sito web, che per sua natura si apre anche al navigatore curioso o semplicemente casuale, dovrebbero considerare l’opportunità di indici di leggibilità superiori a quello della pagina qui presa in esame. Al termine di questa scheda proporremo la riscrittura di un passo del testo della pagina che vada in questa direzione. Tanto più che, nel caso in questione, si tratta di un sito di un’altissima istituzione della nostra Repubblica: un sito, quindi, per il quale sarebbe auspicabile un pubblico quanto più ampio possibile. 6. LA COMPRENSIBILITÀ Il testo ha due caratteristiche in qualche modo antitetiche, ma - come subito vedremo - strettamente connesse all’argomento affrontato. Da un lato, la struttura sintattica, pur non ricorrendo come in altre pagine del sito alla semplificazione dei “punti elenco”, è assai piana, quasi piatta. I periodi, ad andamento quasi esclusivamente paratattico, si susseguono con costruzioni simili e linearmente ricorrenti: tra le forme finite del verbo il presente indicativo è la sola a essere usata. Quasi in ogni paragrafo poi si ripetono - in modo identico e con un certo effetto di monotonia - stilemi quali “il servizio cura …” (21 volte) o “lo dirige …” (25 volte). Dall’altro, invece, le scelte lessicali presentano un vocabolario piuttosto articolato. Infatti le “parole fondamentali” (tra le quali, lo ricordiamo, sono compresi gli articoli e le preposizioni) sono solo 60%, mentre quelle “molto comuni” (il cui uso è indispensabile in testi densi e puntuali) sono il 9% e quelle “meno diffuse” (necessarie a contesti particolari e/o specifici) addirittura il 29%, la percentuale più alta in assoluto che abbiamo incontrato in questa ricerca. L’indice di Guiraud, che segnala la “ricchezza complessa”, si attesta sulla quota di 13,04, comunque significativa in un testo di ridotte dimensioni. In sostanza, alla semplificazione sintattica non ne corrisponde una analoga per il lessico. Ma tale scelta si è rivelata probabilmente indispensabile per una pagina chiamata ad affrontare un argomento specifico e tecnico quale è quello del funzionamento di una macchina complessa come l’Amministrazione della Camera dei deputati. Possiamo concludere osservando che per un pubblico preparato di addetti ai lavori (parlamentari, giornalisti, funzionari della Camera e delle altre Amministrazioni pubbliche e private) il testo non pone alcun problema di comprensibilità. Diverso si farebbe il discorso per altri eventuali fruitori, che potrebbero trovarsi in difficoltà non già per la struttura del testo - che come abbiamo visto è assai semplice - quanto per la presenza in essa di non pochi riferimenti impliciti. Va detto però che la pagina è ricchissima di “parole calde” (evidenziate dal colore blu elettrico) che in molti casi rinviano ad altre pagine del sito nelle quali è possibile molto spesso ottenere i necessari chiarimenti. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE Riportiamo statisticamente: qui di seguito caratteristiche LA STRUTTURA AMNMINISTRATIVA “INTRODUZIONE” INDICE GULPEASE 44,37 INDICE GUIRAUD 13,04 NUMERO DELLE LETTERE 8675 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 1453 Parole diverse 497 Lettere per parola 5,9 Sillabe per parola 2,6 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 60% Molto comuni 9% Comuni 2% Meno diffuse 29% FORME VERBALI Presente indicativo 100% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 35 Frasi per paragrafo 2,1 Parole per paragrafo 41,5 del testo rilevabili STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 73 Frasi lunghe 7 (9,6%) Frasi corte 34 (46,6%) Parole per frase 19,9 Sillabe per frase 50,9 RICORRENZA DEI TERMINI 27 cura (voce verbale) 25 dirige 21 servizio 16 attività 12 generale 11 parlamentare 11 deputato 7 lavoro 7 incarico 7 amministrativo 8. PROVE DI RISCRITTURA Proponiamo un’ipotesi di stesura tesa a innalzare la predizione di leggibilità di due paragrafi - l’ottavo e il diciottesimo del testo - che presentano un indice di leggibilità inferiore a quello medio (già peraltro piuttosto basso) della pagina. Testo originale: indice Gulpease 35,55238[238] “Il Servizio Biblioteca cura l'acquisizione, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio librario della Camera; redige pubblicazioni a carattere bibliografico e legislativo; partecipa alla formazione e all'aggiornamento di archivi informatici; predispone i servizi di informazione e ricerca per l'utenza parlamentare e le attività di informazione al pubblico esterno. Il Bibliotecario della Camera è Barbara Cartocci”. Testo riscritto: indice Gulpease 61,16239[239] Il Servizio Biblioteca: 238[238] Questo valore segnala una predizione di leggibilità sostanzialmente difficile anche per lettori forniti di titolo di laurea. 239[239] Questo valore segnala invece una predizione di leggibilità “facile” anche per lettori forniti di licenza media. cura l'acquisto, la custodia e la promozione del patrimonio librario; • redige pubblicazioni bibliografiche e legislative; • partecipa alla formazione e all'aggiornamento di archivi informatici; • prepara i servizi di informazione e ricerca per l'utenza parlamentare e di informazione al pubblico. Il Bibliotecario della Camera è Barbara Cartocci. • Testo originale: indice Gulpease 31,11240[240] “Il Servizio Rapporti Internazionali cura i rapporti con le assemblee internazionali, le istituzioni internazionali, i Parlamenti stranieri, l'assistenza alle delegazioni della Camera presso Assemblee internazionali e alle delegazioni della Camera in missione all'estero nonché la documentazione sull'assetto, sulla organizzazione e sull'attività delle istituzioni internazionali. Lo dirige Mirella Cassarono”. Testo riscritto: indice Gulpease 73,56241[241] Il Servizio Rapporti Internazionali cura i rapporti con: • le assemblee internazionali; • le istituzioni internazionali; • i Parlamenti stranieri. Il Servizio assiste inoltre: • le delegazioni della Camera presso Assemblee internazionali; • le delegazioni della Camera in missione all'estero. Il Servizio prepara infine: • la documentazione sull’assetto e sulle attività delle istituzioni internazionali. Il Servizio è diretto da Mirella Cassarino. La grafica della pagina è essenziale ed elegante. Una “navigabilità” chiara ed efficiente è garantita dai numerosi link ad altre pagine tanto della stessa sezione, quanto dell’intero sito della Camera. La struttura sintattica dei testi è assolutamente piana. Più articolata e complessa la scelta lessicale, 240[240] Si tratta dell’indice più basso incontrato nella presente ricerca. Non a caso segnala una predizione di leggibilità “difficile” per lettori laureati e ai limiti del “molto difficile” per quelli diplomati. 241[241] Questo valore segnala invece una predizione di leggibilità “facile” e un impatto di lettura “indipendente” anche per lettori forniti della sola licenza media. contraddistinta da una forte percentuale di parole “meno diffuse”. La pagina (anche per la presenza notevole di “riferimenti impliciti”) può essere compiutamente fruita solo da un pubblico già sostanzialmente preparato. Un innalzamento dell’indice di predizione di leggibilità del testo potrebbe incrementare il numero dei potenziali navigatori, anche perché le numerose “parole calde” potrebbero poi consentire loro un percorso abbastanza facilitato. IL PARLAMENTO EUROPEO www.europarl.eu ANALISI DEL SITO WEB DEL PARLAMENTO EUROPEO DI ARIANNA ORI Citizens' Portal 1. LA FUNZIONALITÀ Funzioni di base La mappa del sito replica il menu in alto a sinistra, contenente la dicitura “vai a…” e dà indicazione delle macrocategorie linkate contenenti i relativi sottoargomenti, anche questi direttamente raggiungibili: servizio stampa; ABC; documentazione; attività. Sulla destra della pagina sono disponibili i link su argomenti vari, non compresi tra i precedenti, attivando i quali si accede a pagine predisposte per la descrizione e la fruizione della funzione desiderata: Who’s who; Il vostro Europarl; EuropaQuiz; Portale dei cittadini; Sicurezza marittima; L’avvenire dell’Europa; Ampliamento, libertà, sicurezza e giustizia; Diritti fondamentali Diritti dell’uomo. C’è poi un link sulle elezioni europee del 12 e 13 giugno. Il sito non dispone di un motore di ricerca full text: esistono motori di ricerca che operano nell’ambito e limitatamente a specifiche sezioni, soprattutto in materia di normativa: come trovare un documento del PE; Ricerca per parola chiave. È attivo un indice in cui sono elencate, in ordine alfabetico, tutte le sezioni del sito linkate. La funzione di posta elettronica presenta tre modalità: • informazioni personalizzate su qualsiasi materia attinente il PE attraverso gli Uffici delle Informazioni nazionali: all’interno della macrocategoria ABC c’è una sezione chiamata Indice contenente gli indirizzi degli uffici nazionali del PE con il relativo indirizzo e-mail. Non c’è quindi un servizio d’informazioni unico, come è del resto facilmente comprensibile stante la multi nazionalità dell’Istituzione. Non sono specificate le richieste possibili e quelle non suscettibili di risposta. Le domande d’informazione possono altresì essere inviate al “Servizio per le relazioni con i cittadini” del PE. In linea teorica è possibile scrivere direttamente ad un deputato, ma possono essere indicati solamente gli indirizzi di posta elettronica dei parlamentari che ne desiderano la divulgazione. • Abbonandosi al servizio “Il vostro Europarl” è possibile essere regolarmente informati delle nuove pubblicazioni del PE. • Informazioni tecniche e sul sito attraverso una sezione denominata messaggi al webmaster. Per rispondere alle domande più frequenti sono state realizzate delle FAQ. Tutte e tre le modalità sono predisposte per la funzione di ascolto dell’utente, ma solo le prime due per l’erogazione di informazioni personalizzate. Altre funzioni di servizio La pagina dedicata alle novità sul PE riporta le news degli ultimi tre mesi, ordinate cronologicamente e divise per mese. Un link al sito dedicato alle elezioni europee, cui si accede cliccando sulla relativa icona presente nell’home page. In rapporto di complementarità con la suddetta sezione è l’eurobarometro, uno strumento che misura la partecipazione dell’elettorato dei vari paesi membri alle elezioni europee; I collegamenti esterni sono raccolti in una sezione dedicata ai siti web delle istituzioni dell’UE, attraverso la quale è possibile accedervi direttamente. I contenuti del sito sono fruibili in tutte le lingue dei paesi membri dell’UE. L’utente, in più parti del sito, è invitato a consultare il servizio di FAQ che mostra le risposte alle domande più frequenti, relative a molteplici argomenti. Il navigatore può infine consultare da qualsiasi punto del sito un glossario di termini tecnici. 2. I CONTENUTI Informazioni non amministrative All’interno dell’area ABC, c’è la sezione Benvenuti al PE, con relativo messaggio di Pat Cox, centrato sul significato del PE, “simbolo di riconciliazione più significativo di cui gli Europei potevano dotarsi”. Il cittadino-visitatore, oltre ad essere informato sulle modalità di visita alle sedi di Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo e sugli indirizzi cui rivolgersi per ottenere maggiori informazioni, è invitato a conoscere ciascuna delle tre sedi, attraverso una sorta di visita virtuale, il cui percorso prevede la spiegazione degli edifici principali attraverso una mappa, approfondita da foto in formato ridotto. Il sito web del PE è regolato da una Clausola che esclude la responsabilità del servizio Europarl riguardo alla correttezza di tutte le informazioni reperibili sul sito. Informazioni di base Attività di competenza dell’Amministrazione La sezione dedicata alle attività del Parlamento comprende la descrizione delle stesse, nonché della struttura organizzativa che le realizza (organigramma). Si rendono disponibili i seguenti materiali informativi: ● il calendario dei lavori dell’Assemblea; ● gli ordini del giorno, cioè la programmazione giornaliera dei lavori dell’Assemblea, delle Commissioni e delle Delegazioni; ● le procedure di conciliazione del Comitato di Conciliazione; ● il calendario dei principali impegni internazionali; ● le relazioni con gli altri Parlamenti; ● l’Osservatorio Legislativo, in cui si rendono disponibili i dossier legislativi, le procedure sui grandi temi dell’Unione, le previsioni e i risultati delle attività delle Istituzioni Gli organi sono analiticamente descritti in base alla loro Composizione (elenco dei componenti con le relative funzioni), al Regolamento (articoli estrapolati dal Regolamento del PE), al Calendario delle Riunioni (a lungo e a breve termine). Sono, nel dettaglio: ● l’Ufficio di Presidenza; ● la Conferenza dei Presidenti; ● i Questori; ● la Conferenza dei Presidenti aperta a tutti i Deputati; ● la Conferenza dei Presidenti di Commissione; ● la Conferenza dei Presidenti di Delegazione. Informazioni di servizio standard Normativa La sezione Documentazione contiene un settore dedicato ai Trattati dell’UE e un settore contenente le Gazzette Ufficiali: da entrambe queste sezioni linkate si accede al sito www.europa.eu.int/eurlex/it/index.html. Il sitorende disponibili: ● l’elenco delle Gazzette Ufficiali la cui ricerca può essere effettuata attraverso ricerca con parola chiave, ricerca con riferimento di pubblicazione, ricerca avanzata; i Trattati dell’UE costitutivi di adesione; i Protocolli; i documenti “COM” base del processo legislativo comunitario. Anche per essi la ricerca è effettuabile sia per parola chiave che per ricerca avanzata; ● la legislazione in vigore; il diritto consolidato; l’applicazione del diritto comunitario negli stati membri; la fissazione dei tassi di conversione dell’euro. Le modalità di ricerca sono quelle sopraccitate; ● la legislazione in preparazione: proposte recenti non ancora incluse nel Repertorio; Repertorio delle proposte della Commissione; attività del PE; Documenti del Consiglio; Controllo del processo decisionale tra le istituzioni; ● la giurisprudenza a partire da 1997 attraverso un link col sito web Curia; ● la giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, attraverso un link col sito della Corte. La ricerca avviene attraverso l’inserimento del numero della causa, delle parti, del riferimento di pubblicazione nelle relazioni della Corte delle Comunità europee o per parola chiave; ● interrogazioni parlamentari, sia orali che scritte con risposta; ● documenti di pubblico interesse: libro bianco, libro verde, relazioni della Commissione alle altre istituzioni e ogni altra comunicazione di pubblico interesse; La sezione Documentazione contiene inoltre: ● il Regolamento del Parlamento; ● i Bollettini del PE e della Commissione; ● il Catalogo degli studi pubblicati dal Parlamento europeo e testo integrale di alcuni di essi; ● il Codice di Buona Condotta, guida ai doveri dei funzionari e agenti del Parlamento europeo ● gli accordi interistituzionali riguardanti il settore della sicurezza e della difesa; ● il Catalogo degli studi pubblicati dal Parlamento europeo e il testo integrale di alcuni di essi; ● una sezione dedicata ai grandi temi e politiche dell’Unione: la moneta unica, l’allargamento dell’Unione, ecc. Abbiamo già visto come il menù principale del sito contenga, alla voce Ricerca, una sezione dedicata alle procedure da seguire per trovare un documento dell’Unione. Per i testi normativi, come specificato nella già citata clausola di esclusione da responsabilità del servizio Europarl, non è possibile garantire che un documento disponibile on line riproduca esattamente un testo adottato ufficialmente. Pertanto, è considerata autentica la sola normativa dell'Unione europea pubblicata nelle edizioni su carta della Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee. ● Le informazioni sui servizi I contenuti di servizio sono racchiusi nella macroarea “Servizio Stampa”, che comprende: a) Le nostre pubblicazioni La Sezione mira a rendere gli utenti continuamente aggiornati sull’andamento dei lavori dell’Assemblea (calendario dei lavori, ordini del giorno). Contiene i dibattiti e i voti della sessione plenaria (La Rassegna), il bollettino quotidiano d'informazione sulle attività delle commissioni parlamentari e le audizioni pubbliche (Direct Info/News Report), il calendario delle attività parlamentari della settimana seguente (Direct Agenda/News Alert), la sintesi delle relazioni e degli altri documenti previsti dall'ordine del giorno della sessione (L’Anteprima), il resoconto sul dibattito tenutosi in plenaria e sui risultati dei voti (Il Resoconto), la sintesi su un tema di attualità di notevole rilevanza (Dossier/Background Note). b) Attualità del parlamento Contiene le news sugli eventi recenti di maggior rilievo. c) Contatti Le attività delle commissioni parlamentari sono seguite da uno specialista del servizio stampa. In questa sezione sono indicati i recapiti dei responsabili, uno per commissione, da contattare per ottenere informazioni e chiarimenti sui lavori delle commissioni. d) Servizio audiovisivo Europe by satellite: é l’agenzia d’informazione audiovisiva. Segue dal vivo le sedute plenarie a Strasburgo e a Bruxelles, le conferenze stampa; trasmette un programma settimanale di 15 minuti sulle notizie della settimana di maggior interesse per i media; televisione: assicura la copertura TV dei lavori del parlamento e realizza”news” destinate alle diverse reti europee; stabilisce partenariati con i canali TV per realizzare co-produzioni; produce programmi “prêts à diffuser” e assicura la produzione di CD-Rom; archivio: vi si possono reperire filmati, programmi e documentari ; radio: provvede alla registrazione e alla creazione di trasmissioni dal vivo; foto: realizza e produce foto ufficiali; assicura un servizio di assistenza fotografica ai membri, gestisce una galleria fotografica. e) Altre forme di informazione Contiene l’elenco degli uffici informazione dislocati sui territori nazionali e degli uffici stampa delle altre istituzioni dell’Unione. f) Ricerca La sezione ospita anche motori di ricerca predisposti per cercare un documento del servizio stampa. g) Deputati Per ciascuno dei 786 deputati, raggruppati per gruppo politico e paese, è disponibile una scheda che raccoglie, oltre alla fotografia, ai recapiti e all’indirizzo e-mail, i dati biografici e quelli del gruppo parlamentare cui appartiene. Sono inoltre consultabili le funzioni e la composizione dei Gruppi politici. Sono poi elencati, per ciascun deputato o anche in ordine alfabetico, gli assistenti parlamentari accreditati presso il PE, nonché i gruppi di interesse accreditati. 3. LA MODULISTICA I moduli disponibili possono suddividersi in tre grandi aree: Corrispondenza con il cittadino La casella postale è riservata ai quesiti, alle richieste d'informazione, alle proposte e ai suggerimenti indirizzati dai cittadini al Parlamento europeo. Le richieste devono riguardare settori d'attività dell'Unione europea. Le risposte saranno fornite entro un termine ragionevole. Se la richiesta riguarda un argomento complesso, sarà fornita una risposta interlocutoria per e-mail. Prima di presentare la richiesta, si prega innanzitutto di consultare le FAQ. Vi si troveranno le risposte alle domande sugli argomenti trattati più di frequente. Non appena trasmessa la richiesta per via elettronica, l’utente riceverà un avviso di ricevuta per lo stesso tramite. Perché sia dato seguito alla richiesta, al navigatore è richiesto di inserire una serie di dati personali nel modulo predisposto. Petizioni al Parlamento Europeo Ogni cittadino dell'Unione europea, nonché qualsiasi persona fisica o giuridica che risieda o abbia la sede sociale in uno Stato membro, può presentare una petizione al Parlamento europeo, individualmente o in associazione con altri cittadini o persone, su una materia rientrante nel campo di attività dell'Unione europea e che lo concerne direttamente. La petizione può avere per oggetto una richiesta derivante da un'esigenza generale, una lamentela personale o un invito rivolto al Parlamento europeo affinché si pronunci su una questione d'interesse pubblico. C’è una sezione dedicata alle domande più frequenti, relative al diritto di petizione: chi può presentarla; su cosa può vertere; quali condizioni occorre rispettare per presentarla; in quale lingua va presentata; come vengono iscritte nel Registro; le procedure per presentarla; le cause di irricevibilità; la pubblicità. Perché sia dato seguito alla richiesta, al navigatore è richiesto di inserire una serie di dati personali nel modulo predisposto, che è lo stesso riservato ai quesiti del cittadino. Denunce al Mediatore Europeo Ogni cittadino dell'Unione europea o qualsiasi cittadino residente nell'Unione che si consideri leso da un atto di cattiva amministrazione da parte delle istituzioni o degli organi comunitari può presentare una denuncia al Mediatore europeo. Questi ha il compito di esaminare le denunce dei cittadini contro i casi di cattiva amministrazione da parte delle istituzioni e degli organi della Comunità europea. Non può trattare casi riguardanti le amministrazioni nazionali, regionali o locali degli Stati membri. Anche qui è presente una sezione dedicata alle domande più frequenti, relative alla possibilità di presentare la denuncia al Mediatore: chi può presentarla; quale può esserne l’oggetto; cosa significa “cattiva amministrazione”; quali sino le istituzioni e gli organi interessati; come presentare la denuncia; come entrare in contatto con il Mediatore. Il modo migliore per presentare la denuncia è utilizzare il Formulario elettronico di denuncia, di cui vanno compilati tutti i campi obbligatori contrassegnati con un cancelletto (#). 4. LE GARE DI APPALTO, I CONCORSI Nella macroarea ABC ci sono tre sezioni dedicate rispettivamente ai concorsi, ai tirocini e ai bandi di gara, appalti, sovvenzioni. vi si accede direttamente dall’home page. Attraverso il link concorsi si accede al sito web dell'Ufficio europeo di selezione del personale (EPSO), in lingua inglese, francese e tedesca, che elenca tutti i concorsi attualmente banditi per reclutare il personale amministrativo, scientifico, tecnico per le istituzioni dell’Unione. La sezione tirocini comprende una parte dedicata agli stages remunerati e non - e una alle visite di studio. È presente un formulario on line da utilizzare per presentare la propria candidatura. Sono inoltre segnalati gli indirizzi, postali ed e-mail, cui rivolgersi per ottenere maggiori informazioni. La pagina dedicata ai bandi di gara è strutturata su tre colonne: una per gare e sovvenzioni attualmente in atto, la seconda sugli appalti aggiudicati nell’anno precedente e la terza sulle sovvenzioni concesse nel 2003. Per ogni colonna c’è un link che rimanda alle procedure e a più dettagliate informazioni. 5. LE EUROPEO PUBBLICAZIONI EDITE DAL PARLAMENTO Oltre a quelle già descritte nella parte dedicata ai servizi, è disponibile una sezione specifica su studi, workshop e documentazione. Essa comprende i documenti di lavoro pubblicati dalla Direzione Generale degli Studi su Internet negli ultimi cinque anni; le note sintetiche del PE che trattano, per i lettori, argomenti di ampio respiro relativi al sistema di funzionamento dell'Unione europea: 1. L'Europa dei cittadini; 2. Il mercato interno; 3. Le politiche comuni; 4.L'unione economica e monetaria; 5. Le relazioni esterne dell'Unione; gli STOA wokshop, gruppi di lavoro su tematiche più spiccatamente tecniche e scientifiche. Comunicazione sociale Nella parte destra della home page, spiccano una serie di icone composte da una immagine colorata insieme a una indicazione testuale. Si tratta di link su argomenti oggetto delle campagne di informazione on line del Parlamento Europeo. Si è già visto come, attualmente, l’argomento verso cui si cerca di convogliare la maggiore attenzione degli utenti, è quello relativo alle elezioni. Anche graficamente, infatti, si vede come l’icona elezioni europee 12-13 giugno sia più grande delle altre. Attraverso il collegamento si arriva ad un altro sito costituito appositamente per le elezioni (www.elections2004.eu.int). Le altre campagne di informazione hanno per oggetto: ● l’avvenire dell’Europa: include il progetto sulla Costituzione Europea, la Risoluzione del Parlamento sulla preparazione del Consiglio europeo, i dibattiti della Convenzione ed altro ancora. ● la sicurezza marittima: contiene tutte le risoluzioni e i progetti presentati da PE sull’argomento, il calendario degli incontri, il programma di lavoro, le relazioni sugli incontri, i membri componenti la commissione temporanea sul rafforzamento della sicurezza marittima. ● l’ampliamento: racchiude il calendario degli incontri, pubblicato settimanalmente, lo stato delle negoziazioni con i paesi candidati, la descrizione del ruolo del PE nel processo di allargamento, i profili dei paesi candidati. ● libertà, sicurezza e giustizia: sono contenuti i riferimenti a testi e siti sulla materia, i lavori in cantiere sulla creazione di un’area di libertà, sicurezza e giustizia nell’UE, la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione, l’agenda delle conferenze e dei seminari che si svolgono e si sono svolti sull’argomento. ● diritti fondamentali e diritti dell’uomo: raccoglie i lavori preparatori della Carta dei diritti fondamentali dell’UE, il testo finale, la Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo, relazioni, rapporti, risoluzioni e conferenza svoltesi durante l’anno sul tema dei diritti dell’uomo. Interattività Servizi on-line Nell’analisi della funzione di posta elettronica sono stati rilevati elementi riconducibili alla funzione di ascolto dell’utente (per cui si rimanda alle funzionalità). Anche le funzioni di ascolto dell’utente sono già state analizzate nella parte relativa alla modulistica, descrivendo la sezione Il portale dei cittadini: si è infatti visto come gli utenti-navigatori possano presentare richieste di informazione, petizioni, denunce al Mediatore utilizzando il formulario elettronico disponibile on line. Non si è ancora analizzato invece il servizio di accesso ai documenti del PE e soprattutto al Registro dei documenti del PE e delle altre istituzioni (funzioni anch’esse rinvenibili all’interno della sezione portale dei cittadini. Il Registro dei documenti del Parlamento europeo consente al cittadino di accedere ai documenti elaborati o ricevuti dal Parlamento europeo. I documenti legislativi possono essere trovati direttamente nella sezione "Accesso ai documenti ufficiali" oppure attraverso la sezione "Aiuto alla ricerca" (Osservatorio legislativo). La ricerca viene effettuata attraverso l’inserimento di una parola chiave (semplice) o anche attraverso l’inserimento di criteri più dettagliati (avanzata). Qualora ciò non sia possibile, può essere presentata una semplice domanda tramite un modulo. Queste richieste saranno trattate entro 15 giorni lavorativi. Ulteriori informazioni sono disponibili sulla Guida all’acceso ai documenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione. È possibile altresì accedere ai registri dei documenti interni della Commissione europea e del Consiglio, seguendo la medesima procedura. È presente una sezione FAQ dedicata alle risposte alle domande rivolte di frequente alla Posta del cittadino e al Webmaster. Tra le altre: 1) Cosa fa il PE per i diritti dell’uomo? 2) Il PE aiuta il Terzo Mondo? 3) Problemi con la giustizia nazionale 4) Impieghi/assunzioni 5) Tirocini ecc. Non è invece rinvenibile un Forum di discussione, spazio di incontroconfronto tra utenti. 6. STUDIO DELL’HOME-PAGE La home page si presenta con una cartina a pieno schermo rappresentante la sala a emiciclo dove si riunisce l’Assemblea e con un elenco sulla parte destra che permette di scegliere la lingua di consultazione del sito. La pagina seguente, che è il vero luogo di accesso ai servizi offerti dal sito, non presenta particolari elementi grafici e propone un facile orientamento tra le varie sezioni del sito stesso. Il primo elemento grafico presente in alto nella pagina è costituito da una banda orizzontale in due toni di azzurro, colore preferito nei siti istituzionali perché distensivo e non acceso. Nella banda compare un menù a tendina che immette immediatamente, dopo la selezione, nella sezione richiesta. Tra le varie voci del menù troviamo anche i collegamenti all'indice e alla mappa del sito. Subito a destra del menù sono presenti i link alle sezioni del Presidente e dei Gruppi Politici: entrambi conducono alle rispettive home page dedicate. A completamento della testata del sito si trovano riportate le icone relative alle lingue in cui si può leggere il sito, in uno stile grafico essenziale ed elegante che riesce a riportare tutte le opportunità senza essere caotico e permettendo all'utente un'altra scelta senza ogni volta tornare alla pagina iniziale. In posizione immediatamente sottostante la testata troviamo riportato l'indirizzo interno del sito in cui ci troviamo, presente in questa pagina come in tutte le altre, composto dalle voci e sottovoci dei menù che ci hanno condotto alla pagina che stiamo leggendo (es. > Europarl > ABC). La sua importanza è chiara, in quanto dà una rapida indicazione della posizione dell'utente e permette di risalire rapidamente selezionando una delle voci: ognuna è un collegamento. La testata assolve quindi pienamente al suo duplice compito di rendere raggiungibili le sezioni interne e di rendere sempre evidente la propria posizione, senza essere caotica e soprattutto senza togliere eccessivo spazio alle informazioni nella parte centrale. La parte centrale della pagina elenca i collegamenti alle sezioni e relative sottosezioni: servizio stampa; ABC; documentazione; attività. In alto nella parte centrale sono messi in evidenza tre link espressi dall’immagine insieme all’indicazione testuale: ● Who's who, sezione descrittiva dei membri, assistenti, osservatori presenti nel parlamento ● Il vostro Europarl, sezione che prevede la registrazione, permette una personalizzazione del sito per favorirne la navigabilità all'utente e prevede la possibilità di ricevere informazioni sulle nuove pubblicazioni ● il collegamento al sito sulle elezioni europee del 2004, contenente tutte le informazioni relative e pronto ad ospitare nella sua home page i risultati delle votazioni Tutte le immagini sono di piccole dimensioni e non distraggono, la descrizione testuale del collegamento è chiaramente riportata sotto ognuna di esse e compare anche posizionandosi con il mouse sopra le immagini stesse. L'unica immagine lievemente più grande è quella relativa alle elezioni europee, scelta motivata dal loro imminente svolgimento. Gli altri link che fanno da cornice destra alla pagina si presentano in maniera analoga a quelli già descritti: Europaquiz; Portale dei cittadini; Sicurezza marittima; L'avvenire dell' Europa; Ampliamento; Libertà, sicurezza e giustizia; Diritti fondamentali e diritti dell'uomo. Il bianco fa da sfondo all'intera pagina, quindi anche ai collegamenti alle sezioni riportati al centro, conferendo chiarezza ed eleganza e prevenendo incoerenze cromatiche con le immagini dipendenti da una configurazione particolare del browser. Per finire, in calce alla pagina, con la semplice separazione realizzata da un righello, sono presenti i collegamenti relativi al servizio offerto dal sito stesso, distribuiti orizzontalmente: possibilità di scrivere al webmaster, sezione relativa al copyright e disclaimer, e la versione in solo testo per offrire una migliore accessibilità. La pagina è quindi costruita sull'intelaiatura di una tabella sottostante, invisibile, che offre la caratteristica di avere una dimensione fissa e ottimizzata per la risoluzione 800x660, la più diffusa. Gli elementi della pagina sono quindi sempre distribuiti e allineati nello stesso modo, indipendentemente dal browser e dalla risoluzione dello schermo utilizzati. L'assenza di frame e la leggerezza delle immagini consente un caricamento rapido. 7. STUDIO DELLE ALTRE PAGINE Le altre pagine del sito sono divisibili essenzialmente in due categorie: ● le pagine di indice di sezione, quali ad esempio ABC o Documentazione ● le pagine contenutistiche In tutte è presente la barra di intestazione. Nelle prime si presenta uno schema a due colonne in cui compaiono dei riquadri per i titoli della sottosezione seguiti da una lista di argomenti: ogni elemento della lista è un collegamento. In queste pagine, se sono particolarmente estese, è sempre riportata in fondo a ogni menù una piccola icona con la freccia di ritorno in alto, per accedere facilmente alle funzioni riportate nella parte alta di ogni pagina. Le seconde riportano chiaramente in alto il titolo della sezione che si sta consultando, in un riquadro nello stile del sito con sfondo a tema, seguito dal testo del documento. In ogni caso in cui si deve operare una ricerca, la pagina fornisce un'interfaccia chiara e completa quanto a modalità di ricerca possibile. I risultati sono sempre chiaramente disposti e direttamente accessibili dal link con cui iniziano. Spesso scegliendo una voce da una delle pagine di indice si accede a un'altra pagina con struttura simile, che rappresenta un sottomenù. È chiara la funzionalità del percorso riportato in alto, poiché la vastità e ramificazione del sito rischierebbero altrimenti di disorientare l'utente. Altre due funzioni molto comode sono accessibili dai due tasti presenti in alto a destra: ● il tasto menù principale ● il tasto up one level (sali di un livello) Il primo consente di arrivare direttamente alla pagina di indice della sezione che l'utente sta consultando, mentre l'altro permette di salire di un livello nella stratificazione del sito. PAGINE DEL SITO WEB DEL PARLAMENTO EUROPEO PE/S/1 BENVENUTI AL PARLAMENTO EUROPEO PERCORSO: EUROPARL/ABC/BENVENUTI AL PARLAMENTO EUROPEO 1. LA PAGINA Questa pagina offre una panoramica generale dell’istituzione, dai suoi poteri al suo ruolo politico, dall’organizzazione ai suoi membri, dagli uffici alle attività. Il suo obiettivo è guidare il cittadino alla conoscenza del Parlamento europeo. Vi si accede dalla macroarea ABC presente nella home page. È interessante rilevare come la pagina realizzi una funzione di menù generale, in quanto da essa si accede a sezioni facenti parte di macroaree diverse. Esercita quindi una funzione di raccolta e di sintesi di tutti gli argomenti che svolgono una funzione descrittiva dell’istituzione europea, al fine di avvicinare il cittadino alla scoperta di essa. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO Gli argomenti trattati in questa sezione, e visivamente distribuiti nella consueta colonna sulla sinistra della pagina web, sono i seguenti: a) benvenuti al Parlamento europeo; b) i deputati europei; l’organizzazione del Parlamento europeo; c) d) poteri e ruolo politico del Parlamento europeo; e) il Parlamento europeo: la voce dei cittadini in Europa; f) l’ABC dell’Unione europea; g) uffici d’informazione del PE; h) istituzioni dell’EU: indirizzi; i) mappe europee; j) l’euro: Commissione europea; k) l’euro: Banca centrale europea; l) l’Unione Europea in sintesi; verso l’unità dell’Europa - il V ampliamento. m) Benvenuti al Parlamento europeo È un’introduzione di carattere generale, che lo descrive come rappresentante i "popoli degli Stati riuniti nella Comunità". Attualmente circa 375 milioni di europei di 15 Paesi partecipano, tramite i loro 626 deputati eletti al Parlamento europeo, alla costruzione dell'Europa. Segue una breve sintesi delle ragioni della nascita e della storia del PE. Eletto per la prima volta a suffragio universale diretto nel giugno del 1979, a 34 anni dalla fine della seconda guerra mondiale, rappresenta il simbolo di riconciliazione più significativo di cui gli Europei potevano dotarsi. Legittimato dal suffragio universale diretto, il Parlamento europeo, che viene eletto ogni cinque anni, ha ottenuto attraverso successivi trattati poteri sempre maggiori. In particolare, il Trattato di Maastricht del 1992 e quello di Amsterdam del 1997 hanno trasformato il Parlamento europeo in un'autentica assemblea legislativa, che esercita poteri paragonabili a quelli dei parlamenti nazionali: infatti, esso approva ormai la maggior parte delle "leggi" europee congiuntamente al Consiglio dei ministri. I deputati europei Il Parlamento europeo è formato da 626 deputati. Il numero di deputati per ciascuno Stato membro è stabilito dal Trattato. Dall'entrata in vigore del Trattato di Maastricht, nel 1993, ogni cittadino di uno Stato membro dell'Unione europea residente in un altro Stato dell'Unione può votare o farsi eleggere nel paese di residenza. Il numero di deputati per ciascuno Stato membro è stabilito dal Trattato. In Aula i seggi dei deputati non sono ripartiti in base alle delegazioni nazionali, ma secondo il gruppo politico di appartenenza. Attualmente il Parlamento europeo conta sette gruppi politici e alcuni deputati "non iscritti". Nei vari gruppi confluiscono oltre cento partiti politici nazionali. Segue una scheda contenente l’elenco dei gruppi politici e una breve descrizione di essi. L’organizzazione del Parlamento europeo Il Parlamento europeo è l'unica istituzione comunitaria che si riunisce e delibera in sedute e riunioni aperte al pubblico. Le sue decisioni, posizioni e discussioni sono pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea. I deputati lavorano in seno a delegazioni e commissioni parlamentari, di cui sono membri titolari o supplenti. I deputati europei si riuniscono in seduta plenaria una settimana al mese (tornata) a Strasburgo. Alcune tornate supplementari di due giorni si tengono a Bruxelles. Il Segretariato generale del Parlamento si trova a Lussemburgo. Durante due settimane al mese, essi partecipano alle riunioni delle commissioni parlamentari a Bruxelles. La settimana restante è riservata alle riunioni dei gruppi politici. I lavori del Parlamento, grazie ai suoi servizi di traduzione, si svolgono nelle undici lingue ufficiali dell'Unione: danese, finlandese, francese, greco, inglese, italiano, olandese, portoghese, spagnolo, svedese e tedesco. Organi del Parlamento europeo La presidenza e l’Ufficio di presidenza: Il Presidente dirige l'insieme delle attività del Parlamento e dei suoi organi. Egli presiede le sedute plenarie nonché le riunioni dell'Ufficio di presidenza e della Conferenza dei presidenti. Egli rappresenta il Parlamento in tutte le relazioni esterne e, in particolare, in quelle internazionali. L'Ufficio di presidenza è l'organo di direzione regolamentare dell'istituzione, competente per il bilancio del Parlamento così come per le questioni amministrative, del personale e organizzative. Esso comprende il Presidente e quattordici Vicepresidenti nonché cinque Questori, dotati di funzioni consultive. La Conferenza dei presidenti, che riunisce il Presidente del Parlamento e i presidenti dei gruppi politici, è l'organo di direzione politica dell'istituzione. Essa stabilisce le competenze e il numero dei membri delle commissioni e delle delegazioni parlamentari, decide la ripartizione dei seggi in Aula e prepara il calendario e l'ordine del giorno delle tornate. Le Commissioni parlamentari sono diciassette e ad esse competono i lavori preparatori delle tornate del Parlamento. Ogni commissione elegge un presidente e tre vicepresidenti e dispone di una segreteria. Le commissioni elaborano e approvano relazioni sulle proposte legislative così come relazioni di iniziativa. Esse redigono inoltre pareri destinati ad altre commissioni parlamentari. Il Segretariato generale: sono sotto la sua autorità i circa 3500 funzionari, assunti tramite concorso in tutti gli Stati membri dell'Unione e al servizio del Parlamento europeo. Poteri e ruolo politico del PE Come ogni parlamento, il Parlamento europeo esercita tre poteri fondamentali: il potere legislativo, il potere di bilancio e il potere di controllo. Esso svolge un ruolo politico crescente in seno all'Unione europea. Potere legislativo. La procedura legislativa normale è la codecisione: posti su un piano di parità, Consiglio e Parlamento europeo approvano congiuntamente la legislazione proposta dalla Commissione. L'accordo finale del Parlamento europeo è indispensabile. Si applica a numerosi settori: libertà di circolazione dei lavoratori, realizzazione del mercato interno, ricerca e sviluppo tecnologico, ambiente, protezione dei consumatori, istruzione, cultura, sanità, ecc. Benché la procedura di codecisione rappresenti la norma, esistono ancora oggi ambiti legislativi non trascurabili nei quali il Parlamento europeo esprime un semplice parere, come ad esempio in materia fiscale o in ordine alla fissazione dei prezzi agricoli. Oltre a rafforzare il potere di codecisione del Parlamento europeo, il Trattato di Amsterdam ha altresì sancito il suo potere di iniziativa politica. Il Parlamento spesso approva, su proposta di una delle sue commissioni, relazioni volte ad orientare la politica dell'Unione europea e ad invitare la Commissione europea a prendere iniziative. Segue una scheda che descrive minuziosamente la procedura di codecisione. Potere di bilancio. Il Parlamento europeo e il Consiglio sono i due rami dell'autorità di bilancio, vale a dire che essi condividono il potere in materia di bilancio così come condividono il potere legislativo. Le decisioni del Parlamento sono preparate dalla sua commissione per i bilanci, in collaborazione con le altre commissioni parlamentari. Ogni anno, in dicembre, il PE stabilisce il bilancio dell'esercizio successivo, il quale entra in vigore soltanto dopo essere stato firmato dal Presidente del Parlamento europeo. Il Parlamento ha anche la facoltà di respingere il bilancio, se ritiene che non risponda alle esigenze dell'Unione. In questo caso, la procedura di bilancio deve ricominciare. Seguono tre schede contenenti gli approfondimenti su come è utilizzato il bilancio, come è finanziato e su chi ne controlla l’esecuzione. Potere di controllo. Questo potere, che in origine verteva unicamente sull'azione della Commissione, si è esteso anche al Consiglio e agli organi preposti alla politica estera e di sicurezza. Ruolo politico. L'Assemblea esercita la propria influenza anche in materia di accordi internazionali sottoscritti dall'Unione, di accordi di adesione, di politica estera e di sicurezza, di affari interni e giustizia, di unione monetaria; inoltre ha svolto un'importante funzione nell'elaborazione della Carta dei diritti fondamentali ed attualmente partecipa a pieno titolo ai lavori della Convenzione. Il PE: la voce dei cittadini in Europa In questa sezione è brevemente descritto quello che viene più analiticamente approfondito nell’area “il portale dei cittadini”. Trattasi di tutti quegli strumenti che il PE mette a disposizione dei cittadini europei per esercitare il proprio diritto/dovere all’informazione e comunicazione (diritto di petizione, denunce al Mediatore, posta del cittadino ecc..). L’ABC dell’Unione Europea È il glossario del sito. Contiene un elenco di termini di ambito comunitario, con la relativa spiegazione(organi, istituzioni, processi europei, fonti normative, ecc.). Uffici d’informazione del PE Rimanda al link contenente i recapiti degli uffici nazionali del PE presso tutti i paesi membri, comprensivi di indirizzo, telefono, fax, indirizzo mail e l’eventuale sito (ad esempio gli uffici italiani del PE hanno realizzato un sito del PE in Italia). Istituzioni dell’UE: indirizzi Contiene l’elenco dei link ai siti di tutte le istituzioni dell’ Unione. Mappe europee Si parte dalla mappa generale dell’Europa. Selezionando una nazione europea, si apre la mappa nazionale. Spostandosi col cursore, nella cartina del paese membro, su una determinata Regione, si accede ad una mappa, su scala maggiore, della regione stessa. L’euro: Commissione europea È il link al sito web della Commissione europea sull’euro: ne descrive l’origine, la circolazione nei paesi membri, i benefici relativi, intendendo rispondere alle domande più frequenti sulla moneta unica. L’Unione Europea in sintesi Sono brevemente ricordate, con linguaggio molto semplice, le origini dell’Unione, il funzionamento delle sue istituzioni, la sua attività, la sua struttura. La sezione è aggiornata al 30 aprile 2004, al periodo quindi che ha preceduto l’entrata dei 10 paesi di nuova acquisizione. Vengono descritte le ragioni dell’ampliamento, le modalità con cui avverrà, i requisiti che devono possedere gli stati terzi per candidarsi a diventare stati membri, gli aiuti previsti per i paesi candidati dell’Europa Orientale, il ruolo del PE nei negoziati coi paesi candidati e altro ancora. 3. I DESTINATARI Ogni cittadino dell’Europa deve ritenersi il destinatario di queste pagine che intendono guidarlo alla scoperta del Parlamento europeo. 4. LA VESTE GRAFICA E LA FUNZIONALITÀ Graficamente la pagina appartiene alla tipologia di quelle che costituiscono l’indice di sezione. Presenta infatti uno schema a colonna, di colore verde molto chiaro, in cui compaiono i titoli della sottosezione, in colore giallo, che costituiscono un collegamento. Scegliendo una voce da una delle pagine di indice si accede ad un'altra pagina con struttura simile, che rappresenta un sottomenù. Semplicemente spostandosi col cursore sui titoli, senza bisogno di cliccare con il mouse, si apre - nello spazio bianco che costituisce la gran parte della pagina - la presentazione della sezione relativa. In alto a sinistra spicca il logo del PE, riprodotto in tutte le pagine del sito, una scritta bianca -“Europarl”- su barra blu scura. Immediatamente sotto, in alto a sinistra, il menù a tendina contenente la dicitura vai a.. con l’elenco delle macrocategorie linkate contenenti i relativi sottoargomenti. In alto a destra le icone relative alle lingue in cui si può leggere il sito, in uno stile grafico essenziale ed elegante che riesce a riportare tutte le opportunità senza essere caotico e permettendo all'utente un'altra scelta senza ogni volta tornare alla pagina iniziale. Le lingue“attive”, quelle cioè in cui è disponibile la pagina, sono sottolineate. In posizione immediatamente sottostante la testata troviamo riportato l'indirizzo interno del sito in cui ci troviamo, presente in questa pagina come in tutte le altre, composto dalle voci e sottovoci dei menù che ci hanno condotto alla pagina che stiamo leggendo (> Europarl > ABC> Benvenuti al Parlamento europeo). La sua importanza è chiara, in quanto dà una rapida indicazione della posizione dell'utente e permette di risalire rapidamente selezionando una delle voci: ognuna è un collegamento. Nella restante parte della pagina, su sfondo bianco, si colloca una dichiarazione Presidente pro tempore del PE, Pat Cox, di benvenuto al Parlamento. I caratteri sono grigi. Il titolo - Benvenuti al Parlamento europeo compare su una barra di colore verde. Sopra la barra troviamo la data dell’ultimo aggiornamento della pagina web. Anche in questa pagina si ritrovano le funzioni di “tasto menù principale”, che consente di arrivare direttamente alla pagina di indice della sezione che l'utente sta consultando e di “tasto up one level”, che permette di salire di un livello nella stratificazione del sito. Per finire, in calce alla pagina, con la semplice separazione realizzata da un righello, sono presenti i collegamenti relativi al servizio offerto dal sito stesso, distribuiti orizzontalmente: lA possibilità di scrivere al webmaster, la sezione relativa al copyright e disclaimer e la versione in solo testo per offrire una migliore accessibilità. 5. LA LEGGIBILITÀ L’ampio documento che scorre lungo la pagina “Benvenuti al Parlamento europeo” riproduce con tagli e/o integrazioni sostanzialmente marginali il testo dell’opuscolo Il Parlamento europeo che abbiamo già esaminato nella sezione dedicata alle pubblicazioni (cfr. PE/P/7). E difatti l’indice di predizione di leggibilità dei due testi242[242] è praticamente identico: 45,63 per l’opuscolo, 45,21 per la pagina web. Riproduciamo, per la precisione, i dati statistici che conducono a quest’ultimo valore, ma rinviamo direttamente alla scheda dedicata all’opuscolo per tutte le considerazioni di merito: • le frasi sono 289, i paragrafi 156, ciascuno dei quali è composto in media da quasi due (1,9) e da circa 42 parole (41,5); • le frasi lunghe (con più di 40 parole) sono19, pari al 6,6% del testo; • le frasi brevi (con non più di 15 parole) sono 103, pari al 36,6%. • Le frasi medie (le frasi cioè che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39) sono 162 e costituiscono la maggioranza (56,8) del testo. 6. LA COMPRENSIBILITÀ Si rimanda alle osservazioni formulate a proposito dell’opuscolo Il Parlamento europeo in precedenza esaminato. Vorremmo però sottolineare (e il discorso vale naturalmente anche per la leggibilità) come il metodo di elaborare testi sostanzialmente identici sia per la pagina stampata, sia per quella web non possa considerarsi una soluzione positiva. Non solo infatti i destinatari non sono necessariamente i medesimi, ma lo stesso impatto di lettura varia nei due casi. Un opuscolo o persino un breve dépliant a stampa consentono in realtà un approccio del lettore che è sempre in qualche modo più attento e riposato di quello, “a volo d’uccello” del navigatore magari casuale. Considerare i due strumenti di comunicazione come sostanzialmente sovrapponibili rischia allora di far smarrire le opportunità e i pregi che invece essi possono variamente offrire, sia se utilizzati separatamente, sia - soprattutto - se inseriti in una strategia comunicativa integrata e complementare. Nel caso in questione, i limiti evidenziati per l’opuscolo, lungi dal venire corretti, risultano - proprio per la natura del medium - persino aggravati. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE 242[242] Ricordiamo che per entrambi i testi non sono stati considerati le tabelle e alcuni i riquadri riepilogativi. Si è già sottolineato infatti che i brevi item delle prime come delle seconde vengono letti dal sistema Gulpease come frasi brevi. Un dato, questo, che avrebbero falsato, innalzandolo artificiosamente verso l’alto, l’indice di predizione di leggibilità. BENVENUTI AL PARLAMENTO EUROPEO INDICE GULPEASE 45,21 INDICE GUIRAUD 18,48 NUMERO DELLE LETTERE 36988 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 6467 Parole diverse 1486 Lettere per parola 5,6 Sillabe per parola 2,5 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 71% Molto comuni 8% Comuni 2% Meno diffuse 19% FORME VERBALI Presente indicativo 80% Passato prossimo 11% Presente congiuntivo 4% Futuro semplice 1% Imperfetto indicativo <1% Imperfetto congiuntivo <1% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 156 Frasi per paragrafo 1,9 Parole per paragrafo 41,5 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 289 Frasi lunghe 19 (6,6%) Frasi corte 103 (35,6%) Parole per frase 22,4 Sillabe per frase 41,5 RICORRENZA DEI TERMINI 206 europeo 54 membro 45 diritto 38 politico 35 commissione 26 deputato 22 gruppo 19 legislativo 19 estero 17 anno 8. PROVE DI RISCRITTURA Si rinvia agli esempi proposti nella scheda dedicata all’opuscolo Il Parlamento europeo (PE/P/7). Ci permettiamo anzi di osservare come essi possano ben adattarsi agli spazi e alle soluzioni grafiche tipiche di una pagina web. La pagina è graficamente semplice e operativamente funzionale. La agibilità dei suoi diversi link è buona e rapida. Il linguaggio però, che ricalca quasi alla lettera quello di un opuscolo a stampa del Parlamento europeo, può ritenersi adeguato solo nel caso di “navigatori” particolarmente colti e motivati. Ma la pagina è stata costruita e redatta pensando a un pubblico ben più ampio e articolato. PE/S/2 PORTALE DEI CITTADINI PERCORSO: EUROPARL/ABC/PORTALE DEI CITTADINI 1. LA PAGINA Alla pagina si accede sia dalla macroarea ABC, sia da una apposita icona collocata sulla sinistra della home page e composta da una foto dell’ingresso del parlamento europeo, con sotto la dicitura linkata “portale dei cittadini”. L’importanza della pagina web è considerevole: infatti è attraverso di essa che l’utente navigatore entra direttamente in contatto con l’istituzione europea. Si realizza così una effettiva partecipazione dei cittadini, in attuazione dei principi che regolano la trasparenza e l’efficacia dell’azione amministrativa. Si garantisce altresì un effettivo intervento alla “cosa pubblica” da parte dei “governati”: il diritto/dovere all’informazione è sentito come valore fondamentale del processo di integrazione europea. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO Gli argomenti sono articolati in uno schema a colonna in cui compaiono dei riquadri per i titoli della sottosezione seguiti da una lista di argomenti; ogni elemento della lista è un collegamento: a. Corrispondenza con il cittadino b. Petizioni al Parlamento europeo c. Denunce al Mediatore europeo d. Accesso ai documenti ufficiali e. Accesso al Registro dei documenti del PE f. Accesso ai Registri delle altre istituzioni g. Guida e aiuto alla ricerca h. FAQ - Domande frequenti Corrispondenza con il cittadino La casella postale è riservata ai quesiti, alle richieste d'informazione, alle proposte e ai suggerimenti indirizzati dai cittadini al Parlamento europeo. Le richieste devono riguardare settori d'attività dell'Unione europea. Le risposte saranno fornite entro un termine ragionevole. Se la richiesta riguarda un argomento complesso, sarà fornita una risposta interlocutoria per e-mail. Prima di presentare la richiesta, si prega innanzitutto di consultare le FAQ. Vi si troveranno le risposte alle domande sugli argomenti trattati più di frequente. Non appena trasmessa la richiesta per via elettronica, l’utente riceverà un avviso di ricevuta per lo stesso tramite. Perché sia dato seguito alla richiesta, al navigatore si domanda di inserire una serie di dati personali nel modulo predisposto. Petizioni al Parlamento europeo Ogni cittadino dell'Unione europea, nonché qualsiasi persona fisica o giuridica che risieda o abbia la sede sociale in uno Stato membro, può presentare una petizione al Parlamento europeo, individualmente o in associazione con altri cittadini o persone, su una materia rientrante nel campo di attività dell'Unione europea e che lo concerne direttamente. La petizione può avere per oggetto una richiesta derivante da un'esigenza generale, una lamentela personale o un invito rivolto al Parlamento europeo affinché si pronunci su una questione d'interesse pubblico. C’è una sezione dedicata alle domande più frequenti, relative al diritto di petizione: chi può presentarla; su cosa può vertere; quali condizioni occorre rispettare per presentarla; in quale lingua va presentata; come vengono iscritte nel Registro; le procedure per presentarla; le cause di irricevibilità; la pubblicità. Perché sia dato seguito alla richiesta, al navigatore si domanda di inserire una serie di dati personali nel modulo predisposto, che è lo stesso riservato ai quesiti del cittadino. Denunce al Mediatore europeo Ogni cittadino dell'Unione europea o qualsiasi cittadino residente nell'Unione che si consideri leso da un atto di cattiva amministrazione da parte delle istituzioni o degli organi comunitari può presentare una denuncia al Mediatore europeo. Questi ha il compito di esaminare le denunce dei cittadini contro i casi di cattiva amministrazione da parte delle istituzioni e degli organi della Comunità europea. Non può trattare casi riguardanti le amministrazioni nazionali, regionali o locali degli Stati membri. Anche qui è presente una sezione dedicata alle domande più frequenti, relative alla possibilità di presentare la denuncia al Mediatore: chi può presentarla; quale può esserne l’oggetto; cosa significa “cattiva amministrazione”; quali istituzioni ed organi; come presentare la denuncia; come entrare in contatto con il Mediatore. Il modo migliore per presentare la denuncia è utilizzare il Formulario elettronico di denuncia, di cui vanno compilati tutti i campi obbligatori contrassegnati con un cancelletto (#). Accesso ai documenti ufficiali I documenti ufficiali del Parlamento europeo contengono i documenti delle Commissioni parlamentari e delle delegazioni interparlamentari, i documenti preparati per l’Aula e quelli approvati da questa, le dichiarazioni scritte, le interrogazioni parlamentari, nonché una presentazione di tutti i documenti ufficiali del Parlamento europeo. Ognuno di questi link conduce alla pagina contenente l’elenco dei documenti in ordine cronologico, o per sessione, o per relatore. È anche possibile effettuare la ricerca per parola chiave. Accesso al Registro dei documenti del Parlamento europeo Il Registro dei documenti del Parlamento europeo consente al cittadino di accedere ai documenti elaborati o ricevuti dal Parlamento europeo. I documenti legislativi possono essere trovati direttamente nella sezione "Accesso ai documenti ufficiali" oppure attraverso la sezione "Aiuto alla ricerca" (Osservatorio legislativo). La ricerca viene effettuata attraverso l’inserimento di una parola chiave (semplice) o anche attraverso l’inserimento di più dettagliati criteri (avanzata). Qualora ciò non sia possibile, può essere presentata una semplice domanda tramite un modulo. Queste richieste saranno trattate entro 15 giorni lavorativi. Accesso ai Registri delle altre istituzioni È possibile altresì accedere ai registri dei documenti interni della Commissione europea e del Consiglio, seguendo la medesima procedura. Guida e aiuto alla ricerca Questa funzione offre tutte le possibilità di ricerca per parola. L'Osservatorio legislativo consente di effettuare una ricerca dettagliata delle procedure legislative e non legislative attualmente in corso, nonché quelle ultimate dal 1994. Allo stato attuale, la navigazione è possibile in inglese e francese, con accesso ai testi di base di tali procedure in tutte le lingue ufficiali FAQ - Domande frequenti È presente una sezione FAQ dedicata alle risposte alle domande rivolte di frequente alla Posta del cittadino e al Webmaster. Tra le altre: 1) Cosa fa il PE per i diritti dell’uomo? 2) Il PE aiuta il Terzo Mondo? 3) Problemi con la giustizia nazionale 4) Impieghi/assunzioni 5) Tirocini ecc. 3. I DESTINATARI La sezione web è rivolta a tutti i cittadini europei. 4. LA VESTE GRAFICA E LA FUNZIONALITÀ Si è visto nel capitolo dedicato all’analisi del sito che le pagine sono divisibili essenzialmente in due categorie: 1) quelle di indice di sezione; 2) quelle contenutistiche. “Il portale dei cittadini” appartiene alla prima categoria. Presenta infatti uno schema a colonne in cui compaiono dei riquadri per i titoli della sottosezione seguiti da una lista di argomenti. Ogni elemento della lista è un collegamento. Scegliendo una voce da una delle pagine di indice si accede ad un'altra pagina con struttura simile, che rappresenta un sottomenù. I riquadri sono in colore verde chiaro, con i caratteri in blu. Semplicemente spostandosi col cursore sui riquadri, senza bisogno di cliccare con il mouse, si apre nello spazio bianco che costituisce la gran parte della pagina, la presentazione della sezione relativa. Lo spazio bianco che costituisce tutta la restante parte della pagina, è lasciato vuoto, con l’eccezione di una foto di medie dimensioni collocata nell’angolo in alto a destra, e raffigurante l’entrata al PE affollata di persone. Sopra campeggia la scritta in blu “Il portale dei cittadini”. In alto a sinistra spicca il logo del PE, riprodotto in tutte le pagine del sito, una scritta bianca -“Europarl” - su barra blu scura. Immediatamente sotto, in alto a sinistra, il menù a tendina contenente la dicitura vai a.. con l’elenco delle macrocategorie linkate contenenti i relativi sottoargomenti. In alto a destra vi sono le icone relative alle lingue in cui si può leggere il sito. Esso ha uno stile grafico essenziale ed elegante che riesce a riportare tutte le opportunità senza essere caotico e permette all'utente un'altra scelta senza ogni volta tornare alla pagina iniziale. Le lingue“attive”, quelle in cui è disponibile la pagina, sono sottolineate. In posizione immediatamente sottostante la testata troviamo riportato l'indirizzo interno del sito in cui ci troviamo, presente in questa pagina come in tutte le altre, composto dalle voci e sottovoci dei menù che ci hanno condotto alla pagina che stiamo leggendo ( > Europarl > ABC> Portale dei cittadini). La sua importanza è chiara, in quanto dà una rapida indicazione della posizione dell'utente e permette di risalire rapidamente selezionando una delle voci: ognuna è un collegamento. Altre due funzioni molto comode sono accessibili dai due tasti presenti in alto a destra: - il tasto menù principale - il tasto up one level (sali di un livello) Il primo consente di arrivare direttamente alla pagina di indice della sezione che l'utente sta consultando, mentre l'altro permette di salire di un livello nella stratificazione del sito. Per finire, in calce alla pagina, con la semplice separazione realizzata da un righello, sono presenti i collegamenti relativi al servizio offerto dal sito stesso, distribuiti orizzontalmente: la possibilità di scrivere al webmaster, la sezione relativa al copyright e disclaimer e la versione in solo testo per offrire una migliore accessibilità. 5. LA LEGGIBILITÀ La predizione di leggibilità degli otto link della pagina web “Il portale dei cittadini” individuata dall’indice Gulpease è pari a 42,64. Tale valore segnala una leggibilità “facile” per lettori laureati o diplomati, ma “molto difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. Ne consegue un impatto di lettura che è “indipendente” solo per i laureati e i diplomati; è invece “scolastico” (richiede cioè l’assistenza di un tutor) per i licenziati della scuola media243[243]. I parametri statistici che concorrono a determinare l’indice di leggibilità della pagina web sono i seguenti: • 23 sono le frasi, 16 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto da circa una frase e mezza (1,4); • 1 è la frase lunga (con più di 40 parole) pari al 4,3% del testo; • 9 sono le frasi corte (con non più di 15 parole) pari al 39,1%; • 13 sono le frasi medie (con un numero di parole compreso tra 16 e 39) pari all’56,6%. Come si vede si tratta di un livello di predizione di leggibilità piuttosto basso. A incidere su di esso sono sia l’unica frase lunga, che contiene ben 56 lemmi, sia il numero senza dubbio elevato delle frasi medie. Ma un certo peso è pure esercitato dalla media delle sillabe (54,1) e delle parole (20,6) per frase. In sostanza, si può osservare che la leggibilità del testo richiederebbe un target di fruitori dotati di una formazione culturale abbastanza alta. Tanto più che il valore di 42,64 si avvicina alla soglia di 40: una soglia che segnala uno scritto con una leggibilità “difficile” e un impatto di lettura “scolastico” anche per quanti siano in possesso di un diploma di scuola media superiore. I frequentatori previsti dal titolo stesso della pagina web, lo si è visto, sono invece i cittadini, in tutti loro svariati livelli di formazione scolastica: per non pochi di essi, quindi, la fruizione della pagina può costituire qualche problema. Una semplificazione del testo potrebbe non essere inutile. A mero titolo esemplificativo, proporremo alla fine di questa scheda una ipotesi di riscrittura di un passo della pagina che vada in tale direzione. 243[243] L’impatto di lettura sarà ovviamente di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare. 6. LA COMPRENSIBILITÀ La tessitura lessicale degli otto testi linkati è piana e lineare. Le parole “fondamentali” sono difatti il 72%, quelle “molto comuni” l’7%, quelle “comuni” il 2%. Abbastanza elevata è pertanto la percentuale delle parole “meno diffuse”. Esse sono il 19% del vocabolario utilizzato. Il numero delle “parole diverse” non è trascurabile. Esse costituiscono quasi la metà del documento: sono 216 su 475 lemmi utilizzati. L’indice di Guiraud che individua la “ricchezza lessicale complessa” è di 9,91, comunque significativo in un testo così breve. A differenza di quanto spesso accade nei documenti di informazione, la struttura sintattica non privilegia la trattazione per punti elenco. Si preferisce la trattazione distesa, con periodi piuttosto lunghi. Questi hanno in genere un andamento prevalentemente paratattico. Sono però presenti anche tre semplici periodi ipotetici. L’uso delle forme verbali vede sì la netta prevalenza del modo indicativo (il presente predomina con il 75%, seguito a netta distanza dal futuro semplice con il 10%), ma significativa - tra le più alte anzi nei testi considerati in questa ricerca - la ricorrenza per il 13% del presente congiuntivo. La struttura logica è semplice e coerente. Rimangono le difficoltà costituite dai alcuni riferimenti impliciti, soprattutto di carattere giuridico, che presuppongono un lettore già in qualche modo informato. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE Queste le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente: IL PORTALE DEI CITTADINI INDICE GULPEASE 42,64 INDICE GUIRAUD 9,91 NUMERO DELLE LETTERE 2892 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 475 Parole diverse 216 Lettere per parola 6,0 Sillabe per parola 2,6 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 72% Molto comuni 7% Comuni 2% Meno diffuse 19% FORME VERBALI Presente indicativo 75% Futuro semplice 10% Congiuntivo presente 13% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 16 Frasi per paragrafo 1,4 Parole per paragrafo 29,7 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 23 Frasi lunghe 1 (4,3%) Frasi corte 9 (39,1) Parole per frase 20,6 Sillabe per frase 54,1 RICORRENZA DEI TERMINI 18 europeo 14 documento 8 cittadino 6 accesso 5 richiesta 5 informazione 4 ufficiale 4 risposta 4 legislativo 4 disponibile 8. PROVE DI RISCRITTURA Si propone qui di seguito un’ipotesi di riscrittura del link “Accesso ai documenti ufficiali” della pagina web “Portale dei cittadini”. Si tratta infatti di un testo con predizione di leggibilità particolarmente basso. Testo originale: indice Gulpease 31,74244[244] “I documenti ufficiali del Parlamento europeo contengono i documenti delle commissioni parlamentari e delle delegazioni interparlamentari, i 244[244] Questo valore segnala una predizione di leggibilità “difficile” per laureati e diplomati, “quasi incomprensibile” per i licenziati della scuola media e della scuola elementare. documenti preparati per l’Aula e quelli approvati da questa, le dichiarazioni scritte, le interrogazioni parlamentari, nonché una presentazione di tutti i documenti ufficiali del Parlamento europeo. Ulteriori informazioni sono disponibili sulla Guida all’accesso ai documenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione.” Testo riscritto: indice Gulpease 72,79245[245] I documenti ufficiali del Parlamento europeo contengono: • i documenti delle commissioni parlamentari; • i documenti delle delegazioni interparlamentari; • i documenti preparati per l’Aula e quelli approvati; • le dichiarazioni scritte; • le interrogazioni parlamentari; • una presentazione di tutti i documenti ufficiali del PE. Altre informazioni sono disponibili sulla “Guida”. La pagina è graficamente semplice e operativamente funzionale. La agibilità dei suoi diversi link è buona e rapida. Il linguaggio è però adeguato a un pubblico di navigatori piuttosto colto, mentre il “Portale dei cittadini” reca nel suo stesso titolo un target ben altrimenti variegato. La predizione di leggibilità dei testi linkati andrebbe pertanto spostata verso l’alto. 245[245] Questo valore segnala invece una leggibilità “molto facile” per laureati e diplomati, “facile” per i licenziati della scuola media, “difficile” per quelli della scuola elementare. PE/S/3 TIROCINI PERCORSO: EUROPARL/ABC/TIROCINI 1. LA PAGINA Si accede alla pagina dalla macroarea ABC > Tirocini. Prima di entrare nella pagina contenutistica, c’è una schermata di presentazione, a fondo bianco, con immagini evanescenti di giovani tirocinanti intrecciate con quelle degli edifici delle tre sedi del PE a Strasburgo, a Bruxelles e a Lussemburgo. In alto troviamo il link alla pagina dedicata agli stages, disponibile in tre lingue, francese, inglese e tedesco. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO I contenuti della pagina web vengono proposti in due spazi ben distinti. Il primo spazio si articola su tutta la pagina: sotto il titolo “Parlamento Europeo, stages e visite di studio”, l’utente è invitato, se vuole ottenere maggiori informazioni, a rivolgersi agli indirizzi indicati. Immediatamente sotto, sempre a centro pagina, ci sono due link: il primo rinvia all’associazione degli stagisti Eupatras; l’altro a EUVP, il programma di studio per giovani leaders provenienti da paesi non membri dell’Unione. È sul testo contenuto in questa pagina che condurremo più avanti una breve analisi della sua leggibilità e della sua comprensibilità. Gli altri argomenti sono articolati nella parte sinistra della pagina: a. stages e visite di studio b. stages per traduttori c. stages per interpreti d. stages STOA e. tirocini presso altre istituzioni europee a) stages e visite di studio Per contribuire all’educazione europea, alla formazione professionale e all’introduzione dei giovani al funzionamento dell’istituzione il Parlamento europeo offre diverse possibilità di tirocini - generali, giornalistici e scientifici remunerati e non. Gli stages remunerati sono riservati ai laureati o possessori di titolo equivalente; servono a completare le conoscenze acquisite nel corso di studi e a familiarizzare con l’attività dell’Unione e in particolare del PE. I candidati al tirocinio “opzione generale” devono presentare un attestato di un professore d’insegnamento superiore che esprima un giudizio sulle attitudini del candidato, e devono avere redatto, come tesi di laurea o come pubblicazione scientifica, un lavoro riguardante l’Unione Europea. Coloro che aspirano allo stage “opzione giornalismo” devono, in più, avere una competenza professionale attestata sia dalle pubblicazioni, sia dall’iscrizione all’ordine dei giornalisti di uno Stato membro dell’UE. La durata è di cinque mesi che non possono essere prolungati. La domanda deve essere redatta attraverso la compilazione di un formulario già predisposto, nel quale vanno inserite, oltre ai soliti dati anagrafici - nome, cognome, indirizzo, data di nascita, nazionalità, sesso, stato civile - informazioni più strettamente legate alle capacità professionali: conoscenze linguistiche, informatiche, studi universitari, diplomi post-laurea, lettere di referenza, pubblicazioni, obiettivo che si intende raggiungere ecc.. I tirocini non remunerati sono riservati agli studenti che li inseriscono nel quadro di un corso universitario. Gli stages non remunerati durano dai due ai quattro mesi e possono essere prolungati per altri due mesi. La domanda va redatta su un formulario, che ricalca quello descritto sopra. Le visite di studio hanno come scopo quello di permettere ai cittadini europei di approfondire lo studio di determinate tematiche, relative all’integrazione europea, sia attraverso la consultazione di documenti negli archivi e nelle biblioteche del Parlamento, sia attraverso i contatti con i deputati europei e le fondazioni specializzate. La durata massima della visita è un mese. Le domande relative vanno spedite alla Direzione generale del personale, che ne verifica la possibilità di accoglimento e informa gli interessati dell’esito della richiesta. b) Stages per traduttori L’autorità abilitata a decidere sull’ammissione agli stages per traduttori è il Direttore generale della Traduzione e dei Servizi generali. Gli stagisti devono avere la nazionalità di uno Stato membro dell’UE o comunque candidato all’adesione all’Unione; età tra i 18 e i 45 anni; non aver già beneficiato di uno stage remunerato presso un’istituzione europea. Le candidature vanno presentate per mezzo del formulario predisposto e accompagnato da tutti i titoli certificati richiesti alla Direzione generale per il personale che ne verifica la possibilità di accoglimento e informa gli interessati dell’esito della richiesta. Per tutta la durata dello stage, gli stagiaires sono sotto la responsabilità di un tutor, di cui devono seguire le istruzioni. Anche in quest’area è presente una sezione che racchiude i formulari in formato PDF da compilare inserendo i dati personali e quelli relativi al background professionale. c) Stages per interpreti Proseguendo l’analisi delle sezioni collocate sulla sinistra della pagina, troviamo quella dedicata agli stages per interpreti, che rimanda al link dell’Associazione internazionale degli interpreti. Sono inoltre elencati i requisiti da possedere per poter presentare la propria candidatura, presentazione che avviene mediante invio del proprio curriculum vitae all’indirizzo mail indicato. d) Stages STOA Si tratta di tirocini riservati a laureati in discipline scientifiche (ingegneria, matematica, fisica, scienze naturali…). Il link contiene i recapiti cui rivolgersi per ottenere informazioni più dettagliate e cui inviare i proprio curriculum, nonché la richiesta di ammissione. e) Tirocini in altre istituzioni europee Sezione articolata in sette sottoaree dedicata ciascuna ad una istituzione europea presso la quale è prevista la possibilità di lavorare per un certo periodo come stagier: Mediatore europeo; Commissione europea; Comitato economico e sociale; Consiglio d’Europa; Università europea di Firenze; Banca centrale europea. I relativi link riportano alle pagine web delle istituzioni citate, più specificatamente alle parti di esse dedicate ai tirocini (corrispondenti a quella che si sta analizzando per il Parlamento europeo). 3. I DESTINATARI La pagina web offre informazioni dirette a tutti i cittadini dell’Unione e, in alcuni casi anche di paesi non membri dell’Unione, che abbiano un’età compresa tra i 18 e i 35 anni. Il requisito per partecipare ai tirocini è infatti quello di avere un’età compresa in tale fascia. 4. LA VESTE GRAFICA E LA FUNZIONALITÀ Le pagine di cui sono stati analizzati i contenuti, non presentano particolari elementi grafici e propongono un facile orientamento tra le varie sezioni del sito stesso. In alto a sinistra spicca il logo del PE, riprodotto in tutte le pagine del sito, una scritta bianca -“Europarl”- su barra blu scura. Immediatamente sotto, in alto a sinistra, il menu a tendina contenente la dicitura vai a... con l’elenco delle macrocategorie linkate contenenti i relativi sottoargomenti. In alto a destra le icone relative alle lingue in cui si può leggere il sito. Le lingue“attive”, quelle cioè in cui è disponibile la pagina, sono sottolineate. In posizione immediatamente sottostante la testata è riportato l'indirizzo interno del sito in cui ci troviamo, presente in questa pagina come in tutte le altre, composto dalle voci e sottovoci dei menù che ci hanno condotto alla pagina che stiamo leggendo (Europarl > ABC> stages). La sua importanza è chiara, in quanto dà una rapida indicazione della posizione dell'utente e permette di risalire rapidamente selezionando una delle voci: ognuna è un collegamento. Il bianco fa da sfondo all’intera pagina, l’altro colore dominante è il celeste. Celeste è infatti la barra superiore contenente la parola tirocini tradotta in tutte le lingue europee; nel medesimo colore sono i riquadri per i titoli della sottosezione seguiti da una lista di argomenti contenuti nella colonna sulla sinistra. Abbiamo già visto come la pagina sia strutturata in modo molto semplice, su due spazi ben definiti. Il primo, che si distende su gran parte della pagina, contiene i recapiti cui rivolgersi per ottenere informazioni, scritti in caratteri blu su riquadri in colori pastello azzurro e giallo. L’unico elemento grafico rappresentato da un’icona di fax e di lettera. Il secondo spazio è strutturato su una lunga colonna collocata nella parte sinistra della pagina, in cui compaiono dei riquadri per i titoli della sottosezione seguiti da una lista di argomenti: ogni elemento della lista è un collegamento. Scegliendo una voce da una delle pagine di indice si accede ad un'altra pagina con struttura simile, che rappresenta un sottomenù. Altre due funzioni molto comode sono accessibili dai due tasti presenti in alto a destra: - il tasto menù principale - il tasto up one level (sali di un livello) Il primo consente di arrivare direttamente alla pagina di indice della sezione che l'utente sta consultando, mentre l'altro permette di salire di un livello nella stratificazione del sito. Per finire, in calce alla pagina, con la semplice separazione realizzata da un righello, sono presenti i collegamenti relativi al servizio offerto dal sito stesso, distribuiti orizzontalmente: la possibilità di scrivere al webmaster, la sezione relativa al copyright e disclaimer e la versione in solo testo per offrire una migliore accessibilità. 5. LA LEGGIBILITÀ Come si è sopra ricordato le analisi di questo paragrafo e di quello successivo sono condotte sul testo di una delle pagine “linkate” alla sezione “Tirocini” del sito del Parlamento europeo: la pagina, appunto, dedicata al“Programma visitatori dell’Unione europea (EUPV). L’indice Gulpease segnala una predizione di leggibilità del testo pari a 48,46. Questo valore individua un testo “facile” per lettori in possesso di laurea o diploma, ma “molto difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. Ne consegue un impatto di lettura “indipendente” per laureati e diplomati, “scolastico” per i licenziati della scuola media e di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare. I principali parametri che determinano l’indice di leggibilità dell’opuscolo sono i seguenti: • 19 le frasi, 12 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media da circa una frase e mezzo (1,6) e da quasi di 34 parole (33,8); • 2 le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 10,5% del testo; • 6 le frasi brevi (con non più di 15 parole) pari al 31,6%. Oltre la metà del testo è dunque composta da frasi medie (le frasi cioè che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39): esse sono 11, il 57,9 % dell’intero documento. A incidere su un livello di leggibilità sono soprattutto queste ultime. Ma non si deve neppure trascurare che la media delle parole per frase (21,3), contribuisce comunque a mantenere l’indice su un valore non particolarmente elevato e tuttavia senz’altro adeguato al pubblico cui la pagina web intende rivolgersi246[246]. Resta il fatto che, in almeno un passaggio, la predizione di leggibilità è decisamente inferiore a quella media dell’intero testo e tale da poter provocare qualche difficoltà anche a lettori forniti di un diploma superiore. Al termine di questa scheda proporremo pertanto un’ipotesi di riscrittura tesa a innalzare l’indice Gulpease di questo breve passo. 6. LA COMPRENSIBILITÀ Il testo della pagina web che stiamo esaminando privilegia soluzioni lessicali e sintattiche piane, fondate prevalentemente su un vocabolario “di alto uso” e su una strutturazione della frase di taglio quasi esclusivamente paratattico. Queste scelte sono favorite da un’impostazione del discorso che, dopo una breve premessa, si articola secondo lo schema - quello per così dire “catechistico” - delle domande e delle risposte: uno schema che, nonostante la lunghezza di alcune delle risposte, facilita indubbiamente sia le lettura di un testo, sia la sua comprensibilità. 246[246] “Coloro che hanno diritto a partecipare all’EUVP sono giovani politici, funzionari di governo, professionisti dei mezzi di comunicazione (televisione, radio, giornali), sindacalisti, accademici, ecc. e, in particolare, gli opinionisti. I partecipanti devono normalmente aver completato un ciclo di studi universitari o una formazione equivalente e devono aver lavorato per vari anni. In genere, i partecipanti sono scelti nell’ambito di una fascia d’età tra i 25 e i 45 anni”. L’indagine statistica ci precisa che i termini “fondamentali”, “comuni” e “molto comuni” sono nettamente maggioritari (l’81%) rispetto a quelli “meno diffusi” (19%). Una percentuale, quest’ultima, non particolarmente elevata in un testo che è dedicato a divulgare un argomento piuttosto specifico. L’indice di Guiraud relativo alla “ricchezza lessicale complessa” tocca il valore, comunque significativo in un testo assai breve, di 10,38. Quanto all’uso del verbo, il testo ricorre in modo dominante al presente indicativo (91%), ma va pure segnalata la presenza di una percentuale (4%) del condizionale presente che va però ascritta probabilmente a errori di traduzione. In conclusione, i destinatari della pagina, dato il livello culturale richiesto per partecipare all’EUPV, non dovrebbero avere alcun problema a padroneggiare compiutamente il testo. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE TIROCINI PROGRAMMA VISITATORI DELL’UNIONE EUROPEA (EUPV) INDICE GULPEASE 48,46 INDICE GUIRAUD 10,38 NUMERO DELLE LETTERE 2212 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 405 Parole diverse 209 Lettere per parola 5,4 Sillabe per parola 2,3 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 72% Molto comuni 6% Comuni 3% Meno diffuse 19% FORME VERBALI Presente indicativo 91% Passato prossimo 4% Condizionale presente 4% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 12 Frasi per paragrafo 1,6 Parole per paragrafo 33,8 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 19 Frasi lunghe 2 (10,5%) Frasi corte 6 (31,6) Parole per frase 21,8 Sillabe per frase 50,1 RICORRENZA DEI TERMINI 10 europeo 7 partecipante 3 studio 3 partecipare 3 funzioni 3 delegazione 2 visitare 2 viaggio 2 personale 2 paese 8. PROVE DI RISCRITTURA Abbiamo visto come i destinatari del testo siano esplicitamente lettori/navigatori in possesso di un titolo scolastico superiore e come per essi non si presentino problemi particolari né sul terreno della leggibilità, né su quello della comprensibilità. In due brevi passaggi, tuttavia, l’indice Gulpease si abbassa notevolmente sino a scendere sotto la soglia che individua scritti “difficili” anche per un pubblico così caratterizzato. Proponiamo pertanto un’ipotesi di riscrittura tesa a innalzare la predizione di leggibilità, adeguandola almeno a quella media dell’intero documento. Testo originale: indice Gulpease 30,34247[247] “Chi ha diritto a partecipare all’EUPV? Coloro che hanno diritto a partecipare all’EUVP sono giovani politici, funzionari di governo, professionisti dei mezzi di comunicazione (televisione, radio, giornali), sindacalisti, accademici, ecc. e, in particolare, gli opinionisti.” 247[247] Questo valore segnala una predizione di leggibilità “difficile” per laureati e diplomati, “quasi incomprensibile” per i licenziati della scuola media e della scuola elementare. Testo riscritto: indice Gulpease 54,01248[248] Chi ha diritto a partecipare all’EUVP? In particolare gli opinionisti. Ma pure giovani politici, funzionari di governo, professionisti dei media, sindacalisti, accademici. La pagina è operativamente molto funzionale, grazie alla rapida ed efficace agibilità dei suoi diversi link. Si è esaminato il testo delle pagina “linkata” Il Programma visitatori dell’Unione Europea EUPV: lessico e sintassi sono adeguati al pubblico di riferimento. La predizione di leggibilità andrebbe spostata verso l’alto solo in un breve passaggio. 248[248] Questo valore segnala invece una predizione di leggibilità “facile” e un impatto di lettura “indipendente” tanto per i laureati quanto per diplomati”. Esso si avvicina inoltre alla soglia di 60 che renderebbe il testo “facile” anche per i licenziati della scuola media. IL SITO WEB DEL PARLAMENTO EUROPEO IN ITALIA Il sito è recentissimo. È stato infatti collegato in rete alla fine di maggio 2004. Prima della sua messa on-line, gli uffici comunicavano con l’utenza via telefono o via fax, diffondevano informazioni e pubblicizzavano eventi ed iniziative attraverso il materiale cartaceo e la televisione. Il sito risulta essere senz’altro un mezzo più agevole, che permette di risparmiare tempo sia all’utenza che al personale degli uffici. Si intuisce la sua funzione “sussidiaria” rispetto al sito del Parlamento europeo dal fatto che si struttura essenzialmente su due aree: una concerne le attività degli uffici italiani del Parlamento europeo, l’altra rimanda direttamente al sito “centrale” dell’Istituzione. Il sito italiano del PE si propone di rispondere alle esigenze locali, di approfondire le tematiche che coinvolgono maggiormente il nostro Paese e di diffondere la conoscenza delle istituzioni europee attraverso una serie di eventi da realizzarsi sul territorio nazionale. PEI/S/1 LA FESTA DELL’EUROPA PERCORSO: HOME/I SIMBOLI DELL’UNIONE/LA FESTA DELL’EUROPA 1. LA PAGINA Presenta e descrive un’iniziativa di carattere multinazionale. Vi si accede direttamente dalla home page, cliccando sul link “La festa dell’Europa”, presente subito sotto la barra del titolo. La pagina esercita una funzione informativa, facendo conoscere all’utente navigatore l’esistenza di una giornata dedicata all’Europa. Il 9 maggio, giorno in cui si tiene la “festa”, è un tipico simbolo europeo: insieme alla moneta unica (l'euro), alla bandiera, all'inno e al motto, rappresenta gli ideali di pace, unità e solidarietà perseguiti dall’Unione. La Festa costituisce pertanto l'occasione per organizzare attività che avvicinino l'Europa ai cittadini e i popoli dell'Unione tra loro. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO La festa nasce per celebrare una ricorrenza. È infatti del 9 maggio 1950 la dichiarazione di Robert Schuman, con la quale il Ministro degli Esteri francese proponeva di creare un'Istituzione europea sopranazionale a cui affidare la gestione del carbone e dell'acciaio. La proposta di creare una comunità di interessi pacifici fu senza dubbio un atto storico: Robert Schuman tendeva così la mano agli avversari della guerra da poco finita e avviava in questo modo un processo completamente nuovo nell'ordine dei rapporti internazionali. La "dichiarazione Schuman" è considerata l'atto di nascita dell'Unione europea. Proprio per questo, durante il vertice di Milano del 1985, i Capi di Stato e di governo decisero di festeggiare la data del 9 maggio come Festa dell'Europa. Da allora l'Europa unita si è venuta costruendo giorno dopo giorno sulle basi della visione illuminata dei suoi padri fondatori i quali, usciti dal conflitto mondiale, perseguirono la volontà di creare tra i popoli europei le condizioni di una pace duratura. Questi stessi valori rappresentano la meta che si sta perseguendo al giorno d'oggi: costruire un'Europa che rispetti la libertà e l'identità di ciascuno dei popoli che la compongono. Nella pagina web è riportata integralmente la dichiarazione di Schuman: “….La pace mondiale non potrebbe essere salvaguardata senza iniziative creative all'altezza dei pericoli che ci minacciano….”. L’ufficio italiano del Parlamento europeo ha deciso di celebrare la Festa dell’Europa con una iniziativa che è divenuta negli anni, anche grazie alla collaborazione con la RAI, un appuntamento ricorrente: Il concerto dell’Europa. Dal 1997, quando si è svolto per la prima volta nella Basilica di S. Maria in Ara Coeli a Roma, il concerto è sempre stato affidato ad artisti di livello internazionale come Uto Ughi e Salvatore Accardo. Nel 2004 esso si è svolto nella città di Genova, capitale europea della cultura. L'8 maggio 2004, l'orchestra “I Filarmonici di Roma” diretta dal Maestro Uto Ughi si è poi esibita nella cattedrale di San Lorenzo e il concerto è stato trasmesso su Raiuno. 3. I DESTINATARI La pagina ha l’evidente funzione di coinvolgere il maggior numero di cittadini nelle iniziative promosse in occasione della Festa dell’Europa. Ogni cittadino può quindi considerarsi il potenziale destinatario. 4. LA VESTE GRAFICA E LA FUNZIONALITÀ Dal punto di vista grafico, il sito ha una struttura molto semplice, che si ripete in tutte le pagine più o meno inalterata. In alto troviamo la barra del titolo “Europarl.it”, in grandi caratteri gialli, e il relativo sottotitolo “Il Parlamento europeo in Italia”, in caratteri bianchi e più piccoli. Il fondo della barra è azzurro (il colore dell’Unione europea). A sinistra del titolo troviamo la bandiera dell’UE e a destra quella italiana. In posizione immediatamente sottostante la testata si rinviene l'indirizzo interno del sito in cui ci troviamo. Esso è composto dalle voci e sottovoci dei menù che ci hanno condotto alla pagina in lettura: > Home > I simboli dell’Unione> La festa dell’Europa. La sua importanza è chiara, in quanto dà una rapida indicazione della posizione dell'utente e permette di risalire rapidamente selezionando una delle voci: ognuna di esse è difatti un collegamento. Sotto troviamo un’altra serie di link alle sezioni dedicate ai simboli dell’Europa: inno, bandiera, motto, moneta, la festa dell’Europa. Si ripropone poi, sulla sinistra della pagina, uno schema a colonna, su fondo bianco, in cui si intravede l’evanescente immagine di un edificio. Su questo sfondo compaiono i titoli della sottosezione, in colore azzurro, ognuno costituente un collegamento. Scegliendo una voce da una delle pagine di indice, si accede ad un'altra pagina con struttura simile, che rappresenta un sottomenù. La colonna è graficamente articolata in tre sezioni: Ufficio per l’Italia; Parlamento europeo; “In diretta con noi”. Ognuna di esse è presentata da un titolo in caratteri rossi su barra azzurrina. Sotto le tre sezioni ci sono tre link, rappresentati graficamente da un rettangolo colorato con immagini e testo. In fondo alla colonna compare l’indicazione dell’ultimo aggiornamento del sito. Esso è aggiornato quasi quotidianamente. La parte principale della pagina, su sfondo bianco, è piuttosto accattivante, differenziandosi dalle barre e dalle colonne di servizio, tutte piuttosto austere. Il titolo è in caratteri blu. Subito sotto si staglia un rettangolo di colore molto intenso, contenente uno stralcio della dichiarazione di Schuman. Al centro pagina sono presenti, in piccolo formato, le locandine delle Feste dell’Europa degli ultimi 10 anni. Su sfondi di colori vivaci emergono disegni stilizzati e vivaci, ognuno rappresentativo del tema europeo maggiormente sentito in quel dato anno (l’allargamento, l’euro, la tutela della pace e della democrazia ecc.). Ne viene fuori un quadro allegro e colorato, di piacevole impatto visivo: cliccando su ciascuna locandina, se ne ottiene l’ingrandimento a dimensione pagina. Al di sopra e al di sotto di questi rettangoli colorati, si collocano le descrizioni della ricorrenza riportate nel precedente sottocapitolo. In fondo c’è il link relativo alle iniziative degli uffici italiani in occasione dell’anniversario: un link conduce alla sezione dedicata al concerto. Per finire, in calce alla pagina, su barra azzurra, sono distribuiti orizzontalmente tre collegamenti: credits (indicazioni e ringraziamenti a coloro che hanno realizzato il sito); copyright; informazioni legali. 5. LA LEGGIBILITÀ L’indice di leggibilità del breve testo che scorre nella pagina web è di 46,44 Tale valore segnala che lo scritto ha una predizione di leggibilità indubbiamente “facile” per un pubblico di laureati e diplomati, ma già “molto difficile” per lettori in possesso della licenza media e “quasi incomprensibile” per quelli in possesso della sola licenza elementare. Quanto agli effetti sul lettore, il testo prevede una “lettura indipendente” (quella appunto che non implica alcun aiuto “esterno”) per laureati e diplomati, “scolastica” (vale a dire assistita) per i licenziati della media, “frustrante” per quelli della scuola elementare. L’indice Gulpease è determinato dai seguenti parametri: • le frasi sono 6 e i paragrafi sono 3. Ciascuno di essi è formato in media da 2 frasi e da circa 59 parole (58,7); • una sola è la frase lunga (con più di 40 parole) pari 16,7% dell’intero testo; • una sola è pure la frase corta (con non più di 15 parole) pari al 16,7%; 4 sono dunque le frasi medie (con un numero di parole oscillante tra 16 e 39) pari al 66,6%. A condizionare la leggibilità contribuisce certamente la citazione di Schuman che apre la pagina: le affermazioni del leader europeista presentano in realtà un indice Gulpease di un paio di punti inferiore a quello medio dell’intero testo. Ma a tenere l’indice a un livello piuttosto basso specie si considera l’universo dei potenziali navigatori cui la pagina è indirizzata - sono anche le quattro frasi medie. Esse contribuiscono non poco a innalzare la media delle parole (29,3) e delle sillabe (67,8) per frase. Ferma restando, come ovvio, la citazione di Schuman, sarebbe allora auspicabile una riscrittura del testo che - anche alla luce dell’argomento affrontato - ne consentisse una fruibilità più articolata e diffusa. Al termine di questa scheda proporremo un’ipotesi di riscrittura che provi ad avvicinare la predizione di leggibilità alla quota di 60. • 6. LA COMPRENSIBILITÀ A un pubblico mediamente colto il contenuto della pagina web non pone alcun problema di comprensibilità. Il breve testo è difatti costruito con un lessico accessibile, senza figurazioni retoriche e secondo una strutturazione sintattica semplice, ma non limpidissima, caratterizzata da uno uso insistito e non sempre necessario della coordinazione per polisindeto. Le rilevazioni statistiche ci dicono che il 75% del vocabolario adottato è costituito da parole “fondamentali”, il 9% da termini “molto comuni” e “comuni”, il 16% da lemmi “meno diffusi”. L’indice di Guiraud, che segnala la “ricchezza complessa” tocca il valore di 10,91 e ribadisce come ci si trovi di fronte a uno scritto che, nonostante la sua brevità, è lessicalmente abbastanza articolato. Quanto all’uso dei verbi, il presente indicativo è la forma verbale senz’altro prevalente (50%) seguita dal futuro semplice (18%) e dall’imperfetto indicativo (6%). Notevole, e in qualche misura inusitata nei testi comunicativi esaminati in questa ricerca, è non solo la presenza significativa del futuro, ma pure quella del congiuntivo (6%) e del condizionale (6%). Ma ciò è semplicemente dovuto al peso che, in un testo complessivamente molto breve, esercita la dichiarazione di Schuman. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE La tabella seguente sintetizza le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente: LA FESTA DELL’EUROPA INDICE GULPEASE 46,44 INDICE GUIRAUD 10,91 NUMERO DELLE LETTERE 829 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 176 Parole diverse 116 Lettere per parola 5,1 Sillabe per parola 2,3 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 75% Molto comuni 8% Comuni 1% Meno diffuse 16% FORME VERBALI Presente indicativo 50% Futuro semplice 18% Passato prossimo 12% Imperfetto indicativo 6% Congiuntivo presente 6% Condizionale presente 6% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 3 Frasi per paragrafo 2 Parole per paragrafo 58,7 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 6 Frasi lunghe 1 (16,7%) Frasi corte 1 (16,7%) Parole per frase 29,3 Sillabe per frase 67,8 RICORRENZA DEI TERMINI 4 europeo 3 pace 3 maggio 8. PROVE DI RISCRITTURA Proponiamo qui di seguito un’ipotesi di riscrittura del testo della pagina web, escludendo naturalmente la storica dichiarazione di Schuman. Testo originale: indice Gulpease 47,94249[249] “È con queste parole che il 9 maggio 1950 Robert Schuman, Ministro degli Esteri francese, proponeva di creare un'Istituzione europea sovranazionale. La "dichiarazione Schuman" è considerata l'atto di nascita dell'Unione europea ed è per questo che il 9 maggio è stato scelto come giorno in cui si festeggia in tutta l'Unione la Festa dell’Europa. Il 9 maggio è diventato così un simbolo europeo ed insieme alla moneta unica (l'euro), alla bandiera, all'inno e al motto, rappresenta gli ideali di pace, unità e solidarietà perseguiti dall'Europa ed è l'occasione per organizzare attività che avvicinino l'Europa ai cittadini e i popoli dell'Unione tra loro.” Testo riscritto: indice Gulpease 63,84250[250] Sono parole Robert Schuman, Ministro degli Esteri francese. Il 9 maggio 1950 proponeva così di creare un'Istituzione europea sovranazionale. La "dichiarazione Schuman" è considerata l'atto di nascita dell'Unione europea. Per questo la data del 9 maggio è stato scelta per la Festa dell’Europa. Il 9 maggio è l’occasione per avvicinare l’Europa ai cittadini e i popoli dell’UE tra loro. Ma è pure un simbolo europeo, come l’euro, la bandiera, l’inno e il motto. Sono simboli che rappresentano la pace, l’unità e la solidarietà. La pagina sobria ed elegante offre un’agibilità dei suoi diversi link rapida ed efficace. Ma la predizione di leggibilità del breve testo che in essa scorre andrebbe spostata verso l’alto per adeguarla all’intero e variegato pubblico di riferimento. 249[249] L’indice segnala una predizione di leggibilità “facile” per laureati e diplomati, “molto difficile” per i licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per i licenziati della scuola elementare. 250[250] L’indice segnala una predizione di leggibilità “facile” e un impatto di lettura “indipendente” anche per i licenziati della scuola media. PEI/S/2 SALA STAMPA PERCORSO: IL PARLAMENTO EUROPEO IN ITALIA/SALA STAMPA 1. LA PAGINA È la parte del sito dedicata ai servizi di comunicazione ed ai rapporti con i media. Vi si accede direttamente dal menù laterale, cliccando sul link “Sala stampa”. È interessante rilevare come la pagina realizzi una funzione di menù generale, in quanto da essa si accede a sezioni facenti parti di macroaree diverse. Svolge quindi una funzione di raccolta e di sintesi di tutti gli argomenti correlati alla tematica dell’informazione e degli strumenti con cui realizzarla, nonché dei servizi di cui il cittadino-utente può disporre per conoscere le principali notizie riguardanti le istituzioni europee. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO La macroarea è suddivisa in sette sezioni, tutte connesse alle attività realizzate e di competenza dell’ufficio stampa del Parlamento europeo in Italia. a) Servizio notizie Informa l’utente-navigatore sulla presenza di un “servizio news” e ne descrive il funzionamento. Iscrivendosi al Servizio è possibile ricevere nella propria casella di posta elettronica i comunicati stampa sulle tematiche principali discusse durante le sessioni e gli annunci degli eventi organizzati dall'Ufficio per l'Italia del Parlamento europeo. b) “Il Parlamento europeo per te” Descrive, settore per settore, i risultati del lavoro degli eurodeputati a Bruxelles e Strasburgo. La loro attività riguarda la vita quotidiana dei cittadini d'Europa, dalla protezione dei lavoratori alla salute, dalla sicurezza alimentare a quella marittima, dall'inquinamento alle pari opportunità, passando per i grandi temi della quinta legislatura, primo tra tutti l'allargamento dell'Unione a dieci nuovi paesi. L’indice dell’elenco compare subito sotto la presentazione introduttiva e si compone di una serie di link attraverso cui accedere all’argomento cercato. c) Servizio audiovisivi In questa sezione si trovano i servizi audiovisivi che la Division de l'Audiovisuel del Parlamento europeo mette a disposizione dei giornalisti radiotelevisivi. Tra essi, di particolare interesse sono l'archivio multimediale on line del PE con più di 7000 ore di immagini delle sessioni plenarie, l'archivio storico del materiale fotografico e ogni servizio realizzato sul Parlamento europeo. Cliccando sul link “Servizi audiovisivi” si accede alla relativa pagina del sito del Parlamento europeo. d) Europa by satellite EBS è il canale satellitare dell’Unione Europea, disponibile anche on line. Si tratta di una vera e propria agenzia di informazione audiovisiva sulle principali notizie delle Istituzioni europee. I suoi programmi offrono gratuitamente sia in diretta che in differita: • le sessioni plenarie del Parlamento europeo a Strasburgo e a Bruxelles; • le conferenze stampa; • il programma settimanale “EP hearings and inquires": 15 minuti dedicati ai temi di maggiore rilevanza delle udienze e delle interrogazioni parlamentari; • 5 notiziari quotidiani; • notizie e video di informazione generale. e) Seminari per giornalisti a Bruxelles I seminari di formazione per giornalisti organizzati dall’Ufficio italiano del Parlamento europeo sono finalizzati a captare l'attenzione dei media sulle questioni di interesse europeo e a diffondere la conoscenza dei meccanismi comunitari presso i media nazionali e locali. Gli interessati sono invitati a contattare direttamente l’Ufficio stampa. f) Inviti a Strasburgo e a Bruxelles Ogni mese, in occasione delle sessioni plenarie del Parlamento europeo di Strasburgo e Bruxelles, l'Ufficio invita alcuni giornalisti dei media regionali a partecipare alle sessioni, per avvicinarli alle tematiche europee e promuoverne la diffusione anche tra i mezzi di comunicazione regionali. Gli interessati sono invitati a contattare direttamente l’Ufficio stampa. g) Contatti e link utili Sono indicati i recapiti degli uffici stampa e dei responsabili sia degli uffici italiani che di quelli a Bruxelles. Segue un’elencazione dei materiali e pubblicazioni a cura del servizio stampa, e dei documenti del servizio stampa rinvenibili attraverso un motore di ricerca presente sul sito web centrale. 3. I DESTINATARI Ogni cittadino deve ritenersi il destinatario di queste pagine che intendono guidarlo alla scoperta dei servizi offerti, sul territorio nazionale, dal Parlamento europeo. 4. LA VESTE GRAFICA E LA FUNZIONALITÀ Dal punto di vista grafico il sito ha la struttura molto semplice che si ripete in tutte le pagine più o meno inalterata. Come di consueto, in alto compare la barra del titolo “Europarl.it”, con grandi caratteri gialli, e il relativo sottotitolo “Il Parlamento europeo in Italia”, più in piccolo a caratteri bianchi. Il fondo della barra è azzurro (il colore dell’Unione europea), a sinistra del titolo la bandiera dell’UE e a destra quella italiana. In posizione immediatamente sottostante la testata troviamo riportato l'indirizzo interno del sito in cui ci troviamo, composto dalle voci e sottovoci dei menù che ci hanno condotto alla pagina che stiamo leggendo (> Home > Sala stampa). La pagina presenta uno schema a colonna, su fondo bianco, su cui si distingue l’evanescente immagine di un edificio. Su questo sfondo compaiono i titoli della sottosezione, in colore azzurro, ognuno costituente un collegamento. Scegliendo una voce da una delle pagine di indice, si accede ad un'altra pagina con struttura simile, che rappresenta un sottomenù. La colonna è graficamente articolata in tre sezioni: Ufficio per l’Italia; Parlamento europeo; “In diretta con noi”. Ognuna di esse è presentata da un titolo in caratteri rossi su barra azzurrina. Sotto le tre sezioni ci sono tre link, rappresentati graficamente da un rettangolo colorato con immagini e testo. In fondo alla colonna compare l’indicazione dell’ultimo aggiornamento del sito: il sito è aggiornato quasi quotidianamente. Nella restante parte della pagina, su sfondo bianco, si collocano gli argomenti descritti nel precedente sottocapitolo, sormontati dal relativo titoletto su barra rosa tenue. Sulla destra due immagini piuttosto grandi: trattasi di disegni stilizzati, rappresentanti, il primo, tre uomini che escono da una macchina da scrivere, il secondo, un amo con un omino come esca. Per finire, in calce anche a questa pagina, su barra azzurra, sono distribuiti orizzontalmente tre collegamenti: credits (indicazioni e ringraziamenti a coloro che hanno realizzato il sito); copyright; informazioni legali. 5. LA LEGGIBILITÀ L’indice Gulpease individua per il breve testo che scorre nella pagina web “Sala stampa” una predizione di leggibilità pari a 45,62. Tale valore segnala una leggibilità “facile” per lettori laureati o diplomati, ma “molto difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. L’impatto di lettura è “indipendente” solo per i laureati e i diplomati; è invece “scolastico” (richiede cioè l’assistenza di un tutor) per i licenziati della scuola media251[251]. Questi i principali parametri statistici che determina l’indice di leggibilità sono i seguenti: • 18 sono le frasi, 12 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto da una frase e mezza (1,5); • 1 è la frase lunga (con più di 40 parole) pari al 5,6% del testo; • 11 sono le frasi corte (con non più di 15 parole) pari al 61,1%; • 6 sono le frasi medie (con un numero di parole compreso tra 16 e 39) pari all’33,3%. A incidere sulla qualità non particolarmente elevata dell’indice sono sia l’unica frase lunga, che contiene ben 45 lemmi, sia il numero non marginale delle frasi medie. Esse contribuiscono a tenere piuttosto alta la media delle sillabe (47,3) e delle parole (18,6) per frase. In sostanza, si può osservare che la leggibilità del testo richiederebbe un target di fruitori dotati di una formazione culturale abbastanza alta. I frequentatori previsti, lo si è visto, è invece l’universo dei cittadini, nei loro svariati livelli di formazione scolastica. Considerando i tassi di scolarizzazione della popolazione attiva del nostro paese, la compiuta fruizione del testo in esame potrebbe andare incontro a più di uno scoglio. Una semplificazione del testo sarebbe pertanto non inutile: a mero titolo di esempio proporremo alla fine di questa scheda una ipotesi di riscrittura di un paio di passi che presentano un indice Gulpease nettamente inferiore a quello medio della pagina. 6. LA COMPRENSIBILITÀ Il vocabolario utilizzato è sufficientemente lineare. Le parole “fondamentali” sono difatti il 67%, quelle “molto comuni” il 7%, quelle “comuni” il 2%. Ma ancora indubbiamente elevata è pertanto la percentuale delle parole “meno diffuse”. Esse costituiscono il 24%, un dato che non si addice a un semplice testo di informazione al pubblico. Anche il numero delle 251[251] L’impatto di lettura sarà ovviamente di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare. “parole diverse” non è trascurabile. Esse costituiscono oltre la metà dei lemmi presenti nel documento: sono 193 su 335. E difatti l’indice di Guiraud che individua la “ricchezza lessicale complessa” tocca la soglia di 10,44, significativa in uno scritto così breve. La struttura sintattica alterna la trattazione distesa a quella più rapida e sintetica “per punti elenco”. In entrambi i casi, tuttavia, l’articolazione è quella dei “periodi semplici”: si susseguono cioè una serie di proposizioni principali, poiché anche la coordinazione è praticamente assente. L’uso del verbo vede la netta prevalenza delle forme più spontanee e immediate del modo indicativo: il presente predomina con il 63%, ma significative sono anche le percentuali del futuro (27%) e del passato prossimo (9%). La struttura logica è semplice e coerente. Un “navigatore”, che non sia già in qualche modo preparato, può tuttavia trovarsi in difficoltà di fronte alcuni riferimenti impliciti. Gli estensori del testo sembrano averne consapevolezza poiché reiterano per due volte in una quarantina di righe “per informazioni contattate il nostro ufficio stampa”. Cliccando l’apposito link si apre la casella di posta elettronica attraverso cui formulare la richiesta di notizie e di chiarimenti. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE Riassumiamo qui di seguito le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente: SALA STAMPA INDICE GULPEASE 45,62 INDICE GUIRAUD 10,44 NUMERO DELLE LETTERE 1993 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 335 Parole diverse 193 Lettere per parola 5,9 Sillabe per parola 2,5 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 67% Molto comuni 7% Comuni 2% Meno diffuse 24% FORME VERBALI Presente indicativo 63% Futuro semplice 27% Passato prossimo 9% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 12 Frasi per paragrafo 1,5 Parole per paragrafo 27,9 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 18 Frasi lunghe 1 (5,6%) Frasi corte 11 (61,1) Parole per frase 18,6 Sillabe per frase 47,3 RICORRENZA DEI TERMINI 10 europeo 5 sessione 4 nostro 4 informazione 3 stampa 3 “media” 3 plenario 3 giornalista 2 ufficio 2 tema 8. PROVE DI RISCRITTURA Alcuni brevi passi del testo che scorre nella pagina web “Sala stampa” presentano un indice Gulpease particolarmente basso, che appesantisce la predizione di leggibilità dell’intero documento. Proponiamo qui un’ipotesi di riscrittura tesa a innalzare l’indice. Testo originale: indice Gulpease 36,95252[252] “Con l'iscrizione al Servizio News riceverete nella vostra casella di posta elettronica i nostri comunicati stampa sulle tematiche principali discusse durante le sessioni e gli annunci degli eventi organizzati dall'Ufficio per l'Italia del Parlamento europeo.” 252[252] Questo valore segnala una predizione di leggibilità al limite del “facile” per laureati e “difficile” per i diplomati. Per questi ultimi viene previsto un impatto di lettura di tipo”scolastico”. Testo riscritto: indice Gulpease 66,09253[253] Iscrivetevi al Servizio News. Riceverete nella vostra casella di posta elettronica: • i nostri comunicati stampa sul principali temi discussi nelle sessioni del PE; • gli annunci degli eventi organizzati dal nostro Ufficio. Testo originale: indice Gulpease 39,54 254[254] “I seminari di formazione per giornalisti organizzati dal nostro Ufficio sono finalizzati a captare l'attenzione dei media sulle questioni di interesse europeo e a diffondere la conoscenza dei meccanismi comunitari presso i media nazionali e locali.” Testo riscritto: indice Gulpease 70,07255[255] Il nostro Ufficio organizza seminari di formazione per giornalisti. Sono finalizzati ad attirare l’attenzione dei media nazionali e locali: • sui temi di interesse europeo; • sui meccanismi comunitari. La pagina web “Sala stampa” è graficamente semplice ed elegante. Gli strumenti di navigazione sono funzionali e utilizzabili in modo spontaneo. La predizione di leggibilità del testo è tuttavia adeguato a un pubblico di navigatori piuttosto colto e già in qualche modo informato. 253[253] Questo valore segnala invece una leggibilità “facile” e un impatto di lettura “indipendente” anche per i licenziati della scuola media. 254[254] L’indice si colloca al di sotto della soglia critica di 40. Con 39,54 la predizione di leggibilità, ancora facile per i laureati, è ormai “difficile” (e con impatto di lettura scolastico) per i diplomati. 255[255] Questo valore segnala invece una leggibilità “facile” e un impatto di lettura “indipendente” anche per i licenziati della scuola media. PEI/S/3 PUBBLICAZIONI PERCORSO: IL PARLAMENTO EUROPEO IN ITALIA/PUBBLICAZIONI 1. LA PAGINA Il Parlamento europeo sia a livello centrale, sia nei suoi uffici nazionali cura la redazione e la diffusione di pubblicazioni e opuscoli che illustrano le funzioni e le principali attività dell’Istituzione e dell’Unione europea nel suo complesso. L’obiettivo è quello di avvicinare il cittadino alla conoscenza di un organismo che, dato il suo carattere sovranazionale, rischia di rimanere un po’ in ombra e di non sollecitare sufficientemente il coinvolgimento e l’interesse dei cittadini dei paesi membri. La pagina offre quindi una panoramica generale delle pubblicazioni e degli opuscoli più recenti redatti degli uffici italiani del PE. 2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO Le pubblicazioni edite dall'Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee sono disponibili in tutte le lingue degli Stati membri dell'Unione europea. Per richiedere le pubblicazioni in una lingua diversa dall'italiano, occorre visitare il sito dell’Ufficio delle pubblicazioni europee. Le pubblicazioni e gli opuscoli presentati nella pagina web sono distribuite gratuitamente. Per ottenerle, ci si può rivolgere alle sedi del Parlamento in Italia, specificando il numero di copie, il nome e l'indirizzo del richiedente. L’utente-navigatore è poi invitato a esprimere il proprio parere sulle pubblicazioni presenti on line, scrivendo all’indirizzo mail indicato. Segue la descrizione degli opuscoli, ognuno rappresentato visivamente dalla sua copertina, con a fianco la descrizione del contenuto. A titolo esemplificativo descriveremo le pubblicazioni che, durante la “navigazione” ci hanno colpito di più, sia per l’attrattiva grafica delle copertine, sia per l’argomento affrontato. I giovani cittadini della nuova Europa La copertina è vivace: un allegro disegno rappresenta un gruppo di giovani che sventolano la bandiera europea, su cui compare il titolo in caratteri spiritosi. La storia a fumetti, edita in collaborazione con Touring Club Italiano, è un viaggio per far scoprire ai più piccoli i nuovi Stati che hanno aderito al quinto allargamento dell'Unione, per far capire come si governa un'Istituzione così grande come l'UE e per spiegare quali cambiamenti saranno provocati dall'adozione del Trattato costituzionale europeo. Il tutto è integrato da moltissimi giochi per imparare divertendosi. Le acque malate Anche questa pubblicazione è una storia a fumetti, come già si deduce dalla copertina che raffigura il disegno di una ragazza sullo sfondo dell’emiciclo del PE. Il fumetto ha l'intento di sensibilizzare il grande pubblico sulle tematiche ambientali ed in particolare sull'inquinamento dell'acqua. Nell'ultima parte si trova un utile ABC che spiega alcuni termini usati nel fumetto (ad esempio: il “Consiglio dei Ministri dell'Unione europea”, la “procedura di codecisione” ecc.). In occasione del 30° Festival Internazionale del fumetto di Angoulême, il Parlamento europeo ha ricevuto per questo volume il premio Alph-Art per la comunicazione, attribuito alla "migliore campagna di comunicazione che utilizza lo strumento del fumetto”. La cittadinanza dell’Unione Edita dall’ufficio italiano del PE, la brochure sottolinea la “vocazione” del Parlamento europeo alla difesa dei diritti dei cittadini. A tal fine il PE può intervenire anche presso altre Istituzioni comunitarie e nazionali, sia attraverso una commissione per le petizioni, sia attraverso il Mediatore, che ha il compito di valutare i casi di cattiva amministrazione. Materiale multimediale Oltre alle pubblicazioni su carta, l'Ufficio per l'Italia del Parlamento europeo ha curato, sin dal 1994, la realizzazione di floppy disk e CD-ROM per informare i cittadini sui più importanti temi di attualità che riguardano l'Unione europea. Sono stati in passato realizzati il "Dischetto sull'Europa", lo "Speciale euro" e il CD-ROM "Viaggio in Europa". Tra i più recenti va ricordato il CDROM "Speciale Allargamento", dedicato ai 10 nuovi Paesi che dal 1° maggio 2004 sono entrati ufficialmente a far parte dell'Unione europea. Aprendo le pagine dei nuovi Stati membri si trovano notizie interessanti segnalate direttamente dalle rispettive Ambasciate. Trattato che istituisce una Costituzione per l’Europa Edito dall’Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee, l’opuscolo contiene il testo integrale trasmesso dalla Convenzione sul futuro dell'Europa presieduta da Valéry Giscard d'Estaing al Consiglio europeo di Salonicco del 20 giugno 2003. 3. I DESTINATARI Ogni cittadino deve ritenersi il destinatario di questa pagina. Essa mette in evidenza pubblicazioni e opuscoli che illustrano le funzioni e le principali attività del Parlamento europeo, offrendo una visione generale dell'UE, delle sue iniziative e delle sue politiche più rilevanti. 4. LA VESTE GRAFICA E LA FUNZIONALITÀ In alto troviamo la solita barra del titolo “Europarl.it” a grandi caratteri gialli e il relativo sottotitolo “Il Parlamento europeo in Italia” a caratteri bianchi più piccoli. Il fondo della barra è azzurro (il colore dell’Unione europea), a sinistra del titolo la bandiera dell’UE e a destra quella italiana. Al di sotto della testata c’è - come di consueto - l'indirizzo interno del sito in cui ci troviamo, composto dalle voci e sottovoci dei menù che ci hanno condotto alla pagina che stiamo leggendo (> Home > Le pubblicazioni). La sua importanza è chiara, in quanto dà una rapida indicazione della posizione dell'utente e permette di risalire rapidamente selezionando una delle voci: ognuna è un collegamento. Si ripropone poi, sulla sinistra della pagina, l’abituale schema a colonna, su fondo bianco, su cui si distingue l’evanescente immagine di un edificio. Su questo sfondo compaiono i titoli della sottosezione, in colore azzurro, ognuno costituente un collegamento. Scegliendo una voce da una delle pagine di indice, si accede ad un'altra pagina con struttura simile, che rappresenta un sottomenù. La colonna è graficamente articolata in tre sezioni: Ufficio per l’Italia; Parlamento europeo; “In diretta con noi”. Ogni sezione è presentata da un titolo in caratteri rossi su barra azzurrina. Sotto le tre sezioni ci sono tre link, rappresentati graficamente da un rettangolo colorato con immagini e testo. In fondo alla colonna compare l’indicazione dell’ultimo aggiornamento del sito: il sito è aggiornato quasi quotidianamente. La restante parte della pagina, su sfondo bianco, si suddivide nelle seguenti aree: Pubblicazioni (ha una funzione introduttiva e contiene gli indirizzi cui rivolgersi per richiedere gli opuscoli); link utili, relativi ad altri siti in cui può reperirsi materiale divulgativo. Segue il dettaglio delle pubblicazioni che, come abbiamo visto, sono rappresentate visivamente dalla copertina, con a fianco, sulla destra, la descrizione del contenuto dell’opuscolo. Nel suo insieme la pagina risulta colorata e ricca di vivaci elementi grafici. Per finire, in calce alla pagina, su barra azzurra, sono come d’abitudine distribuiti orizzontalmente tre collegamenti: credits (indicazioni e ringraziamenti a coloro che hanno realizzato il sito); copyright; informazioni legali. 5. LA LEGGIBILITÀ L’ampio testo di questa pagina web ha un indice Gulpease di 46,91. Questo valore ci avverte che la leggibilità del testo è “facile” per lettori in possesso di laurea o diploma; è invece “molto difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per i licenziati della scuola elementare. L’indice ci precisa altresì che il livello di lettura è “indipendente” per laureati e diplomati, “scolastico” per i licenziati della scuola media e di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare. I parametri che hanno consentito di determinare l’indice appena segnalato sono i seguenti: • 93 le frasi, 61 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media da una frase e mezza (1,5) e da poco più di 29 parole (29,1); • 3 le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 3,2% del testo; • 35 le frasi brevi (con non più di 15 parole) pari al 37,6%. Il testo è dunque composto in maggioranza da frasi medie (le frasi cioè che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39): esse sono 55, il 59,2% dell’intero documento. Sono in particolare queste frasi che contribuiscono a tenere su un livello non proprio elevato l’indice di leggibilità della pagina, nonostante essa sia esplicitamente indirizzata a un pubblico molto ampio e variegato. A fronte del dato certamente positivo del numero assai ridotto delle frasi lunghe, stanno difatti non solo quello discreto e tuttavia non ottimale delle frasi brevi, ma soprattutto una media delle sillabe per parola (2,4) e delle sillabe per frase (46,5) piuttosto incidente. 6. LA COMPRENSIBILITÀ Il vocabolario adottato è nella sostanza piano: il 67% delle parole utilizzate sono del registro “fondamentale”, il 9% quelle “molto comuni” e “comuni”. Ma i lemmi “meno diffusi” toccano pur sempre la ragguardevole percentuale del 24%: un dato non propriamente positivo in un testo con esplicite finalità comunicative. L’indice di Guiraud che calcola la “ricchezza lessicale” complessa di uno scritto si attesta sul valore di 13,26. Anche la struttura sintattica è lineare, grazie a una nettissima prevalenza della paratassi sull’ipotassi. Dominano le forme più immediate e naturali dell’indicativo: nettamente primo il presente con il 76%, seguono il passato prossimo con il 18% e il futuro con il 5%. Il congiuntivo è assente e le poche proposizione subordinate sono delle finali implicite assai semplici. Il testo non presenta particolari difficoltà né sul terreno dell’impianto logico, né su quello degli “ostacoli impliciti”. Alla spontanea comprensibilità del testo può solo nuocere una predizione di leggibilità che - come si è appena visto - non è particolarmente elevata, anche perché appesantita in alcuni passaggi da indici Gulpease decisamente inferiori a quello medio del testo. Ne proporremo al termine di questa scheda un’ipotesi di riscrittura. 7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE La tabella seguente segnala alcune caratteristiche significative del testo: LE PUBBLICAZIONI INDICE GULPEASE 46,91 INDICE GUIRAUD 13,26 NUMERO DELLE LETTERE 10086 STATISTICHE DELLE PAROLE Totale delle parole 1776 Parole diverse 559 Lettere per parola 5,5 Sillabe per parola 2,4 UTILIZZO DELLE PAROLE Fondamentali 67% Molto comuni 8% Comuni 1% Meno diffuse 24% FORME VERBALI Presente indicativo 76% Passato prossimo 18% Futuro semplice 5% STATISTICHE SUI PARAGRAFI Numero dei paragrafi 61 Frasi per paragrafo 1,5 Parole per paragrafo 29,1 STATISTICHE SULLE FRASI Numero delle frasi 93 Frasi lunghe 3 (3,2%) Frasi corte 35 (37,6%) Parole per frase 19,1 Sillabe per frase 46,5 RICORRENZA DEI TERMINI 87 europeo 20 pubblicazione 11 principale 10 cittadino 9 ufficio 8 opuscolo 8 attività 7 ufficiale 7 illustrare 6 testo 8. ESEMPI DI RISCRITTURA Proponiamo qui di seguito un’ipotesi di due passi del testo della pagina web che presentano un indice di leggibilità inferiore a quello medio dell’intero documento. Testo originale: indice Gulpease 36,66256[256] "Breve guida ai tirocini nelle Istituzioni dell'Unione europea Allo scopo di far acquisire una conoscenza pratica e professionale delle principali Istituzioni europee, queste offrono ai cittadini europei la possibilità di svolgere tirocini presso i propri uffici. Nell'opuscolo vengono illustrati, per ciascuna Istituzione europea, i requisiti necessari per svolgere il tirocinio, la durata degli stages, i termini per l'invio ed ogni altra informazione utile per chiunque desideri fare quest'esperienza professionale.” Testo riscritto: indice Gulpease 61,48257[257] "Breve guida ai tirocini nelle Istituzioni dell'Unione europea" 256[256] Questo valore, che si colloca ben al di sotto della soglia critica di 40, segnala una predizione di leggibilità appena “facile” per laureati e “difficile” per i diplomati. 257[257] Questo valore segnala invece un testo di leggibilità “facile” e un impatto di lettura indipendente anche per i licenziati della scuola media. Volete acquisire una conoscenza pratica e professionale delle principali Istituzioni europee? Esse vi offrono la possibilità di svolgere tirocini presso i propri uffici. Per ciascuno di essi l’opuscolo illustra: ● i requisiti necessari per svolgere il tirocinio; ● la durata degli stages; ● i termini per l'invio; ● ogni altra informazione utile per chi desidera fare quest'esperienza professionale. Testo originale: indice Gulpease 39,52258[258] "Carta dei Diritti fondamentali dell'Unione europea" Una brochure che riprende il testo integrale della Carta dei Diritti fondamentali dell'Unione europea firmata e proclamata dai presidenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione in occasione del Consiglio europeo di Nizza del 7 dicembre 2000.” Testo riscritto: indice Gulpease 53,85259[259] "Carta dei Diritti fondamentali dell'Unione europea" La brochure riporta il testo della Carta dei Diritti fondamentali dell’UE. Firmata dai Presidenti del PE, del Consiglio e della Commissione, è stata proclamata al Consiglio europeo di Nizza (7 dicembre 2000). La pagina web, come le altre del sito del Parlamento europeo in Italia, si fa apprezzare per la sua eleganza grafica, particolarmente arricchita in questo caso da immagini a colori garbate e vivaci. Apprezzabili sono pure la praticità e la semplicità degli strumenti di navigazione. Il lungo testo che scorre nella pagina non presenta particolari problemi di comprensibilità. Alcuni passaggi tuttavia hanno indici di leggibilità assai bassi, specie per una parte dell’ampio e variegato pubblico cui la pagina stessa è dedicata. 258[258] Questo valore, collocandosi al di sotto della soglia di 40, segnala una predizione di leggibilità “difficile” anche per lettori con diploma della scuola secondaria superiore. 259[259] La leggibilità è ancora un po’ “difficile”leggibilità per i licenziati della scuola media, diventa “facile” - e con impatto di lettura indipendente - per i diplomati. ANALISI COMPARATA LE PAGINE WEB DEL SENATO DELLA REPUBBLICA LEGENDA SR/S/1 SR/S/2 SR/S/3 LEGGI E DOCUMENTI IL SENATO DEI RAGAZZI L’ARCHIVIO STORICO DEL SENATO N.B.: queste le principali soglie/spartiacque della scala Gulpease Indice 40 60 80 Licenza elementare quasi incomprensibile molto difficile facile Licenza media molto difficile facile molto facile Diploma superiore difficile facile molto facile Laurea facile facile molto facile ANALISI COMPARATA LE PAGINE WEB DELLA CAMERA DEI DEPUTATI LEGENDA CD/S1 CD/S/2 CD/S/3 ARCHIVIO STORICO: ACCESSO E SERVIZI OFFERI L’UFFICIO DI PRESIDENZA: FUNZIONI LA STRUTTURA AMMINISTRATIVA: INTRODUZIONE N.B.: queste le principali soglie/spartiacque della scala Gulpease Indice 40 60 80 Licenza elementare quasi incomprensibile molto difficile facile Licenza media molto difficile facile molto facile Diploma superiore difficile facile molto facile Laurea facile facile molto facile ANALISI COMPARATA LE PAGINE WEB DEL PARLAMENTO EUROPEO LEGENDA PE/S/1 PE/S/2 PE/S/3 BENVENUTI AL PARLAMENTO EUROPEO PORTALE DEI CITTADINI TIROCINI N.B.: queste le principali soglie/spartiacque della scala Gulpease Indice 40 60 80 Licenza elementare quasi incomprensibile molto difficile facile Licenza media molto difficile facile molto facile Diploma superiore difficile facile molto facile Laurea facile facile molto facile ANALISI COMPARATA LE PAGINE WEB DELL’UFFICIO ITALIANO DEL PE LEGENDA PEI/S/1 PEI/S/2 PIE/S/3 LE PUBBLICAZIONI SALA STAMPA LA FESTA DELL’EUROPA N.B.: queste le principali soglie/spartiacque della scala Gulpease Indice 40 60 80 Licenza elementare quasi incomprensibile molto difficile facile Licenza media molto difficile facile molto facile Diploma superiore difficile facile molto facile Laurea facile facile molto facile ANALISI COMPARATA LE PAGINE WEB DEI QUATTRO SITI LEGENDA SR/S/1 SR/S/2 SR/S/3 CD/S1 CD/S/2 CD/S/3 PE/S/1 PE/S/2 PE/S/3 PEI/S/1 PEI/S/2 PIE/S/3 LEGGI E DOCUMENTI IL SENATO DEI RAGAZZI L’ARCHIVIO STORICO DEL SENATO ARCHIVIO STORICO: ACCESSO E SERVIZI OFFERI L’UFFICIO DI PRESIDENZA: FUNZIONI LA STRUTTURA AMMINISTRATIVA: INTRODUZIONE BENVENUTI AL PARLAMENTO EUROPEO PORTALE DEI CITTADINI TIROCINI LE PUBBLICAZIONI SALA STAMPA LA FESTA DELL’EUROPA N.B.: queste le principali soglie/spartiacque della scala Gulpease Indice 40 60 80 Licenza elementare quasi incomprensibile molto difficile facile Licenza media molto difficile facile Molto facile Diploma superiore difficile facile molto facile Laurea facile facile molto facile UN ESEMPIO EUROPEO IL PARLAMENTO GRECO A CURA DI GIORGOS DARAS IL PARLAMENTO GRECO: LA STORIA E LA SEDE DI GIORGOS DARAS 1. LA DEMOCRAZIA ELENNICA La Grecia (ΕΛΛΑΣ, Hellas) è attualmente una repubblica democratica di tipo parlamentare. All'inizio degli anni settanta una serie di cospirazioni militari, le agitazioni studentesche ed operaie, l'occupazione turca dell'isola di Cipro contribuirono alla caduta della dittatura dei colonnelli. Al governo fu così richiamato Kostantinos Karamanlis il quale, progressivamente, ricondusse il paese alla democrazia: la nascita della Repubblica greca fu sancita da un referendum popolare nel 1974, a cui seguì, l’anno dopo l’approvazione di un nuovo testo costituzionale, tuttora in vigore. In base alla costituzione del 1975, il governo ellenico è responsabile di fronte al Parlamento composto da 300 deputati eletti, per 4 anni, a suffragio universale e diretto. Il Presidente della Repubblica, eletto dal Parlamento, riveste una carica strettamente rappresentativa per la durata di 5 anni. I suoi compiti sono definiti dalla Costituzione e dalle leggi che la regolano. Spetta a quest’ultimo nominare il Primo Ministro, il quale è in effetti il capo del partito politico che detiene la maggioranza assoluta dei seggi del Parlamento. I partiti politici rappresentati attualmente in Parlamento sono: il partito conservatore (Nea Dimokratia ND), il Movimento Sociale Democratico (PAnellinio SOcialistiko Kinima PASOK), la Coalizione di Sinistra e del Progresso (SYNaspismos) e il Partito Comunista Greco (Kommunistiko Komma Ellados KKE). 2. L’EDIFICIO DEL PARLAMENTO OGGI Dal 1975 ad oggi l’amministrazione ha realizzato continui lavori volti a migliorare la funzionalità e l’aspetto estetico dell’edificio, sede del Parlamento, nel quale oggigiorno si trovano gli Uffici del Presidente del Parlamento, l’Ufficio del Presidente del Consiglio, l’Ufficio giuridico del Presidente del Consiglio,la Segreteria del Gabinetto Presidenziale, le sedi dei partiti nonché gli uffici tecnici-amministrativi del Parlamento. Particolarmente degna di nota è l’attività di acquisto di opere d’arte avviata a partire dal 1996, spettante,attualmente ad un’apposita commissione. Nel 1999 sono terminati i lavori per la costruzione di un livello sotterraneo, adibito a parcheggio delle auto dei parlamentari e dei dipendenti dell’amministrazione. Nello stesso periodo sono state installate postazioni per le tele-conferenze che consentono la trasmissione in diretta, sul canale satellitare, di tutte le sedute parlamentari. A partire dal 2000 è stata inoltre istituita, all’interno dell’edificio, una scuola materna per i figli dei deputati e degli impiegati del parlamento. Durante l’anno scolastico 2002-2003 la struttura scolastica ha ospitato ben 65 bambini. Infine sono stati affittati alcuni edifici vicini al Palazzo del parlamento destinati ad uffici dei singoli deputati. Con tutte queste opere di miglioria e ristrutturazione l’edificio del parlamento ha contribuito ad evidenziare la bellezza del centro della capitale , divenendo un vero e proprio punto di riferimento storico per la nazione Ellenica. IN BREVE… LA FORMA DI GOVERNO GRECA La Grecia è attualmente una Repubblica Parlamentare Potere esecutivo - Il presidente, eletto dal Parlamento con un mandato di cinque anni, ha una funzione per lo più rappresentativa. Egli designa il primo ministro e nomina, su proposta di questi, i ministri. Il potere esecutivo è affidato al primo ministro e al governo, che rispondono del loro operato davanti al Parlamento Potere legislativo - Il sistema legislativo è basato su un Parlamento unicamerale (Vouli ton Ellinon) composto da 300 membri eletti con sistema proporzionale per quattro anni. Hanno diritto al voto tutti i cittadini a partire dai 18 anni di età. Potere Giudiziario - Il sistema giudiziario prevede una Corte suprema e un Tribunale speciale supremo, i cui giudici sono nominati a vita dal presidente. La pena di morte è stata abolita nel 1993. IL PARLAMENTO GRECO: IL PROFILO NORMATIVO DI GIORGOS DARAS 1. LA PUBBLICITÀ DEI LAVORI PARLAMENTARI 1.1. Gli strumenti di comunicazione “cartolare” A differenza del Parlamento italiano (Camera e Senato), il Parlamento greco non dispone di analoghi strumenti di pubblicità cartolare. I resoconti stenografici delle sedute, sia in aula che in commissione, non sono generalmente pubblicati. I resoconti dei lavori dell’assemblea sono pubblicati soltanto sui Giornali di informazione parlamentare dei singoli partiti politici. A ben vedere la principale forma di pubblicità dei lavori parlamentari è rappresentata proprio dalle dirette televisive, delle quali si dirà nel paragrafo successivo. 1.2. I nuovi supporti tecnologici Le nuove tecnologie, soprattutto il canale satellitare, hanno profondamente influito sull’attività della Βουλη, contribuendo a garantire una maggiore trasparenza dei lavori parlamentari. Di particolare interesse è il canale televisivo, nato nel 1999, il quale, da mero (e primario) strumento di trasmissione on line dei lavori parlamentari in aula e in commissione, si è progressivamente trasformato in canale di informazione e documentazione parlamentare. Nel corso degli anni la funzionalità del canale è stata costantemente migliorata: oltre alle dirette dei lavori parlamentari sono trasmessi oggi, nel corso delle giornate, film d’autore, riprese teatrali, documentari sui musei, documentari di storia sia greca che europea, concerti, lezioni di diritto e di diritto costituzionale-parlamentare, nonché documentari su temi di attualità internazionale ed europea. La televisione della Βουλη copre attualmente il 65% delle frequenze di tutta la Grecia: il canale satellitare è visibile in oltre 19 “νοµοι” (province) del Paese. 2. L’ORGANIZZAZIONE INTERNA DEL PARLAMENTO GRECO 2.1. Premessa L’apparato amministrativo del Parlamento greco si compone di un Servizio Tecnico, suddiviso in quattro uffici; di tre Direzioni generali, ripartite in Direzioni e Dipartimenti, nonché di un Servizio Scientifico, dell’Ufficio dei gruppi parlamentari, dell’Ufficio del Consigliere diplomatico ed infine dell’Infermeria e di un Ufficio della Protezione Civile. Più precisamente il Servizio Tecnico rappresenta l’area motrice dell’intera amministrazione parlamentare: essa comprende, infatti, l’Ufficio di Presidenza, l’Ufficio dei vice presidenti, il Segretariato generale, nonché infine la Segreteria particolare del Presidente. La prima delle tre Direzioni Generali è responsabile della programmazione delle attività non legislative del Parlamento, del coordinamento dei vari Uffici di cui si compone l’amministrazione nonché del controllo sull’efficienza dell’organo. La seconda Direzione Generale, invece, è responsabile della programmazione, dell’organizzazione e della promozione delle relazioni internazionali, della comunicazione istituzionale del Parlamento greco in patria e all’estero e dei rapporti del Presidente e dei singoli deputati con i media. Su tale Direzione si tornerà in seguito più ampiamente. L’ultima Direzione Generale, infine si occupa del coordinamento degli uffici amministrativi di supporto all’attività legislativa; di assicurare il corretto funzionamento delle singole Commissioni Parlamentari, nonché di garantire la corretta osservanza delle procedure regolamentari. 2.2. Uffici competenti nel settore della comunicazione Per quel che concerne il settore della comunicazione, competente è la seconda Direzione Generale. Quest’ultima, come già rilevato, si compone, a sua volta, di tre Direzioni, ripartite in Dipartimenti. In particolare la prima Direzione si occupa delle relazioni internazionali del Parlamento greco; la seconda dei rapporti della Βουλη con l’Unione Europea ed infine, l’ultima del profilo della comunicazione in senso stretto. La Direzione della comunicazione, infatti, è competente a garantire il corretto funzionamento delle pubbliche relazioni del Parlamento greco sia in patria che all’estero. Più precisamente la Direzione cura i rapporti dell’istituzione con i media , ma anche con gli organi parlamentari degli altri paesi. La Direzione riassume, infatti, anche le competenze tipiche degli Uffici del cerimoniale del Parlamento italiano. Giova osservare come l’organizzazione e la promozione degli eventi, in particolare delle mostre, rientri fra le competenze della Direzione in oggetto. La terza Direzione è composta dai seguenti Dipartimenti: il Dipartimento della pubblicità dei lavori parlamentari; il Dipartimento per le pubbliche relazioni; il Dipartimento del Protocollo e del cerimoniale; il Dipartimento della collaborazione parlamentare ed infine il Dipartimento delle pubblicazioni. www.parliament.gr ANALISI DEL SITO WEB DEL PARLAMENTO GRECO DI GIORGOS DARAS 1. GRAFICA E REGISTRO COMUNICATIVO 1.1. Struttura della home-page La grafica di questo sito, a dire il vero un po’ datato, tende a privilegiare, se si eccettua la home page, le parti di testo rispetto alle immagini e alle foto. La home page della versione in neo-ellenico presenta una struttura alquanto scarna: sul lato sinistro è visibile la foto di uno scorcio dell’ingresso principale della Assemblea parlamentare greca; nella parte centrale, partendo dall’alto, sono presenti l’icona “Βουλη τηλεοραση”, cliccando sulla quale è possibile accedere alla diretta on line delle sedute, e l’icona “διατυπωστε”, cliccando sulla quale i cittadini possono non solo ricercare i testi delle leggi e dei disegni di legge, ma anche esprimere la loro opinione sugli atti in fase di approvazione. Nella parte centrale della pagina inoltre sono segnalati sia le principali notizie in materia concorsuale, di indubbio interesse per gli utenti, sia i più importanti eventi promossi dal parlamento, con l’indicazione del luogo, della data di svolgimento e il link per ottenere ulteriori informazioni. Fungono da cornice alla pagina: il logo della Βουλη con la sottostante indicazione per esteso del nome; due icone animate, che mutano ripetutamente nel corso della giornata, nelle quali sono segnalate le attività ed iniziative del Parlamento di particolare interesse per i cittadini. ; infine l’elenco delle voci indicanti le pagine più frequentemente visitate dagli utenti, nell’ordine: • περιεχοµενα (mappa del sito); • συχνεs ερωτησειs (Faq); • επικοινωνια (interazioni); • Βουλη−τηλεοραση (Canale televisivo parlamentare); ( • Συνδεσµοι (links). Al di sotto della cornice è presente un banner di colore bianco sul quale sono riportate le voci delle singole sezioni nelle quali si articola il sito del parlamento, nell’ordine: • “Οργανωση & λειτουργια” (Organizzazione e funzionamento); • • • • • • • “Συνθεση” (Composizione); “Εργασιεs” (Lavori parlamentari); “Πολιτευµα” (La costituzione e la rappresentanza parlamentare); “Κτηριο” (La sede); “Πολιτισµοs” (Relazioni con i cittadini); “Ενηµερωση” (Comunicazione istituzionale); “Αναζητηση” (Ricerca). 1.2. Colori dominanti Nel home page del sito dominano le varie tonalità dell’azzurro, colore simbolo della bandiera neo ellenica, e del rosa, colore della facciata del Palazzo del Parlamento. Un uso sapiente del colore nero evidenzia le parole chiave e le icone. In particolare, di tale colore sono sia le indicazioni delle varie versioni linguistiche del sito, sia le voci presenti nel banner posto nella parte superiore della pagina. Questa alternanza di toni cromatici è mantenuta in tutte le pagine del sito. 1.3. Presenza animazioni Varie sono le animazioni presenti sia nella home page che nelle altre pagine del sito. In particolare sono animate le due icone della cornice della home page su cui scorrono le notizie relative ai principali eventi ed attività del Parlamento. La presenza di animazioni non rappresenta, comunque, un ostacolo o un elemento di rallentamento nei tempi di caricamento della pagina iniziale e di quelle successive del sito. 2. TRASPARENZA AMMINISTRATIVA 2.1. Informazioni sulla struttura dell’organizzazione e descrizione degli organi Nel sito del Parlamento greco il principio di trasparenza trova parziale applicazione. In esso, infatti, sono rinvenibili notizie ed informazioni dettagliate solo in merito all’organizzazione politica dell’organo; parziali sono invece i dati relativi all’apparato amministrativo burocratico. Notizie connesse al primo profilo sono reperibili nella sezione “Οργανωση και λειτουργια”. In particolare sono disponibili dati concernenti l’attività, i singoli organi interni, nonché il testo del “Regolamento interno”. Relativamente al secondo profilo, l’utente può trovare precise e dettagliate informazioni sulla struttura interna dell’istituzione: vengono illustrate l’attività e le funzioni dei servizi più importanti. Non è presente un organigramma, il quale potrebbe essere, invece, un utile strumento per chiarire al navigatore la struttura burocratica dell’amministrazione. 2.2. Caratterizzazione istituzionale Il logo del Parlamento greco (rappresentato dalla immagine della sede in colore azzurro) è presente, ma in una posizione tutt’altro che centrale, sulla home page del sito. Il logo, di dimensioni ridotte, è infatti posto nella cornice della pagina, sul lato sinistro. Questa collocazione è mantenuta anche in tutte le pagine successive. Il nome dell’istituzione non è ben riconoscibile sulla home page, poiché è riportato con caratteri ridotti nella parte inferiore del logo. In linea generale il nome ed il logo della Βουλη sono associati al colore istituzionale azzurro. 2.2. Esistenza di versioni del sito in lingua straniera Il sito è consultabile oltre che in greco anche in inglese. La versione inglese risulta alquanto più scarna rispetto alla versione ufficiale. 3. FUNZIONALITÀ E FRUIBILITÀ 3.1. Esistenza e buon funzionamento di un motore di ricerca interno Il sito dispone di un efficiente motore di ricerca, autonomamente segnalato sulla home page, nell’elenco di voci riportate nella cornice. Per collocazione e colore non è immediatamente visibile. La ricerca può essere effettuata inserendo o una parola o la frase che si intende cercare. 3.2. Percorso indicato in ogni pagina e link alla home page Accedendo ad ogni pagina, sul lato sinistro appare una colonna, nella quale vengono riportati gli altri link appartenenti alla medesima sezione. Il percorso seguito per accedere alla pagina che si sta consultando non è invece indicato puntualmente. In tutte le pagine del sito, nella parte superiore, sono mantenuti il banner di colore bianco e la cornice. Per poter ritornare alla pagina introduttiva, che consente di scegliere la lingua, è sufficiente cliccare sul logo del Parlamento, il quale si trova in ogni pagina posto in alto a sinistra. Il sito non dispone di una versione solo testo. 3.3. Mappa del sito Cliccando sulla voce “περιεχοµενα”, posta all’apice dell’elenco delle voci riportate nella cornice della home page (e di tutte le altre pagine), è possibile accedere alla mappa del sito, che indica schematicamente il contenuto di ogni sezione. Le sezioni della mappa corrispondano alle voci riportate sul banner bianco. 4. QUALITÀ DEI SERVIZI, INTERATTIVITÀ 4.1. Accesso e prenotazione dei servizi Quanto ai servizi offerti all’utenza, si ritiene di dover circoscrivere l’analisi, da un lato, alle varie modalità di accesso al Parlamento del pubblico (visita dei palazzi, visite scolastiche, partecipazione alle sedute) e, dall’altro, alla possibilità di richiedere all’amministrazione ogni informazione relativa al Parlamento e al suo funzionamento. Per la prima tipologia di servizio è importante osservare come sia possibile prenotare on line le visite e inoltrare la richiesta di partecipazione alle sedute dell’aula. Per il secondo aspetto, i cittadini possono inoltrare all’amministrazione apposite richieste di documenti, brochures e testi relativi al Parlamento. Questi vengono, inviati direttamente a casa del richiedente a spese dell’amministrazione. 4.2. Info sui concorsi Data la loro rilevanza, le notizie relative ai concorsi sono segnalate direttamente sulla home page. Nel sito non vengono invece indicati, indirizzi e mail o numeri telefonici ai quali potersi rivolgere per ulteriori informazioni in materia. 4.3. Newsletters e collegamenti con il front office Il sito del Parlamento consente agli utenti di iscriversi alla propria newsletter settimanale, curata dall'Ufficio Stampa. Il servizio fornisce un sintetico quadro generale dei lavori parlamentari della settimana e, nello stesso tempo, segnala, attraverso una serie di link al sito Internet, i punti di riferimento necessari per eventuali approfondimenti. Per iscriversi alla newsletter è sufficiente inserire nell'apposito modulo l’indirizzo di posta elettronica presso il quale si desidera riceverla. La "Newsletter del Parlamento greco" viene recapitata direttamente e gratuitamente con cadenza settimanale all'indirizzo di posta elettronica specificato. Molteplici sono i canali di comunicazione con il front office dell’amministrazione del Parlamento. Per quanto concerne i recapiti telefonici, sono segnalati in primo luogo il numero del centralino, telefonando al quale l’utente può essere messo in contattato, a seconda della richiesta, con gli appositi uffici competenti, nonché il numero dell’Ufficio per le risorse umane, il quale si occupa delle richieste relative alle visite sia scolastiche che ordinarie. Gli utenti possono inoltre ricevere informazioni sull’attività amministrativa, su quella parlamentare, sugli eventi e sui concorsi, inoltrando la propria domanda via e-mail ad appositi indirizzi di posta elettronica (επικοινωνια). GLI EVENTI Il Parlamento greco, in conformità ad una politica di progressivo avvicinamento dei cittadini, soprattutto dei più giovani, al mondo parlamentare, ha avviato - a partire dal 1994 - una serie di iniziative. Le sale della βουλη nel corso dell’ultimo decennio hanno ospitato svariate mostre artistiche e fotografiche, di natura commemorativa dei principali eventi e personaggi della storia greca. Tali eventi, di natura occasionale, hanno riscosso notevole successo: statistiche interne comprovano la partecipazione di ben 700.000 cittadini e di oltre 500.000 studenti provenienti da tutta la Grecia. A queste iniziative vanno poi aggiunte quelle di carattere permanente delle visite ordinarie e delle visite studentesche al Parlamento ellenico. PG/E/1 MOSTRA “180 ANNI DALLA RIVOLUZIONE GRECA” 1. L’INIZIATIVA Si tratta di una mostra tenutasi nella sala “Ελευθεριου Βενιζελου” del Parlamento Greco, dal mese di luglio 2001 fino al mese di dicembre 2002. Ai visitatori, guide esperte hanno spiegato le tappe fondamentali della rivoluzione del 1821, attraverso l’illustrazione delle decine di dipinti dell’epoca in esposizione nella sala. 2. I DESTINATARI Si tratta di un evento aperto gratuitamente all’ampio pubblico, ma particolarmente indicato per le scolaresche. 3. LE FINALITÀ La mostra si proponeva di illustrare, attraverso le opere d’arte esposte, gli eventi più salienti del moto rivoluzionario del 1821, attraverso il quale la Grecia ha ottenuto l’indipendenza dall’impero ottomano. La rivoluzione greca del 1821 è , a ben vedere, l’evento più significativo degli ultimi due secoli di storia della nazione greca. Il moto predetto è assurto a simbolo della lotta del popolo ellenico per la libertà, l’indipendenza etnica, la democrazia e la giustizia. 4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE L’evento ha avuto buon esito: 9.494 persone hanno visitato nel corso dei sei mesi di allestimento la mostra. A questi vanno aggiunte 429 scuole, per un totale complessivo di 20.394 studenti. A tutti i partecipanti l’amministrazione organizzatrice ha provveduto a distribuire opuscoli e guide relative alla Rivoluzione del 1821. PG/E/2 MOSTRA “DALLA COLLEZIONE DEL PARLAMENTO” 1. L’INIZIATIVA Si tratta di una mostra, presentata dallo stesso Presidente della Repubblica e svoltasi presso la sede del Parlamento greco dall’11 dicembre 2002 al 31 marzo 2003. In occasione dell’evento sono state messe a disposizione dei visitatori oltre 100 opere d’arte. Fra queste in particolare vanno annoverate 71 pitture ad olio, 7 acquarelli, 7 litografie, 2 arazzi, 6 piatti di ceramica, nonché 12 miniature. Queste opere, realizzate dai più grandi artisti non solo greci, ma anche stranieri, hanno temi legati al mondo ellenico, e appartengono all’ampio patrimonio artistico-culturale del Parlamento. A partire dal 1995, tale patrimonio è stato progressivamente incrementato sia attraverso l’acquisto presso pubbliche aste, sia attraverso la commissione di opere a rinomati artisti. 2. I DESTINATARI L’iniziativa era aperta gratuitamente al grande pubblico, ma - come per tutti gli eventi organizzati dal Parlamento - una particolare attenzione era stata riservata al mondo della scuola. Per gli alunni, infatti, erano state organizzate visite specifiche nel corso delle mattinate. 3. LE FINALITÀ La mostra si proponeva di consentire ai cittadini, soprattutto ai più giovani, di avere accesso al ricco patrimonio artistico della Camera dei deputati ellenica. 4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE L’evento ha riscosso un buon successo, confermato dai dati. Hanno infatti visitato la mostra nel periodo di esposizione 53.425 studenti, provenienti da oltre 1000 scuole del paese e 18.324 privati cittadini. PG/E/3 MOSTRA “LA GRECIA DELLE GUERRE BALCANICHE 1912-1913” 1. L’INIZIATIVA Si tratta di una mostra di opere d’arte, tenutasi nella sala “Ελευθεριου Βενιζελου” del Parlamento greco dal 25 febbraio al 31 maggio 2003. Attraverso l’esposizione di dipinti, fotografie ed oggetti dell’epoca, la mostra si proponeva di illustrare ai visitatori gli aspetti militari e diplomatici, nonché il ruolo essenziale svolto dal Paese nella risoluzione delle guerre balcaniche. Esse videro per la prima volta nella storia contemporanea dell’Europa coinvolte “le nuove regioni” (Νεων Χωρων): Epiro, Macedonia e isole del Nord dell’Egeo. 2. I DESTINATARI L’evento era aperto al pubblico, in particolare alle scuole, per le quali erano state predisposte apposite visite guidate. 3. LE FINALITÀ La mostra mirava ad illustrare gli aspetti salienti delle guerre balcaniche dell’inizio dello scorso secolo, mettendo in luce i profili diplomatici e militari del coinvolgimento greco nel conflitto. 4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE L’evento ha riscosso notevole successo. Hanno aderito all’iniziativa 24.596 studenti, provenienti da oltre 400 scuole di tutta la Grecia, nonché 4725 privati cittadini. A tutte le scuole in visita sono stati distribuiti una copia della guida della mostra, nonché due medaglie ricordo dell’evento. PG/E/4 ESPOSIZIONE “VIAGGIO NEL PASSATO. OSSERVO L’OGGI. IMMAGINO IL DOMANI E DIPINGO” 1. L’INIZIATIVA Si tratta di un’esposizione di disegni, svoltasi nel mese di aprile 2003. La mostra era collegata al premio “Viaggio nel passato. Osservo l’oggi. Immagino il domani e dipingo”. 2. I DESTINATARI Destinatari dell’iniziativa erano gli studenti di tutte le ultime classi delle scuole elementari di alcune regioni della Repubblica ellenica: l’Epiro, la Macedonia e le isole nord orientali dell’Egeo. La scelta delle regioni si deve considerare tutt’altro che casuale: avvicinare tali aree, geograficamente decentrate rispetto ad Atene e al cuore del mondo politico-parlamentare, può contribuire ad attenuare i divari di natura per lo più economica che le separano dal resto della Grecia. 3. LE FINALITÀ La esposizione e il relativo premio si inseriscono nell’ambito delle iniziative volte a favorire il progressivo avvicinamento dei più piccoli, in particolari di coloro che risiedono in regioni marginali, alla realtà parlamentare. 4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE Al concorso hanno partecipato 17.394 studenti di oltre mille scuole delle regioni su richiamate. In particolare i 220 giovani finalisti e i loro accompagnatori sono stati ospitati ad Atene a spese del Parlamento per due giorni (14-15 aprile) per potere intervenire alla cerimonia di premiazione. PG/E/5 “VISITE ORDINARIE” 1. L’INIZIATIVA L’amministrazione del Parlamento greco prevede la possibilità per i cittadini di visitare le sale del palazzo e di assistere anche, nel corso della visita, previa apposita autorizzazione, ad una seduta d’aula. Sono visitabili, lungo il percorso, l’aula del Senato, il Peristilio, l’Aula dei parlamentari, le due aule delle sedute plenarie, la sala Lettura, nonché le tre sale dedicate al Presidente Ελευθεριου Βενιζελου. 2. I DESTINATARI L’iniziativa è rivolta a tutti i cittadini. Essi per potere visitare il Parlamento devono inoltrare richiesta telefonica, contattando o l’Ufficio delle Risorse Umane o gli uffici dei vari gruppi parlamentari. Per potere assistere alle sedute è invece richiesto un apposito permesso scritto, che deve essere rilasciato dall’Ufficio del Personale. 3. LE FINALITÀ L’iniziativa si propone di mostrare ai cittadini il ricco patrimonio artistico presente nelle sale del Parlamento, nonché di consentire loro di assistere direttamente ai lavori assembleari. 4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE È possibile visitare il Parlamento solo il sabato e la domenica dalle ore 8.30 alle ore 20.00. Nel corso dell’ultimo anno hanno visitato il Parlamento numerosissimi cittadini. PG/E/6 “VISITE SCOLASTICHE” 1. L’INIZIATIVA L’amministrazione dell’Assemblea parlamentare prevede apposite visite guidate per le scuole, distinguendo fra studenti ateniesi e studenti provenienti da altre regioni della Grecia. Mentre per i primi il percorso previsto è analogo a quello contemplato per le visite ordinarie, per i secondi la durata della visita è di cinque giorni, nel corso dei quali le scolaresche possono visitare non solo il Palazzo, ma anche le biblioteche e tutti gli uffici. Inoltre al termine di ogni giornata è prevista la visita dell’Acropoli ateniese. Il soggiorno degli studenti è interamente a carico dell’amministrazione parlamentare promotrice. 2. I DESTINATARI L’iniziativa è rivolta a tutti gli studenti del liceo. Per potere partecipare alle visite è necessario inoltrare una richiesta. In particolare spetta al Preside dell’istituto inviare, via fax, via posta ordinaria o via e mail, formale domanda di accesso, nella quale devono essere fra l’altro indicati il nome della scuola, del suo titolare, i nominativi ed il numero degli studenti partecipanti, nonché l’orario delle lezioni scolastiche. 3. LE FINALITÀ Più che l’avvicinamento alla realtà strettamente parlamentare le visite hanno una finalità culturale, sono cioè volte a consentire ai più giovani di conoscere il patrimonio artistico della città ateniese. 4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE Sono ammessi quotidianamente a visitare il Parlamento sei gruppi di scolaresche, suddivisi nell’arco della giornata (3 la mattina e 3 nel pomeriggio). Nel 2003-2004 hanno visitato la Βουλη complessivamente 25.000 studenti. UNA PUBBLICAZIONE PG/P/1 “ΑΠΟΛΟΓΙΣΜΟΣ ΑΠΟΛΟ ΓΙΣΜΟΣ 2002−2003 ” (BILANCIO DELL’ATTIVITÀ PARLAMENTARE: UN ANNO IN PARLAMENTO) 1. LA PUBBLICAZIONE Si tratta di una pubblicazione, in hard cover, di 95 pagine (20 x 30 cm), edita dal Parlamento greco. 2. L’ARGOMENTO Il volume, presentato dal Presidente del Parlamento, si struttura in vari capitoli, ognuno dei quali è dedicato ad un aspetto della realtà parlamentare. In particolare i primi due capitoli sono rivolti al profilo puramente politico- normativo, in essi sono descritti non solo l’attuale composizione del Parlamento, ma anche il bilancio annuale dell’attività legislativa. Nelle due sezioni successive sono illustrate invece le attività non legislative portate avanti dal Parlamento: dalla partecipazione alle principali organizzazioni internazionali e comunitarie alla promozione di iniziative educative e culturali (mostre, esposizioni, eventi per i giovani ecc.). Il quinto capitolo del testo è dedicato alle attività (“Νεεs ∆ραστηριοτητεs”) intraprese nel corso dell’anno di riferimento. In particolare il Parlamento ha provveduto, nell’anno 2002-2003 ad incentivare il processo di informatizzazione e a migliorare i canali di comunicazione , contribuendo, così al progressivo avvicinamento dei cittadini alla realtà parlamentare. L’ultimo capitolo, intitolato “Οι ανθρωποι τηs βουληs” (“Gli uomini del Parlamento) si occupa dell’aspetto strettamente burocratico: in esso infatti sono richiamate le attività di formazione e di aggiornamento del personale amministrativo. Sempre nell’ultimo capitolo sono segnalati i principali servizi amministrativi a disposizione dei dipendenti: l’ufficio postale, una filiale della banca nazionale, nonché un’agenzia viaggi e una scuola materna, riservata ai soli figli dei deputati e dei dipendenti. 3. I DESTINATARI In considerazione dell’oggetto, il target di riferimento non può che essere ampio: destinatari del volume sono potenzialmente tutti i cittadini. Su richiesta la pubblicazione è loro distribuita gratuitamente. 4. LA VESTE GRAFICA Da un punto di vista grafico la pubblicazione è particolarmente curata. La prima pagina del volume presenta una struttura semplice e lineare: nella parte centrale, su fondo bianco, è riportata l’immagine di uno scorcio dell’edificio sede del Parlamento greco; in alto al centro, il logo del Parlamento, mentre in basso a destra , all’interno di un box di colore azzurro, il titolo (Απολογισµοs 2002-2003) della pubblicazione. Sotto il profilo cromatico dominano le tinte pastello, in particolare il bianco e l’azzurro, colori simbolo della bandiera ellenica. Il bicromatismo bianco azzurro viene conservato in tutte le pagine. Internamente il volume si contraddistingue per la ricchezza delle immagini e delle fotografie, le quali ritraggono la sede della Βουλη, le sue sale interne, ma anche le opere del patrimonio artistico. Una sezione particolare del testo è dedicata al profilo politico: in essa sono presenti non solo grafici e tabelle statistiche che riassumono i risultati elettorali, ma anche le foto dei principali esponenti dei gruppi partitici. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI ASSEMBLEA COSTITUENTE, Atti. III. Discussioni, Roma, Camera dei deputati AGENZIA DELLE ENTRATE, Ufficio Relazioni Esterne, Il linguaggio del Fisco. Dizionario pratico dei termini tributari, Roma 2002 M. AINIS, La legge oscura. Come e perché non funziona, Laterza, Roma-Bari 1997 G. ALFIERI, A. CASSOLA, La “Lingua d’Italia”. Usi pubblici e istituzionali, Atti del XXIX Congresso della Società di Linguistica Italiana (Malta 1995), Bulzoni, Roma 1998 G. AMBROSINI, Ti querelo! I diritti di chi informa e di chi è oggetto di informazione, Il Segnalibro, Torino 1997 G. ARENA (a cura di), La comunicazione di interesse generale, Il Mulino, Bologna, 1995 J. L. AUSTIN, How to do things with words, Clarendon Press, Oxford 1962, trad. it. Come fare cose con le parole, Marietti, Genova 1987 P. AVRIL, Il Parlamento francese nella V Repubblica, Milano 1976 V. BACHELET, L’amministrazione in cammino. 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