MANDATO PARLAMENTARE E OPINIONE PUBBLICA

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MANDATO PARLAMENTARE E OPINIONE PUBBLICA
MANDATO PARLAMENTARE E
OPINIONE PUBBLICA
La comunicazione istituzionale nei Parlamenti italiano
ed europeo
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
a cura di
FEDERICO BASILICA
e
STEFANO SEPE
OTTOBRE 2004
INDICE
I - LA COMUNICAZIONE COME ESERCIZIO DELLA
DEMOCRAZIA
DI FEDERICO BASILICA
II - ISTITUZIONI RAPPRESENTATIVE E FUNZIONE
DELLA COMUNICAZIONE
DI STEFANO SEPE
III AL DI LÀ DELLO “SPECCHIO”: PER UNA STRATEGIA
COMUNICATIVA DEI PARLAMENTI
DI ELENA BERTONELLI E GIAIME RODANO
IV - GLI ESITI DELLA RICERCA
A) - LE STRUTTURE
A CURA DI CARMEN ANDREUCCIOLI E ARIANNA ORI
SENATO E COMUNICAZIONE: PROFILO NORMATIVO
DI CARMEN ANDREUCCIOLI
CAMERA E COMUNICAZIONE: PROFILO NORMATIVO
DI CARMEN ANDREUCCIOLI
PARLAMENTO
NORMATIVO
EUROPEO
E
COMUNICAZIONE:
PROFILO
DI ARIANNA ORI
B) - LE PUBBLICAZIONI
A CURA DI ELENA BERTONELLI, IRENE DESSÌ E GIAIME RODANO
“LEGGIBILITÀ” E “COMPRENSIBILITÀ”: NOTA INTRODUTTIVA
ALL’ANALISI DEI TESTI
DI ELENA BERTONELLI E GIAIME RODANO
Il Senato della Repubblica
SR/P/1 Biblioteca del Senato
1. La pubblicazione
2. La sintesi dell’argomento
3. I destinatari
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5. La leggibilità
6. La comprensibilità
7. Sintesi delle rilevazioni statistiche
8. Prove di riscrittura
SR/P/2 Il sistema stenografico “Michela”
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2. La sintesi dell’argomento
3. I destinatari
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7. Sintesi delle rilevazioni statistiche
8. Prove di riscrittura
SR/P/3 Il Senato della Repubblica
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2. La sintesi dell’argomento
3. I destinatari
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6. La comprensibilità
7. Sintesi delle rilevazioni statistiche
8. Prove di riscrittura
SR/P/4 Libreria e Centro di informazione e documentazione Istituzionale al pubblico
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2. La sintesi dell’argomento
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7. Sintesi delle rilevazioni statistiche
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SR/P/5 Il Senato e i suoi Palazzi
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7. Sintesi delle rilevazioni statistiche
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SR/P/6 Senato della Repubblica
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7. Sintesi delle rilevazioni statistiche
8. Prove di riscrittura
SR/P/7 Alla ricerca del papiro perduto
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7. Sintesi delle rilevazioni statistiche
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SR/P/8 Hodie
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La Camera dei deputati
CD/P/1 Obelischi
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7. Sintesi delle rilevazioni statistiche
8. Prove di riscrittura
CD/P/2 Il primo anno della legislatura
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CD/P/3 I Palazzi della Camera dei deputati
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8. Prove di riscrittura
CD/P/4 Conoscere la Camera dei deputati e i suoi Palazzi (editio senior)
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CD/P/5 Conoscere la Camera dei deputati e i suoi Palazzi (editio minor)
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CD/P/6 Realizzazioni informatiche
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CD/P/7 Montecitorio 7
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CD/P/8 Comma
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8. Prove di riscrittura
Il Parlamento europeo
PE/P/1 Il Mediatore europeo
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8. Prove di riscrittura
PE/P/2 Il Parlamento europeo in Italia
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7. Sintesi delle rilevazioni statistiche
8. Prove di riscrittura
PE/P/3 Il FSE 2000-2006 - Italia
1. La pubblicazione
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7. Sintesi delle rilevazioni statistiche
8. Prove di riscrittura
PE/P/4 Segreti da rivelare sull’ambiente
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7. Sintesi delle rilevazioni statistiche
8. Prove di riscrittura
PE/P/5 Come far valere i propri diritti nel mercato unico europeo
1. La pubblicazione
2. La sintesi dell’argomento
3. I destinatari
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5. La leggibilità
6. La comprensibilità
7. Sintesi delle rilevazioni statistiche
8. Prove di riscrittura
PE/P/6 Come funziona l’Unione europea
1. La pubblicazione
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6. La comprensibilità
7. Sintesi delle rilevazioni statistiche
8. Prove di riscrittura
PE/P/7 Il Parlamento europeo
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7. Sintesi delle rilevazioni statistiche
8. Prove di riscrittura
PE/P/8 Eurydice
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7. Sintesi delle rilevazioni statistiche
8. Prove di riscrittura
Comparazione degli indici di “leggibilità”: le pubblicazioni
C) - GLI EVENTI E LE ATTIVITÀ
A CURA DI CARMEN ANDREUCCIOLI E ARIANNA ORI
Il Senato della Repubblica
SCHEDE DI CARMEN ANDREUCCIOLI
SR/E/1 Mostra: Fu vera truffa?
1. L’iniziativa
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4. Le finalità
5. I risultati e la partecipazione
SR/E/2 Fiera del libro di Torino: Conosci il Senato?
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4. Le finalità
5. I risultati e la partecipazione
SR/E/3 Giornata di studi: Benedetto Croce e la nascita della Repubblica
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4. Le finalità
5. I risultati e la partecipazione
SR/E/4 Il Concerto di Natale
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4. Le finalità
5. I risultati e la partecipazione
Attività per i giovani
SR/E/5 Simulazioni di sedute
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4. Le finalità
5. I risultati e la partecipazione
SR/E/6 Visite scolastiche
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4. Le finalità
5. I risultati e la partecipazione
SR/E/7 Premio di laurea “Carlo Leuzzi“
1. L’iniziativa
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3. I destinatari
4. Le finalità
5. I risultati e la partecipazione
La Camera dei deputati
SCHEDE DI CARMEN ANDREUCCIOLI
CD/E/1 Mostra: La memoria della Shoah
1. L’iniziativa
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3. I destinatari
4. Le finalità
5. I risultati e la partecipazione
CD/E/2 Mostra: Kennedy 1963-2003
1. L’iniziativa
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4. Le finalità
5. I risultati e la partecipazione
CD/E/3 Giornata di studi: Nilde Iotti, una donna della Repubblica
1. L’iniziativa
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3. I destinatari
4. Le finalità
5. I risultati e la partecipazione
CD/E/4 Incontri della Fondazione della Camera dei deputati
1. L’iniziativa
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3. I destinatari
4. Le finalità
5. I risultati e la partecipazione
Attività per i giovani
CD/E/5 Le giornate di formazione a Montecitorio
1. L’iniziativa
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4. Le finalità
5. I risultati e la partecipazione
CD/E/6 Esposizione permanente: Ragazzi in Aula
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4. Le finalità
5. I risultati e la partecipazione
CD/E/7 Le visite ordinarie
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4. Le finalità
5. I risultati e la partecipazione
CD/E/8 Concorso: Costruiamo l’Europa
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3. I destinatari
4. Le finalità
5. I risultati e la partecipazione
CD/E/9 Studenti in Aula per l’Europa
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3. I destinatari
4. Le finalità
5. I risultati e la partecipazione
CD/E/10 Concorso/rievocazione: Scuole di Bologna a Montecitorio
1. L’iniziativa
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3. I destinatari
4. Le finalità
5. I risultati e la partecipazione
Il Parlamento europeo
SCHEDE DI ARIANNA ORI
PE/E/1 La campagna di informazione sull’euro
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4. Le finalità
5. I risultati e la partecipazione
PE/E/2 La campagna di informazione sulla Convenzione
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3. I destinatari
4. Le finalità
5. I risultati e la partecipazione
PE/E/3 Il PE all’87° Giro d’Italia
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3. I destinatari
4. Le finalità
5. I risultati e la partecipazione
Attività per i giovani
PE/E/4 Euroscuola
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3. I destinatari
4. Le finalità
5. I risultati e la partecipazione
D) - I SITI WEB
A CURA DI CARMEN ANDREUCCIOLI, ELENA BERTONELLI,
ARIANNA ORI E GIAIME RODANO
Il Senato della Repubblica
Analisi del Sito web del Senato della Repubblica
DI CARMEN ANDREUCCIOLI
Pagine
SR/S/1 Leggi e documenti
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8. Prove di riscrittura
SR/S/2 Il Senato dei ragazzi
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7. Sintesi delle rilevazioni statistiche
8. Prove di riscrittura
SR/S/3 L’Archivio storico del Senato
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7. Sintesi delle rilevazioni statistiche
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La Camera dei deputati
Analisi del Sito web della Camera dei deputati
DI CARMEN ANDREUCCIOLI
Pagine
CD/S/1 Archivio storico. Accesso e servizi offerti
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7. Sintesi delle rilevazioni statistiche
8. Prove di riscrittura
CD/S/2 Funzioni
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7. Sintesi delle rilevazioni statistiche
8. Prove di riscrittura
CD/S/3 Introduzione
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7. Sintesi delle rilevazioni statistiche
8. Prove di riscrittura
Il Parlamento europeo
Analisi del Sito web del Parlamento europeo
DI ARIANNA ORI
Pagine
PE/S/1 Presentazione del PE
1. La pagina
2. La sintesi dell’argomento
3. I destinatari
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7. Sintesi delle rilevazioni statistiche
8. Prove di riscrittura
PE/S/2 Portale dei cittadini
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7. Sintesi delle rilevazioni statistiche
8. Prove di riscrittura
PE/S/3 Tirocini
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7. Sintesi delle rilevazioni statistiche
8. Prove di riscrittura
L’Ufficio italiano del Parlamento europeo
SCHEDA DI ARIANNA ORI
Pagine
PEI/S/1 La Festa dell’Europa
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7. Sintesi delle rilevazioni statistiche
8. Prove di riscrittura
PEI/S/2 Sala stampa
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8. Prove di riscrittura
PEI/S/3 Le pubblicazioni
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5. La leggibilità
6. La comprensibilità
7. Sintesi delle rilevazioni statistiche
8. Prove di riscrittura
Comparazione degli indici di “leggibilità”: le pagine web
E) - UN ESEMPIO EUROPEO: IL PARLAMENTO
GRECO
A CURA DI GIORGOS DARAS
Il Parlamento greco:la storia e la sede
Il Parlamento greco: il profilo normativo
Analisi del sito web del Parlamento greco
Gli eventi
PG/E/1 “180 anni dalla Rivoluzione greca”
1. L’iniziativa
2. I destinatari
3. Le finalità
4. I risultati e la partecipazione
PG/E/2 “Dalla collezione del Parlamento”
1. L’iniziativa
2. I destinatari
3. Le finalità
4. I risultati e la partecipazione
PG/E/3 “La Grecia delle guerre balcaniche 1912-1913”
1. L’iniziativa
2. I destinatari
3. Le finalità
4. I risultati e la partecipazione
PG/E/4 “Viaggio nel passato. Osservo l’oggi. Immagino il domani e dipingo”
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4. I risultati e la partecipazione
PG/E/5 “Visite ordinarie”
1. L’iniziativa
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3. Le finalità
4. I risultati e la partecipazione
PG/E/6 “Visite scolastiche”
1. L’iniziativa
2. I destinatari
3. Le finalità
4. I risultati e la partecipazione
Una pubblicazione
PG/P/1 ΑΠΟΛΟΓΙΣΜΟΣ 2002−2003 (Bilancio dell’attività parlamentare: un
anno in Parlamento)
1. La pubblicazione
2. La sintesi dell’argomento
3. I destinatari
4. La veste grafica
Riferimenti bibliografici
I - LA COMUNICAZIONE COME ESERCIZIO DELLA
DEMOCRAZIA
DI FEDERICO BASILICA
1. LE PORTE DEI PALAZZI
Da qualche anno, quasi tutte le domeniche, il Palazzo del Quirinale
apre le sue porte ai cittadini per visite guidate che hanno crescente successo.
Il 2 giugno si spalancano invece i cancelli dei giardini del più prestigioso e
autorevole tra i nostri Palazzi: il pubblico presente è quello dei rappresentanti
delle più alte istituzioni del Paese e degli esponenti di spicco della società
civile, ma non manca tra gli invitati la cosiddetta “gente comune”.
L’occasione è costituita dalla festa della Repubblica, una tradizione a
lungo consolidata, poi interrotta e da qualche tempo felicemente ripresa. Una
festa, un’occasione, ma anche una metafora, una significativa metafora: il
luogo che per eccellenza rappresenta l’unità nazionale accoglie
simbolicamente l’intero Paese.
Come il Quirinale, anche Palazzo Madama e Montecitorio hanno ormai
appuntamenti regolari e frequenti con visitatori sempre più numerosi. C’è uno
sforzo intenso e mirato a far conoscere da vicino la “città parlamentare”.
Come si vedrà in questa ricerca, sono davvero molte e di pregio le
pubblicazioni che illustrano i tesori artistici e le novità tecnologiche di luoghi
rimasti a lungo lontani dagli occhi dei cittadini e da questi considerati quasi
inavvicinabili. Sembra che le più alte istituzioni intendano cioè stabilire con i
cittadini un nuovo tipo di dialogo: un dialogo che si vuole sempre più
stringente e ravvicinato.
Una metafora e un simbolo, dicevamo, che con la forza evocativa che
solo le metafore e i simboli possiedono ci segnalano come in Italia stia man
mano prendendo piede un profondo cambiamento. Le porte aperte dei
Palazzi della politica sono cioè un “segno dei tempi” che testimonia che
qualcosa nelle relazioni tra Stato e cittadini sta progressivamente mutando.
In fondo quale era in passato il rapporto tra la gente comune e il
potere? Ci vengono in mente i Malavoglia. Tra le righe del romanzo
verghiano emerge l’immagine di uno Stato che si risolve nell’esazione delle
tasse e nella coscrizione obbligatoria per il servizio di leva e per la guerra. Il
giovane Luca muore a Lissa, un luogo che per padron Ntoni e la sua gente
sembra non esistere tanto è astratto e misterioso1[1]: ancora un luogo, ancora
una metafora, la metafora della lontananza dello Stato.
Una lacerazione siffatta non si ritrova soltanto nei risvolti della bella
letteratura. Per oltre un secolo, la polemica sulla distanza dello Stato ha
animato la battaglia delle idee nel nostro Paese. Ricostruzioni storiche,
inchieste, saggi e pamphlet hanno messo in luce le ragioni del profondo iato
tra i cittadini e lo Stato. Esso, i suoi poteri, gli stessi luoghi fisici in cui questi
venivano esercitati sono stati a lungo vissuti come una realtà non solo
ambigua ed esoterica, ma pure vessatoria e ostile.
Oggi l’immagine dello Stato non è più quella. Il fiume della storia è
passato a lungo sotto i ponti italiani. Il volto del Paese è profondamente
cambiato. Non è questa ovviamente la sede per dare ragione di un
mutamento profondo, che ha agito quasi molecolarmente nella struttura
stessa della nazione, dei suoi cittadini e dei suoi poteri. Basterà ricordare
quanto nel profondo qui da noi abbia arato la democrazia.
Tra i tanti solchi che essa è venuta scavando c’è certamente quello che
ha in qualche modo facilitato un progressivo riavvicinamento tra lo Stato e i
cittadini. Era un nodo, quest’ultimo, non facile da dipanare, ma che pure si è
venuto progressivamente sciogliendo.
Innanzitutto sul terreno della vivace partecipazione degli italiani alla vita
politica e sociale. Ma, negli ultimi vent’anni, anche su quello - solo
apparentemente collaterale - dei nuovi rapporti tra le Pubbliche
amministrazioni e i cittadini: il loro interesse alla trasparenza e alla
informazione non costituisce difatti né un optional, né la richiesta di un dono
da elargire graziosamente, ma l’esito irrinunciabile di una democrazia
compiutamente dispiegata.
Il rapporto tra le Pubbliche amministrazioni e i cittadini non avviene più
solo attraverso il dettato delle leggi, dei Decreti, delle Direttive, delle Circolari.
1[1]
“Un giorno dopo cominciò a correre la voce che nel mare verso Trieste ci era stato un
combattimento tra i bastimenti nostri e quelli dei nemici, che nessuno sapeva nemmeno chi fossero”. (G.
VERGA, I Malavoglia, cap. IX).
Non senza fatica, certo con difficoltà e persino con qualche ritardo, si fa
strada un diverso modo di comunicare.
La comunicazione pubblica muta di segno, ricorda sempre di meno i
termini dell’ukase, si configura sempre di più in quelli del servizio, mentre il
cittadino si trasforma da suddito a titolare di diritti inalienabili. Giustamente il
Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha di recente sottolineato
come “la comunicazione sia ormai saldamente riconosciuta tra i doveri dello
Stato”. “È un mezzo strategico e non sussidiario” - egli ha precisato - “per
conseguire un bene pubblico”.
2. SI SCHIUDE UNA NUOVA STAGIONE
La nuova stagione del rapporto tra Stato e cittadini ha dunque un suo
snodo fondante: la comunicazione istituzionale. Essa tende oramai a “non
configurarsi come mera trasposizione dei contenuti del lavoro amministrativo,
ovvero a raccontare cosa si fa negli uffici, […] a dare notizie sterili di leggi e
regolamenti. Basterebbe la Gazzetta Ufficiale”2[2]. La comunicazione pubblica
prefigura invece un sistema moderno in grado di servirsi di un inedito
ventaglio di strumenti per interpretare e accogliere le esigenze informative dei
cittadini.
Lo scenario, dicevamo, sta mutando in modo significativo. Ma in realtà
già a partire dagli anni Ottanta si era innescato un processo di innovazione
delle PA. che sembra ormai irreversibile. In tale processo, un ruolo senza
dubbio decisivo è stato svolto da alcuni provvedimenti normativi.
Un ideale trait d’union collega la legge sul procedimento amministrativo
(L. 241/1990) e la legge sulla comunicazione pubblica (L. 150/2000). Proprio
la stretta congiunzione tra queste due norme ha determinato le
Amministrazioni pubbliche a considerare i propri amministrati non più come
semplici terminali passivi di fronte decisioni, ma come cittadini attivi
cointeressati alle decisioni.
Il cambiamento di prospettiva è stato cioè radicale. La legge 150 ha
chiuso un decennio di impetuose innovazioni3[3], ma essa costituisce al tempo
medesimo un approdo consolidato e una rampa di lancio. È da essa che
bisogna partire per allargare i diritti di cittadinanza.
Quando la comunicazione pubblica è efficace, costituisce un indicatore
pregnante della qualità dei rapporti tra cittadini e Amministrazioni, ma
costituisce pure una spia del funzionamento delle Amministrazioni medesime.
2[2]
Cfr. Monsieur Travet è finito in soffitta. La pubblica amministrazione come scenario di una nuova
rappresentazione. Intervista al ministro per la Funzione pubblica LUIGI MAZZELLA a/c di STEFANO
ROLANDO, “Rivista italiana di comunicazione pubblica”, n. 18/2003, Franco Angeli editore.
3[3]
Si pensi alle istituzioni degli URP, alla semplificazione amministrativa, allo stesso nuovo titolo V
della Costituzione.
È cruciale insomma convincersi che la comunicazione pubblica è una delle
dimensioni irrinunciabili dell’esercizio della democrazia.
Bisogna allora guardarsi dal rischio che le Amministrazioni considerino
la comunicazione istituzionale come un momento ancillare della propria
organizzazione e tendano a burocratizzarne i momenti progettuali, le scelte
operative e le competenze professionali. Bisogna al contrario che le
Amministrazioni colgano il significato strategico della comunicazione.
Assumere pienamente questo valore strategico è un compito
essenziale nella fase complessa e delicata che viviamo. Una delle partite in
gioco - una partita che può e deve essere vinta - è quella della costruzione di
professionalità idonee.
Acquisire competenze specifiche, divenire consapevoli del ruolo
peculiare della comunicazione consentirà di proporre e gestire con incisività
crescente e rinnovato rigore i processi di innovazione già avviati. Sarà così
possibile evitare improvvidi ritardi e superare inevitabili ostacoli per garantire
il diritto fondamentale dei cittadini a una comunicazione trasparente e
imparziale.
Al riguardo la legge 150 e le direttive da essa derivate contengono già
gli strumenti4[4]. Si tratta di renderli sino in fondo operativi a cominciare dai
piani di comunicazione, dai loro puntuali monitoraggi e dalla loro permanente
validazione.
E difatti proprio l’innalzamento dei livelli professionali consente anche di
introdurre in ogni sede i metodi del controllo costante delle procedure e dei
risultati per un continuo potenziamento dei livelli qualitativi. In tal modo non
solo viene sollecitata la diffusione di informazioni corrette, ma viene pure
garantito il valore degli investimenti fatti dallo Stato e dalla società civile. Un
efficiente sistema di validazione può insomma costituire il punto di coagulo in
cui tutti i soggetti in campo misurano la loro capacità di condurre avanti un
progetto comune.
Molteplici sono dunque i percorsi da seguire e le conoscenze da
affinare: economiche, giuridiche, statistiche, manageriali, comportamentali. È
in questa cornice e in queste prospettive che oggi cominciano ad assumere
un rilievo tutto particolare le sedi in cui i quadri dell’amministrazione pubblica
centrale e locale sono chiamati a formarsi sulle peculiari dinamiche
dell’attività comunicativa.
Una nuova stagione si è insomma dischiusa. Il Dipartimento della
Funzione Pubblica è impegnato a fondo perché non se ne inaridiscano i frutti
per timori ingiustificati o per protagonismi autoreferenziali.
4[4]
Si ricordi, tra le altre, quella emanata nel 2002 in merito alla semplificazione del linguaggio dei
testi amministrativi. Il Dipartimento della Funzione Publica sta conducendo con costanza e con specifiche
iniziative (ad esempio il progetto “Chiaro!”) la battaglia contro il burocratese. Il suo superamento costituisce sia detto per inciso - una delle condizioni per rendere anche la comunicazione istituzionale più snella,
efficace e perciò più vicina alle esigenze dei cittadini. Per cambiare il modo di comunicare non è infatti
sufficiente applicare delle regole astratte apprese da un prontuario: deve mutare la mentalità, la cultura
sottostante di cui il linguaggio non è che un riflesso.
Ma a tutti tocca di mettersi in discussione e di assumersi le proprie
responsabilità. A tutti tocca di esercitare la propria parte. “Fare
comunicazione pubblica significa necessariamente coniugare l’oggettività,
l’imparzialità e la completezza che sono idealmente tipiche delle norme
giuridiche che innervano le istituzioni pubbliche con la varietà delle esigenze
e delle conoscenze dei singoli cittadini”5[5].
In ogni caso la via è aperta: l’Amministrazione pubblica è ormai un
soggetto cui è stato affidato in termini giuridicamente riconosciuti anche il
compito della comunicazione istituzionale. Ne scaturiscono - come si è visto responsabilità grandi e ignote ad altre età. A esse le norme esistenti offrono
un quadro normativo senz’altro importante, ma - come vedremo - non ancora
sino in fondo sufficiente.
Oggi il diritto a essere informati è divenuto un principio generale; un
principio cioè che meriterebbe - e certo non solo in Italia - una vera e propria
dignità costituzionale. Non è un caso se ormai sono molti gli studiosi che per
questo diritto cercano appunto un ancoraggio costituzionale, interpretando
estensivamente alcuni articoli non solo della nostra Carta fondamentale, ma
pure di altre illustri e autorevoli “Dichiarazioni” e Costituzioni internazionali ed
europee.
3. UN DIRITTO CHE FA CAPOLINO
Una sommaria ricognizione del panorama di tali testi ci porta subito
all’articolo 19 della “Dichiarazione universale dei Diritti dell’uomo”6[6]:
Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il
diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare,
ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza
riguardo a frontiere.
Nella sua ultima parte, l’articolo sottolinea il diritto non solo a diffondere,
ma a ricevere informazioni. È stato osservato però che tale diritto si configura
piuttosto come una specificazione della libertà di opinione e di espressione e
non ancora come un diritto della persona a essere informato dai pubblici
poteri7[7].
5[5]
Cfr. l’intervento del Ministro per la Funzione Pubblica LUIGI MAZZELLA alla cerimonia di
presentazione del volume Informazione e comunicazione della P.A. dopo la legge n. 150/2000, Roma 25
settembre 2003, www. funzione pubblica.it/docs_html, p. 2.
6[6]
Adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 Dicembre 1948.
È stato tuttavia anche sottolineato come l’articolo in questione possa in qualche misura costituire
l’incunabolo di un nuovo diritto comprensivo di svariate valenze, non riducibili alla mera libertà del pensiero.
Cfr. F. Merloni, Funzione di informazione nelle P.A. in L’informazione delle pubbliche amministrazioni (a cura
di F. MERLONI), Maggioli, Rimini 2002.
7[7]
Neppure la nostra Costituzione sembra risolvere esplicitamente questo
nodo, anche se per sostenere il diritto dei cittadini a essere informati dai
pubblici poteri in genere si fa riferimento agli articoli 21, 2 e 978[8]. Ne
riportiamo per memoria alcuni stralci:
art. 21. Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con
la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. […]
art. 2. La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia
come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e
richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica,
economica e sociale.
art. 97. I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in
modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialità
dell'amministrazione.
Nell'ordinamento degli uffici sono determinate le sfere di competenza, le
attribuzioni e le responsabilità proprie dei funzionari.
Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso,
salvo i casi stabiliti dalla legge.
Nei tre articoli - come ben si vede - manca ogni riferimento esplicito al
diritto dei cittadini a essere informati dallo Stato e non si va ancora al di là di
ciò che viene affermato nella “Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo”.
E tuttavia non mancano interpretazioni estensive che attribuiscono alla libertà
di informazione un valore forte, capace di caratterizzare in modo pervasivo e
in senso democratico e pluralista il nostro ordinamento costituzionale. In tale
visione l’esistenza di un diritto a informare verrebbe in quanto tale a
configurare anche un diritto a essere informati. A sostegno di tale
interpretazione in molti casi9[9] viene richiamata la valenza di “norma aperta”
dell’articolo 2. Una norma appunto nella quale potrebbero essere via via
ricompresi tutti i nuovi diritti: una sorta di vera e propria “chiave
d’ingresso”10[10] della nostra Costituzione.
A proposito dell’articolo 97, poi, è stato osservato come “un linguaggio
chiaro e semplice contribuisca ad assicurare l’imparzialità e il buon
andamento dell’amministrazione. Riferimento certamente pertinente, perché
non può negarsi che il linguaggio svolga un ruolo di integrazione culturale e
sociale garantendo così l’uguaglianza non solo formale, ma anche
8[8]
Certamente incongruo pare invece il richiamo dell’articolo 15 (“La libertà e la segretezza della
corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili”).
9[9]
Il dibattito sull’intera questione è molto ampio e articolato. Come è ben noto, in esso si
confrontano soprattutto una tesi individualista, che nega l’esistenza di una tutela costituzionale del diritto a
essere informati, e una funzionalista che interpreta invece estensivamente la nostra Carta fondamentale.
Sulle due posizioni si veda tra l’altro la voce Informazione (diritto alla) curata da C. CHIOLA in “Enciclopedia
giuridica Treccani”, vol. XVI, Roma 1989.
10[10]
Cfr. C. CHIOLA, L’informazione nella Costituzione, Cedam, Padova 1973, p. 27.
sostanziale dei cittadini (art. 3 Cost.), ma non per questo meno
funambolico”11[11].
In conclusione questo pur rapido esame ci consente di dire che il diritto
dei cittadini all’informazione da parte dello Stato non ha un esplicito
riconoscimento nella nostra Costituzione. D’altra parte anche le successive
elaborazioni europee lasciano il problema sostanzialmente aperto.
A tale considerazione conduce la lettura del testo (identico in entrambi i
casi) sia dell’articolo 10, comma 1 della “Convenzione per la salvaguardia dei
diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali”12[12], sia dell’articolo 11 della
“Carta europea dei diritti fondamentali”13[13] recentemente firmata a Nizza:
Ogni persona ha diritto alla libertà d’espressione. Tale diritto include
la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare
informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte
delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.
Certo, è significativo qui l’accento posto sul fatto che la libertà di dare o
ricevere informazioni non è più soggetta ai vincoli nazionali. Ma resta difficile
sostenere che nella libertà di ricevere informazioni possa essere ricompreso
sic et simpliciter il diritto a ricevere informazioni dai pubblici poteri.
Al riguardo qualche progresso sembra poter essere segnalato in alcune
Costituzioni europe. Enunciazioni significative del diritto all’informazione sono
infatti “rinvenibili nell’esperienza tedesca, portoghese e spagnola”14[14].
La Costituzione tedesca - scritta all'indomani della immane tragedia
della seconda guerra mondiale - nell’articolo 515[15] tutela la libertà di accesso
a tutte le possibili fonti di informazione. Tale norma è stata poi
autorevolmente interpretata dal Tribunale Costituzionale Federale Tedesco
che ha precisato come da essa derivi per il cittadino il diritto a una
informazione corretta e imparziale.
Più di recente la Carta portoghese (1976) affronta il tema nel suo
articolo 37. Vi si sostiene in modo esplicito il diritto di “ottenere informazioni,
di essere informato senza impedimento e discriminazione alcuna”16[16].
Allo stesso modo la Costituzione spagnola (1978) nel suo articolo 20
distingue il diritto a “esprimere e diffondere liberamente pensieri, idee e
opinioni” dal diritto a “trasmettere e ricevere liberamente informazioni veritiere
con qualsiasi mezzo di diffusione”.
11[11]
Cfr. l’intervento del Ministro per la Funzione Pubblica LUIGI MAZZELLA alla cerimonia di
presentazione del volume Informazione e comunicazione della P.A. dopo la legge n. 150/2000, Roma 25
settembre 2003, www. funzione pubblica.it/docs_html, p. 2.
12[12]
Firmata a Roma il 4 novembre 1950.
13[13]
Cfr. “Gazzetta ufficiale delle Comunità europee”, 18 dicembre 2000.
14[14]
Cfr. la pregevole tesi di laurea di C. PINELLI, Diritto e diritti all’informazione: basi giuridiche e
profili attuativi, Università di Pisa 2001, www.ddp.inipi.it/dipartimento/tesi_pinelli/tesi_pinelli.pdf, p. 34.
15[15]
“Ognuno ha diritto […] di informarsi liberamente da fonti accessibili a tutti”.
16[16]
Cfr. Intervento del Ministro per la Funzione Pubblica LUIGI MAZZELLA alla cerimonia di
presentazione del volume Informazione e comunicazione della P.A. dopo la legge n. 150/2000, cit., p.2.
In sostanza, la distinzione tra l’attività di trasmettere e quella di ricevere
informazioni costituisce il punto più avanzato della elaborazione
sull’argomento: i due diritti, poiché il secondo si emancipa in qualche modo
dal primo, sembrano acquisire una pari dignità. E tuttavia ci sembra non si
possa negare che, al di là delle interpretazioni più o meno estensive,
l’interesse dei cittadini a ricevere informazioni corrette e pertinenti dai pubblici
poteri non trovi riconoscimento compiuto né nella nostra Carta, né in quelle di
altre nazioni del vecchio continente.
Un primo spiraglio sembra aprirsi invece nella nuova Costituzione
europea. Al di là dell’articolo I-41 (Trasparenza dei lavori delle istituzioni,
degli organi e degli organismi) che ripropone i tradizionali diritti alla pubblicità
dei lavori assembleari e all’accesso ai documenti comunitari, all’articolo I-46
(Principio della democrazia partecipativa) leggiamo che “le istituzioni
mantengono un dialogo aperto, trasparente e regolare con le associazioni
rappresentative e la società civile”.
L’articolo I-46 rappresenta dunque un piccolo scalino nella lunga e
difficile ascesa verso un pieno riconoscimento del diritto costituzionale
all’informazione dei cittadini. Un piccolo scalino chiamato a sorreggere
espressioni di indubbio rilievo: parlare di “dialogo aperto, trasparente e
regolare” lascia infatti intravedere un rapporto non più asimmetrico tra Unione
Europea e cittadini. Anche se la loro specifica individualità rimane per così
dire inglobata nella nozione ancora un po’ indistinta di società civile.
4. IL PARLAMENTO, LA CASA DEI CITTADINI
Non è per scrupolo dottrinario che abbiamo condotto questa rapidissima e necessariamente incompleta - analisi sulla significanza costituzionale di un
diritto in qualche misura inedito quale è quello di essere informati dai pubblici
poteri. Se si imbocca sino in fondo la via della trasparenza e dell’avvicinamento
pieno dei cittadini allo Stato, la comunicazione pubblica non può limitarsi alle
istituzioni e alle articolazioni del solo potere esecutivo, nazionale o locale che
sia.
Solo a esse ha potuto fare riferimento la legge 150/2000 e la normativa
che ne è derivata. L’autonoma sovranità di altri poteri e di altre istituzioni sembra
invece richiedere che la loro specifica comunicazione istituzionale trovi a sua
volta un proprio specifico riferimento.
Un ancoraggio ben definito alla Costituzione consentirebbe allora non
solo di rafforzare le dinamiche e le pratiche della comunicazione delle
Pubbliche amministrazioni, ma di incardinarle anche in altri centri decisivi
della vita democratica della nazione: in primo luogo il Parlamento. Il diritto dei
cittadini a essere adeguatamente informati sulla attività parlamentare e sui
complessi meccanismi della democrazia non può difatti esaurirsi nella pubblicità
delle sedute e nel libero accesso ai documenti.
La nostra ricerca è stata condotta lungo la prospettiva da tempo
perseguita dal Dipartimento della Funzione Pubblica in collaborazione con la
Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, tesa appunto a
considerare la centralità dei diritti alla informazione, alla trasparenza e alla
partecipazione. Nello specifico di questo studio abbiamo voluto verificare se
esistesse uno specifico settore comunicativo delle Camere italiane che
integrasse quelli ormai tradizionalmente consolidati in ogni parlamento
democratico. L’analisi ci ha condotti a rilevare nei Parlamenti italiano ed europeo
(nonché a ulteriore titolo di esemplificazione in quello greco) l’esercizio di
un’attività di informazione istituzionale che comincia ad affiancarsi da un lato alla
pubblicità delle sedute e all’accesso agli atti e, dall’altro, alla comunicazione del
confronto politico da parte dei partiti, della stampa e dei singoli parlamentari.
Come si vedrà nei successivi capitoli di questa pubblicazione sono stati
analizzati e messi a confronto norme, strutture, strategie, siti web, campioni di
pubblicazioni, di eventi, di pagine digitali. Ci siamo confrontati cioè con uno
spaccato interessante e in qualche misura positivamente sorprendente della
attuale comunicazione istituzionale dei Parlamenti.
Sono emerse, come era naturale, le luci e le ombre che sempre
caratterizzano un’attività in qualche modo sperimentale, per così dire di
frontiera. Essa infatti non è ancora incardinata in una visione strategica generale
che solo un riferimento di dignità costituzionale (in Italia come in Europa)
potrebbe animare e supportare.
Non siamo comunque all’anno zero. Una comunicazione pubblica dei
Parlamenti esiste, ha un suo specifico spessore e denota una precisa volontà di
avvicinare i cittadini - e soprattutto le giovani generazioni - alle istituzioni della
rappresentanza popolare. È davvero augurabile che questo primo significativo
incunabolo, si traduca - sul piano del diritto come su quello delle strutture
operative e delle pratiche - in una realtà ancora più organica e definita.
I Palazzi del potere, dicevamo all’inizio di queste note, stanno aprendo le
porte alla gente comune. Questo fatto simbolico deve concretarsi in una
consapevolezza forte: in tutte le articolazioni dello Stato non possono esserci
sedi privilegiate, luoghi appartati in cui si esercitano arcana imperii. Ma forse sta
proprio a una comunicazione istituzionale alta e coinvolgente fare un passo in
avanti: non solo contribuire ad aprire le porte dei Palazzi, non limitarsi a renderli
più trasparenti e familiari, ma far sì che i cittadini li sentano come una casa
amica, una casa “propria” e perciò una casa amata.
II - ISTITUZIONI RAPPRESENTATIVE E FUNZIONE
DELLA COMUNICAZIONE
DI STEFANO SEPE
1. Per definizione i rapporti tra eletti ed elettori sono fondati su due
elementi: la fiducia e il controllo. Chi viene eletto gode, in linea di principio,
della fiducia di coloro che lo eleggono. Questi ultimi, d'altro canto, hanno il
diritto/dovere di esercitare un'azione di controllo sugli eletti e sul loro operato.
Che tale processo si sostanzi (anche) attraverso l'attività di informazione e
comunicazione è lapalissiano. Se ne trovano reiterate conferme sia tra i
teorici degli Stati moderni, sia tra gli studiosi dei sistemi parlamentari.
Walter Bagehot, nella sua opera The English Constitution, annoverava
la funzione informativa (o di produzione di informazioni) tra quelle tipiche dei
Parlamenti. La informing function, insieme alla teaching function, erano
giudicate da Bagehot addirittura più rilevanti della stessa funzione legislativa.
In vero, egli sottolineava anche come la funzione di orientamento e di
indirizzo (expressive function) del Parlamento inglese altro non era se non la
conseguenza del fatto che l’istituzione parlamentare era al “centro di un
sistema di comunicazione generale che riguarda tutti gli aspetti della vita
sociale”17[17].
La classificazione (risalente al 1867), delineata dallo studioso britannico
e divenuta un classico della dottrina politologica e giuridica in materia,
dimostra come il rapporto necessitato esistente tra istituzioni parlamentari e
società civile abbia sempre avuto tra i suoi fondamenti proprio l’informazione.
Processo, quello informativo, che non può essere unidirezionale, ma deve
permettere (se non favorire) forme di scambio tra le istituzioni e i destinatari
della loro azione: i cittadini.
L’assunto è fatto proprio, con poche eccezioni, da tutta la dottrina.
Secondo Pierre Avril “l’essenza del ruolo del Parlamento, in effetti, non
17[17]
Citato in C. CHIMENTI, Gli organi bicamerali nel Parlamento italiano, Comunità, Milano 1979, p.
45. Naturalmente, ciò nulla toglie all’importanza - che nessuno può disconoscere - della funzione legislativa
dei Parlamenti. È peraltro noto che tanto gli storici delle istituzioni quanto i politologi e i giuristi hanno
sovente sottolineato come le scelte dei decisori politici sono, in parte significativa, frutto di una pressione
sociale che spinge i governanti a intervenire in determinati settori. Valga l’esempio di Alberto Caracciolo il
quale ricordava come in Italia il suffragio universale - dando diritto di voto a ceti sociali fino ad allora esclusi
dalla partecipazione alla scelta dei parlamentari - determinò, di riflesso, nuove forme di legislazione sociale
(cfr. A. CARACCIOLO, Stato e società civile, Einaudi, Torino 1960).
consiste nel detenere un ‘potere’ più o meno mitico, bensì nel costituire un
punto di passaggio obbligato verso il quale converge una massa di
informazioni su tutta la vita nazionale”18[18]. Di conseguenza, i Parlamenti
devono tendere ad “affermare la propria capacità d’influenza attraverso la
pubblicazione delle informazioni acquisite e il dibattito intorno ad esse”19[19].
Ne consegue che la circolazione delle informazioni e la discussione
intorno ad esse sono un momento fondante della democrazia e una degli
strumenti che rendono effettiva la partecipazione degli elettori. Sul punto la
posizione di Avril - riferita alle istituzioni della Francia della V Repubblica, ma,
sotto questo profilo, valida anche per altri paesi di democrazia consolidata - è
esemplarmente chiara: “un Parlamento moderno ha il compito di chiarire il
significato dei traguardi della politica generale in modo che non si crei un
baratro invalicabile fra una tecnocrazia che pretende di spadroneggiare sui
problemi e la massa dei cittadini che subisce senza poter giudicare”20[20].
Informare i cittadini sull’operato delle istituzioni, creare canali di
comunicazione mediante i quali sia possibile agli elettori avere una
cognizione più precisa delle ragioni delle scelte compiute da coloro che fanno
le leggi è una delle funzioni-cardine dei Parlamenti negli ordinamenti
democratici. Ed è, di riflesso, uno degli elementi fondanti delle democrazie.
Non bastano, quindi, le forma di informazione “legale” - presenti in ogni
ordinamento che pretenda di dirsi democratico - occorre qualcosa di più.
Occorre che le istituzioni stesse siano motrici di attività di informazione e
comunicazione. Oltre, naturalmente, ad essere “aperte” al controllo e alla
critica dell’opinione pubblica, espressa tanto dai singoli quanto dal sistema
dei media. Pubblicazione delle leggi, accesso alla documentazione
parlamentare (salvo che nei casi nei quali sia prevista la riservatezza dei
documenti), pubblicità delle sedute sono soltanto i presupposti di un reale
rapporto di interazione democratica tra istituzioni parlamentari e cittadini.
L’articolazione delle forme di relazione e il ventaglio delle attività possibili
sono molto più ampi. Esse comprendono l’informazione sull’attività
parlamentare, l’illustrazione delle regole di funzionamento delle istituzioni
parlamentari, la promozione di eventi che coinvolgano i cittadini, ed anche
una sorta di “pedagogia istituzionale” nei riguardi in particolare delle giovani
generazioni. Indagare su questa gamma di attività, per verificare se e con
quali modalità e risultati esse vengano svolte, significa sottoporre a
sostanziale verifica il carattere democratico delle istituzioni parlamentari.
2. Il controllo parlamentare, sempre procedendo sul piano definitorio, è
tipica funzione che le forze di opposizione al governo, essendo in un dato
momento storico minoranza, svolgono nei confronti dell’operato delle
18[18]
P. AVRIL, Il Parlamento francese nella V Repubblica, Milano 1976, p. 69.
P. AVRIL, Il Parlamento, cit., p. 144.
20[20]
Ivi, p. 145.
19[19]
maggioranze. Numerosi sono gli strumenti utilizzabili e la bontà dei risultati
che si ottengono dipende in larga parte dalla capacità delle minoranze di far
valere le prerogative dell’azione di controllo. Ciò avviene in tutti i passaggi
dell’attività legislativa, ma la funzione di controllo non si esaurisce all’interno
del circuito parlamentare (non può, in altri termini, ritenersi soddisfatta
dall’atteggiamento più o meno vigile dei gruppi di minoranza. Non soltanto
per la possibilità che il controllo venga esercitato in modo blando e distratto o
che ne venga reso arduo l’esercizio effettivo. Ma soprattutto perché esiste un
diritto più esempio - che coinvolge l’intera collettività - a conoscere o (almeno,
ad essere messi in condizione di conoscere) l’operato degli organismi
legislativi.
Tale ordine di problemi di inserisce nel più ampio quadro dei diritti dei
cittadini nelle democrazie contemporanee. In merito qualche anno fa uno dei
giuristi più attenti al tema rilevava che “l’ampliamento dell’interesse dei singoli
all’attività pubblica, oltre i tradizionali diritti politici ottocenteschi, propone un
nuovo tema nei rapporti di diritto pubblico” 21[21]. Il nuovo tema è - si può dire
sinteticamente - quello dei diritti di “cittadinanza” non esplicitamente
evidenziati nelle Costituzioni e nei sistemi legislativi degli Stati liberali. La
possibilità per i cittadini di esercitare “la loro influenza sulla vita dello Stato” è
- a giudizio di Benvenuti - “in un certo senso, compressa” dall’attuale
“sistema di riconoscimento dei diritti politici e dei diritti civili”. Ciò lo induce a
concludere che “nessuno di questi diritti politici dà al cittadino il diritto di
intervenire direttamente, pur fondandole, nell’esercizio delle funzioni
sovrane”22[22].
3. La comunicazione e l’informazione sono componenti essenziali della
regolazione. Ne sono un elemento, per così dire, costitutivo. Il modo nel
quale i poteri pubblici comunicano con i cittadini indica il livello di democrazia
di una società. Lo sosteneva già nel 1979, nel suo Rapporto sui principali
problemi della amministrazione dello Stato, Massimo Severo Giannini,
osservando che le leggi oscure negavano ai cittadini un diritto fondamentale:
quello “di essere informati circa i fatti dei poteri pubblici”23[23]. Le leggi oscure
rendono lo Stato nemico dei cittadini.
Lavorare sulla qualità e chiarezza delle leggi, nonché sulla chiarezza
del linguaggio delle amministrazioni serve a migliorare i rapporti con i cittadini
ed a favorirne la partecipazione. E, di conseguenza, ad elevare il tasso di
democraticità dei poteri pubblici.
La produzione di informazioni sull’attività legislativa e, in generale, sul
funzionamento dei Parlamenti, rappresenta, quindi, il corollario necessario del
21[21]
F. BENVENUTI, Disegno dell’Amministrazione italiana, CEDAM, Padova 1996, p. 51.
Ibidem.
23[23]
M. S. GIANNINI Rapporto sui principali problemi della amministrazione dello Stato, presentato
alle Camere il 16 novembre 1979, Tipografia del Senato, Roma 1979.
22[22]
binomio fiducia/controllo, nel senso che contribuisce a sostanziarne la
validità. Senza informazioni non esiste vero controllo. Senza vero controllo il
mandato fiduciario svapora nella fede. O nell’ideologia.
Su questo versante nelle istituzioni parlamentari italiane, fino a tempi
recenti, le opacità hanno nettamente prevalso sugli elementi di trasparenza.
Esemplare, al riguardo, quanto scriveva, quasi tre decenni orsono, Alberto
Predieri24[24]: il Parlamento “ha acquistato nuovo spazio nei processi di
informazione passiva, che ad esso compete di far diventare attiva,
pubblicizzandone i risultati. Il parlamento con le indagini è ricettore e
produttore di informazioni, è una stazione ricevente e trasmittente. E adempie
ad uno dei suoi compiti in una società di informazioni, garantendo (o almeno
facilitando) la distribuzione di informazioni, la non formazione di sacche di
disinformazione, assicurando la trasparenza dei processi decisionali”.
La lucida (e per molti versi pionieristica) percezione dell’amplissimo
spettro di attività che le istituzioni parlamentari avrebbero dovuto svolgere per
informare i cittadini cedeva il passo, subito dopo, ad una sconsolata
conclusione. “Che il parlamento adempia a questo compito - osservava
Predieri - sarebbe sciocchezza oggi affermarlo”. E continuava: “Non solo
larga parte dei processi decisionali non sono trasparenti ma sono anzi
volutamente opacizzati”.25[25]
Il tema è, ovviamente, di primaria importanza, ma prescinde dalle
considerazioni qui svolte. Rimane una questione nodale che si presenta
(tanto in via teorica, quanto sul piano pratico) indipendentemente dalla qualità
delle norme e dalla trasparenza, od opacità, del processo decisionale: in quali
maniere l’opinione pubblica può controllare le istituzioni parlamentari e cosa
esse possano/debbano fare per dare agli elettori la possibilità esercitare i loro
diritti.
4. Il controllo esercitabile, nelle democrazie di massa, sull’operato delle
istituzioni parlamentari non può che essere indiretto. Di conseguenza, i rischi
di distorsioni nella produzione delle informazioni o, più in generale, i rischi
dell’incomunicabilità tra cittadini e Parlamenti sono notevoli. La questione ha,
evidentemente, profili di ordine teorico che prescindono dalle patologie che
possono determinarsi nelle specifiche situazioni storico-politiche di un paese.
L’ampiezza numerica e il peso “qualitativo” dell’opinione pubblica variano,
ovviamente, da paese a paese e, all’interno di ognuno di essi, possono subire
modifiche profonde da momento a momento. Ciò detto, vale il principio che nelle dinamiche che si determinano tra Parlamenti ed elettori nelle società
democratiche - i soggetti non istituzionali che contribuiscono a formare
l’opinione pubblica (in primo luogo i mass media) e le stesse modalità di
24[24]
A. PREDIERI, Parlamento 1975, in Il Parlamento nel sistema politico italiano (a cura di A.
PREDIERI), Edizioni di Comunità, Milano 1975, p. 83.
25[25]
Ibidem.
produzione dell’attività di informazione da parte delle istituzioni parlamentari o
sull’attività di queste ultima da parte della stampa, dei partiti, delle forze
sociali, sono elementi che influiscono potentemente sulla qualità stessa della
democrazia.
Nella crisi susseguente al primo dopoguerra, alcuni giuristi colsero
lucidamente il senso delle trasformazioni che l’impatto delle masse sulle
istituzioni parlamentari, modellate sull’archetipo degli Stati di diritto
ottocenteschi, stava producendo sulla società. Nel 1922 il giovane Giuseppe
Capograssi - riflettendo sulla nuova democrazia diretta - scriveva: “L’aumento
del corpo elettorale ha talmente estesa la massa elettorale da rendere
impossibile una comunicazione diretta con essa in modo che ha imposto la
necessità di una sempre maggiore pubblicità; e la moltiplicazione avvenuta
della stampa e la diffusione di essa hanno messa in condizione l’opinione
pubblica di influire sul governo e di dettare e reclamare le direttive della
politica”26[26]. In tale contesto - osservava Capograssi, riprendendo le opinioni
di Lowell - si determinano nuove condizioni nei rapporti tra società civile e
istituzioni politiche. Emerge con forza, nelle sue osservazioni, la
consapevolezza del ruolo crescente dei mezzi di comunicazione. “Per mezzo
della stampa”, scrive Capograssi, la “vitalità dell’opinione pubblica” determina
il “formarsi nel mondo sociale di centri consapevoli di interessi” che cercano
di far sentire il loro peso. Al punto che - conclude il giurista - “l’opinione
pubblica non è altro che la manifestazione delle volontà concrete di queste
forze coscienti le quali cercano di imprimere allo Stato la loro direzione”27[27].
La spinta dei cittadini (anche attraverso i media) diventa un elemento che, da
un lato, influisce sulle scelte delle istituzioni parlamentari e, dall’altro, può
determinare fratture tra queste ultime e gli elettori. È evidente, quindi, che il
fondamento dell’esercizio di controllo democratico vede rinvenirsi anche
nell’evoluzione della comunicazione istituzionale28[28].
5. Lo sviluppo dei sistemi di comunicazione tra poteri pubblici e cittadini
(nelle forme sia dell’informazione gestita dalle amministrazioni, sia degli
strumenti per consentire l’intervento diretto dei cittadini) e degli strumenti di
partecipazione (diritto di accesso, possibilità di fornire collaborazione attiva
all’amministrazione) hanno avuto nel nostro paese una sua peculiare
vicenda. Entrambi assumono - nel contesto attuale di trasformazione delle
funzioni delle amministrazioni e delle modalità del loro esercizio - forme
spesso non facilmente definibili in modo preciso. Tuttavia, è possibile tentare
di schematizzare diversi livelli nell’incrocio tra informazione e partecipazione.
I processi di riforma del sistema amministrativo hanno perseguito l’obiettivo di
26[26]
G. CAPOGRASSI, La nuova democrazia diretta, in Opere, Giuffré, Milano 1959, Vol. I, p. 480.
Ibidem.
28[28]
Al riguardo, mi permetto di rinviare a S. SEPE, R. NOCERA, R. REGA, ……………, SSPAL,
Roma, 2000.
27[27]
far arretrare le amministrazioni pubbliche dalla gestione dei servizi, per
valorizzarne, in cambio, il ruolo di “regolatori” di attività svolte da soggetti terzi
(in prevalenza privati anche se con presenza pubblica più o meno marcata).
Ad un’attività regolatrice di tipo tradizionale - contrassegnata dal binomio
imporre/vietare - si è andato affiancando, in misura sempre più larga,
un’azione regolatrice che presuppone la partecipazione dei privati e dei
singoli cittadini.
Se il maggiore o minore livello di partecipazione determina modi
qualitativamente differenti di interazione tra cittadini e amministrazioni
pubbliche, un fenomeno analogo si verifica in presenza di un diverso grado di
informazione. Ciò è vero in due sensi. Un’informazione più chiara ed
esauriente determina, di per sé, una maggiore democraticità dell’azione dei
pubblici poteri. Nel contempo la stessa pressione sociale induce
comportamenti più trasparenti. Il fenomeno può avere esiti svariati: o una
diretta azione di comunicazione ai cittadini, o la fissazione di “regole” più
incisive riguardo ai criteri di informazione. Il primo caso è riferibile, in genere,
a quantità e modalità delle informazioni che accompagnano atti e attività
gestiti da amministrazioni pubbliche o da gestori di pubblici servizi. Dalle note
esplicative poste in calce alle leggi pubblicate sulla “Gazzetta ufficiale”, fino
alle indicazioni che si trovano su un autobus o in un pubblico ufficio. La
seconda modalità si esplica, invece, in forma “regolative”. Le informazioni
che, per legge, devono corredare le confezioni di qualunque medicinale sono
molto più dettagliate che in passato. Ciò perché, evidentemente, le norme
che impongono tale obbligo sono state modificate progressivamente per
assicurare ai consumatori (che hanno cominciato a far sentire la loro voce)
una maggiore tutela. Lo stesso può dirsi per tutti i generi di largo consumo,
per i quali l’obbligo di informazioni più circostanziate ha lo scopo di garantire i
cittadini e, comunque, di informarli meglio.
Le modalità di intervento sono estremamente variegate e tendono in
generale a garantire ai cittadini maggiore tutela rispetto sia ai poteri pubblici,
sia ai soggetti sociali “forti”. Non a caso i terreni “caldi” della regolazione
stanno diventando, da un po’ di tempo, quelli delle tecnologie della
comunicazione, nei quali le maglie normative sono troppo larghe (o
inefficaci). Nell’insieme i poteri pubblici sono chiamati ad un duplice compito:
fornire maggiori informazioni, garantire che queste vengano trasmesse con
criteri che assicurino la tutela dei più deboli.
6. La ricerca condotta presso la Scuola superiore della pubblica
amministrazione si è mossa in un perimetro logico di inusitata ampiezza e
anche, per molti versi, su un percorso piuttosto inusuale. Molteplici (e di
grande interesse) sono stati gli studi e le analisi condotti in Italia e negli altri
paesi europei sulla semplificazione normativa e sulle iniziative per favorire la
conoscenza dell’attività legislativa. Quasi nessuna, al contrario, aveva
l’obiettivo (né dichiarato, né implicito) di valutare la “capacità” di
comunicazione delle istituzioni parlamentari.
I risultati raggiunti con la ricerca sono all’attenzione degli studiosi e
degli addetti ai lavori. Le pecche non mancheranno, così come non dovranno
mancare legittimi ed argomentati rilievi critici. A cominciare dal fatto che la
comparazione sia limitata a due Parlamenti nazionali ed al Parlamento
europeo. Intanto - si può replicare - che da un punto occorreva cominciare. I
raffronti saranno sempre possibili. Ma, nelle condizioni date di risorse e di
tempi, è sembrato comunque opportuno lanciare un sasso nello stagno. Non
con la pretesa di esaurire l’argomento, ma, al contrario, con la speranza di
aprire (o, almeno, rafforzare) una linea di indagine reputata rilevante.
Dal saggio di Elena Bertonelli e Giaime Rodano emergono spunti
rilevanti per la comprensione dei risultati d’insieme della ricerca. Qui giova
soltanto richiamare un elemento di fondo: la ricerca ha cercato di verificare se
si potesse individuare una strategia di comunicazione da parte delle istituzioni
parlamentari. Il quesito rimane aperto e la strada per far sì che il Palazzo
diventi “di vetro” (secondo la nota definizione di Pasolini, richiamata nel
saggio di Bertonelli e Rodano) è ancora da completare. Ma già si vedono con
chiarezza gli sforzi per uscire dalla “nicchia”. Così come - nella percezione
dell’opinione pubblica - si vedono i primi risultati delle politiche di
comunicazione messe in cantiere dalle istituzioni parlamentari.
Egualmente, nei saggi “settoriali” curati dagli altri componenti del
gruppo di ricerca (Carmen Andreuccioli, Giorgio Daras, Irene Dessì, Arianna
Ori), si possono rinvenire elementi importanti di riflessione sull’attività di
comunicazione e di informazione svolta dalle istituzioni parlamentari in Italia e
in Grecia e sulle peculiari modalità adottate dal Parlamento europeo. Anche
qui una osservazione telegrafica. Dall’analisi comparata sull’operato delle
istituzioni oggetto delle ricerca emerge che le forme le iniziative che tendono
a coinvolgere i cittadini (eventi, mostre, ricorrenze, ritualità ricercate e
sottolineate) si rivelano decisive per rinsaldare le identità civili intorno alle
istituzioni. Gli strumenti che facilitano accessi, che chiariscono modalità, che
indicano diritti sono un potente strumento per far lievitare la partecipazione.
Entrambe le categoria di intervento sono uno strumento che allarga i confini
della democrazia percepita e della democrazia sostanziale.
I rapporti che si configurano, in un dato momento storico e in una
determinata società, tra istituzioni parlamentari e cittadini sono, infatti, uno dei
“termometri” della qualità delle democrazie. Naturalmente, i giudizi al riguardo
sono estremamente complessi. Per definizione, poiché le variabili che
entrano in gioco sono innumerevoli. È indispensabile abbandonare la strada
perigliosa delle convinzioni assolute e far professione di un prudente
relativismo. Del resto, uno dei massimi teorici del diritto, Hans Kelsen, ha
scritto che “la causa della democrazia risulta disperata se si parte dall’idea
che sia possibile la conoscenza della verità assoluta, la comprensione di
valori assoluti”. La soluzione è altrove, poiché “il senso proprio di quel
sistema politico che noi chiamiamo democrazia” consiste nella circostanza
che esso “si può opporre all’assolutismo politico soltanto perché è
l’espressione di un relativismo politico”29[29].
Sul terreno, fondamentale per la qualità delle democrazie, della libera
circolazione delle informazioni un prudente relativismo mette al riparo da
giudizi troppo unilaterali e da conclusioni troppo affrettate. I progressi che si
sono potuti misurare nell’azione delle istituzioni parlamentari vanno, quindi,
tenuti nella massima considerazione. Le istituzioni, si sa, per loro natura non
sopportano troppo bene gli scossoni particolarmente bruschi. Anche
cambiamenti a prima vista piccoli rappresentano un buon risultato.
29[29]
H. KELSEN, I fondamenti della democrazia e altri saggi, il Mulino, Bologna 1966, pp. 109-111.
III - AL DI LÀ DELLO “SPECCHIO”: PER UNA
STRATEGIA COMUNICATIVA DEI PARLAMENTI
DI ELENA BERTONELLI E GIAIME RODANO
1. IL VALORE STRATEGICO DELLA COMUNICAZIONE
PUBBLICA
In Italia, la comunicazione pubblica - nella sua forma attuale - è certo
espressione dello sviluppo storico della Pubblica amministrazione e della sua
volontà tesa a instaurare un diverso rapporto con i cittadini. Questa volontà si
è venuta articolando attraverso criteri e modalità del tutto specifici, ormai
sanciti anche a livello normativo30[30]. Ma essa si inquadra in un contesto in
cui la comunicazione tende oramai a permeare l’intero assetto sociale: un
fenomeno che è sollecitato dalla possibilità di partecipazione garantita dalle
democrazie e che in ogni caso sembra connotare le cosiddette società di
massa.
Questa sorta di contiguità delle più diverse pratiche comunicative
determina inevitabilmente confusioni, sovrapposizioni e ridondanze, se non
veri e propri conflitti di interesse, ma pure positive contaminazioni. Gli spazi
della comunicazione tendono a dilatarsi oltre le effettive esigenze del
pubblico, ma ne colmano anche autentiche richieste. Nessuno contesta del
resto l’esistenza e la legittimità di una prorompente richiesta di informazione
dei cittadini, ma non tutti concordano sulla adeguatezza e sulla correttezza
delle risposte. Si pensi, solo per fare qualche cenno, alla overdose
pubblicitaria, alla manipolazione dell’informazione, alle forme indebite di
30[30]
•
•
•
•
Ricordiamo, le più significative:
la Legge 8 giugno 1990, n. 142 sull’ordinamento delle autonomie locali;
la Legge 7 agosto 1990, n. 241 in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso
ai documenti amministrativi;
articolo 12 (Ufficio relazioni con il pubblico) del Decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29;
Legge 7 giugno 2000, n. 150 sulla disciplina delle attività di informazione e di comunicazione
delle pubbliche amministrazioni.
propaganda politica, alle critiche radicali verso l’intero sistema delle
comunicazioni di massa31[31].
La comunicazione istituzionale proprio dall’esistenza di alcune
significative norme trae non solo stimoli operativi, ma anche paletti e argini da
opporre alle possibili distorsioni. Un potenziale rischio va però sottolineato:
che questo specifico tratto strutturale della comunicazione si chiuda nella
propria tipicità; che rinunci cioè a offrire il proprio peculiare patrimonio di
riflessione e di esperienza ad altri studiosi e operatori della comunicazione;
che rinunci nello stesso tempo ad avvalersi di quel vasto campo di ricerche di approccio speculativo ed empirico - che si sono sviluppate a partire dagli
inizi dello scorso secolo in merito alle comunicazioni di massa32[32].
Non poche sollecitazioni possono invece venire proprio dal richiamo a
tali studi. Pensiamo anzitutto all’interesse per discipline diverse da quelle che
tradizionalmente hanno coinvolto la Pubblica amministrazione nella sua storia
meno recente. Una volta emersa l’esigenza di correggere la tradizionale
asimmetria della comunicazione tra Stato e cittadini e di instaurare con essi
un dialogo non fittizio, diventa indispensabile una conoscenza non generica
dei propri interlocutori e una considerazione più ampia e articolata delle
complesse dinamiche sociali. Da qui nasce l’opportunità di una integrazione
tra le discipline storico-giuridiche e organizzative con le discipline socioantropologiche, semiotiche e pedagogico-linguistiche.
Questa integrazione consentirebbe di irrobustire un aspetto per la verità
già presente in molte riflessioni e in non poche pratiche comunicative delle
pubbliche amministrazioni: riconoscere cioè che, dietro la domanda di chiare
e corrette informazioni su diritti e doveri, servizi e occasioni, emerge una
esigenza profonda dei cittadini. È appunto quella di poter comprendere
meglio le dinamiche politiche e l’organizzazione sociale ed economica. Una
esigenza che proprio per la crisi di altre e tradizionali forme di informazione e
di confronto si è venuta progressivamente accentuando.
Del resto, come è noto, tra i motivi ricorrenti nell’articolato dibattito
sull’origine e la definizione della società di massa33[33] troviamo proprio la
frantumazione di élites consolidate nel tempo e l’indebolimento dei legami
tradizionali di famiglia e di appartenenza religiosa, sociale e politica. Di fronte
a questa crisi, le comunicazioni di massa - pubblicità, cinema e televisione in
primo luogo - offrono spesso surrogati assolutamente fittizi. Non pochi
studiosi hanno fatto riferimento anche ai rischi impliciti in tale trend: quelli
appunto di rendere in qualche modo più vulnerabile la compagine sociale,
lasciando anche spazio a ideologie ed atteggiamenti antidemocratici. Appare
allora non solo comprensibile, ma pure auspicabile che la comunicazione
31[31]
Cfr., ad esempio, E. MORIN, L’esprit du temps, trad it. L’industria culturale. Saggio sulla cultura
di massa, Il Mulino, Bologna 1963.
20
32[32]
Si veda M. WOLF, Teorie delle comunicazioni di massa, Bompiani, Milano 2002 .
33[33]
Cfr. L. GALLINO, Società di massa, in Dizionario di sociologia, Edizioni Utet, Torino 1984.
pubblica contribuisca, per quanto le può competere, ad arginare queste
possibili derive.
In Italia il problema ha dei risvolti ancora più peculiari. Accanto al
diffuso bisogno di conoscere e di comprendere che caratterizza i nostri tempi,
da noi esiste anche l’esigenza di superare l’estraneità verso i luoghi del
potere: quelli appunto che a suo tempo Pier Paolo Pasolini accomunò nella
icastica metafora del “Palazzo”34[34]. Una tale estraneità, le cui origini rinviano
ad annosi problemi tutt’oggi irrisolti, si traduce in una diffidenza pregiudiziale
verso i protagonisti, i luoghi e i simboli della politica e della amministrazione
pubblica. Si tratta, bisogna riconoscerlo, di un atteggiamento che certo ha le
sue ragioni storiche, ma che al dunque non facilita il dibattito politico e
l’esercizio effettivo della cittadinanza da parte di tutti.
Trascendere le ragioni di questa estraneità non è facile. Rendere il
Palazzo pasoliniano una casa di vetro non è impresa da poco. Rendere cioè
sino in fondo trasparenti e comprensibili l’oscurità degli arcana imperii non è
compito semplice. Né ovviamente ci si può illudere che possa essere
sufficiente, a fronte di un problema del genere, ricorrere alla comunicazione
istituzionale. Chiarire i luoghi, le norme, le pratiche e le situazioni attraverso
cui maturano le scelte della politica e dell’amministrazione; in una parola,
spiegare bene come funziona la complessa macchina della democrazia non
significa ipso facto farla funzionare.
Ma una comunicazione efficace del funzionamento della macchina può
spingere il cittadino a farla camminare meglio. Si potrebbero così creare le
condizioni di una sorta di circolo virtuoso, nel quale la necessità di
comunicare bene verrebbe a riverberarsi sulla stessa natura di quanto viene
comunicato. Del resto, uno dei motori essenziali della vita democratica è
l’impegno alla trasparenza. E la comunicazione ne costituisce l’indispensabile
strumento.
2. COMUNICAZIONE PUBBLICA E ASSEMBLEE PARLAMENTARI
Il nuovo corso della Pubblica amministrazione ha già in qualche modo
cominciato a verificare gli effetti di questo circolo virtuoso. Ma esso non può
non riguardare anche tutte le sedi in cui, a vario titolo, si rappresentano, si
discutono e si difendono le idee, i diritti, le istanze e i bisogni dei cittadini.
E non sono forse proprio i Parlamenti i luoghi per eccellenza
dell’esercizio della democrazia? Il Parlamento, dice un ormai vecchio
aforisma, è lo “specchio del Paese”. Ma il Paese riesce davvero a riflettersi in
esso? E, soprattutto, esistono le condizioni perché i cittadini guardino al di là
dello specchio?
Si tratta forse di interrogativi impropri rispetto alla comunicazione delle
Pubbliche amministrazioni? Non lo crediamo. Si tratta a nostro giudizio
34[34]
P.P. PASOLINI, Il processo, “Corriere della Sera”, 24 agosto 1975, poi in ID., Lettere luterane. Il
progresso come falso progresso, Einaudi, Torino 1980.
invece di domande che nascono nello stesso contesto in cui la
comunicazione delle PA si è di fatto inscritta: quello di una democrazia che nonostante le tante spinte disgreganti - si fa ogni giorno più esigente. La
comunicazione pubblica è dunque oggi sollecitata ad allargare il rapporto che
ha cominciato ad aprire con i cittadini, coinvolgendo anche le Assemblee
parlamentari.
Partiamo da una considerazione. Il contrasto tra la libera vivacità delle
aule e dei “transatlantici” parlamentari e la grigia e ripetitiva routine della
stanze e dei corridoi dei ministeri ha vissuto e continua a vivere
nell’immaginario collettivo: ha arricchito le penne di pungenti polemisti, ha
fornito sapida materia a romanzieri, giornalisti, uomini di spettacolo.
Questo contrasto ha avuto tante e diverse motivazioni storiche, politiche
e sociali. Ma tra questi motivi non è stato certo indifferente quello del rapporto
- indubbiamente diverso - che Parlamento e Amministrazione hanno
instaurato con il pubblico. Oltre un secolo di storia patria ha visto infatti un
Parlamento “aperto” a fronte di una Pubblica amministrazione “chiusa” 35[35].
Come nel saggio precedente sottolinea Stefano Sepe, è nella ragione
stessa dei Parlamenti - fa parte della loro stessa natura costitutiva - l’apertura
al pubblico della propria attività. Al contrario è la riservatezza delle procedure
e degli atti che - a lungo - ha costituito la cifra caratteristica delle Pubbliche
amministrazioni. Di tale caratteristica, anzi, la burocrazia ha fatto una delle
ragioni non solo della propria professionalità, ma anche del proprio specifico
potere.
“Lo Stato aveva funzioni essenzialmente d’ordine, i pubblici poteri non
dialogavano con gli amministrati (i sudditi), ma amministravano
semplicemente il loro potere di imperium. La comunicazione era
sostanzialmente unidirezionale e si esprimeva in ordini e divieti con relative
sanzioni. […] Il binomio logico e normativo imporre/vietare aveva infatti come
unico risvolto l’obbligo di garantire l’informazione ‘legale’ delle norme
(‘Gazzetta ufficiale’, albo pretorio)”36[36].
Oggi però le cose non stanno più così. Già a partire dagli anni Ottanta,
dalle prime ricerche in merito alla comunicazione pubblica e alla
semplificazione del linguaggio si sono via via venuti determinando significativi
mutamenti nel rapporto tra Amministrazioni e cittadini. Man mano che questi
maturavano una più convinta coscienza dei propri diritti, è cresciuta di pari
passo la sensibilità delle stesse Amministrazioni a dialogare con i
cittadini37[37]. Questa nuova sensibilità e l’apertura di un vero e proprio fronte
35[35]
Era una contrapposizione in cui viveva anche la polemica tra chi faceva le leggi e chi era
chiamato ad applicarle. C’era un reciproco, talora velato, talora più esplicito scambio di accuse: le leggi sono
difficili, fatte male, sbagliate e, di contro, l’attuazione è lenta e faticosa perché inefficienza, volontà o persino
pigrizia “remano contro”.
36[36]
Cfr. S. SEPE, Il linguaggio delle istituzioni nella dinamica tra amministrazioni pubbliche e
cittadini, in F. BASILICA, S. SEPE (a cura di), Il linguaggio delle istituzioni pubbliche, Scuola superiore della
pubblica amministrazione, Roma 2004, p. 25.
37[37]
Cfr. F. BASILICA, Introduzione in F. BASILICA, S. SEPE (a cura di), Il linguaggio delle istituzioni
pubbliche, cit., p. 11.
di comunicazione istituzionale, vieppiù garantite dal varo della legge
150/2000, sono venute anzi a sollecitare le più diverse istituzioni ad affrontare
in modi fino ad allora inediti la presentazione ai cittadini della propria
identità38[38] e del proprio lavoro.
Tra queste istituzioni non sono mancati, il Senato della Repubblica e la
Camera dei deputati. I due rami del nostro Parlamento in realtà non avevano
mai trascurato il rapporto col cittadino-elettore. Ma questo restava affidato
non solo e non tanto alla consueta pubblicità delle sedute e degli atti, quanto
e soprattutto all’azione di informazione/formazione delle diverse forze
politiche e dei diversi parlamentari.
Si è trattato e si tratta di una azione indispensabile: in essa si sono
infatti esercitate e devono continuare a esercitarsi le relazioni tra il Paese
legale e il Paese reale. Ma appunto si è trattato e si tratta di una
comunicazione peculiare - politica e, per così dire, “di parte”39[39] - che
avvicina specifiche fasce del popolo elettore ai più differenti problemi che si
discutono in Parlamento.
Ma la comunicazione “politica” non esaurisce quell’esigenza di cui
abbiamo poco sopra parlato: quella appunto di una maggiore familiarità dei
cittadini con i luoghi del potere e i suoi arcana imperii. Tanto più, bisogna
riconoscerlo, che la stampa - non solo quella di partito ma pure quella di
“grande informazione” - finisce pur sempre per rivolgersi alle élites e a parlare
a un pubblico in qualche modo selezionato.
Il Senato della Repubblica e la Camera dei deputati hanno così
cominciato ad avviare nuovi canali di comunicazione, tesi a instaurare con il
pubblico un dialogo più ravvicinato e indirizzato a far conoscere meglio
l’istituzione in quanto tale. Si tratta di un settore in qualche modo di “nicchia”,
dal peso quantitativo e qualitativo ancora incerto, ma senza dubbio non
irrilevante nel contesto complessivo della comunicazione istituzionale.
3. PARLAMENTI E ATTIVITÀ COMUNICATIVE
Questo particolare segmento, questa “nicchia” - offre un ventaglio
piuttosto diversificato di iniziative. Quelle che si presentano con modalità più
strutturate e continue sono in genere la pubblicazione di testi informativi e
divulgativi e, soprattutto negli ultimi anni, la gestione e la implementazione
38[38]
Cfr. S. ROLANDO, La comunicazione dello Stato, Editrice Bibliografica, Roma 1995, p. 9.
È un ruolo, bisogna riconoscerlo, in cui si esercita un’azione nobilmente propagandistica, anche
utile alla vita democratica, ma in cui si possono anche insinuare la tentazione trasformistica dello scambio
più o meno esplicito di favori, all’esercizio più o meno scoperto del clientelismo e della cura di interessi non
sempre confessabili. Da qui pure il rischio di una “politica che gestisca tendenziosamente la comunicazione
[…] e che perda di vista gli interessi generali” (cfr. Monsieur Travet è finito in soffitta. La pubblica
amministrazione come scenario di una nuova rappresentazione. Intervista al ministro per la Funzione
pubblica LUIGI MAZZELLA a/c di STEFANO ROLANDO, “Rivista italiana di comunicazione pubblica”, n.
18/2003, Franco Angeli editore).
39[39]
quotidiana dei siti web. Non mancano tuttavia anche azioni di comunicazione
che si traducono vuoi nella cura di mostre ed eventi dedicati ad argomenti di
carattere storico, artistico e variamente culturale, vuoi nell’apertura delle sedi
stesse dei Parlamenti a visite guidate, destinate al vasto pubblico, quello
giovanile in particolare. A tutto ciò vanno infine aggiunti le due tv
satellitari40[40].
Questa ricerca si è appunto prefissa di analizzare questa specifica
nicchia. Abbiamo visto infatti come la comunicazione istituzionale indirizzata
al vasto pubblico stia assumendo - nel rapporto tra Stato e cittadini - una
valenza strategica crescente. E ci è parso pertanto interessante vedere più
da vicino come su questo specifico terreno si stiano muovendo e attrezzando
istituzioni peculiari quali i Parlamenti.
Allo scopo sono state stato innanzitutto considerate le strutture e gli
uffici che nei Parlamenti si occupano della comunicazione istituzionale. È
stato quindi selezionato ed esaminato un campione nei limiti del possibile
omogeneo di pubblicazioni e di eventi del Parlamento italiano e - a fini
comparatistici - di quello Europeo e di quello di un altro Stato nazionale (il
Parlamento greco). Sono stati infine esaminati i relativi siti web, conducendo
anche una analisi di alcune loro pagine.
3.1. Parlamenti e strutture per la comunicazione
a) Il Parlamento italiano
Nelle pagine successive, Carmen Andreuccioli illustra puntualmente
l’impianto della comunicazione istituzionale e le relative strutture operative del
Senato della Repubblica e della Camera dei deputati. Se ne ricava
l’impressione che tra i due rami del nostro Parlamento esistano in merito
differenze non trascurabili.
A Palazzo Madama, infatti, la cura dei rapporti con il pubblico rientra in
una area dell’organizzazione amministrativa piuttosto variegata: la terza41[41].
In essa trova appunto collocazione il servizio “Resoconti e comunicazione
istituzionale”. Tra i suoi quattro uffici c’è quello della “Comunicazione
istituzionale” 42[42]. Con queste strutture sono poi chiamate a interagire, con
specifiche competenze, la “Biblioteca” e la “Libreria-Centro di informazione e
40[40]
I due canali televisivi del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati costituisco una
eccezione, certo non marginale, nel complessivo settore della pubblica comunicazione istituzionale. La
presente ricerca non li ha pertanto presi in considerazione, anche in ragione di due fatti. In primo luogo i due
canali sono fruibili solo attraverso il satellite e possono contare dunque su una audience ancora piuttosto
limitata; in secondo luogo - e soprattutto - la larga parte della programmazione è dedicata alla “diretta” delle
sedute. Il che riconduce nella sostanza questo tipo di comunicazione nell’ambito tradizionale della pubblicità
dei lavori parlamentari.
41[41]
Essa si articola in quattro servizi: “Affari internazionali”, “Biblioteca”, “Questura e Cerimoniale” e,
appunto “Resoconti e comunicazione istituzionale”. Ciascun servizio prevede poi diversi uffici.
42[42]
Gli altri Uffici sono i seguenti: “Resoconti”, “Informazioni parlamentari, archivio e pubblicazioni
del Senato”, e “Archivio storico”.
documentazione istituzionale al pubblico”. Il fatto induce a due
considerazioni.
La comunicazione istituzionale del Senato viene ancora vissuta come
un momento in qualche modo ancillare rispetto alle ben più tradizionali e
consolidate attività di pubblicità delle sedute e di accessibilità agli atti. Inoltre,
la comunicazione istituzionale, se certo può ricevere input dal Presidente del
Senato, è però al dunque impostata e gestita a cura dell’Amministrazione e
del suo Segretario Generale.
A Montecitorio, invece, la comunicazione istituzionale prevede la
partecipazione non solo dell’Amministrazione, ma pure di organi di natura
politica e di contributi di esperti. Esiste difatti un “Comitato per la
comunicazione e per l’informazione esterna”, che rappresenta lo strumento
attraverso il quale l’Ufficio di Presidenza della Camera formula gli indirizzi
generali e ne controlla l’attuazione. I compiti operativi sono poi affidati a un
“Ufficio pubblicazioni e relazioni con il pubblico”. Tale ufficio, come accade
peraltro anche al Senato, interagisce con servizi dell’Amministrazione quali la
“Biblioteca” e l’“Archivio storico”. Un ruolo crescente sta infine assumendo la
“Fondazione”, alla cui testa si trova, per regolamento, il Presidente della
Camera della precedente legislatura.
Alla Camera, a differenza del Senato, la comunicazione istituzionale
sembra dunque godere di una sfera di autonomia rispetto a quella
tradizionale della pubblicità dei lavori parlamentari. È un primo segno questo ci sembra - dell’assunzione di una visione strategica del ruolo della
comunicazione.
Si potrebbe obiettare che l’indicazione politica di una strategia
comunicativa potrebbe curvarla impropriamente verso derive partigiane o
propagandistiche. Ma, proprio per la sua peculiare composizione pluralistica,
l’Ufficio di Presidenza può invece garantire la correttezza istituzionale.
Al di là delle differenze resta comunque il fatto che tanto al Senato
quanto alla Camera la gestione complessiva della comunicazione
istituzionale risulta, sul piano delle strutture operative, piuttosto intrecciata e
accavallata. Essa è affidata cioè a una pluralità di servizi e uffici chiamati al
non semplice compito di relazionarsi tra loro e di agire concordemente. Può
accadere così che la comunicazione istituzionale rivolta al grande pubblico
cada talora in ripetizioni o ridondanze.
b) Il Parlamento europeo
In un capitolo successivo Arianna Ori sottolinea la ricchezza di strutture
e uffici a cui il Parlamento europeo affida, d’intesa con la Commissione, il
Consiglio e gli Stati membri, la propria strategia di comunicazione
istituzionale. Da questa analisi emergono con immediata evidenza le
differenze con le analoghe attività condotte dal Senato e dalla Camera dei
deputati. L’impegno in questo campo del Parlamento europeo si presenta non
solo più intenso e mirato, ma pure certamente più articolato e diffuso di
quanto accada nei Parlamenti nazionali43[43], il nostro compreso.
Va sottolineato innanzitutto che - a fronte della complessità dei soggetti
politici (Consiglio, Commissione, Parlamento, Stati membri) e amministrativi
(Segretariato generale e varie Direzioni generali della struttura burocratica) e
della perdurante assenza di una chiara legittimazione normativa - la strategia
comunicativa del PE fa ormai capo per prassi consolidata alle direttive del
suo Ufficio di Presidenza. Esse riguardano tanto il diritto di accesso dei
cittadini europei agli atti parlamentari e alla loro pubblicità, quanto le vere e
proprie campagne di informazione/formazione di cui sono incaricati gli Uffici
stampa e gli Uffici per le relazioni esterne di Bruxelles, Strasburgo e
Lussemburgo.
La stretta collaborazione tra il Parlamento e le altre istituzioni europee
(comprese le rispettive articolazioni nazionali) conduce a così una politica
dell’informazione che si concentra su due filoni principali. Il primo, che
potremmo definire di attività ordinaria, è destinato a favorire un puntuale
rapporto con i media, con i cittadini e con le imprese in merito sia alla
quotidianità dei lavori parlamentari, sia alla divulgazione dei grandi temi
comunitari (futuro dell’Unione, spazi di libertà, sicurezza e giustizia, il ruolo
dell’Europa nel mondo ecc.), sia infine alle opportunità offerte ai cittadini e
alle imprese europee (il Mediatore, il fondo sociale, l’integrazione dei sistemi
formativi ecc.). Il secondo filone, che potremmo definire eccezionale, è invece
indirizzata a promuovere veri e propri battages in occasione dei grandi eventi
che vengono a segnare la vita dell’UE: dall’introduzione dell’Euro
all’allargamento dei paesi membri alle scadenze elettorali.
Guardando al quadro di insieme, colpiscono non solo l’impiego di
strutture e di risorse mirate, ma anche la pertinenza e la professionalità
dell’azione comunicativa del PE e della Commissione. Essa prevede difatti
veri e propri piani concordati a livello comunitario, che scandiscono sino al
dettaglio le azioni da condurre, i target diversificati da raggiungere, gli opinion
leaders e i media dai coinvolgere, le iniziative da promuovere, le opportunità
da propagandare ecc. Al tempo stesso, questi piani non si traducono in mere
dichiarazioni di intenti, poiché per essi è prevista anche una costante azione
di monitoraggio che si traduce alla fine in veri e propri consuntivi44[44].
In sostanza, ci troviamo di fronte a una strategia motivata e impegnata.
È una strategia, è stato osservato45[45], che progressivamente (ma non senza
fatica) sta cercando dopo Maastricht di superare il taglio prevalentemente
43[43]
Si veda in proposito quanto GIORGOS DARAS scrive più avanti in merito al Parlamento greco.
Ne è un esempio il documento che annualmente concordano Parlamento e Commissione per
valutare gli esiti della comunicazione istituzionale.
45[45]
Cfr. C. PICCINNI, La comunicazione al cittadino dell’Unione Europea. Azioni prioritarie e
valutazioni, in La comunicazione pubblica in Europa, “Rivista italiana di comunicazione pubblica”,
supplemento al n. 1/1999, pp. 192-200. Ma di particolare interesse sono tutti gli interventi raccolti in questo
fascicolo speciale che raccoglie appunto gli atti della conferenza “La comunicazione pubblica in Europa”
tenutasi a Milano il 16 aprile 1999.
44[44]
economicistico da cui era stata a lungo contraddistinta. Le ragioni sono, a
ben vedere, sin troppo ovvie.
L’UE è una realtà non solo molto giovane, ma ancora assai
parzialmente radicata nella coscienza dei cittadini europei. Già nel 1999, alla
viglia della consultazione per il PE, Il Direttore generale dell’informazione del
Parlamento europeo osservava come “non vi fosse una opinione pubblica
europea o un chiaro senso di appartenenza alla cittadinanza europea”46[46].
Una recente rilevazione dell’Eurobarometro ci informa che ben l’83% cittadini
europei ignora questioni e termini dell’allargamento della Comunità. E del
resto è sin troppo nota l’affluenza bassa o addirittura bassissima che in
numerosi paesi dell’UE si registra in occasione delle elezioni europee. In altre
parole, quella forbice che abbiamo ricordato a proposito del rapporto tra
Paese legale e Paese reale in Italia, in Europa si allarga sino a raggiungere
valori preoccupanti. A fronte di questo problema indubbiamente arduo, lo
sforzo di comunicazione istituzionale condotto dal Parlamento europeo è
certamente apprezzabile. Anche se, come sempre, lo scioglimento del
problema rinvia a questioni che sono non tanto tecniche, quanto
eminentemente politiche.
3.2. L’esame delle attività comunicative
a) Le pubblicazioni
Il campione prescelto è certamente omogeneo nel numero dei
documenti considerati: sono state difatti sottoposte ad analisi otto
pubblicazioni per ciascun Parlamento. Ma tale omogeneità non ha potuto
essere garantita né per la loro tipologia (dépliant, brochures, opuscoli), né
tanto meno per i loro contenuti. La ricerca è stata infatti condotta sul
materiale oggi disponibile47[47]. Come si noterà mancano i dati relativi alla
distribuzione perché anch’essi non disponibili.
Per il suo esame è stata predisposta una griglia di valutazione che
partendo dalla considerazione dei contenuti, dei destinatari, della veste
grafica di ogni singola pubblicazione giungesse a una predizione della loro
“leggibilità” e “comprensibilità”48[48]. Su questi ultimi due temi, che hanno
largamente impegnato i ricercatori, si rinvia al successivo paragrafo di questo
capitolo.
Per quanto riguarda i contenuti, la ricerca ha fatto emergere tra le
pubblicazioni del Parlamento italiano e quelle del Parlamento europeo più
46[46]
Cfr. S. GUCCIONE, Il rinnovo del Parlamento europeo. Comunicazione e partecipazione, in La
comunicazione pubblica in Europa, ibidem, pp. 71-74.
47[47]
Le pubblicazioni della Camera ad esempio sono in larga parte esaurite presso la libreria di Via
del Tritone e non è stato ancora aperto il nuovo Centro di informazione di via del Corso.
48[48]
Cfr. M. E. PIEMONTESE, Capire e farsi capire. Teorie e tecniche della scrittura controllata,
Tecnodid, Napoli 1996, p. 103.
differenze che analogie. La comunicazione sia del Senato della Repubblica,
sia della Camera dei deputati non ignora evidentemente la necessità di far
conoscere i meccanismi della loro peculiare attività. Non manca cioè nei testi
che abbiamo esaminato una parte che potremmo definire di elementare ma
utile educazione civica.
Resta il fatto che lo sforzo maggiore della comunicazione è proteso ad
avvicinare il grande pubblico alle sedi “fisiche” delle rispettive istituzioni.
Numerose pubblicazioni del nostro campione sono infatti dedicate non solo e
non tanto alla spiegazione del funzionamento dei lavori delle due
Camere49[49], ma anche e soprattutto alla illustrazione storica e artistica dei
Palazzi della “città parlamentare”. Al contrario le pubblicazioni del Parlamento
europeo affrontano sì il funzionamento del Parlamento e la struttura
dell’Unione europea, ma sorvolano sulla descrizione delle sedi e privilegiano
invece in termini quasi esclusivi la trattazione dettagliata di temi specifici
relativi in primo luogo a diritti garantiti e alle opportunità offerte ai cittadini
europei.
Anche in merito ai destinatari il campione di ventiquattro pubblicazioni
che abbiamo esaminato, pur evidentemente non esaustivo, fornisce
comunque utili indicazioni. In questo caso sulle differenze fanno premio le
analogie. Tranne le sporadiche eccezioni di pubblicazioni destinate a un
target specialistico quale è quello della stampa parlamentare e di
informazione o quello dei fruitori particolari delle Biblioteche e/o degli Archivi
parlamentari, il grosso dei testi ha come destinatario il grande pubblico. Le
pubblicazioni del Senato e della Camera guardano con più attenzione anche
al pubblico giovanile, mentre quelle del Parlamento europeo hanno un occhio
privilegiato per le imprese50[50], ma nella sostanza esse appaiono indirizzate
alla vastissima platea dei cittadini italiani ed europei.
Le differenze dei contenuti riemergono invece pour cause sul terreno
della veste grafica. Le pubblicazioni italiane hanno infatti generalmente una
presentazione in cui la ricchezza delle riproduzioni a colore costituisce una
parte integrante del complessivo messaggio comunicativo. I testi certamente
non si risolvono nella didascalia di accompagno e tuttavia il supporto
iconografico è per essi sostanzialmente indispensabile. Il taglio più tecnicooperativo delle pubblicazioni europee si riverbera invece in una grafica in
genere più sobria (ma non necessariamente più elegante) posta decisamente
al servizio del messaggio contenuto nei testi.
Per lo studio dettagliato di ciascuna pubblicazione si rimanda all’analisi
da noi condotta insieme a Irene Dessì nel capitolo IV, Gli esiti della ricerca,
sezione B).
49[49]
Il campione di pubblicazioni disponibili pare far emergere una maggiore attenzione del Senato ai
modi con cui il cittadino può entrare in diretto contatto con l’Istituzione. Ma ciò è dovuto al fatto che mentre
per il Senato è già operativo un Centro e di informazione di documentazione che offre in proposito rapidi e
sintetici dépliant, per la Camera dei deputati un analogo centro è ancora in via di apertura.
50[50]
Nel nostro campione non manca peraltro una pubblicazione esplicitamente indirizzata a lettori
giovanissimi (cfr. infra PE/P/6, Segreti da rilevare sull’ambiente).
b) Gli eventi
Abbiamo già detto che i canali di comunicazione istituzionale dei
Parlamenti non si limitano alle pubblicazioni. In realtà - e il discorso vale, sia
pure con accenti diversi, tanto per l’Italia quanto per l’Europa - assistiamo a
un piano crescente di iniziative che tendono a valorizzare presso il pubblico la
valenza non solo politica delle assemblee elettive.
Nel corso della ricerca Carmen Andreuccioli e Arianna Ori hanno
esaminato un certo numero di eventi (mostre, commemorazioni, incontri e
stages per i giovani, giornate di studio, conferenze, concerti ecc.) che ci
restituiscono una dimensione della comunicazione parlamentare in qualche
modo inedita: quella, appunto, che tende a coniugare l’intento divulgativo e
formativo con una vera e propria mission di organizzazione culturale. Va
peraltro notato che questo secondo aspetto è privilegiato soprattutto presso i
Parlamenti nazionali (nel nostro caso quello italiano e quello greco51[51]). Il
Parlamento europeo invece, per motivi logistici sin troppo ovvi, preferisce
muoversi sul terreno delle campagne di informazione, riservando ai suoi uffici
nei diversi paesi membri la promozione di eventi e momenti di segno storico e
artistico. Un aspetto che caratterizza l’attività comunicativa di tutti i Parlamenti
è quello della attenzione verso le giovani generazioni: non solo a Roma o
Atene, ma pure a Strasburgo e Bruxelles le visite studentesche costituiscono
un momento importante e permanente delle strategie comunicative.
c) I siti web
L’avvento dell’era di Internet non poteva non influire anche sulla
comunicazione. Le nuove opportunità offerte dal mondo digitale sono ormai
utilizzate ai livelli più diversi. Per restare all’Italia, dalla Presidenza della
Repubblica ai Ministeri ai grandi Enti e alle grandi imprese, ciascuno ha il suo
sito web. Ma ormai non c’è piccola azienda o persino singoli individui che non
cerchino e trovino uno proprio spazio nella grande rete. Era sin troppo ovvio
quindi che anche i Parlamenti non mancassero a un appuntamento reso
peraltro inderogabile dalla organizzazione e “dalla raccolta delle sollecitazioni
provenienti dalla gente, dal territorio e dalle diverse comunità in tutte le
diverse forme”52[52].
Tutti i Parlamenti europei hanno dunque il proprio sito istituzionale.
Questi vengono anzi acquistando una crescente importanza, sino presentarsi
sia come il principale e primo biglietto da visita dell’Istituzione, sia come la
51[51]
Particolarmente interessante sembra, per la sua valenza “pedagogica” la programmazione degli
eventi fatta dal Parlamento greco. Come illustra più avanti GIORGOS DARAS, essa ha scelto di privilegiare
secondo un disegno organico alcuni degli snodi cruciali della storia patria moderna e contemporanea.
52[52]
E. CATANIA, Prefazione in C. CRESPELLANI PORCELLA, S. TAGLIAGAMBE, G. USAI, La
comunicazione nell’era di Internet,Etas, Roma 2000, p. XIII.
sede in qualche modo privilegiata dell’accesso alle informazioni a essa
relative. Rinviamo all’analisi dettagliata dei siti del Parlamento italiano ed
europeo compiuta da Carmen Andreuccioli e Arianna Ori. Qui ci limitiamo ad
osservare che i tre siti (quello del Senato ha subito un recente restyling) sono
funzionali, hanno una grafica sobria e accattivante e rispondono (ciò vale
naturalmente per i due siti italiani) ai parametri a suo tempo indicati dalla
Funzione Pubblica53[53]. Qualche problema nasce invece in merito ai testi
delle pagine web. Come sarà meglio precisato più avanti, analizzando le loro
predizioni di “leggibilità” e di “comprensibilità”, i testi non sempre utilizzano le
inedite opportunità grafiche e stilistiche offerte dal supporto digitale. In alcuni
casi anzi, specie per alcune pagine del sito del Parlamento europeo, ci si
limita a riproporre integralmente i testi delle pubblicazioni a stampa.
3.3. I testi: “leggibilità”, “comprensibilità”, semplificazione del linguaggio
Ogni studio che ponga al centro i temi della comunicazione non può
ovviamente non misurare l’efficacia del messaggio; valutare cioè se e come considerati il mezzo utilizzato e il contesto di riferimento - il “mittente”
raggiunga effettivamente il “destinatario”.
In realtà, fino a quando la compagine sociale conservava le forme di
una struttura fortemente gerarchizzata, le specifiche dimensioni del
linguaggio potevano anche essere oggetto di scienza, potevano pure mettere
in luce la loro oggettiva complessità, ma si dava comunque per scontato che
la responsabilità del farsi capire non toccasse mai all’autore o all’oratore: si
dava per scontato invece che capire fosse un problema solo del lettore o
dell’ascoltatore54[54]. Il decollo di una società fondata sulla partecipazione
democratica ha invece modificato i termini del problema.
Nasce così, per dirla con le parole di Tullio De Mauro, l’idea di “un’etica
della comunicazione [che sia] appunto degna del suo nome: un modo, il più
diffuso e primordiale e umano dei modi, per mettere in comune i sensi, le
esperienze che ci è dato di cogliere nella nostra vita”55[55]. Si acquisisce cioè il
principio che anche chi scrive o parla ha il dovere di farsi capire.
È da questa consapevolezza che comincia a svilupparsi l’esigenza di
ripensare le forme della oralità e della scrittura56[56] in modo che queste
53[53]
Circolare del Ministro per la Funzione Pubblica, n. 3 del 2001 recante "Linee guida per
l'organizzazione, l'usabilità e l'accessibilità dei siti web delle Pubbliche Amministrazioni".
54[54]
Un problema - questo - che non a caso coinvolge sempre di più le scienze dell’educazione.
Nella storia della nostra scuola, si pensi al passaggio dal modello della lezione di gentiliana memoria, attento
a garantire livelli culturali alti, cui gli alunni erano chiamati ad adeguarsi, al modello delle “scuole nuove”
aperte invece ai bisogni emotivi e cognitivi degli allievi. Ma si pensi pure al passaggio dalla pedagogia di
Dewey, interessata ai processi di apprendimento dei discenti, alle teorie di Bruner più aperte a considerare
gli sviluppi cognitivi degli studenti.
55[55]
Cfr. T. DE MAURO, Capire le parole, Laterza, Roma-Bari 1994, pp. IX-X.
56[56]
Cfr. W. J. ONG, Oralità e scrittura. Le tecnologie della parola, trad. it. Il Mulino, Bologna 1986 e
D. R. OLSON, N. TORRANCE, Alfabetizzazione e oralità, trad. it. Raffaele Cortina Editore, Milano 1995.
considerino, finalmente, anche i destinatari e il loro diritto di poter
decodificare il messaggio57[57]. In sostanza, si squaderna il problema di
quanto e come lettori e ascoltatori siano in grado di comprendere uno scritto
o un discorso. Ed è proprio da una consapevolezza siffatta che nasce la
necessità di individuare criteri di misurazione della chiarezza e dell’oscurità di
un testo58[58].
La ricerca intorno a questi criteri ha ulteriormente evidenziato la
problematicità del “comprendere” e quindi la necessità di tener conto degli
ostacoli che possono rendere difficile o impossibile la comprensione.
L’interesse si è quindi spostato sulle caratteristiche dei fruitori e sul contesto
in cui avviene la comunicazione. I criteri di misurazione dei testi non vanno,
infatti, considerati in astratto, come parametri validi per ogni luogo e ogni
situazione. Al contrario essi devono essere posti in relazione alle finalità, ai
contenuti, ai destinatari. Nell’ambito di questo complesso intreccio, che non
va mai sottovalutato, hanno cominciato a essere applicati i due fondamentali
criteri della “leggibilità” e della “comprensibilità”59[59].
La “leggibilità” riguarda le caratteristiche intrinseche del testo, vale a
dire la decifrabilità materiale dei suoi segni ovvero delle sue variabili
linguistiche, lessicali e sintattiche. La “comprensibilità” riguarda invece il
rapporto tra le caratteristiche intrinseche del testo da un alto e,dall’altro,
“l’ordine logico-concettuale” dei suoi contenuti, “l’esplicitezza delle
informazione e i riferimenti a quelle presupposte”60[60], nonché ovviamente il
contesto nel quale avviene la comunicazione. È quindi del tutto evidente
come “leggibilità” e “comprensibilità” siano le due facce di una medesima
medaglia, come appunto lo sono il testo e il contesto. Tener conto del
contesto in cui si presentano concretamente gli ostacoli a una piena
comprensione, significa riflettere anche sulle modalità di elaborazione dei
testi e sulla loro efficacia comunicativa.
Queste rilevazioni di “leggibilità” e di “comprensibilità” non perseguono
naturalmente finalità di giudizio estetico o critico. Sono semplicemente
strumenti per predire come uno specifico testo sarà accolto da uno specifico
destinatario, se gli risulterà chiaro od oscuro.
In altre parole, il testo va rapportato al destinatario. Come scrive Tullio
De Mauro, “è teoricamente sbagliato parlare di chiarezza dei testi come
57[57]
Al problema della decodifica dei messaggi offre un contributo molto significativo la “teoria
matematica della comunicazione” affronta i temi della trasmissione ottimale dei messaggi. Essa studia il
processo costituito dai seguenti passaggi: fonte-segnale / apparato trasmittente /segnale /canale /ricevente/
conversione in messaggio/ comprensione del destinarlo. Tale teoria viene poi assunta e rielaborata in un
modello comunicativo “semiotico-informazionale” che si pone il problema delle modalità di decodifica e
interpretazione dei messaggi. Si vedano . U. ECO, Estetica e teoria dell’informazione, Bompiani, Milano
1972 e R. JAKOBSON, Saggi di linguistica generale, Feltrinelli, Milano 1966.
58[58]
Riprendiamo qui in parte le considerazioni svolte in E. BERTONELLI E G. RODANO, Per
leggere i discorsi di insediamento in Il linguaggio delle istituzioni pubbliche, cit. pp. 51-66.
59[59]
Cfr. M. E. PIEMONTESE, Capire e farsi capire. Teorie e tecniche della scrittura controllata, cit.,
pp. 79 - 122.
60[60]
Ivi, pp. 106-107.
qualità assoluta e non relativa, legata di volta in volta a precisi contenuti da
trasmettere a determinate persone o gruppi di persone a certe situazioni e a
certi obiettivi”61[61].
Questo discorso di carattere generale vale tanto più nel caso della
comunicazione pubblica. Essa è infatti non solo è chiamata a rivolgersi a
gruppi più o meno vasti, più o meno variegati, ma è sempre e comunque
tenuta a garantire il loro diritto a essere informati e dunque a comprendere e
decodificare il messaggio trasmesso. In questo caso, la predizione di
“leggibilità” e di “comprensibilità” diventa in qualche misura indispensabile.
Sono questi infatti gli indicatori che possono consentire di semplificare il
linguaggio e di adattarlo di volta in volta agli interlocutori.
È appunto in questa ottica che sono stati analizzati sia i ventiquattro
testi del campione di pubblicazioni, sia le dodici pagine tratte dai siti web del
Senato della Repubblica, della Camera dei deputati, del Parlamento europeo
e del suo Ufficio italiano. Per ciascuno dei testi presi in esame è stata cioè
condotta un’analisi tesa a rilevare - attraverso il metodo Gulpease - la loro
predizione di “leggibilità” e di “comprensibilità” in rapporto al titolo di studio dei
potenziali fruitori62[62].
Come si vedrà, questa analisi ha occupato una parte non piccola di
questa ricerca. Ciò non è avvenuto senza ragione. L’esigenza cruciale della
comunicazione pubblica è quella di raggiungere i propri destinatari e di far
loro intendere il senso dei messaggi. Interrogarsi sul loro grado di ricezione
diviene quindi un’operazione indispensabile, anzi dirimente. Da qui la
centralità del “testo”63[63]. Il “testo” resta a tutt’oggi l’unico aspetto di un
messaggio che possa essere in qualche modo “misurato” e, quindi considerando l’utente - in qualche modo “migliorato” attraverso l’eliminazione
degli ostacoli a una lettura agevole e compiuta.
Scrivere testi di “difficoltà controllata”64[64] è compito a cui la
comunicazione istituzionale non può rinunciare. Né, peraltro, si tratta di un
compito troppo arduo: la ricerca teorica e pratica65[65] condotta in Italia e
all’estero intorno al problema ha messo in luce gli strumenti con i quali è
61[61]
Cfr. T. DE MAURO, Guida all’uso delle parole, cit., p. 6.
Rinviamo a E. BERTONELLI, G. RODANO, “Leggibilità” e “comprensibilità”: nota introduttiva
all’analisi dei testi per una illustrazione degli aspetti più specifici e tecnici delle rilevazioni quantitative e
qualitative. La nota costituisce la premessa alla sezione B, Le pubblicazioni del IV capitolo di questa ricerca.
63[63]
Sembra interessante sottolineare - anche ai fini di possibili integrazioni disciplinari - una tesi
propria della teoria semiotica testuale. Secondo tale tesi “la cultura in generale può essere rappresentata
come un insieme di testi” (cfr. J. LOTMAN e B. USPENSKIJ, Tipologia della cultura, Bompiani, Milano 1973,
p. 51). A sua volta, Paolo Fabbri qualifica la cultura colta come “grammaticalizzata”, come quella cioè che
“definisce le proprie regole di produzione a metalinguaggio esplicitato e riconosciuto da un’intera comunità
discorsiva”. Viene invece definita “testualizzata” la cultura in cui le pratiche testuali si diffondono come
modelli (Cfr. P. FABBRI, Le comunicazioni di massa in Italia: sguardo semiotico e malocchio della sociologia,
Versus n. 5, 1973, p. 65. Fabbri ha ripreso e sviluppato queste argomentazioni in La svolta semiotica,
Laterza, Roma-Bari 1998).
64[64]
Cfr. M. E. PIEMONTESE, Capire e farsi capire. Teorie e tecniche della scrittura controllata, cit.
p. 120.
65[65]
La bibliografia è molto ampia. Per essa rinviamo sia alla “nota al testo” premessa alla sezione B)
Le pubblicazioni del IV capitolo, sia a quella posta a conclusione del volume.
62[62]
possibile operare la semplificazione del linguaggio66[66]. È appunto in
quest’ottica e servendosi di questi strumenti che non solo è stata condotta
un’analisi dei testi, ma si è anche proposta di volta in volta un’ipotesi di
riscrittura tesa a facilitare la loro lettura e la loro comprensione.
Gli esiti di questo lavoro sono riportati nel capitolo IV della ricerca
(sezione B per quanto riguarda le pubblicazioni e sezione D per quanto
riguarda i siti). Qui ci limitiamo a ricordare alcuni dati di sintesi.
La media della predizione di “leggibilità” è praticamente identica nel
caso delle pubblicazioni del Senato e della Camera: l’indice Gulpease tocca
rispettivamente il valore di 44,23 e di 44,22. Tali valori segnalano che il testo
è “facile” per laureati e diplomati, “molto difficile” per i licenziati della scuola
media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. Sono
previsti i seguenti effetti sul lettore: una lettura “indipendente” (cioè agevole e
sostanzialmente compiuta) per laureati e diplomati; una lettura “scolastica”
(che richiede cioè l’assistenza di un tutor) per i licenziati della scuola media;
una lettura “frustrante” per quelli della scuola elementare.
Le pubblicazioni del Parlamento europeo toccano invece un valore
medio di 51,3867[67]. Esso indica una analoga predizione di “leggibilità” per
laureati, diplomati e licenziati della scuola elementare, ma ne segnala una
diversa per i licenziati della scuola media (“difficile” in luogo di “molto
difficile”). Identici restano gli impatti di lettura. Considerando che tutte o quasi
le pubblicazioni sono rivolte a un pubblico assai ampio e indifferenziato non ci
troviamo di fronte a testi sino in fondo divulgativi.
Per quanto riguarda i siti l’indice di “leggibilità” dei testi delle pagine che
abbiamo considerato non varia in modo significativo. Ciò sia nel confronto
con i testi delle pubblicazioni, sia nel confronto reciproco68[68]. D’altra parte, è
stato osservato come a fronte della straordinaria messe di informazioni
garantita dai siti web, “la comprensione del messaggio inviato dal mittente da
parte del destinatario non può essere data per scontata: non basta dunque
inviare messaggi, far circolare una massa crescente di informazioni. […]
Occorre fare in modo che questa quantità di informazione si trasformi in
conoscenza sociale, quanto più articolata e diffusa”69[69].
66[66]
Cfr. S. SEPE, Per una riforma del linguaggio burocratico in A. MAZZACANE (a cura di), I
linguaggi delle Istituzioni, Cuen, Napoli 1998, pp. 205-212.
67[67]
È il valore che si ottiene depurando il campione di un testo - Segreti da rivelare sull’ambiente destinato ai bambini che ha un indice Gulpease eccezionalmente alto (113,61). Come ovvio ove questo
tersto venisse considerato la media si innalzerebbe fino alla soglia di 59,16.
68[68]
Questi valori medi dell’indice Gulpease:
•
Sito del Senato della Repubblica
44,79;
•
Sito della Camera dei deputati
44,50;
Sito del Parlamento europeo
45,44;
•
•
Sito dell’Ufficio italiano del PE
46,66.
69[69]
S. TAGLIAGAMBE, Rete e conoscenza collettiva, in C. CRESPELLANI PORCELLA, S.
TAGLIAGAMBE, G. USAI, La comunicazione nell’era di Internet, cit., p. 92.
4. AL DI LÀ DELLO SPECCHIO
4.1. Dalla “nicchia” alla “prateria”
Veniamo allora a qualche conclusione. Abbiamo già detto che i
Parlamenti hanno da qualche tempo avviato una comunicazione che si
affianca a quella tradizionale affidata da una parte alla pubblicità delle sedute
e degli atti e, dall’altra, all’informazione e alla formazione “politiche” condotta
dai partiti e dai singoli parlamentari. È appunto la comunicazione istituzionale
indirizzata al grande pubblico, di cui abbiamo cercato di esaminare le forme e
gli strumenti.
Abbiamo osservato altresì che questo segmento comunicativo dei
Parlamenti, quello italiano in primo luogo, costituisce oggi ancora soltanto
una “nicchia”. Si tratta però di una “nicchia” molto interessante, un vero e
proprio “segno dei tempi”, di grande valore strategico. Di fronte alla
comunicazione istituzionale può aprirsi difatti una vera e propria “prateria”:
quella di una comunicazione per così dire pedagogica e prepolitica che
avvicini, anche fisicamente, il maggior numero possibile di cittadini alle sedi in
cui si esercita la partecipazione alle decisioni che segnano la vita presente e
futura della società.
Si tratta ovviamente di un compito non semplice e che richiede al tempo
stesso impegno e fantasia, risorse economiche e umane, nonché - come
sottolinea Federico Basilica nell’Introduzione di questa ricerca - un quadro
normativo adeguato. La comunicazione ha assunto oggi un peso specifico
ancora inimmaginabile solo dieci anni fa. Ma, appunto, i tempi ormai
incalzano. La comunicazione è diventata una scienza che, in quanto scienza,
ha assunto un proprio statuto. La comunicazione ha un suo oggetto, un suo
linguaggio, una sua metodologia della ricerca che sono assolutamente
specifici come specifiche sono le sue procedure e le sue stesse tecnicalità.
Comunicare in via istituzionale deve tener conto di tutto questo, sapendo
naturalmente adattare alle proprie peculiari finalità un patrimonio ormai
consolidato.
In sostanza, anche la comunicazione istituzionale dei Parlamenti
richiede una vera e propria competenza: il padroneggiamento teorico e
pratico di un vero e proprio “sapere”. E si tratta di una competenza che non
va considerata come marginale rispetto alle tradizionali competenze
dell’Amministrazione.
Uscire dalla “nicchia” significa allora utilizzare i primi risultati sinora
conseguiti per sviluppare una vera e propria strategia comunicativa70[70]. È
evidente, ad esempio, che essa non potrebbe rinunciare a una
programmazione rigorosa in grado di farle trascendere i limiti di una gestione
70[70]
Ciò comporta, come sottolinea FEDERICO BASILICA in apertura di questo volume, che anche
la comunicazione istituzionale dei Parlamenti venga sorretta e indirizzata da un autorevole quadro
normativo.
rapsodica che, nonostante la sensibilità e l’impegno oggi profusi, ancora in
qualche modo la caratterizzano. Al riguardo, peraltro, nella attuale
comunicazione istituzionale delle nostre due Camere non mancano
suggestioni di indubbia valenza strategica.
4.2. Per una pedagogia dei “luoghi”
Abbiamo già accennato in precedenza a una di esse, quando abbiamo
ricordato la forbice tuttora esistente tra Paese legale e Paese reale e il senso
di estraneità che un pubblico non marginale nutre ancora verso i “luoghi” del
potere.
Le due Camere italiane hanno una storia che viene ormai da lontano e
che in oltre mezzo secolo di vita repubblicana ha fatto radicare il loro ruolo di
istituzioni irrinunciabili e decisive per la libera dialettica democratica. Un tale
ruolo è certamente riconosciuto e apprezzato da quanti partecipano
direttamente alle vicende della politica nazionale, ne conoscono non solo lo
specifico linguaggio, ma pure i non sempre semplici antefatti. A questi
cittadini - che non sono poi così pochi - vanno aggiunte le ampie fasce che
seguono più o meno da vicino il dibattito in corso nel Paese nelle trasmissioni
radio-televisive, sui giornali e le riviste.
E tuttavia gli analisti sono concordi nel riconoscere che questi soggetti
costituiscono pur sempre ancora una élite: cospicua, influente, ma pur
sempre una élite. Vaste masse di cittadini italiani continuano invece a
conservare verso la dialettica delle idee e degli interessi - in cui si incarna il
confronto anche aspro per il governo della nazione - un rifiuto che viene
anch’esso da lontano. È un senso di estraneità e di disagio quasi atavici di
fronte a dinamiche che non si capiscono o si avvertono come lontane e
estranee alla propria quotidianità.
È appunto lo iato irrisolto tra Paese legale e Paese reale. Esso è stato
addebitato ai limiti e persino alle piccinerie di certe fasi del confronto politico,
ma in realtà non è stato colmato neppure nei momenti più alti della storia
dell’Italia unita. Fosse il Parlamento di Cavour e di Rattazzi, di Giolitti e di
Turati, di De Gasperi e di Togliatti, di Nenni e di La Malfa, di Moro e di
Berlinguer, al dunque troppi italiani hanno guardato ai Palazzi del Senato e
della Camera come a sedi esoteriche e misteriose dove gruppi ristretti
perseguivano indecifrabili disegni. Come ben si sa, il problema costituisce un
nodo storiografico ancora aperto, che rinvia alle questioni stesse della nascita
della nazione italiana. Resta il fatto che Parlamento non è stato sempre e non
ancora per tutti lo “specchio del Paese”.
L’apertura di Palazzo Madama e di Montecitorio per visite guidate a un
numero crescente di cittadini e le numerose pubblicazioni che illustrano le
splendide sedi della “città parlamentare” costituiscono un segnale preciso che
un tale problema non è misconosciuto. La comunicazione del Parlamento
cioè ha cominciato ad avvertire la necessità di dare dei luoghi in cui maturano
le decisioni democratiche una immagine più accattivante e coinvolgente:
luoghi densi sì di storia e di cultura, ma pure luoghi che devono diventare
anche trasparenti e soprattutto luoghi di tutti. È una esigenza questa, peraltro,
che dovrebbe investire tutti i luoghi della organizzazione civile di una società.
Gli ospedali, le scuole, i tribunali, le sedi dei servizi come quelle dei diversi
Enti locali sono troppo spesso avvertiti in Italia come i luoghi in cui il termine
“pubblico” suona quasi come una qualificazione negativa, come luoghi “altri”,
sedi di una comunità indistinta che nessuno tende a riconoscere come
personalmente propria: una delle ragioni, sia detto parenteticamente, del loro
non episodico degrado.
In sostanza - al di là del peso che resta prioritario e decisivo delle scelte
di una politica, di una politica al possibile matura e solidale - un rapporto
virtuoso tra istituzioni e cittadini è legato anche a come esse riescono a
comunicare. Si ama e si rispetta davvero solo ciò che davvero si conosce,
solo ciò che ci diviene davvero familiare.
Ma perché i “luoghi” divengano “familiari” occorre anche che essi ci
parlino in modo “familiare”. Il Lessico famigliare di Natalia Ginsburg deve cioè
varcare i muri della piccola koinè casalinga e permeare la grande koinè
dell’intera società. Crediamo sia questa una delle vie perché tutto il Paese, e
non solo una sua parte, cominci a rispecchiarsi nel suo Parlamento.
In proposito, ci sono dei dati che parlano sin troppo chiaro. Nel 1997 “i
cittadini italiani in possesso della sola licenza elementare o di nessun titolo
erano 20.570.000, ovvero un terzo dell’intera popolazione; il tasso di scolarità
nel nostro paese è pari all’80% - 81%, inferiore a quello di tutti i paesi
dell’Unione Europea e dell’OCSE; la spesa pubblica per l’istruzione è
consolidata nel nostro paese al 5,1% del PIL. Tale quota è inferiore a quella
di tutti i paesi dell’Unione Europea, con l’eccezione della Grecia e della
Germania, e di tutti gli altri paesi OCSE con l’eccezione del Giappone”71[71].
Oggi ancora in Italia quasi due terzi dei licenziati della scuola media
ottengono il titolo di studio con la eufemistica qualifica di sufficiente e oltre
200.000 giovani si disperdono ogni anno lungo il primo biennio della scuola
secondaria superiore.
Questo è lo stato presente. Modificarlo non è certo compito della
comunicazione, ma di una politica che sappia adeguare l’Italia ai parametri
propri di una “età della conoscenza” quale è quella contemporanea. E tuttavia
è con lo stato presente che la comunicazione istituzionale, a cominciare da
quella del Parlamento, deve per ora fare i conti se vuole raggiungere l’intero
Paese e non solo - nella più benevola delle ipotesi - i due terzi di esso.
Sta qui, hic et nunc, il ruolo strategico della comunicazione dei
Parlamenti. Sta qui l’ardua scommessa di passare dalla “nicchia” alla
“prateria. Sta qui la non facile sfida di rendere il Palazzo pasoliniano una
“casa di vetro” e di andare finalmente al di là dello “specchio”.
71[71]
S. TAGLIAGAMBE, Rete e conoscenza collettiva, in C. CRESPELLANI PORCELLA, S.
TAGLIAGAMBE, G. USAI, La comunicazione nell’era di Internet, cit., p. 93.
A) LE STRUTTURE
A CURA DI CARMEN ANDREUCCIOLI E ARIANNA ORI
SENATO
NORMATIVO
E
COMUNICAZIONE:
PROFILO
DI CARMEN ANDREUCCIOLI
1. LA PUBBLICITÀ DEI LAVORI PARLAMENTARI
1.1 Gli strumenti di comunicazione “cartolare”
Storicamente la prima forma di comunicazione del Senato è stata quella
relativa alla pubblicità dei lavori parlamentari. Gli articoli 64 e 72 della
Costituzione ne sanciscono, infatti, la pubblicità, facendo rinvio ai regolamenti
interni per la disciplina concreta72[72].
Non è opportuno, in ragione dell’economia della presente ricerca,
soffermarsi ad analizzare i profili relativi alla comunicazione strettamente
parlamentare. Ci basterà dire che tale forma di comunicazione si realizza
attraverso i tradizionali mezzi di pubblicità “cartolare”.
Per quel che concerne i dibattiti in aula, il funzionario competente
redige un resoconto sommario di ogni seduta (una sorta di sintesi succinta di
quello che è detto e deciso e che viene pubblicata in “strisce di bozza”
durante il corso della stessa seduta) e un resoconto stenografico, la cui prima
versione “non corretta” è disponibile sia in forma di bozze, sia sul sito Internet
pressoché simultaneamente alla seduta (dopo due ore, lasciate all'oratore,
per eventuali correzioni e aggiustamenti formali). I due resoconti escono poi
in forma definitiva il giorno successivo.
Per quel che concerne le sedute in commissione, la pubblicità
“cartolare” è assicurata da sintesi dei lavori che sono pubblicati in appositi
resoconti sommari delle commissioni. I resoconti stenografici dei lavori sono
invece previsti solo per le sedi deliberante e redigente, per le indagini
conoscitive e per le sedute riservate all’esame dei disegni di legge finanziaria
72[72]
Si veda a titolo esemplificativo il Decreto Presidente del Senato del 10 dicembre 1986.
L’apparato interno, così come delineato nell’Allegato numero 1 del Decreto, risulta alquanto diverso
dall’attuale: ictu oculi è possibile constatare la totale assenza di ogni aspetto relativo alla comunicazione. La
lettura dell’allegato mostra infatti come vi fosse un solo Servizio dei Resoconti dell’Assemblea, articolato a
sua volta in tre Uffici (Ufficio dei resoconti sommari; Ufficio per la redazione dei resoconti stenografici; Ufficio
per la pubblicazione dei resoconti stenografici), competenti solo in materia di pubblicità dei lavori
parlamentari.
e di bilancio, nonché per lo svolgimento delle interrogazioni. Nel corso degli
anni si è andata consolidando una prassi estensiva dello stenografico di
commissione con riguardo alle audizioni e alle comunicazioni del governo.
1.2. I nuovi supporti tecnologici
Accanto a queste forme di pubblicità “cartolare” il Senato ha sviluppato
forme diverse di pubblicità diretta, avvalendosi delle nuove tecnologie.
In primo luogo, per quanto riguarda le Commissioni, occorre ricordare i
commi 4 e 5 dell'articolo 33, i quali sanciscono che il Presidente del Senato,
su domanda della Commissione, possa disporre l'ammissione della stampa e
del pubblico a seguire lo svolgimento delle sedute in separati locali attraverso
impianti audiovisivi.
Il cittadino può, poi, seguire i lavori parlamentari sia tramite televisione,
(sulle reti RAI, ove la diretta sia autorizzata dal Presidente; o sul canale
satellitare quotidianamente), sia tramite Internet. Può anche assistere
direttamente alle sedute, previa richiesta o telefonando al centralino di
informazione parlamentare. Qualche notazione in più richiede quest’ultimo
strumento di comunicazione - di cui torneremo a parlare in seguito - nato
inizialmente solo come centralino di informazione parlamentare riservato agli
onorevoli senatori. Nel corso del tempo si è aperto all’utenza.
2. LA STRUTTURA INTERNA DEL SENATO: UFFICI
COMPETENTI NEL SETTORE DELLA COMUNICAZIONE
La lettura delle norme regolamentari offre all’osservatore un Senato
"scatola di vetro”: un’istituzione sì trasparente, per quel che concerne la sua
attività, ma non vicina al cittadino; un’amministrazione che informa, ma che
non comunica, cioè che non dialoga, con l’utenza.
Conscio dei limiti di un siffatto approccio, a partire dagli anni ’90 il
Senato stesso ha avviato un processo di ulteriore apertura al pubblico,
attraverso molteplici canali di comunicazione, i quali hanno richiesto
modifiche all’apparato amministrativo interno.
In via preliminare intendiamo quindi, alla luce del dato normativo,
analizzare la attuale struttura interna del Senato per individuare i Servizi e gli
Uffici competenti in materia di comunicazione e per tentare, nei limiti del
possibile, di chiarirne e circoscrivere le relative funzioni e competenze.
Un quadro completo dell’apparato burocratico del Senato è disposto dal
Testo Unico delle norme regolamentari dell’amministrazione riguardanti il
personale del Senato della Repubblica, del dicembre 2003. A norma del 2°
comma del TU suddetto, l’amministrazione del Senato risulta articolata in
Aree, Servizi e Uffici.
Relativamente al profilo della comunicazione è possibile constatare
l’assenza di un organo unico preposto alla cura dei rapporti con il pubblico.
Tale funzione infatti è assolta sotto vari profili da diversi Uffici e Servizi.
In primo luogo si deve considerare l’attività di comunicazione tecnica
con la stampa svolta dall’Ufficio stampa ed Internet del Senato. L’ufficio,
posto alle dirette dipendenze del Segretario Generale, svolge, ex Tab. B
richiamata dall’art. 2 comma 4 e posta in appendice al TU, le funzioni di
portavoce del Senato, in conformità con le direttive degli organi politici del
Senato e del Segretario Generale. Più nel dettaglio, oltre a funzioni di ordine
interno, quali la redazione della rassegna stampa quotidiana e la diffusione,
nel corso della giornata, delle cosiddette "agenzie giornalistiche", tale ufficio
si occupa di tutto il profilo della comunicazione attraverso il sito Internet.
L’attività si concretizza nella redazione delle pagine di comunicazione di
attualità, organizzando lo scambio delle informazioni di base nell’ambito
dell’Amministrazione e assicurandone il continuo aggiornamento.
Nell’espletamento delle proprie attività tale Ufficio è tenuto ad operare
in coordinamento con l’Addetto stampa del Presidente del Senato,
fornendogli i necessari supporti e collaborando con esso.
In secondo luogo, per quel che riguarda il profilo della comunicazione
istituzionale in senso stretto, il Senato si è dotato, nell’ambito del graduale
processo di riforma dell’amministrazione, di un apposito Servizio, quello dei
resoconti e della comunicazione istituzionale, collocato all’interno della area
della comunicazione (terza area). Tale servizio si articola a sua volta in
quattro distinti uffici, i quali si occupano sia dei profili di back office, sia di
front office dell’attività di comunicazione. Già dallo stesso nome del Servizio
appare chiaro come l’attività di pubblicità dei lavori parlamentari, attraverso i
tradizionali canali di comunicazione “cartolare”, sia strettamente collegata alla
più ampia attività di comunicazione e relazione con il pubblico.
Lavoro fondamentalmente di back office è svolto da un lato dall’Ufficio
delle informazioni parlamentari, dell’archivio e delle pubblicazioni del Senato
e dall’altro dall’Ufficio dell’Archivio del Senato. In particolare, il primo dei due
uffici provvede, sostanzialmente, alla definizione delle procedure
automatizzate per l’elaborazione, l’acquisizione e la diffusione delle
informazioni relative ai procedimenti di formazione delle leggi e all’attività
parlamentare in genere. Il secondo ufficio invece, istituito alla fine del 2000,
provvede alla conservazione e alla gestione del cospicuo patrimonio culturale
rappresentato dall’Archivio storico del Senato che solo di recente, per
impulso dell’attuale presidente, è stato aperto al pubblico73[73].
Il profilo del front office, certamente più rilevante ai fini della presente
ricerca, è invece curato dall’Ufficio dei resoconti, per quanto attiene
all’aspetto legislativo-parlamentare, e dall’Ufficio comunicazione istituzionale
per quanto attiene alla più generica attività di comunicazione. Il primo è
73[73]
Cfr. SENATO DELLA REPUBBLICA: ARCHIVIO STORICO, Guida all’archivio storico del
Senato, Rubbettino, 2003.
chiamato ad occuparsi della redazione e della raccolta dei resoconti sommari
e stenografici e dei documenti ad essi allegati sia delle sedute in
Commissione che in Aula, nonché della stesura di brevi comunicati
informativi sull’attività parlamentare.
L’Ufficio comunicazione istituzionale, di recente creazione, è invece
l’organo preposto alla cura dei rapporti con il pubblico, esperto e non esperto,
in particolare modo con il mondo giovanile e scolastico, con università, istituti
di ricerca, centri di formazione e specializzazione post universitaria74[74].
Esso si occupa in primo luogo della formulazione e della realizzazione
dei progetti e di proposte in merito a iniziative del Senato in materia di
comunicazione istituzionale.
Nell’espletamento della propria attività di diffusione di informazioni
parlamentari e di promozione di iniziative culturali, il predetto ufficio si avvale
del Centro di informazione e documentazione istituzionale al pubblico,
nonché della Libreria del Senato75[75].
L’Ufficio sovrintende inoltre alla gestione dello sportello telematico e
telefonico, a cui chiunque può rivolgersi per avere notizie circa l’iter di un
determinato provvedimento, il curriculum di un senatore, le iniziative assunte
da un gruppo parlamentare nonché per ottenere altre più generiche
informazioni, anche di natura statistica.
Il TU assegna inoltre a tale Ufficio il compito di portare avanti l’attività di
promozione della partecipazione del Senato a mostre ed altre iniziative
culturali, scientifiche, artistiche e tecnologiche, quali la Fiera del Libro e lo
Smau.
Infine l’Ufficio si occupa della promozione e del coordinamento della
pubblicazione su supporto cartaceo, audiovisivo e informatizzato di
documentazione divulgativa riguardante il Senato e le sue articolazioni
interne.
In terzo ed ultimo luogo, l’attività di rapporto con i cittadini è svolta
anche dalla Biblioteca, di recente apertura al pubblico, per la cui gestione è
istituito un apposito Servizio, sottoarticolato in tre distinti Uffici: l’Ufficio
centrale e per la gestione dei fondi speciali; l’Ufficio per l’acquisizione e per
l’ordinamento dei libri; l’Ufficio per l’acquisizione e per l’ordinamento delle
pubblicazioni periodiche e degli atti ufficiali. A bene vedere è solo il primo dei
tre Uffici a svolgere un’effettiva attività di relazione con l’utenza. Questo
infatti, è tenuto a curare l’accesso degli estranei alle sale di studio e ad
assistere gli utenti della biblioteca che intendano svolgere ricerche o
consultare testi.
In definitiva sul piano normativo poche sono le disposizioni in materia di
comunicazione istituzionale: le poche e scarse norme regolamentari si
74[74]
Si veda la rubrica “Ufficio comunicazione istituzionale” della Tab. B esemplificativa dell’art 2
comma 4 del TU.
75[75]
La libreria del Senato è stata istituita con Decreto Presidente del Senato, del 1 luglio 1983,
successivamente ratificato dalla Delibera Consiglio Presidenza 11 agosto 1983.
occupano del profilo relativo alla pubblicità dei lavori parlamentari, mentre
nulla prevedono relativamente alla attività di comunicazione in senso proprio.
Di comunicazione si occupano soltanto, anche se in modo lato e del tutto
incidentale, le regole del TU che delineano la struttura dell'amministrazione e
le competenze spettanti a ciascuna Area, Servizio o Ufficio.
ORGANIGRAMMA DELL’AMMINISTRAZIONE DEL SENATO DELLA
REPUBBLICA
CAMERA
NORMATIVO
E
COMUNICAZIONE:
PROFILO
DI CARMEN ANDREUCCIOLI
1. LA PUBBLICITÀ DEI LAVORI PARLAMENTARI
Storicamente anche per la Camera dei deputati la prima forma di
comunicazione è stata quella relativa alla pubblicità “cartolare” dei lavori
parlamentari, sancita, come già ricordato, dagli articoli 64 e 72 della Carta
Costituzionale.
Ma, a parte i tradizionali strumenti “cartolari” di pubblicità dei lavori
parlamentari, sui quali si è ampiamente detto in relazione al Senato e ai quali
si fa pertanto interamente rinvio, la Camera dei deputati ha dedicato, nel
corso dell’ultimo decennio, ampio spazio alla più generale attività di
promozione della comunicazione con il pubblico e della informazione esterna.
2. ORGANI E UFFICI COMPETENTI NEL SETTORE DELLA
COMUNICAZIONE
A differenza del Senato, dove nel settore della comunicazione è dato
rinvenire un concorso (e una parziale sovrapposizione) di soli uffici e servizi
amministrativi, alla Camera il profilo della comunicazione vede il
coinvolgimento non solo di strutture interne all’amministrazione, ma anche di
organi di natura politica, nonché di strutture esterne all’apparato stesso.
2.1. Il Comitato per la comunicazione e l’informazione esterna
Fra gli organi politici si deve annoverare il Comitato per la
comunicazione e l’informazione esterna, previsto dall’articolo 5 del
Regolamento dei Servizi e del personale. Il Comitato rappresenta lo
strumento attraverso cui l’Ufficio di Presidenza formula gli indirizzi generali e
assicura la vigilanza in materia di comunicazione ed informazione esterna
sull’attività della Camera. Tale organo risulta composto da un Vice
presidente, a cui fra l’altro è affidata la presidenza del Comitato stesso76[76],
da un deputato Questore, da due deputati, designati dal Presidente della
76[76]
Attualmente l’on. Publio Fiori.
Camera, e dal Segretario generale o da un suo delegato. Alle riunioni del
Comitato, il quale opera in base ad un apposito regolamento, approvato
dall’Ufficio di Presidenza, possono partecipare, su invito, anche i consiglieri
Capi dei Servizi competenti ed i responsabili dei Servizi o Uffici di volta in
volta interessati, nonché persone estranee all’amministrazione, ma di
comprovata competenza nel settore della comunicazione. Il Comitato è
tenuto a riferire periodicamente all’Ufficio di Presidenza sullo svolgimento
della propria attività77[77].
2.2. La Fondazione della Camera
Lo stesso Ufficio di Presidenza, su proposta dell’attuale Presidente
della Camera, l’on. Presidente Pier Ferdinando Casini, ha deciso altresì di
istituire una apposita ed autonoma Fondazione, al fine di fornire una risposta
adeguata alle esigenze di conoscenza e divulgazione del patrimonio storico e
del ruolo istituzionale della Camera, per mezzo di attività rivolte a
promuoverne l'immagine e la valenza culturale e a sviluppare il rapporto con i
cittadini, in special modo con i giovani e con la scuola.
La Fondazione può, conformemente al suo Statuto (anche esso
approvato dall’Ufficio di Presidenza), promuovere convegni, seminari e
mostre78[78] su temi che abbiano interesse per la Camera; può istituire premi e
borse di studio; può avviare collaborazioni e stipulare convenzioni con istituti
universitari e di ricerca, con enti culturali ed istituzioni, italiani ed esteri,
operanti in settori attinenti all'attività parlamentare.
Alla Fondazione è affidata inoltre la realizzazione, anche in
collaborazione con case editrici, di pubblicazioni - a stampa e multimediali - e
di prodotti riguardanti le attività e le sedi parlamentari, nonché la loro
diffusione mediante i vari e diversi sistemi di trasmissione e distribuzione79[79].
Queste attività, pur essendo parallele a quelle prettamente istituzionali,
non sono per ciò stesso meno importanti: “esse giocano infatti un ruolo
strategico nella diffusione sempre più capillare della cultura del Parlamento,
per la quale in Italia esistono ancora ampi margini, e - di conseguenza - nello
sviluppo della partecipazione democratica alla vita del Paese”80[80].
77[77]
Si considerino al riguardo gli esiti dell’ultima relazione sullo stato dell’amministrazione per il
2002 (Predisposta dal SG ai sensi dell’art. 7 comma 4, lett o) del Regolamento dei Servizi e del personale,
Maggio 2003), nella quale è richiamata la stessa Relazione del Comitato, volta a definire una strategia
complessiva della comunicazione istituzionale della Camera dei deputati.
78[78]
Le iniziative della Fondazione sono ampiamente illustrate nel sito della fondazione stessa:
www.fondazione.camera.it. Fra le più recenti iniziative va annoverata la Mostra sulla Bella pittura.
79[79]
FONDAZIONE, Statuto, art. 3 (Scopi). Il testo dello statuto è anch’esso reperibile sul sito della
fondazione.
80[80]
P.F. CASINI, Presentazione del Presidente della Camera dei deputati, discorso disponibile sul
sito della fondazione.
Fra gli organi della Fondazione81[81], un ruolo centrale è svolto dal
Consiglio di amministrazione82[82], al quale spettano, per disposizione
statutaria, tutti i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione della
Fondazione. Presidente della Fondazione è di diritto il Presidente della
Camera dei deputati della legislatura precedente83[83].
2.3. Gli Uffici interni all’apparato amministrativo
Prima di individuare gli uffici competenti nel settore della comunicazione
è opportuna una preliminare illustrazione della struttura interna
dell’amministrazione della Camera. Questa si articola in 18 Servizi, strutture
dotate di autonomia funzionale e gestionale e in 7 Uffici della Segreteria
Generale, posti alle dirette dipendenze del Segretario Generale. In particolare
si occupano di comunicazione e di informazione parlamentare le seguenti
articolazioni: il Servizio per i resoconti, l’Ufficio Stampa e l’Ufficio
pubblicazioni e relazioni con il pubblico.
È possibile osservare come, a differenza del Senato, l’attività di
pubblicità dei lavori parlamentari risulti separata dalla più generale funzione di
comunicazione istituzionale.
Per quel che concerne il primo dei due profili la competenza in materia
è del Servizio Resoconti, il quale cura la redazione, la pubblicazione e la
conservazione dei resoconti stenografici e sommari e dei relativi allegati non
solo delle sedute dell’Assemblea ma anche delle sedute pubbliche delle
Commissioni permanenti, delle Giunte e delle Commissioni bicamerali e
d’inchiesta presiedute da deputati84[84].
Per quanto attiene invece al secondo aspetto, a parte le attività di
promozione e di comunicazione di natura per lo più culturale, portate
autonomamente avanti dalla Fondazione di cui si è detto, le altre iniziative in
materia di comunicazione e di relazione con il pubblico, così come definite
dalle indicazioni programmatiche del Comitato, sono portate avanti dall’Ufficio
Stampa e dall’Ufficio pubblicazioni con il pubblico, entrambi articolazioni del
Segretariato generale e alle dirette dipendenze del Segretario Generale.
In particolare il primo cura più direttamente la comunicazione
istituzionale attraverso il sito Internet ed il televideo; provvede a mantenere i
rapporti con la stampa e con gli altri organi di informazione ed infine cura la
redazione della rassegna stampa quotidiana e periodica, nonché delle
raccolte tematiche. Il Regolamento dei Servizi dispone che possano fare
81[81]
Organi necessari della fondazione sono: Il Consiglio di amministrazione; il Presidente; il
Comitato direttivo, il Collegio dei revisori dei conti; il Direttore generale. (art.7 dello Statuto)
82[82]
“Il Consiglio è composto dal Presidente della Fondazione che lo che lo presiede; dai tre deputati
Questori; da tre deputati Segretari di Presidenza, nominati dal Presidente della Camera dei deputati; dal
Segretario generale della Camera dei deputati; da due membri nominati dal Presidente della Camera dei
deputati, su proposta del Segretario generale, tra i Consiglieri parlamentari della Camera medesima” (art. 8
dello Statuto).
83[83]
Attuale Presidente della Fondazione è l’on. Giorgio Napolitano.
84[84]
Art. 31 del Regolamento dei Servizi e del Personale
parte dell’Ufficio suddetto solo giornalisti professionisti, assunti con contratto
di collaborazione a tempo determinato e che la direzione dell’Ufficio può
essere attribuita anche ad uno di tali giornalisti85[85].
L’Ufficio pubblicazioni e relazioni con il pubblico provvede
primariamente alla cura delle relazioni con i cittadini, le collettività ed altri enti
e delle relative attività di informazione; alla redazione delle pubblicazioni della
Camera e delle connesse attività di distribuzione; infine a supportare le
iniziative della Camera aventi carattere culturale e sociale, nonché tutte
quelle iniziative indirizzate a specifiche categorie di utenti. Quest’ultima
funzione, a seguito dell’istituzione della Fondazione della Camera, risulta
alquanto ridimensionata.
3. LE ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE E DI RELAZIONE
CON IL PUBBLICO DELLA CAMERA
È necessario analizzare l’attività di comunicazione e di relazione con il
pubblico svolta dagli Uffici interni della Camera stessa.
L’amministrazione interna della Camera ha dimostrato in questa ultima
legislatura un particolare dinamismo nel settore della comunicazione.
Funzionali allo sviluppo di tale profilo sono da un lato l’attività di formazione
del personale e dall’altro l’utilizzo sempre più consapevole dei nuovi strumenti
tecnologici.
3.1.Le iniziative rivolte all’esterno
È opportuno considerare in primo luogo le iniziative di formazione
rivolte all’esterno.
Tra queste si devono annoverare primariamente le attività di formazione
dedicate alle scuole. L’amministrazione della Camera provvede infatti sia ad
organizzare visite scolastiche ordinarie guidate del Palazzo di Montecitorio e
in particolare dell’aula, nel corso delle quali è consentito ai giovani visitatori di
prendere parte come pubblico alle sedute, sia a predisporre apposite giornate
di formazione dedicate alle classi delle scuole medie superiori.
Nel corso di tali giornate sono programmati incontri con i deputati e
visite nei luoghi in cui si svolge il lavoro parlamentare, con la possibilità per gli
studenti di approfondire l’utilizzo del sito Internet, delle banche dati e degli
strumenti di ricerca e consultazione della Biblioteca della Camera86[86].
85[85]
Art. 36 del Regolamento dei Servizi e del Personale
Dal 1996 ad oggi, hanno partecipato a questa iniziativa quasi cinquemila studenti delle scuole
medie superiori. Il programma di ciascuna giornata, costantemente guidato da tutor, che assistono la classe
nelle diverse fasi, risulta così articolato.
La prima parte della giornata si svolge a Palazzo Montecitorio, sede della Presidenza,
dell'Assemblea e delle Commissioni permanenti: gli studenti seguono un percorso guidato con illustrazione
del funzionamento dei vari organi ed apparati e dei luoghi ove le attività stesse si svolgono. Lungo il
86[86]
Sempre a tale categoria di iniziative vanno ricondotti gli stages, rivolti a
funzionari di amministrazioni italiane e straniere, a scuole di specializzazione
professionale e a università. Vengono previste altresì - secondo precise
metodologie di svolgimento - attività di collaborazione dell’amministrazione ad
iniziative di formazione sui temi parlamentari.
3.2. Le iniziative di informazione in senso stretto
In secondo luogo si devono analizzare le iniziative di informazione in
senso stretto: la digitalizzazione della biblioteca e dell’archivio storico e la
contestuale attivazione di banche dati specialistiche in materia parlamentare;
la realizzazione (prossima) di un apposito Centro di informazione
parlamentare; il rinnovamento del sito Internet ed infine lo sviluppo del canale
satellitare.
Per quel che attiene al primo aspetto, tali iniziative sono volte a
promuovere la comunicazione dell’informazione di carattere strettamente
parlamentare. Si deve osservare come sul piano dell’informazione, specifico
impulso ha avuto lo sviluppo di importanti progetti concernenti la messa in
rete di documenti parlamentari e l’attivazione di diverse banche dati. In
particolare si vuole consentire ai cittadini l’accesso gratuito, attraverso la rete
Internet, all’importante patrimonio della documentazione parlamentare,
soprattutto al patrimonio della Biblioteca e dell’Archivio storico. In questa
prospettiva la biblioteca parlamentare digitale può diventare un centro di
relazioni con il pubblico, in grado di fornire servizi utili all’utenza grazie anche
ad una integrazione con il prossimo Centro di informazione parlamentare.
Nella prospettiva di sviluppare le attività in ambito culturale e con
l’intento di avvicinare i cittadini all’istituzione, la amministrazione della
Camera ha infatti previsto la realizzazione del nuovo Centro di informazione
parlamentare, in via del Corso. Tale struttura dovrebbe rappresentare non
solo un’occasione privilegiata di contatto diretto con il pubblico, ma anche
uno strumento per la divulgazione delle iniziative avviate. Particolare
attenzione è stata prestata alla stessa organizzazione degli spazi interni: si è
cercato infatti di coniugare la tradizione parlamentare con le nuove strutture
tecnologiche. L’organizzazione del Centro prevede tre destinazioni d’uso
prevalenti, articolate logisticamente su tre separati livelli ambientali, in modo
da non confondere i diversi flussi di utenti: l’accoglienza e i servizi destinati
percorso possono assistere alla seduta dell'Assemblea e poi discutere, in un'aula di Commissione, con
alcuni deputati degli argomenti connessi alla loro ricerca o, più in generale, al funzionamento della Camera.
La seconda parte della giornata si svolge, invece, a Palazzo San Macuto, sede della Biblioteca della
Camera: gli studenti visitano le diverse sale, con la possibilità di usare gli strumenti di ricerca situati in
ciascuna di esse. Proseguono con l'attività di formazione e l'utilizzazione dei più moderni strumenti di ricerca
bibliografica e di documentazione parlamentare, anche attraverso la consultazione avanzata del sito Internet
e delle altre banche-dati.
Al termine della giornata a ciascuno dei partecipanti è richiesto un commento scritto sull'esperienza
effettuata e viene consegnato materiale di documentazione a stampa o in videocassetta nonché un attestato
di partecipazione, valutabile come “credito formativo”.
alle scolaresche e a i gruppi in visita alla Camera; la distribuzione e
l’eventuale commercializzazione di oggetti anche ad uso informativo non
specialistico; le attività di informazione sui lavori parlamentari e sulle iniziative
culturali in atto alla Camera. Il Centro sarà chiamato a fornire agli utenti una
prima accoglienza e le informazioni di base sull’attività parlamentare, nonché
ulteriori indicazioni per eventuali approfondimenti.
Per quel che riguarda invece il Sito web, esso ha svolto, nell’ambito
della comunicazione istituzionale, una pregevole funzione di informazione
documentale, comprovata dall’elevato numero di contatti da parte degli utenti
esterni. Nel corso del 2002 è stato avviato un profondo processo di revisione
e di aggiornamento della sua impostazione, nonché dei suoi contenuti, al fine
di razionalizzarne la struttura, adeguarne la base tecnologica e grafica ed
infine consentire la differenziazione fra sito Internet e sito Intranet.
Attualmente il nuovo sito della Camera può essere considerato lo strumento
privilegiato di comunicazione: ogni informazione sia sull’attività più
strettamente parlamentare, sia sulla struttura interna e sul funzionamento
dell’amministrazione, sia infine su ogni altra iniziativa tanto culturale quanto di
formazione promossa dall’istituzione è reperibile on line.
Nel quadro di promozione e di informazione dell’attività parlamentare
una particolare attenzione è stata dedicata, infine, allo sviluppo del canale
satellitare. Questo, infatti, a differenza di quello del Senato, da semplice
strumento di pubblicità dei lavori parlamentare si sta progressivamente
trasformando in canale di informazione e di formazione parlamentari. Oltre
alla diretta dei lavori dell’assemblea sono trasmessi, infatti, anche brevi
documentari dedicati a temi politico-costituzionali di interesse pubblico. In
occasione delle elezioni europee il canale ha trasmesso, ad orari predefiniti,
un documentario illustrativo dell’attività e del ruolo del Parlamento Europeo
nonché del relativo sistema di elezione.
ORGANIGRAMMA DELL’AMMINISTRAZIONE DELLA CAMERA DEI
DEPUTATI
Organigramma
PARLAMENTO
EUROPEO
COMUNICAZIONE: PROFILO NORMATIVO
E
DI ARIANNA ORI
1. LE FONTI
1.1. Il Regolamento interno
Il Regolamento interno (febbraio 2003 - XV edizione) ricalca, nel
contenuto, i regolamenti interni della Camera dei deputati e del Senato della
Repubblica italiani.
Il capitolo XIX regola la pubblicità dei lavori in Aula, nella forma del
processo verbale (art. 148) e del resoconto integrale (art. 149). Il processo
verbale di ogni seduta, contenente le decisioni del Parlamento e i nomi degli
oratori, è distribuito almeno mezz’ora prima dell’inizio della parte pomeridiana
della seduta successiva. Esso è sottoposto all’approvazione dell’Assemblea;
munito delle firme del Presidente e del Segretario Generale viene depositato
negli archivi del Parlamento e pubblicato nella GU dell’UE entro un mese. Il
resoconto integrale, cioè la trascrizione completa nelle lingue ufficiali di ogni
seduta, è pubblicato come allegato alla GU dell’UE.
Ufficio di Presidenza
Ampia regolamentazione trova l’Ufficio di Presidenza (art. 21-28). Come
si vedrà più avanti, esso è l’organo competente ad emanare le direttive che
regolamentano l’attività degli uffici stampa e di quelli delle relazioni esterne.
Si tratta di un’attribuzione sviluppatasi probabilmente in via di prassi, non
essendo specificatamente sancita dal Regolamento, ma rientrante nell’ampia
categoria delle decisioni di carattere organizzativo e amministrativo
concernenti l’organizzazione interna del PE, il suo Segretariato e i suoi
organi. L’Ufficio si compone del Presidente e dei quattordici Vicepresidenti,
ognuno con un’assegnazione di responsabilità per materie specifiche. Con
riguardo alla comunicazione, è presente un Vicepresidente per la trasparenza
e l’accesso ai documenti ed uno per la politica dell’informazione e della
comunicazione.
Pubblicità e trasparenza
Proseguendo l’analisi del Regolamento, per tornare successivamente e
con maggior ampiezza all’attività dell’Ufficio di Presidenza in materia di
comunicazione, troviamo al capitolo XXII sancita la pubblicità e la
trasparenza delle attività del PE: “Il Parlamento assicura la massima
trasparenza delle sue attività, in linea con quanto stabilito dal Trattato CE (art.
255) e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione. Le discussioni in seno
al Parlamento sono pubbliche” (art. 171, 1° e 2° co mma). La necessità di
assicurare la trasparenza delle attività delle istituzioni comunitarie è ribadita
dall’art. 1, 2° comma del trattato sull’Unione Euro pea. Essa trova la sua ratio
nel fatto che è proprio una politica di trasparenza a consentire una migliore
partecipazione dei cittadini al processo decisionale e a garantire una
maggiore legittimità, efficienza e responsabilità dell’amministrazione nei
confronti dei cittadini, in un sistema democratico e volto al rispetto dei diritti
fondamentali (sanciti dall’art. 6 del trattato UE e dalla carta dei diritti
fondamentali dell’Unione Europea).
Accesso del pubblico ai documenti
In quest’ ottica si spiega la ragione per cui la maggior parte della
normativa relativa ai campi della comunicazione e dell’informazione in ambito
comunitario, ruoti intorno alla materia del diritto di accesso del pubblico ai
documenti delle istituzioni europee (in parallelo a quanto previsto dalla Legge
7 agosto 1990, n. 241).
L’articolo 255 del trattato che istituisce la comunità europea, stabilisce
che “qualsiasi cittadino dell’Unione e qualsiasi persona fisica o giuridica che
risieda o abbia la sede sociale in uno stato membro, ha il diritto di accedere ai
documenti del Parlamento, del Consiglio e della Commissione”. L’articolo 172
del Regolamento - stabilisce che “qualsiasi cittadino dell’Unione […] ha un
diritto di accesso ai documenti del Parlamento […] secondo i principi, le
condizioni e le limitazioni definite nel regolamento CE n. 1049/2001 (30
maggio 2001) del PE e del Consiglio e in conformità delle specifiche
disposizioni del presente regolamento” (1° comma).
L’espressione “documenti del Parlamento” sta ad indicare qualsiasi
contenuto informativo, a prescindere dal suo supporto (supporto cartaceo o
elettronico, registrazione sonora, visiva o audiovisiva), che sia stato elaborato
o ricevuto dai titolari di cariche del Parlamento, dalle commissioni o
delegazioni interparlamentari o dal Segretariato del Parlamento e che verta
su aspetti relativi alle politiche, iniziative e decisioni di competenza
dell’istituzione (reg. 1049/2001, art. 2-3). L’Ufficio di Presidenza stabilisce
norme atte ad assicurare che tutti i documenti del Parlamento siano registrati
(2° comma).
A tal fine l’Assemblea istituisce un “registro dei documenti del
Parlamento”. I documenti legislativi e gli altri documenti indicati nell’ allegato
XV al Regolamento (elenco che, però, non limita il diritto d’accesso ai
documenti che non rientrano nelle categorie elencate), sono resi direttamente
accessibili attraverso tale registro. Per ciascun documento il registro contiene
un numero di riferimento, l’oggetto e/o una breve descrizione del contenuto
del documento, nonché la data in cui il documento é stato ricevuto o redatto e
inserito nel registro.
L’Ufficio di presidenza può adottare norme, conformi al regolamento n.
1049/2001, che disciplinano le modalità di accesso e che sono pubblicate
nella GU dell’UE (3° comma).
Il Parlamento rifiuta l’accesso a un documento la cui divulgazione
arrechi pregiudizio alla tutela dell’interesse pubblico, alla vita privata e
all’integrità dell’individuo, alle procedure giurisdizionali, agli obiettivi delle
attività di indagine ecc. (reg. 1049/2001, art. 4).
L’Ufficio di presidenza designa le autorità incaricate del trattamento
delle domande iniziali e adotta le decisioni relative alle domande di conferma
e a quelle di accesso a documenti sensibili (4° com ma). Uno dei
vicepresidenti è responsabile della supervisione del trattamento delle
domande di accesso ai documenti (6° comma).
La commissione competente del Parlamento, sulla base di informazioni
fornite dall’Ufficio di presidenza e da altre fonti, elabora la relazione annuale e
la presenta all’Assemblea (7° comma). La relazione comprende il numero dei
casi in cui si è rifiutato l’accesso ai documenti, i motivi di tali rifiuti, il numero
dei documenti “sensibili” non inseriti nel registro (trattasi di documenti
provenienti dalle istituzioni o dalle agenzie da loro istituite, da stati membri,
paesi terzi o organismi internazionali, classificati come “confidentiel”, perché
proteggono interessi essenziali in particolare negli ambiti della sicurezza
pubblica, della difesa e delle questioni militari).
Pur non prefiggendosi il regolamento 1049/2001 di modificare le
normative nazionali in materia di accesso ai documenti, è evidente che, in
virtù del principio di cooperazione leale nelle relazioni tra le istituzioni e gli
stati membri, questi dovranno fare in modo di non pregiudicare la corretta
applicazione del regolamento e di rispettare le norme di sicurezza delle
istituzioni.
Il regolamento invita ciascuna istituzione ad adottare i provvedimenti
necessari per informare il pubblico dei diritti di cui gode in materia e a mettere
a punto la buona “prassi amministrativa” per facilitare l’esercizio del diritto
d’accesso. È creato un “comitato interistituzionale” volto a esaminare le
migliori prassi.
Il regolamento 1049/2001 esprime una linea programmatica, fissa i
principi generali cui le istituzioni (PE; Commissione, Consiglio) devono
adeguarsi, adattandovi la propria normativa interna.
Il Parlamento lo fa con la “Decisione dell’Ufficio di presidenza
concernente l’accesso del pubblico ai documenti del PE”, datata 28
novembre 2001 e pubblicata sulla GU dell’UE n. C 374 del 29 dicembre 2001.
La decisione regola dettagliatamente il Registro di riferimenti, istituito in seno
all’istituzione e contenente i riferimenti di documenti elaborati o ricevuti
dall’istituzione. Tali riferimenti costituiscono la “carta d’identità documentaria”
che contiene i dati che consentono d’identificare l’autorità-fonte di ciascun
documento, le lingue disponibili, lo status e la categoria del documento e il
luogo in cui si trova archiviato.
Il registro è strutturato in modo da consentire l’utilizzazione di un
sistema di riferimenti uniforme, la possibilità di accedere direttamente ai
documenti sotto forma elettronica, l’identificazione di quelli non accessibili
elettronicamente, la ricerca dei documenti non sufficientemente identificabili
dal richiedente, la registrazione dei documenti riservati.
I documenti elaborati dall’istituzione sono iscritti senza indugio nel
registro: le misure di esecuzione necessarie a tal fine sono adottate dal
segretario generale.
Il PE rende accessibile il registro sotto forma elettronica sul sito Internet
Europarl e assicura assistenza on line ai cittadini quanto alle modalità di
presentazione delle domande di accesso ai documenti.
Gli altri documenti, relativi alla formulazione di politiche o strategie,
sono resi quanto possibile direttamente accessibili. Le categorie di documenti
direttamente accessibili figurano in un elenco approvato dal Parlamento e
allegato al suo regolamento (allegato XV).
Si tratta di atti relativi all’attività parlamentare (documenti dell’Aula, dei
deputati, delle commissioni parlamentari, di altri organi del Parlamento) e
documenti di informazione generale:
1) Bollettino del Parlamento (attività, calendari delle riunioni, edizione
speciale “Consiglio Europeo”, rassegna dei lavori del PE);
2) Documenti per la stampa:
- comunicati stampa;
- Direct info/News Report (bollettino quotidiano d’informazione, in
francese e in inglese, sulle attività delle commissioni
parlamentari, le audizioni pubbliche, ecc. E’ pubblicato durante le
settimane in cui le commissioni si riuniscono);
- Direct agenda/News Alert (pubblicata ogni venerdì in francese e
inglese, propone il calendario delle attività parlamentari della
settimana seguente);
- Dossier/Background Notes (è una sintesi, pubblicata in francese
ed inglese, su un tema di attualità e di notevole rilevanza. La
periodicità è per questo occasionale)
Il Resoconto fornisce informazioni sul dibattito tenutosi in
plenaria e sui risultati dei voti. Esso è disponibile in giornata ed è
pubblicato nelle undici lingue dell'Unione;
- l’Anteprima è una sintesi delle relazioni e degli altri documenti
previsti dall'ordine del giorno della sessione. È pubblicata nella
settimana precedente alla sessione, nelle undici lingue
dell'Unione;
- la Rassegna raccoglie, in maniera sintetica, i dibattiti ed i voti
della sessione plenaria. È pubblicata nella settimana che segue
la sessione, nelle undici lingue dell'Unione.
3)
Studi e pubblicazioni a cura del PE;
4)
Documenti di diffusione uffici esterni.
I documenti non compresi in tale elenco sono accessibili su domanda
scritta, o attraverso il formulario elettronico disponibile sul sito Europarl. Il
Parlamento autorizza l’accesso al documento o comunica per iscritto i motivi
del rifiuto totale o parziale. Le domande relative devono essere formulate in
modo sufficientemente preciso e contenere in particolare gli elementi che
consentano di identificare il documento richiesto, il nome e l’indirizzo del
richiedente. Il richiedente non è tenuto a motivare la domanda.
Il giorno stesso della loro registrazione da parte del servizio della
corrispondenza, le domande di accesso a documenti detenuti dal PE, sono
trasmesse all’unità responsabile della gestione del registro, che ne accusa il
ricevimento, prepara la risposta, e fornisce i documenti entro il termine
stabilito.
Se le domande sono presentate sotto forma elettronica e indirizzate al
sito Internet, vengono trasmesse automaticamente al servizio responsabile
del registro, per la registrazione e il seguito da dare. Se complete di tutti gli
elementi necessari, determinano automaticamente l’invio dell’avviso di
ricevimento al richiedente.
Entro 15 giorni dalla registrazione della domanda, il servizio
responsabile del registro concede l’accesso al documento richiesto, e
fornisce l’accesso entro tale termine. Questo può essere prorogato, in casi
eccezionali, di altri 15 giorni lavorativi, in particolare quando la richiesta
riguarda un documento molto voluminoso o un numero elevato di documenti.
Se il PE oppone in rifiuto, totale o parziale, a una domanda di accesso,
l’istituzione informa il richiedente dei mezzi di ricorso cui questi dispone
(ricorso giurisdizionale contro l’istituzione e/o presentazione di una denuncia
presso il Mediatore). In assenza di risposta nei termini, la domanda si intende
respinta e il richiedente ha il diritto di ricorrere.
Gli uffici del PE a Roma distribuiscono una guida, pubblicata
congiuntamente dal Parlamento, dal Consiglio e dalla Commissione, che
descrive in modo succinto le regole in materia di accesso ai documenti. Il
carattere è divulgativo, non ha valore giuridico: per determinare la portata
esatta dei principi, delle condizioni e dei limiti del diritto d’accesso, è
necessario fare riferimento ai testi sopra citati.
Diritto di petizione
Sempre allo scopo di garantire una partecipazione effettiva dei cittadini
europei, è dettagliatamente regolato, dal capitolo XXIII del regolamento
interno, il diritto di petizione (artt. 174 - 176).
Le petizioni possono essere presentate, da ogni cittadino europeo, su
una materia che lo concerne direttamente purché rientrante nel campo di
attività dell’Unione.
Se soddisfano le condizioni previste (menzione del nome, cognome e
cittadinanza del firmatario) vengono iscritte in un ruolo generale pubblico
(salvo che i firmatari ne abbiano sollecitato un esame riservato), nell’ordine in
cui sono prevenute e poi deferite dal Presidente alla commissione
competente, che deve esaminare se esse rientrano nell’ambito delle attività
della UE. Le petizioni dichiarate irricevibili sono archiviate. I firmatari vengono
informati in merito alla decisione presa e ai motivi di essa.
È istituito un registro elettronico sul quale i cittadini possono associarsi
al primo firmatario, apponendo la propria firma elettronica sulla petizione
dichiarata ricevibile e iscritta nel ruolo.
Le petizioni iscritte al ruolo generale e le principali decisioni in merito
vengono annunciate in seduta. Tali comunicazioni sono pubblicate sul
processo verbale.
Il loro titolo e la sintesi, nonché i pareri e le principali decisioni trasmessi
congiuntamente all’esame della petizione, sono inseriti in una banca dati di
pubblico accesso (salvo che il firmatario non abbia richiesto la riservatezza).
Il capitolo XXIV del regolamento regola un organo particolare del
parlamento, il Mediatore, a cui ogni cittadino dell’Unione può denunciare un
caso di cattiva amministrazione nell’azione delle istituzioni e degli organi
comunitari.
Ufficio stampa e ufficio relazioni esterne
L’ufficio stampa e l’ufficio relazioni esterne del PE, come si è constatato
dall’analisi del regolamento interno del parlamento, non trovano una specifica
regolamentazione.
Il loro funzionamento è in effetti dettato da direttive interne, provenienti
dall’ufficio di Presidenza. Questo organo è composto da un Presidente e 14
Vicepresidenti, ognuno con un’assegnazione di responsabilità per materie
specifiche. Con riguardo alla comunicazione, è previsto che un
Vicepresidente si occupi della trasparenza e l’accesso ai documenti e un altro
della la politica dell’informazione e della comunicazione (co-presidente del
gruppo di lavoro interistituzionale sulla politica dell’informazione).
Le direttive adottate in seno all’ufficio di Presidenza e volte a regolare
gli uffici che esercitano la comunicazione istituzionale, sono denominate
“Mission Statement” e non hanno una cadenza regolare; possono essere
emanate anche a distanza di qualche anno, secondo le necessità.
Ad esse si aggiungono direttive, che spesso si limitano a prendere atto
- cioè ad approvare - le note e relazioni del segretario generale, volte a
regolare eventi di particolare interesse, non riconducibili alla normativa più
generale, ma richiedenti apposite disposizioni.
Un esempio è offerto dalle indicazioni formulate in vista delle elezioni
europee. È del 5 marzo 2003 il Programma sulle azioni di informazione e
comunicazione in vista delle elezioni.
A seguito della decisione dell’Ufficio di Presidenza del PE, è stato
costituito un gruppo di lavoro (task-force) che include i rappresentanti dei
gruppi politici, per coordinare e realizzare il programma d’azione in materia di
informazione e comunicazione. Questo programma d’azione è stato
realizzato nei limiti dei mezzi finanziari e delle risorse umane, privilegiando la
comunicazione interistituzionale e il partenariato con le autorità nazionali
degli Stati membri. L’azione di comunicazione ha avuto l’obiettivo di
sensibilizzare il pubblico sul ruolo, le competenze e le attività del Parlamento
europeo e sugli obiettivi che si propone la futura legislatura, per incoraggiare i
cittadini europei a partecipare alle elezioni.
Queste le principali azioni che il piano si è proposto:
1. promuovere la diffusione dei dibattiti politici europei sui mezzi
audiovisivi, attraverso forme di partenariato con le reti nazionali e le
stazioni radio dei paesi membri: per accrescere la visibilità dei
membri del parlamento europeo e approfondire le posizioni dei suoi
gruppi politici;
2. organizzare seminari d’informazione per i giornalisti non specializzati
negli affari europei (stampa scritta, televisione, stampa regionale,
stampa specialistica), sul ruolo e le attività del PE, l’integrazione
comunitaria, i partiti politici europei;
3. sviluppare le coproduzioni televisive e radiofoniche;
4. modernizzare i prodotti della Divisione della stampa, trasmettere i
comunicati stampa sulle attività parlamentari ai giornalisti in tempo
reale e metterli in rete sul sito del PE;
5. creare un sito Internet multimediale, che sia un punto di riferimento
per i media e il grande pubblico: a questo scopo è stato aperto un
portale “speciale elezioni” sul sito Europarl;
6. identificare istantaneamente il PE (logo). Questa identità visuale
dovrà essere utilizzata sistematicamente per permettere
l’identificazione da parte del pubblico;
7. informare direttamente i cittadini sulle attività e posizioni del PE e,
più specificatamente sulle elezioni: a tal fine il servizio d’Europe
Direct dovrà essere rinforzato in termini di risorse umane, da un
personale competente.
8. realizzare pubblicazioni (dépliants, brochures, presentazioni powerpoint nelle 21 lingue dell’Unione) - in collaborazione con la
Commissione - per presentare il Parlamento e i suoi membri agli
elettori;
9. costituire un “data base” con i nomi e gli indirizzi dei visitatori che
abbiano già effettuato una visita da un deputato, al fine di misurare la
qualità del servizio offerto e il gradimento del pubblico;
10. organizzare avvenimenti e manifestazioni pubbliche, cioè offrire
piattaforme pubbliche al dibattito politico;
11.
seguire lo stato dell’opinione pubblica. Attraverso sondaggi e
strumenti come l’Eurobarometro, compiere un’analisi sulla
percezione dei media, utile per orientare e aggiustare le fonti di
informazione. Adattare le azioni di comunicazione ai paesi e alle
categorie socio-professionali.
Più specificatamente per gli uffici del PE dislocati a livello nazionale,
una nota complementare del Segretario Generale su “L’état prévisionnel du
Parlement européen pour 2005”, adottata all’unanimità dal PE il 26 febbraio
2004, prescrive di rafforzare la capacità degli uffici esterni mediante la
creazione di sei impieghi temporanei per i rapporti con la stampa in alcuni
uffici esterni e di due impieghi nel dominio del Web Publishing, alla Direction
générale de l’Information, al fine di migliorare le relazioni con la stampa
nazionale e quindi la comunicazione istituzionale del PE nei vari stati membri.
È previsto che la direttiva entri in vigore nel 2005. Ad oggi, gli uffici italiani
curano i rapporti con i media attraverso un’unica figura professionale,
l’addetto stampa, regolato dalle norme valide per gli uffici di Bruxelles e di
Strasburgo.
La regolamentazione degli uffici stampa e degli uffici relazioni con il
pubblico del Parlamento europeo, avviene mediante un “Mission Statement”,
redatto e approvato dall’Ufficio di Presidenza del Parlamento, su nota del
Segretario Generale o della Commissione o, comunque, in stretta aderenza
alle linee programmatiche di quest’altra istituzione.
Il “Mission Statement” più recente è quello approvato a Bruxelles il 21
novembre 2001, che annulla e sostituisce il precedente del settembre 1997.
Si vede quindi che la cadenza di approvazione è di circa un quinquennio.
Il rapporto del 2001 si riferisce specificatamente agli Uffici per le
relazioni esterne, anche se risulta evidente che la sua normativa
agevolmente si estende alla “Salle de presse”.
I maggiori dettagli riguardanti quest’ultima possono ricavarsi da una
nota interna dell’ufficio stampa, che ne descrive i principali obiettivi e, pur non
avendo valore giuridico, fotografa, per così dire, la realtà esistente.
Le funzioni essenziali degli Uffici relazioni esterne (presenti nel
parlamento e in tutti i paesi membri), sono i seguenti:
1. garantire l’informazione ai media nazionali, regionali e specializzati
(giornali, TV, radio) riguardo alle posizioni prese dal Parlamento
Europeo;
2. stimolare e garantire il dialogo con i “moltiplicatori di opinioni” e il
gran pubblico, sull’integrazione europea e - più in particolare - sul
ruolo del PE;
3. rendere l’Ufficio di Presidenza informato del dibattito politico nei
paesi membri.
Al fine della pronta realizzazione di questi obiettivi, gli uffici sono tenuti
a:
1. comunicare rapidamente agli Stati membri le posizioni adottate dal
Parlamento;
2. sviluppare e mantenere i rapporti con i media nazionali e regionali;
3. stimolare il dibattito sull’UE e sul suo avvenire e incoraggiare la
partecipazione alle elezioni europee;
4. spiegare come il PE eserciti suoi poteri legislativi, finanziari e di
controllo e sottolineare il suo ruolo di organo democratico eletto
direttamente dai cittadini dell’Unione per esprimere i loro desideri e
difendere i loro interessi;
5. organizzare conferenze stampa e seminari, partecipare a fori ed
esposizioni e promuovere tutte le altre attività utili per le relazioni
pubbliche;
6. assicurare un’informazione regolare e un coinvolgimento sistematico
dei Parlamentari alle azioni d’informazione e comunicazione;
7. sviluppare e mantenere sistemi d’informazione elettronica degli Uffici
per le relazioni esterne (siti web) per facilitare l’accesso del pubblico
all’informazione e alla documentazione del parlamento;
8. pubblicare la documentazione generale sul parlamento europeo,
adattarla agli interessi nazionali dei cittadini oltre che alla loro lingua
e alle particolarità locali. Rispondere alle richieste d’informazione,
generali o specifiche, dei cittadini;
9. seguire dall’interno il dibattito pubblico sugli affari europei e
relazionare sistematicamente alle autorità parlamentari e
amministrative l’evoluzione politica in corso e lo stato dell’opinione
pubblica all’interno degli stati membri, e formulare, ove necessarie,
proposte d’azione;
10.
seguire i media nazionali e regionali e assicurare in modo
sistematico un’analisi mediatica su soggetti puntuali, nonché la
messa a disposizione di un servizio di “rassegna stampa”- su
supporto elettronico e tradizionale - per le autorità parlamentari e
amministrative;
11. informare le autorità parlamentari e amministrative nell’eventualità
di notizie inesatte, o deformate dai mass-media, e procedere a una
rettifica immediata (nei casi giuridicamente delicati, informare le
autorità e domandare loro istruzioni);
12. presentare annualmente un”programma d’azione” (sorta di piano
di comunicazione), affinché sia approvato dal “centro” e un “rapporto
di valutazione” al termine di ogni anno finanziario (un programma
annuale di azione comune tra PE e Commissione - parte essenziale
e prioritaria delle attività di informazione e comunicazione - è
elaborato e presentato in un unico documento nel mese di novembre
di ciascun anno).
Gli Uffici Esterni del PE lavorano in stretta collaborazione con i
rappresentanti della Commissione per massimizzare i risultati delle attività di
informazione e comunicazione.
I principali compiti dell’Ufficio stampa sono elencati in una circolare
interna, con valore descrittivo e non prescrittivo. È la descrizione del lavoro
che si svolge nella Salle de presse degli uffici di Lussemburgo, Bruxelles e
Strasburgo, così come regolato dal relativo “Mission Statement”.
Va rilevato che il documento cui mi riferisco contiene una ‘griglia’ delle
diverse qualifiche (indicate con sigle: A3, LA3, A, B, e così via) del personale
della sala stampa e, correlate, caselle vuote in cui va evidentemente inserito
il numero di persone fisiche - probabilmente variabile - che ricoprono tale
qualifica presso le tre sedi del PE.
Funzioni principali dell’Ufficio stampa:
1. partecipare alla programmazione dei lavori della direzione, la
selezione dei temi da trattare da parte dei mezzi d’informazione editi
dalla direzione;
2. gestire la sala stampa e organizzare le conferenze stampa;
3. organizzare seminari d’informazione a favore dei giornalisti;
4. assicurare la distribuzione della documentazione ai giornalisti;
5. assicurare i contatti con i rappresentanti dei media dei paesi membri;
Queste in via generale. Il documento prosegue l’analisi più
analiticamente nel rapporto con i media:
1. preparare risposte rapide, oggettive e precise a tutte le domande
provenienti dai media, dagli uffici esterni e dal segretariato;
2. preparare e mettere all’ordine del giorno i “dossier” e i “fact sheets”
sui temi che possono interessare i media;
3. coordinare le reazioni del segretariato e dell’Ufficio di Presidenza
riguardo alle informazioni rilasciate dai media e contenenti resoconti
erronei o incompleti: fornire le informazioni necessarie agli uffici
esterni;
4. fornire informazioni agli uffici esterni sui “reportages” dei media di
altri paesi;
5. confezionare articoli in formato elettronico, per la trasmissione
interna;
6. preparare comunicati stampa, per la distribuzione interna;
7. confezionare articoli e riviste su carta stampata;
8. preparare speciali dossier sui temi più importanti dell’Unione (Euro,
Convenzione, elezioni ecc.);
9. assicurare la programmazione, la preparazione, la redazione,
l’edizione dei lavori delle commissioni, delle sedute plenarie, della
Convenzione europea, dell’Assemblea Parlamentare Paritaria, della
Conferenza dei Presidenti, per i media e il pubblico, attraverso i
seguenti strumenti:
- Direct Info (bollettino giornaliero sulle attività delle commissioni)
Direct Agenda/ News Alert (annuncia gli avvenimenti della
settimana seguente)
- Briefing (sintesi dei rapporti e altri documenti iscritti all’ordine del
giorno delle sessioni plenarie)
- Info session (relaziona i dibattiti in corso della sessione e i
risultati dei voti)
- Postbriefing
Dossier/Background notes (dà informazioni di fondo su un
soggetto specifico)
Bulletin “Débats sur l’Europe” (pubblicazione per il grande
pubblico)
10.
Assicura che tutte le informazioni sopraesposte siano
redatte anche in formato elettronico (Intranet/Internet);
11.
Assiste i rappresentanti dei media in tutte le circostanze e
risponde alle loro domande e richieste di informazioni;
12.
Organizza seminari e incontri con gruppi di giornalisti e
“moltiplicatori di opinioni”;
13.
Organizza e “anima” le conferenze stampa.
Più specificatamente riguardo ai mezzi audiovisivi, il centro stampa ha
un’apposita divisione che cura i rapporti con:
1. la televisione
assicurando la copertura TV dei lavori del parlamento e
realizzare”news” destinate alle diverse reti europee;
stabilendo partenariati con i canali TV per realizzare coproduzioni;
producendo programmi “prêts à diffuser” e assicurando la
produzione di CD-Rom;
- fornendo assistenza ai giornalisti TV;
- assicurando l’installazione, la gestione e la manutenzione delle
attrezzature audiovisive nei luoghi di lavoro.
2. la radio
fornendo assistenza tecnica ai giornalisti e alle stazioni
radiofoniche.
3. foto
- realizzando e producendo foto ufficiali;
- gestendo una galleria fotografica;
- assicurando un servizio di assistenza fotografica ai membri.
-
2. PIANI DI COMUNICAZIONE
Una volta analizzato il funzionamento interno degli organi deputati alla
comunicazione interna e istituzionale, va rilevato come le istituzioni europee
abbiano messo a punto, più volte, piani di comunicazione contenenti strategie
d’informazione per l’UE. Questo dimostra come sia sentito fortemente il
problema di realizzare una sinergia tra il “governo” e i “governati” e di
coinvolgere questi ultimi nel meccanismo delle scelte e delle attività delle
istituzioni europee: la democrazia dipende dalla capacità dei cittadini di
partecipare al dibattito politico.
Più degli Stati membri, la UE risente fortemente della disaffezione per la
politica (come confermano le consultazioni referendarie e elettorali). Nella
Dichiarazione di Laeken, i capi di Stato e di governo hanno constatato che
l’UE non può più progredire senza il sostegno e l’adesione dei suoi cittadini.
Alla presa di coscienza, da parte dei cittadini europei, delle sfide future
dell’Unione (parità delle condizioni economiche, globalizzazione,
salvaguardia dell’ambiente, pace e sicurezza) si contrappone una profonda
ignoranza dell’acquis della costruzione comunitaria e del sistema di
funzionamento dell’Unione.
Il Piano che si procede ad analizzare, risale al luglio 2002 e riveste una
grande importanza perché è stato stilato in vista dell’evento dell’allargamento
e per l’imprescindibile esigenza di dare al fenomeno visibilità e intelligibilità.
Il Consiglio di Helsinki del ‘99 aveva esortato il PE, la Commissione e il
Consiglio ad unire gli sforzi per fornire informazioni generali coordinate
sull’Unione. Il PE emanava a tal fine la Risoluzione del 13.03.2002 su un
“Nuovo quadro di cooperazione per le attività di politica dell’informazione e
della comunicazione della UE”. Il nuovo quadro di azione è stato approvato
due volte dal Consiglio (sotto la presidenza belga, 2001 e sotto quella
spagnola, 2002).
Per la prima volta si riconosce il ruolo importante che debbono avere gli
Stati membri nella diffusione dell’informazione e nello sviluppo della
comunicazione sulle questioni europee.
Questa strategia, che non copre tutte le azioni delle istituzioni nel
campo dell’informazione, è complementare alle loro attività di portavoce.
Essa deve tener conto della natura molto particolare dell’Unione: 1) fornendo
un’informazione generale che rafforzi la consapevolezza dell’esistenza e
della legittimità dell’Unione valorizzandone l’immagine e il ruolo; 2)
concentrandosi sui grandi progetti e le grandi problematiche, che le istituzioni
tradurranno in settori prioritari d’informazione nell’ambito del programma
PRINCE (programma d’informazione del cittadino europeo).
I settori prioritari per l’informazione, concertati da Parlamento,
Commissione e Consiglio sono: l’allargamento; il futuro dell’Unione; lo spazio
di libertà, sicurezza e giustizia; il ruolo dalla UE nel mondo. Su questi temi
prioritari i messaggi principali dovranno essere definiti ed elaborati per
rispondere alle esigenze e alle preoccupazioni dei cittadini.
Allargamento: alla luce di dati raccolti da Eurobarometro (83% dei
cittadini si dichiarano non informati o mal informati), la comunicazione
sull’allargamento dovrebbe servire innanzitutto a precisare meglio le
scadenze previste, concentrandosi sulla legittimità dell’ingresso dei paesi che
hanno vocazione all’adesione; gli sforzi compiuti da questi paesi per
conformarsi all’acquis comunitario; l’incontestabile plusvalore rappresentato
dall’allargamento. Gli obiettivi dell’Unione si basano sui valori dell’opportunità,
la sicurezza e la prosperità. I messaggi da sviluppare dovranno mirare ad
esplicitare questi valori.
Il futuro dell’Unione Europea: affrontando il problema principale, quello
della totale ignoranza del funzionamento dell’Unione, si viene incontro
all’esigenza di fornire informazioni su di esso e di valorizzare i lavori della
Convenzione sul futuro dell’Europa.
Lo spazio di libertà, di sicurezza, di giustizia: sviluppare il tema dando
una risposta unitaria ai fenomeni migratori, consolidando e rafforzando lo
spazio europeo di libertà e giustizia, sottolineando come la cittadinanza
europea rafforzi e non sostituisca quella nazionale.
Il ruolo dell’Europa nel mondo: per ridurre i timori che gli Europei
nutrono in relazione alla globalizzazione, andrà dimostrato come l’Europa sia
efficace e competitiva nel controllo e nella regolazione della globalizzazione.
La comunicazione dell’Unione deve essere mirata ed avvenire a due
livelli: quello per chi è interessato e parzialmente informato e quello per il
grande pubblico, di solito indifferente e non sensibilizzato alle attività dell’UE.
Le informazioni vanno poi adattate alle realtà, alle lingue, alle
percezioni locali e agli interessi e preoccupazioni specifiche dei diversi gruppi
destinatari prescelti. La scelta di questi gruppi dovrà essere fatta sulla base di
appositi piani di comunicazione concordati con gli Stati membri su ciascuno
dei settori prioritari considerati.
I gruppi destinatari dovranno tenere conto degli opinion leader
(rappresentanti politici, personalità della società civile, media, mondo
imprenditoriale ecc.) e di categorie specifiche della popolazione (giovani,
donne, famiglie, popolazione attiva).
L’elaborazione di un insieme di messaggi europei sui grandi temi di
informazione, preceduta dall’analisi approfondita dello stato dell’opinione
pubblica nei diversi Stati membri (condotto soprattutto tramite
l’Eurobarometro), si svolge per mezzo del sito Europa, fondamentale per
avvicinare le istituzioni al cittadino e facilitare gli scambi tra tutti gli europei; le
pubblicazioni tradizionali; gli strumenti audiovisivi (servizio EbS).
La nuova strategia di informazione dell’UE deve tener conto dei mezzi
di cui quest’ultima dispone. Essendo abbastanza limitati, diventa
indispensabile il partenariato con gli Stati membri, cioè il sostegno attivo delle
autorità nazionali o regionali. Tale collaborazione con gli stati membri
avviene: a livello interistituzionale, attraverso il gruppo IGI (Gruppo
Interistituzionale sull’Informazione), copresieduto da Commissione,
Parlamento e Consiglio, definisce i settori prioritari e gli orientamenti comuni
per la cooperazione in materia di informazione e comunicazione dell’UE;
attraverso una politica di decentramento, in cui le Rappresentanze della
Commissione e gli uffici di informazione del PE partecipano di concerto sia
alla realizzazione dei messaggi a livello nazionale e locale, sia alle
definizione di un quadro di azione da attuare insieme allo stato membro.
B) LE PUBBLICAZIONI
A CURA DI ELENA BERTONELLI, IRENE DESSÌ E GIAIME
RODANO
“LEGGIBILITÀ” E “COMPRENSIBILITÀ”:
INTRODUTTIVA ALL’ANALISI DEI TESTI87[87]
NOTA
DI ELENA BERTONELLI E GIAIME RODANO
1.1. La leggibilità
Per dare attuazione a questo criterio, sono state compiute rilevazioni
sulle concrete difficoltà mostrate da vari tipi di lettori. L’esito delle ricerche ha
messo in luce alcuni ostacoli alla comprensione come la lunghezza delle
parole, misurata in numero di sillabe o, meglio, di lettere, o la lunghezza dei
paragrafi e delle frasi misurata in numero di parole. Queste variabili possono
essere ormai molto rapidamente individuate e analizzate grazie anche al
supporto delle tecnologie informatiche e alla crescente duttilità degli strumenti
della statistica linguistica.
Tra tali strumenti quello oggi probabilmente più flessibile e più efficace è
l’indice Gulpesae88[88]. Esso è stato definito nel 1988 presso l'Istituto di
Filosofia dell'Università degli studi di Roma “La Sapienza” dal Gruppo
universitario linguistico pedagogico (GULP). Si tratta di un’attenta e
ponderata revisione di un indice precedente, quello con cui Roberto
Vacca89[89] aveva a sua volta adattato alla lingua italiana l’indice di leggibilità
elaborato negli anni quaranta del secolo scorso da Rudolf Flesch per
l’American English90[90].
L’indice Gulpease si calcola applicando la seguente formula:91[91]
Scala
87[87]
Questa nota ai testi riprende parzialmente, con tagli e integrazioni, un nostro precedente scritto. Cfr. E.
BERTONELLI, G. RODANO, Per leggere i discorsi di insediamento in F. BASILICA E S. SEPE (a cura di), Il
linguaggio delle Istituzioni pubbliche nei discorsi di insediamento presso l’Avvocatura dello Stato, il Consiglio
di Stato e la Corte dei conti, Edizioni SSPA, Roma 2004, pp. 53-66.
88[88]
Cfr. P. LUCISANO, M. E. PIEMONTESE, Gulpease: una formula per la predizione della difficoltà dei
testi in lingua italiana, “Scuola e città”, XXXIX, 1988, pp. 110-124.
89[89]
Le prime ricerche di Vacca datano dall’inizio degli anni ‘70. Esse sono state da lui perfezionate in
collaborazione con Valerio Franchina a metà degli anni ’80. Cfr. V. FRANCHINA, R. VACCA, Taratura
dell’indice di Flesch su un testo bilingue italiano-inglese di un unico autore, “Linguaggi”, anno III, n. 3.
90[90]
Cfr. R. FLESCH, The Art of Readable Writing, Collier & Collier-Macmillan, New York-London 1949.
91[91]
Cfr. M. E. PIEMONTESE, Capire e farsi capire. Teorie e tecniche della scrittura controllata, cit. p. 101.
89 - (Lp:10) + (3 x Fr)
dove Lp = (numero delle lettere del testox100):numero delle parole del testo
e Fr = (numero delle frasi del testotestoX100):numero delle parole del testo.
Questa formula, come si è sopra accennato, è stata determinata
verificando, con una serie di test, la leggibilità di un corpus di documenti. La
ricerca è stata condotta su lettori provvisti di diversi titoli di studio: licenza
elementare, licenza media e diploma di scuola superiore. Si è giunti in tal
modo non solo alla individuazione della formula, ma pure alla definizione di
una scala interpretativa (tarata secondo valori di difficoltà da 0 a 100) dei
parametri restituiti dalla formula stessa. Tale scala non ha cioè un valore
assoluto, poiché gli indici vengono messi in relazione sia con il grado di
scolarizzazione del lettore, sia con il tipo di impatto su di essi provocato da
uno specifico testo. Il grafico e la tabella seguenti riassumono la scala degli
indici di leggibilità Gulpease in rapporto ai titoli di studio:
INDICE GULPEASE
LICENZA
ELEMENTARE
LICENZA MEDIA
DIPLOMA
SUPERIORE
fino a 5
Da 6 a 10
da 11 a 15
da 16 a 20
da 21 a 25
da 26 a 30
quasi incomprensibile
quasi incomprensibile
quasi incomprensibile
quasi incomprensibile
quasi incomprensibile
quasi incomprensibile
quasi incomprensibile
quasi incomprensibile
quasi incomprensibile
quasi incomprensibile
quasi incomprensibile
quasi incomprensibile
Quasi incomprensibile
Quasi incomprensibile
molto difficile
molto difficile
molto difficile
molto difficile
da 31 a 35
da 36 a 40
da 41 a 45
da 46 a 50
da 51 a 55
da 56 a 60
da 61 a 65
da 66 a 70
da 71 a 75
da 76 a 80
da 81 a 85
da 86 a 90
da 90 a 95
da 95 a 100
quasi incomprensibile
quasi incomprensibile
quasi incomprensibile
quasi incomprensibile
quasi incomprensibile
molto difficile
molto difficile
molto difficile
difficile
difficile
facile
facile
facile
molto facile
quasi incomprensibile
molto difficile
molto difficile
molto difficile
difficile
difficile
Facile
Facile
Facile
Facile
molto facile
molto facile
molto facile
molto facile
difficile
difficile
Facile
Facile
Facile
Facile
Facile
Facile
Facile
molto facile
molto facile
molto facile
molto facile
molto facile
L’esame del grafico ci dice, solo per fare un esempio, che un testo con
indice Gulpease 39 è “quasi incomprensibile” per chi ha la licenza
elementare, “molto difficile” per chi possiede la licenza media, “difficile” per un
diplomato di scuola superiore. Ci dice pure che un indice 39 comporta una
lettura di tipo “frustrante” per la prima categoria, “scolastica” per la seconda e
per la terza92[92].
In sostanza, Gulpease - attraverso l’incrocio tra alcuni parametri
linguistici e sintattici di un testo e gli standard scolastici necessari per la sua
comprensione - definisce non solo un indice di predizione di leggibilità di un
testo, ma anche l’ampiezza della platea di fruizione e l’impatto sul lettore. Il
che sta a ribadire quanto si è poco sopra osservato: anche al primo livello di
rilevazione matematico-statistica, il criterio della leggibilità si intreccia con il
criterio della comprensibilità, poiché - attraverso il riferimento ai livelli di
scolarizzazione e agli esiti di lettura - considera la prima e, forse, la più
rilevante dimensione di contesto93[93]: quella del livello culturale della platea di
riferimento.
1.2. La comprensibilità
Come ovvio, il criterio della leggibilità non costituisce l’unico mezzo per
valutare il livello di fruibilità di un testo. Tale criterio non coglie, ad esempio,
se in un “testo manca una informazione essenziale per la comprensione
dell’argomento trattato”94[94], non riesce a valutare la connessione logica
dell’impianto concettuale e la sua resa stilistica, né infine è in grado di
ricostruire il complesso reticolo di inferenze e di relazioni esistente tra finalità,
contenuti e destinatari. Per rilevare tali aspetti, lo si è accennato, occorre
rifarsi al criterio della comprensibilità.
92[92]
L’aggettivo “frustrante” non ha necessità di spiegazioni: è l’evidente atteggiamento di chi di fronte a un
testo non ha compreso praticamente nulla. Per lettura scolastica si intende invece quella che richiede la
presenza di un insegnante o l’assistenza di un tutor. Un testo risulta invece pienamente compreso quando
prevede un livello di lettura del tutto autonomo, appunto - come il grafico puntualizza - “indipendente”.
93[93]
Si noterà come tra i livelli di scolarizzazione previsti da Gulpease manchi quello del titolo di laurea.
Discuteremo più avanti le ragioni di questa mancanza e i problemi che essa pone alla presente ricerca.
94[94]
Cfr. A. M. THORNTON, Gli studi sulla leggibilità e la riscrittura in Italia, in P. LUCISANO (a cura di),
Misurare le parole, Kepos, Roma 1992, p. 50.
Come si può immediatamente dedurre l’analisi di comprensibilità è ben
più complessa di quella di leggibilità, che pure alla prima sgombra in qualche
modo il terreno. Si pensi, ad esempio, alla sensibilità necessaria per valutare
gli elementi fondamentali che definiscono la comprensibilità di un testo:
stabilire cioè se i contenuti sono disposti secondo un ordine che facilita la
comprensione del senso complessivo e se gli argomenti e le informazioni
sono adeguatamente precisati o dati invece per risaputi.
A questo proposito, bisogna in sostanza considerare se autore e
fruitore si trovino su un piano di compatibilità poiché fanno riferimento a un
medesimo universo di conoscenze o se invece si sia in presenza di una vera
e propria asimmetria della comunicazione, dovuta allo iato - più o meno forte
- tra chi parla o scrive e chi ascolta o legge. Qualora i fruitori di un testo o di
un discorso non possedessero gli strumenti per coglierne i riferimenti impliciti
o gli accenni e i sottintesi, lo scritto o il discorso risulterebbero per essi chiari
(leggibili) sul piano della loro mera disposizione lessicale e sintattica, ma
assai meno chiari (comprensibili) sul terreno dell’acquisizione e del
padroneggiamento dei contenuti. Non si comprende senza leggere, ma è
possibile leggere senza comprendere.
Non a caso, gli studi sulla comprensione95[95] distinguono ormai gli
ostacoli superficiali, relativi alle variabili sintattiche e lessicali (ad esempio la
lunghezza dei paragrafi, delle frasi e delle parole, la forte presenza di termini
“meno diffusi”) che possono essere colti attraverso il criterio della leggibilità,
dagli ostacoli profondi (ad esempio il difettoso impianto logico-concettuale dei
contenuti, l’abuso di riferimenti impliciti) che vanno invece colti attraverso il
criterio della comprensibilità. Solo l’assenza nel testo di ostacoli di questo tipo
può consentire al suo fruitore una effettiva comprensione, vale a dire una
lettura sino in fondo compiuta. Sempre a proposito dello stretto legame
esistente tra leggibilità e comprensibilità, occorre sottolineare come
l’eliminazione degli ostacoli superficiali non implichi il superamento
automatico degli ostacoli profondi; mentre non è possibile invece eliminare gli
ostacoli profondi senza aver superato quelli superficiali96[96].
Il terreno della comprensibilità può tuttavia anch’esso valersi di alcuni
strumenti matematico-statistici. Ad esempio, la rilevazione del numero totale
delle parole utilizzate e di quello delle parole diverse consente di valutare
l’ampiezza del vocabolario di un determinato testo. In altri termini, è possibile
giungere alla definizione di un indice - quello della “ricchezza lessicale” - che
indubbiamente costituisce una spia significativa della resa stilistica e della
pregnanza comunicativa di un testo.
La formula generalmente utilizzata per calcolare la “ricchezza lessicale” è
data dal rapporto tra le parole diverse presenti nel testo (vale a dire l’insieme
95[95]
96[96]
Cfr. ad esempio L. LUMBELLI, Fenomenologia dello scrivere chiaro, Editori Riuniti, Roma 1989.
Cfr. M. E. PIEMONTESE, cit., p. 104.
delle parole che compongono il vocabolario di un testo, designate con il
simbolo V) sul totale delle parole che compongono il medesimo testo (N),
moltiplicato per 100. Per testi dalle dimensioni ridotte è tuttavia consigliabile
utilizzare un indicatore di “ricchezza lessicale” più complesso, introdotto da
Pierre Guiraud97[97], che riduce l’effetto delle dimensioni di N ponendolo sotto
radice (la formula così diventa V diviso radice quadrata di N)98[98].
Una altra indagine statistica utile a definire aspetti stilistico-espressivi di
un testo è quella che calcola - sulla scorta del Vocabolario italiano di base
(VdB) di Tullio De Mauro99[99] - la percentuale dei diversi tipi di parole
utilizzate.
Il VdB contiene infatti un elenco di lemmi elaborato prevalentemente secondo
criteri statistici: esso rappresenta la porzione della lingua usata e compresa
dalla maggior parte di coloro che parlano l’italiano. In particolare, i lemmi del
VdB sono classificati in alcuni livelli principali, che possono essere così
sintetizzati:
-
-
-
-
“parole fondamentali”: sono circa 2000 lemmi (1991). Sono i
termini più frequenti in assoluto della nostra lingua (compresi quindi
gli articoli, le preposizioni, gli avverbi di quantità, tempo e luogo);
“parole molto comuni”: sono circa 3000 lemmi (2750). Sono
termini ancora molto frequenti sia nel linguaggio parlato, sia in quello
scritto. Sono parole indispensabili per passare a testi più articolati e
precisi.
“parole comuni”: sono oltre 2000 lemmi (2337) spesso di umile
riferimento, ma ben presenti nella nostra mente perché di uso quotidiano;
“parole meno diffuse”: sono circa 8000 lemmi. Sono termini
indispensabili per la comprensione di qualsiasi contesto specifico: sono
non solo i vocaboli obsoleti, letterari, regionali, dialettali, ma anche quelli
tecnico-specialistici.
È sin troppo evidente che una radiografia che ci faccia immediatamente
conoscere come le categorie di lemmi appena citate si distribuiscano
97[97]
: “Fondamentali sono i lavori di P. Guiraud negli anni cinquanta-sessanta sul carattere statisticoprobabilistico del vocabolario delle lingue e le riflessioni sui connessi problemi metodologici. […] È, infatti,
Guiraud a notare che con poche centinaia di parole si riesce a coprire oltre la metà e con poche migliaia
oltre il 97,5% di qualsiasi tipo di testo.
Questa osservazione, oltre a gettare luce sulla struttura e sul funzionamento del lessico delle lingue, appare
immediatamente rilevante per la didattica delle lingue (materne e straniere) e per la verifica dei livelli di
comprensione” (Cfr. M. E. PIEMONTESE, Capire e farsi capire…, cit. p. 86).
98[98]
Cfr. F. DELLA RATTA-RINALDI, L’analisi testuale, uno strumento per la ricerca qualitativa, in AA.VV.,
Strumenti per la ricerca qualitativa. Studio di caso e analisi testuale, Angeli, Milano 2002.
99[99]
Cfr. anche T. DE MAURO, Guida all'uso delle parole, Editori Riuniti, Roma 1980, cap. 16.
percentualmente in un testo, consente di individuare uno dei possibili ostacoli
“profondi” per sua comprensione: la presenza consistente, ad esempio, delle
“parole meno diffuse”.
Queste rilevazioni d’ordine statistico sono certamente assai utili ai fini
dell’analisi di comprensibilità di un testo. E tuttavia non si può non ribadire
che restano centrali le ricerche in grado di ricostruire l’articolato e complesso
rapporto che si stabilisce tra il testo e il suo fruitore. L’analisi di un testo
finalizzata a definire la sua comprensibilità deve allora innanzitutto ricorrere ai
ferri del mestiere della critica stilistica. Ma ciò non basta. Si deve altresì
approfondire - con gli strumenti della critica storica e sociologica - da un parte
il contesto specifico in cui il testo si colloca e, dall’altra, si devono considerare
le caratteristiche dei “riceventi”, verificando se “emittenti” e “riceventi”
appartengano o meno alla medesima koinè culturale.
IL SENATO DELLA REPUBBLICA
SR/P/1
BIBLIOTECA DEL SENATO
(senza data, ma giugno 2003)
1. LA PUBBLICAZIONE
Si tratta di un dépliant 21 per 9,4 centimetri che, una volta
squadernato, misura 38 centimetri di larghezza. Esso è composto da otto
pagine pieghevoli, di cui la pagina 1 e la pagina 8 costituiscono i piatti
superiore e inferiore: in calce a quest’ultimo sono indicati gli orari di apertura
sia per i Senatori, sia per il pubblico esterno. La pagina 6 contiene una tasca,
che nel suo risguardo riporta un estratto del Regolamento di ammissione e
nel suo interno contiene cinque schede. Esse riproducono sulla fronte le
piantine relative ai due piani e alle ventitré sale della Biblioteca e sul retro la
sintetica ma puntuale descrizione delle loro rispettive dotazioni.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
Il contenuto è articolato in quattro brevi sezioni:
1. la storia;
2. le raccolte;
3. i cataloghi;
4. la nuova sede;
Nella prima sezione (pagina 2) viene tracciata un’essenziale storia della
Biblioteca. Si parte dalla sua istituzione l’8 maggio 1848 nella sede del
torinese “Palazzo Madama” per poi far cenno al trasferimento a Firenze nel
1865 e a quello a Roma nel 1871. Viene quindi illustrato lo sviluppo delle
collezioni e dei fondi. La consistenza del patrimonio passa via via dai 40.000
volumi del 1848 ai 100.000 del 1871, ai 200.000 dei primi anni Venti sino agli
attuali 600.000.
Nella seconda sezione (pagine 3 e 4 più la metà di pagina 5) si dà
conto:
- dei principali “Fondi speciali” (ad esempio la Raccolta degli Statuti, le
Leggi degli antichi Stati Italiani, il Fondo D’Ancona ecc.);
- dei “Periodici”, prevalentemente di area politico-istituzionale (giornali;
atti accademici);
- delle “Pubblicazioni ufficiali” (atti e documenti parlamentari italiani e
dei principali paesi stranieri, nonché del Parlamento Europeo, pubblicazioni
della Cee, dell’Onu, dell’Unesco ecc.);
- delle “Collezioni italiane e straniere” (monografie di argomento
letterario, storico, filosofico e giuridico);
- delle “Guide” (antichi libri a stampa riccamente illustrati).
La terza sezione (che occupa l’ultima parte di pagina 5) riferisce della
disponibilità dei due principali cataloghi. Il “catalogo storico” a schede per
autori e soggetti copre il periodo 1848-1999; il “catalogo corrente” on line va
dal 1994 a oggi. Per numerosi fondi esistono poi cataloghi speciali.
La quarta sezione (pagina 7) è dedicata a illustrare la nuova sede della
Biblioteca. Vengono rapidamente rivisitate le tappe dei progressivi
cambiamenti di edificio. La Biblioteca - collocata negli anni Trenta presso
l’aula di Palazzo Madama - si rivela negli anni Settanta insufficiente. Per
iniziativa di Giovanni Spadolini la Biblioteca si sposta nel Palazzo della
Minerva100[100], divenendo così una istituzione culturale di rilievo anche
esterno.
3. I DESTINATARI
La Biblioteca è aperta a tutti per la visita della sede e per la
consultazione degli atti parlamentari. Le Collezioni bibliografiche e le sale di
consultazione per materie sono invece riservate a una utenza selezionata e
accreditata di studiosi e di studenti. Queste limitazioni sono puntualmente
ricordate attraverso l’estratto dei due primi articoli del Regolamento di
ammissione riprodotti sul risguardo della tasca di pagina 6. Il dépliant è rivolto
a quanti, singolarmente o in gruppo, in visita o per studio, entrino per la prima
volta nella Biblioteca. A partire dall’apertura della Biblioteca al pubblico
100[100]
L'edificio risale ai primi del 1500, ma nel 1860 fu profondamente trasformato da Andrea Busiri
Vici per Pio IX. Poi nel 1960 lo stabile passò allo Stato italiano che lo destinò a varie amministrazioni finché,
nel 1991, cominciò il lungo programma di restauri, affidato allo studio dell'architetto Angelo Zampolini, che ha
ripensato i trentamila metri cubi adattandoli alle esigenze di chi consulta libri, riviste, manoscritti.
esterno (giugno 2003) i visitatori sono stati non solo studiosi, docenti e
bibliotecari, ma anche gruppi di studenti, sia delle università, sia delle scuole
dell’obbligo e delle scuole superiori101[101].
4. LA VESTE GRAFICA
Il dépliant ha un aspetto particolarmente raffinato. La grammatura e la
qualità del materiale - un cartoncino opaco di colore avorio -, le sfumature
delle tinte calibrate sulle nuances dell’acquarello di Angelo Zampolini (cfr.
nota 1), la nitidezza grafica dei testi, le pregevoli illustrazioni rendono la
pubblicazione senza dubbio invitante.
Assai elegante e funzionale si presenta anche l’invito all’apertura del
pieghevole, che subito squaderna due facciate di 21 per 19 centimetri.
pp. 1-8
pp. 2-7
101[101]
Il libero accesso ai visitatori non si deduce subito dal testo del dépliant, ma ci è stato
confermato dalla dottoressa Anna Galluzzi, che ha cortesemente risposto anche ad alcune altre domande.
1. A chi, come e quando viene distribuito il dépliant?
Il dépliant è disponibile per gli utenti all'interno della biblioteca. Viene inoltre distribuito ai partecipanti
alle visite guidate della biblioteca e in occasione di iniziative culturali (convegni, seminari e presentazioni di
libri) che si svolgono presso la biblioteca.
2. Al di là della presenza istituzionale di parlamentari e ricercatori, sono previste visite della
Biblioteca?
Dal 19 giugno scorso la biblioteca è aperta anche al pubblico esterno, in particolare, secondo il
nostro nuovo regolamento, agli studenti universitari, ai laureati e agli studiosi. Organizziamo inoltre su
richiesta visite guidate alla biblioteca sia per gruppi di studenti (soprattutto universitari, ma anche della
scuola dell'obbligo e delle scuole superiori), sia per bibliotecari, sia per docenti e studiosi.
3. In caso affermativo, è possibile conoscere la loro tipologia e il loro numero?
Per quanto riguarda gli utenti della biblioteca (quindi coloro che utilizzano i servizi) sono state circa
1.700 le richieste di iscrizione alla biblioteca da parte degli utenti esterni, con una media giornaliera di
presenze di circa 50 persone.
Per quanto riguarda le visite ne abbiamo effettuate una ventina nel corso del primo anno di apertura
(per un totale di circa 250 partecipanti) e le categorie di partecipanti sono quelle già citate precedentemente.
Solo raramente accade che turisti o cittadini di passaggio chiedano di visitare la biblioteca; in questo caso
sono gli assistenti parlamentari ad accompagnarli in un giro storico-turistico per le sale del palazzo.
4. Esiste già o è prevedibile in futuro una promozione presso le scuole?
Per il momento non è previsto niente in proposito; stiamo lavorando solo alla promozione nelle
università, visto che gli studenti e i docenti universitari costituiscono il nostro target di utenza più tipico.
La prima è formata dai piatti superiore e inferiore (pagina 1 e pagina 8)
che nel loro insieme riproducono tutto l’acquarello di Zampolini; la seconda
facciata è invece costituita dalle pagine 2 e 7 e consente la lettura congiunta
delle due sezioni “La storia” e “La nuova sede”. L’illustrazione di questa
facciata si affida a tre riproduzioni che richiamano le tappe torinese, fiorentina
e romana della Biblioteca. Al centro, l’unione delle due pagine ricompone una
veduta d’epoca della Chiesa di Santa Maria della Minerva e dell’omonimo
palazzo in una stampa del 1665.
La seconda apertura dispiega le successive quattro pagine (dalla p. 3
alla p. 6) in una facciata di 21 per 38 centimetri che consente la lettura più
ravvicinata della struttura interna della biblioteca: le due sezioni dedicate alle
“Raccolte” e ai “Cataloghi” e la tasca con l’estratto del Regolamento e le
planimetrie delle sale.
Nell’insieme il dépliant appare ideato e realizzato con indiscussa
professionalità. L’unico possibile appunto riguarda, nelle pagine 2 e 7, un
affollamento del testo che sembra, nonostante il supporto illustrativo,
“respirare” con una certa difficoltà. Resta il fatto che nel suo insieme la
grafica non svolge un ruolo esornativo. Al contrario con la sua sobria
eleganza ben si rapporta all’oggetto da illustrare e lo accompagna con garbo
e puntualità.
5. LA LEGGIBILITÀ
Il metodo Gulpease ci dice che il testo del dépliant ha un indice di
leggibilità di 43,23. Questo valore ci segnala che il contenuto della
pubblicazione è “facile” per un pubblico in possesso di un titolo accademico o
di un diploma secondario superiore, ma ci avverte pure come esso possa
risultare “molto difficile” per fruitori forniti di licenza media e addirittura “quasi
incomprensibile” per quelli forniti di licenza elementare.
Quanto agli effetti sul lettore il testo corrisponde a un livello di “lettura
indipendente” (quella appunto che consente di comprendere senza alcun
aiuto) per la prima e la seconda categoria di fruitori, mentre per i licenziati
della scuola media viene prevista una “lettura scolastica”, assistita cioè dalla
presenza di un docente e/o di un esperto102[102].
Questi i parametri statistici che determinano l’indice di leggibilità del
dépliant “Biblioteca del Senato”: il testo consta di 50 frasi e di 26 paragrafi,
ciascuno dei quali contiene in media poco meno di 2 frasi (1,9) e poco più di
49 parole (49,1). Le frasi lunghe (vale a dire quelle con più di 40 parole) sono
di numero significativamente inferiore alle frasi corte (vale a dire quelle con
102[102]
elementare.
L’indice di 44,73 segnala infine un “livello di frustrazione” per lettori che abbiano solo la licenza
un massimo di 15 parole): le prime sono difatti 7 (pari al 14% del testo), le
seconde sono 16 (pari al 32%). Quasi la metà del testo è quindi composta da
22 frasi medie, quelle cioè che contengono un numero di parole compreso tra
16 e 39.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
Il testo del dépliant persegue evidenti obiettivi didascalici: la finalità è
cioè soprattutto informativa, tesa a fornire essenziali notizie d’ordine storico e
bibliografico al visitatore della Biblioteca. L’intero testo, non a caso, evita le
figurazioni retoriche, si avvale al possibile di scelte lessicali piane, rifugge da
dittologie sinonimiche e si limita a una aggettivazione essenziale, priva di
endiadi come di coloriture insistite.
Analizzando, sulla scorta del Vocabolario italiano di base (VdB) di Tullio
De Mauro, i lemmi utilizzati nel dépliant si nota come le parole “fondamentali”
siano il 65%, quelle molto “comuni” l’8%, quelle “comuni” il 2% e quelle “meno
diffuse” il 25%. Il modo verbale maggioritario è il presente indicativo (il 63%
delle forme ricorrenti nel testo). Segue un 12% sia per il passato prossimo,
sia per quello remoto, mentre rarissimo è l’uso del congiuntivo (l’1%).
Non a caso, l’indice di Guiraud ci segnala che la “ricchezza lessicale
complessa” del dépliant (l’unica statisticamente rilevante per testi brevi quale
quello in esame) tocca il valore di 15,75: un valore medio tra i testi considerati
in questa ricerca.
Al tempo medesimo, va osservato come le sezioni dedicate alla “Storia”
e alla “Nuova sede” siano elaborate secondo uno stile sintattico un po’ più
complesso e lessicalmente più variegato delle altre due dedicate alle
“Raccolte” e ai “Cataloghi”. Nelle prime due, difatti, all’andamento paratattico
si alterna non di rado quello ipotattico; il numero delle frasi lunghe (5 sulle 7
dell’intero testo) è significativamente superiore; le parole per frase sono circa
33 contro le quasi 22 della seconda parte.
Analizzando separatamente le due parti del dépliant si rileva inoltre che
ben diversa è la frequenza del presente indicativo: il 29% nella prima parte, il
93% nella seconda. L’uso pur parco del congiuntivo imperfetto (3%) è
presente solo nelle due prime sezioni.
In sostanza, esiste una differenza piccola (ma in qualche modo
significativa) nei livelli di leggibilità e di comprensibilità delle due parti in cui si
articola il dépliant. Il valore dell’indice Gulpease è difatti di 42,92 per la prima
parte contro il 45,03 della seconda, mentre quello di Guiraud è
rispettivamente di 13,09 e di 12,85. Il fatto non sorprende se si considera
come le due parti del dépliant sviluppino temi diversi: di taglio storico e
rievocativo la prima, meramente informativo la seconda. Peraltro il contenuto
pur sempre specialistico della intera pubblicazione è ribadito dalla presenza
piuttosto alta (un 25% omogeneo in tutte le sezioni del testo) delle “parole
meno diffuse”.
Come si è visto i frequentatori della biblioteca sono soprattutto
parlamentari, studiosi e laureandi, per i quali la lettura e la comprensione del
dépliant non pone ovviamente problemi. I visitatori occasionali, coloro cioè
che più probabilmente si soffermano sul testo in esame, sono per lo più
studenti universitari e liceali, capaci quindi di padroneggiarlo senza particolari
problemi. Il testo risulta pertanto certamente adeguato agli attuali destinatari.
Qualora invece la Biblioteca del Senato intendesse aprire le porte a un
pubblico più vasto e articolato di visitatori (ad esempio visite guidate di scolari
ancora adolescenti, turisti italiani di media cultura ecc.) si porrebbe forse la
necessità di affiancare al presente dépliant anche una guida ancora più
semplice, portando l’indice Gulpease dall’attuale livello di 43,23 almeno al
livello di 60.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
Le tabelle seguenti riassumono le caratteristiche del dépliant “La
Biblioteca del Senato” rilevabili statisticamente:
INTERO TESTO
43,23
15,75
1A PARTE (PP. 2,7)
INDICE GULPEASE
42,92
INDICE GUIRAUD
13,09
2A PARTE (PP. 3,4,5)
45,03
12,85
NUMERO DELLE LETTERE
3187
4156
STATISTICHE DELLE PAROLE
Totale delle parole
1277 Totale delle parole
557
Totale delle parole
Parole diverse
563 Parole diverse
309
Parole diverse
Lettere per parola
5,6 Lettere per parola
5,5
Lettere per parola
Sillabe per parola
2,2 Sillabe per parola
2,4
Sillabe per parola
STATISTICHE USO DELLE PAROLE
Fondamentali
65% Fondamentali
66%
Fondamentali
Molto comuni
8% Molto comuni
8%
Molto comuni
Comuni
2% Comuni
2%
Comuni
Meno diffuse
25% Meno diffuse
25%
Meno diffuse
STATISTICHE DELLE FORME VERBALI
Presente indicativo
63% Presente indicativo
29% Presente indicativo
Passato prossimo
12% Passato prossimo
22% Passato prossimo
Passato remoto
12% Passato remoto
12% Passato remoto
Imperfetto indicativo
8% Imperfetto indicativo.
8% Imperfetto indicativo
Trapassato prossimo
1% Trapassato prossimo
3% Trapassato prossimo
7343
720
345
5,6
2,4
64%
8%
2%
25%
93%
3%
12%
8%
0%
Imperfetto congiuntivo
1%
Imperfetto congiuntivo 3% Imperfetto congiuntivo 0%
STATISTICHE DEI PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
26 Numero dei paragrafi
13 Numero dei paragrafi 13
Frasi per paragrafo
1,9 Frasi per paragrafo
1,3 Frasi per paragrafo
2,5
Parole per paragrafo 49,1 Parole per paragrafo 42,8 Parole per paragrafo 55,4
STATISTICHE DELLE FRASI
Numero delle frasi
50
Numero delle frasi
17 Numero delle frasi
33
Frasi lunghe
7 (14%)
Frasi lunghe
5 (29,4%) Frasi lunghe
2 (6,1%)
Frasi corte
16 (32%) Frasi corte
3 (17,6%) Frasi corte
13 (39,4%)
Parole per frase
25,5 Parole per frase
32,8 Parole per frase
21,8
Sillabe per frase
61,9 Sillabe per frase
78,9,9 Sillabe per frase
53,2
RICORRENZA DEI TERMINI103[103]
21 italiano
6 sede
18 italiano
14 storia
5 storia
9 storia
9 edizione
5 primo
9 atto
9 atto
4 anno
8 edizione
9 locale
4 patrimonio
6 raccolta
9 fondo
4 locale
6 fondo
8 raccolta
3 opera
5 straniero
6 opera
3 libraio
5 stampa
6 antico
3 italiano
5 pubblicazione
5 straniero
3 istituzione
5 locale
5 stampa
3 fondo
5 catalogo
5 pubblicazione
3 culturale
4 manoscritto
4 manoscritto
2 bibliografico
4 antico
4 catalogo
2 studioso
3 opera
3 politico
2 secolo
3 legislativo
3 parlamentare
2 decennio
3 parlamentare
3 giornale
2 politico
2 incunabolo
3 documento
2 conflitto
2 volume
8. PROVE DI RISCRITTURA
Si propone qui un’ipotesi di riscrittura dei tre paragrafi iniziali del
dépliant.
103[103]
Quest’ultima tabella conferma tra l’altro che la seconda parte del dépliant è quella che
contiene un maggior numero di termini “tecnico-specialistici”. Nel contesto di questa pubblicazione tali sono
secondo la definizione del Dizionario della lingua italiana di Tullio De Mauro:
atto: “documento scritto”;
fondo: “complesso di volumi, manoscritti o documenti di una biblioteca, riuniti per autore, per
argomento o più spesso perché provenienti da una stessa donazione”;
manoscritto: “documento scritto a mano su carta o pergamena”;
legislativo: “che concerne la legislazione: attività legislativa, funzioni legislative”;
incunabolo: “libro stampato nel XV sec., negli anni immediatamente successivi all'invenzione della
stampa.
Testo originale: indice Gulpease 39,42104[104]
“Fin dalla sua istituzione a Palazzo Madama a Torino l'8 maggio 1848,
la Biblioteca del Senato ha sviluppato le proprie funzioni e accresciuto le
proprie raccolte coltivando due diverse anime: propriamente parlamentare la
prima, di cultura storico-giuridica, con un patrimonio unico nel suo genere, la
seconda.
Allo sviluppo delle collezioni di carattere giuridico e politico, rispondenti
alle necessità poste dall'attività legislativa, si è affiancata, fin dai primi
decenni, l'acquisizione, retrospettiva e corrente, di opere di carattere storico,
in particolare relative alla storia locale italiana - e di edizioni di fonti e
documenti per la storia politica e giuridica italiana medievale e moderna.
Negli anni '70 del XIX secolo sono confluiti in Biblioteca quelli che
costituiscono oggi alcuni tra i suoi più pregiati e rari fondi speciali: il Fondo
antico di storia locale, la Raccolta degli Statuti, le Leggi degli Antichi Stati
italiani”.
Testo riscritto: indice Gulpease 61,09105[105]
La Biblioteca del Senato è nata a Torino nel 1848. Da allora ha svolto
un duplice compito in una duplice direzione. Parlamentare la prima, culturale
la seconda.
La Biblioteca possiede opere giuridiche e politiche, utili all’attività dei
senatori. Ma possiede anche volumi e documenti di storia italiana medioevale
e moderna.
Verso la fine del 1900 la Biblioteca ha acquistato rari e preziosi fondi
speciali. Sono il Fondo antico di storia locale, la Raccolta degli Statuti, le
Leggi degli Antichi Stati italiani.
Il dépliant “Biblioteca del Senato”, con una veste grafica raffinata e
accattivante, illustra - in termini puntuali e persino densi - storia e patrimonio
della Biblioteca del Senato della Repubblica. La pubblicazione è ben tarata
rispetto agli attuali fruitori e induce nel lettore l’idea di una istituzione
prestigiosa, funzionale e degna di essere visitata.
104[104]
105[105]
media.
Questo valore segnala un testo con predizione “difficile” anche per lettori diplomati.
Questo valore segnala invece un testo con predizione “facile” anche per licenziati della sciola
SR/P/2
IL SISTEMA STENOGRAFICO
“MICHELA”
(senza data)
1 LA PUBBLICAZIONE
Si tratta di un dépliant 21 per 14,7 centimetri che,
una volta squadernato, misura 29,5 centimetri di larghezza. Esso è composto
da quattro pagine, di cui la pagina 1 e la pagina 4 costituiscono i piatti
superiore e inferiore. La pubblicazione è curata dal Servizio dei resoconti e
della comunicazione istituzionale.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
Il contenuto informativo del dépliant occupa la pagina 2. L’argomento è
indubbiamente tecnico. Si parte da qualche cenno storico sul sistema
stenografico che, adottato nel 1880, prende il nome dal suo inventore Antonio
Michela. Viene quindi illustrato il suo criterio teorico “fondato sul principio
della divisibilità delle parole in sillabe” e la conseguente possibilità della
“scrittura contemporanea delle lettere di ogni sillaba”. Si passa poi a
descrivere le caratteristiche della macchina, da quella originaria in legno
all’attuale modello elettronico. Le pagine 3 e 4 riproducono due
esemplificazioni dell’uso di “Michela”.
3. I DESTINATARI
Il dépliant appare destinato ai frequentatori (parlamentari, funzionari e
giornalisti) e ai visitatori del Senato della Repubblica.
4. LA VESTE GRAFICA
Il dépliant è una pubblicazione di aspetto molto semplice, quasi
spartano, a partire dalla grammatura della carta bianca e non patinata. Il
colore è presente solo nella foto di copertina che illustra l’Aula di Palazzo
Madama, al cui centro si intravede la macchina stenografica “Michela”. La
pagina 2 è completamente occupata dai quattro paragrafi del testo
informativo. La terza e la quarta pagina, divise entrambe in due colonne,
offrono esempi di strisce stenografiche e della relativa “traduzione”. La veste
grafica risulta dimessa e contrastante con quella di altre pubblicazioni del
Senato ben altrimenti lussuose. L’impaginazione è statica e si presenta non
tanto come un supporto del testo, ma come un suo semplice contenitore.
5. LA LEGGIBILITÀ
I parametri statistici che determinano l’indice di leggibilità del dépliant
“Michela” sono i seguenti: 12 le frasi e 6 i paragrafi, ciascuno dei quali è
composto in media di 2 frasi e di quasi 59 parole (58,7). C’è una sola frase
lunga (con più di 40 parole) come c’è una sola frase breve (con non più di 15
parole): entrambe corrispondono, rispettivamente, all’8,3% del testo. In
sostanza, il documento è caratterizzato soprattutto da 10 frasi medie (pari
all’84,4% del testo), vale a dire le frasi che contengono un numero di parole
compreso tra 16 e 39.
L’indice Gulpease che ne risulta è di 45,19. La leggibilità della
pubblicazione, cioè, risulta “facile” per un pubblico di laureati e di diplomati,
ma è “molto difficile” per licenziati della scuola media e addirittura “quasi
incomprensibile” per licenziati della scuola elementare. Questi i conseguenti
effetti sul lettore: il testo prevede una “lettura indipendente” (quella appunto
che non implica alcun aiuto “esterno”) per laureati e diplomati, “scolastica”
(vale a dire assistita da un tutor) per i licenziati della media, “frustrante” per
quelli della scuola elementare.
Va aggiunto che i due primi paragrafi del testo hanno una predizione di
leggibilità piuttosto bassa che influisce sul risultato complessivo. Proporremo
in seguito una ipotesi di riscrittura tesa a innalzare il loro indice Gulpease.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
Il breve documento, se non pone a un pubblico mediamente colto
problemi di leggibilità, sembra però porne su quello di una immediata
comprensibilità. Il testo infatti è costruito con un lessico sostanzialmente
piano e corrente (il 73% del vocabolario adottato è fatto di parole
“fondamentali”, il 16% di termini “comuni” o “molto comuni” e solo l’11% di
parole meno diffuse) nonché con strutture sintattiche piuttosto lineari,
caratterizzate da una netta prevalenza del presente indicativo (87%), delle
frasi medie e dell’uso paratattico.
Il dépliant tuttavia affronta un argomento assai tecnico: la spiegazione
del
funzionamento
della
macchina
stenografica.
Un
compiuto
padroneggiamento del testo sembra pertanto riservato a un ristretto pubblico
di addetti ai lavori o comunque a lettori abbastanza ferrati non solo e non
tanto nelle discipline linguistiche, quanto in quella stenografica.
Non a caso l’indice di Guiraud, che segnala la “ricchezza complessa” di
un testo si attesta su un livello - quello di 9,22 - senza dubbio non elevato. Il
vocabolario è difatti sostanzialmente ristretto: termini come “stenografico”,
“sillaba”, “tasto” o “striscia” ricorrono assai frequentemente, conferendo al
breve scritto un carattere più specialistico che divulgativo.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
La tabella seguente sintetizza le caratteristiche del testo rilevabili
statisticamente:
IL SISTEMA
STENOGRAFICO
“MICHELA”
INDICE GULPEASE
45,19
INDICE GUIRAUD
9,22
NUMERO DELLE LETTERE
1902
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
352
Parole diverse
173
Lettere per parola
5,3
Sillabe per parola
2,3
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
73%
Molto comuni
9%
Comuni
7%
Meno diffuse
11%
FORME VERBALI
Presente indicativo
87%
Passato prossimo
4%
Passato remoto
8%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
6
Frasi per paragrafo
2,0
Parole per paragrafo
58,7
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
12
Frasi lunghe
1 (8,3%)
Frasi corte
1 (8,3%)
Parole per frase
29,3
Sillabe per frase
66,6
RICORRENZA DEI TERMINI
8 stenografico
8 sillaba
7 tasto
6 lettera
4 striscia
4 segno
4 parte
4 venti
4 sistema
4 carta
8. PROVE DI RISCRITTURA
Come si è già ricordato i primi due paragrafi hanno un indice Gulpease
sensibilmente più basso rispetto a quello (45,19) della media complessiva del
documento e a quello dei due paragrafi conclusivi (45,92). Proponiamo
pertanto un’ipotesi di riscrittura tesa a innalzare la predizione di leggibilità dei
due paragrafi iniziali.
Testo originale: indice Gulpease 40,27106[106]
“II sistema stenografico utilizzato nelle aule di palazzo Madama per la
resocontazione delle discussioni parlamentari fu inventato dal prof. Antonio
Michela e venne adottato a questi fini dal Senato del Regno fin dal 1880.
Dalla prima macchina stenografica in legno e tasti in avorio, si è arrivati al
modello elettronico attualmente utilizzato che, attraverso il collegamento con
un computer, permette la trascrizione in tempo reale degli interventi dei
senatori”.
Testo riscritto: indice Gulpease 65,96107[107]
Il prof. Antonio Michela ha inventato il sistema stenografico in uso al
Senato per il resoconto dei dibattiti. Il Senato del Regno lo adottò fin dal
1880. La prima macchina era in legno e tasti d’avorio. Oggi il modello è
divenuto elettronico. Il collegamento con un computer permette la trascrizione
in tempo reale degli interventi.
Testo originale: indice Gulpease 41,55108[108]
“Il sistema "Michela" si basa sul principio della divisibilità delle parole in
sillabe e permette la scrittura contemporanea delle lettere di ogni sillaba
rendendo più veloce la composizione di una intera parola. Questi due
elementi vengono inoltre combinati con la possibilità, propria di ogni sistema
stenografico, di utilizzare abbreviazioni e sigle”.
Testo riscritto: indice Gulpease 60,49109[109]
Il sistema "Michela" si basa sul principio della divisibilità delle parole in
sillabe. Ciò permette di scrivere insieme le lettere di ogni sillaba. Si rende
così più veloce la composizione della parola intera. I due fattori si combinano
con la possibilità stenografica di usare abbreviazioni e sigle.
Si noti che già solo con queste due ipotesi di riscrittura l’indice
Gulpease dell’intero testo passerebbe da 45,19 a 52,34.
106[106]
Si tratta di un valore assai vicino a quella soglia di 40 che segnala una leggibilità “difficile” e un
impatto di lettura “scolastico” (che richiede cioè l’assistenza di un tutor e/o di un esperto) anche quanti siano
forniti di un diploma di scuola secondaria superiore).
107[107]
Segnala invece una leggibilità “facile” e “indipendente” anche per un licenziato della scuola
media.
108[108]
Si tratta di un valore che segnala una leggibilità appena “facile“ anche per lettori diplomati.
109[109]
Segnala invece una leggibilità “facile” e “indipendente” anche per un licenziato della scuola
media.
Il dépliant “Il sistema stenografico Michela” si caratterizza per una grafica
economica ed essenziale. Fin dalla copertina risulta evidente l’obiettivo di
rispondere alla curiosità di chi - dalla tribuna o dal video - assistendo a una
seduta del Senato, si interroghi sulla macchina in azione al centro
dell’emiciclo. Va tuttavia osservato come l’argomentazione tecnica del testo e
le sue esemplificazioni possano non essere comprensibili per tutti.
SR/P/3
IL SENATO DELLA REPUBBLICA
(luglio 2003)
1. LA PUBBLICAZIONE
Si tratta di un dépliant 21 per 10 centimetri che, una volta
aperto, misura 29,5 centimetri di larghezza. Esso è composto da sei pagine,
di cui la pagina 1 e la pagina 6 fanno da copertina e controcopertina. La
pubblicazione, edita nel luglio del 2003, è stata curata dal Servizio dei
resoconti e della comunicazione istituzionale.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
Il contenuto informativo del dépliant si articola in alcune brevi schede
che occupano le pagine da 2 a 5. Questi i titoli: Il Parlamento, Il Senato della
Repubblica, L’attività del Senato, Palazzo Madama.
La prima scheda illustra rapidamente le funzioni “legislativa”, “di
indirizzo politico” e “di controllo” delle due Camere. Nella seconda scheda, un
poco più diffusa, si informa sul numero e la qualità dei senatori, sul ruolo e le
funzioni del Presidente e del Consiglio di Presidenza, del Segretario generale
e dei Gruppi parlamentari. La terza scheda precisa la funzione legislativa del
Senato con l’iter di un disegno di legge e i diversi livelli (referente, redigente,
deliberante e consultivo) del lavoro delle Commissioni. Vi si accenna poi
brevemente alla funzione di indirizzo politico con i voti di fiducia e/o sfiducia al
Governo. Si ricorda infine come la funzione di controllo si eserciti attraverso
le interrogazioni e le interpellanze. La quarta scheda ha invece un taglio
narrativo con il quale viene sinteticamente rievocata la storia di Palazzo
Madama. La controcopertina di pagina riproduce alcune informazioni di
servizio (Indirizzo e centralino telefonico del Senato, Sito Internet, Indirizzo
mail, Libreria-Centro di informazione e documentazione istituzionale al
pubblico, Orario delle visite).
3. I DESTINATARI
Il dépliant si presenta come un primo vademecum per la conoscenza
del Senato. Il largo pubblico ne sembra il target naturale.
4. LA VESTE GRAFICA
Il dépliant è una pubblicazione piuttosto curata, sia nella scelta del
cartoncino blu notte plastificato, sia nei caratteri adottati, sia infine nelle tre
quadricromie: quella di copertina che riproduce una foto di Palazzo Madama
e le due che illustrano la centrale pagina 3 con una foto dell’Aula in occasione
del voto di fiducia al Governo Berlusconi II e una foto del bel cortile di
Palazzo Madama. Il dépliant si presenta dunque bene al primo colpo
d’occhio.
Va notato però che, nonostante una strutturazione delle pagine
piuttosto lineare e le puntuali sottolineature in grassetto dei più importanti dati
informativi, la lettura del documento non è del tutto riposante: non solo le
pagine sono fin troppo fitte per un fondino così scuro, ma il testo, dati i
fastidiosi riverberi provocati dal cartoncino lucido richiede un certo sforzo alla
vista. Un problema che, invece, si avverte molto di meno quando - come nel
caso della controcopertina di pagina 6 - la parte scritta si limita ad alcune
informazioni essenziali impaginate ariosamente.
5. LA LEGGIBILITÀ
L’indice di leggibilità del dépliant “Il Senato della Repubblica” calcolato
con il sistema Gulpease è di 46,05. Tale valore segnala che il testo è facile
per un pubblico di laureati e/o diplomati, ma “molto difficile” per lettori in
possesso della licenza media e “quasi incomprensibile” per quelli in possesso
della sola licenza elementare.
Quanto agli effetti sul lettore, il dépliant prevede una “lettura
indipendente” (quella appunto che non implica alcun aiuto “esterno”) per
laureati e diplomati, “scolastica” (vale a dire assistita da un tutor) per i
licenziati della media, “frustrante” per quelli della scuola elementare.
Tali indicazioni si ricavano a partire dai seguenti parametri: le frasi sono
33 e i paragrafi 23. Ciascuno di essi è formato in media da una frase e mezza
(1,4) e da circa 35 parole (34,8). C’è una sola frase lunga (con più di 40
parole) pari 3% dell’intero testo a fronte di 7 frasi corte (con non più di 15
parole) pari al 21,2%. Il documento è dunque composto da una evidente
maggioranza di 25 frasi medie.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
A un pubblico mediamente colto il contenuto del dépliant non dovrebbe
porre problemi di comprensibilità. Il testo è difatti costruito in modo piuttosto
ordinato, con un lessico accessibile, senza figurazione retorica e secondo
strutture sintattiche piane, in cui le proposizioni coordinate prevalgono
largamente su quelle subordinate.
Le rilevazioni statistiche ci dicono infatti che il 68% del vocabolario
adottato è costituito da parole “fondamentali”, il 9% da termini “molto comuni”
e “comuni”. Al tempo stesso il presente indicativo è la forma verbale
senz’altro prevalente (64%) seguita dal passato remoto (28%, ma utilizzato
soprattutto nell’ultima scheda storica), mentre assai limitato è l’uso del
congiuntivo (2%).
Può emergere tuttavia, soprattutto nella prima parte del testo, qualche
difficoltà dovuta al ricorso - peraltro inevitabile e peraltro sempre
correttamente esplicitato - della terminologia propria delle procedure
parlamentari: un lessico che potrebbe disorientare quanti non siano
supportati nella lettura e nell’effettiva comprensione da buoni studi o da
specifici interessi personali. E difatti le “parole meno diffuse” toccano nel testo
la percentuale abbastanza inusuale perché indubbiamente alta del 23%.
Non a caso l’indice di Guiraud, che segnala la “ricchezza complessa” di
un testo, tocca la soglia di 13,82 e ribadisce come ci si trovi di fronte a uno
scritto che è tenuto su registri espressivi lineari, lessicalmente abbastanza
articolati.
Resta il fatto che il target del dépliant è quello di un pubblico
potenzialmente assai largo, per il quale il contenuto del testo rischia di porre
più di un ostacolo. È chiaro, ad esempio, che un liceale non incontra difficoltà
di fronte a una espressione come questa: “La principale prerogativa [del
Parlamento] è la funzione legislativa”. Ma è altrettanto chiaro che un
visitatore/lettore con studi inferiori si troverebbe più a suo agio se
l’espressione suddetta suonasse così: “Il principale compito del Parlamento è
fare le leggi”.
Del resto abbiamo già visto come l’indice di leggibilità del dépliant sopra
ricordato (46,05) segnali che il testo può risultare “molto difficile” per fruitori in
possesso del titolo di licenza media. Per essi sarebbe auspicabile una
versione con un indice Gulpease di 60.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
La tabella seguente sintetizza le caratteristiche del testo rilevabili
statisticamente:
IL SENATO DELLA
REPUBBLICA
INDICE GULPEASE
46,05
INDICE GUIRAUD
13,82
NUMERO DELLE LETTERE
4390
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
800
Parole diverse
391
Lettere per parola
5,4
Sillabe per parola
2,4
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
68%
Molto comuni
7%
Comuni
2%
Meno diffuse
23%
FORME VERBALI
Presente indicativo
64%
Passato prossimo
1%
Passato remoto
28%
Trapassato prossimo
2%
Congiuntivo presente
2%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
23
Frasi per paragrafo
1,4
Parole per paragrafo
34,8
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
33
Frasi lunghe
1 (3,0%)
Frasi corte
7 (21,2%)
Parole per frase
24,2
Sillabe per frase
57,8
RICORRENZA DEI
TERMINI110[110]
7 sede
6 legge
5 senatore
5 riunire
5 potere
5 funzione
4 ufficio
4 parlamento
4 lavoro
4 disegno
8. PROVE DI RISCRITTURA
Al riguardo proponiamo qui di seguito un’ipotesi di riscrittura degli ultimi
tre capoversi della scheda “L’attività del Senato” (pag. 4). tre paragrafi iniziali
del dépliant.
Testo originale: indice Gulpease 41,28111[111]
“La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere:
perché una legge possa essere promulgata dal Capo delle Stato e pubblicata
sulla Gazzetta Ufficiale è necessario che entrambe le Camere la approvino
nello stesso identico testo.
Un disegno di legge può essere presentate da ciascun membro del
Parlamento (alla propria Camera di appartenenza), dal Governo, dal popolo
(50.000 firme di elettori), da ogni Regione e, su determinate materie, dal
Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro.
La Presidenza del Senato assegna il disegno di legge alla
Commissione permanente competente per materia o, per particolari disegni
di legge, ad una Commissione speciale appositamente istituita.
110[110]
Non deve sorprendere in questa lista l’assenza di termini propriamente “tecnico-scientifici”,
che pure costituiscono una parte non irridente del 23% delle “parole meno diffuse” presenti nel testo. Il fatto
è che tali termini ricorrono - eccetto “funzione” - una sola volta.
Riportiamo qui di seguito quelli più caratteristici, accompagnandoli con la definizione data dal
Vocabolario di Base di Tullio De Mauro:che si limita a riferire, a informare mediante una relazione:
referente
chi si limita a riferire, a informare mediante una relazione;
redigente
chi redige un testo di legge;
deliberante
chi approva con una decisione, specie di un organo collegiale;
consultiva
chi ha il compito, l'incarico, l'ufficio di dare pareri, consigli, ma non di deliberare;
funzione
chi ha potestà esecutiva per un interesse non proprio ma oggettivo o di altri.
111[111]
L’indice segnala una predizione di leggibilità appena “facile” anche per lettori diplomati. Il
valore di 40 costituisce difatti la soglia al di sotto della quale la leggibilità di un testo diventa “difficile” e con
impatto di lettura scolastico anche per essi.
Le Commissioni sono delle piccole assemblee che possono riunirsi in
sede referente (esaminano il disegno di legge e riferiscono all'Assemblea),
in sede redigente (redigono il testo riservando all'Assemblea la sola
votazione finale), in sede deliberante (esaminano ed approvano il disegno di
legge senza sottoporlo all'esame dell'Assemblea), in sede consultiva (la
Commissione esprime il proprio parere ad un'altra Commissione).
Oltre all'attività legislativa, sia il Senato che la Camera votano la fiducia
al Governo e possono revocarla votando una mozione di sfiducia.
I senatori possono inoltre rivolgere al Governo domande sotto forma di
interrogazioni e interpellanze per avere rispettivamente notizie su un
determinato fatto o per essere informati sui motivi e gli intendimenti
dell'Esecutivo rispetto a questioni di particolare rilievo o di carattere
generale”.
Testo riscritto: indice Gulpease 64,52112[112]
Le Commissioni sono piccole assemblee. Si riuniscono:
- in sede referente (esaminano il disegno di legge e riferiscono
all'Assemblea):
in sede redigente (ne scrivono il testo e lasciano all'Assemblea la
votazione finale),
in sede deliberante (esaminano e approvano il disegno di legge,
senza passare per Aula);
- in sede consultiva (la Commissione esprime il suo parere ad
un'altra Commissione)
Senato e Camera votano la fiducia al Governo. La revocano con una
mozione di sfiducia.
I senatori rivolgono inoltre domande al Governo con interrogazioni e
interpellanze:
- per avere notizie di un fatto;
- per essere informati sui motivi e le intenzioni del Governo su
questioni di particolare rilievo.
Il dépliant “Il Senato della Repubblica” si caratterizza per un impianto curato e
lineare, anche se qualche problema può essere posto sia da un testo
graficamente forse un po’ troppo denso, sia dal colore e dalla plastificazione
del supporto cartaceo. Il contenuto, esauriente e preciso, sembra tuttavia
riservato a un pubblico mediamente colto.
112[112]
L’indice individua un testo con predizione di leggibilità “facile” e con impatto di lettura
“indipendente” anche per i licenziati della scuola media inferiore.
SR/P/4
LIBRERIA - CENTRO DI INFORMAZIONE E
DOCUMENTAZIONE ISTITUZIONALE AL PUBBLICO
(luglio 2003)
1. LA PUBBLICAZIONE
Si tratta di un dépliant 21 per 10 centimetri che, una volta
aperto, misura 29,5 centimetri di larghezza. Esso è composto da sei pagine,
di cui la pagina 1 e la pagina 6 costituiscono i piatti superiore e inferiore. La
pubblicazione, edita nel luglio del 2003, è stata curata dal Servizio dei
Resoconti e della Comunicazione istituzionale del Senato della Repubblica.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
Nella prima pagina il dépliant dà notizia della recente istituzione della
“Libreria-Centro di informazione e documentazione istituzionale al pubblico”.
Il Centro - viene precisato in premessa - “si inserisce nel quadro delle
iniziative di apertura verso l’esterno del Senato della Repubblica”.
Al riguardo viene ricordato come negli ultimi anni la “comunicazione
istituzionale [abbia] assunto una rilevanza sempre maggiore, corrispondendo
alle aspettative dei cittadini”. Accanto al principio consolidato della pubblicità
dei lavori parlamentari, la “Libreria-Centro” si propone appunto di “facilitare ed
espandere” il diritto all’informazione istituzionale.
La seconda parte del dépliant - che occupa le pagine 2 e 3 - entra
invece nello specifico dell’attività del “Centro” informando in termini sintetici,
sulla sede, gli orari di apertura, gli scopi perseguiti, le pubblicazioni, la
documentazione disponibili. Si informa poi l’utenza della normativa per
acquistare - tramite abbonamento o con altre tipologie - tali materiali. Viene
infine ricordato che sono a disposizione dei visitatori sia schermi video per
seguire le sedute del Senato in diretta e differita, sia postazioni informatiche
dalle quali collegarsi alle banche dati del Senato e ad altri siti istituzionali.
3. I DESTINATARI
Il dépliant offre una prima presentazione della “Libreria Centro di
informazione e documentazione istituzionale”. Il largo pubblico è il suo target
naturale.
4. LA VESTE GRAFICA
Il dépliant è molto simile a quello intitolato “Il Senato della Repubblica”.
Le caratteristiche delle due pubblicazioni sono praticamente identiche nelle
dimensioni (21 per 10 cm. chiuso, 29,5 cm. aperto), nel cartoncino patinato,
nell’impaginazione, nella stampa, nella tipologia delle illustrazioni. Muta
soltanto il colore del cartoncino che da blu notte diventa rosso bordeau.
Non si tratta però di un cambiamento irrilevante, poiché la diversa
tonalità del fondo provoca un riverbero assai minore e rende più leggibile il
testo disteso nelle pagine 2, 3 e 4. Pur essendo un po’ più lungo di quello
delle omologhe pagine del dépliant similare (3.624 battute contro 3.484) esso
risulta meno “affollato”, vuoi per una diversa disposizione delle fotografie
(prive qui di didascalie), vuoi per un utilizzo più attento delle spaziature e dei
“bianchi”. In sintesi il dépliant - curato, lineare ed elegante - conserva i pregi
dell’altro e ne attenua i difetti.
5. LA LEGGIBILITÀ
Le rilevazioni statistiche che consentono di determinare l’indice di
leggibilità del dépliant “Libreria-Centro di informazione e documentazione
istituzionale al pubblico” sono le seguenti: 18 le frasi e 16 i paragrafi,
ciascuno dei quali è composto in media da poco più di una frase (1,1) e di
circa 33 parole (33,1). C’è una sola frase lunga (con più di 40 parole) pari al
5% del testo, mentre le brevi (con non più di 15 parole) sono due pari
all’11,1%. L’83,9% dell’intero documento è dunque costituito da 15 frasi
medie, le frasi cioè che contengono un numero di parole compreso tra 16 e
39. Ma, come subito vedremo, alcune di esse si avvicinano alla soglia di 40
propria delle frasi lunghe.
L’indice Gulpease che ne risulta è di 40,11. Si tratta di un indice basso:
se il testo risulta dunque “facile” per un pubblico di laureati, esso diventa già
“difficile” per lettori diplomati, “molto difficile” per licenziati della scuola media
e “quasi incomprensibile” per licenziati della scuola elementare. Questi poi gli
effetti sul lettore: il testo prevede una “lettura indipendente” (quella appunto
che non implica alcun aiuto “esterno”) per laureati e diplomati (ma per questi
siamo appena sopra la soglia di 40113[113]), “scolastica” (vale a dire assistita da
un tutor) per i licenziati della media, “frustrante” per quelli della scuola
elementare.
A incidere su tali valori contribuisce la media piuttosto elevata delle
parole (29,4) e delle sillabe (73,8) per frase. Nel secondo paragrafo, ad
esempio, troviamo una frase formata da 39 parole e 109 sillabe, che
sottoposta all’analisi Gulpease ottiene non a caso un valore assai più basso
(31,57)114[114] della media complessiva del documento.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
Abbiamo appena visto come il contenuto del dépliant, che pure
esplicitamente si rivolge al largo pubblico, ponga qualche problema di
leggibilità. Ma in effetti anche la comprensibilità rischia di non essere
immediata. Solo lettori con un buon livello culturale e già in partenza dotati di
una adeguata base di informazioni specifiche sembrano in grado di sciogliere
gli “ostacoli impliciti” posti dal testo. Nel lessico del dépliant - pur
apparentemente piano - compaiono le “tecnicalità” tipiche del linguaggio del
Parlamento (“pubblicità dei lavori”, “resoconto sommario”, “Giunte”,
“Commissioni”, “articolati”, “bollettini delle convocazioni”) e dei media (“sito”,
“banche dati”, “diretta”, “differita”). Va aggiunta la presenza di un termine
straniero, “pendant”, il cui significato contestuale - anche per chi conosca il
francese - non è limpidissimo.
Il testo non ricorre né all’ornato retorico, né alle soluzioni ipotattiche. Le
rilevazioni statistiche ci dicono infatti che il 69% del vocabolario adottato è
costituito da parole “fondamentali”, il 10% da termini “molto comuni” e
“comuni”, il 21% da lemmi “meno diffusi”. E ci dicono pure che il presente
indicativo è la forma verbale assolutamente prevalente (85%), mentre
marginale è l’uso del congiuntivo (3%). E tuttavia, la costruzione sintattica
rischia di essere appesantita non solo dal ricorso a paio di gerundi di troppo,
ma soprattutto da giri di frase che possono rendere più faticosa una rapida
113[113]
È appunto il valore che, per i diplomati, costituisce lo spartiacque tra “lettura indipendente” e
“lettura scolastica”.
114[114]
Si noti come questo indice segnali una leggibilità “difficile” anche per un laureato.
comprensione115[115].
L’indice di Guiraud segnala che la “ricchezza complessa” del dépliant è
di 11,03. Si tratta di un valore che ribadisce come ci si trovi di fronte a uno
scritto di indubbio contenuto informativo.
In sostanza, i destinatari individuati dagli autori del testo sono i cittadini.
Ma molti di essi potrebbero non riuscire ad apprezzarne a pieno la valenza
informativa. Abbiamo già ricordato come l’indice di leggibilità del dépliant
(40,11) definisca il testo “difficile” già per fruitori in possesso di diploma. Per
essi, e tanto più per quanti posseggono di titoli scolastici ancora inferiori,
sarebbe auspicabile una versione con un indice senz’altro più elevato.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
La tabella seguente sintetizza le caratteristiche del testo rilevabili
statisticamente:
LIBRERIA - CENTRO DI
INFORMAZIONE
ISTITUZIONALE AL
PUBBLICO
INDICE GULPEASE
40,11
INDICE GUIRAUD
11,03
NUMERO DELLE LETTERE
3131
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
530
Parole diverse
254
Lettere per parola
5,8
Sillabe per parola
2,5
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
69%
Molto comuni
8%
Comuni
2%
Meno diffuse
21%
FORME VERBALI
Presente indicativo
85%
115[115]
Leggiamo ad esempio: “è per facilitare ed espandere l’esercizio di questo diritto dei cittadini
che il Senato ha istituito il Centro di informazione e documentazione istituzionale” invece di “il Senato ha
istituito il Centro di informazione e documentazione istituzionale per facilitare ed espandere l’esercizio di un
tale diritto”.
Passato prossimo
10%
Congiuntivo presente
3%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
16
Frasi per paragrafo
1,1
Parole per paragrafo
33,1
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
18
Frasi lunghe
1 (5%)
Frasi corte
2 (11,1%)
Parole per frase
29,4
Sillabe per frase
73,8
RICORRENZA DEI
TERMINI116[116]
8 informazione
5 parlamentare
5 istituzionale
4 cittadini
3 utenti
3 lavoro
3 esterno
3 documento
2 seduta
2 resoconto
8. PROVE DI RISCRITTURA
Proponiamo qui di seguito un’ipotesi di riscrittura tesa a innalzarne la
predizione di leggibilità della prima scheda del dépliant intitolata “L’attività del
Senato e l’informazione ai cittadini” (pag. 2).
Testo originale: indice Gulpease 41,57117[117]
116[116]
Non deve sorprendere in questa lista l’assenza di termini propriamente “tecnico-scientifici”,
che pure costituiscono una parte non irridente del 23% delle “parole meno diffuse” presenti nel testo. Il fatto
è che tali termini ricorrono - eccetto “funzione” - una sola volta.
Riportiamo qui di seguito quelli più caratteristici, accompagnandoli con la definizione data dal
Vocabolario di Base di Tullio De Mauro:
referente
chi si limita a riferire, a informare mediante una relazione;
redigente
chi redige un testo di legge;
deliberante
chi approva con una decisione, specie di un organo collegiale;
consultiva
chi ha il compito, l'incarico, l'ufficio di dare pareri, consigli, ma non di deliberare;
funzione
chi ha potestà esecutiva per un interesse non proprio ma oggettivo o di altri.
117[117]
Si tratta di un valore molto vicino a quella soglia di 40 al di sotto della quale la predizione di
leggibilità di un testo diventa “difficile” anche per un lettore diplomato.
“L'istituzione del Centro di informazione e documentazione istituzionale
al pubblico, comprensivo anche delle attività della Libreria, si inserisce nel
quadro delle iniziative di apertura verso l'esterno del Senato della
Repubblica.
Negli ultimi anni la comunicazione istituzionale ha assunto una
rilevanza sempre maggiore, corrispondendo ad aspettative di più larga
informazione da parte dei cittadini: aspettative che da sempre caratterizzano
gli ordinamenti democratici e che sono divenute ormai esigenza non
rinunciabile.
Pendant del diritto all'informazione è che l'attività del Parlamento, oltre
a non poter prescindere dalla libertà di espressione e discussione, si svolga
secondo il principio della pubblicità dei lavori. È sulla base di questo principio
che la Costituzione e il Regolamento del Senato prevedono la possibilità di
assistere alle sedute, la predisposizione dei resoconti dei lavori dell'Aula e
delle Commissioni, la trasmissione radio-televisiva dei dibattiti parlamentari.
È per facilitare ed espandere l'esercizio di questo diritto dei cittadini che
il Senato ha istituito il Centro di informazione e documentazione istituzionale”.
Testo riscritto: indice Gulpease 60,23118[118]
Il Centro Libreria è una iniziativa per far conoscere meglio il Senato.
Il suo Regolamento già consente di assistere alle sedute, di trasmettere
i dibattiti per radio e televisione, di pubblicare i lavori parlamentari.
Ma in democrazia cresce la richiesta di informazione. E nasce allora il
diritto alla comunicazione istituzionale.
Il Centro Libreria è nato per questo.
Il dépliant “Libreria Centro di Informazione e documentazione istituzionale al
pubblico” ha una grafica elegante e lineare. Esso è indirizzato esplicitamente
all’universo dei cittadini. Ma il contenuto, non sempre limpidissimo, può
essere compreso appieno solo da lettori colti.
118[118]
Questo indice segnala invece un testo a leggibilità “facile” e a impatto di lettura “indipendente”
anche per un licenziato della scuola secondaria di primo grado.
SR/P/5
IL SENATO E I SUOI PALAZZI
(luglio 2003)
1. LA PUBBLICAZIONE
Si tratta di una brochure 15,5 per 21 centimetri di 30
pagine. La pubblicazione è stata curata, nel luglio del 2003, dal Servizio dei
Resoconti e della Comunicazione istituzionale
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
La brochure si articola in otto brevi capitoli dedicati ai Palazzi
variamente utilizzati dal Senato della Repubblica. Una breve nota segnala sia
le loro caratteristiche storico-artistiche, sia la loro attuale destinazione d’uso.
Palazzo Madama
Il terreno su cui sorge, già proprietà dei monaci di Farfa, fu inizialmente
occupato da ricoveri per i pellegrini francesi. Nel 1478 il vescovo di Chiusi,
acquistata dalla Francia un’area, costruì il primo nucleo del futuro Palazzo.
Nel 1503 esso venne dato in affitto ai Medici, che iniziarono i lavori di
trasformazione. Alla morte di Leone X, Palazzo Madama passò al cugino
Giulio de’ Medici, poi papa Clemente VII. Nel 1537 venne assegnato in
usufrutto alla vedova di Alessandro de’ Medici, Margherita d’Austria figlia di
Carlo V, detta la Madama. Il palazzo rimase quindi ai Medici e ai Granduchi di
Toscana fino al XVIII secolo. Alla morte dell’ultimo rappresentante della
Famiglia, fu acquistato nel 1775 da papa Benedetto XIV, divenendo palazzo
pubblico dello Stato pontificio. La sua utilizzazione anche per gli uffici della
polizia spiega l’espressione popolare “la Madama” per indicare le forze
dell’ordine.
Nel febbraio 1871 Palazzo Madama, divenuto sede del Senato del
Regno, fu ampiamente trasformato, a cominciare dalla costruzione nell’area
del vecchio cortile dell’Aula. Oggi il Palazzo ospita l’Aula, gli uffici di alcuni
gruppi parlamentari, la Presidenza e il Segretariato generale.
Palazzo Carpegna
È oggi la sede delle aule e degli uffici delle Commisioni, nonché di
alcuni gruppi parlamentari. La scheda storica - come si preciserà più avanti è così poco chiara da non consentire una sintesi del suo contenuto.
Palazzo Giustiniani
Giovanni Fontana costruì alla fine del ‘500 il primo nucleo del Palazzo. I
Giustiniani, acquistatolo nel 1590, lo arricchirono di notevoli opere d’arte. A
Francesco Borromini si deve uno dei restauri più importanti: quello della
facciata principale. Estintasi la famiglia Giustiniani, attraverso alterne vicende
il Palazzo divenne sede prima del Grande Oriente d’Italia e poi del Demanio
che lo dette in uso al Senato. Nella sala della Biblioteca è stata firmata da De
Nicola la Costituzione. È oggi sede dell’appartamento di rappresentanza del
Presidente del Senato, degli studi dei senatori a vita, degli ex Presidenti del
Senato e di alcuni uffici dell’amministrazione.
Palazzo della Sapienza
Il nome fa riferimento allo studium urbis fondato nel 1303 da Bonifacio
VIII. L’attuale complesso della Sapienza è il risultato di molte stratificazioni.
Sotto il papato di Gregorio XIII Giacomo della Porta progettò una nuova
costruzione. L’opera fu poi proseguita dall’architetto Paolo Maggi e da
Domenico Terrificio detto “Il Domenichino”. Nel 1643 iniziò l’intervento del
Borromini che, a partire dalla costruzione della chiesa con la sua splendida
cupola a spirale, della biblioteca Alessandrina e dei corridoi coperti in
continuità con i portici, arriva alla definitiva sistemazione del complesso.
Il Senato - presidente Fanfani - ha ottenuto alcuni locali nel palazzo. In
essi hanno sede la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari,
nonché il Servizio Studi.
Palazzo Cenci
Costruito dalla famiglia romana Stati Tomarozzi, il Palazzo è un
bell’esempio di architettura rinascimentale, forse su disegno di Giulio
Romano. Le difficoltà economiche dei Tomarozzi portarono alle vendita del
Palazzo ai Cenci, che con alterne vicende lo possedettero sino alla fine del
‘500. Un recente restauro ha messo in luce affreschi di un allievo di Raffaello.
Nel 1786 il Palazzo passò alla famiglia Maccarani e poi, nel ‘900, prima ai
conti di Brazzà e poi al Demanio.
Palazzo Cenci, sede oggi della Giunta per gli affari delle Comunità
europee, di studi di senatori, di uffici dell’amministrazione, è collegato a
Palazzo Madama con un sottopassaggio pedonale.
Palazzo ex Beni Spagnoli
Sorto sulle rovine delle antiche terme di Nerone, l’edificio,
cinquecentesco, è stato rimaneggiato nel ‘700 e nell’800. Deve il suo nome al
fatto di essere stato abitato a lungo da personalità spagnole. Nel 1933
divenne sede del Commissariato locale di pubblica sicurezza e caserma degli
agenti in servizio presso Palazzo Madama. Lo Stato lo ha assegnato al
Senato della Repubblica nel 1980. È oggi sede di studi di senatori e di un
gruppo parlamentare.
Palazzo della Minerva
Sorge nell’omonima piazza, a fianco della celebre Chiesa e di fronte
all’altrettanto celebre “elefantino” del Bernini. Ha l’aspetto tipico dei casamenti
costruiti a fianco dei conventi. È difatti detto anche Palazzo dei domenicani,
proprietari sino al 1866. Fu oggetto di numerose ristrutturazioni. Con Roma
capitale diventò sede di molti ministeri, dal 1875 quello della Pubblica
Istruzione. Ospita oggi la Biblioteca del Senato.
Palazzo di piazza delle Coppelle
L’edificio affaccia su piazza delle Coppelle e su via della Maddalena.
Ospita oggi alcuni studi di senatori e la Libreria-Centro di informazione e
documentazione istituzionale.
ALTRI PALAZZI DESTINATI AD UFFICI DEL SENATO
Essi sono:
Palazzo dei Filippini, dove saranno dislocati i presidi dell'Ispettorato
Generale di polizia di Stato e dei Carabinieri presso il Senato;
Palazzo di largo de' Chiavari, sede di servizi logistici e foresterie;
Palazzo ex Albergo Bologna, che ospita studi di senatori e una sala per
conferenze;
Palazzo di piazza delle Cinque Lune, dove hanno sede studi di senatori
e uffici dell'Amministrazione.
3. I DESTINATARI
La brochure è con tutta evidenza destinata ai visitatori del Senato e, in
genere, al vasto pubblico.
4. LA VESTE GRAFICA
I due piatti superiore e inferiore, i relativi risguardi, le trenta pagine della
brochure sono in carta patinata di media grammatura. La stampa è in
fotocomposizione, la legatura è a doppio punto metallico.
L’impaginazione del testo è a blocchetto con capoversi, priva di box,
finestre, evidenziazioni. I caratteri appartengono alla famiglia dei serif (vale a
dire con “grazie”), il loro corpo è di 10, il loro peso è normale, lo stile è “tondo”
- solo i titoli sono in “grassetto nero” e rarissimi sono i corsivi -, l’interlinea è
semplice, le righe tipografiche contengono in media tra gli 80 e i 90 caratteri.
La brochure si distingue soprattutto per la ricca dotazione illustrativa a
colori che riproduce vedute d’insieme o particolari dei Palazzi del Senato
della Repubblica. Le fotografie occupano per sette volte tutta una pagina; in
due casi la riproduzione si distende su una pagina doppia. Va detto che non
sempre l’abbinamento delle fotografie (cfr. ad esempio le pp. 6-7 e le pp. 1819) e il loro rapporto con il testo (cfr. ad esempio la p. 18 dominata da uno
spazio bianco casuale quanto eccessivo) danno esiti graficamente
convincenti. In sostanza, testo e fotografie vivono di vita propria, con effetti
che non invitano alla lettura, ma semmai solo a una rapida scorsa delle
immagini. La collocazione grafica del testo, schiacciata come è dalla parte
iconografica, non facilita la lettura.
5. LA LEGGIBILITÀ
L’indice Gulpease, che segnala il livello di leggibilità della brochure, è di
46,71. Questo valore, pur non particolarmente positivo, ci avverte che il testo
è comunque “facile” per lettori in possesso di laurea o diploma; è invece
“molto difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per
i licenziati della scuola elementare. Da queste soglie di leggibilità deriva che il
livello di lettura è “indipendente” per laureati e diplomati, “scolastico” per i
licenziati della scuola media e “di frustrazione” per i licenziati di quella
elementare.
I parametri che hanno consentito di determinare l’indice di predizione di
leggibilità della brochure sono i seguenti:
• 79 le frasi, 42 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in
media da quasi 2 frasi (1,9) e da circa 50 parole (45,4);
• 5 le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 6,3% del testo;
• 20 le frasi brevi (con non più di 15 parole) pari al 25,3%.
Il grosso del testo ricorre pertanto alle frasi medie (le frasi cioè che
contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39): esse sono 54, il
68,4% dell’intero documento.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
Abbiamo già avuto modo di segnalare come le soluzioni grafiche della
brochure - che pure appare indirizzata a un pubblico potenziale molto ampio
e variegato - non paiono facilitare una lettura agevole e spontanea. Anche la
comprensibilità tuttavia rischia di non essere immediata. Infatti, solo lettori
con un buon livello culturale e già in partenza dotati di una adeguata base di
conoscenze storiche possono sciogliere senza problemi (e neppure sempre)
gli “ostacoli impliciti” posti dal testo. Esso ricorre difatti a un elenco di notizie e
di riferimenti assai minuziosi, che rischiano di spaesare o di lasciare
comunque indifferente anche un visitatore/lettore mediamente colto119[119].
Tanto più che le notazioni di carattere artistico sono invece assai scarne.
È vero, il lessico è nella sostanza piano (il 69% delle parole utilizzate
sono del registro “comune”), ma deve forzatamente ricorrere alla terminologia
specifica del linguaggio storico e artistico. A fronte del 7% dei lemmi “molto
comuni” quelli “meno diffusi” toccano non a caso la ragguardevole
percentuale del 23%. Tra di essi non mancano persino (un po’ incongrui in un
testo divulgativo) parole latine quali natatio, plenum, insula, studium, urbis.
L’indice di Guiraud che calcola la ricchezza complessa di uno scritto si attesta
su un valore (18,42), piuttosto alto per un documento di informazione
destinato al grande pubblico.
Anche la struttura sintattica è a prima vista abbastanza semplice e
lineare, grazie a una nettissima prevalenza della paratassi sull’ipotassi (il
congiuntivo imperfetto costituisce ad esempio solo il 2% di tutte le forme
verbali del documento). Resta comunque rilevante il peso di tempi e modi
tipici dello stile narrativo: mentre il presente indicativo si attesta su una media
assai modesta per testi di taglio divulgativo (il 26%), si rileva non solo una
dominante presenza del passato remoto (55%), ma anche il ricorso a forme
inusuali e comunque poco naturali e “leggere” quali il trapassato remoto (2%).
Abbiamo visto come il target naturale della brochure sia l’universo dei
cittadini. Ma non tutti sarebbero in grado di coglierne i contenuti informativi,
specie quelli dei minuziosi dettagli storici. Questi andrebbero forse meglio
selezionati sia in rapporto agli obiettivi della pubblicazione, sia in relazione
agli interessi e alle aspettative del visitatore tipo. Si veda ad esempio come la
Guida del Touring, pur non indirizzata a pubblico incolto, descriva Palazzo
Madama120[120].
Va aggiunto che l’indice di leggibilità della brochure (46,71) segnala che
il testo non è immediatamente fruibile da una platea abbastanza ampia di
lettori. Per essi sarebbe auspicabile una versione con un indice più elevato.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
119[119]
Un caso a suo modo particolare è il capitolo dedicato a Palazzo Carpegna (pag. 15). Qui non
solo il livello di leggibilità della scheda è inferiore alla media dell’intero testo, ma risulta di difficile
comprensibilità. Non si riesce difatti a evincere né la storia dell’edificio (si dice che “fu demolito intorno al
1940. Furono conservati solo…”, ma non si dice quando fu ricostruito), né la sua ubicazione (la stessa
cartina di pag. 30 non offre lumi). In concreto mancano i dati più rilevanti: Palazzo Carpegna è una
dépendence di Palazzo Madama unita a esso con un corridoio pensile. Generalmente attribuito ad Antonio
De Rossi, edificato verso la fine del ‘600, è stato demolito e ricostruito tra il 1926 e il 1929.
120[120]
GUIDA D’ITALIA, Roma, Milano 1999, p. 413.
La tabella seguente segnala alcune caratteristiche significative del
testo:
IL SENATO E I SUOI
PALAZZI
INDICE GULPEASE
46,71
INDICE GUIRAUD
18,42
NUMERO DELLE LETTERE
10439
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
1908
Parole diverse
805
Lettere per parola
5,3
Sillabe per parola
2,3
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
69%
Molto comuni
7%
Comuni
1%
Meno diffuse
23%
FORME VERBALI
Presente indicativo
26%
Passato prossimo
5%
Passato remoto
55%
Imperfetto indicativo
3%
Trapassato prossimo
2%
Trapassato remoto
2%
Imperfetto congiuntivo 2%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
47
Frasi per paragrafo
1,9
Parole per paragrafo
45,4
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
79
Frasi lunghe
5 (6,3%)
Frasi corte
20 (25,3%)
Parole per frase
24,2
Sillabe per frase
56,3
RICORRENZA DEI
TERMINI121[121]
49 palazzo
13 sede
10 ufficio
9 piazza
9 famiglia
8 edificio
8 costruzione
6 senatore
6 ospitare
5 secolo
8. PROVE DI RISCRITTURA
Proponiamo qui di seguito un’ipotesi di riscrittura della scheda dedicata
a Palazzo Giustiniani (p. 16) che, al tempo stesso, riduca i dati all’essenziale
e semplifichi il linguaggio.
Testo originale: indice Gulpease 43,47122[122]
“Palazzo Giustiniani
II nucleo originale del palazzo fu costruito, alla fine del Cinquecento, da
Giovanni Fontana, su incarico di monsignor Vento. I Giustiniani, fuggiti
dall'isola di Chio a causa delle vessazioni turche, lo acquistarono nel 1590.
Negli anni seguenti la famiglia acquisì altri edifici nelle vicinanze, nel cuore
finanziario e burocratico della Roma papale che palpitava intorno a via della
Dogana (cosicché si parla, spesso, di un'insula giustinianea). La famiglia
cominciò ad arricchire di opere d'arte rare ed importanti il palazzo, che giunse
a contenere cinquecento dipinti, tra i quali molti del Caravaggio, di cui
Vincenzo Giustiniani era sostenitore. Palazzo Giustiniani spesso veniva
affittato, interamente o in parte, a personaggi importanti che ricercassero una
dimora di prestigio: nel 1599 ospitò, ad esempio, il cardinale Federigo
Borromeo. Questa tradizione si mantenne nei secoli, almeno sino al 1845,
quando fu affittato allo zar Nicola I, in visita ufficiale al pontefice: sul
121[121]
Non deve sorprendere in questa lista l’assenza di termini propriamente “tecnico-scientifici”,
che pure costituiscono una parte non irrilevante del 23% delle “parole meno diffuse” presenti nel testo. Il
fatto è che i termini tecnico-scientifici, proprio per la loro specificità, hanno un numero di ricorrenze minore.
122[122]
Questo valore segnala un testo di leggibilità “facile” per laureati e diplomati, “molto difficile” per
i licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. L’impatto di
lettura è “indipendente” per laureati e diplomati, “scolastico” per i licenziati della scuola media, “di
frustrazione” per quelli della scuola elementare.
pianerottolo del primo piano troviamo due targhe a ricordo dell'avvenimento,
una in latino ed una in cirillico. Numerosi restauri si susseguirono nei secoli:
quello della metà del Seicento fu diretto da Francesco Borromini, cui si deve
anche la trasformazione della facciata principale.
All'inizio dell'Ottocento il ramo principale dei Giustiniani si estinse e la
ricca collezione, già depauperatasi nel corso del secolo per far fronte alle
crescenti spese, rischiò di disperdersi interamente; per queste ragioni, intorno
ai primi del Novecento, il ministero della Pubblica istruzione acquistò i pezzi
più preziosi. Nello stesso periodo, parte della proprietà fu acquisita dalla
Cassa di Risparmio e parte venne affittata al Grande Oriente d'Italia.
Successivamente, la massoneria italiana acquistò l'intero immobile che,
attraverso alterne vicende, passò poi al Demanio, che lo dette in uso al
Senato.
In questo palazzo, precisamente nella sua biblioteca, Enrico De Nicola
firmò la Costituzione repubblicana.
A palazzo Giustiniani si trovano attualmente l'appartamento di
rappresentanza del Presidente del Senato, gli studi dei senatori di diritto e di
diritto e a vita, degli ex Presidenti del Senato, nonché alcuni servizi ed uffici
dell'Amministrazione”.
Testo riscritto: indice Gulpease 61,48123[123]
Palazzo Giustiniani
Enrico De Nicola ha firmato la Costituzione repubblicana nella sala
della biblioteca del Palazzo.
Oggi esso è sede dell'appartamento del Presidente del Senato e degli
studi dei senatori a vita.
II nucleo originale della costruzione risale alla fine del ‘500. I Giustiniani
la acquistano nel 1590 e la arricchiscono di opere d'arte. Il palazzo giunge a
contenere cinquecento dipinti, molti del Caravaggio.
Palazzo Giustiniani veniva affittato a personaggi importanti. È il caso
del cardinale Federigo Borromeo nel 1599. Ma anche dello zar Nicola I in
visita al Papa nel 1845. A ricordo, troviamo due targhe, una in latino e una in
cirillico, sul pianerottolo del primo piano.
Numerosi restauri si susseguono nei secoli. Francesco Borromini dirige
quello della metà del Seicento. Egli trasforma la facciata principale e decora
la Sala delle Colonne.
All'inizio dell'Ottocento la collezione del Palazzo rischia di disperdersi.
Ma, ai primi del Novecento, il ministero della Pubblica istruzione acquista i
123[123]
Questo valore segnala invece un testo di leggibilità “facile” per laureati, diplomati, ma ancora
“molto difficile” per i licenziati della scuola elementare. L’impatto di lettura è “indipendente” per laureati,
diplomati e licenziati della scuola media, “scolastico” per quelli della scuola elementare.
pezzi più preziosi.
Nello stesso periodo, la Cassa di Risparmio compra parte del Palazzo e
la affitta a un ramo della massoneria italiana. Il Palazzo passa infine al
Demanio, che lo dà in uso al Senato.
La brochure “Il Senato e i suoi Palazzi”, destinata a un vasto pubblico di
lettori, presenta ostacoli di fruibilità. Il contenuto è sin troppo denso di notizie
storiche. La grafica si fonda su un ampio e accattivante apparato fotografico,
ma ha una impaginazione del testo che non invita alla lettura.
SR/P/6
SENATO DELLA REPUBBLICA
(luglio 2003)
1. LA PUBBLICAZIONE
È un opuscolo che misura centimetri 16,5 per 23. La
pubblicazione risulta edita, nel luglio del 2003, a cura dell’Ufficio per le
relazioni istituzionali e con il pubblico del Senato della Repubblica. Si tratta
della vecchia denominazione dell’attuale servizio “Resoconti e comunicazione
istituzionale”.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
L’opuscolo consta di due parti distinte, a loro volta articolate in diverse
sezioni (un indice sarebbe stato probabilmente utile al lettore). La prima
parte, da pagina 6 a pagina 15, è di carattere storico-artistico e descrive
Palazzo Madama, la sede in cui si svolge l’attività del Senato. La seconda,
che va da pagina 16 a pagina 29, è dedicata alla descrizione del
funzionamento di questo ramo del Parlamento. L’opuscolo si apre con una
pagina di introduzione e si chiude con una doppia pagina a specchio intitolata
“Rapporti con i cittadini” che informa sinteticamente sui modi per entrare in
contatto con il Senato.
Le sezioni della prima parte sono le seguenti.
1. Palazzo Madama. La storia
Viene inizialmente ricordato - citando le parole di Ivanoe Bonomi primo
presidente dell’età repubblicana, - come il Senato elettivo sia una novità
assoluta introdotta in luogo del vecchio Senato di nomina Regia.
1.1. La “Madama di Torino” e la “Madama di Roma”
Palazzo Madama è un luogo dell’immaginario italiano che raffigura
questo ramo del Parlamento. È in un edificio con questo nome che il Senato prima a Torino, poi a Roma - ha tenuto e tiene le proprie sedute.
La “Madama” di Torino è Cristina di Francia, figlia di Enrico IV di
Borbone e sposa nel 1619 di Vittorio Amedeo di Savoia. Favorevole a
un’intesa con la Francia, strinse un trattato col fratello Luigi XIII.
La “Madama” di Roma è Margherita d’Austria, figlia naturale di Carlo V
e sposa nel 1536 di Alessandro de’ Medici e, solo un anno dopo, di Ottavio
Farnese. Abitò nel Palazzo romano per quasi trent’anni.
1.2. Il palazzo dei Medici
Giovanni, figlio di Lorenzo il Magnifico futuro papa Leone X, acquistò il
Palazzo e vi si trasferì nel 1505. Egli apportò all’edificio notevoli modifiche.
Portò con sé larga parte della biblioteca paterna e trasformò la sede in un
cenacolo di cultura umanistica. Il Palazzo andò a Giulio de’ Medici, il futuro
papa Clemente VII, quindi al nipote Alessandro, a Ferdinando I granduca di
Toscana e infine all’ultimo papa Medici, Leone XI.
1.3. Roma si trasforma
Questa sezione dell’opuscolo riferisce degli importanti interventi subiti
da Palazzo Madama tra la fine del ‘500 e la metà del ‘600, in una stagione in
cui Roma ebbe uno straordinario cambiamento urbanistico e architettonico.
Per adeguare il palazzo al nuovo stile dell’epoca, la facciata fece barocca,
mentre l’interno si arricchiva di fregi e soffitti dorati. Alla metà del Settecento il
Palazzo, divenuto sede dell’Arcadia e dell’Accademia dei Quirini, visse un
ultimo periodo di splendore mondano. Nel 1755, estinti ormai i Medici, venne
infine ceduto da Francesco di Lorena, marito di Maria Teresa d’Austria, a
Prospero Lambertini, papa Benedetto XIV.
1.4. Il palazzo dei papi
Papa Benedetto ne fece la sede del proprio governo, apportando al
palazzo altre importanti modifiche, dall’apertura di un secondo cortile interno
(oggi sede dell’Aula) alla sistemazione della piazza antistante. Negli anni
successivi il palazzo ebbe le destinazioni più svariate: ospitò il tribunale, la
sede centrale della polizia, l’ufficio del fisco. Alla metà dell’Ottocento Pio IX
apportò al palazzo ulteriori modifiche, destinandolo a sede del Ministero delle
finanze e delle poste pontificie.
1.5. Il Senato del Regno
Proclamata Roma capitale, nel 1871 Palazzo Madama divenne la sede
del Senato del Regno. Furono allora necessari nuovi adattamenti, per
ospitare l’aula e la biblioteca
Lungo questa prima sezione dell’opuscolo, alcune schede a piè di
pagina illustrano il patrimonio artistico del Palazzo romano: il cortile d’onore,
la Sala Maccari, la buvette, la sala Garibaldi, la sala De Nicola, la sala
Mazzini, la biblioteca, la sala della firma, la sala accanto alla sala della firma,
l’anticamera della balaustra, la sala dei postergali, la sala Pannini, la sala
Cavour, l’Aula, la galleria dell’eroe, la sala di San Luigi dei Francesi.
Le sezioni della seconda parte sono invece le seguenti.
1. L’elezione del Senato
1.1. La composizione
Viene ricordato il numero dei senatori elettivi (315) e vengono citati
alcuni tra i nomi più illustri dei senatori a vita nominati dai Presidenti della
Repubblica e dei senatori di diritto e a vita, vale dire gli ex capi dello Stato.
1.2. L’assegnazione dei seggi
I 315 seggi sono ripartiti tra le venti regioni in rapporto alla loro
popolazione. Il metodo elettorale è un maggioritario corretto da una quota
proporzionale.
1.3. Le candidature
Sono eleggibili i cittadini che abbiano compiuto 40 anni. I candidati
gareggiano in collegi uninominali.
1.4. Il voto
Esso si svolge in due giornate. Il voto dei singoli elettori determina
l’assegnazione sia dei seggi uninominali, sia di quelli proporzionali.
2. Gli organi del Senato
2.1. Il Presidente
Viene eletto a scrutinio segreto e a maggioranza dei componenti
dell’Assemblea. Alla terza votazione è sufficiente la maggioranza assoluta dei
presenti. Alla quarta votazione si ha un ballottaggio tra i due candidati con
maggior numero di voti. Il testo prosegue segnalando puntualmente le
funzioni del Presidente.
2.2. Il Consiglio di Presidenza
È composto da quattro Vicepresidenti, tre senatori Questori, otto
senatori Segretari. Il Consiglio di Presidenza nomina su proposta del
Presidente il Segretario generale del Senato.
2.3. I Gruppi parlamentari
Ogni Gruppo, composto - salvo deroghe - da un minimo di dieci
senatori, elegge un proprio Presidente.
2.4. Gli organi collegiali
La conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari approva il
calendario dei lavori. I diversi Gruppi designano i propri rappresentanti nelle
Commissioni permanenti. Oltre a queste sono previste le Commissioni di
inchiesta, le Commissioni speciali, le Commissioni bicamerali, la
Commissione per la biblioteca e per l’archivio storico.
La Giunta per il Regolamento esprime il proprio parere su questioni
interpretative sottopostole dal Presidente. La Giunta delle elezioni e delle
immunità parlamentari verifica i titoli di ammissibilità dei senatori ed esamina
le domande di autorizzazione a procedere nei loro confronti. Recente è infine
l’istituzione della Giunta per gli affari delle Comunità europee.
3. Il Senato come istituzione
Il Senato esercita insieme alla Camera dei deputati l’attività legislativa.
Al pari dell’altro ramo del Parlamento svolge poi una attività di indirizzo nei
confronti dell’Esecutivo. Quest’ultima si esprime inizialmente nel voto di
fiducia al Governo e quindi in quelli relativi a mozioni, risoluzioni e ordini del
giorno. La funzione di controllo consiste nel sindacato ispettivo delle
interrogazioni (su questioni specifiche) e delle interpellanze (su questioni
generali). Possono inoltre essere disposte inchieste e indagini conoscitive su
materie di pubblico interesse.
4. Le attività del Senato
Si chiamano disegni di legge tutte le iniziative legislative, vuoi dei
senatori, vuoi del governo (alla Camera dei deputati le iniziative dei
parlamentari si chiamano invece proposte di legge). Il disegno di legge,
comunicato in seduta pubblica, viene assegnato dal Presidente a una
commissione parlamentare, che può esprimersi in sede o referente o
redigente o deliberante.
4.1. Come si svolge una seduta
La scheda riepiloga puntualmente lo svolgimento di una seduta
parlamentare, dalla lettura del verbale all’approvazione di un disegno di
legge.
5. La macchina amministrativa
Gli uffici amministrativi del Senato dipendono dal Segretario generale.
Esso risponde al Presidente del Senato. I Vice-Segretari generali, delegati
dal Segretario generale coordinano specifici settori operativi. Gli Uffici
svolgono un ruolo di supporto tecnico, procedurale e di documentazione
all’attività istituzionale del Senato.
A piè di pagina di questa seconda sezione dell’opuscolo, una striscia a
disegni, intitolata “Così nasce una legge”, sintetizza l’iter di una disegno di
legge dalla sua presentazione alla sua pubblicazione in “Gazzetta Ufficiale”.
3. I DESTINATARI
L’opuscolo è stato predisposto sia per illustrare ai visitatori la storia e i
tesori artistici di Palazzo Madama, sia - più in generale - per informare il
pubblico sul ruolo e il funzionamento del Senato.
4. LA VESTE GRAFICA
La copertina, la controcopertina sono in robusto cartoncino matto124[124];
le trentadue pagine dell’opuscolo sono invece in consistente carta patinata.
La stampa è in fotocomposizione, la legatura è a cucitura. I due piatti
superiore e inferiore, una volta aperti, formano un insieme caratterizzato dai
colori blu e granata. La copertina è contraddistinta da una foto di Palazzo
124[124]
Supporto non lucido in uso per la fotocomposizione.
Madama, la controcopertina dal logo del Senato (una grande “S” stilizzata
tinta su tinta). Su entrambi i piatti scorre una fascia che riproduce un’antica
mappa del quartiere romano in cui sorge il Palazzo. Il frontespizio di pagina 1
riproduce la copertina senza la sua foto e senza il suo fondo colorato.
Seguono due pagine a specchio dominate da una gigantografia in blu
seppiato della facciata di palazzo Madama. Sulla seconda di esse troviamo
un testo introduttivo intitolato “Il Parlamento”.
La parte dell’opuscolo dedicata a Palazzo Madama (pp. 6-15) ha un
andamento grafico orizzontale, scandito da una pronunciata riga blu che
divide le pagine in due fasce, una superiore più ampia dedicata alle notizie
storiche su Palazzo Madama e una inferiore articolata in colonne ciascuna
delle quali riporta una scheda destinata a illustrare il patrimonio artistico.
Queste schede costituiscono nel loro insieme una striscia continua che
accompagna tutta la prima parte. Entrambe le fasce sono contraddistinte da
una ampia documentazione fotografica e da testi composti in modo
chiaramente leggibile. La fascia superiore è composta con caratteri “serif” o
“graziati”, quella inferiore con caratteri “san serif” o “bastoni” di formato più
piccolo.
La seconda parte (pp. 16-29) ha invece un andamento grafico
prevalentemente verticale. Il testo, composto in caratteri “serif” si distende su
tre colonne. Le fotografie più grandi, collocate nelle pagine di sinistra e
sormontate da un titolo ben visibile, hanno la funzione di scandire i diversi
argomenti della parte (sarebbe stato perciò preferibile collocarle a pagina
dispari). Le foto di formato più piccolo sono collocate al di sopra di ciascuna
delle colonne di testo. Da pagina 22 a pagina 29, separata da un ampia riga
color granata, ritorna una striscia orizzontale in tre tonalità di arancione, che
illustra con schematiche vignette l’iter di una legge.
Le ultime due pagine 30 e 31 sono a specchio, su un fondo bluastro
con effetto seppiato che riproduce un interno del Senato. Una ampia striscia
granata percorre le due pagine e contiene un titolo composto a grandi
caratteri: “Rapporti con i cittadini”. Una serie di finestre, a caratteri invece
assai minuti, riproducono le informazioni di servizio.
L’opuscolo è di pregevole fattura per la scelta e la cura dei materiali.
Esso presenta però un accumulo di diverse impronte grafiche che sovrapponendosi o non accordandosi - non restituiscono un’impressione di
eleganza compositiva. Efficace appare l’idea della striscia che accompagna
la prima parte del volumetto, separando la trattazione storica da quella
artistica. Ma l’apparato fotografico è talora ridondante. Ad esempio le pagine
8 e 9 e le pagine 14 e 15 contengono una o due riproduzione di troppo: ci
sono piccole foto che si sovrappongono a quelle più grandi e non
contribuiscono alla leggibilità grafica del messaggio.
Nella seconda parte dell’opuscolo la striscia dedicata all’iter di una
legge (pp. 22-29) inserisce d’improvviso una nota di colore stridente rispetto
alle tonalità dominanti l’intero volumetto. È una soluzione che non invita alla
lettura.
La scelta di distinguere graficamente il testo contenuto nella parte
superiore delle pagine da quello delle schede e delle strisce della parte
inferiore - utilizzando per il primo caratteri “con grazie” e per le seconde
caratteri “bastoni” - viene generalmente sconsigliata. Va detto comunque che
il testo di tutte le pagine dell’opuscolo risulta gradevole e invita alla lettura.
Fanno però vistosa eccezione le pagine a specchio 4 e 5 in apertura e 30-31
in chiusura: qui la scelta del fondo e dei caratteri rende la lettura molto difficile
e a tratti respingente.
5. LA LEGGIBILITÀ
L’indice Gulpease ci dice che il livello di leggibilità dell’opuscolo è di
47,79. Questo valore - che esclude peraltro quello più basso delle ultime due
pagine di servizio125[125] - individua un testo “facile” per lettori in possesso di
laurea o diploma, ma “molto difficile” per licenziati della scuola media e “quasi
incomprensibile” per quelli della scuola elementare. Il conseguente impatto di
lettura è “indipendente” per laureati e diplomati, “scolastico” per i licenziati
della scuola media e di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare.
I parametri che determinano l’indice di leggibilità dell’opuscolo sono i
seguenti:
• 182 le frasi, 142 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media
da circa una frase e mezzo (1,6) e da poco più di 34 parole (34,2);
• 15 le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 8,2% del testo;
• 56 le frasi brevi (con non più di 15 parole) pari al 30,8%.
Le maggior parte del testo è dunque composta da frasi medie (le frasi
cioè che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39): esse sono
111, il 60,6 % dell’intero documento.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
La comprensibilità del testo della prima parte dell’opuscolo appare in
genere buona, anche se il registro espressivo si mantiene su toni piuttosto
sostenuti. Il che, d’altronde, è piuttosto ovvio dati i contenuti storico-artistici
da divulgare. Questi risultano comunque più chiari e distesi di quelli della
brochure di argomento analogo “Il Senato e i suoi Palazzi” (cfr. SR\P|5).
Anche le notizie e le informazioni più dettagliate vengono esposte con ordine,
125[125]
Le due pagine non vengono calcolate nell’indice di leggibilità, perché si presentano come
un’appendice di servizio con caratteristiche del tutto difformi per grafica e contenuti rispetto al resto
dell’opuscolo. Il loro inserimento nel calcolo Gulpease avrebbe finito per alterare a cattiva ragione l’indice
dell’intero documento. Queste due pagine rappresentano comunque un caso assai interessante di
comunicazione al grande pubblico. Proprio per questo è su tali pagine che più avanti vengono presentati
specimen di riscrittura.
non sono gratuite, ma tese a far comprendere l’indubbia complessità
dell’intreccio tra storia italiana e storia del Palazzo. Parimenti fruibili sono le
notizie e le informazioni di carattere istituzionale delle seconda parte
dell’opuscolo.
Il lessico è senz’altro piano (l’81% delle parole appartengono alle
categorie dei lemmi “fondamentali”, “molto comuni” e “comuni”), privo di figure
retoriche, con un ricorso non sovrabbondante alle parole “meno diffuse” (il
19% a fronte del 23% della citata brochure similare). L’indice di Guiraud che
calcola la ricchezza lessicale di uno scritto si attesta sul valore di 20,27.
Anche la struttura sintattica è semplice e lineare, grazie a una netta
prevalenza delle proposizioni coordinate rispetto a quelle subordinate: i
congiuntivi sono poco più del 2%, i condizionali sono assenti, mentre domina
un 72% del presente indicativo.
E tuttavia abbiamo già avuto modo di segnalare come qualche
soluzione grafica dell’opuscolo renda ostica la lettura di alcune pagine. È il
caso dell’introduzione “Il Parlamento” e soprattutto delle due pagine di
servizio, molto importanti dal punto di vista comunicativo, intitolate “Rapporti
con i cittadini”. Qui non solo si abbassa drasticamente l’indice di leggibilità
Gulpease, ma la stessa immediatezza della comunicazione viene meno. Al
riguardo proporremo in seguito alcuni tentativi di riscrittura.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
Sintetizziamo qui di seguito i dati più significativi dell’opuscolo:
SENATO DELLA
REPUBBLICA
INDICE GULPEASE
47,79
INDICE GUIRAUD
20,27
NUMERO DELLE LETTERE
21550
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
3904
Parole diverse
1267
Lettere per parola
5,4
Sillabe per parola
2,4
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
69%
Molto comuni
10%
Comuni
2%
Meno diffuse
19%
FORME VERBALI
Presente indicativo
72%
Futuro semplice
1%
Passato prossimo
4%
Imperfetto indicativo
< 1%
Passato remoto
17%
Trapassato prossimo < 1%
Congiuntivo presente
2%
Congiuntivo imperfetto < 1%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
114
Frasi per paragrafo
1,6
Parole per paragrafo
34,2
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
182
Frasi lunghe
15 (8,2%)
Frasi corte
56 (30,8 %)
Parole per frase
21,5
Sillabe per frase
50,9
RICORRENZA DEI TERMINI
27 palazzo
27 commissione
26 senatore
20 disegno
18 assemblea
14 seggio
14 aula
14 voto
12 testo
12 gruppo
8. PROVE DI RISCRITTURA
Proponiamo qui di seguito la riscrittura di alcuni passaggi dell’opuscolo
con l’intenzione di elevare il loro indice di predizione di leggibilità.
Testo originale: indice Gulpease 45,31126[126]
126[126]
Questo valore segnala un testo di leggibilità “facile” per laureati e diplomati, ma “molto difficile”
per i licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. L’impatto di
lettura risulta “indipendente“ per laureati e diplomati, “scolastico” (vale a dire assistito da un tutor) per i
licenziati della scuola media e “frustrante” per quelli della scuola elementare.
“L’Amministrazione del Senato mette a disposizione una serie di
strumenti per informare i cittadini e avvicinarli all’istituzione.”
Testo riscritto: indice Gulpease 97,00127[127]
Per conoscere meglio il Senato.
Testo originale: indice Gulpease 40,28128[128]
“La Libreria - Centro di informazione e documentazione
istituzionale al pubblico del Senato, situata a Roma in Via della Maddalena
27, effettua la vendita al pubblico di tutta la documentazione relativa al
Senato e offre informazioni in ordine all'attività del Senato, dei suoi Organi e
dei suoi componenti. Sono disponibili anche copie degli atti parlamentari delle
legislature repubblicane e quelli del Senato del Regno, in fotoriproduzione. Il
catalogo delle pubblicazioni è consultabile presso la Libreria - Centro di
informazione e documentazione istituzionale al pubblico o sul sito Internet.”
Testo riscritto: indice Gulpease 74,48129[129]
La Libreria. Centro di informazione e documentazione istituzionale
al pubblico. Roma, Via della Maddalena 27.
Sono disponibili
• I documenti riguardanti il Senato (in vendita);
le copie di atti parlamentari della Repubblica e del Regno
•
(pagamento delle fotocopie);
• il catalogo delle pubblicazioni (gratuito)
Testo originale: indice Gulpease 49,91130[130]
127[127]
Questo valore segnala invece un testo “molto facile” e di impatto di lettura “indipendente” per
tutti.
128[128]
Questo valore segnala un testo di leggibilità sicuramente “facile” solo per laureati. Il valore
costituisce difatti per i diplomati lo spartiacque tra una leggibilità “difficile” e “facile”. Va da sé che il testo
diventa “molto difficile” per i licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola
elementare. Per i diplomati la soglia di 40 costituisce anche il punto di separazione tra una lettura
“scolastica” e una “indipendente”. Per i licenziati della scuola media la lettura è “scolastica”, per quelli della
scuola elementare “frustrante”.
129[129]
Questo valore segnala invece un testo che, pur restando “difficile” per la scuola elementare, è
invece di leggibilità “facile” per i licenziati della scuola media e “molto facile” per diplomati e laureati.
L’impatto di lettura è “indipendente” per laureati, diplomati e licenziati della scuola media, “scolastico” per
quelli della scuola elementare.
“Si può assistere alle sedute dell’assemblea dalle apposite tribune
dell’aula inviando una richiesta all’Ufficio Questura del Senato per posta
(Senato della Repubblica - Via del Salvatore 12 - 00186 Roma) o per fax (06
67 0 635 13)
Alla domanda va allegata copia del documento di identità di ciascun
richiedente. Deve anche essere indicato un numero di telefono per eventuali
comunicazioni.”
Testo riscritto: indice Gulpease 81,62131[131]
Per assistere a una seduta
Fare domanda:
• con lettera all’Ufficio Questura del Senato. Senato della Repubblica Via del Salvatore 12 - 00186 Roma;
• con fax al numero 06 67 0 635 13.
Allegare fotocopia del documento di identità e recapito telefonico.
L’opuscolo “Senato della Repubblica” ha come target i visitatori di Palazzo
Madama e in genere il vasto pubblico dei cittadini. Le soluzioni grafiche,
specie in alcune parti, appaiono poco convincenti. Leggibilità e
comprensibilità sono accettabili, tranne che nelle schede di servizio
dell’appendice.
130[130]
Questo valore segnala un testo di leggibilità “facile” solo per laureati e diplomati. Il valore è
assai prossimo a quello di 50 che costituisce lo spartiacque tra una leggibilità “molto difficile” e “difficile” per i
licenziati della scuola media. Per i licenziati delle elementari il testo è “quasi incomprensibile”. Il tipo di lettura
è “indipendente” per laureati e diplomati, “scolastico” per i licenziati della scuola media e “frustrante” per i
licenziati della scuola elementare.
131[131]
Questo valore segnala invece un testo “molto facile” per laureati, diplomati e licenziati della
scuola media e “facile” per la scuola elementare. L’impatto di lettura è “indipendente” per tutti.
SR/P/7
ALLA RICERCA DEL PAPIRO PERDUTO
con Marco Tullio Cicerone al Senato
(giugno 2003)
1. LA PUBBLICAZIONE
1. LA PUBBLICAZIONE
Si tratta di una brochure 15 cm. per 21 di 30 per
21 di 30 pagine. La pubblicazione è stata curata, nel giugno del 2003, dal
Servizio dei Resoconti e della Comunicazione istituzionale del Senato della
Repubblica.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
La brochure si divide in due parti nettamente distinte. La prima, da
pagina 3 a pagina 22, è occupata da una storia a fumetti nella quale si spiega
in funzionamento del Senato; la seconda (pp. 23-27) ha come titolo “Per
saperne di più…” e consiste in un “Glossario” di termini istituzionali.
La storia a fumetti ha come protagonisti un adolescente e Marco Tullio
Cicerone. Lo spunto del loro incontro è costituito da un incidente: il ragazzo in
motorino si scontra con una statua del celebre oratore romano. Un
momentaneo shock fa immaginare al ragazzo una visita al Senato guidata da
Cicerone. Con l’espediente della ricerca di un papiro smarrito da Marco
Tullio, il dialogo tra i due protagonisti e le vignette consentono una
illustrazione delle funzioni e dei luoghi del Senato della Repubblica.
Il “Glossario” spiega poi i termini istituzionali inseriti nei dialoghi delle
strisce e in esse segnalati con il carattere grassetto: “Calendario dei lavori”,
“Commissione permanente”, “disegno di legge”, “Emendamento”, “Gazzetta
ufficiale”, “Gruppo parlamentare”, “Interrogazione parlamentare”, “Legge”,
“Parlamento”, “Presidente della Repubblica”, “Presidente del Senato”,
“Resoconto parlamentare”, “Senatore a vita”, “Votazione”.
3. I DESTINATARI
La brochure è indirizzata a giovanissimi studenti in visita al Senato e, in
genere, a un pubblico di adolescenti. La pubblicazione potrebbe essere
utilizzata anche per un target cui sia necessario fornire, in termini facilmente
accessibili, i rudimenti essenziali del ruolo e delle funzioni del Senato.
4. LA VESTE GRAFICA
La copertina in quadricromia, la controcopertina bianca, i risguardi, le
ventotto pagine della brochure sono in robusta carta patinata. La stampa è in
fotocomposizione, la legatura è a doppio punto metallico. La seconda di
copertina riporta con evidenza l’avvertimento che “le spiegazioni dei termini in
neretto sono pubblicate nella sezione “Per saperne di più”.
Il colore domina ovviamente la prima parte a fumetti, ma è presente
anche nei titoletti delle voci del glossario. L’insieme della pubblicazione ha un
aspetto piuttosto accattivante. Le vignette di Marcello Busetta e i relativi
fumetti sono semplici e leggibili fumetti sono semplici e leggibili, come si può
constatare nella pagina 9 che qui sotto presentiamo a titolo di esempio.
L’impaginazione della seconda parte è ariosa e non priva di eleganza.
5. LA LEGGIBILITÀ
Il testo dei fumetti della brochure è di semplicissima lettura.
Riproduciamo, come specimen, il testo della pagina 9:
“Un telo di sei metri
senza asole e bottoni:
se corri inciampi, un
braccio anchilosato
e l’altro gelato!
Maestro che piacere
incontrarla! Quante volte
ho tradotto i suoi testi dal latino
Cara collega!
È una delle senatrici più giovani.
Come va in aula?
Sono in corso le votazioni. Anzi
Devo rientrare.”
L’indice Gulpease è di 126,46 e supera largamente la soglia massima
di 100 prevista dal sistema: questo ci dice che la leggibilità è “molto facile” e
“indipendente” per qualsivoglia lettore.
Diverso è il caso del glossario contenuto nella seconda parte. L’indice
Gulpease, che segnala il livello di leggibilità di questo testo, è di 48,24. In
realtà non si tratta di un valore particolarmente alto: il testo è sì “facile” per
lettori in possesso di laurea o diploma, ma è invece “molto difficile” per
licenziati della scuola media (vale a dire per quelli che sembrano i naturali
destinatari della brochure) e “quasi incomprensibile” per i licenziati della
scuola elementare. Da queste soglie di leggibilità deriva che il livello di lettura
è “indipendente” solo per laureati e diplomati, mentre è “scolastico” per i
licenziati della scuola media e addirittura di “frustrazione” per i licenziati di
quella elementare.
I parametri che hanno consentito di determinare l’indice di leggibilità del
“Glossario” sono i seguenti:
• 41 le frasi, 16 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media da
quasi 2 frasi e mezzo (2,6) e da circa 52 parole (52,4);
• 1 la frase lunga (con più di 40 parole) pari al 2,4% del testo;
• 11 le frasi brevi (con non più di 15 parole) pari al 26,8%.
Il grosso del testo ricorre pertanto alle frasi medie (le frasi cioè che
contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39): esse sono 29, il
70,8% dell’intero documento.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
La prima parte a fumetti, pur certamente fluida e leggibile, può porre
qualche inevitabile ostacolo di comprensibilità al target naturale cui la
brochure è destinata. Già in partenza gli autori ne sono consapevoli e difatti
accompagnano le strisce della storia con un glossario che chiarisce 14
termini “tecnici” che non possono non intercalare il dialogo dei due
protagonisti. Al riguardo va fatta qualche osservazione.
Lo sforzo di semplificare una materia non agevole per un pubblico
sostanzialmente ancora impreparato è senza dubbio pregevole. La netta
prevalenza delle frasi corte (11) sull’unica frase lunga, il ricorso
preponderante al presente indicativo (84%), quello assai limitato al
congiuntivo (4%), la presenza al possibile di parole brevi (in media formate da
poco più di due sillabe), l’assenza tanto delle figure retoriche quanto delle
sigle danno al testo una struttura al tempo medesimo fluida ed essenziale. Lo
stesso indice di Guiraud che ne misura la ricchezza lessicale complessa
(13,05) ci ribadisce che gli autori hanno privilegiato la sostanza tecnicogiuridica dei temi senza indulgere a complicazioni lessicali. Se ciò, dato
l’argomento, ha costretto a servirsi di lemmi “poco diffusi”, questi vengono pur
sempre contenuti in un accettabile 17%, mentre le parole “fondamentali”,
“comuni” e “molto comuni” sono complessivamente pari a un significativo
83%.
E tuttavia un indice di leggibilità più elevato avrebbe potuto forse
rendere più familiare il “Glossario” ai giovanissimi cui esso è destinato. Ci
pare infatti che lo stacco - pur giusto e comprensibile tra le due parti - sia
eccessivo: la difformità tra gli indici Gulpease, altissimo nella storia a fumetti,
piuttosto basso nel Glossario, può rischiare di indurre il giovanissimo lettore a
soffermarsi soltanto sulla prima, con esiti informativi e formativi allora assai
parziali.
Proporremo a chiusura di questa scheda un esempio di possibile
riscrittura.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
Sintetizziamo qui di seguito i dati più significativi del testo del
“Glossario”:
ALLA RICERCA DEL
PAPIRO PERDUTO
“Glossario”
INDICE GULPEASE
48,24
INDICE GUIRAUD
13,05
NUMERO DELLE LETTERE
4650
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
839
Parole diverse
378
Lettere per parola
5,4
Sillabe per parola
2,4
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
69%
Molto comuni
11%
Comuni
3%
Meno diffuse
17%
FORME VERBALI
Presente indicativo
84%
Passato prossimo
5%
Futuro semplice
5%
Congiuntivo presente
2%
Congiuntivo imperfetto 2%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
16
Frasi per paragrafo
2,6
Parole per paragrafo
52,4
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
41
Frasi lunghe
1 (2,4%)
Frasi corte
11 (26,8 %)
Parole per frase
20,5
Sillabe per frase
48,2
RICORRENZA DEI
TERMINI132[132]
12 senatore
7 maggioranza
6 legge
132[132]
Si noterà come si tratti in genere di termini d”uso comune”, che però nel contesto acquistano
un significato specifico e difatti non pochi di essi sono presenti nei titoli delle diverse voci del Glossario.
5 voto
5 votazione
5 testo
5 scrutinio
5 parlamentare
4 seduta
3 resoconto
8. PROVE DI RISCRITTURA
Proponiamo qui di seguito un’ipotesi di riscrittura della voce “Resoconto
parlamentare” che ne faciliti la comprensibilità grazie a un indice di leggibilità
coerente con la prima parte della brochure e adatto a un pubblico appena
adolescente.
Testo originale: indice Gulpease 40,81133[133]
Resoconto parlamentare
“Di ogni seduta pubblica dell'Assemblea vengono pubblicati il resoconto
sommario e il resoconto stenografico. Il primo è la sintesi dei discorsi dei vari
oratori e delle decisioni dell'Assemblea, il secondo registra parola per parola
l'andamento della discussione grazie al lavoro degli stenografi (che si
avvalgono della macchina “Michela”, il più antico e ancora il più valido
strumento meccanico di stenografia) e viene pubblicato dopo il controllo dei
funzionari revisori.”
Testo riscritto: indice Gulpease 74,15134[134]
Resoconto parlamentare
Le due parole indicano:
a) il resoconto sommario è:
- il riassunto dei discorsi dei senatori;
133[133]
Questo valore segnala un testo di leggibilità sicuramente “facile” solo per laureati. Il valore
costituisce difatti per i diplomati lo spartiacque tra una leggibilità “difficile” e “facile”. Va da sé che il testo
diventa “molto difficile” per i licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola
elementare. Per i diplomati la soglia di 40 costituisce anche il punto di separazione tra una lettura
“scolastica” e una “indipendente”. Per i licenziati della scuola media la lettura è “scolastica”, per quelli della
scuola elementare “frustrante”.
134[134]
Questo valore segnala un testo che, pur restando “difficile” per la scuola elementare, è invece
di leggibilità “facile” per i licenziati della scuola media. Va da sé che il testo risulta “molto facile” per diplomati
e laureati. L’impatto di lettura è “indipendente” per laureati, diplomati e licenziati della scuola media,
“scolastico” per quelli della scuola elementare.
- l’elenco sintetico delle decisioni prese;
b) il resoconto stenografico è:
- la registrazione parola per parola dei discorsi dei senatori.
Gli stenografi utilizzano allo scopo un alfabeto speciale con una
macchina. Essa si chiama “Michela” dal nome del suo inventore.
I funzionari addetti controllano i testi prima della pubblicazione.
La brochure “Alla ricerca del papiro perduto. Con Marco Tullio Cicerone al
Senato”, è destinata a lettori adolescenti. La prima parte con le sue strisce a
fumetti è nel suo complesso, per i testi come per la grafica, adeguata al
pubblico di riferimento. Il “Glossario” che occupa la seconda parte della
“brochure” può invece presentare più di un ostacolo di fruibilità.
SR/P/8
HODIE
Oggi in senato
(dicembre 2003)
1. LA PUBBLICAZIONE
Si tratta di una rivista edita nel dicembre 2003 a cura Si
tratta di una rivista edita nel dicembre 2003 a cura dell’Ufficio delle
informazioni parlamentari, dell’archivio e delle pubblicazioni del Senato come
“inserto socio istituzionale al volume Curia Senatus Egregia”. Il
coordinamento redazionale è di Federica Faitelli, i testi di Maria Lucia
Saraceni, il progetto grafico di Barbara Medori, l’impaginazione di Giulia
Bonoldi, le fotografie di Daniele Luxardo, Giacomo Marcucci e Francesco
Tanasi. È un fascicolo di quaranta pagine, che misura centimetri 21 per 27,5.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
La rivista si apre con un sommario che nei titoli segnala puntualmente
le due parti (“Il Senato come istituzione culturale” e “Attualità”) e le quattro
rubriche in cui si articola l’intero fascicolo, nonché i quindici argomenti interni
a ciascuna di esse.
I - IL SENATO COME ISTITUZIONE CULTURALE
1. I SERVIZI APERTI AL PUBBLICO
1.1.L’Archivio Storico
Le iniziative culturali avviate di recente al Senato mirano a “fare di
Palazzo Madama un luogo di alta cultura, di elaborazione di idee e riflessioni
dopo l’Aula, oltre l’Aula o addirittura prima dell’Aula” (MarcelloPera).
Da qui la decisione dell'apertura al pubblico dell'Archivio Storico del
Senato, avvenuta il 10 aprile 2003, a Palazzo Giustiniani. Si sono così resi
disponibili per gli studiosi i documenti prodotti dal Senato del Regno e quelli
del Senato repubblicano. Una Guida fornisce una descrizione puntuale della
documentazione. Sul sito web si possono trovare tutte le informazioni relative
ai servizi al pubblico e alle modalità di accesso.
L'Archivio Storico collabora con altri archivi e coordina il progetto Archivi
on-line, che intende realizzare un archivio unico virtuale di fonti
documentarie. L'Archivio Storico partecipa anche al progetto Archivi della
Repubblica nato da un accordo-quadro tra gli Archivi della Camera dei
deputati, del Senato della Repubblica e di molte fondazioni culturali.
L'istituzione dell'Archivio Storico del Senato risponde alla legge 147/71 che
obbliga le due Camere a possedere un archivio storico.
1.2. La Biblioteca
Il 21 giugno 2003, presso il Palazzo della Minerva, si è aperta la
Biblioteca del Senato. Essa si è inserita nel polo culturale già costituito dalla
Biblioteca Casanatense e dalla Biblioteca della Camera dei deputati. Questa
sistemazione, avviata già nel 1991 da Giovanni Spadolini con l'acquisizione
del Palazzo della Minerva, ricompone idealmente la configurazione dell'antica
insula domenicana posta nel cuore della capitale. La Biblioteca è stata
appunto intitolata al Presidente Spadolini.
Si descrive in modo abbastanza particolareggiato lo straordinario
patrimonio contenuto nel palazzo della Minerva, dal Fondo antico di storia
locale, composto di circa 2.000 volumi editi tra i secoli XVI e XIX, alla raccolta
degli Statuti dei Comuni e delle Corporazioni dal tardo medioevo all'età
contemporanea; dai libri di viaggio agli atti parlamentari e ai documenti relativi
alle Province e ai più importanti Comuni fino alle raccolte di legislazione e di
atti parlamentari stranieri.
La Biblioteca del Senato è stata istituita nel 1848. Le vicende storiche
italiane e i trasferimenti da Torino, a Firenze e quindi a Roma non hanno
ostacolato la continua crescita del patrimonio librario. Il Presidente Pera,
seguendo le intuizioni di Spadolini, ha tra l’altro sollecitato il collegamento in
rete della Biblioteca del Senato con la Biblioteca della Camera.
1.3. La Libreria - Centro di Informazione e Documentazione Istituzionale
al Pubblico
È stata aperta al pubblico il 14 luglio 2003 ed è situata nel cuore di
Roma, in Via della Maddalena 27. La Libreria (la “nostra vetrina” nella
definizione del Presidente Pera) ha visto una notevole affluenza di pubblico:
nel solo mese di luglio 2003 una media di 60 persone al giorno. In questa
sede, assistiti dal personale addetto, i cittadini possono trovare ogni genere di
informazione sull'attività istituzionale del Senato e acquistare tutti gli atti e
documenti parlamentari, dai resoconti stenografici delle sedute
dell'Assemblea agli articolati dei disegni di legge e alle annesse relazioni. Gli
impianti audiovisivi, collegati via satellite con il Senato, offrono, inoltre,
l'opportunità di seguire in diretta i lavori dell'Assemblea.
Nel Centro non si tiene conto solo degli studiosi, ma si presta
attenzione anche agli utenti meno esperti. Pubblicazioni divulgative a stampa
e su CD-ROM sono offerte ai giovani. La Libreria cura anche la
partecipazione del Senato alle manifestazioni culturali che si svolgono sul
territorio nazionale. In questi casi, predispone il materiale per l’esposizione e
organizza simulazioni di seduta per le scuole che visitano lo stand.
2. LE INIZIATIVE
2.1. L’Attività Editoriale del Senato
Il piano editoriale del Senato prevede la realizzazione di varie collane
affidate all’Archivio Storico. In particolare Discorsi Parlamentari, Dibattiti
storici in Parlamento, Inventari, Carteggi, Storia e documenti, Biografie.
Nell'ambito dei Discorsi Parlamentari sono stati già pubblicati i volumi
dedicati a Benedetto Croce, Vittorio Emanuele Orlando e Giovanni Spadolini.
Sono in corso di pubblicazione i volumi dedicati a Carlo Levi, Gaetano Mosca
e Luciano Lama.
Per la serie dei Dibattiti storici in Parlamento il primo volume è stato
dedicato alla cosiddetta "legge truffa" del 1953.
Per la collana Inventari è in fase di stampa l'inventario delle
Commissioni di inchiesta sul Vajont e sull'Anonima Banchieri.
Per i Carteggi sono in corso di pubblicazione quelli di Giustino
Fortunato e Pasquale Villari.
La serie Storia e documenti, è stata inaugurata dal volume II
totalitarismo alla conquista della Camera Alta.
Per la nuova collana Biografie è in corso di stampa il Repertorio
biografico dei senatori fascisti. Alcune delle pubblicazioni delle serie Discorsi,
Dibattiti e Inventari sono disponibili anche su CD-ROM.
Un'altra iniziativa editoriale riguarda la pubblicazione dei cataloghi delle
mostre documentarie organizzate a Palazzo Giustiniani e degli atti dei
convegni che si svolgono presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani.
Ricordiamo II mondo largo. Riflessioni sulla globalizzazione, che raccoglie gli
interventi di Giovanni Agnelli, Henry Kissinger, Vaklav HaveI, Valéry Giscard
d'Estaing, Bill Gates e Bernard Lewis; ma ricordiamo pure gli atti dei
convegni, sempre di Sala Zuccari, dedicati a Benedetto Croce, Vittorio
Emanuele Orlando, all'identità dell'Europa e a Marco Biagi.
Nella produzione editoriale della legislatura corrente si ricorda infine la
Bibliografia italiana dei Parlamenti nazionali dell'Unione Europea, la seconda
edizione del carteggio di Benedetto Croce, a cura della Biblioteca, e il
volume, a cura del Servizio Studi, Disposizioni per l'adeguamento
dell'ordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001 n.
3. Legge 131 del 5 giugno 2003. Commento agli articoli, corredato da un CDROM contenente i lavori preparatori della legge predisposto dall'Archivio
Legislativo.
2.2. Le Mostre
Dall'inizio dell'attuale legislatura il Senato ha organizzato nella propria
sede di Palazzo Giustiniani anche alcune interessanti mostre documentarie.
L'Archivio Storico del Senato ha promosso le mostre Benedetto Croce
in Senato e Vittorio Emanuele Orlando: una biografia, inaugurate in
occasione dei convegni organizzati per il 50° anniv ersario della morte dei due
senatori.
La Sala Zuccari ha ospitato la mostra Fu vera truffa? Stampa e
manifesti delle elezioni del 1953.
Nell'anniversario dell'attentato terroristico dell'11 settembre alle Twin
Towers, il Senato, in collaborazione con l'ambasciata degli Stati Uniti
d'America, ha allestito nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani una mostra
multimediale relativa alla risonanza giornalistica dell'evento.
L’interesse artistico del Senato è testimoniato da molte iniziative. Dalla
recente presentazione del volume dedicato a Bernini scultore all’allestimento
di una mostra dell'opera pittorica di Giovanni Antonio Canal detto il Canaletto.
2.3. I Convegni ed altri Eventi Culturali
Tra gli eventi culturali organizzati durante la legislatura in corso
vengono dapprima ricordate le lectures della Sala Zuccari. Si tratta di una
serie di conferenze affidate ad autorevoli protagonisti del dibattito politicoculturale. Esse hanno affrontato temi di attualità e di interesse mondiale: ad
esempio, le prospettive della globalizzazione, il futuro dell'Europa e le sfide
della bioetica. Un secondo ciclo di lectures è stato dedicato ai filosofi ed alla
filosofia dell'Europa con l’intento di approfondire la conoscenza dell'identità
europea.
Palazzo Giustiniani ha ospitato altresì interessanti convegni, spesso
abbinati alle mostre. Così è stato per i convegni su Benedetto Croce, Vittorio
Emanuele Orlando e Meuccio Ruini (un appuntamento che ha preceduto
l'apertura della mostra sulla stampa e i manifesti della campagna elettorale
del 1953).
Le scelte culturali non hanno tralasciato i temi della saggistica, della
letteratura ed i suoi approfondimenti filologici. Merita di ricordare, tra le altre
iniziative, l'incontro di studio, presso Palazzo Madama, sull'edizione critica
delle Rime di Dante curata da Domenico De Robertis. L'apprezzamento per
la musica si esprime, annualmente, nel concerto di Natale: una tradizione che
è divenuta un evento molto gradito.
2.4. L’Acquisizione delle Opere d’Arte
Si ricorda che un Comitato vigila sul patrimonio artistico del Senato:
esso dà suggerimenti per la conservazione e il restauro e fornisce indicazioni
per l’incremento delle opere d’arte. Sono state di recente acquistate opere di
autori contemporanei come Luciano Ventrone, Giuliano Vangi, Sandro Chia,
Piero Guccione, Mario Schifano. Di Sandro Chia è l'angelo in bronzo, con
una sola ala, posto nel cortile del Palazzo della Minerva.
Vengono poi illustrate due opere del toscano Giuliano Vangi: la statua
Italia, posta nella sala omonima di Palazzo Madama e una figura femminile
che arricchisce la Sala Polifunzionale della Biblioteca a Palazzo della
Minerva. Le pareti della stessa sala sono impreziosite da quattro arazzi di
Corrado Cagli e da uno di Emilio Vedova.
La nota passa quindi a riferire sull’attività di conservazione e restauro
del patrimonio artistico già posseduto dal Senato (in particolare nell'attuale
legislatura è stata restaurata la Sala Marconi di Palazzo Madama e sono
attualmente in corso i lavori di restauro della Sala del Risorgimento,
anch'essa a Palazzo Madama).
3. GLI STRUMENTI QUOTIDIANI DI INFORMAZIONE
3.1. La Stampa di Atti e Documenti Parlamentari
Tra le pubblicazioni ufficiali edite dal Senato occupano un posto
preminente gli atti e i documenti parlamentari. I primi comprendono tra l’altro i
resoconti sommari e stenografici delle sedute, gli articolati dei disegni di
legge, gli atti delle Commissioni d’inchiesta. I documenti parlamentari,
constano di categorie disomogenee di atti presentati o trasmessi al Senato.
Si ricorda infine come il Senato si serva della sua Biblioteca (cfr.
SR\P\01) per divulgare la propria attività e le proprie pubblicazioni e abbia
inoltre istituito una Libreria - Centro di informazione e documentazione
istituzionale (cfr. SR\P\04).
3.2. Il Sito Internet
Nato nel dicembre del 1996 è divenuto in poco tempo il principale
canale di informazione del Senato. Il percorso on line prende avvio dai testi
che regolano la vita dell'istituzione: in primis la Costituzione e il Regolamento.
È quindi possibile accedere all'area Composizione del Senato, dove si
trovano la sezione dedicata al Presidente del Senato, le schede dei singoli
senatori, le funzioni e i componenti degli organi collegiali del Senato.
Nella sezione dei Lavori del Senato sono raccolti gli ordini del giorno, i
comunicati di fine seduta, i resoconti sommari e stenografici, disponibili online poco dopo la loro redazione. Molte informazioni sono disponibili nell'area
dedicata all'attualità: la sezione Prima pagina fornisce ogni giorno la scelta
delle notizie più importanti della vita del Senato. Nel sito trovano poi spazio
adeguato altre sezioni dedicate alla Biblioteca, all'Archivio Storico, alla
Libreria-Centro. Infine, viene offerta la visita virtuale dei "luoghi" di Palazzo
Madama.
3.3. Il Canale Satellitare
Attraverso di esso è possibile seguire per via televisiva le sedute
dell'Assemblea. Cinque telecamere riprendono l'oratore di turno, mentre
sottotitoli indicano anche i temi oggetto della seduta in corso. Quando i lavori
parlamentari sono sospesi, il canale trasmette le manifestazioni svoltesi in
Senato. Viene inoltre proposta una visita guidata ai maggiori edifici del
Senato: Palazzo Madama, Palazzo Giustiniani, Palazzo Cenci e Palazzo
della Minerva.
3.4. Le Informazioni Parlamentari
L'informazione al pubblico si attua anche attraverso uno "sportello"
telefonico (06.67063430). È possibile ottenere informazioni di varia natura: ad
esempio, notizie sull'iter di un provvedimento o sulle iniziative di un gruppo
parlamentare. Il servizio si rivolge al pubblico abbastanza ampio costituito da
altri Organi Costituzionali, amministrazioni pubbliche, enti locali, ambasciate e
singoli cittadini.
II - ATTUALITÀ
4. L’ATTIVITÀ ISTITUZIONALE
4.1. Le Riforme Istituzionali e la Riforma del Regolamento del Senato
Vengono ricordate alcune delle riforme istituzionali in discussione
anche al Senato, dal federalismo al bicameralismo. La scheda si conclude
con un’ampia citazione su tali temi del Presidente Pera.
4.2. La Crisi Internazionale successiva all’11 settembre 2001
La scheda riporta stralci di interventi del Presidente del Senato su una
serie di questioni poste drammaticamente all’ordine del giorno dalla crisi
internazionale seguita agli attentati dell'11 settembre 2001. Tra i "valori
politici", tra tutti i sistemi possibili, la formula migliore resta la democrazia, che
come "discussione critica" e "scambio di opinioni" nasce in Occidente, ma va
considerata un valore universale. Vengono infine rapidamente richiamati
alcuni dei dibattiti di politica internazionale tenutisi in Senato nel 2002 e nel
2003.
4.3. Il futuro dell’Unione Europea
La scheda ha al centro la Conferenza Intergovernativa (4 ottobre - 13
dicembre 2003), nel semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea.
Vengono in proposito richiamati, con rapide citazioni, sia alcuni interventi del
Presidente del Senato, sia il dibattito conclusosi con l’approvazione a
larghissima maggioranza del Trattato di Nizza del 26 febbraio 2001, che ha
modificato il Trattato dell'Unione Europea.
4.4. Dati Statistici sull’Attività del Senato nella XIV Legislatura
La scheda riporta puntualmente i dati relativi all’attività - legislativa e
non legislativa - del Senato nel periodo che va dal 30 maggio 2001 al 31
ottobre 2003.
3. I DESTINATARI
La rivista, che riassume rapidamente tutti gli strumenti di
comunicazione istituzionale del Senato della Repubblica, appare indirizzata a
un pubblico vasto e articolato di lettori: tutti i cittadini, cioè, che per qualche
ragione entrano in contatto con il Senato o sono comunque interessati alla
vita di questo ramo del Parlamento. Si tratta in ogni caso di una rivista e non
di un dépliant o di una brochure: il che in qualche modo implica la necessità
di approfondire i temi degli articoli e non semplicemente di limitarsi a fornire
informazioni, magari puntuali, ma certo sintetiche.
4. LA VESTE GRAFICA
Al primo sguardo la rivista si presenta indubbiamente bene. L’aspetto è
accattivante, alla vista come al tatto: i colori sono vivaci, ma non stridenti, il
corpo dei caratteri è facilmente leggibile, il supporto cartaceo ha uno
spessore robusto. Il tutto conferisce alla pubblicazione un carattere di
gradevolezza e di solidità. La stampa è in fotocomposizione, la cucitura a
doppio punto metallico.
Il “Sommario”, in particolare, appare costruito in modo elegante e
ordinato. Su sobrio sfondo bianco, tramato da immagini grigio perla seppiate,
l’indice identifica le quattro rubriche in cui si articola la rivista attraverso
testatine composte con corpo e caratteri identici e contraddistinte ciascuna
con un colore specifico e con una specifica piccola immagine fotografica. Ma
tale chiarezza si perde poi lungo le pagine della pubblicazione. ll gioco delle
testatine, che in genere distingue (pagine 6, 11, 15, 16, 18, 20, 24, 26, 28, 34,
36, 38) il titolo della rubrica da quello degli articoli, talora invece li identifica
graficamente (pagine 9, 12, 14, 23). Ciò finisce per offuscare l’ordine
compositivo del “Sommario” e per provocare nel lettore possibili confusioni.
Un esame più attento fa emergere ulteriori aspetti di possibile equivoco.
È il caso, certo non marginale, della impaginazione. Se, come si è visto,
questa appare chiara e ordinata nell’indice che occupa a specchio le pagine 2
e 3, diventa invece fonte di altri possibili fraintendimenti nell’apertura di più
d’uno degli articoli. È facile difatti scambiare per sommari l’inizio di alcuni di
essi: il gioco grafico dei fondini e delle colonne di vario colore può
disorientare il lettore frettoloso e sminuire l’efficacia comunicativa del testo.
Ad esempio, per quanto riguarda la rubrica “I servizi aperti al pubblico”,
a pagina 6 il testo in caratteri bianchi sulla colonna di sinistra a fondo verde
petrolio non è la sintesi dell’articolo “L’Archivio storico”, bensì il primo
paragrafo dell’articolo stesso. Esso poi così prosegue: nelle pagine 6 e 7 su
colonne a fondo giallo chiaro seppiato, nella pagina 8 di nuovo su due
colonne con fondo verde petrolio e infine su due colonne bianche alle pagine
9 e 10. Se a ciò si aggiunge che la colonna di destra su fondo giallo della
pagina 7 riporta una scheda a sé stante, i motivi di possibili confusioni si
accentuano.
In sostanza, il progetto grafico, grazie anche all’abbondanza iconica
(molte e belle sono le fotografie impaginate con gusto) prevale sul testo. In tal
modo la pubblicazione rischia di ricordare più un magazine parapubblicitario,
che non una rivista prioritariamente destinata a svolgere argomenti di
notevole rilievo istituzionale e culturale.
5. LA LEGGIBILITÀ
I parametri che determinano l’indice di leggibilità della rivista sono i
seguenti:
• 213 le frasi, 78 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media
da quasi tre frasi (2,7) e da circa 82 parole (81,9);
• 40 le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 18,8% del testo;
• 37 le frasi brevi (con non più di 15 parole) pari al 17,4%.
Le maggior parte del testo è dunque costituita da frasi medie (le frasi
cioè che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39): esse sono
136, il 63,9 % dell’intero documento. La media complessiva delle parole per
frase si attesta sulla cifra indubbiamente significativa di 30. Se a ciò si
aggiunge che le frasi lunghe prevalgono,sia pure di poco, su quelle brevi e
che le parole contengono un numero medio di lettere (5,7) piuttosto elevato,
si evince come ci si trovi di fronte a un testo non semplicissimo.
E difatti, l’indice Gulpease ci dice che il livello di leggibilità della rivista è
di 36,48. Come si vede subito, si tratta di un valore particolarmente basso.
Esso individua difatti un testo appena “facile” per i lettori in possesso di una
laurea, già “difficile” per i diplomati, “molto difficile” per licenziati della scuola
media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. Il
conseguente impatto di lettura è “indipendente” solo per i laureati. Diventa
invece “scolastico” (che necessita cioè dell’assistenza di un esperto) per i
diplomati e ai limiti della “frustrazione” per i licenziati della scuola media. Va
da sé che il testo è di impatto assolutamente “frustrante” per i licenziati di
quella elementare.
D’altra parte, come si è sottolineato in precedenza a proposito del
target della rivista, questa presuppone un pubblico di lettori non solo
culturalmente preparato, ma già in certa misura predisposto e interessato agli
argomenti. Proveremo comunque a proporre a conclusione di questa scheda
un esempio di riscrittura di un passo che ne innalzi il livello di predizione di
leggibilità.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
Il lessico è abbastanza piano (il 76% delle parole appartiene alle
categorie dei lemmi “fondamentali”, “molto comuni” e “comuni”), ma c’è una
incidenza non marginale (24%) di termini meno diffusi. L’indice di Guiraud
segnala con il 23,72 una “ricchezza lessicale complessa” piuttosto
significativa.
La struttura sintattica sembrerebbe sostanzialmente lineare, grazie a
una netta prevalenza delle proposizioni coordinate rispetto a quelle
subordinate. L’uso del congiuntivo e del condizionale non raggiunge
complessivamente il 2%; prevalgono invece di gran lunga il presente
indicativo (61%) e il passato prossimo (28%).
E tuttavia, già a prima vista il testo pare richiedere un certo sforzo non
solo sul terreno della leggibilità, ma - in alcune parti almeno - anche su quello
di una immediata e diffusa comprensibilità. Lo scritto contiene infatti alcuni
tipici intralci alla comprensione.
Si tratta di quegli ostacoli che i linguisti definiscono profondi per
distinguerli da quelli superficiali relativi alle sole variabili sintattiche e
lessicali135[135]. Un ostacolo profondo può essere rappresentato da una
costruzione logica che non metta in luce adeguatamente la connessione degli
argomenti. Un secondo ostacolo, non di rado intrecciato col primo, è costituito
dal riferimento ad argomenti la cui conoscenza si dà per scontata. È evidente
che un testo può divenire non immediatamente e non per tutti comprensibile
se cita termini, concetti o avvenimenti ignoti o poco noti.
Ci pare che il passo che qui di seguito proponiamo possa offrire un
esempio significativo dei due tipi di ostacoli profondi appena richiamati. Tratto
dalle pagine 34 e 35 della rivista Hodie, il passo ha come testatina “L’attività
istituzionale” e come titolo “Le riforme istituzionali e la riforma del
Regolamento del Senato”.
L’ATTIVITÀ ISTITUZIONALE
135[135]
1989.
Cfr., ad esempio, L. LUMBELLI, Fenomenologia dello scrivere chiaro, Editori Riuniti, Roma
“Le Riforme istituzionali e la Riforma del Regolamento del Senato”
"Completare la lunga transizione politica rafforzando il bipolarismo": è il proposito
manifestato dal Presidente Pera sin dal discorso di insediamento (30 maggio 2001).
Tra le riforme istituzionali in discussione anche in Senato ricordiamo: la forma di
Governo, il federalismo, il bicameralismo. Strettamente correlato al tema delle riforme
istituzionali è quello della riforma del Regolamento delle Camere, che può avere un
effetto di trascinamento sull'assetto istituzionale da conseguire. Il Parlamento, il 21
gennaio 2003, ha dedicato una sessione speciale, svoltasi proprio in Senato, incentrata
sulle riforme. Il Presidente Pera ha richiamato in quell'occasione la necessità di
modificare il Regolamento del Senato per adeguarlo all'epoca del bipolarismo e ai
criteri dell'efficienza dell'azione di governo e di visibilità dell'azione dell'opposizione.
Uno speaker dell'opposizione dotato di adeguati poteri e uno Statuto dell'opposizione,
come, analogamente, uno Statuto del Governo e della sua maggioranza in Parlamento
(che sottrarrebbe poteri politici al Presidente dell'Assemblea, esaltandone quelli di
garanzia), rafforzerebbero il sistema politico bipolare. È quel "dovere" a cui il
Presidente Pera ha fatto riferimento nel suo discorso di insediamento: consentire cioè
alla maggioranza di realizzare il programma che si è dato e garantire all'opposizione la
critica di quel programma.
L’articolazione logica
Proviamo a ordinare gli argomenti contenuti nella scheda, anche alla
luce della sua testatina e del suo titolo. Due paiono le premesse. La prima: il
Presidente Pera, nel suo discorso di insediamento, stabilisce una
connessione tra le riforme all’ordine del giorno del dibattito politico e una
riforma del Regolamento del Senato. La seconda: il Parlamento il 21 gennaio
2003 ha dedicato alle riforme istituzionali una sessione speciale. In
quell’occasione il Presidente Pera ha richiamato l’urgenza della modifica del
Regolamento. Argomento centrale: il Presidente Pera ha declinato alcune
proposte di modifica del Regolamento e ne ha esplicitato la valenza politica.
Crediamo che una stesura rapportata all’articolazione logica appena
proposta potrebbe apparire più snella e forse più comprensibile.
I riferimenti impliciti
Una siffatta stesura non scioglierebbe però il secondo tipo di ostacolo
profondo, vale a dire la presenza di termini ed espressioni il cui significato
non semplice resta implicito, viene cioè dato per già noto: ad esempio,
“bipolarismo”, “federalismo”, “bicameralismo” “speaker dell’opposizione”,
“Statuto del Governo” ecc. Il discorso non perderebbe, crediamo, di
completezza se a tali termini ed espressioni non si ricorresse e più
semplicemente si dicesse che una riforma profonda dell’organizzazione dello
Stato e del Governo comporta anche una riforma dell’organizzazione interna
del Parlamento, ovvero dei suoi Regolamenti.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
Riportiamo qui di seguito i dati più significativi relativi alla leggibilità
della rivista “Hodie”:
HODIE
OGGI IN SENATO
INDICE GULPEASE
36,48
INDICE GUIRAUD
23,72
NUMERO DELLE LETTERE
39945
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
6389
Parole diverse
1896
Lettere per parola
5,7
Sillabe per parola
2,5
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
65%
Molto comuni
9%
Comuni
2%
Meno diffuse
24%
FORME VERBALI
Presente indicativo
61%
Futuro semplice
3%
Passato prossimo
28%
Imperfetto indicativo
1%
Passato remoto
<1%
Congiuntivo imperfetto <1%
Condizionale presente 1%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
78
Frasi per paragrafo
27,6
Parole per paragrafo
81,9
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
213
Frasi lunghe
40 (18,8%)
Frasi corte
37 (17,4 %)
Parole per frase
30
Sillabe per frase
74,2
RICORRENZA DEI TERMINI
24 legge
21 politico
20 informazione
20 culturale
18 pubblicazione
17 documento
16 parlamento
16 atto
15 senatore
15 pubblico
8. PROVE DI RISCRITTURA
Proponiamo, a mero titolo di esempio, la riscrittura di un breve passo
della rivista (cfr. p. 30). Abbiamo già visto come essa sembra rivolta a un
pubblico selezionato. Resta il fatto che una predizione di lettura inferiore a 40
segnala un testo la cui lettura si presenta generalmente difficile.
Testo originale: indice Gulpease 38,47136[136]
“L'impulso dato all'informazione al pubblico da parte dell'istituzione
trova una diretta attuazione nella realizzazione di uno "sportello" telefonico
(06.67063430). Si tratta di un accesso diretto alla realtà parlamentare
attraverso il quale è possibile essere informati riguardo all'attività svolta dal
Senato nella legislatura corrente e in quelle passate. È possibile ottenere
informazioni di varia natura: dalle notizie riguardo all'iter di un provvedimento
alle iniziative assunte da un gruppo parlamentare al curriculum di un
senatore, per fare solo alcuni esempi. L'accesso telefonico al servizio
costituisce quindi un mezzo semplice e familiare con cui il cittadino è in grado
di ottenere notizie e informazioni che potrebbero apparire lontane e non
facilmente reperibili di fronte alla complessità della realtà parlamentare. Il
servizio si rivolge ad un pubblico abbastanza ampio costituito da altri Organi
Costituzionali, amministrazioni pubbliche, enti locali, ambasciate e privati,
siano essi singoli cittadini, studi professionali o giornalisti.”
Testo riscritto: indice Gulpease 63,34137[137]
Uno sportello telefonico (06.67063430) risponde al diritto del pubblico di
sapere. Grazie a una linea diretta si hanno informazioni sull’attività del
Senato in questa legislatura e in quelle precedenti. Ad esempio indicazioni
sull’iter di una legge. Ma pure sulle iniziative di un gruppo parlamentare o sul
curriculum di un senatore.
136[136]
Questo indice segnala una leggibilità “difficile” e un impatto di lettura “scolastica” anche per
fruitori forniti di un diploma secondario. Va ricordato inoltre che il valore di 38,47 non è molto lontano da
quella soglia di 35 che individua un testo di “difficile” leggibilità anche per i laureati.
137[137]
Questo valore segnala invece una predizione di leggibilità “facile” e un impatto di lettura
“indipendente” anche per i licenziati della scuola media inferiore.
Lo sportello è una via semplice e trasparente. Attraverso di essa il
cittadino ha notizie sulla complessa vita parlamentare. Notizie che possono
apparire lontane e non facilmente trovabili. Il servizio si rivolge a un pubblico
potenzialmente molto ampio. Si pensi agli altri Organi Costituzionali, alle PA e
agli enti locali. Ma pure alle ambasciate o ai giornalisti. Va da sé che lo
sportello è aperto anche ai privati. Siano essi singoli cittadini o studi
professionali.
La rivista “Hodie” sembra destinata a un pubblico certo ampio, ma al tempo
stesso piuttosto qualificato. Impostazione grafica, taglio dei contenuti, resa
espressiva si mantengono difatti - pur con qualche incongruenza
nell’impaginazione - su un livello elevato, cui corrispondono un indice di
leggibilità non semplice e, talora, una comprensibilità non sempre
compiutamente distesa. Va infine sottolineato che mentre la prima parte (pp.
4-31) della rivista adempie in pieno la sua finalità di comunicazione
istituzionale, la seconda (pp. 34-37) rischia di scivolare - tranne che nella
scheda conclusiva dedicata ai dati statistici - sul terreno sempre un po’
scivoloso del dibattito politico.
LA CAMERA DEI DEPUTATI
CD/P/1
EGITTO A ROMA
OBELISCHI
LIBRI E STAMPE DAL FONDO ANTICO DELLA BIBLIOTECA
(maggio 2004)
1. LA PUBBLICAZIONE
Raffinato ed elegante, dal “sapore antico”, il dépliant è
stato curato e pubblicato nel 2004 dalla Biblioteca della Camera dei deputati.
Presenta la mostra sull’Egitto a Roma e in particolare sugli obelischi:
monumenti che, aldilà del loro intrinseco valore artistico, concentrano in sé
una carica simbolica di rara intensità.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
I contenuti informativi sono articolati in quattro sezioni.
a) Egitto a Roma - Obelischi
I luoghi attualmente occupati dalle sedi istituzionali della Camera dei
deputati si sovrappongono, per una singolare coincidenza, con la regione
dell’antica Roma in cui la presenza degli obelischi fu più cospicua e duratura.
Molti di questi monumenti portati a Roma fin dall’epoca di Augusto, sono stati
rinvenuti nella zona dell’antico Iseo campense, attuale sede delle
Commissioni parlamentari bicamerali, della Biblioteca e dell’Archivio storico
della Camera dei deputati.
Questi motivi hanno certamente determinato la scelta del tema per
l’allestimento della mostra all’interno della Biblioteca della Camera. Tanto più
che i materiali dei fondi antichi della Biblioteca, in particolare quelli
provenienti dal Fondo Kissner, sono in grado di illustrare, con volumi ed
incisioni, la ricchezza e la complessità degli obelischi romani e il loro viaggio
nello spazio e nel tempo.
b) L’età sistina
Dopo secoli di oblio, nel Rinascimento gli obelischi suscitano nuovo
interesse. A dare un decisivo impulso alla loro riutilizzazione fu il papa Sisto V
(1585 - 1590).
Il primo spostamento fu quello dell’Obelisco Vaticano in piazza S.
Pietro. L’avvenimento ebbe all’epoca molta risonanza. Lo testimoniano
l’esposizione nella mostra delle incisioni del Fontana e dei volumi tra cui,
l’opera commissionata a monsignor Michele Mercati, il protonotario apostolico
coevo di Sisto V.
c) Dal XVII al XIX secolo
Alla genialità del Bernini si deve l’innovativo utilizzo degli obelischi
nell’età barocca. In questo periodo, inoltre, il gesuita padre Kircher elabora il
suo grandioso sistema di interpretazione dei geroglifici. La mostra commenta,
per mezzo di incisioni e testi dell’epoca, i successivi recuperi degli obelischi,
fino alla sistemazione, nel XIX secolo, dell’ultimo di essi ritrovato nell’area di
S. Maria sopra Minerva (1883).
d) La collezione Kissner e i fondi antichi della Biblioteca
La Biblioteca della Camera dei deputati, nel 1990, acquista dalla casa
d’aste Christie’s di Londra il fondo Kissner. La collezione della Camera, circa
2000 volumi e raccolte di incisioni pubblicati dal XVI al XIX secolo, ha come
soggetto centrale Roma antica e moderna. Il fondo antico della Biblioteca
della Camera è composto da circa 2100 volumi e da raccolte di incisioni
pubblicate dal XV al XIX secolo. Entrambe le collezioni sono ospitate nella
sala dedicata allo storico tipografo della Camera Enrico Colombo.
3. I DESTINATARI
Il dépliant, che introduce alla mostra ospitata dal 4 maggio al 4 giugno
2004 nella Biblioteca della Camera dei deputati, è destinato a tutti i visitatori.
Data la particolarità del tema si tratta di un pubblico certamente colto, tra cui
però non saranno mancati anche turisti di passaggio, curiosi, scolaresche.
4. LA VESTE GRAFICA
Il dépliant chiuso ha un formato tascabile di centimetri 9,8 per 21;
squadernato presenta tre sezioni e raggiunge centimetri 29,5 di larghezza. La
prima e la seconda facciata esterne rappresentano rispettivamente il piatto
superiore ed inferiore, la terza pagina si ripiega al loro interno.
Colpisce immediatamente il gusto sobrio e raffinato della veste grafica.
La scelta accurata delle illustrazioni, la loro equilibrata collocazione in
ciascuna delle quattro sezioni, l’eleganza dei caratteri “serif” della copertina,
l’accuratezza della stampa, la scelta del tipo di carta e della sua grammatura,
il sapiente effetto cromatico dell’intreccio dei colori testa di moro, seppia e
avorio sono le caratteristiche di una pubblicazione che possiede un
inconfondibile sapore d’epoca.
Il piatto superiore, su uno sfondo testa di moro, riproduce nel riquadro
centrale avorio un’incisione in cui appaiono obelischi, sarcofagi, divinità egizie
e una mappa della loro collocazione nella capitale. In alto nello stesso colore
avorio, il titolo-tema della mostra; sotto il riquadro centrale la durata della
mostra, la sigla della Camera e l’indicazione del curatore della pubblicazione,
cioè la Biblioteca. Il piatto inferiore offre la splendida incisione di una veduta
di Montecitorio con l’obelisco solare; in basso gli orari, l’indirizzo della
Biblioteca della Camera e i numeri telefonici della segreteria della mostra.
In sostanza, la veste grafica non crea soltanto un effetto estetico di
armonia tra testo e illustrazioni, ma spinge il lettore a fruire fino in fondo delle
interessanti informazioni storico - artistiche proposte.
5. LA LEGGIBILITÀ
L’indice Gulpease che individua la predizione di leggibilità del dépliant è
di 42,45. Tale valore individua una leggibilità “facile” per lettori in possesso di
laurea o diploma, ma “molto difficile” per licenziati della scuola media e “quasi
incomprensibile” per quelli della scuola elementare. Il conseguente impatto di
lettura è “indipendente” solo per i laureati i diplomati, mentre diventa
“scolastico” (richiede cioè l’assistenza di un tutor) per i licenziati della scuola
media138[138].
Questi i parametri statistici che concorrono a determinare l’indice di
leggibilità del dépliant:
• 20 sono le frasi, 16 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media
da poco più di una frase (1,3) e da circa 42 parole (41,5);
• 8 sono le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 40% del testo;
• 6 sono le frasi corte (con non più di 15 parole) pari al 30%;
138[138]
L’impatto di lettura sarà ovviamente di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare.
•
6 sono le frasi medie (con un numero di parole compreso tra 16 e 39)
pari al 30%.
A incidere su un livello di leggibilità piuttosto basso è soprattutto
l’elevato numero delle frasi lunghe. Ma un peso non indifferente rivestono
anche sia la pronunciata media delle sillabe (80,2) e delle parole (33,2) per
frase, sia quella altrettanto significativa delle parole per paragrafo (41,5).
In conclusione, si può osservare che la predizione di leggibilità del testo
prevede un target di fruitori dotati di una formazione culturale piuttosto alta.
Tanto più che il valore di 42,45 comincia ad avvicinarsi alla soglia di 40: una
soglia che segnala uno scritto con una leggibilità “difficile” e un impatto di
lettura “scolastico” anche per quanti siano in possesso di un diploma di
scuola media superiore. I visitatori della mostra, naturali destinatari del
dépliant, erano naturalmente interessati al peculiare argomento
dell’esposizione e presumibilmente appartenevano alla categoria delle
cosiddette “persone colte”: per essi la leggibilità del dépliant non dovrebbe
aver costituito certo un problema.
Non si può escludere, tuttavia, che tra i frequentatori possano esservi
stati - ad esempio giovani scolaresche - soggetti per i quali la predizione di
leggibilità del testo non sarebbe stata altrettanto confortante. Aggiungiamo
che il secondo paragrafo del dépliant ha un indice Gulpease ancora più
basso: 34,13. Questo valore individua una leggibilità difficile persino per un
laureato. Una semplificazione del testo, anche per andare incontro a un
pubblico più ampio, non sarebbe stata dunque inutile. Proporremo alla fine di
questa scheda una ipotesi di riscrittura di quel paragrafo che vada in tale
direzione.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
La tessitura lessicale è piana, ma ricercata, scandita con cura, quasi
con acribia. Praticamente assenti sono le figure retoriche, tranne qualche
dittologia sinonimica. Dato l’argomento fortemente tecnico, però, il
vocabolario ricorre frequentemente a lemmi specifici. Le parole
“fondamentali” sono difatti solo il 65%, quelle “molto comuni” il 10%, quelle
“comuni” il 2%. Molto elevata, per di più in un testo con finalità comunicative,
è la percentuale delle parole “meno diffuse”. Esse sono il 23% del
vocabolario utilizzato, il valore più alto tra tutti i testi considerati in questa
ricerca. Anche il numero delle “parole diverse”non è trascurabile. Esse
costituiscono più della metà del documento: sono 350 a fronte dei 664 lemmi
utilizzati. E difatti l’indice di Guiraud che individua la “ricchezza lessicale
complessa” è di 13,59, abbastanza significativo in un testo così breve.
Il dépliant ha un andamento discorsivo, regolato da un chiaro criterio
storico - cronologico. La sintassi privilegia la trattazione distesa, che trascura
del tutto la soluzione sintetica delle definizioni per punti elenco, che pure
tanto spesso ricorre nei testi comunicativi. La struttura dei periodi, piuttosto
lunghi e mossi da una accurata punteggiatura, è comunque regolata da un
andamento rigorosamente paratattico, in cui prevalente è la coordinazione
per asindeto. L’uso delle forme verbali vede la netta prevalenza del modo
indicativo: il presente predomina con il 76%, seguono a netta distanza il
passato prossimo con il 10%, il passato remoto anch’esso con il 10% e
l’imperfetto con il 3%.
L’organizzazione per paragrafi compatti e logicamente coesi, l’eleganza
grafica della loro presentazione, la stretta e funzionale integrazione con la
parte iconica consentono a un visitatore dotato di buona cultura generale di
entrare rapidamente in sintonia con i contenuti. Rimangono le difficoltà
costituite dai numerosi riferimenti impliciti storici e artistici che presuppongono
un lettore già in qualche modo informato del contenuto specifico.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
Queste le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente:
OBELISCHI
INDICE GULPEASE
42,45
INDICE GUIRAUD
13,59
NUMERO DELLE LETTERE
3691
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
664
Parole diverse
350
Lettere per parola
5,5
Sillabe per parola
2,4
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
65%
Molto comuni
10%
Comuni
2%
Meno diffuse
23%
FORME VERBALI
Presente indicativo
76%
Passato prossimo
10%
Passato remoto
10%
Imperfetto indicativo
3%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
16
Frasi per paragrafo
1,3
Parole per paragrafo
41,5
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
20
Frasi lunghe
8 (40,0%)
Frasi corte
6(30,0%)
Parole per frase
33,2
Sillabe per frase
80,2
RICORRENZA DEI TERMINI
9 secolo
6 deputati
6 antico
5 volume
5 incisione
4 obelisco
4 collezione
3 raccolta
2 viaggio
2 tempo
8. PROVE DI RISCRITTURA
Si propone qui di seguito un’ipotesi di riscrittura del secondo paragrafo
del dépliant che - come si è visto - ha indice di predizione di leggibilità
piuttosto basso.
Testo originale: indice Gulpease 34,13139[139]
“Inoltre, molti degli obelischi portati a Roma a partire dall'epoca di
Augusto, per sottolinearne la potenza e legittimarne il dominio sull'oriente,
sono stati rinvenuti, nel corso dei secoli, nel perimetro e nelle vicinanze del
Convento domenicano della Minerva, sorto sui resti dell'antico Iseo
campense e attuale sede delle Commissioni parlamentari bicamerali, della
Biblioteca e dell'Archivio storico della Camera dei deputati. Ad illustrare,
quindi, la ricchezza e la complessità di significati degli obelischi romani si è
scelto di utilizzare materiali dei fondi antichi della Biblioteca, in particolare
provenienti dal Fondo Kissner, integrandoli con alcuni volumi della Biblioteca
Casanatense, anch'essa collegata intimamente alla storia e alla topografia
dell’insula domenicana.”
139[139]
Questo valore segnala un testo con predizione di leggibilità “difficile” anche per laureati. Si
ricorda che l’indice 35 costituisce per essi lo spartiacque tra una leggibilità “facile” e una “difficile”.
Testo riscritto: indice Gulpease 60,03140[140]
Molti obelischi sono giunti fin dall'età augustea. Testimoniavano il
dominio sull’Oriente. Nei secoli sono stati ritrovati nelle vicinanze del
Convento della Minerva. Sede oggi delle Bicamerali, dell'Archivio, della
Biblioteca, sorgeva sui resti dell'antico Iseo campense. Il Fondo Kissner
illustra nella mostra i significati degli obelischi. Il fondo è stato integrato con
volumi della Biblioteca Casanatense. Anch'essa è collegata alla storia
dell’insula domenicana.
Il dépliant Obelischi, graficamente molto raffinato ed elegante, presenta un
testo certamente rigoroso, ma piuttosto difficile. La pubblicazione appare
idonea per il target per cui è stata predisposta. Può infatti ben accompagnare
e arricchire il percorso dei visitatori della mostra, purché essi siano
mediamente colti e già in qualche modo informati sul tema specifico.
140[140]
Questo valore si colloca a immediato ridosso dello spartiacque (60) che per i licenziati della
scuola media divide una predizione di leggibilità “difficile” da una “facile”. Va da sé che sul piano della
comprensibilità rimangono per essi gli ostacoli connessi ai numerosi significati impliciti.
CD/P/2
IL PRIMO ANNO DELLA LEGISLATURA
(30 luglio 2002)
1. LA PUBBLICAZIONE
La brochure propone un dettagliato e puntuale bilancio di
tutto il lavoro svolto dalla Camera dei deputati nel corso del primo anno della
XIV legislatura. La pubblicazione, che porta la data del 30 luglio 2002, consta
di 18 pagine. Il testo è riprodotto in digitale dal CRD (Centro riproduzioni e
duplicazioni) della Camera dei deputati.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
Come si legge nell’indice posto a pagina 1, il contenuto della
pubblicazione si articola in otto brevi capitoli.
a) Il primo anno di legislatura
Il bilancio del primo anno conferma la qualità del lavoro prodotto dalla
Camera in questa legislatura; il Parlamento ha svolto la sua funzione,
registrando una forte attenzione dei mezzi di informazione, in particolare sul
confronto tra maggioranza e opposizione. L’attività parlamentare è stata
seguita dai cittadini anche attraverso un numero molto alto di accessi al sito
Internet.
b) Alcuni dati su come ha funzionato la Camera
Dall’inizio della XIV legislatura, l’Assemblea ha tenuto 184 sedute per
circa 1.003 ore di lavoro. Si sono svolte 6.699 votazioni nominali (appena 3
casi di mancanza di numero legale). Il lavoro previsto dai calendari mensili è
stato rispettato al 90%. L’85% dei provvedimenti licenziati in sede referente è
stato approvato dall’Assemblea. La Conferenza dei capigruppo si è riunita 82
volte.
c) L’Attività legislativa
Dal raffronto con la precedente legislatura emerge che in questo primo
anno è diminuito il numero delle leggi approvate. Il lavoro legislativo, infatti, si
è concentrato sull’esame dei provvedimenti di maggior rilievo politico; inoltre,
avendo esaurito un carico arretrato, è diminuito il numero dei disegni di legge
di ratifica di trattati internazionali.
Le leggi di conversione dei decreti legge sono state 63 e hanno
rappresentato il 46,7% della produzione legislativa. Le leggi contenenti
deleghe sono state 5, per un totale di 41 disposizioni delega.
d) Attività di indirizzo e controllo
Per tre volte il Governo ha reso comunicazioni all’Assemblea e 19 sono
state le informative urgenti.
Sono stati dedicati complessivamente 22 dibattiti alla discussione di
mozioni, alcune delle quali, di particolare rilievo, approvate con il concorso
della maggioranza e dell’opposizione. È diminuito, rispetto alla precedente
legislatura, il numero complessivo degli atti di sindacato ispettivo; aumentata
è, invece, la percentuale di risposte da parte del Governo. Per quanto
riguarda le interrogazioni (question time), si è registrato per 27 volte
l’intervento dei Ministri e per 4 volte quello del Vicepresidente del Consiglio.
e) L’Attività delle Commissioni
L’Attività delle Commissioni si è concentrata nell’esame dei
provvedimenti destinati all’Assemblea; sono stati licenziati complessivamente
160 provvedimenti, di cui 136 successivamente approvati. Le Commissioni si
sono impegnate, inoltre, in attività conoscitive ricche di significato (vertice G8
di Genova, adozione dell’Euro ecc.).
Nelle varie sedi di esame le Commissioni hanno svolto 4.068 sedute
per un totale di 2.536 ore di lavoro. Notevolmente ridotta la percentuale dei
progetti di legge approvati in sede legislativa (dal 25,54% del primo anno
della scorsa legislatura al 17,78% della legislatura in corso).
f) Il nuovo rapporto con le autonomie
L’entrata in vigore del nuovo titolo V della parte seconda della
Costituzione ridisegna il sistema delle competenze normative tra Stato,
Regioni e Unione europea. Il Parlamento è impegnato nell’individuare
concrete soluzioni per far funzionare il nuovo quadro costituzionale. Proprio
sui problemi di funzionamento del nuovo sistema di competenze legislative
sono state realizzate importanti attività di raccordo tra Parlamento e
autonomie locali; a Milano, ad esempio, un seminario è stato promosso dal
Consiglio regionale lombardo e dal Comitato per la legislazione della
Camera.
g) Parlamento e Unione europea
In forte crescita in questo primo anno di legislatura è stato l’impegno
della Camera nelle questioni europee; l’elaborazione di un trattato
costituzionale europeo è stato il momento più qualificante di tale impegno.
Notevolmente aumentato è anche l’intervento degli organi della Camera nella
formulazione delle politiche europee.
h) Rapporti Internazionali
In questo primo anno di legislatura, la distribuzione geografica
dell’attività internazionale della Camera si è ampliata. La Camera ha, inoltre,
avviato un programma di cooperazione per il rafforzamento delle istituzioni
rappresentative nei paesi in via di sviluppo e di nuova democrazia.
Le altre principali iniziative hanno riguardato:
• l’Assemblea parlamentare euromediterranea;
• il dialogo parlamentare per la ripresa del processo di pace nell’area
medio - orientale;
• la stabilizzazione e ricostruzione dell’Afganistan;
• il dialogo Nord-Sud per lo sviluppo sostenibile e la lotta al terrorismo
internazionale;
• l’integrazione dei Paesi candidati nell’UE e nella NATO;
• le relazioni parlamentari italo - russe.
Numerosi areogrammi e istogrammi completano il testo rappresentando
graficamente percentuali e dati di raffronto fra la XIII e XIV legislatura.
3. I DESTINATARI
Per la specificità e la valenza politica delle informazioni, la
pubblicazione è chiaramente destinata ad un pubblico ben selezionato e
competente come quello dei giornalisti parlamentari141[141].
4. LA VESTE GRAFICA
La brochure misura centimetri 15 per 21. Ha un aspetto semplice ed
essenziale, come compete ad una sintetica raccolta di dati. Soluzioni grafiche
particolari sono utilizzate unicamente per focalizzare le informazioni riportate
nei testi. Infatti sia l’uso del colore della stampa (caratteri azzurri su fondo
bianco si alternano a caratteri neri), che quello delle rappresentazioni grafiche
(sempre a colori), hanno la funzione di completare e chiarire le informazioni:
in particolare i raffronti fra l’attività della Camera nel primo anno della XIII e
nel primo della XIV legislatura.
La copertina pare preannunciare i contenuti della brochure, proponendo
con una foto - che occupa quasi interamente il piatto superiore - uno scorcio
della nuova Sala stampa di Montecitorio.
141[141]
Questi dati relativi al bilancio consuntivo dell’attività parlamentare del primo anno della XIV
legislatura sono stati presentati e illustrati dal presidente Casini in occasione della Cerimonia del ventaglio.
5. LA LEGGIBILITÀ
L’indice Gulpease segnala un livello di predizione di leggibilità della
brochure pari a 45,24. Questo valore ci dice che ci troviamo di fronte un testo
“facile” per laureati o diplomati (quali sono in genere i giornalisti
parlamentari), ma “molto difficile” per licenziati della scuola media e “quasi
incomprensibile” per quelli della scuola elementare. Il conseguente impatto di
lettura è “indipendente” (fruibile cioè dal lettore senza alcuna assistenza)per
laureati e diplomati, “scolastico” (accessibile cioè attraverso la presenza di un
tutor e/o di un esperto) per i licenziati della scuola media e di “frustrazione”
per i licenziati di quella elementare.
Questi i parametri che variamente contribuiscono a determinare l’indice
di leggibilità della brochure:
• 99 sono le frasi, 78 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media
da poco più di una frase (1,3) e da poco meno di 27 parole (26,9);
• 8 sono le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 8,1% del testo;
• 37 sono le frasi corte (con non più di 15 parole) pari al 37,4%.
Oltre la metà del testo è dunque composta da frasi medie (le frasi cioè
che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39): esse sono 54, il
54,6% dell’intero documento.
Sono soprattutto queste frasi a incidere sul livello di leggibilità: piuttosto
alta è difatti la media delle parole per frase (21,2) e delle parole per paragrafo
(26,9). Anche la media delle sillabe per parola ci dice che i lemmi trisillabici
sono di numero sostanzialmente equivalenti a quelli, in genere più semplici e
immediati, formati da due sillabe. In sostanza, la predizione di leggibilità della
brochure, che sarebbe piuttosto bassa per il cittadino comune, diventa invece
pienamente accettabile per il target cui la pubblicazione è destinata.
Va da sé che se essa dovesse costituire uno strumento di informazione
istituzionale per un pubblico più ampio e variegato, l’indice di leggibilità
dovrebbe essere notevolmente innalzato. In proposito proporremo quale
prova di riscrittura a conclusione della presente scheda.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
L’elevata densità e la necessaria specificità delle informazioni e dei dati
contenuti nella pubblicazione determinano l’uso frequente di rappresentazioni
grafiche e condizionano fortemente sia la scelta lessicale, sia la struttura
sintattica.
L’indagine statistica ci precisa che quelli che il Vocabolario di Base
(VdB) di Tullio De Mauro definisce termini “fondamentali”, “comuni” e “molto
comuni” sono rispettivamente il 69, l’8 e il 3%. Il restante 20% è costituito
dalle “parole meno diffuse”, una percentuale indubbiamente alta, ma del tutto
spiegabile in un testo dedicato ad argomenti di indubbio spessore tecnico.
L’indice di Guiraud relativo alla “ricchezza lessicale complessa” raggiunge
l’indice 16,16.
La brochure è, come si è visto, un rendiconto analitico dell’attività di un
ramo del Parlamento nel primo anno di una legislatura. La struttura sintattica
è quella che in questi casi ci si attende: un impianto piano, senza ricorso alla
figurazione retorica, caratterizzato quasi esclusivamente da un periodare
paratattico. Che le frasi privilegino la coordinazione alla subordinazione è
confermato dalle percentuali delle presenze delle diverse forme verbali.
Prevalgono nettamente quelle dell’indicativo: in primo luogo - e pour cause,
dato il taglio riepilogativo del testo - il passato prossimo (77%), cui seguono il
presente indicativo (19%). Limitatissima, per i motivi appena esposti, è invece
la presenza tanto del futuro semplice (1%), quanto del congiuntivo presente
(1%).
Il testo non presenta problemi dal punto di vista della connessione
logica degli argomenti. È vero, non mancano taluni riferimenti impliciti,
peraltro sostanzialmente scontati per il pubblico particolare (i giornalisti
parlamentari appunto) cui la brochure è indirizzata.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
Sintetizziamo nella tabella che segue le caratteristiche del testo
rilevabili statisticamente:
IL PRIMO ANNO
DELLA LEGISLATURA
INDICE GULPEASE
45,54
INDICE GUIRAUD
16,16
NUMERO DELLE LETTERE
12078
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
2096
Parole diverse
740
Lettere per parola
5,6
Sillabe per parola
2,5
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
69%
Molto comuni
8%
Comuni
3%
Meno diffuse
20%
FORME VERBALI
Presente indicativo
19%
Passato prossimo
77%
Futuro semplice
1%
Passato remoto
1%
Congiuntivo presente
1%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
78
Frasi per paragrafo
1,3
Parole per paragrafo
26,9
STATISTICHE
SULLE
FRASI
Numero delle frasi
99
Frasi lunghe
8 (8,1%)
Frasi corte
37(37,4%)
Parole per frase
21,2
Sillabe per frase
52,2
RICORRENZA DEI TERMINI
22 legislatura
13 provvedimento
13 europeo
12 primo
12 legge
11 attività
10 nuovo
8 tutto
8 lavoro
7 seduta
8. PROVE DI RISCRITTURA
Si propone qui di seguito un’ipotesi di riscrittura di un passo della
brochure dedicato all’attività delle Commissioni parlamentari (cfr. p. 11), che
presenta un indice di predizione di leggibilità basso anche per un pubblico
mediamente colto.
Testo originale: indice Gulpease 37,74142[142]
142[142]
Questo valore segnala un testo con predizione di leggibilità “facile” solo per laureati. Si ricorda
che l’indice 35 costituisce anche per questi ultimi lo spartiacque tra una leggibilità “facile” e una “difficile”.
“L'attività delle Commissioni si è maggiormente concentrata nell'esame
dei provvedimenti destinati all'Assemblea. Sono stati licenziati in sede
referente dalle Commissioni complessivamente 160 provvedimenti, di cui 136
approvati successivamente dall'Assemblea.
Le Commissioni si sono impegnate in attività conoscitive molto
significative.
Sono state concluse le indagini conoscitive sugli avvenimenti connessi
al vertice G8 di Genova, sull'introduzione dell'Euro, sul servizio civile
nazionale, sulla sicurezza del trasporto aereo, sul settore chimico e su quello
energetico, sul Protocollo di Kyoto.
Sono in corso le indagini sulla politica agricola nazionale a fronte
dell'allargamento dell'Unione europea, sull'industria automobilistica, sui fondi
strutturali comunitari, sulla violazione dei diritti umani nel mondo, sulle
politiche per combattere la fame nel mondo.”
Testo riscritto: indice Gulpease 75,67143[143]
Le Commissioni si sono soprattutto dedicate all’esame dei
provvedimenti per l’Assemblea. In sede referente le Commissioni hanno
licenziato 160 provvedimenti. L'Assemblea ne ha poi approvati 136.
Le Commissioni si sono impegnate in rilevanti indagini conoscitive.
Sono state concluse quelle relative:
• al vertice G8 di Genova;
• all'introduzione dell'Euro;
• al servizio civile nazionale;
• alla sicurezza del trasporto aereo;
• ai settori chimico ed energetico;
• al Protocollo di Kyoto.
Sono ancora in corso quelle relative:
• alla politica agricola nazionale di fronte dell'allargamento dell'UE;
• all'industria automobilistica;
• ai fondi strutturali comunitari;
• alla violazione dei diritti umani nel mondo;
• alle politiche per combattere la fame nel mondo.
143[143]
Questo valore segnala invece un testo con predizione di leggibilità non solo “molto facile” per
laureati e diplomati, ma anche “facile” per i licenziati della scuola media inferiore. Il testo resta “difficile” solo
per i licenziati della scuola elementare, per i quali tuttavia lo spartiacque di 80 tra “difficile” e “facile” non è
poi così lontano.
Sia la veste grafica, sia la specificità del linguaggio, sia la struttura
complessiva della brochure sono determinate dalla sua funzione e dai suoi
destinatari: sintetica raccolta di dati, utili e fruibili soprattutto da chi è un
“addetto ai lavori”.
CD/P/3
I PALAZZI DELLA CAMERA DEI DEPUTATI
(agosto 2003)
1. LA PUBBLICAZIONE
L’opuscolo, che l’Ufficio pubblicazioni e relazioni con il
pubblico della Camera dei deputati ha curato e stampato, si propone di
presentare ai cittadini i Palazzi della Camera: i luoghi, cioè, in cui si svolge
l’attività dei deputati. La pubblicazione si apre con un sommario che elenca,
dopo una breve introduzione, i cinque argomenti trattati.
Del Palazzo di Montecitorio, dell’Aula, del Palazzo del Seminario, del
Complesso del Vicolo Valdina, l’opuscolo dà notizie storiche e artistiche molto
interessanti, facendo anche riferimento al notevole patrimonio di dipinti,
sculture, incisioni e stampe di varie epoche, reperti archeologici, mobili e
arazzi accumulatisi nel tempo.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
Dal 1870, quando la capitale fu trasferita da Firenze a Roma, Palazzo
Montecitorio è la sede della Camera dei deputati. Ma negli ultimi vent’anni, le
attività della Camera si sviluppano in una serie di spazi acquisiti nel centro
storico, in immobili di proprietà dello Stato, restaurati e messi a disposizione
dei singoli parlamentari, dei diversi gruppi e dell’Amministrazione.
a) Il Palazzo Montecitorio
La storia del Palazzo è travagliata, come peraltro pure quella
dell’origine del nome. Per alcuni, in epoca romana, nel luogo ove è poi sorto il
Palazzo si svolgevano le assemblee elettorali (da cui “mons citatorius”); per
altri era luogo in cui venivano scaricati i materiali di risulta della bonifica del
vicino Campo Marzio (“mons acceptorius”). L’attuale palazzo fu
commissionato al Bernini da papa Innocenzo X come futura dimora della
famiglia Ludovisi. Alla sua morte (1655) i lavori furono sospesi per mancanza
di fondi; soltanto dopo trent’anni Innocenzo XII li fece riprendere per
installarvi la Curia apostolica. Il nuovo architetto Carlo Fontana modificò il
progetto berniniano conservandone soltanto la caratteristica facciata
convessa. La Curia fu inaugurata nel 1696, dando acqua alla grande fontana
collocata nel cortile semicircolare. Oltre che dei tribunali (la Curia), il Palazzo
fu poi anche sede del Governatorato di Roma e della direzione di polizia
divenendo così il cuore della vita amministrativa e giudiziaria del governo
pontificio.
La campana maggiore, posta sul campanile a vela del palazzo,
annunciava l’inizio delle udienze. Ogni sabato poi, il popolo si recava nella
piazza per assistere all’estrazione dei numeri del lotto gridati dal balcone del
palazzo.
Con l’annessione, nel 1870, dello Stato pontificio, l’Italia trasferì la
capitale a Roma e per la Camera dei deputati si scelse la sede di
Montecitorio. Iniziarono così i lavori di adattamento. Era necessaria un’aula e
questa venne costruita da Paolo Comotto nel cortile semicircolare. Presto
però si dimostrò inadeguata: nel 1900, infatti, l’Aula Comotto fu chiusa. I
nuovi lavori furono affidati all’architetto Ernesto Basile, noto esponente del
liberty italiano. Egli conservò soltanto la parte frontale berniniana e
rivoluzionò il palazzo creando soprattutto al suo interno soluzioni di grande
interesse in cui la solennità degli ambienti e la distribuzione degli spazi
armonizzano con l’ariosità delle decorazioni e dei dettagli. I corridoi e i saloni,
primo fra tutti il transatlantico, così chiamato per l’illuminazione a plafoniera
tipica delle navi transoceaniche, le aule, i pavimenti, i soffitti e gli arredi che
Basile curò nei dettagli insieme ad altri artisti rispecchiano il gusto dell’epoca.
Di pregio l’arioso velario liberty in vetro colorato, opera del Beltrami, che
sovrasta l’Aula e la Sala gialla, così detta per il colore degli arredi, situata sul
lato destro e arredata con mobili in stile rococò provenienti dalla Reggia di
Caserta.
Al secondo piano sono collocate le principali sale di rappresentanza e
gli uffici della Presidenza e del Segretariato generale. Attraverso uno scalone
monumentale si accede al corridoio dei busti, circa trenta busti in marmo e
bronzo di deputati più illustri. Il salone della lupa, il più ampio dell’ala
berniniana, così detto per la scultura bronzea della lupa romana, è importante
perché qui fu proclamato il risultato del referendum istituzionale del 2 giugno
1946.
b) L’Aula
La sua forma ad emiciclo, gli elementi decorativi, gli arredi e le strutture
ne fanno un capolavoro dello stile liberty. La sua visione d’insieme suggerisce
l’armonia fra il degradare dei banchi verso quello della presidenza, sotto il
quale siedono gli esponenti del governo. Il banco della Presidenza è il fulcro
dell’Aula e delle attività che in essa si svolgono. Al centro dell’Aula un tavolo
quadrato è il posto degli stenografi, nella posizione di migliore ricezione
acustica. Dal seggio presidenziale è possibile abbracciare con un solo
sguardo i dieci settori di banchi riservati ai deputati che, per un’antica
tradizione, occupano il settore di destra, di centro o di sinistra che meglio
corrisponde alla propria identità politica.
Accanto alla campanella di richiamo, la Presidenza oggi ha anche
sofisticate apparecchiature tecnologiche per regolare e far svolgere le attività
dell’Assemblea. Strumenti elettronici, ben dissimulati fra i banchi dei deputati
e gli elementi decorativi dell’aula, convivono con gli antichi, come i due
orologi liberty inseriti dal Basile ai due lati dell’aula e tutt’ora funzionanti.
c) Il Palazzo del Seminario
Il Palazzo del Seminario, inserito nel Complesso monumentale della
Minerva, è utilizzato dalla Camera dei deputati dal 1974; la parte frontale, su
via del Seminario, è assegnata alle Commissioni Bicamerali e il lato sinistro
dell’edificio all’Archivio storico.
Nel 1989 anche la Biblioteca lascia Montecitorio per la nuova sede,
completamente restaurata, che occupa i sei piani del lato destro (circa 10.000
mq) del Palazzo del Seminario restituendo gli antichi locali alla loro originaria
vocazione culturale. Il Complesso della Minerva, sorto nei luoghi in cui
nell’antica Roma si trovavano testimonianze della cultura greca e di quella
egizia insieme, presenta nei sotterranei del palazzo un muro romano di epoca
imperiale. Nel 1280 inizia la costruzione della nuova chiesa gotica Santa
Maria sopra Minerva e l’ampliamento del convento adiacente (i locali,
restaurati dalla Camera, sono destinati alla Biblioteca per collezioni
particolari). Il convento si ingrandisce con il Chiostro della Cisterna, ove un
ciclo di affreschi (restaurati dalla Camera), riporta in sei lunette episodi della
vita di Santa Caterina, ospite del convento nei suoi soggiorni romani.
Nella seconda metà del cinquecento il Complesso si arricchisce di
ulteriori costruzioni e, in particolare, viene costruita la Biblioteca ora Sala
delle capriate. Nel 1628 il convento minervitano diventa la sede del Santo
Uffizio. Probabilmente nelle sale del convento, oggi denominate Galileo, il 22
giugno 1633 Galileo Galilei pronuncia l’abiura della teoria copernicana.
Sul finire del 1600 il Cardinale Girolamo Casenate lascia in eredità al
convento della Minerva la sua Biblioteca personale, già aperta al pubblico e
autonoma rispetto a quella conventuale.
Dopo l’occupazione francese (1797-1814), periodo in cui fu utilizzato
come caserma, il convento tornò ai domenicani fino al 1871 per essere poi
espropriato e destinato a sede di alcuni ministeri.
d) Il Complesso di Vicolo Valdina
Il Complesso di Vicolo Valdina, accanto a Palazzo Montecitorio, ha
un’antica storia. Sorto in era paleocristiana nel cuore di Campo Marzio come
un piccolo convento di monache, ha subito notevoli trasformazioni attraverso i
secoli sovrapponendo vari stili fino ai restauri ottocenteschi. Oggi è costituito
da quello che era il convento e dall’annessa chiesa dedicata a San Gregorio
Nazianzeno. Nel 1870, divenuto proprietà dello Stato, fu parzialmente adibito
a deposito dell’Archivio di Stato.
Nel 1970 fu acquisito dalla Camera dei deputati che, con un radicale
restauro, ha riportato alla luce affreschi di scuola bizantina e vari decori. Con
la scelta di una sede fuori di Montecitorio, per la Camera c’è stata una svolta;
non più un “palazzo”, ma una “città politica” aperta, per alcuni spazi, a tutti i
cittadini.
Oggi la sala del Refettorio e quella della Sacrestia costituiscono sedi
culturali aperte a convegni ed iniziative anche esterne alla Camera. Il
restauro della Sacrestia, la parte più antica del Complesso, il fulcro spirituale,
ha riportato alla luce una crocifissione del trecento. All’edificio sono stati
restituiti il suo ruolo e la sua dignità con la consacrazione del nuovo altare per
il quale è stato riutilizzato un bellissimo sarcofago romano in cui sono state
deposte le reliquie dei Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena, patroni
d’Italia e quelle di Santa Francesca Romana, patrona di Roma.
e) Cenni sul patrimonio artistico presente nel Palazzo di Montecitorio
Fin dall’insediamento della Camera dei deputati nel Palazzo di
Montecitorio si è andata formando una vasta e articolata collezione di beni
artistici quali mobili d’epoca, arazzi, busti, sculture, orologi e arredi vari, più di
mille dipinti e sculture (datati tra il XVI e il XX secolo), alcune migliaia di
stampe ed incisioni di varie epoche ed un consistente nucleo di reperti
archeologici.
Alcune opere del XVII e XVIII secolo, proprietà delle varie
Soprintendenze, in deposito presso la Camera, sono poi state acquisite nel
corso degli anni. La restante parte del patrimonio artistico è costituita da
opere d’arte moderna e contemporanea, direttamente acquistate dalla
Camera a partire dagli anni trenta.
Una piccola parte di tale patrimonio artistico è costituita da donazioni
fatte sia dagli artisti che dai loro eredi. Nella XIII legislatura è stato istituito un
Comitato per la tutela del patrimonio artistico ed architettonico della Camera
allo scopo di effettuarne la migliore conservazione e l’accrescimento nel
tempo. Tale Comitato è stato ricostituito nella XIV legislatura.
Molte sono le opere d’arte antica (XVII e XVIII secolo) di grande pregio,
dall’Adorazione dei Pastori di Pacecco De Rosa, alla serie delle Stagioni di
Pier Dandini, alla Madonna col Bambino di Perin del Vaga.
Numerosa è la raccolta delle opere del XIX secolo: da “La pastorella” di
Fontanesi a “I feriti di Porta Pia” di Nicola Parise.
La raccolta delle opere d’arte acquisite direttamente dalla Camera è
prevalentemente indirizzata all’arte italiana del XX secolo. Essa comprende
vari periodi artistici, quali il celebrativo e il figurativo; numerose sono inoltre le
opere di artisti appartenenti alla “scuola romana”. Il Comitato per la tutela del
patrimonio artistico ha ampliato la già consistente raccolta di arte
contemporanea con una serie di acquisti di opere di giovani autori che hanno
esposto alla Quadriennale di Roma e alla Biennale di Venezia.
3. I DESTINATARI
La pubblicazione che, con le sue interessanti informazioni storicoartistiche, apre le porte dei palazzi della Camera dei deputati è destinata ai
visitatori e a tutti i cittadini in modo che i primi possano conoscere le sedi
delle attività parlamentari e che negli altri possa nascere il desiderio di
visitare personalmente questi magnifici luoghi.
4. LA VESTE GRAFICA
Un formato A4 che ricorda una rivista d’arte, una grammatura
consistente che però non perde la giusta flessibilità, una preziosa carta
patinata caratterizzano una veste grafica che rivela l’impronta di una
eleganza classica ed essenziale. La pubblicazione, che consta di 18 pagine e
che ha un formato di centimetri 21 per 29,7, è curata dalla Segreteria
Generale dell’Ufficio pubblicazioni e relazioni con il pubblico della Camera ed
è riprodotta in digitale dal CRD (Centro riproduzioni e duplicazioni).
Sulla copertina, una cornice blu su cui è indicata, in alto, la dicitura
“Camera dei Deputati” e, in basso, il suo logo, evidenzia uno spazio bianco
centrale. All’interno di questo, in alto, è collocata la foto a colori della facciata
di Palazzo Montecitorio sottolineata dalla dicitura “XIV legislatura”. Al centro,
invece, il titolo della pubblicazione “i Palazzi della Camera dei deputati”.
A cominciare da pagina 1 in cui, sotto la riproduzione di piazza
Montecitorio è proposto un indice dei testi, sottili cornici nere e grigie
disegnate su fondo bianco si ripetono, pagina dopo pagina, evidenziando la
stampa dei testi e le foto riprodotte dei palazzi e delle opere d’arte in essi
contenute. Per finire, a pagina 17 una stampa in bianco e nero del settecento
riproduce Montecitorio, il cuore delle attività della Camera dei deputati.
5. LA LEGGIBILITÀ
L’indice Gulpease, che segnala il livello di leggibilità della brochure, è di
43,80. Questo valore, pur non particolarmente positivo, ci dice che il testo è
comunque “facile” per lettori in possesso di laurea o diploma; è invece “molto
difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per i
licenziati della scuola elementare. Ne consegue un impatto di lettura che è
“indipendente” per laureati e diplomati, “scolastico” per i licenziati della scuola
media e di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare.
I parametri che hanno consentito di determinare l’indice di leggibilità
della brochure sono i seguenti:
• 111 le frasi, articolate in 56 i paragrafi, ciascuno dei quali è
composto in media da 2 frasi e da circa 66 parole (66,1);
• 21 le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 18,9% del testo;
• 14 le frasi brevi (con non più di 15 parole) pari al 12,6%.
La parte maggiore del testo è dunque composta da frasi medie (le frasi
cioè che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39): esse sono
76, il 68,5% dell’intero documento. È evidente che sono proprio queste ultime
a condizionare verso il basso l’indice di predizione di leggibilità, contribuendo
largamente a determinare l’alta media delle parole (33,4) e delle sillabe (77,5)
per frase.
Aggiungiamo che il lunghissimo elenco di nomi e di opere, che in due
compatti paragrafi conclude la brochure, contribuisce col suo indice Gulpease
al di sotto della soglia critica di 40144[144] ad appesantire la leggibilità dell’intero
documento. Può darsi che le esigenze di spazio siano state tiranne, ma
sarebbe bastato spezzare i paragrafi con una serie di “a capo” - magari
utilizzando una scheda riquadrata inserita nel corpo del testo e servendosi
della semplice tecnica dei “punti elenco” - per far impennare il loro indice di
leggibilità ben al di sopra di 50.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
Abbiamo appena visto che la predizione di leggibilità può porre qualche
problema al target molto ampio e articolato cui la brochure è potenzialmente
indirizzata. Anche la comprensibilità rischia tuttavia di non essere immediata.
È vero, il lessico è nella sostanza piano (il 75% delle parole utilizzate
appartengono registro “comune”), ma il ricorso alla terminologia specifica del
linguaggio storico e artistico è, per evidente forza delle cose, piuttosto
accentuato. A fronte dell’8% dei lemmi “molto comuni” quelli “meno diffusi”
toccano non a caso la significativa percentuale del 25%. L’indice di Guiraud
144[144]
Come si è più volte ricordato, al di sotto di questo valore la leggibilità di un testo diventa
“difficile” anche per lettori in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore.
che calcola la ricchezza complessa di uno scritto - segnalando il rapporto tra
il numero delle parole diverse e il totale delle parole usate - tocca il valore di
24,78.
Anche la struttura sintattica è a prima vista piuttosto semplice e lineare,
grazie a una nettissima prevalenza della paratassi sull’ipotassi (l’uso del
congiuntivo non raggiunge il 2%). Rimane però rivelante il peso di tempi e
modi tipici dello stile narrativo. La loro ricorrenza supera il 32%, a fronte del
62% di quella del presente indicativo: cifra certo considerevole e tuttavia al di
sotto della media che ricorre nei testi di taglio eminentemente divulgativo.
In sostanza, solo lettori con un buon livello culturale e già in partenza
dotati di una adeguata base di conoscenze storiche e artistiche possono
superare i numerosi “ostacoli impliciti” (le conoscenze date per scontate)
posti dal testo. In esso sono difatti frequenti notizie e riferimenti talora anche
minuziosi che non sempre possono essere colti, neppure da un
visitatore/lettore mediamente colto.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
La tabella seguente segnala alcune caratteristiche significative del
testo:
I PALAZZI DELLA
CAMERA DEI
DEPUTATI
INDICE GULPEASE
43,80
INDICE GUIRAUD
24,78
NUMERO DELLE LETTERE
20064
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
3702
Parole diverse
1508
Lettere per parola
5,3
Sillabe per parola
2,3
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
65%
Molto comuni
8%
Comuni
2%
Meno diffuse
25%
FORME VERBALI
Presente indicativo
62%
Passato remoto
16%
Passato prossimo
13%
Imperfetto indicativo
3%
Trapassato prossimo
1%
Futuro semplice
< 1%
Presente congiuntivo < 1%
Imperfetto congiuntivo < 1%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
56
Frasi per paragrafo
2,0
Parole per paragrafo
66,1
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
111
Frasi lunghe
21 (18,9%)
Frasi corte
14 (12,6%)
Parole per frase
33,4
Sillabe per frase
77,5
RICORRENZA DEI
TERMINI145[145]
13 aula
11 sede
11 opera
11 deputato
10 palazzo
10 grande
10 complesso
10 antico
9 secolo
9 banco
8. ESEMPI DI RISCRITTURA
Si è già visto che la brochure risulta facilmente leggibile solo da un
pubblico di cultura medio-alta. Ma si è pure accennato alla presenza nel testo
di un paio di paragrafi con indice Gulpease al di sotto della soglia critica di 40.
Vediamo qui di seguito come il semplice accorgimento di utilizzare la tecnica
dei “punti elenco” - magari all’interno di una scheda incorporata nel testo, ma
145[145]
Non deve sorprendere in questa lista l’assenza di termini propriamente “tecnico-scientifici”,
che pure costituiscono una parte non irrilevante del 25% delle “parole meno diffuse” presenti nel testo. Il
fatto è che i termini tecnico-scientifici, proprio per la loro specificità, hanno un numero di ricorrenze minore. È
il caso solo per fare qualche esempio di romanico, barocco, liberty, velario, lunetta, volta, cappuccine,
stucchi, navata, abside, fuga ecc.
da esso distinta - possa invece innalzare l’indice in modo significativo146[146].
Testo originale: indice Gulpease 37,35147[147]
“Tale nucleo comprende vari periodi artistici italiani, quali il celebrativo
e il figurativo nonché un consistente numero di opere di artisti attivi a Roma
appartenenti al movimento denominato "scuola romana". Le opere di maggior
interesse sono: Paesaggio con casa rosa di Giorgio Morandi, la Figura di
donna di Massimo Campigli, il Combattimento di Gladiatori di Giorgio de
Chirico, la Composizione di Mario Sironi, lo Studente innamorato e
Insenatura sarda di Mario Mafai, l'Inverno sul lago di Carlo Carrà, la Camera
incantata di Franco Gentilini, Parigi di notte di Giovanni Boldini, l'Annida e le
Bagnanti di Armando Spadini, Paesaggio di Riccardo Francalancia e
Passeggiata di Pipetta di Francesco Trombadori, II Sesia di Giuseppe
Ajmone, Cristo deriso di Renato Guttuso, Costiera ligure di Ennio Merlotti,
Duomo di Parma in autunno di Carlo Mattioli, Partenza dell'emigrante di
Giuseppe Migneco, Tetti di Parigi e Paesaggio romano di Fausto Pirandello,
Scaricatori di carbone di Armando Pizzinato, Paesaggio con casa gialla di
Francesco Menzio, Strada verso le Apuane di Raffaele De Grada, Natura
morta con salvadanai di Fiorenzo Tornea, Ragazzo ridente di Ottone Rosai,
Piccione e bicchiere di Gino Severini, Fanciulla dormiente di Domenico
Cantatore, Paesaggio di Alberto Ziveri. Nel campo della scultura ricordiamo
Gentiluomo a cavallo di Marino Marini, Madre con bambino di Giacomo
Manzù, Maternità di Agenone Fabbri e La madre di Renato Marino
Mazzacurati.”
Testo riscritto: indice Gulpease 76,33
LE RACCOLTE DI ARTE ITALIANA DEL XX SECOLO
Comprendono opere di vari periodi artistici italiani, dal celebrativo al
figurativo. Consistente è pure il numero di opere di artisti appartenenti al
movimento denominato "scuola romana". Le opere di maggior interesse
sono:
146[146]
Va da sé che ove si volesse rendere la brochure leggibile e comprensibile anche dal pubblico
più ampio e culturalmente variegato cui essa pure sembrerebbe destinata, sarebbe necessario pensare a
una editio minor, semplificata fortemente nel lessico e nei contenuti: un po’ la stessa operazione che, come
vedremo in due schede successive, è stato operata per i due volumetti, identici nel titolo e nei contenuti, ma
diversi nel taglio espositivo, Conoscere la Camera e i suoi Palazzi.
147[147]
Questo valore non è lontano da quello di 35 al di sotto del quale la predizione di leggibilità
risulta “difficile” anche per lettori laureati.
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Paesaggio con casa rosa di Giorgio Morandi,
Figura di donna di Massimo Campigli,
Combattimento di Gladiatori di Giorgio de Chirico,
Composizione di Mario Sironi,
Studente innamorato e Insenatura sarda di Mario Mafai,
Inverno sul lago di Carlo Carrà,
Camera incantata di Franco Gentilini,
Parigi di notte di Giovanni Boldini,
Paesaggio di Riccardo Francalancia
Passeggiata di Ripetta di Francesco Trombadori,
Cristo deriso di Renato Guttuso,
Costiera ligure di Ennio Merlotti,
Duomo di Parma in autunno di Carlo Mattioli,
Partenza dell'emigrante di Giuseppe Migneco,
Tetti di Parigi e Paesaggio romano di Fausto Pirandello,
Scaricatori di carbone di Armando Pizzinato,
Paesaggio con casa gialla di Francesco Menzio,
Strada verso le Apuane di Raffaele De Grada,
Natura morta con salvadanai di Fiorenzo Tornea,
Ragazzo ridente di Ottone Rosai,
Piccione e bicchiere di Gino Severini,
Fanciulla dormiente di Domenico Cantatore,
Paesaggio di Alberto Ziveri.
Nel campo della scultura ricordiamo:
Gentiluomo a cavallo di Marino Marini,
Madre con bambino di Giacomo Manzù,
Maternità di Agenone Fabbri
La madre di Renato Marino Mazzacurati.
La brochure “I Palazzi della Camera dei deputati” sia per il formato, sia per la
veste grafica arricchita da splendide foto e riproduzioni, sia per la dovizia
delle informazioni storico-artistiche si presenta come una pubblicazione da
collezione piuttosto che da consultazione. Pur essendo indirizzata a un vasto
pubblico, la brochure è in realtà fruibile da un numero più ristretto di cittadini:
quelli provvisti di una buona preparazione culturale e da uno spiccato
interesse per gli argomenti della storia e dell’arte.
CD/P/4
CONOSCERE LA CAMERA DEI DEPUTATI
E I SUOI PALAZZI
editio senior
(settembre 2003)
1. LA PUBBLICAZIONE
Vivace e ricco di informazioni, l’opuscolo si propone di far conoscere il
funzionamento della Camera dei deputati e i luoghi dove quotidianamente
opera la nostra democrazia: una democrazia - scrive il presidente Casini nella
sua presentazione - che le nuove generazioni dovranno continuare a “nutrire
in forme nuove”.
La pubblicazione, edita nel settembre 2003 dalla Camera dei deputati, è
stata curata da Sandro Benedetti. I testi di storia e architettura sono di
Renata Cristina Mazzantini, le fotografie di Mallio Falcioni e Giacomo
Marcucci. Della stessa pubblicazione esiste una versione semplificata per gli
studenti più giovani (cfr. infra CD/P/5).
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
La pubblicazione si apre con il benvenuto ai giovani visitatori e la
presentazione del volumetto da parte del Presidente della Camera.
L’opuscolo prevede due parti distinte, a loro volta articolate in diverse sezioni,
ciascuna arricchita da approfondimenti e finestre.
La prima parte, da pagina 5 a pagina 27, è riservata alla descrizione del
funzionamento della Camera dei deputati. La pagina 28, a conclusione della
prima sezione, riporta le riflessioni di Sandro Benedetti sul valore simbolico di
tanti “siti” romani e in particolare di Montecitorio. La seconda sezione è di
carattere storico-artistico e descrive, da pagina 30 a pagina 63, tutti i palazzi
della Camera dei deputati. Le sezioni e gli approfondimenti della prima parte
sono i seguenti:
I - IL PARLAMENTO
Il Parlamento, secondo la Costituzione della Repubblica italiana, è
costituito da due Assemblee: la Camera dei deputati e il Senato della
Repubblica. I parlamentari sono eletti ogni cinque anni. A partire dalle
prossime elezioni 12 deputati e 6 senatori saranno designati dai cittadini
italiani residenti all’estero. Al Parlamento, espressione della sovranità
popolare, spettano i compiti primari di indirizzare e controllare il Governo e
approvare le leggi. Il Parlamento può anche modificare la Costituzione e
approvare altre leggi di rango costituzionale. Camera e Senato, in seduta
comune, eleggono ogni sette anni il Presidente della Repubblica.
a) Il suffragio universale
Il suffragio universale è oggi un diritto sancito dall’articolo 48 della
Costituzione. Questi i precedenti storici.
Nel 1848 viene emanata la prima legge elettorale del futuro Regno
d’Italia: il voto è riservato agli uomini in base al loro patrimonio e alla loro
istruzione. Nel 1882 il voto è allargato a tutti i cittadini maschi maggiorenni
che possiedano la licenza elementare o possano versare un contributo. Nel
1912 il suffragio è esteso a tutti gli uomini che hanno compiuto 30 anni. Nel
1919 possono votare tutti i cittadini maschi maggiorenni. Solo nel 1946, in
occasione del referendum istituzionale, il voto è esteso anche alle donne.
b) Storia del Parlamento italiano
Il precedente storico di quello attuale è il Parlamento del Regno d’Italia.
Il Regno ebbe come Carta costituzionale lo Statuto albertino. Emanato nel
1848, prevedeva un Parlamento composto da due Camere: il Senato del
Regno, di nomina regia, e la Camera dei deputati, formata da membri elettivi.
Nel 1939 la Camera fu soppressa e sostituita da una Camera dei Fasci e
delle Corporazioni composta da Consiglieri nazionali nominati dal Capo del
Governo. Dopo la caduta del fascismo, il popolo italiano scelse con il
referendum (2 giugno 1946) la forma repubblicana ed elesse un’Assemblea
costituente incaricata di redigere una nuova Carta. La Costituzione italiana è
entrata in vigore il 1° gennaio 1948.
c) La Costituzione italiana
Legge fondamentale dello Stato, la Costituzione comprende 139 articoli
e 12 disposizioni transitorie e finali. I primi 12 articoli sono seguiti da due parti
- Diritti e doveri dei cittadini e Ordinamento della Repubblica - e completati da
18 disposizioni.
d) L’indipendenza dei deputati nell’esercizio delle loro funzioni
L’articolo 67 della Costituzione riconosce ai deputati la massima libertà
nell’interpretare la volontà dei cittadini che li hanno eletti. Per assicurare
anche in pratica la loro indipendenza è previsto che essi percepiscano
un’indennità economica stabilita dalla legge.
e) L’autonomia della Camera nell’organizzazione delle proprie funzioni
Le regole principali riguardanti l’organizzazione, il funzionamento e le
garanzie di autonomia della Camera sono state stabilite dalla Costituzione.
Le altre norme sono fissate dai Regolamenti parlamentari che ciascuna
Camera approva in piena autonomia. Il Regolamento della Camera è
generalmente approvato o modificato - su proposta della Giunta per il
Regolamento - attraverso larghe intese. Al Parlamento è assicurata anche
l’indipendenza finanziaria: ciascuna Camera, infatti, approva autonomamente
il proprio bilancio interno.
II - IL PRESIDENTE DELLA CAMERA
L’autonoma organizzazione e il buon funzionamento della Camera sono
affidati al Presidente, una delle massime autorità dello Stato. Egli deve
essere al disopra delle parti politiche e deve garantire che tutti i deputati
possano adempiere liberamente al loro compito nel rispetto del Regolamento.
Insieme
al
Presidente
alcuni
organi
collegiali
sovraintendono
all’organizzazione della Camera e sono: l’Ufficio di Presidenza, la Conferenza
dei Gruppi parlamentari e la Giunta per il Regolamento. Altri organi importanti
sono la Giunta per le elezioni e la Giunta per le autorizzazioni.
III - I GRUPPI PARLAMENTARI
Il Parlamento è rappresentativo dei diversi orientamenti politici presenti
nel Paese. Una volta eletti, i deputati si iscrivono al Gruppo parlamentare che
corrisponde al partito o alla coalizione con la quale hanno partecipato alle
elezioni. La maggioranza è costituita dai Gruppi che hanno votato la fiducia al
Governo.
Il ruolo delle opposizioni
In un sistema democratico è essenziale l’attività svolta dall’opposizione.
Il Regolamento della Camera prevede che un quinto del tempo disponibile
per lavori dell’Assemblea sia riservato proprio alle proposte delle opposizioni.
Anche tra i Gruppi di opposizione si possono formare coalizioni.
IV - IL LAVORO DEI DEPUTATI
L’Assemblea è il luogo centrale dell’attività della Camera. I cittadini
possono conoscere l’orientamento assunto da ciascun deputato sulle
deliberazioni dell’Assemblea servendosi degli atti parlamentari e ora anche
del sito Internet. Le decisioni dell’Assemblea sono precedute da un lungo
lavoro preparatorio che si svolge nelle Commissioni parlamentari. Alla
Camera ci sono 14 Commissioni permanenti. Per lo svolgimento di inchieste
di pubblico interesse vengono costituite apposite Commissioni che, in alcuni
casi, possono essere bicamerali.
a) L’attività delle Commissioni permanenti
Le Commissioni permanenti possono essere considerate un’Assemblea
in miniatura e operano in “sede referente”, in “sede legislativa” e in “sede
redigente”. Accanto alle Commissioni permanenti va ricordato il Comitato per
la legislazione, un organo di nuova istituzione incaricato di rendere pareri alle
Commissioni sulla chiarezza e la semplicità dei progetti di legge esaminati.
Esso ha una composizione paritetica fra maggioranza e minoranza.
b) L’Amministrazione
L’Amministrazione della Camera è curata da una Segreteria generale
che, con i suoi 1800 dipendenti, garantisce tutti i servizi necessari per i
parlamentari. Cura altresì i contatti con il pubblico: la Camera infatti, per
favorire l’apertura all’esterno, promuove visite guidate, mostre, conferenze e
seminari.
c) La Camera “comunica” con i cittadini
I cittadini possono essere ammessi ad assistere fisicamente ai lavori
dell’assemblea, o possono esserne informati dai resoconti stenografici, dalla
radio, dalle tv (attraverso un canale satellitare) e soprattutto attraverso il sito
Internet www.camera.it.
d) La stampa parlamentare
Sono circa 400 i giornalisti parlamentari che operano nella sala stampa
di Montecitorio per informare i cittadini su quello che avviene in Aula e nelle
Commissioni. Il Presidente della Camera incontra la stampa parlamentare per
gli auguri di fine anno e, prima della pausa estiva, nella cosiddetta Cerimonia
del Ventaglio.
Le sezioni e gli approfondimenti della seconda parte sono invece i
seguenti.
I - I PALAZZI DELLA CAMERA DEI DEPUTATI
La Camera dei deputati ha sede dal 1870 nel palazzo di Montecitorio,
ma negli ultimi venti anni ha esteso la propria presenza anche nel centro
storico con l’acquisizione di alcuni importanti edifici. Ogni giorno 5000
persone dai deputati ai giornalisti, dagli studiosi ai visitatori occasionali,
frequentano la “città parlamentare”.
a) La “città parlamentare”
La “città parlamentare” comprende numerosi edifici così destinati:
• Stabile di Via degli Uffici del Vicario (Gruppi parlamentari)
•
•
•
•
•
Complesso di Via del Seminario (Commissioni bicamerali, Archivio
storico e Biblioteca)
Complesso Vicolo Valdina (Centro convegni)
Palazzo Theodoli - Bianchelli (Uffici; in allestimento un centro
informazione parlamentare)
Palazzo del “Banco di Napoli” (Uffici amministrativi)
Palazzo Marini (Mensa, sala conferenze e uffici)
b) Montecitorio a porte aperte
Ogni prima domenica del mese l’iniziativa “Montecitorio a porte aperte”
offre a tutti i cittadini la possibilità di visitare l’interno del palazzo. La Camera
ospita inoltre, ogni anno, circa 100.000 studenti.
II - L’AREA DI MONTECITORIO
Il Palazzo di Montecitorio sorge su una collinetta artificiale del Campo
Marzio. Incerta l’origine del toponimo: Mons acceptorius o Mons citatorius?
“Accettorio” si riferirebbe alla terra di riporto frutto della bonifica di Campo
Marzio; “citatorio” avrebbe due possibili spiegazioni: l’uso romano di svolgervi
assemblee elettorali oppure la consuetudine di affiggere sopra la colonna
Antonina - “ colonna citatoria” - le citazioni giudiziarie.
a) La storia del palazzo di Montecitorio
La storia del Palazzo di Montecitorio può essere scandita in tre fasi
fondamentali di edificazione. La prima costruzione risale al 1650: il progetto
fu affidato a Bernini, ma rimase incompiuto. La seconda fase iniziò nel 1694,
quando l’architetto Fontana fu incaricato di completare il progetto berniniano.
Infine, i lavori furono affidati a Ernesto Basile che completò il palazzo nelle
forme attuali fra il 1900 e il 1918 (come bene illustra il disegno di pagina 36).
III - IL PALAZZO SEICENTESCO
Nell’anno giubilare 1650 Innocenzo X Pamphilj, dopo il matrimonio della
nipote Costanza con Niccolò Ludovisi, incaricò Bernini della realizzazione di
una nuova residenza per le due famiglie. Il terreno su cui sarebbe sorto il
palazzo era incantevole, ma delimitato da una viuzza stretta e curva. Bernini
seppe sfruttare in modo geniale la forma irregolare del sito. La morte del
papa nel 1655 interruppe i lavori.
a) Il Barocco e Bernini
L’arte barocca nacque in Italia e si diffuse in tutta Europa nel corso del
Seicento. Gli elementi fondamentali di questo nuovo linguaggio artistico
furono la ricerca della meraviglia e le linee curve. Gian Lorenzo Bernini fu uno
dei più grandi interpreti del barocco e con le sue splendide opere trasformò in
pochi decenni l’immagine di Roma.
IV - LA CURIA INNOCENZIANA
I lavori del Palazzo ripresero nel 1694 per ordine di papa Innocenzo XII
Pignatelli. Morto Bernini, i lavori furono commissionati a Carlo Fontana, figura
di spicco del tardo Barocco romano. Il palazzo che oggi vediamo disporsi
attorno ad una corte semicircolare è quello fontaniano della Curia
Innocenziana che fu inaugurata nel 1696. Fu dapprima sede dei tribunali, poi
ospitò il Governatorato e la Direzione di Polizia.
V - L’UNITÀ D’ITALIA E LA COSTRUZIONE DELL’AULA DEL
PARLAMENTO
Dopo il trasferimento della capitale a Roma, nella scelta di sedi
adeguate per gli organi di governo, quella per la Camera cadde su
Montecitorio. Furono così avviati i lavori di adattamento del vecchio palazzo
alle nuove esigenze. L’ingegnere Claudio Comotto provvide ad edificare
l’Aula dell’Assemblea in tempi molto rapidi. La costruzione si rivelò presto
inadeguata e nel 1903 il governo Giolitti affidò a Ernesto Basile, noto
esponente dello stile liberty, il compito di ampliare la sede della Camera
secondo un progetto che fu realizzato costruendo un nuovo edificio alle spalle
dell’antico. Con Basile collaborarono anche altri importanti artisti dell’epoca.
VI - GLI INTERNI DEL PALAZZO DI MONTECITORIO
L’opuscolo propone, a questo punto, un’accurata e chiara descrizione
degli ambienti del palazzo, da quelli più noti come l’Aula e il Transatlantico a
quelli meno noti, ma altrettanto importanti, come la sala del mappamondo e la
sala della lupa, dove nel 1946 fu proclamato il risultato del referendum
istituzionale del 2 giugno.
a) Arte e tecnologia
Discretamente dissimulata la tecnologia ha fatto da anni il suo ingresso
a Montecitorio. Infatti apparecchiature molto sofisticate convivono con
strumenti più antichi. Il Palazzo di Montecitorio raccoglie più di mille opere
d’arte fra dipinti e sculture - dal Rinascimento all’età Contemporanea - oltre a
stampe, incisioni, reperti archeologici, arazzi e arredi di varie epoche e di
inestimabile valore. Il già cospicuo patrimonio è stato arricchito dai vari
Presidenti della Camera con opere d’arte contemporanea.
3. I DESTINATARI
La pubblicazione è destinata con tutta evidenza agli studenti della
scuola superiore in visita a Montecitorio. È proprio il Presidente della Camera
a indicarne i destinatari: “Cari ragazze e ragazzi”, afferma Pier Ferdinando
Casini nella presentazione che occupa la seconda e terza pagina
dell’opuscolo, “mi auguro che conserverete con cura […] il volume che vi
presentiamo”.
4. LA VESTE GRAFICA
Stampata in Italia nel settembre del 2003 ed edita dalla Società Editrice
EDI.V. Srl, la pubblicazione misura centimetri 15 per 21, consta di 63 pagine
e può essere acquistata al prezzo di €. 1,50. Alla ricchezza e alla varietà delle
informazioni politiche, storiche e artistiche corrisponde una veste ricca di
colori, di foto, di caratteri e di soluzioni grafiche accattivanti. Il formato risulta
pratico e maneggevole, la legatura a doppio punto metallico, la grammatura e
la qualità della carta patinata a prova di consultazione sembrano garantire
una lunga durata.
Dal blu intenso della copertina risalta nella metà superiore una
composizione di 20 piccole foto distribuite a mosaico in quattro fasce, su
ognuna delle quali compare il logo della Camera dei deputati. Nella parte
inferiore il titolo: Conoscere la Camera dei deputati e i suoi palazzi; in basso
al centro di nuovo il logo della Camera. Copertina e contro copertina,
anch’essa blu, presentano entrambe ampi risvolti. Il frontespizio diviso a metà
da due fasce cromatiche, la superiore ruggine e l’inferiore blu, propone i
colori dominanti di tutta la pubblicazione. Una piccola foto del Presidente
affianca il testo della presentazione dell’opuscolo stampato su un fondo
bianco a caratteri “olografi”.
Diversi sono i caratteri usati per la stampa, come diversi sono i colori
usati per lo sfondo: bianco, blu e ruggine; ciascuno indica un diverso
contenuto: argomenti generali, approfondimenti e finestre.
I testi sono costantemente accompagnati da un notevole numero di foto
a colori di tutte le dimensioni. Non mancano, inoltre, sovrapposizioni di
stampa su foto, grafici, evidenziazioni, schemi che appaiono talora un po’
ridondanti pur vivacizzando la pubblicazione.
In assenza di un indice, proprio alla grafica è affidato il compito di
separare gli argomenti e nello stesso tempo di evidenziare il loro
collegamento, come avviene per gli approfondimenti e per le finestre. In
alcune pagine però, soprattutto in quelle con lo sfondo blu scuro e la stampa
dei caratteri bianca o in quelle in cui si sovrappongono testi ad immagini, la
leggibilità è in qualche modo condizionata proprio dalle soluzioni grafiche.
5. LA LEGGIBILITÀ
L’indice Gulpease che segnala il livello di predizione di leggibilità
dell’opuscolo è di 43,68. Questo valore ci avverte che il testo risulta “facile”
per lettori in possesso di laurea o diploma; è invece “molto difficile” per i
licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per i licenziati della
scuola elementare. Questa soglia di leggibilità ci dice altresì che il livello di
lettura è “indipendente” per laureati e diplomati, “scolastico” per i licenziati
della scuola media e di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare.
I parametri che contribuiscono a determinare l’indice di leggibilità
dell’opuscolo sono i seguenti:
• 351 le frasi, 143 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in
media da due frasi e mezzo (2,5) e da circa 68 parole (67,9);
• 45 le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 12,8% del testo;
• 73 le frasi brevi (con non più di 15 parole) pari al 20,8%.
La maggior parte del testo è pertanto costituita da frasi medie (le frasi
cioè che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39): esse sono
233, il 66,4% dell’intero documento. Sono soprattutto queste ultime a incidere
su una predizione di leggibilità che è di livello solo parzialmente accettabile. E
difatti la media delle parole per frase è nell’intero documento particolarmente
alta (27,7).
I destinatari dell’opuscolo sono infatti giovani delle scuole superiori che
devono raggiungere ancora il titolo di studio conclusivo. E del resto va pure
ricordato che l’indice di 43,68 dell’opuscolo non è poi troppo lontano da quella
soglia di 40 che individua testi di “difficile” leggibilità e di impatto di lettura
solo “scolastica” anche per i diplomati. Più avanti, come di consueto,
proporremo alcune prove di riscrittura tese a innalzare l’indice Gulpease.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
La prima parte dell’opuscolo non presenta particolari problemi: il testo si
configura come un essenziale, ma corretto e garbato compendio di diritto
costituzionale che illustra in termini sostanzialmente adatti al pubblico di
riferimento la storia, il ruolo e il funzionamento della Camera dei deputati.
La trama espressiva infatti è molto chiara, i contenuti hanno un
andamento discorsivo, presentano costruzioni lineari e hanno un registro
linguistico appropriato e nello stesso tempo accessibile. I contenuti informativi
proposti negli approfondimenti e nelle finestre rivelano uno stile più asciutto
ed essenziale. Non a caso l’indice di leggibilità di questa prima parte è più
alto rispetto a quello dell’intero documento e soprattutto rispetto a quello della
sua seconda parte148[148].
Come si è già ricordato, questa è dedicata a una illustrazione
indubbiamente ricca e puntuale dei Palazzi della Camera. Solo lettori con un
buon livello culturale e già in partenza dotati di una adeguata base di
conoscenze storico-artistiche possono apprezzare compiutamente i
contenuti, sciogliendo senza problemi gli “ostacoli impliciti” posti dal testo:
esso ricorre difatti a un elenco di notizie e di riferimenti talora anche assai
minuziosi e non alla portata di tutti.
Il vocabolario è nella sostanza piano (il 69% delle parole utilizzate sono
del lessico “fondamentale”), ma deve forzatamente ricorrere alla terminologia
specifica del linguaggio storico e artistico. A fronte del 9% dei lemmi “molto
comuni” e del 2% di quelli “comuni”, quelli “meno diffusi” toccano non a caso
la percentuale piuttosto alta del 20%. Anche l’indice di Guiraud - che calcola
la ricchezza complessa di uno scritto - si attesta su un valore (27,86),
decisamente alto.
Anche la struttura sintattica è a prima vista abbastanza semplice e
lineare, grazie a una nettissima prevalenza della paratassi sull’ipotassi (il
congiuntivo imperfetto costituisce ad esempio solo il 2% di tutte le forme
verbali del documento). Resta però rilevante nella seconda parte l’uso di
forme meno spontanee e naturali quali quelle di tempi e modi tipici dello stile
narrativo: a fronte di un 64% del presente indicativo cui contribuisce
soprattutto la prima parte dell’opuscolo (ma la percentuale rimane comunque
piuttosto bassa per un testo con valenza comunicativa), si rileva un
significativo 16% del passato remoto.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
La tabella seguente segnala alcune caratteristiche significative del
148[148]
In contrasto con le precedenti, la pagina conclusiva della prima parte - che ospita un
contributo di Sandro Benedetti dedicato a “Montecitorio un luogo simbolico” - appare, per la sua natura da
elzeviro e per la sue scelte lessicali, di più difficile comprensione. Non a caso l’indice Gulpease del passo
sfiora la soglia critica di 40.
testo:
CONOSCERE LA
CAMERA DEI
DEPUTATI E I SUOI
PALAZZI
EDIZIONE SENIOR
INDICE GULPEASE
43,68
INDICE GUIRAUD
27,86
NUMERO DELLE LETTERE
54536
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
9710
Parole diverse
2746
Lettere per parola
5,5
Sillabe per parola
2,4
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
69%
Molto comuni
9%
Comuni
2%
Meno diffuse
20%
FORME VERBALI
Presente indicativo
64%
Passato prossimo
4%
Passato remoto
16%
Imperfetto indicativo
8%
Trapassato prossimo <1%
Condizionale
<1%
Imperfetto congiuntivo 2%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
143
Frasi per paragrafo
2,5
Parole per paragrafo
67,9
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
351
Frasi lunghe
45 (12,8%)
Frasi corte
73 (20,8%)
Parole per frase
27,7
Sillabe per frase
66,2
RICORRENZA DEI TERMINI
67 deputato
38 palazzo
29 parlamentare
27 sede
27 legge
26 via
24 parte
24 lavoro
23 cittadino
20 italiano
8. PROVE DI RISCRITTURA
Si propone qui di seguito un’ipotesi di riscrittura di due passi - l’uno
della prima parte, l’altro della seconda parte dell’opuscolo - che presentano
un indice di predizione di leggibilità basso anche per un pubblico mediamente
colto.
Testo originale: indice Gulpease 39,26149[149]
Il Presidente della Camera viene eletto dall’Assemblea all’inizio della
legislatura, secondo un procedimento di votazione che prevede una speciale
maggioranza nei primi tre scrutini.
Il Presidente deve essere al di sopra delle parti politiche (super partes)
e deve garantire, come uno speciale arbitro, che tutti i deputati, a prescindere
dal loro schieramento politico, possano adempiere liberamente al loro
compito e che tutti i lavori della Camera si svolgano secondo il Regolamento.
Le funzioni del Presidente sono molto articolate:oltre a presiedere
l'Assemblea, il Presidente svolge un ruolo molto importante nella
programmazione dei lavori della Camera, è l'interprete delle norme che li
regolano e garantisce il buon andamento dell'amministrazione interna.
Testo riscritto: indice Gulpease 63,23150[150]
149[149]
Questo valore è inferiore alla soglia critica di 40, al di sotto della quale la predizione di
leggibilità risulta “difficile anche per lettori diplomati.
150[150]
Questo valore segnala una predizione di leggibilità “facile” e un impatto di lettura
“indipendente” anche per i licenziati della scuola media.
Il Presidente della Camera è eletto dall’Assemblea all’inizio della
legislatura. L’elezione comporta nei primi tre scrutini una speciale
maggioranza.
Il Presidente deve essere al di sopra delle parti politiche (super partes).
Egli, come uno arbitro, garantisce:
•
il libero svolgimento del proprio compito ai deputati di ogni
schieramento;
• il pieno rispetto del Regolamento.
•
•
•
•
Le funzioni del Presidente sono molto articolate:
presiede l’Assemblea;
svolge un ruolo importante nella programmazione dell’attività
parlamentare;
interpreta le norme che regolano lo svolgimento dei lavori;
garantisce il buon andamento dell’amministrazione interna.
Testo originale: indice Gulpease 42,10151[151]
Di fronte a palazzo Theodoli Bianchelli, che merita un cenno a parte, si
trova il Palazzo detto del "Banco di Napoli" (compreso fra via del Giardino
Theodoli, via del Parlamento e via del Corso), che secondo il piano regolatore
del 1909 avrebbe dovuto essere collegato a Montecitorio da un'ampia strada,
ed è sede degli uffici amministrativi e conserva ancora nell'ampio salone
centrale gli antichi sportelli bancari . Nel Palazzo Cecchini Lavaggi Guglielmi
(situato all'angolo tra via degli Uffici del Vicario e via della Maddalena), noto
per gli splendidi soffitti ottocenteschi a grottesche, e nel Palazzo della
Missione (ubicato fra l'omonima via e via degli Uffici del Vicario)sono
sistemati altri uffici.
Il complesso dei Palazzi Marini, situati fra via del Tritone, via Poli e
piazza San Silvestro, ospita gli uffici dei deputati, una sala conferenze e una
struttura per la ristorazione, oltre ai nuovissimi locali della Libreria della
Camera.
Testo riscritto: indice Gulpease 70,50152[152]
151[151]
Questo valore supera di poco la soglia critica di 40, al di sotto della quale la predizione di
leggibilità risulta “difficile” anche per lettori diplomati.
152[152]
Questo valore segnala una predizione di leggibilità “molto facile” per i diplomati e senz’altro
“facile” anche per i licenziati della scuola media. L’impatto di lettura è “indipendente” per entrambe le
categorie di potenziali lettori.
Il Palazzo detto del Banco di Napoli è compreso fra via del Giardino
Theodoli, via del Parlamento e via del Corso. Il piano regolatore del 1909
prevedeva un collegamento a Montecitorio con una larga strada. Il palazzo è
la sede degli uffici amministrativi. Conserva ancora nell'ampio salone centrale
gli antichi sportelli bancari. Di fronte a esso c’è il palazzo Thedoli Bianchelli.
Gli dedichiamo più avanti un’apposita scheda.
Altri uffici sono sistemati:
•
nel Palazzo Cecchini Lavaggi Guglielmi. Esso è situato
all'angolo tra via degli Uffici del Vicario e via della Maddalena.
Notevoli sono gli splendidi soffitti ottocenteschi a grottesche;
• nel Palazzo della Missione. Esso è situato fra via della Missione e
via degli Uffici del Vicario.
Il complesso dei Palazzi Marini è situato fra via del Tritone, via Poli e
piazza San Silvestro. Il complesso ospita:
•
gli uffici dei deputati;
una sala conferenze;
•
•
una struttura per la ristorazione;
•
i nuovissimi locali della Libreria della Camera.
“Conoscere la Camera dei deputati e i suoi Palazzi” è uno opuscolo dalla
veste grafica colorata e varia, studiato per mantenere costanti l’attenzione e
l’interesse nei giovani cui la pubblicazione è destinata. I testi, soprattutto
quelli della prima parte, appaiono sostanzialmente adeguati al pubblico di
riferimento.
CD/P/5
CONOSCERE LA CAMERA DEI DEPUTATI
E I SUOI PALAZZI
editio minor
(settembre 2003)
1. LA PUBBLICAZIONE
Si tratta di un opuscolo guida per gli studenti elementari
e medi edito per la Camera dei deputati dalla EDI.V. Srl nel settembre 2003.
Può essere acquistato al prezzo di € 1,50. Gli stessi autori e la stessa Società
editrice hanno curato un’edizione più dettagliata e approfondita per gli
studenti delle scuole superiori (cfr. CD/P/4).
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
L’opuscolo si apre con la lettera del Presidente della Camera che dà il
benvenuto ai giovani visitatori e li invita alla lettura delle informazioni
contenute: notizie che i ragazzi, nel corso degli anni, avranno poi il dovere di
approfondire “per diventare cittadini attivi e consapevoli”.
Il concetto di democrazia è il primo dei numerosi argomenti trattati.
Vengono quindi illustrate le regole relative alle elezioni dei rappresentanti dei
cittadini: i deputati e i senatori, che formano il Parlamento. Il Parlamento
progetta, discute e approva (per l’approvazione vale la regola della
maggioranza) le leggi che i cittadini devono rispettare per esercitare i propri
diritti senza violare quelli degli altri.
Tutti i deputati esprimono le idee dei cittadini e dei partiti che
rappresentano. A tal fine si associano in gruppi parlamentari e siedono in
Parlamento nei settori di sinistra, di centro o di destra, secondo un’antica
tradizione che esprime il loro orientamento politico.
Il Governo deve presentare il suo programma a entrambe le Camere e
ottenere il loro voto di fiducia. I parlamentari favorevoli costituiscono la
maggioranza, i contrari l’opposizione, che ha il compito di formulare soluzioni
alternative. Il confronto fra maggioranza e opposizione aiuta a fare leggi
migliori.
La legge inizialmente è un progetto che viene presentato alle Camere.
Una delle 14 Commissioni permanenti, di solito quella di competenza,
esamina il progetto di legge che viene in seguito riesaminato dai deputati in
Assemblea; a questo punto, se approvato, il progetto viene trasmesso al
Senato che lo esaminerà e lo voterà prima in Commissione e poi in
Assemblea. Per diventare obbligatoria la legge deve essere promulgata,
firmata dal Presidente della Repubblica e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.
L’Ufficio di Presidenza controlla le sedute della Camera e il loro
svolgimento. Il Presidente della Camera presiede anche la Conferenza dei
presidenti dei Gruppi parlamentari che, insieme a un rappresentante del
Governo, decide l’elenco e il calendario degli argomenti da discutere. Sono
più di 1800 le persone che lavorano per offrire tutti i servizi necessari
all’attività delle Commissioni, dell’Assemblea e di ciascun deputato.
Alla Camera lavorano anche moltissimi giornalisti inviati dai loro
giornali, dalle televisioni e dalle radio per assicurare ai cittadini, ogni giorno,
una libera e costante informazione sulla vita parlamentare.
Nella seconda parte dell’opuscolo vengono riportate le notizie storiche e
artistiche relative ai luoghi, ai palazzi e ai loro magnifici interni; in essi si
svolgono tutte le attività parlamentari illustrate da numerose foto di repertorio.
Altre foto a colori testimoniano la bellezza architettonica dei palazzi, quella
degli arredi e delle opere d’arte in essi contenute. La pubblicazione offre
informazioni più semplici e meno dettagliate di quella indirizzata agli studenti
delle scuole superiori.
3. I DESTINATARI
Come ricorda lo stesso Presidente della Camera nella breve lettera che
apre l’opuscolo a pagina 5, la guida è destinata ai ragazzi più piccoli in visita
alla Camera perché diventi per loro un luogo più familiare, non un “palazzo
lontano, visto solo in TV”.
La pubblicazione potrebbe essere utilizzata anche per un più vasto
pubblico a cui sia necessario fornire, in termini più semplici, le conoscenze
essenziali sul funzionamento dell’attività parlamentare e rendere familiari i
luoghi nei quali vengono operate le scelte politiche del Paese.
4. LA VESTE GRAFICA
La pubblicazione, che consta di 61 pagine legate con doppio fermaglio,
misura centimetri 15 per 21. La compattezza e la consistenza dei materiali
sembrano essere stati studiati per superare anche una “consultazione
giovanile”. Il pratico formato, la solida copertina ripiegata all’interno su
entrambi i piatti, la grammatura e l’ottima qualità della carta possono
assicurare certamente tante “riletture” nel tempo.
L’opuscolo ha infatti il compito di aiutare i visitatori più giovani a
conoscere meglio la Camera dei deputati, il suo funzionamento e i luoghi in
cui si svolgono le sue attività. Nelle prime trenta pagine vivaci disegni e
simpatiche vignette supportano i testi; nelle pagine restanti, bellissime foto a
colori e molte notizie storiche, artistiche e architettoniche illustrano gli
splendidi palazzi in cui i deputati,funzionari e giornalisti parlamentari
quotidianamente lavorano.
Anche l’impostazione grafica non perde mai di vista i giovani
destinatari, aiutandoli a comprendere meglio i testi con piacevoli e colorite
evidenziazioni grafiche. Al trittico cromatico - blu scuro, bianco e ruggine che fa da filo conduttore si associano le splendide foto colorate degli esterni e
degli interni della “città parlamentare”. Fin dalla copertina bicolore, metà
ruggine (parte alta), metà blu scuro (parte bassa) la grafica illustra
sapientemente il contenuto della pubblicazione: sullo sfondo ruggine dal
titoletto “Montecitorio” si dirama un grafico a raggiera. I vari raggi conducono
alle piccole fotografie di tutti i palazzi che fanno parte della “città
parlamentare”.
5. LA LEGGIBILITÀ
L’indice Gulpease dell’opuscolo è di 48,27. Questo valore segnala un
testo “facile” per lettori in possesso di laurea o diploma, ma “molto difficile”
per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della
scuola elementare. L’impatto di lettura è “indipendente” per laureati e
diplomati, solo “scolastico” per i licenziati della scuola media e addirittura di
“frustrazione” per i licenziati di quella elementare. I parametri che variamente
contribuiscono a determinare l’indice di leggibilità dell’opuscolo sono i
seguenti:
• 206 le frasi, 100 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in
media da circa due frasi (2,1) e da poco meno di 47 parole (46,9);
• 13 le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 6,3% del testo;
• 58 le frasi corte (con non più di 15 parole) pari al 28,2%.
A incidere sul livello di leggibilità sono non solo e non tanto le quindici
frasi lunghe, ma anche e soprattutto le frasi medie (le frasi cioè che
contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39): esse sono 135, ben
il 65,4% dell’intero documento. E difatti piuttosto alta finisce per essere la
media delle parole per frase (22,8) e delle parole per paragrafo (46,9).
Il valore Gulpease di 48,27 sarebbe in sé discreto, ma è senza dubbio
insufficiente rispetto al pubblico cui la pubblicazione è destinata. Per esso la
soglia di leggibilità andrebbe portata oltre il valore di 60 per i ragazzi della
media e almeno ad 80 per quelli della scuola elementare. A conclusione di
questa scheda proporremo alcune prove di riscrittura.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
L’opuscolo si propone il compito di stimolare nei lettori l’interesse e il
desiderio di conoscere e approfondire concetti e argomenti che per un
pubblico di giovanissimi non sono certo di facile e immediata comprensione
Nella prima parte la lettura è facilitata dalla grafica. Sia le illustrazioni, sia i
testi si presentano come riquadri, che si susseguono assumendo quasi
l’aspetto di un fumetto.
Gli estensori dell’opuscolo hanno giustamente privilegiato un registro
espressivo piano, privo di ornato retorico, e hanno quindi optato per scelte
lessicali e sintattiche generalmente scorrevoli, fondate al possibile su un
vocabolario “di alto uso” e su una strutturazione della frase di taglio
prevalentemente paratattico.
Che le frasi privilegino la coordinazione alla subordinazione è
dimostrato dalle percentuali delle presenze delle diverse forme verbali.
Prevalgono nettamente le forme dell’indicativo (presente 67%,, passato
remoto 13%, imperfetto 9%, passato prossimo 6%), mentre l’uso del
congiuntivo è senz’altro marginale (2%). L’indagine statistica ci precisa inoltre
che i termini “fondamentali”, “comuni” e “molto comuni” sono l’83%. Il restante
17% è costituito dalle “parole meno diffuse”, una percentuale abbastanza
contenuta considerando gli specifici argomenti da divulgare.
E tuttavia, l’argomentazione resta densa di informazioni, come rileva
anche un indice di Guiraud che raggiunge il ragguardevole valore di 22,30.
Ne consegue - considerando naturalmente l’età dei destinatari - una
comprensibilità del testo non del tutto soddisfacente: una difficolta che si
accentua nella seconda parte dell’opuscolo che ripropone, nonostante le
semplificazioni adottate, gli ostacoli già segnalati per l’edizione maior (cfr.
supra CD/P/4).
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
Queste le principali caratteristiche del testo rilevabili statisticamente:
CONOSCERE LA
CAMERA E I SUOI
PALAZZI
EDIZIONE IUNIOR
INDICE GULPEASE
48,27
INDICE GUIRAUD
22,30
NUMERO DELLE LETTERE
25288
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
4691
Parole diverse
1528
Lettere per parola
5,3
Sillabe per parola
2,3
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
72%
Molto comuni
9%
Comuni
2%
Meno diffuse
17%
FORME VERBALI
Presente indicativo
67%
Passato prossimo
4%
Passato remoto
13%
Imperfetto indicativo
9%
Congiuntivo presente
2%
Futuro semplice
<1%
Imperfetto congiuntivo <1%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
100
Frasi per paragrafo
2,1
Parole per paragrafo
46,9
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
206
Frasi lunghe
13 (6,3%)
Frasi corte
58 (28,2%)
Parole per frase
22,8
Sillabe per frase
52,1
RICORRENZA DEI TERMINI
44 deputato
24 palazzo
16 legge
13 parte
13 cittadino
12 anno
11 sala
11 rappresentare
11 progetto
11 parlamentare
8. PROVE DI RISCRITTURA
Si propone qui di seguito un’ipotesi di riscrittura di un passo
dell’opuscolo (7° capoverso del capitolo “Il funzio namento della Camera dei
deputati”) che presenta un indice Gulpease particolarmente basso per lettori
bambini e/o adolescenti.
Testo originale: indice Gulpease 43,21153[153]
L'opposizione ha invece il compito, altrettanto importante in una
democrazia, di rappresentare i cittadini che la pensano diversamente rispetto
al governo e di formulare soluzioni alternative. L'esperienza di tutti i paesi
democratici dimostra che la competizione fra maggioranza e opposizione
aiuta
Testo riscritto: indice Gulpease 82,87154[154]
Non tutti la pensano allo stesso modo. In democrazia l’opposizione ha
perciò un compito importante:
• dà voce a chi non è d’accordo col Governo;
• formula proposte diverse.
Il confronto maggioranza - opposizione:
• produce leggi migliori;
153[153]
Il valore segnala una predizione di leggibilità che se è “facile” per lettori diplomati, è però molto
difficile per i licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare:
proprio le due categorie cui l’opuscolo è prioritariamente indirizzato.
154[154]
Questo valore segnala invece un testo “facile” e “molto facile” per i licenziati della scuola
media. L’impatto di lettura è “indipendente” per entrambe le categorie.
• controlla l’attività del Governo.
Ce lo dice l’esperienza di tutti i paesi democratici.
L’edizione iunior dell’opuscolo Conoscere la Camera dei deputati e i suoi
palazzi presenta scelte grafiche accattivanti per il pubblico adolescenziale cui
è destinato. I testi, nonostante un indubbio sforzo di semplificazione, restano
però ancora non del tutto adeguati per dei giovani lettori.
CD/P/6
REALIZZAZIONI INFORMATICHE
NEL TRIENNO 1997-1999
(2000)
1. LA PUBBLICAZIONE
La brochure, composta di 37 pagine, propone una
descrizione delle soluzioni informatiche introdotte nelle attività della Camera
dei deputati, per realizzare gli obiettivi di efficienza, economicità e
competitività. Il testo è riprodotto in digitale dal Centro riproduzioni e
duplicazioni della Camera (CRD).
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
Come si legge nell’indice di pag. 2, la pubblicazione si articola in 8
capitoli, preceduti da una premessa. In essa viene spiegata l’esigenza di
modificare i precedenti assetti dell’informatica parlamentare, per legarli alle
competenze costituzionali e regolamentari della Camera e per aprirli
all’impiego di un crescente numero di cittadini.
a) Produzione legislativa
Si comincia dalla descrizione di metodi e strumenti informatici per
migliorare il modo di produrre ed applicare le leggi. La legimatica è l’insieme
di tali programmi informatici. Si passa poi alla spiegazione di un insieme di
strumenti da utilizzare nell’ambito del procedimento legislativo: dal voto
elettronico al banco telematico, dal sistema informativo della legislazione e
della documentazione al fascicolo elettronico della legislazione.
b) Pubblicità dei lavori parlamentari e comunicazione
Alla necessità di aprire le attività parlamentari a un numero sempre
crescente di cittadini, la Camera risponde con la messa in linea del sito, i cui
contenuti si basano su quattro principali percorsi informativi: la Camera,
descrizione generale dell’istituzione; i Deputati; l’Attività parlamentare, lavori
svolti dalla Camera nelle diverse sedi; Prima Pagina, cronaca parlamentare e
politica; le Banche dati.
c) Assistenza e competenze ai deputati
A ciascun deputato viene assegnata una propria dotazione informatica,
composta da un pc portatile, una stampante, il programma di informatica
individuale e quelli per collegarsi alla rete di comunicazione della Camera. Il
centro di assistenza informatica fornisce interventi di assistenza tecnica ai
deputati.
d) Gestione del personale
In questa sezione sono raggruppati una serie di argomenti riguardanti il
personale amministrativo: l’assunzione mediante le prove selettive dei
concorsi, la rilevazione delle presenze, la gestione economica, sanitaria e
dello stato giuridico dei dipendenti.
e) Amministrazione e controllo di gestione
I supporti offerti dal sistema informativo nell’ambito del controllo di
gestione riguardano il bilancio, il sistema contabile, l’attività di automazione di
cassa, il sistema magazzini, l’inventario e la gestione patrimoniale, la
gestione dei servizi a pagamento.
f) Gestione degli ambienti, degli impianti e della sicurezza
Si tratta di una serie di procedure informatiche di supporto alla gestione
degli ambienti, degli impianti e della sicurezza. L’obiettivo è quello di
pervenire a una gestione informatizzata di una serie di procedure: la
manutenzione di apparecchiature e impianti tecnologici; la prevenzione del
rischio incendi; la valutazione dei rischi e delle relative misure di prevenzione;
la sorveglianza sanitaria; il monitoraggio della sicurezza di impianti, macchine
e arredi; la sicurezza del personale e di terzi.
g) Gestione informatica dei servizi e uffici della Camera
Obiettivo del progetto, nel 2000 in corso di realizzazione, è quello di
automatizzare i protocolli di tutti i Servizi e Uffici della Camera attraverso un
sistema di protocollazione distribuito ma controllabile centralmente, al fine di
decentrare la gestione della corrispondenza tra l’Amministrazione e le realtà
esterne, di razionalizzare i flussi e di sostituire i documenti cartacei con quelli
in formato elettronico. Sono state create Banche dati settoriali per l’area
legislativa e di documentazione.
h) Gestioni dei sistemi e delle tecnologie
I progetti, realizzati o in corso di realizzazione, sono volti a
incrementare la disponibilità e affidabilità complessiva del sistema
informatico, sia a fronte di eventi catastrofici, sia anche in normali condizioni
d’impiego, consentendo una pianificazione degli interventi di manutenzione e
ristrutturazione molto più efficiente e meno costosa, restringendo i tempi di
indisponibilità dei sistemi per guasti, facilitando la distribuzione di risorse
elaborative su più siti e così via.
Il servizio di gestione riguarda tutti i sistemi informatici istallati presso la
Camera. Gli utenti interessati sono gli utilizzatori dei sistemi della Camera, sia
interni che esterni.
Segue una descrizione tecnica dei nuovi sistemi informatici che hanno
sostituito i precedenti, obsoleti, e dei vantaggi che tali sostituzioni
comportano.
3. I DESTINATARI
Per la specificità e la valenza tecnica delle informazioni contenute nella
pubblicazione, essa è chiaramente indirizzata a quanti a vario titolo operano
all’interno della Camera dei deputati. In ogni caso, la pubblicazione può
essere fruita da un pubblico ristretto e selezionato, accomunato da una certa
passione e interesse per la tecnologia informatica.
4. LA VESTE GRAFICA
La brochure misura centimetri 18 per 24. Ha un aspetto semplice ed
essenziale, in piena coerenza con il tema trattato, vale a dire la analitica
descrizione tecnica delle soluzioni informatiche introdotte alla Camera dei
deputati.
Il testo è articolato su due colonne, suddiviso in periodi separati tra loro
da una riga vuota. I caratteri sono neri su fondo bianco, i titoli sono in caratteri
azzurri. Le rappresentazioni grafiche, sempre a colori, hanno la funzione di
completare e chiarire le spiegazioni: si tratta infatti di schemi classici (con
testo inserito in riquadri e frecce), o di finestre del programma informatico che
si va di volta in volta analizzando. Più rare, e con funzione puramente
estetica, alcune fotografie della Camera.
La copertina dà un’impressione visiva caotica, perché le immagini, di
generi diversi - fotografie, disegni, elementi testuali, grafici - sono
sovrapposte e intersecate in un groviglio di colori da cui è difficile anche solo
ricavare il titolo della pubblicazione, collocato in basso al centro.
LA LEGGIBILITÀ
L’indice Gulpease che individua la predizione di leggibilità della
brochure è di 42,23155[155]. Tale valore segnala una leggibilità “facile” per
lettori laureati o diplomati, ma “molto difficile” per licenziati della scuola media
e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare. Il conseguente
impatto di lettura è “indipendente” solo per i laureati e i diplomati; è invece
“scolastico” (richiede cioè l’assistenza di un tutor) per i licenziati della scuola
media156[156].
I parametri statistici che concorrono a determinare l’indice di leggibilità
della pagina sono i seguenti:
• 432 sono le frasi, 321 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto da
poco più di una frase (1,3);
• 52 sono le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 12,1% del testo;
• 169 sono frasi corte (con non più di 15 parole) pari al 39,2%;
• 211 sono le frasi medie (con un numero di parole compreso tra 16 e
39) pari al 48,7%.
Ne consegue, come si è appena visto, un livello di predizione di
leggibilità abbastanza basso. A incidere su di esso sono non tanto il numero
sostanzialmente contenuto delle frasi lunghe, quanto piuttosto quello
maggioritario delle frasi medie, che contribuiscono a innalzare la media delle
parole (23,7) e delle sillabe per frase (59,7).
Va osservato, tuttavia, che la brochure ha un target ben definito: quanti
a vario titolo (parlamentari, giornalisti, tecnici ecc.) operano quotidianamente
all’interno della Camera dei deputati e sono interessati all’organizzazione
informatica al servizio di questo ramo del Paramento. Per un pubblico siffatto
il testo appare corente.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
Il linguaggio della pubblicazione ha pour cause un taglio fortemente
tecnico. Ciò nonostante la tessitura lessicale è piuttosto lineare. Dato
l’argomento fortemente specifico, il vocabolario deve ricorrere con una certa
frequenza ai lemmi “meno diffusi” che toccano la ragguardevole percentuale
del 24%. E tuttavia la larga maggioranza dei termini fa riferimento a un
vocabolario di largo uso: le parole “fondamentali” sono difatti il 64%, quelle
155[155]
Nel calcolo dell’indice non sono state considerate alcune tabelle che compaiono nel testo. La
loro considerazione aumenterebbe difatti in modo surrettizio il numero delle frasi brevi innalzando il valore
Gulpease a più di 45.
156[156]
L’impatto di lettura sarà ovviamente di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare.
“molto comuni” il 10%, quelle “comuni” il 2%. Il numero delle “parole diverse”
non è trascurabile, poiché la brochure ha un contenuto informativo denso.
Esse sono 2343 e contribuiscono a portare l’indice di Guiraud che individua la
“ricchezza lessicale complessa” alla significativa soglia di 23,17.
Come spesso accade nei documenti di informazione tecnica, la sintassi
ha uno svolgimento quasi elusivamente paratattico. L’uso delle forme verbali
vede la netta prevalenza del modo indicativo (95%): il presente predomina
con il 55%, seguono il passato prossimo con il 36%, l’imperfetto e il futuro
semplice entrambi con il 2%. La trattazione ricorre con frequenza alla
soluzione dei punti elenco. Questi tuttavia si risolvono talora in frasi piuttosto
lunghe che non facilitano leggibilità e comprensibilità. Proporremo al termine
di questa nota una prova di semplificazione linguistica di uno di essi.
La struttura logica è serrata e coerente. Rimangono le difficoltà
costituite dai alcuni riferimenti impliciti di carattere specificatamente tecnico
che presuppongono un lettore già in qualche modo informato.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
Queste le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente:
REALIZZAZIONI
INFORMATICHE
1997-1999
INDICE GULPEASE
42,23
INDICE GUIRAUD
23,17
NUMERO DELLE LETTERE
60759
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
10221
Parole diverse
2343
Lettere per parola
5,8
Sillabe per parola
2,5
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
64%
Molto comuni
10%
Comuni
2%
Meno diffuse
24%
FORME VERBALI
Presente indicativo
55%
Passato prossimo
36%
Futuro semplice
2%
Imperfetto indicativo
2%
Trapassato prossimo
1%
Congiuntivo presente
1%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
321
Frasi per paragrafo
1,3
Parole per paragrafo
31,8
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
432
Frasi lunghe
52 (12,5%)
Frasi corte
169 (39,2%)
Parole per frase
23,7
Sillabe per frase
59,7
RICORRENZA DEI TERMINI
65 gestione
64 sistema
62 progetto
59 nuovo
49 informatico
45 lavoro
43 deputato
37 servizio
35 banca
33 corso
8. PROVE DI RISCRITTURA
Proponiamo una prova di riscrittura di un “punto elenco” del testo con
indice di leggibilità particolarmente basso.
Testo originale: indice Gulpease 29,67157[157]
“• Ridurre il numero delle diverse configurazioni hardware e software, per
semplificare la manutenzione del parco macchine installato ed accelerare la
distribuzione dei personal computer acquisiti, riducendo la complessità di
allestimento”.
Testo riscritto: indice Gulpease 65,15158[158]
157[157]
Il valore segnala una predizione di leggibilità “molto difficile” per lettori diplomati, ma “difficile”
anche per lettori laureati.
• Ridurre il numero delle configurazioni hardware e software per:
- semplificare la manutenzione del parco macchine;
- accelerare la distribuzione dei personal computer;
- ridurre la complessità di allestimento;
La brochure ha una veste grafica che, tranne la copertina un po’ confusa,
semplice ed efficace. I testi, per il loro contenuto specificatamente tecnico,
sono adatti solo a un pubblico selezionato.
158[158]
Questo valore segnala invece un testo “facile” e di “impatto indipendente” anche per i licenziati
della scuola media.
CD/P/7
MONTECITORIO 7
NEWSLETTER DELLA CAMERA
(n. 13 del 21 maggio 2004)
1. LA PUBBLICAZIONE
È una newsletter che raccoglie in maniera sintetica
informazioni sulle attività dell’Assemblea e delle Commissioni parlamentari. È
pubblicata a cura del Servizio Commissioni e dell’Ufficio Stampa della
Camera dei Deputati, nella settimana che segue la sessione di lavoro.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
Il documento si articola in sei sezioni:
a) In Assemblea
La newsletter descrive in sintesi il dibattito che si è tenuto in sede
assembleare: l’attività dell’assemblea è articolata nei quattro giorni della
settimana nei quali si svolge, dal lunedì al giovedì. I temi affrontati sono vari,
dall’esame del disegno di legge sulla riforma dell’ordinamento giudiziario, alla
votazione della fiducia sul disegno di legge recante interventi urgenti per
fronteggiare situazioni di pericolo sulla salute pubblica, alla discussione delle
mozioni sull’Iraq.
b) In Commissione
La rubrica offre una succinta esposizione dei lavori svoltisi nelle
Commissioni parlamentari durante la settimana. Essa è articolata per
commissioni, partendo dalla I, Affari costituzionali, fino alla XIII, Agricoltura.
Le attività descritte sono quelle proprie delle commissioni: audizioni
nell’ambito delle indagini conoscitive, esami degli emendamenti relativi alle
proposte di legge, espressione di pareri, discussione dei disegni di legge,
approvazione di risoluzioni ecc.
c) Commissioni bicamerali e d’inchiesta
Nella settimana considerata i temi affrontati sono stati: l’esame della
relazione annuale sui bilanci degli enti gestori, le audizioni sulle
problematiche inerenti la definizione normativa della nozione di rifiuto, la
relazione sullo stato delle rogatorie sull’affare Telekom Serbia, le audizioni di
soggetti coinvolti nell’occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti,
l’effettuazione di esami testimoniali nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di
Ilaria Alpi.
d) Giunte e Comitati
Nella settimana considerata, la Giunta per le autorizzazioni a procedere
ha avviato l’esame di una domanda di autorizzazione all’utilizzo di
intercettazioni telefoniche di conversazioni di un deputato.
e) Question Time
Le interrogazioni urgenti a risposta immediata hanno riguardato durante
la settimana i seguenti temi: modalità di intervento delle forze di polizia,
carico fiscale e trattamento di fine rapporto, consultazione dei lavoratori nelle
vertenze, rimborsi ai danni dei black out elettrici, attentati alle sedi di Forza
Nuova. Per il governo sono intervenuti il Ministro delle infrastrutture e
trasporti, il Ministro della salute e il Ministro per i rapporti con il Parlamento.
f) Eventi
La sezione elenca gli eventi attualmente in corso presso la Camera dei
deputati.
In occasione della giornata mondiale del libro e del diritto d’autore,
promossa dalla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, la Biblioteca
della Camera ha promosso una mostra di libri antichi sul tema: “Egitto a
Roma, gli obelischi” (cfr. CD/P/1). L’esposizione è rimasta aperta al pubblico
dal 4 maggio al 4 giugno.
3. I DESTINATARI
Sono quanti per la loro attività professionale sono interessati a seguire
costantemente i lavori dell’assemblea parlamentare e a disporre dei codici
relativi a ogni disegno di legge discusso, per poterlo ritrovare agevolmente:
parlamentari, uffici e agenzie stampa, pubbliche amministrazioni, enti locali,
ecc.
4. LA VESTE GRAFICA
La pubblicazione, su formato A4, ha un aspetto semplice ed essenziale.
Consiste in poche pagine stampate solo fronte con caratteri neri su fondo
bianco. Ogni area tematica è racchiusa in una macrocasella con titolo di
sezione. Il titolo del documento è in blu, in alto a sinistra, e non presenta
particolari accorgimenti grafici. Immediatamente sotto il titolo, prima delle
sezioni, è riportato per punti il contenuto delle sezioni. Manca qualsiasi
elemento figurativo. In sostanza, la pubblicazione, che ha un evidente
carattere di servizio per un target definito, bada piuttosto alla sostanza
dell’informazione che alla presentazione grafica. Va detto tuttavia che i testi
sono sin troppo fitti - come peraltro generalmente accade in questi tipo di
papers comunicativi - il che può comportare qualche problema ai fini di una
leggibilità fluida e immediata.
5. LA LEGGIBILITÀ
Queste le rilevazioni statistiche che contribuiscono a determinare la
predizione di leggibilità della newsletter “Montecitorio 7”:
● 98 sono le frasi e 72 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in
media da quasi una frase e mezza (1,4) e da circa 36 parole (35,8);
● 13 sono le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 13,3% del testo;
● 41 sono le frasi brevi (con non più di 15 parole) pari al 41,8%;
● 44 sono le frasi medie (le frasi cioè che contengono un numero di
parole compreso tra 16 e 39) pari al 44,9%.
L’indice Gulpease che ne risulta è di 41,65. Considerato in sé, il valore
è piuttosto basso: se il testo risulta “facile” per un pubblico di laureati, esso
può cominciare a porre qualche problema per lettori diplomati poiché ci
avviciniamo alla soglia critica di 40. Il documento è invece senz’altro “molto
difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per
licenziati della scuola elementare. Questi poi gli effetti sul potenziale lettore: il
testo prevede una “lettura indipendente” (quella appunto che non implica
alcun aiuto “esterno”) per laureati e diplomati (ma per questi vale la
considerazione qui sopra appena formulata159[159]), “scolastica” (vale a dire
assistita da un tutor) per i licenziati della media, “frustrante” per quelli della
scuola elementare.
159[159]
Per i diplomati, il valore di quaranta costituisce lo spartiacque non solo tra predizione “facile” e
“difficile”, ma pure tra “lettura indipendente” e “lettura scolastica”.
A incidere su tali esiti contribuisce certamente il numero cospicuo delle
frasi medie che innalza la media delle parole (26,3) e delle sillabe (65,8) per
frase. Ma anche le frasi lunghe hanno il loro peso, nonostante il loro numero
non sia particolarmente sostenuto. Ad esempio il secondo paragrafo della
sezione “Commissioni bicamerali e d’inchiesta” è costituito da una unica frase
di ben 78 parole e 245 sillabe che sottoposta all’analisi Gulpease ottiene non
a caso un valore (16,69)160[160] assolutamente inaccettabile in qualsivoglia
testo comunicativo.
Va comunque detto che l’indice medio di leggibilità della newsletter
“Montecitorio 7”, se rapportato al pubblico cui è destinata (e ai problemi di
spazio cui pubblicazioni di questo tipo vanno in genere incontro), può essere
considerato accettabile.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
Nel lessico della newsletter - pur apparentemente piano - compaiono di
continuo le “tecnicalità” tipiche del linguaggio del Parlamento: “audizione””,
“Commissioni”, “articolati”, “proposte di legge abbinate” “proroga dei termini”
“esami testimoniali”, “richieste di autorizzazioni”, “question time” ecc. Non a
caso le rilevazioni statistiche ci dicono che se il 56% del vocabolario adottato
è costituito da parole “fondamentali” e il 13% da termini “molto comuni” e
“comuni”, i lemmi “meno diffusi” sono ben il 31%: una percentuale davvero
molto alta. Come significativo è l’indice di Guiraud (19,65) che segnala la
“ricchezza lessicale complessa” di questo numero della newsletter.
Peraltro, il testo ha uno svolgimento stilistico molto ripetitivo e presenta
una struttura linguistica e sintattica semplice e lineare che non ricorre né
all’ornato retorico, né alle soluzioni ipotattiche. Il modo indicativo è difatti la
forma verbale assolutamente prevalente (20% il presente, 76% il passato
prossimo), mentre l’uso del congiuntivo raggiunge appena l’1%.
Abbiamo visto nel precedente paragrafo come il contenuto della
newsletter, che pure esplicitamente si rivolge a un pubblico selezionato,
possa porre - specie in alcuni passaggi - qualche problema di leggibilità. Ma
anche la comprensibilità rischia di essere non semplice ove si dovesse
considerare una platea più ampia e variegata. In effetti, solo lettori che siano
degli addetti ai lavori, e siano perciò già in partenza dotati di una adeguata
base di informazioni specifiche, possono sciogliere in numerosi “ostacoli
impliciti” posti dal testo.
160[160]
Si noti come questo indice segnali una predizione leggibilità “difficile” per un laureato, “molto
difficile” per un diplomato e “quasi incomprensibile” anche per un licenziato della scuola media. Va detto che
sarebbe bastato utilizzare nella frase dei semplici punti elenco per innalzare di molto la predizione di
leggibilità (cfr. l’ipotesi di riscrittura proposta al termine di questa scheda).
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
La tabella seguente riporta le caratteristiche del testo rilevabili
statisticamente:
MONTECITORIO 7
NEWSLETTER DELLA CAMERA
n. 13, 21.5.2004
INDICE GULPEASE
41,65
INDICE GUIRAUD
19,65
NUMERO DELLE LETTERE
14998
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
2574
Parole diverse
997
Lettere per parola
5,7
Sillabe per parola
2,5
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
56%
Molto comuni
11%
Comuni
2%
Meno diffuse
31%
FORME VERBALI
Presente indicativo
20%
Passato prossimo
76%
Passato remoto
1%
Congiuntivo imperfetto 1%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
72
Frasi per paragrafo
1,4
Parole per paragrafo
35,8
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
98
Frasi lunghe
13 (13,3%)
Frasi corte
41(41,8%)
Parole per frase
26,3
Sillabe per frase
65,8
RICORRENZA DEI TERMINI
32 esame
18 sede
15 proposta
13 approvare
12 materia
12 disegno
11 parere
10 referente
9 proseguire
9 norma
8. PROVE DI RISCRITTURA
Proponiamo qui di seguito un’ipotesi di riscrittura tesa a innalzarne la
predizione di leggibilità del paragrafo della newsletter che abbiamo sopra
citato come esempio di una predizione di leggibilità sin troppo bassa. Come si
è già accennato essa può essere facilmente innalzata attraverso il semplice
ricorso ai punti elenco.
Testo originale: indice Gulpease 16,69161[161]
“La Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle
attività illecite ad esso connesse giovedì 20 maggio ha proceduto alle
audizioni dei rappresentanti di Confindustria e dei rappresentanti di
Confcommercio, Confagricoltura, Confartigianato, Confederazione italiana
piccola e media industria privata (CONFAPI), Confesercenti, Lega delle
cooperative, Confcooperative, Confederazione nazionale artigianato (CNA),
Confederazione italiana agricoltori (CIA), Casartigiani, Confederazione delle
libere associazioni artigiane italiane (CLAAI); i soggetti ascoltati hanno riferito
sulle problematiche inerenti la definizione normativa della nozione di rifiuto.”
Testo riscritto: indice Gulpease 76,49162[162]
La Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle
attività illecite ad esso connesse giovedì 20 maggio ha proceduto alle
audizioni dei rappresentanti di:
● Confindustria,
● Confcommercio,
● Confagricoltura,
● Confartigianato,
161[161]
Cfr. nota 77, supra.
Questo valore segnala invece un testo “facile” e di impatto “indipendente” anche per i licenziati
della scuola media.
162[162]
Confederazione italiana piccola e media industria privata
(CONFAPI),
● Confesercenti,
● Lega delle cooperative,
● Confcooperative,
● Confederazione nazionale artigianato (CNA),
● Confederazione italiana agricoltori (CIA),
● Casartigiani,
● Confederazione delle libere associazioni artigiane italiane (CLAAI).
I soggetti hanno riferito sulle questioni relative alla definizione normativa
della nozione di rifiuto.
●
La newsletter ha la veste grafica essenziale e quasi spartana tipica dei fogli di
agenzia, ma non manca di qualche tratto di sobria eleganza. Il testo ha un
contenuto informativo specificatamente tecnico che può essere colto solo da
un pubblico di addetti ai lavori, cui peraltro è istituzionalmente indirizzato.
CD/P/8
COMMA
NOTA SETTIMANALE PER LA STAMPA SULL’ATTIVITÀ DELLE COMMISSIONI
PERMENENTI
(Numero 111/XIV - 15-21 maggio 2004)
1. LA PUBBLICAZIONE
Si tratta di una nota di 8 pagine, in forma di agenzia,
edita settimanalmente per la stampa dalla Segreteria Generale della Camera
dei deputati, a cura del Servizio Commissioni e dell’Ufficio Stampa della
Camera. Riporta il programma delle sedute delle Commissioni permanenti
che si terranno nella settimana e viene rilasciata la sera del venerdì
precedente la settimana cui si riferisce.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
La nota è divisa in sezioni. Ogni sezione riguarda una Commissione
parlamentare e i lavori che questa dovrà affrontare nel corso della settimana.
a) Affari costituzionali
La Commissione prosegue l’esame del decreto-legge in materia di enti
locali. Sono riportati, per ogni singola questione trattata, il nome dei relatori e
degli intervenienti. Nel corso della settimana la Commissione, nell’ambito
dell’indagine conoscitiva sulle tematiche riguardanti la modifica della II parte
della Costituzione, ascolterà in audizione eminenti costituzionalisti, che
vengono puntualmente elencati.
b) Giustizia
Al vaglio della commissione sono gli emendamenti relativi al disegno di
legge sulle spese di giustizia, sulla difesa d’ufficio nei giudizi civili minorili,
sulla diffamazione a mezzo stampa, sulle disposizioni a tutela dei diritti dei
consumatori e degli utenti in materia di legittimazione ad agire. Per ogni
proposta di legge è riportato il relatore e un brevissimo sunto della materia
trattata.
c) Affari esteri
La Commissione Affari esteri procederà alla ratifica della Convenzione
in materia di sicurezza dello smaltimento del combustibile esaurito e dei rifiuti
radioattivi: sarà informalmente sentita la Consulta nazionale emigrazione. Nei
giorni successivi la Commissione inizierà, in sede referente, l’esame del
progetto di legge relativo alla ratifica dell’Accordo Italia-Ucraina
sull’assistenza amministrativa e la repressione delle infrazioni doganali. In
ultimo, procederà all’esame dello schema di D.M. recante “Partecipazione
dell’Italia alle iniziative di pace e umanitarie in sede internazionale”.
d) Difesa
Prosegue l’esame, in sede referente, del nuovo testo unificato delle
proposte di legge recanti norme sulla rappresentanza militare.
f) Bilancio
La Commissione proseguirà, ai fini dell’espressione del parere al
Governo, l’esame dello schema di decreto del Presidente del Consiglio,
recante atto di indirizzo per la definizione dei criteri generali per il
coordinamento dell’azione amministrativa del Governo, intesi all’efficace
controllo e monitoraggio degli andamenti di finanza pubblica per l’anno 2004.
Nell’ambito dell’indagine conoscitiva, verranno sentiti i rappresentanti della
Confindustria e si procederà all’audizione del Presidente dell’Autorità
antitrust.
g) Finanze
Riprende l’esame della disciplina tributaria delle associazioni pro-loco,
dirette ad allineare ulteriormente la disciplina tributaria di queste associazioni
a quella prevista in favore dell’associazionismo sportivo.
h) Cultura, scienza e istruzione
Si parte dall’esame di una serie di proposte di legge di ambito sportivo.
Si procede poi all’esame della proposta di decreto in materia di parità
scolastica e diritto allo studio e all’istruzione, con l’audizione del ministro
Moratti.
i) Ambiente, territorio e lavori pubblici
Al vaglio della Commissione il decreto legge recante disposizioni per
assicurare la funzionalità dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare,
volto a garantire interventi straordinari per l’adeguamento strutturale e
infrastrutturale della città di Parma in vista dell’istituzione dell’Agenzia per la
sicurezza alimentare creata dall’Unione europea.
h) Trasporti
Nell’ambito dell’esame dello schema di contratto di programma 2003-05
tra Ministero delle comunicazioni e Poste italiane, volto ad assicurare
l’uniformità sul territorio nazionale della durata dei contratti di servizio e degli
obblighi dei concessionari, si svolgerà l’audizione del ministro Gasparri.
i) Attività produttive
La Commissione si riunirà in sede referente per esaminare il disegno di
legge recante “Misure per l’internazionalizzazione delle imprese”.
l) Lavoro pubblico e privato
È previsto l’esame dello schema di decreto legge in materia di
“Apparato sanzionatorio dell’orario di lavoro”, finalizzato a far chiarezza in
materia di sanzioni amministrative e penali delle violazioni della disciplina in
materia.
g) Agricoltura
La Commissione svolgerà una serie di interrogazioni su tematiche
riguardanti la produzione agricola - protezione della fauna selvatica,
etichettatura e commercializzazione del latte fresco, valorizzazione degli
equini - e procederà all’audizione del Presidente dell’Istituto nazionale di
economia agraria.
h) Politiche dell’Unione europea
Nel corso di questa settimana non sono previste sedute.
3. I DESTINATARI
Per la specificità e la valenza tecnica delle informazioni contenute nella
pubblicazione, essa è esplicitamente destinata ad un pubblico ben
selezionato e competente, quale quello dei giornalisti parlamentari.
4. LA VESTE GRAFICA
La nota è stampata su formato A4. Ha un aspetto semplice ed
essenziale, con il testo articolato su due colonne. Ogni sezione è preceduta
da un titolo in caratteri bianchi su barra blu, con sottotitolo rappresentativo di
una delle tematiche trattate da quella Commissione. I caratteri sono neri su
fondo bianco, i codici e i titoli dei progetti di legge sono in grassetto, per
ottenere un maggiore risalto. Manca qualsiasi elemento figurativo.
5. LA LEGGIBILITÀ
L’indice Gulpease della nota settimanale “Comma” è pari a 39,96.
Come nel caso del testo precedente ci troviamo di fronte a un valore piuttosto
basso, che si colloca al di sotto della soglia critica di 40 che segnala testi di
leggibilità “difficile” anche per lettori forniti di un diploma di scuola secondaria
superiore. E difatti viene prevista una leggibilità “facile” solo per i
laureati163[163], mentre essa sarà “molto difficile”164[164] per i licenziati della
scuola media e “quasi incomprensibile” con i conseguenti effetti di
“frustrazione” per quelli della scuola elementare.
I principali dati statistici che concorrono a determinare l’indice della nota
per la stampa “Comma” sono i seguenti:
● 163 frasi e 103 paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media da
poco più di una frase e mezza (1,6) e da quasi 50 parole (49,9);
● 33 frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 20,2% del testo;
● 53 frasi brevi (con non più di 15 parole) pari al 32,5%;
● 77 frasi medie (le frasi cioè che contengono un numero di parole
compreso tra 16 e 39) pari al 47,3%
A incidere su un indice di leggibilità piuttosto basso contribuiscono in
particolare sia la percentuale considerevole delle frasi lunghe, sia quella
rilevante delle frasi medie. Entrambe concorrono a elevare notevolmente la
media delle parole (31,5) e delle sillabe (79,5) per frase.
Come per la newsletter “Montecitorio 7”, l’indice medio di leggibilità
della pubblicazione “Comma” va rapportato al pubblico cui è destinata e
pertanto rientra sostanzialmente nei limiti della accettabilità. Il genere
comunicativo cui “Comma” appartiene - quello appunto delle agenzie di
stampa e dei sintetici fogli di informazioni - è peraltro sottoposto a vincoli di
spazio che non possono essere elusi ricorrendo massicciamente (come nel
caso in questione sarebbe indispensabile) alla tecnica dei punti elenco.
Certo, la predizione di leggibilità si impennerebbe, ma a scapito di una
praticità d’uso. Proprio questa invece sembra essere la caratteristica più
richiesta dallo specifico target di riferimento.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
163[163]
164[164]
Solo per essi l’impatto di lettura sarà “indipendente”.
E con impatto di lettura “scolastico”, che richiede cioè l’assistenza di un esperto.
Le considerazioni già fatte per la newsletter “Montecitorio 7” possono
esser riproposte in modo quasi identico per la nota “Comma”. Anche in
questo caso il lessico - pur apparentemente piano - deve ricorrere con
frequenza alla terminologia tecnica del linguaggio parlamentare e giuridico:
“audizione”, “Commissioni”, “referente”, “recante”, “proposta di legge”,
“Comitato ristretto”, “relatore”, “emendamenti” ecc. Le rilevazioni statistiche ci
dicono difatti che le parole “meno diffuse” costituiscono addirittura il 35%
dell’intero testo (la percentuale più alta incontrata nel corso di questa ricerca)
a fronte del 54% delle “fondamentali”, dell’8% delle parole “molto comuni” e
del 2% di quelle “comuni”. Anche l’indice di Guiraud, che segnala la
“ricchezza lessicale complessa” si avvicina a quello della newsletter toccando
il valore di 21,23.
Come per il documento precedente, il testo ha uno svolgimento stilistico
del tutto ripetitivo e presenta una struttura linguistica e sintattica semplice e
lineare. Pure in questo caso il modo indicativo è la forma verbale largamente
prevalente (63% il futuro semplice, 29% il passato prossimo), mentre l’uso del
congiuntivo e del condizionale non raggiunge complessivamente il 3%. La
presenza del participio presente va ricondotta alla specifica terminologia
parlamentare: la forma “recante” compare difatti per ben 50 volte.
In conclusione, si può pertanto riproporre la medesima clausola già
adottata per la newsletter “Montecitorio 7”: “solo lettori che siano degli addetti
ai lavori, e siano perciò già in partenza dotati di una adeguata base di
informazioni specifiche, possono sciogliere in numerosi ‘ostacoli impliciti’
posti dal testo”.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
Queste le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente:
COMMA
NOTA SETTIMANALE PER LA
STAMPA
n. 111, 15-21.5.2004
INDICE GULPEASE
39,96
INDICE GUIRAUD
21,23
NUMERO DELLE LETTERE
30088
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
5138
Parole diverse
1522
Lettere per parola
5,6
Sillabe per parola
2,5
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
54%
Molto comuni
9%
Comuni
2%
Meno diffuse
35%
FORME VERBALI
Futuro semplice
63%
Passato prossimo
24%
Congiuntivo presente
1%
Condizionale presente 1%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
103
Frasi per paragrafo
1,6
Parole per paragrafo
49,9
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
163
Frasi lunghe
33 (20,2%)
Frasi corte
53 (32,5%)
Parole per frase
31,5
Sillabe per frase
79,5
RICORRENZA DEI TERMINI
76 esame
75 proseguire
50 recante
45 sede
44 proposta
41 materia
22 referente
19 audizione
18 disegno
15 provvedimento
8. PROVE DI RISCRITTURA
Per le considerazioni svolte al termine del punto 5 di questa nota non
proponiamo in questo caso ipotesi di riscrittura tese a innalzare la predizione
di leggibilità della pubblicazione qui esaminata.
La nota per stampa “Comma” ha una grafica essenziale, caratterizzata da
impaginazione, caratteri e colori sobri e non priva di eleganza. I testi hanno
un contenuto informativo molto specifico esplicitamente indirizzato a un
pubblico di addetti ai lavori quale è quello dei giornalisti parlamentari
IL PARLAMENTO EUROPEO
PE/P/1
IL MEDIATORE EUROPEO
LA PUÒ AIUTARE?
(2001)
1. LA PUBBLICAZIONE
Il dépliant, stampato a Strasburgo dall’Ufficio delle
pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee, ha un formato, pratico e
maneggevole, di centimetri 21 per 10. Squadernato, diventa largo 60
centimetri e presenta 6 pagine ripiegabili all’interno. Le due facciate esterne
sono i piatti superiore e inferiore, le prime tre pagine interne espongono il
contenuto, le altre tre pagine fronte-retro si possono staccare lungo una linea
perforata e vengono a costituire il modulo da utilizzare per una denuncia di
“cattiva amministrazione” al mediatore europeo.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
Il contenuto è articolato in sei brevi punti:
1. il Mediatore europeo;
2. chi può presentare le denunce;
3. l’oggetto della denuncia;
4. la “cattiva Amministrazione”;
5. le Istituzioni e gli Organi comunitari;
6. come presentare una denuncia.
Il Mediatore europeo165[165] si occupa di esaminare le denunce di
“cattiva Amministrazione” che riguardano esclusivamente l’azione delle
Istituzioni e degli Organi della Comunità europea.
Possono presentare denuncia al Mediatore europeo i singoli cittadini, le
imprese, le associazioni e gli organismi di uno Stato membro che abbiano
sede ufficiale nell’Unione.
La “cattiva amministrazione” entra in causa quando un’Istituzione o altri
Organi comunitari commettono irregolarità, iniquità, discriminazione, abuso di
potere, ritardo e carenza o rifiuto di informazione.
Al quinto punto viene riportato un elenco delle Istituzioni e degli Organi
comunitari più importanti.
La denuncia, redatta in una delle undici lingue ufficiali dell’Unione, deve
indicare le generalità del denunciante, l’Istituzione o l’Organo comunitari
denunciati e le motivazioni. Può rivolgersi al Mediatore tanto chi sia vittima,
quanto chi sia soltanto a conoscenza dei fatti, rispettando però scadenze e
iter burocratico indicati.
Il Mediatore, esaminata la pratica, comunicherà i risultati della sua
indagine.
3. I DESTINATARI
Il dépliant si propone di far conoscere la possibilità di ricorrere all’aiuto
del Mediatore europeo nei casi di cattiva amministrazione ai singoli cittadini o
ai residenti in uno Stato membro dell’Unione europea, alle associazioni e alle
imprese con sede ufficiale nell’Unione. Si tratta di un target assai vasto e
variegato.
4. LA VESTE GRAFICA
Il dépliant, dall’aspetto gradevole, rimanda con immediatezza all’idea di
Europa per l’uso dei colori della sua bandiera. Si è già detto del formato. La
grammatura, la qualità del materiale - un cartoncino opaco e semirigido - e la
ripiegatura rendono la pubblicazione pratica, maneggevole e funzionale; la
facile squadernatura, inoltre, consente un’immediata visione globale, una
chiara indicazione di lettura e un semplice utilizzo del modulo di denuncia
accluso.
Sul piatto superiore campeggia, sotto il titolo, su uno sfondo blu il
disegno di una linea gialla che si insinua in un tessuto il cui intreccio è
165[165]
La funzione del Mediatore europeo, istituita dal trattato di Mastricht, firmato il 7 febbraio 1992
ed entrato in vigore il 1° novembre 1993, era già p revista nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione
europea (art. 43 Capo V relativo alla Cittadinanza europea) proclamata a Nizza il 7 dicembre 2000. La sua
figura, modellata su quella presente nel diritto danese, è caratterizzata da una grande indipendenza e da
larghi poteri di indagine, scarsi, invece, sono i suoi poteri di intervento nel porre rimedio ai casi di cattiva
amministrazione (cfr. M. MIGLIAZZA, Il diritto all’informazione nell’Unione europea, Giuffrè editore, 2002, p.
114 (nota 227).
evidenziato con diverse tonalità di azzurro. A dépliant squadernato, questa
linea dapprima accompagna le indicazioni suggerite al lettore per liberarsi, a
dépliant chiuso, sulla seconda facciata esterna che costituisce il piatto
inferiore. La grafica ben simboleggia la funzione di aiuto che il mediatore
europeo offre, individuando con le sue indagini, la strada percorribile fra gli
intrecci della burocrazia amministrativa. Sul piatto inferiore, sempre su sfondo
blu, sono indicati sul lato sinistro i canali di comunicazione, rappresentati
graficamente da disegni gialli corredati dai relativi indirizzi utili.
Il testo, sia nelle tre pagine dedicate ai contenuti, sia nelle sei del
modulo staccabile è composto con caratteri “bastoni” (“senza grazie”) di
colore nero su sfondo bianco. La ridotta dimensione del corpo dei caratteri
non incide sulla chiarezza della lettura, facilitata sia dallo sfondo, sia
dall’ampio uso di “bianchi”. I titoletti del testo (e i numeri progressivi del
modulo) sono in colore blu, hanno medesimo carattere, ma un corpo
ovviamente maggiore.
Va infine segnalata, proprio nella copertina, una soluzione grafica che
può sollevare qualche interrogativo. Il titolo di corpo di gran lunga maggiore è
“La può aiutare?”, mentre il titoletto “Il mediatore europeo” - che ha funzione
di occhiello - è composto in caratteri assai meno visibili ed è sormontato a
sua volta da una testatina di identico contenuto composta con caratteri
ancora più piccoli. Può darsi che la soluzione sia voluta, per attirare proprio
con l’evidentissimo punto di domanda curiosità e attenzione. Resta tuttavia il
dubbio sull’effettiva efficacia comunicativa di questo artificio grafico.
5. LA LEGGIBILITÀ
Il metodo Gulpease ci dice che il testo del dépliant ha un indice di
leggibilità di 62,92. Si tratta di un valore indubbiamente alto. E difatti esso ci
segnala che il contenuto della pubblicazione è “facile” non solo per un
pubblico in possesso di un titolo accademico o di un diploma secondario
superiore, ma per fruitori forniti di licenza media. La leggibilità del testo
rimane “molto difficile” per quelli forniti della sola licenza elementare.
Quanto agli effetti sul lettore il testo corrisponde a un livello di “lettura
indipendente” (quella appunto che consente di comprendere senza alcun
aiuto) per laureati, diplomati e licenziati della scuola media166[166].
Questi i parametri statistici che caratterizzano il dépliant “Il mediatore
europeo”: il testo consta di 38 frasi e di 36 paragrafi, ciascuno dei quali
contiene in media poco più di una frase (1,1) e circa 10 parole (9,9). Nel
documento non ci sono frasi lunghe (vale a dire quelle con più di 40 parole),
mentre 27 sono frasi corte (vale a dire quelle con un massimo di 15 parole),
pari al 71,1%. Il 28,96% del testo è infine composto da frasi medie, quelle
166[166]
Viene prevista una “lettura scolastica”, assistita cioè dalla presenza di un docente e/o di un
esperto soltanto per i licenziati della scuola elementare.
cioè che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39. È quasi
immediato rilevare che l’indubbia facilità del documento è dovuta all’assenza
di frasi lunghe e a termini di lunghezza contenuta (in media 5,7 lettere e 2,6
sillabe per parola).
Restano tuttavia alcune perplessità. In primo luogo, sarebbe stato
preferibile dare una maggiore coerenza ai titoletti dei diversi paragrafi,
optando per una loro uniformità sintattica: o utilizzando per tutti la forma
affermativa, o - come sarebbe stato facilmente possibile - utilizzando per tutti
la forma interrogativa. Ma va soprattutto sottolineato che in un testo che si
propone di informare su punti precisi in modo essenziale, diventa incongruo
servirsi di un fraseggio articolato. Non per niente in questi casi Gulpease si
abbassa drasticamente, sino a toccare valori vicini al 40167[167]. Proponiamo
più avanti delle ipotesi di riscrittura.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
Il dépliant, grazie a un periodare breve, ritmato da uno stile quasi
telegrafico, riesce a trasmettere in modo chiaro ed essenziale tutte le
informazioni necessarie. L’indice di Guiraud che segnala la “ricchezza
lessicale complessa” è molto basso (9,60) e individua difatti un testo senza
dubbio asciutto.
Il testo adottato risulta facilmente comprensibile, pur essendo presenti
alcuni termini tecnici, peraltro insostituibili in una comunicazione che prevede
sì brevità e chiarezza, ma anche specificità. I lemmi “fondamentali”, “molto
comuni” e “comuni” sono complessivamente l’83%, mentre quelli “meno
diffusi” sono il 17%.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
La tabella seguente sintetizza le caratteristiche del testo rilevabili
statisticamente:
167[167]
Si ricorda che un tale valore costituisce lo spartiacque tra “facile” e “difficile” già per i diplomati
della scuola superiore.
IL MEDIATORE
EUROPEO
INDICE GULPEASE
62,92
INDICE GUIRAUD
9,60
NUMERO DELLE LETTERE
2065
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
355
Parole diverse
181
Lettere per parola
5,7
Sillabe per parola
2,6
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
70%
Molto comuni
11%
Comuni
2%
Meno diffuse
17%
FORME VERBALI
Presente indicativo
86%
Passato prossimo
4%
Futuro semplice
4%
Congiuntivo presente
4%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
36
Frasi per paragrafo
1,1
Parole per paragrafo
9,9
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
38
Frasi lunghe
0
Frasi corte
27 (71,1%)
Parole per frase
9,3
Sillabe per frase
23,9
RICORRENZA DEI TERMINI
13 europeo
10 denuncia
7 istituzione
6 presentazione
5 organo
5 amministrazione
4 cattivo
3 membro
3 esempio
3 comunitario
8. PROVE DI RISCRITTURA
Proponiamo qui di seguito un’ipotesi di riscrittura dei due primi
argomenti della pagina 2 del dépliant.
Testo originale del primo argomento: indice Gulpease 43,65
“IL MEDIATORE EUROPEO
II Mediatore europeo ha il compito di esaminare le denunce dei cittadini
contro casi di cattiva amministrazione nell'azione delle istituzioni e degli
organi della Comunità europea.
Il Mediatore non può trattare casi riguardanti le amministrazioni
nazionali, regionali o locali degli Stati membri”.
Testo riscritto del primo argomento: indice Gulpease 125168[168]
IL MEDIATORE EUROPEO
Il Mediatore europeo esamina le denunce dei cittadini
Quando?
Nei casi di cattiva amministrazione
• delle istituzioni
• degli organi della Comunità europea.
Tutte le denunce? No
Il Mediatore non tratta casi riguardanti
• le amministrazioni nazionali
• regionali
• locali degli Stati membri
Testo originale del secondo argomento: indice Gulpease 50,35
“CHI PUÒ PRESENTARE DENUNCE?
Ogni cittadino di uno Stato membro dell'Unione o residente in uno Stato
membro può presentare una denuncia al Mediatore europeo. Lo stesso diritto
è attribuito alle imprese, associazioni ed altri organismi con sede ufficiale
nell'Unione.”
168[168]
per chiunque.
L’indice supera largamente il valore di 100 che segnala testi “facili” e di lettura “indipendente”
Testo riscritto del secondo argomento: indice Gulpease 109
CHI PUÒ PRESENTARE DENUNCE?
•
Ogni cittadino di uno Stato membro dell’Unione
•
Ogni residente in uno Stato membro
•
Imprese
Associazioni
•
•
Altri organismi con sede ufficiale nell’Unione
Il dépliant “Il mediatore europeo” ha nella sostanza una veste grafica sobria,
chiara ed efficace. Il modulo allegato accentua il carattere di servizio del
pieghevole.
La pubblicazione punta sull’essenzialità e, proprio per questo, è
generalmente leggibile e comprensibile con facilità. I risultati sarebbero stati
forse ancora migliori se, una volta scelta la via della comunicazione
schematica, l’intero testo vi si fosse sino in fondo adeguato.
PE/P/2
IL PARLAMENTO EUROPEO IN ITALIA
(senza data)
1. LA PUBBLICAZIONE
Il dépliant è stato stampato a Roma a cura dell’Ufficio per
l’Italia del Parlamento. La pubblicazione è senza data, ma va ricondotta agli
anni precedenti il 2003. La cartina riprodotta sul piatto inferiore propone infatti
un’Unione Europea costituita ancora soltanto da quindici paesi. Il pieghevole
chiuso misura centimetri 21 per 10; squadernato, presenta tre sezioni per una
larghezza complessiva di centimetri 30.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
I contenuti della pubblicazione vengono proposti in due sezioni ben
distinte. La prima (pag. 2) dà informazioni sull’Ufficio per l’Italia del
Parlamento europeo, la seconda (pp. 3-5) sul Parlamento europeo.
L’Ufficio per l’Italia ha il compito di rappresentare il Parlamento
europeo. Informa i cittadini sulle sue attività, organizza le visite ufficiali del
suo Presidente, facilita i contatti con gli elettori. Svolgere inoltre il ruolo di
Ufficio stampa e realizza infine convegni, dibattiti e interviste su argomenti
riguardanti l’UE.
Nella seconda sezione, lungo tutte e tre le facciate interne, si
dispiegano le informazioni sul Parlamento europeo, articolate in nove brevi
argomenti:
1. Convegni
Si tengono in varie città italiane. Vi vengono illustrati, il ruolo e l’attività
dell’Assemblea.
2. Seminari
Si tengono a Bruxelles per sensibilizzare la stampa sulle questioni
europee.
3. Programma radio
“Benvenuti in Europa” è un’emissione radiofonica che consiste in
un’intervista settimanale di tre minuti e in un approfondimento mensile di dieci
minuti.
4. Pubblicazioni
Queste alcune delle pubblicazioni realizzate e diffuse dall’Ufficio: Il
Parlamento europeo, Droga, conoscere per prevenire, Breve guida ai tirocini
nelle Istituzioni europee, L’Unione europea a portata di mano, Camillo e
l’euro in Europa, L’Unione europea: il vostro futuro.
5. Materiali multimediali
Viene ricordato il CD-rom “Viaggio in Europa”. Una sua seconda
edizione è stata dedicata all’euro.
6. Festa dell’Europa
Essa ricorda la Dichiarazione di Robert Schuman del 9 maggio 1950
che avviò il processo di integrazione europea.
7. Stand
L’Ufficio per l’Italia del Parlamento europeo è presente con un suo
stand in molte manifestazioni ed esposizioni.
8. Archivio
L’Archivio dell’Ufficio dispone di tutti i documenti ufficiali del Parlamento
europeo.
9. Attività delle scuole
Per informare i giovani sulle tematiche europee, l’Ufficio organizza, a
Strasburgo, giornate di studio con studenti di tutti i paesi dell’Unione.
3. I DESTINATARI
La pubblicazione è rivolta a tutti i cittadini italiani di ogni fascia di età.
4. LA VESTE GRAFICA
Il dépliant risulta, per grammatura e per formato, pratico e
maneggevole. Il cartoncino bianco lucido è vivacizzato da immagini e disegni
policromi. Sul fondo bianco del piatto superiore spiccano, in alto, il logo del
Parlamento europeo, al centro il titolo in azzurro e, in basso, la foto a colori
della sede dell’Ufficio per l’Italia del Parlamento europeo.
Sul piatto inferiore, in alto, è collocata una cartina che evidenzia,
usando i colori della bandiera europea (giallo e azzurro), i quindici paesi
allora membri dell’Unione; al centro viene riproposto il logo del Parlamento
europeo e, in basso, gli indirizzi degli uffici per l’Italia del Parlamento di Roma
e di Milano, corredati degli orari per il pubblico.
Il pieghevole alla prima apertura propone sulla sinistra la pagina 2 che
illustra, sotto il titolo in azzurro “L’Ufficio per l’Italia del Parlamento europeo”,
le sue funzioni, evidenziate da titoletti in una tonalità più calda di azzurro.
Con la seconda apertura si ha la visione delle tre facciate interne
occupate dai nove brevi argomenti in cui si articola la parte del dépliant
dedicata al Parlamento Europeo. Il titolo “Come conoscere il Parlamento
europeo”, stampato in caratteri “sans-serif” di intensa tonalità blu, occupa
tutte e tre le facciate. I nove brevi argomenti sono distribuiti equamente sulle
tre pagine; i loro titoli sono stampati con caratteri anch’essi “sans-serif”, ma di
una tonalità più chiara di blu, mentre il testo - di corpo ovviamente inferiore, è
composto con caratteri “serif”. Accanto alle sintetiche informazioni,
compaiono illustrazioni a colori che sintetizzano visivamente i contenuti e
rendono più invitante la lettura. Nella sostanza, il dépliant appare, nella sua
semplicità, graficamente riuscito.
5. LA LEGGIBILITÀ
L’indice Gulpease del dépliant è pari a 54,31. Tale valore ci dice che il
testo del pieghevole è “facile” per i laureati e i diplomati della scuola
superiore, “difficile” per i licenziati della scuola media e “quasi
incomprensibile” per quelli della scuola elementare. L’impatto di lettura risulta
“indipendente” per laureati e diplomati, “scolastico” per i licenziati della scuola
media, ai limiti della “frustrazione” per i licenziati della scuola elementare. La
valutazione statistica della leggibilità dei testi contenuti nel pieghevole deve
però tener conto delle notevoli differenze che contraddistinguono le due
sezioni del dépliant.
La prima (pag. 2) declina infatti sotto forma di rapidi punti elenco le
funzioni dell’Ufficio italiano. Ne deriva un livello di leggibilità molto alto,
favorito soprattutto dall’uso di frasi assai brevi. Esse sono 20 e costituiscono
ben il 95,2% del testo. Non a caso l’indice Gulpease si attesta su un valore di
87,37 che segnala uno scritto “facile” per tutti e che consente a chiunque una
lettura di tipo “indipendente”.
Differente è il caso della seconda parte (pp. 3-5), che contiene il cuore
comunicativo del dépliant. Diversa è innanzitutto la scelta dello stile
espositivo: ci troviamo di fronte non più a un elenco sintetico, ma a un
discorso sintatticamente articolato. Non a caso, scende assai notevolmente
l’indice di leggibilità Gulpease, che varia nei vari argomenti tra un minimo di
34 e un massimo di 46, per attestarsi su un valore complessivo di 40,39. Il
che sta a segnalare un testo “facile” solo per lettori laureati, ma quasi
“difficile”169[169] per i diplomati, “molto difficile” per i licenziati della scuola
media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola elementare.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
Abbiamo appena visto come il testo del dépliant ha due livelli di
leggibilità piuttosto difformi. Il fatto non può non incidere anche sul tasso di
comprensibilità.
Questa non pone alcun problema nella prima parte. Il lessico,
nonostante si debba ricorrere - per l’argomento - a un buon numero di
“termini meno diffusi” (24%), è nella sostanza piano e scorrevole (le parole
“fondamentali”, “molto comuni” e “comuni” costituiscono il 76% del testo). Va
aggiunto che le forme verbali sono tutte all’indicativo presente, che le frasi
brevi sono 20 su 21, che ogni paragrafo non contiene più di una frase. Non a
caso l’indice di Guiraud, che segnala la “ricchezza lessicale complessa”, è di
solo 7,06. Se a ciò si aggiunge che la costruzione per punti elenchi
garantisce una sicura consequenzialità logica e che non ci sono informazioni
“implicite” si può ben comprendere come la pagina 2 del dépliant non ponga
al lettore particolari ostacoli di comprensione.
Un po’ diverso è il caso della seconda parte (pp. 3-5), che come si è
visto ha un indice di leggibilità piuttosto basso (40,39). Il lessico continua a
rimanere piuttosto piano e scorrevole (le percentuali dei lemmi usati restano
sostanzialmente analoghe), le forme verbali restano limitate all’uso del
presente indicativo (82%) e passato prossimo (17%). L’indice di Guiraud
difatti non si impenna in modo particolare (11,01).
La costruzione sintattica diventa invece più articolata e talora più
faticosa: le frasi hanno una lunghezza media piuttosto significativa di quasi 30
parole (29,3), mentre i paragrafi contano anch’essi un numero di termini
abbastanza elevato (45,6). Ne consegue un livello di comprensibilità ancora
accettabile, ma certamente inferiore alla prima parte. Il dato ha un certo peso
se si considera che il pieghevole ha finalità di prima ed essenziale
informazione ed è indirizzato a un target potenziale di lettori assai ampio.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
169[169]
e “difficile”.
Si ricorda che il valore di 40 costituisce per i diplomati lo spartiacque tra una leggibilità “facile”
Le tabelle seguenti riassumono le caratteristiche del dépliant “Il
Parlamento europeo in Italia” rilevabili statisticamente:
INTERO TESTO
1A PARTE (PP. 2,7)
2A PARTE (PP. 3,4,5)
54,31
INDICE GULPEASE
87,37
INDICE GUIRAUD
40,39
7,06
11,01
NUMERO DELLE LETTERE
3255
648
2413170[170]
STATISTICHE DELLE PAROLE
Totale delle parole
549 Totale delle parole
110 Totale delle parole
720
Parole diverse
264 Parole diverse
74 Parole diverse
345
Lettere per parola
5,8 Lettere per parola
6,0 Lettere per parola
5,6
Sillabe per parola
2,6 Sillabe per parola
2,7 Sillabe per parola
2,4
STATISTICHE USO DELLE PAROLE
Fondamentali
66% Fondamentali
67% Fondamentali
64%
Molto comuni
8% Molto comuni
7% Molto comuni
8%
Comuni
1% Comuni
2% Comuni
2%
Meno diffuse
25% Meno diffuse
24% Meno diffuse
25%
STATISTICHE DELLE FORME VERBALI
Presente indicativo
89% Presente indicativo
100% Presente indicativo
93%
Passato prossimo
10%
Passato prossimo
3%
STATISTICHE DEI PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
40 Numero dei paragrafi
21 Numero dei paragrafi 13
Frasi per paragrafo
1,1 Frasi per paragrafo
1,0 Frasi per paragrafo
2,5
Parole per paragrafo 13,7 Parole per paragrafo
5,2 Parole per paragrafo 55,4
STATISTICHE DELLE FRASI
Numero delle frasi
45 Numero delle frasi
21 Numero delle frasi
33
Frasi lunghe
1 (2,2%) Frasi lunghe
0 Frasi lunghe
2 (6,1%)
Frasi corte
31(68,9%) Frasi corte
20 (95,2%) Frasi corte
13 (39,4%)
Parole per frase
12,2 Parole per frase
5,2 Parole per frase
21,8
Sillabe per frase
31,2 Sillabe per frase
13,9 Sillabe per frase
53,2
RICORRENZA DEI TERMINI
28 europeo
7 europeo
21 europeo
6 organizzare
2 organizzare
4 realizzare
5 realizzare
2 cittadini
4 organizzare
4 collaborazione
1 visita
4 collaborazione
4 attività
1 ufficiale
3 pubblicazione
3 seminario
1 seminario
3 informazione
3 pubblicazione
1 rapporto
2 attività
11,26
170[170]
Comprensivo del titolo generale e dei nove titoletti, il totale delle lettere sale a 2607. Essi non
sono stati considerati nel calcolo dell’indice Gulpease della seconda parte del pieghevole, poiché in questo
caso particolare avrebbero sia pure marginalmente alterato il dato conclusivo.
3 parlamento
3 integrazione
3 informazione
1 organo
1 nazionale
1 istituzionale
2 seminario
2 scuola
2 radiofonico
8. PROVE DI RISCRITTURA
Si propone qui di seguito un’ipotesi di riscrittura delle pagine 3-5 del
dépliant.
I convegni del parlamento europeo: indice gulpease 46,38
“Allo scopo di avvicinare il Parlamento europeo ai cittadini, l'Ufficio
organizza in varie città italiane Convegni dedicati ai diversi aspetti del
processo di integrazione dell'Europa. Tali incontri permettono di far
conoscere il ruolo, le funzioni e l'attività dell'Assemblea”.
I convegni del parlamento europeo: indice Gulpease 69
“L’Ufficio organizza Convegni in varie città italiane:
• per avvicinare il Parlamento europeo ai cittadini,
• per chiarire i processi di integrazione europei,
• per far conoscere ruolo e funzioni dell’Assemblea.”
Seminari a Bruxelles: indice Gulpease 42,5
“Al fine di sensibilizzare la stampa alle tematiche europee, l'Ufficio
organizza alcuni seminari per giornalisti presso il Parlamento europeo.”
Seminari a Bruxelles: indice Gulpease 69
L'Ufficio organizza seminari per la stampa sui temi dell’UE. Gli incontri
si tengono presso il Parlamento europeo.
Programma radio "Benvenuti in Europa": indice Gulpease 40,72
“II programma, realizzato in collaborazione con l'Agenzia radiofonica
AREA, diffuso da 98 emittenti regionali e locali, e con una media giornaliera
di circa 3.500.000 ascoltatori, consiste in un'intervista settimanale di tre
minuti ed in un approfondimento mensile di dieci minuti. Per informazioni
sulle emittenti radiofoniche e sulle relative frequenze inviare un fax di
richiesta all'Ufficio.”
Programma radio "Benvenuti in Europa": indice Gulpease 82,04
Il programma:
• è realizzato in collaborazione con l'Agenzia radiofonica AREA;
• viene diffuso da 98 emittenti regionali e locali;
• ha una media giornaliera di circa 3.500.000 ascoltatori.
Prevede:
• un'intervista settimanale di tre minuti;
• un approfondimento mensile di dieci minuti.
Inviare all’Ufficio un fax:
• per avere informazioni sulle emittenti;
• per conoscere le loro frequenze radio.
Pubblicazioni: indice Gulpease 41,13
“L'Ufficio realizza e cura la diffusione di una serie di pubblicazioni, tra
cui: "II Parlamento europeo","Droga, conoscere per prevenire" , "Breve guida
ai tirocini nelle Istituzioni europee","L'Unione europea a portata di mano" ,
"Camillo e l'euro in Europa", "L'Unione europea: il vostro futuro".”
Pubblicazioni: indice Gulpease 85,05
L'Ufficio realizza e diffonde molte pubblicazioni. Tra esse ricordiamo:
• "II Parlamento europeo";
• "Droga, conoscere per prevenire";
• "Breve guida ai tirocini nelle Istituzioni europee";
• "L'Unione europea a portata di mano";
• "Camillo e l'euro in Europa";
• "L'Unione europea: il vostro futuro".
Materiale multimediale: indice Gulpease 37,44
“L'Ufficio, in collaborazione con le Ambasciate in Italia degli Stati
membri dell'Unione europea, ha realizzato il CD-rom "Viaggio in Europa",
contenente informazioni di carattere istituzionale, storico, culturale,
folkloristico sui 15 Paesi membri dell'Unione europea. La seconda edizione
del CD-rom è stata realizzata anche con la collaborazione del Ministero del
Tesoro - Comitato euro e contiene approfondimenti sull'euro, la moneta unica
europea.”
Materiale multimediale: indice Gulpease 77,18
L'Ufficio, d’intesa con le Ambasciate in Italia degli Stati dell'UE, ha
realizzato il CD-rom "Viaggio in Europa". I 15 Paesi sono illustrati nei loro
aspetti:
• istituzionali;
• storici;
• culturali;
• folkloristici.
La seconda edizione del CD-rom è stata curata anche con il Ministero
del Tesoro - Comitato euro. Approfondisce il tema della nuova moneta unica.
Festa dell'Europa: indice Gulpease 43,41
“In occasione della Festa dell'Europa del 9 maggio, che ricorda la
Dichiarazione di Robert Schuman del 1950 da cui prese avvio il processo di
integrazione europea, l'Ufficio organizza una serie di manifestazioni, tra le
quali il Concerto dell'Europa trasmesso dalla RAI.”
Festa dell'Europa: indice Gulpease 67,10
Il 9 maggio è la Festa dell’Europa. Ricorda la Dichiarazione (1950) di
Robert Schuman che avviò l’integrazione europea. Per l’occasione l'Ufficio
organizza varie manifestazioni. Tra di esse il Concerto dell'Europa,
trasmesso dalla RAI.
Stand: indice Gulpease 39,42
“Lo stand dell'Ufficio per l'Italia del Parlamento europeo partecipa a
molte grandi manifestazioni ed esposizioni. I visitatori possono seguire su
appositi pannelli le tappe dell'integrazione europea, acquisire informazioni sul
Parlamento europeo, visionare i floppy-disks, il CD-rom ed altri filmati e
ricevere le pubblicazioni dell'Ufficio.”
Stand: indice Gulpease 72,43
Lo stand dell'Ufficio per l'Italia del P.E. partecipa a molte grandi
esposizioni. Il visitatore può:
• avere informazioni sul Parlamento europeo;
• visionare i floppy-disks, il CD-rom e altri filmati;
• ricevere le pubblicazioni dell'Ufficio.
Archivio: indice Gulpease 32,34
“L'archivio dell'Ufficio, curato da un funzionario specializzato, dispone di
tutti i documenti ufficiali del Parlamento europeo (relazioni parlamentari,
verbali e resoconti delle discussioni in aula, risoluzioni approvate, etc.)”
Archivio: indice Gulpease 79,84
Un funzionario qualificato cura l’Archivio dell’Ufficio. Esso dispone di
tutti i documenti ufficiali del Parlamento europeo. Fra gli altri:
• le relazioni parlamentari;
• i verbali e i resoconti delle discussioni in aula;
• le risoluzioni approvate.
Attività per le scuole: indice Gulpease 40,05
“Numerose le attività promosse dall'Ufficio per informare i giovani sulle
tematiche europee. In particolare vengono organizzate giornate di studio a
Strasburgo con studenti di tutti i paesi dell'Unione europea ed è stata
realizzata, in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, una campagna
nazionale di diffusione nelle scuole della Carta dei Diritti Fondamentali
dell'Unione europea.”
Attività per le scuole: indice Gulpease 70,95
L’Ufficio informa i giovani sull’Europa. Organizza giornate di studio a
Strasburgo. Partecipano studenti di tutti i paesi dell'UE. D’intesa col MIUR ha
diffuso nelle scuole la Carta dei Diritti Fondamentali dell'UE.
Sulla base di questa ipotesi di riscrittura l’indice di leggibilità della
seconda parte (pp. 3-5) del dépliant passerebbe da 40,39 a 89,00 e si
accosterebbe a quello di 87,37 - indubbiamente molto alto - della prima parte
(p. 1).
Il dépliant ha una grafica curata e accattivante. La comprensibilità
dei testi della seconda parte del pieghevole potrebbe essere
migliorata uniformando il suo indice di leggibilità a quello della prima
parte.
PE/P/3
IL FSE 2000-2006
ITALIA
(senza data)
1. LA PUBBLICAZIONE
Questo dépliant, edito dall’Ufficio delle pubblicazioni
dell’UE è stato curato dalla Commissione europea (Dipartimento
Occupazione e affari sociali). Illustra sinteticamente caratteristiche e
prospettive del Fondo sociale europeo, il “principale strumento dell’UE a
sostegno dei lavoratori e dei disoccupati, giovani e non”. La pubblicazione
considera l’arco temporale 2000-2006, con un particolare riferimento alla
situazione italiana.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
Il contenuto del dépliant è articolato in quattro parti.
a) Che cos’è il Fondo sociale europeo?
Istituito nel 1957, il FSE cerca di prevenire e combattere la
disoccupazione, di promuovere la formazione e di migliorare il funzionamento
del mercato del lavoro. Il Fondo costituisce il mezzo finanziario che realizza
concretamente la strategia europea per l’occupazione.
Il FSE, tra il 2000 e il 2006, stanzierà 80 miliardi di euro da destinare a
cittadini o a progetti; questi potranno ottenere ulteriori finanziamenti anche
dagli Stati di appartenenza.
Al Consiglio europeo di Amsterdam (giugno 1997) gli Stati membri
hanno concordato un nuovo titolo relativo all’occupazione, fornendo la base
giuridica per il coordinamento delle politiche a favore dell’occupazione. Il
Vertice europeo di Lussemburgo (novembre 1997) ha inaugurato la “strategia
europea per l’occupazione”: occupabilità, spirito imprenditoriale, adattabilità,
pari opportunità sono i quattro “pilastri” che costituiscono il fondamento per
tutte le attività del FSE.
Il FSE fa parte dei fondi strutturali europei con un obiettivo comune:
promuovere la coesione economica e sociale. Per affrontare la
disoccupazione e l’ineguaglianza il FSE finanzia EQUAL che ha il compito di
sperimentare nuovi modi per far fronte ai trattamenti discriminatori subiti da
lavoratori.
b) L’iniziativa comunitaria del FSE 2000-2006
L’UE concede a EQUAL un contributo pari a 3026 milioni di euro che
vengono usati per cofinanziare attività in tutti gli Stati membri. EQUAL
differisce dai tradizionali programmi del FSE per la sua dimensione innovativa
e per l’attenzione che pone sulla cooperazione attiva fra Stati membri. Le
componenti di EQUAL sono: i partenariati di sviluppo, l’approccio tematico,
l’innovazione, la partecipazione attiva, la transnazionalità, il mainstreaming
(ricerca delle metodologie tese a migliorare le politiche del lavoro e quelle
sociali).
c) I fondi strutturali sostengono tre obiettivi principali
L’obiettivo n. 1 promuove lo sviluppo (regioni povere, periferiche,
scarsamente popolate). L’obiettivo n. 2 sostiene le aree industriali, in fase di
adeguamento alla trasformazione, le aree rurali depresse, le aree urbane
problematiche, le aree di dipendenza dalla pesca. L’obiettivo n. 3 eroga
finanziamenti per adattare e modernizzare le politiche e i programmi di
istruzione, di formazione e di occupazione.
d) Il FSE 2000-2006, dati relativi all’Italia
Le principali sfide che il mercato del lavoro in Italia deve affrontare
riguardano:
• il tasso di occupazione modesto, particolarmente basso per
donne e anziani;
• i tassi elevati di disoccupazione giovanile;
• le difficoltà di inserimento per le donne nel mercato del lavoro per
carenza di servizi di assistenza all’infanzia;
• la necessità di innalzare il livello di istruzione e di partecipazione
alla formazione permanente;
• gli squilibri regionali.
Le priorità in Italia che il FSE e la strategia europea dell’occupazione
indicano sono:
• prevenire la disoccupazione;
• riformare i servizi per l’impiego;
• migliorare la qualità della formazione professionale;
• incrementare l’imprenditorialità per la creazione di nuovi posti di
lavoro;
• affrontare le profonde disuguaglianze;
• potenziare l’offerta dei servizi di assistenza all’infanzia.
Le verifiche e i monitoraggi sui risultati sono possibili per mezzo di
un’accurata analisi dei principali indicatori economici.
3. I DESTINATARI
Il dépliant ha un approccio informativo e divulgativo e appare pertanto
indirizzato a tutti i cittadini italiani. I contenuti specifici della pubblicazione
sembrano peraltro individuare un target più ristretto: gli operatori nel mondo
del mercato del lavoro e della formazione professionale.
4. LA VESTE GRAFICA
Il dépliant conta otto pagine e, chiuso, misura centimetri 14,5 per 21.
L’apertura è in due fasi. La prima offre alla lettura due pagine fronte retro per
29,5 centimetri di larghezza; la seconda presenta quattro pagine fronte retro
per complessivi 58,5 centimetri.
Stampato su cartoncino patinato, il dépliant ha una consistente
grammatura che ne permette - grazie anche alla semplice squadernatura una agevole consultazione. Un po’ più difficoltosa è invece la lettura, perché
le pagine presentano un testo assai fitto, composto con caratteri “sans serif”
certo eleganti, ma di corpo piuttosto ridotto.
Il piatto superiore si distingue per un gioco grafico dai notevoli effetti
cromatici. 16 piccole foto in successione riproducono volti di cittadini comuni,
giovani e non, e costituiscono la fascia che occupa la parte alta della
copertina. Nel suo corpo centrale, riempito da titoli in azzurro e da testi in
nero, ritornano, questa volta in trasparenza su fondo avorio, gli stessi volti. Va
detto che la lettura del testo non è però particolarmente agevole.
A sinistra del piatto superiore, su una striscia in verticale color rosso
mattone è “strillato” il tema centrale del dépliant: “Occupazione e fondo
sociale europeo”. Una striscia del medesimo colore, ma di altezza più
pronunciata, chiude la pagina di copertina.
La prima squadernatura propone nelle due facciate dal fondo avorio un
testo stampato su due colonne. Sulla prima, in basso a sinistra, compare una
“torta” grafica a tinte pronunciate; sulla seconda, in alto a destra, viene
riprodotto a colori un poster che con un titolo accattivante - “Libera
circolazione di buone idee” - pubblicizza il progetto EQUAL.
Come si è detto, una volta aperto per intero, il dépliant presenta sulla
fronte quattro pagine. Il testo della prima è stampato sullo stesso fondo avorio
delle quattro pagine del retro, le tre restanti mutano il fondo in una sfumatura
molto chiara di indaco. Viene così anche graficamente evidenziato il
passaggio della trattazione dal generale contesto europeo a quello specifico
italiano.
Sulla prima e sulla seconda pagina compaiono due cartine dell’Europa
e dell’Italia, in cui le forti variazioni cromatiche di rosso, di azzurro e di bianco
evidenziano le regioni a cui gli obiettivi dei fondi strutturali europei sono
destinati. La terza e la quarta facciata della fronte sono a loro volta
vivacizzate. La prima da una “torta” grafica in quadricromia e da una scheda
a sfondo indaco pronunciato; l’altra da due piccole foto che riproducono
momenti di alcuni fra i progetti realizzati dal FSE in Italia. Le quattro facciate
del retro ripropongono le pagine 1, 2 e 3 già descritte e la controcopertina
nella quale, su sfondo avorio, un testo su due colonne riprende ed esplicita
per punti elenchi più distesi la “strategia europea per l’occupazione”. Infine,
una banda indaco riporta il dettaglio degli indirizzi EQUAL e FSE.
5. LA LEGGIBILITÀ
Il metodo Gulpease ci dice che il dépliant ha un indice di leggibilità
complessivo pari a 53,80. Questo valore ci segnala che il contenuto della
pubblicazione è “facile” per un pubblico in possesso di un titolo accademico o
di un diploma secondario superiore, ma ci avverte pure come esso possa
risultare “difficile” per fruitori forniti di licenza media e addirittura “quasi
incomprensibile” per quelli forniti di licenza elementare.
Quanto agli effetti sul lettore il testo corrisponde a un livello di “lettura
indipendente” (quella appunto che consente di comprendere senza alcun
aiuto) per la prima e la seconda categoria di fruitori, mentre per i licenziati
della scuola media viene prevista una “lettura scolastica”, assistita cioè dalla
presenza di un docente e/o di un esperto.
Questi i parametri statistici che determinano l’indice di predizione della
leggibilità del dépliant:
● 173 le frasi, 139 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media
da poco più di una frase (1,2) e da circa 17 parole (17,3);
● 3 le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari all’1,7% del testo;
● 107 le frasi corte (con non più di 15 parole) pari al 61,8%
63 le frasi medie (le frasi cioè che contengono un numero di parole
compreso tra 16 e 39) pari al 36,5% dell’intero documento.
La discreta leggibilità del dépliant è determinata soprattutto dalla
notevole presenza di frasi corte, da una media delle parole per frase (13,9) e
delle sillabe per frase (33,9) piuttosto bassa, nonché dall’uso di parole brevi,
in genere bisillabe. Se a ciò aggiungiamo che le frasi lunghe sono
praticamente assenti e che è bassa la media delle parole per paragrafo (17,3)
il quadro viene ulteriormente ribadito.
Si deve osservare però che l’indice Gulpease complessivo di 53,80 non
può rendere ragione dell’effettiva predizione di leggibilità delle diverse parti in
cui il dépliant si articola. Le otto facciate della pubblicazione presentano difatti
testi dalle caratteristiche difformi, a volte in termini piuttosto pronunciati. A
pagine di analisi discorsiva (si vedano in particolare le pp. 1, 2 e 6) si
alternano difatti pagine elaborate in tutto o in parte con la tecnica dei punti
elenco (cfr. le pp. 3, 4 e 7) e infine pagine occupate soltanto o quasi da
tabelle (le pp. 5 e 8).
Ora soprattutto queste ultime pongono un problema, poiché il sistema
Gulpease considera ogni item delle tabelle una frase, ovviamente breve, e
può essere influenzato anche dalla presenza dei punti di giustificazione
grafica. Si determinano così indici elevati che finiscono per condizionare
artificiosamente verso l’alto la predizione di leggibilità dell’intero documento.
Per avere dati più affidabili conviene allora considerare sia l’indice di
leggibilità del testo depurato dalle tabelle, sia gli indici di ogni singola pagina
del dépliant. Arrotondati alla seconda cifra decimale, essi risultano appunto i
seguenti:
●
testo senza tabelle
prima pagina
seconda pagina
terza pagina
quarta pagina
quinta pagina
sesta pagina
settima pagina
ottava pagina
51,65
50,39
47,15
58,17
66,95
73,81
49,13
47,14
59,43
Va infine valutato che in alcuni passaggi del testo l’indice scende sotto
la media complessiva in modo abbastanza significativo. Verificheremo più
avanti alcuni casi, per i quali verrà poi proposta un’ipotesi di semplificazione
linguistica.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
Come si è appena visto, nel dépliant si alternano parti più articolate e
discorsive ad altre più brevi e quasi schematiche, ad altre infine risolte in
essenziali tabelle di dati. Nei passi ad andamento più disteso, il registro
espressivo è quello tipico di questo genere di pubblicazioni. Lo stile è piano,
ma non può ovviamente evitare - stante il particolare contenuto - l’uso un
lessico piuttosto specifico e puntuale. Le parole “fondamentali” sono difatti
solo il 68% a fronte di una percentuale di quelle meno diffuse (20%) che è
certamente elevata in un testo con finalità didascalico-comunicative171[171]. Le
“parole diverse” sono 785 a fronte di un totale di 2409, per cui l’indice di
Guiraud che individua la “ricchezza lessicale complessa” tocca il valore non
trascurabile in un testo così breve di 15,99.
L’impianto complessivo può apparire a prima vista un po’ dispersivo per
le soluzioni espositive diverse cui si ricorre nel testo. Ma a una lettura più
attenta esso finisce per rivelarsi piuttosto compatto. L’uso dei modi verbali
vede prevalere le forme dell’indicativo (il presente ricorre per il 69% delle
volte, il passato prossimo per il 15%). Un dato, questo, che rivela una decisa
prevalenza della paratassi, anche se il congiuntivo presente ricorre più
frequentemente (6%) di quanto non accada in questo tipo di testi
comunicativi. In ogni caso, l’organizzazione per capitoli non particolarmente
lunghi, l’uniformità grafica di schede, titoli e titoletti consentono al lettore
mediamente colto di comprendere senza particolari difficoltà i contenuti.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
Elenchiamo qui di seguito le caratteristiche del testo rilevabili
statisticamente. Ricordiamo che alcuni dei dati (ad esempio quello assai
importante delle frasi corte) sono indubbiamente condizionati dalla struttura
non omogenea dell’impianto complessivo dell’opuscolo:
IL FSE 2000-2006
ITALIA
INDICE GULPEASE
53,90
INDICE GUIRAUD
15,99
NUMERO DELLE LETTERE
13670
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
2409
171[171]
È non a caso la percentuale più alta nei testi considerati in questa ricerca.
Parole diverse
785
Lettere per parola
5,5
Sillabe per parola
2,4
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
69%
Molto comuni
10%
Comuni
2%
Meno diffuse
20%
FORME VERBALI
Presente indicativo
69%
Futuro semplice
6%
Imperfetto indicativo
1%
Passato prossimo
15%
Futuro semplice
1%
Presente congiuntivo
4%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
139
Frasi per paragrafo
1,2
Parole per paragrafo
17,3
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
173
Frasi lunghe
3 (1,7%)
Frasi corte
107 (61,8%)
Parole per frase
13,9
Sillabe per frase
33,9
RICORRENZA DEI TERMINI
31europeo
27occupazione
22 sociale
22 obiettivo
18 progetto
15 formazione
15 politica
12 nuovo
12 comunitario
10 strategia
8. PROVE DI RISCRITTURA
Si propone qui di seguito un’ipotesi di riscrittura di un passo della
copertina del dépliant e di un passo della sua seconda pagina, per i quali
l’indice Gulpease di predizione di leggibilità risulta significativamente inferiore
al valore medio (51,65) del testo depurato delle sue tabelle.
Testo originale: indice Gulpease 42,23172[172]
“II FSE quale strumento per attuare la strategia europea per
l'occupazione
Al Consiglio europeo di Amsterdam, del giugno 1997, gli Stati membri
hanno concordato l'inserimento nel trattato di un nuovo titolo relativo
all'occupazione, per definire meglio il legame tra occupazione e politica
economica. Confermando il ruolo degli Stati membri quali primi responsabili
dell'elaborazione e dell'attuazione delle politiche per l'occupazione, il trattato
fornisce la base giuridica per un quadro di riferimento più strategico per il
coordinamento delle politiche a favore dell'occupazione nell'Unione europea”.
Testo riscritto: indice Gulpease 60,22173[173]
II FSE: uno strumento per la strategia per l'occupazione
Al Consiglio europeo di Amsterdam (giugno 1997), nel trattato viene
inserito un nuovo titolo sull'occupazione. Si definisce meglio il nesso
occupazione - politica economica. Gli Stati membri sono i responsabili delle
politiche di occupazione. Ma il trattato dà la base giuridica per coordinarle
nell'UE.
Testo originale: indice Gulpease 41,62174[174]
“Concepire soluzioni innovative: articolo 6
II FSE sostiene inoltre misure innovative volte a promuovere nuovi
approcci e a individuare esempi di buone prassi, che potranno poi migliorare
l'attuazione delle operazioni sostenute dal Fondo sociale europeo. Noti come
“misure a norma dell'articolo 6”, i progetti finanziati a questo titolo
comprendono progetti pilota, scambi di esperienze e attività d'informazione.
Per il periodo 2000-2006 l'Unione europea destinerà lo 0,4 % del bilancio
complessivo del FSE a progetti che rappresentino un banco di prova per
sviluppare e divulgare nuove forme di organizzazione del lavoro, preparare la
transizione a un'economia e a una società basate sulla conoscenza,
individuare nuovi approcci in ambiti d'interesse emergenti e rinnovare le
pratiche di lavoro divenute obsolete”.
Testo riscritto: indice Gulpease 66175[175]
172[172]
Si ricorda che il valore di 42,23 della scala Gulpease segnala un testo con predizione di
leggibilità appena “facile” per lettori con un diploma di scuola secondaria superiore e “molto difficile” per
quelli con la licenza media.
173[173]
Si ricorda che il valore di 60,22 della scala Gulpease segnala un testo con predizione di
leggibilità “facile” e impatto di lettura “indipendente” anche per lettori con la sola licenza media.
174[174]
Il testo risulta cioè appena “facile” per lettori forniti di un diploma di scuola secondaria
superiore. Si ricorda infatti che il valore di 40 della scala Gulpease costituisce la soglia al di sotto della quale
la leggibilità di un testo diventa “difficile” anche per essi.
VERSO SOLUZIONI NUOVE: ARTICOLO 6
II FSE promuove nuovi approcci e individua buone pratiche per attuare
meglio la propria attività. Sono note come le misure finanziate “a norma
dell'articolo 6”. Esse comprendono:
● progetti pilota,
● scambi di esperienze e di attività d'informazione.
Per il periodo 2000-2006 l'UE destinerà lo 0,4 % del bilancio del FSE a
progetti che misurino la possibilità di:
●
sviluppare e divulgare nuove forme di organizzazione del
lavoro,
● preparare la transizione a un'economia e a una società basate
sulla conoscenza,
● individuare nuovi approcci in ambiti d'interesse emergenti,
● rinnovare le pratiche di lavoro divenute obsolete.
Il messaggio del dépliant ha uno specifico taglio tecnico-economico. Esso
offre soluzioni grafiche piuttosto accurate, ma è forse leggibile con qualche
difficoltà a causa del corpo dei caratteri a stampa. Viene comunque
raggiunto, almeno per un target mediamente colto, l’obiettivo comunicativo:
quello appunto di informare i cittadini interessati e le organizzazioni che si
occupano dello sviluppo del mercato del lavoro nell’UE del ruolo e delle
finalità del Fondo Sociale Europeo nella Comunità e nel nostro Paese.
175[175]
Questo indice Gulpease individua un testo con predizione di leggibilità “facile” e impatto di
lettura “indipendente” anche per lettori con la sola licenza media.
PE/P/4
SEGRETI DA RIVELARE SULL’AMBIENTE
(2003)
1. LA PUBBLICAZIONE
La brochure è stata stampata in Germania nel 2003
per conto dell’Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee di
Lussemburgo. Il formato è di centimetri 16,2 per 22,9 e consta di venti pagine
più le quattro di copertina. La pubblicazione è edita nelle undici lingue ufficiali
della U.E.: danese, finnico, francese, greco, inglese, italiano, olandese,
portoghese, spagnolo, svedese e tedesco.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
Il contenuto della brochure, attraverso una favola, denunzia due dei più
grandi problemi ambientali del nostro tempo: la dilatazione dell’effetto serra e
il “buco dell’ozono”. Il messaggio è affidato direttamente ai protagonisti della
fiaba,che si sviluppa senza soluzione di continuità.
Nella discarica di Merlinopoli si aggira Lila, la volpe che stana Tom,
bambino finito tra i rifiuti per aver voluto dormire un’ultima volta all’interno del
suo armadio preferito. I genitori, considerando il mobile ormai vecchio,
l’avevano abbandonato nella discarica ignari del “suo contenuto”.
Al disorientato Tom, preoccupato per la mamma, Lila offre le sue
rassicurazioni e la sua protezione. All’orizzonte la città appare quasi soffocata
da una grande fumata grigia provocata dalle industrie. Esse fabbricano
troppe inutili cose, dirà la volpe al piccolo, manifestando tutta la sua
preoccupazione sulla sorte di Merlinopoli. Gli animali percepiscono per primi il
pericolo che corre la natura.
Lila si offre di accompagnare a casa Tom. Mentre i due stanno per
uscire dalla discarica vengono sorpresi dal severo guardiano. La collera
dell’uomo svanisce quando viene a sapere che il bambino è finito per errore
tra i rifiuti. Decide allora di rivelare i suoi segreti “al contrario”: quelli che,
invece di essere nascosti, devono essere rivelati a tutti, proprio a tutti.
- La terra, l’acqua e l’aria saranno contaminati dai veleni dei nostri
rifiuti; presto si morirà se non si cambieranno le abitudini.
- I gas velenosi prodotti dall’inquinamento “feriscono” l’involucro che
protegge il pianeta dai raggi dannosi del sole. È necessario curare
questa ferita.
- Le sostanze che inquinano l’aria formano intorno alla Terra una
specie di serra che impedisce al calore di disperdersi nell’universo; a
lungo andare questo scioglierà i ghiacciai, ingrosserà i mari,
scatenerà uragani. Bisognerà rompere la cappa dell’inquinamento.
Tom crede che sia possibile fare qualcosa di utile; egli stesso fa già
molti progetti per l’immediato e per il futuro, ma soprattutto è pronto a rivelare
i tre segreti a tutti; i primi a conoscerli saranno i suoi genitori giunti alla
discarica per riportarlo a casa insieme con il suo vecchio armadio.
3. I DESTINATARI
La pubblicazione è chiaramente indirizzata a un pubblico infantile. La
favola, che contiene un messaggio fondamentale per l’umanità è destinata a
tutti i bambini futuri cittadini dell’Europa e del mondo, in modo che possano
imparare subito quanto sia importante rispettare l’ambiente e indirizzare ogni
sviluppo scientifico e tecnologico in questa direzione.
4. LA VESTE GRAFICA
La brochure si distingue per la particolare veste grafica e per le
inconsuete modalità della trasmissione del messaggio. Preso in mano, il
libretto suscita immediata simpatia. Esso ha un aspetto piacevole e
accattivante, un sapore quasi antico.
La pubblicazione è maneggevole e gradevole al tatto, grazie al suo
formato e alla consistenza del cartoncino semiruvido. La grammatura della
copertina differisce leggermente da quelle delle pagine interne. Va
sottolineato il fatto che la carta usata è sbiancata senza cloro.
La copertina propone nelle due facciate
superiore e inferiore un’unica illustrazione che traduce graficamente
personaggi e contenuti della favola: in primo piano il bimbo e la volpe su un
ridente prato fiorito, in secondo piano, sulla fascia centrale una discarica e
infine nella parte alta, prospetticamente più lontana, “Merlinopoli” sovrastata
da un’opprimente fumata grigia prodotta dalle sue ciminiere. Il cielo lontano,
in alto, è ancora azzurro, quasi a sottolineare, con il titolo che vi campeggia,
l’invito a rivelare i “segreti” sull’ambiente.
Nelle pagine interne la vesta grafica è quella dei libri di favole sia per la
scelta dei caratteri “serif”, sia per il loro corpo, adatto anche ai bambini. Le
belle illustrazioni, di grande effetto cromatico, accompagnano costantemente
la lettura, ne completano e ne arricchiscono il contenuto, stimolando la
curiosità di chi segue la storia. I simpatici disegni di Nicolas Viot, che
rappresentano poeticamente la realtà, sono eseguiti con colori a cera e
trovano, proprio nella semplicità, la loro forza comunicativa rivelando la mano
di un professionista sicuro nel tratto e attento ai contenuti da illustrare.
5. LA LEGGIBILITÀ
L’indice Gulpease è in questo caso - come peraltro è ben comprensibile
particolarmente - alto. Esso tocca difatti il valore di 113,61 che segnala uno
scritto che consente a chiunque una leggibilità “molto facile” e un approccio di
lettura “indipendente”, che non richiede cioè alcuna sorta di aiuto e/o di
supporto.
I parametri più significativi del testo sono i seguenti. Le frasi sono 371 e
234 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media da circa una frase e
mezzo (1,6). Ogni frase conta mediamente quattro parole. Tutte le frasi cioè,
e si tratta di un dato particolarmente significativo, sono non solo “corte”176[176],
ma “cortissime”. E si tratta appunto di un elemento che contribuisce a
innalzare notevolmente la leggibilità complessiva del documento, che
oltrepassa gli indici previsti dalla scala Gulpease, che va da 0 (“quasi
incomprensibile” per tutti) a 100 (“molto facile per tutti”).
6. LA COMPRENSIBILITÀ
176[176]
Si ricorda che le frasi “corte” sono quelle che contengono meno di 15 parole.
Il testo di Benoit Coppée è rivolto a lettori particolarmente giovani.
Obbligata era dunque la scelta di un vocabolario semplice e di una struttura
sintattica particolarmente lineare.
Questa è caratterizzata da un pronunciato andamento paratattico e
dall’uso largamente prevalente delle forme verbali più immediate. Domina
con l’82% il presente indicativo, mentre del tutto residuale è la presenza del
congiuntivo (meno dell’1%).
Quanto al lessico, l’88% dei lemmi appartengono ai registri
“fondamentali”, “comuni” e “molto comuni”. Quelli che il VdB De Mauro
identifica come termini “poco diffusi”177[177] sono invece il 12%: una
percentuale piuttosto bassa rispetto a una norma oscillante tra il 15 e il 20 per
cento e peraltro inevitabile in un contesto favolistico che affronta comunque
un tema, l’ambiente, dagli inevitabili risvolti scientifici e tecnologici. Se ad
esempio per il “buco dell’ozono” si utilizza nel racconto la facile metafora
della “ferita” dell’involucro che avvolge la terra, non altrettanto avviene per
parole come “serra” o “inquinamento” forse più difficilmente sostituibili.
L’indice di Guiraud, che misura la “ricchezza lessicale complessa” di un
testo, tocca un il livello abbastanza significativo di 15,70. E difatti nel racconto
le parole diverse sono molte, 606 su un totale di 1489, proprio per la
necessità di spiegare argomenti non sempre facili per i bambini. Nella
sostanza ci troviamo di fronte a un testo senz’altro comprensibile, che quasi
non contiene riferimenti impliciti.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
La tabella seguente sintetizza le caratteristiche del testo rilevabili
statisticamente:
177[177]
Sono le circa 8000 parole che il Vocabolario di Base di Tullio De Mauro definisce come
indispensabili per la comprensione di qualsiasi contesto specifico: sono non solo i vocaboli obsoleti, letterari,
regionali, dialettali, ma anche quelli tecnico-specialistici.
SEGRETI DA
RIVELARE
SULL’AMBIENTE
INDICE GULPEASE
113,61
INDICE GUIRAUD
15,70
NUMERO DELLE
LETTERE
7465
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
1489
Parole diverse
606
Lettere per parola
4,7
Sillabe per parola
2,0
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
82%
Molto comuni
5%
Comuni
1%
Meno diffuse
12%
FORME VERBALI
Presente indicativo
82%
Passato prossimo
3%
Imperfetto indicativo
2%
Imperfetto congiuntivo <1%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
234
Frasi per paragrafo
1,6
Parole per paragrafo
6,4
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
371
Frasi lunghe
0
Frasi corte
371(100%)
Parole per frase
4,0
Sillabe per frase
8,2
RICORRENZA DEI TERMINI
18 segreto
14 uomo
13 mamma
12 tutto
12 grande
11 discarica
6 armadio
6 nostro
6 dovere
5 volpe
8. PROVE DI RISCRITTURA
L’altissimo indice di leggibilità e la semplicità lessicale e sintattica della
brochure rendono non necessaria la stesura di esempi di riscrittura.
La brochure si distingue per la grafica accattivante, l’agevole leggibilità e i
contenuti facilmente comprensibili. Apprezzabile la capacità di veicolare un
messaggio importante e complesso attraverso una creatività che è riuscita a
fondere semplicità e poesia.
PE/P/5
COME FAR VALERE I PROPRI DIRITTI
NEL MERCATO UNICO EUROPEO
(senza data)
1. LA PUBBLICAZIONE
La brochure, curata dalla Commissione europea, rientra
nel servizio “Dialogo con i cittadini e le imprese”. Nell’ambito di tale servizio
vengono predisposte e fornite guide, completate da schede, che “spiegano
come esercitare i propri diritti in ogni paese dell’UE”. Guide e schede
possono essere richieste, grazie al tagliando contenuto in ciascuna di esse, e
sono consultabili anche sul sito Internet di Europa in diretta. La brochure è
stata stampata dall’Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee
a Lussemburgo (manca la data) in tutte le undici lingue ufficiali dell’UE.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
La seconda pagina riporta l’indice degli argomenti, articolato in quattro
capitoli: “cenni sul diritto comunitario”, “ricorso a livello nazionale”, “ricorso a
livello europeo”. La colonna di destra di p. 1 e le pagine 2 e 3 contengono
una prima scheda introduttiva (sinteticamente ripresa nella controcopertina)
che illustra i caratteri del servizio “Dialogo con i cittadini” e offre le indicazioni
per ottenere ulteriori notizie.
I) Cenni sul diritto comunitario
Il diritto comunitario e le norme sul mercato unico che difendono i diritti
dei cittadini e delle imprese, sono parte integrante dell’ordinamento legislativo
degli Stati membri. Questi sono i primi responsabili dell’introduzione e
dell’applicazione di tali norme.
Il diritto comunitario riguarda sia le relazioni tra cittadini e imprese con
le autorità nazionali, sia quelle tra cittadini e imprese, sia infine quelle tra
cittadini o tra imprese. Pregiudiziale resta il fatto se il problema rientri o meno
nel diritto comunitario. Al riguardo, la guida precisa, alle pp. 21-22 e nella
terza e quarta di copertina, l’elenco di varie fonti di assistenza e di
informazione.
II) Ricorso a livello nazionale
a) Autorità locali, regionali, nazionali.
Gli Stati membri sono responsabili dell’applicazione del diritto
comunitario. Ad essi si rivolgeranno in prima istanza i cittadini o le imprese,
quando riterranno violati i propri diritti178[178]. Esistono anche organizzazioni e
associazioni professionali di difesa degli interessi dei cittadini; essi fungono
da tramite tra i singoli e le autorità.
I cittadini e le imprese possono avvalersi non solo della denuncia diretta
all’autorità interessata, ma anche dell’aiuto gratuito di una rete di “punti di
contatto del mercato unico”.
A pagina 8 troviamo in una scheda un esempio di risoluzione di un
caso. Una società, lamenta un’errata attribuzione di costi per controlli
doganali, non dovuti in base ai trattati CE. Il “punto di contatto” ha accertato
un’infrazione al trattato CE, ha messo in relazione le parti interessate facendo
ottenere all’impresa il rimborso dovuto.
b) Altre possibilità di ricorso
Ogni stato membro segue propri iter non giudiziari per comporre le
controversie amministrative con il pubblico, con conseguenti differenze da
uno Stato membro all’altro. Mediatori nazionali esercitano la necessaria
attività di controllo. A essi, o ad analoghi, può rivolgersi il cittadino
insoddisfatto179[179].
c) Azione legale
Qualora si ritenga che le autorità nazionali amministrative siano
responsabili di una scorretta applicazione del diritto comunitario si può
ricorrere ai tribunali nazionali180[180]. Essi hanno il potere di annullare una
decisione presa da un’autorità nazionale e di concedere i relativi indennizzi.
178[178]
Sulle procedure amministrative interne, sulla scadenza dei termini e sulle modalità di ricorso
alle autorità nazionali, si possono consultare le schede nazionali sulle procedure amministrative. Cfr. il
tagliando inserito nelle pagine 11 e 12 dell’opuscolo. Compaiono sullo stesso anche gli indirizzi utili per
richiedere le schede.
179[179]
Sui mediatori nazionali, i comitati nazionali per le petizioni e le altre procedure di conciliazione
si vedano le schede nazionali sulle procedure non giudiziarie contenute nel tagliando delle pagine 11 e 12.
180[180]
Anche per i tribunali nazionali cfr. il tagliando delle pagine 11 e 12.
I tribunali nazionali, prima di decidere un caso che coinvolge il diritto
comunitario, lo sottopongono alla Corte di giustizia delle Comunità europee
(CGCE) a Lussemburgo, che si preoccupa con un sistema di “decisioni
preliminari” di interpretare e applicare il diritto comunitario uniformemente in
tutta l’UE.
III) Ricorso a livello europeo
a) Ricorso alla Commissione europea
Secondo il trattato CE la Commissione europea è responsabile della
corretta applicazione del diritto comunitario da parte degli Stati membri. Se
questi ultimi non ottemperano ai loro obblighi, la Commissione può ricorrere
alla Corte di Giustizia delle Comunità europee (CGCE) che deciderà se
violazione c’è stata.
Qualora ci fosse infrazione del diritto comunitario, la Commissione può
inviare allo Stato membro interessato un “parere motivato” che contesti
l’infrazione e chieda la conformazione al diritto comunitario entro un termine
di due mesi. In questo modo si rimedia alle infrazioni senza ricorrere
all’esame della CGCE.
b) Petizioni al parlamento europeo
Tali petizioni riguardano il diritto comunitario e la sua attuazione negli
Stati membri. Chiunque presuma di essere vittima di un abuso da parte di
autorità nazionali può rivolgersi alla Commissione delle petizioni per il
Parlamento europeo. L’azione della commissione per le petizioni non dà
luogo ad obblighi legali per le parti in causa, ma può sollecitare un processo
di controllo nei confronti dello Stato membro che non abbia recepito il diritto
comunitario o che lo abbia applicato erroneamente. Si può altresì portare il
proprio caso all’attenzione di un qualsiasi membro del Parlamento europeo.
c) Mediatore europeo (Ombudsman)
Per le controversie con le istituzioni dell’UE si può ricorrere al mediatore
europeo, che è autorizzato a svolgere indagini sull’amministrazione
comunitaria e sulle sue relazioni con i cittadini e con le imprese. Il mediatore
europeo può accogliere reclami da qualsiasi cittadino o impresa.
Il mediatore, se ha trovato conferma di una cattiva amministrazione da
parte di un’istituzione UE, opera per trovare una soluzione accettabile, dando
consigli su come risolvere il caso. Il ricorrente è informato dal mediatore sui
risultati. Il ricorso al mediatore va redatto in una delle undici lingue ufficiali
della UE.
IV) Come far valere i propri diritti di consumatore
Il capitolo chiarisce i modi in cui si possono risolvere le controversie tra
privati che implicano i diritti dei consumatori in seno al diritto
comunitario181[181]. Spesso i problemi possono essere risolti gratuitamente e in
via amichevole con un semplice reclamo al fornitore, produttore o distributore
del prodotto o del servizio. È disponibile uno specifico “formulario europeo di
reclamo”, ottenibile presso gli Eurosportelli consumatori, le associazioni dei
consumatori o altri centri di assistenza e di informazione dei consumatori.
Per i problemi dei consumatori che non abbiano rilevanza economica,
gli Stati membri hanno istituito “procedure giudiziarie semplificate” perché i
tribunali possano trattare speditamente i reclami tentandone la conciliazione.
Scheda: Indirizzi e numeri utili
Da pagina 21 a pagina 23 una scheda elenca gli indirizzi e i recapiti
telefonici utili per conoscere meglio i propri diritti e ottenere informazioni e
consulenze.
3. I DESTINATARI
Destinatari di questa “Guida” sono le imprese e i cittadini fruitori e
fornitori dei prodotti e dei servizi nel mercato unico europeo. Si tratta dunque
di un target non solo ampio, ma anche culturalmente e socialmente molto
variegato.
4. LA VESTE GRAFICA
La brochure misura centimetri 20,7 per 14,6, un formato non proprio
tascabile, ma abbastanza pratico e maneggevole. Il volumetto è stampato su
carta patinata, mentre le quattro pagine di copertina, di grammatura
lievemente superiore sono in cartoncino “matto”.
La copertina riporta il titolo specifico della Guida (“Come far valere i
propri diritti nel mercato unico europeo) che campeggia su un disegno color
ruggine. Questo riproduce un puzzle (il mercato unico) a cui manca
l’inserimento del tassello finale (l’aiuto suggerito), che potrà essere collocato
a completamento grazie al “Dialogo con i cittadini e le imprese”. Si tratta
appunto del secondo titolo stampato in verticale su un’ampia fascia di color
indaco, posta sul lato sinistro: si tratta probabilmente del titolo che identifica
la collana delle “Guide”.
181[181]
Sui diritti dei consumatori nel mercato unico consultare le schede nazionali allegate alla guida
“Acquistare beni e servizi” cfr. il tagliando di pagina 11.
L’effetto cromatico, ottenuto dall’uso miscelato di soli tre colori: bianco,
indaco e ruggine (gli ultimi due usati dal loro tono più intenso sino alle loro
sfumature più tenui di grigio polvere e di rosa cipria) si ripropone all’interno
per evidenziare i titoli e per sottolineare le schede e le foto.
La scelta dei corpi dei caratteri “serif” appare invece non troppo felice.
Implica difatti uno sforzo della vista piuttosto notevole. Un difetto che si
accentua nelle schede in caratteri corsivi e soprattutto nel modulo staccabile
di pp. 11-12 composto in un corpo ridottissimo. L’uso delle evidenziazioni in
neretto è scarso, la dislocazione delle schede e la disposizione degli “esempi”
non sono sempre ordinate e possono talora apparire un po’ casuali.
5. LA LEGGIBILITÀ
L’indice Gulpease segnala che il livello di leggibilità dell’opuscolo è di
46,24. Questo valore - il cui calcolo non considera il testo del piatto
inferiore182[182] - individua un testo “facile” per lettori in possesso di laurea o
diploma, ma “molto difficile” per licenziati della scuola media e “quasi
incomprensibile” per quelli della scuola elementare. Il conseguente impatto di
lettura è “indipendente” per laureati e diplomati, “scolastico” per i licenziati
della scuola media e di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare.
I parametri che variamente contribuiscono a determinare l’indice di
leggibilità della brochure:
• 243 le frasi, 142 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in
media da circa una frase e mezzo (1,7) e da poco meno di 34 parole
(33,9);
• 7 le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 2,9% del testo;
• 95 le frasi corte (con non più di 15 parole) pari al 39,1%.
Oltre la metà del testo è dunque composta da frasi medie (le frasi cioè
che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39): esse sono 141, il
58% dell’intero documento.
Sono soprattutto queste frasi a incidere sul livello di leggibilità: piuttosto
alta è difatti la media delle parole per frase (19,8) e delle parole per paragrafo
(33,9).
6. LA COMPRENSIBILITÀ
Il testo ha il compito certo non facile di divulgare una materia, quella del
diritto comunitario e della tutela dei cittadini e delle imprese nel mercato
182[182]
La pagina non è stata considerata nel computo complessivo perché si presenta come
un’appendice di servizio con caratteristiche del tutto difformi - per grafica e contenuti - rispetto al resto della
brochure. Non a caso l’indice Gulpease (60,58) della controcopertina è notevolmente più alto.
unico, che si presenta non solo abbastanza ostica in sé, ma poco familiare
anche per un pubblico generalmente colto. Gli estensori della brochure hanno
giustamente privilegiato un registro espressivo piano, privo di ornato retorico,
e hanno quindi optato per scelte lessicali e sintattiche generalmente lineari,
fondate al possibile su un vocabolario “di alto uso” e su una strutturazione
della frase di taglio prevalentemente paratattico. Se alcuni stilemi possono
suonare non immediatamente familiare, ciò è dovuto al fatto che il testo è
forse il frutto di una traduzione da altra lingua.
L’indagine statistica ci precisa che i termini “fondamentali”, “comuni” e
“molto comuni” sono l’85%. Il restante 15% è costituito dalle “parole meno
diffuse”, una percentuale contenuta in un testo divulgativo sì, ma dedicato ad
argomenti di indubbia complessità tecnica. L’indice di Guiraud relativo alla
“ricchezza lessicale complessa” raggiunge l’indice 16,96.
Che le frasi privilegino la coordinazione alla subordinazione è
dimostrato dalle percentuali delle presenze delle diverse forme verbali.
Prevalgono nettamente presente indicativo (77%), passato prossimo (6%) e
futuro semplice (5%), mentre l’uso del congiuntivo non raggiunge neppure
l’1%.
E tuttavia la comprensibilità del testo non è soddisfacente. Si è appena
citato un indice di leggibilità piuttosto basso e abbiamo già avuto modo di
segnalare come qualche soluzione grafica dell’opuscolo renda
complessivamente non agevole la lettura. A ciò si aggiunge la complessità
della materia trattata: l’integrazione tra diritto comunitario e diritti nazionali è
un processo in fieri e di conseguenza l’esercizio dei diritti delle imprese e dei
cittadini europei nel mercato unico non si può ancora avvalere di opportunità
certe e inequivoche183[183]. Non a caso la brochure ricorre a una serie di casi
esplicativi, ma non sempre questi sono sufficienti a superare gli “ostacoli
profondi” costituiti da una connessione logica non sempre cristallina e dalla
presenza di “riferimenti impliciti”. Solo per fare un esempio a pagina 13, in un
paragrafo in cui il ruolo specifico della Corte di giustizia delle Comunità
europee ha un rilievo particolare compare solo la sua sigla CGCE. La sua
decrittazione e lo stesso compiuto chiarimento delle funzioni della Corte si
hanno solo due pagine dopo.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
La tabella seguente sintetizza le caratteristiche del testo rilevabili
statisticamente:
183[183]
Una conferma ci viene in qualche modo dalle ricorrenze delle parole usate nella brochure (cfr.
più avanti nel presente testo una lista più dettagliata). Può essere in una certa misura significativo che il
lemma “nazionale” compaia per 63 volte a fronte delle 33 del lemma “europeo” o che la parola “problema”
prevalga nettamente (28 contro 5) sulla parola “soluzione”.
COME FAR VALERE I
PROPRI DIRITTI NEL
MERCATO UNICO
EUROPEO
INDICE GULPEASE
46,24
INDICE GUIRAUD
16,96
NUMERO DELLE LETTERE
27491
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
4815
Parole diverse
1177
Lettere per parola
5,6
Sillabe per parola
2,4
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
74%
Molto comuni
9%
Comuni
2%
Meno diffuse
15%
FORME VERBALI
Presente indicativo
77%
Passato prossimo
6%
Futuro semplice
5%
Imperfetto indicativo
1%
Imperfetto congiuntivo <1%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
142
Frasi per paragrafo
1,7
Parole per paragrafo
33,9
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
243
Frasi lunghe
7 (2,9%)
Frasi corte
95(39,1%)
Parole per frase
19,8
Sillabe per frase
48,0
RICORRENZA DEI TERMINI
80 diritto
63 nazionale
56 membro
44 comunitario
33 europeo
28 problema
24 consumatore
22 impresa
22 cittadino
20 procedura
8. PROVE DI RISCRITTURA
Si propone qui di seguito un’ipotesi di riscrittura di un passo della
brochure (cfr. p. 5, paragrafi 3° e 4°) con indice Gulpease sotto la media della
brochure.
Testo originale: indice Gulpease 44,99
“Tutelare i propri diritti significa poterli invocare efficacemente davanti
alle autorità competenti. Nel caso dei diritti comunitari, tuttavia, può non
essere chiaro da dove cominciare.
La questione dell'autorità presso cui ricorrere dipende largamente dalla
natura del problema. È innanzitutto importante verificare se il proprio
problema rientra in un campo disciplinato dal diritto comunitario.
Se non esistono norme comunitarie che disciplinino un determinato
problema, come per esempio nell'ambito del diritto ereditario, occorrerà
effettuare il ricorso in base a norme nazionali e nel quadro dell'ordinamento
giuridico nazionale.
Per sapere se un problema presenta aspetti comunitari, è possibile
ottenere informazioni e assistenza, consultando le varie fonti di aiuto e
informazione elencate alla fine della presente guida.”
Testo riscritto: indice Gulpease 80,36
Un diritto si tutela davanti a una autorità competente. Ma quale
autorità?
Dipende dalla natura del problema.
Esso rientra nel diritto comunitario?. No. Il ricorso va fatto allora in sede
nazionale. È il caso, ad esempio, del diritto ereditario.
Il problema rientra invece nel diritto comunitario?
Le ultime pagine di questa Guida offrono utili informazioni.
La brochure vuol essere una “guida” di servizio per le imprese e/o i cittadini
nella realtà non solo complessa, ma anche in qualche modo inedita del diritto
comunitario. L’obiettivo sembra raggiunto solo in modo parziale. Alla indubbia
ricchezza dell’informazione corrispondono difatti non solo un impianto grafico
non del tutto funzionale nella impaginazione e nella scelta dei corpi
tipografici, ma pure una leggibilità e una comprensibilità del testo non sempre
soddisfacenti.
PE/P/6
COME FUNZIONA L’UNIONE EUROPEA
GUIDA DEL CITTADINO ALLE ISTITUZIONI DELL’UE
(2003)
1. LA PUBBLICAZIONE
Questo opuscolo di 46 pagine fa parte della
documentazione informativa curata dalla Direzione generale stampa e
comunicazione della Commissione europea di Bruxelles. Esso offre una
ampia panoramica per guidare il cittadino alla scoperta del sistema
decisionale delle diverse Istituzioni dell’UE.
La pubblicazione - stampata in Belgio nel 2003 per conto dell’Ufficio
delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee - è edita nelle lingue
ufficiali dell’UE. A quella data 20: danese, finnico, francese, greco, inglese,
italiano, olandese, portoghese, spagnolo, tedesco, ceco, estone, lettone,
lituano, maltese, polacco, slovacco, sloveno e ungherese.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
Gli argomenti trattati nell’opuscolo sono articolati in dodici capitoli:
1) I trattati e il processo decisionale
2) Il Parlamento europeo
3) Il Consiglio dell’Unione europea
4) La Commissione europea
5) La Corte di giustizia
6) La Corte dei conti
7) La Banca centrale europea
8) Il Comitato economico e sociale europeo
9) Il Comitato delle regioni
10) La Banca europea
11) Il Mediatore europeo
12) Le Agenzie
1. I trattati e il processo decisionale
Essi sono:
- Il trattato che istituisce la Comunità europea del Carbone e
dell’Acciaio (CECA), firmato a Parigi il 18 aprile 1951, entrato in vigore il 23
luglio 1952 e scaduto il 23 luglio 2002.
- Il trattato che istituisce la Comunità economica europea (CEE), firmato
a Roma il 25 marzo 1957 ed entrato in vigore il 1° gennaio 1958.
- Il trattato che istituisce la Comunità europea dell’energia atomica
(EURATOM), firmato a Roma insieme al trattato CEE.
- Il trattato dell’Unione europea (UE) firmato a Maastricht il 7 febbraio
1992 ed entrato in vigore il 1° novembre 1993.
I trattati si modificano ogni volta che nuovi Stati membri aderiscono alla
UE. Le decisioni nell’UE vengono prese dalla Commissione europea, dal
Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea184[184]. La
Commissione europea propone le nuove leggi, il Consiglio e il Parlamento le
approvano.
Queste le procedure per promulgare le nuove leggi:
- La “consultazione”, secondo varie procedure, del Consiglio e del
Parlamento.
- Il “parere conforme” relativo a decisioni di particolare importanza,
rispetto alle quali il Parlamento può solo accettare o respingere.
- La “codecisione” o condivisione del potere legislativo fra il Parlamento
e il Consiglio
2. Il Parlamento europeo
È l’organo legislativo eletto, a partire dal 1979, direttamente dai
cittadini. Le sue sedi si trovano in Francia (sede ufficiale Strasburgo), in
Belgio (Bruxelles sede delle commissioni parlamentari e delle sessioni
plenarie
straordinarie),
in
Lussemburgo
(“segretariato
generale”
Lussemburgo).
Il Parlamento ha tre funzioni principali:
- Il potere legislativo che applica in “codecisione” con il Consiglio.
- Il controllo democratico su tutte le altre istituzioni dell’UE.
184[184]
Per evitare confusioni il testo chiarisce che esistono tre “Consigli”: a) Il Consiglio europeo:
organo costituito dai Capi di Stato e di governo di tutti i paesi dell’UE; b) Il Consiglio dell’Unione europea
(prima Consiglio dei Ministri): formato dai ministri dei governi di tutti i paesi dell’UE; c) Il Consiglio d’Europa:
organizzazione intergovernativa, nata nel 1949 che ha come obiettivo la tutela dei diritti umani; quest’ultima
non è un’istituzione dell’UE.
- Il bilancio annuale dell’UE prevede la decisione congiunta del
Parlamento europeo e del Consiglio.
Il lavoro del Parlamento si articola prima all’interno delle commissioni
parlamentari, poi nella sessione plenaria, che esamina e approva le proposte
legislative, dopo averne votato gli eventuali emendamenti.
3. Il Consiglio dell’Unione europea
È il principale organo decisionale dell’Unione europea e come il
Parlamento nasce dai trattati istitutivi negli anni Cinquanta. È l’organo
legislativo che rappresenta gli Stati membri (un ministro per ciascuno dei
paesi dell’UE il quale ogni sei mesi, a turno, ricopre la presidenza). La firma
di ciascuno ministro impegna il rispettivo governo.
Le principali responsabilità del Consiglio sono:
- adotta le leggi europee su proposta della Commissione e
congiuntamente al Parlamento;
- coordina le politiche economiche generali degli Stati membri;
- conclude accordi tra UE, organizzazioni internazionali, Stati non
appartenenti all’Unione;
- approva in codecisione col Parlamento il bilancio annuale;
- elabora una politica estera e di sicurezza comune;
- coordina la cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale.
La presidenza del Consiglio assunta a turno, ogni sei mesi, dagli Stati
membri si fa carico dell’agenda del Consiglio e presiede tutte le riunioni.
La procedura più comune è il “voto a maggioranza qualificata”; dal
primo novembre 2004 le percentuali fissate per ottenere l’approvazione
richiederanno: a) la maggioranza di due terzi degli Stati membri; b) il 72% dei
voti del Consiglio; c) la conferma che i voti favorevoli rappresentino il 62%
della popolazione totale dell’Unione europea.
4. La Commissione europea
La Commissione europea nasce negli anni ’50 insieme al Parlamento e
al Consiglio dell’Unione europea. Essa rappresenta il motore della UE:
propone le leggi, le politiche e i programmi ed è responsabile dell’attuazione
delle decisioni del Parlamento e del Consiglio dell’UE.
La sua sede si trova a Bruxelles. I membri della Commissione europea
restano in carica per cinque anni. Il mandato dell’attuale Commissione scadrà
il 31 ottobre 2004. Entro sei mesi dalle elezioni del Parlamento viene
nominata una nuova Commissione. Il Presidente designato dai governi degli
Stati membri, sceglie gli altri diciannove commissari. Il nuovo Parlamento ha il
compito di approvare l’intero “collegio” ed eventualmente di destituirlo con
una mozione di sfiducia. Il lavoro giornaliero della Commissione è svolto da
un complesso di 24000 funzionari amministrativi provenienti dai vari Stati
membri, selezionati con appositi concorsi.
Le funzioni fondamentali della Commissione sono:
- predispone e presenta gli atti normativi al Parlamento e al Consiglio.
Sollecita inoltre, il parere di governi e parlamenti nazionali. La Commissione,
in base al principio di sussidiarietà ha la funzione di stabilire se l’intervento
legislativo dell’UE sia il mezzo più adeguato per porre rimedio a problemi non
risolvibili dai governi locali;
- attua le politiche e i programmi adottati dal Parlamento e dal
Consiglio; tra l’altro, verifica la legalità dei “cartelli” e controlla che non
avvengano distorsioni della concorrenza. Amministra inoltre il bilancio sotto il
controllo della Corte dei conti;
- garantisce, insieme con la Corte di giustizia, che il diritto europeo sia
direttamente applicato in tutti gli stati membri;
- negozia gli accordi internazionali in quanto portavoce dell’Unione
europea sulla scena mondiale.
Il Presidente stabilisce le competenze dei singoli commissari. Il
“collegio” dei 20 si riunisce solitamente il mercoledì a Bruxelles. Tutto il
personale dell’istituzione è strutturato in 36 direzioni generali (DG), ciascuna
delle quali rende conto direttamente a uno dei commissari. Le proposte
legislative diventano ufficiali soltanto quando sono “adottate” dal collegio. In
caso di disaccordo fra i commissari si dovrà ottenere l’approvazione di
almeno 11 membri. Con l’allargamento del primo maggio 2004, i membri della
Commissione raggiungeranno il numero di 30.
5. La Corte di giustizia
Istituita nel 1951 dal Trattato di Parigi (CECA), la Corte di giustizia è
garante della interpretazione e dell’applicazione del “diritto comunitario”. Si
compone di un giudice per ogni Stato membro e tale composizione resterà
inalterata anche dopo l’allargamento dell’UE
La Corte si pronuncia sui ricorsi e sui procedimenti ad essa proposti. Le
categorie più comuni sono:
- il “rinvio pregiudiziale”;
- il “rinvio per inadempimento”;
- il “rinvio per annullamento”;
- il “rinvio per carenza”.
6. La Corte dei conti
Istituita nel 1977, la Corte dei conti controlla la sana gestione delle
finanze e il bilancio dell’UE. Ciascun Stato membro designa un cittadino, di
qualifica specifica, che ricopre la carica rinnovabile per sei anni. Con
l’allargamento dell’UE, la composizione rimarrà inalterata, ma per ragioni di
efficienza la Corte dei conti istituirà “sezioni” di pochi membri.
La Corte dei conti esamina i documenti di tutti gli organismi che si
occupano delle entrate e delle uscite per conto dell’UE. Il lavoro della Corte
dei conti si esprime nella relazione annuale che incide fortemente sulla
decisione del Parlamento di approvare o meno la gestione di bilancio della
Commissione.
7. La Banca centrale europea
La Banca centrale europea (BCE) è stata istituita dal trattato dell’UE nel
1998 per introdurre e gestire l’euro, nonché per attuare la politica economica
e monetaria dell’UE. La BCE opera nell’ambito del “Sistema europeo di
Banche centrali” (SEBC) che comprende tutti e 15 gli Stati membri; le Banche
centrali dei 12 Stati membri che hanno adottato l’euro formano con la BCE
l’“Eurosistema”. L’obiettivo primario della BCE è mantenere le stabilità dei
prezzi nell’area dell’euro.
8. Il Comitato economico e sociale europeo
Il CESE, istituito dai “trattati di Roma” nel 1957, è un organo consultivo
che rappresenta la società civile organizzata. I membri che lo compongono,
oggi 222, con l’allargamento del 2004 arriveranno a 344. Sono nominati, su
proposta degli Stati membri, per quattro anni con mandato rinnovabile. Il
CESE si riunisce ogni mese a Bruxelles in sessione plenaria.
I suoi compiti fondamentali sono:
- formulare i pareri richiesti dal Parlamento europeo;
- permettere una maggiore partecipazione della società civile al
processo decisionale della UE;
- rafforzare il ruolo della società civile nei paesi al di fuori della UE.
I membri del Comitato, che hanno titolo di consiglieri, continuano nel
loro paese ad esercitare le rispettive attività professionali e sono divisi in tre
gruppi: datori di lavoro, lavoratori dipendenti, organizzazioni di varia natura.
9. Il Comitato delle regioni
Il CdR, istituito nel 1994 dal trattato di Maastricht, è un organo
consultivo che rappresenta le autorità locali e regionali d’Europa. Viene
consultato obbligatoriamente per le proposte relative alla politica regionale
all’ambiente, all’istruzione e ai trasporti. I membri che lo compongono, oggi
222, con l’allargamento del 2004 arriveranno a 344. Il CdR si riunisce in
sessione plenaria a Bruxelles, cinque volte l’anno.
10. La Banca europea per gli investimenti
La BEI, istituita nel 1958 dal Trattato di Roma, finanzia i progetti dell’UE
contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di coesione economica e
sociale. La BEI non persegue scopi di lucro, si finanzia concedendo prestiti
sui mercati finanziari e attraverso gli Stati membri suoi azionisti. La Banca in
tal modo è in grado di sovvenzionare, a tassi poco onerosi, progetti di
pubblico interesse.
La BEI tratta direttamente per i grandi progetti (25 milioni di euro),
mentre per quelli minori collabora con circa 180 banche e intermediari
finanziari specializzati in Europa. È un’istituzione indipendente e decide
soltanto in funzione dei meriti dei progetti. Ogni anno presenta una relazione
sulle attività svolte.
11. Il mediatore europeo
La funzione del Mediatore europeo è stata istituita dal trattato di
Maastricht nel 1992. Intermediario fra cittadini e istituzioni tratta i casi di
cattiva amministrazione. È nominato dal Parlamento europeo per un
mandato, rinnovabile, di cinque anni. Esercita le sue funzioni in piena
indipendenza e con imparzialità.
Cittadini, imprese, associazioni e altri organismi con sede ufficiale
nell’Unione, che si ritengano vittime della cattiva amministrazione di
un’istituzione od organo della UE, devono prima rivolgersi secondo il
consueto iter a quella istituzione per ottenere riparazione; se la domanda
rimane disattesa la denuncia potrà essere presentata al mediatore, ma entro
due anni dalla conoscenza dei fatti contestati.
Il Mediatore indaga di propria iniziativa o in base a una denuncia. Può
accedere alla consultazione dei documenti delle istituzioni dell’UE.
Individuato il caso di cattiva amministrazione, il Mediatore trasmette una
relazione delle sue indagini al Parlamento e all’istituzione interessata, quindi
informa il denunciante. Presenta inoltre una relazione annuale al Parlamento
europeo.
12. Le Agenzie
A differenza delle Istituzioni dell’UE le Agenzie non sono state create
dai trattati europei; ciascuna è stata istituita con un atto di diritto derivato che
ne specifica il compito. Le Agenzie sono attualmente 19.
Due - l’Istituto dell’Unione europea per gli studi sulla sicurezza e il
Centro satellitare dell’Unione europea - sono nate nel quadro della politica
estera e di sicurezza comune. Delle rimanenti 17, due - Europol e Eurojust svolgono un ruolo cruciale nel settore della giustizia e affari interni; le restanti
15 hanno compiti che rientrano nel “primo pilastro” dell’UE, il cosiddetto
“ambito comunitario”.
Guardando al futuro
L’attuale sistema decisionale dell’UE concepito per una comunità di
appena sei membri, oggi con l’allargamento previsto deve adeguarsi per
evitare la paralisi. Il trattato di Nizza ha già avviato la riforma, restano
comunque grossi interrogativi sul futuro, sulle finalità e sugli obiettivi, sulle
politiche comuni, sulle decisioni da prendere e da delegare alle autorità
nazionali e regionali; infine resta da decidere quale sarà il ruolo dei
parlamenti nazionali nel processo decisionale dell’UE.
Come garantire decisioni democratiche in un’Unione di oltre 27 Stati
membri e mezzo miliardo di cittadini? Per trovare risposte e soluzioni è stata
istituita, nel 2002, una convenzione che vede riuniti i rappresentanti di tutti gli
Stati e paesi candidati e di tutte le istituzioni dell’UE. La convenzione sfocerà
in una conferenza intergovernativa (CIG) nel 2004, alla chiusura della quale
si firmerà un nuovo trattato che definirà più chiaramente nuove regole.
3. I DESTINATARI
Ogni cittadino dell’UE è il naturale destinatario di questa pubblicazione,
che intende guidarlo alla scoperta di tutte le istituzioni dell’Unione europea. Si
tratta dunque di un target vastissimo e assai variegato.
4. LA VESTE GRAFICA
Il formato, centimetri 16,2 per 22,9, è pratico e maneggevole. Il
cartoncino lucido adottato, che si differenzia nella copertina soltanto per
grammatura, è sbiancato senza cloro. L’impaginazione delle pagine è quasi
sempre su due colonne e scandisce gli argomenti in modo ordinato. Anche la
titolazione segue criteri classici: solo a pagina 25 viene fatta eccezione alla
corretta uniformità del titolo su due righe di testo. Il corpo dei caratteri “sans
serif” è adeguato e garantisce una discreta fruibilità dell’opuscolo.
I grafici introduttivi e i “dati chiave”, proposti in un riquadro premesso a
ogni capitolo, sintetizzano il contenuto e attirano piacevolmente l’attenzione
per la sobrietà dell’effetto cromatico (le tonalità più tenui dei colori della
bandiera europea). Ampio e articolato è il corredo fotografico, che propone
non solo momenti delle attività della società civile ed economica, ma pure i
volti più noti dei protagonisti della UE. Sulla terza pagina di copertina, una
cartina geografica presenta l’Unione europea di oggi ed evidenzia
cromaticamente quella di domani.
5. LA LEGGIBILITÀ
Gulpease raggiunge in questo opuscolo l’indice di 52,78. Tale valore
segnala che la leggibilità del testo è “facile” per lettori in possesso di laurea o
diploma, “difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile”
per quelli della scuola elementare. Ne consegue un impatto di lettura
“indipendente” per laureati e diplomati, “scolastico” per i licenziati della scuola
media e di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare.
I parametri che determinano l’indice di leggibilità dell’opuscolo sono i
seguenti:
• 904 le frasi, 647 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media da
quasi una frase e mezzo (1,4) e da circa 22 parole (21,4);
• 17 le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari all’1,9% del testo;
• 484 le frasi brevi (con non più di 15 parole) pari al 53,5%.
Le frasi medie (le frasi cioè che contengono un numero di parole
compreso tra 16 e 39) sono dunque 403, il 44,6% dell’intero documento.
La soddisfacente leggibilità dell’opuscolo appare garantita dalla
notevole presenza di frasi brevi, da una media delle parole per frase (15,3) e
delle sillabe per frase (36,3) piuttosto bassa, nonché dall’uso di parole “corte”,
in prevalenza bisillabe. Se a ciò aggiungiamo che le frasi lunghe sono
praticamente assenti e che la media delle parole per paragrafo supera di
poco il numero di 20 (21,4), il quadro di una leggibilità complessiva
dell’opuscolo viene ulteriormente ribadito.
Si deve osservare però che nell’opuscolo è molto pronunciata non solo
una struttura del periodo che privilegia (come peraltro è giusto in questo tipo
di testi comunicativi) i punti elenco, ma anche dalla presenza di numerose
tabelle. E queste, va da sé, contribuiscono a innalzare di molto (e in termini
un po’ impropri) l’indice Gulpease. Non a caso, là dove l’opuscolo tende a
entrare nei dettagli degli argomenti e ad adottare uno stile espositivo più
tradizionale e più affabulante, l’indice si abbassa notevolmente, sino a
perdere in parecchi passaggi del testo anche dieci punti: passaggi che
risultano perciò ai limiti di una leggibilità davvero fruibile. Ne vedremo più
avanti alcuni esempi, per i quali proporremo anche qualche ipotesi di
semplificazione del linguaggio.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
Il testo affronta temi abbastanza ardui, non tanto e non solo per una
oggettiva complessità dei contenuti, quanto piuttosto perché le Istituzioni e le
normative dell’UE sono numerose, in continua evoluzione e, soprattutto, non
immediatamente familiari al lettore italiano. Un conto, peraltro, è fare
professione di europeismo (e su questo terreno il nostro Paese è
all’avanguardia nel vecchio continente), un conto è padroneggiare aspetti e
variabili di una realtà giuridica, politica ed economico-sociale al tempo stesso
inedita e intricata.
L’intento perseguito dall’opuscolo è appunto quello di contribuire a
colmare lo iato esistente tra generica adesione ed effettiva conoscenza delle
nuove dinamiche europee. Ci troviamo di fronte cioè non a un succinto
dépliant di rapide ed essenziali informazioni, ma a una sorta di piccolo
manuale che tende a illustrare le diverse questioni con il taglio di una certa
sostenutezza didascalica.
Il registro espressivo, pur generalmente piano e attento a evitare
scivolate retoriche e toni da tamburino maggiore, ricorre comunque a un
lessico piuttosto articolato. Quelle che il VdB di Tullio De Mauro definisce le
parole “fondamentali” sono difatti solo il 70%, mentre piuttosto elevata è
quella delle parole “meno diffuse” (19%). Al tempo stesso non trascurabile è il
numero delle “parole diverse” utilizzate nel testo: esse sono 2540 a fronte di
un totale dei lemmi pari a 13817. Non a caso l’indice di Guiraud che segnala
la “ricchezza lessicale complessa” si attesta sul significativo valore di 21,60.
La struttura sintattica, anche nelle parti discorsive del testo, ha un
impianto generalmente lineare. L’uso dei verbi, con l’assoluta prevalenza
delle forme semplici del modo indicativo (il 92% del totale) ci conferma come
sia decisamente privilegiato lo stile paratattico, sia per polisindeto, sia e non
di rado per asindeto. Può sorprendere un certo ricorso al modo condizionale
(statisticamente rileviamo un 4% di questo modo verbale), ma il fatto è da
attribuire non tanto a “complicazioni” del periodo, quanto piuttosto
all’incertezza che pare ancora caratterizzare un diritto giovane quale è quello
comunitario.
In conclusione il testo è, per un pubblico mediamente colto, fruibile
senza difficoltà particolari. L’organizzazione sistematica interna a ciascun
capitolo, le schedature simili nell’impostazione, i titoli e i sottotitoli
graficamente uniformi e ricorrenti con scadenza regolare permettono al
lettore di “familiarizzare” con contenuti. E ciò anche se questi - per la loro
natura tecnica, per la complessità e vastità dell’apparato istituzionale della
UE - non risultano certamente facili. In qualche passaggio tuttavia la densità
e la sinteticità dell’argomentazione unite al ricorso non sempre indispensabile
alle “tecnicalità” del linguaggio specifico possono creare qualche ostacolo a
una immediata comprensione.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
La tabella seguente elenca le caratteristiche del testo rilevabili
statisticamente:
COME FUNZIONA
L’UNIONE EUROPEA
GUIDA DEL
CITTADINO ALLE
ISTITUZIONI DELL’UE
INDICE GULPEASE
52,78
INDICE GUIRAUD
21,60
NUMERO DELLE LETTERE
77159
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
13817
Parole diverse
2540
Lettere per parola
5,4
Sillabe per parola
2,4
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
70%
Molto comuni
9%
Comuni
2%
Meno diffuse
19%
FORME VERBALI
Presente indicativo
81%
Passato prossimo
6%
Futuro semplice
5%
Condizionale presente 4%
Imperfetto indicativo
<1%
Imperfetto congiuntivo <1%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
647
Frasi per paragrafo
1,4
Parole per paragrafo
21,4
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
904
Frasi lunghe
17 (1,9%)
Frasi corte
484 (53,5%)
Parole per frase
15,3
Sillabe per frase
36,3
RICORRENZA DEI TERMINI
189 europeo
127 membro
60 paese
57 istituzione
54 trattato
38 politica
35 settore
35 nazionale
34 cittadino
34 generale185[185]
8. PROVE DI RISCRITTURA
Si propone qui di seguito un’ipotesi di riscrittura di uno dei passi
dell’opuscolo (cfr. pp. 20-21, i 3 paragrafi a cavallo delle due pagine) con
indice Gulpease nettamente al di sotto della media complessiva del testo. Si
tenga conto che i cinque paragrafi immediatamente precedenti sono costruiti
con schematici punti elenco e hanno un indice di leggibilità intorno a 60.
Testo originale: indice Gulpease 39,66186[186]
“La Commissione è politicamente responsabile dinanzi al Parlamento,
che può destituirla con una mozione di sfiducia; assiste a tutte le sedute del
Parlamento, nel corso delle quali può essere chiamata a chiarire o giustificare
le sue politiche; risponde regolarmente alle interrogazioni scritte e orali che le
sono rivolte dagli eurodeputati.
Il lavoro quotidiano della Commissione è svolto dai complesso del suo
personale, fatto di funzionari amministrativi, esperti, traduttori, interpreti e
segretari. I funzionari europei sono circa 24 000; possono sembrare tanti, in
realtà sono meno degli impiegati comunali di molte città europee di media
dimensione.
Tutt'altro che burocrati senza volto, i funzionari europei sono normali
cittadini dei vari Stati membri, selezionati con appositi concorsi, che lavorano
per costruire insieme un'Unione europea forte e efficace. I funzionari della
Commissione, al pari del personale degli altri organi dell'UE, sono assunti
dall'Ufficio europeo per la selezione del personale (EPSO):
europa.eu.int/epso”.
Testo riscritto: indice Gulpease 74,63187[187]
185[185]
Seguono con un numero di ricorrenze da 32 a 22 una serie di altri lemmi (nuovo, lavoro,
decisione, compito, proposta, organo, procedura, presidenza, agenzia, sistema, governo, comune,
economico, bilancio). È sintomatico che, scorrendo rapidamente tutti i lemmi segnalati, ci si trovi quasi a
disporre di un mini glossario del nuovo lessico comunitario europeo.
186[186]
Si ricorda che il valore di 40 costituisce nella scala Gulpease la soglia che per un lettore dotato
diploma di studi secondari divide una leggibilità “facile” e “indipendente” da una “difficile” e “scolastica” (o
assistita).
La Commissione
● è politicamente responsabile dinanzi al Parlamento;
● può venire da esso destituita con mozione di sfiducia;
● assiste a tutte le sedute del PE;
● chiarisce in questa sede le scelte politiche;
● risponde regolarmente alle interrogazioni scritte e orali dei deputati.
La Commissione conta su circa 24000 impiegati. Lavorano per essa
funzionari amministrativi, esperti, traduttori, interpreti e segretari. Sembrano
tanti. Invece sono meno dei dipendenti di molte città europee di media
dimensione.
I funzionari non sono burocrati senza volto. Sono normali cittadini.
Lavorano per costruire insieme un'UE forte e efficace. Sono assunti
dall'Ufficio europeo per la selezione del personale (EPSO). Cfr.
europa.eu.int/epso.
L’opuscolo, che vuole essere una guida per il cittadino al funzionamento delle
istituzioni europee, mantiene le promesse. Il testo è ricco di dati, informazioni
e spiegazioni, impaginate con ordine e rigore, senza pesantezze o soluzioni
stridenti. Leggibilità e comprensibilità sono mediamente soddisfacenti,
nonostante qualche passaggio più complesso dovuto all’indubbia difficoltà
degli argomenti proposti.
187[187]
Per il medesimo tipo di lettore questo indice segnala invece una leggibilità “molto facile” e
“indipendente”.
PE/P/7
IL PARLAMENTO EUROPEO
(maggio 2002)
1. LA PUBBLICAZIONE
Realizzata dalla Direzione generale dell’Informazione e
delle Relazioni pubbliche del Parlamento europeo, questa pubblicazione
intende spiegare ai cittadini di tutti gli Stati membri dell’Unione
l’organizzazione del Parlamento europeo, i suoi poteri e il suo ruolo politico.
Le ultime pagine dell’opuscolo propongono un utile “ABC” che
puntualizza le cariche, gli organismi, i programmi dell’Unione europea.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
In apertura, Pat Cox, Presidente pro tempore del Parlamento europeo
dà il benvenuto a tutti i cittadini dell’Unione presentando in uno scorcio
diacronico le tappe fondamentali della storia del Parlamento europeo dal
trattato di Roma (1957) ai trattati di Maastricht (1992) e di Amsterdam (1997),
che hanno trasformato il Parlamento europeo in un’autentica assemblea
legislativa con poteri simili a quelli dei parlamenti nazionali.
Gli argomenti dell’opuscolo trattati sono raggruppati in cinque capitoli.
I) I deputati europei
Il Parlamento europeo è formato da 626 membri. Dal 1979 ogni cinque
anni i deputati sono eletti a suffragio universale, con sistema elettorale
proporzionale. Dopo l’entrata in vigore del trattato di Maastricht (1993), ogni
cittadino di uno Stato membro dell’Unione, residente in un altro Stato
dell’Unione, può votare o farsi eleggere nel paese di residenza. Dal 1979 al
1999 la percentuale dei deputati donne al Parlamento europeo ha raggiunto il
29,7%.
II) L’organizzazione del Parlamento europeo
Il Parlamento europeo è l’unica istituzione comunitaria che si riunisce e
delibera in sedute pubbliche. Le sue decisioni e i suoi lavori sono diffusi sulla
“Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea” e consultabili sui siti Internet del
Parlamento, della Commissione e del Consiglio. In aula i seggi dei deputati
non sono ripartiti per nazionalità, ma secondo il gruppo politico di
appartenenza (attualmente i gruppi politici sono sette)188[188]. I deputati si
riuniscono in seduta plenaria una settimana al mese (tornata) a Strasburgo.
Alcune tornate supplementari di due giorni si tengono a Bruxelles. Durante le
altre due settimane del mese partecipano alle commissioni parlamentari e,
per il resto del tempo, alle riunioni dei gruppi politici.
Il Presidente dirige tutte le attività del Parlamento e dei suoi organi. La
Conferenza dei presidenti, che riunisce il Presidente e i presidenti dei gruppi
politici, è l’organo di direzione politica dell’Istituzione. I gruppi
parlamentari189[189] sono plurinazionali. La commissioni sono diciassette190[190]
e preparano le tornate del Parlamento. Il Segretariato generale gestisce i
circa 3500 funzionari assunti tramite concorso in tutti gli Stati membri.
III) Poteri e ruolo politico del Parlamento europeo
Il Parlamento europeo esercita tre poteri fondamentali: il potere
legislativo, il potere di bilancio e il potere di controllo.
a) Il potere legislativo
Insieme al Consiglio, il Parlamento vota le leggi europee. La procedura
legislativa normale è la codecisione: su un piano di parità, Consiglio e
Parlamento approvano la legislazione proposta dalla Commissione
europea191[191].
b) Il potere di bilancio
Il Parlamento e il Consiglio condividono i poteri anche in materia di
bilancio.
c) Il potere di controllo
Il Parlamento europeo svolge un ruolo di controllo non soltanto sul
processo di designazione della Commissione, ma anche sul suo operato,
sino all’utilizzo di una “mozione di censura”.
Anche la Presidenza del Consiglio rende conto al Parlamento europeo
del programma e delle attività semestrali dello Stato membro che ne detiene
188[188]
Possono esserci deputati non iscritti ad alcun gruppo. A pagina 14 uno schema presenta la
ripartizione dei seggi per gruppo politico e per Stato membro; inoltre un areogramma illustra la composizione
del Parlamento europeo in base ai gruppi politici.
189[189]
A pagina 16 sono riportati i nomi dei presidenti in carica dei sette gruppi politici.
190[190]
A pagina 17 sono elencate tutte le commissioni parlamentari permanenti.
191[191]
Alle pagine 20 e 21 compaiono un approfondimento sulla procedura di codecisione e uno
schema che facilita la comprensione di tale procedura.
la Presidenza. Il Consiglio europeo, formato dai capi di Stato o di governo
degli Stati membri e dal Presidente della Commissione stabilisce, tenendo
conto delle raccomandazioni del Parlamento, gli orientamenti politici generali
dell’Unione.
d) Il ruolo politico del Parlamento europeo
Il Parlamento esercita la propria influenza pure in materia di accordi
internazionali. Deve essere informato di ogni nuova adesione di uno Stato
dell’Unione e di qualsiasi intesa internazionale. Controlla inoltre gli accodi di
adesione, di politica estera e di sicurezza. Nel 1999 il Consiglio europeo di
Helsinki ha istituito la Forza europea di reazione rapida che ha il compito di
mantenere e ripristinare la pace nelle regioni a rischio.
Il controllo del Parlamento è esteso agli accordi di affari interni di
giustizia e di unione monetaria; ha il compito di monitorare costantemente la
globalizzazione e il ruolo dell’Organizzazione mondiale del Commercio
(OMC). Il Parlamento difende i diritti fondamentali dell’uomo. Per sottolineare
la priorità di questo obiettivo, il Parlamento europeo ha istituito, nel 1988, il
premio Sakharov. Una Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea è
stata solennemente proclamata a Nizza nel dicembre del 2000.
Il Parlamento europeo controlla infine l’operato della Banca centrale
europea in merito alla politica monetaria, anche se di fatto la BCE agisce in
totale indipendenza.
IV) Il Parlamento europeo: la voce dei cittadini in Europa
Il trattato istitutivo della Comunità europea ha creato una cittadinanza
dell’Unione che va ad integrare quella nazionale. La cittadinanza europea
garantisce ai cittadini dell’Unione:
- i diritti in materia di libertà, di circolazione e di soggiorno;
- il diritto di voto attivo e passivo;
- il diritto di tutela diplomatica;
- il diritto all’informazione;
- il diritto di presentare petizioni al Parlamento europeo;
- il diritto di rivolgersi al Mediatore europeo;
- il diritto di rivolgersi, per iscritto, a qualsiasi istituzione o organo
dell’Unione in una delle sue lingue ufficiali e di ricevere una risposta nella
medesima lingua.
V) L’ABC dell’Unione europea
Da pagina 37 a pagina 42 un pratico e utile dizionario illustra i termini e
le funzioni, gli organismi e le sigle, le politiche e i programmi più importanti
dell’Unione. A pagina 43, l’elenco di tutti i presidenti del Parlamento europeo,
dal 1958 al 2002, chiude la pubblicazione.
3. I DESTINATARI
L’opuscolo ha come target tutti i cittadini e come obiettivo una migliore
conoscenza del Parlamento europeo.
4. LA VESTE GRAFICA
L’opuscolo ha un formato pratico, centimetri 15 per 23 e una
consistenza a prova di consultazione, grazie alla sua grammatura, dovunque
consistente e più spessa nella copertina. Stampato dall’Ufficio delle
pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee (maggio 2002) su carta bianca
patinata, attira l’attenzione fin dalla copertina che costringe il lettore ad
aguzzare la vista e a impegnare la mente. In una sovrapposizione
volutamente confusa di caratteri di stampa, diversi per tipo e per grandezza e
sfumati nel colore, dal fondo bluastro emerge sempre più chiara, in effetto
“negativo di foto”, una seduta parlamentare. I caratteri si intrecciano e vanno
a ripetere in varie lingue la dicitura “Parlamento europeo”, titolo e tema della
pubblicazione. In alto troviamo il titolo dell’opuscolo in lingua italiana. Esso è
composto in caratteri maiuscoletto di corpo piuttosto piccolo: non basta
l’evidenziatore giallo per farlo risaltare al primo sguardo. A destra, in basso,
occhieggia il logo dell’Istituzione.
In seconda di copertina il primo piano sorridente di Cox sembra voler
rassicurare i cittadini. All’interno notizie, informazioni e indirizzi si alternano a
foto, grafici, evidenziazioni cromatiche; sulle otto foto a tutta pagina è
riprodotta la stampa dei vari caratteri nella confusa sovrapposizione già
proposta sulla copertina. Ogni pagina è poi contraddistinta da due segni
grafici in grigio perla che ora si alternano, ora si combinano. Questa presenza
ripetitiva tende a dare un senso di continuità visiva, a costituire una sorta di
“filo rosso” dell’opuscolo, ma non sempre appare davvero utile alla
trattazione. Si generano impressioni contrastanti: un disordine che può
distrarre, ma anche una “festosa confusione” che potrebbe richiamare l’idea
di pluralità presente nell’Unione. Ma la qualità dei caratteri “sans serif”192[192]
(anche se forse di corpo un po’ piccolo), della bella carta bianca, della
stampa senza sbavature come pure l’ordine sostanziale dell’impaginazione,
la tenue sottolineatura del fondo grigio delle schede, la vivacità cromatica del
grafico e di alcune soluzioni iconografiche restituiscono il volto di una
pubblicazione nel complesso abbastanza gradevole e funzionale.
5. LA LEGGIBILITÀ
192[192]
I titoli di corpo maggiore dei cinque capitoli mescolano però caratteri “bastoni” e caratteri “con
grazie”. L’effetto è certo inconsueto, ma forse non felicissimo.
L’indice Gulpease dell’opuscolo si attesta, complessivamente, sul
valore di 45,63. Il testo comporta dunque una predizione di leggibilità
sostanzialmente “facile” per lettori laureati e/o diplomati, ma già “difficile” per
licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola
elementare. Il conseguente impatto di lettura è di tipo “indipendente” per i
primi, “scolastico” per i secondi e di “frustrazione” per i terzi.
Questi i dati statistici che contribuiscono a definire l’indice di leggibilità
dell’intero opuscolo:
• le frasi sono 349, i paragrafi 204, ciascuno dei quali è composto in
media da oltre una frase e mezzo (1,7) e da circa 36/37 parole
(36,5);
• le frasi lunghe (con più di 40 parole) sono 26, pari al 7,4% del testo;
• le frasi brevi (con non più di 15 parole) sono 141, pari al 40,4%.
• Le frasi medie (le frasi cioè che contengono un numero di parole
compreso tra 16 e 39) sono pertanto 182 e costituiscono la
maggioranza (52,2%) del testo.
A determinare l’indice di 45,63 contribuiscono in positivo il numero
piuttosto alto delle frasi brevi, quello assai contenuto delle frasi lunghe e il
ricorso a parole in prevalenza bisillabe. Condizionano invece in senso
negativo la considerevole media sia delle parole per paragrafo (36,5) e per
frase (21,3), sia delle sillabe per frase (52,5).
In sostanza, considerando soprattutto il peso contenuto delle frasi
lunghe, dati positivi e negativi finiscono per equilibrarsi, ribadendo che la
predizione di leggibilità complessiva dell’opuscolo è nella sostanza
accettabile. Ma - ricordiamolo - l’opuscolo non è rivolto solo a lettori
mediamente colti. La pubblicazione infatti si presenta come una “Guida del
cittadino alle istituzioni dell’UE”. Essa è dunque rivolta a un pubblico molto
ampio e variegato.
Si deve osservare però che gli indici di leggibilità non sono sempre
omogenei nelle diverse parti del testo. A capitoli e paragrafi in cui la soglia
Gulpease sfiora e talora supera il valore di 50 si alternano passi in cui l’indice
scende sotto il 40 sino a un minimo di 33,71: un dato, quest’ultimo, che
segnala una predizione di leggibilità senz’altro “difficile” per qualsivoglia
lettore, compresi dunque quelli provvisti di una laurea. Vedremo più avanti un
paio di esempi, per i quali proporremo anche una proposta di semplificazione
del linguaggio.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
L’opuscolo intende informare il cittadino comune sulle Istituzioni e sulle
principali normative dell’Unione Europea. Si tratta di un compito
obiettivamente non semplice, perché vengono affrontati e discussi temi poco
familiari. In genere, difatti, nel lettore italiano un atteggiamento di apertura e
di simpatia verso l’integrazione europea si combina con una conoscenza
tutt’altro che sicura (talora soltanto una vaga infarinatura) delle sue strutture e
delle sue implicazioni.
L’opuscolo si propone appunto di provare a riempire il vuoto esistente
tra la disponibilità politica e magari umorale ad accettare il processo in corso
e l’effettivo padroneggiamento dei suoi tratti salienti. Il testo si propone cioè di
spiegare - quasi come una sorta di articolato vademecum - gli aspetti e le
variabili della realtà non solo inedita e intricata, ma anche in continua
evoluzione dell’Unione Europea193[193].
Il registro espressivo è quello tipico di questo genere di pubblicazioni.
Lo stile è piano, evita quasi ogni fioritura del linguaggio, ma pour cause deve
ricorrere a un lessico piuttosto specifico e puntuale. Le parole “fondamentali”
sono difatti il 70%, quelle “molto comuni” solo il 9%. Di contro, senza dubbio
elevata in un testo con finalità didascalico-comunicative è la percentuale delle
parole “meno diffuse” (19%). Anche il numero delle “parole diverse” è
abbastanza significativo: esse sono 1684 a fronte di un totale di 7445 lemmi
utilizzati. E difatti l’indice di Guiraud che individua la “ricchezza lessicale
complessa” di un testo tocca il valore piuttosto alto di 19,51.
L’opuscolo, sia nei diversi capitoli, sia nelle schede, sia nello stesso
glossario finale, ha un andamento prevalentemente discorsivo, che privilegia
la trattazione distesa alle sintesi dei punti elenco, cui pure spesso si ricorre
nei testi di taglio comunicativo. L’impianto complessivo è comunque in genere
piuttosto semplice e compatto. L’uso delle forme verbali, con l’assoluta
prevalenza delle forme più spontanee e scorrevoli del modo indicativo (il
presente ricorre per l’81% delle volte, il passato prossimo per il 10%) ci dice
che predominano le proposizioni coordinate, sia per polisindeto, sia e non di
rado per asindeto. Il congiuntivo presente si limita infatti al 4% delle forme
verbali usate nel testo, quello imperfetto non raggiunge neppure l’1%.
L’organizzazione per capitoli non particolarmente lunghi, l’uniforme
grafica delle schede, dei titoli e dei sottotitoli consentono al lettore di
“familiarizzare” con i contenuti. In qualche passaggio tuttavia - come già
nell’altro opuscolo informativo sull’Unione Europea in precedenza esaminato
- l’argomentazione può risultare sin troppo densa, non priva di riferimenti
impliciti, ricca dei tecnicismi del linguaggio specifico. In conclusione,
l’opuscolo è fruibile senza difficoltà particolari, ma solo da parte di un
pubblico mediamente colto.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
193[193]
Non a caso a distanza di neppure due anni dalla sua pubblicazione, il volumetto appare in
certe parti superato dal procedere degli eventi dell’integrazione europea.
Elenchiamo qui di seguito le caratteristiche del testo rilevabili
statisticamente:
IL PARLAMENTO
EUROPEO
INDICE GULPEASE
45,63
INDICE GUIRAUD
19,51
NUMERO DELLE LETTERE
42750
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
7445
Parole diverse
1684
Lettere per parola
5,6
Sillabe per parola
2,5
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
70%
Molto comuni
9%
Comuni
2%
Meno diffuse
19%
FORME VERBALI
Presente indicativo
70%
Passato prossimo
10%
Presente congiuntivo
4%
Futuro semplice
1%
Imperfetto indicativo
<1%
Imperfetto congiuntivo <1%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
204
Frasi per paragrafo
1,7
Parole per paragrafo
36,5
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
349
Frasi lunghe
27 (7,4%)
Frasi corte
141 (40,4%)
Parole per frase
21,3
Sillabe per frase
52,5
RICORRENZA DEI TERMINI
226 europeo
61 membro194[194]
45 diritto
39 commissione
37 politico
32 potere
30 deputato
29 bilancio
21 legislativo
20 estero
8. PROVE DI RISCRITTURA
Si propone qui di seguito un’ipotesi di riscrittura di alcuni stralci
dell’opuscolo con indice Gulpease nettamente al di sotto della media
complessiva del testo. Vale la pena di sottolineare che essi sono tratti (cfr.
pagina 38 e pagina 42 del documento) dal capitolo conclusivo: un “ABC
dell’Unione europea” che meriterebbe invece, data la sua funzione di sintetico
riepilogo finale, testi con indici di predizione di leggibilità decisamente più alti.
Testo originale: indice Gulpease 37,57195[195]
“Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea: elaborata e
approvata da una Convenzione formata da rappresentanti del Parlamento
europeo, dei Parlamenti nazionali, degli Stati membri e della Commissione
europea, essa è stata solennemente proclamata in occasione del Consiglio
europeo di Nizza del dicembre 2000. Il Parlamento europeo la considera
l’embrione di un’autentica Costituzione europea.”
Testo riscritto: indice Gulpease 66,40196[196]
Carta dei diritti fondamentali dell’UE.
L’ha scritta e approvata una Convenzione. Questa era formata da
membri del PE, dei Parlamenti nazionali e della Commissione europea. La
Carta ha avuto solenne proclamazione nel Consiglio di Nizza (dicembre
2000). Per il PE è l’embrione di una vera Costituzione europea.
194[194]
Si noti come i due lemmi più ricorrenti siano i medesimi in questo opuscolo e nell’altro, prima
esaminato, dal titolo “Come funzione l’Unione Europea”.
195[195]
Si ricorda che il valore di 37,66 della scala Gulpease segnala un testo con predizione di
leggibilità “difficile” anche per lettori con un diploma di scuola secondaria superiore.
196[196]
Il valore di 66,40 segnala invece un testo di leggibilità “facile” anche per i licenziati della scuola
media.
Testo originale: indice Gulpease 33,71197[197]
“Spazio di libertà, sicurezza e giustizia: questo “spazio”, il quale,
secondo il Trattato di Amsterdam, deve essere istituito gradualmente,
comporterà misure concernenti l’asilo, l’immigrazione, la cooperazione di
polizia e giudiziaria in materia civile e penale, la prevenzione del razzismo e
della xenofobia, nonché la lotta contro la criminalità organizzata”.
Testo riscritto: indice Gulpease 81,77198[198]
Spazio di libertà, sicurezza e giustizia.
Il Trattato di Amsterdam prevede che sia “aperto” per gradi. Le misure
riguarderanno:
• l’asilo,
• l’immigrazione,
• la cooperazione di polizia e magistratura in materia penale e civile,
• la prevenzione del razzismo e della xenofobia,
• la lotta contro la criminalità organizzata.
Grazie al suo formato pratico, alla sua grafica “accattivante” e alla indubbia
ricchezza delle informazioni, l’opuscolo ha le carte in regola per essere un
utile “compagno di viaggio” nel cammino intrapreso dall’Unione europea. Il
testo, così come viene proposto, sembra però fruibile da un numero di
cittadini molto più ristretto di quello a cui appare istituzionalmente destinato.
197[197]
Questo valore segnala un testo con predizione di leggibilità “difficile” anche per lettori in
possesso del titolo di laurea.
198[198]
Il valore di 66,40 segnala invece una predizione di leggibilità “molto facile” per lettori laureati,
diplomati e licenziati della scuola media e “facile” persino per i licenziati della scuola elementare.
PE/P/8
EURYDICE
LA RETE DI INFORMAZIONE
SULL’ISTRUZIONE IN EUROPA
(2003)
1. LA PUBBLICAZIONE
La crescente responsabilità attribuita al ruolo strategico
dell’education , il vivo dibattito aperto in tutta Europa e i comuni obiettivi che i
sistemi formativi europei si sono prefissi di raggiungere, rendono
particolarmente interessante questa pubblicazione. Essa si propone di far
conoscere Eurydice, una rete di informazione sull’istruzione in Europa.
L’opuscolo è stato finanziato ed edito dalla Direzione Generale
Istruzione e Cultura della Commissione europea. Esso è stato quindi tradotto
e stampato dall’Unità italiana di Eurydice199[199]. È disponibile nelle versioni
francese, inglese e tedesca, oltre ad essere consultabile su Internet.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
Il contenuto dell’opuscolo si articola in nove brevi capitoli, elencati nel
sommario proposto in terza pagina.
199[199]
L’unità italiana ha la propria sede a Firenze, presso l’Istituto nazionale di documentazione per
l’innovazione e la ricerca educativa (INDIRE) che, a seguito del decreto legislativo n. 258 del 1999, ha
assunto l’eredità della Biblioteca di documentazione pedagogica (BDP). Incarico precipuo dell’Indire è quello
di sviluppare un sistema di documentazione finalizzato alle esperienze di ricerca e di innovazione didattica e
pedagogica, sia in ambito italiano che internazionale. Compito dell’istituto diventa inoltre quello di
provvedere alla creazione di servizi e materiali a sostegno dell’attività didattica e a intervenire sulle strategie
di ricerca e formazione per lo sviluppo dei sistemi tecnologici e documentari, elaborando e realizzando
progetti nazionali di ricerca in raccordo con l’università e altri organismi per la formazione nazionali e
stranieri. È altresì di competenza dell’Istituto la gestione dei programmi e progetti dell’Unione europea in
collaborazione col ministero della Pubblica Istruzione.
a)Eurydice in sintesi
Eurydice è la rete istituzionale per la raccolta, il monitoraggio,
l’elaborazione e la diffusione di informazioni sui sistemi e le politiche
educative in Europa. L’attività della rete è rivolta soprattutto a coloro che sono
coinvolti nelle decisioni politiche in ambito educativo. La sua produzione è
costituita da pubblicazioni distribuite sia in versione cartacea che on line.
La rete Eurydice è nata nel 1980 per volontà della Commissione
europea. È formata da un’Unità europea (con sede a Bruxelles) e da Unità
nazionali, istituite dai ministeri dell’educazione di tutti i paesi che fanno parte
di Socrates, il programma europeo per l’istruzione, di cui dal 1995 Eurydice è
parte integrante.
La rete svolge il proprio lavoro con il contributo di tutte le Unità
nazionali. L’Unità europea coordina le attività, cura le pubblicazioni e il sito
istituzionale, progetta e amministra la banca dati di Eurydice. Le Unità
nazionali forniscono i dati su cui si basano queste attività e assicurano che il
lavoro prodotto raggiunga i destinatari nei rispettivi paesi. Le Unità nazionali
si trovano generalmente presso i ministeri dell’educazione; in qualche
caso200[200]
presso
centri
di
documentazione
o
presso
enti
dell’amministrazione o istituti di ricerca.
b) Offerta di informazioni ai decisori politici e a sostegno del dibattito
pubblico
Il compito precipuo di Eurydice è mettere a disposizione dei decisori
politici, e di tutti coloro che sono coinvolti nel processo educativo,
informazioni e studi. Dopo una prima fase di tipo documentario, le attività di
Eurydice sono state sostituite progressivamente da studi più adeguati alle
sempre nuove esigenze. I risultati di tutte le attività della rete alimentano
anche il dibattito pubblico, data la facile accessibilità ad Eurydice attraverso le
nuove tecnologie informatiche.
c) Attività rivolte alle varie tipologie di decisori politici
Eurydice produce informazioni che rispondono alle necessità di
consiglieri, amministratori, personale ministeriale201[201], responsabili della
Commissione europea, membri di altre istituzioni comunitarie che si
occupano di politiche e di programmi educativi e, in particolare, del
Parlamento europeo. Il lavoro della rete rappresenta una valida fonte di
informazione anche per i ricercatori in ambito educativo e per gli insegnanti,
soprattutto in quei paesi europei in cui i sistemi educativi tendono ad essere o
sono decentralizzati. Il lavoro annuale della rete è soggetto ad approvazione
200[200]
È appunto il caso dell’Italia.
In un apposito “riquadro” vengono riportati, a pagina 9, i principali destinatari delle informazioni
all’interno dei ministeri.
201[201]
formale da parte del Comitato Socrates; degli obiettivi e dei programmi,
invece,
deve
essere
puntualmente
informato
il
Comitato
202[202]
dell’educazione
.
d) Osservazione dei sistemi educativi di circa trenta paesi
L’attività di Eurydice consiste in una indagine approfondita dei sistemi di
istruzione e formazione, della struttura e del funzionamento degli studi, degli
obiettivi fissati e delle misure adottate dalle istituzioni coinvolte nella funzione
educativa.
L’educazione degli adulti, l’apprendimento continuo, la permeabilità fra
istruzione e formazione sono le nuove tematiche203[203] affrontate da Eurydice,
nella consapevolezza che i confini dell’istruzione sono sempre più flessibili.
La maggior parte del lavoro è caratterizzato dall’approccio tipico
dell’educazione comparata: lo studio dei fenomeni e degli sviluppi dei sistemi
educativi nel loro contesto sociale, politico, economico e culturale.
e) Produzione di una vasta gamma di pubblicazioni
Eurydice produce e pubblica monografie sempre aggiornate sui sistemi
formativi, studi comparativi su tematiche specifiche, indicatori. Mette inoltre a
disposizione una banca dati assai dettagliata, Eurybase, in cui ogni sistema è
descritto seguendo uno schema comune.
Altri lavori sono pubblicati in collane separate: editi con il finanziamento
della Commissione europea, sono disponibili sia in versione cartacea che sul
sito Internet nelle lingue inglese, francese e tedesco. Molte Unità nazionali li
traducono poi in altre lingue.
f) Sviluppo di una conoscenza specifica basata su criteri scientifici
La metodologia di lavoro della rete mira alla qualità e all’affidabilità degli
studi. Definito l’oggetto di indagine, l’Unità europea e alcune Unità nazionali si
riuniscono in un gruppo di lavoro per definire la struttura della ricerca, i fattori
da esaminare, la modalità di raccolta dei dati. Le linee guida dell’indagine
sono preparate dall’Unità europea, le informazioni sono raccolte dalle Unità
nazionali che, avendo la loro sede all’interno dei ministeri o presso istituzioni
in stretto rapporto con essi, hanno un accesso privilegiato alle fonti ufficiali.
g) Cooperazione con altri partner
Eurydice collabora strettamente con varie organizzazioni europee e
internazionali:
202[202]
203[203]
A pagina 10, sempre evidenziati, sono chiariti la composizione e il ruolo del Comitato.
Nel riquadro di pagina 12 sono elencate tutte le tematiche affrontate dalla rete.
• Eurostar, Ufficio statistico delle Comunità europee;
•
Cedefop, Centro europeo per lo sviluppo della formazione
professionale;
• ETF, Fondazione europea per la formazione.
h) Allegato
Vi viene proposto un estratto del testo relativo alla “decisione del
Parlamento europeo e del Consiglio del 24 gennaio 2000 che istituisce la
seconda fase del programma comunitario Socrates in materia di istruzione”.
g) Rete Eurydice
Tre pagine riportano tutti gli indirizzi della rete Eurydice.
3. I DESTINATARI
L’opuscolo si prefigge l’obiettivo di far conoscere tutte le attività di
Eurydice a quanti - a vario titolo - operano nell’ambito dell’educazione (cfr.
quanto viene esplicitamente affermato a p. 9). Tuttavia i destinatari di una
pubblicazione come questa tendono a diventare sempre più numerosi, poiché
i problemi della scuola e della formazione suscitano in Europa un dibattito
assai vivace che coinvolge un numero crescente e variegato di partecipanti.
4. LA VESTE GRAFICA
L’opuscolo consta di 24 pagine, con legatura a doppio punto metallico.
Ha un formato particolare di centimetri 21 per 20: è cioè più largo che lungo.
Viene così reso disponibile in copertina lo spazio per la rappresentazione di
un planisfero ellissoidale sul quale una lente di ingrandimento va ad
evidenziare il continente europeo. Le pagine interne sono tutte efficacemente
incorniciate con un filo color ruggine. Allo stesso modo sono riquadrate le
schede di approfondimento e/o puntualizzazione: ne scaturisce una messa in
pagina armoniosa e accattivante, tanto più che i testi, le evidenziazioni
grafiche, le fotografie, le cartine, le riproduzioni, le sigle, i loghi, sono collocati
ariosamente, grazie all’uso attento e abbondante dei “bianchi”.
La carta patinata - di media grammatura, più consistente nella copertina
- rende più vivi e più evidenti i colori di tutte le soluzioni grafiche e iconiche
adottate. I testi sono ampiamente giustificati sul lato destro, creando in ogni
pagina ampi spazi a sinistra, riempiti ora da soluzioni grafiche colorate, ora
invece lasciati liberi. La stampa con caratteri “serif” di corpo medio e di colore
azzurro risalta sullo sfondo senza effetti stridenti e risulta riposante alla
lettura.
5. LA LEGGIBILITÀ
Il livello di leggibilità dell’opuscolo tocca il valore di 43,96. Questo indice
della scala Gulpease comincia ad avvicinarsi alla soglia in cui la predizione di
leggibilità diventa “difficile” anche per quanti siano in possesso di un diploma
di scuola media superiore. In ogni caso l’indice in questione individua una
leggibilità “facile” per lettori in possesso di laurea o diploma, ma “molto
difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli
della scuola elementare. Il conseguente impatto di lettura è però
“indipendente” solo per i laureati, mentre diventa “scolastico” (richiede cioè
l’assistenza di un tutor) per i diplomati e i licenziati della scuola media204[204].
Questi i parametri, rilevabili statisticamente, che variamente concorrono
a determinare l’indice di leggibilità dell’opuscolo:
• 152 sono le frasi, 101 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in
media da circa una frase e mezza (1,6) e da 32 parole;
• le frasi lunghe (con più di 40 parole) sono 5 pari al 3,2% del testo;
• le frasi corte (con non più di 15 parole) sono 59 pari al 37,3%.
Oltre la metà del testo è dunque composta da frasi che contengono un
numero di parole compreso tra 16 e 39: esse sono 88, il 59,5% dell’intero
documento. Sono soprattutto queste frasi a incidere sul livello di leggibilità: la
media sia delle parole per frase (20,4) e delle parole per paragrafo (32), sia
delle sillabe per frase (52,2) è difatti piuttosto alta. A condizionare l’indice
verso il basso contribuisce altresì la scelta dei lemmi che sono in prevalenza
trisillabi. In conclusione, si può osservare che la predisposizione di leggibilità
del testo prevede un target di fruitori dotati di una formazione culturale
piuttosto alta.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
Il registro espressivo non si discosta di molto da quello che abbiamo già
più volte rilevato nelle analisi precedenti. La tessitura lessicale è cioè piana e
ordinata, scandita con sostanziale precisione, come del resto è abituale in
questo tipo di pubblicazioni. Praticamente assenti sono le figure retoriche, ma
- dato l’argomento fortemente tecnico - il vocabolario ricorre frequentemente
a lemmi specifici e puntuali. Le parole “fondamentali” sono difatti solo il 68%,
quelle “molto comuni” il 9%, quelle “comuni” addirittura l’1%. Al contrario,
senza dubbio elevata in un testo con finalità comunicative è la percentuale
204[204]
L’impatto di lettura sarà ovviamente di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare.
delle parole “meno diffuse” (19%). Anche il numero delle “parole diverse”non
è trascurabile. Esse costituiscono quasi un terzo del documento: sono 963
rispetto a un totale di 3227 lemmi utilizzati. E difatti l’indice di Guiraud che
individua la “ricchezza lessicale complessa” di un testo sfiora il valore
abbastanza significativo di17 (16,93).
L’opuscolo, sia nei diversi capitoli, sia nelle schede, ha un andamento
prevalentemente discorsivo, che privilegia la trattazione distesa. Non viene
peraltro trascurata del tutto la soluzione sintetica delle definizioni per punti
elenco, che ricorre per quattro volte. Nella sostanza, l’impianto sintattico è in
genere piuttosto semplice e compatto. L’uso delle forme verbali vede la netta
prevalenza delle forme più spontanee e scorrevoli del modo indicativo: il
presente predomina con l’89%, il passato prossimo ricorre per il 5%.
L’andamento paratattico sovrasta quello ipotattico, la frase semplice quella
composta. Il congiuntivo presente si limita al 4% delle forme verbali usate nel
testo, mentre l’uso del condizionale non raggiunge neppure l’1%. Anche la
coordinazione non è frequentissima, perché vengono privilegiate proposizioni
principali - peraltro mediamente un po’ lunghe - formate da un unico membro.
L’organizzazione per capitoli serrati e coesi, la semplice e uniforme
eleganza grafica delle schede, dei titoli e dei sottotitoli consentono al lettore
di entrare rapidamente in sintonia con contenuti. Restano le difficoltà
costituite da qualche riferimento implicito alle strutture e alle relazioni della
Comunità europea205[205] e del ricorso a un lessico generalmente alto e non di
rado specialistico. L’opuscolo insomma può essere fruito senza difficoltà
particolari, ma - come si è già osservato per la leggibilità - solo da parte di un
pubblico piuttosto colto e già in qualche misura predisposto all’argomento.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
Elenchiamo qui di seguito le caratteristiche del testo rilevabili
statisticamente:
205[205]
Si veda ad esempio, a p. 13, il riferimento ai “tre paesi dell’Associazione Economica del Libero
Scambio”, la cui conoscenza viene data per scontata.
EURYDICE
LA RETE DI
INFORMAZIONE
SULL’ISTRUZIONE IN
EUROPA
INDICE GULPEASE
43,96
INDICE GUIRAUD
16,93
NUMERO DELLE LETTERE
19274
UTILIZZO DELLE PAROLE
Totale delle parole
227
Parole diverse
962
Lettere per parola
5,8
Sillabe per parola
2,6
Lettere per parola
5,8
Sillabe per parola
2,6
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
68%
Molto comuni
11%
Comuni
1%
Meno diffuse
19%
FORME VERBALI
Presente indicativo
89%
Passato prossimo
5%
Presente congiuntivo
3%
Futuro semplice
2%
Condizionale
<1%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
101
Frasi per paragrafo
1,6
Parole per paragrafo
32,0
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
158
Frasi lunghe
5 (3,2%)
Frasi corte
59 (37,3%)
Parole per frase
20,4
Sillabe per frase
52,2
RICORRENZA DEI TERMINI
32 educativo
31 sistema
29 europeo
28 nazionale
27 informazione
21 studio
20 lavoro
15 politico
13 livello
10 paese
8. PROVE DI RISCRITTURA
Si propone qui di seguito un’ipotesi di riscrittura di alcuni stralci
dell’opuscolo206[206] con indice Gulpease al di sotto della soglia di 40 che come si ricorderà - segnala una predizione di leggibilità “difficile” già per
lettori in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore.
Testo originale: indice Gulpease 39,69
“II compito fondamentale di Eurydice è mettere a disposizione dei
decisori politici e di tutti coloro che sono coinvolti nel processo educativo,
informazioni e studi adeguati alle loro necessità.
In quanto rete di informazione, sull'istruzione in Europa, Eurydice è,
fino dal 1980, una delle strutture strategiche istituite dalla Commissione
Europea e dagli Stati membri finalizzate a promuovere la cooperazione,
incrementando la conoscenza dei diversi sistemi e delle diverse politiche
educative. Dal 1995, Eurydice è anche parte integrante di Socrates, il
programma comunitario in materia di istruzione.”
Testo riscritto: indice Gulpease 71,03207[207]
Compito primo di Eurydice è rendere disponibili studi per:
• i decisori politici;
• quanti sono coinvolti nel processo educativo.
Dal 1980 Eurydice è una struttura della Commissione europea e degli
Stati membri. Ha il fine strategico di:
• promuovere la cooperazione;
• accrescere le conoscenze dei sistemi educativi.
206[206]
Si tratta, rispettivamente, dei primi due capoversi di p. 7 e degli ultimi due capoversi di p. 9.
Questo valore segnala una predizione di leggibilità “facile” con impatto di lettura “indipendente”
anche per i licenziati della scuola media.
207[207]
Dal 1995, Eurydice è parte integrante di Socrates, il programma
comunitario per l’istruzione.
Testo originale: indice Gulpease 37,40208[208]
“In molti paesi europei, i sistemi educativi tendono a essere sempre più
decentralizzati e, in alcuni casi, tale tendenza si è già completamente
realizzata. A seconda del contesto nazionale e della struttura del sistema
interessato, anche politici e amministratori locali e regionali, capi di istituto e
ispettori, sindacati, insegnanti e associazioni di genitori sono stati coinvolti
nelle decisioni politiche. Quindi anche loro sono potenzialmente fruitori delle
informazioni rese disponibili da Eurydice.
Sebbene non siano i principali destinatari delle pubblicazioni e degli altri
materiali prodotti da Eurydice, anche gli insegnanti e i ricercatori in ambito
educativo (soprattutto a livello comparativo), gli istituti di formazione degli
insegnanti e tutti coloro che sono coinvolti professionalmente in iniziative di
mobilità e scambio con altri paesi, trovano, nei prodotti della rete, una valida
fonte di informazione.”
Testo riscritto: indice Gulpease 80,31209[209]
In Europa molti sistemi educativi si decentrano. In qualche caso
l’autonomia è già attuata. Nei diversi contesti nazionali dei sistemi formativi
sono variamente coinvolti nelle decisioni:
• politici
• amministratori locali e regionali;
• sindacati;
• ispettori;
• capi di istituto;
• insegnanti;
• associazioni di genitori.
Sono tutti potenziali fruitori delle informazioni di Eurydice.
Lo sono anche, pur senza essere i destinatari principali:
• gli insegnanti e i ricercatori in ambito educativo;
• gli istituti di formazione degli insegnanti;
• quanti sono coinvolti nelle iniziative di scambio con altri paesi.
208[208]
Questo valore segnala una predizione di leggibilità appena “facile” per gli stessi lettori laureati.
Questo valore segnala una predizione di leggibilità “molto facile” per laureati, diplomati e
licenziati della scuola media, “facile” per quelli della scuola elementare.
209[209]
La pubblicazione identifica esplicitamente a pagina 9 il proprio target di
riferimento in un pubblico di addetti ai lavori. In tal senso l’opuscolo
raggiunge, nonostante qualche passaggio forse un po’ arduo, il suo scopo di
puntuale informazione istituzionale. La veste grafica, che predispone alla
lettura e la facilita, è piacevole, vivace nei colori, sempre sobria. E tuttavia,va
ribadito, sia l’argomento trattato da un punto di vista strettamente tecnico, sia
l’uso di un linguaggio molto specifico fanno dell’opuscolo una pubblicazione
riservata a un’élite con pronunciati interessi nell’ambito delle politiche
educative.
ANALISI COMPARATA
LE PUBBLICAZIONI DEL SENATO DELLA REPUBBLICA
LEGENDA
SR/P/1
SR/P/2
SR/P/3
SR/P/4
SR/P/5
SR/P/6
SR/P/7
SR/P/8
LA BIBLIOTECA
MICHELA
IL SENATO
LIBRERIA E CENTRO DI INFORMAZIONE E DOCUMENTAZIONE ISTITUZIONALE AL PUBBLICO
IL SENATO E I SUOI PALAZZI
SENATO DELLA REPUBBLICA
ALLA RICERCA DEL PAPIRO PERDUTO
HODIE
N.B.: queste le principali soglie/spartiacque della scala Gulpease
Indice
40
60
80
Licenza elementare
quasi incomprensibile
molto difficile
facile
Licenza media
molto difficile
facile
molto facile
Diploma superiore
difficile
facile
molto facile
Laurea
facile
facile
molto facile
ANALISI COMPARATA
LE PUBBLICAZIONI DELLA CAMERA DEI DEPUTATI
LEGENDA
CD/P/1
CD/P/2
CD/P/3
CD/P/4
CD/P/5
CD/P/6
CD/P/7
CD/P/8
OBELISCHI
IL PRIMO ANNO DELLA LEGISLATURA
I PALAZZI DELLA CAMERA
CONOSCERE LA CAMERA DEI DEPUTATI (editio senior)
CONOSCERE LA CAMERA DEI DEPUTATI (editio minor)
REALIZZAZIONI INFORMATICHE
MONTECITORIO 7
COMMA
N.B.: queste le principali soglie/spartiacque della scala Gulpease
Indice
40
60
80
Licenza elementare
quasi incomprensibile
molto difficile
facile
Licenza media
molto difficile
facile
molto facile
Diploma superiore
difficile
facile
molto facile
Laurea
facile
facile
molto facile
ANALISI COMPARATA
LE PUBBLICAZIONI DELPARLAMENTO EUROPEO
LEGENDA
PE/P/1
PE/P/2
PE/P/3
PE/P/4
PE/P/5
PE/P/6
PE/P/7
PE/P/8
IL MEDIATORE EUROPEO
IL PARLAMENTO EUROPEO IN ITALIA
IL FONDO SOCIALE EUROPEO (2000-2006)
SEGRETI DA RIVELARE SULL’AMBIENTE
COME FAR VALERE I PROPRI DIRITTI
COME FUNZIONA L’UNIONE EUROPEA
IL PARLAMENTO EUROPEO
EURYDICE
N.B.: queste le principali soglie/spartiacque della scala Gulpease
Indice
40
60
80
Licenza elementare
quasi incomprensibile
molto difficile
facile
Licenza media
molto difficile
facile
Molto facile
Diploma superiore
difficile
facile
molto facile
Laurea
facile
facile
molto facile
ANALISI COMPARATA
I DEPLIANT210[210]
LEGENDA
SR/P/1
SR/P/2
SR/P/3
SR/P/4
CD/P/1
PE/P/1
PE/P/2
PE/P/3
SENATO DELLA REPUBBLICA
SENATO DELLA REPUBBLICA
SENATO DELLA REPUBBLICA
SENATO DELLA REPUBBLICA
CAMERA DEI DEPUTATI
PARLAMENTO EUROPEO
PARLAMENTO EUROPEO
PARLAMENTO EUROPEO
LA BIBLIOTECA
MICHELA
IL SENATO
LIBRERIA CENTRO
OBELISCHI
IL MEDIATORE EUROPEO
IL PARLAMENTO EUROPEO IN ITALIA
IL FSE 2000-2006 ITALIA
N.B.: queste le principali soglie/spartiacque della scala Gulpease
Indice
40
60
80
210[210]
Licenza elementare
quasi incomprensibile
molto difficile
facile
Licenza media
molto difficile
facile
molto facile
Diploma superiore
difficile
facile
molto facile
Laurea
facile
facile
molto facile
“Foglio stampato e solitamente ripiegato a carattere pubblicitario o informativo” (cfr. T. DE
MAURO, Vocabolario della lingua italiana, Paravia, Roma 2001).
ANALISI COMPARATA
LE BROCHURE211[211]
LEGENDA
SR/P/5
CD/P/1
CD/P/6
PE/P/4
PE/P/5
SENATO DELLA REPUBBLICA
CAMERA DEI DEPUTATI
CAMERA DEI DEPUTATI
PARLAMENTO EUROPEO
PARLAMENTOEUROPEO
IL SENATO E I SUOI PALAZZI
IL PRIMO ANNO DI LEGISLATURA
REALIZZAZIONI INFORMATICHE
SEGRETI DA RIVELARE SULL’AMBIENTE
COME FAR VALERE I PROPRI DIRITTI SUL MERCATO UNICO
N.B.: queste le principali soglie/spartiacque della scala Gulpease
Indice
Licenza elementare
Licenza media
Diploma superiore
Laurea
40
quasi incomprensibile
molto difficile
difficile
facile
60
molto difficile
facile
facile
facile
80
facile
molto facile
molto facile
molto facile
211[211]
“Opuscolo formato da poche pagine” (cfr. T. DE MAURO, Vocabolario della lingua italiana,
Paravia, Roma 2001).
ANALISI COMPARATA
GLI OPUSCOLI212[212]
LEGENDA
SR/P/4
CD/P/3
CD/P/4
CD/P/5
PE/P/6
PE/P/7
PE/P/8
SENATO DELLA REPUBBLICA
CAMERA DEI DEPUTATI
CAMERA DEI DEPUTATI
CAMERA DEI DEPUTATI
PARLAMENTO EUROPEO
PARLAMENTO EUROPEO
PARLAMENTO EUROPEO
IL SENATO
I PALAZZI DELLA CAMERA DEI DEPUTATI
CONOSCERE LA CAMERA (editio senior)
CONOSCERE LA CAMERA (editio minor)
COME FUNZIONE L’UE
ILPARLAMENTO EUROPEO
EURYDICE
N.B.: queste le principali soglie/spartiacque della scala Gulpease
Indice
40
60
80
212[212]
Licenza elementare
quasi incomprensibile
molto difficile
facile
Licenza media
molto difficile
facile
molto facile
Diploma superiore
difficile
facile
molto facile
Laurea
facile
facile
molto facile
“Piccolo libretto a carattere divulgativo” (cfr. T. DE MAURO, Vocabolario della lingua italiana,
Paravia, Roma 2001).
C) LE ATTIVITÀ
A CURA DI CARMEN ANDREUCCIOLI E ARIANNA ORI
IL SENATO DELLA REPUBBLICA
A CURA DI CARMEN ANDREUCCIOLI
SR/E/1
MOSTRA FOTOGRAFICA
“FU VERA TRUFFA?”
STAMPA E MANIFESTI DELLE ELEZIONI DEL 1953
1. LA DESCRIZIONE DELL’INIZIATIVA
Si tratta di una mostra fotografica, tenutasi presso Palazzo Giustiniani,
dal 26 maggio 2003 fino al 6 luglio 2003, in occasione dell'anniversario della
legge di riforma elettorale del 1953213[213]. Tale legge, al grande pubblico nota
come “legge truffa”, rappresenta ancora oggi forse il più significativo tentativo
di riorganizzare le forme di selezione della rappresentanza politica attuato nel
corso del primo decennio della storia costituzionale italiana.
La mostra raccoglieva una notevole quantità di opuscoli, volantini e rari
manifesti di partito e si articolava in sette sezioni, che individuavano un
percorso di lettura della storia politica italiana tra il 1952 e il 1953.
La documentazione esposta, relativa al periodo ottobre 1952 - maggio
1953, era stata messa a disposizione dall'Archivio centrale dello Stato e in
larga parte dall'Istituto per la Storia della Democrazia Repubblicana (ISDER).
Alla mostra hanno fatto da contorno altre importanti iniziative.
In primo luogo l’Archivio storico del Senato ha curato la redazione di un
ricco catalogo, contenente le riproduzioni dei documenti esposti,
accompagnate da ampie schede di lettura, alcuni testi introduttivi e una
cronologia dei principali avvenimenti.
In secondo luogo l’inaugurazione della mostra è stata preceduta da un
convegno presso la Sala Zuccari, dal titolo «Meuccio Ruini: la presidenza
breve». A tale convegno sono intervenuti come relatori: Giulio Andreotti
(Meuccio Ruini visto da vicino), Lucio D'Angelo (Il radicalismo sociale di
Meuccio Ruini), Fulco Lanchester (Meuccio Ruini e la forma di governo), Ugo
De Siervo (Meuccio Ruini alla Costituente) e Gaetano Quagliariello (Meuccio
Ruini Presidente del Senato)214[214].
In terzo ed ultimo luogo funzionale alla mostra e al catalogo è stata
anche la pubblicazione del volume La legge elettorale del 1953 del prof.
213[213]
214[214]
Legge 148/1953.
Tra parentesi in corsivo sono riportati i titoli delle rispettive relazioni.
Gaetano Quagliariello, pubblicato dall'Archivio storico del Senato in
coedizione con la casa editrice il Mulino (Bologna, giugno 2003).
Questo volume, che inaugura la collana "Dibattiti storici in Parlamento"
con una notevole raccolta di documenti inediti, tratta la gestazione e gli esiti
della legge elettorale approvata in vista delle elezioni politiche del 1953.
2. I DESTINATARI
La mostra era indirizzata a un pubblico ampio e potenzialmente
differenziato al suo interno. La gratuità dell’accesso contribuiva a rendere
effettivamente aperta “a tutti” la fruizione della documentazione esposta.
Tuttavia è indubbio che, data la natura stessa dell’argomento, il target di
riferimento ha finito di fatto per restringersi. Ciò fa ipotizzare - è solo
un’ipotesi dal momento che non sono disponibili né il numero degli accessi,
né l’indicazione delle professioni svolte dai visitatori - che la mostra in
questione sia stata frequentata, per lo più, da un pubblico con conoscenze
storiche e/o giuridico-istituzionali, desideroso di avere informazioni specifiche
sulla tematica oggetto dell’esposizione.
3. LE FINALITÀ
La mostra mirava, attraverso l’esposizione dei manifesti elettorali
dell’epoca, e di immagini di grande impatto visivo e spesso fortemente
polemiche, a illustrare al grande pubblico, a distanza di cinquanta anni, il
confronto tra le forze politiche nella vicenda della cosiddetta “Legge truffa”,
rectius il dibattito politico in sede parlamentare e le sue conclusioni.
4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE
Non è possibile, come già rilevato, dare un giudizio preciso sugli effettivi
risultati e sulla partecipazione dell’utenza, poiché non era previsto
dall’amministrazione promotrice alcun tipo di controllo quantitativo e
qualitativo degli accessi. Tuttavia, nel registro posto all’ingresso della mostra ,
sono riportate complessivamente 714 firme. Considerando che l’apposizione
della firma sul registro non era obbligatoria e che quindi non tutti i visitatori
possono avere effettivamente firmato, è lecito supporre che il numero degli
utenti si aggiri complessivamente intorno al migliaio. Inoltre la grafia delle
firme apposte sul predetto registro consente di affermare la partecipazione
anche di giovanissimi.
SR/E/2
FIERA INTERNAZIONALE DEL LIBRO
CONOSCI IL SENATO?
1. L’INIZIATIVA
Il Senato della Repubblica ha partecipato, dal 6 al 10 maggio 2004, alla
Fiera internazionale del libro, tenutasi a Torino, nei padiglioni espositivi di
Lingotto Fiere.
Duplice è stata l’attività svolta dal personale specializzato presente
presso lo stand espositivo. Innanzi tutto è stata svolta un’attività di
presentazione al pubblico e di vendita delle più recenti novità editoriali del
Senato. In secondo luogo è stata condotta un’azione strettamente didattica,
sia per adulti che per ragazzi.
Quanto agli adulti, il personale dell’amministrazione ha fornito da un
lato informazioni sull’attività parlamentare attraverso l’illustrazione del sito
web e l’indicazione dei criteri per la consultazione delle banche dati; dall’altro
ha diffuso notizie e materiale illustrativo sulle attività extraparlamentari e sui
palazzi del Senato, anche attraverso la proiezione di filmati.
Per i più giovani, l’organizzazione dello stand ha previsto un apposito
"spazio ragazzi", presso il quale gli studenti hanno potuto ritirare materiale
divulgativo, ricevere informazioni sulle attività del Senato dedicate alle
scolaresche e visionare alcune applicazioni multimediali e interattive presso
apposite postazioni Internet. Nell'ambito dello Spazio Ragazzi, diverse classi
di allievi si sono alternate nell'emiciclo in scala ridotta che riproduceva l'Aula
di palazzo Madama. Anche gli studenti più giovani si sono cimentati nella
votazione con il sistema elettronico al termine delle simulazioni di seduta e
hanno posto domande sugli altri momenti dell'iter legislativo.
Un apposito numero telefonico è stato inoltre messo a disposizione
delle scuole, interessate ad organizzare la visita allo stand del Senato. I lavori
dello stand sono stati seguiti, nel corso delle varie giornate, direttamente
anche da personaggi di spicco del mondo politico e da ospiti illustri.
2. I DESTINATARI
Data la natura stessa dell’evento, il target di riferimento non poteva che
essere molto ampio e fortemente differenziato al suo interno.
Lo stand era aperto a tutti: a studiosi, a ricercatori, a professionisti
interessati ad una documentazione più specifica e dettagliata, ma anche a
utenti meno esperti, e quindi interessati ad informazioni di carattere più
generale. Una particolare attenzione è stata riservata ai più giovani e ai
docenti delle scuole, ai quali sono dedicate per l’appunto specifiche
pubblicazioni divulgative, nonché le cosiddette simulazioni di sedute.
3. LE FINALITÀ
Attraverso la proiezioni di filmati e la distribuzione di materiale
divulgativo sulle attività e i palazzi del Senato, nonché la realizzazione di
simulazioni di sedute, l’Amministrazione si è proposta di facilitare il rapporto
fra i cittadini e l’istituzione, estendere l’informazione sull’attività del Senato,
valorizzarne l’immagine, rendere disponibile un’ampia documentazione dei
lavori, diffondere materiale parlamentare. In sostanza, in coerenza col titolo
stesso dell’evento “Conosci il Senato?”, si è mirato avvicinare i cittadini,
soprattutto i più giovani, alla realtà parlamentare.ad
4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE
La manifestazione, dati alla mano, ha avuto un esito positivo. In
particolare nella giornata di sabato 8 maggio si è registrato l’apex delle
presenze con la cifra di 60.000 visitatori.
L’evento è stato anche un successo economico, come è confermato
dalla vendita dei testi editi dal Senato. Più precisamente tra i più venduti,
vanno annoverati L'identità dell'Europa e le sue radici e La filosofia
dell'Europa, entrambi della collana “I convegni della sala Zuccari”. Buono
anche il successo del volume Il riparto delle competenze legislative fra Stato
e regioni alla prova della Corte Costituzionale, della collana “Quaderni di
documentazione del Servizio Studi”. Notevole infine la richiesta del testo della
Costituzione italiana, distribuita gratuitamente.
SR/E/3
GIORNATA DI STUDI
BENEDETTO CROCE
E LA NASCITA DELLA REPUBBLICA
1. L’INIZIATIVA
Si tratta di una giornata di studi, tenutasi il 20 novembre 2002, in
occasione del 50° anniversario della scomparsa di B enedetto Croce (20
novembre 1952), nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani.
Ai lavori del Convegno hanno partecipato come relatori oltre al
Presidente del Senato della Repubblica, Marcello Pera, anche altri illustri
uomini di cultura, tra cui Girolamo Cotroneo (“La rinascita dei partiti politici”),
Piero Craveri (“L’eredità dell’Italia liberale nella formazione della
Repubblica”), Gennaro Sasso (“La riflessione sulla civiltà europea dell’ultimo
Croce”) e Fulvio Tessitore (“Il percorso psicologico dalla monarchia alla
repubblica attraverso i Taccuini di Lavoro di Benedetto Croce”)215[215].
Sono state collegate al convegno la pubblicazione dei “Discorsi
parlamentari” di Croce, nonché la mostra fotografica relativa sulla sua attività
di parlamentare e di studioso.
Il volume, presentato nella giornata di studi, raccoglie i discorsi
pronunciati da Croce come senatore, come ministro, come componente della
Consulta nazionale e come membro dell'Assemblea costituente nel periodo
che va dal 1931 al 1947. Si accompagnano a questi testi un'ampia
documentazione dei disegni di legge e degli altri interventi di Croce nei lavori
parlamentari, nonché un'Appendice con l'elenco delle opere da lui consultate
presso la Biblioteca del Senato nell'arco di diversi decenni.
Quanto al secondo evento, la mostra, svolta nei locali antistanti alla
Sala Zuccari, nel periodo 20 novembre - 22 dicembre 2002 e curata
dall'Archivio storico del Senato, ha offerto una ricostruzione del metodo di
lavoro seguito da Croce nella stesura delle sue opere. In parallelo sono stati
esposti i carteggi del filosofo con i direttori della Biblioteca del Senato216[216],
le annotazioni dei Taccuini di lavoro, che Croce tenne durante tutta la sua
attività, e le pubblicazioni in cui Croce utilizzò le opere richieste alla Biblioteca
215[215]
216[216]
Tra parentesi è indicato il titolo dell’intervento.
In particolare le lettere a Fortunato Pintor.
del Senato. Si è trattato di un vero e proprio "percorso" nella biografia
intellettuale di Croce, che ha testimoniato una lunga frequentazione del
Senato non solo in quanto parlamentare, ma anche e soprattutto in quanto
studioso.
2. I DESTINATARI
Per ragioni di sicurezza in primis e di spazio in secondo luogo,
l’accesso agli incontri e ai Convegni della Sala Zuccari risulta alquanto
circoscritto. La partecipazione agli eventi è consentita solo previo invito. Se a
ciò si aggiunge il contenuto “alto” delle iniziative presso la Sala Zuccari, ne
consegue un target di riferimento ristretto e culturalmente colto.
Lo stesso accesso dei giornalisti, cinefotoperatori e fotografi è
subordinato ad una anticipata richiesta formale.
3. LE FINALITÀ
Il convegno si inserisce nell’ambito delle attività (mostra fotografica;
pubblicazione del catalogo delle opere; pubblicazione del libro “Discorsi
parlamentari”) promosse dal Senato in occasione del cinquantesimo
anniversario della morte di Benedetto Croce. Tali iniziative mirano a illustrare
al grande pubblico il personaggio di Benedetto Croce ed in particolare il suo
ruolo di protagonista nell’agone politico-parlamentare.
4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE
L’iniziativa ha ottenuto un discreto successo, testimoniato dalla
partecipazione di circa un centinaio di persone. Hanno preso parte al
convegno per lo più uomini del mondo della cultura, in particolare di storici,
politologi e giuristi. Residuale è stata invece la partecipazione di senatori ed
esponenti del mondo politico.
SR/E/4
CONCERTO DI NATALE IN SENATO
1. L’INIZIATIVA
L’iniziativa, nata per impulso dell’ex Presidente del Senato Nicola
Mancino, vede la trasformazione per un giorno, in occasione del periodo
natalizio, dell’aula di Palazzo Madama, in sala da concerto.
L’ultimo concerto, diretto, per il secondo anno consecutivo dal maestro
Lorin Maazel, Direttore musicale della New York Philarmonic, con la
European Union Youth Orchestra, si è svolto il 21 dicembre 2003.
Il programma musicale prescelto si proponeva di celebrare l'Europa
quale centro della cultura musicale mondiale e l'unificazione europea
attraverso l'intreccio di influenze culturali di cui la musica è una chiara
testimonianza.
L'ouverture dai Vespri Siciliani di Giuseppe Verdi; le suggestioni
mitteleuropee della Danza ungherese di Johannes Brahms; la celebrazione
del Carnevale romano di Hector Berlioz; l'Italia vista da Mendelssohn:
costituiscono nel loro insieme un piccolo spaccato dell'ideale dell'Europa dei
popoli e delle Nazioni, che è anche parte del nostro paese.
I fondi ricavati dalla vendita dei biglietti per il concerto del 2003,
dedicato ai caduti di Nassirya, sono stati devoluti all’Opera nazionale di
assistenza agli orfani dei militari dell’Arma dei Carabinieri (ONAOMAC) e
all’Opera nazionale di assistenza agli orfani dei militari di carriera dell’esercito
(ONAOMCE).
2. I DESTINATARI
Il pubblico partecipante al concerto era circoscritto e omogeneo per
estrazione culturale e professionale. A causa del limitato numero dei posti
disponibili, l’ingresso era subordinato all’acquisto del biglietto, riservato solo a
persone vicine o interne all’amministrazione del Senato.
All’evento, trasmesso in diretta sui canali nazionali, hanno preso parte,
oltre al Presidente del Senato, il Presidente della Repubblica, nonché le più
alte cariche istituzionali.
3 LE FINALITÀ
Le ragioni culturali e l’apprezzamento per la musica si sono intrecciati
con un obiettivo di solidarietà sociale: come si è già ricordato nel paragrafo
relativo alla “descrizione dell’iniziativa” i fondi ricavati dalla vendita dei biglietti
sono stati devoluti in beneficenza.
4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE
Concretamente hanno aderito all’iniziativa circa 380 persone, che
hanno preso posto nei banchi dell’aula e nei palchi riservati abitualmente al
pubblico delle sedute. Fra i presenti vanno annoverati, a parte le più alte
cariche dello Stato - dal Presidente della Repubblica ai due Presidenti di
Camera e Senato - i senatori e i loro ospiti.
LE INIZIATIVE PER I GIOVANI
L’amministrazione del Senato riserva una particolare attenzione per
il mondo dei ragazzi, attraverso la predisposizione di apposite
iniziative, di natura permanente, avviate per lo più nel corso di
quest’ultima legislatura, in concomitanza con l’apertura al pubblico
della Libreria-centro di informazione.
In particolare sono riservate alle scuole medie inferiori e superiori le
simulazioni di sedute, nonché apposite visite guidate di Palazzo
Madama.
SR/E/5
SIMULAZIONI DI SEDUTE
1. L’INIZIATIVA
Si tratta di un servizio offerto alle scolaresche in visita al Senato dalla
Libreria - Centro di informazione e documentazione istituzionale. Tale
iniziativa, avviata nel marzo 2004, consiste nel coinvolgimento degli alunni
nella simulazione di seduta parlamentare, nel corso della quale questi hanno
l'opportunità di rivivere i momenti salienti di un reale dibattito parlamentare e
di familiarizzare con le procedure adottate nelle Assemblee legislative.
Possono poi seguire, in diretta o in differita, i dibattiti che si svolgono in Aula
attraverso appositi schermi video.
All’inizio di ogni simulazione viene in primo luogo distribuito a ciascun
partecipante un apposito “copione”, sul quale sono riportati i testi degli
interventi; si procede quindi alla assegnazione dei ruoli. Giova osservare
come il dibattito riprodotto nel copione sia un reale dibattito parlamentare,
estrapolato da una vera seduta d’aula, e come gli stessi giovani oratori
assumano il nome dei corrispondenti oratori originari.
2. I DESTINATARI
L’iniziativa è rivolta a tutti gli alunni delle scuole medie inferiori e
superiori. La possibilità di prender parte alla simulazione è legata alla
partecipazione delle scolaresche ad una seduta di assemblea. Le domande
per partecipare all’iniziativa devono essere inviate, per ragioni d’ordine e di
sicurezza, preventivamente all'Ufficio di Questura del Senato.
3. LE FINALITÀ
La manifestazione, riproponendo le condizioni e le caratteristiche del
dibattito d’Aula e l’immedesimazione nel ruolo di “senatore”, consente ai
giovani utenti di familiarizzare con la realtà parlamentare e di vivere
dall’interno le dinamiche che la connotano.
4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE
L’iniziativa ha avuto un buon esito: dal marzo 2003, data di avvio
dell’iniziativa, al luglio 2003 hanno preso parte alle simulazioni di seduta 60
scolaresche, per un totale complessivo di oltre 1500 alunni.
SR/E/6
LE VISITE SCOLASTICHE
1. L’INIZIATIVA
L’amministrazione del Senato della Repubblica, a differenza di quella
della Camera, non prevede annualmente un calendario programmato di visite
di scolaresche. Le visite scolastiche infatti rientrano, insieme a quelle
riservate alle associazioni, nella più generale categoria delle visite su
prenotazione.
Le scuole, a partire dalle classi quinte delle elementari, possono
chiedere di effettuare una visita guidata. Tale richiesta deve essere redatta su
carta intestata della scuola - firmata dal Preside - e inviata al Servizio di
Questura e Cerimoniale del Senato della Repubblica
Il percorso della visita copre i luoghi più suggestivi di Palazzo Madama:
il Cortile d’onore, la Sala Maccari, il Salone Italia, la Sala del Risorgimento, la
Sala Marconi, la Sala della Firma, la Sala dello Struzzo, la Sala Pannini (nella
quale si riuniscono il Consiglio di Presidenza del Senato e la Conferenza dei
Gruppi parlamentari), la Sala dei Postergali, l’Anticamera della Balaustra e
Tribune dalle quali è possibile vedere l’Aula.
2. I DESTINATARI
Le visite guidate in oggetto sono rivolte a sole scolaresche. Non è
espressamente fissato il numero massimo di utenti. L’unico limite è quello
relativo all’età: i partecipanti devono avere più di dieci anni, essendo
consentito l’accesso solo a studenti di classi superiori alla quinta elementare.
3. LE FINALITÀ
La visita mira ad illustrare ai più giovani, attraverso l’ausilio e le
spiegazioni di personale specializzato, i principali aspetti storici, artistici ed
istituzionali di Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica. A ben
vedere più che sul profilo parlamentare-istituzionale, tale visita si concentra
sull’aspetto strettamente artistico del Palazzo.
4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE
Nell’anno scolastico 2003-2004, a partire dal mese di ottobre, hanno
visitato Palazzo Madama 719 scuole. Tra queste 279 hanno assistito nei
palchi alle sedute d’aula. Netta è la prevalenza di scuole medie, seguite dalle
superiori e dalle elementari.
SR/E/7
PREMIO DI LAUREA
“CARLO LEUZZI”
1. L’INIZIATIVA
Si tratta di un concorso, bandito dal "Fondo Carlo Leuzzi" del Senato
della Repubblica per l'assegnazione di due premi di laurea dell'importo di
euro 2.582,00 da assegnarsi a laureati dell’Università La Sapienza.
Le tesi, trasmesse in numero di tre esemplari, alla Segreteria del
"Fondo Carlo Leuzzi", vengono valutate da un’apposita commissione,
chiamata a scegliere i lavori di maggiore pregio. La consegna dei premi ha
luogo presso il Senato della Repubblica.
I partecipanti si devono impegnare a cedere il diritto di pubblicazione
delle tesi per un periodo di due anni dalla premiazione.
2. I DESTINATARI
L’iniziativa non è rivolta a tutti gli studenti universitari. Possono infatti
partecipare al concorso solo laureati presso l’università “La Sapienza” di
Roma in Scienze Politiche, Giurisprudenza, Lettere, Economia, Economia e
Commercio o Sociologia. La tesi deve riguardare una disciplina di indirizzo
storico, su argomenti relativi alla realtà contemporanea, o di indirizzo
giuridico, su argomenti relativi al diritto costituzionale e al diritto parlamentare.
3. LE FINALITÀ
L’iniziativa è volta ad incentivare lo studio della realtà parlamentare,
sotto vari profili, da quello giuridico a quello storico e sociologico. Accanto ai
vincitori, anche ex equo, la Commissione esaminatrice può riservarsi di
segnalare i più validi lavori pervenuti.
4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE
Il concorso, che viene bandito dal 1996, con cadenza annuale, ha visto
una scarsa partecipazione: ogni anno infatti aderiscono all’iniziativa circa una
ventina di candidati, con una netta prevalenza di studenti provenienti dalla
facoltà di giurisprudenza, seguiti da quelli di scienze politiche. La ragione del
limitato numero di concorrenti sembra derivare da un duplice ordine di
ragioni: da un lato dal ristretto numero di studenti laureati con tesi di diritto
parlamentare, disciplina che rappresenta una branca del diritto costituzionale;
e dall’altro dalla limitata pubblicità del premio stesso.
LA CAMERA DEI DEPUTATI
A CURA DI CARMEN ANDREUCCIOLI
CD/E/1
MOSTRA FOTOGRAFICA
“MEMORIA DELLA SHOAH”
1. L’INIZIATIVA
La mostra fotografica, allestita presso la Sala della Regina fra il 28
gennaio e il 6 febbraio 2004, è stata inaugurata in occasione della “Giornata
della Memoria della Shoah”.
Nella mostra sono state esposte, seguendo un ordine storicocronologico, fotografie, giornali, lettere, francobolli e vari oggetti del tempo
delle persecuzioni razziali provenienti dalla raccolta del collezionista
Gianfranco Moscati.
Alla cerimonia inaugurale sono intervenuti il Presidente della Camera
dei deputati, l'Ambasciatore di Israele in Italia Ehud Gol, il consigliere
dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane Dario Tedeschi nonché il
Rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni.
2. I DESTINATARI
La mostra era aperta al pubblico, anche se, per ragioni di ordine
pubblico e di sicurezza, era stato previsto un sistema di prenotazioni
telefonico, gestito dalla Leonardo International presso il proprio Centro
informativo sito in Roma alla Via degli Uffici del Vicario.
3. LE FINALITÀ
La mostra si proponeva di essere un vero “viaggio nella memoria”
dell’olocausto. Tale iniziativa si inseriva per l’appunto nel contesto della
“Giornata della memoria”, istituita con la legge 211 del 2000, al fine sia di non
dimenticare ciò che ha rappresentato nello scorso secolo la strage
dell’olocausto, sia di sensibilizzare l’opinione pubblica - e in particolare i più
giovani - sul problema del razzismo e dell’antisemitismo, che in una società
multietnica come la nostra tornano a riproporsi in termini problematici.
4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE
I risultati sono stati indubbiamente positivi: in meno di dieci giorni (dal
28 gennaio al 6 febbraio 2004) hanno visitato la mostra fotografica 6.844
persone, in larga parte studenti.
CD/E/2
MOSTRA FOTOGRAFICA
“KENNEDY 1963 - 2003”
1. L’INIZIATIVA
Si tratta di una mostra fotografica sul Presidente Kennedy, curata da
Gianni Bisiach e allestita nella Sala della Regina di palazzo Montecitorio, nel
periodo compreso fra il 21 novembre e il 18 dicembre 2003, quaranta anni
dopo la sua scomparsa.
La mostra in oggetto, preceduta da un convegno, si proponeva di
ripercorrere, attraverso le immagini, i principali momenti della vicenda
personale e politica dell’ex Presidente degli Stati Uniti d’America, ucciso a
Dallas nel 1963. In particolare nella mostra era esposto materiale audiovisivo
e documentale (fotografie, riviste, libri, giornali, oggetti), fornito in parte dal
Museo Storico Nazionale di Berlino e in parte dalla Biblioteca della Camera
dei deputati.
Erano stati presentati, tra l'altro, volumi di Kennedy e su Kennedy,
articoli e fotografie tratti da quotidiani italiani (“Messaggero”, “Corriere della
Sera”, “Stampa”, “Avanti”, “Unità” e altre testate) e statunitensi (“Washington
Post”), nonché foto e copertine di riviste italiane e straniere particolarmente
ricche sull’argomento (“Europeo”, “Epoca”, “Life”). Il materiale audiovisivo è
stato fornito dal dottor Bisiach e dagli archivi della Rai. Della mostra è stato
realizzato un catalogo anche in lingua inglese.
Per quel che concerne il convegno collegato, tenutosi nella Sala della
Lupa, l’evento è stato introdotto dal Presidente della Camera dei deputati,
Pier Ferdinando Casini, ed ha visto la partecipazione di Arthur Schlesinger,
uno dei più stretti collaboratori del presidente americano, di Jean Kennedy
Smith, sorella di John - e sua accompagnatrice nella visita in Italia del luglio
1963 -, dell'Ambasciatore degli Stati Uniti a Roma, Melvin F. Sembler;
nonché di quattro studiosi, che hanno illustrato diversi aspetti storico-politici
dell'epoca kennediana. In particolare John Harper è intervenuto sul tema
“Posizione internazionale degli Usa negli anni della amministrazione
Kennedy”; Federico Romero sul tema “Politica e società negli Usa durante gli
anni di Kennedy”; Leopoldo Nuti sul tema “Gli Usa e la nascita del centro-
sinistra”; Antonio Varsori sul tema “Amministrazione Kennedy e costruzione
europea”.
2. I DESTINATARI
La mostra, aperta gratuitamente al pubblico, era destinata sia a esperti
in materie storiche o politiche, sia anche a semplici curiosi, di tutte le età ed
estrazioni culturali, alla ricerca di notizie e approfondimenti sul Presidente
forse più noto e discusso degli USA.
3. LE FINALITÀ
La mostra ha carattere commemorativo: attraverso il materiale esposto
si è tentato non solo di ricostruire la breve esperienza del giovane Presidente,
ma anche e soprattutto di porre in evidenza la politica da questi seguita in
relazione ai rapporti fra USA ed Europa ed in particolare fra USA ed Italia.
Una particolare attenzione è infatti riservata al viaggio di Kennedy nel nostro
paese nel 1963, anno della sua violenta scomparsa.
L’importanza della presidenza Kennedy, che va al di là del “mito
popolare” che finito per incarnare, è notevole anche in relazione alla
esperienza politica nostrana: la svolta a sinistra e la formazione di un primo
governo (anche se non organico) di centro sinistra da un lato e l’impulso
all’integrazione europea dall’altro sono i segni più tangibili dell’influenza del
giovane Presidente statunitense.
4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE
L’esito è stato indubbiamente positivo. La mostra è stata visitata da
7981 persone.
CD/E/3
GIORNATA DI STUDIO SU NILDE IOTTI
“UNA DONNA DELLA REPUBBLICA”
1. L’INIZIATIVA
Si tratta di un incontro di studio, commemorativo dell’ex Presidente
della Camera Nilde Iotti, tenutosi il 4 dicembre 2003, alla presenza fra l’altro
del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, presso la Sala della
Lupa a Palazzo Montecitorio.
Il convegno è stato articolato in due parti: nel corso della mattinata si
sono svolti gli interventi, coordinati dall’on Lalla Trupia, del Presidente della
Camera dei deputati, Pier Ferdinando Casini, della senatrice a vita Rita Levi
Montalcini, del Presidente Giorgio Napolitano e della dottoressa Grazia
Pagnotta. Nel pomeriggio è seguita una tavola rotonda, moderata da Miriam
Mafai, alla quale hanno partecipato Luciano Violante, Lorenza Carlassare,
Fernanda Contri, Leopoldo Elia, Barbara Pollastrini e Stefania Prestigiacomo.
Sia i discorsi dei relatori nel corso della mattinata, sia la pomeridiana
tavola rotonda si sono incentrati più che sul profilo politico della vita dell’on
Iotti sulla sua intensa attività in favore dell’emancipazione femminile. Dalle
testimonianze e dai ricordi dei relatori è emerso come l’impegno dell’on. Iotti
in favore delle donne sia stato costante in tutta la sua vita, anche al di fuori
degli indirizzi e delle dinamiche politico-partitiche. La questione femminile, a
cui si devono ricondurre le “battaglie parlamentari ed extraparlamentari”
condotte dalla Iotti in favore della legge sul divorzio, della legge per le
pensioni alle casalinghe, nonché della legge per la riforma del diritto di
famiglia, ha rappresentato uno dei fili conduttori della sua carriera da giovane
membro dell’Assemblea Costituente fino all’elezione a Presidente della
Camera: la prima donna ad assumere una tale carica nella storia dell’Italia
unita.
In concomitanza con la programmazione dei lavori della Giornata
commemorativa, l’Ufficio di Presidenza della Camera ha avviato fra l’altro
alcuni progetti per ricordare la figura politica e istituzionale di Nilde Iotti. Il
convegno è stata l’occasione infatti per presentare il volume che raccoglie i
suoi discorsi: quelli tenuti alla Costituente, dal 1946 al 1948, e poi quelli svolti
alla Camera dal 1948 al 1999.
2. I DESTINATARI
La Giornata di studio era riservata a un numero ristretto. Partecipare
all’incontro richiedeva un invito formale. Il target, numericamente limitato,
risultava piuttosto omogeneo da un punto di vista culturale: la platea era
infatti composta per lo più da docenti ed esperti in materie storico-giuridichepolitologiche e da esponenti del mondo politico.
3. LE FINALITÀ
La finalità dell’incontro di natura commemorativa è stata quella di
avviare, a distanza di quattro anni dalla scomparsa, una riflessione sulla
figura e sull’azione di parlamentare, di dirigente politico e di Presidente
d’Assemblea, ma soprattutto di donna dell’on. Nilde Iotti.
Tra l’altro la presidenza Iotti meritava di essere ricordata anche per la
durata: è stata, infatti, la più lunga della storia costituzionale italiana217[217].
4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE
Considerate le dimensioni della sala e la partecipazione per invito, il
risultato conseguito dall’iniziativa può essere ritenuto positivo. Sono
intervenute più di quaranta persone, per lo più esponenti del mondo politico o
di quello della cultura.
217[217]
La sua Presidenza durò infatti tre legislature, dal 1979 al 1992.
CD/E/4
“INCONTRI DELLA FONDAZIONE”
1. L’INIZIATIVA
Si tratta di convegni, promossi dalla Fondazione della Camera, su temi
di interesse per l’istituzione. Fino ad oggi si sono svolti due “Incontri”, tutti
relativi a questioni internazionali e comunitarie.
Il primo convegno, tenutosi il 29 marzo 2004, aveva per titolo “Jacques
Delors: quali insegnamenti trarre per l’avvenire da cinquanta anni di storia
europea?”. È stata condotta una valutazione dell'esperienza, nelle istituzioni
comunitarie e politiche, di Delors, cogliendo l’occasione della pubblicazione di
un suo libro di memorie. Alla immediata vigilia dell'allargamento dell'Unione
Europea a dieci nuovi paesi, il 1 maggio 2004, la riflessione di Delors, padre
fondatore dell’Unione e fra i più fervidi sostenitori dell’allargamento e
dell’introduzione della moneta unica durante la sua lunga esperienza alla
guida della Commissione, costituiva indubbiamente una testimonianza
preziosa.
L’incontro ha inoltre fornito l’occasione per presentare in anteprima
nazionale, nella sala del Mappamondo, lo “speciale” Jacques Delors della
rubrica televisiva “La storia siamo noi” realizzato da Rai International. Nel
filmato, di circa 25 minuti, oltre alla testimonianza del Presidente Delors, sono
state raccolte le opinioni del Commissario europeo, Mario Monti, di Tommaso
Padoa Schioppa, membro della Banca Centrale Europea, e del Presidente
della Fondazione, Giorgio Napolitano.
Il secondo incontro, tenutosi il 13 maggio 2004, invece ha affrontato il
tema “Europa-America cosa unisce e cosa divide”. L’evento è stato
organizzato dalla Camera dei deputati in collaborazione con Aspen Institute
Italia in occasione della presentazione del rapporto del Council on Foreign
Relations, dal titolo Renewing the Atlantic Partnership. Sono intervenuti al
dibattito oltre all’ex Presidente del Consiglio Giuliano Amato, l’ex
ambasciatore degli Stati Uniti d’America in Italia, Charles A. Kupchan, (autore
fra l’altro del rapporto) ed infine il ministro delle Finanze pro tempore, Giulio
Tremonti.
2. I DESTINATARI
La partecipazione agli “Incontri della Fondazione” è limitata a una
cerchia ristretta e culturalmente omogenea di destinatari. L’accesso è infatti
subordinato al previo invito da parte del Presidente della Fondazione della
Camera dei deputati. Agli incontri prendono parte non solo le maggiori
autorità istituzionali, nazionali, internazionali e comunitarie, ma anche
esponenti del mondo politico, economico, sociale e culturale.
3. LE FINALITÀ
Gli incontri, promossi dalla Fondazione della Camera dei Deputati,
mirano alla trattazione di temi di interesse generale, affrontati attraverso il
confronto tra esperti e protagonisti non solo italiani, della vita politica,
economica e sociale. Il taglio privilegiato è quello dell’inquadramento europeo
dei problemi.
L’organizzazione di tali incontri rappresenta appunto una delle finalità
della Fondazione, che si propone come fine istituzionale di fornire una
risposta adeguata alle esigenze di conoscenza e divulgazione del patrimonio
storico e del ruolo istituzionale della Camera.
4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE
Il numero dei partecipanti agli incontri è variato da un minimo di 40 ad
un massimo di un centinaio: ciò è dipeso sia dall’argomento dei convegni, sia
da ragioni di sicurezza, che impongono una previa rigida selezione delle
domande di partecipazione, sia infine dalle dimensioni delle sale in cui gli
incontri si sono svolti. I partecipanti sono stati per lo più esponenti del mondo
politico e della cultura.
LE INIZIATIVE PER I GIOVANI
La Camera dei deputati ha riservato un complesso di speciali
iniziative al mondo dei ragazzi, al fine di avvicinare i cittadini più
giovani alla realtà parlamentare. Le iniziative proposte dalla
Amministrazione possono essere distinte in iniziative permanenti
ed in iniziative occasionali.
Fra le prime vanno annoverate le Giornate di formazione;
l’Esposizione permanente “Ragazzi in Aula” e le visite ordinarie.
Alle iniziative occasionali, invece, vanno ricondotte il “Premio
costruiamo l’Europa”; la manifestazione “Studenti in aula per
l’Europa”; la manifestazione “Le scuole di Bologna a Montecitorio”.
CD/E/5
“LE GIORNATE DI FORMAZIONE A MONTECITORIO”
1. L’INIZIATIVA
Si tratta di un’iniziativa finalizzata ad avvicinare il mondo della scuola
alle istituzioni parlamentari e a far vivere ai giovani l'esperienza concreta
della vita politica, attraverso la visita della “cittadella parlamentare” e il
dibattito con gli esponenti del mondo politico. Le giornate di formazione
hanno avvio con l’inizio dell’anno scolastico e terminano con la sua fine.
Il programma di ciascuna giornata, costantemente guidato da un tutor,
chiamato ad assistere la classe nelle diverse fasi, si articola in due parti.
La prima parte della giornata si svolge a Palazzo Montecitorio, sede
della Presidenza, dell'Assemblea e delle Commissioni permanenti, dove gli
studenti seguono un percorso guidato, nel corso del quale viene loro illustrato
il funzionamento dei vari organi e apparati, nonché dei luoghi ove le attività
stesse si svolgono. Gli studenti, possono inoltre, lungo il percorso, assistere
alla seduta dell'Assemblea e poi discutere, in un'aula di Commissione, con
alcuni deputati degli argomenti connessi alla loro ricerca o, più in generale, al
funzionamento dell’organo istituzionale.
La seconda parte della giornata si svolge, invece, a Palazzo San
Macuto, sede della Biblioteca della Camera. Agli studenti vengono in primo
luogo fatte visitare le diverse sale; in secondo luogo vengono illustrati,
sempre funzionalmente alla formazione parlamentare, i più moderni strumenti
di ricerca bibliografica e di documentazione parlamentare, anche attraverso la
consultazione avanzata del sito Internet e delle altre banche-dati.
Al termine della giornata a ciascuno dei partecipanti è richiesto un
commento scritto sull'esperienza effettuata. Viene infine consegnato
materiale di documentazione a stampa o in videocassetta nonché un
attestato di partecipazione, valutabile come credito formativo.
2. I DESTINATARI
L'iniziativa è rivolta alle classi dell'ultimo biennio delle scuole medie
superiori che, nel periodo precedente lo svolgimento della Giornata, abbiano
svolto, nell'ambito dell'attività didattica, studi sul sistema istituzionale e un
lavoro di ricerca, finalizzato alla conoscenza del funzionamento degli organi
parlamentari, la cui complessità può essere meglio compresa se preceduta
da un'adeguata preparazione.
La procedura prevista per la scelta delle scuole chiamate a partecipare
all’evento è piuttosto articolata e selettiva. Le domande di partecipazione,
corredate di un’apposita documentazione, devono essere inoltrate in primis
alle rispettive Direzioni Generali regionali del MIUR, le quali, tramite un
Gruppo di lavoro appositamente costituito, effettuano una prima selezione
delle scolaresche218[218]; successivamente l’amministrazione della Camera in
base alle indicazioni fornite, procede ad un’ulteriore selezione, di intesa con il
ministero dell’Istruzione, di 20 classi, una per regione, da inserire nel
calendario delle giornate di formazione. Le classi prescelte possono inviare
ulteriori documenti di ricerca, perfezionati nell'ambito del progetto formativo,
direttamente alla Camera.
A bene vedere quindi l’utenza risulta alquanto limitata: tuttavia ciò si
spiega in relazione al limitato numero complessivo di giornate effettivamente
disponibili nel corso dell’anno219[219].
3. LE FINALITÀ
Fine ultimo delle giornate di formazione è portare studenti delle scuole
medie superiori provenienti da tutte le regioni italiane, a "vivere" dal di dentro
Montecitorio, assistendo ad una seduta dell'Assemblea e dialogando con
deputati e consiglieri in Commissione per esaminare da vicino l'iter di
formazione delle leggi.
4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE
L’iniziativa ha riscosso notevole successo: nel corso delle 31 giornate
organizzate, durante l’anno scolastico 2003/2004, hanno partecipato, infatti,
da ottobre a maggio, circa 1000 studenti ed oltre 100 docenti, provenienti da
tutte le regioni italiane.
A partire dal 1996 hanno complessivamente aderito a questa iniziativa
quasi cinquemila studenti delle scuole medie superiori.
218[218]
Nel numero massimo di 2 per regione in ciascuna scadenza - 40 classi.
219[219] Gli incontri hanno cadenza settimanale e si tengono in genere ogni mercoledì.
CD/E/6
ESPOSIZIONE PERMANENTE
“RAGAZZI IN AULA”
1. L’INIZIATIVA
Si tratta di una esposizione permanente costituita dai lavori scolastici,
donati alla Camera dagli allievi delle scuole che hanno visitato Montecitorio.
Tale mostra, allestita presso la sede di Palazzo San Macuto è stata
inaugurata il 20 aprile 2001, a seguito della manifestazione, “Ragazzi in aula”
svoltasi nel corso della precedente legislatura.
I lavori esposti consistono in lettere, giornali scolastici, poster,
fotografie, dossier, ricerche spesso illustrate da disegni, video. Questi
riguardano in generale lo studio delle istituzioni - dall'ordinamento dello Stato,
al bicameralismo, al procedimento legislativo - e dei valori della convivenza
civile, dalla pace, al razzismo, all’educazione al multiculturalismo ecc.
La mostra è una testimonianza tangibile del rapporto che, nel tempo, si
è sviluppato tra la Camera dei deputati e le scuole attraverso le numerose
iniziative promosse dall’amministrazione parlamentare.
2. I DESTINATARI
Destinatari della mostra sono tutti i giovani visitatori, italiani e stranieri,
della Camera dei Deputati.
3. LE FINALITÀ
L’esposizione ha una funzione eminentemente formativa: i lavori
raccolti sono l’espressione evidente del tentativo della Camera di avvicinarsi
e di aprirsi alla società civile ed in particolare modo alla realtà dei giovani.
5. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE
Non è stato possibile reperire dati ufficiali, attestanti il numero di coloro
che hanno aderito all’iniziativa, né tanto meno il numero dei visitatori.
CD/E/7
“LE VISITE ORDINARIE”
1. L’INIZIATIVA
L’Amministrazione della Camera dei deputati prevede annualmente un
calendario di visite di scolaresche. Per potere prenotare una visita è
necessario inviare una espressa richiesta. Tale richiesta deve essere fatta
pervenire per posta o per fax al Consigliere Capo Servizio per la Sicurezza
della Camera dei deputati e deve essere formulata su carta intestata della
scuola a firma del dirigente scolastico.
Gli appuntamenti vengono programmati in ordine cronologico di arrivo
delle richieste e sono comunicati con lettera di conferma inviata alla scuola
con anticipo sulla data prevista. Quindici giorni prima del giorno fissato deve
pervenire al Servizio per la Sicurezza l'elenco nominativo dei partecipanti alla
visita.
Le visite possono essere effettuate dal lunedì al venerdì, mattina e
pomeriggio, e hanno la durata di un'ora circa. Durante il percorso il personale
addetto illustra ai partecipanti i principali aspetti storici, artistici ed istituzionali
del Palazzo.
A tutti i visitatori, al termine della visita, viene consegnato un opuscolo
illustrato sulla Camera dei deputati.
I gruppi devono tenere un comportamento consono al rispetto
dell'istituzione parlamentare. Per i docenti e gli accompagnatori di sesso
maschile è inoltre richiesto di indossare la giacca.
2. I DESTINATARI
Le visite guidate in oggetto sono rivolte a sole scolaresche. Per ragioni
di sicurezza il gruppo dei partecipanti alla visita non può superare le
cinquanta unità, più cinque accompagnatori. Il regolamento interno prevede
che nel corso dell'anno scolastico sia consentita una sola visita per istituto.
3. LE FINALITÀ
La visita mira ad illustrare ai più giovani i principali aspetti storici,
artistici ed istituzionali del Palazzo di Montecitorio.
4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE
L’iniziativa ha riscosso e riscuote notevoli consensi: nel corso di ogni
anno scolastico sono ben 175.000 gli studenti che in media hanno
l’opportunità di visitare la “cittadella” parlamentare.
CD/E/8
IL PREMIO
“COSTRUIAMO L’EUROPA”
1. L’INIZIATIVA
L’iniziativa in oggetto era collegata all’evento “Ragazzi in aula per
l’Europa”. Al termine della speciale seduta di Montecitorio del 20 settembre
2002, il Presidente della Camera ha proceduto alla proclamazione delle classi
vincitrici.
Il premio consisteva per tutte e tre le scuole prime classificate in una
stazione multimediale, a cui è stata aggiunta per la sola classe prima
classificata un viaggio a Strasburgo, sede del Parlamento Europeo220[220].
2. I DESTINATARI
L’iniziativa era rivolta a tutti gli studenti delle scuole medie inferiori.
3. LE FINALITÀ
L’iniziativa mirava ad incentivare il processo di avvicinamento dei più
piccoli all’Europa, attraverso la sollecitazione di una riflessione sul futuro
dell’Unione. L’iniziativa si collocava infatti in un momento cruciale per la vita
dell’UE, contraddistinto da un lato dal processo di allargamento ai paesi
PECO e dall’altro dallo svolgimento dei lavori della Convenzione europea,
chiamata a ridisegnare l’assetto interno dell’organizzazione.
4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE
220[220]
Le scuole premiate sono state rispettivamente: la II E della Scuola media statale "Don
Eustachio" di Montemurro (Gravina di Puglia, Bari), per un lavoro in forma di pellicola cinematografica
cartacea sui sogni sull'Europa; la II F dell'Istituto comprensivo "Annibal Caro" di Montegranaro (Ascoli
Piceno), per un album di disegni sulla storia dell'Unione Europa riletta in forma di fiaba; la I H dell'Istituto
comprensivo "Anastasio De Filis" di Terni, per un gioco dell'oca con percorso suggerito fra le varie città
europee.
Protagonisti della manifestazione sono stati i 500 ragazzi delle scuole
medie provenienti da dodici diverse regioni italiane. Essi hanno partecipato al
concorso “Costruiamo l’Europa”, inviando lavori ed elaborati dedicati alla loro
idea dell'Europa del futuro.
CD/E/9
“STUDENTI IN AULA PER L’EUROPA”
1. L’INIZIATIVA
Si intitolava "Studenti in Aula per l'Europa" la manifestazione svoltasi
nell'Aula di Montecitorio, l’11 settembre 2001, alla presenza del Presidente
della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
L'iniziativa, organizzata in vista della riapertura dell'anno scolastico
grazie alla collaborazione tra Camera dei deputati e ministero dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca scientifica, ha consentito a cinquecento ragazzi
delle scuole medie inferiori provenienti da tutta Italia di prendere posto tra i
banchi di Montecitorio per parlare del rapporto tra giovani, Istituzioni e Unione
Europea.
I lavori sono stati aperti, alle 10.30, dal Presidente della Camera dei
deputati Pier Ferdinando Casini. Dopo un saluto del Presidente del
Parlamento Europeo Nicole Fontaine, sono intervenuti il ministro
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Letizia Moratti e il ministro per le
Politiche comunitarie Rocco Buttiglione.
Gli studenti, alternandosi con i rappresentanti dei Gruppi parlamentari,
hanno presentato spunti, lavori e idee ispirati all’Europa e ai problemi dei
giovani, avviando un confronto volto a rafforzare il canale di comunicazione
tra il mondo della scuola e il Parlamento.
Agli studenti, al termine dell’evento, sono state consegnate una
medaglia coniata per l'occasione e il testo della Carta dei diritti fondamentali
dell'Unione europea.
2. I DESTINATARI
Destinatari dell’evento sono stati cinquecento ragazzi delle scuole
medie inferiori provenienti da tutta Italia, chiamati a intervenire alla seduta
speciale di Montecitorio e a partecipare al concorso relativo al futuro
dell’Unione.
3. LE FINALITÀ
L’evento si proponeva di consentire agli studenti di presentare spunti,
lavori e idee ispirati all’Europa e ai problemi dei giovani, avviando un
confronto volto a rafforzare il canale di comunicazione tra il mondo della
scuola e il Parlamento. La Camera dei deputati ha promosso - nel corso di
quest’ultima legislatura e in concomitanza con il semestre di Presidenza
italiana dell’UE - una campagna di sensibilizzazione e di avvicinamento del
mondo dei più giovani al fenomeno dell’integrazione europea e comunitaria.
A rendere maggiormente proficuo l’incontro è stata la partecipazione e
l’intervento di esponenti dei vari Gruppi parlamentari.
4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE
L’evento ha portato in aula 500 studenti. Il numero di partecipanti per
ovvie ragioni, legate soprattutto agli spazi disponibili in aula, non poteva che
essere ridotto. L’importanza dell’evento è stata corroborata dalla diretta
televisiva sui canali nazionali. Sono intervenuti alla seduta speciale il
Presidente Casini, i ministri dell'Istruzione Letizia Moratti e delle Politiche
comunitarie Rocco Buttiglione, nonché il Vice Presidente della Camera Fabio
Mussi, nella sua qualità di Presidente della commissione giudicatrice. Gli
studenti hanno preso la parola in rappresentanza degli istituti delle dodici
regioni che hanno aderito all'iniziativa (Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia
Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana e
Umbria) alternandosi nel dibattito con un rappresentante per ogni Gruppo
parlamentare.
CD/E/10
“LE SCUOLE DI BOLOGNA A MONTECITORIO”
1. L’INIZIATIVA
La manifestazione "La memoria della strage di Bologna. La democrazia
e la forza della coscienza civile contro il terrorismo: dalla strage di Bologna
del 2 agosto 1980 all’assassinio del professor Marco Biagi", presieduta dal
Presidente della Camera si è tenuta il 9 giugno del nell’aula di Montecitorio.
All’iniziativa hanno partecipato il ministro dell'Istruzione, dell'Università
e della Ricerca, Letizia Moratti, il sindaco di Bologna, Giorgio Guazzaloca, e il
Presidente della regione Emilia-Romagna, Vasco Errani.
L’evento è consistito in una simulazione di seduta nel corso della quale
sul tema del terrorismo si sono alternati gli esponenti del mondo politico e i
giovani oratori.
L’iniziativa si è conclusa con la proclamazione delle scuole vincitrici del
concorso e con la visita nella Sala della Regina all’anteprima della mostra dei
lavori presentati dalle scuole221[221].
2. I DESTINATARI
All’iniziativa hanno complessivamente preso parte i 400 studenti delle
scuole secondarie superiori di Bologna, che hanno aderito al progettoconcorso sul tema del terrorismo, presentando lavori artistici e di
221[221]
a
Queste le opere premiate. Prima: 2 agosto 1980 presentato dalla Classe 3 C corso
sperimentale Leonardo - Liceo artistico statale "F. Arcangeli". Si tratta di un progetto per la realizzazione di
una stanza della memoria; l'opera si distingue per il particolare valore tecnico e la complessità della ricerca
dell'iter progettuale, supportato da un plastico in scala e da un CD in terza dimensione che illustra le varie
a
fasi dell'installazione; Seconde a pari merito: a) 2 agosto 1980 presentata dalle classi 4 B, corso
istituzionale Liceo artistico statale "F. Arcangeli", 5° M corso sperimentale Michelangelo - Istituto statale
d'Arte e 4° D, corso sperimentale Leonardo- Liceo a rtistico statale "F. Arcangeli. L'opera consiste in una
scultura polimaterica contenente dieci chili di materiale plastico, utilizzati e reiettati dalla società, e si
distingue per la particolare originalità dell'idea e della sua realizzazione; b) 1980-2002 presentata dalla
a
Classe 3 B Operatori grafici pubblicitarii degli Istituti paritari Aldini Valeriani -E. Sirani. L'opera grafica è
stata prescelta per il particolare significato simbolico, in quanto in essa vengono rappresentate sia immagini
locali che nazionali, accomunate nella tragicità degli eventi che hanno colpito la città di Bologna e la nazione
a
tutta. Terza: Tracce. Memorie di stragi e terrorismo a Bologna presentata dalla Classe 5 L del Liceo
scientifico statale "A. Righi". L'opera è un film ideato, girato e diretto dai ragazzi che si distingue non solo per
il particolare pregio tecnico, ma anche per la puntuale e metodica ricerca di personaggi e gente, testimoni
della strage, con cui ripercorrere quei tragici momenti.
documentazione, individuali e collettivi, in forma di manifesti, racconti e
prodotti multimediali. Alla manifestazione sono stati invitati anche i
rappresentanti delle Associazioni dei familiari delle vittime del terrorismo
3. LE FINALITÀ
L’evento mirava a sensibilizzare il mondo dei più giovani al problema
del terrorismo, da un lato sollecitando la loro iniziativa creativa, attraverso
l’elaborazione di lavori artistici e di documentazione individuali e collettivi e,
dall’altro, attraverso la simulazione di un dibattito parlamentare sul tema. Al
termine si è proceduto alla premiazione dei lavori più pregevoli.
4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE
L’evento ha ottenuto un certo successo, confermato non solo
dall’elevato numero di partecipanti, ma anche dall’intervento di personaggi di
spicco del mondo politico. Significativa è stata anche la ripresa televisiva, che
ha assicurato all’iniziativa una indubbia visibilità e diffusione.
PARLAMENTO EUROPEO
A CURA DI ARIANNA ORI
EVENTI E INIZIATIVE DEL PARLAMENTO EUROPEO
L’offerta di eventi e iniziative, da parte del Parlamento europeo, non è
ricca. Al di fuori delle visite guidate nelle tre diverse sedi di Bruxelles,
Lussemburgo e Strasburgo, dal sito web, principale veicolo di
comunicazione dell’istituzione, non emerge altro.
Si comprende agevolmente: il Parlamento europeo è un organismo
sovranazionale, con scarsa aderenza al territorio nazionale e con una
minore vicinanza ai cittadini. È difficilmente ipotizzabile che il cittadino di
qualsiasi paese europeo affronti ogni volta un viaggio per prendere
parte ad un’iniziativa culturale, una conferenza, una mostra, o la
presentazione di un libro.
Il coinvolgimento dei cittadini europei nelle attività delle istituzioni
europee, nel meccanismo delle scelte, deve prendere allora altre vie,
che passino attraverso i mezzi di comunicazione di massa.
Si è già visto, analizzando il funzionamento degli uffici stampa, come il
Parlamento stabilisca partenariati con i canali TV per realizzare coproduzioni e produca programmi “prêts à diffuser”, attraverso cui
raggiungere tutti i cittadini europei per:
spiegare come il PE eserciti suoi poteri;
sottolineare il suo ruolo di organo democratico eletto
direttamente dai cittadini dell’Unione al fine di esprimere i loro
desideri e difendere i loro interessi;
assicurare un’informazione regolare e un coinvolgimento
sistematico;
stimolare il dibattito sull’UE e sul suo avvenire, incoraggiando la
partecipazione alle elezioni europee.
Un coinvolgimento più diretto dell’utenza si attua a livello locale ed è
realizzato dagli uffici nazionali del PE attraverso la previsione di eventi
da organizzarsi sul territorio, in stretta aderenza a quelle che sono le
esigenze, le attività realizzate dalle altre istituzioni nazionali, il tipo di
richieste provenienti dal grande pubblico.
Ne segue che, a fronte dell’offerta molto povera di eventi sul sito del
Parlamento Europeo, sul sito del PE in Italia si rinviene un ricco e
articolato schema di attività (si presume ciò avvenga per tutti gli altri
uffici nazionali dell’istituzione europea). È interessante notare come
molte di queste attività siano realizzate per i giovani: una scelta che ben
si comprende tenendo conto della loro specifica valenza formativa.
PE/E/1
“VISITE GUIDATE”
1. L’INIZIATIVA
Visite a Lussemburgo
A Lussemburgo ha sede il Segretariato generale del Parlamento
europeo. La durata di una visita è generalmente di un'ora circa e comprende
un'introduzione generale sulle attività del PE nonché la proiezione di un
video. Non è possibile effettuare visite a Lussemburgo quando il Parlamento
è riunito in seduta plenaria a Strasburgo o a Bruxelles. Le richieste di visita
devono essere indirizzate a mezzo posta al servizio visite del Parlamento
europeo a Lussemburgo.
Visite a Bruxelles
La visita dura da una a tre ore circa e comprende un'introduzione
generale sul ruolo e il funzionamento del Parlamento europeo, presentata da
un funzionario dell’Istituzione, seguita eventualmente da un dibattito con uno
o più deputati, se i lavori parlamentari lo permettono. Quando il Parlamento
europeo è riunito in seduta plenaria, è prevista una visita in tribuna per
assistere dal vivo ai lavori dell'Aula.
Durante le tornate il numero dei partecipanti è limitato a 40 persone e
l'età minima è di 14 anni. Dato l'elevato numero di richieste durante le
tornate, viene consigliato di prevedere la visita al di fuori di tali periodi.
Le visite auto-guidate all'emiciclo del Parlamento europeo si tengono
dal lunedì al giovedì alle ore 10.00 e 15.00 e il venerdì solamente alle ore
10.00. Non sono previste visite nei giorni festivi.
Le prenotazioni non sono necessarie. Queste visite sono destinate a
persone singole e non a gruppi.
Le richieste di visita devono essere indirizzate a mezzo posta al servizio
visite del Parlamento europeo a Bruxelles, cui ci si può rivolgere anche per
ottenere maggiori informazioni.
Visite a Strasburgo
La visita dura circa tre ore e comprende anch’essa un'introduzione
generale sul ruolo e il funzionamento del Parlamento, presentata da un
funzionario dell’Istituzione, ed eventualmente un incontro con uno o più
membri del Parlamento, se i lavori parlamentari lo permettono, nonché un
passaggio in tribuna per assistere dal vivo ai lavori dell'Aula.
Il numero dei partecipanti è limitato a 40 persone e l'età minima è di 14
anni. Al di fuori delle tornate, il programma comprende una visita degli edifici
e dell'emiciclo del Parlamento europeo, nonché la proiezione di una
videocassetta.
Le richieste di visita devono essere indirizzate a mezzo posta al servizio
visite del Parlamento europeo a Strasburgo.
Si tratta di iniziative permanenti. Infatti le visite nelle tre sedi del PE
sono previste in ogni mese dell’anno, ovviamente quando il Parlamento è
aperto, esclusi i giorni festivi.
2. I DESTINATARI
Le visite sono aperte a tutti; unico limite è l’età minima richiesta per le
visite durante le tornate, 14 anni. Dato l'elevato numero di richieste durante le
tornate, è molto difficile dare seguito alle domande inoltrate da gruppi che
non siano invitati da uno dei 626 deputati al Parlamento.
3. LE FINALITÀ
Le visite hanno lo scopo di guidare il futuro cittadino alla conoscenza
del Parlamento europeo, attraverso un impatto visivo diretto con l’istituzione,
la sua organizzazione, gli uffici, le attività, lo svolgimento dei lavori, i suoi
membri. Si tratta quindi di iniziative con un’alta valenza formativa.
4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE
Le visite guidate suscitano indubbiamente un forte interesse nei
destinatari. Pur non disponendo, allo stato attuale, dei dati numerici
riguardanti i visitatori, la forte richiesta è testimoniata dalla necessità, per
accedere alle visite durante le tornate, di un espresso invito da parte di uno
dei 626 eurodeputati.
PE/E/2-3-4
UFFICIO ITALIANO DEL PARLAMENTO EUROPEO
LA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE SULL’EURO
LA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE SULLA CONVENZIONE
IL PARLAMENTO EUROPEO ALL’87° GIRO D’ITALIA
1. LE INZIATIVE
a) La Campagna di informazione sull'euro
Il Parlamento europeo insieme alla Commissione europea, ha svolto un
ruolo importante nella comunicazione sull'euro fin dalla creazione nel 1996
del programma Prince. L'Ufficio ha fatto parte del Comitato euro nazionale ed
ha partecipato all'elaborazione di tutte le azioni di comunicazione per
facilitare il passaggio dalla moneta nazionale a quella europea.
Sono stati realizzati spot e programmi radiotelevisivi, pubblicazioni e il
Villaggio euro, una struttura itinerante nella quale i cittadini hanno potuto
sperimentare con largo anticipo l'uso dell'euro facendo tutte le operazioni di
cambio e di acquisto: a esempio, pagare un caffè o comprare prodotti locali
utilizzando esclusivamente la nuova moneta. L'Ufficio ha partecipato al
Villaggio euro con il proprio stand all'interno del quale cittadini, operatori
economici e giornalisti hanno potuto trovare informazioni sull'euro, sulle
Istituzioni europee e sulle politiche comunitarie.
b) La Campagna di informazione sulla Convenzione
Nel dicembre 2001, durante il Consiglio europeo di Laeken, è stato
deciso di convocare una "Convenzione" con il compito di elaborare proposte,
coinvolgendo l'opinione pubblica europea, per la revisione dei Trattati
dell'Unione e per redigere il progetto di Costituzione europea. Il 30 novembre
2001, alla presenza delle più alte cariche istituzionali italiane e europee, in
una riunione congiunta delle Camere, è stata lanciata la campagna di
informazione sulla Convenzione.
Scopo principale della campagna è stato il coinvolgimento della società
civile. In tal senso l'Ufficio ha realizzato una serie di Forum in collaborazione
con la stampa regionale per far incontrare i rappresentanti della Convenzione
con esponenti della società civile: con l'ausilio di una campagna di
informazione sui principali quotidiani nazionali e di una pubblicazione
specifica, "La Convenzione europea”.
I Forum, iniziati nel 2002 si sono conclusi al termine dei lavori della
Convenzione nel luglio 2003.
c) Il Parlamento europeo all'87° Giro d'Italia
" Il Giro per l'Europa" è il premio speciale istituito dall'Ufficio per l'Italia
del Parlamento europeo in occasione dell'87° Giro d 'Italia, che è partito a
Genova l'8 maggio e si è concluso il 30 maggio a Milano. Il premio è
consistito nell'assegnazione, prima della partenza di ogni tappa del Giro, di
una targa e della sciarpa blu con le stelle gialle dei deputati europei, al
corridore più giovane meglio classificato nella tappa precedente.
Il premio europeo, destinato ai giovani partecipanti al Giro, ha marcato
la presenza dell' Europa nella manifestazione ciclistica più popolare d'Italia.
La "maglia rosa" è stata conquistata da un giovane di 22 anni, primo
classificato. La consegna ufficiale del premio da parte delle massime autorità
dell'Unione europea si è svolta a Strasburgo.
2. I DESTINATARI
Le manifestazioni cercano di coinvolgere il maggior numero possibile di
cittadini, dal momento che lo scopo è realizzare una più approfondita
conoscenza e un più vivo interesse per le istituzioni europee e per i processi
che le riguardano.
3. LE FINALITÀ
Le tappe che l'Unione europea ha dovuto affrontare negli ultimi anni
sono state tra le più importanti che abbia mai dovuto fronteggiare in
cinquant'anni di cammino: le riforme del suo assetto istituzionale, l'adozione
della Carta dei Diritti fondamentali, il più ampio allargamento nella storia
dell'Unione europea, l'unione monetaria, l'adozione della Carta costituzionale,
le elezioni europee del giugno 2004.
È questa la ragione per cui, negli ultimi anni, l'Ufficio per l'Italia del
Parlamento europeo ha dato particolare importanza all’informazione su quelle
tematiche, seguendo una strategia di comunicazione che utilizza diversi
strumenti: media, editoria, convegni e seminari, stand itineranti, materiale
multimediale, mostre, coproduzioni di programmi televisivi e radiofonici,
concorsi a tema.
Anche i contatti con le principali Istituzioni nazionali rientrano in questa
strategia di comunicazione, che vede operare di concerto l'Ufficio con la
Rappresentanza della Commissione europea e con le più importanti
Istituzioni nazionali.
LE INIZIATIVE PER I GIOVANI
Nella consapevolezza che i bambini e i ragazzi rappresentano la risorsa
fondamentale per il futuro dell’Unione Europea, a loro sono dedicate, da
anni, numerose iniziative ed attività. In particolare:
Incontri organizzati presso la sede di Roma.
a.
Classi e gruppi di studenti vengono spesso ospitati presso la Sala delle
Bandiere, dove sono organizzate conferenze su temi europei, tenute dai
funzionari, o dalle associazioni che si occupano di tematiche europee.
b.
Incontri che si svolgono in tutto il territorio italiano.
L’Ufficio per l’Italia organizza in collaborazione con le altre Istituzioni
dell’Unione e associazioni italiane e europee degli incontri sulle
questioni che riguardano l’Unione Europea, e in particolare il PE.
c.
Pubblicazioni e materiale multimediale.
Tra le pubblicazioni più recenti, dedicate ai ragazzi, c’è la nuovissima
storia a fumetti edita in collaborazione con il Touring Club Italiano “I
giovani cittadini della nuova Europa”. Un viaggio avvincente per far
scoprire ai più piccoli i nuovi Stati che hanno aderito al V allargamento
dell’Unione, per spiegare come funziona la UE e quali cambiamenti
porterà l’adozione del Trattato Costituzionale europeo. Il materiale è
distribuito gratuitamente a chiunque ne faccia richiesta.
d.
Concorsi a tema.
L’Ufficio organizza concorsi per coinvolgere direttamente i giovani nella
ricerca e nell’approfondimento delle tematiche europee. Ad esempio, nel
2002 è stato bandito il concorso “La mia Europa”, organizzato in
collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione, il
MIUR e le Poste Italiane. Il concorso aveva come obiettivo la
promozione della conoscenza nei giovani della Carta dei diritti
fondamentali. L’elaborato vincitore è stato pubblicato in una pagina
speciale del “Corriere della Sera” e alle classi vincitrici è stato offerto un
viaggio presso le sedi delle Istituzioni europee, nel corso del quale
hanno incontrato il Presidente del Parlamento europeo Cox e il
Presidente della Commissione europea Prodi.
Si tratta di iniziative frequenti, che non hanno una scadenza regolare,
poiché dipendono dalle richieste dell’utenza. Le iniziative sono rivolte ai
giovani in età scolare. Sul sito compare un numero verde cui le
segreterie delle scuole possono rivolgersi per organizzare incontri
presso le sedi degli uffici del PE in Italia.
PE/E/5
UFFICIO ITALIANO DEL PARLAMENTO EUROPEO
“EUROSCUOLA”
1. L’INIZIATIVA
Euroscuola è l’iniziativa che il Parlamento Europeo promuove da alcuni
anni con lo scopo di far incontrare studenti dei diversi Paesi dell’Unione e farli
discutere tra loro delle speranze e dei progetti per l’Europa di domani. I
ragazzi, ospiti nella sede di Strasburgo, trascorrono una giornata da deputati
europei: si confrontano in gruppi di lavoro, affrontano temi importanti per il
futuro dell’Unione e, a fine giornata, votano le risoluzioni adottate.
La giornata tipo è analiticamente descritta sulla pagina del sito.
È prevista una breve illustrazione del PE e della UE da parte di
funzionari dell’Europarlamento. Segue la presentazione di ogni scuola, per
mezzo di uno studente, con brevi accenni anche alla storia e alla cultura della
propria nazione e città. Durante il pranzo si svolge il gioco Eurogame, nel
quale gruppi di 4/5 studenti di nazionalità diversa si sfidano tra loro
rispondendo a domande sull’UE. Nel primo pomeriggio si svolgono riunioni
dei gruppi di lavoro nelle sale delle commissioni parlamentari, affrontando
vari temi di attualità europea: democrazia, diritti umani, ambiente, problemi
sociali, futuro dell’Europa. Gli studenti si riuniscono in seduta plenaria
nell’Emiciclo del Parlamento. I rappresentanti dei gruppi di lavoro siedono al
tavolo della Presidenza e presentano proposte di risoluzione, che verranno
poi approvate col medesimo metodo di voto adottato dai deputati europei.
L’iniziativa è promossa da alcuni anni e ha riscosso un grandissimo
successo. Per far fronte alle numerosissime richieste, si cerca di organizzare
più giornate Euroscuola durante l’anno, compatibilmente con il budget di cui
dispone il PE per questo tipo di iniziative formative, dato il loro costo elevato.
Non si dispone di dati ufficiali, ma gli uffici italiani approssimano un
numero di circa 4 - 5 classi che partono ogni anno; lo stesso si verifica negli
altri paesi.
2. I DESTINATARI
L’iniziativa è rivolta agli studenti (cittadini di uno Stato membro) delle
ultime classi delle scuole superiori con buona conoscenza della lingua
francese o inglese, perché i lavori della giornata si svolgono in queste lingue.
I gruppi devono essere particolarmente motivati e aver svolto lavori di
approfondimento sulle tematiche europee. Per partecipare è necessario
inviare una lettera al Direttore dell’Ufficio per l’Italia del PE contenente: la
presentazione della scuola, la motivazione della richiesta, i programmi già
svolti dalla scuola in merito all’UE.
3. LE FINALITÀ
Con il programma Euroscuola il Parlamento Europeo contribuisce a
sviluppare un’educazione civica che completi l’insegnamento impartito dagli
Stati membri e aiuti a formare, nel rispetto delle diversità culturali e
linguistiche, una coscienza europea.
4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE
Il numero di richieste che pervengono, per ogni anno scolastico,
all’ufficio per l’Italia del Parlamento europeo, è alto, anche se non sono
disponibili dati specifici. In genere, alle giornate Euroscuola partecipano in
totale circa 400 studenti provenienti da ogni Stato dell’Unione.
D) I SITI WEB
A CURA DI CARMEN ANDREUCCIOLI , ELENA BERTONELLI,
ARIANNA ORI E GIAIME RODANO
SENATO DELLA REPUBBLICA
WWW.SENATO.IT
ANALISI DEL SITO WEB DEL SENATO DELLA
REPUBBLICA
DI CARMEN ANDREUCCIOLI
Palazzo Madama
Partendo dal sito del Parlamento Italiano,
cliccando sulla immagine del Senato della Repubblica, presente nella parte
destra della home page, si ha accesso al sito del Senato.
1. GRAFICA E REGISTRO COMUNICATIVO
1.1. Struttura della home-page
La grafica di questo sito, recentemente aggiornato, tende a privilegiare
le parti di testo rispetto alle immagini e alle foto, come del resto ben si addice
ad un sito istituzionale. Sulla testata della pagina viene riprodotta l’unica
immagine: una foto a colori, che si sviluppa in lunghezza e raffigura uno
scorcio della sedia presidenziale dell’aula, contornata dalla bandiera tricolore
e da quella dell’Unione Europea. In corrispondenza dell’immagine, sul lato
destro sono indicate le voci relative agli strumenti di ricerca (Ricerca
avanzata; Banche dati; Ultimi atti approvati)
Al di sotto della foto è presente un banner di colore rosso, nel quale
sono riportati partendo da sinistra il logo del Senato (anche esso di colore
rosso) e le voci delle singole sezioni nelle quali si articola il sito. Tali aree
sono nell’ordine: “L’istituzione”; “Composizione”; “Lavori del Senato”; “Leggi e
documenti”; “Notizie”; “Relazioni con i cittadini”.
La parte centrale del testo, in apertura della quale è segnalato il nome
del titolare del sito “Senato della Repubblica”, si struttura in tre distinte
sezioni, individuate con il colore rosso:
•
“Il Presidente”. Cliccando su tale voce si può accedere direttamente
alla pagina relativa al Presidente del Senato, nella quale sono
riportate
informazioni
concernenti
l’attività,
l’esperienza
professionale, i discorsi, le interviste e le foto della prima carica di
Palazzo Madama.
•
“I Senatori”. Cliccando su tale voce si ha diretto accesso alla pagina
relativa ai senatori, nella quale sono rinvenibili l’elenco in ordine
alfabetico, le schede personali, i gruppi parlamentari di
appartenenza.
•
“Attualità”. In questa sezione sono segnalate le più importanti notizie
di cronaca e di informazione parlamentare.
A destra del corpus del testo sono presenti due icone: “Vai direttamente
a..” (attraverso la quale si può accedere rapidamente alle parti più rilevanti
del sito) e “Senato TV” (che permette all’utente di potere seguire i lavori
parlamentari dell’aula on line).
1.2. Colori dominanti
Nella home page del sito domina incontrastato il colore rosso. Di tale
tonalità sono infatti il banner indicante le aree del sito; il logo e il nome per
esteso dell’amministrazione, nonché le rubriche delle principali sezioni. La
predominanza del colore rosso è mantenuta in tutte le pagine del sito,
visitabili nel corso della navigazione. L’utilizzo di tale elemento cromatico non
è affatto casuale: esso infatti, richiama i colori della tappezzeria dell’aula di
Palazzo Madama.
1.3. Presenza animazioni
Sono completamente assenti animazioni nella home page. La sola
parte animata di tutto il sito è presente nell’area “Relazioni con i cittadini/Il
Senato per i ragazzi”. Cliccando sull’immagine “Gaia e Renato” si mostra ai
giovani utenti un divertente cartoon, i cui protagonisti, due assistenti
parlamentari, illustrano attraverso varie immagini i diversi profili della realtà
parlamentare.
L’assenza di animazioni ha indubbiamente il pregio di facilitare i tempi
di caricamento della pagina iniziale.
2. TRASPARENZA AMMINISTRATIVA
2.1. Informazioni sulla struttura dell’organizzazione e descrizione degli
organi
Piena attuazione trova il principio della trasparenza amministrativa nel
nuovo sito del Senato della Repubblica che riporta ampie informazioni sia
sull’organizzazione politico-istituzionale, sia sulla struttura amministrativoburocratica.
Notizie relative al primo profilo sono reperibili nelle sezioni “L’istituzione”
e “Composizione”. In particolare sotto la prima macrosezione sono disponibili
dati concernenti il Senato, come organo costituzionale, attraverso
l’illustrazione del suo ruolo e dei suoi poteri e attraverso la lettura delle
principali fonti di regolamentazione. Seguono i dati relativi al trattamento
economico dei singoli senatori e alla disciplina giuridica della cosiddetta
anagrafe patrimoniale.
Accedendo alla macrosezione “Composizione”, l’utente può trovare
precise e dettagliate informazioni sulla struttura interna dell’Istituzione.
Vengono illustrate l’attività, le funzioni dei singoli organi politici, fra cui
primeggia il Presidente. Segue la composizione con l’indicazione dei nomi e
dei cognomi dei membri, ove si tratti di organi collegiali o complessi (es.
ufficio di Presidenza).
Anche sotto l’aspetto relativo all’apparato amministrativo interno, il sito
è esaustivo. Sotto la voce “Relazioni con i cittadini” è presente la sotto
sezione “Amministrazione”. L’utente può, in primo luogo, reperire informazioni
sulla organizzazione interna, attraverso la lettura dei Servizi e degli Uffici nei
quali si articola l’amministrazione del Senato. In secondo luogo, può
accedere a un dettagliato, ma chiaro organigramma e infine può ricevere
notizie sui concorsi in atto o recentemente espletati.
2.2. Caratterizzazione istituzionale
Il logo del Senato, rappresentato da una lettera “S” maiuscola”un po’
stilizzata di colore rosso, è presente in una posizione tutt’altro che centrale.
Tale logo, posto all’altezza del banner rosso sul lato sinistro, ha dimensioni
consistenti. Tale collocazione non è mantenuta però nelle successive pagine
visitabili nel corso della navigazione.
Il nome dell’istituzione è anch’esso ben visibile e riconoscibile sulla
home page, in modo da consentire all’utente l’immediata individuazione del
soggetto titolare del sito. In linea generale il nome ed il logo del Senato sono
associati al colore rosso.
2.3. Esistenza di versioni del sito in lingua straniera
Attualmente non sono rilevabili versioni in lingue diverse dall’italiano.
Ciò rappresenta un indubbio limite del sito.
3. LA FRUIBILITÀ
3.1. Esistenza e buon funzionamento di un motore di ricerca interno
Il sito dispone di un efficiente motore di ricerca, autonomamente
segnalato nella parte in alto a destra sulla home page. Giova osservare come
tale collocazione sia mantenuta in tutte le pagine del sito. La ricerca dei dati
può essere effettuata inserendo o una parola o la frase che si intende
cercare. Sono previsti fra l’altro un sistema di ricerca avanzata e un sistema
di accesso diretto alle principali banche dati di rilievo parlamentare.
3.2. Percorso indicato in ogni pagina e link alla home page
Accedendo a ogni pagina, sul lato sinistro appare una colonna, nella
quale vengono riportati gli altri link appartenenti alla medesima macrosezione. Inoltre, posta in apertura della colonna, la scritta di colore rosso, “Sei
in…” consente all’utente di individuare la propria collocazione nel sito,
attraverso la puntuale indicazione delle tappe seguite per accedere alla
pagina che si sta consultando.
In tutte le pagine del sito, nella parte destra sono riportati i
“Collegamenti rapidi”, attraverso i quali si può accedere direttamente agli
aspetti più salienti. Nella parte superiore, è mantenuto inoltre il banner rosso,
le cui icone consentono all’utente di passare rapidamente ad un’altra area o
di tornare alla home page.
Infine, dalla pagina “Altri siti di interesse”, posta nella macro sezione
l’istituzione, è possibile accedere ai più importanti siti istituzionali non solo
italiani, ma anche stranieri.
3.3. Mappa del sito
Cliccando sull’icona di colore bianco “mappa”, posta nella parte alta del
testo, a dire il vero in una posizione ben poco visibile, anzi del tutto
marginale, è possibile accedere alla mappa del sito, la quale indica
schematicamente il contenuto di ogni sezione. È importante precisare come
le sezioni della mappa corrispondano alle voci riportate sul banner rosso.
4. LA QUALITÀ DEI SERVIZI E L’INTERATTIVITÀ
4.1. Accesso e prenotazione dei servizi
Per quel che concerne i servizi offerti all’utenza si ritiene di dover
circoscrivere l’analisi alle varie modalità di accesso del pubblico al Senato
(visita dei Palazzi, visite scolastiche, partecipazione alle sedute).
Relativamente a tale tipologia di servizio è importante osservare come,
per ragioni di sicurezza, non sia possibile prenotare on line le visite, né tanto
meno inoltrare per questa via la richiesta di partecipazione alle sedute
dell’Aula. Il richiedente deve inoltrare la propria domanda, via fax (il numero è
indicato sul sito) direttamente agli Uffici competenti.
4.2. Informazioni sui concorsi
Cliccando sulla voce “Relazioni con i cittadini” del banner rosso, si può
accedere alla sotto-sezione riguardante i concorsi. In essa sono riportate
informazioni relative ai concorsi in atto e banditi, nonché alla normativa
regolamentare in materia. Per ulteriori informazioni sono a disposizione
dell’utenza sia un indirizzo e-mail, sia un apposito numero telefonico.
4.3. Newsletters e collegamenti con il front office
Il sito del Senato non presenta una newsletter alla quale iscriversi.
Molteplici sono comunque i canali di comunicazione con il front office
dell’amministrazione del Senato della Repubblica.
Per quel che concerne i recapiti telefonici, i numeri di maggiore utilità
sono segnalati sotto la voce “Contatti”, posta nella parte bassa del testo.
Sotto tale voce sono riportati l’indirizzo e il numero di telefono del centralino, il
numero telefonico per ottenere informazioni parlamentari e infine l’indirizzo email.
5. ACCESSIBILITÀ DEL SITO WWW.SENATO.IT
5. 1. Introduzione
Le brevi considerazioni che seguono mirano ad analizzare in modo
sintetico l’accessibilità complessiva del nuovo sito web del Senato della
Repubblica, attraverso la valutazione della sua rispondenza ai parametri
fissati nell’Allegato A alla Circolare del Ministro per la Funzione Pubblica, n. 3
del 2001 recante "Linee guida per l'organizzazione, l'usabilità e l'accessibilità
dei siti web delle Pubbliche Amministrazioni".
È necessario preliminarmente rilevare come il progetto grafico e l'infodesign del nuovo sito web del Senato siano stati ispirati sin dai momenti
iniziali dalle linee guida in materia espresse dal World Wide Web Consortium
(W3C) e in particolare dal WAI (Web Accessibility Initiative) cui fa riferimento
la sopracitata circolare, con l'obiettivo di raggiungere un livello di accessibilità
"AA" (si veda in merito http://www.w3.org/WAI). Tale obiettivo è stato
raggiunto nella quasi totalità del sito. L’assenza di una precisa sezione in
versione “solo testo” o di “sito accessibile” è da ricondursi ad una scelta
volontaria dell’Amministrazione, poiché si è ritenuto che un siffatto
inserimento potesse avere un carattere in qualche modo discriminatorio.
5.2. Organizzazione delle pagine
Il nuovo sito web del Senato è stato realizzato operando una netta
separazione fra contenuti, struttura e presentazione. I contenuti sono
realizzati attraverso strumenti di Content Management per ciò che riguarda le
componenti editoriali. Sono invece conservati in una corposa banca dati le
informazioni ed i testi provenienti dal Sistema Informativo relativo all'attività
parlamentare (legislativa e non legislativa).
La struttura del sito è realizzata sempre attraverso strumenti di Content
Management e la struttura delle pagine è ottenuta con il meccanismo dei
templates, facilmente modificabili senza impatti sui contenuti. La
presentazione, infine, è ottenuta facendo uso di fogli di stile (CSS), così da
poter intervenire a prescindere dalla struttura dei contenuti del sito, nel suo
complesso o nelle singole pagine.
Nella costruzione delle pagine è stato fatto uso di grandezze relative. In
tal modo le pagine risultano essere rappresentate in modo corretto e
gradevole al variare della risoluzione o della dimensione della finestra del
browser dell'utente. La struttura della pagina resta coerente durante la
navigazione delle diverse sezioni che compongono il sito. Il numero dei font e
dei colori scelti è stato contenuto al fine di accrescere la leggibilità delle
informazioni.
Da ogni pagina del sito è possibile accedere alla mappa attraverso un
link posto nella parte superiore destra della pagina. Tale mappa schematizza
in modo chiaro e semplice l'intera struttura del sito e consente all'utente di
orientarsi velocemente e di spostarsi in modo diretto verso una specifica
sezione.
Oltre alla mappa del sito un altro valido strumento per individuare
sezioni e pagine di interesse è la funzionalità di ricerca, potenziata rispetto
alla versione precedente del sito web ed estesa in modo da essere un valido
ausilio anche per l'utente non esperto. Accanto alle ricerche specialistiche su
banche dati è stata infatti introdotta una funzionalità di ricerca generale,
accessibile da ogni pagina e destinata a una utenza non professionale.
5.3. Immagini e animazioni
Il nuovo sito web del Senato è sostanzialmente privo di animazioni,
eccezion fatta per la pagina “Gaia e Renato”, riservata agli utenti più giovani.
Sono assenti del tutto effetti come il cosiddetto "rollover" sui link. L'uso delle
immagini è sempre accompagnato da una descrizione testuale alternativa,
adatta ad essere utilizzata da text reader e browser testuali.
5.4. Mappe immagine
Nel sito web del Senato non viene fatto uso di mappe immagine.
5.5. Componenti multimediali
L'unica sezione del sito che contiene componenti multimediali è
costituita dalla "Visita virtuale del Senato" che viene però aperta a pagina
esterna a sottolienare il cambio di contesto applicativo rispetto al resto dei
contenuti. La fruizione dei contenuti multimediali necessita dell’uso dei plug-in
Quicktime e Macromedia Flash. Va rilevato come ogni porzione della visita
virtuale sia accompagnata da contenuti audio che costituiscono un valido
supporto alla fruizione visuale della visita.
5.6. Collegamenti ipertestuali (links)
I collegamenti ipertestuali sono realizzati su frasi o parole molto chiare
evitando l'uso di espressioni generiche come "premi qui" o "clicca". Le
immagini navigabili, perché legate a collegamenti ipertestuali, sono tutte
corredate di apposita descrizione testuale alternativa.
5.7. Grafici e schemi
Nel sito web del Senato grafici e schemi sono pressoché assenti.
5.8. Componenti interattive (es. scripts, appletts, plug-ins)
Per quel che attiene a tale profilo si fa rinvio alle considerazioni svolte
nel paragrafo 5.5.
5.9. "Frames"
L'uso dei "frames" nel sito del Senato è ridotto al minimo indispensabile.
In particolare esso è limitato alle pagine per potere accedere ai contenuti
della Banca Generale Testi relativi all'attività parlamentare (legislativa e non
legislativa). Queste pagine sono comunque aperte a pagina esterna, con lo
scopo di evidenziare il cambio di contesto. Il contenuto dei frames resta
espresso con grandezze relative evitando così l'uso dello scorrimento
orizzontale. Viene fatto uso della direttiva "noframes" e i frames hanno nomi
assolutamente significativi rispetto al loro contenuto, in conformità con quanto
previsto dalla già citata Circolare del Ministro della Funzione Pubblica n.
3/2001.
5.10. Tabelle
Le tabelle usate nel sito, per altro poco numerose, sono semplici e
chiare e la loro struttura è costruita usando grandezze relative per evitare di
perdere la paginazione al cambio di dimensione o risoluzione del client
utilizzato dall'utente per la navigazione.
5.11. Verifica dell'accessibilità di una pagina
Come detto in precedenza il sito web del Senato non dispone di una
versione "solo testo", ma è stato volutamente realizzato in un'unica versione
conforme alle raccomandazioni in materia di accessibilità espresse dalla
Circolare del Ministro della Funzione Pubblica del 13 marzo 2001 e delle
linee guida del W3C formulate attraverso l'iniziativa WAI. Sono state
effettuate delle prove di navigazione utilizzando un browser web in modalità
testuale (senza la visualizzazione delle immagini) per verificare la fruibilità dei
contenuti e la navigabilità delle pagine, con risultati soddisfacenti.
PAGINE DEL SITO WEB DEL
SENATO DELLA REPUBBLICA
SR/S/1
LEGGI E DOCUMENTI
PERCORSO: HOME/LEGGI E DOCUMENTI
1. LA PAGINA
È la pagina introduttiva della sezione “leggi e documenti”.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
La pagina si articola in tre parti:
• una centrale, nella quale è descritto il contenuto dell’area del sito
che si sta visitando e sono poste in risalto, sotto la rubrica “in
evidenza”, le principali novità in tema di fonti;
• una colonna di destra, nella quale sono indicate in modo analitico
le varie pagine in cui si struttura l’area (“Disegni di legge”; “La
manovra di bilancio”; “Raccolte normative”; “Gli ultimi atti
stampati”; “Leggi e decreti” e infine “Attività non legislative”);
• una colonna di sinistra nella quale sono segnalati:
i collegamenti rapidi, che permettono all’utente di accedere alle
pagine più rilevanti della sezione (ad esempio “Disegni di
legge: i più richiesti”);
i link interni, cioè l’indicazione delle altre aree del sito relative
al profilo delle fonti normative.
Nella pagina in esame questi link sono i seguenti:
• “L’istituzione: Costituzione, Regolamento del Senato”;
• “Lavori: agenda”;
• link di collegamento con le pagine del sito della Camera dei
deputati sul medesimo argomento.
3. I DESTINATARI
La pagina di un sito web sono di per sé destinate ad un pubblico ampio.
Ma la specificità dell’argomento fa ipotizzare che questa specifica pagina
venga visitata da utenti con conoscenze giuridico-istituzionali, interessati ad
avere informazioni specifiche per fini di lavoro o di studio.
4. LA VESTE GRAFICA E LA FUNZIONALITÀ
La pagina iniziale e introduttiva dell’area “Leggi e documenti” presenta
l’usuale banner rosso superiore con le voci necessarie per la navigazione nel
sito. Ciò permette all’utente, in qualsiasi momento, di spostarsi nel sito senza
dover tornare alla pagina iniziale.
La presenza del banner è, come già rilevato, un elemento caratteristico
di tutte le pagine: un segno preciso sia della volontà di rendere la navigazione
dell’utente/cittadino la più semplice possibile, sia di dare omogeneità e
coerenza al sito tanto da un punto di vista cromatico, quanto dal punto di
vista della ripartizione degli spazi. Va segnalata anche la posizione di alta
visibilità del logo del Senato e del nome per esteso dell’istituzione.
La pagina è suddivisa in sezioni ben separate tra loro al fine di
facilitare, già visivamente, la distinzione delle varie parti. Di grande utilità è la
voce ”Sei in”, scritta in rosso, in modo da venir facilmente individuata
dall’utente. Essa consente di avere chiaro il percorso seguito per arrivare alla
pagina che si sta visitando. Parimenti utile è la barra per la ricerca dei dati,
posta in alto a sinistra della pagina.
La pagina si presenta, a livello grafico, molto semplice: fatta eccezione
per l’immagine apicale, è assente ogni forma di animazione. Ciò non solo
consente un abbreviamento dei tempi di caricamento della pagina, ma è
anche in linea con la scelta di sobrietà ed eleganza consona a un sito
istituzionale di tale importanza.
Va infine sottolineato che per le informazioni più importanti vengono
usati un formato e un colore diversi in modo da renderle più visibili e
facilmente reperibili.
LA LEGGIBILITÀ
L’attendibilità dell’indice Gulpease della pagina web “Leggi e
documenti” richiede che il documento venga preventivamente depurato dei
quattro titoli e sottotitoli. In un testo assai breve - quale è quello in questione la loro presenza altererebbe i valori in modo sin troppo significativo. Con i
titoli si ottiene difatti un valore di 43,07, senza di essi questo scende a 36,15.
Si tratta di un indice che segnala una leggibilità “facile” solo per i lettori
laureati, ma già “difficile” per i diplomati della scuola superiore, “molto difficile”
per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della
scuola elementare. Ne consegue un impatto di lettura che è “indipendente”
solo per i laureati; è invece “scolastico” (richiede cioè l’assistenza di un tutor)
per i diplomati e per licenziati della scuola media222[222].
I parametri statistici che concorrono a determinare l’indice di leggibilità
della pagina sono i seguenti:
• 4 sono le frasi, 2 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto da poco più
da 2 frasi;
• 2 sono le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 50% del testo;
• non ci sono frasi corte (quelle con non più di 15 parole);
• 2 sono le frasi medie (con un numero di parole compreso tra 16 e 39)
pari al 50%.
A incidere su un indice di leggibilità piuttosto basso sono l’assenza di
frasi corte e di contro la presenza di due frasi lunghe e di due frasi medie. Le
une e le altre contribuiscono a innalzare fortemente la media delle parole (43)
e delle sillabe (109) per frase.
Va considerato che il breve testo della pagina in esame ha una
funzione introduttiva all’area che riporta dettagliatamente l’attività legislativa
del Senato. Ove i frequentatori della pagina fossero solo - come peraltro data
la natura dell’argomento è presumile - utenti in grado di cogliere i contenuti
delle leggi, l’indice Gulpease andrebbe considerato sostanzialmente
accettabile223[223]. Va da sé che perseguire un obiettivo di più larga
divulgazione implicherebbe un registro comunicativo ben diverso.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
Il linguaggio della pagina web “Leggi e documenti” ha un taglio
fortemente segnato dalla terminologia specifica dei lavori parlamentari:
“interrogazioni, interpellanze, mozioni. disegni di legge conti pubblici sessione
di bilancio, resoconti di assemblea, bollettini delle Commissioni, ordini del
giorno, emendamenti” ecc. Ciò nonostante la tessitura lessicale resta
piuttosto lineare, poiché i lemmi “meno diffusi” si attestano sulla percentuale
non altissima del 19%. La larga maggioranza dei termini fa invece riferimento
a un vocabolario di largo uso: le parole “fondamentali” sono difatti il 63%,
quelle “molto comuni” il 16%, quelle “comuni” il 2%. Il numero delle “parole
diverse” (121 su un totale di 189) non è trascurabile, ma il loro peso non può
essere particolarmente rilevante poiché il testo in esame è assai breve. Non a
caso l’indice di Guiraud che individua la “ricchezza lessicale complessa” si
limita al valore di 8,84.
Anche l’impianto sintattico è molto semplice, affidato a proposizioni
principali e coordinate. L’uso delle forme verbali vede la presenza del solo
222[222]
L’impatto di lettura sarà ovviamente di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare.
Il valore dell’indice potrebbe comunque essere innalzato senza particolari difficoltà. Cfr. infra il
punto 8 di questa scheda.
223[223]
presente indicativo (100%). Rimangono tuttavia le difficoltà costituite dai
numerosissimi “riferimenti impliciti” connessi ai termini sopra riportati. Il loro
compiuto scioglimento presuppone un lettore/navigatore già in qualche modo
informato.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
Queste le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente. La prima
tabella analizza il documento comprensivo dei titoli; la seconda senza di essi:
LEGGI E DOCUMENTI
LEGGI E DOCUMENTI
(CON TITOLI)
(SENZA TITOLI)
INDICE GULPEASE
43,07
INDICE GUIRAUD
8,80
INDICE GULPEASE
36,15
INDICE GUIRAUD
8,84
NUMERO DELLE LETTERE
1108
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
189
Parole diverse
121
Lettere per parola
5,7
Sillabe per parola
2,5
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
63%
Molto comuni
16%
Comuni
2%
Meno diffuse
19%
FORME VERBALI
Presente indicativo
100%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
6
Frasi per paragrafo
1,3
Parole per paragrafo
31,5
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
8
Frasi lunghe
2 (25%)
Frasi corte
4 (50%)
Parole per frase
23,6
Sillabe per frase
59,1
NUMERO DELLE LETTERE
1029
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
172
Parole diverse
116
Lettere per parola
5,8
Sillabe per parola
2,5
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
63%
Molto comuni
16%
Comuni
2%
Meno diffuse
19%
FORME VERBALI
Presente indicativo
100%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
2
Frasi per paragrafo
2
Parole per paragrafo
86
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
4
Frasi lunghe
2 (50%)
Frasi corte
0
Parole per frase
43
Sillabe per frase
109
RICORRENZA DEI TERMINI
5 legge
5 documento
3 raccolta
3 legislativo
3 giorno
3 atto
2 relativo
2 leggere
2 interrogazione
2 nuovo
RICORRENZA DEI TERMINI
4 legge
4 documento
3 legislativo
3 giorno
2 relativo
2 raccolta
2 interrogazione
2 istruzione
2 disegno
2 atto
8. PROVE DI RISCRITTURA
Proponiamo una prova di riscrittura di quasi tutto il breve testo della
pagina web.
Testo originale: indice Gulpease 34,30224[224]
“Leggi e documenti” è l’area del sito dedicata ai testi sottoposti
all’esame parlamentare: innanzitutto disegni di legge, ma anche documenti
non legislativi, interrogazioni, interpellanze e mozioni. Una tabella continuamente aggiornata - elenca i disegni di legge più richiesti, mentre una
sezione specifica raccoglie tutti i documenti relativi ai conti pubblici e alla
sessione di bilancio, mentre agli argomenti più complessi, oggetto di diversi
interventi legislativi, è dedicata l’area delle raccolte normative. Negli “Ultimi
atti stampati”, sono disponibili, giorno per giorno, tutti i documenti del Senato
(Resoconti di assemblea, bollettini delle Commissioni, ordini del giorno,
disegni di legge, fascicoli di emendamenti, risposte scritte ad interrogazioni,
relazioni) in formato pdf, non appena prodotti dalla tipografia.
Testo riscritto: indice Gulpease 70,91225[225]
“Leggi e documenti” è l’area dedicata ai testi sottoposti all’esame
parlamentare:
• disegni di legge,
• interrogazioni, interpellanze e mozioni.
Una tabella - sempre aggiornata - elenca i disegni di legge più richiesti.
Una sezione specifica raccoglie i documenti relativi:
224[224]
Il valore segnala una predizione di leggibilità “difficile” anche per lettori laureati e diplomati.
Questo valore segnala invece un testo “molto facile” per i diplomati e “facile” per i licenziati
della scuola media. L’impatto di lettura è “indipendente” per entrambe le categorie.
225[225]
• ai conti pubblici;
• alla sessione di bilancio.
L’“Area delle raccolte normative” è dedicata agli argomenti oggetto di
diversi interventi legislativi.
Gli “Ultimi atti stampati” rendono disponibili, giorno per giorno, i
seguenti documenti del Senato:
• resoconti di assemblea;
• bollettini delle Commissioni;
• ordini del giorno;
• disegni di legge;
• fascicoli di emendamenti,
• risposte scritte a interrogazioni, relazioni.
Appena prodotti dalla tipografia, tutti i documenti sono disponibili in
formato pdf.
La pagina web “Leggi e documenti” ha una grafica semplice, priva di
animazioni che consente un facile caricamento. Il breve testo ha un indice di
leggibilità piuttosto basso. L’oggettiva necessità di ricorrere a termini
specialistici non viene compensata da una presentazione che ne faciliti una
lettura immediata.
SR/S/2
IL SENATO DEI RAGAZZI
SEZIONE: RELAZIONI CON I CITTADINI
PERCORSO: HOME/IL SENATO DEI RAGAZZI
1. LA PAGINA
La pagina - compresa nell’area del sito “Relazioni con i cittadini”
dedicata al rapporto tra l’Istituzione e il pubblico - è rivolta in particolare ai
navigatori più giovani.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
La pagina si struttura su tre colonne: nella prima sono indicate le altre
sezioni dell’area; in quella centrale sono presenti le due animazioni (in
formato flash) “Gaia e Renato” e “Come nasce una legge”; nell’ultima è
presente la sola voce “Versione per la stampa”.
Il primo cartoon, destinato a un pubblico di bambini, illustra attraverso
animazioni anche audio, il funzionamento del Parlamento e del Senato.
Cliccando sull’immagine raffigurante i due “stilizzati” assistenti parlamentari è
possibile accedere alle vignette. Queste si susseguono, offrendo una
struttura analoga: in ogni vignetta sono presenti nella parte superiore le voci
“Vai al testo del cartoon”, che consente di accedere al copione delle battute e
al “Glossario”. Cliccando su di esso si ha accesso alle parole chiave
essenziali per la comprensione del testo. Nella parte inferiore sono invece
presenti le voci “Pausa”, che permette di interrompere in ogni momento lo
scorrimento delle immagini e “Menù”, che permette di ritornare indietro nella
navigazione.
La seconda animazione è invece riservata a studenti più grandi:
cliccando sulla immagine, raffigurante il Presidente in aula, si accede al
secondo cartoon, nel quale è spiegato l’iter parlamentare.
Analogamente alle altre pagine del sito è mantenuta la barra rossa nella
parte superiore della pagina, nonché la voce, “Sei in...”.
3. I DESTINATARI
La pagina è destinata a un pubblico di giovanissimi. Le due animazioni
presenti sono infatti riservate l’una (Gaia e Renato) a studenti delle scuole
elementari e medie; l’altra (“Come nasce una legge”) a studenti delle scuole
superiori.
4. LA VESTE GRAFICA E LA FUNZIONALITÀ
La pagina presenta oltre alle usuali caratteristiche rilevate all’interno del
sito (la cornice superiore, formata dal logo/nome dell’istituzione e dal banner
rosso, l’immagine apicale, l’icona del motore di ricerca; la scritta “Sei in..”;
l’indicazione delle altre pagine della medesima area) altre caratteristiche del
tutto peculiari fra cui la presenza di animazioni, le sole di tutto il sito.
La composizione del target di riferimento influisce fortemente sulla
composizione della pagina che mira a risultare di facile consultazione e a
riportare in modo chiaro, semplice e ben evidente tutte le informazioni
necessarie. La scelta di vignette, dai personaggi “buffi”, risponde all’esigenza
di accattivare l’attenzione degli utenti più piccoli.
LA LEGGIBILITÀ
In questo paragrafo verranno considerati sia il brevissimo testo che
introduce alle due animazioni, sia il testo della prima di esse - “Gaia e
Renato” - dedicata ai bambini e agli adolescenti della scuola elementare e
media.
Partiamo dal primo. L’indice Gulpease tocca il valore di 65,14: esso
segnala una predizione di leggibilità “facile” e con impatto di lettura
“indipendente” per i licenziati della scuola media; “molto difficile” e con
impatto di lettura “scolastico” (assistito cioè da un tutor) per i licenziati della
scuola elementare.
Questi i dati che contribuiscono a definire l’indice:
• 4 sono le frasi, 4 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto da 1 frase;
• nessuna frase è lunga (con più di 40 parole);
• 2 sono frasi corte (quelle con non più di 15 parole) pari al 50% del
testo;
• 2 sono le frasi medie (con un numero di parole compreso tra 16 e 39)
pari al 50%.
L’indice in questione è senza dubbio di livello piuttosto alto. Nel
brevissimo testo non ci sono difatti frasi lunghe e senz’altro buona è la media
delle parole per frase (11). E tuttavia il testo, pur adeguato per gli adolescenti
della scuola media si presenta ancora non del tutto adeguato per i bambini
della scuola elementare. Per essi la predizione di leggibilità “facile” scatta con
l’indice a 80. Al termine di questa scheda presentiamo una prova di riscrittura.
Veniamo ora al testo dell’animazione “Gaia e Renato”. In questo caso
l’indice Gulpease tocca il valore di 58,07 che individua un documento
“difficile”, con impatto di lettura “scolastico”per i licenziati della scuola media e
“quasi incomprensibile”, con i conseguenti effetti di “frustrazione” per quelli
della scuola elementare. I parametri statistici che concorrono a determinare
l’indice di leggibilità del testo dell’animazione sono i seguenti:
• 72 le frasi, 53 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto da circa una
frase e mezza (1,4);
• 1 frase lunga (con più di 40 parole) pari all’1,4 % del testo;
• 44 frasi corte (quelle con non più di 15 parole) pari al 61,1%;
• 27 sono le frasi medie (con un numero di parole compreso tra 16 e 39)
pari al 37,5%.
Per innalzare ulteriormente un indice di leggibilità abbastanza elevato,
ma non ancora idoneo a un pubblico di bambini e di adolescenti
bisognerebbe eliminare la frase lunga e abbreviare le frasi medie. Anche il
numero delle parole per frase (13,1) contribuisce a condizionare l’indice. Un
dato questo che, in questa misura, può essere irrilevante per un lettore
adulto, ma appare invece significativo per lo speciale pubblico di riferimento.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
Il breve testo introduttivo non presenta problemi particolari. La
percentuale apparentemente alta di parole “meno diffuse” è infatti dovuta a
termini come “cliccare” o “quiz” che sono oggi consueti anche per lettori
giovanissimi. Segnaliamo a meri fini statistici che l’indice di Guiraud si attesta
sul valore di 10,81, mentre l’uso delle forme verbali si limita al solo presente
indicativo.
Più articolato si fa invece il discorso per il testo dell’animazione “Gaia e
Renato” dedicata al funzionamento del Parlamento e, in particolare, del
Senato della Repubblica. Qui apprezzabile è lo sforzo di semplificazione
affidato al dialogo scorrevole e garbato dei due protagonisti, segnato talora
anche da una figurazione retorica (a es. metafore e similitudini come “gol” e
arbitro) spontanea e familiare per il pubblico di rifermento.
Tuttavia il ricorso alla terminologia tecnica del linguaggio parlamentare
diventa pour cause inevitabile. E difatti la presenza dei lemmi “meno diffusi” si
attesta sul 20%: percentuale davvero non trascurabile in un testo
comunicativo, destinato per di più a uno pubblico assai speciale. Parole e/o
espressioni come “Assemblea, scioglimento anticipato delle Camere,
deliberazione, conferenza dei Capigruppo, competenze legislative, disegno di
legge, fiducia al Governo, ordinamento giuridico dello Stato, interpellanza,
interrogazione ecc.”, comportano pur sempre per utenti giovani e giovanissimi
un certo sforzo sul terreno della comprensibilità.
Va detto tuttavia che molte di esse o sono spiegate nel testo o sono
comunque “assistite” da un apposito “Glossario” in rete. Segnaliamo anche
qui ai meri fini statistici che l’indice di Guiraud che individua la “ricchezza
lessicale complessa” di un testo è di 13,07.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
Queste le caratteristiche rilevabili statisticamente. La prima tabella
analizza il breve testo della pagina introduttiva, la seconda quello
dell’animazione “Gaia e Renato”:
IL SENATO PER I
GIOVANI
IL SENATO PER I
GIOVANI
Introduzione
“Gaia e Renato”
INDICE GULPEASE
65,14
INDICE GUIRAUD
10,81
INDICE GULPEASE
58,07
INDICE GUIRAUD
13,07
NUMERO DELLE LETTERE
225
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
44
Parole diverse
32
Lettere per parola
5,0
Sillabe per parola
2,3
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
82%
Molto comuni
2%
Comuni
0%
Meno diffuse
16%
FORME VERBALI
Presente indicativo
100%
NUMERO DELLE LETTERE
50085
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
946
Parole diverse
402
Lettere per parola
5,2
Sillabe per parola
2,3
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
71%
Molto comuni
7%
Comuni
2%
Meno diffuse
20%
FORME VERBALI
Presente indicativo
88%
Passato prossimo
6%
Presente congiuntivo
1%
Imperfetto congiuntivo
1%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
53
Frasi per paragrafo
1,4
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
Frasi per paragrafo
4
1
Parole per paragrafo
11
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
4
Frasi lunghe
0
Frasi corte
2 (50%)
Parole per frase
11
Sillabe per frase
24,8
RICORRENZA DEI TERMINI
2 nascere
2 legge
2 immagine
2 sapere
2 cliccare
Parole per paragrafo
17,8
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
72
Frasi lunghe
1 (1,4%)
Frasi corte
44 (61,1%)
Parole per frase
13,1
Sillabe per frase
10,9
RICORRENZA DEI TERMINI
12 senatore
7 venire
7 anno
6 fiducia
6 dovere
5 lavoro
5 fare
4 legislativo
4 legge
4 approvare
8. PROVE DI RISCRITTURA
Proponiamo una prova di riscrittura del testo introduttivo e di un breve
passaggio (paragrafi 44-47) dell’animazione “Gaia e Renato”:
Testo originale: indice Gulpease 65,14226[226]
“GAIA E RENATO
SE VOLETE SAPERE COME FUNZIONA IL PARLAMENTO E IL
SENATO IN PARTICOLARE E PARTECIPARE AD UN QUIZ, CLICCATE SU
QUESTA IMMAGINE.
COME NASCE UNA LEGGE
SE INVECE VI INCURIOSISCE SAPERE COME NASCE UNA LEGGE,
POTETE SCOPRIRLO CLICCANDO SU QUEST’ALTRA IMMAGINE.”
Testo riscritto: indice Gulpease 93,07227[227]
226[226]
Il valore segnala una predizione di leggibilità “facile” e “indipendente” per i licenziati della
scuola media, ma “molto difficile” e scolastica per quelli della scuola elementare.
227[227]
Questo valore segnala invece un testo “facile” e con impatto di lettura indipendente anche per i
per i licenziati della scuola elementare.
GAIA E RENATO
VOLETE SAPERE COME FUNZIONANO IL PARLAMENTO E IL
SENATO?
VOLETE PARTECIPARE A UN QUIZ?
CLICCATE SU QUESTA IMMAGINE.
VOLETE SAPERE COME NASCE UNA LEGGE?
CLICCATE SU QUEST’ALTRA IMMAGINE.
Testo originale indice Gulpease 54,76228[228]
“Renato: Il Senato organizza il proprio funzionamento interno sulla base
del Regolamento. Infatti, proprio come quando si gioca a pallone, i senatori
seguono un Regolamento il quale disciplina l'attività del Senato.
Gaia: Il Presidente è un po' come un arbitro: è lui che deve farlo
rispettare.
Renato: I lavori del Senato sono organizzati in base al programma
bimestrale e al calendario mensile dei lavori. Ogni seduta dell'Assemblea e
delle Commissioni si svolge in base all'ordine del giorno che è un elenco
degli argomenti di cui si deve discutere in quella giornata.
Gaia: Il Senato svolge un gran numero di attività: concede e toglie la
fiducia al Governo, del quale indirizza e controlla costantemente l'operato.
Approva - insieme con la Camera - le leggi che compongono l'ordinamento
giuridico dello Stato. Prosegui per saperne di più”.
Testo riscritto: indice Gulpease 96,42229[229]
Renato.
Il Senatori organizzano il lavoro seguendo un Regolamento. Proprio
come i giocatori di pallone.
Gaia.
Il Presidente è l’arbitro. Fa rispettare il Regolamento.
Renato.
228[228]
Questo valore segnala una predizione di leggibilità “difficile” e “scolastica” per i licenziati della
scuola media; “quasi incomprensibile” e “frustrante” per i licenziati della scuola elementare.
229[229]
Questo valore segnala invece un testo “molto facile” e con impatto di lettura “indipendente”
anche per i licenziati della scuola elementare.
I lavori del Senato sono programmati per due mesi. Hanno anche un
calendario mensile. Le sedute dell’Assemblea e delle Commissioni hanno un
ordine del giorno. È l’elenco degli argomenti da discutere.
Gaia.
Il Senato svolge molte attività:
•
concede e toglie la fiducia al Governo;
•
indirizza e controlla la sua azione;
•
approva le leggi insieme alla Camera.
Prosegui. Ne saprai di più.
La pagina web ha una grafica semplice e lineare; l’animazione “Gaia e
Renato” è garbata e accattivante, adatta al pubblico di giovanissimi cui è
indirizzata. Gli indici di leggibilità dei testi, pur piuttosto elevati, andrebbero
però ulteriormente innalzati per renderli davvero adatti ai bambini e agli
adolescenti della scuola elementare e media
SR/S/3
L’ARCHIVIO STORICO DEL SENATO
SEZIONE: RELAZIONI CON I CITTADINI
PERCORSO: HOME/RELAZIONI CON I CITTADINI/L’ARCHIVIO STORICO DEL SENATO
1. LA PAGINA
La pagina “l’Archivio storico del Senato”, introduttiva alla omonima
sezione, presenta l’abituale struttura tripartita: nella colonna laterale sono
indicate le altre pagine della medesima area “Relazioni con i cittadini”, in
quella centrale è descritto sinteticamente il contenuto dell’intera sezione,
nell’ultima colonna è invece presente la voce “Versione per la stampa”, che
consente di scaricare la pagina in versione testo.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
La pagina illustra sinteticamente la funzione, la struttura, l’attività
editoriale connessa, le modalità e le informazioni per l’accesso al patrimonio
dell’Archivio Storico. Ogni dato è corredato dal riferimento normativo.
In particolare è possibile, cliccando sulle relative voci, ottenere
informazioni relative al materiale disponibile (“Guida”), alla normativa interna
(sono riportati integralmente i testi del Regolamento dell’Archivio e del
Regolamento di ammissione del pubblico), nonché alla attività editoriale
svolta dall’Archivio stesso (“Attività editoriale”).
Le altre pagine della sezione “L’archivio storico”, richiamate nella
colonna di sinistra, con caratteri più piccoli, consentono di avere ulteriori e più
dettagliate informazioni sui documenti dell’ archivio, sulle modalità di accesso
e di consultazione, nonché sulle pubblicazioni curate dall’Ufficio.
Sarebbe stato forse opportuno riportare nella pagina introduttiva della
sezione l’indicazione degli indirizzi e dei recapiti a cui rivolgersi per poter
accedere al patrimonio dell’archivio. Al fine di facilitare la consultazione e il
reperimento dei documenti è stata comunque realizzata - come si è appena
ricordato - una apposita Guida, nella quale sono descritti in modo puntuale
tutti i testi disponibili.
3. I DESTINATARI
La natura stessa della documentazione presente nell’Archivio Storico
condiziona fortemente il target di riferimento. La pagina è esplicitamente
destinata a un pubblico ristretto che presenta caratteristiche peculiari. La
specificità dell’argomento fa infatti supporre che la pagina in questione venga
visitata da un pubblico con conoscenze giuridico-istituzionali, che si rivolge a
questa sezione per avere informazioni specifiche a fini di lavoro o di studio.
4. LA VESTE GRAFICA E LA FUNZIONALITÀ
La pagina iniziale dell’Archivio Storico, dedicata all’introduzione della
sezione, presenta il consueto banner, superiore, con le voci necessarie per la
navigazione nel sito, nonché l’indicazione, in posizione di alta visibilità, del
nome e del logo del Senato.
La pagina ha una grafica molto semplice: fatta eccezione per
l’immagine di un documento dell’archivio, è assente ogni forma di
animazione. Ciò permette un accorciamento dei tempi di caricamento della
pagina. Coerente con tale impostazione è anche la scelta dell’immagine:
semplice e in linea con l’argomento trattato. Per le informazioni più importanti
vengono utilizzati caratteri di vari formati, nonché un accorto uso del colore
rosso.
5. LA LEGGIBILITÀ
L’indice Gulpease che individua la predizione di leggibilità del testo
della pagina web è di 40,15. Tale valore individua una leggibilità “facile” per
lettori laureati e appena “facile” per i diplomati, ma già “molto difficile” per
licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola
elementare. L’impatto di lettura è “indipendente” solo per i laureati e i
diplomati; è invece “scolastico” (richiede cioè l’assistenza di un tutor) per i
licenziati della scuola media230[230].
Questi i parametri statistici che concorrono a determinare l’indice di
leggibilità della pagina:
• 6 sono le frasi, 5 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto da poco più
di una frase (1,2);
• 2 sono le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 33% del testo;
• non ci sono frasi corte (con non più di 15 parole);
• 4 sono le frasi medie (con un numero di parole compreso tra 16 e 39)
pari al 67% dell’intero documento.
L’indice di leggibilità risulta dunque piuttosto basso. A incidere su di
230[230]
L’impatto di lettura sarà ovviamente di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare.
esso sono sia l’assenza di frasi corte, sia la presenza di due frasi lunghe e di
quattro frasi medie che complessivamente determinano un numero assai
elevato delle sillabe (85,7) e soprattutto delle parole (35,0) per frase.
La predizione di leggibilità del testo implica pertanto navigatori dotati di
una formazione culturale piuttosto alta. Tanto più che il valore di 40,15 sfiora
la soglia critica di 40. Essa segnala uno scritto con una leggibilità “difficile” e
un impatto di lettura “scolastico” anche per quanti siano in possesso di un
diploma di scuola media superiore. Ma, come si è visto, il testo prevede
esplicitamente che i frequentatori della pagina siano studiosi e comunque
addetti ai lavori: per essi la leggibilità del testo non costituisce problema.
E tuttavia, come ogni pagina web, quella dedicata all’Archivio storico
del Senato è potenzialmente aperta anche al pubblico più ampio, per il quale
la predizione di leggibilità non sarebbe altrettanto confortante. Si deve cioè
prendere in considerazione che tra i visitatori - anche occasionali - possano
esservi studenti, magari della scuola superiore, o cittadini semplicemente
curiosi. Una certa semplificazione del testo, potrebbe quindi non essere
inutile. Proporremo alla fine di questa scheda una ipotesi di riscrittura che
vada in tale direzione.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
La tessitura lessicale è nella sostanza lineare. Dato l’argomento
fortemente specifico, il vocabolario deve ricorrere con una certa frequenza ai
lemmi “meno diffusi”. Essi sono il 19% del totale a fronte del 68% delle
“parole fondamentali”, del 10% di quelle “molto comuni” e del 3% delle
“comuni”. Il numero delle “parole diverse” non è trascurabile. Esse
costituiscono oltre la metà del breve documento: sono 132 su 210 lemmi
utilizzati. L’indice di Guiraud che individua la “ricchezza lessicale complessa”
è di 9,10. Il valore segnala un testo di indubbia pregnanza informativa.
A differenza di quanto spesso accade nei documenti di informazione, la
struttura sintattica non si avvale di punti elenco. Come a differenza della
norma di tali testi, piuttosto frequente è il ricorso alla costruzione ipotattica.
L’uso delle forme verbali vede sì la netta prevalenza del presente indicativo
(80%), ma pure una ragguardevole percentuale del modo congiuntivo (10%),
la stessa del passato prossimo.
La struttura logica è serrata e coerente. Rimangono le difficoltà
costituite dai alcuni riferimenti impliciti di carattere storico e giuridico che,
come si già detto, presuppongono un lettore già in qualche modo informato.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
Queste le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente:
L’ARCHIVIO STORICO
DEL SENATO
INDICE GULPEASE
40,15
INDICE GUIRAUD
9,10
NUMERO DELLE LETTERE
1206
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
210
Parole diverse
132
Lettere per parola
5,7
Sillabe per parola
2,4
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
68%
Molto comuni
10%
Comuni
3%
Meno diffuse
19%
FORME VERBALI
Presente indicativo
80%
Passato prossimo
10%
Presente congiuntivo 10%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
5
Frasi per paragrafo
1,2
Parole per paragrafo
42
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
6
Frasi lunghe
2 (33,0%)
Frasi corte
0
Parole per frase
35
Sillabe per frase
85,7
RICORRENZA DEI TERMINI
4 storico
3 documento
3 attività
2 utente
2 studioso
2 pubblico
2 nostro
2 funzione
2 documentazione
2 archivio
8. PROVE DI RISCRITTURA
Si propone qui di seguito un’ipotesi di riscrittura del penultimo paragrafo
del testo della pagina web. Il suo indice di leggibilità è difatti
significativamente inferiore al valore medio dell’intero documento (40,15).
Testo originale: indice Gulpease 37,42 231[231]
“Per orientare gli utenti nella loro attività di ricerca ed indirizzarli verso le
fonti o i documenti di loro interesse è stata realizzata una Guida, che fornisce
una descrizione puntuale della documentazione disponibile per la
consultazione, mentre il quadro normativo entro cui gli utenti fruiscono dei
servizi dell’Archivio è fornito dal Regolamento di ammissione del pubblico.”
Testo riscritto: indice Gulpease 57,20 232[232]
Una Guida orienta gli utenti nella ricerca e li indirizza verso fonti o
documenti di loro interesse. La Guida descrive con puntualità la
documentazione disponibile. Il Regolamento di ammissione definisce le
regole per l’uso dei servizi dell’Archivio.
La grafica molto semplice garantisce che la pagina possa essere “scaricata”
con rapidità. L’effetto complessivo è quello di una sobria eleganza. Buona è
anche la funzionalità dei link. Il testo è adeguato solo a utenti colti quali sono i
presumibili fruitori di un archivio.
231[231]
Il valore segnala un testo “difficile” per i diplomati. Si avvicina inoltre alla soglia di 35 che
individua testi una predizione di leggibilità “difficile” anche per i laureati.
232[232]
Questo valore segnala invece un testo con predizione di leggibilità “facile” e “indipendente”
anche per i diplomati. Il testo potrebbe essere ulteriormente semplificato, ma con indubbi effetti di
banalizzazione stilistica, probabilmente non ben accetta da un pubblico qualificato quale è quello previsto
per la pagina.
LA CAMERA DEI DEPUTATI
www.camera.it
ANALISI DEL SITO WEB DELLA CAMERA DEI
DEPUTATI
DI CARMEN ANDREUCCIOLI
Palazzo Montecitorio
Partendo dal sito del Parlamento italiano,
cliccando sulla immagine della Camera dei deputati, presente nella parte
sinistra della home page, si accede al sito della Camera dei deputati.
1. LA GRAFICA E IL REGISTRO COMUNICATIVO
1.1. Struttura della home-page
La grafica di questo sito, recentemente aggiornato, tende a privilegiare
le parti di testo rispetto alle immagini e alle foto. Il sito presenta una struttura
geometrica: la home page, infatti, risulta suddivisa in tre colonne virtuali,
contornate, nella parte inferiore, da un banner di colore arancione e da
sottostanti icone bianche.
Nella prima colonna ideale della pagina, partendo da sinistra, l’utente
trova informazioni attinenti alla istituzione Camera in genere: da notizie sulla
struttura parlamentare (sotto l’icona “Conoscere la Camera”) ad
aggiornamenti continui sull’attività dell’organo (rassegna stampa, comunicati,
possibilità di accedere on line).
In testa alla pagina, proprio sotto il titolo della home page “la Camera
dei deputati”, compare una barra sulla quale scorrono le notizie più
significative. È importante osservare come gli aggiornamenti delle news siano
continui.
Nella seconda colonna, il sito fornisce informazioni più specifiche
● sul Presidente della Camera, di cui sono riportati il discorso di
benvenuto agli utenti, nonché il discorso di insediamento;
● sull’attività legislativa, distinguendo fra i lavori parlamentari dell’aula
e quelli delle Commissioni;
● sulla possibilità di ulteriori ricerche e approfondimenti (sotto la icona
“ricerche ed approfondimenti” si hanno notizie su recenti progetti di
legge, atti di indirizzo, testi normativi approvati nel corso delle ultime
due legislature ecc.).
L’ultima colonna è riservata alle iniziative e agli eventi di carattere
culturale, realizzati dalla Camera; nonché alle attività promosse dalla Camera
in favore dei giovani (“La Camera dei giovani”). Si deve precisarecome
proprio a partire da quest’ultima legislatura notevole impulso abbiano avuto le
attività di promozione culturale e di educazione e formazione giovanile.
A chiusura della colonna è presente inoltre l’icona “download plug-in”, la
quale consente di scaricare gratuitamente i programmi necessari (da
Netscape a Windows Media player) per poter accedere a tutte le informazioni
riportate nel sito. Unica pecca è la poca visibilità dell’icona, derivante
dall’assenza di colore e dalle ridotte dimensioni.
Nella parte inferiore del testo è collocato un banner arancione, sul quale
sono indicate, in maiuscolo, le macrosezioni nelle quali si articola il sito:
deputati, organi parlamentari, documenti, Europa/Estero, norme,
amministrazione, servizi ai cittadini e il tuo menù.
Cliccando sulle singole voci è possibile visualizzare il contenuto di
ciascuna macrosezione (ad es. cliccando sulla voce “amministrazione”,
appaiono le ulteriori voci: Struttura amministrativa, Le sedi della Camera,
Attualità e comunicazione, Concorsi, Licitazioni). Ciò consente all’utente di
capire a colpo d’occhio cosa si può trovare nei collegamenti e di rintracciare i
dati richiesti.
Sotto al banner arancione sono presenti, in colore bianco, le seguenti
icone, a ognuna delle quali si associa un piccolo logo: “mappa”, “indice a/z”,
“solo testo-accessibile”, “scrivi”, “newsletter”, (orario). In particolare cliccando
sull’icona “solo testo-accessibile”, è possibile accedere alla versione solo
testo del sito. Questa consente l’opzione “zoom +/-” e permette di ingrandire
o ridurre consistentemente l’immagine.
1.2. Colori dominanti
Nella home page del sito dominano come colori le varie tonalità del blu,
cui si alterna un uso sapiente del colore arancione per evidenziare le parole o
icone chiave. In particolare, di tale colore sono sia le indicazioni delle varie
versioni linguistiche del sito, che l’intero banner posto nella parte inferiore
della pagina. Tale alternanza di toni cromatici è mantenuta in tutte le pagine
del sito visitabili nel corso della navigazione.
1.2. Presenza animazioni
La sola parte animata della home page è rappresentata dalla barra
superiore su cui scorrono le news continuamente aggiornate. L’assenza di
animazioni ha indubbiamente il pregio di facilitare i tempi di caricamento della
pagina iniziale e di quelle successive del sito.
2. TRASPARENZA AMMINISTRATIVA
2.1. Informazioni sulla struttura dell’organizzazione e descrizione degli
organi
Il principio della trasparenza amministrativa trova piena attuazione nel
sito della Camera dei deputati: sono rinvenibili in esso ampie informazioni
attinenti sia all’organizzazione politico-istituzionale, sia alla struttura
strettamente amministrativo-burocratica.
Notizie relative al primo profilo sono reperibili nelle sezioni “Deputati” e
“Organi parlamentari”. In particolare sotto la prima macrosezione sono
disponibili dati concernenti l’attività, la carriera personale, il trattamento
economico dei singoli deputati, ma anche gli indirizzi Internet e i recapiti email e postali a cui rivolgersi al fine di contattare il proprio deputato.
Accedendo alla macrosezione “Organi parlamentari”, l’utente può
trovare precise e dettagliate informazioni sulla struttura interna dell’istituzione:
dei singoli organi politici sono illustrate l’attività, le funzioni, nonché la
composizione, (con l’indicazione dei nomi e dei cognomi dei membri) ove si
tratti di organi collegiali o complessi (es. Ufficio di Presidenza).
Anche sotto l’aspetto relativo all’apparato amministrativo interno, il sito
è esaustivo. Partendo dall’icona “amministrazione”, posta sempre sulla barra
arancione in fondo alla home page, l’utente può, in primo luogo, reperire
informazioni sulla organizzazione interna della Camera, avvalendosi sia della
lettura dei Regolamenti interni sia di un dettagliato e chiaro organigramma;
può, secondariamente, trovare notizie sulle varie sedi della Camera; può,
infine, venire a conoscenza dei bandi di concorso, in atto o recentemente
espletati, nonché delle licitazioni.
2.2.Caratterizzazione istituzionale
Il logo della Camera, rappresentato dalle due lettere iniziali “C” e “D”
intrecciate su uno sfondo blu, è presente, ma in una posizione tutt’altro che
centrale, sulla home page del sito. Tale logo, infatti, di contenute dimensioni,
è posto all’altezza del banner arancione, sul lato sinistro. Tale collocazione è
mantenuta anche nelle successive pagine visitabili nel corso della
navigazione.
Il nome dell’istituzione, invece, è ben visibile e riconoscibile sulla home
page, in modo da consentire all’utente l’immediata individuazione del
soggetto titolare del sito.
In linea generale il nome ed il logo della Camera sono associati al
colore blu.
2.3. Esistenza di versioni del sito in lingua straniera
Uno dei maggiori pregi del sito è la possibilità di consultare le pagine in
altre cinque lingue (inglese, francese, tedesco, spagnolo e arabo) oltre
l’italiano.
Le versioni del sito in inglese, francese, tedesco e spagnolo sono
complete, essendo esse, in realtà, la mera traduzione del sito italiano, del
quale è mantenuta la stessa struttura grafica. Restano in italiano le sole news
di cronaca, in ragione dell’impossibilità di tradurle in tempo reale.
Per quel che concerne invece la versione araba, l’accesso al sito
richiede l’installazione di un apposito supporto informatico, per ovvie ragioni
linguistiche. Ciononostante la connessione si presenta tutt’altro che
difficoltosa.
3. LA FRUIBILITÀ
3.1.Esistenza e buon funzionamento di un motore di ricerca interno
Il sito dispone di un efficiente motore di ricerca, che non è tuttavia
autonomamente segnalato sulla home page: per accedervi l’utente deve
prima di tutto aprire la icona “indice a-z”, che per la collocazione e per il
colore non è, a dire il vero, immediatamente visibile.
La ricerca può essere effettuata inserendo o una parola o la frase che si
intende cercare, ma anche accedendo alla sezione alfabetica dell’elenco di
interesse.
3.2. Percorso indicato in ogni pagina e link alla home page
Accedendo a ogni pagina, sul lato sinistro appare una colonna, nella
quale vengono riportati gli altri link appartenenti alla medesima macrosezione. Inoltre nella parte superiore della pagina la scritta di colore
arancione, “Sei in…” consente all’utente di individuare la propria collocazione
nel sito, attraverso la puntuale indicazione delle tappe seguite per accedere
alla pagina che si sta consultando.
In tutte le pagine del sito, nella parte superiore, sono presenti le icone
delle funzioni più significative, che consentono all’utente di accedere
rapidamente alla versione solo testo; di aggiungere la pagina consultata alle
preferite, ed infine di tornare sia alla pagina precedente (back) sia
direttamente alla home page (home).
3.3. Mappa del sito
Cliccando sull’icona di colore bianco “mappa”, posta nella parte
inferiore della home page (e di tutte le altre pagine), al di sotto della barra
colore arancio, è possibile accedere alla mappa del sito, la quale indica
schematicamente il contenuto di ogni sezione. Va sottolineato come le
sezioni della mappa corrispondano alle voci riportate sul banner arancione.
4. LA QUALITÀ DEI SERVIZI E L’INTERATTIVITÀ
4.1. Accesso e prenotazione dei servizi
Per quel che concerne i servizi offerti all’utenza si ritiene di dover
circoscrivere l’analisi, da un lato, alle varie modalità di accesso alla Camera
del pubblico (visita dei palazzi, visite scolastiche, partecipazione alle sedute)
e, dall’altro, alla possibilità per l’utenza di usufruire del servizio di ordinazione
libraria on line.
Relativamente alla prima tipologia di servizio è importante osservare
come, per ragioni soprattutto di sicurezza, non sia possibile prenotare on line
le visite, né tanto meno inoltrare la richiesta di partecipazione alle sedute
dell’aula. Per potere accedere infatti a tali servizi il richiedente deve inoltrare
la propria domanda, via fax (il numero è indicato sul sito), direttamente al
Servizio per la sicurezza.
In fase di predisposizione è invece il servizio di ordinazione libraria on
line, attraverso il quale sarà possibile per i cittadini ordinare direttamente,
tramite Internet, le pubblicazioni edite dalla Camera dei deputati.
4.2. Informazioni sui concorsi
Cliccando sull’icona “amministrazione” del banner arancione, si accede
alla sezione riguardante i concorsi. In essa sono riportate informazioni
relative ai concorsi in atto e banditi, alla normativa regolamentare in materia,
nonché l’indicazione degli stipendi netti iniziali dei dipendenti
dell’amministrazione, aggiornati al 1 gennaio 2004.
Per ulteriori informazioni sono a disposizione dell’utenza sia un indirizzo
e-mail, sia un apposito numero telefonico.
4.3. Newsletters e collegamenti con il front office
Il sito della Camera consente agli utenti di iscriversi alla propria
newsletter settimanale, curata dall'Ufficio Stampa in collaborazione con i
Servizi Assemblea e Commissioni e con l'Ufficio Commissioni di inchiesta,
vigilanza e controllo. Il servizio fornisce un sintetico quadro generale dei
lavori parlamentari della settimana e, nello stesso tempo, segnala, attraverso
una serie di link al sito Internet della Camera, i punti di riferimento necessari
per eventuali approfondimenti. Per iscriversi alla newsletter è sufficiente
inserire nell'apposito modulo l’indirizzo di posta elettronica presso il quale si
desidera riceverla. La "Newsletter della Camera" viene recapitata
direttamente e gratuitamente ogni venerdì all'indirizzo di posta elettronica
specificato. È possibile inoltre ricercare tutte le Newsletter pubblicate in
archivio.
Molteplici sono i canali di comunicazione con il front office
dell’amministrazione della Camera dei deputati.
Per quel che concerne i recapiti telefonici, i numeri di maggiore utilità
sono segnalati in una apposita pagina del sito, “numeri telefonici utili”, a cui si
può accedere dalla macrosezione “amministrazione” - voce “struttura
amministrativa”. In particolare è opportuno segnalare la attivazione di un
apposito numero verde (quindi gratuito), attivo nei giorni feriali, a cui ci si può
rivolgere per ottenere precise informazioni sull’attività legislativoparlamentare della Camera.
Gli utenti possono inoltre ricevere informazioni sull’attività
amministrativa, su quella parlamentare, sugli eventi e sui concorsi, inoltrando
la propria domanda via e-mail ad appositi indirizzi di posta elettronica.
Analogamente ai recapiti telefonici il sito della Camera dispone di una precisa
pagina a ciò deputata, direttamente consultabile, cliccando sull’icona bianca
“scrivi”, raffigurante una busta da lettera e posta sotto la barra arancione della
home page. I cittadini possono, infine, come già rammentato, contattare via
e-mail anche i singoli deputati.
5. ACCESSIBILITÀ DEL SITO WWW.CAMERA.IT
5. 1. Introduzione
Anche il nuovo sito della Camera dei deputati, analogamente a quello
del Senato, è stato realizzato in conformità ai parametri di accessibilità dettati
dalla Circolare del Ministro per la Funzione Pubblica n. 3 del 2001. È
necessario analizzare, quindi, puntualmente la rispondenza del sito alle
singole Regole di accessibilità, così come dettate nella suddetta Circolare.
Giova osservare preliminarmente come, a differenza del Sito dell’altro ramo
del Parlamento, il sito della Camera abbia optato anche per l’inserimento di
una sezione in “versione solo testo” ne deriva la piena e completa
rispondenza ai parametri della Circolare.
5. 2. Organizzazione delle pagine
Il contenuto, la struttura e la presentazione delle pagine del sito sono
nettamente distinti e trattati in modo separato e autonomo. Funzionali a una
più rapida ricerca delle informazioni sono da un lato l’utilizzo sapiente di varie
tonalità di colori (arancione e blu) e dall’altro l’utilizzazione di grandezze
relative per indicare le dimensioni e la posizione delle componenti di ciascuna
pagina.
5.3. Immagini e animazioni
Conformemente ai criteri dettati dalla circolare ministeriale, il sito della
Camera, nella sua nuova versione, ha limitato drasticamente l’utilizzo di
immagini e soprattutto di animazioni. Queste, infatti, come rilevato nei
paragrafi precedenti, possono rallentare i tempi di caricamento della pagina e
rendere quindi più lenta la navigazione. Le poche immagini disponibili, si
pensi alla foto dell’archivio è corredata da un’apposita didascalia.
L’unica animazione presente nel sito è la barra della Home pagine sulla
quale scorrono in tempo reale le principali notizie di cronaca, soprattutto
politico-parlamentare. Le limitate dimensioni delle scritte in movimento non
sembrano di per se stesse in grado di influire negativamente su persone
predisposte a crisi epilettiche o con disturbi della comprensione.
5.4. Mappe
Il sito della Camera dispone di una mappa dettagliata, che consente
all’utente di avere chiaro il contenuto del sito, nella sua interezza. L’icona
“mappa”, alla quale si associa un piccolo logo è posta, però, come del resto,
già rilevato, in una posizione di bassa visibilità: di ridotte dimensioni e di
colore bianco, è collocata sotto al banner arancione degli strumenti.
5.5. Componenti multimediali
Il sito della Camera sotto questo profilo risulta carente. A bene vedere,
tale omissione è giustificata in ragione dell’assenza di immagini o filmati.
L’unica componente sonora di tutto il sito è la registrazione del discorso
pronunciato dal Presidente della Camera in occasione del proprio
insediamento.
5.6. Collegamenti ipertestuali (links)
Conformemente ai parametri fissati nella Circolare ministeriale, i
collegamenti ipertestuali sono realizzati su frasi o parole molto chiare
evitando l'uso di espressioni generiche come "premi qui" o "clicca". Le
immagini navigabili perché legate a collegamenti ipertestuali, sono tutte
corredate di apposita descrizione testuale alternativa.
5.7. Grafici e schemi
In ragione del contenuto delle pagine del sito, grafici e schemi sono
pressoché assenti.
5.8. Componenti interattive (es. scripts, applets , plug-ins)
Alla quasi totale assenza di componenti multimediali fa riscontro un uso
alquanto limitato delle componenti interattive.
5.9. “Frames”
Analogamente al sito del Senato anche in quello della Camera l’uso dei
frames è alquanto ridotto. In particolare esso è limitato alle pagine per potere
accedere ai contenuti della Banca Generale Testi relativi all'attività
parlamentare (legislativa e non legislativa). Il contenuto dei frames resta
espresso con grandezze relative evitando così l'uso dello scorrimento
orizzontale; viene fatto uso della direttiva "noframes" e i frames hanno nomi
assolutamente significativi rispetto al loro contenuto.
5.10. Tabelle
Anche sotto tale profilo il sito della Camera risulta pienamente
rispondente ai criteri della Circolare: le poche tabelle presenti nel sito sono
infatti semplici e chiare e la loro struttura è costruita usando grandezze
relative per evitare di perdere la paginazione al cambio di dimensione o
risoluzione del client utilizzato dall'utente per la navigazione.
5.11. Verifica dell’accessibilità di una pagina
L’esito della verifica dell’accessibilità non può che ritenersi positivo.,
Infatti il sito della Camera dispone di una versione solo testo, volutamente
qualificata come “accessibile”.
PAGINE DEL SITO WEB DELLA CAMERA DEI
DEPUTATI
CD/S/1
ARCHIVIO STORICO
ACCESSO E SERVIZI OFFERTI
PERCORSO: SERVIZI AI CITTADINI/ARCHIVIO STORICO/ACCESSO E SERVIZI OFFERTI
1. LA PAGINA
La pagina è una sezione dell’Archivio Storico e sviluppa un percorso
che conduce all’accesso e ai servizi offerti.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
La pagina “Accesso e Servizi offerti”, introduttiva della sezione Archivio
Storico, si articola in due parti: una centrale, nella quale sono descritte
sinteticamente la struttura, le modalità e le informazioni per l’accesso al
patrimonio dell’Archivio Storico della Camera dei deputati, e una laterale,
nella quale sono riportate le indicazioni delle altre pagine della sezione.
In particolare è possibile, cliccando sulle relative voci, ottenere
informazioni relative alle funzioni e all’ordinamento interno dell’organo, alla
storia dell’archivio e alla normativa interna (sono, infatti, riportati
integralmente i testi del Regolamento dell’Archivio e del Regolamento di
ammissione del pubblico). Le voci riportate a lato, inoltre, permettono di avere
ulteriori informazioni sugli archivi, sulle modalità di consultazione e sulle
pubblicazioni curate dall’ufficio in oggetto. Nella colonna centrale della pagina
sono riportati inoltre gli indirizzi e i recapiti a cui rivolgersi per indicazioni più
dettagliate per l’accesso all’archivio. Le informazioni relative all’accesso e al
patrimonio dell’archivio sono raggruppate in punti, al fine di consentire una
più agevole lettura del testo della pagina.
È necessario osservare come nel testo sia illustrata la composizione
dell’archivio: questo è costituito da diversi preziosi fondi, dall’intera collezione
dei disegni di legge originali presentati alla Camera nel periodo del Regno,
dai testi dei lavori delle Commissioni di inchiesta di quel periodo, dagli atti
della Consulta Nazionale e dell'Assemblea Costituente; ed infine dai più
rilevanti documenti delle legislature repubblicane.
Per gli utenti è possibile consultare questo materiale sia in forma
cartacea che on line, dal momento che l’amministrazione ha provveduto,
gradualmente, alla digitalizzazione di gran parte dei documenti.
L'Archivio dispone inoltre di una sala audiovisivi, attrezzata con lettore
di microfilm e di un impianto per la riproduzione delle videocassette delle
sedute dell'Assemblea e di altri documenti audiovisivi. Al fine di facilitare
l’attività di consultazione l’amministrazione della Camera mette a disposizione
degli utenti personale specializzato.
3. I DESTINATARI
La natura stessa della documentazione presente nell’Archivio Storico
influisce fortemente sulla composizione del target di riferimento. La pagina è
destinata ad un pubblico ristretto che presenta caratteristiche peculiari. La
specificità dell’argomento fa ipotizzare che la pagina in questione venga
visitata da un pubblico con approfondite conoscenze giuridico-istituzionali,
che si rivolge a questa sezione per avere informazioni specifiche a fini di
lavoro o di studio.
4. LA VESTE GRAFICA E LA FUNZIONALITÀ
La pagina iniziale dell’Archivio Storico, dedicata all’introduzione della
sezione, presenta i banner, superiore ed inferiore, con le voci necessarie per
la navigazione nel sito. Questo permette all’utente, in qualsiasi momento, di
spostarsi nel sito senza dover tornare alla home page.
La presenza dei banner è un elemento caratteristico di tutte le pagine
ed è un sintomo della volontà di rendere la navigazione dell’utente/cittadino il
più semplice possibile, ma anche di dare omogeneità e coerenza al sito sia
da un punto di vista cromatico, sia dal punto di vista della ripartizione degli
spazi.
È da notare anche la presenza, in posizione di alta visibilità di due
simboli istituzionali: la bandiera italiana e quella europea. La presenza di
questi simboli dimostra la volontà di sottolineare costantemente il carattere
istituzionale del sito, anche se nelle pagine interne questa indicazione risulta
essere meno intrusiva e imponente rispetto alla home, in cui lo spazio
dedicato ai simboli istituzionali è molto più ampio e assume maggior rilievo.
In questa pagina, come in tutte le altre, è riportato il logo della Camera
in modo da rendere sempre visibile l’istituzione di cui si sta visitando il sito.
La pagina è suddivisa in due sezioni separate tra loro in maniera poco
marcata. Questo può produrre delle difficoltà nella distinzione visiva delle due
parti. Inoltre nella sezione dedicata alla guida alle altre voci, la sola
colorazione del triangolino vicino alla voce selezionata non permette una
chiara identificazione della pagina che si sta visionando.
Di grande utilità sembra invece la voce, scritta in arancione, in modo
che venga facilmente individuata dall’utente, ”Sei in” che consente di avere
chiaro il percorso seguito per arrivare alla pagina che si sta visitando.
La pagina si presenta, a livello grafico, molto semplice: fatta eccezione
per l’immagine dell’archivio, è assente ogni forma di animazione. Ciò
consente un abbreviamento dei tempi di caricamento della pagina, ma è
anche in linea con una scelta di sobrietà ed eleganza consona ad un sito
istituzionale di tale importanza.
Coerente con tale impostazione è anche la scelta dell’immagine che ha
un forte potere suggestivo. Il suo carattere immaginifico, e allo stesso tempo
semplice, rende più “calda” una pagina che, a causa dell’argomento trattato,
potrebbe risultare troppo pesante.
È da sottolineare, infine, che per le informazioni più importanti viene
usato un carattere di formato di/colore diverso, in modo da renderle più visibili
e facilmente reperibili.
5. LA LEGGIBILITÀ
L’indice Gulpease che individua la predizione di leggibilità della pagina
è di 41,71. Tale valore segnala una leggibilità “facile” per lettori laureati o
diplomati, ma “molto difficile” per licenziati della scuola media e “quasi
incomprensibile” per quelli della scuola elementare. Il conseguente impatto di
lettura è “indipendente” solo per i laureati e i diplomati; è invece “scolastico”
(richiede cioè l’assistenza di un tutor) per i licenziati della scuola media233[233].
I parametri statistici che concorrono a determinare l’indice di leggibilità
della pagina sono i seguenti:
• 5 sono le frasi, 5 anche i paragrafi, ciascuno dei quali è composto da
una frase;
• 1 è la frase lunga (con più di 40 parole) pari al 20% del testo;
• non ci sono frasi corte (con non più di 15 parole);
• 4 sono le frasi medie (con un numero di parole compreso tra 16 e 39)
pari all’80%.
Come si vede si tratta di un livello di predizione di leggibilità piuttosto
basso. A incidere su di esso sono sia l’unica frase lunga, che contiene ben
65,0 lemmi, sia le altre quattro frasi composte in media da 26,3 parole. Ma un
peso non indifferente rivestono anche sia la pronunciata media delle sillabe
(80,0) e delle parole (34,0) per frase.
In sostanza, si può osservare che la predizione di leggibilità del testo
prevede un target di fruitori dotati di una formazione culturale piuttosto alta.
233[233]
L’impatto di lettura sarà ovviamente di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare.
Tanto più che il valore di 41,71 si avvicina alla soglia di 40: una soglia che
segnala uno scritto con una leggibilità “difficile” e un impatto di lettura
“scolastico” anche per quanti siano in possesso di un diploma di scuola
media superiore. I frequentatori della pagina, lo si è visto, sono
presumibilmente addetti ai lavori e studiosi: per essi la leggibilità della pagina
non dovrebbe costituire problema.
E tuttavia, la pagina stessa avverte che “l’Archivio Storico della Camera
è aperto anche al pubblico, agli studiosi e agli studenti delle università e delle
scuole”. Non si può escludere, dunque, che tra i visitatori - anche occasionali
- del Sito possano esservi cittadini per i quali la predizione di leggibilità non
sarebbe altrettanto confortante. Una semplificazione del testo, anche per
andare incontro a un pubblico più ampio, potrebbe quindi non essere inutile.
Proporremo alla fine di questa scheda una ipotesi di riscrittura che vada in
tale direzione.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
La tessitura lessicale è piana e lineare. Nonostante l’argomento
specifico, il vocabolario ricorre modicamente a lemmi “meno diffusi”. Le
parole “fondamentali” sono difatti il 75%, quelle “molto comuni” l’8 %, quelle
“comuni” il 2%. Non particolarmente elevata è pertanto, come si addice a un
testo con finalità comunicative, la percentuale delle parole “meno diffuse”.
Esse sono il 15% del vocabolario utilizzato, tra i valori più bassi in tutti i testi
considerati in questa ricerca. Il numero delle “parole diverse” non è
trascurabile. Esse costituiscono ben più della metà del documento: sono 101
su 170 lemmi utilizzati. L’indice di Guiraud che individua la “ricchezza
lessicale complessa” è di 7,75, è comunque significativo in quanto il testo è
molto breve.
Come spesso accade nei documenti di informazione, la sintassi
privilegia la trattazione per punti elenco. Questi tuttavia sono piuttosto lunghi,
nonostante siano distinti da un andamento prevalentemente paratattico (una
sola su cinque è una proposizione dipendente implicita) L’uso delle forme
verbali vede la netta prevalenza del modo indicativo: il presente predomina
con il 87%, seguono a netta distanza il passato prossimo con il 12%.
La struttura logica è serrata e coerente. Rimangono le difficoltà
costituite dai alcuni riferimenti impliciti di carattere storico e giuridico che
presuppongono un lettore già in qualche modo informato.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
Queste le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente:
ARCHIVIO STORICO
INDICE GULPEASE
41,71
INDICE GUIRAUD
7,75
NUMERO DELLE LETTERE
954
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
170
Parole diverse
101
Lettere per parola
5,5
Sillabe per parola
2,4
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
75%
Molto comuni
8%
Comuni
2%
Meno diffuse
15%
FORME VERBALI
Presente indicativo
87%
Passato prossimo
12%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
5
Frasi per paragrafo
1
Parole per paragrafo
34
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
5
Frasi lunghe
1 (20,0%)
Frasi corte
0
Parole per frase
34
Sillabe per frase
80,8
RICORRENZA DEI TERMINI
5 documento
3 fondo
2 sala
2 periodo
2 inventario
2 disposizione
2 consultazione
2 audiovisivo
1 vario
1 utente
8. PROVE DI RISCRITTURA
Si propone qui di seguito un’ipotesi di riscrittura della pagina per
innalzare l’indice di predizione di leggibilità.
Testo originale: indice Gulpease 41,71234[234]
•
•
•
•
•
“Dal 1991 l'Archivio Storico della Camera è aperto anche al pubblico,
agli studiosi ed agli studenti delle università e delle scuole.
Sono a disposizione varie sale che permettono la consultazione sia
degli inventari che dei diversi preziosi fondi che costituiscono il
patrimonio dell'Archivio: tra gli altri l'intera collezione dei disegni di
legge originali presentati alla Camera nel periodo del Regno, le
Commissioni di inchiesta di quel periodo, i documenti e gli atti della
Consulta Nazionale e dell'Assemblea Costituente; i documenti delle
legislature repubblicane.
Personale dell'Archivio è a disposizione per fornire la necessaria
assistenza alla consultazione dei fondi e per indirizzare l'utente verso le
fonti o i documenti di suo interesse.
Di alcuni fondi sia gli inventari che ampia parte dei documenti, per i
quali si è provveduto alla digitalizzazione, possono essere consultati
on-line.
L'Archivio dispone inoltre di una sala audiovisivi, attrezzata con lettore
di microfilm e di un impianto per la riproduzione delle videocassette
delle sedute dell'Assemblea e di altri documenti audiovisivi”.
Testo riscritto: indice Gulpease 71,57235[235]
•
•
Dal 1991 l'Archivio Storico è aperto:
al pubblico,
agli studiosi
agli studenti delle università e delle scuole.
Nelle sale si possono consultare gli inventari e i preziosi fondi
patrimonio dell'Archivio. Tra questi:
la collezione dei disegni di legge originali presentati alla Camera
nel periodo del Regno;
le Commissioni di inchiesta di quel periodo;
234[234]
Il valore, piuttosto vicino alla soglia critica di 40, segnala un testo “facile” per i diplomati, ma
già molto difficile per i licenziati della scuola media.
235[235]
Questo valore segnala un testo con predizione di leggibilità “molto facile” per laureati e
diplomati, “facile” per i licenziati della scuola media inferiore e “difficile” solo per quelli della licenza
elementare. È interessante notare che l’impatto di lettura è “indipendente” per le prime tre categorie e
“scolastico” per i licenziati della scuola elementare.
i documenti e gli atti della Consulta Nazionale e dell'Assemblea
Costituente;
i documenti delle legislature repubblicane.
Personale dell'Archivio:
fornisce assistenza per la consultazione dei fondi,
indirizza l'utente verso le fonti o i documenti.
Gli inventari e un’ampia parte dei documenti di alcuni fondi sono stati
digitalizzati. Possono quindi essere consultati on-line.
L'Archivio dispone di una sala audiovisivi. È attrezzata con:
un lettore di microfilm,
un impianto per la riproduzione delle videocassette delle sedute
dell'Assemblea e di altri documenti audiovisivi.
-
•
•
•
La pagina web ha una grafica semplice e sobriamente elegante, come ben si
addice a un sito istituzionale di indubbio rilievo. La funzionalità dei suoi diversi
link è buona e rapida. Il linguaggio è adeguato a un target di navigatori
piuttosto colto quale è quello che si dedica a ricerche di archivio. E tuttavia,
trattandosi di una pagina web, fruibile dunque anche da un pubblico più
ampio e variegato, la predizione di leggibilità potrebbe essere spostata verso
l’alto.
CD/S/2
SEZIONE: L’UFFICIO DI PRESIDENZA
Funzioni
PERCORSO: ORGANI PARLAMENTARI/L’UFFICIO DI PRESIDENZA/FUNZIONI
1. LA PAGINA
Anche nella pagina in esame è mantenuta la tradizionale struttura
bipartita: nella colonna più ampia di destra è illustrato il contenuto della
pagina, nella colonna più stretta di sinistra vengono invece segnalati i link
collegati, appartenenti alla medesima sezione.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
In particolare la Sezione “Ufficio di Presidenza” si compone di tre
diverse pagine: la prima, intitolata “Composizione”, riporta l’elenco dei
membri dell’Ufficio di Presidenza di quest’ultima legislatura; la seconda,
“Funzioni”, spiega analiticamente le funzioni e le prerogative di tale organo
interno; la terza infine, “Comitati dell’Ufficio di Presidenza”, ne illustra con una
griglia la composizione.
Nell’ampia colonna centrale della prima pagina vengono spiegate,
attraverso un analitico e puntuale richiamo alle disposizioni del Regolamento
interno, composizione e competenze dell’Ufficio di Presidenza. È opportuno
osservare come per l’utente sia possibile consultare testualmente le
disposizioni normative, cliccando sul numero dell’articolo di riferimento
indicato, in colore blu, fra parentesi.
Più precisamente, a norma degli articoli 5, 9, 11 e 12 del Regolamento
interno, l’Ufficio, presieduto dal Presidente della Camera, è composto da
quattro Vicepresidenti, che collaborano con il Presidente e lo sostituiscono in
caso di assenza presiedendo a turno le sedute dell'Assemblea; dai tre
Questori; nonché da almeno otto deputati Segretari, che collaborano con il
Presidente, in particolare per assicurare la regolarità delle votazioni in
Assemblea. L’art. 5 prevede la possibilità di elevare il numero dei deputati
Segretari al fine di consentire la presenza di tutti i gruppi parlamentari
nell’Ufficio di Presidenza.
La terza pagina, come si è accennato, esamina le molteplici e differenti
le funzioni spettanti all’Ufficio di Presidenza. A ben vedere, esso può essere
considerato l’organo motore di tutta l’amministrazione della Camera. In
particolare fra le sue competenze si segnalano quelle in materia di:
• ricorsi sulla costituzione dei gruppi parlamentari e composizione
delle Commissioni;
• status dei deputati e sanzioni nei confronti dei deputati che turbino
l'ordine delle sedute;
• ripartizione dei rimborsi ai partiti per le spese elettorali;
• bilancio annuale delle spese della Camera, che è poi sottoposto
all'approvazione dell'Assemblea;
• organizzazione dell'Amministrazione della Camera;
• stato giuridico ed economico del personale;
• amministrazione e contabilità;
• nomina del Segretario generale e attribuzione degli incarichi
dirigenziali;
• ricorsi in via definitiva sullo stato del personale e sugli altri atti di
amministrazione della Camera.
L’analisi delle singole funzioni, articolata in punti, è anche essa
corredata dal richiamo alle relative norme regolamentari.
3. I DESTINATARI
In ragione della funzione descrittiva di tale pagina il target di riferimento
è potenzialmente ampio e teoricamente indifferenziato. Infatti, il
funzionamento interno di un organo quale l’Ufficio di Presidenza può
interessare non solo il cultore della materia parlamentare, ma pure il cittadino
medio, che, per motivi di studio o per mera curiosità, desidera comprendere
nelle sue grandi linee il funzionamento interno della Camera dei deputati.
4. LA VESTE GRAFICA E LA FUNZIONALITÀ
La pagina “Funzioni”, dedicata all’illustrazione delle funzioni spettanti
all’Ufficio di Presidenza, presenta i consueti banner, superiore ed inferiore,
con le voci necessarie per la navigazione nel sito.
La presenza dei banner conferma, come del resto si è già rilevato, la
volontà di facilitare la navigazione dell’utente, evitando che il cambio continuo
della strutturazione della pagina possa rappresentare un elemento di
disturbo. Permane altresì la presenza, in posizione di alta visibilità, dei
simboli istituzionali, quali la doppia bandiera italiana ed europea; nonché del
logo della Camera. Sulle ragioni di tale presenza si rinvia alle considerazioni
già svolte.
La bipartizione non marcata della pagina potrebbe generare qualche
difficoltà nella distinzione visiva delle due parti.
È mantenuta peraltro la voce, scritta in arancione,”Sei in” che consente
di avere chiaro il percorso seguito per arrivare alla pagina che si sta
visitando.
La pagina si presenta, a livello grafico, molto semplice: sono assenti
immagini e animazioni. La sobrietà del sito si spiega in ragione della natura
istituzionale e quindi formale della Camera dei deputati.
È da rilevare, infine, che per le informazioni più importanti viene
adoperato un carattere differente per formato e colore, in modo da renderle
più visibili e facilmente reperibili.
5. LA LEGGIBILITÀ
L’indice Gulpease del testo contenuto nella pagina “Funzioni”’opuscolo
si attesta sul valore di 47,41. Ci troviamo cioè di fronte a una predizione di
leggibilità sostanzialmente “facile” per lettori laureati e/o diplomati, ma già
“difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli
della scuola elementare. Il conseguente impatto di lettura è di tipo
“indipendente” per i primi, “scolastico” per i secondi e di “frustrazione” per i
terzi.
I dati statistici che contribuiscono a definire l’indice di leggibilità della
pagina sono i seguenti:
•
12 le frasi, 12 anche i paragrafi, ciascuno dei quali è dunque
composto da una frase (1) e da quasi 19 parole (18,4);
•
0 le frasi lunghe (con più di 40 parole);
•
4 le frasi brevi (con non più di 15 parole), pari al 33% del testo.
Le frasi medie (le frasi cioè che contengono un numero di parole
compreso tra 16 e 39) sono pertanto 8 e costituiscono la maggioranza (67%)
del testo.
A determinare l’indice di 47,41 contribuiscono in positivo l’assenza
totale di frasi lunghe e il ricorso a parole in prevalenza bisillabe.
Condizionano invece in senso negativo la ridotta presenza di frasi corte a
favore di quelle medie, nonché la media - abbastanza significativa in un testo
molto breve - sia delle parole per frase/paragrafo (18,4), sia delle sillabe per
frase (45,3).
In sostanza, considerando soprattutto l’assenza delle frasi lunghe, dati
positivi e negativi finiscono per equilibrarsi, ribadendo che la predizione di
leggibilità complessiva della pagina è quanto meno accettabile. Ma ricordiamolo - il testo non è rivolto solo a lettori piuttosto colti, ma pure a
cittadini comunque interessati, in grado di “navigare” pur non avendo alle
spalle un percorso scolastico davvero compiuto. Per essi l’indice di Gulpease
andrebbe possibilmente avvicinato alla soglia di 60. Al termine di questa
scheda proporremo un ipotesi di riscrittura di un passo del testo che vada in
tale direzione.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
Il testo della pagina ha il compito non semplicissimo di divulgare un
tema - il funzionamento e le competenze dell’Ufficio di Presidenza della
Camera - che è senza dubbio ben noto agli addetti ai lavori (deputati,
senatori, funzionari e giornalisti parlamentari ecc.), ma non necessariamente
familiare anche a un pubblico colto. Gli estensori del testo della pagina hanno
pertanto privilegiato soluzioni lessicali e sintattiche piane, fondate al possibile
su un vocabolario “di alto uso” e su una strutturazione della frase di taglio
prevalentemente paratattico. Al tempo stesso hanno strutturato i periodi
secondo la tecnica dei “punti elenco”, facendo in tal modo coincidere numero
delle frasi e numero dei paragrafi.
L’indagine statistica ci precisa che i termini “fondamentali”, “comuni” e
“molto comuni” sono il 76%. Il restante 24% è costituito dalle “parole meno
diffuse”, una percentuale certo notevole in un testo comunicativo, che è però
dedicato a divulgare un argomento senza dubbio assai specifico. L’indice di
Guiraud relativo alla “ricchezza lessicale complessa” tocca il valore,
comunque significativo in un testo assai breve, di 8,81. Quanto all’uso del
verbo, il testo ricorre in modo dominante al presente indicativo (90%), ma va
pure segnalata la presenza di una percentuale (10%) del congiuntivo non
usuale nei testi considerati in questa ricerca.
E tuttavia, lo si è già implicitamente accennato a proposito dei
destinatari della pagina - la comprensibilità del testo potrebbe porre più di un
problema al lettore comune. In altre parole, il documento è ricco di “riferimenti
impliciti” che per la loro compiuta fruizione richiedono una conoscenza non
sommaria del complesso universo della Camera dei deputati. Una
“navigazione” assistita - ad esempio supportata da un glossario o guidata da
un tutor telematico sull’esempio degli help animati dei programmi Word o
Power point - potrebbe consentire una più compiuta fruizione di questa come
di altre pagine del sito.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
Queste le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente:
L’UFFICIO DI
PRESIDENZA
FUNZIONI
INDICE GULPEASE
47,41
INDICE GUIRAUD
8,81
NUMERO DELLE LETTERE
1279
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
221
Parole diverse
131
Lettere per parola
5,5
Sillabe per parola
2,5
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
63%
Molto comuni
10%
Comuni
3%
Meno diffuse
24%
FORME VERBALI
Presente indicativo
90%
Presente congiuntivo 10%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
12
Frasi per paragrafo
12
Parole per paragrafo
18,4
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
12
Frasi lunghe
0
Frasi corte
4 (33%)
Parole per frase
18,4
Sillabe per frase
45,3
RICORRENZA DEI TERMINI
4 deputato
3 legge
3 articolo
2 spesa
2 seduta
2 ricorso
2 presiedere
2 personale
2 parlamentare
2 gruppo
8. PROVE DI RISCRITTURA
Si propone un’ipotesi di riscrittura della pagina, mirata a innalzarne
l’indice di predizione di leggibilità.
Testo originale: indice Gulpease 47,41236[236]
“L'Ufficio di Presidenza è presieduto dal Presidente della Camera ed è
composto:
•
da quattro Vicepresidenti, che collaborano con il Presidente e lo
sostituiscono in caso di assenza presiedendo a turno le sedute
dell'Assemblea;
•
dai tre Questori;
•
da almeno otto deputati Segretari che in particolare collaborano con
il Presidente per assicurare la regolarità delle votazioni in
Assemblea.
Il numero dei deputati Segretari può essere elevato al fine di consentire
la presenza di tutti i gruppi parlamentari nell'Ufficio di Presidenza.
All'Ufficio di Presidenza spettano numerose competenze rilevanti per il
funzionamento della Camera, fra le quali si segnalano quelle in materia di:
•
ricorsi sulla costituzione dei gruppi parlamentari e composizione
delle Commissioni;
•
status dei deputati e sanzioni nei confronti dei deputati che turbino
l'ordine delle sedute;
•
ripartizione dei rimborsi ai partiti per le spese elettorali (articolo 9
della legge 10 dicembre 1993, numero 515, articolo 1 e 2 della legge
3 giugno 1999, numero 157, articolo 1 e 2 della legge 26 luglio 2002,
numero 156);
•
bilancio annuale delle spese della Camera, che è poi sottoposto
all'approvazione dell'Assemblea;
•
organizzazione dell'Amministrazione della Camera, stato giuridico
ed economico del personale, amministrazione e contabilità, nomina
del Segretario generale e attribuzione degli incarichi dirigenziali;
•
ricorsi in via definitiva sullo stato del personale e sugli altri atti di
amministrazione della Camera”.
236[236]
L’indice prevede una leggibilità “facile” solo per laureati e diplomati. Essa risulta invece già
“molto difficile” per i licenziati della scuola media.
Testo riscritto: indice Gulpease 66,53237[237]
L'Ufficio di Presidenza è presieduto dal Presidente della Camera. Lo
compongono:
•
quattro Vicepresidenti. Essi collaborano con il Presidente. In caso di
sua assenza presiedono a turno le sedute dell'Assemblea;
•
tre Questori;
•
almeno otto deputati Segretari. Collaborano con il Presidente per
assicurare la regolarità delle votazioni in Assemblea. Il loro numero
può essere elevato per garantire nell’Ufficio la presenza di tutti i
gruppi parlamentari.
All'Ufficio spettano rilevanti competenze per il funzionamento della
Camera. Fra esse segnaliamo quelle in materia di:
•
ricorsi sulla costituzione dei gruppi parlamentari;
•
composizione delle Commissioni;
•
status dei deputati;
•
sanzioni nei confronti dei deputati che turbino l'ordine delle sedute;
•
ripartizione dei rimborsi ai partiti per le spese elettorali;
•
bilancio annuale delle spese della Camera, prima di sottoporlo
all'approvazione dell'Assemblea;
•
organizzazione dell'Amministrazione della Camera;
•
stato giuridico ed economico del personale;
•
amministrazione e contabilità;
•
nomina del Segretario generale;
•
attribuzione degli incarichi dirigenziali;
•
ricorsi in via definitiva sullo stato del personale e sugli altri atti di
amministrazione della Camera.
La pagina ha un aspetto grafico semplice ed essenziale. La funzionalità dei
suoi link è rapida ed efficiente. Il lessico del testo ricorre pour cause a una
forte percentuale di terminologia tecnica, per cui la pagina (anche per la
presenza notevole di “riferimenti impliciti”) può essere compiutamente fruita
da un pubblico di addetti ai lavori. Un innalzamento dell’indice di predizione di
leggibilità potrebbe allargare il numero ad altri potenziali navigatori, per i quali
sarebbe però necessaria la presenza in intertesto di un glossario o di un help
telematico.
237[237]
Segnala una predizione di leggibilità “facile” e un impatto di lettura “indipendente” anche per i
licenziati della scuola media.
CD/S/3
SEZIONE: LA STRUTTURA AMMINISTRATIVA
INTRODUZIONE
PERCORSO: AMMINISTRAZIONE/LA STRUTTURA AMMINISTRATIVA/INTRODUZIONE
1. LA PAGINA
La Sezione “La struttura amministrativa” si compone di 7 parti,
puntualmente elencate nei link della colonna laterale destra di questa pagina
web: “Introduzione”, “Organizzazione interna”, “Organigramma”, “Relazione
sullo stato dell’amministrazione”, “Bilancio della Camera”, “Regolamenti
interni”, “Numeri telefonici utili”.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
La pagina, che svolge una funzione introduttiva, è dedicata all’analisi
dell’Amministrazione della Camera dei deputati.
Al vertice dell’amministrazione, primo responsabile del suo
funzionamento, è posto il Segretario generale; attualmente tale carica è
ricoperta dal Dottor Ugo Zampetti.
Cinque Vice-segretari generali, di cui il sito indica i nominativi e le
relative aree di competenza, sono preposti ai vari settori organici di attività
dell’amministrazione, in virtù di deleghe conferite dal Segretario generale.
La pagina segnala che l'Amministrazione della Camera consta di circa
1900 dipendenti ed è articolata in 18 Servizi e in 7 Uffici della Segreteria
generale. Questi ultimi sono posti alle dirette dipendenze del Segretario
generale.
A tali strutture si aggiungono l'Archivio Storico e l'Avvocatura della
Camera dei deputati. L'assetto organizzativo è descritto nel dettaglio nella
voce “Organizzazione interna”, cui la pagina rinvia.
La pagina indica poi, in modo sintetico, le funzioni spettanti a ciascuno
dei servizi e degli Uffici in cui si articola l’amministrazione, nonché i nominativi
dei funzionari ad essi messi a capo.
3. I DESTINATARI
In considerazione dell’oggetto della pagina in esame, il target di
riferimento non sembra doversi considerare particolarmente ampio.
Infatti, se un interesse generale vi può essere per l’articolazione
“politica” dell’organo Camera, non altrettanto si può affermare in riferimento
alla struttura amministrativa: sapere il nominativo del preposto ad un dato
Servizio od Ufficio, così come conoscere le relative competenze di questi
ultimi, può, presumibilmente, interessare soprattutto gli addetti ai lavori.
4. LA VESTE GRAFICA E LA FUNZIONALITÀ
La pagina che si sta analizzando conserva la abituale e sobria struttura
delle altre pagine web del sito della Camera. Sono presenti i banner,
superiore ed inferiore, con le voci necessarie per la navigazione nel sito; i
simboli istituzionali della doppia bandiera italiana ed europea, il logo della
Camera, nonché la voce “Sei in”.
Da un punto di vista cromatico, il testo della pagina - distinto da un uso
sapiente della tonalità blu - si presenta più colorato delle precedenti. In
particolare in blu elettrico sono indicati i nomi dei vari Uffici e Servizi,
cliccando sui quali è possibile accedere alle relative pagine; mentre in blugrassetto sono segnalati i nominativi dei funzionari posti a capo di ogni
articolazione interna dell’Amministrazione.
5. LA LEGGIBILITÀ
I parametri statistici che determinano l’indice di leggibilità del testo della
pagina web qui esaminata sono i seguenti:
• 73 le frasi e 35 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media di
circa 2 frasi (2,1) e di quasi 42 parole (41,5);
• 7 le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 9,6% del documento;
• 34 le frasi corte (con non più di 15 parole) pari al 46,6%;
• 32 le frasi medie (vale a dire le frasi che contengono un numero di
parole compreso tra 16 e 39) pari al 43,8.
L’indice Gulpease che ne risulta è di 44,37. La predizione di leggibilità
del testo, cioè, è “facile” per un pubblico di laureati e di diplomati, ma è “molto
difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per
licenziati della scuola elementare. Questi i conseguenti effetti sul lettore: il
testo prevede una “lettura indipendente” (quella appunto che non implica
alcun aiuto “esterno”) per laureati e diplomati, “scolastica” (vale a dire
assistita da un tutor e/o da un esperto) per i licenziati della media, “frustrante”
per quelli della scuola elementare.
In sostanza, si tratta di un indice di leggibilità non particolarmente
elevato e difatti neppure troppo distante da quella soglia di 40 al di sotto della
quale un testo diventa “difficile” anche per lettori mediamente colti. In realtà, il
numero piuttosto alto delle frasi corte e quello certamente ridotto delle frasi
lunghe condizionano il testo in senso positivo. Di contro, però, stanno la
presenza cospicua di frasi medie e, di conseguenza, una media delle parole
(16,9) e delle sillabe (50,9) per frase (16,9) piuttosto elevata.
Si è già ricordato come i naturali destinatari della pagina possano
essere ricondotti nel novero degli addetti ai lavori, per i quali dunque il testo
sarebbe facilmente fruibile. E tuttavia i testi di un sito web, che per sua natura
si apre anche al navigatore curioso o semplicemente casuale, dovrebbero
considerare l’opportunità di indici di leggibilità superiori a quello della pagina
qui presa in esame. Al termine di questa scheda proporremo la riscrittura di
un passo del testo della pagina che vada in questa direzione. Tanto più che,
nel caso in questione, si tratta di un sito di un’altissima istituzione della nostra
Repubblica: un sito, quindi, per il quale sarebbe auspicabile un pubblico
quanto più ampio possibile.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
Il testo ha due caratteristiche in qualche modo antitetiche, ma - come
subito vedremo - strettamente connesse all’argomento affrontato. Da un lato,
la struttura sintattica, pur non ricorrendo come in altre pagine del sito alla
semplificazione dei “punti elenco”, è assai piana, quasi piatta. I periodi, ad
andamento quasi esclusivamente paratattico, si susseguono con costruzioni
simili e linearmente ricorrenti: tra le forme finite del verbo il presente
indicativo è la sola a essere usata. Quasi in ogni paragrafo poi si ripetono - in
modo identico e con un certo effetto di monotonia - stilemi quali “il servizio
cura …” (21 volte) o “lo dirige …” (25 volte).
Dall’altro, invece, le scelte lessicali presentano un vocabolario piuttosto
articolato. Infatti le “parole fondamentali” (tra le quali, lo ricordiamo, sono
compresi gli articoli e le preposizioni) sono solo 60%, mentre quelle “molto
comuni” (il cui uso è indispensabile in testi densi e puntuali) sono il 9% e
quelle “meno diffuse” (necessarie a contesti particolari e/o specifici)
addirittura il 29%, la percentuale più alta in assoluto che abbiamo incontrato
in questa ricerca. L’indice di Guiraud, che segnala la “ricchezza complessa”,
si attesta sulla quota di 13,04, comunque significativa in un testo di ridotte
dimensioni.
In sostanza, alla semplificazione sintattica non ne corrisponde una
analoga per il lessico. Ma tale scelta si è rivelata probabilmente
indispensabile per una pagina chiamata ad affrontare un argomento specifico
e tecnico quale è quello del funzionamento di una macchina complessa come
l’Amministrazione della Camera dei deputati.
Possiamo concludere osservando che per un pubblico preparato di
addetti ai lavori (parlamentari, giornalisti, funzionari della Camera e delle altre
Amministrazioni pubbliche e private) il testo non pone alcun problema di
comprensibilità. Diverso si farebbe il discorso per altri eventuali fruitori, che
potrebbero trovarsi in difficoltà non già per la struttura del testo - che come
abbiamo visto è assai semplice - quanto per la presenza in essa di non pochi
riferimenti impliciti. Va detto però che la pagina è ricchissima di “parole calde”
(evidenziate dal colore blu elettrico) che in molti casi rinviano ad altre pagine
del sito nelle quali è possibile molto spesso ottenere i necessari chiarimenti.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
Riportiamo
statisticamente:
qui
di
seguito
caratteristiche
LA STRUTTURA
AMNMINISTRATIVA
“INTRODUZIONE”
INDICE GULPEASE
44,37
INDICE GUIRAUD
13,04
NUMERO DELLE LETTERE
8675
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
1453
Parole diverse
497
Lettere per parola
5,9
Sillabe per parola
2,6
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
60%
Molto comuni
9%
Comuni
2%
Meno diffuse
29%
FORME VERBALI
Presente indicativo
100%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
35
Frasi per paragrafo
2,1
Parole per paragrafo
41,5
del
testo
rilevabili
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
73
Frasi lunghe
7 (9,6%)
Frasi corte
34 (46,6%)
Parole per frase
19,9
Sillabe per frase
50,9
RICORRENZA DEI TERMINI
27 cura (voce verbale)
25 dirige
21 servizio
16 attività
12 generale
11 parlamentare
11 deputato
7 lavoro
7 incarico
7 amministrativo
8. PROVE DI RISCRITTURA
Proponiamo un’ipotesi di stesura tesa a innalzare la predizione di
leggibilità di due paragrafi - l’ottavo e il diciottesimo del testo - che presentano
un indice di leggibilità inferiore a quello medio (già peraltro piuttosto basso)
della pagina.
Testo originale: indice Gulpease 35,55238[238]
“Il Servizio Biblioteca cura l'acquisizione, la conservazione e la
valorizzazione del patrimonio librario della Camera; redige pubblicazioni a
carattere bibliografico e legislativo; partecipa alla formazione e
all'aggiornamento di archivi informatici; predispone i servizi di informazione e
ricerca per l'utenza parlamentare e le attività di informazione al pubblico
esterno. Il Bibliotecario della Camera è Barbara Cartocci”.
Testo riscritto: indice Gulpease 61,16239[239]
Il Servizio Biblioteca:
238[238]
Questo valore segnala una predizione di leggibilità sostanzialmente difficile anche per lettori
forniti di titolo di laurea.
239[239]
Questo valore segnala invece una predizione di leggibilità “facile” anche per lettori forniti di
licenza media.
cura l'acquisto, la custodia e la promozione del patrimonio
librario;
•
redige pubblicazioni bibliografiche e legislative;
•
partecipa alla formazione e all'aggiornamento di archivi
informatici;
•
prepara i servizi di informazione e ricerca per l'utenza
parlamentare e di informazione al pubblico.
Il Bibliotecario della Camera è Barbara Cartocci.
•
Testo originale: indice Gulpease 31,11240[240]
“Il Servizio Rapporti Internazionali cura i rapporti con le assemblee
internazionali, le istituzioni internazionali, i Parlamenti stranieri, l'assistenza
alle delegazioni della Camera presso Assemblee internazionali e alle
delegazioni della Camera in missione all'estero nonché la documentazione
sull'assetto, sulla organizzazione e sull'attività delle istituzioni internazionali.
Lo dirige Mirella Cassarono”.
Testo riscritto: indice Gulpease 73,56241[241]
Il Servizio Rapporti Internazionali cura i rapporti con:
•
le assemblee internazionali;
•
le istituzioni internazionali;
•
i Parlamenti stranieri.
Il Servizio assiste inoltre:
•
le delegazioni della Camera presso Assemblee internazionali;
•
le delegazioni della Camera in missione all'estero.
Il Servizio prepara infine:
•
la documentazione sull’assetto e sulle attività delle istituzioni
internazionali.
Il Servizio è diretto da Mirella Cassarino.
La grafica della pagina è essenziale ed elegante. Una “navigabilità” chiara ed
efficiente è garantita dai numerosi link ad altre pagine tanto della stessa
sezione, quanto dell’intero sito della Camera. La struttura sintattica dei testi è
assolutamente piana. Più articolata e complessa la scelta lessicale,
240[240]
Si tratta dell’indice più basso incontrato nella presente ricerca. Non a caso segnala una
predizione di leggibilità “difficile” per lettori laureati e ai limiti del “molto difficile” per quelli diplomati.
241[241]
Questo valore segnala invece una predizione di leggibilità “facile” e un impatto di lettura
“indipendente” anche per lettori forniti della sola licenza media.
contraddistinta da una forte percentuale di parole “meno diffuse”. La pagina
(anche per la presenza notevole di “riferimenti impliciti”) può essere
compiutamente fruita solo da un pubblico già sostanzialmente preparato. Un
innalzamento dell’indice di predizione di leggibilità del testo potrebbe
incrementare il numero dei potenziali navigatori, anche perché le numerose
“parole calde” potrebbero poi consentire loro un percorso abbastanza
facilitato.
IL PARLAMENTO EUROPEO
www.europarl.eu
ANALISI DEL SITO WEB DEL PARLAMENTO EUROPEO
DI ARIANNA ORI
Citizens' Portal
1. LA FUNZIONALITÀ
Funzioni di base
La mappa del sito replica il menu in alto a sinistra, contenente la
dicitura “vai a…” e dà indicazione delle macrocategorie linkate contenenti i
relativi sottoargomenti, anche questi direttamente raggiungibili: servizio
stampa; ABC; documentazione; attività. Sulla destra della pagina sono
disponibili i link su argomenti vari, non compresi tra i precedenti, attivando i
quali si accede a pagine predisposte per la descrizione e la fruizione della
funzione desiderata: Who’s who; Il vostro Europarl; EuropaQuiz; Portale dei
cittadini; Sicurezza marittima; L’avvenire dell’Europa; Ampliamento, libertà,
sicurezza e giustizia; Diritti fondamentali Diritti dell’uomo. C’è poi un link sulle
elezioni europee del 12 e 13 giugno.
Il sito non dispone di un motore di ricerca full text: esistono motori di
ricerca che operano nell’ambito e limitatamente a specifiche sezioni,
soprattutto in materia di normativa: come trovare un documento del PE;
Ricerca per parola chiave.
È attivo un indice in cui sono elencate, in ordine alfabetico, tutte le
sezioni del sito linkate.
La funzione di posta elettronica presenta tre modalità:
• informazioni personalizzate su qualsiasi materia attinente il PE
attraverso gli Uffici delle Informazioni nazionali: all’interno della
macrocategoria ABC c’è una sezione chiamata Indice contenente gli
indirizzi degli uffici nazionali del PE con il relativo indirizzo e-mail.
Non c’è quindi un servizio d’informazioni unico, come è del resto
facilmente comprensibile stante la multi nazionalità dell’Istituzione.
Non sono specificate le richieste possibili e quelle non suscettibili di
risposta. Le domande d’informazione possono altresì essere inviate
al “Servizio per le relazioni con i cittadini” del PE. In linea teorica è
possibile scrivere direttamente ad un deputato, ma possono essere
indicati solamente gli indirizzi di posta elettronica dei parlamentari
che ne desiderano la divulgazione.
• Abbonandosi al servizio “Il vostro Europarl” è possibile essere
regolarmente informati delle nuove pubblicazioni del PE.
• Informazioni tecniche e sul sito attraverso una sezione denominata
messaggi al webmaster. Per rispondere alle domande più frequenti
sono state realizzate delle FAQ.
Tutte e tre le modalità sono predisposte per la funzione di ascolto
dell’utente, ma solo le prime due per l’erogazione di informazioni
personalizzate.
Altre funzioni di servizio
La pagina dedicata alle novità sul PE riporta le news degli ultimi tre
mesi, ordinate cronologicamente e divise per mese. Un link al sito dedicato
alle elezioni europee, cui si accede cliccando sulla relativa icona presente
nell’home page. In rapporto di complementarità con la suddetta sezione è
l’eurobarometro, uno strumento che misura la partecipazione dell’elettorato
dei vari paesi membri alle elezioni europee;
I collegamenti esterni sono raccolti in una sezione dedicata ai siti web
delle istituzioni dell’UE, attraverso la quale è possibile accedervi direttamente.
I contenuti del sito sono fruibili in tutte le lingue dei paesi membri
dell’UE. L’utente, in più parti del sito, è invitato a consultare il servizio di FAQ
che mostra le risposte alle domande più frequenti, relative a molteplici
argomenti. Il navigatore può infine consultare da qualsiasi punto del sito un
glossario di termini tecnici.
2. I CONTENUTI
Informazioni non amministrative
All’interno dell’area ABC, c’è la sezione Benvenuti al PE, con relativo
messaggio di Pat Cox, centrato sul significato del PE, “simbolo di
riconciliazione più significativo di cui gli Europei potevano dotarsi”.
Il cittadino-visitatore, oltre ad essere informato sulle modalità di visita
alle sedi di Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo e sugli indirizzi cui rivolgersi
per ottenere maggiori informazioni, è invitato a conoscere ciascuna delle tre
sedi, attraverso una sorta di visita virtuale, il cui percorso prevede la
spiegazione degli edifici principali attraverso una mappa, approfondita da foto
in formato ridotto.
Il sito web del PE è regolato da una Clausola che esclude la
responsabilità del servizio Europarl riguardo alla correttezza di tutte le
informazioni reperibili sul sito.
Informazioni di base
Attività di competenza dell’Amministrazione
La sezione dedicata alle attività del Parlamento comprende la
descrizione delle stesse, nonché della struttura organizzativa che le realizza
(organigramma). Si rendono disponibili i seguenti materiali informativi:
● il calendario dei lavori dell’Assemblea;
● gli ordini del giorno, cioè la programmazione giornaliera dei lavori
dell’Assemblea, delle Commissioni e delle Delegazioni;
● le procedure di conciliazione del Comitato di Conciliazione;
● il calendario dei principali impegni internazionali;
● le relazioni con gli altri Parlamenti;
● l’Osservatorio Legislativo, in cui si rendono disponibili i dossier
legislativi, le procedure sui grandi temi dell’Unione, le previsioni e i
risultati delle attività delle Istituzioni
Gli organi sono analiticamente descritti in base alla loro Composizione
(elenco dei componenti con le relative funzioni), al Regolamento (articoli
estrapolati dal Regolamento del PE), al Calendario delle Riunioni (a lungo e a
breve termine). Sono, nel dettaglio:
● l’Ufficio di Presidenza;
● la Conferenza dei Presidenti;
● i Questori;
● la Conferenza dei Presidenti aperta a tutti i Deputati;
● la Conferenza dei Presidenti di Commissione;
● la Conferenza dei Presidenti di Delegazione.
Informazioni di servizio standard
Normativa
La sezione Documentazione contiene un settore dedicato ai Trattati
dell’UE e un settore contenente le Gazzette Ufficiali: da entrambe queste
sezioni linkate si accede al sito www.europa.eu.int/eurlex/it/index.html. Il
sitorende disponibili:
● l’elenco delle Gazzette Ufficiali la cui ricerca può essere effettuata
attraverso ricerca con parola chiave, ricerca con riferimento di
pubblicazione, ricerca avanzata;
i Trattati dell’UE costitutivi di adesione; i Protocolli; i documenti
“COM” base del processo legislativo comunitario. Anche per essi la
ricerca è effettuabile sia per parola chiave che per ricerca avanzata;
● la legislazione in vigore; il diritto consolidato; l’applicazione del diritto
comunitario negli stati membri; la fissazione dei tassi di conversione
dell’euro. Le modalità di ricerca sono quelle sopraccitate;
● la legislazione in preparazione: proposte recenti non ancora incluse
nel Repertorio; Repertorio delle proposte della Commissione; attività
del PE; Documenti del Consiglio; Controllo del processo decisionale
tra le istituzioni;
● la giurisprudenza a partire da 1997 attraverso un link col sito web
Curia;
● la giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo,
attraverso un link col sito della Corte. La ricerca avviene attraverso
l’inserimento del numero della causa, delle parti, del riferimento di
pubblicazione nelle relazioni della Corte delle Comunità europee o
per parola chiave;
● interrogazioni parlamentari, sia orali che scritte con risposta;
● documenti di pubblico interesse: libro bianco, libro verde, relazioni
della Commissione alle altre istituzioni e ogni altra comunicazione di
pubblico interesse;
La sezione Documentazione contiene inoltre:
● il Regolamento del Parlamento;
● i Bollettini del PE e della Commissione;
● il Catalogo degli studi pubblicati dal Parlamento europeo e testo
integrale di alcuni di essi;
● il Codice di Buona Condotta, guida ai doveri dei funzionari e agenti
del Parlamento europeo
● gli accordi interistituzionali riguardanti il settore della sicurezza e
della difesa;
● il Catalogo degli studi pubblicati dal Parlamento europeo e il testo
integrale di alcuni di essi;
● una sezione dedicata ai grandi temi e politiche dell’Unione: la
moneta unica, l’allargamento dell’Unione, ecc. Abbiamo già visto
come il menù principale del sito contenga, alla voce Ricerca, una
sezione dedicata alle procedure da seguire per trovare un
documento dell’Unione.
Per i testi normativi, come specificato nella già citata clausola di
esclusione da responsabilità del servizio Europarl, non è possibile garantire
che un documento disponibile on line riproduca esattamente un testo adottato
ufficialmente. Pertanto, è considerata autentica la sola normativa dell'Unione
europea pubblicata nelle edizioni su carta della Gazzetta Ufficiale delle
Comunità europee.
●
Le informazioni sui servizi
I contenuti di servizio sono racchiusi nella macroarea “Servizio
Stampa”, che comprende:
a) Le nostre pubblicazioni
La Sezione mira a rendere gli utenti continuamente aggiornati
sull’andamento dei lavori dell’Assemblea (calendario dei lavori, ordini del
giorno). Contiene i dibattiti e i voti della sessione plenaria (La Rassegna), il
bollettino quotidiano d'informazione sulle attività delle commissioni
parlamentari e le audizioni pubbliche (Direct Info/News Report), il calendario
delle attività parlamentari della settimana seguente (Direct Agenda/News
Alert), la sintesi delle relazioni e degli altri documenti previsti dall'ordine del
giorno della sessione (L’Anteprima), il resoconto sul dibattito tenutosi in
plenaria e sui risultati dei voti (Il Resoconto), la sintesi su un tema di attualità
di notevole rilevanza (Dossier/Background Note).
b) Attualità del parlamento
Contiene le news sugli eventi recenti di maggior rilievo.
c) Contatti
Le attività delle commissioni parlamentari sono seguite da uno
specialista del servizio stampa. In questa sezione sono indicati i recapiti dei
responsabili, uno per commissione, da contattare per ottenere informazioni e
chiarimenti sui lavori delle commissioni.
d) Servizio audiovisivo
Europe by satellite: é l’agenzia d’informazione audiovisiva. Segue dal
vivo le sedute plenarie a Strasburgo e a Bruxelles, le conferenze stampa;
trasmette un programma settimanale di 15 minuti sulle notizie della settimana
di maggior interesse per i media;
televisione: assicura la copertura TV dei lavori del parlamento e
realizza”news” destinate alle diverse reti europee; stabilisce partenariati con i
canali TV per realizzare co-produzioni; produce programmi “prêts à diffuser” e
assicura la produzione di CD-Rom;
archivio: vi si possono reperire filmati, programmi e documentari ;
radio: provvede alla registrazione e alla creazione di trasmissioni dal
vivo;
foto: realizza e produce foto ufficiali; assicura un servizio di assistenza
fotografica ai membri, gestisce una galleria fotografica.
e) Altre forme di informazione
Contiene l’elenco degli uffici informazione dislocati sui territori nazionali
e degli uffici stampa delle altre istituzioni dell’Unione.
f) Ricerca
La sezione ospita anche motori di ricerca predisposti per cercare un
documento del servizio stampa.
g) Deputati
Per ciascuno dei 786 deputati, raggruppati per gruppo politico e paese,
è disponibile una scheda che raccoglie, oltre alla fotografia, ai recapiti e
all’indirizzo e-mail, i dati biografici e quelli del gruppo parlamentare cui
appartiene. Sono inoltre consultabili le funzioni e la composizione dei Gruppi
politici. Sono poi elencati, per ciascun deputato o anche in ordine alfabetico,
gli assistenti parlamentari accreditati presso il PE, nonché i gruppi di
interesse accreditati.
3. LA MODULISTICA
I moduli disponibili possono suddividersi in tre grandi aree:
Corrispondenza con il cittadino
La casella postale è riservata ai quesiti, alle richieste d'informazione,
alle proposte e ai suggerimenti indirizzati dai cittadini al Parlamento europeo.
Le richieste devono riguardare settori d'attività dell'Unione europea. Le
risposte saranno fornite entro un termine ragionevole. Se la richiesta riguarda
un argomento complesso, sarà fornita una risposta interlocutoria per e-mail.
Prima di presentare la richiesta, si prega innanzitutto di consultare le FAQ. Vi
si troveranno le risposte alle domande sugli argomenti trattati più di
frequente. Non appena trasmessa la richiesta per via elettronica, l’utente
riceverà un avviso di ricevuta per lo stesso tramite. Perché sia dato seguito
alla richiesta, al navigatore è richiesto di inserire una serie di dati personali
nel modulo predisposto.
Petizioni al Parlamento Europeo
Ogni cittadino dell'Unione europea, nonché qualsiasi persona fisica o
giuridica che risieda o abbia la sede sociale in uno Stato membro, può
presentare una petizione al Parlamento europeo, individualmente o in
associazione con altri cittadini o persone, su una materia rientrante nel
campo di attività dell'Unione europea e che lo concerne direttamente. La
petizione può avere per oggetto una richiesta derivante da un'esigenza
generale, una lamentela personale o un invito rivolto al Parlamento europeo
affinché si pronunci su una questione d'interesse pubblico. C’è una sezione
dedicata alle domande più frequenti, relative al diritto di petizione: chi può
presentarla; su cosa può vertere; quali condizioni occorre rispettare per
presentarla; in quale lingua va presentata; come vengono iscritte nel
Registro; le procedure per presentarla; le cause di irricevibilità; la pubblicità.
Perché sia dato seguito alla richiesta, al navigatore è richiesto di inserire una
serie di dati personali nel modulo predisposto, che è lo stesso riservato ai
quesiti del cittadino.
Denunce al Mediatore Europeo
Ogni cittadino dell'Unione europea o qualsiasi cittadino residente
nell'Unione che si consideri leso da un atto di cattiva amministrazione da
parte delle istituzioni o degli organi comunitari può presentare una denuncia
al Mediatore europeo. Questi ha il compito di esaminare le denunce dei
cittadini contro i casi di cattiva amministrazione da parte delle istituzioni e
degli organi della Comunità europea. Non può trattare casi riguardanti le
amministrazioni nazionali, regionali o locali degli Stati membri. Anche qui è
presente una sezione dedicata alle domande più frequenti, relative alla
possibilità di presentare la denuncia al Mediatore: chi può presentarla; quale
può esserne l’oggetto; cosa significa “cattiva amministrazione”; quali sino le
istituzioni e gli organi interessati; come presentare la denuncia; come entrare
in contatto con il Mediatore. Il modo migliore per presentare la denuncia è
utilizzare il Formulario elettronico di denuncia, di cui vanno compilati tutti i
campi obbligatori contrassegnati con un cancelletto (#).
4. LE GARE DI APPALTO, I CONCORSI
Nella macroarea ABC ci sono tre sezioni dedicate rispettivamente ai
concorsi, ai tirocini e ai bandi di gara, appalti, sovvenzioni. vi si accede
direttamente dall’home page.
Attraverso il link concorsi si accede al sito web dell'Ufficio europeo di
selezione del personale (EPSO), in lingua inglese, francese e tedesca, che
elenca tutti i concorsi attualmente banditi per reclutare il personale
amministrativo, scientifico, tecnico per le istituzioni dell’Unione.
La sezione tirocini comprende una parte dedicata agli stages remunerati e non - e una alle visite di studio. È presente un formulario on line
da utilizzare per presentare la propria candidatura. Sono inoltre segnalati gli
indirizzi, postali ed e-mail, cui rivolgersi per ottenere maggiori informazioni.
La pagina dedicata ai bandi di gara è strutturata su tre colonne: una per
gare e sovvenzioni attualmente in atto, la seconda sugli appalti aggiudicati
nell’anno precedente e la terza sulle sovvenzioni concesse nel 2003. Per ogni
colonna c’è un link che rimanda alle procedure e a più dettagliate
informazioni.
5. LE
EUROPEO
PUBBLICAZIONI
EDITE
DAL
PARLAMENTO
Oltre a quelle già descritte nella parte dedicata ai servizi, è disponibile
una sezione specifica su studi, workshop e documentazione. Essa
comprende i documenti di lavoro pubblicati dalla Direzione Generale degli
Studi su Internet negli ultimi cinque anni; le note sintetiche del PE che
trattano, per i lettori, argomenti di ampio respiro relativi al sistema di
funzionamento dell'Unione europea: 1. L'Europa dei cittadini; 2. Il mercato
interno; 3. Le politiche comuni; 4.L'unione economica e monetaria; 5. Le
relazioni esterne dell'Unione; gli STOA wokshop, gruppi di lavoro su
tematiche più spiccatamente tecniche e scientifiche.
Comunicazione sociale
Nella parte destra della home page, spiccano una serie di icone
composte da una immagine colorata insieme a una indicazione testuale. Si
tratta di link su argomenti oggetto delle campagne di informazione on line del
Parlamento Europeo. Si è già visto come, attualmente, l’argomento verso cui
si cerca di convogliare la maggiore attenzione degli utenti, è quello relativo
alle elezioni. Anche graficamente, infatti, si vede come l’icona elezioni
europee 12-13 giugno sia più grande delle altre. Attraverso il collegamento si
arriva ad un altro sito costituito appositamente per le elezioni
(www.elections2004.eu.int). Le altre campagne di informazione hanno per
oggetto:
● l’avvenire dell’Europa: include il progetto sulla Costituzione Europea,
la Risoluzione del Parlamento sulla preparazione del Consiglio
europeo, i dibattiti della Convenzione ed altro ancora.
● la sicurezza marittima: contiene tutte le risoluzioni e i progetti
presentati da PE sull’argomento, il calendario degli incontri, il
programma di lavoro, le relazioni sugli incontri, i membri componenti
la commissione temporanea sul rafforzamento della sicurezza
marittima.
● l’ampliamento: racchiude il calendario degli incontri, pubblicato
settimanalmente, lo stato delle negoziazioni con i paesi candidati, la
descrizione del ruolo del PE nel processo di allargamento, i profili dei
paesi candidati.
● libertà, sicurezza e giustizia: sono contenuti i riferimenti a testi e siti
sulla materia, i lavori in cantiere sulla creazione di un’area di libertà,
sicurezza e giustizia nell’UE, la Carta dei diritti fondamentali
dell’Unione, l’agenda delle conferenze e dei seminari che si svolgono
e si sono svolti sull’argomento.
● diritti fondamentali e diritti dell’uomo: raccoglie i lavori preparatori
della Carta dei diritti fondamentali dell’UE, il testo finale, la
Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo, relazioni, rapporti,
risoluzioni e conferenza svoltesi durante l’anno sul tema dei diritti
dell’uomo.
Interattività
Servizi on-line
Nell’analisi della funzione di posta elettronica sono stati rilevati elementi
riconducibili alla funzione di ascolto dell’utente (per cui si rimanda alle
funzionalità). Anche le funzioni di ascolto dell’utente sono già state analizzate
nella parte relativa alla modulistica, descrivendo la sezione Il portale dei
cittadini: si è infatti visto come gli utenti-navigatori possano presentare
richieste di informazione, petizioni, denunce al Mediatore utilizzando il
formulario elettronico disponibile on line. Non si è ancora analizzato invece il
servizio di accesso ai documenti del PE e soprattutto al Registro dei
documenti del PE e delle altre istituzioni (funzioni anch’esse rinvenibili
all’interno della sezione portale dei cittadini.
Il Registro dei documenti del Parlamento europeo consente al cittadino
di accedere ai documenti elaborati o ricevuti dal Parlamento europeo. I
documenti legislativi possono essere trovati direttamente nella sezione
"Accesso ai documenti ufficiali" oppure attraverso la sezione "Aiuto alla
ricerca" (Osservatorio legislativo). La ricerca viene effettuata attraverso
l’inserimento di una parola chiave (semplice) o anche attraverso l’inserimento
di criteri più dettagliati (avanzata).
Qualora ciò non sia possibile, può essere presentata una semplice
domanda tramite un modulo. Queste richieste saranno trattate entro 15 giorni
lavorativi. Ulteriori informazioni sono disponibili sulla Guida all’acceso ai
documenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione.
È possibile altresì accedere ai registri dei documenti interni della
Commissione europea e del Consiglio, seguendo la medesima procedura.
È presente una sezione FAQ dedicata alle risposte alle domande rivolte
di frequente alla Posta del cittadino e al Webmaster. Tra le altre: 1) Cosa fa il
PE per i diritti dell’uomo? 2) Il PE aiuta il Terzo Mondo? 3) Problemi con la
giustizia nazionale 4) Impieghi/assunzioni 5) Tirocini ecc.
Non è invece rinvenibile un Forum di discussione, spazio di incontroconfronto tra utenti.
6. STUDIO DELL’HOME-PAGE
La home page si presenta con una cartina a pieno schermo
rappresentante la sala a emiciclo dove si riunisce l’Assemblea e con un
elenco sulla parte destra che permette di scegliere la lingua di consultazione
del sito.
La pagina seguente, che è il vero luogo di accesso ai servizi offerti dal
sito, non presenta particolari elementi grafici e propone un facile
orientamento tra le varie sezioni del sito stesso.
Il primo elemento grafico presente in alto nella pagina è costituito da
una banda orizzontale in due toni di azzurro, colore preferito nei siti
istituzionali perché distensivo e non acceso.
Nella banda compare un menù a tendina che immette immediatamente,
dopo la selezione, nella sezione richiesta. Tra le varie voci del menù troviamo
anche i collegamenti all'indice e alla mappa del sito.
Subito a destra del menù sono presenti i link alle sezioni del Presidente
e dei Gruppi Politici: entrambi conducono alle rispettive home page dedicate.
A completamento della testata del sito si trovano riportate le icone
relative alle lingue in cui si può leggere il sito, in uno stile grafico essenziale
ed elegante che riesce a riportare tutte le opportunità senza essere caotico e
permettendo all'utente un'altra scelta senza ogni volta tornare alla pagina
iniziale.
In posizione immediatamente sottostante la testata troviamo riportato
l'indirizzo interno del sito in cui ci troviamo, presente in questa pagina come
in tutte le altre, composto dalle voci e sottovoci dei menù che ci hanno
condotto alla pagina che stiamo leggendo (es. > Europarl > ABC). La sua
importanza è chiara, in quanto dà una rapida indicazione della posizione
dell'utente e permette di risalire rapidamente selezionando una delle voci:
ognuna è un collegamento.
La testata assolve quindi pienamente al suo duplice compito di rendere
raggiungibili le sezioni interne e di rendere sempre evidente la propria
posizione, senza essere caotica e soprattutto senza togliere eccessivo spazio
alle informazioni nella parte centrale.
La parte centrale della pagina elenca i collegamenti alle sezioni e
relative sottosezioni: servizio stampa; ABC; documentazione; attività.
In alto nella parte centrale sono messi in evidenza tre link espressi
dall’immagine insieme all’indicazione testuale:
● Who's who, sezione descrittiva dei membri, assistenti, osservatori
presenti nel parlamento
● Il vostro Europarl, sezione che prevede la registrazione, permette
una personalizzazione del sito per favorirne la navigabilità all'utente
e prevede la possibilità di ricevere informazioni sulle nuove
pubblicazioni
● il collegamento al sito sulle elezioni europee del 2004, contenente
tutte le informazioni relative e pronto ad ospitare nella sua home
page i risultati delle votazioni
Tutte le immagini sono di piccole dimensioni e non distraggono, la
descrizione testuale del collegamento è chiaramente riportata sotto ognuna di
esse e compare anche posizionandosi con il mouse sopra le immagini
stesse. L'unica immagine lievemente più grande è quella relativa alle elezioni
europee, scelta motivata dal loro imminente svolgimento.
Gli altri link che fanno da cornice destra alla pagina si presentano in
maniera analoga a quelli già descritti: Europaquiz; Portale dei cittadini;
Sicurezza marittima; L'avvenire dell' Europa; Ampliamento; Libertà, sicurezza
e giustizia; Diritti fondamentali e diritti dell'uomo.
Il bianco fa da sfondo all'intera pagina, quindi anche ai collegamenti alle
sezioni riportati al centro, conferendo chiarezza ed eleganza e prevenendo
incoerenze cromatiche con le immagini dipendenti da una configurazione
particolare del browser.
Per finire, in calce alla pagina, con la semplice separazione realizzata
da un righello, sono presenti i collegamenti relativi al servizio offerto dal sito
stesso, distribuiti orizzontalmente: possibilità di scrivere al webmaster,
sezione relativa al copyright e disclaimer, e la versione in solo testo per offrire
una migliore accessibilità.
La pagina è quindi costruita sull'intelaiatura di una tabella sottostante,
invisibile, che offre la caratteristica di avere una dimensione fissa e
ottimizzata per la risoluzione 800x660, la più diffusa. Gli elementi della pagina
sono quindi sempre distribuiti e allineati nello stesso modo,
indipendentemente dal browser e dalla risoluzione dello schermo utilizzati.
L'assenza di frame e la leggerezza delle immagini consente un caricamento
rapido.
7. STUDIO DELLE ALTRE PAGINE
Le altre pagine del sito sono divisibili essenzialmente in due categorie:
● le pagine di indice di sezione, quali ad esempio ABC o
Documentazione
● le pagine contenutistiche
In tutte è presente la barra di intestazione.
Nelle prime si presenta uno schema a due colonne in cui compaiono
dei riquadri per i titoli della sottosezione seguiti da una lista di argomenti: ogni
elemento della lista è un collegamento. In queste pagine, se sono
particolarmente estese, è sempre riportata in fondo a ogni menù una piccola
icona con la freccia di ritorno in alto, per accedere facilmente alle funzioni
riportate nella parte alta di ogni pagina.
Le seconde riportano chiaramente in alto il titolo della sezione che si sta
consultando, in un riquadro nello stile del sito con sfondo a tema, seguito dal
testo del documento.
In ogni caso in cui si deve operare una ricerca, la pagina fornisce
un'interfaccia chiara e completa quanto a modalità di ricerca possibile. I
risultati sono sempre chiaramente disposti e direttamente accessibili dal link
con cui iniziano.
Spesso scegliendo una voce da una delle pagine di indice si accede a
un'altra pagina con struttura simile, che rappresenta un sottomenù. È chiara
la funzionalità del percorso riportato in alto, poiché la vastità e ramificazione
del sito rischierebbero altrimenti di disorientare l'utente.
Altre due funzioni molto comode sono accessibili dai due tasti presenti
in alto a destra:
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il tasto menù principale
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Il primo consente di arrivare direttamente alla pagina di indice della
sezione che l'utente sta consultando, mentre l'altro permette di salire di un
livello nella stratificazione del sito.
PAGINE DEL SITO WEB DEL PARLAMENTO
EUROPEO
PE/S/1
BENVENUTI AL PARLAMENTO EUROPEO
PERCORSO: EUROPARL/ABC/BENVENUTI AL PARLAMENTO EUROPEO
1. LA PAGINA
Questa pagina offre una panoramica generale dell’istituzione, dai suoi
poteri al suo ruolo politico, dall’organizzazione ai suoi membri, dagli uffici alle
attività. Il suo obiettivo è guidare il cittadino alla conoscenza del Parlamento
europeo.
Vi si accede dalla macroarea ABC presente nella home page. È
interessante rilevare come la pagina realizzi una funzione di menù generale,
in quanto da essa si accede a sezioni facenti parte di macroaree diverse.
Esercita quindi una funzione di raccolta e di sintesi di tutti gli argomenti che
svolgono una funzione descrittiva dell’istituzione europea, al fine di avvicinare
il cittadino alla scoperta di essa.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
Gli argomenti trattati in questa sezione, e visivamente distribuiti nella
consueta colonna sulla sinistra della pagina web, sono i seguenti:
a)
benvenuti al Parlamento europeo;
b)
i deputati europei;
l’organizzazione del Parlamento europeo;
c)
d)
poteri e ruolo politico del Parlamento europeo;
e)
il Parlamento europeo: la voce dei cittadini in Europa;
f)
l’ABC dell’Unione europea;
g)
uffici d’informazione del PE;
h)
istituzioni dell’EU: indirizzi;
i)
mappe europee;
j)
l’euro: Commissione europea;
k)
l’euro: Banca centrale europea;
l)
l’Unione Europea in sintesi;
verso l’unità dell’Europa - il V ampliamento.
m)
Benvenuti al Parlamento europeo
È un’introduzione di carattere generale, che lo descrive come
rappresentante i "popoli degli Stati riuniti nella Comunità". Attualmente circa
375 milioni di europei di 15 Paesi partecipano, tramite i loro 626 deputati eletti
al Parlamento europeo, alla costruzione dell'Europa. Segue una breve sintesi
delle ragioni della nascita e della storia del PE. Eletto per la prima volta a
suffragio universale diretto nel giugno del 1979, a 34 anni dalla fine della
seconda guerra mondiale, rappresenta il simbolo di riconciliazione più
significativo di cui gli Europei potevano dotarsi. Legittimato dal suffragio
universale diretto, il Parlamento europeo, che viene eletto ogni cinque anni,
ha ottenuto attraverso successivi trattati poteri sempre maggiori. In
particolare, il Trattato di Maastricht del 1992 e quello di Amsterdam del 1997
hanno trasformato il Parlamento europeo in un'autentica assemblea
legislativa, che esercita poteri paragonabili a quelli dei parlamenti nazionali:
infatti, esso approva ormai la maggior parte delle "leggi" europee
congiuntamente al Consiglio dei ministri.
I deputati europei
Il Parlamento europeo è formato da 626 deputati. Il numero di deputati
per ciascuno Stato membro è stabilito dal Trattato. Dall'entrata in vigore del
Trattato di Maastricht, nel 1993, ogni cittadino di uno Stato membro
dell'Unione europea residente in un altro Stato dell'Unione può votare o farsi
eleggere nel paese di residenza. Il numero di deputati per ciascuno Stato
membro è stabilito dal Trattato. In Aula i seggi dei deputati non sono ripartiti
in base alle delegazioni nazionali, ma secondo il gruppo politico di
appartenenza. Attualmente il Parlamento europeo conta sette gruppi politici e
alcuni deputati "non iscritti". Nei vari gruppi confluiscono oltre cento partiti
politici nazionali. Segue una scheda contenente l’elenco dei gruppi politici e
una breve descrizione di essi.
L’organizzazione del Parlamento europeo
Il Parlamento europeo è l'unica istituzione comunitaria che si riunisce e
delibera in sedute e riunioni aperte al pubblico. Le sue decisioni, posizioni e
discussioni sono pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea. I
deputati lavorano in seno a delegazioni e commissioni parlamentari, di cui
sono membri titolari o supplenti. I deputati europei si riuniscono in seduta
plenaria una settimana al mese (tornata) a Strasburgo. Alcune tornate
supplementari di due giorni si tengono a Bruxelles. Il Segretariato generale
del Parlamento si trova a Lussemburgo. Durante due settimane al mese, essi
partecipano alle riunioni delle commissioni parlamentari a Bruxelles. La
settimana restante è riservata alle riunioni dei gruppi politici. I lavori del
Parlamento, grazie ai suoi servizi di traduzione, si svolgono nelle undici
lingue ufficiali dell'Unione: danese, finlandese, francese, greco, inglese,
italiano, olandese, portoghese, spagnolo, svedese e tedesco.
Organi del Parlamento europeo
La presidenza e l’Ufficio di presidenza: Il Presidente dirige l'insieme
delle attività del Parlamento e dei suoi organi. Egli presiede le sedute plenarie
nonché le riunioni dell'Ufficio di presidenza e della Conferenza dei presidenti.
Egli rappresenta il Parlamento in tutte le relazioni esterne e, in particolare, in
quelle internazionali.
L'Ufficio di presidenza è l'organo di direzione regolamentare
dell'istituzione, competente per il bilancio del Parlamento così come per le
questioni amministrative, del personale e organizzative. Esso comprende il
Presidente e quattordici Vicepresidenti nonché cinque Questori, dotati di
funzioni consultive.
La Conferenza dei presidenti, che riunisce il Presidente del Parlamento
e i presidenti dei gruppi politici, è l'organo di direzione politica dell'istituzione.
Essa stabilisce le competenze e il numero dei membri delle commissioni e
delle delegazioni parlamentari, decide la ripartizione dei seggi in Aula e
prepara il calendario e l'ordine del giorno delle tornate.
Le Commissioni parlamentari sono diciassette e ad esse competono i
lavori preparatori delle tornate del Parlamento. Ogni commissione elegge un
presidente e tre vicepresidenti e dispone di una segreteria. Le commissioni
elaborano e approvano relazioni sulle proposte legislative così come relazioni
di iniziativa. Esse redigono inoltre pareri destinati ad altre commissioni
parlamentari.
Il Segretariato generale: sono sotto la sua autorità i circa 3500
funzionari, assunti tramite concorso in tutti gli Stati membri dell'Unione e al
servizio del Parlamento europeo.
Poteri e ruolo politico del PE
Come ogni parlamento, il Parlamento europeo esercita tre poteri
fondamentali: il potere legislativo, il potere di bilancio e il potere di controllo.
Esso svolge un ruolo politico crescente in seno all'Unione europea.
Potere legislativo. La procedura legislativa normale è la codecisione:
posti su un piano di parità, Consiglio e Parlamento europeo approvano
congiuntamente la legislazione proposta dalla Commissione. L'accordo finale
del Parlamento europeo è indispensabile. Si applica a numerosi settori:
libertà di circolazione dei lavoratori, realizzazione del mercato interno, ricerca
e sviluppo tecnologico, ambiente, protezione dei consumatori, istruzione,
cultura, sanità, ecc. Benché la procedura di codecisione rappresenti la
norma, esistono ancora oggi ambiti legislativi non trascurabili nei quali il
Parlamento europeo esprime un semplice parere, come ad esempio in
materia fiscale o in ordine alla fissazione dei prezzi agricoli. Oltre a rafforzare
il potere di codecisione del Parlamento europeo, il Trattato di Amsterdam ha
altresì sancito il suo potere di iniziativa politica. Il Parlamento spesso
approva, su proposta di una delle sue commissioni, relazioni volte ad
orientare la politica dell'Unione europea e ad invitare la Commissione
europea a prendere iniziative. Segue una scheda che descrive
minuziosamente la procedura di codecisione.
Potere di bilancio. Il Parlamento europeo e il Consiglio sono i due rami
dell'autorità di bilancio, vale a dire che essi condividono il potere in materia di
bilancio così come condividono il potere legislativo. Le decisioni del
Parlamento sono preparate dalla sua commissione per i bilanci, in
collaborazione con le altre commissioni parlamentari. Ogni anno, in dicembre,
il PE stabilisce il bilancio dell'esercizio successivo, il quale entra in vigore
soltanto dopo essere stato firmato dal Presidente del Parlamento europeo. Il
Parlamento ha anche la facoltà di respingere il bilancio, se ritiene che non
risponda alle esigenze dell'Unione. In questo caso, la procedura di bilancio
deve ricominciare.
Seguono tre schede contenenti gli approfondimenti su come è utilizzato
il bilancio, come è finanziato e su chi ne controlla l’esecuzione.
Potere di controllo. Questo potere, che in origine verteva unicamente
sull'azione della Commissione, si è esteso anche al Consiglio e agli organi
preposti alla politica estera e di sicurezza.
Ruolo politico. L'Assemblea esercita la propria influenza anche in
materia di accordi internazionali sottoscritti dall'Unione, di accordi di
adesione, di politica estera e di sicurezza, di affari interni e giustizia, di unione
monetaria; inoltre ha svolto un'importante funzione nell'elaborazione della
Carta dei diritti fondamentali ed attualmente partecipa a pieno titolo ai lavori
della Convenzione.
Il PE: la voce dei cittadini in Europa
In questa sezione è brevemente descritto quello che viene più
analiticamente approfondito nell’area “il portale dei cittadini”. Trattasi di tutti
quegli strumenti che il PE mette a disposizione dei cittadini europei per
esercitare il proprio diritto/dovere all’informazione e comunicazione (diritto di
petizione, denunce al Mediatore, posta del cittadino ecc..).
L’ABC dell’Unione Europea
È il glossario del sito. Contiene un elenco di termini di ambito
comunitario, con la relativa spiegazione(organi, istituzioni, processi europei,
fonti normative, ecc.).
Uffici d’informazione del PE
Rimanda al link contenente i recapiti degli uffici nazionali del PE presso
tutti i paesi membri, comprensivi di indirizzo, telefono, fax, indirizzo mail e
l’eventuale sito (ad esempio gli uffici italiani del PE hanno realizzato un sito
del PE in Italia).
Istituzioni dell’UE: indirizzi
Contiene l’elenco dei link ai siti di tutte le istituzioni dell’ Unione.
Mappe europee
Si parte dalla mappa generale dell’Europa. Selezionando una nazione
europea, si apre la mappa nazionale. Spostandosi col cursore, nella cartina
del paese membro, su una determinata Regione, si accede ad una mappa,
su scala maggiore, della regione stessa.
L’euro: Commissione europea
È il link al sito web della Commissione europea sull’euro: ne descrive
l’origine, la circolazione nei paesi membri, i benefici relativi, intendendo
rispondere alle domande più frequenti sulla moneta unica.
L’Unione Europea in sintesi
Sono brevemente ricordate, con linguaggio molto semplice, le origini
dell’Unione, il funzionamento delle sue istituzioni, la sua attività, la sua
struttura. La sezione è aggiornata al 30 aprile 2004, al periodo quindi che ha
preceduto l’entrata dei 10 paesi di nuova acquisizione. Vengono descritte le
ragioni dell’ampliamento, le modalità con cui avverrà, i requisiti che devono
possedere gli stati terzi per candidarsi a diventare stati membri, gli aiuti
previsti per i paesi candidati dell’Europa Orientale, il ruolo del PE nei
negoziati coi paesi candidati e altro ancora.
3. I DESTINATARI
Ogni cittadino dell’Europa deve ritenersi il destinatario di queste pagine
che intendono guidarlo alla scoperta del Parlamento europeo.
4. LA VESTE GRAFICA E LA FUNZIONALITÀ
Graficamente la pagina appartiene alla tipologia di quelle che
costituiscono l’indice di sezione.
Presenta infatti uno schema a colonna, di colore verde molto chiaro, in
cui compaiono i titoli della sottosezione, in colore giallo, che costituiscono un
collegamento. Scegliendo una voce da una delle pagine di indice si accede
ad un'altra pagina con struttura simile, che rappresenta un sottomenù.
Semplicemente spostandosi col cursore sui titoli, senza bisogno di
cliccare con il mouse, si apre - nello spazio bianco che costituisce la gran
parte della pagina - la presentazione della sezione relativa.
In alto a sinistra spicca il logo del PE, riprodotto in tutte le pagine del
sito, una scritta bianca -“Europarl”- su barra blu scura.
Immediatamente sotto, in alto a sinistra, il menù a tendina contenente la
dicitura vai a.. con l’elenco delle macrocategorie linkate contenenti i relativi
sottoargomenti.
In alto a destra le icone relative alle lingue in cui si può leggere il sito, in
uno stile grafico essenziale ed elegante che riesce a riportare tutte le
opportunità senza essere caotico e permettendo all'utente un'altra scelta
senza ogni volta tornare alla pagina iniziale. Le lingue“attive”, quelle cioè in
cui è disponibile la pagina, sono sottolineate.
In posizione immediatamente sottostante la testata troviamo riportato
l'indirizzo interno del sito in cui ci troviamo, presente in questa pagina come
in tutte le altre, composto dalle voci e sottovoci dei menù che ci hanno
condotto alla pagina che stiamo leggendo (> Europarl > ABC> Benvenuti al
Parlamento europeo). La sua importanza è chiara, in quanto dà una rapida
indicazione della posizione dell'utente e permette di risalire rapidamente
selezionando una delle voci: ognuna è un collegamento.
Nella restante parte della pagina, su sfondo bianco, si colloca una
dichiarazione Presidente pro tempore del PE, Pat Cox, di benvenuto al
Parlamento. I caratteri sono grigi. Il titolo - Benvenuti al Parlamento europeo compare su una barra di colore verde. Sopra la barra troviamo la data
dell’ultimo aggiornamento della pagina web.
Anche in questa pagina si ritrovano le funzioni di “tasto menù
principale”, che consente di arrivare direttamente alla pagina di indice della
sezione che l'utente sta consultando e di “tasto up one level”, che permette di
salire di un livello nella stratificazione del sito.
Per finire, in calce alla pagina, con la semplice separazione realizzata
da un righello, sono presenti i collegamenti relativi al servizio offerto dal sito
stesso, distribuiti orizzontalmente: lA possibilità di scrivere al webmaster, la
sezione relativa al copyright e disclaimer e la versione in solo testo per offrire
una migliore accessibilità.
5. LA LEGGIBILITÀ
L’ampio documento che scorre lungo la pagina “Benvenuti al
Parlamento europeo” riproduce con tagli e/o integrazioni sostanzialmente
marginali il testo dell’opuscolo Il Parlamento europeo che abbiamo già
esaminato nella sezione dedicata alle pubblicazioni (cfr. PE/P/7). E difatti
l’indice di predizione di leggibilità dei due testi242[242] è praticamente identico:
45,63 per l’opuscolo, 45,21 per la pagina web. Riproduciamo, per la
precisione, i dati statistici che conducono a quest’ultimo valore, ma rinviamo
direttamente alla scheda dedicata all’opuscolo per tutte le considerazioni di
merito:
• le frasi sono 289, i paragrafi 156, ciascuno dei quali è composto in
media da quasi due (1,9) e da circa 42 parole (41,5);
• le frasi lunghe (con più di 40 parole) sono19, pari al 6,6% del testo;
• le frasi brevi (con non più di 15 parole) sono 103, pari al 36,6%.
• Le frasi medie (le frasi cioè che contengono un numero di parole
compreso tra 16 e 39) sono 162 e costituiscono la maggioranza (56,8)
del testo.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
Si rimanda alle osservazioni formulate a proposito dell’opuscolo Il
Parlamento europeo in precedenza esaminato. Vorremmo però sottolineare
(e il discorso vale naturalmente anche per la leggibilità) come il metodo di
elaborare testi sostanzialmente identici sia per la pagina stampata, sia per
quella web non possa considerarsi una soluzione positiva. Non solo infatti i
destinatari non sono necessariamente i medesimi, ma lo stesso impatto di
lettura varia nei due casi. Un opuscolo o persino un breve dépliant a stampa
consentono in realtà un approccio del lettore che è sempre in qualche modo
più attento e riposato di quello, “a volo d’uccello” del navigatore magari
casuale. Considerare i due strumenti di comunicazione come
sostanzialmente sovrapponibili rischia allora di far smarrire le opportunità e i
pregi che invece essi possono variamente offrire, sia se utilizzati
separatamente, sia - soprattutto - se inseriti in una strategia comunicativa
integrata e complementare. Nel caso in questione, i limiti evidenziati per
l’opuscolo, lungi dal venire corretti, risultano - proprio per la natura del
medium - persino aggravati.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
242[242]
Ricordiamo che per entrambi i testi non sono stati considerati le tabelle e alcuni i riquadri
riepilogativi. Si è già sottolineato infatti che i brevi item delle prime come delle seconde vengono letti dal
sistema Gulpease come frasi brevi. Un dato, questo, che avrebbero falsato, innalzandolo artificiosamente
verso l’alto, l’indice di predizione di leggibilità.
BENVENUTI AL
PARLAMENTO
EUROPEO
INDICE GULPEASE
45,21
INDICE GUIRAUD
18,48
NUMERO DELLE LETTERE
36988
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
6467
Parole diverse
1486
Lettere per parola
5,6
Sillabe per parola
2,5
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
71%
Molto comuni
8%
Comuni
2%
Meno diffuse
19%
FORME VERBALI
Presente indicativo
80%
Passato prossimo
11%
Presente congiuntivo
4%
Futuro semplice
1%
Imperfetto indicativo
<1%
Imperfetto congiuntivo <1%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
156
Frasi per paragrafo
1,9
Parole per paragrafo
41,5
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
289
Frasi lunghe
19 (6,6%)
Frasi corte
103 (35,6%)
Parole per frase
22,4
Sillabe per frase
41,5
RICORRENZA DEI TERMINI
206 europeo
54 membro
45 diritto
38 politico
35 commissione
26 deputato
22 gruppo
19 legislativo
19 estero
17 anno
8. PROVE DI RISCRITTURA
Si rinvia agli esempi proposti nella scheda dedicata all’opuscolo Il
Parlamento europeo (PE/P/7). Ci permettiamo anzi di osservare come essi
possano ben adattarsi agli spazi e alle soluzioni grafiche tipiche di una pagina
web.
La pagina è graficamente semplice e operativamente funzionale. La agibilità
dei suoi diversi link è buona e rapida. Il linguaggio però, che ricalca quasi alla
lettera quello di un opuscolo a stampa del Parlamento europeo, può ritenersi
adeguato solo nel caso di “navigatori” particolarmente colti e motivati. Ma la
pagina è stata costruita e redatta pensando a un pubblico ben più ampio e
articolato.
PE/S/2
PORTALE DEI CITTADINI
PERCORSO: EUROPARL/ABC/PORTALE DEI CITTADINI
1. LA PAGINA
Alla pagina si accede sia dalla macroarea ABC, sia da una apposita
icona collocata sulla sinistra della home page e composta da una foto
dell’ingresso del parlamento europeo, con sotto la dicitura linkata “portale dei
cittadini”.
L’importanza della pagina web è considerevole: infatti è attraverso di
essa che l’utente navigatore entra direttamente in contatto con l’istituzione
europea. Si realizza così una effettiva partecipazione dei cittadini, in
attuazione dei principi che regolano la trasparenza e l’efficacia dell’azione
amministrativa. Si garantisce altresì un effettivo intervento alla “cosa
pubblica” da parte dei “governati”: il diritto/dovere all’informazione è sentito
come valore fondamentale del processo di integrazione europea.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
Gli argomenti sono articolati in uno schema a colonna in cui compaiono
dei riquadri per i titoli della sottosezione seguiti da una lista di argomenti; ogni
elemento della lista è un collegamento:
a. Corrispondenza con il cittadino
b. Petizioni al Parlamento europeo
c. Denunce al Mediatore europeo
d. Accesso ai documenti ufficiali
e. Accesso al Registro dei documenti del PE
f. Accesso ai Registri delle altre istituzioni
g. Guida e aiuto alla ricerca
h. FAQ - Domande frequenti
Corrispondenza con il cittadino
La casella postale è riservata ai quesiti, alle richieste d'informazione,
alle proposte e ai suggerimenti indirizzati dai cittadini al Parlamento europeo.
Le richieste devono riguardare settori d'attività dell'Unione europea. Le
risposte saranno fornite entro un termine ragionevole. Se la richiesta riguarda
un argomento complesso, sarà fornita una risposta interlocutoria per e-mail.
Prima di presentare la richiesta, si prega innanzitutto di consultare le FAQ. Vi
si troveranno le risposte alle domande sugli argomenti trattati più di
frequente. Non appena trasmessa la richiesta per via elettronica, l’utente
riceverà un avviso di ricevuta per lo stesso tramite.
Perché sia dato seguito alla richiesta, al navigatore si domanda di
inserire una serie di dati personali nel modulo predisposto.
Petizioni al Parlamento europeo
Ogni cittadino dell'Unione europea, nonché qualsiasi persona fisica o
giuridica che risieda o abbia la sede sociale in uno Stato membro, può
presentare una petizione al Parlamento europeo, individualmente o in
associazione con altri cittadini o persone, su una materia rientrante nel
campo di attività dell'Unione europea e che lo concerne direttamente. La
petizione può avere per oggetto una richiesta derivante da un'esigenza
generale, una lamentela personale o un invito rivolto al Parlamento europeo
affinché si pronunci su una questione d'interesse pubblico. C’è una sezione
dedicata alle domande più frequenti, relative al diritto di petizione: chi può
presentarla; su cosa può vertere; quali condizioni occorre rispettare per
presentarla; in quale lingua va presentata; come vengono iscritte nel
Registro; le procedure per presentarla; le cause di irricevibilità; la pubblicità.
Perché sia dato seguito alla richiesta, al navigatore si domanda di inserire
una serie di dati personali nel modulo predisposto, che è lo stesso riservato ai
quesiti del cittadino.
Denunce al Mediatore europeo
Ogni cittadino dell'Unione europea o qualsiasi cittadino residente
nell'Unione che si consideri leso da un atto di cattiva amministrazione da
parte delle istituzioni o degli organi comunitari può presentare una denuncia
al Mediatore europeo. Questi ha il compito di esaminare le denunce dei
cittadini contro i casi di cattiva amministrazione da parte delle istituzioni e
degli organi della Comunità europea. Non può trattare casi riguardanti le
amministrazioni nazionali, regionali o locali degli Stati membri. Anche qui è
presente una sezione dedicata alle domande più frequenti, relative alla
possibilità di presentare la denuncia al Mediatore: chi può presentarla; quale
può esserne l’oggetto; cosa significa “cattiva amministrazione”; quali
istituzioni ed organi; come presentare la denuncia; come entrare in contatto
con il Mediatore. Il modo migliore per presentare la denuncia è utilizzare il
Formulario elettronico di denuncia, di cui vanno compilati tutti i campi
obbligatori contrassegnati con un cancelletto (#).
Accesso ai documenti ufficiali
I documenti ufficiali del Parlamento europeo contengono i documenti
delle Commissioni parlamentari e delle delegazioni interparlamentari, i
documenti preparati per l’Aula e quelli approvati da questa, le dichiarazioni
scritte, le interrogazioni parlamentari, nonché una presentazione di tutti i
documenti ufficiali del Parlamento europeo.
Ognuno di questi link conduce alla pagina contenente l’elenco dei
documenti in ordine cronologico, o per sessione, o per relatore. È anche
possibile effettuare la ricerca per parola chiave.
Accesso al Registro dei documenti del Parlamento europeo
Il Registro dei documenti del Parlamento europeo consente al cittadino
di accedere ai documenti elaborati o ricevuti dal Parlamento europeo. I
documenti legislativi possono essere trovati direttamente nella sezione
"Accesso ai documenti ufficiali" oppure attraverso la sezione "Aiuto alla
ricerca" (Osservatorio legislativo). La ricerca viene effettuata attraverso
l’inserimento di una parola chiave (semplice) o anche attraverso l’inserimento
di più dettagliati criteri (avanzata).
Qualora ciò non sia possibile, può essere presentata una semplice
domanda tramite un modulo. Queste richieste saranno trattate entro 15 giorni
lavorativi.
Accesso ai Registri delle altre istituzioni
È possibile altresì accedere ai registri dei documenti interni della
Commissione europea e del Consiglio, seguendo la medesima procedura.
Guida e aiuto alla ricerca
Questa funzione offre tutte le possibilità di ricerca per parola.
L'Osservatorio legislativo consente di effettuare una ricerca dettagliata delle
procedure legislative e non legislative attualmente in corso, nonché quelle
ultimate dal 1994. Allo stato attuale, la navigazione è possibile in inglese e
francese, con accesso ai testi di base di tali procedure in tutte le lingue
ufficiali
FAQ - Domande frequenti
È presente una sezione FAQ dedicata alle risposte alle domande rivolte
di frequente alla Posta del cittadino e al Webmaster. Tra le altre: 1) Cosa fa il
PE per i diritti dell’uomo? 2) Il PE aiuta il Terzo Mondo? 3) Problemi con la
giustizia nazionale 4) Impieghi/assunzioni 5) Tirocini ecc.
3. I DESTINATARI
La sezione web è rivolta a tutti i cittadini europei.
4. LA VESTE GRAFICA E LA FUNZIONALITÀ
Si è visto nel capitolo dedicato all’analisi del sito che le pagine sono
divisibili essenzialmente in due categorie: 1) quelle di indice di sezione; 2)
quelle contenutistiche.
“Il portale dei cittadini” appartiene alla prima categoria. Presenta infatti
uno schema a colonne in cui compaiono dei riquadri per i titoli della
sottosezione seguiti da una lista di argomenti. Ogni elemento della lista è un
collegamento. Scegliendo una voce da una delle pagine di indice si accede
ad un'altra pagina con struttura simile, che rappresenta un sottomenù.
I riquadri sono in colore verde chiaro, con i caratteri in blu.
Semplicemente spostandosi col cursore sui riquadri, senza bisogno di
cliccare con il mouse, si apre nello spazio bianco che costituisce la gran parte
della pagina, la presentazione della sezione relativa.
Lo spazio bianco che costituisce tutta la restante parte della pagina, è
lasciato vuoto, con l’eccezione di una foto di medie dimensioni collocata
nell’angolo in alto a destra, e raffigurante l’entrata al PE affollata di persone.
Sopra campeggia la scritta in blu “Il portale dei cittadini”.
In alto a sinistra spicca il logo del PE, riprodotto in tutte le pagine del
sito, una scritta bianca -“Europarl” - su barra blu scura.
Immediatamente sotto, in alto a sinistra, il menù a tendina contenente la
dicitura vai a.. con l’elenco delle macrocategorie linkate contenenti i relativi
sottoargomenti.
In alto a destra vi sono le icone relative alle lingue in cui si può leggere
il sito. Esso ha uno stile grafico essenziale ed elegante che riesce a riportare
tutte le opportunità senza essere caotico e permette all'utente un'altra scelta
senza ogni volta tornare alla pagina iniziale. Le lingue“attive”, quelle in cui è
disponibile la pagina, sono sottolineate.
In posizione immediatamente sottostante la testata troviamo riportato
l'indirizzo interno del sito in cui ci troviamo, presente in questa pagina come
in tutte le altre, composto dalle voci e sottovoci dei menù che ci hanno
condotto alla pagina che stiamo leggendo ( > Europarl > ABC> Portale dei
cittadini). La sua importanza è chiara, in quanto dà una rapida indicazione
della posizione dell'utente e permette di risalire rapidamente selezionando
una delle voci: ognuna è un collegamento.
Altre due funzioni molto comode sono accessibili dai due tasti presenti
in alto a destra:
- il tasto menù principale
- il tasto up one level (sali di un livello)
Il primo consente di arrivare direttamente alla pagina di indice della
sezione che l'utente sta consultando, mentre l'altro permette di salire di un
livello nella stratificazione del sito.
Per finire, in calce alla pagina, con la semplice separazione realizzata
da un righello, sono presenti i collegamenti relativi al servizio offerto dal sito
stesso, distribuiti orizzontalmente: la possibilità di scrivere al webmaster, la
sezione relativa al copyright e disclaimer e la versione in solo testo per offrire
una migliore accessibilità.
5. LA LEGGIBILITÀ
La predizione di leggibilità degli otto link della pagina web “Il portale dei
cittadini” individuata dall’indice Gulpease è pari a 42,64. Tale valore segnala
una leggibilità “facile” per lettori laureati o diplomati, ma “molto difficile” per
licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli della scuola
elementare. Ne consegue un impatto di lettura che è “indipendente” solo per i
laureati e i diplomati; è invece “scolastico” (richiede cioè l’assistenza di un
tutor) per i licenziati della scuola media243[243].
I parametri statistici che concorrono a determinare l’indice di leggibilità
della pagina web sono i seguenti:
• 23 sono le frasi, 16 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto da
circa una frase e mezza (1,4);
• 1 è la frase lunga (con più di 40 parole) pari al 4,3% del testo;
• 9 sono le frasi corte (con non più di 15 parole) pari al 39,1%;
• 13 sono le frasi medie (con un numero di parole compreso tra 16 e
39) pari all’56,6%.
Come si vede si tratta di un livello di predizione di leggibilità piuttosto
basso. A incidere su di esso sono sia l’unica frase lunga, che contiene ben 56
lemmi, sia il numero senza dubbio elevato delle frasi medie. Ma un certo
peso è pure esercitato dalla media delle sillabe (54,1) e delle parole (20,6)
per frase.
In sostanza, si può osservare che la leggibilità del testo richiederebbe
un target di fruitori dotati di una formazione culturale abbastanza alta. Tanto
più che il valore di 42,64 si avvicina alla soglia di 40: una soglia che segnala
uno scritto con una leggibilità “difficile” e un impatto di lettura “scolastico”
anche per quanti siano in possesso di un diploma di scuola media superiore.
I frequentatori previsti dal titolo stesso della pagina web, lo si è visto,
sono invece i cittadini, in tutti loro svariati livelli di formazione scolastica: per
non pochi di essi, quindi, la fruizione della pagina può costituire qualche
problema. Una semplificazione del testo potrebbe non essere inutile. A mero
titolo esemplificativo, proporremo alla fine di questa scheda una ipotesi di
riscrittura di un passo della pagina che vada in tale direzione.
243[243]
L’impatto di lettura sarà ovviamente di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
La tessitura lessicale degli otto testi linkati è piana e lineare. Le parole
“fondamentali” sono difatti il 72%, quelle “molto comuni” l’7%, quelle “comuni”
il 2%. Abbastanza elevata è pertanto la percentuale delle parole “meno
diffuse”. Esse sono il 19% del vocabolario utilizzato. Il numero delle “parole
diverse” non è trascurabile. Esse costituiscono quasi la metà del documento:
sono 216 su 475 lemmi utilizzati. L’indice di Guiraud che individua la
“ricchezza lessicale complessa” è di 9,91, comunque significativo in un testo
così breve.
A differenza di quanto spesso accade nei documenti di informazione, la
struttura sintattica non privilegia la trattazione per punti elenco. Si preferisce
la trattazione distesa, con periodi piuttosto lunghi. Questi hanno in genere un
andamento prevalentemente paratattico. Sono però presenti anche tre
semplici periodi ipotetici. L’uso delle forme verbali vede sì la netta prevalenza
del modo indicativo (il presente predomina con il 75%, seguito a netta
distanza dal futuro semplice con il 10%), ma significativa - tra le più alte anzi
nei testi considerati in questa ricerca - la ricorrenza per il 13% del presente
congiuntivo.
La struttura logica è semplice e coerente. Rimangono le difficoltà
costituite dai alcuni riferimenti impliciti, soprattutto di carattere giuridico, che
presuppongono un lettore già in qualche modo informato.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
Queste le caratteristiche del testo rilevabili statisticamente:
IL PORTALE DEI
CITTADINI
INDICE GULPEASE
42,64
INDICE GUIRAUD
9,91
NUMERO DELLE LETTERE
2892
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
475
Parole diverse
216
Lettere per parola
6,0
Sillabe per parola
2,6
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
72%
Molto comuni
7%
Comuni
2%
Meno diffuse
19%
FORME VERBALI
Presente indicativo
75%
Futuro semplice
10%
Congiuntivo presente 13%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
16
Frasi per paragrafo
1,4
Parole per paragrafo
29,7
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
23
Frasi lunghe
1 (4,3%)
Frasi corte
9 (39,1)
Parole per frase
20,6
Sillabe per frase
54,1
RICORRENZA DEI TERMINI
18 europeo
14 documento
8 cittadino
6 accesso
5 richiesta
5 informazione
4 ufficiale
4 risposta
4 legislativo
4 disponibile
8. PROVE DI RISCRITTURA
Si propone qui di seguito un’ipotesi di riscrittura del link “Accesso ai
documenti ufficiali” della pagina web “Portale dei cittadini”. Si tratta infatti di
un testo con predizione di leggibilità particolarmente basso.
Testo originale: indice Gulpease 31,74244[244]
“I documenti ufficiali del Parlamento europeo contengono i documenti
delle commissioni parlamentari e delle delegazioni interparlamentari, i
244[244]
Questo valore segnala una predizione di leggibilità “difficile” per laureati e diplomati, “quasi
incomprensibile” per i licenziati della scuola media e della scuola elementare.
documenti preparati per l’Aula e quelli approvati da questa, le dichiarazioni
scritte, le interrogazioni parlamentari, nonché una presentazione di tutti i
documenti ufficiali del Parlamento europeo. Ulteriori informazioni sono
disponibili sulla Guida all’accesso ai documenti del Parlamento europeo, del
Consiglio e della Commissione.”
Testo riscritto: indice Gulpease 72,79245[245]
I documenti ufficiali del Parlamento europeo contengono:
• i documenti delle commissioni parlamentari;
• i documenti delle delegazioni interparlamentari;
• i documenti preparati per l’Aula e quelli approvati;
• le dichiarazioni scritte;
• le interrogazioni parlamentari;
• una presentazione di tutti i documenti ufficiali del PE.
Altre informazioni sono disponibili sulla “Guida”.
La pagina è graficamente semplice e operativamente funzionale. La agibilità
dei suoi diversi link è buona e rapida. Il linguaggio è però adeguato a un
pubblico di navigatori piuttosto colto, mentre il “Portale dei cittadini” reca nel
suo stesso titolo un target ben altrimenti variegato. La predizione di leggibilità
dei testi linkati andrebbe pertanto spostata verso l’alto.
245[245]
Questo valore segnala invece una leggibilità “molto facile” per laureati e diplomati, “facile” per i
licenziati della scuola media, “difficile” per quelli della scuola elementare.
PE/S/3
TIROCINI
PERCORSO: EUROPARL/ABC/TIROCINI
1. LA PAGINA
Si accede alla pagina dalla macroarea ABC > Tirocini. Prima di entrare
nella pagina contenutistica, c’è una schermata di presentazione, a fondo
bianco, con immagini evanescenti di giovani tirocinanti intrecciate con quelle
degli edifici delle tre sedi del PE a Strasburgo, a Bruxelles e a Lussemburgo.
In alto troviamo il link alla pagina dedicata agli stages, disponibile in tre
lingue, francese, inglese e tedesco.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
I contenuti della pagina web vengono proposti in due spazi ben distinti.
Il primo spazio si articola su tutta la pagina: sotto il titolo “Parlamento
Europeo, stages e visite di studio”, l’utente è invitato, se vuole ottenere
maggiori informazioni, a rivolgersi agli indirizzi indicati.
Immediatamente sotto, sempre a centro pagina, ci sono due link: il
primo rinvia all’associazione degli stagisti Eupatras; l’altro a EUVP, il
programma di studio per giovani leaders provenienti da paesi non membri
dell’Unione. È sul testo contenuto in questa pagina che condurremo più
avanti una breve analisi della sua leggibilità e della sua comprensibilità.
Gli altri argomenti sono articolati nella parte sinistra della pagina:
a.
stages e visite di studio
b.
stages per traduttori
c.
stages per interpreti
d.
stages STOA
e.
tirocini presso altre istituzioni europee
a) stages e visite di studio
Per contribuire all’educazione europea, alla formazione professionale e
all’introduzione dei giovani al funzionamento dell’istituzione il Parlamento
europeo offre diverse possibilità di tirocini - generali, giornalistici e scientifici remunerati e non.
Gli stages remunerati sono riservati ai laureati o possessori di titolo
equivalente; servono a completare le conoscenze acquisite nel corso di studi
e a familiarizzare con l’attività dell’Unione e in particolare del PE.
I candidati al tirocinio “opzione generale” devono presentare un
attestato di un professore d’insegnamento superiore che esprima un giudizio
sulle attitudini del candidato, e devono avere redatto, come tesi di laurea o
come pubblicazione scientifica, un lavoro riguardante l’Unione Europea.
Coloro che aspirano allo stage “opzione giornalismo” devono, in più,
avere una competenza professionale attestata sia dalle pubblicazioni, sia
dall’iscrizione all’ordine dei giornalisti di uno Stato membro dell’UE.
La durata è di cinque mesi che non possono essere prolungati.
La domanda deve essere redatta attraverso la compilazione di un
formulario già predisposto, nel quale vanno inserite, oltre ai soliti dati
anagrafici - nome, cognome, indirizzo, data di nascita, nazionalità, sesso,
stato civile - informazioni più strettamente legate alle capacità professionali:
conoscenze linguistiche, informatiche, studi universitari, diplomi post-laurea,
lettere di referenza, pubblicazioni, obiettivo che si intende raggiungere ecc..
I tirocini non remunerati sono riservati agli studenti che li inseriscono nel
quadro di un corso universitario. Gli stages non remunerati durano dai due ai
quattro mesi e possono essere prolungati per altri due mesi. La domanda va
redatta su un formulario, che ricalca quello descritto sopra.
Le visite di studio hanno come scopo quello di permettere ai cittadini
europei di approfondire lo studio di determinate tematiche, relative
all’integrazione europea, sia attraverso la consultazione di documenti negli
archivi e nelle biblioteche del Parlamento, sia attraverso i contatti con i
deputati europei e le fondazioni specializzate. La durata massima della visita
è un mese. Le domande relative vanno spedite alla Direzione generale del
personale, che ne verifica la possibilità di accoglimento e informa gli
interessati dell’esito della richiesta.
b) Stages per traduttori
L’autorità abilitata a decidere sull’ammissione agli stages per traduttori
è il Direttore generale della Traduzione e dei Servizi generali.
Gli stagisti devono avere la nazionalità di uno Stato membro dell’UE o
comunque candidato all’adesione all’Unione; età tra i 18 e i 45 anni; non aver
già beneficiato di uno stage remunerato presso un’istituzione europea.
Le candidature vanno presentate per mezzo del formulario predisposto
e accompagnato da tutti i titoli certificati richiesti alla Direzione generale per il
personale che ne verifica la possibilità di accoglimento e informa gli
interessati dell’esito della richiesta.
Per tutta la durata dello stage, gli stagiaires sono sotto la responsabilità
di un tutor, di cui devono seguire le istruzioni. Anche in quest’area è presente
una sezione che racchiude i formulari in formato PDF da compilare inserendo
i dati personali e quelli relativi al background professionale.
c) Stages per interpreti
Proseguendo l’analisi delle sezioni collocate sulla sinistra della pagina,
troviamo quella dedicata agli stages per interpreti, che rimanda al link
dell’Associazione internazionale degli interpreti. Sono inoltre elencati i
requisiti da possedere per poter presentare la propria candidatura,
presentazione che avviene mediante invio del proprio curriculum vitae
all’indirizzo mail indicato.
d) Stages STOA
Si tratta di tirocini riservati a laureati in discipline scientifiche
(ingegneria, matematica, fisica, scienze naturali…). Il link contiene i recapiti
cui rivolgersi per ottenere informazioni più dettagliate e cui inviare i proprio
curriculum, nonché la richiesta di ammissione.
e) Tirocini in altre istituzioni europee
Sezione articolata in sette sottoaree dedicata ciascuna ad una
istituzione europea presso la quale è prevista la possibilità di lavorare per un
certo periodo come stagier: Mediatore europeo; Commissione europea;
Comitato economico e sociale; Consiglio d’Europa; Università europea di
Firenze; Banca centrale europea.
I relativi link riportano alle pagine web delle istituzioni citate, più
specificatamente alle parti di esse dedicate ai tirocini (corrispondenti a quella
che si sta analizzando per il Parlamento europeo).
3. I DESTINATARI
La pagina web offre informazioni dirette a tutti i cittadini dell’Unione e, in
alcuni casi anche di paesi non membri dell’Unione, che abbiano un’età
compresa tra i 18 e i 35 anni. Il requisito per partecipare ai tirocini è infatti
quello di avere un’età compresa in tale fascia.
4. LA VESTE GRAFICA E LA FUNZIONALITÀ
Le pagine di cui sono stati analizzati i contenuti, non presentano
particolari elementi grafici e propongono un facile orientamento tra le varie
sezioni del sito stesso.
In alto a sinistra spicca il logo del PE, riprodotto in tutte le pagine del
sito, una scritta bianca -“Europarl”- su barra blu scura.
Immediatamente sotto, in alto a sinistra, il menu a tendina contenente la
dicitura vai a... con l’elenco delle macrocategorie linkate contenenti i relativi
sottoargomenti.
In alto a destra le icone relative alle lingue in cui si può leggere il sito.
Le lingue“attive”, quelle cioè in cui è disponibile la pagina, sono sottolineate.
In posizione immediatamente sottostante la testata è riportato l'indirizzo
interno del sito in cui ci troviamo, presente in questa pagina come in tutte le
altre, composto dalle voci e sottovoci dei menù che ci hanno condotto alla
pagina che stiamo leggendo (Europarl > ABC> stages). La sua importanza è
chiara, in quanto dà una rapida indicazione della posizione dell'utente e
permette di risalire rapidamente selezionando una delle voci: ognuna è un
collegamento.
Il bianco fa da sfondo all’intera pagina, l’altro colore dominante è il
celeste.
Celeste è infatti la barra superiore contenente la parola tirocini tradotta
in tutte le lingue europee; nel medesimo colore sono i riquadri per i titoli della
sottosezione seguiti da una lista di argomenti contenuti nella colonna sulla
sinistra.
Abbiamo già visto come la pagina sia strutturata in modo molto
semplice, su due spazi ben definiti. Il primo, che si distende su gran parte
della pagina, contiene i recapiti cui rivolgersi per ottenere informazioni, scritti
in caratteri blu su riquadri in colori pastello azzurro e giallo. L’unico elemento
grafico rappresentato da un’icona di fax e di lettera. Il secondo spazio è
strutturato su una lunga colonna collocata nella parte sinistra della pagina, in
cui compaiono dei riquadri per i titoli della sottosezione seguiti da una lista di
argomenti: ogni elemento della lista è un collegamento.
Scegliendo una voce da una delle pagine di indice si accede ad un'altra
pagina con struttura simile, che rappresenta un sottomenù.
Altre due funzioni molto comode sono accessibili dai due tasti presenti
in alto a destra:
- il tasto menù principale
- il tasto up one level (sali di un livello)
Il primo consente di arrivare direttamente alla pagina di indice della
sezione che l'utente sta consultando, mentre l'altro permette di salire di un
livello nella stratificazione del sito.
Per finire, in calce alla pagina, con la semplice separazione realizzata
da un righello, sono presenti i collegamenti relativi al servizio offerto dal sito
stesso, distribuiti orizzontalmente: la possibilità di scrivere al webmaster, la
sezione relativa al copyright e disclaimer e la versione in solo testo per offrire
una migliore accessibilità.
5. LA LEGGIBILITÀ
Come si è sopra ricordato le analisi di questo paragrafo e di quello
successivo sono condotte sul testo di una delle pagine “linkate” alla sezione
“Tirocini” del sito del Parlamento europeo: la pagina, appunto, dedicata
al“Programma visitatori dell’Unione europea (EUPV).
L’indice Gulpease segnala una predizione di leggibilità del testo pari a
48,46. Questo valore individua un testo “facile” per lettori in possesso di
laurea o diploma, ma “molto difficile” per licenziati della scuola media e “quasi
incomprensibile” per quelli della scuola elementare. Ne consegue un impatto
di lettura “indipendente” per laureati e diplomati, “scolastico” per i licenziati
della scuola media e di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare.
I principali parametri che determinano l’indice di leggibilità dell’opuscolo
sono i seguenti:
• 19 le frasi, 12 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media da
circa una frase e mezzo (1,6) e da quasi di 34 parole (33,8);
• 2 le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 10,5% del testo;
• 6 le frasi brevi (con non più di 15 parole) pari al 31,6%.
Oltre la metà del testo è dunque composta da frasi medie (le frasi cioè
che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39): esse sono
11, il 57,9 % dell’intero documento.
A incidere su un livello di leggibilità sono soprattutto queste ultime. Ma
non si deve neppure trascurare che la media delle parole per frase (21,3),
contribuisce comunque a mantenere l’indice su un valore non particolarmente
elevato e tuttavia senz’altro adeguato al pubblico cui la pagina web intende
rivolgersi246[246]. Resta il fatto che, in almeno un passaggio, la predizione di
leggibilità è decisamente inferiore a quella media dell’intero testo e tale da
poter provocare qualche difficoltà anche a lettori forniti di un diploma
superiore. Al termine di questa scheda proporremo pertanto un’ipotesi di
riscrittura tesa a innalzare l’indice Gulpease di questo breve passo.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
Il testo della pagina web che stiamo esaminando privilegia soluzioni
lessicali e sintattiche piane, fondate prevalentemente su un vocabolario “di
alto uso” e su una strutturazione della frase di taglio quasi esclusivamente
paratattico. Queste scelte sono favorite da un’impostazione del discorso che,
dopo una breve premessa, si articola secondo lo schema - quello per così
dire “catechistico” - delle domande e delle risposte: uno schema che,
nonostante la lunghezza di alcune delle risposte, facilita indubbiamente sia le
lettura di un testo, sia la sua comprensibilità.
246[246]
“Coloro che hanno diritto a partecipare all’EUVP sono giovani politici, funzionari di governo,
professionisti dei mezzi di comunicazione (televisione, radio, giornali), sindacalisti, accademici, ecc. e, in
particolare, gli opinionisti.
I partecipanti devono normalmente aver completato un ciclo di studi universitari o una formazione
equivalente e devono aver lavorato per vari anni. In genere, i partecipanti sono scelti nell’ambito di una
fascia d’età tra i 25 e i 45 anni”.
L’indagine statistica ci precisa che i termini “fondamentali”, “comuni” e
“molto comuni” sono nettamente maggioritari (l’81%) rispetto a quelli “meno
diffusi” (19%). Una percentuale, quest’ultima, non particolarmente elevata in
un testo che è dedicato a divulgare un argomento piuttosto specifico. L’indice
di Guiraud relativo alla “ricchezza lessicale complessa” tocca il valore,
comunque significativo in un testo assai breve, di 10,38. Quanto all’uso del
verbo, il testo ricorre in modo dominante al presente indicativo (91%), ma va
pure segnalata la presenza di una percentuale (4%) del condizionale
presente che va però ascritta probabilmente a errori di traduzione.
In conclusione, i destinatari della pagina, dato il livello culturale richiesto
per partecipare all’EUPV, non dovrebbero avere alcun problema a
padroneggiare compiutamente il testo.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
TIROCINI
PROGRAMMA VISITATORI
DELL’UNIONE EUROPEA
(EUPV)
INDICE GULPEASE
48,46
INDICE GUIRAUD
10,38
NUMERO DELLE LETTERE
2212
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
405
Parole diverse
209
Lettere per parola
5,4
Sillabe per parola
2,3
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
72%
Molto comuni
6%
Comuni
3%
Meno diffuse
19%
FORME VERBALI
Presente indicativo
91%
Passato prossimo
4%
Condizionale presente 4%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
12
Frasi per paragrafo
1,6
Parole per paragrafo
33,8
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
19
Frasi lunghe
2 (10,5%)
Frasi corte
6 (31,6)
Parole per frase
21,8
Sillabe per frase
50,1
RICORRENZA DEI TERMINI
10 europeo
7 partecipante
3 studio
3 partecipare
3 funzioni
3 delegazione
2 visitare
2 viaggio
2 personale
2 paese
8. PROVE DI RISCRITTURA
Abbiamo visto come i destinatari del testo siano esplicitamente
lettori/navigatori in possesso di un titolo scolastico superiore e come per essi
non si presentino problemi particolari né sul terreno della leggibilità, né su
quello della comprensibilità. In due brevi passaggi, tuttavia, l’indice Gulpease
si abbassa notevolmente sino a scendere sotto la soglia che individua scritti
“difficili” anche per un pubblico così caratterizzato. Proponiamo pertanto
un’ipotesi di riscrittura tesa a innalzare la predizione di leggibilità,
adeguandola almeno a quella media dell’intero documento.
Testo originale: indice Gulpease 30,34247[247]
“Chi ha diritto a partecipare all’EUPV?
Coloro che hanno diritto a partecipare all’EUVP sono giovani politici,
funzionari di governo, professionisti dei mezzi di comunicazione (televisione,
radio, giornali), sindacalisti, accademici, ecc. e, in particolare, gli opinionisti.”
247[247]
Questo valore segnala una predizione di leggibilità “difficile” per laureati e diplomati, “quasi
incomprensibile” per i licenziati della scuola media e della scuola elementare.
Testo riscritto: indice Gulpease 54,01248[248]
Chi ha diritto a partecipare all’EUVP?
In particolare gli opinionisti. Ma pure giovani politici, funzionari di
governo, professionisti dei media, sindacalisti, accademici.
La pagina è operativamente molto funzionale, grazie alla rapida ed efficace
agibilità dei suoi diversi link. Si è esaminato il testo delle pagina “linkata” Il
Programma visitatori dell’Unione Europea EUPV: lessico e sintassi sono
adeguati al pubblico di riferimento. La predizione di leggibilità andrebbe
spostata verso l’alto solo in un breve passaggio.
248[248]
Questo valore segnala invece una predizione di leggibilità “facile” e un impatto di lettura
“indipendente” tanto per i laureati quanto per diplomati”. Esso si avvicina inoltre alla soglia di 60 che
renderebbe il testo “facile” anche per i licenziati della scuola media.
IL SITO WEB DEL PARLAMENTO EUROPEO IN ITALIA
Il sito è recentissimo. È stato infatti collegato in rete alla fine di
maggio 2004. Prima della sua messa on-line, gli uffici
comunicavano con l’utenza via telefono o via fax, diffondevano
informazioni e pubblicizzavano eventi ed iniziative attraverso il
materiale cartaceo e la televisione.
Il sito risulta essere senz’altro un mezzo più agevole, che permette
di risparmiare tempo sia all’utenza che al personale degli uffici.
Si intuisce la sua funzione “sussidiaria” rispetto al sito del
Parlamento europeo dal fatto che si struttura essenzialmente su
due aree: una concerne le attività degli uffici italiani del Parlamento
europeo, l’altra rimanda direttamente al sito “centrale”
dell’Istituzione.
Il sito italiano del PE si propone di rispondere alle esigenze locali, di
approfondire le tematiche che coinvolgono maggiormente il nostro
Paese e di diffondere la conoscenza delle istituzioni europee
attraverso una serie di eventi da realizzarsi sul territorio nazionale.
PEI/S/1
LA FESTA DELL’EUROPA
PERCORSO: HOME/I SIMBOLI DELL’UNIONE/LA FESTA DELL’EUROPA
1. LA PAGINA
Presenta e descrive un’iniziativa di carattere multinazionale. Vi si
accede direttamente dalla home page, cliccando sul link “La festa
dell’Europa”, presente subito sotto la barra del titolo.
La pagina esercita una funzione informativa, facendo conoscere
all’utente navigatore l’esistenza di una giornata dedicata all’Europa.
Il 9 maggio, giorno in cui si tiene la “festa”, è un tipico simbolo europeo:
insieme alla moneta unica (l'euro), alla bandiera, all'inno e al motto,
rappresenta gli ideali di pace, unità e solidarietà perseguiti dall’Unione. La
Festa costituisce pertanto l'occasione per organizzare attività che avvicinino
l'Europa ai cittadini e i popoli dell'Unione tra loro.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
La festa nasce per celebrare una ricorrenza. È infatti del 9 maggio 1950
la dichiarazione di Robert Schuman, con la quale il Ministro degli Esteri
francese proponeva di creare un'Istituzione europea sopranazionale a cui
affidare la gestione del carbone e dell'acciaio. La proposta di creare una
comunità di interessi pacifici fu senza dubbio un atto storico: Robert Schuman
tendeva così la mano agli avversari della guerra da poco finita e avviava in
questo modo un processo completamente nuovo nell'ordine dei rapporti
internazionali. La "dichiarazione Schuman" è considerata l'atto di nascita
dell'Unione europea. Proprio per questo, durante il vertice di Milano del 1985,
i Capi di Stato e di governo decisero di festeggiare la data del 9 maggio come
Festa dell'Europa. Da allora l'Europa unita si è venuta costruendo giorno
dopo giorno sulle basi della visione illuminata dei suoi padri fondatori i quali,
usciti dal conflitto mondiale, perseguirono la volontà di creare tra i popoli
europei le condizioni di una pace duratura. Questi stessi valori rappresentano
la meta che si sta perseguendo al giorno d'oggi: costruire un'Europa che
rispetti la libertà e l'identità di ciascuno dei popoli che la compongono. Nella
pagina web è riportata integralmente la dichiarazione di Schuman: “….La
pace mondiale non potrebbe essere salvaguardata senza iniziative creative
all'altezza dei pericoli che ci minacciano….”.
L’ufficio italiano del Parlamento europeo ha deciso di celebrare la Festa
dell’Europa con una iniziativa che è divenuta negli anni, anche grazie alla
collaborazione con la RAI, un appuntamento ricorrente: Il concerto
dell’Europa. Dal 1997, quando si è svolto per la prima volta nella Basilica di
S. Maria in Ara Coeli a Roma, il concerto è sempre stato affidato ad artisti di
livello internazionale come Uto Ughi e Salvatore Accardo. Nel 2004 esso si è
svolto nella città di Genova, capitale europea della cultura. L'8 maggio 2004,
l'orchestra “I Filarmonici di Roma” diretta dal Maestro Uto Ughi si è poi esibita
nella cattedrale di San Lorenzo e il concerto è stato trasmesso su Raiuno.
3. I DESTINATARI
La pagina ha l’evidente funzione di coinvolgere il maggior numero di
cittadini nelle iniziative promosse in occasione della Festa dell’Europa. Ogni
cittadino può quindi considerarsi il potenziale destinatario.
4. LA VESTE GRAFICA E LA FUNZIONALITÀ
Dal punto di vista grafico, il sito ha una struttura molto semplice, che si
ripete in tutte le pagine più o meno inalterata. In alto troviamo la barra del
titolo “Europarl.it”, in grandi caratteri gialli, e il relativo sottotitolo “Il
Parlamento europeo in Italia”, in caratteri bianchi e più piccoli. Il fondo della
barra è azzurro (il colore dell’Unione europea). A sinistra del titolo troviamo la
bandiera dell’UE e a destra quella italiana. In posizione immediatamente
sottostante la testata si rinviene l'indirizzo interno del sito in cui ci troviamo.
Esso è composto dalle voci e sottovoci dei menù che ci hanno condotto alla
pagina in lettura: > Home > I simboli dell’Unione> La festa dell’Europa. La
sua importanza è chiara, in quanto dà una rapida indicazione della posizione
dell'utente e permette di risalire rapidamente selezionando una delle voci:
ognuna di esse è difatti un collegamento.
Sotto troviamo un’altra serie di link alle sezioni dedicate ai simboli
dell’Europa: inno, bandiera, motto, moneta, la festa dell’Europa. Si ripropone
poi, sulla sinistra della pagina, uno schema a colonna, su fondo bianco, in cui
si intravede l’evanescente immagine di un edificio. Su questo sfondo
compaiono i titoli della sottosezione, in colore azzurro, ognuno costituente un
collegamento. Scegliendo una voce da una delle pagine di indice, si accede
ad un'altra pagina con struttura simile, che rappresenta un sottomenù. La
colonna è graficamente articolata in tre sezioni: Ufficio per l’Italia; Parlamento
europeo; “In diretta con noi”. Ognuna di esse è presentata da un titolo in
caratteri rossi su barra azzurrina. Sotto le tre sezioni ci sono tre link,
rappresentati graficamente da un rettangolo colorato con immagini e testo.
In fondo alla colonna compare l’indicazione dell’ultimo aggiornamento
del sito. Esso è aggiornato quasi quotidianamente.
La parte principale della pagina, su sfondo bianco, è piuttosto
accattivante, differenziandosi dalle barre e dalle colonne di servizio, tutte
piuttosto austere. Il titolo è in caratteri blu. Subito sotto si staglia un rettangolo
di colore molto intenso, contenente uno stralcio della dichiarazione di
Schuman.
Al centro pagina sono presenti, in piccolo formato, le locandine delle
Feste dell’Europa degli ultimi 10 anni. Su sfondi di colori vivaci emergono
disegni stilizzati e vivaci, ognuno rappresentativo del tema europeo
maggiormente sentito in quel dato anno (l’allargamento, l’euro, la tutela della
pace e della democrazia ecc.). Ne viene fuori un quadro allegro e colorato, di
piacevole impatto visivo: cliccando su ciascuna locandina, se ne ottiene
l’ingrandimento a dimensione pagina. Al di sopra e al di sotto di questi
rettangoli colorati, si collocano le descrizioni della ricorrenza riportate nel
precedente sottocapitolo.
In fondo c’è il link relativo alle iniziative degli uffici italiani in occasione
dell’anniversario: un link conduce alla sezione dedicata al concerto.
Per finire, in calce alla pagina, su barra azzurra, sono distribuiti
orizzontalmente tre collegamenti: credits (indicazioni e ringraziamenti a coloro
che hanno realizzato il sito); copyright; informazioni legali.
5. LA LEGGIBILITÀ
L’indice di leggibilità del breve testo che scorre nella pagina web è di
46,44 Tale valore segnala che lo scritto ha una predizione di leggibilità
indubbiamente “facile” per un pubblico di laureati e diplomati, ma già “molto
difficile” per lettori in possesso della licenza media e “quasi incomprensibile”
per quelli in possesso della sola licenza elementare.
Quanto agli effetti sul lettore, il testo prevede una “lettura indipendente”
(quella appunto che non implica alcun aiuto “esterno”) per laureati e
diplomati, “scolastica” (vale a dire assistita) per i licenziati della media,
“frustrante” per quelli della scuola elementare.
L’indice Gulpease è determinato dai seguenti parametri:
•
le frasi sono 6 e i paragrafi sono 3. Ciascuno di essi è formato in
media da 2 frasi e da circa 59 parole (58,7);
•
una sola è la frase lunga (con più di 40 parole) pari 16,7%
dell’intero testo;
•
una sola è pure la frase corta (con non più di 15 parole) pari al
16,7%;
4 sono dunque le frasi medie (con un numero di parole oscillante
tra 16 e 39) pari al 66,6%.
A condizionare la leggibilità contribuisce certamente la citazione di
Schuman che apre la pagina: le affermazioni del leader europeista
presentano in realtà un indice Gulpease di un paio di punti inferiore a quello
medio dell’intero testo. Ma a tenere l’indice a un livello piuttosto basso specie si considera l’universo dei potenziali navigatori cui la pagina è
indirizzata - sono anche le quattro frasi medie. Esse contribuiscono non poco
a innalzare la media delle parole (29,3) e delle sillabe (67,8) per frase. Ferma
restando, come ovvio, la citazione di Schuman, sarebbe allora auspicabile
una riscrittura del testo che - anche alla luce dell’argomento affrontato - ne
consentisse una fruibilità più articolata e diffusa. Al termine di questa scheda
proporremo un’ipotesi di riscrittura che provi ad avvicinare la predizione di
leggibilità alla quota di 60.
•
6. LA COMPRENSIBILITÀ
A un pubblico mediamente colto il contenuto della pagina web non pone
alcun problema di comprensibilità. Il breve testo è difatti costruito con un
lessico accessibile, senza figurazioni retoriche e secondo una strutturazione
sintattica semplice, ma non limpidissima, caratterizzata da uno uso insistito e
non sempre necessario della coordinazione per polisindeto.
Le rilevazioni statistiche ci dicono che il 75% del vocabolario adottato è
costituito da parole “fondamentali”, il 9% da termini “molto comuni” e
“comuni”, il 16% da lemmi “meno diffusi”. L’indice di Guiraud, che segnala la
“ricchezza complessa” tocca il valore di 10,91 e ribadisce come ci si trovi di
fronte a uno scritto che, nonostante la sua brevità, è lessicalmente
abbastanza articolato.
Quanto all’uso dei verbi, il presente indicativo è la forma verbale
senz’altro prevalente (50%) seguita dal futuro semplice (18%) e
dall’imperfetto indicativo (6%). Notevole, e in qualche misura inusitata nei
testi comunicativi esaminati in questa ricerca, è non solo la presenza
significativa del futuro, ma pure quella del congiuntivo (6%) e del condizionale
(6%). Ma ciò è semplicemente dovuto al peso che, in un testo
complessivamente molto breve, esercita la dichiarazione di Schuman.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
La tabella seguente sintetizza le caratteristiche del testo rilevabili
statisticamente:
LA FESTA
DELL’EUROPA
INDICE GULPEASE
46,44
INDICE GUIRAUD
10,91
NUMERO DELLE LETTERE
829
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
176
Parole diverse
116
Lettere per parola
5,1
Sillabe per parola
2,3
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
75%
Molto comuni
8%
Comuni
1%
Meno diffuse
16%
FORME VERBALI
Presente indicativo
50%
Futuro semplice
18%
Passato prossimo
12%
Imperfetto indicativo
6%
Congiuntivo presente
6%
Condizionale presente 6%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
3
Frasi per paragrafo
2
Parole per paragrafo
58,7
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
6
Frasi lunghe
1 (16,7%)
Frasi corte
1 (16,7%)
Parole per frase
29,3
Sillabe per frase
67,8
RICORRENZA DEI TERMINI
4 europeo
3 pace
3 maggio
8. PROVE DI RISCRITTURA
Proponiamo qui di seguito un’ipotesi di riscrittura del testo della pagina
web, escludendo naturalmente la storica dichiarazione di Schuman.
Testo originale: indice Gulpease 47,94249[249]
“È con queste parole che il 9 maggio 1950 Robert Schuman, Ministro
degli Esteri francese, proponeva di creare un'Istituzione europea
sovranazionale. La "dichiarazione Schuman" è considerata l'atto di nascita
dell'Unione europea ed è per questo che il 9 maggio è stato scelto come
giorno in cui si festeggia in tutta l'Unione la Festa dell’Europa.
Il 9 maggio è diventato così un simbolo europeo ed insieme alla moneta
unica (l'euro), alla bandiera, all'inno e al motto, rappresenta gli ideali di pace,
unità e solidarietà perseguiti dall'Europa ed è l'occasione per organizzare
attività che avvicinino l'Europa ai cittadini e i popoli dell'Unione tra loro.”
Testo riscritto: indice Gulpease 63,84250[250]
Sono parole Robert Schuman, Ministro degli Esteri francese. Il 9
maggio 1950 proponeva così di creare un'Istituzione europea sovranazionale.
La "dichiarazione Schuman" è considerata l'atto di nascita dell'Unione
europea. Per questo la data del 9 maggio è stato scelta per la Festa
dell’Europa.
Il 9 maggio è l’occasione per avvicinare l’Europa ai cittadini e i popoli
dell’UE tra loro. Ma è pure un simbolo europeo, come l’euro, la bandiera,
l’inno e il motto. Sono simboli che rappresentano la pace, l’unità e la
solidarietà.
La pagina sobria ed elegante offre un’agibilità dei suoi diversi link rapida ed
efficace. Ma la predizione di leggibilità del breve testo che in essa scorre
andrebbe spostata verso l’alto per adeguarla all’intero e variegato pubblico di
riferimento.
249[249]
L’indice segnala una predizione di leggibilità “facile” per laureati e diplomati, “molto difficile” per
i licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per i licenziati della scuola elementare.
250[250]
L’indice segnala una predizione di leggibilità “facile” e un impatto di lettura “indipendente”
anche per i licenziati della scuola media.
PEI/S/2
SALA STAMPA
PERCORSO: IL PARLAMENTO EUROPEO IN ITALIA/SALA STAMPA
1. LA PAGINA
È la parte del sito dedicata ai servizi di comunicazione ed ai rapporti
con i media. Vi si accede direttamente dal menù laterale, cliccando sul link
“Sala stampa”.
È interessante rilevare come la pagina realizzi una funzione di menù
generale, in quanto da essa si accede a sezioni facenti parti di macroaree
diverse. Svolge quindi una funzione di raccolta e di sintesi di tutti gli
argomenti correlati alla tematica dell’informazione e degli strumenti con cui
realizzarla, nonché dei servizi di cui il cittadino-utente può disporre per
conoscere le principali notizie riguardanti le istituzioni europee.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
La macroarea è suddivisa in sette sezioni, tutte connesse alle attività
realizzate e di competenza dell’ufficio stampa del Parlamento europeo in
Italia.
a) Servizio notizie
Informa l’utente-navigatore sulla presenza di un “servizio news” e ne
descrive il funzionamento. Iscrivendosi al Servizio è possibile ricevere nella
propria casella di posta elettronica i comunicati stampa sulle tematiche
principali discusse durante le sessioni e gli annunci degli eventi organizzati
dall'Ufficio per l'Italia del Parlamento europeo.
b) “Il Parlamento europeo per te”
Descrive, settore per settore, i risultati del lavoro degli eurodeputati a
Bruxelles e Strasburgo. La loro attività riguarda la vita quotidiana dei cittadini
d'Europa, dalla protezione dei lavoratori alla salute, dalla sicurezza
alimentare a quella marittima, dall'inquinamento alle pari opportunità,
passando per i grandi temi della quinta legislatura, primo tra tutti
l'allargamento dell'Unione a dieci nuovi paesi. L’indice dell’elenco compare
subito sotto la presentazione introduttiva e si compone di una serie di link
attraverso cui accedere all’argomento cercato.
c) Servizio audiovisivi
In questa sezione si trovano i servizi audiovisivi che la Division de
l'Audiovisuel del Parlamento europeo mette a disposizione dei giornalisti
radiotelevisivi.
Tra essi, di particolare interesse sono l'archivio multimediale on line del
PE con più di 7000 ore di immagini delle sessioni plenarie, l'archivio storico
del materiale fotografico e ogni servizio realizzato sul Parlamento europeo.
Cliccando sul link “Servizi audiovisivi” si accede alla relativa pagina del sito
del Parlamento europeo.
d) Europa by satellite
EBS è il canale satellitare dell’Unione Europea, disponibile anche on
line. Si tratta di una vera e propria agenzia di informazione audiovisiva sulle
principali notizie delle Istituzioni europee. I suoi programmi offrono
gratuitamente sia in diretta che in differita:
• le sessioni plenarie del Parlamento europeo a Strasburgo e a
Bruxelles;
• le conferenze stampa;
• il programma settimanale “EP hearings and inquires": 15 minuti
dedicati ai temi di maggiore rilevanza delle udienze e delle
interrogazioni parlamentari;
• 5 notiziari quotidiani;
• notizie e video di informazione generale.
e) Seminari per giornalisti a Bruxelles
I seminari di formazione per giornalisti organizzati dall’Ufficio italiano del
Parlamento europeo sono finalizzati a captare l'attenzione dei media sulle
questioni di interesse europeo e a diffondere la conoscenza dei meccanismi
comunitari presso i media nazionali e locali. Gli interessati sono invitati a
contattare direttamente l’Ufficio stampa.
f) Inviti a Strasburgo e a Bruxelles
Ogni mese, in occasione delle sessioni plenarie del Parlamento
europeo di Strasburgo e Bruxelles, l'Ufficio invita alcuni giornalisti dei media
regionali a partecipare alle sessioni, per avvicinarli alle tematiche europee e
promuoverne la diffusione anche tra i mezzi di comunicazione regionali. Gli
interessati sono invitati a contattare direttamente l’Ufficio stampa.
g) Contatti e link utili
Sono indicati i recapiti degli uffici stampa e dei responsabili sia degli
uffici italiani che di quelli a Bruxelles. Segue un’elencazione dei materiali e
pubblicazioni a cura del servizio stampa, e dei documenti del servizio stampa
rinvenibili attraverso un motore di ricerca presente sul sito web centrale.
3. I DESTINATARI
Ogni cittadino deve ritenersi il destinatario di queste pagine che
intendono guidarlo alla scoperta dei servizi offerti, sul territorio nazionale, dal
Parlamento europeo.
4. LA VESTE GRAFICA E LA FUNZIONALITÀ
Dal punto di vista grafico il sito ha la struttura molto semplice che si
ripete in tutte le pagine più o meno inalterata. Come di consueto, in alto
compare la barra del titolo “Europarl.it”, con grandi caratteri gialli, e il relativo
sottotitolo “Il Parlamento europeo in Italia”, più in piccolo a caratteri bianchi. Il
fondo della barra è azzurro (il colore dell’Unione europea), a sinistra del titolo
la bandiera dell’UE e a destra quella italiana. In posizione immediatamente
sottostante la testata troviamo riportato l'indirizzo interno del sito in cui ci
troviamo, composto dalle voci e sottovoci dei menù che ci hanno condotto
alla pagina che stiamo leggendo (> Home > Sala stampa).
La pagina presenta uno schema a colonna, su fondo bianco, su cui si
distingue l’evanescente immagine di un edificio. Su questo sfondo compaiono
i titoli della sottosezione, in colore azzurro, ognuno costituente un
collegamento. Scegliendo una voce da una delle pagine di indice, si accede
ad un'altra pagina con struttura simile, che rappresenta un sottomenù. La
colonna è graficamente articolata in tre sezioni: Ufficio per l’Italia; Parlamento
europeo; “In diretta con noi”. Ognuna di esse è presentata da un titolo in
caratteri rossi su barra azzurrina. Sotto le tre sezioni ci sono tre link,
rappresentati graficamente da un rettangolo colorato con immagini e testo.
In fondo alla colonna compare l’indicazione dell’ultimo aggiornamento
del sito: il sito è aggiornato quasi quotidianamente.
Nella restante parte della pagina, su sfondo bianco, si collocano gli
argomenti descritti nel precedente sottocapitolo, sormontati dal relativo
titoletto su barra rosa tenue.
Sulla destra due immagini piuttosto grandi: trattasi di disegni stilizzati,
rappresentanti, il primo, tre uomini che escono da una macchina da scrivere,
il secondo, un amo con un omino come esca.
Per finire, in calce anche a questa pagina, su barra azzurra, sono
distribuiti orizzontalmente tre collegamenti: credits (indicazioni e
ringraziamenti a coloro che hanno realizzato il sito); copyright; informazioni
legali.
5. LA LEGGIBILITÀ
L’indice Gulpease individua per il breve testo che scorre nella pagina
web “Sala stampa” una predizione di leggibilità pari a 45,62. Tale valore
segnala una leggibilità “facile” per lettori laureati o diplomati, ma “molto
difficile” per licenziati della scuola media e “quasi incomprensibile” per quelli
della scuola elementare. L’impatto di lettura è “indipendente” solo per i
laureati e i diplomati; è invece “scolastico” (richiede cioè l’assistenza di un
tutor) per i licenziati della scuola media251[251].
Questi i principali parametri statistici che determina l’indice di leggibilità
sono i seguenti:
• 18 sono le frasi, 12 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto da
una frase e mezza (1,5);
• 1 è la frase lunga (con più di 40 parole) pari al 5,6% del testo;
• 11 sono le frasi corte (con non più di 15 parole) pari al 61,1%;
• 6 sono le frasi medie (con un numero di parole compreso tra 16 e
39) pari all’33,3%.
A incidere sulla qualità non particolarmente elevata dell’indice sono sia
l’unica frase lunga, che contiene ben 45 lemmi, sia il numero non marginale
delle frasi medie. Esse contribuiscono a tenere piuttosto alta la media delle
sillabe (47,3) e delle parole (18,6) per frase.
In sostanza, si può osservare che la leggibilità del testo richiederebbe
un target di fruitori dotati di una formazione culturale abbastanza alta. I
frequentatori previsti, lo si è visto, è invece l’universo dei cittadini, nei loro
svariati livelli di formazione scolastica. Considerando i tassi di scolarizzazione
della popolazione attiva del nostro paese, la compiuta fruizione del testo in
esame potrebbe andare incontro a più di uno scoglio. Una semplificazione del
testo sarebbe pertanto non inutile: a mero titolo di esempio proporremo alla
fine di questa scheda una ipotesi di riscrittura di un paio di passi che
presentano un indice Gulpease nettamente inferiore a quello medio della
pagina.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
Il vocabolario utilizzato è sufficientemente lineare. Le parole
“fondamentali” sono difatti il 67%, quelle “molto comuni” il 7%, quelle
“comuni” il 2%. Ma ancora indubbiamente elevata è pertanto la percentuale
delle parole “meno diffuse”. Esse costituiscono il 24%, un dato che non si
addice a un semplice testo di informazione al pubblico. Anche il numero delle
251[251]
L’impatto di lettura sarà ovviamente di “frustrazione” per i licenziati di quella elementare.
“parole diverse” non è trascurabile. Esse costituiscono oltre la metà dei lemmi
presenti nel documento: sono 193 su 335. E difatti l’indice di Guiraud che
individua la “ricchezza lessicale complessa” tocca la soglia di 10,44,
significativa in uno scritto così breve.
La struttura sintattica alterna la trattazione distesa a quella più rapida e
sintetica “per punti elenco”. In entrambi i casi, tuttavia, l’articolazione è quella
dei “periodi semplici”: si susseguono cioè una serie di proposizioni principali,
poiché anche la coordinazione è praticamente assente. L’uso del verbo vede
la netta prevalenza delle forme più spontanee e immediate del modo
indicativo: il presente predomina con il 63%, ma significative sono anche le
percentuali del futuro (27%) e del passato prossimo (9%).
La struttura logica è semplice e coerente. Un “navigatore”, che non sia
già in qualche modo preparato, può tuttavia trovarsi in difficoltà di fronte
alcuni riferimenti impliciti. Gli estensori del testo sembrano averne
consapevolezza poiché reiterano per due volte in una quarantina di righe “per
informazioni contattate il nostro ufficio stampa”. Cliccando l’apposito link si
apre la casella di posta elettronica attraverso cui formulare la richiesta di
notizie e di chiarimenti.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
Riassumiamo qui di seguito le caratteristiche del testo rilevabili
statisticamente:
SALA STAMPA
INDICE GULPEASE
45,62
INDICE GUIRAUD
10,44
NUMERO DELLE LETTERE
1993
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
335
Parole diverse
193
Lettere per parola
5,9
Sillabe per parola
2,5
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
67%
Molto comuni
7%
Comuni
2%
Meno diffuse
24%
FORME VERBALI
Presente indicativo
63%
Futuro semplice
27%
Passato prossimo
9%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
12
Frasi per paragrafo
1,5
Parole per paragrafo
27,9
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
18
Frasi lunghe
1 (5,6%)
Frasi corte
11 (61,1)
Parole per frase
18,6
Sillabe per frase
47,3
RICORRENZA DEI TERMINI
10 europeo
5 sessione
4 nostro
4 informazione
3 stampa
3 “media”
3 plenario
3 giornalista
2 ufficio
2 tema
8. PROVE DI RISCRITTURA
Alcuni brevi passi del testo che scorre nella pagina web “Sala stampa”
presentano un indice Gulpease particolarmente basso, che appesantisce la
predizione di leggibilità dell’intero documento. Proponiamo qui un’ipotesi di
riscrittura tesa a innalzare l’indice.
Testo originale: indice Gulpease 36,95252[252]
“Con l'iscrizione al Servizio News riceverete nella vostra casella di
posta elettronica i nostri comunicati stampa sulle tematiche principali
discusse durante le sessioni e gli annunci degli eventi organizzati dall'Ufficio
per l'Italia del Parlamento europeo.”
252[252]
Questo valore segnala una predizione di leggibilità al limite del “facile” per laureati e “difficile”
per i diplomati. Per questi ultimi viene previsto un impatto di lettura di tipo”scolastico”.
Testo riscritto: indice Gulpease 66,09253[253]
Iscrivetevi al Servizio News.
Riceverete nella vostra casella di posta elettronica:
•
i nostri comunicati stampa sul principali temi discussi nelle sessioni
del PE;
•
gli annunci degli eventi organizzati dal nostro Ufficio.
Testo originale: indice Gulpease 39,54 254[254]
“I seminari di formazione per giornalisti organizzati dal nostro Ufficio
sono finalizzati a captare l'attenzione dei media sulle questioni di interesse
europeo e a diffondere la conoscenza dei meccanismi comunitari presso i
media nazionali e locali.”
Testo riscritto: indice Gulpease 70,07255[255]
Il nostro Ufficio organizza seminari di formazione per giornalisti. Sono
finalizzati ad attirare l’attenzione dei media nazionali e locali:
• sui temi di interesse europeo;
• sui meccanismi comunitari.
La pagina web “Sala stampa” è graficamente semplice ed elegante. Gli
strumenti di navigazione sono funzionali e utilizzabili in modo spontaneo. La
predizione di leggibilità del testo è tuttavia adeguato a un pubblico di
navigatori piuttosto colto e già in qualche modo informato.
253[253]
Questo valore segnala invece una leggibilità “facile” e un impatto di lettura “indipendente”
anche per i licenziati della scuola media.
254[254]
L’indice si colloca al di sotto della soglia critica di 40. Con 39,54 la predizione di leggibilità,
ancora facile per i laureati, è ormai “difficile” (e con impatto di lettura scolastico) per i diplomati.
255[255]
Questo valore segnala invece una leggibilità “facile” e un impatto di lettura “indipendente”
anche per i licenziati della scuola media.
PEI/S/3
PUBBLICAZIONI
PERCORSO: IL PARLAMENTO EUROPEO IN ITALIA/PUBBLICAZIONI
1. LA PAGINA
Il Parlamento europeo sia a livello centrale, sia nei suoi uffici nazionali
cura la redazione e la diffusione di pubblicazioni e opuscoli che illustrano le
funzioni e le principali attività dell’Istituzione e dell’Unione europea nel suo
complesso. L’obiettivo è quello di avvicinare il cittadino alla conoscenza di un
organismo che, dato il suo carattere sovranazionale, rischia di rimanere un
po’ in ombra e di non sollecitare sufficientemente il coinvolgimento e
l’interesse dei cittadini dei paesi membri. La pagina offre quindi una
panoramica generale delle pubblicazioni e degli opuscoli più recenti redatti
degli uffici italiani del PE.
2. LA SINTESI DELL’ARGOMENTO
Le pubblicazioni edite dall'Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle
Comunità europee sono disponibili in tutte le lingue degli Stati membri
dell'Unione europea. Per richiedere le pubblicazioni in una lingua diversa
dall'italiano, occorre visitare il sito dell’Ufficio delle pubblicazioni europee.
Le pubblicazioni e gli opuscoli presentati nella pagina web sono
distribuite gratuitamente. Per ottenerle, ci si può rivolgere alle sedi del
Parlamento in Italia, specificando il numero di copie, il nome e l'indirizzo del
richiedente. L’utente-navigatore è poi invitato a esprimere il proprio parere
sulle pubblicazioni presenti on line, scrivendo all’indirizzo mail indicato.
Segue la descrizione degli opuscoli, ognuno rappresentato visivamente
dalla sua copertina, con a fianco la descrizione del contenuto. A titolo
esemplificativo descriveremo le pubblicazioni che, durante la “navigazione” ci
hanno colpito di più, sia per l’attrattiva grafica delle copertine, sia per
l’argomento affrontato.
I giovani cittadini della nuova Europa
La copertina è vivace: un allegro disegno rappresenta un gruppo di
giovani che sventolano la bandiera europea, su cui compare il titolo in
caratteri spiritosi.
La storia a fumetti, edita in collaborazione con Touring Club Italiano, è
un viaggio per far scoprire ai più piccoli i nuovi Stati che hanno aderito al
quinto allargamento dell'Unione, per far capire come si governa un'Istituzione
così grande come l'UE e per spiegare quali cambiamenti saranno provocati
dall'adozione del Trattato costituzionale europeo. Il tutto è integrato da
moltissimi giochi per imparare divertendosi.
Le acque malate
Anche questa pubblicazione è una storia a fumetti, come già si deduce
dalla copertina che raffigura il disegno di una ragazza sullo sfondo
dell’emiciclo del PE. Il fumetto ha l'intento di sensibilizzare il grande pubblico
sulle tematiche ambientali ed in particolare sull'inquinamento dell'acqua.
Nell'ultima parte si trova un utile ABC che spiega alcuni termini usati nel
fumetto (ad esempio: il “Consiglio dei Ministri dell'Unione europea”, la
“procedura di codecisione” ecc.). In occasione del 30° Festival Internazionale
del fumetto di Angoulême, il Parlamento europeo ha ricevuto per questo
volume il premio Alph-Art per la comunicazione, attribuito alla "migliore
campagna di comunicazione che utilizza lo strumento del fumetto”.
La cittadinanza dell’Unione
Edita dall’ufficio italiano del PE, la brochure sottolinea la “vocazione” del
Parlamento europeo alla difesa dei diritti dei cittadini. A tal fine il PE può
intervenire anche presso altre Istituzioni comunitarie e nazionali, sia
attraverso una commissione per le petizioni, sia attraverso il Mediatore, che
ha il compito di valutare i casi di cattiva amministrazione.
Materiale multimediale
Oltre alle pubblicazioni su carta, l'Ufficio per l'Italia del Parlamento
europeo ha curato, sin dal 1994, la realizzazione di floppy disk e CD-ROM
per informare i cittadini sui più importanti temi di attualità che riguardano
l'Unione europea.
Sono stati in passato realizzati il "Dischetto sull'Europa", lo "Speciale
euro" e il CD-ROM "Viaggio in Europa". Tra i più recenti va ricordato il CDROM "Speciale Allargamento", dedicato ai 10 nuovi Paesi che dal 1° maggio
2004 sono entrati ufficialmente a far parte dell'Unione europea. Aprendo le
pagine dei nuovi Stati membri si trovano notizie interessanti segnalate
direttamente dalle rispettive Ambasciate.
Trattato che istituisce una Costituzione per l’Europa
Edito dall’Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee,
l’opuscolo contiene il testo integrale trasmesso dalla Convenzione sul futuro
dell'Europa presieduta da Valéry Giscard d'Estaing al Consiglio europeo di
Salonicco del 20 giugno 2003.
3. I DESTINATARI
Ogni cittadino deve ritenersi il destinatario di questa pagina. Essa mette
in evidenza pubblicazioni e opuscoli che illustrano le funzioni e le principali
attività del Parlamento europeo, offrendo una visione generale dell'UE, delle
sue iniziative e delle sue politiche più rilevanti.
4. LA VESTE GRAFICA E LA FUNZIONALITÀ
In alto troviamo la solita barra del titolo “Europarl.it” a grandi caratteri
gialli e il relativo sottotitolo “Il Parlamento europeo in Italia” a caratteri bianchi
più piccoli. Il fondo della barra è azzurro (il colore dell’Unione europea), a
sinistra del titolo la bandiera dell’UE e a destra quella italiana.
Al di sotto della testata c’è - come di consueto - l'indirizzo interno del
sito in cui ci troviamo, composto dalle voci e sottovoci dei menù che ci hanno
condotto alla pagina che stiamo leggendo (> Home > Le pubblicazioni). La
sua importanza è chiara, in quanto dà una rapida indicazione della posizione
dell'utente e permette di risalire rapidamente selezionando una delle voci:
ognuna è un collegamento.
Si ripropone poi, sulla sinistra della pagina, l’abituale schema a
colonna, su fondo bianco, su cui si distingue l’evanescente immagine di un
edificio. Su questo sfondo compaiono i titoli della sottosezione, in colore
azzurro, ognuno costituente un collegamento. Scegliendo una voce da una
delle pagine di indice, si accede ad un'altra pagina con struttura simile, che
rappresenta un sottomenù. La colonna è graficamente articolata in tre
sezioni: Ufficio per l’Italia; Parlamento europeo; “In diretta con noi”. Ogni
sezione è presentata da un titolo in caratteri rossi su barra azzurrina. Sotto le
tre sezioni ci sono tre link, rappresentati graficamente da un rettangolo
colorato con immagini e testo. In fondo alla colonna compare l’indicazione
dell’ultimo aggiornamento del sito: il sito è aggiornato quasi quotidianamente.
La restante parte della pagina, su sfondo bianco, si suddivide nelle
seguenti aree: Pubblicazioni (ha una funzione introduttiva e contiene gli
indirizzi cui rivolgersi per richiedere gli opuscoli); link utili, relativi ad altri siti in
cui può reperirsi materiale divulgativo. Segue il dettaglio delle pubblicazioni
che, come abbiamo visto, sono rappresentate visivamente dalla copertina,
con a fianco, sulla destra, la descrizione del contenuto dell’opuscolo. Nel suo
insieme la pagina risulta colorata e ricca di vivaci elementi grafici.
Per finire, in calce alla pagina, su barra azzurra, sono come d’abitudine
distribuiti orizzontalmente tre collegamenti: credits (indicazioni e
ringraziamenti a coloro che hanno realizzato il sito); copyright; informazioni
legali.
5. LA LEGGIBILITÀ
L’ampio testo di questa pagina web ha un indice Gulpease di 46,91.
Questo valore ci avverte che la leggibilità del testo è “facile” per lettori in
possesso di laurea o diploma; è invece “molto difficile” per licenziati della
scuola media e “quasi incomprensibile” per i licenziati della scuola
elementare. L’indice ci precisa altresì che il livello di lettura è “indipendente”
per laureati e diplomati, “scolastico” per i licenziati della scuola media e di
“frustrazione” per i licenziati di quella elementare.
I parametri che hanno consentito di determinare l’indice appena
segnalato sono i seguenti:
• 93 le frasi, 61 i paragrafi, ciascuno dei quali è composto in media da
una frase e mezza (1,5) e da poco più di 29 parole (29,1);
• 3 le frasi lunghe (con più di 40 parole) pari al 3,2% del testo;
• 35 le frasi brevi (con non più di 15 parole) pari al 37,6%.
Il testo è dunque composto in maggioranza da frasi medie (le frasi cioè
che contengono un numero di parole compreso tra 16 e 39): esse sono 55, il
59,2% dell’intero documento. Sono in particolare queste frasi che
contribuiscono a tenere su un livello non proprio elevato l’indice di leggibilità
della pagina, nonostante essa sia esplicitamente indirizzata a un pubblico
molto ampio e variegato. A fronte del dato certamente positivo del numero
assai ridotto delle frasi lunghe, stanno difatti non solo quello discreto e
tuttavia non ottimale delle frasi brevi, ma soprattutto una media delle sillabe
per parola (2,4) e delle sillabe per frase (46,5) piuttosto incidente.
6. LA COMPRENSIBILITÀ
Il vocabolario adottato è nella sostanza piano: il 67% delle parole
utilizzate sono del registro “fondamentale”, il 9% quelle “molto comuni” e
“comuni”. Ma i lemmi “meno diffusi” toccano pur sempre la ragguardevole
percentuale del 24%: un dato non propriamente positivo in un testo con
esplicite finalità comunicative. L’indice di Guiraud che calcola la “ricchezza
lessicale” complessa di uno scritto si attesta sul valore di 13,26.
Anche la struttura sintattica è lineare, grazie a una nettissima
prevalenza della paratassi sull’ipotassi. Dominano le forme più immediate e
naturali dell’indicativo: nettamente primo il presente con il 76%, seguono il
passato prossimo con il 18% e il futuro con il 5%. Il congiuntivo è assente e le
poche proposizione subordinate sono delle finali implicite assai semplici. Il
testo non presenta particolari difficoltà né sul terreno dell’impianto logico, né
su quello degli “ostacoli impliciti”. Alla spontanea comprensibilità del testo può
solo nuocere una predizione di leggibilità che - come si è appena visto - non
è particolarmente elevata, anche perché appesantita in alcuni passaggi da
indici Gulpease decisamente inferiori a quello medio del testo. Ne
proporremo al termine di questa scheda un’ipotesi di riscrittura.
7. SINTESI DELLE RILEVAZIONI STATISTICHE
La tabella seguente segnala alcune caratteristiche significative del
testo:
LE PUBBLICAZIONI
INDICE GULPEASE
46,91
INDICE GUIRAUD
13,26
NUMERO DELLE LETTERE
10086
STATISTICHE DELLE
PAROLE
Totale delle parole
1776
Parole diverse
559
Lettere per parola
5,5
Sillabe per parola
2,4
UTILIZZO DELLE PAROLE
Fondamentali
67%
Molto comuni
8%
Comuni
1%
Meno diffuse
24%
FORME VERBALI
Presente indicativo
76%
Passato prossimo
18%
Futuro semplice
5%
STATISTICHE SUI
PARAGRAFI
Numero dei paragrafi
61
Frasi per paragrafo
1,5
Parole per paragrafo
29,1
STATISTICHE SULLE
FRASI
Numero delle frasi
93
Frasi lunghe
3 (3,2%)
Frasi corte
35 (37,6%)
Parole per frase
19,1
Sillabe per frase
46,5
RICORRENZA DEI TERMINI
87 europeo
20 pubblicazione
11 principale
10 cittadino
9 ufficio
8 opuscolo
8 attività
7 ufficiale
7 illustrare
6 testo
8. ESEMPI DI RISCRITTURA
Proponiamo qui di seguito un’ipotesi di due passi del testo della pagina
web che presentano un indice di leggibilità inferiore a quello medio dell’intero
documento.
Testo originale: indice Gulpease 36,66256[256]
"Breve guida ai tirocini nelle Istituzioni dell'Unione europea
Allo scopo di far acquisire una conoscenza pratica e professionale delle
principali Istituzioni europee, queste offrono ai cittadini europei la possibilità di
svolgere tirocini presso i propri uffici. Nell'opuscolo vengono illustrati, per
ciascuna Istituzione europea, i requisiti necessari per svolgere il tirocinio, la
durata degli stages, i termini per l'invio ed ogni altra informazione utile per
chiunque desideri fare quest'esperienza professionale.”
Testo riscritto: indice Gulpease 61,48257[257]
"Breve guida ai tirocini nelle Istituzioni dell'Unione europea"
256[256]
Questo valore, che si colloca ben al di sotto della soglia critica di 40, segnala una predizione di
leggibilità appena “facile” per laureati e “difficile” per i diplomati.
257[257]
Questo valore segnala invece un testo di leggibilità “facile” e un impatto di lettura indipendente
anche per i licenziati della scuola media.
Volete acquisire una conoscenza pratica e professionale delle principali
Istituzioni europee? Esse vi offrono la possibilità di svolgere tirocini presso i
propri uffici. Per ciascuno di essi l’opuscolo illustra:
● i requisiti necessari per svolgere il tirocinio;
● la durata degli stages;
● i termini per l'invio;
●
ogni altra informazione utile per chi desidera fare quest'esperienza
professionale.
Testo originale: indice Gulpease 39,52258[258]
"Carta dei Diritti fondamentali dell'Unione europea"
Una brochure che riprende il testo integrale della Carta dei Diritti
fondamentali dell'Unione europea firmata e proclamata dai presidenti del
Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione in occasione del
Consiglio europeo di Nizza del 7 dicembre 2000.”
Testo riscritto: indice Gulpease 53,85259[259]
"Carta dei Diritti fondamentali dell'Unione europea"
La brochure riporta il testo della Carta dei Diritti fondamentali dell’UE.
Firmata dai Presidenti del PE, del Consiglio e della Commissione, è stata
proclamata al Consiglio europeo di Nizza (7 dicembre 2000).
La pagina web, come le altre del sito del Parlamento europeo in Italia, si fa
apprezzare per la sua eleganza grafica, particolarmente arricchita in questo
caso da immagini a colori garbate e vivaci. Apprezzabili sono pure la praticità
e la semplicità degli strumenti di navigazione. Il lungo testo che scorre nella
pagina non presenta particolari problemi di comprensibilità. Alcuni passaggi
tuttavia hanno indici di leggibilità assai bassi, specie per una parte dell’ampio
e variegato pubblico cui la pagina stessa è dedicata.
258[258]
Questo valore, collocandosi al di sotto della soglia di 40, segnala una predizione di leggibilità
“difficile” anche per lettori con diploma della scuola secondaria superiore.
259[259]
La leggibilità è ancora un po’ “difficile”leggibilità per i licenziati della scuola media, diventa
“facile” - e con impatto di lettura indipendente - per i diplomati.
ANALISI COMPARATA
LE PAGINE WEB DEL SENATO DELLA REPUBBLICA
LEGENDA
SR/S/1
SR/S/2
SR/S/3
LEGGI E DOCUMENTI
IL SENATO DEI RAGAZZI
L’ARCHIVIO STORICO DEL SENATO
N.B.: queste le principali soglie/spartiacque della scala Gulpease
Indice
40
60
80
Licenza elementare
quasi incomprensibile
molto difficile
facile
Licenza media
molto difficile
facile
molto facile
Diploma superiore
difficile
facile
molto facile
Laurea
facile
facile
molto facile
ANALISI COMPARATA
LE PAGINE WEB DELLA CAMERA DEI DEPUTATI
LEGENDA
CD/S1
CD/S/2
CD/S/3
ARCHIVIO STORICO: ACCESSO E SERVIZI OFFERI
L’UFFICIO DI PRESIDENZA: FUNZIONI
LA STRUTTURA AMMINISTRATIVA: INTRODUZIONE
N.B.: queste le principali soglie/spartiacque della scala Gulpease
Indice
40
60
80
Licenza elementare
quasi incomprensibile
molto difficile
facile
Licenza media
molto difficile
facile
molto facile
Diploma superiore
difficile
facile
molto facile
Laurea
facile
facile
molto facile
ANALISI COMPARATA
LE PAGINE WEB DEL PARLAMENTO EUROPEO
LEGENDA
PE/S/1
PE/S/2
PE/S/3
BENVENUTI AL PARLAMENTO EUROPEO
PORTALE DEI CITTADINI
TIROCINI
N.B.: queste le principali soglie/spartiacque della scala Gulpease
Indice
40
60
80
Licenza elementare
quasi incomprensibile
molto difficile
facile
Licenza media
molto difficile
facile
molto facile
Diploma superiore
difficile
facile
molto facile
Laurea
facile
facile
molto facile
ANALISI COMPARATA
LE PAGINE WEB DELL’UFFICIO ITALIANO DEL PE
LEGENDA
PEI/S/1
PEI/S/2
PIE/S/3
LE PUBBLICAZIONI
SALA STAMPA
LA FESTA DELL’EUROPA
N.B.: queste le principali soglie/spartiacque della scala Gulpease
Indice
40
60
80
Licenza elementare
quasi incomprensibile
molto difficile
facile
Licenza media
molto difficile
facile
molto facile
Diploma superiore
difficile
facile
molto facile
Laurea
facile
facile
molto facile
ANALISI COMPARATA
LE PAGINE WEB DEI QUATTRO SITI
LEGENDA
SR/S/1
SR/S/2
SR/S/3
CD/S1
CD/S/2
CD/S/3
PE/S/1
PE/S/2
PE/S/3
PEI/S/1
PEI/S/2
PIE/S/3
LEGGI E DOCUMENTI
IL SENATO DEI RAGAZZI
L’ARCHIVIO STORICO DEL SENATO
ARCHIVIO STORICO: ACCESSO E SERVIZI OFFERI
L’UFFICIO DI PRESIDENZA: FUNZIONI
LA STRUTTURA AMMINISTRATIVA: INTRODUZIONE
BENVENUTI AL PARLAMENTO EUROPEO
PORTALE DEI CITTADINI
TIROCINI
LE PUBBLICAZIONI
SALA STAMPA
LA FESTA DELL’EUROPA
N.B.: queste le principali soglie/spartiacque della scala Gulpease
Indice
40
60
80
Licenza elementare
quasi incomprensibile
molto difficile
facile
Licenza media
molto difficile
facile
Molto facile
Diploma superiore
difficile
facile
molto facile
Laurea
facile
facile
molto facile
UN ESEMPIO EUROPEO
IL PARLAMENTO GRECO
A CURA DI GIORGOS DARAS
IL PARLAMENTO GRECO: LA STORIA E LA SEDE
DI GIORGOS DARAS
1. LA DEMOCRAZIA ELENNICA
La Grecia (ΕΛΛΑΣ, Hellas) è attualmente una repubblica democratica di
tipo parlamentare.
All'inizio degli anni settanta una serie di cospirazioni militari, le
agitazioni studentesche ed operaie, l'occupazione turca dell'isola di Cipro
contribuirono alla caduta della dittatura dei colonnelli.
Al governo fu così richiamato Kostantinos Karamanlis il quale,
progressivamente, ricondusse il paese alla democrazia: la nascita della
Repubblica greca fu sancita da un referendum popolare nel 1974, a cui
seguì, l’anno dopo l’approvazione di un nuovo testo costituzionale, tuttora in
vigore.
In base alla costituzione del 1975, il governo ellenico è responsabile di
fronte al Parlamento composto da 300 deputati eletti, per 4 anni, a suffragio
universale e diretto.
Il Presidente della Repubblica, eletto dal Parlamento, riveste una carica
strettamente rappresentativa per la durata di 5 anni. I suoi compiti sono
definiti dalla Costituzione e dalle leggi che la regolano.
Spetta a quest’ultimo nominare il Primo Ministro, il quale è in effetti il
capo del partito politico che detiene la maggioranza assoluta dei seggi del
Parlamento.
I partiti politici rappresentati attualmente in Parlamento sono: il partito
conservatore (Nea Dimokratia ND), il Movimento Sociale Democratico
(PAnellinio SOcialistiko Kinima PASOK), la Coalizione di Sinistra e del
Progresso (SYNaspismos) e il Partito Comunista Greco (Kommunistiko
Komma Ellados KKE).
2. L’EDIFICIO DEL PARLAMENTO OGGI
Dal 1975 ad oggi l’amministrazione ha realizzato continui lavori volti a
migliorare la
funzionalità e l’aspetto estetico dell’edificio, sede del
Parlamento, nel quale oggigiorno si trovano gli Uffici del Presidente del
Parlamento, l’Ufficio del Presidente del Consiglio, l’Ufficio giuridico del
Presidente del Consiglio,la Segreteria del Gabinetto Presidenziale, le sedi dei
partiti nonché gli uffici tecnici-amministrativi del Parlamento.
Particolarmente degna di nota è l’attività di acquisto di opere d’arte
avviata a partire dal 1996, spettante,attualmente ad un’apposita
commissione.
Nel 1999 sono terminati i lavori per la costruzione di un livello
sotterraneo, adibito a parcheggio delle auto dei parlamentari e dei dipendenti
dell’amministrazione. Nello stesso periodo sono state installate postazioni per
le tele-conferenze che consentono la trasmissione in diretta, sul canale
satellitare, di tutte le sedute parlamentari.
A partire dal 2000 è stata inoltre istituita, all’interno dell’edificio, una
scuola materna per i figli dei deputati e degli impiegati del parlamento.
Durante l’anno scolastico 2002-2003 la struttura scolastica ha ospitato ben 65
bambini.
Infine sono stati affittati alcuni edifici vicini al Palazzo del parlamento
destinati ad uffici dei singoli deputati.
Con tutte queste opere di miglioria e ristrutturazione l’edificio del
parlamento ha contribuito ad evidenziare la bellezza del centro della capitale ,
divenendo un vero e proprio punto di riferimento storico per la nazione
Ellenica.
IN BREVE…
LA FORMA DI GOVERNO GRECA
La Grecia è attualmente una Repubblica Parlamentare
Potere esecutivo - Il presidente, eletto dal Parlamento con un mandato di cinque
anni, ha una funzione per lo più rappresentativa. Egli designa il primo ministro e nomina,
su proposta di questi, i ministri. Il potere esecutivo è affidato al primo ministro e al
governo, che rispondono del loro operato davanti al Parlamento
Potere legislativo - Il sistema legislativo è basato su un Parlamento unicamerale
(Vouli ton Ellinon) composto da 300 membri eletti con sistema proporzionale per quattro
anni. Hanno diritto al voto tutti i cittadini a partire dai 18 anni di età.
Potere Giudiziario - Il sistema giudiziario prevede una Corte suprema e un
Tribunale speciale supremo, i cui giudici sono nominati a vita dal presidente. La pena di
morte è stata abolita nel 1993.
IL PARLAMENTO GRECO: IL PROFILO NORMATIVO
DI GIORGOS DARAS
1. LA PUBBLICITÀ DEI LAVORI PARLAMENTARI
1.1. Gli strumenti di comunicazione “cartolare”
A differenza del Parlamento italiano (Camera e Senato), il Parlamento
greco non dispone di analoghi strumenti di pubblicità cartolare. I resoconti
stenografici delle sedute, sia in aula che in commissione, non sono
generalmente pubblicati.
I resoconti dei lavori dell’assemblea sono pubblicati soltanto sui Giornali
di informazione parlamentare dei singoli partiti politici.
A ben vedere la principale forma di pubblicità dei lavori parlamentari è
rappresentata proprio dalle dirette televisive, delle quali si dirà nel paragrafo
successivo.
1.2. I nuovi supporti tecnologici
Le nuove tecnologie, soprattutto il canale satellitare, hanno
profondamente influito sull’attività della Βουλη, contribuendo a garantire una
maggiore trasparenza dei lavori parlamentari.
Di particolare interesse è il canale televisivo, nato nel 1999, il quale, da
mero (e primario) strumento di trasmissione on line dei lavori parlamentari in
aula e in commissione, si è progressivamente trasformato in canale di
informazione e documentazione parlamentare.
Nel corso degli anni la funzionalità del canale è stata costantemente
migliorata: oltre alle dirette dei lavori parlamentari sono trasmessi oggi, nel
corso delle giornate, film d’autore, riprese teatrali, documentari sui musei,
documentari di storia sia greca che europea, concerti, lezioni di diritto e di
diritto costituzionale-parlamentare, nonché documentari su temi di attualità
internazionale ed europea.
La televisione della Βουλη copre attualmente il 65% delle frequenze di
tutta la Grecia: il canale satellitare è visibile in oltre 19 “νοµοι” (province) del
Paese.
2. L’ORGANIZZAZIONE INTERNA DEL PARLAMENTO
GRECO
2.1. Premessa
L’apparato amministrativo del Parlamento greco si compone di un
Servizio Tecnico, suddiviso in quattro uffici; di tre Direzioni generali, ripartite
in Direzioni e Dipartimenti, nonché di un Servizio Scientifico, dell’Ufficio dei
gruppi parlamentari, dell’Ufficio del Consigliere diplomatico ed infine
dell’Infermeria e di un Ufficio della Protezione Civile.
Più precisamente il Servizio Tecnico rappresenta l’area motrice
dell’intera amministrazione parlamentare: essa comprende, infatti, l’Ufficio di
Presidenza, l’Ufficio dei vice presidenti, il Segretariato generale, nonché
infine la Segreteria particolare del Presidente.
La prima delle tre Direzioni Generali è responsabile della
programmazione delle attività non legislative del Parlamento, del
coordinamento dei vari Uffici di cui si compone l’amministrazione nonché del
controllo sull’efficienza dell’organo.
La seconda Direzione Generale, invece, è responsabile della
programmazione, dell’organizzazione e della promozione delle relazioni
internazionali, della comunicazione istituzionale del Parlamento greco in
patria e all’estero e dei rapporti del Presidente e dei singoli deputati con i
media. Su tale Direzione si tornerà in seguito più ampiamente.
L’ultima Direzione Generale, infine si occupa del coordinamento degli
uffici amministrativi di supporto all’attività legislativa; di assicurare il corretto
funzionamento delle singole Commissioni Parlamentari, nonché di garantire
la corretta osservanza delle procedure regolamentari.
2.2. Uffici competenti nel settore della comunicazione
Per quel che concerne il settore della comunicazione, competente è la
seconda Direzione Generale. Quest’ultima, come già rilevato, si compone, a
sua volta, di tre Direzioni, ripartite in Dipartimenti.
In particolare la prima Direzione si occupa delle relazioni internazionali
del Parlamento greco; la seconda dei rapporti della Βουλη con l’Unione
Europea ed infine, l’ultima del profilo della comunicazione in senso stretto.
La Direzione della comunicazione, infatti, è competente a garantire il
corretto funzionamento delle pubbliche relazioni del Parlamento greco sia in
patria che all’estero. Più precisamente la Direzione cura i rapporti
dell’istituzione con i media , ma anche con gli organi parlamentari degli altri
paesi. La Direzione riassume, infatti, anche le competenze tipiche degli Uffici
del cerimoniale del Parlamento italiano. Giova osservare come
l’organizzazione e la promozione degli eventi, in particolare delle mostre,
rientri fra le competenze della Direzione in oggetto.
La terza Direzione è composta dai seguenti Dipartimenti: il Dipartimento
della pubblicità dei lavori parlamentari; il Dipartimento per le pubbliche
relazioni; il Dipartimento del Protocollo e del cerimoniale; il Dipartimento della
collaborazione parlamentare ed infine il Dipartimento delle pubblicazioni.
www.parliament.gr
ANALISI DEL SITO WEB DEL PARLAMENTO GRECO
DI GIORGOS DARAS
1. GRAFICA E REGISTRO COMUNICATIVO
1.1. Struttura della home-page
La grafica di questo sito, a dire il vero un po’ datato, tende a
privilegiare, se si eccettua la home page, le parti di testo rispetto alle
immagini e alle foto. La home page della versione in neo-ellenico presenta
una struttura alquanto scarna: sul lato sinistro è visibile la foto di uno scorcio
dell’ingresso principale della Assemblea parlamentare greca; nella parte
centrale, partendo dall’alto, sono presenti l’icona “Βουλη τηλεοραση”,
cliccando sulla quale è possibile accedere alla diretta on line delle sedute, e
l’icona “διατυπωστε”, cliccando sulla quale i cittadini possono non solo
ricercare i testi delle leggi e dei disegni di legge, ma anche esprimere la loro
opinione sugli atti in fase di approvazione. Nella parte centrale della pagina
inoltre sono segnalati sia le principali notizie in materia concorsuale, di
indubbio interesse per gli utenti, sia i più importanti eventi promossi dal
parlamento, con l’indicazione del luogo, della data di svolgimento e il link per
ottenere ulteriori informazioni.
Fungono da cornice alla pagina: il logo della Βουλη con la sottostante
indicazione per esteso del nome; due icone animate, che mutano
ripetutamente nel corso della giornata, nelle quali sono segnalate le attività
ed iniziative del Parlamento di particolare interesse per i cittadini. ; infine
l’elenco delle voci indicanti le pagine più frequentemente visitate dagli utenti,
nell’ordine:
• περιεχοµενα (mappa del sito);
• συχνεs ερωτησειs (Faq);
• επικοινωνια (interazioni);
• Βουλη−τηλεοραση (Canale
televisivo parlamentare);
(
• Συνδεσµοι (links).
Al di sotto della cornice è presente un banner di colore bianco sul quale
sono riportate le voci delle singole sezioni nelle quali si articola il sito del
parlamento, nell’ordine:
• “Οργανωση & λειτουργια” (Organizzazione e funzionamento);
•
•
•
•
•
•
•
“Συνθεση” (Composizione);
“Εργασιεs” (Lavori parlamentari);
“Πολιτευµα” (La costituzione e la rappresentanza parlamentare);
“Κτηριο” (La sede);
“Πολιτισµοs” (Relazioni con i cittadini);
“Ενηµερωση” (Comunicazione istituzionale);
“Αναζητηση” (Ricerca).
1.2. Colori dominanti
Nel home page del sito dominano le varie tonalità dell’azzurro, colore
simbolo della bandiera neo ellenica, e del rosa, colore della facciata del
Palazzo del Parlamento. Un uso sapiente del colore nero evidenzia le parole
chiave e le icone.
In particolare, di tale colore sono sia le indicazioni delle varie versioni
linguistiche del sito, sia le voci presenti nel banner posto nella parte superiore
della pagina. Questa alternanza di toni cromatici è mantenuta in tutte le
pagine del sito.
1.3. Presenza animazioni
Varie sono le animazioni presenti sia nella home page che nelle altre
pagine del sito. In particolare sono animate le due icone della cornice della
home page su cui scorrono le notizie relative ai principali eventi ed attività del
Parlamento.
La presenza di animazioni non rappresenta, comunque, un ostacolo o
un elemento di rallentamento nei tempi di caricamento della pagina iniziale e
di quelle successive del sito.
2. TRASPARENZA AMMINISTRATIVA
2.1. Informazioni sulla struttura dell’organizzazione e descrizione degli
organi
Nel sito del Parlamento greco il principio di trasparenza trova parziale
applicazione. In esso, infatti, sono rinvenibili notizie ed informazioni
dettagliate solo in merito all’organizzazione politica dell’organo; parziali sono
invece i dati relativi all’apparato amministrativo burocratico.
Notizie connesse al primo profilo sono reperibili nella sezione
“Οργανωση και λειτουργια”. In particolare sono disponibili dati concernenti
l’attività, i singoli organi interni, nonché il testo del “Regolamento interno”.
Relativamente al secondo profilo, l’utente può trovare precise e
dettagliate informazioni sulla struttura interna dell’istituzione: vengono
illustrate l’attività e le funzioni dei servizi più importanti.
Non è presente un organigramma, il quale potrebbe essere, invece, un
utile strumento per chiarire al navigatore la struttura burocratica
dell’amministrazione.
2.2. Caratterizzazione istituzionale
Il logo del Parlamento greco (rappresentato dalla immagine della sede
in colore azzurro) è presente, ma in una posizione tutt’altro che centrale, sulla
home page del sito. Il logo, di dimensioni ridotte, è infatti posto nella cornice
della pagina, sul lato sinistro. Questa collocazione è mantenuta anche in tutte
le pagine successive. Il nome dell’istituzione non è ben riconoscibile sulla
home page, poiché è riportato con caratteri ridotti nella parte inferiore del
logo. In linea generale il nome ed il logo della Βουλη sono associati al colore
istituzionale azzurro.
2.2. Esistenza di versioni del sito in lingua straniera
Il sito è consultabile oltre che in greco anche in inglese. La versione
inglese risulta alquanto più scarna rispetto alla versione ufficiale.
3. FUNZIONALITÀ E FRUIBILITÀ
3.1. Esistenza e buon funzionamento di un motore di ricerca interno
Il sito dispone di un efficiente motore di ricerca, autonomamente
segnalato sulla home page, nell’elenco di voci riportate nella cornice. Per
collocazione e colore non è immediatamente visibile.
La ricerca può essere effettuata inserendo o una parola o la frase che si
intende cercare.
3.2. Percorso indicato in ogni pagina e link alla home page
Accedendo ad ogni pagina, sul lato sinistro appare una colonna, nella
quale vengono riportati gli altri link appartenenti alla medesima sezione. Il
percorso seguito per accedere alla pagina che si sta consultando non è
invece indicato puntualmente.
In tutte le pagine del sito, nella parte superiore, sono mantenuti il
banner di colore bianco e la cornice.
Per poter ritornare alla pagina introduttiva, che consente di scegliere la
lingua, è sufficiente cliccare sul logo del Parlamento, il quale si trova in ogni
pagina posto in alto a sinistra.
Il sito non dispone di una versione solo testo.
3.3. Mappa del sito
Cliccando sulla voce “περιεχοµενα”, posta all’apice dell’elenco delle
voci riportate nella cornice della home page (e di tutte le altre pagine), è
possibile accedere alla mappa del sito, che indica schematicamente il
contenuto di ogni sezione. Le sezioni della mappa corrispondano alle voci
riportate sul banner bianco.
4. QUALITÀ DEI SERVIZI, INTERATTIVITÀ
4.1. Accesso e prenotazione dei servizi
Quanto ai servizi offerti all’utenza, si ritiene di dover circoscrivere
l’analisi, da un lato, alle varie modalità di accesso al Parlamento del pubblico
(visita dei palazzi, visite scolastiche, partecipazione alle sedute) e, dall’altro,
alla possibilità di richiedere all’amministrazione ogni informazione relativa al
Parlamento e al suo funzionamento.
Per la prima tipologia di servizio è importante osservare come sia
possibile prenotare on line le visite e inoltrare la richiesta di partecipazione
alle sedute dell’aula.
Per il secondo aspetto, i cittadini possono inoltrare all’amministrazione
apposite richieste di documenti, brochures e testi relativi al Parlamento.
Questi vengono, inviati direttamente a casa del richiedente a spese
dell’amministrazione.
4.2. Info sui concorsi
Data la loro rilevanza, le notizie relative ai concorsi sono segnalate
direttamente sulla home page. Nel sito non vengono invece indicati, indirizzi e
mail o numeri telefonici ai quali potersi rivolgere per ulteriori informazioni in
materia.
4.3. Newsletters e collegamenti con il front office
Il sito del Parlamento consente agli utenti di iscriversi alla propria
newsletter settimanale, curata dall'Ufficio Stampa.
Il servizio fornisce un sintetico quadro generale dei lavori parlamentari
della settimana e, nello stesso tempo, segnala, attraverso una serie di link al
sito Internet, i punti di riferimento necessari per eventuali approfondimenti.
Per iscriversi alla newsletter è sufficiente inserire nell'apposito modulo
l’indirizzo di posta elettronica presso il quale si desidera riceverla. La
"Newsletter del Parlamento greco" viene recapitata direttamente e
gratuitamente con cadenza settimanale all'indirizzo di posta elettronica
specificato.
Molteplici sono i canali di comunicazione con il front office
dell’amministrazione del Parlamento.
Per quanto concerne i recapiti telefonici, sono segnalati in primo luogo il
numero del centralino, telefonando al quale l’utente può essere messo in
contattato, a seconda della richiesta, con gli appositi uffici competenti,
nonché il numero dell’Ufficio per le risorse umane, il quale si occupa delle
richieste relative alle visite sia scolastiche che ordinarie.
Gli utenti possono inoltre ricevere informazioni sull’attività
amministrativa, su quella parlamentare, sugli eventi e sui concorsi, inoltrando
la propria domanda via e-mail ad appositi indirizzi di posta elettronica
(επικοινωνια).
GLI EVENTI
Il Parlamento greco, in conformità ad una politica di
progressivo avvicinamento dei cittadini, soprattutto dei più giovani,
al mondo parlamentare, ha avviato - a partire dal 1994 - una serie
di iniziative.
Le sale della βουλη nel corso dell’ultimo decennio hanno
ospitato svariate mostre artistiche e fotografiche, di natura
commemorativa dei principali eventi e personaggi della storia
greca.
Tali eventi, di natura occasionale, hanno riscosso notevole
successo: statistiche interne comprovano la partecipazione di ben
700.000 cittadini e di oltre 500.000 studenti provenienti da tutta la
Grecia. A queste iniziative vanno poi aggiunte quelle di carattere
permanente delle visite ordinarie e delle visite studentesche al
Parlamento ellenico.
PG/E/1
MOSTRA
“180 ANNI DALLA RIVOLUZIONE GRECA”
1. L’INIZIATIVA
Si tratta di una mostra tenutasi nella sala “Ελευθεριου Βενιζελου” del
Parlamento Greco, dal mese di luglio 2001 fino al mese di dicembre 2002. Ai
visitatori, guide esperte hanno spiegato le tappe fondamentali della
rivoluzione del 1821, attraverso l’illustrazione delle decine di dipinti dell’epoca
in esposizione nella sala.
2. I DESTINATARI
Si tratta di un evento aperto gratuitamente all’ampio pubblico, ma
particolarmente indicato per le scolaresche.
3. LE FINALITÀ
La mostra si proponeva di illustrare, attraverso le opere d’arte esposte,
gli eventi più salienti del moto rivoluzionario del 1821, attraverso il quale la
Grecia ha ottenuto l’indipendenza dall’impero ottomano. La rivoluzione greca
del 1821 è , a ben vedere, l’evento più significativo degli ultimi due secoli di
storia della nazione greca. Il moto predetto è assurto a simbolo della lotta del
popolo ellenico per la libertà, l’indipendenza etnica, la democrazia e la
giustizia.
4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE
L’evento ha avuto buon esito: 9.494 persone hanno visitato nel corso
dei sei mesi di allestimento la mostra.
A questi vanno aggiunte 429 scuole, per un totale complessivo di
20.394 studenti.
A tutti i partecipanti l’amministrazione organizzatrice ha provveduto a
distribuire opuscoli e guide relative alla Rivoluzione del 1821.
PG/E/2
MOSTRA
“DALLA COLLEZIONE DEL PARLAMENTO”
1. L’INIZIATIVA
Si tratta di una mostra, presentata dallo stesso Presidente della
Repubblica e svoltasi presso la sede del Parlamento greco dall’11 dicembre
2002 al 31 marzo 2003. In occasione dell’evento sono state messe a
disposizione dei visitatori oltre 100 opere d’arte. Fra queste in particolare
vanno annoverate 71 pitture ad olio, 7 acquarelli, 7 litografie, 2 arazzi, 6 piatti
di ceramica, nonché 12 miniature. Queste opere, realizzate dai più grandi
artisti non solo greci, ma anche stranieri, hanno temi legati al mondo ellenico,
e appartengono all’ampio patrimonio artistico-culturale del Parlamento. A
partire dal 1995, tale patrimonio è stato progressivamente incrementato sia
attraverso l’acquisto presso pubbliche aste, sia attraverso la commissione di
opere a rinomati artisti.
2. I DESTINATARI
L’iniziativa era aperta gratuitamente al grande pubblico, ma - come per
tutti gli eventi organizzati dal Parlamento - una particolare attenzione era
stata riservata al mondo della scuola. Per gli alunni, infatti, erano state
organizzate visite specifiche nel corso delle mattinate.
3. LE FINALITÀ
La mostra si proponeva di consentire ai cittadini, soprattutto ai più
giovani, di avere accesso al ricco patrimonio artistico della Camera dei
deputati ellenica.
4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE
L’evento ha riscosso un buon successo, confermato dai dati. Hanno
infatti visitato la mostra nel periodo di esposizione 53.425 studenti,
provenienti da oltre 1000 scuole del paese e 18.324 privati cittadini.
PG/E/3
MOSTRA
“LA GRECIA DELLE GUERRE BALCANICHE 1912-1913”
1. L’INIZIATIVA
Si tratta di una mostra di opere d’arte, tenutasi nella sala
“Ελευθεριου Βενιζελου” del Parlamento greco dal 25 febbraio al 31 maggio
2003. Attraverso l’esposizione di dipinti, fotografie ed oggetti dell’epoca, la
mostra si proponeva di illustrare ai visitatori gli aspetti militari e diplomatici,
nonché il ruolo essenziale svolto dal Paese nella risoluzione delle guerre
balcaniche. Esse videro per la prima volta nella storia contemporanea
dell’Europa coinvolte “le nuove regioni” (Νεων Χωρων): Epiro, Macedonia e
isole del Nord dell’Egeo.
2. I DESTINATARI
L’evento era aperto al pubblico, in particolare alle scuole, per le quali
erano state predisposte apposite visite guidate.
3. LE FINALITÀ
La mostra mirava ad illustrare gli aspetti salienti delle guerre balcaniche
dell’inizio dello scorso secolo, mettendo in luce i profili diplomatici e militari
del coinvolgimento greco nel conflitto.
4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE
L’evento ha riscosso notevole successo. Hanno aderito all’iniziativa
24.596 studenti, provenienti da oltre 400 scuole di tutta la Grecia, nonché
4725 privati cittadini. A tutte le scuole in visita sono stati distribuiti una copia
della guida della mostra, nonché due medaglie ricordo dell’evento.
PG/E/4
ESPOSIZIONE
“VIAGGIO NEL PASSATO. OSSERVO L’OGGI.
IMMAGINO IL DOMANI E DIPINGO”
1. L’INIZIATIVA
Si tratta di un’esposizione di disegni, svoltasi nel mese di aprile 2003.
La mostra era collegata al premio “Viaggio nel passato. Osservo l’oggi.
Immagino il domani e dipingo”.
2. I DESTINATARI
Destinatari dell’iniziativa erano gli studenti di tutte le ultime classi delle
scuole elementari di alcune regioni della Repubblica ellenica: l’Epiro, la
Macedonia e le isole nord orientali dell’Egeo.
La scelta delle regioni si deve considerare tutt’altro che casuale:
avvicinare tali aree, geograficamente decentrate rispetto ad Atene e al cuore
del mondo politico-parlamentare, può contribuire ad attenuare i divari di
natura per lo più economica che le separano dal resto della Grecia.
3. LE FINALITÀ
La esposizione e il relativo premio si inseriscono nell’ambito delle
iniziative volte a favorire il progressivo avvicinamento dei più piccoli, in
particolari di coloro che risiedono in regioni marginali, alla realtà
parlamentare.
4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE
Al concorso hanno partecipato 17.394 studenti di oltre mille scuole delle
regioni su richiamate. In particolare i 220 giovani finalisti e i loro
accompagnatori sono stati ospitati ad Atene a spese del Parlamento per due
giorni (14-15 aprile) per potere intervenire alla cerimonia di premiazione.
PG/E/5
“VISITE ORDINARIE”
1. L’INIZIATIVA
L’amministrazione del Parlamento greco prevede la possibilità per i
cittadini di visitare le sale del palazzo e di assistere anche, nel corso della
visita, previa apposita autorizzazione, ad una seduta d’aula. Sono visitabili,
lungo il percorso, l’aula del Senato, il Peristilio, l’Aula dei parlamentari, le due
aule delle sedute plenarie, la sala Lettura, nonché le tre sale dedicate al
Presidente Ελευθεριου Βενιζελου.
2. I DESTINATARI
L’iniziativa è rivolta a tutti i cittadini. Essi per potere visitare il
Parlamento devono inoltrare richiesta telefonica, contattando o l’Ufficio delle
Risorse Umane o gli uffici dei vari gruppi parlamentari. Per potere assistere
alle sedute è invece richiesto un apposito permesso scritto, che deve essere
rilasciato dall’Ufficio del Personale.
3. LE FINALITÀ
L’iniziativa si propone di mostrare ai cittadini il ricco patrimonio artistico
presente nelle sale del Parlamento, nonché di consentire loro di assistere
direttamente ai lavori assembleari.
4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE
È possibile visitare il Parlamento solo il sabato e la domenica dalle
ore 8.30 alle ore 20.00. Nel corso dell’ultimo anno hanno visitato il
Parlamento numerosissimi cittadini.
PG/E/6
“VISITE SCOLASTICHE”
1. L’INIZIATIVA
L’amministrazione dell’Assemblea parlamentare prevede apposite visite
guidate per le scuole, distinguendo fra studenti ateniesi e studenti provenienti
da altre regioni della Grecia.
Mentre per i primi il percorso previsto è analogo a quello contemplato
per le visite ordinarie, per i secondi la durata della visita è di cinque giorni, nel
corso dei quali le scolaresche possono visitare non solo il Palazzo, ma anche
le biblioteche e tutti gli uffici. Inoltre al termine di ogni giornata è prevista la
visita dell’Acropoli ateniese. Il soggiorno degli studenti è interamente a carico
dell’amministrazione parlamentare promotrice.
2. I DESTINATARI
L’iniziativa è rivolta a tutti gli studenti del liceo. Per potere partecipare
alle visite è necessario inoltrare una richiesta. In particolare spetta al Preside
dell’istituto inviare, via fax, via posta ordinaria o via e mail, formale domanda
di accesso, nella quale devono essere fra l’altro indicati il nome della scuola,
del suo titolare, i nominativi ed il numero degli studenti partecipanti, nonché
l’orario delle lezioni scolastiche.
3. LE FINALITÀ
Più che l’avvicinamento alla realtà strettamente parlamentare le visite
hanno una finalità culturale, sono cioè volte a consentire ai più giovani di
conoscere il patrimonio artistico della città ateniese.
4. I RISULTATI E LA PARTECIPAZIONE
Sono ammessi quotidianamente a visitare il Parlamento sei gruppi di
scolaresche, suddivisi nell’arco della giornata (3 la mattina e 3 nel
pomeriggio). Nel 2003-2004 hanno visitato la Βουλη complessivamente
25.000 studenti.
UNA PUBBLICAZIONE
PG/P/1
“ΑΠΟΛΟΓΙΣΜΟΣ
ΑΠΟΛΟ ΓΙΣΜΟΣ 2002−2003 ”
(BILANCIO DELL’ATTIVITÀ PARLAMENTARE: UN ANNO IN
PARLAMENTO)
1. LA PUBBLICAZIONE
Si tratta di una pubblicazione, in hard cover, di 95 pagine (20 x 30 cm),
edita dal Parlamento greco.
2. L’ARGOMENTO
Il volume, presentato dal Presidente del Parlamento, si struttura in vari
capitoli, ognuno dei quali è dedicato ad un aspetto della realtà parlamentare.
In particolare i primi due capitoli sono rivolti al profilo puramente
politico- normativo, in essi sono descritti non solo l’attuale composizione del
Parlamento, ma anche il bilancio annuale dell’attività legislativa.
Nelle due sezioni successive sono illustrate invece le attività non
legislative portate avanti dal Parlamento: dalla partecipazione alle principali
organizzazioni internazionali e comunitarie alla promozione di iniziative
educative e culturali (mostre, esposizioni, eventi per i giovani ecc.).
Il
quinto
capitolo
del
testo
è
dedicato
alle
attività
(“Νεεs ∆ραστηριοτητεs”) intraprese nel corso dell’anno di riferimento. In
particolare il Parlamento ha provveduto, nell’anno 2002-2003 ad incentivare il
processo di informatizzazione e a migliorare i canali di comunicazione ,
contribuendo, così al progressivo avvicinamento dei cittadini alla realtà
parlamentare.
L’ultimo capitolo, intitolato “Οι ανθρωποι τηs βουληs” (“Gli uomini del
Parlamento) si occupa dell’aspetto strettamente burocratico: in esso infatti
sono richiamate le attività di formazione e di aggiornamento del personale
amministrativo. Sempre nell’ultimo capitolo sono segnalati i principali servizi
amministrativi a disposizione dei dipendenti: l’ufficio postale, una filiale della
banca nazionale, nonché un’agenzia viaggi e una scuola materna, riservata
ai soli figli dei deputati e dei dipendenti.
3. I DESTINATARI
In considerazione dell’oggetto, il target di riferimento non può che
essere ampio: destinatari del volume sono potenzialmente tutti i cittadini. Su
richiesta la pubblicazione è loro distribuita gratuitamente.
4. LA VESTE GRAFICA
Da un punto di vista grafico la pubblicazione è particolarmente curata.
La prima pagina del volume presenta una struttura semplice e lineare: nella
parte centrale, su fondo bianco, è riportata l’immagine di uno scorcio
dell’edificio sede del Parlamento greco; in alto al centro, il logo del
Parlamento, mentre in basso a destra , all’interno di un box di colore azzurro,
il titolo (Απολογισµοs 2002-2003) della pubblicazione.
Sotto il profilo cromatico dominano le tinte pastello, in particolare il
bianco e l’azzurro, colori simbolo della bandiera ellenica. Il bicromatismo
bianco azzurro viene conservato in tutte le pagine.
Internamente il volume si contraddistingue per la ricchezza delle
immagini e delle fotografie, le quali ritraggono la sede della Βουλη, le sue
sale interne, ma anche le opere del patrimonio artistico.
Una sezione particolare del testo è dedicata al profilo politico: in essa
sono presenti non solo grafici e tabelle statistiche che riassumono i risultati
elettorali, ma anche le foto dei principali esponenti dei gruppi partitici.
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