Russia: da sogno a realtà. Ricordi di viaggio
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Russia: da sogno a realtà. Ricordi di viaggio
VITA DELLE ACLI Russia: da sogno a realtà. Ricordi di viaggio Puntuali al pullman che ci porta all’aeroporto della Malpensa, ci imbarchiamo poi tutti per San Pietroburgo, la nostra prima meta del viaggio, dove l’aereo della Pulkovo, dopo un volo di quattro ore, atterra puntuale quasi come un orologio svizzero. di Angela Cartolano Le formalità di sdoganamento sono rallentate dai problemi dalla lingua, dai documenti scritti in cirillico, dal numero consistente del gruppo (64 persone) che finalmente, con tempi diversi, supera il controllo passaporti. Ritirate le valige incontriamo la guida, che riconosciamo felici solo quando la sentiamo parlare italiano. Ricompattati, partiamo con il pullman per un breve tour della città, verso l’albergo che si affaccia sul golfo di Finlandia. San Pietroburgo ci piace da subito. L’atmosfera ci rapisce e ci riporta ai racconti di Dolstoevskij, della grande madre Russia, alla cultura; con i tanti ponti sulla Neva, i palazzi affascinanti, dove lo stile italiano degli architetti, Rastrelli, Rossi, Trezzini, Solari ed altri, chiamati a San Pietroburgo da Pietro il Grande, si mescola alla passione russa per i colori e le decorazioni, che in questa teatrale città voluta grande dallo zar, sulle paludi del nord, assume un fascino misterioso e intrigante. Le cupole d’oro a cipolla spuntano a tutti gli angoli. Fra le più belle quella di Sant’Isacco e la colorata Chiesa del Sangue Versato, che sotto il comuni20 il dialogo III/06 smo veniva usata come deposito per le patate. Con gli zar, la religione ortodossa ha avuto grande peso. Nel periodo sovietico si è tentato di cancellare l’animo religioso demolendo le chiese e perseguitando i religiosi. Ma a partire dagli anni novanta le chiese si sono ricostruite proprio nei luoghi originari, anche grazie all’aiuto dei fedeli. La Prospettiva Nevskij, grande arteria cittadina, citata anche da Battiato in una sua canzone, ti immerge nella Russia moderna, con molti negozi occidentali e pochi, agli occhi di noi turisti, della gente del posto che, a detta della guida, non raggiunge un stipendio di 400 euro e abita in prefabbricati popolari di cemento, sorti durante l’epoca staliniana. I giorni passano in fretta anche se a San Pietroburgo la luce del sole non tramonta prima della mezzanotte e la notte dura solo poche ore. A malincuore lasciamo la città degli zar, per la capitale della Russia. Un intero vagone delle efficienti ed eleganti ferrovie russe ci aspetta. Il viaggio dura sei ore, attraverso la romantica e infinita campagna russa. Prati, campi, boschi di betulle e villag- gi fatti di minuscole izbe e dacie, scorrono velocemente in allegria. A Mosca abbiamo una nuova guida. L’albergo è un enorme edificio semi circolare degli anni ottanta, capace per 3600 persone. Mosca é sul fiume Moscova ed è oggi una moderna metropoli pronta ad accogliere novità culturali, politiche, artistiche ed economiche. Ecco subito la cattedrale di San Basilio con le sue guglie colorate. Il cuore poi batte forte sull’immensa Piazza Rossa. Sul suo lato sinistro corre uno dei lunghi muri rossi che delimitano la fortezza del Cremlino. Vediamo il mausoleo di Lenin e la deliziosa cattedrale di Nostra Signora di Kazan, dove assistiamo ad una processione con tanto di benedizione e canti sacri. Poi la visita al Cremlino, che significa “Fortezza” con la piazza delle Cattedrali: uno splendore di cupole dorate, e bellissime iconostasi a tre livelli. Infine una visita alle stazioni storiche della metropolitana che sembrano saloni da ballo, costruite su tre piani, con diversi stili a secondo del periodo di costruzione. Una giornata assolata, rara a queste latitudini, ci accompagna nella città santa di Sergiej Posad, una delle città dell’anello d’oro. All’interno del Monastero, si nota la fede del popolo russo. Le donne stanno col fazzoletto in testa, tutti sono in piedi e fanno ripetutamente il segno della croce, mentre il Pope e i suoi assistenti recitano delle litanie. E’ un rito molto suggestivo; le litanie ricordano la cadenza dei canti gregoriani. Ma il tempo trascorre veloce, è giunto il giorno del rientro. Torniamo a casa arricchiti di cultura e non solo. L’atmosfera di amicizia creatasi nel gruppo resterà a lungo nei nostri ricordi. Il sogno di alcuni del gruppo, coltivato dai tempi delle lezioni di storia sui banchi di scuola, dove si parlava di rivoluzioni, stalinismo e leninismo, è finalmente diventato realtà.