REGISTA - DAL LIBRO AL FILM

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REGISTA - DAL LIBRO AL FILM
Regista:
Titolo originale:
Regia:
Sceneggiatura:
Fotografia:
Musiche:
Montaggio:
The pursuit of happyness
HGabriele MuccinoH
HSteve ConradH
HPhedon PapamichaelH
HAndrea GuerraH
HHughes WinborneH
Anno:
Nazione:
Durata:
Genere:
2006
Stati Uniti d'America
117'
Drammatico
Cast:
Walter Ribbon
Madre di Christopher
Christopher
SmithH
Chris Gardner
HKurt FullerH
HThandie NewtonH
HJaden Christopher
HWill SmithH
REGISTA: GABRIELE MUCCINO
Nasce a Roma nel 1967, abbandona l'università per lavorare come assistente alla regia
per Pupi Avati e Marco Risi. Nei primi anni '90, frequenta i corsi di regia del Centro
Sperimentale di Cinematografia ed inizia a realizzare cortometraggi per la RAI.
Nel 1998 dirige il suo primo lungometraggio, Ecco fatto, una commedia d'amore e gelosia
che gli fa vincere la Targa ANEC come miglior regista esordiente dell'anno, e nel frattempo
cura la regia di alcuni noti spot pubblicitari.
Nel 1999 firma il suo secondo film, Come te nessuno mai, presentato al Festival del
cinema di Venezia e candidato all'European Film Awards.
E’ nel 2001 il vero successo, quando esce nelle sale L'ultimo bacio.
Nel 2002 Muccino dirige Ricordati di me e si candida a pieno titolo come uno dei più
maturi e originali registi italiani.
AMBIENTAZIONE
San Francisco, ripresa dal vero nei quartieri più miseri, nel periodo dei tormentati anni
Ottanta.
"Ho seguito una forma di realismo che esiste nel nostro cinema, tutti gli homeless sono
veri, così come i posti dove abbiamo girato sono quelli in cui i senza casa cercano rifugio”.
(Dall’intervista al regista)
PERSONAGGI / PROTAGONISTI
Chris Gardner, uomo di colore, ha vissuto realisticamente questa vicenda, l’ha narrata al
regista italiano, che ne ha tirato fuori ‘La ricerca della felicità’.
“Gardner era con me ogni giorno ed il fatto di avere a fianco la persona che aveva
realmente vissuto tutto quello che io stavo girando mi portava ogni momento a rispettare la
verità dell’uomo e dell’accaduto". (Dall’intervista al regista)
Will Smith, che interpreta Chris Gardner, è presente in quasi tutte le inquadrature. E’ come
se il regista volesse concentrare l’attenzione su un solo uomo e su suo figlio, Christopher,
interprete del figlio di Chris Gardner e vero figlio dell’attore Will Smith, che dichiara: "Ho
passato con lui dodici ore al giorno, mi ha visto fare la cosa che so fare meglio, ossia
recitare, è un’opportunità rara che ogni genitore dovrebbe avere".
MESSAGGIO TEMATICO
E’ solo la promessa di una realizzazione sociale fatta da chi è stanco di vedere barboni
agli angoli delle strade, o in fila ai dormitori, e per questo vorrebbe regalar loro il miraggio
di una vita migliore, quando il male che affligge quella stessa società è ben più profondo e
radicato?
Oppure la felicità evocata dal titolo, che si potrebbe riconoscere nella ricchezza e nella
carriera professionale, in realtà è semplicemente la “normalità”, quella che molti di noi
danno sempre per scontata? Quando Chris vede assottigliarsi sempre più il suo conto in
banca, quando sua moglie lo lascia perché esasperata dalla loro povertà, quando è
costretto a dormire col figlio nei ricoveri per senzatetto o nei bagni della metropolitana
perché non possono più permettersi nemmeno una stanza di motel, l’unica cosa che si
permette di sperare è una vita normale, per sé e soprattutto per il bambino. E in nome di
questo sogno stringe i denti, lotta con tutte le sue forze.
C’è un’inquadratura nelle battute finali che può illuminare: Chris, ottenuto il lavoro tanto
agognato, piange di gioia in mezzo alla strada, circondato da decine di normalissime
persone. La sua gioia non deriva dall’essere diventato “superiore” a quegli individui, bensì
dall’essere come loro.
La ricerca della felicità, nonostante descriva con attenzione il rapporto tra un padre e un
figlio, potrebbe definirsi un inno all'individualismo puro, al self made man , alla tenacia, alla
convinzione che si possono realizzare i propri desideri.?
Oppure è la storia di un padre veramente felice insieme a suo figlio, ma che desiderava
garantire questa felicità ed è per questo che sogna una vita migliore per tutti e due? Quindi
il racconto può avere solo l'apparenza della conquista del mondo finanziario, ma in realtà
è la storia di un uomo e della dedizione per suo figlio che gli da la forza e il coraggio di
cambiare la propria vita?
Qesta storia diventa solo il pretesto per mettere a confronto le potenzialità ma anche le
grandi contraddizioni del sistema americano: da una parte l'estrema ricchezza dei giocatori
di borsa, espressione estrema del capitalismo, capaci di far fluttuare capitali senza
produrre alcun tipo di beni materiali, dall'altra parte l'estrema povertà dei senza tetto che
con rassegnazione si offrono ad una vita di stenti senza avere la capacità o la voglia di
uscire dal loro stato di indigenza?
E’ solo un mostrare quello spaccato della società americana dove si dà più valore al
denaro che ad ogni altra cosa?
Come leggere la scena in cui Chris promette al figlioletto che sarà un buon padre, che lo
renderà felice e che gli dimostrerà di che pasta è fatto, proprio diventando ricco. Ma il figlio
lo accarezza dicendogli "sei un buon padre", a dimostrazione del fatto che non è la
ricchezza posseduta il metro di giudizio del valore di una persona?
Will Smith dichiara: "Gabriele ha voluto che io vedessi Ladri di biciclette e mi sono reso
conto che quello che noi volevamo rappresentare non era più soltanto il sogno americano
ma un sogno universale. Lo stesso che viene fuori dai film di De Sica, il desiderio di creare
e dare qualcosa ai propri figli".
LINGUAGGIO FILMICO
Il montaggio si caratterizza per abbondanza di dolly, fluidità narrativa, scorrevole
naturalezza, che a tratti esprime commovente poesia.
Il ritmo è affannatissimo: uno stile secco, mobile, concitato. La camera si muove in
continuazione. E’ lo stile "internazionale", caratterizzato da ampi e rapidi movimenti di
macchina, che rimane uno dei grandi punti di forza del regista.
Un tipo di linguaggio in cui c’è l’innesto con elementi mutuati dalla nostra cultura
cinematografica: Benigni di “La Vita è bella”, De Sica di “Ladri di biciclette.
La sceneggiatura: sono usati tutti i piani e le inquadrature possibili con una fotografia
molto bella. E’ forza o debolezza la ripetitività degli ostacoli e delle disgrazie, prima di
arrivare alla sospirata conclusione felice? E’ banale ripetizione o abilità di coinvolgimento
emotivo, che rende la pellicola fortemente drammatica?
I momenti di tenerezza tra il padre e il figlio sono diversioni rispetto alle vicende
drammatiche o il motore e il filo conduttore dell'intera vicenda, la spinta per il protagonista
ad andare avanti e quindi le fondamenta dell'intera storia?
Quindi tutto il film è costruito su questo padre e suo figlio fino a ridurre a semplice
contorno sfocato altre persone, luoghi o ambienti?
I dialoghi: uno dei passaggi più belli della sceneggiatura è quando Chris dà un bellissimo
consiglio al figlio di 5 anni: “Non permettere mai che qualcuno ti dica che non puoi fare
qualcosa. Se hai un sogno lo devi proteggere. Se vuoi qualcosa vai e conquistalo”.
Ci si può chiedere come mai alcuni passaggi della vicenda, che dovrebbero dare corpo al
profilo psicologico dei caratteri in gioco, come i conflitti interni alla coppia e quelli tra padre
e figlio, sono enunciati e risolti nel giro di due battute di dialogo?
L’Interpretazione: il noto attore-divo afroamericano Will Smith, che interpreta Chris
Gardner, ha espressioni mimiche intensissime e raccolte; anche quando, dal principio alla
fine, corre come un velocista. Una recitazione, quella di Will Smith, sempre
intelligentemente controllata, quasi trattenuta, così da dar vita a un personaggio credibile,
che facilita il coinvolgimento emotivo dello spettatore.
Geniale sicuramente l’idea di far recitare Will Smith in compagnia di suo figlio: dalla
pellicola traspare con chiarezza tutta la veridicità e la purezza dell’amore che lega i due,
contribuendo a trasmettere un genere di affetto tutt'altro che "finto" e da copione.
Rielaborazione e integrazione libera degli apporti critici della stampa ad opera di:
F.Lomuscio, G.Rondi, V.Caprara, G.Saraullo, O.Di Comite, M.Dalla Gassa, P.Gelli, M.Traversa
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- passione
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- condizionamenti
Quale apprendimento
Quale applicazione
A cura di Sr Franca Ridella