il programma per la città della coalizione di centro

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il programma per la città della coalizione di centro
IL PROGRAMMA PER LA CITTÀ DELLA
COALIZIONE DI CENTRO-SINISTRA PER LE
ELEZIONI COMUNALI 2008
LA SCELTA GIUSTA
LA NOSTRA
IDEA DI ROMA
IL PROGRAMMA PER LA CITTÀ
RUTELLI SINDACO
LA SC
LTA GIUSTA
LINEE E SCHEDE PER IL PROGRAMMA AMMINISTRATIVO 2008-2013
Ripartiamo da fondamenta solide 5
1. ROMA CAPITALE MODERNA
1.1 IL SISTEMA ECONOMICO 9
1.1.1 Sviluppo, condivisione e partecipazione 9
1.1.2 Il Gruppo Comune di Roma 9
1.1.3 I poteri di Roma Capitale e le politiche di bilancio 11
1.1.4 I nuovi asset strategici del Turismo 12
1.1.5 Le attività produttive. Grandi imprese, piccoli artigiani, consumatori 14
1.2 ROMA, CAPITALE DELLO SVILUPPO ARMONICO 15
1.2.1 La città in rete: dalle periferie alle nuove centralità 15
1.2.2 Dalle metropolitane alla mobilità alternativa 17
1.2.3 Le infrastrutture viarie 19
1.2.4 Opere pubbliche con investimenti privati 20
1.2.5 Strade sicure 20
1.2.6 La manutenzione stradale 21
1.2.7 Una gestione innovativa per il sottosuolo 21
1.3 LA CITTA’ PIU’ TECNOLOGICA E PIU’ SEMPLICE 22
1.4 LA CITTA’ ANCORA PIU’ ECOLOGICA 24
1.4.1 Vivere il verde di Roma. L’agricoltura grande forza della città 24
1.4.2 L’ Altraeconomia 26
1.4.3 Un fiume, anzi un mare di opportunità: il Tevere e il litorale 26
1.4.4 La qualità dell’aria 27
1.4.5 La gestione del ciclo dei rifiuti 28
1.4.6 La questione energetica 29
1.4.7 L’acqua non si spreca 30
1.5 SEMPLIFICARE, INNOVARE, MODERNIZZARE LA MACCHINA AMMINISTRATIVA 31
1.6 DECORO URBANO, “ROMA SISTEMA ROMA” 35
2. ROMA CAPITALE UMANA
2.1 UNA CITTA’ CHE SI SENTE SICURA 41
2.2 NESSUN CITTADINO SENZA CASA 44
2.3 WELFARE PER LO SVILUPPO 44
2.3.1 Per le persone e per le generazioni 44
2.3.2 Per le famiglie romane 46
2.3.3 Per l’accessibilità di tutti 46
2.3.4 Per le bambine e dei bambini 48
2.3.5 Il progetto “Centoscuole” 49
2.4 DIRITTI, ROMA INTERCULTURALE, MULTIETNICA E SOLIDALE 50
2.4.1 Roma amica delle donne 50
2.4.2 I diritti di tutti 51
2.4.3 Roma capitale della pace e della cooperazione internazionale 51
2.5 LAVORO: PIU’ SICUREZZA, MENO PRECARIETA’ 52
2.6 ROMA CAPITALE INTERNAZIONALE DELLA CREATIVITA’ E DEI GIOVANI 52
2.6.1 L’eccellenza contemporanea. 53
2.6.2 La capitale mondiale dell’archeologia 53
2.6.3 Decentramento. Una grande “impresa” culturale. 54
2.6.4 Una città per il teatro. 54
2.6.5 Il cittadino: protagonista creativo. 55
2.6.6 Creatività per lo sviluppo 55
2.6.7 Un distretto per il nuovo cinema. 55
2.6.8 La creatività: un’opportunità di lavoro. 55
2.6.9 L’innovazione, i giovani talenti. 56
2.6.10 Università dell’eccellenza 56
2.7 LO SPORT DI TUTTA LA CITTA’ 57
2.8 ROMA TUTELA I DIRITTI DEGLI ANIMALI 58
2.9 L’ORGOGLIO DI ESSERE ROMANI 58
5
LINEE E SCHEDE PER IL PROGRAMMA AMMINISTRATIVO 2008-2013
Ripartiamo da fondamenta solide
Ci candidiamo al governo della Capitale. Non una città buia devastata dagli scandali, dalla corruzione,
dal malgoverno come la ereditammo nel 1993: in questi anni il centrosinistra ha saputo maturare un’idea
di sviluppo e di crescita e ha saputo metterla in pratica. In una realtà metropolitana che cambia,
si modifica, si rinnova e nella quale dominano il confronto con i nuovi problemi e il raggiungimento
di nuovi obiettivi. È una città forte, in espansione: aumenta la popolazione, con un confortante aumento
della natalità, e cresce l’economia romana nel suo complesso. Il valore aggiunto ha registrato a Roma
un più 2,1% a fronte di un aumento dell’1,7% fatto registrare a livello nazionale. Nel periodo 2000-2006
la crescita media annua è stata dell’1,4% contro lo 0,8% nazionale e anche nel 2007 (fonte Unioncamere)
la crescita dell’area romana è fra le più alte d’Italia e il valore aggiunto pro-capite colloca l’area
metropolitana nel 2007 al sesto posto nella graduatoria fra le province (34.021 euro per abitante contro una
media nazionale di 25.921 euro). Nel 1995 Roma si collocava al ventesimo posto. Anche i principali indicatori
delmercato del lavoro evidenziano un quadro positivo: nel periodo 2000-2006 si registra
il costante incremento del numero di occupati (+15%), del tasso di occupazione (dal 42,2 al 48,7%),
e, allo stesso tempo, la riduzione del numero di persone in cerca di occupazione e del tasso
di disoccupazione (dal 10,9 al 7,2). Il tasso di occupazione femminile passa dal 40,5 % al 51% in sei anni.
La buona vitalità del sistema imprenditoriale romano è caratterizzato nel 2007 da un tasso di crescita delle
imprese registrate (2,7%) superiore sia a quello regionale (2,2%) che a quello medio italiano (0,8%).
Il sistema imprenditoriale capitolino evidenzia anche un rafforzamento in termini di complessità
organizzativa: maggiore accesso ai finanziamenti, propensione alla ricerca e creazione di nuova occupazione
e dunque di crescita. Il risultato del quale il centrosinistra deve andare più orgoglioso è il deciso salto
quantitativo e qualitativo dei servizi offerti alla collettività. Fra il 2001 e il 2006, ad esempio, il numero di
posti disponibili negli asili nido è aumentato da 8.300 a quasi 17.000, il numero di soggetti beneficiari delle
azioni di assistenza del Comune è cresciuta da 150 mila ad oltre 250 mila. Il nuovo sistema di agevolazioni
Ici beneficia quest’anno 750mila famiglie con uno sconto medio superiore ai 100 euro annui che si aggiunge
alle precedenti agevolazioni che beneficiavano una platea di 50mila famiglie già esentati totalmente dall’ICI.
Per la Tari, i nuclei familiari beneficiari sono passati nel 2007 da 50mila a 155mila, di cui 65mila esenti e 90
mila ammissibili alla detrazione di 90 euro. I due benefici (non cumulabili) avvantaggiano da una lato le
famiglie proprietarie della casa di abitazione e dall’altro lato le famiglie non proprietarie. Gli investimenti,
fra il 2001 e il 2006, hanno impegnato circa 6,3 miliardi di euro, comprensivi di quote importanti della “cura
del ferro” per le nuove tratte delle metropolitane. Considerando anche il 2007, gli investimenti varati dal
2001 raggiungono 7,3 miliardi, a cui si aggiungono 4,2 miliardi programmati per il 2008-2010. Il 58% delle
risorse utilizzate è diversa dal debito, e si basa su contributi da altri enti (24%) e soprattutto su entrate
autofinanziate dell’amministrazione (34%, derivanti da oneri concessori, oneri Bucalossi, proventi
di alienazioni e altre entrate straordinarie). Il centrosinistra negli ultimi 15 anni ha lavorato per rilanciare
la città trasformandola: il Nuovo Piano Regolatore Generale è il provvedimento simbolo di questo lavoro
e rappresenta una svolta per la città. Certezza delle regole e valorizzazione del patrimonio storico
e ambientale. Abbiamo saputo attrarre risorse private per il finanziamento delle opere pubbliche, anche
attraverso il ricorso al project financing (basti pensare al finanziamento della realizzazione della Linea D
della metropolitana). Siamo riusciti ad avere finanziamenti pubblici da enti sovraordinati che hanno
consentito di concentrare le risorse sulla realizzazione di progetti condivisi ed utili alla città (le nuove linee
B1 e C della metropolitana rappresentano una testimonianza della stretta collaborazione tra Governo,
Regione e Comune). Abbiamo realizzato non soltanto grandi spazi internazionali (come l’Auditorium) ma
anche nuovi spazi nel tessuto urbano con eventi artistici apprezzati in tutto il mondo. La straordinaria
offerta culturale, la capacità di attrarre risorse dall’esterno, accanto alla decisa e costante crescita
demografica sono le ragioni per le quali recentemente Roma è salita dal 23° all’8° posto nelle classifiche
sulla qualità della vita nelle province italiane. Tutto ciò è stato possibile grazie all’impegno di una comunità
coesa e di una classe dirigente che ha fatto della concertazione, della condivisione dei processi decisionali,
del decentramento e della sussidiarietà gli strumenti privilegiati per il governo della città.
Certo, rimane ancora molto da fare, e soprattutto devono essere affrontate le nuove criticità che il processo
di globalizzazione, l’allargamento dell’Unione Europea, i flussi migratori portano inevitabilmente con sé
nella vita e nelle trasformazioni delle metropoli. Lo faremo nella consapevolezza che a questi continui
cambiamenti dovrà corrispondere un’amministrazione in grado di rinnovarsi dinamicamente
e di adattarsi alle nuove sfide.
1 ROMA.
CAPITALE MODERNA
9
1.1 IL SISTEMA ECONOMICO
1.1.1 Sviluppo, condivisione e partecipazione
La concertazione e la capacità di fare sistema sono tra i principali fattori che hanno concorso
al raggiungimento di questi risultati: strategie di governo locale che hanno avuto tra i loro punti di forza
il partenariato con altre istituzioni pubbliche e con i soggetti rappresentativi delle forze sociali
e produttive della città. Grazie a questo è stato possibile avviare un processo di informazione sulle
decisioni dell’Amministrazione, di condivisione degli indirizzi e, in alcuni casi, anche delle responsabilità.
Questo è ciò che i più autorevoli osservatori nazionali e internazionali hanno ormai l’abitudine
di chiamare “modello Roma” (o “laboratorio Roma”): un’esperienza di governo locale che consiste
in un sistema integrato di politiche di sviluppo e di interventi che fanno capo a interlocutori diversi
rispondendo però al comune obiettivo di una crescita equilibrata e sostenibile. Si tratta ora di integrare
i maggiori livelli di concorrenza legati alle liberalizzazioni con la crescita e la qualificazione dei livelli
formativi e occupazionali.
Nella convinzione che il dialogo e la collaborazione tra le diverse componenti economiche e sociali siano
determinanti per lo sviluppo e una migliore qualità della vita, il modello basato sulla concertazione sarà
rafforzato, coinvolgendo nell’ambito del Progetto per Roma anche rappresentanti di giovani,
consumatori e utenti.
La partecipazione dei romani ai processi decisionali non è soltanto una priorità formale, ma un vero
e proprio metodo di lavoro che garantisce efficienza ed efficacia alle politiche dell’Amministrazione.
Alcuni passi avanti sono stati fatti con l’approvazione del regolamento sulla partecipazione nell’ambito
delle politiche urbanistiche che individua nella Casa della Città uno strumento attraverso il quale
i cittadini possono diventare protagonisti delle trasformazioni urbane: si possono sperimentare
analoghe forme anche in altri settori dell’amministrazione. La possibilità di una positiva attuazione delle
linee programmatiche dipende dal coinvolgimento di tutti i cittadini nella trasformazione della città,
dei singoli e delle associazioni, dei comitati di quartiere, delle organizzazioni del mondo del lavoro
e delle imprese, delle professioni. Questo è il miglior antidoto alla chiusura istituzionale e ai rischi
di autoreferenzialità. La comunicazione costante alla città e un’informazione puntuale delle scelte
amministrative sono le basi di una democrazia moderna; la consapevolezza degli obiettivi e del loro
stato di attuazione devono contribuire a stabilire con sempre maggiore chiarezza un collegamento
diretto tra cittadini e governo della città al fine di garantire trasparenza e condivisione. Un’adeguata
partecipazione garantirà una capacità di scelta all’amministrazione più tempestiva, più autorevole.
Al fine di rendere concreta la possibilità dei cittadini di partecipare alla vita amministrativa della città
sarà impegno preciso della nuova Amministrazione portare in discussione, nel rispetto delle prerogative
del Consiglio Comunale, le delibere di iniziativa popolare sino a questo momento depositate e non
ancora votate; e istituire l’anagrafe degli eletti e dei titolari dei pubblici incarichi con la pubblicazione
online dei compensi e delle attività istituzionali (delibere votate, interrogazioni presentate, etc)
per i singoli consiglieri così come per i consulenti e per gli incaricati.
In questo contesto i servizi pubblici - o meglio i servizi per il pubblico - devono essere considerati
la chiave della qualità della vita dei grandi sistemi urbani e metropolitani e il settore in cui si genera
innovazione, si sviluppano investimenti, si realizza una quota rilevante della crescita nelle economie
avanzate. Su di essi si misura per Roma la capacità di competere con le altre grandi capitali, associando
a ciò che rende Roma unica nel mondo - storia, cultura, arte, essere centro della cristianità la tecnologia, l’efficienza e la creatività di una moderna rete.
1.1.2 Il Gruppo Comune di Roma
Nella gestione dei servizi, peraltro, Roma ha tradizioni e saperi forti. Dopo aver innovato ai primi
del ‘900 con le grandi municipalizzate romane, e dopo essersi resa negli anni ‘90 leader nazionale
di un processo di radicale modernizzazione del sistema dei servizi pubblici con una nuova cultura
manageriale, significative partnership tra pubblico e privato, con una nuova cultura della trasparenza
e apertura nei confronti dei cittadini, oggi l’intero settore ha bisogno di avviare una nuova fase
di trasformazione: nel segno della semplificazione, dell’innovazione tecnologica, della qualità,
della crescita, della più forte centralità degli utenti/consumatori.
Oggi il “Gruppo” Comune di Roma è costituito da circa 80 partecipazioni societarie.
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Il sistema va sostanzialmente alleggerito innanzitutto attuando la norma della finanziaria che impone
la dismissione delle partecipazioni non attinenti ad attività cosiddette “core”, fondamentali,
e in secondo luogo avviando una ricognizione delle attività svolte dalle diverse società per procedere
a una scomposizione/ aggregazione/ riduzione su base funzionale. Pulizia, manutenzione, decoro
urbano e vigilanza, ad esempio, sono attività che devono essere gestite in modo integrato e sulla base
di un’unica regia (che coinvolga fortemente i municipi) ottimizzando l’utilizzo delle risorse umane
e la pianificazione degli interventi. Altrettanto vale per le società operanti nel settore del trasporto
pubblico. Dunque, riorganizzare il sistema societario per missioni con l’obiettivo di ridurne il numero
e aumentarne l’efficienza e l’efficacia. Riteniamo pertanto indispensabile proseguire nel processo,
già avviato negli ultimi anni, di riorganizzazione e razionalizzazione degli assetti societari delle aziende
del “Gruppo” Comune di Roma per semplificare il modello di governance, ridurre i costi e focalizzare
le risorse sulle fondamentali missioni aziendali. Un processo che avrà come obiettivi principali
il conseguimento di economie di spesa, la semplificazione delle relazioni industriali infra-gruppo
e l’internalizzazione di tutte quelle attività gestite per conto dell’Amministrazione comunale,
strettamente connesse alle missioni aziendali, attualmente svolte da società di secondo o terzo livello.
Conformemente agli indirizzi di razionalizzazione della finanza pubblica, andrà anche disincentivata
la costituzione di nuove partecipazioni dirette e indirette. Il presidio di nuove attività o servizi
esternalizzati dovrà essere assicurato principalmente attraverso la valorizzazione delle competenze
interne alle società già appartenenti al “Gruppo” Comune di Roma e la conseguente rimodulazione
dei contratti di servizio.
Oggi il gruppo opera con un enorme dispiegamento di risorse e non sempre con una ottimale
trasparenza dei processi interni alle singole società. In ogni società le funzioni di supporto (personale,
acquisti, informatica, manutenzione, finanza, audit) sono gestite separatamente. Tali funzioni vanno
integrate e gestite unitariamente per il gruppo attraverso una struttura di coordinamento societario
autonoma ancorché direttamente e fortemente collegata all’azionista, in capo al quale vanno
comunque mantenuti i poteri di nomina. Una tale operazione realizzerà consistenti economie di scala
con forte beneficio per il bilancio comunale e garantirà una maggiore trasparenza nella gestione delle
società. In linea generale la governance delle Spa deve attenersi alle regole del codice civile e vanno
evitate improprie ingerenze della politica nell’attività gestionale. Per la nomina degli amministratori
e dei dirigenti delle società del Gruppo saranno definiti chiari criteri di professionalità, di ineleggibilità
e di incompatibilità e procedure di nomina che garantiscano anche nelle società il principio
di separazione tra politica e amministrazione.
Sarà sviluppato il saper fare dell’Amministrazione nella funzione di regolazione, con maggiori
professionalità per la redazione dei contratti di servizio e meccanismi di monitoraggio stringenti
sulla gestione dei contratti, che devono recepire le Carte dei servizi.
L’energia è un tema centrale per l’economia del futuro e ACEA spa, uno dei principali motori dello
sviluppo urbano, può divenire un polo energetico sempre più importante ampliando la sua capacità
di generazione, sviluppando la diffusione di energie alternative per la qualità e sostenibilità ambientale,
internazionalizzandosi. Per farlo occorre lavorare a un serio progetto industriale che, nel quadro dello
sviluppo di ACEA, possa prevedere una integrazione e distinta gestione delle reti idriche ed energetiche,
e che, ferma restando la maggioranza pubblica delle società, possa contribuire in misura significativa
alla realizzazione di un grande piano di sviluppo infrastrutturale della città.
Per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti, la sua sostenibilità ambientale e industriale passa
necessariamente attraverso l’adozione di efficaci politiche di prevenzione della produzione dei rifiuti,
lo sviluppo della raccolta differenziata e la chiusura del ciclo dei rifiuti con il pieno utilizzo delle
tecnologie di valorizzazione più moderne e avanzate, con l’obiettivo di dare effettivo sbocco ai volumi
di Cdr prodotti. A tal fine sarà avviata una riconversione dell’organizzazione del lavoro e degli obiettivi
strategici dell’AMA all’interno di un quadro più generale della gestione dell’intero ciclo dei rifiuti,
attraverso processi in grado di coniugare il carattere ambientale con quello industriale. In particolare,
per aumentare la percentuale della raccolta differenziata, sarà portato rapidamente a regime il ricorso
alla raccolta porta a porta prevedendo in aggiunta ulteriori sistemi organizzativi e tecnologici scelti in
relazione alle diverse caratteristiche del territorio. Ogni soluzione organizzativa sarà scrupolosamente
valutata allo scopo di non incidere sulle tariffe. Il nostro impegno sarà rivolto a individuare - anche
attraverso la collaborazione delle aziende del Gruppo Comune di Roma - percorsi finalizzati a una
crescita dell’intera filiera impiantistica coerente con i fabbisogni di bacino e con la presenza di una forte
industria pubblica di area regionale.
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Crediamo in un moderno progetto di riordino del Trasporto Pubblico Locale che dovrà garantire
il potenziamento qualitativo e quantitativo dei servizi offerti alla città nell’ambito della durata del
contratto di servizio in essere. Alla scadenza contrattuale, la scelta che verrà fatta dovrà salvaguardare
i livelli occupazionali, le garanzie contrattuali e le misure idonee a garantire regolarità, efficienza
ed efficacia del servizio agli utenti attraverso la valorizzazione del patrimonio umano e professionale
delle aziende romane in vista di possibili sinergie con altre realtà regionali, nazionali e internazionali
in un quadro di crescita del nostro sistema di Tpl e nella prospettiva di aggregare in un unico soggetto
gestore Trambus, Metro e Cotral. Le priorità saranno dunque: la razionalizzazione delle attività
dei singoli soggetti e dell’attuale assetto delle società controllate direttamente dal Comune,
oggi affidatarie dirette del servizio, il riposizionamento sotto il diretto controllo/proprietà del Comune
degli “asset” funzionali all’esercizio delle attività di Tpl e il potenziamento delle competenze necessarie
all’Amministrazione Comunale per lo svolgimento delle funzioni di pianificazione e controllo nel settore
della mobilità e del traffico. Attueremo il piano di riordino del comparto trasporti (Agenzia leggera,
Patrimonio e Soggetto Gestore Integrato) tenendo conto della mozione approvata dal Consiglio
Comunale uscente.
1.1.3 I poteri di Roma Capitale e le politiche di bilancio
La crescita dell’economia romana testimonia il consolidamento di una nuova struttura economica
dell’area metropolitana, basata sulla diversificazione produttiva, sull’innovazione, sui nuovi servizi
richiesti da imprese e consumatori, sulla vivacità del tessuto imprenditoriale e sociale. Ciò non esclude,
purtroppo, la realtà di fasce di popolazione in condizioni socio economiche disagiate, che in questi ultimi
anni sono state ancor più esposte alle dinamiche della globalizzazione, della precarietà del lavoro
e dell’aumento dei prezzi di beni e servizi essenziali, tradizionali e non.
La risposta che il Comune, come istituzione di prima linea, è chiamato ad assicurare a tante delle
domande che provengono dalle più diverse componenti sociali necessita di politiche di bilancio
equilibrate e di ampio respiro: in termini di qualità della spesa, aumentando l’efficienza dei sistemi
amministrativi ed industriali che presiedono all’erogazione dei servizi; in termini di certezza e solidità
delle risorse proprie e derivanti dai trasferimenti statali e regionali.
La nuova amministrazione impegnerà tutta la forza del più grande comune italiano per giungere
finalmente all’attuazione delle modifiche costituzionali che danno pari dignità ai diversi livelli di
governo anche sotto il profilo finanziario, sulla base di disegni di legge ormai ben delineati nella
legislatura che si sta concludendo. Dal 2001, infatti, la Costituzione riconosce a Roma il ruolo di Capitale
della Repubblica e affida ad una legge ordinaria il compito di definire poteri e risorse attraverso cui
adempiere a questa missione di rappresentanza dell’intera nazione, di offerta dei servizi necessari a
svolgere le funzioni istituzionali dello Stato, di evocazione dell’Italia nel mondo attraverso i monumenti
simbolo della città e della cristianità.
Il disegno di legge presentato finalmente nel 2007 per dare attuazione alla norma costituzionale ha
individuato alcune funzioni fondamentali della Capitale, ha attribuito poteri normativi in alcune materie
in modo da rendere stabili ed ampliare i poteri già attribuiti al Sindaco per l’emergenza traffico,
ed ha anche riconosciuto un fondamentale principio e cioè che queste funzioni, proprio perché
riconosciute dalla Costituzione, devono essere finanziate in via ordinaria in aggiunta a quelle attribuite
a tutti gli altri comuni. È questo principio che dovrà essere tenuto presente ed attuato con il federalismo
fiscale che potrà finalmente sottrarre Roma dalla continua emergenza finanziaria.
Allo stesso modo, sarà grazie al federalismo fiscale che potrà essere superata la storica situazione
delle finanze romane che hanno sofferto, ormai da vent’anni, di trasferimenti erariali sottodimensionati
rispetto a quelli della altre grandi città italiane con ciò accumulando un grave deficit infrastrutturale ed
una situazione di costante criticità nella gestione nel finanziamento dei servizi fondamentali della città
e della sua manutenzione. Quando, con un federalismo fiscale coerente con l’art.119 della Costituzione,
le risorse finanziarie non deriveranno più dai trasferimenti ma saranno prevalentemente alimentate
dai tributi propri e da quote del gettito dei tributi erariali raccolti sul territorio della Città, allora sarà
la ricchezza prodotta dai romani e la dinamica del PIL della città a finanziare il fabbisogno di
infrastrutture e di servizi di cui Roma ha bisogno.
Dunque l’attuazione piena del federalismo fiscale è un traguardo importantissimo per modernizzare
la governance della capitale. La sostenibilità del finanziamento delle infrastrutture e dei servizi deve
essere collegato al consolidamento delle entrate proprie e dalla loro destinazione al miglioramento
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del margine operativo netto”. Sarà inoltre di fondamentale importanza rafforzare le politiche
di dismissione e di valorizzazione degli asset patrimoniali, utilizzando i proventi per il finanziamento
degli investimenti.
La riduzione della pressione fiscale a partire dall’abbattimento dell’ICI sulla prima casa è un punto
in via di concreta attuazione, non certo per i proclami della destra, nazionale e romana, ma per
l’impegno del governo Prodi che ha portato alle nuove detrazioni stabilite con la legge finanziaria
per il 2008 (riduzione di un terzo dell’Ici media sulla prima casa, oltre 100 milioni di euro in meno
per i contribuenti romani) e per le politiche di agevolazione sociale del Comune di Roma che saranno
ulteriormente modulate ed ampliate al fine di raggiungere il concreto obiettivo di sollevare dall’onere
dell’abitazione (l’ICI, ma anche la Tariffa sui rifiuti) tutte le famiglie economicamente più deboli
o esposte ai rischi delle nuove povertà, almeno il 30% delle famiglie romane.
Più in generale, riveste estrema importanza il supporto fornito dal welfare cittadino, i servizi alla
persona e alle famiglie, che devono garantire un’efficiente ed efficace rete di sostegno alle fasce
economicamente più deboli della popolazione. Serve un ulteriore sviluppo del sistema delle
agevolazioni sociali, che potrà rispondere alle crescenti esigenze di equità e di razionalizzazione
nell’erogazione di benefici pubblici solo se inquadrato in una strategia che sia in grado di assicurare
la robustezza e la costanza nel tempo delle risorse investite nel welfare locale. Il sistema andrà
orientato sull’aumento dell’offerta dei servizi essenziali e su una migliore specificazione dei criteri
di accesso alle agevolazioni, che consenta più incisive differenziazioni tariffarie con finalità redistributive.
In particolare, sarà avviata una completa ricognizione e manutenzione dei sistemi tariffari in vigore
che valuti il grado di copertura dei costi di ogni servizio offerto alla cittadinanza. Al tempo stesso,
dovranno anche essere individuate adeguate soluzioni tecniche e organizzative per il miglioramento
degli strumenti di gestione, per ridurre gli adempimenti a carico dei beneficiari delle prestazioni,
e per il rafforzamento degli strumenti di controllo e di contrasto all’evasione e alle dichiarazioni non
veritiere. In questo contesto, il contrasto all’evasione e dell’elusione fiscale e tariffaria dovrà dunque
rimanere uno dei cardini della politica fiscale dell’Amministrazione, a sostegno di una linea di
contenimento delle aliquote e a presidio del buon andamento delle entrate comunalio. Ridurre
la pressione fiscale vuol dire anche assicurare la corretta applicazione delle tasse e la corretta
valutazione delle basi imponibili oltre che lavorare per abolire privilegi che determinano ancora oggi
ingiuste disparità di trattamento tra chi dichiara e chi non dichiara. Vanno certamente sviluppate
le tecnologie e gli strumenti operativi per il recupero del gettito evaso e va riconosciuta la funzione
essenziale che, anche in questo campo, hanno avuto ed avranno le azioni di semplificazione degli
adempimenti e di promozione delle regolarizzazioni spontanee.
La domanda di trasparenza investe in pieno il rapporto tra cittadini e fisco, anche nella nostra città.
Il rispetto dei diritti dei cittadini è anch’esso una condizione non secondaria per un efficace e duraturo
contrasto all’evasione. Introdurremo nella nostra città lo “Statuto del contribuente locale”, allo scopo
di rendere certi i doveri e garantiti i diritti dei cittadini, ed uniformare i comportamenti di tutti gli uffici
responsabili delle entrate, valorizzando la centralità della buona fede e della collaborazione reciproca.
Il rispetto dello Statuto costituirà un riferimento obbligatorio per gli uffici e le aziende comunali,
così da prevenire - ed eventualmente sanzionare - qualsiasi comportamento vessatorio o dilatorio.
Con il rafforzamento e l’estensione degli accordi già esistenti con Gerit-Equitalia vogliamo far valere le
stesse regole anche per ciò che riguarda le cartelle esattoriali, lavorando concretamente per impedire
il fenomeno delle cosiddette “cartelle pazze”, attraverso una collaborazione tra istituzioni diverse
da consolidare e verificare costantemente, e attraverso l’introduzione -ben prima dell’invio della
cartella- di un bonario avviso anche per le vie brevi (telefono, mail, etc) della cartella in emissione.
1.1.4 I nuovi asset strategici del Turismo
A Roma, i settori della cultura e del turismo esprimono una quota importante del Pil della Capitale,
a dimostrazione della loro importanza strategica. Diventa quindi fondamentale intraprendere tutte le
misure funzionali al miglioramento dell’offerta turistica di Roma. Occorrerà, in primo luogo, attrarre
nuovi segmenti di domanda (ancora modesti, infatti, sono gli arrivi da Cina, India, Russia, Sud America,
Medio Oriente) e aumentare le occasioni per favorire il ritorno dei turisti che già conoscono la città
anche sfruttando il ritorno di molti voli intercontinentali di Alitalia a Fiumicino, innovando le strutture
di servizio, migliorando la capacità di attrarre e accogliere le diverse tipologie di visitatori
(dal pellegrinaggio religioso al turismo congressuale, fieristico e di affari). La riorganizzazione dei servizi
e una continua attenzione ai temi del decoro e della sicurezza, poi, dovranno servire al miglioramento
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del rapporto del turista con la città. Sarà implementato un nuovo portale dedicato al turismo
che rappresenterà uno dei principali canali di promozione dell’offerta cittadina; sarà rafforzata la rete
dei Pit anche nelle zone esterne al centro storico (Ostia e Appia Antica) e migliorata la rete dei servizi
di accoglienza turistica presso gli aeroporti, le stazioni e gli altri punti di accesso alla città. Saranno
estesi, anche al di fuori del centro storico, gli itinerari turistici, incrementando l’accessibilità di luoghi
potenzialmente di grande interesse e prestando particolare attenzione alle motivazioni religiose e ai
servizi nelle vicinanze dei luoghi di culto.
Risulterà, inoltre, fondamentale avviare una massiccia e innovativa azione di marketing finalizzata ad
attirare nuovi segmenti di domanda e a coinvolgere in misura maggiore i tour operator internazionali.
Andrà rafforzato il coordinamento con le agenzie regionali e nazionali di promozione turistica e avviato
un programma di fidelizzazione del turista attraverso campagne informative personalizzate
(notizie sulle iniziative previste, segnalazione di offerte speciali, etc.).
Dovranno essere valorizzati asset ancora sottoutilizzati come il Tevere e il mare di Ostia, entrambi
potenzialmente destinati a divenire importanti poli di attrazione turistica.
Roma si candiderà ai grandi eventi congressuali dei prossimi 10 anni, grazie alla stretta collaborazione
tra amministrazione e operatori specializzati del settore, anche in vista della prossima realizzazione
del Centro Congressi all’Eur e a seguito del recente avvio di importanti manifestazioni nel nuovo polo
fieristico.
Particolare attenzione dovrà essere dedicata a promuovere la rinnovata qualità delle strutture ricettive
e a contrastare qualsiasi forma di abusivismo. L’offerta dei bed & breakfast va inoltre riferita
alla sua dimensione di ospitalità nell’ambito familiare.
Un’efficace politica per il turismo deve saper governare lo sviluppo della capacità ricettiva,
mantenendo un corretto equilibrio fra aumento della domanda (flussi turistici) e dell’offerta (posti letto)
e promuovendo la localizzazione e la diversa tipologia delle strutture in funzione di un’attenta politica
del territorio che tenga conto delle vocazioni delle diverse aree. L’attuazione del nuovo Prg rappresenta
l’occasione per realizzare questa politica. Gli imprenditori dovranno essere protagonisti
dell’ampliamento dell’offerta (il numero dei posti letto è oggi di 95mila, contro i 124mila di Londra
e i 167mila di Parigi), promuovendo e attraendo nuovi investimenti. Dovrà essere incrementata
la disponibilità di strutture a basso costo per il turismo giovanile; a tal fine andranno individuate aree,
ricorrendo anche all’utilizzo del patrimonio pubblico. Andranno infine identificate delle aree
per il turismo all’aria aperta e la sosta dei camper.
In tale quadro diventa fondamentale il successo di una nuova fase di crescita dell’aeroporto
di Fiumicino, come hub inernazionale e porta principale di ingresso nel Paese, e l’attenzione verso
la realizzazione a Viterbo del terzo aeroporto del Lazio che dovrebbe progressivamente ridurre
il numero di voli sullo scalo di Ciampino e quindi abbattere l’inquinamento soprattutto acustico
nelle zone limitrofe.
Va infine riproposta nelle opportune sedi istituzionali, in caso di un programma di riforme Costituzionali,
l’importante tema delle competenze sul turismo e della promozione del territorio, materie che non
possono essere lasciate all’esclusiva competenza della Regioni pena la perdita di flussi turistici a favore
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di paesi meglio organizzati e maggiormente in grado di orientare le risorse alle esigenze di un mercato
che si evolve costantemente.
1.1.5 Le attività produttive. Grandi imprese, piccoli artigiani, consumatori
Roma conserva la particolarità di avere una rete molto ramificata di attività commerciali di dimensioni
ridotte e di artigiani. L’impegno sarà quello di continuare a garantire a questi operatori un ruolo centrale
nello sviluppo economico della città. Nei centri commerciali, dove già è previsto che il 30% degli spazi
venga destinato a negozi di vicinato, sarà promosso sia l’inserimento di giovani operatori,
sia la presenza di attività storiche e artigianali; in entrambi i casi l’amministrazione adotterà misure
di sostegno per consentire agli operatori di far fronte ai costi di locazione degli spazi.
Parallelamente dovranno proseguire le iniziative di tutela delle botteghe storiche e artigianali
del centro cittadino.
Al fine di evitare aperture disordinate sarà necessario varare un piano del commercio per le medie
e grandi strutture di vendita. Saranno inoltre attuate le regole per la creazione dei “centri commerciali
naturali”, che renderanno maggiormente vivibili le vie cittadine e daranno un contributo rilevante
al miglioramento dell’arredo urbano in tutti i quartieri. La città della cultura, del turismo e del tempo
libero va coniugata alle esigenze dei residenti; un nuovo regolamento pertanto definirà i nuovi criteri
per l’occupazione del suolo pubblico, allo scopo di garantirne la fruibilità a tutta la cittadinanza, tenendo
conto delle esigenze di tutela. È tempo di porre allo studio uno strumento di regolazione degli orari
e delle funzioni nelle ore serali e notturne, per armonizzare le esigenze di divertimento nei pubblici
esercizi e negli spazi pubblici e i diritti dei residenti.
Sarà varato un nuovo piano logistico per il trasporto e per il carico e lo scarico delle merci,
che risponda a criteri di maggiore efficienza e flessibilità, e si dovrà verificare l’attuazione della nuova
regolamentazione della Ztl. Si potranno raggiungere ottimi risultati se si riuscirà a coinvolgere
e responsabilizzare, su questi temi, anche i gestori dei locali.
Verrà intensificato il contrasto all’abusivismo commerciale. Contrastarlo sarà una priorità,
in considerazione dei riflessi negativi di questo fenomeno su molti aspetti della convivenza civile:
illegalità amministrativa e fiscale diffusa, legata spesso allo sfruttamento di cittadini extracomunitari,
occupazione abusiva e degrado di spazi pubblici anche di particolare pregio artistico e architettonico,
alterazione delle condizioni di concorrenza leale tra gli operatori, danno economico e di immagine
a marchi e griffes del made in Italy, frode a danno dei cittadini consumatori. Una struttura specialistica,
la Sala Sistema Roma (vedi par.1.6), coordinerà le competenze del Corpo di Polizia municipale,
dal Comando fino all’articolazione nel territorio e nei Municipi, con funzioni di prevenzione, contrasto
e repressione dei fenomeni dell’abusivismo commerciale. Attraverso la Sala Sistema Roma si favorirà,
nel rispetto delle competenze, il raccordo con le Forze dell’ordine.
Si definirà un vero e proprio piano delle aree pubbliche, in cui siano individuati gli spazi destinati
ai banchi di vendita. Gli operatori dovranno dotarsi di un nuovo modello di banco omogeneo e adeguato
al contesto urbano. Proseguirà la riqualificazione dei mercati rionali. Nei nuovi mercati dovranno trovare
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maggiore spazio i giovani, gli artigiani e i prodotti da agricoltura biologica. L’obiettivo è quello
di realizzare una rete comunale di mercati in grado di garantire adeguati standard di qualità dei prodotti
a prezzi contenuti e di ospitare utili servizi per il pubblico. Un ruolo attivo giocherà la collettività
comunale in strutture di orientamento dei mercati dei generi alimentari.
Il Car dovrà diventare il polo delle strutture commerciali all’ingrosso annonario, per liberare il centro
della città da strutture obsolete e degradate, e dare agli operatori servizi adeguati ai tempi e alle
necessità. Nel nuovo Car di Guidonia troveranno spazio in futuro anche un centro carni moderno
e tecnologicamente avanzato e il nuovo Mercato dei Fiori.
La profonda metamorfosi socio-economica della città, non più adagiata sulla rendita garantita dalla
presenza delle sedi della Pubblica Amministrazione, viene indirettamente riconosciuta dal mondo
produttivo e finanziario nazionale e internazionale, che sempre di più vede Roma come sede privilegiata
per le sue scelte di localizzazione. L’insediamento di multinazionali (General Electrics, Unilever, Toyota,
Bristol Myers Squibb, Ibm, Ericsson) nell’area metropolitana capitolina è da considerarsi come una
grande opportunità per l’indotto e per le Pmi romane. Nell’ambito di questo quadro l’Amministrazione
comunale intraprenderà tutte le azioni necessarie per rafforzare l’attrattività del territorio, soprattutto
in quei settori che rappresentano le nuove vocazioni strategiche della Capitale (terziario avanzato,
ricerca).
Per le aziende sarà più semplice e veloce aprire nuove attività, trovare nuove collocazioni, ampliare
le proprie iniziative nella città, trovare spazi, conoscere le nuove opportunità di investimento connesse
ai progetti pubblici di valorizzazione urbanistica, evadere procedure e pratiche amministrative.
Gli obiettivi prioritari in questo percorso sono tre: il primo è la comunicazione e la promozione
dell’offerta della città, evidenziando i punti di forza, le dotazioni infrastrutturali e i principali fattori
localizzativi in grado di incentivare la scelta di Roma come possibile sede di nuove imprese e attività.
Il secondo obiettivo è quello di dare supporto alle scelte di localizzazione e di espansione, attraverso
la gestione delle banche dati e dei sistemi informativi territoriali sulle aree industriali, artigianali,
commerciali e per servizi. Il terzo obiettivo è lo sviluppo di azioni di marketing territoriale per
intercettare potenziali investitori privati attivi sul mercato, analizzando le loro esigenze e connettendo
tali esigenze con i grandi progetti di riqualificazione urbana. Funzioni che potrebbero essere accorpate
riunendo le attività allocate in più soggetti, supportando lo Sportello unico per le Attività produttive,
per facilitare e semplificare, l’avvio di nuove attività d’impresa.
1.2 ROMA, CAPITALE DELLO SVILUPPO ARMONICO
Siamo convinti che sia indispensabile ragionare in termini di dimensione sovracomunale per governare
le scelte e le trasformazioni territoriali e che sia interesse di Roma e delle altre città dell’area
metropolitana assumere, entro il quadro programmatico di sostenibilità condiviso con la Provincia,
decisioni comuni in ordine alla localizzazione delle funzioni di rango metropolitano e alla crescita
residenziale, al sistema della mobilità e in particolare a quello in sede propria, alla gestione dei parchi,
al ciclo dei rifiuti. Sui problemi quotidiani dei nostri concittadini può costruirsi quel governo
metropolitano che da quindici anni attende una definizione istituzionale. D’altronde il nuovo Piano
regolatore è un piano di respiro metropolitano e con forti contenuti di sostenibilità ambientale al quale
daremo piena attuazione attrezzando la macchina amministrativa (vedi par.1.5) per dare certezza
ai tempi di realizzazione.
Sostenibilità significa anzitutto riaffermare collegialità e integrazione tra gli aspetti ambientali, settoriali
e temporali delle politiche urbane. Sono questi i principi fondamentali della Carta Europea sulle città
sostenibili sottoscritta dai Paesi membri dell’Unione a Lipsia nel maggio 2007. Roma condivide quelle
scelte e con l’impostazione strutturale del suo nuovo Piano le ha anticipate con un modello territoriale
policentrico.
Due scelte saranno fondamentali per il futuro: 1) la definizione di temi strategici da gestire con modalità
di governo che superino la frantumazione delle competenze e semplifichino le procedure progettuali
per garantire unitarietà di obiettivi, controllo di tempi e qualità; 2) il rilancio del ruolo dei Municipi
ai quali va progressivamente affidato il campo delle trasformazioni urbane ed edilizie locali.
1.2.1 La città in rete: dalle periferie alle nuove centralità
Le nuove centralità urbane e metropolitane rappresentano la struttura portante del nuovo Prg
e definiscono il nuovo assetto policentrico dell’area romana: non più un solo centro e sterminate
periferie, ma un sistema sempre più collegato e servito dal trasporto pubblico, con una distribuzione
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equilibrata delle funzioni di rango elevato, ancora oggi troppo concentrate e mal localizzate. L’attuazione
del nuovo Piano regolatore si baserà sulla qualità, determinante per caratterizzare in positivo il volto
urbanistico della città, e sui tempi, che saranno decisivi per contrastare gli effetti negativi della
congiuntura economica. Circa 40 miliardi di euro tra investimenti pubblici e privati trasformeranno nei
prossimi anni la città favorendo lo sviluppo e l’occupazione.
I contratti di quartiere, le opere a scomputo, le zone O, i programmi di recupero urbano devono essere
gli strumenti per accrescere la qualità della vita che “avvicinino” culturalmente, socialmente
e logisticamente le periferie al centro. Lo strumento delle opere a scomputo e della progettazione
dei Toponimi deve trasformarsi in un’occasione di partecipazione collettiva, per passare da situazioni
di difficoltà urbana al soddisfacimento pieno dei bisogni infrastrutturali e di servizi. Le periferie sono
una risorsa per la città e l’approccio per la riqualificazione urbana deve partire da queste parole chiave:
integrazione, policentrismo, partecipazione, innovazione.
La realizzazione delle opere pubbliche e dei servizi, che necessariamente terrà conto del nuovo codice
degli appalti, tuttavia non dovràrinunciare all’uso di risorse private attraverso forme di partenariato
pubblico privato, al fine di non rallentare la stipula e la firma degli atti propedeutici alla chiusura degli
accordi di programma, delle opere a scomputo delle zone O e delle nuovi nuclei urbanistici da
recuperare (Toponimi).
L’identità storica delle periferie romane è una peculiarità da valorizzare, costituita da 200 “microcittà”
da rigenerare attraverso progetti specifici e mirati: a) il progetto Paesaggi delle periferie per valorizzare
le aree naturali, la rete ecologica, le aree agricole in stato d’abbandono, quelle archeologiche
e il patrimonio storico in aree pubbliche destinate a servizi e/o verde; b) la cultura nelle periferie,
un’occasione per l’aggregazione sociale e giovanile, con 21 centri socio-culturali già in fase di
realizzazione; c) “Nuova immagine per le periferie”, per dare agevolazioni ai privati per il miglioramento
delle facciate dei palazzi, delle parti private, delle strade. Nella periferia, infine, bisogna incentivare
nuove opportunità di lavoro sostenendo l’autopromozione imprenditoriale.
Va, inoltre, completata la realizzazione delle opere pubbliche nei 68 piani particolareggiati di recupero
delle zone “O” ormai urbanizzate e nei Toponimi (nuovo abusivismo successivamente condonato).
Parliamo di un sistema, integrato con le altre realtà della Provincia, che riduca il consumo del suolo,
crei luoghi di identità, valorizzi il patrimonio storico, culturale e paesaggistico sul territorio e che
consenta di vivere pienamente la nuova dimensione metropolitana. Per ottenere veri “centri città”
occorre collegare più strettamente nuovi spazi e nuove funzioni. Occorre realizzare e gestire con il
prezioso aiuto dei cittadini spazi e servizi pubblici di qualità e funzionali; è a quest’innovazione che mira
il nuovo Piano attraverso l’introduzione del metodo del “progetto urbano” che dovrà essere messo in
pratica attraverso una regia pubblica di impulso e coordinamento delle attuazioni delle nuove centralità.
Il processo virtuoso che ha consentito a Roma di divenire uno dei centri europei all’avanguardia
nell’architettura di qualità delle opere pubbliche (Auditorium, Maxxi, Stazione Tiburtina, Macro, Palazzo
delle Esposizioni, Scuderie del Quirinale e molti altri esempi), dovrà essere trasferito anche nell’edilizia
residenziale, in particolare quella pubblica, negli spazi e negli edifici pubblici, nei sistemi ambientali
e nell’attrezzaggio dell’area archeologica centrale e di alcune aree quali Veio, Gabii, Ostia Antica,
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facendo interagire tecnologia, risparmio energetico ed elevati standard ambientali.
Con l’approvazione del nuovo piano regolatore si avvia la realizzazione dei Programmi integrati, che
diventeranno la modalità ordinaria di trasformazione della città e consentiranno il recupero urbano
e la realizzazione dei servizi nei quartieri che hanno maggiori problemi con il coinvolgimento dei
Municipi, dell’imprenditoria locale e dei cittadini. Essi indicano anche la strada giusta per recuperare
quote importanti di rendite immobiliari e destinarle alla qualità urbana. Rendere Roma più bella
significa anche promuovere l’architettura “minore”, attivare risorse e nuove modalità di progettazione
attraverso concorsi di architettura, workshop e processi di partecipazione che coinvolgano soprattutto
i giovani professionisti, per dare qualità alle piccole opere e agli spazi pubblici (piazze, strade,
aree marginali o inutilizzate nei quartieri). Buona edilizia, qualità architettonica, servizi più efficienti
e quartieri migliori saranno il nostro traguardo.
1.2.2 Dalle metropolitane alla mobilità alternativa
Mettere in rete la Roma delle nuove centralità, inserite nella realtà dell’area metropolitana, accentua
la già avvertita necessità di rendere prioritarie nelle attività di governo le esigenze della mobilità. Le leve
sulle quali si può e si deve agire sono molteplici: l’accessibilità va anzitutto garantita dalle grandi
infrastrutture ad alta capacità, dalle linee metropolitane, dai nuovi nodi di interscambio (ferro/ferro,
ferro/gomma), riproponendo tutta la forza della “cura del ferro”, ma anche da una ripresa selettiva
dei provvedimenti di regolazione, alle varie scale territoriali (dai Municipi alla Regione), che possano
servire la “causa” della disincentivazione del trasporto privato, per il quale le statistiche sono eloquenti
(699 autovetture ogni 1.000 abitanti, fonte Apat).
Su entrambi i fronti appena citati, è dirimente assicurare e potenziare il lavoro di coordinamento tra
gli Enti territoriali di riferimento per l’Area metropolitana, con una sempre maggiore collaborazione
con la Regione, che permetta di rendere sistematica la co-pianificazione di alcuni interventi, sulla scia
del Nuovo Piano regolatore generale, e di ottimizzare l’utilizzo delle fonti di finanziamento.
Lo sforzo da intensificare non può che muovere dalla realizzazione delle nuove metropolitane,
e svilupparsi in una cornice più ampia, estesa all’area metropolitana, dove si fa sempre più forte
e diffusa la pressione del pendolarismo, favorendo una migliore e più profonda integrazione
con le politiche messe in campo dalla Regione. È fondamentale, quindi, dare sbocco a un progetto
di servizio per la nuova rete d’area vasta, definendo e attivando nuove sinergie con Provincia e Regione,
e rilanciando l’intesa con le Ferrovie dello Stato siglata il 14 febbraio 2006, continuando a puntare
sull’aumento del parco mezzi in dotazione alle ferrovie regionali, sull’integrazione del servizio di
trasporto urbano con quello extraurbano su gomma e sulla piena applicazione del piano dei Corridoi
della mobilità comunali e provinciali. Un piano d’azione che muova quindi da una strategia integrata,
in grado di coniugare potenziamento infrastrutturale, offerta di servizio di trasporto pubblico di qualità,
regole per la mobilità pubblica e privata, nell’applicazione delle quali innovazione e coraggio sono una
combinazione necessaria.
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Nell’ambito del Protocollo d’intesa con le Ferrovie dello Stato, alcune priorità vanno citate fra tutte:
la chiusura del tratto Tor di Quinto-Nomentano dell’anello ferroviario e corridoio intermodale RomaLatina, il raddoppio della Fr2 Roma-Guidonia e della Fr3 fino a Bracciano, l’utilizzo delle tracce lasciate
libere dall’alta velocità per la realizzazione di una ferrovia metropolitana tra Roma e Latina, l’acquisto
di materiale rotabile aggiuntivo rispetto agli 11 treni acquistati dalla Provincia, le nuove tecnologie come
i nuovi sistemi di segnalamento che potranno aumentare l’offerta ferroviaria. Inoltre, d’intesa con
la Regione Lazio, si procederà al trasferimento al Comune di Roma della proprietà delle ferrovie
regionali in concessione.
Tutte le stazioni del ferro dovranno contare su un’immagine unitaria, a prescindere dai diversi gestori
(FS, Metro, ex concesse), con uno standard comune di accoglienza, di informazioni, di servizi efficienti,
di livelli di sicurezza, di logo: una sorta di Roma Railways (cui dare un nome in italiano!).
Quanto già intrapreso in tale direzione si potrà misurare in pochi obiettivi: la crescita della rete di
sistema ad alta capacità di trasporto (ferrovie regionali e concesse, metropolitane, tram, corridoi della
mobilità) e dei posti offerti; l’incremento dei parcheggi di scambio; l’aumento dell’offerta di trasporto
pubblico locale secondo quanto prevede l’attuale Contratto di servizio nei prossimi cinque anni.
Circa 9 miliardi euro di investimenti sono stati stanziati sulle nuove metropolitane per recuperare
l’annoso gap infrastrutturale con le altre grandi città europee. I risultati di questo straordinario sforzo
li coglieremo nel corso di questo mandato con l’entrata in esercizio secondo i cronoprogrammi stabiliti
delle linee B1 e C della metropolitana (quest’ultima è tra le più grandi opere pubbliche italiane).
Si potrà sfruttare così l’opportunità di una ridistribuzione sulla rete di circa 24,8 milioni di km-vetture
offerti dal trasporto di superficie, che andranno rimodulati sempre più verso la parte esterna della città
e le nuove centralità.
Puntiamo a un piano di potenziamento della rete di superficie per portare la frequenza massima a 20
minuti (sono circa 100 le linee di bus, soprattutto di superficie, che attualmente viaggiano con frequenza
superiore). La rete di superficie avrà bisogno anche di essere riorganizzata con l’ottimizzazione delle
risorse per aumentare la frequenza delle linee radiali e tangenziali.
Aumenterà l’offerta con nuove linee “potenti” sul modello delle Express, per raggiungere le nuove aree
urbanizzate e collegarle con assi del ferro o zone più centrali, mentre le linee express esistenti saranno
gradualmente trasformate in filobus. Estenderemo e proteggeremo la rete di corsie preferenziali,
valutando anche la possibilità di gestione “elastica” delle stesse con apertura al traffico privato fuori
dagli orari di punta e controllo automatico degli accessi attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie. Grazie a
queste ultime, garantiremo trasparenza all’azione degli ispettori addetti al controllo e al sanzionamento,
comunicando in anticipo a cadenza periodica, gli eventuali piani di intervento straordinario di controllo.
Completeremo il sistema satellitare di controllo della flotta, con l’attivazione dell’Avm “lato gestore” per
intervenire in tempo reale sulla regolazione del servizio e nella gestione delle emergenze. La flotta dei
mezzi sarà rinnovata con veicoli eco-compatibili, dotati di servizi in grado di migliorare il comfort (aria
condizionata, pedane per disabili, video per aggiornamenti sulla mobilità). Nel campo delle dotazioni
infrastrutturali, saranno avviati i lavori per la realizzazione del prolungamento della linea B da Rebibbia
a Casal Monastero, e partiranno i lavori per la realizzazione della linea D, nella tratta fondamentale
Prati Fiscali-Marconi, e i lavori per i prolungamenti della A, B, e B1 rispettivamente a Romanina,
Torrevecchia, Trigoria e Bufalotta. Così come sarà necessario proseguire gli interventi di
ammodernamento e potenziamento infrastrutturale e tecnologico delle attuali linee A e B.
Realizzeremo i Corridoi della Mobilità previsti dal Nprg, a partire da Ponte Mammolo-Bufalotta,
Stazione Tiburtina-Arco di Travertino, Portuense-Grottaperfetta, Corviale-Gianicolense, insieme ai nodi
di scambio così come previsti nel Prg di Roma, nei quali, oltre alle funzioni trasportistiche, saranno
insediate altre funzioni attrattive come residenze e servizi sia pubblici che privati. Sarà fondamentale
attuare il Piano urbano parcheggi, come anche dare corso e risalto a interventi in grado di accrescere la
percezione di un trasporto di qualità. Completeremo il piano sulla sicurezza coordinato da Atac in
collaborazione con Acea, nei siti individuati da MetRo, Trambus e Trenitalia/Rfi, con l’installazione di
sistemi per la video-sorveglianza, di colonnine di chiamata in caso d’emergenza e il potenziamento degli
impianti di illuminazione.
Sempre sotto il profilo dell’attenzione alla qualità, completeremo la fornitura treni Caf per la linea A,
con la manutenzione straordinaria dei treni della linea B, che assicurerà l’installazione di impianti di
aria condizionata, così come avverrà per i treni della linea A destinati alla Roma-Lido. Il tratto esterno
della ferrovia Roma-Pantano dovrà essere chiuso per i lavori della nuova linea C; il tratto interno,
d’intesa con la Regione Lazio, continuerà a funzionare come tramvia, intensificando le corse tra le
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stazioni di Giolitti e Giardinetti. Nella zona Ovest (viale Marconi e via Ostiense – Piramide) saranno
potenziate le linee tramviarie esistenti e ne nasceranno di nuove, con la realizzazione di un secondo
deposito della città ricorrendo al project financing. È inoltre necessario studiare soluzioni innovative in
grado di superarei vincoli posti dalle Sovrintendenze per prolungare il tram 8 e collegarlo alla rete delle
linee metropolitane.
I Piani particolareggiati di traffico saranno attuati in tutti i Municipi, con piccoli interventi di arredo
urbano, di segnaletica, di circolazione sulle sedi stradali, puntando a migliorare la sicurezza dei pedoni
e degli incroci e a sbloccare situazioni critiche per la fluidità del traffico, a vantaggio degli spazi
di vivibilità e del trasporto pubblico. Rivedremo il sistema tariffario della sosta: la tariffa oraria sarà
differenziata a seconda delle zone e delle funzioni concentrate nei quartieri interessati.
Dopo aver completato una sostanziale azione di potenziamento della flotta Taxi (+30%) aumenteremo
ulteriormente la qualità del servizio e approveremo il nuovo Regolamento del settore, fornendo agli
operatori anche nuovi strumenti (come il potenziamento degli stazionamenti e del sistema di colonnine
di chiamata) e nuove possibilità per rispondere meglio e con più efficacia alle esigenze dei cittadini.
Inoltre, prepareremo l’indizione di un avviso di interesse pubblico destinato alle case automobilistiche
per dotare la città di un modello di auto ecologica (il “Taxi di Roma”) e adibita al trasporto disabili,
riconoscibile da parte dell’utenza e conveniente per gli stessi titolari di licenza, con sconti e agevolazioni
sull’acquisto o sulla manutenzione. Essere tassista di Roma deve rappresentare motivo di orgoglio e,
per questo, motivo di responsabilità nei confronti della città. Riformuleremo, anche in collaborazione
con la Regione e il Governo, la normativa che regola il servizio Ncc, immettendo un nuovo sistema di
regole che garantisca la differenziazione del servizio rispetto a quello Taxi e contrasti l’abusivismo.
I risultati ottenuti con l’avvio del servizio Car Sharing dimostrano che Roma è una città pronta per
potenziare questo tipo di servizio che è in grado, una volta offerto su larga scala, di contribuire alla
diminuzione del numero di veicoli circolanti in città e a una gestione più economica e razionale della
mobilità privata. Una nuova area di applicazione del sistema di condivisione dei mezzi di trasporto dovrà
essere quello della distribuzione delle merci che, particolarmente in ambito urbano, costituisce una
delle principali fonti di inquinamento e di traffico. Ciò comporterà stalli aumentati di numero, riservati,
flotta con vetture dedicate, controlli sistematici sul rispetto delle regole e degli orari.
Rilanceremo il ruolo dei Mobility Manager aziendali, anche attraverso la riattivazione delle agevolazioni
degli abbonamenti annuali al trasporto pubblico, il rifinanziamento dei servizi di navette aziendali
per i dipendenti nello spostamento casa-lavoro, oltre a favorire l’organizzazione degli spostamenti
con l’utilizzo in comune delle vetture (Car Pooling).
L’azione volta all’incentivazione dell’utilizzo del trasporto pubblico si concretizzerà anche attraverso
sgravi sulla fiscalità di competenza comunale, introducendo a favore di cittadini/famiglie che acquistano
abbonamenti annuali al trasporto pubblico condizioni vantaggiose in aggiunta alle misure già inserite
nella Legge Finanziaria 2008.
1.2.3 Le infrastrutture viarie
Nei prossimi anni attraverso la realizzazione di una serie di rilevanti opere, già finanziate, che
interessano sostanzialmente tutti i quadranti della città, verrà attuato il disegno della rete delle
infrastrutture per la mobilità previste dal Piano Regolatore.
Nel quadrante sud della città, il Ponte della Scafa è un collegamento fondamentale tra la Via del Mare e
l’autostrada Roma-Fiumicino. Consente l’accessibilità all’Aeroporto e all’Autostrada Roma-Civitavecchia,
nonché il ripristino della continuità del Parco archeologico di Ostia antica. Si connetterà al nuovo Ponte
dei congressi e all’adeguamento del Viadotto della Magliana. Un intervento prioritario per consentire di
completare l’anello via Newton-Laurentina-Tintoretto e intercettare una considerevole quantità di
traffico che insiste sulla Cristoforo Colombo provenendo da Ostia, oltre ai flussi che convergono dalla
Magliana e dal quadrante Nord-Ovest della città. Si tratta di un’opera prevista nel Prg, di rilevanza
strategica per assorbire le esigenze dell’ingente sviluppo edilizio del quadrante Laurentina/Pisana.
Nello stesso ambito si pongono, come opere strategiche, il Sottopasso di Malafede e il Cavalcavia
dell’Ostiense, entrambe finanziate e di prossima esecuzione, oltre al ponte di Dragona, all’adeguamento
della via del Mare-Ostiense nonché all’allargamento di Via della Magliana.
È in avanzata fase di progettazione l’adeguamento di via Pineta Sacchetti fino a piazza Giureconsulti
a completamento della galleria Giovanni XXIII, ed è in corso l’adeguamento della via Trionfale verso il
Gra, la cui connessione con il raccordo è in fase di realizzazione. Con questi lavori si completerà uno dei
corridoi infrastrutturali tangenziali, previsti nel Prg, che consentirà attraverso la galleria Giovanni XXIII
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di connettere i flussi sulla Tangenziale Est verso l’autostrada A24. In questo quadro è previsto
l’adeguamento dello svincolo di via Prati Fiscali in avanzata fase di progettazione nonché la nuova
tangenziale in fase di completamento da parte di Rfi, insieme alla nuova stazione. A questo si aggiunge
il nuovo intervento sulla A24, cofinanziato da Stato-Regione e Comune di prossimo inizio, che
attraverso le complanari a servizio della città consentirà di intervenire su una delle infrastrutture più
problematiche per il quadrante Est.
Altro intervento infrastrutturale fondamentale per il quadrante è l’allargamento della Via Tiburtina,
strettamente connesso al Corridoio della mobilità e ai parcheggi di scambio. L’opera, integralmente
finanziata, è in fase d’avvio.
È in esecuzione anche il prolungamento delle complanari all’autostrada Roma-Napoli, connesse
ai Mondiali di Nuoto del 2009, che consentiranno di completare una viabilità iniziata nel 2000,
fondamentale per chi entra in città da sud, in un ambito densamente urbanizzato e in espansione
(Municipi VIII e X), per agevolare l’accesso alla metropolitana in corrispondenza della stazione Anagnina.
Infine è in corso di realizzazione il ponte dell’Ostiense, connesso allo sviluppo di Campidoglio Due e a
quello degli ex Mercati generali, nonché alla connessione dell’Ostiense con la Stazione ferroviaria.
1.2.4 Opere pubbliche con investimenti privati.
La costante riduzione di risorse finanziarie disponibili per gli investimenti pubblici e la necessità
di potenziare le opere a forte impatto sociale sono le ragioni per cui è necessario consolidare
e potenziare la pratica del ricorso a investitori privati per realizzare opere e fornire servizi d’utilità
pubblica. Per questo la legge mette a disposizione gli strumenti di partenariato pubblico privato.
Tali strumenti devono essere sviluppati secondo le procedure previste dal nostro ordinamento in modo
che il privato sia chiamato ad assumere un ruolo propositivo e risolutivo.
Il Comune deve incrementare l’uso del project financing individuando puntualmente le categorie di
opere a cui estendere l’applicazione di tale procedura stimolando la crescita di nuova capacità
imprenditoriale. Nel piano degli investimenti del Comune di Roma andranno proposte in project
financing, incardinandole nell’alveo degli appalti pubblici di lavori, non soltanto grandi opere
(metropolitane, strade) ma anche opere e servizi di cura agli anziani e ai bambini, mercati rionali
ortofrutticoli, centri sportivi, ludoteche, centri espositivi. Pubblico e Privato, quindi, possono far
convergere i loro interessi per raggiungere un obiettivo comune.
1.2.5 Strade sicure
Sarà approvato il “Piano comunale sulla sicurezza stradale”, che prevederà non soltanto interventi
di ripristino, ma un vero e proprio cronoprogramma per la messa in sicurezza delle strade a maggior
rischio, molte delle quali già nel prossimo anno con l’introduzione della Carta dei servizi per la gestione
delle strade. Questo permetterà di contare su criteri di valutazione e standard da raggiungere nel
rifacimento delle strade. All’interno dell’Agenzia per la mobilità del Comune di Roma (Atac) nascerà
il “Centro di monitoraggio sulla sicurezza stradale”, per raccogliere i dati sull’incidentalità e sulle
conseguenze dei sinistri, oggi polverizzati tra le diverse autorità competenti, presso il quale sarà
possibile per i cittadini segnalare in modalità multicanale (tramite telefono, internet, MMS e sedi
decentrate) zone, situazioni e comportamenti a rischio. Sarà rafforzato l’impegno del Comune in seno
alla Consulta provinciale sulla sicurezza stradale.
Importante sarà la piena attuazione dell’articolo 208 del Codice della strada, che vincola gli enti locali
all’investimento del 50% dei proventi delle contravvenzioni per la sicurezza stradale.
L’aggiornamento del Piano generale del traffico urbano darà maggior peso ai temi della sicurezza
stradale, in particolare indicando le misure da adottare sulla viabilità principale e organizzando isole
ambientali (30 Km/h) su cui sviluppare progetti di mobilità a misura d’uomo (con le rotatorie,
i dossi di limitazione della velocità, etc).
Gli interventi sulla sicurezza dovranno essere rimodulati anche in virtù del fatto che sulle nostre strade
circolano sempre più cicli e motocicli su una viabilità realizzata e costruita per le autovetture e dunque
insidiosa. Andranno individuate politiche specifiche sulle due ruote perché i ciclomotori e gli scooter
sono oltre 600mila e le bici sono sempre più utilizzate come mezzo di spostamento. Per questo
reintrodurremo il delegato alle politiche delle due ruote, con l’intenzione di favorire interventi sulla
sicurezza stradale (pali pericolosi, guard rail insidiosi, barriere antivento, corsie protette),ma anche per
promuovere la cultura delle due ruote.
Centrale sarà l’attività di formazione, rivolta agli uffici tecnici, per fare della sicurezza stradale un
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criterio primario nelle scelte progettuali degli interventi infrastrutturali. Un nuovo sforzo mirerà
all’educazione stradale e alla prevenzione degli incidenti. Questo implica la formazione e l’informazione
dei giovani e la predisposizione di programmi e piani finanziari per campagne di comunicazione, che
diffondano la cultura della vita e della sicurezza, realizzando aree per l’educazione stradale nelle scuole
medie. In caso di incidenti con vittime predisporremo a sostegno delle famiglie un servizio di psicologia
delle emergenze che sia in grado di intervenire rapidamente. Istituiremo, infine, una giornata cittadina
dedicata all’omaggio alle vittime della strada e alla promozione della sicurezza stradale.
1.2.6 La manutenzione stradale
Il patrimonio stradale romano è vastissimo e la sua manutenzione è un obiettivo prioritario. L’iniziativa
dell’Amministrazione sugli 850 Km di strade a grande viabilità che impegnerà circa 720milioni di euro
in nove anni è stata straordinaria e ha introdotto la novità rilevante della gestione centralizzata e unitaria
da parte del concessionario vincitore dell’appalto in capo al quale resterà per gli anni di affidamento la
responsabilità sulla sicurezza e sulla manutenzione all’interno del corrispettivo stabilito per la
concessione stessa. Sono programmati, inoltre, nei prossimi tre anni 285 milioni di euro di interventi
di manutenzione straordinaria e rifacimento di tutti i tappetini d’usura e le attività di manutenzione
ordinaria. In quest’ambito sono previsti interventi di manutenzione straordinaria tra l’altro su Via
Nazionale, il Tridente, Corso Rinascimento, Via dei Prati Fiscali, Via Nomentana, Via Flaminia,
Via Tuscolana, Via Salaria, Via Laurentina, Via Boccea, Corso Trieste.
Nonostante ciò la domanda di interventi rimane alta e va soddisfatta. Esistono 4.700 km circa di viabilità
locale la cui manutenzione è affidata direttamente ai Municipi. Per superare le difficoltà di
coordinamento ed efficacia degli interventi, si valuterà la possibilità ripercorrere soluzioni analoghe a
quelle individuate per la grande viabilità suddividendo la città in quadranti diversi in modo da adeguare
le scelte operative alla specificità dei territori. Saranno, inoltre, individuate procedure omogenee per
tutto il territorio comunale, attraverso un consistente investimento sia in termini finanziari che di qualità
del risultato, rafforzando il sistema dei controlli e dei collaudi.
1.2.7 Una gestione innovativa per il sottosuolo
La rete delle gallerie del Comune di Roma ha un’estensione di circa 210 chilometri, di cui 130 nella Città
storica consolidata e 80 realizzati negli ultimi 30 anni. Ogni anno se ne costruiscono 5 km nei nuovi
insediamenti. Si tratta di un elemento strutturale nevralgico per la città, da organizzare con la Cassa
Depositi e Prestiti, e che deve essere gestito, controllato e adeguato, per evitarne il deterioramento, che
comprometterebbe la sicurezza e la funzionalità della città. Per questo proponiamo una società mista
pubblico-privato che provvederà alla gestione, alla messa a norma e all’adeguamento della rete,
utilizzando i proventi delle società di pubblico servizio che usufruiscono delle gallerie. Il risanamento
e il potenziamento delle gallerie consentirà tra l’altro di coordinarsi con il piano di adeguamento di
Italgas e Acea Distribuzione, che devono procedere alla sostituzione delle reti.
22
1.3 LA CITTA’ PIU’ TECNOLOGICA E PIU’ SEMPLICE
La tecnologia, accompagnata da buone politiche e da interventi mirati, può cambiare in meglio il volto
di una metropoli, trasformandola in uno spazio amico, una vera e propria Arcadia tecnologica nella
quale gli uomini e le donne possano sentire, nel quotidiano, la qualità dell’essere cittadino. Roma, in
questo senso, può essere uno dei più grandi laboratori di innovazione a livello globale. Immaginiamo
una città dove ogni strada, semaforo, negozio, edificio, autoveicolo pubblico, siano in grado di
comunicare informazioni.
In questi ultimi anni l’amministrazione ha investito risorse crescenti sulle nuove tecnologie.
Ora ci concentreremo sullo sviluppo dei sistemi Its che consentano la circolazione immediata delle
informazioni. Il sistema di infomobilità può rappresentare uno degli strumenti a supporto della
trasformazione degli spazi e dei tempi, fornendo elementi per migliorare la fruibilità dei sistemi di
trasporto, che oggi sono tra i principali ostacoli a uno sviluppo armonico dei centri abitati ad alta densità
di insediamento. L’infomobilità, dunque, come strumento per distribuire capillarmente informazioni
sulla situazione del sistema della mobilità fruibili attraverso i media (web o televideo) e gli apparati
mobili dei cittadini, in modo che ognuno possa essere informato, gratuitamente, sulle condizioni del
traffico e della disponibilità dei mezzi pubblici, e decidere la migliore alternativa disponibile. Ci poniamo,
inoltre, l’obiettivo di vendere almeno un terzo dei biglietti del Trasporto pubblico locale mediante
pagamento on line e via sms.
Dopo aver sviluppato negli anni passati strumenti di telecontrollo per i mezzi di trasporto pubblici si
passerà alla sperimentazione e alla diffusione di sistemi telematici di bordo per le auto private
mediante l’impiego di tecnologie di localizzazione satellitare che consentano agli automobilisti, nel
pieno rispetto della privacy, di ricevere in tempo reale informazioni sul traffico, sulla localizzazione e
sullo stato dei parcheggi, di effettuare chiamate di emergenza “eCall” e di ridurre il costo
dell’assicurazione auto sperimentando il cosiddetto Payd - Pay-As-You-Drive (paghi per quanto guidi) e il crash control (le cosiddette “scatole nere” che consentono di rilevare con precisione la dinamica di
un eventuale incidente).
Nel contempo la città potrebbe migliorare la copertura della rete viaria monitorata, mettendo
a disposizione in tempo reale dati più completi sulla situazione del traffico, migliorando la capacità di
programmazione e di valutazione degli effetti delle politiche adottate e ottenere dati sull’incidentalità
utili per programmare interventi sulle infrastrutture.
L’accessibilità ai diversamente abili sarà garantita da progetti che rendano la città “parlante”: paline
text-to-speech (voce su testi) che sintetizzino su palmari o su altri dispositivi informazioni sulla mobilità,
semafori sonori con Wi-Fi in grado di comunicare anche con le attrezzature Rfid dei disabili, percorsi
cittadini per non vedenti (Sesamonet) un sistema di guida e navigazione per non vedenti, con uno
speciale bastone con all’interno un lettore Rfid che serva per l’aggiornamento (sonoro, tattile) delle
informazioni di guida e navigazione, rete dei sensori e asfalto accessibile che permetterebbe quindi
di rendere automatiche tutta una serie di informazioni per i disabili visivi (ad esempio l’attraversamento
pedonale su strisce Wi-Fi, l’acquisto di biglietti del Tpl, la chiamata prioritaria dei taxi, etc). Estendendo
23
l’accessibilità in ambito domestico si incentiverà la realizzazione/ristrutturazione di case per persone
diversamente abili, basate sullo stato dell’arte delle tecnologie.
Le stazioni e le fermate del trasporto pubblico devono progressivamente diventare oasi della
sicurezza. In primo luogo si tratta di unificare i controlli, cablare in Wi-Fi tutte le aree dentro e attorno
alle stazioni e utilizzare la videosorveglianza con i più sofisticati sistemi di riconoscimento e di allarme.
In queste zone dovranno essere disponibili punti di accesso e totem di informazione sui servizi,
collegamento con le forze dell’ordine, segnalazioni, completando il lavoro già avviato con l’installazione
di telecamere. La copertura con telesorveglianza e collegamento a centrale operativa verrà installata
anche lungo i percorsi critici che dalle stazioni conducono alle aree abitate: a questo dovranno
aggiungersi necessariamente illuminazione e presidi di operatori della sicurezza. Questa rete andrà
integrata con le altre esistenti o in progetto nell’ambito della Mappa dinamica della città attiva presso
la Sala Sistema Roma (vedi par.1.6).
Altri strumenti per restituire tempo ai cittadini passano attraverso l’adozione di misure (orari variabili,
navette, car sharing) volte alla riduzione e alla razionalizzazione del pendolarismo e all’incentivazione
del telelavoro, per ridurre il tempo trascorso in auto dai lavoratori e per andare al lavoro. Per quanto
riguarda il telelavoro, saranno previste agevolazioni per la costituzione di uffici domestici. Verrà istituito
un grande panel del telelavoro a cui partecipino aziende pubbliche e private, pubbliche amministrazioni
centrali, associazioni di consumatori, in cui verranno esaminate le misure necessarie per una riduzione
sostanziale delle presenze in sede.
Per quel che riguarda la distribuzione delle merci in ambito urbano gli scenari di intervento saranno
relativi a filiere scelte; in particolare, nell’ambito del piano logistico, dovrà essere realizzato il piano
particolareggiato della distribuzione delle merci nella zona del centro storico; la disciplina di
regolazione della Ztl sarà adeguata alla variazione delle dinamiche di distribuzione dell’area cittadina.
Gli sviluppi nel medio termine consistono nell’implementazione di una piattaforma logistica “virtuale”,
basata su portali informatici per prenotare l’approvvigionamento–fornitura, con l’obiettivo della
razionalizzazione del sistema di stalli carico/scarico e il telecontrollo della flotta.
Per quanto riguarda il settore turistico gli interventi saranno di tipo regolamentare e informativo. Sarà
riformata la gestione dei bus turistici. Il servizio che si intende sviluppare prevede il controllo dei veicoli
sul territorio e l’instradamento su percorsi/parcheggi autorizzati con sistemi tecnologici avanzati.
In aggiunta sarà fondamentale inserire un sistema di mappatura virtuale che guidi gli operatori
tra le regolamentazioni del settore e al contempo consenta l’accreditamento/emissione permesso.
La prima soluzione consiste nel dare vita a una rete Wi-Fi cittadina. L’utilizzo di dispositivi portatili con
interfaccia Wi-Fi (non solo Pc, ma anche smart phones, navigatori satellitari, macchina fotografica,
telefono, lettore musicale, palm Pc) è in aumento in tutto il mondo e anche nel nostro paese. Utilizzare
la rete Wi-Fi è un metodo semplice, pulito e rapido. Questo permette, oltre che di interconnettere i nodi,
di creare una città che parla e che comunica con gli apparecchi personali, dai telefoni mobili alle
automobili, dai bastoni dei non vedenti alle metropolitane. La rete può essere creata partendo
dall’esistente, mettendo in sinergia le diverse reti che già connettono diversi sedi del Comune di Roma
collegate a larga banda con edifici comunali quali uffici, biblioteche, aziende, i capolinea degli autobus,
le paline e i semafori, le sedi e depositi Ama i centri anziani e le scuole con la Rete Roma Wireless.
Quest’ultima dispone a oggi di circa 70 hot spot distribuiti nella città, ma in poco tempo se ne possono
aggiungere 500 già progettati e per i quali già sono stanziati i fondi. I punti Wi-Fi ovvero gli hot spot,
andranno installati su infrastrutture esistenti evitando di inquinare visivamente la città. Saranno
installati sulle fermate degli autobus, sui semafori, agli incroci, nelle piazze immaginando
un’infrastruttura che viene creata gradualmente per accrescimenti successivi; estendendo “tutta”
la rete e moltiplicandone la funzionalità per tutti. Per assicurare che anche le periferie usufruiscano dei
servizi si metteranno in atto accordi strategici con gli operatori per la copertura a banda larga,
mediante il potenziamento delle centraline di tutte le zone scoperte della periferia romana; nelle
periferie sarà inoltre da ampliare l’ampiezza di banda affinché sia possibile disporre di servizi a
maggiore valore aggiunto (telemonitoraggio medico, teleconferenza domestica, servizi di e-government),
anche attraverso punti di raccolta (Internet Café). Per mantenere la rete attiva e aggiornata si prevede
di realizzare il piano comunale della rete volto all’eliminazione del digital divide infrastrutturale
24
e il contestuale avviamento del censimento e catasto della connettività disponibile. In accordo con gli
operatori daremo vita ad una base dati continuamente aggiornata della disponibilità di rete e
dell’ampiezza di connettività su tutto il territorio cittadino.
La città dovrà essere interamente interoperabile. Anche i dati e i documenti del Comune dovranno
essere basati su standard riconosciuti e aperti per garantire usabilità, interoperabilità e fruibilità nel
tempo. Infine il Comune dovrà garantire che ogni “prodotto” realizzato con risorse pubbliche rimanga
“pubblico” ovvero gratuitamente fruibile da altre amministrazioni così come da cittadini che ne vogliano
fare uso senza scopo di lucro, secondo quanto definito dalle licenze “creative commons”.
Il call center “ChiamaRoma 060606”, ha migliorato la vita dei romani. Ha ridotto la distanza tra
istituzioni e cittadini, ha consentito di ottenere informazioni in tempi rapidi. “ChiamaRoma 060606” si sta
evolvendo verso un Contact Center, che consentirà di usufruire, ancora via telefono e dunque senza
dover andare allo sportello, di alcuni servizi del Comune, senza nemmeno dover utilizzare internet.
Ciò permetterà di ottimizzare i tempi di attesa, di ampliare l’offerta, di seguire in ogni passaggio l’iter
di ogni chiamata e di migliorare, quindi, la qualità delle risposte. Nel 2007 è stato lanciato il nuovo
numero unico ChiamaTaxi 060609 attraverso il quale i cittadini possono chiamare lo stazionamento
dei taxi più vicino scegliendo con un sistema semplice e automatico. A dicembre 2007 è stato aperto il
nuovo servizio 060608 dedicato all’informazione turistico-culturale, al quale i romani e i turisti possono
rivolgersi per conoscere i servizi d’accoglienza, l’offerta culturale e la programmazione degli eventi della
città. Il prossimo obiettivo è quello di realizzare lo 060607 dedicato alle aziende che gestiscono i servizi
per conto del Comune, per semplificare la vita ai cittadini, migliorare il servizio e risparmiare.
In una città grande e complessa come Roma affrontare l’“emergenza servizi anagrafici” e il difficile
rapporto tra i cittadini e i servizi pubblici significa in primo luogo mettere a disposizione di tutti molti
canali di comunicazione con l’Amministrazione, tra loro complementari, capaci di fornire servizi e
soluzioni, oltre che buone informazioni. Attualmente i cittadini registrati sul portale internet del Comune
di Roma, oltre 60.000, accedono a servizi come la consultazione della propria posizione tributaria,
il cambio di abitazione, il pagamento di tasse e contravvenzioni, etc. L’obiettivo è di poter trattare via
Internet la maggior parte delle “pratiche” che ancora oggi rendono necessari troppi spostamenti e file
d’attesa. Sarà questo uno snodo fondamentale per semplificare le iscrizioni agli asili nido, le domande
di partecipazione ai concorsi pubblici, le richieste di benefici o di servizi sociali, le controversie in
materia di imposte locali, e ogni altro adempimento burocratico che oggi pesa sul cittadino. Uno
strumento da ampliare fortemente anche con riferimento alle attività commerciali e produttive, dalle
quali emerge un evidente bisogno di velocità di decisione e chiarezza di regole non sempre soddisfatto.
L’utilizzo del telefono e di internet deve dunque costituire una spinta per una più incisiva e generale
semplificazione delle procedure amministrative, senza la quale la sola tecnologia non può essere
davvero risolutiva. Altrettanto importante è l’impegno ad assicurare la disponibilità dei nuovi canali di
comunicazione anche per chi – per cultura, età, condizioni sociali – non può da solo accedere con
efficacia ai servizi on-line. Vogliamo, ad esempio, portare in ogni quartiere, nel quadro del programma
“Centoscuole”, semplicissimi “sportelli informatici” assistiti da giovani volontari, una sorta di internet
point al servizio dei cittadini.
1.4 LA CITTA’ ANCORA PIU’ ECOLOGICA
Una strategia globale fa da cornice ai singoli interventi ed è basata su un’idea generale della qualità
ambientale della città. Roma può e deve avere la guida di molte politiche sostenibili. La città sostenibile
è una necessità non più procrastinabile, non soltanto un obiettivo europeo.
1.4.1 Vivere il verde di Roma. L’agricoltura grande forza della città
La bellezza e la ricchezza di Roma sono rappresentate soprattutto dal suo patrimonio verde. Roma
ha il primato di essere il Comune europeo con maggiore superficie agricola (52mila ettari), pari al 40%
del territorio comunale, elemento indissolubile per la conservazione del paesaggio, dell’assetto
idrogeologico e della biodiversità della campagna romana. I prossimi anni saranno fondamentali per
rinnovare quel patto di alleanza fra Roma e i suoi parchi, per ridare vigore all’iniziativa degli enti di
gestione delle aree protette, per avvicinare i parchi ai cittadini e agli amministratori, per dare un senso
percepibile all’esistenza di tante aree protette in città. Si dovrà concludere finalmente il lungo e
complesso processo di pianificazione dei parchi (come avvenuto con l’Insugherata). Questa alleanza può
fondarsi su tre punti forti: in cinque anni mezzo milione di alberi in più da regalare alla città e al
mondo; la conservazione del paesaggio dell’agro romano (e il gusto dei suoi prodotti) anche in città;
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una rete di percorsi ciclopedonali e di trekking urbano che, grazie al contributo delle aree protette
(e delle ville storiche), possa condurre romani e turisti dalla periferia al cuore della città. Tre punti che
definiscono la missione che Roma e i romani possono affidare ai parchi e alla rete ecologica disegnata
dal Nuovo Piano Regolatore. Tre obiettivi che il Sindaco di Roma assegnerà ai suoi rappresentanti nei
Consigli direttivi degli enti per sconfiggere l’idea delle città “fabbriche di CO2”.
Nelle aree protette realizzeremo attività di educazione ambientale rivolte soprattutto alla piantumazione
e all’adozione di alberi. I progettisti del verde pubblico saranno invitati a ideare spazi ricreativi
e di fruizione inseriti in piccoli e grandi boschi urbani. La città si doterà di strumenti di vigilanza
e controllo, anche sociale, delle aree rimboschite, per evitare che diventino zone di degrado
o che vengano incendiate nella stagione secca. Questa opera di rimboschimento urbano aiuterà Roma
a ridurre la quantità di anidride carbonica e a migliorare la qualità dell’aria.
Gli enti di gestione delle aree protette dovranno fondare un “capitolo” della nuova alleanza sul sostegno
alle aziende agricole, sullo sviluppo delle forme di agricoltura sociale, sulla promozione dei prodotti
di qualità della campagna romana e laziale, sulla diffusione del biologico, sulla riqualificazione del
paesaggio dell’Agro romano. Le aree protette, insieme alle ville storiche, alle piste ciclabili realizzate
o da realizzare e ad altri percorsi che è possibile studiare, proteggere e segnalare, costituiranno una
grande rete di mobilità leggera da percorrere a piedi o in bicicletta per connettere quartieri vicini
e le periferie con il centro storico. Non soltanto a disposizione degli amanti del trekking urbano
o del turismo en plein air ma di tutti.
Bisogna implementare con nuovi progetti il primato mondiale di Roma sulla ristorazione scolastica,
poi ripresa dalle amministrazioni di Londra e New York. Un progetto questo al quale possono ben
contribuire le aziende agricole del Comune di Roma, una volta conclusa la conversione all’agricoltura
biologica: d’intesa con la Regione Lazio dobbiamo razionalizzare la loro gestione imprenditoriale per
farle diventare anche luoghi fruibili per i cittadini, con vendita dei prodotti, attività didattiche e ricreative,
inserimento lavorativo dei disabili.
Sosterremo le attività dello sportello informativo sulla filiera corta, che illustri i vantaggi degli acquisti
direttamente dai produttori, o l’opportunità della costituzione di gruppi d’acquisto e saranno aperti
sperimentalmente alcuni mercati per la vendita diretta da parte degli agricoltori di prodotti locali,
freschi e genuini. Si tratta dei cosiddetti farmer’s market, un progetto fortemente voluto dalle
associazioni degli agricoltori, che garantisce qualità e freschezza di prodotti che passano direttamente
dal coltivatore al consumatore, con consistenti risparmi, sicurezza alimentare e attenzione alla
riconoscibilità dell’origine. Nel territorio del Comune di Roma sono presenti numerosi insediamenti di
orti urbani realizzati spontaneamente da cittadini (per lo più anziani), soprattutto in aree abbandonate,
degradate o marginali, spesso di proprietà pubblica. Si intende regolamentare tale fenomeno e
realizzare dei veri e propri “parchi a orti urbani sociali” di concerto con i Municipi interessati. Il progetto
ha l’obiettivo di realizzare nei Municipi, nell’arco di cinque anni, veri e propri parchi attrezzati alla
fruizione pubblica, accanto agli orti curati e vigilati dagli “ortisti” assegnatari dell’area. Gli orti urbani
sociali hanno la finalità di favorire l’impiego del tempo libero delle persone anziane e dei soggetti con
disagi, e di contribuire alla socializzazione, all’educazione ambientale e alla riqualificazione di aree
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marginali e degradate. Così, in stretta collaborazione con i Municipi interessati, si provvederà a
individuare e assegnare le aree dove realizzare i parchi a orti.
L’agricoltura offre molte opportunità nei confronti di soggetti deboli, come le persone con disabilità
fisica o mentale, minori a rischio, ex tossicodipendenti, detenuti ed ex detenuti, donne che hanno subito
violenza, anziani non autosufficienti. Sono numerose le esperienze sul territorio nazionale che
dimostrano non soltanto la valenza terapeutica e riabilitativa delle attività agricole, ma anche la capacità
delle aziende agricole di offrire alle persone svantaggiate occasioni di inclusione sociale e di
inserimento lavorativo. Queste iniziative sono cresciute grazie all’impegno di persone e gruppi
fortemente motivati, ma senza la possibilità di avvalersi di una politica pubblica in grado di riconoscere
l’agricoltura sociale come uno dei nuovi modelli di welfare da sperimentare. Per rafforzare il sistema
delle conoscenze, consolidare le esperienze, potenziare l’interattività tra operatori pubblici e privati e
promuovere l’istituzione di nuove fattorie sociali, si propone di costituire un Tavolo cittadino
dell’agricoltura sociale.
Il Comune di Roma si farà promotore di un evento internazionale, alla Fiera di Roma, per la promozione
delle qualità agroalimentari, perché Roma ha una forte filiera agroalimentare che deve essere
valorizzata, e attività agricole che aspettano misure di semplificazione amministrativa e autorizzativa
da parte del Comune.
1.4.2 L’ Altraeconomia
Roma riconferma il proprio impegno a proseguire quanto stabilito dal Consiglio Comunale sulle
sponsorizzazioni etiche. Negli ultimi anni si è affermato un nuovo modo di veicolare lo sviluppo locale
a Roma grazie al programma di Autopromozione sociale. Premiato dalla Commissione europea come
migliore iniziativa per la promozione dell’economia responsabile, il programma di utilizzo dei fondi
stanziati dal Ministero dello sviluppo economico (ex art. 14 legge 266/1997) ha consentito di realizzare
attività che meritano di essere valorizzate e rafforzate. In particolare le attenzioni della nuova giunta
si concentreranno su:
a) gli incubatori di piccole imprese nelle diverse aree periferiche della città: ai cinque già esistenti se ne
dovranno aggiungere altri a Laurentino, Tor Bella Monaca, Ostia;
b) il centro per l’impresa etica e responsabile, Respet, che dovrà espandere la propria attività di
diffusione della cultura e delle tecniche in materia di reponsabilità sociale a tutta la città, alle
amministrazioni pubbliche, alle imprese anche di medie dimensioni;
c) la Città dell’altra economia nel cuore di Testaccio, che dovrà finalmente assumere il ruolo di perno
di un vero e proprio Distretto dell’economia solidale, anche con riferimento all’esperienza degli
ecosistemi digitali di impresa che la Commissione europea sta promuovendo;
d) sistemi di finanza locale innovativa rivolti alle piccole e micro imprese: dal social venture capital
al microcredito, dal potenziamento dei fondi di garanzia esistenti al sostegno alle forme di mutualismo
e autogestione finanziaria.
Questi progetti dovranno affermarsi come nodi importanti di una rete dello sviluppo locale per le piccole
e micro imprese. Una rete di servizi che dovrà continuare a crescere insieme e intorno a quelli già oggi
realizzati.
C’è un’autoimprenditorialità, un’economia solidale, capaci di creare nuovi lavori e contribuire
a concretizzazione una città moderna e umana.
1.4.3 Un fiume, anzi un mare di opportunità: il Tevere e il litorale
La valorizzazione del Tevere sotto il profilo storico e ambientale è legata prima di tutto alla sua
accessibilità: il fiume non può più essere guardato soltanto dall’alto dei muraglioni, che lo isolano
dal resto della città.
Sarà ricostituito l’Ufficio speciale Tevere per dare una nuova vita al fiume e alla città. Sarà creato
un collegamento permanente con la banchina degli scavi di Ostia Antica e con l’area della Nuova fiera
di Roma. Saranno realizzate terrazze panoramiche che seguendo la linea dei muraglioni si affaccino
sul fiume. Lungo l’argine del Tevere, nell’area golenale della Magliana, il fiume riprende vita
e si trasformerà in uno spazio per lo svago e l’attività all’aria aperta. Un progetto di riqualificazione
ambientale portato avanti da Comune di Roma, Regione Lazio e Polizia di Stato che, dopo aver
sgombrato e ripulito l’area, hanno creato le condizioni per la realizzazione del Parco Pian Due Torri
con il percorso dedicato alle passeggiate a cavallo, vista la presenza di diversi maneggi nella zona.
Le nuove tecnologie arriveranno anche sulle sponde del fiume, per rivitalizzare spazi come le banchine
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nel centro della città, soprattutto in occasione degli eventi culturali durante l’estate.
Il litorale romano e il suo entroterra sono il simbolo di una sfida che vogliamo continuare ad affrontare
con successo, promuovendo uno sviluppo non intensivo e di qualità fondato sulla valorizzazione dello
straordinario patrimonio storico e ambientale, sul miglioramento delle infrastrutture e sull’aumento dei
servizi. Il mare, il fiume, la pineta, gli scavi archeologici di Ostia Antica, l’architettura liberty dei primi del
‘900, ma anche la vicinanza con l’Aeroporto di Fiumicino e con la nuova Fiera sono opportunità e risorse
che, a partire dal grande lavoro di risanamento e riqualificazione svolto in questi anni, possono
determinare un ulteriore salto in avanti, con un progetto di crescita sostenibile in cui convivano in modo
interdipendente turismo, cultura, ambiente, qualità della vita. Innanzitutto, le infrastrutture, a partire
dalla trasformazione della ferrovia Roma-Lido in metropolitana, già avviata con l’acquisto dei nuovi
treni. Un trasporto pubblico più moderno, confortevole e rapido, significa ridurre il traffico privato e
avvicinare il litorale e il suo entroterra al resto della città. Vi contribuirà l’apertura dei cantieri per la Via
del Mare e per la realizzazione dei sottopassi e delle complanari della Cristoforo Colombo. Ma anche
lavorare per migliorare la viabilità tra i quartieri dell’entroterra. Per aumentare l’offerta dei servizi
e la vivibilità dei quartieri, puntiamo sul nuovo campus universitario che verrà realizzato ad Acilia
Madonnetta, sul potenziamento del Tribunale, sul recupero della ex colonia marina Vittorio Emanuele III,
sugli interventi già programmati per pedonalizzare il centro storico di Ostia, sulla realizzazione di
numerosi parcheggi di scambio tra Ostia, Acilia e Casalbernocchi, sul completamento del recupero
urbanistico e sulla sicurezza idraulica dei numerosi nuclei urbani dell’hinterland. Vogliamo creare
occasioni di lavoro facendo crescere in modo sostenibile l’offerta alberghiera, turistica e culturale
del litorale, rilanciando l’area industriale e artigianale di Acilia-Dragona e facendo nascere
un’ ”economia di parco” attorno ai temi strategici della tutela e della valorizzazione di quell’immenso
patrimonio ambientale che è la Riserva naturale statale del Litorale romano. Infine, vogliamo dare
piena attuazione al piano degli arenili già approvato, per accrescere la visuale del mare, migliorare
l’accessibilità delle spiagge e riqualificare in chiave turistica il water front con impianti turistici
e balneari aperti tutto l’anno e nuove opportunità che facciano del mare di Roma uno dei luoghi
più attraenti d’Italia.
1.4.4 La qualità dell’aria
La riduzione delle concentrazioni delle sostanze inquinanti nell’aria delle nostre città comporterebbe
enormi benefici sanitari ed economici. Anche una modesta riduzione percentuale delle concentrazioni
di inquinanti porterebbe un significativo aumento del grado di protezione della salute e riduzione
dei casi sanitari associati.
Per un effettivo e duraturo miglioramento della qualità dell’aria e del clima acustico si promuoveranno
politiche di contenimento delle emissioni inquinanti associate in particolare al traffico veicolare oltre
che al riscaldamento e climatizzazione degli ambienti e all’impatto delle attività produttive; attraverso
l’utilizzo di tecnologie per ridurre le fonti di inquinamento e la pressione sull’ambiente. Si tratta
di migliorare la mobilità, rendere più veloci i percorsi degli autobus, sostenere l’uso di mezzi alternativi
e a basse emissioni (mezzi elettrici, a metano, a gpl).
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È indispensabile implementare l’utilizzo dei biocarburanti da filiera corta, così come sperimentato
nell’accordo tra i produttori e l’Amministrazione comunale per la fornitura di biodiesel al trasporto
pubblico di Roma. Il biodiesel sarà inoltre prodotto dalla raccolta differenziata e trasformazione
degli olii vegetali esausti.
Consideriamo altresì importante l’attuazione del biciplan, piano cittadino delle piste ciclabili realizzato
in collaborazione con le associazioni ciclistiche. Dalle dorsali del Tevere e dell´Aniene si irradierà una
rete di percorsi ciclabili che toccherà i punti strategici della città. Una sorta di piano regolatore delle
biciclette. La dotazione attuale di Roma è di 225 chilometri per le biciclette, di cui 110 in aree verdi.
Si tratta della rete principale, da cui si svilupperanno man mano gli itinerari locali individuati dai
Municipi. Importante, poi, è il progetto del bike sharing. Il suo scopo è quello di favorire l’utilizzo
a rotazione della bici negli spostamenti brevi e l’intermodalità, ovvero lo scambio bici-mezzo pubblico,
per rendere sempre più sostenibile la mobilità urbana. Il progetto sarà ampliato per arrivare a rendere
disponibili 20mila biciclette, in concomitanza con il progressivo sviluppo della rete ciclabile cittadina,
avviando un progetto di sensibilizzazione all’uso della bicicletta nelle scuole.
1.4.5 La gestione del ciclo dei rifiuti
Obiettivi centrali per una gestione sostenibile dei rifiuti sono: un radicale investimento sulla raccolta
differenziata, la corretta chiusura del ciclo con il pieno utilizzo delle tecnologie di valorizzazione più
moderne e avanzate e la fine della politica dei rifiuti “tal quale” in discarica. In questo senso la chiusura
della discarica di Malagrotta e una politica di risanamento di quel comprensorio diventeranno un
simbolo della nostra azione di governo. Una drastica riduzione delle quantità smaltite nelle discariche
e della tipologia di rifiuti in esse conferiti permetterà di rendere residuali gli impatti ambientali
connessi. In linea con quanto previsto dalle direttive UE sui rifiuti è necessaria l’adozione di modelli
organizzativi e cicli tecnologici più avanzati. È necessario, cioè, dapprima, ridurre la quantità
e la pericolosità dei rifiuti prodotti, attraverso accordi con la grande distribuzione, per una diffusione
dei sistemi di ricarica e l’intercettazione a monte di rifiuti pericolosi del circuito urbano, in particolare
per lo smaltimento dei Raee (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche).
È fondamentale perciò perseguire con rinnovato impulso tutte le tecniche di raccolta differenziata: sia
in termini quantitativi, in modo da adeguarsi nel medio termine agli obiettivi previsti dal piano regionale
dei rifiuti e portare, intanto, in tempi rapidi, al raggiungimento della percentuale del 35%, attraverso
la raccolta dell’umido dapprima nelle utenze commerciali (ristorazione, mercati); sia qualitativi, in modo
da innalzare i livelli di purezza merceologica dei rifiuti raccolti. Si può pensare in via sperimentale
di introdurre tecniche di raccolta pneumatica di rifiuti sempre per aumentare la raccolta differenziata.
È necessario modificare le attuali modalità di raccolta sul territorio attraverso una significativa
diffusione del modello domiciliare (porta a porta) con un trend di fortissimo aumento della popolazione
servita. I cittadini dovranno essere coinvolti nei progetti, con segnalazioni all’Ama ma anche alla rete
integrata che fa riferimento alla Sala Sistema Roma. Verranno inoltre aumentate le attività di raccolta
differenziata stradale con cassonetti bianchi (carta) e blu (multimateriale) con forte incremento delle
frequenze di svuotamento e con sistemi a chiamata. Saranno altresì avviati negli esercizi pubblici
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progetti per la raccolta delle bottiglie in vetro, plastica e alluminio.
Un concreto sostegno al mercato dei materiali e dei prodotti riciclati verrà dall’applicazione puntuale dei
cosiddetti acquisti pubblici verdi. L’applicherà dapprima l’Amministrazione comunale, che si impegnerà
a estenderlo al complesso delle strutture pubbliche, che a Roma rappresentano una quota significativa
del terziario.
La prevenzione e l’eventuale repressione di comportamenti non corretti, grazie ai 150 agenti accertatori
formati negli ultimi mesi, accompagneranno tutte le iniziative operative.
1.4.6 La questione energetica
A Roma la crescita dei consumi di energia elettrica è costante. Il terziario rappresenta il 48,3% dei
consumi, seguito dalle famiglie (37,3%) e dall’industria (13,6%). La sola bolletta dei cittadini ammonta
a più di 500 milioni di euro di spesa annuale. Oggi a Roma il contributo della tecnologia solare incide
troppo poco nel soddisfare il fabbisogno energetico cittadino.
Oltre al progetto di Campidoglio rinnovabile che si sostanzia nella produzione dell’energia necessaria
a tutto il complesso monumentale del Campidoglio attraverso l’installazione di un impianto fotovoltaico
sui Gazometri dell’Ostiense, servono interventi anche strutturali nella prospettiva della trasformazione
della città in una grande centrale fotovoltaica. L’attuale normativa del comune di Roma in merito alle
prescrizioni energetiche è basata sulla delibera 48 del 2006, che rivendichiamo con orgoglio e che verrà
applicata anche con il rafforzamento del ruolo di “Roma Energia”. La delibera 48 dà linee di indirizzo sul
tema dell’edilizia “ben coibentata”, cioè realizzata in modo da disperdere il minor calore possibile,
ma non considera il tema dell’utilizzo di tecniche di generazione del caldo o del freddo con
apparecchiature ad alta efficienza, messe a disposizione dalla moderna tecnologia.
Oggi, Roma può dotarsi di una leva fondamentale per promuovere e realizzare politiche energetiche
sostenibili, che progressivamente portino a liberarla dalla dipendenza esclusiva dalle fonti fossili: sono
le nuove fonti rinnovabili, come il fotovoltaico integrato e la realizzazione di impianti di co/tri generazione
ad alta efficienza. Per questi ultimi, a parità di energia termica ed elettrica prodotta, si ha un minor
consumo di combustibile con ovvi benefici in termini economici e ambientali.
Per accelerare la diffusione e la realizzazione di questi impianti, renderemo agili le procedure:
l’incentivo principale per i cittadini, le aziende, gli enti locali, le strutture edilizie pubbliche, sarà
l’estrema semplicità autorizzativa delle nuove installazioni. Revisioneremo la delibera 48 per incentivare
anche a Roma la realizzazione di “impiantistica ad alta efficienza”. Allo stesso tempo renderemo
semplici e accessibili i finanziamenti degli impianti, con l’impegno di stringere accordi con i principali
istituti di credito.
Lavoreremo allo sviluppo della bioedilizia, da favorire attraverso la cooperazione con le Università,
per contribuire al miglioramento dei nuovi piani di sviluppo urbano. Infine, orienteremo le politiche
urbane e i regolamenti edilizi comunali alla promozione del fotovoltaico, ove ciò sia possibile
e compatibile con l’edilizia e i vincoli.
Il Comune di Roma spende per utenze elettriche circa 25 milioni di euro l’anno, mentre il costo dei
consumi degli impianti di illuminazione pubblica, funzionale e artistica si aggira sui 15 milioni di euro
annui. È possibile risparmiare molto. Per tutte le strutture comunali che rifanno l’impianto elettrico va
fissato come standard quello definito dal programma europeo GreenLight che prevede uso di tecnologie
a basso consumo anche sugli edifici esistenti.
Nel campo dei consumi elettrici ci muoveremo in tre direzioni principali: la sostituzione di componenti e
sistemi con altri più efficienti (lampade, alimentatori, corpi illuminanti, regolatori); l’adozione di sistemi
automatici di regolazione, accensione e spegnimento dei punti luce (sensori di luminosità, sistemi di
regolazione del flusso); l’installazione di sistemi di telecontrollo e di gestione energetica della rete di
illuminazione. Sarà possibile più efficienza anche sui semafori e sulle frecce luminose, adottando
lampade e sistemi a Led (nuove sorgenti a diodi luminosi). I principali vantaggi dei Led rispetto alle
lampade tradizionali sono: minor consumo, maggiore durata, forte riduzione della manutenzione
(maggior durata, assenza di parabola), maggiore sicurezza (migliore visibilità in condizioni critiche ed
elevata affidabilità della lampada). Installando riduttori di flusso, inoltre, saranno possibili risparmi
energetici ragguardevoli. I sistemi di telecontrollo e gestione energetica della rete di illuminazione
pubblica permettono di ottenere il massimo risultato. L’accensione e lo spegnimento delle lampade può
essere controllato per evitare che sensori di luminosità sporchi alterino l’intervallo di funzionamento.
La manutenzione può essere condotta in modo più razionale e meno costoso. E il monitoraggio continuo
della rete consentirà di individuare facilmente le aree con consumi anomali e di pianificare al meglio
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la strategia di sviluppo della rete. L’incremento dell’efficienza nell’illuminazione, oltre a produrre effetti
economici diretti grazie al risparmio energetico, può consentire la riduzione degli incidenti stradali
e un contributo significativo alla riqualificazione di zone urbane. Attraverso l’incentivazione e
costruzione/ristrutturazione di edifici intelligenti ci poniamo l’obiettivo dell’efficienza energetica, del
risparmio idrico, della salubrità dei materiali, dell’ottimizzazione dell’impiego del suolo e della qualità
degli ambienti interni.
1.4.7 L’acqua non si spreca
L’acqua è un bene e un diritto primario di tutti i cittadini. La maggior parte delle città europee presenta
consumi idrici per abitante/anno inferiori a quelli di Roma e ha la totalità dei cittadini connessi
a impianti di depurazione, a differenza di quanto avviene nella Capitale, nonostante gli enormi progressi
degli ultimi 15 anni. Portare Roma ai livelli migliori anche nella gestione della risorsa acqua sarà uno
degli obiettivi dell’immediato futuro. Il raggiungimento di quest’obiettivo passa necessariamente per
interventi di tipo tecnologico, quali la realizzazione di infrastrutture per la distribuzione dell’acqua che
ne riducano al massimo la perdita.
La gestione delle acque meteoriche ha assunto una grande valenza nelle città, per le grandi quantità
da inviare a trattamento prima di avviarle verso il corpo idrico ricettore. Per raggiungere tale obiettivo
è necessario predisporre bacini in grado di raccogliere e trattenere l’acqua per tempi sufficienti a diluire
il flusso di picco della pioggia e permettere un primo trattamento depurativo che consenta poi un riuso
ad esempio negli sciacquoni degli edifici civili, oppure per l’irrigazione di giardini, o la realizzazione
di spazi a doppia valenza giardino pubblico/area di trattamento/raccolta.
Predisporremo azioni che possano portare al riciclo delle acque chiare e grigie di un edificio, con un
notevole risparmio di acqua. Oltre ai sistemi di filtrazione, cominciano a essere diffusi piccoli sistemi
di trattamento biologico delle acque che permettono di rimuovere buona parte della sostanza organica,
per poterle stoccare e utilizzarle in seguito.
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1.5 SEMPLIFICARE, INNOVARE,
MODERNIZZARE LA MACCHINA AMMINISTRATIVA
Il Comune di Roma è la più grande amministrazione territoriale del nostro Paese.
Un’amministrazione complicata, che deve vincere la sfida fondamentale di tutte le amministrazioni
pubbliche contemporanee: aumentare la propria capacità di risposta a esigenze sempre nuove, a
domande sociali crescenti, riuscendo contemporaneamente a contenere i costi, a sfuggire ai rischi
del gigantismo e della vischiosità, a semplificare la propria struttura e le proprie attività.
I grandi traguardi raggiunti dalla città negli ultimi quindici anni – servizi migliori ai cittadini, per
quantità e qualità; un nuovo prestigio in Italia e nel mondo, che porta con sé un ritmo di sviluppo
economico e produttivo assai superiore alla media nazionale e la crescita di occupazione,
infrastrutture e opere pubbliche finalmente degna di una moderna Capitale europea – sono anzitutto
il frutto dell’impegno qualificato e appassionato di migliaia di donne e di uomini che hanno lavorato
nell’Amministrazione comunale. Un lavoro spesso oscuro, talvolta sottovalutato, che invece è nostro
compito riconoscere, promuovere, valorizzare. E soprattutto motivare.
Più del 50% dei dipendenti ha più di 50 anni. Gli under 30 non raggiungono l’1%; tra i dirigenti, un
quarto è over 60, e più dell’80% ha superato la cinquantina. Il Comune ha bisogno anche delle energie
e del dinamismo di idee di una nuova generazione di funzionari pubblici coinvolgendo i migliori tra i
propri giovani in una nuova stagione di impegno per la collettività: per questo è indispensabile,
anzitutto, restituire orgoglio, consapevolezza, autorevolezza a quanti lavorano nell’amministrazione
pubblica, al servizio dei cittadini. Nell’amministrazione costruiremo un nuovo patto generazionale: tra
chi in questi anni ha servito la città, ed ha maturato capacità, cultura ed esperienza, e chi vi porta un
nuovo entusiasmo.
La stessa data del 21 aprile – il Natale di Roma – può tornare a essere la “festa dell’orgoglio di
Roma”, di chi ama la città, e alla città dedica le proprie energie, le proprie capacità, la propria vita
professionale. Proponiamo un piano d’azione in 10 mosse:
1. Roma riformata. Il nostro compito è cominciare nel concreto, dalle nostre competenze e dalle
nostre possibilità, per dare a Roma un assetto organizzativo più moderno ed efficace. Il nostro punto
di riferimento è il modo in cui la città ha vinto la sfida del Grande Giubileo del 2000, riprendendone
quattro aspetti: la grande capacità di coordinamento di tutte le amministrazioni pubbliche – statali,
regionali e locali – per definire programmi comuni e portarli insieme a compimento; la definizione di
moduli organizzativi “di missione”, senza disperdere burocraticamente funzioni e competenze, per
mirare senza indugio ai risultati; procedure amministrative chiare, trasparenti, veloci e soprattutto
responsabili, che consentano di monitorare ogni giorno lo stato di avanzamento dei progetti, valutarne
le difficoltà, spostare eventualmente risorse ed energie su nuovi obiettivi, quando qualche progetto si
dimostri irraggiungibile in tempi certi; il coinvolgimento dei cittadini, della loro coscienza civica, di
tante forze volontarie, accanto e insieme ai lavoratori della pubblica amministrazione.
2. Il rapporto con la provincia di Roma. La prima “autoriforma” che dobbiamo realizzare riguarda il
rapporto con la Provincia di Roma. Possiamo costruire insieme il governo dell’area metropolitana
romana, anzitutto dando vita a strutture organizzative comuni per gestire in modo efficace ed
efficiente grandi servizi, oggi irrazionalmente ripartiti tra i due enti locali. Pensiamo anzitutto alla
gestione del patrimonio scolastico e alla modernizzazione e manutenzione della viabilità di
scorrimento, delle grandi arterie esterne al Gra. Con lo stesso spirito, verificheremo caso per caso gli
ambiti di impegno in cui ciascuna Amministrazione ha maturato le migliori esperienze e le
competenze prevalenti. I cittadini e le imprese non sopportano più la competizione tra due
amministrazioni “gemelle”. Sta a noi raccogliere la sfida, affinché ciascuno faccia meglio il proprio
mestiere, senza disperdere energie, sulla base dell’intesa programmatica in 15 punti sottoscritta da
Francesco Rutelli e Nicola Zingaretti.
3. Il Decentramento sostenibile. Sono passati 42 anni dal primo decentramento, sperimentato a
Roma nel 1966. Le “delegazioni” sono diventate circoscrizioni, e le circoscrizioni Municipi. È cresciuta
la forza organizzativa e politica di queste realtà, che esprimono il modello di città policentrica
delineato dal nuovo piano regolatore. Ma i Municipi sono sempre in affanno: troppe cose da fare,
troppe risposte da offrire ai cittadini, con risorse finanziarie e professionali sempre insufficienti.
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Occorre uscire dallo schema del “più o meno decentramento”; il decentramento va ripensato nella
direzione di un “decentramento sostenibile”, razionale, intelligente. I Municipi devono avere
competenza piena nei settori di propria responsabilità, non ci potranno essere sovrapposizioni degli
apparati “centrali” del Comune, che dovranno piuttosto concentrare la propria attività nelle funzioni di
coordinamento, nella determinazione degli standard di servizio, nel monitoraggio delle attività.
Costituiremo la “Conferenza Campidoglio-Municipi”, sullo schema della conferenza Stato-Regioni,
per razionalizzare il sistema dei pareri, corresponsabilizzare i Municipi nel rapporto con il Sindaco e
la Giunta, fare davvero “squadra”. Razionalizzeremo e informatizzeremo la gestione del personale e
delle procedure di acquisto di beni e servizi. Promuovere il protagonismo dei Municipi e la loro
capacità di autogoverno non significa moltiplicare gli apparati burocratici.
4. “Campidoglio 2”. È in corso di attuazione il programma “Campidoglio 2” che ha visto la
partecipazione di grandi architetti e grandi progetti. Presso Campidoglio 2 andranno a collocarsi tutti
gli attuali dipartimenti amministrativi e tecnici per un totale di oltre 4.000 dipendenti.
Contemporaneamente verrà ristrutturata l’area centrale che servirà alla rappresentanza politico
istituzionale e agli uffici di supporto. Per la prima volta gli uffici, le reti tecnologiche, le
caratteristiche ambientali di lavoro e di risparmio energetico, verranno appositamente progettati e
realizzati per un’amministrazione moderna ed efficiente. Questa rivoluzione localizzativa, che
produrrà enormi risparmi sugli attuali fitti passivi, è la più straordinaria occasione per ripensare la
macchina tecnico-amministrativa della Capitale.
Nel tempo necessario per la realizzazione di Campidoglio 2 sarà messo a punto un Progetto
riorganizzativo funzionale (Prf) che reimposterà per linee di comando la struttura amministrativa
della Capitale. Per collaborare alla definizione del Prf saranno chiamati esperti anche internazionali e
avviati tavoli di lavoro con le organizzazioni sindacali. In questa prospettiva, dobbiamo avviare
immediatamente la revisione del modello organizzativo degli apparati centrali del Comune. Nel
tempo il modello organizzativo del Comune di Roma si è eccessivamente articolato, con un’inevitabile
dispersione di energie e livelli troppo bassi di sinergia tra uffici; per superare questa patologia sarà
ridotto a dodici il numero degli assessori, come disposto dalla legge finanziaria. Lavoreremo anzitutto
per dare vita, già nelle prime settimane, a un coordinamento funzionale degli apparati comunali, che
favorisca la collaborazione reciproca e il superamento di duplicazioni e sovrapposizioni. L’ipotesi di
partenza è di costituire un numero limitato di aree per funzioni omogenee. Contemporaneamente si
dovrà procedere alla unificazione delle strutture di supporto per gli uffici già collocati in un unico
edificio o in edifici limitrofi, con un evidente risparmio di risorse professionali e logistiche, e si avvierà
il percorso per una radicale ridefinizione dell’organizzazione degli uffici secondo criteri di semplicità,
economicità, integrazione operativa per grandi indirizzi programmatici.
5. Le conferenze di riforma. Ogni settore dell’Amministrazione deve essere parte di un grande
impegno di rinnovamento, coinvolgendo i dirigenti e i dipendenti, le organizzazioni sindacali, i
cittadini-utenti, le imprese, i professionisti, quanti insomma “hanno a che fare” con gli uffici comunali.
Il percorso fin qui delineato sarà dunque promosso con vere e proprie “conferenze di riforma”,
anzitutto sollecitando su questi appuntamenti la disponibilità all’innovazione dalle organizzazioni
sindacali. Lo stesso spirito ci condurrà a promuovere in modo nuovo le attività di formazione.
È superato il tempo della formazione professionale “autoreferenziale” dei dipendenti pubblici;
dobbiamo fare di più e meglio, ma con un rapporto costante con la società. Due esempi valgono per
tutti: l’approvazione del nuovo Piano regolatore generale, che impone un urgente e formidabile sforzo
di formazione congiunta dei tecnici del Comune, ma anche dei professionisti privati, delle aziende,
degli operatori economici, affinché le nuove regole di governo del territorio diventino cultura condivisa
della città; la promozione del welfare della responsabilità, di una società solidale in cui le
amministrazioni pubbliche, il volontariato e il “privato sociale” si muovono in sinergia, richiede di
formare insieme gli operatori “pubblici” e quelli del “terzo settore”, perché i linguaggi siano gli
stessi, perché le strategie siano condivise, perché davvero si cammini tutti allo stesso passo.
6. L’area dei servizi culturali. Quello dei servizi culturali è probabilmente l’ambito rispetto al quale
il Comune ha fatto di più, moltiplicando la quantità e la qualità dell’offerta culturale per i romani
e per i turisti, ma è anche l’ambito dove la complessità organizzativa è giunta al livello di guardia: due
dipartimenti del Comune di Roma, una “istituzione”, un’azienda speciale, una società in house, molte
altre partecipate, fondazioni, associazioni costituite da enti pubblici. Semplificare vuol dire ridurre le
duplicazioni, razionalizzare il reperimento e la gestione di risorse finanziarie pubbliche e private
comunque limitate, gestire in modo efficace la comunicazione, la promozione in Italia e all’estero,
il reclutamento e la formazione di personale qualificato. Semplificare vuol dire evitare un eccesso
di dirigismo pubblico, ed anche affrontare in modo organico le emergenze gestionali e finanziarie che
da sempre accompagnano la vita di eccezionali istituzioni culturali, dal Teatro dell’Opera al Teatro di
Roma, dall’Accademia di Santa Cecilia fino ai teatri di quartiere, e dare forma efficace alla
indispensabile cooperazione quotidiana tra le competenze dell’Amministrazione comunale e quelle
del Ministero per i Beni e le Attività culturali. Semplificare vuol dire infine chiarire il rapporto con un
mercato ricco di realtà imprenditoriali e professionali, che si aspettano progetti comuni e convenzioni
con l’Amministrazione.
7. L’area dei servizi tecnici. Nel Comune molti dipartimenti curano prevalentemente funzioni di
pianificazione territoriale e/o di progettazione e realizzazione di infrastrutture pubbliche. C’è poi la
ricca rete di società in house, alcune specializzate (nel settore della mobilità), altre più versatili. Non è
difficile immaginare quanto sia arduo avere risorse professionali adeguate per “coprire” un modello
organizzativo così dispersivo. Si può dotare la città del più grande e qualificato pool di progettisti
d’Italia; una sede unica, con modelli organizzativi e gestionali flessibili e dinamici, da moderna
“società di progettazione”, unificando le strutture e gli apparati tecnici di supporto, i sistemi
informativi di gestione del territorio, le modalità di coinvolgimento di professionalità esterne, nelle
università e nelle libere professioni. In questo contesto sarà razionalizzata la grande capacità di
contribuzione progettuale delle società del Gruppo Comune di Roma che finora hanno avuto nella loro
missione queste finalità. Si può gestire il “dopo-Prg” con nuclei di pianificazione collegati alle nuove
centralità, e dunque ai Municipi, concentrando la loro azione sui “patti di manutenzione urbana”.
8. L’informatica utile. Nel Comune di Roma c’è molta informatica, ma si può migliorarne molto
l’efficacia, con riferimento all’ambizioso programma di “città tecnologiche più semplici”. Va introdotta
la gestione centralizzata degli acquisti di beni e servizi, con il ricorso all’approvvigionamento
elettronico e al market place, coniugando la razionalità organizzativa ed economica centrale (oggi ci
sono oltre 50 stazioni appaltanti) e la flessibilità decentrata degli acquisti.Creeremo un “ufficio del
personale” informatizzato, in grado di dialogare via computer con tutti i dipendenti che lavorano
stabilmente su una postazione informatica, e la posta elettronica certificata sarà l’unico strumento di
comunicazione interna (via le vecchie circolari) e di rapporto con le altre pp.aa. La firma digitale sarà
utile per la gestione dei più rilevanti procedimenti amministrativi interni (le determinazioni
dirigenziali: sfida già “vinta” in Provincia) con la predisposizione di “modelli elettronici” per i
provvedimenti amministrativi più frequenti (per semplificarne la redazione e ridurre il rischio di
errori). Verrà disposta la gestione elettronica dei procedimenti concorsuali (presentazione delle
domande, istruttoria, valutazione dei titoli, prove scritte).
9. Un grande gruppo dirigente. Il “Comune nuovo” ha bisogno di un gruppo dirigente, qualificato
professionalmente e coeso in un vero spirito di squadra guidato da un direttore generale (City
Manager). C’è stato, ed è ancora in corso, un profondo rinnovamento, con l’assunzione di decine di
nuovi dirigenti. Un grande investimento sul futuro. Ora è indispensabile una nuova e forte “politica
della dirigenza pubblica”. Dobbiamo rinnovare l’investimento sui giovani: concorsi con cadenza
periodica – semplificati e moderni – per dirigenti e funzionari qualificati perchè l’”invecchiamento”
della famiglia capitolina ci pone un’urgenza e ci offre un’opportunità. C’è bisogno di gestire in modo
trasparente gli incarichi, il lavoro, l’impegno di ciascuno, con un “ufficio unico per la dirigenza”, che
assicuri unitarietà e continuità alla gestione del personale, e modernizzare il sistema di controllo e di
valutazione, con metodologie semplici, che valorizzino in modo obiettivo i compiti affidati e la qualità
della prestazione di ciascun dirigente.
Governeremo in modo limpido e senza ipocrisie la partita dello spoil system: in alcune postazioni
chiave, che l’Amministrazione deve indicare esplicitamente è giusto che il Sindaco, eletto
direttamente dai cittadini, possa nominare professionisti di propria fiducia, ma nella generalità
degli incarichi gestionali la tutela del dirigente è funzionale all’imparzialità dell’amministrazione,
e i dirigenti “esterni” sono ammissibili solo se e non vi siano professionalità disponibili
negli organici di ruolo. Vogliamo soprattutto che i dirigenti capitolini siano davvero
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“la squadra della città”, non meri esecutori, ma protagonisti del rinnovamento
dell’amministrazione, coinvolti nell’elaborazione dei programmi e dei progetti, partecipi
del loro costante monitoraggio, responsabili nei confronti dei cittadini.
10. Il dibattito sul cosiddetto “assenteismo” è stato estremizzato in modo demagogico. Dobbiamo
riportare al centro dell’attenzione il valore e la qualità del lavoro pubblico, come servizio per la
comunità. Diritti chiari e tutele forti (a cominciare dal superamento di ogni forma di precariato), ma
anche doveri e responsabilità. Definiremo un nuovo “statuto del lavoratore capitolino”, fondato su un
patto leale: da un lato la valorizzazione professionale individuale, con incarichi espliciti, trasparenti,
gratificanti sul piano professionale e retributivo e un moderno sistema di incentivazione; dall’altro un
sistema di valutazione rigoroso e severo, che “misuri” le capacità, la presenza al lavoro, i risultati
individuali e collettivi. C’è bisogno di un nuovo rapporto con le organizzazioni sindacali: pieno
coinvolgimento nella “co-progettazione” delle innovazioni organizzative, con razionalizzazione delle
procedure di confronto, in sessioni tematiche con calendario certo, per premiare davvero il merito
individuale, l’assunzione di responsabilità dei dipendenti, le capacità creative e propositive dei
lavoratori, di tutti coloro che “danno l’anima” per l’amministrazione e per la città. In questo contesto,
saranno definite nuove regole per la mobilità tra gli uffici: per chiudere davvero la pagina del
precariato, rinunciando alle forme di lavoro flessibile che lo hanno favorito, è indispensabile
migliorare la flessibilità organizzativa, nel cuore dell’amministrazione, migliorando la capacità di far
fronte efficacemente con gli organici di ruolo alla molteplicità (e talvolta imprevedibilità) delle
esigenze della città. Per questo, per una città più vivibile per tutti, è necessario rilanciare il piano dei
tempi e degli orari, che ha favorito l’incontro tra le esigenze dei cittadini e gli orari dei uffici e degli
esercizi pubblici, e riorganizzare su questa base la presenza e il lavoro dei dipendenti comunali. È una
grande sfida che vogliamo vincere insieme, discutendo e confrontando questo progetto di riforme con
i dipendenti e i dirigenti, che vogliamo motivare al massimo, e con i loro rappresentanti, che vogliamo
coinvolgere al meglio.
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1.6 DECORO URBANO, “ROMA SISTEMA ROMA”
Ogni giorno decine di aziende, migliaia di operatori e tecnici, centinaia di mezzi operano per mantenere
più pulita la città e per rendere Roma più vivibile e moderna. Questa attività spesso è priva delle
necessarie forme di coordinamento sul territorio e di puntuale informazione ai cittadini, perché frutto
di dipendenze amministrative diverse e percorsi autorizzativi differenziati. Di fronte alle decine di piccoli
intoppi e imprevisti quotidiani (la buca, la chiusura di una strada, il corteo, il nubifragio, il blocco del
traffico e le altre disavventure metropolitane) i romani non si sentono informati e assistiti
adeguatamente. Per questo è necessario sviluppare un sistema che da un lato programmi e coordini
l’ordinato svolgimento della vita della città ma dall’altro sia in grado di affrontare le inevitabili “piccole
grandi emergenze”. Per far questo bisogna avere chiaro in ogni momento quanto accade in città e
disporre di una capacità aggiuntiva di Pronto intervento immediato, ma soprattutto programmato,
che mobiliti le professionalità tecniche, le imprese e i mezzi necessari con l’assistenza della Polizia
municipale. La lotta al degrado è anche terreno di frontiera della mancata accoglienza e integrazione
sociale, oltre che di lotta a piccoli grandi fenomeni di abusivismo, a cominciare dalle ultime e persistenti
manifestazioni di abusivismo edilizio, che è al tempo stesso evasione fiscale e danno ambientale,
e dall’abusivismo commerciale che spesso nascondono reti di criminalità organizzata. La città deve
mostrare e organizzare, in termini di servizi, la sua capacità di accoglienza e solidarietà nei confronti
di chi ha bisogno e contemporaneamente deve far rispettare la legalità e le regole della convivenza
civile, perseguendo con efficacia i comportamenti e i reati che colpiscono proprio le fasce più deboli
ed esposte: gli anziani, le persone sole, le donne e i bambini. Ci sarà un sistema certo di sanzioni e un
sistema altrettanto certo della loro applicazione in tutta la città, fino alla possibilità di coinvolgere
coloro che si sono resi protagonisti di atti vandalici in attività di ripristino dello status quo ante: attività
educativa e allo stesso tempo utile alla città. Oltre a una rigorosa e costante azione di contrasto della
Polizia municipale, si svilupperà e coordinerà l’attività di segnalazione e sanzione da parte delle altre
figure che nel corso di questi anni si sono occupate di tutela del decoro, dai dipendenti comunali ai
dipendenti Ama ed Atac agli ausiliari.
È indispensabile, per raggiungere questi obiettivi, una fortissima integrazione tra le strutture che si
occupano di servizi sociali, decoro e sicurezza urbana, concordando procedure di intervento con le
forze dell’ordine, la Questura e la Prefettura.
È fondamentale realizzare una struttura di informazione, coordinamento e decisione sulle principali
questioni che regolano la vita della città. Una vera e propria sala di coordinamento operativo, articolata
per funzioni e non per competenze burocratiche, che veda rappresentate tutte le aziende, le forze e gli
uffici interessati con il compito di condividere le informazioni, pianificare e programmare gli interventi
garantendo omogeneità di risultati, tenendo conto tanto delle specificità delle aree centrali quanto di
quelle periferiche, affrontare le situazioni di emergenza, esaminare e fronteggiare le situazioni di crisi,
fornire un’adeguata e puntuale informazione ai cittadini.
Per questo la sala si doterà di una Mappa dinamica della città, suddivisa in aree territoriali
di riferimento, i quartieri. Si tratta di uno strumento, una vera e propria memoria storica delle
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infrastrutture grandi e piccole della città, che consentirà la localizzazione dei cantieri aperti, degli
interventi di manutenzione in corso, di quelli programmati e dei tempi preventivati di realizzazione, delle
infrastrutture per la raccolta differenziata (Isole Ecologiche, ma anche cassonetti), degli interventi di
presidio e mantenimento della pulizia delle strade, della comunicazione dello spazzamento
programmato delle strade, dei provvedimenti di chiusura al traffico, delle aree interessate da eventi.
La Mappa dinamica sarà utile anche per l’elaborazione e la comunicazione dei risultati raggiunti dai
cittadini su obbiettivi specifici, l’individuazione dei tombini sui quali intervenire, per evitare gli
allagamenti, con squadre di pronto intervento durante i temporali, l’individuazione delle aree urbane
soggette a rischio di incendio, l’individuazione dei punti soggetti a infestazioni da insetti o animali
molesti o nocivi.
La Sala Sistema Roma è luogo di convergenza e innovazione tecnologica. La struttura funziona anche
da punto di raccordo e interscambio con le altre Sale di controllo e monitoraggio in città (Forze
dell’ordine, Polizia municipale, Atac, Trambus, Ama) e luogo di visualizzazione dei sistemi di
videosorveglianza già attivi (centinaia di telecamere poste a presidio dei principali beni architettonici e
storici e della mobilità).
All’interno della Sala Sistema Roma sarà realizzato uno specifico programma applicativo, equivalente
al sistema informativo dei cantieri già sperimentato per il Giubileo, che identifichi e localizzi tutti gli
interventi in corso di realizzazione in città, la loro durata, le imprese titolari, le misure di limitazione
della viabilità e ogni altra informazione utile alla gestione razionale dei cantieri.
Un altro programma applicativo della Sala sarà dedicato alla pianificazione degli eventi,
compatibilmente con quanto altro è previsto che accada in città negli stessi giorni e in luoghi limitrofi.
Con questo obiettivo verranno attivati anche sistemi mobili di videosorveglianza con telecamere a
bordo di vetture, ad esempio per vigilare aree periferiche ancora oggi trasformate in discariche a cielo
aperto. Oltre alle più tradizionali reti di comunicazione, la realizzazione e l’utilizzo di una rete dedicata
che utilizzi tecnologie Wi Max potrebbe consentire la trasmissione contemporanea di immagini e dati.
Queste attività verranno organizzate in ambiente web e il sito sarà strutturato in modo da poter
visualizzare la Mappa dinamica della città. I cittadini, oltre che segnalare richieste di intervento,
potranno fare le loro proposte per il miglioramento della qualità dei servizi. Attraverso lo stesso
strumento, ma anche via sms, i cittadini e in particolare i residenti nelle aree interessate potranno
essere informati sui grandi eventi previsti in città e sulle limitazioni alla circolazione e alla sosta,
le misure alternative, le occupazioni di suolo pubblico autorizzate. I cittadini potranno rivolgere le loro
richieste di intervento e i loro suggerimenti per migliorare la qualità urbana del proprio quartiere
attraverso un numero telefonico dedicato (una speciale sezione dello 060606), o attraverso l’invio di
messaggi e foto in posta elettronica al sito web, o con mms e brevi filmati anche da telefonino, che
documentino e motivino la richiesta di intervento. È fondamentale rendere i cittadini protagonisti della
qualità del territorio in cui vivono. I circoli degli anziani, le associazioni culturali e di quartiere,
il volontariato e le cooperative sociali, le scuole, rappresentano, come dimostrano ad esempio le prime
esperienze di raccolta “porta a porta”, quella rete di presidio del territorio insostituibile per garantire
un efficace sistema di segnalazione ma anche di mantenimento del decoro e della qualità urbana. Molto
possono fare anche le associazioni delle categorie produttive, che sono fra le maggiori interessate a
garantire la sicurezza e il decoro del luogo dove operano, a cominciare dai commercianti, ma anche dai
100 Poli produttivi e del Terziario avanzato (consorzi produttivi e commerciali, aree dove ministeri,
ospedali, uffici di grandi aziende sorgono uno a fianco dell’altro), dove i lavoratori trascorrono buona
parte del loro tempo.
Per incentivare questa dinamica si possono prevedere forme di collaborazione che riflettano l’impegno
degli abitanti di un quartiere o degli operatori economici di una strada nelle politiche di mantenimento
del decoro e della qualità urbana, come sconti sulla tassa sull’occupazione di suolo pubblico o sui tributi
per le insegne commerciali e la bolletta elettrica quando l’insegna o le vetrine restino accese anche
nelle ore notturne.
Bisogna uscire da una logica burocratica fatta di rivendicazioni di competenze, per arrivare a una
migliore organizzazione di funzioni, con il coinvolgimento e la motivazione innanzitutto dei dipendenti
e dirigenti pubblici che possiedono straordinarie capacità e professionalità, ma che spesso non sono
organizzate o valutate in funzione del perseguimento di obiettivi di miglioramento della qualità della
città. Per cogliere questi risultati e per migliorare la qualità organizzativa e gestionale dei servizi, sarà
particolarmente responsabilizzato il City Manager (vedi par.1.5).
Le decine di opere pubbliche dei prossimi anni e le centinaia di cantieri sia pubblici che privati
per gli interventi di manutenzione e ammodernamento delle reti e delle infrastrutture dovranno essere
costantemente e puntualmente monitorati per garantire il coordinamento e l’accelerazione dei
procedimenti autorizzativi, l’esecuzione tempestiva, il rispetto delle norme di sicurezza, la preventiva e
accurata informazione dei cittadini sui disagi, la realizzazione della segnaletica di cantiere, il controllo
delle attività di ripristino. In questo quadro realizzeremo un sistema di coordinamento interistituzionale
permanente per la realizzazione delle principali opere pubbliche.
Migliaia di eventi ogni anno si svolgono nelle piazze e nei luoghi simbolo della città politica, della città
religiosa, della città d’arte. Milioni di cittadini e di turisti continuano ad arrivare: sono una grande
ricchezza, una risorsa da coltivare. Ma questi eventi, se non ben programmati e ben gestiti, possono
essere motivo di profondo disagio per i residenti e di aggravamento dei livelli di qualità dei servizi
pubblici, con riflessi anche sulla qualità urbana. La città, a partire dal Giubileo del 2000, ha costruito una
straordinaria capacità di organizzazione che deve essere mantenuta ed estesa alle migliaia
di avvenimenti che ne arricchiscono la vita culturale, istituzionale, religiosa e sportiva.
Puntiamo ad adottare un provvedimento unitario regolamentare, avente valore di regolamento
di polizia urbana, il Codice del decoro urbano, che abbia l’obiettivo di definire gli ambiti di applicazione,
le misure, le sanzioni, i soggetti deputati al loro accertamento e alla loro comminazione.
La stessa struttura monitorerà anche le attività di manutenzione urbana programmate e concordate
nella Sala Sistema Roma.
2 ROMA.
CAPITALE UMANA
2.1 UNA CITTA’ CHE SI SENTE SICURA
Roma è una città accogliente, ospitale, aperta verso tutte e verso tutti. Gli impegni assunti finora per
garantire a cittadinanza e visitatori gli attuali alti standard di sicurezza saranno confermati, e quanto già
è stato fatto sarà rafforzato, con attenzione soprattutto ai soggetti più deboli: donne, bambini, anziani,
disabili. Verranno create le condizioni che servano a dissuadere chi potrebbe commettere reati e che
garantiscano ai cittadini una più chiara percezione della sicurezza, che si traduce di fatto in maggiore
tranquillità per tutti.
Roma non è una città pericolosa ed è più sicura delle maggiori città internazionali: lo si deduce con
chiarezza raffrontando i dati sulla criminalità delle altre metropoli europee e mondiali. Ma per i
residenti la percezione della sicurezza, in particolare in alcune zone della città, è critica. C’è quindi
la necessità di far sentire la politica e l’amministrazione vicine e presenti su quelle che ormai devono
essere considerate misure urgenti.
Si passerà da subito all’azione, intensificando l’illuminazione nelle strade, nelle metropolitane, alle
fermate degli autobus, indispensabile per consentire una più fitta ed efficace rete di videosorveglianza
e di postazioni per le chiamate di emergenza. Sarà tra l’altro accelerata la progressiva acquisizione
delle strade private aperte al pubblico transito, soprattutto in periferia, dove la necessità di
illuminazione è ancora più importante. Sul piano urbanistico molte saranno le iniziative per “sanare”
spazi pubblici insicuri. Importante quella dei “Duecento progetti” lanciata dal candidato Sindaco
Francesco Rutelli assieme ai 19 candidati Presidenti dei Municipi: una vasta consultazione nell’intera
città e l’individuazione di almeno dieci interventi per ciascun Municipio da affidare a concorsi
di progettazione architettonica, per risolvere i nodi difficili: microinterventi, ma molto importanti.
Per prevenire fenomeni di devianza aggressiva e vandalismo vi saranno campagne di sensibilizzazione
nelle scuole e nei centri giovanili.
Il controllo del territorio sarà assicurato con un numero adeguato di presidi delle forze dell’ordine,
non soltanto nel centro storico ma anche nelle periferie e nei nuovi insediamenti urbani. Bisogna
riorganizzare e razionalizzare questi presidi nella cornice del “Patto sulla sicurezza”.
Vanno previste forme di sostegno economico agli anziani che nelle ore serali e notturne prendono il taxi.
Estenderemo la possibilità, già oggi sperimentata da Farmacap, di avere nelle case sistemi elettronici
e telefonici di immediata comunicazione di un pericolo alle forze di polizia o ai servizi di assistenza.
Va attuata la ridislocazione dei commissariati di Polizia e delle caserme dei Carabinieri in base
all’evoluzione della città, tenendo conto che la mappa di riferimento è ancora quella della città di
Ernesto Nathan. Roma ha bisogno di una visione programmatica delle funzioni militari e di sicurezza.
Nel 2001 il Comune concordò con la Polizia di Stato quella che rimane una delle operazioni più
importanti di riorganizzazione e ammodernamento tecnologico della Polizia, trasferendo oltre 3000
addetti in precedenza dislocati in uffici sparsi in gran parte nel centro di Roma nell’area dell’Anagnina
e della Tuscolana. Le finanziarie 2007 e 2008 hanno stabilito modalità e obiettivi di trasferimento allo
Stato di beni militari non più strumentali per poter essere rifunzionalizzati con l’utilizzo in concessione.
È previsto che attraverso intese con gli enti locali possano essere avviati processi di rilocalizzazione
e recupero ad altre attività. Per questo sarà fondamentale identificare d’intesa con le autorità militari
e con l’agenzia del demanio un quadro generale delle strutture militari e delle attrezzature di supporto
prevedendo razionalizzazioni e un migliore assetto territoriale.
I vigili urbani sono il corpo più a contatto con il territorio; è nostro impegno proseguire nell’attuazione
dell’accordo per la riorganizzazione e il potenziamento del Corpo già sottoscritto con le organizzazioni
sindacali, per poter rispondere con più efficacia alle richieste dei cittadini. Gli agenti di polizia
municipale saranno i protagonisti di una città più sicura, più vivibile, più sana, più tranquilla. La Polizia
municipale è una risorsa della città. Deve essere una risorsa per la città. Da tempo non basta più la
figura romantica del “pizzardone”; oggi i cittadini hanno bisogno di una polizia locale che faccia
rispettare a tutti le regole di convivenza. La sosta in seconda fila, le corse notturne sui rettilinei
di periferia, il degrado nelle aree verdi, l’abusivismo in edilizia e nel commercio non sono “problemi
minori”. Sono al tempo stesso sintomi e causa di un decadimento della qualità della vita di una
comunità. In una città che non rispetta le regole si vive male. Più di altri ne soffrono i meno protetti: gli
anziani, i bambini, gli abitanti di molte periferie. Per questo – mentre rinnoviamo il patto tra istituzioni
cittadine e forze dell’ordine, a cui spetta il compito della lotta alla criminalità- vogliamo una Polizia
municipale più forte, più presente in ogni quartiere e borgata, ferma e cortese al tempo stesso, per fare
di Roma la città in cui ciascuno è più libero perché tutti sono chiamati a rispettare i diritti degli altri.
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Un ruolo essenziale spetta alla Polizia municipale anche per concorrere ad affrontare le emergenze
sociali: solo la Polizia municipale, infatti, sa e può trovare il necessario equilibrio tra fermezza e
solidarietà, tra la cultura delle regole uguali per tutti e quella dell’inclusione sociale di ogni persona.
La nuova amministrazione completerà il rafforzamento degli organici, già avviato in questi mesi,
dedicherà ogni impegno alla formazione, tornerà ad investire sul potenziamento tecnologico e di
sicurezza. Agli operatori della Polizia municipale, alle organizzazioni sindacali, chiede una nuova
alleanza con la città: più vigili in strada; nuove regole di avvicendamento degli operatori tra compiti
e funzioni e maggiore flessibilità operativa, per poter fronteggiare con efficienza i mille problemi di una
grande metropoli, un più alto livello di organizzazione e di rigore, per rafforzare il prestigio e la stima
di cui godono e sempre più devono godere i vigili urbani di Roma. Sulla base dello stesso criterio ci
impegneremo per ottenere più carabinieri e più agenti di polizia sulle strade ed è sul rafforzamento dei
controlli anche a scopo preventivo e dissuasivo che la nostra Amministrazione punterà maggiormente
proponendo anche l’introduzione di pattuglie interforze che, ciascuno per le proprie competenze, possano
meglio affrontare il contrasto degli abusivismi e delle insicurezze.
Un Osservatorio del Comune, attraverso le informazioni che arrivano dagli sportelli nei territori dei
Municipi, dai call center e dai web form sul sito del Comune, e grazie alle segnalazioni della Polizia
municipale, monitorerà ad ampio raggio quanto contribuisce ad alimentare l’insicurezza: non soltanto
reati, ma anche atti di inciviltà e situazioni di degrado urbano (edifici fatiscenti, spazi abbandonati,
illuminazione carente) e sociale (prostituzione, campi abusivi). Tutti i dati convergeranno nella Sala
Sistema Roma.
L’osservatorio sarà uno strumento di dialogo e di partecipazione sui temi della sicurezza, in grado di
rendere più mirati gli interventi delle istituzioni sia nella rilevazione delle cause dell’insicurezza sia nella
promozione degli interventi che rispondano meglio alle esigenze dei quartieri.
La rete degli sportelli nei municipi servirà per ascoltare e predisporre gli interventi più urgenti, quelli
che non “lasciano soli” i cittadini che hanno subìto un danno o sono stati vittime di un reato,
o che assistono a situazioni di degrado, di carenza di decoro o incuria.
Una città più vivibile è anche una città in cui si combatte il degrado urbano. Spesso il senso di
insicurezza che i cittadini avvertono è dovuto alle condizioni di abbandono nelle quali versano parte dei
loro quartieri, delle loro piazze, dei loro giardini. Sarà intensificato l’impegno anche finanziario per gli
interventi di riqualificazione urbana condivisi con i cittadini, con le associazioni e i comitati di quartiere.
Avvieremo un grande progetto di recupero delle aree di prossimità dei grandi caseggiati, soprattutto
in presenza di concentrazioni di case popolari. In questi agglomerati urbani sono frequenti i fenomeni
di degrado ambientale: cantine occupate, zone buie e pericolose, giardini non curati, parcheggi usati
impropriamente, “muretti” luogo di ritrovo di spacciatori, negozi chiusi o male utilizzati.
Il progetto di recupero prevederà la creazione di centri di vita sociale, la riapertura di negozi, il recupero
di aree a parcheggio, il ritinteggio di cortili, il recupero di giardini, la creazione di organismi di gestione.
Fra le emergenze, la prostituzione ha assunto dimensioni allarmanti, a causa dei nuovi flussi dai paesi
neocomunitari, per il racket violento e lo sfruttamento sempre più massiccio anche di ragazze
minorenni. Il Comune si farà carico dei problemi che sorgono nelle zone interessate da questo
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fenomeno, perché i cittadini riconquistino i loro territori, e offrirà protezione sociale alle vittime dello
sfruttamento, rinforzando ad esempio il “progetto Roxanne”, contrastando con decisione la tratta delle
minorenni, sostenendo politiche e percorsi di fuoriuscita dalla prostituzione e dalla schiavitù e
offrendo prospettive di regolarizzazione e inserimento lavorativo.
Se da una parte si farà in modo che siano libere dalla prostituzione le strade nelle vicinanze delle
scuole e dei luoghi di culto, delle abitazioni e delle arterie di scorrimento, dall’altra sarà attivata una
collaborazione più stretta con le autorità dei paesi da cui arrivano gran parte delle vittime della tratta.
Si potrà così controllare questo flusso dall’origine, lanciare campagne di sensibilizzazione sui pericoli
e sulle condizioni in cui le ragazze rischieranno di trovarsi una volta arrivate in Italia e intervenire
in collaborazione con la magistratura su chi gestisce il racket di persone umane.
Dalle ultime ricerche statistiche risulta che Roma sia una città dove è significativo il rischio dell’usura.
Chi finisce nelle mani degli usurai oggi fa parte spesso di quella schiera di cittadini che non riesce ad
arrivare alla fine del mese. Il contrasto all’usura parte così dalla predisposizione di strumenti che
aiutino le vittime ad ammettere la propria condizione e denunciare. Saranno attivati fondi specifici per
consentire alle persone in difficoltà di non cadere nella trappola degli usurai e sarà sviluppato il modello
degli sportelli antiusura già attivi in cinque quartieri. L’amministrazione sarà particolarmente vicina ai
commercianti con iniziative di sostegno, favorendo il sorgere di associazioni di esercenti contro il racket.
Le politiche per le popolazioni Rom. L’obiettivo a medio e lungo termine è la chiusura dei campi e
l’individuazione di processi per la completa integrazione nella legalità. Nel frattempo i campi saranno
attrezzati e presidiati ventiquattrore su ventiquattro. Un tavolo tecnico permanente in contatto
con le altre istituzioni (Regione, Provincia, forze dell’ordine, associazioni) monitorerà il fenomeno e darà
indicazioni operative: scolarizzazione dei bambini e contrasto rigoroso delle attività illegali marceranno
di pari passo. D’intesa con la Prefettura e la Questura, applicheremo con certezza le sanzioni previste
dalla legge laddove reati e violazioni siano commessi da un cittadino extracomunitario non in regola con
le vigenti norme sul soggiorno nel nostro Paese.
Per controllare il territorio non bastano le Forze dell’ordine, bisogna anche valutare le condizioni che
consentono il diffondersi della microcriminalità. Nelle zone più a rischio si creeranno strutture, come
centri giovanili o laboratori, che consentano ai ragazzi nati e vissuti in periferia di stare lontani da
violenza e sopraffazione.
Nelle scuole primarie e secondarie si organizzeranno programmi di educazione alla legalità,
in collaborazione con associazioni e fondazioni quali Libera, Fondazione Giovanni e Francesca Falcone,
anche ideando e programmando progetti mirati e sviluppando l’importante programma che destina a
fini sociali i beni su cui hanno investito le mafie. Con le autorità scolastiche sarà concordato un piano
per combattere il bullismo nelle classi.
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2.2 NESSUN CITTADINO SENZA CASA
L’emergenza abitativa è uno dei temi sui quali la nuova amministrazione concentrerà grandi sforzi
finanziari e di programmazione. Il primo passo è dare una nuova organizzazione all’amministrazione
comunale e predisporre nuovi procedimenti da concertare anche con la Regione Lazio, perché i piani
già localizzati siano realizzati in tempi brevi garantendo la migliore qualità architettonica, ambientale
ed energetica degli interventi e il loro inserimento nei contesti urbani. Ciò comporterà la riunificazione
degli uffici comunali che realizzano il programma, il rafforzamento degli organici, un rapporto
permanente con la società Risorse per Roma, che affiancherà e integrerà gli uffici, anche con
l’individuazione di strumenti attuativi innovativi. Dopo aver consegnato una casa popolare a chi ha oggi
il massimo del punteggio, applicheremo i nuovi criteri di assegnazione già deliberati
dall’Amministrazione.
Per ottenere questi obiettivi serve, però, una forte azione comune in sede Anci, perché il prossimo
Governo confermi e applichi il documento programmatico sulla casa: attivare le riforme fiscali nelle
procedure e concedere un finanziamento annuale non inferiore a un miliardo di Euro. Per Roma questo
significherebbe poter contare su indispensabili risorse aggiuntive a quelle delle alienazioni del proprio
patrimonio residenziale.
Sarà predisposto un sistema di monitoraggio permanente sull’attuazione del programma complessivo
per l’emergenza abitativa, per mantenere gli obiettivi, programmare nuove aree d’azione e pensare a
interventi di recupero aggiuntivi qualora gli obiettivi iniziali siano stati raggiunti parzialmente.
Il programma generale sull’emergenza abitativa sarà finalizzato a realizzare case popolari di proprietà
pubblica, di proprietà privata in locazione agevolata a prezzi concordati, per gli studenti e per le fasce
più deboli. Entro la fine del mandato saranno realizzate 10 mila case popolari e 10 mila case in affitto
agevolato, oltre a 6 mila alloggi per gli studenti. L’offerta abitativa sarà tarata sulla domanda,
pensando su scala metropolitana, rispettando la priorità di integrazione con le ferrovie metropolitane,
e prevedendo edilizia sociale a riscatto (30-40 anni).
Per la realizzazione del programma ci si avvarrà anche di nuovi strumenti quali quelli individuati dai più
recenti provvedimenti legislativi: housing sociale, utilizzo dei beni militari dismessi, bandi attuativi con
procedure innovative, densificazioni urbanistiche così come prevede l’ultima Legge finanziaria.
Si lavorerà per superare i pregiudizi sull’edilizia popolare con la progettazione di interventi connessi
ai servizi e alle esigenze sociali.
Sarà istituito un centro di controllo sul rispetto degli impegni sulle locazioni agevolate.
Nascerà il programma per l’affitto accessibile per le famiglie italiane e straniere, grazie a una nuova
contrattazione con gli operatori privati e le cooperative per quote di nuova edilizia ad affitto concordato.
Saranno disponibili affitti sostenibili dalle fasce più indigenti della società.
Un punto qualificante sarà l’attivazione di un programma speciale per offrire a giovani di talento,
laureati di qualità romani e stranieri, occasioni di vivere a Roma per 3-4 anni a condizioni di affitto
speciali, con rate mensili accessibili. Continuerà in forma sempre più incisiva e organizzata la lotta alle
occupazioni abusive, cioè l’impegno di recupero degli alloggi che non rientrano nella ultima sanatoria,
che una volta riacquisiti saranno destinati all’emergenza abitativa. Particolare impegno sarà posto sul
contrasto al mercato nero degli affitti e al programma di autorecupero a fini abitativi che colloca
l’esperienza romana come la più importante a livello europeo. Per una nuova qualità dell’abitare si
avvieranno progetti sperimentali di autogestione dei servizi comuni da parte degli inquilini e progetti di
riqualificazione e rilancio commerciale per la collocazione sui marciapiedi di gazebo per ristoranti,
librerie, recuperando ove possibile spazi per attività musicali e sport.
2.3 WELFARE PER LO SVILUPPO.
2.3.1 Per le persone e per le generazioni
Roma ha sviluppato dal 1993 un patrimonio consolidato di interventi e servizi per le persone e le
famiglie: con il Piano Regolatore Sociale è nato un modello per molte grandi città. Le domande
e i bisogni sociali sono in continua crescita e trasformazione. A Roma si concentra ed è visibile
la sofferenza sociale, si incontrano vecchie e nuove povertà, fenomeni di dipendenza, solitudine,
emarginazione ed esclusione. Il benessere si realizza in ragione delle possibilità/ responsabilità offerte
e disponibili per lo sviluppo della persona, come la conservazione delle capacità fisiche, la crescita di
sapere e conoscenza, la capacità di affrontare le responsabilità quotidiane, di conoscere e coltivare le
risorse personali, di svolgere un lavoro qualificato e una soddisfacente vita di relazioni.
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Ora non si tratta di difendere soltanto i servizi finora realizzati, ma di dare vita a un “Patto del welfare
per lo sviluppo” con i cittadini e definire con loro i progetti per nuovi obiettivi di benessere. Il significato
di un Patto per innovare il welfare romano sta proprio nella capacità di ascolto, di dare voce, raccogliere
e rappresentare le istanze di crescita civile e culturale. La scelta del Patto si basa innanzitutto sulla
fiducia che esistano risorse e potenzialità nella nostra città che se valorizzate e responsabilizzate
possono sprigionare grandi energie. Fiducia nel patrimonio di competenza e dedizione delle lavoratrici
e dei lavoratori del Comune impegnati nei servizi sociali. Fiducia nello sviluppo del terzo settore che può
concorrere a rinnovare e a qualificare il welfare superando modelli burocratici. Il welfare che vogliamo
sperimentare a Roma sarà in grado di riconoscere la centralità della persona e della famiglia,
l’universalità dell’accesso ai servizi sociali, la prevenzione e la riduzione della povertà e dei rischi
dell’esclusione sociale. Per troppo tempo le politiche sociali sono state considerate esclusivamente
politiche per i deboli, rischiando di diventare anch’esse politiche deboli: perché siano davvero al centro,
occorre orientare le politiche di sviluppo locale, perseguendo l’integrazione con le politiche formative,
dell’occupazione, dell’abitare e dell’urbanistica.
Sarà prioritaria la ricerca, attraverso una concertazione con la Regione Lazio, di forme di integrazione
con le politiche sanitarie a partire dalla realizzazione dei distretti sociosanitari, composti dai servizi
sociali municipali e dai distretti sanitari, cui affidare un ruolo chiave nell’analisi dei bisogni e delle
domande sul territorio e nell’organizzazione delle risposte. Il Comune, pur non avendo un ruolo diretto
nella gestione degli interventi sanitari, mette al centro della sua azione l’umanizzazione dei servizi,
e vuole svolgere fino in fondo il suo ruolo di tutela favorendo e concordando con la Regione interventi
per lo sviluppo delle reti territoriali e ospedaliere, il completamento della rete oncologica e di
emergenza, la costruzione di una rete pediatrica tra i centri dedicati, la semplificazione dei percorsi
di cura e gli interventi ritenuti utili dalla Consulta cittadina Permanente per la Salute mentale,
tanto più in un momento di attacco da parte del centrodestra a tutte le conquiste finora ottenute in
quest’ultimo campo. Non è più possibile che le diverse ASL presenti sul territorio del Comune di Roma
abbiano anche prestazioni, servizi, costi non omogenei.
Un sistema informativo sociale e sociosanitario in rete consentirà di creare l’anagrafe delle fragilità
coordinata con la Sala Sistema Roma e con la stessa metodologia sviluppare una rete informatica tra
gli attori del sociale: un sistema per il contatto costante con i servizi sul territorio consultabile a scuola,
dal medico di famiglia, in farmacia, o direttamente dall’utente. L’obiettivo sarà di attivare percorsi
preventivi di protezione e tutela, con priorità per le persone con più di 65 anni - a Roma circa 600mila che richiedono un monitoraggio permanente. Questo sistema consentirà una valutazione degli interventi
sociali fondata anche sull’ascolto degli utenti. In questo contesto, ad esempio, sarà possibile studiare
l’istituzione di una squadra speciale per l’emergenza minori (S.E.M.) composta da sociologi, psicologi
e vigili urbani che efficacemente sulla base dei dati dell’anagrafe sia pronta ad intervenire in caso di
disagi particolari degli adolescenti per evitare che ai loro traumi si aggiunga lo choc della terapia di
cambiamento. Gli anziani dovranno continuare a essere una risorsa importante per l’Amministrazione
e per la città, con un costante coinvolgimento e partecipazione tra l’altro nelle politiche di sostegno
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all’infanzia e nel supporto alla fruizione del patrimonio ambientale e culturale. Per i centri anziani sarà
operativo il piano di intervento che prevede gli adeguamenti e la ristrutturazione degli spazi
e la costruzione di centri nelle aree di nuova urbanizzazione, anche con i fondi derivanti dagli oneri
concessori delle opere pubbliche. Il piano mirerà a favorire le opportunità di autogestione, come prevede
il nuovo regolamento comunale sui centri anziani. Tutti i centri saranno in rete grazie a Internet.
Negli ultimi anni abbiamo assistito allo sviluppo delle organizzazioni no profit, che ha rafforzato
l’inclusione sociale, producendo lavoro, buone prassi e innovazione nei servizi alla persona.
Proponiamo, in collaborazione col Forum del terzo settore, le Università e i soggetti pubblici e privati,
di creare un polo dell’economia sociale e del terzo settore, che consolidi questa realtà vitale.
Nei prossimi cinque anni Roma sperimenterà meccanismi innovativi per affidare compiti e servizi ad
attori dell’associazionismo e del terzo settore, in cambio della riduzione di imposte e tariffe e altri
meccanismi di incentivazione.
2.3.2 Per le famiglie romane
Le famiglie romane sono portatrici di bisogni ed esigenze diverse per provenienza, composizione,
condizioni lavorative, ma è evidente che l’obiettivo di una moderna politica amministrativa sulla famiglia
è quello di rispondere in modo mirato e puntuale ai bisogni, alle esigenze e alle domande concrete.
L’esigenza dell’informazione sulle opportunità che le istituzioni e il territorio offrono; l’esigenza del
sostegno nei momenti di difficoltà (di lavoro, di coppia, legate alla perdita di un familiare, all’educazione
e istruzione dei figli, alla presenza di familiari non autosufficienti, etc.); il bisogno affettivo e relazionale
della famiglia, al di là delle necessità materiali, di vivere momenti di socialità, di convivialità fuori dalla
solitudine e dallo spaesamento; la necessità di conciliare i tempi di lavoro con quelli di cura familiare;
il bisogno delle famiglie di essere riconosciute come risorsa della città e non come oggetto di politiche
dell’assistenza (con azioni di volontariato verso altre famiglie). Per questo ci proponiamo di estendere
alle politiche familiari il metodo della pianificazione territoriale mediante un Piano cittadino per le
famiglie che consentirebbe di dare maggiore organicità all’azione dell’Amministrazione.
Costituiremo, per dare risposte a questi temi, la Consulta cittadina per le famiglie con lo scopo di
supportare l’Amministrazione e proporre idee e progetti nuovi sulle politiche familiari, attribuendole
anche funzioni di monitoraggio sull’efficacia dei provvedimenti adottati. Ad essa sarà collegata l’apertura
di centri per la famiglia: saranno luoghi di informazione, consulenza, mediazione, sostegno e aiuto per
e tra le famiglie. I centri offriranno aiuto per i problemi della vita familiare, le difficoltà di conciliare
impegni e tempi di lavoro e di cura, sostenere le responsabilità dei genitori e in particolare
l’accompagnamento alla nascita dei bambini per le giovani coppie. Perché siamo coscienti che uno dei
problemi più sentiti è quello del sostegno all’infanzia: in questo senso vanno ampliati i servizi
sperimentali già avviati come le sezioni ponte-primavera, gli spazi insieme, gli spazi bambini e bambine
e attivata la rete delle “tate familiari” (con la possibilità di prevedere anche un Registro specifico che ne
certifichi la professionalità), integrata con i servizi educativi sul territorio, per corrispondere ai bisogni
delle famiglie.
Istituiremo in via sperimentale la Family Card, che definirà una rete di agevolazioni, opportunità e sconti
ad esempio per i nuclei familiari numerosi o per quelli con carichi familiari gravosi e proporremo alle
associazioni di categoria e agli operatori economici e commerciali convenzioni che offrano un robusto
paniere che comprenda il settore alimentare, dello sport e della cultura, monitorando sempre
il contenimento e il controllo della crescita dei prezzi dei beni e servizi di prima necessità,
con il coinvolgimento delle associazioni di tutela dei consumatori nel controllo e del contrasto
ai fenomeni speculativi nella distribuzione.
2.3.3 Per l’accessibilità di tutti
In Italia, per molto tempo, la risposta della società e della politica alle problematiche della disabilità
è stata di tipo assistenzialistico. La persona con disabilità non è stata quasi mai considerata attore
protagonista nella società civile, e lo Stato ha delegato responsabilità a famiglie e associazioni. Ma
spesso la disabilità deriva da barriere fisiche o ambientali, che riducono la possibilità di partecipazione
attiva: c’è un problema culturale sul rapporto tra condizioni di vita diverse.
Le disabilità, spesso dovute a motivi fisiologici, sono differenti tra loro, così come le esigenze
e le aspettative. È fondamentale modulare soluzioni che tengano conto dei diversi tipi di disabilità.
La qualità della vita delle persone con disabilità è un indicatore della qualità dell’intera società,
e per questo riguarda tutti.
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A Roma molto è stato fatto negli ultimi anni, grazie anche all’impegno del Consigliere delegato per
l’handicap, salute mentale e Legge 626. Ora è necessario consolidare le attività e rivolgere un’attenzione
trasversale alle persone con disabilità, permanente o temporanea, e alle loro famiglie.
La parola chiave che ispirerà la nostra azione sarà inclusione, un concetto che va oltre l’integrazione:
significa libertà da barriere e piena integrazione. Per questo, faremo una scelta radicale: Roma sarà
la prima città in Italia ad anticipare la ratifica parlamentare della Convenzione Onu sui diritti delle
persone con disabilità, approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni unite il 13 dicembre 2006 a
New York, adottandone i principi entro i primi 100 giorni di governo. Parallelamente, garantiremo la
presenza del Consigliere delegato per l’handicap in tutte le riunioni di Giunta, non soltanto quando si
trattano problemi specifici relativi alla disabilità. Il consigliere dovrà inoltre sovraintendere alle attività
dei Municipi in materia di disabilità, affinché si uniformi l’erogazione delle prestazioni.
Tutto questo dovrà avvenire in dialogo con associazioni, cooperative, adottando strumenti di
monitoraggio come i comitati consultivi misti, l’audit civico e i rapporti periodici sullo stato di attuazione
dei diritti. Sarà utile istituire un tavolo di coprogettazione con le federazioni delle associazioni delle
persone con disabilità e con la consulta cittadina. Il ruolo delle consulte municipali sarà rafforzato,
soprattutto nella loro funzione di stimolo, verifica e controllo delle attività e dei programmi del Comune.
La parità d’accesso e di avanzamento di carriera dei dipendenti comunali con disabilità sarà resa
effettiva, e sarà valorizzato il contributo che possono dare sul lavoro, e in caso di nuovo censimento,
saranno censiti anche cittadini disabili, per poterne quantificare i bisogni e organizzare i servizi di
assistenza razionalizzando la spesa. Sarà sviluppata su tutto il territorio comunale una rete di comunità
alloggio, di case famiglia e residenze protette per persone con disabilità, con l’immediata sostituzione
dei ricoveri impropri di giovani-adulti disabili ospiti in Rsa, per favorire la cultura della vita indipendente
con progetti personalizzati che esaltino la qualità della vita individuale nell’ambito familiare, per
accompagnare il disabile e sostenere le famiglie per il “durante” e “dopo di noi”. Queste politiche
dovranno costantemente essere coordinate tra Regione e Comune per garantire la piena integrazione
dei servizi socio-sanitari per le persone con disabilità, anche a sostegno delle famiglie e saranno creati,
nell’ambito del distretto socio-sanitario, in accordo con le Asl, punti unici di accesso ai servizi, di
informazione, di sostegno psicologico, per percorsi unificati di accoglienza dei bisogni.
Con l’applicazione dei nuovi criteri di assegnazione verrà maggiormente tutelato il diritto all’alloggio ai
disabili e alle famiglie; verrà esercitato un rigido controllo sull’applicazione delle norme. Ridurremo le
liste d’attesa per l’assistenza domiciliare (Saish), attraverso la rimodulazione dei piani d’intervento
e la vigilanza sulla qualità della formazione professionale degli operatori di assistenza. Saranno attuati,
inoltre, gli accordi di programma stipulati a gennaio 2008 con Regione e Provincia per l’integrazione
scolastica degli studenti con disabilità, organizzando un razionale servizio di Aec.
Dovrà essere realizzato un piano integrato per garantire la piena accessibilità e fruibilità di tutti gli
edifici pubblici, in particolare scuole, strutture socio-sanitarie, uffici dedicati ai servizi per la
cittadinanza, e proseguiremo nell’abbattimento delle barriere architettoniche e percettive. Un’attenzione
speciale sarà dedicata ai luoghi della cultura, per garantire alle persone con disabilità strumenti idonei
per coltivare, come tutti, i propri legittimi interessi culturali e fare della cultura un mezzo di piena
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integrazione. La garanzia di piena accessibilità dei servizi di mobilità passerà attraverso le forti
innovazioni tecnologiche comprese come detto nel progetto della città “parlante” (vedi par. 1.3).
Su tutti i nuovi mezzi di trasporto pubblico saranno previsti sistemi di annunci vocali per i disabili e
altri sistemi di segnalazione per assicurarne la fruibilità ai non vedenti e agli ipovedenti, lampeggianti e
segnalazioni visive per gli audiolesi, verifiche sul corretto funzionamento delle pedane per la salita e la
discesa dai mezzi di trasporto pubblico per i disabili motori. Il servizio di accompagnamento dei non
vedenti sarà riorganizzato e potenziato.
Aumenteranno i trasporti a chiamata, per garantire la piena autonomia di movimento
di tutti i soggetti con difficoltà di deambulazione, con l’obiettivo di esaurire totalmente
nei prossimi 5 anni la lista d’attesa. L’obiettivo è quello di realizzare il nuovo modello di Taxi di Roma
(vedi par.1.2.2) attrezzato perché la persona con disabilità possa entrarvi con la carrozzina. I Taxi
saranno dislocati in zone strategiche della città, con attenzione ai collegamenti con le stazioni ferroviarie
e gli aeroporti. Le pratiche burocratiche per il rilascio dei contrassegni per il parcheggio e la sosta per i
disabili saranno snellite, e saranno potenziati i controlli per arginare gli abusi.
2.3.4 Per le bambine e dei bambini
Tutti i bambini hanno diritto di avere una famiglia, di trovare un ambiente accogliente, di avere una città
che sappia includere tutte le loro diversità. Per questo la città deve garantire insieme al diritto
all’educazione e all’istruzione anche la disponibilità di luoghi di aggregazione, dove i bambini possano
incontrarsi, giocare, socializzare e costruire forti reti di scambio e solidarietà.
L’esperienza del Consiglio comunale dei bambini e delle bambine sarà non solo confermata ma verrà
sviluppata per dare concreta attuazione all’articolo 12 della Convenzione sui diritti dell’infanzia, che
prevede che i bambini vengano ascoltati su ogni questione che li riguarda. Partendo dall’esperienza
delle ludoteche, come la Casina di Raffaello e la Limonaia a villa Torlonia, e di quelle iscritte all’albo
comunale, sarà definito un programma di sviluppo delle ludoteche, degli spazi dedicati nelle
biblioteche e nei musei e degli spazi giochi attrezzati sia nei parchi che nei condomini, per offrire
almeno uno spazio per i bambini in ogni quartiere anche facilitando e sostenendo associazioni di
genitori disponibili a gestirli. Sarà ampliato il progetto “scuola bus a piedi” per favorire con la massima
sicurezza l’autonomia dei bambini di andare a scuola a piedi ed educarli alla mobilità sostenibile.
A Roma i bambini fino a tre anni che frequentano un asilo nido sono il 24% del totale, a fronte di una
percentuale su scala nazionale che è soltanto del 10%. L’obiettivo è quello di raggiungere lo standard
europeo fissato dall’agenda di Lisbona, che prevede la copertura del 33% della domanda potenziale.
Per questo saranno aperti altri nidi comunali, altri nidi aziendali e convenzionate altre strutture
private, per arrivare a offrire una disponibilità di migliaia di nuovi posti necessari a raggiungere lo
standard UE.
Si darà continuità alla stabilizzazione del personale precario, con l’assunzione di 938 educatrici dei nidi
e insegnanti della scuola dell’infanzia a settembre 2008. Sarà bandito un nuovo corso-concorso
riservato al personale precario degli asili nido e sarà concluso il concorso pubblico in atto. Sarà
realizzato un piano di formazione e di aggiornamento permanente del personale.
La nuova amministrazione rafforzerà tutte le azioni per garantire il diritto allo studio e il successo
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49
scolastico di bambini e ragazzi, sostenendo in particolare i più deboli e le fasce più a rischio. Questo
anche grazie a buoni libro e al kit per l’inizio dell’anno scolastico (zaini, quaderni, penne a prezzi
controllati). Particolare attenzione sarà dedicata ai progetti di intervento per prevenire e contrastare
la dispersione e l’abbandono scolastico.
Le scuole saranno affiancate e sostenute con risorse dedicate a favorire l’accoglienza e l’integrazione
dei bambini e dei ragazzi provenienti da famiglie migranti: in questo quadro sarà anche rafforzato
il piano di inserimento scolastico dei bambini Rom. Tutti i bambini hanno diritto di andare a scuola,
indipendentemente dalla condizione giuridica delle loro famiglie.
Sono oltre 150 mila i bambini e i ragazzi che consumano pasti a scuola nella nostra città. L’impegno è di
continuare a garantire cibi di alta qualità, biologici e sicuri. Ma il pasto a scuola deve essere sempre più
parte del progetto educativo della scuola, integrando i percorsi didattici con i temi collegati
all’educazione alimentare. Soltanto così sarà possibile affrontare anche uno dei problemi della società
moderna, l’obesità infantile.
Il progetto “Le scuole di Roma per l’Africa“ proseguirà per rendere gli studenti protagonisti di iniziative
concrete in favore dei bambini e dei ragazzi che vivono nei paesi più poveri e che spesso non hanno la
possibilità di andare a scuola. Con i fondi raccolti negli anni scorsi dagli studenti romani sono state
costruite tre scuole “Roma” in Mozambico, Rwanda e Malawi. Per il futuro verrà mantenuto l’impegno
di costruire una scuola in Senegal e di portare in viaggio all’inaugurazione, in autunno, 100 ragazzi delle
scuole della Capitale.
Nella nostra città a qualsiasi età si deve avere l’opportunità di acquisire saperi, conoscenze e
competenze. Verrà potenziato il sistema di educazione permanente degli adulti con la realizzazione di 8
comitati locali insieme con i Municipi e con le altre realtà formative della città, dalle scuole alle
università al terzo settore.
2.3.5 Il progetto “Centoscuole”
Una scuola più bella, più accogliente, più aperta alla vita della comunità è un obiettivo prioritario.
La scuola dovrà essere un luogo aperto per tutta la giornata. Un luogo in cui possono dispiegarsi le
intelligenze dei bambini, dei giovani e degli adulti; luogo di lingue e culture diverse, di musica e di sport,
di tecnologie innovative e di sapere creativo.
La scuola ha una diffusione capillare su tutto il territorio: in molti quartieri gli edifici scolastici sono
importanti centri di aggregazione sociale, dotati di campi sportivi, palestre, sale proiezioni, aule
informatiche, biblioteche, laboratori. La scuola rappresenta anche un enorme capitale umano:
è fondamentale valorizzare il grande patrimonio degli insegnanti, ricchi di saperi e di competenze.
Ma queste potenzialità umane e strutturali non sono utilizzate appieno: un problema che non deriva
soltanto dalle ristrettezze economiche, ma dalla crisi del ruolo della scuola nella società. I risultati dei
test comparati internazionali, gli episodi di “bullismo”, il malessere degli insegnanti, le preoccupazioni
delle famiglie testimoniano una fase di difficoltà, che mina la competitività del Paese, rende meno
semplici i processi di integrazione sociale, ostacola la funzione civica ed educativa, pone impedimenti
alla formazione pienamente europea delle nuove generazioni.
È tempo di restituire alla scuola, agli studenti e al personale scolastico un posto di rilievo nella società:
il progetto “100 SCUOLE” è un grande piano organico, che valorizza la missione educativa e formativa
della scuola e riapre i canali di comunicazione con il territorio.
“Il progetto per la scuola di Comune e Provincia” impegna le due istituzioni su una serie di punti
prioritari come aprire gli istituti oltre l’orario scolastico per promuovere la formazione permanente,
le attività sportive, culturali e di socialità, organizzare tornei sportivi, manifestazioni e concorsi culturali,
avviare un grande programma di integrazione tra l’istruzione e la formazione professionale, pianificare
la realizzazione di nuove scuole, la ristrutturazione, la messa in sicurezza e la riqualificazione delle
scuole esistenti con il metodo della progettazione partecipata. “100 scuole” metterà i complessi
scolastici al centro della vita e della socialità dei quartieri. Aperti non soltanto a studenti, insegnanti,
famiglie, ma ad attività culturali e sociali, all’associazionismo, agli anziani. Dove palestre e sale per
spettacoli, biblioteche e computer siano ricchezza per tutti.
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2.4 DIRITTI, ROMA INTERCULTURALE, MULTIETNICA E SOLIDALE
Roma sarà la città dell’accoglienza, dell’inclusione, dove l’intercultura sarà un valore vero, dove la pari
dignità sociale di tutti i cittadini sarà pratica civile e politica. Tutte e tutti avranno pari opportunità,
superando le sacche di discriminazione e di disagio sociale, culturale ed economico. Lavoreremo per
una città amica e sicura per tutti, dove sicurezza significhi anche tutela per tutti i cittadini da atti di
violenza, di razzismo, di fobia. Una città nuova, dove il “diverso” non evochi pregiudizi, paura, né
razzismi. Si tratta di valori con cui prendere confidenza fin dall’infanzia, affidando alla scuola come
ampiamente descritto, luogo per eccellenza di relazione con gli altri, il compito e gli strumenti per
un’educazione che sottragga i giovani alla perdita dei valori di tolleranza e rispetto della persona
umana.
Roma vuol essere metropoli della convivenza. Rivendichiamo, in questo senso, con orgoglio
l’introduzione dei Consiglieri Comunali e municipali aggiunti che ha dato la possibilità ai cittadini
immigrati di poter scegliere i loro rappresentanti. Governare l’immigrazione vuol dire capacità di
risolvere e prevenire i conflitti, impedire ogni forma di discriminazione, promuovere la buona convivenza.
Per questo vogliamo dare slancio all’attività e alle iniziative di mediazione culturale per facilitare
l’incontro pacifico e positivo tra migranti e residenti. Un servizio per la convivenza, dunque, per ribadire
la vocazione di Roma a essere città solidale e ricca di diversità culturali che fonda lo spirito civico
sull’uguaglianza dei diritti e dei doveri delle persone. Il suo pluralismo di esperienze, di patrimoni
intellettuali, di saperi, di valori di singoli e di comunità è fondamento di una laicità condivisa.
Perché Roma cristiana è anche Capitale mondiale del dialogo tra le religioni. I valori universali di cui
Roma è portatrice sono il messaggio stesso del futuro della nostra città nel mondo.
2.4.1 Roma amica delle donne
Una città amica delle donne è una città dove vivono meglio tutti, migliora il benessere e la qualità della
democrazia. Le politiche dei tempi, il rafforzamento del sistema dei servizi, la pianificazione di interventi
innovativi per la conciliazione dentro le aziende, il sostegno alle carriere femminili in settori a
tradizionale prevalenza maschile, sono esempi di politiche di sviluppo della città nel suo complesso.
Già oggi i dati sulla crescita economica romana ci dicono che un grande contributo viene dalle donne:
è aumentata l’occupazione femminile, sono aumentate le imprenditrici, tra cui non poche immigrate,
sono aumentati i servizi a sostegno della maternità, in particolare gli asili nido e i servizi socio-educativi
della prima infanzia.
Sono spesso le donne a essere più penalizzate dalla diffusione delle forme di lavoro precario e atipico.
Investire sul lavoro non è soltanto una questione di diritti delle donne, è una necessità per lo sviluppo
della città e del Paese. La nuova amministrazione promuoverà lo sviluppo dell’occupazione e
dell’imprenditoria femminile, la stabilizzazione del lavoro precario attraverso la formazione e la crescita
delle opportunità per tutti. Nell’anno europeo delle pari opportunità il Comune di Roma ha impegnato
le sue aziende su una relazione annuale, da allegare a quella di bilancio, sull’andamento delle politiche
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di pari opportunità, sulle iniziative per favorire la conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare.
La nuova amministrazione sarà impegnata per fare delle aziende del “Gruppo Comune di Roma” punte
di eccellenza per le politiche di pari opportunità, l’organizzazione del lavoro, le carriere femminili,
la qualità dei servizi.
L’amministrazione sosterrà le risorse femminili qualificate, l’accesso delle ragazze alle facoltà
scientifiche, l’impegno delle giovani ricercatrici, l’accesso delle giovani laureate alle professioni più
qualificanti. Va valorizzata l’esperienza della Casa internazionale delle donne, luogo di incontro e di
relazione di tante donne e associazioni femminili.
Una città vivibile per le donne è una città più sicura. Sarà rafforzata l’informazione (nelle scuole, nelle
Asl, nei consultori, negli Urp, nei servizi aperti al pubblico dei municipi, nelle farmacie comunali) con
materiale che spieghi, rassicuri, consigli, dia informazioni su cosa significa un atto di violenza contro
una donna e su come difendersi. Saranno sviluppati i progetti già esistenti per ampliare l’offerta di
accoglienza dei centri antiviolenza sul territorio, il servizio “h24 donne” per il primo intervento per le
vittime di violenza nell’ambito della sala operativa sociale. La legge 194 è una buona legge che ha dato
risultati importanti per la diminuzione degli aborti e ne va migliorata l’applicazione per la tutela sociale
delle maternità e della salute delle donne. La nuova amministrazione sarà impegnata a sostenere un
piano per il potenziamento e la riqualificazione delle rete dei consultori familiari in collaborazione con le
Aziende sanitarie della città, anche nell’ambito di una più generale politica per lo sviluppo della natalità.
Per raggiungere l’obiettivo di una democrazia paritaria è necessaria una profonda riforma delle
istituzioni, un grande rinnovamento delle classi dirigenti della politica e in tutti i settori della società.
La nuova amministrazione farà scelte e nomine, a partire dalla composizione della Giunta
e dei consigli di amministrazione delle aziende, coerenti con il principio della adeguata rappresentanza
dei diversi generi.
2.4.2 I diritti di tutti
Saranno garantite pari opportunità alle persone che vivono in unioni di fatto. In tutti i regolamenti del
Comune si dovrà fare riferimento alle risultanze delle convivenze anagrafiche, a prescindere dalle scelte
sessuali liberamente adottate dai cittadini e dalle cittadine. Di fronte ai profondi cambiamenti con cui si
misura la realtà delle persone che convivono, l’Amministrazione comunale dovrà garantire loro sia il
diritto di accesso ai servizi, comprese le graduatorie per l’accesso alle case popolari e al sostegno
per il canone di affitto, sia il diritto ai programmi di agevolazione.
L’Amministrazione comunale promuoverà iniziative per sottrarre la condizione omosessuale a qualsiasi
discriminazione. Promuoveremo un protocollo d’intesa con tutte le Organizzazioni sindacali per
contrastare la discriminazione sessuale nei luoghi di lavoro, con un servizio di patrocinio legale gratuito
contro il mobbing. Un altro protocollo d’intesa sarà siglato con la Questura di Roma e con le Istituzioni
garanti dell’ordine pubblico, per contrastare ogni forma di violenza e aggressività rivolta agli
omosessuali. Saranno promossi corsi di formazione sulla discriminazione sessuale, per favorire
condotte e prassi che garantiscano il rispetto e la difesa delle persone omosessuali.
Attiveremo campagne informative, servizi di Help e di Counselling, attraverso un numero verde per
situazioni di crisi e di primo intervento, come anche un Servizio di “telefono amico”. Infine attiveremo
servizi di informazione ai cittadini sulle iniziative culturali, sociali e sulle attività associative promosse
dalle Istituzioni Comunali o dalle associazioni rappresentative delle comunità omosessuali.
Istituiremo a Roma un Centro Internazionale della Cultura Omosessuale, spazio civile di creatività,
per cui ricercheremo la collaborazione con gli Atenei romani e Università internazionali, perché diventi
un qualificato luogo di dialogo in materia di studi e ricerche sulla condizione omosessuale. Il centro sarà
affiliato alla rete delle “Case della Cultura”, e ben illustrerà il carattere liberale e antidiscriminatorio
della città.
2.4.3 Roma capitale della pace e della cooperazione internazionale
La pace e la solidarietà saranno per l’amministrazione comunale valori fondamentali. La solidarietà
internazionale e la cooperazione decentrata del Comune di Roma rappresentano un patrimonio
importante della città e una tradizione consolidata. Il confronto e la collaborazione con la società civile
proseguiranno con l’esperienza del Comitato cittadino per la Cooperazione decentrata e per la
solidarietà internazionale, riconoscendogli funzioni preziose per le strategie e i programmi in materia.
In questo quadro dovranno essere coinvolti anche i protagonisti della vita economica cittadina, per
istituire un fondo equo e solidale per l’erogazione di microcredito a nuove esperienze di partnerariato.
Per far crescere l’esperienza fin qui maturata le parole chiave saranno partecipazione e partenariato
tra comunità: i programmi saranno dotati di strumenti e risorse, ribadendo l’impegno a destinare fondi
a sostegno di “programmi di cooperazione allo sviluppo e interventi di solidarietà internazionale” (con
l’obiettivo di utilizzo dell’8 per mille della somma dei primi tre titoli delle entrate correnti del bilancio).
Una Casa delle comunità solidali per la pace. Da anni a Roma il mondo della pace e della solidarietà
cerca una dimora. Uno spazio di riferimento dove ospitare le iniziative di pace, sviluppare le pratiche di
solidarietà e di cooperazione. Questi valori fondanti, patrimonio della città, devono finalmente avere una
sede visibile e aperta. Crearla a Roma significherebbe avere un luogo di riferimento per l’incontro
tra i “mondi” presenti in città, a cominciare dalle culture dei migranti: dove l’Africa è al centro
dell’attenzione; dove l’incontro e lo scambio culturale viene esercitato con la pratica solidale del dialogo.
2.5 LAVORO: PIU’ SICUREZZA, MENO PRECARIETA’
Gli obiettivi prioritari per le politiche del lavoro nei prossimi anni mirano a restituire e rafforzare
la dignità, la professionalità e le tutele a quei lavoratori che oggi versano in condizioni di difficoltà.
Cittadini che possono lavorare nelle migliori condizioni e con le più alte garanzie per la propria salute
e il proprio futuro sono cittadini in grado di vivere con pienezza la città, di dare un grande contributo
per la crescita sociale ed economica del luogo in cui vivono.
Rafforzeremo l’Osservatorio comunale per accrescere la sicurezza nei cantieri e più in generale sui
luoghi di lavoro. Un basso indice di incidenti è una cartina di tornasole della qualità della vita. Per la
sicurezza e le tutele sul lavoro applicheremo, per l’amministrazione e per tutte le aziende controllate
o partecipate, il protocollo sugli appalti da poco siglato sul superamento delle gare al massimo ribasso.
Per questo nascerà un nucleo ispettivo alle dirette dipendenze del Comune presso l’Osservatorio sulla
base delle cui informazioni l’Amministrazione prenderà in considerazione, di volta in volta, la possibilità
di costituirsi parte civile nei procedimenti contro le imprese responsabili dell’inosservanza delle misure
di tutela e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il Comune di Roma è da tempo impegnato a ridurre il precariato nell’Amministrazione. Lo dimostra tra
le altre cose l’accordo del 21 febbraio 2008 che intendiamo realizzare senza ritardi. Una strada analoga
deve essere percorsa per le aziende del “Gruppo Comune di Roma”. Saranno individuate, insieme alle
norme dettate dai contratti nazionali di lavoro, altre condizioni di tipo sociale non superabili: periodo
massimo di permanenza nel precariato per ogni lavoratore dipendente dell’amministrazione,
opportunità di formazione che mirino alla riduzione del tempo determinato, prolungamento “bonus” del
contratto per i lavoratori a tempo determinato che formano una famiglia. Migliorare il lavoro significa
accrescerne i contenuti professionali e culturali. Questo è il presupposto per consentire al lavoratore e
alla lavoratrice di poter accedere al mercato. La crescita dei contenuti formativi del lavoro deve avvenire
su due piani: quello professionale e quello della cultura generale.L’Amministrazione comunale deve
porsi l’obiettivo di favorire l’incontro di queste realtà industriali con il mondo accademico, anche
attraverso un ruolo più attivo degli assessorati al Lavoro e alla Scuola. Particolare attenzione va
indirizzata al rafforzamento del polo pubblico della formazione professionale. Un settore trainante
della nostra economia è il turismo. Daremo una immediata risposta alla questione posta dai sindacati
sull’Enalc hotel di Ostia Lido: diventerà una scuola di alta formazione per gli operatori dell’industria
turistica romana, che ha bisogno di alcune professionalità per far girare al meglio il modello di sviluppo
turistico scelto dalla città. L’Amministrazione comunale deve infine colmare il vuoto esistente nelle
strutture formative per il personale capitolino, anche utilizzando le risorse finanziarie previste dai
contratti per questo scopo. C’è bisogno sia di formazione continua per tutti i dipendenti comunali che di
formazione specialistica per alcuni settori particolari, sia di formazione di alto livello per la dirigenza.
Il supporto che l’amministrazione comunale svolge sul piano dell’orientamento e dell’inserimento
lavorativo sarà rafforzato con la rete dei Col, i Centri per l’impiego e lo sportello tirocini. Nel quadro
del nuovo Patto con la Provincia di Roma, definiremo le forme più efficaci di collaborazione reciproca,
per evitare inutile dispersione di energie ed anzi rafforzare l’impegno comune nei confronti di coloro
che sono in cerca di occupazione.
2.6 ROMA CAPITALE INTERNAZIONALE DELLA CREATIVITA’ E DEI GIOVANI
Roma, grande capitale della storia, sarà sempre più centro di eccellenza per la cultura e la creatività
dei giovani. Questo obiettivo si traduce in dieci azioni mirate.
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2.6.1 L’eccellenza contemporanea.
Nell’ambito dell’arte contemporanea, a complemento delle attività istituzionali promosse dalla Gnam,
dal Maxxi e dal Macro, verrà avviato un coordinamento che promuoverà lo scambio di idee e di
ospitalità tra accademie, con particolare vantaggio per gli artisti romani. Verranno inoltre valorizzate
le residenze nelle accademie internazionali che già permettono il passaggio di artisti spesso di primo
piano. Il coordinamento sosterrà la politica di gemellaggi tra istituzioni romane ed estere già avviata
negli anni scorsi (come quella tra Macro e Moma Ps1 di New York). A coronamento del progetto verrà
istituito un riconoscimento ai migliori tra gli artisti che prenderanno parte all’iniziativa. Per promuovere
la creatività, verranno utilizzate strutture attualmente in disuso nei quartieri periferici, che saranno
affittate a tempo limitato ad artisti emergenti e a prezzi non di mercato come avviene nelle maggiori
città europee. Questi spazi faciliteranno il dialogo tra artisti, scuole e cittadini, facendo partecipare
ulteriormente i quartieri periferici alla vita culturale della città.
Roma è una delle ultime grandi città europee a ospitare artigiani che perpetuano tecniche minacciate
sempre più dall’estinzione. Si intende incoraggiare la nascita di una scuola d’eccellenza delle arti
applicate che, in sinergia con l’Istituto nazionale per il design e l’Istituto superiore del restauro
e il futuro Museo del Design, funzioni da conservatorio delle arti e da laboratorio per la creazione
contemporanea. Questi contenitori culturali diventeranno il cuore di veri e propri “distretti creativi”.
2.6.2 La capitale mondiale dell’archeologia
L’Archeologia e Roma sono da sempre sinonimo della storia della civiltà occidentale. Siamo depositari di
un’eredità unica al mondo che si mostra in ogni angolo della città, unendo in un solo nucleo storicizzato
la metropoli contemporanea senza distinzione tra centro e periferie. Gli archeologi arrivano a Roma da
tutto il mondo sia per perfezionare i loro studi, assimilando l’essenza del nostro immenso patrimonio
che fa di Roma il museo urbano all’aperto più esteso del mondo, sia per contribuire alla conoscenza del
passato attraverso scavi condotti in collaborazione con le Sovrintendenze. Le Accademie e istituzioni
straniere a Roma sono decine e tutte potranno costituire un’ottima base di partenza per sviluppare una
fitta rete di rapporti internazionali, che faranno di Roma la capitale mondiale dell’archeologia.
I nostri scavi, i nostri cantieri di restauro, il sistema informativo territoriale della città antica, le nuove
metodologie applicate all’archeologia, sono meta di approfondimento per molti tecnici stranieri
e dovranno diventare il centro di ricerche volte a unire le diverse professionalità, le diverse culture.
E Roma, attraverso l’archeologia, potrà divenire la capitale della concordia.
Le indagini archeologiche saranno condotte in tutti i settori della città e insieme con l’avvio della
definitiva sistemazione della grande area monumentale centrale costituiranno il racconto della storia di
Roma. Un’attenta valorizzazione di tutti i siti e la realizzazione del Museo della città antica, che sorgerà
negli edifici storici di via dei Cerchi, saranno i primi lavori destinati a sviluppare la rete dei Musei
Comunali, tutti prestigiosi, che culminerà con il completamento dei Musei Capitolini, la prima
collezione archeologica di Roma e il più antico museo pubblico. Sarà prioritario valorizzare i parchi
archeologici nel tessuto urbano, per unificare la città antica con quella moderna (nell’ambito del
progetto di Decentramento della cultura: si pensi a Centocelle, a Torre Spaccata, a Veio e a Gabii).
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2.6.3 Decentramento. Una grande “impresa” culturale.
Il decentramento della cultura è stato inteso a lungo come attività culturale “trasportata” nelle periferie.
Oggi in queste realtà opera una rete attivissima di associazioni culturali, piccole compagnie teatrali,
gruppi di produzione artistica cosmopoliti prevalentemente giovanili e in continua evoluzione. L’Estate
romana, dopo 30 anni di successi, può diventare, ad esempio, veicolo di decentramento e affermazione
della cultura come servizio pubblico. In questo quadro, decentrare significa dare accesso, occasioni,
spazi, servizi collegati in rete, sul modello delle biblioteche comunali.
Le biblioteche di Roma, infatti, rappresentano oggi una realtà in continua crescita. Sono attualmente 35
le biblioteche aperte, con un numero di “utenti attivi” pari a 250.000 iscritti, con un numero di prestiti
che sfiora il milione (nel 2007 si è registrato un aumento del 13% dei prestiti, il più alto fatto registrare
nel decennio). Ne saranno aperte di nuove: nel V Municipio, nei casali della ex Vaccheria Nardi,
all’interno della Città dei Giovani (ex Mercati Generali), all’interno della nuova Città dei Piccoli (ex Fiera
di Roma sulla Cristoforo Colombo), una nell’area delle ex Officine Marconi (ex Italcable alla Romanina).
Si tratta d’interventi su scala cittadina in cui potremo valorizzare la nostra capacità di entrare in
comunicazione con le fasce d’età più importanti per lo sviluppo, dai bambini agli adolescenti, ai giovani.
Per queste sedi intendiamo mettere in campo rapidamente un progetto significativo e condiviso con una
serie di gruppi pubblici e privati per una gestione articolata ma unitaria.
Le ampie dimensioni di alcune sedi possono permettere, inoltre, un ampliamento dell’offerta che porti
le biblioteche ad essere veri e propri “Centri Civici” integrati e coordinati con il Progetto Centoscuole.
Spazi di incontro per i giovani, piazze telematiche, laboratori e centri di formazione, ma anche sale
attrezzate per fare e produrre musica, teatro, arte, sono il nuovo investimento importante da affrontare,
soprattutto in periferia.
In questi anni, infine, lo sforzo maggiore è stato quello di portare tutte le biblioteche ad un orario di
apertura tra le 9.00 e le 19.00 (escluso il sabato pomeriggio e la domenica), ma tutti gli esperimenti fin
qui condotti di aperture straordinarie, la sera fino alle 23.00, il sabato pomeriggio, la domenica, hanno
avuto una risposta assai positiva. Dovremo continuare su questa strada, perché queste nuove fasce
orarie permettono la frequentazione di un pubblico oggi ai margini perché impegnato con lo studio o con
il lavoro.
2.6.4 Una città per il teatro.
Il progetto Riva dei teatri, con la riqualificazione di edifici industriali in Lungotevere dei Papareschi,
porterà alla nascita di un nuovo spazio teatrale, della sede di formazione dell’Ente teatrale italiano e
dell’Accademia di arte drammatica Silvio D’Amico, in collegamento con il Teatro India già attivo. Sarà
poi incentivata la collaborazione tra gli enti già esistenti, Teatro di Roma, Accademia nazionale d’arte
drammatica “Silvio d’Amico”, Accademia nazionale di danza, Romaeuropa festival con lo scopo di creare
una rete integrata di formazione e programmazione. Un festival internazionale del teatro e della danza
di rilevanza europea e mediterranea durante l’Estate romana favorirà l’incontro tra gli operatori e il
pubblico romano con quello internazionale. Sarà infine completata la riqualificazione di un sito di
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archeologia industriale, le Officine Marconi alla Romanina che ospiteranno attività teatrali,
concertistiche, espositive.
2.6.5 Il cittadino: protagonista creativo.
Verrà istituito uno spazio polifunzionale in ogni Municipio, in cui possano avere luogo attività a prezzo
fisso di associazioni e circoli riconosciuti dal Comune (laboratori di teatro, danza, foto, musica, video,
attività ginniche e parasportive ma anche bar e luoghi di ricreazione e incontro). I centri nasceranno da
strutture in disuso dotate di servizi essenziali, sale di spettacolo e ambienti espositivi che, in
collaborazione con Casa del Jazz, Casa del Cinema e Zone attive consentiranno a un mondo associativo
fatto spesso di giovani di esprimersi e di lavorare. Sarà valorizzato anche il dialogo con le numerose
strutture parrocchiali, impianti sportivi, sale cinematografiche e teatri, che verranno integrate nella rete
delle attività promosse dal Comune. La nascita del museo della scienza dedicato alla “Città del Futuro”
permetterà la promozione del sapere scientifico e delle sue applicazioni in numerose strutture.
2.6.6 Creatività per lo sviluppo
Le politiche da perseguire per utilizzare la creatività e per promuovere lo sviluppo investono tre campi.
Primo, mettere in relazione le professioni artistiche con gli operatori privati, perché la creatività
diventi fonte di lavoro, stimolando anche il comparto dell’imprenditorialità legata alle nuove tecnologie
del restauro e della tutela del patrimonio (bisogna ricordare che nel 2007 le sponsorizzazioni hanno
superato i 13 milioni di euro). Secondo, pianificare le attività culturali per un rilancio d’immagine
internazionale della città capace di coinvolgere un turismo più qualificato. Terzo, mettere in relazione
i settori dell’eccellenza con gli imprenditori romani, perché le conoscenze e le innovazioni tecnologiche
acquisite diventino occasione di sviluppo e occupazione.
2.6.7 Un distretto per il nuovo cinema.
La Festa Internazionale del Cinema è ormai un appuntamento che ha avuto tra l’altro il merito di
collegare il grande evento con la vivacità di tante associazioni e piccoli festival specializzati. La Festa
contribuisce al rilancio di Roma come polo produttivo mondiale a partire da Cinecittà, crogiuolo di
professionalità, competenze e risorse, esempio di esperienze e risultati. Il Comune promuoverà la
nascita di un distretto produttivo capace di rilanciare l’intero comparto industriale. Sarà incentivato
il dialogo tra le istituzioni che si occupano del settore, come la Fondazione Cinema per Roma, la Casa
del Cinema, il Centro sperimentale di Cinematografia, l’Istituto Luce, Cinecittà, il futuro Museo del
Cinema e dell’audiovisivo per accreditare maggiormente l’immagine di Roma capitale del cinema.
Una Film Commission Roma riqualificata faciliterà nuovi investimenti privati. Creeremo infine un nuovo
centro di sperimentazione dei nuovi linguaggi digitali, dove le forme espressive vengano studiate e
sperimentare e dove si fornisca agli operatori del settore un orientamento sugli strumenti e i format.
2.6.8 La creatività: un’opportunità di lavoro.
Obiettivo primario della gestione comunale sarà accrescere l’occupazione qualificata connessa al
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comparto culturale. Gli attuali 60mila operatori (meno del 5% della popolazione attiva) nel giro di 5 anni
dovranno aumentare in corrispondenza con l’aumento dell’offerta. Le multiformi esperienze
nell’ambito della creatività soffrono di uno scarso rapporto tra formazione e offerta occupazionale
e spesso i giovani creativi non trovano possibilità di lavoro. Si promuoveranno, perciò, momenti
di incontro tra il mondo del lavoro e le migliori forze in cerca di valorizzazione.
2.6.9 L’innovazione, i giovani talenti.
A Roma, in questi anni, si è fatto molto per ammodernare i servizi culturali e turistici. La task force per
l’innovazione e l’integrazione che creeremo partirà da questa base per dare vita al marchio del turismo
capitolino: “Rome Cultural Experience”, un modello di sviluppo partecipato tra tutti i soggetti
imprenditoriali e istituzionali del settore. Tra i progetti riferibili a questo marchio ci sarà il
potenziamento e l’estensione di una rete wireless gratuita nei siti di interesse turistico-culturale
e la creazione di una WebTv multilingue che dia aggiornamenti sulla vita culturale cittadina. In questo
quadro si inseriranno i progetti già avviati come la Roma Pass Card, per l’accesso a monumenti, musei
e aree archeologiche statali e comunali con un’unica card, il numero unico per la cultura e il turismo
060608, il Contact Center comunale per informazioni e per la vendita dei biglietti per musei e
manifestazione culturali. La cultura ha bisogno dei giovani, che saranno un volano di crescita:
promuoveremo premi internazionali per valorizzare nuovi talenti e idee innovative rigorosamente
“under 30”. In quest’ottica pensiamo a un Award romano della cultura: un premio annuale che la città
riconoscerà a una personalità che rappresenta per spessore e creatività il nostro paese all’estero,
una vetrina per i talenti italiani.
2.6.10 Università dell’eccellenza
Lo sviluppo dell’eccellenza creativa richiede un coordinamento tra le Università, le grandi biblioteche
specializzate, i centri di ricerca, le Accademie, i musei tematici e sperimentali, l’editoria e la
multimedialità con cui il Comune intende lavorare attivamente: a fronte dell’eccessiva concentrazione
di iscritti in pochi e affollati settori disciplinari, l’amministrazione intende investire sulla promozione,
anche all’estero, di quegli indirizzi di studio che non godono della giusta visibilità ma che sono una
risorsa essenziale per l’innovazione e il rilancio occupazionale. Roma è uno dei più grandi centri
universitari d’Europa e del mondo: ospita ben 10 atenei tra pubblici e privati. Sono presenti, inoltre,
numerose università pontificie, prima fra tutte quella Gregoriana, ma anche atenei privati stranieri,
come la John Cabot. La città ospita decine di accademie e centri culturali stranieri, che coinvolgono
migliaia di docenti e altrettanti studenti da tutto il mondo. Intendiamo rafforzare e consolidare questo
immenso patrimonio, attraverso un collegamento sempre maggiore tra la capacità di sviluppare ricerca
delle nostre strutture universitarie e le potenzialità di applicazione anche su livelli industriali
per le imprese nel quadro del processo di crescita – già in atto da alcuni anni – dei settori del terziario
avanzato e dell’innovazione tecnologica. L’obiettivo di rendere competitivi i nostri atenei nella sfida della
globalizzazione, infatti, non si gioca più soltanto sulla qualità didattica, ma anche sulla capacità di creare
interrelazioni con tutto ciò che è fuori dalle università: tra la ricerca e lo sviluppo, tra la formazione
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e il lavoro, tra le Università della stessa città e di esperienze diverse. Su questi temi ci impegneremo
coscienti della necessità di coniugare la visione globale e i grandi scenari con i problemi concreti della
quotidianità dei docenti e degli studenti, che una realtà universitaria immensa come Roma porta con sé
(circa 250.000 studenti, dei quali molte decine di migliaia studenti fuori sede): a cominciare da quelli
logistici da risolvere a nostro avviso attraverso il programma di decentramento delle sedi universitarie
legato alla creazione di poli di servizi di livello superiore nelle aree più esterne della città (Tiburtina,
Bracciano, Acilia Madonnetta, S. Maria della Pietà, etc).
2.7 LO SPORT DI TUTTA LA CITTA’
Accanto all’offerta sportiva “organizzata” (circoli, società sportive, eventi), si devono creare nuove
opportunità di fare sport, con l’apertura di spazi dedicati all’attività sportiva, anche non organizzata,
realmente accessibili a tutti, con la valorizzazione e la riqualificazione delle aree periferiche, con
l’implemento delle aree attrezzate per i bambini, gli adolescenti, gli anziani, con la scelta di attività
idonee, compresi tutti quegli sport “emergenti” che appassionano le nuove generazioni.
Il rafforzamento dello sport di base non va visto in contrapposizione con le gandi manifestazioni
sportive: già da parecchi anni Roma le sta realizzando per promuovere la pratica sportiva e la sua
immagine all’esterno. Ora questo elemento deve diventare sempre più determinante proprio perché
rappresenta un veicolo formidabile di promozione dell’immagine della città a livello internazionale,
nonché una grande opportunità anche a livello turistico. A tal riguardo notevole rilevanza assumono,
oltre ai mondiali di baseball, i mondiali di Nuoto del 2009 con i nuovi impianti natatori in costruzione
e che rappresenteranno una notevole risorsa per il territorio. La città si presenterà agli appuntamenti
importantissimi quali il campionato del mondo di volley del 2010 e si candiderà ufficialmente anche per
i mondiali di basket del 2014. Poter ospitare una manifestazione di tali proporzioni ed importanza
sarebbe un segnale forte in una direzione che ormai la città ha già intrapreso con successo da tempo.
La preparazione sulle strutture e sui servizi dovuta a questi grandi appuntamenti e la volontà
dell’amministrazione di dare vita alla realizzazione di un nuovo bacino remiero, costituiranno una base
solida per proporre con larga convergenza la candidatura di Roma ad ospitare i Giochi Olimpici del
2020.
Una serie di iniziative favorirà la pratica sportiva diffusa nella città. Un progetto di architettura sportiva
urbana promuoverà la riqualificazione di tutte le aree scarsamente utilizzate e di tutti quei luoghi che,
per dimensioni e caratteristiche (piazze, viali, etc), si prestano a divenire teatro di attività sportive libere
e a costo zero, mediante la predisposizione di strutture adeguate, e in alcuni casi sorvegliate, con
particolare riguardo alle esigenze delle persone disabili (pareti da arrampicata, campi da bocce, piste da
pattinaggio a rotelle, etc). Incentiveremo attraverso procedure più snelle gli investimenti
sull’impiantistica sportiva creando dei veri e propri contratti di servizio con i gestori dell’impiantistica
pubblica, partner fondamentali per assicurare un migliore servizio alla città, e studiando forme di
agevolazione fiscale per i gestori privati che vogliono mettere i rete i loro impianti. Maggiore attenzione
sarà dedicata a tutte quelle discipline sportive “di tendenza”, espressione delle giovanissime
generazioni che necessitano di strutture semplici ma adeguate, in grado di accogliere una notevole
quantità di giovani e giovanissimi. Il progetto partirà dalle periferie, con precedenza assoluta per quei
quartieri che si trovano completamente sprovvisti di impianti comunali e di aree attrezzate. Dotare
i parchi e, in generale, tutti gli spazi verdi, di impianti sportivi polivalenti accessibili a tutti e strutture
che consentano di “fare sport” in maniera estemporanea e non necessariamente organizzata (porte
da calcio, pali da rugby, percorsi attrezzati, parchi avventura, etc). Trasformare gli argini e le sponde
del Tevere in una vera e propria “palestra a cielo aperto”, che si estenda lungo tutta la nostra città
e che possa accogliere cittadini, turisti ed in generale tutti coloro che amano fare sport “in libertà”.
Proponiamo infine una sorta di “Erasmus dello sport”, in collaborazione con l’università e le facoltà di
Scienze motorie presenti in città, di cui Roma diventerà la promotrice e la principale testimonial a livello
mondiale. I giovani potrebbero così scambiarsi esperienze ed arricchire la loro formazione, con tempi e
modalità che siano compatibili con gli impegni scolastici di ogni ragazzo, ma anche in modo da
garantire la possibilità, seppur per un periodo limitato, di un inserimento totale in una realtà sportiva
all’estero. La realizzazione di questo scambio presuppone la creazione di strutture recettive (foresterie)
che siano in grado di accogliere, qui a Roma, i ragazzi che provengono dagli altri Paesi europei,
fornendo loro il supporto organizzativo e psicopedagogico per affrontare il soggiorno. Le strutture
provvederanno non solo all’accoglienza dei ragazzi e al contatto con le federazioni e le organizzazioni
sportive italiane, ma saranno esse stesse un luogo, una sorta di comunità sportiva multiculturale.
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2.8 ROMA TUTELA I DIRITTI DEGLI ANIMALI
Oggi nella nostra città una famiglia su tre divide il proprio spazio e il proprio tempo con un animale.
Le nuove politiche dei diritti degli animali mirano ad attivare una rete di servizi con politiche di sostegno,
creazione e gestione di servizi e opportunità. Oltre 170 specie diverse fanno di Roma una grande area
ecologica e l’ entrata in vigore del Regolamento comunale sulla tutela degli animali è stata il punto di
arrivo per tutelare la dignità e il benessere di tutti gli animali. Per i prossimi anni potenzieremo l’Ufficio
diritti animali e la sala operativa di intervento: soltanto l’opera coordinata dell’Uda, dei Vigili, delle Asl,
del Corpo forestale dello Stato può rendere efficaci il contrasto al degrado e prevenire, educare,
reprimere comportamenti scorretti verso gli animali. Mireremo al contenimento delle nascite dei cani,
allo sviluppo del progetto dei cani liberi accuditi e delle colonie feline accudite, e alla lotta al business
dell’accattonaggio con gli animali.
Il Tavolo istituzionale per coordinare le Macro Operazioni sarà operativo e si occuperà di circhi,
sequestri per maltrattamento, sgomberi e demolizioni, traffici di animali, coinvolgendo le Associazioni
e la Protezione animali. Saranno potenziati il contact center, l’ambulanza Roma Pet Soccorso, il Sito
Uda e i Progetti di impiego dei giovani del Servizio Civile.
Aumenteremo il numero delle Aree verdi qualificate per cani, per offrire opportunità e servizi ai cittadini
e ai loro animali anche nel periodo estivo, e svilupperemo i progetti di gestione affidata alle Associazioni,
ivi compresa la creazione a Ostia Lido di una spiaggia dedicata ai cani.
Daremo vita a un Regolamento Comunale che porrà il Comune di Roma all’avanguardia sul rispetto
della flora e della fauna. Renderemo infine il Bioparco più indipendente dal contributo economico
del Comune, con un ruolo di servizio pubblico sul fronte educativo, conservazionistico,
etico e d’informazione sulla fauna selvatica cittadina.
2.9 L’ORGOGLIO DI ESSERE ROMANI
C’è molto lavoro da fare, dunque, per la nostra città. Perché i prossimi siano anni di maggiore crescita
economica; e perché, al contempo, Roma si dimostri capace di una risposta aperta e solidale ai
problemi di chi ha più bisogno.
Modernità e umanità: sono queste le direttrici che muovono il nostro impegno a favore della comunità
capitolina. Tutte le forze che sostengono Francesco Rutelli – il Partito Democratico, Italia dei Valori,
la Sinistra l’Arcobaleno, la lista Civica per Rutelli, i Moderati per Roma al Centro con Rutelli, la lista
Under 30 per Rutelli, Lista Bonino-Radicali, l’Unione Democratica Consumatori- sono ben consapevoli
dei problemi, vecchi e nuovi, che devono essere affrontati e risolti; così come lo sono delle novità e dei
cambiamenti da introdurre nel lavoro di tutti i giorni, nel quadro di un sistema urbano complesso e in
rapida trasformazione. Queste forze sono in grado di governare Roma: perché sono legate, oltre che
dalla condivisione dei contenuti del programma, anche dal comune riconoscimento di valori profondi,
primi fra tutti quelli di una Roma aperta, democratica e antifascista.
Dare risposta ai problemi della città e governare il cambiamento è la sfida che attende Roma. Per
questa sfida ci siamo uniti: perché abbiamo capacità e determinazione per essere una maggioranza
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coesa, capace di “fare squadra”; e perché siamo pronti all’ascolto, pronti a tener conto delle proposte,
delle opinioni, dei suggerimenti che ci verranno dai cittadini.
Questa è la nostra idea di Roma. Una città in cui si possa governare insieme, istituzioni e cittadinanza:
ed essere in tanti - nei quartieri, nei municipi, nei luoghi di lavoro - impegnati a discutere e a costruire
le soluzioni più giuste per la città. Così, solo così, Roma sarà più solidale, più giusta, più dinamica.
Con l’orgoglio di una grande storia e con un grande desiderio di futuro.
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13 • 14 APRILE 2008
ELEZIONI AMMINISTRATIVE