Costruire un museo paleontologico

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Costruire un museo paleontologico
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
COMUNE DI ASTI
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
NZ 02190
Albo Regione Piemonte
II
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
COSTRUIRE UN MUSEO PALEONTOLOGICO
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
Settore D: Patrimonio Artistico e Culturale; Area O4 Valorizzazione sistema
museale pubblico e privato.
6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con
riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili:
Il progetto si realizza nell’ambito delle attività realizzate nella gestione tecnico scientifica del Museo Paleontologico
Territoriale dell’Astigiano (MPTA). Il Museo Paleontologico Territoriale dell’Astigiano con sede presso il Palazzo del
Michelerio in Asti è una struttura museale in fase di realizzazione da parte dell’Ente di Gestione delle Aree Protette
Astigiane.
L’Ente di Gestione delle Aree Protette Astigiane, Ente strumentale della Regione Piemonte; si propone di conservare,
difendere e ripristinare il paesaggio e l'ambiente, tutelandone le caratteristiche naturali, di favorire la fruizione del territorio
a fini didattici, scientifici, culturali e turistici, valorizzando quelle attività agricole e le altre economie locali, rispettose del
contesto naturale nelle aree protette gestite nella provincia di Asti: Il Parco Naturale di Rocchetta Tanaro, la Riserva
Naturale della Valle Andona, Valle Botto e Val Grande e la Riserva naturale della Val Sarmassa Nel complesso la superficie
di tutela, con gli ultimi ampliamenti, supera i 1.300 ettari.
Negli ultimi anni l’Ente ha implementato notevolmente la propria programmazione progettuale con molte iniziative, che oltre al
patrimonio naturalistico delle aree gestite, sono rivolte al patrimonio culturale paleontologico diffuso nell’astigiano e
che costituisce una delle caratteristiche scientifiche peculiari di questo territorio. Tra questi progetti, spicca la grande ed
impegnativa opera della realizzazione del Museo Paleontologico Territoriale dell’Astigiano (MPTA) presso il Palazzo
del Michelerio in Asti, struttura necessaria per valorizzare e salvaguardare l’importantissima ricchezza
fossilifera dell’astigiano.
Il Museo Paleontologico Territoriale dell’Astigiano, in fase di realizzazione suddivisa in lotti funzionali, è costituito da
oltre 2.000 mq espositivi, che va a colmare il vuoto esistente nella paleontologia a livello provinciale e nel proprio settore di
competenza anche a livello regionale.
Il Museo, la cui gestione scientifico-amministrativa è dell’Ente di Gestione delle Aree Protette Astigiane, costituisce una
realtà concreta già da tempo attiva nella salvaguardia del patrimonio paleontologico del territorio astigiano e potrà operare
come centro di coordinamento di realtà paleontologiche locali.
1
La mission deI Museo Paleontologico Territoriale dell’Astigiano e del Monferrato, può essere definita nel seguente modo.
Il Museo attua azioni di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio paleontologico del territorio Astigiano
– Monferrato, corrispondente al complesso geologico definito “Bacino Terziario Piemontese”, incrementa, conserva e
valorizza le proprie collezioni e svolge attività di ricerca scientifica al fine di promuovere e diffondere la conoscenza del
patrimonio paleontologico, nell’ambito di una valorizzazione ed attenzione generale degli aspetti naturalistici relativi al
territorio di competenza.
Nel 2011 è stato definito il trasferimento del Civico Museo Paleontologico presso il Complesso di S. Pietro di Asti al
Palazzo del Michelerio, nelle sale destinate a mostre temporanee. L’allestimento espositivo, anche se provvisorio, permette
di avere una sala museale aperta al pubblico con un percorso scientifico che spazia dalla paleontologia, la storia della
formazione del territorio astigiano e la stratigrafia archeologica dell’insediamento urbano.
Va ricordato che l’Ente Parchi Astigiani, data la propria specializzazione e professionalità in campo paleontologico, è l’unica
struttura in Piemonte, oltre il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, che opera in accordo con la Soprintendenza
per i Beni Archeologici del Piemonte per interventi di recupero d’emergenze fossilifere, anche al di fuori del territorio
gestito. Questo ha portato ad importantissime scoperte di resti scheletrici di cetacei fossili e in interventi di controllo
paleontologico e di geoconservazione in cave, che hanno permesso l’estrazione di reperti scientificamente rilevanti, che
altrimenti sarebbero andati perduti.
A tutto questo si aggiunge la normale attività di ricerca e recupero dei reperti fossili nelle aree protette a più stretta
valenza paleontologica, quali la Riserva naturale speciale della Valle Andona, Valle Botto e Valle Grande, e la Riserva
naturale speciale della Val Sarmassa.
Inoltre, con lo studio a livello regionale sui Geositi del settore collinare della Collina di Torino – Monferrato,
l’Ente si pone come riferimento e propositore di progetti e interventi di valorizzazione, salvaguardia e geoconservazione in
aree geo-paleontologicamente interessanti distribuite sul territorio provinciale, dei quali potrà essere realizzata una rete
territoriale dei geositi, con punto di riferimento il museo.
Proprio gli interventi rivolti alla geoconservazione, cioè ad azioni e opere dedicate alla valorizzazione,
riqualificazione e salvaguardia di località o affioramenti importanti geo-paleontologicamente sono una novità
esclusiva a livello nazionale con i criteri adottati nei progetti specifici. Un esempio concreto in atto è rappresentato dal
progetto di geoconservazione della Cava di sabbia Crociera di Cortiglione (AT), dove è stato attrezzato un banco
notevolmente fossilifero emerso durante i lavori estrattivi, in modo da renderlo fruibile didatticamente, attraverso aree
attrezzate, lo strato fossilifero salvaguardato e opportunamente protetto, aula didattica all’aperto per simulazioni di scavo
ed esperienze pratiche, con una struttura specifica rivolta all’educazione ambientale dedicata alla conoscenza del
territorio.
Nella prospettiva della realizzazione del Museo Paleontologico Terr. dell’Astigiano e, nell’immediato, nella necessità
d’interventi conservativi, gestione delle raccolte, manutenzione delle preparazioni, d’immagazzinamento e
catalogazione dei reperti fossili già disponibili e da sistemare che costituiranno parte integrante delle collezioni del Museo,
ed inoltre, nell’attuazione dei programmi d’attività espositive e didattiche, s’inserisce perfettamente l’utilizzo, in
collaborazione e supporto del personale tecnico dell’Ente, di giovani volontari in servizio civile.
Va premesso che in seguito alle esperienze estremamente positive con i volontari di servizio civile realizzate
dapprima nel periodo 2008-09 ed ora con il progetto in corso 2012-13, i quali hanno dimostrato notevole
interesse e predisposizione al particolare argomento dei progetti proposti e per il preziosissimo supporto che tale servizio
civile ha costituito per l’attività relativa ai beni paleontologici condotta dall’Ente di Gestione delle Aree Protette Astigiane,
aggiunto alla possibilità di poter dare continuità ad alcune operazioni relative alla catalogazione dei reperti fossili,
attualmente avviate con i volontari, permette di affermare che s’intende proseguire in tale direzione, proponendo un altro
progetto nell’ ambito della salvaguardia dei Beni culturali ed ambientali, nello specifico dei Beni paleontologici.
Entro il mese di dicembre 2012 l’Ente trasferirà la propria sede negli uffici realizzati presso il Palazzo del Michelerio, sede
del Museo paleontologico. In tale sede potranno essere predisposte postazioni operative per i volontari del servizio civile,
dove potranno essere svolte le attività di questo progetto.
Inoltre, alcune iniziative relative alla didattica potranno essere programmate nell’ambito delle attività svolte dal Centro
d’Educazione Ambientale (C.E.A.) nel Parco Naturale di Rocchetta Tanaro, a secondo delle esigenze organizzative dell’Ente.
I volontari del servizio civile saranno impegnati nel progetto “COSTRUIRE UN MUSEO – Il Museo
Paleontologico Territoriale dell’Astigiano” in attività inerenti al patrimonio culturale riferito alla
paleontologia astigiana, a supporto del personale tecnico dell’Ente, presso i suddetti locali e saltuariamente, per attività
ad oc sul territorio della Riserva Naturale Speciale della Valle Andona, Valle Botto e Valle Grande e della Riserva Naturale
Speciale della Val Sarmassa, in modo da ottenere risultati positivi seguendo gli indicatori di successo sotto riportati:
1) interventi sul patrimonio paleontologico:
- riordino, censimento e conservazione di uno stock significativo di reperti fossili al fine di costituire delle
collezioni rivolte alle attività didattico/conoscitive nell’ambito dell’Educazione Ambientale svolta dall’Ente
Parchi Astigiani. (Presso il deposito paleontologico presso il Centro didattico della Riserva Naturale della Valle Andona,
Valle Botto e Valle Grande sono depositati circa 7.500 reperti fossili in attesa di preparazione, costituiti soprattutto da
conchiglie di molluschi marini che possono essere di dimensioni varie, normalmente medie e piccole. Tali reperti saranno
via via trasferiti presso la sede del Museo).
Lo stock di reperti da sistemare verrà definito in base ai volontari impegnati e alle loro capacità, indicativamente si può
valutare, in base a precedenti esperienze, in circa 300 esemplari per volontario impegnato.
2
2) supporto in interventi legati alla preparazione degli affioramenti fossiliferi.
3) implementazione degli strumenti didattico/promozionali dell’Ente (realizzazione di depliant).
4) partecipazione ad almeno un paio d’eventi didattici/promozionali organizzati dall’ Ente di Gestione delle Aree
Protette Astigiane.
Data la tipologia del servizio civile, in questo ambito sarà possibile una collaborazione o supporto nella realizzazione di uno
strumento didattico riferibile ad uno dei progetti didattici a carattere paleontologico del C.E.A. e di un prodotto di
promozione (depliant) descrittivo o illustrativo il patrimonio naturalistico delle aree protette astigiane;
nell’ambito delle manifestazioni regionali e nazionali di settore.
Inoltre queste attività possono costituire spunti per sviluppare attività e programmi didattici rivolti alla scuole in stretto
collegamento con le Cooperative Sociali che già operano e collaborano in questo ambito.
Essi saranno coordinati dal Conservatore museale, dal personale tecnico e di vigilanza dell’Ente.
Va rilevato che i servizi dedicati alla divulgazione e didattica relativi alla conoscenze del patrimonio paleontologico
sono, al momento per il Piemonte, un’esclusiva dell’Ente di Gestione delle Aree Protette Astigiane, che si appoggia per
l’attività pratica soprattutto a cooperative sociali di tipo B (Cooperativa “La Pervinca”) o con attività svolte a titolo di
volontariato da parte di appassionati alla materia (Associazione “Amici del Museo”).
DESTINATARI E BENEFICIARI
In tale prospettiva il destinatario di tale progetto è direttamente il patrimonio culturale in questo caso specifico il
patrimonio dei beni paleontologici e quindi l’Ente di Gestione delle Aree Protette Astigiane con il Museo
Paleontologico Territoriale dell’Astigiano, che ne cura la salvaguardia, la conservazione e la valorizzazione, che trarrà
vantaggio importantissimo dalle operazioni svolte e per il materiale riordinato.
I beneficiari risultano ovviamente le scuole, classici fruitori delle aree protette astigiane e del Museo, in questo
periodo in sensibile aumento, anche se in parte limitati dalla difficoltà economiche, che avranno più elementi, strumenti ed
argomenti per la didattica e per i progetti relativi, nonché i fruitori privati che avranno un numero maggiore di campioni e
opportunità a disposizione nelle esposizioni e nelle collezioni tematiche per comprendere meglio le tematiche trattate.
7) Obiettivi del progetto:
3
Il Progetto nasce per:
Obiettivi generali:
•
Salvaguardare e curare il patrimonio paleontologico rappresentato dai reperti fossili recuperati dall’Ente
Parchi Astigiani in varie località astigiane.
•
Diffondere la conoscenza del patrimonio paleontologico con la realizzazione di materiale divulgativo e
collaborare alle fasi progettuali dell’allestimento del Museo P.T.A.
Obiettivi specifici:
1. predisporre operazioni di prima conservazione, di gestione e riordino di una parte delle raccolte di
reperti fossili in giacenza presso il laboratorio paleontologico di Valleandona, anche con mezzi
informatici;
2. dare supporto concreto ad interventi di preparazione e/o manutenzione dei fossili negli affioramenti
predisposti alle visite;
3. predisporre interventi tecnici di recupero di fossili nelle aree protette gestite dall’Ente nell’ambito dei
progetti in atto;
4. impostare una collaborazione nelle attività didattiche ed espositive del C.E.A. e dell’Ente.
5. collaborare nelle attività amministrative e tecniche esecutive relative ai progetti esposti e all’allestimento
del museo.
Obiettivo generale
A) Salvaguardare e conservare il
patrimonio paleontologico
astigiano rappresentato dai
reperti fossili recuperati dall’Ente
Parchi Astigiani in varie località
astigiane,
supportando i tecnici dell’Ente
nelle attività relative ai
programmi e progetti a
carattere paleontologico
B) Diffondere la conoscenza
del patrimonio
paleontologico con la
realizzazione di materiale
divulgativo e
implementare e migliorare in
generale le attività didattiche
dell’Ente legate alla
paleontologia.
Obiettivo specifico
Specifici e congrui come riferito dai relativi
indicatori: predisporre operazioni di prima
conservazione, di gestione e riordino di una
parte delle raccolte di reperti fossili in giacenza
presso il laboratorio paleontologico di
Valleandona, anche con mezzi informatici
dare supporto concreto ad interventi di
preparazione e/o manutenzione dei fossili negli
affioramenti predisposti alle visite
predisporre interventi tecnici di recupero di
fossili nelle aree protette gestite dall’Ente
nell’ambito dei progetti in atto
Indicatore
Risultato
atteso
riordino,
censimento e
conservazione di
uno stock
significativo di
reperti fossili per
la didattica (n.
300)
Preparazione
di circa 300
campioni
fossili
implementazione
degli strumenti
didattici
dell’Ente
Realizzazione
di
depliant/opus
colo didattico
impostare una collaborazione nelle attività
didattiche del C.E.A. e dell’Ente.
collaborare nelle attività amministrative e
tecniche esecutive relative ai progetti esposti.
Indicatori di successo del progetto:
- riordino, censimento e conservazione di uno stock di reperti (circa 300 esemplari per volontario
impegnato) principalmente presso i locali del Museo Paleontologico Territoriale e sporadicamente al laboratorio
di Valleandona, la sezione di lavoro sarà concordata con il Conservatore museale dell’Ente;
- implementazione degli strumenti didattici dell’Ente (realizzazione di depliant) attraverso la
collaborazione alla realizzazione di supporti didattici/promozionali per l’attività dell’Ente o progetto a carattere
paleontologico nell’ambito del C.E.A. dell’Ente Parchi Astigiani;
- partecipazione ad almeno ad una manifestazione tematica e/o attività di divulgazione organizzata
dall’Ente Aree Protette Astigiane.
4
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal
progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse
umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi:
Nel progetto “COSTRUIRE UN MUSEO – Il Museo Paleontologico Territoriale dell’Astigiano” il ruolo dei
volontari sarà di collaborare nelle attività primarie nello svolgimento di metodologie paleontologiche applicate con
la possibilità di supportare ed aiutare, in modo concreto, il personale tecnico dell’Ente, anche con interventi di
pratica manuale di manutenzione e ricerca, nell’ambito degli obiettivi generali del progetto:
salvaguardare e curare il patrimonio paleontologico rappresentato dai reperti fossili recuperati dall’Ente
Parchi Astigiani in varie località astigiane;
diffondere la conoscenza del patrimonio paleontologico con la realizzazione di materiale divulgativo e
collaborare alle fasi progettuali dell’allestimento del Museo P.T.A.
•
•
•
•
•
•
•
•
Informazione di base sulla paleontologia propedeutica dedicata a far prendere contatto e conoscere la
materia in generale.
Attività di formazione specifica tecnico/pratica sul campo e pratiche in laboratorio, con acquisizione delle
conoscenze di base sulle modalità d’intervento in una ricerca paleontologica ed esperienze operative di
recupero dei reperti.
Attività di ricerca e recupero dei reperti fossili nelle aree protette.
Partecipazione alle fasi realizzative del Museo Paleontologico Territoriale dell’Astigiano (MPTA).
Immagazzinamento, riordino e conservazione di uno stock di reperti dei reperti fossili già disponibili e da
sistemare a completamento delle collezioni che costituiranno parte integrante dei contenuti del Museo.
Interventi di recupero d’emergenze fossilifere.
Impostazione e realizzazione della Rete Territoriale dei Geositi, con punto di riferimento il Museo.
Partecipazione alle attività previste nei programmi di promozione dell’Ente con supporto al personale ad
almeno una delle manifestazioni annuali didattiche/promozionali a cui l’Ente partecipa.
Le principali fasi in cui è strutturato il progetto, sempre coadiuvate dal Conservatore museale paleontologo sono
quindi:
- Valutazione ex ante
Per dare un valore condiviso ai progetti e alle azioni proposte dalle sedi di progetto, il Comune di Asti procede
all’affiancamento durante la progettazione, assistendo le sedi di attuazione nella verifica dei seguenti punti:
•
•
•
•
•
pertinenza dell’idea progettuale rispetto alla realtà che si incontra;
congruenza con il contesto in cui il progetto si svolge, per analizzare se il progetto è
significativo per le persone coinvolte e rispondente a dei bisogni reali;
adeguatezza delle risorse messe in campo (personale, enti partner, spazi e strumenti);
adeguatezza della formulazione del progetto in modo che possa funzionare da guida per la
fase operativa;
congruenza fra le parti del progetto.
- Preparazione dei volontari
Il primo giorno di servizio i volontari saranno convocati presso il Comune di Asti, per il saluto e la
conoscenza delle autorità. Successivamente, presso il Comune di Asti si svolgerà la formazione
generale (come descritta alle voci relative); in seguito i volontari saranno inviati presso le singole sedi
di attuazione, dove conosceranno le persone di riferimento e i responsabili, prenderanno visione dei
luoghi e degli spazi per loro preparati e inizieranno la formazione specifica, così come definita nel
progetto.
Contemporaneamente i giovani avvieranno un periodo di osservazione e affiancamento all’olp, che li
introdurrà gradualmente nella realtà della sede e del progetto.
- Approccio teorico/formativo con la paleontologia in generale: una fase propedeutica sarà dedicata a far
prendere contatto e conoscere la materia in generale (fase rientra in parte nella formazione).
- Approfondimento sulle caratteristiche paleontologiche riferite al territorio Astigiano.
Comprendere l’importanza della paleontologia astigiana attraverso la conoscenza delle aree protette della
provincia di Asti e delle fasi attuative del progetto.
- Prime esperienze di ricerca sul campo e pratiche in laboratorio, con acquisizione delle conoscenze di
base sulle modalità d’intervento in una ricerca paleontologica ed esperienze operative di recupero dei reperti nelle
aree protette. I volontari saranno coinvolti in attività ed operazioni che serviranno ad acquisire una sufficiente e
necessaria esperienza pratica (la fase rientra in parte nella formazione).
5
- Approfondimento teorico/pratico sulle metodologie di conservazione dei fossili, problematiche e
pratiche necessarie alla conservazione dei reperti.
- Applicazione su un congruo numero di reperti (stock di circa 250 campioni per volontario) delle
metodologie di pulizia e conservazione.
- Riordino, elencazione con riproduzione fotografica e immagazzinamento dello stock di reperti a
supporto dell’attività del personale scientifico dell’Ente di Gestione delle Aree Protette Astigiane:
questa rappresenta una delle fasi principali del progetto e lo scopo è raggiungere un numero significativo di
reperti trattati e pronti all’inventario e/o allo studio o esposizione museale.
- Supporto nella realizzazione di materiali didattici (depliants, opuscoli, ecc.) dell’Ente anche
inerenti le esperienze messe in atto durante il servizio: partecipare alla realizzazione di almeno uno degli
strumenti di divulgazione didattica (opuscolo/depliants) sulle caratteristiche naturalistiche della aree protette e del
Museo.
- Partecipazione ad almeno un evento didattico/promozionale dell’Ente: attività di supporto al personale
dell’Ente ad almeno una delle manifestazioni annuali didattiche/promozionali a cui l’Ente partecipa, ad esempio la
Mostra internazionale di minerali e fossili Euromineralexpò realizzata a Torino Lingotto ogni mese di ottobre
(l’impegno è legato, in questo caso, solo ad alcuni giorni) o a mostre tematiche che l’Ente realizza.
- Monitoraggio
•
•
•
Partecipazione a incontri di programmazione e coordinamento periodici con l’ O.L.P. per la
verifica dell’andamento del progetto e il piano concordato degli impegni settimanali.
Partecipazione agli incontri di tutoraggio per la verifica dell’andamento del progetto e della
formazione (generale e specifica)
Compilazione di questionari per la rilevazione dell’andamento del progetto e delle competenze
iniziali
- Conclusione e valutazione del servizio
•
•
•
Compilazione del questionario sulle competenze acquisite al termine del progetto
Compilazione di un questionario finale per la valutazione complessiva del progetto e del servizio.
Collaborazione all’elaborazione di un documento finale (insieme al Comune di Asti e all’ O.L.P. )
che contenga i dati essenziali sugli esiti del progetto e sull’impiego dei volontari.
Alcune fasi attuative sono sovrapponibili nel cronoprogramma perché possono essere svolte in alternanza
reciproca o comunque ripartite nell’orario, sia giornaliero che settimanale, a seconda dell’organizzazione delle
varie fasi operative, questo in modo di variare le attività e dare la possibilità di stimolare la partecipazione dei
volontari.
CRONOPROGRAMMA
6
FASI
MESI
I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
Approccio teorico/formativo con
la paleontologia in generale
Approfondimento sulle
caratteristiche paleontologiche
dell’Astigiano e sui contenuti e
finalità del Museo Paleontologico
Territoriale.
Prime esperienze di ricerca sia sul
campo che in laboratorio, con
acquisizione delle relative
pratiche operative e conservative.
Applicazione delle metodologie di
pulizia e conservazione dei reperti
Riordino, elencazione con
riproduzione fotografica e
immagazzinamento dei reperti
preparati
Collaborazione nella realizzazione
di materiali didattici
Partecipazione ad eventi
didattici/promozionali
IX
X
XI
Euromin
eralexpò
-Torino
Lingotto
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle
professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
Il Team di progetto sarà costituito almeno da 5 persone che potranno alternarsi secondo le necessità costituite
da:
il Direttore dell’Ente di Gestione delle Aree Protette Astigiane,
il Conservatore museale paleontologo,
Il personale di vigilanza della Riserva Naturale della Valle Andona, Valle Botto e Valle Grande, e la Riserva
Naturale della Val Sarmassa,
personale tecnico specializzato laureato incaricato su progetti specifici,
oltre che eventualmente dai volontari (soci di Cooperative Sociali che abitualmente lavorano nell’ambito dell’Ente
ma che svolgono attività a titolo volontario in ambito paleontologico)
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto.
Le attività previste per i volontari nell’ambito del progetto sono sintetizzate dai seguenti punti:
Accoglienza e formazione generale
In occasione dell’entrata in servizio i volontari partecipano ad un incontro di accoglienza e benvenuto, alla
presenza di rappresentanti istituzionali della Città di Asti e degli enti ad essa associata. Ad esso segue
immediatamente il percorso di formazione generale, così come descritto in seguito. Quest’ultimo introduce e
prepara i volontari al servizio civile nazionale inteso come opportunità di cittadinanza attiva, comunicando
informazioni, concetti e metodologie utili ad orientarsi nell’esperienza di servizio e a leggerne il significato.
Fondamentale in questa fase è il ruolo del tutor, che da subito si propone come persona di riferimento per il
volontario.
7
XII
Inserimento nel servizio e formazione specifica
Il primo periodo del progetto prevede la conoscenza del servizio, del territorio e del progetto attraverso le
seguenti attività.
Formazione specifica per l’inserimento nel servizio attuativo sugli obiettivi del progetto:
una fase propedeutica consistente in un approccio teorico/formativo con la paleontologia in generale sarà
dedicata a far prendere contatto e conoscere la materia in generale e delle fasi attuative del progetto;
seguirà un approfondimento sulle caratteristiche dell’importanza della paleontologia astigiana riferite al territorio
Astigiano attraverso la conoscenza delle aree protette della provincia di Asti;
acquisizione delle conoscenze di base sulle modalità d’intervento in una ricerca paleontologica ed esperienze
operative di recupero dei reperti nelle aree protette. I volontari saranno coinvolti in attività ed operazioni che
serviranno ad acquisire una sufficiente e necessaria esperienza pratica;
approfondimento teorico/pratico sulle metodologie di conservazione dei fossili, problematiche e pratiche
necessarie alla conservazione dei reperti.
Svolgimento del servizio:
Dopo le fasi formative e conoscitive generali e specifiche, saranno individuate le capacità e le attitudini verso cui i
volontari possono essere al meglio indirizzati nelle attività previste.
Approfondimento teorico/pratico sulle metodologie di conservazione dei reperti fossili e applicazione delle
metodologie di pulizia e conservazione dei reperti, riordino, elencazione con riproduzione fotografica e
immagazzinamento dei reperti preparati.
Queste fasi rappresentano la parte principale del progetto e sicuramente saranno le attività che occuperanno più
tempo ai volontari e che porteranno a definire uno degli indicatori di successo del presente progetto, cioè è la
preparazione di un numero significativo di reperti trattati e pronti all’inventario e/o allo studio o esposizione
didattico-museale.
Per tale fase sono previste le seguenti attività che potranno essere svolte, presso il laboratorio del museo
paleontologico, dai volontari alternandosi a rotazione,
ripulitura dei campioni fossili (stock di reperti da sistemare verrà definito in base ai volontari impegnati e
alle loro capacità, indicativamente si può valutare in circa 250 esemplari per volontario impegnato);
applicazione delle metodologie conservative;
classificazione (con l’aiuto di personale espero) ed elencazione/inventario su supporto informatico;
riproduzione fotografica dei campioni trattati;
immagazzinamento dei reperti
-
Esperienze di ricerca sul campo con acquisizione delle relative pratiche operative.
Questa fase, che prevede semplici uscite occasionali nelle Riserva Naturale della Valle Andona, Valle Botto e Valle
Grande e la Riserva Naturale Speciale della Val Sarmassa, viene proposta per accrescere l’interesse dei volontari
alla materia, il cui aspetto più affascinante si manifesta proprio nella ricerca sul terreno. Le attività previste,
sempre accompagnate da personale esperto (conservatore museale, guardiaparco) sono relative a momenti di
ricerca dei reperti sugli affioramenti e di supporto all’applicazione di metodologie di consolidamento di parti di essi
destinati alla fruizione pubblica.
Collaborazione nella realizzazione di materiali didattici (depliants, opuscoli, ecc.) dell’Ente
anche inerenti alle esperienze messe in atto durante il servizio:
partecipare alla realizzazione di almeno uno degli strumenti di divulgazione didattica (opuscolo/depliants) sulle
caratteristiche naturalistiche della aree protette e del Museo attraverso le seguenti operazioni:
ricerca o realizzazione del materiale descrittivo
ricerca o realizzazione del materiale iconografico (anche collegato alle fasi precedenti)
realizzazione di una bozza dell’opuscolo/depliants
Partecipazione ad almeno un paio d’eventi didattici/promozionali dell’Ente:
attività di assistenza al personale dell’Ente nell’attività di promozione ad almeno una delle manifestazioni
didattiche/promozionali annuali a cui l’Ente partecipa.
Nell’ambito dell’obiettivo generale B, nell’ottica di organizzazione di servizi e progetti didattici rivolti a disabili
motori e ipovedenti programmabili dall’Ente, i volontari che abbiano già avuto in precedenza esperienza con
disabili potranno svolgere alcune attività d’accompagnamento mirate ad esperienze pratiche d’Educazione
Ambientale a supporto del personale dell’Ente. A tal riguardo l’Ente possiede mezzi e strutture rivolti a disabili
motori e ipovedenti: n. 3 automezzi fuoristrada con sedile mobile estraibile, n. 2 carrozzine elettriche semoventi,
percorso ipovedenti presso il Parco Naturale di Rocchetta Tanaro.
Monitoraggio:
•
•
Partecipazione a incontri di programmazione e coordinamento periodici con l’ O.L.P. per la verifica
dell’andamento del progetto e il piano concordato degli impegni settimanali.
Partecipazione agli incontri di tutoraggio per la verifica dell’andamento del progetto e della formazione
(generale e specifica)
8
•
Compilazione di questionari per la rilevazione dell’andamento del progetto e delle competenze iniziali
Conclusone e valutazione:
•
Compilazione del questionario sulle competenze acquisite al termine del progetto
•
Compilazione di un questionario finale per la valutazione complessiva del progetto e del servizio.
•
Collaborazione all’elaborazione di un documento finale (insieme al Comune di Asti e all’ O.L.P. ) che
contenga i dati essenziali sugli esiti del progetto e sull’impiego dei volontari.
9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
2
10) Numero posti con vitto e alloggio:
0
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
2
12) Numero posti con solo vitto:
0
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
30
5
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
Servizio da svolgere durante la settimana.
Esempio settimana tipo: lunedì-venerdì
- Occasionalmente ai volontari assegnati potrà essere richiesto di prestare servizio nei giorni di sabato
e domenica in occasione di manifestazioni od eventi particolari dell’Ente.
- Disponibilità a prestare servizio occasionale anche nelle altre Aree protette gestite dall’Ente Parchi
Astigiani, in modo particolare per la collaborazione a determinati eventi/manifestazioni /Fiere
organizzati dall’Ente, Associazioni, Comuni, Comunità collinari, Regione Piemonte, Provincia di Asti.
- Collaborazione, se necessaria, nella manutenzione delle aree attrezzate e della viabilità interna con
piccoli interventi di carattere tecnico-manutentivo, a seconda dell’indirizzo di utilizzo.
9
CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE
16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
N.
1
Sede di
attuazione del
progetto
Comune
Ente Parchi
Asti
Indirizzo
Via san Martino 5
Cod. ident.
sede
73123
N. vol.
per
sede
2
Nominativi degli Operatori Locali di Progetto
Cognome e nome
Data di
nascita
C.F.
Damarco Piero
Emilio
22/09/57
DMLPML57P22A189A
10
Nominativi dei Responsabili Locali di Ente
Accreditato
Cognome e Data di
nome
nascita
Porro
Gianluigi
C.F.
14/11/1
PRRGLG55S14A479R
955
17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
In collaborazione con le realtà aderenti al Protocollo d’intesa per la promozione, l’elaborazione e
la gestione di progetti di servizio civile volontario nelle realtà astigiane, in occasione dei diversi
bandi saranno attivate campagne informative rivolte ai giovani. In particolare sono previste:
• Campagne sulla stampa, radio e tv locali;
• Organizzazione di eventi seminariali nelle scuole e in diversi centri di aggregazione
giovanile;
• Spedizione di newsletters e di materiale informativo;
• Coordinamento della promozione dei progetti con depliants e manifesti all’interno dei
diversi punti informativi del territorio (Centri Informagiovani, Centri per l’impiego,
Consulte dei giovani, biblioteche..);
• Affissione del bando all’Albo Pretorio;
• Pubblicazione del Bando sui siti internet;
• Trasmissione del Bando a Facoltà Universitarie della Regione Piemonte.
Il presente progetto utilizzerà inoltre il Sito internet dell’Ente di Gestione delle Aree
Astigiane e il Sito internet Piemonte Parchi Web.
Protette
Il tempo complessivo dedicato all’organizzazione e alla realizzazione delle attività di
sensibilizzazione è quantificabile in circa 70 ore.
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Verranno utilizzati i criteri elaborati dall’Ufficio Nazionale, definiti ed approvati con la
determinazione del Direttore Generale del 30 maggio 2002.
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente
di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
NO
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati del progetto:
Tempistica
In fase di
progettazione
III mese
VII mese
Azione
Documento
All’interno della scheda progetto vengono
individuati per ciascun obiettivo specifico
degli indicatori che consentiranno di valutare
lo stato di realizzazione dei risultati previsti
dal progetto.
Incontro di monitoraggio con i volontari:
verifica delle attività svolte e delle aspettative
dei volontari circa l’esperienza del Servizio
Civile, delle relazioni con l’Ente, con l’O.L.P. e
con i destinatari del progetto.
Incontro di monitoraggio con gli operatori
locali di progetto: prima verifica delle attività
che vengono svolte dal volontario, delle
relazioni con l’Ente e con i destinatari del
progetto.
Incontro di tutoraggio con i volontari: verifica
in itinere delle attività svolte e verifica della
qualità percepita dai volontari rispetto alla
realizzazione del progetto.
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Scheda progetto
Questionario di
monitoraggio iniziale
Questionario di
monitoraggio iniziale
Intervista
Incontro di tutoraggio con i singoli operatori Intervista
locali: verifica in itinere delle attività svolte e
verifica della qualità percepita dai volontari
rispetto alla realizzazione del progetto.
Ultimo incontro con i volontari: verifica finale Questionario di
dei risultati del progetto e della conferma valutazione finale
delle aspettative iniziali
XII mese
Ultimo incontro con gli OLP: verifica finale dei Questionario di
risultati del progetto.
valutazione finale
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
NO
22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla
legge 6 marzo 2001, n. 64:
Requisiti:
-Patente tipo B.
-buona familiarità con il computer.
-buona capacità di relazione con il pubblico
-sensibilità verso i temi e i problemi ambientali.
-Diploma di scuola media superiore.
-Conoscenza del Sistema Parchi regionale.
Inoltre, per il volontario che collaborerà principalmente nella parte amministrativa-tecnica si
richiede una capacità organizzativa autonoma rivolta a tali argomenti, eventualmente di
coordinamento di altri volontari, nonché una capacità di elaborazione di dati grafici ed
informatizzati.
I seguenti requisiti costituiscono titolo preferenziale perché presuppongono un interesse già
espresso verso le tematiche proprie del progetto:
-Laurea in Scienze naturali - Laurea in scienze delle comunicazioni -Laurea in Scienze forestaliLaurea in Scienze Geologiche…Periti informatici.
-aver prestato servizio di volontariato presso altri Parchi/Riserve naturali.
-aver prestato volontariato presso Associazioni ambientalistiche.
23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del
progetto:
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Per il raggiungimento degli obiettivi e la realizzazione delle attività previste dal progetto
saranno destinate le seguenti risorse finanziarie:
Fasi
Promozione del
progetto
Oggetto
Pubblicizzazione del
progetto: spot radiofonico
e tv, comunicati stampa
Volantini e locandine
Buffet finale per i volontari
Preparazione dei
volontari
Materiale
per progetto
Magliette per i volontari
(costo sul progetto)
Spese per formazione
generale:
- personale
- protezione civile
Stampa delle brochures
informative sul progetto
Materiale e attrezzatura di
base per i piccoli interventi
tecnico-manutentivi.
Attrezzatura per la
sicurezza relativa alle
attività di progetto (scarpe
antinfortunistica, casco,
guanti, ecc.).
Totale
Costo del
Comune a
progetto1
Costi sede di
attuazione
30,00
100,00
40,00
30,00
100,00
40,00
200,00
250,00
350,00
800,00
340,00
Totale generale
1.140,00
24) Eventuali copromotori e partners del progetto con la specifica del ruolo concreto rivestito dagli
stessi all’interno del progetto:
Nessuno
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
N° 2 postazioni computer complete: Computer portatile idoneo con sistema operativo
Windows xp/vista -stampante-scanner .
N° 1 scrivania – 2 poltroncine da scrivania .
N° 2 piano di lavoro.
Laboratorio paleontologico da studio presso la sede del Museo Paleontologico Territoriale
dotazione di materiale vario da laboratorio.
Postazione d’ufficio presso la sede amministrativa dell’Ente in Asti presso al Museo
Paleontologico Territoriale
Autovettura dell’Ente per spostamenti tra le aree d’interesse.
Materiale vario minimo di cancelleria per ufficio.
Attrezzatura di base per i piccoli interventi tecnico-manutentivi (pennelli, raschietti,
punteruoli, consolidanti, ecc.).
1
Si intende il costo totale suddiviso per il numero di progetti presentati dal Comune di Asti
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CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
L’Università degli Studi di Torino, Facoltà di Scienze della Formazione, Corso di Laurea in
Scienze dell’Educazione, riconosce al presente progetto i CFU equivalenti al tirocinio
obbligatorio nel proprio Corso di Laurea.
(documentazione allegata)
27) Eventuali tirocini riconosciuti :
L’Università degli Studi di Torino, Facoltà di Scienze della Formazione, Corso di Laurea in Scienze
dell’Educazione, riconosce al presente progetto i CFU equivalenti al tirocinio obbligatorio nel proprio
Corso di Laurea.
(documentazione allegata)
La partecipazione al Progetto, se ritenuto attinente con la formazione specifica, è riconosciuta
come Tirocinio formativo per gli studenti iscritti al 2° anno e al 3° anno del Corso di Laurea in
Servizio Sociale della Facoltà di Scienze Politiche e del Corso di Laurea di Scienze Ambientali di
Alessandria, Università degli Studi del Piemonte Orientale.( come da documentazione allegata)
28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio,
certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
Con il Progetto i volontari acquisiranno competenze in:
- approfondimento dei temi legati alla conservazione del patrimonio paleontologico ed alla tutela
dell’ambiente;
- conoscenza sugli aspetti del patrimonio scientifico- culturale del territorio;
- apprendimento e conoscenza di massima dei meccanismi di funzionamento della Pubblica
Amministrazione;
-confronto con aspetti operativi funzionali alla gestione delle Aree protette e delle emergenze
ambientali;
- partecipazione alla realizzazione di eventi culturali.
-Inoltre i volontari, attraverso il servizio civile, diverranno “veicolo” essi stessi circa il “Mondo” della
conservazione e della tutela di territori da proteggere.
L’Ente di Gestione delle Aree Protette Astigiane certificherà le attività svolte dai volontari che
potranno arricchire il proprio Curriculum Vitae.
Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
Sala incontri, Piazza Catena 3, ASTI
30) Modalità di attuazione:
La formazione è realizzata in proprio, presso l’Ente Comune di Asti, con formatori dell’Ente e
con il coinvolgimento di formatori esterni.
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
NO
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
La formazione generale dei volontari in servizio civile nazionale consiste in un percorso di
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formazione iniziale, nella fase di avvio al servizio civile.
La formazione generale sarà erogata con l’utilizzo di due metodologie:
1. la lezione frontale tenuta da formatori esperti della materia trattata
2. le dinamiche non formali: in particolare le tecniche utilizzate comprenderanno i giochi di
ruolo, brainstorming e sia le tecniche di apprendimento che i tipi di esperienze
riconducibili alla formazione alle relazioni in gruppo e di gruppo.
33) Contenuti della formazione:
La formazione prevede la realizzazione di diversi moduli specifici che mirano a:
•
•
•
•
•
Aprire uno spazio di confronto e di dialogo sui significati dell’esperienza di servizio civile (a
livello personale, professionale, sociale);
Conoscere il contesto teorico di riferimento (legislazione, storia, istituzioni, protezione
civile), collegando così la scelta individuale ad una storia collettiva;
Illustrare il contesto pratico del servizio (l’organizzazione, i progetti);
Sottolineare la centralità del progetto nella scelta di servizio civile volontario, fornendo
spunti e prospettive per analizzarlo;
Apprendere dal “fare” ad “essere cittadini” in una collettività vissuta responsabilmente.
Moduli formativi
1) L’identità del gruppo in formazione
Modulo - laboratorio che avrà il fine di lavorare alla definizione di un’identità di gruppo dei volontari
in servizio civile attraverso le loro idee sul servizio civile, le proprie aspettative, le
motivazioni e gli obiettivi individuali.
2) Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale
Partendo dalla presentazione della legge n. 64/01, si evidenzieranno i fondamenti istituzionali e
culturali del servizio civile nazionale, sottolineando gli elementi di continuità e
di discontinuità fra il “vecchio” servizio civile degli obiettori di coscienza e il “nuovo” servizio
civile volontario.
a. Il dovere di difesa della Patria
Saranno qui inserite tematiche concernenti la pace e diritti umani alla luce della Costituzione
italiana, della Carta Europea e degli ordinamenti delle Nazioni Unite.
b. La difesa civile non armata e nonviolenta
Approfondimento delle tematiche relative alla “gestione e trasformazione nonviolenta dei
conflitti”, alla ”prevenzione della guerra” e alle “operazioni di polizia internazionale”.
3) La protezione civile
In questo modulo verranno forniti elementi di protezione civile intesa come collegamento
tra difesa della Patria e tutela dell’ambiente, del territorio e delle popolazioni.
In particolare, si propone un’attività relativa alla realizzazione del gioco di ruolo “Vai in PaniCOC”
(prodotto e brevettato dalla Società QueSiTe di Pinerolo) che simula la gestione di un evento di
protezione civile a livello comunale. Data la complessità della tematica e dello strumento didattico,
sarà prevista la presenza di un moderatore che faciliti l’attività del gruppo di partecipanti fornendo
al contempo un supporto allo svolgimento del gioco e le conoscenze integrative sul tema della
protezione civile.
Il valore aggiunto di tale strumento didattico risiede nella sua efficacia nel veicolare, attraverso
un’esperienza pratica e coinvolgente, diversi concetti contemporaneamente:
- conoscenza del complesso sistema di protezione civile
- elementi di tutela ambientale e territoriale
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- dinamiche relazionali tra i vari soggetti partecipanti
- capacità decisionali e di interazione.
4) La solidarietà e le forme di cittadinanza
Si partirà dal concetto di cittadinanza per sviluppare la coscienza di appartenenza ad una
collettività che abita e interagisce su un determinato territorio; si insisterà sul concetto di
cittadinanza attiva, per dare ai volontari il senso del servizio civile come anno di impegno, di
condivisione e di solidarietà.
5) Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato
a. In questo modulo verranno evidenziate le affinità e le differenze tra le varie figure che
operano sul territorio in particolare per quelle realtà che collaborano direttamente allo
sviluppo dei progetti di servizio civile.
b. La normativa vigente e la Carta di impegno etico
c. Diritti e doveri del volontario del servizio civile
In tale modulo si metterà in evidenza il ruolo e la funzione del volontario e, illustrando la
circolare, la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale.
6) Presentazione dell’Ente
In questo modulo, per fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto in cui si
troveranno a prestare l’anno di servizio civile, verranno presentate le caratteristiche
specifiche e le modalità organizzative ed operative dell’Ente accreditato.
7) Il lavoro per progetti
Approfondimento di ogni singolo progetto. Valutare, insieme ai volontari, l’efficacia e
l’efficienza del progetto stesso, considerando eventuali criticità e sottolineando la crescita
personale dei volontari all’interno del percorso di servizio civile.
34) Durata:
La durata è di 42 ore.
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione:
Presso le Strutture dell’Ente di Gestione delle Aree Protette Astigiane
36) Modalità di attuazione:
In proprio, presso l’ente, con formatori dell’Ente e con la collaborazione di formatori esterni.
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
Piero Emilio DAMARCO, nato a Alfiano Natta (AL) il 22/09/1957
38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
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Piero Emilio DAMARCO – Dipendente Ente Parchi – Laurea in Geologia ad indirizzo
paleontologico, in ruolo come Conservatore museale
39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
-Lezioni di tipo frontale in aula
-Lezioni pratiche in “progress” direttamente presso la sede dell’Ente e le aree protette
interessate dal patrimonio paleontologico
40) Contenuti della formazione:
La formazione specifica è rivolta a dare una base completa di preparazione rispetto alle
attività ed ai contenuti previsti nel progetto, attraverso i seguenti punti sinteticamente
elencati:
- conoscenza la legislazione regionale e nazionale sulla tutela del territorio;
- conoscenza della legislazione in merito ai beni culturali e con particolare riferimento ai
beni paleontologici;
- conoscenza della storia e della realtà paleontologica del territorio astigiano;
- pratica di massima delle tecniche di preparazione e conservazione dei fossili;
- conoscenza di massima delle pratiche museo logiche nelle attività relative ad allestimenti
preparazioni espositive museali;
- conoscere le modalità di informazione rivolta alla fruizione di tipo occasionale ;
- conoscenza della situazione progettuale dell’Ente in campo paleontologico e delle relative
procedure amministrative.
41) Durata:
75 ore
Altri elementi della formazione
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Il piano di rilevazione delle attività di formazione predisposte intende verificare
l’andamento del percorso formativo iniziale generale e specifico; monitorare e
valutare periodicamente l’apprendimento e la crescita dei volontari.
Si vuole aprire ai volontari uno spazio per valutare, riconoscere, attribuire
significato e valore all'esperienza di servizio civile nelle sue diverse fasi; si ritiene
prioritario l’obiettivo di evidenziare l'esperienza di servizio come esperienza di
apprendimento e opportunità di crescita individuale.
Metodologia e strumenti utilizzati
L’attività di monitoraggio / valutazione prevede i seguenti step:
Tempistica
Termine del
percorso
formativo
generale
Azione
Somministrazione ai volontari a
dei tutor presenti in aula
questionario di valutazione
“Formazione Generale”
Somministrazione ai volontari
scheda
di autovalutazione
competenze possedute ad
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Strumento
cura Questionario
del
della
Scheda di
della rilevazione
delle competenze
inizio
III mese
Durante l’incontro di tutoraggio,
Data 30.10.2012
Il Responsabile del Servizio Civile
Nazionale
Carlo CARENA
18
Questionario