9 luglio 2011 - Il Giornale dell`Altopiano

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9 luglio 2011 - Il Giornale dell`Altopiano
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
pag.10
www.giornalealtopiano.it
ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO
N. 350 - ANNO XIV - EURO 1,50
“IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO”
SABATO 9 LUGLIO 2011
Roana
GALLIO
Per gli eventi
dell’estare
proficua
collaborazione
tra Comune e
Commercianti
Graffiti in
pericolo: si
cancella una
pagina della
nostra storia
Un paese in
letargo? Rossi:
“Colpa di chi
ha governato
prima di noi”
Pagina 8
Pagina 10
Foza
I “Sentieri galliesi”: l’arte
che valorizza o che rovina?
ASIAGO
Pagina 2
Tutto pronto per
le solenni Feste
quinquennali
Pagina 15
Fa discutere il progetto curato dall’architetto Morlin
inserito nelle opere pubbliche di Gallio
Treschè
Conca
Sfrattato il
mercato di
Campagna
Amica, ora si
fa a Roana
Pagina 9
IN ALLEGATO GLI
APPUNTAMENTI
D’ESTATE
Pagine 12 e 25
I SAPORI
DELLA
TRADIZIONE
Asiago mondiale con
il Premio filatelico
E’
fissata
Mostra filacome sempre
telica (apernella terza dota da domemenica di lunica 17 per
glio, quindi douna settimamenica 17,
na) presso la
alle 11 in MuSala delle
nicipio, la
Maschere
premiazione
della Comudei vincitori del
nità Montana
Il francobollo polacco
premio Asiago
con particolavincitore dell’edizione 2010
d’arte filateliri collezioni di
ca, giunto quest’anno alla 41° francobolli, catoline ed
edizione. Verranno premiati oggetti postali. La giuria del
il miglior francobollo del mon- Premio è composta da: il
do, il migliore a soggetto tu- giornalista-opinionista e scritristico, il migliore a soggetto tore Gian Antonio Stella, Lonaturalistico. Ci saranno poi renzo Pellizzari, già presidenaltri premi speciali. La mani- te dell’Accademia Olimpica
festazione, organizzata dal vicentina; il regista Ermanno
Circolo filatelico Sette Co- Olmi; il grafico pubblicitario
muni, presieduto da Maurizio specializzato in francobolli
Stella, si tiene sotto l’alto pa- Franco Filanci, e Maurizio
tronato del Presidente della Stella, presidente Circolo filaRepubblica.
telico “Sette Comuni”.
Un appuntamento davvero La manifestazione è aperta al
imperdibile per appassiona- pubblico che domenica potrà
ti e non. Nell’ambito del ricevere, in municipio, l’appoPremio si terrà la consueta sito annullo speciale.
Sociale
Sport
ROTZO
Apre lo “Sportello
badanti”: una
mano per chi
ha bisogno
di assistenza
HOCKEY SU
GHIACCIO
Prende forma la
nuova squadra:
tutti i movimenti
di mercato
Quando il
paese era
governato
dalle donne
Grafica Altopiano
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Sabato 9 luglio 2011
l’Altopiano
2
Un’estate di eventi ad Asiago
L’estate di Asiago fa 150. Tanti
sono gli eventi organizzati dal
Comune per animare la stagione calda di residenti e turisti.
Un numero che richiama le celebrazioni per l’Unità d’Italia e
che vuole essere di buon auspicio per un calendario che
comprende concerti, teatro,
escursioni, danza, sport e tutto
ciò che fa cultura e
intrattenimento. Fondamentale,
sottolinea l’assessore al turismo di Asiago Roberto Rigoni,
la sinergia tra amministrazione
e commercianti, che ha permesso di organizzare un fitto
programma di eventi nonostante il consistente taglio di fondi.
L’Altopiano, ribadisce
l’assessore al turismo
della Provincia
Dino Secco, si
conferma
capitale del
turismo
vicentino,
capace di attirare visitatori italiani ed
esteri grazie ad patrimonio ambientale di rilievo ma grazie anche ad un costante impegno di
promozione e valorizzazione.
L’apertura è stata affidata, mercoledì 6 luglio, alla Messa da
Requiem di Verdi eseguita al
Duomo di San Matteo da Coro
e
Orchestra
Varna
International. L’iniziativa rientra nella rassegna “150 volte
Italia”, una serie di iniziative legate al mondo della storia con
relatori di livello e con il Premio Internazionale di Arte Filatelica. Della stessa rassegna va
menzionato, il 3 settembre, il
concerto con i Solisti Veneti e
con Salvatore Accardo al palazzo del turismo Millepini.
Gli amanti della musica potranno saziarsi alla 45° edizione di Asiago
Festival, rassegna di concerti di musica
classica, ma ci
sarà spazio
anche per
altri generi
musicali
con la rassegna di
canti di
montagna, la gran serata di
Folklore Cimbro (13 agosto), il
concerto di Giovanni Baglioni
(11 agosto). Tra il 17 luglio e il
26 agosto ci saranno anche 5
incontri di teatro con rappresentazioni legate alla cultura popolare veneta. Per gli appassionati
di danza si è pensato ad un appuntamento settimanale “Giovedì della danza” nelle piazze del centro con balli latino-americani, tango argentino, danza classica e moderna a cura delle scuole di danza
locali. Gli appassionati di natura e
montagna avranno a disposizione
guide ed esperti per essere accompagnati in escursioni guidate alla
scoperta dell’Altopiano e delle sue
piante curative. Gli sportivi potranno invece praticare trekking o
escursioni di nordic walking, oppure godersi eventi sportivi del calibro di Stars on Ice (15 agosto), il
giro ciclistico del medio Brenta (10
luglio), l’incontro di hockey su
ghiaccio Italia-Colgate University
Boston (18 agosto). Per gli appassionati di astronomia ci sono invece i “mercoledì dell’astronomia”
in collaborazione con l’Osservatorio di Asiago e il dipartimento di
astronomia dell’università di Padova. Per gli amanti della letteratura sono previsti incontri con gli
GRAFICA ALTOPIANO
La cantante
Dolcenera
150 le manifestazioni in programma per animare la stagione, un calendario che comprende
concerti, teatro, escursioni, danza, sport e tutto ciò che fa cultura e intrattenimento
Foto: Roberta Strazzabosco
Sabato 23 luglio: pranzo sociale Auser - serata
danzante con l'orchestra Enrico Marchiante
Domenica 24 luglio: serata danzante con l'orchestra
Walter Diamanti
Sabato 30 luglio: serata danzante con l'orchestra
Pietro Galassi (ingresso con consumazione 5,00 euro)
Domenica 31 luglio: serata danzante con
l'orchestra Sergio Cremonese
Venerdì 5 agosto: serata giovani con porchetta
offerta dalla Polisportiva Sotccareddo
musica dal vivo con G.P.L. Live
Sabato 6 agosto: serata danzante con l'orchestra
Roberto Polisano
Domenica 7 agosto: 1° Raduno Interregionale
Vespa Club - serata danzante con l'orchestra
I Cavalieri de Liscio - Estrazione lotteria
Tutte le sere funziona la rinomata cucina montanara
autori, primi fra tutti i finalisti del
Premio Campiello, e nelle piazze
“aperitivo con l’autore”. Per i
bambini è stato creato il
“GiocAsiago”, laboratori creativi e di letture in collaborazione
con le librerie locali, il museo Le
Carceri e il museo dell’Acqua
di Kaberlaba. Tante le iniziative per i giovani, con musica e
sport in primo piano. Da “Tutti
dentro- The big show” (13
agosto) e “Undergorund par-
ty” (14 agosto) in località
Prunno al grande evento di
cross free style con Brumotti
“On bike trial show” all’aeroporto Sartori (14 agosto). Ferragosto con il Company Contatto Tour e gli artisti di XFactor e Amici (15 agosto). E
poi la Notte Nera (20 agosto),
le mostre, il concorso di sculture in legno, i mercatini dell’antiquariato e dell’artigianato.
Senza dimenticare uno dei mi-
gliori motivi per visitare Asiago:
la produzione agroalimentare.
Sabato 6 agosto appuntamento con “La notte dell’Asiago
– il sapore sotto le stelle” con
degustazioni ed eventi di promozione dei prodotti locali,
ma anche il concorso del miglior formaggio Asiago Vecchio e Stravecchio prodotto
in malga (9 luglio) e “Il formaggio sotto il cielo di
Asiago” (27-28 agosto).
LE INIZIATIVE DEI COMMERCIANTI
Orari, chiusure per le
ferie, l’organizzazione
degli eventi estivi, le
novità proposte per
l’estate 2011. C’era
tanta carne al fuoco
lunedì sera al Millepini
dove una nutrita rappresentativa degli esercenti di Asiago si sono
incontrati con il consiglio Ascom Asiago e
l’amministrazione comunale per discutere e
proporre, per chiarire e delucidare non solo
questioni relative alla stagione estiva, ma anche per il futuro.Tra le prime questioni affrontate c’è stata la situazione creatasi a giugno con tanti esercizi chiusi per ferie nello
stesso periodo, spesso della stessa tipologia,
provocando disagio a turisti e residenti. Una
problematica che da anni è presente ma che
quest’anno si è accentuata in maniera marcata
sia per la data di chiusura delle scuola sia, è
stato ipotizzato, anche per la Grande Rogazione
“alta” che ha portato molti ad andare in ferie
dopo.Anche l’apertura serale degli esercizi, o
almeno l’illuminazione delle vetrine, durante i
mesi estivi è stata discussa. Negozi aperti o almeno illuminati favoriscono l’animazione del
centro storico dopo cena ed in più incoraggiano acquisti durante il giorno. Pare che da questo fine settimana i negozi sperimenteranno
l’apertura serale nei fine settimana dandosi appuntamento a settembre per analizzare l’effettiva validità della proposta. Argomento chiave
della serata è stato però il calendario d’eventi
per l’estate; un calendario che vede oltre 160
appuntamenti solo ad Asiago da inizio luglio
a fine agosto. Eventi eterogenei tali da soddisfare ogni esigenza e pensati per portare il
turista, ma anche l’altopianese che ha voglia
di svago, non solo lungo Corso IV Novembre e nelle piazze principali ma anche nelle
vie parallele e nelle piazzette per valorizzare
tutto il centro storico. Si va dalla musica gio-
vane a quella classica, dall’arte pittorica
e quella da ballo e teatrale. Laboratori per
bambini e risvegli
muscolari. Appuntamenti
culturali,
naturalistici, storici,
ludici …. insomma di tutto, di più. Tra l’altro la
programmazione è stata pianificata in molti
aspetti “a quattro mani” ovvero con una fattiva
collaborazione tra Ascom, Pro loco, associazioni ed amministrazione comunale. Un dato su
tutti: il Comune ha predisposto una spesa di circa 95 mila euro per la programmazione estiva
(78 mila dal turismo, altri 15 mila dalla cultura)
ed altri 10 mila sono stati assicurati dal comparto
commerciale.“Uno sforzo immane per offrire
un’estate qualitativamente di livello a fronte di
tagli importanti al bilancio turistico,” spiega l’assessore al turismo Roberto Rigoni che per l’anno 2011 si trova a confrontarsi con una crisi
economica che se da una parte esige eventi per
richiamare il turista titubante, dall’altra impone
un taglio di 150 mila euro al bilancio turistico.
“Solo grazie all’appoggio del comparto turistico si è potuto garantire un così ricco calendario. Uno sforzo collettivo gratificante”. “Credo
che questi incontri siano fondamentali per capirsi e ragionare insieme per il bene di tutto il
paese – commenta Angela Carli, presidente dei
commercianti asiaghesi – Sono state gettate delle
basi importanti anche per il futuro, anche perché si
riafferma la volontà di tutti di garantire lo sviluppo
del nostro prodotto turistico”. Ultima novità per
l’estate: i commercianti di Asiago hanno sottoscritto una convenzione con l’Enpa che prevede la
dislocazione in varie zone del centro di distributori
di sacchetti per la raccolta degli escrementi dei cani.
I commercianti hanno acquistato i sacchetti ed i
distributori, i volontari dell’Enpa provvederanno al
controllo della fornitura dei sacchetti stessi. Un’altra collaborazione utile per tutti. Gerardo Rigoni
GRAFICA ALTOPIANO
TURISMO
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l’Altopiano
Sabato 9 luglio 2011
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Il Patto di stabilità: che brutta bestia!
ATTUALITA’
Perché non si fa la tal opera?
Colpa del patto di stabilità. Perché non si può procedere ad
asfaltare le strade o a rifare i
marciapiedi? Colpa del patto di
stabilità. Pare che attualmente
tutto sia colpa di sto benedetto
patto di stabilità. Ma poi cos’è
sta roba che tiene sindaci e assessori con le mani legate, che
rallenta o causa il posticipo di
opere pubbliche ed investimenti
sul territorio? Non si potrebbe, in
L’accordo pluriennale per la riduzione della spesa pubblica tiene bloccate nei Comuni anche
le opere necessarie. Pur disponendo di fondi, gli enti locali non possono spenderli
maniera bonaria s’intende, mandare il famoso patto a quel paese? Infine le regole sono fatte dagli uomini quindi variabili o, più
semplicemente, per essere
disattese. Ma qua non è così. Anzi
le sanzioni per lo “sforamento”
del patto di stabilità sono pesanti
e potrebbero compromettere la
sopravvivenza dell’ente locale
stesso. Il patto di stabilità è un
accordo pluriennale di riduzione della spesa pubblica per as-
sicurare una stabilità maggiore
all’economia e riducendo nello
stesso tempo l’esposizione degli enti pubblici con le banche.
Vuole
cioè
ridurre
l’indebitamento (e quindi in definitiva il rapporto debito/pil)
applicando le regole semplici del
buon padre di famiglia: si spende solo se i soldi ci sono. Esso
parte da un accordo tra gli Stati aderenti alla Ue per ridurre i
propri debiti pubblici. Debiti che
Sapor d’acqua natia
L’arcivescovo piega la schiena al Principe
In quel Principato dal fascino così
appetitoso tutto è sparato alle stelle:
dallo stile di vita a quello di pensiero, dalla lunghezza degli yacht ai
prezzi dei ristoranti, dalla pulizia delle
strade alla magia del suo Gran Premio. Un pezzo di terra dove tutto è
chiaro, limpido ed entusiasmante.
C’è un solo dubbio che potrebbe
sorgere ai monegaschi in questi
giorni successivi ai festeggiamenti
per il matrimonio (si può chiamarlo così?, ndr)
tra Alberto e la bella nuotatrice sudafricana
Charlene: il loro Principe passerà alla storia come
un governante d’alto spessore o per essere candidato alla possibile benemerenza da parte della Banca
Mondiale del Seme? Eggià, perchè dopo i due figli
riconosciuti, altri due marmocchi si prospettano
a battere cassa nelle tasche e nei pensieri del regnante. Anche se l’alta diplomazia – come sono
prevedibili le diplomazie di qualunque ente! – s’affretta a negare il tutto. Resta il mistero di quella
fuga inaspettata di Charlene bloccata in tempo dagli
agenti del Principe: le sue lacrime di fronte al nonimbarazzo dell’arcivescovo ne potrebbero essere
domattina la prova eclatante. Alberto come Cesare: quando il popolo gli chiedeva sesterzi (cioè
soldi) lui amava dire che Cesare va sempre dritto
e non sterza mai. Cesare come Alberto. O come
tanti regnanti accecato dal potere. Un matrimonio
di rito cattolico celebrato dall’arcivescovo e da
altri tre vescovi: una delle bufale più grandi e sorprendenti dell’ultimo decennio (forse ancor più
di quello di Briatore-Gregoraci celebrato dal
card. Paul Poupard, Presidente emerito del dicastero Fede e Cultura, ndr). Perchè una Chiesa che da troppo tempo si barrica dietro una
morale sessuale ferrea e inavvicinabile dimostra di cedere per l’ennesima volta al nettare
del potere e della diplomazia. La teologia insegna che uno dei tre presupposti necessari per
la validità di un matrimonio è la libertà di chi lo
contrae: fino a prova contraria una sposa che
scappa e viene costretta a rientrare per non
bloccare i festeggiamenti non è segno di grandissima libertà. A meno che l’ultima frontiera
della fanta-teologia non si prenda il lusso di
giustificare l’esatto contrario facendolo pas-
sare per l’eccezione che conferma la regola. Il
messaggio che per l’ennesima volta è passato in
mondovisione – oltre alla gioia costretta e alla mal
celata tristezza delle nozze – è che chi oggi è onesto con se stesso, con gli altri e con Dio passa per
fesso anche agli occhi della Chiesa. Meglio peccare pubblicamente, riconoscere figli a dismisura
e poi addossarsi una corona come immunità piuttosto che accettare con sofferenza lo sbaglio di
una scelta fatta e chiedere di riavvicinarsi a Dio con il
cuore sereno. Questa Chiesa non ci piace e ci preoccupa per l’incoerenza massima: potrebbe piacere ad
Alfonso Signorini, a Candida Morvillo o alla redazione di Studio Aperto che hanno fatto del gossip il loro
cavallo di Troia per creare cultura ma non può che
rattristare il popolo che dentro le ferite della storia va
cercando Dio con il cuore ferito e contrito. La salvaguardia dell’istituzione sembra valere davvero di più
che la tutela dagli scandali dei più piccoli e dei più
deboli: ma a questo la Chiesa ultimamente sembra
non dare troppo peso. Ci sarebbe almeno piaciuto
che l’arcivescovo avesse evitato quell’imbarazzante
domanda a Charlene sull’importanza della fedeltà e
del perdono. Prima di tutto per non fare passare per
fessi quelli che quella domanda l’hanno sentita uscire
dalle sue labbra. Eppoi per avere la certezza che almeno l’arcivescovo fosse a conoscenza dell’invalidità di quel matrimonio. Che, stanti alla teologia cattolica che tanto piace a Santa Roma a Chiesa, chiede tre
condizioni: libertà, fedeltà e accettazione della prole.
Sull’ultima si può discutere, sulla seconda apriamo
un dibattito. Sulla prima, però, c’era già un biglietto di
sola andata pronto per il Sud-Africa. Tutto troppo
chiaro: a meno che la Chiesa per i principi non abbia
un formulario diverso da tutti gli altri mortali. La qual
cosa non ci stupirebbe più.
Don Marco Pozza
gli Stati hanno spalmato
su tutto l’apparato pubblico; che per l’Italia significa governo, regioni, province e comuni. Ma se gli
enti locali hanno finora “risparmiato” 4,3 miliardi di
euro (e ciò nonostante i
minori trasferimenti per
1,5 miliardi) non così lo
Stato che continua a spendere e quindi provocare
uno sforamento del patto
di stabilità Ue che viene
poi spalmato sugli 8.800 Comuni, 110 province e 20 Regioni. Quindi le Regioni e Province non possono “spendere”
trasferendo fondi ai Comuni e i
Comuni non possono fare le opere necessarie. Qui poi entra un
altro di quei meccanismi contorti
che contraddistinguono sempre
la burocrazia: Comuni virtuosi,
cioè con i conti in regola e con
entrate che possono coprire il pagamento dei debiti, si trovano a
non poter disporre dei soldi che
hanno in cassa perché i calcoli
su quanto uno specifico comune
può spendere viene fatto sulla capacità di spesa storica e non annualmente secondo le entrate stimate dal bilancio di previsione.
Così il Comune di Asiago per
esempio, pur avendo in cassa
3.717.000 euro non può spen-
Gli appuntamenti sull’Altopiano via sms
L’assessorato al Turismo della
Comunità Montana Spettabile Reggenza dei 7 Comuni
presenta un servizio via SMS
che informerà gli utenti circa
le manifestazioni turistiche e
culturali più importanti proposte nei vari comuni
dell’Altopiano durante la stagione estiva.
I messaggi, completamente
gratuiti, giungeranno direttamente al cellulare di cittadini
e turisti che ne faranno richiesta. Il servizio si va ad af-
Harry Potter e i Doni della Morte, Parte 2
CINEMA LUX ASIAGO
*proiezione in 3D
GRAFICA ALTOPIANO
GRAFICA ALTOPIANO
PRIMA MONDIALE
13 Luglio ore 16.00* 18.30* 21.00* - 14 Luglio 16.00* 18.30 21.00* - 15 Luglio 16.00* 18.30 21.00*
16 Luglio 16.00* 18.30 21.00* - 17Luglio 16.00* 18.30* 21.00 - 18 Luglio 16.00* 18.30 21.00*
derli, nemmeno per le opere già
incantierate; lavori pari in questo
momento a oltre 3,4 milioni di
euro. Secondo i calcoli del patto
di stabilità il Comune diAsiago ha
infatti una “capacità di spesa” di
poco più di 1,8 milioni di euro. E
quindi per non sforare il patto, che
comporterebbe nell’anno prossimo minor trasferimenti pari alla
cifra di sforamento, il Comune
si trova a dover spostare in
avanti il pagamento di opere già
avviate, il rallentamento della realizzazione di altre e il posticipo
dell’avvio di altre ancora. “Siamo arrivati al paradosso – commenta il sindaco di Asiago Andrea Gios – Sforare il patto di
stabilità significherebbe compromettere l’attività amministrativa futura, rispettarlo significa tenere bloccate opere ne-
cessarie. In più questo “imbuto” causato dal patto rallenta anche il rilancio economico perché tiene bloccate le opere pubbliche,
primo gradino di un rilancio
economico e sociale”.
“E’ esasperante – aggiunge l’assessore ai lavori pubblici, Giampaolo Rigoni –
Dobbiamo fermare alcuni
lavori già progettati e messi nel piano delle opere per
il patto di stabilità. Una
scelta difficile perché oramai
opere “superflue” non ci sono,
qui si deve decidere su quali vie
non asfaltare o quali marciapiedi
lasciare indietro. Scelte che alla
fine gravano sul ben stare dei
nostri cittadini”. “Per cercare di
sopperire alla sofferenza di liquidità delle ditte che eseguono
opere per il Comune di Asiago
abbiamo stilato un accordo con
le banche che, a fronte di un
esiguo tasso, anticipano alle ditte
i soldi comunali bloccati dal
patto di stabilità – spiega Gios
– Poi Asiago ha proposto a
Veneto Sviluppo l’istituzione di
una sorta di fondo per le imprese dove attingere i pagamenti
comunali per non provocare ulteriori danni all’imprenditoria.
Ed i Comuni si toglierebbero un
fardello”. Gerardo Rigoni
fiancare ai METEO SMS già
proposti dalla Spettabile Reggenza lo scorso anno e che hanno riscosso un ottimo numero
di adesioni.
“La volontà – spiega l’Assessore Andrea Benetti- è quella di
informare in maniera diretta e
semplice circa le manifestazioni turistiche e culturali che si
tengono sull’Altopiano: si potranno così conoscere gli appuntamenti più importanti che
avranno luogo negli 8 comuni
senza il bisogno di dover tele-
fonare alle Pro Loco o agli uffici turismo locali”
Il servizio sarà operativo dalla
prossima settimana e coprirà i
mesi di luglio e agosto.
Gli utenti del servizio SMS
METEO riceveranno automaticamente i messaggi sulle informazioni turistiche, a meno
di un loro esplicita rinuncia.
Per tutti gli altri invece sarà possibile iscriversi seguendo le
istruzioni al link SMS NEWS
presente
sul
sito
www.reggenza.it
8
Sabato 9 luglio 2011
l’Altopiano
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Due anni di controlli in oltre 160 cave
ATTUALITA’
Oltre 160 cave verificate (164
nel dettaglio, meno 8 al
completamento), 70 sanzioni
amministrative contestate, 9
segnalazioni di reato e 7 infrazioni di polizia mineraria riscontrate. Sono questi i numeri di
due anni di attività dell’Ufficio
Cave della Provincia di
Vicenza, rinnovato nel giugno
del 2009 e potenziato per essere più incisivo nel
monitoraggio delle attività
estrattive. Oggi la struttura è
composta da 10 dipendenti
coordinati dall’ing. Filippo
Squarcina sotto la direzione del
direttore generale Angelo
Macchia. I compiti sono molteplici, dall’espressione di pareri tramite la Commissione
Tecnica Provinciale Attività
Estrattive, al ruolo di Polizia
Mineraria per monitorare la
sicurezza sul lavoro, passando per il controllo delle cave e
miniere in stretta collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato di Vicenza.
La competenza primaria per i
controlli è in capo ai Comuni,
ma Provincia e Corpo
Forestale in questi due anni
hanno svolto un importante
compito di supplenza.
Sono state contestate 70 sanzioni amministrative, per un importo di circa 6,3 milioni di euro, di cui
solamente 38mila incassati, mentre per il resto si aspetta l’esito delle audizioni e delle osservazioni
La competenza “politica” è in
capo al Presidente della Provincia Attilio Schneck, a testimoniare la delicatezza del settore, ed è stato proprio il Presidente questo pomeriggio a
tracciare un quadro della situazione “cave” nel vicentino.
“Nel giugno del 2009 -ha
esordito il Presidente- avevamo assicurato che avremmo
stretto i controlli sulle cave, riuscendo in due anni a visitare
tutte quelle attive sul territorio
e così abbiamo fatto. Una operazione che ci ha permesso di
“sanare” una carenza del passato, che legava i controlli ad
esplicite richieste dei Comuni
o dei cittadini. In questo modo
abbiamo tracciato una fotografia completa e dettagliata
sulle cave vicentine, ne conosciamo le condizioni di lavoro
e siamo in grado di monitorarle
meglio.” Le verifiche hanno
interessato tutte le tipologie di
attività estrattiva, dalle cave in
sottorraneo dei Berici alle
cave di marmo dell’Altopiano
di Asiago. Nel dettaglio: 76
controlli alle cave di marmo,
22 a quelle di argilla, 14 a pietre e detriti, 13 a calcare da
industria, 20 alle cave di ghia-
ia e 19 alle pietre dei Berici.
Sono stati effettuati controlli sia
di tipo amministrativo che tecnico, verificando la conformità con l’autorizzazione regionale, con il progetto e con la
normativa in materia di sicurezza. Questo il risultato: 7
cave non erano accessibili per
attività sospesa o ancora da iniziare, 87 si sono rivelate conformi ai provvedimenti rilasciati, mentre per le 70 attività non
conformi si è provveduto a
contestare le relative sanzioni
amministrative, ovvero ad avviarne i procedimenti tesi alla
verifica dell’attività e alla successiva eventuale notificazione di difformità e all’ingiunzione di sistemazione ambientale. Sono state contestate 70
sanzioni amministrative, per un
importo di circa 6,3 milioni di
euro, di cui solamente 38mila
incassati, mentre per il resto si
aspetta l’esito delle audizioni e
delle osservazioni. Solo 7 sono
invece le infrazioni di polizia
mineraria riscontrate, per un
importo, già incassato, di circa
9.000 euro.
Le problematiche emerse sono
per lo più piccole infrazioni relative all’utilizzo del cantiere: si
va dalle recinzioni mancanti
agli accessi non chiusi né delimitati al non rispetto del
cronoprogramma di scavo e
ripristino. Più rari, ma più gravi, i casi di asporto di materiale eccedente rispetto all’autorizzazione o fuori dal sito.
E’ stato completato anche il
rilevamento aereo delle cave
effettuato tramite un laser
scanner e una camera metrica digitale posti su un aereo
bimotore. I dati sono stati inseriti in una piattaforma integrata che ne consente la gestione tramite internet, permet-
tendo anche a terzi autorizzati, es. Corpo Forestale Regionale e Comuni, di accedere al
sistema e di poter effettuare
elaborazioni quali calcoli di
volume/sezioni.
E’ in fase di completamento
anche l’utilizzo della tecnologia del laser scanner a terra
per le quattro cave per cui non
è possibile il rilievo aereo, mentre si è conclusa la verifica
delle tre cave in falda in collaborazione con l’Università di
Padova. Completata entro
l’estate la verifica di tutte le
cave attive del vicentino, la
Provincia si concentrerà sul
controllo di quelle più
problematiche e sull’attività di
ripristino delle aree di cava
dismesse. E’ in corso anche
la predisposizione del bando
per l’incarico relativo ai nuovi
rilievi strumentali ed è in fase
di organizzazione il corso di
formazione e aggiornamento
in materia di polizia mineraria.
Con lo Spisal, inoltre, è in valutazione una collaborazione
per la verifica degli aspetti di
polizia mineraria inerenti le
macchine e gli impianti di cantiere.
Continua il processo relativo alla Cava Bisbant II
Continua a tenere banco a Foza la questione riguardante l’asta per l’assegnazione del terreno
per la coltivazione della cava Bisbant II. Una vicenda ingarbugliata sulla quale si sta cercando
di fare luce. E’ in corso infatti il procedimento penale a carico del sindaco di Foza Giovanni
Alessio Oro, dell’allora responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale geometra Roberto Costa
e del titolare della ditta C&C Marmi Alfonso Colpo, avviato in seguito alla denuncia della
Guardia di Finanza. I fatti risalgono al 2005: l’amministrazione comunale aveva indetto una
gara pubblica per dare in concessione un’area di circa 10.000 metri quadrati per l’apertura di
una nuova cava in località Val Vecchia sotto Tessar di Sopra. L’ipotesi avanzata dalla Guardia
di Finanza, e che si intende appunto verificare, è che tale asta per la coltivazione della cava
Bisbant II fosse stata “inventata” ad hoc, non per l’estrazione di marmo, ma solamente per
creare la via d’accesso alla cava Bisbant I, coltivata dalla ditta C&C marmi di Alfonso Colpo,
alla strada provinciale per Valstagna (strada che poi venne realizzata). Alfonso Colpo, Roberto
Costa e Giovanni Alessio Oro dovrebbero dunque rispondere dei reati di abuso d’ufficio e
turbata libertà degli incanti. Dopo una prima udienza svoltasi lo scorso 6 aprile, la prossima è
fissata per il giorno 13 luglio presso il tribunale di Bassano del Grappa.
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l’Altopiano
Sabato 9 luglio 2011
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ASIAGO
Festa per i migliori formaggi d’alpeggio
Asiago premia l’Asiago
Da Caserta due pizzaioli per la “Pizza
dell’Altopiano” dedicata all’Unità d’Italia
Sarà finalmente una festa pubblica a celebrare i formaggi vincitori del premio ai due migliori tra gli alpeggi soci dell’Asiago DOP,
produttori del formaggio di malga più buono nelle varianti Vecchio (estate 2010) e Stravecchio (2009). Giunto alla 5a edizione,
il Concorso esce dalle stanze delle sedi istituzionali, per coinvolgere tutti nella celebrazione del più pregiato e raro dei formaggi
stagionati, permettendo a ciascuno di conoscere quegli allevatori
“eroici” che conducono le proprie vacche libere nei pascoli durante i
mesi estivi e che fra mille difficoltà producono quell’Asiago rigorosamente DOP che il Consorzio di Tutela, gli enti locali, nazionali e comunitari, i coltivatori diretti e gli appassionati sostengono con forza.
Solo a questo formaggio, una volta stagionato due anni, Slow Food
ha concesso inoltre l’encomio del Presidio. L’appuntamento è per
sabato 9 luglio 2011, alle 17.30, sotto il palco in piazza Secondo Risorgimento ad Asiago. Al termine della premiazione, che sarà condotta da
Alberto Marcomìni, uno dei più illustri esperti di formaggio in Italia e
cultore delle produzioni casearie pregiate e di qualità, sarà offerto in
degustazione a tutti i partecipanti un pezzetto di quello stesso formaggio Asiago DOP di malga ricavato dalle forme utilizzate dalla giuria del concorso per determinare i vincitori. Saranno presenti i
malghesi, il sindaco di Asiago
Andrea Gios, il dottore forestale
Gianbattista Rigoni Stern ed i
rappresentanti della Comunità
Montana “Spettabile Reggenza
dei 7 Comuni”. Prima del brindisi finale all’Asiago di malga,
con il Vespaiolo Spumante DOC
Breganze e con il Cabernet
Savardo DOC Breganze della
Cantina Beato Bartolomeo da Breganze, ci sarà un gustosissimo
“fuori programma”: Raffaele Colucci e Giovanni Fiorillo, due
pizzaioli casertani DOC, prepareranno in un forno a legna la
“Pizza dell’Altopiano” di loro invenzione e messa a punto dal
giornalista gastronomico Vincenzo D’Antonio. Su un morbido
impasto alla napoletana, scaglie di formaggio Asiago Mezzano
DOP, pomodorini del Piennolo del Vesuvio DOP e, ad uscita dal
forno, una coperta di sottili fette di Speck Alto-Adige IGP e olio
extravergine d’oliva. Questa pietanza, a 150 anni dall’Unità d’Italia
che si celebra quest’anno, unirà nuovamente in piazza ad Asiago
il Nord ed il Sud attorno a ciò che di più prezioso il nostro bel
Paese dispone: uno straordinario patrimonio di cultura e di sapienza alimentari ed una grandissima predisposizione alla condivisione
ed alla convivialità. La manifestazione è organizzata dal Consorzio
per la Tutela del Formaggio Asiago con il coinvolgimento del Comune di Asiago e della Comunità Montana “Spettabile Reggenza
dei 7 Comuni”, che da quest’anno entrano ufficialmente a far
parte della giuria che premierà il miglior formaggio di malga, insieme a rappresentanti di Slow Food, di ONAF, di Veneto Agricoltura e del Consorzio Formaggio Asiago.
FARINELE, KUMO E COLLIBIE: I RISTORATORI DELL’ALTOPIANO
DI ASIAGO RIPORTANO IN MENU I PRODOTTI TRADIZIONALI
Un gruppo di locali del mandamento Confcommercio di Asiago si impegnano a proporre in stagione quindici specialità agroalimentari del territorio
Chi vuol conoscere davvero la
ricchezza
naturalistica
dell’Altopiano di Asiago non
deve limitarsi a percorrere le
sue vie di montagna, dalle semplici passeggiate alle più impegnative arrampicate. Deve anche cercare sentieri diversi ma
non per questo meno emozionanti: stiamo parlando dei sentieri del gusto, che non mancano di riservare qualche sorpresa tra i tanti prodotti di un
patrimonio gastronomico caratterizzato da nomi noti (tra i
formaggi soprattutto) e qualche illustre sconosciuto.
Proprio questo percorso, denominato “Altopiano di Asiago,
Altopiano di Gusto” è affrontato da un gruppo di ristoranti
del locale mandamento
Confcommercio (ad oggi
sono 15, ma si prevedono
ulteriori adesioni nelle prossime settimane), che hanno
deciso di impegnarsi ad inserire nel loro menu, a seconda della stagionalità,
quindici prodotti che caratterizzano la cucina del territorio. Alcuni sono dei must
immancabili per un locale di
montagna (come la selvaggina e il maiale), altri sono
sapientemente recuperati da
una tradizione di sapori davvero unica.
Ne è nato così una sorta di calendario dei sapori, che vedrà i
menu di questi locali arricchirsi di alcune prelibatezze decli-
nate in piatti della tradizione. E
se con l’estate si entra nella stagione dei funghi, della patata di
Rotzo e del sedano selvatico, la
Formaggio Asiago e Comune di Asiago:
è accordo per la promozione integrata
primavera sarà il momento ideale per riscoprire, ad esempio,
l’aglio orsino, le cui foglie giovani vengono utilizzate per dare
sapore ad insalate, formaggi teneri e patate lessate. Oppure gli
asparagi di bosco, perfetti per
un risotto, ma anche come ingrediente di squisite frittate. I
Un’intesa volta alla promozione integrata di prodotto e territorio, attraverso l’instaurazione di un rapporto
di collaborazione continuativo e di lungo periodo. E’ stata sottoscritta qualche giorno fa dal Consorzio per
la Tutela del Formaggio Asiago ed il Comune di Asiago. Grazie a quest’intesa, completamente inedita
nella storia consortile dell’Asiago, il formaggio DOP sarà promosso negli eventi estivi ed invernali del
Comune di Asiago; ma non solo: Consorzio e Comune, anche attraverso le istituzioni a loro collegate,
agiranno sinergicamente anche fuori dal territorio di origine, nell’ottica di potenziare il marketing del
territorio e promuovere congiuntamente un Altopiano che con i suoi 8.000 ettari rappresenta il più grande
comprensorio d’Europa di pascoli in attività. Il Consorzio di Tutela integrerà la valorizzazione del
territorio di origine dell’Asiago DOP nell’ambito delle proprie attività promozionali. Il Comune di Asiago
conferma inoltre il proprio impegno ad incentivare la produzione del Formaggio Asiago nelle malghe del
comprensorio di propria competenza, in particolare inserendo nei nuovi contratti di concessione in uso
degli alpeggi l’obbligo di marchiare come Asiago DOP “Prodotto della Montagna” almeno il 40% del latte
caseificato. Altri punti su cui Comune e Consorzio di Tutela sono convenuti riguardano l’incentivo
dell’utilizzo del formaggio Asiago DOP nei ristoranti del territorio, l’inserimento delle manifestazioni
organizzate dal Consorzio di Tutela sull’Altopiano nel programma G.D.F.
Il nuovo calcio d’inizio per la Lega Nord dell’Altopiano avverrà con la Festa Lega Nord Altopiano
7 Comuni venerdì 15 luglio 2011, presso lo Sporting Residence di Asiago, dove saranno ospiti:
l’assessore al bilancio e agli enti locali Roberto Ciambetti, l’assessore al turismo e al commercio
estero Marino Finozzi, il consigliere regionale Nicola Finco, l’assessore provinciale Cristina
Sandonà, la segretaria Lega Nord della Provincia di Vicenza Maria Rita Busetti, il senatore Paolo
Franco, l’Onorevole Manuela Dal Lago, l’Onorevole Emanuela Munerato, l’ex Onorevole Europeo Erminio Boso e un ospite a sorpresa. La giornata aprirà alle ore 16.30 con un convegno “La
Lega in Altopiano – il Futuro per la Montagna”. A termine dell’incontro sarà servito un aperitivo
in giardino, successivamente ci sarà una ricca cena a buffet con prodotti tipici locali, continuando
poi con musica e divertimento.
GRAFICA ALTOPIANO
LA FESTA DELLA LEGA NORD
boschi di Asiago sanno offrire
poi anche altre delizie utilizzate
dai ristoratori tra aprile e maggio: ad esempio le collibie e le
spugnole, due funghi pelibati e
molto ricercati in cucina. E poi
il kumo (cioè il cumino), i
carletti, il tarassaco (che da
queste parti si raccoglie a mag-
gio) e gli spinaci di monte,
vale a dire il “buon Enrico”
o farinele, ottimo per minestre, come condimento di
pasta e riso, come ripieno di
ravioli o passato in padella.
Nella stagione fredda, invece, quando l’orto va in letargo e con lui anche prati,
campi e boschi, ci si rivolge
alla carne, prima di tutto,
come dicevamo, la selvaggina e le specialità a base di
maiale. E così faranno anche i Ristoratori di Asiago,
rispettosi del ciclo della natura e pronti, con i primi di
marzo, a tornare a raccogliere
le prime erbe spontanee per
annunciare, nuovamente, l’arrivo della primavera.
Maggiori informazioni sull’iniziativa
nel
sito
www.ristoratoridivicenza.it, il
portale della cucina di
Confcommercio Vicenza.
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l’Altopiano
Sabato 9 luglio 2011
Pellegrinaggio Nazionale sul Monte Ortigara
Il culto degli avi è un sentimento che certamente onora gli
uomini e dunque anche Marco Ambrosini di Asiago e la
sua numerosa famiglia.
E’ infatti dal lontano 1979,
l’anno in cui il nonno, l’alpino
Marco Ambrosini , classe
1895, Battaglione Bassano, 6a
Compagnia, lasciò questa terra, che il nipote, Marco anche
lui, assieme al fratello Stefano ed ai propri familiari, si reca
in pellegrinaggio il 24 giugno
di ogni anno in località “Ai
Marcai”, non lungi dal Forte
Verle, a quota 1630. E’ lì, infatti, che il 24 giugno 1915,
durante un attacco contro le
postazioni nemiche, il nonno
ebbe salva la vita perché una
pallottola austriaca a lui diretta si conficcò nel tronco di un
abete dietro il quale si era
appollaiato in una fase dell’assalto. E dal momento che finora agli alberi non si danno
encomi né medaglie al valore, il “vecio” Ambrosini decise di provvedere lui ad elogia-
gimento, partenza per il
M. Ortigara dei Vessilli e
del Labaro dell’Associazione Nazionale Alpini.
Alle ore 8 presso quota q.
2105: la Messa officiata
dall’Alpino don Rino
Massella, cappellano della Sezione di Verona; deposizione di corone al
Cippo Austro-Ungarico a
quota 2101. Lungo l’itinerario di discesa, soste
e brevi letture tratte da “I
fogli
del
capitano
Michel”. Leggerà i brani
l’autore Claudio Rigon.
Alle
ore
11
nelle
adiacenze della Chiesetta
del Lozze: alzabandiera,
onori al Labaro Nazionale dell’A.N.A, ai Caduti
(deposizione corona),
orazione ufficiale e S.
Messa.
Gli organizzatori della
manifestazione informa-
no che la carreggiabile
avrà senso unico di marcia fino alle ore 12.30, nel
tratto Piazza Saline-Passo Stretto-Campo Magro,
poi da tale ora il senso
unico viene invertito.
Vale la deroga al divieto
di attendamento da venerdì 8 fino a domenica
10. Inoltre da giovedì 7 a
domenica 10 divieto di
transito e sosta per i camper ed autocaravan da
Piazzale delle Saline a
Piazzale di Passo Stretto,
si ricorda che il parcheggio di Piazzale di Passo
Stretto risulta riservato ai
pullman, pullmini ed autorizzati; gli altri veicoli
possono parcheggiare
sulle strade vicinali e
dove possibile, purché
non siano di intralcio al
traffico.
Giovanni Dalle Fusine
FRATELLO ABETE
In memoria di Marco Ambrosini
re il comportamento dell’albero e per questo applicò sul
suo tronco un cartello – che
resistette per molti anni suscitando la curiosità e la commozione dei camminatori in
transito - con il quale ricordava il fatto d’armi cui aveva partecipato, esprimendo in tal
modo la sua fraterna riconoscenza all’abete che gli aveva
salvato la vita: e siccome il
tempo passava meglio per lui
che per la pianta, allorchè
questa, per gli acciacchi, stava per tirare le cuoia, ci aggiunse un’appendice che
diceva:”Questo abete sta per
finire, ma Marco Ambrosini
resiste ancora”. Ora sul posto sorge un cippo in pietra
che porta incise le sue parole
per tanti anni affisse sul tronco dell’albero, la data del fatto
d’armi cui Ambrosini partecipò, ed il nome di tutti gli alpini
caduti in quel combattimento.
La prima volta erano in pochi,
si contavano sulle dita di una
mano, poi le famiglie sono cresciute, qualche affezionato
amico si è accodato, e piano
piano, anno dopo anno, l’appuntamento “Ai Marcai” si è
trasformato in un incontro di
centinaia di persone - talune
giunte anche da lontano - che
prendono parte al rito di commemorazione, partecipano al
“rancio” generosamente offerto dagli Ambrosini e dai suoi
amici per poi terminare la giornata in allegria al suono di canti
e musiche. Anche quest’anno
l’appuntamento ha avuto il
consueto successo con la partecipazione di intere famiglie
e, naturalmente, di molti “veci”
- ed anche qualche “bocia” –
delle sezioni alpine di Barco di
Levico, Sovizzo, Golosine di
Verona, Monte Berico di
Un premio per Durando
La medaglia del Prefetto di Vicenza per la sua
esperienza da internato nei lagher nazisti
Il 9 -10 luglio si rinnova il consueto raduno per ricordare il sacrificio di quanti
combatterono da ambo le parti nelle trincee della montagna altopianese
Sabato 9 e domenica 10
luglio le sezioni ANA di
Asiago, Marostica e Verona organizzano il pellegrinaggio nazionale al
Monte Ortigara. Il programma prevede per la
prima giornata, alle 16,
l’ammassamento dei convenuti al Piazzale degli
Eroi di Asiago (sotto il
Sacrario), la formazione
di un corteo con il
Labaro Nazionale, Vessilli
e Gagliardetti; ore 16,30
deposizione della corona
al Sacrario; nella serata
di domenica (ore 21) si
terrà una conferenza di
Paolo Volpato al Teatro
Millepini dal titolo: “Alpini avanti! L’Ortigara è
presa: 19 giugno 1917 chi
per
primo
sull’Ortigara?”. Domenica 10 luglio: ore 6 da
Asiago, piazza II° Risor-
6
Questa foto è stata scattata un anno fa ovvero
domenica dell’ 11 luglio
2010 alle ore 6.00, in partenza per quota 2105 di
Cima Ortigara. Il bambino
ritratto, Mattia, indossa, e
sembra con orgoglio, il
cappello Alpino di suo
nonno ufficiale dell’8° Rgt.
Alpini . A dispetto di quanti si lagnano della data, dell’ora, del tempo, dei parcheggi, del rancio e di
quant’altro di negativo, la
sua presenza nei luoghi
dove i suoi trisavoli hanno
combattuto e perso la vita,
è estremamente importante.
Forse Mattia non ha ancora
compreso del tutto l’importanza degli avvenimenti storici, ma ci insegna molto.
Vicenza ed altri che, agli ordini del I° Capitano del 5° Reggimento Alpini Renato
Farinon, in rappresentanza
dell’UNUCI (Ufficiali in congedo), hanno reso omaggio
con i loro gagliardetti levati
verso l’alto, alla memoria di
Marco Ambrosini.
Non sono mancati momenti di
commozione allorchè nell’omelia della Messa al campo, il celebrante don Giovanni
Marchiorello dell’Unità Pastorale di Grumolo Pedemonte,
Centrale e Zugliano , preso lo
spunto dalla vita dell’alpino
salvata da quell’albero, ha poi
sollecitato i presenti a fare ciascuno la sua parte per contribuire al bene comune citando
d. Primo Mazzolari secondo
il quale “Il mondo si muove se
tu ti muovi”; e pure quando il
Luogotenente Antonio Pinna,
recitata la “Preghiera dell’alpino” ha portato il saluto del
Comandante della Brigata
“Sassari” in partenza per
l’Afganistan”. Sorpresa ha suscitato, infine, la perfetta divisa d’epoca da allievo ufficiale austriaco della Scuola
d’artiglieria di Innsbruk indossata dal nipote Pier Antonio
Dall’Oglio di Levico: e la stretta
di mano fra Marco Ambrosini e
Pier Antonio Dall’Oglio, i nipoti
dei due nemici d’allora, ha consacrato il ripudio di un passato
crudele e la promessa di pace e
d’ amicizia fra i popoli d’Italia e
d‘Austria.
Giovanni Zannini
20 mesi di paura, di testa bassa, di lotta per sopravvivere. E’
la vita che Durando Corà ha vissuto nei lager nazisti; sofferenze ravvisate dallo Stato Italiano già nel 1966 con l’assegnazione della Croce di guerra e poi il 10 giugno scorso con il
Prefetto di Vicenza che gli ha consegnato, assieme ad altri
internati, una medaglia quale riconoscenza. La storia di Durando è quella di tanti altri, di migliaia e migliaia di italiani presi
prigionieri dai tedeschi dopo la caduta del regime fascista.
Anche Durando, classe ’24, nativo della contrada Bosco, l’8
settembre è stato sorpreso nella sua caserma di Brunico assieme a suoi commilitoni del btg. Bassano. In poche ore gli
alleati del giorno prima sono diventati nemici, ed i soldati italiani
considerati dai tedeschi non solo avversari ma anche disertori.
Quindi nessuna attenzione particolare, nessuna pietas, anzi disprezzo e sospetto ha accompagnato il soldato italiano nella sua
odissea in terra germanica. Una storia come tante, ma non per
questo meno significativa. Anzi le vicende di Durando servono a
tenere alta la memoria, a non scordare mai quanto la ferocia
umana possa infliggere ai suoi simili. Prima di intraprendere il suo
“viaggio”, Durando è stato sottoposto ad un test dove fu interrogato e gli fu chiesto di aderire alla Repubblica di Salò. Il suo
rifiuto gli apri le porte dei vari campi di concentramento e di
lavoro in cui è stato mandato. “Appena presi, siamo stati
smistati in varie guarnigioni – ricorda Durando – Io inizialmente sono stato mandato a San Candido a pelare patate per
la mensa, poi sono stato mandato in un campo di smistamento
a Krems in Austria. Quelli erano 15 giorni difficili con poco
mangiare e nessuna informazione sulla nostra sorte. Da lì
sono stato mandato a lavorare in una fabbrica di carri armati
a Lienz. Lì la situazione migliorò un poco, ma si viveva sempre con la paura; una volta rischiai di essere picchiato perché
mi ero addormentato sul posto di lavoro ed un’altra volta
perché ritenuto dalla Gestapo un sabotatore. Solo l’intervento del mio capo reparto mi salvò la vita”. Il 25 aprile 1944 la
fabbrica fu bombardata dagli alleati e quindi per Durando si
prospettò un nuovo trasferimento, questa volta in Germania
a Berchtesgaden a pochi chilometri dal famoso “Nido delle
aquile”, la residenza bavarese di Hitler dove è stato impiegato come operaio per varie mansioni. “Il 24 aprile la zona fu
bombardata dagli americani, il cielo era nero da quante fortezze
volanti ci passavano sopra – ricorda – Qualche giorno dopo gli
SS ci accompagnarono in campagna dove doveva prenderci in
consegna un’impresa che stava costruendo l’autostrada per
Monaco. Alle 3 di mattina, visto che nessuno ci veniva a prendere
ho tagliato la corda”. Assieme a Durando si avviarono a piedi
verso l’Italia, un marchigiano, un napoletano ed un veronese. Insieme hanno camminato fino ad Innsbruck trovando lungo la strada
qualche buonanima che offriva loro chi un pezzo di pane, chi un
bicchiere d’acqua. Ad Innsbruck furono caricati su un treno fino
a Vipiteno e da li i quattro si portarono a piedi fino a Bolzano. “Da
Bolzano trovammo un camion che ci portò fino a Trento – racconta non senza emozioni - Da Trento un altro fino a Pergine ed
infine ancora con l’autostop raggiungemmo Bassano. Li le nostre strade si divisero e non li ho più rivisti”. Da Bassano Durando salì fino ad Asiago quasi assaporando ogni passo che lo avvicinava a casa. Dopo 12 giorni di cammino, di ulteriori stenti, di
paure e speranze, Durando entra in contrada Bosco per ricevere
gli abbracci dei famigliari che di lui non avevano più notizie da
settimane. “La prigionia mi insegnò l’arte dell’arrangiarsi –
ricorda ancora – Con le sigarette che mi facevo mandare nei
pacchi della Croce Rossa riuscivo a barattarli con del pane,
attraverso un prigioniero di Valstagna che faceva l’impiegato
nel campo riuscivo a far giungere notizie al mio fratello prigioniero in un altro campo. Poi con la generosità di tutti siamo
riusciti a venirne fuori”. Durando non è più ritornato in Germania e parlare di quanto successo gli costa molta fatica.
Ma quel campo 22 e il numero di matricola 32409 gli sono
sempre impressi nella mente. “Nessun segreto mi ha permesso di ritornare a casa – conclude – Solo stare zitto, non
farsi notare e soprattutto tanta fortuna”. Gerardo Rigoni
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Sabato 9 luglio 2011
Può capitare in un
battibaleno, a chiunque: la sera va tutto
bene e il giorno dopo,
un malore, una malattia o anche solo una
caduta con una brutta frattura e tutto diventa difficile, portando una persona
che fino al giorno prima poteva badare a se
stessa a perdere all’improvviso la propria autonomia. Allora
c’è bisogno di qualcuno che,
immediatamente, si faccia carico della situazione, che provveda a preparare un pasto caldo, a tenere in ordine la casa,
ad assistere e curare chi si
trova nel bisogno. Inizia così
un’affannosa ricerca della
persona giusta: la “badante”
colei che bada, appunto, colei che si fa carico dei problemi dell’altro. Già, ma dove
trovare quella giusta? Di solito ci si rivolge al Parroco, a
qualche altra badante presente sul posto, si chiede, ci si
affanna. E poi, quando finalmente si è trovata la persona
giusta iniziano le procedure
burocratiche ed amministrative per regolarizzarla, per il
permesso di soggiorno, per
7
Comunità Montana, Comuni e Cassa Rurale
assieme per lo “sportello badanti”
versare i suoi contributi. Tutte pratiche complesse da effettuarsi, molto spesso serve
arrivare a Vicenza presso la
Questura o presso altri uffici.
Si arriva così al termine di un
tormentato percorso, se tutto
va bene, se la persona è quella giusta, se potrà rimanere a
lungo altrimenti si è costretti
ad iniziare, daccapo, con
un’altra ricerca. Proprio per
venire incontro alle sempre
più numerose richieste delle
famiglie dell’altopiano la Comunità Montana Spettabile
Reggenza dei 7 Comuni ha coordinato un progetto tra tutti
gli otto comuni, che porterà
all’apertura di uno sportello,
per due volte la settimana,
presso la propria sede.
Qui , per tramite di una cooperativa locale, si garantirà
l’immediata risposta alle richieste della
gente assicurando, in pochi
giorni,
il
reperimento di
una persona
adatta a risolvere
le
problematiche
del caso. Persone che hanno effettuato un
corso di preparazione, che
possono provenire dall’estero ma possono essere anche
gli operatori socio sanitari dei
nostri paesi. Non sempre infatti l’anziano ha bisogno di
interventi per l’intera giornata; a volte sono richieste prestazioni anche solo in orario
antimeridiano, pomeridiano o
magari è richiesta la presenza
solo per la notte.
Il Presidente Lucio Spagnolo: “La montagna è una terra
bellissima ma quassù non è
sempre facile dare risposta ai
problemi della gente. Il nostro
territorio è vasto e poco abitato ; qui tante piccole
contrade sono ancora vive
grazie alle tenace presenza dei
nostri anziani. Si stima che
negli otto comuni siano alme-
no un centinaio le persone
assistite da “badanti”. È doveroso che le istituzioni vengano
incontro ai bisogni reali dei nostri cittadini” L’intero progetto costerà 15 mila euro l’anno
e la sua attuazione è stata possibile solo grazie alla sensibilità
dimostrata dalla Cassa Rurale
ed Artigiana di Roana che ha
accettato di buon grado di fi-
nanziare il 50% delle spese.
“Una banca vicina alla sua Gente, che conosce i bisogni del
territorio, non può rimanere
fuori da progetti di tale portata” ha affermato il Dottor Maurizio Zovi Presidente della Cassa Rurale “ molti di noi hanno
sperimentato di persona le difficoltà nella ricerca di una persona adatta all’assistenza dei
Tour Mosca – San Pietroburgo
alla scoperta del fascino della Russia
La Pro Loco Asiago in collaborazione con l’Assessorato al
Turismo e alla Cultura del Comune di Asiago, nell’ambito del
progetto culturale “I giovani
incontrano l’Europa” ha organizzato un viaggio culturale in
Russia, che si svolgerà tra il 30
Settembre ed il 7 Ottobre 2011.
Un’iniziativa importante e meditata a lungo che si rivolge, questa
volta, a chiunque abbia l’intenzione e la voglia di partecipare ad
una nuova ed entusiasmante proposta che permetterà a molti giovani e non solo, di toccare con
mano una terra molto spesso sconosciuta, se non sui libri di storia.
Una terra che però conserva un
importante patrimonio culturale e
delle tradizioni orientali spettacolari
poco diffuse e poco conosciute.
Una terra che racchiude tuttora i
segreti della propria storia all’interno delle proprie mura. Una terra
che si prospetta ricca di avventura e che diviene luogo d’attrazione per molti. Il viaggio sarà strutturato in otto intensi giorni, suddivisi rispettivamente tra Mosca
e San Pietroburgo e comprenderà la visita dei più importanti
monumenti russi, in perfetta
combinazione anche con una
serie
di
spettacolari
intrattenimenti serali. L’iniziativa verrà presentata nel corso
di un incontro pubblico che si
Un compleanno particolare
Non è tanto l’approssimarsi
della data del 13 luglio (giorno
del 60° compleanno di un
altopianese conosciuto da tutti
quassù: Germano Martello) a
fare effetto, quanto quella dell’appena avvenuto 40° anniversario di attività professionale
nell’ambito della fisioterapia.
Chi non è passato sotto le sue
mani possenti e gentili o all’Istituto Elioterapico di Mezzaselva
finchè è stato attivo o nel reparto riabilitazione del
nosocomio asiaghese o presso
lo studio “Fisio Sun” ?...60
anni: non lo diresti mai! Non
solo Germano è il fisioterapista in attività più longevo a livello nazionale, ma davvero
sembra un giovinotto: neanche
una ruga e un fisico da paura.
Il suo è stato un percorso lungo, carico di soddisfazioni professionali ed umane, denso di
continuità in ambito formativo
personale e di trasmissione di
esperienza ad altri. Interpellato
circa la motivazione che lo spinse fin a da ragazzo verso questa
professione, risponde: “Già a 15
anni, gironzolando per i boschi,
intorno al centro di Mezzaselva,
venivo fatalmente attratto dall’Istituto Elioterapico, luogo che
aveva una forte fascinazione su
di me. Mi piaceva l’impegno che
rilevavo negli addetti ai lavori,
mi piaceva l’aria che si respirava, mi contagiava la passione
degli operatori sanitari e nel
contempo sentivo un forte senso
di coinvolgimento umano verso
i degenti. Così ho deciso che vo-
Germano Martello
levo appartenere a quel mondo,
capire, studiare, imparare, fare la
mia parte. Poi, da sempre attento alla forma fisica avendo praticato attività sportive a livello
agonistico (atletica: lancio del
giavellotto, karate, pugilato)
continuo a farne di alternative
e garantisco l’importanza dell’attività fisica. Dopo il diploma universitario di fisioterapia, conseguito presso la Clinica Universitaria Ortopedica
di Padova, ho iniziato subito a
prestare la mia opera all’Istituto di Mezzaselva, seguendo
l’iter di routine: prima fisioterapista precario, poi di ruolo.
Ho inoltre operato, in veste libero-professionale in studi della
pedemontana e ho lavorato
presso il reparto ortopedico/
riabilitativo dell’Ospedale di
Asiago. E’ qui che ho avuto
modo di conoscere ed apprezzare - fino al punto di voler
condividere un percorso comune - la compianta amica Elena
Pertile, che venuta a mancare
ormai da tre anni, ha lasciato
un grande vuoto a livello personale e professionale. E’ infatti presso la sua dimora al Col
del Sole che abbiamo aperto insieme lo studio “FISIO SUN”,
ora trasferito in via Bgt. Piemonte, sempre ad Asiago. Al
suo posto presta supporto occasionale la giovane fisioterapista Irene Dal Sasso e invece
collaborazione continuativa, tre
noti specialisti: il Dott. Maurizio Zovi, specialista in ortopedia, il Prof. Italo Lanza, exPrimario specialista in Ortopedia e Traumatologia e medico legale (professionisti con cui collaboro fin dagli anni ’70) e il
Dott. Antonio Rigon, specialista
in Ortopedia e Artroscopia di
spalla e ginocchio e medicina
sportiva, noto a livello nazionale”. Durante i suoi “primi 40
anni”, Germano ha proseguito
l’approfondimento settoriale,
seguendo moltissimi corsi di
formazione: fisiokinesiterapia,
facilitazione neuromuscolare,
riabilitazione ortopedica e
neuromotoria, recupero funzio-
propri congiunti e noi crediamo che questo progetto sia davvero importante per il nostro
altopiano” . Ecco un bell’esempio di collaborazione e di sinergia
tra il pubblico e il “privato” tra
gli otto Comuni e una banca.
Un esempio che va nella giusta
direzione di servizio sociale, di
attenzione ai bisogni più intimi
e veri della gente altopianese.
nale in patologie cervicali e lesioni traumatiche, ginnastica
correttiva, idrokinesiterapia,
recupero funzionale in attività
sportive ed apprendimento di
tecniche terapeutiche alternative, come lo shatzu. E’ stato
inoltre a sua volta docente e
tutor per il diploma universitario per “terapisti della riabilitazione”. Presso lo studio “Fisio
Sun” vengono effettuati trattamenti manuali, come: massaggio terapeutico riflessogeno
connettivale e sportivo, trazioni e mobilitazioni vertebrali,
kinesiterapia, rieducazione
posturale, neuromotoria, funzionale oltre a praticare attività
motoria guidata e assistita. Vengono inoltre effettuate terapie
fisiche, quali: laser, tens,
ultrasuoni,
ionoforesi,
elettrostimolazione,
magnetoterapia e quant’altro
oggi la moderna tecnologia ha
messo in campo a livello
terapeutico. Possiamo dirci
quindi in buone mani! L’hanno
pensato così nel corso degli
anni, atleti del calibro di Gabriella Dorio (campionessa
mondiale e olimpionica di atletica leggera) Fabrizio Tescari
(olimpionico di sci alpino),
Walter Costa (atleta internazionale di MTB), Sandro Munari
e Miky Biasion, campioni mondiali di rally, tanto per citarne
alcuni. Allora, appuntamento
qui per i prossimi auguri “tondi tondi”: con un tipo così, ci
puoi scommettere!
Beppa Rigoni Scit
terrà sabato 9 luglio 2011, alle
ore 18.30, presso la sala
Consiliare del Comune di
Asiago. Il programma del viaggio si può scaricare dal sito
www.asiago.to – alla voce
Asiago ai Giovani; i moduli di
iscrizione si possono ritirare
direttamente presso l’Ufficio
del Turismo del Comune di
Asiago. Le domande vanno presentate all’Ufficio protocollo del
Comune di Asiago entro il 20
Agosto alle ore 12. Per informazioni sull’iniziativa si può contattare l’Ufficio Turismo e Cultura del Comune diAsiago: tel. 0424
464081
–
600203,
[email protected], www.asiago.to.
Ristorante
CASA
ROSSA
località Kaberlaba - Asiago
info 0424-462017
BIRRERIA
PIZZERIA
Musica dal Vivo
SABATO
199FEBBRAIO:
Sabato
luglio
Le DEA
GRAFICA ALTOPIANO
ATTUALITA’
l’Altopiano
8
Sabato 9 luglio 2011
l’Altopiano
8
ROANA
Terminati i lavori di ripristino e abbellimento
dell’area dei graffiti della Valdassa
Ma preoccupa la roccia su cui sono incisi, che si sta sgretolando e rischia di cancellarli per sempre
Sono bravi e lavorano per
un’ottima causa, per questo il
Comune di Roana stipula da
anni una convenzione con i
ragazzi dell’Operazione Mato
Grosso, incaricandoli di fare
lavori di manutenzione e sistemazione di aree comunali.
Così è stato recentemente
anche per quanto riguarda la
zona dei graffiti della Val
D’Assa.
Sfalciata l’erba lungo i sentieri, tolti rami e tronchi, riparata
la rete e rimessi i lucchetti ai
cancelli, sistemate tabelle e
pedane, ripulito dai muschi le
sedute, tinteggiato le panchine, ripristinata l’aula didattica:
l’area è tornata ad essere fruibile in modo decoroso,
consono all’importanza del
sito, dove durante i mesi estivi
vengono organizzate regolarmente visite guidate a cura di
Archeidos (ogni martedì con
partenza da Roana e ogni sabato con partenza da Canove,
o per gruppi, su richiesta,
contattando il n. 0424
691100). Quello che però
preoccupa è proprio il
futuro dei graffiti: sono in
serio pericolo, visto che
la roccia su cui sono incisi si sta sgretolando.
L’allarme, scattato verso la fine 2009, ha messo in moto una serie di
sopralluoghi e portato a
segnalare il fatto alla
Sopraintendenza
archeologica di Padova.
Se la valorizzazione e la
fruizione spettano infatti
al Comune di Roana in qualità
di ente proprietario, la tutela e
la conservazione sono di competenza del Ministero per i
beni e le attività culturali.
“Per capire cosa stesse accadendo alla parete del
Tunkelbalt – spiega Andrea
Valente dell’Ufficio del Turismo del Comune di Roana –
abbiamo chiesto a una ditta
specializzata di fare le
necessarie verifiche.
Quando, dopo aver
aspettato la fine dell’inverno, si è dato il via a
queste, la situazione era
peggiorata parecchio,
oltretutto ci sono voluti sei mesi
per avere le prime indicazioni
scaturite dalle sperimentazioni
fatte su una piccola superficie
della roccia. La relazione del
perito geologo, arrivata verso
la fine dello scorso anno, ha
indicato come causa dell’alte-
A Treschè Conca l’unione fa la forza
e fa rivivere la Sagra di San Luigi
razione della roccia, oltre
agli inevitabili elementi naturali, l’ ipoclorito di sodio (ovvero varechina) contenuto
con ogni probabilità nelle sostanze usate per lavori di
pulizia della stessa effettuati a inizio degli anni 90". Praticamente, chi allora fu incaricato di ripulire la roccia,
usò, certo non di proposito,
prodotti che hanno portato al
degrado del carbonato di calcio nella roccia. Insieme a quanto
emerso
dalle
sperimentazioni, la
ditta Malvestio, incaricata delle verifiche, ha prodotto
un progetto per
portare a termine il
recupero della parete con lavori di sistemazione e restauro
conservativo, indicando una
spesa di 250.000 euro per la
superficie totale da trattare.
Cifra impensabile per le casse del Comune (al quale comunque non competono questi interventi) ma anche per
la Sopraintendenza. “Abbiamo
fatto presente l’urgenza della
situazione oltre che agli enti
competenti – spiega ancora
Andrea Valente – anche alla
Regione mediante una dettagliata relazione, con l’auspicio
di poter accedere ad appositi
finanziamenti regionali, ma ad
oggi non abbiamo ricevuto risposta. L’alternativa potrebbe
essere quella di una
rivalutazione dell’area in termini storici, il che non farebbe
diminuire il valore culturale,
ma, cambiando ministero di
competenza, potrebbe dare
maggiori possibilità di riconoscimento di finanziamenti necessari per eseguire gli interventi a salvaguardia di questo
nostro importantissimo patrimonio culturale”.
Silvana Bortoli
Miglior giocatore
Scalco Michel (Cosme)
Due belle giornate tra calcio, divertimento per tutti, musica, birra e stand gastronomico
Il 25 e 26 giugno nel
piazzale della chiesa
di Treschè Conca si
è svolta, dopo tre anni
d’assenza, la Sagra
di
San
Luigi
Gonzaga: evento che
è stato completamente rivisto grazie
all’impegno di tante
persone che, collaborando insieme
giorno dopo giorno,
hanno saputo organizzare e dare una
ventata di freschezza alla manifestazione rivelatasi ricca di
appuntamenti. Il progetto, nato poco alla volta, alla fine ha saputo arrivare ad un
grande risultato. La Pro-Loco di Treschè Conca, l’Amministrazione Comunale di Roana, gli sponsor, l’ Associazione dei
Commercianti, il gruppo Alpini di Treschè Conca, i parrocchiani e il numeroso gruppo di giovani del paese hanno saputo
lavorare insieme, dimoMiglior portiere del torneo
strando concretamente che
Zenari Pierfilippo ( Cav S.r.l.)
l’unione fa la forza. Il tutto
in un’atmosfera di grande
divertimento, tanto che a
Treschè Conca per due
giorni è stata festa grande!
A dar man forte alla sagra,
in concomitanza si è svolto
il 1° Torneo 24 ore di calcio
a 5 “San Luigi Gonzaga”. I
bravi organizzatori sono riusciti a portare sul nuovo
campetto in erba sintetica
ben 14 squadre di ragazzi
da tutta la provincia: bello
sport, spirito di squadra,
competitività e ricchi
premi hanno animato
questa novità. Nei
due giorni di sagra
erano attivi lo stand
gastronomico con ottima carne alla griglia
e panini caldi, un chiosco della birra e la
pesca di beneficenza
presso il centro parrocchiale. Non sono
naturalmente mancati i giochi di “una volta” per grandi e piccini: corsa con i sacchi, tiro alla fune, gioco “ del pomo”, corsa “ coi ovi” che hanno fatto per un po’ dimenticare i videogiochi di oggi. Da non
dimenticare la consueta lotteria, e le serate musicali: quella di
sabato con The Blonde Brothers, che hanno saputo portare in
pista tantissime persone giocando tra un repertorio revival e
uno più attuale, e quella di domenica all’insegna del liscio, del
karaoke e dei balli di gruppo in compagnia di Graziano. Tutto
ciò ha portato ottimi risultati, inimmaginabili inizialmente. Tornando al torneo di calcetto, a premiare le squadre sono stati il
Presidente della Pro-Loco di Treschè Conca Mauro Panozzo,
e il Presidente del Gruppo Alpini di Treschè Conca, Edèr
Panozzo. Domenica sera è stata assegnata anche l’ambita “Coppa Chiosco”, consegnata alla squadra che nell’arco dei due
giorni di sagra è riuscita a bere più litri di birra: vincitrice, con
ben 68 litri di birra in 24 ore, è stata la Dinamo Barricata Materasso, presieduta dal capitano Denis “Ciccio” Costenaro. “E’
stata dura organizzare tutto- commenta il Presidente della
Pro-Loco di Treschè Conca, Mauro Panozzo - soprattutto in
termini logistici, ma alla fine i risultati hanno ripagato tutti
gli sforzi: sono state due giornate meravigliose. Sono veramente soddisfatto della partecipazione dei giovani in
questo progetto e della voglia di fare che hanno dimostrato, sia prima che dopo la sagra, durante i noiosi lavori di
La squadra 1^
classificata del torneo
CAV srl Marano
nelle altre foto se avete
voglia mettete prima il
nome e poi il cognome
(ora è il contrario)
smantellamento e pulizia. Voglio complimentarmi anche
con gli organizzatori del torneo di calcio, che hanno saputo portare a Conca tanti ragazzi. A nostro favore ha
giocato il tempo, è vero, ma noi abbiamo fatto davvero
tutto il resto”. Agli occhi di tutti è balzato l’impegno, la
passione, la voglia di far bene e l’entusiasmo nel realizzare
un qualcosa di cui il paese aveva bisogno, dimostrando
chiaramente come l’innovazione dei “xovani” e l’esperienza dei “veci”, se messe insieme in nome dell’amore per il
proprio paese e della propria gente, sono senza alcun dubbio la giusta abbinata per arrivare ad un grande successo:
la sagra di San Luigi a Treschè Conca lo ha dimostrato.
Forse, come si auspica, questo potrà essere l’inizio di un
nuovo capitolo di unione e collaborazione fra tanta gente,
che prosegue per l’estate con un calendario ricco di appuntamenti. Treschè Conca vi aspetta!
Elena Prà
Classifica del Torneo di calcetto
1°:Cav S.r.l. Marano ( vincitori di Euro 2.000, coppa e
cesto di prodotti locali) - 2°:Cosme Marola (Euro 1.000,
coppa e cesto) – 3: San Giorgio di Perlena (Euro 500,
coppa e cesto) - 4°: Atletico Vino e dintorni Asiago 5°:Locanda Centrale - 6°: Impresa edile Robaj Ali - 7°:
Prix Pro Loco Caltrano - 8°: Bar Corso Asiago (dal 4°
all’8° classificato coppa e cesto) - 9°: Scapin Funghi –
Bar Tre Pezzi Treschè Conca - 10°: Living Bar Asiago
11° : K.P. Team - 12°: Dinamo Barricata Materasso13°: A.C. Pinot Nero Gruppo Alpini Treschè Conca 14°: Giuriato (cesto dal 9° al 14°).
Miglior portiere del torneo Zenari Pierfilippo ( Cav S.r.l.),
capocannoniere con 18 reti Edèr Baù ( Locanda Centrale, miglior giocatore Scalco Michel (Cosme).
8
Sabato 9 luglio 2011
l’Altopiano
9
“Via da qui il mercato di Campagna Amica!”
ROANA
“Commercianti ed esercenti di Tresché Conca chiedono all’Amministrazione
di non autorizzare per
l’estate 2011 il mercato di
Campagna Amica promosso dalla Coldiretti del
Veneto”. La mozione recante queste premesse, recentemente fatta protocollare
presso la sede comunale di
Canove dai titolari di negozi,
è stata accolta dall’Ufficio
per la gestione del Commercio, ragion per cui i banchi
vendita degli iscritti ai Coltivatori Diretti si sono spostati a Roana, nel piazzale antistante la chiesa di Santa
Giustina. Il documento spiega le motivazioni della richiesta, informando che i negozianti “sono presenti sul territorio per l’intero anno
solare esercitando una at-
I commercianti di Treschè Conca con un esposto al Comune chiedono che il mercato della Coldiretti
del Veneto non sia riproposto presso la frazione. I banchi si spostano nella piazza centrale di Roana
tività che per molti mesi riescono a mantenere in vita
fra mille difficoltà, offrendo nel contempo un servizio ai residenti e al turismo
itinerante anche nelle stagioni di scarsa o priva affluenza di utenti. Quindi –
continua la dichiarazione –
come si è oggettivamente
constatato nelle passate
edizioni autorizzate dell’iniziativa, questa viene ad
usufruire dell’unico periodo di massiccia presenza
turistica nelle giornate di
domenica nei mesi di luglio
e agosto, togliendo di fatto quei margini di vantaggio economico che permettono di poter continuare
l’attività per il resto del-
l’anno”.
“Prendiamo atto, seppur
con rammarico – commenta Dino Panozzo, presidente
della Coldiretti altopianese –
di queste lamentele inoltrate da alcuni commercianti di Treschè Conca. Il
mercato ora è stato trasferito a Roana, e la proposta riscontra tanto il favo-
re dei turisti quanto dei residenti. Spiacevole è notare che un evento settimanale dedicato al commercio alimentare sia considerato da taluni causa principale di eventuali mancati
incassi e di una crisi delle vendite. Il progetto
“Farmer’s Market” della
Coldiretti ha soprattutto
un obiettivo pubblicitario, serve a dare visibilità a chi coltiva, produce
e alleva quanto poi viene
consumato dal cliente, siano questi produttori della nostra zona o della pianura vicentina. Qui invece ogni uno guarda solo
al proprio orticello, limitandosi ad una visione
economica che non supera i confini della nostra
montagna. Penso sia er-
rato considerare positivo
solo ciò che fa cassa per
la propria attività, più
giusto è rivalutare tutto il
territorio a cui apparteniamo economicamente e
culturalmente. Credo che
una filosofia ottusa porti
il commercio all’isolamento, con naturali conseguenze negative per
quanto ruota attorno a
turisti e villeggianti, che
ricordiamo, non vengono
qui da noi solo per dare,
ma anche per ricevere.
Quello che mi chiedo –
conclude Panozzo – è dov’erano i commercianti
firmatari del documento,
quando si proponeva l’insediamento
dei
due
discount oggi attivi in comune di Roana?”
Giovanni Dalle Fusine
A Roana un’intensa attività per la valorizzazione della cultura cimbra
Proseguire nel recupero e
valorizzazione della cultura
cimbra attraverso la pubblicazione di testi nuovi e la ristampa di volumi “storici”
dell’istituto. E’ quanto prevede nel suo programma culturale l’Istituto di cultura
cimbra per l’anno in corso.
Ma l’attività non si limiterà
all’editoria; l’istituto sta organizzando la sistemazione
dell’area del Pack (sito legato alle origini del paese di
Roana) così come sta lavorando nel restauro del materiale fotografico di Aristide
Baragiola, autore di una straordinaria ricerca sulle case
rurali dell’altopiano fatte prima delle distruzioni della
Grande Guerra. Infine proseguiranno i corsi di lingua e
di cultura cimbra ad Asiago
e a Rotzo e la collaborazione con le scuole elementari
e medie dell’altopiano per la
realizzazione del progetto didattico educativo Unsar
Lant, Unsar Hertze, nonché
l’appoggio al gruppo
Ricco il programma culturale dell’Istituto diretto da Sergio Bonato con
nuove pubblicazioni e ristampe, restauro di materiale fotografico,
corsi di lingua cimbra e la sistemazione dell’area del Pack
folkloristico dei Grutzigar e la
gestione del Museo della Tradizione Cimbra di Roana.
Un programma ambizioso
messo insieme dall’istituto
che da quasi 40 anni lavora
per il recupero, la conservazione, la valorizzazione della
lingua e della cultura cimbra
dei Sette Comuni e dell’alto
vicentino, in stretto rapporto
con le associazioni culturali
della Lessinia veronese, della montagna trentina, della
Baviera e dell’Austria. Un
lavoro, tra l’altro, duplice perché rivolto sia alla popolazione locale, e alla sua necessità di riscoperta della propria
identità culturale, sia al turi-
S’inaugura la mostra dedicata ai Reti
Si inaugura sabato 23 luglio a
Cesuna (ore 18.00) la mostra
storica dedica al popolo dei
Reti. L’esposizione presso il
civico 44 di via Armistizio (di
fronte all’albergo Belvedere)
è organizzata dalla
pro Loco, patrocinata di Comuni di
Roana, Rotzo e Comunità Montana. Pannelli e immagini illustrano queste antiche genti,
la loro provenienza, il linguaggio e la scrittura, per arrivare
agli insediamenti. L’Altopiano
è parte in causa di questa realtà arcaica, avendo dato ai Reti
ospitalità molti secoli fa, ne è testimonianza il villaggio del Bostel,
i cui reperti fanno risalire la distruzione del sito, da parte dei
Cimbri, attor-
no al 1° secolo avanti Cristo.
Ad esser presi in esame dalla
mostra di Cesuna sono soprattutto la lingua retica, con gli
scritti evidenziati sui vasi in terracotta del Bostel, posti a confronto con altri rinvenuti sui
manufatti scoperti in zone diverse del nord Italia.
L’esposizione rimarrà aperta al pubblico fino al 28 agosto; Orario:
feriale 16 / 19, festivo 10 / 12 16 / 19
G.D.F.
smo con manifestazioni ed eventi
che cercano di
soddisfare la voglia di conoscenza approfondita
del turista verso
il territorio che lo
ospita.
“Un programma
sì ambizioso, ma
che deve far conto anche di difficoltà vecchie e
nuove e con risorse sempre più limitate –
commenta il presidente dell’istituto Sergio Bonato –
Ancora oggi siamo in attesa
del finanziamento regionale
già deliberato e anche le amministrazioni comunali fanno
fatica a assicurarci un sostegno. Stiamo, infatti, cercando contatti anche con privati
per mantenere quanto ci siamo prefissati, ma l’apporto
degli enti locali sarebbe fondamentale. Noi siamo pronti
a garantire la nostra disponibilità attiva e concreta a collaborare nell’organizzazione
di eventi con le nostre risorse umane e documentali”.
Tra le pubblicazioni in attesa
di uscita, oltre ai Quaderni di
Cultura Cimbra semestrali, la
Saga dei Federle di Valeriano
Federle (storia di una famiglia della Germania medioevale migrata sull’altopiano),
la storia di Conco ricostruita
da Dionigi Rizzolo, la pubblicazione dei diari di don Andrea Grandotto parroco di
Cesuna nel periodo della
Grande Guerra, una ricerca
sul tema “Lavori e Costumi
nel Tempo” ricerca sulla attività economica e sui costumi della tradizione cimbra
curata da Giampaolo
Pesavento con l’università
degli anziani, una raccolta di
scritti di mons. Luigi Sartori
dal titolo “Hortan Buar” e le
ristampe della grammatica
“An Minzich Simbro” di
Umberto Patuzzi e la “Storia
dei Sette Comuni e delle
Contrade Annesse” dell’abate Modesto Bonato.
Gerardo Rigoni
Raduno dei vacareti a Cesuna
A Cesuna il 10 luglio sulle pendici dello Zovetto
nella casareta degli Ostarei si terrà il terzo raduno
dei vacareti.
Alle 9.30 -10.00 ritrovo nel piazzale della ex stazione. Alle11.30 la Messa celebrata dal vacareto
don Germano Corà, parroco di Camporovere.
Alle 13.00 il pranzo.
Tra gli altri, hanno confermato la loro presenza
i vacareti: Andrea Nicolussi Golo di Luserna
autore di “ Guardiano di stelle e di vacche”;
Giorgio Rigoni Candida dalle Ave di Asiago;
autore di numerose pubblicazioni sulle tradizioni
altopianesi; Virgilio Panozzo Ostarello d’Australia, storico di Treschè Conca e cittadino onorario
del comune di Roana; Cecilia Tribbia del Graspo,
poetessa dialettale delle Bregonze di Chiappano
che porterà la testimonianza dei vacareti della
pedemontana, Sergio Bonato dell’Istituto di Cultura Cimbra di Roana che porterà la testimonianza dell’autore vincitore del 1° premio “M. Rigoni
Stern”.
8
Sabato 9 luglio 2011
l’Altopiano
10
“Il paese è fermo? Colpa
di chi ha governato fin qui”
Gallio è fermo. Nessuna opera in corso, nessuna operosità, nessun dinamismo. Solo
tante dichiarazioni ad effetto,
ma poca sostanza. E’ quanto
rimproverano le minoranze
consigliari al sindaco di Gallio
Pino Rossi e alla sua giunta.
Accuse che il sindaco rimanda al mittente, con il solito impeto che lo contraddistingue
senza temere polemiche, a difesa non solo del proprio operato ma anche di quello dei
suoi assessori e consiglieri.
“Gallio è fermo, sono totalmente d’accordo – replica
Rossi – dopo 15 anni di amministrazioni di sinistra durante i
quali il Comune ha perso oltre
il 50% delle presenze turistiche senza alcuna azione politica. Un calo che ha portato
Le minoranze accusano il sindaco di immobilismo. Rossi rispedisce le
accuse al mittente: “L’amministrazione precedente, dopo 15 anni,
ha lasciato un Comune vuoto, privo di idee e progettualità”
alla chiusura di decine di attività commerciali senza un
qualsiasi interessamento di chi
governava, calo che ha portato a dannosi contenziosi con
operatori turistici. Gallio è effettivamente fermo”.
Altra accusa rivolta a Rossi è
quella di celare dietro alla sua
variante al PAT nuove colate
di cemento.
“In 15 anni non è stata realizzata alcuna struttura per servizi, difficile quindi attuare il
proponimento di passare da un
turismo del valore ad un turismo di servizi; dietro al mio
“piano del sindaco” ci sono sì
delle nuove edificazioni che
con la perequazione permet-
teranno la realizzazione di quei
servizi che mancano – spiega
– In più, visto che l’amministrazione precedente dopo 15
anni non intendeva ripresentarsi, ha lasciato un Comune
vuoto, privo di idee e
progettualità. L’unico progetto era la cementificazione della pista Busafonda che noi
abbiamo modificato prevedendo per il rifacimento
della pista da pattinaggio
velocità l’uso di materiale
eco sostenibile aggiungendo in più parcheggi e locali
di ristoro per creare appunto dei servizi”.
“Partendo da zero, abbiamo dovuto buttare giù delle
idee, selezionarle, progettarle e poi ricercare i
finanziamenti prima di poter pensare a realizzarle –
prosegue – La prima idea
concretizzata è stata quella di trovare una destinazione alla palazzina del campo sportivo, con un’intesa
con privati che ha dato vita
alla Poli Medica Altopiano.
In più siamo riusciti a far
inserire Gallio nel progetto
della ciclopedonale Folgaria
– Asiago”. Nel piano delle
opere di prossima realizzazione, Gallio ha inserito dei
percorsi pedonali denominati “i sentieri dei galliesi”.
In più il consiglio comunale ha
appena approvato il progetto
di collegamento sciistico delle
Melette con Valmaron e sta
progettando il complesso
“Gallio sporting resort” che
valorizzerà tutta la zona sportiva – turistica del territorio
comunale.
“Il paese non è solo fermo dal
punto di vista economico ma
anche sociale. Non è stata realizzata alcuna struttura per le
famiglie, per l’infanzia, per gli
anziani. Mancanze cui stiamo
sopperendo con la realizzazione di un asilo nido integrato e
un centro diurno con casa alloggio per gli anziani – conclude Rossi – Se sommiamo tutto questo con le idee ancora
Le serate e i convegni di informazione scientifica
proposti a Gallio da Poli Medica Altopiano
Nell’intento di allacciare
con il territorio e la sua
popolazione un rapporto
stabile e non solo legato
alla stretta attività professionale che svolge all’interno della struttura, la
PMA propone per questa estate 2011 alcune
iniziative di notevole interesse. Si inizia con una
serie di ben sei serate di
informazione medicoscientifica (ingresso gratuito), con proiezione di
filmati e dimostrazioni pratiche
dal vivo. Si comincia sabato
16 luglio con un incontro sul
tema: “Gli esercizi di prevenzione delle cadute negli anziani: superare la paura di cadere per riconquistare la gioia di
vivere” (ore 20.30).Sabato
23 luglio si parlerà di “Prevenzione degli infortuni musco-
lari ed articolari nella pratica
sportiva ed ottimizzazione delle
prestazioni (corsa, sci, tennis,
golf, ciclismo ecc.): il metodo
T.E.P. (Training Equilibrio
Posturale)”. Lunedì 1° agosto, conferenza sul tema “Terapia e riabilitazione funzionale delle lesioni muscolotendinee secondo il metodo
T.E.P. (Training Equilibrio
Posturale): guarire prima, guarire meglio”. Lunedì 8 agosto si parlerà invece di “Dolori somatici e cefalee muscolo-tensive delle posture viziate
(in ufficio, in auto, nei lavori
domestici e nello sport): che
fare ?”. Sabato 13 agosto,
tema “Gli esercizi di preven-
zione delle cadute negli anziani: superare la
paura di cadere per riconquistare la gioia di
vivere”; lunedì 22
agosto
ci
si
soffermerà invece su
“I disturbi dell’equilibrio, dalle vertigini al
senso di instabilità: gli
esercizi di riabilitazione vestibolare, via
maestra per la guarigione”.
Programmati anche
due corsi (quota di partecipazione individuale a ciascun
corso 20,00 euro):
“Muoversi secondo natura”,
iniziativa che si traduce in corsi
all’aperto di pratica del movimento per chi ama correre o
camminare a diretto contatto
con la natura, prima edizione
sabato 23 Luglio dalle 8,30 alle
12,00; seconda edizione sabato
13 Agosto dalle 8,30 alle 12,00
su “La corsa: dalla tecnica alla
consapevolezza per un movimento più fluido, un respiro più
libero e un passo più reattivo,
leggero ed efficace”. Ritrovo
alle 8,30 presso Poli Medica
Altopiano.
Relatori e conduttori delle serate e dei corsi il dottor Dario
Urzi Medico Chirurgo,
Posturologo, già docente di
posturologia presso le Università di Padova e di Modena e
Reggio Emilia - Direttore medico del Servizio di diagnostica, terapia e riabilitazione funzionale dei sistemi di controllo
dell’equilibrio, della postura e
del movimento di Poli Medica
Altopiano e Raffaele Tendi Ph. D. Preparatore atletico
dell’Asiago Hockey e della
Nazionale Italiana di Hockey
da approfondire del raddoppio
del campo di calcio (richiesto
dalle squadre di serie A), la
realizzazione di un parco giochi 0 – 6 anni al Sisemol, la
palestra di roccia con acropark
da fare al Packstall, il campo
da golf da eseguire al Valbella
e la valorizzazione della Val di
Nos credo che, se Gallio è fermo, non così la nostra
progettualità che anzi definirei
forse troppo effervescente. E’
forse proprio questo che dà
tanto fastidio”.
Gerardo Rigoni
Dario Urzi
Medico
su ghiaccio, Responsabile tecnico del Centro ricerche equilibrio e postura, Coordinatore
del Servizio di diagnostica, terapia e riabilitazione funzionale di Poli Medica Altopiano.
Per informazioni ed iscrizioni
rivolgersi a Poli Medica
Altopiano (tel. 0424 445198,
Fax 0424 445775, Email
[email protected]
Sito
Web:
www.polimedicaaltopiano.com)
L’associazione AUSER Altopiano invita
soci e simpatizzanti a Stoccareddo a far festa
In un recente incontro fra i
dirigenti provinciali e locali
dell’Associazione
di
Volontariato Auser (fra cui
Danilo Viero, Alice Pertile,
Mario Rigoni “Patatela”),
fra le varie all’ordine del
giorno, è stato messo a punto l’evento che avrà luogo
il 23 luglio prossimo, presso
la sede della Polisportiva di
Stoccareddo, di cui vi daremo debitamente conto. Si
tratterà di un incontro di festa e intrattenimento, con
tanto di ballo col gruppo musicale “Duo Vellar” e cena,
preparata dalle abitanti della contrada, a favore di soci
Auser, anziani e simpatizzanti.
Il Presidente Auser provinciale Danilo Viero, dopo l’
“argomento festa” del 23, ha
ringraziato per la loro disponibilità i vari assessorati
altopianesi operanti nella sfera sociale e lanciato un input
nei confronti di altre realtà
che sul territorio lavorano
nell’ambito del volontariato:
“Perchè non costituire
un’associazione di associazioni (tipo “Le mani unite”, “Cooperativa S.
Matteo”, “Stella Alpina
onlus”, “Unitalsi”, etc.) per collaborare, interfacciarsi e
non correre così il rischio di sovrapporsi nell’offerta del sostegno?”
Interessante ipotesi, che si
spera venga favorevolmente accolta da coloro
che da sempre sono attivi
sul territorio altopianese.
Data la sensibilità che già
dimostrano a favore delle
molte persone in difficoltà
che vivono nelle nostre
comunità, auspichiamo che
l’idea venga accolta in
tempi brevi: ah, se non ci
fossero i volontari a tappare i buchi...
Beppa Rigoni Scit
8
l’Altopiano
Sabato 9 luglio 2011
11
GALLIO - Rievocazione Storica
Si ringrazia per le foto Ruggero Baschirotto
A Campomuletto rievocata la battaglia delle Melette
Migliaia di presenti per riflettere e rendere onore a chi combatté tra quelle stesse rocce
“Gli austriaci agitavano i fucili
e i berretti verso di noi.
“Hurrà!”. Io non mi rendevo
conto di quella festa. Io mi voltai indietro e capii. Di fronte,
tutta illuminata dal sole, si stendeva la pianura veneta. Sotto
Bassano e il Brenta; in fondo, a
sinistra, Venezia!” E’ con questa citazione che Emilio Lussu,
l’autore di “Un anno
sull’altopiano”, ricorda la battaglia delle Melette, battaglia rievocata domenica scorsa a
Campomuletto di Gallio. Una
manifestazione che ogni anno
trova l’approvazione del pubblico proprio per “ricordare –
come ha sottolineato Valerio
Burattin, presidente dell’associazione Per non dimenticare –
non per esaltare né la guerra
né sentimenti nazionalistici bensì per fornire momenti di riflessione su cosa sia avvenuto, su
quali sacrifici furono sofferti
dai soldati da ambo gli schieramenti, e perché no, anche sulla follia della guerra, della sua
violenza che non risparmia soldati, civili, paesi o montagne”.
E si sono ritrovate oltre 2 mila
persone a riflettere sulle vicende della Grande guerra mentre
assistevano ad attacchi e contrattacchi portati avanti dai
rievocatori.
Un evento che si è arricchito
con l’adesione di molte altre associazioni storiche aggiuntesi ai
figuranti dell’associazione “Per
non dimenticare” che incarnano gli alpini della 145° Cp del
Btg Sette Comuni 6°Rgt Alpini. Associazioni come gli austriaci Gsr 2 e Kameraden
Viribus Unitis, le Sentinelle del
Lagazuoi e gli Schuetzen Trient
I Verona. Quello che colpisce
delle Melette, oggi conosciute
come luogo di divertimento e
di svago sia invernale sia estivo, è che simbolicamente possono essere considerate l’inizio e la fine delle grandi manovre e strategie degli eserciti impiegati sull’Altopiano.
La prima battaglia risale al giugno 1916 e faceva parte della
Strafexpedition.
La battaglia durò oltre 20 giorni e ha visto l’impiego da parte
imperiale anche di truppe della
Stiria e della Bosnia Erzegovina.
ENEGO
Dalla Palma presenta Corona
Enego ha svelato il suo
programma estivo, un programma senza troppe pretese, dati i tempi, ma senza
dubbio gustoso, che vede al
centro, come è giusto che
sia, il paese il suo territorio,
la sua storia, la sua
gente.Parallelo al programma
dell’Amministrazione e della
Pro Loco, risultano sempre
interessanti le iniziative che
partono dalla malga Stazio 1°
Lotto Valmaron dei fratelli
Dalla Palma.In questa stagione, l’appuntamento per eccellenza e sicuramente il più atteso è senza dubbio quello del
24 luglio. Alle 16 in malga
salirà l’illustre eneghese Diego Dalla Palma, sempre disponibile quando il suo paese
lo chiama e lo invita, ma questa volta l’autore di “A nudo”,
vestirà i panni del presentatore, introdurrà infatti il famoso scrittore di Erto, Mauro Corona, autore del libro “la fine
del mondo storto” premio selezione bancarella 2011. Un appuntamento, voluto dai fratelli
Dalla Palma in collaborazione
con la libreria Pilotto di Feltre,
che i lettori e gli appassionati di
montagna
sicuramente
apprezzeranno.Fedele alla sua
definizione di Azienda didattica, l’azienda del 1° lotto
Valmaron organizzerà inoltre il
3 ed il 10 luglio un laboratorio
con maestri assaggiatori,
mentre un laboratorio dal titolo “Si fa il burro”, per i più
giovani, è previsto per il 19
agosto. Il 7 agosto, si potrà
inoltre assistere al volo dei falchi di Alberto Fagan.
Stefania Simi
Dopo 20 giorni di lotta gli
auastroungarici riuscirono ad
espugnare tutte le cime che
compongono il massiccio delle
Melette difese eroicamente da
4 battaglioni alpini e 2 battaglioni della Brigata Sassari; difesa
che ha permesso di togliere forze e mezzi agli imperiali impedendo la loro avanzata verso la
pianura veneta. Queste cruente
vicende hanno ispirato Emilio
Lussu nel suo “Un anno sull’Altipiano” avendone preso parte
in prima persona nelle fila della
Brigata Sassari. La seconda bat-
taglia delle Melette avvenne nel
novembre 1917 e ha visto 22
battaglioni italiani contrapporsi
a 33 battaglioni austroungarici.
Dopo quasi un mese, gli imperiali occupano completamente
l’acrocoro delle Melette ma a
costi altissimi (18 mila caduti solo tra gli italiani) che
debilitano il morale e
depauperano le scorte degli
austrungarici scrivendo in
pratica la parola fine alle offensive imperiali fino all’armistizio.
Ad arricchire ancor di più
una manifestazione risultata
ben organizzata e di prestigio per Gallio (significativo
lo svolgersi nei pressi del
Sentiero del silenzio) sono
stati gli eventi di contorno.
Oltre alla sfilata tenutasi il
sabato sera che ha, di fatto,
aperto la manifestazione,
l’assessorato alla cultura ha
pensato anche di abbinarci la
proiezione della copia restaurata del capolavoro di
Francesco Rosi “Uomini
contro”, film ispirato proprio
al libro di Emilio Lussu. In più
il sabato sera la chiesa parrocchiale è diventata un altro “luogo della memoria” grazie allo
spettacolo “Per non dimenticare-Testimonianze, canti e immagini dal campo di battaglia”
dedicato alla memoria e dove gli
attori teatrali Federica Santinello
e Bruno Lovadina hanno interpretato brani sul primo e secondo
conflitto mondiale, sotto lo scorrere di immagini d’epoca sul grande schermo e accompagnati a
canti di montagna eseguiti dal
Coro Gallio diretto da Maurizio
Grigiante.
Gerardo Rigoni
Inaugurato il gazebo di contrada Bertigo
“Una contrada esiste solo
se permane quella rete di
socialità e di rapporti
interpersonali che costituiscono le spina dorsale di
queste micro realtà. Rapporti intimi dove tutti sono
considerati famiglia e che
si basano su principi antichissimi di solidarietà, di
mutuo soccorso e di partecipazione. Principi alla
base anche della nostra
civiltà cristiana”. Così
don Lauderio Dal Bianco spiegava l’importanza di un punto
di aggregazione in una contrada mentre benediva il nuovo
gazebo realizzato a Bertigo. Un’interpretazione che il sindaco di Gallio, Pino Rossi, ha così sintetizzato: “Quando
non ci curiamo più del nostro vicino, quando non siamo più
partecipi nelle vicende belle e tristi dei nostri amici, quando
non sappiamo più “vita, morte e miracoli” di chi ci abita a
due passi possiamo tranquillamente affermare che la nostra
società rurale e cristiana è vacillante”.
Il gazebo, realizzato da
un gruppo di volontari
(in pratica dalle famiglie
di Bertigo) con la collaborazione dell’onlus
“Amici di Antonio
Pertile e Sonia Sartori”
e dal Comune di Gallio,
è stato voluto per far ritrovare (soprattutto durante la bella stagione)
gli anziani, i bambini e
le famiglie che abitano nella contrada ancora ben popolata. E
soprattutto dove celebrare la Santa Messa del sabato sera, tradizione che da anni anima le sere estive a Bertigo. Una comunità nella comunità che si rinsalda grazie ad un’opera semplice
ma significativa tanto che alla sua realizzazione hanno contribuito tutti: i “omeni” nei lavori più difficoltosi, le “femene” nel
tenere pulito e assicurare “rifornimenti” ai lavoratori, persino i
bambini che hanno aiutato nella verniciatura.
G.R.
8
Sabato 9 luglio 2011
l’Altopiano
12
GALLIO - Il seminario in Comune di Gallio “MOBILITA’ DOLCE - una viabilità per tutti”
Passerelle nel vuoto, ponti tibetani sulla Covola
e gnomi in acciaio? No grazie…non li vogliamo!
Giusto 2 settimane fa si è
tenuto presso la sala
consiliare del Comune di
Gallio, un convegno di notevole spessore sia per i
temi trattati, sia per il tenore dei relatori intervenuti.
Onore al merito, ed è l’unico che gli riconosciamo, ai
fautori dell’evento: il sindaco Pino Rossi e il coordinatore arch. Diego Morlin.
Premesso che pochi erano a conoscenza dell’avvenimento (non certo i cittadini che avrebbero potuto
farsi sentire con i loro
rumours): zero amministratori, zero fotografi, un “giornalista per caso”...e sì che – lo
ribadiamo con forza - i
relatori erano di prim’ordine
e le relazioni di forte contenuto in attualità, informazione, prevenzione, comunicazione...
Sarebbero state molto utili le
testimonianze e gli esempi portati in 6 ore di seminario, a chi
“tratta” turismo, ma del resto,
anche il “patròn” è stato latitante per tutto il tempo. Se il
premio letterario dedicato a
Mario Rigoni Stern è stato
l’evento 2011 di Asiago, questo era l’ evento 2011 di
Gallio. Ma i due top-events in
comune cosa avevano? La
totale assenza di figure di
spicco a livello provinciale e
regionale! Noi però, dato l’alto tenore delle argomentazioni
e a titolo di approfondimento,
ci siamo procurati tutto il materiale, che è a disposizione in
redazione. Quello che fin dall’apertura ha sconcertato è il
messaggio “viabilità per tutti”, concetto ultracondivisibile
a livello etico e filosofico, sia
chiaro, meno a livello di attuazione. All’improvviso c’è
urgenza di asfalto ovunque lo
sguardo posi, c’è necessità di
sculture/strutture similnaturali
e pseudoartistiche, c’è bisogno di sedute in pietra bianca
di 4 mt., di passerelle nel vuoto, di un’enorme cerchio in
acciaio corten, punto focale
per guardare l’orizzonte (ah,
come siamo distratti al gior-
no d’oggi!) e perfino di un
ponte tibetano per la Covola,
sito in cui non si è prospettato l’asfalto, sennò bisognava
togliere dal messaggio il “per
tutti”; urgono castelli in
corten per i giochi dei piccoli
come pure i marei...e noi ingenui, che credevamo bastassero i fiori, i prati, i boschi.
Esattamente il contrario di
quanto relazionato da Valentin
Schroffenegger (responsabile Ufficio Parchi Naturali Prov. Autonoma di BZ) nel
suo intervento, dove le immagini riportavano ponticelli,
bacheche, tabelle, sedute in legno naturale (volgare pesso)
perfino per il sostegno/
capriata di un office: un tronco secco con tanto di rami;
recupero dei sentieri
(sterrati!), come in origine; ripristino di antiche calcare
percorribili da disabili in carrozzina e via così. Come sono
indietro i sudtirolesi...vuoi
mettere? Ma sono indietro
anche a Sauris (Friuli) il paese di “4 anime” del prosciutto
crudo più famoso nel mondo
e nelle colline del Chianti (!!!)
come riportato dai rispettivi
primi cittadini. Stefano
Lucchini è un imprenditore
prestato alla politica, che ha
portato a casa progetti come
“Alpine Pearls”, riuscendo ad
inserire nella collana alpina,
Sauris il suo paese, a tutti gli
effetti un isolato geografico:
un’ora per raggiungere un
ospedale e tre quarti d’ora, per
le scuole superiori. Marco
Macchietti, ex-sindaco oggi
Assessore alle Politiche della
mobilità della provincia di
Siena, sta attivando il “Catasto
strade
bianche”
(bianche?..che orrore!!) della sua provincia, dove guarda
caso, l’asfalto lo stanno togliendo. Altrettanto sognatori
si son rivelati Giovanni
Abrami, docente di architettura allo IUAV di Venezia, originario della nostra excontrada di Valstagna, scrittore e studioso di grande fama.
(...Si è verificato un singolare trait-d’union nelle “relazioni” sua e di Macchietti:
un’immagine nel suo P.Point
di presentazione riproduceva
il tipico paesaggio senese: la
collina con cipressi e casale
era nel comune dell’Assessore! Un altro legame a collegare lui a Chiara Stefani, architetto paesaggista: è stato
suo docente e relatore di
tesi...insegnamenti ben riposti, come si è potuto rilevare
nella sua presentazione del
“Museo dell’acqua”); sognatore d’altura, l’alpinista
trentino Michele Dalla Palma,
notissimo a livello internazionale per pubblicazioni come
“Trekking” e trasmissioni
come “Sentieri d’Italia”; così
pure lo psicologo Mauro
Cason (sintetico ed incisivo
nel comunicare il valore
terapeutico del vivere la natura, del camminare, della fisio/
cosmo/aromaterapia) e illusi
gli specialisti nelle varie discipline, sia mediche che
motorie, che si sono
succeduti. In primis il
Dott. Piero Baù,
geriatra, che ha confermato l’importanza del
movimento nella prevenzione di malattie
invalidanti e richiamato
un sano stile di vita a tutte le età; Annalisa
Menegolo, Dirigente
U.O. Disabilità Ulss3,
che ha sostenuto la
valenza della prevenzione e della cura rappresentate dalla mobilità in
ambiente naturale; Laura Todesco, pediatra,
che nella sua relazione “Muoversi senza motore” ha espresso il senso della mobilità non
effettuata con mezzi meccanici, ma semplicemente con le
proprie gambe, fin da piccoli;
Dario Urzi, posturologo, che ha
stupito gli astanti con una dissertazione filosofica sull’uomo
“punto di collegamento” fra terra e cielo; Daniele Zovi, I° Dirigente Regionale Corpo
Forestale dello Stato, che ha
sorpreso altrettanto piacevolmente, dopo le valutazione
naturalistico/ambientali che
sono il suo pane, leggendo i
versi di Andrea Zanzotto: “Non
si sa quanto verde sia sepolto
sotto questo verde, né quanta
pioggia sotto questa pioggia:
molti sono gli infiniti che qui
convergono”; Paola Vischio,
istruttrice di Nordic Walking,
che ha illustrato con un breve
filmato a carattere storico le
origini di tale disciplina e il suo
valore a carattere fisiologico e
preventivo: tutti esperti, con
laurea in “Scienze oniriche”!
E...visionario per antonomasia
e sognatore-capo, Andrea
Cunico, l’apostolo della mobilità dolce (termine importato in
loco originariamente da lui, di
cui altri si sono appropriati),
fondatore di “Libera Consulta
7 C”, oggi con oltre 700 adesioni, il cui intervento è stato
seguito con grandissima attenzione da tutti i relatori esterni,
facendoci fare un figurone alla faccia di chi osteggiava
la sua partecipazione - oltre
che dall’unica figura istituzionale presente (dopo il flash del
presidente della Comunità Montana Lucio Spagnolo, atteso in
provincia), l’assessore provinciale al turismo Dino Secco. Sognatore pure lui? Non parrebbe, dalla breve intervista rilasciata, pur se in politichese: “Relazioni e relatori eccellenti: le
esperienze riportate sono da applicare anche nel nostro territorio; il seminario, una gran
bella iniziativa: un’esperienza da ripetere!” Parole che
condividiamo in pieno e appoggio su cui contiamo fin
d’ora, sperando che la prossima auspicabile sessione
veda (ma siamo sicuri che
dopo aver ascoltato il tutto,
quei relatori tornino? Noi lo
speriamo comunque, magari
all’Auditorium...) un pieno
fatto di cittadini ed amministratori di tutto l’Altopiano,
non solo di “addetti ai lavori”
in ordine sparso, un’occasione in cui attivare, perchè no,
un Festival annuale della mobilità dolce, quella vera
però!). Abbiamo infatti rilevato ambiguità nel significato
dell’espressione “mobilità dolce”, venduta come “percorsi
dedicati ai meno abili”,
un’incongruenza insita quindi già nel messaggio della proposta congressuale.
Come se uno qualunque non
potesse accedere ai 6 percorsi ideati e dedicati, dei
toponimi: Sisemol, Xebbo,
Pakstall, Hausar, Ghelpack,
Covola. Esattamente l’opposto, di nuovo, di quanto contenuto nei principi fondanti di
CO.MO.DO (Confederazione
Mobilità Dolce che si occupa
di mobilità alternativa a quella motorizzata tempo libero e
attività outdoor: rete nazionale di mobilità che porta al
recupero di infrastrutture territoriali dismesse come ferrovie, argini, percorsi storici, in
compatibilità e integrazione
fra utenti diversi e fruizione
dell’ambiente e del paesaggio
intesi nella loro piena
integrità)...Che ingenui sognatori anche i migliaia di simpatizzanti di CO.MO.DO,
sparsi in tutta la penisola! E
non è per cercare il pelo nell’uovo, per essere contro
come sistema di vita, perchè
in queste parole venate di ironia vi è profonda tristezza, ma
durante il seminario si è rilevata la netta contrapposizione concettuale fra le relazioni e gli
esempi riportati da “quei de
via” e il progetto dei percorsi
galliesi. Abbiamo letto attentamente tutti i commenti scritti
in merito in questi giorni su vari
blog e su stampa e ripercorso
le riflessioni di molti dei presenti, prima di esprimerci. Ci
spiace fare certe considerazioni, ma sono il clima di disagio
percepito di persona e lo
sguardo basito dei presenti durante la presentazione dei “percorsi
galliesi”, che ce lo impongono. Di solito per
raccontare un evento si
fa una cronaca. Il pezzo
sarebbe dovuto aprirsi
così: “Alla presenza del
Sindaco (ghibellino)
“di”, del Presidente
“di”, dell’Assessore
“di”, i relatori guelfi
(nell’ordine: Ugo Rigo
- Pres. Ordine architetti
VI, Piero Baù, Annalisa
Menegolo, Laura Todesco,
Dario Urzi, Giovanni Abrami,
Chiara Stefani, Daniele Zovi,
Michele Dalla Palma, Paola
Vischio, Mauro Cason, Andrea
Cunico, Diego Morlin
(ghibellino), Stefano Lucchini,
Marco Macchietti, Valentin
Schroffenegger), hanno riferito che...” Ma in questo caso ci
soffermiamo leggendo la comunicazione non verbale, cercando di intuire le intenzioni, risalendo ai pensieri (guelfi!) disseminati in decine di articoli personali, a carattere storico/ambientale durante il corso degli
anni. Non son “marei” in acciaio che vogliono gli abitanti
delle contrade intervistati nell’ultimo anno: loro fanno ancora
e con gran fatica, quelli veri;
non sono finti gnomi in corten
(...ancora!), i vessilli delle antiche saghe ma i toponimi, i
nomi, gli antichi attrezzi; non è
il cemento la copertura adatta
ai muretti di contenimento degli antichi orti; non sono le distese di parcheggi a pagamento in altura a risolvere i deficit
nei bilanci delle amministrazioni; non sono gli eventi flash di
una notte a sanare il turismo;
non sono le case finto-tirolesi a
sostituire copiandola da altri, la
cultura storica inventandone
una nuova. Innanzitutto si richiederebbe rispetto per l’intelligenza e la buona fede altrui e
per la dignità individuale assieme ad un approfondimento reale di storia, ambiente e tradizioni, prima di parlare. Inoltre,
sarebbe auspicabile che ciascuno fosse apprezzato come una
risorsa mentre spesso viene visto come un minaccia: se mancano questi presupposti e la
valvola salta, cosa resta da trasmettere ai fruitori del nostro
territorio e ai cittadini di domani? Interpellati direttamente dal
“patròn” alla fine del seminario, l’impulso sarebbe stato appropriarsi del commento all’exPresidente Rai Masi, da parte
del lobbysta Bisignani.
Sarebbe...ma l’etica professionale e la buona educazione
l’hanno impedito.
Beppa Rigoni Scit
Al Ristorante con ill’Altopiano
Caseificio Pennar Asiago
8
13
Sabato 9 luglio 2011
Formaggi misti dei Pennar con fichi
La ricetta di nonno Nello: Ricotta tagliata a fettine e fritta in burro e cipolla
Torta salata con tarassaco e Pennarone
Il “buon mangiare” del Belvedere di Cesuna
Per questo nostro consueto appuntamento dedicato alle ricette dei ristoratori locali con prodotti dei
Pennar, stavolta ci spostiamo a Cesuna, dove al
Belvedere ci accoglie
Miriam Spiller assieme al
suo staff di cucina. Oggi
è lei, con i figli, titolare
dello storico locale che
venne aperto nel 1903
dalla famiglia di suo marito Maurizio, i Valente
Zanchi. Nato come “mercerie e trattoria” il Belvedere venne riedificato nel primo dopoguerra dopo essere
stato distrutto dai bombardamenti, e in quell’occasione
vennero realizzate le prime 16 camere. Furono poi nel
‘64 i suoceri di Miriam, Cristiano e Maria, a ricostruire
La
completamente
l’albergo,
famg
ia
il
passato
dal ‘72 a Maurizio.
L
eoni
Miriam porta avanti la tradizione della famiglia Valente Zanchi proponendo piatti
casalinghi, come tramandato da “nonno” Nello e dal
marito Maurizio, ricordato
per i suoi ottimi risultati in
cucina e noto per le sue qualità di esperto micologo. “I
nostri ospiti – dice Miriam
– sanno che venendo qua si
possono sentire come a
casa. La nostra attenzione è rivolta soprattutto all’uso di
prodotti locali, funghi, erbe spontanee, capriolo, cervo,
musso e, naturalmente, tanto formaggio, come richiede
In cucina con Miriam ci sono
Checco, Linda e Paolo
LA RICETTA
Sformato di Asiago fresco
dei Pennar ed erbette di montagna
Servono delle crepes
grandi, erbette miste di
montagna(kumo, carletti,
ortica,
milkcraut)
besciamella, formaggio
Asiago fresco o caciotta
dei Pennar , e Gran
Pennar di Montagna.
Dopo aver preparato le
crepes, si fanno saltare e
appassire le erbette in padella in un soffritto di olio
e cipolla tritata. A piacere
si possono cucinare tutte
insieme oppure ognuna per
contro proprio, in modo da
fare poi strati misti, o diversi. Vengono alternati nell’apposita teglia più strati di
crepes, besciamella, erbette
saltate, formaggio fresco tagliato a fettine, e una bella
spolverata di Gran Pennar
di Montagna. Si passa
quindi in forno già caldo,
quanto basta per fare amalgamare bene il tutto e ottenere in superficie una bel-
proprio la clientela”. Tradizione che però lascia sempre
spazio a qualche novità grazie allo spirito organizzativo
di Miriam, ideatrice di cene particolari, come quella della “Bilancia”, o quella con cui, assegnando a personaggi
diversi il premio “Genziana d’argento”, ricorda l’amica
Ginetta del Jok “Grande amica e maestra, dalla quale ho
imparato molto – dice – e con cui ho condiviso numerose iniziative”. Sempre apprezzato dalla clientela è “Il
lunedì dei primi” con cui si sbizzarrisce preparando diversi tipi di primi piatti. Ci tiene poi a sottolineare l’amicizia di lunga data con un gruppo che frequenta l’albergo da trent’anni “I ragazzi di Migliarina” (La Spezia)
con i quali è nato anche una gemellaggio con Cesuna,
oltre che per quanto riguarda le bande musicali anche
per i prodotti culinari tipici, che ha portato alla creazione
dello “Sformato del gemellaggio”, che prevede l’utilizzo
dei nostri formaggi e del loro pesto, variante della ricetta che vi proponiamo in questo numero, a base di squisite erbette locali.
la crosticina dorata. Lo
sformato è pronto da gustare, deliziando il palato
con questi fantastici sapori della nostra terra!
Come per la buona riuscita di un piatto ci vogliono ingredienti giusti, così per valorizzare
la cucina di un locale è
importante il contributo di tutti coloro che ci
lavorano, ne è la conferma lo staff del Belvedere. A collaborare
con Miriam ci sono lo
chef Checco Carli
Paris, l’aiutante Linda
e la new entry Paolo
Piasentin. Checco la sa
lunga in fatto di ristorazione,
ha mosso i primi passi ad
Asiago all’Harry’s Bar e al
Millepini, e ancora oggi ricorda le stagioni turistiche con
quello che chiama il suo
“grande maestro” Luigi
Gabrielli. Dopo tante stagioni al mare, alternate a quelle
invernali trascorse quassù, e
dopo aver “riscoperto la sua
montagna”, da quattro anni
si è fermato al Belvedere.
Linda è una simpatica
kosovara, trasferitasi in
altopiano ormai da dieci anni,
tanto da essere considerata
quasi una “nostrana”. Paolo
Piasentin, che frequenta la
scuola alberghiera a Soave,
è alla sua prima stagione a
Cesuna, dove appena terminati gli studi si trasferirà
definitivamente con la famiglia. Ognuno ha il suo ruolo,
e mentre si seguono le vari
fasi della lavorazione, non
mancano gli esperti consigli
della padrona di casa, sempre pronta a suggerire come
dare un tocco in più alle varie pietanze, anche a livello
SERVIZIO REDAZIONALE
di presentazione dei piatti.
Parlandoci dei prodotti del
Caseificio Pennar, immancabili nei suoi menù, Miriam ci
nomina il tradizionale formaggio fuso con polenta e funghi, l’abbinamento dei freschi
misti, come le caciotte o il
Prima Neve, con fichi, pere
o altra frutta, il Pennarone
che assieme al tarassaco viene usato per la preparazione
di una torta salata che non
manca mai a primavera, in
particolare nel menù di Pasqua. Con la ricotta vengono preparati squisiti dolci, ma
anche un piatto semplicissimo e veloce, ricetta di nonno Nello, che la vuole tagliata a fettine e fatta velocemente rosolare nel burro in
cui è stata fatta imbiondire
della cipolla tagliata a fettine
sottili. Provatela, è buonissima!
Caciotta Pennar
Nei taglieri con i formaggi del Caseificio Pennar
non può mancare la squisita caciotta.
Formaggio dolce dal gusto delicato è disponibile
anche nelle versioni insaporite con semi di
cumino, con bacche di ginepro e con peperoncino
8
Sabato 9 luglio 2011
l’Altopiano
14
EVENTI
Cani “senza razza e senza paura”
attesi al Prunno per l’Enpa Dog Day
ordinamento di unità cinofile
per ricerca e soccorso in superficie o in maceria delle
persone scomparse, in luoghi
colpiti da eventi sismici o altre calamità naturali. E ancora, Veronica Papa, istruttore ed educatore cinofilo,
tecnico di mobility dog e
orienteering;
Cesare
Trabocchia, giudice internazionale e membro delle commissioni nazionali impianti FISO
(Federazione Italiana Sport
Orienteering) e di trail
orienteering, specialità rivolta
all’handicap; Valentina
Berretta, che ha all’attivo, tra
l’altro, progetti di pet-therapy
e di gestione canili e un
master
in
medicina
comportamentale degli animali da affezione; Nicola
Galvan, istruttore e tracciatore FISO, presidente
dell’Asiago 7 Comuni S.O.K.
Asiago Orienteering. Grazie
anche alla presenza di questi
esperti, il nutrito programma
della giornata prevede dimostrazioni pratiche con prove a
ostacoli di Mobility Dog, attività evolutive e stimolo cinetico; prove di ricerca di persone scomparse e prove di Dog
Orienteering. Presente anche
Archeidos, che terrà un laboratorio archeologico per bambini e, con dell’archeologo
Carlo Bressan, parlerà di
“Quando il cane conobbe l’uomo”. Farà di certo divertire i
presenti il concorso non convenzionale “Quanto sono bello, quanto sono figo?”(iscrizioni
a partire dalle 10 presso lo
stand Enpa Dog Day nel piazzale del Prunno) inteso non a
premiere i valori estetici imposti, la razza, o le capacità degli
animali, bensì il loro carattere,
lo spirito e la simpatia. La giuria sarà formata esclusivamente da bambini, che dopo aver
osservato i cani li voterà in
base a quattro categorie: il
cane più simpatico e buffo, il
cane più peloso e spettinato, il
cane più riservato ed educato,
il cane più allegro e casinista.
I presenti avranno infine la
possibilità di provare il nuovo percorso Prunno Dog
Walking, itinerario attrezza-
to nel bosco e nei prati circostanti, tabellato con informazioni utili per proprietari
dei cani. Per maggiori informazioni si può contattare
l’Enpa al n. 349 19.54.795.
Silvana Bortoli
Roberto Marchesini
Etologo, zooantropologo, scrittore, saggista;
è il maggior studioso italiano del rapporto
uomo-animale, Roberto Marchesini è il principale divulgatore della zoo antropologia: il
suo è un volto conosciuto, visto che è spesso ospite in programmi televisivi nazionali e
in dibattiti pubblici. Nato a Bologna nel 1959,
si è laureato in Medicina Veterinaria e ha
poi proseguito gli studi universitari in ambito
biologico e filosofico. Presidente della Società italiana di Scienze Comportamentali
Applicate e direttore della Scuola di
Interazione Uomo Animale, insegna Scienze Comportamentali Applicate in alcuni atenei italiani. Scrittore e saggista, ha pubblicato numerosi articoli e ricerche sul rapporto uomo/animale e sulle applicazioni didattiche, consulenziali e assistenziali della relazione con l’animale
Letture e racconti nel bosco
Presentato il volume di racconti dedicati al Prunno, in occasione della
prima festa d’estate organizzata dall’associazione “I*Can” onlus
in collaborazione con “La Fucina Letteria” di Marostica
Sono sempre numerose le iniziative di carattere diverso che animano la piana del Prunno, come quella tenutasi nella giornata di domenica 26 giugno,
organizzata dall’associazione “I *Can onlus” che
promuove la pratica dello sport come mezzo di integrazione sociale in persone con disabilità intellettiva. La “1^ Festa d’estate”, oltre alle camminate
in compagnia, ha riservato dei suggestivi momenti
di ascolto di letture nel bosco preparate appositamente dall’Associazione culturale “La Fucina Letteraria” di Marostica che ha realizzato il volumetto
“Il bosco racconta”. Racconti ispirati e dedicati al
Prunno e alla sorgente d’acqua che ne ha dato il
nome, con protagonisti gli animali,le piante e le erbe
del bosco, popolati da personaggi fantastici, come
la “reginetta del Prunno”, figlia di re Pennar e della
regina Ekar, corteggiata dal principe Cimbrus. La
1^ Festa d’Estate ha proposto anche nel tardo pomeriggio il concerto dei Praelle Strasse, con musiche anni ’60 e ’70.
S.B.
GRAFICA ALTOPIANO
Saranno i fedeli amici dell’uomo a quattro zampe gli
assoluti protagonisti della
“Fantastica giornata da cani”,
ovvero l’Enpa Dog Day organizzata in favore dell’Enpa
Asiago 7 C contro l’abbandono e il maltrattamento di
tutti gli animali in programma domenica 17 luglioal
Prunno. Per l’occasione,
come specificato nelle locandine che pubblicizzano
l’evento, “I Signori cani potranno partecipare accompagnati dai propri umani”. Il
programma della giornata
dedicata a tutti i cani “senza
razza e senza paura”, prevede molti momenti di divertimento, ma anche interessanti
possibilità di imparare cose
importanti, grazie alla presenza dei numerosi esperti che
saranno ospiti della manifestazione. Dall’etologo e scrittore Roberto Marchesini,
maggior studioso italiano del
rapporto uomo-animale a
Livio Guerra, istruttore
cinofilo con grande esperienza nella formazione e nel co-
8
Sabato 9 luglio 2011
l’Altopiano
FOZA
Foza si veste a festa: per le
quinquennali dell’Assunta un
cocktail di tradizione e innovazione
Il 16 luglio avrà inizio una serie di eventi molto
assortita: dalla cultura all’intrattenimento
L’Altopiano è da
sempre considerato
una meta turistica di
prestigio, ma anche
un luogo autentico
grazie alle tradizioni
ben radicate nella popolazione che lo abita. Segnato da numerosi eventi storici
di rilievo, il nostro
territorio ha coltivato degli immancabili
appuntamenti con il
proprio vissuto.
Ogni cinque anni, a
Foza, viene celebrata la Festa dell’Assunta, che è giunta
alla sua 35ª edizione.
Nel 1836, infatti, tutto il territorio del
Veneto era stato colpito da un’epidemia di colera,
da cui la comunità di Foza fu
miracolosamente salvata; in segno di riconoscenza, gli abitanti
del Comune altopianese, decisero di pronunciare un voto
alla Madonna: ogni cinque anni
le avrebbero reso omaggio,
conducendo la sua antica immagine dalla Chiesa parrocchiale all’Oratorio di San Francesco. Dall’anno successivo,
quindi, la comunità di Foza ha
reso omaggio alla propria protettrice con una processione
quinquennale, che si è trasformata presto in un’occasione di
aggregazione per la gente del
posto e non solo.
Quest’anno, si è deciso di festeggiare con una serie di eventi
che avrà inizio il 16 luglio (alle
ore 17), data in cui verrà inaugurata la sezione del Museo di
Foza riguardante la Grande
Guerra; l’evento è stato forse
posto in apertura della manifestazione per dimostrare l’attenzione storica che la popolazione continua a nutrire nei confronti delle proprie tradizioni e
del vissuto della propria terra,
nonostante abbiano assunto nel
tempo le vesti di una festa popolare.
Il giorno successivo, in località Ronchetto, sarà celebrata la
Santa Messa a cui seguirà una
festa organizzata dal Gruppo
Alpini di Foza, evento che aprirà una serie di manifestazioni
religiose che si concluderanno
alla fine dell’estate.
Sabato 30 luglio, alle ore 16:30,
verrà inaugurata, sempre presso il Museo di Foza, una mostra
dedicata
proprio
all’iconografia religiosa L’icona: una finestra sull’eternità,
che darà spazio alle opere di
Padre Antonio Baù e che rimarrà aperta sino all’ultimo fine settimana di agosto. La festa, attenta alle tradizioni religiose e
non solo, proseguirà con
l’apertura, alle ore 17:30,
dell’attesissimo Maibaum (albero della cuccagna di Foza).
Il giorno successivo, sarà possibile partecipare a una prima
escursione guidata (curata dall’Associazione
Guide
Altopiano) che avrà inizio alle
ore 9 e che toccherà importanti
località del posto, come il Monte Fior e le Melette. Le iniziative proposte, che spaziano
dall’escursionismo alla cultura,
passando appunto per la tradizione locale, proseguiranno con
l’inaugurazione (alle ore 18 dello stesso giorno) presso le
Scuole Medie, della mostra
Colori per un cielo infinito,
curata dall’Associazione
altopianese ‘Arte Insieme’, che
rimarrà aperta fino al 21 agosto.
La festa dimostra quindi attenzione alle motivazioni tradizionali, ma si pone anche come
evento volto a incentivare un
rilancio culturale e turistico del
Comune altopianese, che offrirà, anche nel mese di agosto,
un intrattenimento culturale di
spessore, sia per i residenti che
per i turisti.
Si partirà con una serata sulle
erbe salutari del luogo condotta da Antonio Cantele (il 2 agosto) e si proseguirà con un incontro che prenderà in esame
il 1943 a Foza, quando la II
Guerra Mondiale stava ormai
giungendo al termine (il 4 agosto).
Non
poteva
mancare
l’intrattenimento musicale, che
avrà inizio sul palco centrale
venerdì 5 agosto con Fabio e
la sua fisarmonica e proseguirà praticamente tutte le sere nel
Palatenda allestito a Foza per
l’occasione.
Non mancherà neppure in agosto la possibilità di partecipare
a escursioni organizzate e a feste tradizionali, come quella dei
mezzi agricoli che avrà luogo il
6 del mese e quella dell’emigrante che sarà celebrata il gior-
no successivo, sin
dalla mattinata, allietata dalla presenza
di diversi gruppi
musicali che animeranno l’evento e
dallo stand gastronomico, sempre attivo e ben assortito.
Sono previste altre
serate a sfondo culturale, come quella
sulla devozione della Vergine Assunta
(7 agosto), sui funghi (8 agosto), sulla storia della lingua
ebraica (9 agosto) e
sulla Grande Guerra sul fronte di Foza
(10 agosto).
L’11 agosto, come
da tradizione, sarà
possibile gustare su prenotazione una cena di pesce con
intrattenimento musicale e danzante, mentre per il 13 è prevista la 3ª giornata della solidarietà che avrà culmine nella cena
sociale proposta nella serata.
Il 14 verrà proposta
l’attesissima fiaccolata, seguita,
a Ferragosto e nei giorni successivi, da intrattenimenti ludici
di vario tipo, ma anche dalla
presentazione del libro Cornone
(Sasso Rosso) 1917 – 1918
Estrema difesa di Paola
Cappellari (18 agosto, ore 16),
dalla serata fotografica sulla
natura altopianese curata da
Denis Lunardi (18 agosto, ore
21) e dallo spettacolo del boscaiolo (19 agosto, ore 16:30).
Il 20 agosto, alle ore 21, non
poteva mancare un concerto di
musica sacra che ricordasse gli
albori e le motivazioni della tradizione, mentre il giorno successivo avrà luogo la processione votiva in onore dell’Assunta, che prevede come degna conclusione un appuntamento filatelico, una speciale e divertente edizione del
karaoke, la tombola in piazza, intrattenimento musicale
e, infine, lo spettacolo
pirotecnico.
Il raduno degli Oro, previsto
per il 28 agosto, chiuderà la
manifestazione,
che
prevederà anche una serie di
appuntamenti religiosi volti a
ricordare gli albori di tale tradizione.
Per l’occasione, è stato anche realizzato, come ogni
cinque anni, un annullo postale, per la seconda volta
proposto da Lionello Contri.
Come avete potuto leggere,
si tratta di un programma
molto ricco, che assomma in
sé tradizione e innovazione,
religiosità e intrattenimento,
arte e cultura, con una buona
dose di musica e divertimento.
Martina Rossi
15
8
Sabato 9 luglio 2011
l’Altopiano
16
Speciale Piana di Granezza
Con una visita al Giardino Botanico Alpino del Monte Corno
roccia – il caro “Rosso
Ammonitico” - e poi ci sono
maestosi abeti rossi, ed una
pozza poco profonda dove,
tra i canneti, si possono scorgere i guizzi dei tritoni alpini
e le larve delle libellule; le prime forme vegetali su cui
Samuela si sofferma non
sono allineate in vasi, ma affondano le proprie radici tra
gli interstizi della roccia, perché – mi spiega la mia guida
– è esattamente quello il loro
habitat. Anzi, scopro che l’
intero giardino è “organizzato” facendo in modo che
tutta la vegetazione si
sviluppi quanto più possibile come la si potrebbe incontrare in natura.
Questo mi mette di buon
umore. La visita si trasforma ben presto in una
piacevole passeggiata
lungo un percorso che ricrea, in salita, una sorta
di Altopiano in miniatura, a partire dalle quote
più basse, dove regna la
faggeta, per passare alla
pecceta, alle praterie alpine e al ghiaione, dove
beri di Natale che perdono
le foglie?
Quando terminiamo il giro
sono letteralmente incantato, ringrazio Samuela per
avermi accompagnato e ci
salutiamo cordialmente.
A proposito; tutto questo
movimento e l’ aria buona
mi hanno messo un grande
appetito; anche in questo
semplice piacere scopro
che la piana di Granezza sa
rendersi piuttosto invitante
– ma questa, per il momento, è un’ altra storia.
GIARDINO BOTANICO ALPINO DEL M. CORNO
Lunedì 11 luglio ore 15.30 Un giorno da botanici
ore 16.45 visita guidata al giardino
Giovedì 14 luglio ore 9.30 Il regno dei tritoni e delle libellule
ore 10.45 visita guidata al giardino
Lunedì 18 luglio ore 15.30 Il giardino dei 5 sensi
ore 16.45 visita guidata al giardino
Giovedì 21 luglio ore 9.30 Gli alberi raccontano
ore 10.45 visita guidata al giardino
per info associazione Lusaan Ar Spilar Natura: 0424-406009
- [email protected]
Prossimi appuntamenti
nel Comune di Lusiana
ESCURSIONI NEL TERRITORIO
Sabato 9 luglio La Città di roccia del Monte Corno
- partenza ore 8.15 c/o Punto Informazioni Piazza
IV Novembre con il gruppo “Guide Altopiano”.
Sabato 16 luglio La Grande Guerra nella zona di
Granezza - partenza ore 8.15 c/o Punto Informazioni
Piazza IV Novembre
Domenica 17 luglio Il giro delle Calcare - Cornion
Cavassi Labiolo- partenza ore 9.00 c/o Punto Informazioni Piazza IV Novembre con il gruppo “Guide
Altopiano”.
MUSEO PALAZZON “Lavoriamo con la paglia”
Martedì 19 luglio ore 15.30 Realizziamo braccialetti, coroncinee cinture con la treccia antica
VILLAGGIO PREISTORICO M. CORGNON
“Lavoriamo con l’argilla”
Mercoledì 20 luglio ore 15.30 Lo scacciaspiriti del
Monte Corgnon
GRAFICA ALTOPIANO
aspettarmi, non ho mai visitato un posto del genere; ci
saranno file ordinate di piantine, fiori dai colori sgargianti,
rarità introvabili sotto vetro?
Camminerò da un fiore all’
altro come nelle sale da museo, soffermandomi ad
ascoltare composto spiegazioni
scientifiche
e
naturalistiche?
Quello che ho di fronte però
non sembra suggerire questo; appena entrati dal
cancelletto di legno, mi trovo davanti a delle pareti di
GRAFICA ALTOPIANO
GRAFICA ALTOPIANO
E’ un meraviglioso mattino
di montagna, di quelli che
preferisco. Il cielo è azzurro
cristallo, e benché il sole di
luglio splenda luminoso, l’
aria è freschissima e leggera, come acqua di torrente.
Di fronte a me si stende quel
piccolo paradiso che è la piana di Granezza. Ho ancora
qualche minuto prima dell’
appuntamento con Samuela,
la botanica che cura le visite al Giardino Botanico Alpino del Monte Corno per
conto del Museo Diffuso di
Lusiana, e così mi dedico ad
assaporare col cuore l’ atmosfera che si respira qui; il
silenzio è interrotto soltanto
dallo scampanio delle vacche al pascolo, pigre macchie di colore sui verdi prati,
che nel fruscio della brezza
sembrano custodi di una
pace naturale troppo spesso
dimenticata.
Samuela mi accoglie con
un sorriso, ci stringiamo la
mano, poi incominciamo a
percorrere il breve sentiero
in salita che conduce all’ ingresso. Io non so che cosa
splende in magnifici grappoli di fiori la Stella Alpina;
in tutto ciò, la
mano dell’ uomo si
avverte solo come
un tocco lieve, in
armonia con la
spontaneità della
natura.
Ma non è finita
qui; grazie alle
spiegazioni appassionate
di
Samuela, che mi
lascia non solo
guardare, ma anche assaggiare,
toccare, odorare le
piante, faccio con loro amicizia, e scopro una quantità
di cose che non avrei mai
immaginato: per esempio, lo
sapevate che la foglia del
sorbo montano “respira”
esattamente come un naso
umano? Che i petali dell’
iperico, di un giallo intenso,
se messi dentro la grappa
per aromatizzarla, la colorano invece di rosso? Che
esiste una pianta i cui fiori
sembrano bocche di vipera, ed un’ altra che non ha
nulla da invidiare ai più appariscenti fiori esotici? Per
non parlare delle bacche
della Belladonna, mortalmente velenose, ma dalle
quali, fin dall’ antichità, si
ricava l’ atropina, una sostanza capace di rendere
ancora più affascinante lo
sguardo femminile (il paragone sul momento mi sembra interessante…); e poi
ancora, che le erbe d’ alta
quota indossano un “cappotto” per proteggersi dal
gelo nella stagione invernale, che anche un prato può
“nascere”, che ci sono al-
GRAFICA ALTOPIANO
A cura di Luca Trapani
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l’Altopiano
Sabato 9 luglio 2011
17
LUSIANA
In municipio riaperta l’entrata principale
Sono terminati i lavori di posa in opera del pavimento in
lastre di marmo davanti all’entrata del municipio. La ditta
Favaro Paolo & Figli di Asiago ha completato anche i
serramenti del negozio di scarpe Ronzani-Pozzan che, a causa
del lavori, era stato spostato in un ex bar vicino, che ha riaperto
i battenti nella sede precedente. Per entrare in municipio il percorso torna ad essere quello tradizionale che porta gli utenti del
Comune a passare per la porta principale.
E.Z.
Caffè letterario in Piazzetta Marchi
Ripristinata la barriera di sicurezza
Giovedì 14 luglio, alle 20,30, caffè letterario in Piazzetta Marchi, a Lusiana sull’argomento
“Fogazzaro e il Risorgimento vicentino: incursione tra personaggi e letture”. Appuntamento
culturale con il professor Mario Pavan, scrittore e giornalista, nell’ambito degli incontri promossi dalla Provincia per il centenario della morte di Antonio Fogazzaro, grazie all’assessorato alla cultura e identità venete, retto dal dottor Martino Bonotto. Saranno letti alcuni brani
fogazzariani da Monica De Bortoli. Il professor Pavan è da sempre impegnato nell’analisi
critica dell’opera narrativa dello scrittore vicentino. L’incontro, aperto al pubblico, avrà luogo
giovedì 14 luglio, alle 20,30, in Piazzetta Marchi. In caso di maltempo, la serata si
svolgerà presso la Sala Consiliare, al Palazzon.
La ditta Sgeig ha sistemato la ringhiera lungo la strada che porta alla scuola materna che era stata
danneggiata dopo un incidente. La nuova ringhiera funge così da protezione per i bambini che uscendo dalla scuola materna parrocchiale, o entrando, rischiavano di rimanere travolti da auto che urtando la
protezione rotta potevano finire nella strada sottostante che porta all’asilo e al teatro parrocchiale. E.Z.
A Val Lastari di Conco incontro
dimostrativo gratuito di nordic- walking
Il Gruppo Biblioteca Conco organizza per domenica 17 luglio alle ore 16 in località Val
Lastari un incontro gratuito di dimostrazione pratica della camminata con i bastoncini
(nordic-walking), in collaborazione con l’A.S.D. Nordic Walking di Bassano del Grappa.
Ai partecipanti sarà sufficiente munirsi di abbigliamento comodo e scarpe da ginnastica,
mentre i bastoncini saranno forniti in loco. Per prenotazioni e informazioni chiamare la
biblioteca (0424/420058) nei giorni di martedì e giovedì dalle ore 14.30 alle 18.00. In
caso di pioggia l’incontro verrà rimandato a data da destinarsi.
S.B.
Settino. Trofeo Monte Corno, vincono i galliesi
Con la riapertura del rifugio “Monte Corno”, è stato organizzato il “Primo trofeo di settino Monte Corno”
con in palio due medaglie d’oro per la
prima coppia classificata e due medaglie
d’argento per l’accoppiata giunta seconda. Le coppie iscritte erano 32 e si aggiudicava i prestigiosi premi chi si classificava al primo posto al meglio delle 10
partite anziché le sette tradizionali. Ha vinto la coppia formata da Carlo Schivo e
Orfeo Finco di Gallio che ha relegato alla piazza d’onore i cugini Dino Ronzani e Gianni Broglio, un’accoppiata che per la terza volta ha conquistato la piazza d’onore in un torneo di settino. Prossimo
appuntamento per i settinisti sarà il “6° trofeo Bar Fina-Casello del Guardia” per 32 coppie. Le eliminatorie si svolgeranno venerdì 15 luglio al Casello del Guardia sul monte Corno, le gare di finale
sabato16 al bar “Fina” di Asiago. La kermesse è aperta a tutte le coppie di settinisti dell’Altopiano.
Nella foto le prime due coppie classificate.
E.Z.
Soddisfazione per Sciessere e Rossi
all’ultimo rally “Città di Schio”
Soddisfazione per i rallysti lusianesi Giacomo Sciessere e Andrea Rossi che
al rally “Città di Schio” hanno conquistato il primo posto nella classe “A 6” con una “Peugeot
106” e 18° assoluto nella graduatorie generale. I piloti della scuderia “Altopiano racing team”, seguiti
dall’”Art” (che ringraziano gli sponsor) ritenteranno una conferma a settembre al rally “Città di
Bassano”. Nella foto la “Peugeot 106”dei rallysti lusianesi.
E. Z.
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Sabato 9 luglio 2011
l’Altopiano
18
Federico Moccia apre la stagione culturale di Gallio
Prosegue, dopo diversi anni di grandi successi, la rassegna culturale degli Incontri con l’Autore, organizzati dal Comune di
Gallio in collaborazione con la Libreria Giunti al Punto di Asiago.
Il primo appuntamento della rassegna è giovedì 14 luglio alle
ore 17.30. Il protagonista sarà Federico Moccia, scrittore, sceneggiatore e noto regista italiano, che presenterà il suo ultimo
libro “L’uomo che non voleva amare”. Il protagonista di quest’opera è Tancredi, l’uomo dei sogni: possiede un’isola alle
Fiji, splendide ville, jet privati ed è di una bellezza magnetica.
Tutte le donne prima o poi cedono al suo fascino. Ma lui non sa
dimenticare una ferita del passato che l’ha cambiato per sempre.
Ora Tancredi odia la felicità e non vuole più amare. Sofia è una
pianista bellissima e dotata di un talento innato, ma un voto d’amore
l’ha costretta a troncare la sua brillante carriera tenendola lontana
dal pianoforte. La sua vita ora è accanto ad Andrea, rimasto
paralizzato in seguito a un grave incidente, ed è segnata da un
dolore profondo che lei tenta di annegare nella rassicurante routine
quotidiana. Un giorno come tanti le loro anime si incontrano:
Tancredi entra in una chiesa e sente un coro di bambini che cantano. Rimane lì, in silenzio, come rapito, emozionato da quella
musica, quando improvvisamente la vede. Sofia ha gli occhi chiusi,
la bocca si muove lentamente e segue sognante le note. Da
quel momento la vita di Tancredi non sarà più la stessa, perché
una passione bruciante lo costringerà a tentare ogni mezzo pur
di conquistare Sofia. E’ una travolgente storia di amore e passione, che immergerà il lettore nel gioco avvincente dei sentimenti. Federico Moccia sarà il primo autore a presentare il
proprio libro al pubblico del Palasport/Auditorium di Via Roma,
seguiranno poi Maria Venturi, Mariapia Veladiano, Beppe
Severgnini, Sandro Provvisionato e Susanna Tamaro.
Maurizio Bottoni al Museo
‘Le Carceri’: un ponte di colore tra
passato e futuro della storia dell’arte
Verrà inaugurata il 16 luglio la mostra dell’artista esposto all’attuale biennale
di Venezia. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 9 ottobre
Il 16 luglio, al Museo ‘Le
Carceri’ di Asiago, verrà
inaugurata una mostra
personale di Maurizio
Bottoni, che ripercorrerà
la sua carriera a partire
dagli anni Settanta per
arrivare sino a oggi. Si
tratta di circa ottanta opere volte a ricostruire la ricerca formale del noto
artista contemporaneo:
dalle pitture a olio a quelle a tempera, dalle incisioni ai
disegni. Nato nel 1950, Maurizio Bottoni ha frequentato
l’Accademia di Brera, dove ha
avuto modo di apprendere le
tecniche del passato che è poi
riuscito a rielaborare, riprendendo l’antico per fondare un
Realismo del tutto nuovo,
cosa che lo ha reso celebre
sia a livello nazionale che internazionale. La sua ricerca fa
da ponte tra passato e presente; attraverso uno studio minuzioso della realtà, volto a
dare spessore visivo ed emotivo ai suoi soggetti, Bottoni
sembra presagire anche un
futuro artistico. L’artista costituisce un ottimo esempio di
dialogo tra epoche, dove il
passato è recuperato integralmente per dare nuovo stimolo al presente e gettare le basi
per le ricerche future, ai
fini di dare un nuovo alito di vita all’arte. E’ da
sottolineare che una delle sue opere, Migrazioni, è esposta alla 54ª edizione della Biennale di Venezia, evento artistico tra
i più attesi e ambiti a livello internazionale. La
mostra, realizzata dall’Associazione Alberto
Buffetti in collaborazione
con il Comune di Asiago, rimarrà aperta tutti i giorni sino alla
fine della stagione estiva, mentre sarà aperta al pubblico soltanto nei week end fino al 9
ottobre. Definito dai critici
come un “poeta dell’arte”,
Maurizio Bottoni darà lustro al
nostro Altopiano, divenuto armai sede di mostre di alto livello.
Martina Rossi
Con l’estate ad Asiago
tornano i grandi autori
Anche quest’anno
Asiago ospiterà un
ricco cartellone
chiamato “Aperitivo con l’autore”
che permetterà a
turisti e villeggianti
di conoscere dal
vivo alcuni tra i
più noti e apprezzati scrittori del
panorama italiano,
grazie all’organizzazione della Libreria Giunti al Punto. Debutto
l’11 luglio con Michele Peyrani
che presenterà il suo libro ”21
passi con l’arcangelo Michele”.
Il 16 luglio sarà di scena
Martina Colombari con “La
vita è una” (Rizzoli editore),
mentre il giorno successivo
Rosita Celentano presenterà
“Oltre la pelle” (Salani). Sarà
Paolo Rumiz il protagonista
dell’aperitivo del 24 luglio con
la sua ultima fatica “Il bene
ostinato” (Feltrinelli). Luglio si
Rotzo, quando il paese era governato dalle donne
In un libro Percy Allum descrive la vicenda della prima amministrazione civica interamente composta
da donne, che suscitò un vasto interesse mediatico, anche al di fuori dell’Italia e dell’Europa
Lo storico inglese Allum,
particolarmente interessato
anche alla realtà veneta sulla quale ha scritto
numerosi saggi ed articoli
- è attualmente impegnato
in una sistematica ricerca
sulla gestione del potere nel
Veneto. Grazie a questi
approfondimenti
ha
recentemente dato alle
stampe un’ottima analisi su
un evento davvero
s i n g o l a r e :
l’amministrazione
comunale di Rotzo negli
anni compresi tra il 1964 e
1970, retta da sole donne
dopo il flop della Democrazia
Cristiana. Quella di Rotzo è
stata probabilmente la prima
amministrazione civica
dell’Italia repubblicana
interamente composta da
donne, fatto che all’epoca
suscitò un vasto interesse
mediatico, non solo in Italia,
ma anche nella stampa
internazionale, in particolare
anglosassone. Trovandosi il
Comune altopianese in una
gravissima
situazione
finanziaria, quanti lo avevano
amministrato fino a quel
momento, ovviamente quasi
tutti maschi, decisero di non
presentare liste per il rinnovo
del Consiglio comunale, in
modo da obbligare il Governo
a nominare un commissario
prefettizio che sanasse con
provvidenze statali il bilancio.
A quel punto, un gruppo di
donne, guidato dalla maestra
Carla Slaviero, presentò a
sorpresa una propria lista,
incontrando
lo
scetticismo e l’ostilità di
grande parte della
popolazione maschile.
«Se gli uomini non ce
l’hanno fatta a risanare le
finanze comunali, tanto
meno ci riusciranno le
donne»: questo fu allora
il giudizio prevalente. E
invece, con sagacia e
buon
senso,
l’Amministrazione tutta al
femminile riuscì in quella
che era considerata una
“missione impossibile”.
Allum nato nel 1933 a
Thame, vicino ad Oxford,
si è laureato in storia e diritto
nel 1956 al Queen’s College
di Cambridge, ottenendo nel
1959 la specializzazione sia in
scienze politiche all’Institut
d’études politiques di Parigi
che in diritto internazionale.
Ha iniziato la carriera di
docente universitario nel 1965
all’Università di Manchester.
Al termine del suo
insegnamento in Inghilterra
(con corsi tenuti anche nelle
Università di Padova e
Milano) è stato nominato
docente di scienze politiche
all’Università Orientale di
Napoli. “Nel raccontare
questo episodio politico al
femminile – spiega l’autore
ho
beneficiato
dell’accesso non soltanto
agli archivi della DC
vicentina, ma anche a quelli
dell’ex sindaco, la maestra
Carla Slaviero, grazie alla
generosità della sua
famiglia e soprattutto di sua
nipote, la dottoressa Loretta
Slaviero in Tombello e di suo
marito Lauro. È doveroso
aggiungere che la famiglia
Slaviero non si è limitata a
fornire una documentazione
di base, ma mi ha offerto
pure ospitalità a Rotzo così
che ho potuto conoscere,
anche di persona, questo
affascinante paese e le sue
vedute che hanno ispirato le
mie illustrazioni”. Il volume
“Le donne di Rotzo” è edito
da Cierre e dall’Istrevi
vicentino (63 pagine), costo
10,00 euro.
Giovanni Dalle Fusine
chiuderà, il giorno 29 con il
grande evento
“Campiello in
tour” che porterà al palazzo del
t u r i s m o
Millepini di
Asiago tutti i
finalisti del
prestigioso Premio Campiello.
Agosto si aprirà
venerdì 5 con
Giuseppe Bortolussi e il suo
best-seller “Tassati e mazziati”
(Sperling & Kupfer); della
stessa casa editrice “Ho sognato un mondo senza can-
cro” di Franco Mandelli, che
verrà presentato il giorno 9. Il
12 agosto toccherà a Mario
Giordano, direttore di
Tgcom24, con il vendutissimo
“Sanguisughe” (Mondadori
editore), mentre il 21 sarà di
scena Giancarlo Zizola c9h “
Santità e potere -Dal concilio
a Benedetto XVI” (Sperling &
Kupfer).Si terminerà il 24 agosto
con
Antonio
Caprarica,direttore di Rai
Londra. che
presenterà
“C’era una volta in Italia”
(Sperling & Kupfer).Tutti gli
eventi si terranno alle 17.30 sul
palco centrale di Asiago,in
piazza II Risorgimento.
Nuovo libro sul profugato
Migliaia di profughi,
milioni di soldati
Perché nei Colli Berici ci sono
trincee risalenti alla prima guerra mondiale? Perché tutte le popolazioni dell’Altopiano tra il
1916 e il 1919 vissero nei paesi
del Basso Vicentino? A queste
e a tante altre domande cerca
di rispondere questo libro, dedicato ad un aspetto poco conosciuto e approfondito della
Prima Guerra Mondiale. Quando si parla di Grande guerra nel
Vicentino infatti si pensa subito al Pasubio, al Grappa,
all’Ortigara. Ma ci fu un’altra
guerra, quella vissuta dalla gente dell’Altopiano e della
Valdastico, costretta ad abbandonare tutto nel maggio 1916
e a fuggire nel Basso Vicentino.
Su queste migliaia di profughi
scrive Gianluca Sgreva, sviluppando un’idea dell’assessore pro-
vinciale all’Edilizia Scolastica e
Patrimonio Nereo Galvanin, poche pagine, ma tantissime notizie
sugli sviluppi della guerra, sulla
fuga dall’Altopiano, sulla vita da
profughi nell’Area Berica, sul ritorno alla propria terra devastata.
Sgreva scrive anche della situazione di Vicenza e del suo territorio, e della parte Sud della provincia, diventata un’immensa
retrovia, con soldati pronti per
andare al fronte o appena tornati dalla prima linea. Una seconda parte ci porta ai giorni
nostri: è una preziosa guida per
chi vuole trovare tracce di quegli anni, dalle trincee costruite
sui Colli Berici per esercitazioni ai segni lasciati dai reparti che
passarono da quelle parti. Di lettura agevole, arricchito anche
da numerose foto, “Migliaia di
profughi milioni di soldati”
è un libro che non potrà mancare nelle biblioteche di chi
è appassionato di storia o
semplicemente vuole conoscere in tutti i suoi aspetti un
passato che in qualche misura, come sempre capita, influisce anche nel nostro presente. Il volume è prodotto col
patrocinio della Provincia di
Vicenza, della Regione
Veneto e dell’Associazione
Nazionale Alpini (sez.
vicentina). Editore: Editrice
Veneta.
Giovanni Dalle Fusine
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Sabato 9 luglio 2011
l’Altopiano
19
Al via la ricca stagione di Artemusica
MUSICA
La stagione si aprirà l’11 luglio, all’interno del festival cimbro Hoga Zait, con il concerto
della pianista Alessandra Fornasa e del violinista Alessandro Mazzon. La novità per
la rassegna di arte e musica è rappresentata da appuntamenti con il circo e il teatro
Passione per la musica e per l’arte, desiderio di proporre iniziative
culturali di qualità, apprezzamento
del pubblico: sono gli ingredienti fondamentali che stanno alla base delle
iniziative dell’associazione
Artemusica di Roana che, ormai
da sette anni, propone nel nostro
territorio una serie di appuntamenti
culturali di ottimo livello, che
spaziano dalla musica all’arte, dalla letteratura alla danza, per giungere, novità di quest’anno, al circo
e al teatro.
La stagione si aprirà l’11 luglio: all’interno del festival cimbro Hoga
Zait alle 21, presso la sala Santa
Giustina di Roana, si svolgerà il concerto inaugurale della stagione.
Durante la serata, la pianista Alessandra Fornasa e il violinista Alessandro Mazzon, si esibiranno in un
programma che spazierà dalla Sonata del compositore ceco Janacek
al Capriccio Basco e alla Romanza Andaluza dello spagnolo
Sarasate, dalle Danze Rumene alle Danze Ungheresi di
Brahms. Sempre nell’ambito di Hoga Zait, e in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, l’Associazione
Artemusica presenta il 14 luglio alle 21 presso il Cinema
Teatro Palladio di Cesuna il concerto
del “Les Nuages Ensamble”. Organico tutto al femminile, il gruppo è composto da Anna Paraschiv al violino,
Lucia Marino al clarinetto, Alessandra Osella alla fisarmonica ed Elisabetta Bosio al contrabbasso. Queste
quattro musiciste, tutte provenienti
dall’ambito della musica colta, si confrontano con un repertorio derivato
dall’universo klezmer, affascinante e
suggestiva espressione musicale degli Ebrei Ashkenaziti dell’Europa Centrale. L’attenzione che Artemusica riserva ai giovani musicisti è confermata
dai corsi di perfezionamento di pianoforte e dai laboratori di musica da camera e violino previsti per questa stagione estiva e tenuti da maestri di
grande levatura come il pianista
Massimiliano Motterle e il violinista
Fulvio Luciani. I migliori talenti della
Master Class di pianoforte si esibiranno il 13 luglio alle ore 21 presso la Sala
Consiliare di Canove. La rassegna concertistica continua il
18 luglio, con il concerto di Francesco Pulga previsto per le
21 presso la Sala Santa Giustina di Roana. Il giovane pianista
roanese si esibirà in un programma con musiche di Bach,
Schubert, Liszt e Prokofiev. Il 20, invece, presso la Chiesa
Parrocchiale di Camporovere si terrà un concerto per due
violoncelli con Cecilia Gonzales e Andrea Marcolini. Per gli
appassionati è un’occasione imperdibile per sentire due giovani e virtuosi musicisti che eseguiranno brani di Bach, Reger
e Lee. Altro concerto davvero da non perdere e che costituisce un gradito fuori programma, è quello previsto per il 21
luglio, alle 21 presso la Sala santa Giustina di Roana. Ad
esibirsi saranno due straordinarie pianiste russe, già note al
pubblico di Artemusica: le sorelle Olga e Liudmila
Georgievskaya che eseguiranno una serie di brani per due
pianoforti, che fanno parte di un programma eseguito in una
serie di concerti presentati in tutto il mondo. Si inizia con
Concerto per due clavicembali in do minore, BWV 1060 di
Bach per proseguire con una suite su temi rossiniari di Britten.
Sarà poi la volta dei famosi valzer di F. Schubert, raccolti e
trascritti per due pianoforti da S. Prokofiev e della Suite per
due pianoforti op. 6 di Schostakoviè. La serata si concluderà
con Scaramouche, Suite per due pianoforti di Milhaud.
Oltre alla musica, l’Associazione di Roana propone anche
un incontro letterario: il 21, infatti, gli appassionati avranno
l’occasione di incontrare Umberto Matino, noto autore del
romanzo “La valle dell’orco”, che ha recentemente pubblicato “L’Ultima Anguana”, thriller dal ritmo serrato e
mozzafiato ambientato nella Val Posina. L’autore racconterà dettagli e retroscena dei suoi romanzi e, con la consueta
disponibilità, risponderà alle domande del pubblico. L’appuntamento è per le ore 17 presso la Sala Santa Giustina di Roana.
Tutti gli appuntamenti di Artemusica sono ad ingresso gratuito.
Nicoletta Manfrin
Al Millepini va in scena “Rispaar’s Festival”
spettacolo a favore degli asili di Asiago
Fan dei Rispaar, non temete, i vostri beniamini ci
sono ancora e… stanno
“lavorando per voi”! Anche se la messa a punto
dell’atteso nuovo spettacolo si sta prolungando più
del previsto, la compagnia
amatoriale che realizza
spassosissimi spettacoli a
scopo benefico, è pronta a offrirci ancora una volta qualche
ora di puro divertimento, con due serate che si terranno al
Millepini di Asiago il 22 e 23 luglio alle ore 21. Il “Rispaar’s
Festival” è uno spettacolo di varietà che è stato messo a
punto appositamente per questo periodo estivo.
“Ci sono cose nuove, riprenderemo anche qualcosa di
già fatto – preannuncia Silvano Vellar, presidente dei Rispaar
- mettendo insieme il tutto con una formula di presentazione diversa dal solito, divertente e movimentata”.
I biglietti si possono acquistare in prevendita presso lo sportello dell’Ufficio del Turismo del Comune di Asiago. Il ricavato sarà devoluto in beneficienza, a favore delle scuole
materne di Asiago.
S.B.
Composizione e ricerca musicale, una realtà tutta da scoprire
Qualsiasi lavoro essi intraprendano, in alcuni esseri umani tualmente, in alcuni luoghi, dove il culto per queste sonorità è
l’esigenza di inserire, inventare, creare qualcosa di proprio molto diffuso, può essere anche suonata dal vivo, accompaè molto più grande e gratificante del guadagno economico gnata da un piano o una voce dal timbro jazz o soul. Il fine di
ottenuto grazie alla creazione stessa. E’ proprio da questa questo genere dovrebbe essere quello di indurre l’ascoltatoesigenza che i grandi artisti, musicisti e inventori sono par- re a dimenticare i pensieri quotidiani o a diminuire lo stress
titi e hanno scoperto le loro qualità e la loro predisposizione dovuto al lavoro. La house e la minimale sono molto diffuse
alla creatività. Per una persona creativa, in qualsiasi setto- nelle discoteche, soprattutto italiane e spagnole, per la loro
re essa lavori, che sia arte che sia tecnologia, non esistono capacità di incitare al movimento grazie a delle parti molto
confini all’immaginazione. Alcuni pensatori sostenevano che ritmate. Quello che di questo artista più mi stupisce è il fatto
se una persona è in grado di immaginare, con la volontà, l’ che le sue produzioni si possono acquistare su internet
impegno e il giusto impiego di risorse è anche in grado di (www.beatport.com) in quanto licenziate tramite la
creare. Nel nostro piccolo Altopiano questa volontà di cer- Radioactiva Records, un’etichetta discografica indipendente
care, di inserire farina del proprio sacco nella realtà in cui di Roma. Personalmente le consiglio per le loro sonorità molviviamo, e soprattutto nella musica, non manca. E per que- to ricercate ed espressive. Gabriele Dall’Oglio (in arte dj
sto volevo soffermarmi su due giovani altopianesi che su- Ganzu) è un altro altopianese che si occupa di composizione
scitano il mio interesse. Il primo, Massimo Lievore (in arte musicale. Può essere definito eclettico per la sua capacita di
Liebba), si occupa per la maggior parte di musica lounge, house e minimale. Generi che si
differenziano molto uno dall’altro. Lounge è
una parola inglese che letteralmente significa
atrio o salotto, ed è il nome attribuito a questo
tipo di musica che veniva trasmessa come
sottofondo nelle hall degli alberghi o nei locali
più raffinati, in occasioni mondane in cui si
consumava un drink tra una chiacchiera e l’alMassimo Lievore
tra. Essa ha delle sonorità molto rilassanti. At- Gabriele Dall’Oglio
creare vari generi. La maggior parte delle sue produzioni
sono di tipo drum & bass o dub step. Generi molto diffusi
nel Regno Unito e nei paesi dell’Est, ma che iniziano ad
essere introdotti anche nelle chart delle radio italiane, e pian
piano diventeranno parte della scena underground locale.
Personalmente, apprezzo molto la sua tecnica che, attraverso l’uso di sonorità pescate da un genere all’altro e la
successiva amalgamazione o editing permette di creare un
nuovo stile musicale, che ovviamente può essere apprezzato o meno. Ma non bisogna mai dimenticare che per apprezzare una cosa bisogna prima conoscerla e capirla. Di
conseguenza si può criticarla in modo positivo o negativo.
Senza dimenticare che per ogni affermazione che facciamo
può esistere una affermazione contraria (e veritiera allo stesso modo) che può essere sostenuta da altri. Sta a noi scegliere quello che ci piace a seconda del buon gusto e degli
interessi che abbiamo. Non è assolutamente detto
che una cosa che piace alla massa piaccia per forza a tutti, e di certo non dobbiamo apprezzarla solo
perchè i nostri amici o famigliari la credono la cosa
giusta. In altri termini; ogni genere musicale ha la
sua particolarità che può suscitare interesse se scoperta e capita. Perchè non potrò mai dire che un
genere “non mi piace” senza averlo ascoltato, senza averlo assaggiato, senza aver capito cosa vuol
comunicare.
Francesco Lorenzi
8
Sabato 9 luglio 2011
l’Altopiano
20
LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA
Nella storia professionale di
terapeuti è normale fare i
conti con la sofferenza delle
persone. È compito arduo e
nello stesso tempo affascinante poter intervenire per
cercare di dare sollievo e fornire elementi di cambiamento a chi, sconfortato, chiede
il nostro aiuto. Prima si interviene, più facile è migliorare.
Come sostengo spesso, in
psicologia clinica la prevenzione primaria e secondaria
costituiscono il punto di partenza insostituibile per garantire qualità di vita e
“resilienza” (resistenza) alla
genesi dei disagi psicologici. Purtroppo, nella realtà
dei fatti si agisce raramente nelle primissime fasi
d’esordio. Sono rarissimi
infatti gli interventi di prevenzione psicologica in età
pediatrica al fine di favorire uno sviluppo armonico,
sereno ed equilibrato e potenziare le risorse personali
preesistenti. Ad esempio,
per prevenire molti disagi
emotivi in adolescenza e in
adultità sarebbero utili interventi educativi mirati alla
relazione, alla tolleranza
delle frustrazioni e alla crescita sentimentale.
Come sappiamo, nell’età
evolutiva si hanno ampi
margini di miglioramento e
un’occasione insostituibile
di rafforzare la personalità
laddove emergono punti di
vulnerabilità. Nell’adulto, la
clinica ci mette invece di
fronte a situazioni spesso
cronicizzate che tolgono al
professionista gran parte delle possibilità terapeutiche.
Una situazione che rappresenta una delle emergenze
più comuni in psichiatria, su
cui ancora si è carenti di informazioni preventive e cliniche per cercare di controllarne le conseguenze devastanti, è il suicidio.
Recentemente, sono stato
sfortunato spettatore del tentato suicidio di una giovane
signora che è stata salvata in
extremis grazie alla prontezza di alcune persone che
Stefano Rigoni,
Psicologo
Psicoterapeuta Cognitivo
Comportamentale
Tel. 338.2919597 – E-mail:
[email protected]
Quando la sofferenza è insopportabile
Il comportamento suicidario
come me stavano attraversando un vicino ponte nella
pedemontana.
L’episodio rievoca l’annosa
questione sulla
possibilità di
prevenire tali
gesti ancor prima che essi
diventino
incontrollabili.
Diciamo subito che esistono
degli “identikit” specifici del
paziente a rischio suicidario,
che si differenziano in base
all’età. Per tutti vale però la
regola che i maschi sono più
esposti a tale comportamento di autosoppressione (3 a
1). Per i giovani, il rischio
aumenta se c’è un disturbo
della personalità associato
alla tossicodipendenza e una
storia di tentati suicidi alle
spalle. Per gli adulti, così
come per gli anziani, conta
molto la presenza di una grave malattia fisica, di una forma severa di depressione, di
psicosi, la presenza di eventi
stressanti (tipico fattore detto “precipitante”) e l’essere
single, separati o vedovi.
Ovviamente, come accade in
quasi tutte le patologie psichiatriche, perché ci sia manifestazione psicopatologica
è necessario che più condizioni si presentino contemporaneamente. Per esempio, è
noto che in primavera, in autunno e per le donne nel periodo pre mestruale il rischio
suicidario è più alto; tuttavia,
ciò non è sufficiente se non
compaiono altri fattori primari
quali un disturbo mentale e
una storia clinica di tentati
suicidi; anche l’abuso di sostanze è un chiaro segno
premonitore.
Al di là degli elementi
prettamente psichiatrici, mi
pare utile, con tutti i limiti e
le precauzioni del caso, aggiungere qualche informazione per i familiari e gli amici
di persone in grave sofferenza psichica.
Innanzitutto, sulla limitazione
e protezione dei luoghi o dei
mezzi potenzialmente letali,
gli studi dicono che se il soggetto a rischio di suicidio ha
facilità di accesso ad occasioni di poter mettere in atto
il suo proposito, è più probabile che ci riesca. D’altro
canto, ciò succede anche
negli omicidi con arma da
fuoco. Quindi ben venga la
Ristorante
prevenzione contestuale.
Dal punto di vista psicologico, possiamo affermare che
quasi sempre accanto al pensiero di togliersi la vita c’è
anche il desiderio di vivere.
La persona è combattuta e
soffre tale incongruenza interna. Se non si arriva al momento di rottura dell’equilibrio o se non s’incappa nel-
l’atto impulsivo
(nella quale il
soggetto è confuso, delirante o
emotivamente
alterato), molto
spesso la crisi
viene superata
e seguita da
nuovi adattamenti che permettono di costruire un equilibrio migliore. Il suicidio
esprime una disperazione
cieca e rappresenta apparentemente l’unica soluzione
possibile per porre fine alla
sofferenza. La percezione di
altre possibilità e una visione più “allargata” della situazione può far tornare la
speranza. Inoltre, ottenere
l’aiuto precoce di un ope-
ratore sanitario può costituire un vero e proprio salva vita. Con questo non
vorrei creare troppi
allarmismi, visto che la
maggior parte delle persone vittime della depressione hanno avuto in qualche
fase della loro malattia
un’ideazione suicidaria più
o meno preoccupante.
Ciononostante è importante agire alle prime
avvisaglie di un peggioramento dei sintomi e di una
progressiva
chiusura
comunicazionale
e
relazionale, segni evidenti
dell’acuirsi del disagio interiore.
L’atteggiamento dev’essere il più comprensivo e paziente possibile. È necessario poter comunicare calma,
protezione e accoglienza.
Spesso il senso d’impotenza percepito dai familiari
rende molto difficile gestire la relazione tanto che
dopo un iniziale “accanimento affettivo” è facile
rinunciare sentendo che
ogni sforzo è vano. Invece,
è molto importante tener
duro magari chiedendo ad
altri di avvicendarsi nel supporto emotivo. Nella maggior
parte dei casi, se ne esce grazie alla costanza e all’intervento “in rete”. Aggiungerei
che è in ogni caso fondamentale non lasciare sola la persona e valutare se c’è un piano concreto di come farla finita. Se così fosse, è davvero necessario l’intervento
psichiatrico e un approccio
protettivo di tipo sanitario.
L’AVVOCATO RISPONDE
L’ASSICURAZIONE CONTRO
GLI INFORTUNI DOMESTICI
Ai sensi della Legge n. 439 del 1999 sono
obbligati ad assicurarsi contro gli infortuni domestici, a mezzo di iscrizione al
fondo speciale per le casalinghe istituito
presso l’Inail, coloro i quali, in età compresa tra i 18 ed i 65 anni, svolgano in
via non occasionale, gratuitamente e
senza vincolo di subordinazione, lavoro
finalizzato alle cure della propria famiglia e dell’ambiente in cui si dimora. Trattasi della meglio nota “assicurazione obbligatoria per le casalinghe”. L’iscrizione al suddetto fondo speciale casalinghe prevede la sottoscrizione di una polizza. Per essere coperti da tale polizza, è sufficiente provvedere al pagamento del premio a mezzo di un versamento di 12,91
Euro l’anno. Tale importo non è frazionabile e, quindi, anche in caso
di iscrizione per un periodo inferiore all’anno, il premio da pagare
sarà sempre lo stesso. L’iscrizione deve essere fatta nel momento in
cui maturano i requisiti previsti dalla legge. I versamenti annuali del
premio dovranno essere effettuati entro il 31 gennaio di ogni anno. Il
pagamento potrà essere effettuato a mezzo di appositi bollettini reperibili presso Poste e banche, oppure on line sul sito internet dell’Inail
con carta di credito o carta prepagata Postpay o conto Bancoposta.
Il premio è a carico dello Stato se l’assicurato per l’anno precedente
ha avuto un reddito che non supera i 4.648,11 Euro e se appartiene
ad un nucleo familiare il cui reddito complessivo non supera i 9.296,22
Euro. La polizza non deve essere sottoscritta da chi, pur svolgendo
lavori domestici, effettua una attività che comporta l’assicurazione
in altre forme obbligatorie di previdenza. L’infortunio o la malattia
per il quale è prevista una prestazione Inail deve naturalmente derivare da un incidente avvenuto nell’ambito domestico. È risarcibile,
ad esempio, l’infortunio derivante da attività di cura dell’ambiente
domestico, purché si tratti di lavori di piccola manutenzione. Anche
le attività finalizzate alla cura di persone estranee al nucleo familiare sono tutelate. Il concetto di “cura delle persone”, integrato con il valore sociale dell’ospitalità così come inteso nel
nostro sistema sociale, è infatti attività “normalmente” svolta
nell’ambito domestico. Pertanto preparare un pasto da offrire
ad un ospite rientra nel concetto di ospitalità. La persona assicurata è inoltre tutelata in caso di incidenti legati alla tenuta e
allevamento di animali domestici. Infine si ammette la tutela di incidenti avvenuti nell’ambito delle pertinenze degli immobili adibiti ad uso di civile abitazione. L’Inail stesso, citando l’articolo
817 del Codice Civile, precisa che le
“pertinenze” sono “le cose destinate
in modo durevole a servizio o ad ornamento di un’altra cosa”. Consegue che
l’infortunio, per essere tutelato, deve
verificarsi in luogo qualificabile come
pertinenza, anche se non contiguo a
quello adibito ad abitazione. Sono
esclusi gli infortuni non causati dal lavoro domestico e quelli derivanti da calamità naturali, come il
crollo degli immobili. Grazie alla polizza obbligatoria per il lavoro domestico, in caso di inabilità superiore al 33 per cento, la
casalinga infortunata potrà chiedere una rendita vitalizia, non
reversibile, legata al grado di inabilità. Per raggiungere la percentuale del 33 per cento di inabilità risarcibile, si potranno cumulare diverse invalidità e per il calcolo della liquidazione della
rendita ci si baserà sulla retribuzione annua minima del settore industriale. Per un’invalidità del 33 per cento, quindi, la
rendita ammonterà a 185,41
Euro, mentre l’importo raggiungerà i 1.030,05 Euro in
caso di inabilità del 100 per
cento. In caso di morte, la rendita verrà corrisposta ai superAvvocato Serena Baù
stiti (coniuge e figli o in mancanI lettori che vogliano
za di essi, a genitori o fratelli).
sottoporre domande su
L’ammontare della rendita sarà
qualsiasi questione di
carattere legale al nostro
pari a 12.608,40 Euro, e spetterà
avvocato possono inviare
al 50 per cento al coniuge, al 20
una mail all’indirizzo
per cento a ciascun figlio, al 40 [email protected]
o scrivere a “L’avvocato
per cento per i figli orfani di enrisponde – Giornale
trambi i genitori, al 20 per cento a
Altopiano, Via Jacopo
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genitori o fratelli del defunto, in
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caso di assenza di coniuge e figli.
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8
l’Altopiano
Sabato 9 luglio 2011
21
MONDIALI…ITAL-ALTOPIANO
A CACCIA DI GLORIA
Allenatore
Cristian
Rela
INLINE
Sarà la volta buona? Per
cosa? Per una medaglia
iridata. E’ dal 2004 (bronzo a
London, in Canada) che l’Italia non sale sul podio. Prima,
ma erano altri tempi ed un altro inline, c’era riuscita nel
1996 (sempre bronzo) proprio
a Roccaraso (AQ), dove dal
10 al 16 luglio si disputerà il
Mondiale 2011, che, a due anni
di distanza dall’infelice edizione di Varese, torna nel nostro
Paese.
E l’Italia ci riprova, ancora una
volta, poggiando prima di tutto sul blocco altopianese: sei
elementi in pista e la “strana
coppia” in panchina formata
da Cristian Rela ed Angelo
Roffo: il primo è il tecnico che
ha vinto più di tutti in Italia, il
secondo è colui che aveva
guidato gli azzurri proprio al-
l’ultima medaglia iridata. «
Sono contentissimo di questa collaborazione – afferma il c.t. Rela – perché Angelo è in grado di dare un
grande contributo a questa
nazionale. Stiamo lavorando bene insieme, ci confrontiamo, c’è intesa, anche
quando c’è da parlare alla
squadra. Tutto ok finora,
ma adesso arriva la parte
più importante ».
Già, il Mondiale, in casa per
giunta. Si parte da un girone
eliminatorio con le “bestie
nere” Francia ed Usa (mai
sconfitte) e poi il Messico
(sempre battuto nei cinque
precedenti). « Questa squadra – attacca Rela – è più
equilibrata di quella della
passata stagione e quindi a
mio avviso è anche più forte. E’ il secondo anno che
lavoriamo insieme e si vede;
l’organico è rimasto per
gran parte invariato (10/
16); credo in questo gruppo e nelle sue potenzialità.
L’obiettivo minimo è la qualificazione ai quarti di finale, poi, come sempre, basterà un attimo per fare la differenza tra il “solito” Mondiale ed uno da ricordare ».
Un’Italia che, vista l’assenza
Gli azzurri Mondiali.
Luca Rigoni, Enrico Dorigatti ed Ingemar
Gruber (Asiago Vipers); Claudio Mantese, Stefano Frigo, Riccardo Mosele, Andrea Comencini
e Fabio Rigoni (Ghosts Padova), Andrea Alberti
e Denis Sommadossi (Ferrara); Stefano Antinori
(Monleale), Luca Roffo e Luca Felicetti
(Vi c e n z a ) ; M a t t h i a s E i s e n s t e c k e n , R i c c a rd o
Buggin ed Emanuele Banchero (Milano 24).
A l l e n a t o re C r i s t i a n R e l a ; A s s i s t e n t e A n g e l o
Roffo.
Dal 10 al 16 luglio, a Roccaraso, gli azzurri (molti dei quali
altopianesi) inseguono una medaglia che manca dal 2004
Luca Rigoni
per infortunio di Gianluca
Tomasello, avrà giocoforza un
nuovo capitano: Claudio
Mantese, il miglior azzurro nell’edizione 2010 svoltasi a
Beroun (Repubblica Ceca). «
Una grande soddisfazione
personale ». Esordisce
Mantese, che poi spiega un
retroscena legato alla sua in-
vestitura: « Credo che la
scelta sia stata fatta tenendo conto anche del fatto che
sono uno di quei giocatori
che gioca a roller tutto l’anno, ma, visto che c’erano
elementi con più presenze di
me in azzurro come Luca
Rigoni ed Enrico Dorigatti
ad esempio, ero disposto a
Mondiale Senior, Roccaraso dal 10 al 16 luglio 2011.
Girone A: Usa, Francia, Italia e Messico.
Girone B: Svizzera, Repubblica Ceca, Canada e Germania.
Girone C: Spagna, Venezuela e Cina.
Girone D: Australia, Argentina, Namibia e Iran.
Girone E: Gran Bretagna, Corea, Colombia e Lettonia.
Calendario Italia: 11 luglio (ore 18) Italia-Francia; 12 luglio USAItalia (ore 18.30); 13 luglio Italia-Messico (ore 18). Dal 14 luglio
via alla seconda fase (quarti di finale); 15 luglio (semifinali); il 16
luglio le finali, con quella per il titolo in programma alle ore 19.
LA NUOVA STAGIONE…ASIAGO
VIPERS COL FIATO SOSPESO
Come un anno fa la formazione altopianese ha chiesto (ed ottenuto) una
proroga per l’iscrizione alla A1. C’è tempo fino al 15 luglio.
I Black Vipers, invece, rifiutano il ripescaggio in A2
Mentre l’inline sta per imboccare il suo ultimo segmento
stagionale (il Mondiale di
Roccaraso), è comunque già
tempo di guardare al futuro.
Il 30 giugno scorso, infatti, è
scaduto il termine per la
riassociazione alla Lega Nazionale Hockey e di fatto per
l’iscrizione al prossimo campionato. Tutto a posto per
otto formazioni: Milano 24,
Monleale, Padova, Vicenza,
Cittadella, Empoli, Latina ed
Arezzo; mentre sono quattro
le squadre in sospeso: i campioni d’Italia dell’Edera Trieste,
Ferrara, Civitavecchia e, proprio come nella scorsa stagione, gli Asiago Vipers, che, al pari delle altre, hanno chiesto
ed ottenuto dalla Lega Nazionale Hockey una proroga (fino
alle ore 12 del 15 luglio),
in relazione ad esigenze
di carattere economico il
cui iter burocratico è comunque in via di soluzione. In Serie A2, invece,
già “saltati” il glorioso
Polet Trieste (che aveva
conosciuto l’amarezza
della retrocessione qualche mese fa) ed il “farm
team” dell’Arezzo. Alla
luce di queste defezioni,
era stato proposto il
ripescaggio agli Asiago
Black Vipers, società avente diritto, che, però, hanno rifiutato. Proroga fino al 15 luglio per la matricola Molinese. La Lega
Nazionale Hockey ha inoltre deciso di convocare un’assemblea
straordinaria delle società della A2.
Stefano Angonese
fare un passo indietro. Tuttavia non ce n’è stato bisogno: mi hanno subito dato
il loro appoggio e stiamo lavorando tutti insieme ». Clima ottimale in spogliatoio, dunque? « Rispetto al gruppo
del 2010 ci sono meno individualità, meno talento,
meno “prime donne”, ma
siamo più una squadra di
roller. L’anno scorso ha prevalso un po’ troppo egoismo,
noi giocatori purtroppo siamo così; questa volta, però,
l’obiettivo è eliminare questi atteggiamenti e puntare
davvero sulla forza del collettivo ». Ma è da medaglia
questa nazionale? « Non lo
so. Quello che posso dire è
che non partiamo battuti
contro nessuno. Vorrei che
fossimo la classica squadra
“rognosa” per tutti, soprattutto per le favorite, insomma quella che ti fa soffrire
dal primo all’ultimo minuto.
Una squadra pronta a sacrificarsi o più semplicemente una squadra, non
solo sulla carta ».
Ultime considerazioni al “vec-
chio” degli azzurri: Luca
Rigoni, Vipers doc, al suo ottavo Mondiale! « Ho buone
sensazioni – racconta “Tapio”
– e non vedo l’ora di iniziare questa avventura. Siamo
un bel gruppo, anche i più
giovani si sono inseriti al
meglio e con il giusto atteggiamento, c’è armonia e credo che possiamo dire la nostra. Rispetto al passato mi
auguro che, finalmente, ci
sia anche un pizzico di fortuna negli episodi ».
Come farai senza lo storico
partner (Tomasello)? « Mi dispiace per “Tommy”, anche
perché la sua esperienza in
nazionale era iniziata nel
1996 proprio a Roccaraso,
ma anch’io ho dovuto fare i
conti con gli infortuni in carriera. So cosa significa. Indubbiamente mi mancherà
un punto di riferimento, fin
dai raduni era strano non
averlo a fianco, ma saprò
adattarmi ci mancherebbe.
Avremo un elemento importante in meno, ma credo che
questa defezione potrà essere trasformata in un ulteriore stimolo per prenderci ancora più responsabilità e
dare qualcosa in più ».
Stefano Angonese
AZZURRI IN TV. Rai Sport trasmetterà in diretta tutte le
gare dell’Italia, ma non solo. Gli appassionati potranno inoltre
seguire in diretta anche un’altra gara dei quarti di finale, la
seconda semifinale del venerdì e la finalissima in programma
sabato 16 luglio alle 19. La web tv della Federazione Internazionale di Roller Skating www.rollersports.tv sabato 9 luglio
trasmetterà in diretta streaming alle 19 la finale del Mondiale
femminile e alle 20.30 la finalissima del Mondiale junior. Per
quanto riguarda il Mondiale senior trasmetterà tutte le gare
dei quarti di finale, le due semifinali e la finale.
Per ulteriori informazioni: www.worldinlinehockey.org
DIAVOLI VICENZA, NUOVO
SPONSOR, NUOVE AMBIZIONI
L’Immobiliare Neve Gallio ha scelto il club biancorosso,
che conferma capitan Roffo e Corradin
Vicenza riparte dall’Altopiano. Dopo un’annata di transizione (senza sponsor e con i soli rimborsi spese per gli
atleti), chiusa comunque con un onorevole 7° posto, i Diavoli Vicenza prendono una bella boccata d’aria fresca,
grazie all’ingresso, come main sponsor, dell’Immobiliare
Neve di Gallio.
« Il nostro obiettivo – spiega il titolare dell’agenzia Gianni
Pertile – è quello di poter essere protagonisti anche
in questa nuova avventura. Vogliamo puntare sul
gruppo e sull’attaccamento alla maglia dimostrato dai
giocatori in questi anni, e pure sui giovani. Siamo
sempre stati sensibili al mondo dello sport. L’ambiente
dell’inline mi ha colpito positivamente: affiancare i
Diavoli potrà essere una scelta vincente ». E le prime
“conseguenze” del nuovo partner sono le riconferme di
Luca Roffo e Michael Corradin. A breve, comunque, potrebbero aggiungersi altri elementi, in primis Fabio Testa. Tra le novità potrebbe esserci quella del rientro alla
base di Massimo Stevanoni, l’unico che nella stagione
dell’austerity aveva però scelto di cambiare aria, trasferendosi ad Arezzo. Da definire restano poi le posizioni
del presidente (Stefano Costa ha da tempo rassegnato le
dimissioni) e dell’allenatore, visto che Andrea Bellinaso,
per impegni personali, ha optato per l’attività giovanile.
8
Sabato 9 luglio 2011
l’Altopiano
22
Christian Rebeschini nuovo schiacciatore
del Mestrino, il Volley Cesuna in euforia
Dopo una stagione con il San Giorgio in Bosco, l’atleta roanese approda alla società padovana
con oltre quarant’anni di pallavolo alle spalle che partecipa al campionato nazionale di B1
“Rebeschini Christian classe
1991 proveniente dal comune di
Roana dall’Altopiano di Asiago
è il nuovo schiacciatore del
Mestrino. Giocatore con grandi
potenzialità fisiche e tecniche con
alle spalle tre sole stagioni giocate, è la scommessa della prossima stagione: “Un ragazzo che
ci ha proposto un amico che in
un solo allenamento ci ha convinti tutti” dice il direttore sportivo . Iscritto al corso di Tecnologie Forestali ed Ambientali
presso l’Università di Padova,
è stato un giocatore agonistico
di hockey su ghiaccio per cin-
que anni, per poi passare alla
pallavolo nella neonata società del Volley Cesuna con il ruolo di centrale dove in solo due
anni hanno ottenuto due promozioni consecutive. Lo scorso
anno, visto il trasferimento a
Padova per partecipare ai corsi universitari, è passato alla in
serie C dell’Astra Volley. “ Data
storica quella del 28 giugno scorso, giorno in cui la Pallavolo
Mestrino esce con questo comunicato stampa per annunciare il
nuovo schiacciatore, e giorno in
cui un’inaspettata euforia scuote il Volley Cesuna. Il Mestrino,
società padovana con oltre quarant’anni di pallavolo alle spalle,
vanta, infatti, la partecipazione al
campionato nazionale di B1 conseguendo un ottimo quinto posto nell’ultimo campionato disputato. Già questo basta per
comprendere l’entusiasmo della
società altopianese che mai
avrebbe pensato di poter vedere
un proprio atleta inserito nelle
serie nazionali. Infatti Rebeschini
continuerà ad essere portacolori
del Cesuna, nonostante le pressioni della società patavina, per
dargli modo di adattarsi senza frenesia al nuovo ambiente, diffe-
rendo il momento di un’eventuale cessione. Il merito principale
di questo inserimento va senza
dubbio attribuito a Fabio Baldin,
già giocatore di serie A nello
Schio con trascorsi a Roana nelle ferie estive, che ne ha curato la
crescita sportiva nella stagione
scorsa a San Giorgio in Bosco.
Ma non va dimenticato il metodico lavoro di preparazione di Fabio Munari, il coach della squadra maschile del Cesuna, che ha
contribuito in maniera determinante ad esaltarne le doti atletiche. Perciò anche i compagni di
squadra, cresciuti negli anni fian-
co a fianco con Christian, hanno
sicuramente concorso a migliorarne il valore con buona soddisfazione personale anche del sottoscritto che quella squadra l’ha
fortemente voluta. Onore, infine,
a tutta la dirigenza del Volley
Cesuna, che ha sempre cercato
di valorizzare al meglio i propri
atleti, senza voler necessariamente monetizzare l’impegno
profuso nella preparazione degli stessi, ma mirando principalmente ad assecondare le loro
ambizioni. Ora che la breccia si
è aperta, tutte le giovani leve
del Cesuna sanno che, con l’en-
tusiasmo, l’impegno e la dedizione che contraddistinguono
l’operato di Christian, potranno ambire anch’essi ad ampliare oltre l’altopiano i propri orizzonti sportivi, potendo confidare su allenatori di indubbio valore tecnico che da settembre,
come di consueto, saranno in
palestra per l’inizio di una nuova stagione agonistica.
Ilario De Guio
Gemellaggio fra grande ciclismo-sci-calcio
Alla presentazione del Giro del Medio Brenta premiata la madrina Giulia Gianesini
La sciatrice azzurra Giulia Gianesini è stata la madrina d’eccezione alla
presentazione ufficiale del Giro del Medio Brenta, gara ciclistica internazionale Elite-Under 23, che si disputa domenica 10 luglio. Il vernissage della manifestazione si è svolto nei giorni scorsi a San Giorgio in
Bosco (PD), condotto da Mario Guerretta di Telechiara-Teleciclismo
coadiuvato dalla miss Ketty Gobbo alla presenza di numerose autorità ed amministratori territoriali, dirigenti e Forze dell’Ordine e del pubblico delle grandi occasioni. Tra questi anche il consigliere delegato
allo sport di Gallio Giorgio Tagliaro, che ha coordinato molto bene il
transito altopianese di questa corsa premondiale in preparazione ai
Campionati Iridati di Copenaghen in settembre e che annovera al via
i maggiori team italiani e stranieri di categoria e rilevanti nazionali, tra
cui l’Italia guidata dal c.t. Marino Amadori. Tagliaro ha illustrato alla
folta platea i due traguardi galliesi, che mettono in palio due preziosi
cesti di prodotti tipici: il Traguardo Volante di Stoccareddo ed il Gran
Premio della Montagna “Silvia e Roberta Giansini” di Gallio centro.
Alla presentazione è stato applauditissimo l’entusiasmante filmato di
Coppa del Mondo di Giulia Gianesini, che col suo fascino e la sua
eleganza ha poi illustrato alla gremita platea la preparazione ed i programmi della nuova stagione agonistica, già iniziata con i ritiri marini
di Campomarino ed in quota allo Stelvio, che finalmente dovrebbe
consacrarla con merito e stabilmente nelle top 10 di slalom gigante,
con ambiziosi traguardi. Interessanti sono state anche le spiegazioni
fornite dalla poliziotta galliese delle Fiamme Oro sui suoi specifici
allenamenti in bicicletta con oltre 2000 km estivi. Il presidente del Giro
del Medio Brenta ing. Michele Michielon ha quindi premiato Giulia
Gianesini con la Spilla d’Oro del Veloce Club Villa del Conte ed uno
splendido omaggio floreale. Numerose altre premiazioni nel corso del-
la prestigiosa serata, tra queste anche la consegna da parte Giulia
Gianesini (con il segretario del Centro Coordinamento Club Granata
Francesco Rebellato) di due poster-autografati dalla squadra del Cittadella
Calcio al viceprefetto vicario di Padova Pierluigi Faloni ed al patron del
Medio Brenta Emilio Ballan. Giulia Gianesini è infatti anche madrina dell’importante Club “Angelo Gabrielli Granata per Sempre” dedicato al
presidentissimo fondatore del Cittadella Calcio 1973 che nel 2011/2012
parteciperà al quarto Campionato consecutivo in Serie B oltre ai due già
disputati nel 2000/2002 ed un suo quadro-poster con dedica campeggia
allo Sporting Pub dello Stadio Comunale Piercesare Tombolato.
CALCIO GIOVANILE: NUMERI DA RECORD A CANOVE
e Fabio Agostini e classificatisi al 3° posto. Si è
rivelata inoltre ancora
una volta preziosa l’ormai consolidata collaborazione con il Gallio per
quanto riguarda i “giovanissimi” seguiti da
Piercarlo Munari e
Giannico Munari, che,
nonostante le difficoltà,
hanno fatto un ottimo lavoro, conquistando anA.C. Canove 1988 ASD Pulcini a 6 Misti 2010/11
che loro il terzo posto.
Abbiamo riscontrato
riusciti ad avvicinare i più pic- di vincere il campionato prima- grande entusiasmo attorno al
coli al calcio, facendoli diverti- verile. Molto positivo è stato sodalizio, che ha registrato un
re e appassionare. I “pulcini”, anche il lavoro fatto con gli centinaio di iscritti, e contiamo
affidati a Costantino Grossele, “esordienti”, allenati dal sotto- di continuare su questa strada
hanno avuto la soddisfazione scritto insieme a Claudio Rossi anche la prossima stagione, per la quale
sono stati già
riconfermati tutti
gli allenatori e già
programmata la
continuazione
della collaborazione con il Gallio”.
Uno sviluppo,
quello del settore
g i o v a n i l e
dell’A.C. Canove
del presidente FaA.C. Canove 1988 ASD Primi Calci 2010/11
bio Rebeschini,
E’ stata un successo, in
termini di numeri di iscritti e risultati raggiunti grazie a un lavoro attento,
costante e preciso, l’ultima stagione del settore
giovanile dell’A.C.
Canove - Polisportiva Comune di Roana, di cui parliamo con Stefano Frigo,
responsabile delle giovanili assieme e Desio Rossi e neo presidente della
polisportiva. “Nei “primi
calci” sono stati una quarantina gli iscritti, con i quali è
stato fatto un ottimo lavoro da
parte del “maestro” Desio, allenatore assieme al giovanissimo
Manuel Frigo. Insieme sono
che si vuole allargare anche con
un progetto, fortemente voluto
da Stefano Frigo, che coinvolga più frazioni, utilizzando tutti
i campi a disposizione. “Riuscire a sfruttare tutti i campi del
comune di Roana, ovvero
Treschè Conca, Canove, Roana
e Mezzaselva, è un obbiettivo
che stiamo realizzando grazie
alla sensibilità dell’amministrazione comunale, e per il quale
auspico la collaborazione e il sostegno della gente del posto.
Per noi si tratta di un impegno
molto più gravoso, ma ritengo
sia importante per dare la possibilità a tutti i paesi di essere
coinvolti in modo attivo in que-
sta nostra bella realtà”. “Vorrei
infine ringraziare – conclude
Stefano Frigo – tutti coloro che
collaborano in qualsiasi maniera con noi, e soprattutto gli
sponsor Rigoni di Asiago, Cassa Rurale di Roana e Consorzio
Caseifici, il cui sostegno economico è fondamentale”. Ai primi di settembre si riparte, le iscrizioni sono aperte e si ricevono
da Stefano Frigo (tel. 0424
692630) e direttamente da
Piercarlo Munari (tel. 0424
65614) per quando concerne i
“giovanissimi”.
Silvana Bortoli
A.C. Canove 1988 ASD Esordienti A9 2010/11
8
Sabato 9 luglio 2011
l’Altopiano
23
HOCKEY SU GHIACCIO
Migross Asiago: il mercato dei campioni d’Italia
Va delineandosi la nuova squadra - In arrivo altri “italo” ed un accordo di “farm team” con una società di A2
La difesa del titolo della Migross Asiago riparte proprio dalla
ricostruzione del pacchetto arretrato, che tra scelte di varia
natura è decisamente da ridisegnare. Il primo problema (e
non da poco) per il riconfermato tecnico John Tucker era
quello di colmare il vuoto lasciato, anche quest’anno, dalla
partenza, con destinazione Svezia (Bofors), di Daniel Bellissimo, evitando di scegliere un altro Andrew Perugini. Tanti i
nomi accostati ai campioni d’Italia: da Regan a Munro, da
Parise a Tragust. Ma il cerchio, dopo il via libera del consiglio direttivo della società del presidente Piercarlo Mantovani,
si è stretto intorno al 25enne statunitense Jeff Lerg (ex capitano di Michigan State), come spiega il direttore sportivo
Renato Tessari. « Tempo fa avevamo sondato il terreno
con il Renon per Frederic Cloutier (ora in odore di campionato tedesco), ma ci è stato chiesto di attendere e così
abbiamo seguito Jeff Lerg, quest’anno nei Trenton Devils
(ECHL). La sua ascesa è stata bloccata da un paio di
brutti infortuni un po’ di tempo fa, ma ora è ristabilito e
vuole rilanciarsi. Cercava una realtà come la nostra per
farlo ». Ma l’Asiago tra i pali raddoppia, anche perché
“Gianfi” Pavone si fermerà in settembre per effettuare un
intervento al ginocchio. L’altro estremo difensore è il 23enne
italo-canadese Anthony Grieco, proveniente dala University
Western Ontario. Un investimento per un progetto a lunga
scadenza e che riguarderebbe anche un accordo come “farm
team”con una formazione di serie A2. « All’inizio – prosegue Tessari – si era fatto avanti il Pergine, ma poi non se
ne è fatto nulla. Ora, invece, siamo in trattativa con
Merano ed Ev Bozen 84 ed entro una settimana decideremo cosa fare. Grieco sarà importante per noi, ma an-
Da sinistra Sean Bentivoglio, Drew Fata,Anthony Grieco,Jeff Lerg,Matt Mac Donald
che nell’ottica del progetto con la formazione di A2 così
da garantirgli un buon numero di incontri e farlo crescere nel migliore dei modi ». In difesa, però, ci sono da sistemare parecchie cose, visto che, dopo Nick Plastino, Asiago
dovrebbe perdere pure Matt DeMarchi, nel mirino dello scatenato Valpellice. « C’è un bel divario tra domanda ed
offerta, non siamo nelle condizioni di fare follie, per nessuno ». Il telegramma di Tessari. Pronte, comunque, le alternative. « Abbiamo esercitato l’opzione per Matt Mac
Donald; mentre per Stefano Marchetti manca solo la firma. Prenderemo in prova Julian Zamparo, 24enne italocanadese proveniente dalla Ryerson University (CIS).
L’ultima novità riguarda il probabile arrivo di Drew Fata,
fratello di Rico Fata (ad Asiago nella stagione dello sciopero NHL, ndr) e reduce da una stagione in Norvegia
con lo Sparta Sarpsborg con cui ha vinto il titolo; man-
cano solo i dettagli ». Poche, invece, le news sul fronte
d’attacco. Detto da tempo delle conferme di capitan Borrelli,
Ulmer e Michael Henrich (il fratello Adam è vicino al
Bolzano), Tessari è alle prese con il complicato rinnovo di
Vigilante (“siamo a buon punto”), ma ha già chiuso la trattativa per Sean Bentivoglio, proveniente dagli Augsburg Panthers
(DEL). Potrebbe, comunque, esserci un ultimo colpo sul fronte d’attacco, come spiega Tessari. « Diciamo che dipenderà anche dall’accordo di “farm team”, ma al momento
restano in piedi due opzioni: Giulio Scandella, che comunque ha un certo costo, e quella che porta ad un “italo”
che arriverebbe in Italia per la prima volta. Vedremo nei
prossimi giorni. In ogni caso fino a questo momento siamo
soddisfatti del nostro mercato, praticamente tutte gli obiettivi prefissati sono stati centrati, tenendo sempre sotto controllo il budget a disposizione ».
Stefano Angonese
PATTINAGGIO SU GHIACCIO
Edoardo Frau, l’anti-Nemec
E’ l’asiaghese Edoardo
Frau il contraltare del
campione ceko Jan
Nemec da anni “numero uno” sulla scena dello sci d’erba mondiale.
Il duello fra i due si sta
puntualmente ripetendo
anche in quest’inizio di
stagione col rappresentate mitteleuropeo a centrare due vittorie in altrettanti
appuntamenti
sinora
archiviati. Lo sci verde nazionale, un tempo molto presente in altopiano, ha nell’alpino del capoluogo un vero
punto di forza ormai da parecchi anni come lo è il suo
rivale ceko. Sin qui quest’anno due le occasioni di confronto
fra
loro:
a
Marbachegg ed ad Oleznice.
In Austria vittoria di Jan
Nemec in super-g e secondo
posto per Edoardo Frau che,
in precedenza e sempre nella stessa località, si era imposto in un “gigante” Fis.
In Cekia la replica vincente in
super-combinata
con
l’altopianese al quarto posto.
Fra i due si stanno però facendo strada un paio di nomi,
quelli dell’ austriaco Michael
Stocker e di un altro connazionale di Nemec: Jan
Gardawsky. Sono clienti dive-
nuti pericolosi per entrambi mentre in casa
azzurra stanno crescendo alcuni giovani,
nessun altopianese fra
loro purtroppo, destinati a garantire un futuro ad una specialità
che, pur conquistando
risultati eccellenti a livello internazionale, non riesce
a decollare quanto a numero
di praticanti e località attrezzate nello specifico. Edoardo
Frau è comunque ben lungi dal
mollare e prenota la rivincita
già sabato 9 luglio perché la
Coppa del Mondo fa tappa a
Rettenbach. In Austria
l’altopianese ha l’occasione
per tentare l’ impresa di battere il ceko. Non sarà facile ma
sa di potercela fare.
Renato Angonese
Giovani altopianesi al raduno azzurro
Il vivaio vicentino e veneto
delle “lame” è in gran parte
rappresentato da atlete ed
atleti della Sportivi Ghiaccio
Roana. Non si parla però di
grandi anche a livello nazionale come invece capita in
altri paesi anche a noi vicini.
Ciò nonostante, soprattutto in
anni recenti, dal mini-cilindro
italiano è uscito un campione del calibro di Enrico
Fabris, fatto questo senza
precedenti nella lunga storia
del pattinaggio tricolore in
pista lunga.
Al nome del roanese ne
vanno aggiunti altri quali
quello di
Ippolito
Sanfratello, Matteo Anesi e
Chiata Simionato.
Raggiunto questo livello, la
difficoltà è quella di poterlo ancora mantenere. Di qui
la necessità di dare un seguito a questa fresca tradizione vincente con la
Federghiaccio impegnata a
rendere questa ricerca
meno problematica valorizzando le forze disponibili.
Così dopo gli immediati rincalzi dei big si sono radunati anche gli junior B per
un primo stage condotto a
Baselga di Pinè sotto la
guida del tecnico Giorgio
Baroni. Con lui l’allenatore
Roberto Sighel. Il gruppo
convocato era abbastanza
folto e di questo facevano
parte anche sette pattinatori altopianesi già distintisi
nella scorsa stagione con
buoni risultati messi a segno ghiaccio. Si tratta di
Alessia Tumolero, Giulia
Zovi, Federico Rebeschini,
Christian Rossi, Andrea
Stefani e Nicola Tumolero
della Sportivi Ghiaccio
Roana e di Roberta Ravnic
del Cp Pinè. Con questa
prima mossa collegiale si è
puntato a far riprendere il
lavoro atletico “a secco”
perché il ruolino di marcia
più generale prevede un
progressivo e costante miglioramento del livello complessivo di ciascuno finalizzando il tutto ad una crescita graduale delle singole
esperienze e capacità. In
tale contesto con le sue ragazze ed i giovani che promettono, l’altopiano si candida a restare nel “giro” azzurro ancora per parecchi
anni. Magari con qualche
altro…..Enrico Fabris.
R.A.
mare con maggior tranquillità le scadenze più incalzanti.
A tal proposito Enrico, quali i
prossimi appuntamenti?
“Il programma – aggiunge prevede ora un periodo a
casa durante il quale, oltre ad
allenarmi, terrò la schiena
sotto controllo con trattamenti ed esercizi. Nelle ultime
due settimane di luglio affronteremo invece il secondo
stage su ghiaccio. Per l’occasione avremo modo di spe-
rimentare la nuova pista di
Inzell in Baviera”.
Al rientro dalla Germania
sarà possibile, per lui come
per l’asiaghese Luca Stefani,
tracciare un bilancio più completo delle condizioni psicofisiche raggiunte durante
questa prima parte di nuova
stagione. Entrambi sono ben
consci che il lavoro da fare è
sempre tantissimo perché a
livello internazionale nessuno
sta fermo ed, oltretutto, la
concorrenza di qualità au-
menta.
Certo un “nuovo” Enrico
Fabris andrà a rappresentare per la squadra azzurra un
traino non da poco e lo stesso tecnico Gianni Romme
con un anno in più di “ambiente Italia” alle spalle sarà
senz’altro in grado di
calibrare con maggior precisione quanto serve per ottenere il massimo dai suoi atleti.
Enrico Fabris in recupero
I guai alla schiena, che l’hanno messo fuori gioco
nella scorsa stagione, sono in via di risoluzione
Dopo mesi di difficoltà legati ad un infortunio alla schiena che lo scorso dicembre
l’aveva praticamente messo
fuori gioco Enrico Fabris, da
poco padre felice di Chanel,
comincia a trovare riscontri
positivi al suo lavoro di
recupero della condizione fisica.
Saltati i primi due radumi stagionali del team azzurro anche per star vicino alla sua
compagna Anne, allora in
dolce attesa, ha appena
conluso il suo primo periodo
di raduno collegiale in Olanda che così commenta: “Dal
raduno di Heerenveen sono
uscito soddisfatto. La mia
schiena – prosegue - non è
ancora sistemata al 100 %
ma sto facendo miglioramenti
e devo essere paziente. Lassù, tramite conoscenze di
Gianni Romme il nostro allenatore, ho potuto fare dei
trattamenti quotidiani alla
schiena. Erano di diverso tipo
e, a partire dalla seconda par-
te del ritiro stesso, mi hanno
consentito di svolgere al
completo il programma di allenamento prestabilito da
Gianni Romme. Il tutto assieme al resto della squadra.
E’ proprio per questo motivo
– prosegue ancora il campione di Roana –che sono ottimista”.
Una salutare iniezione di fiducia che ci sta tutta per cancellare alla svelta dalla memoria una prima parte di 2011
proprio “no” e per program-
Renato Angonese
8
Sabato 9 luglio 2011
Erano circa le 11,30 di Venerdì
13 Maggio 2011. A Foza è arrivata la salvezza.
Il sindaco di Enego, Igor
Rodeghiero mi telefona dicendo
che ha avuto il numero del mio
cellulare da Giovanni Oro, il mio
sindaco di Foza. Venuto a sapere
che, come parrocchia, abbiamo
una Casa per Ferie: ex Casa della
Dottrina Cristiana, mi chiedeva se
potevo ospitare per una settimana 50 rifugiati dalla Libia. Gli chiedo: “Quando arriveranno?”. Mi
risponde: “Stanno già arrivando,
forse anche fra un’ora”. Sono
arrivati con un pullman alle ore
19,30. Per noi cristiani il 13 Maggio è una data che ricorda le apparizioni di Maria a Fatima a tre
pastorelli: Lcia, Francesco e
Giacinta. Non sono mancati, e
subito, i commenti i più contrastanti, per cui il primo incontro,
così improvviso e inaspettato,
non è stato né semplice, né solo
benevolo, piuttosto carico di preoccupazione. Come prete potevo forse dire di no? Ho detto di
“sì”, subito e con gioia. Ho subito pensato a mio papà e mia mamma e alle tante persone dal cuore
buono che conosco e mi son
detto: “Come saranno felici del
mio “sì!”. Come uomo, poi, mi
sono immaginato “uno di loro”.
E, nel mio intimo, mi sono detto
ancora: ‘’Se mi trovassi nella loro
stessa situazione, certamente desidererei incontrare una faccia
aperta al sorriso, una mano che
stringe la mia e una parola che
riempie il mio cuore di gioia dicendomi: “Vieni, oggi mangiamo
insieme, a casa mia!” ‘’. Sono arrivati con pochissime cose dentro i sacchi neri delle immondizie.
Ma, a guardarli bene in faccia, i
loro occhi pareva supplicassero:
“Ho bisogno di te! Sono una persona come te! Non mandarmi
via!”. Non erano e non sono
“una razza portatrice di malattie”; erano invece ricchi di speranza, di dignità, deside-rosi di
rassicurarci della loro buona volontà, di manifestare rispetto e di
essere trovati meritevoli di fiducia. Non riuscivano a comunicare con i loro familiari e perciò erano molto preoccupati, eppure
con noi erano sempre sorridenti.
E allora? Allora li abbiamo accolti
e ora siamo contenti. La Comunità di Foza deve essere orgogliosa di avere avuto per quattro settimane un tesoro così grande.
Otto, dieci anni fa, i nostri 50 rifugiati, dai loro paesi di origine:
Bangladesh, Gana, Nigeria,
Pakistan, Benin erano emigrati in
l’Altopiano
24
La grazia di un incontro imprevedibile
Libia dove avevano trovato lavoro. Alcuni di loro erano laureati con posti di lavoro molto importante e redditizio, con famiglia
e una posizione stabile e tranquilla. I Nigeriani erano cristiani, gli
altri erano mussulmani.
Sono stati derubati e spogliati di
tutto; per cui unica salvezza era
ormai la fuga, a qualsiasi condizione. Hanno affrontato ogni rischio pur di ricominciare a sognare la libertà, e a coltivare la
voglia di vivere. Per trovare libertà, hanno attraversato tanti chilometri di mare, come Maria e Giuseppe, chilometri di deserto. E si
sono trovati a Foza, non per “una
settimana di passaggio”, come il
prefetto Lioni aveva promesso,
in attesa di siste-mare l’Istituto
Elioterapico di Mezzaselva, ma
sono rimasti a Foza addirittura
quattro settimane. Ovvio che,
così catapultati, il clima e i commenti erano i più diversi, ma il
parlare che primeggiava sempre
di più fra la gente era quello di
rammaricarsi di non essere stati,
fin dall’inizio, ciò che fa parte del
nostro “D.N.A.” di gente di montagna, della nostra meravigliosa
natura umana e cristiana. Cioè
gente rocciosa, ma altrettanto
sensibile e generosa, capace di
condividere, di comprendere, che
ha i ritmi e i silenzi del faggio, che
cresce e matura radicandosi nella roccia e puntando ardito verso il cielo, tenace e riservato, ma
quando arriva il freddo ti sa offrire ospitalità e calore senza pari. A
Foza, i nostri fratelli rifugiati dalla pelle nera e dai tratti somatici i
più diversi, si sono sentiti accolti
e abbracciati da tanto affetto. A
Foza si sono sentiti rincuorati e
rasserenati, ... vogliosi di ricominciare. Insieme abbiamo parlato,
insieme abbiamo cercato di farci
reciprocamente una ragione di
tutto quello che ci stava succedendo: una situazione drammatica da parte di loro, pensando al
futuro; preoccupata da parte nostra perché non mancasse loro
nulla di quello che avevano bisogno.
“Freddo e calore benedite il Signore!” Domenica 15 Maggio
2011 a Foza.
Ci siamo tutti svegliati con le
Melette e le montagne dintorno
coperte di neve. Faceva parecchio freddo, pioveva e il vento
era insistente e gagliardo. La temperatura si era abbassata a zero
gradi dai 19 gradi di Sabato 14 .
Apro la Chiesa alle ore 7,30 ma
non entro. Prima vado al bar a
bere un cappuccino, a scaldarmi
un po’ e a fare, come il solito,
quattro chiacchiere con la Giovanna. Poi verso le ore 8,20 vado
in Chiesa; dalla sacristia accendo le luci del Tabernacolo e dell’altare della Madonna e preparo
il necessario per la Messa di Prima Comunione. Non mi ero accorto di niente. Esco dalla
sacristia con il calice, con le
ampolline del vino e dell’acqua e
vedo i 18 Nigeriani, alcuni in ginocchio, altri seduti. Loro, neri
che di più non si può, e con la
Chiesa priva di luce, chi poteva
vederli prima? Con dei gesti e
parlando in dialetto, dato che loro
parlavano solo inglese e io solo
italiano, e con dei gesti che si
possono capire in tutte le lingue,
li ho salutati e augurato loro buo-
na domenica. Mi hanno risposto
con un sorriso a tutta bocca, più
bello ed efficace di mille parole.
Due di loro mi hanno chiesto la
corona del Rosario. A uno dei due
ho dato subito la corona che avevo in tasca, e sono subito tornato a casa a prendere una corona
anche per gli altri 17 Nigeriani.
Sono rimasti in Chiesa per partecipare alla Messa di Prima Comunione delle ore 9,30. Li sistemo a semicerchio attorno all’altare per lasciare i banchi liberi per
la gente. La loro presenza, in Chiesa mi ha fatto pensare: “Con questi 50 rifugiati, Gesù continua a
farci visita, Gesù Cristo risorto
continua ad apparire e ci dice:
“Pace a voi!”. Quella volta
Maria lo credeva il giardiniere,
e invece era Lui, Gesù; i due
discepoli di Emmaus lo credevano un viandante, e invece era
Lui, Gesù; Pietro, credeva di
vedere un fantasma che camminava sulle acque, e invece era
Lui, Gesù; i discepoli lo credevano un pescatore mentre, in
riva al mare, cuoceva del pesce,
e invece era Lui, Gesù”. (ultimi
capitoli dei Vangeli).
Arrivati alla recita del “Padre
nostro”, invito tutti a riflettere:
“Ma possiamo,oggi, noi dire il
“Padre nostro” dopo tutto quello che alcuni di noi hanno detto,
condizionati da pregiudizi? Ma
vorremmo veramente essere trattati da Dio così come alcuni di
noi hanno considerato questi
nostri 50 fratelli? Oggi, noi facciamo come Gesù ci ha insegnato e dato l’esempio, ci facciamo
carico del peccato di aver parlato male, bestemmiato i nostri fratelli e, oggi, non diciamo il “Padre nostro”. Lo diranno in
inglese i nostri 18
fratelli Nigeriani, che
sono qui in Chiesa
con noi, a nome anche degli altri 32
musulmani; noi partecipiamo, in silenzio, usando le orecchie. Nelle altre tre
domeniche, i 18
Nigeriani hanno
partecipato alla
Messa con i loro
bellissimi canti.
Joseph Collins, uno
di loro, ha letto la
preghiera dei fedeli. Alla fine della Messa, da parte dei ragazzi e
della gente, si respirava cordialità e gioia, ci si scambiava gesti di
fraternità. L’anima vera della gente
di Foza è anche questa! Noi fedeli cristiani, abbiamo la grande
fortuna di trovare, meditando il
Vangelo, le coordinate ‘’vere,
buone e belle’’ per ogni situazione che si presenta, anche per la
più difficile. Ci invitano ad ascoltare, a conoscere chi ci sta davanti, a non formulare giudizi
affrettati. Facciamo come gli atleti che si allenano continuamente, affinché il loro gesto atletico
risulti vincente, istintivo. Il Vangelo diventi la nostra guida, il nostro compagno di viaggio, il nostro consigliere e consolatore.
Al termine di queste 4 settimane,
di una intensità incredibile - parlo a nome di tante persone con le
quali ho condiviso i miei pensieri
- ci veniva la voglia di gridare, di
abbracciare, di alzare braccia e
occhi al cielo, ci si trovava a piangere di gioia, perché avevamo ritrovato i nostri fratelli che credevamo perduti, li abbiamo accolti,
abbiamo ospitato i nostri fratelli.
Con loro ci sentivamo realizzati,
avevamo la sensazione che stavamo realizzando il sogno di felicità vera, di felicità che fa bella
la vita, che riempie la vita, ci trovavamo ad aiutarci a ringraziare
il cielo per aver ascoltato il cuore
di Dio Padre che dice a ciascuno
di noi: ‘’coraggio, tu sei buono,
non aver paura, dimostra la tua
bontà!’’. “Ero pellegrino, forestiero e mi avete ospitato” (Mt
225, 5)
50 rifugiati dalla Libia e... i 100
volontari della Protezione Civile?
I Volontari della Protezione Civile
di Enego, hanno amministrato la
prima settimana, la più impegnativa. Considerando che si doveva gestire un gruppo di 50 persone, provenienti da paesi diversi
e molto lontani fra di loro, con i
più diversi usi e costumi, bisognava stabilire delle regole da
praticare con fermezza, per il
buon vivere di tutti. Maestro impareggiabile di tutto ciò è stato
Vanni Pasqualon. E spalla ideale,
perché ogni “ordine del capo”
fosse benevolmente accettato da
tutti e con un bel sorriso reciproco, non poteva essere che una
donna: Isa Pasqualon.
Foza con la sua gente è stato lo
spazio ideale dove si sono
espressi oltre che i Volontari della Protezione Civile di Enego,
anche i Volontari di Valdagno,
Vicenza, Dueville, Schio, Thiene,
Padova, Venezia, Verona,
Treviso, Bassano, Foza, La Croce Rossa Italiana e gli Schouts di
Padova, Bassano, Verona, Schio:
tutti gioielli umani stupendi, i
quali hanno offerto un servizio
premuroso e sapiente, solidale e
fraterno con la loro presenza intelligente. Ogni giorno: mattino,
mezzogiorno, sera c’erano persone puntuali a offrire, gentili e festose, cibo sano, abbondante e
gustoso. Ottimo cibo per favorire salute e pensieri sani alla mente e al cuore. “Mens sana in
corpore sano”. Ogni giorno,
mattina e pomeriggio, veniva loro
insegnata la lingua italiana. Soprattutto quando, a dare lezione
erano ragazze Scouts, i 50 imparavano anche come sorridere, felici, in italia-no. E allora era festa
grande.! Tutti questi gioielli umani hanno rimesso nel cuore angosciato dei 50 Rifugiati: fiducia
e speranza per il loro futuro. GRAZIE! GRAZIE! GRAZIE! Veramente nella nostra umanità c’è
anche lo tsunami della bontà. I
Gruppi Caritas dei paesi vicini:
Gallio, Sasso, Stoccareddo e
Foza, ovvio!Gli Istituti religiosi e
tantissimi privati hanno portato
tantissima biancheria nuova, tutto il necessario per difendersi dal
freddo e vestirsi, sorridenti a festa, come a coprire di dignità la
grande amarezza che c’era dentro il cuore e la mente dei nostri
fratelli, nostri Ospiti. In Oriente il
saluto è: “Benvenuto, ospite tanto atteso!”. Noi non lo abbiamo
detto, ma lo abbiamo fatto. C’era
un fuoco in questi volontari, che
li portava a “fare come Dio”. E il
“fare come Dio” è carico di senso; di significato. Non è solo dare
una motivazione al proprio servizio, ma è fare un servizio che
produca un cambiamento, una
vita nuova, che diventi testimonianza, che faccia opinione, novità di vita, che produca una
mentalità, uno stile nuovo di
vita. Con questi 50 rifugiati e
con questi 100 volontari della
Protezione Civile, Scouts e Croce Rossa Italiana, Foza si è trovata all’imbocco di una strada
che porta a constatare che il
sogno si può realizzare. A Foza
il sogno si è realizzato. Foza è
stata un crocevia di razze umane, capaci, stando insieme quattro setti-mane, di fare il mondo
più bello, più buono, più vero.
Più umano! Noi di Foza siamo
diventati più umani!
Certo non si può vivere sempre
nella felicità, non si può essere
sempre belli, giovani, ricchi, magri e potenti! Arriva sempre un
qualcosa che ti cambia la vita.
A questo qualcosa, all’inizio, ti
viene da ribellarti, ma alla fine
diverta elemento necessario per
renderti libero di seguire e realizzare il sogno che porti dentro
il cuore ; e il sogno che che tutti abbiamo dentro il cuore ci sussurra: “cerca di amare e non aver
paura di dimostrarlo”.
don Valentino Miotto
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Sabato 9 luglio 2011
l’Altopiano
25
Mobilità Dolce: una viabilità per tutti
A Gallio venerdì 24 Giugno un seminario speciale un’occasione perduta. Iniziativa davvero encomiabile quella organizzata
dall’arch. Diego Morlin e dal Sindaco Pino Rossi, su una
tematica di grande attualità, forse segno dei tempi di una politica che sta cambiando aperta a problematiche ambientali, culturali, socio sanitarie di nuovo respiro come quella della Mobilità
Dolce, una viabilità aperta a tutti. Un seminario una speranza
una disillusione. L’ascolto di ben diciotto intereventi
ipercompressi tra le 9.00 e le 14.00 ha costretto i partecipanti
ad un tour de force di intensa attenzione, compensata dall’alta
qualità dei relatori e di saperi condivisi con vivace e brillante
dialettica, ma con il rimpianto per i mancati impossibili approfondimenti. Va evidenziato il fatto che se c’era qualcuno che
doveva partecipare, ascoltare, imparare avrebbe dovuto essere
rappresentato dai sindaci e amministratori altopianesi che non
si sono in assoluto fatti vedere, a dire il vero non era presente
nemmeno il proponente sindaco di Gallio che andava e veniva,
troppo indaffarato per fermarsi a riflettere su quanto veniva
detto. Unica eccezione rara avis l’Assessore Provinciale al
Turismo Dino Secco rimasto pazientemente tutta la mattina,
fatto talmente raro per un politico da costituire un precedente
pericoloso ! E’ stato invece l’intervento finale dell’arch. Morlin
a lasciare il pubblico incredulo, scandalizzato, sconvolto L’ironia a commento di questo evento è d’obbligo per riuscire a
controllare la reazione personale e a nome di Italia Nostra di
fronte al suo progetto “I sentieri gallesi”. Sei sentieri promessi
e promossi sul campo, come una grande conquista sociale e
culturale capace di richiamare un turismo qualificato e attento
alle innovazioni futuribili più aggiornate ed esteticamente nutrite dalle più alte conquiste dell’arte moderna, con una operazione di autostima narcisistica di una inconsistente valenza di pensiero. A parte la scortesia organizzativa di presentare il progetto
alla fine, con sforatura abbondante dei tempi concessi a tutti gli
altri e con una sceneggiata teatrale ben orchestrata per lasciare
tutti a bocca aperta senza possibilità alcuna di un ospitale e
doveroso dibattito e contradditorio, ci sembra giusto informare tutti coloro che l’Altopiano lo amano davvero dello scempio
paesaggistico che questo progetto porterà a Gallio. Questo bel
paese distrutto dalle società immobiliari, stravolto da una
urbanizzazione di seconde case, intensiva, selvaggia e di pessimo gusto ora dovrebbe vedere i suoi sentieri, sentieri dai
toponimi storici Sisemol, Xebbo, Packstall, Hausar, Ghelpack,
Covola, antichi percorsi di boscaioli, mandriani, contadini, paesani, soldati, asfaltati ! sic e arredati in punti paesaggistici stra-
“Un intervento chiesto dalle Associazioni
per il decoro di questo luogo di memoria”
Gentile direttore,
riguardo alle Mura della
Rimembranza e alla lettera pubblicata sul numero del 25 giugno a firma
di Paolo Lorenzi, dobbiamo precisare che la richiesta e l’accordo con
l’attuale amministrazione
per il restauro e la pulizia del muro di cinta del
parco cittadino, è avvenuto non con la raccolta
di firme dei singoli cittadini, ma con una precisa intesa fra due associazioni e precisamente l’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in
guerra – sezione di Asiago (associazione combattentistica) e
l’Associazione Nazionale del Fante – sezione Altopiano 7 Comuni (associazione d’arma). Con una lettera inviata al sindaco
in data 29 marzo 2011, le due associazioni sottolineavano come
il muro lungo via Verdi, all’entrata del centro cittadino, non
avesse un aspetto decoroso e abbisognasse di consolidamento e
pulizia e come anche la chiesetta di Santa Maria Liberatrice necessiterebbe di opere di manutenzione ordinaria. Nella medesima
lettera, i Fanti si sono inoltre resi disponibili per realizzare in for-
ma del tutto gratuita il restauro del capitello di
contrada Zocchi dedicato
ai Lupi di Toscana e ad organizzare nel settembre
prossimo una piccola cerimonia. Il 4 aprile, sempre tramite lettera, l’assessore ai lavori pubblici
Giampaolo Rigoni, comunicava il pronto intervento dell’amministrazione
per un’idonea pulizia del
muro di cinta del Parco
della Rimembranza, mentre per gli interventi sulla chiesetta ci
sarà bisogno di una valutazione delle possibilità di realizzarli in
base alle disponibilità di bilancio. Crediamo che i luoghi della
“Memoria”, come questo che ricorda in nostri caduti, debbano essere rispettati e mantenuti con doveroso decoro, anche
nel rispetto di chi li visita. Le mura del Parco della Rimembranza,
poste alla sinistra di chi entra in città da via Verdi, erano in
pessimo stato, in abbandono e rese bianche (come quando
furono edificate) solo dai bisogni dei cani. Noi non siamo “intellettuali” ma volontari di associazioni e questo ci gratifica. Le Associazioni del Fante e delle Famiglie Caduti e Dispersi in guerra
Mura del Parco della Rimembranza, su le mani contro il...tempo
Ho letto la lettera apparsa
sul giornale “ L’Altopiano “
a firma di Paolo Lorenzi ed
al di là delle evocazioni barbariche che il firmatario
ipotizza, ritengo come pensiero personale ed anche
come tecnico, nonchè interprete del pensiero di molti
altri cittadini, che l’intervento eseguito sul muro di
contenimento del Parco della Rimembranza sia un intervento corretto.
Anzi l’opera risulta apprezzabile e degna di attenzione, sia per coloro che entrano ad Asiago, sia per coloro che percorrono via Verdi senza minimamente entrare nel merito di godimento
da parte dei residenti, dei
dirimpettai o semplicemente degli abitanti limitrofi all’area
oggetto
di
risanamento.
Entrando in un ambito quasi filosofico, senza discutere di marche di detersivi o
di mitragliate di sabbia, è necessario porre una distinzione fondamentale relativamente all’articolo apparso.
Nello specifico presentiamo
brevemente il nostro pensiero sulla distinzione fra storia e tempo, senza voler
insegnare nulla a nessuno.
A parer mio, il tempo scandisce una successione di avvenimenti. La storia è una
successione di avvenimenti
critici nel tempo. Ricordo
che John Ruskin (autore di
Pietre di Venezia), teologo
del restauro conservativo
citava testualmente..., L’architettura è l’adattarsi delle forme a forze contrarie “
e quindi soprattutto al tempo e non alla storia.
Perciò pulire le facciate di
Cà Pesaro a Venezia e ripulire le facciate Palladiane
della Basilica in piazza “dei
Signori “ a Vicenza, non devono essere considerate necessariamente un lievo di
storia, bensì solo interventi di conservazione culturale, purtroppo degradati
dall’ammaloramento dovuto
al trascorrere del tempo.
Abbiamo visto interventi
passati ed in corso di esecuzione che tolgono cultura , bellezza e tanti ricordi
per molti e per molte famiglie, che sottraggono pezzi
di vita e di “Rimembranze”.
Nulla di personale, ma la polvere che “ il primo uomo
Adamo “ é quella che si deposita sulla cose ,una coltre
che le ricopre e le protegge” per fortuna, è stata tolta ed i manufatti sono stati
migliorati così dagli uomini
(non sempre, vedendo alcune costruzioni
o
ecomostri in centro storico) ed aggiungo che sul
Palazzo municipale di Asiago
si legge l’iscrizione “Ex igne
splendidior”.
Se non fosse emersa più bella dal fuoco e dalle polveri
di Adamo, non so forse dove
saremmo.
Amare e gustare la bellezza, anche nell’innovazione,
è essenziale all’esperienza
della felicità. (W.Gropius)
Penso possa bastare! Raccogliamo ancora firme amici miei , soprattutto se sono
rivolte a cause così nobili.
Massimo Muraro
tegici con multicolori sculture moderne, spacciate per pseudo
arte adatte forse, ma davvero forse a riqualificare una periferia
industriale degradata ( commento verbale di uno dei relatori
presenti) assolutamente estranee al contesto ambientale, alienanti e alienate: i pajari trasformati in stilizzate cappannucce di
acciaio, il castelletto, il bosco di tronchi in ferro e acciaio, le
laste scolpite a formare nicchia, e una imperdibile grande cornice rotonda di ferro entro cui godere si fa per dire, la visione di
una manciata di vecchie case, letteralmente imprigionate da una intuizione d’arte da maestro geniale! Un progetto in totale contraddizione
con quanto raccontato quel mattino e realizzato con tanta competenza e amore per la propria terra da Enrico Butti Dirigente alla Viabilità di
Bolzano o da Marco Macchietti Assessore provinciale alla Mobilità di
Siena o dalle meraviglie turistiche innovative perseguite con tenacia
dal Sindaco di Sauris(UD.) Lucchini. Forse l’architetto Morlin non sa
che la montagna è bella per se stessa, che il paesaggio non può essere
manipolato dai progetti di architetti cittadini pseudo colti che dell’ ambiente montano non hanno capito assolutamente nulla e che il sindaco
di Gallio non può permettersi di dare questo colpo di grazia al suo
paese già agonizzante.
Giovanna Dalla Pozza Peruffo
Presidente di Italia Nostra sezione di Vicenza
La capela dei Zanchi in Cesuna
El Giorgio Ostarelo, sognatore,
architeto, scultore e matarelo,
el me ga mandà oncò, senza comento,
‘na foto de la nostra più vecia e cara capela,
solo par metarme come sempre l’anima in tormento.
Ghe piaxe a ‘sto Orco tirarme sempre le rece
e farme palpitare forte el cuore.
La costruzion in saso e de color zalo canarin,
con do colone in rilievo so la faciata,
come quele de la ciesa parochiale,
la gaveva i muri larghi come ‘na forteza
e el coverto de laste, come quele
che ghe jera drio i nostri campi, e drio i veci strodi
che ‘deso nesun conose più,
gnanca le vache, e che in primavera
i xe coverti de ortighe e de fiuri.
La capela la gaveva anca un altare coverto da un
ninzolo bianco finemente ricamà da le done de la contrà,
e oto banche par sentarse e l’inginochiatoio par pregare.
La se gà salvà da tute le guere che xe pasà
so le nostre tere, masa le xe stà, e solo i Zanchi no ga
vudo pietà
e i la ga fata saltare par aria come ‘na polvariera,
par farghe posto a le machine davanti a la nova pizeria
de l’Arizona, insoma de Las Vegas.
Le done ‘ndava sempre a portar fiuri e a pregare,
e noialtri tusi scalmanati zugavimo davanti a l’aldela,
co le balete de marmo del Sea. El Galo de la Vale,
prima de tirare
col pollice sconto soto l’indice, el raspava par tera proprio
come un galo che ghe core drio a le galine.
D’inverno, davanti, a sinistra dei quatro scalini de l’entrata,
muciavimo la neve alta du metri e fasivimo le cojonate.
Dentro ghe faxivimo cascare i più baucoti e qualche tosa,
par vedarghe le culate. El jera un spetacolo erotico indimenticabile
sentir le tose zigare cascando dentro sol buso e vedarghe
le gambe.
Davanti a la capela pasava tute le done de la contrà
alta col bigolo,
le se faseva el segno de la croxe, le brontolava in presa
qualche stramboto che gaveva l’aria de preghiera
e le tirava drito,
do par la Mita, a tor aqua fresca e limpida a quele Vecie
Fontane del Giaza che me insonio sempre de note,
anca ‘deso che son vecio.
Ghe ragalaria al Signore qualche ano de la me vechiaia
par vedare de novo la capela dei Zanchi e la stazion
feroviaria in pie
e le Vecie Fontane co le done del paese col bigolo
che le va a tor aqua,
Questo me bastaria par far ‘na gran festa in compagnia
e dopo ‘ndar via lontan contento e par sempre, so le ali del
vento, de la speranza che no more mai e de la nostalgia.
El gianpaolo rostan mosa/11.05.11/sarmenstorf/
svizara
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Sabato 9 luglio 2011
l’Altopiano
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Hockey Inline
a cura di Giovanni Dalle Fusine
Da sabato 9 a venerdì 22 luglio 2011
Il 9 luglio è il 190° giorno del calendario Gregoriano, mancano 175 giorni alla fine del 2011
Sabato 9 S. Veronica
Domenica 10 S. Rufina
Lunedì 11 S. Benedetto
Martedì 12 S. Fortunato
Mercoledì 13 S. Enrico
Giovedì 14 S. Camillo
Venerdì 15 Bonaventura
Sabato 16 B.V. Carmelo
Domenica 17 S. Alessio
Lunedì 18 S. Federico
Martedì 19 S. Simmaco
Mercoledì 20 S. Elia
Giovedì 21 S. Lorenzo
Venerdì 22 S. Maria
Sabato 25 giugno il sole sorge alle 4.44 e tramonta alle 19.40. Venerdì 8 luglio il sole sorge alle 4.55 e tramonta alle 19.58
Il mese di luglio. Luglio è il settimo mese, ma fino al 44 a.C, nel
calendario arcaico di Roma si chiamava Quintilis, il quinto mese,
nome ereditato dal calendario primitivo di Romolo che, secondo la
tradizione sarebbe stato composto da solo dieci mesi. In seguito in
onore di Giulio Cesare fu definito Julius ( Giulio) proprio perché in
questo mese vi nacque il dittatore. A luglio finalmente il caldo è
arrivato, e come dice la saggezza popolare “Aprile non ti scoprire,
maggio vai adagio, di giugno levati il cuticugno e se non ti pare
tornarlo ad infilare…. E di luglio vattene ignudo…..”
Accadde 100 anni fa: 16 luglio 1911 nasceva Ginger Rogers. Attrice, ballerina, cantante.
Prese il cognome Roger dal secondo marito di sua madre. Fin
da bambina ebbe una passione
per la danza tanto che, nel 1925
all’età di 14 anni, vinse un importante concorso di charleston
nel Texas che la iniziò alla vita
di spettacolo. Debuttò il 25 dicembre 1929 a Broadway in uno
spettacolo musicale chiamato
Top Speede. Poi iniziò la carriera cinematografica (in tutto girò
più di 80 film), debuttando nel
1930 in Gioventù di Manhattan,
fino ad incontrare Fred Astaire
nel 1933 (nel film Carioca) e, dal
1934, fare con lui coppia fissa
fino al 1937. Insieme girarono
molti film tra cui Cappello a cilindro, Follie d’inverno, Seguendo la flotta, Voglio danzare con te, Girandola. La storia dell’unione artistica tra Ginger e Fred
diede lo spunto per un film di Federico Fellini del 1985 con Giulietta
Masina e Marcello Mastroianni. Continuò a lavorare per il grande
schermo fino al 1984. Nel 1940 Ginger Roger vinse il premio Academy
Award quale migliore attrice nel film Kitty Foyle. Nel 1991 pubblicò la
sua autobiografia. Scomparve il 25 aprile 1995.
Aforismi e massime sulla vanità: -Se vuoi che la gente pensi bene di
te, non parlare bene di te stesso (Blaise Pascal) -Amare sé stessi è
l’inizio di un idillio che dura una vita (Oscar Wilde) -La vanità è alla
base di tutto, anche la coscienza non è altro che vanità interiore
(Gustave Flaubert) -Vi è solo una cosa peggiore al mondo del far
parlare di sé. E’ il non far parlare di sé (Oscar Wilde) -L’orgoglio è una
bestia feroce che vive nelle caverne e nei deserti; la vanità invece è un
pappagallo che salta di ramo in ramo e chiacchiera in piena luce
(Gustave Flaubert) -Meglio essere attaccato che passare inosservato
(Samuel Johnson) -Se un uomo ha una grande idea di sé stesso, si
può essere certi che è l’unica grande idea che ha avuto in vita sua
(Proverbio Inglese) -La modestia è una forma raffinata di vanità. E’
una menzogna (Jean de La Bruyère) -Ci si sbaglierà raramente attribuendo le azioni estreme alla vanità, quelle mediocri all’abitudine e quelle meschine alla paura (Friedrich Nietzsche) - Cura il tuo aspetto: chi
ha detto che l’amore è cieco? (Mae West). (Tratti dal sito
www.daimon.org)
Modi di dire, spieghiamoli un po’. -FINIREA TARALLUCCI E VINO:
Il tarallo è un dolce meridionale del tipo biscotto, variamente preparato. Il detto viene usato per indicare la composizione amichevole di un
contrasto fra due o più persone. -FARE I SALAMELECCHI proverbio riferito a chi ha la brutta abitudine di rivolgersi ad altri con un
eccessivo, ridicolo cerimoniale di saluti, gentilezze, adulazioni e inchini. “Salam alait” (la pace sopra di te) è il saluto augurale della religione
islamica. -FARE ORECCHIE DA MERCANTE: proverbio riferito a chi,
come mercante, per proprio tornaconto, fa finta di non udire ciò che
gli altri dicono. Si dice anche “fare l’indiano”. Sia il mercante che
l’indiano qui stanno per persone astute e interessate. -FARE IL
TIRAPIEDI: così in passato veniva definita l’attività dell’ aiutante del
boia, che tirava i piedi agl’impiccati per affrettarne la morte. Oggi il
detto viene usato per indicare il comportamento servile di una persona verso il suo superiore allo scopo di ottenere poi utili vantaggi
personali. Oggi il tirapiedi viene definito il “portaborse”. -FINCHE’
C’E’FIATO (VITA), C’E’SPERANZA(SPES ULTIMADEA): le ultime
parole pronunciate dall’imperatore Augusto, morente. Con questo
detto si vuole infondere coraggio e speranza a chi è angosciato per il
grave stato di salute proprio o di qualche persona cara. - FARE LA
GATTA DI MASINO: in riferimento a una gatta che avrebbe chiuso
gli occhi per non vedere i topi, questo detto toscano viene riferito a
chi ha l’abitudine, in certe circostanze, di lasciar correre, di fare finta di
non accorgersi di nulla per proprio tornaconto o per favorire gli altri.
Un santo per volta: San Federico di Utrecht vescovo, 18 luglio. Etimologia: Federico = potente in pace, dal tedesco, emblema: bastone
pastorale. La Vita scritta da Otberto nel secolo XI, circa due secoli,
cioè, dopo la sua morte, è priva di valore: “Fide minime digna”, la
giudicano i Bollandisti nel Commento al Martirologio Romano. Di
certo si sa che intervenne al concilio di Magonza dell’829. Fu ricordato poi in una carta del 26 dicembre 833, e nella Vita di s. Odulfo, da lui
mandato ad evangelizzare i Frisoni. Rabano Mauro gli dedicò, nell’834,
il suo commento al libro di Giosuè e scrisse un carme in suo onore.
Stando alla Vita, sarebbe nato verso il 781 da famiglia probabilmente
di origine inglese, non è chiaro se in Inghilterra o in Frisia. Eletto
vescovo di Utrecht dopo la morte di Ricfredo, tra 1’825 e 1’828, grazie
anche all’appoggio dell’imperatore Lotario, lottò contro il paganesimo,
risorto in Frisia dopo l’invasione Normanna, e contro l’uso dei matrimoni incestuosi. Avendo rimproverato l’imperatore Ludovico il Pio
per aver sposato, vivente ancora la prima moglie Irmingarda, Giuditta,
sarebbe stato da questa fatto assassinare il 18 luglio 838. Altri però
attribuiscono l’assassinio del santo ad un nobile dell’isola di
Walcheren da lui rimproverato. Sepolto nella cripta della chiesa del
S.mo Salvatore ad Utrecht, fu venerato come martire in diverse località dei Paesi Bassi e a Fulda. Nel 1362 il cranio del santo, separato dal
corpo dal vescovo Folkert, fu racchiuso in un reliquiario d’oro e d’argento ed esposto alla venerazione. Durante la Riforma fu salvato in
una casa privata dove, secondo il bollandista G. Cuypers, era ancora
conservato al principio del sec. XVIII. Del resto del corpo, invece, già
al suo tempo non si sapeva più niente. Tramite il Molano il nome di
Federico fu iscritto nel Martirologio Romano al 18 luglio.
Estate in cucina: tortina di banane e cacao. Ingredienti: 350 gr. farina
00, 400 gr. banane mature, 220 gr. zucchero, 150 gr. burro morbido, 4
uova, 30 gr. cacao amaro in polvere, 1 bustina lievito per dolci. Preparazione: lavorare il burro morbido e lo zucchero. Frullare le banane con
le uova, unirle al burro, un po’ alla volta. Incorporare la farina setacciata
insieme al cacao e al lievito. Versare in una teglia da 26 e infornare
a 180° per 45-50 minuti. Come con
le pere, anche con questi frutti il
cacao crea un’accoppiata vincente. Le banane sono ricche di
proprietà ideali per la salute:
sono molto ricche di fibre e di
conseguenza aiutano il regolare
transito intestinale. Sono ideali per chi pratica sport, ecco perchè
vengono spesso consigliate nella dieta di chi frequenta la palestra,
apportano tutte le sostanze necessarie ad affrontare un duro allenamento. Contenendo una quantità molto elevata di potassio, ma poco
sale, aiutano a combattere l’ipertensione.
Domenica 10 luglio
CANOVE : Distributore di Via Roma 105
Domenica 17 luglio
CONCO : OMV – Via Cappellari
MEZZASELVA: IP – Via XXI Maggio
Dalle ore 8.45 di sabato 9 luglio
alle ore 8.45 di sabato 16 luglio
ROANA: Farmacia di Roana sas
della dr.ssa Silvia Passuello – Piazza S. Giustina 23
FOZA: Farmacia della dr.ssa
Gilda Scaffidi Militone Via Roma, 7
Dalle ore 8.45 di sabato 16 luglio
alle ore 8.45 di sabato 23 luglio
GALLIO: Farmacia di Gallio snc
del dr. Stefano Dalla Valle – Via Prestinari
ROTZO: Farmacia della
dr.ssa Anna Bottura – Via Roma 9/a
ARIETE Con Nettuno appena entrato nel vostro segno non sapete bene a che cosa puntare, rischiando così di fare confusione tra
lavoro e sentimenti. Evitate di trasmettere a
chi vi sta a cuore la vostra incertezza e mantenete le distanze da
qualcuno che non conoscete a fondo, specie nell’ambiente di
lavoro, dove chi non è al vostro livello potrebbe tentare di approfittare di voi.
TORO Potete cominciare a pensare a un progetto ambizioso,
specialmente nell’amore, se non siete soddisfatti della situazione esistente. La pazienza però è d’obbligo, soprattutto se ancora non siete certi che l’oggetto dei vostri desideri sia disponibile. Nel lavoro non prendete di vista le buone abitudini, e verificate ogni particolare.
GEMELLI Date più spazio alle esigenze e alle idee di chi vi sta
vicino per aumentare la vostra credibilità e soprattutto l’affetto
di cui avete bisogno per sentirvi sicuri. Saturno, il vostro governatore, fa crescere la vostra autorevolezza, dandovi anche
l’occasione per dimostrare a chi vi sta a cuore la vostra buona
fede e le vostre capacità pratiche.
CANCRO Non dimenticate i vostri doveri quotidiani, ma non
eccedete in sacrifici per chi non sa neanche ringraziarvi: nel
lavoro tenete d’occhio qualcuno che tenta di mettervi il bastone
tra le ruote, senza peraltro riuscirci. Nell’amore siate attenti ai
bisogni del partner e dimostrategli nei fatti il vostro affetto, se ci
tenete. In caso contrario, è il momento di allentare la presa.
LEONE Concentratevi sull’essenziale, controllando la vostra
naturale tendenza a divagare e a evitare le seccature quotidiane.
Nell’amore non c’è bisogno di troppi distinguo: basta che dimostriate al partner il vostro affetto, anche senza eccessive
moine. Nel lavoro invece se avete qualche buon motivo da sostenere, insistete pure.
VERGINE Nella vita di coppia tenetevi lontani da critiche e
discussioni, perché sarebbero inutili: farete meglio a mostrarvi
comprensivi e a cedere alle richieste del partner, che, una volta
tanto, potrebbe impuntarsi. Specie se si tratta di piccoli capricci
che non vale la pena contrastare. Nel lavoro controllate meglio
particolari che avete finora trascurato.
BILANCIA In questo momento potete permettervi di mostrare apertamente quello che pensate anche se qualcuno che non
conoscete a fondo, specie se avete appena fatto un incontro
esaltante, su cui puntare in vista di eccitanti prospettive. In amore,
se volete osare, fatelo con entusiasmo e rapidità, per sospendere un partner che vi lascerà conquistare.
SCORPIONE Il vostro coraggio sarà valorizzato nell’ambiente di lavoro, dove potrete ottenere maggiori riconoscimenti, mentre nell’amore non è il caso di fare progetti a lunga scadenza.
Nettuno in opposizione lancia segnali sulla possibilità di pericolose illusioni, dalle quali sarete in grado di guardarvi dando ascolto
a un saggio consiglio di chi vi vuole bene.
SAGITTARIO Se siete già in coppia, vi conviene lasciare l’iniziativa al partner, specialmente se è un Capricorno e sa come
prendervi dolcemente per mano per guidarvi nella direzione giusta. Nell’organizzazione pratica della vita quotidiana occorre la
massima applicazione per evitare passi falsi, in particolare nelle
spese di lusso, che potrebbero destabilizzare le vostre finanze.
CAPRICORNO Il vostro estro è valorizzato da Nettuno che vi
dà l’idea giusta per affrontare con successo un incontro che
attendete da tempo, ma sul quale non avete certezze. Nel dubbio lasciate l’iniziativa all’altro, che potrebbe capire meglio come
valorizzare un rapporto per molti versi ancora incerto. Per quel
che riguarda le finanze siate accorti.
ACQUARIO Se riuscirete a tenere a bada la gola, preserverete
non soltanto la linea, ma anche la vostra vita di relazione, che
potrebbe risentire degli alti e bassi del vostro umore, reso instabile da troppa voracità. Purtroppo Marte, appena entrato nel
vostro segno, vi rende insofferenti ad ogni limitazione, ma controllate almeno la tentazione di esprimere giudizi a vanvera.
PESCI Con il vostro coraggio e la vostra capacità di affrontare
con facilità le situazioni più complicate, potete risolvere a vostro vantaggio un problema pratico, specie se vi siete messi in
un impiccio che può sembrare di ostacolo alla realizzazione di
un progetto impegnativo. Nell’amore siete sostenuti da Mercurio, Venere e Giove: che cosa volete di più?
Citazioni Francescane
a cura della fraternità dell’Ordine Francescano Secolare di Roana
“Se dicessi che credo in
Dio, direi troppo poco
perché gli voglio bene.
E voler bene a uno è
qualcosa di più che credere
nellasua esistenza”
don Lorenzo Milani
SPAZIO CINEGHEL
Sabato 9 luglio 2011
8
l’Altopiano
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TRANSFORMERS 3
Venerdì 15 luglio ore 17.00 e ore 21.00
Sabato 16 luglio ore 17.00 e ore 21.00
Domenica 17 luglio ore 17.00 e ore 21.00
HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE: PARTE 2
Venerdì 22 luglio ore 17.00 e ore 21.00
Sabato 23 luglio ore 17.00 e ore 21.00
Domenica 24 luglio ore 17.00 e ore 21.00
Trovate la programmazione anche sul sito www.parrocchiadigallio.it
Celebrata la posa del cippo
dedicato ai Caduti del lavoro
Si è tenuta domenica 3 luglio la cerimonia per l’anniversario della posa del cippo marmoreo dedicato ai
Caduti sul lavoro di Asiago
e l’Altopiano. Il monumento, eretto nell’estate del
2005, sorge in via Stazione
su uno spazio messo a disposizione dal Comune e
venne donato all’Associazione dalla famiglia Colpo
di Conco
La manifestazione, che ha
cadenza biennale, è cominciata con il raduno dei convenuti presso piazza Risorgimento, proseguendo in
corteo per le vie cittadine,
con al seguito la Banda
Musicale di Lusiana. Alla
deposizione di una corona
d’alloro è seguita la relazione
del presidente dell’ANMIL
provinciale Cav. Massimo
Benetti; questi ha ricordato
come il monumento sia stato
fortemente voluto dall’oggi
scomparso Pierino Rossi promotore dell’evento, affinché
anche ad Asiago ci fosse
un’opera che stesse a ricordare i locali caduti del lavoro.
Un pensiero è stato rivolto ai
tanti giovani militari, caduti
anch’essi nell’adempimento
del dovere, poi, con un minuto di raccoglimento, si son resi
gli onori a chi è venuto a mancare. “L’iniziativa – ha commentato Benetti - vuole
sensibilizzare l’opinione pubblica, le Istituzioni e le forze
politiche sull’importanza della prevenzione e della sicurezza sul lavoro. Prevenzione e
sicurezza devono essere una
l’Altopiano
Sabato 9 luglio 2011
L’Altopiano srl - Società unipersonale
Sede legale: Via Iacopo Scajaro, 97 - 36012 Asiago (Vi)
Redazione: Via Iacopo Scajaro, 23 - 36012 Asiago (Vi)
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Cesare Pivotto, Beppa Rigoni Scit,
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Giovanni Zannini, Elena Prà, Luca Trapani,
Nicoletta Manfrin, Francesco Lorenzi,Serena Baù,
Stefano Rigoni, Renato Angonese, Ilario De Guio
Responsabile grafico ed impaginazione: Fabrizio Favaro
Impaginazione giornale: Davide Degiampietro
Foto: Archivio Giornale, Ruggero Baschirotto, Bruno Oro
Stampa: Centro Stampa delle Venezie
Via Austria, 19/b - 35217 Padova
ricchezza, una risorsa
per la società in cui
viviamo, per il progresso, per la civiltà,
per l’umanità del lavoro stesso. Serve un
cambio di mentalità,
quella famosa cultura della sicurezza, che
ancora oggi non
prende coscienza su
tanti di noi, cambio di
mentalità che metta al
centro di tutto il nostro sistema, la persona umana, e cioè la
vita, la propria vita e
quella altrui, che e
stata un dono e che
va difesa e salvaguardata”. Al termine
dell’oratoria Benetti, tra i ringraziamenti, ha citato l’Amministrazione di Asiago che qui
era rappresentata dal consigliere comunale Santino Rossi per l’appoggio dato al fine
di un ottimale svolgimento
della manifestazione. Dopo la
Messa celebrata da don Roberto Bonomo presso il Duomo San Matteo, l’adunanza è
terminata con la cena sociale
all’Hotel Paradiso.
G.D.F.
Cercasi geometra per Etra
ETRA SpA ricerca, per
potenziamento della propria
struttura, un addetto presso il
settore di GESTIONE RETI sede di Asiago Competenze minime richieste: - diploma di geometra; - esperienza almeno biennale nel settore; - conoscenza
della normativa generale e specifica in tema di Lavori Pubblici,
Testo Unico sull’Edilizia, Testo
Unico sulla Sicurezza, Codice
degli appalti ; - conoscenza di
metodologie per la pianificazione e lo sviluppo dei progetti; conoscenza di tecniche di gestione delle commesse, redazione contabilità lavori (disegni e
computi); - conoscenza di tec-
niche di gestione dei cantieri; conoscenza dei materiali di utilizzo per la realizzazione di sistemi a rete (acquedotti, fognature
e opere civili connesse - piste
ciclabili , ill. pubblica , strade ); Interpretazione di elaborati grafici, schemi logici e della documentazione tecnica; - capacità
di programmare, coordinare e
sviluppare le varie fasi della progettazione e di rispettare la
tempistica richiesta dalla programmazione aziendale; - buona conoscenza Autocad, pacchetto Office e di programmi
strutturali; - spiccata capacità
organizzativa; - buone capacità
relazionali; - spiccato orienta-
mento al raggiungimento degli
obiettivi e dei risultati. Saranno
considerati requisiti qualificanti: - conoscenza della lingua inglese; - conoscenza reti
acquedottistiche e fognarie. In
conformità a quanto previsto
dalla normativa vigente, tutte le
offerte di lavoro sono indirizzate a candidati di entrambi i
sessi. Sede di lavoro: ASIAGO
( VI ). I candidati interessati
alla posizione devono inviare
la loro candidatura entro il 20
LUGLIO 2011 al seguente indirizzo
mail:
[email protected]. Nella risposta citare, cortesemente, il
riferimento GR_ AS .
Festa in contrada Pennar
L’11 luglio, giorno di San Benedetto, è festa in contrada Pennar. Alla consueta
Messa, fissata per le 19, seguirà quest’anno un rinfresco, con alcuni momenti celebrativi, per festeggiare i cinquant’anni della chiesetta, dedicata appunto a San Benedetto e a Maria Ausiliatrice. Il piccolo tempio è stato recentemente oggetto
di lavori ordinari e straordinari di manutenzione. Inaugurato da poche settimane, al suo interno, alla parete dell’abside, il nuovo crocefisso realizzato e donato alla comunità dall’artista, residente
in contrada, Gianangelo Longhini.
Fiocco rosa in redazione
La grande famiglia
del nostro giornale
s’allarga ancora. In
casa Favaro, a far
compagnia ad Ingrid
nei suoi balli notturni
sul letto, è arrivata la
piccola Rebecca. A
mamma Virginia e a
papà Fabrizio, nostro
responsabile grafico,
le congratulazioni di
tutta la redazione;
a Rebecca un
affettuoso benvenuta
Il Giornale pubblica le Vostre lettere!
Inviatele a: Giornale dell’Altopiano
e-mail: [email protected]
Per favorire il lavoro della redazione sarebbe
preferibile riceverle via posta elettronica.
E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo:
Via Jacopo Scajaro - 36012 Asiago
Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le
lettere devono riportare sempre firma e
indirizzo e numero di telefono del mittente.
La redazione si riserva anche eventualmente
di ridurre, modificare o non accettare
eventuali testi di cattivo gusto.
Affermata
Falegnameria di
Asiago cerca
giovani da inserire
in azienda con il
ruolo di falegname
e di addetto
commerciale.
Gli interessati
possono
contattare
il 345 177 26 08
Bentornata a
casa Giovanna!
La compagnia amatoriale
"Il Fiasco" di Asiago cerca
3 o 4 attori maschi per
spettacolo teatrale.
Gli interessati possono
chiamare Deborah
al 347 7260286
Ragazza con esperienza cerca
lavoro anche saltuario come
commessa, baby sitter o altro.
Chiamare il n. 346 366 76 54
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GRAFICA ALTOPIANO
Sabato 9 luglio 2011
l’Altopiano
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