9 luglio 2011 - Il Giornale dell`Altopiano
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9 luglio 2011 - Il Giornale dell`Altopiano
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI l’Altopiano La voce degli 8 Comuni pag.10 www.giornalealtopiano.it ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO N. 350 - ANNO XIV - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” SABATO 9 LUGLIO 2011 Roana GALLIO Per gli eventi dell’estare proficua collaborazione tra Comune e Commercianti Graffiti in pericolo: si cancella una pagina della nostra storia Un paese in letargo? Rossi: “Colpa di chi ha governato prima di noi” Pagina 8 Pagina 10 Foza I “Sentieri galliesi”: l’arte che valorizza o che rovina? ASIAGO Pagina 2 Tutto pronto per le solenni Feste quinquennali Pagina 15 Fa discutere il progetto curato dall’architetto Morlin inserito nelle opere pubbliche di Gallio Treschè Conca Sfrattato il mercato di Campagna Amica, ora si fa a Roana Pagina 9 IN ALLEGATO GLI APPUNTAMENTI D’ESTATE Pagine 12 e 25 I SAPORI DELLA TRADIZIONE Asiago mondiale con il Premio filatelico E’ fissata Mostra filacome sempre telica (apernella terza dota da domemenica di lunica 17 per glio, quindi douna settimamenica 17, na) presso la alle 11 in MuSala delle nicipio, la Maschere premiazione della Comudei vincitori del nità Montana Il francobollo polacco premio Asiago con particolavincitore dell’edizione 2010 d’arte filateliri collezioni di ca, giunto quest’anno alla 41° francobolli, catoline ed edizione. Verranno premiati oggetti postali. La giuria del il miglior francobollo del mon- Premio è composta da: il do, il migliore a soggetto tu- giornalista-opinionista e scritristico, il migliore a soggetto tore Gian Antonio Stella, Lonaturalistico. Ci saranno poi renzo Pellizzari, già presidenaltri premi speciali. La mani- te dell’Accademia Olimpica festazione, organizzata dal vicentina; il regista Ermanno Circolo filatelico Sette Co- Olmi; il grafico pubblicitario muni, presieduto da Maurizio specializzato in francobolli Stella, si tiene sotto l’alto pa- Franco Filanci, e Maurizio tronato del Presidente della Stella, presidente Circolo filaRepubblica. telico “Sette Comuni”. Un appuntamento davvero La manifestazione è aperta al imperdibile per appassiona- pubblico che domenica potrà ti e non. Nell’ambito del ricevere, in municipio, l’appoPremio si terrà la consueta sito annullo speciale. Sociale Sport ROTZO Apre lo “Sportello badanti”: una mano per chi ha bisogno di assistenza HOCKEY SU GHIACCIO Prende forma la nuova squadra: tutti i movimenti di mercato Quando il paese era governato dalle donne Grafica Altopiano Pagina 7 Pagina 22 Pagina 18 Pagina 3 8 Sabato 9 luglio 2011 l’Altopiano 2 Un’estate di eventi ad Asiago L’estate di Asiago fa 150. Tanti sono gli eventi organizzati dal Comune per animare la stagione calda di residenti e turisti. Un numero che richiama le celebrazioni per l’Unità d’Italia e che vuole essere di buon auspicio per un calendario che comprende concerti, teatro, escursioni, danza, sport e tutto ciò che fa cultura e intrattenimento. Fondamentale, sottolinea l’assessore al turismo di Asiago Roberto Rigoni, la sinergia tra amministrazione e commercianti, che ha permesso di organizzare un fitto programma di eventi nonostante il consistente taglio di fondi. L’Altopiano, ribadisce l’assessore al turismo della Provincia Dino Secco, si conferma capitale del turismo vicentino, capace di attirare visitatori italiani ed esteri grazie ad patrimonio ambientale di rilievo ma grazie anche ad un costante impegno di promozione e valorizzazione. L’apertura è stata affidata, mercoledì 6 luglio, alla Messa da Requiem di Verdi eseguita al Duomo di San Matteo da Coro e Orchestra Varna International. L’iniziativa rientra nella rassegna “150 volte Italia”, una serie di iniziative legate al mondo della storia con relatori di livello e con il Premio Internazionale di Arte Filatelica. Della stessa rassegna va menzionato, il 3 settembre, il concerto con i Solisti Veneti e con Salvatore Accardo al palazzo del turismo Millepini. Gli amanti della musica potranno saziarsi alla 45° edizione di Asiago Festival, rassegna di concerti di musica classica, ma ci sarà spazio anche per altri generi musicali con la rassegna di canti di montagna, la gran serata di Folklore Cimbro (13 agosto), il concerto di Giovanni Baglioni (11 agosto). Tra il 17 luglio e il 26 agosto ci saranno anche 5 incontri di teatro con rappresentazioni legate alla cultura popolare veneta. Per gli appassionati di danza si è pensato ad un appuntamento settimanale “Giovedì della danza” nelle piazze del centro con balli latino-americani, tango argentino, danza classica e moderna a cura delle scuole di danza locali. Gli appassionati di natura e montagna avranno a disposizione guide ed esperti per essere accompagnati in escursioni guidate alla scoperta dell’Altopiano e delle sue piante curative. Gli sportivi potranno invece praticare trekking o escursioni di nordic walking, oppure godersi eventi sportivi del calibro di Stars on Ice (15 agosto), il giro ciclistico del medio Brenta (10 luglio), l’incontro di hockey su ghiaccio Italia-Colgate University Boston (18 agosto). Per gli appassionati di astronomia ci sono invece i “mercoledì dell’astronomia” in collaborazione con l’Osservatorio di Asiago e il dipartimento di astronomia dell’università di Padova. Per gli amanti della letteratura sono previsti incontri con gli GRAFICA ALTOPIANO La cantante Dolcenera 150 le manifestazioni in programma per animare la stagione, un calendario che comprende concerti, teatro, escursioni, danza, sport e tutto ciò che fa cultura e intrattenimento Foto: Roberta Strazzabosco Sabato 23 luglio: pranzo sociale Auser - serata danzante con l'orchestra Enrico Marchiante Domenica 24 luglio: serata danzante con l'orchestra Walter Diamanti Sabato 30 luglio: serata danzante con l'orchestra Pietro Galassi (ingresso con consumazione 5,00 euro) Domenica 31 luglio: serata danzante con l'orchestra Sergio Cremonese Venerdì 5 agosto: serata giovani con porchetta offerta dalla Polisportiva Sotccareddo musica dal vivo con G.P.L. Live Sabato 6 agosto: serata danzante con l'orchestra Roberto Polisano Domenica 7 agosto: 1° Raduno Interregionale Vespa Club - serata danzante con l'orchestra I Cavalieri de Liscio - Estrazione lotteria Tutte le sere funziona la rinomata cucina montanara autori, primi fra tutti i finalisti del Premio Campiello, e nelle piazze “aperitivo con l’autore”. Per i bambini è stato creato il “GiocAsiago”, laboratori creativi e di letture in collaborazione con le librerie locali, il museo Le Carceri e il museo dell’Acqua di Kaberlaba. Tante le iniziative per i giovani, con musica e sport in primo piano. Da “Tutti dentro- The big show” (13 agosto) e “Undergorund par- ty” (14 agosto) in località Prunno al grande evento di cross free style con Brumotti “On bike trial show” all’aeroporto Sartori (14 agosto). Ferragosto con il Company Contatto Tour e gli artisti di XFactor e Amici (15 agosto). E poi la Notte Nera (20 agosto), le mostre, il concorso di sculture in legno, i mercatini dell’antiquariato e dell’artigianato. Senza dimenticare uno dei mi- gliori motivi per visitare Asiago: la produzione agroalimentare. Sabato 6 agosto appuntamento con “La notte dell’Asiago – il sapore sotto le stelle” con degustazioni ed eventi di promozione dei prodotti locali, ma anche il concorso del miglior formaggio Asiago Vecchio e Stravecchio prodotto in malga (9 luglio) e “Il formaggio sotto il cielo di Asiago” (27-28 agosto). LE INIZIATIVE DEI COMMERCIANTI Orari, chiusure per le ferie, l’organizzazione degli eventi estivi, le novità proposte per l’estate 2011. C’era tanta carne al fuoco lunedì sera al Millepini dove una nutrita rappresentativa degli esercenti di Asiago si sono incontrati con il consiglio Ascom Asiago e l’amministrazione comunale per discutere e proporre, per chiarire e delucidare non solo questioni relative alla stagione estiva, ma anche per il futuro.Tra le prime questioni affrontate c’è stata la situazione creatasi a giugno con tanti esercizi chiusi per ferie nello stesso periodo, spesso della stessa tipologia, provocando disagio a turisti e residenti. Una problematica che da anni è presente ma che quest’anno si è accentuata in maniera marcata sia per la data di chiusura delle scuola sia, è stato ipotizzato, anche per la Grande Rogazione “alta” che ha portato molti ad andare in ferie dopo.Anche l’apertura serale degli esercizi, o almeno l’illuminazione delle vetrine, durante i mesi estivi è stata discussa. Negozi aperti o almeno illuminati favoriscono l’animazione del centro storico dopo cena ed in più incoraggiano acquisti durante il giorno. Pare che da questo fine settimana i negozi sperimenteranno l’apertura serale nei fine settimana dandosi appuntamento a settembre per analizzare l’effettiva validità della proposta. Argomento chiave della serata è stato però il calendario d’eventi per l’estate; un calendario che vede oltre 160 appuntamenti solo ad Asiago da inizio luglio a fine agosto. Eventi eterogenei tali da soddisfare ogni esigenza e pensati per portare il turista, ma anche l’altopianese che ha voglia di svago, non solo lungo Corso IV Novembre e nelle piazze principali ma anche nelle vie parallele e nelle piazzette per valorizzare tutto il centro storico. Si va dalla musica gio- vane a quella classica, dall’arte pittorica e quella da ballo e teatrale. Laboratori per bambini e risvegli muscolari. Appuntamenti culturali, naturalistici, storici, ludici …. insomma di tutto, di più. Tra l’altro la programmazione è stata pianificata in molti aspetti “a quattro mani” ovvero con una fattiva collaborazione tra Ascom, Pro loco, associazioni ed amministrazione comunale. Un dato su tutti: il Comune ha predisposto una spesa di circa 95 mila euro per la programmazione estiva (78 mila dal turismo, altri 15 mila dalla cultura) ed altri 10 mila sono stati assicurati dal comparto commerciale.“Uno sforzo immane per offrire un’estate qualitativamente di livello a fronte di tagli importanti al bilancio turistico,” spiega l’assessore al turismo Roberto Rigoni che per l’anno 2011 si trova a confrontarsi con una crisi economica che se da una parte esige eventi per richiamare il turista titubante, dall’altra impone un taglio di 150 mila euro al bilancio turistico. “Solo grazie all’appoggio del comparto turistico si è potuto garantire un così ricco calendario. Uno sforzo collettivo gratificante”. “Credo che questi incontri siano fondamentali per capirsi e ragionare insieme per il bene di tutto il paese – commenta Angela Carli, presidente dei commercianti asiaghesi – Sono state gettate delle basi importanti anche per il futuro, anche perché si riafferma la volontà di tutti di garantire lo sviluppo del nostro prodotto turistico”. Ultima novità per l’estate: i commercianti di Asiago hanno sottoscritto una convenzione con l’Enpa che prevede la dislocazione in varie zone del centro di distributori di sacchetti per la raccolta degli escrementi dei cani. I commercianti hanno acquistato i sacchetti ed i distributori, i volontari dell’Enpa provvederanno al controllo della fornitura dei sacchetti stessi. Un’altra collaborazione utile per tutti. Gerardo Rigoni GRAFICA ALTOPIANO TURISMO 8 l’Altopiano Sabato 9 luglio 2011 3 Il Patto di stabilità: che brutta bestia! ATTUALITA’ Perché non si fa la tal opera? Colpa del patto di stabilità. Perché non si può procedere ad asfaltare le strade o a rifare i marciapiedi? Colpa del patto di stabilità. Pare che attualmente tutto sia colpa di sto benedetto patto di stabilità. Ma poi cos’è sta roba che tiene sindaci e assessori con le mani legate, che rallenta o causa il posticipo di opere pubbliche ed investimenti sul territorio? Non si potrebbe, in L’accordo pluriennale per la riduzione della spesa pubblica tiene bloccate nei Comuni anche le opere necessarie. Pur disponendo di fondi, gli enti locali non possono spenderli maniera bonaria s’intende, mandare il famoso patto a quel paese? Infine le regole sono fatte dagli uomini quindi variabili o, più semplicemente, per essere disattese. Ma qua non è così. Anzi le sanzioni per lo “sforamento” del patto di stabilità sono pesanti e potrebbero compromettere la sopravvivenza dell’ente locale stesso. Il patto di stabilità è un accordo pluriennale di riduzione della spesa pubblica per as- sicurare una stabilità maggiore all’economia e riducendo nello stesso tempo l’esposizione degli enti pubblici con le banche. Vuole cioè ridurre l’indebitamento (e quindi in definitiva il rapporto debito/pil) applicando le regole semplici del buon padre di famiglia: si spende solo se i soldi ci sono. Esso parte da un accordo tra gli Stati aderenti alla Ue per ridurre i propri debiti pubblici. Debiti che Sapor d’acqua natia L’arcivescovo piega la schiena al Principe In quel Principato dal fascino così appetitoso tutto è sparato alle stelle: dallo stile di vita a quello di pensiero, dalla lunghezza degli yacht ai prezzi dei ristoranti, dalla pulizia delle strade alla magia del suo Gran Premio. Un pezzo di terra dove tutto è chiaro, limpido ed entusiasmante. C’è un solo dubbio che potrebbe sorgere ai monegaschi in questi giorni successivi ai festeggiamenti per il matrimonio (si può chiamarlo così?, ndr) tra Alberto e la bella nuotatrice sudafricana Charlene: il loro Principe passerà alla storia come un governante d’alto spessore o per essere candidato alla possibile benemerenza da parte della Banca Mondiale del Seme? Eggià, perchè dopo i due figli riconosciuti, altri due marmocchi si prospettano a battere cassa nelle tasche e nei pensieri del regnante. Anche se l’alta diplomazia – come sono prevedibili le diplomazie di qualunque ente! – s’affretta a negare il tutto. Resta il mistero di quella fuga inaspettata di Charlene bloccata in tempo dagli agenti del Principe: le sue lacrime di fronte al nonimbarazzo dell’arcivescovo ne potrebbero essere domattina la prova eclatante. Alberto come Cesare: quando il popolo gli chiedeva sesterzi (cioè soldi) lui amava dire che Cesare va sempre dritto e non sterza mai. Cesare come Alberto. O come tanti regnanti accecato dal potere. Un matrimonio di rito cattolico celebrato dall’arcivescovo e da altri tre vescovi: una delle bufale più grandi e sorprendenti dell’ultimo decennio (forse ancor più di quello di Briatore-Gregoraci celebrato dal card. Paul Poupard, Presidente emerito del dicastero Fede e Cultura, ndr). Perchè una Chiesa che da troppo tempo si barrica dietro una morale sessuale ferrea e inavvicinabile dimostra di cedere per l’ennesima volta al nettare del potere e della diplomazia. La teologia insegna che uno dei tre presupposti necessari per la validità di un matrimonio è la libertà di chi lo contrae: fino a prova contraria una sposa che scappa e viene costretta a rientrare per non bloccare i festeggiamenti non è segno di grandissima libertà. A meno che l’ultima frontiera della fanta-teologia non si prenda il lusso di giustificare l’esatto contrario facendolo pas- sare per l’eccezione che conferma la regola. Il messaggio che per l’ennesima volta è passato in mondovisione – oltre alla gioia costretta e alla mal celata tristezza delle nozze – è che chi oggi è onesto con se stesso, con gli altri e con Dio passa per fesso anche agli occhi della Chiesa. Meglio peccare pubblicamente, riconoscere figli a dismisura e poi addossarsi una corona come immunità piuttosto che accettare con sofferenza lo sbaglio di una scelta fatta e chiedere di riavvicinarsi a Dio con il cuore sereno. Questa Chiesa non ci piace e ci preoccupa per l’incoerenza massima: potrebbe piacere ad Alfonso Signorini, a Candida Morvillo o alla redazione di Studio Aperto che hanno fatto del gossip il loro cavallo di Troia per creare cultura ma non può che rattristare il popolo che dentro le ferite della storia va cercando Dio con il cuore ferito e contrito. La salvaguardia dell’istituzione sembra valere davvero di più che la tutela dagli scandali dei più piccoli e dei più deboli: ma a questo la Chiesa ultimamente sembra non dare troppo peso. Ci sarebbe almeno piaciuto che l’arcivescovo avesse evitato quell’imbarazzante domanda a Charlene sull’importanza della fedeltà e del perdono. Prima di tutto per non fare passare per fessi quelli che quella domanda l’hanno sentita uscire dalle sue labbra. Eppoi per avere la certezza che almeno l’arcivescovo fosse a conoscenza dell’invalidità di quel matrimonio. Che, stanti alla teologia cattolica che tanto piace a Santa Roma a Chiesa, chiede tre condizioni: libertà, fedeltà e accettazione della prole. Sull’ultima si può discutere, sulla seconda apriamo un dibattito. Sulla prima, però, c’era già un biglietto di sola andata pronto per il Sud-Africa. Tutto troppo chiaro: a meno che la Chiesa per i principi non abbia un formulario diverso da tutti gli altri mortali. La qual cosa non ci stupirebbe più. Don Marco Pozza gli Stati hanno spalmato su tutto l’apparato pubblico; che per l’Italia significa governo, regioni, province e comuni. Ma se gli enti locali hanno finora “risparmiato” 4,3 miliardi di euro (e ciò nonostante i minori trasferimenti per 1,5 miliardi) non così lo Stato che continua a spendere e quindi provocare uno sforamento del patto di stabilità Ue che viene poi spalmato sugli 8.800 Comuni, 110 province e 20 Regioni. Quindi le Regioni e Province non possono “spendere” trasferendo fondi ai Comuni e i Comuni non possono fare le opere necessarie. Qui poi entra un altro di quei meccanismi contorti che contraddistinguono sempre la burocrazia: Comuni virtuosi, cioè con i conti in regola e con entrate che possono coprire il pagamento dei debiti, si trovano a non poter disporre dei soldi che hanno in cassa perché i calcoli su quanto uno specifico comune può spendere viene fatto sulla capacità di spesa storica e non annualmente secondo le entrate stimate dal bilancio di previsione. Così il Comune di Asiago per esempio, pur avendo in cassa 3.717.000 euro non può spen- Gli appuntamenti sull’Altopiano via sms L’assessorato al Turismo della Comunità Montana Spettabile Reggenza dei 7 Comuni presenta un servizio via SMS che informerà gli utenti circa le manifestazioni turistiche e culturali più importanti proposte nei vari comuni dell’Altopiano durante la stagione estiva. I messaggi, completamente gratuiti, giungeranno direttamente al cellulare di cittadini e turisti che ne faranno richiesta. Il servizio si va ad af- Harry Potter e i Doni della Morte, Parte 2 CINEMA LUX ASIAGO *proiezione in 3D GRAFICA ALTOPIANO GRAFICA ALTOPIANO PRIMA MONDIALE 13 Luglio ore 16.00* 18.30* 21.00* - 14 Luglio 16.00* 18.30 21.00* - 15 Luglio 16.00* 18.30 21.00* 16 Luglio 16.00* 18.30 21.00* - 17Luglio 16.00* 18.30* 21.00 - 18 Luglio 16.00* 18.30 21.00* derli, nemmeno per le opere già incantierate; lavori pari in questo momento a oltre 3,4 milioni di euro. Secondo i calcoli del patto di stabilità il Comune diAsiago ha infatti una “capacità di spesa” di poco più di 1,8 milioni di euro. E quindi per non sforare il patto, che comporterebbe nell’anno prossimo minor trasferimenti pari alla cifra di sforamento, il Comune si trova a dover spostare in avanti il pagamento di opere già avviate, il rallentamento della realizzazione di altre e il posticipo dell’avvio di altre ancora. “Siamo arrivati al paradosso – commenta il sindaco di Asiago Andrea Gios – Sforare il patto di stabilità significherebbe compromettere l’attività amministrativa futura, rispettarlo significa tenere bloccate opere ne- cessarie. In più questo “imbuto” causato dal patto rallenta anche il rilancio economico perché tiene bloccate le opere pubbliche, primo gradino di un rilancio economico e sociale”. “E’ esasperante – aggiunge l’assessore ai lavori pubblici, Giampaolo Rigoni – Dobbiamo fermare alcuni lavori già progettati e messi nel piano delle opere per il patto di stabilità. Una scelta difficile perché oramai opere “superflue” non ci sono, qui si deve decidere su quali vie non asfaltare o quali marciapiedi lasciare indietro. Scelte che alla fine gravano sul ben stare dei nostri cittadini”. “Per cercare di sopperire alla sofferenza di liquidità delle ditte che eseguono opere per il Comune di Asiago abbiamo stilato un accordo con le banche che, a fronte di un esiguo tasso, anticipano alle ditte i soldi comunali bloccati dal patto di stabilità – spiega Gios – Poi Asiago ha proposto a Veneto Sviluppo l’istituzione di una sorta di fondo per le imprese dove attingere i pagamenti comunali per non provocare ulteriori danni all’imprenditoria. Ed i Comuni si toglierebbero un fardello”. Gerardo Rigoni fiancare ai METEO SMS già proposti dalla Spettabile Reggenza lo scorso anno e che hanno riscosso un ottimo numero di adesioni. “La volontà – spiega l’Assessore Andrea Benetti- è quella di informare in maniera diretta e semplice circa le manifestazioni turistiche e culturali che si tengono sull’Altopiano: si potranno così conoscere gli appuntamenti più importanti che avranno luogo negli 8 comuni senza il bisogno di dover tele- fonare alle Pro Loco o agli uffici turismo locali” Il servizio sarà operativo dalla prossima settimana e coprirà i mesi di luglio e agosto. Gli utenti del servizio SMS METEO riceveranno automaticamente i messaggi sulle informazioni turistiche, a meno di un loro esplicita rinuncia. Per tutti gli altri invece sarà possibile iscriversi seguendo le istruzioni al link SMS NEWS presente sul sito www.reggenza.it 8 Sabato 9 luglio 2011 l’Altopiano 4 Due anni di controlli in oltre 160 cave ATTUALITA’ Oltre 160 cave verificate (164 nel dettaglio, meno 8 al completamento), 70 sanzioni amministrative contestate, 9 segnalazioni di reato e 7 infrazioni di polizia mineraria riscontrate. Sono questi i numeri di due anni di attività dell’Ufficio Cave della Provincia di Vicenza, rinnovato nel giugno del 2009 e potenziato per essere più incisivo nel monitoraggio delle attività estrattive. Oggi la struttura è composta da 10 dipendenti coordinati dall’ing. Filippo Squarcina sotto la direzione del direttore generale Angelo Macchia. I compiti sono molteplici, dall’espressione di pareri tramite la Commissione Tecnica Provinciale Attività Estrattive, al ruolo di Polizia Mineraria per monitorare la sicurezza sul lavoro, passando per il controllo delle cave e miniere in stretta collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato di Vicenza. La competenza primaria per i controlli è in capo ai Comuni, ma Provincia e Corpo Forestale in questi due anni hanno svolto un importante compito di supplenza. Sono state contestate 70 sanzioni amministrative, per un importo di circa 6,3 milioni di euro, di cui solamente 38mila incassati, mentre per il resto si aspetta l’esito delle audizioni e delle osservazioni La competenza “politica” è in capo al Presidente della Provincia Attilio Schneck, a testimoniare la delicatezza del settore, ed è stato proprio il Presidente questo pomeriggio a tracciare un quadro della situazione “cave” nel vicentino. “Nel giugno del 2009 -ha esordito il Presidente- avevamo assicurato che avremmo stretto i controlli sulle cave, riuscendo in due anni a visitare tutte quelle attive sul territorio e così abbiamo fatto. Una operazione che ci ha permesso di “sanare” una carenza del passato, che legava i controlli ad esplicite richieste dei Comuni o dei cittadini. In questo modo abbiamo tracciato una fotografia completa e dettagliata sulle cave vicentine, ne conosciamo le condizioni di lavoro e siamo in grado di monitorarle meglio.” Le verifiche hanno interessato tutte le tipologie di attività estrattiva, dalle cave in sottorraneo dei Berici alle cave di marmo dell’Altopiano di Asiago. Nel dettaglio: 76 controlli alle cave di marmo, 22 a quelle di argilla, 14 a pietre e detriti, 13 a calcare da industria, 20 alle cave di ghia- ia e 19 alle pietre dei Berici. Sono stati effettuati controlli sia di tipo amministrativo che tecnico, verificando la conformità con l’autorizzazione regionale, con il progetto e con la normativa in materia di sicurezza. Questo il risultato: 7 cave non erano accessibili per attività sospesa o ancora da iniziare, 87 si sono rivelate conformi ai provvedimenti rilasciati, mentre per le 70 attività non conformi si è provveduto a contestare le relative sanzioni amministrative, ovvero ad avviarne i procedimenti tesi alla verifica dell’attività e alla successiva eventuale notificazione di difformità e all’ingiunzione di sistemazione ambientale. Sono state contestate 70 sanzioni amministrative, per un importo di circa 6,3 milioni di euro, di cui solamente 38mila incassati, mentre per il resto si aspetta l’esito delle audizioni e delle osservazioni. Solo 7 sono invece le infrazioni di polizia mineraria riscontrate, per un importo, già incassato, di circa 9.000 euro. Le problematiche emerse sono per lo più piccole infrazioni relative all’utilizzo del cantiere: si va dalle recinzioni mancanti agli accessi non chiusi né delimitati al non rispetto del cronoprogramma di scavo e ripristino. Più rari, ma più gravi, i casi di asporto di materiale eccedente rispetto all’autorizzazione o fuori dal sito. E’ stato completato anche il rilevamento aereo delle cave effettuato tramite un laser scanner e una camera metrica digitale posti su un aereo bimotore. I dati sono stati inseriti in una piattaforma integrata che ne consente la gestione tramite internet, permet- tendo anche a terzi autorizzati, es. Corpo Forestale Regionale e Comuni, di accedere al sistema e di poter effettuare elaborazioni quali calcoli di volume/sezioni. E’ in fase di completamento anche l’utilizzo della tecnologia del laser scanner a terra per le quattro cave per cui non è possibile il rilievo aereo, mentre si è conclusa la verifica delle tre cave in falda in collaborazione con l’Università di Padova. Completata entro l’estate la verifica di tutte le cave attive del vicentino, la Provincia si concentrerà sul controllo di quelle più problematiche e sull’attività di ripristino delle aree di cava dismesse. E’ in corso anche la predisposizione del bando per l’incarico relativo ai nuovi rilievi strumentali ed è in fase di organizzazione il corso di formazione e aggiornamento in materia di polizia mineraria. Con lo Spisal, inoltre, è in valutazione una collaborazione per la verifica degli aspetti di polizia mineraria inerenti le macchine e gli impianti di cantiere. Continua il processo relativo alla Cava Bisbant II Continua a tenere banco a Foza la questione riguardante l’asta per l’assegnazione del terreno per la coltivazione della cava Bisbant II. Una vicenda ingarbugliata sulla quale si sta cercando di fare luce. E’ in corso infatti il procedimento penale a carico del sindaco di Foza Giovanni Alessio Oro, dell’allora responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale geometra Roberto Costa e del titolare della ditta C&C Marmi Alfonso Colpo, avviato in seguito alla denuncia della Guardia di Finanza. I fatti risalgono al 2005: l’amministrazione comunale aveva indetto una gara pubblica per dare in concessione un’area di circa 10.000 metri quadrati per l’apertura di una nuova cava in località Val Vecchia sotto Tessar di Sopra. L’ipotesi avanzata dalla Guardia di Finanza, e che si intende appunto verificare, è che tale asta per la coltivazione della cava Bisbant II fosse stata “inventata” ad hoc, non per l’estrazione di marmo, ma solamente per creare la via d’accesso alla cava Bisbant I, coltivata dalla ditta C&C marmi di Alfonso Colpo, alla strada provinciale per Valstagna (strada che poi venne realizzata). Alfonso Colpo, Roberto Costa e Giovanni Alessio Oro dovrebbero dunque rispondere dei reati di abuso d’ufficio e turbata libertà degli incanti. Dopo una prima udienza svoltasi lo scorso 6 aprile, la prossima è fissata per il giorno 13 luglio presso il tribunale di Bassano del Grappa. 8 l’Altopiano Sabato 9 luglio 2011 5 ASIAGO Festa per i migliori formaggi d’alpeggio Asiago premia l’Asiago Da Caserta due pizzaioli per la “Pizza dell’Altopiano” dedicata all’Unità d’Italia Sarà finalmente una festa pubblica a celebrare i formaggi vincitori del premio ai due migliori tra gli alpeggi soci dell’Asiago DOP, produttori del formaggio di malga più buono nelle varianti Vecchio (estate 2010) e Stravecchio (2009). Giunto alla 5a edizione, il Concorso esce dalle stanze delle sedi istituzionali, per coinvolgere tutti nella celebrazione del più pregiato e raro dei formaggi stagionati, permettendo a ciascuno di conoscere quegli allevatori “eroici” che conducono le proprie vacche libere nei pascoli durante i mesi estivi e che fra mille difficoltà producono quell’Asiago rigorosamente DOP che il Consorzio di Tutela, gli enti locali, nazionali e comunitari, i coltivatori diretti e gli appassionati sostengono con forza. Solo a questo formaggio, una volta stagionato due anni, Slow Food ha concesso inoltre l’encomio del Presidio. L’appuntamento è per sabato 9 luglio 2011, alle 17.30, sotto il palco in piazza Secondo Risorgimento ad Asiago. Al termine della premiazione, che sarà condotta da Alberto Marcomìni, uno dei più illustri esperti di formaggio in Italia e cultore delle produzioni casearie pregiate e di qualità, sarà offerto in degustazione a tutti i partecipanti un pezzetto di quello stesso formaggio Asiago DOP di malga ricavato dalle forme utilizzate dalla giuria del concorso per determinare i vincitori. Saranno presenti i malghesi, il sindaco di Asiago Andrea Gios, il dottore forestale Gianbattista Rigoni Stern ed i rappresentanti della Comunità Montana “Spettabile Reggenza dei 7 Comuni”. Prima del brindisi finale all’Asiago di malga, con il Vespaiolo Spumante DOC Breganze e con il Cabernet Savardo DOC Breganze della Cantina Beato Bartolomeo da Breganze, ci sarà un gustosissimo “fuori programma”: Raffaele Colucci e Giovanni Fiorillo, due pizzaioli casertani DOC, prepareranno in un forno a legna la “Pizza dell’Altopiano” di loro invenzione e messa a punto dal giornalista gastronomico Vincenzo D’Antonio. Su un morbido impasto alla napoletana, scaglie di formaggio Asiago Mezzano DOP, pomodorini del Piennolo del Vesuvio DOP e, ad uscita dal forno, una coperta di sottili fette di Speck Alto-Adige IGP e olio extravergine d’oliva. Questa pietanza, a 150 anni dall’Unità d’Italia che si celebra quest’anno, unirà nuovamente in piazza ad Asiago il Nord ed il Sud attorno a ciò che di più prezioso il nostro bel Paese dispone: uno straordinario patrimonio di cultura e di sapienza alimentari ed una grandissima predisposizione alla condivisione ed alla convivialità. La manifestazione è organizzata dal Consorzio per la Tutela del Formaggio Asiago con il coinvolgimento del Comune di Asiago e della Comunità Montana “Spettabile Reggenza dei 7 Comuni”, che da quest’anno entrano ufficialmente a far parte della giuria che premierà il miglior formaggio di malga, insieme a rappresentanti di Slow Food, di ONAF, di Veneto Agricoltura e del Consorzio Formaggio Asiago. FARINELE, KUMO E COLLIBIE: I RISTORATORI DELL’ALTOPIANO DI ASIAGO RIPORTANO IN MENU I PRODOTTI TRADIZIONALI Un gruppo di locali del mandamento Confcommercio di Asiago si impegnano a proporre in stagione quindici specialità agroalimentari del territorio Chi vuol conoscere davvero la ricchezza naturalistica dell’Altopiano di Asiago non deve limitarsi a percorrere le sue vie di montagna, dalle semplici passeggiate alle più impegnative arrampicate. Deve anche cercare sentieri diversi ma non per questo meno emozionanti: stiamo parlando dei sentieri del gusto, che non mancano di riservare qualche sorpresa tra i tanti prodotti di un patrimonio gastronomico caratterizzato da nomi noti (tra i formaggi soprattutto) e qualche illustre sconosciuto. Proprio questo percorso, denominato “Altopiano di Asiago, Altopiano di Gusto” è affrontato da un gruppo di ristoranti del locale mandamento Confcommercio (ad oggi sono 15, ma si prevedono ulteriori adesioni nelle prossime settimane), che hanno deciso di impegnarsi ad inserire nel loro menu, a seconda della stagionalità, quindici prodotti che caratterizzano la cucina del territorio. Alcuni sono dei must immancabili per un locale di montagna (come la selvaggina e il maiale), altri sono sapientemente recuperati da una tradizione di sapori davvero unica. Ne è nato così una sorta di calendario dei sapori, che vedrà i menu di questi locali arricchirsi di alcune prelibatezze decli- nate in piatti della tradizione. E se con l’estate si entra nella stagione dei funghi, della patata di Rotzo e del sedano selvatico, la Formaggio Asiago e Comune di Asiago: è accordo per la promozione integrata primavera sarà il momento ideale per riscoprire, ad esempio, l’aglio orsino, le cui foglie giovani vengono utilizzate per dare sapore ad insalate, formaggi teneri e patate lessate. Oppure gli asparagi di bosco, perfetti per un risotto, ma anche come ingrediente di squisite frittate. I Un’intesa volta alla promozione integrata di prodotto e territorio, attraverso l’instaurazione di un rapporto di collaborazione continuativo e di lungo periodo. E’ stata sottoscritta qualche giorno fa dal Consorzio per la Tutela del Formaggio Asiago ed il Comune di Asiago. Grazie a quest’intesa, completamente inedita nella storia consortile dell’Asiago, il formaggio DOP sarà promosso negli eventi estivi ed invernali del Comune di Asiago; ma non solo: Consorzio e Comune, anche attraverso le istituzioni a loro collegate, agiranno sinergicamente anche fuori dal territorio di origine, nell’ottica di potenziare il marketing del territorio e promuovere congiuntamente un Altopiano che con i suoi 8.000 ettari rappresenta il più grande comprensorio d’Europa di pascoli in attività. Il Consorzio di Tutela integrerà la valorizzazione del territorio di origine dell’Asiago DOP nell’ambito delle proprie attività promozionali. Il Comune di Asiago conferma inoltre il proprio impegno ad incentivare la produzione del Formaggio Asiago nelle malghe del comprensorio di propria competenza, in particolare inserendo nei nuovi contratti di concessione in uso degli alpeggi l’obbligo di marchiare come Asiago DOP “Prodotto della Montagna” almeno il 40% del latte caseificato. Altri punti su cui Comune e Consorzio di Tutela sono convenuti riguardano l’incentivo dell’utilizzo del formaggio Asiago DOP nei ristoranti del territorio, l’inserimento delle manifestazioni organizzate dal Consorzio di Tutela sull’Altopiano nel programma G.D.F. Il nuovo calcio d’inizio per la Lega Nord dell’Altopiano avverrà con la Festa Lega Nord Altopiano 7 Comuni venerdì 15 luglio 2011, presso lo Sporting Residence di Asiago, dove saranno ospiti: l’assessore al bilancio e agli enti locali Roberto Ciambetti, l’assessore al turismo e al commercio estero Marino Finozzi, il consigliere regionale Nicola Finco, l’assessore provinciale Cristina Sandonà, la segretaria Lega Nord della Provincia di Vicenza Maria Rita Busetti, il senatore Paolo Franco, l’Onorevole Manuela Dal Lago, l’Onorevole Emanuela Munerato, l’ex Onorevole Europeo Erminio Boso e un ospite a sorpresa. La giornata aprirà alle ore 16.30 con un convegno “La Lega in Altopiano – il Futuro per la Montagna”. A termine dell’incontro sarà servito un aperitivo in giardino, successivamente ci sarà una ricca cena a buffet con prodotti tipici locali, continuando poi con musica e divertimento. GRAFICA ALTOPIANO LA FESTA DELLA LEGA NORD boschi di Asiago sanno offrire poi anche altre delizie utilizzate dai ristoratori tra aprile e maggio: ad esempio le collibie e le spugnole, due funghi pelibati e molto ricercati in cucina. E poi il kumo (cioè il cumino), i carletti, il tarassaco (che da queste parti si raccoglie a mag- gio) e gli spinaci di monte, vale a dire il “buon Enrico” o farinele, ottimo per minestre, come condimento di pasta e riso, come ripieno di ravioli o passato in padella. Nella stagione fredda, invece, quando l’orto va in letargo e con lui anche prati, campi e boschi, ci si rivolge alla carne, prima di tutto, come dicevamo, la selvaggina e le specialità a base di maiale. E così faranno anche i Ristoratori di Asiago, rispettosi del ciclo della natura e pronti, con i primi di marzo, a tornare a raccogliere le prime erbe spontanee per annunciare, nuovamente, l’arrivo della primavera. Maggiori informazioni sull’iniziativa nel sito www.ristoratoridivicenza.it, il portale della cucina di Confcommercio Vicenza. 8 l’Altopiano Sabato 9 luglio 2011 Pellegrinaggio Nazionale sul Monte Ortigara Il culto degli avi è un sentimento che certamente onora gli uomini e dunque anche Marco Ambrosini di Asiago e la sua numerosa famiglia. E’ infatti dal lontano 1979, l’anno in cui il nonno, l’alpino Marco Ambrosini , classe 1895, Battaglione Bassano, 6a Compagnia, lasciò questa terra, che il nipote, Marco anche lui, assieme al fratello Stefano ed ai propri familiari, si reca in pellegrinaggio il 24 giugno di ogni anno in località “Ai Marcai”, non lungi dal Forte Verle, a quota 1630. E’ lì, infatti, che il 24 giugno 1915, durante un attacco contro le postazioni nemiche, il nonno ebbe salva la vita perché una pallottola austriaca a lui diretta si conficcò nel tronco di un abete dietro il quale si era appollaiato in una fase dell’assalto. E dal momento che finora agli alberi non si danno encomi né medaglie al valore, il “vecio” Ambrosini decise di provvedere lui ad elogia- gimento, partenza per il M. Ortigara dei Vessilli e del Labaro dell’Associazione Nazionale Alpini. Alle ore 8 presso quota q. 2105: la Messa officiata dall’Alpino don Rino Massella, cappellano della Sezione di Verona; deposizione di corone al Cippo Austro-Ungarico a quota 2101. Lungo l’itinerario di discesa, soste e brevi letture tratte da “I fogli del capitano Michel”. Leggerà i brani l’autore Claudio Rigon. Alle ore 11 nelle adiacenze della Chiesetta del Lozze: alzabandiera, onori al Labaro Nazionale dell’A.N.A, ai Caduti (deposizione corona), orazione ufficiale e S. Messa. Gli organizzatori della manifestazione informa- no che la carreggiabile avrà senso unico di marcia fino alle ore 12.30, nel tratto Piazza Saline-Passo Stretto-Campo Magro, poi da tale ora il senso unico viene invertito. Vale la deroga al divieto di attendamento da venerdì 8 fino a domenica 10. Inoltre da giovedì 7 a domenica 10 divieto di transito e sosta per i camper ed autocaravan da Piazzale delle Saline a Piazzale di Passo Stretto, si ricorda che il parcheggio di Piazzale di Passo Stretto risulta riservato ai pullman, pullmini ed autorizzati; gli altri veicoli possono parcheggiare sulle strade vicinali e dove possibile, purché non siano di intralcio al traffico. Giovanni Dalle Fusine FRATELLO ABETE In memoria di Marco Ambrosini re il comportamento dell’albero e per questo applicò sul suo tronco un cartello – che resistette per molti anni suscitando la curiosità e la commozione dei camminatori in transito - con il quale ricordava il fatto d’armi cui aveva partecipato, esprimendo in tal modo la sua fraterna riconoscenza all’abete che gli aveva salvato la vita: e siccome il tempo passava meglio per lui che per la pianta, allorchè questa, per gli acciacchi, stava per tirare le cuoia, ci aggiunse un’appendice che diceva:”Questo abete sta per finire, ma Marco Ambrosini resiste ancora”. Ora sul posto sorge un cippo in pietra che porta incise le sue parole per tanti anni affisse sul tronco dell’albero, la data del fatto d’armi cui Ambrosini partecipò, ed il nome di tutti gli alpini caduti in quel combattimento. La prima volta erano in pochi, si contavano sulle dita di una mano, poi le famiglie sono cresciute, qualche affezionato amico si è accodato, e piano piano, anno dopo anno, l’appuntamento “Ai Marcai” si è trasformato in un incontro di centinaia di persone - talune giunte anche da lontano - che prendono parte al rito di commemorazione, partecipano al “rancio” generosamente offerto dagli Ambrosini e dai suoi amici per poi terminare la giornata in allegria al suono di canti e musiche. Anche quest’anno l’appuntamento ha avuto il consueto successo con la partecipazione di intere famiglie e, naturalmente, di molti “veci” - ed anche qualche “bocia” – delle sezioni alpine di Barco di Levico, Sovizzo, Golosine di Verona, Monte Berico di Un premio per Durando La medaglia del Prefetto di Vicenza per la sua esperienza da internato nei lagher nazisti Il 9 -10 luglio si rinnova il consueto raduno per ricordare il sacrificio di quanti combatterono da ambo le parti nelle trincee della montagna altopianese Sabato 9 e domenica 10 luglio le sezioni ANA di Asiago, Marostica e Verona organizzano il pellegrinaggio nazionale al Monte Ortigara. Il programma prevede per la prima giornata, alle 16, l’ammassamento dei convenuti al Piazzale degli Eroi di Asiago (sotto il Sacrario), la formazione di un corteo con il Labaro Nazionale, Vessilli e Gagliardetti; ore 16,30 deposizione della corona al Sacrario; nella serata di domenica (ore 21) si terrà una conferenza di Paolo Volpato al Teatro Millepini dal titolo: “Alpini avanti! L’Ortigara è presa: 19 giugno 1917 chi per primo sull’Ortigara?”. Domenica 10 luglio: ore 6 da Asiago, piazza II° Risor- 6 Questa foto è stata scattata un anno fa ovvero domenica dell’ 11 luglio 2010 alle ore 6.00, in partenza per quota 2105 di Cima Ortigara. Il bambino ritratto, Mattia, indossa, e sembra con orgoglio, il cappello Alpino di suo nonno ufficiale dell’8° Rgt. Alpini . A dispetto di quanti si lagnano della data, dell’ora, del tempo, dei parcheggi, del rancio e di quant’altro di negativo, la sua presenza nei luoghi dove i suoi trisavoli hanno combattuto e perso la vita, è estremamente importante. Forse Mattia non ha ancora compreso del tutto l’importanza degli avvenimenti storici, ma ci insegna molto. Vicenza ed altri che, agli ordini del I° Capitano del 5° Reggimento Alpini Renato Farinon, in rappresentanza dell’UNUCI (Ufficiali in congedo), hanno reso omaggio con i loro gagliardetti levati verso l’alto, alla memoria di Marco Ambrosini. Non sono mancati momenti di commozione allorchè nell’omelia della Messa al campo, il celebrante don Giovanni Marchiorello dell’Unità Pastorale di Grumolo Pedemonte, Centrale e Zugliano , preso lo spunto dalla vita dell’alpino salvata da quell’albero, ha poi sollecitato i presenti a fare ciascuno la sua parte per contribuire al bene comune citando d. Primo Mazzolari secondo il quale “Il mondo si muove se tu ti muovi”; e pure quando il Luogotenente Antonio Pinna, recitata la “Preghiera dell’alpino” ha portato il saluto del Comandante della Brigata “Sassari” in partenza per l’Afganistan”. Sorpresa ha suscitato, infine, la perfetta divisa d’epoca da allievo ufficiale austriaco della Scuola d’artiglieria di Innsbruk indossata dal nipote Pier Antonio Dall’Oglio di Levico: e la stretta di mano fra Marco Ambrosini e Pier Antonio Dall’Oglio, i nipoti dei due nemici d’allora, ha consacrato il ripudio di un passato crudele e la promessa di pace e d’ amicizia fra i popoli d’Italia e d‘Austria. Giovanni Zannini 20 mesi di paura, di testa bassa, di lotta per sopravvivere. E’ la vita che Durando Corà ha vissuto nei lager nazisti; sofferenze ravvisate dallo Stato Italiano già nel 1966 con l’assegnazione della Croce di guerra e poi il 10 giugno scorso con il Prefetto di Vicenza che gli ha consegnato, assieme ad altri internati, una medaglia quale riconoscenza. La storia di Durando è quella di tanti altri, di migliaia e migliaia di italiani presi prigionieri dai tedeschi dopo la caduta del regime fascista. Anche Durando, classe ’24, nativo della contrada Bosco, l’8 settembre è stato sorpreso nella sua caserma di Brunico assieme a suoi commilitoni del btg. Bassano. In poche ore gli alleati del giorno prima sono diventati nemici, ed i soldati italiani considerati dai tedeschi non solo avversari ma anche disertori. Quindi nessuna attenzione particolare, nessuna pietas, anzi disprezzo e sospetto ha accompagnato il soldato italiano nella sua odissea in terra germanica. Una storia come tante, ma non per questo meno significativa. Anzi le vicende di Durando servono a tenere alta la memoria, a non scordare mai quanto la ferocia umana possa infliggere ai suoi simili. Prima di intraprendere il suo “viaggio”, Durando è stato sottoposto ad un test dove fu interrogato e gli fu chiesto di aderire alla Repubblica di Salò. Il suo rifiuto gli apri le porte dei vari campi di concentramento e di lavoro in cui è stato mandato. “Appena presi, siamo stati smistati in varie guarnigioni – ricorda Durando – Io inizialmente sono stato mandato a San Candido a pelare patate per la mensa, poi sono stato mandato in un campo di smistamento a Krems in Austria. Quelli erano 15 giorni difficili con poco mangiare e nessuna informazione sulla nostra sorte. Da lì sono stato mandato a lavorare in una fabbrica di carri armati a Lienz. Lì la situazione migliorò un poco, ma si viveva sempre con la paura; una volta rischiai di essere picchiato perché mi ero addormentato sul posto di lavoro ed un’altra volta perché ritenuto dalla Gestapo un sabotatore. Solo l’intervento del mio capo reparto mi salvò la vita”. Il 25 aprile 1944 la fabbrica fu bombardata dagli alleati e quindi per Durando si prospettò un nuovo trasferimento, questa volta in Germania a Berchtesgaden a pochi chilometri dal famoso “Nido delle aquile”, la residenza bavarese di Hitler dove è stato impiegato come operaio per varie mansioni. “Il 24 aprile la zona fu bombardata dagli americani, il cielo era nero da quante fortezze volanti ci passavano sopra – ricorda – Qualche giorno dopo gli SS ci accompagnarono in campagna dove doveva prenderci in consegna un’impresa che stava costruendo l’autostrada per Monaco. Alle 3 di mattina, visto che nessuno ci veniva a prendere ho tagliato la corda”. Assieme a Durando si avviarono a piedi verso l’Italia, un marchigiano, un napoletano ed un veronese. Insieme hanno camminato fino ad Innsbruck trovando lungo la strada qualche buonanima che offriva loro chi un pezzo di pane, chi un bicchiere d’acqua. Ad Innsbruck furono caricati su un treno fino a Vipiteno e da li i quattro si portarono a piedi fino a Bolzano. “Da Bolzano trovammo un camion che ci portò fino a Trento – racconta non senza emozioni - Da Trento un altro fino a Pergine ed infine ancora con l’autostop raggiungemmo Bassano. Li le nostre strade si divisero e non li ho più rivisti”. Da Bassano Durando salì fino ad Asiago quasi assaporando ogni passo che lo avvicinava a casa. Dopo 12 giorni di cammino, di ulteriori stenti, di paure e speranze, Durando entra in contrada Bosco per ricevere gli abbracci dei famigliari che di lui non avevano più notizie da settimane. “La prigionia mi insegnò l’arte dell’arrangiarsi – ricorda ancora – Con le sigarette che mi facevo mandare nei pacchi della Croce Rossa riuscivo a barattarli con del pane, attraverso un prigioniero di Valstagna che faceva l’impiegato nel campo riuscivo a far giungere notizie al mio fratello prigioniero in un altro campo. Poi con la generosità di tutti siamo riusciti a venirne fuori”. Durando non è più ritornato in Germania e parlare di quanto successo gli costa molta fatica. Ma quel campo 22 e il numero di matricola 32409 gli sono sempre impressi nella mente. “Nessun segreto mi ha permesso di ritornare a casa – conclude – Solo stare zitto, non farsi notare e soprattutto tanta fortuna”. Gerardo Rigoni 8 Sabato 9 luglio 2011 Può capitare in un battibaleno, a chiunque: la sera va tutto bene e il giorno dopo, un malore, una malattia o anche solo una caduta con una brutta frattura e tutto diventa difficile, portando una persona che fino al giorno prima poteva badare a se stessa a perdere all’improvviso la propria autonomia. Allora c’è bisogno di qualcuno che, immediatamente, si faccia carico della situazione, che provveda a preparare un pasto caldo, a tenere in ordine la casa, ad assistere e curare chi si trova nel bisogno. Inizia così un’affannosa ricerca della persona giusta: la “badante” colei che bada, appunto, colei che si fa carico dei problemi dell’altro. Già, ma dove trovare quella giusta? Di solito ci si rivolge al Parroco, a qualche altra badante presente sul posto, si chiede, ci si affanna. E poi, quando finalmente si è trovata la persona giusta iniziano le procedure burocratiche ed amministrative per regolarizzarla, per il permesso di soggiorno, per 7 Comunità Montana, Comuni e Cassa Rurale assieme per lo “sportello badanti” versare i suoi contributi. Tutte pratiche complesse da effettuarsi, molto spesso serve arrivare a Vicenza presso la Questura o presso altri uffici. Si arriva così al termine di un tormentato percorso, se tutto va bene, se la persona è quella giusta, se potrà rimanere a lungo altrimenti si è costretti ad iniziare, daccapo, con un’altra ricerca. Proprio per venire incontro alle sempre più numerose richieste delle famiglie dell’altopiano la Comunità Montana Spettabile Reggenza dei 7 Comuni ha coordinato un progetto tra tutti gli otto comuni, che porterà all’apertura di uno sportello, per due volte la settimana, presso la propria sede. Qui , per tramite di una cooperativa locale, si garantirà l’immediata risposta alle richieste della gente assicurando, in pochi giorni, il reperimento di una persona adatta a risolvere le problematiche del caso. Persone che hanno effettuato un corso di preparazione, che possono provenire dall’estero ma possono essere anche gli operatori socio sanitari dei nostri paesi. Non sempre infatti l’anziano ha bisogno di interventi per l’intera giornata; a volte sono richieste prestazioni anche solo in orario antimeridiano, pomeridiano o magari è richiesta la presenza solo per la notte. Il Presidente Lucio Spagnolo: “La montagna è una terra bellissima ma quassù non è sempre facile dare risposta ai problemi della gente. Il nostro territorio è vasto e poco abitato ; qui tante piccole contrade sono ancora vive grazie alle tenace presenza dei nostri anziani. Si stima che negli otto comuni siano alme- no un centinaio le persone assistite da “badanti”. È doveroso che le istituzioni vengano incontro ai bisogni reali dei nostri cittadini” L’intero progetto costerà 15 mila euro l’anno e la sua attuazione è stata possibile solo grazie alla sensibilità dimostrata dalla Cassa Rurale ed Artigiana di Roana che ha accettato di buon grado di fi- nanziare il 50% delle spese. “Una banca vicina alla sua Gente, che conosce i bisogni del territorio, non può rimanere fuori da progetti di tale portata” ha affermato il Dottor Maurizio Zovi Presidente della Cassa Rurale “ molti di noi hanno sperimentato di persona le difficoltà nella ricerca di una persona adatta all’assistenza dei Tour Mosca – San Pietroburgo alla scoperta del fascino della Russia La Pro Loco Asiago in collaborazione con l’Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Asiago, nell’ambito del progetto culturale “I giovani incontrano l’Europa” ha organizzato un viaggio culturale in Russia, che si svolgerà tra il 30 Settembre ed il 7 Ottobre 2011. Un’iniziativa importante e meditata a lungo che si rivolge, questa volta, a chiunque abbia l’intenzione e la voglia di partecipare ad una nuova ed entusiasmante proposta che permetterà a molti giovani e non solo, di toccare con mano una terra molto spesso sconosciuta, se non sui libri di storia. Una terra che però conserva un importante patrimonio culturale e delle tradizioni orientali spettacolari poco diffuse e poco conosciute. Una terra che racchiude tuttora i segreti della propria storia all’interno delle proprie mura. Una terra che si prospetta ricca di avventura e che diviene luogo d’attrazione per molti. Il viaggio sarà strutturato in otto intensi giorni, suddivisi rispettivamente tra Mosca e San Pietroburgo e comprenderà la visita dei più importanti monumenti russi, in perfetta combinazione anche con una serie di spettacolari intrattenimenti serali. L’iniziativa verrà presentata nel corso di un incontro pubblico che si Un compleanno particolare Non è tanto l’approssimarsi della data del 13 luglio (giorno del 60° compleanno di un altopianese conosciuto da tutti quassù: Germano Martello) a fare effetto, quanto quella dell’appena avvenuto 40° anniversario di attività professionale nell’ambito della fisioterapia. Chi non è passato sotto le sue mani possenti e gentili o all’Istituto Elioterapico di Mezzaselva finchè è stato attivo o nel reparto riabilitazione del nosocomio asiaghese o presso lo studio “Fisio Sun” ?...60 anni: non lo diresti mai! Non solo Germano è il fisioterapista in attività più longevo a livello nazionale, ma davvero sembra un giovinotto: neanche una ruga e un fisico da paura. Il suo è stato un percorso lungo, carico di soddisfazioni professionali ed umane, denso di continuità in ambito formativo personale e di trasmissione di esperienza ad altri. Interpellato circa la motivazione che lo spinse fin a da ragazzo verso questa professione, risponde: “Già a 15 anni, gironzolando per i boschi, intorno al centro di Mezzaselva, venivo fatalmente attratto dall’Istituto Elioterapico, luogo che aveva una forte fascinazione su di me. Mi piaceva l’impegno che rilevavo negli addetti ai lavori, mi piaceva l’aria che si respirava, mi contagiava la passione degli operatori sanitari e nel contempo sentivo un forte senso di coinvolgimento umano verso i degenti. Così ho deciso che vo- Germano Martello levo appartenere a quel mondo, capire, studiare, imparare, fare la mia parte. Poi, da sempre attento alla forma fisica avendo praticato attività sportive a livello agonistico (atletica: lancio del giavellotto, karate, pugilato) continuo a farne di alternative e garantisco l’importanza dell’attività fisica. Dopo il diploma universitario di fisioterapia, conseguito presso la Clinica Universitaria Ortopedica di Padova, ho iniziato subito a prestare la mia opera all’Istituto di Mezzaselva, seguendo l’iter di routine: prima fisioterapista precario, poi di ruolo. Ho inoltre operato, in veste libero-professionale in studi della pedemontana e ho lavorato presso il reparto ortopedico/ riabilitativo dell’Ospedale di Asiago. E’ qui che ho avuto modo di conoscere ed apprezzare - fino al punto di voler condividere un percorso comune - la compianta amica Elena Pertile, che venuta a mancare ormai da tre anni, ha lasciato un grande vuoto a livello personale e professionale. E’ infatti presso la sua dimora al Col del Sole che abbiamo aperto insieme lo studio “FISIO SUN”, ora trasferito in via Bgt. Piemonte, sempre ad Asiago. Al suo posto presta supporto occasionale la giovane fisioterapista Irene Dal Sasso e invece collaborazione continuativa, tre noti specialisti: il Dott. Maurizio Zovi, specialista in ortopedia, il Prof. Italo Lanza, exPrimario specialista in Ortopedia e Traumatologia e medico legale (professionisti con cui collaboro fin dagli anni ’70) e il Dott. Antonio Rigon, specialista in Ortopedia e Artroscopia di spalla e ginocchio e medicina sportiva, noto a livello nazionale”. Durante i suoi “primi 40 anni”, Germano ha proseguito l’approfondimento settoriale, seguendo moltissimi corsi di formazione: fisiokinesiterapia, facilitazione neuromuscolare, riabilitazione ortopedica e neuromotoria, recupero funzio- propri congiunti e noi crediamo che questo progetto sia davvero importante per il nostro altopiano” . Ecco un bell’esempio di collaborazione e di sinergia tra il pubblico e il “privato” tra gli otto Comuni e una banca. Un esempio che va nella giusta direzione di servizio sociale, di attenzione ai bisogni più intimi e veri della gente altopianese. nale in patologie cervicali e lesioni traumatiche, ginnastica correttiva, idrokinesiterapia, recupero funzionale in attività sportive ed apprendimento di tecniche terapeutiche alternative, come lo shatzu. E’ stato inoltre a sua volta docente e tutor per il diploma universitario per “terapisti della riabilitazione”. Presso lo studio “Fisio Sun” vengono effettuati trattamenti manuali, come: massaggio terapeutico riflessogeno connettivale e sportivo, trazioni e mobilitazioni vertebrali, kinesiterapia, rieducazione posturale, neuromotoria, funzionale oltre a praticare attività motoria guidata e assistita. Vengono inoltre effettuate terapie fisiche, quali: laser, tens, ultrasuoni, ionoforesi, elettrostimolazione, magnetoterapia e quant’altro oggi la moderna tecnologia ha messo in campo a livello terapeutico. Possiamo dirci quindi in buone mani! L’hanno pensato così nel corso degli anni, atleti del calibro di Gabriella Dorio (campionessa mondiale e olimpionica di atletica leggera) Fabrizio Tescari (olimpionico di sci alpino), Walter Costa (atleta internazionale di MTB), Sandro Munari e Miky Biasion, campioni mondiali di rally, tanto per citarne alcuni. Allora, appuntamento qui per i prossimi auguri “tondi tondi”: con un tipo così, ci puoi scommettere! Beppa Rigoni Scit terrà sabato 9 luglio 2011, alle ore 18.30, presso la sala Consiliare del Comune di Asiago. Il programma del viaggio si può scaricare dal sito www.asiago.to – alla voce Asiago ai Giovani; i moduli di iscrizione si possono ritirare direttamente presso l’Ufficio del Turismo del Comune di Asiago. Le domande vanno presentate all’Ufficio protocollo del Comune di Asiago entro il 20 Agosto alle ore 12. Per informazioni sull’iniziativa si può contattare l’Ufficio Turismo e Cultura del Comune diAsiago: tel. 0424 464081 – 600203, [email protected], www.asiago.to. Ristorante CASA ROSSA località Kaberlaba - Asiago info 0424-462017 BIRRERIA PIZZERIA Musica dal Vivo SABATO 199FEBBRAIO: Sabato luglio Le DEA GRAFICA ALTOPIANO ATTUALITA’ l’Altopiano 8 Sabato 9 luglio 2011 l’Altopiano 8 ROANA Terminati i lavori di ripristino e abbellimento dell’area dei graffiti della Valdassa Ma preoccupa la roccia su cui sono incisi, che si sta sgretolando e rischia di cancellarli per sempre Sono bravi e lavorano per un’ottima causa, per questo il Comune di Roana stipula da anni una convenzione con i ragazzi dell’Operazione Mato Grosso, incaricandoli di fare lavori di manutenzione e sistemazione di aree comunali. Così è stato recentemente anche per quanto riguarda la zona dei graffiti della Val D’Assa. Sfalciata l’erba lungo i sentieri, tolti rami e tronchi, riparata la rete e rimessi i lucchetti ai cancelli, sistemate tabelle e pedane, ripulito dai muschi le sedute, tinteggiato le panchine, ripristinata l’aula didattica: l’area è tornata ad essere fruibile in modo decoroso, consono all’importanza del sito, dove durante i mesi estivi vengono organizzate regolarmente visite guidate a cura di Archeidos (ogni martedì con partenza da Roana e ogni sabato con partenza da Canove, o per gruppi, su richiesta, contattando il n. 0424 691100). Quello che però preoccupa è proprio il futuro dei graffiti: sono in serio pericolo, visto che la roccia su cui sono incisi si sta sgretolando. L’allarme, scattato verso la fine 2009, ha messo in moto una serie di sopralluoghi e portato a segnalare il fatto alla Sopraintendenza archeologica di Padova. Se la valorizzazione e la fruizione spettano infatti al Comune di Roana in qualità di ente proprietario, la tutela e la conservazione sono di competenza del Ministero per i beni e le attività culturali. “Per capire cosa stesse accadendo alla parete del Tunkelbalt – spiega Andrea Valente dell’Ufficio del Turismo del Comune di Roana – abbiamo chiesto a una ditta specializzata di fare le necessarie verifiche. Quando, dopo aver aspettato la fine dell’inverno, si è dato il via a queste, la situazione era peggiorata parecchio, oltretutto ci sono voluti sei mesi per avere le prime indicazioni scaturite dalle sperimentazioni fatte su una piccola superficie della roccia. La relazione del perito geologo, arrivata verso la fine dello scorso anno, ha indicato come causa dell’alte- A Treschè Conca l’unione fa la forza e fa rivivere la Sagra di San Luigi razione della roccia, oltre agli inevitabili elementi naturali, l’ ipoclorito di sodio (ovvero varechina) contenuto con ogni probabilità nelle sostanze usate per lavori di pulizia della stessa effettuati a inizio degli anni 90". Praticamente, chi allora fu incaricato di ripulire la roccia, usò, certo non di proposito, prodotti che hanno portato al degrado del carbonato di calcio nella roccia. Insieme a quanto emerso dalle sperimentazioni, la ditta Malvestio, incaricata delle verifiche, ha prodotto un progetto per portare a termine il recupero della parete con lavori di sistemazione e restauro conservativo, indicando una spesa di 250.000 euro per la superficie totale da trattare. Cifra impensabile per le casse del Comune (al quale comunque non competono questi interventi) ma anche per la Sopraintendenza. “Abbiamo fatto presente l’urgenza della situazione oltre che agli enti competenti – spiega ancora Andrea Valente – anche alla Regione mediante una dettagliata relazione, con l’auspicio di poter accedere ad appositi finanziamenti regionali, ma ad oggi non abbiamo ricevuto risposta. L’alternativa potrebbe essere quella di una rivalutazione dell’area in termini storici, il che non farebbe diminuire il valore culturale, ma, cambiando ministero di competenza, potrebbe dare maggiori possibilità di riconoscimento di finanziamenti necessari per eseguire gli interventi a salvaguardia di questo nostro importantissimo patrimonio culturale”. Silvana Bortoli Miglior giocatore Scalco Michel (Cosme) Due belle giornate tra calcio, divertimento per tutti, musica, birra e stand gastronomico Il 25 e 26 giugno nel piazzale della chiesa di Treschè Conca si è svolta, dopo tre anni d’assenza, la Sagra di San Luigi Gonzaga: evento che è stato completamente rivisto grazie all’impegno di tante persone che, collaborando insieme giorno dopo giorno, hanno saputo organizzare e dare una ventata di freschezza alla manifestazione rivelatasi ricca di appuntamenti. Il progetto, nato poco alla volta, alla fine ha saputo arrivare ad un grande risultato. La Pro-Loco di Treschè Conca, l’Amministrazione Comunale di Roana, gli sponsor, l’ Associazione dei Commercianti, il gruppo Alpini di Treschè Conca, i parrocchiani e il numeroso gruppo di giovani del paese hanno saputo lavorare insieme, dimoMiglior portiere del torneo strando concretamente che Zenari Pierfilippo ( Cav S.r.l.) l’unione fa la forza. Il tutto in un’atmosfera di grande divertimento, tanto che a Treschè Conca per due giorni è stata festa grande! A dar man forte alla sagra, in concomitanza si è svolto il 1° Torneo 24 ore di calcio a 5 “San Luigi Gonzaga”. I bravi organizzatori sono riusciti a portare sul nuovo campetto in erba sintetica ben 14 squadre di ragazzi da tutta la provincia: bello sport, spirito di squadra, competitività e ricchi premi hanno animato questa novità. Nei due giorni di sagra erano attivi lo stand gastronomico con ottima carne alla griglia e panini caldi, un chiosco della birra e la pesca di beneficenza presso il centro parrocchiale. Non sono naturalmente mancati i giochi di “una volta” per grandi e piccini: corsa con i sacchi, tiro alla fune, gioco “ del pomo”, corsa “ coi ovi” che hanno fatto per un po’ dimenticare i videogiochi di oggi. Da non dimenticare la consueta lotteria, e le serate musicali: quella di sabato con The Blonde Brothers, che hanno saputo portare in pista tantissime persone giocando tra un repertorio revival e uno più attuale, e quella di domenica all’insegna del liscio, del karaoke e dei balli di gruppo in compagnia di Graziano. Tutto ciò ha portato ottimi risultati, inimmaginabili inizialmente. Tornando al torneo di calcetto, a premiare le squadre sono stati il Presidente della Pro-Loco di Treschè Conca Mauro Panozzo, e il Presidente del Gruppo Alpini di Treschè Conca, Edèr Panozzo. Domenica sera è stata assegnata anche l’ambita “Coppa Chiosco”, consegnata alla squadra che nell’arco dei due giorni di sagra è riuscita a bere più litri di birra: vincitrice, con ben 68 litri di birra in 24 ore, è stata la Dinamo Barricata Materasso, presieduta dal capitano Denis “Ciccio” Costenaro. “E’ stata dura organizzare tutto- commenta il Presidente della Pro-Loco di Treschè Conca, Mauro Panozzo - soprattutto in termini logistici, ma alla fine i risultati hanno ripagato tutti gli sforzi: sono state due giornate meravigliose. Sono veramente soddisfatto della partecipazione dei giovani in questo progetto e della voglia di fare che hanno dimostrato, sia prima che dopo la sagra, durante i noiosi lavori di La squadra 1^ classificata del torneo CAV srl Marano nelle altre foto se avete voglia mettete prima il nome e poi il cognome (ora è il contrario) smantellamento e pulizia. Voglio complimentarmi anche con gli organizzatori del torneo di calcio, che hanno saputo portare a Conca tanti ragazzi. A nostro favore ha giocato il tempo, è vero, ma noi abbiamo fatto davvero tutto il resto”. Agli occhi di tutti è balzato l’impegno, la passione, la voglia di far bene e l’entusiasmo nel realizzare un qualcosa di cui il paese aveva bisogno, dimostrando chiaramente come l’innovazione dei “xovani” e l’esperienza dei “veci”, se messe insieme in nome dell’amore per il proprio paese e della propria gente, sono senza alcun dubbio la giusta abbinata per arrivare ad un grande successo: la sagra di San Luigi a Treschè Conca lo ha dimostrato. Forse, come si auspica, questo potrà essere l’inizio di un nuovo capitolo di unione e collaborazione fra tanta gente, che prosegue per l’estate con un calendario ricco di appuntamenti. Treschè Conca vi aspetta! Elena Prà Classifica del Torneo di calcetto 1°:Cav S.r.l. Marano ( vincitori di Euro 2.000, coppa e cesto di prodotti locali) - 2°:Cosme Marola (Euro 1.000, coppa e cesto) – 3: San Giorgio di Perlena (Euro 500, coppa e cesto) - 4°: Atletico Vino e dintorni Asiago 5°:Locanda Centrale - 6°: Impresa edile Robaj Ali - 7°: Prix Pro Loco Caltrano - 8°: Bar Corso Asiago (dal 4° all’8° classificato coppa e cesto) - 9°: Scapin Funghi – Bar Tre Pezzi Treschè Conca - 10°: Living Bar Asiago 11° : K.P. Team - 12°: Dinamo Barricata Materasso13°: A.C. Pinot Nero Gruppo Alpini Treschè Conca 14°: Giuriato (cesto dal 9° al 14°). Miglior portiere del torneo Zenari Pierfilippo ( Cav S.r.l.), capocannoniere con 18 reti Edèr Baù ( Locanda Centrale, miglior giocatore Scalco Michel (Cosme). 8 Sabato 9 luglio 2011 l’Altopiano 9 “Via da qui il mercato di Campagna Amica!” ROANA “Commercianti ed esercenti di Tresché Conca chiedono all’Amministrazione di non autorizzare per l’estate 2011 il mercato di Campagna Amica promosso dalla Coldiretti del Veneto”. La mozione recante queste premesse, recentemente fatta protocollare presso la sede comunale di Canove dai titolari di negozi, è stata accolta dall’Ufficio per la gestione del Commercio, ragion per cui i banchi vendita degli iscritti ai Coltivatori Diretti si sono spostati a Roana, nel piazzale antistante la chiesa di Santa Giustina. Il documento spiega le motivazioni della richiesta, informando che i negozianti “sono presenti sul territorio per l’intero anno solare esercitando una at- I commercianti di Treschè Conca con un esposto al Comune chiedono che il mercato della Coldiretti del Veneto non sia riproposto presso la frazione. I banchi si spostano nella piazza centrale di Roana tività che per molti mesi riescono a mantenere in vita fra mille difficoltà, offrendo nel contempo un servizio ai residenti e al turismo itinerante anche nelle stagioni di scarsa o priva affluenza di utenti. Quindi – continua la dichiarazione – come si è oggettivamente constatato nelle passate edizioni autorizzate dell’iniziativa, questa viene ad usufruire dell’unico periodo di massiccia presenza turistica nelle giornate di domenica nei mesi di luglio e agosto, togliendo di fatto quei margini di vantaggio economico che permettono di poter continuare l’attività per il resto del- l’anno”. “Prendiamo atto, seppur con rammarico – commenta Dino Panozzo, presidente della Coldiretti altopianese – di queste lamentele inoltrate da alcuni commercianti di Treschè Conca. Il mercato ora è stato trasferito a Roana, e la proposta riscontra tanto il favo- re dei turisti quanto dei residenti. Spiacevole è notare che un evento settimanale dedicato al commercio alimentare sia considerato da taluni causa principale di eventuali mancati incassi e di una crisi delle vendite. Il progetto “Farmer’s Market” della Coldiretti ha soprattutto un obiettivo pubblicitario, serve a dare visibilità a chi coltiva, produce e alleva quanto poi viene consumato dal cliente, siano questi produttori della nostra zona o della pianura vicentina. Qui invece ogni uno guarda solo al proprio orticello, limitandosi ad una visione economica che non supera i confini della nostra montagna. Penso sia er- rato considerare positivo solo ciò che fa cassa per la propria attività, più giusto è rivalutare tutto il territorio a cui apparteniamo economicamente e culturalmente. Credo che una filosofia ottusa porti il commercio all’isolamento, con naturali conseguenze negative per quanto ruota attorno a turisti e villeggianti, che ricordiamo, non vengono qui da noi solo per dare, ma anche per ricevere. Quello che mi chiedo – conclude Panozzo – è dov’erano i commercianti firmatari del documento, quando si proponeva l’insediamento dei due discount oggi attivi in comune di Roana?” Giovanni Dalle Fusine A Roana un’intensa attività per la valorizzazione della cultura cimbra Proseguire nel recupero e valorizzazione della cultura cimbra attraverso la pubblicazione di testi nuovi e la ristampa di volumi “storici” dell’istituto. E’ quanto prevede nel suo programma culturale l’Istituto di cultura cimbra per l’anno in corso. Ma l’attività non si limiterà all’editoria; l’istituto sta organizzando la sistemazione dell’area del Pack (sito legato alle origini del paese di Roana) così come sta lavorando nel restauro del materiale fotografico di Aristide Baragiola, autore di una straordinaria ricerca sulle case rurali dell’altopiano fatte prima delle distruzioni della Grande Guerra. Infine proseguiranno i corsi di lingua e di cultura cimbra ad Asiago e a Rotzo e la collaborazione con le scuole elementari e medie dell’altopiano per la realizzazione del progetto didattico educativo Unsar Lant, Unsar Hertze, nonché l’appoggio al gruppo Ricco il programma culturale dell’Istituto diretto da Sergio Bonato con nuove pubblicazioni e ristampe, restauro di materiale fotografico, corsi di lingua cimbra e la sistemazione dell’area del Pack folkloristico dei Grutzigar e la gestione del Museo della Tradizione Cimbra di Roana. Un programma ambizioso messo insieme dall’istituto che da quasi 40 anni lavora per il recupero, la conservazione, la valorizzazione della lingua e della cultura cimbra dei Sette Comuni e dell’alto vicentino, in stretto rapporto con le associazioni culturali della Lessinia veronese, della montagna trentina, della Baviera e dell’Austria. Un lavoro, tra l’altro, duplice perché rivolto sia alla popolazione locale, e alla sua necessità di riscoperta della propria identità culturale, sia al turi- S’inaugura la mostra dedicata ai Reti Si inaugura sabato 23 luglio a Cesuna (ore 18.00) la mostra storica dedica al popolo dei Reti. L’esposizione presso il civico 44 di via Armistizio (di fronte all’albergo Belvedere) è organizzata dalla pro Loco, patrocinata di Comuni di Roana, Rotzo e Comunità Montana. Pannelli e immagini illustrano queste antiche genti, la loro provenienza, il linguaggio e la scrittura, per arrivare agli insediamenti. L’Altopiano è parte in causa di questa realtà arcaica, avendo dato ai Reti ospitalità molti secoli fa, ne è testimonianza il villaggio del Bostel, i cui reperti fanno risalire la distruzione del sito, da parte dei Cimbri, attor- no al 1° secolo avanti Cristo. Ad esser presi in esame dalla mostra di Cesuna sono soprattutto la lingua retica, con gli scritti evidenziati sui vasi in terracotta del Bostel, posti a confronto con altri rinvenuti sui manufatti scoperti in zone diverse del nord Italia. L’esposizione rimarrà aperta al pubblico fino al 28 agosto; Orario: feriale 16 / 19, festivo 10 / 12 16 / 19 G.D.F. smo con manifestazioni ed eventi che cercano di soddisfare la voglia di conoscenza approfondita del turista verso il territorio che lo ospita. “Un programma sì ambizioso, ma che deve far conto anche di difficoltà vecchie e nuove e con risorse sempre più limitate – commenta il presidente dell’istituto Sergio Bonato – Ancora oggi siamo in attesa del finanziamento regionale già deliberato e anche le amministrazioni comunali fanno fatica a assicurarci un sostegno. Stiamo, infatti, cercando contatti anche con privati per mantenere quanto ci siamo prefissati, ma l’apporto degli enti locali sarebbe fondamentale. Noi siamo pronti a garantire la nostra disponibilità attiva e concreta a collaborare nell’organizzazione di eventi con le nostre risorse umane e documentali”. Tra le pubblicazioni in attesa di uscita, oltre ai Quaderni di Cultura Cimbra semestrali, la Saga dei Federle di Valeriano Federle (storia di una famiglia della Germania medioevale migrata sull’altopiano), la storia di Conco ricostruita da Dionigi Rizzolo, la pubblicazione dei diari di don Andrea Grandotto parroco di Cesuna nel periodo della Grande Guerra, una ricerca sul tema “Lavori e Costumi nel Tempo” ricerca sulla attività economica e sui costumi della tradizione cimbra curata da Giampaolo Pesavento con l’università degli anziani, una raccolta di scritti di mons. Luigi Sartori dal titolo “Hortan Buar” e le ristampe della grammatica “An Minzich Simbro” di Umberto Patuzzi e la “Storia dei Sette Comuni e delle Contrade Annesse” dell’abate Modesto Bonato. Gerardo Rigoni Raduno dei vacareti a Cesuna A Cesuna il 10 luglio sulle pendici dello Zovetto nella casareta degli Ostarei si terrà il terzo raduno dei vacareti. Alle 9.30 -10.00 ritrovo nel piazzale della ex stazione. Alle11.30 la Messa celebrata dal vacareto don Germano Corà, parroco di Camporovere. Alle 13.00 il pranzo. Tra gli altri, hanno confermato la loro presenza i vacareti: Andrea Nicolussi Golo di Luserna autore di “ Guardiano di stelle e di vacche”; Giorgio Rigoni Candida dalle Ave di Asiago; autore di numerose pubblicazioni sulle tradizioni altopianesi; Virgilio Panozzo Ostarello d’Australia, storico di Treschè Conca e cittadino onorario del comune di Roana; Cecilia Tribbia del Graspo, poetessa dialettale delle Bregonze di Chiappano che porterà la testimonianza dei vacareti della pedemontana, Sergio Bonato dell’Istituto di Cultura Cimbra di Roana che porterà la testimonianza dell’autore vincitore del 1° premio “M. Rigoni Stern”. 8 Sabato 9 luglio 2011 l’Altopiano 10 “Il paese è fermo? Colpa di chi ha governato fin qui” Gallio è fermo. Nessuna opera in corso, nessuna operosità, nessun dinamismo. Solo tante dichiarazioni ad effetto, ma poca sostanza. E’ quanto rimproverano le minoranze consigliari al sindaco di Gallio Pino Rossi e alla sua giunta. Accuse che il sindaco rimanda al mittente, con il solito impeto che lo contraddistingue senza temere polemiche, a difesa non solo del proprio operato ma anche di quello dei suoi assessori e consiglieri. “Gallio è fermo, sono totalmente d’accordo – replica Rossi – dopo 15 anni di amministrazioni di sinistra durante i quali il Comune ha perso oltre il 50% delle presenze turistiche senza alcuna azione politica. Un calo che ha portato Le minoranze accusano il sindaco di immobilismo. Rossi rispedisce le accuse al mittente: “L’amministrazione precedente, dopo 15 anni, ha lasciato un Comune vuoto, privo di idee e progettualità” alla chiusura di decine di attività commerciali senza un qualsiasi interessamento di chi governava, calo che ha portato a dannosi contenziosi con operatori turistici. Gallio è effettivamente fermo”. Altra accusa rivolta a Rossi è quella di celare dietro alla sua variante al PAT nuove colate di cemento. “In 15 anni non è stata realizzata alcuna struttura per servizi, difficile quindi attuare il proponimento di passare da un turismo del valore ad un turismo di servizi; dietro al mio “piano del sindaco” ci sono sì delle nuove edificazioni che con la perequazione permet- teranno la realizzazione di quei servizi che mancano – spiega – In più, visto che l’amministrazione precedente dopo 15 anni non intendeva ripresentarsi, ha lasciato un Comune vuoto, privo di idee e progettualità. L’unico progetto era la cementificazione della pista Busafonda che noi abbiamo modificato prevedendo per il rifacimento della pista da pattinaggio velocità l’uso di materiale eco sostenibile aggiungendo in più parcheggi e locali di ristoro per creare appunto dei servizi”. “Partendo da zero, abbiamo dovuto buttare giù delle idee, selezionarle, progettarle e poi ricercare i finanziamenti prima di poter pensare a realizzarle – prosegue – La prima idea concretizzata è stata quella di trovare una destinazione alla palazzina del campo sportivo, con un’intesa con privati che ha dato vita alla Poli Medica Altopiano. In più siamo riusciti a far inserire Gallio nel progetto della ciclopedonale Folgaria – Asiago”. Nel piano delle opere di prossima realizzazione, Gallio ha inserito dei percorsi pedonali denominati “i sentieri dei galliesi”. In più il consiglio comunale ha appena approvato il progetto di collegamento sciistico delle Melette con Valmaron e sta progettando il complesso “Gallio sporting resort” che valorizzerà tutta la zona sportiva – turistica del territorio comunale. “Il paese non è solo fermo dal punto di vista economico ma anche sociale. Non è stata realizzata alcuna struttura per le famiglie, per l’infanzia, per gli anziani. Mancanze cui stiamo sopperendo con la realizzazione di un asilo nido integrato e un centro diurno con casa alloggio per gli anziani – conclude Rossi – Se sommiamo tutto questo con le idee ancora Le serate e i convegni di informazione scientifica proposti a Gallio da Poli Medica Altopiano Nell’intento di allacciare con il territorio e la sua popolazione un rapporto stabile e non solo legato alla stretta attività professionale che svolge all’interno della struttura, la PMA propone per questa estate 2011 alcune iniziative di notevole interesse. Si inizia con una serie di ben sei serate di informazione medicoscientifica (ingresso gratuito), con proiezione di filmati e dimostrazioni pratiche dal vivo. Si comincia sabato 16 luglio con un incontro sul tema: “Gli esercizi di prevenzione delle cadute negli anziani: superare la paura di cadere per riconquistare la gioia di vivere” (ore 20.30).Sabato 23 luglio si parlerà di “Prevenzione degli infortuni musco- lari ed articolari nella pratica sportiva ed ottimizzazione delle prestazioni (corsa, sci, tennis, golf, ciclismo ecc.): il metodo T.E.P. (Training Equilibrio Posturale)”. Lunedì 1° agosto, conferenza sul tema “Terapia e riabilitazione funzionale delle lesioni muscolotendinee secondo il metodo T.E.P. (Training Equilibrio Posturale): guarire prima, guarire meglio”. Lunedì 8 agosto si parlerà invece di “Dolori somatici e cefalee muscolo-tensive delle posture viziate (in ufficio, in auto, nei lavori domestici e nello sport): che fare ?”. Sabato 13 agosto, tema “Gli esercizi di preven- zione delle cadute negli anziani: superare la paura di cadere per riconquistare la gioia di vivere”; lunedì 22 agosto ci si soffermerà invece su “I disturbi dell’equilibrio, dalle vertigini al senso di instabilità: gli esercizi di riabilitazione vestibolare, via maestra per la guarigione”. Programmati anche due corsi (quota di partecipazione individuale a ciascun corso 20,00 euro): “Muoversi secondo natura”, iniziativa che si traduce in corsi all’aperto di pratica del movimento per chi ama correre o camminare a diretto contatto con la natura, prima edizione sabato 23 Luglio dalle 8,30 alle 12,00; seconda edizione sabato 13 Agosto dalle 8,30 alle 12,00 su “La corsa: dalla tecnica alla consapevolezza per un movimento più fluido, un respiro più libero e un passo più reattivo, leggero ed efficace”. Ritrovo alle 8,30 presso Poli Medica Altopiano. Relatori e conduttori delle serate e dei corsi il dottor Dario Urzi Medico Chirurgo, Posturologo, già docente di posturologia presso le Università di Padova e di Modena e Reggio Emilia - Direttore medico del Servizio di diagnostica, terapia e riabilitazione funzionale dei sistemi di controllo dell’equilibrio, della postura e del movimento di Poli Medica Altopiano e Raffaele Tendi Ph. D. Preparatore atletico dell’Asiago Hockey e della Nazionale Italiana di Hockey da approfondire del raddoppio del campo di calcio (richiesto dalle squadre di serie A), la realizzazione di un parco giochi 0 – 6 anni al Sisemol, la palestra di roccia con acropark da fare al Packstall, il campo da golf da eseguire al Valbella e la valorizzazione della Val di Nos credo che, se Gallio è fermo, non così la nostra progettualità che anzi definirei forse troppo effervescente. E’ forse proprio questo che dà tanto fastidio”. Gerardo Rigoni Dario Urzi Medico su ghiaccio, Responsabile tecnico del Centro ricerche equilibrio e postura, Coordinatore del Servizio di diagnostica, terapia e riabilitazione funzionale di Poli Medica Altopiano. Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi a Poli Medica Altopiano (tel. 0424 445198, Fax 0424 445775, Email [email protected] Sito Web: www.polimedicaaltopiano.com) L’associazione AUSER Altopiano invita soci e simpatizzanti a Stoccareddo a far festa In un recente incontro fra i dirigenti provinciali e locali dell’Associazione di Volontariato Auser (fra cui Danilo Viero, Alice Pertile, Mario Rigoni “Patatela”), fra le varie all’ordine del giorno, è stato messo a punto l’evento che avrà luogo il 23 luglio prossimo, presso la sede della Polisportiva di Stoccareddo, di cui vi daremo debitamente conto. Si tratterà di un incontro di festa e intrattenimento, con tanto di ballo col gruppo musicale “Duo Vellar” e cena, preparata dalle abitanti della contrada, a favore di soci Auser, anziani e simpatizzanti. Il Presidente Auser provinciale Danilo Viero, dopo l’ “argomento festa” del 23, ha ringraziato per la loro disponibilità i vari assessorati altopianesi operanti nella sfera sociale e lanciato un input nei confronti di altre realtà che sul territorio lavorano nell’ambito del volontariato: “Perchè non costituire un’associazione di associazioni (tipo “Le mani unite”, “Cooperativa S. Matteo”, “Stella Alpina onlus”, “Unitalsi”, etc.) per collaborare, interfacciarsi e non correre così il rischio di sovrapporsi nell’offerta del sostegno?” Interessante ipotesi, che si spera venga favorevolmente accolta da coloro che da sempre sono attivi sul territorio altopianese. Data la sensibilità che già dimostrano a favore delle molte persone in difficoltà che vivono nelle nostre comunità, auspichiamo che l’idea venga accolta in tempi brevi: ah, se non ci fossero i volontari a tappare i buchi... Beppa Rigoni Scit 8 l’Altopiano Sabato 9 luglio 2011 11 GALLIO - Rievocazione Storica Si ringrazia per le foto Ruggero Baschirotto A Campomuletto rievocata la battaglia delle Melette Migliaia di presenti per riflettere e rendere onore a chi combatté tra quelle stesse rocce “Gli austriaci agitavano i fucili e i berretti verso di noi. “Hurrà!”. Io non mi rendevo conto di quella festa. Io mi voltai indietro e capii. Di fronte, tutta illuminata dal sole, si stendeva la pianura veneta. Sotto Bassano e il Brenta; in fondo, a sinistra, Venezia!” E’ con questa citazione che Emilio Lussu, l’autore di “Un anno sull’altopiano”, ricorda la battaglia delle Melette, battaglia rievocata domenica scorsa a Campomuletto di Gallio. Una manifestazione che ogni anno trova l’approvazione del pubblico proprio per “ricordare – come ha sottolineato Valerio Burattin, presidente dell’associazione Per non dimenticare – non per esaltare né la guerra né sentimenti nazionalistici bensì per fornire momenti di riflessione su cosa sia avvenuto, su quali sacrifici furono sofferti dai soldati da ambo gli schieramenti, e perché no, anche sulla follia della guerra, della sua violenza che non risparmia soldati, civili, paesi o montagne”. E si sono ritrovate oltre 2 mila persone a riflettere sulle vicende della Grande guerra mentre assistevano ad attacchi e contrattacchi portati avanti dai rievocatori. Un evento che si è arricchito con l’adesione di molte altre associazioni storiche aggiuntesi ai figuranti dell’associazione “Per non dimenticare” che incarnano gli alpini della 145° Cp del Btg Sette Comuni 6°Rgt Alpini. Associazioni come gli austriaci Gsr 2 e Kameraden Viribus Unitis, le Sentinelle del Lagazuoi e gli Schuetzen Trient I Verona. Quello che colpisce delle Melette, oggi conosciute come luogo di divertimento e di svago sia invernale sia estivo, è che simbolicamente possono essere considerate l’inizio e la fine delle grandi manovre e strategie degli eserciti impiegati sull’Altopiano. La prima battaglia risale al giugno 1916 e faceva parte della Strafexpedition. La battaglia durò oltre 20 giorni e ha visto l’impiego da parte imperiale anche di truppe della Stiria e della Bosnia Erzegovina. ENEGO Dalla Palma presenta Corona Enego ha svelato il suo programma estivo, un programma senza troppe pretese, dati i tempi, ma senza dubbio gustoso, che vede al centro, come è giusto che sia, il paese il suo territorio, la sua storia, la sua gente.Parallelo al programma dell’Amministrazione e della Pro Loco, risultano sempre interessanti le iniziative che partono dalla malga Stazio 1° Lotto Valmaron dei fratelli Dalla Palma.In questa stagione, l’appuntamento per eccellenza e sicuramente il più atteso è senza dubbio quello del 24 luglio. Alle 16 in malga salirà l’illustre eneghese Diego Dalla Palma, sempre disponibile quando il suo paese lo chiama e lo invita, ma questa volta l’autore di “A nudo”, vestirà i panni del presentatore, introdurrà infatti il famoso scrittore di Erto, Mauro Corona, autore del libro “la fine del mondo storto” premio selezione bancarella 2011. Un appuntamento, voluto dai fratelli Dalla Palma in collaborazione con la libreria Pilotto di Feltre, che i lettori e gli appassionati di montagna sicuramente apprezzeranno.Fedele alla sua definizione di Azienda didattica, l’azienda del 1° lotto Valmaron organizzerà inoltre il 3 ed il 10 luglio un laboratorio con maestri assaggiatori, mentre un laboratorio dal titolo “Si fa il burro”, per i più giovani, è previsto per il 19 agosto. Il 7 agosto, si potrà inoltre assistere al volo dei falchi di Alberto Fagan. Stefania Simi Dopo 20 giorni di lotta gli auastroungarici riuscirono ad espugnare tutte le cime che compongono il massiccio delle Melette difese eroicamente da 4 battaglioni alpini e 2 battaglioni della Brigata Sassari; difesa che ha permesso di togliere forze e mezzi agli imperiali impedendo la loro avanzata verso la pianura veneta. Queste cruente vicende hanno ispirato Emilio Lussu nel suo “Un anno sull’Altipiano” avendone preso parte in prima persona nelle fila della Brigata Sassari. La seconda bat- taglia delle Melette avvenne nel novembre 1917 e ha visto 22 battaglioni italiani contrapporsi a 33 battaglioni austroungarici. Dopo quasi un mese, gli imperiali occupano completamente l’acrocoro delle Melette ma a costi altissimi (18 mila caduti solo tra gli italiani) che debilitano il morale e depauperano le scorte degli austrungarici scrivendo in pratica la parola fine alle offensive imperiali fino all’armistizio. Ad arricchire ancor di più una manifestazione risultata ben organizzata e di prestigio per Gallio (significativo lo svolgersi nei pressi del Sentiero del silenzio) sono stati gli eventi di contorno. Oltre alla sfilata tenutasi il sabato sera che ha, di fatto, aperto la manifestazione, l’assessorato alla cultura ha pensato anche di abbinarci la proiezione della copia restaurata del capolavoro di Francesco Rosi “Uomini contro”, film ispirato proprio al libro di Emilio Lussu. In più il sabato sera la chiesa parrocchiale è diventata un altro “luogo della memoria” grazie allo spettacolo “Per non dimenticare-Testimonianze, canti e immagini dal campo di battaglia” dedicato alla memoria e dove gli attori teatrali Federica Santinello e Bruno Lovadina hanno interpretato brani sul primo e secondo conflitto mondiale, sotto lo scorrere di immagini d’epoca sul grande schermo e accompagnati a canti di montagna eseguiti dal Coro Gallio diretto da Maurizio Grigiante. Gerardo Rigoni Inaugurato il gazebo di contrada Bertigo “Una contrada esiste solo se permane quella rete di socialità e di rapporti interpersonali che costituiscono le spina dorsale di queste micro realtà. Rapporti intimi dove tutti sono considerati famiglia e che si basano su principi antichissimi di solidarietà, di mutuo soccorso e di partecipazione. Principi alla base anche della nostra civiltà cristiana”. Così don Lauderio Dal Bianco spiegava l’importanza di un punto di aggregazione in una contrada mentre benediva il nuovo gazebo realizzato a Bertigo. Un’interpretazione che il sindaco di Gallio, Pino Rossi, ha così sintetizzato: “Quando non ci curiamo più del nostro vicino, quando non siamo più partecipi nelle vicende belle e tristi dei nostri amici, quando non sappiamo più “vita, morte e miracoli” di chi ci abita a due passi possiamo tranquillamente affermare che la nostra società rurale e cristiana è vacillante”. Il gazebo, realizzato da un gruppo di volontari (in pratica dalle famiglie di Bertigo) con la collaborazione dell’onlus “Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori” e dal Comune di Gallio, è stato voluto per far ritrovare (soprattutto durante la bella stagione) gli anziani, i bambini e le famiglie che abitano nella contrada ancora ben popolata. E soprattutto dove celebrare la Santa Messa del sabato sera, tradizione che da anni anima le sere estive a Bertigo. Una comunità nella comunità che si rinsalda grazie ad un’opera semplice ma significativa tanto che alla sua realizzazione hanno contribuito tutti: i “omeni” nei lavori più difficoltosi, le “femene” nel tenere pulito e assicurare “rifornimenti” ai lavoratori, persino i bambini che hanno aiutato nella verniciatura. G.R. 8 Sabato 9 luglio 2011 l’Altopiano 12 GALLIO - Il seminario in Comune di Gallio “MOBILITA’ DOLCE - una viabilità per tutti” Passerelle nel vuoto, ponti tibetani sulla Covola e gnomi in acciaio? No grazie…non li vogliamo! Giusto 2 settimane fa si è tenuto presso la sala consiliare del Comune di Gallio, un convegno di notevole spessore sia per i temi trattati, sia per il tenore dei relatori intervenuti. Onore al merito, ed è l’unico che gli riconosciamo, ai fautori dell’evento: il sindaco Pino Rossi e il coordinatore arch. Diego Morlin. Premesso che pochi erano a conoscenza dell’avvenimento (non certo i cittadini che avrebbero potuto farsi sentire con i loro rumours): zero amministratori, zero fotografi, un “giornalista per caso”...e sì che – lo ribadiamo con forza - i relatori erano di prim’ordine e le relazioni di forte contenuto in attualità, informazione, prevenzione, comunicazione... Sarebbero state molto utili le testimonianze e gli esempi portati in 6 ore di seminario, a chi “tratta” turismo, ma del resto, anche il “patròn” è stato latitante per tutto il tempo. Se il premio letterario dedicato a Mario Rigoni Stern è stato l’evento 2011 di Asiago, questo era l’ evento 2011 di Gallio. Ma i due top-events in comune cosa avevano? La totale assenza di figure di spicco a livello provinciale e regionale! Noi però, dato l’alto tenore delle argomentazioni e a titolo di approfondimento, ci siamo procurati tutto il materiale, che è a disposizione in redazione. Quello che fin dall’apertura ha sconcertato è il messaggio “viabilità per tutti”, concetto ultracondivisibile a livello etico e filosofico, sia chiaro, meno a livello di attuazione. All’improvviso c’è urgenza di asfalto ovunque lo sguardo posi, c’è necessità di sculture/strutture similnaturali e pseudoartistiche, c’è bisogno di sedute in pietra bianca di 4 mt., di passerelle nel vuoto, di un’enorme cerchio in acciaio corten, punto focale per guardare l’orizzonte (ah, come siamo distratti al gior- no d’oggi!) e perfino di un ponte tibetano per la Covola, sito in cui non si è prospettato l’asfalto, sennò bisognava togliere dal messaggio il “per tutti”; urgono castelli in corten per i giochi dei piccoli come pure i marei...e noi ingenui, che credevamo bastassero i fiori, i prati, i boschi. Esattamente il contrario di quanto relazionato da Valentin Schroffenegger (responsabile Ufficio Parchi Naturali Prov. Autonoma di BZ) nel suo intervento, dove le immagini riportavano ponticelli, bacheche, tabelle, sedute in legno naturale (volgare pesso) perfino per il sostegno/ capriata di un office: un tronco secco con tanto di rami; recupero dei sentieri (sterrati!), come in origine; ripristino di antiche calcare percorribili da disabili in carrozzina e via così. Come sono indietro i sudtirolesi...vuoi mettere? Ma sono indietro anche a Sauris (Friuli) il paese di “4 anime” del prosciutto crudo più famoso nel mondo e nelle colline del Chianti (!!!) come riportato dai rispettivi primi cittadini. Stefano Lucchini è un imprenditore prestato alla politica, che ha portato a casa progetti come “Alpine Pearls”, riuscendo ad inserire nella collana alpina, Sauris il suo paese, a tutti gli effetti un isolato geografico: un’ora per raggiungere un ospedale e tre quarti d’ora, per le scuole superiori. Marco Macchietti, ex-sindaco oggi Assessore alle Politiche della mobilità della provincia di Siena, sta attivando il “Catasto strade bianche” (bianche?..che orrore!!) della sua provincia, dove guarda caso, l’asfalto lo stanno togliendo. Altrettanto sognatori si son rivelati Giovanni Abrami, docente di architettura allo IUAV di Venezia, originario della nostra excontrada di Valstagna, scrittore e studioso di grande fama. (...Si è verificato un singolare trait-d’union nelle “relazioni” sua e di Macchietti: un’immagine nel suo P.Point di presentazione riproduceva il tipico paesaggio senese: la collina con cipressi e casale era nel comune dell’Assessore! Un altro legame a collegare lui a Chiara Stefani, architetto paesaggista: è stato suo docente e relatore di tesi...insegnamenti ben riposti, come si è potuto rilevare nella sua presentazione del “Museo dell’acqua”); sognatore d’altura, l’alpinista trentino Michele Dalla Palma, notissimo a livello internazionale per pubblicazioni come “Trekking” e trasmissioni come “Sentieri d’Italia”; così pure lo psicologo Mauro Cason (sintetico ed incisivo nel comunicare il valore terapeutico del vivere la natura, del camminare, della fisio/ cosmo/aromaterapia) e illusi gli specialisti nelle varie discipline, sia mediche che motorie, che si sono succeduti. In primis il Dott. Piero Baù, geriatra, che ha confermato l’importanza del movimento nella prevenzione di malattie invalidanti e richiamato un sano stile di vita a tutte le età; Annalisa Menegolo, Dirigente U.O. Disabilità Ulss3, che ha sostenuto la valenza della prevenzione e della cura rappresentate dalla mobilità in ambiente naturale; Laura Todesco, pediatra, che nella sua relazione “Muoversi senza motore” ha espresso il senso della mobilità non effettuata con mezzi meccanici, ma semplicemente con le proprie gambe, fin da piccoli; Dario Urzi, posturologo, che ha stupito gli astanti con una dissertazione filosofica sull’uomo “punto di collegamento” fra terra e cielo; Daniele Zovi, I° Dirigente Regionale Corpo Forestale dello Stato, che ha sorpreso altrettanto piacevolmente, dopo le valutazione naturalistico/ambientali che sono il suo pane, leggendo i versi di Andrea Zanzotto: “Non si sa quanto verde sia sepolto sotto questo verde, né quanta pioggia sotto questa pioggia: molti sono gli infiniti che qui convergono”; Paola Vischio, istruttrice di Nordic Walking, che ha illustrato con un breve filmato a carattere storico le origini di tale disciplina e il suo valore a carattere fisiologico e preventivo: tutti esperti, con laurea in “Scienze oniriche”! E...visionario per antonomasia e sognatore-capo, Andrea Cunico, l’apostolo della mobilità dolce (termine importato in loco originariamente da lui, di cui altri si sono appropriati), fondatore di “Libera Consulta 7 C”, oggi con oltre 700 adesioni, il cui intervento è stato seguito con grandissima attenzione da tutti i relatori esterni, facendoci fare un figurone alla faccia di chi osteggiava la sua partecipazione - oltre che dall’unica figura istituzionale presente (dopo il flash del presidente della Comunità Montana Lucio Spagnolo, atteso in provincia), l’assessore provinciale al turismo Dino Secco. Sognatore pure lui? Non parrebbe, dalla breve intervista rilasciata, pur se in politichese: “Relazioni e relatori eccellenti: le esperienze riportate sono da applicare anche nel nostro territorio; il seminario, una gran bella iniziativa: un’esperienza da ripetere!” Parole che condividiamo in pieno e appoggio su cui contiamo fin d’ora, sperando che la prossima auspicabile sessione veda (ma siamo sicuri che dopo aver ascoltato il tutto, quei relatori tornino? Noi lo speriamo comunque, magari all’Auditorium...) un pieno fatto di cittadini ed amministratori di tutto l’Altopiano, non solo di “addetti ai lavori” in ordine sparso, un’occasione in cui attivare, perchè no, un Festival annuale della mobilità dolce, quella vera però!). Abbiamo infatti rilevato ambiguità nel significato dell’espressione “mobilità dolce”, venduta come “percorsi dedicati ai meno abili”, un’incongruenza insita quindi già nel messaggio della proposta congressuale. Come se uno qualunque non potesse accedere ai 6 percorsi ideati e dedicati, dei toponimi: Sisemol, Xebbo, Pakstall, Hausar, Ghelpack, Covola. Esattamente l’opposto, di nuovo, di quanto contenuto nei principi fondanti di CO.MO.DO (Confederazione Mobilità Dolce che si occupa di mobilità alternativa a quella motorizzata tempo libero e attività outdoor: rete nazionale di mobilità che porta al recupero di infrastrutture territoriali dismesse come ferrovie, argini, percorsi storici, in compatibilità e integrazione fra utenti diversi e fruizione dell’ambiente e del paesaggio intesi nella loro piena integrità)...Che ingenui sognatori anche i migliaia di simpatizzanti di CO.MO.DO, sparsi in tutta la penisola! E non è per cercare il pelo nell’uovo, per essere contro come sistema di vita, perchè in queste parole venate di ironia vi è profonda tristezza, ma durante il seminario si è rilevata la netta contrapposizione concettuale fra le relazioni e gli esempi riportati da “quei de via” e il progetto dei percorsi galliesi. Abbiamo letto attentamente tutti i commenti scritti in merito in questi giorni su vari blog e su stampa e ripercorso le riflessioni di molti dei presenti, prima di esprimerci. Ci spiace fare certe considerazioni, ma sono il clima di disagio percepito di persona e lo sguardo basito dei presenti durante la presentazione dei “percorsi galliesi”, che ce lo impongono. Di solito per raccontare un evento si fa una cronaca. Il pezzo sarebbe dovuto aprirsi così: “Alla presenza del Sindaco (ghibellino) “di”, del Presidente “di”, dell’Assessore “di”, i relatori guelfi (nell’ordine: Ugo Rigo - Pres. Ordine architetti VI, Piero Baù, Annalisa Menegolo, Laura Todesco, Dario Urzi, Giovanni Abrami, Chiara Stefani, Daniele Zovi, Michele Dalla Palma, Paola Vischio, Mauro Cason, Andrea Cunico, Diego Morlin (ghibellino), Stefano Lucchini, Marco Macchietti, Valentin Schroffenegger), hanno riferito che...” Ma in questo caso ci soffermiamo leggendo la comunicazione non verbale, cercando di intuire le intenzioni, risalendo ai pensieri (guelfi!) disseminati in decine di articoli personali, a carattere storico/ambientale durante il corso degli anni. Non son “marei” in acciaio che vogliono gli abitanti delle contrade intervistati nell’ultimo anno: loro fanno ancora e con gran fatica, quelli veri; non sono finti gnomi in corten (...ancora!), i vessilli delle antiche saghe ma i toponimi, i nomi, gli antichi attrezzi; non è il cemento la copertura adatta ai muretti di contenimento degli antichi orti; non sono le distese di parcheggi a pagamento in altura a risolvere i deficit nei bilanci delle amministrazioni; non sono gli eventi flash di una notte a sanare il turismo; non sono le case finto-tirolesi a sostituire copiandola da altri, la cultura storica inventandone una nuova. Innanzitutto si richiederebbe rispetto per l’intelligenza e la buona fede altrui e per la dignità individuale assieme ad un approfondimento reale di storia, ambiente e tradizioni, prima di parlare. Inoltre, sarebbe auspicabile che ciascuno fosse apprezzato come una risorsa mentre spesso viene visto come un minaccia: se mancano questi presupposti e la valvola salta, cosa resta da trasmettere ai fruitori del nostro territorio e ai cittadini di domani? Interpellati direttamente dal “patròn” alla fine del seminario, l’impulso sarebbe stato appropriarsi del commento all’exPresidente Rai Masi, da parte del lobbysta Bisignani. Sarebbe...ma l’etica professionale e la buona educazione l’hanno impedito. Beppa Rigoni Scit Al Ristorante con ill’Altopiano Caseificio Pennar Asiago 8 13 Sabato 9 luglio 2011 Formaggi misti dei Pennar con fichi La ricetta di nonno Nello: Ricotta tagliata a fettine e fritta in burro e cipolla Torta salata con tarassaco e Pennarone Il “buon mangiare” del Belvedere di Cesuna Per questo nostro consueto appuntamento dedicato alle ricette dei ristoratori locali con prodotti dei Pennar, stavolta ci spostiamo a Cesuna, dove al Belvedere ci accoglie Miriam Spiller assieme al suo staff di cucina. Oggi è lei, con i figli, titolare dello storico locale che venne aperto nel 1903 dalla famiglia di suo marito Maurizio, i Valente Zanchi. Nato come “mercerie e trattoria” il Belvedere venne riedificato nel primo dopoguerra dopo essere stato distrutto dai bombardamenti, e in quell’occasione vennero realizzate le prime 16 camere. Furono poi nel ‘64 i suoceri di Miriam, Cristiano e Maria, a ricostruire La completamente l’albergo, famg ia il passato dal ‘72 a Maurizio. L eoni Miriam porta avanti la tradizione della famiglia Valente Zanchi proponendo piatti casalinghi, come tramandato da “nonno” Nello e dal marito Maurizio, ricordato per i suoi ottimi risultati in cucina e noto per le sue qualità di esperto micologo. “I nostri ospiti – dice Miriam – sanno che venendo qua si possono sentire come a casa. La nostra attenzione è rivolta soprattutto all’uso di prodotti locali, funghi, erbe spontanee, capriolo, cervo, musso e, naturalmente, tanto formaggio, come richiede In cucina con Miriam ci sono Checco, Linda e Paolo LA RICETTA Sformato di Asiago fresco dei Pennar ed erbette di montagna Servono delle crepes grandi, erbette miste di montagna(kumo, carletti, ortica, milkcraut) besciamella, formaggio Asiago fresco o caciotta dei Pennar , e Gran Pennar di Montagna. Dopo aver preparato le crepes, si fanno saltare e appassire le erbette in padella in un soffritto di olio e cipolla tritata. A piacere si possono cucinare tutte insieme oppure ognuna per contro proprio, in modo da fare poi strati misti, o diversi. Vengono alternati nell’apposita teglia più strati di crepes, besciamella, erbette saltate, formaggio fresco tagliato a fettine, e una bella spolverata di Gran Pennar di Montagna. Si passa quindi in forno già caldo, quanto basta per fare amalgamare bene il tutto e ottenere in superficie una bel- proprio la clientela”. Tradizione che però lascia sempre spazio a qualche novità grazie allo spirito organizzativo di Miriam, ideatrice di cene particolari, come quella della “Bilancia”, o quella con cui, assegnando a personaggi diversi il premio “Genziana d’argento”, ricorda l’amica Ginetta del Jok “Grande amica e maestra, dalla quale ho imparato molto – dice – e con cui ho condiviso numerose iniziative”. Sempre apprezzato dalla clientela è “Il lunedì dei primi” con cui si sbizzarrisce preparando diversi tipi di primi piatti. Ci tiene poi a sottolineare l’amicizia di lunga data con un gruppo che frequenta l’albergo da trent’anni “I ragazzi di Migliarina” (La Spezia) con i quali è nato anche una gemellaggio con Cesuna, oltre che per quanto riguarda le bande musicali anche per i prodotti culinari tipici, che ha portato alla creazione dello “Sformato del gemellaggio”, che prevede l’utilizzo dei nostri formaggi e del loro pesto, variante della ricetta che vi proponiamo in questo numero, a base di squisite erbette locali. la crosticina dorata. Lo sformato è pronto da gustare, deliziando il palato con questi fantastici sapori della nostra terra! Come per la buona riuscita di un piatto ci vogliono ingredienti giusti, così per valorizzare la cucina di un locale è importante il contributo di tutti coloro che ci lavorano, ne è la conferma lo staff del Belvedere. A collaborare con Miriam ci sono lo chef Checco Carli Paris, l’aiutante Linda e la new entry Paolo Piasentin. Checco la sa lunga in fatto di ristorazione, ha mosso i primi passi ad Asiago all’Harry’s Bar e al Millepini, e ancora oggi ricorda le stagioni turistiche con quello che chiama il suo “grande maestro” Luigi Gabrielli. Dopo tante stagioni al mare, alternate a quelle invernali trascorse quassù, e dopo aver “riscoperto la sua montagna”, da quattro anni si è fermato al Belvedere. Linda è una simpatica kosovara, trasferitasi in altopiano ormai da dieci anni, tanto da essere considerata quasi una “nostrana”. Paolo Piasentin, che frequenta la scuola alberghiera a Soave, è alla sua prima stagione a Cesuna, dove appena terminati gli studi si trasferirà definitivamente con la famiglia. Ognuno ha il suo ruolo, e mentre si seguono le vari fasi della lavorazione, non mancano gli esperti consigli della padrona di casa, sempre pronta a suggerire come dare un tocco in più alle varie pietanze, anche a livello SERVIZIO REDAZIONALE di presentazione dei piatti. Parlandoci dei prodotti del Caseificio Pennar, immancabili nei suoi menù, Miriam ci nomina il tradizionale formaggio fuso con polenta e funghi, l’abbinamento dei freschi misti, come le caciotte o il Prima Neve, con fichi, pere o altra frutta, il Pennarone che assieme al tarassaco viene usato per la preparazione di una torta salata che non manca mai a primavera, in particolare nel menù di Pasqua. Con la ricotta vengono preparati squisiti dolci, ma anche un piatto semplicissimo e veloce, ricetta di nonno Nello, che la vuole tagliata a fettine e fatta velocemente rosolare nel burro in cui è stata fatta imbiondire della cipolla tagliata a fettine sottili. Provatela, è buonissima! Caciotta Pennar Nei taglieri con i formaggi del Caseificio Pennar non può mancare la squisita caciotta. Formaggio dolce dal gusto delicato è disponibile anche nelle versioni insaporite con semi di cumino, con bacche di ginepro e con peperoncino 8 Sabato 9 luglio 2011 l’Altopiano 14 EVENTI Cani “senza razza e senza paura” attesi al Prunno per l’Enpa Dog Day ordinamento di unità cinofile per ricerca e soccorso in superficie o in maceria delle persone scomparse, in luoghi colpiti da eventi sismici o altre calamità naturali. E ancora, Veronica Papa, istruttore ed educatore cinofilo, tecnico di mobility dog e orienteering; Cesare Trabocchia, giudice internazionale e membro delle commissioni nazionali impianti FISO (Federazione Italiana Sport Orienteering) e di trail orienteering, specialità rivolta all’handicap; Valentina Berretta, che ha all’attivo, tra l’altro, progetti di pet-therapy e di gestione canili e un master in medicina comportamentale degli animali da affezione; Nicola Galvan, istruttore e tracciatore FISO, presidente dell’Asiago 7 Comuni S.O.K. Asiago Orienteering. Grazie anche alla presenza di questi esperti, il nutrito programma della giornata prevede dimostrazioni pratiche con prove a ostacoli di Mobility Dog, attività evolutive e stimolo cinetico; prove di ricerca di persone scomparse e prove di Dog Orienteering. Presente anche Archeidos, che terrà un laboratorio archeologico per bambini e, con dell’archeologo Carlo Bressan, parlerà di “Quando il cane conobbe l’uomo”. Farà di certo divertire i presenti il concorso non convenzionale “Quanto sono bello, quanto sono figo?”(iscrizioni a partire dalle 10 presso lo stand Enpa Dog Day nel piazzale del Prunno) inteso non a premiere i valori estetici imposti, la razza, o le capacità degli animali, bensì il loro carattere, lo spirito e la simpatia. La giuria sarà formata esclusivamente da bambini, che dopo aver osservato i cani li voterà in base a quattro categorie: il cane più simpatico e buffo, il cane più peloso e spettinato, il cane più riservato ed educato, il cane più allegro e casinista. I presenti avranno infine la possibilità di provare il nuovo percorso Prunno Dog Walking, itinerario attrezza- to nel bosco e nei prati circostanti, tabellato con informazioni utili per proprietari dei cani. Per maggiori informazioni si può contattare l’Enpa al n. 349 19.54.795. Silvana Bortoli Roberto Marchesini Etologo, zooantropologo, scrittore, saggista; è il maggior studioso italiano del rapporto uomo-animale, Roberto Marchesini è il principale divulgatore della zoo antropologia: il suo è un volto conosciuto, visto che è spesso ospite in programmi televisivi nazionali e in dibattiti pubblici. Nato a Bologna nel 1959, si è laureato in Medicina Veterinaria e ha poi proseguito gli studi universitari in ambito biologico e filosofico. Presidente della Società italiana di Scienze Comportamentali Applicate e direttore della Scuola di Interazione Uomo Animale, insegna Scienze Comportamentali Applicate in alcuni atenei italiani. Scrittore e saggista, ha pubblicato numerosi articoli e ricerche sul rapporto uomo/animale e sulle applicazioni didattiche, consulenziali e assistenziali della relazione con l’animale Letture e racconti nel bosco Presentato il volume di racconti dedicati al Prunno, in occasione della prima festa d’estate organizzata dall’associazione “I*Can” onlus in collaborazione con “La Fucina Letteria” di Marostica Sono sempre numerose le iniziative di carattere diverso che animano la piana del Prunno, come quella tenutasi nella giornata di domenica 26 giugno, organizzata dall’associazione “I *Can onlus” che promuove la pratica dello sport come mezzo di integrazione sociale in persone con disabilità intellettiva. La “1^ Festa d’estate”, oltre alle camminate in compagnia, ha riservato dei suggestivi momenti di ascolto di letture nel bosco preparate appositamente dall’Associazione culturale “La Fucina Letteraria” di Marostica che ha realizzato il volumetto “Il bosco racconta”. Racconti ispirati e dedicati al Prunno e alla sorgente d’acqua che ne ha dato il nome, con protagonisti gli animali,le piante e le erbe del bosco, popolati da personaggi fantastici, come la “reginetta del Prunno”, figlia di re Pennar e della regina Ekar, corteggiata dal principe Cimbrus. La 1^ Festa d’Estate ha proposto anche nel tardo pomeriggio il concerto dei Praelle Strasse, con musiche anni ’60 e ’70. S.B. GRAFICA ALTOPIANO Saranno i fedeli amici dell’uomo a quattro zampe gli assoluti protagonisti della “Fantastica giornata da cani”, ovvero l’Enpa Dog Day organizzata in favore dell’Enpa Asiago 7 C contro l’abbandono e il maltrattamento di tutti gli animali in programma domenica 17 luglioal Prunno. Per l’occasione, come specificato nelle locandine che pubblicizzano l’evento, “I Signori cani potranno partecipare accompagnati dai propri umani”. Il programma della giornata dedicata a tutti i cani “senza razza e senza paura”, prevede molti momenti di divertimento, ma anche interessanti possibilità di imparare cose importanti, grazie alla presenza dei numerosi esperti che saranno ospiti della manifestazione. Dall’etologo e scrittore Roberto Marchesini, maggior studioso italiano del rapporto uomo-animale a Livio Guerra, istruttore cinofilo con grande esperienza nella formazione e nel co- 8 Sabato 9 luglio 2011 l’Altopiano FOZA Foza si veste a festa: per le quinquennali dell’Assunta un cocktail di tradizione e innovazione Il 16 luglio avrà inizio una serie di eventi molto assortita: dalla cultura all’intrattenimento L’Altopiano è da sempre considerato una meta turistica di prestigio, ma anche un luogo autentico grazie alle tradizioni ben radicate nella popolazione che lo abita. Segnato da numerosi eventi storici di rilievo, il nostro territorio ha coltivato degli immancabili appuntamenti con il proprio vissuto. Ogni cinque anni, a Foza, viene celebrata la Festa dell’Assunta, che è giunta alla sua 35ª edizione. Nel 1836, infatti, tutto il territorio del Veneto era stato colpito da un’epidemia di colera, da cui la comunità di Foza fu miracolosamente salvata; in segno di riconoscenza, gli abitanti del Comune altopianese, decisero di pronunciare un voto alla Madonna: ogni cinque anni le avrebbero reso omaggio, conducendo la sua antica immagine dalla Chiesa parrocchiale all’Oratorio di San Francesco. Dall’anno successivo, quindi, la comunità di Foza ha reso omaggio alla propria protettrice con una processione quinquennale, che si è trasformata presto in un’occasione di aggregazione per la gente del posto e non solo. Quest’anno, si è deciso di festeggiare con una serie di eventi che avrà inizio il 16 luglio (alle ore 17), data in cui verrà inaugurata la sezione del Museo di Foza riguardante la Grande Guerra; l’evento è stato forse posto in apertura della manifestazione per dimostrare l’attenzione storica che la popolazione continua a nutrire nei confronti delle proprie tradizioni e del vissuto della propria terra, nonostante abbiano assunto nel tempo le vesti di una festa popolare. Il giorno successivo, in località Ronchetto, sarà celebrata la Santa Messa a cui seguirà una festa organizzata dal Gruppo Alpini di Foza, evento che aprirà una serie di manifestazioni religiose che si concluderanno alla fine dell’estate. Sabato 30 luglio, alle ore 16:30, verrà inaugurata, sempre presso il Museo di Foza, una mostra dedicata proprio all’iconografia religiosa L’icona: una finestra sull’eternità, che darà spazio alle opere di Padre Antonio Baù e che rimarrà aperta sino all’ultimo fine settimana di agosto. La festa, attenta alle tradizioni religiose e non solo, proseguirà con l’apertura, alle ore 17:30, dell’attesissimo Maibaum (albero della cuccagna di Foza). Il giorno successivo, sarà possibile partecipare a una prima escursione guidata (curata dall’Associazione Guide Altopiano) che avrà inizio alle ore 9 e che toccherà importanti località del posto, come il Monte Fior e le Melette. Le iniziative proposte, che spaziano dall’escursionismo alla cultura, passando appunto per la tradizione locale, proseguiranno con l’inaugurazione (alle ore 18 dello stesso giorno) presso le Scuole Medie, della mostra Colori per un cielo infinito, curata dall’Associazione altopianese ‘Arte Insieme’, che rimarrà aperta fino al 21 agosto. La festa dimostra quindi attenzione alle motivazioni tradizionali, ma si pone anche come evento volto a incentivare un rilancio culturale e turistico del Comune altopianese, che offrirà, anche nel mese di agosto, un intrattenimento culturale di spessore, sia per i residenti che per i turisti. Si partirà con una serata sulle erbe salutari del luogo condotta da Antonio Cantele (il 2 agosto) e si proseguirà con un incontro che prenderà in esame il 1943 a Foza, quando la II Guerra Mondiale stava ormai giungendo al termine (il 4 agosto). Non poteva mancare l’intrattenimento musicale, che avrà inizio sul palco centrale venerdì 5 agosto con Fabio e la sua fisarmonica e proseguirà praticamente tutte le sere nel Palatenda allestito a Foza per l’occasione. Non mancherà neppure in agosto la possibilità di partecipare a escursioni organizzate e a feste tradizionali, come quella dei mezzi agricoli che avrà luogo il 6 del mese e quella dell’emigrante che sarà celebrata il gior- no successivo, sin dalla mattinata, allietata dalla presenza di diversi gruppi musicali che animeranno l’evento e dallo stand gastronomico, sempre attivo e ben assortito. Sono previste altre serate a sfondo culturale, come quella sulla devozione della Vergine Assunta (7 agosto), sui funghi (8 agosto), sulla storia della lingua ebraica (9 agosto) e sulla Grande Guerra sul fronte di Foza (10 agosto). L’11 agosto, come da tradizione, sarà possibile gustare su prenotazione una cena di pesce con intrattenimento musicale e danzante, mentre per il 13 è prevista la 3ª giornata della solidarietà che avrà culmine nella cena sociale proposta nella serata. Il 14 verrà proposta l’attesissima fiaccolata, seguita, a Ferragosto e nei giorni successivi, da intrattenimenti ludici di vario tipo, ma anche dalla presentazione del libro Cornone (Sasso Rosso) 1917 – 1918 Estrema difesa di Paola Cappellari (18 agosto, ore 16), dalla serata fotografica sulla natura altopianese curata da Denis Lunardi (18 agosto, ore 21) e dallo spettacolo del boscaiolo (19 agosto, ore 16:30). Il 20 agosto, alle ore 21, non poteva mancare un concerto di musica sacra che ricordasse gli albori e le motivazioni della tradizione, mentre il giorno successivo avrà luogo la processione votiva in onore dell’Assunta, che prevede come degna conclusione un appuntamento filatelico, una speciale e divertente edizione del karaoke, la tombola in piazza, intrattenimento musicale e, infine, lo spettacolo pirotecnico. Il raduno degli Oro, previsto per il 28 agosto, chiuderà la manifestazione, che prevederà anche una serie di appuntamenti religiosi volti a ricordare gli albori di tale tradizione. Per l’occasione, è stato anche realizzato, come ogni cinque anni, un annullo postale, per la seconda volta proposto da Lionello Contri. Come avete potuto leggere, si tratta di un programma molto ricco, che assomma in sé tradizione e innovazione, religiosità e intrattenimento, arte e cultura, con una buona dose di musica e divertimento. Martina Rossi 15 8 Sabato 9 luglio 2011 l’Altopiano 16 Speciale Piana di Granezza Con una visita al Giardino Botanico Alpino del Monte Corno roccia – il caro “Rosso Ammonitico” - e poi ci sono maestosi abeti rossi, ed una pozza poco profonda dove, tra i canneti, si possono scorgere i guizzi dei tritoni alpini e le larve delle libellule; le prime forme vegetali su cui Samuela si sofferma non sono allineate in vasi, ma affondano le proprie radici tra gli interstizi della roccia, perché – mi spiega la mia guida – è esattamente quello il loro habitat. Anzi, scopro che l’ intero giardino è “organizzato” facendo in modo che tutta la vegetazione si sviluppi quanto più possibile come la si potrebbe incontrare in natura. Questo mi mette di buon umore. La visita si trasforma ben presto in una piacevole passeggiata lungo un percorso che ricrea, in salita, una sorta di Altopiano in miniatura, a partire dalle quote più basse, dove regna la faggeta, per passare alla pecceta, alle praterie alpine e al ghiaione, dove beri di Natale che perdono le foglie? Quando terminiamo il giro sono letteralmente incantato, ringrazio Samuela per avermi accompagnato e ci salutiamo cordialmente. A proposito; tutto questo movimento e l’ aria buona mi hanno messo un grande appetito; anche in questo semplice piacere scopro che la piana di Granezza sa rendersi piuttosto invitante – ma questa, per il momento, è un’ altra storia. GIARDINO BOTANICO ALPINO DEL M. CORNO Lunedì 11 luglio ore 15.30 Un giorno da botanici ore 16.45 visita guidata al giardino Giovedì 14 luglio ore 9.30 Il regno dei tritoni e delle libellule ore 10.45 visita guidata al giardino Lunedì 18 luglio ore 15.30 Il giardino dei 5 sensi ore 16.45 visita guidata al giardino Giovedì 21 luglio ore 9.30 Gli alberi raccontano ore 10.45 visita guidata al giardino per info associazione Lusaan Ar Spilar Natura: 0424-406009 - [email protected] Prossimi appuntamenti nel Comune di Lusiana ESCURSIONI NEL TERRITORIO Sabato 9 luglio La Città di roccia del Monte Corno - partenza ore 8.15 c/o Punto Informazioni Piazza IV Novembre con il gruppo “Guide Altopiano”. Sabato 16 luglio La Grande Guerra nella zona di Granezza - partenza ore 8.15 c/o Punto Informazioni Piazza IV Novembre Domenica 17 luglio Il giro delle Calcare - Cornion Cavassi Labiolo- partenza ore 9.00 c/o Punto Informazioni Piazza IV Novembre con il gruppo “Guide Altopiano”. MUSEO PALAZZON “Lavoriamo con la paglia” Martedì 19 luglio ore 15.30 Realizziamo braccialetti, coroncinee cinture con la treccia antica VILLAGGIO PREISTORICO M. CORGNON “Lavoriamo con l’argilla” Mercoledì 20 luglio ore 15.30 Lo scacciaspiriti del Monte Corgnon GRAFICA ALTOPIANO aspettarmi, non ho mai visitato un posto del genere; ci saranno file ordinate di piantine, fiori dai colori sgargianti, rarità introvabili sotto vetro? Camminerò da un fiore all’ altro come nelle sale da museo, soffermandomi ad ascoltare composto spiegazioni scientifiche e naturalistiche? Quello che ho di fronte però non sembra suggerire questo; appena entrati dal cancelletto di legno, mi trovo davanti a delle pareti di GRAFICA ALTOPIANO GRAFICA ALTOPIANO E’ un meraviglioso mattino di montagna, di quelli che preferisco. Il cielo è azzurro cristallo, e benché il sole di luglio splenda luminoso, l’ aria è freschissima e leggera, come acqua di torrente. Di fronte a me si stende quel piccolo paradiso che è la piana di Granezza. Ho ancora qualche minuto prima dell’ appuntamento con Samuela, la botanica che cura le visite al Giardino Botanico Alpino del Monte Corno per conto del Museo Diffuso di Lusiana, e così mi dedico ad assaporare col cuore l’ atmosfera che si respira qui; il silenzio è interrotto soltanto dallo scampanio delle vacche al pascolo, pigre macchie di colore sui verdi prati, che nel fruscio della brezza sembrano custodi di una pace naturale troppo spesso dimenticata. Samuela mi accoglie con un sorriso, ci stringiamo la mano, poi incominciamo a percorrere il breve sentiero in salita che conduce all’ ingresso. Io non so che cosa splende in magnifici grappoli di fiori la Stella Alpina; in tutto ciò, la mano dell’ uomo si avverte solo come un tocco lieve, in armonia con la spontaneità della natura. Ma non è finita qui; grazie alle spiegazioni appassionate di Samuela, che mi lascia non solo guardare, ma anche assaggiare, toccare, odorare le piante, faccio con loro amicizia, e scopro una quantità di cose che non avrei mai immaginato: per esempio, lo sapevate che la foglia del sorbo montano “respira” esattamente come un naso umano? Che i petali dell’ iperico, di un giallo intenso, se messi dentro la grappa per aromatizzarla, la colorano invece di rosso? Che esiste una pianta i cui fiori sembrano bocche di vipera, ed un’ altra che non ha nulla da invidiare ai più appariscenti fiori esotici? Per non parlare delle bacche della Belladonna, mortalmente velenose, ma dalle quali, fin dall’ antichità, si ricava l’ atropina, una sostanza capace di rendere ancora più affascinante lo sguardo femminile (il paragone sul momento mi sembra interessante…); e poi ancora, che le erbe d’ alta quota indossano un “cappotto” per proteggersi dal gelo nella stagione invernale, che anche un prato può “nascere”, che ci sono al- GRAFICA ALTOPIANO A cura di Luca Trapani 8 l’Altopiano Sabato 9 luglio 2011 17 LUSIANA In municipio riaperta l’entrata principale Sono terminati i lavori di posa in opera del pavimento in lastre di marmo davanti all’entrata del municipio. La ditta Favaro Paolo & Figli di Asiago ha completato anche i serramenti del negozio di scarpe Ronzani-Pozzan che, a causa del lavori, era stato spostato in un ex bar vicino, che ha riaperto i battenti nella sede precedente. Per entrare in municipio il percorso torna ad essere quello tradizionale che porta gli utenti del Comune a passare per la porta principale. E.Z. Caffè letterario in Piazzetta Marchi Ripristinata la barriera di sicurezza Giovedì 14 luglio, alle 20,30, caffè letterario in Piazzetta Marchi, a Lusiana sull’argomento “Fogazzaro e il Risorgimento vicentino: incursione tra personaggi e letture”. Appuntamento culturale con il professor Mario Pavan, scrittore e giornalista, nell’ambito degli incontri promossi dalla Provincia per il centenario della morte di Antonio Fogazzaro, grazie all’assessorato alla cultura e identità venete, retto dal dottor Martino Bonotto. Saranno letti alcuni brani fogazzariani da Monica De Bortoli. Il professor Pavan è da sempre impegnato nell’analisi critica dell’opera narrativa dello scrittore vicentino. L’incontro, aperto al pubblico, avrà luogo giovedì 14 luglio, alle 20,30, in Piazzetta Marchi. In caso di maltempo, la serata si svolgerà presso la Sala Consiliare, al Palazzon. La ditta Sgeig ha sistemato la ringhiera lungo la strada che porta alla scuola materna che era stata danneggiata dopo un incidente. La nuova ringhiera funge così da protezione per i bambini che uscendo dalla scuola materna parrocchiale, o entrando, rischiavano di rimanere travolti da auto che urtando la protezione rotta potevano finire nella strada sottostante che porta all’asilo e al teatro parrocchiale. E.Z. A Val Lastari di Conco incontro dimostrativo gratuito di nordic- walking Il Gruppo Biblioteca Conco organizza per domenica 17 luglio alle ore 16 in località Val Lastari un incontro gratuito di dimostrazione pratica della camminata con i bastoncini (nordic-walking), in collaborazione con l’A.S.D. Nordic Walking di Bassano del Grappa. Ai partecipanti sarà sufficiente munirsi di abbigliamento comodo e scarpe da ginnastica, mentre i bastoncini saranno forniti in loco. Per prenotazioni e informazioni chiamare la biblioteca (0424/420058) nei giorni di martedì e giovedì dalle ore 14.30 alle 18.00. In caso di pioggia l’incontro verrà rimandato a data da destinarsi. S.B. Settino. Trofeo Monte Corno, vincono i galliesi Con la riapertura del rifugio “Monte Corno”, è stato organizzato il “Primo trofeo di settino Monte Corno” con in palio due medaglie d’oro per la prima coppia classificata e due medaglie d’argento per l’accoppiata giunta seconda. Le coppie iscritte erano 32 e si aggiudicava i prestigiosi premi chi si classificava al primo posto al meglio delle 10 partite anziché le sette tradizionali. Ha vinto la coppia formata da Carlo Schivo e Orfeo Finco di Gallio che ha relegato alla piazza d’onore i cugini Dino Ronzani e Gianni Broglio, un’accoppiata che per la terza volta ha conquistato la piazza d’onore in un torneo di settino. Prossimo appuntamento per i settinisti sarà il “6° trofeo Bar Fina-Casello del Guardia” per 32 coppie. Le eliminatorie si svolgeranno venerdì 15 luglio al Casello del Guardia sul monte Corno, le gare di finale sabato16 al bar “Fina” di Asiago. La kermesse è aperta a tutte le coppie di settinisti dell’Altopiano. Nella foto le prime due coppie classificate. E.Z. Soddisfazione per Sciessere e Rossi all’ultimo rally “Città di Schio” Soddisfazione per i rallysti lusianesi Giacomo Sciessere e Andrea Rossi che al rally “Città di Schio” hanno conquistato il primo posto nella classe “A 6” con una “Peugeot 106” e 18° assoluto nella graduatorie generale. I piloti della scuderia “Altopiano racing team”, seguiti dall’”Art” (che ringraziano gli sponsor) ritenteranno una conferma a settembre al rally “Città di Bassano”. Nella foto la “Peugeot 106”dei rallysti lusianesi. E. Z. 8 Sabato 9 luglio 2011 l’Altopiano 18 Federico Moccia apre la stagione culturale di Gallio Prosegue, dopo diversi anni di grandi successi, la rassegna culturale degli Incontri con l’Autore, organizzati dal Comune di Gallio in collaborazione con la Libreria Giunti al Punto di Asiago. Il primo appuntamento della rassegna è giovedì 14 luglio alle ore 17.30. Il protagonista sarà Federico Moccia, scrittore, sceneggiatore e noto regista italiano, che presenterà il suo ultimo libro “L’uomo che non voleva amare”. Il protagonista di quest’opera è Tancredi, l’uomo dei sogni: possiede un’isola alle Fiji, splendide ville, jet privati ed è di una bellezza magnetica. Tutte le donne prima o poi cedono al suo fascino. Ma lui non sa dimenticare una ferita del passato che l’ha cambiato per sempre. Ora Tancredi odia la felicità e non vuole più amare. Sofia è una pianista bellissima e dotata di un talento innato, ma un voto d’amore l’ha costretta a troncare la sua brillante carriera tenendola lontana dal pianoforte. La sua vita ora è accanto ad Andrea, rimasto paralizzato in seguito a un grave incidente, ed è segnata da un dolore profondo che lei tenta di annegare nella rassicurante routine quotidiana. Un giorno come tanti le loro anime si incontrano: Tancredi entra in una chiesa e sente un coro di bambini che cantano. Rimane lì, in silenzio, come rapito, emozionato da quella musica, quando improvvisamente la vede. Sofia ha gli occhi chiusi, la bocca si muove lentamente e segue sognante le note. Da quel momento la vita di Tancredi non sarà più la stessa, perché una passione bruciante lo costringerà a tentare ogni mezzo pur di conquistare Sofia. E’ una travolgente storia di amore e passione, che immergerà il lettore nel gioco avvincente dei sentimenti. Federico Moccia sarà il primo autore a presentare il proprio libro al pubblico del Palasport/Auditorium di Via Roma, seguiranno poi Maria Venturi, Mariapia Veladiano, Beppe Severgnini, Sandro Provvisionato e Susanna Tamaro. Maurizio Bottoni al Museo ‘Le Carceri’: un ponte di colore tra passato e futuro della storia dell’arte Verrà inaugurata il 16 luglio la mostra dell’artista esposto all’attuale biennale di Venezia. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 9 ottobre Il 16 luglio, al Museo ‘Le Carceri’ di Asiago, verrà inaugurata una mostra personale di Maurizio Bottoni, che ripercorrerà la sua carriera a partire dagli anni Settanta per arrivare sino a oggi. Si tratta di circa ottanta opere volte a ricostruire la ricerca formale del noto artista contemporaneo: dalle pitture a olio a quelle a tempera, dalle incisioni ai disegni. Nato nel 1950, Maurizio Bottoni ha frequentato l’Accademia di Brera, dove ha avuto modo di apprendere le tecniche del passato che è poi riuscito a rielaborare, riprendendo l’antico per fondare un Realismo del tutto nuovo, cosa che lo ha reso celebre sia a livello nazionale che internazionale. La sua ricerca fa da ponte tra passato e presente; attraverso uno studio minuzioso della realtà, volto a dare spessore visivo ed emotivo ai suoi soggetti, Bottoni sembra presagire anche un futuro artistico. L’artista costituisce un ottimo esempio di dialogo tra epoche, dove il passato è recuperato integralmente per dare nuovo stimolo al presente e gettare le basi per le ricerche future, ai fini di dare un nuovo alito di vita all’arte. E’ da sottolineare che una delle sue opere, Migrazioni, è esposta alla 54ª edizione della Biennale di Venezia, evento artistico tra i più attesi e ambiti a livello internazionale. La mostra, realizzata dall’Associazione Alberto Buffetti in collaborazione con il Comune di Asiago, rimarrà aperta tutti i giorni sino alla fine della stagione estiva, mentre sarà aperta al pubblico soltanto nei week end fino al 9 ottobre. Definito dai critici come un “poeta dell’arte”, Maurizio Bottoni darà lustro al nostro Altopiano, divenuto armai sede di mostre di alto livello. Martina Rossi Con l’estate ad Asiago tornano i grandi autori Anche quest’anno Asiago ospiterà un ricco cartellone chiamato “Aperitivo con l’autore” che permetterà a turisti e villeggianti di conoscere dal vivo alcuni tra i più noti e apprezzati scrittori del panorama italiano, grazie all’organizzazione della Libreria Giunti al Punto. Debutto l’11 luglio con Michele Peyrani che presenterà il suo libro ”21 passi con l’arcangelo Michele”. Il 16 luglio sarà di scena Martina Colombari con “La vita è una” (Rizzoli editore), mentre il giorno successivo Rosita Celentano presenterà “Oltre la pelle” (Salani). Sarà Paolo Rumiz il protagonista dell’aperitivo del 24 luglio con la sua ultima fatica “Il bene ostinato” (Feltrinelli). Luglio si Rotzo, quando il paese era governato dalle donne In un libro Percy Allum descrive la vicenda della prima amministrazione civica interamente composta da donne, che suscitò un vasto interesse mediatico, anche al di fuori dell’Italia e dell’Europa Lo storico inglese Allum, particolarmente interessato anche alla realtà veneta sulla quale ha scritto numerosi saggi ed articoli - è attualmente impegnato in una sistematica ricerca sulla gestione del potere nel Veneto. Grazie a questi approfondimenti ha recentemente dato alle stampe un’ottima analisi su un evento davvero s i n g o l a r e : l’amministrazione comunale di Rotzo negli anni compresi tra il 1964 e 1970, retta da sole donne dopo il flop della Democrazia Cristiana. Quella di Rotzo è stata probabilmente la prima amministrazione civica dell’Italia repubblicana interamente composta da donne, fatto che all’epoca suscitò un vasto interesse mediatico, non solo in Italia, ma anche nella stampa internazionale, in particolare anglosassone. Trovandosi il Comune altopianese in una gravissima situazione finanziaria, quanti lo avevano amministrato fino a quel momento, ovviamente quasi tutti maschi, decisero di non presentare liste per il rinnovo del Consiglio comunale, in modo da obbligare il Governo a nominare un commissario prefettizio che sanasse con provvidenze statali il bilancio. A quel punto, un gruppo di donne, guidato dalla maestra Carla Slaviero, presentò a sorpresa una propria lista, incontrando lo scetticismo e l’ostilità di grande parte della popolazione maschile. «Se gli uomini non ce l’hanno fatta a risanare le finanze comunali, tanto meno ci riusciranno le donne»: questo fu allora il giudizio prevalente. E invece, con sagacia e buon senso, l’Amministrazione tutta al femminile riuscì in quella che era considerata una “missione impossibile”. Allum nato nel 1933 a Thame, vicino ad Oxford, si è laureato in storia e diritto nel 1956 al Queen’s College di Cambridge, ottenendo nel 1959 la specializzazione sia in scienze politiche all’Institut d’études politiques di Parigi che in diritto internazionale. Ha iniziato la carriera di docente universitario nel 1965 all’Università di Manchester. Al termine del suo insegnamento in Inghilterra (con corsi tenuti anche nelle Università di Padova e Milano) è stato nominato docente di scienze politiche all’Università Orientale di Napoli. “Nel raccontare questo episodio politico al femminile – spiega l’autore ho beneficiato dell’accesso non soltanto agli archivi della DC vicentina, ma anche a quelli dell’ex sindaco, la maestra Carla Slaviero, grazie alla generosità della sua famiglia e soprattutto di sua nipote, la dottoressa Loretta Slaviero in Tombello e di suo marito Lauro. È doveroso aggiungere che la famiglia Slaviero non si è limitata a fornire una documentazione di base, ma mi ha offerto pure ospitalità a Rotzo così che ho potuto conoscere, anche di persona, questo affascinante paese e le sue vedute che hanno ispirato le mie illustrazioni”. Il volume “Le donne di Rotzo” è edito da Cierre e dall’Istrevi vicentino (63 pagine), costo 10,00 euro. Giovanni Dalle Fusine chiuderà, il giorno 29 con il grande evento “Campiello in tour” che porterà al palazzo del t u r i s m o Millepini di Asiago tutti i finalisti del prestigioso Premio Campiello. Agosto si aprirà venerdì 5 con Giuseppe Bortolussi e il suo best-seller “Tassati e mazziati” (Sperling & Kupfer); della stessa casa editrice “Ho sognato un mondo senza can- cro” di Franco Mandelli, che verrà presentato il giorno 9. Il 12 agosto toccherà a Mario Giordano, direttore di Tgcom24, con il vendutissimo “Sanguisughe” (Mondadori editore), mentre il 21 sarà di scena Giancarlo Zizola c9h “ Santità e potere -Dal concilio a Benedetto XVI” (Sperling & Kupfer).Si terminerà il 24 agosto con Antonio Caprarica,direttore di Rai Londra. che presenterà “C’era una volta in Italia” (Sperling & Kupfer).Tutti gli eventi si terranno alle 17.30 sul palco centrale di Asiago,in piazza II Risorgimento. Nuovo libro sul profugato Migliaia di profughi, milioni di soldati Perché nei Colli Berici ci sono trincee risalenti alla prima guerra mondiale? Perché tutte le popolazioni dell’Altopiano tra il 1916 e il 1919 vissero nei paesi del Basso Vicentino? A queste e a tante altre domande cerca di rispondere questo libro, dedicato ad un aspetto poco conosciuto e approfondito della Prima Guerra Mondiale. Quando si parla di Grande guerra nel Vicentino infatti si pensa subito al Pasubio, al Grappa, all’Ortigara. Ma ci fu un’altra guerra, quella vissuta dalla gente dell’Altopiano e della Valdastico, costretta ad abbandonare tutto nel maggio 1916 e a fuggire nel Basso Vicentino. Su queste migliaia di profughi scrive Gianluca Sgreva, sviluppando un’idea dell’assessore pro- vinciale all’Edilizia Scolastica e Patrimonio Nereo Galvanin, poche pagine, ma tantissime notizie sugli sviluppi della guerra, sulla fuga dall’Altopiano, sulla vita da profughi nell’Area Berica, sul ritorno alla propria terra devastata. Sgreva scrive anche della situazione di Vicenza e del suo territorio, e della parte Sud della provincia, diventata un’immensa retrovia, con soldati pronti per andare al fronte o appena tornati dalla prima linea. Una seconda parte ci porta ai giorni nostri: è una preziosa guida per chi vuole trovare tracce di quegli anni, dalle trincee costruite sui Colli Berici per esercitazioni ai segni lasciati dai reparti che passarono da quelle parti. Di lettura agevole, arricchito anche da numerose foto, “Migliaia di profughi milioni di soldati” è un libro che non potrà mancare nelle biblioteche di chi è appassionato di storia o semplicemente vuole conoscere in tutti i suoi aspetti un passato che in qualche misura, come sempre capita, influisce anche nel nostro presente. Il volume è prodotto col patrocinio della Provincia di Vicenza, della Regione Veneto e dell’Associazione Nazionale Alpini (sez. vicentina). Editore: Editrice Veneta. Giovanni Dalle Fusine 8 Sabato 9 luglio 2011 l’Altopiano 19 Al via la ricca stagione di Artemusica MUSICA La stagione si aprirà l’11 luglio, all’interno del festival cimbro Hoga Zait, con il concerto della pianista Alessandra Fornasa e del violinista Alessandro Mazzon. La novità per la rassegna di arte e musica è rappresentata da appuntamenti con il circo e il teatro Passione per la musica e per l’arte, desiderio di proporre iniziative culturali di qualità, apprezzamento del pubblico: sono gli ingredienti fondamentali che stanno alla base delle iniziative dell’associazione Artemusica di Roana che, ormai da sette anni, propone nel nostro territorio una serie di appuntamenti culturali di ottimo livello, che spaziano dalla musica all’arte, dalla letteratura alla danza, per giungere, novità di quest’anno, al circo e al teatro. La stagione si aprirà l’11 luglio: all’interno del festival cimbro Hoga Zait alle 21, presso la sala Santa Giustina di Roana, si svolgerà il concerto inaugurale della stagione. Durante la serata, la pianista Alessandra Fornasa e il violinista Alessandro Mazzon, si esibiranno in un programma che spazierà dalla Sonata del compositore ceco Janacek al Capriccio Basco e alla Romanza Andaluza dello spagnolo Sarasate, dalle Danze Rumene alle Danze Ungheresi di Brahms. Sempre nell’ambito di Hoga Zait, e in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, l’Associazione Artemusica presenta il 14 luglio alle 21 presso il Cinema Teatro Palladio di Cesuna il concerto del “Les Nuages Ensamble”. Organico tutto al femminile, il gruppo è composto da Anna Paraschiv al violino, Lucia Marino al clarinetto, Alessandra Osella alla fisarmonica ed Elisabetta Bosio al contrabbasso. Queste quattro musiciste, tutte provenienti dall’ambito della musica colta, si confrontano con un repertorio derivato dall’universo klezmer, affascinante e suggestiva espressione musicale degli Ebrei Ashkenaziti dell’Europa Centrale. L’attenzione che Artemusica riserva ai giovani musicisti è confermata dai corsi di perfezionamento di pianoforte e dai laboratori di musica da camera e violino previsti per questa stagione estiva e tenuti da maestri di grande levatura come il pianista Massimiliano Motterle e il violinista Fulvio Luciani. I migliori talenti della Master Class di pianoforte si esibiranno il 13 luglio alle ore 21 presso la Sala Consiliare di Canove. La rassegna concertistica continua il 18 luglio, con il concerto di Francesco Pulga previsto per le 21 presso la Sala Santa Giustina di Roana. Il giovane pianista roanese si esibirà in un programma con musiche di Bach, Schubert, Liszt e Prokofiev. Il 20, invece, presso la Chiesa Parrocchiale di Camporovere si terrà un concerto per due violoncelli con Cecilia Gonzales e Andrea Marcolini. Per gli appassionati è un’occasione imperdibile per sentire due giovani e virtuosi musicisti che eseguiranno brani di Bach, Reger e Lee. Altro concerto davvero da non perdere e che costituisce un gradito fuori programma, è quello previsto per il 21 luglio, alle 21 presso la Sala santa Giustina di Roana. Ad esibirsi saranno due straordinarie pianiste russe, già note al pubblico di Artemusica: le sorelle Olga e Liudmila Georgievskaya che eseguiranno una serie di brani per due pianoforti, che fanno parte di un programma eseguito in una serie di concerti presentati in tutto il mondo. Si inizia con Concerto per due clavicembali in do minore, BWV 1060 di Bach per proseguire con una suite su temi rossiniari di Britten. Sarà poi la volta dei famosi valzer di F. Schubert, raccolti e trascritti per due pianoforti da S. Prokofiev e della Suite per due pianoforti op. 6 di Schostakoviè. La serata si concluderà con Scaramouche, Suite per due pianoforti di Milhaud. Oltre alla musica, l’Associazione di Roana propone anche un incontro letterario: il 21, infatti, gli appassionati avranno l’occasione di incontrare Umberto Matino, noto autore del romanzo “La valle dell’orco”, che ha recentemente pubblicato “L’Ultima Anguana”, thriller dal ritmo serrato e mozzafiato ambientato nella Val Posina. L’autore racconterà dettagli e retroscena dei suoi romanzi e, con la consueta disponibilità, risponderà alle domande del pubblico. L’appuntamento è per le ore 17 presso la Sala Santa Giustina di Roana. Tutti gli appuntamenti di Artemusica sono ad ingresso gratuito. Nicoletta Manfrin Al Millepini va in scena “Rispaar’s Festival” spettacolo a favore degli asili di Asiago Fan dei Rispaar, non temete, i vostri beniamini ci sono ancora e… stanno “lavorando per voi”! Anche se la messa a punto dell’atteso nuovo spettacolo si sta prolungando più del previsto, la compagnia amatoriale che realizza spassosissimi spettacoli a scopo benefico, è pronta a offrirci ancora una volta qualche ora di puro divertimento, con due serate che si terranno al Millepini di Asiago il 22 e 23 luglio alle ore 21. Il “Rispaar’s Festival” è uno spettacolo di varietà che è stato messo a punto appositamente per questo periodo estivo. “Ci sono cose nuove, riprenderemo anche qualcosa di già fatto – preannuncia Silvano Vellar, presidente dei Rispaar - mettendo insieme il tutto con una formula di presentazione diversa dal solito, divertente e movimentata”. I biglietti si possono acquistare in prevendita presso lo sportello dell’Ufficio del Turismo del Comune di Asiago. Il ricavato sarà devoluto in beneficienza, a favore delle scuole materne di Asiago. S.B. Composizione e ricerca musicale, una realtà tutta da scoprire Qualsiasi lavoro essi intraprendano, in alcuni esseri umani tualmente, in alcuni luoghi, dove il culto per queste sonorità è l’esigenza di inserire, inventare, creare qualcosa di proprio molto diffuso, può essere anche suonata dal vivo, accompaè molto più grande e gratificante del guadagno economico gnata da un piano o una voce dal timbro jazz o soul. Il fine di ottenuto grazie alla creazione stessa. E’ proprio da questa questo genere dovrebbe essere quello di indurre l’ascoltatoesigenza che i grandi artisti, musicisti e inventori sono par- re a dimenticare i pensieri quotidiani o a diminuire lo stress titi e hanno scoperto le loro qualità e la loro predisposizione dovuto al lavoro. La house e la minimale sono molto diffuse alla creatività. Per una persona creativa, in qualsiasi setto- nelle discoteche, soprattutto italiane e spagnole, per la loro re essa lavori, che sia arte che sia tecnologia, non esistono capacità di incitare al movimento grazie a delle parti molto confini all’immaginazione. Alcuni pensatori sostenevano che ritmate. Quello che di questo artista più mi stupisce è il fatto se una persona è in grado di immaginare, con la volontà, l’ che le sue produzioni si possono acquistare su internet impegno e il giusto impiego di risorse è anche in grado di (www.beatport.com) in quanto licenziate tramite la creare. Nel nostro piccolo Altopiano questa volontà di cer- Radioactiva Records, un’etichetta discografica indipendente care, di inserire farina del proprio sacco nella realtà in cui di Roma. Personalmente le consiglio per le loro sonorità molviviamo, e soprattutto nella musica, non manca. E per que- to ricercate ed espressive. Gabriele Dall’Oglio (in arte dj sto volevo soffermarmi su due giovani altopianesi che su- Ganzu) è un altro altopianese che si occupa di composizione scitano il mio interesse. Il primo, Massimo Lievore (in arte musicale. Può essere definito eclettico per la sua capacita di Liebba), si occupa per la maggior parte di musica lounge, house e minimale. Generi che si differenziano molto uno dall’altro. Lounge è una parola inglese che letteralmente significa atrio o salotto, ed è il nome attribuito a questo tipo di musica che veniva trasmessa come sottofondo nelle hall degli alberghi o nei locali più raffinati, in occasioni mondane in cui si consumava un drink tra una chiacchiera e l’alMassimo Lievore tra. Essa ha delle sonorità molto rilassanti. At- Gabriele Dall’Oglio creare vari generi. La maggior parte delle sue produzioni sono di tipo drum & bass o dub step. Generi molto diffusi nel Regno Unito e nei paesi dell’Est, ma che iniziano ad essere introdotti anche nelle chart delle radio italiane, e pian piano diventeranno parte della scena underground locale. Personalmente, apprezzo molto la sua tecnica che, attraverso l’uso di sonorità pescate da un genere all’altro e la successiva amalgamazione o editing permette di creare un nuovo stile musicale, che ovviamente può essere apprezzato o meno. Ma non bisogna mai dimenticare che per apprezzare una cosa bisogna prima conoscerla e capirla. Di conseguenza si può criticarla in modo positivo o negativo. Senza dimenticare che per ogni affermazione che facciamo può esistere una affermazione contraria (e veritiera allo stesso modo) che può essere sostenuta da altri. Sta a noi scegliere quello che ci piace a seconda del buon gusto e degli interessi che abbiamo. Non è assolutamente detto che una cosa che piace alla massa piaccia per forza a tutti, e di certo non dobbiamo apprezzarla solo perchè i nostri amici o famigliari la credono la cosa giusta. In altri termini; ogni genere musicale ha la sua particolarità che può suscitare interesse se scoperta e capita. Perchè non potrò mai dire che un genere “non mi piace” senza averlo ascoltato, senza averlo assaggiato, senza aver capito cosa vuol comunicare. Francesco Lorenzi 8 Sabato 9 luglio 2011 l’Altopiano 20 LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA Nella storia professionale di terapeuti è normale fare i conti con la sofferenza delle persone. È compito arduo e nello stesso tempo affascinante poter intervenire per cercare di dare sollievo e fornire elementi di cambiamento a chi, sconfortato, chiede il nostro aiuto. Prima si interviene, più facile è migliorare. Come sostengo spesso, in psicologia clinica la prevenzione primaria e secondaria costituiscono il punto di partenza insostituibile per garantire qualità di vita e “resilienza” (resistenza) alla genesi dei disagi psicologici. Purtroppo, nella realtà dei fatti si agisce raramente nelle primissime fasi d’esordio. Sono rarissimi infatti gli interventi di prevenzione psicologica in età pediatrica al fine di favorire uno sviluppo armonico, sereno ed equilibrato e potenziare le risorse personali preesistenti. Ad esempio, per prevenire molti disagi emotivi in adolescenza e in adultità sarebbero utili interventi educativi mirati alla relazione, alla tolleranza delle frustrazioni e alla crescita sentimentale. Come sappiamo, nell’età evolutiva si hanno ampi margini di miglioramento e un’occasione insostituibile di rafforzare la personalità laddove emergono punti di vulnerabilità. Nell’adulto, la clinica ci mette invece di fronte a situazioni spesso cronicizzate che tolgono al professionista gran parte delle possibilità terapeutiche. Una situazione che rappresenta una delle emergenze più comuni in psichiatria, su cui ancora si è carenti di informazioni preventive e cliniche per cercare di controllarne le conseguenze devastanti, è il suicidio. Recentemente, sono stato sfortunato spettatore del tentato suicidio di una giovane signora che è stata salvata in extremis grazie alla prontezza di alcune persone che Stefano Rigoni, Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale Tel. 338.2919597 – E-mail: [email protected] Quando la sofferenza è insopportabile Il comportamento suicidario come me stavano attraversando un vicino ponte nella pedemontana. L’episodio rievoca l’annosa questione sulla possibilità di prevenire tali gesti ancor prima che essi diventino incontrollabili. Diciamo subito che esistono degli “identikit” specifici del paziente a rischio suicidario, che si differenziano in base all’età. Per tutti vale però la regola che i maschi sono più esposti a tale comportamento di autosoppressione (3 a 1). Per i giovani, il rischio aumenta se c’è un disturbo della personalità associato alla tossicodipendenza e una storia di tentati suicidi alle spalle. Per gli adulti, così come per gli anziani, conta molto la presenza di una grave malattia fisica, di una forma severa di depressione, di psicosi, la presenza di eventi stressanti (tipico fattore detto “precipitante”) e l’essere single, separati o vedovi. Ovviamente, come accade in quasi tutte le patologie psichiatriche, perché ci sia manifestazione psicopatologica è necessario che più condizioni si presentino contemporaneamente. Per esempio, è noto che in primavera, in autunno e per le donne nel periodo pre mestruale il rischio suicidario è più alto; tuttavia, ciò non è sufficiente se non compaiono altri fattori primari quali un disturbo mentale e una storia clinica di tentati suicidi; anche l’abuso di sostanze è un chiaro segno premonitore. Al di là degli elementi prettamente psichiatrici, mi pare utile, con tutti i limiti e le precauzioni del caso, aggiungere qualche informazione per i familiari e gli amici di persone in grave sofferenza psichica. Innanzitutto, sulla limitazione e protezione dei luoghi o dei mezzi potenzialmente letali, gli studi dicono che se il soggetto a rischio di suicidio ha facilità di accesso ad occasioni di poter mettere in atto il suo proposito, è più probabile che ci riesca. D’altro canto, ciò succede anche negli omicidi con arma da fuoco. Quindi ben venga la Ristorante prevenzione contestuale. Dal punto di vista psicologico, possiamo affermare che quasi sempre accanto al pensiero di togliersi la vita c’è anche il desiderio di vivere. La persona è combattuta e soffre tale incongruenza interna. Se non si arriva al momento di rottura dell’equilibrio o se non s’incappa nel- l’atto impulsivo (nella quale il soggetto è confuso, delirante o emotivamente alterato), molto spesso la crisi viene superata e seguita da nuovi adattamenti che permettono di costruire un equilibrio migliore. Il suicidio esprime una disperazione cieca e rappresenta apparentemente l’unica soluzione possibile per porre fine alla sofferenza. La percezione di altre possibilità e una visione più “allargata” della situazione può far tornare la speranza. Inoltre, ottenere l’aiuto precoce di un ope- ratore sanitario può costituire un vero e proprio salva vita. Con questo non vorrei creare troppi allarmismi, visto che la maggior parte delle persone vittime della depressione hanno avuto in qualche fase della loro malattia un’ideazione suicidaria più o meno preoccupante. Ciononostante è importante agire alle prime avvisaglie di un peggioramento dei sintomi e di una progressiva chiusura comunicazionale e relazionale, segni evidenti dell’acuirsi del disagio interiore. L’atteggiamento dev’essere il più comprensivo e paziente possibile. È necessario poter comunicare calma, protezione e accoglienza. Spesso il senso d’impotenza percepito dai familiari rende molto difficile gestire la relazione tanto che dopo un iniziale “accanimento affettivo” è facile rinunciare sentendo che ogni sforzo è vano. Invece, è molto importante tener duro magari chiedendo ad altri di avvicendarsi nel supporto emotivo. Nella maggior parte dei casi, se ne esce grazie alla costanza e all’intervento “in rete”. Aggiungerei che è in ogni caso fondamentale non lasciare sola la persona e valutare se c’è un piano concreto di come farla finita. Se così fosse, è davvero necessario l’intervento psichiatrico e un approccio protettivo di tipo sanitario. L’AVVOCATO RISPONDE L’ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI DOMESTICI Ai sensi della Legge n. 439 del 1999 sono obbligati ad assicurarsi contro gli infortuni domestici, a mezzo di iscrizione al fondo speciale per le casalinghe istituito presso l’Inail, coloro i quali, in età compresa tra i 18 ed i 65 anni, svolgano in via non occasionale, gratuitamente e senza vincolo di subordinazione, lavoro finalizzato alle cure della propria famiglia e dell’ambiente in cui si dimora. Trattasi della meglio nota “assicurazione obbligatoria per le casalinghe”. L’iscrizione al suddetto fondo speciale casalinghe prevede la sottoscrizione di una polizza. Per essere coperti da tale polizza, è sufficiente provvedere al pagamento del premio a mezzo di un versamento di 12,91 Euro l’anno. Tale importo non è frazionabile e, quindi, anche in caso di iscrizione per un periodo inferiore all’anno, il premio da pagare sarà sempre lo stesso. L’iscrizione deve essere fatta nel momento in cui maturano i requisiti previsti dalla legge. I versamenti annuali del premio dovranno essere effettuati entro il 31 gennaio di ogni anno. Il pagamento potrà essere effettuato a mezzo di appositi bollettini reperibili presso Poste e banche, oppure on line sul sito internet dell’Inail con carta di credito o carta prepagata Postpay o conto Bancoposta. Il premio è a carico dello Stato se l’assicurato per l’anno precedente ha avuto un reddito che non supera i 4.648,11 Euro e se appartiene ad un nucleo familiare il cui reddito complessivo non supera i 9.296,22 Euro. La polizza non deve essere sottoscritta da chi, pur svolgendo lavori domestici, effettua una attività che comporta l’assicurazione in altre forme obbligatorie di previdenza. L’infortunio o la malattia per il quale è prevista una prestazione Inail deve naturalmente derivare da un incidente avvenuto nell’ambito domestico. È risarcibile, ad esempio, l’infortunio derivante da attività di cura dell’ambiente domestico, purché si tratti di lavori di piccola manutenzione. Anche le attività finalizzate alla cura di persone estranee al nucleo familiare sono tutelate. Il concetto di “cura delle persone”, integrato con il valore sociale dell’ospitalità così come inteso nel nostro sistema sociale, è infatti attività “normalmente” svolta nell’ambito domestico. Pertanto preparare un pasto da offrire ad un ospite rientra nel concetto di ospitalità. La persona assicurata è inoltre tutelata in caso di incidenti legati alla tenuta e allevamento di animali domestici. Infine si ammette la tutela di incidenti avvenuti nell’ambito delle pertinenze degli immobili adibiti ad uso di civile abitazione. L’Inail stesso, citando l’articolo 817 del Codice Civile, precisa che le “pertinenze” sono “le cose destinate in modo durevole a servizio o ad ornamento di un’altra cosa”. Consegue che l’infortunio, per essere tutelato, deve verificarsi in luogo qualificabile come pertinenza, anche se non contiguo a quello adibito ad abitazione. Sono esclusi gli infortuni non causati dal lavoro domestico e quelli derivanti da calamità naturali, come il crollo degli immobili. Grazie alla polizza obbligatoria per il lavoro domestico, in caso di inabilità superiore al 33 per cento, la casalinga infortunata potrà chiedere una rendita vitalizia, non reversibile, legata al grado di inabilità. Per raggiungere la percentuale del 33 per cento di inabilità risarcibile, si potranno cumulare diverse invalidità e per il calcolo della liquidazione della rendita ci si baserà sulla retribuzione annua minima del settore industriale. Per un’invalidità del 33 per cento, quindi, la rendita ammonterà a 185,41 Euro, mentre l’importo raggiungerà i 1.030,05 Euro in caso di inabilità del 100 per cento. In caso di morte, la rendita verrà corrisposta ai superAvvocato Serena Baù stiti (coniuge e figli o in mancanI lettori che vogliano za di essi, a genitori o fratelli). sottoporre domande su L’ammontare della rendita sarà qualsiasi questione di carattere legale al nostro pari a 12.608,40 Euro, e spetterà avvocato possono inviare al 50 per cento al coniuge, al 20 una mail all’indirizzo per cento a ciascun figlio, al 40 [email protected] o scrivere a “L’avvocato per cento per i figli orfani di enrisponde – Giornale trambi i genitori, al 20 per cento a Altopiano, Via Jacopo Scajaro, 23 36012 genitori o fratelli del defunto, in Asiago (Vi)” caso di assenza di coniuge e figli. CASA ROSSA Pizzeria birreria Non solo pizza ma anche tante gustose specialità: PRIMI PIATTI - GRIGLIATE ecc.. Loc.Kaberlaba Asiago 8 l’Altopiano Sabato 9 luglio 2011 21 MONDIALI…ITAL-ALTOPIANO A CACCIA DI GLORIA Allenatore Cristian Rela INLINE Sarà la volta buona? Per cosa? Per una medaglia iridata. E’ dal 2004 (bronzo a London, in Canada) che l’Italia non sale sul podio. Prima, ma erano altri tempi ed un altro inline, c’era riuscita nel 1996 (sempre bronzo) proprio a Roccaraso (AQ), dove dal 10 al 16 luglio si disputerà il Mondiale 2011, che, a due anni di distanza dall’infelice edizione di Varese, torna nel nostro Paese. E l’Italia ci riprova, ancora una volta, poggiando prima di tutto sul blocco altopianese: sei elementi in pista e la “strana coppia” in panchina formata da Cristian Rela ed Angelo Roffo: il primo è il tecnico che ha vinto più di tutti in Italia, il secondo è colui che aveva guidato gli azzurri proprio al- l’ultima medaglia iridata. « Sono contentissimo di questa collaborazione – afferma il c.t. Rela – perché Angelo è in grado di dare un grande contributo a questa nazionale. Stiamo lavorando bene insieme, ci confrontiamo, c’è intesa, anche quando c’è da parlare alla squadra. Tutto ok finora, ma adesso arriva la parte più importante ». Già, il Mondiale, in casa per giunta. Si parte da un girone eliminatorio con le “bestie nere” Francia ed Usa (mai sconfitte) e poi il Messico (sempre battuto nei cinque precedenti). « Questa squadra – attacca Rela – è più equilibrata di quella della passata stagione e quindi a mio avviso è anche più forte. E’ il secondo anno che lavoriamo insieme e si vede; l’organico è rimasto per gran parte invariato (10/ 16); credo in questo gruppo e nelle sue potenzialità. L’obiettivo minimo è la qualificazione ai quarti di finale, poi, come sempre, basterà un attimo per fare la differenza tra il “solito” Mondiale ed uno da ricordare ». Un’Italia che, vista l’assenza Gli azzurri Mondiali. Luca Rigoni, Enrico Dorigatti ed Ingemar Gruber (Asiago Vipers); Claudio Mantese, Stefano Frigo, Riccardo Mosele, Andrea Comencini e Fabio Rigoni (Ghosts Padova), Andrea Alberti e Denis Sommadossi (Ferrara); Stefano Antinori (Monleale), Luca Roffo e Luca Felicetti (Vi c e n z a ) ; M a t t h i a s E i s e n s t e c k e n , R i c c a rd o Buggin ed Emanuele Banchero (Milano 24). A l l e n a t o re C r i s t i a n R e l a ; A s s i s t e n t e A n g e l o Roffo. Dal 10 al 16 luglio, a Roccaraso, gli azzurri (molti dei quali altopianesi) inseguono una medaglia che manca dal 2004 Luca Rigoni per infortunio di Gianluca Tomasello, avrà giocoforza un nuovo capitano: Claudio Mantese, il miglior azzurro nell’edizione 2010 svoltasi a Beroun (Repubblica Ceca). « Una grande soddisfazione personale ». Esordisce Mantese, che poi spiega un retroscena legato alla sua in- vestitura: « Credo che la scelta sia stata fatta tenendo conto anche del fatto che sono uno di quei giocatori che gioca a roller tutto l’anno, ma, visto che c’erano elementi con più presenze di me in azzurro come Luca Rigoni ed Enrico Dorigatti ad esempio, ero disposto a Mondiale Senior, Roccaraso dal 10 al 16 luglio 2011. Girone A: Usa, Francia, Italia e Messico. Girone B: Svizzera, Repubblica Ceca, Canada e Germania. Girone C: Spagna, Venezuela e Cina. Girone D: Australia, Argentina, Namibia e Iran. Girone E: Gran Bretagna, Corea, Colombia e Lettonia. Calendario Italia: 11 luglio (ore 18) Italia-Francia; 12 luglio USAItalia (ore 18.30); 13 luglio Italia-Messico (ore 18). Dal 14 luglio via alla seconda fase (quarti di finale); 15 luglio (semifinali); il 16 luglio le finali, con quella per il titolo in programma alle ore 19. LA NUOVA STAGIONE…ASIAGO VIPERS COL FIATO SOSPESO Come un anno fa la formazione altopianese ha chiesto (ed ottenuto) una proroga per l’iscrizione alla A1. C’è tempo fino al 15 luglio. I Black Vipers, invece, rifiutano il ripescaggio in A2 Mentre l’inline sta per imboccare il suo ultimo segmento stagionale (il Mondiale di Roccaraso), è comunque già tempo di guardare al futuro. Il 30 giugno scorso, infatti, è scaduto il termine per la riassociazione alla Lega Nazionale Hockey e di fatto per l’iscrizione al prossimo campionato. Tutto a posto per otto formazioni: Milano 24, Monleale, Padova, Vicenza, Cittadella, Empoli, Latina ed Arezzo; mentre sono quattro le squadre in sospeso: i campioni d’Italia dell’Edera Trieste, Ferrara, Civitavecchia e, proprio come nella scorsa stagione, gli Asiago Vipers, che, al pari delle altre, hanno chiesto ed ottenuto dalla Lega Nazionale Hockey una proroga (fino alle ore 12 del 15 luglio), in relazione ad esigenze di carattere economico il cui iter burocratico è comunque in via di soluzione. In Serie A2, invece, già “saltati” il glorioso Polet Trieste (che aveva conosciuto l’amarezza della retrocessione qualche mese fa) ed il “farm team” dell’Arezzo. Alla luce di queste defezioni, era stato proposto il ripescaggio agli Asiago Black Vipers, società avente diritto, che, però, hanno rifiutato. Proroga fino al 15 luglio per la matricola Molinese. La Lega Nazionale Hockey ha inoltre deciso di convocare un’assemblea straordinaria delle società della A2. Stefano Angonese fare un passo indietro. Tuttavia non ce n’è stato bisogno: mi hanno subito dato il loro appoggio e stiamo lavorando tutti insieme ». Clima ottimale in spogliatoio, dunque? « Rispetto al gruppo del 2010 ci sono meno individualità, meno talento, meno “prime donne”, ma siamo più una squadra di roller. L’anno scorso ha prevalso un po’ troppo egoismo, noi giocatori purtroppo siamo così; questa volta, però, l’obiettivo è eliminare questi atteggiamenti e puntare davvero sulla forza del collettivo ». Ma è da medaglia questa nazionale? « Non lo so. Quello che posso dire è che non partiamo battuti contro nessuno. Vorrei che fossimo la classica squadra “rognosa” per tutti, soprattutto per le favorite, insomma quella che ti fa soffrire dal primo all’ultimo minuto. Una squadra pronta a sacrificarsi o più semplicemente una squadra, non solo sulla carta ». Ultime considerazioni al “vec- chio” degli azzurri: Luca Rigoni, Vipers doc, al suo ottavo Mondiale! « Ho buone sensazioni – racconta “Tapio” – e non vedo l’ora di iniziare questa avventura. Siamo un bel gruppo, anche i più giovani si sono inseriti al meglio e con il giusto atteggiamento, c’è armonia e credo che possiamo dire la nostra. Rispetto al passato mi auguro che, finalmente, ci sia anche un pizzico di fortuna negli episodi ». Come farai senza lo storico partner (Tomasello)? « Mi dispiace per “Tommy”, anche perché la sua esperienza in nazionale era iniziata nel 1996 proprio a Roccaraso, ma anch’io ho dovuto fare i conti con gli infortuni in carriera. So cosa significa. Indubbiamente mi mancherà un punto di riferimento, fin dai raduni era strano non averlo a fianco, ma saprò adattarmi ci mancherebbe. Avremo un elemento importante in meno, ma credo che questa defezione potrà essere trasformata in un ulteriore stimolo per prenderci ancora più responsabilità e dare qualcosa in più ». Stefano Angonese AZZURRI IN TV. Rai Sport trasmetterà in diretta tutte le gare dell’Italia, ma non solo. Gli appassionati potranno inoltre seguire in diretta anche un’altra gara dei quarti di finale, la seconda semifinale del venerdì e la finalissima in programma sabato 16 luglio alle 19. La web tv della Federazione Internazionale di Roller Skating www.rollersports.tv sabato 9 luglio trasmetterà in diretta streaming alle 19 la finale del Mondiale femminile e alle 20.30 la finalissima del Mondiale junior. Per quanto riguarda il Mondiale senior trasmetterà tutte le gare dei quarti di finale, le due semifinali e la finale. Per ulteriori informazioni: www.worldinlinehockey.org DIAVOLI VICENZA, NUOVO SPONSOR, NUOVE AMBIZIONI L’Immobiliare Neve Gallio ha scelto il club biancorosso, che conferma capitan Roffo e Corradin Vicenza riparte dall’Altopiano. Dopo un’annata di transizione (senza sponsor e con i soli rimborsi spese per gli atleti), chiusa comunque con un onorevole 7° posto, i Diavoli Vicenza prendono una bella boccata d’aria fresca, grazie all’ingresso, come main sponsor, dell’Immobiliare Neve di Gallio. « Il nostro obiettivo – spiega il titolare dell’agenzia Gianni Pertile – è quello di poter essere protagonisti anche in questa nuova avventura. Vogliamo puntare sul gruppo e sull’attaccamento alla maglia dimostrato dai giocatori in questi anni, e pure sui giovani. Siamo sempre stati sensibili al mondo dello sport. L’ambiente dell’inline mi ha colpito positivamente: affiancare i Diavoli potrà essere una scelta vincente ». E le prime “conseguenze” del nuovo partner sono le riconferme di Luca Roffo e Michael Corradin. A breve, comunque, potrebbero aggiungersi altri elementi, in primis Fabio Testa. Tra le novità potrebbe esserci quella del rientro alla base di Massimo Stevanoni, l’unico che nella stagione dell’austerity aveva però scelto di cambiare aria, trasferendosi ad Arezzo. Da definire restano poi le posizioni del presidente (Stefano Costa ha da tempo rassegnato le dimissioni) e dell’allenatore, visto che Andrea Bellinaso, per impegni personali, ha optato per l’attività giovanile. 8 Sabato 9 luglio 2011 l’Altopiano 22 Christian Rebeschini nuovo schiacciatore del Mestrino, il Volley Cesuna in euforia Dopo una stagione con il San Giorgio in Bosco, l’atleta roanese approda alla società padovana con oltre quarant’anni di pallavolo alle spalle che partecipa al campionato nazionale di B1 “Rebeschini Christian classe 1991 proveniente dal comune di Roana dall’Altopiano di Asiago è il nuovo schiacciatore del Mestrino. Giocatore con grandi potenzialità fisiche e tecniche con alle spalle tre sole stagioni giocate, è la scommessa della prossima stagione: “Un ragazzo che ci ha proposto un amico che in un solo allenamento ci ha convinti tutti” dice il direttore sportivo . Iscritto al corso di Tecnologie Forestali ed Ambientali presso l’Università di Padova, è stato un giocatore agonistico di hockey su ghiaccio per cin- que anni, per poi passare alla pallavolo nella neonata società del Volley Cesuna con il ruolo di centrale dove in solo due anni hanno ottenuto due promozioni consecutive. Lo scorso anno, visto il trasferimento a Padova per partecipare ai corsi universitari, è passato alla in serie C dell’Astra Volley. “ Data storica quella del 28 giugno scorso, giorno in cui la Pallavolo Mestrino esce con questo comunicato stampa per annunciare il nuovo schiacciatore, e giorno in cui un’inaspettata euforia scuote il Volley Cesuna. Il Mestrino, società padovana con oltre quarant’anni di pallavolo alle spalle, vanta, infatti, la partecipazione al campionato nazionale di B1 conseguendo un ottimo quinto posto nell’ultimo campionato disputato. Già questo basta per comprendere l’entusiasmo della società altopianese che mai avrebbe pensato di poter vedere un proprio atleta inserito nelle serie nazionali. Infatti Rebeschini continuerà ad essere portacolori del Cesuna, nonostante le pressioni della società patavina, per dargli modo di adattarsi senza frenesia al nuovo ambiente, diffe- rendo il momento di un’eventuale cessione. Il merito principale di questo inserimento va senza dubbio attribuito a Fabio Baldin, già giocatore di serie A nello Schio con trascorsi a Roana nelle ferie estive, che ne ha curato la crescita sportiva nella stagione scorsa a San Giorgio in Bosco. Ma non va dimenticato il metodico lavoro di preparazione di Fabio Munari, il coach della squadra maschile del Cesuna, che ha contribuito in maniera determinante ad esaltarne le doti atletiche. Perciò anche i compagni di squadra, cresciuti negli anni fian- co a fianco con Christian, hanno sicuramente concorso a migliorarne il valore con buona soddisfazione personale anche del sottoscritto che quella squadra l’ha fortemente voluta. Onore, infine, a tutta la dirigenza del Volley Cesuna, che ha sempre cercato di valorizzare al meglio i propri atleti, senza voler necessariamente monetizzare l’impegno profuso nella preparazione degli stessi, ma mirando principalmente ad assecondare le loro ambizioni. Ora che la breccia si è aperta, tutte le giovani leve del Cesuna sanno che, con l’en- tusiasmo, l’impegno e la dedizione che contraddistinguono l’operato di Christian, potranno ambire anch’essi ad ampliare oltre l’altopiano i propri orizzonti sportivi, potendo confidare su allenatori di indubbio valore tecnico che da settembre, come di consueto, saranno in palestra per l’inizio di una nuova stagione agonistica. Ilario De Guio Gemellaggio fra grande ciclismo-sci-calcio Alla presentazione del Giro del Medio Brenta premiata la madrina Giulia Gianesini La sciatrice azzurra Giulia Gianesini è stata la madrina d’eccezione alla presentazione ufficiale del Giro del Medio Brenta, gara ciclistica internazionale Elite-Under 23, che si disputa domenica 10 luglio. Il vernissage della manifestazione si è svolto nei giorni scorsi a San Giorgio in Bosco (PD), condotto da Mario Guerretta di Telechiara-Teleciclismo coadiuvato dalla miss Ketty Gobbo alla presenza di numerose autorità ed amministratori territoriali, dirigenti e Forze dell’Ordine e del pubblico delle grandi occasioni. Tra questi anche il consigliere delegato allo sport di Gallio Giorgio Tagliaro, che ha coordinato molto bene il transito altopianese di questa corsa premondiale in preparazione ai Campionati Iridati di Copenaghen in settembre e che annovera al via i maggiori team italiani e stranieri di categoria e rilevanti nazionali, tra cui l’Italia guidata dal c.t. Marino Amadori. Tagliaro ha illustrato alla folta platea i due traguardi galliesi, che mettono in palio due preziosi cesti di prodotti tipici: il Traguardo Volante di Stoccareddo ed il Gran Premio della Montagna “Silvia e Roberta Giansini” di Gallio centro. Alla presentazione è stato applauditissimo l’entusiasmante filmato di Coppa del Mondo di Giulia Gianesini, che col suo fascino e la sua eleganza ha poi illustrato alla gremita platea la preparazione ed i programmi della nuova stagione agonistica, già iniziata con i ritiri marini di Campomarino ed in quota allo Stelvio, che finalmente dovrebbe consacrarla con merito e stabilmente nelle top 10 di slalom gigante, con ambiziosi traguardi. Interessanti sono state anche le spiegazioni fornite dalla poliziotta galliese delle Fiamme Oro sui suoi specifici allenamenti in bicicletta con oltre 2000 km estivi. Il presidente del Giro del Medio Brenta ing. Michele Michielon ha quindi premiato Giulia Gianesini con la Spilla d’Oro del Veloce Club Villa del Conte ed uno splendido omaggio floreale. Numerose altre premiazioni nel corso del- la prestigiosa serata, tra queste anche la consegna da parte Giulia Gianesini (con il segretario del Centro Coordinamento Club Granata Francesco Rebellato) di due poster-autografati dalla squadra del Cittadella Calcio al viceprefetto vicario di Padova Pierluigi Faloni ed al patron del Medio Brenta Emilio Ballan. Giulia Gianesini è infatti anche madrina dell’importante Club “Angelo Gabrielli Granata per Sempre” dedicato al presidentissimo fondatore del Cittadella Calcio 1973 che nel 2011/2012 parteciperà al quarto Campionato consecutivo in Serie B oltre ai due già disputati nel 2000/2002 ed un suo quadro-poster con dedica campeggia allo Sporting Pub dello Stadio Comunale Piercesare Tombolato. CALCIO GIOVANILE: NUMERI DA RECORD A CANOVE e Fabio Agostini e classificatisi al 3° posto. Si è rivelata inoltre ancora una volta preziosa l’ormai consolidata collaborazione con il Gallio per quanto riguarda i “giovanissimi” seguiti da Piercarlo Munari e Giannico Munari, che, nonostante le difficoltà, hanno fatto un ottimo lavoro, conquistando anA.C. Canove 1988 ASD Pulcini a 6 Misti 2010/11 che loro il terzo posto. Abbiamo riscontrato riusciti ad avvicinare i più pic- di vincere il campionato prima- grande entusiasmo attorno al coli al calcio, facendoli diverti- verile. Molto positivo è stato sodalizio, che ha registrato un re e appassionare. I “pulcini”, anche il lavoro fatto con gli centinaio di iscritti, e contiamo affidati a Costantino Grossele, “esordienti”, allenati dal sotto- di continuare su questa strada hanno avuto la soddisfazione scritto insieme a Claudio Rossi anche la prossima stagione, per la quale sono stati già riconfermati tutti gli allenatori e già programmata la continuazione della collaborazione con il Gallio”. Uno sviluppo, quello del settore g i o v a n i l e dell’A.C. Canove del presidente FaA.C. Canove 1988 ASD Primi Calci 2010/11 bio Rebeschini, E’ stata un successo, in termini di numeri di iscritti e risultati raggiunti grazie a un lavoro attento, costante e preciso, l’ultima stagione del settore giovanile dell’A.C. Canove - Polisportiva Comune di Roana, di cui parliamo con Stefano Frigo, responsabile delle giovanili assieme e Desio Rossi e neo presidente della polisportiva. “Nei “primi calci” sono stati una quarantina gli iscritti, con i quali è stato fatto un ottimo lavoro da parte del “maestro” Desio, allenatore assieme al giovanissimo Manuel Frigo. Insieme sono che si vuole allargare anche con un progetto, fortemente voluto da Stefano Frigo, che coinvolga più frazioni, utilizzando tutti i campi a disposizione. “Riuscire a sfruttare tutti i campi del comune di Roana, ovvero Treschè Conca, Canove, Roana e Mezzaselva, è un obbiettivo che stiamo realizzando grazie alla sensibilità dell’amministrazione comunale, e per il quale auspico la collaborazione e il sostegno della gente del posto. Per noi si tratta di un impegno molto più gravoso, ma ritengo sia importante per dare la possibilità a tutti i paesi di essere coinvolti in modo attivo in que- sta nostra bella realtà”. “Vorrei infine ringraziare – conclude Stefano Frigo – tutti coloro che collaborano in qualsiasi maniera con noi, e soprattutto gli sponsor Rigoni di Asiago, Cassa Rurale di Roana e Consorzio Caseifici, il cui sostegno economico è fondamentale”. Ai primi di settembre si riparte, le iscrizioni sono aperte e si ricevono da Stefano Frigo (tel. 0424 692630) e direttamente da Piercarlo Munari (tel. 0424 65614) per quando concerne i “giovanissimi”. Silvana Bortoli A.C. Canove 1988 ASD Esordienti A9 2010/11 8 Sabato 9 luglio 2011 l’Altopiano 23 HOCKEY SU GHIACCIO Migross Asiago: il mercato dei campioni d’Italia Va delineandosi la nuova squadra - In arrivo altri “italo” ed un accordo di “farm team” con una società di A2 La difesa del titolo della Migross Asiago riparte proprio dalla ricostruzione del pacchetto arretrato, che tra scelte di varia natura è decisamente da ridisegnare. Il primo problema (e non da poco) per il riconfermato tecnico John Tucker era quello di colmare il vuoto lasciato, anche quest’anno, dalla partenza, con destinazione Svezia (Bofors), di Daniel Bellissimo, evitando di scegliere un altro Andrew Perugini. Tanti i nomi accostati ai campioni d’Italia: da Regan a Munro, da Parise a Tragust. Ma il cerchio, dopo il via libera del consiglio direttivo della società del presidente Piercarlo Mantovani, si è stretto intorno al 25enne statunitense Jeff Lerg (ex capitano di Michigan State), come spiega il direttore sportivo Renato Tessari. « Tempo fa avevamo sondato il terreno con il Renon per Frederic Cloutier (ora in odore di campionato tedesco), ma ci è stato chiesto di attendere e così abbiamo seguito Jeff Lerg, quest’anno nei Trenton Devils (ECHL). La sua ascesa è stata bloccata da un paio di brutti infortuni un po’ di tempo fa, ma ora è ristabilito e vuole rilanciarsi. Cercava una realtà come la nostra per farlo ». Ma l’Asiago tra i pali raddoppia, anche perché “Gianfi” Pavone si fermerà in settembre per effettuare un intervento al ginocchio. L’altro estremo difensore è il 23enne italo-canadese Anthony Grieco, proveniente dala University Western Ontario. Un investimento per un progetto a lunga scadenza e che riguarderebbe anche un accordo come “farm team”con una formazione di serie A2. « All’inizio – prosegue Tessari – si era fatto avanti il Pergine, ma poi non se ne è fatto nulla. Ora, invece, siamo in trattativa con Merano ed Ev Bozen 84 ed entro una settimana decideremo cosa fare. Grieco sarà importante per noi, ma an- Da sinistra Sean Bentivoglio, Drew Fata,Anthony Grieco,Jeff Lerg,Matt Mac Donald che nell’ottica del progetto con la formazione di A2 così da garantirgli un buon numero di incontri e farlo crescere nel migliore dei modi ». In difesa, però, ci sono da sistemare parecchie cose, visto che, dopo Nick Plastino, Asiago dovrebbe perdere pure Matt DeMarchi, nel mirino dello scatenato Valpellice. « C’è un bel divario tra domanda ed offerta, non siamo nelle condizioni di fare follie, per nessuno ». Il telegramma di Tessari. Pronte, comunque, le alternative. « Abbiamo esercitato l’opzione per Matt Mac Donald; mentre per Stefano Marchetti manca solo la firma. Prenderemo in prova Julian Zamparo, 24enne italocanadese proveniente dalla Ryerson University (CIS). L’ultima novità riguarda il probabile arrivo di Drew Fata, fratello di Rico Fata (ad Asiago nella stagione dello sciopero NHL, ndr) e reduce da una stagione in Norvegia con lo Sparta Sarpsborg con cui ha vinto il titolo; man- cano solo i dettagli ». Poche, invece, le news sul fronte d’attacco. Detto da tempo delle conferme di capitan Borrelli, Ulmer e Michael Henrich (il fratello Adam è vicino al Bolzano), Tessari è alle prese con il complicato rinnovo di Vigilante (“siamo a buon punto”), ma ha già chiuso la trattativa per Sean Bentivoglio, proveniente dagli Augsburg Panthers (DEL). Potrebbe, comunque, esserci un ultimo colpo sul fronte d’attacco, come spiega Tessari. « Diciamo che dipenderà anche dall’accordo di “farm team”, ma al momento restano in piedi due opzioni: Giulio Scandella, che comunque ha un certo costo, e quella che porta ad un “italo” che arriverebbe in Italia per la prima volta. Vedremo nei prossimi giorni. In ogni caso fino a questo momento siamo soddisfatti del nostro mercato, praticamente tutte gli obiettivi prefissati sono stati centrati, tenendo sempre sotto controllo il budget a disposizione ». Stefano Angonese PATTINAGGIO SU GHIACCIO Edoardo Frau, l’anti-Nemec E’ l’asiaghese Edoardo Frau il contraltare del campione ceko Jan Nemec da anni “numero uno” sulla scena dello sci d’erba mondiale. Il duello fra i due si sta puntualmente ripetendo anche in quest’inizio di stagione col rappresentate mitteleuropeo a centrare due vittorie in altrettanti appuntamenti sinora archiviati. Lo sci verde nazionale, un tempo molto presente in altopiano, ha nell’alpino del capoluogo un vero punto di forza ormai da parecchi anni come lo è il suo rivale ceko. Sin qui quest’anno due le occasioni di confronto fra loro: a Marbachegg ed ad Oleznice. In Austria vittoria di Jan Nemec in super-g e secondo posto per Edoardo Frau che, in precedenza e sempre nella stessa località, si era imposto in un “gigante” Fis. In Cekia la replica vincente in super-combinata con l’altopianese al quarto posto. Fra i due si stanno però facendo strada un paio di nomi, quelli dell’ austriaco Michael Stocker e di un altro connazionale di Nemec: Jan Gardawsky. Sono clienti dive- nuti pericolosi per entrambi mentre in casa azzurra stanno crescendo alcuni giovani, nessun altopianese fra loro purtroppo, destinati a garantire un futuro ad una specialità che, pur conquistando risultati eccellenti a livello internazionale, non riesce a decollare quanto a numero di praticanti e località attrezzate nello specifico. Edoardo Frau è comunque ben lungi dal mollare e prenota la rivincita già sabato 9 luglio perché la Coppa del Mondo fa tappa a Rettenbach. In Austria l’altopianese ha l’occasione per tentare l’ impresa di battere il ceko. Non sarà facile ma sa di potercela fare. Renato Angonese Giovani altopianesi al raduno azzurro Il vivaio vicentino e veneto delle “lame” è in gran parte rappresentato da atlete ed atleti della Sportivi Ghiaccio Roana. Non si parla però di grandi anche a livello nazionale come invece capita in altri paesi anche a noi vicini. Ciò nonostante, soprattutto in anni recenti, dal mini-cilindro italiano è uscito un campione del calibro di Enrico Fabris, fatto questo senza precedenti nella lunga storia del pattinaggio tricolore in pista lunga. Al nome del roanese ne vanno aggiunti altri quali quello di Ippolito Sanfratello, Matteo Anesi e Chiata Simionato. Raggiunto questo livello, la difficoltà è quella di poterlo ancora mantenere. Di qui la necessità di dare un seguito a questa fresca tradizione vincente con la Federghiaccio impegnata a rendere questa ricerca meno problematica valorizzando le forze disponibili. Così dopo gli immediati rincalzi dei big si sono radunati anche gli junior B per un primo stage condotto a Baselga di Pinè sotto la guida del tecnico Giorgio Baroni. Con lui l’allenatore Roberto Sighel. Il gruppo convocato era abbastanza folto e di questo facevano parte anche sette pattinatori altopianesi già distintisi nella scorsa stagione con buoni risultati messi a segno ghiaccio. Si tratta di Alessia Tumolero, Giulia Zovi, Federico Rebeschini, Christian Rossi, Andrea Stefani e Nicola Tumolero della Sportivi Ghiaccio Roana e di Roberta Ravnic del Cp Pinè. Con questa prima mossa collegiale si è puntato a far riprendere il lavoro atletico “a secco” perché il ruolino di marcia più generale prevede un progressivo e costante miglioramento del livello complessivo di ciascuno finalizzando il tutto ad una crescita graduale delle singole esperienze e capacità. In tale contesto con le sue ragazze ed i giovani che promettono, l’altopiano si candida a restare nel “giro” azzurro ancora per parecchi anni. Magari con qualche altro…..Enrico Fabris. R.A. mare con maggior tranquillità le scadenze più incalzanti. A tal proposito Enrico, quali i prossimi appuntamenti? “Il programma – aggiunge prevede ora un periodo a casa durante il quale, oltre ad allenarmi, terrò la schiena sotto controllo con trattamenti ed esercizi. Nelle ultime due settimane di luglio affronteremo invece il secondo stage su ghiaccio. Per l’occasione avremo modo di spe- rimentare la nuova pista di Inzell in Baviera”. Al rientro dalla Germania sarà possibile, per lui come per l’asiaghese Luca Stefani, tracciare un bilancio più completo delle condizioni psicofisiche raggiunte durante questa prima parte di nuova stagione. Entrambi sono ben consci che il lavoro da fare è sempre tantissimo perché a livello internazionale nessuno sta fermo ed, oltretutto, la concorrenza di qualità au- menta. Certo un “nuovo” Enrico Fabris andrà a rappresentare per la squadra azzurra un traino non da poco e lo stesso tecnico Gianni Romme con un anno in più di “ambiente Italia” alle spalle sarà senz’altro in grado di calibrare con maggior precisione quanto serve per ottenere il massimo dai suoi atleti. Enrico Fabris in recupero I guai alla schiena, che l’hanno messo fuori gioco nella scorsa stagione, sono in via di risoluzione Dopo mesi di difficoltà legati ad un infortunio alla schiena che lo scorso dicembre l’aveva praticamente messo fuori gioco Enrico Fabris, da poco padre felice di Chanel, comincia a trovare riscontri positivi al suo lavoro di recupero della condizione fisica. Saltati i primi due radumi stagionali del team azzurro anche per star vicino alla sua compagna Anne, allora in dolce attesa, ha appena conluso il suo primo periodo di raduno collegiale in Olanda che così commenta: “Dal raduno di Heerenveen sono uscito soddisfatto. La mia schiena – prosegue - non è ancora sistemata al 100 % ma sto facendo miglioramenti e devo essere paziente. Lassù, tramite conoscenze di Gianni Romme il nostro allenatore, ho potuto fare dei trattamenti quotidiani alla schiena. Erano di diverso tipo e, a partire dalla seconda par- te del ritiro stesso, mi hanno consentito di svolgere al completo il programma di allenamento prestabilito da Gianni Romme. Il tutto assieme al resto della squadra. E’ proprio per questo motivo – prosegue ancora il campione di Roana –che sono ottimista”. Una salutare iniezione di fiducia che ci sta tutta per cancellare alla svelta dalla memoria una prima parte di 2011 proprio “no” e per program- Renato Angonese 8 Sabato 9 luglio 2011 Erano circa le 11,30 di Venerdì 13 Maggio 2011. A Foza è arrivata la salvezza. Il sindaco di Enego, Igor Rodeghiero mi telefona dicendo che ha avuto il numero del mio cellulare da Giovanni Oro, il mio sindaco di Foza. Venuto a sapere che, come parrocchia, abbiamo una Casa per Ferie: ex Casa della Dottrina Cristiana, mi chiedeva se potevo ospitare per una settimana 50 rifugiati dalla Libia. Gli chiedo: “Quando arriveranno?”. Mi risponde: “Stanno già arrivando, forse anche fra un’ora”. Sono arrivati con un pullman alle ore 19,30. Per noi cristiani il 13 Maggio è una data che ricorda le apparizioni di Maria a Fatima a tre pastorelli: Lcia, Francesco e Giacinta. Non sono mancati, e subito, i commenti i più contrastanti, per cui il primo incontro, così improvviso e inaspettato, non è stato né semplice, né solo benevolo, piuttosto carico di preoccupazione. Come prete potevo forse dire di no? Ho detto di “sì”, subito e con gioia. Ho subito pensato a mio papà e mia mamma e alle tante persone dal cuore buono che conosco e mi son detto: “Come saranno felici del mio “sì!”. Come uomo, poi, mi sono immaginato “uno di loro”. E, nel mio intimo, mi sono detto ancora: ‘’Se mi trovassi nella loro stessa situazione, certamente desidererei incontrare una faccia aperta al sorriso, una mano che stringe la mia e una parola che riempie il mio cuore di gioia dicendomi: “Vieni, oggi mangiamo insieme, a casa mia!” ‘’. Sono arrivati con pochissime cose dentro i sacchi neri delle immondizie. Ma, a guardarli bene in faccia, i loro occhi pareva supplicassero: “Ho bisogno di te! Sono una persona come te! Non mandarmi via!”. Non erano e non sono “una razza portatrice di malattie”; erano invece ricchi di speranza, di dignità, deside-rosi di rassicurarci della loro buona volontà, di manifestare rispetto e di essere trovati meritevoli di fiducia. Non riuscivano a comunicare con i loro familiari e perciò erano molto preoccupati, eppure con noi erano sempre sorridenti. E allora? Allora li abbiamo accolti e ora siamo contenti. La Comunità di Foza deve essere orgogliosa di avere avuto per quattro settimane un tesoro così grande. Otto, dieci anni fa, i nostri 50 rifugiati, dai loro paesi di origine: Bangladesh, Gana, Nigeria, Pakistan, Benin erano emigrati in l’Altopiano 24 La grazia di un incontro imprevedibile Libia dove avevano trovato lavoro. Alcuni di loro erano laureati con posti di lavoro molto importante e redditizio, con famiglia e una posizione stabile e tranquilla. I Nigeriani erano cristiani, gli altri erano mussulmani. Sono stati derubati e spogliati di tutto; per cui unica salvezza era ormai la fuga, a qualsiasi condizione. Hanno affrontato ogni rischio pur di ricominciare a sognare la libertà, e a coltivare la voglia di vivere. Per trovare libertà, hanno attraversato tanti chilometri di mare, come Maria e Giuseppe, chilometri di deserto. E si sono trovati a Foza, non per “una settimana di passaggio”, come il prefetto Lioni aveva promesso, in attesa di siste-mare l’Istituto Elioterapico di Mezzaselva, ma sono rimasti a Foza addirittura quattro settimane. Ovvio che, così catapultati, il clima e i commenti erano i più diversi, ma il parlare che primeggiava sempre di più fra la gente era quello di rammaricarsi di non essere stati, fin dall’inizio, ciò che fa parte del nostro “D.N.A.” di gente di montagna, della nostra meravigliosa natura umana e cristiana. Cioè gente rocciosa, ma altrettanto sensibile e generosa, capace di condividere, di comprendere, che ha i ritmi e i silenzi del faggio, che cresce e matura radicandosi nella roccia e puntando ardito verso il cielo, tenace e riservato, ma quando arriva il freddo ti sa offrire ospitalità e calore senza pari. A Foza, i nostri fratelli rifugiati dalla pelle nera e dai tratti somatici i più diversi, si sono sentiti accolti e abbracciati da tanto affetto. A Foza si sono sentiti rincuorati e rasserenati, ... vogliosi di ricominciare. Insieme abbiamo parlato, insieme abbiamo cercato di farci reciprocamente una ragione di tutto quello che ci stava succedendo: una situazione drammatica da parte di loro, pensando al futuro; preoccupata da parte nostra perché non mancasse loro nulla di quello che avevano bisogno. “Freddo e calore benedite il Signore!” Domenica 15 Maggio 2011 a Foza. Ci siamo tutti svegliati con le Melette e le montagne dintorno coperte di neve. Faceva parecchio freddo, pioveva e il vento era insistente e gagliardo. La temperatura si era abbassata a zero gradi dai 19 gradi di Sabato 14 . Apro la Chiesa alle ore 7,30 ma non entro. Prima vado al bar a bere un cappuccino, a scaldarmi un po’ e a fare, come il solito, quattro chiacchiere con la Giovanna. Poi verso le ore 8,20 vado in Chiesa; dalla sacristia accendo le luci del Tabernacolo e dell’altare della Madonna e preparo il necessario per la Messa di Prima Comunione. Non mi ero accorto di niente. Esco dalla sacristia con il calice, con le ampolline del vino e dell’acqua e vedo i 18 Nigeriani, alcuni in ginocchio, altri seduti. Loro, neri che di più non si può, e con la Chiesa priva di luce, chi poteva vederli prima? Con dei gesti e parlando in dialetto, dato che loro parlavano solo inglese e io solo italiano, e con dei gesti che si possono capire in tutte le lingue, li ho salutati e augurato loro buo- na domenica. Mi hanno risposto con un sorriso a tutta bocca, più bello ed efficace di mille parole. Due di loro mi hanno chiesto la corona del Rosario. A uno dei due ho dato subito la corona che avevo in tasca, e sono subito tornato a casa a prendere una corona anche per gli altri 17 Nigeriani. Sono rimasti in Chiesa per partecipare alla Messa di Prima Comunione delle ore 9,30. Li sistemo a semicerchio attorno all’altare per lasciare i banchi liberi per la gente. La loro presenza, in Chiesa mi ha fatto pensare: “Con questi 50 rifugiati, Gesù continua a farci visita, Gesù Cristo risorto continua ad apparire e ci dice: “Pace a voi!”. Quella volta Maria lo credeva il giardiniere, e invece era Lui, Gesù; i due discepoli di Emmaus lo credevano un viandante, e invece era Lui, Gesù; Pietro, credeva di vedere un fantasma che camminava sulle acque, e invece era Lui, Gesù; i discepoli lo credevano un pescatore mentre, in riva al mare, cuoceva del pesce, e invece era Lui, Gesù”. (ultimi capitoli dei Vangeli). Arrivati alla recita del “Padre nostro”, invito tutti a riflettere: “Ma possiamo,oggi, noi dire il “Padre nostro” dopo tutto quello che alcuni di noi hanno detto, condizionati da pregiudizi? Ma vorremmo veramente essere trattati da Dio così come alcuni di noi hanno considerato questi nostri 50 fratelli? Oggi, noi facciamo come Gesù ci ha insegnato e dato l’esempio, ci facciamo carico del peccato di aver parlato male, bestemmiato i nostri fratelli e, oggi, non diciamo il “Padre nostro”. Lo diranno in inglese i nostri 18 fratelli Nigeriani, che sono qui in Chiesa con noi, a nome anche degli altri 32 musulmani; noi partecipiamo, in silenzio, usando le orecchie. Nelle altre tre domeniche, i 18 Nigeriani hanno partecipato alla Messa con i loro bellissimi canti. Joseph Collins, uno di loro, ha letto la preghiera dei fedeli. Alla fine della Messa, da parte dei ragazzi e della gente, si respirava cordialità e gioia, ci si scambiava gesti di fraternità. L’anima vera della gente di Foza è anche questa! Noi fedeli cristiani, abbiamo la grande fortuna di trovare, meditando il Vangelo, le coordinate ‘’vere, buone e belle’’ per ogni situazione che si presenta, anche per la più difficile. Ci invitano ad ascoltare, a conoscere chi ci sta davanti, a non formulare giudizi affrettati. Facciamo come gli atleti che si allenano continuamente, affinché il loro gesto atletico risulti vincente, istintivo. Il Vangelo diventi la nostra guida, il nostro compagno di viaggio, il nostro consigliere e consolatore. Al termine di queste 4 settimane, di una intensità incredibile - parlo a nome di tante persone con le quali ho condiviso i miei pensieri - ci veniva la voglia di gridare, di abbracciare, di alzare braccia e occhi al cielo, ci si trovava a piangere di gioia, perché avevamo ritrovato i nostri fratelli che credevamo perduti, li abbiamo accolti, abbiamo ospitato i nostri fratelli. Con loro ci sentivamo realizzati, avevamo la sensazione che stavamo realizzando il sogno di felicità vera, di felicità che fa bella la vita, che riempie la vita, ci trovavamo ad aiutarci a ringraziare il cielo per aver ascoltato il cuore di Dio Padre che dice a ciascuno di noi: ‘’coraggio, tu sei buono, non aver paura, dimostra la tua bontà!’’. “Ero pellegrino, forestiero e mi avete ospitato” (Mt 225, 5) 50 rifugiati dalla Libia e... i 100 volontari della Protezione Civile? I Volontari della Protezione Civile di Enego, hanno amministrato la prima settimana, la più impegnativa. Considerando che si doveva gestire un gruppo di 50 persone, provenienti da paesi diversi e molto lontani fra di loro, con i più diversi usi e costumi, bisognava stabilire delle regole da praticare con fermezza, per il buon vivere di tutti. Maestro impareggiabile di tutto ciò è stato Vanni Pasqualon. E spalla ideale, perché ogni “ordine del capo” fosse benevolmente accettato da tutti e con un bel sorriso reciproco, non poteva essere che una donna: Isa Pasqualon. Foza con la sua gente è stato lo spazio ideale dove si sono espressi oltre che i Volontari della Protezione Civile di Enego, anche i Volontari di Valdagno, Vicenza, Dueville, Schio, Thiene, Padova, Venezia, Verona, Treviso, Bassano, Foza, La Croce Rossa Italiana e gli Schouts di Padova, Bassano, Verona, Schio: tutti gioielli umani stupendi, i quali hanno offerto un servizio premuroso e sapiente, solidale e fraterno con la loro presenza intelligente. Ogni giorno: mattino, mezzogiorno, sera c’erano persone puntuali a offrire, gentili e festose, cibo sano, abbondante e gustoso. Ottimo cibo per favorire salute e pensieri sani alla mente e al cuore. “Mens sana in corpore sano”. Ogni giorno, mattina e pomeriggio, veniva loro insegnata la lingua italiana. Soprattutto quando, a dare lezione erano ragazze Scouts, i 50 imparavano anche come sorridere, felici, in italia-no. E allora era festa grande.! Tutti questi gioielli umani hanno rimesso nel cuore angosciato dei 50 Rifugiati: fiducia e speranza per il loro futuro. GRAZIE! GRAZIE! GRAZIE! Veramente nella nostra umanità c’è anche lo tsunami della bontà. I Gruppi Caritas dei paesi vicini: Gallio, Sasso, Stoccareddo e Foza, ovvio!Gli Istituti religiosi e tantissimi privati hanno portato tantissima biancheria nuova, tutto il necessario per difendersi dal freddo e vestirsi, sorridenti a festa, come a coprire di dignità la grande amarezza che c’era dentro il cuore e la mente dei nostri fratelli, nostri Ospiti. In Oriente il saluto è: “Benvenuto, ospite tanto atteso!”. Noi non lo abbiamo detto, ma lo abbiamo fatto. C’era un fuoco in questi volontari, che li portava a “fare come Dio”. E il “fare come Dio” è carico di senso; di significato. Non è solo dare una motivazione al proprio servizio, ma è fare un servizio che produca un cambiamento, una vita nuova, che diventi testimonianza, che faccia opinione, novità di vita, che produca una mentalità, uno stile nuovo di vita. Con questi 50 rifugiati e con questi 100 volontari della Protezione Civile, Scouts e Croce Rossa Italiana, Foza si è trovata all’imbocco di una strada che porta a constatare che il sogno si può realizzare. A Foza il sogno si è realizzato. Foza è stata un crocevia di razze umane, capaci, stando insieme quattro setti-mane, di fare il mondo più bello, più buono, più vero. Più umano! Noi di Foza siamo diventati più umani! Certo non si può vivere sempre nella felicità, non si può essere sempre belli, giovani, ricchi, magri e potenti! Arriva sempre un qualcosa che ti cambia la vita. A questo qualcosa, all’inizio, ti viene da ribellarti, ma alla fine diverta elemento necessario per renderti libero di seguire e realizzare il sogno che porti dentro il cuore ; e il sogno che che tutti abbiamo dentro il cuore ci sussurra: “cerca di amare e non aver paura di dimostrarlo”. don Valentino Miotto 8 Sabato 9 luglio 2011 l’Altopiano 25 Mobilità Dolce: una viabilità per tutti A Gallio venerdì 24 Giugno un seminario speciale un’occasione perduta. Iniziativa davvero encomiabile quella organizzata dall’arch. Diego Morlin e dal Sindaco Pino Rossi, su una tematica di grande attualità, forse segno dei tempi di una politica che sta cambiando aperta a problematiche ambientali, culturali, socio sanitarie di nuovo respiro come quella della Mobilità Dolce, una viabilità aperta a tutti. Un seminario una speranza una disillusione. L’ascolto di ben diciotto intereventi ipercompressi tra le 9.00 e le 14.00 ha costretto i partecipanti ad un tour de force di intensa attenzione, compensata dall’alta qualità dei relatori e di saperi condivisi con vivace e brillante dialettica, ma con il rimpianto per i mancati impossibili approfondimenti. Va evidenziato il fatto che se c’era qualcuno che doveva partecipare, ascoltare, imparare avrebbe dovuto essere rappresentato dai sindaci e amministratori altopianesi che non si sono in assoluto fatti vedere, a dire il vero non era presente nemmeno il proponente sindaco di Gallio che andava e veniva, troppo indaffarato per fermarsi a riflettere su quanto veniva detto. Unica eccezione rara avis l’Assessore Provinciale al Turismo Dino Secco rimasto pazientemente tutta la mattina, fatto talmente raro per un politico da costituire un precedente pericoloso ! E’ stato invece l’intervento finale dell’arch. Morlin a lasciare il pubblico incredulo, scandalizzato, sconvolto L’ironia a commento di questo evento è d’obbligo per riuscire a controllare la reazione personale e a nome di Italia Nostra di fronte al suo progetto “I sentieri gallesi”. Sei sentieri promessi e promossi sul campo, come una grande conquista sociale e culturale capace di richiamare un turismo qualificato e attento alle innovazioni futuribili più aggiornate ed esteticamente nutrite dalle più alte conquiste dell’arte moderna, con una operazione di autostima narcisistica di una inconsistente valenza di pensiero. A parte la scortesia organizzativa di presentare il progetto alla fine, con sforatura abbondante dei tempi concessi a tutti gli altri e con una sceneggiata teatrale ben orchestrata per lasciare tutti a bocca aperta senza possibilità alcuna di un ospitale e doveroso dibattito e contradditorio, ci sembra giusto informare tutti coloro che l’Altopiano lo amano davvero dello scempio paesaggistico che questo progetto porterà a Gallio. Questo bel paese distrutto dalle società immobiliari, stravolto da una urbanizzazione di seconde case, intensiva, selvaggia e di pessimo gusto ora dovrebbe vedere i suoi sentieri, sentieri dai toponimi storici Sisemol, Xebbo, Packstall, Hausar, Ghelpack, Covola, antichi percorsi di boscaioli, mandriani, contadini, paesani, soldati, asfaltati ! sic e arredati in punti paesaggistici stra- “Un intervento chiesto dalle Associazioni per il decoro di questo luogo di memoria” Gentile direttore, riguardo alle Mura della Rimembranza e alla lettera pubblicata sul numero del 25 giugno a firma di Paolo Lorenzi, dobbiamo precisare che la richiesta e l’accordo con l’attuale amministrazione per il restauro e la pulizia del muro di cinta del parco cittadino, è avvenuto non con la raccolta di firme dei singoli cittadini, ma con una precisa intesa fra due associazioni e precisamente l’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in guerra – sezione di Asiago (associazione combattentistica) e l’Associazione Nazionale del Fante – sezione Altopiano 7 Comuni (associazione d’arma). Con una lettera inviata al sindaco in data 29 marzo 2011, le due associazioni sottolineavano come il muro lungo via Verdi, all’entrata del centro cittadino, non avesse un aspetto decoroso e abbisognasse di consolidamento e pulizia e come anche la chiesetta di Santa Maria Liberatrice necessiterebbe di opere di manutenzione ordinaria. Nella medesima lettera, i Fanti si sono inoltre resi disponibili per realizzare in for- ma del tutto gratuita il restauro del capitello di contrada Zocchi dedicato ai Lupi di Toscana e ad organizzare nel settembre prossimo una piccola cerimonia. Il 4 aprile, sempre tramite lettera, l’assessore ai lavori pubblici Giampaolo Rigoni, comunicava il pronto intervento dell’amministrazione per un’idonea pulizia del muro di cinta del Parco della Rimembranza, mentre per gli interventi sulla chiesetta ci sarà bisogno di una valutazione delle possibilità di realizzarli in base alle disponibilità di bilancio. Crediamo che i luoghi della “Memoria”, come questo che ricorda in nostri caduti, debbano essere rispettati e mantenuti con doveroso decoro, anche nel rispetto di chi li visita. Le mura del Parco della Rimembranza, poste alla sinistra di chi entra in città da via Verdi, erano in pessimo stato, in abbandono e rese bianche (come quando furono edificate) solo dai bisogni dei cani. Noi non siamo “intellettuali” ma volontari di associazioni e questo ci gratifica. Le Associazioni del Fante e delle Famiglie Caduti e Dispersi in guerra Mura del Parco della Rimembranza, su le mani contro il...tempo Ho letto la lettera apparsa sul giornale “ L’Altopiano “ a firma di Paolo Lorenzi ed al di là delle evocazioni barbariche che il firmatario ipotizza, ritengo come pensiero personale ed anche come tecnico, nonchè interprete del pensiero di molti altri cittadini, che l’intervento eseguito sul muro di contenimento del Parco della Rimembranza sia un intervento corretto. Anzi l’opera risulta apprezzabile e degna di attenzione, sia per coloro che entrano ad Asiago, sia per coloro che percorrono via Verdi senza minimamente entrare nel merito di godimento da parte dei residenti, dei dirimpettai o semplicemente degli abitanti limitrofi all’area oggetto di risanamento. Entrando in un ambito quasi filosofico, senza discutere di marche di detersivi o di mitragliate di sabbia, è necessario porre una distinzione fondamentale relativamente all’articolo apparso. Nello specifico presentiamo brevemente il nostro pensiero sulla distinzione fra storia e tempo, senza voler insegnare nulla a nessuno. A parer mio, il tempo scandisce una successione di avvenimenti. La storia è una successione di avvenimenti critici nel tempo. Ricordo che John Ruskin (autore di Pietre di Venezia), teologo del restauro conservativo citava testualmente..., L’architettura è l’adattarsi delle forme a forze contrarie “ e quindi soprattutto al tempo e non alla storia. Perciò pulire le facciate di Cà Pesaro a Venezia e ripulire le facciate Palladiane della Basilica in piazza “dei Signori “ a Vicenza, non devono essere considerate necessariamente un lievo di storia, bensì solo interventi di conservazione culturale, purtroppo degradati dall’ammaloramento dovuto al trascorrere del tempo. Abbiamo visto interventi passati ed in corso di esecuzione che tolgono cultura , bellezza e tanti ricordi per molti e per molte famiglie, che sottraggono pezzi di vita e di “Rimembranze”. Nulla di personale, ma la polvere che “ il primo uomo Adamo “ é quella che si deposita sulla cose ,una coltre che le ricopre e le protegge” per fortuna, è stata tolta ed i manufatti sono stati migliorati così dagli uomini (non sempre, vedendo alcune costruzioni o ecomostri in centro storico) ed aggiungo che sul Palazzo municipale di Asiago si legge l’iscrizione “Ex igne splendidior”. Se non fosse emersa più bella dal fuoco e dalle polveri di Adamo, non so forse dove saremmo. Amare e gustare la bellezza, anche nell’innovazione, è essenziale all’esperienza della felicità. (W.Gropius) Penso possa bastare! Raccogliamo ancora firme amici miei , soprattutto se sono rivolte a cause così nobili. Massimo Muraro tegici con multicolori sculture moderne, spacciate per pseudo arte adatte forse, ma davvero forse a riqualificare una periferia industriale degradata ( commento verbale di uno dei relatori presenti) assolutamente estranee al contesto ambientale, alienanti e alienate: i pajari trasformati in stilizzate cappannucce di acciaio, il castelletto, il bosco di tronchi in ferro e acciaio, le laste scolpite a formare nicchia, e una imperdibile grande cornice rotonda di ferro entro cui godere si fa per dire, la visione di una manciata di vecchie case, letteralmente imprigionate da una intuizione d’arte da maestro geniale! Un progetto in totale contraddizione con quanto raccontato quel mattino e realizzato con tanta competenza e amore per la propria terra da Enrico Butti Dirigente alla Viabilità di Bolzano o da Marco Macchietti Assessore provinciale alla Mobilità di Siena o dalle meraviglie turistiche innovative perseguite con tenacia dal Sindaco di Sauris(UD.) Lucchini. Forse l’architetto Morlin non sa che la montagna è bella per se stessa, che il paesaggio non può essere manipolato dai progetti di architetti cittadini pseudo colti che dell’ ambiente montano non hanno capito assolutamente nulla e che il sindaco di Gallio non può permettersi di dare questo colpo di grazia al suo paese già agonizzante. Giovanna Dalla Pozza Peruffo Presidente di Italia Nostra sezione di Vicenza La capela dei Zanchi in Cesuna El Giorgio Ostarelo, sognatore, architeto, scultore e matarelo, el me ga mandà oncò, senza comento, ‘na foto de la nostra più vecia e cara capela, solo par metarme come sempre l’anima in tormento. Ghe piaxe a ‘sto Orco tirarme sempre le rece e farme palpitare forte el cuore. La costruzion in saso e de color zalo canarin, con do colone in rilievo so la faciata, come quele de la ciesa parochiale, la gaveva i muri larghi come ‘na forteza e el coverto de laste, come quele che ghe jera drio i nostri campi, e drio i veci strodi che ‘deso nesun conose più, gnanca le vache, e che in primavera i xe coverti de ortighe e de fiuri. La capela la gaveva anca un altare coverto da un ninzolo bianco finemente ricamà da le done de la contrà, e oto banche par sentarse e l’inginochiatoio par pregare. La se gà salvà da tute le guere che xe pasà so le nostre tere, masa le xe stà, e solo i Zanchi no ga vudo pietà e i la ga fata saltare par aria come ‘na polvariera, par farghe posto a le machine davanti a la nova pizeria de l’Arizona, insoma de Las Vegas. Le done ‘ndava sempre a portar fiuri e a pregare, e noialtri tusi scalmanati zugavimo davanti a l’aldela, co le balete de marmo del Sea. El Galo de la Vale, prima de tirare col pollice sconto soto l’indice, el raspava par tera proprio come un galo che ghe core drio a le galine. D’inverno, davanti, a sinistra dei quatro scalini de l’entrata, muciavimo la neve alta du metri e fasivimo le cojonate. Dentro ghe faxivimo cascare i più baucoti e qualche tosa, par vedarghe le culate. El jera un spetacolo erotico indimenticabile sentir le tose zigare cascando dentro sol buso e vedarghe le gambe. Davanti a la capela pasava tute le done de la contrà alta col bigolo, le se faseva el segno de la croxe, le brontolava in presa qualche stramboto che gaveva l’aria de preghiera e le tirava drito, do par la Mita, a tor aqua fresca e limpida a quele Vecie Fontane del Giaza che me insonio sempre de note, anca ‘deso che son vecio. Ghe ragalaria al Signore qualche ano de la me vechiaia par vedare de novo la capela dei Zanchi e la stazion feroviaria in pie e le Vecie Fontane co le done del paese col bigolo che le va a tor aqua, Questo me bastaria par far ‘na gran festa in compagnia e dopo ‘ndar via lontan contento e par sempre, so le ali del vento, de la speranza che no more mai e de la nostalgia. El gianpaolo rostan mosa/11.05.11/sarmenstorf/ svizara 8 Sabato 9 luglio 2011 l’Altopiano 26 Hockey Inline a cura di Giovanni Dalle Fusine Da sabato 9 a venerdì 22 luglio 2011 Il 9 luglio è il 190° giorno del calendario Gregoriano, mancano 175 giorni alla fine del 2011 Sabato 9 S. Veronica Domenica 10 S. Rufina Lunedì 11 S. Benedetto Martedì 12 S. Fortunato Mercoledì 13 S. Enrico Giovedì 14 S. Camillo Venerdì 15 Bonaventura Sabato 16 B.V. Carmelo Domenica 17 S. Alessio Lunedì 18 S. Federico Martedì 19 S. Simmaco Mercoledì 20 S. Elia Giovedì 21 S. Lorenzo Venerdì 22 S. Maria Sabato 25 giugno il sole sorge alle 4.44 e tramonta alle 19.40. Venerdì 8 luglio il sole sorge alle 4.55 e tramonta alle 19.58 Il mese di luglio. Luglio è il settimo mese, ma fino al 44 a.C, nel calendario arcaico di Roma si chiamava Quintilis, il quinto mese, nome ereditato dal calendario primitivo di Romolo che, secondo la tradizione sarebbe stato composto da solo dieci mesi. In seguito in onore di Giulio Cesare fu definito Julius ( Giulio) proprio perché in questo mese vi nacque il dittatore. A luglio finalmente il caldo è arrivato, e come dice la saggezza popolare “Aprile non ti scoprire, maggio vai adagio, di giugno levati il cuticugno e se non ti pare tornarlo ad infilare…. E di luglio vattene ignudo…..” Accadde 100 anni fa: 16 luglio 1911 nasceva Ginger Rogers. Attrice, ballerina, cantante. Prese il cognome Roger dal secondo marito di sua madre. Fin da bambina ebbe una passione per la danza tanto che, nel 1925 all’età di 14 anni, vinse un importante concorso di charleston nel Texas che la iniziò alla vita di spettacolo. Debuttò il 25 dicembre 1929 a Broadway in uno spettacolo musicale chiamato Top Speede. Poi iniziò la carriera cinematografica (in tutto girò più di 80 film), debuttando nel 1930 in Gioventù di Manhattan, fino ad incontrare Fred Astaire nel 1933 (nel film Carioca) e, dal 1934, fare con lui coppia fissa fino al 1937. Insieme girarono molti film tra cui Cappello a cilindro, Follie d’inverno, Seguendo la flotta, Voglio danzare con te, Girandola. La storia dell’unione artistica tra Ginger e Fred diede lo spunto per un film di Federico Fellini del 1985 con Giulietta Masina e Marcello Mastroianni. Continuò a lavorare per il grande schermo fino al 1984. Nel 1940 Ginger Roger vinse il premio Academy Award quale migliore attrice nel film Kitty Foyle. Nel 1991 pubblicò la sua autobiografia. Scomparve il 25 aprile 1995. Aforismi e massime sulla vanità: -Se vuoi che la gente pensi bene di te, non parlare bene di te stesso (Blaise Pascal) -Amare sé stessi è l’inizio di un idillio che dura una vita (Oscar Wilde) -La vanità è alla base di tutto, anche la coscienza non è altro che vanità interiore (Gustave Flaubert) -Vi è solo una cosa peggiore al mondo del far parlare di sé. E’ il non far parlare di sé (Oscar Wilde) -L’orgoglio è una bestia feroce che vive nelle caverne e nei deserti; la vanità invece è un pappagallo che salta di ramo in ramo e chiacchiera in piena luce (Gustave Flaubert) -Meglio essere attaccato che passare inosservato (Samuel Johnson) -Se un uomo ha una grande idea di sé stesso, si può essere certi che è l’unica grande idea che ha avuto in vita sua (Proverbio Inglese) -La modestia è una forma raffinata di vanità. E’ una menzogna (Jean de La Bruyère) -Ci si sbaglierà raramente attribuendo le azioni estreme alla vanità, quelle mediocri all’abitudine e quelle meschine alla paura (Friedrich Nietzsche) - Cura il tuo aspetto: chi ha detto che l’amore è cieco? (Mae West). (Tratti dal sito www.daimon.org) Modi di dire, spieghiamoli un po’. -FINIREA TARALLUCCI E VINO: Il tarallo è un dolce meridionale del tipo biscotto, variamente preparato. Il detto viene usato per indicare la composizione amichevole di un contrasto fra due o più persone. -FARE I SALAMELECCHI proverbio riferito a chi ha la brutta abitudine di rivolgersi ad altri con un eccessivo, ridicolo cerimoniale di saluti, gentilezze, adulazioni e inchini. “Salam alait” (la pace sopra di te) è il saluto augurale della religione islamica. -FARE ORECCHIE DA MERCANTE: proverbio riferito a chi, come mercante, per proprio tornaconto, fa finta di non udire ciò che gli altri dicono. Si dice anche “fare l’indiano”. Sia il mercante che l’indiano qui stanno per persone astute e interessate. -FARE IL TIRAPIEDI: così in passato veniva definita l’attività dell’ aiutante del boia, che tirava i piedi agl’impiccati per affrettarne la morte. Oggi il detto viene usato per indicare il comportamento servile di una persona verso il suo superiore allo scopo di ottenere poi utili vantaggi personali. Oggi il tirapiedi viene definito il “portaborse”. -FINCHE’ C’E’FIATO (VITA), C’E’SPERANZA(SPES ULTIMADEA): le ultime parole pronunciate dall’imperatore Augusto, morente. Con questo detto si vuole infondere coraggio e speranza a chi è angosciato per il grave stato di salute proprio o di qualche persona cara. - FARE LA GATTA DI MASINO: in riferimento a una gatta che avrebbe chiuso gli occhi per non vedere i topi, questo detto toscano viene riferito a chi ha l’abitudine, in certe circostanze, di lasciar correre, di fare finta di non accorgersi di nulla per proprio tornaconto o per favorire gli altri. Un santo per volta: San Federico di Utrecht vescovo, 18 luglio. Etimologia: Federico = potente in pace, dal tedesco, emblema: bastone pastorale. La Vita scritta da Otberto nel secolo XI, circa due secoli, cioè, dopo la sua morte, è priva di valore: “Fide minime digna”, la giudicano i Bollandisti nel Commento al Martirologio Romano. Di certo si sa che intervenne al concilio di Magonza dell’829. Fu ricordato poi in una carta del 26 dicembre 833, e nella Vita di s. Odulfo, da lui mandato ad evangelizzare i Frisoni. Rabano Mauro gli dedicò, nell’834, il suo commento al libro di Giosuè e scrisse un carme in suo onore. Stando alla Vita, sarebbe nato verso il 781 da famiglia probabilmente di origine inglese, non è chiaro se in Inghilterra o in Frisia. Eletto vescovo di Utrecht dopo la morte di Ricfredo, tra 1’825 e 1’828, grazie anche all’appoggio dell’imperatore Lotario, lottò contro il paganesimo, risorto in Frisia dopo l’invasione Normanna, e contro l’uso dei matrimoni incestuosi. Avendo rimproverato l’imperatore Ludovico il Pio per aver sposato, vivente ancora la prima moglie Irmingarda, Giuditta, sarebbe stato da questa fatto assassinare il 18 luglio 838. Altri però attribuiscono l’assassinio del santo ad un nobile dell’isola di Walcheren da lui rimproverato. Sepolto nella cripta della chiesa del S.mo Salvatore ad Utrecht, fu venerato come martire in diverse località dei Paesi Bassi e a Fulda. Nel 1362 il cranio del santo, separato dal corpo dal vescovo Folkert, fu racchiuso in un reliquiario d’oro e d’argento ed esposto alla venerazione. Durante la Riforma fu salvato in una casa privata dove, secondo il bollandista G. Cuypers, era ancora conservato al principio del sec. XVIII. Del resto del corpo, invece, già al suo tempo non si sapeva più niente. Tramite il Molano il nome di Federico fu iscritto nel Martirologio Romano al 18 luglio. Estate in cucina: tortina di banane e cacao. Ingredienti: 350 gr. farina 00, 400 gr. banane mature, 220 gr. zucchero, 150 gr. burro morbido, 4 uova, 30 gr. cacao amaro in polvere, 1 bustina lievito per dolci. Preparazione: lavorare il burro morbido e lo zucchero. Frullare le banane con le uova, unirle al burro, un po’ alla volta. Incorporare la farina setacciata insieme al cacao e al lievito. Versare in una teglia da 26 e infornare a 180° per 45-50 minuti. Come con le pere, anche con questi frutti il cacao crea un’accoppiata vincente. Le banane sono ricche di proprietà ideali per la salute: sono molto ricche di fibre e di conseguenza aiutano il regolare transito intestinale. Sono ideali per chi pratica sport, ecco perchè vengono spesso consigliate nella dieta di chi frequenta la palestra, apportano tutte le sostanze necessarie ad affrontare un duro allenamento. Contenendo una quantità molto elevata di potassio, ma poco sale, aiutano a combattere l’ipertensione. Domenica 10 luglio CANOVE : Distributore di Via Roma 105 Domenica 17 luglio CONCO : OMV – Via Cappellari MEZZASELVA: IP – Via XXI Maggio Dalle ore 8.45 di sabato 9 luglio alle ore 8.45 di sabato 16 luglio ROANA: Farmacia di Roana sas della dr.ssa Silvia Passuello – Piazza S. Giustina 23 FOZA: Farmacia della dr.ssa Gilda Scaffidi Militone Via Roma, 7 Dalle ore 8.45 di sabato 16 luglio alle ore 8.45 di sabato 23 luglio GALLIO: Farmacia di Gallio snc del dr. Stefano Dalla Valle – Via Prestinari ROTZO: Farmacia della dr.ssa Anna Bottura – Via Roma 9/a ARIETE Con Nettuno appena entrato nel vostro segno non sapete bene a che cosa puntare, rischiando così di fare confusione tra lavoro e sentimenti. Evitate di trasmettere a chi vi sta a cuore la vostra incertezza e mantenete le distanze da qualcuno che non conoscete a fondo, specie nell’ambiente di lavoro, dove chi non è al vostro livello potrebbe tentare di approfittare di voi. TORO Potete cominciare a pensare a un progetto ambizioso, specialmente nell’amore, se non siete soddisfatti della situazione esistente. La pazienza però è d’obbligo, soprattutto se ancora non siete certi che l’oggetto dei vostri desideri sia disponibile. Nel lavoro non prendete di vista le buone abitudini, e verificate ogni particolare. GEMELLI Date più spazio alle esigenze e alle idee di chi vi sta vicino per aumentare la vostra credibilità e soprattutto l’affetto di cui avete bisogno per sentirvi sicuri. Saturno, il vostro governatore, fa crescere la vostra autorevolezza, dandovi anche l’occasione per dimostrare a chi vi sta a cuore la vostra buona fede e le vostre capacità pratiche. CANCRO Non dimenticate i vostri doveri quotidiani, ma non eccedete in sacrifici per chi non sa neanche ringraziarvi: nel lavoro tenete d’occhio qualcuno che tenta di mettervi il bastone tra le ruote, senza peraltro riuscirci. Nell’amore siate attenti ai bisogni del partner e dimostrategli nei fatti il vostro affetto, se ci tenete. In caso contrario, è il momento di allentare la presa. LEONE Concentratevi sull’essenziale, controllando la vostra naturale tendenza a divagare e a evitare le seccature quotidiane. Nell’amore non c’è bisogno di troppi distinguo: basta che dimostriate al partner il vostro affetto, anche senza eccessive moine. Nel lavoro invece se avete qualche buon motivo da sostenere, insistete pure. VERGINE Nella vita di coppia tenetevi lontani da critiche e discussioni, perché sarebbero inutili: farete meglio a mostrarvi comprensivi e a cedere alle richieste del partner, che, una volta tanto, potrebbe impuntarsi. Specie se si tratta di piccoli capricci che non vale la pena contrastare. Nel lavoro controllate meglio particolari che avete finora trascurato. BILANCIA In questo momento potete permettervi di mostrare apertamente quello che pensate anche se qualcuno che non conoscete a fondo, specie se avete appena fatto un incontro esaltante, su cui puntare in vista di eccitanti prospettive. In amore, se volete osare, fatelo con entusiasmo e rapidità, per sospendere un partner che vi lascerà conquistare. SCORPIONE Il vostro coraggio sarà valorizzato nell’ambiente di lavoro, dove potrete ottenere maggiori riconoscimenti, mentre nell’amore non è il caso di fare progetti a lunga scadenza. Nettuno in opposizione lancia segnali sulla possibilità di pericolose illusioni, dalle quali sarete in grado di guardarvi dando ascolto a un saggio consiglio di chi vi vuole bene. SAGITTARIO Se siete già in coppia, vi conviene lasciare l’iniziativa al partner, specialmente se è un Capricorno e sa come prendervi dolcemente per mano per guidarvi nella direzione giusta. Nell’organizzazione pratica della vita quotidiana occorre la massima applicazione per evitare passi falsi, in particolare nelle spese di lusso, che potrebbero destabilizzare le vostre finanze. CAPRICORNO Il vostro estro è valorizzato da Nettuno che vi dà l’idea giusta per affrontare con successo un incontro che attendete da tempo, ma sul quale non avete certezze. Nel dubbio lasciate l’iniziativa all’altro, che potrebbe capire meglio come valorizzare un rapporto per molti versi ancora incerto. Per quel che riguarda le finanze siate accorti. ACQUARIO Se riuscirete a tenere a bada la gola, preserverete non soltanto la linea, ma anche la vostra vita di relazione, che potrebbe risentire degli alti e bassi del vostro umore, reso instabile da troppa voracità. Purtroppo Marte, appena entrato nel vostro segno, vi rende insofferenti ad ogni limitazione, ma controllate almeno la tentazione di esprimere giudizi a vanvera. PESCI Con il vostro coraggio e la vostra capacità di affrontare con facilità le situazioni più complicate, potete risolvere a vostro vantaggio un problema pratico, specie se vi siete messi in un impiccio che può sembrare di ostacolo alla realizzazione di un progetto impegnativo. Nell’amore siete sostenuti da Mercurio, Venere e Giove: che cosa volete di più? Citazioni Francescane a cura della fraternità dell’Ordine Francescano Secolare di Roana “Se dicessi che credo in Dio, direi troppo poco perché gli voglio bene. E voler bene a uno è qualcosa di più che credere nellasua esistenza” don Lorenzo Milani SPAZIO CINEGHEL Sabato 9 luglio 2011 8 l’Altopiano 27 TRANSFORMERS 3 Venerdì 15 luglio ore 17.00 e ore 21.00 Sabato 16 luglio ore 17.00 e ore 21.00 Domenica 17 luglio ore 17.00 e ore 21.00 HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE: PARTE 2 Venerdì 22 luglio ore 17.00 e ore 21.00 Sabato 23 luglio ore 17.00 e ore 21.00 Domenica 24 luglio ore 17.00 e ore 21.00 Trovate la programmazione anche sul sito www.parrocchiadigallio.it Celebrata la posa del cippo dedicato ai Caduti del lavoro Si è tenuta domenica 3 luglio la cerimonia per l’anniversario della posa del cippo marmoreo dedicato ai Caduti sul lavoro di Asiago e l’Altopiano. Il monumento, eretto nell’estate del 2005, sorge in via Stazione su uno spazio messo a disposizione dal Comune e venne donato all’Associazione dalla famiglia Colpo di Conco La manifestazione, che ha cadenza biennale, è cominciata con il raduno dei convenuti presso piazza Risorgimento, proseguendo in corteo per le vie cittadine, con al seguito la Banda Musicale di Lusiana. Alla deposizione di una corona d’alloro è seguita la relazione del presidente dell’ANMIL provinciale Cav. Massimo Benetti; questi ha ricordato come il monumento sia stato fortemente voluto dall’oggi scomparso Pierino Rossi promotore dell’evento, affinché anche ad Asiago ci fosse un’opera che stesse a ricordare i locali caduti del lavoro. Un pensiero è stato rivolto ai tanti giovani militari, caduti anch’essi nell’adempimento del dovere, poi, con un minuto di raccoglimento, si son resi gli onori a chi è venuto a mancare. “L’iniziativa – ha commentato Benetti - vuole sensibilizzare l’opinione pubblica, le Istituzioni e le forze politiche sull’importanza della prevenzione e della sicurezza sul lavoro. Prevenzione e sicurezza devono essere una l’Altopiano Sabato 9 luglio 2011 L’Altopiano srl - Società unipersonale Sede legale: Via Iacopo Scajaro, 97 - 36012 Asiago (Vi) Redazione: Via Iacopo Scajaro, 23 - 36012 Asiago (Vi) Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 Telefono servizio abbonati 338 -1460517 Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517 E-mail: [email protected] [email protected] Direttore responsabile: Stefania Longhini Segretaria di redazione: Silvana Bortoli In redazione: Stefano Angonese, Giovanni Dalle Fusine Cesare Pivotto, Beppa Rigoni Scit, Gerardo Rigoni, Martina Rossi, Stefania Simi, Egidio Zampese Hanno collaborato: don Marco Pozza, Virginia Gianello, Aurora Carli, Giovanni Zannini, Elena Prà, Luca Trapani, Nicoletta Manfrin, Francesco Lorenzi,Serena Baù, Stefano Rigoni, Renato Angonese, Ilario De Guio Responsabile grafico ed impaginazione: Fabrizio Favaro Impaginazione giornale: Davide Degiampietro Foto: Archivio Giornale, Ruggero Baschirotto, Bruno Oro Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova ricchezza, una risorsa per la società in cui viviamo, per il progresso, per la civiltà, per l’umanità del lavoro stesso. Serve un cambio di mentalità, quella famosa cultura della sicurezza, che ancora oggi non prende coscienza su tanti di noi, cambio di mentalità che metta al centro di tutto il nostro sistema, la persona umana, e cioè la vita, la propria vita e quella altrui, che e stata un dono e che va difesa e salvaguardata”. Al termine dell’oratoria Benetti, tra i ringraziamenti, ha citato l’Amministrazione di Asiago che qui era rappresentata dal consigliere comunale Santino Rossi per l’appoggio dato al fine di un ottimale svolgimento della manifestazione. Dopo la Messa celebrata da don Roberto Bonomo presso il Duomo San Matteo, l’adunanza è terminata con la cena sociale all’Hotel Paradiso. G.D.F. Cercasi geometra per Etra ETRA SpA ricerca, per potenziamento della propria struttura, un addetto presso il settore di GESTIONE RETI sede di Asiago Competenze minime richieste: - diploma di geometra; - esperienza almeno biennale nel settore; - conoscenza della normativa generale e specifica in tema di Lavori Pubblici, Testo Unico sull’Edilizia, Testo Unico sulla Sicurezza, Codice degli appalti ; - conoscenza di metodologie per la pianificazione e lo sviluppo dei progetti; conoscenza di tecniche di gestione delle commesse, redazione contabilità lavori (disegni e computi); - conoscenza di tec- niche di gestione dei cantieri; conoscenza dei materiali di utilizzo per la realizzazione di sistemi a rete (acquedotti, fognature e opere civili connesse - piste ciclabili , ill. pubblica , strade ); Interpretazione di elaborati grafici, schemi logici e della documentazione tecnica; - capacità di programmare, coordinare e sviluppare le varie fasi della progettazione e di rispettare la tempistica richiesta dalla programmazione aziendale; - buona conoscenza Autocad, pacchetto Office e di programmi strutturali; - spiccata capacità organizzativa; - buone capacità relazionali; - spiccato orienta- mento al raggiungimento degli obiettivi e dei risultati. Saranno considerati requisiti qualificanti: - conoscenza della lingua inglese; - conoscenza reti acquedottistiche e fognarie. In conformità a quanto previsto dalla normativa vigente, tutte le offerte di lavoro sono indirizzate a candidati di entrambi i sessi. Sede di lavoro: ASIAGO ( VI ). I candidati interessati alla posizione devono inviare la loro candidatura entro il 20 LUGLIO 2011 al seguente indirizzo mail: [email protected]. Nella risposta citare, cortesemente, il riferimento GR_ AS . Festa in contrada Pennar L’11 luglio, giorno di San Benedetto, è festa in contrada Pennar. Alla consueta Messa, fissata per le 19, seguirà quest’anno un rinfresco, con alcuni momenti celebrativi, per festeggiare i cinquant’anni della chiesetta, dedicata appunto a San Benedetto e a Maria Ausiliatrice. Il piccolo tempio è stato recentemente oggetto di lavori ordinari e straordinari di manutenzione. Inaugurato da poche settimane, al suo interno, alla parete dell’abside, il nuovo crocefisso realizzato e donato alla comunità dall’artista, residente in contrada, Gianangelo Longhini. Fiocco rosa in redazione La grande famiglia del nostro giornale s’allarga ancora. In casa Favaro, a far compagnia ad Ingrid nei suoi balli notturni sul letto, è arrivata la piccola Rebecca. A mamma Virginia e a papà Fabrizio, nostro responsabile grafico, le congratulazioni di tutta la redazione; a Rebecca un affettuoso benvenuta Il Giornale pubblica le Vostre lettere! Inviatele a: Giornale dell’Altopiano e-mail: [email protected] Per favorire il lavoro della redazione sarebbe preferibile riceverle via posta elettronica. E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo: Via Jacopo Scajaro - 36012 Asiago Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere devono riportare sempre firma e indirizzo e numero di telefono del mittente. La redazione si riserva anche eventualmente di ridurre, modificare o non accettare eventuali testi di cattivo gusto. Affermata Falegnameria di Asiago cerca giovani da inserire in azienda con il ruolo di falegname e di addetto commerciale. Gli interessati possono contattare il 345 177 26 08 Bentornata a casa Giovanna! La compagnia amatoriale "Il Fiasco" di Asiago cerca 3 o 4 attori maschi per spettacolo teatrale. Gli interessati possono chiamare Deborah al 347 7260286 Ragazza con esperienza cerca lavoro anche saltuario come commessa, baby sitter o altro. Chiamare il n. 346 366 76 54 8 GRAFICA ALTOPIANO Sabato 9 luglio 2011 l’Altopiano 28