clicca - Scuola Picentia Pontecagnano

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clicca - Scuola Picentia Pontecagnano
Scuola Secondaria di Primo Grado “PICENTIA”
ad Orientamento Musicale
PONTECAGNANO FAIANO (SA)
Via Liguria n° 1 – tel. e fax 089-383344
C.F. 80027130659 – C.M. SAMM15000A – e mail: [email protected]
www.scuolapicentiapontecagnano.gov.it
P.O.F.
1
Piano
dell’Offerta
Formativa
Dirigente Scolastico
Prof.ssa D’AiutoloSilvana
SSSssSSilvana
a.s. 2014 – 2015
2
Scuola Secondaria Statale di 1° Grado “PICENTIA” – Pontecagnano Faiano (SA)
P.O.F.
3
INDICE
Situazione socio- culturale - ambientale .............................................................................................................. 6
Istruzione: Scuola Secondaria di 1°grado “PICENTIA” .......................................................................................... 8
Dati Identificativi della SCUOLA............................................................................................................................ 9
Organizzazione della scuola................................................................................................................................ 12
Calendario delle festività e degli esami per l’anno 2014/2015 .......................................................................... 15
Piano Annuale degli Impegni Collegiali............................................................................................................... 18
Assegnazione Docenti alle Classi ........................................................................................................................ 24
Dotazioni tecnologiche e Laboratori .................................................................................................................. 26
La Scuola nel Nuovo Scenario ... ......................................................................................................................... 38
Valutazione degli Apprendimenti ....................................................................................................................... 73
Accoglienza – Continuità - Orientamento .......................................................................................................... 89
Alunni con disturbi specifici dell’apprendimento............................................................................................... 92
Attività integrative e di arricchimento culturale ................................................................................................ 94
Regolamento Corso di Strumento Musicale....................................................................................................... 97
La Sicurezza Scolastica ........................................................................................................................................ 99
Ampliamento dell'Offerta Formativa previsto per l'a.s. 2014-2015 ................................................................. 104
ALLEGATI........................................................................................................................................................... 115
ALLEGATO A ............................................................................................................................................. 115
ALLEGATO B ............................................................................................................................................. 119
ALLEGATO C ............................................................................................................................................. 132
ALLEGATO D............................................................................................................................................. 148
ALLEGATO E ............................................................................................................................................. 172
ALLEGATO F ............................................................................................................................................ 179
ALLEGATO G............................................................................................................................................ 182
4
<< La Scuola è insieme “apprendimento e saper stare al mondo”; un “core curriculum” che
deve saper riscoprire le cose essenziali , quelle cose che contano nella formazione dei ragazzi d’oggi,
che sono già proiettati in un mondo forse ancora sconosciuto, da affrontare con dotazione di
competenze appropriate>>
“Al centro delle Nuove Indicazioni c’è l’autonomia responsabile delle scuole - Il documento
rafforza l’inclusione scolastica mettendo in primo piano lo studente e i suoi bisogni”
F.to Ministro Francesco Profumo
Le Indicazioni Nazionali, pubblicate in Gazzetta Ufficiale il 05/02/2013, che rappresentano
una innovazione per la realizzazione del Curricolo Didattico della Scuola Secondaria di Primo Grado,
vanno proprio verso la direzione su esposta; forniscono gli obiettivi ed i traguardi che ogni studente
deve raggiungere in termini di competenze e conoscenze.
Contenuti chiave del Documento:
Dialogo tra le Discipline: insegnare a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza in
prospettiva complessa;
Essenzialità: ricerca dei nuclei fondamentali delle discipline;
Priorità: maggiore attenzione per una solida acquisizione delle conoscenze e competenze di
base, fondamentali per lo sviluppo successivo del sapere e per l’esercizio della cittadinanza;
Traguardi: sistema di verifiche periodiche e sistematiche degli apprendimenti. Attenzione
per le diversità individuali e valorizzazione dei momenti di passaggio.
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Situazione socio- culturale - ambientale
Pontecagnano Faiano è un comune italiano di 25.543 abitanti della provincia di Salerno in
Campania. Il toponimo deriva dai due comuni accorpati di Pontecagnano (centro maggiore e sede
comunale) e Faiano.
Geografia fisica
Il comune si estende ad est della periferia di Salerno, poiché Pontecagnano è saldata con il
quartiere di Fuorni e la zona industriale del capoluogo. Faiano dista circa 4 km da Pontecagnano e
sorge in collina, sulla strada verso Montecorvino Pugliano ed a ridosso dei Monti Picentini (e del
loro parco regionale), dalla quale si scorge una magnifica vista di tutto il golfo di Salerno. L'area
urbana di Pontecagnano si sviluppa lungo la Strada Statale 18 ed è ormai contigua con la frazione di
S. Antonio. La cittadina dista dal centro di Salerno 8 km, da Bellizzi 5, da Battipaglia 9 e da Olevano
sul Tusciano circa 15. Il limite comunale occidentale è segnato dal fiume Picentino, mentre quello
orientale dal fiume Tusciano.
Lungo la fascia litoranea si estende Magazzeno, frazione composta da ville sparse, villaggi turistici,
discoteche e lidi; conosciuta anche come Lido di Pontecagnano.
Classificazione sismica: zona 2 (sismicità media), Ordinanza PCM. 3274 del 20/03/2003
Storia
Il territorio dell'odierno comune di Pontecagnano Faiano vanta una frequentazione che risale all'età
del rame (3500 - 2300 a.C.). Gli scavi archeologici hanno documentato l'esistenza di due santuari,
una porzione del centro abitato (oggi visitabile presso il Parco Archeologico) e due necropoli che
complessivamente hanno restituito circa 9000 sepolture databili in una cronologia che va dal 3500
a.C. fino all'alto Medioevo.
In fase preistorica il sito fu abitato dalle popolazioni della cultura del Gaudo tipiche della Campania
dell'età del rame. Tra il IX e l'VIII secolo a.C. emergono i classici tratti della Civiltà villanoviana tipici
dell'Etruria del tempo che sfociano nel successivo periodo Etrusco (v. Etruria campana), a cui
risalgono le iscrizioni oggi conservate al Museo Archeologico di Pontecagnano insieme a numerosi
altri reperti.
Nel IV secolo a.C. il centro viene a contatto diretto con alcune popolazioni limitrofe (Sanniti e Lucani)
e le tracce archeologiche restituiscono le influenze che le nuove culture hanno esercitato nella
società urbana. Per il periodo romano sappiamo grazie alle fonti di Plinio il Vecchio e Strabone che i
romani edificarono sul sito della città etrusco-campana, nel 268 a.C. Picentia per accogliere una
parte della tribù italica dei Picentini deportata dalle Marche. Picentia insorgerà due volte contro
Roma, al tempo di Annibale schierandosi dalla parte di quest'ultimo, fatto che porterà i romani a
fondare una nuova colonia, oggi Salerno, per controllare il territorio e i Picentini ribelli durante la
Guerra Sociale quando viene distrutta (89 d.C.). Notizie che trovano conferme nei reperti
archeologici. L'autonomia amministrativa perduta e la dispersione degli abitanti, riducono l'antico
centro a frequentazioni modeste attestate con ogni probabilità poco oltre la caduta dell'Impero
Romano. Nel 1755 Pontecagnano Faiano era ancora unito a Salerno, come si evince dal Catasto
Onciario in cui si evidenziano i luoghi antichi che porteranno alla federazione delle tre frazioni di
Ponte, Cagnano e Faiano che formeranno un comune autonomo federandosi fra loro. Dal territorio
del nuovo comune saranno escluse molte località di confine, che erano parte integrante di
Pontecagnano, che continueranno ad appartenere a Salerno ma che all'epoca rientravano nell'area
picentina.
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Cultura
Monumenti e luoghi d'interesse: Siti archeologici
• Parco Archeologico di Pontecagnano: gestito da Legambiente, è un'area verde
che
comprende parte degli scavi dell'antica Picentia.
• Museo archeologico nazionale dell'agro picentino: ospita materiale rinvenuto dagli scavi di
un antico insediamento villanoviano.
Società: Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Etnie e Minoranze Straniere
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 1.271 persone.
Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della
popolazione residente erano:
Ucraina 417 1,66%
Romania 366 1,46%
Religione
La maggioranza della popolazione è di religione cristiana di rito cattolico ; il comune appartiene alla
forania di Montecorvino Pugliano - Montecorvino Rovella - Pontecagnano - Acerno dell'Arcidiocesi
di Salerno-Campagna-Acerno, comprendente cinque parrocchie:
• Maria SS. Immacolata
• S. Antonio di Padova in S. Antonio a Picenza
• S. Benedetto in Faiano
• S. Cuore di Gesù in Farina
• SS. Corpo di Cristo
L'altra confessione cristiana presente è quella Evangelica con due comunità
• Chiesa Pentecostale Casa di Preghiera per tutti i Popoli
• Chiesa dei Fratelli
Geografia antropica
Centri abitati
Lo statuto comunale di Pontecagnano Faiano non menziona alcuna frazione. In base al 14º
Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni, i centri abitati sono:
• Corvinia, 167 abitanti, 38 m s.l.m.;
• Faiano, 3.213 abitanti, 130 m s.l.m.;
• La Picciola, 93 abitanti, 13 m s.l.m.;
• Magazzeno, 613 abitanti, 4 m s.l.m.;
• Pontecagnano, 11.240 abitanti, 28 m s.l.m.;
• Sant'Antonio, 4.386 abitanti, 35 m s.l.m..
Economia
Sul territorio comunale accanto ad aziende agroalimentari e del settore della carta sono sorti
nell'ultimo decennio numerosi centri commerciali, supermercati ed ipermercati.
(Fonte: WIKIPEDIA, voce Pontecagnano)
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Istruzione: Scuola Secondaria di 1°grado “PICENTIA”
Storia della Scuola : (date significative)
Nasce nell’ a.s. 1952/’53 come Scuola Media Autorizzata – Casa del Ragazzo
Nel 1954/’55 diviene Scuola Media Parificata nella Casa del Ragazzo - Preside Prof. M. Violante e
nell’a. s. 1955/’56 subentra il Preside – Sacerdote Padre A. Esposito
Dal 1960 acquisisce la dicitura di Prima Scuola Media Statale – PONTECAGNANO
Nel 1980 diventa Scuola Media Statale “Picentia” – PONTECAGNANO
Infine dal 2010 è Scuola Secondaria Statale di 1° grado “PICENTIA” – PONTECAGNANO FAIANO
Nel 2013 è stata oggetto di interventi di ristrutturazione.
L’intervento
Dopo 42 anni, su impulso del sindaco Ernesto Sica, lunedì 14 maggio 2013, alle ore 10.30, con una
cerimonia organizzata dall’amministrazione, sono iniziati i lavori per il plesso secondario di primo
grado, Scuola Media “PICENTIA”. L’intervento prevedeva il rifacimento dell’intonaco esterno e la
tinteggiatura delle facciate, cornicioni e frontalini; il ripristino del manto impermeabile di
copertura; il rinforzo strutturale con fibre di carbonio dei pilastri circolari al piano terra; la
realizzazione di un impianto di climatizzazione nell’atrio della scuola.
Descrizione dei locali scolastici
Il manufatto, a forma assimilabile ad una “S”, si sviluppa in due corpi di fabbrica di vario livello e due
ingressi: uno a nord-est (via Trento), l’altro a nord-ovest (via Liguria) ed un’area di pertinenza
recintata, attrezzata a verde.
Il corpo di fabbrica più basso, un solo livello, è di forma rettangolare adibito a Palestra, dotata dei
servizi necessari e a cui si può accedere anche autonomamente; infatti, spesso, è sede di gare
sportive aperte al pubblico.
Attraverso un disimpegno interno, dalla Palestra si accede all’ampio Atrio della Scuola, che si
sviluppa su Tre livelli, oltre il Piano Terra. Ivi sono alloggiate : la Presidenza, la Sala Docenti, la
Biblioteca, gli Uffici di Segreteria, l’ Office per i collaboratori scolastici ed i servizi.
L’Atrio, di forma quadrata, determina una tipologia a corte: infatti i Piani Superiori, ove trovano
collocazione le Aule Didattiche, i Laboratori, l’Aula Magna e i Servizi, presentano un
corridoio/ballatoio, di accesso ai medesimi locali, che consente l’affaccio al suddetto atrio, spesso
luogo di manifestazioni scolastiche.
L’accesso ai Piani è garantito dall’’Ascensore e da due Corpi di Scala; mentre la Scala di Emergenza è
sita lungo il lato sud-est.
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Dati Identificativi della SCUOLA
NOME DELLA SCUOLA:
SCUOLA SECONDARIA di 1° GRADO
ad Orientamento Musicale “PICENTIA”
CODICE MECCANOGRAFICO:
SAMM15000A
PEC:
[email protected]
INDIRIZZO:
Via Liguria, 1
84098 Pontecagnano Faiano (SA)
TELEFONO:
089. 383344 Segreteria
089. 383344 Fax
089. 385075 Presidenza
E-MAIL:
SAMM15000A @istruzione.it
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Premessa
Il POF (Piano dell’Offerta Formativa DPR 275/99), previsto dal vigente regolamento
dell’autonomia scolastica, è il documento che definisce i principi ispiratori, le linee programmatiche
generali del servizio offerto dall’Istituzione Scolastica e sul quale si fonda tutto l’impegno educativo
e didattico della Scuola.
Il POF è un documento di:
mediazione tra le prescrizioni a livello nazionale, le risorse della Scuola e la realtà locale;
programmazione delle scelte culturali, formative e didattiche, nel quadro delle finalità del
Sistema Nazionale;
progettazione di attività curriculari ed extra-curriculari che mirano ad ampliare ed arricchire
l’offerta formativa;
identità dell’Istituto che definisce il quadro delle scelte e delle finalità di politica scolastica;
riferimento che regola la vita interna dell’Istituto ed organizza le proprie risorse (organico,
attrezzature e spazi);
impegno di cui la Scuola si fa carico nei riguardi del personale, dell’utenza e del territorio.
Il POF è un documento che viene, di norma, rivisto annualmente in alcune sue parti. Può
essere aggiornato, ogni qualvolta risulti necessario, dagli organi dell’Istituto per la parte di loro
competenza, anche raccogliendo e valutando eventuali sollecitazioni e indicazioni di tutte le
componenti della comunità scolastica, degli enti locali e delle associazioni operanti sul territorio.
Il Progetto Educativo ed il Piano dell’Offerta Formativa, insieme al Patto Educativo di
Corresponsabilità, costituiscono il Contratto formativo che è conservato agli atti della Scuola.
Il Percorso d'apprendimento nella Secondaria di 1° Grado
La scuola secondaria di 1° grado porta a compimento il I° ciclo dell'istruzione, accompagnando gli
alunni:
• Nell'acquisizione dell'alfabetizzazione di base della cultura.
• Nella promozione della pratica consapevole della cittadinanza attiva (senso di responsabilità ed
etica della responsabilità)
• Nell'elaborazione del senso della propria esperienza (orientamento)
Lo studente è al centro dell'azione didattica. Le sue abilità e capacità potenziali si devono
trasformare in competenze effettive.
Un ragazzo è riconosciuto "competente" quando, facendo ricorso a tutte le capacità di cui
dispone, utilizza le conoscenze (Saperi) e le abilità (Saper fare) apprese per agire, in una
determinata situazione, in modo personale e adeguato con lo scopo di rispondere a un bisogno,
risolvere un problema, eseguire un compito, realizzare un progetto.
Linee di indirizzo, finalità e scelte educative della Scuola
Linee di indirizzo individuate dal Consiglio d’Istituto:
Educazione alla cittadinanza attiva
Approfondimento dell’area linguistica
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Educazione scientifico-ambientale ed educazione alla salute
Potenziamento delle attività psico-motorie e ginnico-sportive
Handicap, disagio, accoglienza, accettazione della diversità
Continuità e orientamento
Potenziamento dell’ambito tecnologico
Finalità generali dell'Offerta Formativa:
Elevare il livello di educazione e di istruzione personale
Potenziare la capacità di partecipare ai valori della cultura, della civiltà e della convivenza sociale,
contrastando la violenza fisica, i soprusi, l’emarginazione.
Favorire l’integrazione, la collaborazione e la solidarietà
Migliorare nell’allievo la consapevolezza di sé, delle proprie capacità e potenzialità
Sviluppare la motivazione e gli strumenti che consentano l’istruzione e la formazione per tutto
l’arco della vita
Coinvolgere le famiglie nel processo formativo
Scelte educative della Scuola
Educare all’affettività supportando gli alunni nella costruzione di una propria identità.
Contribuire a colmare le differenze sociali e culturali che limitano il pieno sviluppo della persona.
Supportare le famiglie nella costruzione di una genitorialità adeguata ai bisogni di crescita dei
figli.
Adottare percorsi formativi che tengano conto dei bisogni socio-culturali.
Offrire a tutti il successo formativo secondo le esigenze di ciascuno ai fini delle sviluppo delle
competenze.
Promuovere attività curriculari ed extracurriculari attraverso percorsi finalizzati all’acquisizione
di competenze specifiche.
Integrare gli alunni diversamente abili.
Educare alla legalità e alla solidarietà.
Valorizzare le risorse presenti nel territorio per conoscere le radici storico-culturali.
Guidare gli alunni verso scelte consapevoli.
Aprire la scuola al territorio per attività mirate alla promozione culturale, sociale e civile.
Migliorare la qualità dei servizi.
Attivare ed aderire a reti territoriali.
Promuovere la formazione dei docenti nell’ottica dell’innovazione.
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Organizzazione della scuola
Risorse Umane
Esterne
Interne
Dirigente Scolastico
Famiglie
Docenti
Scuole
Collaboratori
Parrocchie
Direttore Amministrativo
Associazioni
Assistenti
Centri Culturali
Studenti
Volontariato
Strumentali
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Biblioteca
Lab. multimediali
Aula video
Lab. artistico
Lab. musicale
Lab. Scientifico/Tecnologico
7.
8.
9.
10.
11.
12.
Aule a piano per sostegno
Palestra
Spazi esterni
Biblioteca
Sala docenti
Archivio
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Staff Dirigenziale
Dirigente Scolastico
Prof.ssa Silvana D’Aiutolo
Vicario
II Collaboratore
Prof.ssa Giovanna Masturzo
Prof.ssa Patrizia Pecoraro
Funzioni Strumentali
Area 1
Area 2
Area 3
Area 4
Prof. Galdo
Prof.ssa Palumbo
Prof.ssa Sica
Prof. Pastore
Prof. Starace
Prof.ssa Sorrentino
Prof. ssa Rufolo
Prof.ssa Vitale
Prof. Gioiello
Prof. D’Onofrio
Prof.ssa Schena
Collegio Docenti
N° 58 Docenti
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Staff Amministrativo
D.S.G.A.
Rosanna Cappetta
Collaboratori Scolastici
Assistenti Amm.vi
Di Stasio Ornella
Giulio Generoso
Tomeo Giovanni
D’Acunto Angela
Gizzi Giulia
Cavallo
Concetta (td)
D’Auria Angela
Gaudino Pietro
Pinto M. Antonietta
Le Caldare Concetta
Scaramella Teresa
STUDENTI
N. 588
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Calendario delle festività e degli esami per l’anno 2014/2015
Prot n.608 O.M. n.43 del 6 agosto 2015
Il Ministro dell’Istruzione,dell’Università e della Ricerca
VISTO l’art. 138 del Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112, che delega alle Regioni la
determinazione del calendario scolastico;
RITENUTO che, ferma restando la delega sopra richiamata, è propria del Ministero dell’Istruzione,
Università e Ricerca la competenza relativa:
- alla determinazione, per l’intero territorio nazionale, della data della prova scritta, a carattere
nazionale, compresa nell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione (prova di cui all’articolo
11, comma 4-ter del decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59);
- alla determinazione, per l’intero territorio nazionale, della data di inizio (prima prova) dell’esame di
Stato conclusivo dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore;
- alla determinazione del calendario delle festività a rilevanza nazionale;
VISTO l’art. 74, comma 2, del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297 e successive modificazioni, per il
quale “Le attività didattiche, comprensive anche degli scrutini e degli esami, e quelle di aggiornamento,
si svolgono nel periodo compreso tra il 1° settembre ed il 30 giugno con eventuale conclusione nel
mese di luglio degli esami di maturità”;
VISTA l’ordinanza ministeriale 8 agosto 2013, n. 696 (Calendario delle festività e degli esami per l’anno
2013/2014);
VISTO l’art. 184, commi 2 e 3, del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297 e successive modificazioni,
per i quali “L'esame di licenza media si sostiene in un'unica sessione con possibilità di prove suppletive
per i candidati assenti per gravi e comprovati motivi. Le prove suppletive devono concludersi prima
dell'inizio delle lezioni dell'anno scolastico successivo”;
VISTO il Decreto Legge 13 agosto 2011, n.138, convertito con modificazioni dalla Legge n.148/2011, il
quale prevede all’art.1, comma 24, alcune disposizioni sulle celebrazioni e le festività, concernenti
anche la determinazione annuale delle date delle festività dei Santi Patroni;
VISTO il Decreto Legge 13 agosto 2011, n.138, convertito con modificazioni dalla Legge n.148/2011, il
quale prevede all’art.1, comma 24, alcune disposizioni sulle celebrazioni e le festività, concernenti
anche la determinazione annuale delle date delle festività dei Santi Patroni;
CONSIDERATO che le disposizioni sulle celebrazioni e le festività di cui al citato art.1, comma 24, del
Decreto Legge n.138/2011, convertito con modificazioni dalla Legge n.148/2011, sono attuate con
apposto D.P.C.M.;
ATTESO che il D.P.C.M. di cui trattasi non risulta ancora emanato;
RITENUTO pertanto che fino all’emanazione del D.P.C.M., sono confermate le date delle festività dei
Santi Patroni determinate secondo la normativa precedente all’articolo 1, comma 24, del Decreto legge
13 agosto 2011,n.138, convertito con modificazioni dalla Legge n.148/2011;
15
VISTO il D.P.R. 29 ottobre 2012, n.263, Regolamento recante norme generali per la ridefinizione
dell’assetto organizzativo didattico dei Centri d’istruzione per gli adulti, ivi compresi i corsi serali, a
norma dell’articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008,n.112, convertito con modificazioni,
dalla legge 6 agosto 2008,n.133;
VISTA la Circolare n.36 del 10 aprile 2014 – Istruzioni per l’attivazione dei Centri provinciali per
l’istruzione degli adulti (CPIA) e per la determinazione delle dotazioni organiche dei percorsi di
istruzione degli adulti di primo livello [art.4, comma1, lett. a)], di alfabetizzazione e apprendimento
della lingua italiana [art.4, comma1, lett. c)] e di secondo livello [art.4, comma1, lett.b)].
TENUTO CONTO che, allo stato attuale, il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione non può rendere
il prescritto parere, in quanto il regime di proroga, ai sensi dell’art.14 del decreto legge n.216 del 29
dicembre 2011, convertito nella legge n.14 del 24 febbraio 2012, è cessato alla data del 31 dicembre
2012; considerato che l’Organo collegiale nazionale, che avrebbe dovuto sostituire il Consiglio
Nazionale della Pubblica Istruzione, previsto dalla normativa vigente è il Consiglio superiore della
pubblica istruzione – peraltro non ancora costituito - di cui al d.lgs. 30 giugno 1999, n.233, Riforma degli
organi collegiali della scuola, in attuazione dell’art.21 della legge n.59/97;
ATTESA l’’esigenza di procedere agli adempimenti sopra menzionati per l’anno scolastico 2014/2015.
ORDINA
Art. 1 - La prova scritta, a carattere nazionale, nell’ambito dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo
di istruzione si svolge, per l’anno scolastico 2014/2015, per l’intero territorio nazionale ed in sessione
ordinaria il giorno 19 giugno 2015 con inizio alle ore 8.30; in prima e seconda sessione suppletiva potrà
essere espletata il giorno 24 giugno 2015 e il giorno 2 settembre 2015 con inizio alle ore 8.30
Art. 2 – In attesa della emanazione dei provvedimenti di cui all’art. 6 del Decreto del Presidente della
Repubblica 29 ottobre 2012, n. 263, si fa riserva di fornire istruzioni in relazione all’esame di Stato
conclusivo del primo periodo didattico dei percorsi di I livello – finalizzato al conseguimento del titolo di
studio conclusivo del primo ciclo di istruzione – per gli studenti iscritti e frequentanti i Centri Territoriali
Permanenti per l'istruzione e la formazione in età adulta (CTP) e i Centri Provinciali per l’istruzione degli
adulti (CPIA). In ogni caso, l’esame di Stato conclusivo del primo periodo didattico dei percorsi di I livello
per gli studenti iscritti e frequentanti i Centri Territoriali Permanenti per l'istruzione e la formazione in
età adulta e i Centri Provinciali per l’istruzione degli adulti si effettua in via ordinaria al termine
dell’anno scolastico con esonero dalla somministrazione per l’anno scolastico 2014/2015 della prova
nazionale da parte dell'INVALSI.
Art. 3 – L’esame di Stato conclusivo dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado, per
l’anno scolastico 2014-2015 ha inizio, per l’intero territorio nazionale, con la prima prova scritta, il
giorno 17 giugno 2015 alle ore 8.30.
La prima prova scritta suppletiva verrà svolta il giorno 1 luglio 2015 alle ore 8.30.
Art. 4 - Il calendario delle festività, in conformità alle disposizioni vigenti, relative all’anno
scolastico, 2014-2015 è il seguente:
tutte le domeniche; il 1° novembre, festa di tutti i Santi;
l’8 dicembre, Immacolata Concezione;
il 25 dicembre, Natale;
il 26 dicembre;
16
il 1° gennaio, Capodanno;
il 6 gennaio, Epifania;
il giorno di lunedì dopo Pasqua;
il 25 aprile, Anniversario della Liberazione;
il 1° maggio, festa del Lavoro;
il 2 giugno, festa nazionale della Repubblica;
la festa del Santo Patrono.
CALENDARIO FESTIVITA’REGIONE CAMPANIA
- Inizio lezioni 15 settembre 2014
- Termine lezioni 10 giugno 2015
- 2 novembre 2014, commemorazione dei defunti;
- vacanze natalizie: dal 22 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015;
- 17 febbraio 2015, ultimo giorno di Carnevale;
- vacanze pasquali: dal 2 aprile al 7 aprile 2015.
IL COLLEGIO DOCENTI HA DELIBERATO LA SOSPENSIONE DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE NEI SEGUENTI GIORNI:
- 16 febbraio 2015,lunedi’precedente al Carnevale .
- 2 maggio 2015 ,sabato tra due giorni festivi.
Il Collegio dei Docenti ha definito la seguente divisione dell’anno scolastico:
- 1° quadrimestre: dal 15 settembre 2014 al 31 gennaio 2015
- 2° quadrimestre dal 1 febbraio 2015 al 31 maggio 2015.
ORARIO ATTIVITA’ DIDATTICHE
L’orario della giornata viene suddiviso nel modo seguente per tutte le classi:
1a ora
2 a ora
3 a ora
4 a ora
8.20 - 9.20
9.20 - 10.20
10.20 - 11.20
11.20 - 12.20
5 a ora
12.20 - 13.20
Alle ore 10,10 è previsto un intervallo di 10 minuti con sorveglianza effettuata dal docente presente in
quell’ora in classe. Al termine delle lezioni, ciascuna classe sarà accompagnata dal docente dell’ultima ora fino ai
cancelli che delimitano il piazzale che circonda l’edificio scolastico.
Si precisa che le classi del corso C, del corso F, la 3B, la 3E, la 3H, la 2I e gli allievi presenti nei laboratori, usciranno
dal cancello che dà su via Toscana; le classi del corso A, del corso D, del corso G, la 1B, la 2B, la 1E, la 2E, la 1H, la
2H, usciranno dal cancello che dà su via Trento.
I rientri pomeridiani per gli allievi ammessi alla frequenza del corso di strumento musicale
per il corrente a. s., avranno inizio alle ore 13:20 secondo l’orario comunicato dai docenti agli alunni ed alle
famiglie interessate, come da allegato G.
17
Piano Annuale degli Impegni Collegiali
a. s. 2014/2015
Il Piano Annuale è redatto dal Dirigente Scolastico ed è uno dei quattro documenti di interesse generale
che riguardano l’attività della Scuola “PICENTIA”.
Gli altri sono: la Carta dei Servizi, il Piano dell’Offerta Formativa e il Programma Annuale (bilancio di istituto)
Il Piano Annuale delle Attività rappresenta il documento ufficiale degli impegni di ciascuno dei soggetti che
costituiscono la nostra comunità scolastica. Esso intende soddisfare, in particolare, la necessità di definire una
programmazione annuale e di comunicarla per tempo al personale scolastico, agli studenti e ai genitori.
Nel caso del personale docente, la programmazione annuale garantisce a ciascuno il diritto di conoscere
con congruo anticipo i propri impegni di servizio e, allo stesso tempo, impegna tutti a rispettare il calendario,
non sovrapponendo alle date fissate iniziative personali o professionali nel corso dell’anno scolastico.
Va comunque ricordato che le riunioni in calendario rappresentano una rilevante quota degli obblighi di
servizio ma non li esauriscono.
PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA' A.S. 2014/2015
SETTEMBRE 2014
Giornate d'incontri
Attività
1 Lunedì
ore 9.00 - 12.00
3
Mercoledì
4 Giovedì
ore 9.00 - 12.00
5 Venerdì
ore 9.00 - 12.00
8 Lunedì
ore 9.00 - 12.00
Predisposizione sorteggio alunni classi
prime
Programmazione della formazione sull'uso
delle LIM
Sorteggio allievi classi
prime
Formazione sull'uso delle
LIM
Riunione per dipartimenti
10
Mercoledì
ore 9.00 - 12.00
Collegio Docenti o.d.g.
ore 16.30 - 18.30
1) Nomina dei collaboratori del Dirigente
Scolastico.
2) Assegnazione dei docenti
alle classi.
3) Nomina dei docenti coordinatori delle
classi.
4) Divisione temporale dell’anno
scolastico.
5) Definizione delle aree per le funzioni
strumentali.
6) Commissioni di lavoro: composizione
e delibera.
7) Accoglienza degli allievi delle prime
classi
8) Composizione comitato di valutazione anno di prova dei
docenti.
9) Assegnazione n° 4 ore di Arte e n° 3
ore di Inglese.
10) Varie ed eventuali.
12 Venerdì
ore 9.00 - 12.00
15 Lunedì
ore 8.20 - 13.20
26 Venerdì
ore 13.30 - 15.30
Elaborazione delle prove
d'ingresso
Inizio attività
didattiche
Collegio Docenti o.d.g.
18
1)
Nomina delle Funzioni Strumentali al
POF
2)
Delibera del piano annuale
delle attività
3)
Nomina dei responsabili dei
laboratori
4)
Nomina dei referenti alla salute, all’ambiente, alla
legalità, alla sicurezza
5)
Ampliamento dell’Offerta
Formativa
6)
Approvazione del regolamento sui viaggi
d’istruzione
7)
Proposte viaggi d’istruzione con individuazione dei docenti
accompagnatori
8)
Predisposizione progetto
intercultura
9)
Commissioni lavoro: composizione e
delibera
10)
Comitato organo di
controllo
11)
Proposta sospensione attività didattiche (16 febbraio e 2
maggio 2015)
12)
Calendarizzazione
legge 104
13)
Varie ed eventuali
OTTOBRE 2014
Consigli di
classe
6 Lunedì
o.d.g.
1) Analisi della situazione iniziale
2) Programmazioni Disciplinari e Programmazione
Concordata
3) Presentazione Piani di Studio Personalizzati per alunni
BES
4) Piano Viaggi d'Istruzione e Uscite Didattiche
16
Giovedì
dalle ore 13.30 alle ore 14.00
classe 1°A
dalle ore 14.00 alle ore 14.30
classe 2°A
dalle ore 14.30 alle ore 15.00
classe 3°A
dalle ore 15.00 alle ore 15.30
classe 1°B
dalle ore 15.30 alle ore 16.00
classe 2°B
dalle ore 16.00 alle ore 16.30
classe 3°B
dalle ore 16.30 alle ore 17.00
classe 1°C
dalle ore 17.00 alle ore 17.30
classe 2°C
dalle ore 17.30 alle ore 18.00
classe 3°C
ore 16.30
classe
1°E
classe
2°E
classe
3°E
classe
1°D
classe
2°D
classe
3°D
classe
1°F
classe
2°F
classe
3°F
classe
1°G
classe
2°G
classe
3°G
classe
1°H
classe
2°H
classe
3°H
classe 2°I
Elezione dei rappresentanti della componente genitori dei consigli di classe a.s.2014/2015
1) Incontro dei coordinatori di classe con i genitori
2) Assemblea dei genitori per le elezioni
3) Costituzione del seggio elettorale - ore 17.00
4) Votazioni dalle ore 17.00 alle ore 18.30
5) Termine delle operazioni alle ore 19.00
19
21
Martedì
ore 13.30
Collegio
Docenti
o.d.g.
1) Approvazione POF
2) Ratifica nomine F.S.
3) Ratifica nomine rappresentanti della componente genitori neo
eletti
4) Ratifica nomine RLS
5) Ratifica Piano Viaggi d'Istruzione e Uscite didattiche
6) Conferma Modulo d'Iscrizione cartaceo e on line
7) Conferma nomina referente CSS
8) Conferma nomima referente INVALSI
9) GLH
23
Giovedì
24
Venerdì
ore 9.00 12.00
ore 9.00 - 12.30
Incontro
GLH
Incontro
GLH
NOVEMBRE 2014
26 Mercoledì
Consigli di classe con i rappresentanti dei genitori
1) Andamento didattico disciplinare
2) Verifica del lavoro svolto
e ipotesi di lavoro futuro
3) Insediamento
rappresentanti dei genitori ultimi 15 minuti
4) Varie
dalle ore 14.00 alle ore
14.45
dalle ore 14.45 alle ore
15.30
dalle ore 15..30 alle ore
16.15
dalle ore 16.15 alle ore
17.00
dalle ore 17.00 alle ore
17.45
dalle ore 17.45 alle ore
18.30
dalle ore 18.30 alle ore
19.15
dalle ore 19.15 alle ore
20.00
dalle ore 20.00 alle ore
20.45
classe
1°A
classe
2°A
classe
3°A
classe
1°B
classe
2°B
classe
3°B
classe
1°C
classe
2°C
classe
3°C
classe
1°E
classe
2°E
classe
3°E
classe
1°D
classe
2°D
classe
3°D
classe
1°F
classe
2°F
classe
3°F
classe
1°G
classe
2°G
classe
3°G
classe
1°H
classe
2°H
classe
3°H
classe
2°I
DICEMBRE 2014
9 Martedì
ore 15.00 - 17.30
10 Mercoledì
ore 15.00 - 17.30
16 Martedì
ore 16.30 - 18.30
Corsi
A-B-CD
E-F-GH -I
GENNAIO 2015
15 Giovedì
ore 16.30 - 18.30
22 Giovedì
Scrutinio 1°
quadrimestre
Classe 1 A (ore 13.30 - 14.15)
Classe 2 A (ore 14.15 - 15.00)
Classe 1 C (ore 15.45 16.30)
Classe 2 C (ore 16.30 17.15)
20
Classe 3 A (ore 15.00 - 15.45)
23 Venerdì
Scrutinio 1°
quadrimestre
Classe 1 B (ore 13.30 - 14.15)
Classe 2 B (ore 14.15 - 15.00)
Classe 3 B (ore 15.00 - 15.45)
26 Lunedì
Scrutinio 1°
quadrimestre
Classe 1 H (ore 13.30 - 14.15)
Classe 2 H (ore 14.15 - 15.00)
Classe 3 H (ore 15.00 - 15.45)
27 Martedì
Scrutinio 1°
quadrimestre
Classe 1 E (ore 13.30 - 14.15)
Classe 2 E (ore 14.15 - 15.00)
Classe 3 E (ore 15.00 - 15.45)
Classe 3 C (ore 17.15 18.00)
Classe 1 D (ore 15.45 16.30)
Classe 2 D (ore 16.30 17.15)
Classe 3 D (ore 17.15 18.00)
Classe 1 G (ore 15.45 16.30)
Classe 2 G (ore 16.30 17.15)
Classe 3 G (ore 17.15 18.00)
Classe 2 I (ore 18.00 18.45)
Classe 1 F (ore 15.45 16.30)
Classe 2 F (ore 16.30 17.15)
Classe 3 F (ore 17.15 18.00)
FEBBRAIO 2015
5
Giovedì
6
Venerdì
Consegna schede 1° quadrimestre
di classe
Consegna schede 1° quadrimestre
di classe
solo i coordinatori
corsi
solo i coordinatori
corsi
A-B-C-D
E-F-G-H
-I
MARZO 2015
12
Giovedì
Consigli di classe
o.d.g.
Andamento didattico - disciplinare
Verifica del lavoro svolto e ipotesi di lavoro futuro
Ritiro alunni dalla frequenza scolastica
Varie
dalle ore 13.30 alle ore 14.00
classe 1°A
dalle ore 14.00 alle ore 14.30
classe 2°A
dalle ore 14.30 alle ore 15.00
classe 3°A
dalle ore 15.00 alle ore 15.30
classe 1°B
dalle ore 15.30 alle ore 16.00
classe 2°B
dalle ore 16.00 alle ore 16.30
classe 3°B
dalle ore 16.30 alle ore 17.00
classe 1°C
dalle ore 17.00 alle ore 17.30
classe 2°C
dalle ore 17.30 alle ore 18.00
classe 3°C
classe
1°E
classe
2°E
classe
3°E
classe
1°D
classe
2°D
classe
3°D
classe
1°F
classe
2°F
classe
3°F
classe 1°G
classe 2°G
classe 3°G
classe 1°H
classe 2°H
classe 3°H
classe 2°I
21
APRILE 2015
17
Venerdì
Consigli di classe con i rappresentanti dei genitori
o.d.g.
Andamento didattico - disciplinare
Verifica del lavoro svolto e ipotesi di lavoro futuro
Proposte di adozione di nuovi libri
di testo
Varie
dalle ore 14.00 alle ore 14.45
classe 1°A
dalle ore 14.45 alle ore 15.30
classe 2°A
dalle ore 15..30 alle ore 16.15
classe 3°A
dalle ore 16.15 alle ore 17.00
classe 1°B
dalle ore 17.00 alle ore 17.45
classe 2°B
dalle ore 17.45 alle ore 18.30
classe 3°B
dalle ore 18.30 alle ore 19.15
classe 1°C
dalle ore 19.15 alle ore 20.00
classe 2°C
dalle ore 20.00 alle ore 20.45
classe 3°C
classe
1°E
classe
2°E
classe
3°E
classe
1°D
classe
2°D
classe
3°D
classe
1°F
classe
2°F
classe
3°F
classe 1°G
classe 2°G
classe 3°G
classe 1°H
classe 2°H
classe 3°H
classe 2°I
MAGGIO 2015
8 Venerdì
ore 15.00 17.30
ore 15.00 17.30
2° Incontro Scuola Famiglia
2° Incontro Scuola Famiglia
12 Martedì
ore 13.30
Collegio docenti
7 Giovedì
Corsi
A-B-D-E-F
Corsi
C-G-H-I
o.d.g.
Adozione libri di
testo
Monitoraggio stato progetti e
attività
Adempimenti di
fine anno
Varie
22
GIUGNO 2015
Scrutini finali
9 Martedì
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
10 Mercoledì
ore 8.30 3A 9.30
ore 9.30 3B 10.30
ore 10.30 3C 11.30
ore 11.30 3D 12.30
ore 12.30 3E 13.30
ore 14.00 3F 15.00
3
ore 15.00 G 16.00
ore 16.00 3H 17.00
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
Classe
11 Giovedì
1
A
2
A
1
B
2
B
1
C
2
C
ore 8.30 9.30
ore 9.30 10.30
ore 10.30 11.30
ore 11.30 12.30
ore 12.30 13.30
ore 13.30 14.30
12 Venerdì
Classe
1
D
2
D
Classe
1E
Classe
2E
Classe
1F
Classe
2F
Classe
ore 8.30 9.30
ore 9.30 10.30
ore 10.30 11.30
ore 11.30 12.30
ore 12.30 13.30
ore 13.30 14.30
Classe
1
G
2
G
1
H
2
H
Classe
2I
Classe
Classe
Classe
ore 8.30 9.30
ore 9.30 10.30
ore 10.30 11.30
ore 11.30 12.30
ore 12.30 13.30
Riunione preliminare
13 Sabato
ore
esami
N.B. Il presente documento potrà essere modificato, in corso d'anno scolastico, nei tempi e/o nei giorni, per far fronte a
eventuali esigenze sopravvenute.
Il Dirigente
Scolastico
Dott.ssa D'Aiutolo Silvana
N.B. Le date degli impegni, in caso di necessità, sono soggette a modifiche. I tempi e i giorni dei consigli
potranno essere infatti variati in caso di sovrapposizione di orario da parte dei docenti impegnati in altre
scuole.
23
Assegnazione Docenti alle Classi
MASTURZO G.
RANIERI C.C.
PALUMBO A.
SICA L.
MORI S.
ROGATO R.
ITALIANO
3^ A 10h (6 It. + 2 St. - Citt.+ 2 Geo)
3^ B 10h (6 It. + 2 St. - Citt.+ 2 Geo)
1^ B 10h (6 It. + 2 St. - Citt.+2 Geo)
2^ C 8 h (6 It. + 2 St. - Citto)
3^ C 1 0 h (6 It. + 2 St. - Citt. + 2 Geo)
2^ D 10h (6 It. + 2 St. - Citt.+ 2 Geo)
SESSA C.
ERRA A.M.
ANASTASIO M.R.
PASTORE R.
GALDO T.
ROSCIANO A.L.
ERRICO L.
GAUDIOSO M.
1^ E 8h (6 It. + 2 St. - Citt.)
1^ F 8h (6 It. + 2 St. - Citt.)
3^ G 10h (6 It. + 2 St. - Citt.+ 2 Geo)
1^ G 10h (6 It. + 2 St. - Citt.+ 2 Geo)
1^ H 8h (6 It. + 2 St. - Citt.)
1^D 6 h (6 It) – 1E^2h (2Geo)
3^ H 10h (6 It. + 2 St. - Citt.+ 2 Geo)
3^ D 10h (6 It. + 2 St. - Citt.+ 2 Geo)
2^ A 8h (6 It. + 2 St. - Citt.)
1^ A 8h (6 It. + 2 St. - Citt.)
2^ B 8h (6 It. + 2 St. – Citt.)
3^ E 1 0 h (6 It. + 2 St. - Citt. +2 Geo)
1^ C 8 h (6 It. + 2 St. - Citt)
1^ D 4 h (2 St. - Citt. + 2 Geo)1^ A 2h (2 Geo) 2A^ 2h (2 Geo)
2^ E 10h (6 It.+ 2 St. - Citt. + 2 Geo)
2^ F 10h (6 It.+ 2 St. - Citt. + 2 Geo)
2^ G 8h (6 It. + 2 St. - Citt.)
1^ C-2^ C- 1^ H- 2^ G (2h Geo)
2^ H 10h (6 It. + 2 St. - Citt.+ 2 Geo)
2^ I 10h (6 It. + 2 St. - Citt.+ 2 Geo)
1^F - 2^ B - 3^ F- (2h Geo)
3^ F 8h (6 It. + 2 St. - Citt.)
MATEMATICA
1^ A - 2^ A - 3^ A
1^ B - 2^ B - 3^ B
1^ C - 2^ C - 3^ C
1^ D - 2^ D - 3^ D
1^ E - 2^ E - 3^ E
1^ F - 2^ F - 3^ F
1^ G - 2^ G - 3^ G
1^ H - 2^ H - 3^ H
2^I
LA ROCCA R.
CILIENTO M.
PECORARO P.
COCCARO L.
TADDDEO M.R.
FERRARO R.
CAPRA F.
SPINELLA S.
MAFFIA
INGLESE
ORLANDO A.M.
ROSSI M.G.
SCHENA L.
SORRENTINO A.
ORLANDO A.M.
1^ - 2^ - 3^ A
1^ - 2^ - 3^ C
1^ - 2^ - 3^ E
1^ - 2^ - 3^ G
2^ I
SARNICOLA T.M.
GAROFALO F.
LAMBIASE L.
FRANCESE
1^ - 2^ - 3^ A
1^ - 2^ - 3^ B
1^ - 2^ - 3^ D
1^ - 2^ - 3^ E
1^ - 2^ - 3^ G
1^ - 2^ - 3^ H
PARISI I.
STARACE A.
MASTROCINQUE L.A.M.
1^ - 2^ - 3^ A
1^ - 2^ - 3^ D
1^ - 2^ - 3^ F
TECNOLOGIA
1^ - 2^ - 3^ B
1^ - 2^ - 3^ E
1^ - 2^ - 3^ G
1^ - 2^ - 3^ B
1^ - 2^ - 3^ D
1^ - 2^ - 3^ F
1^ - 2^ H; 3^ H
1^ - 2^ - 3^ C
2^I
1^ - 2^ - 3^ F
1^ - 2^ - 3^ C
2^I 1^ - 2^ - 3^ H
24
ARTE E IMMAGINE
1^ - 2^ - 3^ B
1^ - 2^ - 3^ E
1^ - 2^ - 3^ C
1^ - 2^ - 3^ F
SANTORO V.
CAROTENUTO P.
VOLPE
CIOFFI M.C.
1^ - 2^ - 3^ A
1^ - 2^ - 3^ D
1^ - 2^ - 3^ G
1^ - 2^ - 3^ H - 2 ^ I
D’ONOFRIO G.
DI GREGORIO G.
FLORIO T.
1^ - 2^ - 3^ A
1^ - 2^ - 3^ D
1^ - 2^ - 3^ G
MUSICA
1^ - 2^ - 3^ B
1^ - 2^ - 3^ E
1^ - 2^ - 3^ H
1^ - 2^ - 3^ C
1^ - 2^ - 3^ F
2^I
VESSA R
PALAZZO R.
D’AMATO S.
1^ - 2^ - 3^ A
1^ - 2^ - 3^ D
1^ - 2^ - 3^ G
SC. MOTORIE
1^ - 2^ - 3^ B
1^ - 2^ - 3^ E
1^ - 2^ - 3^ H
1^ - 2^ - 3^ C
1^ - 2^ - 3^ F
2^I
COTUGNANOM.G.
CRISCUOLO A.
RELIGIONE
CORSI A, B, C, D, E, F
CORSI G, H, 2^I
SOSTEGNO
MIELE G.
SILVESTR I F.
BOLOGNESI M.T.
RUFOLO A.
PERRUCCI F.
VITALE A.
GIOIELLO
REALACCi
2^ C ( 9h) -1^ F ( 9h)
3^D (18)
2^F (9h)-1^H(9h)
3^ G (9h ) – 3^ H (9h)
1^ A(9h) -1^C(9h)
2^ G( 18h)
3^ E (18h)
1^ B (9h)-
MAROTTA M.
GRECO FRANCESCO
STUMENTO MUSICALE
CHITARRA ( IA;D;E;G;H) (IIA;B;D;E) ( IIIB;C;D;E;H)
SASSOFONO
(I A;D;E;F;G;H) (II B;E;H) (IIIA;D;E;F;H)
DE CHIARA L.
ROSELLI FABIO
PIANOFORTE ( I A;B;D;E;F) (II A;D;E;F;G;I) (III A;B;C)
PERCUSSIONI (IB;C;D;E;F;G) (II A;C;F;I;H) (III A;B;C;D;G)
25
Dotazioni tecnologiche e Laboratori
Dall’anno scolastico 2014/15 ogni aula è dotata di L.I.M. , laptop e cassetta di sicurezza. Inoltre, è
stato attivato il laboratorio tecnologico dotato di L.I.M. e tredici laptop; è stato anche rinnovato il
laboratorio di informatica fornito anch’esso di L.I.M.
I docenti responsabili dei laboratori sono:
Laboratorio informatico/ tecnologico
Laboratorio scientifico
Laboratorio musicale
Laboratorio arte
PROF.
PROF.ssa
PROF.
PROF.
STARACE ANDREA
LA ROCCA RITA
DI GREGORIO GIORGIO
SANTORO VINCENZO
I docenti referenti alle aree salute,ambiente,legalità, sicurezza e al progetto Trinity sono :
Referente alla salute
Referente all’ambiente
Referente alla legalità
Referente alla sicurezza
Referente al Trinity
PROF.ssa
PROF.
PROF.ssa
PROF.
PROF.ssa
COCCARO LIDIA
D’ONOFRIO GIANFRANCO
RANIERI CHIARA C.
GALDO TOMMASO
ROSSI M.G.
Del Comitato per la valutazione dell’anno di prova dei docenti neo immessi in ruolo fanno
parte :
PROF.ssa
PROF.ssa
PROF.ssa
PROF.
ERRA ANNAMARIA
GAUDIOSO MARIA
RANIERI CHIARA C.
DI GREGORIO GIORGIO
26
Docenti Consigli di Classe
Corso A
1a
2a
Lettere: Ranieri Chiara C.(coord.)
Sc. Matematiche: La Rocca Rita
Lettere: Masturzo Giovanna.
Sc. Matematiche: La Rocca Rita
(c o o r d i n a t o r e )
Inglese: Orlando Anna Maria
Francese: Sarnicola Teresa M.
Sostegno : P e r r u c c i F .
Inglese: Orlando Anna Maria
Francese: Sarnicola Teresa M.
Tecnologia: Parisi Immacolata
Arte Immagine: Santoro Vincenzo
Musica: D’Onofrio Gianfranco
Religione: Cotugnano Maria G.
Scienze Motorie: Vessa Raffaela
Pianoforte:D e C h i a r a L .
Percussioni:Roselli F.
Chitarra: Marotta M.
Pianoforte:D e C h i a r a L .
Sassofono: Greco F.
Chitarra: M a r o t t a M .
Tecnologia: Parisi Immacolata
Arte Immagine: Santoro Vincenzo
Musica: D’Onofrio Gianfranco
Religione: Cotugnano Maria G
Scienze Motorie: Vessa Raffaela
3a
Lettere: Masturzo G.(coord.)
Inglese: Orlando Anna Maria
Tecnologia: Parisi Immacolata
Musica: D’Onofrio Gianfranco
Scienze Motorie: Vessa Raffaela
Pianoforte: De Chiara L.
Percussioni:Roselli F.
Sc. Matematiche: La Rocca Rita
Francese: Sarnicola Teresa M.
Arte Immagine: Santoro Vincenzo
Religione: Cotugnano Maria G.
Sassofono: Greco F.
27
Corso B
1a
2a
Lettere: Palumbo Antonetta
Sc. Matematiche: Ciliento Matilde
(coord.)
Lettere: Palumbo
Antonietta(coord.)
Lettere: Errico Laura
Sc. Matematiche: Ciliento Matilde
Inglese: Orlando Anna Maria
Francese: Sarnicola Teresa M.
Tecnologia: Parisi Immacolata
Arte Immagine: Santoro Vincenzo
Musica: D’Onofrio Gianfranco
Religione: Cotugnano Maria G.
Scienze Motorie: Vessa Raffaela
Inglese: Orlando Anna Maria
Francese: Sarnicola Teresa M.
Tecnologia: Parisi Immacolata
Arte Immagine: Santoro Vincenzo
Musica: D’Onofrio Gianfranco
Religione: Cotugnano Maria G
Scienze Motorie: Vessa Raffaela
Sostegno:Realacci C.
Chitarra: Marotta M.
Pianoforte: De Chiara L.
Sassofono:Greco F.
Percussioni:Roselli F.
3a
Lettere: Ranieri Chiara C.
Inglese: Orlando Anna Maria
(coord.)
Tecnologia: Parisi Immacolata
Musica: D’Onofrio Gianfranco
Scienze Motorie: Vessa Raffaela
Sc. Matematiche: Ciliento Matilde
Francese: Sarnicola Teresa M.
Arte Immagine: Santoro Vincenzo
Religione: Cotugnano Maria G.
Pianoforte:De Chiara L.
Percussioni:Roselli F.
Chitarra: Marotta M.
28
Corso C
1a
2a
Lettere: Mori
Sc. Matematiche: Pecoraro P.
(coo rd .)
Lettere: Sica Luisa
Lettere Pastore Roberto
Sc. Matematiche: Pecoraro P.
Inglese: Rossi Maria G.
(coord.)
Inglese: Rossi Maria G.
Francese: Sarnicola Teresa M.
Tecnologia: Parisi Immacolata
Arte Immagine: Santoro Vincenzo
Musica: D’Onofrio Gianfranco
Religione: Cotugnano Maria G.
Scienze Motorie: Vessa Raffaela
Sostegno: Perrucci F.
Percussioni:Roselli F.
Francese: Sarnicola Teresa M.
Tecnologia: Parisi Immacolata
Arte Immagine: Santoro Vincenzo
Musica: D’Onofrio Gianfranco
Religione: Cotugnano Maria G.
Scienze Motorie: Vessa Raffaela
Sostegno: Miele G.C.
Percussioni: Roselli F.
3a
Lettere: Mori Serena(coord.)
Inglese: Rossi Maria G
Tecnologia: Parisi Immacolata
Musica: D’Onofrio Gianfranco
Scienze Motorie: Vessa Raffaela
Pianoforte:De Chiara L.
Percussioni:Roselli F.
Chitarra: Marotta M.
Sc. Matematiche: Pecoraro Patrizia
Francese: Sarnicola Teresa M.
Arte Immagine: Santoro Vincenzo
Religione: Cotugnano Maria G.
29
Corso D
1a
2a
Lettere: Rogato Rossana
Lettere: Rosciano A. L.
Sc. Matematiche: Coccaro Lidia
Inglese: Rossi Maria G.
Francese: Garofalo F.(coord.)
Lettere: Rogato Rossana (coord.)
Lettere: Rosciano A.L.
Sc. Matematiche: Coccaro Lidia
Inglese: Rossi Maria G.
Francese: Garofalo F.
Tecnologia: Starace Andrea
Arte Immagine: Carotenuto Paola
Musica: Di Gregorio Giorgio
Religione: Cotugnano Maria G
Scienze Motorie: Palazzo R.
Pianoforte: De Chiara L.
Chitarra:Marotta M.
Percussioni:Roselli F.
Sassofono :Greco F.
Tecnologia: Starace Andrea
Arte Immagine: Carotenuto Paola
Musica: Di Gregorio Giorgio
Religione: Cotugnano Maria G
Scienze Motorie: Palazzo R.
Pianoforte:De Chiara L.
Chitarra: Marotta M.
3a
Lettere: Gaudioso M.
Inglese: Rossi Maria G
Tecnologia: Parisi Immacolata
Musica: Di Gregorio Giorgio
Sassofono: Greco F.
Scienze Motorie: Palazzo Raimondo
Percussioni:Roselli F..
Chitarra: Marotta M.
Sc. Matematiche: Coccaro
Francese:Garofalo F.
Arte Immagine: Carotenuto Paola
Religione: Cotugnano Maria G.
30
Corso E
1a
2a
Lettere: Sessa Clelia(coord.)
Sc. Matematiche: Taddeo Maria R.
Inglese: Schena Luana
Francese: Garofalo F.
Lettere: Sessa CleliaLettere:Rosciano A. L.
Sc. Matematiche: Taddeo Maria
R.(coord.)
Inglese: Schena Luana
Francese: Garofalo F.
Tecnologia: Starace Andrea
Arte Immagine: Carotenuto Paola
Musica: Di Gregorio Giorgio
Religione: Cotugnano Maria G.
Scienze Motorie: Palazzo R.
Pianoforte: De Chiara L.
Chitarra: Marotta M.
Sassofono:Greco F.
Tecnologia: Starace Andrea
Arte Immagine: Carotenuto Paola
Musica: Di Gregorio Giorgio
Religione: Cotugnano Maria G
Scienze Motorie: Palazzo R.
Pianoforte: De Chiara L.
Chitarra : Marotta M.
Sassofono:Greco F.
Percussioni:Roselli F.
3a
Lettere: Sica L . (coord.)
Sc. Matematiche: Taddeo Maria R.
Francese:Garofalo F.
Arte Immagine: Carotenuto Paola
Religione: Cotugnano Maria G.
Sassofono:Greco F.
Sostegno: Gioiello M.
Chitarra: Marotta M.
Inglese: Schena Luana
Tecnologia: Starace Andrea
Musica: Di Gregorio Giorgio
Scienze Motorie: Palazzo Raimondo
31
Corso F
1a
2a
Lettere: Erra Anna Maria
Lettere: Errico L.
Sc. Matematiche: Ferraro
Rosaria(coord.)
Inglese: Schena Luana
Francese:Lambiase L.
Lettere: Erra Anna Maria
Sc. Matematiche: Ferraro Rosaria
Inglese: Schena Luana
Francese: Lambiase L.
Tecnologia: Mastrocinque
Lucia(coord.)
Arte Immagine: Carotenuto Paola
Musica: Di Gregorio Giorgio
Religione: Cotugnano Maria G.
Scienze Motorie: Palazzo R.
Sostegno:Bolognesi M. T.
Pianoforte: De Chiara L.
Percussioni:Roselli F.
Tecnologia: Mastrocinque Lucia
Arte Immagine: Carotenuto Paola
Musica: Di Gregorio Giorgio
Religione: Cotugnano Maria G
Scienze Motorie: Palazzo R.
Sostegno :Miele G.C.
Pianoforte: De Chiara L.
Sassofono:Greco F.
Percussioni:Roselli F.
3a
Lettere:Gaudioso M(coord.)
Lettere:Errico L.
Sc. Matematiche: Ferraro Rosaria
Inglese: Schena Luana
Francese:LambiaseL.
Tecnologia: Mastrocinque Lucia A. M. A. Arte Immagine: Carotenuto Paola
Musica: Di Gregorio Giorgio
Religione: Cotugnano Maria G.
Sassofono:Greco F.
Scienze Motorie: Palazzo Raimondo
Chitarra: Marotta M.
32
Corso G
1a
2a
Lettere: Pastore R. (coord.)
Sc. Matematiche: Capra Francesca
Lettere: Anastasio Maria R.
Lettere: Pastore R.
Sc. Matematiche: Capra Francesca
(coord.)
Inglese: Sorrentino Anna
Francese: Lambiase Luisa
Tecnologia: Mastrocinque Lucia
Arte Immagine: Volpe
Inglese: Sorrentino Anna
Francese: Lambiase Luisa
Tecnologia: Mastrocinque Lucia
Arte Immagine: Volpe
Musica: Florio Tosca
Religione: Criscuolo Anna
Scienze Motorie: D’Amato Silvana
Musica: Florio Tosca
Religione: Criscuolo Anna
Scienze Motorie: D’Amato Silvana
Sostegno: Vitale A.
Chitarra:Marotta M.
Sassofono:Greco F.
Percussioni:Roselli F.
Pianoforte: De Chiara L.
3a
Lettere:Anastasio M.R.(coord.)
Inglese: Sorrentino Anna
Tecnologia: Mastrocinque Lucia
Musica: Florio Tosca
Scienze Motorie: D’Amato Silvana
Percussioni:Roselli F.
Sc. Matematiche: Capra Francesca
Francese: Lambiase Luisa
Arte Immagine: Volpe
Religione: Criscuolo Anna
Sostegno: Rufolo A.
33
Corso H
1a
2a
Lettere: Galdo Tommaso
Lettere: Pastore R.
Sc. Matematiche: Spinella (coord.)
Inglese: Sorrentino Anna
Francese: Lambiase Luisa
Tecnologia: Mastrocinque Lucia
Arte Immagine: Cioffi Maria C.
Musica: Florio Tosca
Religione: Criscuolo Anna
Scienze Motorie: D’Amato Silvana
Lettere: Galdo Tommaso (coord.)
Sc. Matematiche: Spinella S.
Inglese: Sorrentino Anna
Francese: Lambiase Luisa
Tecnologia: Mastrocinque Lucia
Arte Immagine: Cioffi Maria C.
Musica: Florio Tosca
Religione: Criscuolo Anna
Scienze Motorie: D’Amato Silvana
Sassofono :G r e c o F .
Chitarra:Marotta M.
Percussioni :R o s e l l i F .
Sostegno:Bolognesi T.
Sassofono:Greco F.
3a
Lettere:Errico L.(coord.)
Inglese: Sorrentino Anna
Tecnologia: Mastrocinque Lucia A. M. A.
Musica: Florio Tosca
Scienze Motorie: D’Amato Silvana
Sassofono :Greco F.
Chitarra :Marotta M.
Sc. Matematiche: Spinella Salvatore
Francese: Lambiase Luisa
Arte Immagine: Cioffi Maria Cristina
Religione: Criscuolo Anna
Sostegno: Rufolo A.
34
Corso I
2a
Lettere: Rosciano A. L.(coord.)
Sc. Matematiche: Maffia
Inglese: Orlando A.M.
Francese: Garofalo F.
Tecnologia: Starace Andrea
Arte Immagine: Cioffi M.C.
Musica: Florio Tosca
Religione: Criscuolo Anna
Scienze Motorie: D’Amato Silvana
Pianoforte:De Chiara L.
Percussioni: Roselli F.
35
Genitori eletti Componenti dei Consigli di Classe
CORSO A
1^A: Capodanno Angela,Malangone Antonella,Vecchi Corrado
2^A:Cerrato Annalisa,Melella Paola
3^A:De Concilio Cinzia,Martino Veronica
CORSO B
1^B:Citro Carmela, Ciccarone Giovanni,Zoccola Luigia
2^B:Melella Caterina,Raso Tiziana
3^B:Contieri Nunzio,Nicodemo Anna,Winnicka Justyna Maria, Zoccola Luigia
CORSO C
1^C:Maddalo Tiziana,Giudice Giuseppina
2^C:Peluso Lidia,Di Giuseppe Elvira
3^C:Maddalo Tiziana,Gangone Carmela,Zoccoli Marianna
CORSO D
1^D:Casilli Daniela,Di Pietro Marzia,Frasca Angelina, Malangone Virginia
2^D:De Simone Fernanda, Gaito Gerarda,Puca Gerardo, Rago Maurizio
3^D:Coralluzzi Natalina,Martino Paola
CORSO E
1^E:Di Maio Agnese,Gioia Giuseppe
2^E:Annunziata Antonella, Canzio Annamaria,D’Amico Pio
3^E:Cinelli Carmela, Di Stasio Paolo
CORSO F
1^F:Bracale Alessandra, Crudele Alessandra,Morrone Daniela, Ronca Mariarosaria
2^F:Bonajuto Venus Josephine, De Santis Emilia, Rispoli Marianna
3^F:Alfarano Gaetano, De Martino Enza,Grosso Francesca,Messano Enza
36
CORSO G
1^G:Gibboni Giovanna, Gioia Patrizia
2^G:Bolognesi Livia,Solfino Anna Maria
3^G:Del Ninno Margherita,Scalea Teresa
CORSO H
1^H:Napoliello Maria
2^H:Nappa Patrizia,La Rocca Giovanna
3^H:Esposito Barbara, Naddeo Nadia
CORSO I
2^I:Anastasio Giuseppina,Pagano Caterina,Penna Filomena,Poliseno Giuseppina.
37
La Scuola nel Nuovo Scenario ...
… Per un nuovo Umanesimo
Le relazioni fra il microcosmo personale e il macrocosmo dell’umanità oggi devono essere intese
in un duplice senso: da un lato ciò che accade nel mondo influenza la vita di ogni persona,
dall’altro, ogni persona tiene nelle sue stesse mani la responsabilità, unica e singolare, nei
confronti dell’umanità.
La Scuola può e deve educare a questa consapevolezza seguendo i discenti in tutte le fasi della
loro formazione. A questo scopo, dunque, il bisogno di conoscenze degli studenti non si
soddisfa con il semplice accumulo di tante informazioni in vari campi, ma solo con il pieno
dominio dei singoli ambiti disciplinari e, contemporaneamente, con l’elaborazione delle loro
molteplici connessioni.
In tale prospettiva, la Scuola potrà perseguire alcuni obiettivi, oggi prioritari:
Insegnare a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza – l’universo, la natura, la vita,
l’umanità, la società, il corpo, la mente, la storia – in una prospettiva di trasversalità
delle discipline
Promuovere i saperi di un nuovo umanesimo: la capacità di cogliere gli aspetti essenziali
dei problemi; la capacità di comprendere le implicazioni, per la condizione umana, degli
inediti sviluppi e delle tecnologie; la capacità di valutare i limiti e possibilità delle
conoscenze; la capacità di vivere ed agire in un mondo in continuo cambiamento
Diffondere la consapevolezza che i problemi dell’attuale condizione umana (degrado
ambientale, caos climatico etc.) possono essere affrontati e risolti attraverso una stretta
collaborazione non solo fra le Nazioni, ma anche fra le discipline e le culture.
Organizzazione del Curricolo nella Scuola del 1° ciclo
• Trasversalità delle discipline
• Continuità progettuale didattica delle esperienze con approcci educativi attivi, finalizzata
alla ricerca di connessioni tra i diversi saperi
• Traguardi
• Obiettivi di apprendimento
• Valutazione
• Certificazione delle competenze
38
DISCIPLINE
ITALIANO
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado
L’allievo interagisce in modo efficace in diverse situazioni comunicative, attraverso modalità dialogiche
sempre rispettose delle idee degli altri; con ciò matura la consapevolezza che il dialogo, oltre a essere
uno strumento comunicativo, ha anche un grande valore civile e lo utilizza per apprendere informazioni
ed elaborare opinioni su problemi riguardanti vari ambiti culturali e sociali.
Usa la comunicazione orale per collaborare con gli altri, ad esempio nella realizzazione di giochi o
prodotti, nell’elaborazione di progetti e nella formulazione di giudizi su problemi riguardanti vari ambiti
culturali e sociali.
Ascolta e comprende testi di vario tipo «diretti» e «trasmessi» dai media, riconoscendone la fonte, il
tema, le informazioni e la loro gerarchia, l’intenzione dell’emittente.
Espone oralmente all’insegnante e ai compagni argomenti di studio e di ricerca, anche avvalendosi di
supporti specifici (schemi, mappe, presentazioni al computer, ecc.).
Usa manuali delle discipline o testi divulgativi (continui, non continui e misti) nelle attività di studio
personali e collaborative, per ricercare, raccogliere e rielaborare dati, informazioni e concetti;
costruisce sulla base di quanto letto testi o presentazioni con l’utilizzo di strumenti tradizionali e
informatici.
Legge testi letterari di vario tipo (narrativi, poetici, teatrali) e comincia a costruirne un’interpretazione,
collaborando con compagni e insegnanti.
Scrive correttamente testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo, espositivo, regolativo, argomentativo)
adeguati a situazione, argomento, scopo, destinatario.
Produce testi multimediali, utilizzando in modo efficace l’accostamento dei linguaggi verbali con quelli
iconici e sonori.
Comprende e usa in modo appropriato le parole del vocabolario di base (fondamentale; di alto uso; di
alta disponibilità).
Riconosce e usa termini specialistici in base ai campi di discorso.
Adatta opportunamente i registri informale e formale in base alla situazione comunicativa e agli
interlocutori, realizzando scelte lessicali adeguate.
Riconosce il rapporto tra varietà linguistiche/lingue diverse (plurilinguismo) e il loro uso nello spazio
geografico, sociale e comunicativo.
Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative al lessico, alla
morfologia, all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice e complessa, ai connettivi testuali;
Utilizza le conoscenze metalinguistiche per comprendere con maggior precisione i significati dei testi e
per correggere i propri scritti.
CLASSE PRIMA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Ascolto e parlato
Comprendere attraverso l'ascolto, le informazioni principali di testi prodotti da altri.
Ascoltare produzioni orali attivamente, individuando le parole chiave e componendo frasi riassuntive.
Intervenire in una conversazione e/o in una discussione rispettando tempi e turni di parola.
Saper raccontare esperienze personali secondo un criterio logico cronologico e degli scopi comunicativi,
usando un registro adeguato.
Riferire oralmente su un argomento di studio con un linguaggio appropriato.
Lettura
Leggere ad alta voce,
39
Conoscere le strategie di lettura espressiva usando pause, intonazioni, ritmo.
Leggere il testo per consentire a chi ascolta di capire.
Leggere in silenzio utilizzando tecniche lettura silenziosa comprendere il senso di quanto letto.
Scrittura
Elaborare testi scritti, secondo le procedure di ideazione, utilizzando le tecniche testo scritto: la
progettazione, l’analisi del compito(traccia), la stesura, servirsi degli strumenti per la raccolta e
l’organizzazione delle idee (liste di argomenti, mappe, scalette); revisione dell'elaborato in vista della
stesura definitiva;
Scrivere testi corretti dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale; utilizzare correttamente
le grammatica.
Produrre testi chiari, coerenti e coesi in base allo scopo e con un registro linguistico adeguato.
Produrre testi corretti secondo i modelli fondamentali dei vari testi appresi(narrativo, poetico,
descrittivo, espositivo ecc.).
Scrivere sintesi secondo le tecniche apprese.
.
Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo
Comprendere e usare le parole del vocabolario di base in situazioni diverse.
Comprendere e usare termini adeguati delle discipline e degli ambiti riferiti ad interessi personali.
Realizzare scelte del lessico adeguate ad ogni situazione comunicativa, agli interlocutori e al tipo di
testo.
Saper consultare il dizionario e rintracciare in essi le informazioni utili per risolvere dubbi linguistici.
Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua
Conoscere, riconoscere e usare tutte le categorie grammaticali sia sul piano della forma preposizione,
che della funzione logica.
Scrivere in modo corretto
CONOSCENZE
Ascolto e parlato
Codici fondamentali della comunicazione orale e principali scopi della comunicazione orale (informare,
persuadere, dare istruzioni
Regole della comunicazione in gruppo
Esporre in modo chiaro e sequenziale la propria esperienza
Lessico fondamentale della comunicazione orale (formale ed informale)
Lettura
Diverse strategie di lettura
Strutture essenziali dei testi narrativi
Scrittura
Principali tecniche per elaborare testi pertinenti e organici: scaletta, grafo
Caratteristiche, struttura e finalità delle diverse tipologie testuali
Le strutture grammaticali della lingua italiana (ortografia, punteggiatura, parti del discorso)
Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo
Lessico appropriato per i diversi scopi comunicativi
Lessico fondamentale della comunicazione orale (formale ed informale)
Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua
Strutture grammaticali della lingua italiana (ortografia, punteggiatura, parti del discorso)
40
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della classe prima
L’alunno interagisce nei contesti comunicativi guidati rispettando le regole. Comprende e riferisce il
contenuto dei testi ascoltati.
Legge scorrevolmente le diverse tipologie di testi.
Conosce la struttura di un testo narrativo e descrittivo e produce semplici testi delle tipologie apprese.
Riflette sul valore della posizione delle parole nella frase e sul valore della punteggiatura contenuta in
essa.
Scrive correttamente da un punto di vista ortografico e grammaticale.
CLASSE SECONDA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Ascolto e parlato
Utilizzare le proprie conoscenze sui tipi di testo da ascoltare mettendo in atto strategie diverse a
seconda della tipologia testuale.
Ascoltare testi prodotti e/o letti da altri, in situazioni scolastiche e/o extrascolastiche, riconoscendone
la fonte e individuando: scopo, argomento e informazioni principali, punto di vista dell’emittente.
Ascoltare testi applicando tecniche di comprensione durante l’ascolto(prendere appunti).
Riconoscere, all'ascolto, alcuni elementi ritmici e sonori del testo poetico.
Raccontare oralmente esperienze personali selezionando informazioni significative in base allo scopo,
ordinandole in base a un cronologico, usando un registro adeguato.
Riferire oralmente su un argomento di studio presentando in modo chiaro l’argomento.
Esporre le informazioni secondo un ordine coerente, usare un registro adeguato all'argomento e alla
situazione
Lettura
Leggere ad alta voce in modo espressivo, usando pause e intonazioni per seguire lo sviluppo del testo e
consentire a chi ascolta di capire.
Leggere in modalità silenziosa testi applicando le tecniche apprese per la comprensione.
Ricavare le informazioni esplicite e implicite da testi.
Riformulare in modo sintetico le informazioni di un testo e saperle riorganizzare con sintesi, schemi e
mappe (appunti, note).
Comprendere testi di varia tipologia nonché quelli letterari (racconti, novelle, romanzi, poesie) in base
alle caratteristiche tipiche delle tipologie testuali, il genere di appartenenza e le tecniche narrative.
Scrittura
Scrivere testi corretti dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale.
Scrivere testi dotati di coerenza e organizzati in parti equilibrate fra loro.
Scrivere testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo, espositivo, regolativo, ecc.) in modo adeguato alla
tipologia testuale.
Realizzare forme diverse di scrittura creativa.
Scrivere sintesi anche sotto forma di schemi e saperli riutilizzare.
Scrivere testi utilizzando programmi di video scrittura corretti sotto forma concettuale e grafica.
Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo
Ampliare il proprio patrimonio lessicale di base,
Comprendere e usare le parole del vocabolario di base in situazioni diverse.
Comprendere parole in senso figurato.
Comprendere e usare termini specifici delle diverse discipline e degli ambiti riferiti ad interessi
personali.
41
Realizzare scelte del lessico adeguate ad ogni situazione comunicativa, agli interlocutori e al tipo di
testo.
Utilizzare le relazioni di significato tra le parole e i meccanismi di formazione delle parole per
comprendere termini non noti in un testo.
Utilizzare il dizionario e rintracciare in essi le informazioni utili per risolvere dubbi linguistici
Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua
Riconoscere e usare in modo corretto le categorie grammaticali di una frase e descriverne gli elementi
costitutivi.
Riconoscere e usare in modo corretto la struttura sintattica di una frase e descriverne gli elementi
costitutivi.
Produrre testi scritti e orali con correttezza, coesione e coerenza.
CONOSCENZE
Ascolto e parlato
Modalità dell’ascolto efficace: analisi del messaggio, lettura del contesto, individuazione degli elementi
problematici
Caratteristiche e struttura dei generi studiati
Strategie per l’esposizione efficace
Lettura
Tecniche di lettura analitica, sintetica ed espressiva
Caratteristiche e struttura dei generi studiati:
Strategie di lettura: esplorativa , di consultazione e approfondita
Scrittura
Tecniche di lettura analitica, sintetica ed espressiva
Caratteristiche e struttura dei generi studiati
Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo
Parole del vocabolario dei sinonimi e dei contrari
Lessico adeguato alla tipologia testuale
Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua
Funzioni logiche della lingua
Principali connettivi logici
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della classe seconda
L’alunno si inserisce in un contesto comunicativo, rispettando le regole.
Comprende e riferisce in modo chiaro e logico il contenuto dei testi ascoltati.
Legge scorrevolmente e con espressione le diverse tipologie di testi.
Conosce la struttura di un testo e la utilizza per produrre elaborati delle diverse tipologie.
Conosce e utilizza le strutture ortografiche e sintattiche della lingua. Scrive correttamente.
Inizia ad usare la lingua come strumento attraverso il quale può esprimere esperienze personali, espone
il proprio punto di vista personale nel rispetto di quello altrui.
CLASSE TERZA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Ascolto e parlato
Usare strategie di ascolto differenziate in base al tipo di testo.
Ascoltare in modo critico il testo ascoltato esprimendo un proprio parere.
Comprendere il punto di vista altrui in vari contesti.
42
Prendere appunti mentre si ascolta.
Riorganizzare le informazioni e riferirle dopo una rielaborazione.
Riconoscere e analizzare gli elementi costitutivi del testo.
Partecipare ad una conversazione o un dibattito, esprimendo la propria opinione nel rispetto delle altre
e argomentando le proprie.
Esprimere sentimenti ed emozioni.
Riferire un argomento di studio esponendo secondo un ordine logico e sequenziale, utilizzando lessico e
registro adeguati alla situazione.
Usare le diverse fonti e rielaborare in modo personale.
Operare opportuni collegamenti con le altre discipline.
Lettura
Leggere ad alta voce testi di varie tipologie utilizzando tecniche adeguate secondo i segni di
interpunzione, il tono, il ritmo.
Leggere in silenzio utilizzando tecniche adeguate, individuando le informazioni esplicite e implicite.
Utilizzare in situazioni nuove quanto appreso, integrando le informazioni provenienti da diverse fonti.
Riorganizzare le informazioni utilizzando schemi, tabelle ,scalette, mappe.
Riconoscere gli elementi caratterizzanti i testi letterari.
Saper riconoscere le caratteristiche del linguaggio, individuandole tematiche e il messaggio.
Scrittura
Comporre testi scritti, utilizzando le tecniche della stesura apprese.
Produrre testi in cui utilizza correttamente le principali strutture morfosintattiche della lingua italiana.
Produrre testi coerenti e coesi.
Produrre testi più complessi secondo i modelli appresi.
Operare codifiche tra i testi da un genere all’altro.
Produrre testi in linguaggio telematico
Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo
Ampliare il proprio patrimonio lessicale, comprendere e usare le parole del vocabolario di base
in situazioni diverse.
Comprendere e usare parole in senso figurato.
Comprendere e usare termini specifici delle diverse discipline e degli ambiti riferiti ad interessi
personali.
Realizzare scelte del lessico adeguate ad ogni situazione comunicativa, agli interlocutori e al tipo di
testo.
Utilizzare le relazioni di significato tra le parole e i meccanismi di formazione delle parole per
comprendere termini non noti in un testo.
Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua
Riconoscere, analizzare e utilizzare la sintassi e la struttura del periodo ei suoi elementi costitutivi.
Produrre testi con strutture sintattiche più complesse.
Rappresentare graficamente i rapporti logici degli elementi del periodo: principale, coordinata e
subordinata.
Usare in modo corretto il lessico specifico dei principali linguaggi disciplinari.
CONOSCENZE
Ascolto e parlato
Principali scopi della comunicazione orale (informare, persuadere, dare istruzioni)
43
Lettura
Tecnica di lettura espressiva e analitica
Scrittura
Principali tecniche per elaborare testi pertinenti e organici: scaletta, grafo e mappa concettuale Fasi di
progettazione dei testi delle tipologie indicate
Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo
Lessico inerente le materie di studio
Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua
Strutture morfosintattiche della frase e del periodo
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della classe terza
L’alunno è capace di interagire in modo efficace in diverse situazioni comunicative, sostenendo le
proprie idee con testi orali e scritti, che siano sempre rispettosi delle idee degli altri.
Usa in modo efficace la comunicazione orale e scritta per collaborare con gli altri.
Usa i manuali delle discipline o altri testi di studio, al fine di ricercare, raccogliere e rielaborare i dati, le
informazioni, i concetti e le esperienze necessarie, anche con l’utilizzo di strumenti informatici.
Legge testi letterari di vario tipo e comincia a manifestare gusti personali per quanto riguarda opere,
autori e generi letterari, sui quali scambia opinioni con compagni e con insegnanti.
Utilizza la lingua come strumento attraverso il quale può esprimere stati d’animo, rielaborare
esperienze ed esporre punti di vista personali.
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado.
L’alunno si informa in modo autonomo su fatti e problemi storici anche mediante l’uso di risorse
digitali.
Produce informazioni storiche con fonti di vario genere – anche digitali – e le sa organizzare in testi.
Comprende testi storici e li sa rielaborare con un personale metodo di studio,
Espone oralmente e con scritture – anche digitali le conoscenze storiche acquisite operando collegamenti e argomentandole proprie riflessioni.
Usa le conoscenze e le abilità per orientarsi nella complessità del presente, comprende opinioni e
culture diverse, capisce i problemi fondamentali del mondo contemporaneo.
Comprende aspetti, processi e avvenimenti fondamentali della storia italiana dalle forme di
insediamento e di potere medievali alla formazione dello stato unitario fino alla nascita della
Repubblica, anche con possibilità di aperture e confronti con il mondo antico.
Conosce aspetti e processi fondamentali della storia europea medievale, moderna e contemporanea,
anche con possibilità di aperture e confronti con il mondo antico.
Conosce aspetti e processi fondamentali della storia mondiale, dalla civilizzazione neolitica alla
rivoluzione industriale, alla globalizzazione.
Conosce aspetti e processi essenziali della storia del suo ambiente.
Conosce aspetti del patrimonio culturale, italiano e dell’umanità e li sa mettere in relazione con i
fenomeni storici studiati
CLASSE PRIMA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Uso delle fonti
Conoscere aspetti essenziali della metodologia della ricerca storica.
Utilizzare fonti diverse per ricavare essenziali conoscenze.
Organizzazione delle informazioni
Utilizzare schemi, mappe e tabelle per organizzare le informazioni selezionate.
44
Organizzare fatti e fenomeni utilizzando l’asse temporale diacronico.
Operare confronti tra realtà storiche diverse utilizzando l’asse temporale sincronico.
Scoprire radici storiche medievali nel patrimonio storico/artistico/culturale della realtà locale e
regionale.
Strumenti concettuali e conoscenze
Conoscere aspetti e strutture dei momenti storici italiani ed europei studiati.
Usare le conoscenze apprese per comprendere le caratteristiche principali dell’epoca storica esaminata
Produzione
Utilizzare testi letterari, epici, biografici, iconici, digitali per una essenziale ricostruzione storiografica.
CONOSCENZE
Alcune tipologie di fonti storiche
Concetti di ordine cronologico e periodizzazioni
Principali fenomeni storici, economici e sociali dell’età medievale Lessico inerente l’orientamento
spazio-temporale
Periodizzazioni fondamentali della storia
I principali eventi che consentono di comprendere la realtà nazionale ed europea I principali sviluppi
storici del proprio territorio
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della classe prima
Ricava informazioni storiche dall’esame di fonti iconografiche Comprende testi storici.
Esamina un testo storico secondo le sue caratteristiche specifiche Utilizza un metodo di studio
personale.
Conosce aspetti, processi e avvenimenti fondamentali della storia medioevale italiana ed europea
Stabilisce nessi logici e concettuali tra i vari avvenimenti del Medioevo e l’inizio dell’età moderna
Comprende opinioni e culture diverse.
Conosce aspetti del patrimonio culturale italiano e li sa mettere in relazione con i fenomeni storici
studiati Espone le conoscenze storiche acquisite operando collegamenti e riflessioni personali.
Comprende i fondamenti delle istituzioni della vita sociale, civile, politica.
CLASSE SECONDA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Uso delle fonti
Conoscere gli aspetti costitutivi della metodologia della ricerca storica.
Decodificare ed usare fonti scritte ed iconografiche diverse.
Analizzare e confrontare documenti.
Organizzazione delle informazioni
Utilizzare schemi, mappe e tabelle per organizzare le informazioni selezionate.
Ordinare sull’asse diacronico e sincronico fatti, fenomeni ed eventi.
Scoprire radici storiche dell’età moderna, proprie del panorama nazionale ed europeo
Strumenti concettuali e conoscenze
Conoscere aspetti e strutture dei momenti storici italiani ed europei studiati, individuando connessioni
tra passato e presente.
Usare le conoscenze apprese per comprendere le caratteristiche principali dell’epoca storica esaminata.
Produzione
Utilizzare testi letterari, epici, biografici, iconici, digitali per una corretta ricostruzione storiografica
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CONOSCENZE
Periodizzazioni della storia mondiale
I principali fenomeni storici, economici e sociali dell’età moderna Cenni inerenti le prime carte
costituzionali
I principali eventi che consentono di comprendere la realtà nazionale ed europea Lessico specifico della
disciplina
Fonti storiche
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della classe seconda
Ricava informazioni storiche dall’esame di fonti iconografiche e scritte Comprende testi storici e li sa
rielaborare con un personale metodo di studio.
Comprende aspetti, processi e avvenimenti fondamentali della storia moderna italiana, europea e
mondiale Comprende le principali questioni storiche del periodo studiato.
Usa le conoscenze e le abilità acquisite per orientarsi nel presente.
Conosce aspetti del patrimonio culturale, italiano e dell’umanità e li sa mettere in relazione con i
fenomeni storici studiati.
Espone le conoscenze storiche acquisite operando collegamenti e riflessioni personali.
Comprende i fondamenti delle istituzioni della vita sociale, civile, politica.
CLASSE TERZA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Uso delle fonti
Conoscere alcune procedure e tecniche di lavoro nei siti archeologici, nelle biblioteche e negli archivi.
Usare fonti di diverso tipo(documentarie, iconografiche, narrative, materiali, orali, digitali ecc.)
per ricavare conoscenze su temi definiti.
Organizzazione delle informazioni
Selezionare e organizzare le informazioni con mappe, schemi, tabelle e grafici e risorse digitali.
Costruire grafici e mappe spaziotemporali per organizzare le conoscenze apprese.
Collocare la storia locale in relazione alla storia italiana, europea, mondiale
Formulare e verificare ipotesi sulla base delle informazioni prodotte e delle conoscenze elaborate.
Strumenti concettuali e conoscenze
Conoscere aspetti e strutture dei momenti storici italiani, europei e mondiali studiati,
individuando connessioni tra passato e presente.
Conoscere il patrimonio culturale collegato con i temi affrontati.
Usare le conoscenze apprese per comprendere le caratteristiche dell’epoca storica esaminata ed
i problemi ecologici, interculturali e di convivenza civile
Produzione
Produrre testi, utilizzando conoscenze, selezionate da fonti di informazione diverse, manualistiche e
non, cartacee e digitali.
Argomentare su conoscenze e concetti appresi utilizzando il linguaggio specifico della disciplina.
CONOSCENZE
Periodizzazioni della storia mondiale
Principali fenomeni storici, sociali ed economici dei secoli XIX, XX e XXI e relative coordinate
spazio- temporali
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Principali fenomeni sociali ed economici del mondo contemporaneo, in relazione alle diverse culture
Principali eventi che consentono di comprendere la realtà contemporanea
Fonti storiche, iconografiche, documentarie, cartografiche e multimediali
Le principali tappe dello sviluppo dell’innovazione tecnico scientifica e tecnologica
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della classe terza
Ricava informazioni storiche dall’esame di fonti iconografiche e scritte e le sa organizzare in testi Si
informa in modo autonomo su fatti e problemi storici.
Comprende testi storici e li sa rielaborare con un personale metodo di studio Usa le conoscenze e le
abilità per orientarsi nella complessità del presente.
Comprende aspetti, processi e avvenimenti fondamentali della storia italiana, europea e mondiale
dell’età contemporanea.
Comprendere le principali questioni storiche del periodo studiato e le sa connettere ai problemi del
mondo contemporaneo.
Conosce e comprende aspetti del patrimonio culturale, italiano e li sa mettere in relazione con i
fenomeni storici studiati.
Espone oralmente e per iscritto le conoscenze acquisite operando collegamenti ed esprimendo
riflessioni personali.
Comprende i fondamenti delle istituzioni della vita sociale, civile, politica.
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado
Lo studente si orienta nello spazio e sulle carte di diversa scala in base ai punti cardinali e alle
coordinate geografiche, sa orientare una carta geografica a grande scala facendo ricorso a punti di
riferimento fissi.
Utilizza opportunamente carte geografiche, fotografie attuali e d’epoca, immagini da telerilevamento,
elaborazioni digitali, grafici, dati statistici, sistemi informativi geografici per comunicare efficacemente
informazioni spaziali sugli ambienti studiati.
Riconosce nei paesaggi mondiali, raffrontandoli in particolare ad altri italiani, gli elementi fisici
significativi e le emergenze storiche, artistiche e architettoniche, come patrimonio naturale e culturale
da tutelare e valorizzare.
Osserva, legge ed analizza sistemi territoriali vicini e lontani, nello spazio e nel tempo e valuta gli effetti
di azioni dell’uomo sui sistemi territoriali alle diverse scale geografiche.
CLASSE PRIMA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Orientamento
Orientarsi sulle carte e orientare le carte a grande scala in base ai punti cardinali, anche con l’utilizzo
della bussola, e a punti di riferimento fissi.
Orientarsi nelle realtà territoriali vicine.
Linguaggio della geo-graficità
Leggere e interpretare vari tipi di carte geografiche (da quella topografica al planisfero) utilizzando scale
di riduzione, coordinate geografiche e simbologia.
Utilizzare strumenti tradizionali (carte, grafici, dati statistici, immagini ecc.) e innovativi
(telerilevamento e cartografia computerizzata) per comprendere e comunicare fatti e fenomeni del
sistema territoriale locale.
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Paesaggio
Interpretare e confrontare alcuni caratteri dei diversi paesaggi italiani, anche in relazione alla
loro evoluzione nel tempo.
Conoscere temi e problemi di tutela del paesaggio come patrimonio naturale e culturale.
Regione e sistema territoriale
Consolidare il concetto di regione geografica (fisica, climatica, storica, economica) applicandolo
all’Italia.
Analizzare in termini di spazio le interrelazioni tra fatti e fenomeni demografici, sociali ed economici di
portata nazionale.
Utilizzare modelli interpretativi dell’assetto territoriale italiano, anche in relazione alla sua evoluzione
storico-politico economica.
CONOSCENZE
Localizzazione e caratteristiche fisiche, economiche e sociali delle principali regioni geografiche europee
in rapporto anche alla situazione italiana
Alcune tipologie di fonti cartografiche Lessico specifico della Geografia
Strumenti della disciplina: tipi di carta geografica, coordinate geografiche, scale di riduzione, ecc.
Alcune tipologie di grafo
Costituzione italiana - Organi dello Stato e loro funzioni principali Conoscenze di base sul concetto di
norma giuridica
Principali problematiche relative all’integrazione, alla tutela dei diritti umani ed alla promozione delle
pari opportunità
Organi e funzioni di Regione, Provincia e Comune Le principali problematiche ambientali
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della classe prima
Si orienta nello spazio e sulle carte di diversa scala in base ai punti cardinali e alle coordinate
geografiche.
Utilizza opportunamente carte geografiche, grafici, dati statistici per comunicare informazioni spaziali
Riconosce nei paesaggi italiani ed europei gli elementi fisici significativi come patrimonio da tutelare e
valorizzare.
Osserva, legge e analizza sistemi territoriali vicini e lontani nello spazio e nel tempo e valuta gli effetti
di azioni dell’uomo sui sistemi territoriali.
CLASSE SECONDA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Orientamento
Orientarsi sulle carte e orientare le carte a grande scala in base ai punti cardinali, anche con l’utilizzo
della bussola, e a punti di riferimento fissi
Orientarsi nelle realtà territoriali vicine e lontane
Linguaggio della geo-graficità
Leggere e interpretare vari tipi di carte geografiche (da quella topografica al planisfero) utilizzando scale
di riduzione, coordinate geografiche e simbologia.
Utilizzare strumenti tradizionali (carte, grafici, dati statistici, immagini ecc.) e innovativi
(telerilevamento e cartografia computerizzata) per comprendere e comunicare fatti e fenomeni del
sistema territoriale studiato
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Paesaggio
Interpretare e confrontare alcuni caratteri dei paesaggi europei, anche in relazione alla loro evoluzione
nel tempo.
Conoscere temi e problemi di tutela del paesaggio come patrimonio naturale e culturale e progettare
azioni di valorizzazione.
Regione e sistema territoriale
Consolidare il concetto di regione geografica (fisica, climatica, storica, economica) applicandolo
all’Europa.
Analizzare in termini di spazio le interrelazioni tra fatti e fenomeni demografici, sociali ed economici di
portata europea.
Utilizzare modelli interpretativi di assetti territoriali dei principali
Paesi europei, anche in relazione alla loro evoluzione storico-politico-economica.
CONOSCENZE
Gli stati europei dal punto di vista geografico, politico, economico e sociale.
I principali fenomeni sociali, economici del mondo contemporaneo europeo in relazione alle diverse
culture I principali eventi che consentono di comprendere la realtà nazionale ed europea.
I principali problemi ambientali Principali tappe dell’Unione europea Lessico specifico della Geografia
Fonti geografiche.
Costituzione italiana-Organi dello Stato e loro funzioni Principali norme giuridiche.
Approfondimento delle problematiche inerenti Cittadinanza e Costituzione Organi e funzioni di
Regione, Provincia e Comune.
Ruolo delle organizzazioni internazionali - Principali tappe di sviluppo dell’Unione europea Regole che
governano l’economia e concetti fondamentali del mercato del lavoro.
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della classe seconda
Si orienta nello spazio e sulle carte di diversa scala in base ai punti cardinali e alle coordinate
geografiche.
Utilizza opportunamente carte geografiche, fotografie, immagini da telerilevamento, elaborazioni
digitali, grafici, dati statistici per comunicare efficacemente informazioni spaziali.
Espone le sue conoscenze utilizzando un lessico specifico Sa esprimere le sue conoscenze attraverso i
simboli.
Riconosce nei paesaggi europei gli elementi fisici significativi e le emergenze storiche e artistiche come
patrimonio naturale e culturale da tutelare.
Osserva, legge e analizza sistemi territoriali vicini e lontani nello spazio e nel tempo e valuta gli effetti
di azioni dell’uomo sui sistemi territoriali.
CLASSE TERZA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Orientamento
Orientarsi sulle carte e orientare le carte a grande scala in base ai punti cardinali, anche con l’utilizzo
della bussola, e a punti di riferimento fissi.
Orientarsi nelle realtà territoriali vicine e lontane, anche attraverso l’utilizzo dei programmi
multimediali di visualizzazione dall’alto.
Linguaggio della geo-graficità
Leggere e interpretare vari tipi di carte geografiche (da quella topografica al planisfero) utilizzando scale
di riduzione, coordinate geografiche e simbologia.
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Utilizzare strumenti tradizionali (carte, grafici, dati statistici, immagini ecc.) e innovativi
(telerilevamento e cartografia computerizzata) per comprendere e comunicare fatti e fenomeni
territoriali diversi.
Paesaggio
Interpretare e confrontare alcuni caratteri dei paesaggi mondiali, anche in relazione alla loro evoluzione
nel tempo.
Conoscere temi e problemi di tutela del paesaggio come patrimonio naturale e culturale e progettare
azioni di valorizzazione.
Regione e sistema territoriale
Consolidare il concetto di regione geografica (fisica, climatica, storica, economica) applicandolo ai
diversi continenti.
Analizzare in termini di spazio le interrelazioni tra fatti e fenomeni demografici, sociali ed economici di
portata mondiale.
Utilizzare modelli interpretativi di assetti territoriali dell’Europa e degli altri continenti, anche in
relazione alla loro evoluzione storico-politico-economica.
CONOSCENZE
I continenti extraeuropei dal punto di vista geografico, politico, economico e sociale Alcuni stati
extraeuropei dal punto di vista geografico, politico, economico e sociale.
I principali fenomeni sociali, economici ed ambientali del mondo contemporaneo, in relazione alle
diverse culture.
I principali eventi che consentono di comprendere la realtà contemporanea Fonti storiche,
iconografiche, documentarie, cartografiche e multimediali.
Le principali tappe dello sviluppo dell’innovazione tecnico-scientifica e tecnologica Lessico specifico
della Geografia.
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della CLASSE TERZA
ORIENTAMENTO
Si orienta nello spazio e sulle carte di diversa scala in base ai punti cardinali e alle coordinate
geografiche
LINGUAGGIO DELLA GEO-GRAFICITÀ
Utilizza opportunamente carte geografiche, fotografie, immagini da telerilevamento, elaborazioni
digitali, grafici, dati statistici per comunicare efficacemente informazioni spaziali
Espone le sue conoscenze utilizzando un lessico specifico Sa esprimere le sue conoscenze attraverso i
simboli PAESAGGIO
Riconosce nei paesaggi extraeuropei gli elementi fisici significativi e le emergenze storiche, artistiche
e architettoniche come patrimonio naturale e culturale da tutelare e valorizzare
REGIONE E SISTEMA TERRITORIALE
Osserva, legge e analizza sistemi territoriali vicini e lontani nello spazio e nel tempo e valuta gli effetti
di azioni dell’uomo sui sistemi territoriali.
MATEMATICA
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado
L’alunno si muove con sicurezza nel calcolo anche con i numeri razionali, ne padroneggia le
diverse rappresentazioni e stima la grandezza di un numero e il risultato di operazioni.
Riconosce e denomina le forme del piano e dello spazio, le loro rappresentazioni e ne coglie le relazioni
tra gli elementi.
50
Analizza e interpreta rappresentazioni di dati per ricavarne misure di variabilità e prendere decisioni.
Riconosce e risolve problemi in contesti diversi valutando le informazioni e la loro coerenza.
Spiega il procedimento seguito, anche in forma scritta, mantenendo il controllo sia sul processo
risolutivo, sia sui risultati.
Confronta procedimenti diversi e produce formalizzazioni che gli consentono di passare da un problema
specifico a una classe di problemi.
Produce argomentazioni in base alle conoscenze teoriche acquisite (ad esempio sa utilizzare i concetti
di proprietà caratterizzante e di definizione).
Sostiene le proprie convinzioni, portando esempi e controesempi adeguati e utilizzando concatenazioni
di affermazioni; accetta di cambiare opinione riconoscendo le conseguenze logiche di una
argomentazione corretta.
Utilizza e interpreta il linguaggio matematico (piano cartesiano, formule, equazioni, ...) e ne coglie il
rapporto col linguaggio naturale.
Nelle situazioni di incertezza (vita quotidiana, giochi, …) si orienta con valutazioni di probabilità.
Ha rafforzato un atteggiamento positivo rispetto alla matematica attraverso esperienze significative e
ha capito come gli strumenti matematici appresi siano utili in molte situazioni per operare nella realtà.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DEL TRIENNIO
NUMERI
Eseguire addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, divisioni, ordinamenti e confronti tra i numeri conosciuti
(numeri naturali, numeri interi, frazioni e numeri decimali), quando possibile a mente oppure
utilizzando gli usuali algoritmi scritti, le calcolatrici e i fogli di calcolo e valutando quale strumento può
essere più opportuno.
Dare stime approssimate per il risultato di una operazione e controllare la plausibilità di un calcolo.
Rappresentare i numeri conosciuti sulla retta.
Utilizzare scale graduate in contesti significativi per le scienze e per la tecnica.
Utilizzare il concetto di rapporto fra numeri o misure ed esprimerlo sia nella forma decimale, sia
mediante frazione.
Utilizzare frazioni equivalenti e numeri decimali per denotare uno stesso numero razionale in diversi
modi, essendo consapevoli di vantaggi e svantaggi delle diverse rappresentazioni.
Comprendere il significato di percentuale e saperla calcolare utilizzando strategie diverse.
Interpretare una variazione percentuale di una quantità data come una moltiplicazione per un numero
decimale.
Individuare multipli e divisori di un numero naturale e multipli e divisori comuni a più numeri.
Comprendere il significato e l’utilità del multiplo comune più piccolo e del divisore comune più grande,
in matematica e in situazioni concrete.
In casi semplici scomporre numeri naturali in fattori primi e conoscere l’utilità di tale scomposizione per
diversi fini.
Utilizzare la notazione usuale per le potenze con esponente intero positivo, consapevoli del significato,
e le proprietà delle potenze per semplificare calcoli e notazioni.
Conoscere la radice quadrata come operatore inverso dell’elevamento al quadrato
Dare stime della radice quadrata utilizzando solo la moltiplicazione.
Sapere che non si può trovare una frazione o un numero decimale che elevato al quadrato dà 2, o altri
numeri interi.
Utilizzare la proprietà associativa e distributiva per raggruppare e semplificare, anche mentalmente, le
operazioni.
Descrivere con un’espressione numerica la sequenza di operazioni che fornisce la soluzione di
un problema.
51
Eseguire semplici espressioni di calcolo con i numeri conosciuti, essendo consapevoli del significato
delle parentesi e delle convenzioni sulla precedenza delle operazioni.
Esprimere misure utilizzando anche le potenze del 10 e le cifre significative.
SPAZIO E FIGURE
Riprodurre figure e disegni geometrici, utilizzando in modo appropriato e con accuratezza opportuni
strumenti (riga, squadra, compasso, goniometro, software di geometria).
Rappresentare punti, segmenti e figure sul piano cartesiano.
Conoscere definizioni e proprietà (angoli, assi di simmetria, diagonali, …) delle principali figure piane
(triangoli, quadrilateri, poligoni regolari, cerchio).
Descrivere figure complesse e costruzioni geometriche al fine di comunicarle ad altri.
Riprodurre figure e disegni geometrici in base a una descrizione e codificazione fatta da altri.
Riconoscere figure piane simili in vari contesti e riprodurre in scala una figura assegnata.
Conoscere il Teorema di Pitagora e le sue applicazioni in matematica e in situazioni concrete.
Determinare l’area di semplici figure scomponendole in figure elementari, ad esempio triangoli,
o utilizzando le più comuni formule.
Stimare per difetto e per eccesso l’area di una figura delimitata anche da linee curve.
Conoscere il numero π, e alcuni modi per approssimarlo.
Calcolare l’area del cerchio e la lunghezza della circonferenza, conoscendo il raggio, e viceversa.
Conoscere e utilizzare le principali trasformazioni geometriche e i loro invarianti.
Rappresentare oggetti e figure tridimensionali in vario modo tramite disegni sul piano.
Visualizzare oggetti tridimensionali a partire da rappresentazioni bidimensionali.
Calcolare l’area e il volume delle figure solide più comuni e darne stime di oggetti della vita quotidiana.
Risolvere problemi utilizzando le proprietà geometriche delle figure.
RELAZIONI E FIGURE
Interpretare, costruire e trasformare formule che contengono lettere per esprimere in forma generale
relazioni e proprietà.
Esprimere la relazione di proporzionalità con un’uguaglianza di frazioni e viceversa.
Usare il piano cartesiano per rappresentare relazioni e funzioni empiriche o ricavate da tabelle, e per
conoscere in particolare le funzioni del tipo y=ax, y=a/x, y=ax2, y=2n e i loro grafici e collegare le prime
due al concetto di proporzionalità.
Esplorare e risolvere problemi utilizzando equazioni di primo grado.
DATI E PREVISIONI
Rappresentare insiemi di dati, anche facendo uso di un foglio elettronico. In situazioni significative,
confrontare dati al fine di prendere decisioni, utilizzando le distribuzioni delle frequenze e delle
frequenze relative.
Scegliere ed utilizzare valori medi (moda, mediana, media aritmetica) adeguati alla tipologia ed alle
caratteristiche dei dati a disposizione.
Saper valutare la variabilità di un insieme di dati determinandone, ad esempio, il campo di variazione.
In semplici situazioni aleatorie, individuare gli eventi elementari, assegnare a essi una
probabilità, calcolare la probabilità di qualche evento, scomponendolo in eventi elementari disgiunti.
Riconoscere coppie di eventi complementari, incompatibili, indipendenti.
52
COMPETENZE SPECIFICHE MATEMATICA
Utilizzare con sicurezza le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico e algebrico, scritto e mentale,
anche con riferimento a contesti reali.
Rappresentare, confrontare e analizzare figure geometriche, individuandone varianti, invarianti,
relazioni, soprattutto a partire da situazioni reali.
Rilevare dati significativi, analizzarli, interpretarli, sviluppare ragionamenti sugli stessi, utilizzando
consapevolmente rappresentazioni grafiche e strumenti di calcolo;
Riconoscere e risolvere problemi di vario genere, individuando le strategie appropriate, giustificando il
procedimento seguito e utilizzando in modo consapevole i linguaggi specifici.
CLASSE PRIMA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
NUMERI
Leggere, scrivere, confrontare, ordinare numeri naturali e decimali in base 10 usando anche la
notazione polinomiale.
Rappresentare su una retta orientata un numero.
Eseguire le quattro operazioni con numeri interi e decimali, quando possibile a mente,utilizzando le
proprietà delle operazioni, oppure utilizzando gli usuali algoritmi scritti, le calcolatrici.
Conoscere e utilizzare le proprietà delle operazioni per semplificare il calcolo, anche mentale.
Eseguire semplici espressioni aritmetiche, essendo consapevoli del significato delle parentesi e
delle convenzioni sulla precedenza delle operazioni.
Comprendere situazioni problematiche, tradurle in termini matematici ed elaborare strategie risolutive.
Descrivere con un’espressione aritmetica la sequenza di operazioni che fornisce la soluzione di
un problema.
Elevare a potenza un numero naturale.
Usare le proprietà delle potenze anche per semplificare calcoli e notazioni.
Determinare multipli e divisori di un numero intero e multipli e divisori comuni a più numeri.
Comprendere il significato e l’utilità del m.c.m. e del M.C.D. in matematica e in diverse situazioni
concrete.
Scomporre numeri naturali in fattori primi e conoscere l’utilità di tale scomposizione per diversi fini.
Usare la frazione come operatore sulle grandezze.
SPAZIO E FIGURE
Conoscere proprietà degli enti geometrici fondamentali e di figure piane e classificarle sulla base di
diversi criteri, utilizzando termini appropriati.
Risolvere problemi usando le proprietà geometriche delle figure.
Saper scegliere unità di misura e strumenti adatti per misurare grandezze diverse.
Effettuare misurazioni di grandezze comuni usando correttamente gli strumenti opportuni.
RELAZIONI
Costruire e interpretare formule che contengono lettere per esprimere in forma generale
relazioni e proprietà.
DATI E PREVISIONI
Rappresentare dati attraverso diverse forme di rappresentazioni grafiche.
CLASSE SECONDA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
NUMERI
Confrontare, ordinare e rappresentare i numeri razionali sulla retta orientata.
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Risolvere problemi e calcolare semplici espressioni che prevedono l’uso delle frazioni.
Utilizzare frazioni equivalenti e numeri decimali per denotare uno stesso numero razionale.
Conoscere l’operazione di estrazione di radice quadrata come operazione inversa dell’elevamento
a potenza.
Effettuare semplici approssimazioni, usando tavole numeriche, calcoli scritti: esempi di numeri
irrazionali.
Usare la frazione per esprimere rapporti e riconoscere grandezze proporzionali in vari contesti.
Individuare, scrivere e risolvere una proporzione.
Riprodurre in scala.
Comprendere il significato di percentuale e saperla calcolare utilizzando strategie diverse.
SPAZIO E FIGURE
Conoscere le proprietà delle figure piane e classificarle usando termini appropriati.
Risolvere problemi utilizzando le proprietà delle figure piane.
Calcolare il perimetro e l’area di figure piane.
Esprimere le misure utilizzando le unità del SI.
Conoscere il teorema di Pitagora e le sue applicazioni in matematica e in situazioni concrete.
DATI E PREVISIONI
Rappresentare insiemi di dati attraverso tabelle e diverse forme di rappresentazioni grafiche.
CLASSE TERZA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
NUMERI
Leggere, scrivere, confrontare, ordinare e rappresentare numeri relativi sulla retta orientata.
Conoscere gli elementi fondamentali del calcolo con i numeri relativi ed eseguire semplici espressioni
con i numeri relativi.
Conoscere gli elementi fondamentali del calcolo letterale.
Eseguire semplici espressioni algebrico-letterali.
Risolvere equazioni di primo grado.
Risolvere semplici situazione problematiche con equazioni di primo grado.
SPAZIO E FIGURE
Conoscere definizioni e proprietà della circonferenza e del cerchio.
Conoscere le formule per trovare la lunghezza della circonferenza e l’area del cerchio.
Riconoscere figure simili e riprodurre in scala una figura assegnata.
Conoscere e applicare i teoremi di Euclide.
Calcolare le aree e il volume delle figure tridimensionali più comuni.
Risolvere problemi utilizzando le proprietà geometriche delle figure tridimensionali.
Rappresentare punti, segmenti e figure sul piano cartesiano.
RELAZIONI E FUNZIONI
Costruire, interpretare e trasformare formule che contengono lettere per esprimere in forma generale
relazioni e proprietà.
Esprimere le relazioni di proporzionalità.
Usare il piano cartesiano per rappresentare relazioni e funzioni di proporzionalità diretta e inversa.
DATI E PREVISIONI
Rappresentare insiemi di dati attraverso tabelle e diagrammi; conoscere il significato e saper
determinare i principali indici statistici ( moda, mediana, media aritmetica).
Individuare, in semplici situazioni aleatorie, gli eventi elementari, calcolare la probabilità semplice di
qualche evento.
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SCIENZE
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado
L’alunno esplora e sperimenta, in laboratorio e all’aperto, lo svolgersi dei più comuni fenomeni, ne
immagina e ne verifica le cause; ricerca soluzioni ai problemi, utilizzando le conoscenze acquisite.
Sviluppa semplici schematizzazioni e modellizzazioni di fatti e fenomeni ricorrendo, quando è il caso, a
misure appropriate e a semplici formalizzazioni.
Riconosce nel proprio organismo strutture e funzionamenti a livelli macroscopici e microscopici, è
consapevole delle sue potenzialità e dei suoi limiti.
Ha una visione della complessità del sistema dei viventi e della loro evoluzione nel tempo; riconosce
nella loro diversità i bisogni fondamentali di animali e piante, e i modi di soddisfarli negli specifici
contesti ambientali.
È consapevole del ruolo della comunità umana sulla Terra, del carattere finito delle risorse, nonché
dell’ineguaglianza dell’accesso a esse, e adotta modi di vita ecologicamente responsabili.
Collega lo sviluppo delle scienze allo sviluppo della storia dell’uomo.
Ha curiosità e interesse verso i principali problemi legati all’uso della scienza nel campo dello sviluppo
scientifico e tecnologico.
FISICA E CHIMICA
Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza
Utilizzare i concetti fisici fondamentali quali: pressione, volume, velocità, peso, peso specifico, forza,
temperatura, calore, carica elettrica, ecc., in varie situazioni di esperienza; in alcuni casi raccogliere dati
su variabili rilevanti di differenti fenomeni, trovarne relazioni quantitative ed esprimerle con
rappresentazioni formali di tipo diverso.
Realizzare esperienze quali ad esempio: piano inclinato, galleggiamento, vasi comunicanti,
riscaldamento dell’acqua, fusione del ghiaccio, costruzione di un circuito pila-interruttore-lampadina.
Costruire e utilizzare correttamente il concetto di energia come quantità che si conserva; individuare la
sua dipendenza da altre variabili; riconoscere l’inevitabile produzione di calore nelle catene
energetiche reali.
Realizzare esperienze quali ad esempio: mulino ad acqua, dinamo, elica rotante sul termosifone,
riscaldamento dell’acqua con il frullatore.
Padroneggiare concetti di trasformazione chimica; sperimentare reazioni (non pericolose) anche con
prodotti chimici di uso domestico e interpretarle sulla base di modelli semplici di struttura della
materia; osservare e descrivere lo svolgersi delle reazioni e i prodotti ottenuti.
Realizzare esperienze quali ad esempio: soluzioni in acqua, combustione di una candela, bicarbonato di
sodio + aceto.
ASTRONOMIA E SCIENZE DELLA TERRA
Osservare, modellizzare e interpretare i più evidenti fenomeni celesti attraverso l’osservazione del cielo
notturno e diurno, utilizzando anche planetari o simulazioni al computer.
Ricostruire i movimenti della Terra da cui dipendono il dì e la notte e l’alternarsi delle stagioni.
Costruire modelli tridimensionali anche in connessione con l’evoluzione storica dell’astronomia.
Spiegare, anche per mezzo di simulazioni, i meccanismi delle eclissi di sole e di luna.
Realizzare esperienze quali ad esempio: costruzione di una meridiana, registrazione della traiettoria del
sole e della sua altezza a mezzogiorno durante l’arco dell’anno.
Riconoscere, con ricerche sul campo ed esperienze concrete, i principali tipi di rocce ed i processi
geologici da cui hanno avuto origine.
Conoscere la struttura della Terra e i suoi movimenti interni (tettonica a placche); individuare i rischi
sismici, vulcanici e idrogeologici della propria regione per pianificare eventuali attività di prevenzione.
Realizzare esperienze quali ad esempio la raccolta e i saggi di rocce diverse.
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BIOLOGIA
Riconoscere le somiglianze e le differenze del funzionamento delle diverse specie di viventi.
Comprendere il senso delle grandi classificazioni, riconoscere nei fossili indizi per ricostruire nel tempo
le trasformazioni dell’ambiente fisico, la successione e l’evoluzione delle specie.
Realizzare esperienze quali ad esempio: in coltivazioni e allevamenti, osservare della variabilità in
individui della stessa specie.
Sviluppare progressivamente la capacità di spiegare il funzionamento macroscopico dei viventi con un
modello cellulare (collegando per esempio: la respirazione con la respirazione cellulare, l’alimentazione
con il metabolismo cellulare, la crescita e lo sviluppo con la duplicazione delle cellule, la crescita delle
piante con la fotosintesi).
Realizzare esperienze quali ad esempio: dissezione di una pianta, modellizzazione di una cellula,
osservazione di cellule vegetali al microscopio, coltivazione di muffe e microorganismi.
Conoscere le basi biologiche della trasmissione dei caratteri ereditari acquisendo le prime elementari
nozioni di genetica.
Acquisire corrette informazioni sullo sviluppo puberale e la sessualità; sviluppare la cura e il controllo
della propria salute attraverso una corretta alimentazione; evitare consapevolmente i danni prodotti
dal fumo e dalle droghe.
Assumere comportamenti e scelte personali ecologicamente sostenibili. Rispettare e preservare la
biodiversità nei sistemi ambientali.
Realizzare esperienze quali ad esempio: costruzione di nidi per uccelli selvatici, adozione di uno stagno
o di un bosco.
COMPETENZE SPECIFICHE
Osservare, analizzare e descrivere fenomeni appartenenti alla realtà naturale a agli aspetti della vita
quotidiana.
Formulare ipotesi e verificarle, utilizzando semplici schematizzazioni e modellizzazioni.
Riconoscere le principali interazioni tra mondo naturale e comunità umana, individuando alcune
problematicità dell’intervento antropico negli ecosistemi.
Utilizzare il proprio patrimonio di conoscenze per comprendere le problematiche scientifiche di
attualità e per assumere comportamenti responsabili in relazione al proprio stile di vita, alla
promozione della salute all’uso delle risorse.
CLASSE PRIMA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
ELEMENTI DI FISICA E CHIMICA
Saper osservare gli oggetti reali e cogliere le analogie, le differenze e le regolarità.
Saper riconoscere e definire il concetto di alcune proprietà fondamentali della materia, quali: massa,
volume, peso, peso specifico, densità, calore e temperatura.
Saper eseguire misure di tali proprietà scegliendo gli strumenti adatti e le opportune unità di misura.
Distinguere le caratteristiche dei vari stati di aggregazione della materia, riconoscere, descrivere
ed interpretare i cambiamenti di stato.
SCIENZE DELLA TERRA
Saper individuare le principali caratteristiche chimico- fisiche delle tre componenti principali del pianeta
Terra, con particolare riguardo all’origine e alla classificazione dei suoli.
Saper esplorare e comprendere i meccanismi di funzionamento dei fenomeni più comuni che si
verificano nell’idrosfera, nell’atmosfera e nella litosfera.
Prendere coscienza dei problemi ambientali e acquisire comportamenti corretti per prevenirli.
56
Individuare e analizzare le maggiori problematiche dell’ambiente in cui si vive ed elaborare
ipotesi d’intervento.
BIOLOGIA
Saper distinguere, in situazioni reali, un essere vivente da uno non vivente, elencandone le
caratteristiche e le finalità delle funzioni vitali.
Saper individuare le strutture cellulari e le rispettive funzioni.
Saper utilizzare i criteri per la classificazione dei viventi e conoscere le caratteristiche principali delle
piante vascolari e degli animali invertebrati e vertebrati.
Saper descrivere le relazioni che intercorrono tra i viventi e tra essi e l’ambiente in cui vivono.
CLASSE SECONDA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
ELEMENTI DI FISICA E CHIMICA
Saper riconoscere e definire il concetto di nuove proprietà della materia, quali “moto”, “forza”,
“lavoro”, “energia”.
Saper eseguire misure di tali proprietà scegliendo gli strumenti adatti e le opportune unità di misura.
Saper riconoscere, da esempi tratti dall’esperienza quotidiana, le principali sostanze chimiche.
Saper eseguire semplici reazioni chimiche e descriverle ordinatamente.
BIOLOGIA
Saper descrivere sia l’anatomia sia la fisiologia dei principali apparati del corpo umano, utilizzando in
modo appropriato la terminologia specifica.
Saper individuare le cause e i principali sintomi delle più comuni malattie che li possono interessare.
Saper assumere comportamenti corretti attuando norme di carattere igienico-sanitario per prevenire
l’insorgere e il diffondersi delle malattie.
Sviluppare la cura e il controllo della propria salute attraverso una corretta alimentazione.
Evitare consapevolmente i danni del fumo e delle droghe.
SCIENZE DELLA TERRA
Saper enumerare e descrivere gli elementi che caratterizzano e concorrono a formare un ecosistema.
Individuare ed elencare i fattori che possono alterare un ecosistema.
Conoscere i principali ecosistemi della Terra e sapere individuare la loro distribuzione geografica.
CLASSE TERZA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
FISICA E CHIMICA
Approfondire i concetti di energia e lavoro e conoscere le loro unità di misura.
Riconoscere e descrivere il meccanismo di funzionamento delle macchine semplici.
Conoscere le principali forme di energia.
Conoscere le principali fonti di energia e saperle classificare in rinnovabili ed esauribili.
Saper valutare l’impatto ambientale delle varie fonti di energia.
Conoscere i principali fenomeni elettrici e magnetici e interpretare i risultati di semplici esperimenti di
laboratorio.
Interpretare e inquadrare in orizzonti più ampi i fenomeni elettromagnetici utilizzando la terminologia
specifica.
Assumere comportamenti corretti e consapevoli per prevenire i pericoli dell’elettricità e per ridurre il
consumo energetico.
SCIENZE DELLA TERRA
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Descrivere le principali caratteristiche dell’Universo, del Sistema Solare e del pianeta Terra e la loro
probabile evoluzione.
Comprendere le leggi che regolano i fenomeni astronomici più evidenti.
Descrivere la composizione della crosta terrestre e le relative trasformazioni.
Descrivere le caratteristiche fondamentali della struttura interna della Terra.
Conoscere e descrivere i fenomeni esogeni e endogeni che hanno causato e causano le
continue trasformazioni della crosta terrestre.
Valutare il rischio geomorfologico, idrogeologico, vulcanico e sismico della propria regione e
comprendere la conseguente pianificazione della protezione da questo rischio.
Conoscere i meccanismi fondamentali dei cambiamenti globali nei sistemi naturali e nel sistema Terra
nel suo complesso, e il ruolo dell’intervento umano nella trasformazione degli stessi.
BIOLOGIA
Apprendere una gestione corretta del proprio corpo.
Interpretare lo stato di benessere e di malessere che può derivare dalle sue alterazioni.
Acquisire corrette informazioni sullo sviluppo puberale e la sessualità.
Attuare scelte per affrontare i rischi connessi con una cattiva alimentazione, con il fumo, con le droghe.
Attuare scelte personali ecologicamente sostenibili. Rispettare e preservare la biodiversità nei sistemi
ambientali.
INLGESE
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado
L’alunno comprende oralmente e per iscritto i punti essenziali di testi in lingua standard su argomenti
familiari o di studio che affronta normalmente a scuola e nel tempo libero.
Descrive oralmente situazioni, racconta avvenimenti ed esperienze personali, espone argomenti di
studio. Interagisce con uno o più interlocutori in contesti familiari e su argomenti noti.
Legge semplici testi con diverse strategie adeguate allo scopo.
Legge testi informativi e ascolta spiegazioni attinenti a contenuti di studio di altre discipline. Scrive
semplici resoconti e compone brevi lettere o messaggi rivolti a coetanei e familiari.
Individua elementi culturali veicolati dalla lingua materna o di scolarizzazione e li confronta con quelli
veicolati dalla lingua straniera, senza atteggiamenti di rifiuto.
Affronta situazioni nuove attingendo al suo repertorio linguistico; usa la lingua per apprendere
argomenti anche di ambiti disciplinari diversi e collabora fattivamente con i compagni nella
realizzazione di attività e progetti.
Autovaluta le competenze acquisite ed è consapevole del proprio modo di apprendere.
(I traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado, per la
lingua inglese, dettate dal D.M. n° 254 del 16/11/2012, sono riconducibili al livello A2 del “Quadro
Comune Europeo di Riferimento per le lingue” del Consiglio d’Europa.)
CLASSE PRIMA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
ASCOLTO (Comprensione orale)
Comprendere oralmente i punti essenziali di brevi conversazioni e descrizioni, a condizione che venga
usata una lingua chiara e che si parli di argomenti familiari.
PARLATO (Produzione ed interazione orale)
Descrive oralmente situazioni relative alla vita quotidiana usando un lessico adeguato e funzioni
comunicative appropriate.
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Interagire in semplici scambi dialogici relativi alla vita quotidiana usando un lessico adeguato e funzioni
comunicative appropriate.
Gestire semplici conversazioni di routine, facendo domande e rispondendo alle informazioni richieste.
Conoscere la correttezza fonetica dei vocaboli presentati.
LETTURA (Comprensione scritta)
Leggere semplici testi.
Leggere ed individuare in brevi testi le informazioni richieste. SCRITTURA (Produzione scritta).
Scrivere semplici testi utilizzando un modello.
Scrivere brevi lettere guidate.
RIFLESSIONE SULLA LINGUA E SULL’APPRENDIMENTO.
Riflettere sulla lingua straniera ed operare confronti con la propria.
Ampliare la conoscenza dei campi semantici.
Conoscere aspetti della civiltà anglosassone ed operare confronti con L1.
Riconoscere come si apprende e che cosa ostacola il proprio apprendimento.
CLASSE SECONDA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
ASCOLTO (Comprensione orale)
Comprendere oralmente i punti essenziali di brevi conversazioni e descrizioni, a condizione che si parli
di argomenti familiari.
PARLATO (Produzione ed interazione orale)
Descrive oralmente situazioni relative alla vita quotidiana, raccontare avvenimenti ed esperienze
personali, usando un lessico adeguato e funzioni comunicative appropriate.
Interagire con uno o più interlocutori in contesti familiari e su argomenti noti, usando un lessico
adeguato e funzioni comunicative appropriate.
Gestire semplici conversazioni di routine, facendo domande e rispondendo alle informazioni richieste.
Conoscere la correttezza fonetica dei vocaboli presentati.
LETTURA (Comprensione scritta)
Leggere semplici testi.
Leggere ed individuare in brevi testi le informazioni richieste.
SCRITTURA (Produzione scritta)
Scrivere semplici testi utilizzando un modello.
Scrivere brevi lettere guidate e brevi resoconti che si avvalgono di un lessico sostanzialmente
appropriato e di una sintassi elementare
Raccontare per iscritto esperienze, esprimendo sensazioni ed opinioni con frasi semplici.
Produrre risposte a questionari e formulare domande su testi.
RIFLESSIONE SULLA LINGUA E SULL’APPRENDIMENTO
Riflettere sulla lingua straniera ed operare confronti con la propria.
Ampliare la conoscenza dei campi semantici.
Conoscere gli aspetti della civiltà anglosassone ed operare confronti con L1.
Riconoscere come si apprende e che cosa ostacola il proprio apprendimento.
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CLASSE TERZA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
ASCOLTO (Comprensione orale)
Comprendere oralmente i punti essenziali di conversazioni e descrizioni.
PARLATO (Produzione ed interazione orale)
Descrive oralmente situazioni relative alla vita quotidiana, raccontare avvenimenti ed esperienze
personali, esprimere un’opinione e motivarla con frasi semplici, usando un lessico adeguato e funzioni
comunicative appropriate.
Interagire con uno o più interlocutori in ambiti diversi e su argomenti noti, esporre le proprie idee ed
opinioni in situazioni quotidiane, usando un lessico adeguato e funzioni comunicative appropriate.
Gestire semplici conversazioni di routine, facendo domande e rispondendo alle informazioni richieste
con correttezza lessicale in modo autonomo ed appropriato.
Conoscere la correttezza fonetica dei vocaboli presentati.
LETTURA (Comprensione scritta)
Leggere ed individuare, in testi relativamente lunghi, le informazioni richieste.
SCRITTURA (Produzione scritta)
Scrivere testi utilizzando un modello.
Scrivere brevi lettere e brevi resoconti che si avvalgono di un lessico e di una sintassi sostanzialmente
appropriate .
Raccontare per iscritto esperienze, esprimendo sensazioni ed opinioni con frasi semplici.
Produrre risposte a questionari e formulare domande su testi.
RIFLESSIONE SULLA LINGUA E SULL’APPRENDIMENTO
Riflettere sulla lingua straniera ed operare confronti con la propria.
Ampliare la conoscenza dei campi semantici.
Conoscere gli aspetti della civiltà anglosassone e americana ed operare confronti con L1.
Riconoscere come si apprende e che cosa ostacola il proprio apprendimento.
Utilizzare la lingua inglese come strumento per ampliare le proprie conoscenze (CLIL).
SECONDA LINGUA COMUNITARIA LINGUA FRANCESE
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado
L’alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari
Comunica oralmente in attività che richiedono uno scambio di informazioni semplice e diretto su
argomenti familiari e abituali
Descrive oralmente e per iscritto, in modo semplice, aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente.
Legge brevi e semplici testi con tecniche adeguate allo scopo.
Chiede spiegazioni, svolge i compiti, stabilisce relazioni tra semplici elementi linguisticocomunicativi e culturali propri delle lingue di studio.
Confronta i risultati conseguiti in lingue diverse e le strategie utilizzate per imparare.
CLASSE PRIMA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
ASCOLTO (Comprensione orale)
Riconoscere all’ascolto suoni che caratterizzano la lingua studiata, ritmo e intonazione della frase
Capire il senso globale di semplici messaggi di tipo quotidiano.
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LETTURA (Comprensione scritta)
Saper leggere e comprendere globalmente un messaggio/un testo inerente la via quotidiana.
PARLATO (Produzione ed interazione orale)
Saper rispondere a semplici domande e formulare messaggi di utilità pratica
SCRITTURA (Produzione scritta)
Scrivere semplici messaggi di tipo quotidiano basati su un modello, con un uso accettabile delle
strutture/funzioni di base.
CLASSE SECONDA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
ASCOLTO (Comprensione orale)
Comprendere e riconoscere il senso, gli scopi e le funzioni di un messaggio orale.
LETTURA (Comprensione scritta)
Comprendere il senso globale di un testo scritto e saper riconoscere le sue strutture grammaticali e
funzioni comunicative.
PARLATO (Produzione ed interazione orale)
Interagire in semplici dialoghi e raccontare fatti di vita quotidiana pur commettendo errori formali, ma
tali da non compromettere la comprensione.
SCRITTURA (Produzione scritta)
Saper produrre brevi testi su argomenti noti in modo più o meno guidato con un uso adeguato delle
strutture/funzioni apprese.
CLASSE TERZA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
ASCOLTO (Comprensione orale)
Comprendere in una conversazione orale, oltre al senso globale e alle informazioni esplicite, anche
alcune di quelle implicite ricavabili dal contesto.
LETTURA (Comprensione scritta)
Comprendere in un testo scritto, oltre al senso globale e alle informazioni esplicite, anche alcune di
quelle implicite ricavabili dal contesto.
PARLATO (Produzione ed interazione orale)
Saper produrre comunicazioni orali relative ad argomenti di uso quotidiano in una esposizione
sufficientemente comprensibile.
SCRITTURA (Produzione scritta)
Produrre testi scritti reimpiegando le principali strutture e funzioni presentate e diversificando il lessico.
CIVILTÀ
Comprendere e saper confrontare le differenze fra le culture.
TECNOLOGIA
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado
L’alunno riconosce nell’ambiente che lo circonda i principali sistemi tecnologici e le relazioni che essi
stabiliscono con gli esseri viventi e gli altri elementi naturali.
61
Conosce i principali processi di trasformazione di risorse o di produzione di beni e riconosce le diverse
forme di energie coinvolte.
E’ in grado di ipotizzare le possibili conseguenze di una decisione o di una scelta di tipo tecnologico,
riconoscendo in ogni innovazione opportunità e rischi.
Conosce ed utilizza oggetti, strumenti e macchine di uso comune ed è in grado di classificarli e di
descrivere la funzione in relazione alla forma, alla struttura e ai materiali.
Utilizza adeguate risorse materiali, informative ed organizzative per la progettazione e la realizzazione
di semplici prodotti, anche di tipo digitale.
Ricava dalla lettura e dall’analisi di testi o tabelle informazioni sui beni e servizi disponibili sul mercato,
in modo da esprimere valutazioni rispetto a criteri di tipo diverso.
Conosce le proprietà e le caratteristiche dei diversi mezzi di comunicazione ed è in grado di farne un
uso efficace e responsabile rispetto alle proprie necessità di studio e socializzazione.
Sa utilizzare comunicazioni procedurali e istruzioni tecniche per eseguire,, in maniera metodica e
razionale, compiti operativi, anche complessi e collaborando e cooperando con i compagni.
Progetta e realizza rappresentazioni grafiche o infografiche utilizzando elementi del disegno tecnico o
altri linguaggi multimediali e di programmazione.
Competenze Specifiche al termine della scuola secondaria di primo grado
Progettare e realizzare semplici manufatti e strumenti spiegando le fasi del processo;
Utilizzare con dimestichezza le più comuni tecnologie, individuando le soluzioni potenzialmente utili ad
un dato contesto applicativo, a partire dall’attività di studio;
Individuare le potenzialità, i limiti e i rischi nell’uso delle tecnologie, con particolare riferimento al
contesto produttivo, culturale e sociale in cui vengono applicate.
CLASSE PRIMA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Conoscenze Tecnologiche:
Individuazione delle risorse naturali e loro impiego per il soddisfacimento dei bisogni dell’uomo;
proprietà e caratteristiche dei materiali più comuni;
modalità di manipolazione dei diversi materiali;
funzioni e modalità d’uso degli utensili e strumenti più comuni e loro trasformazioni nel tempo;
eco tecnologie orientate alla sostenibilità (depurazione, differenziazione, smaltimento, riciclo;
sicurezza nell’ambiente scolastico: norme di comportamento in caso di emergenza;
terminologia specifica.
T.I.C.
Conoscenze di base informatica;
Utilizzo degli strumenti informatici e di comunicazione per elaborare dati, testi, immagini e produrre
documenti di semplice elaborazione;
Utilizzo della rete sia per la ricerca che per lo scambio di informazioni.
Abilità tecnologiche: vedere, osservare e sperimentare
Riconoscere nell’ambiente che ci circonda i principali sistemi tecnologici e le relazioni che essi
stabiliscono con gli esseri viventi e gli altri elementi naturali;
Riflettere sull’utilizzo appropriato delle risorse naturali;
Effettuare prove e semplici indagini sulle proprietà fisico-chimiche, meccaniche e tecnologiche di vari
materiali;
Provvedere, immaginare e progettare
Valutare eventuali conseguenze derivanti dal cattivo utilizzo delle risorse naturali;
62
Ipotizzare soluzioni alternative relative a situazioni problematiche;
Immaginare modifiche e/o sostituzioni di oggetti similari d’uso quotidiano in relazione a nuovi
bisogni o necessità;
Pianificare le diverse fasi lavorative per la realizzazione di un elaborato e/o oggetto.
Intervenire, trasformare e produrre
Smontare e rimontare semplici oggetti o altri dispositivi comuni;
Utilizzare semplici procedure per eseguire piccole prove sperimentali nei vari settori della tecnologia
(es. preparazione di paste etc.)
Costruire oggetti con semplici materiali reperibili in natura.
Conoscenze Geometriche:
Strumenti da disegno;
Elementi basilari di geometria e figure fondamentali piane;
Terminologia specifica.
Abilità Geometriche:
Utilizzare in maniera appropriata gli Strumenti da disegno;
costruire gli elementi di geometria in maniera precisa;
comporre figure geometriche in successione logica e razionale;
assimilare le forme geometriche alla realtà.
CLASSE SECONDA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Conoscenze Tecnologiche:
Studio della Tecnologia per evidenziare le molteplicità di aspetti e di variabili: dalle risorse materiali o
immateriali utilizzate, alle fasi del processo di fabbricazione o costruzione di un oggetto e/o manufatto;
Utilizzo delle materie prime per lo sviluppo, la produzione e la fornitura dei beni a servizio dell’uomo;
Principi di funzionamento e modalità d’impiego di tutti gli strumenti, i dispositivi, le macchine, i sistemi
che l’uomo progetta, realizza e gestisce per migliorare la qualità della vita;
Biotecnologie;
Sicurezza nell’ambiente scolastico: norme di comportamento in caso di emergenza
Terminologia specifica.
T.I.C.:
Utilizzo degli strumenti informatici e di comunicazione per elaborare dati, testi, immagini e produrre
documenti in diverse situazioni;
Utilizzo della rete sia per la ricerca che per lo scambio di informazioni.
Abilità tecnologiche: vedere, osservare e sperimentare
Accostarsi a nuove applicazioni informatiche esplorandone le funzioni e le potenzialità;
Individuare le potenzialità, i limiti ed i rischi nell’uso delle tecnologie, con particolare riferimento
al contesto produttivo, culturale e sociale in cui vengono applicate.
Prevedere, immaginare e progettare
Ipotizzare soluzioni alternative relative a situazioni problematiche;
Immaginare modifiche di oggetti e prodotti d’uso quotidiano in relazione a nuovi bisogni o necessità;
Pianificare le diverse fasi lavorative per la realizzazione di un elaborato e/o oggetto impiegando
materiali di uso comune.
Intervenire, trasformare e produrre
Eseguire interventi di riparazione o manutenzione sugli oggetti dell’arredo scolastico o casalingo;
Utilizzare semplici procedure per eseguire piccole prove sperimentali nei vari settori della tecnologia
(es. preparazione e cottura degli alimenti etc.)
63
Costruire oggetti con materiali facilmente reperibili a partire da esigenze e bisogni concreti.
Conoscenze Tecnico/Geometriche:
Figure geometriche piane, poligoni, curve policentriche;
Elementi
di
disegno tecnico (quotatura,
ingrandimenti e
riduzioni
in
scala di rappresentazione);
Terminologia specifica.
Abilità Tecnico/Geometriche:
Utilizzare in maniera corretta gli Strumenti da disegno;
Riproduzione grafica delle conoscenze acquisite
Proiezioni Ortogonali Piane;
Realizzare grafici e composizioni geometriche in maniera puntuale;
Vedere, osservare e sperimentare
Leggere ed interpretare semplici disegni tecnici ricavandone informazioni qualitative e
quantitative
Eseguire misurazioni e rilievi grafici o fotografici sull’ambiente scolastico o sulla propria abitazione;
Leggere planimetrie di zona anche in rapporti di scale di rappresentazione;
Prevedere, immaginare e progettare
Effettuare stime di grandezze fisiche riferite a materiali e oggetti dell’ambiente scolastico;
Intervenire, trasformare e produrre
Rilevare e disegnare semplici planimetrie dell’ambiente scolastico e/o della propria abitazione
o altri luoghi anche avvalendosi di software specifici.
CLASSE TERZA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Conoscenze Tecnologiche:
Lo Studio dello sviluppo tecnologico per favorire il senso di responsabilità verso ogni azione
trasformativa dell’ambiente: dal semplice oggetto a sistemi più ampi (centrali, depurazioni, energie
alternative);
Sensibilità alle scelte di vita in un rapporto sempre più conflittuale tra interesse individuale e bene
collettivo;
Padronanza degli strumenti di informazione e comunicazione per una maggiore consapevolezza
rispetto agli effetti sociali e culturali della loro diffusione, alle conseguenze relazionali e psicologiche
che ne possono derivare;
Sicurezza nell’ambiente scolastico, segnali di sicurezza e simboli di rischio.
Terminologia specifica.
T.I.C.:
Utilizzo degli strumenti informatici e di comunicazione per elaborare dati, testi e immagini e
produrre documenti in diverse situazioni;
Utilizzo della rete sia per la ricerca che per lo scambio di informazioni.
Applicazione di software specifici.
Abilità tecnologiche: vedere, osservare e sperimentare
Accostarsi a nuove applicazioni informatiche esplorandone le funzioni e le potenzialità;
Prevedere, immaginare e progettare
Ipotizzare soluzioni alternative relative a situazioni problematiche;
Progettare una gita d’istruzione o la visita ad una mostra usando internet per reperire e selezionare le
informazioni utili;.
Intervenire, trasformare e produrre
64
Costruire oggetti con materiali facilmente reperibili a partire da esigenze e bisogni concreti.
Conoscenze Tecnico/Geometriche:
Figure geometriche solide;
Proiezioni ortogonali ed assonometriche di figure solide e oggetti d’arredo;
Terminologia specifica.
Abilità Tecnico/Geometriche:
Utilizzare in maniera precisa e corretta gli Strumenti da disegno;
Realizzare grafici e/o manufatti in maniera puntuale secondo le regole del disegno tecnico;
Vedere, osservare e sperimentare
Leggere ed interpretare disegni tecnici ricavandone informazioni qualitative e quantitative
Prevedere, immaginare e progettare
Progettare semplici manufatti e/o oggetti spiegando le fasi del processo ;
Intervenire, trasformare e produrre
Programmare ambienti informatici ed elaborare semplici istruzioni per controllare il comportamento di
un robot.
Realizzare grafici anche avvalendosi di software specifici.
MUSICA
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado
L’alunno partecipa in modo attivo alla realizzazione di esperienze musicali attraverso l’esecuzione e
l’interpretazione di brani strumentali e vocali appartenenti a generi e culture differenti.
Usa diversi sistemi di notazione funzionali alla lettura, all’analisi e alla produzione di brani musicali.
È in grado di ideare e realizzare, anche attraverso l’improvvisazione o partecipando a processi di
elaborazione collettiva, messaggi musicali e multimediali, nel confronto critico con modelli
appartenenti al patrimo-nio musicale, utilizzando anche sistemi informatici.
Comprende e valuta eventi, materiali, opere musicali riconoscendone i significati, anche in relazione
alla propria esperienza musicale e ai diversi contesti storico-culturali.
Integra con altri saperi e altre pratiche artisti che le proprie esperienze musicali, servendosi anche di
appropriati codici e sistemi di codifica
CLASSE PRIMA E SECONDA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Eseguire collettivamente e individualmente brani strumentali di diversi generi e stili.
Eseguire con la voce per imitazione brani corali ad una voce.
Decodificare e utilizzare la notazione tradizionale.
Improvvisare semplici sequenze ritmiche e melodiche utilizzando semplici schemi.
Conoscere e descrivere opere musicali.
Accedere alle risorse musicali della rete e utilizzare semplici software
CLASSE PRIMA
CONOSCENZE
Esplorazione di eventi sonori e relative caratteristiche
Riconoscimento, all’ascolto, di strumenti musicali
Lessico musicale
I diversi sistemi di notazione
Tecnica dello strumento musicale didattico
65
Le forme musicali dalla preistoria al Medioevo
ABILITÀ
Imparare ad ascoltare
Comprendere il carattere espressivo del silenzio, dei rumori, dei parametri del suono e di altri
elementi musicali
Distinguere i timbri vocali e strumentali
Utilizzare la terminologia appropriata
Utilizzare mezzi sonori diversi
Distinguere le tecniche espressive più idonee
CLASSE SECONDA
CONOSCENZE
Discriminazione dei generi e degli stili musicali
Strumenti e voci (approfondimento)
Eventi musicali dal Barocco al classicismo
Varie tecniche strumentali (consolidamento)
Lessico musicale (potenziamento)
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine delle classi prima e seconda
L’alunno realizza esperienze musicali con l'esecuzione di brani strumentali.
Realizza esperienze musicali con l'interpretazione di brani vocali all'unisono.
Usa sistemi di notazione convenzionali .
Realizza idee musicali improvvisando e rielaborando.
Utilizza sistemi informatici.
Comprende opere musicali in relazione alla propria esperienza e ai diversi contesti storico-culturali.
CLASSE TERZA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Eseguire collettivamente e individualmente brani strumentali di diversi generi e stili. Eseguire con la
voce per imitazione e/o lettura brani corali ad una o più voci.
Decodificare e utilizzare la notazione tradizionale e non.
Improvvisare sequenze ritmiche e melodiche utilizzando schemi ritmici e melodici. Conoscere e
descrivere opere musicali in modo critico e personale.
Accedere alle risorse musicali della rete e utilizzare software specifici. Progettare eventi sonori che
integrino arti visive, danza e teatro.
CONOSCENZE
Utilizzare mezzi sonori diversi e tecniche espressive più idonee
Lettura critica degli eventi musicali dal Romanticismo ai nostri giorni
Ritmo, dinamica, agogica, modi, generi e stili
Confronto critico con le tradizioni storiche e le diversità culturali
Varie tecniche strumentali (potenziamento)
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della classe terza
L’alunno realizza esperienze musicali con l'esecuzione di brani strumentali. Realizza esperienze musicali
con l'interpretazione di brani vocali a una o più voci. Usa sistemi di notazione convenzionali e non.
Realizza idee musicali improvvisando e rielaborando. Utilizza sistemi informatici.
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Comprende e valuta opere musicali riconoscendone i significati in relazione ai diversi contesti
storico- culturali.
Integra con altri saperi e altre pratiche artistiche le proprie esperienze musicali.
ARTE E IMMAGINE
Traguardi di sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado
L’alunno realizza elaborati personali e creativi sulla base di un’ideazione e progettazione originale,
applicando le conoscenze e le regole del linguaggio visivo, scegliendo in modo funzionale tecniche
materiali differenti anche con l’integrazione di più media e codici espressivi.
Padroneggia gli elementi principali del linguaggio visivo, legge e comprende i significati di immagini
statiche e in movimento, di filmati audiovisivi e di prodotti multimediali.
Legge le opere più significative prodotte nell’arte antica, medievale, moderna e contemporanea,
sapendole collocare nei rispettivi contesti storici, culturali e ambientali; riconosce il valore culturale di
immagini, di opere e di oggetti artigianali prodotti in paesi diversi dal proprio.
Riconosce gli elementi principali del patrimonio culturale, artistico e ambientale del proprio territorio e
è sensibile ai problemi della sua tutela e conservazione.
Analizza e descrive beni culturali, immagini statiche e multimediali, utilizzando il linguaggio appropriato.
CLASSE PRIMA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
ESPRIMERE E COMUNICARE
Individuare i meccanismi della percezione visiva.
Osservare e descrivere con un semplice linguaggio verbale appropriato, basilari elementi presenti nelle
opere d’arte.
OSSERVARE E LEGGERE LE IMMAGINI
Riconoscere semplici significati simbolici, espressivi e comunicativi di un’opera d’arte.
Riconoscere e confrontare gli elementi stilistici di epoche diverse mettendole in relazione all’opera al
contesto, all’autore, alla committenza.(es. mondo classico).
Descrivere, argomentare verbalmente con correttezza terminologica le linee fondamentali della
produzione storico-artistica dell’Arte Antica, Italica e Paleocristiana.
Individuare e riconoscere i beni artistici presenti nel proprio territorio.
Conoscere, in modo elementare, alcuni interventi per la tutela e la conservazione dei beni artistici.
COMPRENDERE E APPREZZARE LE OPERE D’ARTE
Utilizzare alcune tecniche di rappresentazione del linguaggio visivo e figurativo per comunicare.
Produrre elaborati, utilizzando le regole della rappresentazione visiva, materiali multimediali, per
creare composizioni espressive, creative e personali.
Rielaborare immagini fotografiche, materiali di uso comune, elementi visivi, scritte e parole per
produrre immagini creative.
CONOSCENZE
ESPRIMERE E COMUNICARE
Messaggio visivo e percezione
Espressione personale con superamento di stereotipi
Composizione spaziale
OSSERVARE E LEGGERE LE IMMAGINI
Linea - forma - superficie - texture - colore
L’arte nei secoli dalla Preistoria al Medioevo
Lettura dell’opera d’arte (avviamento)
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COMPRENDERE E APPREZZARE LE OPERE D’ARTE
L‘arte dalla Preistoria al Romanico
Tecniche espressive: matita, pennarello, pastello chiaroscurato, penna a biro, tratto-pen, pastelli a cera
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della classe prima
L’alunno individua semplici meccanismi della percezione.
Osserva e descrive i segni, le forme, i colori presenti in un’immagine attraverso modalità percettive
basate sulla configurazione spaziale, sul raggruppamento, sulle relazioni e associazioni.
Conosce il contesto storico - artistico dei principali artisti e delle più importanti opere d’arte. Applica un
iniziale metodo di lettura dell’opera d’arte o documento culturale.
Possiede una conoscenza delle linee fondamentali della produzione artistica dei principali periodi storici
del passato (Arte Antica, Italica e Paleocristiana).
Conosce alcune semplici tipologie del patrimonio ambientale, storico-artistico e museale del
proprio territorio sapendone leggere alcuni elementari significati estetici, storici e sociali.
Comprende l’importanza del patrimonio artistico inteso come testimonianza della nostra cultura.
Conosce e utilizza in modo corretto alcune tecniche materiali e strumenti per le modalità di
rappresentazione del linguaggio visivo e figurativo.
Rielabora creativamente in modo semplice materiali di uso comune, immagini fotografiche, scritte,
elementi iconici e visivi per produrre nuove immagini.
Produce testi creativi usando il linguaggio visivo e tecnologie multimediali.
Individuare i meccanismi della percezione visiva.
Osservare e descrivere con linguaggio verbale appropriato tutti gli elementi significativi
Formali presenti in opere d’arte.
Riconosce lo stereotipo nella forma e nel colore.
OSSERVARE E LEGGERE LE IMMAGINI
Riconoscere elementari codici e regole compositive (linee, colori, forma, spazio, peso-equilibrio,
movimento ecc.) presenti nelle opere d’arte individuando i significati simbolici, espressivi e
comunicativi.
Riconoscere e leggere un’opera d’arte, mettendola in relazione con alcuni elementi del contesto storico
e culturale.
Riconoscere e confrontare in alcune opere gli elementi stilistici di epoche diverse (es. medioevo,
rinascimento e barocco).
Possedere una conoscenza delle linee fondamentali della produzione storico artistica dell’arte
medioevale, rinascimentale e barocca.
Conoscere alcune tipologie del patrimonio ambientale, storico-artistico e museale del territorio
sapendone leggere i significati e i valori estetici, storici e sociali.
Individuare i beni artistici presenti nel proprio territorio, conoscendone i valori estetici e sociali
Comprendere e apprezzare le opere d’arte
Utilizzare diverse tecniche di rappresentazione del linguaggio visivo e figurativo per comunicare.
Produrre elaborati, utilizzando le regole della rappresentazione visiva, materiali multimediali, per
creare composizioni espressive, creative e personali.
Rielaborare immagini fotografiche, materiali di uso comune, elementi visivi, scritte e parole per
produrre immagini creative.
CONOSCENZE
ESPRIMERE E COMUNICARE
Messaggio visivo e percezione
Rielaborazione personale delle strutture visive
68
Spazio grafico- espressivo come composizione
OSSERVARE E LEGGERE LE IMMAGINI
Messaggi pubblicitari
Ritmo, modulo, simmetria/asimmetria composizione, volume, luce/ombra
Lo spazio prospettico dell’habitat
L’arte nei secoli dal Medioevo al Barocco: approfondimento lettura dell’opera d’arte
COMPRENDERE E APPREZZARE LE OPERE D’ARTE
Rielaborazioni
Creazioni guidate a soggetto
Approfondimento e/o acquisizione di alcune tecniche grafico-spresse-pastello, pastello a cera, pittura a
tempera, collage, altro
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della classe seconda
L’alunno individua i meccanismi della percezione
Osserva e descrive i segni, le forme, i colori presenti in un’immagine attraverso modalità percettive.
Conosce il contesto storico - artistico dei principali artisti e delle più importanti opere d’arte ed applica
metodi di lettura dell’opera d’arte o documento culturale.
Possiede una conoscenza delle linee fondamentali della produzione artistica dei principali periodi storici
del passato .( Arte medioevale, rinascimentale e barocca).
Comprende l’importanza del patrimonio artistico inteso come testimonianza della nostra cultura e
riconosce i rapporti che un’ opera può avere con altri ambiti della cultura scientifica, tecnologica,
letteraria…
Conosce e utilizza in modo corretto alcune tecniche , materiali e strumenti per le modalità
di rappresentazione del linguaggio visivo e figurativo
Rielabora creativamente materiali di uso comune, immagini fotografiche, scritte, elementi iconici e
visivi per produrre nuove immagini.
Produce testi creativi usando il linguaggio visivo e tecnologie multimediali.
CLASSE TERZA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
ESPRIMERE E COMUNICARE
Individuare i meccanismi della percezione visiva.
Osservare e descrivere, con linguaggio verbale appropriato utilizzando più metodi gli elementi
significativi formali presenti in opere d’arte, in immagini statiche e dinamiche.
Descrivere i segni, le forme, i colori presenti in un’immagine attraverso modalità percettive basate sulla
configurazione spaziale, sul raggruppamento, sulle relazioni e associazioni.
OSSERVARE E LEGGERE LE IMMAGINI
Riconoscere i codici e le regole compositive (linee, colori, forma, spazio, peso-equilibrio, movimento,
inquadrature, piani, sequenze, ecc.) presenti nelle opere d’arte, nelle immagini statiche e in
movimento, individuarne i significati simbolici, espressivi e comunicativi.
Leggere e interpretare criticamente un’opera d’arte, mettendola in relazione con alcuni elementi del
contesto storico e culturale.
Riconoscere e confrontare in alcune opere gli elementi stilistici di epoche diverse (Settecento,
Ottocento, Novecento e Arte Contemporanea).
Possedere una conoscenza delle linee fondamentali della produzione storico-artistica anche
appartenenti a contesti culturali diversi dal proprio.
69
Valorizzare i beni artistici, culturali e ambientali presenti nel proprio territorio, conoscendone i valori
estetici e sociali.
Conoscere gli eventuali interventi per la tutela e la conservazione dei beni artistici.
COMPRENDERE E APPREZZARE LE OPERE D’ARTE
Utilizzare diverse tecniche e materiali di rappresentazione del linguaggio visivo e figurativo per
comunicare.
Produrre elaborati, utilizzando le regole della rappresentazione visiva, materiali e tecniche grafiche,
pittoriche e plastiche per creare composizioni ( ispirate all’arte del novecento) espressive, creative e
personali.
Rielaborare creativamente materiali di uso comune, immagini fotografiche, scritte, elementi iconici e
visivi per produrre nuove immagini
CONOSCENZE
ESPRIMERE E COMUNICARE
Messaggio visivo e percezione
Espressività della linea e del colore nei mass media e nell’opera d’arte in genere.
Spazio grafico pittorico-plastico
OSSERVARE E LEGGERE LE IMMAGINI
Linea-forma-colore-spazio-peso-equilibrio-movimento-inquadrature-piani
L’arte nei secoli dal ‘700 all’arte contemporanea
Lettura critica dell’opera d’arte, dei beni culturali e del linguaggio cinematografico
COMPRENDERE E APPREZZARE LE OPERE D’ARTE
Tecniche espressive personalizzate
Comunicazione visiva e espressività: il graphic design, la pubblicità, il cinema, l’illustrazione
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della classe terza
L’alunno individua i meccanismi della percezione.
Osserva e descrive i segni, le forme, i colori presenti in un’immagine attraverso modalità percettive.
Legge e interpreta un’immagine o un’opera d’arte utilizzando gradi progressivi di approfondimento.
Sceglie le tecniche e i linguaggi più adeguati per realizzare prodotti visivi seguendo una precisa finalità
operativa o comunicativa, anche integrando più codici e facendo riferimento ad altre discipline.
Utilizza diverse tecniche osservative per descrivere, con un linguaggio verbale appropriato, gli elementi
formali ed estetici di un contesto reale dell’analisi del testo per comprenderne il significato e cogliere le
scelte creative e stilistiche dell’autore.
Riconoscere i codici e le regole compositive presenti nelle opere d’arte e nelle immagini della
comunicazione multimediale per individuarne la funzione simbolica, espressiva e comunicativa nei
diversi ambiti di appartenenza (arte, pubblicità, informazione, spettacolo).
Legge e commenta criticamente un’opera d’arte mettendola in relazione con gli elementi essenziali del
contesto storico e culturale a cui appartiene.
Possiede una conoscenza delle linee fondamentali della produzione artistica dei principali periodi e
movimenti artistici moderni e contemporanei
Conosce le tipologie del patrimonio ambientale, storico-artistico e museale del proprio territorio
sapendone leggere significati estetici, storici e sociali.
Conosce e utilizza in modo corretto diverse tecniche materiali e strumenti per le modalità di
rappresentazione del linguaggio visivo e figurativo.
Produce e rielabora testi creativi usando il linguaggio visivo e tecnologico multimediale. Valuta le
proprie conoscenze, capacità e vocazioni.
70
SCIENZE MOTORIE
Traguardi di sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado
L’alunno è consapevole delle proprie competenze motorie sia nei punti di forza che nei limiti. Utilizza le
abilità motorie e sportive acquisite adattando il movimento in situazione.
Utilizza gli aspetti comunicativi-relazionali del linguaggio motorio per entrare in relazione con gli
altri, praticando, attivamente i valori sportivi come modalità di relazione quotidiana e di rispetto delle
regole.
Riconosce, ricerca ed applica a se stesso comportamenti di promozione dello star bene in ordine a un
sano stile di vita e alla prevenzione.
Rispetta criteri base di sicurezza per sé e per gli altri. E’ capace di integrarsi nel gruppo, di assumersi
responsabilità e di impegnarsi per il bene comune.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE TERZA
CONOSCENZE
Elementi di igiene del corpo e nozioni essenziali di anatomia e fisiologia
Regole fondamentali di alcune discipline sportive
ABILITA’
Il corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo
Saper utilizzare e trasferire le abilità per la realizzazione dei gesti tecnici dei vari sport.
Saper utilizzare l’esperienza motoria acquisita per risolvere situazioni nuove o inusuali.
Utilizzare e correlare le variabili spazio-temporali funzionali alla realizzazione del gesto tecnico in ogni
situazione sportiva.
Sapersi orientare nell’ambiente naturale e artificiale anche attraverso ausili specifici (mappe, bussole)
Il linguaggio del corpo come modalità comunicativo-espressiva
Conoscere e applicare semplici tecniche di espressione corporea per rappresentare idee, stati
d’animo e storie mediante gestualità e posture svolte in forma individuale, a coppie, in gruppo.
Saper decodificare i gesti di compagni e avversari in situazione di gioco e di sport.
Saper decodificare i gesti arbitrali in relazione all’applicazione del regolamento di gioco.
Il gioco, lo sport, le regole e il fair play
Padroneggiare le capacità coordinative adattandole alle situazioni richieste dal gioco in forma
originale e creativa, proponendo anche varianti.
Realizzare strategie di gioco, mette in atto comportamenti collaborativi e partecipa in forma
propositiva alle scelte della squadra.
Conoscere e applicare correttamente il regolamento tecnico degli sport praticati assumendo anche il
ruolo di arbitro o di giudice.
Saper gestire in modo consapevole le situazioni competitive, in gara e non, con autocontrollo e rispetto
per l’altro, sia in caso di vittoria sia in caso di sconfitta.
Salute e benessere, prevenzione e sicurezza
Essere in grado di conoscere i cambiamenti morfologici caratteristici dell’età ed applicarsi a seguire un
piano di lavoro consigliato in vista del miglioramento delle prestazioni.
Essere in grado di distribuire lo sforzo in relazione al tipo di attività richiesta e di applicare tecniche di
controllo respiratorio e di rilassamento muscolare a conclusione del lavoro.
Saper disporre, utilizzare e riporre correttamente gli attrezzi salvaguardando la propria e l’altrui
sicurezza.
71
Saper adottare comportamenti appropriati per la sicurezza propria e dei compagni anche rispetto a
possibili situazioni di pericolo.
Praticare attività di movimento per migliorare la propria efficienza fisica riconoscendone i benefici.
Conoscere ed essere consapevoli degli effetti nocivi legati all’assunzione di integratori, o di sostanze
illecite o che inducono dipendenza (doping, droghe, alcool).
72
Valutazione degli Apprendimenti
La valutazione è espressione dell’autonomia professionale propria della funzione
docente, nella sua dimensione individuale e collegiale, nonché dell’autonomia didattica delle
istituzioni scolastiche. Ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il
rendimento scolastico complessivo degli alunni e concorre, con la sua finalità anche formativa, al
miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo.
La valutazione è un elemento pedagogico fondamentale delle programmazioni
didattiche, in quanto permette di seguire i progressi dell’alunno rispetto agli obiettivi e ai fini da
raggiungere: il sapere, il saper fare e il saper essere.
Il sapere riguarda l’acquisizione dei contenuti disciplinari, la capacità di trasformare in azione i
contenuti acquisiti e il saper tradurre conoscenze e abilità in comportamenti razionali.
Il processo di valutazione consta di tre momenti:
• la valutazione diagnostica o iniziale, che individua il livello di partenza degli alunni, accerta il
possesso dei prerequisiti;
• la valutazione formativa o in itinere è finalizzata a cogliere informazioni analitiche e continue
sul processo di apprendimento. Favorisce l’autovalutazione da parte degli studenti e fornisce ai
docenti indicazioni per attivare eventuali correttivi all’azione didattica o predisporre interventi di
recupero e rinforzo;
• la valutazione sommativa o finale, al termine dell’anno scolastico, attesta in che misura sono
stati raggiunti gli obiettivi, ed esprime un giudizio sul livello di maturazione perseguito
dall’alunno, tenendo conto sia delle condizioni di partenza, che dei traguardi attesi.
Per gli alunni con D.S.A. (Disturbi Specifici dell’Apprendimento), il consiglio di classe valuta in base a
quanto stabilito nel Piano Educativo Individualizzato, condiviso dagli insegnanti e familiari dello
studente.
Per gli alunni con disabilità certificata, la valutazione è riferita al comportamento, discipline e
attività svolte, sulla base del Piano Educativo Individualizzato.
INDICATORI DI VALUTAZIONE
La valutazione delle prove oggettive farà riferimento alla seguente tabella
Percentuale
Voto corrispondente
< 40
4
40% - 49%
5
50% - 69%
6
70% - 79%
7
80% - 89%
8
90% - 98%
9
99% - 100%
10
73
La su esposta tabella in termini disciplinari qualitativi si esplicita come segue:
Livelli
NC
4
5
6
7
8
9
Conoscenze
Competenze
Abilità
Il docente non è in possesso di sufficienti elementi di valutazione
I contenuti specifici delle
discipline non sono stati
recepiti;
Lacune
gravi
nella
preparazione di base;
Conoscenze
parziali
e/o
frammentarie dei contenuti;
Comprensione confusa dei
concetti;
Difficoltà ad utilizzare concetti e
linguaggi specifici;
Esposizione imprecisa e confusa.
Anche se guidato l’alunno ha
difficoltà a esprimere i concetti e
ad
evidenziare
quelli
più
importanti;
Uso impreciso dei linguaggi nella
loro specificità;
Modesta la componente ideativa.
Complessiva conoscenza dei
contenuti e applicazione
elementare
delle
informazioni
Esposizione abbastanza corretta ed
uso accettabile della terminologia
specifica;
Se guidato, l’alunno riesce ad
esprimere i concetti e ad
evidenziarne i più importanti;
Capacità
adeguate
di
comprensione e di lettura degli
elementi di studio.
Conoscenza puntuale dei
contenuti ed assimilazione
dei concetti;
Adesione alla traccia e corretta
analisi;
Esposizione chiara con corretta
utilizzazione
del
linguaggio
specifico;
Conoscenza
completa ed
organizzata dei contenuti;
Sa riconoscere le problematiche
chiave degli argomenti proposti;
Vi è padronanza di mezzi espressivi
ed
un’efficace
componente
ideativa;
L’esposizione è sicura con un uso
appropriato
del
linguaggio
specifico.
Conoscenza approfondita ed
organica dei contenuti anche
in modo interdisciplinare;
Capacità di rielaborazione che
valorizza
l’acquisizione
dei
contenuti in situazioni diverse;
Stile espositivo personale e sicuro
con l’utilizzo appropriato del
linguaggio specifico.
Difficoltà ad eseguire semplici
procedimenti logici, a classificare
ed ordinare con criterio;
Difficoltà
ad
applicare
le
informazioni;
Metodo, uso degli strumenti e
delle tecniche inadeguati;
Anche se guidato l’alunno non
riesce ad applicare i concetti
teorici a situazioni pratiche;
Metodo di lavoro poco personale
e pertanto poco efficace;
Applicazione parziale e imprecisa
delle informazioni;
Sufficienti capacità di analisi,
confronto e sintesi anche se non
autonome;
Utilizza e applica le tecniche
operative in modo adeguato,
anche se pur poco personalizzato.
Applicazione
guidata
delle
conoscenze
acquisite
nella
soluzione dei problemi e nella
deduzione logica;
Metodo di lavoro personale ed
uso consapevole dei mezzi e delle
tecniche specifiche realizzative.
Uso autonomo e appropriato
delle conoscenze per la soluzione
di problemi.
Capacità
intuitive
che
si
estrinsecano nella comprensione
organica degli argomenti;
Sa cogliere nell’analizzare i temi, i
collegamenti che sussistono con
gli altri ambiti disciplinari e in
diverse realtà, anche in modo
problematico;
Metodo di lavoro personale,
rigoroso e puntuale.
74
10
Conoscenza
completa,
approfondita, organica e
interdisciplinare
degli
argomenti;
Esposizione scorrevole, chiara ed
autonoma tanto da padroneggiare
lo strumento linguistico;
Efficace
e
personale
la
componente
ideativa;
uso
consapevole, appropriato e critico
dei linguaggi specifici.
Interesse spiccato verso i saperi
e positiva capacità di porsi di
fronte a problemi e risolvere
quelli nuovi;
Metodo di lavoro efficace,
propositivo e con apporti di
approfondimento personale ed
autonomo, nonché di analisi
critica.
75
VALUTAZIONE PROVE ORALI
ITALIANO
Voto
9 - 10
8
7
Acquisizione
delle
conoscenze
Complete
dettagliate
Complete
precise
Essenziali
discrete
complete
6
Essenziali
5
Poche
essenziali
4
Inesistente
Organicità
dell’argomentazione
e
Opera collegamenti
e riferimenti tra le discipline
Approfondimenti
Padronanza della lingua
Sa formulare valutazioni
autonome
Uso dei termini corretto
ed esposizione chiara e
coerente
Uso dei termini
essenziali, corretto e
esposizione abbastanza
chiara
Uso dei termini
essenziali, corretto e
esposizione abbastanza
chiara
Incertezza nell’uso dei
termini e esposizione
poco chiara
Terminologia inadeguata
e esposizione incoerente
e confusa
Terminologia inadeguata
e esposizione incoerente
e confusa
Si attiene alle domande e le Elabora
personalmente
e sviluppa con autonomia ed in attraverso
analisi
ed
modo esauriente
opportune sintesi
Risponde
in
modo
pertinente, argomentando in
e
maniera appropriata seppur
con qualche aiuto
Se guidato,
espone l’argomento
in maniera coerente
Tende a divagare e non è in
grado di argomentare in
modo logico
Divaga e non è in grado di
argomentare
Comprende i contenuti e
dimostra
di
avere
assimilato
Preparazione mnemonica,
ma se guidato, dimostra di
aver assimilato i contenuti
Preparazione carente ed
esclusivamente
mnemonica
Preparazione decisamente
carente
STORIA, CITTADINANZA e COSTITUZIONE - GEOGRAFIA
VOTO
4
5
6
7
8
9
10
1 - CONTENUTO
2 - ESPOSIZIONE
Scorretta, frammentaria,
confusa
Conoscenza
Non sempre corretta,
parziale/imprecisa
ripetitiva
Semplice,
Conoscenza essenziale
sostanzialmente corretta
Conoscenza adeguata ma Corretta e lineare, con
poco approfondita
lessico adeguato
Logica, coerente con una
Buona conoscenza
buona proprietà lessicale
Logica, coerente, ben
Conoscenza completa
articolata, ampia, con
padronanza lessicale
Logica, coerente, ben
Conoscenza completa ed articolata, ampia, con
approfondita
utilizzo del linguaggio
specifico della disciplina
Scarsa conoscenza
3 - RIELABORAZIONE/COLLEGAMENTI
LOGICI
Nessuna rielaborazione
Scarsa rielaborazione
Rielaborazione mnemonica
Rielabora dimostrando una conoscenza
essenziale dell’argomento
Chiara
Rielabora utilizzando il linguaggio specifico
e collega le conoscenze con altre già
possedute
Rielabora utilizzando in modo preciso il
linguaggio specifico della disciplina
effettuando
collegamenti
logici
e
dimostrando una conoscenza completa e
approfondita dell’argomento
76
MATEMATICA - SCIENZE
VOTO
4
5
6
7
8
9
10
CONOSCENZE, ABILITA’, LINGUAGGIO
Ha conoscenze frammentarie ed incerte, esclusivamente mnemoniche.
Ha difficoltà nelle applicazioni, dove commette gravi errori
Si esprime con terminologia inadeguata.
Ha conoscenze incomplete e superficiali
Ha incertezze nelle applicazioni, dove commette errori e necessita di essere guidato.
Espone in maniera incerta e con terminologia imprecisa.
Ha conoscenze essenziali limitate
Sa applicare le conoscenze a situazioni note anche in modo meccanico e/o con opportuna guida
Espone con linguaggio limitato ma abbastanza corretto
Ha conoscenze essenziali complete.
Sa applicare le conoscenze a situazioni note.
Espone con linguaggio abbastanza corretto
Ha conoscenze complete e abbastanza approfondite.
Sa applicare correttamente le conoscenze a situazioni note.
Espone con linguaggio corretto.
Ha conoscenze complete e approfondite, con capacità di rielaborazione personale.
Ha capacità di applicazione anche in situazioni problematiche e complesse.
Espone con linguaggio adeguato, ricco e fluido.
Ha conoscenze complete e approfondite, con capacità di rielaborazione anche a livello
interdisciplinare.
E’ originale nelle applicazioni anche in problemi nuovi, concreti e di diversa natura.
Evidenzia padronanza terminologica e sicurezza espositiva.
LINGUE STRANIERE (INGLESE – FRANCESE)
VOTO
10
9
8
7
DESCRITTORI
Ascolta con interesse il messaggio non mostrando alcuna esitazione di fronte all’ “inaspettato”.
Comprende il testo nei dettagli e produce utilizzando al massimo le proprie risorse apportando il
proprio contributo personale (relativamente al livello).
Conoscenza strutture-funzioni-lessico = 100%
Ascolta con interesse il messaggio mostrando rarissime titubanze di fronte all’ “inaspettato” verso il
quale agisce, in genere, con curiosità e sfida.
Comprende il testo nella sua interezza, cogliendone anche i dettagli.
Si esprime in modo chiaro, fluido (relativamente al proprio livello); utilizza sapientemente il lessico, le
strutture e le funzioni.
Conoscenza strutture-lessico-funzioni = 90%
Ascolta con interesse il messaggio sforzandosi di cogliere anche i dettagli. Raramente mostra titubanze
di fronte all’ “inaspettato” verso il quale, comunque, risponde utilizzando al meglio le proprie risorse.
Produce testi rispettando registro e situazione (relativamente al proprio livello) e si esprime con
fluidità e chiarezza.
Conoscenza strutture-funzioni-lessico = 80%.
Ascolta il messaggio con attenzione mostrando, a volte, qualche incertezza di fronte all’ “inaspettato”
che si sforza di affrontare con una certa sicurezza.
Comprende, in genere, il testo nella sua totalità, mostrando curiosità verso il nuovo.
Si esprime con una certa scioltezza (relativamente al proprio livello) utilizzando in modo logico il
lessico a disposizione.
Conoscenza strutture-funzioni-lessico = 70%
77
Ascolta il messaggio con titubanza per cui necessita, a volte, di una seconda prova.
Coglie, in genere, il significato globale di un testo, accettando, comunque, suggerimenti esterni.
Si esprime con un po’ di lentezza pronunciando in modo comprensibile anche se non sempre preciso.
Conoscenza strutture-funzioni-lessico = 60%
6
Ascolta con poca concentrazione il messaggio per cui ne coglie il senso in modo molto frammentario.
Ha bisogno di ascoltare più volte e necessita di guida continua.
Produce con una certa difficoltà, ma nonostante gli errori di grammatica e di “spelling”, il testo per la
maggior parte risulta comprensibile.
Conoscenza strutture-funzioni-lessico = 50%
Ascolta con scarsa concentrazione il messaggio per cui ne coglie il senso in modo molto frammentario.
Ha bisogno di ascoltare più volte e necessita di guida continua.
Produce errori di grammatica e di “spelling” per cui il testo lascia a desiderare per contenuto e forma
5
4
SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE
VOTO
10
9
8
7
6
5
4
DESCRITTORI
Conosce ed applica in modo corretto la procedura di svolgimento dell’attività.
Elabora in modo costruttivo e personale le conoscenze teoriche e pratiche acquisite.
Conosce ed applica in modo corretto la procedura di svolgimento dell’attività.
Elabora le conoscenze teoriche e pratiche acquisite.
Esegue in modo funzionale le attività.
Applica le conoscenze teoriche e pratiche acquisite.
Esegue in modo corretto le attività.
Ha acquisito le conoscenze teoriche e pratiche.
Si orienta sufficientemente nelle attività.
Ha acquisito in modo essenziale le conoscenze teoriche e pratiche.
Si orienta nelle attività se guidato.
Non ha ancora acquisito le conoscenze teoriche e pratiche di base.
Non sa orientarsi nelle attività anche se guidato.
Non ha acquisito alcuna conoscenza teorica e pratica.
TECNOLOGIA
VOTO
10
9
8
Conoscenze
tecniche e
tecnologiche
Conoscenze
complete, ampie e
approfondite.
Sicurezza nei
collegamenti
Conoscenze
complete, e
approfondite.
Sicurezza nei
collegamenti
Buone conoscenze
Padronanza degli
argomenti
Operatività
Disegno tecnico
Esegue con
perfezione e cura.
Realizza in
completa
autonomia
Esecuzione corretta
e completa, precisa
in ogni parte.
Utilizza con
Padronanza gli
strumenti.
Esecuzione sempre
corretta.
Ordine e
padronanza
nell’uso degli
strumenti.
Esecuzione curata e
corretta
Usa gli strumenti
con precisione e
cura
Esegue con
padronanza e
sicurezza.
Realizza elaborati
correttamente
Opera con ordine
e precisione
Realizza elaborati
corretti
Uso dei linguaggi
specifici
Multimedialità
Approfondito,
corretto,
scorrevole.
Esposizione
scorrevole
Usa con sicurezza il
computer e i diversi
software per
produzioni
autonome e originali
Del tutto
appropriato.
Esposizione
scorrevole e
completa.
Usa con sicurezza e
autonomia
il computer e i
diversi software per
produrre elaborati
Lessico completo
e corretto
Espone con
terminologie
appropriate
Usa con sicurezza il
computer e i diversi
software
per produrre
elaborati
78
7
6
5
4
Conosce,
comprende,
applica i contenuti e
ne mette in
relazione gli aspetti
Ordine
nell’esecuzione.
Elabora
in modo piuttosto
corretto.
Coglie gli aspetti
essenziali
degli argomenti.
Comprende e
analizza in modo
elementare
Esegue schemi
operativi,
usa gli strumenti
con incertezze
Realizzazione
accettabile
Conoscenze carenti
e Frammentarie.
Difficoltà di
esposizione
Comprensione
limitata degli
argomenti
fondamentali. Errori
Conoscenze
scarsissime.
Assenza di
comprensione
e applicazione gravi
Numerosi errori
Nessun
progresso
Disordine
nell’esecuzione.
E elabora in modo
parziale.
Realizzazione
scadente
Anche se guidato
non sa operare
seguendo uno
schema, lavora
senza ordine, non
sa usare gli
strumenti, non sa
concretizzare
soluzioni
Esecuzione
completa e
abbastanza
corretta
Usa gli strumenti
correttamente
Esecuzione
abbastanza
Completa
Qualche incertezza
ed imprecisione
Usa gli strumenti
in modo accettabile
Incompleta
esecuzione.
Opera con
incertezza.
Disordine,
imprecisioni
usa gli strumenti
con difficoltà
Limitata
esecuzione Anche se guidato
non sa operare
seguendo uno
schema, grave
disordine, non sa
usare gli strumenti
gravi imprecisioni
Lessico corretto,
comprende
e utilizza
terminologie
appropriate
Sa usare il computer
e dalle indicazioni
riesce a usare i
diversi software per
produrre elaborati
Lessico
elementare
Espressione
accettabile dei
contenuti
Guidato utilizza il
computer e i diversi
software per
semplici produzioni
Povertà lessicale
Espressione
stentata
e poco adeguata
Incerto nell’utilizzo,
anche guidato, del
computer.
Modesti i prodotti
realizzati
Anche se guidato
non sa
comprendere
e utilizzare i
termini specifici.
Non sa eseguire
procedure
elementari anche
se guidato.
ARTE E IMMAGINE
VOTO
10
9
DESCRITTORI
Sa osservare, descrivere e interpretare in modo critico e personale.
Usa gli strumenti e sceglie le tecniche in modo corretto, appropriato e autonomo, sperimentando l’utilizzo
integrato di più codici.
Produce e/o rielabora i messaggi in modo completo, personale, originale e con un corretto uso dei codici
visivi.
Analizza un bene artistico e sa collocarlo in un contesto storico riconoscendone il valore artistico e
culturale.
Usa i linguaggi con padronanza utilizzando la terminologia specifica.
Sa osservare e descrivere in modo completo e personale.
Usa gli strumenti e sceglie le tecniche in modo corretto, appropriato e autonomo.
Produce e/o rielabora i messaggi in modo completo, personale, originale e con un corretto uso dei codici
visivi.
Analizza un bene artistico e sa collocarlo in un contesto storico riconoscendone il valore artistico e
culturale.
Usa i linguaggi con padronanza utilizzando la terminologia specifica.
79
Sa osservare e descrivere in modo corretto.
Usa gli strumenti e sceglie le tecniche in modo corretto e appropriato.
Produce e/o rielabora i messaggi in modo abbastanza preciso.
Riconosce un bene artistico e sa collocarlo nel contesto storico.
Usa i linguaggi specifici con padronanza.
Sa osservare e descrivere in modo corretto.
Usa gli strumenti e le tecniche in modo appropriato.
Produce e/o rielabora i messaggi in modo abbastanza preciso.
Conosce i dati principali di un bene artistico.
Usa i linguaggi specifici con discreta padronanza.
Sa osservare e descrivere in modo accettabile.
Usa gli strumenti e sceglie le tecniche solo se guidato.
Produce e/o rielabora i messaggi in modo semplice.
Sa individuare solo i dati più evidenti di un bene artistico e di alcuni territori.
Conosce solo parzialmente i linguaggi specifici.
Non osserva né descrive in modo adeguato.
Usa gli strumenti e le tecniche in modo inadeguato.
Produce e/o rielabora i messaggi in modo inadeguato.
Non sa individuare un bene artistico del territorio.
Non conosce i linguaggi specifici.
Non presta attenzione né interesse durante la lezione.
Non consegna gli elaborati.
Non porta il materiale idoneo.
Non esegue i compiti assegnati a casa.
Non conosce i linguaggi specifici
8
7
6
5
4
MUSICA
VOTO
9-10
8
7
6
DESCRITTORI
Il suo apporto alle varie attività è trainante.
Partecipa alle esecuzioni con precisione, musicalità, padronanza tecnica e consapevolezza.
Si mostra curioso ed attento, si orienta attraverso generi e stili, mette in relazione le diverse esperienze di
ascolto, riconosce gli elementi costitutivi, esprime commenti personali.
Padroneggia gli elementi di base del linguaggio in modo autonomo e tale da arricchire e saper comunicare
la propria esperienza musicale.
Porta regolarmente il materiale, che usa in modo autonomo, e dà un contributo allo svolgimento delle
attività.
Partecipa alle esecuzioni correttamente, con una certa disinvoltura ed in modo consapevole.
Presta attenzione, si orienta e riconosce gli elementi costitutivi, esprime un commento pertinente.
Padroneggia gli elementi di base del linguaggio in modo autonomo.
Porta regolarmente e cerca di utilizzare correttamente il materiale.
Partecipa alle esecuzioni con poche incertezze, in modo sostanzialmente corretto.
Presta buona attenzione, coglie gli elementi essenziali dell’ascolto proposto.
Padroneggia gli elementi di base del linguaggio in modo corretto, ma non ancora completo e autonomo.
Porta abbastanza regolarmente e cerca di utilizzare correttamente il materiale.
Le esecuzioni denotano molte incertezze, ma il repertorio proposto è riconoscibile.
Presta sufficiente attenzione, coglie gli elementi essenziali dell’ascolto proposto.
Padroneggia gli elementi di base del linguaggio in modo semplice.
80
5
4
Dimentica spesso il materiale.
Partecipa raramente alle attività collettive.
Utilizza il materiale in modo improprio.
Partecipa alle esecuzioni in modo frammentario e stentato. E’ ancora molto disorientato
Presta attenzione discontinua, coglie in modo frammentario gli elementi dell’ascolto proposto.
Conoscenza, comprensione e uso del codice e dei linguaggi specifici parziale, limitata ad alcuni semplici
elementi, incompleta
Dimentica quasi sempre il materiale.
Non partecipa alle attività collettive.
Utilizza il materiale in modo improprio e disordinato.
Sostanzialmente rifiuta la pratica vocale-strumentale.
Durante l’ascolto si distrae e causa distrazione, non ha consapevolezza del compito richiesto.
Conoscenza, comprensione e uso del codice e dei linguaggi specifici molto incerta, non riesce ad esprimere
o comprendere neppure idee molto semplici.
81
Valutazione delle capacità relazionali e comportamentali
La Scuola si pone la finalità di valorizzare le personalità dei giovani in formazione suscitando
motivazione, individualizzando i diversi interventi didattici e responsabilizzando gli studenti nelle
varie iniziative attivate. Perciò la valutazione disciplinare viene integrata in base alle seguenti
variabili di riferimento relative alla sfera relazionale, volte a verificare se lo studente:
- sa lavorare bene con altri di diversa formazione in varie situazioni reali;
- sa ricoprire diversi ruoli: membro di un gruppo di lavoro, leader, mediatore;
- è capace di monitorare i propri processi mentali e comportamentali;
- dimostra autocontrollo;
- sa auto valutarsi;
- sa porsi mete individuali;
- adatta il suo comportamento alle diverse situazioni;
- dimostra responsabilità, entusiasmo, curiosità rispetto alla cultura, verso gli altri e verso sé
stesso;
- apprezza il valore il valore delle conoscenze nelle varie discipline;
- mostra impegno personale;
- utilizza conoscenze, competenze, abilità in modo attivo, costruttivo e creativo.
CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO DEGLI STUDENTI ALLA LUCE DEL DECRETO
LEGGE 1 SETTEMBRE 2008, N°137
La valutazione del comportamento degli alunni terrà conto dei seguenti criteri:
1. osservazione del comportamento durante l’attività scolastica, comprese
didattiche;
2. note disciplinari sul diario di classe;
3. note disciplinari sul diario personale;
4. sospensioni;
5. reiterati ritardi all’inizio delle lezioni;
6. sistematico ritardo nella consegna delle giustifiche e delle verifiche.
COMPETENZE
RELATIVE
ALL’ AREA
le
uscite
META - COGNITIVA CONDOTTA
DESCRITTORI
Voto
Partecipazione
10
Attiva, propositiva,
costruttiva Attenzione
continua
alle attività della classe
Interventi
pertinenti
e
ordinati
Positiva interazione con
compagni
e docenti.
Impegno
Completo
Esecuzione dei
lavori motivata,
interessata,
puntuale,
accurata.
Comportamento
Rispettoso/a nei
confronti delle
persone, delle regole,
dell’ambiente; Mostra
maturità e correttezza.
Socializzazione
Completa; Ottima
integrazione nel
gruppo;
Ottimi rapporti con
tutti i compagni;
Solidarietà,
collaborazione ed
apporto costruttivo alla
vita della classe.
Metodo di lavoro
Autonomo
Piena capacità ad
organizzare il materiale
di lavoro, ad operare
con ordine;
Disponibilità ad
approfondire e
sviluppare gli
argomenti;
Uso sicuro degli
strumenti della
disciplina
82
9
8
7
6
Attiva, costruttiva
Attenzione continua alle
attività della classe;
Interventi pertinenti e
ordinati;
Interazione positiva con
compagni e docenti.
Esecuzione dei
lavori regolare,
interessata,
puntuale,
ordinata.
Disciplinato/a,
responsabile,
rispettoso/a nei
confronti delle
persone, delle
regole,
dell’ambiente.
Buona integrazione nel
gruppo; Rapporti
collaborativi con tutta la
classe; Apporto
costruttivo al lavoro dei
docenti.
Autonoma
organizzazione del
materiale e del lavoro;
Capacità ad operare con
ordine e ad usare con
sicurezza gli strumenti
delle discipline.
Attenzione durevole alle
attività della classe;
Ascolto interessato;
Interventi pertinenti ;
Buona interazione con
compagni e docenti.
Esecuzione dei
lavori costante e
ordinata.
Corretto/a e
rispettoso/a nei
confronti delle
persone, delle
regole,
dell’ambiente.
Ben inserito/a nel
gruppo;
Buoni rapporti con i
compagni;
Disponibilità alla
collaborazione.
Organizzazione
autonoma
del
materiale
e
del
lavoro;
Capacità ad operare con
ordine e ad usare
correttamente gli
strumenti delle discipline.
Attenzione abbastanza
durevole;
Sostanziale partecipazione
agli aspetti fondamentali di
una lezione o di una attività,
Interventi ed
osservazioni
pertinenti.
Esecuzione
abbastanza
regolare dei
lavori, ma con
sollecitazioni
Abbastanza corretto In
genere rispettoso delle
norme comportamentali,
ma non sempre capace di
valutare la pertinenza dei
propri interventi.
Sostanzialmente
Organizzazione
abbastanza ordinata
del lavoro;
Sufficientemente
competente nell’uso
degli strumenti delle
discipline
Attenzione non
sempre durevole;
Interventi ed
osservazioni non
sempre pertinenti.
Esecuzione non
sempre regolare dei
compiti assegnati
Non sempre corretto e
rispettoso nei confronti
delle persone, delle
regole e dell’ambiente
Avviata con qualche
difficoltà
Approssimativo
Qualche difficoltà
nell’uso degli strumenti
delle discipline
Attenzione poco
durevole; Superficiale
e discontinua
partecipazione alle
attività;
Interventi non
pertinenti.
Superficiale e
incostante;
Esecuzione dei
lavori irregolare e
discontinua.
Poco responsabile
Difficoltà a controllare
le proprie reazioni
Valutazione
inadeguata delle
conseguenze dei propri
interventi Incapacità a
rispettare le regole del
vivere civile.
Difficoltà a
socializzare nel
gruppo;
Atteggiamento
aggressivo e
scarsamente
collaborativo
Approssimativo e
disordinato; Difficoltà
nell’organizzazione del
lavoro e nell’uso degli
strumenti delle discipline
Attenzione scarsa,
partecipazione alle attività
molto superficiale,
interventi che disturbano il
regolare svolgimento delle
lezioni.
Molto limitato
Mancata
esecuzione dei
lavori assegnati.
Mancato rispetto delle
più elementari regole
del vivere civile;
Incapacità a
controllare le
proprie reazioni
Incapacità di instaurare
rapporti con il gruppo;
Atteggiamento
aggressivo e oppositivo
Molto disordinato;
Incapacità a organizzare il
proprio lavoro ed a usare
gli strumenti propri delle
discipline
5
4
avviata;
Rapporti con i compagni
in genere positivi
Abbastanza
disponibile alla
collaborazione.
83
FATTORI DI CREDITO
Crediti formativi
- Partecipazione ad attività extracurriculari;
-
Crediti scolastici
Assiduità e frequenza scolastica;
Interesse;
Impegno;
Partecipazione al dialogo formativo.
VALUTAZIONE ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
La Valutazione degli alunni con disabilità viene effettuata congiuntamente dagli insegnanti
curricolari, dagli insegnanti di sostegno a dagli assistenti educativi sulla base di quanto fissato nel
profilo dinamico funzionale e nel piano educativo individualizzato. In quest’ultimo vengono definiti i
modi e i tempi della valutazione, specificati i relativi strumenti di verifica, evidenziati se, per talune
discipline, siano stati adottati particolari criteri didattici ed indicate le attività integrative o di
sostegno svolte, anche in sostituzione dei contenuti parziali di alcune discipline.
Relativamente, invece, le prove d’esame, comprensive della prova nazionale, esse sono
opportunamente adattate alle capacità individuali dell’alunno, in maniera da consentire di valutarne
il progresso in rapporto alle sue potenzialità e all’apprendimento iniziale.
Qualora se ne ravvisasse la necessità sarà possibile ricorrere ad ausili dispensativi e compensativi
per consentire al discente di svolgere adeguatamente la prova.
VALUTAZIONE ALUNNI STRANIERI
Per gli alunni che non sono in grado di seguire la programmazione di classe, si elabora un piano di
studi personalizzato nel quale vengono indicati gli Obiettivi di apprendimento da conseguire e le
metodologie applicate per la semplificazione delle tematiche.
Gli alunni che hanno acquisito una competenza minima della lingua italiana possono seguire le
normali attività della classe con eventuali semplificazioni di contenuti e/o metodologie; alla luce di
quanto esposto la Valutazione seguirà i criteri comuni di tutta la classe
Esame di stato conclusivo del 1° ciclo d’istruzione
Considerato che per lo svolgimento delle Prove INVALSI il MIUR consente di adattare le prove di
accertamento degli Obiettivi Nazionali alle singole situazioni, in analogia a tale principio, si prevede
la possibilità di poter elaborare e sottoporre prove personalizzate anche all’esame di licenza media,
purché motivate alla presenza di un piano personalizzato seguito dall’alunno.
Ciò secondo quanto previsto in materia di Scrutini ed Esame di stato a conclusione del Primo Ciclo
d’istruzione dalla Circolare n. 32, 14 marzo 2008.
“Pur nella inderogabilità dell’effettuazione di tutte le prove scritte e del colloquio pluridisciplinare
previsti per l’Esame di stato, le Sottocommissioni vorranno considerare la particolare situazione di
tali alunni e procedere ad una opportuna valutazione dei livelli di apprendimento conseguiti, in
particolare nella lingua italiana, delle potenzialità formative e della maturazione raggiunta;
la prova nazionale di italiano degli alunni do madrelingua non italiana deve essere valutata con gli
stessi criteri degli alunni di madrelingua italiana”
84
Competenze in uscita al termine del triennio
AREA LINGUISTICO - ARTISTICO – ESPRESSIVA
ITALIANO
LINGUE STRANIERE
ARTE E IMMAGINE
MUSICA
SCIENZE MOTORIE
1. nella produzione orale e scritta usa un lessico adatto a diverse richieste
2. riconosce funzioni grammaticali e logiche
3. riflette sull'uso e sul valore delle parole
1. comprende e produce brevi messaggi con le forme verbali proposte
2. conosce fatti culturali e storici dei paesi di cui studia la lingua
3. si destreggia in situazioni pratiche
1. comprende, utilizza e rielabora tecniche e linguaggi espressivi
2. legge immagini e opere d'arte e sa collocarle nel contesto storico
3. conosce elementi del patrimonio artistico locale
1. ascolta brani musicali e sa collocarli nel contesto storico
2. riproduce con strumenti o voce sequenze sonore organizzate
3. legge e scrive musica utilizzando il linguaggio specifico
1. ha sviluppato percezione e rappresentazione di spazio, tempo, corpo
2. coordina i movimenti per compiere gesti tecnici efficaci
3. ha acquisito elementi di comunicazione gestuale
AREA STORICO-GEOGRAFICA
STORIA
GEOGRAFIA
1. conosce eventi storici e sa collocarli nello spazio e nel tempo
2. comprende cause ed effetti degli eventi storici
3. utilizza termini, testi e strumenti specifici
1. riconosce nei paesaggi elementi naturali e antropici
2. osserva e descrive l'ambiente anche in rapporto con l'intervento dell'uomo
3. utilizza termini, testi e strumenti specifici
AREA MATEMATICO - SCIENTIFICO – TECNOLOGICA
MATEMATICA
SCIENZE
TECNOLOGIA
1. analizza, raccoglie e rielabora dati e li utilizza in situazioni diverse
2. ha acquisito procedimenti analitici per matematizzare la realtà
3. utilizza termini, testi e strumenti specifici
1. formula ipotesi sperimentali e ne comprende il valore
2. nell'indagine su fatti e fenomeni è capace di trarre conclusioni personali
3. utilizza termini, testi e strumenti specifici
1. osserva e descrive la realtà tecnologica in relazione con l’ambiente e l’uomo
2. progetta, realizza e verifica esperienze operative
3. utilizza termini, testi e strumenti specifici
COMPETENZE GENERALI E TRASVERSALI
1. comprende e formula messaggi verbali e non verbali
2. in ambito scolastico si esprime con linguaggi adeguati a diverse situazioni
3. raccoglie, collega e rielabora dati provenienti da più discipline
85
Criteri Orientativi Esami di Stato
Le Prove, comuni a tutte le Terze e con quesiti a media difficoltà, saranno individuate in sede di
Dipartimento disciplinare e dovranno tener conto degli obiettivi di apprendimento del corso
scolastico e delle discipline di insegnamento dell’ultimo anno
Per effetto della legge 176/2007 è stato reintrodotto il giudizio di ammissione all’esame.
Per effetto della legge 169/2008 i giudizi sintetici sono sostituiti dai voti. Il giudizio finale terrà
conto della media dei voti sulle singole discipline, sulle attività opzionali/facoltative, sulla
condotta.
Sulla base della consolidata e sperimentata prassi è prevista l’effettuazione di prove scritte di
italiano, lingue comunitarie, matematica ed elementi di scienza e tecnologia, da svolgersi in
giorni diversi e per una durata oraria definita, in modo coordinato, dalla commissione
esaminatrice di ciascuna scuola.
LA PROVA SCRITTA DI ITALIANO viene formulata in modo da consentire all’alunno di mettere in
evidenza la propria capacità di rielaborazione e di organizzazione delle conoscenze acquisite. La
prova dovrà accertare la conoscenza dell’argomento trattato coerenza e l’organicità del
pensiero, la capacità di espressione personale e il corretto ed appropriato uso della lingua.
Nel rispetto dell’autonomia delle singole scuole, la prova di italiano si svolge sulla base di
almeno tre tracce, formulate in modo da rispondere quanto più possibile agli interessi degli
alunni. Le tracce, a scelta del candidato, terranno conto delle seguenti indicazioni di massima:
o esposizione in cui l'alunno possa esprimere esperienze reali o costruzioni di fantasia (sotto
forma di cronaca, diario, lettera, racconto o intervista ecc.);
o trattazione di un argomento di interesse culturale o sociale che consenta l'esposizione di
riflessioni personali;
o relazione su un argomento di studio, attinente a qualsiasi disciplina
PROVA SCRITTA LINGUE COMUNITARIE: 1 PROVA DI INGLESE, 1 PROVA DI FRANCESE,
effettuate in giorni diversi sotto forma di lettere, riassunto, questionario, simulazione di
dialogo…
Tali prove devono tendere a verificare le capacità della: comprensione del testo, conoscenza
delle strutture, conoscenza del lessico, correttezza ortografica e morfosintattica, rielaborazione.
LA PROVA SCRITTA DI MATEMATICA ED ELEMENTI DI SCIENZE deve tendere a verificare le
capacità e le abilità essenziali individuate dal curricolo di studi. La prova può essere articolata su
più quesiti, che non comportino soluzioni dipendenti l'una dall'altra per evitare che la loro
progressione blocchi l'esecuzione della prova stessa. Nel rispetto dell’autonomia delle scuole, i
quesiti potranno toccare aspetti numerici, geometrici e tecnologici, senza peraltro trascurare
nozioni elementari nel campo della statistica e della probabilità. Uno dei quesiti potrà
riguardare gli aspetti matematici di una situazione avente attinenza con attività svolte dagli
allievi nel corso del triennio nel campo delle scienze sperimentali. La commissione deciderà se
e quali strumenti di calcolo potranno essere consentiti, dandone preventiva comunicazione ai
candidati.
Durante le prove d’esame è tassativamente vietato l’uso di telefoni cellulari.
86
PROVA NAZIONALE
Su tutto il territorio nazionale si è svolta, per la prima volta nell’anno scolastico 2007/08, è una
prova scritta di ITALIANO E MATEMATICA prevista a conclusione del primo ciclo d’istruzione.
Finalità:
- L’introduzione della prova a carattere nazionale in sede di conclusione del primo ciclo di
istruzione ha la funzione di integrare gli elementi di valutazione attualmente esistenti
verificando i livelli di apprendimento degli studenti a conclusione del terzo anno della scuola
secondaria di primo grado.
- La valutazione a livello nazionale degli apprendimenti degli studenti costituisce il necessario
completamento dell’autonomia scolastica e consentirà il progressivo allineamento a
standard di carattere nazionale da poter sospingere con mirate azioni di stimolo e di sostegno,
verso il raggiungimento di crescenti livelli di qualità.
- La strutturazione della prova, coerente e compatibile con le tecniche adottate per la
rilevazione degli apprendimenti, consentirà l’acquisizione di ulteriori elementi rispetto a
quelli relativi ad indagini svolte alla fine del primo ciclo di istruzione.
Criteri:
- consentire di accertare i livelli generali e specifici di apprendimento conseguiti dagli studenti
relativamente all’italiano e alla matematica;
- consentire in sede di esame la valutazione degli apprendimenti sulla base di procedure
standardizzate;
- contribuire all’attività di monitoraggio e di valutazione dell’andamento tendenziale del livello
di conoscenze alla fine del primo ciclo di istruzione.
Contenuti:
- La prova è divisa in due sezioni. La prima, che riguarda ITALIANO è divisa in due parti: parte
A – comprensione della lettura, ovvero testo narrativo seguito da quesiti; parte B –
riflessione sulla lingua, serie di quesiti su conoscenze grammaticali. I quesiti sono sia a scelta
multipla sia a risposta aperta. Nella seconda, che riguarda MATEMATICA, si propongono
quesiti a scelta multipla e a risposta aperta sulle seguenti aree: numeri, geometria, relazioni e
funzioni, misure, dati e previsioni.
- Dopo la consegna dei test e le necessarie istruzioni, gli alunni avranno due ore e trenta minuti
di tempo per lo svolgimento della prova.
COLLOQUIO PLURIDISCIPLINARE
IL colloquio, condotto collegialmente alla presenza dell’intera sottocommissione esaminatrice,
dovrà consentire di valutare la maturazione globale dell’alunno. Nel rispetto dell’autonomia
delle istituzioni scolastiche e della responsabilità delle singole sottocommissioni esaminatrici,
il colloquio pluridisciplinare potrà riguardare gli approfondimenti delle singole discipline di
studio e altri elementi derivanti da qualificate esperienze realizzate.
MODALITA’
• L’alunno viene invitato a parlare di un argomento a sua scelta
• Non sono ammesse le tesine, o argomenti uguali per tutti gli alunni
• Approfondimento dei collegamenti tra le discipline per permettere all’alunno un colloquio
fluido
Nella valutazione finale si tiene conto:
1. livello globale di maturazione
87
2. curricolo triennale
3. prova d’esame
Esempio:
- un alunno ammesso con la media dell’otto, a seguito di una prova di esame brillante, può
riportare il voto 9
- un alunno ammesso con la media dell’otto, a seguito di una prova di esame poco
soddisfacente, può riportare il voto 7
GIUDIZIO FINALE Sulla base delle risultanze complessive degli scrutini finali, del giudizio finale
di ammissione all’esame, delle prove scritte – inclusa quella nazionale - e del colloquio
pluridisciplinare, la sottocommissione esaminatrice che, comunque, è chiamata ad operare
collegialmente nella correzione degli elaborati e nello svolgimento del colloquio, formula un
motivato giudizio complessivo. Tale giudizio, se positivo, si conclude con la formulazione della
media riportata nelle prove nel colloquio, se negativo, con il giudizio di “NON LICENZIATO”.
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE (circ. 28 del 15 marzo 2007)
La certificazione delle competenze, oltre ad assumere una funzione di orientamento e sostegno
al processo formativo di ciascun alunno, registra:
• competenze acquisite, capacità e potenzialità dimostrate nelle diverse aree
disciplinari e traguardi raggiunti dall’alunno, tenendo presente sia il percorso scolastico
che gli esiti delle prove d’esame, sulla base di specifici indicatori individuati dalla scuola;
• particolari attitudini emerse durante la complessiva attività scolastica del triennio;
• piano di studi seguito (monte ore svolto, discipline, attività facoltative ed opzionali,
ecc.).
LEGENDA:
⇒ CONOSCENZE: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento.
Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di
lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche (da “Documento tecnico - Roma
30 luglio 2007” - “QUADRO EUROPEO DELLE QUALIFICHE E DEI TITOLI”).
⇒ ABILITA’: indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a
termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero
logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali,
strumenti) (da “Documento tecnico - Roma 30 luglio 2007” - “QUADRO EUROPEO DELLE
QUALIFICHE E DEI TITOLI”).
⇒ COMPETENZE: ciò che in un contesto dato, si sa fare (abilità), sulla base di un sapere
(conoscenze) per raggiungere l’obiettivo atteso e produrre (nuove) conoscenze (le competenze
possono, poi, essere: di base, di cittadinanza e specifiche di una disciplina e/o trasversali, riferite a
più discipline) (da “sintesi dei gruppi di lavoro per L. 30 del 10/02/2000 -riordino dei cicli - Roma 12
settembre 2000”).
N.B. In base alla legge 104/92, gli/le alunni/e diversamente abili, possono sostenere prove
differenziate. Ciò deve avvenire secondo le indicazioni contenute nell’art. 318 del Testo Unico della
scuola (Decreto Legislativo 16/04/1994 n. 297). Le prove devono essere idonee a valutare il
progresso dell’allievo in rapporto alle sue potenzialità ed ai livelli di apprendimento iniziali indicati
nella diagnosi funzionale, e non deve essere fatta menzione delle prove differenziate negli attestati
e nei certificati.
88
Accoglienza – Continuità - Orientamento
ACCOGLIENZA
L’accoglienza, principio ispiratore e finalità della Scuola, costituisce un’azione fondamentale del
processo educativo e formativo.
All’inizio dell’anno scolastico, per rendere sereno e confortevole il primo ingresso in una nuova
realtà scolastica, i docenti assumono l’impegno di:
a) instaurare un clima positivo;
b) riservare particolare attenzione all'integrazione di:
alunni diversamente abili
alunni in difficoltà di apprendimento
alunni stranieri
Per facilitare il passaggio dalla Scuola Primaria di 1° grado alla Secondaria di 1° grado, garantendo
agli alunni un più proficuo inserimento, la Scuola si impegna a:
favorire l’incontro con i genitori degli alunni provenienti delle classi quinte della Scuola
Primaria per illustrare l’ Offerta Formativa della presente Scuola;
consentire la visita dei locali scolastici per farne conoscere gli ambienti, luogo di attività
didattiche;
fornire un “mini” P.O.F. che illustri, a genitori ed alunni, l’organizzazione della Scuola
“PICENTIA”;
Favorire incontri, iniziali ed in itinere, con i maestri delle scuole primarie per scambi di
informazioni relativamente ai percorsi didattici attuati, alle finalità educative e risultati
perseguiti;
Indire un’Assemblea d’inizio d’anno scolastico con il D.S., gli alunni, i docenti ed i genitori;
Creare, nelle singole classi, momenti di conoscenza reciproca tra alunni-insegnanti;
Predisporre un protocollo di accoglienza per gli alunni stranieri
Predisporre un protocollo di accoglienza per gli alunni diversamente abili
.
Nei primi giorni di scuola si forniscono agli allievi informazioni sull’orario scolastico: ingresso, uscita,
intervallo, assenze e giustificazioni, nonché quant’altro di fondamentale riportato nel Regolamento
Interno d’Istituto. Si svolgono indagini socio-affettive relative ad abitudini, abilità, preferenze degli
allievi, tramite questionari o altre attività scelte dal Consiglio di classe.
Gli studenti vengono informati dai loro insegnanti sui singoli Piani di Lavoro Disciplinari, sul
materiale occorrente per l’espletamento di alcune attività didattiche, sulle modalità di svolgimento
del lavoro scolastico, sulle iniziative e sulle opportunità presenti nella Scuola,
che è aperta a qualsiasi evento atto a migliorare l’Offerta Formativa.
CONTINUITÀ
La continuità educativo-didattica è condizione necessaria per offrire ad ogni alunno pari
opportunità evolutiva dal momento che ogni discente entra nella Scuola con esperienze,
competenze, opinioni e bisogni diversi. Pertanto è compito di ogni docente, in sinergia con la
famiglia, garantire all’alunno un passaggio didattico quanto più possibile sereno e piacevole.
89
Raccordo con la Scuola Primaria
Per facilitare l’inserimento degli allievi provenienti dalla Scuola Primaria verso la Secondaria di 1°
grado e per favorire un raccordo didattico fra i due tipi di scuola, nel corso dell’anno scolastico sono
previsti incontri da parte delle Commissioni Continuità, del Dirigente Scolastico e dei suoi
Collaboratori con gli insegnanti della Scuola Primaria di 1° grado allo scopo di rafforzare la
collaborazione attraverso l’approfondimento di tematiche di comune interesse.
La CONTINUITA’, intesa come rispetto dello sviluppo individuale, oltre a promuovere il raccordo fra i
gradi di scuole mira, prioritariamente, a:
prevenire le difficoltà di passaggio tra i diversi ordini di scuola;
sviluppare sentimenti di appartenenza al gruppo;
realizzare progetti comuni;
promuovere il raccordo con le istituzioni e gli enti territoriali;
determinare e raggiungere gli obiettivi finali di ogni ordine di scuola in modo da farli
corrispondere ai prerequisiti d’entrata dell’istituto che si frequenterà;
individuare le aree di maggiore interesse attitudinale sulle quali impostare lo sviluppo della
formazione e la promozione degli alunni in situazione di disagio scolastico.
Continuità con la Scuola Superiore
Nel corso dell’anno scolastico, e in particolare durante il periodo che precede le iscrizioni, allo scopo
di rafforzare la collaborazione tra i due gradi di scuola, sono previsti incontri con gli insegnanti della
Scuola Superiore, per l’approfondimento di tematiche di comune interesse:
presentazione del proprio Istituto alle scolaresche;
opportunità offerte dai vari corsi di studio in modo da capire quale percorso può rispondere
meglio alle attitudini personali e al proprio progetto di vita.
Inoltre, affinché l’alunno possa compiere la scelta futura del corso di studio nel modo più autonomo
e ragionato possibile, sono previste visite ai diversi Istituti superiori presenti nella zona.
Gli alunni verranno forniti di guide informative utili per avere un confronto finalizzato alla scelta
giusta, per capire quale percorso risponde meglio alle attitudini di ciascuno.
ORIENTAMENTO
Insieme alla più consolidata collaborazione con la scuola primaria, tradizionalmente molto attenta al
buon esito dei propri allievi nei percorsi di studio successivi, la nostra scuola prosegue quella con gli
istituti di istruzione superiore, interessati da importanti riforme di ordinamento. Una realtà in
grande rinnovamento che impegna le scuole secondarie di 1° grado in compiti di orientamento
sempre più delicati ed essenziali, diretti a far acquisire ai ragazzi una corretta percezione del
rapporto sé-realtà, che li guidi nelle scelte più adatte e realistiche per il futuro.
L’orientamento scolastico, pertanto, è inteso nella sua dinamicità come parte integrante del
processo di maturazione della personalità dell’alunno, aiutandolo nella conoscenza di sé e
nell’acquisizione del senso critico. Nella nostra Scuola l’intervento inizia sin dalla classe prima per
concludersi nella classe terza con momenti specifici di incontro con esperti, uscite didattiche e la
presentazione delle Scuole Superiori del territorio presso le nostre sedi.
Obiettivi dell’orientamento
Far conoscere il mondo del lavoro e l’ organizzazione scolastica italiana
Favorire la conoscenza di sé sulla base delle proprie attitudini, degli interessi, delle capacità,
delle motivazioni e dei limiti personali
Riflettere sulla propria personalità come sintesi di un processo di evoluzione e punto di
partenza per una carriera professionale
90
Sostenere gli alunni nel delicato e complesso passaggio dalla scuola media a quella
superiore, aiutandoli a fare la scelta giusta
L’orientamento si articola in tre aspetti:
• scoperta di sé (caratteristiche individuali, punti di forza e di debolezza, interessi);
• rapporto con gli altri (ambiente familiare e sociale in cui si vive, l’andamento dell’economia, le
opportunità di formazione e di lavoro);
• relazione con la realtà esterna (oltre l’ambiente circostante, si riflette sul mondo del lavoro e
sulle opportunità di formazione).
La Scuola rimane la prima agenzia di orientamento soprattutto in relazione ai percorsi disciplinari
proposti, fortemente orientativi per le competenze trasversali che i soggetti acquisiscono nel
percorso di insegnamento- apprendimento.
Data l’importanza attribuita agli aspetti psicologici e al futuro scolastico e professionale degli allievi,
la scuola si avvale della collaborazione di esperti.
Le scelte relative al futuro dei ragazzi è condivisa dalla famiglia e dalla scuola. La famiglia fornisce
informazioni sulla storia personale del figlio (interessi, attitudini, aspirazioni ecc), sui livelli di
maturazione, sui processi di apprendimento. La scuola, con l’attività d'orientamento, si propone di
aiutarlo a identificare le sue potenzialità, i suoi interessi e contemporaneamente gli presenta
opportunità di formazione e preparazione professionale.
Le finalità, a cui deve tendere l’orientamento, sono:
o conoscere le attitudini e le aspirazioni dello studente attraverso somministrazione di test di
orientamento;
o valutare, di comune accordo con le famiglie, le attitudini degli allievi ed illustrare i
programmi, gli obiettivi, i diversi indirizzi delle Scuole per decidere, verso quale percorso
formativo didattico del secondo ciclo d’istruzione, orientare i discenti.;
o favorire l’esperienza diretta ed agevolare le successive scelte scolastico-professionali.
L’apprendimento scolastico è tanto più agevolato quanto più sono forti le motivazioni, che lo
studente riceve nelle attività concrete realizzate.
In ragione di ciò, la scuola organizza un’attività che segua tale scansione:
1) nella prima classe gli alunni seguono un percorso di conoscenza dell’ambiente scolastico e del
regolamento d’istituto, nonché di conoscenza della propria identità di scolaro;
2) nella classe seconda il percorso diventa di autoconoscenza per mettere in luce interessi scolastici
ed extrascolastici di ogni allievo e sottolineare l’importanza del metodo.
3) nella classe terza il percorso è più articolato e prevede:
• test per conoscere meglio se stessi e la realtà economica e lavorativa circostante;
• Incontro con referenti degli Istituti Superiori, attraverso un expo’ all’interno della
scuola di tutti gli istituti del territorio.
• elaborazione del consiglio orientativo da parte del Consiglio di Classe da consegnare alle
famiglie.
La Scuola, con l’attività d'orientamento, si propone di aiutare l’allievo ad identificare le proprie
potenzialità, i propri interessi e contemporaneamente gli presenta opportunità di formazione e
preparazione professionale.
91
Alunni con disturbi specifici dell’apprendimento
La Scuola promuove politiche didattiche attente al disagio degli alunni, in qualsiasi ambito esso si
manifesti. Particolare cura è riservata all’integrazione degli alunni con bisogni educativi speciali.
DSA è l’acronimo di disturbi specifici di apprendimento; in essi sono comprese la dislessia, la
disgrafia, la discalculia e la disortografia. Questi disturbi possono presentarsi isolati ma più spesso
contemporaneamente. Vengono definiti “specifici” perché interessano una specifica abilità in modo
significativo ma circoscritto, in soggetti con Q.I. uguale o superiore alla media.
La legge 170/2010, affida alle istituzioni scolastiche un ruolo strategico sia nella identificazione di
specifiche difficoltà in classe dei propri studenti, sia nell’ attivazione di competenze organizzative
per la realizzazione di una didattica inclusiva .
La D.M. del 27 dicembre 2012 e la successiva C.M. del marzo 2013 hanno esteso il campo
d’intervento e di responsabilità della scuola rispetto all’individuazione di situazioni di svantaggio
scolastico e all’inclusione di tutti gli allievi con bisogni educativi speciali .
L’area dello svantaggio scolastico, viene indicata come area dei Bisogni Educativi Speciali(BES) che
comprende tre grandi sotto-categorie:
• quella della disabilità, in cui rientrano tutti gli alunni la cui difficoltà è certificata ai sensi della
legge 104/92 e che perciò hanno diritto alle misure previste dalla legge tra cui l’insegnante di
sostegno.
• quella dei disturbi evolutivi specifici, in cui rientrano tutte quelle problematiche che non
possono essere certificate in base alla legge 104, , ma tutelate dalla legge 170, quali i DSA, I
disturbi del linguaggio, i deficit delle abilità non verbali, i deficit da disturbo dell’attenzione e
dell’iperattività(ADHD)
• quella dello svantaggio socio-economico, linguistico, culturale che include studenti con
problematiche diverse derivanti dalla presenza di difficoltà emozionali; di difficoltà
comportamentali; di difficoltà nell’ambito psico-affettivo, di difficoltà di natura ambientale; di
difficoltà legate all’ambito familiare; di difficoltà di natura sociale ed economica o di natura
linguistica.
Per gli alunni con Disturbi specifici di apprendimento (DSA) con diagnosi già protocollata agli atti
della scuola, questa istituzione scolastica, come da normativa, predispone il Piano Didattico
Personalizzato, entro i primi mesi scolastici, che viene sottoscritto e firmato dal Dirigente
Scolastico, da tutti i docenti del Consiglio di Classe e dalla famiglia.
Il Consiglio di Classe, acquisita la diagnosi specialistica di DSA, redige il P.D.P. che contiene e
sviluppa i seguenti punti (come da allegato C) :
Dati anagrafici dell’alunno;
Profilo didattico dell’alunno;
Livello degli obiettivi nel rispetto degli obiettivi generali specifici di apprendimento
Attività didattiche individualizzate e personalizzate;
Strumenti compensativi utilizzati e misure dispensative adottate;
Patto con la famiglia.
92
Le misure di didattica individualizzata e personalizzata vanno intese come inserite in una
rimodulazione della prassi didattica, volta a includere nel lavoro tutti gli studenti, nell’ottica di
didattica inclusiva, cioè utile per tutti, perché mira a rendere più efficace il lavoro del docente e a
far acquisire ai ragazzi un metodo di studio sicuro ed efficace.
Fondamentale è il raccordo con la famiglia che fornisce informazioni per la stesura, la Direttiva ben
chiarisce come la presa a carico debba essere al centro dell’attenzione e dello sforzo congiunto
della scuola e della famiglia.
IL PDP, una volta redatto, viene consegnato alle famiglie.
Per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali ,anche in assenza di certificazione , il Consiglio di classe,
dopo una “osservazione intenzionale e funzionale” laddove si riscontrano situazioni di difficoltà che
potrebbero impedire un regolare apprendimento dei contenuti didattici, può decidere
autonomamente di adottare una progettazione personalizzata e individualizzata che va
opportunamente motivata e registrata all’interno dei consigli di classe nell’apposito modello di
verbale.
Per un efficace coinvolgimento del Consiglio di classe, nell’analisi dei bisogni educativi e
apprenditivi degli alunni, il collegio docenti, dietro indicazioni del docente referente, ha approvato
una griglia per l’individuazione di aree relative ai BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI da proporre come
strumento di supporto per l’osservazione sistematica.
Ciò al fine di poter avere un quadro sinottico per ciascun allievo, dei suoi bisogni educativi e, nel
caso, poter progettare gli adattamenti, le condizioni, le strategie e le metodologie didattiche utili a
garantire una didattica “ad hoc” che trova la sua definizione nel Piano Didattico Personalizzato .
L’attivazione di un percorso individualizzato e personalizzato per un alunno con B.E.S. deve essere
deliberato ed approvato dal consiglio di classe, che motiverà, verbalizzandole, le decisioni assunte
sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche.
Per quanto riguarda gli alunni con B.E.S. collocati nell’area dello svantaggio socio-economico,
linguistico e culturale, tali tipologie devono essere individuate sulla base di elementi oggettivi (per
es. una segnalazione dei servizi sociali).
Per alcune tipologie di B.E.S. ma non per gli allievi con diagnosi di DSA i docenti possono calibrare
la progettazione didattico-educativa sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita.
Si evince quanto sia complesso e variegato il quadro delle difficoltà e dello svantaggio scolastico
per cui ne deriva la necessità di essere affrontato con scelte strategiche, culturali ed operative.
A tale scopo, il collegio dei docenti, nell’ambito dei criteri di utilizzo “funzionale” delle risorse
professionali presenti nella scuola, ha individuato un docente referente per l’inclusione e il disagio
che ha il compito di:
rilevare i B.E.S. presenti nella scuola sulla base dei dati emersi da ogni Consiglio di classe;
raccogliere gli interventi didattico - educativi realizzati dall’istituzione scolastica;
supportare i colleghi con azioni di conforto e consulenza sulle strategie/metodologie di gestione
delle classi;
promuovere e partecipare ad azioni di formazione a livello territoriale.
93
Attività integrative e di arricchimento culturale
La Scuola offre la possibilità di effettuare uscite didattiche, visite guidate e viaggi d’istruzione,
secondo criteri generali deliberati dal Consiglio d’Istituto, nel rispetto delle Circolari Ministeriali in
materia
Le uscite nel territorio, le visite guidate e i viaggi di istruzione si propongono come un’esperienza di
apprendimento e di crescita correlata agli obiettivi cognitivi, culturali e didattici delle classi
interessate; non sono, quindi, soltanto semplici occasioni di divertimento e di evasione, ma
dovranno rispondere alle esigenze e agli obiettivi indicati nei vari progetti e nelle varie
programmazioni didattiche. Gli itinerari storico - artistici e naturalistici vengono, pertanto,
programmati ad inizio anno scolastico dal Consiglio di Classe. Le mete prescelte ed i percorsi
saranno relativi ai fondi di gestione della Scuola, compatibilmente con le risorse finanziarie delle
famiglie. Il Consiglio di classe discute e delibera la visita in tutte le sue fasi, fornendo le motivazioni
didattico-culturali e/o sportive, informando le famiglie e decidendo la partecipazione della classe o
di un alunno sulla base del comportamento, dell’impegno, della frequenza scolastica e della
puntualità nella presenza a scuola la mattina. Sarà, inoltre, cura degli insegnanti fornire gli alunni di
tutti gli elementi conoscitivi necessari a documentarli sui contenuti di queste iniziative, per
consentire loro un’adeguata preparazione preliminare attraverso informazioni e stimoli adeguati. In
questo modo gli alunni avranno modo di apprezzare le ricchezze, le bellezze e le espressioni
naturalistiche ed artistiche del territorio.
Le visite guidate, le uscite didattiche nel territorio e i viaggi di istruzione si prefiggono i seguenti
obiettivi generali:
favorire la conoscenza del territorio e del suo patrimonio paesaggistico, artistico-culturale e
folkloristico;
promuove il senso di responsabilità personale, il rispetto delle cose e dell’ambiente, la tutela
della propria sicurezza;
contribuire alla costruzione di una identità personale.
In particolare:
le Uscite didattiche si svolgono nell’arco del normale orario scolastico per raggiungere località
prossime all’Istituto e raggiungibili a piedi o con mezzi pubblici. Si può partecipare a spettacoli
musicali, teatrali e a gare sportive.
le visite guidate si svolgono in un’intera giornata presso località di interesse naturalistico, storico,
artistico, monumentale, con visite a musei, mostre, parchi, monumenti, località turistiche e non.
I Viaggi d’istruzione, compatibilmente alla realtà contestuale, si svolgono per un periodo superiore
alla giornata. Si tratta di iniziative che trovano una collocazione nella programmazione educativa e
didattica e che arricchiscono culturalmente con finalità cognitive. Si prediligono aspetti folcloristici,
paesaggistici, monumentali,
istituzionali e storici dell’Italia e dell’Europa.
94
Integrazione alunni diversamente abili
In riferimento alle linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità (cfr. allegato),
la scuola rivolge un’attenzione particolare a tutti i soggetti che, per storie diverse, si trovano in una
condizione di svantaggio e che per tale motivo richiedono interventi mirati. - Legge quadro
sull’handicap (Legge 104/92). L’integrazione degli alunni diversamente abili parte dal principio
che i soggetti con difficoltà di sviluppo, di apprendimento e di adattamento devono essere
considerati protagonisti della propria crescita. La persona con disabilità che ha il diritto
all’educazione, alla formazione, all’inserimento nel mondo del lavoro, è prima un individuo e poi
un disabile di una determinata tipologia. La scuola ha l’obbligo di creare un clima di rispetto, di
collaborazione ed accettazione della diversità nonché di un senso di corresponsabilità in modo da
costruire tutte le condizioni per garantire il loro inserimento e l’integrazione scolastica con il
massimo sviluppo delle potenzialità personali, intellettive, relazionali. Alla realizzazione di tutto
ciò partecipano: l’insegnante specializzato, gli insegnanti curricolari, i genitori, gli esperti
dell’A.S.L. e il personale ATA.
Nella Scuola sono presenti alcuni alunni diversamente abili che frequentano regolarmente le lezioni.
Risulta di fondamentale importanza l’esecuzione di uno studio e una programmazione in grado di
identificare i bisogni specifici dell’handicap in funzione delle diverse tipologie di disabilità per
definire progetti realistici di interventi di riabilitazione/integrazione e stabilire adeguati strumenti di
monitoraggio degli interventi e di valutazione dei risultati. Il tutto considerando sempre la
specificità ed individualità del problema handicap.Essi presentano difficoltà nell’area cognitiva,
metacognitiva, relazionale e motorio e vengono seguiti con sostegno didattico. Si agisce attraverso
la programmazione educativo – didattica ed il P.E.P, con la corresponsabilità di tutti i docenti che
intervengono nei contesti di classe e di scuola in cui l’alunno è inserito. La formulazione del
P.E.P. seguirà una linea comune che prevede i seguenti punti: anamnesi personale; anamnesi
familiare; situazione relazionale nell’ambito scolastico ed extrascolastico; potenzialità e difficoltà
emergenti; individuazione degli obiettivi; individuazione degli strumenti metodi, modalità di
verifica e criteri di valutazione.
Nell'Istituto è attivo un apposito gruppo di lavoro per l'Handicap ("H"), composto dagli insegnanti di
sostegno e da quelli curricolari delle classi con alunni in situazione di handicap, il quale si riunisce
periodicamente con lo scopo di migliorare l'efficacia dell'intervento di inserimento/integrazione e
predispone progetti di intervento mirati.
Tutto il Consiglio di Classe di fatto si attiva in armonia con il docente di sostegno per conoscere
approfonditamente l'alunno, le sue capacità, i suoi deficit. Si lavora individualmente, con tutta la
classe e si coinvolgono per integrare meglio gli interventi sia la famiglia sia l'équipe socio-psicopedagogica.Il lavoro sarà adeguato alle capacità di ogni alunno e si procederà graduando le difficoltà
per evitare che le aspettative rimangano troppo basse.Durante le fasi operative
dell’apprendimento, oltre ai libri di testo, si farà uso di testi di facile comprensione, riviste e
strumenti strutturati per le diverse difficoltà; anche attraverso l’utilizzo degli strumenti
informatici si agirà per ottenere un valido supporto alle diverse aree disciplinari. Gli ausili
informatici consentono oggi di stabilire nuovi obiettivi di integrazione scolastica e apprendimento
delle persone con disabilità fino ad oggi sconosciuti.L'alunno lavorerà o singolarmente con
l'insegnante presente o inserito in piccoli o grandi gruppi, secondo le sue necessità o il tipo di
lavoro in corso. Le attività svolte nei laboratori mirano al recupero di abilità e conoscenze atte a
sviluppare potenzialità indispensabili alla maturazione personale e ad un inserimento consapevole
nella vita scolastica e sociale.Sono utilizzati tutti gli spazi disponibili: aula, laboratori, palestre, in
base alle attività programmate. Quelle che si svolgono al di fuori della scuola, come le visite
guidate, sono un momento utile per l’osservazione diretta e l’osservazione della vita pratica.
95
Attività di aggiornamento e formazione
Dai docenti si richiede un continuo ampliamento di conoscenze, competenze tecniche e operative
perché gli interventi educativi, nonché l'elaborazione, la strutturazione e lo svolgimento dei diversi
progetti siano attività di qualità. In tale senso risulta fondamentale l’aggiornamento in quanto,
favorendo lo sviluppo professionale dei docenti, concorre al potenziamento dell'offerta formativa.
Le attività proposte o che sono già in atto sono:
mantenere sempre aggiornato sulla sicurezza il personale ATA, gli insegnanti vecchi e nuovi
dell’Istituto. Le disposizioni di legge in materia di sicurezza pongono la necessità di predisporre
interventi ed azioni mirate, avvalendosi di figure di riferimento con ruoli e compiti specifici
come per la prevenzione, il pronto intervento.
L’obiettivo di tale progetto è la salvaguardia delle persone e la diffusione della cultura
della sicurezza in ambienti dedicati alla collettività;
sostenere le iniziative autonome dell’Istituto per la formazione in servizio in modo da offrire a
qualsiasi docente nuovi strumenti e aiuti per l’insegnamento.
Ogni insegnante, oltre ai corsi organizzati dall’Istituto, potrà partecipare alle iniziative di formazione
che riterrà utili per il miglioramento della propria professionalità; tali attività, purché organizzate da
istituzioni accreditate dal MIUR (D.M. 177 del 10/7/2000), sono da ritenersi a tutti gli effetti attività
valide per l’aggiornamento e la formazione in servizio. Nell'ambito delle esigenze di funzionamento
didattico dell'Istituto, per i corsi per i quali è previsto l'esonero ministeriale, verranno concessi i
giorni riconosciuti dalla normativa vigente.
96
Regolamento Corso di Strumento Musicale
Tutti i ragazzi iscritti alla Scuola "PICENTIA", hanno la possibilità di poter iniziare lo studio di uno
strumento musicale in modo completamente gratuito.
Inoltre, coloro che scelgono questa attività, oltre ad avere a propria disposizione una lezione
individuale di strumento alla settimana con il proprio professore, fanno esperienza di musica di
insieme in prospettiva di creare l'Orchestra della scuola.
Il corso di strumento musicale attivo presso questa Istituzione Scolastica prevede le seguenti
specializzazioni: CHITARRA, PIANOFORTE, PERCUSSIONI, SASSOFONO.
Per accedere al corso è necessario inviare, on line, la domanda di iscrizione entro i termini stabiliti,
presso la segreteria della Scuola Secondaria di I° grado “PICENTIA” di Pontecagnano-Faiano.
Nella domanda di iscrizione ai corsi musicali, verrà indicata la preferenza ad uno o più strumenti tra
quelli attivati.
Tale preferenza non darà nessun diritto di precedenza e nessuna certezza dell’effettiva
ammissione al corso indicato.
Alla domanda di ammissione seguirà, poi, un test attitudinale, come da D.M. 6 agosto 1999, n. 201.
All’esame l’allievo dovrà essere obbligatoriamente accompagnato da un genitore o da chi ne fa le
veci, secondo il calendario di convocazione che sarà a tempo debito comunicato. Il test verterà sui
seguenti elementi:
1) percezione uditiva, in cui si misureranno le seguenti attitudini: a) saper percepire la differenze
dei suoni - ALTEZZA; b) la DURATA; c) le voci degli strumenti - TIMBRO;
2) senso RITMICO;
3) riconoscimento di brevi frasi melodiche.
Ad ogni risposta esatta verrà assegnato un punto; la somma delle risposte esatte darà il punteggio
finale utile alla formazione della graduatoria generale. A parità di punteggio si procede per data di
nascita (regolamento Conservatorio vecchio ordinamento), partendo dal più giovane di nascita e
privilegiando la prima scelta dello strumento espressa dal candidato e confermata in sede d’esame.
Data la disponibilità non sempre sufficiente a garantire l’accoglimento di tutte le richieste, si
provvederà a suddividere gli allievi in effettivi e con riserva.
Gli allievi effettivi ammessi a frequentare il corso - max sei per ogni gruppo di strumento - saranno i
migliori posizionati nella graduatoria generale e, in base alla scelta del primo strumento, andranno a
formare la classe di strumento.
L’inserimento nella classe di strumento renderà l’allievo titolare per l’intero triennio, durante il
quale non saranno ammesse domande di esonero, né assenze reiterate.
Gli allievi non effettivi avranno la possibilità di essere ripescati in base alla graduatoria generale di
merito, e indipendentemente dalla scelta dello strumento effettuata, qualora si liberi un posto in
una delle classi di strumento.
La graduatoria verrà affissa all’albo della scuola appena terminate le operazioni di valutazione dei
candidati.
La frequenza alle lezioni sarà di tre ore pomeridiane settimanali : un’ora di lezione individuale, in
orari e giorni che ogni studente concorda con il proprio insegnante e due di musica d’insieme, (lezione
collettiva) cui gli alunni sono tenuti obbligatoriamente a partecipare e che potranno aumentare in
prossimità di eventuali manifestazioni nelle quali l’orchestra della scuola dovrà esibirsi.
Il trasporto a scuola dell’alunno sarà a carico dei genitori, anche per quelli provenienti dalla periferia
urbana. Al genitore spetterà anche rilevare il figlio alla fine della lezione individuale e di gruppo.
97
Eventuali assenze dovranno essere giustificate dal genitore, o chi ne fa le veci, nella lezione
immediatamente successiva all’assenza; in caso di tre assenze consecutive, si darà comunicazione
scritta alla famiglia, la quale dovrà giustificare le stesse personalmente presso gli uffici di presidenza
della scuola.
Si favorirà diffusamente la partecipazione degli allievi a manifestazioni, concorsi e saggi musicali,
visite guidate in teatri. L’allievo è tenuto a partecipare a tutte le esibizioni strumentali organizzate
dalla scuola e alle prove, se necessarie.
Alla fine del triennio, nel corso degli esami di profitto, l’allievo dovrà svolgere una prova
completamente dedicata allo strumento musicale studiato, che attesterà le competenze acquisite.
E’ f atto ob bl i go p er i gen i tor i - fin dall’inizio dell’anno scolastico, e fatta eccezione per il pianoforte
che potrà essere sostituito da una tastiera elettronica o da un pianoforte digitale - d el l’acq u i sto
dello strumento per i propri figli.
In base alla disponibilità, la scuola potrà concedere in comodato d’uso gli strumenti di sua
proprietà a chi ne farà richiesta. Qualora le richieste dovessero risultare superiori alle
disponibilità, sarà stilata una graduatoria di merito in base al certificato ISEE.
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La Sicurezza Scolastica
Le Direttive Europee, recepite nella legislazione italiana per la prima volta con il D. Lgs. 626/94
ed attualmente in vigore con il D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, pubblicato sul S.O. G.U. n° 101 del 30
aprile 2008, prevedono espressamente che anche la Scuola rientra tra i settori di attività dove si
devono applicare le misure riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei
lavoratori durante il lavoro. Gli edifici scolastici, con aule e corridoi, palestre e uffici, laboratori e
spazi comuni, sono un ambiente di lavoro e ad essi si devono applicare tutte le norme di sicurezza.
I lavoratori della scuola, nello specifico, sono: il personale docente, amministrativo e gli alunni.
Il Legislatore ha introdotto importanti novità con rilevanti effetti sulla scuola; in particolare, per
quanto attiene al servizio di Prevenzione e Protezione, qualora la designazione dell’incarico del
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione sia esterno, la novità introdotta stabilisce che
vengano indicate anche altre persone Addette del Servizio di Prevenzione e Protezione.
Il RSPP svolge un ruolo fondamentale, quale:
Predisporre il documento di rilevazione rischi
Aggiornare i piani di evacuazione e renderli operativi;
Predisporre strumenti ed automatismi da mettere in atto in caso d’emergenza ed effettuare
prove di evacuazione generali affinché gli alunni abbiano informazioni concrete e siano in
grado siano in grado di fronteggiare situazioni di pericolo che si potrebbero verificare;
organizzare iniziative didattiche al fine di sensibilizzare insegnanti ed alunni ai problemi relativi
alla sicurezza;
Controllare che sia periodicamente effettuata la manutenzione agli impianti
strutturali e antincendio.
La tematica della sicurezza, alla luce della normativa vigente, viene affrontata attraverso
molteplici interventi didattici finalizzati a:
• promuovere la cultura della prevenzione e dei rischi
• informare e prevenire
• sviluppare l’abitudine a prevedere (“anticipare”) le possibili conseguenze delle proprie ed
altrui azioni o di eventi ambientali
• interiorizzare il “bene salute” quale valore di riferimento nelle scelte di
vita. Ogni Consiglio di Classe contribuisce a promuovere azioni coordinate
mirate a:
•
•
•
•
•
•
•
contestualizzare i temi della sicurezza nell’ambito dei programmi disciplinari ordinari
rilevare/memorizzare i fattori di rischio presenti negli ambienti scolastici e promuovere negli
alunni l’adozione di comportamenti preventivi appropriati
vigilare al fine di prevenire posture scorrette (in particolare a carico della schiena e degli occhi)
contenere l’esposizione ai video-terminali
partecipare alle prove simulate di evacuazione d’emergenza
trasferire gli apprendimenti afferenti ai temi della sicurezza anche in ambito extra-scolastico
(sulla strada, negli ambienti domestici, nei locali pubblici…)
assicurare interventi informativi in ogni classe su:
99
-
i fattori di rischio presenti negli ambienti scolastici
il corretto uso delle strutture, della strumentazione e delle dotazioni scolastiche
i comportamenti preventive
sensibilizzare gli alunni e le famiglie sulla necessità di osservare le norme igieniche.
-
Piano Terra
100
Piano Primo
101
Piano Secondo
Piano Terzo
Per la sicurezza e la salvaguardia della salute la Scuola dispone di personale qualificato: il Responsabile del
servizio di prevenzione e protezione è l’arch. Federico BIAGINI che si occupa anche della formazione del
personale.
102
Il RLS (responsabile dei lavoratori per la sicurezza) e gli ASPP (addetti servizio prevenzione e protezione), gli
Addetti Primo Soccorso e Antincendio sono individuati e nominati fra il personale della Scuola tra coloro che
sono dotati di specifica formazione, come dal seguente
ORGANIGRAMMA
ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA
SCUOLA SECONDARIA STATALE di 1°G. “PICENTIA” - PONTECAGNANO FAIANO
Datore di Lavoro
D.S. Prof.ssa Silvana D’Aiutolo
R.L.S.
SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Responsabile del S.P.P.
Arch.
Federico BIAGINI
Preposto alla Segreteria D.S.G.A.
Rosanna CAPPETTA
Preposto alle Palestre
Prof.
Mario GIOIELLO
Preposto ai laboratori
Prof.ssa
Maria Grazia COTUGNANO
Addetto
Prof.ssa
Maria Grazia COTUGNANO
Prof. Giorgio DI GREGORIO
ADDETTI ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE
Primo Soccorso
Evacuazione
Lotta agli incendi
STARACE
Prof.ssa MASTURZO
Prof.ssa MASTURZO
Prof.
Coll. sc. D'AURIA
Prof.ssa PECORARO
Prof.
GIOIELLO
Prof.
Coll. sc. GAUDINO
Prof.
DI GREGORIO
GIOIELLO
Coll. sc. LE CALDARE
Coll. sc. PINTO
Coll. sc. D’AURIA
Coll. sc. CAVALLO
Coll. sc. SCARAMELLA
103
Ampliamento dell'Offerta Formativa previsto per l'a.s. 2014-2015
Per il corrente anno scolastico è prevista la realizzazione dei progetti di seguito elencati con relativa
scheda:
Progetto Gruppo Sportivo Studentesco: Sport a scuola
Scuola Secondaria di Primo grado Statale “PICENTIA”
Pontecagnano Faiano (Sa)
SCUOLA
Titolo
Sport a scuola
Responsabili del Progetto
•
Prof.ssa Vessa Raffaela-Prof. Gioiello
Destinatari
•
•
•
Obiettivi
•
•
•
Alunni della scuola
Completare e migliorare la formazione della personalità
Potenziamento delle capacità psicomotorio e relazionale anche
attraverso il gioco di squadra
Raggiungimento di un equilibrio psicodinamico
Acquisizione di abilità negli sport di squadra
Integrazione degli ADA
Durata
Risorse umane
Strutturazione
Attività
• Progettazione: settembre
• Organizzazione percorsi:
Responsabile Centro Sportivo studentesco:
• Prof.ssa Vessa Raffaela
Docenti per la progettazione e realizzazione delle attività:
• Prof.ssa Vessa Raffaela –Gioiello M.
• Badminton – Progetto “SHUTTLE TIME”
• Pallavolo
• Incontro dibattito sull’importanza dello sport e delle regole di
comportamento
• Fase di preparazione iniziale
• Attività individuali
• Attività di squadra
• Gli alunni vengono suddivisi in tante squadre tenendo conto
dell’età e delle tecniche possedute
• Gare intermedie e finali tra squadre
N.B. I responsabili del progetto si impegneranno a raccogliere le autorizzazioni dei genitori a far frequentare il/la figlio/a
per tutta la durata del progetto. Nell'autorizzazione si indicheranno: 1) Durata del progetto; 2) Giorni d’impegno e
relativo orario; 3) Materiale didattico occorrente (a carico delle famiglie); 4)Tipo di valutazione; 5) Data di presentazione
dei risultati del progetto e date di presentazione del prodotto finale ai genitori.
104
Progetto Arte e immagine: “Kèramos, creare senza barriere”
Campo d’indagine
Tipologia del progetto
Scuola Secondaria di Primo grado Statale “PICENTIA”
Pontecagnano Faiano (Sa)
Creatività e manualità
Extracurricolare
Monte ore
Durata del progetto
Scansione temporale delle lezioni
Responsabile del progetto
Attori del progetto
1) Docenti n° 1
2) Alunni n° 20
30 h
15 lezioni da 2 ore l'una. Periodo: Gennaio - Marzo
2 ore ogni martedì pomeriggio
Prof. Santoro Vincenzo
1 gruppo di 20 alunni delle classi prime, seconde e terze.
Prof. Santoro Vincenzo
Alunni classi prime, seconde e terze.
Articolazione del progetto
• Organizzazione generale: 30 h da svolgere nel pomeriggio del…..
• Organizzazione degli spazi: banchi monoposto, forno ubicato in altro
locale.
• Utilizzo delle aule attrezzate: Laboratorio artistico.
SCUOLA
Finalità
Obiettivi specifici
Metodologia
Contenuti
Strumenti di lavoro o mezzi
Modalità e strumenti di verifica
Monitoraggio
Attività del progetto e scansione
delle fasi
Aspetti rilevanti del progetto
Valutazioni e certificazioni
Elenco del materiale occorrente
(caratteristiche precise, quantità,
prezzi a confronto rilevati su 3
cataloghi o altre fonti)
Prodotto finale
Costi del progetto
Materiale
Ore d’insegnamento personale
docente
Ore non d’insegnamento
personale docente
Personale ATA
Quali fondi
Creazione di manufatti ceramici
Conoscenza e approfondimento della tecnica ceramica
Esemplificazione/esplorazione delle varie fasi
Migliorare la propria capacità nell’ambito della manualità
Pani di argilla, colori, pennelli, forno per cottura
Controllo costante con verifica diretta dei lavori realizzati nelle varie
fasi della produzione
Analisi evolutive dei lavori nelle varie fasi
Introduzione storico-artistica. I materiali e il loro utilizzo. Illustrazione
della tecnica. Fasi pratiche. Liberare la fantasia
Prendere coscienza delle proprie capacità creative e manuali
Attestazione di partecipazione
N. 3 Pezzi di argilla (€ 35 cad.)
€ 105,00
N. 7 Colori acrilici (€ 3,90 cad.) € 34,50
N. 20 Pennelli assortiti (€ 1,50 cad.) € 30,00
Esposizione dei materiali realizzati
€
€
€
€
30 h Prof. Vincenzo Santoro
4h
€
Istituzione Scolastica
N.B. Il responsabile del progetto si impegnerà a raccogliere le autorizzazioni dei genitori a far frequentare il/la figlio/a
per tutta la durata del progetto. Nell'autorizzazione il docente indicherà: 1) Durata del progetto; 2) Giorni d’impegno e
relativo orario; 3) Materiale didattico occorrente (a carico delle famiglie); 4)Tipo di valutazione; 5) Data di presentazione
dei risultati del progetto e date di presentazione del prodotto finale ai genitori.
105
Progetto Strumentazione musicale: Clarinetto, Chitarra ,flauto,percussioni
SCUOLA
Tipologia Progetto
Durata del progetto
Responsabile del progetto
Attori del progetto
Finalità
Obiettivi specifici
Metodologia
Strumenti di lavoro
Modalità e strumenti di
verifica
Attività del progetto e
scansione delle fasi
Aspetti rilevanti del
progetto
Eventuali punti di criticità
Tipi di Valutazione e di
certificazioni
Scuola Secondaria di Primo grado Statale “PICENTIA”
Pontecagnano Faiano (Sa)
Progetto extra-curricolare
Gennaio – Maggio 2015
Prof. Giorgio Di Gregorio
Alunni della scuola “Picentia”
La musica come strumento di formazione della personalità, la diffusione dei
valori umani. Favorire la socializzazione degli allievi. Abituare gli alunni nel
lavoro e collaborare nel gruppo. Abituare gli alunni a prendere le proprie
responsabilità, a migliorare le capacità espressive ed a controllare le proprie
emozioni.
1) Decodificare il suono rispettando le giuste altezze e la durata dei suoni.
2) Comprendere il significato dei segni dinamici ed agogici, attraverso il
rispetto dei segni espressivi indicati nel testo.
3) Offrire agli allievi la possibilità di accompagnarsi con strumenti ritmici e
melodici
La pratica strumentale si articolerà, specie nei primi tempi, attraverso
esercitazioni con melodie semplici per poi arrivare a quelle più complesse a
più voci con l’accompagnamento di strumenti ritmici. Questo momento sarà
di grande importanza per sviluppare la creatività e per aiutare a capire le
proprie attitudini, anche ai fini dell’orientamento.
Strumenti Musicali:, Chitarra classica e Chitarra Elettronica, Clarinetto
Sib,flauto,percussioni. Metodi studio per la tecnica e Spartiti musicali di
Brani Famosi di varie epoche e stili musicali.
La verifica sarà periodica e sull'effettivo lavoro svolto.
Le lezioni si terranno con frequenza settimanale e avranno durata di circa
due ore. Per un totale di 30 (trenta) ore più 5 (cinque) ore per
programmazione e elaborazione di brani da realizzare con gli allievi. Il corso
si concluderà con la dimostrazione del lavoro svolto e dei risultati conseguiti
dagli allievi con la realizzazione di un saggio finale.
La socializzazione degli allievi e il confronto con gli altri alunni provenienti dalle
classi di tutta la scuola sia in verticale che in parallelo.
Spazi a disposizione limitati (possibile interferenza con lezioni strumento mus.)
Sarà dato un attestato di partecipazione con le effettive ore di frequenza per
ciascuno allievo.
106
Elenco del materiale
occorrente con
caratteristiche precise ,
quantità, prezzi a
confronto rilevati su tre
cataloghi o altre fonti,
Prodotto finale
Costi del progetto
Materiale
Personale docente ore
d’insegnamento
Personale docente ore di
non insegnamento
Personale ATA
Quali fondi
Materiale di consumo
Chitarra elettrica Gigmaker con
Kit (amplificatore fodero ecc.)
2
250,00
500,00
Aste per casse acustiche
2
30,00
60,00
Tracolla per clarinetto Sib
3
20,00
60,00
Serie di cuscinetti clarinetto Sib
2
30,00
60,00
Becco Yamaha 4/C per clarinetto Sib
2
30,00
60,00
Becco Yamaha 4/C per clarinetto Mib
2
30,00
60,00
Pacchi d’ance Vandoren V12 per
clarinetto piccolo Mib n° 3½
2
25,00
50,00
Pacchi d’ance Vandoren V12 per
clarinetto Sib n° 3½
4
25,00
100,00
Fascette e copri becco – Rovner
Clarinetto in Sib e Clarinetto in Mib
2
30,00
60,00
Accordatore cromatico elettronico
con metronomo – BOSS
2
30,00
60,00
Mute per chitarra classica
10
6,00
60,00
Per un totale di acquisto beni
€ 1140,00
Saggio finale nella a scuola a dimostrazione del lavoro svolto e come
gratificazione dell’allievo per il proprio impegno.
Quello in dotazione della scuola, e altro da comprare e da integrare come
indicato,
30 ore
5 ore
Istituzione Scolastica
N.B. Il responsabile del progetto si impegnerà a raccogliere le autorizzazioni dei genitori a far frequentare il/la
figlio/a per tutta la durata del progetto. Nell'autorizzazione il docente indicherà: 1) Durata del progetto; 2) Giorni
d’impegno e relativo orario; 3) Materiale didattico occorrente (a carico delle famiglie); 4)Tipo di valutazione; 5) Data
di presentazione dei risultati del progetto e date di presentazione del prodotto finale ai genitori.
107
Progetto: Il mio latino
SCUOLA
Tipologia del progetto
Monte ore
Durata del progetto
Scansione temporale delle
lezioni
Analisi e rivelazione dei
bisogni formativi
• Culturali
• Umani
• Relazionali
Responsabile del progetto
Attori del progetto
Docenti n°
Articolazione del progetto
Finalità
Obiettivi specifici
Metodologia
Contenuti
Strumenti di lavoro o
mezzi
Scuola Secondaria di Primo Grado Statale “PICENTIA”
Pontecagnano Faiano (Sa)
Extracurricolare
30
Da gennaio ad aprile 2015
2 ore per unità, settimanali, per 15 lezioni
La conoscenza della lingua latina aiuta a conoscere meglio l’italiano
Il latino costituisce la base e il fondamento della lingua italiana
Si acquisisce il gusto e il piacere dello studio del latino e della civiltà latina
L’interessamento alla materia sarà rivolto al singolo e ai piccoli gruppi
Prof.ssa Gaudioso Maria
Alunni di 2^ e 3^ classe
1
Svolgimento - durante il secondo quadrimestre - di un giorno a settimana per
quindici lezioni.
Apprendimento progressivo della lingua latina.
Lettura, pronuncia e scrittura dei grafemi e fonemi della lingua latina.
Cogliere somiglianze e differenze tra latino e italiano.
Acquisire il concetto di flessione del nome e del verbo.
Conoscere gli elementi della declinazione
Identificare la funzione logica dei casi.
Apprendere le caratteristiche principali del verbo latino.
Comprendere l’importanza della funzione del paradigma verbale.
Apprendere e memorizzare le declinazioni.
Potenziare la conoscenza della funzione dei complementi nella frase semplice
(complemento oggetto, complemento predicativo del soggetto e dell’oggetto).
Imparare a riconoscere la costruzione della frase latina.
Le lezioni propongono piccole porzioni della teoria grammaticale affiancate
costantemente dai relativi esercizi .
Gli esercizi sono di varie tipologie: memorizzazione, analisi, declinazioni,
coniugazioni, traduzioni, completamento, ecc. Le esercitazioni saranno svolte in
classe con l’aiuto della docente.
Riconoscere la struttura fonetica e sillabica delle parole latine.
Apprendere le regole dell’accento latino.
Imparare a distinguere gli “elementi” costitutivi di una parola .
Conoscere gli elementi della declinazione.
Apprendere e memorizzare la 1^ declinazione e le sue particolarità.
Apprendere e memorizzare la seconda declinazione e le sue particolarità.
Classificazione degli aggettivi in latino.
Applicare la regola della concordanza dell’aggettivo e del nome.
Identificare le funzioni logiche del verbo “ esse”
Imparare il presente, l’imperfetto e il futuro del verbo “esse”.
Imparare il presente, l’imperfetto e il futuro di 1^ e 2^ coniugazione.
Imparare a declinare gli aggettivi della 1^ classe.
Tradurre semplici frasi e brevi testi latini.
Testi e materiale della docente.
108
Modalità e strumenti di
verifica
Monitoraggio
Attività del progetto e
scansione delle fasi
Aspetti rilevanti del
progetto
Eventuali punti di criticità
Valutazioni e certificazioni
Elenco
del
materiale
occorrente
Costi del progetto
Materiale
Ore d’insegnamento
personale docente
Ore di non insegnamento
personale docente
Personale ATA
Quali fondi
Verifiche costanti orali e scritte.
Continuo
Lezioni in aula da svolgersi a cadenza settimanale durante il secondo
quadrimestre.
Potenziamento della lingua italiana grazie alla conoscenza delle sue radici.
Punti di criticità sono la frequenza non costante, i ritardi e le assenze.
La valutazione sarà continua fino alla conclusione del progetto.
Fornitura di fotocopie per ciascun alunno e per ciascuna unità trattata.
€
€
30 ore
3 ore
Istituzione Scolastica
N.B. Il responsabile del progetto si impegnerà a raccogliere le autorizzazioni dei genitori a far frequentare il/la figlio/a
per tutta la durata del progetto. Nell'autorizzazione il docente indicherà: 1) Durata del progetto; 2) Giorni d’impegno e
relativo orario; 3) Materiale didattico occorrente (a carico delle famiglie); 4)Tipo di valutazione; 5) Data di presentazione
dei risultati del progetto e date di presentazione del prodotto finale ai genitori.
Progetto: “Trinity”
SCUOLA
Campo d’indagine
Tipologia del progetto
Monte ore
Durata del progetto
Scansione temporale delle
lezioni
Analisi e rivelazione dei
bisogni formativi
Responsabile del progetto
Attori del progetto
Scuola Secondaria di Primo grado Statale “PICENTIA”
Pontecagnano Faiano (Sa)
Potenziamento della lingua inglese ai fini della certificazione esterna con il
Trinity College di Londra.
Extracurricolare
14 incontri :
per le 3 docenti interne : Orlando Anna Maria, Schena Luana e Sorrentino
Anna.
28 ore cd., di cui 14 ore di lezione frontali e 14in compresenza con l’insegnante
di madrelingua;
docente di madrelingua: 48 ore di lezione + 2 ore per la correzione dei topic del
4° livello.
Dal mese di gennaio al mese di maggio 2015.
Gli incontri si terranno dalle ore 14.30 alle ore 17.30, secondo il calendario
predisposto dalla prof.ssa Schena.
La certificazione del Trinity College di Londra è un diploma, riconosciuto a
livello europeo, che attesta le competenze raggiunte nella lingua inglese, in
base alle direttive del Consiglio Europeo delle Lingue straniere.
Tale certificazione è, inoltre, riconosciuta come credito formativo negli istituti
superiori e dalla maggior parte delle Università italiane e straniere.
Prof.ssa Schena Luana, che si rende disponibile per ulteriori chiarimenti in
merito al progetto curerà i rapporti con il Trinity College.
- Le 3 docenti di lingua inglese interne, su menzionate.
- 1 docente di madrelingua, con esperienza nella preparazione degli esami
109
Docenti n° 4
Alunni n° ….
Articolazione del progetto
Finalità
Obiettivi specifici
Metodologia
Contenuti
Strumenti di lavoro o
mezzi
Modalità e strumenti di
verifica
Monitoraggio
Attività del progetto e
scansione delle fasi
Aspetti rilevanti del
progetto
con il Trinity College, da individuare. L’individuazione di tale docente è a
discrezione del D.S., con bando di concorso emanato sul sito della nostra
scuola.
- 109 alunni : 67 per il 3° livello e 42 per il 4°.
- 3 docenti di lingua inglese interni, che si sono rese disponibili,
- 1 docente di madrelingua.
Il progetto è rivolto agli alunni delle classi seconde e terze, che ne hanno fatto
richiesta.
Le adesioni sono pervenute a seguito della circolare, n………………, inviata
ai genitori per informarli di questa offerta formativa extracurricolare
della nostra scuola.
Il progetto sarà articolato sulla base di un calendario predisposto dalla
referente al progetto, la prof.ssa Schena, allegato alla presente scheda.
Certificazione esterna, con il Trinity College, delle competenze linguistiche
raggiunte : 3° livello A2.1 e 4° livello A2.2 del CEFR.
Gli esami, in sede, sono programmati a partire dal …/05/2015, periodo più
comodo per noi docenti impegnati per gli adempimenti di fine d’anno
scolastico e più comodo, anche per gli alunni di terza che devono ripetere i
programmi in vista degli esami di licenza
• Stimolare l’interesse degli alunni verso lo studio della lingua inglese facendo
loro comprendere l’importanza della lingua straniera come strumento di
comunicazione, in un’epoca in cui le relazioni con gli altri paesi si rivelano
indispensabili, in particolar modo nell’ambito dell’Unione Europea;
• Arricchire l’offerta formativa che la Scuola Secondaria di 1° grado
“ Picentia” offre nell’ambito dell’autonomia didattica ed organizzativa;
• Sviluppare una competenza linguistica e comunicativa.
Metodo nozionale-funzionale, ed altri metodi utili per l’apprendimento.
Per quanto riguarda i contenuti per il 3° e 4° grade si fa riferimento al Syllabus
del Trinity College, di cui si allegano le fotocopie .
Strumenti: libri di supporto per l’apprendimento della lingua inglese, ai fini
della certificazione Trinity,
fotocopie,
CDs e DVDs
Mezzi: registratore CDs e DVDs, LIM.
Speakingtests, considerato che l’esame è solo orale:
test diagnostico in ingresso e test in itinere.
Tali test serviranno per verificare le conoscenze , le abilità e le competenze
degli allievi.
La verifica finale sarà monitorata dall’esaminatore britannico inviato dal Trinity
College.
Le attività e la scansione delle fasi del progetto saranno concordate dalle
docenti di lingua inglese della nostra scuola con il docente madrelingua.
E’ una occasione questa che permetterà alla “Picentia” di essere accreditata
“Centro Trinity”, senza alcun costo.
Tale accredito permetterà ai nostri alunni di risparmiare sul versamento della
quota per l’esamee sostenere gli esami presso la nostra scuola, senza ulteriori
oneri per il trasporto in Centri Trinity limitrofi.
Per diventare Centro Trinity dobbiamo assicurare al Trinity College un
minimusfee per l’esame pari a 1600 Euro.
110
Eventuali punti di criticità
Assenze degli alunni al corso: gli alunni non si devono assentare per più di 3 ore
del monte ore previsto. In caso di maggior assenze, l’alunno non sarà ammesso
a sostenere l’esame finale e non sarà restituita la somma versata .
Le assenze dovranno essere giustificate , al docente affidato, nell’incontro
successivo.
La valutazione e la relativa certificazione verrà redatta dal Trinity College.
La valutazione al termine degli esami (ultimo giorno d’esame, dopo il feedback)
Valutazioni e certificazioni
e la certificazione verrà rilasciata entro due mesi dal termine della sessione
d’esame.
Elenco
del
materiale Fotocopie : quelle necessarie per la realizzazione del progetto e quelle che si
occorrente
renderanno necessarie per gli alunni partecipanti.
I costi relativi al progetto dovranno essere individuati dal DSGA sulla base delle
Costi del progetto
tabelle retributive contrattuali previste per i docenti interni e per l’esperto
madrelingua esterno, nonché quelle relative alle altre voci.
Per le 3 docenti interne : Orlando Anna Maria, Schena Luana e Sorrentino
Ore d’insegnamento
Anna 28 ore cd., di cui 14 ore di lezione frontali e 14 con l’insegnante di
personale docente
madrelingua.
Docente di madrelingua: 42 ore di lezione + 8 ore per il topic del 4° livello.
3 ore a ciascun docente interno , per la progettazione.
Ore di non insegnamento
Bisognerà , inoltre, riconoscere le ore extracurriculari che le docenti
effettueranno durante il periodo d’esame, che dovrebbe svolgersi nell’arco di
personale docente
due giorni.
Personale ATA
Il DSGA ne predisporrà la turnazione e la retribuzione.
Con il Fondo d’Istituto saranno remunerate le 3 docenti interne e il personale
ATA, coinvolto in tale progetto, se impegnato esclusivamente in questa
iniziativa.
Il contributo dei genitori dovrà far fronte al pagamento degli oneri per il
Quali fondi
docente di madrelingua e l’ acquisto di un libro di supporto.
Ai genitori, dopo aver comunicato l’importo e la modalità di versamento delle
somme dovute, a pagamento avvenuto, sarà rilasciata regolare ricevuta, ai fini
della detrazione fiscale, così come previsto dalla normativa vigente.
N.B. I docenti coinvolti nel progetto, per quanto di loro competenza, dovranno elaborare in sede congiunta
la seguente modulistica:
Dichiarazione dei genitori a far frequentare il figlio/a per tutta la durata del progetto.
L’autorizzazione da far firmare ai genitori deve contenere:
a. Durata del progetto (dal mese di gennaio al mese di maggio 2014);
b. Giorni d’impegno e relativo orario (il calendario verrà allegato alla autorizzazione);
c. Materiale didattico occorrente a carico delle famiglie (libro Trinity 3° e 4° grade);
d. Tipo di valutazione (in ingresso ed in itinere dai docenti coinvolti nel progetto. Certificazione finale del
Trinity College);
e. Data di presentazione dei risultati del progetto (Reports al termine della sessione d’esame , attestato
Trinity inizio mese di settembre p.v.).
Per la rilevazione dell’andamento del progetto (assenze e valutazioni) si farà riferimento al registro
personale del docente.
La turnazione per l’utilizzo di aule speciali sarà concordata in itinere.
Quando il progetto sarà approvato perché completo di tutto, i docenti riceveranno i registri per annotare le
assenze degli alunni e le attività didattiche progettate e realizzate. Il registro per le firme di presenza sarà a
disposizione dei docenti presso gli uffici della Segreteria.
Il calendario degli incontri potrebbe subire variazioni, che saranno tempestivamente comunicate.
111
Potenziamento di matematica
Scuola Secondaria di Primo grado Statale “PICENTIA”
Pontecagnano Faiano (Sa)
SCUOLA
Titolo
Potenziamento di matematica
Responsabili del Progetto
•
Prof.Spinella Salvatore
Destinatari
•
•
Alunni della scuola classi terze
•
•
Progettazione: ottobre
Organizzazione percorsi: da …….a maggio
Obiettivi
Durata
•
Risorse umane
Strutturazione
•
•
Attività
N.B. I responsabili del progetto si impegneranno a raccogliere le autorizzazioni dei genitori a far frequentare il/la figlio/a
per tutta la durata del progetto. Nell'autorizzazione si indicheranno: 1) Durata del progetto; 2) Giorni d’impegno e
relativo orario; 3) Materiale didattico occorrente (a carico delle famiglie); 4)Tipo di valutazione; 5) Data di presentazione
dei risultati del progetto e date di presentazione del prodotto finale ai genitori.
112
XYZ
Scuola Secondaria di Primo grado Statale “PICENTIA”
Pontecagnano Faiano (Sa)
SCUOLA
Titolo
Responsabili del Progetto
•
Destinatari
•
•
Alunni della scuola
•
•
Progettazione: settembre
Organizzazione percorsi: da ottobre a maggio
Obiettivi
Durata
•
Risorse umane
Strutturazione
•
•
Attività
N.B. I responsabili del progetto si impegneranno a raccogliere le autorizzazioni dei genitori a far frequentare il/la figlio/a
per tutta la durata del progetto. Nell'autorizzazione si indicheranno: 1) Durata del progetto; 2) Giorni d’impegno e
relativo orario; 3) Materiale didattico occorrente (a carico delle famiglie); 4)Tipo di valutazione; 5) Data di presentazione
dei risultati del progetto e date di presentazione del prodotto finale ai genitori.
113
ALLEGATI
A. STATUTO DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI - D.P.R. 249/98
B. LINEE GUIDA PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’
C. LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI CON DSA L. 170/2010 –
P.D.P.
D. REGOLAMENTO SCOLASTICO
E. PATTO DI CORRESPONSABILITA’ E CODICE DISCIPLINARE
F. REGOLAMENTO PER VISITE, USCITE DIDATTICHE E VIAGGI D'ISTRUZIONE
G. ORARIO LEZIONI DI STRUMENTO MUSICALE
114
ALLEGATI
ALLEGATO A
"Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria"
D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249 - Regolamento recante lo Statuto delle studentesse e degli studenti della
scuola secondaria - (in G.U. 29 luglio 1998, n. 175), modificato dal D.P.R. 21 novembre 2007, n. 235 Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998,
n. 249, concernente lo statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria - (in G.U. 18
dicembre 2007, n. 293)
Art. 1 (Vita della comunità scolastica)
1. La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l'acquisizione delle conoscenze e lo
sviluppo della coscienza critica.
2. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta
alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei
ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo
delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla
Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia fatta a New York il 20 novembre 1989
e con i principi generali dell'ordinamento italiano.
3. La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cui è parte, fonda il suo
progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante-studente, contribuisce allo sviluppo
della personalità dei giovani, anche attraverso l'educazione alla consapevolezza e alla valorizzazione
dell'identità di genere, del loro senso di responsabilità e della loro autonomia individuale e persegue il
raggiungimento di obiettivi culturali e professionali adeguati all'evoluzione delle conoscenze e all'inserimento
nella vita attiva.
4. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione,
sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizione, nel
ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale.
Art. 2 (Diritti)
1. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata che rispetti e valorizzi, anche
attraverso l'orientamento, l'identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee. La scuola persegue la
continuità dell'apprendimento e valorizza le inclinazioni personali degli studenti, anche attraverso
un'adeguata informazione, la possibilità di formulare richieste, di sviluppare temi liberamente scelti e di
realizzare iniziative autonome.
2. La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dello studente alla
riservatezza.
3. Lo studente ha diritto di essere informato sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola.
4. Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. I dirigenti scolastici e i
docenti, con le modalità previste dal regolamento di istituto, attivano con gli studenti un dialogo costruttivo
sulle scelte di loro competenza in tema di programmazione e definizione degli obiettivi didattici, di
organizzazione della scuola, di criteri di valutazione, di scelta dei libri e del materiale didattico. Lo studente
ha inoltre diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di
autovalutazione che lo conduca a individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio
rendimento.
5. Gli studenti hanno diritto alla libertà di apprendimento ed esercitano autonomamente il diritto di scelta
tra le attività curricolari integrative e tra le attività aggiuntive facoltative offerte dalla scuola. Le attività
didattiche curricolari e le attività aggiuntive facoltative sono organizzate secondo tempi e modalità che
tengono conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti.
115
6. Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla quale
appartengono. La scuola promuove e favorisce iniziative volte all'accoglienza e alla tutela della loro lingua e
cultura e alla realizzazione di attività interculturali.
7. La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare:
a) un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio educativo-didattico di qualità;
b) offerte formative aggiuntive e integrative, anche mediante il sostegno di iniziative liberamente assunte
dagli studenti e dalle loro associazioni;
c) iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio nonché per la prevenzione e il
recupero della dispersione scolastica;
d) la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a tutti gli studenti, anche con
handicap;
e) la disponibilità di un'adeguata strumentazione tecnologica;
f) servizi di sostegno e promozione della salute e di assistenza psicologica.
8. La scuola garantisce e disciplina nel proprio regolamento l'esercizio del diritto di riunione e di assemblea
degli studenti, a livello di classe, di corso e di istituto.
9. I regolamenti delle singole istituzioni garantiscono e disciplinano l'esercizio del diritto di associazione
all'interno della scuola secondaria superiore, del diritto degli studenti singoli e associati a svolgere iniziative
all'interno della scuola, nonché l'utilizzo di locali da parte degli studenti e delle associazioni di cui fanno parte.
I regolamenti delle scuole favoriscono inoltre la continuità del legame con gli ex studenti e con le loro
associazioni.
Art. 3 (Doveri)
1. Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente agli impegni di
studio.
2. Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del capo d'istituto, dei docenti, del personale tutto della
scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi.
3. Nell'esercizio dei loro diritti e nell'adempimento dei loro doveri gli studenti sono tenuti a mantenere un
comportamento corretto e coerente con i principi di cui all'art.1.
4. Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dei
singoli istituti.
5. Gli studenti sono tenuti a utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici e a
comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola.
6. Gli studenti condividono la responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico e averne cura come
importante fattore di qualità della vita della scuola.
Art. 4 (Disciplina)
1. I regolamenti delle singole istituzioni scolastiche individuano i comporta-menti che configurano mancanze
disciplinari con riferimento ai doveri elencati nell'articolo 3, al corretto svolgimento dei rapporti all'interno
della comunità scolastica e alle situazioni specifiche di ogni singola scuola, le relative sanzioni, gli organi
competenti ad irrogarle e il relativo procedimento, secondo i criteri di seguito indicati.
2. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità
ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica, nonché al recupero dello studente
attraverso attività di natura sociale, culturale ed in generale a vantaggio della comunità scolastica.
3. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza
essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare connessa al
comportamento può influire sulla valutazione del profitto.
4. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni
correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui personalità.
5. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate al principio di
gradualità nonché, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della
situazione personale dello studente, della gravità del comportamento e delle conseguenze che da esso
derivano. Allo studente è sempre offerta la possibilità di convertirle in attività in favore della comunità
scolastica.
116
6. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono adottati dal
consiglio di classe. Le sanzioni che comportano l'allontanamento superiore a quindici giorni e quelle che
implicano l'esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all'esame di Stato conclusivo del corso di
studi sono adottate dal consiglio di istituto.
7. Il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto solo in caso di
gravi o reiterate infrazioni disciplinari, per periodi non superiori ai quindici giorni.
8. Nei periodi di allontanamento non superiori a quindici giorni deve essere previsto un rapporto con lo
studente e con i suoi genitori tale da preparare il rientro nella comunità scolastica. Nei periodi di
allontanamento superiori ai quindici giorni, in coordinamento con la famiglia e, ove necessario, anche con i
servizi sociali e l'autorità giudiziaria, la scuola promuove un percorso di recupero educativo che miri
all'inclusione, alla responsabilizzazione e al reintegro, ove possibile, nella comunità scolastica.
9. L'allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando siano stati
commessi reati che violano la dignità e il rispetto della persona umana o vi sia pericolo per l'incolumità delle
persone. In tale caso, in deroga al limite generale previsto dal comma 7, la durata dell'allontanamento è
commisurata alla gravità del reato ovvero al permanere della situazione di pericolo. Si applica, per quanto
possibile, il disposto del comma 8.
9-bis. Con riferimento alle fattispecie di cui al comma 9, nei casi di recidiva, di atti di violenza grave, o
comunque connotati da una particolare gravità tale da ingenerare un elevato allarme sociale, ove non siano
esperibili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello studente nella comunità durante
l'anno scolastico, la sanzione è costituita dall'allontanamento dalla comunità scolastica con l'esclusione dallo
scrutinio finale o la non ammissione all'esame di Stato conclusivo del corso di studi o, nei casi meno gravi, dal
solo allontanamento fino al termine dell'anno scolastico.
9-ter. Le sanzioni disciplinari di cui al comma 6 e seguenti possono essere irrogate soltanto previa verifica
della sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si desuma che l'infrazione disciplinare sia stata
effettivamente commessa da parte dello studente incolpato.
10. Nei casi in cui l'autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva rappresentata dalla famiglia o
dallo stesso studente sconsiglino il rientro nella comunità scolastica di appartenenza, allo studente è
consentito di iscriversi, anche in corso d'anno, ad altra scuola.
11. Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d'esame sono inflitte dalla
commissione di esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.
Art. 5 (Impugnazioni)
1. Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso, da parte di chiunque vi abbia interesse, entro quindici
giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito organo di garanzia interno alla scuola,
istituito e disciplinato dai regolamenti delle singole istituzioni scolastiche, del quale fa parte almeno un
rappresentante eletto dagli studenti nella scuola secondaria superiore e dai genitori nella scuola media, che
decide nel termine di dieci giorni. Tale organo, di norma, è composto da un docente designato dal consiglio
di istituto e, nella scuola secondaria superiore, da un rappresentante eletto dagli studenti e da un
rappresentante eletto dai genitori, ovvero, nella scuola secondaria di primo grado da due rappresentanti
eletti dai genitori, ed è presieduto dal dirigente scolastico.
2. L'organo di garanzia di cui al comma 1 decide, su richiesta degli studenti della scuola secondaria superiore
o di chiunque vi abbia interesse, anche sui conflitti che sorgano all'interno della scuola in merito
all'applicazione del presente regolamento.
3. Il Direttore dell'ufficio scolastico regionale, o un dirigente da questi delegato, decide in via definitiva sui
reclami proposti dagli studenti della scuola secondaria superiore o da chiunque vi abbia interesse, contro le
violazioni del presente regolamento, anche contenute nei regolamenti degli istituti. La decisione è assunta
previo parere vincolante di un organo di garanzia regionale composto per la scuola secondaria superiore da
due studenti designati dal coordinamento regionale delle consulte provinciali degli studenti, da tre docenti e
da un genitore designati nell'ambito della comunità scolastica regionale, e presieduto dal Direttore
dell'ufficio scolastico regionale o da un suo delegato. Per la scuola media in luogo degli studenti sono
designati altri due genitori.
4. L'organo di garanzia regionale, nel verificare la corretta applicazione della normativa e dei regolamenti,
svolge la sua attività istruttoria esclusivamente sulla base dell'esame della documentazione acquisita o di
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eventuali memorie scritte prodotte da chi propone il reclamo o dall'Amministrazione.
5. Il parere di cui al comma 4 è reso entro il termine perentorio di trenta giorni. In caso di decorrenza del
termine senza che sia stato comunicato il parere, o senza che l'organo di cui al comma 3 abbia rappresentato
esigenze istruttorie, il direttore dell'ufficio scolastico regionale può decidere indipendentemente
dall'acquisizione del parere. Si applica il disposto di cui all'articolo 16, comma 4, della legge 7 agosto 1990, n.
241.
6. Ciascun ufficio scolastico regionale individua, con apposito atto, le modalità più idonee di designazione
delle componenti dei docenti e dei genitori all'interno dell'organo di garanzia regionale al fine di garantire un
funzionamento costante ed efficiente dello stesso.
7. L'organo di garanzia di cui al comma 3 resta in carica per due anni scolastici.
Art. 5-bis (Patto educativo di corresponsabilità)
1. Contestualmente all'iscrizione alla singola istituzione scolastica, è richiesta la sottoscrizione da parte dei
genitori e degli studenti di un Patto educativo di corresponsabilità, finalizzato a definire in maniera
dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie.
2. I singoli regolamenti di istituto disciplinano le procedure di sottoscrizione nonché di elaborazione e
revisione condivisa, del patto di cui al comma 1.
3. Nell'ambito delle prime due settimane di inizio delle attività didattiche, ciascuna istituzione scolastica pone
in essere le iniziative più idonee per le opportune attività di accoglienza dei nuovi studenti, per la
presentazione e la condivisione dello statuto delle studentesse e degli studenti, del piano dell'offerta
formativa, dei regolamenti di istituto e del patto educativo di corresponsabilità.
Art. 6 (Disposizioni finali)
1. I regolamenti delle scuole e la carta dei servizi previsti dalle diposizioni vigenti in materia sono adottati o
modificati previa consultazione degli studenti nella scuola secondaria superiore e dei genitori nella scuola
media.
2. Del presente regolamento e dei documenti fondamentali di ogni singola istituzione scolastica è fornita
copia agli studenti all'atto dell'iscrizione.
3. È abrogato il capo III del R.D. 4 maggio 1925, n. 653.
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ALLEGATO B
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione
LINEE GUIDA PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’
Indice
Premessa
I PARTE: IL NUOVO SCENARIO. IL CONTESTO COME RISORSA
1. I principi costituzionali e la legislazione italiana in materia di alunni con disabilità
1.1 Art. 3 ed Art. 34 Costituzione
1.2 Legge 118/71 e Legge 517/77
1.3 Legge 104/92
1.4 DPR 24 febbraio 1994
2. Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità
3. La Classificazione Internazionale del Funzionamento dell’OMS
II PARTE: L’ORGANIZZAZIONE
1. Il ruolo degli Uffici Scolastici Regionali
2. Rapporti interistituzionali
III PARTE: LA DIMENSIONE INCLUSIVA DELLA SCUOLA
1. Il ruolo del dirigente scolastico
1.1 Leadership educativa e cultura dell’integrazione
1.2 Programmazione
1.3 Flessibilità
1.4 4 Il progetto di vita
1.5 La costituzione di reti di scuole
2. La corresponsabilità educativa e formativa dei docenti
2.1 1 Il clima della classe
2.2 Le strategia didattiche e gli strumenti
2.3 L’apprendimento-insegnamento
2.4 La valutazione
2.5 5 Il docente assegnato alle attività di sostegno
3. Il personale ATA e l’assistenza di base
4. La collaborazione con le famiglie
Premessa
Le presenti Linee Guida raccolgono una serie di direttive che hanno lo scopo, nel rispetto dell’autonomia
scolastica e della legislazione vigente, di migliorare il processo di integrazione degli alunni con disabilità.
Elaborate sulla base di un confronto fra dirigenti ed esperti del MIUR nonché con la partecipazione delle
Associazioni delle persone con disabilità, esse mirano a rilanciare il tema in questione, punto fermo della
tradizione pedagogica della scuola italiana, e che tale deve essere anche in momenti di passaggio e
trasformazione del sistema di istruzione e formazione nazionale.
Individuano inoltre una serie di criticità emerse in questi ultimi anni nella pratica quotidiana del fare scuola e
propongono possibili soluzioni per orientare l’azione degli Uffici Scolastici Regionali, dei Dirigenti Scolastici e
degli Organi collegiali, nell’ambito delle proprie competenze.
L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità è un processo irreversibile, e proprio per questo non può
adagiarsi su pratiche disimpegnate che svuotano il senso pedagogico, culturale e sociale dell’integrazione
trasformandola da un processo di crescita per gli alunni con disabilità e per i loro compagni a una procedura
solamente attenta alla correttezza formale degli adempimenti burocratici. Dietro alla “coraggiosa” scelta
della scuola italiana di aprire le classi normali affinché diventassero effettivamente e per tutti “comuni”, c’è
una concezione alta tanto dell’istruzione quanto della persona umana, che trova nell’educazione il momento
prioritario del proprio sviluppo e della propria maturazione. Crescere è tuttavia un avvenimento individuale
che affonda le sue radici nei rapporti con gli altri e non si può parlare di sviluppo del potenziale umano o di
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centralità della persona considerandola avulsa da un sistema di relazioni la cui qualità e la cui ricchezza è il
patrimonio fondamentale della crescita di ognuno.
La scuola è una comunità educante, che accoglie ogni alunno nello sforzo quotidiano di costruire condizioni
relazionali e situazioni pedagogiche tali da consentirne il massimo sviluppo. Una scuola non solo per sapere
dunque ma anche per crescere, attraverso l’acquisizione di conoscenze, competenze, abilità, autonomia, nei
margini delle capacità individuali, mediante interventi specifici da attuare sullo sfondo costante e
imprescindibile dell’istruzione e della socializzazione.
In questo senso si configura la norma costituzionale del diritto allo studio, interpretata alla luce della legge
59/1997 e del DPR 275/1999, da intendersi quindi come tutela soggettiva affinché le istituzioni scolastiche,
nella loro autonomia funzionale e flessibilità organizzativa, predispongano le condizioni e realizzino le attività
utili al raggiungimento del successo formativo di tutti gli alunni.
La prima parte delle Linee Guida consta in una panoramica sui principi generali, individuabili tanto
nell’ordinamento italiano quanto in quello internazionale, concernenti l’integrazione scolastica. Ciò non per
ripetere conoscenze già note a chi lavora nel mondo della scuola, ma per ricapitolare un percorso davvero
eccezionale di legislazione scolastica, proprio quando la Convenzione ONU per i diritti delle persone con
disabilità, ratificata dal Parlamento italiano con la Legge 18/2009, impegna tutti gli Stati firmatari a prevedere
forme di integrazione scolastica nelle classi comuni, che è, appunto, la specificità italiana.
La prima parte presenta inoltre l’orientamento attuale nella concezione di disabilità, concezione raccolta in
particolare dalla detta Convenzione. Si è andato infatti affermando il “modello sociale della disabilità”,
secondo cui la disabilità è dovuta dall’interazione fra il deficit di funzionamento della persona e il contesto
sociale.
Quest’ultimo assume dunque, in questa prospettiva, carattere determinante per definire il grado della
Qualità della Vita delle persone con disabilità.
In linea con questi principi si trova l’ICF, l’International Classification of Functioning, che si propone come un
modello di classificazione bio-psico-sociale decisamente attento all’interazione fra la capacità di
funzionamento di una persona e il contesto sociale, culturale e personale in cui essa vive.
La seconda parte entra nelle pratiche scolastiche, individuando problematiche e proposte di intervento
concernenti vari aspetti e soggetti istituzionali coinvolti nel processo di integrazione. In particolare, si
riconosce la responsabilità educativa di tutto il personale della scuola e si ribadisce la necessità della corretta
e puntuale progettazione individualizzata per l’alunno con disabilità, in accordo con gli Enti Locali, l’ASL e le
famiglie.
I PARTE
IL NUOVO SCENARIO. IL CONTESTO COME RISORSA
1. I principi costituzionali e la legislazione italiana in materia di alunni con disabilità
1.1. . Art. 3 ed Art. 34 Costituzione
Il diritto allo studio è un principio garantito costituzionalmente. L’art. 34 Cost. dispone infatti che la scuola sia
aperta a tutti. In tal senso il Costituente ha voluto coniugare il diritto allo studio con il principio di eguaglianza
di cui all’art. 3 Cost.
L’articolo in questione, al primo comma, recita: «tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali
dinanzi alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni
personali e sociali».
Tale principio di eguaglianza, detto formale, non è però sembrato sufficiente al Costituente che ha voluto
invece chiamare in causa la “pari dignità sociale”, integrando così l’esigenza dell’uguaglianza “formale”,
avente a contenuto la parità di trattamento davanti alla legge, con l’uguaglianza “sostanziale”, che conferisce
a ciascuno il diritto al rispetto inerente alla qualità e alla dignità di uomo o di donna, in altri termini di
“persona” che può assumere la pretesa di essere messo nelle condizioni idonee ad esplicare le proprie
attitudini personali, quali esse siano.
Il secondo comma del citato art. 3 recita: «E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine
economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno
sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica,
economica e sociale del paese». Il Costituente, insomma, ha riconosciuto che non è sufficiente stabilire il
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principio dell’eguaglianza giuridica dei cittadini, quando esistono ostacoli di ordine economico e sociale che
limitano di fatto la loro eguaglianza impedendo che essa sia effettiva, ed ha pertanto, coerentemente,
assegnato alla Repubblica il compito di rimuovere siffatti ostacoli, affinché tutti i cittadini siano posti sullo
stesso punto di partenza, abbiano le medesime opportunità, possano godere, tutti alla pari, dei medesimi
diritti loro formalmente riconosciuti dalla Costituzione.
I principi costituzionali indicati garantirono, in prima battuta, il diritto allo studio degli alunni con disabilità
attraverso l’esperienza delle scuole speciali e delle classi differenziali. L’art. 38 Cost. specifica infatti che «gli
inabili e i minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale». Ben presto, comunque,
emersero le implicazioni che scaturivano da tale interpretazione del diritto allo studio, soprattutto in termini
di alienazione ed emarginazione sociale.
1.2 Legge 118/71 e Legge 517/77
La legge 118/71, art. 28, disponeva che l’istruzione dell’obbligo dovesse avvenire nelle classi normali della
scuola pubblica. In questo senso, la legge in questione supera il modello dello scuole speciali, che tuttavia
non aboliva, prescrivendo l’inserimento degli alunni con disabilità, comunque su iniziativa della famiglia, nelle
classi comuni.
Per favorire tale inserimento disponeva inoltre che agli alunni con disabilità venissero assicurati il trasporto,
l’accesso agli edifici scolastici mediante il superamento delle barriere architettoniche, l’assistenza durante gli
orari scolastici degli alunni più gravi.
Ma fu presto evidente che l’inserimento costituiva solo una parziale applicazione del principio costituzionale
di eguaglianza, che era esercitato dagli alunni in questione solo nel suo aspetto formale. L’inserimento non
costituì la realizzazione dell’eguaglianza sostanziale che dovette invece essere costruita con ulteriori
strumenti e iniziative della Repubblica, orientati a rimuovere gli ostacoli prodotti dal deficit e, in particolare,
attraverso l’istituzione dell’insegnante specializzato per il sostegno e di piani educativi adeguati alla crescita e
allo sviluppo dell’alunno con disabilità.
E’ questo essenzialmente il contenuto della Legge 517/77, che a differenza della L. 118/71, limitata
all’affermazione del principio dell’inserimento, stabilisce con chiarezza presupposti e condizioni, strumenti e
finalità per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità, da attuarsi mediante la presa in carico del
progetto di integrazione da parte dell’intero Consiglio di Classe e attraverso l’introduzione dell’insegnante
specializzato per le attività di sostegno.
La Corte Costituzionale, a partire dalla Sentenza n. 215/87, ha costantemente dichiarato il diritto pieno e
incondizionato di tutti gli alunni con disabilità, qualunque ne sia la minorazione o il grado di complessità della
stessa, alla frequenza nelle scuole di ogni ordine e grado. Tale sentenza, oggetto della C M n. 262/88, può
considerarsi la “magna Charta” dell’integrazione scolastica ed ha orientato tutta la successiva normativa
primaria e secondaria.
1.3 Legge 104/92
Una notevole quantità di interventi legislativi di diverso grado è dunque seguita alla promulgazione della
Legge 517/77, al fine di completare la normazione della materia in questione, tanto per il versante sociosanitario quanto per quello più specificamente rivolto all’integrazione scolastica. La Legge del 5 febbraio
1992, n. 104 “Legge Quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”
raccoglie ed integra tali interventi legislativi divenendo il punto di riferimento normativo dell’integrazione
scolastica e sociale delle persone con disabilità.
La Legge in parola ribadisce ed amplia il principio dell’integrazione sociale e scolastica come momento
fondamentale per la tutela della dignità umana della persona con disabilità, impegnando lo Stato a
rimuovere le condizioni invalidanti che ne impediscono lo sviluppo, sia sul piano della partecipazione sociale
sia su quello dei deficit sensoriali e psico-motori per i quali prevede interventi riabilitativi.
Il diritto soggettivo al pieno sviluppo del potenziale umano della persona con disabilità non può dunque
essere limitato da ostacoli o impedimenti che possono essere rimossi per iniziativa dello Stato (Legislatore,
Pubblici poteri, Amministrazione).
Questo principio, caratterizzante la Legge in questione, si applica anche all’integrazione scolastica, per la
quale la Legge citata prevede una particolare attenzione, un atteggiamento di “cura educativa” nei confronti
degli alunni con disabilità che si esplica in un percorso formativo individualizzato, al quale partecipano, nella
condivisione e nell’individuazione di tale percorso, più soggetti istituzionali, scardinando l’impianto
tradizionale della scuola ed inserendosi nel proficuo filone dell’individualizzazione e dell’attenzione
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all’apprendimento piuttosto che all’insegnamento.
Il Profilo Dinamico Funzionale e il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) sono dunque per la Legge in
questione i momenti concreti in cui si esercita il diritto all’istruzione e all’educazione dell’alunno con disabilità.
Da ciò il rilievo che ha la realizzazione di tali documenti, attraverso il coinvolgimento dell’amministrazione
scolastica, degli organi pubblici che hanno le finalità della cura della persona e della gestione dei servizi
sociali ed anche delle famiglie. Da ciò, inoltre, l’importante previsione della loro verifica in itinere, affinché
risultino sempre adeguati ai bisogni effettivi dell’alunno.
Sulla base del PEI, i professionisti delle singole agenzie, ASL, Enti Locali e le Istituzioni scolastiche formulano,
ciascuna per proprio conto, i rispettivi progetti personalizzati:
- il progetto riabilitativo, a cura dell’ASL (L. n. 833/78 art 26);
- il progetto di socializzazione, a cura degli Enti Locali (L. n. 328/00 art 14);
- il Piano degli studi personalizzato, a cura della scuola (D.M.. 141/99, come modificato dall’art. 5,
comma 2, del D.P.R. n. 81/09).
1.4 DPR 24 febbraio 1994
Il DPR 24 febbraio 1994 “Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai compiti delle unità sanitarie locali in
materia di alcuni portatori di handicap” individua i soggetti e le competenze degli Enti Locali, delle attuali
Aziende Sanitarie Locali e delle istituzioni scolastiche nella definizione della Diagnosi Funzionale, del Profilo
Dinamico Funzionale e del Piano Educativo Individualizzato, documento conclusivo e operativo in cui
“vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra di loro, predisposti per l’alunno in condizione di
handicap, in un determinato periodo di tempo, ai fini della realizzazione del diritto all’educazione e
all’istruzione”, come integrato e modificato dal DPCM n. 185/06.
Successivamente, sia il Regolamento sull’Autonomia scolastica, D.P.R. n. 275/99, sia la Legge di riforma n.
53/03 fanno espresso riferimento all’integrazione scolastica. Inoltre, la L. n. 296/06, all’art 1 comma 605
lettera “b”, garantisce il rispetto delle “effettive esigenze” degli alunni con disabilità, sulla base di accordi
interistituzionali.
2. Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità
Con la Legge n. 18 del 3 marzo 2009, il Parlamento italiano ha ratificato la Convenzione ONU per i diritti delle
persone con disabilità. Tale ratifica vincola l’Italia, qualora l’ordinamento interno avesse livelli di tutela dei
diritti delle persone con disabilità inferiori a quelli indicati dalla Convenzione medesima, a emanare norme
ispirate ai principi ivi espressi.
Non è comunque la prima volta che il tema della disabilità è oggetto di attenzione di documenti
internazionali volti alla tutela dei diritti umani, sociali e civili degli individui.
La Dichiarazione dei Diritti del Bambino dell’ONU, varata nel 1959, recita: “Il bambino che si trova in una
situazione di minorazione fisica, mentale o sociale, ha diritto di ricevere il trattamento, l’educazione e le cure
speciali di cui abbisogna per il suo stato o la sua condizione”.
La Dichiarazione dei diritti della persona con ritardo mentale dell’ONU, pubblicata nel 1971, reca scritto: “Il
subnormale mentale deve, nella maggiore misura possibile, beneficiare dei diritti fondamentali dell’uomo
alla stregua degli altri esseri umani. Il subnormale mentale ha diritto alle cure mediche e alle terapie più
appropriate al suo stato, nonché all’educazione, all’istruzione, alla formazione, alla riabilitazione, alla
consulenza che lo aiuteranno a sviluppare al massimo le sue capacità e attitudini”.
La Conferenza Mondiale sui diritti umani dell’ONU, i cui esiti sono resi noti nel 1993, precisa che “tutti i diritti
umani e le libertà fondamentali sono universali e includono senza riserve le persone disabili”.
Le Regole standard per il raggiungimento delle pari opportunità per i disabili, adottate dall’Assemblea
Generale delle Nazioni Unite del 20 dicembre 1993, ricordano come “l'ignoranza, la negligenza, la
superstizione e la paura sono fattori sociali che attraverso tutta la storia della disabilità hanno isolato le
persone con disabilità e ritardato la loro evoluzione”.
Ciò che tuttavia caratterizza la Convenzione ONU in questione è di aver decisamente superato un approccio
focalizzato solamente sul deficit della persona con disabilità, accogliendo il “modello sociale della disabilità”
e introducendo i principi di non discriminazione, parità di opportunità, autonomia, indipendenza con
l'obiettivo di conseguire la piena inclusione sociale, mediante il coinvolgimento delle stesse persone con
disabilità e delle loro famiglie.
Essa infatti recepisce una concezione della disabilità che, oltre a ribadire il principio della dignità delle
122
persone con disabilità, individua nel contesto culturale e sociale un fattore determinante l’esperienza che il
soggetto medesimo fa della propria condizione di salute. Il contesto è una risorsa potenziale che, qualora sia
ricca di opportunità, consente di raggiungere livelli di realizzazione e autonomia delle persone con disabilità
che, in condizioni contestuali meno favorite, sono invece difficilmente raggiungibili.
La definizione di disabilità della Convenzione è basata sul modello sociale centrato sui diritti umani delle
persone con disabilità, ed è la seguente: “la disabilità è il risultato dell’interazione tra persone con
menomazioni e barriere comportamentali ed ambientali, che impediscono la loro piena ed effettiva
partecipazione alla società su base di uguaglianza con gli altri” (Preambolo, punto e).
La centralità del contesto socio-culturale nella determinazione del livello di disabilità impone che le persone
con disabilità non siano discriminate, intendendo “discriminazione fondata sulla disabilità (...) qualsivoglia
distinzione, esclusione o restrizione sulla base della disabilità che abbia lo scopo o l’effetto di pregiudicare o
annullare il riconoscimento, il godimento e l’esercizio, su base di uguaglianza con gli altri, di tutti i diritti
umani e delle libertà fondamentali in campo politico, economico, sociale, culturale, civile o in qualsiasi altro
campo. Essa include ogni forma di discriminazione, compreso il rifiuto di un accomodamento ragionevole
(Art. 2).
A questo scopo è necessario che il contesto (ambienti, procedure, strumenti educativi ed ausili) si adatti ai
bisogni specifici delle persone con disabilità, attraverso ciò che la Convenzione in parola definisce
“accomodamento ragionevole”:
“Accomodamento ragionevole indica le modifiche e gli adattamenti necessari ed appropriati che non
impongano un carico sproporzionato o eccessivo, ove ve ne sia necessità in casi particolari, per assicurare alle
persone con disabilità il godimento e l’esercizio, su base di eguaglianza con gli altri, di tutti i diritti umani e
libertà fondamentali” (Art. 2).
L'art 24, infine, dedicato all'educazione riconosce “il diritto all’istruzione delle persone con disabilità (...)
senza discriminazioni e su base di pari opportunità” garantendo “un sistema di istruzione inclusivo a tutti i
livelli ed un apprendimento continuo lungo tutto l’arco della vita, finalizzati: (a) al pieno sviluppo del
potenziale umano, del senso di dignità e dell’autostima ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani,
delle libertà fondamentali e della diversità umana; (b) allo sviluppo, da parte delle persone con disabilità,
della propria personalità, dei talenti e della creatività, come pure delle proprie abilità fisiche e mentali, sino
alle loro massime potenzialità; (c) a porre le persone con disabilità in condizione di partecipare
effettivamente a una società libera”.
3. ICF, Classificazione Internazionale del Funzionamento. Dalla prospettiva sanitaria alla prospettiva biopsico-sociale
Nel 2001, l’Assemblea Mondiale della Sanità dell’OMS ha approvato la nuova Classificazione Internazionale
del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (International Classification of Functioning, Disability and
Health – ICF), raccomandandone l’uso negli Stati parti. L’ICF recepisce pienamente il modello sociale della
disabilità, considerando la persona non soltanto dal punto di vista “sanitario”, ma promuovendone un
approccio globale, attento alle potenzialità complessive, alle varie risorse del soggetto, tenendo ben
presente che il contesto, personale, naturale, sociale e culturale, incide decisamente nella possibilità che tali
risorse hanno di esprimersi.
Fondamentale, dunque, la capacità di tale classificatore di descrivere tanto le capacità possedute quanto le
performance possibili intervenendo sui fattori contestuali.
Nella prospettiva dell’ICF, la partecipazione alle attività sociali di una persona con disabilità è determinata
dall’interazione della sua condizione di salute (a livello di strutture e di funzioni corporee) con le condizioni
ambientali, culturali, sociali e personali (definite fattori contestuali) in cui essa vive. Il modello introdotto
dall’ICF, bio-psico-sociale, prende dunque in considerazione i molteplici aspetti della persona, correlando la
condizione di salute e il suo contesto, pervenendo così ad una definizione di “disabilità” come ad “una
condizione di salute in un ambiente sfavorevole”.
Nel modello citato assume valore prioritario il contesto, i cui molteplici elementi possono essere qualificati
come “barriera”, qualora ostacolino l’attività e la partecipazione della persona, o “facilitatori”, nel caso in cui,
invece, favoriscano tali attività e partecipazione.
L’ICF sta penetrando nelle pratiche di diagnosi condotte dalle AA.SS.LL., che sulla base di esso elaborano la
Diagnosi Funzionale. E’ dunque opportuno che il personale scolastico coinvolto nel processo di integrazione
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sia a conoscenza del modello in questione e che si diffonda sempre più un approccio culturale
all’integrazione che tenga conto del nuovo orientamento volto a considerare la disabilità interconnessa ai
fattori contestuali.
II PARTE: L’ORGANIZZAZIONE
1. Il ruolo degli Uffici Scolastici Regionali
Il decentramento avvenuto nell’ultimo decennio e la conseguente assunzione di responsabilità da parte degli
organi decentrati - nell’ambito delle materie ad essi attribuite - fa assumere agli Uffici Scolastici Regionali un
ruolo strategico ai fini della pianificazione/programmazione/”governo” delle risorse e delle azioni a favore
dell’inclusione scolastica degli alunni disabili.
L’azione di coordinamento ed indirizzo di loro competenza fa prevedere che:
attivino ogni possibile iniziativa finalizzata alla stipula di Accordi di programma regionali per il
coordinamento, l’ ottimizzazione e l’uso delle risorse, riconducendo le iniziative regionali ad un quadro
unitario compatibile con i programmi nazionali d’istruzione e formazione e con quelli socio - sanitari;
promuovano la costituzione di G.L.I.R. (Gruppo di Lavoro Interistituzionale Regionale), al quale
demandare la realizzazione dell’obiettivo sopra individuato. Fermo restando l’attuale ruolo istituzionale
dei G.L.I.P., appare opportuno che quest’ultimi, nella prospettiva della costituzione dei citati G.L.I.R.,
vengano intesi come organismi attuativi, in sede provinciale, delle linee di indirizzo e coordinamento
stabilite a livello regionale;
organizzino attività di formazione per dirigenti scolastici e personale della scuola (ivi compreso il
personale ATA) al fine di implementare e diffondere la cultura dell’inclusione e della “presa in carico”
complessiva dell’alunno disabile da parte del sistema scuola;
favoriscano la costituzione di reti territoriali per la realizzazione sia delle attività formative sia di ogni altra
azione a favore dell’inclusione, al fine di renderla più rispondente alle realtà di contesto e alle esperienze
di vita dei soggetti. La “rete” di scuole, inserita all’interno dei tavoli di concertazione/coordinamento
territoriali, appare essere lo strumento operativo più funzionale per la realizzazione di interventi mirati,
aderenti al contesto, compatibili con le opportunità e le risorse effettivamente disponibili. Le “reti”
consentono l’incremento di azioni volte a favorire la piena valorizzazione delle persone, la crescita e lo
sviluppo educativo, cognitivo e sociale del singolo discente mediante percorsi individualizzati
interconnessi con la realtà sociale del territorio, nella prospettiva di creare legami forti e senso di
appartenenza;
potenzino il ruolo e il funzionamento dei Centri di Supporto Territoriale istituiti dal Progetto “Nuove
Tecnologie e Disabilità”, nonché quello dei Centri di Documentazione /Consulenza/Ascolto in quanto
luoghi “dedicati” per realizzare e far circolare esperienze, disporre di consulenze esperte, costituire
effettive comunità di pratiche.
2. Rapporti interistituzionali
Nella logica del decentramento e del compimento del processo attuativo del titolo V della Costituzione, il
concetto di Governance è il paradigma di riferimento per i rapporti interistituzionali, in quanto inteso come la
capacità delle istituzioni di coordinare e orientare l’azione dei diversi attori del sistema sociale e formativo
valorizzando le attività di regolazione e orientamento.
Il termine Governance è sempre più utilizzato come categoria- guida nell'ambito delle politiche pubbliche,
per sottolineare la prevalenza di logiche di tipo negoziale e relazionale, coordinative, piuttosto di quelle di
vero e proprio Government basate esclusivamente sulla normazione e sulla programmazione. Si tratta,
quindi, di stabilire azioni di raccordo fra gli enti territoriali (Regione, USR, province, comuni), i servizi (ASL,
cooperative, comunità), le istituzioni scolastiche, per la ricognizione delle esigenze e lo sviluppo della relativa
offerta sul territorio.
Lo strumento operativo più adeguato a tal fine sembra essere quello rappresentato dai Tavoli di
concertazione costituiti in ambiti territoriali che coincidano possibilmente con i Piani di Zona.
Si delinea, in tal modo, un sistema di co-decisioni e “cooperazioni interistituzionali” che realizza un
policentrismo decisionale declinato, di volta in volta, secondo l’oggetto della decisione da assumere in
cooperazione o collaborazione, accordi o intese, coordinamento.
Gli ambiti territoriali diventano il luogo privilegiato per realizzare il sistema integrato di interventi e servizi e
lo snodo di tutte le azioni, tramite la costituzione di tavoli di concertazione/ coordinamento – all’interno dei
quali c’è la “rete” di scuole composti dai rappresentanti designati da ciascun soggetto ((istituzionale o meno)
124
che concorre all’attuazione del progetto di vita costruito per ciascun alunno disabile.
E’, infatti, proprio nella definizione del progetto di vita che si realizza l’effettiva integrazione delle risorse,
delle competenze e delle esperienze funzionali all’inclusione scolastica e sociale.
I prioritari ambiti di intervento sono riconducibili a:
1. formazione (poli specializzati sulle diverse tematiche connesse a specifiche disabilità /banche
dati/anagrafe professionale/consulenze esperte);
2. distribuzione/allocazione/dotazione risorse professionali (insegnanti specializzati, assistenti ad personam,
operatori, educatori, ecc.);
3. distribuzione/ottimizzazione delle risorse economiche e strumentali (fondi finalizzati all’integrazione
scolastica, sussidi e attrezzature, tecnologie, ecc.);
4. adozione di iniziative per l’accompagnamento dell’alunno alla vita adulta mediante esperienze di
alternanza scuola-lavoro, stage, collaborazione con le aziende del territorio.
III PARTE
LA DIMENSIONE INCLUSIVA DELLA SCUOLA
Con l’autonomia funzionale di cui alla Legge 59/1997, le istituzioni scolastiche hanno acquisito la personalità
giuridica e dunque è stato loro attribuito, nei limiti stabiliti dalla norma, il potere discrezionale tipico delle
Pubbliche Amministrazioni. Ne consegue che la discrezionalità in parola, relativa alle componenti scolastiche
limitatamente alle competenze loro attribuite dalle norme vigenti, ed in particolare nell’ambito
dell’autonomia organizzativa e didattica, dovrà essere esercitata tenendo debitamente conto dei principi
inerenti le previsioni di legge concernenti gli alunni con disabilità. La citata discrezionalità dovrà altresì tenere
conto del principio di logicità congruità, il cui giudizio andrà effettuato in considerazione dell’interesse
primario da conseguire, ma naturalmente anche degli interessi secondari e delle situazioni di fatto.
Si ribadisce, inoltre, che le pratiche scolastiche in attuazione dell’integrazione degli alunni con disabilità, pur
nella considerazione dei citati interessi secondari e delle citate situazioni di fatto, nel caso in cui non si
conformassero immotivatamente all’interesse primario del diritto allo studio degli alunni in questione,
potrebbero essere considerati atti caratterizzati da disparità di trattamento.
Tale violazione è inquadrabile in primo luogo nella mancata partecipazione di tutte le componenti scolastiche
al processo di integrazione, il cui obiettivo fondamentale è lo sviluppo delle competenze dell’alunno negli
apprendimenti, nella comunicazione e nella relazione, nonché nella socializzazione, obiettivi raggiungibili
attraverso la collaborazione e il coordinamento di tutte le componenti in questione nonché dalla presenza di
una pianificazione puntuale e logica degli interventi educativi, formativi, riabilitativi come previsto dal P.E.I. In
assenza di tale collaborazione e coordinamento, mancanza che si esplica in ordine ad atti determinati da
una concezione distorta dell’integrazione, verrebbe a mancare il menzionato corretto esercizio della
discrezionalità.
1. Il ruolo del dirigente scolastico
Le seguenti indicazioni non intendono ripetere gli adempimenti previsti per il Dirigente scolastico nel
processo di integrazione, tra l'altro già presenti in molti documenti che definiscono Accordi di programma o
in Linee Guida per l'integrazione degli alunni con disabilità realizzate da Uffici Scolastici Regionali o Provinciali.
Si intende invece dare delle direttive generali sulla base delle quali assicurare, pur in presenza di situazioni
territoriali diverse e complesse, l’effettività del diritto allo studio degli alunni con disabilità, mediante
risposte adeguate ai loro bisogni educativi speciali.
1.1. Leadership educativa e cultura dell’integrazione
Il Dirigente scolastico è il garante dell’offerta formativa che viene progettata ed attuata dall’istituzione
scolastica: ciò riguarda la globalità dei soggetti e, dunque, anche gli alunni con disabilità.
Il Piano dell’Offerta Formativa (POF) è inclusivo quando prevede nella quotidianità delle azioni da compiere,
degli interventi da adottare e dei progetti da realizzare la possibilità di dare risposte precise ad esigenze
educative individuali; in tal senso, la presenza di alunni disabili non è un incidente di percorso, un‘emergenza
da presidiare, ma un evento che richiede una riorganizzazione del sistema già individuata in via previsionale e
che rappresenta un’occasione di crescita per tutti.
L’integrazione/inclusione scolastica è, dunque, un valore fondativo, un assunto culturale che richiede una
vigorosa leadership gestionale e relazionale da parte del Dirigente Scolastico, figura-chiave per la costruzione
125
di tale sistema. La leadership dirigenziale si concretizza anche mediante la promozione e la cura di una serie
di iniziative da attuarsi di concerto con le varie componenti scolastiche atte a dimostrare l’effettivo impegno
del Dirigente e dell'istituzione scolastica in tali tematiche (come per esempio corsi di formazione, programmi
di miglioramento del servizio scolastico per gli alunni con disabilità, progetti, iniziative per il coinvolgimento
dei genitori e del territorio, costituzioni di reti di scuole per obiettivi concernenti l’inclusione, partecipazione
agli incontri di GLHO, istituzione del GLH di Istituto, favorire la continuità educativo-didattica, programmi di
miglioramento del servizio scolastico per gli alunni con disabilità, partecipazione alla stipula di Accordi di
programma a livello dei piani di zona, di cui all’art 19 L. n. 328/00, direttamente o tramite reti di scuole, ecc.).
L'autonomia funzionale delle istituzioni scolastiche ha ridotto il peso delle indicazioni normative ed
istituzionali, favorendo una maggiore discrezionalità nell'elaborazione della progettazione educativa rivolta al
successo formativo di tutti gli alunni. Tale dimensione richiede però un buon livello organizzativo, inteso
come definizione di una serie di “punti fermi”, definiti sulla base di principi garantiti per legge, entro i quali
sviluppare la progettualità aperta della scuola autonoma.
Il contributo del Collegio dei docenti e del Consiglio di istituto deve assicurare l'elaborazione del Piano
dell'Offerta Formativa che descrive, fra l'altro, le decisioni assunte in ordine all'integrazione scolastica. Il
Dirigente ha il compito di rendere operative tali indicazioni, che ha condiviso con gli Organi collegiali, con
proprie azioni, finalizzate all'attuazione del Piano in questione. Resta fermo il ruolo del Dirigente come
stimolo, promotore di iniziative e di attività educative, anche alla luce della responsabilità dirigenziale in
ordine ai risultati del servizio di istruzione.
Per la realizzazione operativa delle attività concernenti l'integrazione scolastica, il Dirigente Scolastico può
individuare una figura professionale di riferimento (figura strumentale), per le iniziative di organizzazione e di
cura della documentazione, delle quali tale figura è responsabile e garante.
In via generale, dunque, al Dirigente scolastico è richiesto di:
promuovere e incentivare attività diffuse di aggiornamento e di formazione del personale operante a
scuola (docenti, collaboratori, assistenti) anche tramite corsi di aggiornamento congiunti di cui all’art 14
comma 7 L. n. 104/92, al fine di sensibilizzare, informare e garantire a tutte le componenti il
conseguimento di competenze e indispensabili “strumenti” operativo-concettuali (per intervenire sul
contesto e modificarlo);
valorizzare progetti che attivino strategie orientate a potenziare il processo di inclusione;
guidare e coordinare le azioni/iniziative/attività connesse con le procedure previste dalle norme di
riferimento: presidenza del GLH d’istituto, formazione delle classi, utilizzazione degli insegnanti per le
attività di sostegno;
indirizzare l’operato dei singoli Consigli di classe/interclasse affinché promuovano e sviluppino le
occasioni di apprendimento, favoriscano la partecipazione alle attività scolastiche, collaborino alla stesura
del P.E.I.;
coinvolgere attivamente le famiglie e garantire la loro partecipazione durante l’elaborazione del PEI;
curare il raccordo con le diverse realtà territoriali (EE.LL., enti di formazione, cooperative, scuole, servizi
socio-sanitari, ecc.);
attivare specifiche azioni di orientamento per assicurare continuità nella presa in carico del soggetto da
parte della scuola successiva o del percorso post-scolastico prescelto;
intraprendere le iniziative necessarie per individuare e rimuovere eventuali barriere architettoniche e/o
senso-percettive.
1.2 La programmazione
Al fine dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità è indispensabile ricordare che l’obiettivo
fondamentale della Legge 104/92, art. 12, c. 3, è lo sviluppo degli apprendimenti mediante la comunicazione,
la socializzazione e la relazione interpersonale. A questo riguardo, infatti, la Legge in questione recita:
“L’integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità della persona handicappata
nell'apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione”; il c. 4 stabilisce inoltre che
“l'esercizio del diritto all'educazione e all'istruzione non può essere impedito da difficoltà di apprendimento
né da altre difficoltà derivanti dalle disabilità connesse all'handicap”. La progettazione educativa per gli
alunni con disabilità deve, dunque, essere costruita tenendo ben presente questa priorità.
Qualora, per specifiche condizioni di salute dell’alunno (di cui deve essere edotto il Dirigente Scolastico) o per
particolari situazioni di contesto, non fosse realmente possibile la frequenza scolastica per tutto l’orario, è
126
necessario che sia programmato un intervento educativo e didattico rispettoso delle peculiari esigenze
dell’alunno e, contemporaneamente, finalizzato al miglioramento delle abilità sociali, al loro potenziamento
e allo sviluppo degli apprendimenti anche nei periodi in cui non è prevista la presenza in classe.
Sulla base di tale assunto, è contraria alle disposizioni della Legge 104/92, la costituzione di laboratori che
accolgano più alunni con disabilità per quote orarie anche minime e per prolungati e reiterati periodi
dell’anno scolastico.
E' vero, comunque, che talvolta si tende a considerare esaurito il ruolo formativo della scuola nella
socializzazione. Una considerazione corretta di questo concetto, tuttavia, porta ad interpretare la
socializzazione come uno strumento di crescita da integrare attraverso il miglioramento degli apprendimenti
con buone pratiche didattiche individualizzate e di gruppo. Riemerge qui la centralità della progettazione
educativa individualizzata che sulla base del caso concreto e delle sue esigenze dovrà individuare interventi
equilibrati fra apprendimento e socializzazione, preferendo in linea di principio che l'apprendimento avvenga
nell'ambito della classe e nel contesto del programma in essa attuato.
Una progettazione educativa che scaturisca dal principio del diritto allo studio e allo sviluppo, nella logica
anche della costruzione di un progetto di vita che consente all'alunno di “avere un futuro”, non può che
definirsi all'interno dei Gruppi di lavoro deputati a tale fine per legge. L'istituzione di tali Gruppi in ogni
istituzione scolastica è obbligatoria, non dipendendo dalla discrezionalità dell'autonomia funzionale. Per tale
motivo il Dirigente Scolastico ha l'onere di intraprendere ogni iniziativa necessaria affinché i Gruppi in
questione vengano istituiti, individuando anche orari compatibili per la presenza di tutte le componenti
chiamate a parteciparvi.
Si è integrati/inclusi in un contesto, infatti, quando si effettuano esperienze e si attivano apprendimenti
insieme agli altri, quando si condividono obiettivi e strategie di lavoro e non quando si vive, si lavora, si siede
gli uni accanto agli altri. E tale integrazione, nella misura in cui sia sostanziale e non formale, non può essere
lasciata al caso, o all'iniziativa degli insegnanti per le attività di sostegno, che operano come organi separati
dal contesto complessivo della classe e della comunità educante. È necessario invece procedere secondo
disposizioni che coinvolgano tutto il personale docente, curricolare e per le attività di sostegno, così come
indicato nella nota ministeriale prot. n. 4798 del 25 luglio 2005, di cui si ribadisce la necessità di concreta e
piena attuazione.
Per non disattendere mai gli obiettivi dell’apprendimento e della condivisione, è indispensabile che la
programmazione delle attività sia realizzata da tutti i docenti curricolari, i quali, insieme all’insegnante per le
attività di sostegno e definiscono gli obiettivi di apprendimento per gli alunni con disabilità in correlazione
con quelli previsti per l’intera classe.
Date le finalità della programmazione comune fra docenti curricolari e per le attività di sostegno per la
definizione del Piano educativo dell'alunno con disabilità, finalità che vedono nella programmazione comune
una garanzia di tutela del diritto allo studio, è opportuno ricordare che la cooperazione e la corresponsabilità
del team docenti sono essenziali per le finalità previste dalla legge. A tal riguardo, è compito del Dirigente
Scolastico e degli Organi collegiali competenti attivare, nell'ambito della programmazione integrata, le
necessarie iniziative per rendere effettiva la cooperazione e la corresponsabilità di cui sopra, attraverso il
loro inserimento nel P.O.F.
La documentazione relativa alla programmazione in parola deve essere resa disponibile alle famiglie, al fine
di consentire loro la conoscenza del percorso educativo concordato e formativo pianificato.
A questo riguardo è importante sottolineare l'importanza, in particolare nel momento del passaggio fra un
grado e l’altro d’istruzione, del fascicolo individuale dell'alunno con disabilità, che dovrà essere previsto a
partire dalla Scuola dell’Infanzia e comunque all’inizio del percorso di scolarizzazione, al fine di documentare
il percorso formativo compiuto nell'iter scolastico.
Si precisa infine che dal punto di vista concettuale e metodologico è opportuno distinguere fra la
programmazione personalizzata che caratterizza il percorso dell’alunno con disabilità nella scuola
dell’obbligo e la programmazione differenziata che, nel II ciclo di istruzione, può condurre l’alunno al
conseguimento dell’attestato di frequenza.
1.3 La flessibilità
La flessibilità organizzativa e didattica prevista dall'autonomia funzionale delle istituzioni scolastiche
consente di articolare l'attività di insegnamento secondo le più idonee modalità per il raggiungimento del
successo formativo di tutti gli alunni, finalità ultima dell'intero servizio nazionale di istruzione, fermo
127
restando il rispetto dei principi inerenti la normativa di legge. Così, per esempio, l'insegnante per le attività di
sostegno non può essere utilizzato per svolgere altro tipo di funzioni se non quelle strettamente connesse al
progetto d'integrazione, qualora tale diverso utilizzo riduca anche in minima parte l’efficacia di detto
progetto.
Le opportunità offerte dalla flessibilità organizzativa per il raggiungimento del diritto allo studio degli alunni
con disabilità sono molteplici.
Relativamente al passaggio dal primo al secondo ciclo di istruzione o nei passaggi intermedi, è opportuno che
i Dirigenti Scolastici coinvolti prevedano forme di consultazione obbligatorie fra gli insegnanti della classe
frequentata dall’alunno con disabilità e le figure di riferimento per l'integrazione delle scuole coinvolte, al
fine di consentire continuità operativa e la migliore applicazione delle esperienze già maturate nella relazione
educativo-didattica e nelle prassi di integrazione con l'alunno con disabilità.
I Dirigenti scolastici impegnati nel passaggio in questione possono inoltre avviare progetti sperimentali che,
sulla base di accordi fra le istituzioni scolastiche e nel rispetto della normativa vigente anche contrattuale,
consentano che il docente del grado scolastico già frequentato partecipi alle fasi di accoglienza e di
inserimento nel grado successivo.
Particolare importanza ha in tale ambito la consegna della documentazione riguardante l'alunno con
disabilità al personale del ciclo o grado successivo. Tale documentazione dovrà essere completa e
sufficientemente articolata per consentire all'istituzione scolastica che prende in carico l'alunno di progettare
adeguatamente i propri interventi. Talvolta, semplicemente la carenza documentale può rallentare il
raggiungimento del successo formativo richiesto dalle disposizioni legislative.
È inoltre opportuno valutare attentamente se il principio tutelato costituzionalmente del diritto allo studio e
interpretato dalla Legge 59/97 come diritto al successo formativo per tutti gli alunni, possa realizzarsi, fermo
restando le deroghe previste dalla normativa vigente, attraverso la permanenza nel sistema di istruzione e
formazione fino all'età adulta (21 anni) o attraverso rallentamenti eccessivi in determinati gradi scolastici. Il
sistema di istruzione, infatti, risponde ai bisogni educativi e formativi dei giovani cittadini, rendendosi alla
fine necessario, anche attraverso la piena attuazione di norme che garantiscono il diritto al lavoro delle
persone con disabilità, il passaggio della presa in carico ad altri soggetti pubblici.
A questo scopo, per quanto di competenza del sistema nazionale di istruzione è fondamentale
l'organizzazione puntuale del passaggio al mondo del lavoro e dell'attuazione del progetto di vita.
1.4 4 Il progetto di vita
Il progetto di vita, parte integrante del P.E.I., riguarda la crescita personale e sociale dell'alunno con disabilità
ed ha quale fine principale la realizzazione in prospettiva dell'innalzamento della qualità della vita dell'alunno
con disabilità, anche attraverso la predisposizione di percorsi volti sia a sviluppare il senso di autoefficacia e
sentimenti di autostima, sia a predisporre il conseguimento delle competenze necessarie a vivere in contesti
di esperienza comuni.
Il progetto di vita, anche per il fatto che include un intervento che va oltre il periodo scolastico, aprendo
l'orizzonte di “un futuro possibile”, deve essere condiviso dalla famiglia e dagli altri soggetti coinvolti nel
processo di integrazione.
Risulta inoltre necessario predisporre piani educativi che prefigurino, anche attraverso l'orientamento, le
possibili scelte che l'alunno intraprenderà dopo aver concluso il percorso di formazione scolastica. Il
momento “in uscita”, formalizzato “a monte” al momento dell'iscrizione, dovrà trovare una sua collocazione
all'interno del Piano dell'Offerta Formativa, in particolare mediante l'attuazione dell'alternanza scuola lavoro
e la partecipazione degli alunni con disabilità nell'ambito del sistema IFTS. Ai fini dell'individuazione di forme
efficaci di relazione con i soggetti coinvolti nonché con quelli deputati al servizio per l'impiego e con le
associazioni, il Dirigente scolastico predispone adeguate misure organizzative.
1.5 La costituzione delle reti di scuole
Al fine di una più efficace utilizzazione dei fondi per l'integrazione scolastica, di una condivisione di risorse
umane e strumentali, nei limiti delle disposizioni normative vigenti anche contrattuali, e per rendere più
efficace ed efficiente l'intervento delle istituzioni scolastiche nel processo di crescita e sviluppo degli alunni
con disabilità, il Dirigente Scolastico promuove la costituzione di reti di scuole, anche per condividere buone
pratiche, promuovere la documentazione, dotare il territorio di un punto di riferimento per i rapporti con le
famiglie e con l'extra-scuola nonché per i momenti di aggiornamento degli insegnanti.
128
2. La corresponsabilità educativa e formativa dei docenti
E’ ormai convinzione consolidata che non si dà vita ad una scuola inclusiva se al suo interno non si avvera una
corresponsabilità educativa diffusa e non si possiede una competenza didattica adeguata ad impostare una
fruttuosa relazione educativa anche con alunni con disabilità.
La progettazione degli interventi da adottare riguarda tutti gli insegnanti perché l’intera comunità scolastica
è chiamata ad organizzare i curricoli in funzione dei diversi stili o delle diverse attitudini cognitive, a gestire in
modo alternativo le attività d’aula, a favorire e potenziare gli apprendimenti e ad adottare i materiali e le
strategie didattiche in relazione ai bisogni degli alunni. Non in altro modo sarebbe infatti possibile che gli
alunni esercitino il proprio diritto allo studio inteso come successo formativo per tutti, tanto che la
predisposizione di interventi didattici non differenziati evidenzia immediatamente una disparità di
trattamento nel servizio di istruzione verso coloro che non sono compresi nelle prassi educative e didattiche
concretamente realizzate.
Conseguentemente il Collegio dei docenti potrà provvedere ad attuare tutte le azioni volte a promuovere
l’inclusione scolastica e sociale degli alunni con disabilità, inserendo nel Piano dell'Offerta Formativa la scelta
inclusiva dell’Istituzione scolastica e indicando le prassi didattiche che promuovono effettivamente
l’inclusione (gruppi di livello eterogenei, apprendimento cooperativo, ecc.). I Consigli di classe si
adopereranno pertanto al coordinamento delle attività didattiche, alla preparazione dei materiali e a quanto
può consentire all'alunno con disabilità, sulla base dei suoi bisogni e delle sue necessità, la piena
partecipazione allo svolgimento della vita scolastica nella sua classe.
Tutto ciò implica lavorare su tre direzioni:
2.1 1 Il clima della classe
Gli insegnanti devono assumere comportamenti non discriminatori, essere attenti ai bisogni di ciascuno,
accettare le diversità presentate dagli alunni disabili e valorizzarle come arricchimento per l’intera classe,
favorire la strutturazione del senso di appartenenza, costruire relazioni socio-affettive positive.
2.2 Le strategie didattiche e gli strumenti
La progettualità didattica orientata all’inclusione comporta l’adozione di strategie e metodologie favorenti,
quali l’apprendimento cooperativo, il lavoro di gruppo e/o a coppie, il tutoring, l’apprendimento per scoperta,
la suddivisione del tempo in tempi, l’utilizzo di mediatori didattici, di attrezzature e ausili informatici, di
software e sussidi specifici.
Da menzionare la necessità che i docenti predispongano i documenti per lo studio o per i compiti a casa in
formato elettronico, affinché essi possano risultare facilmente accessibili agli alunni che utilizzano ausili e
computer per svolgere le proprie attività di apprendimento. A questo riguardo risulta utile una diffusa
conoscenza delle nuove tecnologie per l'integrazione scolastica, anche in vista delle potenzialità aperte dal
libro di testo in formato elettronico. E' importante allora che i docenti curricolari attraverso i numerosi centri
dedicati dal Ministero dell'istruzione e dagli Enti Locali a tali tematiche acquisiscano le conoscenze necessarie
per supportare le attività dell'alunno con disabilità anche in assenza dell'insegnante di sostegno.
2.3 L’apprendimento-insegnamento
Un sistema inclusivo considera l’alunno protagonista dell’apprendimento qualunque siano le sue capacità, le
sue potenzialità e i suoi limiti. Va favorita, pertanto, la costruzione attiva della conoscenza, attivando le
personali strategie di approccio al “sapere”, rispettando i ritmi e gli stili di apprendimento e
“assecondando” i meccanismi di autoregolazione. Si suggerisce il ricorso alla metodologia
dell’apprendimento cooperativo.
2.4 La valutazione
La valutazione in decimi va rapportata al P.E.I., che costituisce il punto di riferimento per le attività educative
a favore dell’alunno con disabilità. Si rammenta inoltre che la valutazione in questione dovrà essere sempre
considerata come valutazione dei processi e non solo come valutazione della performance.
Gli insegnanti assegnati alle attività per il sostegno, assumendo la con titolarità delle sezioni e delle classi in
cui operano e partecipando a pieno titolo alle operazioni di valutazione periodiche e finali degli alunni della
classe con diritto di voto, disporranno di registri recanti i nomi di tutti gli alunni della classe di cui sono
contitolari.
2.5 5 Il docente assegnato alle attività di sostegno
129
L'assegnazione dell'insegnante per le attività di sostegno alla classe, così come previsto dal Testo Unico L.
297/94 rappresenta la “vera” natura del ruolo che egli svolge nel processo di integrazione. Infatti è l'intera
comunità scolastica che deve essere coinvolta nel processo in questione e non solo una figura professionale
specifica a cui demandare in modo esclusivo il compito dell'integrazione. Il limite maggiore di tale
impostazione risiede nel fatto che nelle ore in cui non è presente il docente per le attività di sostegno esiste il
concreto rischio che per l'alunno con disabilità non vi sia la necessaria tutela in ordine al diritto allo studio. La
logica deve essere invece sistemica, ovvero quella secondo cui il docente in questione è “assegnato alla
classe per le attività di sostegno”, nel senso che oltre a intervenire sulla base di una preparazione specifica
nelle ore in classe collabora con l'insegnante curricolare e con il Consiglio di Classe affinché l'iter formativo
dell'alunno possa continuare anche in sua assenza.
Questa logica deve informare il lavoro dei gruppi previsti dalle norme e la programmazione integrata.
La presenza nella scuola dell'insegnante assegnato alle attività di sostegno si concreta quindi, nei limiti delle
disposizioni di legge e degli accordi contrattuali in materia, attraverso la sua funzione di coordinamento della
rete delle attività previste per l'effettivo raggiungimento dell'integrazione.
3. Personale ATA e assistenza di base
In merito alle funzioni e al ruolo nel processo di integrazione rappresentato dall’assistenza di base, si rimanda
alla nota del MIUR Prot. n. 339 del 30 novembre 2001, ove si indicavano chiaramente finalità dell’assistenza
di base, le competenze delle istituzioni scolastiche e delle ASL. Si ritiene utile ricordare che la responsabilità
di predisporre le condizioni affinché tutti gli alunni, durante la loro esperienza di vita scolastica, dispongano
di servizi qualitativamente idonei a soddisfare le proprie esigenze, è di ciascuna scuola, la quale, mediante i
propri organi di gestione, deve adoperarsi attraverso tutti gli strumenti previsti dalla legge e dalla
contrattazione, compresa la formazione specifica degli operatori, per conseguire l'obiettivo della piena
integrazione degli alunni disabili.
Fermo restando che le mansioni in parola rientrano tra le funzioni aggiuntive per l’attivazione delle quali il
Dirigente Scolastico dovrà avviare le procedure previste dalla contrattazione collettiva, si rammenta che il
medesimo, nell'ambito degli autonomi poteri di direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse
umane, assicurerà in ogni caso il diritto all'assistenza, mediante ogni possibile forma di organizzazione del
lavoro (nel rispetto delle relazioni sindacali stabilite dalla contrattazione), utilizzando a tal fine tutti gli
strumenti di gestione delle risorse umane previsti dall'ordinamento.
Si rammenta infine l’art. 47 del CCNL relativo al comporto Scuola per il quadriennio normativo 2006-2009.
4. La collaborazione con le famiglie
La partecipazione alle famiglie degli alunni con disabilità al processo di integrazione avviene mediante una
serie di adempimenti previsti dalla legge. Infatti ai sensi dell’art 12 comma 5 della L. n. 104/92, la famiglia ha
diritto di partecipare alla formulazione del Profilo Dinamico Funzionale e del PEI, nonché alle loro verifiche.
Inoltre, una sempre più ampia partecipazione delle famiglie al sistema di istruzione caratterizza gli
orientamenti normativi degli ultimi anni, dall’istituzione del Forum Nazionale delle Associazioni dei Genitori
della Scuola, previsto dal D.P.R. 567/96, al rilievo posto dalla Legge di riforma n. 53/2003, Art. 1, alla
collaborazione fra scuola e famiglia.
E’ allora necessario che i rapporti fra istituzione scolastica e famiglia avvengano, per quanto possibile, nella
logica del supporto alle famiglie medesime in relazione alle attività scolastiche e al processo di sviluppo
dell'alunno con disabilità.
La famiglia rappresenta infatti un punto di riferimento essenziale per la corretta inclusione scolastica
dell’alunno con disabilità, sia in quanto fonte di informazioni preziose sia in quanto luogo in cui avviene la
continuità fra educazione formale ed educazione informale.
Anche per tali motivi, la documentazione relativa all'alunno con disabilità deve essere sempre disponibile per
la famiglia e consegnata dall'istituzione scolastica quando richiesta. Di particolare importanza è l’attività
rivolta ad informare la famiglia sul percorso educativo che consente all’alunno con disabilità l’acquisizione
dell’attestato di frequenza piuttosto che del diploma di scuola secondaria superiore.
Per opportune finalità informative, risulta fondamentale il ricorso al fascicolo personale dell'alunno con
disabilità, la cui assenza può incidere negativamente tanto sul diritto di informazione della famiglia quanto
sul più generale processo di integrazione.
130
Il Dirigente scolastico dovrà convocare le riunioni in cui sono coinvolti anche i genitori dell'alunno con
disabilità, previo opportuno accordo nella definizione dell'orario.
131
ALLEGATO C
LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI CON DSA L. 170/2010
SOMMARIO
Premessa
1. I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
1.1 1 La dislessia
1.2 2 La disgrafia e la disortografia
1.3 3 La discalculia
1.4 4 La comorbilità
2. L’OSSERVAZIONE IN CLASSE
2.1 Osservazione e prestazioni atipiche
2.2 Osservazione degli stili di apprendimento
3. DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA E PERSONALIZZATA STRUMENTI COMPENSATIVI, MISURE DISPENSATIVE
3.1 Documentazione dei percorsi didattici
4. UNA DIDATTICA PER GLI ALUNNI CON DSA
4.1 ….. (omissis)
4.2 2 ….. (omissis)
4.3 Scuola secondaria di I grado
4.3.1 Disturbo di lettura
4.3.2 Disturbo di scrittura
4.3.3. Area del calcolo
4.4 Didattica per le lingue straniere
5. LA DIMENSIONE RELAZIONALE
6. CHI FA CHE COSA
6.1 Gli Uffici Scolastici Regionali
6.2 Il Dirigente scolastico
6.3 Il Referente di istituto
6.4 4 I Docenti
6.5 5 La Famiglia
6.6 Gli Studenti
7. LA FORMAZIONE
7.1 1 I contenuti della formazione
7.3 Il progetto “NTD” e il progetto “A scuola di dislessia”
7.4 4 I CTS – Centri Territoriali di Supporto
Premessa
La legge 8 ottobre 2010, n. 170, riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come
Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), assegnando al sistema nazionale di istruzione e agli atenei il
compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate affinché alunni e
studenti con DSA possano raggiungere il successo formativo.
Per la peculiarità dei Disturbi Specifici di Apprendimento, la Legge apre, in via generale, un ulteriore canale di
tutela del diritto allo studio, rivolto specificamente agli alunni con DSA, diverso da quello previsto dalla legge
104/1992. Infatti, il tipo di intervento per l’esercizio del diritto allo studio previsto dalla Legge si focalizza
132
sulla didattica individualizzata e personalizzata, sugli strumenti compensativi, sulle misure dispensative e su
adeguate forme di verifica e valutazione.
A questo riguardo, la promulgazione della legge 170/2010 riporta in primo piano un importante fronte di
riflessione culturale e professionale su ciò che oggi significa svolgere la funzione docente. Le Nuove norme in
materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico sollecitano ancora una volta la scuola - nel
contesto di flessibilità e di autonomia avviato dalla legge 59/99 – a porre al centro delle proprie attività e
della propria cura la persona, sulla base dei principi sanciti dalla legge 53/2003 e dai successivi decreti
applicativi: “La definizione e la realizzazione delle strategie educative e didattiche devono sempre tener
conto della singolarità e complessità di ogni persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni,
capacità e delle sue fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione. “
In tale contesto, si inserisce la legge 170/2010, rivolta ad alunni che necessitano, oltre ai prioritari interventi
di didattica individualizzata e personalizzata, anche di specifici strumenti e misure che derogano da alcune
prestazioni richieste dalla scuola. Per consentire, pertanto, agli alunni con DSA di raggiungere gli obiettivi di
apprendimento, devono essere riarticolate le modalità didattiche e le strategie di insegnamento sulla base
dei bisogni educativi specifici, in tutti gli ordini e gradi di scuola.
Le Linee guida presentano alcune indicazioni, elaborate sulla base delle più recenti conoscenze scientifiche,
per realizzare interventi didattici individualizzati e personalizzati, nonché per utilizzare gli strumenti
compensativi e per applicare le misure dispensative. Esse indicano il livello essenziale delle prestazioni
richieste alle istituzioni scolastiche e agli atenei per garantire il diritto allo studio degli alunni e degli studenti
con DSA.
Il documento presenta la descrizione dei Disturbi Specifici di Apprendimento, amplia alcuni concetti
pedagogico-didattici ad essi connessi e illustra le modalità di valutazione per il diritto allo studio degli alunni
e degli studenti con DSA nelle istituzioni scolastiche e negli atenei. Un capitolo è poi dedicato ai compiti e ai
ruoli assunti dai diversi soggetti coinvolti nel processo di inclusione degli alunni e degli studenti con DSA:
uffici scolastici regionali, istituzioni scolastiche (dirigenti, docenti, alunni e studenti), famiglie, atenei. L’ultimo,
è dedicato alla formazione.
1. I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
I Disturbi Specifici di Apprendimento interessano alcune specifiche abilità dell’apprendimento scolastico, in
un contesto di funzionamento intellettivo adeguato all’età anagrafica. Sono coinvolte in tali disturbi: l’abilità
di lettura, di scrittura, di fare calcoli. Sulla base dell’abilità interessata dal disturbo, i DSA assumono una
denominazione specifica: dislessia (lettura), disgrafia e disortografia (scrittura), discalculia (calcolo).
Secondo le ricerche attualmente più accreditate, i DSA sono di origine neurobiologica; allo stesso tempo
hanno matrice evolutiva e si mostrano come un’atipia dello sviluppo, modificabili attraverso interventi mirati.
Posto nelle condizioni di attenuare e/o compensare il disturbo, infatti, il discente può raggiungere gli obiettivi
di apprendimento previsti. E’ da notare, inoltre (e ciò non è affatto irrilevante per la didattica), che gli alunni
con DSA sviluppano stili di apprendimento specifici, volti a compensare le difficoltà incontrate a seguito del
disturbo.
1.1 1 La dislessia
Da un punto di vista clinico, la dislessia si manifesta attraverso una minore correttezza e rapidità della lettura
a voce alta rispetto a quanto atteso per età anagrafica, classe frequentata, istruzione ricevuta.
Risultano più o meno deficitarie - a seconda del profilo del disturbo in base all’età - la lettura di lettere, di
parole e non-parole, di brani. In generale, l’aspetto evolutivo della dislessia può farlo somigliare a un
semplice rallentamento del regolare processo di sviluppo. Tale considerazione è utile per l’individuazione di
eventuali segnali anticipatori, fin dalla scuola dell’infanzia.
1.2 2 La disgrafia e la disortografia
Il disturbo specifico di scrittura si definisce disgrafia o disortografia, a seconda che interessi rispettivamente
la grafia o l’ortografia. La disgrafia fa riferimento al controllo degli aspetti grafici, formali, della scrittura
manuale, ed è collegata al momento motorio-esecutivo della prestazione; la disortografia riguarda invece
l’utilizzo, in fase di scrittura, del codice linguistico in quanto tale.
La disgrafia si manifesta in una minore fluenza e qualità dell’aspetto grafico della scrittura, la disortografia è
all’origine di una minore correttezza del testo scritto; entrambi, naturalmente, sono in rapporto all’età
anagrafica dell’alunno. In particolare, la disortografia si può definire come un disordine di codifica del testo
133
scritto, che viene fatto risalire ad un deficit di funzionamento delle componenti centrali del processo di
scrittura, responsabili della transcodifica del linguaggio orale nel linguaggio scritto.
1.3 3 La discalculia
La discalculia riguarda l’abilità di calcolo, sia nella componente dell’organizzazione della cognizione numerica
(intelligenza numerica basale), sia in quella delle procedure esecutive e del calcolo.
Nel primo ambito, la discalculia interviene sugli elementi basali dell’abilità numerica: il subitizing (o
riconoscimento immediato di piccole quantità), i meccanismi di quantificazione, la seriazione, la
comparazione, le strategie di composizione e scomposizione di quantità, le strategie di calcolo a mente.
Nell’ambito procedurale, invece, la discalculia rende difficoltose le procedure esecutive per lo più implicate
nel calcolo scritto: la lettura e scrittura dei numeri, l’incolonnamento, il recupero dei fatti numerici e gli
algoritmi del calcolo scritto vero e proprio.
1.4 4 La comorbilità
Pur interessando abilità diverse, i disturbi sopra descritti possono coesistere in una stessa persona - ciò che
tecnicamente si definisce “comorbilità”.
Ad esempio, il Disturbo del Calcolo può presentarsi in isolamento o in associazione (più tipicamente) ad altri
disturbi specifici.
La comorbilità può essere presente anche tra i DSA e altri disturbi di sviluppo (disturbi di linguaggio, disturbi
di coordinazione motoria, disturbi dell’attenzione) e tra i DSA e i disturbi emotivi e del comportamento.
In questo caso, il disturbo risultante è superiore alla somma delle singole difficoltà, poiché ognuno dei
disturbi implicati nella comorbilità influenza negativamente lo sviluppo delle abilità complessive.
2. OSSERVAZIONE IN CLASSE
I Disturbi Specifici di Apprendimento hanno una componente evolutiva che comporta la loro manifestazione
come ritardo e/o atipia del processo di sviluppo, definito sulla base dell’età anagrafica e della media degli
alunni o degli studenti presenti nella classe.
Alcune ricerche hanno inoltre evidenziato che ai DSA si accompagnano stili di apprendimento e altre
caratteristiche cognitive specifiche, che è importante riconoscere per la predisposizione di una didattica
personalizzata efficace.
Ciò assegna alla capacità di osservazione degli insegnanti un ruolo fondamentale, non solo nei primi segmenti
dell’istruzione - scuola dell’infanzia e scuola primaria - per il riconoscimento di un potenziale disturbo
specifico dell’apprendimento, ma anche in tutto il percorso scolastico, per individuare quelle caratteristiche
cognitive su cui puntare per il raggiungimento del successo formativo.
2.1 Osservazione delle prestazioni atipiche
Per individuare un alunno con un potenziale Disturbo Specifico di Apprendimento, non necessariamente si
deve ricorrere a strumenti appositi, ma può bastare, almeno in una prima fase, far riferimento
all’osservazione delle prestazioni nei vari ambiti di apprendimento interessati dal disturbo: lettura, scrittura,
calcolo.
2.2 Osservazione degli stili di apprendimento
Gli individui apprendono in maniera diversa uno dall’altro secondo le modalità e le strategie con cui ciascuno
elabora le informazioni. Un insegnamento che tenga conto dello stile di apprendimento dello studente
facilita il raggiungimento degli obiettivi educativi e didattici.
Ciò è significativo per l’argomento in questione, in quanto se la costruzione dell’attività didattica, sulla base
di un determinato stile di apprendimento, favorisce in generale tutti gli alunni, nel caso invece di un alunno
con DSA, fare riferimento nella prassi formativa agli stili di apprendimento e alle diverse strategie che lo
caratterizzano, diventa un elemento essenziale e dirimente per il suo successo scolastico.
3. LA DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA E PERSONALIZZATA. STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE
DISPENSATIVE.
La Legge 170/2010 dispone che le istituzioni scolastiche garantiscano «l’uso di una didattica individualizzata e
personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche di caratteristiche
peculiari del soggetto, quali il bilinguismo, adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate».
“Individualizzato” è l’intervento calibrato sul singolo, anziché sull’intera classe o sul piccolo gruppo, che
134
diviene “personalizzato” quando è rivolto ad un particolare discente.
Più in generale - contestualizzandola nella situazione didattica dell’insegnamento in classe - l’azione
formativa individualizzata pone obiettivi comuni per tutti i componenti del gruppo-classe, ma è concepita
adattando le metodologie in funzione delle caratteristiche individuali dei discenti, con l’obiettivo di
assicurare a tutti il conseguimento delle competenze fondamentali del curricolo, comportando quindi
attenzione alle differenze individuali in rapporto ad una pluralità di dimensioni.
L’azione formativa personalizzata ha, in più, l’obiettivo di dare a ciascun alunno l’opportunità di sviluppare al
meglio le proprie potenzialità e, quindi, può porsi obiettivi diversi per ciascun discente, essendo strettamente
legata a quella specifica ed unica persona dello studente a cui ci rivolgiamo.
Si possono quindi proporre le seguenti definizioni.
La didattica individualizzata consiste nelle attività di recupero individuale che può svolgere l’alunno per
potenziare determinate abilità o per acquisire specifiche competenze, anche nell’ambito delle strategie
compensative e del metodo di studio; tali attività individualizzate possono essere realizzate nelle fasi di
lavoro individuale in classe o in momenti ad esse dedicati, secondo tutte le forme di flessibilità del lavoro
scolastico consentite dalla normativa vigente.
La didattica personalizzata, invece, anche sulla base di quanto indicato nella Legge 53/2003 e nel Decreto
legislativo 59/2004, calibra l’offerta didattica, e le modalità relazionali, sulla specificità ed unicità a livello
personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della classe, considerando le differenze
individuali soprattutto sotto il profilo qualitativo; si può favorire, così, l’accrescimento dei punti di forza di
ciascun alunno, lo sviluppo consapevole delle sue ‘preferenze’ e del suo talento. Nel rispetto degli obiettivi
generali e specifici di apprendimento, la didattica personalizzata si sostanzia attraverso l’impiego di una
varietà di metodologie e strategie didattiche, tali da promuovere le potenzialità e il successo formativo in
ogni alunno: l’uso dei mediatori didattici (schemi, mappe concettuali, etc.), l’attenzione agli stili di
apprendimento, la calibrazione degli interventi sulla base dei livelli raggiunti, nell’ottica di promuovere un
apprendimento significativo.
La sinergia fra didattica individualizzata e personalizzata determina dunque, per l’alunno e lo studente con
DSA, le condizioni più favorevoli per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento.
La Legge 170/2010 richiama inoltre le istituzioni scolastiche all’obbligo di garantire «l’introduzione di
strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché
misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere».
Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione
richiesta nell’abilità deficitaria.
Fra i più noti indichiamo:
la sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto;
il registratore, che consente all’alunno o allo studente di non scrivere gli appunti della lezione;
i programmi di video scrittura con correttore ortografico, che permettono la produzione di testi
sufficientemente corretti senza l’affaticamento della rilettura e della contestuale correzione degli errori;
la calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo;
altri strumenti tecnologicamente meno evoluti quali tabelle, formulari, mappe concettuali, etc.
Tali strumenti sollevano l’alunno o lo studente con DSA da una prestazione resa difficoltosa dal disturbo,
senza peraltro facilitargli il compito dal punto di vista cognitivo. L’utilizzo di tali strumenti non è immediato e
i docenti - anche sulla base delle indicazioni del referente di istituto - avranno cura di sostenerne l’uso da
parte di alunni e studenti con DSA.
Le misure dispensative sono invece interventi che consentono all’alunno o allo studente di non svolgere
alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano
l’apprendimento. Per esempio, non è utile far leggere a un alunno con dislessia un lungo brano, in quanto
l’esercizio, per via del disturbo, non migliora la sua prestazione nella lettura.
D’altra parte, consentire all’alunno o allo studente con DSA di usufruire di maggior tempo per lo svolgimento
di una prova, o di poter svolgere la stessa su un contenuto comunque disciplinarmente significativo ma
ridotto, trova la sua ragion d’essere nel fatto che il disturbo li impegna per più tempo dei propri compagni
nella fase di decodifica degli items della prova. A questo riguardo, gli studi disponibili in materia consigliano
di stimare, tenendo conto degli indici di prestazione dell’allievo, in che misura la specifica difficoltà lo
penalizzi di fronte ai compagni e di calibrare di conseguenza un tempo aggiuntivo o la riduzione del materiale
135
di lavoro. In assenza di indici più precisi, una quota del 30% in più appare un ragionevole tempo aggiuntivo.
L’adozione delle misure dispensative, al fine di non creare percorsi immotivatamente facilitati, che non
mirano al successo formativo degli alunni e degli studenti con DSA, dovrà essere sempre valutata sulla base
dell’effettiva incidenza del disturbo sulle prestazioni richieste, in modo tale, comunque, da non differenziare,
in ordine agli obiettivi, il percorso di apprendimento dell’alunno o dello studente in questione.
3.1 Documentazione dei percorsi didattici
Le attività di recupero individualizzato, le modalità didattiche personalizzate, nonché gli strumenti
compensativi e le misure dispensative dovranno essere dalle istituzioni scolastiche esplicitate e formalizzate,
al fine di assicurare uno strumento utile alla continuità didattica e alla condivisione con la famiglia delle
iniziative intraprese.
A questo riguardo, la scuola predispone, nelle forme ritenute idonee e in tempi che non superino il primo
trimestre scolastico, un documento che dovrà contenere almeno le seguenti voci, articolato per le discipline
coinvolte dal disturbo:
- dati anagrafici dell’alunno;
- tipologia di disturbo;
- attività didattiche individualizzate;
- attività didattiche personalizzate;
- strumenti compensativi utilizzati;
- misure dispensative adottate;
- forme di verifica e valutazione personalizzate.
Nella predisposizione della documentazione in questione è fondamentale il raccordo con la famiglia, che può
comunicare alla scuola eventuali osservazioni su esperienze sviluppate dallo
studente
anche
autonomamente o attraverso percorsi extrascolastici.
Sulla base di tale documentazione, nei limiti della normativa vigente, vengono predisposte le modalità delle
prove e delle verifiche in corso d’anno o a fine Ciclo.
Tale documentazione può acquisire la forma del Piano Didattico Personalizzato.
4. UNA DIDATTICA PER GLI ALUNNI CON DSA
4.1 ... (omissis)
4.2 ... (omissis)
4.3 Scuola secondaria di I grado
La scuola secondaria di I grado richiede agli studenti la piena padronanza delle competenze strumentali
(lettura, scrittura e calcolo), l’adozione di un efficace metodo di studio e prerequisiti adeguati
all’apprendimento di saperi disciplinari sempre più complessi; elementi, questi, che possono mettere in seria
difficoltà l’alunno con DSA, inducendolo ad atteggiamenti demotivati e rinunciatari. Tali difficoltà possono
essere notevolmente contenute e superate individuando opportunamente le strategie e gli strumenti
compensativi nonché le misure dispensative.
4.3.1. Disturbo di lettura
Nel caso di studenti con dislessia, la scuola secondaria dovrà mirare a promuovere la capacità di
comprensione del testo.
Si raccomanda, inoltre, l’impiego di mappe concettuali, di schemi, e di altri mediatori didattici che possono
sia facilitare la comprensione sia supportare la memorizzazione e/o il recupero delle informazioni. A questo
riguardo, potrebbe essere utile che le scuole raccolgano e archivino tali mediatori didattici, anche al fine di
un loro più veloce e facile utilizzo.
In merito alle misure dispensative, lo studente con dislessia è dispensato:
- dalla lettura a voce alta in classe;
- dalla lettura autonoma di brani la cui lunghezza non sia compatibile con il suo livello di abilità;
- da tutte quelle attività ove la lettura è la prestazione valutata.
In fase di verifica e di valutazione, lo studente con dislessia può usufruire di tempi aggiuntivi per
l’espletamento delle prove o, in alternativa e comunque nell’ambito degli obiettivi disciplinari previsti per la
classe, di verifiche con minori richieste.
Nella valutazione delle prove orali e in ordine alle modalità di interrogazione si dovrà tenere conto delle
136
capacità lessicali ed espressive proprie dello studente.
4.3.2. Disturbo di scrittura
In merito agli strumenti compensativi, gli studenti con disortografia o disgrafia possono avere necessità di
compiere una doppia lettura del testo che hanno scritto: la prima per l’autocorrezione degli errori ortografici,
la seconda per la correzione degli aspetti sintattici e di organizzazione complessiva del testo. Di conseguenza,
tali studenti avranno bisogno di maggior tempo nella realizzazione dei compiti scritti. In via generale,
comunque, la valutazione si soffermerà soprattutto sul contenuto disciplinare piuttosto che sulla forma
ortografica e sintattica.
Gli studenti in questione potranno inoltre avvalersi:
· di mappe o di schemi nell’attività di produzione per la costruzione del testo;
· del computer (con correttore ortografico e sintesi vocale per la rilettura) per velocizzare i tempi di scrittura
e ottenere testi più corretti;
· del registratore per prendere appunti.
Per quanto concerne le misure dispensative, oltre a tempi più lunghi per le verifiche scritte o a una quantità
minore di esercizi, gli alunni con disgrafia e disortografia sono dispensati dalla valutazione della correttezza
della scrittura e, anche sulla base della gravità del disturbo, possono accompagnare o integrare la prova
scritta con una prova orale attinente ai medesimi contenuti.
4.3.3. Area del calcolo
Riguardo alle difficoltà di apprendimento del calcolo e al loro superamento, non è raro imbattersi in studenti
che sono distanti dal livello di conoscenze atteso e che presentano un’ impotenza appresa, cioè un vero e
proprio blocco ad apprendere sia in senso cognitivo che motivazionale.
Sebbene la ricerca non abbia ancora raggiunto dei risultati consolidati sulle strategie di potenziamento
dell’abilità di calcolo, si ritengono utili i seguenti principi guida:
· gestire, anche in contesti collettivi, almeno parte degli interventi in modo individualizzato;
· aiutare, in fase preliminare, l’alunno a superare l’impotenza guidandolo verso l’ esperienza della propria
competenza;
· analizzare gli errori del singolo alunno per comprendere i processi cognitivi che sottendono all’ errore stesso
con intervista del soggetto;
· pianificare in modo mirato il potenziamento dei processi cognitivi necessari.
In particolare, l’analisi dell’errore favorisce la gestione dell’insegnamento.
L’analisi dell’errore consente infatti di capire quale confusione cognitiva l’allievo abbia consolidato in
memoria e scegliere, dunque, la strategia didattica più efficace per l’eliminazione dell’errore e il
consolidamento della competenza.
Riguardo agli strumenti compensativi e alle misure dispensative, valgono i principi generali secondo cui la
calcolatrice, la tabella pitagorica, il formulario personalizzato, etc. sono di supporto ma non di
potenziamento, in quanto riducono il carico ma non aumentano le competenze
4.4 Didattica per le lingue straniere
Poiché la trasparenza linguistica, ossia la corrispondenza fra come una lingua si scrive e come si legge,
influisce sul livello di difficoltà di apprendimento della lingua da parte degli studenti con DSA, è opportuno
che la scuola, in sede di orientamento o al momento di individuare quale lingua straniera privilegiare, informi
la famiglia sull’opportunità di scegliere - ove possibile - una lingua che ha una trasparenza linguistica
maggiore. Analogamente, i docenti di lingue straniere terranno conto, nelle prestazioni attese e nelle
modalità di insegnamento, del principio sopra indicato.
5. LA DIMENSIONE RELAZIONALE
Il successo nell’apprendimento è l’immediato intervento da opporre alla tendenza degli alunni o degli
studenti con DSA a una scarsa percezione di autoefficacia e di autostima. La specificità cognitiva degli alunni
e degli studenti con DSA determina, inoltre, per le conseguenze del disturbo sul piano scolastico, importanti
fattori di rischio per quanto concerne la dispersione scolastica dovuta, in questi casi, a ripetute esperienze
negative e frustranti durante l’intero iter formativo.
137
6. CHI FA CHE COSA
6.1 Gli Uffici Scolastici Regionali
Il ruolo strategico di coordinamento e di indirizzo della politica scolastica svolto dagli Uffici Scolastici
Regionali (USR) li chiama direttamente in causa nell’assumere impegni ed attivare specifiche iniziative per
garantire il diritto allo studio agli alunni con disturbi specifici di apprendimento.
In un sistema educativo e formativo che investe sulla centralità dell'alunno, sul forte rapporto scuola-famiglia
e sull’interazione tra i soggetti – istituzionali e non – del territorio, numerose e differenziate possono essere
le iniziative e ampia la gamma degli interventi rientranti nelle politiche a favore degli studenti.
Si ritiene di particolare importanza che l’USR incentivi e promuova la messa a sistema delle diverse azioni
attivate dalle singole istituzioni scolastiche, al fine di uniformare comportamenti e procedure tali da
assicurare uguali opportunità formative a ciascun alunno, in qualunque realtà scolastica. In altri termini, le
politiche dell’Ufficio Scolastico Regionale devono tendere a garantire che l’attenzione e la cura educative non
siano rimesse alla volontà dei singoli, ma riconducibili ad una logica di sistema.
A tal fine, ferma restando l’autonomia di ogni singola realtà regionale, si indicano alcune azioni che appare
opportuno attivare:
- predisposizione di protocolli deontologici regionali per condividere le procedure e i comportamenti da
assumere nei confronti degli alunni con DSA (dalle strategie per individuare precocemente i segnali di
rischio alle modalità di accoglienza, alla predisposizione dei Piani didattici personalizzati, al contratto
formativo con la famiglia);
- costituzione di gruppi di coordinamento costituiti dai referenti provinciali per l’implementazione delle
linee di indirizzo emanate a livello regionale;
- stipula di accordi (convenzioni, protocolli, intese) con le associazioni maggiormente rappresentative e con
il SSN;
- organizzazione di attività di formazione diversificate, in base alle specifiche situazioni di contesto e
adeguate alle esperienze, competenze, pratiche pregresse presenti in ogni realtà, in modo da far
coincidere la risposta formativa all’effettiva domanda di supporto e conoscenza;
- potenziamento dei Centri Territoriali di Supporto per tecnologie e disabilità (CTS) soprattutto
incrementando le risorse (sussidi e strumenti tecnologici specifici per i DSA) e pubblicizzando
ulteriormente la loro funzione di punti dimostrativi.
6.2 Il Dirigente scolastico
Il Dirigente scolastico, nella logica dell’autonomia riconosciuta alle istituzioni scolastiche, è il garante delle
opportunità formative offerte e dei servizi erogati ed è colui che attiva ogni possibile iniziativa affinché il
diritto allo studio di tutti e di ciascuno si realizzi.
Tale azione si concretizza anche mediante la promozione e la cura di una serie di iniziative da attuarsi di
concerto con le varie componenti scolastiche, atte a favorire il coordinamento dei vari interventi rispetto alle
norme di riferimento.
Sulla base dell’autonoma responsabilità nella gestione delle risorse umane della scuola, il Dirigente scolastico
potrà valutare l’opportunità di assegnare docenti curricolari con competenza nei DSA in classi ove sono
presenti alunni con tale tipologia di disturbi.
In particolare, il Dirigente:
- garantisce il raccordo di tutti i soggetti che operano nella scuola con le realtà territoriali;
- stimola e promuove ogni utile iniziativa finalizzata a rendere operative le indicazioni condivise con Organi
collegiali e famiglie, e precisamente:
- attiva interventi preventivi;
- trasmette alla famiglia apposita comunicazione;
- riceve la diagnosi consegnata dalla famiglia, la acquisisce al protocollo e la condivide con il gruppo
docente;
- promuove attività di formazione/aggiornamento per il conseguimento di competenze specifiche diffuse;
- promuove e valorizza progetti mirati, individuando e rimuovendo ostacoli, nonché assicurando il
138
coordinamento delle azioni (tempi, modalità, finanziamenti);
- definisce, su proposta del Collegio dei Docenti, le idonee modalità di documentazione dei percorsi
didattici individualizzati e personalizzati di alunni e studenti con DSA e ne coordina l’elaborazione e le
modalità di revisione, anche – se necessario – facendo riferimento ai già richiamati modelli esemplificativi
pubblicati sul sito del MIUR (http://www.istruzione.it/web/istruzione/dsa);
- gestisce le risorse umane e strumentali;
- promuove l’intensificazione dei rapporti tra i docenti e le famiglie di alunni e studenti con DSA,
favorendone le condizioni e prevedendo idonee modalità di riconoscimento dell’impegno dei docenti,
come specificato al successivo paragrafo 6.5;
- attiva il monitoraggio relativo a tutte le azioni messe in atto, al fine di favorire la riproduzione di buone
pratiche e procedure od apportare eventuali modifiche.
Per la realizzazione degli obiettivi previsti e programmati, il Dirigente scolastico potrà avvalersi della
collaborazione di un docente (referente o funzione strumentale) con compiti di informazione, consulenza e
coordinamento.
I Dirigenti scolastici potranno farsi promotori di iniziative rivolte alle famiglie di alunni e studenti con DSA,
promuovendo e organizzando, presso le istituzioni scolastiche - anche con l’ausilio dell’Amministrazione
centrale e degli UU.SS.RR. - seminari e brevi corsi informativi.
6.3 Il Referente di Istituto
Le funzioni del “referente” sono, in sintesi, riferibili all’ambito della sensibilizzazione ed approfondimento
delle tematiche, nonché del supporto ai colleghi direttamente coinvolti nell’applicazione didattica delle
proposte.
Il referente che avrà acquisito una formazione adeguata e specifica sulle tematiche, a seguito di corsi
formalizzati o in base a percorsi di formazione personali e/o alla propria pratica esperienziale/didattica,
diventa punto di riferimento all’interno della scuola ed, in particolare, assume, nei confronti del Collegio dei
docenti, le seguenti funzioni:
- fornisce informazioni circa le disposizioni normative vigenti;
- fornisce indicazioni di base su strumenti compensativi e misure dispensative al fine di realizzare un
intervento didattico il più possibile adeguato e personalizzato;
- collabora, ove richiesto, alla elaborazione di strategie volte al superamento dei problemi nella classe con
alunni con DSA;
- offre supporto ai colleghi riguardo a specifici materiali didattici e di valutazione;
- cura la dotazione bibliografica e di sussidi all’interno dell’Istituto;
- diffonde e pubblicizza le iniziative di formazione specifica o di aggiornamento;
- fornisce informazioni riguardo alle Associazioni/Enti/Istituzioni/Università ai quali poter fare riferimento
per le tematiche in oggetto;
- fornisce informazioni riguardo a siti o piattaforme on line per la condivisione di buone pratiche in tema di
DSA;
- funge da mediatore tra colleghi, famiglie, studenti (se maggiorenni), operatori dei servizi sanitari, EE.LL.
ed agenzie formative accreditate nel territorio;
- informa eventuali supplenti in servizio nelle classi con alunni con DSA.
Il Referente d’Istituto avrà in ogni caso cura di promuovere lo sviluppo delle competenze dei colleghi docenti,
ponendo altresì attenzione a che non si determini alcun meccanismo di “delega” né alcuna forma di
deresponsabilizzazione, ma operando per sostenere la “presa in carico” dell’alunno e dello studente con DSA
da parte dell’insegnante di classe.
La nomina del referente di Istituto per la problematica connessa ai Disturbi Specifici di Apprendimento non
costituisce un formale obbligo istituzionale ma è demandata alla autonomia progettuale delle singole scuole.
Esse operano scelte mirate anche in ragione dei bisogni emergenti nel proprio concreto contesto operativo,
nella prospettiva di garantire a ciascun alunno le migliori condizioni possibili, in termini didattici ed
organizzativi, per il pieno successo formativo.
Laddove se ne ravvisi l’utilità, per la migliore funzionalità ed efficacia dell’azione formativa, la nomina potrà
essere anche formalizzata, così come avviene per numerose altre figure di sistema (funzioni strumentali) di
supporto alla progettualità scolastica.
6.4 4 I Docenti
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La eventuale presenza all’interno dell’Istituto scolastico di un docente esperto, con compiti di referente, non
deve sollevare il Collegio dei docenti ed i Consigli di classe interessati dall’impegno educativo di condividere
le scelte.
Risulta, infatti, indispensabile che sia l’intera comunità educante a possedere gli strumenti di conoscenza e
competenza, affinché tutti siano corresponsabili del progetto formativo elaborato e realizzato per gli alunni
con DSA.
In particolare, ogni docente, per sé e collegialmente:
- durante le prime fasi degli apprendimenti scolastici cura con attenzione l’acquisizione dei prerequisiti
fondamentali e la stabilizzazione delle prime abilità relative alla scrittura, alla lettura e al calcolo, ponendo
contestualmente attenzione ai segnali di rischio in un’ottica di prevenzione ed ai fini di una segnalazione;
- mette in atto strategie di recupero;
- segnala alla famiglia la persistenza delle difficoltà nonostante gli interventi di recupero posti in essere;
- prende visione della certificazione diagnostica rilasciata dagli organismi preposti;
- procede, in collaborazione dei colleghi della classe, alla documentazione dei percorsi didattici
individualizzati e personalizzati previsti;
- attua strategie educativo-didattiche di potenziamento e di aiuto compensativo;
- adotta misure dispensative;
- attua modalità di verifica e valutazione adeguate e coerenti;
- realizza incontri di continuità con i colleghi del precedente e successivo ordine o grado di scuola al fine di
condividere i percorsi educativi e didattici effettuati dagli alunni, in particolare quelli con DSA, e per non
disperdere il lavoro svolto.
6.5 5 La Famiglia
La famiglia che si avvede per prima delle difficoltà del proprio figlio o della propria figlia, ne informa la scuola,
sollecitandola ad un periodo di osservazione.
Essa è altrimenti, in ogni caso, informata dalla scuola delle persistenti difficoltà del proprio figlio o figlia.
La famiglia:
- provvede, di propria iniziativa o su segnalazione del pediatra - di libera scelta o della scuola - a far valutare
l’alunno o lo studente secondo le modalità previste dall’Art. 3 della Legge 170/2010;
- consegna alla scuola la diagnosi di cui all’art. 3 della Legge 170/2010;
- condivide le linee elaborate nella documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati ed
è chiamata a formalizzare con la scuola un patto educativo/formativo che preveda l’autorizzazione a tutti i
docenti del Consiglio di Classe - nel rispetto della privacy e della riservatezza del caso - ad applicare ogni
strumento compensativo e le strategie dispensative ritenute idonee, previste dalla normativa vigente,
tenuto conto delle risorse disponibili;
- sostiene la motivazione e l’impegno dell’alunno o studente nel lavoro scolastico e domestico;
- verifica regolarmente lo svolgimento dei compiti assegnati;
- verifica che vengano portati a scuola i materiali richiesti;
- incoraggia l’acquisizione di un sempre maggiore grado di autonomia nella gestione dei tempi di studio,
dell’impegno scolastico e delle relazioni con i docenti;
- considera non soltanto il significato valutativo, ma anche formativo delle singole discipline.
Particolare importanza riveste, nel contesto finora analizzato, il rapporto con le famiglie degli alunni con DSA.
Esse, in particolare nel primo periodo di approccio dei figli con la scuola primaria, sono poste di fronte a
incertezza recata per lo più da difficoltà inattese, che rischiano di compromettere il sereno svolgimento
dell'iter scolastico da parte dei loro figli. Necessitano pertanto di essere opportunamente guidate alla
conoscenza del problema non solo in ordine ai possibili sviluppi dell'esperienza scolastica, ma anche
informate con professionalità e costanza sulle strategie didattiche che di volta in volta la scuola progetta per
un apprendimento quanto più possibile sereno e inclusivo, sulle verifiche e sui risultati attesi e ottenuti, su
possibili ricalibrature dei percorsi posti in essere.
Sulla scorta di tali necessità, le istituzioni scolastiche cureranno di predisporre incontri con le famiglie
coinvolte a cadenza mensile o bimestrale, a seconda delle opportunità e delle singole situazioni in esame,
affinché l'operato dei docenti risulti conosciuto, condiviso e, ove necessario, coordinato con l'azione
educativa della famiglia stessa.
Dovendosi necessariamente prevedere un'intensificazione dell'impegno dei docenti, i Dirigenti scolastici
140
avranno cura di prevedere idonee modalità di riconoscimento di tali forme di flessibilità professionale, da
ricomprendere nelle materie di pertinenza della Contrattazione integrativa di Istituto di cui all'art. 6, comma
2, lettera l) del vigente CCNL - Comparto Scuola.
6.6 Gli Studenti
Gli studenti e le studentesse, con le necessarie differenziazioni in relazione all’età, sono i primi protagonisti di
tutte le azioni che devono essere messe in campo qualora si presenti una situazione di DSA. Essi, pertanto,
hanno diritto:
- ad una chiara informazione riguardo alla diversa modalità di apprendimento ed alle strategie che possono
aiutarli ad ottenere il massimo dalle loro potenzialità;
- a ricevere una didattica individualizzata/personalizzata, nonché all’adozione di adeguati strumenti
compensativi e misure dispensative.
Hanno il dovere di porre adeguato impegno nel lavoro scolastico.
Ove l’età e la maturità lo consentano, suggeriscono ai docenti le strategie di apprendimento che hanno
maturato autonomamente.
7. LA FORMAZIONE
La formazione degli insegnanti e dei dirigenti scolastici è un elemento fondamentale per la corretta
applicazione della Legge 170/2010 e per il raggiungimento delle sue finalità. Al riguardo, si pone in primo
piano il tema della formazione in servizio.
Un principio generale è che la competenza sui DSA dovrà permeare il corpo docente di ogni classe, in modo
che la gestione e la programmazione di passi significativi (per es. il PDP) non sia delegata a qualcuno dei
docenti, ma scaturisca da una partecipazione integrale del consiglio di classe.
A tal fine, gli Uffici Scolastici Regionali attivano gli interventi di formazione realizzando sinergie con i servizi
sanitari territoriali, le università, gli enti, gli istituti di ricerca e le agenzie di formazione, individuando le
esigenze formative specifiche, differenziate anche per ordini e gradi di scuola e tenendo conto di priorità
dettate anche dalle precedenti attività formative svolte sul territorio.
Le istituzioni scolastiche, anche collegate in rete, possono organizzare opportuni percorsi di formazione
mirati allo sviluppo professionale di competenze specifiche in materia.
L’insegnante referente per i DSA può svolgere un ruolo importante di raccordo e di continuità riguardo
all’aggiornamento professionale per i colleghi.
7.1 1 I contenuti della formazione
Legge170/2010 e caratteristiche delle diverse tipologie di DSA.
La conoscenza della legge consente di avere consapevolezza del percorso completo di gestione dei DSA
all’interno della scuola; i vari momenti di tale percorso e i processi conseguenti devono essere ben chiari al
fine di assicurarne l’applicazione. La legge e le disposizioni attuative, contenute nel DM 12 luglio 2011,
riassumono e superano tutti i provvedimenti e note ministeriali precedentemente emanati riguardo ai DSA.
Risulta inoltre opportuno conoscere le caratteristiche dei singoli disturbi di apprendimento, anche da un
punto di vista medico-sanitario e psicologico, sia perché tali caratteristiche giustificano gli specifici interventi
previsti dalla Legge, sia perché ciò consente di costruire un linguaggio comune fra mondo scolastico e mondo
dei servizi di diagnosi e di trattamento.
Principali strumenti che la scuola può utilizzare per l’individuazione precoce del rischio di DSA.
L’individuazione tempestiva permette la messa in atto di provvedimenti didattici, abilitativi e di supporto che
possono modificare notevolmente il percorso scolastico e il destino personale di alunni e studenti con DSA.
Strategie educativo-didattiche di potenziamento e di aiuto compensativo.
È necessario che i docenti acquisiscano chiare e complete conoscenze in merito agli strumenti compensativi e
alle misure dispensative, con riferimento alla disciplina di loro competenza, al fine di effettuare scelte
consapevoli ed appropriate.
Inoltre, gli insegnanti devono essere in grado di utilizzare le nuove tecnologie e realizzare una integrazione
tra queste e le metodologie didattiche per l’apprendimento, dato che le ricerche dimostrano che ambienti
didattici supportati dall’uso delle nuove tecnologie risultano maggiormente efficaci.
Gestione della classe con alunni con DSA.
I docenti devono porre attenzione alle ricadute psicologiche delle scelte educative e didattiche, ricordando
che nell’apprendimento un ruolo di grande rilievo è rappresentato dagli aspetti emotivi, motivazionali e
141
relazionali. La formazione, in tale ambito, ha l’obiettivo di sviluppare competenze per creare ambienti di
apprendimento capaci di sviluppare autostima, stile di attribuzione positivo, senso di autoefficacia negli
alunni e negli studenti con DSA.
Forme adeguate di verifica e di valutazione.
La valutazione deve concretizzarsi in una prassi che espliciti concretamente le modalità di differenziazione a
seconda della disciplina e del tipo di compito, discriminando fra ciò che è espressione diretta del disturbo e
ciò che esprime l’impegno dell’allievo e le conoscenze effettivamente acquisite.
Indicazioni ed esercitazioni concernenti le misure educative e didattiche di cui all’art. 4.
La concreta applicazione delle misure didattiche e valutative personalizzate richiede un allenamento pratico,
da attuare già in fase di formazione mediante attività laboratoriali. È auspicabile che ogni docente ne
acquisisca la competenza, perlomeno per le discipline di propria pertinenza, onde evitare meccanismi di
delega.
7.3 Il progetto “Nuove Tecnologie e Disabilità” e il progetto “A scuola di dislessia”
La proposta di perfezionamento e aggiornamento professionale in ambito universitario amplia la formazione
sui DSA attivata dal Ministero, a partire dall’anno 2005, e attuata dagli Uffici Scolastici Regionali anche
nell’ambito dell’azione prevista dal Progetto interministeriale “Nuove Tecnologie e Disabilità”, cofinanziato
dal Dipartimento per l’Innovazione Tecnologica della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero
della Pubblica Istruzione, specificamente dedicata alla dislessia.
7.4 4 I CTS – Centri Territoriali di Supporto
I 96 Centri Territoriali di Supporto, dislocati su tutto il territorio nazionale, rappresentano strutture di
supporto istituite con le azioni 4 e 5 del progetto “Nuove Tecnologie e Disabilità“.
Gli Uffici Scolastici Regionali possono adeguatamente promuovere e incentivare l’azione dei CTS a favore
delle scuole, al fine di rispondere adeguatamente ai bisogni reali provenienti dal Territorio
7.5 Supporto informativo alla formazione dei docenti e dei dirigenti scolastici
La conoscenza specifica sui DSA si può acquisire con una formazione protratta e approfondita, che può
avvalersi di molte modalità, ivi comprese quelle rese disponibili dalle nuove tecnologie e da Internet.
f.to IL MINISTRO
142
Piano Didattico Personalizzato
per alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA)*
1. Dati dell’alunno
Anno scolastico:
Nome e Cognome:
NATO IL
A
in
Residente a
Classe:
n°
Sezione:
*Il PDP viene redatto collegialmente dal Consiglio di Classe e concordato con la famiglia.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
- Nota MIUR 4099/A4 del 5.10.04 “Iniziative relative alla dislessia”
- Legge 8 ottobre 2010, n 170 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”
- Nota Ufficio Scolastico Regionale Emilia Romagna n 12792 del 25/10/2010 “Legge n 170 – Sostegno e promozione del
successo scolastico degli studenti con DSA in Emilia Romagna – il rapporto genitori e scuola per il successo scolastico”.
- Decreto n 5669 MIUR del 12 luglio 2011 e Allegato al Decreto Ministeriale 12 luglio 2011, “Linee guida per il diritto allo
studio degli alunni e degli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento”.
2. Diagnosi
Segnalazione diagnostica alla scuola redatta da:
Il
dal dott.
3. Tipologia del disturbo (dalla diagnosi )
□ Dislessia
di grado □ lieve
□ medio
□ Disgrafia
di grado □ lieve
□ medio
□ severo
□ Disortografia
di grado □ lieve
□ medio
□ severo
□ Discalculia
di grado □ lieve
□ medio
□ severo
□ severo
Diagnosi
4. Interventi educativo-riabilitativi extrascolastici
□ Logopedia
□ Tutor
Tempi: …………………………
Tempi:………………………….
Modalità di lavoro: ………………………………..
5. Osservazioni delle abilità strumentali e informazioni utili
Eventualmente desumibili dalla diagnosi o da un’osservazione sistematica dell’alunno.
143
Difficoltà ortografiche:
□ errori fonologici (omissioni, sostituzioni, omissioni/aggiunte, inversioni, scambio grafemi b-p, b-d, f-v, r-l, q-p, a-e)
□ errori non fonologici (fusioni illegali, raddoppiamenti, accenti, scambio di grafema omofono, non omografo)
□ errori fonetici (scambio di suoni, inversioni, migrazioni, omissioni, inserzioni…)
□ difficoltà a comporre testi (personali, descrittivi, narrativi, argomentativi,…)
□ difficoltà nel seguire la dettatura
□ difficoltà nella copia (lavagna/testo o testo/testo…)
□ difficoltà grammaticali e sintattiche
□ problemi di lentezza nello scrivere numeri e parole
□ problemi di realizzazione e regolarità del tratto grafico
Calcolo
□ difficoltà nel ragionamento logico
□ errori di processamento numerico (difficoltà nel leggere e scrivere i numeri, negli aspetti cardinali e ordinali e nella
corrispondenza tra numero e quantità)
□ difficoltà di uso degli algoritmi di base del calcolo (scritto e a mente)
□ scarsa comprensione del testo in un problema
Proprietà linguistica
□ difficoltà di esposizione orale e di organizzazione del discorso (difficoltà nel riassumere dati ed argomenti)
□ difficoltà o confusione nel ricordare nomi e date
6. Caratteristiche del processo di apprendimento
Eventualmente desumibili dalla diagnosi o da un’osservazione sistematica dell’alunno
□ lentezza ed errori nella lettura cui può conseguire difficoltà nella comprensione del testo;
□ difficoltà nei processi di automatizzazione della letto-scrittura che rende difficile o impossibile eseguire
contemporaneamente due procedimenti (ascoltare e scrivere, ascoltare e seguire sul testo);
□ difficoltà nell’espressione della lingua scritta. Disortografia e disgrafia.
□ difficoltà nel recuperare rapidamente dalla memoria nozioni già acquisite e comprese, cui consegue difficoltà e lentezza
nell’esposizione durante le interrogazioni.
□ difficoltà nella lingua straniera (comprensione, lettura e scrittura).
□ scarse capacità di concentrazione prolungata
□ facile stancabilità e lentezza nei tempi di recupero.
Difficoltà nel memorizzare:
□ tabelline, formule, algoritmi, forme grammaticali
□ sequenze e procedure,
□ categorizzazioni, nomi dei tempi verbali, nomi delle strutture grammaticali italiane e straniere...
Nello svolgimento di un compito assegnato a scuola:
Grado di autonomia:
□ insufficiente
□ scarso
□ ricorre all’aiuto dell’insegnante per ulteriori spiegazioni
□ ricorre all’aiuto di un compagno
□ utilizza strumenti compensativi
□ buono
□ ottimo
Punti di forza dell’alunno
Attivita’preferite______________________________________________________________________________
INTERESSI_______________________________________________________________________________________
ATTIVITA’EXTRASCOLASTICHE____________________________________________________________________________
____
DISCIPLINE IN CU RIESCE E
PREFERISCE_______________________________________________________________________________________
FIGURE DI RIFERIMENTO
NELL’EXTRASCUOLA________________________________________________________________________________
Strategie didattiche da mettere in atto:
144
□ consolidamento didattico individuale
□ recupero didattico individuale
□ lavoro di gruppo in laboratorio
□ lavoro in piccoli gruppi (cooperative learning)
□ lavoro sulla conoscenza dei disturbi specifici dell’apprendimento (in classe)
7. Patto di corresponsabilità educativa previsto dal D.P.R. 21 novembre 2007, n. 235
A
1.
2.
3.
4.
5.
MISURE DISPENSATIVE (legge 170/10 e linee guida 12/07/11)
E INTERVENTI DI INDIVIDUALIZZAZIONE
Dispensa dalla presentazione dei quattro caratteri di scrittura nelle prime fasi dell’apprendimento (corsivo
maiuscolo e minuscolo, stampato maiuscolo e minuscolo)
Dispensa dall’uso del corsivo
Dispensa dall’uso dello stampato minuscolo
Dispensa dalla scrittura sotto dettatura di testi e/o appunti
Dispensa dal ricopiare testi o espressioni matematiche dalla lavagna
6. Dispensa dallo studio mnemonico delle tabelline, delle forme verbali, delle poesie (in quanto vi è
una notevole difficoltà nel ricordare nomi, termini tecnici e definizioni)
7. Dispensa dalla lettura ad alta voce in classe
8. Dispensa dai tempi standard (prevedendo, ove necessario, una riduzione delle consegne senza
modificare gli obiettivi)
9. Dispensa da un eccessivo carico di compiti con riadattamento e riduzione delle pagine da studiare,
senza modificare gli obiettivi
10. Dispensa dalla sovrapposizione di compiti e interrogazioni delle varie materie evitando
possibilmente di richiedere prestazioni nelle ultime ore
11. Dispensa parziale dallo studio della lingua straniera in forma scritta, che verrà valutata in percentuale
minore rispetto all’orale non considerando errori ortografici e di spelling
12. Elasticità nella richiesta di esecuzione dei compiti a casa, per i quali si cercherà di istituire un
produttivo rapporto scuola-famiglia (tutor)
13. Accordo sulle modalità e i tempi delle verifiche scritte con possibilità di utilizzare più supporti
(videoscrittura, correttore ortografico, sintesi vocale)
14. Accordo sui tempi e sui modi delle interrogazioni su parti limitate e concordate del programma, evitando di
spostare le date fissate
15. Nelle verifiche, riduzione e adattamento del numero degli esercizi senza modificare gli obiettivi
non considerando errori ortografici
16. Nelle verifiche scritte, utilizzo di domande a risposta multipla e (con possibilità di completamento e/o
arricchimento con una discussione orale) riduzione al minimo delle domande a risposte aperte
17. Lettura delle consegne degli esercizi e/o fornitura, durante le verifiche, di prove su supporto digitalizzato
leggibili dalla sintesi vocale
18. Parziale sostituzione o completamento delle verifiche scritte con prove orali consentendo l’uso di schemi
riadattati e/o mappe durante l’interrogazione
19. Valorizzazione dei successi sugli insuccessi al fine di elevare l’autostima e le motivazioni di studio
20. Favorire situazioni di apprendimento cooperativo tra compagni (anche con diversi ruoli)
21. Controllo, da parte dei docenti, della gestione del diario (corretta trascrizione di compiti/avvisi)
22. Valutazione dei procedimenti e non dei calcoli nella risoluzione dei problemi
23. Valutazione del contenuto e non degli errori ortografici
24. Altro____________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________________
___
B
STRUMENTI COMPENSATIVI
(legge 170/10 e linee guida 12/07/11)
145
1.
2.
3.
Utilizzo del computer fornito di stampante e scanner
Utilizzo della sintesi vocale in scrittura e lettura (se disponibile, anche per le lingue straniere)
Utilizzo di risorse audio (file audio digitali, audiolibri…).
4. Utilizzo del registratore digitale per uso autonomo
5. Utilizzo di libri e documenti digitali per lo studio o di testi digitalizzati con OCR
6. Utilizzo, nella misura necessaria, di calcolatrice con foglio di calcolo (possibilmente calcolatrice
vocale) o ausili per il calcolo (linee dei numeri cartacee e non)
7. Utilizzo di schemi e tabelle, elaborate dal docente e/o dall’alunno, di grammatica (es. tabelle delle
coniugazioni verbali…) come supporto durante compiti e verifiche
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
Utilizzo di tavole, elaborate dal docente e/o dall’alunno, di matematica (es. formulari…) e di schemi e/o
mappe delle varie discipline scientifiche come supporto durante compiti e verifiche
Utilizzo di mappe e schemi (elaborate dal docente e/o dallo studente per sintetizzare e strutturare le
informazioni) durante l’interrogazione, eventualmente anche su supporto digitalizzato (video presentazione),
per facilitare il recupero delle informazioni e migliorare l’espressione verbale
Utilizzo di diagrammi di flusso delle procedure didattiche
Utilizzo di altri linguaggi e tecniche (ad esempio il linguaggio iconico e i video…) come veicoli che possono
sostenere la comprensione dei testi e l’espressione
Utilizzo di dizionari digitali su computer (cd rom, risorse on line)
Utilizzo di software didattici e compensativi (free e/o commerciali) specificati nella tabella degli obiettivi
Utilizzo di quaderni con righe e/o quadretti speciali
Utilizzo di impugnatori facili per la corretta impugnatura delle penne
Altro_____________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________________
Parte da compilare con la collaborazione dei genitori ai fini di una conoscenza più approfondita e completa
della situazione dell’alunno.
Autostima dell’alunno/a
□ nulla o scarsa
□ sufficiente
□ buona
□ esagerata
Nello svolgimento dei compiti a casa:
Strategie utilizzate nello studio:
□ sottolinea, identifica parole-chiave, fa schemi e/o mappe autonomamente…
□ uklizza schemi e/o mappe fale da altri (insegnank, tutor, genitori…)
□ elabora il testo scrilo al computer, uklizzando il correlore ortografico e/o la sintesi vocale….
Grado di autonomia dell’alunno/a:
□ insufficiente
□ scarso
□ buono
□ onmo
Eventuali aiuti:
□ ricorre all’aiuto di un tutor
□ ricorre all’aiuto di un genitore
□ ricorre all’aiuto di un compagno
□ uklizza strumenk compensakvi
Strumenti da utilizzare a casa:
146
□ strumenti informatici (pc, videoscrittura con correttore ortografico)
□ tecnologia di sintesi vocale
□ tesk semplificak e/o ridon
□ fotocopie
□ schemi e mappe
□ appunk scrin al pc
□ registrazioni digitali
□ materiali mulkmediali (video, simulazioni…)
□ tesk con immagini strelamente annenk al testo
□ tesk adalak con ampie spaziature e interlinee
IL PRESENTE PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO È STATO CONCORDATO E REDATTO IN DATA________________
Nome e Cognome (in stampatello)
FIRMA
Famiglia:
CONSIGLIO DI CLASSE
Referente Dsa
DIRIGENTE SCOLASTICO
IO/NOI GENITORE ,FIRMANDO IL PRESENTE PIANO DICHIARO/IAMO:
Di essere a conoscenza dell’informativa sul trattamento dei dati personali effettuati da questa scuola ex
art. 13 D.L. vo 196/2003
Di autorizzare il trattamento dei dati sensibili;
La mia firma ed ogni mia decisione relativa al seguente piano è disposta in conformità con le vigenti
disposizioni in materia di corresponsabilità genitoriale.
147
ALLEGATO D
56° DISTRETTO SCOLASTICO – BATTIPAGLIA
SCUOLA MEDIA STATALE
“PICENTIA”
C.M. SAMM15000A
REGOLAMENTO
DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA
Via Liguria – 84098 PONTECAGNANO FAIANO (SA) Tel. 089383344
148
REGOLAMENTO DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA
Indice generale
Parte prima
Capo I Organi Collegiali:
1. Convocazione
2. Validità sedute
3. Discussione ordine del giorno
4. Mozione d’ordine
5. Diritto di intervento
6. Dichiarazione di voto
7. Votazioni
8. Risoluzioni
9. Processo verbale
10. Surroga di membri cessati
11. Programmazione
12. Decadenza
13. Dimissioni
14. Norme di funzionamento del Consiglio di Istituto
15. Norme di funzionamento Giunta Esecutiva e Consiglio di Istituto
16. Norme di funzionamento del Collegio dei Docenti
17. Norme di funzionamento del Comitato di Valutazione del Servizio dei docenti
18. Norme di funzionamento dei Consigli di Classe
CAPO II Docenti
19. Indicazioni sui doveri dei docenti
CAPO III Personale Amministrativo
20. Doveri del Personale Amministrativo
CAPO IV Collaboratori Scolastici
21. Norme di comportamento e doveri dei Collaboratori scolastici
CAPO V Alunni
22. Norme di comportamento
CAPO VI Genitori
23. Indicazioni
CAPO VII Visite e viaggi d’istruzione
24. Norme generali
CAPO VIII Laboratori
25. Uso dei laboratori e aule speciali
26. Laboratorio di informatica:
26.1.
Norme generali
26.2.
Policy d’Istituto
26.3.
Account
26.4.
Internet
27. Sussidi didattici
28. Diritto d’autore
29. Sale e strutture audiovisive
30. Uso esterno della strumentazione tecnica (macchine fotografiche, telecamere, portatili, sussidi
vari)
31. Biblioteca
32. Utilizzo delle infrastrutture sportive
33. Uso degli strumenti di scrittura e duplicazione
CAPO IX Sicurezza
34. Norme di comportamento
CAPO X Infortuni
35. Procedura denuncia infortuni
149
CAPO XI Comunicazioni
36. Distribuzione materiale informativo e pubblicitario
37. Comunicazioni docenti genitori
38. Informazioni sul Piano dell’Offerta Formativa
CAPO XII Accesso al pubblico
39. Accesso di estranei ai locali scolastici
40. Criteri per la concessione in uso temporaneo e precario dei locali scolastici.
40.1
Criteri di assegnazione
40.2
Doveri del concessionario
40.3
Responsabilità del concessionario
40.4
Procedura per la concessione
40.5
Corrispettivi
40.6
Provvedimento concessorio
CAPO XIII Circolazione dei mezzi all’interno dell’area scolastica
41. Accesso e sosta
Parte seconda
Criteri e limiti per lo svolgimento dell'attività negoziale da parte del Dirigente Scolastico
(art. 33, secondo comma, decreto n. 44 del 1 febbraio 2001)
CAPO I
1
CAPO II
2
3
CAPO III
4
5
CAPO IV
6
7
8
9
CAPO V
10
11
CAPO VI
12
13
14
Principi Generali
Finalità e ambito di applicazione
Funzioni e competenze
Atti amministrativi di competenza del C.d.I. e del D.S.
Commissione gara
I sistemi di scelta del contraente
Deliberazione a contrattare
La scelta del contraente
Modalità di espletamento delle gare
La lettera di invio delle gare
Le offerte
Le offerte risultanti uguali
Annullamento e revoca della gara
Stipulazione del contratto
Contenuti del contratto
Stipula dei contratti
Criteri e limiti inerenti i singoli contratti
Contratti di sponsorizzazione
Contratti di prestazione d’opera
Alienazione di beni e forniture di servizi prodotte dall’Istituzione per conto terzi
150
IL CONSIGLIO D’ISTITUTO
VISTO
VISTI
VISTO
VALUTATA
l’art. 10, comma 3, lettera a) del T.U. 16/4/94, n. 297;
gli artt. 8 e 9 del DPR 8/3/99, n. 275;
il D.I. 01/02/2001, n. 44;
l’opportunità di adottare un nuovo regolamento d’istituto, che va a sostituire
integralmente quello attualmente in vigore, ritenuto non più in linea e coerente con i
principi che connotano l’autonomia di cui sono state dotate le istituzioni scolastiche a
decorrere dall’1/9/2000;
VISTE
le modifiche apportate in data 04/09/2006 con delibera n. 163 al Regolamento di Istituto
approvato l’01/10/2004;
CONSIDERATO
che si sono rese necessarie ulteriori modifiche al suddetto documento deliberate nella
seduta odierna;
RITENUTONECESSARIO ai fini di una più agevole lettura, riscrivere il testo con le integrazioni e le rettifiche ad esso
apportato;
RIEMANA
il seguente REGOLAMENTO D’ISTITUTO e
DISPONE
i punti soggetti a variazioni annuali si intendono modificati secondo gli indirizzi, le direttive e i deliberati degli
organi collegiali preposti alle singoli decisioni.
CAPO I ORGANI COLLEGIALI
Art. 1 - Convocazione
151
1. L'iniziativa della convocazione di un Organo Collegiale è esercitata dal Presidente dell'Organo Collegiale
stesso o da un terzo dei suoi componenti.
2. L'atto di convocazione, emanato dal Presidente, è disposto con almeno cinque giorni di anticipo rispetto
alla data prevista per la seduta e con anticipo di almeno 24 ore nel caso di riunioni d’urgenza. In tale ultimo
caso la convocazione potrà essere fatta col mezzo più rapido.
3. La convocazione deve indicare gli argomenti da trattare, il giorno, l'ora, il luogo della riunione e deve
essere affissa all'albo. Le riunioni devono avvenire in ore non coincidenti con l'orario delle lezioni.
Art. 2 - Validità sedute
1. La seduta si apre all'ora indicata nell'avviso di convocazione e diventa valida a tutti gli effetti con la
presenza di almeno la metà più uno dei componenti in carica. Nel numero dei componenti in carica non
vanno computati i membri decaduti dalla carica e non ancora sostituiti.
2. Il numero legale deve sussistere non solo all’inizio della seduta, ma anche al momento della votazione.
Art. 3 - Discussione ordine del giorno
1. Il Presidente individua tra i membri dell'Organo Collegiale il segretario della seduta, fatta eccezione per i
casi in cui il segretario è individuato per legge.
2. E' compito del Presidente porre in discussione tutti gli argomenti all'o.d.g. nella successione in cui
compaiono nell'avviso di convocazione.
3. Gli argomenti indicati nell’o.d.g. sono tassativi.
4. Se tutti i componenti dell’Organo Collegiale sono presenti, si possono aggiungere altri argomenti con il
voto favorevole di tutti i presenti.
5. Costituiscono eccezione al comma precedente le deliberazioni del C.d.I. che devono essere adottate su
proposta della G.E.
6. L'ordine di trattazione degli argomenti può essere modificato su proposta di un componente l’Organo
Collegiale, previa approvazione a maggioranza. In caso di aggiornamento della seduta dovrà essere
mantenuto lo stesso o.d.g..
7.
Art. 4 - Mozione d'ordine
1. Prima della discussione di un argomento all' o.d.g., ogni membro presente alla seduta può presentare una
mozione d'ordine per il non svolgimento della predetta discussione ("questione pregiudiziale") oppure
perché la discussione dell'argomento stesso sia rinviata ("questione sospensiva"). La questione sospensiva
può essere posta anche durante la discussione.
2. Sulla mozione d'ordine possono parlare un membro a favore ed uno contro.
3. Sull'accoglimento della mozione si pronuncia l’Organo Collegiale a maggioranza con votazione palese.
4. L'accoglimento della mozione d'ordine determina la sospensione immediata della discussione
dell'argomento all' o.d.g. al quale si riferisce.
Art. 5 - Diritto di intervento
1. Tutti i membri dell’Organo Collegiale, avuta la parola dal Presidente, hanno diritto di intervenire, secondo
l'ordine d’iscrizione e per il tempo strettamente necessario, sugli argomenti in discussione.
2. Il Presidente ha la facoltà di replicare agli oratori, quando sia posto in discussione il suo operato quale
Presidente e quando si contravvenga alle norme del presente Regolamento.
Art. 6 - Dichiarazione di voto
1. Dopo che il Presidente ha dichiarato chiusa la discussione, possono aver luogo le dichiarazioni di voto, con
le quali i votanti possono, brevemente, esporre i motivi per i quali voteranno a favore o contro il deliberando
o i motivi per i quali si asterranno dal voto. La dichiarazione di voto deve essere riportata nel verbale della
seduta.
2. Le votazioni sono indette dal Presidente ed al momento delle stesse nessuno può più avere la parola,
neppure per proporre mozioni d'ordine.
152
Art. 7 - Votazioni
1. Le votazioni si effettuano in modo palese per alzata di mano ovvero per appello nominale ad alta voce,
quando lo richiedono il Presidente o uno dei componenti. La votazione è segreta quando riguarda
determinate o determinabili persone.
2. La votazione non può validamente avere luogo, se i consiglieri non si trovano in numero legale.
3. I consiglieri che dichiarano di astenersi dal votare si computano nel numero necessario a rendere legale
l’adunanza, ma non nel numero dei votanti.
4. Le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi salvo che disposizioni
speciali prescrivano diversamente. In caso di parità, ma solo per le votazioni palesi, prevale il voto del
Presidente.
5. La votazione, una volta chiusa, non può essere riaperta per il sopraggiungere di altri membri e non può
nemmeno essere ripetuta, a meno che non si riscontri che il numero dei voti espressi è diverso da quello dei
votanti.
6. Nel caso di approvazione di un provvedimento per parti con votazioni separate si procederà infine ad una
votazione conclusiva sul provvedimento stesso nella sua globalità.
Art. 8 - Risoluzioni
1. I componenti gli Organi Collegiali possono proporre risoluzioni dirette a manifestare orientamenti o
definire indirizzi dell'organo su specifici argomenti.
2. Per dette risoluzioni valgono, in quanto applicabili, le norme relative alle mozioni di cui all'art.4.
Art. 9 - Processo verbale
1. Nella prima parte del verbale si dà conto della legalità dell'adunanza (data, ora e luogo della riunione, chi
presiede, chi svolge la funzione di segretario, l'avvenuta verifica del numero legale dei presenti, i nomi con
relativa qualifica dei presenti e degli assenti, questi ultimi se giustificati o no, l' o.d.g.).
2. Per ogni punto all' o.d.g. si indicano molto sinteticamente le considerazioni emerse durante il dibattito,
quindi si dà conto dell'esito della votazione (numero dei presenti, numero dei votanti, numero dei voti
favorevoli, contrari, astenuti e nulli).
3. Nel verbale sono annotate anche le eventuali dichiarazioni di voto e il tipo di votazione seguito.
4. Un membro dell’Organo Collegiale può chiedere che a verbale risulti la volontà espressa da ogni singolo
membro sulla materia oggetto della deliberazione.
5. I membri dell' Organo Collegiale hanno facoltà di produrre il testo di una loro dichiarazione da trascrivere a
cura del segretario sul verbale.
6. I verbali delle sedute degli Organi Collegiali sono raccolti su appositi registri a pagine numerate, timbrate e
firmate dal Dirigente Scolastico per vidimazione. I verbali sono numerati progressivamente nell'ambito dello
stesso anno scolastico.
7. I verbali delle sedute degli Organi Collegiali possono:
- essere redatti direttamente sul registro;
- se prodotti con programmi informatici, essere incollati sulle pagine del registro e quindi timbrati e
vidimati da segretario e Presidente in ogni pagina;
- se prodotti con programmi informatici, essere rilegati per formare un registro le cui pagine dovranno
essere timbrate e vidimate dal Dirigente Scolastico.
8. Il processo verbale viene letto ed approvato al termine della seduta. Ove ciò non fosse possibile per ragioni
di tempo si approverà prima dell'inizio della seduta immediatamente successiva.
Art. 10 - Surroga di membri cessati
1. Per la sostituzione dei membri elettivi venuti a cessare per qualsiasi causa si procede secondo il disposto
dell'art. 22 del D.P.R. 416/74.
Art. 11 - Programmazione
1. Ciascuno degli Organi Collegiali programma le proprie attività nel tempo, in rapporto alle proprie
competenze, allo scopo di realizzare, nei limiti del possibile, un ordinato svolgimento delle attività stesse.
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Art. 12 – Decadenza
1. I membri dell’Organo Collegiale sono dichiarati decaduti quando perdono i requisiti richiesti per
l'eleggibilità o non intervengono per tre sedute successive senza giustificati motivi.
2. Spetta all’Organo Collegiale vagliare le giustificazioni addotte dagli interessati.
Art. 13 - Dimissioni
1. I componenti eletti dell’Organo Collegiale possono dimettersi in qualsiasi momento. Le dimissioni sono
date per iscritto. E' ammessa la forma orale solo quando le dimissioni vengono date dinanzi all’Organo
Collegiale che prende atto delle dimissioni.
2. Il membro dimissionario, fino al momento della presa d’atto delle dimissioni, fa parte a pieno titolo
dell’Organo Collegiale e, quindi, va computato nel numero dei componenti.
Art. 14 - Norme di funzionamento del Consiglio d'Istituto
1. La prima convocazione del C.d.I., immediatamente successiva alla nomina dei relativi membri risultati
eletti, è disposta dal Dirigente Scolastico.
2. Nella prima seduta, il C.d.I., presieduto dal Dirigente Scolastico, elegge, tra i rappresentanti dei genitori
membri del Consiglio stesso, il proprio Presidente. L'elezione ha luogo a scrutinio segreto. Sono candidati
tutti i genitori membri del C.d.I.. E' considerato eletto il genitore che abbia ottenuto la maggioranza assoluta
dei voti rapportata al numero dei componenti del C.d.I..
3. Qualora non si raggiunga detta maggioranza nella prima votazione, il Presidente è eletto a maggioranza
relativa dei votanti, sempre che siano stati presenti la metà più uno dei componenti in carica. In caso di
parità si ripete la votazione finché non si determini una maggioranza relativa (D.M. 26 luglio 1983).
4. Il C.d.I. può deliberare di eleggere anche un vice presidente, da votarsi fra i genitori componenti il
Consiglio stesso con le stesse modalità previste per l'elezione del Presidente. In caso di impedimento o di
assenza del Presidente ne assume le funzioni il vice presidente o, in mancanza anche di questi, il consigliere
più anziano di età.
5. Il C.d.I. è convocato dal Presidente con le modalità stabilite dal precedente art. 1.
6. Il Presidente del C.d.I. è tenuto a disporre la convocazione del Consiglio su richiesta del Presidente della
Giunta Esecutiva.
7. L'ordine del giorno è formulato dal Presidente del C.d.I. su proposta del Presidente della G. E..
8. A conclusione di ogni seduta del C.d.I., i singoli consiglieri possono indicare argomenti da inserire
nell'ordine del giorno della riunione successiva.
9. Il C.d.I. può invitare esperti con funzione consultiva a partecipare ai propri lavori.
10.Le sedute del C.d.I., ad eccezione di quelle nelle quali si discutono argomenti riguardanti singole persone,
sono pubbliche. Ove il comportamento del pubblico, che comunque non ha diritto di parola, non sia corretto
il Presidente ha il potere di disporre la sospensione della seduta e la sua prosecuzione in forma non pubblica.
11.La pubblicità degli atti del C.d.I. avviene mediante affissione in apposito albo dell'istituto, della copia
integrale, sottoscritta dal segretario del Consiglio, del testo delle deliberazioni adottate dal Consiglio. Non
sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singole persone, salvo contraria richiesta
dell'interessato.
12.I verbali e tutti gli atti preparatori delle sedute sono depositati nell'ufficio di segreteria dell'istituto e sono
consultabili da chiunque ne abbia titolo su richiesta personale, scritta e motivata
13.Il consigliere assente per tre volte consecutive sarà invitato dalla Presidenza a presentare per iscritto le
giustificazioni dell'assenza. Ove risultasse assente alla successiva seduta, sarà dichiarato decaduto dal C.d.I.
con votazione a maggioranza relativa. Le giustificazioni presentate saranno esaminate dal Consiglio: ove le
assenze siano ritenute ingiustificate dalla maggioranza assoluta del Consiglio, il consigliere decade dalla
carica. Ogni consigliere giustifica le sue assenze attraverso la Segreteria della scuola, al Presidente del C.d.I.
Art. 15 - Norme di funzionamento della Giunta Esecutiva del Consiglio d'Istituto
1. Il C.d.I. nella prima seduta, dopo l'elezione del Presidente, che assume immediatamente le sue funzioni,
elegge nel suo seno una Giunta esecutiva composta da un docente, un ATA e un genitore, secondo modalità
stabilite dal Consiglio stesso e con voto segreto.
2. Della Giunta fanno parte di diritto il Dirigente Scolastico, che la presiede ed ha la rappresentanza
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dell'istituto, ed il DSGA, che svolge anche la funzione di segretario della Giunta stessa.
3. La Giunta Esecutiva prepara i lavori del C.d.I., predisponendo tutto il materiale necessario ad una corretta
informazione dei consiglieri.
Art. 16 - Norme di funzionamento del Collegio dei Docenti
1. Il C.D. si insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce secondo il Piano Annuale delle Riunioni
concordato ed approvato prima dell'inizio delle lezioni.
2. Le riunioni sono convocate dal Dirigente Scolastico in seduta ordinaria secondo calendario, in seduta
straordinaria ogni qualvolta il Dirigente Scolastico ne ravvisi la necessità o quando almeno un terzo dei suoi
componenti ne faccia richiesta.
3. Il C.D., al fine di rendere più agile e proficua la propria attività, può deliberare le nomine di speciali
commissioni di lavoro e/o di studio. Delle commissioni nominate dal CD possono far parte i membri del
Collegio stesso, altri rappresentanti delle varie componenti scolastiche ed eventuali esperti qualificati esterni
alla scuola. Le commissioni eleggono un coordinatore. Le commissioni possono avanzare proposte
relativamente all'oggetto per il quale sono state nominate.
Art. 17 - Norme di funzionamento del Comitato per la valutazione del servizio dei docenti
1. Il Comitato per la valutazione del servizio dei docenti è convocato dal DS:
- in periodi programmati, ai sensi del precedente art. 11, per la valutazione del servizio richiesta da singoli
interessati a norma dell'art. 448 del D.L.vo n. 297/94, per un periodo non superiore all'ultimo triennio;
- alla conclusione dell'anno prescritto, agli effetti della valutazione del periodo di prova degli insegnanti,
ai sensi degli artt. 438, 439 e 440 del D.L.vo n. 297/94;
- ogni qualvolta se ne presenti la necessità.
Art. 18 - Norme di funzionamento dei Consigli di Classe,
1. Il Consiglio di Classe è presieduto dal DS o da un docente, suo delegato, membro del Consiglio
2. Il Consiglio di Classe si insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce secondo il Piano delle
Riunioni predisposti dal DS ed approvato prima dell'inizio delle lezioni dal collegio dei docenti.
CAPO II
DOCENTI
Art. 19 - Indicazioni sui doveri dei docenti
1. I docenti che accolgono gli alunni devono trovarsi in classe almeno cinque minuti prima dell’ingresso
degli alunni e accompagnarli ordinatamente in classe. Gli alunni diversamente abili saranno accompagnati
da personale specializzato assegnato dall’Ente locale e/o collaboratore scolastico titolare di incarico
specifico
2. Il docente della prima ora deve segnalare sul registro di classe i nominativi degli alunni assenti, e
controllare e segnare sul registro di classe l'avvenuta o la mancata giustificazione dei giorni precedenti; se
l'assenza è superiore a cinque giorni, deve accertare la presenza del certificato medico. Il docente, qualora un
alunno, dopo tre giorni dal rientro, continui ad essere sprovvisto di giustificazione, segnalerà in Presidenza il
nominativo.
3. In caso di ritardo di un alunno occorre segnare l'orario di entrata, la giustificazione o la richiesta di
giustificazione e ammetterlo sempre in classe.
4. L’alunno, essendo minore, può uscire anticipatamente solo su richiesta di un genitore il quale,
personalmente, preleva il proprio figlio dopo l’autorizzazione del Dirigente Scolastico o suo delegato.
Ricevuta l’autorizzazione, il docente è tenuto ad apporre sul registro di classe l'ora in cui l'alunno esce ed il
nome del genitore che ha richiesto il permesso.
5. I docenti devono predisporre per classe l’elenco degli alunni completo senza indirizzo e recapito
telefonico per la legge sulla privacy.
6. I docenti indicano sempre sul registro di classe gli argomenti svolti e le attività ed appongono la firma per
ogni ora di lezione;
7. I docenti hanno cura di non lasciare mai, per nessun motivo, gli alunni da soli.
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8. Durante l'intervallo i docenti vigilano sull'intera classe e collaborano con i colleghi delle altre classi.
9. Durante le ore di lezione non è consentito fare uscire dalla classe più di un alunno per volta, fatta
eccezione per i casi seriamente motivati. Salvo casi del tutto eccezionali gli alunni non potranno uscire per
recarsi al bagno nella prima e nell’ultima ora di lezione.
10.Se un docente deve per pochi minuti allontanarsi dalla propria classe occorre che avvisi un collaboratore
scolastico o un collega affinché vigili sulla classe.
11.Al termine delle lezioni i docenti accertano che i locali utilizzati vengano lasciati in ordine.
12.I docenti accompagnano la classe in fila all'uscita,fino al cancello esterno.
13.E' assolutamente vietato, per qualunque attività, l'utilizzo di sostanze che possano rivelarsi tossiche o
dannose per gli alunni quali: colle non dichiaratamente atossiche, vernici, vernidas, solventi, etc… Prima di
proporre agli alunni attività che richiedono l'uso di sostanze particolari o alimenti (pasta, farina, legumi, etc…)
verificare tramite comunicazione scritta che non vi siano casi di allergie specifiche o intolleranze ai prodotti.
14.I docenti devono prendere visione dei piani di sfollamento dei locali della scuola e devono sensibilizzare
gli alunni sulle tematiche della sicurezza.
15.E' assolutamente vietato ostruire con mobili, arredi, anche solo temporaneamente, le vie di fuga e le
uscite di sicurezza.
16.I docenti, ove accertino situazioni di pericolo, devono prontamente comunicarlo in Presidenza.
17.Eventuali danni riscontrati devono essere segnalati in Presidenza. I danni riscontrati vengono risarciti dal
responsabile. Qualora questi non venga individuato, gli insegnanti della o delle classi interessate ne
discuteranno in C.d.C. con i genitori ed il risarcimento sarà effettuato in modo collettivo.
18.I docenti hanno facoltà di richiedere colloqui e/o approfondimenti telefonici con le famiglie nell'ottica di
un rapporto scuola/famiglia più trasparente e fattivo.
19.Ogni docente apporrà la propria firma per presa visione delle circolari e degli avvisi. In ogni caso tutte le
circolari e gli avvisi affissi all'albo della scuola o inseriti nell'apposito registro si intendono regolarmente
notificati.
20.I docenti non possono utilizzare i telefoni cellulari durante l'orario di lavoro.
21.I docenti non possono utilizzare i telefoni della scuola per motivi personali.
22.I docenti devono avvisare le famiglie circa le attività didattiche, diverse dalle curriculari, che saranno
svolte
23.Il ricorso alla Presidenza per problemi di ordine disciplinare va contenuto al massimo in quanto se da un
lato ostacola il complesso e difficile lavoro dell'Ufficio di Presidenza, dall'altro provoca nell'alunno la
convinzione di una certa impotenza educativa da parte dei docenti.
24.I registri devono essere debitamente compilati in ogni loro parte e rimanere nel cassetto personale a
disposizione della Presidenza.
25.Compito preminente della scuola è educare e formare, non punire. A questo principio deve essere
improntata qualsiasi azione disciplinare: ogni Consiglio di Classe potrà, in autonomia, deliberare di non
applicare al singolo caso le norme generali, inquadrando tale comportamento “anomalo” in una strategia di
recupero o inserimento più generale.
26.La convocazione dei genitori non deve configurarsi come sanzione disciplinare ma come mezzo di
informazione e di accordo per una concertata strategia di recupero: tale atto dovrà essere compiuto a livello
preventivo, quando possibile, dal singolo docente o dal Consiglio di Classe.
CAPO III
PERSONALE AMMINISTRATIVO
Art. 20 - Doveri del personale amministrativo
1. Il ruolo del personale amministrativo è indispensabile anche come supporto all'azione didattica e la
valorizzazione delle loro competenze è decisiva per l'efficienza e l'efficacia del servizio e per il
conseguimento delle finalità educative.
2. Cura i rapporti con l'utenza, nel rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e di accesso alla
documentazione amministrativa prevista dalla legge.
3. Collabora con i docenti.
4. Non può utilizzare i telefoni cellulari durante l'orario di lavoro.
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5. Le pratiche,salvo casi eccezionali, devono essere trattate cronologicamente secondo l’ordine di arrivo al
protocollo dell’Istituto.
6. Le certificazioni vengono di norma rilasciate entro i tre giorni lavorativi successivi alla richiesta, ad
eccezione di quelle che necessitano di particolari ricerche di dati in archivio o perché subordinate a
comunicazioni da parte di altri Uffici.
7. L’orario di apertura degli Uffici di Segreteria al pubblico ed all’utenza interna è così fissato:il Lunedì,
Giovedì e Sabato: dalle ore 10,30 alle ore 12,30; durante le attività didattiche anche il Martedì dalle ore
15,00 alle ore 16,30.
CAPO IV
COLLABORATORI SCOLASTICI
Art. 21 - Norme di comportamento e doveri dei collaboratori scolastici
1. I collaboratori scolastici sono tenuti a prestare servizio, salvo diverse disposizioni, nella zona di
competenza secondo le mansioni loro assegnate.
2. E' fatto obbligo ai collaboratori scolastici di prendere visione delle mappe di sfollamento dei locali e di
controllare quotidianamente la praticabilità ed efficienza delle vie di esodo.
3. In ogni turno di lavoro i collaboratori scolastici devono accertare l'efficienza dei dispositivi di sicurezza,
individuali e collettivi, e la possibilità di utilizzarli con facilità.
4. Ove accertino situazioni di disagio, di disorganizzazione o di pericolo, devono prontamente comunicarlo in
Segreteria. Segnalano, sempre in segreteria, l'eventuale rottura di suppellettili, sedie o banchi prima di
procedere alla sostituzione.
5. I collaboratori scolastici:
devono vigilare sull'ingresso e sull'uscita degli alunni;
sono facilmente reperibili, per qualsiasi evenienza;
comunicano immediatamente al Dirigente Scolastico, o ai suoi Collaboratori, l'eventuale assenza del
docente dall'aula, per evitare che gli alunni rimangano incustoditi;
vigilano sulla sicurezza ed incolumità degli alunni, in particolare durante gli intervalli, negli
spostamenti e nelle uscite degli alunni per recarsi ai servizi o in altri locali;
riaccompagnano nelle loro classi gli alunni che, al di fuori dell'intervallo e senza seri motivi, sostano
nei corridoi;
sorvegliano gli alunni in caso di uscita dalle classi, di ritardo, assenza, o allontanamento momentaneo
dell'insegnante;
sono sempre tolleranti e disponibili con gli alunni, non dimenticando mai che la funzione della scuola
è quella di educare specialmente quegli allievi che ne hanno più bisogno;
evitano di parlare ad alta voce;
tengono i servizi igienici sempre decorosi, puliti e accessibili;
provvedono, al termine delle lezioni, alle pulizie dei locali ,dei servizi e degli spazi di pertinenza,
nonché delle suppellettili delle aule affidate;
non si allontanano dal posto di servizio, tranne che per motivi autorizzati dal D.S.G.A.. o dal Dirigente
Scolastico;
invitano tutte le persone estranee che non siano espressamente autorizzate dal Dirigente Scolastico
a uscire dalla Scuola. A tale proposito si terranno informati sugli orari di ricevimento dei genitori,
collocati sempre in ore libere da insegnamento;
prendono visione del calendario delle riunioni dei consigli di classe, dei collegi dei docenti o dei
consigli di istituto, tenendosi aggiornati circa l'effettuazione del necessario servizio;
sorvegliano l'uscita delle classi e dai cancelli esterni, prima di dare inizio alle pulizie;
controllano affinché l’accesso dell’utenza tutta agli Uffici di Segreteria avvenga solo ed
esclusivamente nei giorni e nelle ore prestabilite.
6. I collaboratori La gestione dei permessi per l’ingresso posticipato e per l’uscita anticipata degli allievi è di
esclusiva competenza e responsabilità del Dirigente Scolastico o suo delegato. L’alunno po trà uscire
anticipatamente solo in presenza del genitore o di persona autorizzata dal Dirigente Scolastico: il
Co llabo rato re Scolastico è tenuto ad accertarsi della identità della perso na a cui l’alunno v iene affidato .
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L’autorizzazione di uscita dell’alunno, debitamente firmata all’atto della richiesta, verrà portato dal
Collaboratore Scolastico nella classe dell’alunno dove il docente dell’ora provvederà all’annotazione della
stessa sul registro di classe. Dopodichè l’alunno potrà lasciare la Scuola, con il genitore o altra persona
autorizzata dal Dirigente Scolastico. I collaboratori scolastici in servizio al piano terra provvederanno ad
avvisare telefonicamente i genitori degli alunni che lamentano malori, a seguito di comunicazione scritta del
docente della classe. Le comunicazioni telefoniche, come da Regolamento dovranno essere effettuate
esclusivamente dall’Ufficio di Presidenza, preposto a qualsiasi decisione in merito. In tal caso, per l’uscita
degli alunni si seguirà la stessa procedura sopra indicata.
7. E’ vietato leggere il giornale , fumare, usare il telefonino o svolgere altre attività che non siano legate alle
proprie mansioni lavorative
8. Devono apporre la propria firma, per presa visione, sulle circolari e sugli avvisi; in ogni caso tutte le
circolari e gli avvisi affissi all'albo della scuola o inseriti nel registro degli avvisi della scuola si intendono
regolarmente notificati al personale tutto.
9. Al termine del servizio tutti i collaboratori scolastici, di qualunque turno e a qualsiasi spazio addetti
dovranno controllare, dopo aver fatto le pulizie, quanto segue:
che tutte le luci siano spente;
che tutti i rubinetti dei servizi igienici siano ben chiusi;
che siano chiuse le porte, le finestre ed i cancelli di tutti i locali della scuola;
che ogni cosa sia al proprio posto e in perfetto ordine.
10. Per la logica del contenimento delle spese, ricordarsi di spegnere le luci, anche in orario antimeridiano,
quando è sufficiente la luce del giorno.
CAPO V
ALUNNI
Art. 22 - Norme di comportamento
1. Gli alunni sono tenuti ad avere nei confronti del Dirigente Scolastico, di tutto il personale e dei
compagni un comportamento corretto, consono ad una convivenza civile.
2. Gli alunni devono frequentare regolarmente le lezioni, favorirne lo svolgimento e assolvere
assiduamente agli impegni di studio.
3. Gli alunni entrano alla scuola secondo gli orari prestabiliti. E’ consentito agli alunni, prima dell'ingresso
in scuola, di accedere al giardino interno dove devono mantenere un comportamento corretto. La
scuola, in ogni caso, non si assume alcuna responsabilità circa la vigilanza prima del loro ingresso.
4. I ritardi verranno annotati sul registro di classe. Dopo tre ritardi, si informerà il coordinatore che
contatterà la famiglia dell’alunno.
5. Gli alunni devono portare quotidianamente il diario scolastico che è il mezzo di comunicazione
costante tra scuola e famiglia.
6. Le assenze devono essere giustificate dai genitori tramite l'apposito libretto e devono essere presentate
al rientro in classe, all'inizio della prima ora di lezione all'insegnante che provvederà a
controfirmare e a prendere nota sul registro. Se l'assenza dovuta a malattia supera i cinque giorni
occorre presentare una certificazione medica. L'alunno che non giustifichi la sua assenza entro 3
giorni dovrà essere accompagnato da uno dei genitori o da chi ne fa le veci.
7. In caso di ripetute assenze o numerosi ingressi ritardati su segnalazione dei docenti della
classe,dovranno essere inviate tempestive comunicazioni scritte alle famiglie .
8. Non è consentito agli alunni di uscire dall'edificio scolastico prima del termine delle lezioni. In caso
di necessità i genitori dovranno prelevare personalmente lo studente
9. Al cambio di insegnante, negli spostamenti da un'aula all'altra, all'ingresso e all'uscita gli alunni
devono tenere un comportamento corretto ed educato. Non è permesso correre, uscire dalla classe
senza autorizzazione, gridare nei corridoi e nelle aule, ecc...
10.Gli alunni possono recarsi nella sala insegnanti, in biblioteca, in palestra, nei laboratori solo con
l'autorizzazione e sotto il controllo di un docente o di un collaboratore scolastico che se ne assuma
la responsabilità.
11.Durante l’intervallo gli alunni dovranno seguire le indicazioni degli insegnanti e dei collaboratori scolastici.
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12.Ogni alunno deve contribuire a mantenere il decoro delle aule e dei servizi igienici.Questi ultimi vanno
utilizzati in modo corretto e devono essere rispettate le più elementari norme di igiene e pulizia.
13.Saranno puniti con severità tutti gli episodi di violenza che dovessero verificarsi tra gli alunni
all'interno della scuola Tutti devono poter frequentare la scuola con serenità senza dover subire le
prepotenze di altri.
14.Nelle aule e nel cortile ci sono appositi contenitori per la raccolta dei rifiuti: è necessario
utilizzarli correttamente.
15.I docenti ed i collaboratori scolastici segnaleranno in Presidenza i nominativi degli alunni o le classi
che non rispettano queste regole.
16.Ogni studente è responsabile dell'integrità degli arredi e del materiale didattico che la scuola gli
affida: coloro che provocheranno guasti al materiale e o alle suppellettili della scuola o del Comune
saranno invitati a risarcire i danni.
17.É fatto divieto agli alunni invitare estranei ed intrattenersi con loro nella scuola.
18.E’ fatto divieto mettersi in contatto con ragazzi estranei alla scuola, affacciandosi alle finestre o con
messaggi telefonici.
19.E’ vietato l’uso del telefonino.
20.L’uso della biblioteca scolastica va incoraggiato e facilitato.
CAPO VI
GENITORI
Art. 23 - Indicazioni
1. I genitori sono i responsabili più diretti dell'educazione e dell'istruzione dei propri figli e pertanto hanno il
dovere di condividere con la scuola tale importante compito.
2. Sarebbe opportuno che i genitori cercassero di:
a. stabilire rapporti con i docenti, collaborando a costruire un clima di reciproca fiducia e di fattivo
sostegno;
b. controllare, leggere e firmare tempestivamente le comunicazioni
c. partecipare con regolarità alle riunioni previste;
d. favorire la partecipazione dei figli a tutte le attività programmate dalla scuola;
e. osservare le modalità di giustificazione delle assenze, dei ritardi e delle uscite anticipate;
f. sostenere l’opera degli Insegnanti controllando l'esecuzione dei compiti a casa.
3. I docenti sono disponibili ad incontri individuali, tutte le volte che la situazione lo richiederà. La scuola, in
casi urgenti o per segnalare situazioni particolari, invierà alle famiglie degli alunni una cartolina di
convocazione.
4. In caso di sciopero del personale la scuola avvertirà le famiglie con apposito comunicato. Non sempre sarà
possibile garantire il normale svolgimento delle lezioni. La scuola assicurerà, in ogni caso, il servizio minimo.
5. Allo scopo di mantenere vivo e proficuo l'affiatamento tra le famiglie e la scuola i genitori sono invitati ad
utilizzare al massimo le occasioni offerte partecipando alle assemblee di classe ed ai colloqui individuali con i
docenti nelle occasioni di ricevimento. Sono gradite e possibili anche altre forme di collaborazione o
proposte di riunioni suggerite dai genitori stessi.
6. I genitori degli alunni hanno diritto di riunirsi in Assemblea nei locali della scuola secondo le modalità
previste dagli articoli 12 e 15 del Testo Unico del 16 aprile 1994, n. 297. Le assemblee si svolgono fuori
dall'orario delle lezioni.
7. Non è consentita per nessun motivo la permanenza dei genitori nell’atrio, nelle aule o nei corridoi durante
le attività didattiche. I docenti, pertanto, si asterranno dall'intrattenersi con i genitori durante l'attività
didattica, anche per colloqui individuali riguardanti l'alunno.
8. I genitori degli alunni possono accedere in Presidenza solo per validi motivi.
9. L'ingresso dei genitori nella scuola, durante le attività didattiche, è consentito esclusivamente in caso di
uscita anticipata del figlio. In tal caso il genitore provvederà a prelevare personalmente il proprio figlio dopo
aver compilato il permesso di uscita ed ottenuta l’autorizzazione del dirigente scolastico o suo delegato.
10.I genitori degli alunni possono accedere agli uffici di segreteria nelle ore e nei giorni stabiliti.
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CAPO VII
VISITE E VIAGGI D’ISTRUZIONE
Art. 24 - Viaggi ed uscite d'istruzione
1. La scuola considera i viaggi di istruzione, le visite guidate a musei, mostre, manifestazioni culturali, expo di
interesse didattico o professionale, lezioni con esperti e visite a enti istituzionali o amministrativi, la
partecipazione ad attività teatrali e sportive, i soggiorni presso laboratori ambientali, la partecipazione a
concorsi provinciali, regionali, nazionali, a campionati o gare sportive, a manifestazioni culturali o didattiche, i
gemellaggi con scuole estere parte integrante e qualificante dell'offerta formativa e momento privilegiato di
conoscenza, comunicazione e socializzazione.
2. Il Consiglio di Classe, prima di esprimere il parere sui relativi progetti, li esamina, verificandone la
coerenza con le attività previste dalla programmazione collegiale e l'effettiva possibilità di svolgimento e
nell'ipotesi di valutazione positiva, indica gli accompagnatori.
3. Tutte le iniziative saranno attuate tenendo conto della normativa vigente in materia di organizzazione di
viaggi di istruzione e visite guidate ed in particolare delle CC.MM. 291/1992 - 623/1996 – 28/2003 e della
nota ministeriale n. 645/2002.
4. Il Dirigente Scolastico individua ogni anno scolastico un coordinatore e/o funzione strumentale del Piano
delle Uscite e dei Viaggi Didattici della scuola.
5. Per ogni uscita o viaggio deve essere individuato un docente referente.
6. Il Dirigente Scolastico, in quanto organo dello Stato, rilascia un attestato che riporti le generalità del
soggetto e una foto dello stesso legata da timbro a secco (in sostituzione del tesserino rilasciato dall'anagrafe)
(art. 293 TULPS).
7. A norma di Legge non è consentita la gestione extra-bilancio, pertanto le quote di partecipazione
dovranno essere versate sul c/c bancario, intestato alla scuola, dal docente referente o da un genitore
incaricato.
8. I docenti accompagnatori al rientro devono relazionare, con una sintetica memoria scritta, al D.S..
9. In caso la quota di partecipazione sia particolarmente elevata si dovrà, attraverso un sondaggio riservato
tra le famiglie, acquisire il parere favorevole dell'80%, almeno, degli alunni.
10.Eventuali deroghe al presente Regolamento possono essere autorizzate dal Consiglio d’Istituto.
11.Per tutto quanto non previsto si rimanda allo specifico regolamento redatto dalla Commissione gite ed
approvato dal Collegio dei Docenti nella seduta del 07/09/2007
CAPO VIII
LABORATORI
Art. 25 - Uso dei laboratori e aule speciali
1. I laboratori e le aule speciali sono assegnati dal Dirigente Scolastico all'inizio di ogni anno alla
responsabilità di un docente che svolge funzioni di sub-consegnatario ed ha il compito di mantenere una lista
del materiale disponibile, tenere i registri del laboratorio, curare il calendario d'accesso allo stesso, proporre
interventi di manutenzione, ripristino, sostituzione di attrezzature, ecc...
2. Il responsabile di laboratorio concorda con i docenti interessati i tempi di utilizzo da parte delle classi e con
il Dirigente Scolastico le modalità ed i criteri per l'utilizzo del laboratorio in attività extrascolastiche.
3. In caso di danni, manomissioni, furti alle attrezzature o ai locali il responsabile del laboratorio o il docente
di turno, sono tenuti ad interrompere le attività se le condizioni di sicurezza lo richiedono e a segnalare la
situazione tempestivamente in Presidenza per l'immediato ripristino delle condizioni di efficienza e al fine di
individuare eventuali responsabili.
4. L'orario di utilizzo dei laboratori e aule speciali sarà affisso a cura dei responsabili.
5. I laboratori e le aule speciali devono essere lasciate in perfetto ordine.
6. Il docente avrà cura, all'inizio ed alla fine di ogni lezione, di verificare l'integrità di ogni singola postazione e
di ogni singolo strumento utilizzato. L'insegnante, qualora alla fine della lezione dovesse rilevare danni che
non erano presenti all'inizio, è tenuto a darne tempestiva comunicazione al docente responsabile.
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Art. 26 – Laboratori di informatica
26.1.
Norme generali
1 Ogni anno scolastico il Dirigente Scolastico individua un Responsabile per i laboratori d'informatica.
2 L'accesso ai laboratori e/o alle postazioni di informatica deve essere concordato con il Responsabile.
3 I collaboratori scolastici provvedono all’apertura ed alla chiusura del laboratorio.
4 Quando si entra in laboratorio si deve accertare che tutto sia in ordine. Ove si riscontrassero
malfunzionamenti o mancanze ci si dovrà riferire prontamente, senza manipolare alcunché, al
Responsabile o alla Presidenza.
5 Non è possibile cambiare di posto le tastiere, le stampanti, i mouse, le casse o qualunque altra
attrezzatura o stampato senza autorizzazione del Responsabile.
6 Il personale e gli allievi dovranno aver cura di rispettare le procedure corrette di accensione, di
utilizzo e di spegnimento delle macchine. Gli allievi non devono mangiare o ingerire liquidi nei
laboratori: le briciole possono causare malfunzionamenti nelle tastiere e/o nelle altre periferiche,
mentre i liquidi possono provocare danni irrimediabili.
7 E' possibile l'utilizzo di floppy-disk, CD o DVD personali solo previa autorizzazione del docente.
8 L'uso delle stampanti va effettuato solo a conclusione del lavoro ed è subordinato a una preventiva
anteprima di stampa per evitare spreco di carta e di inchiostro.
9 Prima di uscire dal laboratorio occorre accertarsi che le sedie siano al loro posto, che non vi siano
cartacce o rifiuti e che tutte le apparecchiature elettriche siano spente.
10 Per motivi di manutenzione ordinaria e/o straordinaria, i PC possono essere riformatati senza alcun
preavviso. Si consiglia pertanto di salvare i dati nei supporti di memoria in dotazione o nelle
apposite cartelle di backup previste.
26.2.
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Policy d’Istituto
Falsificazioni e imbrogli non sono comportamenti approvati dall'Istituzione Scolastica.
E' vietato cancellare o alterare file presenti in hard disk.
Gli utenti possono utilizzare le postazioni dell'Istituto per accedere in Internet solo per scopi
didattici o collegati alle attività di lavoro degli uffici.
I software installati sono ad esclusivo uso didattico. Chiunque abbia bisogno di aggiornamenti o
nuovi applicativi da acquistare deve farne richiesta al Responsabile.
Non è possibile effettuare copie del software presente nelle postazioni salvo autorizzazione del
Responsabile e solo nel caso si tratti di free software.
Non è possibile utilizzare e/o installare software diverso da quello di cui la scuola è regolarmente
dotata di licenza di utilizzo (Si richiama l'osservanza delle norme per il rispetto del diritto d'autore e
del copyright).
E' vietato connettersi a siti proibiti.
Il software reperibile sulla rete può essere coperto da brevetti e/o vincoli di utilizzo di varia natura.
Leggere sempre attentamente la documentazione di accompagnamento prima di utilizzarlo,
modificarlo o ridistribuirlo in qualunque modo e sotto qualunque forma.
E' vietato tentare di alterare la propria identità di rete o tentare di impedire la propria
identificazione.
E' vietato utilizzare le postazioni per arrecare molestie.
Occorre rispettare le regole di buon comportamento in rete (netiquette).
In rete occorre sempre rispettare tutti i vincoli di legge.
Comportamenti palesemente scorretti da parte di un utente, quali violare la sicurezza di archivi e
computer della rete, violare la privacy di altri utenti della rete leggendo o intercettando la posta
elettronica loro destinata, compromettere il funzionamento della rete e degli apparecchi che la
costituiscono con programmi (virus, trojan horses, ecc.) costruiti appositamente, costituiscono dei
veri e propri crimini elettronici e come tali sono punibili.
I docenti d'aula discuteranno con gli allievi della policy della scuola e degli eventuali problemi che
possono verificarsi nell'applicazione delle regole relative all'uso di internet.
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26.3.
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26.4.
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Account
Gli utenti che otterranno , eventualmente, un account per l'ingresso nella rete d'Istituto dovranno
prendere visione del presente Regolamento e firmare in calce
Gli allievi accederanno alla rete tramite un account di classe e dei diritti da esso gestiti a cura del
Responsabile.
Il personale docente può acquisire il diritto all'accesso alla rete completo, locale o remoto,
richiedendolo al Responsabile previa autorizzazione del DS.
Per tutti gli account va indicata una data di presumibile scadenza al termine della quale l'account
verrà automaticamente disabilitato per motivi di sicurezza salvo proroga.
Verificata la disponibilità di prese per la connessione fisica e di indirizzi di rete, qualunque
dipendente dell'istituto può richiedere di connettere alla rete locale dell'Istituzione Scolastica altri
calcolatori utili per le proprie attività didattiche. La connessione è possibile previa autorizzazione
del Dirigente Scolastico.
Internet
E' vietato alterare le opzioni del software di navigazione.
L'utilizzo di Internet è disciplinato tramite specifica prenotazione da parte degli allievi interessati, il
servizio è comunque da utilizzare per soli scopi didattici e di ricerca, da dettagliare e giustificare al
momento della richiesta di prenotazione.
Gli allievi possono utilizzare i servizi di mail solo su autorizzazione del docente e del referente.
Non aprire allegati provenienti da fonti non conosciute.
Prima di scaricare documenti o file da Internet chiedere al docente d'aula.
Chiedere sempre il permesso prima di iscriversi a qualche concorso o prima di riferire l'indirizzo
della scuola.
Riferire al Responsabile o al docente d'aula se qualcuno invia immagini che infastidiscono e non
rispondere.
Se qualcuno su internet chiede un incontro di persona, riferirlo al docente d'aula e ai genitori. Le
persone che si incontrano su internet sono degli estranei, e non sempre sono quello che dicono di
essere.
Art. 27 - Sussidi didattici
1. La scuola è fornita di sussidi per il lavoro educativo-didattico e di materiale il cui elenco è esposto e
consultabile. 2. Tale elenco ne specifica anche l'uso e i possibili utilizzatori. I docenti, i non docenti, gli alunni
sono tenuti a curare il buon uso, la conservazione e la piena efficienza dei sussidi.
Art. 28 - Diritto d'autore
1. Il materiale cartaceo, audiovisivo ed informatico è sottoposto alla normativa sui diritti d'autore, quindi i
docenti si assumono ogni responsabilità sulla riproduzione e/o duplicazione dello stesso.
Art. 29 - Sala e strutture audiovisive
1. La prenotazione per l'utilizzazione delle sale audiovisivi dovrà avvenire solo limitatamente alla settimana
successiva. In caso di più richieste relative alla stessa ora di lezione, sarà data la precedenza all'iniziativa
deliberata in sede collegiale rispetto a quella attuata dal singolo docente e quindi alla classe che ne ha
usufruito un numero inferiore di volte e, in subordine, alla classe che ne ha usufruito in data anteriore.
Art. 30 - Uso esterno della strumentazione tecnica (macchine fotografiche, telecamere, portatili, sussidi
vari, ecc...)
1. L'utilizzo esterno della strumentazione tecnica in dotazione alla scuola è autorizzato dal Direttore
Generale dei Servizi Amministrativi; va segnalato nell'apposito registro, ove verranno riportati tutti i dati
richiesti a cura del responsabile. Alla riconsegna dell'attrezzatura, l'incaricato provvederà alla rapida verifica
di funzionalità degli strumenti, prima di deporli. Si riporterà inoltre sull'apposito registro la data dell'avvenuta
riconsegna e le eventuali segnalazioni di danno.
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Art. 31 - Biblioteca
1. La biblioteca costituisce uno strumento didattico di primaria importanza per la vita della scuola, essa è
accessibile a tutte le componenti della scuola: docenti, studenti, genitori, personale A.T.A.
2. Funzione della biblioteca è raccogliere, ordinare, descrivere il materiale librario, documentario,
audiovisivo ed informatico in qualunque modo appartenente alla scuola e promuoverne l'uso da parte di
alunni e docenti.
3. Il Dirigente Scolastico nomina un Responsabile della biblioteca con il compito di sovrintendere al suo
funzionamento e verificare periodicamente la consistenza delle dotazioni, i registri per il prestito,
l'aggiornamento della schedatura e del catalogo e organizzare con tutti i docenti attività culturali.
4. I libri possono essere dati in prestito previa autorizzazione
5. Il materiale concesso in prestito viene annotato nell'apposito registro.
6. I costi relativi ai libri - o altri materiali - smarriti o deteriorati saranno sostenuti da chi ha causato il danno.
Art. 32 - Utilizzo delle infrastrutture sportive dell'istituto
1. Il Dirigente scolastico nomina un docente responsabile dell’area sportiva dell’istituzione scolastica che
provvede al coordinamento delle iniziative extracurriculari.
2. Le strutture sportive potranno essere utilizzate anche da società esterne nel pieno rispetto da quanto
previsto dalle norme vigenti. Le società potranno utilizzare gli impianti esclusivamente in orario non
coincidente con le attività promosse dalla scuola; le stesse, nella richiesta di utilizzo presenteranno la
dichiarazione di responsabilità unitamente ad una polizza assicurativa di copertura delle responsabilità civili.
Le società utilizzatrici dovranno provvedere, al termine del loro utilizzo quotidiano, alla pulizia accurata
dell’impianto tutto (compreso i servizi igienici) e saranno considerate responsabili di qualsiasi danno arrecato
all’immobile, agli arredi ed alle attrezzature di proprietà delle istituzione scolastica. Il mancato rispetto di
quanto sopra esposto, comporta l’immediata revoca del nulla osta concesso per l’utilizzo dell’impianto.
Art. 33 - Uso degli strumenti di scrittura e duplicazione
1. Le attrezzature dell'Istituto per la stampa e la riproduzione (macchine da scrivere, fax, fotocopiatrice,
computer), oltre al primario uso didattico ed amministrativo, possono essere utilizzate da tutte le
componenti scolastiche per attività di esclusivo interesse della scuola. É escluso l'utilizzo degli strumenti della
scuola per scopi personali.
2. L'uso delle fotocopiatrici, per motivi di sicurezza e per evitare guasti, è riservato al personale incaricato.
3. I docenti devono consegnare al personale incaricato con anticipo di almeno due giorni il materiale da
riprodurre.
4. L'uso della fotocopiatrice è gratuito per il materiale didattico utilizzato dagli alunni e dagli insegnanti, nei
limiti degli stanziamenti di bilancio fissati annualmente.
5. Il materiale cartaceo è sottoposto alla normativa sui diritti d'autore, quindi i richiedenti si assumono ogni
responsabilità sulla riproduzione e/o duplicazione dello stesso.
CAPO IX
SICUREZZA
Art. 34 - Norme di comportamento
1. Tenere un contegno corretto;
2. Attenersi scrupolosamente alle disposizioni ricevute dal proprio superiore;
3. Osservare scrupolosamente tutte le prescrizioni in materia di sicurezza ed igiene richiamate da specifici
cartelli o indicate dai propri superiori;
4. Non usare macchine, impianti ed attrezzature senza autorizzazione;
5. Non eseguire operazioni o manovre non di propria competenza, o di cui non si è a perfetta conoscenza: in
casi dubbi occorre rivolgersi al proprio superiore;
6. Per accedere agli scaffali alti o a strutture sopraelevate, utilizzare le apposite scale;
7. Non rimuovere gli estintori dalla posizione segnalata;
8. Depositare i materiali nelle zone prestabilite e comunque in modo da non ingombrare, ostacolare e/o
impedire, anche solo parzialmente l'accesso alle uscite di sicurezza, al transito sulle vie di fuga (corridoi,
scale di sicurezza, ecc...), in prossimità di mezzi ed impianti atti ad intervenire sugli incendi, ed in generale
la normale circolazione;
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9. Ogni contenitore deve riportare l'etichetta con l'indicazione ben leggibile del contenuto;
10.Non utilizzare bottiglie di bevande per il contenimento di altri liquidi, né abbandonare quelle vuote sul
posto di lavoro;
11.Segnalare tempestivamente al proprio superiore ogni eventuale anomalia o condizione di pericolo rilevata;
12.In caso di infortunio, riferire al più presto ed esattamente ai propri superiori sulle circostanze dell'evento;
13.Mantenere pulito ed in ordine il proprio posto di lavoro;
14.Disporre in modo ordinato, stabile e razionale gli attrezzi di uso comune;
15.Mantenere i videoterminali nella posizione definita secondo i principi dell'ergonomia delle norme di legge
e di buona tecnica. Qualsiasi variazione che si rendesse necessaria deve essere concordata con il
responsabile;
16.In caso di movimentazione manuale di materiali (risme di carta, dossier, ecc:) mantenere la schiena eretta
e le braccia rigide, facendo sopportare lo sforzo principalmente dai muscoli delle gambe. Durante il
trasporto a mano, trattenere il carico in modo sicuro nei punti di più facile presa e se necessario
appoggiarlo al corpo, con il peso ripartito sulle braccia.
17.Manipolare vetri o materiale pungente con i guanti;
18.Negli armadi o negli scaffali disporre in basso i materiali più pesanti;
19.Non dare in uso scale, utensili e attrezzi al personale di ditte esterne che si trovino a lavorare nella scuola;
20.Negli archivi il materiale va depositato lasciando corridoi di 90 cm;
21.Riporre le chiavi nelle apposite bacheche, dopo l'uso;
22.L'apertura di tutte le uscite di sicurezza deve avvenire prima dell'inizio delle lezioni.
CAPO X
INFORTUNI
Art. 35 – Procedura per la denuncia degli infortuni
1 Obblighi da parte dell'infortunato:
- Dare immediata notizia di qualsiasi infortunio accada, anche lieve, al Dirigente Scolastico o, in sua
assenza, a chi ne fa le veci;
- Far pervenire, con urgenza, in segreteria il referto medico originale, completo di prognosi,
unitamente ad una relazione circa la dinamica dell’infortunio;
2 Obblighi da parte del docente:
- Prestare assistenza all'alunno e avvisare il Dirigente Scolastico o, in sua assenza, chi ne fa le veci ed il
responsabile del primo soccorso, se presente;
- Far intervenire l'autoambulanza ove necessario;
- Avvisare i familiari;
- Accertare la dinamica dell'incidente;
- Stilare urgentemente una relazione circa la dinamica dell’incidente.
CAPO XI
COMUNICAZIONI
Art. 36 - Distribuzione materiale informativo e pubblicitario
1. Nessun tipo di materiale informativo o di pubblicità varia potrà essere distribuito nelle classi, o comunque
nell'area scolastica, senza la preventiva autorizzazione del D. S., di un suo delegato o del DSGA.
2. E' garantita la possibilità di scambio e di circolazione di ogni tipo di materiale utilizzabile nel lavoro
scolastico (giornali, ecc. ) e di quello frutto del lavoro della scuola stessa e delle classi (giornalino, mostre,
ricerche). E' garantita la possibilità di informazione ai genitori da parte di Enti, Associazioni culturali, ecc.
3. La scuola non consentirà la circolazione di informazione pubblicitaria a scopo economico e speculativo.
Il Dirigente Scolastico disciplinerà la circolazione del materiale.
Art. 37 - Comunicazioni docenti - genitori
1. Saranno programmati annualmente incontri pomeridiani delle famiglie con gli insegnanti della scuola.
Inoltre, qualora se ne ravvisi la necessità, verranno inviate alle famiglie tempestive informazioni scritte
relative, secondo i casi, alla frequenza, al profitto, al comportamento dell'alunno: in particolare, saranno
comunque comunicate alle famiglie le valutazioni quadrimestrali ed eventualmente anche quelle interperiodali.
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Art. 38 - Informazione sul Piano dell'Offerta Formativa
1. All'inizio dell'anno scolastico il coordinatore del consiglio di classe illustra agli studenti ed alle famiglie le
opportunità offerte dal piano dell'offerta formativa, comprensivo di tutte le attività e iniziative didattiche e
formative facoltative e/o opzionali.
2. Le attività didattiche aggiuntive facoltative saranno organizzate secondo i tempi e modalità che tengano
conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti.
3. Le comunicazioni agli alunni ed ai genitori sono fatte normalmente con circolari scritte inviate in lettura
nelle classi. In forma ufficiale viene adottata anche la pubblicazione in bacheca.
CAPO XII
ACCESSO DEL PUBBLICO
Art. 39 - Accesso di estranei ai locali scolastici
1. Qualora i docenti ritengano utile invitare in classe altre persone in funzione di "esperti" a supporto
dell'attività didattica chiederanno, di volta in volta, l'autorizzazione al Dirigente Scolastico. Gli "esperti"
permarranno nei locali scolastici per il tempo strettamente necessario all'espletamento delle loro funzioni. In
ogni caso la completa responsabilità didattica e di vigilanza della classe resta del docente.
2. Nessuna persona estranea e comunque non fornita di autorizzazione, rilasciata dal Dirigente Scolastico o
suo delegato, può entrare nell'edificio scolastico dove si svolgono le attività didattiche.
3. Dopo l'entrata degli alunni verranno chiuse le porte d'accesso esclusa quella in cui presta servizio di
vigilanza il collaboratore scolastico addetto.
4. Chiunque ha libero accesso, durante le ore di apertura della scuola, al locale dove si trova l'albo d'istituto
per prendere visione degli atti esposti e può accedere all'Ufficio di Presidenza e di segreteria durante l'orario
di apertura dei medesimi.
5. I signori rappresentanti ed agenti commerciali devono qualificarsi esibendo tesserino di riconoscimento e
non possono colloquiare con i docenti durante le ore di lezione
Art. 40 - Criteri per la concessione in uso temporaneo e precario dei locali scolastici
1. I locali scolastici possono essere concessi in uso temporaneo e precario ad Istituzioni, Associazioni, Enti o
Gruppi organizzati, secondo modalità, termini e condizioni di seguito stabilite e nel rispetto della vigente
normativa.
40.1 - Criteri di assegnazione
I locali scolastici sono primariamente destinati ai pertinenti fini istituzionali e comunque a scopi e
attività rientranti in ambiti di interesse pubblico e possono quindi essere concessi in uso a terzi
esclusivamente per l'espletamento di attività aventi finalità di promozione culturale, sociale e civile
dei cittadini e senza fini di lucro.
Le attività didattiche proprie dell'istituzione scolastica hanno assoluta preminenza e priorità rispetto
all'utilizzo degli enti concessionari interessati, che non dovrà assolutamente interferire con le attività
didattiche stesse. Nell'uso dei locali scolastici devono essere tenute in particolare considerazione le
esigenze degli enti e delle associazioni operanti nell'ambito scolastico.
40.2 - Doveri del concessionario
In relazione all'utilizzo dei locali il concessionario deve assumere nei confronti dell'istituzione
scolastica i seguenti impegni:
- indicare il nominativo del responsabile della gestione dell'utilizzo dei locali quale referente
dell'istituzione scolastica;
- osservare incondizionatamente l'applicazione e il rispetto delle disposizioni vigenti in materia;
- sospendere l'utilizzo dei locali in caso di programmazione di attività scolastiche da parte del
Comune o
dalla stessa istituzione scolastica;
- lasciare i locali, dopo il loro uso, in condizioni idonee a garantire comunque il regolare
svolgimento delle
attività didattiche.
40. 3 - Responsabilità del concessionario
Il concessionario è responsabile di ogni danno causato all'immobile, agli arredi, agli impianti da
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qualsiasi azione od omissione dolosa o colposa a lui direttamente imputabili o imputabili a terzi
presenti nei locali scolastici in occasione dell'utilizzo dei locali stessi.
L'istituzione scolastica e il Comune devono in ogni caso ritenersi sollevati da ogni responsabilità civile
e penale derivante dall'uso dei locali da parte di terzi, che dovranno pertanto presentare apposita
assunzione di responsabilità e sono tenuti a cautelarsi al riguardo mediante stipula di apposita
polizza assicurativa.
40.4 - Procedura per la concessione
Le richieste di concessione dei locali scolastici devono essere inviate per iscritto all'Istituzione
scolastica almeno 10 giorni prima della data di uso richiesta e dovranno contenere oltre
all'indicazione del soggetto richiedente e il preciso scopo della richiesta anche le generalità della
persona responsabile.
Il Dirigente scolastico nel procedere alla concessione verificherà se la richiesta è compatibile con le
norme del presente regolamento.
40. 5 - Corrispettivi
Il costo giornaliero dell'uso dei locali è stabilito, in via discrezionale, dal Dirigente Scolastico,
comunque non inferiore al costo derivante dalle pulizie e/o eventuale personale di sorveglianza.
Qualora per qualsiasi motivo la manifestazione programmata non si svolga, il corrispettivo versato
resta comunque acquisito all'istituzione scolastica.
Nel caso si siano verificati danni, conseguenti all’utilizzo dei locali, il D. S. ne esegue l'accertamento e
la quantificazione. I responsabili della manifestazione provvederanno alla copertura del danno.
In casi del tutto eccezionali, quando le iniziative sono particolarmente meritevoli e rientranti nella
sfera dei compiti istituzionali della scuola o dell'ente locale, i locali possono essere concessi anche
gratuitamente.
40.6 - Provvedimento concessorio
Il provvedimento concessorio è disposto dal Dirigente Scolastico e dovrà contenere le condizioni cui è
subordinato l'uso dei locali, nonché l'eventuale importo da versare alla scuola a titolo di corrispettivo.
La concessione può essere revocata in qualsiasi momento per motivate e giustificate esigenze
dell'istituzione scolastica.
CAPO XIII
CIRCOLAZIONE MEZZI ALL'INTERNO DELL'AREA SCOLASTICA
Art. 41 - Accesso e sosta
1. E' consentito l'accesso con la macchina nel cortile ai genitori o chi ne fa le veci di alunni portatori
diversamente abili per un ingresso e una uscita più agevoli e lontani dal flusso degli altri alunni.
2. Non è consentito l'accesso ed il parcheggio delle autovetture negli spazi recintati di pertinenza della scuola.
3. I mezzi devono procedere a passo d'uomo e con prudenza, qualora ve ne sia inderogabile necessità,
allorché transitano su aree interne di pertinenza della scuola.
4. I veicoli degli operatori che devono effettuare interventi di manutenzione nella struttura scolastica sono
autorizzati ad entrare nelle aree procedendo a passo d'uomo e con prudenza.
Pontecagnano Faiano, 07/09/2007
IL SEGRETARIO
(Mario Gioiello)
IL PRESIDENTE
(Antonietta D’Acunto)
166
Regolamento contenente criteri e limiti per lo svolgimento dell'attività negoziale
da parte del Dirigente Scolastico
(ai sensi dell'art. 33, secondo comma, del decreto n. 44 del 1 febbraio 2001)
IL CONSIGLIO D'ISTITUTO
VISTI gli art. 8 e 9 del DPR 8/3/99, n. 275;
VISTO l'art. 33, secondo comma, del Decreto Interministeriale n.44 del 1/2/2001 con il quale viene
attribuita al Consiglio d'istituto la competenza a determinare i criteri e limiti per lo svolgimento dell'attività
negoziale da parte del dirigente scolastico;
VISTO l'art. 10 del T.U. 16/4/94, n. 297;
VISTO il regolamento d'istituto adottato in data 01/10/2004;
EMANA
ai sensi dell'art. 33, 2° comma, del Decreto Interministeriale n. 44 del 1/2/2001 il seguente regolamento che
va a costituire parte integrante del regolamento d'istituto.
CAPO I
PRINCIPI GENERALI
Art.1 - Finalità e ambito di applicazione
1. Il presente regolamento disciplina, nell'ambito del D.I 1/2/2001, n. 44 - Regolamento concernente le
istruzioni generali sulla gestione amministrativo contabile delle istituzioni scolastiche - l'attività
amministrativa inerente lo svolgimento dell'attività negoziale con i soggetti terzi, nonché ai sensi dall'art.33,
2° comma, del predetto regolamento, i criteri e le limitazioni per lo svolgimento, da parte del Dirigente
Scolastico, delle seguenti attività negoziali:
- contratti di sponsorizzazione;
- utilizzazione dei locali, beni o siti informatici, appartenenti alla istituzione scolastica, da parte di soggetti
terzi;
- convenzioni relative a prestazioni del personale della scuola e degli alunni per conto terzi;
- alienazione di beni e servizi prodotti nell'esercizio di attività didattiche o programmate a favore di terzi;
- contratti di prestazione d'opera con esperti per particolari attività ed insegnamenti;
- partecipazione a progetti internazionali;
CAPO II
FUNZIONI E COMPETENZE
Art. 2 - Gli atti amministrativi di competenza del Consiglio d'istituto e del Dirigente scolastico
1. I contratti dell'istituzione scolastica debbono essere affidati attraverso uno dei sistemi previsti dal
successivo art. 8.
2. La scelta della procedura più idonea da adottare per la stipula dei contratti è disposta:
- dal Consiglio d'istituto nelle materie che il regolamento n. 44 dell'1/2/2001 gli riserva espressamente;
- dal Dirigente in tutti gli altri casi:
3. La scelta medesima dovrà essere improntata al precipuo fine di assicurare garanzie circa l'efficacia,
l'efficienza, l'economicità, la snellezza operativa dell'azione amministrativa, l'imparzialità nell'individuazione
delle soluzioni, e il rispetto dei principi della concorrenzialità e della “par condicio” tra i concorrenti..
4. L'attività negoziale dell'istituzione scolastica viene svolta dal Dirigente scolastico, in qualità di
rappresentante legale dell'ente, nel rispetto delle deliberazioni del Consiglio d'istituto assunte a norma
dell'art.33 del Regolamento n.44 del 1/2/2001.
5. Il Consiglio d'Istituto ha funzioni di indirizzo e controllo della complessiva attività contrattuale dell'ente nel
rispetto delle specifiche competenze del Dirigente e del Direttore SGA.
6. Nello svolgimento dell'attività negoziale il Dirigente si avvale dell'attività istruttoria del Direttore SGA. A tal
fine, al Dirigente compete l'individuazione delle ditte, l'indicazione dei beni e/o servizi e le modalità di
effettuazione delle forniture da specificare nelle richieste di preventivo. Al Direttore SGA, compete
167
formalizzare la richiesta alle ditte, ricevere le offerte e predisporre il prospetto comparativo da sottoporre al
Dirigente per la scelta del fornitore.
Art. 3 - Commissione di gara
1. L'espletamento della procedura di aggiudicazione a mezzo di licitazione privata può essere demandato ad
apposita commissione.
2. La commissione di gara è composta dal Presidente, da due componenti e da un segretario, con funzione di
verbalizzazione, individuati secondo le modalità di cui ai successivi commi.
3. La Presidenza di dette commissioni è affidata al Dirigente Scolastico (o persona dallo stesso delegata) a cui
compete la sottoscrizione del contratto.
4. Gli altri componenti della commissione sono nominati dal Presidente della Commissione stessa tenuto
conto della particolare tipologia di gara da espletare; di ciò sarà dato atto nel primo verbale dei lavori della
commissione stessa, senza la necessità di altro atto formale.
5. I compiti di segretario verbalizzante sono svolti da un dipendente dell'istituzione scolastica.
6. La commissione espleta i propri lavori in forma collegiale, con la presenza di tutti i commissari. Le decisioni
vengono assunte a maggioranza dei voti. Il processo verbale di gara, redatto dal segretario, della
commissione, viene sottoscritto da tutti i commissari. In caso di parità di voti, prevale il voto del Presidente.
CAPO III
I SISTEMI DI SCELTA DEL CONTRAENTE
Art.4 - Deliberazione a contrattare
1. Il dispositivo di acquisto è assunto dal Dirigente e dal Consiglio d'Istituto nelle materie che espressamente
gli riserva il regolamento di contabilità scolastica. Esso deve precedere la stipulazione del contratto.
2. Il dispositivo deve obbligatoriamente indicare:
- il fine che con il contratto s'intende perseguire;
- l'oggetto del medesimo, la forma e le clausole ritenute essenziali;
- le modalità di scelta del contraente secondo la normativa vigente;
- le modalità di finanziamento della spesa.
Art. 5 - La scelta del contraente
1. Alla scelta del contraente si può pervenire attraverso il sistema di gara stabilito dall'art.34 del D.I. n.44 del
1/2/2001, ovvero nei casi in cui è previsto dalla legge e ove risulti più conveniente per l'amministrazione
secondo le procedure della licitazione privata, della trattativa privata.
2. Per le forniture che superino i limiti concordati in sede comunitaria, si dovranno utilizzare i sistemi di gara
e le procedure previste dagli accordi comunitari cosi come recepiti in sede nazionale.
CAPO IV
MODALITÀ DI ESPLETAMENTO DELLE GARE
Art. 6 - La lettera d'invito alle gare
1. Le ditte da invitare a partecipare alle gare con il sistema di contrattazione ordinario di cui all'art.34 del D.I.
n.44 del 1/2/200, sono individuate dal Dirigente Scolastico secondo autonomi criteri di idoneità e affidabilità.
2. La lettera d'invito, per ogni forma di contrattazione rappresenta un mero invito ad offrire che qualifica la
controparte come proponente e impegna l'istituzione scolastica solo dopo l'aggiudicazione.
3. La controparte non può invocare la responsabilità precontrattuale ove l'ente, assumendo un
provvedimento motivato, decida di non far luogo all'aggiudicazione o alla revoca della gara.
4. La lettera d'invito deve essere improntata alla massima chiarezza, elencando dettagliatamente i requisiti
ed i documenti richiesti, le modalità da seguire per la partecipazione ed individuando con certezza quelle
clausole che, in quanto rispondenti ad un particolare interesse dell'istituzione scolastica appaltante, portano
alla esclusione dalla gara ove siano disattese.
168
Art. 7 - Le offerte
1. I termini da concedere alle ditte per la partecipazione alle gare verranno determinati, di volta in volta,
dalla istituzione scolastica.
2. Le offerte hanno natura di proposta irrevocabile. Esse dovranno essere redatte nel rispetto delle norme,
modalità, termini e condizioni previste per legge, dalla lettera d'invito o da qualsiasi altro disciplinare
richiamato per regolare l'affidamento.
3. Le offerte devono essere sottoscritte dal legale rappresentate delle ditte e non possono presentare
correzioni che non siano da lui convalidate con apposita sottoscrizione.
4. Di norma il sistema di presentazione delle offerte è quello dell'inoltro a mezzo del servizio postale o con
consegna a mano all’ufficio di protocollo;
5. Non sono ammesse offerte per telegramma, né offerte condizionate o espresse in modo indeterminato o
con semplice riferimento ad altra offerta.
6. Nel caso di presentazione a mezzo del servizio postale le offerte debbono presentare all'esterno della
busta, in modo chiaro ed inequivocabile, il nominativo del partecipante e l'indicazione della gara cui si
riferiscono. Ove sia prevista la necessità di esaminare preliminarmente la documentazione ritenuta
propedeutica all'ammissione, si deve utilizzare il sistema della doppia busta. In tal caso la busta contenente
la sola offerta, chiusa in altra più grande contenente i documenti richiesti per la partecipazione, verrà aperta
soltanto se la documentazione necessaria per l'ammissione risulterà regolare.
7. I termini previsti per la partecipazione debbono intendersi perentori e l'offerta viaggia a rischio e pericolo
dell'offerente.
8. Ai fini dell'accertamento del rispetto dei termini di invio dell'offerta stessa, farà fede il timbro e la data
dell’Ufficio Postale accettante, purché l’offerta sia stata inviata a mezzo raccomandata.
9. Quando in una offerta vi sia discordanza tra il prezzo indicato in lettere e quello indicato in cifre è valida
l'indicazione in lettere. Nel caso in cui vi siano errori di calcolo del prezzo complessivo, vale quale offerta il
prezzo risultante dal corretto calcolo effettuato sulla base dei prezzi unitari offerti.
10.Possono essere presentate più offerte aventi lo stesso oggetto a condizione che l'offerta successiva sia
presentata nel rispetto dei termini e delle modalità previste per l'offerta principale. In tal caso viene presa in
considerazione l'ultima offerta in ordine di tempo.
11.Non è ammissibile la presentazione di più offerte per le quali non si possa individuare l'ultima.
12.Scaduto il termine utile per la loro presentazione, le offerte non possono essere ritirate, modificate o
integrate e divengono quindi impegnative per la ditta proponente.
13.Nel caso in cui l'aggiudicazione non sia prevista seduta stante ma differita in un momento successivo,
l'offerta si considera valida per un periodo di tempo pari a quello ipotizzato nella lettera d'invito od in
mancanza di tale indicazione, per quello normalmente necessario per compiere le operazioni che dovrebbero
condurre alla definitiva aggiudicazione.
14.Qualora detto termine di validità sia scaduto prima dell' aggiudicazione, deve essere acquisita, prima di
procedere all'esame delle offerte, la conferma circa la loro validità.
Art. 8 - Le offerte risultanti uguali
1. Nel caso due o più concorrenti risultanti aggiudicatari abbiano presentato offerte uguali, il Presidente
dispone immediatamente una nuova gara tra i concorrenti presenti, con il metodo che riterrà più opportuno,
ed aggiudicherà la gara al migliore offerente.
2. Ove i concorrenti non siano presentì o rifiutino la seconda gara, si procederà all'individuazione
dell'aggiudicatario, mediante estrazione a sorte.
Art.9 - Annullamento e revoca della gara
1. L'annullamento o la revoca di una gara in corso di espletamento necessita di una congrua e seria
motivazione che ponga in evidenza le ragioni giustificative del provvedimento che può essere adottato solo a
tutela dell'interesse pubblico e non in presenza di irregolarità formali che possano dar luogo ad una sanatoria.
2. Nel caso in cui per la ditta aggiudicataria dovesse essere accertato, successivamente all'aggiudicazione, il
mancato possesso di uno dei requisiti essenziali per il perfezionamento del rapporto contrattuale, si
procederà aggiudicando l'appalto alla ditta immediatamente seguente nella graduatoria.
169
CAPO V
STIPULAZIONE DEL CONTRATTO
Art. 10 - Contenuti del contratto
1. Il contenuto del contratto deve essere conforme agli elementi e alle clausole indicate nella lettera d'invito
e deve di norma includere le condizioni di esecuzione, il corrispettivo, le modalità di pagamento, la facoltà
dell'istituzione scolastica di risolvere il rapporto nei casi di inadempienza ed altre eventuali clausole quali le
penali e le modalità di verifica di regolare esecuzione.
Il contratto deve avere termini di durata certi. Salvi i casi consentiti dalla legge la durata non può essere
variata in corso di esecuzione del contratto.
Art. 11 - Stipula dei contratti
1. La stipulazione consiste nella redazione formale del contratto. Essa consegue alla fase di aggiudicazione.
2. I contratti sono stipulati dal Dirigente scolastico o da persona dallo stesso delegata.
3. I contratti vengono, di norma, stipulati in una delle seguenti forme:
- per mezzo di scrittura privata, firmata dal Dirigente scolastico e dalla controparte;
- per mezzo di corrispondenza, secondo l'uso del commercio, quando sono conclusi con ditte commerciali.
(offerta e successiva conferma d'ordine).
CAPO VI
CRITERI E LIMITI INERENTI I SINGOLI CONTRATTI
Art. 12 - Contratti di sponsorizzazione
1. La stipula dei contratti di sponsorizzazione può essere disposta dal Dirigente Scolastico, ai sensi dell'art. 41
del D.I. n. 44 del 1/2/2001, nel rispetto delle seguenti condizioni:
- In nessun caso è consentito concludere contratti in cui siano possibili forme di conflitto d'interesse tra
l'attività pubblica e quella privata;
- non è consentito concludere accordi di sponsorizzazione con soggetti le cui finalità ed attività siano in
contrasto, anche di fatto, con la funzione educativa e culturale della scuola.
- non è consentito concludere contratti di sponsorizzazione con soggetti che svolgono attività concorrente
con la scuola;
- nella scelta degli sponsor si dovrà accordare la preferenza a quei soggetti che per finalità statutarie, per le
attività svolte, abbiano dimostrato particolare attenzione nei confronti dei problemi dell'infanzia e della
adolescenza.
Art. 13 - Contratti di prestazione d'opera
1. All'inizio dell'anno scolastico, il Dirigente, sulla base del piano dell'offerta formativa (POF) e alla previsione
dei progetti che saranno deliberati nel programma annuale, individua le attività e gli insegnamenti per i quali
possono essere conferiti contratti ad esperti esterni.
2. Nel contratto deve essere specificato:
- l'oggetto della prestazione;
- la durata del contratto: termini di inizio e conclusione della prestazione;
- il corrispettivo corrisposto per la prestazione.
3. Il compenso massimo da corrispondere all'esperto per ogni ora di lezione, tenuto conto del tipo di attività
e dell'impegno professionale richiesto, è stabilito nella misura di seguito specificata a fianco dei relativi
insegnamenti:
- docenza frontale: Euro 28,41 lorde tenuta da docenti ordinari;
- docenza frontale: Euro 51,65 lorde tenuta da docenti universitari.
- in casi particolari, di motivata necessità, in relazione al tipo di attività e all'impegno professionale
richiesto, il D. S., ha facoltà di stabilire il compenso massimo da corrispondere al docente esperto.
4. I contraenti cui conferire i contratti sono selezionati dal Dirigente Scolastico mediante valutazione
comparativa.
5. La valutazione sarà effettuata sulla base dei seguenti titoli:
- curriculum complessivo del candidato;
170
- contenuti e continuità dell'attività professionale e scientifica individuale o svolta presso studi
professionali, enti pubblici o privati;
- pubblicazioni e altri titoli.
6. Per la valutazione comparativa dei candidati il D. S. farà riferimento almeno ai seguenti criteri:
- livello di qualificazione professionale e scientifica dei candidati;
- congruenza dell'attività professionale o scientifica svolta dal candidato con gli specifici obiettivi
formativi dell'insegnamento o dell'attività formativa per i quali è bandita la selezione;
- eventuali precedenti esperienze didattiche.
7. Il Dirigente Scolastico per le valutazioni di cui al presente articolo può nominare una apposita
commissione, composta dai docenti, a cui affidare compiti di istruzione, ai fini della scelta dei contraenti con
cui stipulare i contratti.
Art. 14 - Alienazione di beni e forniture di servizi prodotte dall'istituzione scolastica per conto terzi
1. I contratti e le convenzioni di natura privatistica aventi ad oggetto l'esecuzione di attività di ricerca, di
didattica e consulenza per conto terzi, conclusi tra l'istituzione scolastica ed Enti pubblici e privati, ai sensi
dell'art 38 del D.I. n.44/2001 sono stipulati dal Dirigente scolastico nell'ambito dei criteri e limiti di seguito
stabiliti.
2. Nell'attività di ricerca, di didattica e consulenza per conto terzi rientrano quelle prestazioni eseguite
dall'istituzione scolastica, avvalendosi delle proprie strutture, che esulano dai compiti istituzionali.
3. Il Dirigente, per i contratti relativi a prestazioni a carattere didattico, commissionati da terzi, prima di
procedere alla loro stipulazione deve accertare che l'esecuzione della prestazione:
- sia compatibile con lo svolgimento della normale attività didattica;
- non costituisca attività istituzionale dell'istituzione scolastica.
- sia strumentale e funzionale alle finalità della scuola, cioè l'attività deve trovare motivazioni di ordine
didattico, di ricerca ecc.;
- nel caso si richieda l'impiego di laboratori si dovranno stabilire le modalità di utilizzo in modo da non
arrecare pregiudizio al normale svolgimento delle attività istituzionali;
- nel caso di utilizzo di personale interno all'istituzione scolastica si dovrà tenere conto se le attività si
collocano in orario di servizio ovvero fuori orario di servizio.
4. Il corrispettivo da richiedere al committente per le attività disciplinate dal presente articolo è approvato
dal Consiglio d'istituto, su proposta del Dirigente Scolastico.
Pontecagnano Faiano, 23/09/2005
F.to IL PRESIDENTE
(Antonietta D’Acunto)
F.to
IL SEGRETARIO
(Mario Gioiello)
*************************
P.S. L’attuale Consiglio d’Istituto risulta essere costituito dai seguenti membri, in carica dal 2 dicembre
2013 giorno della prima riunione del C.d’I. in seguito alle elezioni del 10 e 11 novembre 2013:
Docenti: proff.ri DI GREGORIO Giorgio, GALDO Tommaso, MASTURZO Giovanna, MASTROCINQUE Lucia
A.M.A., MORI Serena, PASTORE Roberto, ROSCIANO Antonia L., VESSA Raffaela.
A.T.A.:
sig.ri GAUDINO Pietro, SCARAMELLA Teresa
Genitori: sig.ri ESPOSITO Barbara, DE CONCILIO Cinzia, SPARANO Alfonso, PAGANO Monica, GIANETIEMPO
Antonietta, CIAPARRONE Maria, Avossa Francesco
Membro di diritto: D.S. prof. MORRIALE Salvatore
Presidente: dott. SPARANO Alfonso
171
ALLEGATO E
Patto Educativo di Corresponsabilità
172
Dal DPR 24 giugno 1998 (Statuto delle Studentesse e degli Studenti della Scuola Secondaria)
Art. 1. Vita della comunità scolastica.
1. La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l'acquisizione delle conoscenze e lo
sviluppo della coscienza critica.
2. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e
volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno con pari dignità e nella diversità
dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo
sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio ….
3. La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cui è parte, fonda il suo
progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante-studente, contribuisce allo
sviluppo della personalità dei giovani, anche attraverso l'educazione alla consapevolezza e alla
valorizzazione della identità di genere, del loro senso di responsabilità e della loro autonomia individuale e
persegue il raggiungimento di obiettivi culturali e professionali adeguati all'evoluzione delle conoscenze e
all'inserimento nella vita attiva.
4. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di
religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la
loro età e condizione, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale.
Patto Educativo di Corresponsabilità
La famiglia è la prima responsabile dell'educazione dei figli e la scuola le si affianca in questo cammino di
formazione umana e culturale. La scuola promuove la partecipazione e la collaborazione delle famiglie alle
attività attraverso la definizione dell’offerta e del contratto formativo, funzionali ad istituire un’intesa
educativa corresponsabile. I ragazzi crescono e si orientano in un ambiente di riferimento sereno (ben
organizzato) e ci si prende cura delle loro necessità. Si concorderanno, quindi, nel corso dell’anno, momenti
di confronto e di riflessione sulle tematiche formative fra i genitori e le istituzioni che si interessano
dell’attività educativa.
La partecipazione attiva alla vita scolastica, alle assemblee e agli incontri sono il presupposto per un lavoro
condiviso negli intenti e nella disponibilità comune delle scelte educative funzionali ad un'efficace interazione
formativa.
I docenti concordano con le famiglie un patto di corresponsabilità educativa che si centrerà sui reali
problemi educativi.
Il patto di corresponsabilità educativa è la dichiarazione esplicita e partecipata dell’operato della Scuola. Esso
si stabilisce tra docenti, alunni e genitori. Sulla base di tale contratto il docente si pone come obiettivo
educativo generale l’educazione, la formazione e la maturazione integrale dell’alunno come persona.
L’obiettivo è quello di impegnare le famiglie a condividere con la Scuola i nuclei fondanti dell’azione
educativa nell’ambito di un’alleanza che coinvolga i docenti, gli studenti ed i loro genitori ciascuno secondo i
rispettivi ruoli e responsabilità.
La scuola si impegna a:
• garantire un piano formativo
basato su progetti ed iniziative
volte a promuovere il benessere
e il successo dell’alunno;
• creare un clima sereno in cui
stimolare il dialogo e la
discussione, favorendo la
conoscenza, l’integrazione,
I docenti si impegnano a:
• Creare un ambiente
educativo e rassicurante
• favorire momenti di
ascolto e di dialogo;
• incoraggiare
gratificando, il processo
di
formazione
di
ciascuno;
I genitori
diretti, responsabili dell’educazione
ed istruzione dei propri figli,
dovranno condividere e sostenere il
compito
educativo
formativoorientativo
della
Scuola per
individuare ed attuare strategie di
interventi che tengano conto della
singolarità e comprensività degli
alunni come persone
173
•
•
•
•
•
•
l’accoglienza, il rispetto di sé e
dell’altro;
promuovere il talento e
l’eccellenza, la partecipazione
solidale, il senso della
cittadinanza;
coinvolgere le famiglie,
richiamandole ad un’assunzione
di responsabilità quanto
espresso nel patto formativo;
comunicare costantemente con
le famiglie, informandole
sull’andamento didattico –
disciplinare degli alunni sul non
rispetto o il poco rispetto delle
norme di comportamento, dei
regolamenti e dei divieti, per
prendere adeguati
provvedimenti disciplinari;
offrire un ambiente favorevole
alla
crescita integrale della persona
garantendo un servizio didattico
di qualità in un ambiente
educativo sereno, favorendo il
processo
di formazione di ciascuno
alunno nel pieno dei suoi ritmi e
tempi di apprendimento;
offrire iniziative concrete per
recupero di situazioni di ritardo
o di svantaggio, al fine di
favorire il successo formativo e
combattere la dispersione
scolastica oltre a promuovere il
merito e incentivare le
situazioni di eccellenza;
garantire la massima
trasparenza nelle valutazioni e
nelle comunicazioni alle
famiglie nel rispetto della
privacy.
•
•
•
•
•
•
•
•
sollecitare l’accettazione Dovranno avere:
• rispetto dell’orario di entrata e
dell’altro e la solidarietà
d’uscita dei propri figli;
Promuovere
le
• proficua
e
reciproca
motivazioni
all’apprendere;
collaborazione con i docenti;
del
regolamento
Rispettare i ritmi di • rispetto
d’istituto.
apprendimento;
Fare
acquisire
una Dovranno segnalare:
graduale
• particolari situazioni di salute
dell’alunno (dati sensibili gestiti
consapevolezza
nelle
secondo le modalità della
proprie capacità per
privacy);
affrontare,
con
sicurezza,
i
nuovi • situazioni familiari (affidamento
apprendimenti:
congiunto
a
seguito
di
Favorire l’acquisizione
separazione, affidamento del
minore
in
esclusiva,
ed il potenziamento di
affidamento del minore a terza
abilità
cognitive
e
persona.
culturali che consentono
la
rielaborazione Dovranno garantire:
dell’esperienza
• una frequenza assidua alle
personale;
lezioni;
Favorire un positivo
• il controllo quotidiano del
orientamento
materiale scolastico;
consapevole delle scelte
• il
controllo
quotidiano
future;
dell’abbigliamento;
Concordare,
• la
presa
visione delle
nell’ambito del consiglio
comunicazioni;
di classe, i compiti
• la partecipazione agli incontri
pomeridiani
da
periodici scuola famiglia in
assegnare
per
non
orario a. m e p.m.
aggravare l’impegno di
• l’esecuzione
dei
compiti
studio dell’alunno.
assegnati;
• la giustificazione delle assenze
e dei ritardi;
• un dialogo costruttivo con i
docenti;
• Fare acquisire una graduale
consapevolezza nelle proprie
capacità per affrontare, con
sicurezza,
i
nuovi
apprendimenti:
• Favorire l’acquisizione ed il
potenziamento
di
abilità
cognitive e culturali che
consentono la rielaborazione
dell’esperienza personale;
• Favorire
une
positivo
orientamento
consapevole
delle scelte future.
174
La Scuola, anche in presenza di comportamenti che mettono a dura prova la ”qualità delle relazioni”
all’interno della classe e dell’istituto, non può semplicemente ricorrere a punizioni più o meno severe, ma
tutte le sanzioni dovranno avere finalità educativa e rafforzare il senso di responsabilità e cercare di
ripristinare rapporti corretti all’interno della comunità scolastica. Fondamentale è, inoltre il ruolo della
prevenzione. Va evidenziato che il patto di corresponsabilità non è un elenco di impegni generici o
manifestazioni di buona volontà, ma chi firma, assume precise responsabilità in ordine ai diritti e ai doveri.
Il Dirigente Scolastico, in quanto legale rappresentante dell’istituzione scolastica, si impegna affinché i diritti
dei genitori e degli alunni, richiamati nel presente atto, siano pienamente garantiti.
175
Comportamento e sanzioni disciplinari (CODICE DISCIPLINARE)
Premessa
Il testo che segue raccoglie le diverse sanzioni disciplinari in riferimento ai comportamenti difformi rispetto a
quanto prescritto nel Regolamento di Istituto. Il voto di condotta scaturisce dall’attenta
considerazione dell’adempimento o meno delle richieste previste dal Regolamento.
Il voto CINQUE in condotta comporta la non ammissione all’anno scolastico successivo o all’esame di
Stato conclusivo del I ciclo.
Poiché la libertà personale si realizza nel rispetto dei diritti degli altri e nell’adempimento dei propri doveri,
alla Scuola, luogo di crescita civile e culturale della persona, oltre che alla famiglia, spetta il compito di
arginare il rischio di una caduta progressiva della cultura del rispetto delle regole.
Le sanzioni indicate nel presente regolamento rispondono a criteri di gradualità e proporzionalità e mirano
a promuovere comportamenti corretti sul piano educativo, sociale e civico e a rafforzare il senso di
responsabilità, al ripristino di rapporti corretti all’interno della comunità scolastica, e, soprattutto al
recupero dell’alunno.
Regolamento disciplinare
Art. 1 Le sanzioni disciplinari sono ispirate ai principi di gradualità, proporzionalità, giustizia; tendono
al rafforzamento del senso di responsabilità, al ripristino dei rapporti corretti all'interno della comunità
scolastica e devono tenere conto della situazione personale dello studente.
Art. 2 La responsabilità disciplinare è personale. La sanzione, nell'ambito della comunità scolastica, è
pubblica e viene adottata secondo criteri di trasparenza.
Art. 3 Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima chiamato ad esporre le
proprie ragioni.
Art. 4 Le sanzioni, per quanto possibile, si ispirano al principio della riparazione del danno; la riparazione non
estingue la mancanza rilevata.
Art. 5 L'applicazione di una sanzione non esclude la responsabilità dell'alunno in merito al risarcimento degli
eventuali danni arrecati.
Art. 6 Le sanzioni si intendono applicabili per le stesse tipologie di comportamento anche in situazioni
scolastiche che si svolgano fuori dei locali dell'istituto e/o in orario extrascolastico: uscite, visite
guidate, viaggi d'istruzione.
Art. 7 Le sanzioni per le mancanze commesse durante le sessioni di esame sono irrogate dalla Commissione
esaminatrice, che ha competenza anche nei riguardi dei candidati esterni.
L'Organo competente dovrà irrogare i seguenti provvedimenti disciplinari, con le forme di
comunicazione prescritte, in corrispondenza delle relative infrazioni. In presenza dell'irrogazione di una, o
più di una, delle seguenti sanzioni, può essere stabilito l'abbassamento del voto di condotta, a
discrezione del Consiglio di Classe.
TIPOLOGIE COMPORTAMENTI SANZIONABILI E ORGANO COMPETENTE
N.B. L’elenco che segue non può e non vuole essere esaustivo della descrizione dei comportamenti
sanzionabili, in quanto qualunque altro contegno non contemplato dalla tabella, ma comunque contrario
alla convivenza civile e ai doveri dello studente, sarà sanzionato in analogia alle ipotesi indicate
commisurando rispetto ad esse la gravità dell’infrazione.
Mancanze
Non frequentare assiduamente le
lezioni.
Non partecipare alle attività
scolastiche.
Arrivare ripetutamente in ritardo
(dopo la terza volta).
Punizioni
Organo che decide
Ammonizione in classe.
Docenti
Ammonizione in classe.
Docenti
Ammonizione in classe.
Docenti
176
Arrecare danni
scolastico.
al patrimonio
Ammonizione scritta con convocazione
dei genitori.
Risarcimento danni.
dalla
comunità
Allontanamento
scolastica.
Esclusione dalle uscite didattiche
programmate.
Richiamo scritto del Dirigente Scolastico
Avere atteggiamenti irrispettosi
con comunicazione alle famiglie
ed informali verso il Dirigente,
Allontanamento
dalla
comunità
docenti, personale ATA ed i
scolastica Esclusione dalle uscite
compagni
didattiche programmate.
Richiamo scritto con allontanamento
dalla comunità scolastica da 1 a 15
giorni
Assumere atteggiamenti violenti Corso di recupero tenuto dal Dirigente
ed aggressivi
scolastico sul comportamento da tenere
nell’Istituto
Esclusione dalle uscite didattiche
programmate.
Non osservare le disposizioni
Ammonizione scritta con convocazione
organizzative e di sicurezza
dei genitori
impartite dalla scuola.
Allontanamento dalla scuola.
Corso di recupero tenuto dal D.S. con
l’ausilio di qualche esperto a tutta la
classe sul rispetto delle cose e sul giusto
Manomettere i registri di classe.
valore da dare agli atti amministrativi
della scuola. Esclusione dalle uscite
didattiche programmate.
Ammonimento scritto e consegna del
Usare il telefonino in classe,
telefonino o altro materiale requisito
fotocamere,
lettori
audio,
solo ai genitori. Esclusione dalle uscite
videogiochi.
didattiche programmate.
Non avere un comportamento
corretto durante la
vita
Richiamo scritto e comunicazione scritta
scolastica, nel cambio dell’ora,
ai genitori
all’entrata e all’uscita
delle
lezioni.
Ricerca sui danni del fuma ed incontro
con tutte le classi parallele per dare
Fumare in qualsiasi ambiente
informazioni ai compagni.
scolastico
Esclusione dalle uscite didattiche
programmate.
Entrare in palestra senza le
Richiamo verbale.
scarpette idonee
Non rispettare le regole di una Effettuerà una ricerca sull’importanza
corretta raccolta differenziata
della raccolta differenziata e la
divulgherà nella scuola
Dirigente Scolastico.
Consiglio
di
classe
allargato
Dirigente scolastico.
Consiglio
di
classe
allargato
Dirigente scolastico.
Consiglio
di
classe
allargato
Dirigente scolastico.
Dirigente scolastico.
Dirigente scolastico.
Dirigente scolastico.
Dirigente scolastico.
Docente
Dirigente scolastico.
177
Lanciare oggetti in classe o dalla
finestra.
Linguaggio non adeguato.
Sistemare per un mese banchi e sedie al
termine delle lezioni
I genitori saranno informati e coinvolti.
L’alunno non parteciperà alle uscite
didattiche programmate.
Richiamo scritto.
Comunicazione alle famiglie.
Dirigente scolastico.
Dirigente scolastico.
178
ALLEGATO F
REGOLAMENTO PER VISITE/USCITE DIDATTICHE E VIAGGI D'ISTRUZIONE
Art. 1 - Oggetto
1. Il presente regolamento, redatto in conformità alle Circolari Ministeriali n. 291 del 14/10/92, n. 623 del
2/10/96, al D.P.R. n.275 dell’ 8 marzo 1999, la nota prot. N. 1902 del 20 settembre 2002 si applica a:
a) viaggi d'istruzione culturale in località italiane ed estere
b) visite guidate /uscite didattiche durante le ore curriculari o di una giornata presso mostre,
monumenti, musei, gallerie, fiere, località di interesse storico artistico e parchi naturali
c) viaggi connessi ad attività sportive e partecipazione a manifestazioni sportive
d) adesioni ad iniziative promosse dal Ministero o da altri enti istituzionali e/o associazioni
culturali
2. I riferimenti a), b), c), d) nel regolamento verranno nel seguito riassunti e citati con il nome di attività.
La programmazione e la realizzazione delle uscite didattiche, dei viaggi d’istruzione dal Consiglio di classe o
dal docente rientrano a tutti gli effetti tra le attività scolastiche e fanno parte integrante del P.O.F.
Art. 2 - Finalità
1. Le attività descritte all’art.1 costituiscono attività didattica a tutti gli effetti e vanno considerate parte
integrante delle lezioni. Esse devono dimostrare in forma non generica di essere indirizzate alle seguenti
finalità cognitive e formative:
• Socializzazione delle classi e integrazione di ciascun alunno;
• Sviluppo delle capacità di collaborazione, di senso di responsabilità e rispetto delle
regole;
• Conoscenza della geografia dell’Italia e miglioramento della capacità di orientamento
negli spostamenti lungo la nostra penisola;
• Conoscenza del patrimonio storico-artistico e tecnico- scientifico dell’Italia e dell’Europa;
• Conoscenza delle istituzioni pubbliche e dei loro spazi.
• Approfondimento dei programmi scolastici;
• Perfezionamento della conoscenza delle lingue straniere;
• Orientamento scolastico in uscita.
Art. 3 - Partecipazione
1. La partecipazione alle attività oggetto del presente regolamento, per le finalità che le stesse devono
perseguire, è estesa a tutti gli studenti. La partecipazione minima deve essere di tre quarti dei componenti la
classe.
Art. 4 - Responsabilità della programmazione
1. Il Consiglio di Classe, in osservanza alle indicazioni operative generali del Collegio dei Docenti , è
responsabile della programmazione delle attività descritte all’art.1 e del rispetto che le finalità e le mete
proposte siano conformi a quanto stabilito dall’art.2 in accordo alla C.M. n. 291 del 14/10/92 e n. 623 del
2/10/96. Il Consiglio di Classe gestisce la programmazione delle attività e le approva a maggioranza.
a. Progettazione e sue fasi:
Nel mese di settembre il Collegio docenti, sulla base delle disponibilità accertate, nomina una commissione
viaggi che, svolta un’indagine informale di mercato, redige all’inizio dell’anno scolastico un ventaglio di
proposte di viaggi d’istruzione sulla base delle indicazioni didattiche e culturali fornite dal P.O.F. d’istituto.
L’identificazione degli obiettivi e dei contenuti culturali e la scelta delle mete spetterà ai singoli Consigli di
Classe in conformità con la programmazione didattica annuale.
L’organo preposto alla ideazione e programmazione del turismo scolastico è il Consiglio di classe. Pertanto
nel mese di Ottobre i consigli di classe, riuniti in seduta formale, potranno inserire nel scegliere viaggi e visite.
Gli stessi consigli di classe delibereranno sui viaggi e sulle date nei consigli di dicembre o, al massimo, entro la
fine del mese di gennaio. E’ necessario il rispetto dei tempi per favorire l’impegno da parte della segreteria
nei contatti con le agenzie e l’organizzazione generale del viaggio.
179
b. Precisazioni - Vincoli:
Nessun viaggio può essere effettuato se non è assicurata la partecipazione dei ¾ degli alunni componenti le
singole classi.
E’ opportuno che nessun docente superi il tetto massimo di otto giorni di turismo scolastico, per motivi
didattici e per non penalizzare troppo le attività scolastiche. Sono esclusi da questo vincolo i docenti
impegnati in soggiorni studio all’estero.
Il viaggio, una volta approvato, naturalmente solo in presenza di tutti gli elementi previsti dal presente
regolamento, non può subire modifiche né riguardo all’itinerario e al programma né all’abbinamento con la
seconda classe.
Art. 5 - Durata e periodo di effettuazione
1. Il periodo massimo utilizzabile per le attività previste nel presente regolamento è di sei giorni di lezione
per ogni classe.
2. In linea di massima si indicano viaggi di:
• un solo giorno per le classi prime;
• due giorni per le classi seconde;
• quattro - sei giorni per le classi terze.
3. L’effettuazione delle visite e dei viaggi dovrà essere scaglionata nell’arco dell’anno scolastico in modo da
non intralciare il buon funzionamento dell’attività didattica, tranne che per l'effettuazione di viaggi connessi
ad attività sportive scolastiche nazionali ed internazionali, partecipazione a manifestazioni e/o eventi
culturali specifici.
4. Tutte le uscite si svolgeranno nel rispetto del Piano annuale delle attività evitando sovrapposizioni e si
concluderanno almeno entro un mese prima del termine delle lezioni, indicativamente nella seconda
settimana. Sarebbe opportuno effettuarle fuori dai periodi di grande flusso turistico.
5. Non rientrano nella presente disposizione le uscite che sono effettuate all'interno dell'orario di
funzionamento della scuola.
Art. 6 – Costi e partecipazione alla spesa
1. Al fine di garantire la massima adesione degli studenti, ciascun consiglio di classe potrà concordare con i
Rappresentanti dei Genitori e degli Studenti un limite di spesa massimo per ciascuna delle attività previste
dal presente Regolamento.
2. Riguardo ai costi, la commissione sceglierà tra i tre preventivi di diverse agenzie, quello che risponde ai
requisiti presentati dettagliatamente e che consente la più ampia partecipazione degli alunni della classe. A
questo scopo è necessario e ineludibile l’abbinamento di almeno due classi.
3. Il Consiglio d’Istituto può provvedere, su richiesta scritta, motivata e da documentare, a deliberare per un
contributo, che può essere al massimo il corrispondente del 50% di due quote di partecipazione.
4. Spetta ai docenti componenti della Commissione viaggi l'onere della raccolta delle dichiarazione di assenso
dei genitori degli studenti e delle ricevute di attestato pagamento delle quote a carico degli studenti.
5. Il pagamento delle quote a carico degli studenti vanno effettuate in due fasi mediante versamenti sul c/c
postale della scuola:
a. 25% dell'importo complessivo al momento dell'adesione dello studente all'iniziativa;
b. il rimanente 75% (saldo totale) almeno 30 giorni prima della partenza.
6. Le due ricevute cumulative di attestato pagamento delle quote sono consegnate dai docenti al D.S.G.A. o
alla Segreteria Amministrativa.
7. I docenti della commissione viaggi prima della partenza (almeno una settimana prima) consegnano agli
studenti perché lo trasmettano alle famiglie, un foglio indicante l'itinerario dettagliato giorno per giorno,
contenente:
a. l'ora di partenza;
b. il punto di ritrovo;
c. l'ubicazione e il numero di telefono dell'albergo;
d. l'ora prevista per il rientro;
e. le regole di comportamento che gli studenti devono seguire durante il viaggio e gli eventuali
provvedimenti disciplinari.
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Art. 7 – Docenti accompagnatori
1. La realizzazione delle attività è subordinata alla presenza di docenti accompagnatori nel numero di uno
ogni quindici studenti partecipanti, e di un supplente ogni due accompagnatori.
2. Essi devono essere individuati tra i docenti delle classi. Solo in caso di sostituzione di insegnante assente si
potrà nominare come accompagnatore un docente esterno al consiglio di classe . E’ auspicabile che nel
gruppo almeno un docente sia della materia oggetto del viaggio. I nominativi devono essere verbalizzati
insieme a quello del docente che si rende disponibile come supplente di un collega.
Art. 8 – Regole di comportamento per gli studenti da osservare durante il viaggio
1. Portare con sé il libretto sanitario o fotocopia dello stesso. Per viaggi all'estero nei Paesi CE chiedere
all'ASL il modello temporaneo E111, per eventuali ricoveri ospedalieri, che altrimenti dovrebbero essere
pagati dagli interessati.
2. Portare sempre con sé copia del programma e recapito dell'albergo.
3. Non allontanarsi per nessun motivo dal gruppo senza esplicita autorizzazione degli accompagnatori ed
essere puntuali agli appuntamenti di inizio giornata ed a quelli eventuali nel corso della giornata.
3. Rispettare le persone, le cose e le abitudini dell'ambiente in cui ci si trova è indice di civiltà e premessa per
un positivo rapporto con gli altri.
4. Dopo il rientro in albergo, evitare di spostarsi dalla camera assegnata e di turbare in qualunque modo il
diritto alla quiete degli altri ospiti.
5. Rispettare gli orari del proprio e dell'altrui riposo, evitare di porsi in situazione di stanchezza per il giorno
dopo, per non perdere la possibilità di fruire al massimo delle opportunità culturali ed umane offerte dal
viaggio.
6. E' severamente vietato introdurre nelle stanze bevande alcoliche ed oggetti nocivi o pericolosi a
qualunque titolo. Per ragioni di sicurezza è vietato fumare in camera.
7. Mantenere nei confronti dei vari prestatori di servizi (personale degli alberghi, autisti, guide ecc.) un
comportamento corretto e rispettoso dell'altrui lavoro, evitando comportamenti chiassosi od esibizionistici.
8. Tenere presente che eventuali danni arrecati a persone o cose saranno addebitate al responsabile, se
individuato o all'intero gruppo in caso diverso. Non sottovalutare neanche il danno di immagine che incidenti
di questo tipo arrecano alla Scuola e agli studenti che ne fanno parte.
9. In caso di gravi inosservanze delle regole gli accompagnatori valuteranno il diritto dello studente alla
prosecuzione del viaggio di istruzione e, dopo tempestiva comunicazione alla famiglia, ne verrà
immediatamente predisposto il rientro. Le spese di tale rientro saranno a totale carico degli studenti
inosservanti e la famiglia si assumerà totalmente l'onere organizzativo del rientro stesso.
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ALLEGATO G
ORARIO DOCENTI DI STRUMENTO MUSICALE
Strumento
Prof.
Pianoforte
De Chiara
Luisa
Percussioni Roselli
Fabio
Chitarra
Marotta
Maurizio
Sassofono
Greco
Francesco
Lunedì
13:20
17:00
13:20
17:20
13:20
16:20
13:20
17:20
Martedì
13:20
17:00
13:20
17:20
13:20
17:20
13:20
16:20
Mercoledì
13:20
16:40
13:20
17:20
13:20
17:20
13:20
17:20
Giovedì
13:20
17:00
13:20
17:20
13:20
17:20
13:20
16:20
Venerdì
13:20
17:00
13:20
15:20
13:20
16:20
13:20
17:20
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