Le case da sogno dei milanesi
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Le case da sogno dei milanesi
CRONACA __Martedì 9 agosto 2016__ 35 @ commenta su www.liberoquotidiano.it GENITORI CRITICI Bufera in pista L’antidoping ai baby ciclisti ::: segue dalla prima TOMMASO LABRANCA (...) e non desta alcuna curiosità. So già che dietro quelle finestre poche vedove più che anziane resistono senza fibra ottica, circondate da decine di extracomunitari stipati in pochi metri quadrati. È nelle vie residenziali, davanti a quelle palazzine che gli annunci immobiliari definiscono “contesto signorile”, che mi domando: «Chi abiterà qui?». Notai che grazie a un lavoro mortalmente noioso guadagnano bene a ogni lettura di rogito? Divorziate da chirurghiche sganciano alimenti da favola? Comunque fauna altoborghese che ignora cosa sia la vita in un bilocale periferico ammobiliato Ikea. Il passaggio fortuito su un sito dedicato a Milano, milanoincontemporanea.com, mi ha tranquillizzato: non sono l’unico paranoico a rodersi di invidia per chi occupa plurilocali arredati da architetti e affollati di personale asiatico. Una piccola indagine ha dimostrato che sono tanti i milanesi che vorrebbero abitare in certe case che abbelliscono la città.E dall’indagine è stata tratta una classifica delle dieci abitazioni più desiderate. Sono case dai particolari pregi estetici, palazzine con dettagli che attraggono l’attenzione del passante, meno bella, quella di via Sabotino, sotto la quale sono nato e la cui vicinanza all’antico arco di Porta Romana mi ha fatto propendere sino dalla più tenera età per la modernità. Ciò nonostante, quando al crepuscolo passeggiamo sotto i grattacieli di Porta Nuova, nascono in tutti noi mille domande: chi abiterà qui, quanto costerà, quanto deve essere bello vedere il giorno che si spegne dall’attico di queste torri... Poi vieni a sapere che traslocando in quelle meraviglie architettoniche avresti come vicino di casa Fedez. E torni a casa pensando che il bilocale periferico arredato Ikea non è poi così male. Il doping non conosce età. Lo hanno capito, loro malgrado, i giovani campioni che domenica a Tradate si sono visti sfilare gli ispettori antidoping che hanno setacciato i team che accompagnavano i bambini della categoria Giovanissimi, dai 7 ai 12 anni. Presenti attoniti, anche se il medico inviato dal Ministero della Salute ha cercato di spiegare che si trattava di routine. Nessun stupore, quindi, per il presidente dei Medici Sportivi Varesini, Carlo Guardascione, che ha spiegato: «Il regolamento prevede controlli anche in questa categoria. Certo, mi immagino l’imbarazzo dei ragazzini». Alla fine della gara sono stati quattro i controllati, tutti maschi della categoria G6 (anno di nascita 2004) e nessuno è risultato positivo. I controlli voluti dal Ministero della Salute sono gestiti dall’Ente Ministeriale di Commissione Vigilanza e Controllo. Tra l’altro la categoria Giovanissimi è considerata dalla Federciclo non agonistica e i ragazzini non sono soggetti a visite mediche di idoneità specialistiche. Da qui lo sgomento degli organizzatori all’arrivo dell’antidoping. © RIPRODUZIONE RISERVATA Gi. Spa. Sopra le case di via Malpighi, via Mozart e piazza Mercanti Gli edifici dove chiunque vorrebbe vivere Le case da sogno dei milanesi Dalla cascina sull’acqua di via Tofane al palazzo d’edera di via Mozart e ai dipinti di Malpighi edifici dalle forme inusuali, splendide magioni storiche in zone disturbate dalla movida. Nel varco di Porta Vigentina, proprio di fronte alle Colonne di San Lorenzo, le finestrelle che si aprono sulla facciata in laterizi paiono nascondere un’abitazione in cui molti milanesi vorrebbero risiedere. Un privilegio dal prezzo troppo alto: gli schiamazzi notturni di cafoncelli che da almeno 40 anni hanno fatto delle Colonne un centro di aggregazione della trasgressione a basso costo. Più tranquille devono essere le notti nella gotica Casa dei Panigarola, in piazza dei Mercanti 17. Di giorno il flusso dei turisti in una zona proi- VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfTGliZXJvIyMjZy5ydWdnaWVybyMjI1Jpc3VsdGF0aSBSaWNlcmNhIyMjMDctMDctMjAxNiMjIzIwMTYtMDgtMjlUMjI6MTA6MzhaIyMjVkVS bita ai veicoli fa quasi pensare di essere a Venezia. Prezzo da pagare: l’odore del McDonald’s situato proprio di fronte a questa invidiata residenza. Non tutti sono attratti dalla bellezza classica. Non sono pochii cittadini che vorrebbero trascorrere una vita da gnomi dentro la casa-fungo di via Lepanto o che si sacrificherebbero alle zanzare pur di occupare una villa sul Naviglio della Martesana, come quella in via Tofane. Coloro che abitano in casermoni costellati di antenne paraboliche sognano di trasferirsi a Porta Venezia, in via Malpighi 7, in quell’edificio dalla splendida facciata decorata con immagini Liberty su fondo oro. Ma da quelle parti, almeno fino a Palestro, le case invidiabili sono tante. Tra le dieci più desiderate dai milanesi c’è quel palazzo in via Mozart sul quale la fitta vegetazione ha nascosto ogni tratto architettonico dovuto al genio milanese di Piero Portaluppi. Io spero però di reincarnarmi in uno degli inquilini di via Cappuccini 8, quello che in portineria, invece di un banale Ficus benjamina, ha una meravigliosa testa alata di Vittoria scolpita da Adolfo Wildt. Anche i nuovi grattacieli non mancano in classifica. Li rappresenta il celebrato Bosco Verticale di Stefano Boeri. Bellissimo, ma io vorrei abitare all’ultimo piano di una torre