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Senegal - Missione dal 24 Gennaio 2008 al 1 Febbraio 2008
Località: M’Bour, 100.000 abitanti, a circa 80 km da Dakar
Partecipanti: Alessandro Mularoni, Ingrid Torres, oculisti
Struttura di accoglienza: Centre Ophtalmologique et Optique de M’Bour, Direzione Dottor Babacar Cissé.
Obiettivi: verificare procedure e necessità di strumenti per anestesia generale. Prendere in considerazione
possibilità di screening per pazienti con glaucoma e loro parenti. Tentare di incontrare il Nunzio apostolico e
l’Ambasciatore.
Clima: sole, temperatura dai 28° ai 35° circa.
Reddito reale pro capite: appena il 6,4% di quello italiano.
Vita media: 54 anni uomini, 56,9 anni donne
Giovedì 24/01/2008
Viaggio Roma-Parigi-Dakar con arrivo in serata: in aeroporto ci aspetta Suma, il poliziotto che ci aiuta con i
controlli doganali e con i bagagli. Il dott. Babacar invece ci aspetta fuori dall’aeroporto e ci porta a M’Bour, un
viaggio di circa tre ore, strade miste, piste di buona ampiezza e strada asfaltata.
Venerdì 25/01/2008
Prendiamo visione della struttura che ci ospita: essa si articola in varie costruzioni adiacenti e confinanti con
intorno un bel giardino. Bella la casa dove abitiamo e bello, molto grande e ben organizzato il Centro
Oftalmologico. Qui tutto sembra già funzionare perfettamente. Allora che cosa siamo venuti a fare? Il
materiale che abbiamo portato viene sistemato e diviso. Prendiamo confidenza con gli allestimenti della sala
operatoria ed iniziamo poi a visitare alcuni casi che Babacar ha fatto venire sapendo del nostro arrivo. Si
tratta di casi di cheratopatie a bandelletta (ispessimento della cornea con deposizioni di sali di calcio),
degenerazioni corneali associate a pterigio, cataratte traumatiche, cataratta secondaria in una bambina,
molti casi di glaucoma in soggetti in giovane età: in realtà c’è sempre molto da fare ... Nel pomeriggio
pratichiamo tre interventi di chirurgia e congiuntivale. Terminati questi proviamo a far funzionare un
facoemulsificatore (strumento ad ultrasuoni utilizzato routinariamente nei paesi occidentale per aspirare la
cataratta). Non si attiva la funzione ultrasuoni perché il tasto è rotto. Funziona invece il vitrectomo (rotante)
che serve per aspirare e tagliare il vitreo, umore che occupa la parte posteriore dell’occhio. In quanto alla
diatermia il manipolo c’è ma in compenso manca il cavo. E’ ormai ora di cenare ed anadare a letto.
Sabato 26/01/2008
In mattinata Alessandro opera una cataratta in anestesia generale in un soggetto obeso mentre Ingrid
esegue su un giovane una trabeculectomia con mitomicina C (un intervento destinato a ridurre la pressione
interna dell’occhio). Non si presenta invece un giovane paziente programmato per un intervento per
cataratta traumatica ed infiammazione interna dell’occhio. Qui il concetto di tempo è diverso del nostro! In
quanto ai ferri, tutti sterilizzati, andrebbero divisi meglio nelle relative cassettine. Visitiamo altri casi fatti
venire da Babacar e li mettiamo in lista per i prossimi giorni. Oggi è sabato e nel tardo pomeriggio andiamo
con Nabou, che assiste Babacar quando ha ospiti, a visitare il mercato del pesce, il mercato generale e fare
una bella passeggiata sul mare.
Domenica 27/01/2008
La mattina ci ritroviamo al Centro con Babacar per visitare alcuni pazienti urgenti e controllare gli operati fra i
quali Olivier, operato ieri nel secondo occhio di cataratta (il primo intervento era stato anch’esso eseguito dai
nostri medici). Lui é francese, con moglie senegalese, e gestisce un ristorante vicino al ponte che collega
l’Isola delle conchiglie. Ci invita ad andare a trovarlo. Nel pomeriggio gita a Saly, località turistica sulla
spiaggia distante pochi chilometri. Bagno in piscina e cena con Babacar e Nabou.
Lunedì 28/01/2008
In mattinata 2 interventi di cataratta (uno di Alessandro, l’altro di Ingrid) ed un intervento per una
neoformazione della caruncola lacrimale. Dopo averla asportata la si spedisce per controllo istologico.
Visitiamo Gadiaga, un paziente senegalese, che circa u anno fa si è sottoposto a trapianto di cornea presso
l’Ospedale Maggiore di Bologna. É molto felice di vederci e ci spiega quanto la sua vita è cambiata in bene.
La sua situazione è molto buona, lo congediamo invitandolo a sottoporsi a controlli periodici. Nel pomeriggio
andiamo con Nabou all’Isola delle conchiglie, dove c’é un piccolo villaggio, molto pulito e curato, nel quale
convivono cattolici e musulmani: infatti c è una chiesa ed una moschea, ed anche un cimitero misto,
cristiano e musulmano, le cui tombe sono coperte da conchiglie. Questa sera si è sparsa la voce che a
M’Bour sono stati rapinati ed uccisi 2 italiani. Dall’Italia arrivano molte telefonate allarmate da parte di parenti
ed amici che sanno che siamo qui.
Martedì 29/01/2008
Questa mattina ci sono quattro interventi: una cataratta ed un pterigio recidivato per Alessandro, una
cataratta ed una degenerazione corneale bilaterale con depositi calcarei per Ingrid. Come ogni giorno,
cerchiamo, invano, di contattare padre Giuseppe Giordano, di istanza in Senegal, per incontrare il Nunzio.
Da Piero, un carabiniere addetto all’ambasciata, veniamo però a sapere che si sta sostituendo il Nunzio la
cui sede é attualmente vacante. Da Nabou impariamo che ieri due rapinatori della Costa D’Avorio hanno
fatto irruzione nell’abitazione di una coppia di Prato a scopo di rapina. La moglie, percossa, si è finta morta,
hanno invece ucciso il marito che tentava di difenderla. La moglie ha poi riconosciuto i due assassini che
sono stati incarcerati a Thies insieme al guardiano della casa, reo di essersi addormentato.
Mercoledì 30/01/2008
Questa mattina vengono dal lebbrosario di Thies, due pazienti affetti da glaucoma, di cui una donna anziana
ed un giovane, che presentano varie mutilazioni dovute alla lebbra. Saranno operati di trabeculectomia uno
da Alessandro, uno da Ingrid. Si operano, anche se la loro tensione oculare é sotto controllo con la terapia di
beta bloccanti, perché non hanno i mezzi per proseguire una terapia medicamentosa cronica. Troppe volte
durante il controllo con la lampada a fessura ci siamo detti che sarebbe meglio non fare niente, si tratta
quasi sempre di pazienti glaucomatosi di ogni età allo stadio terminale con atrofie ottiche glaucomatose
bilaterali! Molti sono già in questo stadio quando si fanno visitare per la prima volta. Che cosa si potrebbe
fare? -degli screening nei villaggi in cui maggiore è l’incidenza della malattia mediante un tonometro a soffio
portatile e un oftalmoscopio diretto (utilizzabile da personale addestrabile in poche settimane); -costringere a
sottoporsi a visita oculistica i parenti dei pazienti glaucomatosi visitati presso il Centro, che si presentano al
Centro anche in veste di semplici accompagnatori. -verificare la disponibilità economica prima di prescrivere
una terapia cronica; -procurare un ciclodiodo. Operiamo di cataratta anche un uomo dai tratti orientali che
riferisce di essere stato la guardia del corpo del presidente del Gabon. Il facoemulsificatore funziona
mediante il telecomando: ci sono varie punte ed almeno due set di tubi. Farebbero comodo altri manipoli,set
di tubi e pezzi di ricambio. Si iniziano a vedere cataratte che necessitano di facoemulsificazione. Nelle pause
fra gli interventi eseguiamo visite insieme a Babacar giacché, il centro è sempre superaffollato. Ci colpisce la
grande percentuale di patologia traumatica in pazienti di ogni età: la presenza dell’ecografo B-scan è di
grandissima utlità nella scelta dei pazienti chirurgici, qui è veramente utile!!!! Oggi abbiamo finito molto tardi,
ma Nabou ci porta lo stesso alla riserva di Bandia, vicinissima a M’Bour per vedere alcuni grandi animali.
Giovedì 31/01/2008
In questi giorni Babacar si è interessato per contattare altri anestesisti provenienti da Thies e da Dakar, e per
un preventivo per l’acquisto di un monitor e di un respiratore. Questa mattina è programmato un intervento in
anestesia generale su un bambino, visitato ieri nel tardo pomerigggio, che presenta una perforazione
corneale e con disinserzione traumatica dell’iride. Alle 8.20 siamo già in sala operatoria con l’anestesista
venuto dall’ospedale, ma il piccolo non si presenta. Mentre aspettiamo l’anestesista, chiamato per un
cesareo, Alessandro fa un intervento di chirurgia palpebrale. Controlliamo tutti i casi operati in questi giorni:
in particolare Bakary, un uomo di 38 anni che lavora in italia, a Trento, in una vetreria, che è stato operato
per una cataratta traumatica. Viene a M’Bour ogni 2 anni per trovare la moglie e la famiglia di lei , che vivono
tutti a sue spese (qui le famiglie si compongono di 20-30 persone ). Gli lasciamo i nostri recapiti italiani. Oggi
è venuta per una breve visita la direttrice della scuola dei ciechi di Thies. Nella precedente missione
Gianluca aveva auspicato una collaborazione con l’Istituto Cavazza (Istituto dei Ciechi di Bologna) mediata
da AMOA. Lei ci consegna la documentazione relativa all’attività ed alle necessità della scuola. La breve
missione al centro oftalmologico di M’Bour ci ha piacevolmente stupito per l’ottimo livello del centro e per il
brillante lavoro fatto fin’ora da Babacar e da AMOA: qui, in pratica, è possibile programmare ogni intervento
sulla parte anteriore dell’occhio, anche in anestesia generale. Considerando la percentuale di traumi in
giovane età è una pratica da portare avanti. Il percorso del paziente è ben organizzato dall’accettazione al
congedo, sia per le visite sia per gli interventi. Con questa grande mole di lavoro la figura di un ortottista
all’italiana diventa indispensabile: discutendo con Babacar veniamo a sapere che in Senegal (con solo trenta
oculisti) manca anche una scuola per ortottisti ...