Aon Political Risk Map: la stabilità politica è la prossima vittima del

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Aon Political Risk Map: la stabilità politica è la prossima vittima del
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Aon Political Risk Map: la stabilità politica
è la prossima vittima del credit crunch
In Grecia e in Islanda i primi segnali di allarme.
In Italia c’è preoccupazione per l’allungamento dei tempi dei pagamenti alle imprese,
ma nessun rischio default e il Belpaese rimane nella categoria di Rischio Basso
Milano, 9 febbraio 2009 – Nel 2009 assisteremo alle conseguenze politiche del credit crunch. È quanto emerge
dalla 16esima edizione globale della annuale Mappa del Rischio Politico di Aon Risk Service, una divisione di Aon
Corporation, leader mondiale nel brokeraggio assicurativo e riassicurativo e nella consulenza per la gestione del
rischio.
Miles Johnstone, direttore del team Aon’s Political Risk spiega: “Quest’anno la mappa di Aon mostra come gli
effetti del credit crunch si stiano trasferendo dal piano economico a quello politico. Quando l’economia di un
Paese è in fase recessiva, il Governo ha meno risorse disponibili per far fronte ai problemi che si dovessero
presentare e ciò rappresenta un pericolo di potenziale instabilità politica. Stiamo osservando questa situazione
nell’Europa dell’Est, così come in Grecia e in Islanda, Paesi che stanno sperimentando una crescita dei
trasferimenti di valuta e del rischio default oltre a un incremento dei tassi di insolvenza delle imprese e delle proteste
di piazza”.
Peggiora la situazione nei Paesi che presentano un Rischio Altissimo (Very High Risk)
Lo scorso anno la situazione di 7 Paesi a Rischio Alto – Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo, Iran,
Iraq, Corea del Nord, Somalia e Zimbabwe – è peggiorata al punto da spingere Aon a creare, vista la differenza
tra questi ed altri Paesi, la categoria dei Paesi a Rischio Altissimo.
Miles commenta: “La situazione in questi Paesi sta continuando a peggiorare, raggiungendo livelli tali per cui non
sempre è possibile fornire coperture assicurative a certe categorie di clienti in alcuni di questi territori”.
Il Commodity Crunch
Quest’anno la mappa include la Commodity Crunch Exposure Matrix, una matrice che identifica i Paesi più
esposti all’instabilità politica nel 2009, se i prezzi delle commodity (fonti energetiche, prodotti agricoli, metalli,
carni...) continueranno a scendere, come alcuni analisti prevedono,
“La volatilità dei prezzi delle commodity a livello mondiale ha contribuito negli anni Settanta e nei primi anni Ottanta
all’instabilità politica ed economica di diversi Paesi – commenta Roger Schwarz, Vice Presidente Senior di Aon Trade
Credit –. Nazioni che recentemente hanno tratto beneficio dai prezzi molto alti delle materie prime potrebbero avere
problemi causati dalla discesa dei prezzi. Le materie prime di cui stiamo parlando sono il petrolio, i metalli e i
minerali. È interessante notare come le spinte nazionalistiche emerse l’anno scorso, quando i prezzi delle
materie prime continuavano a salire, continuino anche quest’anno nonostante il fatto che ora i prezzi
abbiano un trend discendente”.
Un movimento a centro classifica
A conferma del generale aumento della rischiosità a livello globale, lo scorso anno è stato caratterizzato dal
downgrading di un significativo numero di Paesi che da un livello di Rischio Basso sono passati a un livello di Rischio
Medio-Basso. Sei Paesi dell’Europa dell’Est, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Slovacchia e Slovenia, così
come Grecia e Islanda hanno subito un peggioramento del loro livello di rischio.
Dall’altro lato, quattro Paesi a Rischio Alto, Malawi, Moldova, Siria e Turkmenistan, hanno migliorato il loro
status, raggiungendo un livello di rischio Medio-Alto.
Risk Management • Insurance and Reinsurance Brokerage • Human Capital & Management Consulting • Outsourcing
Movimenti nella mappa 2009
Tredici Paesi hanno subito un upgrading del loro livello di rischio (hanno quindi visto ridursi la loro
rischiosità): Algeria, Benin, Camerun, Colombia, Kuwait, Lesotho, Libia, Malawi, Moldova, Marocco, Siria, Tunisia e
Turkmenistan.
Diciotto Paesi hanno subito un downgrading (vale a dire che è aumentato il loro livello di rischio):
Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo, Estonia, Grecia, Ungheria, Islanda, Iran, Iraq, Lettonia, Lituania,
Malaysia, Mauritania, Corea del Nord, Slovacchia, Slovenia, Somalia, Tailandia e Zimbabwe.
Miles Johnstone conclude: “Il futuro è incerto per molte aziende e molti settori. Come evolveranno alcune delle
dinamiche evidenziate, come la caduta dei prezzi delle commodity, non è chiaro. Lo scorso anno abbiamo registrato
un significativo incremento della domanda di coperture assicurative contro il rischio politico da parte delle imprese.
Resta da vedere in che modo e in che misura la domanda di coperture assicurative è condizionata dall’impatto del
credit crunch sul commercio globale e sugli investimenti. Anche se il panorama economico mondiale continua a
cambiare, la Mappa del Rischio Politico fornisce alle imprese clienti gli strumenti analitici per potere valutare
le sempre diverse sfide di mercato che si trovano ad affrontare e a determinare in che modo esse possano
avere un impatto sulla loro crescita sostenibile, sulla continuità del loro business e sulla loro profittabilità”.
La situazione in Italia
La Political Risk Map 2009 attribuisce anche quest’anno all’Italia un livello di Rischio Basso. Tra le diverse
tipologie di rischio economico prese in considerazione per costruire la Mappa (tra cui espropriazioni,
nazionalizzazioni, confische, inconvertibilità della valuta, disdetta di contratti, mancati pagamenti), in
Italia, nell’ambito di un profilo di rischio sostanzialmente stabile, Aon ha rilevato nell’ultimo anno un
significativo aumento del rischio credito. Il peggioramento delle condizioni economiche ha influito sul livello di
liquidità presente nel sistema e pertanto c'è una maggiore attenzione da parte delle imprese italiane ai termini di
pagamento sia nei confronti dei propri clienti che dei propri fornitori, con una conseguente situazione di criticità
per quelle aziende che hanno finora fatto largo ricorso al sistema bancario per sostenere il proprio circolante.
“Nell’ambito di un profilo di rischio sostanzialmente stabile – spiega Uberto Ventura, condirettore generale di Aon
S.p.A. – abbiamo rilevato nell’ultimo anno un significativo aumento del rischio credito. Aon, con una quota
di mercato del 10% in termini di premi, è il primo intermediario in Italia nella gestione dei rischi commerciali e ciò
ci offre la possibilità di monitorare in tempo reale l’andamento dei pagamenti tra le imprese: la crisi di liquidità si sta
imponendo all’attenzione delle aziende italiane. Basti pensare che negli ultimi quattro mesi abbiamo
registrato un aumento del 60% delle denunce di sinistro per insolvenze rispetto allo stesso periodo di un
anno fa, mentre i ritardi nei pagamenti sono addirittura raddoppiati. Per quanto riguarda invece le altre categorie
di rischio, e in particolare il rischio default, le analisi condotte dal nostro team internazionale di Risk
Management attribuiscono all’Italia elevati livelli di stabilità economica e finanziaria, tali da potere escludere
che questo evento si possa verificare”.
In Italia Aon è l'unico broker globale ad avere strutturato in Italia una divisione con 25 elementi dedicati alla gestione
e sviluppo della linea crediti commerciali. Individua soluzioni innovative ed adeguate al momento per interpretare i
bisogni contingenti dei suoi clienti e nel 2007 ha intermediato premi in questo settore per circa 420 milioni di euro.
“Le aziende italiane – conclude Ventura - si trovano ad avere due diversi ordini di problemi quando lavorano con
clienti italiani o stranieri. Nel primo caso, nell'ultimo anno spesso abbiamo assistito da parte del mercato assicurativo
a numerose cancellazioni e limitazioni degli affidamenti ( le valutazioni, in termini monetari, che vengono fatte sul
merito e la solvibilità dei loro crediti) ma si è trattato di reazioni più emotive che razionali, tanto è vero che queste
cancellazioni e limitazioni sono state riviste nel 50% dei casi. Per quanto riguarda i debitori esteri, le valutazioni degli
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affidamenti del mercato assicurativo sono ritenute più affidabili, ma la ragione risiede principalmente nella scarsa
familiarità da parte delle nostre imprese con questi mercati”.
La mappa 2009 del richio politico
Aon ha classificato il rischio politico di 209 Paesi ed aree geografiche, misurando i rischi legati all’inconvertibilità
della valuta e ai trasferimenti di denaro; agli scioperi, rivolte e guerre civili; alla guerra, terrorismo, al rischio default
del Paese; alle interferenze politiche; alla interruzione degli approvvigionamenti; rischi di tipo legale e legati alle
regolamentazioni; Il livello di rischio di ciascun Paese è classificato come Basso, Medio-Basso, Medio-Alto, Alto e
Altissimo.
I risultati dell’analisi sono rappresentati nella Mappa del Rischio Politico 2009, realizzata da Aon Risk Services in
collaborazione con Oxford Analytica, società di consulenza internazionale. Le analisi di Oxford Analytica derivano da
un network globale composto da più di 1.000 esperti – compresi i docenti della Oxford University e i maggiori istituti di
ricerca di tutto il mondo – per offrire un giudizio indipendente sul rischio geopolitico. La Mappa del Rischio Politico è
pubblicata annualmente da Aon Risk Services, una divisione di Aon Corporation. Con più di 400 specialisti in 60 uffici
dislocati in tutto il mondo, Aon fornisce coperture assicurative e per il rischio credito, oltre a servizi di consulenza di
risk management dal 1912.
Alcune informazioni su Aon:
Aon Corporation (NYSE: AOC), casa madre di Aon Italia S.p.A. con sede a Chicago, è leader mondiale nei servizi di risk
management, nell’intermediazione assicurativa e riassicurativa e nei servizi di consulenza per la gestione delle risorse umane,
grazie all’esperienza dei suoi oltre 36.000 dipendenti che lavorano in 500 uffici di Aon presenti in più di 120 Paesi.
Aon è il primo broker a livello mondiale nella classifica pubblicata nel 2008 da “Euromoney”. ed è prima nella classifica dei più
grandi broker del mondo di “Business Insurance” che fa riferimento alle attività di intermediazione assicurativa e riassicurativa. Aon
è prima anche nelle classifiche del 2007 e del 2008 di “A.M . Best” che prende in considerazione i ricavi derivati dall’attività di
brokeraggio ed è stata votata come miglior intermediario assicurativo, miglior intermediario riassicurativo, miglior intermediario e
miglior società di consulenza per la gestione degli employee benefits dai lettori di “Business Insurance” .
Il Gruppo Aon è leader italiano nella consulenza, nell’intermediazione assicurativa e riassicurativa e nella gestione del rischio con
ricavi realizzati nel 2006 per 154 milioni di Euro, a fronte di premi intermediati per oltre 1.400 milioni di Euro. Si avvale di una
struttura di oltre 1.000 dipendenti e 40 uffici situati in 34 città italiane.
Il Gruppo Aon opera al fianco di oltre 8.000 Aziende e 700 Enti Pubblici, fornendo soluzioni competitive e personalizzate per la
gestione del rischio. Si avvale, inoltre, di un network internazionale di professionisti, con competenze tecniche e conoscenze
specifiche dei mercati, che consente di supportare il cliente con soluzioni innovative ed efficaci nella gestione del rischio.
CONTATTI:
Mirella Villa Comunicazione
Serena Battiloro, Marco De Ciuceis
Tel.: 02 4980162
Cell.: +39 340 1869091, +39 347 8812316
[email protected]
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