“L`alpone” III trimestre 2010 in formato PDF

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“L`alpone” III trimestre 2010 in formato PDF
l’alpone
Autorizz. del Tribunale di Verona del 3 luglio 1986 - R.S. 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50% - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 25 - N. 3 - Settembre 2010 - Recapito a cura dell’Ente Poste Italiane
www.ilarione.it
Saluto del Presidente
Con l’orgoglio tipico di tutti
coloro che amano il nostro
paese, ci apprestiamo a tagliare il traguardo della 75ª edizione della Sagra delle Castagne.
Da sempre è la festa che riunisce tutti i sangiovannesi, perché è il giorno in cui tante persone che sono nate qui ritornano dove reincontrano i luoghi e gli amici d’infanzia. Ma
non è solo il giorno della
nostalgia: negli ultimi anni la
Sagra è diventata anche il
momento in cui il paese dimostra la propria capacità imprenditoriale e lavorativa, attraverso la Mostra in cui le aziende e gli artigiani locali
mettono in vetrina i propri
prodotti; è il momento in cui il
paese intero esprime la propria voglia di crescere e di
ritrovarsi attraverso la rilettura
delle tradizioni dei propri
nonni; è il momento in cui più
o meno inconsciamente si
manifesta la volontà di superare insieme i mille problemi
quotidiani che ogni giorno ci
preoccupano.
In poche parole la Sagra, la
nostra Sagra, ha il merito di
far ritrovare al nostro paese e a
chi ci vive una propria identità, unica e irripetibile, che
abbiamo ereditato da chi è
vissuto qui prima di noi e che
lascieremo, speriamo migliore, a chi verrà dopo di noi.
Per tutti questi motivi, tutti
coloro che lavorano, magari
da mesi, per preparare questa
bella giornata di festa meritano il grazie incondizionato dei
cittadini di San Giovanni
Ilarione.
FRANCO CAVAZZOLA
NON GETTARE IL TUO BAMBINO:
TELEFONA !!
Pro Loco • San Giovanni Ilarione (VR)
BAITA ALPINA “ANGELO ZANCHI”
Domenica 5 settembre scorso, gli
alpini di San Giovanni Ilarione, con una
toccante cerimonia magistralmente organizzata, capeggiati dal nuovo capogruppo Maurizio Marchesini, hanno intitolato la loro sede al capogruppo onorario Angelo Zanchi, “andato avanti” lo
scorso novembre.
Angelo è stato il promotore e uno dei
più convinti fautori della costruzione
della bellissima Baita per la quale,
assieme a molti amici alpini, ha profuso
tante energie e risorse economiche che
ne hanno consentito la realizzazione.
E i suoi alpini non l’hanno mai
dimenticato. Dopo 20 anni dalla sua inaugurazione, hanno ritenuto doveroso
intitolarla ad Angelo, affinché la sua figura venga ricordata per sempre.
È stata una giornata molto intensa,
ricca di momenti di emozione e di commozione nel ricordo di un personaggio
che ha lasciato una traccia incancellabile del suo passaggio nella nostra comunità.
Tutti a San Giovanni Ilarione lo conoscevano: è stato un uomo buono, generoso, onesto, dalla faccia pulita e dalle
mani pulite, e la migliore manifestazione di affetto è stata nuovamente testimo-
L’ORIZZONTE FOSSILIFERO
DI SAN GIOVANNI ILARIONE
Presentazione della ristampa fotostatica del volume di Antonio De
Gregorio (1880): Fauna di San Giovanni Ilarione (Parisiano), a cura della
Pro Loco in collaborazione con il Consorzio di Tutela dei Vini di Soave
Giovedì 7 ottobre 2010, nell’ambito
della Sagra delle Castagne e alla presenza dei curatori, è stato presentato il
testo Fauna di San Giovanni Ilarione
(Parisiano) di Antonio De Gregorio,
edito a Palermo nel 1880, che rientra
fra quelli, ormai molto rari e poco
conosciuti, se non nell’ambito degli
appassionati studiosi della natura. È
una ricerca di poco più di cento pagine,
con annesse alcune tavole riproducenti
disegni di fossili, interamente dedicato
ai ritrovamenti ottocenteschi di fossili
nel territorio comunale.
Segue a pag. 2
MARCINELLE 2010,
quanti ricordi ...
per un riscatto civile
e sociale, fatale epilogo e frutto terminale di una spaventosa guerra mondiale appena terminata
e che ha costretto
gente di diversa nazionalità a partire,
lasciare patria ed affetti per sudare e faticare al fine di permettere un pane alla
famiglia lontana. E
Un ringraziamento speciale per l’organizzazione va a San Giovanni IlarioLino Stoppele ingegnere nucleare e presidente dei ne era presente, con
le più alte autorità
veronesi nel mondo a Charleroi.
del paese, nelle persone del Sindaco Domenico Dal Cero,
Non poteva assolutamente mancare la
dell’Assessore alla cultura Sig. Augusto
presenza di San Giovanni Ilarione alla
Gambaretto e da una cinquantina di con54ª commemorazione ufficiale della tracittadini che hanno voluto solennizzare la
gedia nelle miniere di carbone di Marciricorrenza e portare il proprio contributo
nelle, nel lontano 1956, che ha visto l’indi solidarietà morale alle vittime e ai loro
tera Europa interrogarsi sulla tragica siparenti.
tuazione in cui venivano a trovarsi tante
persone in cerca del sudato pane quotiSegue a pag. 4
diano, per sé e per la famiglia lontana,
Varie
Sede S.O.S. di San Giovanni:
Piazza Martiri, 1
Anno 25 - N. 3
Settembre 2010
L’Amministrazione
Comunale
Inno alla
Vita
PAG. 4
INFORMA
PAG. 6-7
per l’Ana, il consigliere nazionale Angelo Pandolfo ed i due consiglieri sezionali Sergio Ghellere
e Rinaldo Marini; per l’amministrazione comunale, il sindaco
Domenico Dal Cero con l’assessore Augusto Gambaretto, e tantissima gente commossa, attenta e
silenziosa.
Molto semplice ed essenziale
la cerimonia. Il corteo, accompagnato dalle note della banda di
Caldiero, ha sfilato da piazza
Aldo Moro lungo via Abate Rivato e si è recato davanti al monumento per gli onori alla Bandiera
ed ai Caduti. È seguita poi la
Santa Messa nella chiesa parrocchiale di Villa, celebrata dal nostro parroco don Elio Nizzero.
Dopo la celebrazione liturgica, il corteo è nuovamente sfilato
lungo le vie del paese fino alla
Baita presso la quale, dopo i
discorsi delle autorità, i famigliari di Angelo Zanchi hanno scoAlla presenza dei figli e della moglie, la perto la targa di intitolazione
sede degli Alpini viene intitolata al com- della Baita che don Elio ha benepianto presidente onorario Angelo detto.
Tutti hanno avuto meraviglioZanchi.
se parole per la figura, la vita e
l’operato di Angelo Zanchi. Pandolfo
niata da tutti coloro che hanno voluto
ha ricordato ai suoi alpini che “questa
partecipare all'intitolazione della baita.
splendida sede è stata edificata dagli
Alla cerimonia era presente la moglie
alpini per gli alpini, per tutti gli alpini e
Luisa Gambaretto ed i figli Loris e Fiosarà sempre degli alpini”. E ricordando
renza, accompagnati dalle nipoti e tantissimi parenti, i suoi alpini e quelli dei
gruppi della zona con i gagliardetti e,
segue a pag. 2
Comune di San Giovanni Ilarione • Pro Loco di S. Giovanni Ilarione organizza
7-8-9-10-11 ottobre 2010
75ª SAGRA DELLE CASTAGNE
GIOVEDÌ 7
DOMENICA 10
Presso il Calzaturificio STIL-3 in via Alpone, 19/20
“ESPOSIZIONE DI LAMBRETTE D’EPOCA”
Dalle ore 10.00-12.00 alle 14.00-18.00
“In Carrozza tra i basalti” con visita al vecchio mulino dei Panarotti. Punto di partenza presso i
basalti di via Pietro Niselli a cura dell’Ass. “AMEntelibera”
Ore 15.00 SFILATA per le vie del paese della Banda
Musicale “GIUSEPPE VERDI” di Montecchia
di Crosara e San Giovanni Ilarione, con le
Contadinelle in costumi tipici e concerto in
Piazza della Chiesa
Ore 16.00 “BATTITURA DEI “MARONI” nel castaVENERDÌ 8
gneto con degustazione di “Polenta e
Scopeton” per tutti i presenti
Ore 20.00 APERTURA CHIOSCHI
Ore 17.00 ESIBIZIONE E TECNICA DI DISCESA E
Ore 21.00 Piazzale della Chiesa “DISCOTECA
SALITA in corda del campanile con il
AFRO” con DJ YANO
Gruppo Speleologico Montecchia
SABATO 9
Ore 21.00 Piazza della Chiesa Orchestra spettacolo
Sabato mattina presso la scuola media Consegna del
“Genio & Pierrots”
premio Mario Marcazzan agli alunni che hanno supeBALLO LISCIO SU PISTA, musica anni
’60-’70-’80 e latino americano
rato l’esame di stato con votazione eccellente
Ore 16.00 Ricevimento delle Autorità presso la sede
LUNEDÌ 11
Municipale e sfilata con la Banda Musicale Ore 9.30 Illustrazione dell’“Energie Alternative
“GIUSEPPE VERDI” di Montecchia di
risparmio energetico”
Crosara e San Giovanni Ilarione
Ore 10.30 Piazza A. Moro - Dimostrazione pratica
Ore 16.30 Inaugurazione del nuovo campo sportivo
della Lavorazione del formaggio
Ore 17.00 CASTAGNATA PER TUTTI presso il campo Ore 21.00 Serata musicale con l’ORCHESTRA
sportivo
SPETTACOLO “MAURO LEVRINI”
Ore 18.00 Visita agli stands della Mostra Artigianale in
Ballo liscio su pista, musica anni
piazza Aldo Moro e alle mostre di pittura
’60-’70-’80 e latino americano
Ore 22.00 Piazza della Chiesa REPINO DJ VOICE
Ore 23.00 GRANDIOSO SPETTACOLO
SAMA
PIROTECNICO
Ore 20.30 Presso la Sala Civica “M. Rumor” nella sede
municipale “L’orizzonte fossilifero di San
Giovanni Ilarione” Presentazione della
ristampa fotostatica del volume di Antonio
De Gregorio (1880): Fauna di San Giovanni
Ilarione (Parisiano)
Presenteranno il volume: Mario Gecchele,
Luca Ciancio, Claudio Beschin, Aldo Lorenzoni, Dario Bruni
Pro Loco in collaborazione con il Consorzio
di Tutela dei Vini di Soave. Allieterà la serata
il cantastorie Otello con il suo organetto
Parco divertimenti e pesca di beneficenza
Per tutta la durata delle manifestazioni saranno attivi stand enogastronomici, Luna Park, diverse mostre e la consueta Pesca di beneficenza.
Presso tutti i ristoranti di San Giovanni Ilarione e frazioni potrete gustare i piatti tradizionali della zona.
Il gruppo AIDO anche quest’anno sarà presente domenica mattina sul piazzale della chiesa con il pane fresco (ciope).
Il programma potrà subire variazioni. L’organizzazione declina ogni responsabilità.
L’ALPONE 2
ISTA
V
R
E
T
N
I
L’
A chi fa paura la crisi?
Oggi, la parola “crisi” è di grande
attualità, un termine il cui significato
incute timore perché rende incerto il
nostro futuro. Così non la pensano i fratelli Claudio e Graziano Rossetto,
rispettivamente di 54 e 58 anni. Sposati,
due figli ciascuno – un maschio e una
femmina – da sempre residenti a Lore
dove, fino ai primi anni ottanta, hanno
contribuito anche alla conduzione dell’azienda agricola paterna prima di iniziare la loro avventura nella lavorazione
delle pelli alla quale dedicano tuttora
tutte le loro energie.
Si tratta di persone, venute dalla
gavetta, alle quali la parola crisi non fa
paura in quanto abituate a lavorare fin
da piccole quando, di ritorno dalla scuola elementare di Lore, collaboravano
con il papà e i nonni nel lavoro dei campi o accompagnando al pascoli gli animali. “Mi ricordo ancora – precisa Claudio – quando, a sette, otto anni, andavo
con mio padre a raccogliere l’erba nei
campi coltivati a mais. Persone, quindi,
per le quali parole come fatica e sacrificio assumevano un significato sfumato, così come oggi la parola, crisi. Ne
sono esplicita conferma le loro stesse
parole. Alle domande Claudio e Graziano rispondono in perfetta sintonia
come chi è abituato, da sempre a condividere pensieri, ansie ma anche grandi
soddisfazioni.
Che cosa ricordate del “mondo contadino” nell’ambito del quale avete a
lungo vissuto?
Fino a quattordici, quindici anni abbiamo vissuto con papà, mamma e con
nostra sorella ... come si viveva in tutte
le famiglie contadine: sveglia di buon
mattino per accudire agli animali domestici, colazione e scuola, per noi bambini. Per chi rimaneva a casa c’era il lavoro dei campi, a quel tempo molto faticoso perché bisognava fare tutto a forza di
braccia. Le macchine agricole non erano
tanto diffuse. Anche a distanza di tempo
si ricorda, con una certa nostalgia proprio il ritmo della vitadi allora;
A quando si possono far risalire i
primi contatti con il mondo del lavoro
“non agricolo” e la scelta di mettersi in
proprio nel settore conciario?
Il primo contatto con un lavoro diverso lo ebbe, per primo, Graziano che, raggiunta l’età, fu assunto in una conceria a
Chiampo dove rimase per alcuni anni
fino a quando, raggiunta l’età per accedere al mondo del lavoro per entrambi,
non decidemmo di tentare l’avventura
mettendoci in proprio nell’unico settore
nell’ambito del quale era stata acquisita
anche una certa competenza. C’è da dire
che a quel tempo l’economia di Chiampo era basata, in grandissima parte, sul
settore conciario e quindi lo stimolo di
provarci non mancava di certo;
Da quando ebbe inizio l’attuale livello di impegno?
Inizialmente siamo partiti con l’asciugatura delle pelli che ci venivano
fornite dalle concerie per poi passare ad
altre fasi di lavorazione. L’attuale livello
di operatività ha preso il via dal 19
luglio 1979 quando fu fondata la “Errepielle s.n.c.” nell’ambito della quale,
come tipologia di lavorazione sì erano
Segue da pag. 1
L’ORIZZONTE FOSSILIFERO DI SAN GIOVANNI ILARIONE
Secondo l’elenco delle pubblicazione di carattere geologico, paleontologico e di preistoria di De Gregorio (ben
196), stilato da F. Cipolla nella Necrologia del 1931, il volume sui fossili di
San Giovanni Ilarione è il secondo nella
lista, preceduto da un saggio dal titolo:
Uno sguardo sulla fauna eocenica di S.
Giovanni Ilarione di pagine 26. È stato
scritto quindi in gioventù, quando il
marchese aveva 25 anni e si era portato
nel nord est d’Italia per studi, dove risiedeva un altro noto naturalista e suo
parente, Paolo Lioy.
Antonio De Gregorio era nato a
Messina il 27 giugno 1855 da Camillo,
marchese del Parco reale, e da Litteria
Brunaccini dei principi di s. Teodoro.
Dopo aver seguito il percorso di studi
classici, conseguì la laurea nel 1880 in
Scienze Naturali nell’Università di Palermo, dove poi era stato per due anni
assistente del prof. Pisati nel gabinetto
di fisica durante i quali si occupò dell’elasticità di torsione dei fili metallici; per
un altro anno fu assistente del prof.
Todaro nel regio orto botanico e per tre
anni del prof. G. Gemmellaro nel laboratorio di geologia.
Abbandonò in seguito l’Università
per costituirsi in casa propria, disponendo di molti mezzi finanziari, una ricchissima collezione paleontologica,
(oggi al museo geologico dell’Università di Palermo), formata in massima
parte di reperti siciliani e veneti. Si
diede in tal modo, disponendo anche di
un libreria scientifica d’inestimabile
valore, agli studi preferiti, non trascurando anche studi diversi sulla botanica,
sulla zoologia, sulla fisica, sulla meteorologia, sull’archeologia ed anche sull’agricoltura. Fu poeta e musicista e collaborò con Paolo Lioy alla fondazione in
Sicilia di una sezione del Club Alpino
Italiano, tanto da ottenere nell’esposizione nazionale di Palermo del 1890 una
medaglia d’oro per i suoi lavori sull’alpinismo e un diploma per le sue opere
musicali. Dal 1879 al 1881 insegnò gratuitamente scienze naturali, fisiche e
chimiche nell’istituto normale femminile ‘Withaker’.
De Gregorio si occupò anche di agricoltura e pubblicò vari lavori sulla intro-
duzione e la coltivazione del pompelmo
in Sicilia, la specie Citrus Bigaradia che
nel 1900 portò per primo dall’America e
di cui per molti anni fu il solo produttore nell’isola. Diede alle stampe carmi in
latino e libri di versi in italiano, opere in
francese e in inglese; fu autore di composizioni musicali per pianoforte, canto
ed orchestra.
Fondò a Palermo la rivista Annales
de Géologie et de Paleontologie, in cui
pubblicò molti suoi studi, primo fra tutti
Studio stratigrafico della regione prealpina che si stende dal Lago di Garda al
plateau dei Sette Comuni del Vicentino
(1886); fu proprietario e direttore di un
altro periodico, Il Naturalista Siciliano,
organo della società dei naturalisti siciliani e poi della Società siciliana di
Scienze Naturali. Fra le sue ricerche nell’ambito paleontologico si ricordano le
ricerche sugli strati terziari di Malta e
del sud-est della Sicilia, ove raccolse
molte specie di conchiglie di cui descrisse la morfologia.
Fu socio e membro di molte società
ed accademie scientifiche italiane ed
estere. Nel 1881 partecipò al congresso
aggiunte la rasatura, la spaccatura e la
rifilatura delle pelli. Dopo alcuni anni ci
trasferimmo ad Arzignano dove, anche
attualmente, diamo lavoro a ben 21
dipendenti. E con i tempi che corrono
non è sicuramente cosa di poco conto;
Quale l’ambito di mercato?
I prodotti che escono dalla nostra
struttura produttiva vengono utilizzati
nel settore calzaturiero, nell’abbigliamento, nell’arredamento e nella pelletteria in genere. Data l’attuale situazione
la parola d’ordine è una sola: qualità. La
concorrenza è spietata e può sopravvivere soltanto chi produce meglio degli
altri. Si tratta di una sfida senza alternative. Finora la scelta fatta ha pagato e
per noi la crisi che tanto assilla gli operatori finanziari e le strutture produttive
sembra una prospettiva, per il momento,
ancora lontana. Da parte nostra ci mettiamo tutta la competenza acquisita in
tanti anni unita all’impegno che abbiamo imparato operando mondo contadino. Inoltre, e per quanto umanamentepossibile cerchiamo di leggere nel modo
giusto i segnali che vengono dai mercati nazionale e da contesto economico
internazionale;
A proposito di mondo contadino che
ne è stato dell’azienda agricola paterna?
Si è ingrandita e altamente specializzata in alcuni settori per i quali la zona
di Lore sembra particolarmente vocata.
La fortuna più grande, però, è data dal
fatto che mio figlio – a parlare è Claudio – oggi ventisettenne, una volta conseguito il titolo di perito agrario ha scelto di mettere alla prova la sua competen-
geologico internazionale di Bologna,
nel 1894 a quello di Zurigo, nel 1897 a
quello di Pietroburgo. Nel 1884 fece
parte di una Commissione geologica
internazionale per lo studio del progetto, da lui stesso presentato, della pubblicazione di una rivista geologica
internazionale.
Le sue pubblicazioni conseguirono
vari premi ministeriali e rappresentano
una fonte notevole di notizie originali
veramente preziose. Il suo interesse di
rivolse soprattutto allo studio di faune
di parecchi periodi geologici, del giurese e terziario inferiore, e del quaternario, su materiale siciliano, veneto e americano. Studiò inoltre i molluschi
terrestri, i coralli fossili e i mammiferi
quaternari.
Morì il 15 dicembre 1930 a Palermo.
Il volume di De Gregorio, Fauna di
S. Giovanni Ilarione (Parisiano), edito
a Palermo nel 1880, segue gli altri due
(Giovanni Strange, De’ monti colonnari
e d’altri fenomeni vulcanici dello Stato
Veneto, del 1778 e Luca Ciancio La fucina segreta di Vulcano, 2010), che una
felice collaborazione fra la Pro Loco di
San Giovanni Ilarione e il Consorzio di
Tutela Vini Soave e Recioto di Soave
stanno facendo conoscere al pubblico.
L’intento è quello della valorizzazione del territorio dell’est veronese, di
origine vulcanica e su cui crescono ottimi vitigni, dimostrando anche attraverso la riproduzione fotostatica di volumi
rari e poco conosciuti al di fuori della
ristretta schiera degli specialisti, come
il nostro territorio, frutto di attività vulcaniche con siti naturalistici particolari
(i basalti vulcanici) e segni della vita
marina che un tempo pullulava nei mari
(fossili), sia stato percorso da studiosi,
anche stranieri, e analizzato per le sue
peculiarità geologiche.
Questo libro, frutto delle ricerche di
un marchese siciliano, ci fa capire come
non solo Bolca e Roncà siano ricche di
reperti fossili, ma anche tutto il territorio circostante. In particolare il volume
si occupa totalmente della fauna di San
Giovanni Ilarione, che impegnò il giovane studioso in ricerche dirette in vari
siti, da lui segnalati in valle dei Ciupii,
a Case Pozza, nel Buso del Prete e a
Croce Grande.
Rossetto
Graziano e Claudio.
za dedicandosi, con grande passione,
alla coltivazione dei campi con criteri di
alta specializzazione e sfruttando al
massimo le potenzialità di un’agricoltura polivalente che comincia con la produzione di ciliegie cui fanno seguito le
albicocche, le prugne e, infine, l’uva per
concludere con le castagne e i marroni.
Dal tardo autunno alla successiva primavera si dedica alla potatura degli alberi e
alla preparazione dei frutteti.
Il vostro può essere definito come un
tipico esempio di economia mista?
Sicuramente! Noi siamo profondamente convinti che sia proprio questo
tipo di economia a far uscire il mondo
dalla situazione di stallo in cui tanti settori produttivi si stanno dibattendo. La
produzione agricola, pur con le innegabili difficoltà del comparto, costituisce
la base del vivere umano, soprattutto se
viene opportunamente incentivato il
consumo di prodotti nazionali che offrono certamente migliori garanzie di qua-
lità rispetto ad altri prodotti di importazione.
Perché non vi siete mai trasferiti da
Lore con l’abitazione?
La risposta l’abbiamo già data poco
fa. Noi siamo nati qui, qui abbiamo
goduto dell’affetto dei nostri genitori,
qui abbiamo vissuto e continuiamo a vivere dei prodotti della nostra terra, qui
abbiamo le nostre case dotate di tutti i
comfort messi a disposizione dalla moderna tecnologia ... (mentre parliamo un
robot sta tosando, da solo, l’erba del
giardino e contemporaneamente la moglie di Claudio prepara la conserva di
pomodoro). Da parte nostra non possiamo immaginare un mondo migliore;
Progetti e prospettive per il futuro?
Faremo di tutto affinché la tanto temuta crisi si mantenga a debita distanza.
Per il resto ... “basta la salute”, recita un
vecchio e saggio detto contadino.
DELIO VICENTINI
Segue da pag. 1
BAITA ALPINA
“ANGELO ZANCHI”
lo spirito e lo scopo per cui è stata edificata, ha proseguito dicendo: “Fatene
buon uso, usatela con cura e rispetto, e
per gli scopi associativi per i quali è
stata pensata e costruita”. È seguito poi
il rancio sociale sotto il tendone allestito per l’occasione al quale hanno partecipato anche i famigliari visibilmente
commossi, molti alpini e molte persone
che, avendolo conosciuto, si sono fermate a pranzo per testimoniare, ancora
una volta ai famigliari di Angelo, la loro
stima e solidarietà.
Gli alpini sono stati di parola ed
hanno mantenuto la promessa fatta
qualche mese fa; ora tocca al Comune
mantenere la sua, dedicandogli una via!
DARIO BRUNI
Il Capogruppo Maurizio Marchesini offre un riconoscimento a
Luisa Gambaretto, vedova di Angelo Zanchi.
E me contento de misonarli...
Se mi podesse tornare indrio ai tempi andai dela me vita,
voria catarme su na pontara de na contrà
vecia ma viva.
Sponsare chieta su na mureta in peto al strodo de casa mia,
scoltare el canto de on galo mato
che de bonora sveava el mondo postà a l’orin de na scaleta.
Pò, fermarme al ciaro de on capitelo,
vardare el Santo con devossion, dirghe danovo do ciacolete
come na olta col core in man.
Spiare drento na corte granda doe go saltà con na sogheta
e me parea d’esser na rondena sul pra fiorio dela me vita.
Me piasaria scottare storie che me contava la bona gente
quando du stissi de legna verda
cosea in ramina miserie sconte.
Al lume fiaco de na lucerna despanociare scartossi sechi
doe ridea grani de oro al pisocare de lune vece.
Voria catare chele tosete lassae sui banchi dela me scola
e sganassare come a chei tempi
quando premose de fare festa sparteimo insieme
chel poco che gh’era.
Dugare sui tugoli a pié descalsi, corerse drio su par i munti,
ciapando in brasso folae de vento ìmprofumae de erbe mate...
Se mi podesse tornare indrio
ai tempi andai dela me vita,
voria, voria, ma non se pole
e me contento de misonarli
sti giorni bei passai in pressia.
Cesarina Verona Corré
MARIO GECCHELE
dedicata alla contrada “Rubian” di Monteforte d’Alpone
L’ALPONE 3
Dagli alunni di terza media
VIAGGIO DI ISTRUZIONE
A SALISBURGO
7-8-9 aprile 2010
IMPRESSIONI PERSONALI
E RIFLESSIONI
... mi sono veramente divertita, ma
devo dire anche di aver imparato molto.
Sono stati luoghi che mi hanno fatto
riflettere e pensare. In tre giorni ho vissuto momenti commoventi ed emozioni
mai provate prima. Per questo ci tengo a
ringraziare non solo i compagni, ma
soprattutto gli insegnanti per avermi
fatto vivere un’esperienza così avvincente ...
Ilaria Giarola
... è stata un’esperienza fantastica. Ci
ha insegnato che si può imparare non
solo attraverso i libri ma anche vedendo
in prima persona le testimonianze di
quei luoghi tristemente storici come il
campo di Mauthausen.
Sara Pozza
... la visita a Salisburgo, il campo di
concentramento di Mauthausen, le
miniere di sale: tutto ha ampliato le
nostre conoscenze e fatto capire e toccare con mano quelle realtà. Farci pensare, ragionare, riflettere ma anche,
credo, farci sognare, divertire e, perché
no, viaggiare con la fantasia.
Maria Gaiga
... è stato importante ed istruttivo
vedere dal vivo il campo di concentramento dove, ahimè, emozioni non positive sono penetrate nei nostri cuori. Abbiamo capito che simili atrocità devono
essere viste perché non accadano mai
più.
Mattia Vanzo
... un ricordo che mi rimarrà impresso nella mente per sempre, un ricordo
che viaggerà nel tempo, un ricordo che
fa parte della mia vita. E se la mia vita
fosse un film, sicuramente premerei il
tasto “rewind” e rimemorizzerei tutto.
Alessia Corradini
... mi ha insegnato fino a che punto
possa arrivare le pazzia degli uomini,
ma anche la loro creatività attraverso la
città di Salisburgo e la sua storia ... I
magnifici giardini di Mirabell e la fortezza di Hohensalzburg, sono stati spettacoli migliori di quanto avessi immaginato.
Elia Rivato
... tre giorni in Austria! È stata veramente una sorpresa inimmaginabile,
che mi ha fatto riflettere permettendomi
di approfondire gli argomenti che stavamo affrontando in classe. Al campo di
concentramento di Mauthausen ho provato un grande dolore e una profonda
tristezza. Penso che questa gita sia stata
molto utile non solo per comprendere
appieno lo studio della seconda Guerra
Mondiale, ma anche per arricchire il
nostro bagaglio morale personale. L’idea
di andare a visitare quei luoghi è stata unica e veramente importante per noi ragazzi, e io sarò sempre riconoscente alle
mie professoresse per averci fatto vivere
quell’esperienza che resterà sempre viva
nei nostri ricordi.
Margherita Soprana
... prima di partire, non avevo grande
entusiasmo. Pensavo ad una gita noiosa
e massacrante, senza respiro. Invece no,
è stata tutt’altro ... L’immagine del
campo di Mauthausen e quell’aria silenziosa ma carica di dolore, che lo avvolgeva, resteranno vive in me.
Veronica Da Ronco
... un viaggio incantevole tra paesaggi meravigliosi, ricchi di verde e montagne ancora ricoperte di neve. La visita al
campo di concentramento di Mauthausen, è stata un’esperienza coinvolgente.
Sembrava che fosse scritta a caratteri
cubitali la verità sulle crudeltà subite
dagli ebrei e da tutti i deportati nei
campi di concentramento e sterminio.
Quella verità che, vergognosamente,
qualcuno tenta ancora di negare. Molto
bella e piacevole è stata anche la visita
alla città di Salisburgo, ricca di monumenti e soprattutto chiese, non per niente è chiamata la “Roma delle Alpi”.
Martina Boschetto
A Salisburgo ciò che più mi ha colpito è stata la fortezza di Hohenzalburg,
che domina dalla collina la città. Al
campo di Mauthausen nessuno di noi
scherzava o rideva. Non perché ce l’avessero vietato le insegnanti, ma perché
regnava un’aria carica di dolore e
depressione: in quel posto maledetto
furono uccise e sterminate moltissime
persone. Anche ragazzi come noi, con
una speranza di vita, con degli amori e
delle amicizie. Il terzo giorno siamo
andati alle miniere di sale di Hallein,
cittadina poco lontana da Salisburgo.
Damiano Rivato
Visitare l’interno del campo e rendersi conto di quanto vi è accaduto, è
stato un tutt’uno. Sono rimasta impressionata dalla “scalinata della morte” che
portava alla cava. 1180 gradini circa noi
li abbiamo percorsi in discesa, ma è
stato comunque orribile percorrerli pensando che su quella scala i nazisti facevano orribili giochi, come quello del
domino, con i prigionieri.
Isabella Frigotto
I diversi luoghi che abbiamo visitato
mi hanno fatto divertire, come Hallein,
Un’esperienza
indimenticabile
Grazie al concorso di disegno organizzato dalla “Montefortiana”, ho avuto
la fortuna di visitare per tre giorni
Roma, accompagnata dalla mia professoressa di disegno.
Una città, a mio parere, fantastica sia
dal punto di vista Storico-culturale, artistico che paesaggistico. Che dire di Roma, penso che storicamente sia la città
più bella e interessante al mondo e che
abbia visto in tutta la sua storia il più
grande impero conosciuto dell’intera
umanità.
Ecco perché si spiega la grande maestosità, l’imponenza e la bellezza di tutti
i monumenti, chiese e palazzi; perché
sicuramente i “romani” non badavano a
spese nella costruzione e nella scelta dei
migliori architetti e artisti dell’epoca,
per i loro intenti.
Sono certa, che Roma
mi rimarrà impressa nel
cuore, anche per la fantastica e divertente esperienza vissuta, che sicuramente mi ha arricchito molto
dal punto di vista artistico.
Vorrei ringraziare tutti
gli organizzatori, in particolare il signor Pasetto e il
signor Bicego, per la loro
disponibilità durante la
visita della città e soprattutto per la magnifica opportunità che mi hanno
regalato!
Grazie ancora.
ma soprattutto riflettere, come Mauthausen, su molte cose: su come l’uomo
possa diventare talmente pazzo e bramoso di potere da voler eliminare suoi
simili, su quali mezzi e modi l’uomo
possa arrivare a progettare per annientare un proprio simile, su come l’uomo
abbia toccato il fondo della bestialità.
Ma ciò che più mi fa rabbia è il sapere che qualcuno, dopo tutte le crudeltà,
le testimonianze, le foto, i filmati, i registri, affermi che i Lager non sono mai
esistiti. Tutto ciò è aberrante e una vergogna per l’umanità intera.
Cristian Gambaretto
MAUTHAUSEN: DAI TEMI
DEI RAGAZZI
Solo a vedere le mura di quell’imponente struttura mi si è gelato il cuore per
le inimmaginabili nefandezze vi sono
state compiute.
Nicolò Allegri
... il luogo esigeva rispetto e silenzio:
sentivo dentro un profondo senso di
angoscia, misto a pietà e tristezza per le
persone che in quel luogo tetro avevano
sofferto e perso la vita.
Giorgia Andriolo
... il silenzio tombale che vi regnava
mi mise addosso una strana inquietudine ... stavo per scoppiare a piangere. Mi
faceva paura quel posto, ma poi pensai:
“Perché scappare? Scappare è da vigliacchi, è chiudere gli occhi su ciò che
è stato, è far morire di nuovo migliaia di
persone. Sarebbe profondamente ingiusto”.
Maddalena Baldo
... il campo e l’atmosfera che vi si respira sono assolutamente angoscianti. È
bene che la gente, che noi ragazzi tocchiamo con mano ciò che vi è accaduto:
soprattutto per fare in modo che non si
ripeta mai più.
Gioia Beltrame
hanno fatto?
Ambra Marcazzan
... mi rattrista pensare che ancora
oggi ci sono persone che approvano e
sostengono l’ideologia nazista che si è
macchiata di crimini orrendi contro l’umanità.
Mattia Marcazzan
... a tutti quegli uomini e quelle
donne non solo sono state fatte subire
pene indicibili, ma è stata loro tolta
anche la dignità ...
Claudia Mazzasette
... da quando ho visitato il campo, ci
penso spesso e non riesco a cancellare
dalla mia mente certe immagini ...
Matteo Munaretti
... nella stanza dei forni crematori, un
nodo mi ha chiuso la gola ...
Denis Pegoraro
... i forni crematori mi facevano
quasi paura se pensavo allo scopo per il
quale erano stati costruiti; ora sembrano
quasi un santuario grazie alle candele e
ai fiori portati dai visitatori.
Martina Prando
“... c’è un’enorme piazza, con grandi
statue che rappresentano scene di morte
e di sofferenza ... un uomo sembra essere portato via dal vento: il suo sguardo
esprime una richiesta di aiuto”.
Caterina Salgaro Vaccaro
... cercavo di fare l’indifferente, per
non sentire dentro di me quell’ansia che
sempre mi coglie quando si parla delle
atrocità dei lager ... Ma le mani cominciarono a sudare, quando percepii nell’aria quel fastidioso odore ed io mi
strinsi forte al braccio della mia compagna ...
Flavia Dal Grande
... ci ha fato conòscere realtà atroci che,
però, hanno scavato all’interno del nostro
cuore lasciandovi tracce indelebili ...
Rolando Gecchele
... mi ha colpito profondamente il
vedere le bamboline di stoffa che le
madri cucivano per le loro figlie. Come
potevano le SS non provare nulla di
fronte a ciò?
Giada Gini
... sensazioni mai provate prima ...
come hanno potuto uomini “normali”,
che avevano famiglie “normali” che li
aspettavano a casa, fare quello che
Agenzia Immobiliare
Federica, fresca vincitrice.
La dignità, parola grossa e densa di
significato, ha ancora un senso nella
società attuale, ove ultimamente, grazie
anche ad una crisi economica che non
accenna ad attenuarsi, tutto sa di contestazione, di arrivismo, dell’emergere
del proprio io come diritto supremo?
Sembra abbia proprio ancora un
senso positivo, visto quanto espresso
nell’elaborato di partecipazione al concorso sulla dignità umana, promosso
dal Movimento per la vita e nel quale è
risultata vincitrice, assieme ad un altro
studente, la nostra Federica Facchin,
classe 1992 e frequentante l’ultimo
anno del liceo scientifico al “Guarino
Veronese” di San Bonifacio.
Studentessa modello fin dalle elementari, la nostra protagonista, dopo la
premiazione a Padova, volerà in otto-
... gli internati perdevano tutto: i
vestiti, gli oggetti personali, i capelli,
ilnome, l’umanità. Forse nonpercepivano neanche di arrivare alla morte, perché non avevano vita ...
Annachiara Vandin
... in una mattinata abbiamo socperto
tutto ild olore e la desolazione di milioni di persone che hanno subito ingiustizie gravissime: per questo mi impegnerò
a non dimenticare, per fare sì che simili
tragedie non si ripetano mai più.
Anna Vanzo
... mi ha impressioanto il silenzio, un
silenzio che valeva più di mille parole ...
Simone Mainente
... una grande fortuna non essere vissuto in quell’epoca, non essere venuto a
contatto con il disprezzo, l’odio, la furia
che caratterizzavano il nazismo.
Elia Cambiolo
bre, insieme ad altri 300
studenti di tutta Italia, a
Strasburgo, in visita al Parlamento europeo, organo
supremo chiamato a legiferare e a dettare norme di vita e di dignità comuni a tutte le nazioni del vecchio
continente, senza distinzione di razza, di religione, di
lingua. Federica ha fatto
emergere “riflessioni veramente significative e degne
di persone aperte; mature e
responsabili”, come riportato dal quotidiano L’Arena
l’8 giugno 2010.
I valori fondamentali di
uguaglianza, pari dignità e
di corresponsabilità, il
diritto alla speranza sono ancora molto
validi ed indispensabili per costruire un
futuro a favore dell’uomo e su misura
d’uomo.
Contenta, Federica?
“Eh sì, non tanto per il premio,
anche se graditissimo, ma perché sono
riuscita ad esternare di getto i miei sentimenti interiori, senza remore o impedimenti, anche andando forse un po’
contro corrente, convinta che alla fine è
sempre l’uomo il metro di misura di se
stesso e delle cose, sicura che la speranza di un mondo migliore deve essere
alla portata di tutti ed insita in ognuno
di noi
Bene, Federica è la voce della nostra
sana gioventù che avanza, che vuol trasformare quella che troppo spesso riteniamo utopia in una bellissima realtà.
GIANNI SARTORI
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MARTINA BOSCHETTO
CLASSE 3ª B
... le SS che operavano dentro il
campo con inaudita crudeltà (tanto da
non poter più essere definite “persone”),
non appena varcata la soglia d’uscita,
diventavano uomini e papà gentili ed
affettuosi: com’era possibile?
Riccardo Sartori
FEDERICA FACCHIN
... vola a Strasburgo
... mi sentivo strana, confusa: ma che
persone erano quelle che uccidevano
senza motivo, senza colpe migliaia e
migliaia di innocenti?
Luna Cavazza
... sono rimasta molto colpita dalle
foto che ho visto nel museo del campo.
Tra gli altri, vi erano ritratti deportati
che per disperazione si erano lanciati
contro i fili spinati collegati all’alta tensione: avevano cercato la morte come
estrema liberazione.
Elena Fusa
... non riesco a capire come abbiano
fatto i seguaci di Hitler ad uccidere tante
persone a sangue freddo, quasi con leggerezza, senza provare pentimento.
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L’ALPONE 4
R
DOSSIE
Un altro argomento da affrontare nel dossier che riguarda un
importante problema della attuale
società è la separazione. Sempre più
costante e sempre più semplice è la
possibilità di rompere quel rapporto, promesso e pubblico tra marito e
moglie dopo anni di convivenza e
condivisione. Oggi la separazione è
diventata una “cosa” normale,
senza pensare alle conseguenze che
nel lungo andare, si rigettano tra le
nuove coppie; pensiamo ai figli,
generati con il nuovo compagno o
compagna. Una società che ha perso il rispetto, la serietà, i valori sentimentali: tutto questo è dato forse
da troppa libertà? Da troppa semplicità? Forse dalla moda?
LA SEPARAZIONE
L’ultima indagine pubblicata
dall’ISTAT il 2 luglio 2004, evidenzia un numero di separazioni e di
divorzi sempre maggiore in Italia.
Basti pensare che, dal 1995 al 2002,
vi è stato un incremento del 52% per
quanto riguarda le separazioni e del
54% i divorzi.
La rottura della famiglia, ormai,
non suscita più lo scalpore di una
volta, anzi, sta sempre di più entrando a far parte di una preoccupante
normalità.
Nel caso in cui vi siano coinvolti
dei figli, la situazione si complica
ulteriormente; l’affidamento, le
visite, ma soprattutto l’implicazione
psicologica
brano voche il dilersi giocastacco da
re l’ultima
una figura
carta dispogenitoriale
nibile per
di PRANDO SUSY, GECCHELE LORENZO E SEBASTIANO FILIPOZZI
importante
una impropuò comportare.
babile riappacificazione
La madre, solitamendei genitori, in un gioco
te il genitore affidatario,
inconscio nel quale, masi trova a dover gestire,
dre e padre, notato lo stain gran parte da sola, la
to in cui versa il figlio,
crescita e l’educazione
decidono di tornare insiedel figlio, con tutti i
me per il suo bene. In
problemi che ne derivaaltri livelli di consapevono; l’ex coniuge, in qualezza, è un po’ come aclità di padre deve riuscicade quando si verificano
re ad essere presente,
i normali litigi in famipur cambiando abitazioglia, dove il bambino picne e deve essere in gracolo finge di stare male
do di costruirsi un’altra
per richiamare l’attenrealtà senza però dizione dei genitori che litimenticare l’altra.
gano e farli cooperare per
E poi c’è il figlio,
favorire la riappacifica“catturato”, suo malgrado, in mezzo per il benessere del bambino. Si è zione. Altri invece risentono delle
a questa situazione, colui che mag- visto come quest’ultimo tenda a difficoltà economiche poiché le rotgiormente risente sul piano psicolo- manifestare comportamenti depres- ture familiari generalmente comporgico della rivoluzione familiare; sivi dopo la separazione, special- tano un declino nello standard di
solamente una collaborazione tra i mente quando la custodia viene vita ed alcune addirittura conducono
genitori, per quanto difficile possa complicata dalle continue dispute alla povertà.
essere, può in qualche modo atte- dei genitori per l’affidamento. La
Un incostante o assente monitonuare le conseguenze della separa- depressione, in questo caso, viene raggio del genitore affidatario può
zione facendo in modo che il cam- più utilizzata dai figli come “spia portare il figlio, alla perdita del
mino di crescita resti il più sereno d’allarme” per comunicare, attra- significato di limite, indispensabile
possibile.
verso canali secondari, che la se- quando non è ancora sviluppata la
Sono state svolte molte ricerche parazione è un evento traumatico capacità di autocontrollo psicofisisulle conseguenze psicologiche nei soprattutto per chi conserva un forte co. Si possono verificare quindi, o
figli di coppie separate e molte di legame d’amore e di affetto con per stress lavorativo o per mancanza
esse evidenziano come la collabora- entrambi gli ex coniugi. Attraverso di tempo da dedicargli, un eccesso
zione tra i genitori sia fondamentale le manifestazioni depressive, sem- di accondiscendenza alle incessanti
Inno alla Vita
Notizie
Segue da pag. 1
MARCINELLE 2010,
quanti ricordi ...
È stata una cerimonia solenne, toccante, commovente, che ha catalizzato
l’attenzione ed il pensiero di tutti i presenti, di varie nazionalità, come di varie
nazionalità erano i morti all’interno della
miniera, animati dagli stessi obiettivi e
progetti ed uniti dal medesimo tragico
destino. Durante la S. Messa di suffragio
ed al momento del rintocco della campana che ricordava mentre venivano scanditi i nomi di tutti i morti nella tragica fatalità, tutti si sono sentiti uniti e partecipi di
quella immane tragedia. Le preghiere
nella varie lingue, in italiano è stata letta
dalla nostra studentessa in medicina Giulia Sartori, hanno ricordato il loro sacrificio, abnegazione, la loro volontà di riuscire a creare, con il massacrante lavoro,
un mondo migliore.
Di fronte a questi eventi l’uomo si interroga, torna ad essere se stesso, si rende
conto della propria pochezza di fronte alla
grandiosità della natura, sente in sé prepotente la necessità dei valori indispensabili
della solidarietà e della civile convivenza.
Il benessere che le nazioni occidentali
godono è in primis frutto del sacrificio di
tanti minatori che hanno lasciato sotto
terra a volte la vita e quasi sempre la salute per poter far in modo che i propri figli e
l’intera società potessero crescere con un
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COMPRAVENDITA
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richieste del figlio, quando i “no”
che aiutano a crescere risultino di
più difficile gestione.
Da alcune ricerche svolte all’estero, si è visto come anche l’aggressività sia un fattore che tende a
scaturire nei figli con genitori separati; aggressività intesa in senso fisico, come atti vandalici, sfascio di
oggetti in situazioni d’ira, ma anche
manifestata verbalmente. Questa
scarica emotiva può celare un sentimento d’odio verso entrambi i genitori o verso il genitore responsabile
dello sfascio della famiglia. Così
facendo il ragazzo vuole renderli
consapevoli dei danni interni che gli
hanno causato.
Le conseguenze delle separazioni
e dei divorzi sul benessere del figlio
sono un aspetto che spesso non
viene preso in considerazione con la
dovuta attenzione. Nonostante i tentativi degli ex coniugi di preservare
i figli dai loro conflitti, questi ultimi, a contatto con i genitori separatamente ne percepiscono ugualmente lo stato emotivo, lo internalizzano
e lo manifestano a loro volta, come
in un contagio.
È indubbiamente riconosciuto
ormai, che quando una coppia con
bambini si divide, non è solamente
la diade che si separa, ma subisce
una rottura anche l’idea che il figlio
ha del concetto di famiglia, un valore sul quale, fin da piccolo, acquisisce e sul quale basa le sue esperienze di vita.
dalla Parrocchia di Castello
SAGRA DI SAN GIOVANNI BATTISTA
Lino Stoppele mentre spiega a una parte del gruppo cosa è successo il
giorno della catastrofe, l’8 agosto 1956.
destino migliore.
Marcinelle rappresenta un po’ una
pagina nera per il Belgio e per l’Italia,
nera come le facce dei minatori “venduti” nell’interesse dello Stato, nera come
lo sfruttamento e la mancanza delle più
elementari norme di sicurezza, ma che ha
contribuito a scuotere le coscienze e ha
rappresentato un punto di partenza per un
futuro migliore, per affratellare le persone, unire i popoli.
S a n
Giovanni
Ilarione è
stato un
paese di
emigranti
e porta in
sé queste
vive immagini,
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BELTRAME COSTRUZIONI S.N.C.
SEDE LEGALE:
San Giovanni Ilarione (VR) - Viale del Lavoro, 104
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non sì è mai dimenticato di questi figli
lontani, con scambi culturali, periodiche
visite, gite e gruppi organizzati per rinsaldare questi antichi legami.
Il giornale trimestrale “L’Alpone”,
che racconta la vita del paese, raggiunge
ogni tre mesi tutti i propri emigrati nei
cinque continenti ed è questo motivo un
buon per essere vivi e presenti, per sentirsi a pieno titolo ancora cittadini del
paese di origine.
Forse anche per questo Marcinelle
non è passata invano ...
Ora attraverso l’autorità consolare italiana in Belgio, si sta portando avanti il
progetto di gemellaggio di San Giovanni
Ilarione con un Comune della cintura di
Charleroi, nell’intento di ricordare avvenimenti comuni e portare avanti comuni
progetti.
GIANNI SARTORI
Un grazie di cuore a tutti i collaboratori e volontari che hanno partecipato alla Sagra di San Giovanni Battista,
rivelatasi quest’anno un vero successo.
Molte sono le difficoltà che si devono
affrontare per migliorare, di anno in
anno, le varie iniziative e mettere a
punto nuove idee: quest’anno, ad
esempio, si è pensato all’adozione di
un autobus per lo spostamento dalle
varie piazze della Val d’Alpone per
ridurre la circolazione di macchine,
vista la scarsa disponibilità di parcheggi, per migliorare la viabilità e per
tranquillizzare le famiglie dei giovani
e “meno” giovani nel percorso di rientro. Tra le altre novità c’è stato il
“Calcetto saponato”, che nel piazzale
delle scuole ha allietato il pomeriggio
della domenica, con un bel gruppo di
giovani che si sono divertiti sfidando
si a calcetto su un terreno reso apposi-
tamente scivoloso, così da far sollevare continue risate dal pubblico per l’interminabile serie di ruzzoloni a cui i
protagonisti dovevano sottomettersi.
Come ogni anno, le autorità politiche
hanno partecipato alla premiazione
della Mostra Provinciale delle Ciliegie, sottolineando l’importanza dell’agricoltura e soprattutto del prodotto
cerasicolo per il nostro paese.
Gli spettacolari fuochi d’artificio,
sparati dalla chiesa di Castello, hanno
creato un’atmosfera davvero magica,
con l’incendio del campanile che
espandeva la sua bianca fumata visibile da tutta la vallata.
Le persone da ringraziare sono
veramente tante, in particolare tutte le
associazioni che hanno collaborato per
la buona riuscita della manifestazione,
la Pro Loco che ogni anno ci sostiene
nella logistica e il gruppo Alpini, che
garantisce il capannone per la cucina.
Apertura del Canevon
Un’altra importante iniziativa è stata
la riapertura del bar “Canevon”, presso
gli edifici della Parrocchia. Già da luglio
il bar è diventato per tutti un importante
punto di ritrovo. Ben tre gruppi, a turno,
stanno garantendo l’apertura nelle serate
del fine settimana (dal venerdì alla domenica); ogni gruppo ha il
suo capo gruppo, che
organizza il servizio e
risolve i problemi logistici
e di approvvigionamento.
È una iniziativa che coinvolge all’incirca una quarantina di persone di ogni
età, che volontariamente
mettono a disposizione
tempo e capacità, assicu-
rando alla parrocchia e alla associazione
di sfruttare un locale che può diventare
anche un luogo di formazione e di cultura.
Oggi presso il Canevon sì può chiedere l’utilizzo della sala per eventuali
pranzi o cene e si può trovare uno spazio
adeguato per il gioco sia per i bambini
con i giochi di calcetto e di ping pong,
sia per gli adulti con il campo da bocce.
Un speciale ringraziamento va a tutte
le persone che hanno collaborato per la
riuscita della riapertura del Canevon e in
particolare i tre capi-gruppo che hanno
lavorato per mettere insieme idee e forze
per garantire stabilità ed efficienza alla
riapertura del locale.
NOI ASSOCIAZIONE
L’ALPONE 5
COME VEDERE CON GLI OCCHI E CON IL CUORE
intervista a Don Paolo Burato
Domenica 6 giugno la parrocchia di
S. Caterina in Villa ha vissuto una giornata davvero memorabile: un suo giovane conterraneo, don Paolo Burato, ha
celebrato la sua prima messa, dopo l’ordinazione sacerdotale ricevuta a Vicenza
il giorno precedente.
In prossimità dell’evento, un nostro
cronista l’ha incontrato, ricavandone
una significativa intervista.
Caro Paolo, il traguardo tanto atteso
è stato finalmente raggiunto. Come ti
senti, che sensazioni provi?
Proprio così, dopo quattordici anni
vissuti nel Seminario di Vicenza il sogno è diventato realtà, un sogno che è
nato come scherzo da piccolo e che,
pian piano, è cresciuto con me: poter
donare la mia vita a Gesù, al servizio
della Chiesa e delle persone che mi verranno affidate. Più che un traguardo raggiunto, è l’inizio di un’avventura meravigliosa. Per questo, insieme a sentimenti di gioia ed entusiasmo, ci sono
sentimenti di paura e trepidazione per il
grande impegno che il ministero del
prete richiede.
In che occasione hai sentito che la
tua strada sarebbe stata quella di diventare sacerdote?
Non c’è stato un particolare momento o un colpo di fulmine, o una voce che
dal cielo mi ha chiamato a diventare
prete, ma è attraverso la passione per le
persone, la passione per la Chiesa, la
passione per Gesù e la sua Parola che ho
scelto di diventare prete. Quando da piccolo andavo nel campo con il papà per
seminare o piantare qualche albero di
ciliegie o qualche vite, indicando il cielo
mi diceva: “Tutto quello che potevamo
fare lo abbiamo fatto seminando, ora
dobbiamo aspettare, fidarci e affidarci a
chi sta in alto”. E così è stato nel mio
cammino, entrando in seminario ho
piantato dei semi nel mio cuore e, grazie
al Signore, alla sua Parola, alle belle e
indimenticabili amicizie, i semi stanno
crescendo e portando molti frutti.
Ci sono mai stati ripensamenti,
dubbi in questo tuo percorso?
Difficoltà e dubbi non possono mancare in queste scelte importanti della
vita, ma sono le stesse difficoltà o dubbi
che ogni uomo e donna del nostro tempo
incontra all’indomani di una decisione
importante come il matrimonio, o la
scelta di dare alla luce un bambino.
Scelte che nella vita di ciascuno arrivano, prima o dopo. Spesso mi piace ricordare e canticchiare la frase di una canzone molto bella di Jovanotti che si intitola Mi fido di te, quando dice: “... la
vertigine non è paura di cadere, ma
voglia di volare ...”. Son convinto che i
dubbi e le difficoltà che incontriamo
nelle scelte della nostra vita non sono
altro che il desiderio di volare, di decollare verso orizzonti infiniti, non ancora
conosciuti, ma ciò che conta è partire
perché una volta in volo si prende sempre più quota e si sale sempre più vicini
al sole.
Quali sono state le persone che maggiormente ti hanno aiutato e sostenuto
in questa tua scelta?
Don Paolo circondato dalla famiglia.
Il mio pensiero e ringraziamento va
alla mia famiglia, mamma Bertilla e
papà Agostino, che sono stati per me
testimoni dell’immenso amore di Dio,
donandomi la vita e trasmettendomi la
loro fede semplice, sostenendomi sempre nelle mie scelte, la presenza dei miei
fratelli maggiori Davide e Denis che in
questi anni mi hanno coccolato e mi
hanno donato un affetto fatto di piccoli
gesti e attenzioni che alle volte non
sapevo nemmeno ricambiare, sono stati,
e lo saranno sempre, una presenza significativa nella mia vita. Un’altra presenza significativa nella famiglia è Claudia,
moglie di mio fratello Davide, che con
la sua simpatia e allegria, ma anche con
il suo animo profondo mi ha testimonia-
RI
GLI ALLO
Complimenti vivissimi da parte della redazione a:
STORIA DI UN EMIGRANTE
Lo zio d’America, Celeste Ramponi,
era nato a San Giovanni Ilarione in via
Pegnati nel 1930, figlio di Ramponi
Leonardo, detto “Nardo”, e di Danese
Aristea: due semplici contadini.
Per chi si ricorda, a quei tempi, non
c’erano grandi possibilità di lavoro e
tanti giovani partivano per la Francia,
Svizzera, Germania e cosi via, alcuni
andavano a servire in casa di famiglie
benestanti; anche mio zio fece lo stesso
per circa un anno, presso un’azienda
agricola della zona, con un compenso
annuo di £ 70.000 e un quintale di frumento. Dopo di che Celeste prese la
decisione, con altri due amici, Munaretti
Vittorino e Marco Vicentini, di partire
per l’America in cerca di un po’ di fortuna. L’ultimo sopra elencato ritornò in
Italia dopo 4-5 anni di dura vita americana, grazie ai soldi inviatigli dai suoi
to la bellezza della vita e dell’amore.
Inoltre ricordo tanti amici, i miei compagni seminaristi, i miei educatori e i
preti del seminario e infine don Elio,
non ultimo per importanza; grazie a lui
ho potuto conoscere il seminario e oggi
diventare prete. Lo ringrazio perché da
lui ho potuto gustare cosa significhi
donarsi a Cristo, alla Chiesa e ai fratelli.
Cosa ti senti di dire ai ragazzi o ragazze che sentono anche loro il desiderio di dedicarsi a Dio, ma che nello stesso tempo hanno dei dubbi?
Le uniche parole che in questo momento sento di poter dire loro, sono tratte dalla storia del Piccolo Principe,
quando la volpe gli dice: “Non si vede
bene che con il cuore. L’essenziale è
invisibile agli occhi”. Forse è proprio
così; ciò che conta davvero non lo possiamo vedere, né comprare, né ascoltare; per questo dobbiamo chiudere gli
occhi, fermarci un istante in un’oasi di
pace e silenzio, e ascoltare ciò che conta
davvero. Ci sono cose che arriveremo a
capire, forse un giorno, o arriveremo a
fare delle scelte importanti, ma devono
venire da dentro. Solo scegliendo con il
cuore, i dubbi e le fatiche si trasformano
in coraggio e passione.
Infine, un messaggio per il tuo paese.
Mi rivolgo alla gente di S. Giovanni
Ilarione, della mia parrocchia in particolare, ringraziandola fin d’ora per la vicinanza e il sostegno nella preghiera e nel
ricordo. Mi rivolgo alle mamme e papà,
ai nonni e a chi guida il paese con questa frase: “Tutti i grandi sono stati piccoli, ma pochi di essi se ne ricordano”.
Siate attenti ai piccoli, ai vostri bimbi e
giovani, perché possano crescere nell’affetto e nell’amore, perché siano circondati da persone che si stimano a
vicenda, e sappiano gustare le cose belle
e semplici della vita. E voi cari ragazzi e
giovani, brillate come stelle luminose
nella notte e portare un profumo di primavera nel paese, nella comunità, nella
famiglia e nella Chiesa.
Carissimo Paolo, un grazie sincero
per averci concesso questa intervista. A
nome de “L’Alpone” e di tutti i suoi lettori i migliori auguri per poter affrontare qualunque situazione in modo sereno
e determinato.
EMANUELE SARTORI
genitori. I tre avventurieri partirono così
nel pomeriggio del 25 agosto 1950 (Sagra delle Boarie) e s’imbarcarono sulla
nave, che li portò in Argentina, dopo 23
giorni di viaggio.
Per far partire il proprio figlio, il
nonno Nardo dovette chiedere un prestito di £ 180.000, restituito poi con la sua
stessa partenza verso la Francia, per la
raccolta delle barbabietole.
Ad attendere Celeste vi era lo zio,
Danese Emanuele, che viveva già in
Argentina, a Buenos Aires, ma, ancora
minorenne e per non avere incontrato lo
zio, quel giorno, le autorità Argentine,
dopo vari controlli, lo trattennero per
due giorni. Vagabondando in cerca di
lavoro di qua e di là trovò prima un
impiego come muratore, poi presso una
fabbrica di posateria e infine, con tanti
sacrifici, riuscì ad acquistare un forno
Laura Marchetto, laureata in Farmacia presso l’Università degli Studi di Padova il
2 luglio 2010.
UN PAESE STUPENDO
“San Giovanni è un paese stupendo,
non solo per le sue meravigliose colline,
per il rispetto dell’ambiente, per le molteplici attività culturali e sportive che
alla periferia di Buenos Aires dedicando
vengono organizzate dalla Pro loco e dalla sua vita al lavoro del fornaio.
l’Amministrazione comunale – il giorSi sposò, ebbe tre figli e dopo 25
nale “L’Alpone” ne è testimonianza evidente – oppure per le condizioni climatianni, su desiderio scritto della madre
che e la situazione economica generale.
che lo voleva rivedere prima di morire,
Meravigliosi sono i suoi abitanti che io
ritornò in Italia per la prima volta; in
ho potuto incontrare quotidianamente
seguito, riuscì ritornare a casa dai propri
nella delicata funzione di direttrice delfamigliari in altre tre occasioni.
l’Ufficio postale per oltre un decennio”.
Ora che lo zio Celeste non è più tra
Ad esprimersi in questi termini è
noi, tutti, parenti e amici, ricordano una
Daniela Gioco, originaria di Gambellara
frase da lui detta: “Se quella volta mio
e madre di due gemelle di 22 anni. In
padre invece di lasciarmi partire, mi
possesso del diploma di abilitazione
magistrale, a sua volta figlia di inseavesse rotto entrambe le gambe, sarebbe
gnanti elementari, non ha voluto, tuttastato meglio!”. Con queste sole inforvia, seguire la vocazione di famiglia.
mazioni avute e ora trascritte e con queVincitrice di pubblico concorso nelle
st’ultima frase così dolorosa, ho voluto
Poste Italiane fin dal lontano 1979, per
mettere per iscritto la storia, le emozioquasi un ventennio ha prestato servizio
ni e i desideri di un uomo emigrato, lonpresso le poste gli uffici postali di Vestetano dalla propria famiglia, in cerca di
nanova e Costalunga, prima di approdafortuna durante quegli anni difficili.
re, nel 1999, a San Giovanni Ilarione.
Dopo la mia ricerca d’informazioni
Trasferita da qualche mese per esigenze
di servizio a Soave, ha voluto far giunsulla vita dello zio Celeste Ramponi ho
Vacanze al mare dal 5 al 19 agosto a Ceriale (Savona). Quest’anno
gere il proprio sentito “grazie” alla
capito che l’America è qui, in Italia.
sono diminuite le presenze ilarionesi. Quale sarà la causa?
gente di San Giovanni attraverso il
CLAUDIO TEZZA
nostro giornale.
Di questo le siamo immensamente grati.
Il suo non è stato un
rapporto da prestatrice di
un servizio ad utente ma
la risultante un rapporto
interpersonale, quasi confidenziale che si esprimeva con un semplice “come
stai ... o con un “grazie”.
Da qui il suo ardente desiderio di ritornarci. Ci
tiene, infatti, a precisare
che non ha chiesto di
andarsene e spera che,
anche nella nuova sede, si
instaurino con le persone
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analoghe modalità di
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essere e di agire.
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Intanto la tentazione di
rivolgerle alcune doman-
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de si fa pressante. Si tratta infatti di una
persona che per tanti anni ha lavorato
alle dipendenze di un Ente spesso criticato dall’utenza.
Sono molti coloro che si lamentano
dei disservizi postali: lunghe code
davanti agli sportelli, ritardi nel recapito della corrispondenza ...
Non sempre le lamentele sono giustificate. In effetti ci sono dei periodi in
cui si formano delle code ma non ho mai
riscontrato impazienza o nervosismo da
parte degli utenti. Anzi, l’attesa diventava anche l’occasione per uno scambio di
idee o per un commento sui fatti del
giorno. Aver instaurato un clima di serenità contribuiva ad evitare le proteste.
Basta un esempio per tutti: nell’ufficio
postale il rapporto degli operatori (due
sportellisti più il direttore) è diretto
“layout”, senza alcuna vetrata antiproiettile a protezione degli operatori.
Eppure le statistiche confermano che, in
tali situazioni, il numero delle rapine è
decisamente inferiore.
Com’è cambiato San Giovanni negli
ultimi 10 anni?
A livello di persone nulla è cambiato,
almeno per quanto riguarda la qualità
dei servizi prestati. Si fatica un po’ di
più poiché sono aumentati i prodotti e le
offerte. Basti pensare al settore bancario
e a cosa ha significato combattere contro la concorrenza di ben cinque istituti
di credito. Non sono mancati momenti
anche fortemente critici. La crisi del settore calzaturiero ha imposto drastici
cambiamenti al modo di vivere di molte
persone. Fortunatamente si è assistito ad
una diffusa diversificazione delle attività produttive: i negozi non hanno chiuso e anche molte fabbriche, piccole e
grandi, hanno cambiato tipologia produttiva. L’economia cosiddetta “mista”,
grazie alla quale ha registrato un nuovo
incremento anche l’agricoltura, ha fatto
il resto. Ed oggi, nonostante la crisi in
atto, si guarda con più fiducia anche al
futuro. Sono momenti difficili per tutti,
ma dobbiamo saper guardare avanti.
DELIO VICENTINI
L’ALPONE 6
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE INFORMA
dal Consiglio comunale
Conto di bilancio
2009
CONTO BILANCIO GESTIONE 2009
RESIDUI
F.DO CASSA 01/01/2009
RISCOSSIONI
PAGAMENTI
FONDO DI CASSA 31.12.2009
FONDO DI CASSA C/O TES. STAT.LE
RESIDUI ATTIVI (al netto dei fondi di
cassa c/o la tesoreria statale)
SOMMA
RESIDUI PASSIVI
AVANZO DI AMM.NE AL 31/12/2009
822.403,20
840.064,67
COMPETENZA
TOTALE
693.112,73
2.520.570,07 3.342.973,27
2.938.925,70 3.778.990,37
257.095,63
445.094,51
910.073,96
1.355.168,47
690.659,60
907.404,66
1.612.264,10
1.598.064,26
14.199,84
Tenuto conto di quanto sopra esposto il Conto del patrimonio globale comunale,
relativo al medesimo esercizio finanziario, offre le seguenti risultanze:
TOTALE ATTIVITÀ ESERCIZIO 2009
TOTALE PASSIVITA
PATRIMONIO NETTO AL 31.12.2009
€ 15.797.402,14
€ 11.728.627,63
€ 4.068.774,51
(Delibera n. 15 del 6 maggio 2010)
Regolamento per le
antenne satellitari
Nuove regole per la collocazione
e l’installazione delle antenne paraboliche sugli edifici e adeguamento
di quelle esistenti nell’intero territorio comunale consentiranno di minimizzare l’impatto visivo e di garantire un maggior rispetto ambientale.
Le nuove installazioni saranno preventivamente segnalate all’Ufficio
tecnico comunale che potrà sospendere i lavori per chiarimenti o per
integrazione della documentazione,
imporre prescrizioni tecniche o vietarne il completamento. Il tutto entro
30 giorni dalla prima segnalazione.
Trascorso tale termine l’installazione dell’apparecchiatura si dovrà
intendere autorizzata.
Di norma le antenne saranno collocate sui tetti delle case e per i condomini si ricorrerà ad una struttura
centralizzata. Soltanto in casi eccezionali e previo parere favorevole
dell’Ufficio tecnico comunale le
antenne potranno essere posizionate
in luogo diverso. Gli impianti esistenti dovranno essere adeguati alla
nuova normativa entro 12 mesi dall’entrata in vigore del Regolamento
che, tuttavia, non si applica alle
antenne paraboliche ricetrasmittenti
destinate alle comunicazioni delle
Forze di Polizia, degli Enti militari,
dei servizi di emergenza, della
Protezione civile. La mancata osservanza di quanto prescritto comporterà una sanzione di 500 euro, fermo
restando l’obbligo di adeguamento
alle disposizioni sopra riportate.
(Delibera n. 24 del 29 giugno 2010)
Commissione
intercomunale
paesaggio
Con riferimento ad una recente
disposizione regionale i comuni di
San Giovanni Ilarione, Montecchia
di Crosara e Roncà hanno stipulato
una convenzione per l’istituzione di
una Commissione intercomunale in
grado di esprimere pareri in ordine
alla compatibilità tra l’interesse paesaggistico ed eventuali interventi
progettati. Vi fanno parte un rappresentante di ognuno dei tre comuni
aderenti, esperto in materia di bellezze naturali e tutela dell’ambiente
e del paesaggio. Dal mese successivo all’entrata in vigore della convenzione verranno soppresse le singole
commissioni edilizie comunali nella
composizione “integrata” mentre
continueranno ad operare nella loro
composizione “ordinaria”. Il nuovo
organismo durerà in carica tre anni e
sarà convocato, su richiesta dei
comuni associati e sentito il presidente da eleggere tra i componenti
della Commissione, dal Responsabile dell’area tecnica del comune di
San Giovanni, designato quale sede
della Commissione. I pareri saranno
resi in forma scritta. È esclusa la
partecipazione di terzi estranei alle
sedute, fatta eccezione per il progettista dell’opera al solo fine di illustrarne le caratteristiche progettuali.
Senza diritto di voto potranno parteciparvi anche i responsabili dell’area
tecnica dei singoli comuni, di volta
in volta interessati.
Per risolvere questioni organizzative e per esaminare specifiche funzioni di indirizzo programmatico e
di controllo della gestione associata
i tre sindaci daranno vita ad un’apposita Consulta che verrà convocata,
a cura del comune di San Giovanni
con compito di capo-fila, almeno
una volta all’anno.
(Delibera n. 25 del 29 giugno 2010)
testi a cura di DELIO VICENTINI
Installazione di
Acqua,
impianti fotovoltaici bene
La realizzazione di impianti fotoessere costruito un campo da calcio
pubblico
voltaici riveste grande rilevanza strache il “patto di stabilità” non ha
tegica per la produzione di energia
pulita in risposta anche alle molteplici sollecitazioni che provengono dalla
Comunità europea. I vantaggi sono
innegabili e le caratteristiche degli
impianti assicurano una positiva
sostenibilità ambientale ed economica (per maggiori dettagli circa le
caratteristiche tecniche delle apparecchiature e i vantaggi connessi al
loro funzionamento, si rinvia al precedente numero del giornale – giugno 2010, pag. 10).
Fin dal 1991 precise disposizioni
di legge prevedono che “negli edifici di proprietà pubblica o adibiti ad
uso pubblico” il fabbisogno energetico per il loro funzionamento venga
soddisfatto mediante il ricorso a
fonti rinnovabili di energia. In virtù
di tale norma l’Amministrazione
comunale intende realizzare negli
edifici scolastici e sportivi, oltre che
nella stessa sede comunale, una rete
di impianti fotovoltaici che permetterà di generare, con modalità ecocompatibile e rinnovabile, l’intera
energia consumata annualmente
dalla totalità degli edifici di proprietà comunale. Particolare interesse suscita la scelta di ricoprire con
pannelli fotovoltaici anche l’area, di
proprietà comunale, situata il via
Belui, sulla quale avrebbe dovuto
consentito di realizzare.
La progettazione, la gestione e la
manutenzione degli impianti non
verranno direttamente gestite dall’Amministrazione comunale, ma
saranno affidate, sulla base della
normativa vigente, ad una ditta specializzata nel settore, scelta con procedura ad evidenza pubblica. Alle
spese per la realizzazione degli interventi si farà fronte attingendo ai
benefici previsti dal Decreto Ministeriale 19/02/2007, senza aggravamento di spesa per il bilancio comunale. In caso di surplus di energia
prodotta si potrà determinere anche
un utile di bilancio.
Per il finanziamento pubblico si
farà ricorso al “leasing in construendo”, un contratto, tramite il quale,
un soggetto abilitato concede in
godimento alla pubblica amministrazione un bene immobile (impianti fotovoltaici su strutture di
proprietà comunale) dietro pagamento, da parte del comune, di un
canone periodico per un determinato numero di anni, al termine del
quale lo stesso comune potrà acquisire la proprietà pagando un riscatto
di importo predeterminato.
(Delibere 18 e 19 del 6 maggio
2010)
Il comune prende posizione contro il decreto che prevede, a decorrere dal 2011, la possibilità di concedere la gestione dei servizi idrici
anche ai privati, senza la preventiva
istituzione di un ‘Autorità pubblica
di regolazione. I precedenti in Italia
non mancano. Su circa 110 gestori
64 sono a capitale pubblico e servono metà della popolazione, il resto è
a capitale misto o privato.
Tali esperienze presentano luci
ed ombre. Tuttavia, in un settore come quello dell’acqua, a scanso di
sorprese, il Consiglio comunale ha
incaricato il sindaco affinché si attivi in tutte le sedi competenti allo
scopo di evitare una privatizzazione
selvaggia dell’acqua che costituisce
una risorsa indispensabile per la vita
dell’uomo e della natura. Da parte
sua, il sindaco si è impegnato a riferire in Consiglio comunale non
appena dovesse verificarsi qualche
modifica dello “status” del servizio
di gestione dell’importante risorsa
nella provincia di Verona e, in particolare, nel territorio di San Giovanni. La mozione, approvata all’unanimità, è stata dichiarata immediatamente eseguibile e inviata alle competenti autorità.
(Delibera n. 20 del 6 maggio 2010)
Documentazione e
Archiviazione telematica
Le crescenti ristrettezze economiche che colpiscono i bilanci comunali, ma anche la ricerca di una
maggiore funzionalità nell’erogazione dei servizi alla popolazione
spingono le Amministrazioni comunali a ricercare modalità organizzative innovative per la gestione, in
forma associata, del sistema documentale e di archiviazione dei documenti. Questo l’obiettivo fondamentale che si sono proposti di realizzare i comuni di San Giovanni, Montecchia e Roncà, approfittando anche di contributi economici che la
Regione metterà a disposizione per
finanziare spese di investimento
occorrenti per il primo impianto, la
riorganizzazione e l’ampliamento
delle strutture e dei servizi da gestire in forma associata.
A tale scopo è stato elaborato
uno schema di convenzione che prevede la delega di funzioni, da parte
di Montecchia e Roncà, al comune
di San Giovanni, individuato quale
ente capofila. Il progetto, che si avvarrà di strumentazione telematica
altamente specializzata contribuirà
efficacemente:
• al potenziamento e alla specializzazione delle infrastrutture di servizio ai cittadini e alle imprese;
• alla promozione di attività di
cooperazione tra Istituzioni locali, Pubblica Amministrazione
provinciale, regionale e centrale:
• allo sviluppo dei Piani integrati
di intervento per la modernizzazione, la telematizzazione e la
gestione comune di servizi;
• al perfezionamento e all’integrazione della rete dei servizi comunali e intercomunali.
In particolare, la gestione in
forma associata renderà possibile,
con grande vantaggio per tutta la
cittadinanza:
- una corretta tenuta del registro
informatico di protocollo;
- l’interoperabilità con i sistemi di
protocollo delle altre Pubbliche
Amministrazioni;
- l’integrazione del protocollo
informatico con la firma digitale
e la posta elettronica ordinaria e
certificata;
- maggiore efficienza dell’amministrazione eliminando i registri
cartacei e diminuendo il carico di
lavoro dell’Ufficio protocollo;
- razionalizzazione e ottimizzazione dei flussi documentali;
- una corretta gestione dell’Albo
Pretorio “on line”;
- gestione automatizzata dell’inte-
ro processo di pubblicazione, ivi
compresa l’apposizione della
marca temporale sul documento;
- gestione di tutti gli atti amministrativi (delibere, determine ...);
- gestione di tutti i registri comunali (messi ...);
- automazione di tutti i processi
amministrativi per mezzo della
gestione elettronica dei documenti;
- riduzione dei costi e dei tempi di
gestione delle pratiche amministrative;
- corretta gestione dell’archivio
storico;
- sensibile riduzione del consumo
di carta.
Per ulteriori dettagli, gli interessati possono prendere visione della
convenzione appositamente stipulata rivolgendosi ai competenti uffici
comunali.
(Delibera n. 26 del 29 giugno 2010)
dalla Giunta comunale
Ampliamento e
manutenzione cimiteri
I cimiteri del capoluogo e di Cattignano saranno oggetto di importanti
interventi di manutenzione straordinaria per un totale di 563.000,00 euro dei
quali 396.000,00 a carico della regione Veneto e i restanti 167.000,00 a carico del bilancio.
(Delibera n. 62 del 3 giugno 2010)
L’ALPONE 7
Soggetti in grave
disagio economico
Centro estivo
ricreativo
Allo scopo di alleviare situazioni
particolarmente rilevanti di disagio
economico da parte di persone prive
di attività lavorativa fissa viene
avviato un progetto di giardinaggio
e straordinaria pulizia di strade e
piazze comunali da retribuire a
mezzo buoni-lavoro (voucher), corrispondenti complessivamente a
460,00 euro da realizzare nell’arco
temporale di 15/20 giornate lavorative.
Il limite massimo annuale per
Anche quest’anno l’Assessorato
comunale alla Pubblica Istruzione
ha organizzato il Centro Estivo
Ricreativo (C.E.R.) con l’obiettivo,
peraltro pienamente riuscito, di
offrire ai bambini un servizio di animazione estiva proponendo loro
attività a carattere educativo, improntate alla creatività, all’esplorazione ambientale e assicurando ai
diretti protagonisti e alle loro famiglie un luogo sicuro ove poter giocare, sotto la guida di personale esperto e creando un ambiente ricco dì
stimoli, idoneo a potenziare in maniera ludicamente connotata proces-
ciascuno operatore viene fissato in
5.000,00 euro nette. Detto importo
scende a 3.000,00 euro nel caso in
cui si tratti di persone che già fruiscano di ulteriori prestazioni integrative del salario o di sostegno del
reddito. Il valore del voucher è comprensivo dell’assicurazione antiinfortuni INAIL e del contributo
INPS.
(Delibera n. 46 del 22 aprile 2010)
si di integrazione sociale e crescita
formativa. Direttamente interessati
sono stati gli alunni della fascia
d’età 6-15 anni per il periodo di
tempo compreso tra il 28 giugno e il
30 luglio, dalle 14.00 alle 18.00.
L’attività è stata svolta presso la
scuola primaria “Aristide Stefani”.
La spesa globale per l’organizzazione delle attività ammonta a
11.800,00. Le famiglie vi hanno
contribuito con 130,00 a bambino,
pari all’88% della spesa totale.
(Delibera n. 52 del 13 maggio 2010)
Convenzione con
Istituto comprensivo Incarico servizi
In considerazione del fatto che
cifra, come espressamente previsto
sociali
spetta al comune provvedere alla
dalla convenzione stipulata tra
custodia, acquisto, manutenzione e
rinùovo del materiale didattico,
degli arredi scolastici, alla fornitura
di registri e stampati per le scuole
primarie, oltre che alla fornitura alle
direzioni didattiche di stampati e
materiale di cancelleria, per l’anno
2010 è stata messa a disposizione
del dirigente scolastico la somma di
5.500,00 euro. In aggiunta a tale
l’Amministrazione comunale e l’istituto comprensivo, vengono erogati ulteriori 416,00 euro per la
sostituzione del provider dei servizi
Internet in uso di cui 80,00 per l’attivazione del servizio e 336,00 per i
canoni annuali.
(Delibera n. 51 del 13 maggio 2010)
Giovedì 15 luglio, mons. Pietro
Barbujani è tornato alla Casa del
Padre. Nato a Vicenza il 19 ottobre 1922, fu ordinato sacerdote il
24 giugno 1945. Fu Vicaro cooperatore a Poiana Maggiore dal
1945 al 1946 e a Santa Caterina
in Villa dal 1946 al 1957. Dal 1957
al 1973 fu viceassistente diocesano della Gioventù femminile di
Azione cattolica. Nel 1973 fu
nominato parroco di Sossano,
dove rimase fino al 1984 quando
divenne canonico penitenziale
della Cattedrale e rettore della
chiesa della “Presentazione
della Beata Vergine Maria” all’Istituto Proti di Vicenza. nel 2006 si
ritirò alla RSA Novello di Vicenza dove è deceduto.
MEDICINA
La Balbuzie
La balbuzie consiste in un disordine
del ritmo della parola nel quale il soggetto sa con precisione quello che vorrebbe dire ma nello stesso tempo non è
in grado di dirlo a causa di arresti, ripetizioni o prolungamenti dei suoni che
hanno carattere di involontarietà. La
balbuzie viene interpretata come un
disturbo della personalità di origine prevalentemente psicogena o traumatica
che, alterando l’equilibrio emotivo del
soggetto ne deforma la normale fluenza
verbale. Spesso è correlata a situazioni
traumatiche o a relazioni difficili e precarie in cui ci sia un disturbo della comunicazione. Il disturbo colpisce quattro volte di più i maschi delle femmine
ed è di 5-6 volte più frequente nel bambino figlio di genitori balbuzienti La
balbizie compare in età precoce, nell’85% dei casi fra i 22 ed i 42 mesi e nel
75% dei casi scompare spontaneamente
dopo 12-18 mesi: una adeguata valutazione per distingure tra balbuzie transitoria o persistente andrebbe fatta quindi
almeno venti mesi dopo la comparsa.
Nei casi di balbuzie persistente si ha
una ulteriore remissione spontanea
nell’80% dei casi durante l’adolescenza
senza bisogno di alcuna intervento terapeutico: Soltanto in una minoranza linguaggio ha notevoli ricadute dei casi il
disturbo pesiste nella età adulta. La difficoltà del negative sulla personalita del
soggetto: Può succedere che si sviluppi
nel balbuziente senso di rabbia verso sè
stesso, vergogna o di colpa, scarsa autostima con conseguenti atteggiamenti di
rinuncia o di fuga davanti a situazioni
ansiogene, ritiro sociale a causa delle
fiustrazioni e limitazioni che il balbuziente incontra lungo il suo percorso di
vita. Il disagio dell’individuo coinvolge
famiglia, scuola e società nel suo insieme.
La famiglia, che è la prima risorsa
terapeutica, è spesso scarsamente informata e non preparata. Un misto di autocommiserazione, senso di colpa e iperprotezine nei confronti di un bambino
considerato imperfetto provocano quasi
sempre aggravamento del disturbo. Anche la scuola è quasi sempre impreparata ad affrontare il disagio del bambino
balbuzìente. Può succedere che il balbuziente venga deriso ed emarginato. La
difficoltà di espressione talvolta viene
confusa con difficoltà di apprendimento
e viene affiancato un insegnante di sostegno. Ne consegue che il disturbo viene accettato con rasseganzione come
handicap irreversibile anche se può essere affrontato e corretto in maniera
soddisfacente.
Il trattamento delle balbuzie è uno
dei settori che maggiormente il Servizio
Sanitario delega ai professinistì che
curano in privato. Esiste in Italia una
ampia offerta di strutture private e liberi
professionisti che curano il disturbo sia
dal punto di vista fonetico che dal punto
di vista emotivo. Negli anni ‘50 è stato
messo a punto dal prof. Vincenzo Mastrangeli il Metodo Psicofonico che unisce la riabilitazione fonetica alla psicoterapia di gruppo che, a detta degli esperti ha dato i migliori risultati.
VINCENZO MAGNABOSCO
Allo scopo di assicurare alla popolazione i necessari servizi sociali e di
assistenza domiciliare sono state stipulate, tra l’Amministrazione comunale
e la Cooperativa “Promozione e lavoro A.r.l.”, due distinte convenzioni in
base alle quali sono stati prorogati i termini di scadenza di un precedente
accordo, dal 31 luglio 2010 al 31 marzo 2011.
Per conoscere il dettaglio delle prestazioni si rinvia al numero precedente del nostro giornale. In ogni qaso, sì consiglia di rivolgersi ai competenti
uffici comunali per la presa visione delle delibere di seguito citate.
(Delibere n. 66 e 67 del 24 giugno 2010)
Contributi
a Gruppi e
Associazioni
Sulla base del regolamento comunale che prevede la concessione
di finanziamenti economici a enti
pubblici e privati per l’organizzazione e la promozione di attività
sportive, quali strumenti che favoriscono la crescita delle persone,
sono stati erogati i sottoindicati
contributi straordinari di seguito
indicati:
• Associazione sportiva dilettantistica” Energy Studio”: € 150,00
per l’organizzazione dello spettacolo di danza moderna e hip hop
nei giorni 21, 22, 23 giugno 2010
presso la palestra della scuola
secondaria di primo grado;
• Polisportiva “Ilarione”: €
4.500,00 a sostegno di una serie
di manifestazioni sportive realizzate nel corso del 2010;
• Pro loco di San Giovanni Ilarione: € 3.325,48 per l’acquisto dei
panettoni che sono stati consegnati agli ultra sessantacinquenni in occasione della Festa dell’anziano dello scorso 8 dicembre 2009.
(Delibere n. 64 del 24 giugno 2010;
n. 43 dei 15 aprile 2010; n. 57 del
20 maggio 2010)
ERNESTO GAMBARETTO:
l’ultimo eroe di Culqualber
Sono ricordi ormai lontani, avvenimenti delegati ai libri di storia, eppure è doveroso ricordare che l’ultimo superstite di
quella che fu l’ultima “sconfitta vittoriosa” – sembra un paradosso, ma è proprio
così, nella colonia Abissinia, a Culqualber
nel 1941, è di San Giovanni Ilarione.
Qui l’arma dei carabinieri ha scritto
una delle pagine più luminose della sua
storia in fatto di eroismo, abnegazione,
senso della patria e del dovere. E a riconoscerlo sono stati per primi gli avversari
inglesi, tributando l’onore delle armi. Mai
medaglia d’oro venne guadagnata e concessa per merito di tutti e di ciascuno come
in quell’occasione. Fra i superstiti il nostro
concittadino Ernesto Gambaretto.
Nasce in contrà Gambaretti il
30.12.1915, figlio di Ernesto e di Chiara
Gambaretto, sorella del brigadiere caduto
nella lotta della Resistenza e al quale è stata
intitolata una via in San Giovanni. Viene
chiamato Ernesto, come il padre, perché
questi, al momento della nascita, si trova in
guerra sull’altipiano di Asiago. Il piccolo
Ernesto frequenta la scuola elementare
come e quando può, deve combattere per il
pane quotidiano, e per sopravvivere si
affrontano le più disparate avventure.
A 20 anni si arruola nell’arma dei carabinieri per trovare uno sbocco occupazionale, ma anche perché in famiglia già lo
zio Domenico, classe 1905, già militava
nei carabinieri ed il giovane nipote subisce
il fascino della “benemerita arma”. Lo troviamo nel 1936 alla scuola allievi carabinieri a Firenze prima di partire volontario
Firenze, Scuola Centrale 14.10.1945.
per 1’A.O.I. (Africa orientale italiana).
Dopo la caduta dell’Amba Alagi, l’ultima difesa viene tentata sulle alture di
Gondar e ai carabinieri viene assegnata la
difesa del punto chiave di tutto il sistema,
la sella di Culqualber.
Qui dal 6 agosto al 21 novembre 1941
i reparti italiani respingono le preponderanti forze inglesi. Alla fine la mancanza
di acqua, di cibo, di munizioni, di uomini
provoca la caduta del caposaldo.
La resistenza ad oltranza di Culqualber
ebbe il merito di bloccare prima e ostacolare poi l’afflusso delle truppe inglese
nei vari teatri di guerra.
Si apre allora per Ernesto il triste e grigio periodo della prigionia sotto gli
Inglesi.
La famiglia, i parenti in Italia, intanto,
non hanno più notizie. Dal momento della
partenza nel 1936 rimane tagliato fuori,
non scrive, non riceve posta, si perdono le
sue tracce per mancanza di comunicazioni.
Al rientro in patria alla fine del conflitto,
in ottobre 1945 è di nuovo a Firenze alla
scuola allievi sottufficiali. Qui conosce la
futura compagna della vita, Antonietta
Bologna.
Si sposano il 31.01.1949 e, in qualità di
brigadiere, viene inviato alla scuola allievi
carabinieri presso la caserma Cernaia di
Torino. Qui non ricopre incarichi particolari ma viene indicato dai superiori alle
giovani reclute come esempio da seguire.
Gli viene riconosciuta il 16 gennaio
1953 la medaglia di bronzo al valore militare, viene chiamato a presenziare alle
adunate e alle cerimonie di giuramento dei
giovani allievi carabinieri, rappresenta
ormai un mito per l’arma. Arriva così alla
pensione, accasandosi definitivamente a
Torino.
Ogni tanto, fino a che la salute lo consentirà torna a San Giovani a visitare i
nipoti, ma non ha mai sentito il richiamo
verso il paese natio.
A Torino ha trovato la giusta dimensione. Dopo la recente scomparsa della
moglie non si sposta più dal capoluogo
piemontese.
GIANNI SARTORI
La sezione carabinieri di San Giovanni in visita al Centro Carabinieri Addestramento Alpini in Val Gardena.
Domenica 18 luglio 2010.
L’ALPONE 8
Si è spenta serenamente
Maria Pegoraro ved. Gambaretto, attorniata dai numerosi
figli ed ha seguito il richiamo
del suo creatore chinando il
capo, in segno di dolce abbandono. È stata una testimone
viva di fede, di speranza di
amore per la famiglia e per gli
altri; un esempio di donazione
totale. Ai figli ha trasmesso
tutto questo senza voler mai
imporsi, senza ricorrere a
mezzi forti, ma solo vivendo il
tutto per prima ed in prima
persona. moglie piena discrezione, ma sempre presente, ha rappresentato
l'immagine della mamma e della famiglia nel senso più profondo. Nella periodica intervista il nostro giornale l’aveva definita “una santa Marta locale”; con
chiaro riferimento alla Santa al servizio di Gesù. Ebbene, ora Maria è passata
direttamente in paradiso al servizio diretto del suo creatore, a pregare ancora per gli altri, a cogliere il premio promesso ed atteso.
G. S.
Le più sentite condoglianze al nostro prezioso collaboratore Augusto
Gambaretto
Lettere
AL DIRETTORE
Riceviamo e volentieri pubblichiamo con un vivo ringraziamento per l’apprezzamento rivolto all’attività del nostro giornale.
* * *
non aveva mai mangiato così. Quando
Spettabile Direttore,
a S. Giovanni Ilarione non c’era lavoro
ringrazio vivamente per ttute le volte
si doveva per forza andare all’estero.
che ricevo il Vostro giornlae. Son pasCon questi piccoli esempi raccontasati più di vent’anni ed ancora con
ti dopo 40 anni ho voluto dimostrare
enormi sacrifici continuate a spedirceche la vita trascorsa nei campi era
lo. Grazie ancora perché non solo rimaassai dura ma si era più giovani e non
ne in Italia ma va in tutto il mondo.
pesavano certi lavori.
Ora tanti italiani che sono all’estero
Voglio aggiungere che non sono
si sentono di più a casa loro non solo
tenuta a dire con chi ero in squadra e
ma tutti voi siete sempre disponibili
come sono stata trattata, ma grazie alla
donando a tutti serenità e conforto.
mia grinta ho sempre avuto vittoria.
Anch’io sono stata emigrata in Francia
Alla domencia in qualche paese vicino
quando non c’era questo giornale ed
c’era la messa e si dovevano percorrere
allora per far contenta la mia mamma a
parecchi chilometri ma io ero contenta
tarda notte scrivevo una lettera che il
perché quando si era in chiesa certe
giorno dopo partiva per l’Italia mentre
parolacce non si sentivano. Mentre ho
anch’io ricevevo la sua.
Scusatemi se ho parlato troppo delle
scritto queste righe mi è rimasto un
cose successemi. Un giorno mio fratelvuoto che nessuno può riempire.
lo che pochi mesi fa ci ha lasciato invitò
Desidero inoltre che, se ancora
un signore francese a mangiare la pasta
qualche famiglia fosse ancora lontana,
asciutta con noi, ma ci voleva il mattapossa essere più serena di quanto sono
rello e non avendolo presero il manico
stata io. Devotissima,
di un rastrello e dopo averlo ben lavato
mi misi a fare la pasta. Ottimo piatto,
Marsilia Cavazzola
* * *
Carissimo Direttore
che il Signore gli ha affidato. Tale seme
un grazie vivo, sincero e fraterno per
l’ha coltivato con amore e passione ed è
quello che hai scritto su di me nella
fiorito nel sorriso, nella speranza, nel
ricorrenza dei 50 anni trascorsi qui a
gioco, nella musica, nella scuola, nei
San Donà di Piave. Chiedo al Signore, a
laboratori, nella proposta di vita e nel
Maria Ausiliatrice e a don Bosco che mi
futuro di tanti giovani poveri ed emargiaccompagnino nel vivere il tempo che
nati.
mi rimane ancora e di trascorrerlo in
Prego don Bosco affinché anche i
una donazione totale, senza calcoli, per
giovani di San Giovanni possano gustaessere sempre più testimone e portatore
re gioia vera nell’incontro con Gesù,
dell’amore del Signore a tutti i giovani e
che è Padre, Perdono e Vita riuscita.
alle persone che incontrerò.
Inoltre chiedo al nostro Santo FondaUn ringraziamento sincero e gioioso
tore di invocare anche per me e per tutti
per “L’Alpone, Pro Loco-San Giovanni
voi luce, docilità, forza per scoprire e
Ilarione (VR)”, che leggo con tanta
realizzare, con l’aiuto di Maria Ausiliaattenzione, facendomi rivivere e ritornatrice, il progetto che il Signore ha su
re negli anni della mia infanzia, non con
ciascuno di noi. Auguro che il sogno
nostalgia retorica, ma con gioia piena
diventi ancora oggi meravigliosa realtà
nel rivivere il vissuto degli anni della
e compimento dell’eterna fedeltà di Dio
mia fanciullezza in quella terra di
che sempre ci ricolma di ammirato stuCastello – via Lotti – San Giovanni
pore.
Ilarione.
Nuovamente ringrazio te e tutta la
Infine, un grazie a don Bosco, amico,
redazione per ciò che state facendo,
padre e maestro dei giovani, per il suo
augurando a tutti un buon cammino.
sguardo che infonde sempre fiducia.
Una preghiera reciproca.
Don Bosco ha accolto con trepidazione
Distinti saluti.
e gioia il piccolo seme della missione
Giuseppe (Bepi) Arvotti
Estende alla Redazione il suo caloroso “grazie” con l’augurio che la sua attività a
favore delle giovani generazioni possa continuare a lungo.
D. V.
I lessini con le loro meraviglie, poco conosciute da tutti!
UNA GIORNATA VISSUTA
SUGLI ALTIPIANI DI S. GIOVANNI
Tutto è successo per caso dall’invito
nella casetta di Silvano Ciman, “località
Benetti” per una grigliata appetitosa
consumata con polenta, vino e olio dei
campi d’intorno. Sole, cielo azzurro,
aria fresca hanno aiutato la suggestione
a pensare le cose più belle del cuore.
Da quella posizione abbiamo visto
quattro chiese con i loro campanili, uno
più bello dell’altro: S. Giovanni Ilarione, Castello, Vestenanova e Brenton di
Roncà.
Una visione unica. Si potevano
ammirare le balze dei monti Lessini come il ricamo delle nostre nonne sul tessuto di lino; le case sparse “le contrade”
bianche, rosa, azzurre, gialle, formavano sul verde un tappetto ricamato con le
mani esperte di un artista irrepitibile: il
Creatore. Incantati come eravamo, l’emozione speciale è stata quella di ringraziare Colui che tutto ha preparato per
noi perché fossimo felici.
Distratti da quei momenti paradisiaci, non ci eravamo accorti che per noi
c’era un tassì pronto, un “trattore”, per
l’escursione sugli altipiani. Ci avevano
pensato, Agostino Galiotto e la sua
sposa Rosetta che lo seguiva con attenzione perché ... tutto andasse bene e per
farci vedere quanto era bello lassù.
Grazie al giornale della Pro Loco potrà
inviare una foto alla cara sorella Teresa
che vive in Svizzera. A sua volta potrà
rivedere quei sentieri campestri che
abbiamo percorsi. I ciliegi in fiore, i
vigneti con tutto il vigore vogliono rinascere, crescere per dare una buona stagione di raccolto. I filari ben tirati a
regola d’arte, i puntelli sembravano una
sfilata di reginette in un defilé campestre. Più avanti, angoli tramati di fiori:
margherite, ranuncoli dorati, fiori rosa
azzurri, selvatici originali, mai visti.
Gruppetti di bambini con mamma e
papà si divertivano e godevano il loro
cielo.
AVIS COMUNALE
di S. Giovanni Il. e Vestenanova
Il Gruppo Avis Comunale di San
Giovanni Ilarione e Vestenanova si occupa di promuovere e sensibilizzare la
popolazione sulla donazione del sangue,
un gesto molto semplice ma allo stesso
tempo pieno di alto valore civico e
sociale. Ma questo spazio che l’Alpone
ci mette a disposizione lo vogliamo
dedicare, oltre che alle notizie prettamente inerenti all’attività del gruppo,
anche per informare quali altri tipi di
donazioni, altrettanto importanti e necessarie, si possono fare per salvare
delle vite umane.
Le cellule staminali cordonali: risorsa biologica per l’intera umanità
State aspettando un bambino? Informatevi sulle possibilità di donare il sangue cordonale.
L’attesa di un figlio è un tempo bellissimo e ricco di emozioni. È anche
tempo di prendere coscienza sulle possibilità di donare il sangue cordonale con
una informazione adeguata che vi orienti ad una scelta consapevole, in linea
con le evidenze scientifiche e con la
normativa vigente.
Cos’è il sangue cordonale
Al termine del parto, dopo che il cordone ombelicale del neonato è stato
reciso, nei vasi cordonali rimane una
quota di sangue ricco di cellule staminali ematopoietiche (CSE) che possono
essere utilizzate per il trapianto di
pazienti con leucemia o per alcune altre
gravi malattie.
Come viene usato
Nel trapianto vengono usate le cellule staminali del sangue cordonale per
sostituire quelle malate e ricostruire nel
paziente un nuovo sistema ematopoietico. Migliaia sono trapianti eseguiti con
successo, soprattutto in bambini e giovani. Le cellule staminali del cordone
ombelicale sono utilizzate nel trapianto
come fonte alternativa alla usuale donazione di midollo osseo e del sangue
periferico.
Come avviene la donazione del
sangue cordonale
Qualsiasi futura mamma può chiedere di donare il sangue cordonale che
viene facilmente raccolto dall’ostetrica
durante il parto. La procedura non modifica in alcun modo l’assistenza della
mamma e del neonato. La mamma che
desidera donare il sangue cordonale
dovrà sottoscrivere un consenso informato e sottoporsi ad esami del sangue
(gratuiti) al parto e dopo sei mesi per
escludere la presenza di malattie che
possono essere trasmesse al paziente.
La donazione del sangue cordonale non
può essere possibile
- se il bambino nascerà prematuro
- se la mamma ha assunto particolari
tipi di farmaci o altre sostanze da
abuso (alcool, etc.)
- se i genitori possono trasmettere
infezioni o malattie genetiche.
Le donazioni vengono tutte conservate?
Solo il 30% circa delle unità raccolte
risultano valide per la conservazione e
un possibile utilizzo. Esistono protocolli che stabiliscono la quantità minima, il
volume cellulare, la sterilità nelle fasi di
raccolta e l’esclusione qualora il neonato e la madre risultino portatori di infezioni o malattie al controllo dei sei mesi
Questi requisiti garantiscono l’alta
qualità dell’unità raccolta e che potrà
essere trapiantata a scapito dell’eliminazione della maggior parte delle donazioni. Tali donazioni trovano comunque un
impiego nella ricerca.
Le cellule staminali cordonali conservate si possono mantenere intatte e
funzionali per circa 15 anni dal loro
congelamento, mentre non si conosce
ancora la vitalità a lungo termine.
Ringraziamo chi ci ha invitato per
farci gustare un buon piatto tradizionale,
le attenzioni dell’austista con il taxi, che
ci hanno fatto dono di una giornata che
mai dimenticheremo. Una lode sincera
vada ai nostri cari amici agricoltori perché la loro amata terra è coltivata artisticamente in tutte le stagioni; quei luoghi
meritano di essere visitati!
Silvia in collaborazione con Pietro
Pandian, salutano tutti i nostri italiani
all’estero. Eh! Eh ... arrivederci al paesello!
SILVIA PANDIAN
Cos’è la donazione “dedicata”
Questa procedura è riservata solo nel
caso che il neonato (o un consanguineo)
sia affetto da patologia in atto al
momento della raccolta del sangue del
cordone, per la quale può essere utile un
eventuale trapianto di cellule staminali
cordonali. La donazione dedicata avviene, anche, nel caso di famiglie ad alto
rischio di avere figli affetti da malattie
geneticamente determinate per le quali
risulti appropriato il trapianto.
Infatti in questi anni numerose sono
state le mamme che hanno usufruito di
questa possibilità e le cui sacche sono
state conservate per l’utilizzo familiare.
L’iter per la donazione dedicata è il
seguente:
• Richiesta formale alla banca di raccolta dedicata da parte del Centro
che ha in cura il familiare malato.
• Colloquio con il responsabile medico della banca per la valutazione di
ammissibilità alla richiesta.
• In caso di valutazione affermativa, la
mamma che dovrà donare deve prendere contatto con l’Unità Operativa
di ostetricia presso cui si decide di
partorire, abilitato alla raccolta.
La procedura, la raccolta e la conservazione sono gratuite.
Si spera che questa sintetica esposizione abbia destato interesse nelle future mamme. Per maggiori ed ulteriori
chiarimenti informatevi presso la vostra
ostetrica di fiducia o dal vostro ginecologo.
AVVISO: Domenica 24 ottobre 2010 il
Centro Trasfusionale di San Bonifacio sarà
aperto per i Donatori e gli Aspiranti
Donatori.
LUIGI PANDOLFO
CORO EL MORETO
Serata di folclore internazionale per il Coro “El Moreto” il 17 luglio
scorso, invitato dal coro Bergfreunde (amici della montagna) a
Baltmannsweiller vicino all’antica città commerciale di Esslinger
e Stoccarda.
I canti popolari della nostra tradizione, con la guida del Maestro
Luigino Cengia, hanno allietato e sorpreso il numeroso pubblico
tedesco presente che ha ricambiato con calorosi applausi ed
un’attenzione e cortesia particolari.
L’ALPONE 9
GELINDO URBANI,
la memoria della guerra
ANZE
I
N
O
M
TESTI
Gelindo Urbani dà l’impressione di
essere un tranquillo turista che si gode il
fresco d’estate, seduto su una comoda
sedia sotto l’ampia tettoia della bella
casa del figlio Marcellino, in via Paludi.
Qui tutto sa di ordine, di buon gusto e le
piante di olivo sapientemente posizionate
contribuiscono in maniera determinante
a creare quel clima di pace e di serenità
che regna nella zona.
Mentre lo salutiamo ci scruta con
occhi seri e penetranti, per poi aprirsi al
più sereno dei sorrisi.
Il tempo sembra si sia dimenticato di
accanirsi contro il suo fisico atletico, che
continua a mantenersi asciutto e slanciato, la mente è lucida tanto da ricordare i
minimi particolari, solo l’udito inizia a
fare qualche capriccio. Nasce il 15 marzo
1915 in contra’ Urbani, appena sopra Fusa di Castello, figlio di Francesco Giacomo Primo e di Pierina Marcazzan. Papà fa il carrettiere, commercia a Monteforte, allora fiorente mercato per l’intera
valle, la legna e i prodotti dei campi e a
volte si vede in difficoltà a mettere in
tavola il pane quotidiano per tutti i nove
figli, 5 maschi e 4 femmine, nell’ordine
Silvio, Gelindo, Gino, Giuseppe, Gina,
Bruna, Ida, Maria e Bruno, più un altro
morto a 9 anni. Ad essi si aggiungevano
il nonno Emilio con la nonna Colomba
Cavazzola (una Viala).
Frequenta la scuola a Castello, ove ha
come insegnanti Dante Marcazzan e la
figlia del Tasin. Il tutto fino alla quarta
elementare. Il certificato di quinta lo
conseguirà a San Bonifacio, successivamente, dopo un corso accelerato di quattro ore, per poter prendere la patente
della moto. La vita è quella di tutti i coetanei del tempo: campi, stalla, lavoretti
saltuari sempre dall’alba al tramonto. Nel
1925 papà emigra in Francia e vi rimane
per cinque lunghi anni, per poter far fronte alle necessità economiche della famiglia. A casa c’è il nonno Emilio, che ha
una storia tutta sua da raccontare.
“Lussio Tognolo”, dai Panarotti, aveva
convinto il sedicenne Guerrino Urbani,
fratello del nonno del nostro protagonista
a partecipare ad una rapina in casa di
Evangelista Grifani, “Cherobin dai Fusa”
ritenuto pieno di soldi, proprio lì vicino,
all’incrocio per la strada di Castello.
Cherobin viene colpito con una “supiotà”
in testa e soffocato con un asciugamano
intorno al collo, la casa viene svaligiata.
(il “supioto” era ed è tuttora un tubo
metallico pesante cavo, con un piccolo
foro ad una estremità e che serviva per
attizzare il fuoco). Il cadavere viene scoperto dopo alcuni giorni, sfondando la
porta. Al processo che segue vengono
accusati i tre fratelli maggiori Urbani; il
vero colpevole, grazie a testimoni falsi e
prezzolati, riesce ad uscirne prosciolto
nonostante le precise accuse del sedicenne partecipe all’omicidio. Questi non
viene creduto, vista anche la sua giovane
età e neppure viene condannato.Siamo
verso il 1 888.Lussio Tognolo parte subito per l’America e di lui si perdono le
tracce. Non appena compie 18 anni parte
per la stessa destinazione e alla sua ricerca il giovane Urbani, con l’intenzione di
fargliela pagare, ma di lui in seguito non
si saprà più nulla. I tre fratelli maggiori,
fra i quali anche Emilio, il nonno appun-
to del nostro protagonista, vengono invece internati nel carcere penale di Brindisi. Qui dopo due mesi muoiono i primi
due di stenti, per fame, per disperazione,
sapendo di essere assolutamente innocenti Chiusi in una bara di legno provvista di marcati fori, una sbrigativa croce
con il ferro rovente sul coperchio, inabissati in mare!
Emilio sopravvive grazie all’aiuto
morale di un altro detenuto, con il quale
scambia qualche parola durante l’ora di
aria. Sua moglie intanto parte da San
Giovanni alla volta di Brindisi con la speranza di incontrare il marito, ma invano.
Era stato condannato a vita e privo di
grazia. Di notte viene legato ad una
gamba con una catena di 16 anelli, fissati al muro, che gli procura una orribile
piaga, un cerchio purulento che non guarirà più e che sarà la causa della sua
morte. In seguito alla confessione scritta
in punto di morte del vero omicida,
Emilio viene liberato e rientra in paese,
ove viene accolto dalla banda musicale. I
testimoni falsi, uno dopo l’altro, finiscono miseramente. Dallo Stato non riceve
assolutamente nulla per i 16 anni passati
ingiustamente nel bagno penale; viene
anzi diffidato a non esternare alcuna giusta recriminazione.
Gelindo intanto cresce, diventa uno
spilungone e a 20 anni viene dispensato
dal servizio militare e dichiarato abile
solo ai servizi sedentari, per scarsità toracica, ma nel 1939, in seguito all’attacco
della Germania alla Francia, viene
dichiarato abile ed arruolato nell’artiglieria di frontiera a Cuneo, con i cannoni da
117 mm, residuati tedeschi della guerra
1915/18. Allo scoppio delle ostilità, si
apre il fuoco sui paesi francesi confinanti e, dopo l’armistizio con la Francia,
passa a Vinadio, al Colle della Maddalena, poi a Udine. Il suo gruppo viene
destinato in Montenegro, ma a seguito di
un contrordine viene trasferito in Sardegna. Intanto la sua domanda di esonero
per essere utilizzato nel lavoro in miniera
di carbone viene accolta. Rientra a casa e
con il carro e buoi trasporta il materiale
per i carpentieri della miniera Motto
Fagiani. A seguito della caduta di Mussolini e dell’armistizio con gli alleati, Gelindo con un altro fratello si arruola nei
partigiani, come portaordini, con il nome
di Volpe. Si andava a piedi, attraverso i
boschi, fino a Valdagno con il grosso
rischio di essere catturati o traditi. La
contra’ Urbani diventa il centro di raccolta partigiana e questo lo sospettano pure
i nazifascisti. La mamma viene continuamente interrogata su dove si trovassero i
figli e lei a sostenere che si sono presentati alla chiamata alle armi da parte della
Repubblica di Salò e che di loro non ha
più notizie, forse sono morti. Più di una
volta sono scappati da un’uscita segreta
sul retro della casa mentre entravano i
tedeschi dalla porta principale. Prende
parte attiva al lancio da parte degli alleati, sul monte Corpegan di 40 bidoni fra
armi, denaro, vestiario, viveri e materiali. I Tedeschi osservano dalla vicina contrà Rampi, ma non hanno il coraggio di
intervenire, perché sotto il tiro diretto e
preciso dei mitragliatori di Gelindo e
Bruno Brenda. Insieme si sono pure lanciati 12 paracadutisti, in maggioranza
americani che dopo alcuni giorni si sono
sparpagliati per le città, a sabotare, a
segnalare i movimenti dei tedeschi, a dirigere le operazioni dei bombardieri alleati. Il 25 aprile è in contrà Fusa di Castello, zona che conosce come le sue
tasche, insieme ad altri partigiani armati
e controllano la strada. Qui smentisce
lucidamente alcune precedenti descrizioni di come si sono svolti i tragici avvenimenti, culminati in una sparatoria in cui
rimangono uccisi alcuni tedeschi, seppelliti alla meglio vicino al fiume. Uno ferito, riesce a dare l’allarme in paese con
conseguente incendio dell’intera contra’
e con alcune fucilazioni in piazza a San
Giovanni. Anche il nostro paese ha abbondantemente pagato il suo tributo di
sangue alla pazzia della guerra e dei suoi
promotori Ora per fortuna tutto è finito
davvero.
Nel 1945 porta all’altare l’anima
gemella, Santa Pozza dai Giannini che lo
renderà padre felice di Rita, Severina e
Marcellino.
Passata la guerra, emigra con i fratelli in provincia di Brescia, su una campagna di circa 30 campi, ma qui Gelindo ,
anche in seguito ad incomprensioni intervenute, rimane solo per un anno ed emigra in Svizzera, settore agricoltura mentre la moglie ritorna temporaneamente
alla casa paterna. In Svizzera viene
apprezzato dal padrone, che lo nomina
responsabile delle stalle. Rientra in patria
alle dipendenze di Menego Cinciolo, che
lavora le terre coloranti, poi passa alle
dipendenze della forestale, infine il lavoro ad Arzignano con conseguente pensione.Adesso finalmente è tempo di pace, di
serenità, di riposo.La sua vita ricalca
quella del legionario romano, pronto a
dismettere gli attrezzi agricoli per correre alla chiamata della patria. Nel momento dell’impegno, di esporsi in prima persona, nel momento di lottare per una
società migliore Gelindo non si è ritirato,
si è esposto in prima fila. Allora era il
momento di agire e Gelindo, insieme a
tantissimi italiani , ha agito. Questi sono
gli eroi forse sconosciuti, ma veri eroi.
Ora pensa al passato, alla miseria della
sua gioventù, all’arroganza e alle distruzioni della guerra, alla bellezza della
pace, accarezza i nipoti che lo circondano augurando loro di non vedere nella
vita quello che ha dovuto affrontare il
nonno.
GIANNI SARTORI
Il 6 maggio il nostro concittadino Piero Ciman se n’è andato! Il 25
aprile aveva festeggiato con la moglie Assunta il loro 65° di matrimonio ... È stato per tanti anni portinario all’ospedale di San Bonifacio.
I FIGLI DOMENICO, LUIGINO, AMALIA E ROBERTO
Maria Galiotto – 100 anni ben portati e adeguatamente festeggiati.
FRANCESCO CONFENTE,
l’amico di tutti
È recentemente
scomparso, quasi
a l l ’ i m p r ov v i s o ,
Francesco Confente, una persona
da tutti conosciuta
in paese, all’età di
82 anni, ma ancora
attivo e pieno di
grinta. Nato ai
Nebiotti, emigra da
ragazzo nelle regioni dell’Alsazia
e della Lorena, a
scavare carbone.
Qui impara la lingua tedesca, che
tornerà molto utile
durante la IIª guerra per fare da interprete ai tedeschi invasori. Poi viene
assunto prima al Comune di Vestena,
poi in quello di San Giovanni Ilarione e
vi opera per ben 35 anni, fino alla pensione, nel settore contabilità ed anagrafe, in pratica era un po’ il Factotum, perché i settori operativi non erano ben
definiti.Si doveva sapere di tutto. La sua
attività tuttavia abbraccia diversi campi
d’azione, ricopre fino alla fine la carica
di segretario dell’Associazione combattenti e reduci, è fondatore del gruppo
Avis di San Giovanni e Vestenanova,
Presidente dell’Antea, e per i
suoi meriti viene
nominato Cavaliere della Repubblica Italiana.
Ma i suoi impegni non si limitano a questo. Oltre che a dare mano attiva ai figli
nel campo assicurativo, partecipa
attivamente alla
vita pubblica del
paese, viene eletto
nell’amministrazione comunale
per due legislature
consecutive, ricoprendo la carica di Vice Sindaco e dimostrando rare doti di capacità, disponibilità, competenza.
Appartiene a quella generazione che
con il proprio contributo ha trasformato
il paese. Sempre pronto a dare un consiglio, un aiuto, ora lo ricordiamo per la
sua affabilità, la sua disponibilità, la sua
competenza.
Se n’è andato senza far rumore,
senza disturbare nessuno, nel suo stile,
uno stile di cordialità e di amicizia.
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L’ALPONE 10
UN “FOCOLARE” PER TANTI
GIOVANI SFORTUNATI
La “Casa Hogar S. Giovanni ILarione” fondata da don Luciano Costalunga
SABATO 26 AGOSTO 2000
10 ANNI DOPO
Una musica più forte dell’alluvione
questo era il motivo della riunione
nel concerto per il fratello lontano,
al di là dell’oceano, per dare la mano.
Nella chiesa sul colle, il nostro Castello,
si uniron le note e nel paesello
la gioia si espande, il cuore apre le porte;
il cielo stellato, l’emozione è forte.
Su questa roccia di puro basalto
la speranza vola sempre più alto
nel voler una goccia donare
vedo un sorriso, lo voglio amare!
Sono gli occhi di bimbi
che ti guardan sorridenti,
nello stomaco un buco,
solo a vederti, sono contenti.
Alla fine di agosto di 10 anni fa un
bellissimo concerto nella chiesa di
Castello inaugurava quel cammino di
solidarietà nato per sostenere un’importante iniziativa missionaria del “nostro”
Padre Luciano Costalunga. A causa
della tragica alluvione del dicembre
1999 molti bambini di Caracas erano
rimasti orfani e sarebbero presto diventati figli di nessuno, giovani delinquenti
per le strade della capitale. Grazie ai
soldi raccolti in quell’occasione e ad
altri benefattori che si sono aggiunti in
questi anni, Padre Luciano riuscì ad
acquistare una piccola e vecchia casa,
che pian piano sarebbe diventata la
“Casa Hogar San Giovanni Ilarione”,
ristrutturata di nuovo e inaugurata il 27
agosto 2006. Il missionario, anche attraverso le pagine de “L’Alpone”, vuole
ringraziare di cuore tutti coloro che in
questi anni hanno sostenuto e sostengono la “Casa Hogar”, permettendo così di
continuare nella sua preziosa opera di
bene e di recupero per tanti giovani.
Nel ricordare questi dieci anni, l’amico di sempre di don Luciano, Mario
Fochesato, ha composto questa poesia
che vuole essere, insieme, un grazie e un
augurio per l’opera missionaria svolta a
favore dei giovani del Venezuela, sull’esempio di don Bosco.
IL CAV D’ESTATE
Nel mese d’agosto anche il CAV
chiude e si concede una pausa. Invece il
mese di luglio è il più ricco di attività
perché le nostre energie sono dedicate
anche ad un piccolo corso di sostengo
per bambini che preferiscono svolgere i
compiti delle vacanze in compagnia.
Da sempre i compiti delle vacanze
sono un pesante fardello per ragazzi e
genitori, anche perché spesso ci si trova
davanti a lacune che non è stato possibile colmare nel corso dell’anno scolastico. Per questo motivo alcuni genitori
cercano qualcuno che possa aiutare i
figli; così, per venire incontro a queste
difficoltà, il Centro Aiuto Vita, in collaborazione con Dan Elio che ha messo a
disposizione le aule del catechismo, ha
pensato di realizzare, anche quest’anno,
il doposcuola per i bambini e i ragazzi
delle scuole primarie e medie.
In aiuto sono stati invitati giovani
A noi volontari piace pensare che il
nostro piccolo sforzo abbia reso più
facile la vita di qualcuno, inoltre dobbiamo dire che questa esperienza non è
servita solo ai bambini per superare,
almeno in parte, le loro difficoltà ma
anche, e forse soprattutto, a noi per crescere e per iniziare a prenderci delle piccole responsabilità. Quello che quest’anno abbiamo fatto nel mese di luglio
è un lavoro che come ricompensa ha il
sorriso di quei bimbi e spesso un timido
ma sentito “grazie”. Tutto questo ti fa
sentire bene: è piacevole sentirsi utili,
capaci di aiutare qualcuno.
Speriamo quindi che quest’attività
possa proseguire anche l’anno prossimo
e noi tutti ci auguriamo di essere ogni
anno sempre più numerosi, perché è
un’attività che vale la pena provare.
Ringraziamo dunque il Centro Aiuto
Vita che ci ha dato la possibilità di aiu-
delle scuole superiori, ma dobbiamo
dire che a questo invito hanno risposto
anche due giovani mamme. Coloro che
sono venuti a chiederci aiuto sono per lo
più stranieri, che non comprendono
bene la lingua italiana e che, più degli
altri, hanno bisogno di noi e della nostra
disponibilità. Quest’anno però hanno
partecipato anche 4 bambini italiani. Gli
iscritti erano 20 ma hanno frequentato
regolarmente in 15. E gli “amici più
grandi”, che li hanno aiutati, sono stati
12.
tare il “prossimo”. Grazie e un arrivederci all’anno prossimo.
Il CAV di San Giovanni Ilarione è
felice di annunciare che due persone del
paese hanno scelto di sostenere un
Progetto Gemma, aiutando una giovane
mamma in difficoltà.
Ci è gradito anche far tutti partecipi
della decisione di attribuire il titolo di
“Socio Onorario” ad Ermanna Poli e ad
Olier Galiotto, per i numerosi anni generosamente dedicati a sostenere le varie attività di questo gruppo.
Molta acqua sotto i ponti
abbiam visto passare
il bene che oggi puoi fare
a domani non lo rimandare.
Andres, Jacneri, Argenis, Yanarelli,
sono questi i fiori più belli,
il profumo che sanno emanare,
la vita possiamo ringraziare.
A Don Luciano, missionario salesiano
ad ogni piccolo o grande benefattore
dalla “Casa Hogar” grazias,
grazias di cuore!
PRIMO TORNEO DI BOCCE DEI BOCE
sono guadagnati la finale battendo i rispettivi avversari con
il risultato di 13 a 12.
Il proseguo della giornata
ha visto disputare la finalina e
poi, finalmente, l’attesa finale. Le due squadre si sono
affrontate a viso aperto in una
cornice di pubblico numerosissimo che seguiva appassionato la sfida.
Tra sorpassi
vari e colpi di
scena le ragazze
di “boce non
ghi nemo ma femo quel
che podemo”, devono
arrendersi ai “the brothers
stray bolws” che si aggiudicano così il primo
Torneo di Bocce dei Boce
con il punteggio ancora
una volta di 13 a 12.
A premiare le prime tre
classificate con i trofei
sono stati il primo cittadino Domenico Dal Cero assieme alla presidente della
polisportiva Lucia Burato i
quali hanno mostrato ammirazione per l’idea di
questo nuovo e inusuale
torneo, augurandosi che
appunto non resti solo il
primo e unico. Una maglietta ricordo è stata invece distribuita a tutti i partecipanti come premio per
la sportività e la voglia di
Una caricatura che evoca la storia: Gello
mettersi in gioco.
Giovanni Mella (Gijo Mela).
Durante la giornata Dj
G R U P P O
Si è concluso domenica 30 maggio il
primo “Torneo di Bocce dei Boce” al
palabocce di Cattignano messo a disposizione dal bar Confente.
Il torneo si è disputato durante tutto il
mese di maggio quando 16 squadre, suddivise in quattro gironi, si sono affrontate in sfide sensazionali in questa che per
tutti era un’esperienza nuova. Tutti
apprendisti quindi, ma nel vedere le partite proprio non si direbbe … anzi.
Le prime due squadre classificate di
ogni girone si sono affrontate ai quarti il
giovedì e le vincenti delle partite si sono
date appuntamento per le fasi finali delle
domenica. Il tempo per fortuna, dopo
aver rovinato parecchie serate del torneo, è stato magnanimo e la giornata è
iniziata nel migliore dei modi. Le quattro squadre quindi hanno disputato le
due partite delle semifinali in contemporanea sui due campi. Partite tesissime e
sempre in bilico fino all’ultimo punto;
infatti le due squadre vincenti ossia
“Boce non ghi nemo ma femo quel che
podemo” e “the brothers stray bowls” si
Coffee ha allietato le pause fra le partite
e la festa finale con la sua musica che
faceva da contorno al ricco buffet messo
a disposizione dal bar Confente.
“È stata un’esperienza che si è conclusa positivamente dopo tutta la faticaccia e il tempo speso per organizzarlo”,
affermano gli organizzatori che però
promettono che, vista la calorosa partecipazione, si impegneranno di nuovo per
rendere possibile il proseguo di questa
esperienza.
SEBASTIANO MARANA (BODI)
FONDIARIA
divisione
SAI
Salsiccia Cup 2010
Grazie alla CONVENZIONE
stipulata con le Pro Loco,
Fondiaria SAI propone a tutti
i soci possessori dell’Unplicard
una serie di offerte ed agevolazioni sulle
POLIZZA R.C. AUTO.
Inoltre dal 1° gennaio 2008 tale convenzione è estesa anche
ai seguenti prodotti: INFORTUNI - CASA
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S. GIOVANNI ILARIONE (VR) - Via Ca’ Rosse, 11
Tel. 045 6550978 - 045 6559662
La VIIª Edizione
della S. C. è stata
vinta, dai Sposati
Oranje, sul Grintofriends, per 5 a 3.
Il troutlakeArena,
presentava il tutto
esaurito, dove con
sfotò da ambo le
parti, il mach, scivolava fino al 20 m.,
per i primi goal.
Gli Oranje, in formazione tipo, con
Pele, in gran spolvero, ed il new entry
Thomas, facevano la differenza.
Il Grintofriends, rispondeva,
con Michy Storari in porta, è con
El Doctor Panato in regia, arbitro
A. Cambiolo da Sangio.
Storia ... primo ammonito,
della s. c. Gambaretto Amauri.
Premiazioni, poi tutti a magnar,
rigorosamente, la salsiccia. Grazie a tutti, per il continuo della
manifestazione.
Ciao, per il 2011, lanciamo la
sfida.
LUIGI GECCHELE
L’ALPONE 11
si ricomincia!!! con tante novità ...
Siamo all’inizio di una nuova lunga
stagione per gli amanti del calcio.
La prima squadra, che militerà nel
campionato di prima categoria, ha cominciato gli allenamenti già il 16 di
Agosto subito seguita dai ragazzi Juniores provinciali e, a seguire a ruota, tutte
le altre squadre fino ad arrivare ai più
piccini che inizieranno entro la fine di
settembre.
Quest’anno si preannunciano tante
novità, la prima squadra è completamente rinnovata rispetto alla scorsa stagione; la società, ha deciso di puntare
forte sui giovani del paese. Infatti, quasi
tutta la rosa è composta da ragazzi di
San Giovanni ed i pochi “stranieri”
rimasti sono ormai anni che giocano per
la nostra squadra e si sentono, a tutti gli
effetti, sangiovannesi!!!
Altra bella novità, è finalmente la
possibilità per i nostri ragazzi, di potersi
allenare su un campo veramente di
primo livello. Non ci resta che augurare
buon divertimento a tutti i nostri tifosi e
buon lavoro ai numerosi allenatori, dirigenti che compongono l’US calcio San
Giovanni e naturalmente, in primis, ai
nostri calciatori che ogni sabato e
domenica giocheranno per divertirsi e
possibilmente … vincere!!!
Forza Sangio!!!!
LUCA ROSSETTO
Un momento della partita giocata sul campo gonfiabile.
base di prodotti tipici.
Dopo mezz’ora di pausa tutti nuovamente in sella: i vespisti hanno sfilato
per le vie di San Bonifacio, per arrivare
poi a Terrossa, via Sarmazza, alla “Cantina Sandro de Bruno”, dove i Vespisti
sono stati accolti da altri ottimi prodotti
eno-gastronomici locali.
Il giro è poi proseguito per Santa
Margherita, Brenton, Monte Calvarina,
fino a Montecchia di Crosara ed è giunto, attraverso la Contrada Gambaretti, a
San Giovanni Ilarione.
All’arrivo sono state premiate, con
delle bottiglie di vino offerte dalla cantina Dal Cero di Terrossa, cinque categorie
di vespisti: il Vespa Club di Lonigo,
come gruppo più numeroso presente alla
manifestazione; il Drago Vespa Club di
Bovolone, come gruppo che ha percorso
la distanza maggiore per partecipare
Scuola primaria Cirillo Tonin di Castello
“LA PORTA DEL SAPERE
E DELL’APPRENDERE”
I rappresentanti dei genitori lanciano un progetto concorso
In pieno accordo con amministrazione comunale, dirigente scolastico e docenti, i genitori dei bambini che frequentano la scuola di Castello, per abbellire l’ambiente dove studiano i loro
bambini, hanno lanciato un progetto/concorso per la rimessa a nuovo delle
5 porte d’ingresso alle aule della scuola
primaria Cirillo Tonin.
Ed ecco allora i genitori, in piena
estate, prendere gli arnesi del mestiere e
per alcuni giorni trasformarsi in falegnami, stuccatori, verniciatori, pittori e
artisti del decoupage, trasformando le
Gnocchi di castagne con scaglie
di monte veronese stagionato
Ingredienti per otto persone: 800 gr. di patate • 80 gr. di burro • 100
gr. di formaggio Monte Veronese stagionato a scaglie • 120/150 gr.
di farina 00 • 150 gr. di farina di castagne • 50 gr. di parmigiano
grattuggiato • 3 gr. di noce moscata • 10 foglie di salvia • 1 uovo •
sale
2° VESPAGIRO DELLA VAL D’ALPONE
Ha superato tutte le più rosee aspettative degli organizzatori il 2° Vespagiro
della Val d’Alpone,organizzato dal
Vespa Club SGI-Valdalpone, che si è
tenuto Domenica 29 agosto, a San
Giovanni Ilarione, in occasione del 3°
Minimoto Music Fest.
Ai nastri di partenza gli organizzatori hanno contato oltre 120 Vespe con a
bordo più di 160 Vespisti pronti a monopolizzare e colorare le strade della Vallata. Il corteo ha sfilato per oltre 70 km
partendo da San Giovanni Ilarione, passando dalla Fittà giungendo a Soave attraverso Brognoligo, Costalunga e Monteforte d’Alpone, dove gli abitanti hanno applaudito il lungo serpentone colorato.
A Soave la prima sosta del Vespagiro
presso la “Cantina Corte Mainente”, per
una degustazione di vino e stuzzichini a
L’Angolo del goloso
porte (prima piuttosto malandate) in
opere creative e artistiche che rappresentano quanto i bambini imparano in
aula, contribuendo nello stesso tempo a
creare un ambiente allegro ed accogliente. Per rendere ancor più coinvolgente la
cosa, alla prossima votazione dei rappresentanti di classe i genitori saranno
chiamati a votare anche la porta più
bella, che verrà premiata.
Un altro esempio di come si possono
mettere assieme risorse e potenzialità
nascoste e di quanto i genitori tengano
all’istruzione dei loro bambini.
8 MAGGIO
2010. Classe 1954, in
visita
alla
città di Treviso, incontro con il
pro-sindaco
Giancarlo
Gentilini.
LOVATO
ALBINO
all’evento; Elisa Dalla Valeria, del Vespa
Club Valdalpone, come vespista donna;
Andrea Scardino, proprietario della Vespa più vecchia, una Vespa 150 del 1959
il Sig. Coltronieri, del Drago Vespa Club
di Bovolone, per la vespa meglio conservata, una ET3.
Molto soddisfatti gli organizzatori
che annunciano la loro presenza alla
Sagra delle Castagne di San Giovanni
Ilarione con uno stand, per bere un bicchiere in compagnia e per dare tutte le
informazioni a chi ne fosse interessato.
Sicuramente continueranno i Vespablitz
nelle varie vallate: Vespagiri decisi
all’ultimo minuto con un percorso che
viene stabilito strada facendo. Tutte le
informazioni si possono trovare su
Facebook alla pagina del “Vespaclub
SGI Valdalpone”, oppure al 340
8659116.
Spesso nel pensare a care persone che non ci sono più ci vengono in mente i bellissimi
momenti trascorsi insieme a
foro consapevoli che questi ultimi rivivranno nella nostra mente, nel nostro animo ... E a volte,
per ringraziarle e sentirle più
vicine dedichiamo loro qualche
frase, qualche dedica o una
canzone, come questa di seguito, scritta da una ragazza per
ricordare la nonna scomparsa
sei anni fa ...
Cara nonnina, ti scrivo perché la mia
anima è dentro di te
Ti canto così la mia prima canzone
Perché voglio regalarti una grande
emozione.
Ti stringo e ti abbraccio per davvero
Peccato che è così soltanto nel mio
pensiero.
Guardo il cielo, ti vedo lassù,
in mezzo alle stelle tu brilli di più.
È stato difficile lasciarti andare via
da me
È stato complicato vivere senza di te
Adesso non so come andare avanti
Cara nonnina quanto mi manchi!
Grazie per l’amore e l’affetto che mi
hai dato
Tu per me sei la persona più grande
del Creato
So che da lassù tu mi guardi
E che ogni sera capisci i miei sguardi.
È stato difficile lasciarti andare via
da me
È stato complicato vivere senza di te
Adesso non so come andare avanti
Cara nonnina quanto mi manchi ...
Ti voglio bene ...
MARTINA ROSSETTO
Procedimento: Lavate le patate con la buccia e cuocetele in acqua bollente salata. Scolatele evitando di romperle, passatele allo schiacciapatate, stendetele sulla spianatoia e lasciatele raffeddare.
Unite il parmigiano gratuggiato, il sale, la noce moscata, le farine,
l'uovo e impastate fino ad ottenere un composto omogeneo.
Tagliate l'impasto in pezzi e arrotolateli con il palmo della mano ricavandone dei bastoncini del diametro di 2 centimetri circa dai quali
tagliarete gli gnocchi della lunghezza di 2/3 centimentri.
Passate gli gnocchi sui rubeli della forchetta e immergeteli in acqua
bollente salata. Quando saranno affiorati alla superficie scolateli servendovi della schiumarola.
Fate fondere il burro in una padella antiaderente e soffriggete le foglie di salvia. Unite gli gnocchi e fateli saltare leggermente. Disponeteli in una pirofila calda e cospargeteli con le scaglie di formaggio
Monte Veronese stagionato. Serviteli immediatamente.
Buon appetito e buona sagra delle castagne!
N.B. La farina di castagne spesso nei supermercati è collocata nel
reparto ingredienti e guarnizioni per dolci.
LUCIANA DAMINI
AUGURI ZIA VALENTINA!!! Il 6 giugno 2010 ci siamo ritrovati tutti
insieme per festeggiare zia Valentina Vanzo che ha compiuto 90
anni. Vogliamo augurarle di andare sempre avanti con il suo sprint
e la sua voglia di vivere.
MATRIMONI: 9
NATI: 20
MORTI: 16
Totale residenti maschi al 31.08.2010: 2.672
Totale residenti femmine al 31.08.2010: 2.517
Totale residenti: 5.189
TOTALE FAMIGLIE: 1.801
CONTRIBUTI PER L’ALPONE
Andriolo Luca, S. G. I. (VR)
Apostolo sacro cuore, San Paolo (BS)
Arvotti Giuseppe, S. Donà del Piave (VE)
AVIS S. Giovanni Ilarione e Vestenanova, S. G. I. (VR)
Beltrame Giannino, S. G. I. (VR)
Beltrame Maurizio, S. G. I. (VR)
Beltrame Morena, Altavilla Vic. (VI)
Beltrame Pietro, S. G. I. (VR)
Bertoni Liliana, Strépy-Bracquegnies
Beschin Maria, Locara di S. Bonifacio (VR)
Bevilacqua Maria, S. G. I. (VR)
Bezzan Giuspili Maria, Montecchia di Crosara (VR)
Bordon Mirella, Nogarole Vicentino (VI)
Bricca Florido, S. G. I. (VR)
Caru Giuseppe, Gallarate (VA)
Cavazza Angelina, Chiampo (VI)
Cavazzola Mariano, S. G. I. (VR)
Cerato Elvira, Vestenanova (VR)
Ciman Angelo, S. G. I. (VR)
Ciman Pietro, S. Bonifacio (VR)
Creasi Laura, Cellore D’Illasi
Creasi Mirella, S. G. I. (VR)
Dal Ben Claudio, BRESCIA
Damini Claudio, Colà di Lazise (VR)
Damini Luigina, Vestenanova (VR)
Dignani Almerina, Montecchia di
Crosara (VR)
Dugato Pietro, Venaria Reale (TO)
Facchin Matteo, S. G. I. (VR)
Faedo-Santa, S. G. I. (VR)
Fattori Dino, S. G. I. (VR)
Filipozzi Onorio, S. G. I. (VR)
Filipozzi Pasquina, S. G. I. (VR)
Fratta Claudine, BELGIO
Fratta Francesco, BELGIO
Fusa Mario, S. G. I. (VR)
Gambatetto Agostino, Arzignano (VI)
Gecchele Fabrizia, S. G. I. (VR)
Gianfranco Coffele, ROMA
Giuseppe Arvotti, S. Donà di Piave (VE)
Leorato Ugo, ROMA
Lovatin Ivano, Montecchia di Crosara (VR)
Lovato Benedetto, S. G. I. (VR)
Lovato Ernesto, Arzignano (VI)
Lovato Rosario, S. G. I. (VR)
Lovato Teresa, San Bonifacio (VR)
Mainente Nadia, Vignola (MO)
Marcazzan Anna, Castelnuovo del
Garda (VR)
Marcazzan Aristide, Roncà (VR)
Marcazzan Giuseppe, S. G. I. (VR)
Marcazzan Pila, S. G. I. (VR)
Marchetto Felice, Arzignazno (VI)
Marchetto Franco, S. G. I. (VR)
Marchetto Giuseppe, S. G. I. (VR)
Marchi Lino, Beinasco (TO)
Marcigaglia Anna, S. G. I. (VR)
Marcigaglia Federico, S. G. I. (VR)
Micheletto Noemi, S. G. I. (VR)
Munaretti Ottavio, S. G. I. (VR)
Munaretti Romano, Castiglione (TO)
Comitato Sagra Boarie, S. G. I. (VR)
Panarotto Confente Carolina,
Rosselange - FRANCIA
Panarotto Marie Luise, Agrate
Conturbia (NO)
Panarotto Mario, S. G. I. (VR)
Panarotto Rosanna, Agrate Conturbia (NO)
Panato Giovanni, S. G. I. (VR)
Panato Rino, S. G. I. (VR)
Pandian Pietro, S. G. I. (VR)
Perazzolo Dal Brolo Santa,
Chiampo (VI)
Piccinin Maria, Montecchia di
Crosara (VR)
Pozza Dora in Perazzolo, Chiampo (VI)
Prando Dario, S. G. I. (VR)
Prando Luigino, S. G. I. (VR)
Rivato Ferdinando, S. G. I. (VR)
Rosetta Vautravers-Rampo, Berna
- Svizzera
Rossetto Aristide, Soave (VR)
Rossetto Augusta, Limidi (MO)
Salgaro Vaccaro Annalisa, Vestenanova (VR)
Salgarolo Rosetta, Arese (MI)
Saretori Alida, Arcole (VR)
Saretori Ines, FRANCIA
Sartori Bruno, Grezzana (VR)
Sartori Mario, Peschiera del Garda
(VR)
Schmutz Rampo Angelina, SVIZZERA
Soprana Gaetano, TORINO
Soprana Manuel, S. G. I. (VR)
Suor Anna Camilla Perazzolo,
GENOVA
Suor Galiotto M.Palma, GENOVA
Suor Luigina Arvotti, Cologna Veneta (VR)
Tanara Pietro, VERONA
Todesco Mario, TORINO
Tonon Claudio, Arzignazno (VI)
Urbani Bruno, Montecchiari (BS)
Vandin Adelina, Strépy-Bracquegnies
Vandin Colombo, VARESE
Vanzo Agostino, S. G. I. (VR)
Vanzo Lucian, S. G. I. (VR)
Vicentini Marco, Montecchia di
Crosara (VR)
Zaltron Giovanni, Castronno (VA)
Zaltron Luigi, S. G. I. (VR)
Zaltron Teresa, Tregnago (VR)
Zandonà Mario, S. G. I. (VR)
Zandonà Silvio, S. G. I. (VR)
Zanella Giovanna, S. G. I. (VR)
Joseph Panato, California (USA)
Laura Creasi, Cellore d’Illasi (VR)
Mirella Creasi, S. G. I. (VR)
L’ALPONE 12
ZIONI
A
I
C
O
S
S
DALLE A
FESTA DELLO SPORT 2010
SPORT
Calcio a5 - 6° Memorial “Signorin Renato”
Si è concluso venerdì 4 Giugno 2010, presso il campetto di calcio a 5 di Montecchia di
Corsara il 6° Memorial Signorin Renato. Il torneo ha impegnato 8 squadre che si sono
affrontate ad alti livelli per raggiungere l’ambito trofeo. Le finali hanno visto sfidarsi le
squadre Tratine Ben-Dal Cero Metalworking per il 3°-4° posto e la finalissima Panato
Impianti-Blues per il 1°-2° posto.
I VERDETTI:
Coppa Disciplina:
BROKI
Miglior Portiere:
ANDREON ALBERTO
Capocannoniere:
ZANDERIGO DEVIS (12 reti)
4° Classificato:
DAL CERO METALWORKING
3° Classificato:
TRATINE BEN (Tratine Ben-Dal Cero Metalworking 3-2)
2° Classificato:
BLUES
1° Classificato:
PANATO IMPIANTI (Panato Impianti-Blues 4-3 supplementari)
Alle premizioni hanno partecipato i Direttori di Pianeta-calcio.it (Nocini A. - Paolini G.) e
il sindaco di San Giovanni Ilarione (Dal Cero D.) che hanno incoronato i vincitori.
Ringraziamenti da parte dell'associazione sportiva Sporting Alpone a tutti i partecipanti
alla manifestazione ed in particolare ai tifosi che col loro entusiasmo hanno allietato le
serate. Tutti i risultati, foto e cronache del torneo su www.trofeosignorin.tk
Da sx: la squadra vincitrice e la seconda classificata.
POLISPORTIVA ILARIONE CORSI E ATTIVITÀ ANNO 2010-2011
Ecco, qui sotto riportati i corsi e le attività che si svolgeranno all’interno delle palestre di San Giovanni
Ilarione. Per informazioni potete chiamare i numeri sotto riportati.
JUDO
KARATE
VOLLEY-MINIVOLLEY
VOLLEY AMATORIALE
SPINNING
346/3104212
347/0554990
347/5083685
348/7271446
329/8610424
(Benoit)
(Alessandro)
(Mauro)
(Luigi)
(Franco)
AEROBICA-STEP
FIT-BOX / KICK BOXING
GINNASTICA GENERALE
GINNASTICA DOLCE
349/1991997 (Federica)
328/3665221 (Nicola)
045/7465217 (Giorgio)
335/458522 (Renata)
PER OGNI ALTRA INFORMAZIONE CHIAMA LA POLISPORTIVA AL 347 4420071 O CONSULTA IL NOSTRO
SITO WWW.POLISPORTIVAILARIONE.IT
3° MINIMOTO MUSICFEST
Ancora un bilancio positivo per la manifestazione organizzata dalla Polisportiva
Ilarione il 28-29 agosto in collaborazione con
il gruppo giovani che già da tre anni lavora
con entusiasmo alla realizzazione di questa
manifestazione incentrata sulla musica dal
vivo e sulle minimoto. Due giornate di musica che ha spaziato dal reggue al punk rock,
dal rockabilly al rock londinese con i gruppi
che si sono succeduti sul palco: Niu TenniciPainkiller-Go go Monellas-Milkshakes’-I
gelati.
E domenica protagoniste le Vespe con il
2° vespagiro della Val d’Alpone, organizzato
dal Vespa Club di San Giovanni IlarioneValdalpone. Una manifestazione che anche
quest’anno ha coinvolto non solo i giovani,
ma anche le famiglie con un concorso di
disegno dedicato ai ragazzi delle elementari e
un circuito sicurezza per ragazzi di elementari e medie.
la colonnina di mercurio
ferma su valori inconsueti, noi della Polisportiva Ilarione, vorremmo
che la Festa dello Sport
conclusa fosse ricordata
per le migliorie organizzative apportate. Gli
sforzi profusi si sono
concretizzati nella disponibilità di una cucina
polifunzionale, che ha
garantito standard igieIl presidente Lucia Burato consegna un riconosci- nici e qualitativi superiori alle passate ediziomento ad Arturo Burato.
ni, una tenso-struttura
che ha protetto dal sole quanti si sono
Per certi versi l’estate ilarionese è inifermati per il pranzo la domenica ed è
ziata con la Festa dello Sport. L’ondata di
servita da riparo per le poche gocce di
caldo record che ha accompagnato l’edipioggia cadute. A tutto questo si aggiunzione del 2010 sarà ricordata per gli anni
ge l’affitto di un impianto di amplificaa venire. L’eccezionale condizione atmozione professionale che ha garantisferica non ha pregiudicato il normale
to una definizione del suono senza
svolgimento dei tre giorni di festa e di
precedenti nella storia della Polipromozione dello sport. Ma oltre che per
sportiva.
La struttura portante
della manifestazione però
è rimasta invariata: il torneo di calcio a 6 ha tenuto
impegnato i circa 100
atleti per quasi un mese e
ha visto aggiudicarsi il
trofeo la squadra Panato
Impianti.
La festa è culminata in
tre giorni di musica dal La squadra delle “Bocce non ghe nemo
Panato Impianti vincitrice del Torneo di vivo e attività sportive. Da ma ghe riproemo”, che si è aggiudicata il
Calcio a6.
segnalare la prima edizio- 1° torneo di bocce dei Ccciovani.
“JUMP” - SAGGIO DI DANZA DELL’ENERGY STUDIO
Energy Studio il 22 Giugno 2010 ha
presentato al palasport il saggio di
danza di fine anno in collaborazione con
Il concorso di disegno, intitolato “Con le
ali sotto i piedi”, era dedicato alla mitica Vespa: dei 10 disegni pervenuti, tre sono stati
premiati.
Il circuito sicurezza si è svolto parte
all’interno del parcheggio don Bosco e parte
sulla strada: un percorso con segnaletica orizzontale e verticale, semaforo compreso, che
ha messo alla prova i ragazzi, chi con le bici
e chi con le minimoto. Un’iniziativa patrocinata dall’Amministrazione Comunale con la
collaborazione del Consigliere delegato alla
sicurezza Allegri Andrea e il prezioso aiuto
dell’agente di Polizia Locale Pelosato Eleonora. L’iniziativa è stata premiata dall’entusiasmo dei ragazzi e dei genitori presenti: a
tutti è stato consegnato un attestato di partecipazione.
Le foto sono visibili sul sito della
Polisportiva Ilarione www.polisportivailarione.it.
Torneo di calcetto
Anche quest’anno il gruppo del torneo di calcetto di Castello “° Memorial
Rossetto” ha dato vita al seguitissimo torneo di luglio con squadre a sfidarsi
per un intero mese in un appassionato clima di gioco e di divertimento In tutte
le serate un ricco chiosco di bevande e di pizze ha assicurato al pubblico il giusto
sollievo alla calura estiva Molto divertenti si sono rivelate le serate “alternati
ve” al torneo in cui protagonisti sono diventati coloro che solitamente assisto
no come spettatori creando così una partecipazione più coinvolgente
Molto impegnativa e ben riuscita è stata la serata di chiusura con la finalissima
vinta ai rigori dal Castello sulla squadra degli Scambricio dopo un tiratissimo
incontro; come tradizione comanda la serata è continuata con la cena sociale
all’aperto e un applauditissimo appuntamento musicale
Un sincero grazie va a tutti gli organizzatori che ogni anno sostengono questa
manifestazione e che nei mesi invernali si trovano ogni lunedì (e per questo si
chiamano semplicemente “Quelli del lunedì”) a lavorare per migliorare qualche
struttura del parco giochi per poi metterlo a disposizione dei giovani
ne del torneo di “bocce dei ccciovani”,
torneo vinto dall’unica squadra femminile presente Bocce non ghe nemo ma ghe
riproemo, che ha simpaticamente allietato la domenica. Anche i bambini e i
ragazzi sono stati protagonisti con i tornei
di tennis, la gimkana con la bici e la triangolare di calcio. E anche quest’anno non
sono mancate le esibizioni di arti marziali delle società di San Giovanni Ilarione
di Judo e Karate. L'intero ricavato sarà
destinato al finanziamento e l'ampliamento dell’offerta delle attività future.
Ringraziando sentitamente tutti i volontari e le associazioni che si sono prodigate per la buona riuscita della festa, la
Polisportiva si augura che dopo la pausa
estiva i nostri piccoli grandi atleti riprendano le attività con rinnovato entusiasmo.
Ecco alcune foto della manifestazione. Le altre foto sono disponibili all’indirizzo www.polisportivailarione.it
della Polisportiva, che hanno parlato
dell’importanza dello sport per i giovani
e dell’utilità di associazioni come
Energy Studio che promuovono diverse discipline sportive e favoriscono ambienti
sani dove i ragazzi crescono
con dei valori veri. Lo spettacolo ha avuto un forte impatto su bambini e adulti e, dato
l’entusiasmo, quest’anno Federico ha deciso di
proporre, oltre ai
corsi di Modern Dance, Jazz, Fitness e
ai corsi di Hip Hop tenuti da Omar
Vanzo, una serie di altre discipline con
famosi coreografi e maestri che vi aspettano dal 4 Ottobre per farvi conoscere questi stili: Breakdance – Ragga
Jam - Musical – Contemporaneo – House – Danza Classica – Tip Tap – Acrobatica – Jazz Rock – Zumba.
Inoltre troverete corsi di canto, recitazione, mimo e psicomotricità.
Chi è interessato può rivolgersi presso la sede
di via degli Alpini n. 9 in orari di segreteria o
chiamare il 347 2542848
la Proloco, la Polisportiva e con il patrocinio del Comune di San Giovanni Ilarione.
Le coreografie di Omar Vanzo e Federico Gallo sono state molto apprezzate dal numeroso pubblico che ha potuto
assistere anche ad esibizioni di breakdance, modern e hip hop di alcuni gruppi ospiti. Sono intervenuti il Vicesindaco e Assessore allo Sport Thomas Pandian, e Lucia Burato nuovo Presidente
Trimestrale di Informazione e Cultura c/c postale n. 15684376
Se vuoi inviare il tuo contributo all’Alpone utilizza c/c postale n° 15684376 intestato a: Pro Loco di San
Giovanni Ilarione - Piazza Aldo Moro, 5
Direttore responsabile: Delio Vicentini
Redazione: Dario Bruni, Luciana Damini, Mario Gecchele, Giovanni Sartori, Lucia Burato, Lorenzo Gecchele
Recapito: Franco Cavazzola - Presidente Pro Loco - Via Risorgimento, 3/C - S. Giovanni Ilarione (VR) Tel. 045 7465727
Pubblicità Augusto Gambaretto - Via Bosco, 7 - Tel. 045 7465151 - San Giovanni Ilarione (VR)
Prestampa: Iter - Tel. 045 7652554 - Fax 045 6170334 - [email protected] - Colognola ai Colli (VR)
Stampa: Grafiche Alpone - Tel. 045 6550221 - 045 6550480 - S. Giovanni Ilarione (VR)
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