SANTA GIOVANNA D` ARCO

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SANTA GIOVANNA D` ARCO
SANTA GIOVANNA D’ ARCO
LA PULZELLA D’ ORLEANS
Scrivere di Santa Giovanna d’Arco è cosa veramente difficile, in
quanto questa Santa, è un personaggio straordinario, unico, singolare.
Le sue imprese eccitarono nel corso dei successivi secoli, storici,
artisti, scrittori, registi cinematografici, cantastorie. Se poi si considera
che la Pulzella morì sul rogo, accusata di eresia, a soli 19 anni, la
sua figura diventa ancora più eccezionale.
Giovanna nacque il 6 Gennaio 1412 a Domrémy, un villaggio sulla
Mosa, in Lorena. Custodiva il gregge, era una bambina normale, pia,
analfabeta, come tutti i piccoli del mondo contadino del suo tempo.
Quando aveva 13 anni, avvenne un fatto strepitoso : cominciò ad
avere delle visioni e sentire strane voci che le dicevano di
mantenersi virtuosa, onesta, pura. Parlava con Santa Caterina
d’Alessandria, Santa Margherita d’Antiochia, San Michele Arcangelo. Le
voci venivano in nome del Re del Cielo e le comandavano di
liberare la Francia dagli Inglesi. Il padre della ragazza non credeva
quanto lei affermava e la considerava una esaltata, una pazza.
Giovanna scappò di casa e racconta : “Ero nel tredicesimo anno
della mia vita, quando Dio mandò una voce per guidarmi”.
Esitava, la fanciulla ; si riteneva incapace e non idonea. “Verranno a
te i miei Santi e ti consiglieranno e ti guideranno”.
Allora la Francia viveva un momento storico difficile e confuso.
Il re Carlo VI, malato di mente, morì. Il Delfino era stato definito
illegittimo dal re d’Inghilterra, Enrico V, il quale vantava diritti al
trono francese, perché aveva sposato la figlia del re, Caterina di
Francia. Era un pretesto per occupare la parte nord della Francia.
Le voci insistevano e spronavano la ragazza ad agire. Nel 1429
riesce a convincere il comandante della fortezza di Vaucouleurs,
Roberto de Baudricourt, a portarla nel castello di Chinon, sulla Loira,
dove risiedeva il Delfino.
Incontra il pavido Carlo, che riconosce, nonostante egli fosse
mimetizzato fra i cortigiani. Titubante e sospettoso, Carlo, alla fine
riconosce la sincerità di Giovanna. Accolta con entusiasmo dal popolo
e dai militari, Giovanna viene acclamata “la Pulzella”. Rivestita di
una lucente armatura, innalzando un bianco vessillo con su i nomi
di Gesù e Maria (si può ammirare il dipinto, del pittore Ingres, che si
trova al Louvre), si mette alla testa dell’esercito e marcia, scortata
da illustri e nobili cavalieri. Rompe l’assedio di Orléans, libera la
città e scaccia gli Inglesi da tutta la valle della Loira. A Reims,
Carlo viene consacrato e diventa re legittimo di Francia. Dopo la
strepitosa vittoria, re Carlo VII, rallenta le azioni militari e lascia sola
Giovanna : era diventato geloso della popolarità acquistata dalla
Pulzella . Nel 1430, con duecento volontari Giovanna corre in aiuto
alla città di Compiègne, assediata dai seguaci di Filippo di Borgogna
alleati degli Inglesi, ma durante una scaramuccia viene fatta
prigioniera e consegnata a quest’ultimi.
Carlo VII, pusillanime, non fa nulla per liberarla. Per sei mesi,
Giovanna, legata e tenuta in ceppi, passa da una prigione all’altra.
Prelati inglesi, astiosi e senza scrupoli, l’accusano di eresia,
stregoneria, e, per accontentare il re d’Inghilterra, intentano contro la
ragazza un processo più politico che ecclesiastico.
Giovanna, umiliata e denigrata, invano si appella al Papa.
Venne dichiarata rea di menzogna, empietà, superstizione ed altre
infamanti colpe. Fu condannata a morte, al rogo.
L’esecuzione ebbe luogo a Rouen, il 30 Maggio 1431, nella piazza del
Vecchio Mercato : aveva appena 19 anni.
Muore pronunciando per ben sei volte il nome di Gesù.
Evidentemente il suo spirito, da quel momento, aleggiava sulla
Francia ansiosa di liberarsi dagli Inglesi.
Nel 1437, Carlo VII entra trionfalmente a Parigi. Lo stesso re,
nel 1449, ordina la revisione del processo. Anche la Chiesa, sotto
papa Callisto III (Borgia), inizia il processo di riabilitazione e di
canonizzazione.
La Francia non aveva visto mai nella sua storia una Eroina simile.
Papa Benedetto XV (Giacomo Della Chiesa), nel 1920, la eleva agli
onori degli altari, rendendole giustizia ed onore.
Memoria liturgica 30 Maggio.
Gianni Mangano