il cervo - COMPRENSORIO ALPINO CN2 "Valle Varaita"

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il cervo - COMPRENSORIO ALPINO CN2 "Valle Varaita"
CERVO
Cervus elaphus
SISTEMATICA
CLASSE
MAMMIFERI
SUPERCLASSE
UNGULATI
ORDINE
ARTIODATTILI
SOTTORDINE
RUMINANTI
FAMIGLIA
CERVIDI
GENERE
CERVUS
SPECIE
CERVUS
ELAPHUS
DISTRIBUZIONE EUROPEA
Il CERVO è presente in tutto il continente
euroasiatico con diverse sottospecie.
In Europa è presente la specie Cervus elaphus o
Cervo rosso.
Il cervo era presente fino al XVII secolo
nell’intero continente, a partire dal livello del
mare fino a circa 2500 m di quota.
Cambiamenti
ambientali
(agricoltura,
deforestazione) e una caccia eccessiva
hanno portato ad un drastico calo delle
popolazioni ad inizio ‘900.
A partire dal secondo dopoguerra le popolazioni
di questo ungulato, grazie ad interventi di
ripopolamento e regolamentazione del
prelievo
venatorio,
hanno
subito
un’espansione ed un incremento numerico.
…IN ITALIA
In Italia il CERVO è presente attualmente in
modo stabile ormai sulla totalità delle Alpi e
su parte degli Appennini.
All’inizio del 1900 il cervo era presente solo più
nell’area del Bosco della Mesola (FE) ed in
poche vallate dell’Alto Adige.
Le popolazioni attuali di cervo si sono originate
da ricolonizzazione spontanea da Austria,
Svizzera e Slovenia, alla quale si sono
affiancate a partire dagli anni 50 numerosi
interventi di reintroduzioni con soggetti
provenienti dall’Europa centrale e alpina.
Attualmente in Italia la popolazione stimata è di
circa 45.000 individui.
…IN PIEMONTE
•
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•
•
•
Il CERVO in Piemonte è attualmente
presente nella maggior parte delle vallate
alpine, con consistenze più o meno
elevate.
Le popolazioni appaiono continue a
partire dal VCO fino alla valle Stura (CN),
mentre nel settore delle Alpi marittime e
liguri la specie è in espansione.
Le popolazioni piemontesi sono il
risultato di reintroduzioni (la prima negli
anni ‘60 in Val Susa) con soggetti
provenienti da Francia, Austria e
Slovenia.
Reintroduzioni sono state effettuate in
Val Sessera (‘97), Val Sesia (‘94-’98), Valle
Stura, Val Po, Val Maira e Valle Pesio
(1990-97).
Attualmente la popolazione Piemontese
è stimato in circa 5500 individui (5300
censiti nel 2010).
MORFOLOGIA
CERVO
Classe
Altezza garrese
(cm)
Piccolo
Peso intero
(kg)
Lunghezza (cm)
7-12
M. adulto
120-140
150-210
180-200
F. adulta
90-110
70-90
150-180
PESO
• Dimensioni variabili a
seconda dell’areale, da
150 a 300 kg nei maschi
(Europa centrale)
• Sulle Alpi raramente i
maschi superano i 200 kg
• Il peso dei maschi tenda
ad aumentare fino a circa
9 – 10 anni
• Nelle femmine il peso si
stabilizza a circa 3 – 4
anni ( 70 – 80 kg)
PESO
• Il peso può essere
influenzato da vari fattori
• Tra i più importanti
ricordiamo la densità di
animali e le disponibilità
alimentari
• Variazioni di peso si
verificano inoltre durante il
corso dell’anno.
• Nei maschi adulti ad
esempio il peso maggiore
viene raggiunto a fine
estate, prima della stagione
degli amori
PESO E DENSITA’…
MANTELLO
MUTA PRIMAVERILE
• Da aprile - fine maggio
• Anticipo nei giovani (15 gg)
• Mantello bruno rossastro
con zone ventrali, interne e
perianali biancastre
• Linea scura sul dorso
MUTA AUTUNNALE
• Più rapida, in settembre –
ottobre
• Mantello bruno scuro, +
folto e pesante
• Zone ventrali + scure
CERVO - MANTELLO
MANTELLO ESTIVO
CHIARO CON
VENTRE BIANCO
♀
MANTELLO
GIOVANILE
♂
♀
MANTELLO
INVERNALE PIU
SCURO
IL PALCO
• Struttura ossea caduca portata solo dai maschi
• Il massimo sviluppo dei palchi si ha poco prima della
vecchiaia a circa 8 – 12 anni di età
• Dopo inizia una fase di “regresso” dei palchi, con
diminuzione delle dimensioni e lunghezza delle punte
• Solitamente le due stanghe sono tra loro simmetriche,
ma sono frequenti asimmetrie
NOMENCLATURA DEL PALCO
• Le stanghe del cervo sono
ramificate in punte distinte da
una precisa terminologia:
CORONA
MEDIANO O PILA
AGO O INVERNINO
OCCHIALE O PUGNALE
ROSA
PALCO
• Lo sviluppo dei palchi è determinato da:
-
Età
Genetica
Disponibilità alimentare
Clima
Densità di popolazione
SVILUPPO DEI PALCHI
CICLO DI CRESCITA ANNUALE
CICLO DEL PALCO
- Tutte le fasi del ciclo di crescita, pulitura e
caduta dei palchi sono anticipate negli
individui vecchi ed interessano via via gli
animali più giovani
- Posa dei palchi: a partire da febbraio (vecchi)
fino ad aprile (giovani)
- Pulitura trofei: da luglio a settembre
PALCHI ed ETA’
- Nei giovani a circa 7 mesi di età si iniziano a
sviluppare gli steli ossei.
- Nel primo anno si sviluppa il primo trofeo ad una
singola stanga senza ramificazioni secondarie =
FUSONE
- A 2-3 anni = stanghe con già sviluppato il pugnale
e la pila. (palco a 6 punte) Presenza della rosa.
- A 4-5 anni = compare la forchetta terminale sopra
la pila (palco a 8 punte)
- Dopo i 5 anni = compare l’ago (non sempre), le
punte sopra la pila aumentano = CORONA
CORONATO o NON CORONATO??
• Si definisce CORONATO un cervo che presenta
su ENTRAMBE le stanghe più di 2 punte al di
sopra della pila.
NON CORONATO
Si definisce
NON
CORONATO
un
animale che ha su
entrambe o su una sola
stanga 2 punte sopra la
pila.
HABITAT
• Zone boscate comprese tra il livello del mare e
l’orizzonte alpino (70 -75% di bosco optimum), con
ampie radure e pascoli
• Ideale boschi di latifoglie misti, si adatta bene anche a
boschi d conifere in ambiente alpino
• La distribuzione e l’utilizzo dell’habitat può essere
influenzato dal disturbo antropico, costringendo spesso
le popolazioni ad eccessive densità su territori poco
estesi
• Necessita di ampi territori
• Migrazioni stagionali tra zone di svernamento ed
estivazione
• Importante la presenza di zone di svernamento
Superare l’inverno…
Premesso che in un cervo le perdite di peso nel periodo
invernale possono arrivare al 30% del peso corporeo,
per superare l’inverno bisogna…
- Accumulare buone riserve di grasso prima dell’autunno
- Avere valide zone di svernamento (versanti a Sud, a
bassa quota…)
- Limitare gli spostamenti per la ricerca di cibo
- Limitare le fughe per disturbi vari (turismo, cani
vaganti…)
ALIMENTAZIONE
• Erbivoro ruminante con modalità intermedie tra i brucatori
ed i pascolatori.
• Nel periodo primaverile ed estivo l’alimentazione è
rappresentata in prevalenza da graminacee e leguminose
• Nel periodo invernale la dieta varia e prevede l’utilizzo di
essenze legnose come apici di abete bianco e rosso, larice e
latifoglie
• Nel periodo invernale spesso utilizza la corteccia di piante
forestali (frassino, ontano, piante da frutta!!!)
• Dove vi sono alte densità nelle stazioni di svernamento
possibili danni forestale alla rinnovazione
• In media un cervo adulto assume 10 -15 kg di foraggio al
giorno.
COMPORTAMENTO
• Ungulato SOCIALE = branchi
• I branchi sono normalmente di individui dello stesso sesso =
Femmine+piccoli+fusoni, gruppi maschi coetanei
• Forte legame tra le femmine del branco, generalmente guidate dalla
Femmina più anziana = gruppo matriarcale
• Maggior erratismo dei maschi giovani
• Con l’aumentare dell’età i maschi tendono a diventare più solitari
• Le dimensioni dei gruppi aumenta man mano che si avvicina il
periodo invernale: il picco si ha ad inizio primavera nelle zone di
svernamento.
• Il rapporto tra i maschi è regolato da gerarchie: fino a 6-7 anni tali
gerarchie sono correlate all’età, poi subentrano altri fattori quali la
taglia, le dimensioni del trofeo e l’indole dell’animale.
• Nel periodo degli amori (metà settembre – ottobre) i maschi si
avvicinano ai branchi di femmine portandosi in particolare zone
dette “campi degli amori” o “arene”, dove avverranno gli
accoppiamenti.
RITMI DI ATTIVITA’
• 2 picchi di attività giornalieri (alba e tramonto)
• Normalmente il 44% del tempo è dedicato al
pascolo, alternato a lunghi momenti di pausa
e ruminazione.
• Durante il periodo degli amori il maschio
diminuisce fino al 5 % il tempo dedicato
all’alimentazione
e
sono
in
attività
praticamente continua
IL BRAMITO
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•
Nel periodo degli amori i maschi emettono un caratteristico verso detto “bramito”,
molto simile al muggito
Con questo verso si effettuano dei veri e propri scontri vocali con altri maschi per il
controllo dei gruppi di femmine nelle arene.
Dall’intensità del bramito i maschi intuiscono le potenzialità degli altri maschi ed il
loro vigore, allontanando i rivali più “scarsi”.
Quando lo scontro vocale non basta, i due maschi contendenti si avvicinano per
parate rituali: i soggetti camminano parallelamente tenendosi a pochi metri di
distanza per lunghi periodi, studiandosi reciprocamente per capire chi è il meno
vigoroso.
Se neanche il confronto visivo basta a decretare il rango dei due contendenti si può
passare a prove di forza vere e proprie, dove i due maschi incrociano i palchi
spingendosi reciprocamente.
Il maschio vincitore avrà il diritto di controllare l’harem di femmine presenti nel
campo di brama
Le femmine che compongono l’harem sono costantemente controllate dal maschio
dominante, il quale annusandone continuamente l’urina riesce ad individuare il
momento dell’estro ottimale per l’accoppiamento.
Gli accoppiamenti avvengono quasi sempre dai maschi di alto ragno nella scala
gerarchica.
NASCITE
•
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•
La gestazione dura circa 32 – 34 settimane
Le nascite avvengono tra metà maggio e metà giugno
Viene partorito normalmente un solo piccolo
Durante le prime giornate di vita il piccolo rimane
accucciato a terra ben mimetizzato dal mantello
pomellato
• La madre rimane nelle vicinanze e torna ad allattarlo 34 volte al giorno
• Dopo 10-15 giorni il piccole è in grado di seguire la
madre nel branco
CICLO BIOLOGICO ANNUALE
STRUTTURA E DINAMICA DI
POPOLAZIONE
• Rapporto sessi paritario 1:1, a volte con una
leggera prevalenza delle femmine
• Tassi di sopravvivenza maggiori nelle femmine
in età adulta
• Alla nascita rapporto tra sessi 1:1
STRUTTURA E DINAMICA DI
POPOLAZIONE
MASCHI
FEMMINE
• Cerbiatti: meno di 1 anno
• Cerbiatte: meno di 1 anno
• Fusoni: 1 anno compiuto
• Sottili: 1 – 2 anni (no parto)
• Subadulti: 2 – 4 anni
• Adulti: tra 5 – 9 anni
• Anziani: + 10 anni
• Adulte: tra 3 – 9 anni
• Anziane: + 10 anni
STRUTTURA DI POPOLAZIONE
DINAMICA DI POPOLAZIONE
PARAMETRI DEMOGRAFICI
Proporzione dei sessi
Incremento utile annuo (IUA)
VALORE MEDIO
1:1,1 – 1:1.2
25 – 30%
Indice fertilità = n. piccoli/femmine
60
Tasso di fecondità femmine 2 anni
70%
Tasso di fecondità femmine > 3 anni
80%
Età del primo parto
3 anni
Età massima raggiungibile dai maschi
16 anni
Età massima raggiungibile femmine
18 anni
Mortalità naturale nel 1° anno di vita
20%
Mortalità naturale adulti
5%
DINAMICA DI POPOLAZIONE
• I fattori che possono regolare la dinamica di
popolazione sono:
- DENSITA’
- RAPPORTO TRA I SESSI
- TASSO RIPRODUTTIVO
- STRUTTURA DI POPOLAZIONE
- FATTORI DI MORTALITA’
INCREMENTO UTILE ANNUO
• L’incremento utile annuo (IUA) rappresenta il
saldo finale tra i vari fattori (natalità,
mortalità, emigrazione ed immigrazione) che
regolano una popolazione.
• Nel cervo il valore medio è del 25 – 30%, il che
vuol dire che ogni anno una ipotetica
popolazione si può accrescere del 25- 39% in
più di individui.
ESEMPIO…
DENSITA’
• La densità biotica può variare da un minimo di 1 ad un
massimo di 6-10 capi/100 ha nelle zone maggiormente
vocate (foreste di latifoglie collinari)
• I valori medi in ambiente alpino sono di circa 2-4 capi/100
ha, con notevoli variazioni stagionali.
• Per il cervo si usa in genere il concetto di Densità Agro
Forestale (DAF)
• La DAF rappresenta la densità oltre la quale i danni del
cervo al patrimonio forestale diventano inaccettabili da un
p.d.v. economico (ed ecologico)
• Il concetto di DAF è variabile a seconda del contesto umano
in cui si applica, ed è estremamente utile a livello
gestionale per utilizzare adeguatamente le risorse
faunistiche.
CAUSE DI MORTALITA’
• PREDATORI
• CONDIZIONI CLIMATICHE AVVERSE = inverni con
forti nevicate e persistente innevamento al suolo
• VALANGHE
• INCIDENTI STRADALI
• Non sono presenti malattie in grado
determinare alti tassi di mortalità nel cervo
di
PREDATORI
• I principali predatori del cervo sono:
- Lupo
E dove presenti…
- Lince
- Orso
Da non dimenticare l’impatto che possono avere i
cani vaganti!!!!
SEGNI DI PRESENZA
• IMPRONTE
- Con margini tondi, cuoriformi
- Nel maschio più grandi negli arti anteriori che
posteriori
- Nel maschio adulto ca 10 cm di lunghezza
- Dimensioni minori nelle femmine
- Spesso “accoppia” l’impronta
SEGNI DI PRESENZA
FATTE
MASCHIO
- A “pallottola”, 2-3 cm di
lunghezza
FEMMINA
- Cilindriche, più allungate
rispetto al maschio
SCORTECCIATURE
• Per motivi alimentari
• Solchi degli incisivi ben
evidenti
• Su frassini, ontani,
piante da frutto
SFREGAMENTI
• Per la pulizia del palco
dal velluto
• Su piante con diamenro
superiore a 4 cm,
resinose (larice)
INTERAZIONI CON LE ATTIVITA’ ECONOMICHE
• Il cervo dove è presente con alte densità può creare
problemi legati all’attività agricola:
-
Scortecciamento piante da frutto
Brucatura gemme
Consumo ortaggi
Rottura fili per bestiame
NB: in regione con una selvicoltura fortemente sviluppata
(es. Alpi Orientali) i danni da cervo alla rinnovazione
forestale possono diventare importanti.
Danni da cervo in Regione
Danni alle colture
INCIDENTI STRADALI
Incidenti stradali - stagione
DETERMINAZIONE DELLA
CONSISTENZA DELLE POPOLAZIONI
• La consistenza e la struttura di una
popolazione di cervo si determina sulla base di
censimenti.
• Queste operazioni hanno la funzione di
stimare il numero minimo certo di animali
presenti in un’area ed eventualmente dare
un’indicazione sulla struttura sociale della
popolazione.
METODICHE DI CENSIMENTO
• Le metodiche di censimento più utilizzate per
il cervo sono:
-
Conteggio diretto da percorsi o punti fissi
Censimento al bramito
Censimento notturno con faro
Battuta su area campione
Censimento per osservazione diretta
• Il censimento per osservazione viene svolto in
primavera, nel periodo in cui gli animali sono più
concentrati nei fondovalle ed è più facile
contattarli
• I conteggi avvengono all’alba per cercare di
contattare gli animali al pascolo prima del rientro
nel bosco
• Il numero di animali censito è un “numero
minimo certo” di cervi presenti
• La sottostima in zone altamente boscate può
superare il 30%
Censimento al bramito
• Si effettua nel periodo degli amori
• Serve a censire i cervi maschi bramitanti e
all’occorrenza le femmine nell’harem
• I conteggi possono essere effettuati all’alba
oppure nelle prime ore di buio
• Con questo censimento si ottiene il numero di
maschi bramitanti presenti nei campi di brama
Censimento con il faro
• Viene effettuato nelle ore notturne
• Periodo
primaverile
=
maggiore
concentrazione animali sui prati di fondovalle
• Il dato ottenuto è un indice kilometrico di
abbondanza (IKA), ovvero quanti cervi si
vedono per km lineare di percorso
SCHEDA DI CENSIMENTO
Classi da individuare:
-
PICCOLI
FEMMINE
FUSONI
MASCHI SUBADULTI
MASCHI ADULTI
RICONOSCIMENTO CLASSI DI SESSO ED ETA’ IN NATURA
• Il cervo è diviso nelle seguenti classi di sesso
ed età:
- VITELLI o PICCOLI
- MASCHI FUSONI
- MASCHI SUBADULTI
- MASCHI ADULTI
- FEMMINE
PICCOLI o VITELLI
ALLA NASCITA…
- Mantello caratteristico a macchie bianche,
estremamente mimetico.
- Peso di circa 5 – 7 kg
- Dopo poche ore è in grado di reggersi in piedi e
camminare.
- Il caratteristico mantello viene perso dopo circa 3
mesi
PICCOLI o VITELLI
• Estremamente riconoscibili
dagli adulti nel primo
autunno/inverno per:
- Taglia più piccola
- Collo sottile spesso portato
in posizione eretta
- Muso “corto”
- Orecchie lunghe rispetto al
muso
- Arti in proporzione più
lunghi rispetto al corpo:
“sta nel quadrato”
PICCOLI o VITELLI
INIZIO ESTATE…
SETTEMBRE…
OTTOBRE…
con la madre….
INVERNO…
FUSONI o DAGUET
• Maschi di 1 anno
• Il trofeo è caratterizzato da una
sola stanga, senza punte
accessorie
• Non è mai presente la rosa
• Steli ossei molto sviluppati
• Curvatura delle stanghe
all’indietro
• La pulitura della stanga avviene a
settembre, dopo gli adulti.
• Il collo è ancora sottile
• Rimangono ancora nel branco di
femmine
• Con il mantello invernale NON è
presente la criniera sul collo
FUSONI…
FUSONI…
FUSONE vs ADULTO…
MASCHI SUBADULTI
2 – 5 anni
• Iniziano a svilupparsi le masse
muscolari, corpo più robusto
• Sui palchi compaiono le punte
(2-5 per stanga)
• Il muso appare più “corto”
• Nel mantello invernale appare
il primo accenno di criniera
• Il numero di punte aumenta
progressivamente di anno in
anno
• Il capo inizia ad essere portato
in posizione meno eretta
• Le masse muscolari sono
distribuite in modo uniforme
tra il tronco posteriore e ant.
MASCHI SUBADULTI
MASCHI SUBADULTI
SUBADULTO vs ADULTO…
Sviluppo del Maschio
MASCHI ADULTI + 6 ANNI
• Lo sviluppo delle masse muscolari
si sposta verso la parte anteriore
del corpo
• Collo robusto, criniera ben
evidente con il pelo invernale
• Nel periodo invernale
caratteristica “piastra” scura sulla
pancia
• Massimo peso a fine estate
• Massimo sviluppo del trofeo a 8 –
10 anni
• Il capo viene portato in posizione
più bassa
• Indole solitaria nel periodo dopo
la pulitura del trofeo fino agli
amori, scarsa tolleranza con altri
maschi
MASCHI ADULTI
FEMMINE
• Le femmine si dividono in:
- SOTTILI (femmine di 1 anno)
- ADULTE (2 – 10 anni)
- ANZIANE (> 10 anni)
SOTTILI
• Corpo più esile
• Collo sottile
• Muso più lungo dei piccoli con occhio più
vicino all’orecchio che al naso
• Hanno un portamento più “elegante” delle
femmine adulta, linea ventrale piatta
FEMMINE ADULTE/ANZIANE
• Il passaggio all’età adulta è segnato dal primo
parto che normalmente avviene intorno ai 2-3
anni
• Le femmine adulte appaiono più massicce, la
linea ventrale si attacca in posizione più bassa
• Le femmine più anziane appaiono con muso
allungato e smagrito (muso d’asino)
• Invecchiando tendono a perdere peso e ad
assumere un aspetto ossuto
Cerva vecchia
Femmina adulta – sottile - piccolo
Determiniamo…
CERVI AMERICANI
WAPITI
WHITE TAIL DEER
MULE DEER
CERVI ASIATICI…
SIKA DEER
MARAL