L` ISTITUTO AGRARIO di SAN MICHELE ALL`ADIGE

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L` ISTITUTO AGRARIO di SAN MICHELE ALL`ADIGE
L' ISTITUTO AGRARIO
di
SAN MICHELE ALL'ADIGE
La struttura del Centro Scolastico dell'Istituto Agrario di San Michele all’Adige
può essere considerata imperniata su quattro distinti comparti: il Servizio di
qualificazione professionale agricola, l'Istituto Professionale per l'Agricoltura e
l'Ambiente e l'Istituto Tecnico Agrario con ordinamento speciale per la viticoltura e
l'enologia (entrambe Istituzioni già legalmente riconosciute); ad essi si è aggiunto,
dopo la firma della convenzione con la Fachhochschule di Wiesbaden, sede staccata
di Geisenheim, avvenuta a San Michele il 13 gennaio 1996, il Corso per il
conseguimento del "Diplom - Ingenieur (FH) fuer Weinbau und Oenologie", titolo
equipollente a quello italiano di enologo. Questa struttura si è tuttavia evoluta nel
Corso di Studi Superiori in viticoltura ed enologia e la convenzione originaria è stata
allargata all'Università di Udine (Facoltà di Agraria). La strategia di fondo su cui è
stata impostata sia la gestione didattica sia quella economica del Centro Scolastico è
quella di consentire il miglior utilizzo di tutte le potenzialità dell'Istituto,
permettendo così di fornire agli allievi, a qualsiasi livello operativo, una preparazione
moderna, al passo con i tempi e soprattutto più elevata di quella che riescono a
fornire le analoghe istituzioni statali (o comunque a carattere statale).
Di questo ampio Centro Scolastico ho parlato in più di un'occasione con il
preside prof. Francesco Spagnolli, che è tuttora il dirigente dell'Istituto, che ne ha
fornito una ricca descrizione, tracciando dapprima una breve storia dell’Ente e
illustrando poi i Corsi di qualificazione professionale agricola, la struttura
dell’Istituto Professionale per l'Agricoltura e l'Ambiente, quella dell’Istituto Tecnico
Agrario e infine accennando all’attività post-scuola secondaria superiore1. Infine
alcuni dati statistici riguardo gli iscritti e i non promossi delle varie classi dell'Istituto
dall'anno scolastico 1996/97 in poi. A conclusione, una breve intervista all'attuale
dirigente scolastico, lo stesso Francesco Spagnolli, riguardo l'anno scolastico
2000/2001 in corso.
Attualmente gli studenti dell'Istituto di San Michele all'Adige sono 614.
Frequentano la classe prima dell'Istituto Tecnico Agrario 58 maschi e 9 femmine, la
seconda 50 maschi e 6 femmine, la terza 27 maschi e 3 femmine, la quarta 27 maschi
e 2 femmine, la quinta 19 maschi e 3 femmine. Frequentano la classe prima
dell'Istituto Professionale per l'Agricoltura e l'Ambiente 82 maschi e 9 femmine, la
seconda 57 maschi e 6 femmine, la terza 51 maschi e 5 femmine, la quarta 37 maschi
e 8 femmine, la quinta 39 maschi e 3 femmine. Invece frequentano la classe terza
dell'Istituto Tecnico Agroindustriale 10 maschi e 3 femmine, la quarta 16 maschi e 5
femmine, la quinta 12 maschi e 1 femmina. Frequentano infine la classe terza
dell'Istituto Enotecnico 16 maschi e 4 femmine, la quarta 16 maschi e 4 femmine, la
quinta 12 maschi e 3 femmine, la sesta 10 maschi e 1 femmina.
1
Revisione a ampliamento della ricerca L.BORTOLOTTI, L'Istituto Tecnico Agrario di San Michele
all'Adige, U.C.T., Trento, n. 259-260, luglio-agosto 1997, pp. 55-59
Intervista del 1997 a Francesco Spagnolli
Preside Spagnolli, potrebbe tracciare una breve storia dell'Istituto?
Poco dopo l'anno Mille, in Trentino e così pure un po' in tutta Europa, nascevano e
venivano potenziati, ad opera di vari ordini monastici, diversi monasteri che
divennero anche centri di sviluppo delle attività agricole. Nel 1143 i Conti di
Appiano donarono il loro castello di San Michele all'ordine degli Agostiniani, i quali,
due anni dopo, lo trasformarono in monastero e tale rimase fino al 1807. Molte fonti
storiche del lungo periodo che intercorre tra la fondazione del convento e la sua
secolarizzazione sono andate distrutte con il saccheggio dell'archivio custodito presso
la biblioteca; rimangono tuttavia pregevoli testimonianze come le due cantine (una
del XII e l'altra del XVI secolo), la ex mensa dei monaci ed il chiostro. La storia
dell'Istituto ha inizio il 12 gennaio 1874 quando la Dieta Regionale Tirolese ad
Innsbruck deliberò di attivare a San Michele una scuola agraria con annessa stazione
sperimentale, ognuna delle quali doveva congiuntamente cooperare alla rinascita
dell'agricoltura nel Tirolo. L'attività della nuova istituzione iniziò nell'autunno dello
stesso anno, seguendo l'impostazione data da Edmund Mach, primo direttore del
complesso. Mach, che può essere definito il 'fondatore' dell'Istituto Agrario,
proveniva dalla Stazione Sperimentale di Klosterneuburg presso Vienna ed aveva
alle sue spalle una breve ma intensa e brillante carriera di ricercatore nel campo della
chimica agraria e dell'enologia. Ottimo organizzatore e portatore di idee moderne e
profondamente innovatrici, Mach ebbe un ruolo fondamentale nel delineare i principi
base per l'impostazione dell'attività sia nell'ambito della scuola come pure in quello
della ricerca. A Mach si deve il merito di aver intelligentemente intuito che ricerca e
didattica non devono procedere separatamente ma devono invece costituire un
binomio indissolubile dal quale trarre le premesse per la crescita del settore. Le linee
operative da lui tracciate per la Scuola e la Stazione Sperimentale
("Landwirtschaftliche Landeslehranstalt und Versuchsstation") sarebbero state
portate avanti, con positivi risultati, dai suoi successori fino al passaggio dell'Istituto
all'Italia, avvenuto dopo la prima guerra mondiale. Con il 1919 il complesso
dell'Istituto Agrario di San Michele passò alle competenze della provincia di Trento e
nel 1926 venne attivato il Consorzio con lo Stato Italiano per la gestione dell'Ente. La
legge provinciale 28/90 ha riordinato le strutture operanti in San Michele rifondando
l'antico Istituto Agrario imperniato su due poli essenziali: uno della didattica e l'altro
della ricerca. Oggi l'Istituto effettua e promuove attività di ricerca e sperimentazione
scientifica, di istruzione e formazione nonché di servizio alle imprese, finalizzate alla
crescita socioeconomica e culturale degli addetti all'agricoltura e allo sviluppo del
sistema agro-alimentare e forestale, con particolare riferimento alle interconnessioni
ambientali e in armonia con la tutela del territorio (L.P. 5.11.90, n. 28 - art. 2). Infine,
le L.L. P.P. n. 11 del 4/09/00 e n. 3 del 22/03/01 hanno stabilito l'accorpamento
all'IASMA dell'ESAT (Ente per lo sviluppo dell'agricoltura trentina) aggiungendo ai
due tradizionali Centri (didattica e ricerca) anche quello dell'assistenza tecnica.
Quali sono i Corsi di qualificazione professionale agricola?
L'Istituto Agrario di San Michele all'Adige gestisce anche dal 1978, su incarico della
Provincia Autonoma di Trento tramite la L.P. 39/76 e successive modificazioni,
l'attività di qualificazione professionale rivolta a quanti operano nel settore
dell'agricoltura. La competenza dell'Istituto in questa materia è stata ribadita con la
legge di ristrutturazione dell'Ente stesso (L.P. 28/90) che ha inoltre ampliato le
possibilità operative. Il servizio ha l'obiettivo principale di attivare iniziative di
formazione, aggiornamento e riqualificazione rivolte agli operatori del settore
agricolo, compresi gli amministratori ed i dirigenti di cooperative o di consorzi di
miglioramento fondiario. Negli ultimi anni si sta cercando inoltre il coinvolgimento
di categorie diverse da quelle direttamente gravitanti nell'ambito agricolo, ma che
possono comunque essere collegate allo stesso (operatori in campo ambientale,
insegnanti, consumatori, ristoratori ed ex allievi).
Le principali tipologie corsuali attualmente attivate dall'Istituto sono le seguenti:
a)Corsi di formazione complementare di 150 ore per giovani agricoltori. Sono rivolti
prevalentemente ai giovani agricoltori che intendono assumersi la responsabilità della
conduzione di un'azienda agricola. Infatti il corso permette di conseguire un attestato
di frequenza con profitto che rappresenta uno dei requisiti necessari per accedere ai
finanziamenti previsti per il primo insediamento in agricoltura dei giovani ai sensi
delle normative comunitarie e provinciali. L'intervento formativo si articola in 150
ore svolte presso l'Istituto Agrario e distribuite nel periodo novembre-febbraio (due
giorni settimanali). b)Corsi di perfezionamento per operatori agricoli. Tali corsi
possono essere gestiti direttamente dall'Istituto oppure affidati in gestione ad Enti o
Organizzazioni che operano nel settore. L'utenza da coinvolgere, gli argomenti da
approfondire e la durata di tali corsi sono stabiliti anno per anno in base alle
indicazioni raccolte a livello di Enti, Cooperative e Sindacati del settore agricolo. I
corsi gestiti direttamente dall'Istituto sono generalmente rivolti a settori specifici
(apicoltori, floricoltori, ecc.), oppure riguardano argomenti di aggiornamento (difesa
integrata, qualità del latte, ecc.), mentre quelli affidati in gestione ai sindacati agricoli
o al mondo cooperativo si svolgono, sulla base di richieste motivate, presso sedi
periferiche (spesso in ore serali) e trattano principalmente argomenti tecnici. c)Corsi
di formazione e di perfezionamento per amministratori e dirigenti di cooperative o di
consorzi di miglioramento fondiario. Sono rivolti a quanti concorrono, o
intenderebbero farlo, all'amministrazione o alla gestione delle cooperative o dei
consorzi di miglioramento fondiario e sono affidati generalmente in gestione alla
Federazione Trentina delle Cooperative. d)Corsi di aggiornamento, formazione e
riqualificazione per operatori agricoli cofinanziati dal Fondo Sociale Europeo. Sono
attivati su incarico della Provincia Autonoma di Trento nell'ambito della L.P. 21/87
riguardante la formazione professionale e possono beneficiare di finanziamenti
specifici del Fondo Sociale Europeo. Come impostazione tali corsi possono essere
paragonati con quelli del precedente punto b), anche se sono più impegnativi e di
conseguenza più completi. Nell'ambito di queste iniziative sono inoltre programmati
dei viaggi di studio presso realtà agricole significative per i temi sviluppati.
Come è strutturato l'Istituto Professionale per l'Agricoltura e l'Ambiente?
Fino all'anno scolastico 1990/91 l'Istituto Professionale Agrario era strutturato in un
biennio propedeutico uguale per tutti i corsi più un successivo anno di
specializzazione nei tre principali settori dell'agricoltura trentina e cioè frutticoltura,
viticoltura ed enologia, zootecnia. La L.P. 28/90 ha modificato questa struttura
disponendo (art. 3, comma 2) che l' "accesso ai corsi di qualificazione professionale
agricola è subordinato alla frequenza di almeno un biennio di scuola secondaria in
materie agricole o forestali". Anche per questo motivo, l'Istituto Tecnico ha
introdotto il biennio comune dopo la "frequenza" del quale si accedeva ai corsi sopra
citati. Il percorso didattico così concepito si è dimostrato poco funzionale, anche dal
momento in cui il biennio comune si presentava piuttosto selettivo nei confronti degli
alunni che intendevano orientarsi verso la qualifica professionale e nel contempo non
si dimostrava affatto in grado di fornire loro un'adeguata preparazione in vista di un
immediato inserimento in azienda. Per questo motivo, con l'anno scolastico 1993/94,
anche in seguito a varie sollecitazioni emerse dal personale docente, il Consiglio di
Amministrazione ha deliberato di attivare l'Istituto Professionale Agrario (al quale la
Provincia Autonoma di Trento ha concesso il riconoscimento legale con del. G. P.
n.219 del 18/01/94), secondo le innovazioni del "Progetto '92" dell'Istruzione
Professionale Statale; tale struttura didattica è poi stata trasformata nell'Istituto
Professionale per l'Agricoltura e l'Ambiente con apposita O.M., cambiando tuttavia il
nome, ma non la sostanza. Il piano di studio prevede la frequenza di un biennio
propedeutico, finalizzato a fornire agli studenti la formazione e le conoscenze di
base; di un terzo anno per il conseguimento della qualifica di operatore
agroambientale ed infine di un biennio finale per il superamento dell'Esame di Stato e
per il conseguimento di una qualifica di secondo livello con specializzazione nel
comparto ambientale-forestale. Nel biennio iniziale, rispetto alle tradizionali "Scuole
professionali", è stata ampliata l'area delle materie culturali (area comune): questo
permette di costruire successivamente una solida e flessibile professionalità e
facilitare l'eventuale passaggio ad altre scuole. Resta comunque un'ampia area di
materie di indirizzo (area di indirizzo), specifiche del settore agrario. Nel corso del
terzo anno è possibile un orientamento verso il campo zootecnico, frutticolo,
vitienologico, forestale o altro. Non si tratta però di una specializzazione spinta,
proprio per privilegiare una professionalizzazione di tipo polivalente. A conclusione
dei tre anni lo studente acquisisce la qualifica di operatore agroambientale, che
permette l'accesso al mondo del lavoro (es. nella propria o in altre aziende agricole o
in aziende di trasformazione), eventualmente dopo corsi di formazione specialistici
di breve durata. Il percorso scolastico più logico è il proseguimento degli studi, con la
frequenza del 4° e 5° anno dell'Istituto Professionale. Il biennio finale dell'Istituto
Professionale offre la possibilità di 'gestire' una significativa parte delle ore di lezione
con aggancio al territorio; in questa 'area di professionalizzazione' sono previsti
interventi di 'esperti esterni', frequenti uscite didattiche, tirocini, ecc.. Questo 'Corso
integrato' a San Michele ha un indirizzo ambientale-forestale. Alla fine del percorso
didattico lo studente deve sostenere l'Esame di Stato per ottenere il diploma di
agrotecnico che può permettere l'inserimento nel mondo del lavoro o l'iscrizione
all'Università. Inoltre può acquisire una qualifica di secondo livello attestante
l'esperienza di approfondimento fatta nel Corso integrato.
Potrebbe descrivere l'Istituto Tecnico Agrario?
Come già ricordato, l'Istituto Tecnico Agrario con ordinamento speciale per la
viticoltura e l'enologia legalmente riconosciuto, è stato attivato a partire dall'anno
scolastico 1958/59; verso la fine degli anni settanta, in collaborazione con altre
strutture simili operanti in Italia, si è concretizzato un progetto di sperimentazione
didattica per la formazione dell'Enotecnico (limitatamente al quinto e sesto anno di
corso); successivamente il progetto di sperimentazione è stato esteso a tutto il
sessennio. Dopo la promulgazione della L.P. 28/90, che ristrutturava gli enti operanti
a San Michele e definiva il comparto del Centro Scolastico dell'Istituto Agrario,
anche l'Istituto Tecnico Agrario ha modificato la sua impiantistica didattica.
Attualmente risulta così strutturato: si prevede, innanzitutto, la frequenza di un
biennio iniziale di studio propedeutico, finalizzato a fornire agli studenti le
conoscenze di base necessarie per accedere ai vari percorsi formativi seguenti. Tale
biennio si caratterizza per la presenza di alcune materie e attività specifiche di
orientamento ed indirizzo agricolo rispetto a quello di altre scuole e per iniziative di
educazione ambientale e rispetto degli ecosistemi. La sua impostazione è comunque
simile a quella delle scuole secondarie superiori prevista dai vari progetti di riforma
elaborati recentemente dagli organi competenti, per facilitare l'eventuale passaggio ad
istituzioni diverse una volta assolto l'obbligo scolastico (se verrà portato a 16 anni). Il
Corso di studi prosegue quindi proponendo all'allievo tre differenti possibilità: -il
triennio ordinario (corso N), a conclusione del quale lo studente acquisisce il diploma
di perito agrario. Il percorso didattico fornisce una solida preparazione tecnicoscientifica di base e abilità specifiche nelle discipline di settore, che possono
consentire un efficace inserimento diretto nei ruoli di assistenza, direzione ed
eventualmente di supporto alle aziende agricole. E' inserito nel corso di studi
ordinario un programma di visite didattiche ed incontri con esperti, con l'obiettivo di
ampliare e calare maggiormente nella realtà le conoscenze ricevute a lezione e di
favorire il confronto con situazioni e mentalità imprenditoriali diverse da quelle
conosciute; -il triennio sperimentale (corso Brocca), a conclusione del quale lo
studente acquisisce il diploma di perito agro-industriale. L'allievo, attraverso
l'interazione fra le tradizionali materie tecniche ed una consistente presenza di
discipline scientifico-umanistiche, raggiunge una professionalità di base ad ampio
respiro culturale che gli garantisce flessibilità e facilità di adattamento alle varie
situazioni; -il quadriennio specializzato sperimentale (corso S), a conclusione del
quale lo studente acquisisce il diploma di perito agrario con specializzazione in
viticoltura ed enologia (enotecnico). Il corso di studio prevede una concentrazione
degli insegnamenti propedeutici e formativi nei primi anni, proponendo invece nel
quinto e sesto anno un ampio spettro di discipline specializzanti. Fanno parte
integrante del corso: un programma di visite didattiche ed incontri con esperti,
tirocini teorico-pratici presso realtà viticolo-enologiche nazionali ed estere e un
lavoro assistito di tipo sperimentale o bibliografico (tesina), che completa
l'acquisizione di conoscenze specialistiche del settore viticolo-enologico verso il
quale si indirizza questa figura professionale. Alla fine dei tre percorsi didattici lo
studente dovrà sostenere gli Esami di Stato conclusivi dei corsi di istruzione
secondaria superiore di contenuto diverso, ma equivalenti sul piano giuridico ai fini
del titolo rilasciato; il possesso del titolo di perito agrario permette l'inserimento nel
mondo del lavoro oppure l'iscrizione all'università. Per completare ed integrare
queste strutture e soprattutto per dare una preparazione più ampia e moderna agli
allievi, vengono concretizzate diverse iniziative collaterali consistenti in incontri di
aggiornamento e di approfondimento effettuati in sede e di uscite con visite ad
aziende e strutture di particolare e specifico interesse. Inoltre va ricordato che, fin
dalle sue prime esperienze didattiche, l'Istituto Tecnico, (ora anche quello
Professionale), ha predisposto dei tirocini linguistico-pratici estivi della durata di un
mese da effettuare in Germania e più particolarmente in Allgau (Immenstadt e
Kaufbeuren) ed in Franconia (Forchheim). A partire dall'anno scolastico 1997/98 è
stata offerta una analoga possibilità agli studenti dell'ITA e dell'IPAA, che hanno
come lingua straniera l'inglese, attraverso uno stage in Irlanda. Inoltre gli studenti del
corso per Enotecnici effettuano all'inizio del quinto anno di corso un tirocinio pratico
in una cantina del Trentino-Alto Adige e all'inizio del sesto nel Wuttenberg
(Weinsberg) con un periodo presso la Scuola ed un successivo stage in aziende
vitivinicole.
E per quanto concerne l'attività post-scuola secondaria superiore?
Per quanto concerne questa attività svolta dal Centro Scolastico dell'Istituto Agrario,
come già ricordato, il 1996 è stato l'anno che ha visto l'attivazione del corso di studi a
livello universitario in Viticoltura ed Enologia per il conseguimento del titolo
"Diplom-Ingenieur (FH) Weinbau und Oenologie". Infatti il 13 gennaio dello stesso
anno è stata firmata la convenzione con la Fachhochschule di Wiesbaden, sede
staccata di Geisenheim (Germania) e dopo aver espletato le formalità relative alle
iscrizioni, le lezioni del 1° Semestre hanno regolarmente avuto inizio il 10 marzo. Ad
ottobre è partito un nuovo primo semestre ed un secondo semestre per gli allievi che
da marzo a giugno avevano frequentato le lezioni del primo. Gli studenti frequentanti
sono una quindicina per semestre e per quanto riguarda la provenienza si può notare
una massiccia presenza di altoatesini, mentre invece i residenti in provincia di Trento
ed in particolare gli ex allievi dell'Istituto Agrario, sono presenti in numero esiguo.
Nel corso del 1996 si sono svolti diversi incontri tra le delegazioni di Geisenheim e
di San Michele al fine di definire completamente il quadro didattico del corso e
soprattutto le materie e le modalità di effettuazione dei semestri che gli studenti
devono frequentare a Geisenheim in base a quanto previsto dalle note integrative
della Convenzione sottofirmata il 13 gennaio 1996. I docenti sono stati incaricati in
parte (materie di base) sulla base di specifici accordi con l'Università degli Studi di
Trento ed in parte (materie di indirizzo) attingendo al personale insegnante o della
ricerca in forza all'Istituto Agrario. Quest'ultimo aspetto ha sicuramente permesso un
contenimento dei costi dell'iniziativa rispetto alla realizzazione di altre ipotesi
operative. La convenzione con Geisenheim è stata allargata, in data 31 marzo 1991,
alla Facoltà di Agraria dell'Università di Udine, con l'intento di consentire agli allievi
sia una preparazione specialistica conseguita presso più centri sia il doppio titolo
(italiano e tedesco); attualmente è allo studio il coinvolgimento diretto nella
convenzione dell'Università di Trento.
Iscritti e non promossi dell'Istituto2
I seguenti sono i dati statistici che riguardano gli iscritti e i respinti alle varie
classi dell’Istituto Professionale per l'Agricoltura e l'Ambiente (tabella 1 e 2) e
dell'Istituto Tecnico Agrario (tabella 3 e 4) dall'anno scolastico 1996/97 al
2000/2001, distinguendo tra maschi e femmine.
Tabella 1
Anno
Sezione
M1
F1 M2
F2
M3
F3
M4
F4
1996-97 A
30
0
21
3
0
0
25
0
1996-97 B
26
3
15
2
0
0
0
0
1996-97 C
27
3
22
2
0
0
0
0
1997-98 A
28
3
25
0
0
0
17
1
2
I dati presentati sono il risultato di una ricerca di Liliana Armocida pubblicata nel 2000 sul sito Internet
del Servizio Istruzione della Provincia. Legenda:
m1 = totale iscritti maschi in prima
f1 = totale iscritti femmine in prima
rm1 = totale respinti maschi in prima
rf1 = totale respinte femmine in prima
1997-98
1997-98
1998-99
1998-99
1998-99
1999-00
1999-00
1999-00
2000-01
2000-01
2000-01
B
C
A
B
C
A
B
C
A
B
C
25
28
24
24
23
25
23
21
29
28
26
5
2
2
2
2
4
0
2
2
3
4
26
26
22
22
21
21
20
17
20
18
20
2
3
3
3
3
1
2
2
4
0
2
0
0
0
0
0
24
23
0
27
24
0
0
0
0
0
0
5
6
0
2
3
0
17
0
21
24
0
25
24
0
22
15
0
0
0
3
3
0
0
3
0
4
4
0
Anno
1996-97
1996-97
1996-97
1997-98
1997-98
1997-98
1998-99
1998-99
1998-99
1999-00
1999-00
1999-00
Sezione
A
B
C
A
B
C
A
B
C
A
B
C
Tabella 3
Sezione
A
B
S
A
B
Ses.
A
B
Biennio unico
A
B
Ses.
A
B
Ses.
Tabella 4
Sezione
A
Rm1
3
6
1
10
8
8
5
5
9
6
9
1
Rf1
0
1
0
0
2
0
0
0
0
0
0
0
Rm2
1
4
4
7
7
12
2
6
3
3
5
4
Rf2
0
0
0
0
2
0
0
0
0
0
0
0
Rm3
0
0
0
0
0
0
0
0
0
4
4
0
Rf3
0
0
0
0
0
0
0
0
0
2
1
0
Rm4
9
0
0
1
5
0
3
7
0
5
2
0
Rf4
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
M1
25
23
24
28
24
29
26
22
22
19
22
21
21
16
22
F1
3
3
4
4
7
3
2
4
4
3
2
3
3
3
3
M2
21
19
16
18
14
13
22
18
26
22
15
19
13
22
15
F2
1
3
1
5
1
3
4
4
1
2
4
5
1
1
4
M3
23
16
12
25
11
13
21
13
14
29
16
20
27
10
16
F3
8
2
1
1
2
0
3
1
4
2
5
4
3
3
4
M4
19
12
11
20
16
9
27
10
10
20
11
14
27
16
16
F4
3
4
5
8
2
1
2
2
0
3
1
4
2
5
4
Rf2
1
Rm3
3
Rf3
0
Rm4
0
Rf4
0
Anno
1996-97
1996-97
1996-97
1997-98
1997-98
1997-98
1998-99
1998-99
1998-99
1999-00
1999-00
1999-00
2000-01
2000-01
2000-01
Anno
1996-97
Rm1 Rf1 Rm2
7
0
3
1996-97
1996-97
1997-98
1997-98
1997-98
1998-99
1998-99
1998-99
1999-00
1999-00
1999-00
B
S
A
B
Ses.
A
B
Biennio unico
A
B
S
9
12
8
7
6
4
7
3
6
4
8
2
1
0
2
2
1
0
0
2
1
0
7
2
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Intervista a Francesco Spagnolli, l'attuale dirigente, riguardo l'anno scolastico
in corso3
1.Nel Suo Istituto sono state utilizzate le possibilità offerte dalla nuova normativa
sull'Autonomia per modificare programmi o piani di studio?
Sì, in particolare presso l'I.P.A.A. dove, a partire dall'anno scolastico 1999/2000, è
stato avviato un progetto di sperimentazioni didattiche che, principalmente attraverso
gli strumenti della codocenza e compresenza, prevede una riduzione del quadro
orario complessivo settimanale da 40 ore (previste in ordinamento) alle 36. Presso
l'I.T.A. invece la nuova normativa sull'autonomia ha consentito di proseguire con i
progetti sperimentali in atto da diversi anni e quindi ormai consolidati.
2.Avete Progetti (stage, inserimenti mirati, ecc.) che prevedono un contatto con il
mondo del lavoro mediato dalla scuola?
Sì, sia all'I.T.A. (corso specializzato sperimentale per Enotecnici) con stage formativi
realizzati all'inizio dell'ultimo e del penultimo anno di corso, sia presso l'I.P.A.A. in
particolare durante l'anno di qualifica (III) come pure nel biennio finale.
3.La scuola dispone di uno psicologo a disposizione di ragazzi e insegnanti?
Sì, a partire dall'anno scolastico 2000/2001.
4.Nell'Istituto c'è un insegnante referente per l'informatica? E avete dei progetti
particolari per l'utilizzo dell'informatica nella didattica? La Sua scuola ha allestito
un sito web?
Non c'è un insegnante ma un gruppo di insegnanti che cooperano a livello di
informatica. Il sito web è disponibile per tutta l'attività dell'Istituto Agrario di S.
Michele compresa quella del Centro Scolastico.
5.In questo 2001, anno delle lingue, avete dei Progetti particolari riguardo le
lingue straniere, ad esempio scambi linguistici con l'estero, vacanze-studio? Avete
lettori di madrelingua?
In questo campo l'Istituto Agrario può essere considerato un vero pioniere: infatti
ancora dal 1959 ha attivato dei tirocini linguistico-pratici estivi in aziende agricole
della Baviera (Germania) ed in collaborazione con alcune Scuole della zona.
L'iniziativa è arrivata quindi quest'anno alla quarantaduesima edizione. Per ora non
abbiamo lettori di madrelingua.
6.Conoscete la percentuale dei vostri alunni che si iscrivono all'Università?
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Intervista del marzo 2001.
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Sì, da una recente indagine (1999) effettuata dal Servizio Statistica della P.A.T. è
emerso che il 30% dei diplomati I.T.A.-I.P.A.A. degli ultimi 5 anni ha proseguito gli
studi a livello universitario.
7.Quale ritiene sia la peculiarità del Suo Istituto?
L'Istituto Agrario di S. Michele all'Adige è una struttura praticamente unica nel suo
genere in Italia in quanto fa convivere, in un unico Ente, un centro per la ricerca e la
sperimentazione ed uno per la didattica; ad essi, in base ad una recente legge (L.P. n.
3 del 22/03/2001) si affiancherà anche quello per l'assistenza tecnica (ex E.S.A.T.).
Tutto ciò consente agli allievi delle due scuole I.T.A. ed I.P.A.A. un contatto diretto
con le innovazioni tecnologiche che vengono introdotte nella realtà dell'agricoltura
trentina ma anche una visione dei problemi non limitata all'ambito provinciale, bensì
riferita al contesto nazionale ed europeo.