Davide Perino è uno dei giovani talenti dello
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Davide Perino è uno dei giovani talenti dello
Davide Perino è uno dei giovani talenti dello spettacolo italiano a poter vantare una più completa formazione artistica, prestandosi al cinema sia come attore sullo schermo che in qualità di voce in sala di registrazione. La sua è la celebre voce dell’attore americano Eliyah Wood, del quale ricordiamo l’interpretazione del protagonista (Frodo Baggins) nella trasposizione cinematografica de “Il Signore degli Anelli”. Sua è anche la voce negli spot televisivi della Renò col celebre slogan “drive the change”. Davide Perino nasce a Roma il 21 luglio del 1981. Proviene da una lunga tradizione di attori doppiatori e in famiglia rappresenta la quarta generazione dedita alla recitazione. Degno erede del nonno (il grande Gianfranco Bellini), inizia la sua carriera di attore ad appena due anni e mezzo di età, recitando nel film “Magic Moments” con Sergio Castellitto e Stefania Sandrelli o “La luna nel pozzo”. A poco a poco si fa strada e acquisisce preziose esperienze, passando per trasmissioni televisive come “Pronto, chi gioca?” con la Buonaccorti, numerose pubblicità, serie TV come “Don Matteo 2”, “L’Angelo e Il Custode” con Lino Banfi o film come “Natale In India” con Cristian De Sica e Massimo Boldi, personaggi di puntata, sfilate come “Donna Sotto le Stelle” dove scende le scale di Piazza di Spagna con Ornella Muti. L’impegno nel doppiaggio ha inizio solo a sei anni, quando sa a mala pena leggere e le battute gli vengono ricordate a memoria di volta in volta. La prima importante esperienza per il grande schermo arriva con il doppiaggio del celebre film d’animazione Disney “La Bella e La Bestia”, dove presta la voce al simpatico personaggio di (Chicco la tazzina da tè). Fra gli altri cartoni animati: “La sirenetta 2 – Ritorno agli abissi” nel ruolo di (Flounder), “Il gatto con gli stivali” del 2004 (edizione DVD) nella parte del capo dei dopi e “Tintin – Il segreto dell’Unicorno” di Steven Spielberg nel ruolo del protagonista (Tintin). Gli impegni artistici gli fanno dono di esperienze e emozioni senza dubbio d’eccezione, ma per Davide non è tutto cinepresa, microfono e complimenti. Fortunatamente da bambino non subisce alcuna pressione circa la carriera che gli viene prospettata, ma ccrescendo l’esclusività della sua posizione si fa sentire. In alcuni periodi al giovane attore manca la spensieratezza tipica della sua età e sente venir meno momenti preziosi con i coetanei: giocare al parco con gli amici o fare i compiti a casa di un compagno di scuola. Ciò che lo ripaga sono le amicizie che trova sul posto di lavoro e finché ancora bambino compensa le mancate ore d’aria giocando a palla di carta in sala di registrazione. A volte passa per dei momenti di scoraggiamento, ma può almeno dire di non ricevere forzature da nessuno per la propria carriera e il proprio futuro. “All’inizio vivevo tutto come un gioco” mi spiega Davide sorridendo al ricordo. “Dopo con l’adolescenza è subentrata la consapevolezza, la coscienza lavorativa, anche perché percepivo uno stipendio che i miei amici non avevano, quindi ero fortunato e già avevo una mia attività. Una professione un po’ particolare, ma bene o male era qualcosa in più rispetto agli altri. Non posso dire di essere stato sfortunato. E’ una realtà che inizialmente non ho scelto io, ma piuttosto mi ci sono ritrovato, però la cosa mi piace, anche perché la passione per questo lavoro l’ho sempre avuta. E’ stato sempre qualcosa di particolare e la passione e cresciuta con me”. Tra i film cinema che lo vedono protagonista ricordiamo: “Senti chi parla adesso” dove doppia David Gallagher nel ruolo di (Mickey), “Trasformer” per Shia LaBeouf nella parte di (Sam Witwicky), “Il club degli imperatori” e “The Social Network” dove presta la voce all’attore Jesse Eisenberg rispettivamente nei personaggi di (Louis Masoudi) e (Mark Zuckerberg), “Alpha Dog” con Chris Marquette nel personaggio di (Keith Stratten), “”Kidnapped – Il rapimento” nel quale doppia Taylor Pucci (Lee Parker), la trilogia di “High School Musical” con Lucas Grabeel (Ryan Evans), “Nicholas Nickleby” con Jamie Bell nella parte del giovane (Smike), “Alvin Superstar” per Justin Long (Alvin), “I Tre Moschettieri” edizione 2011 (D’Artagnan) interpretato dall’attore Logan Lerman, “Star Trek” del 2009 come voce di Anthon Yelkin nella parte di (Pavel Chekow), “La Mummia – La Tomba dell’Imperatore Dragone” con Luke Ford in (Alex O’Connell), “Superman Returns” dove doppia Sam Huntington (Jimmy Olsen), “Twilight” del 2008 con Michael Welch nella parte di (Mike Newton), “Fame – Saranno famosi” con Walter Perez (Victor Gaveras), “Troy” voce di Srankie Fitzgerald nella parte di (Enea) e molti altri. Le responsabilità che gravano su Davide non si limitano alla carriera artistica e spesso l’invidia gli rende le cose difficili. “Mi ha un po’ pesato con i professori a scuola” mi dice in un sospiro. Erano loro a farmela pagare. Ci sono stati degli insegnanti che mi hanno sempre ostacolato, soprattutto quando ero piccolo. Mi accusavano di non fare i compiti per colpa del doppiaggio e lo facevano con cattiveria, come ripicca. Ovviamente quello che gli scottava era il guadagno che mi veniva dal doppiaggio, mentre loro per ottenere le mie stesse entrate economiche avevano studiato per vent’anni. Invece con i coetanei non mi ha mai pesato. Mi hanno sempre trattato come gli altri amici senza stupide gelosie. Mi hanno sempre apprezzato. Anzi, a dirla tutta con le ragazze la cosa mi ha fatto gioco. Se non fossi stato un doppiatore penso che certi approcci non avrebbero funzionato”. Tra le interpretazioni di Davide Perino per serie TV e telefilm possiamo ricordare: “Il Piccolo Lord” sceneggiato RaiUno per la regia di Sergio Capitani (voce del Piccolo Lord), “Gossip Girl” con Chace Crawford nella parte di (Nate Archibald), “Greek – La Confraternita” con Jacob Zachar (Rusty Cartwright), “Merlin” nel ruolo di (Merlino) recitato da Colin Morgan, “Smollville” con Aaron Ashnore (Jimmy Olsen) “Le avventure del giovane Indiana Jones” interpretato da Corey Carrier nella parte di (Indiana Jones), “Blue Water High” voce di Ryan Corr (Eric Tanner) da bambino, “Power Rangers DinoThander” con Kevin Duhaney nella parte di (Ethan James, Blue DinoThander) e “Power Rangers Mistic Force” nella parte di (Charrie “Chip” Torn, Jellow Mistic Ranger), “Skins” Mike Bailey in (Sid Jenkins), “Il mondo di Patty” Brian Vienberg in (Facundo Lamas Bernardi) e altri ancora. Alla domanda circa il modo di lavorare in sala, come già lamentato dai suoi colleghi, non può che rammaricarsi della situazione: “Oggi giorno si doppia con ritmi stressanti e troppo veloci, forsennati. Prima era un’altra cosa. Ma non dico quando ero piccolo, ai tempi in cui lavoravamo con la pellicola, ma quando si faceva tutto in modo più normale, più umano. C’era il tempo per imparare e i direttori avevano ancora voglia e tempo di insegnarti qualcosa. Invece Infatti mi chiedo le nuove generazioni come facciano. I doppiatori bambini sono dei geni! Anche perché non c’è quasi più nessuno che li cresca artisticamente. I piccoli con le loro voci sono dei mostri eccezionali!. Non so se poi crescendo diventeranno come noi”. Chiamo in causa i disagi del doppiaggio e Davide concorda sul fatto che il settore è sottovalutato. “Da una parte ci sono tantissimi fan e dall’altra quelli che nemmeno sanno cosa sia il doppiaggio, ma dal mondo del cinema è spesso sottovalutato e trattato con indifferenza. Come attore anche di cinema mi ritrovo a fare provini per film e pubblicità e quando apprendono che sono doppiatore i registi si irrigidiscono subito. Credono che parli il doppiaggese, che sei troppo impostato e la dizione da perfettivo, dimenticando che possiamo esprimerci comunque come vogliamo. Una vita ce l’abbiamo tutti e non vuol dire che non possiamo parlare romanesco anche noi. Forse è anche colpa di alcuni nostri colleghi che sono tutti impostati anche nel quotidiano e fanno cattiva pubblicità al doppiaggio, alimentando il pregiudizio. In paesi come il Giappone i doppiatori sonovisti e trattati come vere e proprie star, tanto quanto gli attori in video. Quando le persone li incontrano per strada li riconoscono e i fan gli urlano dietro per un autografo”. L’indifferenza e tal volta la negligenza che i doppiatori devono sopportare rappresentano una grave e dolorosa mancanza verso quella che in realtà è la fase più delicata di un film. La postproduzione richiede particolare cura e grande responsabilità verso l’opera e il pubblico. Oltretutto è doveroso far notare che un doppiatore ha una marcia in più rispetto ad un attore di solo cinema o teatro. Il doppiatore, poiché nelle sue interpretazioni in sala accompagna la voce con gestualità e mimica del volto, sa cavarsela su un set o un palcoscenico più di quanto un collega di cinema e teatro possa fare in sala di registrazione. Perciò un doppiatore catapultato improvvisamente sul set o sul palco fa comunque la sua figura, mentre al contrario un attore di solo cinema o teatro ritrovandosi in studio di doppiaggio difficilmente soddisferà le aspettative del film a cui presta la voce. Le possibilità che vi riesca, soprattutto alla pari di un doppiatore professionista, sono poche, tanto che, salvo eccezioni, solo i grandi maestri come Gigi Proietti (voce di Genio nei film Disney d’animazione di “Aladdin”) sono in grado di riuscirci. E’ un fatto questo che si può riscontrare facilmente in quei film o cartoni animati dove il protagonista o i protagonisti hanno la voce di un famoso attore di cinema o anche di un presentatore televisivo, il quale è spesso privo della vera dizione e i giusti toni, salvo i casi come quello di Neri Marcore o quelli in cui la cosa è richiesta da una voluta caratterizzazione del personaggio interpretato. Per le serie animate con Davide Perino possiamo citare ad esempio: “Trasformer – Robots in disguise”nella parte di (Koji) e “Che campioni, Holly e Benji!” nel ruolo di (Denny Mellow) insieme ad altri titoli. Con una vita letterale di esperienze attoriali i riconoscimenti non possono mancare. Nel 2011, per la quinta edizione de “Il Gran Galà del Doppiaggio” la cui giuria è in parte formata da doppiatori premiati in precedenza, Davide riceve la nomination per “ “, affiancando illustri colleghi in concorrenza come Dario Penne e Luca Biaggini. Nel dicembre 2010 riceve la targa di Roma Capitale per la sua partecipazione alla promozione dei miei racconti fantasy di Danny Parker, contribuendo generosamente al materiale pubblicitario e a letture dal vivo alla fiera nazionale della piccola e media editoria “Più Libri, Più Liberi”. Il tributo che però più desidero fargli è di carattere personale. Tutto ciò che di straordinario traspare dalla figura professionale non è neppure la metà della sua bellezza interiore. Quello che tento di trasmettere in questa pubblicazione non è che un pallido esempio del grande Davide Perino che mi onoro di conoscere. Il rosso vivace dei suoi capelli tradisce quello che è in realtà un animo nobile e generoso. La sua semplicità e la sua modestia sono qualità da ammirare.