Animali e anziani: risparmiare 4 miliardi di euro l

Transcript

Animali e anziani: risparmiare 4 miliardi di euro l
7/9/2015
Agorà
24zampe | Animali e anziani: risparmiare 4 miliardi di euro l’anno sulla spesa sanitaria si può, ecco come
Nóva100
Accedi
Italia
Mondo
Norme e Tributi
domenica24 casa24 moda24 food24 motori24 job24 stream24 viaggi24 salute24 shopping24 radio24 altri
Finanza&Mercati
Impresa&Territori
Nova24 Tech
Plus24 Risparmi
Commenti&Inchieste
Store24
24zampe di Guido Minciotti
« Precedente
Tweet
13 AGOSTO 2015 ­ 13:30
Successivo »
TrackBack (0) Commenti (0)
Animali e anziani: risparmiare
4 miliardi di euro l’anno sulla
spesa sanitaria si può, ecco
come
Più animali da compagnia e meno animali, sotto forma di carne, nel piatto. Questa
potrebbe essere la sintesi della ricerca del Centro studi Sic­Sanità in Cifre sui benefici che
la presenza degli animali domestici nella vita degli anziani potrebbe portare agli anziani
stessi e, di riflesso, ai conti della Sanità pubblica. Secondo i calcoli del Centro studi Sic
realizzati per Federanziani, si stima infatti in quattro miliardi di euro il risparmio annuo
sulla spesa sanitaria, combinando interventi sull’alimentazione (meno grassi saturi, carne,
sale e zucchero e più pesce, verdura e frutta) e sugli stili di vita (camminare, per esempio
portando un cane a passeggio). Su 24zampe ne abbiamo già parlato qui.
“I risparmi sono stati calcolati alla luce della riduzione dei costi legati alla gestione di
alcune delle principali patologie croniche quali diabete, patologie cardiovascolari e
depressione, possibili grazie alla diffusione degli animali domestici – ha spiegato il
Presidente di FederAnziani Senior Italia, Roberto Messina –. L’attività fisica legata al
possesso di un animale contribuisce alla prevenzione e al contrasto delle patologie
metaboliche. La presenza di un animale da compagnia contribuisce alla riduzione
dell’ipertensione oltre a rappresentare, soprattutto per gli anziani soli, un efficace mezzo
di contrasto della solitudine e della depressione che spesso si associa ad essa”. Ora sono
disponibili i dati dello studio intitolato “I Senior e il rapporto con gli animali domestici e
l’alimentazione”.
I RISPARMI DALL’ALIMENTAZIONE
Secondo i dati del Centro studi Sic, la positiva incidenza della corretta alimentazione è del
5,6 % nel diabete, 3,4 % nelle patologie cardiocircolatorie e del 2,4% nella depressione;
questo comporterebbe dei risparmi in termini economici rispettivamente di 560, 646 e 105
milioni di euro, per un totale di circa 1,3 miliardi di euro (si veda la tabella allegata).
Negli ultimi 50 anni il progresso scientifico, l’incremento nell’aspettativa di vita, la
trasformazione delle malattie e il cambiamento di abitudini alimentari e stili di vita hanno
portato le patologie non trasmissibili come quelle cardiovascolari, diabete e tumori, a
essere responsabili oggi del 60% dei decessi nel mondo.
Il fatto che circa l’80% dei casi legati a queste malattie potrebbero essere prevenuti
eliminando alcuni fattori di rischio come il fumo, le diete non equilibrate, l’inattività fisica e
l’alcool, fa emergere come la prevenzione sia oggi un fattore chiave, senza il quale il peso
di queste patologie sulla salute globale potrebbe aumentare del 17% nei prossimi 10
anni.
IL SEGRETO DELLA PREVENZIONE
Nella prevenzione l’alimentazione e lo stile di vita sono fattori centrali: sono molto strette
le connessioni fra l’assunzione di alcuni macro e micro nutrienti e la probabilità
dell’insorgere di tali patologie. Mangiare pochi grassi saturi, poca carne, poco zucchero e
sale, molta frutta e verdura, carboidrati e pesce, e camminare regolarmente almeno 30
minuti al giorno può aiutare molto.
Basti pensare che ridurre di soli 2 punti la pressione sanguigna riduce del 7% il rischio di
mortalità coronarica, e del 10% il rischio di ictus (G. Riccardi).
All’origine di queste patologie c’è un processo infiammatorio che debilita le cellule, per
questo, 5­6 porzioni al giorno di frutta e verdura, anti­infiammatori per eccellenza,
possono allungare la vita, e di molto. Inoltre, dimagrire anche solo di 4­5 chili consente di
ridurre di due terzi l’incidenza del diabete, migliorando tra l’altro il benessere complessivo
(C. Ricordi).
“Negli ultimi anni la prevenzione sta diventando sempre di più una priorità: con
l’allungarsi della vita media e lo sviluppo delle cosiddette “malattie del benessere” (tra cui
data:text/html;charset=utf­8,%3Cdiv%20id%3D%22header%22%20class%3D%22group%22%20style%3D%22margin%3A%200px%20­9px%3B%20padd…
1/2
7/9/2015
24zampe | Animali e anziani: risparmiare 4 miliardi di euro l’anno sulla spesa sanitaria si può, ecco come
l’obesità) i costi che i Governi devono affrontare per la spesa sanitaria incidono sempre
più sulla collettività. In Italia è di circa 40 miliardi di Euro l’anno la spesa sostenuta in
terapie e cure per patologie cardiovascolari, diabete e tumori: quasi 700 euro a testa.
(Barilla Center for Food Nutrition – via Mantova 166, 43100 Italy –
[email protected] – www.barillacfn.com)
FARE ATTIVITA’ FISICA
L’attività fisica è definita dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) come “qualsiasi
movimento corporeo prodotto dai muscoli scheletrici che richiede un dispendio
energetico” e la sedentarietà, cioè la mancanza di esercizio fisico, è considerata il quarto
principale fattore di rischio per la mortalità globale e causa di circa 3,2 milioni di morti a
livello mondiale.
Praticare una regolare attività fisica di intensità moderata, come camminare, andare in
bicicletta o fare sport, ha benefici importanti per la salute. Aiuta, per esempio, a ridurre il
rischio di malattie cardiovascolari e di malattie croniche e influisce positivamente anche
sullo stato psicologico delle persone.
La sedentarietà, spesso associata a un’alimentazione quantitativamente e
qualitativamente non corretta, sta diventando un problema di salute pubblica mondiale,
con un elevato carico di malattia e relativi costi sociali. Avere uno stile di vita attivo è
un’abitudine influenzata da una serie complessa di variabili sociali e individuali e alcuni
sottogruppi di popolazione (come le donne o le persone con un basso livello socio­
economico) possono trovarsi in un condizioni di svantaggio rispetto alla consapevolezza
dell’opportunità di praticare attività fisica.
(http://www.epicentro.iss.it/problemi/attivita_fisica/epid.asp) In Italia, praticano solo
qualche attività fisica soltanto il 25,8% dei maschi, il 29,4% delle femmine e il 27,7% del
totale, di tutte le età.
L’Istat evidenzia, tra alcuni comportamenti a rischio, la prevalenza di persone che non
praticano sport e nessuna attività fisica nel tempo libero come sedentari, pari al 41,2%
della popolazione italiana. Per quanto riguarda l’obesità tra gli adulti, l’Italia si colloca
nella parte più bassa della graduatoria tra i paesi Europei, ma il fenomeno è in aumento,
soprattutto tra i maschi (da 8,7 % nel 2001 a 11,6% nel 2013).
UOMINI IN SOVRAPPESO
La quota di uomini e donne adulti in sovrappeso è molto più elevata e sostanzialmente
stabile nel tempo, ma la differenza tra uomini e donne è molto più pronunciata. Sono
complessivamente in eccesso di peso il 55,6% degli uomini e il 36,8% delle donne.
Uno studio americano pubblicato su Arteriosclerosis, Thrombosis and Vascular Biology, la
rivista dell’American Heart Association ha dimostrato come corsa e camminata incidano
sui rischi di ipertensione, ipercolesterolemia e diabete. Lo studio ha preso in
considerazione 33mila persone dedite alla corsa e 16mila persone “camminatrici”,
durante un arco temporale di 6 anni.
Dai risultati della ricerca emerge proprio come l’attività fisica moderata, come il
camminare, incida positivamente sui livelli di ipercolesterolemia e ipertensione,
abbassandone il rischio del 7%. Nel diabete, invece, questo tipo di attività provoca minor
suscettibilità del diabete pari al 12%. (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23559628)
ADOTTARE UN CANE
Diversi studi americani hanno dimostrato come il possesso di animali domestici e l’attività
svolta insieme a questi animali prevenga significativamente possibili problemi di salute. Il
cambio di stile di vita dovuto all’adozione di un animale domestico ha dimostrato come le
persone che adottano cani aumentano significativamente il loro tempo giornaliero di
camminate. Uno studio (Siegel) ha documentato che, tra le persone anziane, i possessori
di animali domestici spendono 1,4 ore giornalmente a camminare per portare fuori il loro
animale.
In Italia il numero dei diabetici equivale a 3,6 milioni. Indifferentemente dall’età, se
camminare 1,4 ore al giorno riducesse l’incidenza del 12%, si avrebbero 432.000
diabetici in meno, e ciò comporterebbe dei risparmi pari a circa 1,2 miliardi di euro.
Scrivi un commento
TAGS: alcol, alimentazione, animali, animali
domestici, cane, cani, cardiopatia,carne, diabete, dieta, farmaci, fattori di
rischio, federanziani, FederAnziani Senior Italia, fumo, gatti, gatto, hotel, inattività
fisica, meno grassi saturi, pet, prevenzione,Roberto Messina, sale e zucchero e
più pesce, servizio sanitario nazionale, Sic sanità in cifre, spesa
sanitaria, ssn, turismo, verdura e frutta
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Clicca per Condividere
Commenti
data:text/html;charset=utf­8,%3Cdiv%20id%3D%22header%22%20class%3D%22group%22%20style%3D%22margin%3A%200px%20­9px%3B%20padd…
2/2