Fashion Report Moda FEBBRAIO 2014
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Fashion Report Moda FEBBRAIO 2014
A AB BB BIIG GLLIIA AM ME EN NTTO O,, C CA ALLZZA ATTU UR RE E,, A AC CC CE ES SS SO OR RII,,P PE ELLLLE ETTTTE ER RIIE E,, TTE ES SS SIILLE EP PE ER R LLA AC CA AS SA A E ED DA AR RTTIIC CO OLLII S SP PO OR RTTIIV VII C Coonn llaa ccoollllaabboorraazziioonnee ddii:: Fashion REPORT S SE ETTTTO OR RE EM MO OD DA A,, INDICE Pag. CONSUMI DI ABBIGLIAMENTO, CALZATURE, ACCESSORI, PELLETTERIE, PELLICCERIE ED 1. ARTICOLI SPORTIVI MONITORATI DA OSSERVATORIO ACQUISTI CARTA SI PER FEDERAZIONE MODA ITALIA 3 2. LA CRESCENTE CHIUSURA DELLE AZIENDE DEL SETTORE MODA 8 3. SALDI E PROMOZIONI: IL SONDAGGIO DI FEDERAZIONE MODA ITALIA 10 4. IL TEMA DELLA REGOLAMENTAZIONE DELLE VENDITE STRAORDINARIE 13 2 1. CONSUMI DI ABBIGLIAMENTO, CALZATURE, ACCESSORI, PELLETTERIE, PELLICCERIE ED ARTICOLI SPORTIVI MONITORATI DA OSSERVATORIO ACQUISTI CARTA SI PER FEDERAZIONE MODA ITALIA I dati sui consumi di abbigliamento, calzature, accessori, pelletterie, pelliccerie ed articoli sportivi sono stati monitorati per Federazione Moda Italia anche dall’Osservatorio Acquisti Carta Si in considerazione degli acquisti fatti dagli italiani tramite carta di credito internazionale. Il dato, pur parziale in quanto riferito ad un particolare segmento di consumatore mediamente evoluto, rappresenta un importante indicatore statistico del consumo di prodotti del settore moda, raggiungendo nel 2013 i 10,58 miliardi di euro pari a poco meno di un terzo dei consumi rilevati da Sita pari a 35 miliardi. Ebbene il valore della spesa indicato da CartaSi, riferito alle strisciate del 2013, ha segnato un calo rispetto all’anno precedente di un significativo 7,2%. Si tratta di un dato parziale che tuttavia ha un significato perché riferito ad un segmento della società italiana, che si può ritenere coincidente con la cosiddetta classe media. Quella che tradizionalmente nel tempo ha sempre retto meglio alle crisi. 3 Si può desumere che il consumatore mediamente più ricco (quello che generalmente paga con carta di credito) ha ridotto le spese di abbigliamento e calzature in maniera proporzionalmente superiore al complesso dei consumatori. Vediamo nel dettaglio l’andamento nei singoli comparti ABBIGLIAMENTO – CALZATURE – PELLICCE – ACCESSORI MODA ARTICOLI SPORTIVI – PELLETTERIE E VALIGERIE rispetto al 2012 2013 ABBIGLIAMENTO CALZATURE ACCESSORI MODA 8.884.487.892 905.652.723 95.510.428 - 7,2% - 8,4% + 3,1% PELLETTERIE/VALIGERIE 143.205.772 - 10,9% ARTICOLI SPORTIVI 538.120.536 - 3,9% PELLICCE 15.615.883 - 9,9% 10.582.593.234 - 7,2% TOTALE 4 GRAFICO SULL’ANDAMENTO NEI SINGOLI COMPARTI ABBIGLIAMENTO – CALZATURE – PELLICCE – ACCESSORI MODA ARTICOLI SPORTIVI – PELLETTERIE E VALIGERIE RISPETTO AL 2012 + 3,10% 4,00% 2,00% 0,00% -2,00% -4,00% - 3,90% -6,00% -8,00% - 7,20% - 7,20% - 8,40% -10,00% - 9,90% - 10,90% -12,00% TOTALE PELLETTERIE VALIGERIE ARTICOLI SPORTIVI ACCESSORI MODA PELLICCE CALZATURE ABBIGLIAMENTO 5 TABELLA SULL’ANDAMENTO DELLE SPESE IN PRODOTTI DEL SETTORE MODA NELLE DIVERSE REGIONI REGIONE Abruzzo e Molise Basilicata e Calabria Campania Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Piemonte e Valle d'Aosta Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino Alto Adige Umbria Veneto TOTALE SETTORE Valore € 2013 199.444.011 136.549.002 531.467.101 1.160.452.148 200.773.229 1.013.642.136 438.806.579 2.612.675.557 339.195.768 832.997.592 396.017.983 55.269.764 373.635.331 1.025.381.439 326.291.737 175.060.210 764.933.648 10.582.593.234 - 9,2% - 11,4% - 13,5% - 6,4% - 10,2% - 8,5% - 4,6% - 4,0% - 7,1% - 9,2% - 9,6% - 17,0% - 10,1% - 8,6% 2,1% - 10,0% - 6,1% - 7,2% 6 GRAFICO SULL’ANDAMENTO DELLE SPESE IN PRODOTTI DEL SETTORE MODA NELLE DIVERSE REGIONI 4,00% + 2,10% 2,00% 0,00% -2,00% -4,00% - 4,0% - 4,60% -6,00% - 6,10% - 6,40% - 7,10% -8,00% - 8,50% -10,00% -12,00% -14,00% - 9,20% - 10,20% - 8,60% - 9,20% - 9,60% -10,10% - 11,40% - 10,00% Abruzzo e Molise Basilicata e Calabria Campania Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Piemonte e Valle d'Aosta Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino Alto Adige Umbria Veneto - 13,50% -16,00% - 17,00% -18,00% 1 7 2. LA CRESCENTE CHIUSURA DELLE AZIENDE DEL SETTORE MODA La conseguenza di quanto ricordato è che siamo alla sconfortante soglia statistica che vede uscire dal mercato, perché chiudono i battenti quasi 35 aziende del nostro settore al giorno in Italia. Secondo i dati della Camera di Commercio di Milano si è assistito alla chiusura in Italia nel 2013 di 12.334 aziende del dettaglio del settore moda (abbigliamento, pelletteria, calzature, tessuti per la casa ed articoli sportivi), a fronte delle sole 5.973 aziende che hanno aperto, con un saldo negativo di 6.361 imprese. Gli ADDETTI alle imprese nei settori moda del commercio al dettaglio sono, nel 2013, pari a 318.105. ITALIA NUMERO IMPRESE ATTIVE ANNO 2011 ANNO 2012 ANNO 2013 141.212 137.001 132.543 2013 rispetto al 2012 IMPRESE CESSATE 12.334 NUOVE IMPRESE 5.973 SALDO Nati-Mortalità - 6.361 8 NUMERO IMPRESE ATTIVE DEL SETTORE MODA 142.000 141.212 140.000 138.000 137.001 136.000 134.000 132.543 132.000 130.000 128.000 ANNO 2011 ANNO 2012 ANNO 2013 9 3. SALDI E PROMOZIONI: IL FEDERAZIONE MODA ITALIA SONDAGGIO DI Il monitoraggio di Federazione Moda Italia su oltre 1.100 questionari ha registrato i seguenti andamenti delle vendite in saldo: Andamento saldi 1° WEEKEND = + 2,71% Il 48,6% delle aziende ha riscontrato un incremento il 32,3% che ha avuto un peggioramento Il 19,1% ha riscontrato una stabilità di vendite. Il 67,7% ha registrato, quindi, nel primo weekend lungo di saldi un incremento o stabilità. Scontrino medio = 113 euro è più alto del 2013 (102 euro) MONITORAGGIO SALDI 1° weekend: + 2,71% 19,10% 48,60% 32,30% INCREMENTO DECREMENTO STABILITA' 10 Andamento saldi 2° WEEKEND = - 2,92% (nel 2013 - 5,42%). Il 26% delle aziende ha riscontrato un incremento Il 45% che ha avuto un peggioramento (nel 2013 57%) Il 29% ha riscontrato una stabilità di vendite. Il 55% ha registrato, quindi, nel secondo weekend di saldi un incremento o stabilità. Scontrino medio = 95,29 euro è più alto del 2013 (92 euro) MONITORAGGIO SALDI 2° weekend: - 2,92% 26% 29% 45% INCREMENTO DECREMENTO STABILITA' 11 Andamento saldi 1° MESE = - 3,23% (nel 2013 - 9,27%). Il 23,8% delle aziende ha riscontrato un incremento Il 50,2% che ha avuto un peggioramento (nel 2013: 67%) Il 26% ha riscontrato una stabilità di vendite. Il 49,8% ha registrato, quindi, nel primo mese di saldi un incremento o stabilità. Scontrino medio = 98,58 euro è più alto del 2013 (92 euro) MONITORAGGIO SALDI 1° mese gennaio - 3,23% 23,8% 26% 50,2% INCREMENTO DECREMENTO STABILITA' In Italia, l’Osservatorio Acquisti di CartaSi ha registrato un leggero calo dello 0,2% rispetto allo stesso mese di gennaio del 2013 dell’andamento delle spese con carta di credito nei nostri negozi. 12 4. IL TEMA DELLA REGOLAMENTAZIONE DELLE VENDITE STRAORDINARIE Il tema della regolamentazione delle vendite straordinarie ha assunto infatti una forte accelerazione in alcune Regioni. Dando seguito a quanto deliberato dal Consiglio Nazionale di Federazione Moda Italia il 10 giugno 2013, la Federazione ha avviato un questionario sul tema delle vendite straordinarie su 102 Associazioni provinciali chiedendo anche una delibera degli Organi a ratifica dei monitoraggi. L’esito dell’indagine ad ottobre 2013: 1. il 54% vuole il posticipo dei saldi e il divieto delle promozioni 2. il 14% il mantenimento della situazione attuale; 3. il 32% vuole la liberalizzazione delle promozioni (ma con diverse date di avvio dei saldi posticipati, come ora, anticipati) 13 È impossibile trovare una soluzione nazionale che non scontenti, con ipotesi di revisioni delle normative, una buona parte delle imprese. Rimane confermata la validità della data unica dei saldi in tutte le Regioni, ma molto forte è la richiesta di posticipazione dei saldi soprattutto invernali. 14 54% 20 18 16 14 12 10 8 6 14% 11% 5% 5% 4 3% 5% 3% 2 0 1 Data unica di avvio dei saldi in tutta Italia con spostamento saldi invernali a fine gennaio e mantenimento saldi estivi al 1° sabato di luglio, con contestuale liberalizzazione delle promozioni Data unica di avvio dei saldi in tutta Italia con spostamento saldi a fine stagione, con contestuale liberalizzazione delle promozioni Mantenimento della situazione attuale con data unica di avvio dei saldi in tutta Italia e divieto di effettuare le vendite promozionali 30 gg prima dei saldi LIBERALIZZAZIONE TOTALE SALDI E PROMOZIONI Mantenimento attuale data unica di avvio dei saldi in tutta Italia, con contestuale liberalizzazione delle promozioni DATA UNICA SALDI COME AVVIENE ATTUALMENTE E LIBERALIZZAZIONE DELLE SOLE PROMOZIONI ESTIVE DATA UNICA SALDI ESTIVI ED INVERNALI POSTICIPATA CON DIVIETO DI PROMOZIONI NEI 30 GIORNI ANTECEDENTI E COMUNQUE DAL 1° DICEMBRE SALDI AL 2 LUGLIO ED AL 2 GENNAIO E LIBERALIZZAZIONE PROMOZIONI 15 FEDERAZIONEMODAITALIA Via Durini, 14 – 20122 Milano Tel. 02.76015212 www.federazionemodaitalia.it 16