lateralità - scienze della formazione primaria

Transcript

lateralità - scienze della formazione primaria
UNIVERSITA’ DELLA CALABRIA
A.A. 2012/2013
CORSO AGGIUNTIVO PER LE ATTIVITÀ FORMATIVE PER GLI
ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP NELLA SCUOLA
DELL’INFANZIA (MATERNA) E NELLA SCUOLA PRIMARIA
(ELEMENTARE)
LATERALIZZAZIONE E SCHEMI MOTORI NELLA PRIMA INFANZIA
Prof. Salvatore Pignato
La lateralità nel bambino
• La lateralità rappresenta un grosso problema per le
implicazioni che essa comporta a livello dell’apprendimento
motorio e degli apprendimenti scolastici di base e per tali
ragioni è pretesto di discussione in diversi ambiti di ricerca
come la psicologia, la neurologia, la psicofisiologia, la
pedagogia e l’educazione fisica e sportiva.
• Alcune teorie sullo sviluppo della lateralità sono basate
sulla posizione fetale, altre legate all’afflusso sanguigno, alla
rapidità di sviluppo dei due emisferi cerebrali (Gesell, 1950),
a fattori ereditari, ad influenze sociali (Scharine, McBeath,
2002)
• Al soggetto con disordini nella lateralità è necessario far
fare esperienze tese all’individuazione, all’uso e
all’interiorizzazione delle diverse parti del corpo, per
meglio indirizzarsi verso il proprio schema corporeo e il
suo consolidamento.
• Le attenzioni in tal caso dovranno essere rivolte al
soggetto perché raggiunga una motricità di espressione e
di comunicazione, corroborata da una matrice tonica,
un’appropriazione della conoscenza e l’uso del proprio
corpo nella relazione.
La psicomotricità rappresenta la funzione
unitaria e complessa del movimento
• Il corpo oltre ad interpretare la personalità dell’individuo
nei suoi aspetti morfologici, umorali intellettivi affettivi
ed emotivi evidenzia gli stati d’animo, i sentimenti, le
emozioni e le intenzionalità dell’essere umano attraverso
: lo sguardo, i gesti, la parola, il movimento.
• La psicomotricità è la disciplina che ci permette di
considerare il movimento al di là dei suoi aspetti
meccanici e di tener conto di tutti quei fattori di ordine
psichico che mettono in condizione il soggetto, attraverso
il movimento, di interagire col mondo esterno.
LATERALITA’ E DOMINANZA EMISFERICA
• Per lateralità si deve intendere l’uso abituale e in forma
privilegiata di un emicorpo rispetto all’altro o, per essere più
precisi, l’uso abituale di una mano, di un piede e di un occhio,
posti sul medesimo lato del corpo.
• Questi due termini vengono usati in molti testi come sinonimi,
ma il primo termine si riferisce alla realtà neurologica e il
secondo alla realtà corporea-motoria dell’individuo.
• Uno degli aspetti della specializzazione cerebrale è la
dominanza, ossia la prevalenza di un emisfero rispetto all’altro
che comporta l’uso preferenziale di un parte del corpo
rispetto all’altro. L’esternazione più manifesta concerne l'uso
asimmetrico delle mani, con dominanza, nella maggioranza
della popolazione, della mano destra.
Il processo di lateralizzazione si completa
intorno ai 7-8 anni
• La lateralità è dapprima un elemento prassico cioè il prodotto
di ruolo neurofisiologico. Il bambino di 5-6 anni può essere
perfettamente lateralizzato in quanto adopera in funzione
dominante una mano, un piede, un occhio, però non sa se si
tratta del suo lato destro o sinistro del corpo.,
• È soltanto all’età di circa 7 anni che il bambino si rende conto
che l’esecuzione di certi compiti gli riescono meglio con un
lato del corpo piuttosto che con l’altro, ciò è dovuto grazie alla
maggiore maturità nervosa associata ad una maturazione
della sua funzione di interiorizzazione che permetterà al
bambino di prendere coscienza del lato preferito.
• La strutturazione della lateralità inizia dai primi mesi di vita e
termina intorno ai 7-8 anni
La definizione di dominanza di P. Broca. Gli
studi di M. Frostig e P. Maslow.
• Secondo Broca, la dominanza di una parte del corpo è dovuta ad
una maggiore predominanza di un emisfero cerebrale rispetto
all’altro; invece, per lateralizzazione s’intende “sia il processo
attraverso cui si sviluppa la lateralità sia la capacità di individuare la
destra e la sinistra sul corpo dell’altro e di proiettare questi rapporti
rispetto agli oggetti e allo spazio in generale.
• M. Frostig e P. Maslow, oltre alla distinzione tra lateralità, e
dominanza laterale introducono il concetto di direzionalità.
Secondo la loro tesi, la lateralità si riferisce alla conoscenza dei lati
destro e sinistro del corpo; la direzionalità si riferisce alla conoscenza
della destra e sinistra nello spazio; la dominanza laterale al lato
preferito del corpo.
• Quindi la lateralità si prefigura come la topografia dello spazio
interno, mentre la direzionalità sarebbe la topografia dello spazio
esterno.
Il criterio neurofisiologico
• Per la neurofisiologia la lateralità è un processo solo
neurologico al termine del quale il bambino manifesta una
preferenza laterale nell’utilizzazione di certi organi simmetrici:
mani, piedi, occhi, orecchia.
• La lateralità è perciò intesa come una funzione di una
dominanza emisferica capace di conferire ad uno degli
emisferi l’iniziativa della organizzazione dell’atto motorio.
• Le disorganizzazioni della lateralità sono generate da lesioni in
grado di originare aprassie ideomotorie, ideatorie, visive e
uditive.
Il criterio di interpretazione innatista
• La responsabilità di tutto ciò è attribuita al cromosoma 15 che
determina un’alterazione dei livelli di testosterone nella madre
in gravidanza, alterazione derivata da condizioni stressanti in
grado di generare una controazione reattiva di maggior
sviluppo dell’emisfero destro, uno sviluppo che alcuni vedono
realizzarsi a causa della posizione del feto in utero.
Orientamento del capo
• Uno dei comportamenti lateralizzati più evidenti in epoca
neonatale è sicuramente l’orientamento del capo. Un gran
numero di bambini si trova con il capo ruotato verso il lato
destro.
• In linea di massima, la prassi adoperata per analizzare
l’esistenza di asimmetrie nell’assunzione della posizione
della testa prevede che il neonato venga posto in posizione
supina con il corpo allineato lungo un’ipotetica linea
mediana. Solitamente dopo pochi istanti il bambino, posto
in questa posizione, tende a ruotare la testa verso il lato
destro mantenendo tale posizione nel tempo.
Lateralizzazione in rapporto all’età del
bambino
• In concreto è difficile poter parlare di una lateralizzazione
manifesta prima dell’età di 4 anni (J. Coste) ,lo stabilirsi della
dominanza manuale è collocabile nel periodo compreso fra i 2
e i 4 anni, e circa il 90% dei bambini denota una chiara
predilezione per l’arto destro.
• Il periodo che va dai 2 ai 6 anni di età è il periodo durante il
quale si opera il passaggio da una lateralità fluttuante e non
ancora nettamente determinata a una lateralità affermata e
stabile.
J. Piaget
• Secondo J.Piaget il bambino è in grado di prendere consapevolezza
della propria destra e della propria sinistra a 6 anni non sugli altri ma
su se stesso .
• La lateralizzazione quindi è il processo con cui la dominanza
emisferica cerebrale si raffigura a livello corporeo, decretando una
forza maggiore, una maggiore quantità di energia di una parte del
corpo rispetto all’altra.
• Per Piaget è una procedura innata, che comincia a delinearsi intorno
ai 3 ai 4 anni e a stabilizzarsi intorno ai 6-7.
• La dominanza manuale, rappresenta l’asimmetria funzionale,
tipicamente umana. La scelta manuale è indispensabile perché
strettamente congiunta con più elementi della persona: equilibrio,
schemi motori, cognitivi, affettivo- relazionali, e, soprattutto,
linguistici.
•
J. Le Boulch
• Per Le Boulch, la dominanza è funzionale ossia legata
all’esperienza propria del bambino, alla sua maturazione e
all’elaborazione dello schema corporeo.
• È l’insieme delle sensazioni che proviamo in relazione al
nostro corpo, soprattutto in relazione al mondo esterno.
• La dominanza si accresce con l’età e l’omogeneità della mano
e dell’occhio tende a divenire sempre più frequente dai 6 ai 14
anni di età e ciò senza il bisogno di un particolare aiuto
esterno.
LATERALITA’ E APPRENDIMENTO MOTORIO
• Secondo Gesell : “Fin dalla nascita è possibile osservare la
lateralità assiale, ossia l’organizzazione tonica asimmetrica
dell’asse del corpo”. Nel 75% dei casi mediante l’osservazione
del riflesso tonico del collo si può predire la lateralità. Durante
il quarto mese è già possibile osservare nel bambino una
predilizione per una mano o per l’altra ed è proprio in questo
periodo che si manifestano i primi segni della dominanza
manuale.”
La lateralità evolve per tappe
• Indifferenziata: 0-3 anni; il bambino usa senza
preferenza sia l’una che l’altra mano.
• Alternante: 3-6 anni: periodo in cui il bambino,
rendendosi parzialmente conto della differenza sensomotoria dei due arti sperimenta per periodi più o meno
brevi alternativamente l’una o l’altra mano come se
volesse provare quella più efficace e soddisfacente
rispetto ai propri desideri e progetti.
• Definitiva: dai 6 anni fino ai 13-14 anni . In quest’ultima
tappa il bambino dopo aver preso coscienza della
differenza qualitativo-funzionale di una mano rispetto
all’altra, le sceglie in modo stabile.
• A 7 anni dovrebbe essere acquisita la capacità d’incrocio
(es. mano dx tocca occhio sx)
• A 8 anni la capacità di trasposizione sull’altra persona
(es. situazioni di specchio , la mia dx è uguale alla tua sx)
• A 10-11 anni la posposizione dal contrario sull’oggetto
(es. gli occhiali sono a sinistra sul foglio, il foglio è a
destra degli occhiali.
SCUOLA DELL’INFANZIA, GIOCHI E
LATERALITA’
• L’apprendimento della scrittura, privo di un adeguata
lateralizzazione, esente da un adeguato sviluppo
dell’organizzazione spaziale, della coordinazione oculomanuale e della motricità fine, non sarebbe plausibile per il
bambino imparare a scrivere e quindi a svolgere tutte quelle
attività didattiche che richiedono questa capacità.
• L’intervento educativo diretto alla motricità richiede la
consapevolezza del movimento dal punto di vista strutturale,
delle sue modalità di realizzazione, del suo sviluppo.
• Occorrerà ,quindi, che il docente determini condizioni adatte
per accrescere quanto più possibile sia gli schemi motori che
quelli posturali.
Gioco – I Giornali
• Consegna
• Formare due squadre, dividere le pagine del giornale in modo da
avere per ciascuna squadra un ugual numero di fogli.
• I giocatori devono essere ordinati in due file parallele dietro una
linea di partenza e le due pile di fogli situate accanto i capifila.
• Al “VIA” bisognerà prendere un foglio di carta con la mano dx o sx
appallottolarlo correre verso il corrispettivo cestino e cercare di fare
canestro da una linea posta a circa due metri dal canestro. Da qui
bisognerà tornare indietro, battere la mano del proprio compagno in
attesa e prendere posto in coda alla fila.
• Vincerà la squadra che al termine del tempo avrà fatto entrare più
palline dentro ai canestri.
Fig.43 Valentina Biino, Milano,2009,2010
•
Schema del gioco – I Giornali
Valentina Biino, Milano, 2010
Gioco – Il guardiano del birillo
• Bisogna scegliere un bambino nel ruolo del guardiano del birillo e
situarlo all’interno dell’area individuata come zona focale del campo,
consegnargli la clavetta e collocarli al centro dell’area. Il resto della
squadra verrà disposta a circa due metri dalla zona di gioco.
• Al segnale di partenza il primo giocatore in fila inizierà a correre
attorno all’area di gioco e quando lo riterrà opportuno lancerà il
pallone con lo scopo di colpire la clavetta e farla cadere per terra.
• Il guardiano dovrà evitare che ciò accada respingendo la palla con le
mani o con i piedi. Chi fra i due avrà la meglio, guadagnerà il punto,
terminato il giro passerà il turno al compagno successivo.
• Il gioco termina quando il guardiano o la squadra degli attaccanti
raggiunge 5 punti.
Schema del gioco - Il guardiano del birillo
Valentina Biino, Milano, 2010
Gioco – TIRO….E SEGNO
• I bambini dovranno correre in ordine sparso occupando tutto
lo spazio del campo e al fischio bisognerà fermarsi.
• Il capogioco potrà fare fino a tre salti nella direzione del
giocatore più vicino e cercare di colpirlo lanciandogli la palla.
• Il bersaglio non potrà scappare, né spostare i piedi, potrà solo
evitare il pallone spostando il corpo. Se riuscirà a schivare il
corpo diventerà capogioco, diversamente il pallone resterà al
bambino che aveva iniziato il gioco.
Schema del gioco - TIRO….E SEGNO
Gioco - PALLA IN BILICO
• Ogni squadra sarà rivolta nella metà campo, al segnale di
inizio bisognerà lanciare la pallina con forza contro la palla
medica, posta sulla cavallina, con lo scopo di farla cadere nella
metà campo avversaria.
• Vince la squadra che per prima riesce nell’intento.
• Dal momento che si lanciano le palline contemporaneamente,
non occorre rincorrere la propria pallina ma basterà
raccogliere quelle che arrivano nel nostro campo e lanciarle
nuovamente.
Gioco – Le marionette
• In questo gioco i bambini si fanno muovere camminare,
correre o eseguire altri schemi motori liberamente , tutto
ciò viene accompagnato da una musica.
• Quando la musica viene interrotta i bambini devono
alzare un arto superiore destro o sinistro a seconda della
richiesta dell’insegnante.
• Una variante di questo gioco può essere chiedere a un
bambino a turno di alzare un arto superiore o inferiore e
chiedere agli altri di nominare l’arto (sinistro o destro).
Gioco della casa
• In questo gioco verranno usati dei cerchi che avranno lo
scopo di rappresentare le case.
• Ai bambini verrà chiesto di muoversi liberamente nello
spazio disponibile al richiamo dell’insegnante i bambini si
metteranno in coppia con un altro compagno per andare in
una casa.
• Di volta in volta l’insegnate comunicherà con quale parte
(dx o sx) del loro corpo dovranno mettere in contatto per
formare le coppie.
Gioco del cacciatore
• Nel gruppo dei bambini verrà individuato un bambino che farà
il "cacciatore" reso riconoscibile attraverso un elemento ben
visibile quali cappellino, fascia colorata, ecc…
• Il gioco viene svolto con un sottofondo musicale ,elemento
che da l’avvio al gioco.
• Tutti i bambini iniziano a correre liberamente all'interno dello
spazio gioco; al termine della musica si fermano.
• Durante il tempo della musica, il cacciatore deve correre e
toccare il braccio destro (o sinistro) dei compagni e contare
quanti è riuscito a toccarne.
Gioco delle isole
• In palestra verranno messe a disposizione delle panchette
basse e delle zone con scritto destro o sinistro, spazi in cui
ai bambini è vietato l’ingresso quando suona la musica.
• Durante lo svolgimento del gioco i bambini devono
camminare o correre liberamente e quando incontrano le
panche devono salire o scendere utilizzando prima un arto
inferiore e poi l'altro, cercando di capire quale sia stato il più
comodo.
• Quando la musica termina i bambini devono raggiungere le
zone le così dette isole, saltando su un solo piede.
• Procederanno ponendo attenzione a raggiungere l'isola
corrispondente al piede utilizzato e rimanendo in posizione
finché l’insegnante non abbia controllato la corretta
postura.
• L’esercizio verrà sperimentato con l’altro piede e si
Gioco delle impronte
• Questo gioco prevede tre fasi. Nella prima fase verrà chiesto ai
bambini di disegnare l’impronta della mano destra con il colore
giallo e di ritagliarla. La maestra attaccherà sul pavimento tutte le
impronte create dai bambini.I bambini inizieranno a camminare o
correre liberamente e al segnale appoggeranno la loro mano dx
sull’impronta più vicina.
• Nella seconda fase, verrà ripetuto quello fatto nella prima fase ma
tutto con la mano sinistra che sarà di colore verde.
• Nella terza e ultima fase tutte le impronte verranno posizionate in
modo casuale sul muro e sul pavimento della palestra.
• La maestra farà vedere il colore e i bambini andranno ad appoggiare
la mano nel colore corrispondente, quindi colore verde mano
sinistra colore giallo mano destra.
Gioco della farfalla
In questo gioco verrà raccontata la storia di una farfalla un
po’ speciale, essa ha solo una sola ala per volare. Per tale
motivo i bambini proverranno a volare sbattendo una sola
ala ossia il braccio, senza ricevere nessuna indicazione
dall’insegnante, solo successivamente verrà specificato.
Gioco dei palleggi
• Ad ogni bambino verrà dato un palloncino con il quale dovrà
effettuare dei palleggi, toccandolo inizialmente con qualsiasi
parte del corpo per non farlo cadere al suolo, pena
l'esclusione dal gioco.
• Il gioco poi sarà reso più difficile chiedendo di toccare il
palloncino con una determinata parte del corpo (mano destra,
piede sinistro, ginocchio destro ...).
• Vince il bambino che riesce a tenere più a lungo il palloncino
per aria.
Prove per l’ accertamento della lateralità
• Che cosa bisogna valutare per accertare la lateralità del
bambino?
• La valutazione della lateralità sarà fatta osservando con
una serie di movimenti occasionali, programmate,
spontanee che vengono effettuate dal soggetto in
questione.
•
•
•
•
•
•
•
con che mano lancia una palla, una pietra?
con che mano tiene la forchetta o il cucchiaio?
con che mano tiene lo spazzolino da denti?
con che mano tiene una penna?
con che mano offre un oggetto?
con che piede calcia una palla?
durante una gara nella fase di partenza quale gamba porta in
avanti?
Prove per l’ accertamento della
dominanza oculare
• La dominanza oculare va esaminata molto bene perché
sovente è implicata in disturbi dell’apprendimento. Gli studi
palesano che la lateralità oculare è più prematura e meno
sottoposta alle influenze sociali rispetto alla lateralità
manuale.
• Si potranno proporre prove di visione monoculare per definire
la scelta preferenziale e delle prove di visione binoculare per
definire l’occhio dominante, si potranno proporre prove che
analizzino la visione da lontano e da vicino, prove che
implichino una partecipazione manuale.
Prove di accertamento della dominanza oculare
• Mirare dal buco della serratura
• Adoperare un cartoncino arrotolato come cannocchiale e
scrutare l’orizzonte
• Guardare in un caleidoscopio
• Far finta di scattare una foto chiudendo l’occhio “che non
serve
• Prove di bersaglio
Per poter essere classificato come destroso, dal punta di vista della
dominanza oculare, il soggetto deve eseguire tutte le prove con l’occhio
destro.
Per poter essere classificato come sinistro deve eseguire tutte le prove con
l’occhio sinistro.
In tutti gli altri casi viene considerato ambidestro, questo termine sta a
significare una equipotenzialità morfologica e funzionale
Prove di accertamento della dominanza
manuale
Per determinare la lateralità della mano si eseguono prove
pratiche come le seguenti:
• Stringere forte la mano del rieducatore, prima con una mano
poi con l’altra.
• Mimare un’azione come lavarsi i denti, pettinarsi, mangiare.
• Arrotolare un filo intorno ad una bobina tenuta
alternativamente in una mano, poi nell’altra
• Infilare un ago
• Distribuire carte da gioco
• Mettere delle palline in una bottiglia
• Accendere un fiammifero
• Lanciare una palla
• Raccogliere oggetti
Prove di accertamento della dominanza
manuale
• Per poter essere considerato destroso dal punto di vista
della dominanza manuale, il soggetto deve eseguire tutte
le prove con la mano destra con le relative migliori
prestazioni.
• Per poter essere considerato come mancino o sinistro
deve eseguire tutte le prove e i relativi migliori risultati
con la mano sinistro
Prove per l’accertamento della dominanza
podalica
• Analizzare la dominanza del piede serve a farsi un
opinione complessiva del processo di lateralizzazione e
del suo grado di armonia.
• Per il piede possiamo servirci delle seguenti prove
pratiche:
•
•
•
•
•
•
•
Dare un calcio alla palla
Salire un gradino o salire su uno sgabello
Saltare su un piede solo
Tenersi su di un piede
Saltare a piede zoppo
Quale gamba avanza per prima all’atto della partenza
Battere un piede
Prove per l’accertamento della dominanza
auricolare
• La dominanza dell’orecchio può essere verificata attraverso
le seguenti prove:
• Portare un orologio all’orecchio
• Portare all’orecchio una conchiglia
• Avvicinare l’orecchio ad una porta
• Verificare a quale orecchio il soggetto fa schermo con la
mano alla ricerca del rumore
Per poter essere considerato destroso, dal punto di vista della
dominanza auricolare, il soggetto deve eseguire tutte le prove
con l’orecchio destro. Per poter essere considerato sinistro,
deve eseguire tutte le prove con l’orecchio sinistro
Documentare le attività svolte
• Terminata codesta sequenza di valutazioni, potremmo trarre
dei dati di lateralizzazione armonica o di lateralizzazione
crociata.
• Sarà utile per la valutazione preparare una griglia delle
occasioni nella quale andrà indicato D destra o S sinistra.
• A compimento dell’attività ogni alunno viene invitato a
documentare con quale mano o con quale piede ha eseguito il
percorso.
• Dopo le prove si farà indossare ai bambini un nastro di carta
colorata sulla parte dominante ( ciò si può sia per la mano che
per il piede). I bambini noteranno che non tutti i compagni
hanno i bracciali dello stesso colore ciò permetterà
all’insegnate di classificarli con i termini destra o sinistra.
Calcolo del quoziente di lateralità di Oldfield
• In una serie di 10 prove, la posizione del destrorso o del
mancino è di almeno 8.
• Si potrà parlare di ambidestrismo nelle occasioni in cui la
mano e il piede scendono al di sotto di questa percentuale. Le
prove potranno essere nuovamente eseguite se vi è stata
incertezza nell’esecuzione della prova.
• La formula di lateralità ,analoga al quoziente di lateralità di
Oldfield , è la seguente:
[( totale dx - totale sx) / (totale dx + totale sx)] x100
SCHEDE DI RILEVAZIONE PER LA LATERALITA’ DELLA MANO
SCHEDA DI RILEVAZIONE PER LA LATERALITÀ
DELL’OCCHIO
SCHEDA DI RILEVAZIONE PER LA LATERALITÀ DEL PIEDE
SCHEDA DI RILEVAZIONE PER LA LATERALITÀ
DELL’ORECCHIO
• La dominanza laterale è un problema di carattere genetico che
non va assolutamente modificata, in quanto ogni alterazione
può dar vita a conseguenze spiacevoli che non coinvolgono
soltanto l’aspetto motorio e quello linguistico ma che
includono l’intera struttura della personalità.
• E’ importante ribadire che non esiste una dominanza buona o
cattiva ma ne esiste solo una di tipo fisiologica che non va per
nessuna ragione contrastata
Gli schemi motori di base
e gli schemi posturali
• Il primo degli schemi motori che il bambino esegue dopo
aver acquisito la stazione eretta (posizione fetale,
rotolamento, quadrupedia, cammino con appoggio) è la
deambulazione.
• Mediante la deambulazione l’insegnante capisce quali
sono i livelli di motricità degli alunni.
Esercizi per insegnare a camminare
• Camminare liberamente ( a occhi aperti, con un occhio
chiuso e uno aperto e a occhi chiusi)
• Camminare nello spazio operativo, a un segnale
raggrupparsi a 2, 3, 4, 5… e al successivo segnale
ritornare a camminare liberamente in campo
• Camminare nello spazio operativo seguendo tracciati
prestabiliti, anche formati da attrezzi quali cerchi, nastri e
birilli
• Camminare nello spazio operativo a piedi nudi, su
tappeti, con una sola scarpa
• Camminare sugli avampiedi, sui talloni, con l’esterno del
piede, con l’interno
• Camminare in quadrupedia, camminare battendo le mani,
camminare e parlare con un compagno, camminare
indietro, lateralmente, e incrociando i piedi
• Camminare senza far rumore, e facendo rumore
• Camminare a gambe tese, a gambe piegate, flettendo
alternativamente gli arti inferiori
• Camminare seguendo l’ombra di un compagno
• Camminare adeguando la propria andatura a quella di un
compagno
• Camminare inventando andature nuove
• Camminare a coppie, spalla contro spalla, in tutte le
direzioni
• Camminare su di una panca
• Camminare trasportando piccoli attrezzi
• Camminare e portare il pallone in alto, davanti al petto,
dietro il capo
• Camminare sugli avanpiedi e tenere il pallone il più in
alto possibile
• Camminare nello spazio operativo a ritmi diversi; il ritmo
è battuto dall’operatore
• Camminare su una trave
• Camminare palleggiando la palla a terra con due mani
• Camminare e saltare sul posto ogni volta che sin
raggiunge una stazione prestabilita.
Correre
• Il bambino perfeziona il cammino in corsa verso i
5 anni di età, acquisendo un discreto controllo
motorio (sono presenti ancora passi irregolari,
l’uso delle braccia è scoordinato, i movimenti
sono poco economici).
Esercizi per insegnare a correre
• Correre liberamente ( a occhi aperti, con un occhio
chiuso e uno aperto e a occhi chiusi)
• Correre nello spazio operativo, a un segnale raggrupparsi
a 2, 3, 4, 5… e al successivo segnale ritornare a
camminare liberamente in campo
• Correre nello spazio operativo seguendo tracciati
prestabiliti, anche formati da attrezzi quali cerchi, nastri e
birilli
• Correre nello spazio operativo a piedi nudi, su tappeti.
• Correre seguendo l’ombra di un compagno
Saltare
La coordinazione è la base necessaria per poter saltare
correttamente.
Esercizi per insegnare a saltare
• Saltare sul posto a piedi pari, in modo alternato, sul piano
sagittale, a destra e a sinistra.
• Saltare per il campo in tutti modi conosciuti (a occhi chiusi,
con un occhio chiuso e uno aperto)
• Saltare a destra e a sinistra di una riga
• Saltare in avanzamento con la palla tenuta in alto
• Saltare in lungo da fermi
• Rincorsa e salto in alto, cercando di toccare un oggetto posto
più in alto
• Corsa a balzi
• Saltare piccoli ostacoli
• Saltare dentro e fuori dei cerchi posti sul terreno
• Saltare a destra e a sinistra del cerchio
Lanciare e afferrare
• La precisione si perfeziona con la crescita e come per il lancio,
segue l’incremento dei processi coordinativi generali, legati in
massima parte alla coordinazione occhio- mano (oculomotoria).
• Anche l’atto dell’afferrare, schema motorio strettamente
legato a lanciare migliora continuamente ed è legato alla
coordinazione, alla percezione dello spazio e del tempo.
• Lanciare palloni di diverse forme e colori (a una mano, a due
mani, in tutte le direzioni, verso punti o zone delimitate)
• Lanciare attrezzi diversi cercando di colpire tappeti posti a
distanze diverse
• Lanciare palloni o palline da tennis cercando di centrare un
cerchio tenuto da un compagno o disegnato sul muro
• Lanciare palloni di gommapiuma cercando di colpire i compagni
che corrono
• Lanciare il pallone in alto cercare di colpirlo lanciando un altro
pallone
• Lanciare una bacchetta di legno in aria e riprenderla.
• Lanciare il cerchio in alto, battere le mani e riprenderlo.
• Lanciare la palla in alto a due mani e riprenderla a due mani.
• Lanciare la palla con una mano e riprenderla con una mano.
• Lanciare la palla da fermi (da ritti, in ginocchio, seduti, schiena a
terra) in tutte le direzioni.
• Lanciare la palla in alto, più lontano possibile e battere le
mani contando quante volte sono state battute le mani (lo
stesso esercizio battendo le mani dietro la schiena e
battendo le mani una volta dietro la schiena e una volta
davanti la schiena).
• Lanciare in aria la palla, chiudere gli occhi contando fino a tre
e riaprendo gli occhi cercare di riprendere la palla.
• Lanciare la palla in aria e colpirla con la testa (lo stesso
esercizio colpendo la palla con la spalla, con la coscia, con il
piede).
• Lanciare una palla e cercare di farla entrare in un cerchio
posto a terra.
• Lanciare la palla contro il muro e riprenderla.
• Lanciare la palla contro il muro, battere le mani (davanti,
dietro la schiena e alternando davanti e dietro) e riprenderla.
• Lanciare la palla in mezzo alle gambe divaricate, girarsi e
prenderla.
Arrampicarsi
• È uno dei primi schemi motori presenti nel bambino. La
coordinazione motoria è ulteriormente sollecitata per l’azione
sinergica tra arti inferiori e superiori
Esempi di proposte motorie:
• Arrampicarsi sulla spalliera e scendere senza saltare.
• Arrampicarsi sulla fune.
• Arrampicarsi sulla pertica.
• Seduti, impugnare una sbarra bassa: sollevare il bacino dal
suolo.
• Salire sulla scala orizzontale posta a terra.
Strisciare o rotolare e muoversi in
quadrupedia
Il rotolare o lo strisciare sono le prime forme di contatto
per il bambino con il mondo che lo circonda. La conoscenza
degli oggetti, la loro forma, lo spazio, inizia già dopo i primi
mesi quando il bambino inizia a gattonare e quindi a
toccare con propria mano.
• Esempi di proposte motorie:
• Rotolarsi sui tappeti, sul pavimento da destra a sinistra e
viceversa
• Rotolare su superfici diverse ad occhi chiusi.
• Dalla stazione eretta, cadere sul tappeto, rotolarsi e
tornare in piedi.
•
•
•
•
•
•
•
Capovolte in avanti e indietro con l’aiuto dell’insegnante.
Capovolte in forma libera sul tappeto.
Strisciare a terra come serpenti sull’addome e sul dorso
Strisciare usando gambe e braccia
Strisciare aiutandosi solamente con le braccia
Strisciare aiutandosi con le spalle
Rotolare e strisciare tenendo la palla in manoSpostarsi
liberamente per il campo in quadrupedia imitando gli
animali
• Spostandosi in quadrupedia inventando forme di
spostamento (lateralmente, all’indietro)
• Spostarsi in quadrupedia con superamento di piccoli ostacoli
(sopra e sotto una panca, dentro un cerchio, slalom con le
clavette)
• Rotolare e strisciare tenendo la palla in mano
• Spostarsi liberamente per il campo in quadrupedia imitando
gli animali
• Spostarsi in quadrupedia inventando forme di spostamento
(lateralmente, all’indietro)
• Spostarsi in quadrupedia con superamento di piccoli ostacoli
(sopra e sotto una panca, dentro un cerchio, slalom con le
clavette)
OBIETTIVO: Coordinazione dinamica
generale
Attività:
• Organizzare attività spontanee o guidate, finalizzate a
favorire lo sviluppo organico e funzionale del bambino.
• Invitare i bambini a muoversi liberamente nello spazio
fisico a disposizione (palestra, corridoio, cortile, etc.)
richiedendo loro di:
• Camminare, arrestarsi, riprendere, camminare;
• Correre, arrestarsi, riprendere la corsa;
• Camminare su di una linea tracciata a terra;
• Camminare sui mattoni distanziati a terra;
• Camminare, correre sul contorno del grande cerchio disegnato
a terra;
• Saltare piccoli ostacoli disposti a terra (mattoni, cerchi, etc.);
• Saltellare sulla linea tracciata a terra;
• Salire e scendere sulla e dalla scala;
• Strisciare, rotolare.
Invitare i bambini a rappresentare con i gesti
e la posizione del corpo.
•
•
•
•
Esempio:
Il seminatore (gesto ritmico, ampio e solenne);
Il giardiniere (chino, gesto ritmico);
Il tappezziere (esercizio di distensione del corpo, in senso
verticale sulla punta dei piedi e braccia in alto; di contrazione,
in basso, ritmico);
• Il vigile (esercizio imitativo dei gesti del vigile al crocevia);
• Il robot (gesti a scatti tipici del robot, che articola il proprio
corpo con i movimenti del capo, del busto, e degli arti).
Obiettivo: Mantenere l’equilibrio
• Materiali: palla, asse di equilibrio in legno, palla chiodata.
• Si invitano i bambini a sperimentare in diverso modo
l’equilibrio: stando fermi su un solo piede, sulle punte,
sui talloni, con le braccia ferme o in movimento, con un
oggetto in mano. Successivamente l’insegnante fa
oscillare i bambini muovendoli dalle spalle, mentre loro
dovranno cercare di mantenere l’equilibrio;
• Si propone ai bambini di camminare sulle punte
o sui talloni, di saltare su un piede solo, di
camminare portando un piede davanti all’altro,
senza oggetti in mano;
• Facciamo sperimentare ai bambini l’uso
dell’asse di equilibrio in legno e dei trampoli;
• Rilassamento: facciamo stendere i bambini a
terra ad ascoltare una musica rilassante;
l’insegnante, con l’aiuto di una palla chiodata, fa
dei massaggi seguendo i contorni del corpo del
bambino.
OBIETTIVO: Percepire e conoscere lo schema
corporeo
Attività:
• Osservazione guidata e finalizzata dello schema corporeo
• Esercizio di percezione globale dello schema corporeo
• Invitare un bambino a distendersi su un foglio grande
di carta bianca posto sul pavimento della palestra
mentre un secondo bambino, o l’insegnante, traccia
con un gessetto colorato il contorno della “mappa
corporea” del compagno steso sul pavimento. Il foglio
riportante lo schema corporeo sarà poi applicato sulla
lavagna o sul muro per essere poi osservato dai
bambini.
• Svolgere gli esercizi di analisi delle parti principali del
corpo e della loro nomenclatura.: capo, tronco, arti.
• Esempio:
• L’insegnante tocca una parte del corpo denomnandola;
• il bambino ripete l’esercizio, per imitazione;
• L’insegnante tocca una parte del corpo; il bambino la
riconosce e la tocca su di sé;
• Il bambino riconosce e nomina la parte del corpo che
l’insegnante indica, con un gesto o toccandola.
• Costruire con un cartoncino una marionetta
snodata che muove, su comando, le articolazioni
degli arti superiori e inferiori, del capo e del
busto.
• Invitare i bambini a mimare le articolazioni del
corpo fatte dalla marionetta, con gli arti superiori
e inferiori con il capo e con il busto.
Svolgere gli esercizi – gioco di contrazione e
rilassamento globale.
I bambini camminano imitando i robot: contraggono i
muscoli e mantengono rigide le articolazioni di gomiti e
ginocchia;
• Camminano immaginando di essere pupazzi di stoffa, si
lasciano cadere a terra;
• l’insegnante si avvicina a ogni bambino e controlla se la
muscolatura è rilassata;
• L’insegnante fa cadere dall’alto una piccola piuma leggera;
invita i bambini a fingere di essere piumette che cadono
dall’ala di un uccello, conta i secondi precisando che ne
devono passare almeno cinque per lasciarsi cadere.
Esercizi: IO E IL CORPO
LAVIAMOCI
• Una pallina la si usa come il sapone per lavare le parti del
corpo e si verbalizzano
LO SPECCHIO
• Un bambino nomina le parti del corpo e gli altri le
nominano;
• A coppie uno tocca se stesso, l’altro lo copia;
• A coppie uno nomina, l’altro tocca.
COME SONO
• La maestra invita i bambini a raggrupparsi per colore
dei capelli, degli occhi, per sesso, per altezza, per peso,
etc.;
• I bambini corrono per la palestra, ad un segnale della
maestra, si fermano e si stendono per terra ad occhi
chiusi;
• La maestra va a toccare i corpi dei bambini con diversi
materiali che ognuno deve riconoscere.
MOSCA CIECA
• A coppie un bambino bendato tocca le parti del corpo, di
un compagno, che deve riconoscere;
• A coppie, uno bendato e l’altro si mette in una posizione
che il bambino bendato deve riconoscere per esempio
accovacciato, seduto, etc.;
SCHEMA CORPOREO
LE SAGOME
• Disegnare, con pennarelli o con gessetti, le parti del
corpo e verbalizzare
ROTOLIAMO
• Con palle e palloni, la maestra dopo aver fatto
manipolare gli oggetti invita i bambini a distendersi su di
essi rotolando sui fianchi, sulla schiena, sulle gambe, etc.
BATTI CUORE
• I bambini corrono per la palestra liberamente al segnale
della maestra si fermano si distendono rilassati ed a
occhi chiusi. La maestra li invita ad ascoltare il cuore e a
verbalizzare come batte, forte o piano;
RESPIRIAMO
• Dopo aver corso e saltellato fermarsi e sedersi per
sentire il respiro e verbalizzare le parti del corpo
coinvolte: pancia torace, etc.
TATTO – GUSTO- OLFATTO -UDITO
• Tanti oggetti dentro uno scatolone i bambini, infilano le
mani per afferrarne uno e prima di tirarlo fuori ne
descrivono le caratteristiche per esempio: liscio, ruvido,
morbido duro, leggero pesante, lungo corto, etc.
• Vasetti con sostanze diverse: dolce, amaro, acre,
gradevole sgradevole, etc.
• Vasetti con odori vari: limone, arancio, aceto, cannella,
etc.
• I bambini camminano o corrono per la palestra e la
maestra invita a fermarsi ed a produrre rumori per
esempio: urla, fischi, battere le mani, i piedi, il
rumore del pallone, etc.
• La maestra invita i bambini a produrre rumori conosciuti:
il mare, il vento, il tuono, la saetta, etc.
OBIETTIVO: Coordinazione fine della
mano e delle dita
Attività:
Far svolgere ai bambini gli esercizi di destrezza e di controllo di
oggetti in movimento, allo scopo di affinare i movimenti della
mano e delle dita.
• Esercizi – gioco per lo sviluppo della capacità di prensione
della mano
• Esempio:
• Lanciare la palla, afferrare la palla;
• Lanciare la palla sul muro, lasciarla rimbalzare a terra,
afferrare la palla al rimbalzo;
• Lanciare la palla a terra, lasciarla rimbalzare, afferrare la
palla al rimbalzo;
• Esercizi – gioco per esercitare la pressione della
mano e delle dita.
Esempio:
• Modellare con la cera, con la plastilina;
• Impastare, premere, stringere, spingere;
Esercizi per le funzioni motorie della mano:
• Avvolgere un gomitolo di lana grossa oppure sottile;
• Avvolgere un grosso gomitolo di lana oppure un piccolo
gomitolo di lana;
• Avvolgere un gomitolo di filo sottile;
• “Tirare le biglie”: porre la parte dorsale della terza
falange sul pollice ed estendere rapidamente, dall’indice
al mignolo e viceversa;
OBIETTIVO: esprimersi e comunicare
attraverso il corpo.
Far svolgere ai bambini giochi finalizzati alla libere
espressione corporea.
• Proporre alcuni “giochi di ruolo” che i bambini
intraprendono spontaneamente nei momenti liberi (il
negozio, la scuola, il parrucchiere, la casa, etc..),
l’insegnante fornisce l’idea di base per divenire poi
osservatore esterno;
• Proporre il gioco delle “belle statuine”;
• Disporre gli alunni in cerchio, ogni alunno dice il suo nome
e fa una smorfia, tutti ripetono;
• Imitare una palla di gomma, un albero mosso dal vento, il
tuono, una ruota, una piuma, il fuoco, etc.
cenni bibliografici
• AA.VV., “ Le competenze nelle Scienze Motorie e Sportive,
Verso una Literacy motoria europea” Franco Angeli, Milano
• V. Biino, “Manuale di scienze motorie e sportive. Giochi e
lezioni per la scuola primaria”,Editore Ulrico Hoepli
Milano,2009,2010.
• G. Pento , “ Metodologia e didattica delle attività motorie”,
CLEUP SC, 2007.
• L. Picq-P. Vayer,”Educazione psicomotoria e ritardo
mentale”,collana medico psico pedagogica diretta da G.Bollea,
Armando Editore,2002.
• L. Trisciuzzi,T. Zappatera,”La psicomotricità tra biologia e
didattica.Lo sviluppo motorio, mentale, percettivo, emotivo,
sensoriale e del linguaggio nell’infanzia” ,Edizioni ETS,2007.