Esercitazione di primo soccorso per il recupero di
Transcript
Esercitazione di primo soccorso per il recupero di
1 “PROTEZIONE CIVILE EDUCATIONAL” www.casaleinforma.it/pcivile Comune di San Rocco al Porto Ufficio di Protezione Civile Prima stesura: Settembre 2001 con la collaborazione del servizio 118 e CRI di Lodi Verifica: 13 ottobre 2001 1° revisione: Procedura Primo soccorso di una persona caduta in acqua in attesa dell’arrivo dei soccorsi qualificati L’organizzazione degli interventi e dei soccorsi in situazioni di eccezionale emergenza deve, comunque, tenere conto della sicurezza dei volontari impegnati nelle operazioni. Conoscenze tecniche e competenze specifiche acquisite dai soccorritori che vengono impegnati durante le emergenze sono la base necessaria per ridurre la probabilità di incidenti . Durante le emergenze idrogeologiche, può accadere che una persona cada in acqua e venga trascinata dalla corrente del fiume in piena, in alcuni casi si tratta dei volontari impegnati nell’emergenza stessa. Per ridurre al minimo la possibilità di perdite di vite umane, in attesa del medico e dell’ambulanza, è necessario poter intervenire immediatamente; prima con il recupero dell’infortunato, quindi con i trattamenti necessari per evitare i sintomi di annegamento e il fenomeno dell’ipotermia. Sala operativa • Le prime operazioni di sicurezza per la tutela dei volontari avvengono in sala operativa. • La sala operativa deve conoscere in ogni momento la posizione dei volontari impegnati nel servizio. • Il coordinatore, presso il COC, è in costante contatto radio o telefonico con le squadre di controllo o di soccorso impegnate sul territorio. • Ogni volontario, prima di entrare in servizio, controlla l’efficienza della propria dotazione personale. • I volontari non devono mai montare di servizio singolarmente ma, sempre, in squadre di almeno 3 persone. • Prima di entrare in servizio, il responsabile della squadra in uscita deve compilare con cura l’apposito modulo contenente le seguenti informazioni: o Composizione della squadra o Telefono cellulare e riferimenti per l’uso della radio o Orario di uscita e presunto orario di rientro o Tratto di argine da controllare Mezzi individuali di protezione per un volontario impegnato nell’emergenza idrogeologica Dotazione personale 1.- Divisa, stivali o scarponi, cerata impermeabile 2.- Pila e batteria per le uscite notturne 3.- Radio o telefono per i collegamenti con il COC 4.- Coltello multiuso, un paio di guanti da lavoro 2 “PROTEZIONE CIVILE EDUCATIONAL” www.casaleinforma.it/pcivile Sul mezzo di servizio 1.- Coperta isotermica (e/o di lana) 2.- Corda con imbraco 3.- Giubbotto salvagente 4.- Roncola, sega 5.- Forbice Lister bottonuta 6.- 10 metri di corda con una boa galleggiante con maniglie ad una estremità Comportamenti di sicurezza Durante le operazioni di controllo degli argini è bene seguire alcune regole elementari di sicurezza. 1.- Evitare di effettuare operazioni che possono comportare il rischio di caduta in acqua 2.- Utilizzare cavi di sicurezza per operazioni in prossimità dell’acqua 3.- In caso di caduta in acqua, mantenere la calma, non lottare disperatamente contro la corrente, togliere le scarpe e lasciarsi trascinare cercando di accostare alla riva sfruttando la corrente con il minimo sforzo possibile. Durante le operazioni di controllo degli argini, il volontario caduto in acqua, anche se non veste un salvagente, può sfruttare per alcuni minuti le proprietà sospendenti della giacca a vento e della sua imbottitura piene di aria. Recupero di una persona con sintomi di annegamento Recupero dell’infortunato 1.- I soccorritori, dall’argine, cercheranno di raggiungere il compagno in acqua lanciando la corda con la boa galleggiante o allungando un bastone o un ramo. 2.- Durante la piena le rive degli argini sono scivolose, fare attenzione, evitare ulteriori scivolamenti in acqua. 3.- Avvertire immediatamente dell’accaduto la sala operativa perché chiami il 118. 4.- Appena avvenuto il recupero della persona caduta in acqua prestare il primo soccorso togliendo i vestiti bagnati e trasportandola in un posto riparato e caldo 5.- A seguito di una caduta in acqua si possono manifestare sintomi di annegamento e un principio di ipotermia. Trattare immediatamente l’infortunato in attesa dei soccorsi qualificati. Sintomi di Annegamento Sintomi generali di asfissia Schiuma intorno alle labbra, alle narici e nella bocca Primo soccorso in attesa dell’intervento qualificato (medico o 118) 1.- La liberazione delle vie aeree è di importanza capitale. Rimuovere velocemente ogni ostacolo dalla bocca dell’infortunato (erba, alghe, fango). 2.- Iniziare immediatamente la respirazione artificiale (vedi procedura) e, se necessario, il massaggio cardiaco (vedi procedura). 3.- Appena inizia a respirare spontaneamente, mettere l’infortunato in posizione laterale di sicurezza (vedi procedura).. 4.- Proteggere l’infortunato dall’ipotermia togliendo i vestiti bagnati, riscaldarlo con delle coperte e porlo in un luogo riparato in attesa dei soccorsi (non frizionare la pelle per riscaldarlo). 5.- Non somministrare alcolici Nel corso dell’annegamento, l’asfissia può essere dovuta sia ad una inalazione di acqua, sia ad una ostruzione delle vie aeree conseguente ad uno spasmo della glottide. Non perdere tempo nel tentativo di far uscire l’acqua eventualmente entrata nei polmoni. Un edema polmonare può instaurarsi molto rapidamente, ma possono passare più ore prima che ne compaiano 3 “PROTEZIONE CIVILE EDUCATIONAL” www.casaleinforma.it/pcivile i sintomi. L’infortunato rianimato deve essere ricoverato immediatamente in ospedale. Se una persona è rimasta a lungo sommersa in acqua fredda, deve essere asciugata e coperta. Procedure di rianimazione dell’infortunato Per le procedure di rianimazione, fare riferimento al “Manuale di primo soccorso” della Croce Rossa in dotazione ad ogni volontario. • Rianimazione pag. 16 • Respirazione bocca-bocca pag. 20 • Massaggio cardiaco esterno pag. 22 • Posizione laterale di sicurezza pag. 28 Ipotermia Per ipotermia si intende l’abbassamento della temperatura corporea centrale sotto i 35°C. In ambiente umido o nell’acqua, il raffreddamento corporeo è 20 volte più rapido che nell’aria. In caso di ipotermia grave fare attenzione agli stati di morte apparente. Prestare i primi soccorsi e richiedere sempre un intervento qualificato (medico e 118). I tremiti e il battere dei denti per il freddo è una conseguenza dell’attività muscolare che serve al corpo per mantenere la temperatura necessaria. In caso di ipotermia accentuata, questo fenomeno può ridursi e scomparire con gravi conseguenze per l’infortunato. L’ipotermia può manifestarsi anche se l’infortunato è cosciente e non vi sono sintomi di annegamento. Ipotermia: primo soccorso in attesa di interventi qualificati Appena recuperato l’infortunato dall’acqua procedere come segue: • Slacciare e togliere le scarpe • Togliere la giacca a vento e gli abiti che si possono rimuovere normalmente • Tagliare i pantaloni, la camicia o gli abiti bagnati che non si riesce a togliere, tagliarli utilizzando una forbice Lister bottonuta. • Durante questa operazione, assicurare all’infortunato una sufficiente intimità. • Asciugarlo immediatamente. • Ricoverarlo in luogo riparato e asciutto (macchina, casolare, ecc.) • Coprirlo con una coperta di lana e, se disponibile, con una coperta isotermica. Ricordarsi che, per mantenere il calore, la parte argentata della coperta isotermica deve essere rivolta verso il corpo e la parte dorata verso l’esterno. • Attendere i soccorsi qualificati sorvegliando a vista l’infortunato, facendolo parlare per verificare che rimanga costantemente lucido. • Non somministrare alcolici Come rimuovere gli indumenti bagnati 1.- Rimozione della giacca a vento • Slacciate i bottoni che tengono unite la parte impermeabile con l’imbottitura interna. • Aprite la cerniera davanti. • Togliete prima la parte impermeabile sollevando leggermente l’infortunato e facendo scivolare l’indumento sulle spalle. • Ripetete l’operazione con la parte imbottita. 2.- Rimozione della camicia o del maglione • Procedere come per la giacca a vento • Se necessario, tagliarli prima davanti, procedendo dal collo verso l’addome; quindi dai polsi fino alle spalle fino ad aprire completamente l’indumento 4 “PROTEZIONE CIVILE EDUCATIONAL” www.casaleinforma.it/pcivile • Per eseguire questa operazione utilizzare la forbice Lister bottonuta sollevando la parte di indumento da tagliare e mantenendo la zona di taglio tra le vostre dita. 3.- Rimozione dei pantaloni • Slacciateli e togliete la cintura • Tagliateli lungo le cuciture laterali utilizzando la forbice Lister bottonuta come indicato nel paragrafo precedente. 4.- Rimozione delle calze • Se è difficile sfilare le calze, inserite due dita tra la gamba e la calza. Sollevate la calza e tagliatela con la forbice tra le vostre dita. 5.- Rimozione di scarpe o stivali • Afferrate la caviglia, tagliate gli eventuali lacci e sfilate con precauzione la scarpa. • Se l’infortunato porta gli stivali che non si riesce a togliere, con una lama tagliateli lungo la cucitura posteriore avendo l’avvertenza di mantenere la parte tagliente della lama rivolta verso l’esterno. Processi per il recupero dell’infortunato da parte dei mezzi di soccorso. A seguito di una caduta in acqua, l’assistenza all’infortunato nel più breve tempo possibile da parte di personale qualificato e il successivo ricovero in ospedale è di fondamentale importanza In genere, durante le emergenze, questi incidenti avvengono in condizioni avverse e in località isolate. La possibilità di trovare immediatamente la località dove è successo l’evento da parte dell’auto medica e dell’ambulanza è fondamentale. Di seguito vengono elencati i processi da seguire per facilitare il raggiungimento del luogo dell’incidente. 1. Appena recuperata la persona caduta in acqua, un volontario si occupa dell’assistenza mentre l’altro chiama la sala operativa comunale (COC) indicando esattamente il settore dell’argine e la località dove è avvenuto l’incidente utilizzando la mappa in possesso della squadra. 2. La sala operativa comunale chiama immediatamente il servizio 118 informandolo dell’accaduto e chiedendo che i mezzi di soccorso vengano inviati sul luogo del triage sanitario o di fronte alla sala operativa. 3. Nel frattempo, seguendo le indicazioni date dalla squadra che ha effettuato la chiamata, il responsabile per coordinamento del controllo argini e alcuni volontari esperti del territorio individuano la via più breve e libera per raggiungere il luogo dell’incidente. 4. Una squadra di 2-3 persone partirà immediatamente verso il luogo dell’incidente in supporto alla squadra in difficoltà. 5. All’arrivo dell’ambulanza e dell’auto medica due volontari salgono sui mezzi e li accompagnano sul luogo dell’incidente. 6. Raggiunto il luogo dell’incidente, rimangono a disposizione del medico e dei soccorritori. 7. Se necessario, i volontari di PC comunale riaccompagnano l’ambulanza verso il centro abitato e si fanno lasciare nel luogo più vicino alla sala operativa senza far deviare l’ambulanza dall’itinerario più breve per raggiungere l’ospedale. 8. In questo caso, la sala operativa invierà un mezzo per recuperare il volontario lasciato lungo la strada. 9. Nel frattempo, la sala operativa comunale si preoccuperà di sostituire la squadra che ha subito l’incidente.