brochure - SINE srl

Transcript

brochure - SINE srl
Primo soccorso e rianimazione
BLS – Basic Life Support
Aggiornamento sulla base delle più recenti linee guida pubblicate (Quinquennio 2010-2015)
Tutti I diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere fotocopiata, riprodotta,
archiviata, memorizzata o trasmessa in qualsiasi forma o mezzo -elettronico, meccanico, reprografico,
digitale se non nei termini previsti dalla legge che tutela il Diritto d' Autore o previa concessione scritta
da parte di SINE Srl.
1 / 22
Il primo soccorso è l’aiuto che si presta ad una o più persone in attesa di un medico o di personale qualificato
ed è volto a:
- Evitare l’aggravamento delle condizioni dell’infortunato
- Proteggere l’infortunato da ulteriori rischi
- Favorirne la sopravvivenza
E' necessario saper distinguere i casi urgenti da quelli gravi, ma non urgenti.
URGENZA: imminente pericolo per la vita dell’infortunato =>> necessità di agire immediatamente per
compromissione di attività vitali (respiro, battito cardiaco, circolazione sanguigna).
GRAVITA’: non indica necessariamente urgenza. Es. frattura colonna vertebrale.
COMPITI DEL PRIMO SOCCORRITORE:
OBBLIGO MINIMO (Omissione di Soccorso 593 CP): Osservare e valutare la situazione; avvisare le autorità,
se nessuno l’ha già fatto; assistere la persona secondo il buon senso.
LA LEGGE NON OBBLIGA A: Attuare interventi che ci mettano in pericolo; attuare interventi dei quali non
siamo sicuri, applicando tecniche che non siamo tenuti a conoscere. (! Lesioni personali colpose 590 CP, od
omicidio colposo 589 CP). Imperizia, imprudenza, negligenza.
SI DEVE FAR ATTENZIONE A: Non mettersi in pericolo; non agire senza il consenso dell’infortunato, salvo in
caso di necessità; non fare manovre delle quali non si è sicuri; non cancellare indizi o prove di reati; non
divulgare notizie riservate dell’infortunato (622 CP), se non per giusta causa es. m. contagiosa
SE NON SI È MEDICI O INFERMIERI NON SI DEVE (esercizio abusivo della professione sanitaria 348 CP):
Somministrare farmaci di propria iniziativa; praticare iniezioni; praticare alcun tipo di intervento chirurgico o
sutura; considerare morto un infortunato (EEG piatto o decapitazione o segni evidenti di decomposizione)
LIPOTIMIA
Stato di improvvisa debolezza con tendenza alla perdita di coscienza; fenomeno passeggero dovuto a
insufficiente irrorazione del cervello
Sintomi: Polso piccolo e lento, Pallore, debolezza, vertigine, sudorazione, Sensazione di malessere, nausea,
capogiro prima di svenire.
Primo Soccorso:
Su cosciente: far sedere con capo e busto protesi verso il pavimento, slacciare gli indumenti costrittivi,
arieggiare l’ambiente, allontanare i curiosi che premono intorno per far respirare meglio l’infortunato.
Su incosciente: sdraiato e arti inf alzati + come sopra
In linea di massima l’ipoteso va mantenuto supino con arti inf alzati (posizione di Trandelenburg).
PERDITA DI COSCIENZA
=PERSONA NON RISVEGLIABILE, C’è POLSO E C’è RESPIRO!
Sviene =>> cade; se riprende coscienza =>>
Es: IPOTENSIONE ORTOSTATICA: da terapia con antiipertensivi; decubito supino prolungato soprattutto se
al caldo al sole; scarso ritorno venoso degli arti inf, gravidanza, abiti strettissimi possono ridurre il ritorno
venoso.
Es. SINCOPE VASO-VAGALE = temporanea (secondi) perdita o alterazione dello stato di coscienza
secondaria ad ischemia cerebrale transitoria, rapidamente reversibile senza reliquati. Il vago stimolato dà
bradicardia; cause di stimolazione vagale: raffreddamento improvviso, compressione oculare, stimolo glomocarotideo, paura, stress, vista del sangue.
STATO DI INCOSCIENZA
Anche se c’è respiro:
2 / 22
Non posizionare un incosciente seduto (ostruzione vie aeree)
Non lasciarlo supino se non con capo iperesteso, meglio in posizione laterale di sicurezza
Non dargli da bere, si soffocherebbe dato che i muscoli che intervengono nella deglutizione non
hanno tono
Casi particolari:
- Protesi dentarie: se non salde devono venire rimosse, perché potrebbero andare in gola, soprattutto se si
tratta di protesi non totali e quindi di dimensioni ridotte.
- Se ci sono più feriti-infortunati =>> valutare l’urgenza. Se ci sono altri soccorritori oltre a noi dare istruzioni:
“Ciascuno di voi vada presso un infortunato, lo guardi e gli parli, ma senza muoverlo, soprattutto la testa.
Cerchi di capire se respira; se non respira, se vomita o se perde molto sangue, mi chiami”.
•
•
•
Presenza di sangue: non toccare sangue, se possibile, per evitare infezioni (dispositivi di protezione
individuale: guanti, visiera para schizzi).
PLS – Posizione Laterale di Sicurezza:
• Slaccio indumenti che stringono
• Pongo il braccio dell’infortunato che sta dal mio lato a 90° rispetto alla spalla e l’avambraccio a 90°
rispetto al braccio
• Ripiego sulla spalla opposta la mano dell’altro braccio e lo trattengo
• Fletto il ginocchio che sta dal lato opposto al mio, faccio scivolare la mano fino alla natica
• Afferrando l’infortunato alla spalla e alla natica, lo ruoto verso di me fino a farlo appoggiare su un
fianco
• Faccio oltrepassare la gamba estesa da quella flessa e la posiziono a 90°
• Iperestendo il capo
• Posiziono bene la sua mano sotto la sua guancia.
Infine controllo la stabilità e dopo 30 min cambio lato.
Per girare in maniera corretta un traumatizzato servono preparazione ed attrezzature adatte =>> sarebbe
meglio NON SPOSTARE un traumatizzato! Né metterlo in PLS. Ci sono operatori che preferiscono non girarlo
anche se necessita di RCP (Rianimazione Cardio-Polmonare).
MORTE
= cessazione definitiva e irreparabile delle funzioni vitali di un organismo.
MORTE CLINICA (o arresto cardiorespiratorio) = cessazione di battito e respirazione spontanei, questo
interrompe immediatamente le funzioni mentali portando all’incoscienza. La condizione è talvolta reversibile, in
caso di tempestivo soccorso queste funzioni possono riprendere
MORTE CEREBRALE = cellule cerebrali sono andate incontro a necrosi (cioè danni irreversibili) a causa di
arresto cardiorespiratorio nel giro di 5-10min, o per altre cause (grave trauma cranico, emorragia cerebrale,
ictus) in tal caso talvolta respirazione e battito possono proseguire per un certo tempo. Commissione medicolegale accerta lo stato di morte cerebrale =>> possibile espianto e donazione di organi.
INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
Determinata da 2 situazioni in antitesi: Movimenti toracici molto veloci (>20/min) ó molto lenti (<10/min), (vn
12-16/min); in entrambi i casi gli scambi gassosi sono ridotti =>> ossigeno per organi e tessuti è ridotto.
Possibili sintomi: persona cosciente, ma molto agitata; estremità leggermente cianotiche (dita, unghie, labbra,
mucose orali, cute, orecchie…); mal di testa; nausea e vertigini; dolori toracici; rumori respiratori insoliti;
contrazioni muscolari degli arti
Primo soccorso:
3 / 22
Cosciente =>> allargare abiti stretti e posizione semiseduta
Incosciente =>> ispezione orale, PLS, se si nota che la PLS aggrava l’insufficienza respiratoria, rigirarlo
supino, iperestendergli la testa e girarlo solo se serve per scaricare il vomito. In ogni caso ospedalizzare.
ASFISSIA / AR (Arresto Respiratorio)
= totale assenza di respirazione, dopo 8 min ca evolve in arresto cardiaco -> danni cerebrali reversibili, poi
irreversibili -> exitus
Controllo il polso: se il cuore batte ho 2 possibilità:
1. AR è causato da fattori che si può tentare di eliminare (ostruzioni), se si riesce a farlo in tempo la
respirazione spontanea riprende.
2. AR dipende da fattori che non si possono eliminare (trauma cranico) =>> devo sostituire la respirazione
naturale per impedire la morte da anossia, nell’attesa dei soccorsi
CAUSE più FREQUENTI DI AR
Ostruzione delle vie aeree da caduta della lingua in soggetto non cosciente ó corpi estranei; Annegamento,
strangolamento, impiccagione; Trauma (frattura di coste, corpi estranei es. coltelli, chiodi…), trauma cranico
(lesioni del bulbo rachidiano). I muscoli respiratori sono paralizzati da: folgorazione, veleni (curaro), tetano,
poliomielite, botulismo, idrocuzione (= arresto dei centri respiratori generalmente da sbalzi termici: esposizione
al sole e tuffo in acqua fredda), farmaci o droghe (overdose di oppiacei) per inibizione dei centri del respiro.
AC (Arresto Cardiaco) porta ad AR. Cause chimiche: l’aria inspirata non contiene ossigeno sufficiente (elevate
altitudini, stufe ->ossido di carbonio; fogne o pozzi neri -> idrogeno solforato)
• AR provoca ipossia =>> si riduce l’apporto di ossigeno (anche al cuore) e ipercapnia (= eccessivo
gradiente di anidride carbonica) =>> acidosi =>>danno alle cellule cardiache
• Dopo 4-6 min assenza di respiro =>> assenza di circolo
• Dopo 4-6 min assenza circolo =>> inizio danni cerebrali reversibili
• Dopo 10 min da assenza di circolo danni cerebrali irreversibili
• Se infine la funzione cardiocircolatoria riprende, si può esitare in: Coma persistente, Deficit motori e/o
sensitivi, Alterazioni della capacità cognitivo-sensoriale.
OSTRUZIONE DA CORPO ESTRANEO
Pezzi di cibo, protesi dentarie, terra, caramelle, saliva, sangue, vomito etc; maggiore rischio in persone con
riflessi della tosse torpidi per età avanzata, assunzione di alcool o patologie neurologiche
OSTRUZIONE PARZIALE (ó totale) = persona riesce a tossire
- Nessuna manovra di disostruzione
- Incoraggiare a tossire
- 118 se persiste ostruzione parziale
COMPLETA (flusso respiratorio assente, impossibilità a parlare, tossire, respirare), mani alla gola = segnale
universale di soffocamento
Se l’infortunato smette di tossire o respirare, diventa debole =>> 5 colpi dorsali; continuo alternando 5 colpi
dorsali a 5 addominali (Heimlich) fino ad espulsione del corpo estraneo.
MANOVRA DI HEIMLICH o “compressione addominale”, da non simulare se non necessaria.
Provoca tosse artificiale spingendo sul diaframma. Il corpo estraneo verrà espulso “a getto”.
- Mettersi alle spalle della persona e circondarla con le braccia
- Identificare la fine dello sterno e l’ombelico; stringere una mano a pugno, col pollice
all’interno e premere tra questi 2 punti (sulla “bocca della stomaco”)
- Afferrando il pugno con l’altra mano, comprimo quindi verso l’interno e dal basso verso l’alto
4 / 22
- Possono servire molte spinte; ogni spinta dev’essere veloce ed elastica, cioè si deve comprimere e
rilasciare. È una compressione molto forte, se l’infortunato è piccolo e non molto più pesante di noi riusciamo
addirittura a sollevarlo da terra.
IN CASO DI SOGGETTO AL SUOLO: LG 2005: normali compressioni toraciche del MC (Massaggio Cardiaco)
per far muovere il corpo estraneo o ev Heimlich al suolo.
SU BAMBINO/NEONATO
Se possibile evitare di prenderlo per i piedi, potrebbe scivolarmi
inoltre l’ossificazione e l’organizzazione delle articolazioni potrebbe
non essere completa. Vedi figg.
Ostruzione delle vie aeree può impedire respirazione artificiale: si
percepisce resistenza all’insufflazione dell’aria, l’aria non entra. Si deve cercare di rimuovere l’ostruzione; se
l’aria non può arrivare ai polmoni, ogni altro soccorso è inutile.
PNX (Pneumotorace) = Ingresso di aria tra cavità toracica e polmone, quest’aria separa le pleure; il polmone
non è più trattenuto dall’adesione con la pleura esterna =>> non aderisce più alle pareti del torace e collassa.
Perforazione interna =>> pneumotorace chiuso es. per frattura coste.
Perforazione esterna =>> PNX aperto es. coltello conficcato nel torace. Di più semplice diagnosi e
trattamento.
PNX iperteso = PNX complicato: aria rimane intrappolata tra le pleure e favorisce l’impossibilità di recupero
dell’espansione polmonare.
Primo Soccorso:
•
Chiudere la ferita con mano guantata (o sacchetto di plastica) in fase inspiratoria, lasciarla libera
in espirazione, altrimenti si può favorire PNX iperteso
•
MEGLIO: VALVOLA FLUTTER: Rettangolino di plastica (sacchetto della spesa, pacchetto di
fazzoletti di carta…) 5 cm più esteso della ferita. Fissarlo con cerotto o scotch lungo i 4 lati lasciando
libero un angolo. Impedisce all’aria di entrare durante l’inspirazione. Permette uscita di aria in
espirazione. Nastro adesivo potrebbe non aderire bene su pelle sudata o pelosa =>> ev tenere aderente
la medicazione con le mani. Se il sangue la incolla =>> rimuoverla, ripulirla, riapplicarla
PNX Cosciente: posizione semiseduta
PNX Incosciente: PLS con lato ferito verso il basso.
Oggetto nel torace: fissarlo affinché non si muova e sigillarlo tutt’intorno con cellophane.
ASMA
È una sindrome caratterizzata da un aumento reversibile della resistenza delle vie aeree, dovuto a spasmo
della muscolatura liscia bronchiale, event associato a edema/gonfiore della mucosa ed ipersecrezione di
muco. Ne soffre il 4-5% della popolazione (adulta e infantile).
• Generalmente a carattere accessionale, con periodi di crisi seguiti da intervalli asintomatici
• Allergico, da Aspirina, da additivi alimentari, professionale, da sforzo, da infezioni, psichico
• Fattori predisponenti, iperreattività bronchiale, polluzione ambientale, allergeni o irritanti.
• Mortalità 0,4x100.000 persone tra 1 a 40aa /anno; 10x100.000 persone >60aa /anno (USA)
• Th: farmacologica (+ facilitare la respirazione)
SINTOMI DI INSUFFICIENZA CARDIACA:
Dispnea, tachipnea, cianosi, rantoli, ascite, tosse produttiva, ev con sangue, senso di soffocamento, edemi
declivi, schiuma alla bocca, segno di edema polmonare, senso di angoscia
5 / 22
Intervento di Primo Soccorso: posizione semiseduta, allentare abiti stretti al collo, alla vita e al petto, via
cravatta, (O2), 118, monitoraggio funzioni vitali. Se incosciente =>> PLS ovviamente se polso presente.
EDEMA POLMONARE = accumulo di plasma negli alveoli.
Sintomo tardivo e grave di insufficienza cardiaca, ipertensione, infarto miocardico.
Altre cause: Aspirazione di fumi caldi o vapori irritanti, annegamento in acqua salata
Sintomi: respirazione difficoltosa, superficiale e frequente, persona agitata, polso frequente, schiuma alla
bocca, rantoli, cute fredda e sudata, volto pallido infine cianotico
• Tel soccorsi
• Il cuore non deve essere affaticato! =>> tranquillizzare l’infortunato
• NO DISTESO!
• Salasso bianco (3 lacci…)
• (O2 se possibile ed abilitato)
INFARTO del MIOCARDIO
Una ridotta perfusione sanguigna del tessuto causa morte del tessuto stesso e quindi perdita di funzione della
porzione cardiaca colpita.
Cause: predisposizione genetica, fumo, alimentazione ricca di grassi, pressione arteriosa elevata, diabete,
stress.
Sintomi: Dolore precordiale costrittivo, possibile irradiazione a spalla-braccio sn, senso di angoscia e
oppressione, pallore, sudorazione fredda, nausea, vomito (il dolore spesso si confonde con disturbi di
digestione), difficoltà respiratorie, alterazione del battito (polso piccolo e frequente), generalmente insorgenza
sotto sforzo, anche emotivo.
Soccorso: Immobilità assoluta, posizione semiseduta o antalgica (= posizione che l’infortunato preferisce
perché è quella che gli permette di ridurre il dolore), NO arti inf alzati, tranquillizzare, ospedalizzare.
ANGINA PECTORIS = Temporanea costrizione delle coronarie a causa di uno spasmo (+ ev ateroma) che si
risolve senza portare a morte tissutale. Il dolore deve risolversi in pochi min, se persiste =>> infarto
(ateroma+spasmo o trombo o embolo)
Soccorso: Posizione semiseduta, tranquillizzare, slacciare indumenti stretti, limitare i movimenti, Trinitrina
sublinguale solo se l’infortunato ce l’ha con sé, ospedalizzare
CAUSE DI ARRESTO CARDIOCIRCOLATORIO :
PRIMITIVE: Aritmie (generalmente tachiaritmia), Cardiomiopatie, Infarto miocardico, Tamponamento cardiaco,
Eventi traumatici: Rottura dell’aorta, Rottura di aneurisma, Rottura di cuore.
SECONDARIE: Ipossiemia da qualunque causa, es. Embolia polmonare massiva, Gravi emorragie
FISIOPOATOLOGIA DELL’ARRESTO CARDIACO
Contrariamente a quanto suggerito dal termine, l’arresto cardiaco non è caratterizzato necessariamente dalla
cessazione dell’attività contrattile, ma dall’assenza di una valida circolazione sanguigna, la quale rapidamente
porta a perdita di coscienza e, con l’ipossia del tronco cerebrale, a cessazione dell’attività respiratoria. Infatti,
ritmi cardiaci normali possono essere presenti nelle fasi iniziali di un arresto cardiaco nel caso ad esempio di
un’importante perdita ematica. Tuttavia, in mancanza di un’adeguata correzione delle cause alla base
dell’arresto cardiocircolatorio si verifica in breve tempo una condizione di ipossia cardiaca che a sua volta
favorisce la comparsa di aritmie sempre più disorganizzate, fino alla Fibrillazione Ventricolare.
ARITMIE DA DEFIBRILLARE: Fibrillazione Ventricolare e Tachicardia Ventricolare, che nell’85% dei casi
reagiscono benissimo alla defibrillazione.
6 / 22
Tutti gli altri ritmi cardiaci eventualmente osservabili in corso di arresto cardiaco non necessitano di
trattamento elettrico e pertanto non devono essere sottoposti a defibrillazione.
Comunque, la presenza di FV/TV indica la persistenza di una certa attività metabolica a livello cardiaco.
Tuttavia, se non trattata in breve tempo, si evolve rapidamente verso l’asistolia, ritmo non defibrillabile,
generalmente meno suscettibile di correzione con la terapia (5% di successo). Quindi importantissima la
defibrillazione precoce ed il mantenimento della circolazione mediante RCP.
• Non occorre riscaldare l’infortunato perché minore è la temperatura, minore è la richiesta di ossigeno
da parte del cervello. Esposizione ad agenti atmosferici o sommersione in acqua rendono l’infortunato
più freddo del normale, ma l’ipotermia non deve mai essere considerata segno certo di avvenuto
decesso e motivo per non intraprendere la RCP!
• Nuove LG ridimensionano il ruolo del pugno precordiale.
BLS (Basic Life Support) riguarda la rianimazione cardio-polmonare di base in condizioni di arresto
cardiaco e/o respiratorio non traumatico =>> 1)BREVE DIAGNOSI; 2) RA; 3) MC
SCOPO dell’intervento di BLS: evitare danni anossici (= da carenza di ossigeno) cerebrali e/o di altri
organi alla vittima in arresto cardiocircolatorio non traumatico e/o con corpo estraneo nelle vie aeree.
BLS NON è la terapia dell’arresto cardio-circolatorio, bensì fornisce il mantenimento delle funzioni
vitali, metodo per ritardare i danni cerebrali.
Vera terapia: defibrillatore, MA la probabilità di successo della defibrillazione diminuisce rapidamente nel
tempo.
PRINCIPALI CAUSE DI ACR (Arresto cardio-respiratorio)
• Cardiache: Cardiopatia ipertensiva; Miocardiopatie (congenite o acquisite); Vizi valvolari; Aritmie;
Dissezione aortica; Mixoma atriale (raro tumore cardiaco)
• Respiratorie: Laringospasmo; Distress respiratorio; Crisi asmatica prolungata; Edema polmonare
acuto; Ostruzione delle vie aeree (da corpo estraneo o da compressione meccanica del torace)
• Circolatorie: Emorragia interna acuta (perdita del 40-50% del volume circolante); Tamponamento
cardiaco; Embolia polmonare; Pneumotorace iperteso
• Cerebrali o neuromuscolari: Ictus cerebrale ischemico o emorragico; Patologie neuromuscolari
congenite e acquisite
• Eventi “accidentali” causa di ACR: Intossicazione acuta (droghe, farmaci, fumi etc); Trauma
(emorragie, fratture etc); Annegamento; Elettrocuzione (folgorazione, fulminazione)
BLS-MANOVRE PRELIMINARI:
• SICUREZZA: Recuperare l’infortunato in condizioni di sicurezza (! fuoco, gas, elettricità, acque
profonde o pericolose, traffico, scarsa visibilità, liquidi organici, soggetti armati o fuori controllo,
precarietà di strutture es. ponteggi, animali pericolosi…), EVITANDO DI ESPORSI A RISCHI
• ! Se ipotizzo lesioni midollo spinale =>> muoverlo meno possibile. Trauma evidente=>>no
iperestensione del capo, no PLS!!!
• Adagiarlo su superficie rigida, no letto altrimenti si vanifica l’ev MC
CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA
• Infortunato è cosciente?
• Parlargli: “Mi sente? E’ cosciente? Se mi sente mi stringa la mano/sbatta le palpebre!” Stimoli vocali,
tattili e dolorifici (pizzicotto a trapezio medio e grande pettorale). Lo scuoto per le spalle e non ha tono.
Il primo è sempre lo stimolo verbale, magari sta solo dormendo ubriaco!
• Incosciente: chiamo aiuto generico e gli dico di allineare tronco e arti, scoprire il torace, se ho il DAE
(Defibrillatore) gli dico di prendere il DAE e io scopro torace
7 / 22
•
Incoscienza = no tono muscolare =>>lingua cade all’indietro e può ostruire vie aeree. Manovra di
iperestensione nucale (mano su fronte, l’altra su mento)+ ev cuscino o altro. Se si sospetta lesione
della colonna mai PLS (prevede capo iperesteso) perché ogni movimento brusco potrebbe provocare
una paralisi permanente. Alternativa meno efficace all’iperestensione: estrarre lingua con un fazzoletto
oppure sub-lussare la mandibola.
A: AIRWAYS
• Iperestendo
• Vie aeree sono pervie? Se vedo un corpo estraneo che posso rimuovere eseguo la rimozione
scucchiaiando con “dito ad uncino”. Se vedo qualcosa in fondo in fondo alla gola non lo tocco perchè
potrei peggiorare l’ostruzione, ci penserà il MC a disostruire perché potrei provocare il vomito.
B-C: BREATHING e CIRCULATING
Dalle LG2005: B e C contemporaneamente, per 10secondi
• B: GAS: Guardo, Ascolto, Sento.
!!! Se c’è respiro controllare comunque il cuore perché si potrebbe essere ingannati dagli ultimi inefficaci
respiri (gasping = respiro agonico, che va supportato con la ventilazione)!!!
• C: Ricerca di segni di circolo:
1. Polso = attività cardiaca
Sentire i rumori cardiaci con orecchio sul torace in regione sottomammaria +
contemporaneamente a. carotidea (lato della trachea) + talvolta viene suggerito il polso all’a.
femorale (scelta discutibile!!!). NON COL POLLICE. Il circolo carotideo è percepibile perché
preferenziale, dato che irrora il cervello.
2. Altri segni: MO-TO-RE: movimenti, tosse, respiro.
- Se c’è respiro e circolo =>> PLS
- NON c’è respiro, ma c’è circolo: 1 insufflazione/5-6 s (su bambino ogni 4 s, su neonato ogni 3 s)
- Non respira e non c’è circolo =>> TELEFONATA al 118 e iniziare RCP
MANOVRE DI STABILIZZAZIONE:
Manovre di stabilizzazione dopo le quali si può eseguire RCP:
–
Eliminare ostacoli alla respirazione, anche vestiti troppo stretti (colletto, cravatta, cintura dei
pantaloni …)
–
Emorragie massive gravi, PERICOLOSE PER LA VITA
R.A. – Respirazione Artificiale
Capo iperesteso, una mano tappa narici, l’altra apre la bocca; Inspiro a ½ della mia capacità polmonare e
insufflo, poi mi stacco dal contatto per permettere l’espirazione passiva.
RA con ó senza mezzi aggiuntivi:
Con: bocca-maschera; sistema pallone-maschera  Senza: bocca-bocca (chiudere il naso); bocca-naso
(trauma o trisma dei muscoli abbassatori mandibolari; bambini molto piccoli)
TRISMA
Se l’asfittico è folgorato la bocca può essere serrata (trisma) di solito per pochi min, ma ogni min è prezioso!
Per aprirla: premiamo e strofiniamo i muscoli elevatori della mandibola massetere soprattutto, per
ammorbidirli. Forziamo l’apertura con le mani, facendo attenzione a non rompere i denti. Se dovesse avvenire
la frattura di qualche elemento dentario, rimuovere il frammento fratturato per evitarne l’ingestione. In caso di
insuccesso =>> RA (Respirazione Artificiale) bocca-naso. Nella respirazione BOCCA-NASO si deve tappare la
8 / 22
bocca, durante la fase di espirazione passiva, scostarsi dal naso e aprire leggermente la bocca, per poi
ritapparla per insufflare nuovamente.
PROBLEMI IN RA
• Aria incontra resistenza all’ingresso:
– Iperestensione non sufficiente
– Ostruzione delle vie aeree
• Aria non incontra resistenza, ma non fa gonfiare i polmoni:
– Aria viene persa attraverso il naso non ben chiuso o dai lati della bocca =>> devo
rispettivamente tappare meglio il naso e aprire di più la nostra bocca per coprire
completamente quella dell’infortunato.
• Vomito/sangue: bisogna vuotare la bocca, voltando la testa e scucchiaiando con un fazzoletto, su
traumatizzato pulisco la bocca senza ruotare la testa
• Se non si iperestende correttamente o se si insuffla con troppa forza si rischia di riempire d’aria lo
stomaco; in questo caso non premere l’addome (rischio di vomito) ma iperestendere meglio ed
insufflare con meno forza.
•
Ev interposizione di: un fazzoletto di stoffa non ripiegato; se di carta occorre forarlo in corrispondenza
della bocca. Se non troviamo un fazzoletto adatto, non ritardiamo l’inizio della manovra; comunque la
protezione data dal fazzoletto è modesta, ma la probabilità di contrarre infezioni è ancora più
modesta.
M.C. – Massaggio Cardiaco:
Il massaggio cardiaco esterno provoca un abbassamento dello sterno che determina la compressione del
cuore contro la colonna vertebrale, con conseguente circolazione del sangue. Tale manovra determina inoltre
l’aumento della pressione intratoracica, che induce la mobilizzazione di parte della massa ematica contenuta
nel torace. Nella fase di rilasciamento, che segue ogni compressione, il sangue viene richiamato all’interno del
cuore e del torace per differenza di pressione. Si crea così un circolo artificiale che permette la circolazione e
=>> il trasporto di ossigeno, ritardando il danno anossico cerebrale
Un MC esterno ottimalmente eseguito riesce ad ottenere circa il 30% di una gittata cardiaca normale.
Vecchio repere per le compressioni toraciche: se sono alla sn dell’infortunato: seguo con indice e medio sn il
profilo delle coste fluttuanti, arrivo all’apofisi xifoide e mi posiziono su di essa. Mano dx arriva cranialmente
lungo lo sterno e si ferma all’indice, non sovrapponendosi alle 2 dita della mano sn perché esse sono sulla
punta caudale dello sterno che è sottile e può rompersi. Pongo mano sn sulla dx; incrocio dita per non
sovraccaricare le coste vicine.
LG 2005: Posiziono la mano al centro del torace, sullo sterno, col calcagno a
livello della linea immaginaria che congiunge i capezzoli.
Gomiti estesi, colpi secchi ma delicati, 4-5 cm di escursione, rilasciando
completamente
30 x 2 compressioni (ca 100/min).
RCP in ambienti angusti: soccorritore singolo: compressioni stando alla testa
dell’infortunato; 2 soccorritori: chi esegue le compressioni può stare a cavalcioni
dell’infortunato.
9 / 22
Anziano ha torace meno elastico =>> i primi colpi devono essere più superficiali per testare la resistenza e
l’elasticità ossea. Frequentemente è osteoporotico e dopo 4 colpi si frattura una costa.
COMPRESSIONE SCORRETTA:
Troppo alta =>> rompo coste o sterno
Troppo bassa =>> polmone, fegato, milza. Frattura del processo xifoideo provoca in genere un’emorragia
epatica, spesso grave
Troppo brusca o intensa =>> “, “, “
Troppo superficiale =>> non serve a niente
Al 5° ciclo, chi ventila comunica: “5° ciclo, al prossimo cambio”, perché si sa che dopo 5 cicli chi esegue le
compressioni non le fa più in maniera efficace. Finite anche le ventilazioni del 6° ciclo si cambia postazione.
8 cicli e poi si rivalutano i parametri vitali (a ritroso: B e C; A; coscienza), poi controllo ogni 4 cicli. Se unico
soccorritore valutare parametri vitali ogni 4 cicli (ca ogni 2 min)
MC NEL BAMBINO E NEL LATTANTE:
ƒ aumentata a ca 120 compressioni/min
Punto di repere uguale all’adulto, 15:2. Personale laico 30:2
Tecnica di compressione:
• Lattante (<1a di vita). Escursione di 4 cm!
1soccorritore =>> 2 dita
2soccorritori =>> 2 mani (migliore) (le mani abbracciano il torace del bimbo, pollici comprimono lo
sterno 1cm al di sotto della linea intermammillare)
1. Bambino (fino adolescenza) Escursione di 5 cm!
1 o 2 mani a scelta del soccorritore ed in base alla taglia del bimbo
DAE senza preoccupazioni su bambini >1anno.
Eseguire RA e MC se non necessari può peggiorare il quadro asfittico.
Se si comincia la RCP NON la si interrompe se non al riscontro di ripresa di battito e/o respiro, altrimenti
all’arrivo di personale medico.
Le LG 2005 ammettono per il personale laico, l’effettuazione di RCP mediante solo MC in considerazione del
fatto che spesso il personale laico si asteneva da qualsiasi manovra rianimatoria pur di non eseguire la
respirazione bocca-bocca. Dal momento che l’effettuazione del MC migliora significativamente la prognosi di
una vittima di AC rispetto al non far nulla, è ammesso che in particolari situazioni la RCP possa essere
effettuata mediante solo MC. La letteratura ha comunque ampiamente dimostrato che il rischio di contrarre
infezioni per il soccorritore per contatto diretto con la vittima è pressoché nullo. Data comunque la naturale
repulsione ad effettuare la ventilazione bocca-bocca, ci si dovrebbe tutti dotare di mezzi barriera es.
mascherina.
BLS IN DONNA GRAVIDA
A partire dal 6° mese di gestazione, se la gravida è in posizione supina, l’effetto compressivo dell’utero sulla
vena cava e sull’aorta ostacola il ritorno venoso e diminuisce la gittata cardiaca
=>> durante il BLS si deve spostare l’utero a sinistra: porre un sostegno (piccolo spessore) sotto il fianco e
l’anca di destra
Stato di incoscienza
SHOCK = Condizione di marcata e DIFFUSA
ipoperfusione tissutale che provoca LESIONI
cellulari inizialmente reversibili, infine definitive
Respira
Non respira
Si circolo
No circolo
1 insufflazione/6s
Ricontrollo respiro
dopo
ca 2 min
DAE disponibile
10 / 22
DAE non disponibile
RCP fino all’arrivo
del DAE
con MORTE DELLE CELLULE. Ha 3 Cause: Inadeguato trasporto di O2; poco O2; le cellule non riescono ad
utilizzare O2 es. sepsi
=>> non avvengono i processi cellulari di produzione di energia
FISIOPATOLOGIA DELLO SHOCK
1. GITTATA CARDIACA
Shock cardiogeno = riduzione della validità della pompa cardiaca e =>> riduzione della gittata =>>
vasocostrizione prima periferica, poi generalizzata, con lo scopo di preservare la circolazione coronarica e
cerebrale, ma non compensa la riduzione di pressione sanguigna e aggrava l’ipoperfusione. Es. Infarto
miocardio, Gravi aritmie, Ostruzione circolatoria, Tamponamento pericardico, Embolia polmonare massiva,
Shock ipovolemico.
IPOVOLEMIA ASSOLUTA (= riduzione della massa circolante per: Emorragie, Gravi ustioni, Disidratazione,
Sequestro interstiziale di liquidi).
2. RESISTENZE VASCOLARI SISTEMICHE, IPOVOLEMIA RELATIVA Es. Shock settico,Anafilattico,
Neurogeno.
SINTOMI INDIFFERENTEMENTE DALL’ETIOLOGIA DELLO SHOCK: Pallore, Oligo- anuria, Ottundimento
generalizzato, Acidosi metabolica, Iperventilazione.
I distretti più a lungo risparmiati dal danno sono cuore e cervello; nelle fasi avanzate compare un’insufficienza
multiorgano (apparato digerente, insufficienza epatica, ulcere da stress a livello gastrico, ischemia intestinale,
insufficienza renale, polmonare, infine danni al sistema cutaneo (necrosi cutanee)
Sintomi tardivi al SNC: encefalopatia fino al coma, confusione, tremori, perdita di coscienza
PRIMO SOCCORSO DELLO SHOCK:
Rimozione cause, se possibile (es. emorragia); Sostentamento dell’apparato cardiocircolatorio.
Decreto 15 luglio 2003, n.388
Contenuto minimo della Cassetta di p.s. (Aziende Gruppo A e B): 5 paia guanti sterili monouso, Visiera
paraschizzi, Flacone 1L soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio, 3 flaconi fisiologica (sodio cloruro
0.9%) 500 mL, 10 compresse di garza sterile 10x10 in buste singole, 2 compresse di garza sterile 18x40 in
buste singole, 2 teli sterili monouso, 2 pinzette da medicazione sterili monouso, confezione di rete elastica di
misura media, confezione di cotone idrofilo, 2 confezioni di cerotti di varie misure pronte all’uso, 2 rotoli di
cerotto alto 2,5cm, un paio di forbici, 3 lacci emostatici, 2 confezioni ghiaccio pronto uso, sacchetti monouso
per la raccolta dei rifiuti sanitari, Termometro, Apparecchio per la misurazione della P arteriosa
Contenuto minimo del Pacchetto di Medicazione (Aziende GruppoC): 2 paia guanti sterili monouso, Flacone
125mL di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio, Flacone 250mL fisiologica (sodio cloruro 0.9%),
1 compressa garza sterile 18x40 in buste singole, 3 compresse garza sterile 10x10 in buste singole, Pinzette
da medicazione sterili monouso, confezione cotone idrofilo, confezione cerotti di varie misure pronti all’uso,
Rotolo di cerotto alto 2,5cm, un paio di forbici, Laccio emostatico, confezione di ghiaccio pronto all’uso,
Sacchetto monouso per la raccolta di rifiuti sanitari, Istruzioni sul modo di usare i presidi suddetti e di prestare i
primi soccorsi in attesa del servizio d’emergenza.
EMORRAGIA:
Se l’infortunato presenta emorragia severa, la coagulazione del sangue non è sufficiente da sola a fermarla
=>> dovremo intervenire cercando di fermare la perdita di sangue; evitare di provocare o contrarre infezioni;
prevenire lo shock.
11 / 22
EMORRAGIA INTERNA: In genere si tratta di emorragie arteriose perché emorragie interne venose vengono
limitate dalla semplice compressione dei tessuti.
EMORRAGIA INTERNA SEMPLICE:
Generalmente causata da contusioni; il sangue fuoriesce dai capillari rimane nel sottocute (ecchimosi) o nei
tessuto molli (ematomi). Es. arto fratturato, la si deduce dal colore e dal gonfiore della parte.
PS: ghiaccio nelle prime 12/24h per fermare il sanguinamento, poi caldo per favorire il riassorbimento del
sangue
EMORRAGIA INTERNA GRAVE:
Origine traumatica o patologica, per rottura di vasi di grosso calibro (es. per frattura femorale o per politraumi)
o organi. Se è presente frattura la diagnosi di emorragia è più semplice, ma in caso di emorragia interna
massiva nel tronco ci si accorge della sua esistenza quando cominciano i segni dell’ipovolemia: la persona è
molto pallida, sudata e fredda, presenta cianosi delle estremità e delle labbra, ha respiro rapido e superficiale,
polso piccolo e frequente, ha brividi e tremori, ha la vista offuscata (grave!) e può perdere conoscenza.
Trattamento: palliativo: in attesa dei soccorsi parlare con la persona, tranquillizzarla, controllare i parametri
vitali; valutare se posizionare in Trandelenburg in base alla sede dell’emorragia.
EMORRAGIA ESTERNA:
Emorragia venosa: sangue rosso scuro, cola dalla ferita lentamente; oltre al dissanguamento, l’infortunato
rischia che vengano risucchiati nelle vene dei corpi estranei o bolle d’aria, che possono costituire emboli.
Emorragia arteriosa: sangue di color rosso vivo, esce dalla ferita a fiotti; rischio di dissanguamento, anche
rapido.
TRATTAMENTO DI…
Emorragia venosa =>> COMPRESSIONE DIRETTA = premere direttamente sulla ferita con un panno (sterile
o almeno pulito), se possibile con guanti.
Se non possiamo premere direttamente sulla ferita (es. perché vi è infilato un corpo estraneo) premiamo sui 2
lati della ferita coi pollici.
Eventualmente: FASCIATURA COMPRESSIVA: serve per premere un tampone sulla ferita (o sui lati della
ferita in caso di oggetto estraneo conficcato). Permette l’allontanamento del
soccorritore, richiede però tempo per eseguirla, inoltre serve qualcosa per fare
tampone. Esecuzione: sulla ferita una garza sterile per evitare che il tampone si
attacchi, quindi un tampone di cotone o stoffa per premere sulla ferita e assorbire il
sangue, attorno una benda per comprimere il tampone sulla ferita. Tale fasciatura
non dev’essere tanto stretta da arrestare la circolazione sanguigna: non deve
rendere violaceo o freddo l’arto, il polso deve restare percepibile sulle arterie a valle
della ferita.
Se la fasciatura non è sufficiente a fermare l’emorragia =>> aggiungere SOPRA altri tamponi e fasce, senza
rimuovere quelli già messi.
TRATTAMENTO DI…
Emorragia arteriosa =>> di solito basta compressione diretta sulla ferita; diventa necessaria l’indiretta se vicino
all’emorragia c’è un osso fratturato (sul quale non dobbiamo premere), se non abbiamo guanti di gomma o
altre protezioni, se abbiamo compresso, ma l’emorragia non si è arrestata.
Compressione INDIRETTA = fare pressione a monte della ferita, cioè in un punto tra questa ed il cuore (8
punti possibili), lungo il decorso dell’arteria principale. Mantenere la compressione fino all’arrivo dei soccorsi. I
punti di compressione sono 8, perché 8 sono i punti in cui le arterie principali affiorano in superficie.
SOCCORSO PSICOLOGICO:
12 / 22
Da attuare su infortunato cosciente; ha grandissima importanza se l’infortunato è un bambino.
Cerchiamo di apparire calmi e sicuri; non diciamo frasi banalmente false es. “Va tutto bene”; permettiamo
all’infortunato di vederci in viso; presentiamoci; chiediamogli il nome; informiamolo che i soccorsi sono stati
chiamati; non offendiamoci per un’eventuale reazione negativa-maleducata. Offriamoci di avvisare i suoi
parenti; evitiamo ogni forma di umorismo, soprattutto macabro!
EMORRAGIA ESTERNA GRAVISSIMA:
Emorragia arteriosa grave, che mette a rischio la vita dell’infortunato
Non basta comprimere sulla ferita, ma si ricerca il relativo punto di compressione a distanza
PRINCIPI GENERALI in caso di emorragia:
Emorragia di parti alte del corpo =>> posizione semiseduta o supina senza alzare arti inferiori.
Emorragia di parti basse del corpo =>> supino con gambe sollevate.
Caldo dilata i vasi; Freddo li costringe; Alcolici vaso dilatano; Agitazione aumenta l’emorragia perché fa
aumentare la frequenza dei battiti cardiaci. Non far bere nulla, specialmente alcolici o caffè.
Non togliere la benda anche se completamente imbevuta di sangue, ma aggiungerne altre.
Se la ferita è causata da oggetto estraneo ancora in situ =>> NON rimuoverlo
Non c’è pericolo di contagio se la cute del soccorritore è integra
LACCIO EMOSTATICO:
Cintura, foulard, cravatta; larghezza almeno 4cm. No laccio di gomma che è adatto solo a fermare il ritorno
venoso, no collant che stirati possono diventare taglienti.
Solo su porzioni di arto con un solo osso =>> no avambraccio e bassa gamba; sì attorno a dito o testa.
Esclude la circolazione arteriosa e venosa =>> rischio di ipossia =>> necrosi. SOLO il medico lo può
rimuovere (ischemia da emboli; dopo 40-50min rischia ischemia) =>> meglio tentare con semplice
compressione
Scrivere ora di apposizione, ev sulla fronte dell’infortunato, info importante per i soccorsi successivi.
Ipossia =>> Denaturazione delle proteine del tessuto muscolare e liberazione di mioglobina; togliendo o
allentando il laccio viene messa in circolo con possibilità di causare blocco renale per ostruzione del filtro
glomerulare, o vasodilatazione nel resto del corpo. (La persona rischia la morte, come nella sindrome da
schiacciamento).
APPLICAZIONE DEL LACCIO A BOCCA DI LUPO
INDICAZIONI AL LACCIO: Amputazioni o semiamputazioni; Grave emorragia arteriosa; Sindrome da
schiacciamento; Lesioni sull’arto tali da impedirci di comprimere in alcun modo; Fratture esposte con
emorragia grave; Contemporanea presenza di molti feriti urgenti e quindi necessità di allontanarmi.
SINDROME DA SCHIACCIAMENTO:
L’arto appare duro, freddo, grigiastro.
Una volta liberato si può avere shock ipovolemico perché le pareti dei vasi sanguigni danneggiati lasciano
fuoriuscire molto plasma che si accumula nei tessuti dell’arto; inoltre alcune sostanze liberate dai mm
ischemici, se portate in circolo dal sangue che ricomincia a fluire, provocano vasodilatazione nel resto del
corpo aggravando lo shock. Dopo alcune ore posso avere blocco renale perché i mm lesionati liberano la
mioglobina, che intasa il filtro glomerulare con rapidissimo accumulo delle scorie azotate nel sangue.
PRIMO SOCCORSO DELLA SINDROME DA SCHIACCIAMENTO:
• Se l’arto è rimasto schiacciato per <1h o per >1h ma è accessibile e riusciamo a sentire i polsi a valle
del peso =>> non si dovrebbe essere verificata sindrome da schiacciamento.
13 / 22
Prima di togliere il peso, collocare un laccio in posizione, con un soccorritore pronto a stringerlo in caso che la
rimozione del peso provochi una grave emorragia o nel caso che l’arto si rivelasse spappolato e quindi ci
fosse possibilità di emboli di aria, sangue rappreso, frammenti ossei o midollo. Quindi togliamo il peso.
• >1h e non sentiamo o non sono accessibili i polsi a valle del peso:
Prima di togliere il peso poniamo e STRINGIAMO un laccio emostatico. Togliamo il peso. Copriamo
l’infortunato tranne la zona del laccio affinché non passi inosservato. Non riscaldiamo l’arto schiacciato per
non accelerarne la necrosi. Segnare l’ora di apposizione del laccio e la parola “schiacciamento”. Trasporto
urgente in ospedale.
• Se >1h e i soccorsi arriveranno entro 3h, salvo necessità di trasporto urgente, non poniamo lacci né
togliamo il peso!
In tutti i casi:
- Copriamo l’infortunato per proteggerlo dal freddo
- Non dargli da bere per evitare che possa vomitare, se l’infortunato perderà coscienza o verrà intubato per
l’anestesia generale
- Muoviamo l’infortunato con le precauzioni necessarie per un traumatizzato
- Compatibilmente con gli altri traumi subìti, poniamolo in posizione antishock
EMORRAGIE ESTERIORIZZATE:
• OTORRAGIA: Cause: Trauma locale dell’orecchio esterno, per introduzione di corpo estraneo;
Trauma cranico =>> fuoriuscita di sangue + ev liquido cefalorachidiano; frattura della base cranica.
NON tamponare, lasciar uscire il sangue; Borsa del ghiaccio sulla testa; 118
• RINORRAGIA (epistassi): Se dovuta a cause banali =>> non tamponare, far chinare per favorire la
fuoriuscita dal naso e impedire l’ingestione, comprimere con le dita la/e narice/i interessata/e. Se
epistassi non cessa entro 10 min =>> ospedalizzare.
Se dovuta a trauma facciale o cranico:
1. Se temiamo che ci siano fratture ossee =>> non premere
2. NON tamponare le cavità nasali, far uscire il sangue affinché non venga ingerito, comprimere con
le dita le narici
3. Impacchi freddi sulla fronte alla radice del naso, far inclinare la testa in avanti
4. Muovere infortunato meno possibile
5. Ospedalizzare se non riusciamo a fermare l’epistassi entro 10 min, nell’attesa PLS
6. BOCCA; INTESTINO; APPARATO URINARIO; APPARATO GENITALE FEMMINILE.:
ghiaccio è sempre corretto per limitare la fuoriuscita di sangue.
FERITE:
Se estese e fortemente sanguinanti, in attesa dell’avviamento in PS, tamponare e comprimere la ferita con
garza. Mantenere la compressione.
Se con emorragie gravi con sangue zampillante (arterioso), già visto il da farsi.
PICCOLE FERITE:
•
Laviamoci accuratamente le mani con sapone ó guanti sterili
•
Far sanguinare la ferita
•
Sciacquare abbondantemente la ferita con acqua corrente
•
Lavarla con acqua e sapone aiutandoci con una garza per rimuovere terriccio, schegge, piccoli corpi
estranei…
•
Lavare a getto con un antisettico: Citrosil, Bialcol…meglio non acqua ossigenata su ferite profonde
perché lede i tessuti molli. NO alcol perché è solo un detergente e molto dannoso sui tessuti; NO
14 / 22
disinfettanti colorati perché nascondono il decorso della ferita ed eventuali corpi estranei all’interno (terra,
sassi etc) =>> no Betadine (che è presente nella cassetta di p.s.).
•
Medicare con garza sterile di estensione superiore alla ferita; bloccare tutti i lati con cerotto affinché
non entri sporcizia. No cerotto direttamente sulla ferita. Aggiungere tampone di cotone idrofilo (non
direttamente sulla ferita perché potrebbe lasciare peluzzi) fissato con bendaggio o cerotti. Sopra:
fasciatura non troppo stretta per non interrompere la circolazione
•
Lavarsi le mani per non diffondere ev infezioni
COMPLICAZIONI: Dolore; Limitazione funzionale; Emorragia; Infezione: inizialmente locale (arrossamento,
dolore, edema locale); ev poi generale (setticemia: febbre, brividi, malessere generale…). Un’infezione
difficilmente controllabile è quella es. da tossina del Clostridium Tetani.
FERITE ALL’ADDOME:
Se profonde possono essere gravi per la lesione di organi interni con =>> emorragia. Non togliere corpi
estranei conficcati. Non dare da bere all’infortunato anche le so chiede. Larga medicazione sulla ferita
bloccata con una fasciatura. Se il ferito tossisce, vomita o deve essere girato in PLS, premere delicatamente
sulla fasciatura per evitare che fuoriescano visceri; generalmente esce intestino: non cercare di re-inserirlo in
addome; ricoprire i visceri con un telino/garza sterile inumidito, o con un cellophane per uso alimentare, no
stagnola che tagliuzza i visceri, né carta o tessuti pelosi che si attaccano e lasciano peluzzi; non disinfettare.
Durante l’attesa ed il trasporto: Ginocchia piegate e sostenute per diminuire la tensione sui muscoli addominali
=>> il dolore, ma se la ferita è longitudinale controllare che la posizione non divarichi i lembi della ferita
LESIONI AL TORACE:
Traumi aperti ó chiusi
Trauma chiuso: es. contusione come urto contro il volante in incidente automobilistico =>> frattura di
sterno/coste =>> perforazione di polmoni, cuore, pleure…
FERITE ALLA TESTA:
Sempre ipotizzare frattura di cranio/vertebre =>> danni cervello/midollo spinale
Se ferita notevole =>> non comprimerla, non disinfettarla, non scostare coperture per esaminarla
Se sanguina: Comprimere con garza sterile mediante il palmo e non le dita; Attenzione che il sangue non vada
in naso o bocca; Se ci sono emorragie in zona bocca/naso =>> PLS
FERITE AGLI OCCHI: Sono molto dolorose; Non rimuovere corpi estranei, né ev lenti a contatto; Non
disinfettare la ferita; Medicazione su entrambi gli occhi per ridurre movimenti, altrimenti far tenere
dall’infortunato entrambe le mani davanti agli occhi; Rassicurare in attesa di ospedalizzazione.
PRESENZA DI CORPO ESTRANEO:
Tagliare i vestiti attorno all’oggetto; Se c’è emorragia comprimere ai lati della ferita; Porre garze arrotolate
attorno alla zona senza spingere l’oggetto; Fissare l’oggetto e le garze con una fasciatura incrociata;
Circondare l’oggetto con un bicchiere di plastica o con una ciambella di stoffa, che ovviamente non devono
spingere l’oggetto, fissare con cerotti, nastro adesivo o bende.
TRAUMI:
Limitati a contusioni:
Se lievi o di zone limitate =>> impacchi freddi/ghiaccio
Se più estesi =>> impacco, ma anche invio PS, sospetto di fratture ossee
TRAUMI CRANICI:
15 / 22
Il termine “trauma cranico” designa qualsiasi azione lesiva su cervello o cranio.
Commozione cerebrale = forte scuotimento del cervello che provoca stiramento del tronco encefalico (dove ha
sede la sostanza reticolare che controlla lo stato di coscienza) con conseguente perdita di coscienza.
Contusione cerebrale = urto distrugge tessuto cerebrale e rottura di vasi sanguigni. La contusione può essere
conseguenza di una frattura cranica o di uno scuotimento violento che fa urtare il cervello contro le pareti
interne della scatola cranica. Sintomi neurologici ovviamente dipendenti dalla regione lesa
Ematoma cerebrale = Vasi sanguigni rotti provocano un ematoma che comprime il tessuto cerebrale
Edema cerebrale = I tessuti lesi vanno incontro a edema e comprimono l’encefalo. Segni e sintomi = ematoma
ma è più grave perché non si risolve con aspirazione.
SEGNI E SINTOMI TIPICI DI DANNO CEREBRALE:
Perdita o alterazione dello stato di coscienza: sonnolenza, sopore, stato confusionale; Cefalea; Vomito;
Vertigini; Bradicardia; Disturbi visivi, dell’equilibrio o di altre facoltà; Agitazione; Convulsioni epilettiche;
Fuoriuscita di liquido chiaro e/o sangue da orecchio/naso; Anomalia nel diametro delle pupille: miosi
(contrazione), midriasi (dilatazione), anisocoria (asimmetria).
Qualora dopo una caduta/incidente l’infortunato non abbia riportato lesioni evidenti, sia rimasto cosciente, non
abbia dato motivo di preoccupazione e non sia stato ospedalizzato, ma nelle 24/48 h successive presenti uno
o più di questi sintomi: cefalea ingravescente; progressiva confusione mentale; sonnolenza progressiva ed
invincibile; difficoltà ad essere svegliato; fuoriuscita di liquido chiaro/sangue da naso/orecchio; vomito;
convulsioni; rallentamento del polso; dilatazione mono-bipupillare; disturbi visivi
=>> Sistemare la persona supina SENZA sollevare le gambe; Tel 118; Non tentare di fermare il
sanguinamento, anzi favorire lo scolo; In caso di incidente motociclistico non togliere il casco a meno che non
sia necessaria RCP. Ogni traumatizzato cranico, soprattutto se incosciente, deve essere considerato come
possibile portatore di lesioni vertebro-midollari.
Non far bere nulla. Impacchi freddi possono giovare, ma non fanno miracoli.
TRAUMI VERTEBRALI:
Lesione a livello sacrale, lombare o dorsale: formicolii, bruciore, insensibilità e paralisi degli arti inferiori e della
parte inferiore del busto (paraplegia).
Lesione cervicale: “ + alto busto e braccia (tetraplegia), ma la persona respira ancora contraendo solo il
diaframma (e non più i mm intercostali).
Lesione cervicale alta possiamo avere arresto respiratorio per danni al bulbo oppure al nervo che fa contrarre
il diaframma.
Consideriamo probabile una lesione vertebrale quando l’infortunato afferma di avere una parte del corpo
informicata, bruciante, insensibile o paralizzata, quando perde involontariamente feci-urine, e riferisce dolori
schiena-collo.
Se necessario muovere il traumatizzato, farlo dopo aver posto in leggerissima trazione il capo per evitare
compressioni dei nervi o del midollo spinale. Mooooolto lentamente
Collare di fortuna: con un quotidiano piegato in 3-4 parti e avvolto in un telo rettangolare o triangolare. Dargli la
forma del collo dell’infortunato avvolgendolo attorno al nostro pugno. Un soccorritore installa il collare,
MENTRE un altro soccorritore mantiene la testa leggermente trazionata. I 2 lembi del giornale si devono
incrociare e sovrapporre su un lato del collo
Passare un dito internamente per controllare che non ci siano compressioni su trachea o carotidi
Ev controllare il polso all’arteria femorale, se problemi con l’infortunato: arteria radiale, che però è un po’
troppo periferica…
16 / 22
FRATTURE:
Deformazione della parte; Gonfiore; Ferite; Ematoma; Pallore; Perdita dell’uso dell’arto lesionato con dolore
forte e costante.
PS: Cercare di mantenere ferma la zona traumatizzata. Immobilizzare le articolazioni a monte e a valle della
frattura. Meglio immobilizzare una parte sana, piuttosto che lasciarne muovere una fratturata
In caso di sospetta/franca frattura della colonna vertebrale, stabilizzare solo la posizione e non muovere
l’infortunato, a meno che non sia necessaria RCP. Se necessario spostare l’infortunato con trauma vertebrale
=>> spostarlo in >1 persona.
NON RIDURRE MAI UNA FRATTURA a meno che non si riesca altrimenti a immobilizzare la parte
Se frattura esposta esistono complicazioni:
Infezioni di osso (osteomielite) e midollo (di difficile guarigione)
Embolia per il distacco ed ingresso in circolo di frammenti di osso/grasso
Lesioni a vasi, nervi, muscoli, pelle. Una frattura chiusa può anche diventare aperta
Emorragia interna fino allo shock ipovolemico. Frequente soprattutto a carico del femore, del bacino,
in caso di fratture multiple (politraumi)
Contrazione dei muscoli e spostamento dei monconi a causa del dolore. Frequente nel femore
Difficoltà funzionali a lungo termine (di competenza medica)
=>> coprire la ferita e l’osso che fuoriesce con garza sterile, non toccare e non disinfettare. Muovere l’arto il
meno possibile =>> è meglio aspettare soccorsi qualificati
Se c’è stata lesione di un arto dobbiamo controllare la sua circolazione: Cercando le pulsazioni di un’arteria a
valle della lesione; Osservando se colore e temperatura dell’arto sono normali; Premendo su un’unghia e
vedendo in quanto tempo riprende colore. Se estremità fredde, pallide o violacee, non vi avvertissimo il polso
o il riempimento del letto ungueale dopo pressione richiedesse >2s =>> controllare se i lacci coi quali abbiamo
fissato l’immobilizzazione sono troppo stretti
Se queste condizioni si verificano nell’arto fratturato =>> ipotizzare lesione/ostruzione vaso, è GRAVE. Se si
verifica anche negli arti non lesi =>> shock, GRAVE
FRATTURE FACCIALI: comportano il grande rischio di soffocamento per l’ostruzione delle vie aeree da tessuti
lacerati, corpi estranei o sangue =>> mettere in PLS per far fuoriuscire il sangue, con precauzione per una
possibile frattura vertebrale. Se si sviluppa gonfiore e tumefazione =>> ghiaccio per evitare che l’edema dei
tessuti ostruisca le vie aeree.
FRATTURE COSTALI: rischio di insufficienza respiratoria, regolare la respirazione.
FRATTURE BACINO E FEMORE: maggior rischio è shock.
DISTORSIONE = dislocamento ed immediato recupero di sede di un capo osseo, con lesione parziale o totale
di uno o più legamenti
SEGNI E SINTOMI: Rigonfiamento, Pallore, Dolore al movimento
PRIMO SOCCORSO: Fasciatura stretta, Impacchi freddi
LUSSAZIONE = Estremità ossea facente parte di un’articolazione si trova fuori sede; le lesioni ai tessuti molli
(vasi, nervi, capsula articolare) possono essere molto gravi.
SEGNI E SINTOMI: Deformazione, Rigonfiamento dell’articolazione, Dolore costante, Aumento del dolore al
movimento, Perdita di funzionalità, Articolazione bloccata.
Trattare come frattura poiché clinicamente non è possibile fare diagnosi differenziale con una frattura chiusa.
17 / 22
LESIONI MUSCOLARI:
STIRAMENTO = muscolo o fascio di fibre si allunga oltre misura a seguito di uno sforzo
STRAPPO MUSCOLARE = lesione di alcune fibre muscolari
p.s.: Impacchi freddi (ghiaccio/acqua fredda), poi caldi. Riposo funzionale per 8-15gg
CRAMPI = contratture spastiche dei muscoli scheletrici di solito provocati da fatica, stimoli termici, mancato
equilibrio nella regolazione degli elettroliti intra- ed extracellulari a livello delle cellule muscolari per
abbondante sudorazione, difficoltà circolatorie localizzate (donne in avanzata gravidanza) o da prolungata
permanenza in acqua fredda.
Mantenere la calma, se si è in acqua cercare di uscire lentamente, cercando di rilassare il muscolo interessato
e stirandolo. Bere acqua e sale
IMPALAMENTO:
Sostenere il peso della persona se ce n’è bisogno: Se necessario trasporto d’urgenza: tagliare l’oggetto ma
lasciarlo conficcato
AMPUTAZIONE:
Fermare l’emorragia mediante compressione o laccio emostatico.
No lavare, no disinfettare per non danneggiare i tessuti, no diretto contatto con ghiaccio. Mettere la parte
amputata in un sacchetto di plastica pulito e chiuderlo ermeticamente. Avvolgere il sacchetto in cotone o
panno e inserire il tutto in un altro sacchetto chiudendolo ermeticamente.
Mettere il tutto in un contenitore del ghiaccio.
FASCIATURE:
Sono bendaggi eseguiti con strisce di tessuto elastico o di garza. Dall’estremità
prossimale a quella distale dell’arto (più sottile) così è più stabile; Ripiegare il
triangolo di benda; Fissare con cerotto o spilla di sicurezza. Non deve ostacolare la
circolazione =>> ! unghie viola, arto freddo e pallido, informicolato.
Se la fasciatura deve passare su un’articolazione che deve potersi muovere =>>
avvitare la garza su sé stessa in corrispondenza dell’articolazione es. incavo del
gomito/ginocchio.
Fasciatura di mano/piede: A spina di pesce
Bendaggio triangolare del piede
Bendaggio triangolare della testa: per coprire ferite sul cuoio capelluto: Il nodo deve essere posto dalla parte
opposta della lesione
EPILESSIA TIPO GRANDE MALE:
Eziologia: sconosciuta. Patogenesi: aree cerebrali con attività elettrica anomala. Problemi: soffocamento (fase
clonica e/o crisi epilettica a letto =>> soffocamento con cuscino), spasmi possono far cadere, ferite…
PS: proteggere la persona da traumi, mettergli qualcosa in bocca, attenzione a ev morsi!
FOLGORAZIONE:
È l’effetto del passaggio di elettricità attraverso il corpo (pericolose tensioni >48 volt)
L’ev ACR è causato da :
- Azione diretta della corrente sul miocardio
- Lesioni di centri nervosi con possibile coma e arresto respiratorio conseguente per inibizione “elettrica” del
centro del respiro
18 / 22
- Tetanizzazione del diaframma. Tetanizzazione dei mm, tanto che, nel caso di scariche forti, gli risulta
impossibile staccarsi dalla sorgente elettrica. =>> trisma, arresto cardiaco e/o respiratorio
- Paralisi dei muscoli respiratori anche dopo la cessazione della scarica
- Ustione nel punto di contatto e lungo il passaggio della corrente
- Fratture se l’infortunato è stato proiettato lontano (tensioni medio-alte)
- Perdita di coscienza momentanea o prolungata e mancanza di battito cardiaco
- ! Linee ad alta tensione con fili danneggiati che toccano terra: possibilità di folgorazione attraverso aria (archi
elettrici) o terreno. Se sentissimo formicolio alle gambe, fermarsi, tornare indietro saltellando su un solo piede
o a passetti molto corti in modo da toccare punti sul terreno a potenziale poco diverso tra loro.
15. Spegnere subito l’interruttore centrale e, se ciò non fosse possibile, allontanare la persona dalla fonte
elettrica usando oggetti di legno o gomma come un manico di scopa o una sedia, possibilmente mettendo
sotto i propri piedi legno, gomma o carta
16. Tel 118
17. Infortunato incosciente ma respira =>> PLS. Altrimenti =>> RCP
18. Coprire con garze sterili le ustioni più gravi
REAZIONE ANAFILATTICA:
Sensibilizzazione -> 2°esposizione
Eritema, prurito, pomfi, edema diffuso del volto, della lingua, della glottide (†), broncospasmo =>>non riesce a
inspirare =>> ipossia =>> ischemia miocardica =>> arresto cardiaco, shock anafilattico o da intensa
vasodilatazione
Causa: istamina liberata soprattutto dai mastociti, azione broncospastica e vasodilatatrice =>> collasso per
ipotensione.
PS: tel 118, persona a gambe in sù, testa leggermente di lato perché non si soffochi se vomita
ICTUS: Ischemico  emorragico.
Segni vari: Cefalea, astenia, paresi (riduzione del movimento) di un emisoma, anisocorìa, eloquio alterato,
afasia, vertigine, nausea e vomito…
Terapia: palliativa fino al ricovero PS: ossigeno. No Trandelenburg
Interruzione di vie sensitive e/o motorie:
Sensitive: Sensibilità delle diverse zone corporee, Gustativa, Vestibolare, Acustica, Ottica, Olfattiva
Motrici…
USTIONI:
• 1°: eritema =>> pomate antiscottature, impacchi freddi
• 2°: “ + vescicole ripiene di siero =>> acqua, non bucare le bolle, se si rompono disinfettare
• 3°: necrosi cutanea più o meno profonda =>>
Se presenti vaste aree di pelle ustionata, bolle, indumenti bruciati ed attaccati alla pelle, non asportarli, ma
coprire le lesioni con teli puliti o bende/garze sterili e bagnate e invio PS.
Raffreddare subito e a lungo con getti di acqua fredda
Se presenti sull’ustione vestiti o sostanze semisolide (es. catrame) non rimuoverli, ma raffreddarli con acqua.
Se gli abiti sono in fiamme, non si deve correre e, se si è al chiuso, non ci si deve precipitare all’esterno
perché lo spostamento d’aria alimenta le fiamme.
Coprire la zona ustionata con garze/panni ben puliti
Non applicare pomate, grassi, alcool, cerotti e non forare le bolle
Se ustione è estesissima e dobbiamo ricoprire l’infortunato con un lenzuolo =>> meglio non bagnarlo per
evitare dispersione di calore.
Ustioni localizzate a dita, ascelle, inguine: interporre garze bagnate per evitare contatto cutaneo
19 / 22
Occhi: garze umide, non far aprire gli occhi
No ghiaccio, che può congelare
! Infezioni =>> non parlare sopra l’ustione, non toccarla con mano, non sollevare polvere
Non bere nulla anche se cosciente perché potrebbe andargli di traverso o vomitare. Se sta evidentemente
bene, idratarlo. Assolutamente no se incosciente. No alcolici che favoriscono lo shock.
Non forare flittène: infezioni
Posizione Trandelenburg
AVVELENAMENTO:
Sintomi sono vari in rapporto al veleno ed alla via di penetrazione (il veleno può infatti essere stato ingoiato,
respirato, passato attraverso la pelle): Nausea/vomito poi diarrea, Respiro faticoso, Delirio/agitazione ó
sonnolenza fino all’incoscienza. In ogni caso cominciano in modo improvviso e senza relazione con malattie o
traumi evidenti
TRATTAMENTO: In caso di incendio o di fuga di gas tossici, allontanare l’infortunato dall’ambiente inquinato,
coprendosi naso e bocca con un fazzoletto umido; Allentare i vestiti attorno a collo, petto e vita. Se
l’infortunato è cosciente =>> domandargli se ha ingerito qualcosa e in che quantità, per avere dal PS o dal
Centro Antiveleni eventuali indicazioni di primo soccorso in attesa dell’ambulanza. Chiamare il 118
comunicando che si sospetta avvelenamento.
Se è incosciente e respira =>> PLS
Se non c’è respiro/polso =>> RCP.
Se possibile, raccogliere un campione di vomito/sostanza velenosa da consegnare ai soccorritori per
l’identificazione del veleno.
Se l’intossicazione è avvenuta attraverso la pelle, lavarla accuratamente con acqua corrente.
COSA NON FARE:
- Non far bere latte, che può favorire l’azione di alcuni veleni
- Non dare da bere alcolici
- Non cercare di provocare il vomito, neanche se infortunato è cosciente. Nel vomito potrebbero essere
presenti sostanze caustiche che danneggerebbero esofago e porzioni dell’orofaringe, in ogni caso un
infortunato che vomita complica il quadro di soccorso.
SBALZO TERMICO E CONGESTIONE:
Congestione = blocco digestivo. Sintomo principale: Brividi
Il passaggio da caldo a freddo determina una condizione di fatica cardiaca (legata alla vasodilatazione che era
presente al caldo e alla necessità di vasocostrizione, che può non avvenire immediatamente =>> aumenta la
frequenza cardiaca; AGITAZIONE, TACHICARDIA, SENSO DI MORTE IMMINENTE). Si può verificare anche
a causa di una bibita ghiacciata.
Prevenzione: immergersi gradualmente per consentire al sangue di raffreddarsi gradualmente
Aspettare la digestione del pasto.
COLPO DI CALORE = aumento della temperatura corporea per un eccessivo accumulo di calore in
associazione a mancata dispersione (es. per eccesso di umidità o calore). Cause: elevate temperature,
esposizione al sole, scarsa ventilazione, eccesso di umidità e attività fisica intensa.
Al caldo c’è tendenza all’aumento della temperatura corporea =>> sudorazione per consentire
quell’evaporazione che porta al raffreddamento del corpo stesso. Se l’esposizione al calore continua, questo
meccanismo di autodifesa viene danneggiato; il sudore non evapora e la persona continua a sudare nel
tentativo di ridurre temperatura corporea; ma il sudore che non evapora impedisce l’emissione di altro sudore.
Si manifesta con uno o più dei seguenti SINTOMI: Cute calda, sensazione di forte spossatezza e copiosa
sudorazione, nausea e sete intensa, mal di testa, senso di vertigini fino al vomito, crampi muscolari dovuti alla
20 / 22
perdita di liquidi e sali, confusione mentale, aumento della frequenza cardiaca e di respiro che diventa
superficiale, senso di svenimento fino a perdita di coscienza; possono comparire anche convulsioni e delirio.
Soccorso: ventilare l’infortunato il più possibile, acqua fresca ovunque ma soprattutto su fronte e nuca, appena
possibile idratazione leggermente salata.
COLPO DI SOLE:
Più grave perché determina un surriscaldamento non solo generale, ma anche sufficientemente grave del
cervello. Conseguenze dell’interessamento cerebrale: oltre ai sintomi del colpo di calore: annebbiamento della
vista, collasso (shock) e nei casi più gravi coma.
Soccorso: raffreddare la testa + trasporto al PS. Se l’infortunato delira o è
incosciente =>> telefonare subito 118, Trandelenburg, all’ombra e al
fresco e ventilarlo il più possibile, acqua fresca su fronte e nuca, appena
possibile idratarlo + sali minerali es. bicarbonato di sodio.
La temperatura non deve scendere sotto 38°C perché si può provocare
un collasso mortale. Se ci si accorge che si sta scendendo sotto i 38 =>>
sostituire lenzuolo e bende bagnate con asciutti, se torna a salire
riprendere a raffreddare.
CONGELAMENTO:
1°grado: pelle rossa, poi bianca e perde sensibilità. Soccorso: muovere la
parte colpita attivamente e passivamente per far riprendere la
circolazione; riscaldarla; togliere ev vestiti bagnati.
2°grado: pelle bianca e irrigidita, ma i tessuti sottostanti vengono percepiti
ancora elastici. Possibili flitteni contenenti un liquido rosato = plasma con
globuli rossi provenienti dai capillari lesi dai cristalli di ghiaccio
sottocutanei.
3°grado: pelle bianca chiazzata di grigio o giallo e tessuto di consistenza
lignea che si spezza facilmente = necrosi, da considerarsi persi.
Soccorso 2-3°:
Se siamo all’aperto:
- Riscaldare la parte, allentando vestiti/polsini che stringono
- Togliere vestiti bagnati e coprire la parte con sacchetti di plastica o numerosi teli
- Massaggiare partendo dalle parti distali e poi dopo alcuni minuti verso la zona colpita senza toccarla, perché
può essere estremamente fragile
Al coperto, ma isolati:
- Preparare contenitore acqua 37-40°C, nostra mano deve potersi immergere senza sentire troppo caldo;
- Sul fondo: imbottiture di stoffa o plastica per distribuire la pressione del contatto
- Quando la zona colpita si riprende appare rossa o blu ed è molto dolente
- Asciugare ed avvolgere in garze sterili anche tra le dita
- Mantenere la parte sollevata per ridurne il gonfiore
- Coprire con una coperta che però non deve fare pressione =>> ev su scatola di cartone
IPOTERMIA (ASSIDERAMENTO)
È favorita da vento, vestiti bagnati, immersione in acqua fredda (molte morti per ipotermia sono attribuite in
realtà ad annegamento), immobilità, traumi (traumatizzato produce meno calore a causa dello shock =>>
dovrebbe venire coperto), alcool (impedisce di sentire freddo, provoca un maggior afflusso di sangue alla pelle
=>> perdita di calore più rapida, infatti un ubriaco che si addormenta all’aperto può morire anche se la notte
non è particolarmente fredda.
21 / 22
<35°C: sintomi : pelle bianca, fredda, asciutta, stato confusionale, brividi (reazione al freddo), dispnea,
incoordinazione motoria
<33°C: cessazione dei brividi =>> rigidità muscolare, disturbi della coscienza e del ritmo cardiaco e
respiratorio
<30°C: perdita di coscienza o comunque svegliabile con difficoltà, cianosi, perdita dei riflessi, estremo
rallentamento del battito cardiaco e del ritmo respiratorio
<28°C: stato di morte apparente con grande rallentamento dei processi metabolici (ibernazione). In questa
fase, proprio grazie all’ibernazione, per molte ore possono non occorrere danni cerebrali e =>> la rianimazione
è possibile e sensata
<23°C: aritmie cardiache fino all’arresto cardiaco ed exitus.
•
•
L’ipotermia si associa ad una marcata riduzione del flusso sanguigno per riduzione della gittata, della
frequenza e della pressione arteriosa. Per questo motivo la valutazione di respiro e polso deve
protrarsi per 30-60s.
Il cuore ipotermico può risultare poco responsivo ai farmaci ed alla terapia elettrica (DAE)
Se siamo ancora all’aperto:
Somministrare bevande calde zuccherate (thé, caffè), no alcolici perché favoriscono la perdita di calore.
Riscaldamento progressivo del corpo, massaggiare dal centro alla periferia del corpo. Il sangue + freddo della
periferia non deve arrivare di colpo agli organi centrali. Cercare di svegliare l’infortunato. Se necessaria: RCP.
Al coperto in fase iniziale o intermedia: Riscaldarlo gradualmente, Liquidi caldi, A riposo, ben coperto, sdraiato
o Trandelenburg
Fase grave o finale: Non riscaldarlo, neanche lentamente perché potremmo causare fibrillazione, solo coperta,
Trandelenburg, Ospedalizzare, Monitorare spesso funzioni vitali, In caso di arresto cardiaco: portarlo giù da
letto/branda e RCP.
AC
AR
BLS
DAE
MC
PLS
PNX
RA
RCP
Arresto Cardiaco
Arresto Respiratorio
Basic Life Support
Defibrillatore
Massaggio Cardiaco
Posizione Laterale di Sicurezza
Pneumotorace
Respirazione Artificiale
Rianimazione Cardio-Polmonare
22 / 22