UN TEMPIO DEL VINO FIRMATO BOTTA

Datum: 08.07.2010
Ticino Magazine
6992 Vernate
091/ 923 28 77
www.ticino-magazine.ch
Medienart: Print
Medientyp: Spezial- und Hobbyzeitschriften
Auflage: 6'000
Erscheinungsweise: 6x jährlich
III
Themen-Nr.: 721.33
Abo-Nr.: 1074765
Seite: 21
Fläche: 53'027 mm²
L'ARCHITETTO TICINESE PER THATEAU FAUGÈRES"
UN TEMPIO DEL VINO FIRMATO BOTTA
NEL REGNO DI SUA MAESTÀ IL BORDEAUX
passione e spinta imprenditoriale, il
vecchio mondo che unisce Svizzera,
tempio per il vino pensato Francia, Spagna, Germania e Italia e
in Ticino e innalzato in una modernità del villaggio globale, con il
terra sacra di vite e viticoltura. Siamo
mercato americano molto interessato
fra le ondulate colline di Saint-Emi- ai vini, ma anche quello asiatico.
lion, a Bordeaux, dove i vini sono un
Ogni liturgia esige naturalmente
vanto storico, frutto di natura, espe- anche, e da sempre, luoghi convenienrienza, applicazione, fatica. Earte del ti di celebrazione. Silvio Denz ha vovino e l'arte di un ambiente che lo celuto per il suo tempio a Bordeaux
lebri: è nata così una convergenza che
città dove si può ammirare una splenha portato alla realizzazione di un edificio che unisce due mondi di genia- dida cattedrale gotica la matita malità, il mestiere di Mario Botta, griffe gica di Mario Botta, progettista di
mondiale dell'architettura, e quello di Musei d'arte moderna (San Francisco
un popolo che da sempre si dedica a e Rovereto), cattedrali e chiese (dal
lavorare la vigna per farne vini che progetto della sua prima chiesa a Mogno, alla cattedrale di Evry in Francia),
hanno un culto senza confini.
mia, quando dalle nostre parti i grappoli erano già nei tini. In movimento,
nella regione del Bordeaux, per questo
rito che è lavoro e festa, ci sono 300
mila operai. Sono persone che si muovono fra i filari della vite e che vengono impegnate anche in altre colture
(fragole, lamponi, mirtilli, ecc.).
"Tempie du Vin": l'edificio sorge su
una superficie vignata di 32 mila metri quadrati ed è costato 12 milioni di
franchi: questo Saint-Emilion Grand
cm; ma qui è tutto un susseguirsi di
ma anche di letizia quali sono la vite,
l'uva e il vino? Botta non era al suo
coglie, passando con grande padro- primo cimento in materia: già aveva
nanza dall'arte alla cantina, da un messo la sua firma fra le colline del
marchio storico come Lalique a un al- Chianti, a Suvereto, in provincia di
tro che è già al top delle classifiche dei Grosseto, dove ritroviamo Denz, attivini, come "Chàteau Faugères». Tutto vo pure in Spagna. Dai filati e dalle
nella vita è un richiamo di profumi:
dolcezze paesaggistiche della Toscana
quello dei vini arriva da molto lonta- eccolo in un'altra terra carica di tradino, dalla notte dei tempi e della storia.
zione e di voglia di futuro, Bordeaux.
Chissà chi è il padre dei vini, con gli
E così, un vino già carico di meritata
effetti che ci vengono narrati già in
fama, diventerà un oggetto di collezioNoè, patriarca che forse portò qualche
ne, sarà un prodotto da esibire, ma sovitigno sulla biblica arca. Oltre ai proprattutto da degustare, sottolineatura
fumi sempre più ricchi dei vini, il badi momenti che sanno di evento.
silese ha voluto considerare anche altri
Il progetto di Re Botta ha avuto
profumi, quelli che contribuiscono al
un percorso di quasi 4 anni per arrivafascino e alla personalità individuale:
ed ecco la linea "Art et Fragrante re come si suol dire al tetto: decollato nel 2005-2006, è stato inauguraS.A.". Arte, profumi, vini, impulsi di
to il 24 settembre dello scorso anno,
alla vigilia dell'inizio della vendem-
ri alla produzione e alla conservazione
delle botti per l'invecchiamento del vino. La cantina può contenere 80 mila
litri di vino e 400 mila bottiglie (46 ti-
Giuseppe Zois
Un
vigneti, a perdita d'occhio, su dolci
pendii che sembrano tenuti da perfetti giardinieri. Ha ragione Botta quan-
do dice che "i vigneti disegnano un
paesaggio armonioso che unisce in
Il "Tempio del vino" nel "Chàteau
maniera raffinata le trasformazioni
che,
banche
e
alberghi,
piscine
e
caFaugères", dentro una cornice che è
sinò. Non c'è avventura che non intri- della mano dell'uomo e la natura. I toun incanto di colori in ogni stagione
ghi il genio creativo di questo nome ni verde zianti fanno posto nello scordell'anno, è stato ideato e voluto da un
rere delle stagioni al temperato gialloimprenditore della nuova frontiera, lo cosmopolita, eternamente in movimento da un cantiere all'altro, dal grigio dell'inverno".
svittero Silvio Denz, un uomo che si
Giappone agli Stati Uniti.
Qui Botta ha immaginato e poi
muove con molteplicità di interessi,
Poteva mancare un confronto con fatto sorgere un "tempio" molto ben
come i tempi suggeriscono ai moderni
un prodotto e un simbolo carichi di riuscito: uno zoccolo di pietra, in parUlisse che hanno voglia di cercare
millenni di storia, di civiltà, di sudori te interrato, con tutti gli spazi necessanuovi orizzonti, di tentare nuove avsinagoghe e moschee, scuole, bibliote-
venture. E Silvio Denz le sfide le rac-
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ni da 50-80 ettolitri). C'è da dire che
qui si è invertita anche una tendenza:
nel tempo della glorificazione dell'acciaio, si è puntato sulla "barrique",
l'intramontabile magia delle botti in
rovere. Una torre sale al centro della
costruzione di Botta e questa vuole essere un motivo e punto d'incontro per
la gente che vi affluirà. In cima, una
vasta terrazza coperta, con linee che richiamano i barili, fa viaggiare la vista a
perdita d'occhio, con un sapiente gioco di luci che si allungano sui campi in
ogni ora del giorno, dall'alba al tramonto.
Terra e natura, architettura mo-
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dema e paesaggio da sogno, lavoro
con gesti che si ripetono da secoli e
torre-simbolo del nuovo che avanza,
un intreccio molto felice di memoria,
fatiche di uomini d'ogni epoca, identità. Tutto è un segnale forte e preciso
di una sensibilità che va ben oltre la
tecnica in un tentativo di arricchimento reciproco. L'interesse a tutti i livelli
è stato subito molto elevato e lo si è visto soprattutto in occasione della cerimonia inaugurale, con largo interven-
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Silvio Denz ha voluto una tecnologia di punta per i suoi vini: dall'arrivo dell'uva sui camion, tutto è computerizzato. I vini di Saint-Emilion
prodotti da Chàteau Faugères reca-
no etichette che sono garanzia di
qualità: Péby Faugères, Chkeau
Faugères, Chteau Haut Faugères,
Cap-de-Faugères... Calzante lo slogan che connota l'attività di Denz:
ha trasformato le sue passioni nei
to di autorità e di media da tutta la suoi mestieri. Nel caso del vino, un
Francia. Non c'è due senza tre, assicu- hobby è diventato un'impresa che si
snoda dalla Toscana alla Costa Brara il detto popolare. Dopo Suvereto e
va, passando per la regione del BorBordeaux, si è celebrato anche anche il
deaux, dove è approdato nel marzo
"tre" di Botta alla corte di Bacco: a Lu-
del 2005. "In termini di investi-
gano-Sorengo è stata recentemente menti spiega io sono abituato a
inaugurata la splendida cantina della
ragionare su prospettive lunghe, il
Fattoria Moncucchetto.
guadagno in tempi stretti non rientra fra i miei obiettivi". Del resto,
più della metà del suo ragguardevole patrimonio è investito nell'immobiliare: ma Denz è convinto che un
investimento nella terra, in un immobile nel cuore di Londra o di Parigi o in un vigneto di qualità, sono
operazioni sicure che resistono a
ogni crisi. E i fatti stanno a dargli
ragione.
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L'architetto Mario Botta con il titolare dello Chateau, il basilese Silvio Denz.
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