Eco-etologia del cavallo sportivo e condizioni che configurano il
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Eco-etologia del cavallo sportivo e condizioni che configurano il
Dipartimento di Prevenzione Servizi Veterinari Ordine Medici Veterinari della Provincia di Roma Convegno Nazionale “IL MALTRATTAMENTO DEGLI ANIMALI D’AFFEZIONE E DEGLI ANIMALI ESOTICI” Aspetti scientifici, aspetti legislativi e protocolli operativi Roma, 28/29 Settembre 2007 Centro Congressi Fondazione Santa Lucia Via Ardeatina 354 Eco-etologia del cavallo sportivo e condizioni che configurano il presunto maltrattamento Dr. Gianluigi Giovagnoli La Legge n° 189 del 20 luglio 20041, modifica il Codice Penale inserendo l’Art. 544-ter. denominato “Maltrattamento di animali” il cui testo è di seguito riportato. Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell'animale. Nella seconda parte dell’articolo ci si riferisce alla somministrazione di “sostanze stupefacenti o vietate” e “a trattamenti che procurano un danno alla salute”. Questa parte della norma risulta essere particolarmente importante nell’attività del cavallo sportivo poiché sembra comprendere il doping. Di seguito si riporta il D.M. del MiPAF n. 797 del 16/10/2002 inerente “Approvazione Regolamento per il controllo della sostanze proibite” che rappresenta il Regolamento Antidoping UNIRE. È proibita, la presenza nell’organismo di un cavallo, nel giorno della corsa, della prova di qualifica o riqualifica in cui è dichiarato partente, di una qualsiasi quantità di una sostanza, di un suo isomero, di un suo metabolica, di un suo isomero, appartenente ad una delle categorie comprese nella “lista delle sostanze proibite” di cui all’allegato 1)2 del presente Regolamento, nonché la presenza di un indicatore scientifico 1 “Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate" pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 178 del 31 luglio 2004. 2 Si veda lo stralcio riportato in “Allegato n°1” alla presente relazione. che evidenzi l’avvenuta somministrazione di una sostanza proibita, il contatto o l’esposizione alla stessa. È, altresì, proibita la presenza, nel giorno in cui è effettuato il controllo, nell’organismo di un cavallo dichiarato o risultante in allenamento, di uno qualsiasi degli elementi di cui al precedente comma se non sia giustificata da prescrizione veterinaria. In ogni caso, è proibita la presenza nell’organismo di un cavallo, dichiarato o risultante in allenamento, di una qualsiasi quantità di uno steroide anabolizzante, di un suo metabolita, di un isomero di steroide anabolizzante o di un suo metabolita. Non è proibita la presenza nell’organismo del cavallo di sostanze endogene o di quelle che possono provenire dalla sua alimentazione naturale, elencate nell’allegato 2) al presente regolamento, purché rilevate sotto ai limiti stabiliti e riportati in detto allegato. Nessun farmaco,di qualunque specie o natura, può essere, introdotto nei recinti d’isolamento, nei recinti d’insellaggio e negli spazi riservati ai prelievi senza preventiva autorizzazione del Veterinario Responsabile, ed è altresì vietato detenere nei medesimi luoghi qualsiasi prodotto o specialità farmaceutica, nonché siringhe, aghi ipodermici, sonde rinoesofagee e ogni altro mezzo di somministrazione, secondo le indicazioni dell’Ente. Il cavallo al quale sia stato somministrato o tentato di somministrare un farmaco, di qualunque specie o natura, anche se autorizzato dal Veterinario Responsabile, è escluso dalla corsa. La FISE ha un suo “Regolamento antidoping cavalli” che viene costantemente modificato per poter contrastare in modo sempre più efficace il fenomeno. Alla data del 12/09/2007 dal sito ufficiale FISE (www.fise.it - Regolamenti – Veterinaria – “Regolamento Veterinario FISE agg. 28 maggio 2007”, pagina 14 e seguenti) è tratto il seguente stralcio. Scopo delle gare equestri è di confrontare capacità di cavalli e cavalieri in uguali condizioni. Scopo del regolamento antidoping è di evitare che la performance normale di un cavallo possa essere modificata, intenzionalmente o no, con l'impiego di sostanze medicamentose o di procedure tendenti ad alterare la naturale prestazione del cavallo. Si considerano sostanze medicamentose proibite tutte le sostanze che per la qualità o la quantità possono influire sulla performance di un cavallo in gara. L'elenco delle sostanze proibite è riportato sul presente Regolamento Veterinario in Allegato “M”. Si considerano procedure tendenti ad alterare la naturale prestazione del cavallo tutte le metodiche che alterino il naturale equilibrio fisiologico dell’organismo animale. Tra queste, in particolare, tutte le metodiche che possano provocare dolore o costrizione all’animale o che comunque ne alterino la sensibilità o lo stato del sensorio (per es. nevrectomia, anestesia locale, sensibilizzazione, legatura della lingua, etc.). Nonostante le diversità dei due Regolamenti UNIRE e FISE e nonostante essi nascano anche per tutelare la correttezza etica dello svolgimento della gara (per fare in modo cioè che tutti i concorrenti siano in competizione solo sul piano fisiologico, atletico e tecnico), questi regolamenti svolgono anche una sorta di autocontrollo sulla normativa sopra riportata, specie quando essa vieta “trattamenti che procurano un danno alla salute” dell’animale. Il doping nel cavallo sportivo è infatti largamente incentrato sull’uso di sostanze antidolorifiche o anti-infiammatorie ed è evidente che l’assenza di dolore, specie se in strutture già parzialmente lesionate o compromesse, possa provocare un danno alla salute. Non sempre il danno potrà essere così grave da risultare clinicamente evidente, tuttavia potrà comunque essere presente. In questo contesto la pratica del doping, per sua stessa natura, sembra definire e delineare “comportamenti” o “fatiche” dell’animale di fatto giudicate “insopportabili” proprio da chi ha ritenuto opportuno utilizzare il farmaco, la sostanza o la procedura ritenuta doping. Appare tuttavia necessario distinguere il doping intenzionale (doloso), dalla c.d. “medicazione incauta”, dal rilevamento cioè di sostanze all’interno dell’organismo animale che rappresentano la coda di un trattamento medico veterinario non mirato al doping ma alla cura di uno stato patologico dell’animale che, guarito, partecipa alla competizione sportiva. Ovviamente è molto difficile e non sempre possibile discriminare tra la “coda” di un trattamento legittimo ed un trattamento effettuato per altri scopi. In questo senso il controllo del registro di carico e scarico dei farmaci e la verifica dello stato sanitario dei soggetti rappresenta anch’esso un modo di prevenire o almeno rendere più difficoltoso il trattamento effettuato a scopo doping. Se le ditte farmaceutiche potessero poi fornire dei tempi esatti di sospensione del farmaco affinché non abbia effetti doping sarebbe molto utile ed apprezzato dai colleghi ippiatri. Un’altra circostanza in cui si potrebbero verificare dei maltrattamenti a seguito di “lavori insopportabili” per le “caratteristiche etologiche” del cavallo si ha quando si vuole trasportare un cavallo senza che sia stato utilizzato il tempo necessario per abituarlo e per insegnargli a non temere la circostanza o se si usano mezzi di trasporto non idonei (Figura 1-A). In queste occasioni le operazioni di carico, ma talvolta anche quelle di scarico, possono indurre il personale poco esperto o anche solo poco paziente ad avere dei comportamenti violenti nei confronti dell’animale. Il cavallo per le sue “caratteristiche etologiche” è neofobico, teme cioè tutto ciò che è nuovo e quindi, nel caso specifico, il mezzo di trasporto che, rappresenta oltretutto una piccola e “buia caverna” in cui le possibilità di fuga sono di fatto inesistenti: quanto di più avverso per le “caratteristiche etologiche” del cavallo (Figura 1-B). A B C Figura n°1: Mezzi di trasporto non idonei possono provocare traumi anche fatali al cavallo (A). Le operazioni di carico possono spesso essere difficoltose, specie se non si utilizzano le tecniche etologiche più corrette e non si impiega del tempo per insegnare al cavallo che il suo istinto di avversione ai piccoli e ristretti luoghi bui, in questo caso, può essere superato da esperienze positive (B). La trascuratezza nella gestione quotidiana del cavallo può portare a lesioni anche gravi. Se per esempio il pareggio dello zoccolo non è eseguito a scadenze regolari di 30-40 giorni si può assistere ad un’abnorme crescita dell’unghia (C). La valutazione dello stato di nutrizione del cavallo “Body Condition Score” (BCS)3 è una procedura accettata a livello scientifico e relativamente facile da eseguire e non richiede strumentazioni particolari. Ovviamente è utile per poter definire con maggiore chiarezza se un cavallo si trovi o meno in uno stato di denutrizione. La condizione fisica del cavallo tramite BCS si basa sull’esame ispettivo e manuale della carnosità di sei punti chiave: 1 4 1. collo; 3 2 2. garrese; 3. groppa; 5 4. attaccatura della coda; 5. zona costale; 6. zone dietro la scapola 6 3 Ripreso e leggermente modificato da Henneke et al. “Suggested Condition Scores for Different Disciplines”, Equine Veterinary Journal (15), 1983, pag. 371-372 Immagini e testo ripresi e leggermente modificati dal sito del Ministero dell’Agricoltura dell’Ontario (Canada): http://www.omafra.gov.on.ca/english/livestock/horses/facts/98-101.htm 0 5-6 1-2 7-8 3-4 9 0 Cachettico Animale estremamente emaciato: processi spinosi, attaccatura della coda, articolazione delle anche e ischio assai prominenti (fossa perineale esageratamente pronunciata); pelle tra le coste incavata e tesa; strutture ossee del garrese, spalle e collo molto visibili (corpi vertebrali cervicali ben apprezzabili); non si rilevano tessuti grassi; marcata atrofia muscolare. Apparato tegumentario molto trascurato. Esoftalmo conseguente alla scomparsa della muscolatura della testa. 1-2 Estremamente magro Animale emaciato: un sottilissimo strato di grasso ricopre la base dei processi spinosi; processi trasversi delle vertebre lombari arrotondati; processi spinosi, attaccatura della coda, articolazione delle anche e ischio prominenti (cavità della regione perineale pronunciata); la pelle tra le costole è ancora infossata ma non tesa; strutture ossee del garrese, delle spalle e del collo appena visibili. La regione del collo è ancora atrofica e la base del collo appare molto sottile. 3 Magro Aumento della carnosità alla metà circa dei processi spinosi; i processi trasversi non sono più palpabili; costole molto ben distinguibili; processi spinosi e costole appena visibili; attaccatura della coda prominente ma con le singole vertebre non visibili; le anche appaiono arrotondate ma facilmente distinguibili; l’ischio non è visibile; garrese, spalle e collo evidenti. 4 Moderatamente magro Leggera prominenza della linea della groppa; coste distinguibili; la prominenza della base della coda dipende dalla conformazione dell’animale e può essere palpabile grasso; tuberosità ischiatica non visibile; garrese, spalle e collo non necessariamente magri. 5 Accettabile Groppa piatta; costole distinguibili solo controluce o al tatto; il grasso attorno alla base della coda comincia a diventare spugnoso; cavità perineale appena accennata; il garrese appare arrotondato sui processi spinali; spalle e collo con un tono muscolare normale si fondono gradualmente col corpo. 6 Moderatamente carnoso La groppa vista da dietro non è più incavata, ma inizia a mostrarsi più uniforme; costole non più distinguibili alla vista, ma solo al tatto; grasso alla base della coda soffice; attorno al garrese, dietro alle spalle e sui lati del collo si comincia a depositare del grasso, assenza di adipe lungo il legamento nucale 7 Carnoso La linea del profilo della groppa, vista da dietro inizia ad essere più piena; si possono palpare le singole costole con una leggera pressione poiché tra esse inizia a depositarsi del grasso; presenza di grasso soffice alla base della coda; depositi di grasso al garrese, dietro alle spalle e lungo il collo. 8 Grasso La linea del profilo della groppa, vista da dietro inizia ad essere evidentemente convessa; difficoltà a percepire le costole; grasso molto soffice alla base della coda; la zona del garrese si presenta ricca di grasso; il grasso dietro le spalle e dietro al collo si ispessisce notevolmente; la base del collo diviene più ampia; deposito di grasso all’interno delle cosce. 9 Molto grasso / obeso Doppia groppa; grasso a chiazze sulle costole non più palpabili e riconoscibili; grasso prominente ambo lati alla base della coda, al garrese, dietro le spalle e lungo il collo; cute generalmente distesa dal grasso sottocutaneo; il grasso all’interno coscia può sfregarsi e arrossarsi; fianchi riempiti di grasso con linea dell’addome evidentemente piena. Per la maggior parte dei cavalli il punteggio compreso tra 5 e 6 (accettabile moderatamente carnoso) può rappresentare l’ideale. E’ però fondamentale ricordare che la razza e la tipologia di lavoro svolto dal singolo soggetto può modificare anche in modo sostanziale il concetto di “peso ideale”. Basti pensare che è fisiologico che l’esecuzione di sport aerobici (come per per es. l’endurance o il trekking) induca un adattamento che porta a favorire le fibre rosse di tipo aerobio, una capacità polmonare e cardiaca notevole e una massa muscolare molto magra e asciutta in modo tale da poter disperdere facilmente il calore prodotto dalle molte ore di contrazione muscolare. Al contrario l’esecuzione di sport anaerobici (come per es. il salto ostacoli o il barrel racing) induce l’uso delle fibre c.d. “bianche”, di tipo anaerobio che utilizzano il metabolismo glucidico in modo incompleto, cioè solo fino alla formazione dell’acido piruvico che, in condizioni anaerobie, porta alla formazione di acido lattico. Quest’uso incompleto del glucosio necessita di scorte molto abbondanti di glicogeno e quindi di una certa ipertrofia che rende caratteristici questi cavalli, come del resto anche gli uomini che fanno questi tipi di sport. Per i motivi sopra esposti e a titolo d’esempio si riportano i punteggi di Body Condition Score (BCS) 4 comunemente adottati per valutare il livello di nutrizione ottimale dei cavalli impegnati nelle varie discipline, utilizzi o anche per le diverse razze prese in esame. •Endurance 4-5 •Completo 4-5 •Polo 4-5 •Ranch 4-5 •Mezzosangue (corsa) 4-6 •PSI (corsa) 5-7 •Salto 5-7 •Dressage 6-8 •Quarter horse 6-8 •Pony 7-8 •Giumente al prato 4-6 •Stalloni (fuori stagione) 4-6 •Stalloni (in stagione) 5-7 •Giumente (gestazione) 7-8 4 Dati ripresi e leggermente modificati da: John Kohnke “Feeding and Nutrition, The Making of a Champion”, Birubi Pacific, 1992, pag. 165. A questo punto appare essenziale sottolineare che la valutazione del benessere del cavallo in relazione al suo stato nutrizionale può essere eseguita esclusivamente da un medico veterinario poiché intimamente connessa con lo stato di salute “di base” dell’individuo in esame. E’ infatti ovvio che la presenza di eventuali patologie (per es. ipertiroidismo, dispepsie, neoplasie, etc.) può portare l’animale a stati di magrezza anche gravi che però nulla hanno a che vedere con il maltrattamento. Altrettanto dicasi per animali che potrebbero sembrare in ottimo stato di salute, quando magari, al contrario, nascondono altri tipi di patologie (per es. ipotiroidismo, edemi diffusi, etc.). Anche il controllo delle strutture e della gestione quotidiana in scuderia è quindi fondamentale. Per facilitare il lavoro dei colleghi delle ASL deputati a questo scopo la mailing list di PIANETA CAVALLI5, della ASL di Modena (coordinato dalla Dr.ssa Eva Rigonat) ha recentemente messo a punto le schede riportate in allegato. Ovviamente queste schede non hanno nessun valore legale, ma si prefiggono unicamente di fornire utili linee guida che possano facilitare l’operato del collega incaricato del controllo. In questi ultimi decenni i ritmi di vita si sono notevolmente accelerati, specialmente nelle grandi città. Il telefono, i computer, i cellulari ed internet hanno notevolmente aumentato il numero di contatti sociali, di scelte importanti o decisioni contingenti che ciascuno deve gestire nell’arco della giornata. In questo contesto i rapporti sociali più profondi, quelli cioè che implicano componenti emozionali consistenti, sono in difficoltà o almeno giudicati tali, secondo i dati statistici e sociali. Aumento delle separazioni, riduzione dei matrimoni, calo delle nascite e isolamento degli anziani sono solo alcuni dei “sintomi” rilevati e presi in considerazione. Raramente si prende in considerazione che contestualmente si assiste ad un consistente incremento, specie tra i single, del numero degli animali da compagnia, e tra questi il cavallo. Questo dato potrebbe essere interpretato anche come sintomo di un crescente bisogno di rapporti affettivi semplificati. L’animale da compagnia crea infatti con l’uomo un rapporto affettivo stabile, fornisce forme elementari ma molto profonde e sincere di affettività, senza richiedere particolari impegni pratici o confronti dialettici, senza particolari aspettative o evoluzioni nel rapporto stesso. Nel rapporto con un animale domestico è difficile che l’uomo riceva delusioni da aspettative disattese, subisca tradimenti di fiducia o frustrazioni dovute a critiche o comunque dal confronto dialettico. Viceversa, l’affetto ricevuto dagli animali può essere tradito. Non può forse accadere che per esigenze diverse o meramente egoistiche l’appuntamento 5 Pianetacavalli ha il suo sito internet al seguente indirizzo: http://www.usl.mo.it/INFORMO/pianetacavalli/link.htm quotidiano con chi ci regala affetto e dedizione venga ridimensionato o rimandato, fino ad essere dimenticato, fino a venire considerato solo uno scomodo e inutile impiego di tempo e denaro? Si possono facilmente tradire le piccole aspettative che gli animali, per natura abitudinari, investono sul loro padrone; tra l’altro senza rendersi conto di infliggere loro, in quanto animali sociali che di fatto riversano sull’uomo le proprie esigenze affettive e relazionali e il proprio bisogno di “calore umano”, una vera e propria forma di maltrattamento. Dimenticarlo non è forse il maltrattamento più semplice e crudele? Tuttavia, un animale che può sembrare “dimenticato” non è sempre o necessariamente un animale sofferente. La sua condizione è legata a molti fattori che riguardano la memoria genetica, quella esplicita, quella emotiva implicita, la tipologia di rapporto con il padrone, l’equilibrio psico-neuro-endocrino dell’animale e molto altro. Spesso, quando si parla di stress si tende a non considerare che lo stress rappresenta un meccanismo fisiologico di “adattamento non specifico” alle difficoltà ambientali e quindi non tutti gli animali che hanno una reazione da stress stanno in realtà soffrendo. Alcuni infatti potrebbero trovarsi in una fase di superamento del problema e quindi in uno stadio di “vittoria” del loro adattamento sull’ambiente, proprio grazie alla risposta da stress. La valutazione del maltrattamento e della reale sofferenza eventualmente patita dall’animale è quindi un’azione professionale molto complessa che impegna il veterinario e gli richiede delle conoscenze e delle abilità operative spesso di tipo altamente specialistico. Siamo ormai vicini a comprendere i complessi e sofisticati meccanismi che fanno interagire l’insieme di diversi organi e apparati di un unico organismo capace di sentire, provare ed esprimere sia nel comportamento quanto in modo interiorizzato e somatizzato le varie patologie comportamentali e/o anche solo cliniche più o meno evidenti. Il riconoscimento della complessa unità tra la mente e il corpo, tra il cervello e gli altri organi, tra etologia e medicina clinica non riguarda infatti soltanto l’uomo, ma tutti gli animali. L’interpretazione di questi meccanismi e di segnali anche apparentemente semplici ed evidenti implica in realtà valutazioni complesse che richiedono professionalità medico veterinarie sempre più avanzate, eventualmente in grado di sostenere quanto rilevato anche in sede legale. Allegato n°1 Stralcio del D.M. del MiPAF n. 797 del 16/10/2002 “Approvazione Regolamento per il controllo della sostanze proibite”. Sostanze Proibite 10. Sono proibite le sostanze seguenti: Sostanze capaci di agire in qualunque momento su uno o più sistemi corporei dei mammiferi sottoelencati: sistema nervoso sistema cardio-vascolare sistema respiratorio sistema digestivo sistema urinario sistema riproduttivo sistema muscolo-scheletrico circolazione sanguigna sistema immunitario, ad eccezione delle sostanze presenti nei vaccini autorizzati contro le malattie infettive sistema endocrino secrezioni endocrine e loro omologhi sintetici Agenti mascheranti. 11. Per rilevamento di una sostanza proibita, si intende il rilevamento della presenza della sostanza stessa o di un metabolita di tale sostanza o di un isomero di tale sostanza o di un isomero del metabolita. Il rilevamento di un indicatore scientifico provante che c’è stata somministrazione o esposizione ad una sostanza proibita è equivalente al rilevamento di tale sostanza. 12. Per fornire un aiuto agli allenatori e ai loro consulenti veterinari, le autorità ippiche possono includere nei propri regolamenti degli esempi di sostanze proibite. 13. Per assistere le commissioni disciplinari, le autorità ippiche possono fornire una classificazione delle sostanze proibite. Soglie 14. Delle soglie possono essere adottate unicamente per: q Le sostanze endogene nel cavallo q Le sostanze presenti naturalmente nelle piante abitualmente mangiate dal cavallo al prato o raccolte come foraggio per cavalli q Le sostanze ritrovate nell’alimentazione del cavallo la cui presenza risulta dalla contaminazione durante la cultura, il trattamento o la trasformazione, l’imballaggio o il trasporto. 15. Dette soglie vengono raccomandate dal Consiglio Consultivo per il controllo antidoping della Federazione, previa consultazione con gli analisti e veterinari ufficiali dei Paesi firmatari e approvazione della Federazione stessa. 16. Le sostanze presenti in concentrazioni inferiori alle soglie seguenti non danno luogo a procedimenti disciplinari: Sostanze Soglie • Acido salicilico - 750 microgrammi per ml nell’urina - 6,5 microgrammi per ml nel plasma • Arsenico - 0,3 microgrammi d’arsenico totale per ml di Urina • Boldenone - 0,015 microgrammi di boldenone libero e coniugato per ml nell’urina dei maschi interi (esclusi i castroni) 13 • Diossido di carbonio libero - 37 millimole per litro di plasma • Dimetisolfossido - 15 microgrammi per ml nell’urina - 1 microgrammo per ml. nel plasma • Estraniedolo nei cavalli interi (esclusi i castroni) - la massa libera e coniugata di 5 -estrane- 3/ , 17 –diol fratto la massa libera e coniugata di 5(10)-estrane-3/ , 17 -diol nell’urina di cavalli interi (esclusi i castroni) alla percentuale di 1. • Idrocortisone - 1 microgrammo per ml nell’urina • Metoxitiramina - 4 microgrammi di 3 – metoxitiramina in forma libera e coniugata per ml nell’urina • Testosterone - 0,02 microgrammi per ml nell’urina in forma libera e coniugata per i castroni o 0,055 microgrammi di testosterone in forma libera e coniugata per ml di urina per le puledre e le cavalle (non gravide) • Teobromina - 2 microgrammi per ml nell’urina N.B. La sostanza coniugata è la sostanza che può essere liberata dai coniugati. 17. In occasione del rilevamento di una sostanza proibita di natura endogena, l’autorità ippica può decidere, sia d’ufficio che su richiesta dell’allenatore o del proprietario, di procedere a qualunque esame complementare ulteriore. Dipartimento Sanità Pubblica Servizio Veterinario – Area Sud Est Vignola PROTEZIONE DEGLI ANIMALI NEGLI ALLEVAMENTI VERBALE DI SOPRALLUOGO – BENESSERE EQUIDI Denominazione Azienda………………………………………………………………………. COD.ALL……MO……. Ubicazione dell’azienda …………………………………………………………………………………………... (MO) Sede legale… ……… …… …… ( ……………… …… …………… …………… ………………... ) Proprietario ………………………………………………………………………………………………………………… Detentore …………………………………………………………………………………………………………………… Specie allevata : cavalli □ asini □ muli/bardotti □ altro □(specificare)........................................... N° di animali presenti ............................................................................................................................................................. Tipologia di allevamento (1) : allevamento da ingrasso galoppo, sport equestri o maneggio/circolo ippico □ allevamento da riproduzione □ allevamento da diporto, trotto, □ altro □(specificare)........................................................................................... (1) indicare la prevalenza Decreto legislativo 146/2001 CONFORME SI 1. STRUTTURE a) la struttura dell’allevamento è concepita in modo tale da consentire l’agevole passaggio di un equide in tutte le sue parti b) c) d) e) sono presenti zone di sgambamento per animali non sottoposti ad attività fisico sportiva gli ingressi alle zone di sgambamento, di allenamento e ai ricoveri sono controllabili e chiudibili i pavimenti dei box sono idonei al lavaggio e alla disinfezione la dimensione dei box costruiti dopo il 2005 devono essere di almeno 3 x 3 e comunque box e ricoveri sono costruiti in modo da permettere agli animali di stare comodamente eretti e distesi, di riposare, alzarsi e girarsi con movimenti naturali f) la struttura è dotata di paddock adeguati all’uso e di requisiti idonei per tipologia animale, produzioni e condizioni climatiche (ombreggiamento-drenaggio terreno-esposizione -estensione ecc.) g) per gli animali che vivono in posta questa non può essere inferiore a 1,50 m x 2,80 h) l’altezza di tutti i ricoveri è adeguata agli animali ospitati (orientativamente 1 metro libero sopra la testa) i) i box presenti nei paddock • sono coperti e tamponati su tre lati • il lato aperto non è a nord • il pavimento è orizzontale j) sono presenti sistemi di abbeverata che garantiscono sempre la presenza di acqua pulita e fresca oppure sono sufficientemente controllati e riforniti eventuali contenitori senza dispositivi automatici di rifornimento k) i materiali e le attrezzature con i quali gli animali possono venire a contatto non sono nocivi per gli animali. l) non vi sono spigoli taglienti o sporgenze m) La circolazione dell’aria, la quantità di polvere, la temperatura, l’umidità relativa dell’aria e le concentrazioni di gas sono mantenute entro limiti non dannosi per gli animali. n) luce: ogni box è dotato di una fonte di illuminazione naturale o) porte e passaggi sono di dimensioni adeguate ad un agevole movimento dell’animale p) i pavimenti dei ricoveri: • non sono sdrucciolevoli e non hanno asperità che possono provocare lesioni • sono costruiti e mantenuti in modo da non arrecare lesioni o sofferenze agli animali • sono adeguati alle dimensioni ed al peso degli animali • non sono in pendenza NO NON VALUTAT O q) r) a meno di improrogabili motivi, gli animali non vivono legati. In questo caso la corda deve consentire loro di sdraiarsi. i box d’isolamento • sono presenti • sono dislocati in zone appartate dell’allevamento • sono isolati ai fini di contenere la diffusione delle malattie 2. CONDUZIONE E PRATICHE DI ALLEVAMENTO a) sono tenuti in ricoveri multipli solo animali idonei a tale tipo di conduzione ossia: • fattrice con puledro • animali da carne • gruppi controllati relativamente ai rapporti di dominanza b) gli animali tenuti in gruppi sono sferrati, salvo diverse indicazioni cliniche nel rispetto della sicurezza del branco c) la lettiera si presenta asciutta, pulita, non maleodorante e igienicamente idonea ad eventuali particolari condizioni fisiologiche e non (gravidanza, puerpuerio, parto, bolsaggine... ) e alla tipologia produttiva d) sono presenti prodotti e strumenti per la disinfezione e) l’ambiente si presenta poco o per niente polverulente f) pareggiatura e ferratura degli zoccoli vengono fatte regolarmente onde evitare deformazioni degli zoccoli g) i dispositivi di abbeverata (beverini o secchi) sono puliti h) il personale è presente in numero sufficiente 3. CONTROLLO DEGLI ANIMALI a) Gli animali sono ispezionati almeno una volta al giorno b) non sono presenti animali con ferite pregresse (dominanze non risolte, sovraffollamento, strutture di recinzione che generano ferite ...) c) E’disponibile un’adeguata illuminazione che consente l’ispezione completa degli animali d) tutti gli equidi non in terapia sono in buon stato di nutrizione 4. DOCUMENTAZIONE E REGISTRAZIONE DEI DATI a) sono presenti i documenti relativi all’autorizzazione sanitaria b) l’allevamento è registrato ai sensi del Dlgs 336/99 c) in caso di trattamenti farmacologici, i registri relativi sono debitamente compilati d) sono presenti i passaporti o i documenti di identificazione di tutti gli equidi presenti 5. MANGIMI ED ALTRE SOSTANZE /ALIMENTAZIONE a) se sono alimentati in gruppo ciascun equide ha accesso agli alimenti contemporaneamente agli altri equidi del gruppo in mangiatoie e/o postazioni separate e dislocate in vari punti b) L’alimentazione fornita agli animali è idonea, in qualità e quantità a garantire la razione giornaliera dell’animale in base all’età, sesso, condizione fisiologica e tipo di attività 6. ALLEVAMENTI DA RIPRODUZIONE a) presenza delle autorizzazioni all’esercizio della relativa attività b) presenza di personale idoneo per le operazioni di monta c) gli STALLONI impiegati per la monta sono autorizzati • FATTRICI con puledro: il puledro viene lasciato con la madre per almeno sei mesi • le dimensioni minime dei box sono di 4m x 4m • il puledro dispone, almeno dal quarto mese in poi, di una mangiatoia diversa da quella della madre • fattrice e puledro dispongono di un paddock e/o di possibilità di sgambamento giornaliero • le fattrici che vivono in gruppi sono alimentate in punti dislocati in modo da consentire l’accesso a l’alimento indipendentemente dai rapporti di dominanza 7. EQUIDI DA CARNE a) gli equidi, se non sono in terapia devono mostrare un buon stato di nutrizione b) la dimensione dei box singoli non deve essere inferiore a 2,7° x 2,70 m c) se vivono in gruppo devono essere sferrati d) se vivono in gruppi ciascun equide ha accesso agli alimenti contemporaneamente agli altri in mangiatoie e/o postazioni separate e dislocate in vari punti e) gli equidi con segni di lesioni pregresse (morsi, calci ...) vengono isolati 8. EQUIDI DA DIPORTO, TROTTO, GALOPPO, SPORT EQUESTRI O MANEGGIO/CIRCOLO IPPICO a) La possibilità di movimento deve essere consentita agli animali con qualsiasi condizione climatica • presenza di giostra • campo coperto • terreno drenato e strutturato in modo da essere agibile con qualsiasi condizione climatica (es.trottatori) b) Gli animali presenti sono idonei alla tipologia di attività prevista (patologie croniche ortopediche, respiratorie ...) GIUDIZIO FINALE : CONFORME NON CONFORME CONFORME CON RISERVA (*) (*) Indicare le motivazioni della parziale non conformità / OSSERVAZIONI PRESCRIZIONI ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… _____________________ Lì _________________________ FIRMA PROPRIETARIO/DETENTORE __________________________________ FIRMA E TIMBRO VETERINARIO UFFICIALE ______________________________________