Monografia della ciclistica della Ducati 1098 MY 07 Il telaio della

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Monografia della ciclistica della Ducati 1098 MY 07 Il telaio della
Monografia della ciclistica della Ducati 1098 MY 07
Il telaio della nuova sportiva della Ducati, è il classico traliccio, costruito con
elementi in acciaio altoresistenziale di diametro circolare (il suo peso è di soli 9 kg,
1.5 kg in meno rispetto a quello della 999). Anche se l’impostazione di base non è
variata, su di esso è stato compiuto un grande lavoro per definire le dimensioni dei
singoli tubi, in modo da contenere il peso ed ottimizzare la rigidità. Infatti quella
torsionale diminuisce leggermente rispetto a quella del telaio della 999 (passa da
2430 Nm/° a 2310 Nm/°), mentre aumenta la rigidità alla flessione (passa da 1320
Nm/mm a ben 2988 Nm/mm). All’interno della ciclistica il propulsore continua a
svolgere la funzione di elemento strutturale e il fulcro attorno al quale ruota il
forcellone, che attraversa il carter motore, viene fissato alle estremità basse e
posteriori del telaio stesso. L’assetto della 1098 è finalmente “picchiato” e non
perfettamente orizzontale come quello della 999, che se poteva essere redditizio in
fatto di confort di guida (non venivano caricate eccessivamente le braccia) era
decisamente brutto da vedere e non si addiceva ad una sportiva di razza. Ciò che
caratterizza fortemente la 1098, è però senza dubbio il massiccio forcellone
monobraccio. La sua realizzazione fa chiaramente supporre che tra i tecnici Ducati, il
gusto per le forme ha avuto il predominio sulla razionalità. Di certo non si può dire
che il forcellone usato sulla 1098 non vada bene (è costruito con elementi in
alluminio fuso ed altri in alluminio imbutito, tra di loro saldati e pesa 5.1 kg), ma
l’ultima versione di quello montato sulla 999 convinceva molto per la sua rigidità
rapportata al contenimento dei pesi (dunque non intesa in senso assoluto). La nuova
sospensione posteriore della 1098, ha permesso però di riposizionare il cinematismo
di comando del monoammortizzatore, rendendo l’insieme decisamente più compatto
e funzionale. Concludiamo questa analisi della sportiva della Ducati, sottolineando il
fatto che anche i freni anteriori sono stati notevolmente evoluti. Il diametro dei dischi
è infatti passato da 320 mm a 330 mm, mantenendo una fascia frenante molto stretta,
caratteristica fondamentale per aumentare il suo raggio efficace (che sale da 145 mm
agli attuali 150 mm). La campana di unione con il cerchio ruota ha dimensioni molto
contenute, per ridurre il peso ed è collegata alla fascia frenante non più tramite 10
nottolini ma solo con 6. Anche se sono accresciute le dimensioni dei dischi anteriori
(e conseguentemente le prestazioni frenanti), il loro peso di 1390 g è identico a quello
degli analoghi elementi usati sulla 999. Le pinze (denominate M4.34 con quattro
pistoncini contrapposti due a due, aventi diametro di 34 mm), sono ovviamente ad
attacco radiale, ma monoblocco e cioè non realizzate tramite il montaggio con viti di
due parti separate. Questo accorgimento permette di aumentare la loro rigidità e
dunque di rendere la frenata ancora più efficace ed immediata. Concludiamo
osservando che sulla versione S della 1098 i cerchi ruota sono in alluminio forgiato,
un processo di lavorazione molto pregiato, che rispetto alla fusione permette di
ottenere piccoli spessori (peso contenuto e dunque una ridotta inerzia), conservando
però una eccezionale affidabilità meccanica.
Lo studio stilistico della 1098, prende origine da quello della fortunata serie 916 –
996 – 998, opportunamente rivisto e reso più attuale.
Anche per il forcellone è chiaro il riferimento alla serie 916 – 996 – 998. Quello della
999 era comunque molto bello e probabilmente più efficace, se si mette in relazione il
peso con la rigidità e gli ingombri. Occorre comunque osservare che il forcellone
monobraccio permette un uso meno problematico della ruota motrice con larghezza
consistente.
L’uso del particolare forcellone monobraccio, ha permesso di riposizionare il
cinematismo per il comando del monoammortizzatore, che è decisamente più
compatto rispetto a quello utilizzato sulla 999.
Il telaio è il classico traliccio in tubi di acciaio altoresistenziali, sviluppato nel
diametro e nello spessore dei singoli elementi e dunque nella rigidità. E’ più leggero
rispetto a quello usato sulla 999.
Le pinze dei freni con attacco radiale, sono delle bellissime monoblocco, per le quali
la Brembo ha realizzato delle attrezzature specifiche per lavorare la sede dei
pistoncini. Con questa soluzione aumenta la rigidità del componente, migliorando la
risposta iniziale della frenata.
I dischi dei freni anteriori sono passati da 320 mm di diametro (sulla 999) a 330 mm,
senza però far aumentare il peso che rimane dunque invariato al valore di 1390 g.
I cerchi ruota sulla versione S della 1098, sono delle magnifiche unità in alluminio
forgiato, realizzati perciò con una tecnica che riduce gli spessori pur garantendo
un’ottima resistenza meccanica.